Bollettino_Salesiano_194302


Bollettino_Salesiano_194302

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01111cqulo aUc dl~poslzioul mlnlaterlllll per la llmft~looe della curt.1'4:dlzJone Italiana 1'0Stitulsec le oltre edizioni cstl:re.
Bollettino
SP 1::JJ I 7, JO_N S C:U .\\T (!L,1T J VA
no
Spcdiz In abbon..1m~nlo pestale • Gruppo 3 1

1.2 Page 2

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PEIUOOICO :\\!E:-;.
SILR l'ER I COO-
1'1'R.\\TORI DELLF.
Ol'ER I•: 1•, l\\lJSSION]
DI s. CIO. nosc.:o
BOllET~flNO
S>\\lESI f\\N O
Anno LX\\'11 - ~- 1
1" FEBBRAIO
1943-XXJ
In 1>1•1<1u10 ali,: dispo,;:iom ministeriali p,,, la li1111ta:10,i,: Jdla cartn, /',:,li•iutrt ita/,m,a so,1,·1,111,,. /,. ultr. ~du:io11• atu:.
SOMMARIO: Voc:azionl, - Sollo la cupola dcll'Aw.lllatrlcc. • L'lndulscn:z:, Plcnaria durante 111 allarmi acre,.
In f:uni1lla. - Tesoro spirituale. - La Strenna della Speranza. - Dallo nostre Missioni: Giappone, India, Tb.il-
1:indla. • Leucra di D. Giulivo al ailovani. l';'ecrolo1lo. • Crocl:n:a ml5slonar,a
Vocazioni.
N'on recherà sorpreso :ii nostri Cooperatori
se, quest'anno del Giubileo sacerdotale del no-
stro venerato Reuor i\\faizgiore, noi ritorninmo
su di un argomento, sul quale il nostro Bol-
lrlli110 i_;i è ril'lelutamcnte soffermato. Ci pare
an1.i che questa sia già di per se stessa una forma
di partecipaziont: alla comune csultan1.a, anzi
un omag~io che riuscirà particolarmente caro
a lui, che, sull'esempio di Don Bosco e dei suoi
primi Successori, non desiste dal .raccomandare
In cura delle ,·ocazioni Religiose e Sacerdotali.
Jn1cnd1amo di illustrare, in armonia con
quanto abbiamo H:ritto nel dicembre scorso
circa i doni da offrire al quarto Successore
ùi S. Giovanni B<Jsco, la i;ovrana belle1.:,.a e
l't•cccllcnza dello 1.clo per le menzioni. Tutti
siamo pt:rsuasi cht· non si insisterà mai ab-
bastanza sulla ncccRsità cli lavorare pcrchè gli
Opcraj fa·angelici s1 abbiano a moltiplicare;
perchi: la vigna del Signore: possa essere ben
l.l\\ orata; perch& la messe, che !--i preo:cnta
sempre più abbondante, possa ~sere folicc-
m~nw mietuta.
Il grido d i allarme.
In proposito ahhi:imo :;cJtt'occhio un do,u-
mrnto, il quale, brnd1c non riguardi dirct-
taml·nte la Patria no~1ra, pure ci invita a se-
t rie rillessioni. la Pastorale di S. I:.cccllcn:,a1
l\\Jons ;\\Iarcellino Olacehca, Salesiano, Ve-
scovo di Pamplona, in Tspagna.
Scrivendo al Clero ùella sua Diocesi egli
cosi si esprimeva: *Il lamento Divino IA1 1l!esse
è molta t gli opum sono pod1i si ripete da al-
cuni anni in tutta la Chiesa da tutti I Pastori;
m;i in nessun pacst: essa ha una più tr.tgiCJ
giustifica1.ione che nella Spagna, dopo gli
i-pavl:ntosi eventi cagionati daUa feroce per-
~~cu1.ione comunista, che immolò a migliaia
i sacerdoti e rdigiosi: una strage che ba del-
l'incrc<.lihile, non solo per l'atrocità con la
quale è stata compiuta, ma anche per la mol-
titudine dei sacrificati.
·• Sebbene tutti i sacerdoti rnomati dalla
guerra abbiano nprcso il loro posto e debbano
compiere la missione che prima occuparn
quattro o cinque preti, la diocesi tuttavia
sente che l'avvenire sarthbe ancor peggiore,
se al più presto le file del Clero non vcnil,scro
rafforzate da nuove e gio,·an1 reclute. Si pensi
che in alcune diocesi un $Ola sacerdote deve
curare dicci parrocchie.
In una diocesi che era tra le più fiorenu,
si sono cont:ite fino a ottanta parrocchie !\\1.n2a
sacerdoti... ».
Fatte tali amare const:it:11.ioni, lo zelante
Prelato riferiva le scene <li pianto di cristiani
fernmti e le cornmownll ,sprcssioni con le
quali essi chiedevano sacerdoti che si occu-
pas.-.;cro delle loro anim,:
:\\Ionsignore, noi amiamo piuttosto fare
a meno dd pane che fl.'.sturc scn:,À-i sacerdoti •·
Cosi ncll.1 Spagr"a tormentata. Ma non
molto dissimili sono le condizioni in cui ven-
gono a trovarsi, da alcuni anni, tante altre
diocesi e parrocchie di nazioni cattolichl"; e
il grido an~oscioso • D:1tcci dei Sacerdoti
si sente ripetere un po' dap~rtutto.
Per quanto riguar<la la nostr.i Patria ab-
biamo un accenno molto eloquente, ne L'ltal,r,
del 4 novembre u. s.
Un professore del Seminano di \\'enegonQ,
in base a calcoli precisi fatti l':1nno scorso,
afferma che: nella diocesi d1 :\\1ihino il numero
dei sacerdoti è ridono del 75 pt:r cento in
confronto d1 un secolo fa. ._\\llora con meno
di un riilion1.; di anime vi erano 2500 sacer-
doti: ora I sacerdoti sono soltanto 1900 con

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più di tre milioni di anime. Tutti poi sappiamo
cltl', presentemente, il lavoro dei san·rdoti è
di molto accre~ciuto È poi superfluo notare
che la diocesi dt l\\Jilano è ancora una delle
pit'i fiorcnu.
E nc,n vogliamo ora pensare alle tristi cc>n-
ùi:iioni in cui al Lcrminc del conflitto mon-
diale verranno a trovarsi tanre parrocchie.
Lo s<.-onvolgimento a cui il mondo è in preda
ha strappato dalle parrocch.ie e dalle case
religiose migliaia di sacerdoti, ha svuotati
molti seminari, privato di assistenza un im-
menso numero d1 anime.
E noi sappiamo che nelle parroccluc pri,·e
di sacerdoti l'indifferenza e l\\•mpietà pren-
dono hen presto 11 sopravvento e , i fanno
rapidi e spavcmosi progressi. :,.;on dnppcr-
lutto lo spirito cristiano è così vivo e fervente
da fnr preferire la pietà e la Religione :il pane,
che, per altra parte, la Di,·ina Provvidenza
non lascia mai mane.ire.
• Lasciate ,·ent'anni una parrocchia senza
saccrùoll - esclamava il santo Curato d'Ars,
e voi vedrete che vi si adoreranno le be-
stie~-
La guerra alle vocazioni.
t ben vero che la Divina bonta contmuerà
a suscitare alla sua Chiesa i ministri che le
sono ncc1..-ssari, po1chè il Signore non tr-ala-
scia ùi invitare e chiamare anime gC'ncroi;e
al suo !'cn·izio; ma tante volte , :mOJ appelli
non sono ascoltati. l\\lolti giovani ascoltano,
ma non rispondono; altri, dopo d'a\\'cr ac-
t-olto l'invito, si arrestano a mez10 cammino.
Recentemente un Bollettino rd1gmso cosi
<lava ragione allu i.;can;czza delle vocazioni:
L'ambiente familiare, l'ambiente sociale non
sono accordati colle voci del Cielo. Come po-
trebbero le ,·oci celesti, modulat<. con soavità
e discrezione, essere uditc in meno all'as-
sordante traffico mond.mo, tra il turhinlo di
interessi materiali, che ovunque si intrcce1ano,
si scavalcano nel vortice di una cor~a agitata,
fremente, inscnsata, ai piaceri cd .,Ile gioie
di qucsu misen terni ?
Dappertutto domina l'agitazione, la tre-
pidazione. Il cnnomt·tro segna ovunque una
fchhre altissima.
»E si deve anche aggiungere cht non di
rauo le stesse famiglie cristiane creano at-
torno ai proprii figli un'atmosfera di idee,
di pr~occupazioni, di int<:ressi che, rnluta-
mcntc od inconsciamente, finiscono di co-
spirare contro l'ideale dd Sacudozio 11.
In modo analogo s1 esprimono tulll coloro
che si occupano e si preoccupano della de-
solante pt!nuria di vocazioni. :\\Icntre poi i
buoni si rattrist.mo dal più profondo dd
cuort, ì mah-agi, e specialmente coloro cht
sistematicamente combanono la Chics:1, se ne
rallegr-Jno fino n manifestare apertamente su
libri e periodici la loro pcrfidJ compiacenza
per la graduale diminuzione del Clero.
Un poeta (Gia<.'(>mo Debout) dt·i:criYc a
,·i,·i colori la rahhiosa gelosia dcll\\·tt:rno ri-
hclle, Satana, contro l'aspirante al SaC\\:rdo-
zio, contro colui che la bontà di, ina prcsce-
glil' ;1 !l'onore del Sacerdozio.
E_gli mette in bocca a Satana quc;;h.' parole:
• na :.\\lessa dì m~·no $Ìgnifica un er-,m nu-
mero J, dannati...
• '\\oi adunque ti rnberemo un sacerdote,
rendendo vana la :occlta che tu lrni fatto <li
lui. Rubarti un r,rctc è lo stesso che rubarti
una coppa ripiena del Tuo Sangue...
o Se io potessi, vorrei riderl' pau~1mcntc,
\\'cdendo che, nei giorni di domcnic.t e di al-
tre gioconde feste, gli uomini si rendono un
po' più simili alk loro bestie...
» !\\ li vonci rnllc~rarc nel constatare che gli
uomini si avviano alla tomba senz" fremiti,
nel pensiero cht· non hanno più anima e che
si adageranno in un placido ckmn sonno •·
Parole, come si , ede, dei.rnc di .'ala11a e e.lei
suoi satdlfri; ma che segnalano hl·n chiara-
mente i danni incalcolahili di una ,·ocazione
non corrisposta o perduta.
~ \\ rendere vani gli infernali intenti di Sa-
tana noi dohhiamo prc,:?arc e pregare molto
per le vocazioni al Sacerdozio cd :illa vita
reli~iosa; dobbiamo pregare perche i giovnni
chi.imati rispondano gcncrosan1cntc al di-
vino uppello e pcrch,· i leviti, incamminali
per la via del Santuario, si m antcn~ano saldi
negli assalri ordin:tri e, molto più, in quelli
pit1 terribili della caserma, del campo di bat-
taglia, delle compagnie pen·crsc e delle ~e-
<lu1ioni <lei mondo corrotto.
U na parola ai genitori.
;\\i genitori cristiani ,ogliamo pertanto ri-
chiamare le gra,, e sante parole che il grande
J'ontcficc Pio Xl di \\. m. loro ri, olet·va nel-
l'enciclica sul Sacerdozio Cattolico: ,. Il primo
e più n.1turale giardino, dove devono quasi
sponrnneamente germinare e sbocciare i fiori
e <lei Santuario, sempre la famii?ha vernmcme
e pmfond.unenre crisuan,1.
La maggior parte dei santi vesco,·i e sa-
cerdoti, le cm lodi celebra la Ch1cs:1, de,·ono
l'iniw, della loro vocazione e della loro san•
tità ugli esempi cd insegnamenti di un padre
r8

