Bollettino_Salesiano_198208


Bollettino_Salesiano_198208

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BOLLETTINO
ANNO 106 N 8 2• QUINDICINA 15 MAGGIO 1882
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
SALESIANO
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA FONDATA DA SAN GIOVANNI BOSCO NEL 1877
I I BS-CC
Cooperatori: continuate a vivere
il meraviglioso ideale salesiano nella famiglia,
nella società, sul lavoro, nella scuola...
Giovanni Paolo Il
(3 settembre 1980)
FATII PIÙ CHE PAROLE PER I GIOVANI IN DIFFICOLTÀ
Il Segretario Coordinatore nazionale ai Cooperatori d'Italia
Carissimi sorelle e fratelli,
tirare le somme di un Consiglio nazionale non è facile.
Il nostro ultimo Consiglio è stato un tempo di incontro
e di confronto arricchente e costruttivo, un bel mo-
mento di famiglia salesiana e di fede vissuta: eravamo
nei giorni della V domenica di Quaresima.
Il programma approvato per l'anno 1982-1983 ha ri-
sentito positivamente degli indirizzi dati all'Associa-
zione dal precedente Congresso nazionale (esso viene
riportato in altra pagina di questo Bollettino). Difatti il
tema di studio oltre che fo.rmativo è fortemente ope-
rativo: si chiede ai Centri di analizzare, con l'aiuto di
un sussidio, la realtà giovanile esistente nell'ambiente
in cui opera.no, di individuare quelle che si è soliti
chiamare le «Valdocco d'oggi», di verificare se e quali
interventi fw-ono fatti fino ad oggi, e passare poi a
progettarne e attuarne alcuni, coinvolgendo l'intera
comunità educativa (famiglia, scuola, parrocchia, ora-
torio, ecc.).
Si vede c hiaramente che, scegliendo questo tema, il
C.N. ha voluto far fare all'Assooia2ione un salto qua-
litativo; attuandolo il Cooperatore non sarà identi6cato
solo dall'essere ma anche dal fare, dalla sua azione, dal
suo... «Lavoro e temperanza,, per la gioventù emargi-
nata.
Per questo i Consigli ispettoriali stimoleranno la
base a esperimentare l'art. 10,6 del Nuovo Regolamento,
tentando la realizzazione di «opere in propri0tt il
«cancretamente noi. di cui si parlò tanto durante i la-
vori del Consiglio stesso).
SPECIALE
sul XIX Consiglio Nazionale
Figliuoli, non amiamo a parole con la
lingua, ma con fatti e nella verità.
1 Giov3,.18
Il Consiglio ha impegnato anche ad una maggiore
qualificazione nei vari settori di apostolato e ad una più
incisiva sensibilizzazione missiol18ria.
I momenti associativi importanti previsti dal pro-
gramma sono noti: l'Incontro nazionale dei GG.CO. di
fine ottobre e la preparazione e partecipazione al Con-
gresso eucaristico nszionalea Milano, nel maggio 1983,
per vivere con tutta la Chiesa italiana un intenso mo-
mento di crescita.
L'anno sociale pross imo ci vedrà impegnati anche a
realizzare un rapporto sempre più stretto con i nostri
fratelli e soreUe Exallievi ed Exallieve, a tutti i livelli.
Due aspetti molto concreti sono stati oggetto di ri-
flessione: la necessità di partecipare come soci alle forti
spese che l'Associazione deve sostenere ai vari liveJli, e
per questo si è approvata l'istituzione della •giornata di
sensibilizzazione per /'aut.ofinanziamento,, per affron-
tare il problema e reperire i fondi occorrenti per le
strutture a_ssociative.
Inoltre, la necessità di costituire i noti "gruppi
nuo,i», fascia 30/50 anni: sono loro il nostro avvenire.
Nell'offrirvi, insieme a tutti i membri della Giunta
esecutiva Q.aZionale, il programma per il prossimo anno
sociale, vi chiedo fin d'ora volontA e impegno per atr
tuar1o.
La Vergine Ausiliatrice, che invocheremo insieme in
occasione del Pellegrinaggio europeo della Famiglia
Salesiana a Torino nel prossimo settembre, ci ottenga
luce e forza per essere degni 6gli di Don Bosco.
Ricordiamo sempre che il nostro tesoro, la nostra
perla sono quel giovani che il Signore tanto amava, che
li fondatore prediligeva; amiamoli anche noi ma ve-
ramente, quasi a compensare le tante delusioni c he
hanno ricevuto da questa nostra societA.
Paolo Santoni
PARTICOLARMENTE INDICATO PER
COOPERATORI SALESIAN I
1133

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ÀLZATI DAVANTI A LORO
Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora
la persona del vecchio, e temi il tuo Dio.
lo sono il Signore.
(Levitico, , s, 32)
«Anch'Io invecchio. Se dovessero cominciare le sof-
ferenze lìsiche e i dolori? Bisognerebbe accettarli, e 11
portarmeli in pace sarebbe la migliore corona a quel poco
di lavoro e di bene che ho cercato di fare in vita mia•.
« ...Rispetto sempre alle persone anziane; generosità,
poi, nel porre gli anni della giovinezza e della maturità a
perfetto servizio di Dio, se si vuole che, un giorno, anche
per i giovani d 'oggi sorrida una vecchiaia serena, fiducio-
sa, sorretta dai migliori ricordi del bene compiuto.
«L'esser entrato, ed ormai anche uscito, dal mio ot-
tantesimo anno di età, non turba il mio spi rito; anzi lo
mantiene tranquillo e confidente... Raccontano che
quando si diventa vecchi e stravecchi si ritorna un po·
fanciulli! Se non si è tali, se non si possiede questa sem-
plicità, è più difficile entrare nel Regno dei Cieli».
«Facciamo onore alla tradizione dei nostri vecchi...
Occorre sempre circondare gli anziani di grande rispetto e
di delicate premure. Essi posseggono un vero tesoro di
doni e d1 aiuti con il quale il Signore li ha accompagnalt
durante Il lungo cammino della loro esistenza, e che molto
serviranno allorché verrà il momento di concludere il pel-
legrinaggio terreno,..
«Per me il pensiero di avere ancora a casa i miei vecchi
genitori e intorno a loro dei fratelli, delle sorelle, delle co-
gnate, dei nipotini, tutte anime timorate di Dio e contente
del loro stato, mi è continuo motivo di compiacenza e in-
sieme di incoraggiamento a continuare nel mio ministero
di bene e di pace•.
«La presenza dei vecchi in una casa è un gran segno
della benedizione del Signore».
(Pensieri di Papa Giovanni XXIII)
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Ricordiamo
Don Giuseppe Ferri
sacerdote di Dio,
salesiano per i giovani
t Il 24 aprile a Loreto
Fu delegato lspettoriale Cooperatori per circa venti
anni, dando tutto se stesso per la formazione e la crescita
dei Cooperatori e dei Centri.
Una ricca carica umana, una generosità unita a un
sempre presente entusiasmo. una coerenza mai incrinata,
un forte senso dell'amicizia e dell'accoglienza furono le
doli umane che lo distinsero.
Ma in lui brillava maggiormente qualche cosa di più: la
pienezza di Dio, Il sacerdozio vissuto con gusto e gioia,
una salesianità a tutta prova, un amore grande per noi
Cooperatori dei quali sì sentiva fratello e padre.
Per i delegati la forte testimonianza di Don Ferri sarà di
esempio e stimolo a «credere» e a operare come seppe
fare Lui.
Alla loro riflessione e come omaggio al caro Scompar-
so, offriamo un brano significativo tratto da una confe-
renza che Don Ferri tenne ai delegati ispettoriafi d'Italia, il
13 giugno 1980: sembra il ritratto di Don Ferri stesso.
A destra nella foto, Don Ferri, animatore dJ un Campo scuola
per Aspiranti Giovani CC.
- Occorrono «uomini spirituali•, specializzati, capaci
di illuminare e guidare la formazione umana, cristiana,
salesiana, apostolica dei CC;
- Occorrono formatori adatti e competenti, capaci di
proporre mete e stimolare a impegni forti; occorrono
«guide» sicure;
- Occorrono Delegati che, tacendo vivere Gesù in se
stessi, diventino per i Cooperatori: buoni pastori, buoni
samaritani, medici delle loro anime, guide e amici;
- Occorrono Salesiani e Fighe di Maria Ausiliatrice
«modelli» esperti (per esperienza diretta, e personale)
de/fa amicizia di Cristo sì da riprodurne i sentimenti, fino al
dono di se stessi: «prendimi, mangiami, troverai Cristo
dentro di me».
Insomma occorrono Delegati capaci di essere per i
propri Cooperatori
- segno» della presenza di Dio accanto a loro,
- •portatori• del suo amore per Loro,
- testimoni• efficaci del Cristo che amano e della sua
dottrina,
- talmente entusiasti del proprio Signore da saperne
contagiare coloro che sono loro affidati.. come faceva
Don Bosco;
- talmente imbevuti di Don Bosco e di salesianità da
salesianizzarli con la propria presenza.

