Bollettino_Salesiano_196305


Bollettino_Salesiano_196305

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UN DISCORSO DEL PAPA
Al GIORNALISTI
La stanzpa,
"alto servizio alla verità"
La mattina del 27 gennaio ultimo scorso, nell'imminenza della festa di San Francesco
Ji Sales, patrono dei giornalisti, il Santo Padre riceveva un gruppo di circa Juecento
redattori e corrispondenti, italiani e<l esteri, d1 giornali e agenzie cattoliche. Sua Santità
Giovanni XXm tenne loro un discorso misurato, sereno, ma non privo di sano realismo
e punteggiato da tanti ricordi « deli 'aurora del suo Sacerdozio ». Ne raccogliamo
qualche pensiero rer tutti i nostri Cooperatori e Lettori, in particolare per quelli che
:;i consacrano ali 'uposrolaco scampa.
~~-::~•~ U n invito
~ ~ a lla stampa cattolica
La stampa. cattolica sente il compito suo di
far onore al caratteristico ministero suo, che
è alto servizio alla verità, fatta conoscere attra-
« Gr.in m~w di conumicazione in vero verso questa insolita e grande manifestazione
è la stam/ni ! È da un secolo almeno, che se del Concilio, e faccd conoscere in accento su.a-
ne vive /'impegno co.:ente, e talora anche il · dente, convinto, penetrante.
dramma, dal punto di vista C<.tttolico, inteso Va da che. J)er assolvere il suo compito,
come genaina diffusione di dottrina, di orien- la suimjJa cattolica debba avere impostazione
tamento e di informaz;ione si.:ura, pmdent~ e ed espressione che sostanzialmente differiscono
l{ittsta; inteso anche come argine a cena men- da metodi che .~ono imposti da interessi contin-
ialit(Ì d4ormatnce, alla quale s1 deve of,porre, /';entt e da avvedmezze tmmmente ttmane; re-
c/uando è ne.:essano, doverosa riparazione... sistendo a sttggestioni eh.: amplificano le pole- 73

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La stampa
« alto servizio alla verità"
Sua Santità Giovanni XXIII esamina
la prima copia della nuovn edizlon~
dell'Annuario Pontl/ìt:lo, presentalaGli
dal Salesiani della Pollglotta Vaticana
miche, non giovano ad alcuno, non edificano at1venimenti di ccrrctttere ricreativo, Ci pare
nella carità e non servono all'msieme della opporruno s~gnalare qruilche pimro, ::he possa
comunità caltolicct. ..
servire di indicazione e di ìmlito.
La stampa coopera alta missione della Chiesct
nella misttra in etti non tanto accoglie te nocì,z.ie,
sia pur lietissime e incoraggianti, di cronaca
religiosa; quanto piuttosto i> fedele alla dottrina
sacrct, ne prende ispirazione in modo dir f1oter
formare la mente dei lettori, offrendo lnro
sicurezza di orientaz,ionr. serietà di giudizi,
[fl Misura e senso delle proporzioni. Da
varie pam ci si sw clomandando se nel trattare
qaesti argomenti, nel presentarli e colorirli non
sia s1c1w introdotta, per lo meno, una spropor,
zione, ri~peao ai temi di carattere sprritu.ale,
chiare:a.a di indicazioni. E tutto tJu,mo, segna- riservati, come si diceva tm tem/Jo, aUa terza
tamente su determinati argomenti di più grande pagina. No11 si v11ol dire con ciò che il giornale
importanza che rnglwmo citare: libertà cldlt1 debba assumere toni severi, propri di 111w
Chiesa: santità del matrimonio come Sacra- rivista specializzata di cultura; ma è un fatto
mento, da difendere comro ogni leggerezza e che, neU 'odierna - lasciateci dire - esage-
{awità corroditrrce; diritti della scuola, che raca est11nazione di valon secondari, quando
iscrnisce ed ed11ca cristianamenie; azione catto-
lica, incesa a dilatare l'azione apostolica dei
clero; ricche~ia della dottrina sociale ìmegra
e pura, non solo anmmciata, ma accettata
interamente, ed applicata in tutta la sua
estensione >>.
non fmiU e pericolosi, a scapito delle realtà
piiì alte della famiglia, dello studio, deUa se-
rietà di vita, un posto non Hltimo di respon-
sabilità è da cercarsi nella scampa che favorisce
qllesto capovolgimento di interessi, offrendo
troppo facile evasione con indiscrinunata su,
per/icialirà.
Il Sanro Padre aveva poi anche una parolu
d'incoraggiamento per la stampa minore e
c itava in proposito quanto aveva già scmto
27 Vall1ta!ione di idee e di fatti. Qui la
cinquant'anni prima:
f)reoccapazione si fa anche pit't VÌ\\.'a, perchè
« Non nascondiamo eh.e m1 senso di vwa
simpatia ci attrae verso la forma spicciola,
m0<lesta, ma efficacissima di propaganda delle
buone idee nel popolo cristiano, e sarebbe desi-
derabile che là dove questi giornalet1i ci sono,
s1 ven,E!ano perfezionando sempre più, e mille
altre plaghe se ne pHbblichino di nuovi. Non
si cema il pericolo della concorrenza,: il desi-
derio di leggere è oggi così incenso che la
buona stampa non è mai troppo diffusa ».
sembra di assistere a un f>rogressivo peggiora-
mento, specie t>er quanto riguarda le forme di
J:mbblico divertimento. li f>roblema wrtavia non
è di oggi. Vogliate concedere a chi oggi vi
parla - modesto estensore di a/cane note di
carariere /Jasrorale dt cmquam 'cmni or sono -
1m richiamo che alle1 data maggio 1913 porta
q11esw titolo: Per la pubblica moralità -
Cinematografo. Parole che rispecchiavano la
sollecitudini.: del Vescovo e dei suoi collabora,
rori per certe forme preocrnpann dello spet-
~~
~::~ Due rilievi
cacolo. In quel brano !lenivano soccolineaci al-
cuni concecci, che non hanno perdwo nulLa
della loro efficacia. Jnnan~.iumo la le,1..>ittimità
delle.I protesta della coscienza c,;attolica, specie
« Parlando ai giornalisti, e notando quale delle organ1zza;;;:ion1 cattoliche, e di wn~eguenza
74 mtmero di colonne venga oggi riservato ad la kgittìm1tà dell'inren1ento del potere civile;

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quindi il Jovere def rnttolici di protestan, t',
innanzit"tto, in piena coe,-em:a, di o/1erare i11
modo che i pubblici J)oterr siuno in.::ornggiall
" (>rendere i prot•t·edimenéi nello spmto dcllcJ
l~e - che è inn,rnzìtutro di diritto narurale
d1 di.fesa de: buon costume, di risf>c!Ho della
cosdenza popolare, iPecialmente .!elle g10•
t·m1i generazioni. « li meglio sarebbe clk·e-
tmnn ancora - .:he twti i cittadini, tatti i
cristiani di bi,on senso conmbuis~ero ciasc,1110
per la parte sua col non parcecipare a 1/11em
spenacoli indecemi, col procesr.are ener;11kamente
nei 5in,:oli ca.si, qw,mJo abbiano li1ogo. Sa-
rebbe questo il rimedio più sic11ro e convm,.:,.mre
contro i lamentati pericoli ».
davone e si ch1ed11 og,ii ~era della ma t11ra
çe ha posto la lllt'nte, la /ctntt.lsi,1, la lingua,
la {)em1c1 e il c11or~ - soprmt11111> il cuore - a
savi::ro ddl,1 t·enrc't. Ne abbi,1 ,aera riterem:a;
tema di offenclerla. di ojfu~arlc1. dt crctdirla.
51 imfxmgi1 l,1 clisciplinu Jr! .~1le11:::io, derla
moderaz.ione. dell,1 pa:;:ien::a. La t•erìcà desi-
dera soro wnire annrmcie1ta 11dlu sua inte-
rezza ...
Perchè sul ve~pero della rn.,tra gwmara
terrena, che t•t aul{ltn..imo l1m.l!'t1 e l,ene/i.::a,
possiate Ji.t\\..ire con occhio limpido le più gio-
vani genera:ioni, e rrasmerter11 a,/ e~~e il peJ!.1W
della t.ioscra fede e dr 1111 e1pnswl,1to veramente
cristiano, 11011 mdulp:ete m11r r1 me1od1 e a
lin(?uaggw, che offendono lc.1 writ,L
~ \\V// Una esortazione
w~ per ogni giornalista
Il C:,anto Padre termrnava Jicl!nJo che (< è
con loro e J,reg,1 ogni giorno ,·ol ,1uinto 111i-
« Diletti figli. \\luglwce gradire l'rnvito a stero garrJroso del Rosctrw f11m:hr c.tnche essi
cia~rnno amabi!meate rii·olw a ripì11g,mi su possano ascolwre, e fare asco!tare, il 1'.foemo
se stesso. Lo (ac.-iu d11nq11e con umilul e crefn• ~WM~.
~

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LA NOSTRA "CAMPAGNA"
S. Paolo abbiamo molle m1·mhra •• non
Lutte 11• 111embra !tanno la "U'1s><11 fu111i1111e,
co~ì noi. bcn<:hi' molti. ;.ia1110 1111 1<01 corpo
in Cristo r rtl!'mhri g lj 1111i ,J,,gli altri»
(Rom .. 12. ~).
La Chi1•,,a po-.,it'Je pure la 1-i:-i/Jilit<Ì e
la 1·u11rr1>t1•::,1. a ,-omiglianza dei corpi.
Essa infutti i- 1111a ~ociet:'i compu-.ta di
uomini e perciò ì· , i-.ihilf>.
la
« li 1·oqw i,1--,•i::-1111 ancora
Pio >-.Il - l'khicdc a111'11e 1t1ol-
1i1udine di mrmbrn. t·l1t• siano
1ru e'-se eorme:,st' .lu aiularsi
11 , ircn1La. E a quella ~uisa l'hc
11<•1 nu-.tro mortale urgani-.mu
11uandu w1 mt>rnl,ru -.offri• I••
altr~ membra riH:-ntono elci ,-uo
d'llim·. ro,-ì nella Chi,•-.a. i <-in·
~oli membri noli , i, 0111) cia-
sc11no pPr ,,,-.. ma porgouo nuehe aiuto
agli ali ri, oll'renclo.-.i e scambiando,.i col-
lah11ra:1.io11r. -.ia per mut uu c1111forto, sia
Jlt'r 1111 -iemprt• maggior .., il11ppu di tullu
il r.o rpo ».
\\ll'cdifirnr.ione della Chi.,~u ronperano
in , ari., mi-,11 ru, ma efficat·cn11•11t1·. t 11Il i i
I l grande P1mtl'fì1·c Pio '.:TI. 11t>lri11tcn111
di darci 1111a l'l'l'"l'll Iazione '-it·11ra ge-
rmina della Chit•,!H, !lcrivc: « A tlc/ìnirc c
a descrivere 11twsl a Vl'facc Chic~a di Cristo.
clu: è la Cluc:-a Saota. Cattolil~a. \\po-,111-
lica. Roma11a. 1111llu ~i trova ili piì1 1101.>il••·
di più graault> •• di piì1 tli, iuo. ..tu• IJLll'l-
membri 1ldla Chie--a. rial Papa alrultimu
rri,-,tianu. 1'11c 1·ompie con spirito tlì fede e
di 1-acrifi1·io il suo dovere quotitlinno.
Lu Chi1•,;a •lu11q11e si può parn~o11arr ad
un Or/.(1111i-;rno ,i,o Nl opcra11tt•. a,Pn1l 111H•,
nel motlo HIO proprio. tutti ~li d,,mr111i
e.-se111.iali.
l'e,-pre:',io11c n111 la quale essa , ir,w d1i.1-
lll(lla il C,11rpl> .\\listirn di c,,,,i Cri.,tfl:
e..pres,iurw .-111· -.,•a t II risce e 1p1.i,i t,!••rmu-
jlll @/1iP.SD. è
~lia Ja cii', rlu• v wuc frNp11•11 t1·mc11 li·
cspoRto 11dlt1 !-i111·rtt Sl'rittura ».
il e~>r.po cli @, ,isl.1J
La Cbie,-n ì• d11r111111• i/ Cnrpo ~'1i,tirn tli
G1•~1ì Crisw. Co111pr1•111lt•rf' rr111•,t a .,..,,..e-.-
o
s:011<1 ;. rl'111Jn,.j conto 1ldla hc>ll••nH ,. rir-
clu z~a ,.opra1111.1 t urall' ,Idla ('hie,.o. ~mlr1t•
la gioia ili app<1rlc11ervi. ,,eutìre gli im•
p~rni t·h" nr .lnin111u.
S. Paolo 111-.('~na pure f'lll' la t:hit..,a ì· il
Cllrpu ,li Cri,to, f',..enùo Eidi il l'urulatort·
e il Capo cli !Jliesto mirahilt• or~aui,-1110
:,Ot·iuh•.
(,.1---i1 iufalti. 1l11rantt' la ~ua ' ,itn puli-
,...{2c, f J/,i11$a è
blit·a fur111ÌJ an:t.i t lillo ror/talli"IIIU 1•,-1 l'l"llO,
social!• dPlhl ('hit•;,a: dc&ic gli Apo.~loli ,• il
llll em' p~1 .f_t ) ~
o
1
loro 1·u110 S. Pil"!ro e li rP:-1' 1rnrtt-ripi, in-
Meme con i loro :-ucce.::-.ori. ,lella ,-,1rn pe-
re11u1• mi-.-.iune di "alvc:c"Mt ,opra1111nt11ral.-:
E mirnbih· il mmlo con cui la Chiesa
radurn) i primi discepoli. istit11ì i .icra-
nH'nli e il ~acrilicio della .Mc,-,-.a fH'T comn-
imita i requi,iti rl1•ll'orµani,-mo t•orporco.
;o Come il corpu. In ( .hie..a ;, """ e irr•fi-
nican• I., , ila di, ina alle auinw " t•m11l11rle
alla f"li,·itù ctrrnn, fine ultimo 1ldla Chìe~a.
v,sa, nunn,-tanlr b 111nltt-plicitù elci lllt'lll·
uwcliantc In pratira del fillO Vangelo cli
hri. « Come in un 11111 corpc,
H!'rivr
veri ti\\ l' cli 11111·1'.

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Sul Cah·ario, col suo Sal•ri61·io rf'dPntor('
Gr.sù « acq1Lif.tò la Chie::,a col suo l'roprio
8angne >> ( ltti. 20, 28). ossia meritò alla
Chie;;a il rlouo df'Llo Spirito Santo. <'he dopo
la sua gloriosa ai-ren$ione al cif'ln, tlalla
sede del Padre, E~li l'ff11st> visiLilrut>nle t'
pienamf'11te sulla prima comunità erii-tiaua
raccolta nel Cenacolo. per vi,·ifìcarla di
vita di, ina.
La Chie,a raggiunge perciò la sua com-
pleta costi tnzione nel f!;ioruo dt'lla Pente-
l'O;;te, con la di!>cesa dello Spirito Sanlo.
Da allora. E;;sa. qual Maclrc e }hu·slra
ilei redenti, ii.tizia la ;;ua mi~siouf' salvifwa.
che si condutlerà alla fine d!'l mondo.
Come 11uindi la statua marmorea rii
',fm,è. °'colpita eia "\\Lthdangt'lo. si tlice con
ragione: il ;'\\1fosp di /1/ichPlanf!,elo, così la
Chiesa l-Ì deve dire Corpo cli Cristo. perchè
ùi questo Corpo vivo Gesù è l'Artefice.
S. Paolo afferma ancora che il Padre ce-
lt•ste costituì Gei-i, Crii,LO corue Capo sopra
tutta la Chiesa, che è il Corpo di Lui
(Ef, l, 12).
li ra I'" e('ccll1· su I ullt> le alt re memlJra
,lell'organi.J;mo fisieo, che governa !' dirige
in tutù i suoi rnovimen1i: così Gesù per le
~ue pPrfozio11i divine ed umane Pccelle Rn
tutti gli altri membri clella Chiesa, l'he di-
rige inct>s,mntemt>nle co11 la sua divina a~•
~Ìl:lt e11za e per mezzo dei sacri Pastori, prc•
posti al suo gove1·no.
1!n. (}_/, i~.s.a Ì! il
« 11usiU!..O ,,
di ~;,.11,o.
La Chiesa è Corpo u,istico. ossia mi$le-
rioso, di ordine soprannaturali' e ,liviuo,
pcrchè. a differenza cli tutte le altre so-
dctà umane, essa è unificata e vivificata
,la uu principio clivi110, usi-ia dallo Spirito
San to, clic è l'aui.ma della Chiel:!a,
Che cos'è l'anima per un organismo? f.;
la parte principale. La vila, lo energie, le
attività, le perfezioni scaturiscono dal-
l'anima, 1·he inabila e viviGr,a tutte le altre
membra. Un corpo senz'anima è un cada-
vere che si decompone.
Lo Spirito Santo è l'anima ilelhi Chiesa
e compie verso di essa, in modo divina-
mente pcrfello, quanto l'anima C'ompic
nell'ocga1Lismo a cui è destinala. Lo Spi-
rito Sanlo infatti inabita in tutti i memhrj
,i,i dcUa Chiesa, 011sia in Lutti coloro che
, ivouo in grazia, ,;rnza 1·olpt> gravi. t' sono
quindi tempio dtillo Spirito Santo. Anche
i peccatori non sfuggono all'azione riivina
cleUo Spirito Sanlfl, che Li rag1-,•ir111ge co11 le
,.:ue i1tpirazioni t' impuJ::'i t,,opramiat11rali per
portarli al pe11 Limcn Lo cd a Il'arnicizia divu1a.
111 og-ni momento della sua esistenza,
q11i.ndi and1e oggi, le.> Spirito Santo è
l"anima della Chiesa, sulla qualc continua
inintern11 la la sua az-ionc divina. l'he la vi-
vifica, l'a:ssiste pcrcn11cmc11te inondandola
dei suoi d oni di luce P rii for:r.a, che sren-
dono inc:l's~auli. i.u misura proporzionata
ali' ufficio, 1ml Papa. ;;ulJa gerarchia, ,-ui
singoli feclcli, rnemhri vivi ,lclla Chiesa.
Etco prrcliè- la Chie~a Cattolira_ ossia la
·vera Chiesa di Gesù Cristo, Ì' infflllibile ucl
decidere le questioni che ~i riferiscono alla
fede ed. ai coi-;turni, essendo as~istita dallo
Spicilo tli veri tà; è Scirrlfl, e Maclre dei
Sauli, essendo vi,,irìc-ata 1lallo Spirito San-
tificatore; t' 111dpf•11il,ilP. ri-stmdo potenziata
e sost1mula dallo Spirito di forza divina.
Bi:,;ogna vedere la Chiesa con questa vi-
sione intcgralt-, non µ,ttardando solo l'ele-
mento umano, mu anch(' e 1>opra1tu I t o
l"cle111c11to rlivino: l'azione i11ccssa11te l'lic
Gc..-ù (• lo Spirito Santo compi11no iu eRsa.
S('ntire corr la Cliie$/1, amnre la Chiesa.
viv!'rP la, 11ita dPlla CJ,iesa! Ecr.o in pral ica
la ,·i-ra vi la c ristiana, convinta e coeren Le.
Vi1alrneute inseriti iu Gesù Cristo Capo e
animuLi «lai suo SpiriLO mediante la grazia
santifìcantP che ci di;;tar<·a 1lal mal.e, siamo
mt•mbri vivi ed operanti del Corpo vivo
,!ella Gbirsa, che sol lo la gtùda del Papa
e degli nitri sacri Pai-tori continua, con la
cullahol'azione ili ogni suo figlio, la sua
mis,-ione di salvezza p<w l'umanità.
Couclurliamo augun1ndori rou Sua Fm.
il Cardinale Mout;ni « che di ciascuno di
noi. fedeli della Ch iesa Cattolit'a, oggi ce-
lebrante un Concilio ecumenico 11opra se
stessa come opera di Dio e ;,alute del
mondo, si possa ripetere la parola srolpiLa,
unico elogio, sulla tomha rl'un gra111l1• Ve-
scovo del secolo scorso, il Card. 11ermillod:
Dilc.x.it Ecclesiam, amò la Chie.--a! c~,mP di
Cristo ilisse San Paolo, amò la Chiesa e
i-i sacrificò per lei (Eph., 5. 25). Sarà così 77
consumato uel mistero tlella Chiesa quello
della no~tra salvezza ».

