Bollettino_Salesiano_195303


Bollettino_Salesiano_195303

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25 feblnla: .Anniversario del-
1' eccidio del Seno di Dio
Mlns. Luigi Verslglla. vittima
- can Don caJllstD Canvarla -
del bolsc8vismo cinese.

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A. LXAVII . N. J
I ' FEBBRAIO 19$)
Un appello del Santo Padre
che va al cuore di ogni buon Cooperatore Salesiano
Sua Sa11tità termmai•a il m,rahile Rad,omessag_~io 11atali::w con una patema esQrfa:::ùme a /m•,,re
dell'eserrit1J d11/ora11te dei pot•n'i di fu/lo il 1111md11.
I 11l)s/ri Cooperatori, ricorda11d" che per D1111 Bosco ogni drsulaw del l'upu ern 1111 m:,1a1td1J, t·oglw1111
essere tra , prim, ad accogliMt' l'accorato invito del J"icari() d1 Cristo, i11tens1Jic111ufo la loro artivit,ì ca-
ritativa dirt•//r, a mitigar/' le sofferen::::e materiai, e spirituali dri fratelli oppnmi dalla poverlt• r d{ll/a
miuria, sopml/111/0 dl'i fu11ci11lli p1n.'eri e ahhand,mati, che costit11iw11111 il ca111p11 predi/e/I() di lm•1m1 dt'lla
Famiglia di Don Bosco
LE SOFFERENZE DEI POVERI
Realistico e c<11m11(X•enle il qtwdro delle sojferem::e e delle misl'rie dei poveri di oggi. che la ,•ihraJa
parola d1•/ Santo Padre prl'Si'11W i11 quesli termini:
« Passano dinanzi agli occhi dello spirito le famiglie, sulle quali incombe, come spettro
minaccioso, iJ pericolo dell'inaridirsi della fonte di ogni guadagno col repentino cessare del
lavoro; per altre, a questa precarietà de lla mercede si aggiunge la insufficienza di essa, tale
che non consente loro di acquistare un conveniente vestito, e nemmeno il v.itto necessario
per non ammalare. La condizione peggiora, quando esse sono costrette ad abitare in poche
stanze senza mobilia e del tutto prive di quelle modeste comodità che rendono meno sten-
tata la vita. Se poi la stanza è una sola e deve servire a cinque, sette, dieci persone, ognuno
può immaginare il disagio! E che dire di quelle famiglie, che banno un qualche lavoro, ma
non una casa, e vivono in baracche posticcie, io tane che non si assegnerebbero neanche
aUe bestie?
» Amara è altresi la miseria di coloro che, rimasti pressocbè spogli di ogni loro reddito
per la costante e quasi cronica svalutazione della moneta, sono caduti nella più grama indi-
genza, spesso dopo una vita di parsimonia e cLi faticoso lavoro, ora costretta a concludersi nel
rossore del mendicare.
>> Ma lo spettacolo più desolante si presenta allo sguardo, quando s i tratta di famiglie,
alle quali manca tutto. Famiglie in · miseria nera,': il babbo non lavora; la mamma vede
languire i suoi bambini nell'assoluta impossibilità di soccorrerli; ogni giorno manca il pane,
ogni giorno manca di che ricoprirsi, e guai a tutti quando la malattia viene ad annidarsi in
quella caverna trasformata in abitazione umana ».
I q11r~/t' dol11rnse visioni di put•erlà il cuore del Ptldre r opprrsso da 1111'ttmg11scill muriate•• ~opra1111110
perd,e pr11s11 111/r lrisli cmHr,:11m':::t' della miserw : le mala!//;•, il 111tllcostL1111e, il tf,.l,110.
« Diletti figli, poveri e miseri di tutta la terra! Noi preghiamo Gesù che vi faccia sentire
quanto siamo vicini a voi con la Nostra ansia paterna, piena di angoscia e di trepidazione.
Sa il Signore come Noi vorremmo avere la onnipresenza e la onnipotenza di Lui per en-
trare in ciascuna delle vostre dimore a portarvi aiuto e conforto, pane e lavoro, serenità e
pace. Vorremmo esservi daccanto, mentre siete oppressi dalla stanchel!:za nei campi e nelle
officine, m entre siete desolati per le malattie che vi affliggono o straziati dai morsi della fame».
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IL SOCCORSO DELLE MISERIE
l\\la il Santo Padre, per i po·r:eri, no11 si limita 11 pregare e a pro1.·are sentimmti di compassione; Egli
dona generosamente quanto generosamente riceve dai figli più facoltosi e caritatevoli di tutto il mondo.
Come Gesiì, durante il SIio soggiorna terreno, spinto dalla 111ag11animità del suo cuore sensibilissimo, ponN.'a
le sue delizie nel chinarsi commosso sulle piaghe degli infermi e sui cenci della povertà, così il Santo Padre
durante frj/fo il suo Pontificato, specie negli mmi della guerra, si è prodigato i11 tutti i modi perchè la
rnrità dt•ffa Chiesa giungesse 0•111mq11e ci fosse 1111 cuore in pena, lii! poi•ero in necessità.
« Noi stessi negli anni cosi ardui del Nostro Pontificato, abbiamo voluto che quanto af-
fluiva a Noi da varie parti del mondo per la carità dei fedeli più facoltosi, si riversasse con
flusso costante a soccorrere i Nostri figli più poveri e abbandonati. Abbiamo voluto essere
accanto ai profughi e aiutarli a tornare alle loro case; abbiamo cercato gli orfani per assi-
curare loro un tetto, un pane, un'altra mamma. Ci siamo studiati di raggiungere i carcerati,
i malati, i prigionieri di guerra trattenuti ancora lontani dalle loro terre, le vittìme delle ter-
ribili inondazioni.
» Pur troppo ogni volta abbiamo dovuto notare con sommo dolore che i Nostri sforzi
erano e sono inadeguati alla gravità e alla moltitudine dei bisogni. Per questo vorremmo che
un più intenso e, per cosi dire, moltiplicato amore verso i poveri susciti come un fiume
di soccorso, santamente impetuoso, il quale penetri ovunque è un vecchio abbandonato, un
malato indigente, un bambino che soffre, una madre che si strugge di non poter far nulla
per lui».
COME GESÙ
A formare questo fiume di soccorso, santamente impetuoso, i nostri Cooperatori vogliono contri-
buire nella misura consentita dalle loro possibilità, poten;;:iate però da u11a genero:sità che sa adeguarsi
offe necessità dell'ora. Perciò accolgono con riconoscenza le diretti11e che il Papa loro nello stesso Mes-
saggio a_{!inchP la loro carità sia 111odellata su quella di Dio, che q11a11do si fece 11or,w, diven11e il cuore
più amante, più tenero, più delicatamente compassionevole per qualunque miseria umana, seuza esclusioni
o risen•e. Ecco le parole del Santo Padre:
« Certo Gesù non cruese se e fino a qual punto la miseria, che aveva dinanzi, ricadeva
a difetto o a mancanza dell'ordinaniento politico ed economico del suo tempo. Non però
quasi che ciò fosse a Lui ind.ifferente. Al contrario, Eglì è il Signore del mondo e del suo or-
dine. Ma come personale fu la sua azione di Salvatore, cosi volle andare incontro alle altre
miserie col suo amore operante da persona a persona. L'esempio di Gesù è oggi, come sem-
pre, uno stretto dovere per tutti.
» La migliore organizzazione caritativa non basterebbe da sè sola all'assistenza degli uo-
mini in miseria. Occorre aggiungere necessariamente l'azione personale, piena di premure,
sollecita a superare le distanze fra il bisognoso e il soccorritore, e che si appressa all'indigente,
perchè è fratello di Cristo e anche fratello nostro.
>> La grande tentazione di un'epoca che si dice sociale, nella quale - oltre la Chiesa -
lo Stato, i Comuni e gli altri Enti pubblici si dedicano a tanti problemi sociali, è che le per-
sone, anche credenti, quando il pove_ro batte alla loro porta, lo rinviino semplicemente al-
l'Opera, all'Ufficio, alla organizzazione, slimando che il loro dovere personale sia già suffi-
cientemente adempiuto coi contributi prestati a quelle istituzioni mediante il pagamento di
imposte o doni volontari.
» Senza dubbio il bisognoso riceverà allora il vostro aiuto per quell'altra via. Ma spesso
egli conta anche su voi stessi, almeno sopra una vostra parola di bontà e di conforto. La
vostra carità deve rassomigliare a quella di Dio, che venne in persona a portare il soccorso.
È questo il contenuto del messaggio di Betlemme ».
Per attuare questo ideai.e è necessaria la carità, llOn bastano le altre virtù, come la fede, il timor di
Dio, l'amore coscienzioso del d01;ere, il desiderio di acq11isfa,re 11n merito di più. Nessuno di questi 1110-
tivi in sè b11011i, b11011issi111i, vale la cmità che, come dice S. Paolo, è più grande di /111/e le altre virtù
e quindi migliore, sia riguardo a Dio e sia agli occhi degli uomù1i, che 11e sanno apprezzare tutto il •1.>,1-
lore quando, come nei Santi, è carità vera e paga di perso11a.
42 -

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l POVERI CHE I COOPERATORI PREDILIGONO
Nel corso del 5110 Radiomessaggio, il Santo Padre invita a soccorrere in modo particolare i piccoli,
i fa11ciulli oppressi dalla miseria, affi11chè 110n dive11ti110 facile preda delle malattie e del vizio.
Si noti in proposito l'impressio,umfe accordo Ira il pensiero del Papa e qu.ello di Don Bosco.
li Santo Padre dice:
« N on è raro il caso della miseria che induce al delitto. Chi pratica, per debito di carità,
le carceri, continua ad a ffermare che non pochi uoIIlini, dal fondo onesto, sono finiti in pri-
g ione, percbè la estrem a inopia l i aveva spinti a qualche atto inconsulto ».
Don Bosco n lio11e nel I883 diceira:
<• Sapete, o signori, dove stia la salvez7,a della società?... la salvezza della società è nelle vostre
tasche. Questi fanciulli raccolti <lai Palronage e quelli mantenuti <lall'Oeu'l:re des ,../leliers attendono i
vostri soccorsi. Se voi adesso vi tirate indietro, se lasciate che questi ragazzi diventino vittime delle
teorie sov.>versive, i benefici che oggi rifiutate loro verranno a domandarveli un giorno non più col
cappello in mano, ma mettendovi il coltello alla gola e forse, insieme colla vostra roba, vorranno pure
l..1 vostra vita... ».
Come l'ha compreso he11e il pemiero del Papa e del nostro santo Fondatore quello po'l.'era do1111,a di
cui ci scrive 1111 nos/ro Cooperatore accompag11a11du11e l'umile nfferta! <1 Da tma povera ~1ecchietta di
79 armi mi è stato affidato il compito di inviare a rotes/a Direzione Opere Don Roseo L. 300, accrmm-
late lira per lira in 1111 periodo lungo di tempo, per aiutarr n togliere dai pericoli della strada i fanriulli
poveri e abbandonati».
Voglia il Signore che tutti i nostri Cooperatori, specialmente quelli che la Pro~,viden:::a ha fornifo di
maggiori disponibilità, aaolgano l'invito del Papa e siano degni successori di quelli a,· quali San Gim>1m11i
Bosco rendevo questa commossa testimoniaw:::a:
<1 Colla vostra carità abbia.mo cooperato colla grazia di Dio ad asciugare molle lagnmc e :i :;al-
vare molte anime. Colla vostra carità abbiamo fondato numerosi Collegi cd Ospizi, dove furono e
sono mantenuti m igliaia di orfanelli tolti dall'abbandono, strappati dal pericolo della irreligione e della
immoralità, e mediante una buona educazione, collo studio e coll'appremlimento <.Jj un'arte, fatti
buoni cristiani e savi cittadini ».
T utte le opere di carità che fiori.scrmo nella Chiesa devono essere sostenute dai Cooperatori Salesiani,
come ricordava /uro il Santo Padre 11el grande discorso del 12 settembre smrso; ma lo stesso Sommo Po11-
tefice soggiungeva rhe « l'educazione della gioventù povera e pericolante è lo scopo precipuo
che l'anima ardente di Don Bosco additava alla fom attività; e il segnalarsi in questo
campo dev'essere, come fu sempre fin qui, la to1·0 gloria».
« Oggi - soggiungeva il Santo Padre - questo dovere e questo vanto sono, come vedete,
di una urgenza che supera l'aspettativa stessa del vostro Fondatore. Il mondo cattolico è,
come non mai, il bersaglio di tutte le forze del male, e la gioventù, cioè il domani del
mondo, è di queste forze coalizzate la posta ambita, che dà la garanzia della vittoria ».
È dz.ui.que ·necessari.o strappare questa vittoria dalle 111a11ì dei 11e111ici di Dw fi11 die siamo i11 WRpo,
nccogb'.endo cvn sl(1'1'1cio L'appello d!!l Papa, che mira a mobilitare tutte lefvr:se dei buo1Ji per u11a gra11dioso
opera di carità a i•antaggio dei nostri .fratelli poveri, e bt particolare di quella catrgoria di poveri che è
la prediletta del Sig11ore: i fanciulli.
COOPERATORI SALESIANI A ROMA
Atti del Convegno dell o scorso settembre: cronaca, discorsi, fotografie.
Si sped irà entro febbraio a quant i invieranno l'offerta di 500 lire a:
UFFICIO CENTRALE COOPERATORI - Via Cottolengo, 32 - TORINO (709)
- 43

1.5 Page 5

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La festa dell'l mnlacolata.
La sera della l'igilia si tenne la tradizionale
accaJcmia, nella quale i giovani i,tuJenti e artigiani
l'he gremivano il bel teatro attorno ai Superiori,
con declamazioni, canti cd esecuzioni sinfoniche
per banda scppcro csprimcre in giovanile letizia
i loro filiali sentimenti alla \\'ergim: rmmacolata.
Di particolare effetto furono i due imponenti cori
a 4 voci dispari: l'Ave llaria di C. Ramclla c il
Rl'ginfl ('oeli di P. Mascagni.
Un numero eccezionale poi quest'anno accrebbe
!"entusiasmo. Fu proiettata per la prima Yolta la
filmina a proiezione fissa sull' hmnacola!a, opera
ùi squisita fattura in 120 quadri del proL P. Fa-
varo Ji Torino, su testo preparato dall'l!ffit·io Ca-
te;:chistico Centralc. La realizzazione in trdwiculor
(Frnania-rnlur) era stata curata nei laboratori sa-
k·siani ciel Colle Don Bosco. Tale fu la hcllezza
ùcllc composizioni pittoriche, la genialità dell'im-
postazione, la magia del colore, impreziositi da un
commento sonoro ripreso a mezzo del magneto-
fono, da lasciare in tutti la più soa,·e irnpressione.
Chiuse la bella serata la rappresentazione del
noto bozzetto Satana di A. Berton.
Alla fine parlò il Rcltor Maggiore, che ricorùb
come la santità dcl B. Domenico Savio sia stata
un dono <ldl'Immacolala, avendo comincialo a
delinearsi 1'8 dicembre del 1854, giorno della de-
finizione del Dogma; e invitì1 tutti a innalzare fer-
viùc preghiere per la sua canonizzar.ione, espri-
mendo l'augurio che come l'inizio della santità
del Savio coincise con la proclamazione del dogma
dcli' lmmacolata, cosi anche la suprema 1,lorifica-
zionc dell'angelico Allievo di Don Bosco possa
coinridorc con la data centenaria di tale detini-
z1onc.
La cclt:brazione <lella festa .:bhe la solennità tra-
dizionale nella nostra Hasilic.1. li Piccolo Clero
all'altar.e con la devota esecuzione delle cerimonie,
e i musici dall'orchestra con la ben eseguita '.\\'lessa
solenne a 4 voci del :\\l.0 Luigi Lasagna, gareggia-
rono nel rappresentare degnamente ai piedi della
Yerginc la giovent11 salesiana sparsa nd mondo.
TORINO - Casa Madre.
Solenne accoglienza a S. E. il Prefetto di Torino, Don. Carcaterra. Parra Sua Eccellenza.
44 ~

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o e e o~
11 nostro venerato Rettor l\\laggiore volle com-
memorare l'anniversario della sua Ordinazione sa-
cerdotale moltiplicandosi per intervenire alle prin-
cipali manifestazioni tiella giornata e procurare a
tutti i suoi lìgli <lell'Oratorio la gioia della sua
presenza.
Alle 8,:w celebri> all'altare di Maria Ausiliatrice
per le \\'arie sezioni <ldl'Oratorio Festivo. Alle 9,30,
dopo di aver ricevuto l'omaggio della bandina mu-
sicale degli oratoriani, presiedette ali'Assemblea
annuale dell'Unione Ex allievi del m.:desimo Ora-
torio, illustrando ai soci la figura di Mamma Mar-
gherita, quale modello <li educazione materna, eJ
anche paterna - soggiunse - perchè seppe fare
sapientemente anche le parti del padre defunto.
Alle 11, nella chiesa di S. Francesco di Sales,
i soci delle varie Compagnie religiose che fioriscono
tra i giovani interni ebbero l'onore di essere ac-
cettati personalmente dal Rettor l\\laggiorc, che ri-
volse anche a loro paterne parole programmatiche
per l'anno in corse,.
Nel pomeriggio il signor Don Ziggiotti un-
partì la benedizione eucaristica, dopo la quale
~olle essere ospite dell'associazione Auxilium, pr,·-
siederne l'Assemblea generale, distribuire le tc~-
sere ai soci, 1 isitarc la mostra, assistere alle <.-sccu-
zioni dell'orchestrina e della corale sorte in seno
ali'Associazione e sottolineare con efficace parola
el'idcali dcll'A11xi/i11m, che mira a preparare uo-
mini della statura di tanti ex soci che oggi ne por-
tano alta la bandiera in tutti i campi della I ita so-
ciale. « A voi, giovani - concluse il Rettor Mag-
gion: - l'onore e l'impegno di essere degni di
quelli che vi hanno preceduti nella gloriosa
Auxi!im11 •►.
La visita di S. E. il Prefetto di Torino.
Solenne, ma in una cordiale acia di famiglia, si
svolse il ricevimento dato dalla Casa l\\Iadrc a
S. E. il Prejcllo di Torino, D1111. Gio1.•w111i Carca-
/1:rra, nella sua visita ufficiale ai Salesiani, di mi
fu, per cinque anni, allievo in Castellammare di
Stabia (Napoli). Erano ad attenderlo, nell'ampio
TORINO - .-0 Oratorio Festivo di Doa Bosco. - Il Rev.mo Rettor Maggiore preliliede
l'Assemblea annuale dei soci deU'Au.rilimn e distribuisce le tessere per il 1952-:1953.
- 45

1.7 Page 7

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teatro nuovo dell'Oratorio, completamente pieno,
k rappresentanze giovanili di tutti gli Istituti di
Don Bosco in Torino con bandiere, un gruppo di
Figlie di Maria Ausiliatrice e distinte personalità.
Ricevuto e introdotto dal Rettor Maggiore coi
Superiori del Capitolo, venne salutato dalle note fe-
stose della banda, alla quale seguì il canto dell'inno
Sul mio labaro brilla una stella, su musica del
M.o Anrolisei.
li Rev.mo sig. Don Ziggiotti, nel fame la pre-
sentazione, si disse lieto di salutare, nella prima
Autorità civile di Torino, un e.x allievo di Don Bo-
sco che disimpegna così onorevolmente l'alta e
difficoltosa carica di cui e stato insignito dalla fi-
ducia del GoYerno nazionale, e rievocò, da una
composizione scolastica conservala dall'antico suo
professore di ginnasio Don Garro, presente e a
lui vicino, i delicati sentimenti familiari che anima-
vano l'allora gionme collegiale.
Canti e musiche scelte si avvicendarono quindi
con perfetta esecuzione, sotto la guida dei '.'vl.1 La-
sagna e Lamberto, tra cui l'originale intermezzo
111 un mercato persiano e il solo e coro Inneggiamo
dalla ,, Cavalleria•> di Mascagni. Particolare in-
teresse destarono il dialogo commovente degli
Orfani dei Carabinieri, rappresentanti l'Istituto
di San Mauro Torinese, quelio brioso degli Arti-
giani e Studenti della Casa Madre e la declama-
zione del pascoliano I imo a Torino, fatta con arte
da un liceista di Valsalice.
A tutti rispose con sentite espressioni S. E. il
Prefeuo, ringraziando specialmente il Rettor Ma~-
giore, sig. Don Ziggiotti, e commemorando, con
affetto filiale, lo scomparso sig. Don Ricaldone.
Dopo il ricevimento ufficiale, S. E. volle ancora
trattenersi qualche momento coi Superiori in ami-
chevole conversazione per rivivere con essi ricordi
di collegio e di vita salesiana.
L'umiltà nello glorio
ALTRE FESTE IN ONORE DI SANTA MARIA MAZZARELLO
lnlTALIA si svolsero solenni le feste di Casale
Monferrato, preparate dal triduo in Duomo, che
volle predicare lo stesso Ecc.mo Vescovo Monsi-
gnor Angrisani. Grande interesse suscitò nei fedeli
la significativa cerimonia dell'offertorio, svoltasi
nei tre giorni con richiami all'antica offerta litur-
gica. A Bari predicò e tenne pontificale nel vasto
tempio del Redentore S. E. Mons. Salvatore Ro-
tolo, e impartì la trina benedizione l'Em.mo Car-
dinal Mimmi. A Conegliano Veneto l'Ecc.mo
Mons. Zaffonato pronunziò il discorso inaugura-
tivo del triduo. Il terzo giorno suscitò vivo inte-
resse la l'vlessa prelatizia in rito armeno, celebrata
da S. E. Mons. Ulohagian. Alla festa partecipò
tutta la cittadina, che gremì il Duomo e portò in
trionfo la reliquia della Santa in una grandiosl
processione. Alla commemorazione civile fu pl'e-
scntc S. E. il Prefetto di Treviso con le altre Au-
torità. A Rapallo intervento dell'Ecc.mo Vescovo
Mons. Marchesani e suggestiva processione con
fiaccole accompagnata dalla banda cittadina. A Bu-
sto Arsizio fu celebrata la S. Messa nella liturgia
bizantina di S. Giovanni Crisostomo in lingua pa-
leoslava. Incontenibile la massa di fedeli, bramosa
di assistere alla sacra Azione, a cui aggiunsero so-
lennità e decoro le magistrali esecuzioni dei Chie-
rici del Seminario di Venegono. Le feste di Mes-
sina furono onorate dall'Ecc.mo Arcivescovo
Mons. Paino, circondato dal Capitolo della Catte-
drale, e coronate con la commemorazione civile te-
nuta dall'Oo. Sen. Prof. Lazzaro, presenti tutte le
Autorità. Anche a Fa.enza le celebrazioni furono
rese più solenni dalla presenza e dalla parola di
S. E. Mons. Battaglia.
Nel BRASILE si ebbero grandiose feste a Rio
de Janeiro nella chiesa matrice di S. Francesco
Saverio, pre$iedute dal Vescovo missionario sale-
siano Mons. Massa, e chiuse con un solenne corteo
di fedeli, elettrizzati dalla fervida eloquen7.a di
Mons. Mac Dowell, arciprete. A Campogrande
furono caratterizzate da solennità di riti, candore
di prime Comunioni e concorso di fedeli. A Cu-
yabà S. E. l'Arciv. salesiano Mons. De Aquino
Correa volle che le funzioni si celebrassero nella
storica cattedrale e fossero coronate da un'impo-
nentissima processione che, per straordinaria af-
fluenza, pietà e pompa, presentò uno spettacolo
senza precedenti. Nella città di Lorena le feste
furono aperte in cattedrale dal Rcv.mo Don Re-
sende, Membro del Capitolo Superiore, e rese so-
lenni dal pontificale dell'Ecc.mo Vescovo Mon-
signor Peluso. A Silvania, nello Stato di Goias,
l'umile Santa ebbe onori trionfali, cui partecipa-
rono la popolazione in massa e le Autorità. La
banda musicale dell'«Ateneo Don Bosco», giunta
da Goiania, accompagnò l'inno ufficiale della Ca-
nonizzazione, cantato a voce di popolo.