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CAPITOLO GENERALE XVII
ISTITUTO
FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE
MESSAGGIO Al COOPERATORI SALESIANI
Carissimi Cooperatori,
al termine dei lavori del nostro
Capitolo Generale XVII desideriamo
esprimervi la nostra fraterna gratitu-
dine per la preghiera fervida e costan-
te con la quale ci avete accompagnate
in questi mesi. Continuate a pregare
per no, - «di cuore• - come diceva
Madre Mazzarello. Anche le FMA nella
preghiera. ogni giorno, ricordano voi e
Il vostro impegno apostolico. nell'u-
nica m1ss1one affidata alla Famiglia
Salesiana e vi ringraziano cordial-
mente per ciò che già fate e per ciò
che «siete».
Facciamo nostre le parole di San
Paolo a, TessilOnicesi: «No, ringra-
ziamo continuamente lddio per voi tutti, ricordandovi nelle nostre preghiere, memori dinanzi a Dio, Padre nostro, dell'attività
della vostra fede. dei sacrifici della vostra carità e ferma speranza nel Signore nostro Gesù Cristo» (1 Tess 1, 2-3).
Tra gli argomenti trattati durante le assemblee capitolari, i Cooperatori salesiani hanno destato ìl nostro interesse ed
hanno avuto una particolare attenzione, perché riteniamo indispensabile la loro presenza nella comunità ecclesiale e nelle
stesse nostre Opere.
In un momento in cui le difficoltà della situazione mondiale, il fenomeno della mentalità laicista e della desacralizzazio-
ne pesano come una minaccia sulla fede delle comunità cristiane, si fanno più !orti e gravi l motivi per rinvigorire la nostra
speranza e la nostra ferma fiducia nel Signore e per sentirci incoraggiate ad intensificare maggiormente la nostra azione
educativa tra la gioventù che si rivolge a noi desiderosa di certezze e di fede.
Per questo consideriamo di fondamentale importanza avere accanto a noi, laici che con noi possano dare una risposta
sollecita ed operante agli appellì della Chiesa e dell'umanità, una risposta concreta, vissuta con stile salesiano, che si
esprime con l'annuncio e la testimonianza della vita.
Da parte nostra crediamo necessario:
- sensibilizzare le Comunità educanti alla «realtà Cooperatori», anche con testimonianze dirette;
- far conoscere i valorl della vocazione salesiana e l'Identità del Cooperatore ai giovani e alle ragazze del nostri am-
bienti educativi. alle exallleve. ai nostri collaboratori laici;
- creare il clima vocazionale perché i nostri ambienti favoriscano la maturazione graduale e progressiva delle risposte
alla chiamata divina anche in questo ramo della Famiglia Salesiana:
- qualificare la nostra presenza tra i Cooperatori per poter meglio svolgere il nostro ruolo d1animatrici e formatrici alla
vita cristiana e salesiana:
- fare In modo che, dove è possibile. ogni Opera delle FMA abbia un Centro Cooperatori e questo sia spiritualmente
efficiente, operante e vivo;
- coinvolgere nella nostra azione educativa i Cooperatori, specialmente I «giovani CC», offrendo loro la possibìlità di
esperienze apostoliche salesiane;
- intensificare con I Cooperatori i rapporti di stima e di reciproca fiducia, di incoraggiamento e di sostegno. in spirito
di fede e d1 collaborazione fraterna.
Siamo certe che voi, cari Cooperatori, chiamati a vivere la stessa grazia e vocazione fondamentale, nello stesso cari-
sma, parteciperete con sempre maggior consapevolezza, coraggio e impegno alla nostra missione nella Chiesa, veri «coo-
peratori di DIO• , animati dalla sua Parola accolla, custodita, vissuta in profonda unione con Lui.
La Vergine Ausiliatrice. Madre e ispiratrice della Famiglia Salesiana, ci aiuti a camminare con ottimismo e gioia, con
carità dinamica, con infaticabile laboriosità per «incarnare» l'annuncio di salvezza e poterlo trasmettere a quel mondo
«nuovo di vita e di speranza• che sono i giovani, ai quali il Signore Gesù e la sua Chiesa anche oggi ci mandano. Con
grande fiducia.
Roma, 24 febbraio 1982
Le Capitolari
3135

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VI INFORMIAMO
SUL XIX CONSIGLIO NAZIONALE
Roma, 27-28 marzo 1982
Cogllandro Don Mario; Deidda Laura
(Sardegna); Di Tommaso Salvatore;
Faoro Don Tarcisio (Uguria); F?9gla
Imma (Campania); Foti Lella (Sicilia);
Fuser Enrico (Veneta S. Marco): Gam-
berucci Marilena (Lazio); Giampaoletti
Don Antonio (Adriatica); Grazietti Mira
(Sardegna); La Barbera Caterina (Si-
cilia); Lai Cecilia (Sardegna); Mac-
chioni Don Riccardo (Lazio); Mancini
Elena (Toscana); Manno Enzo (Giunta
es. naz.); Massaro Don Pasquale
(Campania-Puglia-Lucania); Masotti
Iolanda (Lazio); Mllia Silvio (Sarde-
gna); Monti Antonella (Puglia-Basili-
cata); Pistoia Sandro (Giunta es. naz.);
Breve cronaca
Due giorni interi di intenso lavoro
presso la sede dell'Università Salesia-
na, allo scopo di definire il programma
per l'anno sociale 1982-83.
Partecipazione numerica alta (raris-
sime le assenze, quasi tutte più che
giustificate); dibattito vivo, talvolta ac-
ceso e appassionato; clima di grande
serenità.
Le liturgie hanno dato tono e so-
stanza ai lavori; la presenza di supe-
riori e salesiani qualificati era garanzia
di interessamento e cammino fiducio-
so: Don Mario Cogliandro, anche in
rappresentanza di Don Raineri, Don
Mario Prina, Ispettore per Il Lazio, Don
Giuseppe Aubry; soprattutto apprez-
zata la visita e la parola di Madre Maria
del Pilar Let6n, nuova vicaria generale
delle FMA, cui è affidato il compito di
curare i rapporti con la famiglia sale-
siana; «compagno di viaggio• per tutti
I lavori Walther Sudanese, presidente
nazionale Exallievi di Don Bosco, che,
oltre a portare Il saluto caloroso dei
fratelli che rappresentava, otfrl il con-
tributo della sua esperienza con il tono
di serenità e fraternità che lo distingue.
I lavori cosi
Nominato il regolatore nella persona
di Enzo Manne, il Segretario Coordi-
natore nazionale Santoni, dopo il ri-
tuale saluto, fece una relazione sul-
l'andamento dell'Associazione su cui i
presenti intervennero numerosi.
La parte più importante del tempo e
del lavoro fu dedicata alla elaborazio-
ne e approvazione del programma per
l'anno sociale prossimo (viene ripor-
tato più avanti).
Altri punti toccati dall'assemblea:
rapporto con gli Exallievi/e (signifi-
cativa l'approvazione da parte del
Consiglio di invitare in forma siste-
matica e sempre alle sue riunioni un
rappresentante degli Exallievi), di-
mensione missionaria dell'Associa•
zione e autofinanziamento, questo vi-
sto non solo come momento per re-
perire i necessari fondi, ma anche e
soprattutto come occasione per una
maturazione e di giusta autonomia.
L'ultimo atto del C.N. fu quello di
eleggere tre membri per la Giunta
esecutiva nazionale nelle persone di Di
4/ 36
Madre Maria del Pilar Leti>n, Vicaria Generale delle FMA che cu-
rerà i rapporti con la Famiglia Salesiana, porge il saluto aJ Consiglio
Nazionale.
«-NELLE MIE VISITE PER IL MONDO MI SONO SEMPRE
PREOCCUPATA DEI COOPERATORI, ANCHE SE IL MIO INCARICO
SPECIFICO ERA QUELLO DI VISITARE LE SUORE, VUOL DIRE
CHE ERA UN DISEGNO DEL SIGNORE CHE GIA PREPARAVA
QUESTA MIA OBBEDIENZA...
GIÀ DAL PRIMO MOMENTO TUTl'I SIETE ENTRATI NELLE
MIE PREGHIERE IN UNA FORMA DEL TU'ITO PARTICOLARE_,,.
(Nella fow, alla destra della Madre, Waltber Sudanese, Presidente na-
zionale Ewlievi di Don Bo8co)
Tommaso Salvatore, Silvio Milia e Lello
Nicastro. Il primo è stato anche desi-
gnato a rappresentare il C.N. presso la
Consulta Mondiale di cui pertanto è
divenuto Membro effettivo.
I partecipanti
Adamo Claudio e Lucia (Puglia-Ba-
silicata); Andreasi Rita (Adriatica); At-
tanasio Lillina (Giunta es. naz.); Baz-
zoli Don Gianni (Veneta S. Zeno):
Borrello Salvatore (Calabria); Buttarelll
Don Armando; Catalano Suor Grazia
(Sicilia); Cerruti Quara Mauro (Veneta
S. Marco); Conti Suor Maria (Emflia);
Poletto Bruno (Veneta S. Zeno); Pre-
dieri Sandra (Centrale); Prlna don
Mario (Ispettore); Rampini Suor Maria;
Rigon Luisa (Emilia); Roccasalva Don
Giorgio (Sicilia); Suor Anna Ronchetti
(Lazio); Santoni Paolo (Segr. Coord.
Naz.); Savio Luigi (Centrale); Sarche-
letti Luigi (Veneto S. Zeno); Scafati
Domenico (V. Segret. Coord. Naz.);
Sudanese Walther (Pres. Naz. Exallìe-
vi); Traverso Sergio (Liguria); Tresca
Rossana (Adriatica); Turello Giovanni
(Subalpina); Zappino Suor Angela
(Centrale).