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UNA INIZIATIVA CORAGGIOSA
IL
« SEGRETARIATO
VOCAZIONALE
SALESIANO »
DI SAN PAOLO (Brasile)
D 011 Bo~co. circa cento anni fa, in un Lolici, il Brasile do, rrhlw avere 80.000 sacer·
« cenno storico » s11lla 11a~cc11Le Congrciraziouc doli e ne Jrn soh aut o 10.000. È , ero che
~alcsiana, co~ì ;,i r,primeya: « La trÌi.itez=a dei quesla scarsità non ;. do,-uta ad una pcrsccu-
tempi e la climi1111zio11e delle ,,oru:ioni per~un- zioue religiosa o a.J1Liclericalt.> ma ad 1u1a èRplo-
.~Pr<l di rolrirort> dei gio1•ani di ne;;suna o di ~ionc demografica ccce:i.ionale. tntLavia non
~rarsu for111na per lo sfato ecrlesiastiro: tli qui 1·essa ili e,a..<:ere allarmanle. L'aum<'nto annuale
la rategoria dPgli stwle11ti nella casa di Torino. della popolazione b rasiliana f' calcolat o a
111'/ rolfegio Lanzo II nel piccnlo seminario di 4, miliorù. LI Brasile donc>hhe quinrli dare an•
l"1in1bello. tlo,,e hanno isrruzione religiosa e nualmcnlc J,000 sacerd•lli: invece in quc:.ti ul-
.<cientijìrn oltre acl altri q,wttroceuto ftionw.etti, timi anui la media è cli 3110 '<a(·ercloti aU-anno.
,li rui In maggior parte u.spirorui allo stato ec- Si pcn:;i che la boia citlù di San Paolo, 11011
desiastico ».
coulr11la dei suoi t milioui di aJ,itanti, CO·
Dou 8o8co era un San to coraggioso. che af- ,;trni~ec ogni rinquc mi11u1i una nuoYa ca'la
(runla\\'a i problemL anche i più ardui. Tn od apparlaml'nlo ,·d ogni sellimana crea 1luc
tempi cli persecuzione anticloricalc, c1ua11do nuo, e indm,lric, mentre> il nu.n11•ro dc·i sacer-
più ili 60 Y (',covi erano c·spulsi dalle loro clio- doti, dei 8eminari~li e degli aspirnrui allo staio
cesi o incarrerati, quando uu rrnmero inca1- religioso maschile e femminile è rressochc
colabih- di sacercloti Vf•n ivauo tenur i in pri- i;tazi,mario.
gionia, quando 6t preti e 22 frati erano fori•
lati, 7:!l mona1>lcri d1Ìu$i e tlispersi i religio~i
e lr religiosr che li ahiLavano, ne l pieno cli
tJllf''-la hurera aut iclericah•. Dun Roi;co p repa-
ranL decine cli istituti spccializ,rnli ndla cul-
Come· Don Jfosco, i ~uoi figli non si scorag·
i ura delle vocazioni rcligio~e cd et·clesiaf'ticlie giano. Es~i hanno studialo e orgauizzato uu
popoJanclo i iseminari. ciancio migliaia di ~n- Cen I ro 'liocazìon ale l'On llll su,l progra m ma,
cerdoti alle dioce.•i r aJlr famiglie religiose. un s u o metodo d i lavoro e con finalità ben
~
clf"ler minatc. 1'fc elenchiamo le principali.
*I
La 1•au~a fondamentale della mancanza
di vocazioni è l'assenza <li una « mentalità
f.: c111cl!to coraggio.,o l'.Sempio di Don Ilosro
che ha fatto sorgere iu San Paolo nel Brn~ile
, ocaziona.Je » nei eauolici i11 genere e pcrbin1)
n nei sacerdoti e religio~i. « Scgrelariato Vo-
il Crol ro o rganizzato di apo~lolalo dc>llr , cazionale Salc-~iano » 'li propone anzitullo di
c·az:ioni. in tilnlal o « Segretario to Vocazionale creare questa mentali Là , ocazionalc inLeres-
Sa!e~ia.uo ».
sanrl o tutta l'bp<'lloria per l" urgettte e bellis-
La scarsità del clero nel Brasile ;. più allar- simo a post olalo delle vocazioni eccle,;iasticl1e
manle e.li qu1·1la dei tempi di Don l3o0 co. ln- religio~e. Tutli, Salf"!tiani. .Figlie di Maria
far ti se la proporzione minima per attendere \\u..ilialrict·, Cooperalori, allieYi, ex allievi,
71l bene ai fedeli •li u_n sacerdote per mille rat- parrocchiani sono mobilitali per un coraggio,-o,

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SAN PAOLO (Brasile) - Parziale veduta della sede del I( Segretariato Vocazionale Salesiano»
illuminato. peT"f'Y('rantr apo«tolato d1•llc Hl•
cazioui 8ull"esempio e col metoflo rli D011 Bosco.
* Scoprire il maggior numero possihile di
« germi di ,ucaziuru- )> tra i gio, an<'I ti, le gio-
vanette e gli ~tcs~i adulLi: colLh arli, tnipian-
1arli nei ~rminari, ~o:>lenerli fìnchè non ab-
lHaoo realizzai o la vocazione alla quale fo.
rono chiamati.
* Preparar<' moralnicnI f' e, $C nece~sario.
aiutare anche matcrialme!lle le famiglie di
quelli chr hanno la "ocazione. allincb<" ~iano
dibpOste a dare Lu.li a la loro l'Ollaborazionc
materiai<' e --pirituale alla vocaziouc del figlio.
* Prov\\t•derc alla co,Lruziocu• di uuovc <'abc
di for·mazionc. vrnporzionate al numero ccc·
scente 1ldla popolazLone e delle , Ol'azio11i, e
rarcogliere i mcz.i:i per aggiornare 1a forma-
zione religiosa, s1·icntifìca e Lec11i1•a dei futuri
sacerdoti. eoadiulori e suore.
* Per attuare lt> precedenti finalità, il «Se-
gretariato Voeazionall' Siilcs.iano » ur~anizza
corsi di lìtudi, 11;iornatc, feste, c~ po,izioni ccc.
e aiuta tutti qu.l'lli che svolgouo l'apostolato
vocazionale- fornenclo le direttive e i ~-ussidi
uecr,sari (libri, foglictli. nvrsle. film. fil-
,ro~, mine ecc.). Per fare un esempio, recentemt'nte
b.a organizzato una «
ra Vocazionale Iti-
nerante». che circola pn i collegi e le par•
rocchie dd Brasile Snd. La mostra fu c~posla
nelle cittì1 di Sa11 Paolo, Carnpinas, Lorena,
,\\mcricana, Riu .Jc Janeiro e in altre cinà. Il
regi;;t ro dei vi,i Laloci porta lì.eme illus1ri, corni>
11uella del Nunzio Apo;,tolico, del Canlinalr
di S1111 Paolo, di molli eccellentis!:'imi Vet-t:ovi
e pcr$oualità chili. Ri(•chczza di idee e su.s•
sitli inLuiliYi sono le 1·arattniblicb,• della '\\Jo-
slra itim·rante che, dhio;a in cinque sezioni,
lascia uel "i~i,atore idee chiar<' e ri;apo~lf' prt>-
cise sui punti rssenziali del problema , ocazio-
nalc. I fru.t Li si possono ~in1cli7.3.arr i11 qu(·~ta
frase scritta da un giovane yj~italor,': « Oggi
fio scoperto lt, miti rorn.zione ».
...
* E pc1· ultimo i1 « Sc1?rclari1Ho Vocazio-
nale SalcsiaJ\\O », seguendo i luminosi esempi di
Don Bo:.co, romballe ogni forma tli me~<•bino
proselitismo nella ricerca e nella cura delle
vocazioni. procurando di creare un clima rii
amicizia e di collaborazione e-on alt re orga·
nfazazioni v1>cazionali. ~ia dioc,•~aue che re-
li~iose.
E 11011 solo la,·ora con qu.-•Lo ~pirilo « cat-
tolieo ». ma ,,i attrezza in modo da poter aiu-
tar<' le alLrP organiz:,;azioni vocazionali. pro•
mo,·eudo l'unione ddlc forze ra1toliche <'he,
tsolo così tmit c. vinceranno la lotta contro la
mancanza di cifro.
I Cooperatori sale~iani di San Paolo. flotto
Ja guida dei loro Dirigenti, gioe.a.no, comi' ai
Lempi di Don Bosco, tm ruolo decisivo in qut>•
sta ha11aglia promo~~a dal Segretariato Vo("a-
:;,.ionale, realizzando in forma concreta il se·
l·ondo mezzo di rooperazione proposto da
Oon Bosco ai Cooper atori con queste parole
sempre più auuali: « Siccomf' in questi rempi
si fa gravemente sentire la penuria di voca~oni
allo stato ec-rlesinstico. cosi <"Oloro 1'!11' ne sono
in grado prenderanno rnra spet:iule di quei gio-
11n11elli ed nnche degli 11dulri. che fomiti delle 111'·
cessMie q11C1lità nwrnli e di altitudine allo studio.
des~f'rO indi.::in di essert•i rlriamnti, giot•aruloli
coi loro ronsigli. indiriZ.'t'iu11doli a que/lp srnole,
a qul'i rollegi o a quei pict·1>li seminnri, in cui
possono essere co/tinui e diretti a questo fine». 71)

1.10 Page 10

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PELLEGRINAGGIO
COOPERATORI
SALESIANI
IN TERRA SANTA
Le adesioni ttl nostro pm11le Pellegri11flggio
sono ver1111e in 11umern u,~.$ai rile1ante, sup1•-
riore alle piì, ottimistirlte pret"isio11i. Il desi-
deriu d"imml'rgl'rsi ,u•i grandi. misteri de/111
nostra Re,leuzio11e e cli rfrirere I' ,\\lJduia della
Risurrezio11e trns,:orrl'ndo In. Pasqua II C1•ni-
salemm.e. /111 destato ovunq11e il Jert'ori• 1• /'e11-
tusiasmo dei Cooperatori e 1Lellt! Cooperutrici.
Fin dai primi tempi dl'llu Chiesa il P,iese ,li
Gesiì ha eserritato sui cristiani un jì1.~ci110 pnr-
tirolare. San Girolamo (sec. 11 ), e/re l'Ì tm-
srorse molti armi, srri11et•a nel una nobile ma-
trona romana: « Venite!... lnsieme ci reclreremo
al Presepio dl'.i St,/ratore. ,•edremo /'arqua rle!
Giorda11(), 1rndrem.o a pia11gPre sul sepolcro,
suliremo il '\\Tonte degli Uli11i, rirrfreremo !;i,w
a 1\\ azaret/,, ascenderemo al Tabor per essere
i11onclati (1141/a luce ,/l'ila Tmsjigurw::ione... ».
A /1bictmo sort'oc1·hio /'elenro dei pellegrini:
e,si pro1·e118Q1111 du ogni fl"rte ,rltulin e 11r1d1e
dn/1' Estero. li nt>Slrll s11rrì. quiudi 1111 pellcgri-
,w 1wggio 11n:io11nlP nel senso pil'no tiella pruo/(l.
P11r1roppr1 ,·erto numera di Cn11peralori 11011
fw potulo essere acce/lato: lrnf'pll tari/i.
Entriamo l)f(I 11Plla fi1sP piiì i111t11.~<1 della
preparazione del Pellewi11ag!{io. Ai pellegrilll
rnrl'Omamliumo tli allC'nersi P,delmer,te u/le
1str11zio11i che man 11w1w rice1•era111w dalla
benrmeritn Dire:io11e orgfl11i::z11tit-u.
,w l ,i e1;11rriamo pure II premetter!'
po' di
studio sulla Terra St111 /11. e 1/i meditf1zio11e s11//11
vita di Gesh, per essere ml',glio in J;,rodo di ri11i-
1'ere le piiì belle scPne evangelidw. g11,1t1111lo lo
gioia. di sante tleMZ-iofli rhe r1md(•r,111r10 per
lorfl indimenticabile il PeLIPgri11aggio.
tL SANTO SEPOLCRO.
insigne edincio sacro nel centro di Gerusalemme,
il quale raccoglie sotto le sue volte
lntm1to prepariamoci tutti, i11 1mio11e di spi-
nto; tnui, perchè il folto gruppo ilei Pellegrini
anche il Calvario
e Il luogo dell'lnvon~ione della Croce
rnpprl'.sfl11tn tu/la lii 111111w, dei Cooperntort:
sura,uw i nostri me.~saggeri nella Terra rli Cesì,.
Di.çpo11iamoci olio straorrli11ario Pellrgri1111g._f!Ìo
dell'Anno Conciliare nella preghiera, nella me·
811
diui::ione. rtelln raritù.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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-- f
I
:
--
.n·i
!I

2.3 Page 13

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'
elogio più bello
di Vittorina Rivara in Perazzo.
Cooperatrice salesLana.
lo si ricava dalla Sacra Scrittura:
.1.4prì
la sua mano
aipoveri
Er 40 anni, silenziosamente, giorno e e possiede alcune lwciendas e un negozio m
notte un gruppo relativamente piccolo di Cun1zt1 Cuatia.
missionari ha evangelizzato la terra dei venti.
Improvvisamente Dio visita quel focolare
la Patagonia, impiantandovi la Chiesa.
portandovi il dolore. Nel 1921 a 27· anrn
Questa fondazione resta una Jelle più va- muore il figlio maggiore Raffaello, che aveva
lide imprese dei Salesiani. Ben presto perb ricopiato talmente la generosità della mamma
cadde nel dimenticatoio. Ma non l'ha di- che in tutta la città e nelle hacie11dos lo ve-
menlicata Dio; anzi ha voluto distinguerla neravano come l'amico dei poveri. Alla mamma
col segno più sicuro del suo gradimento: la accorsa da Buenos Aires, prima di spirare
santità. Ed ecco crescere nel solco aperto dai diS$e: ,, ::Vlamma, non preoccuparti, mi sono
primi salesiani una generazione di uomini e preparato bene. I lo fatto sempre quello che
di giovani santi, alcuni dei quali già avviati tu m1 hai insegnato•>. Donna Vittorina an-
all'altare: Zeffirino Namuncurà c Laura Vi- cora piangeva il figlio ed ecco venne a man-
cuna tra gli allievi, Don Pcdcmonte e Don carle anche lo sposo. A suffragio delle loro
Ma3sa tra i sacerdoti, Botta e Zatti tra i coa- anime incomincia allora un'opera instancabile
diutori. Mancava la rappresentanza dei Coo- di beneficenza, associandosi ~li altri due figli.
peratori salesiani e Dio la manda nella per- scnia ledere però i loro interessi. Aveva saputo
sona di donna Vittorina Rivara in l 1crazzo. educarne così bene il cuore alla carità che essi
Ultima di 4 figli d1 una famiglia di im- stes!:li ne incoraggiarono e continuarono l'opera.
migrati genovesi, Vittorina nasce a Buenos
Aires nel 1867. Frequenta il collegio che le
Figlie di 1\\Taria Ausiliatrice hanno aperto in
Almagro e a 20 anni si sposa con un gio-
Don Bosco. in uno dei suoi sogm, s1 era
vane genovese, Raffaello Pcrazzo, che viveva 1rovato a volare su di un misterioso appa-
da alcuni anni nella piccola città di provincia recchio sopra l'America del sud. Vedendo ad
Curuzu Cuatia. Ll nascono i tre figli. Pc, un dato momento una regione tra due fiumi,
educarli in collegi religiosi ritorna a Buenos costellata di opere salesiane, chiese al pilota
Aires. Tra le due città si svolge la vita della che regione fosse quella.
lamiglia. Frattanto i.I sig. Perazzo, col senso
La l\\lesopotamia - rispose il -personaggio.
degli affari tipico dei genovesi, è riuscito a
crearsi una posizione agiata in pochi anni
.\\tla come ? Siamo già in Asia ?
- No; questa e un'altra 1\\lesopotamia. 8:.S

2.4 Page 14

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Difatti in Argcniina s1 chiama cosi la stri-
scia di terra compresa tra i fiumi Parana e
Urugua~.
La signora Vittorina lesse il sogno di Don
Bosco e si trovò provvidenzialmente inserita
in questo piano di Dio. Chi se non Lui l'aveva
portata a quella cittadina sperduta nel cuore
della l\\lesopotnmia, e aveva accumulato nelle
sue mani il denaro per l'opera?
La sua prima idea fu di innal7.arc- un tempio
a Oon Bosco. Andò quindi a trovare Don
Seriè, allora ispettore nel!'Argentina.
Don Serie promise i salesiani per la chiesa,
ma coraggiosamente aggiunse:
- ~oi salesiani uon possiamo vivere sol-
tanto 1.:on la chiesa. Abbiamo biso~no di ter-
reno per radunare i ragazzi dei dintorni in
un oratorio... e magari in un collegio.
- Ebbene, Padre - rispose essa - faremo
tutti i risparmi possibili e se sarà necessario
ipotecheremo i nostri beni per fare un- col-
legio, e non soltanto per i Salesiani, ma anche
per le Figlie di Maria Ausiliatrice.
E le realizzazioni si seguirono senza sosta,
un.a dopo l'altra, così scaglionate: nel 1937
l'oratorio per i ragazzi; nel 1939 il collegio
per +oo inlerni; nel 19+3 il tempio a Don
Bosco (uno dei più belli che nel vecchio
stile l'Argentinn abbia innalzato ;il Santo);
nel 1948 l'oratorio e il collegio per le ragazze,
affidato alle Figlie di ~!aria Ausiliatrice.
Senza voler dire di altre opere, come quella
cli Don Orione, che essa aiutò; aveva conosciuto
e ammirato questo gran Servo di Dio nel 1934.
E non si accontentò di donare a Don Bo-
sco queste opere; gli donb tutta la sua vita,
facendo dei due collegi e della chiesa il centro
delle ~11e cure e preoccupazioni. Per 15 anni
si addossò le spese del vino per gli interni;
fin che pote rattoppò personalmente le vesti dei
Salesiani ed ebhe cura dei sacri paramenti.
Quella di cucire era la sua occupazione di
tutti 1 giorni e di tutte le ore. Quante volte
a mczzanoHe la si trornva curva s ul suo la-
voro I Rassettava i vestiti dei suoi nipotini
per darli ai ragazzi pii1 poveri dell'oratorio,
che nrnava con predilezione perchè prefe-
riti da Gesù. A tutto nei due colkgi prov-
vedeva « i\\lamma \\'ittorina ~-
'ella ~ua umiltà e carità scendeva ad atti
incredibili: « Tl giorno della inaugurazione
del collegio salesiano - racconta il vescovo
di Corrientcs Nlons. Viccntin, che era venuto
a pr.::siedcrc la fe1;ta - mc la trovai i.nsieme
alla figlia Maria Angelica, 1.:on un secchio e
uno srraccio a pulire i pavimenti dei locali ,i.
Aveva allora 72 anni ed era la donatrice del
IM nuovo collcg10 !
~ Sento che fin che potrò non rifiuterò
mai niente a Gesù •>, confidava ad alcune suore
con estrema semplicità, un giorno che scher-
zando l'avevano chiamata <1 cucitrice ponti-
ficia>>. In queste parole c'è la chiave per in-
terpretare la sua attivttà. Ascoltava ogni giorno
la santa Messa comunicandosi, poi rimaneva
assorta in Dio con una pietà semplice e na-
turale.
Una mattina incontrò una persona che da
molto tempo non andava in chiesa:
- Buon giorno, signora Viuorina.
- Buon giorno.
- Perché lei va così spesso alla Messa ?
Ed essa con un sorriso inteli igente:
- Yado per qnelli che non ci vanno mai...
[l suo piì1 grande dolore nel , isilare le
haciendas era quello di non poter ricevere il
Rignore. Aveva fotto costruire una cappella
perchi: un prete vi potesse celebrare le dome-
niche. E quando questo accadc\\'a, attesta l'i-
spettore Don Ramasso, aspettava digiuna fino
a mezzogiorno o più tardi per comunicarsi.
Poche ma ricche le sue devozioni: Gesù
Eucaristil:O, la Vèrgine, Don Bosco. Solide
le sue pratiche di pietà: oltre alle già dette,
la confes,;ione regolare e la meditazione quoti-
diana. Portava sempre cQn sè, anche nei
viaggi e nei pcrnottamenri all'albergo, il
libro per la meditazione. E, tra le cose più
care, il santo Rosario. Una terza parte la
diceva durante la Messa, un'altra nelle fun-
zioni del pomeriggio o in casa, una terza col
personale di servizio sul calar del giorno.
Ùl onore ddla 1vladonna, avendo letto di
santi che il sabato per onorarla mangiav,ino
soltanto pane, non potendo imitarli, data la
sua condizione sociale, camhiò gaiamente i
termini del digiuno: il sabaro prendeva il
suo cibo senza pane.
D on Serie, che ha conosciuto e diretto
molte anime, dice: «Vita mistica è la perce-
zione- immediata ed amorosa del mondo della
fede, in particolare della presenza emint!llte-
mente attiva di Dio nell'anima. In questo
senso posso assicurare che Mamma Vittorina
visse tutta la sua vita alla presenza di Dio.
La sua fede era semplice, senza complica-
zioni... ma solida e profonda,>.
Non mai chiacchiere e pettegolezzi, ma
poche parole, misurate e sempre amabili.
~essuno l'ha sentita parlar male di altri,
soprattutto se sacerdoti, per i quali aveva.
pii1 che rispetto, venerazione. Quelli che vi-
vevano nella sua casa o la trattavano più fre-
quentemente, assicurano di non aver rice~uto
un solo rimprovero dalle me labbra, nè di
a~erla mai vistn dì cattivo umore.