1.8 Page 8

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Anche negli STATI UNITI si chbero altre ce-
lebrazioni in onore ddla Santa. Ricordiamo quella
di Tam pa, nella Fionda, con larga partecipazione
di tutte le Organi;r,zazioni cattoliche; e di S. Fran-
cisco in Californi,1, srnltesi con splendore nella
rnsta parrocchia sak-siana dei ~s. Pietro e Paolo
con l'intervento di ~- E. ?\\lons. Uonohoe, \\\\:scovo
Ausiliare.
ln FRANCIA la Santa fu festeggiata anche a
St. Cyr, per iniziati,·a dell'antico Orfanotrofio,
che serha tra le sue mura il profumo delle virtù
della Santa, lasciatovi durante la gra,·e malattia
dei suoi ultimi mesi. Lo stesso Ecc.mo Vescovo
!\\fon.s. Gaudel ne tessi: l'elogio. l\\ltre grandiose
funzioni si svolsero ndl:i cattedrale- di Tolo ne.
Nella SPAGNA la santa :vfadre fu onor.ita a
Telde, l'antica capitale delle Canarie, e a Las Pal-
mas, la capitale odil·ma, con intervento di S. E. il
\\"cscovo Mons. Pildain y Zapiain.
In AU STRIA rìrnrdiamo ì festeggiamenti di
Ionsbruck, svoltisi nella vasta cattedra.le, dove
fu eseguita a coru di popolo la l\\tes.-;.1 dello '-chu-
hert. \\ sera comm1.:morazione ntl salone del Con-
servatorio, gent1lrncnte offerto dalle Autontà
cittaù.inc.
ln GERMANIA le feste <li Monaco chiusero
il cido ,.lcllc celebrazioni dcll' lspcttoria .\\ustro-
Germanica. Grandiose le funzioni e commnvcnte
lo spettacolo della Comunione veramente ge-
nerale.
;\\d CONGO BELGA, particolarmente upichc
e belle riuscirono le ft.:,;tc di La Kafubu, celebrate
in una cornice di giocondità e di entusiasmo. La
l\\1 issione era tutta in festa. Le celebrazioni ebbero
il loro preludio con alcuni Battellimi, candido
omaegio <l'innocenza e di gr:u,u alla Santa. J\\f.
follatissime le funzioni, festoso 11 trattenimento
aperto dalle note della banda salesiana e allietato
da canti, recite e ginnastiche dei fouciu1li, delle
fanciulle e dei himb, dell'asilo, anc.'Ora più neri
nel candore dei loro \\'eMitini nuovi. Commo\\'ente
il quadro plastico, con la \\ is1one della Santa cir-
condata da una corona csultanle di nerette, che
cantavano il coro Salve, o bumw Madre. Degne
di una gr.inde cattedrale le funzioni con due p,1-
negiric1, uno in lingua francese e l'altro in linitua
llibrmbt,, e con l'intcnento di due Yicari Apo-
stolici, le LL. EE. l\\lons. Van H eusdl!fl, Salesiano,
e l\\.fons. Dc Hemplinnc, e <li un gran numero di
europei, che visitarono poi le \\'arie organizzazioni
cducati,·c e sociali della Missione, provando v,va
ammirazione per la fiorente opera di civiltà e di
evangelizzazione in qud Vicariato Apostolico.
ll pensiero del Beato Pio X
sui Coopert1fori Salesiani
Mentre- non ~ anet,m srenta l'ew del Con\\'egno m-
temllZionale dei Cooperatori !Sale,,am reoutosi a Roma
nel i.euemhre 1952, è rlppurtuno puhhlicare qu, tra-
dotta l11 letrera clte il Beato Pio X indirizzò o J\\lon,.
Emnunuele Tovar, Arci,·escovo d, Luna, quando
nella capu:ile peruan11 ferve,·ano i prepamri,i per un
guano Con1,on:sso dell.1 Pia unione Documento di
somma importanza, pcrchè dimustr.i m qual conto
il gronde Ponreficc: cuntinua~se ad .ivere l'Associ11:r,i(lne,
della qunle aveva \\'oluro far partt' fin dal rempn del
suo ~~cerdozio. L'autor.: degli A11n:1/1 drlla S,,n,td
Sa/es,a,u, , iene co,,l a colmare una lacuna nd tN'7..0
volume di J.,rni orcn, (pag. 629).
Ve,ierabile frate/In, mlute .ed apmtoliro bened,zwne.
Il diletta figlio .'11d1<'lr Rua, Re/lor .\\1~~0Tl' dei Salr-
=,.,. siani, cr Isa recat11 In hrn gradita nor,:;ì,1 rl1e, ru:I pmrnmo
di mar::o, per il (t'tltt'nar10 di Sa11 T11ribio, ,,,,,,,,.
tffoariamenlr be,zementn della n1s/ra .lmericn, i Coo-
pu11tnr, Sa(rrim,i di cotr~ta Repu/,bfim /r"mmo " l.11na
,,,, Cm,~resso gmeralr F.gl, Ci pr(1!at1a mo/tre clt t•o-
'"Il"" k~smw 11nnrarr In ,,,1,1111 ,n.semhlro ""' qualclrt
s(Hciulr Jdla .Vostra brtrf't'<Jrnza, arcnrdando p11,.t prr
,1 buo,r urto, la Nostra l,r11,,di::ionr. E Xoi, ronou-rnJn
perfe11mne11te q,mntr, s·a ~·antagg1osa allfl Re#l[ifJIU!
l'op,eta ,li qum,ti pre,ùmo aiuto ai diu,pnl, di Do11 /lo-
sco ~llr loro fot1d1r, assm t:olroti,m abf>irm10 st,,111/,10
di t!suuJ,rr la dl1111011Ju,
Dwmo qwnJi a tr, 1·nrerab1/e Jrutd/11, l'mrmicri di
comumwre ?U!/la p,ima ad111UJnzfl di ,Irti< Cooprrnturr
quesu tre cose: che .Vm amu11m1 grn111frmenu la fo,11
istitu::,,o,i,, die "" d,md.enomo nirrn11rnt1 sempre mt11:·
giori 1/1 :e/o i> d, m11m:ra, l' else da t'Olrsto Congrpsso •f>e-
ria,10 fond,1uu- /miti, per gra:ia d, Dw, copibsi.
duspic~ dt tutto e qua}t allestabJ ti.e/ ,\\'nstro afftttn, ri-
Cl!fJI per u e comumca "iJlr altri I.a n,,11edi::ione .IpoJ111-
liC'a, e/te fin da q1u1111 t11f1111ento di roore impnrtin11w
111,I Sir:•wre
Dato a Rmrw pruso S,m Pùtro, aJJ1 21 ,:r11,w10 1906,
a,1110 te,:o del Nostro Po,uifu:ato.
l'JUS PAPA X.
" Studiando le scienze umane.
pensate
che una cosa sola è necessaria:
salvarsi l'anima! ".
S. MARIA MAZZARELLO
- 47

1.9 Page 9

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Doo Bosco e 11 •uo '1 C:r-iaio ''. (J);i un "'•'·
honcmu c...r~u1to, \\'IVtsnlc il Sunto, da Pietro
Gra'!'&> nel , 8Ht1).
maljallori mMtrm•m,n le loro c11t-
true i,itm:::Ì()III. Dm, Bosco a/zat,a
1tli occ/11 al Cielo im.•ocm1do l'.-lusi-
liatnce rd l'Cro r!1t, miracofosa-
mmte, cm11p"rit·t1 1111 _[!rosso ra,ir
r/11' agJ!redi'll{t t 1111•111"1.'0 i11 fuga
gli assnssi11i. /{ q11d erme i11trlli-
f:e11te era a11chr• più w•neroso perchè
arrnmp(lg1wt·r1 /)r,11 /Josco fino 11/la
sutJ cam,-m all'Oratorio. E più di
1111a v:olt<1 1 mga::::::i riti' gioc11t:(11/II
rn'l!'l'lll/0 t·isto D1J11 Bosco che f'i1S-
sa1.·t1 al/rm•crsn l'Oratorio accom-
prtgnat11 dal r1111t , n1lev.•a11v an.>i-
cinarsi f>N 1ICr11Tr11:z<1r1• il GngÌIJ,
ma D1111 /JosrrJ d1ct'1'tl loro: - La-
sciatelo itarc, 11 il mio Grigio.
Fra q111gli al111111i ri era 1111
certo Pietro Gr(ls.w rhe n,1/e fis-
sare col rarlumrmr, la figura del
Grigio ws,emt• a Don Bosco.
Quando il qumlri, 1•r1111e presen-
tato a Do11 IJ11sro, qursti sorri-
dendo e,fc/mmi:
Reco il mi,,
Gr(,:io! - Qud qufldro, il 2.J- mag
.E:io r894, twiit•a f'Spostn nella lot-
leria che 1Jg11i w1110 i figli di
Do11 Bosco orga11fr:::m.•111io all'Ora-
torio di 'i'IJ,11111 per le feste dt
Maria A1isi/111trir1.
Do11 C11rlo Fanno, fi11dime11-
Nuova testimonianza sulla me-
ticabile direi/ore dell'Oratorio di
quei tempi, mi rr,:tifm_,,, un bi-
glietto di ve11ti a11trsi111i e con
ravigliosa storia del "Grigio"
quei ve11ti (('li/esimi aveva la for-
tuna di .wrteggit1rt• il qutuim del
Grigio di Dm, Bosco. Ricordr/
che qut111do m, t·e1111e co11seg11ato
il quadro, il mtecltista di 111/ora,
Nella t't/tl d1 'i. <Jiova1111i /Jmrt> 1111u dei /nlf, Do11 Str(mn Trim,,. - 11110 dti più /erridi propa-
pili S11f!gt'stì1•i r rlte lm quasi dr/ lq;gend~io è gato,, di D011 Bosm e del/I' sue opere - vmne "
l'apparizium· di 1111 rane misll'rtu.w, il quale 111 cn11gmt11larsi con me e 1111 disse: - V edrai che
cìrcostm,ze p,,r,ro/1JsP d(fe11dl!'va D1111 Roseo dalle il Grigio di Do11 Bosco ti portf'rà for//ma!
vi11l1·1111:P ,1(,1 111oh:iv1('Tl/i che 1;vlf"l>t11111 11uoetTl' <li
Dopo 58 · t11wi, debbo t'f'rtt111e111e co11fermare
Sanlv. Più di 11,w volta i catti1:i tl'Vl'V<IIIO tesu dei che Don IJosm e il mo GT1gfo mi hm1110 port1110 la
trm,el/i II Ou11 B11u1J per far<,:!, del t11r1II' e t1nclte forl1111t1 gm11de del sacerdo::io; f' st qualcl,e cosa
pn s11pprm11rfo, u frme sttllr> p,mihìle. l/a la di bwr posso at•er fallo, /(, ,lehbo a Don Bosco,
,\\ladumw -luriliatrice, attrm:aso l'i11ta;·f'/l/o mi- al <J1111l1 lw srmpre cermto d, ,spirarmi. E D0:1
stawJO dr/ « Grigio o, /'a'l.·e·c:a sult-11tu. l'arie v:olte Borm rulli fortuna a1u-hr m mri Istituti Salesiam,
quegli 1ml111w111ati a-rn:a110 finto chi V'Ì era w, allrave,so la g1111erosità dei loro be11ef11ttori.
111orilxmd11 rhr rl//t!df'C'a u11 sarertlote. li Santo si era
suh,tu arcm11pagmll1J a quegli sco11osri11ti per rtmre
Sac. AMBIWGIO 'f1t1~z1
conforto lll11m11111t1lato. ./Ila appena fuori dal'abitato,
Parroco di Vcdano Olona,
111 luug/11 wlitur, d(Jve nessuno poll!'IJa ossen•are, ,
1mtico allievo del/'Omtorio di ToT111n

1.10 Page 10

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ffro
dorizzonte
CENOVA-SAMPfERDARENA · Sua Eminenza il Card . Stri alla pre•onza d e llo
Autorità mura di sua mano la pcrea m ena della prima pietrn per 1·erlgendu c hfosa
a San G iov11nrd Bosco.
ANCONA
Celebrazione del cinquant.ena-
rio deU'Opera Salesiana. - L:.
ru prima fase delle cclehrnzmni d1
preparazione. mcdiantl' una d()tt.<
conforcnza dcll'On. A,v. Renato
T ozzi-Condivi d,e prc•wn1/1, con il
calore che l!ii ~ c-arntrcristico. il
glorioso cammmo d..-i S.1lc~i,m1 dallJ
loro prima appanz1<1m: ad Ancona
lino alle con<;()l,mti realinuzion,
attuali.
.\\ltrJ confon·nza lu tenuta ngli
msegnnnti e inu·llt-1tu11li d1 Ancorw
Jul nostro Don Fav11u, sulla mo-
derna e luminosa pcdniiogiu d1 Don
!fosco. che tanti fnmi di s,1ntitÌl
ha suscitato e •u~c,111 n.-1 mondo
giovanile.
Le fe,,te culmin,m,nn nell'mauttU-
r.,ziune del nuO\\ o edihcto ddl'Ora-
torio sorto, per il l(cn<'ru,o apporto
dei buoni e la tcnnun dciih Ex nl-
lie,·i che :1n:1·ano, m un loro con-
\\ euno. csnn·unnlll la rwccs~1tà che
11d Ancona l'Operu :-ialcsirtnn tosse
dotnt;i di nuovi l110.1!1, risrondenti
"Ile moderne t">tJ.:crwe dcll:t no~ua
uio,entù.
li nurJcoln ~• è compiuto l', a.Ila
distanza di apren:1 un anno dal
pmj!etto, :,lh1 pre;.cn~~, ddl',mw-
rissimo -\\rcl\\escuvo, dt S. E. Tam-
hroni, sottn~curet,irio 1111,1 l\\1nrina
:'1,1ercannlc, d, S. E. ti Prefetto,
del 8ig. Ispettore Don Parazzini
,. delle main:iori Auror111I civili e
militari della Città, bi è inaugurato
il num o ed tizio.
L'illuMre parlamentnre marchi,
~iuno, S. E . Tambnmi, tenor il
disco~• ultìc,nle, es.1ltando le ulone
dclln F:1m11:li.1 !'lalt:$iana e le 1.1Jlpc
luminose d~i figli di Don Bo~co
ncllu nobile C:ittil DorK-n.
Dopo che In ~entile Si~noru del
Sindaco di Ancona ebbe H•!(liulc, il
nastro tricolore, S. E. Mons. D1-
gnnmini t'roc~-de,·a alla b(-nediziom•
de, nun\\ 1 louth. ,·is11a11 p<•t d.ilte
,\\utortt.'.I e da numero,-o po]lolo.
FORLi
La c hiesa di San Biagio ri-
costruita. - li 7 dicembre t<JS2 tu
npcrt.1 al culto In nuo,·a ch1c,w
parrocchi.1lc Ji S. Biagio, sulle ro-
, me d, quell,1 demolita dalle bomhc.
LII bt-nl'dis-.e :-.. E. \\ lon~. P,iulo
8.tbm1, \\ 'e,oo\\·o D1oc-esano. l ndt il
neu-s;1cerdo1c Don Ambru11iu \\ luz-
zeni,,:H s,.tlt:siano, vi tr..t"'J)Orhn·u su-
lcn1w111cntc 11 SS. SacrJmcnto Il
cntll\\ll t,·1111w non impcdl lu purtc-
cipa~1on,· di 1cr~n folla ol s.icrn nto.
Presenti tul!t! le Autonta, il l>11ct•
ture Don Pietro Gurbtn comme-
morò le , m,me tlel bom11'trd,11nenru
~d c-,f'Hht: 1 rnott\\-·i chr- a\\·c\\ .tnu t
S,1lcs1.111i Ji rin!(raiare 11 Si11notl." .:
I'Ausili,111 ,ce. Dopo il c.,,nto del
T,- Ve11111, Mons Adumo P.1s1n1,
s1or1e1, forlivese, Jissc le beneme-
renze dclln chiesa d, S U111g1u
clul 1,00.
Nd '1•umn dt:ll'lmmacolaw cl'lehri,
la prima Messa 11 quddetto n1"·ello
teviro, che 11 1-4 dio:mbre chiu<;e le
rt"lte canwndola b'•l<'nncrnentc oon
L., moho concor,o d1 popolo
nuo,·a cl11c"" polts11l1.:.1 ;i croce
l.tttnu nu,uru 56 m di lunt.:hezza,
38 dì largheu11: la c-upula si sl.111c1a
a 33 metri. Es,; è linorn il miglior
l,tvoro e<l ili7,io cscl.(uito in Rmmgn.t1
dopo la t.tuern.1.
li Santo P11Jrc luce,·,, m,·iarc il
sc~uen1c 1elc1tr.tmm,1:
Eaellrnllsm,w I'nc<Yt•ò d1 Fòrl1.
{•resenu ;,, 1<f>11 it,i mlome i11au-
gt1razio11e ricn1trr11111 rluera r,arroc•
rhwle S. Bit1gw rhe fllflrri· ::dn _fi((lt
S. Uic11:ar111i /Josm llfl{lrt' al mito
s{llewlente 111un-1, lmtm artiitim Sua
Santità a11sp1w riw, 111 tt111{110 na
emiro lllltt'/1 di f>re;:/11,m d1 f>Ùtltl e
,/1 1·1ta rnst1<mt1 mt'nlrt' di more
1m·i11 bn1ejaflflti r,,llalmmtnri pi11
rntraf>r~sa e fedeli (lii lwne ,p,ritrwle
r dt'slmata impl11rt1/11 <fll1fort111tirr
lu•111'di::io11e.
1\\10N11SI, pro sr,:rrlllrÌll.
SICILIA
Statua dell'Ausiliatrice sul
"Monte La S tella " (Assoro).
'-on e raro m ~m·1l1.1 tmvare templi
<lc<l1cat1 all'. I1n1/111,i1 <.'l11,st1a,1on1111 .
and,e prima dcll,t ha11.1l(lrn <l, Le-
panto Rimonwno cc,tamt•nte al-
l'è('H>c~ bizantina, che per l,1 Vcriiine
Hr,t•the,a (Ausiltutricc) ebbe spcciole
di•oz1one. Ne ,ono 1(~1imun1anza
,icura i più che 1nillc s1~1llt • ero-
~ 49

