Bollettino_Salesiano_196306


Bollettino_Salesiano_196306

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Noi non ci fermiamo mai; vi è se mpre cosa ohe
incalza cosa... Dal mome nto che noi ci fermas-
simo, la nostra Opera comincerebbe a deperire
DON B OSCO
15 MARZO 1963
ANNO LXXXVll N, 6
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 • VIA MA.RIA AUSILIATRICE, 32 · TELEF. 48-41-17
Appuntamento in Terra Santa
Il nostro Pellegrinaggio in Terra Santa è im-
minente. Come abbiamo pubblicato nel Bollet-
rino del c. n;i. , per il numero e la varietà
delle adesioni, è diventato UD pellegrinaggio na-
zionale nel senso pieno della parola. C'è da be-
nedirne il Signore perchè la presenza in Tena
Santa di Cooperalori appartenenti a tutta l'Italia
con rappresentanze anche dall'Estero, ha il va-
lore di un simholo: rappresenta l'immensa schiera
dei Cooperatori che in quei gjorni in cui si ce-
lebreranno i misteri pasquali, si uniranno nella
preghiera per la Chiesa, per il Papa, per il
Concilio.
Ma perchè i pellegrini siano veramente i noslri
messaggeri nella Terra di Gesù, occorre prepa-
rare quelli che restano ad unirsi spiritualmente
a quelli che vanno, condividendo con essi le in-
tenzioni e le preghiere. A ques to fine i nostri
Dirigenti ne parlino nelle riunioni e studino
qualche semplice ma efficace iniziativa che serva
a sensibilizzare la massa e a uru:rla idealmente
ai nostri rappresentanti in Terra Santa.
Come a Roma per il 10 aprile è indetta una
funzione propiziato-ria per i partenti via aerea,
così invitiamo i Dirigenti a organizzare nei sin-
goli Centri un incontro allo scopo di illustrare a
tutti i membri della P. TI. il significato e Je fina-
lità del Pellegrinaggio, che si possono sintetiz-
zare in queste due parole: cattolicità e salesianirà.
Catt()licitù Il Pellcgrinag~io è stato ispirato
dalla « campagna » della Chiesa e rientra nel
piano delle iniziative pratiche da realizzarsi que·
st'anno in ordine alla campagna annuale. Un
pellegrinaggio in Oriente, e per di più nei Luoghi
Sacri dove Gesù ha rivolto al Padre la grande
preghiera « ut sint unum », non può non avere
come fine principale le ardenti aspirazioni del
Santo Padre: 1•unità e la pace dei popoli affra-
tellati nell'amore ùel Salvatore e nella apparte·
nenza all'unica vera Chies a. « Questa unità si è
maoifestata al Concilio in una luce nuova e ve-
.ramenle straordinaria» (L'Osseruatore Romano,
28-29 gennaio 1963). C'è nell'aria come UD lieto
presagio che i tempi vadano maturando per
l'esaudimento deUa preghiera di Gesù, e i Coo-
peratori vogliono essere i primi - nella persona
dei loro rappresentanti - a raccoglierla e a ri-
presentarla al Padre Celeste proprio dove fu
pronunciata dal Divin Salvatore.
Satesim1ità li Pellegrinaggio ha un secondo
timbro: la salesianità. Le prime due famiglie di
Don Bosco, per motivi evidenti, non possono
pellegrinare in Terra Santa. I membri della nostra
Terza Famiglia vanno quindi come ambasciatori
della Lriplice Famiglia Salesiana e portano al
Santo Sepolcro i palpiti, i voti, le preghiere dei
Salesiani, delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dei
Cooperatori operanti in tutti i continenti. Per i
figli di Don Bosco ogni desiderio del Papa è un
comando. Ora Sua Santità Giovanni XXIII
ogni volta che s'intrattiene con i suoi figli, nelle
gra11di occasioni come nei familiari incontri quo-
tidiani, richiama il pensiero del Concilio, parla
dei frutti straordiuari di grazia che nei disegni
della Provvide1lza è destinato a portare e invita
alla preghiera. Il nostro P ellegrinaggio vuol es•
sere appunto una forma eccezionale di preghiera
per il Concilio, una espressione tangibile che nel
cuore di tutti i membri della triplice famiglia
di D on Bosco palpitano i sentimen.li di fede e
l'ardore della preghiera per il più grande av-
veni mento del nostro secolo, che palpitano nel
cuore del Papa.
Questi e altri pensieri che la cattolicità e La
salesianùà dei nostri Dirigenti saprà loro sug•
gerire, potranno servire a suscitare nei Coope•
ratori del proprio Centro una partecipazione
reale, anche se tutta spirituale, ai meriu e ai
frutti del Pellegrinaggio Salesiano in Terra Santa.
Ecco quindi la nos tra parola d'ordine: i membri
della P. U. t utti pellegrini in Terra Santa, almeno
spiritualmente, col cuore e con la preghiera.
~ IMPEGNO DEL MESE
Studiare qualche semplice ma efficace Iniziativa per unire i Cooperatori del
proprio Centro alle Intenzioni e alle preghiere dei pellegrini in Terra Santa
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~~ i
ACQUA
\\
I
\\
I
~I VIVA
- - - .........
)
\\
I
\\
Il radiomessaggio rivolto da Sua SantltA Giovanni XXIII
all'lnlzlo de/Ja Quaresima al fedeli di tutto Il mondo, ter-
I
(
mina con una stupenda preghiera a Gesù Redentore, che
( proponiamo alla meditazione dei nostri Dirigenti e del
loro Co/laboratori: Consiglieri ispeltorla/1 e loca/I, Zelatori
e Zelatrici. In essa Il Santo Padre fa vibrate I seni/menti
più be/li che sogliono animate quanti si dedicano all'apo-
I
\\
I
stolato: carità, umi/là, dolore per l'Indifferenza delle \\
masse, preghiera, sofferenza, austerità di vita, Intima I
fedeltà. E come è Sua paterna consuetudine, Il Papa pensa
non solo al " successori degfl aposloll ", ma anche al
" successori del dlscepo/1 ", vale a dire a tuUI I generosi
\\
I
}
e ardenti colfaboratorl del sacerdoti nella donazione quo- \\
tidiana di sè alla salvezza delle anime: da mihi anlmas I I
\\
PREGHIERA
I
\\
O Signore Gesù! che sul limitare della vostra
I
\\
vita pubblica vi ritiraste nel deserto, vogliate I
attrarre tutti gli uomini al raccoglimento
che è inizio di conversione e di salute;
staccatovi dalla casa di Nazareth e dalla
\\
I
)
dolcissima Madre vostra, voi voleste provare
la solitudine, il sonno, la fame; e al tentatore
\\
{
che vi proponeva la prova dei miracoli, I
voi rispondeste co,n la fermezza della eterna )
parola, che è prodigio di grazia celeste.