1.4 Page 4

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di fede e cli maschia virtù, di una madre ca-
sta e pia, di una famiglia in cui regnavano
sovrani, con la purezza dei costumi, l'amore
di Dio e dçl prossimo.
)l Le .eccezioni a questa regola di ordinaria
provvidenza sono rare e non fanno che con-
fermare la regola stessa ».
Il Pontefice continua proclamando fortu-
nati quei genitori che, nella eventuale chia-
mata di qualche loro figliuolo, sanno scor-
gere una grazia di predilezione e di clèzione
dd Signore per la loro famiglia. Ec.1 a ragione;
pcrchi:, riguardando le cose al lume della
Fede, essi non potrebbero desiderare dignità
più aha, nè ministero più nobile; giacchè
olo stato SClCerdotale è degno della v;e11erazio11e
degli uomini e degli Angeli*·
E Sua Santità Pio XII, il giorno 25 marw
dcll':.mno scorso, facendo eco al suo glorioso
Predecessore, esprimeva gli stessi concetti nel
memorabile discorso, del quale abbiamo ri-
portato larga parte nel nostro numero del
passato agosto.
Facciamo caldi voti che nessuno dei nostri
Cooper.itori cd cx-allieYi siano di quelli che
negano a Dio quella che l'Augusto Pontefice
ha definito la Parie di Dio, cioè l'offerta dei
figli che egli chiama al sacro ministero.
Che nessuna mamma abbia a meritare il
rimprovero che il Cardinale Mcrmillod ri-
volgeva un giorno alle madri cristiane in ge-
nere: (( Donne cristiane, i vostri t.'Uori non sono
abbastanza accesi cli amor divino, perchè i
loro palpiti producano un cuore di sacerdote.
i> Chiedete a Dio che le vostre famiglie
diano figli alla Chiesa, chicdete a lui che yj
dia il coraggio del sacrificio, e che da voi ab-
bia a nascere un apostolo ».
Un grande appello.
E siccome il problema del reclutamento sa-
cerdotale, nel sentimento dei Pastori della
Chiesa, impegna la responsabilit,ì di tutto il
popolo cristùmo, così per quest'opero è necessa-
ria la collaborazione di og1111110 senza ecce:::io11e.
Le parole che abbiamo sottolineate sono del-
l'Eminentissimo Cardinale Gerlicr e<l hanno
carath:re universale.
Per questa ragione noi vogliamo rcndcrc
noto ai nostri Cooperatori un geniale appello
che il nostro Prefetto Generale Don Pietro
Berruti ha rivolto a tutte le Case Salesiane.
Egli ha invitato tutti i Direttori degli Isti-
tuti Salesiani, in occasione del Giubileo Sa-
cerdotale del Rev. mo signor Don Ricaldone,
ad adoperarsi per offrire almeno una voc:1-
?.ione religiosa sacerdotale al ~ignrire: questo
deve essere il principale e certamente il p1u
gradito omaggio al nostro Superiore. Ri-
ferendoci a quanto abbiamo già scritto nel
dicembre scorso noi ci domandiamo: perchè
non porranno partecipare a questa nobile gara
o iniziativa anche i nostri Rev.mi Direttori
diocesani e Decurioni, i Presidenti delle Se-
zioni ex-allievi, le Dame Pat ronesst: degli
Oratori Festivi?
Allo zelo dei nostri Benefattori e Coope::r.i-
tori non mancherà certo il modo di rìcercan:,
tra i giovani di lor<) conoscenza, qualche buon
aspirante e favorirne l'ingresso in qualcuna
delle nostre Case cli formazione.
A facilitare questo nobile compito, le even-
tuali proposte, con relati\\"e informazioni.
possono essere rivolte direttamente allo ste&o
Rettor ì\\1aggiore, iJ quale procurerà che ven-
gano inoltrate ad 0110 dei nostri Aspìrantati,
a seconda delle condizioni, attitudini e pro-
pensioni del candidato.
Vocazioni per tutta la Chiesa.
N ci nostl'i.\\spirantati trnvano propizio orien-
tamento tutte le forme di vocazione ecclesia-
stica e;; religiosa, come lo prcwa J'espt'ricnza
cd il successo di tanti anni. Poichc, mentre
noi curiamo adeguatamente le ,·oc.azioni sa-
lesiane per condurle in porto, ci proponiamo
nello stesso tempo di provvedere efficace•
mente all'incremento ciel clero nelle ,·arie dio-
cesi. Abbiamo statistiche eloquenti a docu-
mentazione. Molti anni fa, nel T878, in se-
guito ad alcuni articoli pubblicati sul nostro
Bol/Plli110 dal tito)(J <• La Congregazione Sa-
lesiana e le vocazioni ecclesiastiche ►>, venne
mossa qualche osscn·azione o benigna rimo-
stranza, quasi che le Congrcgaz:ioni religiose
e missionarie favoris~cro lo spopolamento del
clero diocesano nei nostri paesi.
La risposta, per quello che riguardava la
nostra Società, serena ed esauriente, recava
prove convincenti basate su date e numeri.
Riportiamo qualche periodo: t< Da un dili-
gente esame fatto sui nostri registri e sui ca-
lendari di varie diocesi rislùta che dall'anno
1857 sino al presente ben oltre a 600 giovani,
ora zelanti sacerdoti, e molti pur anco parroci
e- canonici, furono raccolti, mantenuti, edu-
cati nelle nostre Case; e i più di essi lavorano
presentemente fuori della Congregazione in
vari luoghi cl'Italia, soprattutto del Piemonte.
»E per tacere di altre parti t di altri tempi,
dall'anno 1871 in qua, sopra cento sacerdoti
ordinati a pro dell'Archidiocesi torinese, più
19

1.5 Page 5

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della metà erano stati allievi dell'Oratorio.
L'anno scorso di Yenti, undici erano usciti
dall.: nostre scuole; e l'anno precedente, tre-
dici sopra wciasscttc. Riguardo po1 ai chierici,
con ,era soddisfnionc possiamo dire che
sommano a 400, 1 quali presentemente sono
sparsi nelle ,11rie diocesi, tra cui unn cinquan-
tina nd Seminari dj Torino 11.
Fin qui il nostro Bollrtti110, wcci anni prima
dt'lla morte di Don ]fosco. Oitt:d è cosa ben
consolante pensare al gran numero di voca-
zioni che d'allora, nello spazio cioè di 66 anni,
la Congrej?azionc ha fornito alle diocesi d'Italia
e del mondo.
Xcllo scorso anno 19.p, dal solo nostro
Oratorio di Torino una diecin:i di giovani,
ti:rminati i loro studi di ginnasio, sono pas-
llUti ai rispettivi Seminari per c:;serc incorpo-
rnti ndlc file del Clero secolare.
Sia hcnedeuo il Signore I
\\fa, come potremmo noi continuare questa
opera di rifornimento dei Seminari, se non
avessimo noi stei;si il personale occorrente
per lavorare alacremente attorno ai giovani
che la Divina Provvidenza ci aflida ?
Procurando voca;:ioni alla nostra Congre-
ga;:ione si ,•iene quindi nello stesso tempo in
aiuto positivo :mchc al Clero ùioc:csano.
Signore, dateci dei sacerdoti!
.\\doperiamoci, perl:lnto, guanto possiamo,
a favorire e ad aiutare in tuui I modi i gio-
\\Jni che dànno segno di vocazione ecclc,:ia-
,,[ica o religiosa: manteniamo e sviluppi.tmo
nelle nostre famiglie il ,·ero senso cristiano
della vita; educhiamo, anche nelll! scuole, la
giovcnti'1 all'amore dello purezir.:i cd ai pi1'1
nobili ideali; e 1m le file del!' Azione Catto-
lica s.1ppiamo assecondare l'opera della Gra-
zia che va sccglil'n<lo e preparJndo i fiori
piì1 belli pel Santuario di Dio. Concludiamo
queste nostre rifleAAioni e raccomandazionj
colle parole colle quali un dotto prelato ( r)
riassumeva, in forma cli preghiera, le rngioni
del reclutamento delle vocazioni:
" Perchè la gi•iventlÌ cresca ,·irtun~a: per-
che I focolari gettino la loro base sul rispetto
della Vostra santa I..c~ge: perchè i pccC1tori
si convertano: perch& gli afflitti siono conso-
lati: perchc i morenti si incamminino verso
di Yoi nella pace e nella speran.-a: perchè
le n<Jstrc chiese non rimangano pil·1 \\"UOle e
desolate.
D,1teci, o Signore, dei Sacerdoti, dei santi
Sal·crdoti ! •·
(r) J\\fon~. Et;Cl!NIO Ct1Rrn~.-, PasUmtlr.
SOTTO LA CUPOLA
DELL, AUSILIATRICE
Ahhiamo cominciato il nuovo anno ai piedi
di Gcsu Sacramentato, esposto solennemente
nll'altar maggiore della Basilica ùi :\\Iaria
•\\usìliatricc per tutta la giornata, affidando al
Cuore dolcissimo del Divin Salvatore tutte le
nostre speranze. !\\e! pomeriggio, dor>0 la rin-
novazione dei voti battesimali, nhhinmo com-
piuto con fervore anche la nostra <:on~acra-
ziom: al Sacro Cuore di \\!aria, raccomandata.
d.1\\ ~auto Paùrc, e ritardata Jall'Em.mo Car-
dinale .\\rcivcscm·o d1 Torino a Cnpod:mno
pcrchc la festa dcli' Jmmacolata era stata fu-
nestata dalle violente incursioni già a,·ccnnare.
L'indomani, rivedemmo i nostri alunni stu-
denti Ji terza e quarta ginnasiale, i quali,
appena saputo ddla profferta ospitalità a Cu-
miana, passarono ,1l!'Oratorio a salutare la
\\Jadonna e poi, accompagnati dai loro su-
plrion, si diressero all'accogliente Istituto
.\\grurio Salesiano ov'ebbero la c-.iru sorpresa
di trovarvi lo stl·sso Rettor l\\Iaggiorc che li
aveva pn:ceduti per dar loro il benvenuto col
suo ~ran cuore di padre. Colla hcnc.>dizione
del I\\' Succe:;sore di Don Bosco. essi ripre-
sero suhito il corso dei loro studi. fl 4 gen-
naio, il Comandante la Difesa Territoriale di
Torino, Gen. Gratt::irola, incominciò a man-
darci una buona squadra di soldati per t.'On-
tinuarc la rimozione delle macerie dalla zona
sinistrata e procedere alla ùemolizione dei
tratti ancora pericolanti. Ci preparammo alla
fost.."l dell'Epifania coli'Esercizio della buona
morte predicato dal Rettor 1\\Iaggiore nella
cappella di S. Pietro. La festa r iuscl molto
dc\\iota anche per la pietà dei fedeli accorsi
alle solenni funzioni in numero ancor molto
consolante. Uscendo dalla benedizione Euca-
ristica trovammo in casa l'Em.n10 Ca1 dinale
Arcivescovo di Pari~i Celestino Suhurd, il
quale, di passaggio per Roma, approfittè> della
sosta del treno per tnrc una visita. al s1g. Don
Ricaldonc cd alla Casa-madre. Sua Fminenza
crJ accompagnato da :\\Ions. Chappoulie,
Dircnorc Generale ddl'Lnione ì\\11s1,ionaria
del Ck·ro in Francia e da :.\\Ions. Courbc,
Direttore delle Opere Cattoliche dell'Archi-
d10ces1 di Parigi. \\:oi, che ricorda\\'amo an-
cnm con molta riconoscenza il suo mtcrvento
alle foste ddla Canonizza2ione di Don Bo:;co
e sapcYamo del ~uo gr-.mde affetto per l'Opera
Salesiana, ci affollammo a haciargh l'anello cd
a ricevere la sua p::tsloralc benedizione.
20