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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\\'ati nelle ref;!ioni udi' lmrcro bi-
1.aniino e le unic chi.-:-c d,-dicatc
alla ,lladnnn,i ,Idi'Amtu, dove era
riia J:r:tn~ il ~ricolo delle orde
,aracene. Anche A,som ebbe una
di qu~tc chil:l-c:. l'ui per e,cnti
tellurtc1 e sociali la chie~ctt:l del-
l'Aiuto andò in n>\\'Ìna. Ma l'an-
1icn quadro del '6oo fu J.relosameme
rnn,en·ato in altr.i chics,1. A poco
a roco la dhozionc alld .\\fadre del-
/'Ai1110 s'affJCrnli; il poetk'O Rosano
di.1le11.1lc in •uo onore fu qu!llli
Jrl tuno dimcntil~U,. A risveJ?li.arc
t11le devozione ci pensò il nostro
Don Gnolfo che, con l'aiuto di
Coopernrori ed Ex allic"i, riusci a
portare ~ul .\\lrmtr L,1 Stdlu una
Matua di :\\fari., ·\\us11iJ tnce. Dopo
un ~olcnne otta,ario ~,·oltosi nella
Ba•iliot l>S'\\Orina con I~ coopern1.ione
Jcl Hc,·.do p:trrot:o ,\\lo,o, l'imma-
~tnc dt i\\laria ·\\u,11iatricc pcrcor..e
I" , i~ dt,lla ciuad111u ornata a festa.
l'l'r un percorso 1'1 cir~ tre chilo-
metri fu un ~us,ci:ruirsi di c.mti
inncgJ.{ianti all'Austlrnlrlt:e ,. al ~uo
,1po,1ofo. mentre una massa comparta
d1 donne recita,·., l'anticr, Rosano
de/111 .\\f11dom111 d~ll'AiuttJ, cui a,-ern
nl(11iunto. c;ome di, i,oriu trn una
dccinu e l'alrra, il nome di Uon
Bos,o, insepar.Jhilc 01 mni dal culto
ull'Ausi liatrice
ARGENTINA
Incoronazione di M:lria Ausi-
liatrice in San Juan. - Una pia
•Ì11norn della ci11ù lii San Juan,
torn,in<lo da un rellc11rmuigio al
Santuano di .Cvi.trio AlL<iliatrice <li
flodl-<> del :\\ledm, ,l\\e\\'u acqu1st.1to
,, Uucnos Aires uru llt'UL,sima statua
Jelli ,-~ine <0110 q111,~to titolo per
propdlt<lme il culll> nella sua città.
Non nvendo ottenuto d1 colloc,irla
in ne:,.suna chiesa, s, rassegnò a
ll'1wrla in CO>'f1 con lu Hpcrnrua che
la \\ cr11ine stess:1 si pro,·, cdesse una
81•de più decoro~••· '.on furono
, ane le sue speranze. Pot:h1 anni dopo,
nd 11130, giunsero a S~n Juan 1
S.ilesum1, che ncevcttero la ~tatua
come un dono Jcl Cl('lu e la colloca-
mno sull'altar ma111!iOrc della loro
cappcll., e, in seguitu, su quello dd l.1
11rundc chiesa erettn in suo onore.
l>,1 quel l(iomo Li di,ozione j
Maria Ausiliatrice ebbe mie 1.ncre-
mc:nto che "mn Juan m>n· fu ~t.'Wnda
11 ncs.una CJttii della Repubbha.
T,1lc fon·ore d1 Jivoziunt' crehbe mi-
ruhilm<'nte nd 194--1, qu,mdo tuttl'
le chiese della città furono abbat-
tute lUII 11ranJe terremoto tic! t 5 l!Cn-
naio, mentre solo il S...ntuario di
!\\111ria .\\usrliarrice rimaic intatto e
la ,·ener.Ata immagine restò incolume,
nonostante fosse cadut..1 d,11 pic-
dcatJllo.
\\Jut,tc c1rcosmn1.e provvii.lcnz~1li,
le mnumere,·oli JITB.Z1e, In prutc:zione
accord,1t.1 :alla città nei terremoti
recenti Jec1sem Autorità e J>Opolo a
rendere a .\\laria Ausili:11rice il aran-
Jioso omal,'l(io ddl'lncon>nmzione,
che ehhe luogo all'apcrto la festa
di Cristo l<e. presente tutt,1 I.a cim\\..
AUSTRALIA
La << città dei ragani» di En-
gadioc, presso Sydney, per d1-
•ru~i,ione dell'.\\u1oriti1 competente,
è pa,snrn sotto lo direzione dei
l'ìnlesiani. Lssa è sortn per opera
dello LClante sacerdote E. \\ ', Dun-
li•n, Parroco a l:ìuthcrlond, il quale,
CQadiunito da buom parrocch1uni,
f'<)tè inviare nel parCll ncino l'opera
di ,-.1lvat.ll(j!ÌO di tanti r.il{au.i, alla
tnanien, d1 Don Bosco. I Fratell1
delle Scuole Cristinoc 11li \\ ennero
in wccorso per ristruzionc. I me-
stieri inizi:tl1 furono qudli dei mec-
cumci e faleJ:(rulmi, a cui ù11:~1u.n-
wro In p,1n1ficazione e la m.icellcria.
Perchc un'opera così promenente
pute,,e connnuare, furono chiarruin
1 ~ale,ian1 e la ciua ha j!ÌJ
l'nspt'ttu di una casa d1 Don Bosco.
Anch<' la musica v1 è colt1vuta e
il c,JrO della • città Jci rni,1.izzi
\\ iene trasmesso ogni domenica nlle
t 2,30 alla r.idio di Sydnc:~. Sono
l!lJ crcsciuu nella • cntà • r500 i.rio-
'Hni e il numero Jei , i~it11u,ri ··
d1:1 benefattori \\'3 Ol(ni 1domo cre-
,ccnJu
BIRMANIA
Omaggio agli Insegnanti ne lla
., Laion Mc m oTial Sc:.bool " di
Maodalay (Birm.anial. la tra-
Judonc birmanese vuole che dun1nte
il fcsu,•al d, • Tha<linJ1ut 1 ral!,1zz1
rcnd:ino omaggio ai gc.-ntton, ai
mnc,tn e al{li anz1a111. Sfortu1h1ta-
mcnte I'inllu"50 occ1dentalc ormai
ha IJIIO cadere in J1•w.o <111e<ta
cerimonia. Quest'anno peri> i •100
alunni <lei Salesiani hann,) ,·uluio
f.ir n\\ i\\Crc 1.. bella tradizione. lJnJ
delc111.1~1one di nlunn, Jcllc vane
classi nff,•rse e servì ai loro Supc-
rnm un 11cc,·imcn10 di the, comple-
tamente ort..••mizznto da loro. AII.J
fine un .illit"vo espresse l.t llnltiru-
dinc dei compal(ni, chiedendo M.--us,1
delle nculi11cnzc e promi,11e,11Jo ma1t
iiior <.:orn~pondenza. Oumdi. lulll
un1t 1, rn~~11rono a compiere la lC-
rimonm dt:thl Stckho, dove I r:i11az~i.
ginocchioni nel cortile, portano le
mani ~ulla fronte e si curvano finn
n tocan• con la testa il pa, uncntn.
due volte. I~, ~rampa citmdin~ M-
imò i:oo ~11npa11a il ritorno tl1 quc,1.1
educativo cerimonia
BRASI L
Un sogno che s ta d.ivenc.ando
realtà. ,c:110 '-ìrato d1 San P11ulo,
Brns,fc, m unu cittn<lina d1 nome
Sw1tt1 Bmbnrn do Rio Pardo, certo
Camillo ll:tldnni, contadino, dtes1-
derow di metter su un 1mpi1mto di
rcfri11enint1, incominciò a ~c.irnrl'
un pouo per avere acqun bun0;1
e ahhnndante.. Il liquido però HH!\\11
un odore strano e 1J ~•to cru ,1ncor
più stmnu Sal\\'Ò un ,coondo e
un ter✓.o poz:w, ma sempre col
medesimo riqulrato. All,,m ~•irn-
paz,.entl, perchc vedeva il suo 1m-
pinn1u di refrigeranti, ,·ngbcl(llilltn
fonte d1 l(uada~o. andare a ,uoro
sin dall'inizio. Pensandoci supra,
!!li balenò un'idea: chiamò dei
tecnici, e que,ti dopo ripetute proH,
conslllturonu l'csi$tenz.i dr pc:trol,u
m mi~uni mcalcolnbilc.
(lucsta ç1ua di Snnta &rbar.1
do Rm l'arJo è situata tra i 1intd1
geol{rafic1 15 e 20. Ebbene, ,·onsul-
t11ndo ,\\lr11wrir BiO!(rafidi• d1
&m Gio,.innì Bosco, a !)llj.!. J•JO
Jel \\·ol. X\\'I, lcJO?iamo cht ndli
n<•tle dal 1.CJ jl 30 ugostò del 18!13,
il S,1ntu chhc un sogno, Juruntl.'
il quolc 1<l1 pane di es,ere ndlc
terre hni..il111nc e d1 ,·edere - stmo
sue p,1rolc - • le ricchezze m~-.,m-
pambih J, quei p.ièSi, che un gi,,mo
verr;inno ,t:o~rte... depos111 J1 re·
troho ,osi uhbomlun11 quali mai
finorn ,1 trO\\arono in ahn luouhi...
e tru ,J )!m<io 1 5 e il 20 w1 ~~no
aSlla1 lurl(o e a~.u lungo che pnr-
tiva dn un p1mto ove formavusi
un ~11,111. Allora - prose11ue Don
Bos.:o - una ,·nce disse ripetut.1-
mente: - CJu,mùo ~• ,err.mno ,1
sca~1rc lt: miniere nas~tc ,n mt:z10
à que..ti mnnt I... sar.i unà r11:chcu.i
mconcepihill' •·
50

2.2 Page 12

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CINA
Visita di S. E. l 'On. Giuseppe
Brusasca alle Case Salesi ane. -
Durante la visita di amicizia che
S. E. Giuseppe Brusnscn fece ai
Paesi dell'Asia e dell'Estremo Orien-
te, ,·olle fare una sosta di tre .:iorni
a Hong Kong e a Macao e pro-
curarci l'onore di visitare le nostre
opere, che egli predilige come ex
allievo salesiano. Rimase oltremo-
clo contento di constatare lo svilup·-
po e l'efficienw delle no~tre •cuole
cd ebbe parole di benevolenza e
d'incontggiamcnro. L:i domenica 16
novembre la volle passare nella
Scuola di Arti e Mestieri del rione
di Aberdeen, che conta 350 allievi
interni e non solo si acoostò ai
SS. Sacramenti, ma volle servire la
isopraJ
16 novembre 1952.
Oro 17. S. E. !'On.
Giuseppe Brusasca
ull.a nave H o n g
l<o n g - Macao
guarda e ammira
l'estuario del Fiu-
me delle Perle. Lo
::1.ccompagna il no•
u ro Do n Cuc•
ehi-ara .
pe, In Soc,cta !:laiesl8na, che mnto
si prodig"<i anche a Cuba per il
hene della gioventi• povera. PHrlò
anche l'ing. Gaston Baquero, che
presentò la fil!urn di D011 Bosco
quale apostolo degli opcrni. I nostri
Asp1rnnt1, la banda dcll'Or-,Horiù
F.,stivo di Guaruibacoa, e gli alunr11
dei collegi di Vibom (A,·,urn) e di
Guincs, con canti e suonj, resero
più solenne In cerin,onW
EGITTO
S. !\\l essa e mtratteners, trn i giovan,
con canti I! giuochi. Le sue parole e
specialmente il suo t!St!mpio hanno
fatto profonda impressione sui no-
stri cinesini che ne serberanno me-
moria per tutta la ,·ita.
A S. E. Brusasca il vivido
ringraziamento dei Salesiani r IJ
promessa di preghiere perchè la
Sdnt:ssimn Vergine Ausiliatrice c
Don Bosco l'assistano nell'alta sua
missione.
Sua Em.ino_nza il
Card. Arcivescovo
d el l 'A V A N A ( Cu ba)
mette ne ll'astuccio
In pergamena che
sarà rlnchiu.sa nella
prirnn p ietra dcl-
1'Asp iran lato S3.le -
•1ano.
CUBA
Solenne benedizione d e lla
prima pie tra de ll'Aspirantato Sa-
lesiano all'Avana. - L'Eminen-
tissimo Cardinale Emmanuele Arte-
aga, Arcivescovo dell'Avana, che
fu per moltissimi nnni Direttore
dei Cooperntori Salesiani, non solo
si degnò di benedire la prima pie-
tra, ma ebhe parole di alto elogio
« 11 m iracolo di D on Bosco
al Cairo». - Cosi fu definiu
quella Scuola pmfessionale snle-
sinna. ln1zrata nel 1<731 con 5 al-
lievi in un padiglione spoglio di
rutto, persino del pavimento, nel
, 932 contava qi/, 77 ai lievi: , 55 nel
r937; 23 1 nel 19-1-fi e 288 neili>
scorso anno scoJ,1stico. S. E. il
Governatore del C:niro Ohmed Ka-
mel T<anish Dey, quakh.: mese fa,
scrisse sul libro d'oro dell'Istituto:
Ho \\'Ìsitato In Scuola professionale
salesiana in occasione <lei suo sag--
gio annuale. Sono rimasto meravi-
gliatissimo della capaciti, degli alunni,
dclla prec isione e perfe,;ione ùei
loro lavori, delb v,u-icra <li nuc-
chine esposte, per cui l'Egitto deve
t!ssere fiero e riconoscente di quanto
avete sapum realizzare. Non ho
parole per rin grnziare la Direzione
e i professori per il loro lavoro ap-
prezzato e coscienzioso, e auguro a
loro e agli all ievi ogni bene e la
migliore riuscita •·
- 51

2.3 Page 13

▲back to top
ZURIGO
La nuova chiea d ella
Mis sione C atto lica
Ital iana dedicata a
San Giovanni Bosco.
--..
EQUAT ORE
Le nozze d'argento della fon-
dazione salesiana di Rocafuertc
,1 sono s,oh~ in un an,h1ente sa&uro
di n1rJ1.1hti1 < ,imp.111,1 C:oopcr,mm.
( ·oopcn11rici ..,d E~ allit•\\'i s1 un1mnu
in tre cumi(,1ti che p1·c•p,1rarono un
progn,mma vario e mreressank,
dd qu,tll' ricordiam11 .,,lo il numer11
p,ù applaudito: la ,:ondc:corazmnt
,ti rnllt'g10 e.fa parte t.lt:I l'resit.lt·nl<·
ddla Municipalitil dw, a nome dd
l\\lunic1p10, con , ibrnnta espress,on,
d, lode. adornò IJ handu.:rn dcll'lbtt·
1u10 con una beli,, mcdattlia d'oro
SPAGNA
Cooperazione salesiana che si
adegua ai tempi.
Il ~ignor
H uartc, benemerito Cooperatore S:1-
lcsmno, propnetario Jdla fiorente
D111a ltttfmtnas mnal,rm de Htmrtr
\\ C. d, l'nmplona. Jc,,.iJeroso d, Yt•
la dumcnit'.1 30 nu,·cmhre u. s. Jnl-
l'Ecc.11111 \\'c~cmo Diucc,ano. ,Il·
tom1ato J.111.., Aul<lrllil della citt(1 e
pro,·m.:ia. I.<> zelante P..s. torc ~i
conl!ratulò con la ~mplare D1tt.1
che \\'Uol prcpnn1rc I suoi opcnu
cris11anu111enre e tecnil·Jmente. I.: I•
,rettore Salesiano si di~~e felicissime>
di accetture ,I comp1tQ della forrna-
7.ÌOne dt•i ,:iiornni apprendillti. Il
c,1po dcli' \\ z,cnda, h,g. Muone, m.1
nif,mli le n1gioni che lo avevano
indotto 111l'erezionc dellu Scuolu: il
desidcriu d, ~tringcrc ~cmpre più i
,·incoli che fanno dcllll fiorente
impresa un:1 ,-ern famill'lia, do\\'c
proprietari. dirigenti, impiegmi e
openii Ri sentono frntelli; e quello
di uprirc ui giovani opprendi~ti più
mtelli11t-nh la via JI con,;~mmentu
del utolu d, pento meccamco e
anche della laureu d'ini;ie~nere.
La scuola è completata da 1111
ben otlrezz,110 cnmpo sponi\\'O, dove
opera, e allie,·i pos,ono tro,art
onesto s~1uo
mora11,·a 1'1•1 ll•Omi ~e1,?uenu eh-
hern lu11110 ,filate, conccrri e altre
manifestazioni, tr:i cui lo scopn-
mento di un ani~tirn busto in
bronzo .i Don C,un-anni PiC'tro
Rodril(ucz, fond,11ure. rrimo Diret•
tore e primo salesiano umericano.
Mn In gloria pii1 fulgida dclht
Casa nel suo l!"iulnlco d, diam:1me
è d,11.1 d,,ll'elc,·aziunc alla digni1:1
1;p1scopale del suo Ecc.mo ex ,11-
licvo \\Ions. Giuseppe Cavallero,
festel.l).!111ta con grande csu ltunza
,lii Salesiani dell'Urustuar, che lo
ncordano alunno c.,emplare del
mlleg,o, dove si distin,e per studio
e pieti1, occupando lu carica d, pre-
~idente della Compugni,1 di S. Luigi.
Rin1.,.'l",lz1amlo, Salesum,, \\fons. Ca-
,,.llero l,q dcno: Non trovo parole
per e,rr,mcn: debiumcnte i scn•
tamenti che conservo nel più in-
timo dc ll'unana per questa car,,
Con1,,rrcl,(llz1one, u cui de"o 1>1nto
per l,1 furmai,one rice,•urn nella mi.a
(anciullena, e per 11h amat, fiitli
1uare hcmpr..- meglio l'idc,1lc dell'im•
di D,m I.losco, per i quali nutro
prenditore cristiano, hn creato, re,
1 figlt dc111i operni dcli,, ~uu tndu~trm.
una scuoi,, di 11pprcnd"11 prr disporrt,
J, elctn1·n11 meglio fom,ati \\,I.,.
prcoccupnw sopra11u110 della for.
ma.,iouc f11st1ana ddl'operaio, ho
voluto ,,tndnre la smldem, Scuola,
capac-c Ji 100 nlhc, i e modcrn,1-
mcntc 11t1rcz"8tJ, a, FiJ()1 d, Don
Bosco.
L'inuu){urnz1one dcli,, Scuola n-
URUGUAY
I 6o anni dell'Opera Salesiana
a Mercedes.
l..1 pitrorcsc.,
città di Mnccdes rc•e un grandiosi>
oma)?gio oll'operJ bVolrn dai S:ik
siani nel coll~io S. ~lichde, O!(Jll
intemmenre rinnovato. Il 16 01
tobrc, nel G/11ks11u11111 /'a/ace, il Se-
nntore cx nllievo Edonrdo Vieto,
un ùnmenso nffctto •·
VENEZUELA
L'opera d e i Salesiani p ei: g li
emigrati italiani. - Fin dal "H()
funziun.a II ur.i.:.is, presso l'l,ti-
tuto salc~rnno, un ufficio aperto
tulle le or,·, dove e nccoho frater-
namente l'cnli,urantc e gli si di1nno
, esti gr.md,• mlcnnitì1 Fu hcncde11,1 llac<lu tenne la confcrcn:ta comnw• le indic.11.inni nrient.ttrici neces...1ric
52 -

2.4 Page 14

▲back to top
IICI primi L(iorn,. Poi Cl si inicressa
ùcllo sua profc~Hionc e lo s1 aiuta
n LroYare oc.:upuzione. Non è un
utfìcin di n,llucamcnto, rurravia
l'nrtl\\ ità m~l(l!IOn: d11 esso s,·oln
è proprio qucll,, d, trm·are un fa.
vnro agli cmi11r.11i, ~cn endo,, delle
nmit:izie, fat:endu il n1.11.:1iior nu-
mero r <»sihil~ <11 r.,ccommdaziopi.
L'ufficio Assistcn:,,1 r.-du:<' pure
un ~lomalctto1 divenuto r,, Jstu, che
hu uttualnwnte unu tiratuni d, 12.000
copie, e eh,; ha lu bCopo di mante-
nere uniti 1d1 c111il,'"lli e ù1 con-
!<Crrnre nelle fam11!11c 11ah-1ne le tra•
dizioni cn,tmnc.
'sell'attÌ\\ itil di ,ru•"'"' utlicm rien-
tra anche J'aS<ist,·n,.., ,1Hri1ualc pre-
stato ni malati nei dh·ersi o•rcdilli
ùclln citr..'1, e l'assistenza leg.ilc,
dw min, n difendere nell'nmhito
dcli~ h•L(L(i, in ,11~i pietosi d'iufor-
runio 1d'lraliJm non os s1cum11 o
t r u f f.l l i .
hdandn ,oln nella Provnden;a,
l'utfid11 si prnd1~,a in ttllli i m11<li
per ,11utJrc unchc rnatcn,1lmc,ntc,
Dat conti lutti si pub alform"'" dw
sono M,,HC cro~ate nei quut11·0 Htn1
d, us~i,tcnza nlmeno qu,,ttro 1111-
liom di lire 1tHliane. Que,to ul11c1<1
lu , 1,1uto ùa più di 2000 pcr-om·,
ddl.- qu,1l1 hoo furono colloc.11, •
;.HUlUtC il si~tcm.a.rs1.
Per tjU,lnto ncuardJ l'ussi,nen, ,
1piritu;1lc, nel 1Q49 fu inizi,11.1 l.1
Mc«su domcnic.,lc nel ~ninne-teatro
del collegio, trasformato m cappella.
l\\.lu poi, a richic, rn d1 molti Italiani,
il scn·iz,o relu~io~o tu trcisp11rtatu
rwll., sede dclii l°ttsn <l'Italia•,
con ,ud<lisfazinn,: d1 t11t1i. Presto
fu ullJrl(Jto il nlt!l(ln d'.11. i11ne e,
d'uccon.lv con le \\uturi1ù n·lit?:iose
locali, st pot.- st.thilirc un ,cn izu,
rel!olare anche II J\\lnrat·,1'° ..- a \\'a-
lcnci:J A Nat.ilc c ., P.1,4ua, a qu,-sti
,pettacoli di ft·ùc prl'<c pune come
ndebranre varic volle il l{apprescn-
lJntc ddla S. :-.cùt:. lnten ennero
pure altre Autor11à e fu m una <lt
qu,-ste nun,um cltt: 11 Console
,I'lr,1liJ e,,dami,: , Soln 1 '-;ale,-iani
dare, J)o">OnO
di 4u,·,ti ~p.-ttaculi •.
mirntu ùcl cnr,1.1.:.Lt•o tielle m1sRion.iric e do:1111 mnun1lìc~
opero di 01rit,i .., ,11 apostolJro che \\'nnn11 çompiemlovi.
* c.'n a/rare m ""'"~ dc,/ BPat,, Pw X lu benedetto
* Fiqr('nU ,,,,.~;,,nr II Timor, 111'//',-lrr1Mln(lo mnlnt'. d.t S. F.. \\fon~. Guuhelmo Piam, Dde11,110 ..\\po,mht.'O,
Dal 1946 un m,1nirolo d1 S.ilestam vt,ono nellt1 colonia nel Santu.mo di \\I.tria Ausiliacnce o (·01,ma (;\\lessico).
portol(hc,,e <ldl'l~olJ dt Timvr. Es~i minino ., fondare
una Scuola proles,mnulc e agricoln. Intanto nell.1 cu-
* Parl'C/C/lf> ,/~Ifa u·11,,/n Dan,.,aw1kltm d, 11,m,: ,\\nk
p1tale Diii dirigono unu Scuola elementare t-'<m più Klt,uk (S111m). Un hel dono la DI\\ inn l'ronidenza
di 500 alunni. Inoltre ull'c.rrernità orienhlle dell'isola, , riservò ui Snl.••1:1111 nel l(ÌOrno dell11 fc~tn del Papa:
Fuiloro, hanno unti 1111ssion-, che s, cst,:,nde pc, 3000 kmq . il ricono~ciml·tW• ullìciale della scuola U.1runanukhro,
rnn 25 mila oh,tantt pugum. I cristi(ini comert11i sul- con il titolo d1 pareui:m1,1. ln seruro il l'npo del Di-
gono già al n1i1,(li,"o Vari catecumennti e un.1 Scuola stretto undu n consegnare il prezin,o .tocum.,mo,
elementare cc,n 400 ullil:, i completano ti quaJro della che coronu Ltli sfor;.1 di un , entcmni.;.
recente m1!-S1onc dt Fuiloro a Timor
+ \\ r/111 l'11rro,r/1i11 Rer:11111 dellr I ,,,,,,,,. <1 Sfum,:lia,
* Co11ton11 pe, 1111 ""'"'"'" ,mssmJ1orio. L' ·l<wc111z1011,. (Cwal, i ;\\lis,1on,1n s,,lestant, r1d111t1 n podu pJlmi
Cfonmt,ì '1i.ts1u11ur,a di ' l'orino ha indetto un concnrso di terreno, ~·untmuuno a s,·olg<:rc, ,.:n1st mmanrlo
per un la\\'Oro sccn1t·o tn tre remp1 chè illu,trr l'upcr,1 all'estcrn11, 1u11<, le attività, compH•si i rtllri ,pintu.ili,
.iposrolica delle MiMstoni Cmruliche in l!<'llcrc:. 11 con- e non hanno dovuto lamenturc defc1.1on,
corso ha per t11w ti, ricorùare il 75" delle missioni
fondate dM 8an Giuvnnni 80,co e si pm1,one <li tcnt'r
* Lct .'iomla n,:rrm/11 ,11/t'simw /~11pert.,1t·n11d I u 11110-
nvo l'intcres..st: per 111 prop.11.•.nzionc della F-,de
rnta <loU,1 , is11.1 del ì\\lmistru dell'Ai:ricultura e dt
,1ltri p,1rl.1menh1ri T,mto il \\11ni,1m che glt nitri il-
Sruo/11 mprrw,r rnllofua 11efla St,·,,. ,f,111J (Sud lu~tri , 1s1n1tori ,, mostrarono , rn11nente soddisfatti
,1friral. l,o «orso ucnn,1io 1951 i Salc,i.,n, h.tnno ini- ddl'.ind:1111cn10 tldl.1 ,-cuoi.i cd cntusiu,t i dei pro11etri
71Rto la <.:11tholic l li1ih School • dt Hremer-.dorp " delle micl,oric ,n <'UNO.
nello Swa;,ilJnd, piccolo prorermrato iniilcst' nd Sud
Africa, Il \\'icurm Apostolico d, Bremcrsdorp ho i:enc- I'rr 111/0l'I Ulllrt 11/ISSWllllTI sono <;on I nella pro-
,o~amente offerto 11 fohbricmo e :io .,cr.i di tcrr..-no ,·incia di Oilll (( :iuppone) fino al 111~ t ess,1 com-
I Solcsiani hanno provveduto all'n,rcdnmentu della prendcvu J p.ir,occhie: O,ca, llcppu <' Nakutsu, c1111
ci1ppcllA, dorn1itc111, nulc ~t-'Olft~tiche, rcfottori e cucina heUe chi.:,c, fi ,1 1.- miiiliori sorte in qu,•,tu dnpoJ.:ucrm.
°'"' per un complesso d, t$O rat..'llzzi nullv1 I l \\',carium Nel t952 furono cn,ntu11e tre nume p,lrrncch,e: Os.:ikn
Apostolico d1 8rtlmcrsdorp è affidato a, lwm·menti Koen. l·•uk, e l fit.1 fl
intento t. mnlim , t è in
Sen·1 di :\\I.ma
un run11nuu consol tnte cre:_..CC!nJo~ .anche tra 1.!h stu-
* u Ftl[be d, ,\\fono ~111f1hatnu ,1, , St',·11/a l>1J11
Rouo (\\"icari,110 Apo,tolico dt l\\lcnùcz-Equ,1cor<!l
lmnno U\\'uto l'illu,trc 1 ,~,ru d1 S. A. I,, Pnncip~-s,u
denti di ,t·uuh, , upc1 inri.
* l..n ,,,.,. /1111 "'"'"''~ dPf/' 1l/rcm lu i1pcr111 dalle
Figlie di l\\lJrnt ,\\u~iliutrice lo scor',(1 ~cllcmhre con la
!\\furia Cristino dt Borbone vrd. Sotomayor Luna, che fonùnzt0nc di J\\1111.amhic,> (Coloni,, l'Hrltli<he~e), che
I i,'intr;ntenne fomi1i.1rmt·nte con loro e ,'.moltn', nnche comr,rende le scuole Profess1onuli, le Elcmcnt:nr i e
nella foresta per ,·,~1t:1n I una ki,.·,,,111, rc~t.mdu 11m- l'OrJtttr111 Fc,uvo
- 53

