Bollettino_Salesiano_195301


Bollettino_Salesiano_195301

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A. LXXVII N. I
l GENNAIO 195]
Sa,t -(Jiooa111ti r.Boseo
llL<?2.oop.ep.al;ori Sales.ia,,i
Benemeriti Cooperaton e Cooperatrici,
/'a11no scorso il ve11erandn e co111pia11to Don
Ricaldone ebbe tempo a preparare la tradizio-
nale IPttera am111ale ai Cooperatori per il
Bollettino di Gennaio prùnt1 di metlersi a letto
per l'ultima brevissima 111ala1tia; e a nui 11011
resto che completare le statisti.che delle mw·ve
fondazioni. Abbiamo così potuto sentire la ma
parola tanto autorevole, dettata per Voi alla
vigilia della sua morte, mentre le pagine del
Bollettino listate o nero ne raccontai,ano gùl
il doloroso trapasso t> il trio,!faie corteo pn In
sepoltura.
Quest'anno, dopo il primo sllluto e gli augun
del santo Natale che ho potuto inviarvi nei
numeri di Ollobre e di Dicembre. eccomi a
compiere il più grato dei miei drn:eri •verso di
Voi, dandovi per la prima •volta relazione del-
!'annata, trascorsa dapprima nel lutto e pol
nei lai•ori del XVII Cap1·tolo Generale, delle
f onda;:;ioni nuove e dei progetti ai•venire, nei
quali e uelle quali sempre come promotori,
sostenitori e fiancheggiaton· comparite Voi, se-
co11do la tradizione ormai secolare.
Il XVII Capitolo Generale.
Quando avvenne il rapido trapasso del Netlor
Maggiore, erano assenti da 'l'orino, come Visi-
tatori straordi11ari, parecchi Superiori del Ca-
pitolo: il sig. D. Candela i11 Australia, il sig.
D. Seriè in Centro Ameru:a, il sig. D. Bellido
in Argentina, il sig. D. Fedrigotti in Equatore.
Tutti dovettero sospendere le visite che ave-
vano ancora da compiere per far ritorno a
_Torino e preparare con i Superiori rimasti
il la·voro del Capitolo Generale.
Così pure si doveflt•ro sospendere i prepara-
tii•i delle celebra::;ioni [!iubilari per le no.-:::::e
di diamante sarerdotali del veneralo Don Riral-
done, progettatP per il ,1faggio 1953.
Urge·va convocare a Torino la massima
nostra assemblea per rùmm•are le cariche dei
Superiori e co11ti1111are il cammino tracciatoci
da Don Bosco. Cw avvenne, come sapete, dal
24 Luglio u. s. alla festa di Maria SS. As-
sunta in Cielo. Com•e1111ero gli lspellon e dele-
gati di sole 45 lspettorie, perchè nessuno poti-
varcare le fro11tiere della Polonia, del'Un­
f(heria, della Boemia, della Slo1.1acchia e della
J11goslaziia. Così quei nostri r 550 confratelli,
sparsi in I 15 case, rimasero pn·vi della legittima
soddisfazione di iwoiare i foro Superion· al
Capitolo Generale, che e l'assemblea costit11e11te
della Congrega;:;iorte.
SapetP quale risultalo hanno a•vuto le elezioni;
/Ila 11011 sapete quale sia stata la mia co11fusio11e
nel sentirmi chiamato dalla volo11tà dei miei
confratelli a succedere t1 San Giovanni Bosco,
e nell'essere messo a capo d'una si grande Fa-
miglia, da cui la Chiesa e il mondo aspettano
tanto per la conservazione e /'estensio11e del
regno di Gesù Cristo i11 terra. Vi dico però
subilo una cosa, benemeriti e amati Coopera-
tor,:: l'entusiasmo e il fervore di preghiere con
cui avete salutato da ogni parte del /1/0udo i
nuovi Superiori ci hanno incoraggiati a dare
tutto noi stessi a questa Famiglia e a molti-
plicare le nostre energie per corrispondere alle
1,1ostre giuste aspetialÌ'L'e.
I temi m cui abbiamo concentrato la nostra
attenzione nel Capitolo Generale vi dicono chia-
ramente quali sono le principali direttfr.•e del
la·voro dei Salesiani nell'ora rhe rnlge.
~I

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Le Scuole Professionali. E il Capitolo Generale ha voluto dedicare
il suo studio appunto ai problemi della forma-
Le Scuole Professionali dit:e11tano dapper- zione ,lei persanole salesiano in tutti , rampi.
tutto ,ma preorc11pn:::1-0ne dei g0t•erni e degli
educatori della gio-cen1Ù. Molti giO'l)(mi co"ono
od affollare le sroole classiche e tecniche perclzè
ll problema m issionario.
in molti Stati 11011 vi sono a su.f]icien::::a le scuole
rhe prepari110 gli operai. Dall'usàta dalle scuole
Plementari all'entrata nelle officine o nelle ft1b-
hrirhe corre 1111 peri<Jdo d'anni rhe i giovani
,lm:rebbero imp11~,:arr utilmente apprendmdo a
}!rado a grado e rrm maestri adaui le 'i.·an·e
urti professio11a/1: I' I'agricoltum, altrrnando la
sruola culturale rnl pirrolo laboratorio. Nlr1 sono
lwn poche le 110-:.ioni r!te hanno 1111'allre:::zatura
mmpleta in questo rampo e i Salesùmi ,. le Figlie
di Maria Au.riliatrice, rhe Ji11ora luu1110 fatto
1111 faticoso t1mci11ù, pt'r and"re i11co11lm al
,:,m..-ane opemio, 111irmw a perfezionare il loro
metodo d'i11seg11a1111·11to, a moltiplimre i loro
imPg11a11ti o capi d'arte, a creare lahoratori-
smol<I che mrri1·p1J11da110 alle esigenze del-
/'i11d11slria 11wdrm<1 (' siano al tempo stesso
pal,•stre di edura-:;imie cristiana, cantieri di
,,:10-u11tù sana e he11 istruita 11el suo mestiere.
Compito grate, rlt\\pmdioso, che rirhù•de tempo
e f ntirhe molt1•plid.
Per dare rm'idM dell'importan:::a e della
complessità del problema delle Scuole Profes-
sionllli, le nostre q11af/ro scuole principali che
si lr<n:ano a Torino e dintorni s& sono date
pnmura di allestire nella propria sede una
mostra didattica professionale, che illustrasse
i11 maniera piarern!t e prati.ca lo sforzo fatto
Ji11ora nel mondo snlesùuzo per f acilitnre r or-
Si è pure trattato il complesso problema mis-
simiario e e/ella formazione dei I/ostri aspiranti,
chfrriri e coadiutori nei i•ari periodi della loro
'i:ila salesia11a: temi piu i11timi e delicati, ma
che ricltiesero Lunghe e laboriose sedute.
A conforto dei nostri 1Uissio11ari, possiamo
dire r/11' gradual111e11te 'l'a111w crescendo 111•l/1•
Case di forma:;;ione i gio111111i generosi r/u, in-
tendono consacrarsi allr A'lissioni e che anrhe
dalle v.•arie lspettorfr fu possihile reclutare
q11est'a11110 un bel numero di sacerdoti, chierici
e rolUliutori disposti a lat:orare f uort di patria.
I bisogni sarebbero molto superiori alle dirpo-
nibilità, ma il numero di 120 S'alesiani e 50
Figlie di Jl1aria A11siliatrice, partiti nei mesi
srorsi, è pure assai cousolallte in questo dopo-
guerra, che ha accumulato difficoltà stmpre
11110-.·c e grai•i in tutti i paesi d'Europa.
.iti pare dm:eroso tn'butarc 1111 pubblico gra-::,e
alla Spagna sale.,iana. che srmbra volersi met-
tere in prima fi!n nello :::elo e nella gmerosità
verso le i'vfissioni. Sa11 Giovanni Bosm e la l'er-
gine Ausiliatrice moltiplirhino in quella t>roica
ttazi<mr le grazie e le bmedi:::ioni sui nustri
aspirm1ti, nO'i.·izi e confratelli, 11011che sui be-
nefa11011 che ne soste11go110 le opere, rendendo
possibile il mantenime11to t' I'etl11cazi01u t/1 m1-
merosissimi generosi gioi·ani.
..::
dù111re gradua/menti' l'insegnamento delle pro-
fessioni di meccmuco, eleuromeccanico, mobi-
here, tipografo e legatore di libri, sarto, cal-
Il Convegno rom ano.
zolaio, agricolture. nel ciclo degli anni in cui L'aVfJenimeuto importante rhe ha ù1terl'ssato
il ragaz1:;o può dedicarsi al lm•uro, mentre direttamente tutta la Pu, Unione dei Coope-
co11ti1111a la ma islru:::ione letterana, tec11ira e ratori: Salesiani e stato, subito dopo il Capi-
scientifica. Lo sfor.ro dei nostri capi d'arte, tolo Gennale, il Convegno tenuto ti Roma
sapie11teme11te orgm1i::znto, seppe dare 1111 saggio dtlll'll al 13 settembre. li Bollettino Sale-
f•loquente e persuasi1•0 dell'importan:::a di tali siano ne ha dato ampio resoconto Ilei mesi
Insegnamenti e dei ri.wftt1ti consofonti ollenuii rcorsi, sicche a me resta soltanto da ricordare
m·e e .tlato pnss,bi/c S?:olgere i programmi di con profondissima dn•o:;ÌQllf' e ruonoscen::a la
scuola e di laboratono.
.1·0?.·rana bontà del Sommo Pontefice Pio Xli,
.lientre stùmw preparaudo la commemora- che volli' darci il più pre:::ioso dono rhe mai
:;iom• cn1/e11aria d1•1/e nostre Scuole Profes- fosse stato concesso alla nostra Unioue, rivol-
sw11ali, ritardata per La morte del rompia11to gendoci la parola co11 1111 discorso che resterà
Don Ricaldo11e, per noi il problema pitì grave d'ora i11 poi la vera magna charta della t•ostra
1'. quello della preparm:ione dei capi d'arte, atti1lità. Faremo 1111 t·olume a parte degli Atti
più che la stessa crea::;011e delle scuole: ce lo del C'om:egno e li im,ùremo ai nostri benefal-
dice l'esperùm::w.
ton e amici, raccommulamlo loro di farne tesoro
2-

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e di meditare soprattutto le parole d-td Papa,
nostro Padre e Maestro infallibile.
li 21 settembre, domenica, alk ore 10 ebbi
la sorte im•idiatissima ,li essere n·revuto da Sua
Santità in udie,zza privata. No11 era la prima
volta che mi prostravo ai suoi piedi; ma da
solo, 11el suo studio prit•ato di Castelgandolfo
fu tutt'altra cosa. Eppure la sua bo11tà accoglie11le,
I'aspe/Lo paterno e la voce velata forse per la
sta11d1ezza del lavoro e delle preocc11pa:Jfrmi
quotidiane, aprirono il mio cuore a filiale co11-
Jidenza, in u11 col!-Oquio che durò ben venti
minuti.
La relazione del Capitolo Generale e <Mio
stato della Congrega:;ione, /,e nostre Missioni,
il desiderio di essere sempre totalmente a ser-
,,i~io della S. Sede e del Sommo Pontefice,
le più ampie benedizioni su tulli i componenti
della Società Stllesia11a, sulle Figlie di Maria
.-1usi/iatrice, allievi, t'.\\" allievi, Cooperatori e
Cooperatrici, bene[allori, amici e su tulle le
loro fami,:lie: ecco l'argomento della ù1di111e11ti-
rabile udien:::<Z, alla quale a11rei desidPTat.o fos-
sero presenti lutti e singoli coloro ch'io in q11Pi
momenti avn'<> in cuore. rada da queste co-
lo1111e un nuovo vfrùsi1110 ringraziamento al
Vicario di Gesù Crùto e la promessa di fedeltà
assoluta e peren11e da parte di tutti i figli che
militano sotto la bandiera di Scm Giovarmi
Roseo.
La posa di tre prime pietre.
Tre am:enimenti di gra11de importa11za 1111
pure doveroso rommemorare in questa le/tera
che suona rome ,m resoconto del/'mmata ai
11or1n· amati Cooperatori. È in/atti in grazia
d, 1:e1u:rosi be11efattori clte all'i11izio del mio
Rt•ltorato, il 1 5 agosto u. s., ho potuto be11edirP
la prima pietra delle 1111ove Srnole per 111ecra-
11ici ed elellromecca11iri nella Casa madre di
i'aldocco. Esse rnrgl'Ta11110 sulle roi-ù,e ciel-
i'rmtico tea/ro e ci daH11mo modo di preparare
locali più adatti, più ampi e modernamente
alfrezzati per aderire alle i1111umerei•oli richieste
di posti per allievi di quelle professioni. A Roma
poi, nei giorni del Co11vPg110 dei Cooperatori,
nella zona di Ci11Pcillà lo stesso Card. l 'i-
1
amo, S. Em.za Clemente .\\-licara, benedisse la
pn·ma pietra della chu•sa in onore di San G,o-
1'{"mi Bosco. Quale gioia per noi poter onorare
il nostro incomparabile Padre co11 1111 tempio
nella Città dei Papi, quari ad emlta:::io11e del
,·uo grande amore al Sommo Pontefice e promessa
dei .moi Figli di l(ltardare a Roma sempre rome
al foro della verità.
Reccrztemenle, il 24 ollobre, un'altra prima
pietra srendeva benedetta dal sottoscritto in un
rione periferico di Tori.110 per un'opera che le
Figlie di Maria Ausiliatn"ce dedicano al Sacro
Cuore di Gesti e rhe 1.•orrà essere 1111 lstitttlo
]11ternazio11ale pedagogico-mtechistico per la
prepara~ione del loro perso11ale accanto a scuoi~
popolari per l'infanzia e pmfrssionali.
In testa all'elenco delle t•cme fondazioni di
1111011e opere compiute nel 1052, queste trt' prime
pietre mi parvero ,1era111e11te simboliche e degne
di n"/iet•o. Voi sapete com'è insidiata dai cat-
tivi la gioventù e specialmente la gioventù
<tperaia. Ora queste tre upere mirano sopral-
tuflo a preparare opportuni rimedi a tanto
male in Roma e in Torinr,, rn·e maggiormente
sentito r il bisogno e ove San Giovanni Bosco
ha sognalo di portare la mertte e il ruore de,
suoi figli pn·ma che altro1·e.
Ecl ecco Le altre opere ro111pi11te 11el 1052.
N uove fondazioni salesiane nel x952.
In lTALIA1 a R11m11, Via Tiburtina, grande Oratorie
festivo e Scuole; n R11ma, C111~rittà, Porrocchia e
Opera Salesiana al completo; .i v~11ezia, Scuole Pro-
fessionali S Gioq(tO - Fondnione Cinì; 11 Pouo,w,
Scuole Professionali G. B. Bon11iov,umi.
In INGI IILTERRA: a fll!!r,rtry, nuovo Studt:ntato
Filusofico.
In POLO:--IIA, o S11pik, Pnrroccl,ia e Cappellanie;
a D~bna l.ub11sk1e, Parrocch,u e Scuole; a L<ld, Studen-
tato Teologico.
In SPAGNA: a Gundatajam, S1udenuto Filosofico
eJ Orutoric> feSll\\'o; " 1\\l,m-::1111, Scuole Pwfcs~ìon.1lì;
s P,urta/1,ma, Scuoi.i Profe,s·onalt- e Oratorio IL-st1w,;
a Z1111mra, grnnde Opera Salcs1,1na con Scuoi.- f.le-
.·liv,,,,, mcntari, J>rofcs.~iomlh e Oratorio fo,nvo.
In Al~GENTU\\A: ad
Noviziato, Orfanotrofio
e Oru1urio festi,·o; .i Cm11ptJd1111itn. Scuol,1 ù:ricnla
e Orn1or10 fesuvo: o l.lJs Clmdorr1. una nuov.i Se,:mne
.\\s1>1rnnti; a S,m Amhm<in, Scu1>l,1 .-\\i{ricola e Onu,,rio
fo.,uvo; a San J_,m_ Seminario: a 7.apala. P,1rrocchia
e Onnorio festivo.
Nel IIRASl!.E: n Parag,wr,ì, Scuole cl,•nwntari.
Gmnusiuh e Omtono fe:.o,·o; " Ct1mpimn, Os1>1z10 e
Scuole Profess,on,lli; ll Ub,,, {t111<l111 . l'arrocd11,.1, ~cuo(e
e Oratorio festivo.
Nel PARAGUAY: o BaltitJ ,\\'lgm, Pllrrn,chia di
Santu Teresa.
l\\el \\ H'iEZùLL \\ a Cur1>, Oratorio festivo e
Scuole 'icrih.
In G I..\\PPOl'\\h. a JI,ta, nuovo cemro di Opere Sa-
leshme.
In INDIA. a Tirn{lutmr, Ort.tnotrofio, .1 l'mrg/a,
Nuov., Re:-1Jenza :-.tissionana.
1'el LI BANO: ,1 Brirut, nuo,·e 'icuole rrofo~sion.tli.
..
-3

1.5 Page 5

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CIUARI (Brema) - Trionfale IICCO•
glienza al Succeuore di Don Boeco.
:-.:cl SUD-AFRICA: " Hrnnenrdorp, Scuoi.i profes-
~111nak e agricolJ.
Nel \\lOZA;\\IRfCC): ,1 \\amaacha, Scuola Proft:s~10-
n,1lc r Aqricola.
In AUSTRALIA: .1 lìn,:tulì11t!, Parmc<:hia ,. O,pizio
San Giov. llosco
Le FigHe di Maria Ausiliatrice
nell'anno 1952 aprirono le seguenti Case:
,\\Nncn l'ovn~ESTE:
In ITALIA: 11 (.'f111111m (AJe~sandrm): .1 <:mtel-
/t'/lo ,\\J,m[Prraro (1\\k~snndria); :, Fi11ern ( Novarn); n
G11m·d111 ,1 lu11!(m11, (C.';11.mi.1); n Ler111t1 (Ale~H:tn<lria);
a /,ml, (1\\1,lJno); a \\,/11/,-un ('\\o\\'ara); il ,\\l1mcrstm,1
(Alcssandrm); a Pmlm ,,, Parrocchia S. l'rosdnc1mo;
11 fl,,ppo/o Piano (\\'crcdli): :, S. Pirtro 1'11111 ('\\ks-
s111:1); a l 'illn F,,g/mno (Rcl.!1(10 Em11i,1), con Scuuln
J\\fat.-rna e di la\\'oro, Dopo,cuola. Or.1torio k~1i,11 e
I >1wr1• l',irrocchi>lh: ild .111::w (Roma), unn Colonia
J\\,l;1nna perman<'nte; u Rihhi,mo (Reggio I mili.i), una
Cn~a d, Riposo per Fi1-d1e di Mari" t\\us1h,1trice, con
11nn<'~*' Sezione di Orfone. a Hm!(hern, (l\\'11!.mo),
rnn Scuola '.\\laterna t.' A•~ihtcnw Opere Soci11li l\\1ani-
t1111ur.- l\\larzotto; a /..,.11,/111,,ra (RO\\igo), un., ,c,onJa
l'usa rnn Orfanotrutiu per bambini.
In AL'STRIA: ,1 fombruk, una seconda C,isa con
ln1crn:uo per bambmc:; a Stams, una Casa d, f'orrnJ-
zione per Aspiranti con ,1nncssa Scuolu l\\fo1crn11.
4-
In FRANC IA: a C6u Sr-A111/rti (Tsère). con Scuole.·
E lemcmnri, Medie e di Economin domestica.
In (;EJ{MAN IA: u Be11e,/ikrhr1m1, una seconda Casn
con Scuola Materna, Orn111rio festivo, Cin:oli ,cn1li : a
Esu11 Burbrk, pure una seconda Casa, con guardaroba
e cucmn ddl'!qituto Sale--.iano; .1 .ll~rs llndutrmr <'
n l'lette11brrg con Scuola ~la1.,rna. Ooposcuola, Lnbo-
nuorm c.• Oratorio festivo
Ndln SPAGNA: 11 B11r,:111 ron Scuola l\\la1t-ma cd
Elcmcnrnre; Scuo le sera li, I~tbora torio, Ora torio e
Catt,chiRmi Parrocchiali; ,1 l'all'l1ria, un Collct,tiu per
orfane di f~rrovieri.
~el PORTOGALLO: ad .l1111,la, uoa Coloniu :\\larirt.:t
pcrm.mcntc
Ncll'•\\FRIC,\\ ORIENTALE PORTOGHESE: a
Nn111a11d111 (:\\lozambico), con hcuole Elenwn1,1ri.
l\\e!l'JND IA: n Dibm,:mh, Cnsn Missinm• con nn-
nes~u Scuoi,, Inglese.
Ncll11 CINA: ,1 Kanlttitmg (Isola fonnosi1) con li-
brcri11 dt:!IJ • Sulesian Prc,.__, 1, A,s1slenz:i S111.:l ili let-
tura e {.';11c1:his1ica, Cate<:hi,mi, Fc,rm:17.ionc L.1tc1:hi~tc.
~d GI-\\PPO~E: ~ Os,1k,1-Tu111ojiku, unJ ,ccond,1
CH,a, per lii 11uard:1roh;i e cucina ùell'ls1i1u10 Salt·-
,iano. C,n~chismi e Or.Horn> festivo; 3 O:::m, un ()ifa-
notrofiu per lmnhi e Asilo lnfan11lc.
Nuovo CoNTINENn::
Nell'ARGENTINA: uno nuorn Cnsa in Bul'11v1 ,Ji,es-
Cal/llO, cun Pen.~ionato per Giov1mi lJm,·crMtaric.
Nel DR,\\::iJLE: a C11111pùms, s'incaricarono dcli.,
cucina ,. i.:uordaroba del 1001k llitÌtuto Salc5inno: .,
Jui.::: tic Fora con Scuole Elcmcnhlri e Serali, Catechismi