1.6 Page 6

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li g gennaio, ci sembrò che
l'Or;itorio riprendesse la sua vita
normale. Ma erano i cent~ c più
alunni di prima e seconda media
che, accompagnati dai loro pa-
Rnti, passavano, come gli altri
compagni che lì avevano prece-
duti, a chiedere la benedizione
della ;\\ladonna, per raggiungere
subito anch'essi la Casa cli Cu-
miana a proseguirvi i loro studi.
;\\nche per la loro accoglienza al
nuovo Istituto volle trovarsi il
Rcttor Maggiore. Il I\\" Succes-
sore di Don Bosco diede ai parenti
la miglior garanzia delle cur~ che
avrebbero avuto i loro figlioli colla
provvida sistemazione.
11 Gennaio: festa intima e cor-
dialissima. Il sig. Don Ricaldonc
Frase a t I - L'Em.mo Cllrd. Pizzaroo e 1·Ecc. il Minisiro Bornll
alla premiazione degli alunnl del Liceo Salesiano.
compiva in quel giorno gli anni, i mesi e 1
giorni precisi raggiunti da Don Bosco nel L'INDULGENZA PLENARIA
corso della sua vita mortale. Cli si volle dare
una dimostrazione di amor filiale, assistendo
DURANTE GLI ALLARMI AEREI
tutti alla sua l\\Iessa, celebrata nella cappcila
di S. Pietro e presentando per lui al Signore i
Il 23 dicl!ITlbre u. s. la Sacra P!:niuinzic:àa Ar><>-
pit'1 fervidi voti nella S. Comunione. Egli ri- stolica ha pubbltcato 11 seguente: decreto:
spose con un- affettuoso sermoncino e a sera
ci impartl pure in Basilica la Benedizione Eu-
caristica. 11 Signore allietò la giornata colla
pit1 attesa consolazione: il ritorno di un bel
numero di artigianj che proprio I'J 1 gennaio
ripresero i loro corsi con orario di tempo di
Il S an1issimo Signor Nostro per D ivina Prov-
videnza Papa Pio XII, sempre intellto con carità pa-
terna al/<1 sali e:::::::t1 del gugge a Lui affidato, acco-
gliemlo di buon grado la pregl,iera di alc11ni fedeli, i
q11ali in questi tempi si trov.,ano i11 pericolo di vita per
Ù! i11mrsio11i aeree, 11ell'11die11::::a co11ressn nl sotto-
guerra: dalle 8,30 del mattino alle 17.
scrwo Oardi,wle Pernum::::il!Te iWagl(iore il 15 del
Ci commossero veramente quei J So giovani
che com.inci:irono a sobbarcarsi al disagio di
lasciare alle prime ore del mattino, alcuni
alle 4,30, le case dei parenti in cui sono sfol-
lati, per raggiungere Torino ed affrontare un
programma quotidiano di tre ore cli scuola e
quasi altrettante di laboratorio, consumandosi
il pranzo al sacco, per riprendere poi ogni
sera lo stesso cammino, al freddo, colla neve,
colla pioggia, onde tornarsene a dormire fuuri
città coi loro parenti ò conoscenti!
Ora ci siamo abituati; ma lo spettacolo
nulla perde del suo eroismo, cbe s'jmperla
~nzi di un altissimo valore spirituale, quando
i giovani ~i prostrano nei banchi della Basi-
lica, al loro antico posto, per ini7.iorc la gior-
nata coll'assistenza alla Santa Messa, colli.:
preghiere del buon cristiano, e, nor, pochi,
anche colla Santa Comunione.
L'orario continuerà così finchè non saremo
sicuri dalle: incursioni. 11 che speriamo avvenga
prrsto anche per la pietà ed il sacrificio dei
c-Jri figlioli.
mese correllte, si è ben ignamente degnato d i con-
cedere che possano lucrare l'Indulgenza P lena-
ria tu tt i i fedeli ogni volta che ciità e alu-i
luogh i son o assaliti da incursioni aeree (bom-
bardam enti), purchè con triti con vero Atto di
am or e p er Dio e di d olore per i loro p eccati,
a bbiano devotamen te r ecitato, in u na q ualsiasi
lingua, « Jesu, miserere mei »: Gesù m io, mi-
sericordia.
Il prese11tc durr/lJ <:aie solta1110 per la d11rata
della f(llerra att1111le.
Dato a Roma dalla Sacra Pe111te111deria Apostolirn
il 23 tliumbre 19+2.
N. Cardi11nle CA'IALl,
Pe11ite11::iere Jla1mir,re.
È da notare che l'in<lulgen2ia si può acquisturc
soltanto durante i bombardamenti aerei; non ba-
sta quindi il semplice allarme o un semplice pns-
saf.(gio di aerei nemici.
Non è indispensabile all'acquisto di dett'l indul-
genza la consueta condizione dei Sami Sacramenti,
ma è necessaria e sufficiente la perfett..1 conlrizionc
del cuore per i peccati commessi, ossia il dolore
che ha per 111otivo l'amore <lì Dio.
21

1.7 Page 7

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IN FAMIGLIA
Il Santo Padre all'Istituto delle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
In ri~posta al.'omaggio offerto dall'Istituto
delle Figlie <li :\\laria .\\usiliatricc in occa-
sione dd Giubileo Episcopale dd Santo Pa-
dre, Sua Santità volle far ;;cguirc a un
primo biglictl<> da nngraziamcnto e <li bene-
dizione, questa rnngnihca lcttcm, inviata pure
a mezzo dcll'Em.mo C;1rd. Segretario di Stato
alla ,cn.ma 2\\la<ln: Generale:
@ Rt"i.·errnda \\ladre,
~ Il Giubileo Episcopale di Sua Snntità ha
offerto alle benemerite Figlie di ì\\faria Ausi-
liatrice una nu<>va e quanto mai propizia occa-
sione di manifestare al Padre Comune l'affetto
operoso col quale t-s.-.c, dc\\'ole alla Sua Pcn;ona,
lavorano in Oj!ni campo seminando l'amore
alla Chiesa e al suo Capo \\ isibile.
~ Sua Sarnità è wr:imentc lieta di ~1ues1.a
nuova cunstatazionc. E come ringrazia le Figlie
di S. Giovanni Bo:-co di tanto bella k!,timo-
nianza, così desi<lem che per loro meno giunga
alle loro alunne, ai loro soldati infermi, a
quanti hanno contrihuito alla 1,tencrc,:,a e ca-
rit.atcvolc offerta, l'espro:;sione <lei Suo alto
gradimcnlo e della Sua commossa compi.acenza.
~on dubita la '>ant1tà Sua che alla una-
nime prova di amore e di zelo Uilla al suo Vi-
cario in terra, corri•pontlcrà da parte ùcl Si-
gnore una nuova effusione <li grazie per il be-
nemerito Istituto, cosi caro al nuovo apostolo
della giovenlù.
• E mentre a questo fine Egli innal1.a il cuore
a Dio pcrchè continui a frcondan:. largamente
con la sua grazia la somma di bene di cui le
RcliJ{iOi;c di ::\\!aria Au~iliatrice arrict:hiscono
la Chiesa, invia da cuore ad esse, alle loro no-
vizie, alle loro alunne, a quanti hanno p:trteci-
patu al devoto oma~gio 11 conforto dcli' Apo-
stolica Bcnedizion<..
• Con sensi ùi devoto ossequio mi professo
di Lei dc,·.mo nel Signore
jir111c1Jo: L. Card. ::\\I.,c1.ro:,;f ~.
Il Presidente della Confederazione
Svizzera al Rettor Maggiore.
11 5 gennaio u. s. S E. il dott. En.rico Ci.fio,
cx-allievo dd no:.tro Collegio di Bakrna, in-
vfova al nostro vencrnto Rettor 1\\1:aggiorc la
Sl'guentc lettera autogrnfa per ringra,darlo dcJ,tli
-. 22
auguri ch'egli gli aYc\\'!1 inùirin,1to a nome
di tutta la Famiglia Salesiana in occasinnc
della sua elt:idone u Presidente della Confcùc-
razione.
Bema, 5 gennaio 19+3.
Jl1ui;tre e Rc,·crcndissimo
Sac. Pietro Riraldonc - Torino
t~• rcm co11111w::io11e clte ho lf'tto la t·uslra Il ttaa
d'lllllfllTio 111 occmium• dc/Ili mw 110111i11n a l'resi-
dcute della Co11/ederm:io11e miz::era. li rirhramo
111 1'1'1/t'mndo D011 lit lla11fJ, circo11/11ro dn/1',111-
rco/a d, .rm1tità; ,I rirord,, del 111io frimo direi-
torr D. G'tJras.rùw; lt1 tùio11e mm mai crmu/11110
d, D. Rua; la mia prima t:isita alla /0111ba di
S. Giovam,i Bosro 1/Ufl m1rora bwl1j1ralo t la
111it1 prese11:;;a ;,, S. l'it•tro il giorno d11lt1 ma ca-
11011i::::a::;io11e: tutto mi sembra 1111 st•.t:iw di pudr-
stù1a~1011e r si moda clP11/ro la mta ann11a ,Iran-
tiro dr/In riconoscrm;a nno i miri primi t'du-
ca/(Jri.
11,,gliote, Rtt•ert11d1srimo Padre, r t·oglim,o i
T'osln Nmjratelli ricordarsi di mt: 1ul/1 prrgl,itre:
lt sole rhe re11do110 al/'1101110 di Stufo piti leg(!ero
il peso delle sue responsabilità e più ,:,pirate le
sue drrisim1i.
Sono il t·ost•o 11111iliui1110 e f ed, li's.~imo
CFl.10
Presidente Confederazione Srizzcra.
Il Sig-nore benedica il degnissimo Prcsi-
Jenrc che daUa scuola di Don Roseo trae s1
nobile ispirazione alla sua altis.c:rma, cd, oggi
più che mai, delicata missione; e ~li conceda la
grazia <li rispondere appieno alla fiducia cd
alle speranze non solo della Svi1.zcra, ma del
mondo intero. f: questa la preghiera che de-
poniamo per lui all'altare di l\\laria Ausilia-
trice e di S. Gio..ann1 Bosco.
F r a s e a t i - Il Cardinale Pizzardo e
il Ministro Bottai a Villa Sora.
I I nostro Liceo-Ginnasio di \\ illa Sora,
,ti quale è pure nnncs~a una fiorente scuola
media, ha celebrato l'annuale festa dei premi
con eccezionale solcnnita, grazie all'intervento
dcll'Em.mo Cardinale Piz1.ardo, Prefetto della
S,u.•ra Congregazione dei Sem111arì e degli
8ludi, t- del i\\linistro dcll'E<lucaz1u11e Xazio-
nalc E,c. Giuseppe Bottai, che gh fecero l'am-
bito onore di prcsicdcrl:1. Facevano corona a
Sua Eminenza cd al ;\\Jinistro: le LL. EE.
:\\lons. Uudelacci e .\\Ions. Cesarano, ;ilk ..\\u-
torit~ civili tra le quali il Podestà, il cons.
naz. Ccci, Commis.c:ario <ldl'Enims. il gene•