2.5 Page 15

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La rivista rnticana Ecc/1,sia ha p11hhlicato nel
fascicolo dello !;Corso settembre un'ampia docu-
mentazione Jcll'opcra svolta ndla Patagonia me-
ridionale e nella Terra dd Fuoco dal ,·aloroso
missionario sah:siano Don Alberto \\l. Dc Ago-
stini. L'am,·1l.à di questo 11lm,tre esploratore,
dice l'autorevole rivista, non s'è mai limitata
alla sterile conqui!;ta di vette o alla gloria acca-
demica dei risultati, ma fu soprattutto ispirata
dal fine ùi una c1,ilizzazione cristiana ùi quelle
regioni e da un profondo sentimento di aposto-
lato fra quelle moltitudini di inJig..:ni.
Quella terra lontana e ignorat,1, prrenntmente
rJ'iCSllta di ~hiacci, fu denominata thl fuoco
perchè l'ironica sorte la pn."SCntò nottetempo
agli occhi di l\\lagellano, tutta punteggiata dai
fuochi dei seh-ag~i. Don Dc Agostini vi penetrò
per la prima volta quarantadu1: anni or sono
portando a numerose vette, ,·alli, fiordi, ghiac-
ciai, i nomi che rierncano le piì1 belle figure
della ci,iltà missionaria e cristiana. 11 risultato
delle sue !.Coperte e dei suoi Rtudi , enne rac-
colto in opere fondamentali come / mm· viaggi
rulla Trrm dtl Fuoco e .4nde Patagoniche dove.
tra preziose nozioni scientifiche e geografiche,
balza a lratti la nobile spiritualità del m1ss10nario
tutto intC'nto a presentare al mondo gli indi
fueghini, le loro terre, i loro mari, il loro clima.
E come se il compito non fosse già per se stesso
altamente spirituale, ecco il sacerdote raccogliersi
a tratta in profonda med1t.az1onc, come quando,
superali gli ab1ss1 del ghiacciaio Schiaparelli e
conquistato un torrione del monte ~armiento,
contempla d.tll'aho lo slUpcnùo panorama: Li-
brato colti nello spaz10, fra il candore immaco-
lato delle nevi e delle nubi e l'azzurro puris-
simo del cielo, accecato dal bagliore riflesso
dei ghiaccim, sembravam1 d1 a,er trovalo le re•
gioni impalpabiJ1 ddl'etere dove hanno termine
le wsc terrene e si dilegua oitni aspirazione
umana... •·
Con qu~to spirito Don De Agostini percorse
migliaia d1 chilometri, affront:111 nonostante le
awcrsità del c.:lim::i e l'esiguità dei mezzi di-
sponib1h. Ultimamente egli ha mtrnpreso un
altro , rnggio, dal quale nascc:rà forse una nuova
imponantc.: opera: si tratta ù'una d1i.amina del
sottosuolo magcllanico, con cui il missionario
esploratorc porrebbe nel meritato riliern la
,-·1s1one profetica di Don Bosco, che <lclla Pa-
tagonia descrisse la feracità agricola e le pos-
sibilità industriali in tempi in cui nessuno rite-
neva quella terra più che una l\\lerile lamia
glaciale.
Don Hoséo - commeeta l'.1rucolo dt RcclesUJ -
fece le sue prune spedizioni missionarie nella
Patagonia, in pc>ssesso di una esattissima cogni-
zione geografica di luoghi e cli persone, pur non
avcndo mai messo piede oltre oceano avendo
potuto usufruire di fonti, che non esistevano.
La ra~ione va cercata nei suoi celebri sogni•,
trc ùci quali gli presentarono quelle regioni mc-
ri<lionali rnn un'impressionante esattezza di par-
til·olari. E fu proprio Don Bosco a dare il ,·ia alle
ricerche scientifiche come contributo e prt·parn-
zione allo sviluppo missionario: sua fu infatti
l'idc.:a dt installare una fitta rete di ossen:atori
mt/1 oralogici che, collaborando con le principali
st.11ioni J1 marina e con 1nci1gni scienziati del
tempo, fornirono quei preziosi risultati scienti-
fici che furono poi pubblicati sul Bollettino J,i-
temn:;riorwle Polare <li Pietroburgo e in quello
della Società Geografica Italiani!.
In Don Bosco, prosegue l'articolo, sono le
premesse del lavoro esplorativo di Don De Ago-
stini, il cui esame potrà costituire una delle più
meravigliose pagine scientifiche scritte in onore
della stona ecclesiastica, missionaria e civile.
Fin da oggi, dopo le scoperte effettuate, appare
t\\'idente che Don Bosco non si ingannò nel
dire che le Ande sono sezionate da profonde 1:
numerose depressioni, fiordi, conche e valli,
suddi\\'isc in gruppi o nodi di catene volte m
opposte direzioni e del tuuo differenti tra loro.
Eppure 11 secolo scorso ignora\\'a completamente
la configurazione dei canali patagonici e ritene,·a
quei luogh, come una catena mas.s,ccia, formante
una unità geografica. Ma la documentazione più
meravigliosa si avrà quando saranno stati illu-
strati scientificamente i prodotti e le possibilit:i
del sottosuolo magellanico, che Don Bosco vide
ricco di carbone, di petrolio, dì minerali pn:-
ziosi, e tndustrializzato da strade, ferrovie, porti
e oleodotti io quantità grandissime. Già il li feb-
braio H)SO 1I \\'escovo di Punm Arenas benedisse
il primo oleodotto dcli.a Terra del Fuoco, mentre
tre anni prima aveva benedetto il primo pozzo da
petrolio. Questi ed altri St:gni fanno attrnùc:rc
con ansin il nuovo studio da Don AJbcrto Dc
Agostini.
Cosi, sullo sfondo d'un S:mto moderno, la
Rl\\·ista Bcclesia ha descritto la figura di questo
strenuo salesiano, missionario della Chit.>Sa e
della Scienza, che ha s,·elato al mondo il mi-
!ltcro delle terre del Sud. L:1 cosa meno sor-
prendente e piì1 grJnde, conclude la Rivista, è
che quest'uomo abbia saputo meravigliosamente
present.Ire agli occhi increduli degli uom101
d'og~i la mirabile armonia della Scienza con
la Ft:d1:.
54 -

2.6 Page 16

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N O TI Z IE VA RIE
( '(lfPdtismo ~ml mercato.
È una magn1fìca opera d1 apostolato catechistico
che da qualche anno vanno svolgendo le Figlie di
Maria Ausiliatrice a Pop a y a n in Colombia II pen-
siero d1 darvi principio venne occasionalmente sug-
gerito da alcune vend,tr,c1 d1 piazza che, frequentando
la Scuola festiva delle Suore, mostrarono desiderio
di veder esteso un tanto benefìcio alle proprie com-
pagnt. del mercato.
Nel maggio del 1947, ottenuti I necessari permessi,
una Suora incominciò a fare un giro 1n piazza, cer-
cando d'in tavolar d iscorso con le venditrici, sedute
fra ce,t1 e casse, e "1ettando qualche parola su temi
relig1os1. Il primo conntto con quella povera gente
non fu lusinghiero, !ruttò anzi non poche risposte
d1 fredda indifferenza t.: anche d1 'tperta ripulsa. Pure
ripetè la prova nel pomeriggio d1 ogni mercoledl
mpartendo l'inse6namerto ind1v1duale alle vend
trici che s1 mostravano favorevoli. Incoraggiate anche
dalla Rev. Ispettrice, dLJrante la sua -.,is1ta. le Suore
continuarono nel l'opera, organizzandola sempre me-
glio. distribuendo i libretti d1 catechismo e ottenendo
pure. con piccoli premi, di far imp1rare e ripetere
di volta in volta la lezione spiegata.
Non mancarono nuove d ifficoltà e Ione da parte
d1 e lementi ostili; ma a poco a poco, tale forma d i
apostolato ;indò affermandosi ed estendendosi a quasi
tutto 11 mercato. L'insperata rispondenza trionfò dei
medes1m1 oppositori, attratti essi pure allo studio
del Catechismo.
Commovente l'episodio del luglio scorso.
Un:i sera. terminato 11 proprio compito. le Suore
sta·,ano per allontanarsi dalla piazza: la giornata s1
ch1LJdeva con la ris~ostaccia insolente d'una vendi-,
trice d'altra contrada, che si era cercato di avvicinare
per la prima volta. Ma. quasi a ricompensarle, ecco
tutti gli spazzini del mercato. m fila ad attenderle.
per chiedere che volessero insegnare il Catechismo
anche a loro.
I frutti di qLJesta singolare missio ne catechistica
non tardarono ad apparire, rivelati anche da es.terne
manifestazioni di pietà, come l'impegno di non far
mancare i fiori alla vicina chiesa del! 'Incarnaz1one,
dove ogni 19 del mese viene esposto solennemente
il SS. Sacramento. In tal giorno le vend1tric1 del mer-
cato fanno celebrare una Messa alle S,30, assiste ndovi
quasi tutte e accostandosi pure alla santa Comu-
nio ne.
Numerose inoltre fra di loro, le iscrizioni ai " Di-
voti d1 Maria Ausiliatrice" e vivo il fervore per 11
culto 1n onore della SS. Vergine
Non basta. Affluiscono settimanali offerte in vive1·i,
e anche in denaro, per la .. Casa del Fanciullo po-
vero": vera carità di poveri a1 poveri.
Non poche si sono fatte apostole del Catechismo;
ed ora in ogni padiglione del mercato vi è un banco
per la d istribuzione e vendita d i libri catechistici e
fogl etti di propaganda religiosa.
Altro frutto è anche l'iniziativa della Messa cam-
pale celebrata ogni anno proprio sul mercato. S1 do-
vette ro superare ancora contrasti, soprattutto per la
scelta del padiglione dove erigere l'alure; ma riusci
uno spettacolo di fede che portò una vera p1ogg1a
di ~razie. Non ultima, la vocazione sacerdotale del
fanciullo che aveva ~,tto da hierichetto: il figl io
dello stesso fortunato venditore sul cui banco e1·a
stato eretto l'altare
Belli e vividi come sprazzi d1 luce s, molt1pltcano
gli esempi di fervore fra quell'umile gente che fino
a ieri ignorava, s1 può di re, che cosa fosse v1la
cristiana
-
l,e Scuolf• 1•1·0/essimwli
,li J>ou Ros,·o.
Il senatore Magri, relatore del B,l.inc10 della Fub-
blica l;truz1one aJ Senato, disse 1'8 maggio 19S2 in
un discorso sulla I bP.rlà d'insegnamento ' Non c'è
d ubbio che gl'lst1tu l1 pro fessionali tenuti da ord1n1
relig1os1, e particolar mente dai Salesiani, anche per-
chè hanno alunni tutti interni. che stanno neì collegi
e che vengono seguiti quindi non solo nella s, uola
ma anche durante la giornata, rispondono benissimo.
C'è stata qui l'altro giorno una discussione, se cioè
S. Giovanni Bosco sia st:1to o no l',1ntesignano del-
l'istruzione professionale in Italia. Non facciamo
questioni d1 precedenza. ma riconosciamo che S. G10•
vanni Bosco fu senza d ubbio un ins1ine pedagog1>ta,
o ltre che un gran cuore e un grande apostolo della
gioventù. Egli sentì vivamente il problema dell'isrru-
zione professionale dei giovani delle classi più po-
vere e diseredate e non lo senti semplicemente questo
problema. ma lo tradusse in opere senza a1ut1d1 go-
verno, con I propri mezzi. col proprio genio. Queste
opere sono gli istituti professionali sparsi non sol-
tanto 1n Italia, ma in tutto 1! mondo, e che servono
bene soprattutto il popolo che lavora".
Dall'intimo del t'U.orc faeclamo votl e h.o dappertulto, 1hl
nelle c:Jlli, sia nel Tillaq:I, o s.l viva dello ~plrito del Fon-
datore del Salesiani o "" n e coltiv i l 'amo re, ". Beat o PIO X
rLencrn a D on Rua, , 7·Vlll• II/04).
~ 55

2.7 Page 17

▲back to top
BRASILE
del Paupès; e sono due anni che h, \\.ladonna
Ausiliatrice mi salvò miracolosamente da un
e naufragio: In quinta volta che scampo dalla
JUO :'\\EGRO
/1r/11::11m1· d, L>a11 /11tnmo Granm,, al Re/tor lffl,a.:,nrr.
« Poveri missionari ! ».
l)i ritomn da una ~cursionc per il rio Pa-
purl, affluente del llaupés, sento la nect·ssità. <li
comunicarle I.i 1-(ioia che m'inonda il cuore e
m1 ohbliga a nngraziarc il Siimorc d':l\\crmi
chiamato alla , ita missionaria. Sono soù<lisfa-
zi()ni così inLimc e piene, che fanno dimenticare
i disagi, i sacritiz1 e lt: sofferenze ine, ilahili ùi
qut--sti ,·iagg1 su piccole barche a remi, tra peri-
colose cascate, che fanno Il· loro , ittimc. Sono
poche settimane che w1 g10\\'anissimo m1$sio-
nario colomh1.1nn mori affogato in un:1 cascata
lllllrtl'.
La missione che ho rcalinato e stata hcnedctta
pl·rchè, olcrc le confessioni, comunioni ~ m 1tn-
moni regofarizza11, ebbi la gr:mdc gioia d1 potere
i~truirc e rigl·ncrarc alla grazia col santo hatte-
!\\Ìmu 28 \\'Cechi <li oltre 60 anni. La ~razia di
Dm traspanv,1 dat loro volti, e net trasporti dt
un'allt:gria mai provata in \\·ita loro, si passa-
van h: mam sul petto dicendo: - Sono con
Dio, e con lui starò fino alla morte!
La notte stentavo a prcm.lcrc sonno per l.1
?ioia e riandavo col pensiero la mia prima escur-
sione in qul.-sto fiume, nd lontano nmcmbrc
del 1926, quando vidi le miserie e difficoltà che
si opponevano all'evangelizzazione <li questi
indi. Ricordarn quel che aveva scritto il com-
pianto ::\\lons. Giordano, al ritorno da umi escur-
~ionc al Rio Uaupès: Pm-cr1 m1ssionan ! Quanti
n~tacnli incontreranno nella riforma delle idee
supcrst izioge e dei costumi
pagani! Non è la ,ita libera
che conducono nelle foreste,
la moltt:plicità 1h:i loro
linguaggi, ciò che forma la
diflìcoltà principale, ma le fe-
ste dd Jur11pari e dd Da-
hucurì, nelle quali l.'SSI con-
ccntrJnO tutti I loru pcnsien
e I loro affetti, vi,endo come
in un continuo carnevale. Con-
stata.i 11ur!<tn fatto in luttc le
tribù, su llllli i fiumi, in tutte
le cpocht dell'anno. Quando
non sono in festa, , i si pre-
parano; quando non invitano,
sono invitati. O vit-ino o lon-
BRASlLE RIO NEGRO - L2 p.rocess,onc di Maria Au•tli:atrtce
tra gli Indi del Rio Uau~s
tano, echeg~ia la tromha del
Juruparì e ùd Dabucurl. Yi

2.8 Page 18

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possono essere giorni di tregua, ùi pace noi)
mai. Quest,\\ è la vita della loro vita, la loro
felicità, il loro paradiso "·
« Per mezzo dei giovani convertirete gli
adulti».
Mons. Giordano esprimeva una grande vcnta,
che noi in venticinque anni di convivenza con
questi indi possiamo confcm1are. Sarchhc stal<>
impossibile ottenere risultati soddisfacenti, se ci
fossimo limitati a visite p1::riodichc; seguendo
invece la tradizione salesiana di occuparci della
giovcnti'.1, il Signore ci h.l largamente henedctti:
i giovani hanno porrato i vecchi sulla buona strada,
avverandosi le parole di Don Bosco: 1c Per mezzo
dei giovani convertirete gli adulti•>.
Data l'enorme estensione di questa prelazia
e la poca popol.1zionc, il nostro dinamico Mon-
signor Massa pcnsb subito ad aprire internati,
benchè sapt-ssc che le spese sarebbero state in-
gcntis.~ime, specialmente per la distanza di circa
..
1111 migliaio di chilometri dalla capitale ).Ianaos,
per cui un prodotto, per arrivare alla missione,
aumenta del cento per cento per le spese di
trasporto. Così appena aperta una missione. si
apri\\'a subito l'internato per indictti, in baracclw
improvYisate di foglie di palma, occupando i
giovani nei primi rudimenti dello studio, nei
lavori agricoli, nei laboratori dr falegnami e spe-
cialmente di sarti, e più tardi nella fabbricazione
di barche, mattoni e tegole. I nostri indietti,
passando nella missione circa sci anni, imparano
gli ehimenti indispens<.lhili per essere buoni cri-
stiani e buoni cittadini.
Anche gli e_x allievi indi si fanno onore.
Gli cx allievi ne sono una prova lampante,
ed è per opera loro che i vecchi simpatizzano
con la missione, abbandonano a poco a poco le
loro superstizioni e vogliono essere istruiti nella
santa religione. La tromha del Juruparì e del
Dabueurì, che tanta pena dava a Monsignor
Giordano e a noi che l'abbiamo udita nelle prime
escursioni, è scomparsa del tutto; i nostri alunni
non l'hanno mai udita, e tJUando ne sentono
parlare, ridono come di cosa strana. I baccanali
e le orgie di quattro o cinque giorni, nella piì1
sfrenata promiscuità, con le inevitabili e tristi
conseguenze di risse, di ferite e anche di morti,
non si fanno più. Delle cento e otto maloche
che visitai nel 1927 in una lunga escursione di
49 giorni, per il Uaupès e affluenti, Aiarì e Is-
sana, ne restano forse una diecina, nei luoghi
più lontani e inaccessibili, dove rarissime volte
arrivò il missionario. Dove c'era una grande
maloca con 15 e più famiglie in coabitazione,
vera scuola del vizio, sono sorti piccoli villaggi
MANAOS (Brasile) - Una statua dl Maria Ausiliatrice dop-
pJamente s1orica. Fu la prima che coccò f3 terra brasiliana.
inviata e be.oedctta da San Giovanni Bosco nel 1885. Dat-
i 'agosto del 1950 al maggio del '51 percorse - 4< Madonna
Pellegrina>) - ~2.000 km., auraver-so 67 città, ora in voln
çuUe impenetrabìU foreste, ora movcndo lenta sui maestosi
flumJ. Fu solenn~-mente ineoron,ita il 6 lu,rlio 1952.
con casette tlalle pareti di fango e tetto di fo-
glie, e nel centro una piccola cappt:lla, dove ogni
domenica, sotto la guida di un cx allievo, si
radunano gli indi per la recita delle orazioni e
del santo Rosario. J promotori di queste cappelle
sono sempre gli cx allievi; e quando una chie-
setta è pronta, invitano il missionario pcrchè la
benedica e l'apra al culto. È quel che ho fatto
in questa mia escursione, hencJiccndo e inaugu-
rando una cappella dedicata a Maria Ausilia-
trice. L'ultimo giorno in cui battezzai dieci vec-
chietti e distribuii un centinaio Ji Comunioni, si
fece anche la processione. Le donne avevano
preparato le strade; gli nomini, archi e ghirlande
con foglie Ji palme e )fori della foresta. Quindi
- 57

2.9 Page 19

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la nostra Ausiliatrice passò trionfalmente per il
"illaggio benedicendo le abitazioni e gli abitanti,
che cantavano le sue lodi a pieni polmoni. Più
di una volta la mia voce fu troncata dalla com-
mozione, al ricordo dello stato in cui si trova-
. vano quei poveri indi all'inizio della nostra mis-
sione.
In tutte le missioni esiste l'unione degli ex
allievi, e si possono contare sulle dita di una
mano quelli che non vengono, almeno due volte
all'anno, a ricevere i santi Sacramenti nella mis-
sione. Alla festa di Don Bosco, celebrata la do-
menica 17 di agosto, si comunicarono ben 97
cx allievi, molti dei quali sono già padri di fa-
miglia. Ciò die dico degli cx allievi lo ripeto
per le ex allieve delle Figlie di Maria Ausilia-
trice. Questi indigeni avevano l'usanza di ucci-
dere, appena nato, uno dei gemelli, dicendo
che la madre non poteva allevarne che uno. An-
che questa usanza i: scomparsa per opera delle
ex allieve, e abbiamo già diversi casi di gemelli
che vengono allevati bene, con l'aiuto della mis-
sione, con grande allegria dei parenti, desiderosi
<l'avere mo1ti figli.
« Padre, dammi un vestito ! ».
Frutti della formazione religiosa e morale dei
nostri indi sono la frequenza ai santi Sacramenti,
la regolarità delle famiglie, religiosamente costi-
tuite, e La cura che hanno di chiamare il sacer-
dote per assistere gli ammalati, anche i più
abbandonati.
Avevo appena terminato la mia missione e
fatto i preparativi per il ritorno, quando fui
chiamato per assistere un vecchio indio tucano,
che non \\'Oleva morire senza essere battezzato.
Partii subito: ci vollero tre lunghe ore, parte in
una barchetta risalendo un piccolo affluente, e
parte a piedi per la foresta. Trovai il poveretto
in un cantuccio oscuro della baracca, ignudo,
o meglio coperto di uno spesso strato di sudi-
ciume. Il fumo e il sudore avevano formato
quella copertura. Appena mi vide, si rallegrò,
volle baciarmi la mano e poi mi disse: - Padre,
me ne vado, sono stanco di questa vita. - Man-
dai a spegnere il fuoco che gli ardeva al fianco e
cominciai l'opera della catechizzazione. Quando
mi parve sufficientemente preparato, cominciai
le cerimonie del santo battesimo. Alla domanda
se rinunziava a tutte le superstizio11i e al de-
monio, alzò con gesto energico la mano destra,
e disse:
- Rinuru:io a tutto.
Quando lo consiglÌ.li di fare un atto di dolore,
rispose:
- Me ne pento, sl; e 1 miei peccati sono
questi... - e cominciò a dirmene qualcuno.
- No, non c'è bisogno che confessi i tuoi
peccati, il battesimo te li cancella tutti, basta
che ne sii pentito.
- È vero, ma io voglio dirteli lo stesso...
e <lovetti lasciarlo sfogare fino all'ultimo.
Terminata la funzione, gli dissi:
Adesso puoi andartene in Paradiso.
- E quando me ne andrò ?
- Quando I<l<lio ti chiamerà, e allora ricor-
dati anche di mc.
- Padre, come vedi sono ignudo, dammi un
vestito perchè m<:: lo mettano prima di seppel-
lirmi.
- Se l'avessi, te lo darei con molto piacere,
ma il vestito più bello te l'ho dato ora: i: la grazia
di Dio, e questa è più preziosa di qualunque
V<.-'StitO.
Si rassegnò subito, mi prese la mano fra le
sue, me La strinse in segno di riconoscenza e
mi disse:
- Alwù, a/1111ì... bene, bene...
Mi allontanai commosso al vedere come la
grazia di Dio operi veri miracoli tra questi po-
veri indi, che durante la vita sono stati in pos-
sesso del demonio, e al punto della morte ac-
quistano il Paradiso con tanta facilità.
Missione tra i Uananas.
Sono gli indi più lontani e abitano vicino alle
più pericolose cascate del Rio Uaupès. Finora
hanno avuto poche visite del missionario, tutti
però vogliono istruirsi nella religione. Per que-
sto mandano i figli alla missione e così speriamo
di avere presto dei buoni ausiliari negli ex al-
lievi. L'anno scorso, in una visita rapida, provai
grande allegria al vedere che gli alunni della
missione, ogni domenica, radunavano i loro pa-
renti nella casa del cacico, per la recita delle
orazioni e del Rosario. C'e però una grave dif-
ficoltà: le donne oriunde del Rio Issana non
capiscono la lingua tucana, che è il lingua~gio
ufficiale di tutto il rio Uaupès e di tutte le tribù.
Spero di fare quanto prima La tradw..ionc in
lin~ua uanana del piccolo catechismo portoghese-
tucano in uso nelle nostre missioni. Prima di
lasciarli, marcai il luogo della cappella, che vo-
gliono dedicata a S. Pietro. Anche questa mis-
sione promette bene, ma la grande, la maggiore
difficoltà i! sempre la scarsità del personale, che
appena ci permette di attendere agli internati,
che rigurgitano di allievi. Le tre missioni <lei
Rio Uaupès, senza contare le altre residenze
nel basso rio Negro, contano oltre 700 allievi
interni, di ambo i sessi, appartenenti a tutte I.e
tribù. Adesso che gli aerei brasiliani arrivano
già alla missione di Aracuà, le nostre opere
sono meglio conosciute e il Governo continuerà
ad aiutarci, come ha fatto finora. Alte perso-
nalità dcll'arconautica che hanno sorvolato que-
58 -