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parrocchi,1li, ùue Onnuri fc.~tivi, Amhulatorio; n Sa11
P,111[0-Alw da f,apn, con Scuole P,!emenrori, Cor11i l'ro-
fo,sion,11i, Catechi,mi, Oratorio festi\\'O e quotidi11no.
::-:ell,1 COLOMBIA a lbng11i, con Eùucanùilto cù
Estemuto con Corsi Ginnasiali Oiportimentali.
Nell'EQUATOHE: o /Jomboisa (C:wtlnquiza) una Cosa
Missione per l'assìsten1.a delle Kirnrctte.
1':elle ISOLE ANTILLE; in S. Domin~o. a Ca/md",
con :Scuole Elemenwr1 e d1 Economia Domestica, Ora-
torio fo,tirn; 11 Jarabaroa una Cu!ta di Aspirant..110 con
annes~o Scuola Elementare e Oratorio festivo.
Nel MESSICO: odio Cupirole, l'nntica ricostruita
Casa di S. Giulia con Corsi d'il.truzione elementm: e
Commerc,ali, Catechismo e Oratorio festivo e onn~"'a
Casa di l\\o,·iziato; ti G11ada/ajaro-Clmpn/jfa s'mcan-
carono drlln cucino e guordnroba dcli' Istituto Sale-
siano e Uro torio festivo; u Salti/lo, con Scuole Elemen-
m,i ~ Commerciali, Oratorio fesrivo e <.:atcchism,
Parrocchiali.
Nel PERÙ: ad Arr<(liipu, con Scuole Elementari e
Orntoiio festivo
Giubileo de ll'Incoronazione
di Maria Ausiliatrice.
L'anno che i11comi11riamo ci ricorda w, 1:iu-
bileo molto caro al nostro cuore: il 50° dr/la
solem,e Incoronazione di J\\Jarin SS. Au-
siliatrice nel nostro Santuario di Torino. Smw
solllll1lo otta11taqualim amu, la t·ita d'1111 1101110,
-che il 11ostro sa11to Fo11datore potè consacrare
al cullo I'011Wf!.J:Ìo più (en1ido del mo cuore in
AtASSIO Giovinezzo. in resta
per l'arrivo del Rettor M-aiore.
ri11gra:::im11ento alla Jladomm clei benefici nre-
·1.111/i e in ade111pi111e11to dei sogni che più v11llt·
gli av,,vano indicalo il luogo e l'estensione della
grande chiesa voluta d,1 l\\1aria SS.ma. Nel
1903 il Sereo di /)10 Don Rua, pressato dm
suoi figli e dai det:oti di lutto il monclo, chiese
al S01111110 Po11tefire Leone .'<III ed ottenne In
incorona:::ioue della taumalurga i111magi11r.
Q11PSt'mmo, primo Ci11qua11teiwrio, rogliamo
commemorarlo degname11te ùwita11do i11 prmw
luogo i nostri Cooperatori e I dev.•oti di
Maria Ausiliatrire a pellegrinare freq11e11tc-
111e11te co11 la loro mente e col more ai piec/1 di
/\\,/aria, im:ocando gra:::iR e pro111elln1do do11i,
fioretti, mortificm:irmi, la·,·oro rnnlo d'aposto-
la/o, ascolta11do SS. /11esse e arrostandosi ai
SS. Sacramenti i11 suo onore. La dii•o::ioue si
colti1.•a anche co11/11111ando 11ell'aJempimenlo dei
propri dm·eri, t·fremlo spmtualmeule 1111ili al
Cuore di i1laria SS.ma, sen•e11Jo il suo dfri11
Figliuolo e il prossimo 11ostm co11 una 11ita
i•ernmenle cristiana.
.lla poi nel mese di Jl.laria Au.tifiatria. dal
23 aprile al 24 mar:gio, prn111111n•ere1110 p1•ll1·-
gri11ar:g1 e fa remo speciali (um::ioni, spt•dal-
~5

1.7 Page 7

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mente nei, giorni festivi, per inv-itare quanti
pilÌ sarà possibile a venire a rendere omaggio
perso11al111e11te alla nostra tenera Madre. La
novena, clze si inizia appunto . il 17 maggio,
amU:versario dell'bzroro11azione, sarà fatta col
massimo lustro e grandiosità. I Reverendi Par-
rori, i Direttori diocesani, i Presidenti di asso-
ciazioni cattoliche, i Direttori di istituti e col-
leJ!i tengano presente la bella occasione e ne
approfittino per festeggiare la Madonna a11clze
con manifestazioni esteriori, che tanto giovano
ad alimentare la pietà.
Una bella iniziativa
del Capitolo Generale.
Un'altra bella iniziativa, sgorgata dalle trat-
tazioni del Capitolo Generale per unire le menti
e i cuori in fraterno vincolo di can'tà lungo
tutto il corso dell'anno, e stata la seguente. La
felire coinddenza del numero delle nostre 51
lspelforie che quasi courorda col numero delle
settimane dell'anno, ha fatto pensare a una
bella applicazione del dogma della Comunione
dei Santi: unirci àoe tutti, Salesiani, Figli.e di
Maria Ausiliatrice, Cooperatori, alunni ed
ex alunni, parenti e bene/attori, in una co-
rona di preghiere gli ,mi per gli altri, vivi e
defunti, assegnando una settimana dell'am10 a
ciascuna Ispetloria. li Retto, Maggiore, nel
Santuario di Maria SS. A11siliatrire o do-
vunque si trovi, applicherà la Santa J\\1essa
della Domenica per i bisogni generali e parti-
cotrm· dell'Ispettoria di turno, e tutta la Famiglia
Salesiana penserà a unirsi a lui nel 111edesù110
intento. L'lspettoria p01·, cui andrà diretto tale
tesoro spirituale, promuoverà speciali ù1ù:iatii•e
a propri·o e altrui vantaggio, mobilitandosi san-
tamente soprattutto in soccorso delle Missioni,
delle vocazioni, degli orjanotrofi e delle e1:eu-
tuali costruzioni ù1 corso nelle proprÙ! Case.
I/ Bollettino Salesiano di tutte le lingue
ricorderà di mese in mese le lspettorie rhe sa-
ranno di turno.
Un invito e la strenna per il 1953.
Ed ora, a quale scopo vi invitero a conti-
1111-are la vostra beneficenza, ottimi nostri Coo-
peratori e benemerite Cooperatrici.?
Il bisogno sempre impellente e grave e u,
primo luogo quello delle Missioni. Nel Capi:tolo
Generale ci simno preoccupati assai di. susci-
tare nei paesi cristiani e progrediti, sempre
nuove inù::iative per trovare soccorsi e racco-
gliere danaro, vestiario, macchi11e per le Scuole
Professionali ed Agricole, arredi sacri, ecc.; e eia.:
scuna Ispettoria s'e impegnata di lavorare assi-
duamente a venfr in aiuto ai Superiori affinche
possano jar di più e di meglio a sollievo di
tutte le Missioni Salesiane. Ma d01Jete pure
pmsare che in ogni Ispettoria vi è una larga
gamma di beneficenza continua negli asili,
ospizi, orfanotrofi, Scuole Professionali, aspi-
rantati e case di formazione, oratori e patro-
nati, opere tutte che poggiano sulla benevola
cooperazione delle persone pie e ge11erose. Quante
migliaia di ragazz·i, quante scuole nelle città
popolose e nelle lo11tane Missioni vivono e pro-
sperano solo in grazia -della vostra cooperazione!
Ne sia benedetto il Signore e siate benedetti
e ringraziati voi tutti, benemeriti Cooperatori,
da quello che sacrifica le cento Lire per concor-
rere a dare un pane in elemosina, al ricco che
dona una casa, provvede macchine, lascia i11
testamento ,:1 frutto delle sue fatiche. L'Ausi-
liatru:e e Don Bosco, che ispz'ra110 tali opere
b11011e, compensera11110 i11 misura sovrabbo11da11te
ogni più piccolo dono fatto per amor di Dio.
Concludo im1iandovi La Stre1111a per /'mi-
no 1953. A Torino celebreremo il V Ce11te-
11an·o del miracolo del SS. Sacrame11to che
San Gùn;an11i Bosco tm secolo fa volle com-
memorare con 1m mimero delle Letture Cat-
toliche, di cui raccomandu la ristampa al suo
primo Successore, il Servo di Dio Don Rua,
per il 1003. 1Vli pare do·l'eroso continuare la
pia tradizio11e paterna invitando tutti a unirsi
alle celebrazioni centenarie di tale miracolo
con un più intenso mito alla SS. Eucaristia,
che e u110 dei capùalrli dello spirito salesiano.
Ecco quindi come penso di formulare la Strenna:
Viviamo tutti e sempre nel cuore e nello
spirito di San Giovanni Bosco, coltivando la
fede e l'amore a Gesù nella SS. Eucaristia.
Nel nome santo di Maria SS. Ausilia-
trice e di San Giovanni Bosco mi e dolcissima
soddiifazione ogni: giorno ùmiarvi dal loro San-
tuario la loro benedizione, invorando ron tutti
i Confratelli Salesiani e le Figlie di Maria
Ausiliatrice per Voi e per tutti i vostri. cari
vivi e dejimti ogni favore per il tempo e per
l'eternità.
Torino, 8 dicembre 1952.
Vostro aff.1110
SAc. RENATO ZIGGIOTTI
Rettor Maggiore.
6-

1.8 Page 8

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i 11tp01ie l 1 ah.il:o a 21O r;llo.oizi Salesia,ti
Dal 25 ottobre all' 11 novembre il nostro venerato
Rettor Maggiore percorse oltre 2500 km. per dare
l'abito religioso ai nostri novizi dell'Italia setten-
trionale e v1S1tare qualcuna delle case più v1c1ne.
Ecco alcuni rapidi appunti di diano.
2.; oftob1·e - Il Rettor Maggiore si reca al
nov1z1ato dell lspP.ltona Centrale a VILLA MOGLIA
(Torino) per compiere la cerimonia della vesti-
zione tra gli 82 nov1zI, a cui non par vero d1 aver
l'onore di ricevere l'abito o la medaglia dalle mani
del Successore d1 Don Bosco. Atmosfera d1 g10Ia.
Giornata di paradiso per i 34 chierici e i 48 coadiu-
tori: lo rivelano 1 loro occhi sfavillanti di g10Ia.
26 o Hhl>l'e
Vestizione nel noviziato d1
MONTE OLIVETO, presso Pinerolo. Sono 4◄ no-
v1z1, d1 cui 33 ch1eric1 e 11 coad1utor1. Genitori e
figli passano una giornata felice nella mistica pace
di questo colle solitario.
:J I ottobl'e - Arrivo a TRENTO alle ore 12.
Grande entusiasmo e commozione nei quasi 200
aspiranti salesiani, che gli offrono un'affettuosa ac-
cademia con canti eseguili con buon gusto. Nel
pomeriggio vengono a ossequiarlo autorità, coo-
peratori ed ex all1ev1. Alle 16 partenza per ALBAR~
DI COSTERMANO. sede del nov1Z1ato veneto
Rapida visita alla casa e aI locali che stanno sor-
gendo, più comodi e adatti.
Alle I8 si parte per VERONA. Dopo I primi
incontri fam1liar1, si passa da tutti nel salone-tea-
tro, gre-nìto all'inverosimile. dove si svolge una
ben preparata accademia. Impressiona la massa co-
rale con le sue esecuzioni grandiose, inappunta-
bili. Parla commosso il venerando Mons. Chiot,
uno dei primissimi amici, che ha seguito lo svi-
luppo della Casa dalla nascita fino alle imponenti
real 1zzaz1on1 attual i, che la rendono capace d1 1000
giovani: la più numerosa d'Italia. Toccante 11
discorso dell'avv. Sartor1, soprattutto quando rie-
voca gustosi episodi della vita di Don Z1gg1otti,
consigliere a Este. Il Rettor Maggiore ringrazia
con parole che gli vengono dal cuore.
,wi:em.bre - Giungono a Verona per la
cerimonia della vestizione i 38 novizi di Albarè.
La chiesa, pur tanto vasta, non riesce a contenere
la massa di allievi, parenti, cooperatori che bra-
mano di assistere alla commovente funzione, che
Don Z1ggiotti corona con calde affettuose parole
sulla bellezza della vita salesiana. Scj\\ue un grandioso
banchetto a cui partecipano le personalità e i pa-
renti dei novizi. In fìne il Rettor Maggiore inneggia,
brindando, aI più benemeriti nostri cooperatori: i
genitori dei Salesiani, che cI hanno rep,alato i loro
figliuoli.
Alle 18,30 arrivo a PADOVA. Gli ex allievi e i
Cooperatori, con a capo 11 Rev.mo Mons. Strazza-
cappa, lo ricevono alla Casa lspettoriale delle F1gl1e
d1 Maria Ausiliatrice. L'incontro è straordinaria-
mente cordiale. Tutti fanno appello al cuore del
Successore di Don Bosco per ottenere la fondazione
d1 una Scuola Professionale a Padova, dove è sen-
titissimo il bisogno d1 curare la gioventu operaia.
Piu tardi, filiale ricevimento degli allievi dello
Studentato Teologico di MONTEOR TONE.
2 1101·e,nbl'f' - Celebra nella casa di Monte-
ortone la S. Messa. a cui assiste S. E. il Prefetto
di Padova, affezionato ex allievo. venuto espres-
samente per onorare il Successore cli Don Bosco.
Nel pome11ggio, visita a VILLA EGIZIA (Battaglia
Terme) pet benedire il noviziato delle F1gl1e d1
Maria Ausiliatrice trasferitovi da Conegliano
Verso le 19 arrivo a ESTE. Prima d1 entrare in
casa, sosta al c1m1tero per una preghiera d1 suf-
iragm per gli antichi superiori defunti. Familiare
accoglienza nel suo colleg10. Il Rettor Maggiore
parla ricordando la sua entrata all'età di sette anni,
gli anni belli passali al Manfred1n1, 1 suoi antichi
maestri - di cui alcuni v1ventI - che lo avviarono
nella vocazione salesiana
:J 11orembre - Si ripassa a Padova, perchè le
Figlie d1 Mana Aus1hatnce lo attendono per la
loro accoglienza ufficiale in R1v1era S. Benedetto.
Partenza per CASTEL DI GODEGO, per compiacere
i numerosi aspiranti salesiani. Accoglienza festosa
e affettuoms1ma. La gioia di questi fìgl1uoli è in-
contenibi le Nel pomeriggio benedizione del nuovo
edificio. Quindi pellegrinaggio a RIESE. alla Casa
del B. Pio X, per rendere omaggio all'augusto
Cooperatore salesiano elevato agli onori dell'altare.
In serata si prosegue per MOGLIANO. Entusia-
stica accoglienza, piena di affetto e spontaneità.
Al ricevimento ufficiale delle autorità, cooperatori.
ex allievi e amici, segue l'accademia nel teatro,
assai interessante per la vivacità delle recitazioni e
la precisione delle esecuzioni musicali (32 piccoli
canton sono appena tornati dal v1agg10-prem10 a
Roma).
-7

1.9 Page 9

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4 11orcml>1·t• - Al le 8.30 si parte per NAVE
(Brescia). Ricevi mento delle autorità e dei chie-
r ici. Nel pomeriggio, v1s1ta al nostro Oratorio di
BRESCIA, dove viene ossequiato dalle autorità cil-
tad1ne. Al r itorno a Nave, 1 chierici gli offrono
un geniale trattenimento nel quale, attraverso una
sene d, radiosccne, passano le varie tappe della
vita del Rettor Maggiore.
scolastiche, che partecipano pure al banchetto in
onore del Rettor Maggiore, ra llegralo da brillantr
esecuzioni mus1cal1.
La sera stessa arrivo a VARESE. R1cev1 mento
nel teatro, presenti al completo le massime autorità,
che sono anche invitate ad un fam iliare banchetto
serale. Conferenza a1 Cooperatori e Cooperatrici.
A notte partenza per MILANO.
5 11oremlH'e - È a MONTODINE' (Cremona),
dove ha luogo la vest1z1one det 17 nov1z1, che st
svolge nella chiesa parrocchiale con grande con -
corso di popolo. Simpatica l'accoglienza delle scuole
con maestri e all1ev1, che gremiscono il cortile dei
Salesiani A mensa l'avv. comm. Botlesin1, Presidente
degli ex allievi della Lombardia, rivolge ai nov121
e a1 loro parenti parole d1 simpatia e ;:iffetto per
l'opera salesiana.
A sera partenza per CHIARI (Brescia). Accoglienza
trionfale sotlo I portici del chiostro da parte delle
autorità e dei cooperatori. Durante la cena nel
salone-teatro con tutti i giovani, il Sindaco e
Mons. Abate parlano con affettuosa amm1raz1one dei
Sales1an1 e dell'attività che svolgono a Chiari. Segue
una brillante accademia con tre scene d1 effetto,
rappresentant i l'aspirante in terra d1 M issione,
l'aspirante coadiutore, l'aspirante d'ol tre cortina.
I> 110,.e-mb1·e - Il grande Collegio di TRE-
VIGLIO (Bergamo) lo accoglie solennemente in
uno dei cortili. Su apposito palco hanno preso
posto le autorità ecclesiastiche, civili, m ilitari e
7 1w1•enth1·e - Ricevimento intimo dei con-
fratelli e giovani dell'Istituto S. Ambrog io, cui
viene promessa una visita ufficiale. Nel pomeriggio
si parte diretti a VARAZZE. Cena con I confra-
tel li e giovani. Trattenimento offerto dagli Orato-
riani. Gli ex allievi presentano al Rettor Maggiore
l'omaggio di un santuarietto a S G iovanni Bosco
sul "Pie delle Forche", che prenderà il nome d1
" Picco Don Bosco ".
R 1un•eml11·e - Vestizione dei 29 novizi nel-
l'annesso noviziato. Parole di viva r iconoscenza a1
genitori presenti. Visita a1 signori Pratto d1 Ge-
nova, benefattori e donat ori del terreno per le
nuove Scuole professionali salesiane 1n Genova.
Ore 19 arrivo a LA SPEZIA. R1cev1mento intimo.
!J 11ovcnib1·e - A La Spezia grande giornat a
dell'Incoronazione di N. S. della Neve. A mensa
circondano il Rettor Maggiore gl i Ecc.mi Vescovi,
S. E. il Prefetto, il Provveditore agli studi e altre
autorità e cooperatori. S. E. Mons. S1smondo s1
rende interprete della gioia comune. Risponde 11
Rettor Maggiore
MOGLIANO VENETO ll Rcttor l\\,laggiore chiude la celebrazione della S. Messa con le « Ave Maria».

1.10 Page 10

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MONTEORTONt:: (Podovll) <.;Il ,olllevi th:llo S1udcn1a10 Tt'<>IC>llico S,,Je,J;mo a11orno al Re11or Mat11iore
10 111,r,•m(11·t> - V1s1ta '3 tutte le comunit,
delle F1gl1e d1 Maria Ausil1atnce della Spezia, minite
nell'lst1tuto d1 via Malaspina. Cord1:ile ricevimento
Partenza. Breve tappa a RAPALLO, accolto a festa
dalle Suore della Casa " Auxtl1um " e dalle orfa-
nelle caritalevolmente ospitate in QlJCI pensionato
A mezzogiorno ingresso a SAMPIERDARENA
Accoglienza solenne 1n cortile A mensa coadiu-
tore salesiano. s1g. MKrino, rievoca allegramente il
p?riodo militare del Rettor Maggiore Il sig. Don
Ziggiott,. in ringraziamento. rivolge un caldo ap-
pello perchè tutti I nostri confratelli coad1uton si
p1·eoccupino d1 trovare e formare vocazioni di
salesiani co,diutori per le numerose richieste di
fondazione di scuole professionali.
Nel pomeriggio p1rtenza per ALASSIO. Incontro
con S. E. Mons. Vescovo e con le magg1orI Auto-
r ità cittadine presso il santuario di Pontelungo ad
Albenga. Corteo d1 macchine fino ad Alas)10,
dove una folla d1 g1ovan1 e d1 popolazione lo ;ic-
cogl1e fra entusiast iet applausi. Il Retlor Maggiore,
la sera ste•.sa e 11 giorno dopo, in due commoventi
funzioni lt ringrazia e li invita a continuarci la loro
benevolenza Il m.1ttIno uente, accompagnato dal
Provveditore agli Studi d'Imperia. parte pe1 Valle-
crosia, lasciando n tutti l.1 più bella 1mpress1one.
I I ut1r<•111(11·P - R1cev1mento cord1al1s: ,mo a
VALLECROSIA. Le aulon locali siedono a mensa
col Rettor Maggiore in intima fam1liarrt,1 Nel
oomerigg10. solenne e gentile omaggio del grande
Collegio delle F1~l1e d, Ma, ,a Ausiliatrice. Accura-
t issima esecuzione di cant, e d'indirizzi pocliò.
La sera, 11 Comm, mo Capo di Frontie1o,
comm. dott D'Onofrio, qlt offre la comodllà d1 far
ritorno a Torino v,a Vent,m,gl,a e gli facili ta il pas-
saggio della frontiera scortando egli stesso con
la ~ua auto la macchina del Rcllor Maggiore da
Vent1m1glia fino allo sbocco della galleria d1 Tenda.
alla frontiera i lai Iana
Que t'ultima squisita gentilezza commuove par-
ticolarmente il nostro Superiore, 11 quale vede in
ess:i come 11 coronamento di tutte le prove di
s,mpalia, di benevolenza e di ammirazione a cui
è sl1to fatto ~e5no nelle città v1 ,tate quale Suc-
cessore d Don Bosco.
l'n DFAATORI SALft' A I A ROMA NE 75' D I I A
Cm, qun/11 titr,/o 11uirn alla flue d1 ge11111110 il flOl11111e degli . liii dr/ C:onve,:110 romt1110 del
settembre 11. s. co11 la cro11am di tulle le mw11)"1•slazio11i, il discorso del Sm1lo Padre e quelli clcKli
11//ri illustri orn/1,ri, 1111111er11sr il/11slra:::1011i e 11n c1·11110 s111/a ripn·sll 1,rga,1iz:wliva nelle -varie l spellorie.
•Sarà inviato a chi farà l'offerta di almeno 500 lire. - Indirizzarc offerte e richit:stc al
S1•r:rett1ri" Ge11era/1• CfJnperntori Sa/1•.ri<mi - l 'iti Co1111h•11:.to 12 - 'l'mt1M> (709).
_, 9

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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A VALDOCCO
TORJNO.VALDOCCO li Rc,v.mo
R~IIOr Mngglore, cìrcon dàl0 da auto•
rllà o pel"ionnlltà, assiste nlln s:olennc
accademia tenutasi Il t5 novc,mbre
per 1:1 prima c-elcbr-.u:ione del •uo ono-
mas1ico. Parla Il r.ipprc...,otnntc del
missionari Don Tassinari. lspc,llore
in Giappone
La festa onomastica del Rettor Maggiore.
San Renato - come disse il festeggiato alla
cundusione dell'accademia tenutasi in suo onore
la sera del I 5 novembre - non e un Santo im-
portante come quello che degnamente portarono
i ~uo1 prc<lcccs."°n: un santo cht: non si tro,·a
di solito nel cak·nd:1rio e nepp11re nel martiro-
logio, ma che pure ha un bellissimo nome...
Nisi quis rmatus /i11'ril con quel c-he segue, disse
GcsÌI. Scherzi a parte - concludeva il buon
Padre - sarà qut-sto un imito .1 ,focorarc il
nome di Renato rnn la santità dcli.i "'ta, e "oi
dovete aiutarmi, con le vostre preghiere, a rag-
Jò(Ìungcre qut>Sto fine.
L'aJfetto dei fìgli, superando Oj?ni discu~ione
agiografica, preparò al Rcttor Maggiore la prima
celebrazione del suo onomastico, con la con-
sueta solennità ed entusiasmo, col quale si ce-
lebra in ogni anno la cara festa di famiJ?lia,
attorno al successore di San Gio\\'anni Hosco.
Fin dalla Sera precedente, 1I nuovo teatro
dcll'Orntorio era gri:miw daglj allievi dclln Casa
Nladre e da un folto stuolo di personalità, nd
quale figuravano i pit1 hei nomi dei nostri Coo-
peratori, delle Cooperatrici, e degli amici tori-
nesi dell'Opera salesiana. Erano presenti le \\.fa<lri
Superiore <lei Capitolo tielle Figlie di :\\htria Au-
siliatrice, con una numero,;;1 schiera d1 SU<>r<'.
Accorsi pure J?li allievi degli Atenei salesiani, ,
Direttori delle case vicint, e le rappresentanze
dei loro alunni. Sul palco, attomn al signor
Don Ziggiotti e al Capitolo Superiore, notammo
il Proyvcditore agli studi, Dott. Luigi Pl'~cctti,
ti Prof. Arnaldo Bcrt()la, rappresentante del-
l'Autorità pro, inciale, l'ing. Ansdmettl, in rap-
pn:stntanza del Sindaco, il dott. \\"idih, pn·s1-
dente n:l{ionale d~h Ex allic,·i ed altri illustri
l' benemeriti amici <lcll'opl'.ra <li Don Bosco.
Il programma dell'Accademia era cosi sinte-
tizzato nella epigrafe che lo presentava:
SF' Il. SOLE Atrrl"NN.\\I.E ~IISIIRA IL Sl'O rAt .-
LJl)O Rl~O - AL TUO CIORN<l O~OMAsTICO - AT-
TORNO A TI! - CHE DAI.I.A TF.'.\\IPORA:-IEA LU"rT0OSA
AS.'-ENZA • DON Bosco QUI RICONDLCl PAOHF.
IO ~