1.8 Page 8

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raie Darbacini, il cav. di gr. cr. Bagli, Monsi-
gnor Cameli ed altri. Dopo l'omaggio del Di-
rettore prof. Don Gcntilucci, che diede a
tutti il benvenuto, il canto dell'l11110 a Roma,
ed il i;aluto di un alunno di terza Liceo,
il Preside prof. Don l\\lariano Chiari fece la
proclamazione dei premiati per lo studio della
Religione, per il profitto e la condotta scola-
stica. Applausi e canti accompagnarono l'av-
vicendarsi, sul palco delle Autorità, degli
alunni premiati. Si alzò quindi a parlare
l'Ero.mo Card. Pizzarda il quale lasciò ai gio-
vani con paterne esortazioni il più nobile
programma di vita: amore e timor di Dio
concretato nello studio assiduo della Reli-
gione; attaccamento profondo alla famiglia,
rudo e culla di ogni sentimento umano; fat-
Livo amor di P:itria. «l cittadini più timorati
di Dio, - concluse S. Eminenza - più amanti
della famiglia, sono i piì1 veri fattivi amanti
dclJa Patria ».
Chiuse la memoranda festa, dopo il canto
dcll'Jano a Don Bosco, l'Ecc.mo Ministro del-
l'Educazione Nazionale con espressioni di viva
compiacen7.a e di autorevole plauso.
«\\ ' i basterebbero - egli disse - le parole
dell'Eminentissimo così semplici ma così di-
rette al vostro cuore: invero sarebbe a me più
gradito rivolgermi a voi non come l'Autorità,
ma come: il Padre, che, alla sera. nell'intimità
familiare, s'interessa dei propri figli. Ma il
Ministro ddla Scuola bisogna pure che dica
la sua parola, che vuol essere anzitutto di lode
a voi, miei J:?Ìovani camerati, e particolare ai
vostri dirigenti e professori, i quali vi edu-
cano quotidianamente, assiduamente, senza
toni cattedratici, ma con tanta profondità
pedagogica, nella quale sappiamo essere mae-
Hri i Salesiani di Don Bosco, di questo Granùt:
che ammiriamo e veneriamo come Santo, ma
che ancora non è sufficièntementt conosciuto
ed ammirato nelle sue benemerenze nel campo
scolastico». Riferendosi poscia alla Carta della
Srnola alla cui base stanno «ì valori reli-
gi:1si e umani » il Ministro concluse affer-
mando che essa si deve attuare colla mas-
sima serietà, specie in tempi come questi,
così essenziali per la Patria, al bene e alla
vittoria della quale i ragazzi cooperano solo
studiando e studiando sodo, ed ha agg-iunto
che quando la scuola è seria, quando la scuola
è scuola, non ci sono più distinzioni tra scuola
pubhlica e privata, fra scuola Regia e non
Regia... la scuola è solamente scuola colla
suo eterna missione educatrice•·
T gio,·ani in significativo gesto di amor di
P.itria vollero rinunziare alle medaglie ed of-
frire il relativo importo, aumentato da spon-
tanee oblazioni di tutti i convittori ed esterni,
per le famiglie bisognose dei richiamati. La
somma rimessa raggiunse le L. 3200. Il no-
bile gesto suggellò il saggio dell'ottima edu-
cazione delle scuole di Don Bosco.
Celebrazioni Giubilari.
Nel d..corso anno, centenario dell'Opera
Salesiana, altre care celebrazioni, contenute
per l'austerità dell'ora nella intimità della fa-
miglia, banno allietato varie nostre Case e
richiamato, attorno a benemeriti Figli di Don
Bosco, cx-allievi e Cooperatori.
Abbiamo già ricordato i Giubilei S.1cerdo-
tali ed Episcopali delle LL. EE. Rev.me
Mons. Guerra, Mons. Olivares e ::\\Ions. Coppo.
Venerandi sacerdoti - tra cui il nostro Pro-
curatore Generale a Roma dnuor Don Fran-
cesco Tomasctti; il dotl. Don Alberto Cavi-
gfja, l'illustre cd apprezzato storico che sta
curando con intelletto d'amore anche l'edi-
zioru- cri1ica degli scritti <li Don Bosco; e
Don Angelo Amadci, che per oltre 25 anni
diresse il nostro Bo/lelti110 - salirono l'altare
per la loro Messa d'Orn. li nostro Procura-
tore Generale non potè ancora \\'cnire a To-
rino a celebrare nella Basilica di Maria Au-
siliatrice. l\\la, a Roma, dove le ~ue doti
cmint:nti, la sua illuminata prudenza, il suo
tatto, la sua perizia e la sua solerte attività
gli hanno cattivato la più alta stima e la più
cordiale affezione, si vide circondam da una
folla <li autorità e personalità che formula-
rono per lui i più ferv,di voti.
Il Santo Padre Pio Xll, gli inviò una par-
ticolare Apostohca Bent:ùizionc t: lo felicitò
personalmente in una speciale affabilissima
udicLW.a.
Un veterano delle nostre l\\Jissioni, Don Ales-
sandro Stcfonelli, cui il Governo riconobbe
recentemente, colla Commenda dc11a Co1ona
tl'ltalia, le grandi benemcn:nzc acquisite an-
che nel campo scientifico in Patagonia, spe-
cialmcntc colle scuole <li agraria e l'allesti-
mento di Osservatori meteorologici, celebrò
invece a Trento il 6o0 di professione religiosa.
Altri poi, il cui elenco richiederebbe troppo
spazio, celebrarono invece il Giubileo d'Oro
della loro professione religiosa, avendo emesso
i santi voti nelle mani dd Servo di Dio Don
Michele Rua, il 2 ottobre 1892.
Lo rileviamo non solo per la coincidenza
col Centenario, ma perchè il numero dei
superstiti è veramente cospicuo. Si tratta cli
23

1.9 Page 9

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Z a II a I> r J a • L "Arcivescovo inizia U sacro rito della hcnedizlone della pielra angolare
del tempio a Maria Ausiliatrice.
trentanove sacerdoti tuttora viventi, con a
capo S. E. Mons. Comin, Vicario Apostolico
cli Mendez e Gualaquiza neH'Equatore. Non
è tanto frequente un'annata di vocazioni cosi
fedeli e cosl floride da poter offrire dopo un
cinquantennio una schiera cosi numerosa di
veterani dell'apostolato educativo e del mini-
stero sacerdotale. E la coincidenza ci pare
auspicio di quella divina benedizione su cui
contiamo di poter ripn:ndc.re e sviluppare
tante Opere provvidenziali travolte dal tur-
bine della gucrr'\\, che attendono soltanto anime
generose disposte a votarsi totalmente alla
gloria di Dio ed al bene delle anime.
:Mentre, pertanto, rinnoviamo ai venerandi
Confratelli felicitazioni ed auguri, invitiamo
tanti cari giovani ad a~seconda.re la voce del
Signore ed a seguire con tuttQ iJ loro fervore
la divina vocazione.
Don Bosco ba promesso più volte ai suoi
salesiani: pmze, lai·oro e Paradiso. Questa sua
promessa, avvalorata dall'intercessione di cui
gode ora presso Dio, consen•a tutta la sua effi-
cacia anche per l'avvenire.
Zagabria - Il Pontificale all'"peno.

1.10 Page 10

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CROAZIA - Zag a b r i a - Benedi-
zione delta pietra angolare del tem-
pio di Maria Ausiliatrice.
L'u ottobre u. s. S. E. l'Arcivescovo tli
Zagabria l\\Ions. Stepinac, che vuol tanto bene
ai Salesiani, ha benedetto con tutta la solen-
njtà del sacro rito la pietra angolare e le fon-
damenta del nuovo tempio che s'innalzerà
presso il nostro Istituto ad onore di Maria
Ausiliatrice. La funzione riusci quanto mai
suggestiva perchè fu seguita dalla Messa Pon-
tiiìCàle celebrata nel cortile davanti alla sta-
tua della Madonna e coronata colla consa-
crazione della capitale e di tutta l'archidio-
cesi alla Vergine Ausiliatrice, che avrebbe
dovuto svolgersi in Cattedrale. Vi partecipò an-
che il Delegato Apostolico S. S. Mons. Mar-
cone, e vi assistettero i rappresentanti dei vari
Ministeri, il vice sindaco di Zag2bria, tanti
nostri insigni Cooperatori cd amici e rappre-
sentanze di tutte le organizzazioni cattoliche
delle undici parrocchie della capitale.
I lavori furono proseguiti 1ìnchè il freddo
non costrinse a sospenderli, il zr novembre.
S. E. Mons. A rcivescovo regalò tutti i mattoni
necessari e, in occasione della benedizione
della pietra angolare, aggiunse l'offerta di
300.000 Cune. Tutto il materiale, a lla data
della benedizione, era già acquistato e pagato;
mancava solo il cemento ed il legno per il
tetto.
L' Istituto era zeppo ru giovani e la Provvi-
denza Divina, per l'intercessione di Maria SS.,
nonostante le strettezze economiche, non aveva
mai lasciato mancare il necessario.
Speriamo e preghiamo perchè gli avveni-
menti non abbiano ad interrompere la co-
struzione, e l'Opera Salesiana possa anche in
Zagabria raggiungere quello sviluppo che le
consenta di fare il nu:ggior bene possibile.
T ESORO SP I RITUALE
1 Cooperatori che, confe,wti e c0111uJ1icati, visirnno
una. chiesa o pubblie11 cappella (i Religiosi i: le Re-
li,-.oiost:, la loro cappella privata) e quivi pregnno se-
conùu l'intenzione dd Sommo Pontefice possono
acq•Jistare:
L'INDt;LGE:--JZA PLENARLA.
1) :'\\d 1tiomo in cui diir:no il nome nllt> Pia U11im1P
dei Crx>pemtori,
2) :--e1 giorno m cui per la prima volra si consacrano
,tl Sauo C11we di Ge$IÌ.
3) Tutte le volte che per ono 1tionu continui at-
tendono agli Esercizi spiriLuali.
4) /u punto di morte se, confessati e comunicati, o
almeno contriti, invocheranno clivotumcntc il Sru1-
tiss1mo Nome Jj Gesì1, colla bocca, se potranno,
almeno col cuore.
00'11 M~ll:
1) In un g·iomo del mese :i loro scelta.
2) li giorno in cui fanno l' E~e,ci:::iti ,/elfo 811011a morte.
:3) Il giorno in cui partecipano ullll Co11Jere11za
mensile salesiana.
:,;EL MF.Sll DI IW!IORAIO A-.:Cltr.:
11 gion'l.o 2 - Purificazione di l\\Iaria SS.
Il i;:iomo 22 - C,11tedrll di S Pi,-1rn in Antiochia.
Zag ab r Ia - Le Associazioni in1ervenute,