2.10 Page 20

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sta frontiera, ehhcro parole di grande clot1;io, e
d'accordo con Mons. Pietro Massa, prc~ern l'ini-
ziativa di costruire campi di atterraggio in ogni
centro di mis~ione, facilitandoci le comunica-
zioni col mondo ci\\·ilizzato. Se per un rapido
,iaggio a ".\\lanaos ci rnlevano, ,·ia flu\\'iale. due
mesi tra andata e ritorno, adessl) con gli aerei,
ci ,·orranno sci nrc di andata e sei di ritorno.
N'ella mis.;;ione di Jauaretè, sulla fronuera co-
lombiana, 1::n onamo da due anni nella costruzione
di un campo ncrco, e non l'ahbiamo ancora ter-
minato, perchè lavoriamo semia macchinario,
difficile <la trm;portarc a causa delle cascate.
Però questo lavoro lungo e pcsantf.. serve per
chiamare all.1 mi,;sinne molti indi, che \\'Cngono
a lavorare per RUada.gnarst le cose piì1 ncces,;arie.
E il missionario ne approfitta per u;truirli ogn
giorno, prima e dopo il lavoro. .-\\ila festa di San
Luigi, cinque furono battezzati, altn regolariz-
zarono il loro matrimonio e altri fecero la prima
comunione. Dai tre centri missionari del Rio
Uaupés sono usciti oltre 500 elettori. tutti in-
digeni, incorporati così alla grande patria brasi-
liana, e già tutti concorrono alle elezioni muni-
cipali, statuali e nazionali.
Ecco, amato Padre, quanto credo bene co-
municare a lei e ai nostri benefattori su questa
missione del Uaupès e affluenti. Delle missioni
sul Rio Negro, m, i civilizzati e ctlboclos (mezzi
civilizzati) posso affermare che i collegi sono pieni
zeppi di alunni, e che tanto i Salesiani come le
Figlie di :\\Iaria Ausiliatrice, con l'istruzione, con
i la,,ori agricoli e n1..-gli ospedali, dove le suore
sono veri angeli di carità, compiono un fruttuoso
apostolato.
Amatissimo Padre, rinnovo a lei un accorato
appello, perchè ci mandi rinforzo di personale,
per l'incremento dell'opera di civilizznzmne ed
evangelizzazione di questi poveri indi che la
Santa Sede ha affidato ai figli di Don Bosco.
Don A vroN ro G 1,co:-.~
lfisrio>tarin <,1ltsÌllno.
INDI A
Amallssim,, Padrt.
Non è ancora trascorso molto 1empn dacché ho
fatto il mio ingresso nella nuova Dioct·s1 di D1-
hrugarh. Vi sono tornato dopo 19 anni. C'ero
stato infatti la prima volta nel 1933, mandato d,1
Mons. :Vlath1as, allor.i Prefetto Apostolico del-
l'Assam, a sostituire Don Pinsccki, il veterano
dcl.la Vallata del Brahmaputrn, obbligato per ra-
gioni di salute al rimpatrio temporaneo.
L'attuale Diocesi di Dibrugarb
l'rn allora un
unico centro missionario dal quale due soli sa-
certlori accudi,·ano a 14 mila c-nstiani di oltre roo
comunir:1 disseminate su quello cht i: il territorio
dell'attuale Diocesi (circa 75.000 kmq.). Questo
stato di cose <lurb parecchi ano, ancora, mentre
il numero <le, neofiti andava aumentando sia per
l'immigr.tZione d, nuovi cristiani nclk pianta-
gioni di thè:, sia per le num·c conquiste operate
sul posto dai noslri missionari. Oggi il numero
dei cristiani i: raddoppiato. Sono sonc altre 5 sta-
zioni missionarie: la vecchia piccola residenza
di allora, minacciata dal fiume, ha ceduto il passo
a una proprietà più ,·asta in altro sito della città,
ove assieme ad una spaziosa residenza si erge
maestosa una magnifica chiesa stile ()00, lavoro
di amore e monumento allo zelo e all'intrapren-
den1A1 di Don Leone Piasecki, il primo missio-
nario che ha ttui la,·orato. Accanto alla n:sidenz.i
dei Padri sorge una scuola capace di oltre cento
giovani, orma, insufficiente. l 'i: pure una scuola
per ragazze tenuta dalle Huore ~fo;sionarie di
Maria Ausiliatrice, una congregazione indigena
di recente fonuazione. Nei due ospedali governa-
ti,·i della città prestano servizio le Suore di l\\fana
Rambina, che col loro spirito di sacrificio e mc-
ra,·igliosa efficienza attirano alh1 ~fissione cat-
tolica le simpatie e l'ammirazione della popola-
zione pa ~ana. Recentemente sono arrivate anche
le Figlie di \\Iaria Ausiliatrice per aprire una
scuola inglese e un giardino <l'infonz,a, opere
tanto invocate dall'élite della ciuil.
Come vede, amatisstmo Padre, del l'ammmo
se n'è fatto in 15 anni e dd lavoro se n'è com-
piuto. \\la b1sogncn:bbc poter disporre di ben
allri mt:zzi e d, as.<;ai più pt:rsonalc per realizzare
le speranze che offre qut-,.to promutc:ntissimo
campo. Se la penuna dei mezzi i: un problema
assdlantt, la scar..ità del pcn,onak c.· addirrnura
impressionante e costituisce un prohlcm.i molto
piìi grave. He si pensa che un solo missionario
ha da cinque a sci mila cristiani, e spesso di
pit1, da accudire: se a ciò s, ag-~iungc il dim:i mal-
sa.no, il caldo l'Stcnuantt:, mezzi di comunicazione
scarsi, anzi taholta non esistenti affatto, si a\\Td
un' idea tldk· condizioni della nuova Diocesi nei
riguardi cld personale.
l 1na situazione cosi d1ffic1lc ,crrehhe m pa.rte
affrontata e risolta se fosse possihilc accogliere
nelle nostre scuole un numero maggiore di ra-
gazzi e di ragazze per ricevere quella formazione
cristiana che il missionario non può impartire
nelle ~uc troppo rare e brc\\'i visite alk comunità
- 59

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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DIBRU GARH (India) - Giovanotti rappresentanti
tre tribù N agas, che hanno partecipato alle
feste per s upplicare iJ nuovo Vescovo d 'in-
viare il Missio nario ne lle loro tribù.
municazionc divenne impossi-
bile e avremmo dovuto atten-
dere per quaJche settimana.
È facile immaginare come la
popolazione, già povera nei
tempi migliori, versi ora in
con<lizioni veramente miseran-
de. Son prove ben dure queste
per una Diocesi in forma?.ione.
La zona collinosa deUa
d iocesi
con oltre 800 mila
abitanti, appartenenti ad una
trentina di diffc.enLi Lribi.1, t
purtroppo ancora chiusa al
dei neofiti. Ma le nostre scuole sono poche e pic-
cole, e per quanto poche e piccole, son già un
enorme peso sulle esili finanze <ldla Missione.
L'im m ane cataclisma
che vi si abbattè il
r 5 agosto del 1950, distrusse parte delle resi-
denze di Dihrugarh e del North Lakhimpur.
Le conseguenze di quell'incredibile terremoto
(duri> hcn 6 minuti) perdurano persino nelle fre-
yuenti e disastrose alluvioni causate dalla scon-
volta çonfigurazione tluvialè. Dibrugarh - la
forte7,za (Gar/i) sul fiume (Dilm1) - non è or-
mai nè fortezza ne si trova pi1'1 sulle sponde del
Dibru. li maestoso Brahrnaputra, emro cui af-
fluiva il Dibru a due miglia a su<l <lella città,
investendo e superan<lo una vasta area di <lcnsa
foresta, si unì al Dibru al di sopra di Dibrugarh,
cd ora l'irresistibile massa delle sue acque crode
inesorabilmente yuesta città che i giornali chia-
mano << la città condannata>►. Tutta la zona co-
stiera è già stata <livorata dalle acque. Pl·r huona
sorte la nostra Missione si trova dalla parte op-
posta della città.
Al ritorno da una hrcve visita ad una cristianità
del Sibsagar, nei pressi del Dching - uno dei
grandi afHuenti del Brahmaputra - dopo giorni
di piogge ininterrotte, i I illaggi lungo la strada
erano ::;ott'.icqua. l poveri abitanti coi loro ar-
menti trova rono scampo lungo la stra<la stessa,
ma questa pure per lunghi tratti era sotto 30 cm.
di acqua. Fu provvidenzlale che tornassimo quello
stesso giorno perchè iJ giorno appresso ogni co-
60
INDIA - A.SSAM
n Brahmaputra ha rotto le dighe.
m1ss1onario cattolico, mentre i protestanti vi la-
vorano incontrastati da oltre 6o anni. La sera
del mio ingresso in Dibrugarh mi si presentarono
tre delegazioni, inviate da tre <liverse tribl'.1 delle
colline Nagas, i famosi cacciatori di teste. Sono
anni ormai che da più centri <li queste colline
ci provengono inviti e suppliche insistenti. Son0

3.2 Page 22

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INDI A
ASSAM
Aspetti della
vita delle lri-
bù della m on -
tagaa.
:..
interi villaggi di pagani che chiedono il m1ss10- fossero ricti\\ uti d,11 Ra_ia pl·r ùiscutl'rc su lJlll"Sto
nario cattolico e si chiamano e profcs.~Ulo catto- prohlcrna. Don A111lio l"olu.:;si e 11 sottoscritto
lici dal giorno che hanno deciso d1 abbracciare u recammo pertanto ad Imphal, la pittoresca
la nostra Fede. Alcuni giovani di qucst<: colline, capitale dell'allor:1 indipendente stato di l\\ Iani-
venuti a rnntalto con no, nelle nostre scuole pur. Il Raja ci accolse benignamente ci a,-sicurò
della pianura, sono l'anima di qucsm mov,mentn. eh<: non avrchbe ostacolato ti nostro lavoro tiua-
Già nel 1948 alcuni catecumeni dello Stato del lora i suoi sudditi delle colline volessero farsi
Manipur, ottennero d1c due ,nissionari cattoltc1 l'allolici. Purtroppo però le pratiche che promt:t-
tnano cnsi bene ,-i arenarono
da quando il l\\I.anipur venne
annesso all'Unione Indiana.
( 'iononostante quei bra,, c-.ate-
cumeni sono costanti e ,ltlen-
dono ansiosi e fiduciosi che
vi·nga pn.-sto appagato il loro
e nostro viv1ss1mo desiderio.
Attualmente Don Marocchi-
no risictlt a Kohnna, capitale
tielle Collme l\\agas, in qualità
d, cappellano delle Suore che
pre::;tano servizio nell'ospedale
ci, ik \\IJ egli i- con l'in-
tc~a che ~i asten!;-1 dal viRitare
i villaggi fuori d1 Kohima e
dall'esercitare ogni attivita mis-
sionaria. E allora, siccome lui
non può andare ai Nagas, sono
ASSAM
1 Nagas che vengono a lui
Don Marocchino in viaggio apos1olico alla ricerca de i Chio
pcrchè f erhwn Dei ,um est
alligatum! Cosl il buon seme
- 6r

3.3 Page 23

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della parola di Dio scende abbondante in ottimo
krreno e gennoglia e sboccerà a suo tempo. Un
altro prohlemu ci viene offerto da numerosi
neofiti e catl'cumcni della tribù dei Chin, che
nell'immediato d!lpoguerra varcarono la fronticr.1
della Birmania e vennero a stabilirsi nello Stato
del l\\Ianipur. Quest'anno fioalmente Don l\\fa-
rocchino potè, col permesso delle autorità, rin-
tracciarli e visitarli. Anche là magnifiche speranze,
ma quando potranno essere realizzate? Domani
che ,·enga tolto il presente • veto• a"-remo noi
11 personale sufficiente per questi nuovi ubertosi
campi cli apostolato ?
Nel frattempo, per rinfrancare i nostri poveri
catecumeni Kagas e Chin e soprattutto per non
\\'cdcr svanire per sempre tante belle speranze,
converrebbe poter accogliere nelle nostre scuole
delle stazioni missionarie della vallata un forte
numero di giovani di queste tribù e prepararli
11 divenire apostoli in mcu,0 alla loro gente, in
anesa del giorno, che speriamo vicino, nel quale
la Pron-idenza nmuo\\·erà gli ostacoli che an-
cora ci sbarrano la via di un campo tanto ,·asto
e tanto promettente. No, stiamo lavorando per
ottenere il beneplacito dell'autorità, ma trattan-
dosi di zone di frontiera, la questione è intricata
~- delicata. Una scuola di cau.-chisti è di pnma
ncl'essìt.à anche per il fatto che per insufficienza
di operai c,.111gd1c1 i nostri nl-ofiti, anche quelli
in pianura, hanno la visita del Padre al massimo
uuc o tre volte all'anno e la loro fom,azione
tiumdi è lasciata in gran parte ai catechisti. L'rge
perciò impartire loro un'adr:guata e socia 1stru-
;,ionc che li ahiliti sempn· meglio ad un lavoro
tanto prezio,;o quanto indispensabile.
.-\\ lei, amato Padre, ci m·olgiamo per personale;
ai nostri buoni benefattori e cooperatori per i
mezzi che ci p1:rmettano di effettuare un'opera
d.i cu, ci ripromettiamo l'aumento e la perse\\'(.."
ranza dei nostri neofiti e una più rapida t..'Sten-
sicme del Yangdo in queste belle \\'aliate e colline
dell'alto Bmhm~putra.
\\ oglia bcnc<lirc i su<>i tigli di Dibrugarh e
crt:dermi
suo dcv.mo in Don Bosco
►I◄ 01<ESTE l\\lARl!"ICO
I 'esrouo di Dibmgor/1.
'L,111u10 :ialci,iuno per le Mh!.ton, con sede ,n forltlO,
L.r·cuo m !fo1r ;\\turale con Dce.-cto 13 11..nnaio 19.t4, n , 22,
I'<>•••· puo legalmente r,ci,,,i,re uga11 ed lùed1t11• .-\\d ov1tarc
bili con1cstaz1on, •• coMigliano lc.- •ci:uenu formule:
r•• /~:Se 1n1tt1191 d'un l~,:ato: ... luc,o all'Jr111u10 Salesrano
Afisnom rm, stdt i11 Tor,no rnolo d, lcµato la 1omme
d, Lire... (oppure) l'1mmob1le 1110 111... ,
Se u-attu,, ,n,·cce, d1 nommare crede d, ogn, •ottanza
1'I•tttuto, la formula pot.nbbe N,er questa: • ,_ Annullo
oen, mia prcccJente disposiz.ione te,uunentana. Nommr,
mio crede un,ver,,alc I'lstttulo Solnrann pu le J\\fis1io,u con
Stdt "' Tnrmo, le ,c1•ndo ad c,,,o quanto mi appa.rti~nc
quulsios, 1110!0•·
/,uQ/10 e data)
rF,rmD in, .,u,ol
GOA
.e·"fUWZ, J'.al&uall4
ttJ,ta, teua dJ, J'4'.leuo.
Poichè durante questi giorni gli occhi di tutto
il mondo cattohco sono ri\\'Olti a Gon, dove ripo-
sano le sacre spoglie del grande apostolo dcl-
i'Oriente, S. Francesco Saverio, penso farà pta-
piaccre ai nostri Cooperatori sentire l'eco del-
l'umile lavoro svollo in queste lerrc dai figli di
Don Bosco.
Il quarto centenario della morte del grande l\\Iis-
sionario "iene celebrato qui con grandissime so-
lennità. l'Em.mo Cardinale di Lisbona è stato
inviato come L egato Pontificio per presiedere a,
festeggiamenti; due Ministri rappresentano il Por-
tog~1ll0 e la Spagna: e soprnttutto I' lndia vicina,
che il Sa\\·erio evangelizzò, si riversa qui- durante
questi giorni per \\'encrarc le sacre reliquie, poichè
l'urna d'argento c:he le contiene viene aperta du-
rante queste solennità per l'ultima volta, e la turba
dci divoti è ammessa al bacio diretto del piede
del grande Apostolo.
r tigli di Don Bosro lavorano accanto alla tom-
ba del Sa\\'erio da scllc anni. Ed e \\'crnmente con
solante il lavoro c:he vi hanno svolto in questo
breve spazio, sotto la guida dell'infaticabile Don
Scuderi, il cui nome è ripetuto dal popolo con
stima e ammirazione.
:\\ella stessa cittadina di Cidade de Goa, che t
la capitale del piccolo stato, i Salesiani hanno un
terreno di +o mii.a metri quadrati, dove sorgono
parecchie opere a vantaggio di questa gioventù,
crcdl· di quella che S. Francesco Saverio radunava
al suono di un campanello, ogn, sera per la
scuola di catechismo.
Abhiamo una scuola elementare portoghese e
una scuola media inglese (Don Bosco 11 igh Sch()ol),
legalmente riconosciute. lo esse s, educano un
mezzo migliaio di ragazzi. Cc inoltn: una popolare
scuola d, sartoria, falegnameria, 11:gatona e stam-
peria. Xaturalmentc anche qui non poteva man-
care l'orfanotrofio, nd quale molti orfani trovano
in Don Bosco il paure amore,·olc che si cura del
loro benessere spirituale e temporale.
:\\la La caratteristica più salesiana di quest'opera
è quella degli Oratori festivi: nella sola capitale
ve ne sono tre m<>llo fiorenti, e s1 può dire che
tutta la gioventù maschile della città ne ha sentito
il benefico influsso.
A ricordo della visita di ~ostra Signora di Fa-
tima nell'anno 1950, fu eretta nel nostro terreno
una graziosa e ampia cappella, dove il culto as-
sume proporzioni consolanti. Fiorente pure la di-
vozione a Maria Ausiliatrice.
(n, -

3.4 Page 24

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La piccola tipografia ha già
fatto un lavoro dt IJrga diffu-
sione del pensiero cristiano.
1
Oltre la pubhhcazione di ri-
viste mensili tn parecchie lin
gue, essa ~tamp.1 un Settima-
nale di grande tiratura in
lingua Konkanim, che si leg~e
con interesse in moltissime
parrocchie e , illaggt. Questo
settimanale poi, dal principio
del 1953, sari.t l'organo della
campagna catcch1sttca indetta
dal Patriarca, nella quale i
figli di Don Bosco hanno una
pane decisiva. ))alla nostra
stamperia sono uscite letture
amene per il popolc>, vtte di
Santi, opere di apologetica e,
per la prima volta, il Santo
Vangelo in lingua Konkanim.
Oltre questi diversi aposto-
lati, da piu <li due anni, i
Salesiani sono incaricati della
GOA Nuon chiesa dedicata alla Madonna di Fatima nell' Oratorio Don Bosco.
Fu COlltrulta pu rlcordan la visita della l\\,ladonna PellearlnQ nel 1950.
radio-diffusione del pensiero
cattolico. Quando si pensa che
Radio-Goa è molto popolare nell'lnùia per l'run.:- nostri Confratelli hanno costrutto le grandi seghe
nità dei suoi programmi, si freme di gioia nel sa• necessarie per tagliare i tronchi <li teca. Inoltre,
pere che proprio su questa radio, un Salesiano sia per aiutare l'orfanotrofio annesso come per dare
parla tutti i giorni della dottrina di Gesù Cristo lavoro ai· ncoconvertiti che trnvassero difììcoltà e
per ben mezz'ora a innumeri anime che ascoltano ostracismo per la loro conversione, ,tbbiamo siste-
1I Messaggio di Gesù nella quiete della notte e nel- mato, in terreno cedutoci dal Governo, una tenuta
l'intimità dei loro focolari. Che cosa non avrebbe agricola che fornisce riso, onaggi e frutta per
fatto S. Francesco Saverio per avere un tal mezzo rutto l'anno.
di diffusione e una tale opportunità di penetrare: L'influenza della nostra opera si è fatta sentire
nel santuario delle famiglie più ermetiche della anche presso parecchi parroci, 1 quali adottando
,·asta India! Ogni sabato poi, viene radiotrasmes.~.1 il sistema salesiano, hanno istituito l'oratorio fe-
la novena perpetua a Maria Ausiliatrice, che sap- sti-vo nelle loro parrocchie con gran proficto dcli.i
piamo essere'ascoltau1 con grande divozìonc da un gioventù.
numero stragrande <li famiglie cristiane al di là delle Questa Goa che non è che l'<>ttuccntes1ma parte
nostre frontiere.
del continente indiano, fu, nei dist.-gni della Prov-
A una cinquantma di kilometri di qua. nella lo- videnza, il piccolo grano di senapa rispetto al-
1..-alità di Valpoi, capitale dj distretto, c'è ancora i'evangelizzazione dell'lndia. Essa ha mandato
un'altra simpatica opera salesiana. Il nostro migliaia di missionari per tutto l'Oriente; infatti
Don ;\\fora è il Vicario Foraneo di quelle terre di due terzi dei cattolici dell'India ricevettero la luce
missione e ha già, nel bre\\'c spazio di quattro anni,
portato il Vangelo a punti dove non si era mai
sentita la voce <lei Missionario. Vi sono stati nu-
del cristianesimo da Goa, durante i quattro secoli
della sua storia cristiana. I Goanesi dernno emi-
grare in gran numero, dato che la terra qui è pic-
merosi battesimi di adulti, e si profila già un mo• cola; ma da ferventi cattolici avvezzi al lavoro
vimento generale di conversioni al cristianesimo. duro, intraprendenti e tenaci, hanno fondato
Ogni settimana, durante la stagione secca, i nostri ovunque, e sopr.itutto nell'India, dellu ferventi
missionan percorrono I numerosi nllaggi di qucUa cristianità dove non c'erano nemmeno tracce di
zona, e sono poche ormai le case o capanne dove vita cristiana; hanno costrutto ch1~-sc, fondato
non c'è l'immagine di :\\!aria Ausiliatrice. Oltre al scuole e ospedali, formando il nucleo <lai quale si
lavoro propriamente missionario, abbiamo anche sono poi s,iluppati fiorenti centri ù1 vita cri.stiana.
una scuola profcs.•uonale di falegnameria e <li mec-
Ancora oggi Goa continua la sua opera evange-
canica, apprezzata in tutta Goa. La vicinanza delle lizzatrice: poche sono le diocesi dcli' I n<lìa dove
foreste favorisce la fah:gna.meria con abbondante non ci si:1 un sacerdote proveniente da Goa; la
materia prima, e, nella loro in~egnosa carità, 1 metil della gerarchia ind.tgcna dcli' lilùia porta dei

3.5 Page 25

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GDA
..
nomi di origine goanese; e noi stessi, nel nostro
llO\\Ìziato del Sud [nclia, quest'anno abbiamo una
tt:rza parte di novizi di origine goancsc.
Voglia il Signore, benedire il nostro umile
lavoro affi nchè, chiamati a continuare l'opera di
grandi missionari, possiamo essere degni di
Don Bosco in questa cara terra del Saverio.
La Scuola portoghese " D&o Besco " .
'
'i
¾. •
.Q
e Sae. IUSEPPF. CARRENO,
/1,Jùsionario Salesiano. m,
~ -,
~
Solidarietà di famiglia
In base alla bella iniziativa dell'ul-
timo Capitolo Generale (cfr. Bollettino
di Gennaio, pag. 6), nel mese di
Febbraio tutti i Salesiani, le figlie
di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori,
gli alunni, gli Ex allievi, i parenti e
i benefattori sono invitati a umrs1 1n
fraterna preghiera per le seguenti
lspettorie Salesiane :
1-7 febbraio - lombardo-Emiliana
8-14 » - Italia Meridionale
15-21 » · Novarese-Alessandrina
22-28 » - Romana
ELISABETHVILLE (Coogo Belga)
Il Rev.mo Prefetto Generale Don Albino
Fedrigotti coo alcuni ragazzi indigeni.