2.2 Page 12

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I' 1\\]AESTRO - R1$01tTO NFI, SUO Q UINTO Sl1('l'F.S-
SORE - PROROMl'll l'I\\STANTE - PHIMIZIA Ut M-
LIALF. AFFETTO - l'HF.I.UDI0 DI UNl\\'fltsi\\1.1•: CON-
CENTO - LA PEREl\\Nl' t'Rli\\lAVERA - CIIF. Al.I 11'1 ,\\
or C:10\\'1:-.TlZE I'- HOIU-: - LA FAl\\ll(;Ll.\\ m1.1.'O1u
TORIO.
C'era nel pcn<1iero di tutti il vivo ricordo della
rapida scomparsa dell'indimenticabile IV Suc-
cessore di Don Bosco e dal cuore Ja turti saliva
fervida la preghiera riconoscente per il riposo
demo dcll'opcro:.n e d~no :\\linistro di Dio.
li nostro Don Fa\\'ini presentò le ades.aoni per-
' enute da ogni parte d'Italia e del mondo, de-
stando viva commozione alla lettura di quelle
dei confratelli condannati - oltre cortina -
ai campi di lavoro forzato. I giovani si proùul!Sero
in accuratissimi saggi di musica strumentale,
,ocale, e in \\'ivaci e Ji\\'crtenti dialoghi, mentre
il dottor \\ id,li espresse con commosso entu-
siasmo il plauso e i voti degli Ex allic,·1 e dei
Cooperatori. '-:on mancò la parola dei nostri
allievi delle Facoltà u:ologiche, filosofica e J)t'tla-
gogica, ai quali segui la ,·occ d1 un mi~<iionario,
l'Ispettore del Gi:1pponc, Don Tassinari.
Concluse la bella manifestazione il signor
Don Ziggintti, che, dopo aver ringraziato le
Autorità, i con,cnuti all'accademia, gli oratori
piccoli e grandi, e i musici, disse quello che
~li ritene\\'a fosse la parola d'ordine che Don
IloS<.-o avrebbe lanciata oggi, se fos..'le stato pre-
sente. Salviamo la gioventù! Svolse quindi,
con accorate espressioni il significato di questo
monito, e la sua attualità nell'ora presente, spe-
cit1lmente per quello che riguarda l'educazione
della giovenlÌJ operaia, e fece appello agli runici
e ai Coopemtori, per averli solidali come sempre,
a fianco della famiglia Salesiana.
La festa si srnlll(! poi, il giorno seguente, con
le solenni funzioni nella Basilica, il banchetto
fratemo con le riunite comunità dell'Oratorio,
e fu coronato, dopo le funzioni vespertine, con
la recita del dramma missionario Sul fiu me az.
zurro, accuratamente allestita dai confrntclli e
giovanetti della ('ru;a madre.
L'anniversario della morte di D. Ricaldone.
Il 27 novembre nella Basilica di Maria Ausilia-
trice fu celebrata la funzione di suffragio per
l'anima del compianto Don Ricaldone, nel primo
anniversario della sua morte.
Cantò la S. Mc.'\\Sa il Rettor Maggiore, pre-
senti il Capitolo Superiore, il Consiglio Gene-
ralizio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, il Su-
periore Generale dc1 '\\fissionari della Consolata,
varie Autorità e personalità cittadine, Ispettori
e Direttori delle ca.se più vicine. Con gli alunni
del Pontificio Atclll,'<> Salesiano al completo,
erano largamente r:1pprcsentati istituti e asso-
ciazioni e tutti i collegi e oratori salesiani di
Torino. Ai Salesiani e alle Figlie di Maria
Ausiliatrice si uni anche un buon numero d1
cooperatori, e>.. alhc\\'i e amici dell'Opera salesiana.
lo suffragio di Elena di Savoia.
+ Il dicembre, nella basilica di J\\faria Ausi-
liatrice, fu cclchrato un solenne rito funebre in
suffra~o dell'anima di Sua Maestà Elt·na di Sa-
voia, per iniziati,·a del Comitato Centrale delle
Dame Pntmncssc salesiane, di cui l'ex Regina
a,·e,·a l'alto patronato.
Il Capitolo Superiore dei '1aksiani e il Consi-
glio generalizio delle Figlie di \\J .ma Ausilia-
trice, insieme con la famiglia ùcll'Orntorio, che
l'ebbe illustre visitatrice nel 1935, si as;mciarono
alle preghiere delle rappresentanze della Casa
di Sua Maestà, del S. O. di Malta, di vari fatituti
cittadini e di numerosi fedeli.
Sull'altar maggiore spiccaV"a l'artistica tovaglia
con gli stemmi sahaud1 che, unitamente ad un
prezioso ostensorio e ad un paliotto ricamato
in oro per l'altare di Don llosco, cm stata r~a-
lata alla basilica dalla defunta Regma.
I soldati di Torino in suffragio dei loro
cari defunti.
l militari di stanza a Torino hanno risposto
all'appello loro rivolto dal Cappellano Capo ac-
costandosi, nella grande maggioranza, a, SS. Sa-
cramenti nelle solenni e devote funzioni di suf-
fragio indette per loro nella b~ihca di Maria
A usiliatricc.
li mattino del 21 ottobre fu la volta dei Ge-
nieri del l Comiliter (n. 300 genieri delle varie
specialità: Ferrovieri, Collegamenti, Pionieri).
Il 22 ottobre s'accostò ai S'-,. Sacramenti un
numero imponente ( 1200) ciel 22" Reggimento
Fanteria • Cremona•• Bat~lione Pionieri Cre-
mona,, Alpini e Genio Alpino ddla Ilrigata
Taurinensc •·
n 23 ottobre: n. 300 del Batta~ltone Collega-
menti «Cremona~ e della Cmnpa~nia Fucilieri.
Il 24 ottobre: n. 280 dcll'Autc>centro, Quar-
t ieri Generali e Sussistenza.
Il 25 ottobre: n. 700 Jet 7 1 Reggimento Arti-
glieria e dei Reparti Mobili della Dansione , Cre-
mona•.
L'u novembre: n. 100 Carabinieri e Allieva
Carabinieri.
Le funzioni all'altare dell'Ausiliatrice, dopo
quelle degli artigiani e dcgh studenti, accompa-
gnate dai canti Jella imponente massa di giovani,
furono contraùJistinte Ja un vivo senso J1 r.ac-
coglimento e <l1 de\\'Ozione.
~ Il

2.3 Page 13

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UN PREZIOSO DONO DEL RETTOR MAGGIORE-
Al COOPERATORI SALESIANI
Nel marzo del r878 Dun Bosco, trovandosi a 111mt1 e sovente operava mirncolose g11anr:1011i.
Roma per l'lncomnazione di Leone Xlii, prese11- .4nche con i suoi gi()'l)tlllt>lli si servi'IJa ddla be-
ta•v(l alla S. Sede, fwr la necessaria apprni•azirme, 11Nlizione predi/et/a: nel ricn,erli, ru,!f'accomia-
lfl formoltl della be11edizio11e di il'iaria Ausilia- tar!i, parn•a 110n .fapesu tmvare modo più adi1t10
trice. <• Nella tristezza dei tempi in mi viviamo che benedirli 11el nome della Alad01111a; e 1\\laria
- dicev" la supplica - pare che Dio voglia in .·lusiliatrice gli co11cedevll Ji re11der h11011i anche i
v•arie meravigliose maniere glorifirnre l'Augusta sua pi,i birichini, anche i pitì discoli.
Genitrice, i,m,rata sollo il titolo di ì\\faria Au- Così quando dovn;a s1•pararsi da, suoi cari ~1i,-
xilium C'hristianorum. E tra i i1ari argommti sirmari, quando scrivei•a loro, qum,do facevano ri-
addurerua quello de/l'efficacia della Be11edi:::ùme di torno, ern sempre la be11edizio11e di 11/aria che fan"l;a
liTaria Ausiliatrice, che so/evo impartirsi i11 i1ari sre11dere s11 q11ei suoi figli pitì ardime11/osi ed eroici.
luoghi e seK1wta111ettle nel mo santuario di Torino. Nella stessa ci/là di Roma, quamlo vi si recù
l,fl S. Congregazio11e dei
per ollmPri' I'approva::::io-
Riti accoglù'Va la sup-
r1e della Società Salesiana,
f'/ica e co11 derrl'io del
tmva11dosi dilllmzi molle
I : maggio r878 appro-
Reverendissime Pater,
porte chiuse, 1101t trovà
·,·ava, 11Pfla for11111lt1 pre-
para/a dt1 Don Bosco, la
bmedizione di Maria llu-
Sacerdoa Guido Favini, Societatis Sa-
lesianae Delegatua pro Pia Unione Coo-
peratoru.m Salesianorum, a P. V. hUDli•
mezzo più e_fficace che
quello d'impartire a Car-
dinali e 11lonsig11ori la
t,iliatrice, la prima impar-
liter petit ut, septuagesimo quinto anno
benedizione di 111arù1
tita 11el 110111e della Madre
t!i Dio. Se prima dell'ap-
provazion.e ufficiale Don
Bosco aveva ,già operalo
mn essa tanti prodigi,
da quel t[iomo la be11edi-
zio11e di /Ilaria Ausilia-
ab eiusdem Piae Unionis fundatione
recurrente, facultatem impertiendi Bene-
dictionem B. M. V. sub titulo « Au-
xilium Chrisdanorum I> omnibus Sacer•
dotibus Cooperaeoribus communicare
dignetur.
- - - Et Deus, etc.
Ausililltrice, otte11endo11e
l[Uar,gwni miracolose e
f{tllldagnandoli alla s1w
causa.
ilnche 11e1 suoi viaggi
trio11fa!i al/raverso la
Francia e la Spagna,
trice diveww nelle mam
del Sonio, oseremmo dire,
la baccl1etta magica che
mf'tleva ,i sua disposizione
Vigore racultatUIII Nobis ab AJ,o.to-
lica Sede ex Privilegiis (Art. 1a) ~ -
sarum, Nos, Sac. Renatus Ziggioni,
Societatis a Saocto Francisco Salesio nun-
sparse a piene mani le
grazie e i miraroli ser-
vendosi dPlla benedizione
di iHaria Ausiliatrice.
tutta la potenza e tutta
cupatae Rector Maior, dil.ig@ter per-
Per questo il suo Suc-
fa bontà della s1111 .411si-
liatrice. Sicché il grande
Papa Pio XI potè affer-
mare che nel/11 vita di
Do11 Bosco « il sopra1111a-
t11rale era divenuto quasi
11at11rale, lo straordinario
,1uasi ordinario•>. rlppunto
pensis omnibus ad rem facientibus, be-
nigne adnuimus pro ,ratia imr:ta prece&
ita ut Sacerdotes omnes, qui Piae Unioni
Cooperatorum Salesianorum nomen de-
deriat, racuJtate uti valeant, qua pollent
Sacerdote& Salesiani, impertiendi Christi-
fidelibus Benedictionem B. M. V. sub
titulo cc Auxilium Christianerum 1>, imr:ta
ritum ac rormulam a Saera Rituum
cessore ha vol11to mellere
!11/li i Coopera/ori nella
possibilità rii riceverla.
Finora quelli tra di essi
rhe 11011 potn•ano avvici-
nare 1111 sacerdote salesia-
no, erano privi di questa
grazia. Ora invece, col
perchè tutta la .ma vita
Congregatione adprobatam.
decreto che pubblichiamo,
li,, si può dire, tma co11ti-
In quorum fidem, etc.
il Retlor illaggiore con-
1111a benedizio11e di 1\\Jarù1
Ausiliatrice.
Quando s'imbatteva in
Datum Augustae Tllllrinonnn, die
:n octobris 1952-
Sac. R. ZIGGIO'ITI
cede I.ti facoltà di impartire
la benedizione di ,Uaria
Ausiliatrice a11clte ai sa-
cuori induriti, i11 pecca-
tori che da a1111i viveo,mo
Sac. S. PUDDU
a secrelis
Rector Maìor.
cerdoti cooperatori, usando
lo f ormola che si trova
to11/a11i dtl Dio, d,ma
net Rituale Romano.
loro la benedizione di
Perciò i11vitim1to i nostri
/!Ilaria Ausiliatrice e otteneva conversiom ,. lra- Cooperatori che desiderano sfrullare que.1to tesoro
s(ormt1zio11i sorprpndmti.
salesiano a farne richiesta rii saardoti 1scri1ti <llla
Quando era cl1ia11111/o al capezzale degli i11_[t>m11, l'ia Unione, i quali sara11110 hen lieti di divenire,
impartiva foro la benedizione di 1'1ar'ia Ausifia- cmi essa, strumenti delle meraviglie della /\\la-
1rice e sempre otlmeva che ricevessero i Sacra- do1ma di Don Bosco.
L2 -

2.4 Page 14

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GIRO D'ORIZZONTE
Altarino dom..,lko buddl>IJ che la •I•
enor.1 giapponese T akayamn ha regu.
lato ul n,u,t..-o snlcsh1no di Torino,
,o,cltu ondolo con I~ •llltua di
'-tarla \\uslllatric~.
FORLl
Inau gurazione del nuovo Ora-
torio salesiano - Pr imo Con-
gresso Catechistico Diocesano. -
Il 19 ottohre scorso \\cncv.1 inau~-
rato il nuovo Orato11u ..ale;.iano,
presenti tulle le Autorih1, con a
capo S. E. Mons. Puolu Bnbin,.
Vescovo dioct•s.1110, e S. E il Pre-
fetto, a,·v. Gino Querc1 con b
sil(nora, contessa Elena Querci, ehll
cughò il Ollstro. Il bel fohhncato
a due p111r11, d1 oltre 50 metri di
lunl(hezzn, ~, presenta con elegante
ltnC.1 modcrn,1, ario,.1 e piena J,
attn.1tt:Jva per I wo,aoi 1 e t<-~t1mon1;._1
la \\'Ìtalità dell'opera di Don Bosco
tru la ginHmtù forlivese, rerch è ,
20 ragaz,;, che si strin1;1c.-.1nu ai
rrimi salesi3ni giunti- i nel 1942,
0111;11 sono oltre 350. Accanto :11-
l'Omrorio, dono del munifico com-
prnnto si1,t. G. Foschini, ~orRen) il
nuovo Istituto salesiano Orselli •,
prospiciente la nuova chicsn di
S. Biagio, ,1ffid111n pure u1 Snle-
smru, formando così quellu che lu
ocn definita un.1 , c,tt,,della salc-
sium1 in Fori!.
SALESIANO
..-accial.;.) :nterni.t del nuovo Oratorlo fciU\\'o. tnau.gur.110 U IQ ouob,~ UJ5:1.
.., 13

2.5 Page 15

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11 11iorno se1?Ut'ntl' 'li s,ulse il mare i partecipanti tfri moderni ridotti in polvere e a1ltinacci.
Conn1mo interdion,snno dc, Uc- perfezionamenti della pcd111?ogia e l)opo dieci anni di un intenso la-
curioni Salesiani c fu aperto 11 didattica cnu:chisticn, sapranno al- voro di preparazione, 1 S..lcsiani,
•" Con11rcsso Catt.-<:h1Sticu Diocesano, tresi acuire il senso della gran dezza appoggiati entu,UlSticameote dalla
preHcnti 150 ,i.~ccnloti e ononito morale e della responsabilità d, popolazione, òai cooperatori, ex
<lall'inten•ento d, 6 Vescovi: oltre coloro, che lo Chic!lll chiama al nllicvi e amici, possono fìnulmcnte
.\\1on~. Babini, Ve,1cm·o di Forlì, materno 110ìcio, tutto suo, Ji for- d;ire inizio ai l,1vori deUa costru-
zmne di un nuo,·o temfHO più
wjnde, più iru1rs1oso, che sarà de-
d1mru a s;_ Giov.mnì Busco, quale
om.1gl{10 al Santo dei Lnvor.iton
11\\ un centrn industria le <li primo
ordine. Una chic-;a a Don Bo,co
tn mezzo alle fobhrichc di ~.unp,er-
darcna ci ,1.1 hcne, perché l!li operui
LA SPEZ I A
tron•rannn st·mpre m Don Busco
un esempio (' un ,1mico.
L,1 p05<1 <lclla prima pietra ehhc
luo110 domenu.::1 16 no,embre, prt~
lmma11lne prodi- ,cnu le ma,,ime 11mori1à cirnidine.
S, I~. ::\\lons. S111, dopo UHI lw-
giosa di N. $. della ncdc11c, la pic1rn ~ il perimetro dcli.,
chiesa, ha p1eso l:i parola per dire
c-hc con quel!;, Ct.'rtmonia s1 rirnu-
te incoronata il 9 no- gin,wa una 11n1, e ferita di l(Ucrrn
c ~hc la ch1c.-.1 sarehbc risr,rta più
vembre ,952da SW& bella e p1u ur.1nJc. Essa
disse
E<-c. Mons. G!u- - sarà la cusa di Dio e Jc ll'rimore,
e m quellu cnsa ci verremo IUlli
sepp< Stella, pre- per sentire la rnce delJJ cosci,·nz.1,
dte altro non è che ordme, J!'IU·
sente Il Successore suzw, verità, pnce ,.
di Don Bosco .
l'.irlò quindi il Sindaco di Gc-
novn, On. Pcr1usio, che t'hlw elc-
,·n1c parole d, lode per la tenace
, olon1,1 dei i:cno, c,i e de, fì11h d1
Uon Bosco d1e hanno Sdputo d-
eostruir<: ciò che lo guerra ho d1-
~tru110.
In ultimo il Rev.mo Don Scru!,
" nome del 1\\euor l\\lagi;t1ore, rm-
i\\h.m•. C,ih, \\'e~ro,·o di Cesem,,
l\\lons. Hondini, \\ e~covo di Berti-
noro, ì\\lons. Ma~similiani, Vescovo
mare Cristo nei cuori e COffi av•,iarli
nei $ent1era della g-rnzin •·
A 1e111imuniare l'eflìc:1cin del-
llr'1ZJò autont11 e popolo; Jopo di
che Jl]i allievi, .iccompaimat, dulia
b,mò,1, cnnrnronn l'inno a Don Bosco.
di Modi1!1iana, l\\ll(ms. Batta11h.i,
Vc,;CO\\'O di Faen,.11, e Mons. Bian-
cheri, Vescovo di Sarsina. Da To-
rino era 111un10 11 Rcv .mo Don &rtc
del Copi10Jo Superiore, quale rop-
prescnt,antc del Rcllm \\,fo,:11:?irne.
l'opera educativa di IJ<>n Bosco.
basata ,u11'1ru1egnamento del ca-
techismo, era stata allet<ti1a una
j!eniale Mostro E. R. Af. (educa-
tiva, rcli~ìosa, morole), i cui car-
telli pubblicitnri i1wìrnrono n ,·isi-
LA SPEZIA
l ncoronazione di N. S. della
Neve, Palro na d e lla ciltà e del
Dal zo nl 26 s, svolsero i hl\\ori tnrla gmn p;artt, della ,;11tllJinitn7.a. golfo della Spezia. - Il S. PnJre,
del Con~resso t'on riunioni plt-
uccoJ.tlicndo L1 ,upplica dc, fisch di
nane 1wr c:ue~oric. .\\usp1cm e prn-
me,;,.., Ji Ce!rl'1 r111,çit.1 era g1un10
un pre:t.ioso docunwnto pont,fìcm,
nel t1ualc ~i leg11e,·n, tra l'ahro:
GENOVA
A Sampierdarena sorgerà un
l>on Bo,.:o, h.r decretato l'onore
della coronu nl1'1mmagine prodigiosa
d, N. S. della Ne, e, ,-co,m1t.1 nel
8antuario che sor11c presso l' Istituto
L'Au11us10 Pontefice s, compwce te mpio dedicato a San Giovanni Mlt-saano. Il culto alla l\\ la<lonm1
per l'opportuna 1ni;c1atl\\'U con l'l:;c- Bosco, apostolo dei lavorntori. - della Neve alla :'>pezia risale ul se-
cellenw Vosl'r.l e con i valorosa Il 30 ottobre 1943 lo bCoppio si- colo XV e andii crescendo qu:mdo
fii.ili d1 S. Giovanni Bosco, nll,1 multanl'<l di tre bombe nJuce"a la «aera immn11me fu traspor111ta
l"1.1i solt'rte opera, ri1·cn Ji preziose In parrocchia di S. Gaetano ad un nel SAntuario che i Sulesioni ercs-
esperienze in queslo cnrnpo, Ell.1 cumulo di macerie. l i la,oro di seru espressamente per lei.
ha ,oh,10 affid11rc il felice es110 parecchie uencrmdoru, unn ricchez~1 l.'incoronnz.ione fu comp,ura, per
dt'I con,ew,o. E!,!11 non dubita che 11nmensa (l:i sola òccon1zionc era spceiale mnnd;uo lici S. Padre, da
le prossime aSl>1se, oltn: che mfor- co~rata nlloru Soo.ooo hre) erano S. E. Mons. C.1u,eppe S1ell11, \\ 'e-