Tempo di Quaresima.
O Signore, non permettete che accorriamo
!
alle fontane dissipate (JeT. 2, 13), nè che
imhiamo il servo infedele, la vergine stolta;
non permettete che il godimento dei beni
I
}
della terra renda insensibile 11 nostro cuore
al lamento dei poveri, degli ammalati, dei
bimbi orfani, e degli innumerevoli fratelli
~
' nostri, che tuttora mancano del minimo
necessario per mangiare, per ricoprire le
(
ignude membra, per radunare la fam.iglia I
} sotto un solo tetto.
\\
Le acque del Giordano scesero anche su di
voi, o Gesù, sotto lo sguardo della folla,
ma ben pochi allora poterono riconoscervi:
\\
I
' e questo mistero di ritardata fede, o di in-
differenza, prolungatosi nei secoli, resta
I
\\
motivo di dolore per quanti vi amano ed
hanno ricevuto la missione di farvi cono-
(
scere al mondo.
(
Deh, concedete ai successori degli apostoli (
e dei discepoli, e a quanti prendono nome
da voi e dalla vostra croce, di portare in-
(
nanzi l'opera della evangelizzazione, di so- I
stenerla con la preghiera, con la sofferenza,
con l'intima fedeltà al vostro volere.
E come voi, agnello di innocenza, vi presen-
taste a Giovanni in atteggiamento di pecca-
\\
!
tore, attraete anche noi, Gesù, alle acque del
Giordano.
Là vogliamo accorrere per confessare i
!
peccati nostri, e purificare le nostre anime. I
E come i cieli aperti annuneiarono la voce \\
{ del Padre vostro, che di voi, o Gesù, si com-
piaceva, cosi, superata vittoriosamente la
I
\\
prova, vissuto austerainente il periodo qua-
dragesimale, su gli albori della vostra re- (
surrezione, possiamo riudire nelle inti.m.ità t
nostre la stessa voce del Padre celeste, che \\
in noi riconosce i figli suoi.
(
tU
(
Senso della
Il Significato della elezione degli Apostoli
Dire che la Chiesa è «apostolica &, è affermare
che essa ha per fondamento gli Apostoli e i loro
successori. Dire fondamento è dire qualcosa rli
stabile, qurdcosa che ùù coeRioue, solidità, duratn
all'intero edificio.
Ora, cosa si è ripromesso Cristo nel ùare Lale
fondamento alla sua C11iesaf Evidentemente a,isi-
curare la conlinnitt\\ alla missione e ull'opera ria
Lai fondala. Ed è questo appllllto clie ci at.lestu.no
gli evangeliati (MT. e Le.) nel narrare l'episoùio
della elezione degli .Apostoli. Ambedne l'onc•ortle•
mente la. collocano subito dopo la deliberata inten-
zione dei Farisei cli uocitlere Ge~ù. Egli, qtrnsi
chiara risposta alle loro trame, elegge coloro ehe
un giorno avrebbero dovuto essere i conLinuatori
dell'opera sua: dopo aver passato la notte in pre-
ghiera, qna.ndo si fece giorno f'him11,) u sè q1u•lli
ohB Egli volle. ed essi andarono a uid. E ne ct1s/il11ì
dodici perchè stessero c1m Liii, e prr 'l'llt11itlnrli ci
predicare col potere di cacciare i denum i o (Mr.).
Probabilmente neppure i dodici scelti cornpre-
sero appieno il sigoificiato e la portala di (tttella
scelta: Gesù, il capostipite ùel nuovo Israelo, la
Chiesa, aveva scelto tra i suoi discepoli. <·oloro
che ne sarebbero stati i capi e gli eredi. Per m-
tanto li n1>aodavn intimamente alla sua missione,
cla.ndo loro pure il potere di compiere prorligi.
Egli, col tempo, andò man mano preparanùoli
alla loro futura missione: come il Patlre aveva in-
vfafo Lui, co.d Egli li anebbe inviut,i nel mondo.
Coaì grande sarebbe stato il potere ch'Egli avi-ebbe
loro collfitlato, che qualunque cosa e1:1si in•rebl>ru·o
deciso sulla terra, sarebbe stata ratificala in
Cielo. Di tale immen::10 potere 1>erò esi,;i avrebbero
dovuto servirsene a sa,lvezza e non a diRtruzione;
avrebbero dovuto ritenerlo non c-ome mezzo di
prestigio _personale, roa come servizio dei fratelli.
Passata la bufera dell'ora delle l,enebre, Ocsù
risorto, dopo averli ancora per 40 giorni ammae-
strati sul Regno di Dio, in procinto !li rit,oruare
definitivainente al Padre, li iuvesll dei ,;uoi 1>0-
vranì poteri dicendo: A m~ fu dato ogni potere
in Cielo e sulla terra. Andate d1Mque, Ì-lil!'ltile tulle
le genti, battezzandole nel riM>ie t/el PatlrP e tld J,'i-
gliuolo e dello Spirito NMdo, ·inseg111111do loro od
osservwre tutto ciò che vi ho comtmdato. Brl ecco
io son,o co>i voi ji110 alla fine dei giorni•> {M'f.) e
Marco soggiunge: ~ ohi crederà e ,mrrì bn/lezwto.
sarà salvo; chi 11,011, crecler<Ì sarà conilm11111lo ,1.
Gli Apostoli, per e!:!presso volere di Gesti, oLlc-
sero in fervente preghiera con Maria, la discesa
dello Spirito Santo, che avrebbe dalo divina cI-
1:ì.cacia al potere loro ronierito. E Gesù. per mozzo
del suo Spirito Santo, fu proprio sempre assieme
a loro a clare meravigliosa fecondi! al loro mitti-
stero, e continuò ad esserlo con coloro cui e8si lo
parLeciparon.o, e continua e l\\ODtinue.rt\\ lino RU;,

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SCHEMA PER LA CONFERENZA MENSILE 0 1 A PRILE
'apostolicità' nella Chiesa
fìTie drl mondo in ,·oloro cl1e nel 1·or!'o dei S(!CO!i
~ono ,ottentrati nel loro ministero. ì Ye.~ovi in
wtiou<· rol ,-u<•crsi..ore Ji Pietro, ch'E1.:li a"Vevn de-
signato quale vìcnno ~uo in torro e capo ciel
corpo n,poAlolico.
B Natura, missione, caratteristiche del•
l'autorità apostolica in seno alla Chiesa
..I) X<1f11ra 1n !JIIC:(to mondo 1,on molti co•
loro rhE' suc<'edonu ml altri ereclìtnmlone gli -,te,-,.i
poteri. e lls.5Ìcnrnndo i>o~i la continnìt~ de!!li Stati,
dei governi, delle impre!<E' intlnKtriali, dei beni
patdmonia li...