3.6 Page 26

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o e int
a
r
AVVERTF.NZE
Non •I pubblicano le relazlonl anonime.
Chi dcslden la µubblic11,lone inteara #- prel(atn
* di unl~ P<>'•lhllmeotc Il ctttlHcato m~•<Uco.
PregldJtmo di ,,,rh•crc chraramente nome. co-
* ~nomt- e- indlrl'Z7:o.
Per evliare ripetizioni •I sopprime nelle r cln-
ziont l'accenno al11off'ert• invi-a1.1.
Preferii rivolj?ermi a Maria Ausiliatrice. - ~h.1
hglia ,offri\\'8 J,1 due nnm per una fistolJ che le er,1
rimastn in seguitt, ml un.i grave npcrazionc. I mc,llci
avevano cercato n1,.'Tl1 meno per poterla JlU0nre, m 1
con ri,uhati n1:11a1ivi. l l11mamt'ntc pcno.a,,mo ad un
nuovo mten·entn d1irur11ico, ma in preferii ri,oll!erm,
con fìductn a Maria Ausiliatrice e II S. Gitwnnm Bmco.
E miu fii.dia, scn,-.1 biso,1{110 d1 altri intenenll o cure,
è l!Ullrthl perfcthtm<'lltC
Stlll)!fl.
Vt:IIGINI! C1t1ARA vcJ. F SRRAlll
La lotta con la morte fu aspra, ma la vittoria
di Don .Bosco. - Nelln Nragionc e~uvu, nel \\'illaggw
al mare di le~lo, una delle nostre orfon1n1e, Giu~p-
1,ina 7.amperetti, ,·enne ,mpron ,-.amente colp11..1 dJ
l\\lentrtl(t>-cnccfJli1,·-emom1111ca. Tnisfent,1 J'urgen~-•
11ll'ospednlc di S. U onil di Piave, \\enne ripctutamenlc
dichiamtn inguarihile si,1 d,11 Dou BeJe,i<·hi, medico
del , illal{i;rio, che ti.il pr1mano dell'ospedale prof. Dd-
fiorgi.
Chici;t;I la gnizin o D . Bosco, con fede s1 1rnsfcn la
lieliuolu all'o,pc:J.1lc d1 \\',tlJ.ignn. .1ffidandnl.1 al pri-
mario m medtcino dott. Aristide Z1mmonello, il 4uulc
prese II cuore l'nmmalutu cun intense e ~ollcc11c cur<',
ma te~tìfiL-imdo l'mten,cnru divino a lucè nell'appli-
cazione Jc, ,·uri cs-perimcnll.
lntan!n al V1ll,1i.:f.!to Murwtto ù1 lesolo, s1 prcl(~''"
con fervore. Si c.~po,e p,·r I) giorni la Rcli4ui,1 del San1<1
i.ull'altare, d,n-ant1 alla 4ualc 1 +o<> hambm1 uruti a11li
nitri Ospiti , ìllcgg1,mti e Suore, 1mplrm1vann la l{li.t·
ril!ionc. Anche u Vnlda1sno i componenti le lst1tuz1om
sociali fti ururon<l nell'impcm1z1onc JelLt f.!r.lzia I.a
fed., non ,·enne mcn<1 anche qu.mdo dll'amm,1lnt.1
sedicenne furono "<>mministruu alt ulrnm sacramento
L,1 lotta ron la morte ru aspra, ma In \\'illoria d1 Don
Bosco. La l'..ira Giuscppm~ ,·enne tinalmenre dich1,inira
h11>r1 di pcrin,lo, us,;i dall'o,p.-dalc, rir>r<"'e forz,1, e
a poni a poco si nstab1h pcrlcrtumenl(•, E 011121 e .1
T nrim, press,, l' lTrn,1 cJi S. G. lkisco in ringn1zinnw11to
per l.1 grnnde J!raztJ rice, uta.
V11ltla)!1111 !Vicen,:n
~uor \\uF.Ll! Sr1-:r.,o.
,I, t·1rtifito mrr rur11t11 1n tom/,~,mu dì1~n1U la "'llUt:u
/11n,prrtlti G111,1ppmn ,i, n,1 mn,:tJ-nu,f11/1tt cmorraRÌOl •· t11
!!"ar11tirm~ È stu111 tanto rar,ula ,. nu,,pleta al di ,opra di OJlllÌ
spertmeu t projlmJSi tlt!1 uu1dlc1, turanlt urssi.
,,, 1,J~.
Oou, Z,R,xro,~u.o.
Caddi nel vuoto invocando la Madonna. Il
14 ._.,ttembre u. se. In! J!IO\\ .101, mentre in corJ.11.1
1cn1:1vanu di Sl\\tlarc umi parete di cima IJ,iffela11 del
j!'ruppo Pn.ru/110, pr1'c1puarono t caddero su di un
tcm1uo lari:o appen~ rodu mt rri. Avut.1 noti~ia ,lcll,1
clisgrozia, p'1rtìi subito dalla colonid I ·. li. Jlnr::t>llo
pt•r n~correrc in loro ni1110, non st•nz,1 prima raccomnn-
dJrn\\1 alle prc:J!hiere ddlc Fighe di ]\\[aria Aus1lia1riCt',
ivi rcsidcn11. Um·etu superare più di 150 metri Ji
parete rocc1osn per poterli ntl(g1un_gerc sul terrnzzo
dove J;tince\\'anu izmvcmcntc feriti Arri\\',li in tempo ad
ammmistmre l'Estrema Lozione e :id impartire l'llS•
soluzione a uno che spiri> poco dopo tra le mie bra.:cm.
Aium1 quindi ;J calare con corde gli nitri due feriti e ~olo
a sera inoltrata porci in1ztar.: la J i,ccsa. S1 J,sccnJc, .,

3.7 Page 27

▲back to top
o cordata, ma ad un certo punto mi sfugl!Ì l'appiglio
e c.nddi nel \\'\\JOfO invocando la l\\ladonna. Fortunata-
mente i miei compal{fli di cordam riuscirono a sorreg-
germi e. riag1-'Tilpp,ttom.i "Ila roccia, potei arrivare
incolume ai piedi della pnrete.
Rendo pubbliche gn1;,;ie a Maria Ausiliatrice, di ct11
varie vol te nella mia vita ho goduto In materna pro-
tezione.
Verona
Sac. RExATO RA1.I'.1,mR,
Salesiano.
D on Bosco mi ha tro vato lavoro. - Da più anni
ero disoccupato. La mia famiglia versava in condizioni
misere. Un giorno una zia mi disse di pregare Don
Bosco, che mi nvrebbe esaudito certamente. Prega,
con fede e presentai la mia domanda al Tecnico con
qucllu di altri 102 disoccupati. Solo due anebbero do-
vuto essere assumi. Nell'attesa, intensificai le mie
suppliche al caro Don !losco. Il mattino dopo, seppi
che la mia domanda era stata accettata.
Ora do qualche mese lavoro e sono contento.
Bertenna (Vicenza}.
ARMANDO Do:-:-'.
La voce di un bim.bo. - È una voce piccina
piccina, che non ha ancora il suono di parola, a ringrn-
ziru-ti, S. Giovanni Uo,co I ti ringrazio cosi con tanta
innocenza per il miracolo strappato a Gesù!
Dalhl nascita tanto soffrii per sette lunghi mesi ~
quando la mia mamma piangeva più forte per la paura
Ji perdermi, 1u, quandn ti ha chiamato con moira
lede, ha, risposto con molto amore, col miracolo I
Orti ht1 diciotto mesi e sono vegerc1 e sano.
.\\nche la mia mamma 1i nnw,izia con gh occhi pieni
di lacdmc per la gioia e il cuore pieno di riconoscenza.
Omegna (Nm·ara).
lVIAR<.'O ]\\'[~mA CARNF.J..t.1.
Quando la scie nza s ì dic hiara impo tente . - l i
riomo 17 i.:cnnaio 195 1 fui ricoverata all'ospedale di
l'esam per una nefrite ucuta.
I rncJici, dopo aver praticato tutte le cure del caso,
dichiararono eh" la scienza era impotente a sa lvarrru.
Oopo quattro mesi, fui ricondotta a casa. giacd1è
non v1 era più alcuna spern!lZ'1 Ji $a lvezzn. lo allora
mi affidui a l\\laria Ausiliatrice e a 8. Giovanni Bosco
promettendo lln'offerta e La pubblicazione della grazio.
Da quel giorno i medici ebbero a pro,·are una granJe
meraviglia: il sangue da 0,90 d 1 azoto era ,ceso a 0,35.
Em la salve;:za !
A l\\foria Ausiliatrice e ,1 S. Giov(tnni Bosco lu mia
grntitudme per sempre.
S . Giovanni in /1,lariwumo (Forll).
ANCRLI l\\lARIA IN FRANCliIDlJ.
Ritorna, dopo tre nt'anni, ai Sacramenti. - Ho
prr-gato lungamente, con fiducia e semplicità, e lddio
mi ha concesso la desideratissima grazia di vedere
una persona a me tanto carn ritornar" ad accostarsi ai
Sacramenti e ad ascoltare la S. !\\lessa ogni domemca,
come non faceva più da circa trem'anni. Desidero che
questa groz,a, ottenuta con l'intercessione di l\\llana
Ausiliatrice e di S. Giornnni Bosco, \\·eng,1 puhblic.tlll
sul Bol/euino Snlesitmo, perchè altri s'invoglino a
pregar" per la conversione dei peccatori, che Maria
Ausiliatrice concede, come ho potuto constatare con
gioia io stessa.
Boffa di Uagra (La Spezia).
1w , ANNA
P.1.1.1.
Contro il verd e tto di tre celebri s pe cialis ti. -
Affetto da grave 1tla11coma all'occhio destro e consultati
tre celebri specialisti in materi.,, tutti concordem(•nte
mi avevano affermato che non sar.,bbe stata possibile
la guarigione, sen✓.a far ricorso all'e>pcrazionc.
Vivissime pregh1en: ho innalzato alla Vergine SS.ma
Awi!iatrice e a Don Bosco perchè m, fosse risparmiatn
l'uperazrone, ed oggi, lieto e festante. posso dichiarare
elle l'occhio ha riacquistato il sue, naturale potere visivo
al di J1wn di ugni intert·ento chimr{[lco. Sia lode altis-
sima, cu:rna, a così potenti lnte1 cessori.
1lfo111e11111rcimw (Ancona).
S>1c. FllR"fANOO SIMONELLI.
Fede! - Ero ammalata da tempo. Falliti i rimedi
migliori, ptnngevo desolata, trovando solo nella fede
io Maria Ausiliatrice e in Don Busco lenimento al
mio dolore.
Pochi giorni fa, rice,·cndo il Bolletttno SalesianfJ,
lessi con nviditt\\ le segnalnidoni di w,izie rice,·ute.
Ebbi uno scatto di Jisperazione: Don Bosco si è d ,-
menticJto solo cli me! •· l\\la un.t ,·oc.: mtema mi disse:
•Fede!•.
Prima di sera il nùracolo era cc,mpiuto. Ora limpida
nelle mie ,·ene scorre /,1 , it,1.
Bor_qn111a11ero
Pro1. 1\\,L\\11tA11os-, J\\,IAssAR.~.
Anim e semplici. - lle,·crendo l'adre, leggend(,
sul Bn/lertino Salesiano che arri,a al papa, le w,izie di
1Warif/ Ausiliatrice, mi sono fatta sua devota.
Ho dodici anni, frequento la seconda media. Tutre
le mattine, prima d1 andare n scuola, l'ho sempre prell'nta
e le, tanto huona mi ha sempre esaudita aiutandomi
nell'adempimcnro dei miei doveri scolastici. Ti rin-
grazio tanto, o ì\\laria ! Fa che ti \\'Oglia sempre bene
e che impari a prel(llrti con f'en·ore.
Fammi più huona, più r,l.,bediente, più c:aritate,•ole
e dammi la forza d1 superare ogni clifficoltà nel mio
avvenire. Ossequi.
S. Rocco.
NllCRI LuCJ.A.
D on Bosco lo guarisce da tre malattie. - Un
mio zio di anni settantacinque si ammalò di bronchite
asmatica. Le sue condizioni si 11ggravarono per so-
prag~iunta mnfattia di cuore e nefrite, i cui frequenti
attacchi lo ridussero agli estremi. I due medici cu.mnti
lo Jiedero per spacciato, dichiarando che ormai aveva
le ore con1..11e. Allora io, clic preg.ivo sempre Don
Roseo per la guarigione, cercai una reliquia ex osnbus
e gliela misi addosso a modo di scapolare. Da quel
momento lo zio m igliorò \\'isibilmeote fino a superare
bene bronchite, nefrite e mal di cuore, contro ogni
previsione umana. Siano grazie al caro nostro Santo
Don Bo$CO.
Sassari.
ROSA MARONC!U,
66

3.8 Page 28

▲back to top
Interviene in tempo Maria Ausiliatrice. - Dopo
avere assistito alla santa ;l.1e.qsa n e lla chiesn di l'vlarin
8S. Ausiliatrice in Via Piazzi, partito m auto con la
moglie e i due figli, a causa del terreno ghiacciato
finii in un canale. ::,./ell'incidente i bambini e io, per
miracolo. non riporrammo che ljcvi e insignificanti
lesioni, mentre la moii:lie ehbe lo spostamento cli un3
vertebra cervicale e la frnuura di altro. Ricoverata
all'Ospedale con l'uutoambulanza della Casa solesiam
cli Piossasco, l'infortunata fu giudicatn in grave peri-
colo di vita e, nelh migliore delle ipotesi, dichiaraia
paralizzata al!li arti inferiori e superiori per turtn la
vitn. Raccomandatici ,1 Maria S8. Ausiliatrice, l'inferma
ebbe un miglion1mento così rapido che in breve potè
compiere normalmente i suoi movimenti. Dopo uni
ingessatura cli quaranta giorni, con stupore dei sani-
tari stessi, essa potè riprenuere il suo posto in fomiglia
e accudire alle faccende domestiche.
Tori11n.
ANSELMO FORNATIO.
Nessuna niedicina aveva potuto guarirla. - Da
otto anru ero torn1enrorn da violento esaurimento
nervoso: nessun conforto terreno mi alleviava le pene,
nessuna scienza umana riusciva a guarirmi. Pensai
allora di far appello allJ bontà di Don Bosco e pormi
con me una sua reliquia iniziando la novena. All'alba
del terzo ii:iorno, durante il sonno. ebb, l'impressione
di vedere Don Bosco e di sentire da lui che cm fi-
nalmente gu,1rit:1. Allo s,·eg:liarmi, credetti a uno scherzo
della fantasia: era invece dolce reafoì: mi sentii perfet-
tamente ,:uarito. D.1 allora ho ripreso. dopo otto anni,
la mia vita normale e sto benissimo. ~lai potrò di-
menticare la grazia rice\\'uta da S . Giovanni Bosco.
ì\\,fararrn di Napoli.
MIC'HELI'i.-\\ D1 CAR'1INE natu l\\'lARRA.
CF.RTTFICATO MEDICO. - Car,:tiro dtt ,11arru Jli-
ch~/lnn fu 1..\\lirola I ,r:uarita dt>/l'ést111r1nunlfJ ntrt'010 di rui
era n(fttlu da ,wri anru
Don. i\\!JcHEI.I! Cocc111ARAUO.
Guarito da scoliosi. - li mio c.1rn figlio Gi"li
era stato colpito da una forma di scoliosi molto pro-
nunciata. Tnteressati parecchi specialisti, tutti furono
concordi nell'affermare che la defom1it'l della spin.i
uorsa lc era g-nwe e difficilmente sarebbe guaric.i. Al-
cuni parlarono anche di operazione chirurgicn. Allora
10 lo affidai a Maria Ausilintrice e, col solo ausilio di
un bustino metallico, ne ottenni la A"Uarii;:ione. La
fede ardente che ho sempre sentito per :\\,lari:i Ausilia-
trice, ancora una volta è stata premiata con una gr~zia
che ha uel miracolll.
Vig1111le JV/Ot1jerrnto (Alessandrin).
LEONILDA GROPPO.
"6ei
Paola Seslinl (Stradella) rt!nde puhblicamcnre groz,e • 1\\1. A.
per una serie di grandi favori, tra cuj La guarigione di una cr)-
noscentc ridona agli estremi da grave tifo e hronco-polmonitc.
Alberto Alberti ( Firenze) ottenne cLi superare alcune diffi-
coltà ch<e gli avrebbero rÌlllrdaco gli Ordini sncri.
Carolina Morelli (Nembro) offre a. S. G. B. i pnmi b't.rndngn,
dupo essere ~t:3.ta guaritil e aver trovato lavoro.
Francesco lng. Morabilo (Ce,mno 1\\ladcrno) invin offeno a
S. G. li. che gli gunrl il ~uo Ucce!!o da nefrite.
Carmela Caratra ( Roma) con la promessa di segmrc la vo-
cazione religiosa lfià. sentita prima, ~mtrl da noiosa mnlattia.
Madn Figari (S. Lorenzo della Cost11) rin~razia per la gua-
rigione di un cugino cadu to da un albèro.
Edmondo Gujdeui (To11no) ottenne di guarire bene dall•:
gra,•i conscquenze di un in,·estimento Jtnuto.
Giudilla Mongùu (Sm!,n-Novar•) è grata per la prntaione
accordata al figlio durante flli studi.
Ines Buscno ved. Zago (Pieve di Sacco) ottenne di trovare
alloggio, nonostante difficoltà di ogni genere.
Giuseppina Rosso (Tnrmo) dngrnz1a per la vittoria ripor•
tata dalla figlia in un concorso.
Rosetta Panzerl MapelU (Oggiono). confidando in Don Bo-
sco, pnt~ port.a.re: a termine la gra\\~idanza. contro le previsioni
mediche.
Emilia Griooi (l'eschiern-Bnrromeo) ottenne da S. O. B
lo guarigione dn bronco-polmonite.
Giovanni Vitulo (Salassa C.) guarì do res1du1 pleunc1, d1-
chmrnti g ravi e pericolosi du.1 medjci,
Cleonia Ber1arelli rmii-nu:ia per la guarigione della figlia da
n1alattia mentale.
Tina Gotti in ClericJ (Pn~sirano) ponendo l'1mma~inc d,
M. A. sul petw del bimho già spedito dai medici, ne 011enne
la l(Uar1gione
Maria Provenzale ved. Plnzone (S. Ag--Ata di M1l1tellol con
te.nera fiducia raccuina_oJt', a l\\,1. A. la fi.J;tlia ricaduta in grnve
mnlaLI ia e la vide guarire.
Lily Morando Daglio (:-.=ovi Lib'l.lre) rende nota lu guang,one
della figlia da b'Tave broncopolmonite rccidl\\"n.
Domenico Lando (Viccn1:a), malato di cuore, non ottenendo
nulla dalle medicine, r,cors,· a M. A. e ,.,-uarl.
Seccbj Giuseppa ved. Faedda (Sassari) è riconoscentissin111
a i\\.! A. e a S. G. B. che l'hanno guanta da mal d i petto.
Antonic1ta Be r taina /Cenrnllo) ringrazia per una ,~rie di
g-ra:iic, trn cui la J,?"Uarigione della s.ort'-l1n da pleurite: purulenta.
Maggiorlna Crlano (Serraluni1a) vuari due volre da n,alauia
dichiarata mortale.
Sac. Ra.im.ondo &!nini. prevosto di S. Giacomo ù1 "fe.glm,
con la novena consigliata da Don IJo~co nttenot- 1a guarigiunt.:
della manm,a.
Margher ita Bolla (Tonno) nngrn,:1a p<'r l'ass,st<:nZll data al
fratello in un Jt-·licato inh:rvcnto c.:hirurgico alla faringe.
Luigi Alberto Weigel, ••lesìano (Cisterna-Cile, ott~nne d1
guarire cln un pcricnlasn ma1 t1•occ.h1.
e Lena Corte Corsin.i (Pinerolo) riconosccute per " una gra-
zia grande, J[rande, un vero 1nirac:nlo 11.
M11rlanna Maccono (Torino) ottenne In guari11ione dalle do-
lorose C'on:,;eg-ut:nzc di una caùurn.
Attilia Dosio ( Frassmello J\\tonf.l r~ndc irr11z1e per la pro-
tezione accordata al marito e- per la ~ar11,!1one ddla bnmbina
da bronC'opolmnnite.
Gaspare Cavallero (Carmugnola) con la novena i\\1. A.
guarì da broncopolmonite.
Luigi Gfannlnl (S. Ani:elo Lodigiano) onennc In parti~olare
assL-.tenza di S. G B. io. un intervento chirur~ifo.
Franusco Glare11a (Trino Vcrn,11,,,') d.>b, la str.rord,nar,a
b,rruzia di j.{\\.iarirc da Joppi11 ukeru perforarn