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VERSO LE <<VALDOCCO D'OGGI>>
t stato il primo importante appuntamento dell'Asso-
ciazione, dopo il Congresso nazionale del dicembre scor-
so, ed i temi, che vi sono stati appassionatamente dibat-
tuti, non potevano non avere un preciso e puntuale rife-
rimento d'obbligo nel dettato stesso delle conclusioni
congressuali. «Fatti più che parole. La nostra risposta ai
Dio: un più coraggioso servizio salesiano, con il cuore di
Don Bosco, ai giovani in difficoltà•. Questo, l'indirizzo
approvato dal Congresso e che Illuminerà d'ora in poi il
cammino triennale dell'Associazlone e speriamo la vita di
tutti i Cooperatori, chlamatl ad attuarlo con più intensità di
amore.
Don Ralneri, nel suo atteso intervento, aveva racco-
mandato ai convenuti: «facciamo in modo che le conclu-
sioni del Congresso non rimangano... conclusioni, ma
siano veramente un inizio di un programma, l'inizio so-
prattutto dell'azione•. Parole di una forza provocatrice
paternamente incisiva che non sono rimaste inascoltate,
ma che anzi bruciano l'anima - ora come quattro mesi fa
- in un severo esame di coscienza che vuole e deve tra-
dursi in un più coraggioso servizio salesiano al giovani in
difficoltà. Si, occorre coraggio, quel coraggio che non
mancò certo a Don Bosco, quel coraggio che è fede e che
diventa sete inesauribile di servire la gioventù povera, ab-
bandonata, pericolante.
Ecco perché il XIX Consiglio nazionale ha scelto, per il
prossimo anno 1982-83 un tema di studio dei tutto parti-
colare, che mira a prendere coscienza, attraverso l'esame
e lo studio diligente, della realtà giovanile nello stesso
ambiente in cui vive ed opera il singolo Cooperatore sa-
lesiano, al fine di individuare quelle che Don Palmisano
nella sua splendida e penetrante relazione, ha chiamato le
«Valdocco d'oggi•, ossia le •nuove povertà» nella società
odierna: I giovani «senza famiglia». «senza parrocchia•,
•senza Chiesa•.
Una volta individuati questi giovani, occorrerà prima
verificare se sono stati tentati approcci appropriati e con
quali accorgimenti metodologici per poi passare alla pro-
grammazione ed alla proposta di concreti interventi ope-
rativi che saranno più efficaci se si riuscirà a coinvolgere
tutta la comunità educativa nelle sue articolate espressioni
(famiglia, parrocchia, scuola, gruppi vari, oratorio). Sarà
possibile in tal modo disegnare una mappa di concreti e
coraggiosi interventi che non trascureranno nemmeno
quelli a livello individuale.
Un tema di studio, dunque, che non occuperà soltanto
l'intelligenza, ma che coinvolgerà la vita stessa del Coo-
peratore salesiano e la stessa essenza della sua vocazio-
ne.
Tutti gli strumenti di comprensione e di ricerca saranno
utili, pur di raggiungere lo scopo che ci siamo prefissi La
conoscenza della realtà giovanile è indispensabile al no-
stro specifico apostolato. «Vedere, giudicare, agire. cl In-
segnava il Santo Padre Giovanni XXIII: sarà questa la me-
todologia che dobbiamo applicare in ciascuno dei nostri
ambienti.
Sui giovani non esistono dati statistici uniformi ed ar-
ticolali per Comune. Nel migliore dei casi abbiamo un'a-
nalisi regionale, qualche volta a livello provinciale. Cio-
nonostante sono convinto che la conoscenza dei dati di-
sonlblll sia di estrema utilità per il lavoro che ci acciangta-
mo a svolgere.
Su plano nazionale, sulla scorta dei dati pubblicati
dall'Istituto centrale di statistica, apprendiamo che nel
1980 I giovani (dai 15 ai 19 anni) erano l'8%, pari a quasli 4
milioni e mezzo, dei quali 2.300.000 maschi e 2.200.000
femmine e che 1'1,8% del giovani dai 14 ai 19 anni erano
già sposati. Nel 1977 risultavano assistiti negli istituti di rl-
covero, in età dai 14 ai 17 anni, 21.423 orfani e minori po-
veri o abbandonati, 330 ciechi, 1.132 sordomuti, 773 mi-
norati fisici, 2.807 minorati psichici e 2.062 di altre cate-
gorie. Per ciò che riguarda Il grado d'istruzione, del gio-
vani dai 14 ai 19 anni, nel 1980 Il 15,5% aveva la licenza
elementare o era senza ti1olo di studio, il 78,1% aveva la
licenza di scuola media inferiore ed il 6.4% il diploma dì
scuola media superiore. Nel 1977 è risultato che 170.277
studenti avevano interrotto la frequenza nella scuola se-
condaria superiore e di questi, 94.000 al primo anno.
Sempre nel 1980 risultavano occupali 1.622.000 gio-
vani dai 14 ai 19 anni (dei quali 168.000 In agricoltura,
820.000 nell'industria e 634.000 in altre attività) ed In cerca
di occupazione 529.000 giovani della stessa età (di cui
.. ValdoccoN oggi richiama La strada, Il campo sportivo, li cortile
Interno del fabbricato, dovunqu.e i ragazzi sono soli e esposti a
pericoli di varia natura. U Don Boeco dove tornare anche nella
per80lla del Cooperatore.
20.000 disoccupati, 357.000 in cerca dì prima occupazione
e 152.000 in cerca di lavoro).
Nel mondo del crimine, per I giovani dai 14 ai 20 anni,
nel 1977 sono risultate 13.878 condanne penali, delle quali
1.722 per delitti contro la vita, 3.427 per furto semplice,
3.804 per furto aggravato, 726 per rapina, estorsione e
sequestro di persona e 388 per contrabbando.
Soltanto per i jukes-boxes nel 1979 sono stati spesi 7
miliardi e 307 milioni, dei quali 1.746 milioni in Lombardia,
826 milioni in Piemonte, 660 nel Veneto, 560 in Campania,
526 In Emilia-Romagna, 385 in Toscana e 349 nel Lazio.
Ancora nel 1980, per ciò che concerne il movimento
migratorio, sono espatriati 5.691 giovani dai 14 ai 19 anni,
del quali 1.927 lavoratori e sono rimpatriati 5.979 giovani
della stessa età.
Infine la Direzione generale antidroga del Ministero
dell'Interno ha accertato che nel 1980 sono stati denun-
ciati: per traffico spaccio ed altri reati di droga 415 minori
e 4.739 giovani dai 18 al 25 anni; 277 minori e 2.003 dal 18
a 25 anni come assuntori non in possesso di droga. Nello
stesso anno si sono verificati decessi legati alla droga per
9 minori e 144 giovani dai 18 ai 25 anni.
Come si può vedere, una realtà - sia pure per grandi
linee - sconcertante e stimolante allo stesso tempo, che
va attentamente meditata, approfondita e verificata local-
mente con tutto il nostro impegno di servitori della gio-
ventù in difficoltà.
Salvatore DI Tommaao
delle Giunta Esecutiva Nazionale
5/ 37