È for~e iu qne~to 11011..0 che noi '1ol1biamo in-
letulcre il pa>-,..Ntf.!ÌO di potere ùn Cri...to agli .\\po•
--toli, l' dui.tli ...\\po...toh ai loro ;,u<·i·e~,.ori! Per com-
prendt•re- la proionrln diffe.renzn, flohhiamo pene-
trare !11 nutura del potrre che CriRto ha nllidnto
alla ~ua. l'hicaa.
Lucn, nel narrar~ l'eJJisodiu <lolla deziono ùei
dodici, nffl•rma chr 11,l e.~si Ge,,i1 • ,lie,lt il nome ,li
npo~/Qli •· !'orse la 1:omprensiom• tli questo nome
può, in parte, farri comprendere il pensiero tli
ne.~ù. Lot ter:i.lmouto vuol dire « inviato t: però
pres,;o gli ebrei quan!lo qualcuno n•niva de.o.ignoto
e.on tnlo nome, div<>ntavo l'incnriC'ato d'::iffari, il
rapprc,;l.'nfaute w 1111':iJtra perwuo. con tale pi{•·
nezza di poteri rln poter trattun• non solo • a
nome• rnu • per Il\\ persona• di colui ehe lo in-
vi::iva, n lnl punto ohe gli atti ùoll'inviato impe,
gnavnno i11diRao)ubilnw111E• colui t•h<' l'aYeva i11-
vinto. li 'l'almml ria..,..ume quanto om abbiamo
detio, nllen:nantlo clw • l'invinlo di un uomo, è
comi' 1-11 Josse lui !lte~~o ·
Orn, forse, com1iro111Jinmo meglio l'iru1.11dilo po
lere che Gesù ha nfllclnlo agli .Apo11tuli e ai loro
i-UOC'e~~orl: non ~ 1111 11emplice potere umano,
poicb~ t lo stes:;a pil'nczza del potere che il P,tdre
ha alliclato a Cristo e Cristo llll'li A postuli, Ja
eserl'i(uro non i;olo a ,mo nome mn nena ~iei:-~o
« SU!I, 1wr;1onn: citi <18C01lfl voi a11cn/111 1/16, chi, Ili•
sprc:::" ,·ai, di,/JJITP::::11 mr •· inhmtlendo bene q Ut~,.t~
espn·,~ioue in tutta la ,-un forza. Poi<tr que.'lte pr('•
mu,-,><•, non ci meran~li:tmo più 1\\8 Ge,;ù. afforrna
cbo ogni loro dt'Ci,ionr AArà rntificnt:i in ('irto, e
che ohi non. creùen\\ olla, loro pnrolu. tla.rà co111la11.
nnto. :Non ci meraviglieremo neppure se gli Apo-
:-toU lwn ron,;ci del loro pofore ncU'cmrurnre fo
<led~ioni clrl primo ( 'oncilio che la 11loria della
l'hfo,,a ri,•orùi, dicl1i11r1mumo • 11 ~p111fm1lo be1111 /ll/11
Spiriti> Sunto e a 1101 ; neppt1ro 1-0 Paolo, nelltt
dTm prima, letlem, Oberh n_ffernrnre , re1ulia111.fl ym-
~ie a Dfo, vhe nel ril'e11erc la J)(lroln di Dio, cla noi
predit-11/a, l'accogliesl•· 11011 comr pc,m/11 111111111a, 1,111,
quale è ili rt>allà. ptuula tli Dio, 1·!1r rtterc1t11 la 1111(1
poft>11:a i11 roi c:rtdf'11li t (l Te11s. :l, 1:1).
E ...Q. i, quali -plrnipolenziari di C:rMo, sono In
sua VO<'t', .,ono i ùi,.,pt•ni<atori dri 1<uoi divini mi.
steri: è Lni che • l\\><,.ierne a loro , e per mezzo cii
l oro, ('ontin tm e continuerà a tl op<•rare la ~ah•ezzn
degli uomini fino nll11. fine dei tem pi.
Dn ciò deriva, unn importaato coni,,<'gucnza: ap.
punto perchè è Cris1,o che 11~•1'<' per meno 11<:i
suoi miuiRtri, la sua nzione divina non può e,~11c•re
condizionata dnlla loro mi~crin, ùalln loro
debolezza. Se ò C'ri11lo che bat,feizn., chr ll&~olvc,
eh!' 1·ons11cra, cho 11mmaestra, c hr govermi, poco
imporla so lo strumento umano ~nrà debole, igno.
rante, mi;;erabile. Himnne però ,em(lre vero che
solo u na fede m11t11m e vivi\\ potrà penotruro
queRla 11ivina roa ltil; una fecle imperfetta e lan.
g nicln trover à. ,;emp ro un ot:1tacolo, talora in~or•
montnbile, nelle dl'!kieuze elci ministri di Cristo.
B) lti~simw < nsto lui nlTrrru:~to cli e,,ore
la vr:1, lo ,·erità e In vita: b1,:li è la via, pc•r cui
noi giungiamo nl 1'1ulre, è Colui che ci rivola il
P adro, où è per mt•zzo suo elio il Pafll'o comunicn
a noi In ,·it:i. divina.
Orn, il corpo apol<lolico, strumt•11to visibile ciel
Cristo inYiRihile, inti mamente 111uto a Lui, ,wolge
la 111111 llte«illl miilHiono mediatrice, consaorando,
santifko.nùo, nnendo gli uomini con Dio .
'l'nle funzione t•he il corpo ,tp111,t1>lico avolgc1 in
seno alla Chiesa, 11i a.rticofa n<'I triplice pot<'rn di
goH•rno. cli m.1gi~lrro, cli ordine, d1e corri!!ponùe
allo. triplico opem modintrioe di Ge~1ì vin, verità,
,,ifa.
a) I't:r 11111zw dol po/ere tli govl'n w, il co rpo
stposloliC'U può lra..Iorma.re il ,,oJtire dell'uomo nel
volere ùi Cri,;to. l fedeli. ,;0l0 atll•rendo al volrre
ùell:l gern rcbia, 111:ulife,-tato :Jt Inl\\•enso allo l<UC
leggi, aderisce ul volere rli C'ri:-to (, clii a8cnlta t•oi
a.çcolta 1111• ~). O'nl(,rn parte, in sono alla C'hie~n,
il ,,oll.'ro dei fedc,Ji non di,•ieno vole.re di Crit,to
e~~, ~e nuu è suborclinoto alla gernn•hia e non l! tln
upprova.to.
h) Per mcz::o dtf potere tli 11wyiHlcro, il corµo
apo~Lolico pnò t ra,formare il 111:111.Siero dei fe<lcli
(in materia ili !e1lo o cli mornle), in ponsioro cli
Crh,to. I fedeli ,mio aderendo nl cleposilo ùi llot,.
trina in!nllibilmrnto propo,;to, i-piegato tlnl ,rn.
b'Ìl:\\(ero della Cbic"il., ~0,1 sicuri ,li nùerire nl ~lu-
gistcro ù.ì Cristo. 1)':iltrn parte, nnd1e so ò vrro
che ogni i;ingolo fodele è animato o il111miut1lo
dallo Spirito di verità, il suo pmRioro, in mu teriii
di fede e di mornlc, uun ha la ,-:nranzia ùi es~11re
il pensiero di Cri~to ~n non t, ,mhortlin.ato e con.