3.9 Page 29

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Renata Mondfoo (Torino) rende nota lo l,luaricnonc della
n1amma ridotta in tin d , vita da ~rnv1s;s1mu emorr~1a mc-
nmg:oo.
Maria Duranti (Brcscrn) ottenni! che s1 c1c:1tri;i;:zassc una
ferita che du tempo non si chntdeva.
Famiglla Rubes (Gnuuol, Asola) mccoonanJ:m>no a S. G. Jl.
il figlio i,:hi spedito dai m•dici e lo ,·idcro presto fuori di
pericoh.1.
Giulfa Daverio (Varese) ringrnzin per fnvori ncc\\'Uti è altri
ne attt'nde.
Mnrcell~ Trabucco (:\\1ilano) è lieta di poter affermare che
nuu s 1 rivoJ,;;e o !\\.-1 A t> a ~- (;. B. Sè1w.l:sscrc ~tata cs.auditn.
Umberto Manocc;i (C'atun.z.aro) ottenne h1 ijuaril,{ione dt un
arnico m~I concio m uno scontro nutomobili.~ti~o.
Maria e Ferruccio Giuseppucci (1\\.luccrat.1) ringraziano
S. e; B. p~r l,1 iruun1it0nc del marno da persistenti culcoli
renali.
~laria Vecchio ('lede) dichiurn ùi aver cspcrin,cntato sovcnh:
il valiJo l: potente aiuto di Don Roseo.
Angelina Martucelli (;VI irnbello Comasco) ricorse a \\Il. A.
t" fu liber11tu dn gn\\\\·c Hpprcnsione per uffnri chl" le prernc-
vano molto.
Giuseppina Mannolino (Mo111bcllo Torinese) è ncono-
&ccntt! per una CillCntt Ji 1,erazic '-·he ch1:una m1raco\\ose.
Marieua Mcssana in l,auria (C.:nmpobcllo) ottenne la pro-
Jig-iO:,a guarigione del rnarito da ulcena l{B"'Lrica cancrcnosa.
Veneranda Capu10 in P-ini (Ron-ia) con fede \\:ivìs.sin,a ot-
tenne dn ;\\I. ,\\. e S. G. 13. di evitare unu operazione d.ichmrata
ncl·essarta dai rn<·d1c1.
Amelia Mula (Genova) nngrazia Don !losco per o,·erne
a\\'uto piU volte protezione, sollievo e ca lm11.
Antonia Ongaro (Venezia) ottenne c.11 J;:"Unrirc da J?rnve ne-
frite, proprio a l termine della novena.
Irma Corgnatl (Li\\'orno Ferraris) perseverò nella prci::h1ern
e v1Je I genitori '{llar1ti da !!ravi mnlatt1c.
Glu,;eppina Monlicone impetrò la guari'(ione dclln figlia da
rn.iJ di cuore che le n\\cdicinc non avevano lenito.
Margherita Navarra (Torino) potè avere unu son1ma d1 cui
era assai incerto l' mc...-asso.
Viltorln• Albo (Chiu5avecchia-Torino) in~Hlncchiundosi nl
pa~sagf{it> di :vt. A. il 24 n1aggio, gwul ùa lurnbo-atru:i-i.
Ida Odore ( Barbaresco), trovandosi in e11so disperato per
tetano, invocò con i f~tmiglian M. A. e S. G-. B. e fu salvn
Rina M11etli ('l'orino) ringrazia per la guarig-ionc di un c-on-
i:-iunto, ria anni sofferentè di fc,:tato.
Tere,,a Pastorelli ved. Bidol?lio (Casornte Sempione) non
trnvu e~prl'ssìoni adeguate per ringrazi.are di tre imporranti
J.!'Unri~ion1
Marla Pia Ma,ta1tnotti (Cava1on Veronese) ottenne ht gunri-
g1onc del bahho e attende qudln della sorellina.
rtosa Ballardln n. Saccardo (Gcrmi11naga) im petri, Ud M. A
In guJrigiune dd fu.(lio feritosi t.,rrJVt:mcntc sul lavoro.
Maria Manzonì Dossi (Cornulè d' \\d<la) ~ 11rnl• per la gunn•
gione <ldlu :,;ori:Ha, tlperatu d'urgenza di p11.!riton1te.
Maria Boschetci (Costa d1 Nobili) rm~razH1 per la sollecito
~unrigionc della nipote l{ran.•mente mulatt.
Anna FumagalH (l'smate) ,m~nne la gunrig,one dcli• ni-
pote da !(mvi disturbi.
Anna Ceraso1i (San Severo) rende gr.1z:1e per la gunnia{ione
dclln zm dn gnw , colicht.· rem:ili.
Giuseppina Montanaro (S. Stcf.inu R,·lbo) i: nronoscentc
per il huun t•siro di un'orwrazinnc.
Concettina C hlnnici (Ce5nrò) ebbe lu gm1rig1one. del rnu.r1to
da un male che racevu prevedere conseguenz.: g-ravi.
Mariuccia Malinverni (n1andrute) fu salvata du una pcr1co•
Iosa inf"t:zìon~ ul brm.:..:-10 destro.
Angela 8astari (Bor){om11ncro) ~ nconusc·ente • M. A. eh.:
rrolung-b t.1 1 un 1.1nnu la vit.a al mar110.
Alberto Tescarl /l'lannval) s, raccomandi> a D. O. e trovo
r,runta.mcntc lavoro.
Anita L u cchini (Caprino Veronc-..c) rendi: nola 111 ~uarit:innt·
di unn nipotinu anrnulsta a m,>rte.
Giuseppina M<L•to in Delli Paoli (<.:n,crtn) peNeveri, rwlL,
prt"g:hit::rn e la grazi3 giunst"" tanto meravi~ltoSi1 qunnro mu-
,pcttntn.
Rosa Vivan ved. Daniottl (Tn:viso) r in14n1z10 per In pieni
({tmrigìonc dd fiJ;elio. fc:riu, ~rave m un inddentc di moto.
Angelo Lino Barbesin (C'astelfranrn Veneto) dichiaro che
S. G. Il. lo Jluarl du l(ruVc 1nala11ia polmonare.
Antonia Loreo (.\\lhuno) u11cnne •Ila figlia 11 buon esito dr
un1operazione ..11111 bocca.
Lorenzo FogUo fl:Jnrolo), dopo In novena, ~i senti as.'iai
soJlevato dn un' indù;posizione di o ltre tri." llH.''.';I.
G. carpiUo CFun:1 S.) è ~ram per cssert: ~-uurita da t. b. c.
polmon.arè, come per un sol!nol
Angela Savi (Rnma) ullcnnc c·hc un figlio fosse salvo da
commoziOIH.♦ cerebral~ e- un uhro e.fa rnahuti:1 gravi:..
Lucia Cammru-ata ved. Curatolo (Palermo) ringrazia M. A.
e S. G. H per le gr-.izit-6 ru:c,·ut~ <" c:hi,~dc ancora uiutu e
conforto.
Coniugi Santamru-la (:-,.o,·om) sono grati o S. G. Il. che
i::unrl rl loro Set')lino da paralisi alla gumba.
Giusepplna Bilfl RoncbJ (Cambia,to) ringrazio per l'asar-
~tcnza "mirat'olosa ~ in un .1uo operatorio per colcoH biliari.
Albertan (C'ur,r~~) fu esaudita in due momenti partico-
larmente JiAicili.
rra Valerla Abate (<.:ossato) ringrazia S. G. 11, per la ,•i,ibile
protezione 0.ccordnt:.1 al figlio che in un terrih1le c.~07.7,0 il
Cllmion da lui ~uidMo e un pullman, se In cavi, ec>n quakhc
leggera -..calfittura, rncr\\trc il cantion si sfas.ci<'> completamc11rc.
Maria Mora (Genova-Quarto) è i::,-arn per il trionfo della
giustizia a vantagq,o di una fnm11ilia a lei caro.
Giuseppina Rampulla .(S~ala dj Patti) applicando la re-
liquia di S. G . B. ottenne che la ferita <li un cug ino ~• ri-
nu1rgìnas.se.
Mercedes Beltrame (Merano) guarl cfa meningite e da em i-
plegia, t:ontrn il vcrt.lctt1> n1èJico.
Emilia Perasso (Torrii:lia) invoclo M. A. e i Santi salesiani
ottenendo di guarire d:t grave malattia.
Ellsabcna Rino ved. Golà (San Trornso) è chramato • ui
miracolata 'D pcrchè fu quar ìta da g-ravissimo malutt,a.
Marletta Marras (Sanluri) rende note due segnalate guari-
gioni onenure da S. G. Bo$co.
Maria Volontà e Anna Caslle (Bo,·o Sup.) ringra,.inno per
la prott!zion~ avuu. in caso di molnttia.
Mario Mugnai (Cerlinno) è ncono~ccnte per la gu;arigione
della figlia da gnvc infezione.
Adriana Melis (Lanusei) rende nota la prodigio~s ~rirnri-
,l{Hme della ~orellu <la peritonite e menin~tte tuhcrcuhue.
Pia Vcuor (S. Vito al Ta~linmcnto) ringrazia pubblicamente
S. G. n. per la gua.rigiont: o ttenuta.
Paola Trussi (Voghera) ch ,cse con f<:de t ottenne du S. G. B.
la gu11rigio11e dello nipote da meningite.
Antonieua Lornbardo (Canicatti) ringrazia pubhlica1ncnte
M. A. per ll'C W"l'Zle,
Alina Santinl Sacchi ('folcntmo) con mfìn1ta nconO$c4..·nza
rcndt: noto che il fiJ{lio potè trovare un'occupazione.
l'amlglia Galt'rè (Monastero-Dronero) ringrazia per la i;ua-
ri~ìonc.~ del padre da grave infezione.
An.na Palombi e Ida Rose lfi (Roma) rinJlrazianu \\1 . A. e
S. C:. R. per l't•sito delle Rmmìni~trutivc Ji llurrnl.
Paolo Rosa Filippa (Rimella) otlcnne rl felice esito <l, un11
oper,11.ione per Fibroma,
\\'i.rglnla Gldoro (Bornl rno Mare) <>tlcrme un buon posto d,
JavPro al babbo disoccuprnu Ju knni.
Regina Ghezzi (Rovni:tnate S. Pietro) rin~razin per 111 spe-
ciale proLezionc accordata nl nipote n,ilirarc.
Ester Nebbia (Genov:1) rende nota l11 i;iu11ril(1one prodt)liosa
,Jel gent!rO, chi! vcrsavH In g-ruvi ,.:ondizionL
Angelo Agosti (Colot?nc Bresciano) rende 1?raz1c per la guo-
n~ ronc della fi~li• Teda.
Rosa Rao (Roma), dopo lungo càl,·ario dovuto a rottura
dd femore. pott' riprendere l'u::.o dell'ar1.o.
filenn BonlzzonJ In Gallotti (Domo) è ,·ivamente arata u
S. G. Il. che h~ hn re'4t1tu1to il suo piccolo :\\1ouriz10 s.s.no e
vi"'po con1t: prima.
0011. Pasquale Rlnaldi (M<>nk S. /\\ngelo) rin~razia per
l'assistenza ortenut.a <lurank un'operazione chi.ru.rr.tica..
Maria Llpru-1 (Ali !\\farina) ottenne, per vle meraviglmsc, la
guarigione. del c<.1gn11tu.
Rosina Paglillri (Cr,:n>a), avendo 11 nipote ~'11\\vemt'ntc ma-
lato, foce h, novt.•n.a et \\1. /\\. e ne ottenne la g-uarig-1onc.
68 -

3.10 Page 30

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Guarita da artrite deformante e da morbo di
Salvo da cecità. - L'anno 1948 dovetti recarmi a
Pot. - Soffrendo da tempo ,-iolenti dolori :illa colonna Buenos Aires per un intervento chirurgico ad entratnbi
vertebr:ilc che mi 1mmobtlizza,·ano a letto senza poter !?li occhi. Era l'ultimo ripiego per arrestare il glaucoma
muovere un dito, decisi di farmi trnspnrtare a Padova ché minaccia\\'n di l:i~ciurnu cieco. !n tale frangente,
per passare una visita presso valenti specialisti. D,ù- cruedemmo al Servo di Dio Don Filippo RinalJi la
l'esame radiologico risulti1 che ero affeua da artrite huona riuscita di una opcrnzione che offriva solo 4ualche
deformante con morbo <li Pot progressivo con tre probabilità ili esito favorevole. La nostn1 confiden~~1
,ertcbre malate e una consumata. r dolori atroci e il non fu delusa, poichè le operazioni riuscirono hene e
pensiero della famig lia mi avrchhero genata nella la tensione oculare da 120 punti scc,e :illo stato nor-
Jisperm,ione, se non fosse giunta in buon punh> li, male, ossia a 1!l-zo punt,. lllrimarnrnte il medico cl ,
Re,·. Dircurice del loca le Asilo Jnfantile a parlarmi l:lahìa Rlanca prese a msisrcrc pcrch~ il profc:ssure
di Don Rinal<li. Risposi che avevo già invocato rami che mi Hvevn openuo rn, esaminas~c di nmH·o. Lo
Santi inutilmente, tuttavrn accettai di fare la novena scorso a,gosto n1i recai ~1 Buenos Aire:-; c.\\ dopo un ac-
in suo onore. La Direttrice allora mi pose sulla colonna curato esame, n1i si disse che tl rnale s.i crn nrrc.stHto e
vertebrale un'immagine di Don l:lmaldi. In quell'ismnte che In tensione ocu lare continunva nommle. Ricono-
respirai un po' liber.1mente e l,i notte seguente potei scente, ringrazio Don Filippo Rinaldi per la grazia
Jorrrure, dopo 40 notti insonni. Allora con fede viva concessami.
mj misi " pregar<' questo Servo <li Dio e qunndo tornai
a Padova per una , isirn di controllo, i dottori, che
Forti11 Nlercede.,.
Sac. FRA'\\('liSCO PICABEA.
primtl n,)n 1:1vevano dato nessuna ~peranza di guarigione,
Si seole guarito nello spazio di poco ptu di
con loro sorprcs" dissero che si poteva ancora sperare. un'ora. - Da vario tempo leggo il Bo/le111110 Sufrsiuno,
I
E realmente i dolori cessarono permettendomi di in-
dossare un busto mµessato che pon:ni fino all'ultima
e la fiducia nella potente inrcr.:essione di D. Hinuldi
ani ha spinta a chiederne l'a1u10. i\\ l,o padre, eia più
"1s1t11, quando mi dichiararono g, arita dicendomi ann i affetto tla nefrite cro111e,,, negli uhirni tempi si
queste parole: o Rim:rnzi non noi, ma l'Altissimo: lei ern aggravaro a rnl punto da farci temere rorremcnte.
deve a,er avuto un Santi> che ha preg,iro per lei; perchè Coliche e dolori non .iccenna, ,,no a <-.ilmarni. T.e
non doveva assolutamente guarire •1. Ora, grnzie ali,, :inalis, confcm111vano in pieno i umon del medico,
potente intercessione di Don Rin,1ldi, ho po1uto ri- che wnt:wa le cure pii, energiche. i\\b debbo con fes-
prendere le mie faccende domestiche e dedicarmi o, san· che non ebbi tiducia nei rimeJ1 umani e mi affidai
miei figliuoli.
a D . Rinaldi. .Promisi che i l denaro <la impiegare per
Loz::ro Ate_fi1w (Padova/.
l'acquisto delle medrcine, l'avrei devo!ut.0 u benetic10
Cr1.11w l\\lhGLIORJNI tn GAMBALUl'.GA. ddl'Orntorio locale e pregai insisten1emente il Seno
di Dio. 1~1 grazia era già ottenuta! l\\.lio padre, nello
li calcolo s i e lunina senza intervento. - Al
principio dello scorso agosto sentii un dolore al lato
destro della faccia. Il medico, da me consultnto, dc-
spazio Ji poco più di un'orn. si sentì guariw. canto
che lo stesso medico non poté nascondere il suo stupore
quando torni> a visitarlo. Grat:a al t'<lrO D. Rinaldi,
nuru:iò un c,ùcolo alla ghiandola snli\\'alc sotto l'angolo invio relazione della grnzia, c«nificato medico e modesta
mascellare, che ne ostruiva il condotto. Essendo peri- offerta per la Beatificazione.
colosa l'estrazione, il medico praticò una puntura che
Cis1emi110.
PALMA SJLIBERTJ.
ripeti' due mesi dopo per aJle\\'iare il dolore. fn quel
tempo m, venne tra mano il portentoso miracolo ope-
rato dal Seno cli Dio Don RinaIdi a favore di una
suora italiana. Animata <lu questo prodigio, decisi di
interessarlo al mio caso con una nO\\rena. Durante i
prim, sette giomi i dolori s'intensificarono, ma l'ottavo
Il wttusrril/Q al/('s/ll di at•a nsit,,/o 1/ ,;,._ Si/ihuli Raffaele
/11 Nirola e rii ,,,.,erlo l.rurdW a{frlto da glrnnt!r11fo-11t/rite t011-
r~rmola
dal
t'OrllTOllo
11ri11ario
0
l!,\\'tJ:IU.ltJ
perscmnhm111te.
A e/istanza di soli c1uu1tro giorni il t'untro/fo citi/e ,uiw· dimo-
!ilrO la 1(1111ngfot1r df/ paziente.. .
Doti_ FRANrr;sco ARIANI.
giomo sentii sotto la ling-ua un corpi> estraneo: t!rJ il
ti lcolo, che era usc,ro senza intervento alcuno. Rin-
grazio Don Rinaldi e invio offerta.
Il doi!ore prolestante non poleva credere al
fatto. - Una nostro consorella soffrh·a molto per un
terribile male alla bocca. Visitata dn un dentista te-
Piuro (Perù).
Suor TmtEliA I N~.
<lesèo, fu dichiarata affetta da osteomielite ucuta con
Rebgwsa dt S. Giuseppe di Tarbes. urgente necessiti, d'intervento. Anche , raggi confer-
LETTORE
CATTOLICHE
u DON BOSCO "
Ft>hbrnin.
G11100 Cuo~ - BOTTE E RISPOSTE
Volum1.tlo di btlllllRba. L'J1111on, col J~n·orc ,J'w, t<n-ali~,,. rmtiru u d'un ·udorm.t.J rrono/0, scertdt
111 li:r:w tu11tro gli a,1,•rrsari dflla Fedt't t1mmliJ di rnlirlt1 Junria ~ di u,g/irnlt jp,ula, ,. tira tulf>Ì
tDFi bcr1 asse.nati do fa,. passau ogni t.'Vl(litl di rc(ittt'IIZil. Com, in quelltJ tli grmwio, unrhr in
q"dtél 111JmPrt> P nt!gh ultri che seguù·aww, 110n manrht•rtl la 11uu,•a ru.brifa -\\ttualirtì e VaricLÌ.
Invitiamo 1uctl i Cooper.ttori ad abbonarsi a lle LETTURE CATTOLICHE " DON BOSCO"
in queslo loro Centenario,
Jnd1r-izzare l?h ahhon.amt'nli (ltaha, annuo L. 800; s.cmcstrnle L. 400 - E!,t1..·ro, annuo
L . 1000; s«mestrale L. 500) nll'Amminrstrazione delle Le/111rt Callulidie:
S. E. I. - Corso Rel(ino l\\Jar,:,-hcrttn, 176 - Tonno (,:zs) - Conto Corrente Postale 2 171.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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marnno la diagnosi. Data la i.:rande ùistunza Jall'ospe-
J~lc di Gauhati e l'estrema debolena della suora, si
preferì nffiJnrl.i a Don Rìnaldi. Il primo g iorno, dopo
tante notti insonni, la suora potè dormire e verso mezza-
notte, quando f-u s, egliata rer un'iniezione, si trovò
con la bocca occupnta: si era aperto un ascesso e l'in-
fezione si era spostata dall'nsso all'interno. L'opera-
zione non fu più neCt!Ssaria e fu una mernvil(till per
tutti, anche per il bruvo dottore 1>rotcst:Bnte che non
poteva credere nl fauo, assai fuori dell'ordinano, e
ancora parecchi giorni dopo chiedeva se la suora stesse
davvero bene. Don Rinaldi è molto potente e continua
nd a1ut11rci.
Slti/lnng (Assam-lndia). Suor Lmmr-A SALP.TI'A.
Dn·ettrice.
Ci hcinno seynalato yra,z ie
ollenule ptt /'11,ttrcrss,one di .,[arù1 .--111.siliatn·ce e di S. Gio-
t:u1wi Bn,ro, d, S. \\/aria J !a:::ar,1/(J e de1,li altri Serr.·1 cii
Din - ah-11111 l,a,rno ll'1rhe t11i•uHo o_l]eru· ed rlemo.une per
su,ttr .11t.ue ,/; rwgrazium.t'nlu - i 'ltguenti:
Abenc S., Accorncro C.. A. G., .,\\~osto L. e G ., Airoldi A.,
Ala..ia G., .\\lbertin, M .. Alby fr., Alden11h1 fom., Alesson-
dr,~t G., An,crio P.. \\sd11ern :\\[., l:Jarbcris L .. norbero G.,
Bnrra C., Bauducco fo.m., llecch10 F., Bellinzago '.\\I., Bel-
Ioni L .. Benedetto F.. llernardetto I\\!., Bersano l'., Berta T.,
lkn,tna l\\l., Bcrtulin,> A.. Berrnlino M., llianchi l\\l., Brdto
G., Bignami M., Oilotto 'I'., IJlanda G., Bo~~etto M .. Bo-
n,,rni.:u M., Bonmo \\1., llnninoni O ., Bonomo '.\\I., llonolu S.,
Bontà V., Bor~n• M., Borro L., llraml»lla fam. ,Br-avo A.,
llrn,'Tlon,· fam., llust·ai,:lrone M., B. V., Cacci.non, P., Ca-
nv,sso 1\\1., Campeùdli E., L'antators C. Capello C., Ca-
pr~rto F.., C\\ncg14io A., Cargne\\uni A., Caroc:.so O., C.trpi-
~nuno R.. Cnrrcttn l'., Ccrnuschi G., Ccrrnti L., Chiappclla
(i .. Cihrn.rio P., Cimmo C., Collura I..., C..:o1ombo, Comcru E.,
Confienza I'. i\\1., Cortessa C.1 Coru2z1 N., Cravero M.,
Cri.1vino \\1. E., Cretier H., Crucitt1 F.• Crucitt1 G., Curino G·.,
(. T.. De,clli L., O'.\\n<:dn B., Oecuni G., Ue Gìcwannt T.,
l>d Piero ;\\I., Ocmart,ni .-\\., Demichclis C. G., Dos,o fom.,
Dru(.".'ttn T,, htsç10lo R., Fl:L.,;;~inotto I..,., Fovre V., Fern1n L..,
Femm l\\t., Ferro.rio .\\.. F~rr.ro C., Fcrraro L., Ferrcro F.,
Fcrrcn> L., F. M. A. .-\\,ilo Campidoglio, Fiume R., Foglin F.,
Fnmi F .. Fre«,n,.,.., A.• Gadin M., Gllillard L. C., c;all, E.,
G ..llinu M., (;amba '.\\I., Garbc.ro fom., Gastaldi L., Gay S.,
Gi;1netto
C..
Gian.lino
lVl. 1
Girautll
F.,
Girometti
1\\l.
1
Grosa G .. Gro~su A .. Gua.ssq C., L◄)z7.af"l•to coniu~i . Lc-
grenz, fum.L(>l, Lcnciotti O., Lillia G .. Lindevcr C., Loca-
tclli G., Lo Giudice G. e F .• Licciard1, Longo L.• Longo J\\,L,
l\\!a~n, C., !\\lagnoni O. A., Mairone T., Manzone L., l\\la-
ra,..a I., :llariotti G. e l:I., Mo.rt1n1 1·., Maspolr A., Massi-
mrno I'., :\\Jdle L., Meocghd G., :Vlercandc1ti R., :11erluto 1\\1.,
l\\lcsturino L., :11ilenese F .. i\\lio M. I,., Monti R., :Vlonti-
cone G., 1\\lomriconc '.\\l., i\\loru!,llia F.. Mula.ssano O.,
l\\lus,o G., Musso L., '\\:oè fom., -\\damo 1\\1., O livcro f·..,
Olivieri G., Orio F., Osdht G., Ow,ni Sen..-\\vv. R., Otto-
lrn, l\\l., Pacu Doti. L., Palerm,, E., Panjr V., l'upnle V.,
Parietti O., Pa,calc A., Pass>U'clli L., Patena i\\l., Patrucco M.,
l·\\_.irolo B.. Pcnn,1 M., Pennacino L., Pt·rn-zzo E.1 Pcrinciolo C.
1
l',-rrone C, Pes«acnt1 C., !'.starino I'.. Ptrcttn C., Pontillo
fam., Porcclluna M., Purino A., l'randini fam., Prati C.,
Prevet..lcJH con., Prin1i G., Pranzato 0.1 Bantp<mi G., Ram-
poni M., R.ilSètlO C., Roscno Il., Remedt M., Repello T.,
Rc-s,r A., Highini P. R., Rizzi P., Robiglio F., Rns.a,;,.n E.,
Ro,si P.. Rossi V., Rovcm .\\f., Snln fam., Santa 1\\1., Sartorc
S., Snrton M. e M., Savmo A., Scalisi G., ScArdmi G.,
fkavmo P., Serali 1., Ser,vano F., Serre I'., Siena F. e L.,
s,..,,onetti I., S=oni G., S iracusa A., Soraggi Dott. G.,
Sp,dcn A., Tagliaferri P., Talisno A., Tard,ti G., Tenne-
ndlo Prof. B., Terranova A., Testi R., Tholozan ]\\,L H.,
Tintn M., T;innssnn<: G.,Torchio L.,Torri I., Toso V., Trebbi
D«n. C., Troiano L., Truc (;., Vngnino con., Vallero I\\L,
V.1lcoti.n1 E., Vandini D. G., Vellano lng. G., Villata l\\l.,
\\",•rnetti L. Viòalctti M., Viuone fnm., Vittone C .. Zaino R.
Z 'l'I>• 1\\1., Ziliani ,\\ e Zurd,cr L
I NOSTRI MORTI
SALESIANI DEFUNTI:
Sar. f,UJGI BERTAGNA, do Castelnuovo D. Bosco,
t n T<>rmo-Oratorio 1"8-x1-1952 a 88 anni.
Sac LUIGI l'Al.ENTIKO Knf'.·ICIC. da Konw11 (Ju-
goslnv,aJ, t a llndye,·mo ti 1-VIIJ-19<;0 n 79 noni,
Sue. BdR1'0LOMEO FOCHESATO, da Monte di l\\llllo
(Vicenza), t a Torino (Osp. MeruniJ il 29-rx-1<152 a 6.1 unni.
Sue. LUIGI MARC"llES/, d,1 \\lonza (M ilano), t a l'io•-
sn5eo (Torino) il 17-v1-q52 a +6 anni,
Sue. 1"HR,1 GIUSBPPE, da S. Lucia dn Cnneloncs
(l ruguny). t a S. Jusè dos Cnmpos (llrnsile) il 3-v-1952.
S11c. JfULDOON EDO.,/RDO. da Hunslet, t a Farn-
borough (I11)(hilterra). il 2-\\"l-1115 r n 76 1rnni.
Sue. S.-JNA FELICT;, da P,i<czcro (Polonia), t a Piuro
(Perù) il 1•-111-11152, s 73 anni.
Sa,. T.4NGU l' GlOV,1!\\".V/, de St. 8ricuc (Belgio),
t a ;\\Jellez-lez-Tournai. ,I 15--1,·-1952 a 73 anni.
Sac. .JlùlUZ RUBHN, da Jno)(ua (El Salvador), t a
Comuya~'Ueln (Honduras), il O-IV- 11152 u (,7 anni.
C'h. l.UIGJ VJTTOHJO BASSO, da Schio !Vicenza)
1 Gorizia il 14-v11-1952 n 56 anni
COOPERATORI DEFUNTI:
JII,,,,,_ GIUSEPPE PIF.'J'ROFORTE, ArciJiecono del
Capitole> Cattedra le di Altamura (Bari), 1 il Q·IX· 1115z a
84 anni.
Aninl..3 pr(,fond.amente mistica, cercò sempr~ Dm con rct-
titu<l1ne. Lo 11mò con ardon~, L<.> fece amare do qunnri potC
f'VVit:i.nare. Fervente (\\wperntore '>oh:siano. L.ivorb con zdo
a diffondere 111 Pii! Unione e· diede !{rande impulso ulln fc,tn
Ji S. Giov·irnni Bo~c-o che ,i relehrn m :\\!tamura dall'anno
ddla tlcatilicazionc
.\\JARJO .\\/E/J,/, t a C.:arnnago (Milano) ,I 26-x-1952 li
65 anni.
Umil~, p 10, laborios.()1 vis.se c-~emplam1ence la sua vita ilio•
minata da du~ idettli: Fami~li-1 e ( 'hie:ta. Per 15 anni '.5ncrestano,
curi, con zelo c nmorc 11 decoro <lidi.i casa di Oio e mentii
,ra l:1 grazii1 Ui t.luc Yncnzioni re11J.do~c: i fi~l1: Lu1u1, Sal~,ianQ,
,... suor Elisan)(da, Suora ùi Marin SS. C,msolo1ricc.
ANNA GHIGO n. FENOGLIO. t " Marqarita il 27-xt-
1952 a ~h anni.
La fede profondo che dominò le SU.d luugu \\'1ta le donò
1-..p1rnzinnc e- forz-n per compiere ~apientemente In suo n-u.s-
sionc rrutlerna. Il fo,;lin Don i\\lichl:le è 'vlissionar,o salesrnno
nel Rio :--:egro (Bra'lle).
AGNESI!.' AfONDI.VO t a Cnvnl lermaggrorc ,I 21-xt-
I952. 5 71 unnL
Donna di eletta virtù, cli fede intcn.sumcnte Vt"I.-SUta, tra.sfuse
nei ~uoi nu1nero~i figliuoli 11 suo amor.: a Dio e nlla Ver-
g1n~ SS., .i cu.i consacrò la pnmo~cnita nell' lst1tu10 delle:
Figli~ di \\!aria Ausiliatrice.
,H.IR/.1 BERS,ININOvd. REYNAUD.
Donna di grande cuore e dJ profonda fede, si è spenta sere-
nsmcmc il g-iorno di Cristo Re, nella venerande clii di 89 anni.
Fervente <..:ooperntrice Sslesiann, ne ha costantemente benefi-
cata !'Opera.
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI:
Aspesi (:,useppe - Bnrbcna l.11c10 - Berbon, 8eamcc
ved. Pacchiarottr - tlossino Oomen,ca - Basso Arnal,n - Bel-
tramino Mnri:herita - Broc-cia Nina - 8ulett1 L'h,ara - Calla
l\\,[,1rion!(el8 ved. Corias - ClllOss<> Cristirht - Canzrnni Giusep-
pina - C:appadoro Ann11 - Cappelli Andrea - Cllsnnco Giu-
seppina - Cerca '\\ia\\'o Lucia - Chimio Dcressi I::. - Chimi11a
Emma - Cinque .-\\. - Ciocci11 Amisetti Domènica - Cnllc Giu-
seppe - Corino 'lovelli ,\\ni.:cla - Cottindli avv. comm. Gio-
vanni - Dante Antonio - Dccca don Guido - Cari, Lwne -
Fo!llio Rosa - Furmenti Francesco - Ghi,?o Fcnoglio Anna -
Ginnari Di Giura Adele - M•<lt>nnt1 Cecilia - Maiola l<IB -
Manera Adele - Marchetto ved. Teffa M. - Marchini Fran-
cesco - Marzcddu Giornnna - l\\lazzeo Basilio - Mezzena I. -
Mottironi l\\hmo - :Savarch, A lfredo - Obbcm1110 Antonio -
Ottonello Michele - Palm,ero :-!,cola - Raimondi Domenico -
Rall.i Giuseppina - Rodclla don Abele - Rolandi Mal"l!herita -
R o,·nt i Lu1,1ia - Sabatini dott. Alessandro - Snlussoglia Giu-
seppe - :'ìilvestr, Annuazrnta - Tnrdito Giovanni - Vacca Pietro
- Varvello Giuseppe - \\'audano Sacco Angela - Yen.ella Ad·
dolor,na - Vetti c-:.iuseppe
70 -