2.5 Page 15

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Il suo autista ricorda come in
w1 lungo viaggio attraverso le scon-
finate distese quasi spopolate della
pampa, la macchina venne a gua-
sLUrsi. Erano le sei del mattino.
Soltanto alle sei di sera si pote con-
tinuare il viaggio. Durante quelle
dodici ore la signora attese senza
far il minimo cenno di disgusto
o di stanchezzà, e non volle che
l'autista si scomodasse a prepararle
una tazza di m(l[e. Pregava, com'era
sua abitudine. Q1rc$ta pazienza e
b?nt~ eroica durò fino agli ultimi
g1orn1 della sua lunga vita, quando
a 90 anni dovette mettersi nelle
mani dei sanitari. Suor Maria
11aurice che l'assistè nelle ultime
settimane, testimonia: <• Dovendo
farle le iniezioni, non di rado per
la debolezza delle vene ero costretta
a ripetere parecchie volte la pun-
tura. :'IJ"on una volta vidi in lei il
minimo gesto di insofferenza o la
più piccola lagnanza».
Col personale di servizio era
una vera mamma. insegnava con
immensa pazienza a fare il bucato
o a strofinare i pavimenli. Per
non disturbare i domestici troppo
presto al mattino, si pn:parava da
la colazione.
Arri,•amlo nelle sue fattorie an-
dava a visitare i malati e portava
loro le medicine dalla città. Si
intratteneva con i ragazzi inse-
gnando il catechismo, e lasciava
a tutti il dono della sua indi-
CURUZÙ CUATIA (Argenlina)
La facciala della chiesa di San Giovanni Bosco con l'enlrata al Colleglo
San Raffaele. opere della Coopelatrlce Vittorina Rlvara de Peraz.zo
menticabile bontà. Qualche volta
portò con sè gli ammalati nella
propria macchina per curarli nella sua casa. già ora tarda, pregarono d1 tornarn il mat-
t In realtà - afferma il sig. Pabòn - si tino seguente.
può dire che non ci fu povero a Curu:t.u che
- Ma come - rispose il povero - non
lei non abbia aiutato,>. Ancora negli ultimi è questa la casa filiale di donna Vittorina?
gion1i della sua malattia si interessava perchè
D isarmate per tale risposta, le suore apri-
niente mancasse a chi sapeva nelle Strettezze.
Aveva un modo tutto suo di far elemosina,
senza che se ne accorgesse l'interessato, e
fu per lei un disgusto quando il giornale
locale fece l'elogio della sua carità. I poveri
sapevano che a qualsiasi ora del giorno avreb-
1:iero trovato in lei w1 aiuto. Un fatto: una
sera, uno dei « dicnti » della signora Vittorina
rono I.i porta al povero.
<< .\\1odello perfetto di Coopenmice ~ la
chiatru1 Don Martino Rath, che la conobbe
molto bene. E Don Giorgio Serié scrive: <• .\\li
ha rallegratO il conoscere che si ottengono
grazie per intercessione cli ì\\Iamma \\"ittorina.
Bisognerà che qualche salesiano si dedichi a
scriverne la biografia. Lo merita, e sarà un
non trovando llèSSuno della famiglia in casa, modello di madre cristiana e di Cooperatrice
andò a bussare dalle suore-. Queste, essendo salesiana*·

2.6 Page 16

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ESERCIZI SPIRITUALI 1963
' COOPERATORI
PIEMONTE
l\\lu:::za110 Biellese (Vercelli): 21-25 a gosto
LOMBARDIA
Ga::zada (Varese): 28 giugno-1u lu J!lio
Gallirmn (Como}: 6-10 agosto
VENETO
Ve11ezw - Isola S. Giorgio: 10-14 agosto
Villa:::::n110 (Trento}: 22-25 agosto
LIGURIA
Ge11VT.,•11-Qua rto: 22-26 seu e mbre
Col tli Ntwa Cas,i Alpi na (TM}: 26-29 settembre
EMILIA
Bolog,w S. Luc": 15-18 agosto
Bolo~,m - S. L u ca (per sposu ri): 3 1 agosto-3 ~ell.
Bolog110 S. L uca (per A'Ìovani): 5-8 settembre
TOSCANA
Pietrasn11tct (Luccn): 7-n agosto
MARCHE
T.oretn ,\\1011terenle. 18-22 agos10
Loreto J\\J<111terealt: 23- 27 agosto
LAZIO
Gem:a11n ( Ron,aJ: 4-R se ttembre
CAMPANIA
Paes/!1111 (Salt:rnol; per genttor1 di Salc~rnn,
rn- 13 luglio
Pat<;l11w (S~lt,mo) p~r contu !(' 28-31 tuglio
Pne,111111 (Salerno). per tulti 8-u agosto
PUGLIA
l\\'nrdn (Lcç~c) Allt.: • Cena.e o: 29 giugno-2 lugl io
Law:;n d, .Uatt/1111 Frrwrn . 18 - 2 1 l uglio
S I C I LI A
Za/Tna11,1 Et11m (Cuwma) · n -15 giugno
7.afferana lil11ea (Catan1a) · 4-8 sette m bre
Znffera,111 F.11tPrl (C'ntnn in) : 21-25 sette inbre
Giaculr/1/e wp,u M1111rw/,.: 21--.t5 sette mbre
~ PfR DECURIONI E
, SACERDOTI COOPERATORI
' COOPERATRICI
PIEMONTE
Jlfuzzanr, Riel/es, rVercelh 1: 3 -7 ago510
i"\\lu::::::nmJ Biellese (VerCt>lliJ: 17-21: agos to
R v(<fJ'l.1io11e /Cuneo): 3-7 sette mbre
Gim•eno (Torin o): 1:5-19 settembre
LOMBARDIA
Varese S. Ambrogio: 10-14 agosto
Pm·ia Ciuù Giardino: 4-8 s ettembre
Triul(t[U) (l\\Lilano): 1:5-19 sette=bre
VENETO
Cmmn (Vicen:rnJ: 10-14 lug lio
Jl,fo11lehe/1111111 (Treviso): 20-24 luglio
LIGURIA
011eg/1c1 Villa Ranixe. 29 ago s to-1° settembre
Oe11oi•o Corso Sard egna: 12-16 settembre
EMILIA
Bologna S. 1,ucn: 27-31 luglio
TOSCANA
Cn/à (Pisa) : 7-11 agosto
MARCHE
Louto ,1To11tfrenle: 2-6 luglio
I.Aretn .\\1()11/er.,o/t': 29 luglio-2 agos to
LAZIO
1"111{!;!1 (Fro~monl'l. 26-30 giugno
J\\,1011/ejÌll/rJ ( Rieti): 2-6 luglio
Filll!!/Ì (l ?rosiao ne): 25-29 a goslo
Mo11tefin/r, (Rieril: per Coop. giovani 8-12 luglio
SARDEGNA
C:a}!lt111·1 : u-r5 sette _mbre
Cnglwn: per Coop. giovani t 5-19 se tte mbre
CAMPANIA
S. .·-J.i.111el/11 d1 S11rrt>11tu. 25-29 giugno
1\\"ap11/, - Capan,>: 27-31 luglio
1 S . lt;11e/ln d, SorrenJn : 1:z.15 selle mbre
PUGL A
N11rdt', (Le.:ceJ - Alle Cenucc •: 25-29 g iugno
O.<t,,,,, ( Br1ndis1) Vi llM Specchia: 3-7 luglio
ftJwt111n Fra11ra (Tanlntu): 21-25 lugli o
SICILIA
Znf{era,m Etnea (Cutamn): 30 aprile-4 maggio
Zaffermw Etnea (Catania): 1-5 giug no
7.affermm Et11ea (Catania) : 9-13 settembre
Giaralone sopru ,11011rea/f. 17•21'. setteinbre
Per s oddisfare i l d esiderio d i parecchi D ecurioni e S acerdoti c o op eratori,
ab biamo organizzato due corsi d i Esercizi Spirit u ali p er loro
Mu:::zmm /JieLlese (Verctlli): 25-31 agoslo Ge11::m110 (Romo) - Cas,, • Bctanin : 22-28 settembre
Per informazioni e _isc~izio~i _rivolgersi, ai ' Delegato della ,looalé Casa sale-
116
siana o alla Delegata ;del; l~~ÌèJstit~to delle Figlie di Mar~~ -A~siliatrice
J
..
.. "'
• '.
...
..r·• - • . . . . . . . . . .,.. •
• . ~-

2.7 Page 17

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CELEBRAZIONI
SALESIANE
AVALDOCCO
La conferenza ai Cooperatori
tradizione. chr risale a 0011 Bosco. di
1a ·roglirre iJ1 ru<~emLlca anuuale i Cooperai ori
i11 occasione della fcs1·a cli San Franc,~co di
Salt>s. quest·;rnno J1a procurato ai Cooperatori
e alle Cooperai rici di Torino la soddi,.fozio.ne
rr 011orr di ai:coll art' la 11arola calda e ~uasi va
di S. E. :.\\fom;. Stefa.uo F. T.inhella. \\'l,,,rovn
(,udiutore di Sua Ern. il Carclinalr Fos,aati.
Nel [>Omeriggio nella domenfoa 27 gennaio
la Bbilica di Valclocco si riempì cli Coop<'·
n Lori e di Cuoperat.riai, provenil"nti clai vari
C •111 ri ,!ella cillà. S ua Eccellenza esorrlì ri-
le, ando aktllle an11logii· 1ra l"Onlu1r Fran-
cescano e la Famiglia Salrsiana. entrambi
bUSCilalÌ - <li~ar - dalla Di, ina Prox";dcur.a
per compiere w1a grande missionr nella Chiesa.
S, ol~r quindi il tema propo~I o: 1/ Co11rili11
do/la Chiesa per In s1il1•e:;~o del mondo. La
tralta,,;ione. profouda ma d1iara, fu nna ri-
spotila alla domanda rh<' sj pm,e Sua Eccellenza:
Per la sahezza eia che com? Dal j><lCl'alo.
Fa110 un impressiomrnle quadro e ei mali
pass_ati " pre~euti. metteva in bella luce
l'opera di Papa Giovanni ÀÀlll che, i.;,pi•
ralo ,Jall'alLo, ha indetto il Condlio ('Ome·
meir.ir.o polente pt?r argimuc 1111110 malr, al·
tra,erso 1ma riprt'-"!'nlazio1w 1lf'l luminoso
mes~aggiQ di Cri,to. pii1 ader,•nlc ai tempi
moderni e q11indi atta a rinnovare l'umanità.
Sua Ec,wllcnza impartì quìndi la B<·1wùi-
zionr. EucariRtica, dopo la quale vollr onorare
l'omaggio offerto dal Fl<-1 lor ì\\faggiorr ai
Cooperai ori e alle Coopt"ralrici nel grande
teatro. Fu un traLLenimento bemplice e breve,
ma ricco di cordialità e rallegralo dalla banda
della Caba 1Taùn. Lo apò il Segretario gc11etak
della Pia ,ùonc Don Favini che·, reso om~gio
a S. E. il \\ l'Scovo, prest'ntò all'assl.'mhlea il
1iuovo Dirci Lurc Diocesano dei CooperaLori,
'\\fomi. Canonico Giu~eppe Rose-ino, Retlorr d.,-1
COIL\\'il I o E<'desiastico e insigne rnoralist a.
AJ saluto <li uno studente dcUa Casa )ladre
, L'Ecc.mo Mons. Ugo Poletti, dopo lo celebrazioni In onore di
S. Francesco di Sales, s'lntrattiene col nostro Re-ttor Maggiore
TORINO Valdocco • Sua Ecc. Mons. Stefano F. Tlnlvella
complimenta , piccoli attori di "Marcellino, pane e vino"
'
seguì una waziu,m :;ccneua musicala « Jfo,.
rl'llinn, pane e 11i110 », l'appresentata dagli
Oratoriani d,·lla Crocei la.
Poi il rl.'v. mo Don Ziggiotti ronsegnò il
cliploma òi Direttore Dior.esano dd Coope•
ratori a Morn,. Rossino e d i~tribaì il di·
ploma d'iscrizione alla Pia Unione alcune
decine di nu(wi Cooperatori. Quincli si ral
le~rò con tuUi p••r la vitalità e l'apo~tolaLo elci
singoli Ccn1ri, incorag1:,oianùoU a collaborare 117

2.8 Page 18

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TORINO Valdocco
s. E. Mons. Giuseppe Schlavlnl attraversa la Basilica dopo il solennissimo Pontrncale In onore di San Giovanni Bosco
cou i Parroci c col Clero c a dare un apporto
seml'r<' più gencro,,;o in ognj apostl)iato.
Chiudeva la scrala in bellezza la ,;~ioue
del docum('utario saleRiano spagnolo a colori:
Feste dell'anima: folclore ii:iovanilc cli Anda-
lu.'\\Ìa, Valeucia, Estrema<l'iua, Ca~1iglia, Ga•
lizia: una letizia che i.i alimen ta <li Grazia.
Le feste del Fondatore e del Titolare
Fu Ùf.Llo rhe Dio ha suscitato Don Bosco e
la ~ua Opera con una misi-ionP specifica: dif-
fondere purezza, popolare il moudo moderno
di angeli. perpetuare ed estendere le mera-
viglie drlle anime puri· ddll' quali il Sani o
po11olò il ~llo Oratorio. Chi nelle prime ore
lle 31 gennaio scorsu l'>Ct>ndt>va a Valdocco,
contempla11clo il candido velo di ru~ve che
iml.iiancaYa quel suolo benedrtto, aveva l'im•
pressione di vedere un simbolo del messaggio
di purezza portato da Don Bosco.
Ben presi o però il ciclo si foce sereno
t> cominciò a risplendere un 11ole luminoso,
che fu come un irn;ro ai divoti rii Tiou Ro,cu
ad affollare la ~ua Basilica. !\\folti dd rcHo
erano iià accorsi durante il triduo pl'f•dicato
al rnat:tinu da 0011 MarliU11 Premoli e alla
srra da D1,11 ,\\!(·redo Frontini.
Mentre alralt ar,· maggiore :<i sue-cedevano
le Messe comunitarie ccld1ratr del Rcv.mo
Ret Ior Maggior~ e dal Con><il(lierc Grnerale
per lo \\'lis;.ioni Don ,\\'Iorll'SLO Bellido. all'altare
dc-I Saul(l. ~empr,. a•..iepato di fedt>li, vcoi•
118 vauo cel.:l.irnte :,,ante Messe inintenot La.mente.
Alle 10 tenne solenne Pontifica le· !',na Ecc.
\\ton~. Giru,Pppe Schia"iui. VeFro, o Au:,;i-
liarc dcU· l~m.mo Cardinale Arch escoYo cli
\\1..ilanu c Diretlorc Diocesano dei Cooperai ori
<1ella mel ropoli h)mbarda. La Srhola cantomni
della Ba•ilic-11, diretta dal )1o Renzo Lamberto
e accompagnata all'organo dal Mo Don Luigi
Lasagna. <·autava in prima c~ccuzione a«-
solu I a la ;\\le~;;;a yo. Larula Sio11 ( 1962) del M0
Don Nicola Vitonc, salesiano, La RA1 la
tra,-mf'I Leva ~u programma na1,ionalc.
L'affius~o <'Olllinuò andai- 1wl pomeriggio.
Vur;;o le 15 J'altart> del SatllO e tu1 Lo il San-
tuario si videro affollati di grnitori ebe accom-
pagna.vauc, i loro ligliutJU, ucsidMo>'i di otle•
1wrc per essi una particolare benedizione del
Padre e .Mac~tru della ginvcntù.
Più Lardi seguirono i Ve~1ui pontificati da
S. E. Monis. Schia, ini, !'ltt> par!ÌI ,li Don Bllsco
con semplicità ù1cantevole e con una pra1 i-
cità benefica.
Sol<rnni8sima la Benedizione Eucaristica,
imparlila da Sua Em. il Cardinale _\\rei vescovo
Maurilio Fossati.
La donwnica 3 febbraio si chiusero le ccle-
l1rnzfoni con la festa di San .Francesro di
Sales, titolare e patrono dei Salesiani.
Celebrò pontificalmente Sua Ecc. .Mons. Ugo
Poletti, \\ icari.o Capitolare della Diocesi di No•
vara, che nel pomeriggio dis;.l' il panegirico del
Santo prcl.lelltandone e-011 obiare:6za, ordine e
profondità di pensiero la mirabile figura e l'opera
di pa!:ilore, scriltore e dottore della Cltiesa.

2.9 Page 19

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LA PAGINA DEI COOPERATORI
Una battaglia
che si combatte
su di un campo di carta
Per· la domenica 30 dicem-
bre, l'Ufficio Cooperatori di
Roma radunò ali' Istituto Ge-
rini • i Consiglieri e gli Zda-
tori stampa per una g-iornata
di ritiro e di studio.
Presiedette le riunioni il
rev.mo Ispettore Don Gaetano
Scrivo. Diresse , lavori il
Delegato del Cooperatori del
Lazio e Sardegna, Don But-
tarelli, coadiuvato dal Consi-
gliere lspettoriale per la stampa,
avv. comm. Giuseppe Scìfoni.
Dopo la S. !\\1essa, tenne la
medita.:ione il rev.mo Mons.
Ferdinando Prosperini, Con-
sulente Ecclesiastico Nazio-
nale per la Moraliti1, che svolse
questo tema: // Cooperatore
sa/esumo è un cristiano al ser-
,,izio dei fratei/i con lo spirito
di Don Bosco.
Monsignore con profondità
e chiarezza di pensiero svolse
1 tre concetti racchiusi nel
tema e che formano - disse -
una stupenda defìnizione del
Cooperatore Salesiano: è
un cristiano che crede, e quindi
conosce quel che deve credere,
e che professa, cioè manifesta
fuori di sè la sua fede, con le
parole e con la coerenza della
vita; al servizio dei frotei/i,
servizio di una portata 1m·
mensa perchè fratelli » sono
tutti gli uomin i; quindi è
apo~t.,Jo, nemico di og11i egoismo
in contrasto strident.? con il
Cristianesìmo, che è sostan·
ziato di amore; con lo spirito
di Don Bosco, quindi con spi-
rito di comprensione e di com-
passione per le miserie flslche
e morali del prossimo, con
concretezza di apostolato e
ampiezza di vedute, con predi-
lezione per la gioventù moral-
mente o materialmente ab-
bandonata. Concluse appli-
cando questi concetti ali'"pn-
stoloto stampa, che Don Bosco
concepì sempre come un ser-
vizio essenziale allà Chiesa.
Le islruzioni furono svolte
t: da Don F. Meotto sul tema:
anzitutto su di 11n campo di
carta che il Cielo e l'inferno si
scontreranno; è la stampo i/
campo di ba11ag/itJ dove si
decide un'idea.
Il relatore presenta una
panor11mica concreta e precisa
della stampa italiana. Docu-
mentando poi le sue afferma-
=ioni con esemplillcazioni og-
!!"ettive, rivela come sia pos-
sibile cogliere in ogni giornale
o periodico il rapporto che
esso ha con la morale e la re-
ligione.
Nessuna pubblicazione, an-
che dichiaratamente laicista o
an1iclericale, si autolesiona de-
flnendos1 immorale o ìrreli·
giosa. Eppure c'è in molte un
tangibile sottofondo cli im·
moralità o di irreligiosità, sco-
pribile nelle risposte ai lettori
o nelle testate di un articolo o
nella novella o rJella presen-
tazione dei fatti di cronaca.
È un'azione subdola e per-
spicace che illanguidisce i va-
lori morali e ingaggia una
battaglia quotidiana contro il
bene.
L'asse del mondo è il pro-
blema religioso: lo lubriflca o
lo arrugginisce la stampa.
Per questo urgono zelatori
apostoli che avvertano la ne-
ccssità di una partlcolare av-
vedutezza e competenza e che
comprendano l'urgenza di tar
presto e bene.
La seconda relazione, che
ebbe per tema la tecnica indi-
sp.-nsabile per una I.irga e
producente diffusione della
stampa, si svolse a modo di
conversazione, basandosi sulla
eldborazione colle1tiva delle
esperienze dci partecipantì.
Oggi è indispensabile con-
vincere e mai costringere, isti·
luendo un dialogo basato sulla
simpatia e la cordialità. Spesso
l'insuccesso del propagandista
si deve ad errori psicologici o
di metodo, a incapacità di
suscitare interesse.
Per questo il propagandista
deve possedere costan::a. pa-
zienza e tatto. Soprattuttò
deve essere dominato dalla
convinzione che la sua fatica
è apostolica
Gli impegni che ogni zela-
tore assunse al termine della
giornata, furono concretati di
comune accordo nel se.guentl
punti:
1° Collaborareattivamente
con il parroco per la diffu-
sione di tutta la stampa cat-
tolica.
z0 Istituire nuove riven-
dite di Meridiano r2 e inte-
ressarsi perchè ogni Coopera-
tore abbia la sua copia.
La giornata ebbe una sua
particolare fisionomia: fu arti-
colata in modo da concedere
tempo allo studio e tempo
alla preghiera e alla riflessione
personale.
110

2.10 Page 20

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IL
TEMPIO
SUL
COLLE
DON
BOSCO
Prima la neve e -poi la pioggia
rallentarono i lavori attorno
al Tempio di Don Bosco; più
tardi le ferie natalizie li inter-
ruppero. Il cantiere chiuse i
battenti e li riaprì solo il
z gennaio. Ma anche allora il
ritmo non fu più quello di
prima: la pioggia continuò a
imporre i ~uoi orari capricciosi
con la complicità del freddo e
del buio, così precoce in quella
lotagione.
Nonostante tutto questo, vi
lavorò e vi si lavora tuttorn
con lena, perchè i traguardi
sono stati 'lssati e nessuno vuol
essere, alla flne, chiamato in
causa per eventuali ritilrdì
Mentre scriviamo, si demoli-
sceno le armatu re che hanno
accolto, nelle loro ampie strut-
ture, la colata di cemento del
soffitto ·d~lla chie~a inferiore.
, prim, riquadn di detto
soffitto venuti alla luce fanno
desiderare la veduta d 1insierne,
che sarà spettacolare e allo
stesso tempo raccoltc1. oltre
quello che facevano supporre
i disegni.
li lavoro per adesso è tutto
li; ma se riescono a sgom-
berare il terreno dalle strut-
ture portanti, allora altro la-
voro si prospctta da fare e
non breve: quello di preparare
la gettata del pavimento della
chiesa inferiore, la quale con-
templa un unico enorme ve-
spaio incaricato di eliminare
gli umidori del terreno sotto-
stante e di pi?rmettere, nello
stesso tempo, l'esplora.:ione dì
ttltlo il sottoterreno, desti -
nato a ospitare I cavi delle
luce e le tubazioni delle con-
dutture. Se il maltempo do-
vesse durare, sotto c'è da
fare /lno a primavera. Infatti
non è piì1 un mistero per
nessuno che per i! prossimo
Natale la chiesa inferiore ha
da essere inaugurata; rozza
magari e rL1stica, ma ufficiata;
il resto a suo tempo.
Non ripetiamt' che ci abbi
sognano mezzi e preghiere. È
in atto la campagna del mat-
tone: nessuno vorrà mancare
all'appuntamento, tanto pii1
che il nostro concorso avrà,
nei registri delle flrmc rac-
colte e conservate in una
cappella del Tempio a ciò
destinata, un testimonio nei
secoli. E Don Bosco benedirà
largamente perchè la chiesa,
come abbiamo già detto, l'ha
voluta lui, o almeno prevista.
!)O

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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ORIZZONTE
S/l~ESl/lNO
Una chiesa
per i profughi della Germania orienta"e
La cilltl t!i Ka~sd t' i comu11i limitrofi ,-ono
ri~ur~ilanli di profughi tlalla bvnnauia llrit·n-
lah•. in ma.'-,-ima parte callolici. •\\nd1e 01,t>r-
kaufungrn, localicelchrf' per 111 \\ i La t·lau-
~trale e la mQrlc ùi Sm1ta Cunegonda. ;.posa
ili Enrico Il irnpcraLorc, conta 'ormai più rii
700 profughi cattolici. Per due aniu il Pastore
prolcslante mise gf'ntilmentc a di,.posi.llo,,~ la
,-,ua c•hie!>a pt>r La ~aula Mes:.a domruii·al~ Il
prr l"amlllllli:.trazione t.lci Sac.amcut i.
lu bcguito il \\ c;.cuvo <li Fulda lere cr~rre
una cappdla. officiata tla w1 ~a<.·t·r1h11 ,. sale-
siano di Kas~el. \\Ja. aun1e111anclo ant'ora i t....
df'11. 11 cap11ellano ,:;i fece promotort> tle□ a co-
i,.truz1011,• di WJa rlùe~a, con ann<~~si locali per
af'sociazfoui e rii ro, o di fedeli. Con i ~Pncro~i
contribui i della diocesi cli Fultl.i. dc•ll'Op,•r.i
di San Honifac-io e di bcucfauori. si potè ro-
~, ruire uua hdla chiesa drdi1'.ala a Sailla Cu•
11egon<la e nlliclata ora ai Sale~iaui ùi Kas!;el. lll