Cornie al vii'ibile mal-(i,;tero cMla ('biesa.
e) Infine, pi-r me::::o del pl)fere di ordine, il
corpo npostolico p ut, lrasforrnnrc1 tutta la v ita
òell'uomo nella vita Rtessn !li Cri1-1to. Questo ,·ie11e
opera.lo per mezzo Ilei Sncramonti, e, in mo1lo 1\\el
tutto !!peciale, nella ::,. :Ue,,sa cn-e, in forza Ilei
saori.fkio di Crhlo, re,so visibiluumte prc~cnte 1>er
lii

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il ministero del sacerdote, tnUa la vita, i sacrifici,
l'ubb11Henza, l'amore dei fedeli vengono trasfor-
mati, direi quasi, tranai1stanziati neUa vita, n.ol
sacrificio, nell'ubbidienza, nell'amore di Cristo (il
mistero della goccia d'aoqua nel calice).
O) C<u·atteristi<'11e Onde romprendere me-
glio La fisionomia dell'antorità, quale Cristo l'ha
voluta, deh, o>remo brevemente alcune delle sue
caratteristteh1:1:
a) Unità, e pluralità Malgrado le apparenze,
non son caratteristiche autentiche, ma, comple-
mentari. Come in qualsiasi organismo vivente ci
son più organi tutti cospiranti ad un unico fine,
cosj nel corpo apostolico. L'unità. visibile ò ga-
rantita dall'adesione di tutto il corpo apostolico,
di tutti i vescovi, ad un unico capo visibile, il
vicario di Cristo, cui è stata da Crisb,> stesso af-
fidata la cura di tutto il miRtico suo gregge.
Però, per quanto egli detenga personalmente
la pienezza del potere di govern_o e di magistero,
per volere stesso di Cristo, non pllÒ usarlo sepa-
ra1 amente dal corpo apostolico. Cristo infatti ha
intimamente congiunto il prima1o clel Romano
Pontefice al corpo epi~copale, di modo ohe se il
siipremo governo e magistero della Chiesa ha il
suo vertice nel Romano Pontefice, trova il euo
naturale complemento e prolungamento nel corpo
episcopale. Ed è per questo che la definizione del
dogma, del primato e della infallibilità, pontificia,
non ha per nulla esautorato l'episcopato. Tanto
è vero elle si è sentito, per il bene della Chiesa,
l'urgenza di convocare un altro Concilio, perchè
l'autorità. suprema, ohe il Romano Pontefice de-
tiene da, Cristo stesso, se gli conferisce l'infalli-
bilità personale, quando da ùotiore supremo de-
finisce dottrine riguardanti I.a fede e la morale,
non gli dona perciò l'onniscienza, .nè l'onni-
prudenza. Ed è perciò che il corpo episcopale,
riunito a Concilio sotto la presidenza del Romano
Pontefice, può godere di ~peciali llLIDi dello Spirito
Santo per il governo e il magistero della Chiesa.
b) Subord•inazione e solidarietà È una con-
seguenza dirntta delle cara.tteristicbe preceùenti.
In qualsiasi organismo vivente, dove ci sia plu-
ralità di membri, perchè ci sia unità, si esige su-
bordinazione. E il corpo episcopale, per volei·e
di Cristo, deve essere necessariamente subordi-
nato al successore di Pietro, pena l'esclusione
dalla Chiesa stessa, poichò dove vi è Pietro, ivi
è la Chiesa 11. Però subordinazione non signi-fìca
11ssent-Oismo, quasi che ogni vescovo potesse pen-
sare solo a sè e alla porzione di gregge che gli è
stato affidato, cUsinteressa-ndo11i dei problemi che
riguardano tutta la Chiesa, lasciando la cura òi
ciò escll1sivamente a Chi è stato a ciò da Cristo
preposto.
Ogni singolo vescovo, solidamente col succes-
sore di Pietro, condivide l'autorità, e quindi anche
le cmre e le ansie pastorali. Deve quindi mante-
nere se stesso e il suo gregge intimamente unito
all'Ecclesia una e generosamente aperto alla
Ecclesia ca/holica.
È ciò che già molti Vescovi realizzano con pra-
tiche iniziative, e che sarà fatto, presumibilmente,
dopo il Concilio su più vasta scala.
c) Gerarchie-i-là e 1um1izio Cristo ai 1,uoi primi
Apostoli, a buon diritto aveva detto: ~ Non siete
voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto
voi~- Il potere della Chiesa, essendo un potere
sacro, un potere ùivino, perchè partecipazione
della pienezza dei poteri di Cristo, non viene dal
basso come nella società civile: quindi possiamo
concludere ohe nella Chiesa non c'è, e non ci può
essere democrazia. Affermare questo però non
vuol dire che l'autorità uella Chiesa sia dispotica.
Sentiamo quale sia. il pensiero di Gesù.: «I re
delle genti le signoreggiano e coloro i quali domi-
1iano su esse si fanno chiamare benejallori. Jl[a
non così voi; anzi il maggioro fra voi si co11iporli
conw il più giovane, e colui ohe governa come colui
che serve. Ohi infatti è maggwre: colui che B•iede a
tavola o colui che servef non è coh,i c11e è a tavolat
Eppure io sono in mezzo a voi come colui ohe
serve! (Le. 22, 25-27).
Non per nulla. il Papa si fregia del titolo di
servo dei servi di Dio •· L'autorità quindi non
è un privilegio, ma, nel pensiero di Gesù, è un
umile servizio dei fratelli, che, appunto perchè
tale, gode di accogliere qualsiasi consiglio o sug~
gerimeuto che ridonùi al bone di tutti.
Poichè tutti figli dello stesso Padre Celeste, <lal
primo all'ultimo nella Chiesa, siamo tutti fra-
telli, ma con funzioni e compiti distinti.