2.6 Page 16

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SCO\\'O Diocesano, prc~cnll glt Ecc.mi
J\\1on s. S18mundo, Vescovo di Pon-
tremoli, e i Vescovi ,iulcsiani wlons.
Ernanuel e l\\lnns. Luc.ato. Volle
mtenen,re pcr..<1nah11cnie il Re, .mo
Rettor \\.la1nuore Don Zigl(iott,,
os.sequiato dalle 111,1,-,;ime autoritil
cmndine, pre,enti nll,1 cerimonia.
Dur-.mte il Pont1fiu1lc, IT:.cc.rno
Mons. Stella tenne l'omelia, che
fu un inno fcrndo di fede e fre-
mente di tencre7,7,;1 filmle. Commo-
' ente soprattutto l11 rievocazione
del colera dd 11!~4, qu,mdo il 1er-
10re de-I conta11i11 fu nnm dall'ar-
dore di fede de, buoni Spezzini
che si ri,er<arnno in folla nella
chiesa sale,.iana, e uncur piu com-
mO\\ ente il ricordo della scena del
1Q aprile 194 3, qunndu l'ira furi-
bonda dellu l,lucrrn ~cminò distni-
z,one uttorno ul Santuario, che
emerse incolunw tru le ronne, per-
chè la grossa homha c.1duu1 a pochi
mecn dolla facci,,ta era rimastu
inesplosa.
Al momento <lrll'incoronazione,
un fremito di commozione e di
t-ntusiasmo percori.e Li folfa, che
eruppe in len1d1 pmlunf.(ati ap-
plausi, a cui tcce10 vasta eco
quelli che uccompugnnmno la so-
lenne processione ud pomcri~gio,
<lurdnte la 4uale tuthl . Lu Spezia
~i ri,·er;ò ul passàf!l{IO della sua
.Madonna. ,\\I lenmne, nel va~to
cortile dcU'1~ututo, insulfic,ente ad
accol(licre I fedeli, l'unatore Jel mduo
Don :\\lustu formulò per tutti 1'1m-
pe1mo-prome~,-., d1 1111:omn.ue ogni
giorno spirnualm<'mc lo l\\lladre ce-
leste 1:(10 l'aureo serto dcli.i rcc1t,1
dd S. Rosario. La hcncd1zmnc
eucuri~t ic.1, impartita da l\\1on~. Lu-
aito, ch1,1devu l'indimentK;ilnle f.llnr-
nul'll
ROMA
Al Borgo Ragazzi di Don Bosco,
nell.1 fc.,111 d, Cristo He, furono
1nnul,lu11111 sette nuovi padif.(lioni,
1:iil tetwie militari per il dcrnsito
del foniuuio. L' fspettore Don 01-
d,mi, dopo di averi! 1mrar1110 la
benedizmnc, parlò della c,mtù mc-
s.iusu dd s. Padre P10 , 11. d1c
continua J. inten.-enìrc, (.!cncro~-
mlénte patema, e che h:i r=• po~-
s1b1le unu cosi nece,saru si~tcma-
zione. .\\I Santo Padr.- d,~..._. -
Ili lilMlc affettuosa grat1tuJirll' ddl11
fam11<li,1 ~alt's,ana e drlll! ,chil•rc ti,
ii,ovllni che ne ricevono hencfìc,o
per l'ndd"'tramento al laYmn e l:1
cn,tinna prcp,truzione alla ,ita Estese
quindi 1 ,cnM d1 gr-.u11ud1ne I S. E.
l\\lons. \\tomini, per la sua .is•idua
tutela nr<0 quest'opem, e ,11 Go-
,erno. per le aqe,·olazioni concesse.
Le pl.'n,onalità pre~enti '"11u1rnnn
poi il Su1,enore che pass<'• a bc11t'-
dmi l'interno dei singoli p.1di1diuni.
E fu per tutti una inatt<,s,1 rh clu-
zionc di case apprupria11:, linde,
helle, tlall',tulo g"ramliosa dello sruù,o
;alle , a,t,· c.1merate, colme ti, aria
e di luce. L., presem.a del(h e~
allic, 1 rununi, nuruti u <:on,el(no,
pan e auspicio e conferma delle
trJsform,17.ioni operate dallo ,p,-
mo d1 Don Bosco in quelli che si
chiamarono l'on nome ~urcnto pe,
~empre sciurcui; " che oggi si pre-
p.1rnno a pr<·ndrre il lom po,tu
d'onore nei nm11hi del l.1voro.
Jl Borgo Ragazzi di Don Bosco,
ti 21 ottobre, ehll<, pure l'amhit.i
, 1,it.1 d, S. I \\fon,. \\fontrn1.
Era aueso da l11ntu 1,·mpu c i ra-
J..'ll?.7.i glielo d,,,cro in tono d, con-
fiden7~t tilinle: • Ecccllc·nza, lei deve
OROi tanto riposare un'nru e nllora
, engn in meuo u 001 I Le faremo
scnnre le nm,tre can,.oni, che moto
le pucciono, le htn:mu vcd<'re ,
no~tri ,,,, '<orriùcnt1 ... ., pn1 ,opr.11-
tutto \\·enJlU a "i,t.·nttn: 01nH." i no"-tri
cuori battono Ji ,unnre p,:r il Papa ! •·
:-,_ E. '"'"''' i l.1borator1, che an-
cora non a\\ c,·u , cdu11 in pieno
ns~ctto di la,·orn: n,11tò le nuove
magnifiche c.1men11~: tm\\'Ò tutto
bello, orditlllto e pro~redi10. Ai f.(ÌO·
,uni, raccc,lti per ascnlrnrlo (circ.1
mille \\'olu pcnd.,nll 1.fol suo labbro),
Ji-.~e chi: se lutto crcsce,·a .1I
llorgn Don llo,c,,, dove,·a pari-
111-,nri cre:,ccre l:i hont:i, Lt grazi.,
d1 DIO, la ,irttt. .hsicurò che 11
Santo Padre ,'intcrc,s.1 ~pc,;so d,
loro; prom1M! unc:or,1 f.(encrositi1 e
aiuto
TOLENTINO
I cinque lustri di vita del-
l'Opera Salesiana a Tolentino
(Macerata) fumnn commeU10rat1
con pamcol,m: ,iolenni1,1 dalla cit-
1.1Jinanza tolcntinatc, the ,olle co-
11liere l'occ.is1une per rnndcre un
rot.E.'lTINO (Macerata) 15 dc:lt'Oper.a Salesiana. G li E<:c:.m , \\e..cov1 ~ - no dall'l•thuto.
- 15

2.7 Page 17

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Iriplice On1.!l/!!iO ùi rl"Oll<lSCCnza: a simo, In fede ne, supremi ideai, Qio~n 111'1 IK7il e con quel sw> lo1,o
.\\I.tria Au-.iliarrn:c, ispiratrice ùel- crisi 1Jn1.
1sp1rato uh d1%e' • Tu <nrat l'11r-
l'opcrn: al Scn·o 1.h Dto Don Fi- .\\ll.1 ccrunon,a <ldla prt:muziune 1! ch1te1to !l:llc:si.tno •• Frequenti> l'Ac-
lippo Rm:\\l..ii, Bila cui ht-11e, oll."n7.:i sii?, Cui. Rom1:rio es.1ltò l'erui,mu cademia Alhertma a Torino, si
,i dcv<· l'in,io <lei SJlcs1:111i a Tu- ùd H:ttt,ll!lionc C. C., che il z, no- lauree, a lluln1ina e, piu tardi, chhe
1.ntinn; al comprnnro \\lon~. l'ietrn , emhrc 1<1.p ~i sacrificò ncll,t h,tt- 11 titoln di ,\\rchi1c110 dalla• F.1coh,1
l'.1l·C1, fondatore <lei prnno Orntorio t,11.drn eh lulqunht:rl, e ,I s11,1. 1~pct- J1 Architl!ttur:1 di Buenos Aire~.
l<·~uvu, che volle 11fhdL1tu ,li Sale- 111rc, lcgi;;t:nJo le parnlc: tli un cx Vaslit e 11eniL1lt: fu In suu u1wra
s1an1. Oltre la solenne pro,:e,isinnc
t'.On l,1 ~t.ltlta ùi ~lari., ·\\uSJlmrrn:c,
scon.ua da tre Fremi \\ ,-,.co,·i,
.1llicvo s,,lcsiano, Mcda11l111 d'Oro:
o,wi '"' clues/(} d, pmtlfl' t'<'fJ()
le pr11111• lmee, per d1t111Hlt11rt t:h<
edilizio 111 ltali:1 e nelle Rcpuhhliche
dell'Anw11ca l~ttina: 52 eh.tese, ohrt·
30 J!r.lndi éÙilict educ:1t1vi, numerose
,w,, "i lu l'inaul!Ur.tt.iunc ùclb P1u::::<1 ,,,,,.11, unduti nllu snwltt dr/111 C,,- opere minori. H1cordwmo, tra
Do11 Huuo, S.'l:Ull,t ù.11 di~<.-orso mu11u,tu• qu,,titl,ana
lu11uw me110 la, on pii1 ,rnportanti, la tomha
<'Otnmcmoruuvc, t.ll'I XX\\', tenuto ('Urtll/l!ÌIJ degli ,1/1n· •• ,1<lJi1ò ai ,:io- J1lnrius.1 di Don Bosco e LI chiesa
,fo S . E. l'On. an. Umht•rw Tupini. vani orfon1 l'esempio del loro pnr/J d, \\ al,,tl,cc, 11 primo tea1ro ,.1lc-
sianu :t \\ aldun:o, la R.is1lic,1 ili
S. Carlo u llucnos Aires, 111n.ilz1Ha
come • \\l11numen1n reli,zn,so ,Id
Centenario ,lcll' lnd1penJcnz,1 Nn-
zion,1lc • e con,idcratn uno dei 1>1it
l><:lh ediht'i n:l11;i1os1 della Rcpub-
hlit:.1; e .incor.1 nella c;1p11,1lc, il
:-i.antua110 d1 :--... S. d1 Buon'Aria
<' ln d11cs.1 del SS. Sacr.1mcnto,
FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO
,eri "arn•lli <l'arte; il tempio votivo
r
al S. Cuore ndl'l1ru1,.•1.rny; il ~rnn-
I
Nella basilica di Valdocco sarà preceduta da
dioso tl!mpio ti, L,ma (l'1·ri1l; l,1
c:atteùral.- di 1~1 Paz in lloli\\'i,1.
~olenne Novena con funzioni alle ore 6,30 e 17.
:\\la do\\'C l,1 s4u1s1ra p1erà c l'arte
dell'an:huctto ,;1le~iano s1 m,mifc-
.Nella lcuera-1t·stamento Don Bosco ha pro-
messo ai Coopl'ratori Salesiani che dopo la sua
morte avrebbe prq~ato per la salvezza ùell'anima
loro e di q11cll;1 dei loro figli. L,t festa prossima
sarà un'occ.1s1onc propizia per ricordarci della
"Oknne prmncs..~a e offrirgli 4uclld collaborazione
person.ilt c:hc 11 Santo era solito chu:dcre in \\'ita
srnmno m,,1,c,!iormente fu n,'1 AAn•
tuari di ì\\lnr111 AugiJiatrn:c, ,paNi
ovun4uc ni,lle 1erre nrnericant', eh<'
gli ,al~er,> il 1iwlo ùi rlrd1itetto 1/i
Alnria.
Don \\'espir.."liani fece dell'urtc
sua un vero apo.~tolato. Ero ,m<l,110
in AmcriCJ con l'intento ù1 lnr-.1
quando dict:va: \\iutami a salvare la LU3 anima! o.
m1ssionarto delln fe<le parlando ai
popoli il lin1CUn~i;;io dell'arte•; 1
realrneme le ~uc chiese parlano, t
parl~ranno nei secoli, il lini;;ulll(l!Ìo
m1sttco della fede, elevando le an,me
TORINO
e di tanfi e,c alunn, <li Don 13',sco e scrcn.mdn i cuori. I contempcmmci
che •t:ppero amare 010 e la Pa- ne nconobbero il rnlore con puhbhci
La festa della « Vi.mo Fidelis »,
p;itrona dell'arma dei Carabi-
nieri, è stata solennemente ccle-
hruta il 21 novemhrc 1wl Collegio
Orfani dei Carabinieri di San l\\lauro
Torinc$C, dircun d,1i Snlcsinni.
Con J?li orfani 111 nit,, tenuta.
t·runu pre,;enti il ~iJ.1nnr Col. Lui1..'i
Rmncrio, il sig. lspc11orc: Don :\\li-
thd.tn11elo Fava. ulfic1ah, so1tul11ciali
e l>lrabinicri.
nurn111e In santa l\\ksM Don Re-
tri.,, ,crvire la Parria per amare O,o.
ARGENTINA
Il 25° della morte di un ,:(rande
apostolo, Don Ernesto Vcspignani,
primo architetto salesiano, è ,1,110
lanwmentc commemorato dall,1 ~wm-
ra ,1r1,1cnttna. L'scito ù,1 un:i fA-
m111ha cn,tmmssuna dt LUAO d1
Hom.11,tna (quattro fildi sacerdoti
arte-tati <l'onore. 1':.-11' • Esposizione
lnduslriale del Centenario• a Uue-
nns AirL..., !lii fu .,~cgnato 11 1° pre-
mm con \\leJaglia d'Oro; una se-
conda mcdugliu d'oro rice,ettc nd
Conl(tcsso Pannmericano dcl!li
Archi1e1ti (1920); una terza ., S,tn-
t1ago del Cile (11,23); una quarta
cLù Go\\'erno Pcru,·iano ( 192-1l, ma
l'unico tttolu ù, cui am:l\\'a lre1uar•1
queMo ,:rnn<lc fì~hn ùi Don Bosco,
ero quello J1 ,,;,,urdote salt·sttmu.
noulio, prendendo lo hPunto d~ Ila salesiani, due Figlie di Maria Au-
r,1p1lrcsc:nrozione ioonng1 ,d1ca della sili,11ricc ,. una Carmelitana), aveva
Vi,gn Fide/i.<, che 1,cnc m mano frc,1ucn1.no le nostre scuole d,
11 lihrn dell'/lp,,rfl/tm• con I<• pa- Al.i~,io ,. J1 Torino e, sentcndo~i
BRASILE
role: • Sii fedele sino 1111., monc •• attratto alla vita salesmna, a\\'c,·a Il Governo Brasiliano, cnn•ta-
in, JIÒ I presenli n mettere come <leun n«1lutamente, • Resterò per mndo "' crcsc:entc preronJ~r-Jnl.ll
fondam<'nto delln foJd1.ì ,ti proprio sempre con Don Bosco!•·
della Chu:11a Cattolica m quella
,Ju,·crc, l'amore di Dio r del pros- Il ~anto i;;l'1mpo,e l'abito rt•li- 'Jazione, e: ri1:01111sccm!o in multi

2.8 Page 18

▲back to top
Ecc.mi Arcivescovi e \\'cscovi (dei All'inaugurazione so-
<1uali una decinn Salesiani) profondi lenne intervennero
conoscitori dei problemi ,;ociali, membri del Mini-
come ne hanno dato prova con la stero dell'Educazio-
recente e opporrunissima Pll,<ffJml ne, diplomatici, i
roletb•a, li radunò per manifestare kudro (capi diparri-
loro il huon volere delle Autorità mcnto) e i dircuori
govemati,·c ùi assecondarli nella delle scuole vicine.
solu:<1one rapida ed efficace di tali L'ultimo giorno giun-
problemi. Prova concreta di questa se in tempo a ,·isi-
buona disposizione è stata In pro- rarla anche S. E. Bru-
posta che tra I membri della Com- ,;,1sca, Sotroscgrccario
m1ss1one brasiliuna all'UNESCO, agli Esteri.
che avrebbero partecipato alla Con-
l,:,1 novità dell'rn1-
ferenza di Parigi, ci los.~e anche un ztall\\·a e- l'accurata
rappresentante della Chiesa. L.1 fo- preparazione, che ha
mjglia salesiana si sente , ivament<· impegnato a fondo i
onomta du questo atto del Governo nostri hr:1vi conlra-
brasiliano, perchè la nomina di tale telli coadiutori, han-
delegato cadde sopm il nostro Don n,; at11raLO molti v1-
Carlo, Leoncio da Silva, :urualc sita1orl, che sonc,
rettore della F'acoltà <li Pe<lagol(ia, rim~18ti ::1m1riirati e
Scienze e T.cttere nella cittil di Lù- soddisfattissimi.
renn (Suno di San Paulo), e primo Oltre ai prodotti
IJecano dell' Istituto di Pedagogia nel 1lell'artc del libm e
Pontificio Ateneo Sa lesiano d1 To- del legno, vi face-
[...
rino.
vano hella mostra i
lavori della scuola d 1
,·lenrutccniL-a, inizia-
GIAPPONE
ta l'anno scorso nf•I
nuovo fabbricato in
Alla line del 1952, alla scuola cen1ento armato.
proressiona le di Tokyo, i Salesian i Quella nostra scuo-
allestirono la prima mos tra pro- l>1 professionale, in
fessional e, 1111a quale parteciparono questo, dopoguerr.1, LIMA (Perù) Il Generale Ravinez Cortn
anche le scuole d I arti e mestieri
Jei due orfanotrofi di Kokubunji
(Tokyo) e Ji Nalrntsu (Kyùshù l.
si è sviluppata rapi-
damente e accoglie
già 700 allievi.
consegna solenaemente il << Sol Radiante »
al Di.rettore del Collegio Salesiano.
TOKYO . Prima esposizione professionale sa1eslana. Sezione di. elcttromeccanic-.ti.
- 17

2.9 Page 19

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PERÙ
La solenne consegna del « Sol
Radiante» aJ Collegio Salesiano
di Lima. - Nel Perù, in occasione
dell'anniversario dell'Indipendeni.a
Nazionale, ha luogo ogni anno una
sfilata a lla quale debbono prendere
parte rutti i col legi della città, re-
ligiosi e governativi. La sfilata si
snoda davanti alle autorità, e nella
cnpitale davanti allo stesso Presi-
dente della Re1)ubblica e ai Ministri.
li nostro collegio di Lima, da un
decennio, tiene in questa occasione
il prim.1to sui trenta collegi maschili
d ireni do rclig'iosi nella capitale.
Ottenendo il primo premio per vari
anni consecuti"i, si acquista il di-
ritto alla massima distinzione con-
ferita dal Governo: F,/ Sol Rndio11te.
Tale distinzione procura pre_~~o il
pubblico grande stima e onore 111
collegio. li nostro collegio di Lima
ottenne questo premio la prima
volta nel 19+9 e una seconda volro
nel 1952, avendo conservato un
indiscusso primato. Il Decreto mi-
nisteriale elenca i meriti per l'am-
bito premio: l'esito negli esami
s1atali del collegio; il successo nei
concorsi nid.iali indetti dal Mini-
~tero dell' Educazione pubblica; la
inappuntabi le presentazione nella
slìJarn annuale davanti a l Presidente
della Repubblica.
11 Gen Ravincz Cortés, nel con-
segnare il • Sol Radiante• al Di-
rettore Don Teofilo Wilk, ebbe pa-
role di alto elogio per l'opern che i
Salesiani svolgono non so lo a Limn.
mo in tutto il Perù.
Da notarsi che il Collegio Sale-
~ano di Lima è il più numeroso
dei collegi ddla città e conta più
di r350 allievi. senza gli oratoriani.
STATI UNITI
Scuola Agricola « Don Bosco »
a Huttonsvi!Je (West Virginia). -
« Q uesta è la prnna, e finora l'unica
scuola agricola cattolica negli Stati
Uniti; ne dovete giustamente es-
sere orgogliosi •· Così ba incomin-
ciato il suo discorso il Rev,mo
Mons. Luigi Ligutti, direttore na-
zioruile della N.C.R.L.C. (Natwnal
Catholic Ruml Life Co,iference) nel-
l'occasion e dell'inaugurazione del
nuovo fabbricato per la D011 Bosco
Agrimltura/ School a Huuonsville.
La scuola conta solo cinque nnni
di esistenza e ha già fatto progressi
meravigliosi. Il nuo,o fabbricato è
il primo di una serie di fabbricati
che dovranno dare sistemazione
comp leta alla scuola. È stato bat-
tezzato Bùhnp Swint Hall, in omag-
gio al vesco,o diocesano, S. Ecc,
Giovanni Swint, il primo e il più
insigne benefattore della scuola. Di-
segnato dal nostro coadiutore, sig.
l"iore Da Roit, è ampio, bello, 1g1e-
nico. Alla cerimonia dell'illllugura-
zione furono presenti molte auto-
rità ecclesiastiche e civili, e una
rolla di amici ed ammiratori che
riempirono l'ampio salone. Sua Ec-
cellenza il Vescm·o Jiocesano .lvlons.
Giovanni Swint benedisse solenne-
mente il nuovo edificio, con l'ns-
sistenza del signor Don Eme.sto
Giovannini, ispettore, e del signor
Don Enea Tozzi, ex ispettore e
direttore del seminario di Newton.
Tenne il discorso d'oceasione Sua
Eccellenza Mons. Tommaso Mc
Donnell, vescovo coadiutore della
medesima diocesi di \\.Vheeling. Una
bella statua di marmo, scolpita a
Pietrasanra, fu collocata all'mgresso
del , iale d'entrarn. Veglia ora vi-
gile Don Bosco sull'avvenire di
questa nuo1·a scuola agricol,'l, aperta
sotto la sua protezione.
SVIZZERA
La nuova chiesa de dicata a
San G iovanni Bosco a Zurigo
.: stata solennemente consacrata la
prima domenica d1 novembre. Da
oltre 50 anni i tigli di Don Bosco
lavorano a Zurigo, occupandosi par-
ticolarmente della cura spirituale
degli emigrati italiani e degli sviz-
zeri di lingua irnliana. Una modesta
sala era stato fino ad oggi la cappella.
Ed ora finalmente, dopo decenni
di lavoro assiduo, di sacrifiz1 mm-
terrotti, si potè costruire un'ampia,
bella chiesa, già completata, se non
prop1·io completamente pagata. li
sacro edificio, a una navata, 28 per
1+, con vasta tribuna, è in istile
moderno, pienamente armoniz7,ato
con le esigenze liturgiche. Vi cam-
Pct.:ginno tre grandi altari: di Don
Ilosco nel cen tro dell'abside, di
Maria Ausiliatrice e di S. Giuseppe
ai due lati. Banchi nuovi, o rgano,
confessiona li moderni, termosifone,
illu mim1zione appropriata, fanno del-
HUTTONSVILL E (West Virgin ia-Stai! Un,tll - 11 nuovo ral>brlcato della scuota Agricola D on Bosco
~ il pri.m.o di una serie di costruzion i c he dovranno darle sistemazione complc tn.