1.6 Page 6

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Il Consiglio Nazionale dell'Associazione
nella Riunione Annuale del 27-28 marzo 1982 ha approvato il seguente
PROGRAMMA 1982-1983
che viene presentato ai Centri con la più viva raccomandazione
di attuarlo In ogni singola parte
TEMA DI STUDIO
FATTI PIÙ CHE PAROLE PER I GIOVANI IN
DIFFICOLTÀ
Individuate nel proprio ambiente alcune «nuove
povertà» (le «Valdocco d'oggi»), programmare in-
terventi operativi a livello individuale e di Centro,
coinvolgendo l'intera comunità educativa (famiglia,
parrocchia, scuola, gruppi vari, oratorio).
CONFERENZE ANNUALI
Nella prima: IL TEMA DELLA STRENNA DEL
RETTOR MAGGIORE PER IL 1983.
Nella seconda: IMPEGNO DEL COOPERATORE
SALESIANO NEI MEZZI DI COMUNICAZIONE SO-
CIALE.
QUALIFICAZIONE
Si promuova a livello ispettoriale o interispetto-
riale la qualificazione anche tecnica dei respon-
sabili dei singoli settori. nei modi che si riterranno
più opportuni.
SENSIBILIZZAZIONE MISSIONARIA
-NU-OV-IP-RO-G-ET-II - - - - - - - - - -
Seminario a livello nazionale: Roma, 4-8 Dicem-
bre 1982.
I Consigli ispettoriali si impegnino ad organiz-
zare incontri di sensibilizzazione missionaria a li-
vello lspettoriale o interspettoriale.
Oltre a «El dia de Trelew» ogni Centro si impegni
ad organizzare una giornata di sensibilizzazione
missionaria a livello locale.
Fermo restando l'impegno per Trelew, e non
realizzandosi ancora le circostanze favorevoli per
awiare una seconda missione, l'Associazione par-
teciperà al «progetto Africa» inserendosi nel con-
testo della Famiglia Salesiana.
CONCRETAMENTE NOI
4: (L'Associazione) è presente, tramite coope-
ratori qualificati, in movimenti apostolici e in or-
ganismi civili e sociali che si prefiggono special-
mente il servizio alla gioventù e alla famiglia, la so-
lidarietà con i popoli in via di sviluppo e la promo-
zione della pace.
6: (L'Associazione) incoraggia gruppi di coo-
peratori idonei e disponibili a dar vita a nuove ope-
re, e ad assumerle anche in proprio dove le esigen-
ze locali ne suggeriscono l'utilità.
CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE
A MILANO (1983)
Partecipazione ai congressi diocesani.
Partecipazione «ufficiale» a Milano, dove si terrà
anche possibilmente un Incontro del cooperatori.
GIOVANI COOPERATORI
Convegno nazionale: Roma 29 ottobre - 1° no-
vembre 1982.
COOPERATORI ED EXALLIEVI
Sia avviato e sostenuto un rapporto più intenso
fra le due Associazioni anche con uno scambio di
rappresentanti fra i rispettivi consigli, ai diversi li-
velli.
PROSEGUIMENTO INIZIATIVE GJÀ IN ATIO
Cerchio Mariano - Mondo Nuovo - Corso di
qualificazione - Gruppi Nuovi - Vacanze per CC e
familiari.
AUTOFINANZIAMENTO
Previa comunicazione dei bilanci preventivi ai
vari livelli, dal mondiale al locale, si avvii la «Gior-
nata di sensibilizzazione per l'autofinanziamento»,
ferme restando le ripartizioni dei contributi previsti
dal regolamento interno degli organi nazionali.
L'Associazione. riflettendo sull'articolo 10 (mo-
dificato) del N. Regolamento si impegna a sostenere
ed attuare quanto è affermato nei commi 4 e 6 del
suddetto articolo.
XX CONSIGLIO NAZIONALE
Dalle ore 17 di sabato 23 aprile alle 14 di lunedì
25 aprile, a ~orna.
Al presente programma faranno riferimento i programmi dei Consigli ispettoriali e locali.
6/38

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DALLA PARTE DEGLI ULTIMI
Scrivo questo articolo a quattro mesi dalla conclusione
del Congresso Nazionale della nostra Associazione e mi
sembra utile riprendere alcune riflessioni anche se l'ar-
gomento corre ilrischio di •Stancare» il lettore.
Oggi più che mal gli uomini hanno bisogno di credere
che la vita può e deve essere Amore e Progetto per una
umanità migllore.
A questo impegno i cristiani sono chiamati per nome
. per concorrere - come ha ricordato il Papa recente-
mente - con tutti gli uomini alla edificazione della società
e del vero progresso de:l'uomo» .
Nessun assenteismo è giustificato per i cristiani;
ognuno, al proprio posto, secondo il proprio stile e ambito
di responsabilità, ha un suo compito. Non si possono
scaricare su altri i problemi del nostro tempo né ci si può
rifugiare nella comoda convinzione che spetta a/l'autorità
risolverli. Il cristiano non può essere cieco di fronte alla
dilagante povertà materiale e spirituale, non può adagiarsi
nella tranquillità della propria condizione quando l'attuale
situazione sociale impedisce a tanti uomini, donne e gio-
vani di realizzarsi come persone. Guardare da cristiani
questo nostro Paese oggi. non significa accettarlo come
esso è, ma mettersi al suo servizio e non già alla sua con-
quista.
Solo un cristianesimo schietto, umile, piantato nella
croce potrà essere segno di comunione, annunciatore
della Buona Novella.
Don Bosco, a cui noi Cooperatori abbiamo aderito, ci
ha indicato una strada precisa da cui non ci è lecito usci-
re, pena il tradimento di tutta la sua vita e opera:
Mi darò di proposito alla cura dei fanciulli abbando-
nati, I più pericolanti e di preferenza quelli usciti dalle car-
ceri, esposti al pericoli di perversione; ...il mondo ci rice-
verà sempre con piacere fino a tanto che le nostre solle-
citudini saranno dirette ai selvaggi, ai fanciulli più poveri,
abbandonati, più pericolanti della società»
Quando abbiamo scelto di diventare Cooperatori forse
non tutti ci slamo resi conto della enormità dell'impegno
che cl assumevamo, ma oggi che la realtà storica cl pone
violentemente accanto al giovane •pericolante• che era al
centro del cuore di Don Bosco. non possiamo più ignorare
Il nostro compito. le nostre responsabilità né ospondere
semplicemente: «Sono forse io il custode di mio fratello?».
Se Caino è segno e personificazione della violenza
fratricida, l'Impegno nostro è quello di costruire la frater-
nità.
Il dono portato davanti a/l'Altare non serve se nel no-
stro cuore è rimasto il seme di Caino.
Se l'odio ha armato la mano di Caino contro suo fra-
tello l'Amore può disarmare le troppe mani già pronte alla
distruzione di tanti fratelli. E l'Amore non può permettere
che milioni di uomini stentino nell'indigenza e nella ma-
lattia, che milioni di giovani siano e si sentano abbando-
natì, soli, emarginati, sacrificati agli interessi di pochi.
Il nostro Cristo, ci ricordava Don Patmisano, alla raia-
zione svolta al Congresso, sono i giovani delle Valdocco
d'oggi, drogati, tossicodipendenti. ex carcerati, ragazze
madri, emigrati, terremotati. apprendisti, borgatari, quei
giovani che Don Bosco andò a cercare chiamandoli per
nome.
Ma noi che ci dichiariamo (e non senza orgoglio) Coo-
peratori Salesiani, siamo in mezzo a questi giovani? LI
cerchiamo con /o stesso zelo, coraggio e Amore di Don
Bosco?
Le iniziative personali e locali non sono più sufficienti:
tutta la Comunità dei Cooperatori, nel suo modo di essere
e presentarsi al mondo, deve continuare la stessa opera di
Don Bosco vissuto e stremato dalle preoccupazioni, bi-
sogni ed attese dei giovani più poveri e più deboli.
I giovani hanno bisogno di noi, ci aspettano: non pos-
siamo più trascurarli o ignorarli.
Noi che avremmo dovuto essere i continuatori dell'o-
pera di Don Bosco e, invece, di Lui troppe volte ne abbia-
mo fatto uno scudo per un misticismo inoperoso, bisogna
che tentiamo una convers/one che ci faccia rinascere
nello spirito e ci riporti nelle strade. nelle piazze, nelle
borgate, gomito a gomito con I ragazzi più poveri e ab-
bandonati. Questa è la condizione per essere Salesiani!
Se non cl presenteremo stanchi e con qualche cicatri-
ce avuta lottando per il bene di questi giovani e giocando
con loro, non basterà certo l'attestato di Cooperatori ad
aprirci la Porta della Gioia/
Ulllna .Attanaslo
della Gi unta Esecutiva Nazionale
Partecipare agli ESERCIZI SPIRITUALI è
desiderare quanto di meglio si possa avere
per il progresso spirituale. Infatti, secondo
una descrizione che ne ta la FIES (Federa-
zione Italiana Esercizi Spirituali), essi sono:
Una esperienza forte di Dio
VIHuta In HCOHO della parola di Dio,
Interiorizzata sotto l'ulone dello Spirito Santo
e guidata da un mediatore.
Questa Hperlenze tende
a un momento forte di purificazione del cuore,
si apre a una rinnovata e ravvicinata sequela
dal CTlsto nall'oggl di Dio.
Per questo Don Bosco nel Regolamento
per i Cooperatori scrive: «Sono consigliati di
fare ogni anno almeno alcuni giorni di esercizi
spirituali» (VIII, 2). A lui fa eco il N. Regola-
mento: «Sono iniziative specificamente for-
mative i ritiri periodici e gli esercizi spirituali•
(21).
7/ 39