3.2 Page 22

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Uno studio critico
sul I volume delle « Memorie Bi ografiche
di San Giov anni Bosco »
Il ,ale,iono r>oo Frauc-e,co Df',ramaut, pro·
fo,-,ore: tli S1 oria Erde:,ia-1 ira nello ,tuclf"n•
Lato lf'olui;i1·0 di Lvon ( Francia) e ndla
J'acoltà 1•11ttoli,•a tiella --1 c·-,a liii a. ha 1rnh•
IJljcato nf'lla Collur~a « l•.I uclc.• :-.alé,,.ie111u•, »:
le lfrnwri(I nio,1t,roficl11•, r11/. /. ili G. H. I,r-
moy,rn. 8111tli11 i!, un hbru fu,11/ume111<1h• ,u//11
J{iorinl'~:11 ,li "1111 Ciorn1111i lJosro L) 011.
:\\lni-on cl'l',lurlc~ St. Jc•an lfo,ro. ti. Uw111111
tle 1'0111,,niì·r.•-.
E una ~olicla iurlaprw. nnulotta ron ri,co·
roso mdoilo ,tunct>. -ul I , ulunw Jdlc \\11••
murie lJiollm}irhe di San (,io,uuui Ho,c-o.
( nunwrosi rima111H ai J,1n1mc·11Li a pi,\\ ili
p3¼,.-ina ,. I,· lunglic colonn,· lit lt' df'i due irnlici
che la •·0111plt•ta110 ne sono una ronl,·rm,1.
La narr.1zio1w <li Don lA'moyue i-ulla ::iu•
,inena cli Don Bo-co ha su,,:itato a H1h,•
ulcu.ne o,,,•n lv.ioni ,upc•rlil-iali. \\.iut:11,, 1lnll,1
buona couohrtmza dt•gli Ar1·hi, i i-alc•iani e
dalle ri-1:ir,e tiella cnt1ra lc~l uale e lc-t 11··
rnria. Don 01!,ramaut clocumeula in ma•
niera irn·futahilc eon qual.- 1·0,<'ienzio~i1ù Don
1.emo) ahhia rompilato le u l\\lemoric Biu-
l!rafÌchc ».
11 In, uro ,i prc~entn ~, raorJinariament,·
ricco e porlo nuova lu1·1· •ull'oprrn ~U)riea ili
Don J.r11111, nr. ~ullc « ,rrumrn• 1l1•ll'Ocalori11 »
,crillt· fla Ì>un Bo,c<>. •u1111 hi11i;rafìa tli Luij!t
Collr. pur<' ,li Don B,,-1·0. ,ui « !Jllaclern1 ,I,
ri,•onli » d.-i primi Sal1•,i11ni, ,-ulle inclù1•~11·
orhranizzaH· prima e dopo il 1888 intorno a
Don Bo~<•u. ~ulfo depo,ir.ioni dt>I proce~,.o rii
,•auoni7.:t.R7.iom•. 11u1la nonulu1?ia, il valore
slodco 1l1·~li anr,liloti r ,J,.111• « 1•nrnle » cl1•1la
giovim•z:,.a ,h·I !:>auto. ree. Dornmf"nti inct.liti
,ono riprodotti pn e.~1..,11 in appt>ndice.
[I lihro Ì.• ormai iru-c1ii1rahilc dalla collt•-
1.ione tlcll1· \\lt>morie Biogmfil'/ie " fa onore a
Don Bosco e al !-110 primo bio1,,'Tafo.
ARGENTINA
Le Forze Aere e rendono omaggio
all'opera di Don Bosco
La Commi~,i,me « Giuhil1•11 11'1,ro ttl'lk Furu•
,\\eree ar~c•ntÌlll' » non vollt• lasciar 1•n~,art•
que,-Lo annn :?t11hilart' ,c11;,a rt'1Hlt're nnl,il(~io
nlrOp,•ra Salr,iana dw il 18 ottobre 1919 110-
11,Jva I.i prima hant.licra tli gut'rra dt·ll' \\pro·
nauLfra mili1urc alla loro gio,•anc Scuola at'rt·a
ili EL Palomnr. Pt•r qucsto la Commision1• tic•
1•i"e che il t·omundante in <'a1>0, generale Cayo
.\\ntonio \\l,irrn, ril-ambia111lu la gentil,• of-
forta, tJIIOTS""" i C.ollPgi ~:ife..iani d'ArgPnt111n
col dono ,li una bandiera.
Pf'r la ~0IP111w occa,.iorll' ~• trovarono rilmiti
nel Collegio Pio I -X di But•nos Aires un 111u•lf'o
dei precur,;ori dcll'Aerouautìea acgenlinn rou
un irruppe, ili ufficiali, 4000 nlu11ru ed un folto
p11hhlfro. Dopo il rice, inwnto del Coma11•
clan li' r clor,o l'alzaharulll'ra, , eruw C'Bnlato
l"i1mo nazi,malr. accomp~nato dalla han,la
dt•ll'Acronautic·a. Quindi il Provicario p1•r lt•
Fone Armutr. S. E. "\\fons. Yillorio Bonamin,
salr~i11110, lw1wcli.•/;C la uuo,a lmn<liera, mr11-
trc uu11 ~qua1lrii;lia di aernplani rt'nden1 ~li
uuori pa"ando a , olo raclcntc.· i-opra il Col-
legio. l'rc••t· <1u111di la parola il !'omanclaule in
c·apo J,·ll1• 1· ori.{' Anec-. dw 1li"'l' tra l'altro:
<< ... Quundo ri, orcio che I,· .,ucr,· m.s~ne ddlu
!I:! noHrn :-c1111ln di A-"iaz.ionP sono il frn 11<1 dc•llu
1le,01.ionr t' ,kl :.ncrifìcio ,J,,i gio, ani 1lell1·
Scuoli- Sal1'•1nni>: quando rou,i1lcro che i «uoi
ricami ,l'uro -.uno opi-ra gc111il1• 1lt>lle ( uop<'·
ratrici Sal<•,ianf', non po-.-,o far<' a meno rii
pt"nsa:rl' cllt' 1all' imprt•"'a fu animata rlai -.u-
prenù idculi !li Uio. L'utriu e Famiglia. Gio•
vani! ~i puì1 dl't'itlcrart• qualro11a di più puro.
rii più uohil!' pcr la no~Lra bandiera cli gul'rrll,
di que,ta 1•e1muuione di prt·E:hinc. di ><ucrifil'i
e di aff1•11i clie 11c com,arrn ~li albori?... Ili
fronti' ::icl un mondo do,</ ..., 1lirt>hbe cbe rc~ni
una permanente coni,.c~n11 ,li 1'i1enzio per la
ver ità. cli fro11 1e al tra,li mt•nto dei pri ncìpi
immort ali ilPlln civiliz.zaz.itmt• oecidcnlale n i
~tiana. ì· 11ropizia questa circo~t anza perchi'.
in uom,· rlt•IIP Forze \\c>ref' A.rs:entinl'. t<i rt>ndu
pubbliro oma.1:gio ,li ammir.1.1i1111e :1ll'imme11,u
opera l'Ì\\ iliu:utrice l'he ,-ilt:11:r.io~amt>nlc• ,·11
crnicamentc an1lata ,-v11lg,•11clo la Congrc•gn•
zione Sulc~ia1u1 nl'l eor,.:o dt-lln nostra storio }>.
Ri,;po~c l'l 111wLLore Don l~11azio Minrrvini.
<•be il 18 Mlohrc 1919 1•ra stato prc~enlr
alla con~1•g11a della ban1li1•ra alla Scuola \\rrea
rii El Pulomar. Qu.incli il Coman<lanlr in t·apn
con,-r~nì, una m,•daglìa t•ommt·u1orati,·a alle
l-tit11:r.iot11 :Sal,·,ianr clw 1wl ]QJ9 aHnano
pur1,·c1palo al gt'sto patriollieo.

3.3 Page 23

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I NOIA
A Shillong
dopo la bufera
la. pace di Nata.le
~l'rive il n11--m11nrio qaJ,•~i1111"
Don l\\'ano (,ml'onwllo: « Dopo le
•t>II irnan,• di tt'rr<lr,• ,. di an1t11.,d11
p1·r l'in,·a,iom• rinc,e. il '\\u-
11111' JQ6:!a Shillung ~ara riconfotu
1·onu• uno dei più lt,•lli. Come I ul ti
11hhinnrn appre;e,mto di più il clono
cl.•lla c< pace» unnuuziato «logli
\\11µ,•li ,ulla ,·apannn ,li Betlt>mnlt'!
L1 fnrdata dello (;a11eclral1• illu•
manata II gran fostn; la banda •11
1hw pullman i11 i-1iro Jl<'r la 1·i11it.
pr1n111 111•1 Poni ifi,·alr di llll')'i'lll•
110111•, p1•r ril'mt►in· l'uria dd <'Uro
moth ti« \\ oUr ,ill'lllt•, tllllll' •wnttt »:
i ,·onf,...,ionali d1·lh1 Cattl'Ùralt' ,.
,!elle altre chi•·••· a•,i<'pat i: i ra-
~11:r,ii , le gin, tmi d,•lJp ,\\,-,oc·1u•
zioni 1.•ULtulichr• ,·111· cautuvauu i
TORINO Il nuovo Parroco di M. Ausiliatrice Don Carlo Marchis,o compie
una dello c11raHer1atlche 1:e11n1on1e della presa di possesso della Parrocchl<1
,·a11ti rtatali'li. 111110 dava ull11
'\\nttt• Santa l't1•1wt10 "lll!ltt>'ll"o
cli 1111 av, enùnt-nlu del tullu l:tlrauriliuariu. "-i
,,,•nth o nell'aria la 1tiuia ricono-,•l'nt,• 1wr lo
SPAGNA
,cnmpalo p<:ric·olo lll'lla Lcenw1ulo ru,i11a c•l11'
1n r1•hbc portalo l'in\\ astone ci11l',1•.
la grandiosa opera di un Cooperatore
I prntc~tanli c·h,· prima 11011 1·,•lf'l1ravar10 il
'\\atalr. ora imitano i cat tulit-i i11 qu,,,.te ma- per la lormazione professionale dei giovani di Oviedo
nif1•,-tn1.ioni ì'•l.-riori. \\Ila "c--n tlì 111ezzam1l lì'
nt>lla ,ola Cattcdrall' ,i c•hhero pii, 111 30011 Co-
1 ",al,·,ia111 ,ono entrati nt·lla rittà cli <hit•1l11
munioni. '\\t>ll.1 c·ittà furono arnmini•lrali i:razi,• alla ~1•1wro,Jtà del •i~. Pietro :\\fa-,aq•u.
110 haltesimi: i11lc•rp famig-lic> rì1111te ron (;e,i1 rhe ha •·n•ato la Fornlnziorw « 'fasa,,• u » 11
alla Gru'lia. Nrl pomrriggio si fp1•1· lo ht•1wrli• hrrwfkio ,lt·lla µio, 1•111ì1 op,•raia ovit•d1•11,1•
zinn(• clt•i bambi11i. dopo la prn1·1·••Ìonc d,·1 11,1 uriana. CJ1w,ta nuo, a f'11111lai-iont' t•n,-11tui•I'{'
H,1111bino (,~-..ù 11llur110 alla Cat1,•1lrnlr.
1111 _:ra111li11,o t:t>nlro ,li .-,luc•a1.iont' ,li for-
m, l'tlrallen•I 11·,1 del '\\atall' ,1 ShilJoni! mazione profe,,1onale. pr,·, 1,w p1·r mille
ra~ap1> fraterna 11 ~inmu di !'-auto Stdauo: nlwmi., ron le ~peciali1à ili me1·1•:1nii-a. dc·t·
quest'anno l'Ìrc:-a 111011 t'altoli1•i st ,11110 rndu• I ricità I' c:-himic-a, chi' offriranno loro la 11o~~il11-
11ali 111'1 ,aRIU 11ru111 ,lella ~1•1111111 ,li Saul· \\11· lità di 1·ons1•~11irl' il cliT1lonln cli prriti iudu~triali.
Ionio. ,1enln· gli uomini e lt' clonrw pr<'paraim
La uum n Opl'rn ha al 1·c11t ro una d1i1•.•t'I tn
il 1·iho la gioH·11tì1 ì• ,w1•upal11 111•i 11iil ,varaal1 cli ..j~olart! hrll,•na. Ut>llu ,,ual,• lronr1t~ia la
~iod1i a premio. \\' ,·r-o le tn· il ,·ihu è prontv. \\ ergine \\u,ilialricc. lumino•i 1• moderni -a•
Tulli a•prt1a1111 i Hc· \\lagi c•lw a1·r11111pai11a1i luni. ault·. ,alr· di 1Ji,l'g110. f?ahiuetti di fi,irn
,folla banda. fa111111 inµe.,~o ..olt·11nc• a c:-anùlo. 1• c1lim1c:-a e, , a1:,ti padiglioni per i lalmrn-
rin cort eo ~i rPl'a110 .il prei-t>pin ...r1•11u in mrz:w tori. La lwrll'«li:r.ione ,li 1p11·"tn mcra,iglio!'lo
al pn1to per offrin, i .-loni 1-imlioliri. 'l'utto il <.:entro Prot,•~•ionale fu impari ita rio S. E.
popolo 1·ontcm11la. prega e ca11t11. P,11 da,i-unn I' \\rcive,-co, o 1h Chir1lu. \\fon~. Garc•fa ti<·
pn•ntle il ,.,uu po,to pn rc:1n,11marl' raè!api-. l ~erra. alla pr,•,-.-nza dclii' Autorit,1. PrP~t>n1ia, a
r.ri,t ioni di,-i'-i in ~rup1-1i famw pt>n•art• alla pure il munitì,•o clonatorc -ig. Pit'lro \\1a~a, 1·11
o.1•1·11,1 dPlla moli iplirnTione cll'i pani d1•,i-rit tu con tutta In ~ua famiglia. S. E. I' .\\rch P•ro,o
nd Vu11~do. Qui i-'ì· po'lto p1·r tutti. speri11l- parlò ai co11Huu1i mctt,•11110 in rii,ahu 1'1111•
nw111t• per i po\\f•ri. Qui la moli itudinp 1h·i portanza cl,•lltt l"ourlazi1111c « \\111.~aH'U » per
rri•tmni .- un ,·uor ,olo. 11 r\\ntal1• 11 '>hilloni-c ì• la formazi1111c pn•ft>s-ionull'. 1-piritunle ~· mo·
H·rumentc la fr-,t.n dell'unione e 1ll'llu carità ». r.ile ddln gio\\f•utù rli fh it·,lu.

3.4 Page 24

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EQUATORE
Primo Convegno Dirigenti Kivari
P,•1· la primn , nha 111•1lu !\\lorì:l ùrll,· 'li
,;iu11i rquatorin,w liÌ Ì! t,·1111t11 11n Couv,·gno
,li T>irig1·11Li :Kh ari. V,•111 i1:i111pw cat·id1i "
rupi di cmnunit~1. rh,• dip,·nòono dalla :\\li,-
•Ì<>Ut' -alr,-ia1111 ,li Sucua. ,.j riunirono 111·i
l111'ali cl,·Ua \\li,-..iotw per ln· #:Ì•.rni allo ~c·opn
,li ,t 11dmr•· la <,lrull11mzio111· ._udalr ,. r, lt-
/!Ìnsu d,•lle luro 1·om11nità 1·011 la parllil'ipazi1111,·
,,fl,·lliva cli lutli gli lmli~•·ui iru·orporali d,1
poro tt-mpo 11,·lla àdltà.
I ,·acirhi u..,i~ll-llPro atl 1111.1 ...,•ril· di Mll•
frn·nz,· di •111all rn 111is~io11arì ,al.-,iani ,. ,li
autorità lo1·.1IL ~•·g11it1• da i11tn1•,~a1111 1l1-
~•·u~~inni. F11rn11,1 I ruttati i Lr111i: il C:attolir,·•
~imo ,. la .,,111 hnnliti\\ 111·1 11111nch1: la nwralt·
familiare• ,. '-ll<'Ì:tl,·: 1,• r..lazioni 1·u11 lt· aul Il•
rit ì,: I,· l1•g~i pri1u·11mli rlw r◄•~~ouo i dllugJ?•
1 1·omm1i: prnhl1·111i ,ol'iali ,. ori:tanizzati, i.
Il Dir1•ttor◄• dl'll"O,;pt·dull• Latlolit-u dr
..:,u,un parli, rl,•ll'i!!it·m· p1•r~1111ah• ,. famili11r.·
,. dì"lla IU'tTs~ilù d1•lla , ila assoriatu. Il So-
bi ituto Politic·o e il Capila110 di poli,.iu, rlopo
IIH'f pnrl,tl<I. lra il \\ ivo i1Utlrl'$flf' tli I 11Lli,
rl,·i dirit li 1• rio, t!ri 1l1·i dt taùin.i, in,,.,, 1rnno
ulnmi 1l\\•1 pn·~t·nti 1lt·lr.11110rità ,lì 11w111hri
rl,•lla « P,,li,w rurah• ». 1wrd1,· o~-irura~-••ro
il ru1w1111 1!.·lk· ll'ggi ,lr•lln Stato in tutti i
puuti d,·ll11 loro gi11ri;11li1:inn,·,
Non 111111cì1 1111a conf1,r1·nza di uu 1111•mhro
d,·lr (,.tit II Io Nazionul,· d1·lla Colo11i:i:razi111w,
rlw illustro ì rliriui ,. ~li ,,1,1,lighi ,·h,· 111111110
µli ahitu111i cli una ri,,·n a 1-ivara. ""-in ,li
una zoun rh·l Lrrritori,1 nn7.innal,· 11rit·ntal1·,
ri~•·rH\\L,1 c·-•·h1i,,iva1111•nl1· ai Khari.
ù· ,•1111l'lu~io11i 1'mim·11tt•1111·11te pratil'IU' di
rpu:sto 1•1111v1·11;1111 t't►blit11is1·r11111 uu , 1•ro Co-
dire 11or1111• rhc rt•itol,·ranuo In , il.t di
qndl.- populai:i•>ni kh are·. ,. furunn lìrrnall·
dnlle autorità 1·cde,.fo-ticlll' e ci, ili, J1011chè
dai radc·hi.
R E P. O O M I N I C A N A
I prodigi dPllR carità
u,,venll al numerosissimi alunni del collogl sales uni
c.ollft cap\\lale, per la prima volla In A1unciòn ha avvio
luogo la vesliZJone chlencale de1 novii, 011lla Ispello, la
Col PARAGUAY
Con11ncinrono quanclo I' \\rn,c,;co,o di Saulo
Domiu~o ullulil ai li;!li cli 0011 IloH·u. nd st·t·
temine J()61, la parro1·chia di Santa Tl•rt>e,a.
"Ì'ì"I terrilnri11 di q111•,-la par.roechia ,.j trova
il povero rione <li Cort·u ,lon•. per uua popo•
laziorw ,li iO.OOJ a11inlt'. , i c.ra mm moclt·~la
1·u11pl'llu in lcl!nu. i11.~ulli1·1cnlc per i frdt>li.
Era ur~•·ntc• ri~oh t'rc il problema, 1110 ,lo\\'t'
I rovan• i 1111•1,zi? Dm!iui pen,011e i,i 1·ostilui-
rcmo in « C(•111ro c·arita1i,o Don 80,.;1•0 » ,.
dl'l·i,cru rii fon.lare comt· prima 11p1·ra una
~l'nola l' 1111 t!i,pì"n!'ario 1111•clico. lnt·u111i1H'ia-
rono lì" 1·0ll1•11e e die<ll'ru pure iruzio ni la1ori:
dopo un ,ulo lllt'1't l'I'-pt•L lort• 1lt·i ~alt--.ia.ni
ht·11rrlirc, a la :,cunlu ,. il diopem,ario, i,orl i
(•omc p11r i11t·.i11 Io pt·r la 1,:,•1wro,it à 111·1 soci
,Id « C1•111 ro ,·arilati, o l>11n Bo,,co ». 1n 1p1dlo
,-Lt',,o ~ioruo i membri clt•I « Ct•nl ro » 1•rop1H•ro
una ,., 111•11 a pn la co,1 nuiune della rhi,•,a. I a
carità clt-i lmuni foct• procli~i l' il J1 11101-(gio
,1·11r~u ,1 l'Omiuciaron11 i la, ori per In nuo, a
duci-a. rlw ~• già i.tata 1<ul1•1111rmentr L1·1wrl1•1 La
r ria S. E. Arri, cst·o, o !\\fon,;. Orla\\Ìo BNab.
La rltic•sa, th•cli1·aLa a Cristo Re, t> t'IIJHICC l'
.~cmpcc rnohu affollala.