2.10 Page 20

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In nuova chiesa un ambiente ac-
cogliente e divoto.
S. E. il Vescovo dioces.'lno, Mons.
Cristiano Caminada, compì la ce-
rimonia della consacra,;ione; e S. E.
Mons. Giuseppe Angrisani, Vescovo
di Casale, recatosi apposta colà per
l'occasione, ne fu l'oratore uffi-
ciale. Era pure presente l'Ispettore
Don Francesco Antonioli, 111 rap-
presentanza del Rettor Maggiore.
li nostro grazie agli Ecc.mi Vc-
scovi, a tutti coluro che hanno
cooperato alla riuscita della santa
impresa, e in particolare al sig.
Michele Papagni, mccoglitore in-
stancab,lc, per quasi trent'anni, di
offerte per la nuova chiesa, e al
don. StamRi, Diretmre del gior-
nale cauolico Nc11e Zurcher Nach-
richten.
* fl Giu/Jileo d'Oro dtlla primr, _lo1ul/lzio11r delle
HKlie di kfono Ausiliatrice in Sarde1:110, fu celebrato
~olenncmente in Sa11l11ri con unanime partecipazione
di popolo e di autorità. Suor Adele Belleri, unica su-
perstite delle prime giunte nel 1902, ebbe dul Con-
siµJio Comunale la cittadinanw onoraria; e da S. E.
il Geo. Villasanta la medag-lia d'oro, ricordo degli
ex allievi sparsi in tutte le re~ioni d'Italia.
* S. E. :'1.1011s. L111!{t i\\Iothias, t'lrriveuovo di .Hn-
dras-Aleliapur, ha riYolto ai suoi fedeli una vibrante
lettera pastorale con la quale estende alla sua vasta
Diocesi In crocian, per un mondo migliore, indeLta dal
Santo Padn, il I o febbraio scorso con la sua famosa
*esortazione ai fed.-li ÙJ Roma.
La cnltedra/e di Krislmngnr (India) è statn ar-
ricchita Ji un hcllissimo altare scolpito a Ortisei (Trento)
per la cappella del !-,untissimo, con disegni utti a far
*degna corona allu SS. Eucaristia ivi conservata.
La o Dm, Bosco Teclmicn/ Srhool di K rislmaga,
(India) ha uvu10 il suo riconoscimento ufftciule con
il grado di Hig-h School •· La scuola conra 270 al-
lievi interni e 150 esterni. L'avvenjmcnto ha accre-
*sciuto l'ascendente della Missione Cattolica.
A Dibrugarh, sede centrale della l\\t[issione sale-
siana dell'Alto Bramaputrn, è sorto un Oratorio fe-
stivo veramente cosmopolita. Lo frcquenr.ano assa-
mesi, bengalesi, punjabi, cinesi, tibetani, ed elementi
di rrihù aborigeni che abitano quell'estremo lembo
*di terra indiana.
Le Viqlìe di l\\,forit1 A11siliutrice all'Haba11n (Cuba)
hnnno indetto trn le alunne la crociarn per il Rosario
in famiglia. Parecchie mnmme ora, venendo al col-
leg10, dicono: • lo non sapevo nemmeno recitare il
Rosario; ma la mia figliuola insisteva tanto che per
accontentarla ho dovuto cedere; e ripetendo ciò che
diceva, ho impnrnto. Cosl, ogni sera lo recitiamo in-
*sieme•·
lf Primate del Vene:.mela tra gli Aspira111i di Bole11,
Ricorrendo, a ùistan:w di Otto giorni, gli onomastici
dell'Ecc.mo Arci,escovo d1 C.trncas e Primate del
Venezuela, Mons. Lucas C. Castillo, e dell'Ecc.mo
Arcivescovo Coadiutore, Mons. Rafael Arias B., il
sig. Ispettore Don Tantardini ebbe la felice idea di
presentare alle 1,L. EE. i liliali auguri dei Salesiani
con un trattenimento accademico tra i nostri aspiranti
a Bolea. I due Ecc.mi Prelati, che tanto ci onorano
col loro alfetto e c, ricolmano della loro patema bontà,
dissero di aver passato un'ora deliziosa.
* L'arte della stampa o, tre volumi in lingua giap-
ponese, è l'elegante e geniale pubblicazione che il
nostro coadiutore Giuseppe Nagy, maestro tipografo
da oltre 20 anni, ha donato alla gioventù giapponese.
Mons. Cimatti, presentando il ,·olume, scrive: Os-
servando questo testo puhblicato per i gio\\'ani giap-
ponesi, industriosi e costanti, da, quali dipende l'av-
venire della stampa in Ginppone, non ho e~pressioni
aue a e!,pr1n1ere l:1 mia gioia e il mio co111piacirnento
verso il c.,~uo maestro d'arte salesiano Giuseppe ).:ig-y ,.
* .4 Osnlw (Git1pf>o11e) il fiKlin di 1111 bo11:10, .tllie1 o
della nostra scuola, è stato hanez7,a10 con un gruppo
di suoi compagni studenti. Il padre <le] rag,11,zo - <.:osu
rari51,ima - gli concesse il permesso serino, )ascia11-
dogli piena lihert:'1 Jj seguire le diret1i1·e dei suoi edu-
catori, che egli ammirn grandemente
febbraio
SOLENNITÀ DI SAN FRANCESCO DI SALES
l'ATR0'-10 DELLE 0Pl·.IIF S~t ESIANF.
8 febbraio
Ore 16,30 - C ON F ERE N Z A SALESIANA
AI Coorrm.HOR!, TENUTA D~L Rrll'.MO SrcNOR
Don Renato Ziggiotti, RETTOR MAGGIORI'.
+ L'llrrit•e.,c01.•o di Hos/011, S. E. l\\lons. Riccardo
Cushing, dopo di aver visitato I.i Scuola professionale
Don Bosco n Boston, dis;;e: • Abbiamo intrapreso
molte cose in questi nnni, ma non v'I) nulla di tanto
promettente come il lavoro <lei :;alcsiani... Per molti
anni ho considerato il prohlema operaio, e la su.i so-
*luzione la trovo nel lavoro dei Figli di Don Bosco •·
La statua di Maria AusiliatrirP pre11de il posto
tfel/'altari110 dmnestiro buddista. La signon.1 giapponese
Takayama. fervente buddista della ~ctta • J\\1ontoshi1 ••
venuta a contatto diretto con la Religione C:ittolica,
r;mase talmente colpita dai sublimi insegnamenti ap-
presi dal missionario salesiano Don Braggion, che
volle ncevere il battesimo e porre al posto dell'alta-
rino domestico una statua di Maria Ausiliatrice scol-
pit.1 a Ortisei, donando il preziuso altarino al Museo
missionario salesiano di Torino.
L"ls:tituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino,
cretto in Ente 1\\1orale CQn Occ.-t.:to 1J ,:renna1u 1<J2-t, n . .22,
può lcga)mt,ntc ricevere Lt(fat, c<l Eredi/ti. A<l e\\ ìl,tr< possi-
bili contc.'"Sta:zioni E-i consjgli:'tno le ~euuent, fnrmulr:
Se tratta.si d'un Ugato: ... lasci• all'lHltuto Salesiano
p<r le Mist.i~11i con s~tle i11 Torma II Utolo <l1 le!(afo la somma
<li Li, e... (orpure) l'nnmobik ~ito in..
Se trattos1, invece, d1 nominare crede d1 ogn, sostanza
l'lstnuto. la fonnula potrebbe essn questa: ... Annullo
Oj!:ni mio precedente clispos,z.ione 1cstame-ntnna. Xom1no
mio erede un1Vcrsnlc 11 lsritulo S(i/esiano per le Jltlissicm-, rmr
Snlt ,,, Tormo, lasciand•l ad esso flUUnto m, nppnr11ent" n
qualsiasi tnolo •.
( L110110 e dnta)
Firm11 pr, ~str<r,)

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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AMOASCIAT1\\ o'fTALIA
Tor,vo
S. E. l'On. Giuseppe Brusasca, 8ottose~retario
agli Esteri, dopo <li aver visitato le nostre Case di
Tokyo, scrisse al Rcttor Maggiore la lettera che
pubblichiamo, grati all'illustre e carissimo ex
Allievo.
Tokyo, 8-x1-1952.
Rev.do e caro Don Ziggiotti,
invio a lei ed II tuffi gli a/tr, St1f>Priori della
vostra grande Famiglia S<ilesiaua il mio devoto
rirordo da questo lo11ta110 Giappone.
Sono lieto {'(f orgoglioso, poi, di comunicar/e che
qui, sotto la patema guida di Mons. Cimatti, i
ft.t:li di Don Bosco ha11110 compiuto e sta11110 ampia-
mente sviluppando delle 111ag11ifiche opere di Cfl-
rità, di assisteliza e di istruzione che onorano nel
modo più alto e più ammirato la nostra Patria.
Ho visitalo asili, scuote di arti e mestieri, istituti
scolastici, semÙlari ed oratori ed ho constatato
dappertutto, nella più genai11a /resd1ezza, lo spi.
rito sereno, gioviale, fratemo e .fiducioso 11ella Prov·
videw::a, di Don Bosco.
ì'v1011s. Cimai/i, lomllfo da Torino con ,ma com-
movente soddisfazione per avere visto 1111 mo al-
/evo salito alla grande responsabilità di mccessore
di Do11 Bosco, è sempre il pizi giova11e ed il più
vivnce di lutti i Sal.esia11i del Giappone.
L'altro giorno, durnnte il rire·vime11to che ho
offerfo a questi 11oslri cmuwzio11ali, mobilitò preti,
frati e monache di tu/li Kli ordini e si mise a diri-
gere canti ed i1111i popolari suscita11do 1m tmlusiasmo
indescrivibile.
ll1i pareva d'essere tornato a, tempi del mio
colle,:io di la11:~o, quando facevo parte del coro e
ca11tavamo i pezzi del Card. Cagliero e di Don
Pagella.
le Suore di i',faria Ausiliatrice fanno anch'esse
gra11de onore a Don Bosco ed a/l'Italia. L'istitu-
zione che ho p11rlicolar111mte ammirato è quella
di Don Cavoli per la formazione di religiose gù1p-
ponesi: penso che, dato il sentimeiito nazionale d1
questo popolo, questa generosa iniziativa darà
degli ottimi risultali.
Do11 Bosco può, quindi, essere veramente con-
tento di questi suoi figli e lei può contare su di loro
cort pie11a fiducia perchè essi, con il loro spirito e
le {,oro opere, so110 tulli dei degnissimi rappresen-
1a111i della Congregazione Salesiana.
1\\1i voglia ricordare e far ricordare nelle pre-
ghiere con i miei Genitori e con la mia defunta Con-
sorte e mi abbia con vivo affellu d'ex allievo sa/e.
siano suo obbl.1110
G !USEPl'E BI!USASCA.
L' Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
fondato ottant'anni fa, e precisamente il 5 a_g-o-
sto 1872, ha vissuto fin dal suo inizio un carat-
tere eminentemente apostolico e missionario.
Infatti, solo cinque anni dopo, nel 1877, partiva
il primo stuolo <li suore per l'Uruguay; e l'anno
seguente per l'Argentina, a iniziare a fianco dei
Salesiani le missioni della Patagonia e della Terra
del Fuoco. L'orizzonte si allargò presto, perche
anche i bororos del Mato Grosso nel 1891; i
ldvari dell'Oriente Equatoriano nel 1902; i tu-
c<111fJs dell'Amazzonia nel H)23; gli i11di del Chan-
chamayo nel 1923; i lenguas e i tobiar tld Chaco
Paraguayo nel 1927 e i guahivas dell'i\\lto Ori-
noco nel 1935, videro il sacrificio e la dedizione
cli questi an~eli di carità. Apostolato intenso che
non ha trascurato le popolazioni civili bisognose
di assistenza religiosa e sociale, e gli emigrati
italiani, tanto abbandonati e trascurati per quello
che riguardava i doveri religiosi, e neppure ha
sottovalutato l'importanza di reclutare vocazioni
religiose sul posto, per alimentare la vita e l'in-
cremento dell'Istituto. Cosi presentemente l'Isti-
tuto ddle figlie di Maria Ausiliatrice, forte di
q..ooo suore, conta in 20 Stati dcli' America
337 case, di cui 30 sono Centri Missionari.
In Asia le :\\fissionarie di Don Bosco, partendo
dalla Palestina (1891) e dalla Siria (1913), si
espansero nell'Estr.:mo Oriente, entranJo nel-
l'Tn<lia (19u), nella Cina (1923), nel Giappone
20 -

3.2 Page 22

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(Sc,ttol
BEPPU !Giapponet
L" orfanelle delle
Figlie di Marra Au•
sllf:nricc.
i
( 1<J.z9), nella Thailandia (lt)J, ), lino a raggiun-
gere il numero di 38 centri missionari, distribuiti
in 18 territori ecclesiastici. Orfanotrofi, nidi <li
infamr.ia, ricO\\-eri per po\\'eri \\'cechi, <lispensari,
ospedali, scuole prnnaric e superiori e d1 a,·, ia-
mento professionale, tutta una gamma <li opere
in cui spendono la vita 180 missionarie. 1\\on
vengono u-.iscuratc lc vis1k aì villaggi, la fonna-
Y-ionc <li n:lig1ose indigene e di catechiste e maestre
cattoliche, soprattutto i11 India.
La i:ittà di Tokyo m Giappone possiede un
<)rfanotrofìo mmlcrnissimo, stimato lra i mi-
gliori, con 4-00 lm hamhmi e fanciulle rii;o\\'c-
ratc, e una scuola elementare, media e superiore
rhe raccoglie 1650 alunne, oltre le fanciulle
dell'Oratorio festivo; Vellore e Tirupauur, in
Inùia, han no importanti Scuole normali; llang
Kok nella Thailan<lia ha un ben atlrczzato Isti-
tuto per hambmi e hamhinc cieche. Dalla Cma
1.lt \\Iao hanno do\\'uto allontanarsi quasi tutte,
ma per qu1.-sto non hanno abbandonato 11 suolo
t inL-sc, avendo aperto ùcllt· nuove case a I Iong
Kong, a l\\lacao e a Kaohsmng nell'isola di For-
mosa, dove <lirigono un importante centro li-
hrano còlttolico. A Damasco, in Siria, attenduno
al rinomato Ospedale italiano.
Fratt,mto le Figlie di !\\lari.i ·\\usìliatricc oc-
cuparonr, anche alcuni centri di l\\Iissionc dcl-
l'Afric;1, e preci!:amcntc nella Diocesi di Or,mo
(1893), ncll'.-\\n;hidioc<..-si di Cartagine (1895), nc1
due \\ 1canat1 -\\postolic1 dell'Egitto (1915), nel
\\'icariato -\\postolico di S,1bni.1 e del Katanga
nel Congo 0elga (1926)1 a Mo1.amhico nell' \\.
frica Orientale Portoghese (1952). l n tutto 14
tìorcnll ct:ntri missionari.
Poichè l'Istituto ddlc Figlie di :\\faria Ausi-
liatrice ha anno una forte opansionc in haha,
tanto che presentemente vi lii conmno 56o case,
cioè pit1 della metà del numero totale, non drsta
mcra\\'iglia che i tre quarti delle suore che hanno
las1.:iato patria e parenti per 11n apostolato oltre
oceano, l:iiano italiane. Le st.wstkhc ùd gennaio
1952 ci ri\\'chmo che 927 Fighe di l\\laria Aus1lta-
tricc italiane anualmenlc lavorano m campi d1
apostolato d'oltreoceano, e precisamente 710 m
America, 140 in Asia, i7 in .\\frica. Cifre dtl·
portano I' lstitulO fondato da Don Bosco, fra I<:
pnmc congrcgaz10ni missionarie femminili in ltalia.
~ 21

3.3 Page 23

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INDI A
1lel,~ft,e, di
I
.J
.J'. ~- 11tr#,,d. J ~ 1,e-tlUUt,d,o.
l
I
al, 1/,etuJJt, 1lt499',oll,e,
ho il piacere di inviarle il resoconto del lavoro
compiuto nella Diocesi di Shi.llong nel periodo
1951-1952.
L'avvenimento più importante è stato la divi-
sione dcli'Assam io tre circoscrizioni ecclesia-
stiche: le Diocesi di Shillong e Dibrugarh, af-
fidate ai Salesiani, e la Prefettura Apostolica di
Ilaflong. Trent'anni or sono, quando i Figli
di S. Giovanni Bosco arrivarono in Assam, vi
era una sola Prefettura Apostolica con 5000 cat-
tolici. Del progresso se n'è compiuto, ma non
certo io proporzione delle possibi.lità di conver-
sioni e della popolazione di r1.ooo.ooo di abi-
tanti.
Ancor oggi, dalla valle feconda che il Bra-
maputra irriga, alle colline ove tante tribù abo-
ri_geni vivono una vita semplice e piena d'incanto;
dalle pendici dcll'llimalaya, abitate da caratte-
ristiche tribù mongoliche, ai giardini meravigliosi
di the, risuona accorato il grido: q La messe è
molta, ma gli operai troppo pochi~- Povertà di
mezzi e di personale, opposizione dei protestanti,
padroni assoluti in molti campi, la seconda
guerra mondiale che per sei anni ripiombò la
Missione nella critica situazione del 1914-1918,
sono clii annoverarsi fra le cause principali che
impedirono in parte il maturarsi dei fiori di tante
speranze e belle promesse. li campo delle con-
versioni non è come la marca che ha i suoi ilussi
e riflussi periodici. È l'ora di Dio: una volta pas-
sata, nessuno sa quando ritornerà. Non possiamo
però nascondere l'opera e lo sforzo costruttivo
della Congregazione Salesiana nell'assolvere
l'arduo compito affidatole dalla Santa Se<lt.:, che
nella creazione della nuova Diocesi di Dibrugarb
coronava i sacrifici e il lavoro di 30 anni.
La parola ai numeri.
Dopo la divisione, la Diocesi di Shillong conta
ancora 5.000.000 di abitant.i sparsi su un territorio
aspro per le comunicazioni, lungo 400 km. e
largo 250. I Cattolici sono 60.610.
Nella messe spirituale di quest'anno notiamo:
battesi.mi 5572, <li cui 2l54 di adulti; matrimoni
775; ::iacerdoti 53; suore 103; residenze missio-
e narie 16. La buona nm'ella annunciata i.n
'l'ipica figura di assamese appartenente alle 1ribù dei monti.
lingua Khasi, Garo, Boro, Hindi. Il problema
linguistico è sempre l'osso duro per il missio-
nario che, oltre illa lingua deUa tribù ove lavora,
deve imparare almeno l'assamese e l'inglese.
Le differenze folkloristiche, linguistiche e so-
ciali delle tribù aborigeni ostacolano molto il
lavoro organico, percbè la scarsezza di perso-
nale e di mezzi non ci permettono quella orga-
nizzazione capillare che si diffonde ovunque. [I
Governo, conscio di questo, ha concesso alle
tribù dei monti in Assam una certa autonomia
locale, perchè possano governarsi secondo le
loro leggi e costwni.
Il problema delle tribù dei monti,
Le tribù aborigeni, che da tempo i.mmemora-
bile si erano rifugiate sui monti, vivendo una
vita a sè, mentre nel piano si sviluppava la ci-
viltà ariana, sono sempre state considerate fuori
dell'orbita della civiltà indiana o europea. Solo
da 120 anni i missionari andarollO ad abitare
fra loro. Ora la gmndc madre India stende la
mano amica per guidarle e promuoverne lo svi-
luppo, pcrchè sono energie nuove e fresche che,
dopo migliaia di anni di vita segregata sui monti,
acquistano coscienza di grande vitalità e forza.
Pandit Nehru, il pri.mo Ministro dell'India,
parlava su questo problema poche settimane or
sono e diceva: <, Noi non cerchiamo di soffocare
22 ,_

3.4 Page 24

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la loro maniera di vivere, anzi vogliamo aiutarli
a viverla. I missionari fecero ottimo lavoro fra
queste tribù. Io ho solo lodi per loro; ma dal
punto di vista politico, i missionari non furono
contenti quando venne il cambio di potere» (cioè
quando l'India acquistò l'indipendenza). Pandit
Nehru quindi esorta ad avvicinare queste tribù
primitive, mostrando cuore, comprensione e ri-
spetto per una vita piena di canto, danza e gioia.
L'aprire nuove strade, costruire scuole e ospe-
dali, sono cose utili; ma il vero problema è di
natura psicologica, per cui si deve comprendere
il cuore e l'anima delle tribù e farsi comprendere,
e così ottenere l'unità e la fraternità.
Da parte nostra cattolica, alieni da ogni ombra
di politica, inspirandoci alla carità di Gesù Cristo,
abbiamo sempre avvicinato le tribù con tale
spirito, cercando di dare loro quello che più
importa: la vita dell'anima. Le parole di Pandit
Nehru rivelano chiaramente che l'opera incomin-
ciata dai missionari è avocata a sè dallo Stato
con i suoi mezzi ultrapotenti.
Questa nuova attitudine verso le tribt1, queste
l
autonomie locali, quale influenza avranno sul
lavoro missionario? Noi continueremo a lavorare
secondando gli sforzi delle autorità, ma siamo
convinti che la fede che tanto ci sublima e che
ha dato fn1tti così mirabili, deve continuare a
INDJA - Caractcrblico abbigliamento remminlle delle tribù
montanare dc:u·At.sam.
......
illuminarli nella luce della dottrina del Figlio di
Dio, e andremo a loro seguendo il motto: Ad sto mese. Vi sono dei distretti ove ancora non
lucem per caritatem: Alla luce per la via dell'amore. abbiamo potuto mandare le Suore. In quei di-
:\\1a privi <li ogni aiuto da parte dello Stato nd stretti il vuoto è troppo profondo e non si sa
campo educativo e assistenziale, noi fidiamo solo come colmarlo, perchè solo la suora cattolica vi
nella Divina Provvidenza, che siiprà aprire nuove può portare la luce e la carità della Vergine
sorgenti di aiuto per la Missione.
Santa per l'elevazione della donna. Oh, se aves-
simo più Suore!
Chiese e cappelle.
I.a generosità dei benefattori e la cooperazione
volonterosa dei cristiani ci hanno permesso di
costruire edifici sacri, come l'artistico santuario
di S. Giovanni Bosco a Cherrapunjee, tre vaste
cappelle in muratura nel distretto di Tczpur e
due altrove, senza contare le numerose costru-
zioni modeste m legno, bambù e argilla. Il de-
siderio di 4ueste comunità neofite palpitanti di
fede semplice è di possedere una bella cappella
con la campana che squilli lontano. Presentemente
abbiamo una chiesa e cappelle in costruzione.
Preghiamo il buon Dio che ispiri altre anime
buone che ci aiutino ad erigere nuove cappelle
affinchè l'Ostia santa di pace e <l'amore venga
offerta su nuovi altari.
Nell'educazione universitaria, la Chiesa Cat-
tolica, con i suoi tre collegi pareggiati a!J'Uni-
versità di Gauhati, tiene un primato sopra i
protestanti, che si sono uniti assieme per aprire
anche loro un << Christian College~- Abbiamo
più di 1500 studenti universitari: i cattolici
purtroppo sono solo 14, indice questo di po-
vertà e di quanto è ancora lungo il cammino da
percorrere per preparare un'élite cattolica che
s'imponga e spanda il buon odore di Cristo
anche fra gli intellettuali e i dirigenti. Ma anche
e in questo vi progresso anno per anno.
Nell'educazione elementare la situazione è
lungi dall'<.-ssere soddisfacente, perchè non ab-
biamo mezzi per mantenere scuole nostre. Ab-
biamo aperto una scuola magistrale femminile.
In Assam, come ovunque, il problema della
Educazione e scuole. scuola è questione di vita o di morte. Eu11tes
docete! ...
Le scuole nei centri m1ss10nari sono in con-
tinuo progresso, ed è ammirabile ed altamente
. Ospedali e condizioni sanitarie.
apprezzata l'opera delle Suore. Due nuovi e In Shillong abbiamo incominciato la costru-
vasti edifici scolastici saranno benedetti in que- zione di un ospedaletto capace di 50 letti con
- 23

3.5 Page 25

▲back to top
IOD IA
Tribù
assamesi
Danzatori Khasi.
Conladino Khasi.
dispe11sario farmaceutico e casa di m:i-
Lernità. Un benefattore elargl il terreno
e un altro cattolico diede una somma
ini1.iale per fronteggiare le prime spese,
e andiamo avanti fiduciosi nella Divin.1
Provvidenza perche il mrate i11fin11os è
il quinto Evangclo.
Con l'aiuto ricevuto dall'America e
dall'Italia abbiamo distribuito ai poveri
medicine, latte in polvere, vestiti, grano,
riso; e questo aiuto fa amare la Chiesa
che abbraccia tutti nella sua carità.
Prima di terminare questo cenno del
lavoro dei missionari nella Diocesi ùi
Shillong, desidero elevare un inno di
~ratitudine alla Vergine ,\\usiliatrice. Una
delle manifcsta1.ioni più belle e pii'.1 im-
ponenti fu la pr-0cessione au,t jlambecwx
nella notte dell'Assunta. Un piccolo
trionfo mariano in questa terra pagana.
Tutto e piccolo tra noi, solo le neces-
sità di soccorrere tanti hisog-nosi, aprire
nuovi centri d'irradia-.i;ione di carità cri-
stiana, sono grandi. Ma anche per noi
risuonano le parole di Gesù: <• Non vo-
gliate temere, o piccolo gregge, perche
il vostro Padre si è compiaciuto di dare
a voi un regno~, quel regno che solo
amore e luce ha per confini: e questa
e l'unica nostr,1 speran1.a.
·I• STEFANO FERRANOO
Veffovo di Shillong.
Danzatrici llthui.
Le celebrazioni del
- ì'~
· . ... ~ lV Centenario della morte
---~~--------------~~ ~-~ -- di San Francesco Saverio,
che si sono svolte in dicembre a Goa.
sono state concl use con un paterno radio-
messaggio del Santo Padre, del quale
riportiamo le ultime accorate espressioni:
~ «Oh, voglia il Cielo che questo quarto
centenario del s uo beato transito, cele-
brato proprio quando una nuova e tre-
menda hurrasca infuria su tante Mis-
sioni cattoliche, serva ad aumentare
sempre più la fiducia nel suo patrocinio,
affinchè venga in aiuto dei pacifici eser-
citi di Dio, così duramente provati,
perchc susciti in tutta la Chiesa nu-
merose e scelte vocazioni missionarie,
quali le desiderava lo stesso Saverio,
capaci cioè di assimilare e di realizzare
i grandi ide:ili per i quali egli lottò e
morì».