1.8 Page 8

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L'attuale composizione
del Consiglio Nazionale
VENETO (Mogllano)
BORTOLOTTO Giorgio - V. di S. Ur-
bano - TREVISO - Tel. 0438/ 38356
CERRUTI QUARA Mauro - V. Gellera, 5
- 31015 CONEGLIANO (TV) - Tel.
0438/23352
VENETO (Verona)
(ìn rase di elezione)
GIUNTA ESECUTIVA NAZIONALE
Conoscersi è un mezzo per far co-
munione. A questo scopo si riporta
l'elenco aggiornato, completo di in-
dirizzo e telefono, dei Consiglieri na-
zionali.
ADRIATICA
SALVUCCI Maria Pia -V. Roma - 62010
MONTECOSARO SCALO (MC) -Tel.
0733/585672
CENTRALE
PREDIERI Sandra - V. Msrlina, 9 -
10110 BUROLO (TO)
Tel.
0125/57300
SAVIO Luigi Beppe - P.zza Rebau-
dengo, 2 - 10155 TORINO - Tel.
011/200941
CALABRIA
CARDILE Bruna V. Ammiraglio Cur-
zoni, 90 - 89018 VILLA S. GIOVANNI
(RC) - Tel. 0965/751220
BORRELLO Salvatore - V. Marzullia,
29- 89035 BOVA MARINA (RC)
CAMPANI
NICASTRO Lelio - V. Kerbaker, 14 -
80129 NAPOLI - Tel. 081 /355032
FOGGIA Imma - V. G. lannelli, 270 -
80131 NAPOLI -Tel. 081/464478
EMILIA
RIGON Luisa - V. Ferrarese, 15- 40128
BOLOGNA - Tel. 051 /356081
FANTONI Piergiorio - V. Carracci, 29 -
40129 BOLOGNA - Tel. 051 /356840
LAZIO
MASOTTI Iolanda - V. Girolamo Dan-
dini, 5 - 00154 ROMA - Tel.
06/5774043
GAMBERUCCI Marilena - V. Mongi-
nevro, 7 - 00141 ROMA - Tel.
06/8928081
LIGURIA
TRAVERSO Sergio - V. Zandonai, 2/ 29
-17100 SAVONA - Tel. 019/ 800792
BONASSI Stefano - V. Campasso, 4/2-
16152 GENOVA-Samp.
Tel.
010/420179
LOMBARDIA
BERETTA Daniela - C. Matteotti, 33 -
22053 LECCO (CO)
Tel.
0341 / 364815
COLLI LANZI Gabriele - V. Martucci,
12 - 20100 MILANO.
NOVARESE
(In fase dì elezìone)
PUGLIA-BASILICATA
ADAMO Claudio - V.le Virgilio, 117 -
74100 TARANTO- Tel. 099/374011
MONTI Antonella - V. Statale, 16/ 31 -
71042 CERIGNOLA (FG) - Tel.
0885/21022
SARDEGNA
MILIA Silvio - V. Lucano, 42 - 09100
MONSERRATO (CA)
Tel.
070/ 561520
GRAZIETTI Mira - V. Galimberti, 2 -
09100 CAGLIARI - Tel. 070/ 565203
SICILIA
FOTI Lella - V.lé Ma,io Rapisardl, 242 -
95123 CATANIA- Tel. 095/ 360021
LA BARBERA Caterina - V-. Fiume, 6 -
90100 PALERMO - Tel, 091 / 237473
SUBALPINA
TURELLO Giovanni - V. De Bernardi,
2/ 49 - 10135 TORINO - Tel.
011 / 362836
RUBAT ORS Mauro - e .so Nazioni
Unite, 98 - 10073 CIRIÈ (TO)
TOSCANA
MANCINI Elena - V. S. Maria, 8 - 55045
PIETRASANTA (LU)
Tel.
0584/ 733245
MELANI ROSSI Patrizia - V. Cordigna-
no, 4-31010 GODEGA
BUTTARELLI Don Armando - V.le dei
Salesiani, 9 - 00175 ROMA - Tef.
06/ 7480433
RAMPINI Sr. Maria - V. dell'Ateneo
Salesiano, 81 - 00139 ROMA - Tel.
06/ 8180844
ATTANASIO Lillina - V. Roscioni Qui-
rino, 69 - 00129 ROMA - Tel.
06/ 5206416
DI TOMMASO Salvatore - V. Carlo Al-
berto, 43 - 00185 ROMA - Tef.
06/7310904
MANNO Enzo - V. A. Bertolotto, 65 -
00122 LIDO DI OSTIA (Roma) - Tel.
06/6921528
MILIA Silvio - V. Lucano, 42 - 09100
MONSERAATO (Cagliari) - Tel.
070/ ....
NICASTRO Lello - V. Kerbaker, 14 -
80129 NAPOLI - Tel. 081 / 365037
PISTOIA Alessandro - V.le S. G. Boo-
sco, 86 - 00175 ROMA - Tel.
06/7672396
SANTONI Paolo - V. Roberto Lepetit,
65 - 00155 ROMA - Tel. 06/ 220755
SARCHELETTI Luigi - V. Quarto, 14/B
- 3711 OVERONA - Tel. 045/ 47504
SCAFATI Domenico - V. Ponzio Co-
minio, 56 - 00175 ROMA - Tel.
06/762177
DELEGATI ISPETIORIALI
MASSARO Don Pasquale - V. Don
Bosco, 8 - 80141 NAPOLI - Tel.
081 / 290625
BAZZOLI Don Gianni - V. Antonio
Provola, 16 - 37100 VERONA - Tel.
045/22040
MACCHIONI Don Riccardo - V. Mar-
sala, 42 - 00185 ROMA - Tel.
06/ 4950185
ROCCASALVA Don Giorgio - V. Citali,
7 - 95123 CATANIA - Tel.
095 / 439641
DELEGATE ISPETIORIALI
CONTI Sr. Maria - lstit. M. Ausiliatrice -
V. Torres, 35 - 48022 LUGO (RA) -
Tel. 0545/ 22120
RONCHETTI Sr. Anna - V. Appia, 171 -
00181 ROMA-Tel.06/ 779611
SEAGI Sr. Antonia - V. E. Alvino, 3 -
80127 NAPOLI - Tel. 081 / 377522
ZAPPINO Sr. Angela - V. Cumiana, 2 -
10141 TORINO-Tel. 011 / 331413
Rappresentante VDB
PANDOLFI DORA - Via Cilea, 265/ B -
80127 NAPOLI- Tel. 081 /644889
8/ 40

1.9 Page 9

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LA FEDE NEL MISTERO
DEL DOLORE
Una testimonianza
Luigi Capuw, già allievo salesiano, e da t,empo
Cooperawre del Centro di Rom.a Via Marsala, da di-
versi anni è stato colpito da emip!,egia che !,o tiene in-
chiodato alla carrozzella. Con essa si spost,a dc un
vano all'altro della casa sita in Vìale delle Mili2ie, 3.
Il sacrificio, I.a rinun.zia sono veramente grande
per lui che ha a suo altwo una carriera brillante
generale d'aviazione a riposo), un pa.<,sato sempre
denso di attività e dì impegni di alta respon.sabilitiJ., e
una presenza assidua nelle inziatiue a favore dei po-
veri.
Ora i contatti con I.a sua Associazione sono pur-
troppo assai limitati.. Ma il /,egame spirituale è salcw
come sempre.
Invitato a mettere su carta qualche pensiero sul
uawre del dowre cristianamente sopportcito, egli de-
di.ca ai numerosi frat.elli e sorelle Cooperatori e Coo-
peratrici in/ermi /,e considerazioni che seguono.
E proprio vero ciò che afferma il salmo 102 «Buono
e pietoso è il Signore» «lento all'ira e grande nell'a-
more...». Non ci tratta secondo i nostri peccati «e non
conserva per sempre il Suo sdegno!•· La grave emi-
plegia che mi ha lasciato miracolosamente integre le
facoltà mentali, mi ha provvidenzialmente consentito
di poter comprendere che non sono state le medicine e
le terapie che mi hanno mantenuto in vita, ma la
esplicita volontà di Dio, che per bocca di un pio sa-
cerdote, mi ha fatto rilevare che questa ..proroga
temporanea• nella valle di lacrime doveva considerarsi
come una grazia particolare concessami dal Giudice
supremo per danni la possibilità di riparare - con le
sofferenze corporali e dello spirito - dei peccati più
gravi di cui dovrò rispondere nel giudizio personale.
E con tale precisa convinzione teologica, ho accet-
tato ed offro quotidianamente alla passione redentrice
di Gesù Crocifisso e della Sua Vergine Madre Cor-
redentrice, tutte le sofferenze e le afflizioni alle quali
questa divina prova mi sottopone.
Questa malattia è servita, inoltre, a richiama.re
verso di me tanti amici e conoscenti che non avevo più
rivisto da molti anni; ognuno di essi mi ha narrato, a
cuore aperto, le proprie traversie personali e familiari,
specie quelle più tristi, e questo mi ha fornito l'occa-
sione opportuna per rivolgere ad ognuno di essi ade-
guate parole di cristiano conforto e di fraterna com-
prensione, quali ciascuno di essi poteva attendersi da
chi - come me - si era trovato molto vicino alla so-
glia dell'Eternità.
In ogni caso, posso dire che non è stata meschina
consolazione spirituale vederli talora sorridere a
qualche battuta scherzosa durante il fraterno dialogo.
Fra queRte brevi cronache del dolore, non posso
tacere due notevoli circostanze di grazia che mi hanno
confortato: 1) la recita giornaliera del S. Rosario in
comune con mia moglie, e che prima si faceva ognuno
per proprio conto, non sempre; 2) la serena accetta-
zione evangelica dell'opera di misericordia della mia
perenne assistenza morale e corporea che la mia de-
vota ed affettuosa consorte - come dono di ripara-
zione e di amore in unione alla divina passione reden-
trice di Gesù che si celebra in tutte le chiese; accet-
tazione sacrificale di carità che tale assistenza com-
porta.
Infine, una considerazione sintetica sul mistero
della morte e del dolore.
Malgrado la funebre atmosfera della cronaca nera
in cui la giungla selvaggia delle antenne radio-tele-
visive, agli ordini di satana e dei suoi degni baroni ci
appestano - come un irrespirabile smog - tutte le
ore del nostro tempo libero, noi credenti Cristiani,
persistiamo a considerare la morte come un detesta-
bile evento che riguarda sempre il prossimo, mentre
per noi bastano le pillole, gli scongiuri più sofisticati e
poi tanti, tanti quattrini! ...
Ma l'amore di Dio Padre ha creato l'uomo per il
Paradiso e il Creatore non sta col mitra spianato per
cogliere in fallo i peccatori per destinarli alle pene
atroci della Geenna per tutte l'eternitàl
A che sarebbe valso, allora il tremendo olocausto
della Croce? «lo non voglio la morte del peccatore, ma
che si converta e viva».
Ecco perché ogni tanto, a tempo debito e secondo
la Sua giusta misericordia, Dio Padre - Amore in-
finito - che sempre ci perdona e ci purifica anche su
questa terra perché vuole ricondurci al luogo delle
nostre immortali speranze evangeliche, ci dà una pa-
tema tiratina di orecchie per ricordarci che l'olocausto
della Croce affrontato da Gesù per conservare a noi
peccatori la dignità di Suoi figli, resi tali con la grazia
del battesimo, riveste il valore di redenzione univer-
sitale per tutti coloro che avranno creduto in Lui per
mazzo del Verbo ed avranno osservato con eroica fe-
deltà e coscienza tutti i Suoi divini comandamenti.
tuigi Caputo
La riflessione deve sempre portare ad un impegno
concreto.
Ne suggenamo uno: l'attenzione amorosa ai
Cooperatori in stato di vecchiaia o di infermità, non
più presenti per questo motivo agli incontri e alle al•
tiuità dei nostri Centri. Un'indagine attenta ce ne farà
scoprire più di uno. Allora visitarli con frequenza,
informarli sulla vita associativa, accompagnarli, se /,e
circostanze I.o consenwno, fuori casa per un po' di. vita
diversa dalla consuet,a: questi ed altri gesti diventano
di aut,entico amore e /,o spirito di famiglia che ci deve
caratteri2zare diventa concreto, cìoè - «con fatti più
che con parole».
9/41