Conclusione
Ci sembra che non ve ne possa essere una mi-
gliore, che il prendere coscienza sempre più, della
meravigliosa realtà della Chiesa, mistico Corpo di
Cristo, in cui • vi sono benBÌ vari carismi, ma un
medesilno spirito; e vi so1w vari ministeri, ma t<1l
1nede6inw Signore; e varie CYperazwni, ma è il me-
desimo Di-O che opera ogni co8a in titlt·i. Ora a cia-
scuno la ma1iifestazione dello Spirito è dttta i-n vislci
dell'utilità co-11ume, (I Oor. 12-4-2).
SCHEMA DELLA CONFERENZA MENSILE
I. Significato della
elezione
degU apostoli
IL Natura, missione,
caratteristiche
dell'autorità apostolica
! 1. il fatto della elezione
I 2. il sig1uficato della elezione
l 3. il potere conferito agli aposioli
4. il potere trasmesso ai loro successori.
I 1. è di 71ntura divi11a perchè è la stessa autorità di Gesù Cristo
2. si esercita con un triplice potere: di governo, di magistero, di ordine
3. ba queste caratteristiche: unità e pluralità, subordinazione e soli-
darietà, gerarchia e servizio.
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Giornata di studio per i membri
dei Consigli locali a Napoli
Fn tenuto nell'lsLituto Don Bosco
delle Figlir di Maria Ausilinlrice in
via Paludino, Napoli, sotto la preoi-
dcnw deJJ'lspetlore Don Antonio
Mru,ronc.
li delegato i~pcttoriale Don Ric-
cardo Silvi, all'apertura dei lavori,
avverte che con questo si dà inizio
ad una serie di incontri periodici e
costanti, che costituiranno u1111 scuoio
per i membri dei Consigli locali e per
gli elementi che fossero chiamati o
farne porlt:.
Don Giu,...·rre Mar~hisio, direttore
dello Studcnu,t,u Teologico Salesiano
di C11sl~l::11nmatt, delinea quindi la
figura del Cooperatore, che è nella
Chi~sn una figura di apostolo nato.
Come Don Bosco fu definito un gi•
goole dalle lunghe braccia che stringe
e ~ tuHo il mondo, co&ì i Coopera•
tqri debbono costitufre la lo1'ga manu,
del loro Fondatore e dei snoi figli, per
realizzare il piano di Pio. Invita poi
a meditare sulla veri1;) clie il cri-
~tiano è l'uomo cui Dio ho affidato la
salvezza degli altri. Pio XII bn detto:
« Miatero c11rU1mrn1e tremendo ni mai
auffu:ienlJ'.mente meditato a ch6 la sal-
vez.m di molti dip•nde dalle pr,ghfore
e dai 8ncrifici degli altri a questo ,copo
i ,urapre.si ».
Si comincia quindi il lavoro per
gruppi: lsmuione religiosa Stampo
Es.rei.ti Spirimali Yoca~ioni
Segreteria.
Circa la compagna annuale sulla
Chieen il Delegato ispettoriale invita
ogni Consiglio locale a prendere ini•
zintivc pratiche ogni mese in confor•
mit.à con il tema trnttnto.
Dopo In presentazione delle vurie
mo:tioni da parte dei gruppi di studio,
la giornata si è chiusa lasciando nel-
l'animo di tutù gli fotensrumti un
•cnso di vera aoddisfazione.
In breve
* A Ca1a111:aro, in occasione •lellu
festa di S. Giovanni Bosco, si è avuto
il primo im·ontro con i C<1operatori.
Ha parlato loro il Delegato Regionale
Don Domenico Pnpn e si è lìssntn
l'adnnan,:o meruile per il porru,rlggio
del terzo sal1ato del mese.
* A Ri,ti, in S. Rufo, sede della
P. U., ogni anno i Cooperatoci orga•
nizzano In festa di Don Bosco e In
prima Conferenui annuale con lo di-
stribuzione dei diplomi ai 11uovi Coo-
peratori. Vi prende pMle anche S. E.
il Vescovo. Quest'anno ha avuto pnr•
tirolru:e solennità perobè l'Ece.m"
Mons. Cavo.una, affezionato Coope·
ratore, benedisse la nuovo bnodieto
del Centro.
* A Zamor11 (Spagna) per la prima
volta dal 6 n1 9 febbraio u. s. si tenne
u11 corso di Esercizi Spirituali chiosi
per Cooperntrici. Vi parteciparono in
numero di 37. Risultato ot timo.
* A Gallipoli (Lecce) dal 18 ol
25 p;cunaio, in coincidenza con l'Ot-
Lavru,io per l'unione dei Cristiani, U
Centro Cooperatori ba organizzalo 1rn
corso di Istru2ione Religiosa con le-
zione quotidiana, come risposta con•
crete. alla Chieso. che va esortando i
suoi figli ad un « rinnovnmento dclla
vitn cri.stiano ».
* A Pucrlo Rcal-Cadice (Spngna) i
Cooperatori hnnno indetto un cido
di roofcrenzc sopra la P. U. Furono
tcnute nel wloue municipale e pre-
siedute dal Sindaco della città.
Fac-slmlll di CALENDARIO DEL COOPERATORE SALESIANO
Dianto dtle esemplari di ; Calendario del Cooperatore Salesiano•· Il primo è del Centro di t1ia Appia Antico, i71
di Roma, presso le Figlie di Maria Ausiliatrice; il se,011do è del Centro Cooperatori di Alcoy-Alicante (Spagna).
li primfl è stampalo 11.elle due facciate intente di un foglio doppio Jonnoto cm. i4 X r:1; il secondo è stampato sulle
due facciate di u11 cartoncino semplice, Jon11ato cm. 9 X 7 . Questo secondo stampato presenta il vantaggio di esseTe
tasca.bile e trova facilmente posto nel portafogli o ;,, uri libro di pietà.
ESEMPLARE DI ROMA
Richiami spirituali
Recita quotidiana del S. Rosario In famiglia, segulto dalla
preghtera per il Concilio.