3.6 Page 26

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***
suoi divoti .. ******
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GRAZIATI CHE OESIDERANO LA PUBBLICAZIONE INTEGl!A OELLA LORO
REI. AZIONE SONO PREGATI DI UNIIIE POSSIBILME~TE IL CERTIFICATO MEDICO
Un'auto schiaccia una carrozzina contro il muro
e la bambina resta salva. - La mia nipotina Maria
Luigia, di mesi otto, 11 giorno 2 febbraio transitava
nella sua carrozzina, spinta <lalln <lonnn <li casa.
All'improvviso una macchina che veniva <li fronte
pere.leva la destra e, precipitandosi a<ldosso alla car-
rozzina, la schiacciava violentemente contro il muro
di unu casa. Lascio immaginare lo spavento della
donna nel \\'edere la macchina investire In carrozzina,
ma mentre temeva <li trovare la piccina stritolata,
ebbe la gioia <li estrnrla sana e salva.
Desidero rendere noto il mio i;riubilo e la mia rico-
noscenza a Maria Ausili,itrice e invio umile offerta.
Todi.
P1A BERT1-MAR1N1.
e Pouo o.ssic11rnte che il fallo rtalmc11tc nvt·~nulo e ha avuto
una c,:rtll ri:ro,umza fil rill<Ì.
SRc. 010N!Gl BMMTIILLA,
Nozze di diamante e riconoscenza a Don Bosco.
- Sono uno dei pochi superstiti allievi di Don Roseo,
c il 21 <licemhre celebrerò, a Dio piacendo, ln mia
Messa di Diamante. Don Dosco, col quale vissi alcuni
anni n Valdocco, mi ha sempre voluto hene e se sono
ancora qui n rin1,,raziarlo, è perchè mi ha salvaro tre
volte da morte cena. Nello scorso agosto ebbi unn
cadun, mortale del mio veicolo. Tempo aduietro il
n)io calesse sveva scontnlto con un'auto e prinut an-
cora ero caduto a corpo morto d,11la strada carroz;,;abile
in nitra sottostante a un dislivello eh circ.1 tre metri.
Don Bosco, che tanto amo, mi ha sempre salvato.
Per questo invito i Cooperatori a ringraziarlo con me
e oso sperare dal suo V Successore In beneùizione
sulle mie Nozze di Diamante.
S. Vicmo ,li .11ucerata fi'eltru, (Pesaro).
D. GwimPPE Rossi .
Salva, con meraviglia di quanti conoscevano
le sue condizioni. - Luigina Villa, addetta col ma-
rito alhi portieria della • Villa Don !:losco di Triuggio,
<la tempo soffriva d1 un'ulcera callosa allo s tomaco,
già così a1ani.atu <la far ùichia.rJrC impossibile l'ope-
rnz1one. <.:1 rivolgemmo allora con fede a S. G. Bosco,
intensificando le preghiere a mano " mano che le no-
11z1e sì facevano allarmanti. L'ammalota intanto, ri-
dotta in fin di , irn per l'impossibilità di nutrirsi, ebbe
alcune trasfusioni dì s:mi;_,ue che nunwano a rendere
possibile l'atto operatorio. Que.stu fu tentato con fo<lte
e perizia da un ottimo chirurgo, ex allievo salesiano,
e la p,iziente ·ru salva con merd, iglia ùi quanti erano
al corrente <lelle sue condizioni. Continui S. G. Bosco
a bene<li.re questa ~anta casa <li no, iziato delle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
r,.;,,_~f!ÌO (Brianza).
Don l.11 tG1 00<'('/\\~~l~O
/\\lissio11m·io .':,a/emmo.
Guarito da encefalite. - Il nostro Inimbino Gian-
luigi d'nnni due e mezzo si ammalò irnprovvisamcntt,
con ~intomi così gravi, che dovemmo ricoverarlo ur-
gentemente all'ospedale, dove il professore dichiari>
trntr..rrsi di una gravissima encefalite. Nella nc>stra
in<licihile cosrermzione, ci rivolgemmo con piena e
filiale fiducia a San Giovanni Bosco, implorando t1
guarigione del nostro piccolo. Dopo di aver messo al
collu uel malato la rdiquia <lei Santo, si wnstati> un
miglioramento che, a detta di tutti, aveva del miraco-
loso; e ogg-i il nostro bambino è complemmente guarito.
Sartirarm.
Famiglia GAMALERJO.
Evidente intervento di Maria A. e di S. G. Bosco.
- Unn sc:ra di agosto il nostro caro Diego, Ycntenne,
ex allievo salesiano, sì scontniva con un alcro c1clisrn,
anch'esw a fanali spenti, in Yiolento cozzo, shnucndo
l'un contro l'alrro la testa. l'vloho sangue, una larga
ferita alla fronte e un buco .db nuca per aver battuto
In testa a terra nel contraccolpo. All'ospe<lale furono
riscontrate I,1 commozione cerehrnle e l'emorragia
interna con imminente pericolo di , ·ita. A imerv;illì
ern anche assalito da violente convulsioni che aumen-
tavano la nostra angoscia. li habho, a un tratto, ha
un'iclea: corre a casa, prende un'imm,igine di Maria
Ausiliatrice e una reliquia di Don Bosco, ritorm1 e
le mette sul p~tto del figlio. Da quel momento cess:i-
rono le con, ul,;iont e cominciò un imprevisto m1-
glìnrn111ento che in soli tredici giorni cc Io riportò a
casa gu8rito. Siano ardentemente rin1--rraziati l\\llarta
Ausiliatrice e Dnn Bos<..--o Santo, e contino.mo a vegliare
sui nostri tredici figh I
Scorzè (Venezia).
Famiglia VITTORIO PAMIO.

3.7 Page 27

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Ernesta Lanfranco n, Quirico (Valf<:n<:ra d'A~ti), prrchè
fu sempre esaudita in ogni ncccssit~ì e sventura. Non avendo
ultro, offre a cosi buona Madre i suoi orccchinL
G. Valenllni (Trento), per l'aiuto di Oon Bosco nello
studio, nel lavoro, in guerra e nella soluziont: di un pro•
blcma assai diffic,lc.
Agocsa Donlnolll (Gottolengo-Il1·cscin), per l'assistenza
esperimentata in un difficile etto operatorio.
Santina Fcrrero in Frascarolo (Torino), per In mirabile gua-
rìEtione del marito, c-olp1to da ulcera perforata con perito•
nire.
Famiglia Glolitlo (Bricherasio), per di,·erse grazie: ricevute.
Virginia Vicario (Torino), per la guarigione del guo piccolo
(;iancarlo da pericolosa broncopolmonite.
Teresa e Giuseppe Castellano (Cararnagna). per B\\'cr allie-
tato la lnro casa di una cara ban,hìna e per nitra grazia.
Albertina Bracchi in Barale, per In proteziont ontnuta nel
momento più burrascoso della sua vita.
Anna Badino ved. Barbasso (Carignano), per essere ~ua-
nta dopo la benedizione di l\\l. A. ricc,·uta a Torino il
24 n1aggio.
Zelinda Pozzeui (Vallalta-Modenn). per la guarigione del
suo Domenico da broncopoltnonite. vamolo ed enterocolite.
Franca PlntavalJj Gris-.intl (Isnello), per la guarigione della
sua piccola Maria Ro,;a che, ridotta ugli c~lremi e con i
seg11i de.Ila ,norte imminente sul volto, all'invocazione di
M. A. e di S. G. R. tornò da morte a v1t:1.
Clara Obici (Modena), pcrch~ In mamma d1 79 unnj guarl
da broncopolmonite.
Ernesto Belotli (Cedegolo), per aver superato i pericoli
di uno scon tro nella svolta di una strada di montag11a.
loie Mnragliano, pcrchè fu assistita mirat"o}osamente in
he ,a.ravissunc opero2:ìon1.
GJovannl Costanzo (V,llano,·a Monf.), per es.sete guarito
da infczjone al sangue gmd1c..thl gravissirnn.
Luigi Pontacolonne (Aosta), per la guari[(ione da ulcera
gn~trica, aggravata da serie compJica.z,oni.
Rodolfo Barone Vagliasindl (Randuzzo), perchè fu libe-
raw da due gravi minacce per la sua salute.
Fiorentino Magnano. per il buon esito di un'operazione di
ulcc,ra.
Camilla Razzano (Muriscngo). pcrchl: guarl do rcum•tismi
nlle gambe di cui soffriva da due anni.
Francesca Spanu (Moioro), per a\\'er ottenuto la gw,rigione
dd babbo che versava già in condizioni gravi~ìme.
Augusto Grilli (Monte Gridolfo), pcrchè guarl da di,turbi
al cuore che potevano avere i,rrnvi coriseguen'l.t.
Carlo Bussola (Vigevano), perchè superò fcliccmcnt~ un
auo operatorio.
Luigi Trucco (Monta), per la riuscita di una operazione
chirurJ,Cica.
Angela Gh!glione in Ferrone (Gavi). perchè ebbe salvo
l'occhio colpito d• una mnno,•elln.
Concettina Miccoli ved. Prunella (Cuno~a di Puglia), pér
a,er ortenuto la guarigione della fil(lia dn forle emorragia.
Giuseppina P~zzo (Visone), per la segnalata gruziu della
guarigìnné dil gra\\'e m.llnttia.
Maria Ctloepa (Isola Borgonuo,·o), guarl da gravi e prc:oc-
cupanti disturbi.
Silvia Belottl in Pelucchl (Villongo Il.), con lo novena n
Don Bosco ottenne che si cicntrizz.asst! unn noiosa ferita.
Famiglia Dago (Hoccopietra), perchè fu salva la vite della
nipotina, travolta da uno frana.
Bernardino Di Marco (Castcltermmi), per aver ottenuto
1J II m1rncolo,. della gun.riglone da poliradicolont:!unte ascen-
dente.
Assunta Suor Nosengo (Nizza Monf.), per I• guarigione
del nipotinn dn J,.'TBvc malauia..
Roslltla Garavcnta (Savignone), per la guarigione del fi-
glio da grave distorsione nl ginocchio.
Severina Gotlin (S. Stefano di Zimella), pcrchè il frotcll<>
guarì de artrite lombo-s.3.craJc.
Angela Basso (l\\1onfortc), per essNc stata esaudita in varie
penose circostanze.
AngeJ~ Cavo, Insegnante (Lan7.o Torinese), per la guori-
gione -.tdla nipote da gravis~irna peritonite!.
Emma Plnceti (Genova), per aver ott~nuto che trionfo,se
le giustizia.
Luciano Oddone (Villetn), per la visibile protezione di
Don Bosco !\\Ul piccolo 1Vla."simo GiQvano.i
FamiJtlja Raclicc (ì\\Ieda), per aver ottenuto la grazia d,
un alloggio nelle nuove case.
Lujgina Zoppi ('.\\1onel(lia), per la guarigione del marito
da mortale intossicazione.
Maria Cerchini (Venczta), per il trionfo della g,usuzia in
una causa.
Rosa Perrone ved. rucca (Fa,:rnano Cestello), per lo gua-
rigione del nipote Gino Salerno.
E,nestina lolls Zanotti (Etrouble~) per e,sere guarita da
tonnentosi disturbi, al chiudersi della n0\\'t'.na.
Margherita Mosso (Vilhmo,'ll d'Asti). per la guarigione
della nip'Otina.
Virginia Besti ved. Mencurti (Casola Valscnio), per aver
ottenuto lavoro l figli,, e alla figlia prote7.ione nel parto.
Marìa Di Stefano (Trccastai:,ni), per In gunrigione del
mar1to e per la 1ibcn1zìone del tiglio da gravi molestie.
lglnla Mantovani (Ariano Polesine), per la protezione 1•11-
r;1colosa avuta ncJle alluvioni e in una gita in calcss~
Angela e Antonlo Buschini (::-.lovarn), per la malerna pt0•
te7.ione nccordots al nipotino colto dn grave malore.
Teresina Bozzetta (Cavalese), per la gua rigione del padre
gi:l ottnntatreenn~.
A.ssunra Gauo (De,ana), pc,rchè ottenne prontamente
grazie ardentemente desidl·ra1e.
Famiglia Giovenale Grasso (S•lu1,zo), per la guarigione
e per l'impiego ottenuti di figlio.
Albino Rener (Canezza). per In guarigione della signora
da gravissima cntorragia.
Maria Ga220ll ved. Vincenzi (8. Giovanni del Dosso),
per la propria guari~ione da esaurimento nervoso e per
quella del suo bambino.
Onorina TardW (S. Giuseppe-Cuneo), per la risoluz,onc
d, una causa fe.m.illl1n~.
Mario Portesani (Torino), per la preservazione della mo-
gli~ e d~i trt! bambini da un pauroso incendio.
Maddalena Basilio (Cbfase Pesio). per il felice esito degli
esami dd nipote al conconJ;o notarile.
Felice Bolls, ~"S.leslano (Monza), per la sistem•zioue fa-
miliare, Ja anni desiderarn..
Emma Rlboldì (Monza), per ava mwoto ~ locale neces-
sari<> alla figlia, desiderosa di nccasarsi.
Marino AtboreJgia (Gravédona), da tempo in i,ura, ot-
tenne di guann~ solo invocando Don Bosco.
Imelda e Alberto Querzolì (S. Pietro in Casale), p,·r la
guarurlone dd 111pot100 dn appendicite perforata con prin•
c1pio di peritonite.
Leonardo Ruggerl (:-,;ettuno), fatto mvano ricorso alle auto-
rid c1Yih e politiche, si affidò a Don Busco e Ottenne l'1mp,ego.
Francesca Moscato (Palermo), ollenne da S. G. fl. lavoro
per il hnbho e per se stessa.
Lwsa Gallone (Orbetello), per la guarigione del babbo e
la si::;Lc.m. .azionè della cnsa.
Tersilla Mossi (Gèno,·•-Rivarolo), per In brillante riu,cita
in un difficile esame.
Anna Maria Bordino (Castelletto Molina), per aver supe-
rato fdicc1ncntc w1'operaz.ium.~, nonostnntc un soffio aJ cuore.
Paola Dc' Andreis (S. Stefano Ticino), per la liberazione,
mediante operazione. da un tumore nllr1 testa.
Margherita Rizzo ved, Marenco (Orsara Bormida), perché
fu salvata da grave sciagur.J, conseguente a caduta.
Lina e Giuseppe Rosso {Bastia di Balocco), per la guari-
1,:,one della p,ccola Murisa dn fratturu della base cranica.
AmeUa Mulas (Sassari), per a,·er oLtcnuto lavoro al mamo
durante In novena.
Giuseppina Rodlno in Ferraro (Cairo M.), perchè guarl da
nppcndicite acuta con complicazioni,
Luìgl Fugazza (S. Colombano al Lambro), per aver otte-
nute,, Uuronte lo novena, un irnpit.•go migliore:.
26 -

3.8 Page 28

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Filomena Cuemin dell'Amico (Carrara), per segnalnta
grazrn ricevuta.
Pietro ArbasettJ (Genova), per essere guarito da ulcera
).!astnca giil caJJosa.
M. Laudorlno Rossi (Traghetto), per la guarigione del
manto da ult-crn perforala con penu,nite e per altre ~raz.ie.
Giuseppe e Aurora Merlo (Villaganzerla), per la guarig ,ono
della figlia Gianna da peritonite e da altra malattia.
Francesca Aluffi (Mombercelli), per essere guarita da
angina ghiandolare.
Rosa Romano (:Vlombercelli), perchè fu liberata da ser,
disturbi inte!òJtinali.
Gina Galw::d (Mairunn), per essere guarita da grave set•
ticemia che la tennr per 7 ~iorni tra la vita o )a morte.
Marina Gìru:omelli (lsolaccin), pèr la guarigione del figlio
che en1 caduto dall'alto riportsndo larghe foritc.
SeraJlna Casez Sarchetoi. per le tnntc e belle grazie Olle•
nute in difficili circostanze.
Gina Marzi Battlstini (Mandolfo), per la guarigione del
manto, ridotto in fin di vita da forte ernorra~ia.
Angela Rainero (Castagnole Lenze), per la liberazione del
padre da terribile toss,· cnrnrrale.
Cnrmeln Cappello (Ch1aramonte- Ra1wsa), per la '1uari-
gione del la figlia da JJ1to~sicaz1onP.
Antonietta Altari (Llone-Francin), per un'operazione n1olto
difficile riuscita hen~.
Elvira Cerimele (Agn,,ne-Molise), per la guarigione della
figlia, c ht.· tra rimnst.a zoppa prr una cadu ta.
Thea Capì tanìo Bozzi (S. Stefano Ticino), perchè il figlio
P1erlujgj fu mirnc()Jo-samentc ~alvato in uno scontro d'auto.
Luisa Malaguti! (Ferrarn), per l'aiuto di S. G. n. alla
figlia nell'esame di concorso magi•tralc.
Lucia Baretta (Cavour-S. Antonio), pt-r la guarigione
ottenuta senza opr-ra21one.
Maria Bassani (Firenze), per segnalata ~razia ricevuta da
S. G. !losco.
A gatina Romeo (Trecastagni), per la fluarigione da ~ra\\'i
disturbi che avrehhero richi~sto una difficile operazione.
Mario Paganotto (S. Scba~t iano Po). per aYcr ouenuto
lavoro insperato 1n c1rcostan;;e che provano un intervento
snperior<".
Guglielmina Piccione (Se~wd,o), per la guari<:1onc d, nl-
cuni membri delln sua famiglia.
Giuseppina Dossena (Su,rano), per nnrlc salrnto il babbo
dalla morte in seguito a un incidente sul lavor<l.
Fam.iglia Scossa ( Lul!ann), per un3 ~t"J{nnl11ti,;;c,1ma 1,:razia.
Virginia carboni in Zucca (Tonara), per èss<-r• stata lihe-
rata da un fon.e dolore al prendere in mano il 8ullrttim>
Sn/;1in110 invocando M. A.
Maria Revello (La Morrnl, per In ~ua rit>ione del marito
da un nlalc cnn:-11dc-rato itnwe dal medico.
Amalia Benini in Dusl (Mizzule), per la liheraz,on<> d~
pericolosa fistola hiliore.
Teresa DeJ~ano f'I"orrno)i per pronta ~u:tri1.?lone- avuta.
Maria Dolores Mulè (~erradifalco), ottenne la liberazione
da "ravissimo pc-ricolo.
Natalina Vaccina (Calosso), per In visìhile protezione accor-
datale in una gra,..e opernzione.
Pier Giorgio Vallero (Valpertrn <.:.), per il buon esito negli
esami e l1ottrnuto ìmpic~o.
t< La grazia venne in modo da lasciare tut1i
strabiliali». - Nel luglio del 1948 si manifestò a
mio marito un sarcoma della peggior specie, che rese
necessaria l'asportazione della laringe con conse.l{uente
perdita totale della ,·oce. Nell'ultima visita dj con-
trollo, il Professore notò che sul padiglione dell'orec-
chio destro era cresciuta una verruca spinosa grossa
come una r.occiola. Bisogna toglierla - disse - per
non andare incontro a conseguenze dolorose. Vi furono
casi nei qua li abbiamo dovuto asportare il padiglione
completo. Qui basterà levarne una piccola parte che
si corregger;\\ con una plastica•· Non era ancora fi-
nito il calvario della prima operazione che giit se ne
profilava un altro e mio marito dichiarava che mai
più si sarebbe sottoposto ad altra operazione. Mn i
giorni passavano e la verruca cresceva. Pensai allora
al B. Domenico Savio, che ho imparalo ;1 conoscere
dalle pagine del Ho//e11i110 Salesiano, che quundo ar-
riva è per me unn festa e una fiaccola che mi
aumenta la fede. Chiedemmo aJ piccolo Beato la gra-
zia che In verruca scomparisse senza interventi. E la
grazia venne in modo da lasciar rutti smibiliati: la
verruca si è smccara miracolosamente da sola, senzJ
nessun intervento umano, e non ha !:,sciato nessunis-
sima traccia sul padiglione dell'orecchio, ùove era st:lta
appiccicata per hen ùue anni. Profondamente commossi
e grati, non dimentichiamo di ringraziare tutti i giorni
il Beato Domenico, eh<' si è <limos trnto cosl buono con
noi.
Mo,lnw.
AnA SPAG:O,OLJ.
Guari.sce da osteom.ielite purulenta.
Un
povero nostro ragazzo, orfano di padre e di madre,
fu colpito da osteomielite purulenta alla gamba destra.
Portato al.l'ospedale, gh venne raschiato l'osso e poi
fu ingessato. Dopo tre mesi di degenza, fu rimandato
alla scuola, ma, pur medicando ogni giorno la piag-a,
dopo un mese dm•ette far ritorno all'ospedale per
una seconda raschiatura e permanenza di altri quattro
mesi. Tornato a casn, si chbe una nuo,·a ricrudescenza
del male che rese necessaria una terza operazione.
Si mise allora nelle mani di i>omcnico 8nvio, focendu
ogni giorno la S. Comunione 10 suo onore e metten-
done la reliquia sulla g,1mba am1rn1lata. Dopo qualche
tempo, scnmparve il dolore, cessb lo spurgo e la fe-
rita si rimarginò. Io chiesi al medico curante dell'ospe-
dale se si poteva spiegare naturalmente una guarigione
simile. Mi rispusc essere una cosa strnordinaria non
solo che siu guarito, ma soprattutto che la piaga sia
rimasta aperta tnnto tempo senza <lar origine a infe-
zioni peg~iori.
11 nostro grazie a l caro .Deato che sempre veglia sui
nostri gmvani Ilirmanesi.
Afondfllay (Birmnnia).
Sac. FORTUNATO G IACCOMIN.
« improvvisamente il blocco cardiaco sparì».
Ammalato di miocardio-aortite, fui curata da un me-
ùico che mi somministrò una medicina comroin<licata.
Il caso, allora, da g rave di,·enne ùisperoto. Avendo
udita parlare della Bcatifica:-.ione di Domenico Savio,
ne invocai con lede l'ausilio. lo non so se in me si
sin operino un pro<ligiu, ma è certo che a quel medico
venne l'idea di chìamlme un altro capacissimo, che
mi o rdinò un sistemi di cure logico e appropriato,
dopo aver forto la seguente diagnosi; • l\\iliocanlio-
sclerosi da aorritc, blocco aLrio-ventricolare totale,
stato di wavità, polso 44 •. Ognuno sa che i blocchi
cardiaci, una ,·olta determinatisi, restano tali. A m c
invece, dopo l'mwica?.ionc del Savio, improvvisa-
mente il blocco spari, tornarono le normali pulsazioni
e potei riprendere le mie attività. Oggi agisco, viaggio,
sbrigo le mie cose e non mi sento per nulla affaticato.
Perciò non posso che rendere grazie nll'Altissimo e
profèssare tulta l11 mia riconoscenzn ,11 Santo giovinetto.
Casalduni (Benevento).
Col. Comm. Lmc1 R OMANO.