4.2 Page 32

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Borse complete.
Uor,,1 4/, 1·•• Sl'C'('HSSORH /)/ S. G. BOSCO SAC.
/)tJ'f'T. fU'.\\'.ITO ZIGGJC/TTI /lt..'TTOR .11.l(](,"/VH.E
DF/ S.ILFSl.·ISI, l'Lnion< I>. fiu,co frn ,n,c"nanti coi
\\."oti miuhnrt J1 luni.:o e ft:cnntlo Rettorato L. ~o.ooo.
Jk,r.a BORIO GIUSEPPE <', IPITISO (r<rt11ì,·aJ, 1n
7,., memon• < ,ulinll(II> • F~nu!tar, 35.000 Coll1C11h1 :.. E. I.
I ç.000 •
~0.000,
Uor~a MA7HU fÌO;\\J CO,\\SJJ./1 (z•) protegl(1 la 111111 fo.
mhdia, a curu d1 Fc<lcnro Pap~~ - L. 50.000,
llur-o S. (;/()1',1.\\'.\\I BOS('() U-<") secondo le tnl<'ll·
11un1 d, lt. C, (l'.rui:•al • I,. so.ooo.
Ilo~ GES(' .\\f.IRl.·1 (;J( 'SH'l'J-; IJ. BOSCO Hf· .\\JWI-
TF..'11 C'O/ .\\lii·.'/ C.-IUJ 1'/1"/ R DEFL.\\ 1'I a ,ur.i
d, S. :O.I. (\\"cncztal • l.. 50.000.
llor•• SS ('(;<)fil O/ GESÌ' F .\\I.IRI.-1 SA/,l'AJ'ECI,
on ,uffr. d1 Za111 l'wrina ,c,1. Mc1olpn, a cura d, U,,nu-
nieuo Enr.i('u I •. 50.000.
Jlor,a PER I B:1.1/BINI /SFEDFf I, a cura di Cn,c Vir-
winill (l'a\\'mJ • L . 50.000.
&rt'a S. G. l:JOSCO H. PJO ,\\"" a,<1ernc lulll I m1c1 cari
\\'1\\·cnu. ra,::..:un,anJo la sah-az.a t'lt·rn~t e la ..alule"! n,i,a,
"cura O. L H. (l!rcscial - I.. ço.ooo.
Uorsa llEGJ,\\./ S ICR ·ITJSSJ.ÙI IWS 1/UJ S. C, FlOSC<>
·r ((. pn,--gatc pc·r noi, n cura di A. l
ren1onn) Snmm.i
preç, 25.000 I\\. ,·ers. 25.000 J'ot. 50.000.
Uorsa S. CC'ORf." {)/ GESÙ M. ·H 'S/1.IAT/U("/,. S . (.;J{l.
SF.PPE S. G. IJOSCO S. A.\\.\\A A,\\J.HE OFI J>L,'ll-
GATORJ() ••U1•I<~• ,n nra e in morte,• cur.i J, R. •\\ G
L. 50.000.
Rnr..a S. CL'O/ll DI GES(; E \\f.;lfUA, a ccUJ'll <Id Co,nm.
!'tetro Cm,tu ~ Consone (\\'are,<) · L. 50.000,
Horsa POR,ITI J,' POZZI ddunt1 (1•), a <:urtt d1 Hina 1'.
(Trc\\'iso) • Son,m11 prec. 46.000 ° N. vers. 4000 1'0-
111/,· 50.000.
Borse da completare.
lluru .·l.\\'/l/1-.' /JFL PURG.-ITUUTO, a cun1 d, \\11l•no
.\\lc~-...ndr.< - S.111llna prcc. 2050 Rina Lòn \\' l·c..l• 5000;
Dogllotti \\"m,·cn7ina 200 - -rot. ;250.
flor..a ATTB,\\IJU L,1 GR.4ZIA CO,\\IPLET.-1 D RUSCO
OTTIENI.A fMT,L'AUSIU.·1'1'/1/CF. (s•J o rnr.1 d,
Pnola Calc111<•rr~ - Somma prrc. J,1, 100 • :-.. \\·cn,. 15.000
'/'o1. 19.100. ,
llon.a 11.\\IADl-'I lJ ·IJ\\"GELO IJ"l. • cura d, :t.uca lc.,lo
Somm1 pn.:c 10.300 - '~ n:n. 1000 Tot. , 1 300.
Ilo°"' Asc;eu <'l 'S1'CJDI a ,u.-. di -.:. :-. Sommi
prec. 19.105 • lt. 1-r,,,,,...lt 1«>5 rnr 20.000.
llor,b ,·1.\\IAVJd I), A/,FRl~/JO, 11 <:uni di C:ui,·ch, !'ra,ano
(Anconn\\. Homm11 prcc. 2000 • N. \\'Crs. 2000 '/'11/ 4000.
Uom A .\\.IAU/.1 AUSILUTRl<'c S. G. BOSCO n. S·l-
l'/0 S, ,\\J. H.17.7.ARELL<). 1n prote2ionc <Idio fom.
n1nct.t.Smnc di wr12ic, liiuffr ùrfunc,, u cura Ji Bice D111n-
chetta (A1ritri1,:e>n1•jl • SnmnM prn: 1000 - \\.'. q·ri ,ooo
Tot. woo.
Dorsa JJ. 1·. AV!)(JLOIUT.-1 S. FU l.'\\-CESC<J 1>' ISS/SI
S BEI\\'EDETTU, n cura d, A. I.. (Trento) - So1111nA 1ircc.
37.100 - , . VLrs. 1200 - Tol Jl!,300.
Borsa JJOSEl.l.l (if()l'A,\\,\\J, n cura dell'ex ollin·11 prot
Cim~eppc t:R11pdli • 1° vcrs.un1cnrn l.500.
Bor,;" CI.Vll1'J'I .\\IU~S. l ' I.\\C:E.\\/.0, per le \\1,,.,.,n
del Giappone. a cur~ di Btinn (;iu-;("pp,: Sornn1.1 pra....
11 .500 - , . \\·l•f'I, 1000. YodC"~m f•t·luw ~oo .. Tr1t. J .l.000.
Uors• <'C'ORI SS IJI GESI' F. .\\ItlRIA Gli Sli.PPT-:,
,i ..-.1....tl'tcei m \\'lh1 t: in n,ortc.·. ~ curn Ji Cav11lu:r1 ~l.\\11,1
C:omc.lia (Msrn1uvn) - 1° n·r11. .?.o.ooo.
Borsa C'.4 V.../TOW/'A l'ISO. ~ """' Jrll~ fami)(l ,.1 - Som1r1a
pr~c. 12.750 N. Wl'"I. 5000 Tor, 17.750.
D0N1 DIO SOX \\fl !IBB.·ISDO.\\'.IJ<E, ~ cura dd Dr l'a-
'Cardli Lu,111 • , .. , ..,,.,._ 38.210.
Horsd DE BERSJIRl)J GIOI. H. 1'1'1'. in ~ufTr. cura J,
D. CIO\\'. l::.toarJo (i\\lilano) Somma prcc. ,R.ooo
N. ,ers. 9000 7'<,t Cl-7,000.
Ilmo« f)Jl"!S..; PROr•z·f/)F.\\'ZA (10'), 11 m i a ,.l i Iloglim,~
Fr,mn",n.1 - 1" vt~. 8900; llo,.-1111 -\\uu1.·10.• 500 Tot. tJ,JOO.
Dursu f)f .'1.-IR/NO lSGl,LJ.\\'.1 (1•), " rnra <lei h1 ho ,:
llÌJ'NJh· Smnma rrc( lt.000 ~- \\'cl"".-. t0.000 - T(Jt~ 31.000.
Dor<..1 li. BOSCO J.•ROTE1'J'Ollf.' IJI{/ l'J<·cou I,'
GR,1 ,\\Dl STL.Dl, li cu~ <I, una mamma e Juc tii:l1oktll
L ,clu, (Ca<1lian S"mm• prcc. 10.Joo • Pard, I l<l•
500 Tot. 15.Joo.
lfor:-.1 }). HCJSCO, u noru <li Gnlard, Gm•N"' B1C< - 1" ,crs.
1000,
Bnr..1 /l. /JOSCO 4/V'/. l('/, u c11r,1 di (;11111:liardo '""'"
(A~ru{t·rllu) - Sùn\\fn,, rr..-c:. h100 - ' \\'t·r<. •~oo- Tor •hoo.
13<,ru I) IJOS('O P,,J[)U/è VEC,l.l ()JU,".,f,\\'f - S,11111111
prn 4L.121 I arn, Ozino-Callu arti 1050· Baron,.,.,.,.
1>1111 d'UIJcni,o ,ooo · J'ol, 45.173
Bor•" DIO POTE\\ 1'H E .\\1/SE/lirOfWIOSO CJ/'lfJ
.\\'O,\\ RHST/ CONFC'S0 J,\\ ETER.\\·O. a rnrll di\\. \\I.
~ntnm11 prec. ():>00 !'\\. \\'t rs. 11.000 'rol. 20.000.
llor,11 n. BOSCO l': lJ UJ.\\.·ILIJI. " cura d, l",crn :0.1.ir,.,
• Somm.i prcc. 20.000 · :-.. Hr<. 500 TQ/, 20.500.
u..r .a F. ICCt;SD.-1 FSZO. m suffr.• • rnra d1 r·acccn,l:1
l.oJonu (C'!ncol - Summa prn:. 10.000 Fnc,cn<l•
Lcnnr ,ooo; f' Lodun,.1 1000: f l>r. :-=u,o 10:,0;
F B1•nrn 1000; F. Cotm1n, 1000; F. E111d10 1000, F. :-.,l-
\\·1u 1000, f'. Ferùurnn<l11 1000 F. l>anlt: 1000 - J'ot.
2.0.000
B,,rsi, (;/;'S(' (;JUSl,f>/>f.' .'1.1/U,.; Sl'/Uf I.V 1•,.;re ('() \\
1·01 1.'.l.\\'J.\\,/_.; .\\f/.I 11•1 on m,·n1ur,11 dd sac. rrul
G,o,· Batt. C.th i Surnuu prt:t .11S.,,50 .. L"hiarena ~\\n•
giulm.a ~oo '\\. ;\\. .ioc; Sc:ott.t: Cartllina tOOO - Tot. 30.<,50.
Bnr,o GI.-ICHIXO Sfl'O.\\Dl\\'.4 H G/,·JC<J.\\/0 Gll'-
~. 'HPPJ-:, in ,uffr e r,rnr,.lo, a rura J, AIJa lno /\\'crt·dli)
- So111mJ1 prcc. 25.000 ' · vcrs. 10.000 T,,1. u.ooo.
Borsn GfiS(' GI/ISl-:PPH ,'1-fARJA IHTFCI FEJJF "
S.-lf.l'TF a cunt di !\\.fari.111i l'. A. O. Summa pr,·c .1> 480
• ' ,,.,. d50 Tnt. JJ ;30.
llor,,,. C.,'J.S( JfAR.IA (,Jl 'SEPPt:. ,ullr. delle .,n111w
Jcl Puruatorio - Snrnma prt."i:. b.z.oo - ,\\\\·,·. Paolo Gra-.,i
~oo Zenn \\tana 500 - T~t. ;zoo.
Ilo,..a G.IR.-ISSJXO D. FIU.'.CES('(), rura d, Gardl,
G1uiu:-rr,inu - l 1 veri(. 10.000.
Borsa G;INBHLLONH GIOI.ASSI. 11 n1rn d, l'ozz, Frnn-
cc.,.çn - ~nmmo pn.-i·. :8.JhtJ - ~- n:r,. e <.:u,, Pisani 1000
C,·nn" Ci,nvanni 1000 Tot. 30.Jti<J.
Bor"' <;ESC' E ,\\fAR/.-1 DATF:..\\11 I.A SALUTF IJH/,
CORPO F DELL',JSI \\I -1, a nu·a d, P•nu:om ..\\urd,a
( '.':n, ..-ra) - 1n vt:" 10.000.
Bu,...a c;1;;s(.; \\f/0 ,\\lJSf.RICCJRDJA u•), " cura d1 C <:
S11mnrn prcc. z1.450 - "-:. ,·,·rs. 1000 Tm. zz.450.
,•1 - Rorsd Gf:SO CROC:t:FISSO .\\I. .·ll!SJLJ,ITIUCF. OOV
BOSCO prntei,1,lÌ le n1>· m• fam1)llir C
Somma pn<
10.050 - Comba Lnura 1000 - Tot. 11.oso.
Bo,.... LI .Ili ·I A \\IMA 1-: ()l"FLL.11 Dt:f ,\\1/FI POI LR/
-.\\I:O-..R,t-',Ir,..
cun, <11 ,\\ I
4000. l'or111
(Fir..nzc) S.,mm, pr~-c.
Ho,ma 100 TM. 47.lioo.
·H·i'O"
Bont.1 /,()SS lJ. GJ,l('UIIRI:., curn tl1 I· L (l'i,s,irHI
Sonun.t prcc. qooo - !\\ . n:rs. rooo Tot 10.000.
Uor~11 1..-JNTIEIII ll!Sf:'l-'1/ E I IUGIN/0, a curn di
L~nticri l"crruccio Sommn prec 10,000 - N. ver~. 5000
- Tot, , s.ooo.
Bor" .\\/Ai>tJ.\\.\\A IJI HOS.-1 ,S. \\ · 110 nl Tai:h•m~nw1 •4•),
in n1c.:n1orLl del ~ :\\latU.·o Catu;u:1J. m,,trto m cnnn un
d1 •.antit• il 10-v-e,>2◄ , a \\'.Ura dc:-1 S.annu.·,1 Son1ma ,,r~iL
1L.OOO • , . , . 51;s U. G. \\'ii;otti l0,0C>v /"ot 4;.,;s.
llv,,.i .\\1/.\\DSZFXTl C,JRD. GTL'SI-PPE. MO,\\S
STEJ'!.\\ JC, a cur• cli Carlo J\\.for1111tiu Somma prCL
43.700 l'uoli Gnlmclln 1000; Pcllr~nn, G,usepptM
800 Zu,·d1 Sofia 1000 · Tot. 4b.5co
81>r·• \\l<JLFJSU D. IJO...IF:J\\'IC.'O. a turi d, l:lo1rn <,iu,cp-
p11tA , , -rrs-. 20.000: Pa.,trna Ptanazi:n 1oc Tot. 21.000.
Bor-• .I/ ·I l'SILI ITUJ('I-: fa rhr , ,uun·, """ (><;,·,ano mm
l"'" riti mal~ Il<- mt1/eriulmr11le ttè moralmt,trt, a cura J1
R. F. • S<11nm:1 prcc- Jo.ooo - \\", T 1000 /'ot. 31.000
Bors11 J\\1.-JSS.-/R,I t:U.MJ-:.\\'f,GJLIJ(), 11 curil J, 1\\.1. t..rrlo
- Somma r,rcc. 15.000 • l'\\. t·cr~. 10.oco - TtJI. 25.000 .
llors• ,I/ Al Snl -11'1<1<'1-.' /-' S e; IIOSC'O, a ,·ura d1
Anfo,""' \\I . Te~• - Sonun• rrcc. ty.ooo - N \\'cn. 10.000 :
Snl•rt Ruh1110 f,ooo - TM. J5.000.
Born J/. AUSIUA1R/Cn PROTEGCiJ I \\I/El STll/JI,
a ,u.-. di !\\la.rio Val'l·c<hi (Como) • Somma prec. 12.150
1'. \\·tn. 2500 - Tut. t,t 6Jo.
(C-tmti11uu)
Au1orizzuz1one del Triounale d, 'l'urino m daUI 1t>-i-1949 • n. 403.
L'on Appro~,,ttone Ecclcs1amc1
Off. Gra.f. S. I:: I.• Uore1tore, 0011. U l'IHllO ZERBINO - (.;ondiretc. respon1.: U. Guu,o 1-AVINI \\'t.l Couolen1to 12 Torino(70,,1