3.5 Page 25

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Intervista col
PUNO (Perù) • Un vi1111gg10 di pesc.itort
sulle rive del Tltlcaco
'' \\1escovo p1''u" v1c1no aI ·1'eIo''
Abbiamo avuto occasione di avvicinare Mons J,ulio Gonzalel Ruiz, vescovo salesiano di Puno nel
Perù. Avevamo letto che su una delle sue organizzazioni benefiche e sociali si era interessata
anche la stampa internazionale. Era quindi naturale in noi 11 desiderio di intervistarlo. Ed ecco id
serie di domande che gli abbiamo rivolto e a cui gentilmente ogll ha risposto.
D
F:urllr11w, t•orrrmmo 1u-1•rr tla lei 11/rnnl'
i11f,1mm:.irmi per 1/ « llnllrtti,w /:,a/c'Si11110 ».
Voglio prima orienwrri s11//<1 posi:iont·
f!.l'O{;rt1f,ro ,/('/ tf!rritorio "' r11i •i l'~le111lr /11
SIIII gi11rt~1/iziofll',
R Mmickltmwntc mi dc>, o prc~e11t ar,• ronw il
« \\1•,-c•11H1 più ;ilto r. piì1 , ihno al 1•i1•lo »,
poil'hì• la mi,1 diocp,1 ,li S. Carlo Borronwo
a Puno ì• 111>,ta ,u, l11110 nwlri ili ,1l1t•u;l
nella Conli~lit>ra dclii· \\11111•. ,uU,, ri"" ,td
Titi1·:11•a, il ma--imu lll:;tn tlt•I Su,1- \\ 1111••
•rirn. I.a ,liocr~i in r.11i lin oro ,-i Lro, ,1 "
1m1l-1•,l drl Perù 1wlla zona di fronl i,•ra
con In Bolida. La ~r,11· \\l':-1•0,ilc è ni•ll11
stt·,su porto lacu~tr,• di Puuo; la di t ,1
t·onta una popolazion,· ,Il 30.lll)II aniuw.
.\\lt ilu1li111· di Pu1111; a-:1111 DLl'I n. na (!'Il'·
:olil altru.t minin111 ,td i.:r.111cl1· ahopiunu
del Colino. 1oi ,all· u ,,oro a poco. ma 1·11•
stunt1•nw111e. fino a piì1 111 5(100 nwtri.
D C/re COMI e-i può drrr rlt•fh, popofoz1or1,.
tle/111 rn::11 •• del ffrel/o ili , itll t/Pi :moi ,IÌII•
ce.!'u111?
:--;dJa ><Up1•rlicie appro,,i rnal i va ,li Ul.1100
km<J., cprnnl i 11e run·hiud,· la mia dion,1,
, i,-ùuo ulri1win•a 40U.00U pt·r~one, il 90"0
lii ri11.1.a mdi~tona. ,par~i piu1to,t,1 in Iullo
rah 11pi11110 e nella Corilij!li,•ra. La ma!!gio•
ra111.a ì· d, razza t' ,li ling1111 ,,,,,.,·h1111. la
,h',~a ,1"1.:li anlicbi lm·a, 1l1·I P-(>rì1: 1111,1
min11ra11ta apparti1·111· ,1lla razza t' ulln
lingua (l llltm1. di-.c1·111h·111i ,J..11.i rh ili :1
pn·incnir11 rlPI Tfoh1w1111rn: inll'rt's:-u111 i~•
,i1111 .1n111z1 ,. ruderi ,h 1pw,I,\\ l'Ìvilt;, i;,11111
lo· l,111111,1• <:h11Up11s (101111w o nrernpoli)
,h ""illu,11111i. Tutla ttll• -1 a pop•1fa1.111111•
m1h1,:,·na (quPt·hua •· Il\\ murnl fino a ('lll'U
fa ~i lro\\lt\\.l t·ompl1•ta111,·11lì· ahhand1111,1lu
in un 1,:rado di sollo,, iluppo rcmwniico
prolmbil1111•11tt\\ i11f,·riori· ui li"'lfo 1li , 11n
d1•ll' I mp♦-ro incaico. 1l1•1li111 alla paRI ,1ri1.ia
t• alru!!1froh ura
D Cm,,., ~i f"l'"'nfll 11tt1111l111r11t1• Ili ~,n111 t•l'O·
,wmin) ,li questi i,uli~l'lli.,
R Aku111 di ,.,._,.j ,-i I ro, aun 1u1<·ura rn1.q.~r11p•
pa I i 111·1 ~i-tema illl LÌ<'ll ,lclle COlllllllll à
iuca1rl1t· cl1'I Il' A r//m;. \\Itri po.,-,,ictln1111
pit-,•ul,· ('rllpri,•tà tcrrll'r<'. molto "'J"'""
1u-rè, ct•c,·,,1\\amcnte lra1.iu11atc. fino ml
un ...nlt1 ,.oh-o tli terra 1·11hiH1l,ilt· (!). •· ,om,
rai::~rup11at i in n•i:wni 1l1•nmninalt' Pur•
cicr/1,/111fr,,. l II terzo gruppu è formato 1Jai

3.6 Page 26

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Colonos o famiglie indigene jmpiegate nei
,·asti~Fimi latifondi. Lu condizione cli que-
~ti ullimi è Lu più disperala: regolarmente
nou godono cli salari o di benefici sociali:
..i concedono loro appena aJcuni J)CZzi di
terra, irumfficicn ti per le loro piccole colti-
,·azioni e per i pascoli deU'esiguo bestiame.
La loro "ita è veramente primiti,a:
l'appetito ridotto al minimo dal logorìo
del lavoro e dalla maRtil'azionc della
foglia della coca, pianta da cui '<i c.'i.trae
I.i cocaina; i loro , cstiti. una voha in-
dossati, inveccliiano con l'individuo, che li
copre di mmc ralloppi Sl'Condo il hii;ogno.
D Sollo l'aspeuo reli,v,ioso, come si presenta
Ili s1111 Dioresi?
R Si può dire clw ncf.di ultimi 20 anni c'è
~lato un granùc ri~"cglio per ricupcra1de
posizioni pcrdul<' nt:.I l't'Colo scorso aù
oprra del libcruli~mo e cJi,Jla massouPria
nel l'0~tau Ie prvce~so <li laicizzazione dei
popoli latino-americaui. Quc,,to movi-
menl o di riahiJitazio.nc ha pre~o. grazie a
Dio, un ~enso 8!'('Cn~iouale e un ritmo di
progre~,-ionc gromctrica. Fiore11tc fu il
cri;;tianesinlll nl tempo dellll colonizza-
zione ><pagnola: ~pkc·ò per l"nrganizzazionc
iu1clligt•J1Le e prr la Yastità apostolica so-
prall ullo l'opeta dl'i Padri Gr!<uilÌ. Con
l'imlipl'ndenza 11azionale. d fu l'alloutana-
rt1en10 dd. clero i-pagnolo e, -prima au('orà,
la soppresi-ione dei f'-.esuiti: in conse~uc11:r.a
le 11(•~1 re rrginni rim.a.sf'ro per più d'tm
secolo qua~i abbandonate a se ,:;te,~e. l'On
un c-lrro mollo ;,sig-uo e ,-euz'aiuli da
parte clrllo Stato. CiononosLantr le e-on·
vinzinni rdigiow e la fede cri;.tiana re,la-
rnno profonduncnte radicate nella razza
indigena. però qua1:-i ridotte a 1,emplici
esteriorità con una buona doi:;e cU l'!uper-
~I izionc. f.onsolanli> t' tuttavia la profonda
divozionc degli indios per la S. Messa, per
il Crocifu;i;o e per i loro morti. È questo
w1 lusinghiero begno di ~perauza per i] loro
ricupero acl 1rna religiosità più solida.
D Ln sua diocesi co11tu 1111 s11Jfirie11t/> 11,nn('T0
di ,·hiese e di sacerdoti per soddisfare ai bi-
sogni del culto e della rit11 rristitmn?
R Le lwlli> e artistiche chiese, mo.Ile di esse
in pietTa, 1<0rte durante il periodo della
Colonia. si trovano oggi in gran parte tra-
scurale e io decadenza; parecchie sono di-
sL.ruttc o rovinate dal tempo. Durante
più tli un stcolo qua~i 110n ~i ;.ono co-
struite nuo, e- chie~e. Le vocazioni ,.,i an-
elarono ri1lucendo sempre p e Pwio f1.1
prci;a di mira dall"intenbo lavoro di pro~e-
litii;mo delle cliveri;(' i1èl t<> prolcslanti. He-
centemonte anchr i comu11i~Li hanno orga-
nizza I o un vasto 1m>gramma di infil tra•
zione. Attualmenle abbiamo solo nove
cenu:i pauocchiali ù1 cui lavorano 24 sa-
cerdoti, compreso iJ clero secolare e reli-
gioso, incli~eno e straniero. Oltre ad Crisi,
altri 25 sacerdoti lavorano nelle dh erse
i~tituzioni della diocesi (scuole. associa-
zioni ecc.). I Salesiani sono 18, di cui
9 sacerdoti, 3 clùcrici r 6 coadiutori.
Ahl,iamo inoltre 50 ~uore appartenenti u
otto istituzioni, di cui due di fondazion.e
diocesana.
D Quali .~arebbero le opere rattolic:he più im-
porU111ti e i rrit•todi di apo.~to/utQ adopPrati
e, P,mo?
R Abbiamo in mano parecchi mo,,imenti or-
ganizzali in fa, ari> degli i11ùigt'ni. \\ 11rrri
ùi.rc w1a parola almeno tiu ciuquc cli essi
chr mi stanno particolarmente a 1;1uorl'.
\\m>.ilnlto Lti Obra de los Catequistas
i11dige11ns. Da parecrhi anni i l'a<lri di
'1arykuoll hanuo foutlato e dirigono con
onimi ri._-,u.l1ati la (< Scuola C.aterhii-tica e
cli istruzione per inJigeni ». O;roi bime~lre
in olgono cor;,i i.ntr.m,ivi di u11 nw~e (a
turno per gli indiµ:eui qr1erh111111 e ay11wrns)
in c·ui SU iudigrni dai ~<·dici anni in ~u
fanuo vita d'internato e di"elllano cate•
clrfali. E~~i i-i '<Ottomcltono a un accuralo
programma rl"istruzione rcligioi,a: l) Pra•
tiche di pieIà giMt1aliere: mes~a. rosario.
preghicrè d,.l mal tinQ I' della :-era. lwnr-
cli.zione 1' 01 Santis;<imo. :!) lnM'gnamrnLo
tlel ca1crhi~mo coi me1odi auòfovisi,i.
3) Apprendimenl o ddlc lodi ~al're in spa-
gnolo e nella loro lingua indigena. 1) Tee·
ni<-a e oTganizzazionc tlPll"aposlolato l'a•
lt>l'ootico. 5) Tm,egnamenln di leltura Ji
scriLLura per gli aualfabeti. 6) Elemenli di
igiene. tli medicina e ,li as$ÌSlt·nza ~ociale.
Alla fine d«>l corso dànno 11li c~ami e poi
con una ct'rimonia solenne· il Vescovo
consegua loro un bel diploma di catechisti.
che conservano gelo,,amc11lt' quale segno
di f,'Tancle tlistinzionc.
D E quesri c11te(hi.~ti i1ulige11i come reulizza110
il foro apostolMo tornando 11ei rii/aggi?
R J ralechi,iti sono stati organizzali nei due
rami maschile e fommioilt:. con supervi-
1-ori, direttori, ca1ecliis1i e ausiliari. Sono
disseminati orwai in una l,uona pari e drl-
J'altopiano di Puno con un insieme di
2000 (•atecldsti. E~si radunru.10 la gcnI e
della loto parcialidad o ayllu ogni setti-
mana per tra~metlere loro più o meno
ciò clre impararono nella 8Cuoln catechi-
slica. Ognj mese poi ,;i raccol gono nei
C'PnLri parrocchiali per un rii iro Hpiritualc.
io cui approfondiscono la cateche~i e l'or·

3.7 Page 27

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ganizzazione, con piani precisi di
la, oro. Si sono anche inizia Li per
estri. cor~i di esercizi spiriI11ali.
Questi catechisti p:rcpar~o la
gen LI' pn la , (•nuIa dl'i ,;acerrloti
missionari, raccolgouo le ofli•rtc
I" i diritti di htola. reùigono i
documenti. mellono ordine in
diiesa, ,lirigono le funzioni e
i~truiscono il popolo... Tullo
'}Uc:;Lo lo fanno grntis et amore
Dei. Ricevono soltanto una man-
cia rueu,-ile rquivalentc a dicci
dollari, se direttori e superviRori.
Quest'òpera ha già prt>so u11a
organizzaziouc nazionale co11
l'ape1·tura rli un'altra Hcuola èa-
techbtica al Cuzco due auni fa:
in es.;ia si 1:-ono g fonnati 400 ca-
1cclristi per quella zoua. È w1
lavoro di rlcri;itianizzaziouc mc-
raviglio~o.
D Poco fa lei ci lw pur/a.to del pre-
ocrupante stàto di armlfabetismo
Tra gli « lndl(?s » d_el Perù la civiltà avan«1, ma lentamente. Qui
11 sarto del v11lagg10, che cuce a macchina accanto al pagliaio
i~ cui _.~i ~roi-ano.quegli « indios ». Le orp(I•
1<mcs~i in tre lingue: spagnolo, qued11w e
111 zzazron1 rattolrclte della srw dioce$Ì ~01111
n_vmam. 111 ~eguito però con le nostre tra-
in grado di rimediurvi almeno in parte?
smi,-sioni ci proponiamo di fare una vera
R l'redsaroenle il 2 gennaio u. s. si è dato
inizio a cptesto lavoro mediante il ,i-
~~erna di Escuelas Radiofoniras. Nella ciu.à
ti, Pun?. ~u~, l'millonli trasmcllono pro-
?ramm, 1mztalmente per tullo l'altopiano.
111 modo però l'he l'opt·ra si l'Ht-mla a
tulio il territorio nazionale. f'~tieu<lo Puno
il t·eutro alm1'llO per la protluziour dl'llc
bobi?11 registra Le con le lezioni rorrispon-
dent1. \\ ~rremrno nello spazio rli cinqui•
a11ni impiantare 10.000 scuole-radio. Con
un~ r~dio~a a tran,ì&tor ~i cap1ano IP
lrzwm. Ogru cla~se può co11tarc 15 allic-, i
adulti al mat1ino r altreltanti alla ~era
quando gli indi~cni 8011 liberi dai loro
<'Ommeti la,ori. \\1 i grato ~ottoliueart•
<'he una dell!' radio trnittenti e 100 radio-
line ~0110 state ofl'erlr in ,10110 (la una
associazione protestante dt-gli Stati Uniti.
con eui ~iamo rntrati iu collaborazione
ot1cnendo buo11i risultali. A Pw1-0 non si
rivilizzazione ~ocialr: iniziazio1w tc<'nica,
a~rricola. commerriale. pesc!lt'recria. rui-
m•raria /> ,li allevanwnto del bestiame:
d ..mcnti i111:lispcn~abili di igi1•11e. meclirina
e punicuhura; in~cgnanlf'nlo 1lPI catf'-
clùomo; nozioni eult ural i prr in troclurre
l'imlij!eno uella , ita eh ile c nazionalt·. .\\
completameuto di que,-tc opere il pro-
gramma coutcmpla pic<-oli pc,Jcri o fat-
torir modello e centri di nUtLt'mità 1wr la
formazioni:' ùellt future madri i- tielle in-
fermiere e o:,tt:tricl1c cattolu.~hr, rlc,;Li.
nate o prestar i loro 1<enizi neUa zona.
Tutti gli allievi di~llc 110,,1 re M'uole-rarlio
~arauuo riuniti in una corpornzione sinda-
cale e ><i ,cntiranno lep;ali allran•tbO lo
~tampa tli lLll sett iruanale lceniro-,·nt I o-
lico. Così lr forze marxislc non potrannn
sfruttare _cyut'.~ti imlio,ç_ s trappali all'igno•
ranza, ali mdigenza f: m gl'nc rc alla vita
sotlo~viluppatn i11 cui si lro, ano.
combatte direLLanwntt· il protestanlrsimu.
N'1i ccxchiamo ~oltant II rii fare , era opeca
di ratcclusmo. ili moralizzazioue o <li rea-
lizzazìollf• $Odale: il protesta11te:;,i111Q, bcnza
bCntirsi ~eriro o umiliato, non tro, a più
D Soppiumu che la stampa intema::.ionule si
è .fa/111 PfO di 11n'af1ra i11izicr1i,,a d11' /w
avuto origine nefla ~utt Diocesi: rorrebhe
I ostru Erre/lenza illustrarcl'/o brecenumte!'
campo dJ lavor<> e a poco a poco si eclis~a.
D 1 programmi delle t•oslre emittenti si fimi-
turanno esclwsh-amcnte al problema della
fotta contro ranalfabelismo?
R L' ist ruzione è soltanto l'aspcllo iniziale
dei nostri programmi, che saranno Lra-
R Ben volentieri! Si tratta appunto tlel terzo
mo\\'imento di ,·ui i:ntenrlev11 dire ,olo
qualdu, parola, poichè questa iui:.r.iativa
•}•eritl'rehbe da bOla un'intera in1ervbta.
E uu frlici.,i-imo e,~perimento iniziato ,ci
auni fa ncila stt..,..~a rittà di l'uno dal
l'. Daniele McLeJan, di Maryln10U. il 97

3.8 Page 28

▲back to top
qunl•• irlt•u / ,11~ Coupn111i1·11s (((' Crllr/1111
1 J/wrro l'11rroquiat,,s 1wr i11s.-~11arc Hllu
110,-1 ra l'°' 1•r,1 l!l'Dlt• a rio.;pnrmiar•• 1• ,111
alzar<' il li"•llo della l11r11 \\ ila Lw1•rulo
trulùfirlln· 1 puc:h, -111,li ri•parmiall.
Conlro l"opl'u,1:1.1ouc cli molti dilndrnti
rhf' pt-11,u, 111u, irrealiuahilt· qm.,_1 •i1lt·a.
P. Da1Ji1·lt• rou1i11<'iò ri,oltllntnenti•. Ol!p:Ì
in tutto il P,·rù ,ono ormai piìa di 20IJ 11•
,·uo1wrallH• cli quei.tu tipo dw ~i ,11110
confodcrati·. Hcc.-nte111c11tc il mo, i1111•11to
,, ;. ('Sl\\'•U au,·lae ali,· 11:lZIOIII vÌ<'Ìllf'.
Nella 1·001wrntìva rii l'uno 1'80' ., dei
rapitali ì• ~lato versato tlagli indìl(l'III
rlw non hanno 11q>(Hlrl' il ncce,;~nrio
per \\'l\\"t•n·! '\\t'I pa~anll'nt n ,(t,j 11res.titi ,.,
i• ottcnul o il minimo n111111liul1· d1 rnk·
n·•-.-. ,·inì· 1111 1li>rimo ,1,·11· I••.,. Con 11111•·
,t"op.-ra 11 li, ,•Uo cconom11·u. ,·ommt>n-ialc
,. ,t1ci11l,· tl,•1 ,i11~oli i1uli1?1·11i "i ah:alu
ri,·. qp11~ihil111t'HIC'. I ~oci '1011110 i11tpiantnt11 11·
Ioni pi1·n1lt• 11 111c<lil' i111lu~1 ham10 com
pnalo ,trunll'nti ili l1noro, ruacchi,w tiri
1·udn• ,. ,la ,rrh ere. birid1•l11·. raJio. 111•r•
sino aulouwhih t• piì, 1h u110 lrn ìn1·0111i11-
l'ialo a ('o-.trui,-i la propr1n l'tba.
D F, 1111t,le ,s11ri•M1r il quarto ntlll'/1111'11111 rhP -""
par1iC'oillrmr11tt' n cuorr a I o,~trn Eu1•/ln1:11
" di r11i 111tN1tlr 11nrnra pnrforri:'
R f:: uu'up,·i.t •imilf" alla pn•1•1•t.l1•ntt• t' dli'
/. nata proprio appDj!!(•a11do'!1 alle co11p1"
rali,,I' rii rui ho parlato. Si trailo dc
/.as (.011pPmri,,as de I ,·, iPmlus. ,\\1 llaal•
anPnk ,uno in 1•o~lruzio11r 7 l rfriend11~
(abitazioni II piccole ca,..). Ll' 11riml' -.01111
j!Ìà sLalt· 1•011,.,·!(nat,• pt>r 1111 all11to·H·rnli1,1
di 20 anni. tr<! \\ ohe 111ft•riore a 1111 111•
fillo 111,r111ul1·. Il mccra11i~mo oria11i1.za-
tivo Ì' ~,a111 ~tudiato in motlo rhc, co11 r1i1
rl,c ~i ri1·,n ,1 ila:tli aflitti•'l'l'f111itu.... j putra
111faiare 1111 altro ciclo ili 1fri1mda.• e co~,
cli -c~uitn•.
D l'l'r finir,• r1Jl d1s111rbo 1/rlfo 1111Mrn ,nti•r,,i.,tn
rhe le Mli ru/111ndo tl'lnpo prt>:ioso. J!.rmli.w·11
dirci nnrnrn qrwlro,m 1/t-//i, quinta OJll'rtl
1'111' intrrl',,11 /nnto il ,1111 u,/o f'f/.~t11r11/r
R 1\\1•,-;.WJ tli,t url111. pl'r rar1t a! \\la. ,pn,:.i
,nlermi 1lil11111!are troppo, uon posso la-
srmr di fur.., un rennu nll'inizia1i,a più
vitale 11 i111por1a111e drllu miu l>iot~•i,t.
Tut ,~ 11• 111wr1· ,li lwn1· dw ahhiamu m
mano cii altri· ancora c-1,c ,u,,·itnà il Si-
l!norc ,IP, u11u a, CH' il loro ,oli,lo ,. di·li•
nitivo ,11,11'~110 nt>l ,-a1·,•rd1111•. È p1•r 11111••
~1(1 eh,• ubl,rnmo ,,r,111111,+;,o un va~lo Alri-
rimnll<J 1'11r11zio1ti in 111l!a la Di1w1•,1·
I.' l'uno, zona ritenuta 1>tcril1• a quc,to rt·
llll
guardo. l'IIU tl1vcntandc, 1111 ,·"a.io mollo
pro11u-11t•111t· di ,·ora1,m111 n111,d1ili l'fl
anc·ht· pn le ihtituzinni religioi<l' f',·mnù•
nili: Irr d1 qm•lh, ,npra acccn11al1• h.111110
già I,· 11,rn raM' di fnrm.1,:Ìo11c ,wll.c Omccsi
1•011 t,uorll' •pf'ranl1•, (Ju,·...1·a 111111 :itl a ...pi•
rant i ,0110 l'nlrati lii St•minariu 1• 111•gli
J,1i11111 rt>li~,io,1. T•:,i..t,• t111ta 1111'11pt'ra or·
f!IIHJZ1.a1a ut>i du•• r11n11 111aKchilti 1• t,•1111111•
nil,•, dul lhre ttor,• 11111(·1•,ano finn ai I '(uh
,Idi.- \\ ,wazioni: 1 ,·an,lidati .;01111 -.,•µuiti
,lnrauh• 1111 anno: ,, ,111i111li ,h·i midtori
,onn .1111mc"i -oltunlo 1111..!li c hi' ,11p1•rano
1111 ,•,-anw ,li idoueit ì1. Così rial pi,·rolu se•
minuriu ,i è· pa~~at i urmni al hi~o1,t110 <lei
8emi11r,rio Regio,wl lnrli110 di' P111w per
200 -.-111i11ari,ti. apprm.itu e ,0,1,·nuto
d,tllu ~.tnla Sc<ll' 1·on gli aiuti ct·onomici
,l.,~li l•.1•r.mì \\ 1-..rov, di (;crma111u ,. J,
Nord· \\nwrica: "fH'Tinmo cli pot◄-rlo man•
~nraro• fra un 11111111 " mezzo!
D ,;I' 1111rom roll'~sr 11gp,111t1/!,l'rt q110/r/11• '1ltro
ros11. /o furrin lil1Pr11mrnte. l~rrPl/rr11:;a.
R ·,. a\\ rl'i anc-0ra 'l ual<·u,a da dm:. \\n1.i-
luttu rmJ.!raziu , i, anwute i 1..11ori ch•I
ll11/lrt/1110 ~alesu1110 j"'r le jlrl'glii1·r1•: ne
ahbi,11110 , cranrnntr 1ÌM1~no pt>nht• il Si-
gnort· ht·1wd i,m lt• 110,1rt• open• ,. r1•mla
dlir:H'i l'"" la \\Ìla n•li_;rio,a dei 1111,tri po·
p,,li. \\l,1 ci ten;,to n111'11ra a rii,•, nr,• t•lic
lui li• qtu•,lt> opcrr 11u~t1 pn>i:••111 ,lt
IIJW<I oluto , annu :H allli aurhc II forza il,
11i111u ,•co1101lliN1. ,\\hhi11m11 a,wora 1110Ltc
altri' 1• gra,;,csimc 1s1a11zt>: cipnraiiorw e
,·11,t ru1.u>1tl' di 1·h1l'•t·. t•o,..Lruzion1 ,li ca·
nonidw 111·r i parrol'i (alcuni ,h ""' vi•
vono attualmf'r>IP in \\l'n' capamw t•ri•
miti,,..!). mante11im1•11to ,lei ~c111i11arist1
11,•i loro •li mli " di g11n uni ~ar1•rdot1 111·U11
lt;ro l11rmttzi11111• u Honrn ,. ,n ali r, rpntri
111tt•r1111r.i1mali. Ìn'l'io ili ,-acer,loti ,. t·ornu•
11i1:1 n·lig-io-c ,I ru111,•n• chr poln·ttlwro q,.
uir.· .ul aiularn. ma ria,· hannu lii...u~no
,Ji 1•~~1·rr· cconom11·11nwutt- ...n~tt•nuti. e
anillt· alt re CO>'t' ancur/1. Il Signor,· 11011 la-
sr,,ri, di in, iard l11•1wfo1 Iori clw. aH~1cmr
a !\\lar1u \\11,ili111ri1•1· e a "· Giu~t>ppt•, -
co-.111uit1 no:,lrl proiettori ~pe1·ial1 atu•
tcr,111110 ha 1111q rn Dìtt<'t><i ili Puuu.
).1o,i-. ,lulio Gont.'ilc•✓ Hui1 ha finito e ci
{a 1111 r1·11no di >-aiuto. l\\01 lo ru1~ra;,;1amo
,. ~I, onriamo I(· 11ri•~hi1•rr d,·, uoi;tri
lcllon con l'aui:11rin che il vn~lo pro•
~rn111111u di rt>aliztazi1111i .relì1~fo1w s1111iali
porti I dtèSÌdC'raLi frutti d1 rlcvuziouc
111ua11a (' cru,L1a1111.