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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la Strenna della Speranza. sroprirf', mentre do sola apre sul 11,,,,/ro rapo
ori::::1J1tli luminosi e d'i11ji11ita t'futitu:
Da qualdw am10 il 110,tro t'l'lttralfl Retto,
Dio ha n1rn e provvidenza delle coi;c cr~alc
ll°!f.t:ÌtJre ha t·11lutu tJtmdere 1J1Td1e ai Ct>1,pera- e k• co~scrva e dirige tut k ,ti proprio fine:
ton ed alle ( 'ooperatnà lo Strenna r/1e tgli con .sap1c11zA1, hootà e ~iustizia infinita.
munda prr ( ·upudm1110, srmndo la tmdi::io11e Tm li· rosr rreale i11 qunt,, ai1111/,1 rhr ci
di Don Br,sm, t1 t11lle le Cose sahna11t rd Of.[/ì /a Imi/,, feroci•• primo per impurlan:::u è ur/a-
lstih1lt dellr l·t.l(lir di .llaria , lus,lmtrirr, · al mntll! l'w,11111, eh,· nflette 11el/11 m,1 1111imo it11el-
fine di ,~nr11tare il /en>ort dei /r,10 propòsiti li1:t11/e e lìbt·rt1 1111 ragl(io della dit-ina sr,s/an::a.
per l'a1111fl 1t11r,t·o rn11 ima parola di proaramma E a lllll/t1 d1:,:mtò Dio lu, dato in corteggiò
di a/111alitii. I una 81renna tul/11 spirituale, tutte lt• altre rrt"alm·e ,mimali ,. 1·1-gt tali, /w
clte t:110/ srrt·11e dr ihmolo ull'mrru11ento della mt·sw a d1,p1,si-irmr àelfl r /1 rra, ln11pt,1 e spa::io,
piellì e tir/I" ,,,10 uistìam,. 0011 Ho,ro ro111111oò Jòr:u e nrdttz:::r, affind1t Il' 11.wsu " mfl talr11to,
a darla Ji11 d11gli im~, dr•/l'Ora/11110, rtm{rrendo pe, i moi bisogni, serond,, I,• sur rapttcilù.
ul 1er111m1cùw Jt!la buona 1101/e Jd/'11/t1111a sua
Ora ~,. /111/r lr rose ltld,r, nmsn~'tl e dìrti:e a
dt·ll'mmo m111·r11le 111111 rar(ll/eti'stiru di patriar- queslfJ }~111, .r1: 11m1 cade fof!lia rltr Ow mm t'OJ!lù,
rule sole11nit,i che rlttut·a alla più alta /un::ione e SI' 1:lt astr, 11011 det·111110 1111 islan/1• dalla or-
prdagofro il t!m11 d, /111 i11ti111itò .f"1111lìarr l'lli F,t[li bitu lrJro jissu/11, potrà [{gli ahb11ndo11are 11n
ut:et:u 1111pr1mta~o l'Opera sua. Pu 11mlto tempo, solo islu11t11 a se stesso o al cit-crJ rmo colui rlte
oltre ud 1111a J1 rumltere generai, che .11 rt:tlse è /'"J:.t:el/11 prim,, de/11 <Ile eurr, il ca/>(Jltn·oro
di 11or111u u l111/ò I' lstit11to, co11ti1111ò o dare dr/la rr((l::10111 ?'
tmd,e 111111 .strcnn., p11rtimlart ml r,g1111110 dei H se, 11rl permrtlere al/'111mw l'11.10 tlel/o sua
Salesiani di-i ,f!Ù1tw1i lldel(tUtlll a hisot.[1ti liber~tì, q11r!t1 lit' usa malamr11te e wffre e fu
delle si11.1:1,lr ,mimr. Cresti11tf/ il 1111111no d~i:li soffnu, 111,1 dobbiamo i11dl11111rci rùp1ttosi di-
u11i e degli t1ltri, dtn•efle limitllrsi """ trcnna nu,i::i " 11110 dei /1111ti m1st, rl1e 11au,mdo1tfl ai
''°" ,(!mewll'. \\fa la w,t:,t:ia lradi::;i,,,lt' la lmriò in nostri Mrlri t' /11 ,wtUTu di Di" " il suo sis/111111
ertditù u lutti i woi n,aesmri du la iuter- gor-rr110 il mudo con il qufllr r11m1r, "uno alla
rupf>< m più.
sua .r:loria r al I/IJJ/ro bene lr mistr·riwr"tir della
Lo Strenna di q11rst'a1111<1 è ìsp,re1/a od rie• rua l'ron.·id, 11:::a.
t·are 1 ru,,r, 11 que/111 fiduc"' che solo /11 Prtn,'-
/:):liè sapiente f' co11osu Jr tit d, Ila rt sipisrni::tJ
t•idt·~1::u dt. Dir> può legìttitt1<1Tt. 'lomtrtì q11i11d1 e d1•I rat!'l'Nlmu·nlo dei smgoli r d1·1/'mt1 ra 1mw•
a<sa, gr11d1/11 1111d11 "' nostri Cooprrlllori
11ità; l~)tli r h110110 e t·tmle 1111irrw1111/t! il /Jme
d'og11u110, 1-'j:li ; 1:iusto e sa r1111 ar/r mistuwsa
Apriamo il nostro cuore alla virtù bi!tmri11n• premi t' pene nel gr/Jf:~glio delle 11mr.11e
della speranza.
tlrre11de.
. La f'trhi ~dl11 Sp..:r.inza, i1tjall1, rhr t1 srmprr
1/ con/orlo d1 OJ!ni ununa cristiana, ;, Of:J:Ì t·rra-
mc11te la r1rt11 d1·I giorno, capare di rrmfortare le
pene d'os:111111111 di lratte11ere da eurs.1i perir()losi
coloro_ rl~r al dol()Tl' 11011 smmo ()/>f>11rrr u~r:ionì
superiori <' sup1·a111w/11rali.
~11 lui ad1~nq11r tul/u la 11u.,tra JiJuriu: in
L111 d,r ha !!llldlllo le sorti del/'11111a11illÌ m.'t•Ù.11-
dolu di _uro/~ i11 secolo t't'rs11 1111 cos/u11/e pro-
gresso; 111 /,111 cl,r ha do1111to 1111 gm11w il Figlio
ne mo per sult·arla e ammaestrar/a 11el/r della
,:ero t·ìta; 111 Lm che dalla suprrma mgiusli:::io
/,e sprra11::r u11w11r sonr1 labili t' t·m1te di
c,~1ifor/t1 ntllr ore pi,i lragid,,. della flila, e
d11noslra11r, la loro imufjirù11::a pd rur,re del-
commrr~a II da11110 dr/ F iglio uw /111 suputo
lrarrt 1/ p11i gra11de brnr per l'wut·r, '" mtitru:
la Clt,i-m dr/ DirJ t·Ìf:n,tr, arra di salt-r:::::a.
/'110'."o• troppot'llJlo ed esigenteper r,:s/arnr pago.
l dunque alla 1per1111::a che addita il Cido e
d1e _si apf><J.f!.f!Ù1 ru ra(!io,d ne/la111e11le spiri-
~uo~,, ullra/errrn~, d,e il Rt·/lor .llaKgiorr r,
u1_t•lla ad elnJ<1rr1, spnwlmente in qucst() /rmpo
dt prùf.•a
f 011/1 di uritJ, maestra dd t-ir·ere sero11do Dio.
!'.sanllJ ran,i:do è il po,m11 dr/la sperm,:a
cr:s1ta11~1 ~, d, I dolore riw11a/rJ dfl ptmieri di
ci_tlo. (,esu _upre lll bocca oddit1111du ai fw'l'eri ,1
culo, la rl1111t1,, 1pala11ra11do il l'"rat/1.w al buon
ladrmu. Ri.1·<111a i rorpi e lihttrl d11/ p('('ro/o /r
1) ldd.io è nostro Padre.
Eèco 111 prim11 ragio11r ddlu noJ/r<1 ..•;p,ran:::a:
la Patemitò dttù,a. Ce lo rrpdmm a rltiare
note i 11ostrifanriulli, in rma delle primr dr,m,mde
del Cated1ismo; è una di quel/, t·rrità consolanti
rl,e la sapi'e11::a 11mo11a mai trtrrhlw p,;tut~
a111111t, me11l11• il 1110 sguurdn si rnllt-t·ll 111res-
sa,1tt'm!·ntr al dit·ù, Padri·, dt l qual,· manifesta
u ~111/1 _la pu~nI,:-,1 e I" bo11t,ì. ,\\fuort• trofi/lo
dm suoi 11t1111e1 rullo Croce, ma risorr:e trion-
J~~1tr e mlll al Cic1o per ro111:i1111.i:eri• 11ei secoli
~,elo r_terra r r01tf,mdere ozni f'erttrsit,i uma11'l
111 1111 111r1 Hllttle rifluire di ,ff11sir111i di gra:::io.
26

2.2 Page 12

▲back to top
2) Maria Ausiliatrice è n ostra Madre.
Speranza nostra, salve! - preghiamo ·ogni
g10nio la i ·er.!firie Santa. « Jlfadre della spe-
ra11:::a e del perdono 1► è detta in un'. lntifona che
ricorre purt frequente mila bocca dei fedeli.
Per i _figli e i Cooperatori di Don Bosco il
pensiero della prote::.ione di ,1Iaria Ausiliatrice,
la sicurezza del mo aiuto 11ei monwnti di mag-
giori 11ecessità, sono talmente radicati che ben si
può dire formino come un'eredità e im patri-
monio familiare. Quello che filaria SS. Ausi-
liatrice fu per S. Cio'v. Bosco, noi nutriamo
la più ferma fiducia che sia per c:-iascuno dei sui
figli e dev•oti. Le manifestazioni di hmei1òlen:w,
chf' tante ~•o/te confortarono il bl((J/1 Padre nelle
ore piti treme11d,,, si ebb,•ro quasi sl'lnj>rt> /)t'r mano
della .11ado,ma.
Nf'f Sanlllario di .llaria ,;Jusiliatrict> vi è
lllt quadro recente, ispirato, che rappresenta
la 1lladonna .rcesa sui prati di T'aldncco a mo-
strare nel sogno a Don Bosco do1•e avrebbe
drn•uf<> sorge1·e il Sa11tuario. Quel quadro sta
a decorare la cappella dP!l'Appari::io11e, proprio
dQVe i martiri Solutore, Avventore Pd Ottavio
ha11110 bagnalo col loro sa11gue le :::olle benedette,
su cui molti ucoli più trcrdi dO'l:<'1,,'a spuntare
il fiore prodigioso d,,fl'Opera Sttlesiann.
lllaria SS.ma è quasi a tu per tu col Santo;
e rappresenta fa materna assùten::m di cui cir-
condò og11i momento della sua 1.·ita.
Ecco il concetto déllll H«ternit() di Maria
nella pratica della '1.>Ìltl del Stwto; ecco l'att11a-
:;io11e della co11fidente preghiera d, Sall Bernardo:
Ricordatevi, o piissima Yerginc .i\\Iaria, che
non si è mai udito che da voi sia ahbandonato
chi implora i vostri favori.
.
Tl nostro Bollettino del Santuario che og111
mese intes~e 11110 coro11a di grazie st•ariatissime,
omaggio a Alnria della rico11osrrm:m dei devoti,
è il più eloquente argo111e1110 della speranza che
dobbiamo riporre in Lei.
3) Dal Cielo veglia su noi, Padre,
Maestro, Guida, S. Giovanni Bosco.
A complemento dei motivi della nostra spe-
rmiza è ben giusto per noi, figli drooti e coo-
P"atori di Don Bosco, appoggiarti sulla sua
paternità, lasciarci lJllidare da f ,ui, che segue
dal Cielo e protegge ognuno personalmente, come
le Famiglie e le· Comunità sparse per ogni dove.
Contra spem in spem crcdidit si potè dirt>
giustamente di lui come del patriarca Abramo:
sperò anche contro ogni speranza; e questa fu
la ragione per cui Dio lo fece padre di innume-
voli figli, mat'stro ascoltatissimo, ·guida $irura.
Quale difficoltà potè arrestarne il cammino?
d11l/'i11fm1:;ia fino alla sua beatificazione ben
possiamo dire che la Pro1>1.•1aem::a dispose difargli
perrorrere 11110 via irta di ostacoli, ma insieme ltli
infuse una for:::a sovm111a11u per ·1:incerli ad u110
ad 11110 con strenità e ctJ!mtJ a,11111iraf1ili. L'occhio
fisso in Dio, il cuore rassicurato da dfrine pro-
messe, la certe::::::;a di lm·orare pt>r la causa più
sanlfl gli dm:ano ali per ogni c11dimmlo e lo
sostent"l:0110 anche contro le umane previsioni.
Ora dal Cielo Egli rrmtimw l'opera sua per
1 figli e per i dewti ùifoudendo coraggio e fa-
cilitmrdo le sante ini::riatif:e. Pudre dei giovani
ed educatore sapie11te, ~•e;:fia sugli Istituti d'l'-
ducazione che ne im,ocm10 la protezione e ne
attuano ii progra11111w. Come 1111 giorno .mllu
strada di V aldocco, dovunque si aprono oratori
e ritrmii gi<,vanili rgli è presente ed aiuta a di-
fendPre /ti gim•entlÌ dalle i11sidie del mrmdo; ac-
coglie con tenerezza o,fandli e de.relitti, memore
della sua gio'l'inezza oifana t' dolorosa; a ge-
nitori preoccupati de/l(I sort, d,•i propri figli
dà ispirazioni buone e conforto; 11t>/le parrocchie
ove scarsa è la fede f rm·tt la Jrequem:_a dei
Sacramenti, la sua de'Vuzio11c .msota 11110'/.Je
jìa111111e di fen·ore, torca i rnori, a•1J'l•ici11a gli
i11dijfMe11ti al sacerdote, per 1111:::zo dei gi(n:a11i
conq11i.sta gli anzia{1i; tra gli operoi, 11el!e trin-
cee ove si combatte, negli osped,1/i, nei tuguri
de.solati dalla mùeria e dalla fa1111· il sorriso
df'I saurdot<' sa11to snebbia il cie/t; dt,1/e anime
ed f'CClta speranze llll/J'Ve di compremiòne, di
/ai·oro, di guarigione, di pace duratura, di trmpi
migliori; nelle .l/issioni lo11tant' speci(J/111e11tt',
segrt>gate ora più che mai dal mfmdo ch•ile,
quale visioni' co11sof<lf'rice è mai l'immagine di
S. G. Bosco per il Jfissio11ario e per i neofiti, e
quale aiuto la sua intercessiont al trono di Dio
nelle ore ti'abbm1do110, di solitudine, di smnforto!
Accettino d1111q11e i nostri Cooperatori l'im-ito
del I V Succes.wre di D. Roseo alla spera11::::a;
ciasrn110 di nsi a.ffrelfi l'ora solenne e auspica-
tissima della .t!i11stizia e df'l!a pare moltipli-
cando le opere di carità ti 11antaggi() di tanti
sofferenti. Nessun ml·::.zo i11fatti è pili efficace
per cofliv•ore i11 noi la speran:::a e il sano cri-
stiano ottimismo che qud/o di infondere nel
prossimo co11 la parola, col soccorso 111ateriafe
e soprattutto CO/l la preghiera, il sentimento vii·o
dPl!a paternità di Dio, dell'assistenza materna di
]Ut1ria SS.m(I e dt'l/a efficace protezione dei Stmti.
Lt, l1ede e la Speran:::a ti.11cora110 /11 nostre mii-
me in Dio e nelle dit·ine certe~::e; 111n la rt1rità /;
pur sempre la regina delle v•irtù, che ju11dr in un
solo amore i nostri amori di Dio e del prossimo,
rendendo visibile Dio 11el prossimo ed el('l!ando il
prossimo a divine alle::::Je, secondo fu parola di
Gesù: Ciò che avrete fatto ad uno di questi
piccoli per amor mio l'anete fatto a me stesso.
J
27