3.9 Page 29

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~f'U
/..r ~ra::,c 1111r,b111tr nl Sfr,•r, ,/i Dio D. Rin11/,/1 sono rm) n11111erosr rl,r ,/i,l,l,i11111n l1r11it,1rrì " farnt crnm,
Giuseppe Mariano (Chieri), .rÌnjjrozia D. R. eh~ i:lì foce
lrornrt: nllo2i:io.
Anna Maria !1-farenl(n ( ,\\sti), solTri,·n da tempo d1 dolori
anr111n O R. l'ha hh«au.
Ann;i Maria D, Ciolo ottenne d• D. R. ,I 1ra,frruncn10
!,'l'-piratu, per quinto , posti fu~'Ctrt.> pochi e lt 1,p1~nti
tllhlk.
Glov~nnl Mntn (L1kio-8cr!(am,,), ottenne lavoro per il
llul1n d,, tri!' anni \\.11-,rn:t:upa.tn.
Prof. L.,ur.a Lun1tdrlnl Gretthi (Cuneo), affidi> a D. R. 11li
c.:-..anu tl1 t:onc.-qro 1na.J:, ...tra.Jc J1 Jut" nipoti e tQ(.'.c.:6 4.:'nn m.ano
I' mh:n·rntu ,nprann11turalc
Rlte> Rlchiartll (l'ir,~}. ottenne da t> R. la gu•ri~Ìone del
fi~lio l•·runco <ln uw11111u1tc.
Rn.:1 Basso vell, i\\onzo (Alassm). 1nl'ocando D. R. superi>
ft·lu·t,ncntc un'ilprrn7.1nnc.
r-:u11cnio Cafa~o (Torino), 111011110 d, tlcb,tc e plcuri1e
c.:un tomphc-a1.10n1, u1r.:nne di gu.arin: benino.
\\ 110,hoa C..1111 (l.uhal, nncn,7.1~ U. R. J>"r il bunn .-,ito
ddl'npt·n11.10nc rcr c1lc:oli renah.
0011. Peppino Andria (Seneghe), r•c<·om•ndò rnn 111«..-,.,o
" !l H il lrntellu, 1,11110 gnll'c do Jii,pcntrnc l:i snll'cna.
C-h. Biagio Nella (S. (;1<1.1or10 d1 C.1hmin), ottenm· d.i I) R.
lu prnpru1 t..•1.111ri~ion,· da plcunte , l'impiego per il fr.11dlo.
l·rancesca Chiar.i. (Tonno). remi< no!Jl la i:uarìi:1011<" dd
I arllhtnu \\Lsrtml Cd~Hc-. J?ià ,pHcc.:iatn per difterite'
\\nct~la Bertaclnl (( c""n•). ottenn,· ,fo O. R. che il lr•tdlo
~u,,,.,n.,.,_e una J1flic1h: operazione ullo stomaco.
MorL, Della Croce (Torino), n11rihu ,sce o D. IC lo ~unril(ione
dt un nipote nffl•ttn tfo grav1ss1mo morho nl t·npo.
Ch Imerio GonT.a11a (Be1lcm1m·), invocando D. H. 11\\lll•l
do,1 m•btoiJite e da t1mp..1nQ perforuto, 1n nrco"-'tnn1.c 1alt da
m,·ruviul1are il ch1rur~o.
\\ 1111eia Pcra10 (\\'arnnc), contm o,,ure prc, i,iun,. pnlè
da, frlicemcnlc •Ila lu«· un nni:mlcttu di bimbn l'otta\\'a
d,•lla 111diota.
Suor Itala Romano (Shunghai). in\\'C>cando D. H.. ~unrl
U.11 nt·\\ nte lontbttri.:.
Giovanni Veglio (Morial<lu), 1rnv,1ndo,i rul'o,p«l,dc m
J!t:&,·r condizioni p~r doppia np<"nlttc>nr. rn,·ocanJu D. H..
fu ,•h·o.
Suor Alberona Sollo (San Josc d<' Cosca Rica), w.c11u dal
non,iatn per mot1v1 d, llUluce, "' ul!idb n I). R. c<l chbc la
gu1m d1 ri1ornarv1.
Ellhabeu a Sp:,nllrc In Novero (l\\Tnthi T.), rende pubhlithe
tn• hdlc: t,trazte ottt·nutt' per l'ult~n·t:!>.s1Unt: d1 O. lt
lrnlZ•• Laura Martinelli In P.olaxzlnJ (Co,·o-Uergamo), 011ennr do
O. R. tu
d, •' cr,, famuellll.
LuhtJ Yii. salt."1c111no cine..e, do\\'cnJn fart." un ,·,a5.:l!1tt ai,;.~ai
p.,r,t·olo,o, si al!itli, n O. R. e non cbhc ukuna d1flkolt1i,
Giovanni Maccarlnl (Alessnndrin), con In fii.:li.1 1'11l1111ra
oti.nnc In pronta uu•rìl!'ionc ddlu •i1tnorn da 1ro111ho,1 nsecl-
larc pro,•oc3ro. Ju inie-Lione.
Villor lno Com o (Ktwa111), r,n~mzia D. R. che lo u1utò a
•u~nirc ll'r&\\·1 d1flkoh• d, la,·oro e lo l!Uarl da un',nfnione.
Sac. Giuseppe Sc:he uber, Re11orc del Sommario d, Coira
(S, izzero), manifesta la più vivo riron():;('enza a O. lt. per la
Rllon1,ponc da un'md,~posiiione che J:l 1 irnpcdi,..a di compiere
le :,Ut..• 1nnnsiou1.
Sorelle Girardi (Torino), sono r,cono,ccn1i a D. R per
la prnte-~ionc accordali> al fnndlo ,n un incid<ntc d'au10.
Malllde Satl2 (\\'ill•nur-Cagliari), r,corr.-n<lo • D R. i;uarl
dd ;.:r,wt- esaurimento nt'n·OM>.
FIiomena Andoloro (S. Cataldn), oucnne la 1111ur1111one
doli" tì~lia do pleurite.
AnM Caraffa (Lec~o), affidi, n D. R. alcun, «1tm1 del
fo:lin e ru pienamente esaudita.
Anna Beoedetli Conti (Fawza),i rtconoscenll"5110~ ~ D. R.
per I:. dopprn L,,"UUflJ.Cionc del 1n11nro.
.R~ Mìoetto In Slmoneui ( li•~nol" P.), ottenne la l'[Ullri-
1,(ÌOllt del marito che .s, er.1 rotto due coste con lt" "inne del
polmone.
Annunziala Fer nlnni ved. &1111 (F;lcnza), pmè cvn.arc
un'upt<ra1.ionc al fcui&tO prono~cìc-11.111 c.lHi mcc.l1c1
ALTRI CUORI GRATI A DON RINALDI.
Hnn l'i<·ra - Ht•t11no .-\\n~ela - Cari11nano L111~ÌM - O. lki-
n•l L,·onardo - Sunr Di-Sano L. - Rosa '.\\lnt<'<>IIÌ - Lina
Rc11g1ur1 - RaffudlA Ruit!!iero Amd,n - Colonnello IJu,thctt.i.
I.a minora Ln>O\\'l('A P.-.s1~1 81st scri,·c dn Roma:
Qunndo vi\\'cvo ad OmeJ!na, mi ri,·ol~e,·o so,cnte
al mio cnro concittadino Don Andn,u Bd1mmi,
~cpoho nella chiesa parrocchiale, ed Nu csau-
ditu. :'\\ln que,,t'anno ho rice,·uto una 1m1zi,1 par-
t1colare che d ...~idem seS(nalarc ~lio fir.:lm ~.-mbrava
doH:r tronc11re l'uni\\'crh1t:1 in medicina Per un
esaurimento nervoso. Anl!o,ci11tn per il ~110 av-
1 cnire, lo 11l11d"i o Don lkltrami. Da ulloru ri-
prese cora111(ifl e fo17,3 e potè dare i 14 es.Jmi che
l(li rtlàllCS\\'ano, rnnsegucndo la laureJ .i tempo
di record. '.\\.e rendiamo 11rnz1e al caro Don Bel-
1r11mi che ci h11 esauditi m forma cosl pit:nu
Lo tig1111ra ANSll'A 011cc1 ved. ToNt attestu: Lina mia
nipote, lo QCor,,o ottobre, "enne a Rimini per
farsi ,·isìrare da uno specialista, sentendo dn qual-
che tempo 11rnv1 disturbi. Il dottore tm\\'ò che
11\\·c,•a unu ci~te e disse che bisognava operdrla.
La povercttu, che aveva umi bambina di due mesi
e un bambino d i dieci anni che non cnmminu e
non parla, non si sarebhc mai decisa u lusciarli
per entrare nell'Ospedale. lo che sono molto
di\\'Ota del Scr,o di Dio Don Andrea J3chnuni,
11Ji nffidn1 quc~ta povem mamma perchè la fa-
cesse g-uarire senzo opcruz,onc. La amzin venne
,. prom.1mcntc. Perciò la nipote e io non ce!l.~iamo
d, ammirare la bontà d1 questo Servo di D10.
Lt, s,,:norn RosIITTA Ao:-.1om seri\\ e che raccomandò a
Don Beltrnmi una person" u lei tanto c;1n1, orte-
nendo che trovasse, dopo luni;,,a disoccupnz,onc,
il sospirato impiego.
Lo 1ignora Coi,.;c1,: t'TLNA Brn11so (Paternò) ro,nde
pubbliche 11:rnzie al Scr\\'o di D,o Don Bdtram1
che si è dc11n1110 di aiutarl.1 n superare una grave
difficoltà, per In quale en1 in tnnra ansia.
LITTIIB
CITTILICII
"111N mm,,
Gr1111,,10:
Dou. GIACOMO :\\luz,C'ASA
EPOPEA DIVINA, xm . DIHru:ùone di NlnJve e di Oerumemm.e L'esUJo.
Rt1.Jltt unnuni.'itur la ro11tuhu1z1onr di qut1t·nfWrn, rto,,a,a JaJ Ponrrficio r ttiutn U1blico dr &,r,tJ ,wr dr•
srart 1'1mrrruamnua d1 fJUOnfl apprr.:::a"" r11a e. l'tsitmo ·Jutou. P un t'Ol.umdto du si l~Mf!t ,uJ MtHto di
u,1 t,mmn:o 1tvrùt>.
Pl!lllllmo occasiono 11cr raccom.anda.re a lu ltl I Cooperatori, che oneoro non l'aves•~ro w llo,
l'abbonamento nllo LETTIIRf CATTOLICH! In quesl'anno CcnLuiarlo della medesime (1853-1953).
~= . lndmzurc .irh ■hbonamcnu (hai,• annuo L. !(oo ..,m.,,m•1e I,.
!::stero, rnnuo
L. 1000, at-mntrale L. soo) àll'A1nmmistniz~,n., delle u11u,~ C1J11DlidiN
S. l·~. I.· Con.o n~u:ina !\\l.1ti.:hcr1t• 176 ~ T'nnm> (7.2-:;l • Como Cnrrcnre P()-\\lalC" .11171

3.10 Page 30

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- ......L..........a....--....P....e........I...........-... (
\\
............. CD.__l'IOX
-----I -...
(Figlio del gran Cacico Emanuele Namuncurà,
nato a Chimpay il 26 agosto 1886, morto a
Roma I' 11 maggio 1905).
{,a s11111nn'm, MARIA UARRl'HA {Mcn<loza- Arµcn11na)
anesta che la mnmmn. sentendosi mal di stomuco,
~i sottopose a una radioJ!r.ifia, dalla quale risultò
trattarsi di un tumore. I .a fill'h,1, afflitta, ncor,e
oll'interce.sinne di Zefirino "1,ununcur:i. Dopo 20
l(iomi d, forndn preyh1ern al suntmo della Pata•
µunia, hl nmrn1m1 entri, ncll'nhpedale per l'mter-
venw chirurgu·o. Quale non fu la merov,µJiu
,Jella figliuola quando il .:hirurgo assicuri,, dopo
le analisi del c.iso. che ,J tumore era scompar,o !
La rnamm.1 usci dall'osped.tle ,. non ,ent, p,ù 1
intorni del tumore. La li1-:li,1 unisce I.i prima
radiografia, nt·lla quale l,1 scicn,;1 meù1c.i u-.,erva
la pre~enza di un cancro. llmurozrn il Servo di
U,o e pregu di pubblic1re lu i(ruzin.
l-'1 Di,~llriee Suor Ho.sA To,-.ò, {Lomodoro R.) ~crÌ\\e:
Zefirino mi ha sah·ara I•· <"o~i -,sclama,a piena
,h giom I,, hamhma Stefoni,, lh,1tiez nel lasclllre
l'ospedal,·. Gmvemente infermo, spedita da, me-
die,, ha pun·m bambina 1-(ioccrn nel suo ll·ttino
più morrn che v,vn. I suo, J?enitori, po, Crts~lnll
.ihitanti dc-fin zona dcll,1 Cordil-(liera ,I\\C\\,tnO
venduto qud poco che aH•,·nno per curarla. t_,
loro desola~ionc al ,edere la loro piccinn n!lc
soiilie dcll.1 morte, ero inclt-scri, ibile. Fu nllom
, he una sunrn tlcll'osped11lc P<>RC la cosa nelle
mani di Zelirino. Con piena confiden?.a e foJc
mgenun le fcui tmn~iare unn reliquia con un
po' d'acqu.i. L>a quel 111orno ~telania commc1ò
a migliornrt·. Prima di u,l'ire dull'ospedalc, pote
essere prepnnlla nlln 1• Comunione, che fece con
fervore di ani,tcl1). E poichè unchc i genitori non
l'avevano ancor futta, la bnrnbina li aiutò o pre-
pararsi all'otto sublime.
S. RPOUl'IIA (Pontedera) dichiara: Mi~ rnn1,tlil', clw h,1
70 unni d1 età, s, ,11nm,1lò di una nwlàttia nervo,,,
,·hi; le tolse I.i conosc1·nz.1. Uopo ,oln qu,111ro
l!iOmi, pare,·a un ,:adavere. I \\'ari 111cù1c1 con~ul-
hlll non davann ,1lcun11 speranza. l n 111a1tino .,lk
tre In credernmo perduta, ma mentre m,a IÌglia
Angelica, con~ult:l\\'ll tdcfnnica.men11· ,I mcdkn, il
,mo huon nipote prese l'irnmai:mc ti, Zefirino e
la mise ~0110 il J?Uanci~le, mentl'e 111111 1 present,
pr,·1ta~ano il ::jervo d1 D,o. Si , ,Je Jllorn l'inferm.,
rc,1uirc, ripr.-ndcre u re,pir:tre e ri\\'ivcre. Il mi-
l!hornmcnto prt1urcdi rapidamente l.1,u.·iandu ,1t-
wn110 ,I medie,,
Ci lzauno scf}nalafo yrc1 z i e.
ottrmttr prt 1'1ttltrcen1u11, ,I, Jlaria .1110/1111,-,r, r di S. (,jn•
t·m,ni Bou<1, ili S .•\\l,,r,11 \\111::nr,/lo e tlrg/i <1llri Scn·, di
fl,n - a/rum hanno am·hr ,nnato 11/frrfr td ,:11mo.fwr no
sunlt Alt.nr d, r,nJ!r11:,iamr11ftJ
J. se_(llll'nfi ·
l\\. <.:., ,\\cca,tello L.. \\t't1' S. 'T'., .\\11hl'rlln !\\., ..\\1.-.,m
E., Allem,inJi, \\Jo,s.1, ,\\mcrio \\I., ..\\nclrc1 ·\\ , ..\\ncm11,1to
R., ,\\n,11,-u11, Gallo { .. \\,d,icm \\1., \\u1,1nt" '\\I,. Jlaldi·
,an L., Ila« , <:., Bern~rJi <.:., IJ.-r-ano .\\., 11,rcul, n., R.-r-
1olotto R., Ui.a.nco F 11,.mco H.. Dtanco {• lloasso C.,
llo<llltò E.• Borris F., Burcllo A., lfor,Jln \\, Jfoscu T ..
llo"10 ...r., lic.b~ano A., Tinssclll l\\1., Bo-."IU T. 1 Drag11 lt.,
Brcttu P. l' ·\\ . , Brezza ,\\., Brncc·,,rdo H., Br,,dn (;., llrurwru
F., nuriasco Fr. e C'., l'unAVC~IU l\\l., Cururnni.:nu ·\\~. Cur•
minoll 1\\.1., Cu•etta G., CattHr<llo D., Ca\\'•lln S., Caz,ol,n,
1\\1., (. on• IL Ch,abouo (,., Gh,appcru Ci., Cribrano-l'o•
chtnmo, Clara '\\I.. (.'oniu111 Celoria, l'iu h111, Poruoaru
Prcd•· Cord,ro :\\I., Cu,c■t....lln ..\\., C..rnula I l' T .. Cu-
niher11 \\., Dassctto P., l>c .\\mbrogio H., l>d Teno '\\I..
Dirtttnct· ,.\\silo-nido d, R1\\'•rolo C,m.t\\,·,,, lluliani, Fa
mighc: Alba, Au<linn, llcrta~nn lio, llcrcern, llulletla, l.'ut•
tino, J•.,rino, Pisano e RdH1gliuri; Fenoglicui T. F'ilippi I.
Filippini '\\I., f'untan,m, (; , f'r-.inc,·,chin, I-., Garcm '\\I
Garron< \\ .. Gatti \\I., C;.tnlli A.. Chiotto li , C:iach,nu .\\..
Gi.a(;onr P .• Gtbdli S., (;1J.1rdo C.• Gin\\,1nn111i C., Giovan-
nmi U.. GuroJ .\\., Gr~n, I.., Gu1didmo l'.. halJi P. La-
, at:tna R.. Lazzarc,chi G .. Ll\\d, C., Lu,., L., '\\laµn, I..
Marcl11110 H., l\\larengo "1., M11rocco V., :\\lurt,ni F.., 1\\la,pol,
M., Mnucn G., 1\\lazzucco l>n l l\\las G., I\\.Jt,11,n1d1 F., i\\lci-
,n~ nnrdi H., \\.1,•ssa L .. vltchdunc G.. :'olod,•,11 T . l\\lontur-
...,mo <.:., ,1or:-;ert1 E.• i\\1u,~o P. :'\\asi U., '.'\\i\\\\'One F.•
I. '•" I> . \\., Odcll, { . Cllu\\'a G., 0111,,.l,·1 e;,, Paro..l,
f., J_.■,uJ, L. Pa.squero \\I l•czzana \\1.. Pic.~4.-0 I-:.,. f-'10\\l'.n&
(;., P,ct,1lu11a L., Pou, .\\, l'u"wlll :\\I, (Ju■r,inta B.. Ra,-
mond.. \\ Hamelli C, L.• R~mc.-n '.\\I., lh·ntla T .. Rop.-tt,
E., R•p•tt• 1\\1.. ll,cc, Jott '\\I.. Rirn1ld1 Sr \\l. I .., R,rnora
I'., R,vulu C..., Robine, J... lt11hn1l1 1\\1., Hc,1111111..J I, 11., Ro111A11<1
C., Hos .\\., Rn,-gi R., Sai.:H,·111 \\i., Sah·, 1\\1., Supino 1\\1,
Sappa !\\I ('. Sartori \\ s,,.l11fint11. S.-am111t A., S,hlc-
rundi
C.,
S\\.la\\:crano
L.
1
Sc.·v:,tJiu
C.:.,
G., Spucornu G.• Stdlo1 ;\\I., S1rnforin,
S,u·j,10
1
1\\1., Str,1110
Spintll,
<,.. T:a•
bonc O., •ramaa:nont' F. l"in-ul:tda .:'\\1. c S., l 'na matnnu,
l:na 110\\·1zn1 I· :\\1. .·\\ ., \\',,j \\1, \\"aio E.1 \\'\\tlsl•(.:1.:hi :\\1., V.u1-
don1 1\\1., \\'nldno A., \\ 1a110 S .• \\ · u1~s.unc ·\\., \\~11:l1no ~J..
V,smarn {; Znnnm· (; ,. H. Zucchcc1i \\I
Rm'<'fJUHmr1icuno 1•u/rlmnente nl/e 1»·eqhiP->'f'
di lullt i .In ,11 ,li ~\\furir1 lu,ìli11tric~ ~ ,J, .,.. f,w,wm11 80(((>
Jr parlùofori 1ntr11zwm dd/,. (t-;.fnrnh pr, un
A11drr'" ..\\....\\ngcla I ll~nch,ro A. , \\ 1 IIJm>n•no '\\I.,
llarlolin, R. Bona R.. llrc,z11 A.. Brun..io I·. l 'antnn•
S., C:nv11llo li., Comoi.1111 1l., Drmu C'.. luetin, I-., ( 'ra\\tnn
G .• {'r1,t1no G., Datri ('.. 1).-llino .\\., llul« ' l'.. l'an11~!io1
R-:h.11irtli.ati, Fcnero 1·., Fritru·•·,,·hini H.. 1,·runn.:·~t:tti R.,
Furl•11,110 t'.. Fusi T, G.,. s.. Galtium· :\\I., l;,1)10 E., G,1I-
Jnprtt:a O., Gas~ino D~ Gil.1rJu G., Gro-....o L ., Lt"unt'. .\\1.,
~lai..l'Ti~
I.
1
l\\1ainc:ro
L,
\\taino
·\\ ,
\\làll.t~"t·rn ,~.,
:\\taoni
C. Ma,ncll, G., ;\\13.7.za \\I., l\\1,d,urc O., =',Joronc .\\.. :'\\Jun.,o
:S.., Montar,ino C., Novar,·,r l'\\!., Oli\\., (,., Ot1oli:1 \\1.,
l'crc,vullc I.., !'radono M, 1-'rn G., R'"'" M , Hozzm, N..
Rohba ., Hocco C., Suppu 1\\1, (.., Sanori I•:., Sordclli l\\l,.
Stello '\\'I.. Tonotti ,\\I. I, .. Te.,.11orc M .. Trucu A., Vacca
L. e ,\\I Zuppmi A., Zucco.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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BEATI I MORTI CHE MUOIONO NEL SIGNORE
SALESIANI DEFUNTI:
Sar. ALESSANDRO DE STEFENELLI, nuto u Fondo
(Trenw), t • Trento 11 16-v111-1952. a 88 nnni.
L'incontro fortuirn con l'Arciprete di l\\1tzzoJomburdo,
ardenk c:ooperntore salrsiano, ~li proeun·, la ,::ntzia d1 _corn-
t->Ìèrc g-li ~auJi a Valdnccn, ùovt• 1 frequenti contatti con
Dun Bo.;,co lo nrirntarono Jc.c i~amcntc verso I.a SocielÒ
Si1lesi,1na. Sd 1881 ricevc,·a l'abito h1lurc dalle mani del
Santn t• nc>J tre anrn '-lll·ces~ivi si approfondiva nelle sticn:te
predilette: maten1aticu, fisiènt chimica. s;cchè, quando
1·,n~ÌR"ne fi:-; ic<:> e astronomo Padre Denz.a pregò Don llos:co
d1 fondare in Pmaqonin una re!lc Ui 0!1Servotorf mete-reologici,
il nostro santo Fondatore scds.e per questa iniziativa il eh. De
Stefencll1. Non ci è possibile parlare qu, delhl complessa
opera svoha da questa rr11rabile figura di pioniere ed, mis-
sir;mer in. Ricorderemo !\\olo In co~truzionc d1 un canal e idrau-
li.-o, che porta le acque di quatLrn fiumi alla colonia dn lui
fondata ~ c.:he fonn~ l':unrnira.z:iont! dei tecnici stes!:>t J><:r la
grnndio.s1tit e perfezione ddfopcni. Nla il merito ma~g_iore
d, D. Dc Stefondli fu qudlo Ji essere staro un salesiano
~Ct.'ilndu il t:uort.: di Don Bo•K·o. Quando, infatti, si parlava
dt·~li ah, riconoscim~nt i avuti, ùdlt: sue decorazionj, <ld le
località in .·\\n,1:11ntìna n~cant1 tuttora il suo nome, egli Uttri-
huivu tutto a quella che riconosceva ~un unica ,.-!loria: es-
St:rc ~nh:siano e rni!\\smnario t! nver goduto la prcJìlcz10n.c
t dd sento Fondutore.
Sar. DEJ'.-ISSJS GIUSEPPF., da Trento, Rodeo del
I\\ lccl,o (r\\rgentma) il z4-1x-195z a 711 anni.
Sac. G ..J/1/A ISifJOUO, eia T,basora (Colombia), t e
Boi.:otà (Colombia) il 1\\l•\\111• 1951 a 78 anni.
S11r. Dff'INA Gll"SF:PP/ì, da l:lori:o \\'alsugnna (Tren10},
t " M il ano il 6-v11-1115z a ;6 ;1nni. -
Sat. R.·1DICE F.RMINIO, da Lentate Su l Seves<> (:\\li-
t lonn), II Miluno il 2 - x- 1<)52 a 69 anni,
Sat. MINET1'1 (;f()~·.4NNI, da Colonia Aurelia (Ar-
gt,ntma), t a Samo f't' (,\\.r,:c11tina}, il 10-v11-19_,;2 a 47 ,,nni.
Sac. LOPA VITTORIO, da Roiann (Campoba.s,o), t u
Castellummare <li Stabia (Napoli), il t 3-X-1952 Il 4 2 anni.
Sar. J\\dARTJJ,; HDO:ll?DO. da Generai Villegas (Argen-
tina), 1' n Torinn-R,-baudengo, 1'11-,•111-1952 • 3z a nn i.
Sor .,roSCHE1TO ALDO, da Trccastagni (Catan,e),
t a l\\lt·ssina, 11 9-111- 1952 il :!9 anni.
Cnml. UUSSO MICJ-/ELE, da Aclrunr, (C'1ttania), t a
S (; reg<>rio d1 Catania, il 4-1x-1952 a 83 ann,.
Cnw/. TALLO.I\\,' / P.-/Ol, 0, da M<>n1ulcl<> di Voghera
(l'a, iu), t a Trento, il 15-\\'-11152 a 82 anni.
ruad. SASSAII:Q G I OVANST, da Nc\\\\•Y<>rk (S. l 1.),
t J Vi,rnnud (Ar~entina), il 31-v111-H1sz a 71 unni
COOPERATORI DEFUNTI:
.lfons. LUIGI SENIA Parroco di Scanzano (Napoli),
t il 22-vm-1952 n 69 ann,.
Sacerdote trn i più zelunti della Diocesi d, Castellammare.
profuse tt.»sori d1 bontU e d1 zelo nel Juvoro per le u.n11ne,
~recialmcn1e trn i giovanj e i povcn, traendo dagli insegna-
menti ùi Dnn Busto forza e norma per il suo ministero.
Decurione dei Cooperatori prin1n e D ,reuore Diocesano
p,1i, fu ~cmrre pre,t:n1t: ad ogni numifost..·u~iQne salesiana.
I ,a ~ua !<-c:on1pnnm non è ~oh> un luno p~r ta DiC>Cesi, n10
unt:.hè per lu Pia 'L'nionl" <lei Coopcnaori.
Do11 ROOOLFO .H01. 1'EJ\\:I, P:irroco di Cilligliu (Va-
rescl. Il 10-x1-1952.
I parrocchiani cli C1ttiidio pinngono la perdita del pa-
store 1dci1le1 del padre buono <lelle loro anime, ma anche
; Coopcrntor1 Snles1ani hanno perduto in Don Mùhcnì jJ
Decurione zclanrissin10, instancabile nd c.liffonùcre J'an1orc
a Don Bosco nclJa sua parrocchia e in quelli.. della zona.
La resta d1 Do11 llosn> a Cit11,rl10 cm cclebratn og-ni anno
con un l.·resccndo rnlc èhe oggi le festa più solenne, che
attira i redel, da tutte le parrocch,c vicine, e proprio quella
d1 Snn G. Uosco. Per questo g-li affezionnl , purrocchian1,
,·icin1 t• luntuni, in cambio di fiori, homno iniziato in suo
onore r suffragio nn,:hc- una llor~a \\ ·tis5iOnarin salt'sinnn.
t • 1)1,11. Flil)ERJC() SUR.-1, Carmt11rnnla il 23-1<1-1952.
Era chittrllntu 11 il medico dei J\\o,~e:ri» pcrchè rirestò gra-
tuita.rncntc la sua Optra in favore dei ricoverati dc.tla Pie..
cola Ca.sa della Di.,ina Provvidénza (Cottoleng1>). A1u-he
con i Salesiani si mostrò s<.:nlpre assai generoso pre,qtanùo
loro la sua opera B!tl()n•volt• e g-ratuita.
30 ~
Comm. FILIPPO MARTINENGÒ, t a Roma il 25-x-
J95z.
A.nuniratore Rincero di Don Bosc(J e della sua opera. ebbe
un.a panicolilre prcdt.lrzionc r>er la nostra Missione del
Ginppone, che ;lÌUtb sempre gcn.crosa.m.ente con 111 raccolta
d1 arredi sac.n. libri e indumenti.
G/USF.PPE GALLENCA., t a Foglizzo il 27-,c-1952 a
76 anni.
Uonio di granJc fede, si gloriava di av~c conos.c::iuto
Don Bosco e cli essergli andato iucontro nella sua prima
visita n Foglizzo nel 1886. Aiutò sempre, anche material-
mente con la prc'lltuzione gratuite dell'opera sua nelle vec-
chie e recenti costruzioni della casn ••lesiona locale. l'Oµcra
nostra, e fu felice quando potè dare alln Conwegnzione
Salesiana ,I suo decimo fiiilio, Don Angelo, che attualmente
lavora nella Seirrct.erin d i Stato. S. E. Mons. Montini aveva
comunicato oll'inferrno la benedizione del S. Padre con
un nffcuuosi~sin,o tele~ramma.
MARGHERITA OL.-l(;NeRO 'IJcd. FRANCHJ, t a
Carnglio (Cuneu), il z-x1- u152.
Fervente Cooperatrice sale,;iann, volle ricordare anche
in morte le Misqioni c;alesiane, destinando aù e,;sc la m.t~[;ior
parte <lei suoi beni.
LUIGI TR.IVE'l.L.·ITO, t il 15-~-1952 a 90 nnni.
La sua. rettitudinè e il suo carattere leale 1sli l~auwarono
la stima e l'affetto di tutti. Ln sog'(ia e sana educazione tluta
alla numerosa prole gli recò nnche il conforto di un fi~lio
sale:-;mno, )'attuale Direttore ddlo Casa di Trento.
Gl,-ICOMO MOR•.JTELLI, t a T rento il 16-vu-1952.
Otti1no c-ri"tiano e padre <l1 f.amig-lin, scrupolosamente
esano nei :;ur) 1 doveri, meritò di passnre g li u lt au1 4 anni
in una casa di Oon fiosco, al quale a\\'cva gii\\ donAto il figlio.
.?NGEl, lNA STRJNG,JRJ ;,, PAOLI, t a Nannu ,I
IO-Xl- 1952 a 72 nnni.
LH sun fede viyissirna1 alin1e.ntata da unn pietà sentita,
e il 1-:uo cristia.no umore nllu famig:lia lt: O\\crirnrono la grazia
di quattro figli rdigiosi, due dei quali seccrJoli sele.<;iani.
GIOVANNI CONCORDI/I t Saludecio (Forll) il 17-
1-1952.
~i è serenomente ,pento ali'eti\\ dj 84 anni. Ndl'aspc1ta-
t 1va della morte ripeteva con,inuamcnte: Don Roseo rn1
\\'iene mcontro •. I lo dato all'Istituto delle Figlie d, Mana
Ausiliatrice la figl iuol:t S r. Ma ria.
Bf:UTOLA MARI/I red. CARDANO, 1- a Palestro il
25-X· I 952.
Povera., aiutò le opere sale.siane con 10 prcgh1cru ...- l'uro-
stolato della parola. Due nipo1i ira i lìgli di Don 13osco e
un,1 nipote tra Jc FFg1it.• d, Mario Au~itia1 rice devono, in
gran parte. le vocn~ione aJlc sue preghiere ed t:sorte7,ioni.
SORRENTINO CATELLO. t a Providcncc (U S. A.)
11 18- vut-HJS2 ~ 50 anni.
s~mpre memore dell'cduc-.i.zionc ricevuta, hcnefiC'ò la
no~trn opera in ~ord An1cirico e 1t Castella1nare, dove cril
sts10 aJIievo.
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI:
Almermi Emanuclla - J\\J!tolfi Pasqua - Barbero .V(,111co -
Jl11ss1,[{nana Uon Do,ncnico - ReronJo ~tac.stra Carmine- -
H,anchi Giulio • 111<.ldau l\\clcle - Buffo Giuseppe - l:lril(lia
cav. Francesco - Buffa Mndd;tl<•na - Caldi Antonio - Calia
l\\ lnriangela • Canali Cun. Don E, a ri~to • Cantore Edourdo
- (.'nttaneo Armida - Ccrcsoh Antonio - l'.h1odin1 l:immu -
Colomboni Rosa - Cont,:rno ~tba~trnrm - Cnstald1 Ermm1a
- Cubito Margherita Dc Ris Angela - Oi SteCsno Giuseppe
- E~idr Rosa - Fanti Cesira - Ferrnrio Cldia - Ferrero Mar-
gherita - F loris Pasquale - Garrone Teresa - Gi;dio To,
N,aalina - Ilari Lorenzo - Mambrctll Carlo - Manfredi
Clementina. - Milt.-si rnaeci,tra Catcnna - ~Jurchisio Lucia -
J\\.l.trcon, Giuseppa - N111rtinengo Margherita - !\\.la.,sclla
Mnrt:htrihl • Muzzucchi Silvio - Mccla Murio - Messa Anna
- Mocl:tno Cristina - J\\lusso Crn,wforo - Pampuri Giovan-
ninn - Pap1s Formica (da - Pduso Lu1~ì - Penna Felicita
- Perego Carlo - Pcrucca ì\\1art,thcrita - Pesola Giovanni -
Protn A111cllo - Proto Gmseppe - Ravotto G,acomo - Ro-
ldncli Margherite - Holl,n, Manu - Rm·eda I·cltcc - Sal(q10
(. aterma - :-lalvini Anselm, Ida - Snrtor, Angela • Savatano
Anrnniu - Scansi •ron,a.so - Scrt!rnin 81sson ~lnria - Sent'st
Augusto - Tonon, Elia - Toz7.1 G ruseppe - Vivinni Ludo
\\Vin<lL"r ~unzmtma .. Zundla Va f1s Lucieaa - Zant P,e-
riria - ZJnoli d»H. Luigi - Z<1bele Au1:usto.