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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"" Assam (India) - Tipi appartenenti alle tribù che popolano
l' la vasta area montagnosa della zona nord-est (N.E.F.A.).
.... '
.
.
-
a! Y Assam (India) • La chiusura della proéessione eucaristica
alla presenza di 20.000 cattolici. La suggestività della fun- ,
zione è accresciuta dall'ora che volge al tramonto.
- - ---~-~----. -----~- !~ !
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i.
I

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Nuova missione salesiana
NELLA REGIONE MIXTECA
OAXACA-MESSICO
Su rir/iil'sUI tli'll11 S1111/II Sede. trnmitll lii l>r• mancal,t!i f11gwl1 ,·011 tori illas. Il 1•f',(ito ,~ l'IlrP-
ll'f!.u.:.ione lpo~tulirn ,/1>/ Mrssiro. I'Vi·,•.11111 I r- nwmentt• leµgeru. l ,11 loro esist1>11:11 ,i 1111,1 fottn
scoro di 1'el11w,11rp1•r lio rete11trm1·111r. ujjirll/111 rontinun f' 11aon1tu per la $Oprttnil'!'11:11. \\rlln
ui 'ialr.,irmi lii 111i~,it1m' iridì;?ma dr/ ~li,e, loro di,;15rn:ill r,•r,-1111,1 ro11forto 11rl/1 11hbo11cl1111t1
nello Stato di 011:wrn.
lil,ogioni di mPu·ul. hl'randa po11•111n111•11te 11I•
Lo stes.~o I l'srm o tlforrsn110. '-. I;. \\fons. lr- roolira. li 111111I prop1>.,1111 il missiorwrio /J1111 In•
siis Cleme11tt• J/lm P(l/t1rio.~. rolle "rrompcrµmir, to11io FlorPs mrronta rlu> nel .<uo primn 1/isror<o
il sig. l.speltlm' /)1111 /..uis (;011zlile: ,, il /Jiri'lt11r1• iri li11g1tu ) ac•m·i nt1r1111e l'e..ffe1t11 n111trnrio ti,
non BrwJio S1i11rh1•z nel/ti prima l'isilll nl/u quello 1•/,;, .si 1•rt1 prnposto. /Jato il JN•,ltlo 11t11m,u.
rrgioue. li 21 flJ!,{Wo 11. s. si inizi<Ì il ritip,gi,, disse rh1• poti'"""" pl'r riscnltltJr~i. 11p,11i ,,,rn
uttrm:erso quelle 1·11sll' re~ioni. dore si s1tswp111mo /1erne ucr hicch11·n•. 11011 una bouii-:lia. fl ul lllllt•
monti stosrl.'si. 1,ro/11111/i burroni e st>lrr im- tino (1/tro bfrrl11Prr. 11011 rmo bo11i1l,'11, Q11rl/11
m.e11,e; tloH' reg1111110 l ~f'rpn1ti. , ll!!rillo~ e i notte 11/ltt 1111.Jrnuno 111 l{Uo brilli p11r1,111tlo
lf'OtlÌ puma. dli' llli'/1011(1 i11 ronli111111 J)t'rirnlu sii una bo1tiidi11 rom,. 1111 trofen <' <11111111/0 il mis-
uomini e gli 1111imal1 domestici.
~ionario .,i fomrntò ron loro dirr111lt1 rlrf' ro,ì
li viagg,io fu 11111µ0 ,. fntiro.ço, l'l'r 1dor11i si 110n amforn /111111'. ri~po.~f'ro: « />miri• tlirr: 1111
dontle car:alrnrl' _fino II quattordici ore ,li snlic,r birdtil!r•· nu. una hutt i¾(lia e noi ro11tt•111i per
ro,11i,11w. f 1•i11{lgi111<1ri 11puiment11ro111, l11/U le la l1enrtlizio11I' 1li>I P,,,/re ». Sembrc,r-11 1·111,osres•
illrlenumze del tempo primt1 di 11rrfrare ui 1wt•.~i sero /'ibi~ rnliln~... d1•/la Sihilfo: i11fu11i m1•1•ano
tli San Pedro y !ìau Puhlo <le .\\yutla. E~pirilu semplit:,•111e11t•• ,1w~111111 1111a 11ir,tr.ol11!
Santo Tama:r.ula1111 t' Santa ~larfa Tlahui1ol-
Se/1bi>111· q1111si tulii simrn swti lmt/1•::;ati. il
1epec. Q11rs(11lti1110 ,i trorn propritJ 111/,. fti/1/1 loro rri,tiu111•,imo ,, t i::it110 d11 moltr 1u111irlrn ,11-
1/f'I nwssirrio di Z1·mpn11ltt•p1·1I. p1111to ,li 11111- [ll'rsti:io.,e e i,folntrirhl'. tri<tl' ro11:;eg111·11u1 1l1•1lt1
t·ngm=a di tutti• lr ,-,,rt/igliPrl' r/aP purorrono il m11m:a11:u tiri s11rf'rilotl'. llanno tlN /1w;d1i ~11rr1
P''fl"'"'· \\Ttssico; lì. ,forr ,.·,•, rn11tir/ai.~si11111 rltir.rn ,,,,,_ in r111·rr11r. r11/li11r e• rnrrti ,li forn111 p,,rtfr11for1·.
rorrliinll', .çi ;. jis,wt11 lu re.çi,/c11:a mi,simwrw dore f11111w rtrimo11i1• ,li carattere
sfr,11-
li territorio tiri/a missiot1t' rompr1!111l1• 18 m11- l<IIÌ - ro,,,·;. 1111111r11/1• - tl11 strPg1>11i ,,•11:11 .s<·ru-
nicipi. il rui , t'lltrtl i: ~uutiago Zul'at,•p1•,. poli. O.Drmw 111/1• /ora 1/it•initù pm•a11i. _t:t1flim·
stt1fo signUic111i1•11 il j,11111 dli', do, 1111qu1· p11M11- e sp1ugo1111 .w111/,{11i' ,li 1111imllli p,•r 11111•111•rt' ~1111-
rono i mis::ionuri i11 11111•st1, risit(I ,li ri1·11µ11i- ri;do11i e rntro//i 1tblmr1dnnti.
:;io11e. la p.1m11• '"""· " ,pt·,·ialmvlltP i b11111l1i111
I Jigli t/1 1>1111 LJm,ro h11111w 1"111111111·111t,1 il
rorreumo a 1w.çro111/rr.si. '1anc111uln riti n111lt1s- loro larnro 11w,111rnf., tra i lm111/,i11i ,. dfrtro u
.,imi 1111111 og11i ,1,.,is11•n:11 religiosa la ,t1/,, ,,,,.. (]111'~11 .,o,w , r1111ti pi1111 pimw am·hf' Rii 11tl11lti•
Sl'IIUJ dt>ì risitnl11ri li imptmrirn. lrw/tr,•, rwr
rom11nir11re r1111 ""i .,i ,fu,·ptte u.wrP /'i1111·rprrt•;
l'immensa 11w_::llÌtlrt111:.t1 Ì.J!,nora lo :;p11g11olu ,
rhe O/!IIÌ dum1•11irn f.Trmisrono J{ÌtÌ la ,·hit,11 "
tulle " trr. Jr wmt1• \\frsse I' re1·it1111<1 r1111 ~ioiu il
.'>. Rasano u/lt, l ',·r,:i111•. Tutto J11 :.p,•rnrr r/11· "
p1irfo solta11t'1 I,, li11µ1111 propri11. ,I 111i,1•.
posM flfl'Slt/ /Orlltlff' 11/ rigoglio tli r-i111 rristia11u
Qrrnsti po1·1•ri intlit,:e11i 1•i1•ono del /11//0 isolllll di 200 a11ni fu. 111wmlo l'i lllrc,rcrr,1110 i P111lr,
ttPlfo grande <.'ortfigli1•rn, " 11or1/-rs1 tlellt, ,"-111t11 Vomenfr1111i, r/11• furmw 11//0111a1w1i ,ltr/111 ri,•o•
di Uax11l'u, Il clim11 ,, umirlo. freddo 1• 110/il,fo.,o. /11:;ione /i,ii-u, \\(•11;11 ri!{111mlo 111/'oper<t 1/i 1111•
U• raptmltf'. 1/111/tll mi,rre. ~0110 IICISl'l)S/1' 111'1 1e111ici p11111iu1 dir ri 1tr·et·a110 .,1·0/to tm 11w11-
bosrlti, ,pes.,o 1m111•1tt'tml11li. In olr1111i P'"'' sr 1liti sm·rifi,·i.
nowno pirrnlr pr1111tll~in11i ,li f{rt1t111/urrn.• 11m,
,,,,,·eru molte le terre """"• don• In mistrfo drµli ,,/,;.
tn1111 ;, e~trf'lll<J. l..o ,ç,wrtlo di qm•~t11
QuPsta "• 11 {lrot1di linee. la ,won, 1111.~.,1011e
rlie In S1111fll :,etlr /111 nflì1illro ulfo C1111!{rl'z:11;i1111f
$alesiarra 111'1 \\lr,,fro. Lì. u 3.5()0 m1·tri ,11/ li-
,~11te ;. tri.<te e di1J,clr1111•; il loro imi11111. 1/1 prts,11 1·ello clt'I 11wrt•, /)011 Bo~ro h,1 jì,""o la ,1111
11 pessimisw. L~ 1111iro ribo consi.,tr 111•gh 1111- n11ova dimora.
101

4.2 Page 32

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Il bambino udì una voce: « Alzati e mi viene addosso!». E caddi, rimanendo op-
scoprimi! »
Ecco la traduzione di una lettera giunta
dall'Ucraina, bel documento della presenza
presso e schiacciato da una delle: ruote sopra
il fianco sinistro. In quelle condizioni ebbi
ancora la forza di gridare ad U11 nostro ope-
raio ac.:corso che scavasse sotto c: mi liberasse
di Maria Ausiliatrice anche nei paesi d'Oltre- da quella morsa di acciaio e di gomma. Do-
cortina.
lori Yiolenti mi opprimevano e quanti erano
<< Un acceso marxista aveva 1111 bambi,w che accorsi si aspettavano come minimo c.:ostoh;
da sette a,mi 11011 camminava. Tn 1m accesso rotte. polmoni schiacciati, colonna vertebrale
d'ira obbligò la moglie a buttar 'l.•ia di casa spt:zzata. Invece Don Bosco non solo mi
tutte le immagini socrP. {,a moglie /'seguì l'nrdine, salvò, ma si direbbe chi: sia intervenuto con
ma ne trattenne 1111a, che nascose accuratamente. la sua arte tli prestigiatore e abbia compiuto un
Un givmo il padre usci co11 la 1110.r:lie /a.sda11do abilissimo intervento chirurgico. Infatti io avevo
a casa il bamhino a letto. Ad un tratto dm una costola sovrapposta all'alm1 per un m-
quadro nascosto il bambino udì ,ma 1,•oce: i! Al- cidente di 30 anni prima. Col peso della ruota
:::tLti e scoprimi!>>. li bambino rispose: « Io 11011 la costola spostata tornb al suo posto naturale,
posso ~- Per la secoiufa volta la 't)oce si, fece provocandomi solo un maless.:r<.: passege;èro.
udire: << A.l:mti e scoprhni I,>. li bambino di Oggi, pi11 sano di prima, conri.nuo a lavo-
mun•o ri_petè: <e lo 11011 po.<so >>. Per la terza rare col trattore, il quale ehbc maggior danno
'l·olta udi il co11u1.,ulo: 1, Alzati e scoprimi I •>. di me avendo dovuto subire un prolungato
Allora il bambi110 si a/:::ò, si diresse verso il internamento in una officina di riparazione.
punto donde veniva la vocr misteriosa e scoprì Con me condividono la riconoscenza a
il quadro. Poi, in preda ad una gioia esplo- Don Bosco i Salesiani e gli allievi di t1uesta
dentP, corse i11ro11tro ai genitori. Questi al suo Scuola Agricola.
primo apparire 110n riconobbero il loro bam-
N1COI..A 00:-.!NO salcsrnnu
bino da sette am,i immobile e paralit1co; ma
quando lo udirono rncco11tare l'accaduto. cmi
la ro11m1o~io11e più viva la mamma comprese
che Adaria Ausiliatrice, di cui essa avevu 1w-
scosto in rasa il quadro, le aveva miracolosa-
mente guarito il figlia. Non meno commosso e
impressionato rimase ti padre quando potè ren-
dersi conto della _guarigione prndigiosa.
/ I padre restitui la tessera al partito dichia-
randosi pronto o subire le co11segue1111:e del suo
gesto, e aggiungendo che 11011 si sarebbe mai più
derim a tornare sui suoi passi... ».
« Il buon Dio l'ha messo a posto »
Dal novembre t960 all'agosto t961 fui af-
flitto da grave malattia che mi procurò emor-
ragie sempre crescenti, fastidiose e dolorose.
Subii una piccola. operazione ed ebbi tre de-
genze ospedaliere con le c.:ure dei migliori
medici torinesi. ~la il persistere della ma-
lattia mi consigliò di rivolgo::rmi al Signore
e, non a,·endo meriti particolari, chiesi l'in-
tercessione della Vergine Santissima, di San
Giovanni Bosco, di San Domenico Savio e
di Santa Maria Mazzarello, ripetendo alcune
Don Bosco non dimentica la sua arte di novene a Maria Ausiliatrice. Co11tinuai nel
prestigiatore
frattempo le cure ed oggi sto meglio cli prima.
Aravo con un piccolo trattore, quando le
punte dell'aratro s'impigliarono in alcune ra-
dici nascoste. La macchina si rizzò all'im-
provviso sulle ruote posteriori ed io ebbi
appena il tempo di gridare: «Don Bosco I
Il medico curante mi disse: (< Si vede che il
buon Dio, da lei invocato, l'ha messo a po-
sto»; e si meravigliò lui stesso della guari-
gione. Ho promesso di fare tutti gli anni
un'offerta alle Opere Salesiane.
1112 Don Bosco! Salvami da questo uattorc: che 1òrì,r(>
DOTT. AROI..DO ROSSO