2.3 Page 13

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'DALLE NOSTRE MISSIONI
GIAPPONE
'.\\Ions. Cimant e riuscito a farci pcrwnirc,
grazie :ill'affclluosa cortl'Sia del Comandante
di una nostra nave, le relazioni missionarie
del 19.p. Cominciando a pubblicarle, siamo
lieti di poter :irc;icurart: i nostri Cooper,uon
che l\\lissionari l l\\lissìonarie godono buona
salutl e continuano a compiere gcncrol,ameme
il loro santo apostolato.
Resoconto annuale 1940 -giugno - 1941.
Ret:.11w ,d amal.111<1 .tig. Don Rim/do111:,
se e quando arriverà qucst.a relazione il Si-
gnore solo lo sa! Ma col mese di giugno si
chiude il nostro anno missionario, e non ,-o~lio
las~iar passare l'occat>iOn<: per informarla del
nostro modesto lavoro, che, colla gra1.ia di
Dio, nonostante le cntichc circostanze, anche
in qucst'anoo si è potuto compiere. È il so-
lito annuale tributo, che sogliamo presentarle
in occ-.isione del suo onomastico, cd anche se-
gno della YÌ\\'a riconoscenza verro quanti in
forme diversis:-ime ci sono venuti in aiuto.
Come è noto ai nost n Cooperalori, l'av\\·e-
nimcnto centrale dell'annata fu il pass.,~g10
del potere ecclesiastico delle ~in~ole circo-
scrizioni al clero indigeno, e specialmente il
riconoscimento della Religione Cattolica, rico-
noscimento giuridico <li fronu a!Jo Stato,
alla puri delle altre rdìj?ioni, in conformità
delle recenti leggi sulle religioni, nonché
l'apprm azione dtl regolamento interno ddla
Religione Cattolica in conformità delle leggi.
Svolta davvero storicu, i cui risultati dipen-
deranno <la tante circostanze, che sono ben
difficili a pre\\'eder..i al mumemo attuale. Come
già dissi in altra relazione, dipenderà molto
dall'attività e~plicata nel vero senso dall'a-
zione <."3ttolica, dalla partecipazione atlÌ\\ a dei
cristiani, dall'uniunc intima di tutte le forze,
conwrgenti allo stesso nobile scopo: la gloria
di Dio e la s:ilute delle anime in Giappone.
Le notizie più importanti furono a Lei
mensilmente comunicate. ,\\ccenner<'> schema-
ticamente ad alcune che riassumono il lavoro
di quc.-st'anno, accumulando insieme il lavoro
missionario e delle opere annc..-.sc nella Pre-
fettura Apostolica, e quello dei Salesiani nelle
opere di Tokio.
In missione si e potuto finalmente dar1;; alla
1:asa della .l\\lissione in Nobcoka, divenuto or•
mai il centro più popoloso della provincia di
:\\liyazaki, una sede fissa su terreno proprio.
28
A Takanabe pure, la residenza. dannc~giata
dal terremoto, fu rintata secondo un nuo\\'O
progetto, che ha pt·rmesso una migliore uti-
linazionc del vecchio loclle. La minuscola
colonia agricola incipiente a .'.'\\liyazaki n:de
pure riattata la casa che il tifone ave,·a in
gr-an parte abbattuto. L:i nostra scuol:i pro-
fessionale D. Bosro a Tokio ha iniziato il la-
boratorio dei falegnami, as..~stando per ora in
una tettoia le macchine indispensabili cd adi-
bendo a laboratorio alcuni locali, in attesa del·
l'er1gendo laboratono cui fra bn:ve si darà ma,,o.
Le opere annesse alla missione anche ìn
l!Ucst'anno si sono s,·iluppatl'. Le suore dtlla
carità Gìappone!òi ndl'osp1z10 di \\Ii~ a?.ak.ì , i-
dcro aumentata la loro famiglia a oltre 150
persone: tre nuove suore si consacrarono
al Signore, nuow novizie hanno incominciato
il novi7.iato, e tulle lavorano in ogni forma
pcr essere sante religiose e anche per raggiun-
~ere la piena autonomia economica. ùna nuova
maoifestaziore è nn modesto laboratorio d1
la,·ori in hambu, mentre altre si abilitano alle
varie mansioni del loro istituto, frequentand<I
scuole speciali. Le Figlit: di l\\Iaria Ausi-
liatrice a Hcppu manifestarono pure una spe-
ciale attività e nello sviluppo delle vocazioni
e specialmente ncll'inau$?Urazione di u1, nuovo
1-rnccio dell'istituto, che cl.ira modo di am-
pliare la loro sfera d'azione nel campo dcl-
l'assisten;-,a sociale e della l>eneficcn;,,a. \\
Tokyo poi hanno aperto in prossimità della
nostra parrocchia la nuoYa opera SPibi cou a<\\Ì)o
popolare, doposcuola e scuola di t·ucito, ccc.
Avvenimenti :;pcciali nolc\\'Oli furono: l'i11-
tronizzazione del n110,·o ..\\rnministraton: .\\pu-
stolico, l'ini7.io in missione dell'opua di ~an
Pietro Apostolo per il Clero Indigeno, j) ri-
conoscimento legale <lei nostro piccolo Semi-
nano per entrare nel Gran Seminario di Tok)o
in conformità della nuova legge sulle religioni.
Nel campo della propaganda stampa (To-
k}O e Bcppu per ont sono i nostri più impor-
tanti centri), oltre 11 Bo/le/11110 e le /,r/lure Clll-
tr,/ichc, si è dato mano ad altre pubhlicazioni
uuovt: e ristampe. Notevole l'inizio di una
pubblicazione di musica liturgica per canto ~
armonium e di studio (piano e armonium) ispi-
r-.ita a modulazioni e temi giapponesi, tenta-
tivo iniziale di orientamento al campo litur-
gico di buon materiale locale. Yari mu;sio-
nari poi, e quanti possono anche dei nostri
chierici, con traduzioni o studi speciali cer-
cano in tutte le fornw di valorizzare la nostr.i
Santa Religione anche di fronte al mondo
degli studiosi. Ricordo soltanto: Buddismo -
Antiche cristianità (da parte del nostro Don

2.4 Page 14

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l\\Iarcga, che ottenne uno splendido diploma faccia pregare per noi. Noi tutti non deside-
di benemcren:,..a dalla città di Oita). - Le rac- riamo che una cosa sola: fare fino alla fine il
colte entomologiche e petrografiche di Don nostro dovere verso il gran Paese che ci ospita,
Cimatti - Gli studi su I'adrc Sidotti del no- come cittadini, verso la Chit'Sa, come l\\Jis-
stro Don Tassinari e di Don Barbaro sul sionari, e verso la nostra amara Congrega-
sistema educativo di Don Bosco e di Don zione, come figli. Che in ognuno di noi e nelle
Erdéi su Don Bosco ,e sulla cultura giappo- nostre opere si compia i_n tutto e per tutto la
nese ccc. Continua pure lo sviluppo della Cro- santa volontà cli Dio. Non avendo 1;ccvuto i
ciata Catechistica indetta da lei, amatissimo ricordi per gli esercizi, ho creduto opportuno
Padre, come preparazione alla data centenaria. in preparazione spirituale alla nostra data
Di gran frutto riuscirono le manifestazioni in centenaria cli tiare i seguenti, che penso sa-
occasione della data centenaria della ra. À1cssa ranno conformi al suo cuore: /( Xicnte ci turbi
del nostro Santo Don Bosco, di cui ebbi già il - Fedeltà a Don Bosco Santo - Santità è pu-
piacere di inviare relazione. ::Vla qudlo che rezza•>. Le offriamo questo programma di la-
certo consolerà di più il suo cuore sarà il sapere voro e questa promessa. Ci benedica tutti e
che anche quest'anno i suoi figli furono bene- specialmente il suo alt.mo
ù etti dal Signore nel loro apostolato, e fra la
Missione e Tokyo si sono amministrati 23 r
battesimi, 79 cresime, 19 matrimoni, 1395 con-
fessioni e comunioni pasquali e oltre 1.000.000
.lliyazuki, luglio 19-1-r.
:uons. YrNCE~ZO CDtATTJ,
lsp<'llore Salesiano.
di comunioni <li devozione. In missione abbia-
mo raggiunto la cifra di 1636 cristiani: modesto
aumento (da 1564) invero; ma bisogna tener
conto del fauo che da vari anni a questa parte
INDIA - Bornbay.
Re'l.·.mo sig. Rt'ltur Maggiore,
vi ringrazio ta.Pto dd prezioso bigliettino
abbiamo una forte migrazione (Brasile, l\\,fon- che mi avete mandato verso la metà di novem-
ciuria, Cina, ecc.), che per la nostra l\\Iissione bre e della hcneùizionc: spccialt: che avete
si può valutare ad una media di oltre 150 dato alla nostra nuo\\11 opera. Ne abbiamo
all'anno, compensata solo ùa lievi immigra- sentito l'efficaqa nella pioggia di grazie che
zioni locali. Sono disposizioni certo della abbiamo visto scendere sulla nostra costruzione.
Provvidenza: il buon seme si sparge in tanti Vi annunziai che si benedisse la prima pie-
centri e cosl si viene allargando la sfera d'a- tra il 19 marzo 194.t per poter mettere tutto
zione o si ,ricnc iniziando in nuove località sotto la protezione di S. Giuseppe; però
l'opera dell'apostolato missionario. Il Signore il lavoro non si incominciò che dopo la metà
benedice pw·e sempre più quanto si fa per le di aprile quando si firmò il contratto. Fatta
\\'OCazioni e per l'educazione della gioventù. la firma, procedette molto alacremente per-
li ScmiJ1ario, il collt>getto di ~akatsu, la chè l'imprçsario, uomo cli parola, poteva di-
scuola professionale, le adunanze dei giovani sporre di grandi capitali per provvedere in
(oratori), le opere di assistenza sociale e di anticipo tutto il mate1·iale.
beneficenza tanto dei Salesiani che delle Con- Dapprima si alzò l'ala di destra; poi, ve-
gregazioni religiose femminili, il segretariato dendo che non sarebbe bastata, ai primi di
degli ammalati (tenuto <la! nostro Don Arri) agosto ci decidemmo ad innalzare anche la
ccc., non hanno per nulla cessato dalle loro seconda. TI progresso fu cosi consolante che
attività, e buoni clementi vengono a rafforzare il 31 ottobre si potè fare il trasloco. La
le file della nostra Congregazione o del Gran vecchia scuola <listaYa circa 12 chilometri da
Seminario o delle rispettive Congregazioni fem- questa nuova, ma in una giornata si riusd
minili. Oh l davvero il Signore non lascia a fare tutto comodamente.
mancar.: ai suoi figli anche queste consola- Per la festa di Don Bosco si potè fissare la
zioni spirituali e morali, che compensano solenne benedizione. Intervennero tanti amici
usura i sacrifici di ogni specie cui siamo sot- e benefattori, e tra essi anche l'Arcivescovo
toposti in questi momc11ti. Ci aiuti anche lei, di Bombay ed il nostro di Madras. Gli altri
ama.to Padre, a ringraziare il Signore cd anche due nostri Vescovi di Shillong e Krishnagar
qua.nti fra i nostri frateili, allievi ed ex alIievi, non poterono lasciare la propria diocesi per la
Cooperatori e Cooperatrici e amici ci hanno situazione. Tutto riuscì molto bene e con ge-
aiutato in quest'anno a compiere il nostro nerale soddisfazione. Tn quei giorni si pregò
dovere. Un grazie a lei e a tutti gli amatissimi proprio con grande affetto e gratitudine.
Superiori per l'amor,;: e le cure con cui sem- Ora nella scuola siamo cinque sacerdoti:
pre circondano i figli più lontani. Preghi e Don Dehlert Agostino, Don Boira Giuseppe,
j