4.2 Page 32

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Borse complete.
Borsa GESÙ, GIUSEPPE, MAR/.4 SPIRI IN PACE
CON VOI L'ANJMA MIA, a cum di N. N. tramite
Direttore 1st. Salesiano (Milano) - L. 50.000.
Borsa ZIGGJOT"J'J D. RENATO (2•), a cura dell'ex allievo
Clauuio F. I.. 50.000.
Bnrsa GIRAUDI DON FE:DELE (3•), a cun1 dell"ex allievo
Claudio F. - L. 50.000.
llorsa IUN;ILDI /J. F/l,/l'PO {27•) - Somma pr<>c. 43.320
- Ex. ali. Claudio F. a compimento 7000 - Tot. 50.320.
Uorsa JUCALDONE D. PIETRO (4•) - Somma prcc.
31.855 - Ex ali. Claudio F. a compimento •~• ' 45 - Tot.
50.000.
Rona!I FRATTA OTTORn-.:o r,.pit,mo, da purte dei SUOI
Carobin1<·n del P<>di<nru - Somma prt'C. 30.000 - A com-
pimento 2+000 - 'l'M. 54-.000.
Borsa M .•lf'Sll.f,ITRIC/i E S. G. BOSCO flre![ut, pu
la nostra jflm41/1r1 e rl,/1111/i, a cur• di E. R. \\'. (Parma)
- Somma prct..'. 41 .ooo - N. vers. , 0.000 Tot. 5 1.ooo.
Borsa il/. AUS/l,IATRICE S. G. BOSCO E D. RINALDJ
- Somma prec. J8.250 - Sorelle Provuti (Pavia) 11.750
- Tot. 50.000.
Borsa 'li." AUS!l,JATRICE, S. G. BOSCO, D. SAr"JO,
,n rmgr. ~ guari~ionc <l'un familiare, a Cll.r'cl di G. R. C.
(Ravenna) - Somma prcc. 25.000 - N. ver.i. 25.000 - Tot
_Cj0.000.
Borsa PARCF. .\\Jllfl DOMlNE - Somma prcc. 40.000 -
.:'\\. vcrs. 10.000 - Tor . .50.000.
Tlorso FOC!IF.S.JTO GJUSEPPE, n cura di D. Dortolo
Forhes.ato ~ fam. - Somn1a prcc. 12.000 - N. vcn;. 40.000
- Tot. 52.000.
Uorso .V. SJG\\'OR.I DI LOURDES E S. GJUSEPPE,
a ~ura dcli• Cont. t\\laiola (C•stelnuuvo Tornu,;1) • Somma
prt:c. 40.000 .. ~- \\:e.rs. 10.000 - ~,l'ot. 50.000.
Borse da completare.
Borsa MADù.VVA Di LOURfJES, a cura del <.:an. Raf-
faele Ahbat.aniido (Avellino) - Somma prec. 32.6o1 -
N. Vt'rs. 4000; Frnn~esco La Luna 100 · Tot. 36,701.
J3nrs11 M. AUSIU!lTR/Ct: ES. G. BOSCO SALVATECJ
n cura di Acquoronc Lorenzo - Sonlmn prcc. 11.230 -
Emma Po-~zo 10.000 - Tor. 31.230.
Borsa l\\11. AUSJLIATIUCE ES. G. BOSCO VHGL/ATE
SU NOI E l NOSTRI CARI, a cura di H. C. <Ravenna)
- Sommo prec. 39.200 - ::-.1. vcrs. 5000 - Tot. 44.200.
Borsa M. AU.YILIUM CFJRJSTJANORUM S. G. BOSCO
S. 111AZZAl?ELLO D. SAVIO D. Rl.\\'Al/JI, a cu ra
d, A. D . C. (l'nlcrmo) - Somma prec. 8000 - " v~rs. 5000
1'01. 13,000.
Borsa N. S. DEI, S. CUORE DI GESÙ E SALUTE DE-
GLI INFERMI COAFJDO IN TE, (2•), n wrn d , Zaira
M?~"• (Cagliari) - Sommo prec. 28.500 - N vers. 2000
- 1 ol. 30.500.
Borsa Ofl V()! 1'CJTTJ SANTI E BEATT F. SF.RFI
DI DIO SALESIANI Pl?EGA1'E PER ME, a cur•
di G. G. (Tnrìno) • 8omn1.1 prcc. 2200 N. vers. 500;
Dal Forno l.in11 500; Mancrba Lucia 1000 - Tot. 4200.
Borsa 011 CUORI:: SS. Dl G/•."SÙ E M AUSIU/ITRWE
ABBIATF. P/ETA /JJ T. P. (G~nova} - 1° vers. 1000.
Borse POLL.·l D. EZIO (J"l. a cura dei cuniugi eoop. Al-
berto Besozzi, M Gonella (Varese) • Somma prec. 3.1.;oo
N. vcrs. 5000 - Tot. 39.700.
Borsa RI TLOP PROF. D. IGNAZIO - Sommn prec. 13.000
• Avv. Luigi Gallinon, 10.000 - Tot. 2~.000.
Borsa !?OSSI TOFFOLONI UNDII (2•), m suffr. a cura
dei tigli - Somma prec. 14.500 - N. vers. 34.500 - Tot.
49.000.
Borso RINAI.DI D. Pll/PPO - 1° vers. Dernasconi Bruna
7500, Coni Piernino 500; Baluan Lavinia 1000, Suor
l\\'Iop1)l,'THltli Anna 8680; Malvicino l'\\icolina 200; Mnlvi-
cino Bruna 300 - Tot. , 8. 180.
Borsa R!CAI.DONF. D. PIETRO. in m~moria, a cura
dcll'Ass. cx ali. Lul(o Roma~na - Somma pr,;c. 5000 -
Coniugi Gnb•rio 500 - Tot. 5500.
Borsa RJNALDI D. FILIPPO fondata dal Comn,. Lu1111
Amcglio - Somma prec. 35.000 - N. vers. 5000 - Tot.
40.000.
Borsa UOSSINI LINO, a cura di Pozzi F. ex ali. falegnanu
ven~. 2000.
Borsa S. LUIGI, a cura d1 Arnald 1 di Balme Eleonorn -
ver~. 5000.
Borsa SAVIO DOMENICO BEATO, a curn di E. P. (C.1-
scrta) - Somrna prcc. 10.000 - D. 1\\. 1000 - Tot. 11.000.
Borsa SAVIO DO,\\lENICU BEATO, a cur~ del Parroco
Cocco Francesco (Sassari) • Somma pre<. 2000 - :-,;_ vcr.1.
1000. llocllu Ag1wsu 1Soo: UoninscJ{na D. G. Parroco
1000; Fam. Oc 1.uigi 2000; Anna .\\ltavilb 500; Tirìdui<zi
O. L'ilo 1000; Dosso Ester 500; N. :\\. 2000 - Tot. 11.800.
Borsa SA I'IO I DA - Somma prcc. 20,000 - s ~v,o Os"aldo
5000 - Tnt. 25.000.
Borsu S. Tl?l?ES.-1 LJRL B. GESU (11•) - Somma prec.
2R.745 - Riscioli :\\!ar ia 250; Giacomo Bignotti 100 -
Tot, z9.095.
Borsa S. Gl/.'SEPPF. (11•) - Somma prec. 23.023 • Verbe-
rone Teresa 1000; L. Z. (Gnri,ia) 17.000 - Tot. 41.023.
Borsa S. rUOl?F. DI GRS(' H . -J. ITSIU.4TRIC'E O. BO-
SCO, a wru Ji \\'arettn Francesco - Somma prcc. 10.000
- Anna Fabbricotti 3000 - Tvl. 13.000.
Borsa S. rUORF. DI GESÙ M. AUSil.TATRICF. D. BO-
SCO ES.'IUDITEJ11, a cura di N. Vdknniu (C:rosscto)
- Summa prec. 25.700 - N . vers. 3lloo - Tr>t. 29.500.
Borsa S. CUOl1E Vi Gb.'SÙ JI. AUSILIA1'1UCE D. BO-
SCO, a cura d1 l.euz,a Vittorio Bolla (\\'erona) - Somma
prec. 20.000 - :\\. vers. 7000 - Tot. 27.000.
Borsa SS. TRl,\\lT,I M. AUSJLI.•ITIU('F S. G/USHPPE
D. BUSCO SAU'.-/.TE /.A .\\11.-/. F.-/.,\\llGT.IA a cura
d1 C... O. e Franre,,ch1 (Udine\\ - SummJ prcc. 5000 -
N. vers. 27.000 - Tot. 32.000.
Bnrs.1 S. CUOJW DI Gb.'SÙ .\\1..U'Sll,/A1'/UrE D. BO-
SCO D. ORIONr,, a cura d, Stoppi1111 Allwrtinu - Somma
prcc. 6000 - '-· ver,. 4000 • Tot. 10.000.
Bor;>1 S. :\\J. M.IZZ,IIU:I.LO l'RO'/'H.UGICJ, n cura tielle
tre sordle C,wnllotti (Alessandria) • 1° vcr,;. 23.000.
Borsa SCHLAEFER D. GIOVAJ,n,·1 (2•) - Sommn prec.
66oo · A. D. L. 5250 - Tot. 1.850.
Borsa SATTA GJOJ<GIO H MAIU.-liVO, a curn di Lu111i
Satta (Cadinri) - Somma pr<C, 12.000 - N. vcrs. 1000 •
Tot. 13.000.
Borsa S. FR.4NCHSCO DI SALES, a com di G. V. (Ve-
nezia) - vers. 25.000.
Bors• S. CUORE DI GESÙ TU1'1'1 I SANTI E FFDELJ
DEFUNTI, a cura di D . .-\\, (Torino) - Somma prec.
28.550 - N. ,•crs. 4250 - Tot. 32.Soo.
Borsa S. G. BOSCO EDUCATOllli LJ/iLLA GJOl'ENTU
CALABRESE, cura del sac. F. Giorln (Catun~aro) -
Sommo prec. 27.987 - N vcrs. 16oo; Aurora Giorla 100;
Giovanni Rana 50; Franceschina Cutruzzula 250 - Tot.
29,987.
Borsa S. SEBASTl ANO, in suffr. d, Scbasuano Donino,
o cura della ved. Massa Marta /Cuneo) • Somn,a prec.
10.000 - N. vers. 2.5.000 • Tot. 35.000.
l:lorsn S. M. MAZZARELLO AIUTdTF..'11 a cura di
Raffoele l\\ Iorg~rue (Ron1a) - 1c> vrr:s. 10.000.
llorsa 1"<)RRESIN .~CHILLE, ,n suffr., a curn di T. Ita-
lia (Padova) - Summa prec. 10.000 - .N. vers. 5000 - Tut.
15.000.
Borsa TUBJ.\\() GJOVANN!l, cura di Pcllemno Rita -
Somma prec. 1<,.000 - N. vers. 9000 - TtJt. 25.000.
Borsa ULLA SILVIO, a cura della madre U. Fiorinn -
Sommu prec. 30.250 - Ce>nlugi Actis 2000 ... Tol. 32.250.
Dursa VOSTJ DO.VS ·/MUEl.E (2•) - Somma prec. 2<J.obo
- Bettini Paolo 6950; Boasso Emilio 500; Julinno Gu,do
500 - Tot. 37.010.
Borsa V I GN.11 Pl?OF. ILDA TAGLIANTI (Cuneo) -
Somma prcc. 32.400 - Toselli M. V, Taeliant, 2000 -
Tot. 34.400,
Borsa ZORTE.4 D. CET,SO, i soci dell'Aux,/11,111 ricordando
11 loro ns:.istente - Somma prcc. 37.000 · N. ven;.. 5000;
)uliano Guid<> 5000 - Tot. 47.000.
Borsu M. AUSILTATRJCE E S. G. BOSCO, a curn di
Gavazz1 Irene - Somma pre~. 20.000 - Leb>'11to Ferrero
Anna z6.ooo - Tot. 46.000,
I A utorizzazione del Tribunale o, T orino 10 data 16-2-1 949 - n. 403,
Con Approvazione Eccksiastica.
Olf. Graf. S. E I. - Direuorc: Dott. D . PIETRO Z.bllBtNO. - Cumlirett. respons.: D. Gorno f AYIN I via Couolengo J• - urino (709).
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