Omaggio al S. Cuore: Venerdl di ogni mese
Omagglo a Marla SS. Ausiliatrice: 24 di ogni mese
Omaggio a S. Giovanni Bosco: ultimo giorno del mese
Ritiro mensile, Conferenza, S. Messa: mercoledl di ogni
mese (ore 17)
Attività del « Gruppo giovani Cooperatrici»: 3• Domenica
di ogni mese (ore 10)
Con1erenza di cultura religiosa: 9 gennaio • 30 marzo
{ogni mercoledl, ore 17)
Attività del Centro
Giornata di preghiera per I fratelli separali: 23 gennaio
festa di S. Giovanni Bosco: 31 gennaio
Prima Conferenza annuale: 3 febbraio
Giornata In suffragio del Cooperatori defunti: 20 febbraio
Esercizi Spiritual! e « Pasqua del Cooperatore»: 31 marzo
• 3 aprile
festa di S. Maria D. Mazzarello: 14 maggio
Seconda Conferenza annuale: 23 maggio
festa di Maria Auslllatrlce: 24 maggio
Esercizi Spirituali chiusi: corsi vari In giugno, luglio, agosto
settembre
Pellegrlnagglo Nazionale In Terra Santa: 5-24 aprile
Pellegrinaggio lspettorlale al Santuario di Mariazell in
Austria: 25 aprlle-1• maggio
ESEMPLARE DI ALCOY
13: gennaio: S. Messa e Incontro Cooperatori
28 gennaio-a febbraio: Settimana Salesiana (si comuni-
cherà Il programma)
31 gennaio: Giornata dell'Apprendista
3 febbraio: Festa di S. G. Bosco, prima Conferenzn an•
nuale e distribuzione del diplomi ai nuovi Cooperatori
10 febbraio: S. Messa e Incontro del Co9peratorl
10 marzo: S. Messa e Incontro del Cooperatori
6 aprile: Messa Vespertina e Incontro dei Cooperatori
10-14 aprile: Esercizi Spirituali In Onteniente
6 maggio: Messa vespertina e Incontro dei Cooperatori
12 maggio: Escursione a Campello
24 maggio: fest'I di Maria Aus iliatrice e seconda Confe.
renza annuale
2 giugno: Escursione a Godelleta
9 giugno: S. Messa e Incontro del Cooperatori
30 giugno: RITIRO SPIRITUALE
3 luglio: Mes'sa vespertina e Incontro del Cooperatori
10 agosto: Messa vespertina e Incontro del Cooperatori
7 settembre: Messa vespertina e Incontro dei Cooperatori
6 ottobre: RITIRO SPIRITUALE
13 ottobre: S. Messa e Incontro dei Cooperatori
10 novembre: S. Messa e Incontro del Cooperatori
25 novembre: Messa vespertina In suffragio dei genitori
del Salesanl e delle figlie di M. A.
8 dicembre: S. Messa e Incontro del Cooperatori
15 dicembre: Pellegrinaggio alla Font Roja
x. Si avverte che le Messe mensili saranno nel
Santuario di Maria Ausiliatrice alle 9 del mattino;
le vespertine nlle 8 di sera.
2. Si ricorda che l'ultimo giorno di ogni mese
è dedicato a S. Gio,•anni Bosco e si cowiglia Fassi-
stenza alla S. Messa.

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PER UNA TV CRISTIANAMENTE EDUCATRICE
A nessuno è lecito
restare inerte
,el Bollellino Dirigenti ,1,·l 15 ago;;.to 1962
uhhiamo f?ià parlato ,h·ll'.\\ L\\HT (A>-sociazionc
ltnlinna hcoltutori Ra,liofoniri e Trl1·,pt'lla-
t uri}. ~e! Bol11•11i110 Sale:rim111 1],,t pro--'-illlo aprii,·
uscirà un orticolo di Mons. F1·rdinnn1ln Prni,pc·
rini, chiaro e convìnrent1•: 111n urrc>rrc clw i umtri
Dirigenti foeciauo nei ,mi:c,li Centri opera ,li
persuasione 1wrch,· tutti i Coop••ratori e le Coo-
pl'rntrici lo l'Ollo,-,·uno. :er ne intere,-~ino, , i -.i
i-erivano pcr~ouulmente. f:: un duYe.rc 1wr Iulli
i militallli nt•ll'upoi,tolato ,•alLulico e quindi
anche per i Cooperatori SnlP~iani.
J>et fodlitort' ui Dirig,•nti 1p1t·hl0 compito prc•
~cntiamo loro 1p1alche rif11•~•ione eh,: H·rn1 a
111ct tere in e, icl,•n:r.a i moti, i dir pcr,;un1ln110 a
dare il nome ull'.\\.IAR'l'. ~,. ì: pre,-ide11t1· il ~cn.
prof. a, v. (;iovanui Carrara, che il 6 111ngg;io
~corso, nella prima a8sernblca, citava la parola
di Pio Xll. « 111°1 tutto dPt1•r111i11ante e dec-i~iva »
,-u ~e»ti prohlemi:
« È ora più rlte mai 11t'l'P.~s11rio e urµ.Pntn for-
mare nei fl'<Mi una cosrie11:n rl'lla dei ,lt,1•l'ri 1:ri-
stiar1i cirrn l'11M tiella T1•ft>l'isio11r: mw ro.~rÌl'n::11,
cioè, cliP snppia uaertare gli 1•1·1•11t1rnli perfroli a si
111/enga 11i t1,i111lizi drll'. lu11>ri11ì rrr/eçittstica su/lei
11111ralità d1•//1• rnpprese11t11:ioni teletraçnlt'~se.
~it,110 illu111i11111i in primo luogo i geniwri I' ,e.li
etlucntori. nj/i11d11~ non nbbi,1110 u pimrgere q1u,111lo
11011 saranno più in tempo :sulle roi·irw :spiriwoli
di in11ocem:I' pa,/ute.
Coloro sprrinlmenle rhe In Chiesa rhinm11 11el-
l'. faio11e C:t11tolira a jìrmco d••lh, Gerarclti11 rom-
pre11dano la 11Prrssi1i,. di inlmprl!ndere opportlllle
iniziati, e p<'r flir ~entirl' lii lorfl pre:se11:,1 in '7111'.<IO
campo. prima che ~ia trofll>o tunli. A ""'~11110 è
lerito co11tm1pfortt inerti' i rt1pi1/i sriluppi 1/Pfln
Telel.'isione q11a11<lo si sa il potmtissimo iuflusso
r/11• esso i111/11bbia111entP ,, i11 srmlo di PSPrri1t1re
su/la t·ita nnzionafo, ~Ì<l 11..J prom11on•n1 il iem·
come 11el ,HQimderl' il male. s;. 111 1·erijic11ni di
crl'nl1tali n/w,i t dl'grnt•r11:imii, 11i n11111liri lm-
ster<Ì starse11c srmplicemPnlP II tleplorarli. 11111111tlo
inrece surà t1f'1'essario 11ddi111rli ro,t sPg1111ln:io11i
/11.111 precis(J e dor11me1111ue. T11ttai·ia la 11ostr11
opera sarrfJbe brn lungi dal -~flddisfrru i11 pi,,,111 i
nostri dcsidPri e le nostri'! ~penmze s11 si limi-
l(lsse semplicrmcntr ad urm ,lifr.,a dal m11lr. r 11011
si risolt-essr. i11rere fo 11110 rigorosa at11ta:i1111n del
l11111r. La "''''" 1'11r noi rogfi111110 m1dit11r1•i I11Ie~w.:
che la 'I'C'lt•risim1e n1111 sia sollanto 11111r11lm.e11t.P
i11rr11.suru(1il1>, ma dfre111i 11ltrt•sì cristi1111111111•nte
l'rl11catricc ».
fii,..ogna rit•cmo,-t·erlo: la Hatlio e la 'l'\\', allra-
,cr,;o le tro,mi-•ioni cli vario natura e dinr~o
contenuto, clallc prime ori• dd mat-iino alle ul-
time oro ,eruli. dai cor:;i ~coJa,.,tici cli uddc~tra-
mento, lingui...,ì"i, tl'1i1,rio,i. ai trlrgiornaU, alle
manif1·,1mr.ioni ctÙluruli t' a quelle ~pettacolari,
o,:!{i ...0110 cli-vf'nutc :,lrument o tn lnll'ule in.~erito
nella , ita quotidiana, che eserci1a110 profondi ,,
continui ri.l:les...i bt1lla vita puhhlit•a e pri,at a.