2.5 Page 15

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Don Mariotta Alfredo, Don Ugo Tuena ed
il sottoscritto. Abbiamo quattro chierici del
tirocinio: lVIurphy, Mc Guire, :Vlartin e Duarte;
e tre coadiutori: Laureano Santano, il veterano,
\\ ' iegas e D'Souza. Siamo] pochi per i- bisogni
attuali; ma tutti facciamo del nostro meglio e
così si procede benino. Più tardi, ritornando
tempi migliori, potremo avere più sacerdoti,
perchc l'opera è destinata a grande sviluppo.
li signor Ispettore e quasi tutti i sacerdoti
del Sud sono a Tirupattur, non potendo più
altcnùerc al loro lavoro missionario. Poveretti I
soffrono perchè il loro cuore è sempre tra i
loro cristiani. Anche Mons. Ferrando ha sof-
fc.:rto moltissimo cd è ridotto con pochi; ma
anche là tutti fam10 del loro meglio e cercano
di imitare lo zelo del nostro Don Bosco.
Tutti desidera110 essere ricordati all'altare
di J\\Iaria Ausiliatrice. Tutti implorano ta Vo-
stra benedizione patema.
Vogliate anche porgere i miei auguri a tutti
i nostri cari e dir loro che li ricordiamo aJ
8ignore e preghiamo sempre per loro.
AH.mo figlio in Don B_osco
Sac. AURELIO 1\\1:Ascmo,
Bombay, 22 luglio 1942.
Direttore
THAILANDIA
e Per Capodanno giunto da Bangkok (Thai-
landia) il seguente radiotelegramma del Vi-
cario t\\postolico S. E. l\\Ions. Pasotli al no-
stro Rettor ~Iaggiore:
Filial111e11te grnto paten,o messaggio, rm-
grazio anche Superiori famiglia salesiana. Alis-
siouari, Suore, bene. Avverta /amiglie msr-
ste11do im iarci notizie mezzo Radio r·a1icana.
R<1cco111a11do T'icariato alle pre_(!hiere eil alla cari-
benefattori e delle benefattrici. PASO"ITI.
Come è facile ril.:vare, il radiotelegramma,
dopo aver esprcsw il ringraziamento dei l\\1is-
sionari e delle- Suore pel messaggio natalizio
che jJ Rcttor .Maggiore ha potuto far giungere
grazie alla provvidenza della Ra1io Yaticana,
vuol tranquilliz1,ar sulla salute e suJlc <.-ondi-
zioni generali tanto dei Salesiani quanto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice. :\\fa esprime anche
l'ansia in cui vivono pensando a noi ed il
desiderio di aver notizie cli tutti i loro cari.
Ora, poichè la Radio Yaucana si presta
generosamente a trasmettere informazioni, rac-
comandiamo ai genitori ed ai parenti più pros-
simi di valersi di questa provvida istituzione
Pontifici? per mandare il più so,·ente possi-
bile loro notizie tanto ai missionari quanto
alle suore.
Leltera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
questa volta, se siete contenti, andiamo ,1 sC11o!a
dai bimbi dell'asilo. Ilo qui sul tai:olo il pe-
ri!Jdico l\\famma l\\largherita del'Istituto llla-
gistrale de/Le Figlie di Maria Ausiliatrice in
Milano, e vi colgo degli episodi, dei fioretti e
delle preghiere in cui I'i1111oce11za raggiunge il
sublime. Ecco 1m episodio:
11 Un caro piccino cammina un po' a stento.
La 11/aestra, eh.e se 11c accorge, lo /erma, lo in-
terroga, vuol i•edere la scarpetta d{I vicino. Due
piccoli chiodi sporgono così in fuori da bucare il
prn•ero tiedino. ~ Bisogna battere questi chiodi~
dice. <1 R niente, sig,wra 1llaestra! - risponde
con un sorriso il bimbo. - Jìll'tletemele pure <m-
cora. i 'aglio soffrire 1111 po' per i nostri so/d.<1ti
e per crvere la pace. Cosi tutta la gente 11011
piange piti... ~- Ed ecco due fioretti:
<< 1'o/evo mangiare una car(IJ11el/a, e Ìlwcce
l'ho data alfa 11Jaestra per i soldati•>.
<< Una signora mi ·vole1:a condurre al cinema,
e io 11011 sono andato, perchè si ·t:edono le figure
brulle che macchiano l'anima~-
Eccovi i11fi11é spontanee preghirre colte dal
labbro del(li ùmocenli i11 tutto il f eroore della
loro semplicità: <• ... Gesù, manda 1111 po' di wldo
ai soldati che lunmo freddo •>.
<, Ce.su, fa ton,are a noi la i1ittorit1 e cosi
mio babbo 11e11ga a casa dt1 soldt1to >>.
~ Gesu., fa di1:c11tare tutti gli uomini bravi
come te!•···
1lJù,i cari: sappiate emulare questi piccini
11ell'imporvi qualche sncr{t,c10 per rispanniare
pe11e ai vostri genitori parenti e superiori, t
per ottenere le be11edi::iioni di Dio sui nostri sol-
dati. Ala, sopra/lutto, ripetete SO't't:11/e l'ultima
preghiera succitata i11 cui è l'unica garan:;ia di
una vera e santa pace. Perchè, come la 11eq11iz1a
degli uomini scateha le guerre, cosJ la bontà
genera e mantiene la giusta pace.
R quello che espresse così bN1e 1111 Crociati110
11ell'udie11za con.ressa dal Santo Padre Pio ;,.,:11
agli iscritti alf'Apostolato della Preghiera, il
27 ge1111aio u. s., quando appressandosi al f 'i-
cnrio di Cristo a rapprese11tare la campana
della pace, disse: « Padre Santo, questa è la
campana della pace. Vi appartimc in modo
particolare. La sua 1:oce è l'eco di:lla voce di
Gesu e della Vostra voce. 111a non si può fon-
dere finclzè il mondo 11011 le abbia portato due
metalli più preziosi di ogni oro: l'umiltà e
l'amore. E noi, benchè piccoli e i11degni, offna-
mc tutto per acquistarli». Fate anche t•oi lutto
quello che potete.
Vostro aff.mo DoN GmLJVO.
30

2.6 Page 16

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
St1,:. UELLANO G/01 'A.'vNI, da Jlm (Cuneo),
~ n Viho Vulentia (Caranwro), 11 26-x-11J42 .182 nnni.
Oon Bosco decise la ~ua nx:a:uonc alla Società
S.tl,~ian.t, e da ~lud1:ntc nel (.;ollct,'10 di l.,.mzo lo
guidò tino al sacerdozio, larl.!o di paterna bontà e
di hallRe diretti,., che lo fom1,1rono al \\'ero ,pirito
di npmtolato. F<.-condo quinJ, il suo mini~tno in
,·11ri collcit• d' ltalio, in delicate missioni ndln S\\'iz-
znu ,. soprattutto fra , ~uu, panocchiurn di V1hu che
lo cirnmda\\'ano da alft:ttuo~n ,,;,nemzion,·. Si " che
rJ?h sapc,a <lona!"fi alle loro amme con uno zdo pan
alla l!<'nt·rositn del ~u•> gr11n cuore; e con In <:npit·11Za.
flruJ,:nza cd cspericn7,l non comune •:vohit·<-a un,1
direzione 'Spiritual,; e dilfon<lc,-a un fervore di pietà
e Ji Azione Cnuolic.t , erumcnte pro,·v1dC'11zìa'1.
St1c. FERRO GRf:GOR/0, do Pe!llls dc Col'do
t (Srnicn11), a ;\\Ton\\,, d,• lo Frontiera (Sfln~11n) il
6-1X-1!)42 o 71 anni.
Per 25 anni diress1: n1ri no~tri Colleg, di Spni,tna
6\\'t1lv•·ndo un r~condo 11postolnto sopruttutlo nel
c.unpo dt'll'c:ducn;,;ionc Jc:11., eio,·cntù, ncll.i curu
delle nx:nz,oni. e nt·ll.i diffusione della Jivozionc n
\\foria Au~iliamc.: J\\Iodcllo di virtù religios.• e: di
zelo Mtcerdotale, lasciò 1ti conf.-Jtelli, .tlfli nlunn,,
ai <:oopemtorì l'csem1,io d, una sam.i v11,1 1u1t.1
consncrntn alla Rlonu d, Dio cd al b<"ne delle nriime.
Sur. ZAKOTELLJ C.·IRLO, da Cembra ('l'rl'nto),
t ., C,UllflOS (Bn1~ih:) ,I 7-x11-1942 a 68 noni.
!-pt..c I suo, 50 anni d, vita salesiano M>pr-,Hlutto
nel!., nostre Case e \\Jis,i,,n, del Bra,;ilc prodil(ando,i
con zelo illum,naro e aencroso nelh1 cum delle
.1n1mc.
StJC. C. IXTO,\\ f /,UIGJ, da l\\lcdolc (1\\111n1ova),
t a ;\\lndcrno sul Gnrda (flrcscu1) il 1-x11- 11>42 a
71 unni.
At1i1no mne. pio, cuon· J?:t:neroso, ebbe la l!toia
dt srnll(cre un fon ado 11pos1olato negli Oratori
frMl\\"I o,c s1 con;;acn·, nl hcnc dei giovani col vero
1pin10 -411 Uno 130,co
S<1<- C JRTOJ.A G/C .'>'Fl'PE. Ja Bronte (C:a-
t ta111al, n S. Grel(ono d1 Catania il 3 1-S-l!)-12 a
113 unni.
1'1etù soda, nmorc ul lavori) e sall:Ain di~r.rez,onc
11dla direzione spiTìtunl•· n-st·ro pnrtjcolanncntc
pr.,.1.ioso il suo miniAtt·ro sacerdornle u ,,mt..11-:i:10
Jdle onime ch'l.'ali MJW\\'t\\ tonnare a 1,•Tan frrvore
J1 v11a cristiana, comi: tlllflC\\'O dini:erc le nme CJ.Se
cui ,cune ercpo-.to ~ccondo t1 vcru spirito d1 Don
B~co.
S<1r. H,1 VKR,1,fPim GIUSEPPE, du D,m1p ((;er-
rnania), t a Talcn (Cii,·) il 1<;-xI-19.p n 6:i aunt.
D,,po il st·rv1zi11 militnre ,enne in lt.tlia per ..c-
i:ui,., I.i i;ua vocazioni, t• wolse il suo ,1p..~tolato
s:ilt-tiano con fc:n iJo .ido in ,-arìe no,m: Case dd
l'ilt•, 11ppre:zzaro e: b;:n,uluto da tutti. "'dl'ancend10
eh~ distrusse il Collciiio di Valdhia, nd 1914, c,pose
la llropnu vita per salnire iili alunni, e nel terremoto
Tulca nel 1,,28 la ~Ltdonn., sahò lui prodiaio~a-
mtnte consenandolo incolunw ,n un angolo ddla
sua cameretta mentre tulle le pareti si ro, l'SCÌ3\\'UI'•>
al suolo S,1ccrdo1e secondo il cuor.: Ji Dio, irm-
diQva ndl'a111v11ù prod,giosa l'esempw fulgido <11
non cumun, virtù.
Sar IJIU .\\(;11 dTTfL/0, J,1 .:\\filnno, i a 13orl(o
S. '\\I.mino, il I9-tx-11)42 a 62 anni.
:-,pc,;c qua.~i tutta la sua vita s;alc:s111na. neqli Or.1-
ton fcsth, c.1t11\\,111dosi o,·un,1ul', colL1 sua pietà,
col S1.l<l zc:lo e colla sua generosiù d1 cuore, la strma
" l'affetto dei g10,'tlnt e dei Cuoper-.itori.
Comi. 11()\\ DlO'\\I CIO/' 1\\ VI, da Niardo (Bre-
scia), t II S. Ju,c! Jos Campos (13rnsilc) 11 2-11-19,p
a 36 anni.
Cooperatori defunti:
S. F.. ,\\/Qui. Pf::RDLV.-lNDO IWDOLFJ, r·e-
t scovn di I iu11::11, il 12·-1-u. ~- ~ 77 11n111.
Rei:iue,•n dn 32 anni la diocesi con un ardore d,
p1etù cd uno z1:lo pastorale Rupcriorc ad t,itni eloJ:io.
Animo i111rc11ido, tempra ad11m11ntina, mente
pronta, coscienza delicat1S'l1mo, cuore 3perto al-
l'amore di Dio e ddle anime, mi,c a s-,m~io dd
sacro miniMt'ro una rett,rudin., di 11p1r110, un ~cnso
pratico cd oritania..alìvo, una pall8ione d, apostol1110,
che portarono la D1oces1 nll':1v11n1tuardia nel fer-
vore ddh1 \\'itG cristinnn. Pa~tore ,i!(ilarite, sostenne
il suo pro1,1rnnimu anche nclli., cm: pi(, difficili e lo
seppe ·'ltll•Omnre con tempc,ti\\'a f)ren:ggcnMI l'J
illuminata prudenza ad Ol!ni nUO\\'O l!l'igcn.za 5pi-
riruah:. I .., ..oda form,11.ionc Jd Clero, l'istruzione
catech1s11ca, l'educazione ddl:!. l!Ìn\\'rntù, la pietà
liturl(icu, l't1f11>,1tol;1to della huo,m 11t:1mpa, la cura
dcli'Az1ont• <.:1111ohca e tutte le Oflt'rc d, cultura, di
carit/1 c Ji a~~••tcnza sociul<' trov,,rono nel suo cuore
il c,rn1ro propulsore, nella su,1 mcnt,· il itcnio 0~11-
ni1,~atnr1•. '\\;on fiaccarono l'nlncrità dd suo spirito
le ahcrraz,oru dei tcmp,, nt.' le pm,·e delle i,andi
~crr<', n~ In 1<-11111 ìne,;omhile m11h111u1 c:he lo su-
blimò nll'ol<Kausto. Tenne 11 nmonc hno all'ullimo
con p,,tt·m., s.11«?czza . lasciando al clero cd al popolo
l'est:mpin d1 una fedeltà al d..verl', di una fortc7<7.n
d, cnratrcre, ,h una ahnc:-1{1tzu,nc nd 1111crificio e th
una rns~l'l!n11z10nc alla santa Yolonti• di Dio, che
etcrnc.·ranno I:\\ sua nlcn,uriu in ,·cnttrnzione.
,01 ncord1amo anche In suo particolare divo-
zione a ~. Giov,mni Bo_-;c-0 e la ,ua fervida aff.:11u~a
ammm1z1onc per l'Opero s.ùo1noa.
.ìfom. Doti. ,lXT0.\\10 G.1// -11.E t a Ceno\\,
a 64 anni.
Attl\\·o 01rcttore dei Coopcrt1tor1 Sules,ani dl'l-
1'Arcl11di0<:cs1 d1 Ceno,·a, nl'ulsl' P•·r bontà e re11i-
tudìm• d1 nninll>. !\\lente ele1111 e umatu lii vasto cul-
tura, in~rnncubìle ael la\\'oro, con l(mnJ1< ~pirito di
sacnficio •· .iho senso del do\\'crc consacrò tuua la
sua ,·11a lilla iiloria di Dio e nl ht·ne dd pro~~1mn,
pro<li1111ndo il suo zelo all'incremento dell'Operi,
Salc~i.in:1 c<l 01111 diffusione <lclln JÌ\\ozi,me a S. Gic,-
,,mni 8 o~co.
31