1.10 Page 10

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COOPERATORE
DIMMI CHI SEI
17
J. Aubry
CONVEGNO INTERISPETIORIALE
GIOVANI COOPERATORI
Brescia, 13-14 Febbraio 1982
Sor•lla fr•t•llo carl••lmo,
per tre volte in questi ulfimi mesi, le circostanze prov-
videnziali mi hanno portato a ricevere, a nome del Rettor
Maggiore, la promessa di nuovi fratelli e nuove sorelle per
la loro entrata nella nostra famiglia. La prima volta erano
dieci raguzi e ragazze di una parrocchia salesiana, ma-
gn;t;camente preparati e affiatati, che sono riusciti a tra-
sformare il giorno della promessa in una vera festa par-
rocchiale. Negli altri due casi, c'è stata una sola sorella ad
entrare nella Famiglia, ma circondata da tante e tanti ami-
ci, e un solo fratello, che aveva accanto la giovane sposa,
già Cooperatrice, e un fervente gruppo di Cooperatori
findanzati o sposati. Insomma tre feste profondamente
salesiane, che hanno rinnovato la gioia e l'entusiamo nel
cuore di tutti i partecipanti.
Personalmente, quando partecipo a queste feste. e
soprattutto mi capita (con mia maggiore gioia) di presie-
dere, faccio sempre al Signore una preghiera supplicante
a favore di questi nuovi fratelli e sorelle, e chiedo una
grazia: «Signore. fa ' che io possa ritrovarli fedeli e ferventi
fra dieci anni!».
li giorno della festa è sempre bello. Ma quando sono
spente le luci, tolte le ghirlande e i serti, portati via dal
vento i canti allegri e le musiche commoventi, quando ini-
ziano i giorni feriali, allora viene il tempo di vivere la Pro-
messa fatta. E quanta umiltà, quanto realismo, quanto
coraggio, quanta speranza segreta ci vuole!
Il giorno della Promessa s'interpone tra due altre realtà
senza le quali la Promessa stessa non avrebbe senso; o
piuttosto diventerebbe una solenne menzogna. ~rima c'è
la Promessa «cordiale». cioè questo desiderio sincero,
profondo, forte di vivere l'impegno cristiano sul serio ispir
randosi allo spirito e alla missione di Don Bosco; c la
volontà a poco a poco maturata di far tacere le paure, le
esitazioni, i continui «rimettere a domani» , e di lanciarsi in
un impegno chiaro e serio, compromettendosi con fratelli
e sorelle davanti a tutti.
E dopo, cioè dopo la Promessa «cordiale» e la Pro-
messa, «orale», viene la Promessa «vitale». «Cosa pro-
messa, cosa dovuta », dice Il proverbio. L'impegno pub-
blicamente assunto bisogna viverlo nel grigio di ogni
giorno, nel succedersi monotono dei doveri «ordinari».
Bisogna tenere occhi aperti e orecchie aperte alle urgenze
piccole o grandi dei fratelli. Bisogna collaborare a/l'interno
del gruppo, del Centro . de/1'/spettoria.
Bisogna partecipare fedelmente alle attività, alle riu-
nioni di preghiera e di riflessione... Allora viene la tenta-
zione: « Troppo duro, troppo faticoso!», «Non c'è bisogno
di tante cose per essere un buon cristiano!».
Eh! Siamo tutti esposti alla tentuione della vigliacche-
ria! La Promessa, bisogna rifarla ogni mattina, o almeno
ad ogni comunione, o almeno ad ogni riunione di gruppo,
o almeno ad ogni ritiro mensile. Se non metti legna nel
fuoco, questo si spegne. Hai trovato di quale legna ha bi-
sogno la tua fiamma del tuo amore salesiano per essere
sempre viva e brillare?
10/ 42
Nel numero di settembre '81 di COOPERATORES don
Raineri ha scritto un articolo poi tradotto e pubblicato in
diversi Bollettini e Notiziari. Il titolo era: Due sfide ai Coo-
peratori: lavoratori ed exallievi.
Tra i primissimi che hanno accettato la sfida sono stati i
giovani Cooperatori del Nord Italia, e più precisamente
dell'lspettoria Lombardo-emiliana. Avevano programmato
da un anno, e hanno realizzato in questi giorni, un incon-
tro che si è rivelato originale, attuale, gradito: le premesse
per essere... fecondo.
Non un taglio storico - aveva precisato don Strap-
pazzon - ma realistico, in prospettiva. Cosa fare SUBITO.
Ottantacinque partecipanti di 4 lspettorie, quasti tutti
giovani, di cui alcuni operai e sindacalisti. Tutto intonato
sul mondo del lavoro, fin dalle prime battute: il canto «Se il
Signore non costruisce la città», la lettura della Gaudium
et Spes, 34: « ...col lavoro gli uomini e le donne prolungano
l'opera del Creatore e si rendono utili ai propri fratelli», la
preghiera comunitaria.
È toccato a un Dehoniano, padre Erminio Crippa,
esperto del settore, dare l'avvio con la riflessione «Pre-
senza cristiana nel mondo del lavoro •.
È partito dallo scandalo del secolo XIX - la frattura tra
mondo del lavoro e Chiesa - dando le varie spiegazioni:
quella dei rivoluzionari, la cattolico-sociale e la laica. Ha
denunciato, con la forza oratoria che gli veniva dall'espe-
rienza e, a volte, con realismo provocatorio, i peccati dei
padrini, dei lavoratori e dei lavoratori cristiani. In concreto
che fare?
1. Riconsiderare i valori del mondo operaio;
2. godere della grande novità che vi sono «apostoli» I
quali non sono «clero»;
3. far diventare la santità cittadina del supermercato,
della fabbrica, della professione;
4. rendere attualì le Encicliche sociali (Rerum nova-
rum. Laborem exercens);
5. vivere una santità nuova: della tecnica, della com-
petenza, della giustizia dell'impegno sociale, della vita fa-
miliare.
Anche la traccia per i gruppi di studio era graffiante. Ad
esempio:
- quali sono i peccati commessi dai cristiani alla na-
scita dell'industria e del movimento operaio?
- come impostare un piano pastorale salesiano, che
dia testimonianza agli operai?
- come possono essere collegati il mondo che lavora
a quello che soffre e che prega?
- come sviluppare una corretta spiritualità del lavoro?
Stile salesiano di presenza nell'ambiente di lavoro è
stato il Il tema trattato da Don Ennio Ronchi, insegnante
nelle Scuole professionali di Milano. L'oratore ha iniziato
con l'affermare che fa parte dell'identità del Cooperatore
uno stile salesiano di presenza: «fare esperienza di Dio
per avvicinare a Dio... Lui a casa nostra perché noi a casa
Sua... tra noi e il mondo Don Bosco non ha costruito un
muro».
Il centro della Relazione è stato «Il lavoro nell'espe-
rienza di Don Bosco». Una mamma lavoratrice: lui pastore,
contadino, studente lavoratore; lui prete nelle scuole pro-
fessionali e agricole, con una passione che lo consumava
per il troppo lavoro. Analizzando gli articoli del NR sul la-
voro ha concluso che il C.S. vi è presente come persona
qualificata, intrapendente, aggiornata, infaticabile.
(M.C. da «Cooperatores,, febbraio 1982)