'\\ 1lilforenza tic! teatro e del cint•ma. che limi-
tano i loro i-petta"oli II quanli ,i at·cc:dono pPr
6poul anca i:eelta, la TV .i ri,ol;!e ,oprattutto ai
gnq1pi fo miliari, composti di pcr,onc di ogni èt à
t• ,,•~,o, cultura l' ,,rcparazione 111ornlf' differenti.
1• ri porla in ca...a il giornale, il noi i:r.iario vario,
lo l'(INlacolo...
Ora tJUat1tlo -.j pcn...a airine«timahile valun•
dcllu famiglia e ,.j riflette chr fra le pareti do•
mc~tid1e de,·e iniiiar-i e ""ulj!,•r--i lo ~vilup1io
non -.olo corporalt· ma anche ,pirituale del fan-
1•i11llo, i-pcrau:r.a preziosa Jdln Cbic~a e della
Patria, non i,i può fun• a meno - il pensiero è
nncora ,li Pio XII - tli p.rodanrnrc a tutti M•
loro che condivi1lonu la re.~pon~abilità della TY
che ~r:l\\·i~~ùni -•1110 i tloveri che loro iucomhono
eia, nnti a Dio 11 a.lln ,-ocietà.
f: t•, idenle che i ùoveri e lt' rc,po11~abiliti:1 ca-
dono principalnw111e i,ui protl u uori della Ratl io-
T\\. e sulle puhhlid1e AuloriLÌI. Per quanto ri-
b'lll\\rtla la con 1•glianzn ùelfo puhhlicbc AutoriI à
,ulla H.atlio-TY. è dùaro che la normale vigilnn7.n
c•be ~i c,t'rcìla -.ui pulil;lici !,fl<"ttacoli non ba,-.tu
per le t rnsmissioni televisive, pl't le quali occorre
un criierio molto più rigoroso di , alutaziom1 1:
11uiiuli cli controllo, lrattnnclo~i di rappresenta•
,doni d1e penetrano nel santuario ddla famhtlin.
Di qui la delicata i,Ìtuazionc d,•i priYali utenti
e 1lt•gli a.,colta1 ori e •pettatori tielle t ra..mi~~i,mi
11,lo,h,ivc. Ad c,..,j compete 1111 dirillo che l-
anclH' uu do\\'crc 1•on~i~t,. 11cll11 l'urohà di ap-
provare le t ra:,,mi~~ioni cbc lo meritano e rii ri-
pro\\'arc quelle che ~oprallullo claJ puuto di
, i,ta morale, turbino o yìolino l'intimità. la pu•
rèua, la :,antit i, llt•l focolare tlonu•,tico.
Questo di.riuo-,lo, rre cli approvazione o ili
ripro\\.azionc puè, r•~crc eserri11110 per una ma;.:-
gior ellicacia dt>llc s ue manift"~I azioni, con 1111
r,~·rdzio colletti,o degli utenti o degli ~1w11a-
tori: e l'll,ercizio cnllctth-o romporta la COl-lit u-
zion,• di una n,,uciazione che. t'omc appu1u11
l'.\\L\\HT. rappresenta le i:stan,A! ,lei radio-tt·II'•
"Pili latori a~~oeiatì. per s, ulgt•tt' le> relative alll•
viti, c~cf.'uth e rou al i.:nzioue, energia e profì li u.
Erco pcrchè sia11Jo chian111ti anche noi a rc11-
1l1·rc• ,empre piì1 potente e valida la voce rhc
111,rnifosta la volo11t.'.1 della collct th ità cattolira.
1:: 1111 npo~Lolato ch·lla ruas,,ìma ur~t•nza nelquolt• i
Cooperatori \\ ogliono militare in prima linea, a11d1c
prrchli Don Ho1-eo l1a conct•pil o l,1 P . U. come
"un modo pratico per giovare a l huo11 costume».

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~BIBLIOGRAFIA-
PER LA BIBLIOTECHINA DEL COOPERATORE
C{r. 8. D. genraio e febbraio 1963
Cultura religiosa e sociale
(continua)
F. OLGlATJ li sillabario del cristianesimo
F. OLGlATJ Il sillabario della morale cristiana
Vua e Pensiero, Milano • ogni volume L. 500
Nonnuovi,masempre eccellenti. Conten!(ono unacsposizio•
n1>raplda ecblara dei punti csseru:JaU della dottrina crlMlan~
CARLO AOAM • Il Cristo della fede
Morcelliona, Brescia
Professoro dJ dogmatica, l'Adam porta nei auoi sCl'itti
l'intensa religiosità della sua anima. il suo vivo senso
del Cristo, Il ri!(ol'e del suo pensiero o la profondità e
l'ampieua della swt cullw:a. È uno degli scrilt<>ri e degli
apologecl cattolici più influenti.
c. MARMION Cristo vita dell'anima
Vita e Pensiero, Milano L. 800
Per I lcHorl preparati è una sostanzJosn e ricca teologia
circa la realtà e i fatti più supremamente iateress.:1ntt
la nostra vera vita, nella sua fonte divina (Cesù Cristo)
ne.Un sua origine in noi (Bauesimo), nel suo sviluppo
(Cresima, Eucaristia, Penitenza).
IGlNO GJORDANl Segno di comraddi~ione
Morcelliana, Brescia
L'autore e Il titolo dlcono a sufficienza. Noi agglunglamo11bc
l'opera anche oal non ba perso nulla della sua allualllà
FULTON SHEllN Vita Cristo
La pace dell'anima
La felicità del more
Comunismo e coscienza dell'occidente
Tre per sposarsi
li primo amore del mondo
La filosofia della religione
Vale la pena di vi1:ere
li sentiero della gioia
LA via alla pace interiore
Pensieri per la vita di ogni giorno
Vita e ragione
Le ultime sette parole
Sette parole alla Croce
Il Calvario e la Messa
Personaggi della Passione
Tutti presso Richter, Napoli
R. GUARDLNI Lo Spirito della liturgia
Morcelli.o.na, !Jre~c111
Opera clte, se med.Jrata, conduce a comprendere l'essenza
del culto cattolico nella sua forma pubblica e sociale.