4.3 Page 33

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U n solo rimedio fu efficace
Da_ più di un anno soffrivo di _grave
esaurimento nervoso. Esso mi oppnmcva
talmente che ero diventata un automa, con
crisi di profondo scoraggiamemo e depres-
sione morale talmente grave da indurmi tal-
volta ad atti estremamente pericolosi per me
e per gli altri. Le stesse cure alle quali fui
sottoposta si mostravano inefficaci, per cui a
tutti i miei familiari e agli runici non rimase
altra via che ricorrere alla intercessione di-
vina. :Vfolte furono le novene fatte alla Ma-
donna Ausiliatrice, \\'erso cui ho sempre avuto
w1a filiàle devozione, e la ¼donna mi ha
esaudita. l mprovvisamentc, qu~si, mi sono
ripresa. Ho riacquistato la mta personalità
di mamma di famiglia, la mia serenità e la
gioia di sentire nel mio cuore riaffiorare la
pietà che avevo del tutto perduta.
Rendo grazie infinite alla Vergine SS. :\\u-
siliatrice, che ha sal vato me e la mia famiglia .
Ro,,da=o (Catama), \\"ia hsouli SARINA DlLETTO.iiO
Altri euori riconoscenti
Giovanna C:mda (\\!ti.ano) im·in l'offo,tu pro1nesse un,ndu
ottonuto d11 M. .\\. la liberazione da una tremenda colica
renale st:nrn lnso.1tno dell'atto of)<'ratorio.
Emma Colombo (Pero,a Argent1m1 - Torino) esprime
la sua gratirudine • M. A. per l'ott11nuta guarigione da
unu p reuccup11ntc: t.i.ste au·occhio.
F rancesao Usle m!W in Sch enc>ne (::-:ovnrnl tlvendo il
1nanto J.{ravernentç. a.inmaJeto di un n1elc alle Q:an1br non
b~n riconosciuto, dopo sen~ gjonu tli cvr~ e di p-c·
11hiere a M. A., In vide guaxitu a sulliciem:a per pnter
riprendere il suo lavorn.
G iuseppe LAncloJro, iosegoànie (Bruzznno 7.effirio-
lleyg,o Ci.I.) sorpreso d~ ulçcq " otcnos1 p1lonca, no,i
conçbhe dopprinll il sun m'llt: e fu ricoverato per l'npe'"a•
z10th: in coru.lizinr\\i i;m pnmc<l"upanta. ·rucwvut c:on le
preghier• 11 :\\f. A. e ,.; S,nti S1lesiani fu s alvo.
Amelia Co1ronl (T1>nn()) nn1,1rn7,13 l\\1. A. e S. G. U. per
lo l(LUl.rÌRtone del (rncello da l(ravc molama.
Maria Musur aca In Bom.banUcrl fRiacc-Reg1?10 Cal.)
ncll'n nu:oscm per la sun bsmhina c-he versava in qravl
conJiz.wni, lu racc.oin.andò con fe r vore il 8. (S. B. t:. nu
onenne subito il miuliornmento.
Marlannina Prestlanni (lkonte-Catania) inviando of-
ferta rin,gr-azia sentiblmente \\Il. A.. e , Santi Sales1an1
pc.r l'as!»1stc.nza avuta durante un diffil-,le 1nttir\\·cnto
chirurgico.
Sac. Paolo Penzo, Sa lesiano (Cruogg1a-Venez1a) por~•
offerto per lu guarigwne d1 un fratello da c1rros1 epatica
m fornlll a&citiça. Ri11.J,;razi1.1 1\\-1. A. a cui SL en1 n volto.
Sac. Leonida Ecbea, Salesiano (lluancayo-P.-ri1) con
sorpresa s1 crovò cieco. Co11s,1?linto dnl medico, d1sces~
dar n,onti n Lim'l p~r Cac~i riatmccarc la rètina. l.,'opcra-
po,e Z1Qne, assistita dalla p1egh1ert1, rlutid bene ed 1:~li
ritornare nl1e su~ occupazioni.
Flore nw Scv(crl (Alropasco-Lucca) vinto un concorso a
un posto d'inse~nemento. nschiavo dj rm1Bncrne esclusa,
s~ non foss,: ricorsa u $. C. llo,co.
~faris R ubini in G rismondi ( Beri,,mo) nn(!TI!zia M. A. e
S. G. B. per le mamm; di ottant'anni ~uantn dopo
lapamtum,a e altra opetllZlone.
E1163 Clzzl (Uova i\\farina-Rt'lll!ÌO Càl.) si uni nelle -prc•
ghiere al rupotino che doveva subire tre operazioni.
Munito tic, Sncmmcnti, il bambino sopportò tulto cri-
$fiaruimenu, invocando ]_\\,I. A. e guari dal suo male.
.Bozon Angela (Valgrisanchc-AosruJ s1 unisce alla so-
rella Ei,<iziann a far ,·clcbrnre nella Basilica di vi. A.
una m.:~8 d i nn1;Taz10mento, La sorclla1 1n\\·e&rito in pieno
da un;i n1ncch1na. cadde. pi.:·r la strnd0, prava d1 si•n:s1 .:
c,,n frnrturc. Orn può già attendere alle proprie fac-
condc.
Alice Luozzi (l\\fontorfono-Comn) nngru<iu .vi. A. per
la _guarig1on,· (Id paJrc dalla ottava pnlm1Jni1e con bron•
chìtc,
ottfnute per l'inlt!rrt.fticmr tli .\\/(lria ...J11.filinrrir~ e di S. (.i,'r,.
<Y111nì B11m,. di S. .Viaria 1lfozwr,//t1, tli S. 0,,,11,mim
.9. m·io r di ultri S,rr1i di Diu - olrrmi hanno nnrhr. w-
tJÌIJUJ 4J.Ulf.rt,- td rltmorù,e per tante -:\\Jesu. di rim:ra::ifl-
m~11fo - i )tgue11Jr":
.,
AJbin1 '\\11aria - .Alcss, Ghini Gi;.nrua - .-\\rnhrosmi flioe - Amr,dt..oo
Anru, Mari• AnJ1no Tcreìla - AnJ.-. Luigi An,:elero "licoht
e J\\laria - Arrighi Assunt~ Avonto M.11;tde - Baddlu Elrtt -
Balsamo l:,rot. SnlvntQ.t'C - l:bJz:annt Ci,unnin~ - Jlurbc•.ns .r\\Jes•
sunJro • l:lnben• Carolin• - lhssi .\\lfrodu Jl31mgfot (:nrl<>
- H«<:io NrueJe - netrr11me M.iurit.io - Be-nediui !\\1ari;1 - 131:r-
taul 10 l,u,do - T-ltrtero C.:nten na - Hcrti '°\\nndra - Uermrullo
Giu"icJ1pjm1 - u~D27.l Carha • Beni Fu1n,~ll;1 - Bianchi \\.far-
uno - H11.1ssi \\'iri?inia - JJigliud; vtarit T..utsu ~ llouso Giu-
seppe - l:l~ccalane An~1<>h ru ll<>ido l>igbero lilsa • Bon•
Ro'ffl - 8t')n1corfti C<,ntes:e;a Gir,con\\Ja À Bonetr.1 1'IArcc:lht -
Bon~ignor e Sebastiano - Borgogrui "\\1aria - Br~ndo!o J.ort!nW
- Bruno U1c.t: - Ruff,>n 1\\1..Qria - Bw;cagli,>n.- So.ntrnli • J3ussetti
CarmeliThl - Calhh>en A1"111t:l.1 - C1l11s~o ll\\Jsa • C'ambunnn,,
Anna - C:tmp:1knoni 1-Jrighonu ~n.TI.3 - C:snror~ Giovanni
lla11,,t11 - (.;•ru,l!JMSe ,usunt~ - Llllitcllì An~elo - C.s!elh
R.osu Chiara EUJ?cnia - Chiolcrn F'11m. - Cittnq Citrmrn -
Cocco Andre.11 - Cod, ni RoM - Colnm~o C, u•~'PP• . t'omntll>
Scap1nr, Rir.a e Fant. - (..'orti An1c,me11u - C~a Adrian-:1 ... Custn
F1io1nc,u - Cucchiettì M .• D"-.lbard Elsa De Carlo Gughelm1
('Jo11h.le Del Giudice .81,na, - Oc :W..rt1n9 Tercoa - De Rn--
bcni Ang~llna - DiJA.n't H.-.!!, (;ju.,cppf: - D1rt't1rh:e F J\\.T••\\.
Crusinalln ... Dnndli Giacinta - Fllcjn Rrni1t .. FalJoppi Agyw,re
Fnucclln \\'1:ltor Prn - Fnvre Flarim I'e,;ta \\lur1ina - .F'~rrnnni
fi'rant~~cu Ftrre:ro \\11uin, - F'igu-. ~of!ma - FHippf f-inttfn,
~fona - Fole~nuo ?\\-td E~tcr ... Fornt"lli An~cli.1 - Fntnc:o Enri-
chetta - Fus, Angtll'> - Gahro C'nrlo - {;-amb• \\.br occo 1\\bnn
- Ghcrardi Fam. - Gh1Juni {;u,,llllJll Ca1rulln Gilrrdfo,1 '\\fari•
.. Greppi Te-resa - Gualdoni Lin3 - Cunrini !VJaria - H odem5
Brusa Lucln.na - Inverru u,i Rocco - L11\\·crdmo A~cflnu -
Lonq, no11i Anna Maria - T,o,•ISolo Mari:, - Lu,:c,J,,ni Dorio -
LucianM: Sabim1 - Snvin Eufrosin-:1 - [\\,fanetti !\\,larin - Maniero
Fo.m. - \\,Japcllì J\\ lercede• • Marongm !\\lana \\l,um I). Sai \\'Il•
core - \\llan;ottf 'rizianR - l\\1i1Cfli l\\Toroh I.u.dn - \\1ìb:i i\\.liranda
An~el• - \\,11 noti<> B,mio Ed,ii:e - Monuco F"r•ncn "101\\lcrn-
Mclli \\!do - M\\.lrnm l\\.lurio - ,tona Gu$!li elmo \\lu:;:,Q Oal-
m.uso Lea ... N1.wttnn Amttldn '\\",ndlo F'arn.... N icoJ-n Giu-
seppina • Oddo L,o 1"Jil~n1 - Ogi::ero G-u1Jct10 i\\nnunz.rntn -
Oropmr, \\ lichdc P•lomb.1 \\loddulcru1 - P•lumhu L idio - Puni,i
Abro - P.tr,alin \\ng--eht ... Pn~in-, Firmfnr> - P-1\\"~\\nati Pcrinn
'.\\Lario - l 'orfum:i Fnnny Perrone (.;iw.eppin:u - .Pc3S1on l'Jern
- Picchia Amu Uor:1.to - PigaU u Pietro - J-'inna Mariu \\'u-
tQria. - Pio\\lera Antnuia - P11'3.Zzlni Girolamo • Plzza~lti An Rcln
- Polertu l~1n, - l'urru T.,,.,,., - Qun1tho Lu1gio - Radocll ,
1\\.-1. Ros• • Ranur.1.ini F'eHce ~ Htm:s.ldo Clclin -R,cnuo Giov.rnni
- t--llspoli R1t11 - Ritucci ~laesn. ~lllri:t ... Rhn Anna - Jlola.ndu
(.;amo, l{Qsa - Ro,;oi Rog. Candido - Rosso Delfin.1 - RQSso
Eh$1thttu1 - Ron:.ran") Clèmcnttn:1 ... Ruba1t<1 Giordlcl..M - R uffina
<.;oniu~i Ru~,rcri F.!d• - Rusconi ,\\eii~st - Russo Man, -
Snbre Lazuro - Sacco 1-..all o Attilia - Snm.lr1 .A. gnese - Sarti
Zanoli - Sca1ulurtt Ros~r1a - Sc-1ml• S. - Sc10nino F11ippa -
Secchi :\\furia Rin, - Somajr,1 Clnodjia - Sonètll i\\1nria - Spì nosrt
Anna - ,.;tab,Je !.ur.1 - S1,r•dJt Sorelle • Sud.no \\ n~ehct1
Ta1nbortm G. U.tuo.ini - Tgn.ntini Cannel11 - Tar::llicio Ida e
AlldrcJ - T:tvnno Tt~llJ Ro'ilnw - ~ror1i C1M"tan>!,1 Traverso
C;aroJu,u • Tnsogl,Q Felice - Trov<lli Aho• - Trombi C,o,unna
TW"llglio Giovanru • L"mberto • Vaocnro Al\\8"111 - \\·alcn<1 Maria
Angda - Yalluna Pltt ro - Vauda.gnn Famigli3 Vccc-hi Gi6vnnnn
- Vev.7..ob V1rtt1n111 - Vico ~fnria- Villa Stefano~ Y,IJarcale Rosa
• Zanw Adeliiu - Z~nd l'ascolat Cart>hn• · Z.ncltO Coniugi
... Zardfn Rè!ii - Zav:i.tra.ro Giovunni Z:tcchcddu Annctu,.
I 0:1
L

4.4 Page 34

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S. DOMENICO SAVIO
Ora è vispo come un fringuello
n 27 giugno 1961 in casa, mentre atten-
de\\'amo di metterci a tavola, il piccolo Eu-
genio, di cinque anni, si era rovesciato ad-
dosso wta pentola di minestra bollente. Le
sue condizioni si mostrarono subito gravis-
sime, perciò fu posto sotto la protezione di
S. Domenico Savio e sotto il suo cuscino
venne messo l'abitino del Santo.
Le sue condizioni, contrariam.:nte a tuue
le previsioni, incominciarono a migliorare ed
il piccolo in un mese potè lasciare l'ospedale.
I. medici stessi furono i primi a meravigliarsi
d1 questa guarigione. Ora, dopo più di un
anno, oltr.: a non aver lamentato alcun disnirbo,
il mio Eugenio sta benissimo ed è vispo come
un fringuello.
Heraamo
mi ero rivolta con fede chiedendo la guarigione.
Ed ora, passati ben due anni, godo buona sa-
lute, insieme con i miei cari figliuoli.
Roma, Viul~ dtl Policlinico. 20 SII.VANA Bfil.LISlNI
Una guarigione del tutto ins perata
L'n robustQ c huon ragazzo, RenatQ Torres
Ferrcira, di anni 12, mentre percorreva la
~Lrnda, venne investito brutalmente da un'auto
che lo ridusse in gravissime condizioni; n•
coveraio in ospedale, i medici lo dichiara-
rono in fin dt vita e senza speranze di guari-
};{ione. Ormai da tutti si piangeva come morto,
q uando con fede s'ini;;r,iò una novena a San
Domenico Savio. Contro ogni previsione,
dopo soli pochi giorni, ìl ragaz1,o si ristabill
in perfetta salute.
La famiglia, riconoscente e commossa, nn-
grazia pubblicamente il Santo della gioventù.
Subito la febbre altissima cadde
tlla111111$ (Brasile)
DON CARLO CA·n°ANEO
Col cuore pieno di l{ioia adempio la pro-
l\\ lu.sìonario S;1lcsiano
messa falla a S. Domernco Savio nel mo-
mento in cui stavo molto male per un'angina
monocitica, e invio la mia offerta. La mamma
e mi ha messo al collo l'abitino di S. Domenico
Savio e subito la fehhre altissima caduta.
Ora sono perfettamente guarita e per tutta
la vita non dimenticherò il Santo della gio-
ventù, che ho scelto come protettore.
Antonio e Piera Nai (Tonno) nn<(raziano cli cmlre S. D. S.
cho:. dupo tredici anni ,li matrimn,uo, hn dato lbro la
g-ioia. d i avere un fi~lto, tlopo dw: ~"\\f.i fo.llitt e un inter-
vento ch1rur1,?1co.
Mario e Wally Altamura (Turin<J) n:nduno v,v., <(ntZic
n S. O. S. che con la sun in1crc.-,;srun~ ha ottenuto loro
la 1'ioia di avt.•re uu mal{(lifico bimbo. Essi si erano ri-
volti nl Snnt<1 <lnJ')(> anni dì tTt"f"JtL1 atte-sa, dura11tc 14ua1i
èrano fallitè ben cinque 1,r-ravidanzc.
l'AOLA BER1'0Tl"O
Guarita da sarcoma maligno
Maria Maddalena e Leone Vacalebre (:-lapnli) ringr:1-
1.inno c:,irrunus•• S. D. S. per la uu1gi"1lc assi8llCOZa lor,,
occonluta in occ,,si<>nc dello nascitn dd primoi:cniuJ e
ù1via.no ofI~rra.
Gianna Campodonico (Genova) manda offerta n ~- D S.
Sono una madre di famiglia con sci figli:
Due anni or sono, vedova ùa tre mesi, mi
ammalai per un sarcoma maligno alta bocca.
per unu stl.{naJata i...rntzia nccvutu.
Famiglia Manfredonia (Taranto) è clcbitril!C r, S. D. S.
per prorrzione avutn m partìctth1ri cirvU!ltnnze.
Coniuul Vaudagna (Osasi\\l•Torino) rmgrnz111.no S. D. S.,
J· u1 operata due volte all'ospedale S. Camillo pcrchè con In fede .- l'uso .Jcll'" bitrnn poterono 1were 11
di Roma: la prima volta il 12 febbraio e la loro pritnogcnito e vcdérlo guarito Ju una brnncopolmo-
seconda. nel mese di giugno, venendo dimessa
il 20 giugno r960. Continuai le cure racco-
!04 mandai1domi a S. Domenico Savio, al quale
nitt:
». Anna Bar1ole11i (Firenze) prcr,:ando IVI. A. e O. S.
pote scon~1unrc ,J pericolo d, grnvc malattia per la
lj!.lliuol<L

4.5 Page 35

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DON MICHELE RUA
Ritaglia l'immagine di Don Rua
tulo durare anni, fu <l1 soh pochi mcs1, (.On loro
Compio la promcs.'la fatta al vencrnhile non
Rua di pubblic.1re una grazia ottenuta con la
sua inLcrct-"SSionc presso la \\'crgmc Ausilia-
trice. Nel mese.: <li ottobre scorso. 111, mio co-
gnato fu colpilo da infarto; i medici dichia-
rarono il caso gra,·i,;,;1mo. L"na notlc, mentre
con una mia nipote lo vegliavamo, ci sembrava
che da un momemo all'altro d<>,~c spegnersi.
Proprio m quei eiorm mi era arri,atn il Br,/-
lerti110 Salesiano; ùa essn riiaglii.ll un'immagine
del ven. Don Rua e con fede la misi sotto il
c:uam.,afo dell'ammalato. Con no..,tra mera•
viglia., dopo pochi istanti, l'ammalato si .1tl-
dormenlò con segni <li evidt:nle riposo. Da quel
giorno lentamente andò mi~hornn<lo cd ora st.
m:i abbastanza bene.
nwraviglia. Gratissima :11 mio Protettore, rendo
puhhlic.t la ~mzia, allìnchè unti ricorrano
,1 lm con fulucì,1.
f'irr11ri11 (lhi:usa)
ANGFI.IC'A DE MART11'0 A~I.\\BJLI!
G. Guidnrelli (1'1rcn✓.e) J.1 un mc•<-' el'II tnholntn
cJn 11m1 i.-rribile 1:nterih- ·\\vvicinand0si Il tempo
dq,:lì E,;.,rcu, Sp1rnuali pi,r I Coop-:rnton, cht:
~u,,h for,· 1u1n iili anni, hupphcò 11 n·n. non l{u.i
eh~ lo volcsst libèrnrc dal ,uu malL· in tt·mpo utili•
, tu p1c°'nncn1e c•,1uJi1u D.1 <Jucl !(!Orno ,. scmpr.-
,t..to bene.-, p<!'1cio ,lc.,iJern n·nderi· pubbhch,· lf!'il.l.i.-
11 Don Rua.
Grazia D'Anna (l'.iJ.-rmo) ;_. ricnnoscern,· al """
non Ru.1 per a,·cr 011,•nuet> eh~ lu mamrru1 , ,-·ita.,s,•
un,1 opc, 111.1one eh\\" enl !il;(utn pr,·\\ ista ncçt•ssad,1 .
I''1/a:::ol11 l,rr11f, (S,rn~u•al
M. Marlini (1\\lnn<l,wi) U11<•nnc l.1 ~r1111onc J.,
1,.,ra,·e e--Junmentn Ji due: c;onLttunti ancora in
j!I0\\',1ne 1.:tu, che le curt." non a,·c,· tno RU~•nto. St.:
c~si non ,ono ancnm com1>lct11.menw nmt•~•ll, hannn
Un difficile intervento al cuore
ru11.1vrn po1utn ntomarc 1111,· lnro occup,,zioni or~
cJ1n,1r1e H1nw,iz1, pure ti \\'tn!.'rah1le ~r I pt(>
Da anni ero sotforcntc di stc;nu~i mitralic11
e le nm: cond1iiom, a 1:.igionc J1 crisi sempre
più frequenti, anda\\'ano pcghrioramlo. L'tn·
stgnc chirurgo prof. Oogliott1 rncnnc ncccs-
~.mo sottomcucnn.i al <ldicato intcrl"cnto di
con11rusurotom1a perché Il male, t.,rià cro1111:o.
cr.1 arrivato al m:,ssimn stadio. Prima ùi sot
tof>om1i ,1ll'intent•nto, mi nTai 11dl.1 bafihc:
di ~faria Ausi\\i,11m:e, ncc, etti l.1 :-i. Co11111nio1k
mo,1ione d, un altro conµ111nto in .:s,um us..,ai diffic1h
Bernardino Vigolo (~a1·co!onu..J aurihu1sce ,1
Don Ru. I 1ncolu11111à ilell~ 'P<"'" in o,·c,1\\wne J,
un.:, 1,'TOYI 1·,11.lura
Andreina Piovali (Tnrrnnl t, i:1111a u Dnn Hu.1
e I Don H1n.1IJ1 per una ~t'gn 1la1a ,.,-,, 111 Dn-
"'"ndo in1rnprt:nda,· una nu,wu, J11t,c1I<- e pcncolosa
~1111·11,\\ è nun pu1,•11Jns,•1w c,-imt•n·, 1n1·11d, , <lm·
Sc,-.i tli Dio " ~r,·11 nc:nto in forn1.1 c,·i,lenussima il
In,, 1m.-r , mo.
e scesi m:lln c11ppclh delle Reliquie dove, Vittorio Casè (:\\hu 1,m1-1'11via) 11,oh ri, Jumnnua
prostr.11,1 pre~o la mmha <ld venerabile Don Ji .,~~unztom· in un 11npor1amc ,t:ihih111,·11to cJ,
et:, ,. ,\\lichelc Rua, lo supplicai d'intercedere per I. ;\\J,lano cnn r-.och1.c.,,.n1,, !!ip1;r,,nz..1 .,1, 1.~erc .,:-,unto
nu:;cita del delicatissimo intcn·ento. Ogg, n C11ti-a dt:lla ~ua card.,
prom1,c eh<' ~• ~arehh,·
pos..-.;o dire che tullo riusci bene, e che, dopo i~cntto tr;1 1 Cor,pcratori S11ksi,mi ~t· u, es~è oltc,
meno di un mcs1:, potd la.sci.ire la clinica. pcr
cominciare unn lunga convak-scenza. S1inonch11
nuto la g,~~1.1. Or., " ht:to J1 Jiclu1tr.1r>,Ì p1cnam<"n1,•
t::>n.Jùno e d1 ,.,..n,u" 1Jl.1 l'ia l mor.c
fui culptln d.a postumi pust-opcratori, con vio-
lente febbri e pleurite reumatica, mali as..,;:u
Vera Berlolto (\\',1ll1•rno•~n-\\'crcdlì) inna otfcr1n
11ualc s;:smo ili ri.:.inosl"cnz.1 ,I , cntr.ihilc Don
Ru I per ,,•l'flolata gr.Jàa n.:.:n11a.
irr,t\\i, <lupo un cosi <liflicih: mtcr\\'cllto .11
cuore. Con rinnovata fodc ricorsi ancora .1
R..'lffacle De Lallo ('fan Sc\\'l'f<>-1 oggia) rinitra.zi;a
Don Ru., pt'r lu proll"ZÌmk accorc.ht I a<l un·, figli,,
Don Ru.1 cd c~h si ÙcJ::nÒ cs.1u<lirrn1. Tutti 1 op~r.11,1 d'url(<"nza ,. pu,ir., 1nc,as..an1t·mcn1, per I~
nuon mah scomparvero e l,1 com•,1h.:sccnza ht-lH1hc.1z10nc dd sunto prttno Suc~e,;sorc Ji Don
che, a dire di.:t medici curami, avrebbe po- Bob~O.
w;

4.6 Page 36

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Erano rimasti paralizzati x82 ragazzi
~d m1.-se di luelin 1962 una malattia mi-
steriosa colpiva la n()strJ scuola missionaria
di Chotapukri (.\\s-.am). I 190 gio\\'ani Jopo
aver man~i,1.to ddle frindle di farina, accusa-
rono forti dolori viscerali accompagnnti da
vomito. Si prestarono loro lt prime cure
del caso e <lopo due giorni la malattia ticm-
bra\\'a che fosse domata. l\\la improvl'iaamente
182 di quei giov:mi dopo 10 giorni sentirono
paralizzarsi le J,?ambe e parzialmcme anche
le mani. Pro\\'arono ad :ùzarsi, ma rìcadt\\-ano
su se ste:;si com<." corpi senza spin.1 dor,-.alc.
Si sospeuò che fosse polio, ma poi !li scopri
che era stata un'intossicazione ddla farina
dovuta a « Tn Ortho Cresyl Phosphate •· La
malattia fu definirn , t0xic polyncuritis •· Cer-
c,unmo subito cli mand;1rc specialisti da Shil-
long accompagnati dal mio segretario, Don
:\\lario Bianchi, ma essendo nel periodo delle
forti piogge e inondazioni, i fiumi s1 ~rano
così ine:rossau che neppure il traghetto pote
attraYersart', cosicchè anche questi soccorsi
fallirnno. 1 douori dei giarclini di te, però,
diedero tutto l'aiuto possibile. ErJ una tra-
gedia di tale gravità da non potersi descrivere.
L11 scienza si rrovarn quasi impotente a com-
hattere il mule: i due Missionari dovevono
curare ttiorno e noue i 182 giovani che non
potevano nè st11r ritti nè camminore. Quale
desolazione! S1 temevano cose peggiori: morti,
ine\\.it.abili dolorose conseguenze, scoraj?gia-
menio fra I ca1tolici. li senso di responsabilità
che sentivamo ve~o quei giornni era così
grande che ci wne\\a in continua apprensione.
Io stesso che li rie.li piì1 tardi, quJ.ndo metà
erano già gu;1riti, 1mn potei fare ;1 meno di
piangere nel \\'edere quei cari gio,•ani in tali
condizioni.
~d momcmto più doloroso io avevo racco-
mandato il caso a Don Filippo Rinaldi, sup-
plicandolo 3 conservarli tutti in vita. Le gal-
line della scuola che ave,·ano mangiato i re-
sidui di quelle friudle, erano morte in pane;
in altre due loculità ddl'lndia dove ,,j fu-
lOIJ rono casi di qut'Sta malattia si ,crificarono
morti. I nostri g10\\ ani lentamenw migliora-
rono 11mi. Traslonnammo la scuola in ospe-
dale, mandammo quJ.tiro Suore come in-
fermicn:, cur.1mmo la dieta e non avrmmo
da lamentare altre tristi conscl{t1en1.c. Oggi,
dopo sei mesi, metà sono guariti e gli altri
continul!OO a mi~liorarc.
1 giov.tni mostrarono w1 grande coraggio;
i loro genitori una commovente ras~cgnazione
al volere dt Oio e grande fiducia nei m1s-
sionan; e noi, nel nostro immenso dolore,
in mezzo a una tragedia con~idt•rata dalle
autorità come unica nel suo genere, nngra-
ziamo Don Filippo Rinaldi e lo pre~hiamo
che Yoglia intcrccdere presso I' \\usiliatncc per
la complt:ta guarigione di tuui.
S/11/long, 11<nnat0 I0'/6J
MONS. STHANO FFRRANDO
Vc•co,,o di Shill<n11! (A~,u,11-I ndia)
Mariuccia Dall'ara {ConlirnT.ll•l'u\\'i11) n1n·11m.111Jò a
o. r. R il li~l111 so11crpo110 a opcraw>nr "' upp,11J1t1te
e perit ,n1h.· c.· lo nchbe ;l,tUar1to.
Chalèl Conlnl ( I 1n,nzrl nngrazia U , Rua e I), J, R,,
,n•,1cmc , on la hi:h•. La QUAie trovando" lii pt:nc11l1>
mortai< prr h1 rnatcrnirà ottenne dalla loro intcrcc:s-
•1one \\.:hc: na"'"c \\t: umi ,2ra e v,!fiPU bamh,na
Rit~ P:1mi5arl R<l?IIIHi (\\ alle Lom.-Pnv,a) con una
fervorosa novrn,1 ~ O. F. H. ottenne un.a catena d, l(nmdi
gra?c1e per lu. fo111111ha.
ltallna ZIMIII (l:!a.ilic:~1<0iano-Pam, 1) 89 11m1 dovette
subire onu upt·r,umnc che nu~ folu,;ctt'lentc,. Rinl:ra1ia.
11 SU<! protettore [)o,n Rinald.i.
L'ISTITUTO SAl.ESlANO PER LE MI.SSIONI
con oeJc 1n TORINO. ucrto ,n Ente :\\lor•l<' con
Decreto 12 ll!cnn•10 1924, n 1,, pub lc11•lmcn1c
ricevere /.~ali <!d Er;dlla. Ad l'Yltare po,..ìbil,
conte1ra?.1on1 .., comugbano le sr~u~nu formulr-:
Se tranaii d'un Lc:gutu: , ••. lasc,o ali'1'1ùuto Sa-
lmarro p,r le ,1/rn11J111 co11 s,t/, i11 J"ori1w u t1tol11
d, lc11ato la lOmma Ji Lire... (nppurc) l'imrnu•
bile 11110 ,n•.
Se trana>Ji, ,n,,cc~. di nommare r'rcde d1 oan• •o
·"'"'" I" h111u1n, la lormula p01Rbi>e ~-· quc.ta
• ... Annullo "Il"' m,a pttcedcntc d1spo,,1x1onc tdll•
mc.ni..n.,. ~ornllln mio erede umvt-rsalt- 1'lstttutiJ
SaltirotM ptt lr .\\/w1t,m co111t.Jc ,n l'or,n,1. L..sc1ando
ad ......, quanto m, 1ppar1tcnc • qual><~., lltolo •
(luu,:o t dat,11
t frrm,1 ptt ,1u.so1