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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PELLEGRINAGGIO
MARIANO EUROPEO
DELLA FAMIGLIA
SALESIANA
A TORINO
17•19 settembre 1982
Un pellegrinaggio ai luoghi delle proprie origini per la
Famiglia alesiana rappresenta un'esperienza particolar-
mente significativa: vuol essere un MOMENTO DI CRE-
SCITA. t arricchente sostare e meditare nei luoghi in cui
vissero Don Bosco, Madre Mazzarello e gli altri santi «sa-
lesiani»; dove Maria Ausiliatrice manifestò il suo straor-
dinario intervento nella fondazione della Famiglia salesia-
na e la sua viva presenza nello sviluppo dell'Opera •Che è
tutta di Maria» (Don Bosco)
PROGRAMMA
16/ XI arrivi e sistemazione negli albergi
17 - Ore 9,30: Assemblea nel salone d1 Valdocco. In-
contriamo Maria»: riflessione in comune e per gruppi
sulla presenza di Maria nella storia della salvezza.
nella nostra storia personale e in quella della Fami-
glia Sales,ana.
Ore 15,30: Presentazione delle proposte pratiche
per l'animazione mariana; scambio di esperienze.
Ore 17,00: Veglia eucaristico-mariana e Concele-
brazione.
18 - Pellegrinaggio alternativo: Al BECCHI oppure A
MORNESE.
19 - Ore 1O: Appuntamento generale nel cortile Dome-
nico Savio di Valdocco. e poi nel Salone-teatro.
Ore 11,00: Solenne Concelebrazione nella Basilica
di Maria Ausiliatrice per la Famiglia salesiana d'Eu-
ropa.
Ore 15,00 Nel Salone: Fraternità, Impegni mariani e
conclusione del Pellegrinaggio
I PELLEGRINI CHE NON POTRANNO PARTECIPARE AL-
L'INTERA PROGRAMMAZIONE SONO ATTESIA TORINO
DOMENICA 19 SETTEMBRE ALLE ORE 1O
Adesioni presso i rtspettlv, uffici ispettoriall.
LUOGHI
Visite a: TORINO - I BECCHI - MORNESE - MONDONIO
- RIVA DEI CHIERI. ECC
SPESE
Viaggio e ospita/,fà a totale carico del Pellegrino. Con-
tributo per i pullmans e la Busta del pellegrino. Disponibili
pranzial sacco, su prenotazione.
PARTECIPANTI
Salesiani, Figlie dt Maria Ausiliatrice, Cooperatori,
Cooperatrici, Volontarie di Don Bosco, altre Religiose
della Famiglia salesiana, Exall1evi/ e salesiani dell'Europa
MEZZI
- Momenti di preghiera in comune
- tempi di riflessione e di fraten,tà
- veglia eucaristico-mariana
- conoscenza della «terra santa salesiana»
- possibilità della riconciliazione
- pellegrinaggio «in comunione».
La preparazione personale e comunitaria sarà aiutata
da un sussidio che presenta un cammino di fede, la sintesi
della lettera del Rettor Maggiore don Egidio Viganò sul
rinnovamento della devozione mariana, e Indicazione per
impegni concreti.
CClc:JPEAATOAISAI.CSANGICl'J!>N
11 CONVl.G.NC EUf'IQr' EO
CON D.BOSCO
NEL DUEMILA
la missione del
cooperatore giovane
SECONDO
CONVEGNO
EUROPEO
GIOVANI
COOPERATORI
TEMA: «Con Don Bosco nel duemila. La missione del
Cooperatore Giovane».
Approfondimento ed esperienze sul tema.
Inoltre verifica della mozione finale del I Convegno
Europeo 1976.
PREPARAZIONE: studiare bene nelle diverse realtà
locali (attraverso Convegni, gruppi di studio, seminari,
carrefours...) il sussidio di preparazione al Convegno ap-
positamente preparato da Don Gianni Bazzoli.
PARTECIPANTI: Cooperatori giovani e quanti sono
orientatì a divenirlo per quelle Nazioni ove questa realtà è
in fase iniziale.
DATA: dalle ore 17 del 9 luglio, alle ore 17 del 12 lu-
glio 1982.
SEDE: Seminario Salesiano, Arevalo (Avila) Spagna.
Telef. dall'Italia 0034.918- 30.00.87.
Iscrizione presso I rispettivi uffici lspettoriali.
CONVEGNO
NAZIONALE
GIOVANI CC
D'ITALIA
Roma, 29 ottobre
1°novembre 1982
I• ~ 9.-\\ !Iertrf: ~ pro,
&!U.Jl~J-U.-ll1.,.1'~L u P1f[IC1)ll A'
"" J..!!..JUJL. Il C U C!iJ't'I Yl Mk __l!!!.J
·-• 1 ·... ...... ,.1. - ...., ·-·••t:••-• - 1-4.i... , . _ .,,............ a1 c-•-•t...,,•••'
11/43

2.2 Page 12

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J
Nel mesi passati numerosi sono stati I neo-
cooperatori. Spesso è stato il Reuor Mag-
giore In .Persona ad accogllere la «promes•
sa». (Nella foto: U Rettor Maggiore riceve la
promessa a Clstemlno (Brindisi) Il 28 no-
vembre u.s.).
L
~ .... _
l
4
Caltavuturo (Palenno): Mons. Emanuele Catarinlcchia, vescovo d1 Cefalù, è entrato fonnal-
mente nella Famiglla salesiana come cooperatore U 31 gennaio scorso. (Nella foto: L'ispettore
Don Calogero Montanti consegna al vescovo l'attestato di appartenenu durante una solenne
liturgia eucaristica nella chiesa madre).
Nel gennaio scoreo ovunque grande par-
tecipazione alla festa di Don Bosco, oc-
casione di riflessione 8Ulla nostra mi.s-
irione educativa. (Nella foto: nella catte-
drale di AJeesandria iJ volto sorridente del
fondatore in occasione della sua festa).
Conegliano Veneto (Treviso): Un momento di intimità in occairione della giornata della
Famiglia salelJÌana, li 7 febbraio u.s.
Numerose nei meej le «conferenze annuali» evolte in etile nuo-
vo. (Nella foto: Il delegato ispettoriale Don Corrado Bruno
evolge il tema ai Cooperatori di Torino Don Rua).
12/ 44
Codigoro (Ferrara): Sempre in piena attività il laboratorio Mamma
Margherita.

2.3 Page 13

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AUTOFINANZIAMENTO
Contributi pervenuti all'Ufficio na-
zionale dal 15 febbraio 1982 al 30
aprile 1982 pari al 25% dell'intera
n somma raccolta dai Centri, relativi al-
l'anno sociale 1981-82 (n. Centri):
PRO FESS I OHAL IH
DO CE HlE
E P EDAG OGn
S AL ESI ANA
Alessandrla - M. Ausiliatrice (L.
25.000); Alessandria - Rione Cristo (L .
2.500); Alessandria - Rione Monserrato
(L. 5.000); Alessandria - Rione Pista
(L.15.000); Acqui Terme (L. 30.000);
Bari (L. 50.000); Bellano (L . 8.000);
Belledo (L. 4.000); Bologna - S. Cuore
(L. 30.000) - Borgomanero (L. 50.000);
Borgo S. Martino (L. 2.500); Bosio (L
2.500); Bova Marina (L. 3.175); Brescia
(L. 50.000); Bressana (L. 10.000); Ca-
luso (L. 10.000); Campo Ligure (L.
13.400 + 6.750); Chiari - SOB (L.
50 000); Chieri S. Teresa (L. 70.000);
Conegliano (L. 25.000); Cumiana (L.
50.000); 01 Tommaso Salvatore - Roma
(L 25.000); Fenegrò (L. 5.000); Forti (L.
15.000); Formigine (L. 20.000}; Fusi-
gnano (L. 50.000); Gabiano (L. 7.500);
Giarole (L. 10.000); Genova - e .so
Sardegna (L. 60.000); Gubbio (L.
20.000); lspett. Torino - Centrale
(FMA + SDB) (L. 100.000); !spett. To-
scana - FMA (L. 100.000); Ivrea - SOB
(L. 25.000); L 'Aquila (L. 25.000); Lom-
briasco (L 20.000); Lorenzaga (L.
7.500); Loria (L. 12.500); Lugagnano
d'Arda (L. 10.000); Lu Monferrato (L.
10.000 + 5.000); Macerata (L, 25.000);
Marano (L. 20.000); Mazzanno (L.
20.000); Milano - S . Ambrogio (L.
30.00Q); Mirabello (L. 5.000), Moncri-
vello "fL. 5.000); Molfetta (L. 40.000);
Montaldo Bormida (L 5.000); Montog-
gio (L. 10.000}; Napoli - Vomero (L.
45.000); Novara - S. Lorenzo (L.
10.000); Occimiano (L. 5.000); Oglia-
nico (L. 10.000); Orlo (L. 10.000); Pe-
trizzi (L. 10.000); Pieve a Nievole (L.
20.000); Pomaro Monferrato (L. 5.000):
Potenza - S. G. Bosco (L. 20.000); Ra-
venna - SDB (L. 25.000); Rimini (L.
30.000); Rollo Carlo - Lecce (L.
10.000); Roma - M. Mazzarello (L.
20.000); Roma - V. Togliatti (L. 50.000),
Roma - V. Dalmazia (L 50.000): Rop-
polo (L. 5.000); Samarate (L. 20.000);
S. Benigno Canavese (L. 50.000); Sor-
mano (L. 2.000); Soverato (L. 15.000);
S. Salvatore Monferrato (L. 5.000);
Torino - M. Ausiliatrice (L. 50.000);
Torino - S. G. Bosco (L. 40.000); Torino
- Monterosa (L. 50.000); Torino - Ri-
chelmy (L. 50.000); Tortona (L.
12.500): Torre Annunziata (L. 20.000);
Treviglio (L. 50.000); Venosa (L.
10.000): Vigo di Cadore (L. 32.500);
Vignole Borbera (L. 2.500 + 10.000);
Vigonovo (L. 10.000); Villanova (L.
5.000); Villareggia (L. 10.000).
Totale L. 1.959.825
Una iniziativa da imitare
Incontro per Cooperatori insegnanti della Sicilia
esteso ai docenti esterni delle scuole salesiane
Se il Cooperatore è un educatore per natura tanto più lo è se per pro-
fessione è inserìto nel mondo della scuola.
L'I ncontro svoltosi a Catania il 28 febbraio ha voluto offrire ai Coo-
peratori insegnanti un contributo alla loro preparazione professionale.
Per questo il tema trattato da Don Gaetano Mìgliazzo, preside del liceo
salesiano S. F. di Sales, è stato: «Attualità del metodo educativo di Don
Bosco nell,a scuol,a oggi con particol.are riferimenw ai nuouz orientamenti
didattici e pedagogici».
Gli ottanta partecipanti lo hanno approfondito divisi in tre gruppi:
Scuola elementare e materna, media e media superiore, per esaminare le
problematiche della scuola in Italia e il contributo della pedagogia salesiana
alla loro soluzione.
La celebrazione eucaristica fu presieduta dal vicario dell'ispettore, Don
Giuseppe Sammuto. All'offertorio il più significativo dono fu la presenta-
zione di una domanda a Cooperatrice di una delle presenti.
Al pomeriggio saluto del locale Capo-ufficio della SEI, significativo
della necessità di sostenere le edizioni valide ed educative che questa edi-
trice offre al mondo della scuola.
(Nel numero prea.dente errata corrige: Mascall
L 1.000, leggere L 10.000 Roma - v ,a Appia L
15. 00. leggere L. 15 000)
13145