M. ZUNDEL Il poema della liturgia
r Stud,um ,, Roma
Daa~pararsi lentamente e dariprendersisemprecon gusto.
Teologo, asceta, pcru;atore delicato e profondo e attento ai
probleml del nosiro tempo, traduce a meraviglia un pen-
siero d'Interiorità spldtualeel.o rlvestedi Immaginisqulslte.
n. GIANN!Nl Collaria « lA crociata»
SEI, Torino - L. 300 caduno
Serle di volumcltl contro la propaganda protestante,
sulla Cbil!SII, il Papato. Il culto dlll SanU, la Confessione,
il Purgatorio, la Madonna. ccc. L'autore In forma dia·
logica, plann ma convincente, con una seria prepara-
zione e docwnentazìone 1eologicn e scrllrul'lstlca <les~
a sfatare gli errori e a stabilire la verità. Utili.sslm.! per
chi non ha modo dl leggere opere di maggior molo.
MARIO GOZZINl , Concilio aperto
Vo.llecch, Editore, Firenze - L. rooo
In queste pagine che si rivolgono a cattolici e non
Cllltollcl, Il lettore trova una sintesi vigorosa e appassionata
di tutti I problemi essenziali che Il Concilio ~•a arrrontnndo,
nonchè un Invito e uno Slimolo a liberarsi da certi sclU!ml
polemlci invecchiati, sempre più lontani dalla realtà. Il
U1oto allude al nuovo clima suscitato entro e fuori la
Chiesa dalla figura dJ Giovanni X xm e dalla sua
apcrlura di carltil au,enticn verso lulli gli uomlnl.
AGOSTINO FAVALE, 1 Concili EctLmenici nella
storia della Chiesa
SEI, Torino . L. ~ooo
Falla apposta p;,r soddisfare la curlosll/\\ del grande
pubblico, l'opero contiene le notizie più signillcallve
sul vc,nti ConcJII finora celebrati e la puntualizza:r:lone dei
problemi che la Chiesa stu affrontando nel XXl' Concilio.
ZSOLT ARADl , 1 Papi
Vita e Pensiero, ;\\,Iilano - L. , 300
11 noto sertuore giornalista un2he.rasc vuol dare una visione
semplice ma esauriente dell'aspetto vlslblle e della funzion.e
splrjtuale dol Papato. Riesce a farsi leggere con interesse.
COSTANTlNO OCGTONI•GIACOMO BIFFl • lntro-
dtizione alla t•tta liturgica
Vita e Pen•iero, l\\.lilano L. 1000
I:: un trattato completo sull'argomento. Una parte ò
risen.·:ua ;1: <e ll laico e la celebrazione litur,:-ica ~).
G. BARRA • Cristianesimo adulto
l:;ututo di J'ropaganda Librario. Via Mercalli 21-23,
Milano - L. tzoo
L'autore presenta un crl.stianeslm.o di presenza, dJ Jm.
pegno, d1 coraggio, dJ audacia. Un crlstlnneslmo che
eleva o trasforma nella luce. delle subllml certezu eterne.
P. JEAN DANIELOU Lo scandalo della verità
Fede e civiltà moderna
Marietu, Torino
ruprende I problemi essenz1all e ne propone una solu•
zlonc: una specie d'ar te di vivere del cristiano, p0gglata
su concetti profondi e non su sempUcf ricette morali; un
Ubro ottimista, dlnamico, ricco di pcnsit"ro1 che può tra-
sfor...mare la nostra esistenza,
PIETRO PAVAN L'ordine sociale
l\\tw:ietll, Tonno - L. z300
Sacerdoti e laici vl possono conoscere In modo sostan-
ziale li pensiero della Chiesa sul fondamentali problemi
attinenti al lavoro, alla sun retribuzione. alla proprfetà,
al rapporti fra capitale e lavoro, all'Intervento dello
Stato ecc. L'ultima pane è una esposizione completa
del marxJs:mo. Tutta l'opera è cond(Ht3 in relazione
al più. s.cottanrl problemi dell'oggi.
Al)JOklZZAZIONR l>IU. TllUIUNALE DI TORINO IN OA1'A 16 FEBBRAIO 1949, NUMeHu 403 - CON Al'PH\\JV.\\.tlUNb KCl.Ll.>IA.TlCA
OIRB1'TORB RESPONSABILE: SAC. DOTT. PlBTRO ZBlllllNO, VIA MARIA AUSILIATRICE, 32 • TORINO (712) - OPFlCINl! GRAFICHE S. B. I.
23

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Spedizione in abbonamento postale • Gruppo 20 - 2• quindicina
GLASENAPP VON HELMUTH
NOVITÀ
FILOSOFIA DELL'INDIA
Introduzione alla storia e allo sviluppo
del pensiero filosoflc:o Indiano
Traduzione di Barbarlna Frac:ca e Giulio Gatti
Pagine XV-458
L. 2700
l'opera di questo noto studioso tedesco si è subito imposta
fin dal suo primo apparire per la sua concisione ed esattezza
e per l'ampiezza della sua prospettiva.
Tratteggiato io sviluppo storico, presenta , sei sistemi fon-
damentali completandoli con la trattallone delle principali
sètte indù.
Essa può pertanto dirsi più c:ompleta di altre opere analoghe
anc:he più ampie.
Di particolare Interesse sono la tavola prospettica del prin-
cipali ten'ativi Indiani per la soluzione dei problemi ideologici
fondamentali, la tavola che Illustra I rapporti cronologici e
ldeologlcl tra fllosofla Indiana e fllosofla occidentale, e Infine
la copiosa bibliografia.
per ordinazioni rivolgersi alla SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
CORSO REGINA MARGHERITA, 176. TORINO. C,C.P, 2 171
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI 01 SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Auslllatrice, 32 • Torino Telefono 48-41-17
Al del mese: per i Cooperalori e le Cooperotric:i Salesiane
Al 15 del mese: per i Dlrigenli dello Pia Unione
Si Invia gralultamenlo,
*Focciamo noto ai benemeriti Cooperatori e olle benemerite Cooperotrlc:l
che le Opere Salesiane hanno il Conto Cor rente Postale con Il numero 2-1355 (Torino)
sotto lo denominazione: Direzione Genera/e Opere di Don Bosco Torino 712
Ognuno pub valersene con risparmio di 1pua, nell'lnvlare I• proprie offerte,
ricorrendo ell'ufnclo poslele locale per il modulo rtletlvo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'Inviare anche l'lndlrluo vecchia.
SI ringraziano I Slg. Agenti postali chi respingono, ~a Il notificazioni d'uso, I Bollettlnl non recapitati.