2.7 Page 17

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Sen. PIETRO FEDELE, Ministro di Stato. t a
Roma il 9-1-u. ~- a 70 anni.
I Santi Sacramenti ed una speciale Benedizion~
del l:ìanto l'adre confortarono il cri~tinno tran-:ito
dell'insigne storico e dell'integerrimo uomo dì Stato,
SUJ.(gcllando col bacio del Signore una \\'Ìta nobil-
mente spesa nel servigio della \\"eritil. Al culto della
Verità egli seppe infatti orientare non solo lo stu-
dio e l'insegnamento, ma tutta l'attività s,·olta nella
sua radiosa carriera. E questo culto lo mantenne
sempre coerente 11 ~e stesso, in tutta la dìgnitù
di quello spirito di Fede che lo o.bil1tò e lo accre-
ditò all'alta missione scientifica ed alla n,sponsa-
bilità Ji Ministro dello Pubblica Istruzione nel
fausto triennio 1925-1928.
Fede profondnmclltC sentita e , issuta in costante
fedeltà ol Vangelo, in fervore dt pietà e di bontà
operosa. Bastava ,•ederlo as~istt"re alla :'\\1essa fe-
stiva in Santa l\\laria l\\lagg1ore, colla coron,1 ùd
Rosnrio in mano, l'anima tesa al di\\'ino S11crifìc10 !
l\\fo bisognerebbe elencare tutte le benefiche
istituzioni che ci;tli fondò o prom('lssc - scuole, asili,
ospcduli - per misurare In m,tg1~mmirà dd suo
cuore. Noi ricordinmo, con commossà gratitudine,
quanto egli favori le pm1iche fatte per 11ffidarci il
Convento francescano di Gaeta col tempio monu-
mentale di S. Francesco do, e ,·enne poi nllc~rito
L'Istituto l\\l~1onario.
A lui de.,·e l' ltàlin - ollre In riq:nJic:AAione del
criterio unitario e sintetico d1 valum21one c.le1le di-
rettrici della , ita e delln civilli1 sun attro, crso alla
ricostruzione dcll'autenrico med,oe,·o - anche il
felice esperimento d1 ripristino dell'mscgnamento
rdigioso nelle scuole e nelle istituziont educative,
con l'autorizzazione a quelle lè'~ioni di rclii:ione
nelle scuole medie che nntic,parono e fovonrono
1., successive disposizioni concordatarie. Fedele a
Dio cd olla Snnrn Chiesa, egli seppe essere fedele
o.Ila famiglia, alla scuola c:d alla Patria. Donde il
ctedito alle cospicue mansioni cui vennt, chiamato.
Professore ordinario pre~~o la R. l'nivcrsitìt di
Roma, il Mintstro Fedele fu infatti anche Presi-
dente del R. lstitu10 storico pèr il medioevo e ddlu
R. Deputazione romana di storia patria; Commis-
snrio dl Sua :Maestà presso In Consulta araldica e
Prl'sidente del Senato storico dell'Ordine del Santo
Sepolcro; Primo Prcsidcntt: dell'Istituto di studi
romani e Preside1\\te del Poligrafico dello Stato;
l\\linistro e Senatore del Re)'.lno.
Affezionatissimo a Don Bosco ed all'Opera sWl
prestò alle nostre scuole In più cordinle ass1s1enz:t,
ed csalrb la missione educatrice del nostro Fonda-
wre in memorande circostanze di cui la più solenne
fu indubbiamente la commemorazione civile del
Samo nel ciclo delle celehrazioni torinesi ir1 oc-
<'aRionc clella Cuoon-izzazionc, all'inougurazione uffi-
ciale dell'Istituto Co11t1 R~ba11tle11ga.
Car. Dott. FRANCESCO DAXor•ARO.
Pt"r oltre trent'anni più che medico fu padre per i
Figli di D. Bosco e per gli allievi dd nostro Istituto
di Cenorn-Sunpierdarena.
Non solo prestò gratuitamente il suo servizio, ma
non mancò mai, nelle ore di particolari necessiti,,
di beneficare l'Opera nostra con generose offerte.
Fulgido esempio di vera fede, aveni Ul\\11 tenera
devozione a l\\1aria Ausiliatrice, al cui altare quor,-
dianomente passava prima di iniziare le sue visite.
Quando veniva ringraziato della sua opero di-
sinten,ssata, si schermiva dicendo che era ben poco
in confronto del bene che facevano i Salesiani, •
ringraziava lui, perchè - diceva - gli si dava oc-
casione di fare un po' di b:,ne.
L'ultimu sUA i,wocazìone fu Don Bosco! •.
Il nostro buon Padre sarà corso incontro oll'.i-
nima eletta, vera fi!'.tllrn dell'uomo giusto, caritn-
te\\'ole e timorato di Dio, per accompal,'!narlo al pre-
mio. Noi tuttavia lo raccomandi;uno di cuore a,
suffmgi dei nostri Cooperatori.
FIUPPELLO M.1RfA, t 11 Narzole, il 5-xt1-1942.
Le incursioni su Torino costnnsero questa .,,...
)ante Coopero.trice a morire lungi dalla città pre-
diletta e dal primo Oratorio festh·o di "\\'t,ldocco
cui presta\\'a 1., su.; cure con cuore di madre, spro•
nando col suo esempio ,I Comitato Dame-Po1ro-
nessc che a,·eva organizzato, e prodignndo lo sun
ettrità specialmente ai giovani più poveri e bisognosi.
che ,·olle ricordare nelle sue ultime disposizioni.
Z.-1RA1\\"TO:·.rELJ,O - B01\\'ATO IREJ\\"E, t n
S. Giorgio di Pcrlena (Yicenza) il 15-x-19.p 111.l
84 anni.
Donnn di fede e di pietà profonda. trascorse lu
suo ,·itn 11el lavoro e nello cum della famiglm che
educò a schierco sentimento crii;tiano, grata :i Dio
della vocazione concessa a <luc dei ~uo1 fi~li alln
Società Salesiana.
Donna ]1.f,-1Rl.l Pf_l REiHO,YDINI, t a Getwvil.
1'8-Xll• 19-J-Z.
Fonùnmce dcll'Istituto Piccolo Cenncolo, con-
sacrò tutta ln sua vita alla glori:, d1 Dio ed nl bene
ddle anime, suscitando nuovo fervore ù1 spiritu9-
1itù e ù1 cnritù cristio,1n. Aveni uno specioh, predi-
lezione per le Opere Salesiane ed una ~11nd1.> di-
voziont" a S. Giovanni Bosco.
F!LfPPA JWlRGHERIT.1 BL6, t a Casta-
gnole Piemonte ad 84 anni.
Fen·ente zelatrice delle Opere Salesiane, isp,ra,·a
ti s110 upostoluto allu più viva fcd~ cd olla ptù
generosa carità.
Altri Cooperatorì de funti:
Aprile Pietro, Torino - Bazzana Sanlina, Trigolo
(Cremona\\ - Brunei Angela (Clrambons (Torino) -
Car.,tti Ma.rio, Faenza (Ravenni.) - Chiodi Daniele,
Grn11co11a (Yicenza) - Gmcomctto Giuseppe, to-
carn (Verona) - Giacomi11i Luigi, Cimadolmn (Tre-
v1so) - Lovarini Maria, Lo-.::zo Cadore (Belluno) -
l\\fosotli l\\,fnri11 Pcsi\\de. Carnmnssimn (B~ri) - Mes-
sma Can. Prof. D. Carmelo, B11tera (Napoli) - lVfaz.
zieri Giuseppe, Net1t111in (Rom3) - Pistamiglio Ma-
na, Torino - Pisrncchini Mnrio, r-arallo Pombia
(N"ornra) - Pontarn Stefano Celledizzo (Trento} -
Sacchi Carlo, Roma - s~nchioni Lazzaro, Gioiello
(Perugia) - Sinihaldi D. Cnrlo, Sa/1•ia110 (Livorno)
- Turchelli Francesco, f'ercelli - Veniali Giuseppe,
Mezzana Bigli (P;ivia).
32
Con permesso dell'Autorità Eeclesìutica. - 0ft. Gn16che S. E. I.. Cor,;o kegirlll Murghl!rtto, 17b
O,re11ore n!!!p0nsabile: D. C U I O O FA V 1 l'- I • Via CottolcnRo. 12 Torino C109\\