4.7 Page 37

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Salesiani defunti
t Mo,u. G. B. Cou1uron a Rcù111> (Fran,,•) • Rz anni.
Fu un lh..•nemer:ito nuU:1onario chti ■r,C6o p111 d.a rrent 111nn1
dçJli,:a 1tu \\'ltJ.L udlc- '-"1iomni dd .'.\\·l"fo (irn..."o, dO\\t" lit•
rivh nt'l J qo__... OrJanatn ••c~rdnte nel I Q 1 .:., due annj tlopo
\\:en1,"" eltuo ùtrdtore- drlla 1mport•n10: cuu di C'u1aba,
che dtrt:.&lc fino al ,r,zh, quando I.a. S,1ntu Sedt lo e: lmttno
•ll'alta .reaporuab1ltri lh Ammiru.6tncorc \\pouoLico Jcll,
Prehua Yulli,u d, Re1tttro di \\re~u•)a. l" p~r diea aM1
•u.a prod1i;:o I tc..on del 1un rrltt a ta, ore Jc:llt" tnhu dd llororD<'
C' dc-1 C.u1ù dt quc-11',"1n,t-n-1a rt'snone, hat"ci1U l•
fon e
tihu ,t111Jc fanche o dateli 1tent1, doveflf nton,,ur, 1n Franu•
•~l.1 hr1c del 193fl, do\\'u Rpptna pot~ ri11rtndf'r,; \\n wlUlt',
Al rlmlse .11 l:l\\'oru comr: d1rcuore ~ sn1rrol·u.
Sac. Gh.tseppe Morbi t • .\\luntccl11 ,ru11ol<> I l'RI a 84 ••1n1.
Sac. Antonio Sossl t • )l~s1n.1. • ;8 tn,u.
Sac. Mlcl>e.le 1k Rito I A l'rapAll• 75 anni.
Sac. Dance BcUe,;a t a Torino • ~o onru.
Cooperatori defunti
S. E. MONS. GJLLA VINCENZO GREMIGNI
t J, ,\\1.:1\\'t,f\\CO\\O-\\ e'SCO\\'O Ko,ar.i, li l•ll)b3.
GrunJe forum J1 \\ esco,·o, nd Jcc,·nmu d1 atti•
v,tii pastorale ncll,1 Dooces, d1 San G11udenzt0, hu
svulto un'opera imponente nel eiunpo religìosu
c,,mc in quello sucink c cultuntle, ,pinto da <Jud
fervido zelo che 11:1i& 11\\'t:va nmm1110 tutta la ~u.11
o.1ttv11ÌI d, parroco romano, dt scnttorc facile e
kconJo e d1 A•,.istentc: ccclesia,11co genernle dd-
nr- l'Aiionc Cattolica lt~liann.
Per la Famiglia S,1lcsiana nutri scmpre un
fctto , 1vo e profondo A Novnro ,nii:tò il suo mi-
nistero con le solenni feste di Domenico Savio
Dc.110. In suo onore tenne un br11!,1ntc panegir,c,,,
che fu il primo ùtlln ~ne Jei sum Jì~cors1 in onore
di .\\I. ..\\usiliatm;c, J1 S. G10\\'anm Bo~co ., dd
Rair.i.:zo Santo, per onorare 11 qual" ,aizhegJ(la,a
l'idcu d1 creare una purrocch,u nd!,1 pertf.,ria d,
ì'ovurn. Sulla • Rivisto Dìocesonn dello scono
m:1J:1t10 \\'Olle puhbhc.issc il corso di Fserc11ì
!-ipiritwtlt per Snc:e•doti Coopc-n11ori a l\\luzznn!l,
dcs1dernso che tait ,orso s, ripctè!-se ogni aanll,
l-'\\ Famil!'lia d1 Pnn ~co piange in .'.\\loru;. G1l111
Grcin1gn1 un grand<' \\'i:-covo <' un sincero amico,
Mons. cav, Enrico Schierano + • \\'ill11 S, !';.conJo ( \\•hl
i1 •>1 unrH.
Fu Pu.: ·ano io \\ i'I• S. !'\\cçondo per h,f J.ilnn,. arnatt1aln10
da tUUl I tuoi p;i,rr-ocduani Lc,tc-nto, 1culton: C' IDU!il~o.
arno ~omct pochi I• .u., t-ht«a. r.hc rnt"! una Jdle pi\\J hc-tltt
cd aru,uch.c d<-.Ua p1.at:• Onrore dalla. r,•n-•l.a t:.cilr.. H'tUt.t
e con\\"ln< cnk. fu Jn-.tanc."2h1t~ nel ptr•hca,ci I(' ~h,,.rnn,
al por,olo. Pa~turc 1-clant< r disintcrenau,. nun e,.ttu a
pronu1u\\·t.rc I' erc:i1onè di un, nuova p1rroe-ch1a Jn,denJo
In ,\\JJ JH.'rch\\! ilnrh~ .ti ■tJui fiwli più lmu111n1 non manc-Atttc
l .11111it t t.•ni.1. ~piritu.ult. Curò l'i&1ru1.it>1\\t t::ltt~1,;;h.is:tic-.. le
11uuc.11a::1om ~ ~A vn• •M·ramcntana. Drn1r1on-e dclhl P. O.
t.lt1 CtHJpc::r..ton. ric~mb10 ti 1erande •more tea.il portato
\\'1lla s. StconJo da Uor\\ llos<o (d1r.: ne l•cc\\: 1 l'lmm..tn•
c.ab,l~ rnc-u ddl~ pa.UcK.;1.-•e aurunn.ah con 1 •uo1 birich1n1
•li• rtr 1 colh del Mo11ftrrato) con l'ind1mtJ!u~
Farn,~b•
'f" S.alnl hclle: '\\oca.t1on1 J1 ~•les1an1 e ,h h1titl." d, \\1, \\uu•
h•tn e:. ,.\\lhdò quctft:' I J dtn:z.1onc d~II' \\1110 e della
JltQ\\CI\\IU fcmm.irult: ~orò an tutta: le tan11wlrn h1 dufu.4•oru·
dd H,,ll~ttùw S,>l1>1i.11no, m1.1.nte-n11e t:oi.huttcmcntc "'Ì\\'a fn
111.nru(dHa IA devoi1onc ,, r>on Bo"'co ~ .t ~hria \\us,liA•
tNcc- Quauro rnMi pr1 in11 di morire. Jh•C"nuto orm_., al
P11.rroc:o p1(1 antiano d' ltaha. ~bbc h, cc,n"-nt:u1one- ,fi un.o
•r•u•hu,ma udienu d•l S. I'. Giovanna XXIII, rhe fu ,,..,
hu t;Qme fa li.rm• •ul puuporto d"in_arnao al ripMO cicrrw,.
Mons. Lorcnw Taramaschl t a ~..t, Godano (L•
s,,e-zfa.) 11 Ra nnn;,
J.\\rc1prete d1 Se1to1 Godunn. ptr 52 tnut re-ne l.1 parroc,·hrn
,·i\\·tmdo c-ol auo nopolo le:: on! hc-tr e tritn. P1u volte 1nv1r•ta
• 01.rich.e: '™'111l•on, r!fiutò pu r1manuc po, c.-o e nl suo
f"Opo1o ru p~r I u1u guida aicur■, con.,i1tl1cr~ •• l 10. pa•
1tore z:elan1c.
Mons. Glu~c ppc Crapio, arcif'rtl~ d, C•l•Ub11no (l I)
Profuloc 1uu, I h .". 'lun ddlc sue: dot, non çomuru • , ~nfASUllO
dt-a sum rarruu h1an1 l..a form11 t<me cri"tiAnlt dc11u pu:,..
vt.ntù coau1 ui 1\\1qlllo incu•anh llt~ll.i su,, .,n,ma 111.1ct'rdo..
f«lt!. \\ flUeJifo 'fit1,1po fom.Jo un luitufu per h, .1.unvc-ntu
feinmln1li::., cl1e 11itìdo allt 1•11:Jit. J1 \\1 . •\\., e, tntr..prcsc::
anche la cmitn1~1one: d1 un hlltuto m:1s,.-hih.• Salauno
nrtr•rum•. ntC'tlnc 11,ua ~Jona t,ucrr: uno dr, pT,1111 Uc-1;:u~
noru d<ll holo \\ oUc eh~ le f..,.,c dr-Il' \\u,1l1ot11<c e Jr
,·e- l>on Bosco fuuc-rc• ,r.a le rHu arund1ut.e d~l1• PilUOC(:b.•a,
promos..., f Il • Cmonc dc1 l'oorf'raton e .;1nì nc1
dnl.t fiorcnt
Canonico Giacomo Memco t ,.J \\ndrin • 18 11rn1.
l·u CoOfh!fMihln: e hen, ruuur~ in..1t,tn1..• Jell,t loi.:,111-l O~t:U
Safosianu cui prndi11:o la mhiliori rn~nrle 1"TiCCÌl'! nel dC'li..
cata numuero Jc-Uc confe&..'iton1. C ,ru,;o eh menu. •• 1,-.tn•c
poco doro a, rr •l'pruvato ,I proa.."t"llo d1 un.a cappcll• •e•
rol<rnle J:1 cnct-rc a proprie tpNc ,,cr i fi~li da non 0os.co.
Sac. Anron,o C&mplon t • Pcrl'I J, llrcda d, Pi.l\\·c (T\\ ).
~~J vari p,u"11 1n <"Ut cwe.rcitO il ni1n1ttero, propaurJ 1, lli"'O·
1wne a \\.1, \\u•th.tfcH:e e a '• (, llo1te·o1 mtt- •~pr.n1u110
C!'lphcO 1.- "un opt-ro d1 t~,_.,nt t'! (.'o()penuorc 11t•l r,tocutare
,·nta.t.ionl ,,lt., Co1t1rn.u1zinnc Soluinn.1 t ra le- c.1u1li t1uc-Hd
dcli c-roico m1 s,..on""no in Guapnan•· Oon \\d1no Roncau;,.
Cllrlo Gabblo t , Prio<a. d' \\lha a e, anni.
s, addorm~m6 nrl 'Si~nore 11 prtnlo !"l.,tbato dd nu:se, 1,cro
•li.a '.\\ladotHIA, dc•IA •1uale. tum• ( "oopt=r.a.ror~ "'•les,ano.
rr.- tanto di;,otn l 'on10 di rrJr ""•• 1i J:(:CC'>'!oti&\\·• ,on frrp
quen;,:" 111 S.1C'r.1m1•n11 rd era hrro d1 a\\·cr dato al ~1Rne>rt
uno dcii 1una cUl" fiuli, \\nJrt.•-'
Angelo Corrado r " Toriru, • 6~ onn,.
u mutt,o propa11:md1,;f• nd c1mpn t.Jteolico. d 1r1i1,tf'nte
ntllU: Conlrr4-•ni:-' "' S. \\'incen10. prnidcnu. 1cli1ntc drah
l,;omuu d1 \\ c. ,Mb p.,.,oc, t,,. d, '.\\,lana \\u,ilaatrice,
1nra1ttc:abil~ :&1'0,.,,,Jo della ,1ampa c.attolu:-11 l)101nz,
=alfe d1ffixoltà ,irll ,apo.ttolaco ~on •• ritra«-,i.c ma,. mA cun
CQraes:-io aa,atcn'-ITO d.atl• fede !U oppone-,-. aJJe for.tt dtl
m•lr con cn1t1an..l fC"rmezz■ P-.,lrr d, otto fiu-lt, lt'PP'-'
rducarli con ••p1r-n'-• cr-istian.t. e nt doni, \\·oientarri dur 1tla
C..:hu:;su nella r, ittnll,tlua di r>ou IJ01cu.
Dou. Glacoo:10 Dionigi Glbelllno + a Cuor11nè (Tc,nno).
~1cd1co H!lcr1n11r10 conottciuuu1n11,. 1nfii1tnito dcltca m~:J•aha
d"oro al ,~cnlu, e dc:.:t"duro c,u ,n,~nnc- dopa un, \\'IU I\\UU
•ntc,i.,ur.- tl o.H h: huone,. Rico11rl "'''"'-' ~-areche: pubblu:h,co.
\\ ohr".ndo u, r,rt7•n-M> apo5u•l••u
Giuseppe campton t a 'Trcv1ao • ,.,-. ;anni
\\ttrihuh·11, al111 t·n r■nrit t •••ith•- !C"tturn Jèl Flull,uu,n
Snftr1a110 li suo .arrnnde amore q ~l"na .\\uaOuuncc e A
Uun Bo~co, 1.• 111 •~ntl onornw cpmndo uno dea numcro1ti
tigli entrò ndha t-'.un1a-lia Salu1o1n.t.
Altri CooperRtori defunti
n_... \\1e1Jo LuHll \\tnan,u :\\h.rùt ... \\rtn n 01ovanru •
c,n
(ìiot'WOOJ 11.,t.u:duno D. \\ dlcnttno Barbero Pìt•tru -
Roreclfa AnJZclo - Udliru:on11 r1r11mt IJenu~l'i Gcrtnztnu
lknzi R11u ll,rc11• \\dtle liut.,Jur<1 \\1on,. 1!111110
lh1:uo R1c-.·..2r,Jo - H1CJlèU1 Fancc·ICo - Hon210\\~nru l.,uc.·oan
Btb11to P.1.f.ttu 1 • Camudi \\"Ho - (. lìrt., Gior«.,'1 :\\lillna ...
Crdrtn1 Di•lma • l..c.rracn Ca\\· (,tuUu·o • Ctco~tuftl \\hr,.1
- Co1omh•ru \\n1.al1• - CorniJ,ni \\nllcl.a - Crrm~d G111•
tr-ppiru .. Curio ,hrches• Pu!.r,ru Oe! f'rltce Cc.,n.. rrt•
... 1.lell1E.ra Rc.inu1o - D, Lorc:rTt lnnuc.:t:ntc - Di :\\l•uro
\\nna - Donau Ourn1tilla - E°'11t~-on" Cc.,111ro • l·ott•ro Re•
s:1n,1 - Formu.tun1 Opr11ndo - F'r,utr. P.oquaHnu. • Gnhurro
Ci;vstppe • Cmbonl C:,ulo (folt,1~t• Oiuseppe tJamha
l·ud.1Dilndo. Cìuw:lrn. Dina Cìucrncri GiAnn,na Gue-lu:
Lul:iu - lrrmc, c.an \\",ncen.:o - t.•nhanco Clclu • f.iar-
llhtro ~hn... Lui,:h.e C,.,10\\'1nr1n.1 - ,Malom Huu \\I.ara
- \\.brinu 81n0Jumru - \\hn"•t1 r■l'lc.·oa - \\1khrlt>Ui
Roui - .:\\11chclt (u.-.urwnda - \\11bncs10 :\\lan■ \\tnhnan
\\tana - '.\\fuuo lrtnc .. ~lu..u,n, Dante - '"•lhtto !-iparito
- Pa1lanu1.i1 \\.lana - PnJumh1 \\nuc,,a • P.arun lt"lta -
Pilthttli Errn1n1• - Passuroru \\ ~tll\\f"A Pianca .\\1·1rrla -
IJ07,;mh Hlua • Pr.1mnuur F.2th:.r Rj1"'telli E\\'1.i"lm - R111t~t:
Cin.co Oomc-"11~ Rihsldonc- \\'lnrcn,n - Rob~rti Ghu1t!p-
pin11 - Hnt•o 0"·•1Jc, - Sac1..·o \\laua - Sucof\\e: Tcrr.:Sil
~al\\"a-.tgiu .Sllh ••ore- p S•llt1 J,.h 1n . Su~ Emilia .. ,c,rz1
\\lu11 - T'odo,·hu,, Lu1u - Turco l...utii Zacconc GiO\\"lilnrt•.
107

4.8 Page 38

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H
CROCIAIA ?l///,J/(}/-/(-!f-!-(/----------
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
,,er rt>mi>u-lm•e wm HOl'Stl m·,·orrt.> 111t n1i11imo ili I,irc 1(1.000
Borse d 1 compl.-tru:e
Borsa Santi Salcsi<tnl. in ,i1111ra:.1,1m~fllo, o ,·uru Ji ~arlo
Vlberti (L',ul<'o) J ve111. L. 25.000.
ll<•rsn Salus lnfirmorum, li cura di I\\. ~
L \\'Cn.. 20.000.
('l'orino) -
Bar.a S. Giovanni Bosco " S, Domenì<:<> Savio, ,1111r gr-
"' rori dt gr,i:tit' pi r ,/, r,_(frrr11ti. n t.:Unt ù, P1a l ,u,n,i1t1
(Sv1zz..,..1 • l ~ ~~.0,~7.
Bors.i S. D<>mtnlco s~vlo, u Nra di Rita U,,sco (l'unno)
· L . 15.000.
Bnnia S. Cuorr di (;..,.,. e S. Giuseppe, 11 cura J1 l'ctrinn
e Fc.-hcm.t '\\I-.·, 1110 ( \\..11) - L. 35.000.
13.,....,. S. Pio '\\ (~•,, 111 111/Tml{,., Jdlll 111011/i,, n cur~ Jr
l,ui~• Sana (Cr~liari) , wr.. I,, 10,000
Borsa S. Cuor;. Murlu AUJ,lllutrlce e S. G. Do,co, 1,m(t-
drteci 1<1 lt"""!:""'" , cura di :I.I. :l.l.-n,1tl1·i-D"wri (l'ia-
c.-nza) - 1 wr,. I . ~5.000
Borsa. Sflve5i:1rl. ·• im.·110 Don Ft:dn~otti t 1,;<.•n
J•• 43.390.
Uorsa San Giovanni Uosco " S. D. Sarlo, p,,11«:11,1, , mir•
(wh, a ,·ur• d, ,.\\Jriana i'..anzonera-G111i (\\'ncs.•) •
L. 35.000.
llqr,;a S. Cuorr di 1\\1.lrb, p. ,:. , .. a curn J1 \\lom• Umo
(l'al.,rmol - 1 •cr• I ,. 10.000.
Bonon S. Giu..<cpp,, e S. Domenico Savio, /1•111111< ptr ""'
11 rura d, llun1n,1 \\m111. IT11nno) - L. .15.000.
Ilors.a S. Cuor~ lll Octr;,U, Maria Ausilintrlcr~, S. G. FktliCO
e Anime del Puri:uorlo, 111 rrn!{ru~w,m'lllo ( t 1•), a C"t1n1
,Id c.n. !'mari I.. f\\1<-,..11111 I •·ors. L. 10.000
n,-.rS;S S. Cuore., di Gc,.u, .1 n1nt ù1 lliort"'c Emm.\\ CCunl•ul
J ,·t"r~ 1... , ~.ooo.
llorsa Vo,,11 Oon Samucl~ (~I - &·111ni l'nul" 7500
l,. 4i.1;0.
&ru Vaira Clu<>c:PJ><', Abbate Ro>2, Sorba Clo•Jnnl t
Tru.cco Lw::12. tn 11,J)rt1g10 ~ rtcurJo. a t.:Unt J, V:11ra \\la••
h:tt ~ Sccon~tina Sorh.a ( \\JunJn,,) - L. ~o~ooo.
Unrsa Vff.Jllnt: .\\u,lllourJcc, ,,,mpldr.mr I.i '"'"'Atlfm~ ,
11,rolta il ,,,,,, tltr<idrw,, " ,·un cL Elena ll,aei,m, ( \\lt,
htno) - Dcsirdln \\n,111 ~oo; fnmiiih,1 llcrnnrdr 1000
lirt·ss:1ndlr , ,oo L. H- 100.
llor"-1 Animi, S;1n1e t.lol Purg:uorio, f>. g. r .• ,, """ JI
J)'011av, Aui:u"" 111 IIAnn11liu (Rom 1) - • ""' J. I,. 1e>.ooo.
U..rsa Anilcll Cu~todl. a ,·nra cL l•err<to Alt·.u•nJm
Om.-11• i\\', r,clhl L. zz.ooo.
Horsa Am:1dd Don An•do (5•), a cuna ,I, Zmuo Italo
ITorinn - I.. 1x.500.
llorsa ,\\ memori~ e ,ulrr.111110 de, mlel dcfun1I, u , ura
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