2.4 Page 14

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LA NOSTRA
I la vori per la costruzion e d el santuario in fase dJ avanzamento.
La visita alle famiglie del barrio è un occasione per la catech esi anche agli anziani (nella
foto: Incontro tra due ge n erazioni, Olimpia e un vecchio de lle baracche).
Offerte pervenute
dal 16 febbraio al 31 marzo 1982
CC Cremona
L. 50.000
CC Cumiana
50.000
CC. Acqui Terme
20.000
CC. Torino - S. Giov. Ev.
100.000
Cooperativa Faenza
50.000
Matarazzo M. Antonietta -
Gaeta
45.000
Felici Roberto e Rosaria
100.000
CC Santulussurgiu (Ca-
gliari)
100.000
Doldi Giancarlo - Rove-
reto di Credera
10.000
CC Ottaviano (Napoli)
45.000
CC Sicilia
2.000.000
CC Messina - Don Bosco
500.000
CC Toscana (FMA)
110.000
Amici di Concetta Firrin-
cieli - Ragusa
510.000
Bavastro Alma - Novi Li-
gure
15.000
CC Torino - S. Paolo
100.000
Totale
L. 3.815.000
Uscite_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
Acquisto cancelleria e
materiale di cartoleria
137.000
Nella recente settim ana Santa, al termine della Via Crucis per le str ade d el barrfo.
La catechesi occaaione dJ elevazion e e sviluppo (Nella foto: Maria Concetta al lavoro).
Offerte pervenute
dal 1° al 30 aprile 1982
Lanari Antonio Mario
Francesca
Fam. Bandinelli - Roma
CC Torino - Lingotto
CC Torino - M. Ausiliatri-
ce
CC Chieri - S. Teresa
Napoli (raccolta da un
Cooperatore in occasione
di una festa di carnevale)
Dal Pane Adriana
Faenza
Bolzano - Rainerum: la-
boratorio M. Margherita
Santeramo in Colle (Bari):
bambini della scuola ma-
terna «Via Romita. of-
frono il premio ricevuto
nella rassegna dei gruppi
mascherati
CC Roma - Via Ginori
L. 20.000
50.000
80.000
180.000
900.000
110.000
10.000
250.000
100.000
50.000
Totale
L, 1,750,000
Uscite_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
Trasporto materiale all'im-
barco
L. 79.000

2.5 Page 15

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MISSIONE DI TRELEW IN PATAGONIA LE MIE
PREOCCUPAZIONI...
Amore e fantasia per aiutare Trelew
Ripetutamente in questi giorni,
ho manifestato le mie preoccu-
«Anche quest'anno, il 20 febbraio, organizzato dalla consi-
gliera per le Missioni, si è svolto al S. Giovanni Bosco di Messina,
uno spettacolo teatrale. Erano presenti il delegato ispettoriale,
Don Roccasalva e la signorina Foti del Consiglio lspettoriale.
La signora Ignaziella Bianca Cusimano, aubice, regista ed
interprete della commedia rappresentata e la sua compagnia
hanno generosamente aderito all'invito. Il ricavato è per Trelew.
Tutto è riuscito molto bene, anche per l'interessamento della
consigliera per le missioni signorina Santfoi Maria.
Abbiamo inviato la somma sul e/e postale. Le accludiamo una
foto della commedia fatta in occasione di «El dia de Trelew».
pazioni ed espresso i miei voti per
una pacifica soluzione del con-
flitto che oppone l'Argentina, alla
Gran Bretagna per il possesso
delle Isola Falkland o Malvinas...
Invito voi e tutti i cattolici del
mondo, in particolare quelli che
vivono nei due Paesi coinvolti
nella vertenza, ad unirsi alla mia
preghiera perché il Signore ispiri,
ai governanti responsabili, de-
cisione e coraggio nel cercare in
«f Cooperatori di
Cannara, affezionati
all'Opera Missio-
naria di Trelew, an-
quest'ora forse decisiva, le vie
dell'intesa, con sapienza e ma-
gnanimità, al servizio del bene
insostituibile della pace dei loro
che attraverso Ber- popoli e per la tranquillità del
nardino, hanno rea- Continente americano.
lizzato per la co-
(Giov. Paolo II, :JIS aprile IfltlZ)
struzione della nuo-
va Chiesa la somma
di L. 750.000.
La cifra èstata raccolta:
- facendo una lotteria
- sensibilizzando la popolazione scolastica
- raccogliendo le offerte in parrocchia
Tutto questo è stato fatto nella settimana di preparazione alla
festa di S. Giovanni Bosco, proprio per onorarlo meglio.
Il 31 sera poi, hanno concluso, riflettendo sulla documentazione
«Trelew• proiettata da Bernardino e commentata dal reverendo
Don Stella Sidney, direttore dell'Istituto salesiano di Perugia.
La partecipazione a tutte le iniziative, ha testimoniato for-
temente, l'amore di questa gente a Don Bosco e alle sue opere,
specialmente se Missionarie!
Con affetto per tutta la famiglia salesiana».
~~- -'Wl,
~.,.._~.
l(,,_Ml...L:_.u....
~ ,.,_H,ttt; .(_ ,ti
15147

2.6 Page 16

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Spedlz. In abbon. postale • Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Oumdicmale dt lnform1Jzione e di cuhura reliQio:m
L'edizione di metà mese del BS è partico-
larmente dest inata ai Cooperatori Salesiani
Direzione e amministrazione: Via della Pi-
sana, 1111 • C.P. 9092 • 00100 Roma-Aurelio
Tel. 69.31 .341
Direttore responsabile: Enzo Bianco
Redattore: Armando Buttaretli - Viale dei Sale-
siani, 9 • 00175 Roma . Tel. (06) 74.80.433
Autorln. del Trib. di Torino n. 403 del 16 lebbra io 1949
C. C. Postale n , 2-1355" in1e,1a10 a, Direzione Generale
Opere Don Bosco Torino
C.C.P. 462002 lnte,t. a Dir. Gen. Opere D. Bosco - Roma
Per cambio d'indirizzo inviare anche t'indirizzo precedente
!_ _ MONDO NUOVO _ _ __
FINESTRA
SU LOUIIDES
NUOVA SERIE
delle
LETIURE CATTOLICHE
FONDATE
DA DON BOSCO
Sono usciti I numeri 46 e 4 7
VACANZE ESTIVE PER
COOPERATORI SALESIANI
FONTANAZZO (Trento)
presso Soggiorno Don Bosco
DOLOMITI - Val di Fassa
dal 3 al 31 luglio
Informazioni e iscrizioni presso il
proprio ufficio ispettoriale
16/48