Bollettino_Salesiano_194301


Bollettino_Salesiano_194301

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1.1 Page 1

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Jn oo$cqulo alle dlspOalztonl mlnttrterlatt per la limitazione della carta l'edlzlonc italiana eostitulllco te altre edl'donl estere.
Bl'RD/ZlOSE l'U,W LL.'11'/111
Bollettino
siano
Anno I.'l(\\'JI • n.. 1 • Pubbllcuzlonc mensile
:r:0 GENNAIO J943-Xxt
Spedh:. In abbonamento ~tale • G,-upp~ J "

1.2 Page 2

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l'EHIUDlCO !'IIE"-•
S!Ll-. PLR I COO-
l'ER.<\\TORI DEJ,LF.
OPERE I \\Jt:,S[O','l
DI S. GLO. llO~LO
BOltET~fJl'IO
SJ\\tESJJ\\NO
.\\nnoJ X\\IJ-:S:. 1
GENNAIO
1943-XXI
fo out41.1io alle dispos::;l(Jni ml11i1Jcriali p~r la lim;u,:ion~ della carta. redizlo11c itnlia1m so.ttituiue le nitri! e1li-::ion' t.'lll!.,e.
SOMMARIO: li rv S uccl's,-orc di San Glorn.nnl Bo~co al Cooperatori e ali<> Coo1)era1ricl Salesiane. S01to la
cupola dell'Ausilil)lrice. - Tesori) s plriluatc. ln famliilia. Leuer.a d! Don Clull~·o aJ !liovanl. - La morte del
Re,·.mo l'. Wladlmiro Ledoohow,;ki Dalle nostre Ml,.,ioni: Assam (India) • Necrolo,ii.lo. • Crocia1:1 Missfon."l.ria.
Il IV Successore di San Giovanni Bosco
ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane,
Benemeriti Cooperatori
e Benemerite Cooperatrici,
il Dfrin Redentore, per intercessione di
Maria Ausiliatrice e di S. Gio7:a1111i Bosco,
faccia scene/ere su cli 1:oi e su tlltti i 1.·ostri
cari Le benedi::::ioni più copiose.
IL 1moi·o anno 1943 vi apporti, nella più
ampia mimra, le grt12iie da voi desiderate
per la vostra felicità temporale ed eterna.
Come caparra e mez::;o per 111e1itan.•i Le
be11edi:::io11i celesti, v'im:;to a praticare nel
nuovo mmo la seguente Strenna:
APRIAMO IL NOSTRO CUORE ALLA
ITRTÙ DELLA SPERANZA.
Iooro È NOSTRO PADRE.
CI È 1\\IAIJRE l\\'lARlA At:SILIATRTCE.
\\'EGLIA SU DI XOI, PADRE, l\\lAE-
STRO, GumA, S. G1OVA!\\'N1 Bosco.
Rijllgiamocz pertanto e nposiamo con se-
rena fidi,cia sotto il ma11to della Prm.,"VÌ·
den:::a Dh-ina, come il bimbo riposa szc11ro
tra le braccia della madre.
Sappiamo che Iddio ci è Padre e che
porto il Stio amore fluo a donarci lo stesso
s.to Di'l:in Figliuolo che, con la sua passione
e morte dolorosa sulla Croce, ci libero dalla
sc/1iai•ih'-1 del demonio e ci riaprì le porte del
Cielo. Ci conforti ancora lt, certez:::tr di es-
sere amati da w, Padre rlie al serrizio del
s,w muore per noi mettt' le risorse infi11ite
della sua onnipotenza.
·
Che se Egli, prr sottoporre alla prot•o la
nostra Fede e a11dte per chiederci u11 attestato
della nostra corrispo11de11za al suo amore,
·t:or-là che con Lui percorriamo i sentieri do-
lorosi del 1wstro piccolo Cnh:ario, ricordiamo
che ogni nostro sacrificio, ogni lacrima, og11i
stilla di sangue rerrà da Lui premiato ,011
la più ampia mercede.
e D'altronde giusto che 11.oi tutti seu::,a ec-
cezione, mentre si svolgono vicende tanto dclo-
rose, ci associamo alla csJJiazione: essa alli-
rerà 1movame11te s,.tla po1,•tra umanità sof-
ferente le benedizioni dell'amf're e della pace.
Lo so, le ore del Getsemani, mentre à ri-
chiedorw muarezze e ferite sa11g11i11a11ti, ri
paiono e/eme: ma Iddio, a versare il bal-
samo ristoratore sulle piaghe bmc-ianti, 11011
un Angelo manderà a noi, ma la stessa sna
Jiadre. Essa, partecipando ai piPdi della
Croce alla passio11e di Gesù, apprese a /('11ire
le ferite della umanità dolorante.
E perché 11011 dovro poi ripf!teri·i che sn
ciascuno di' 1.:oi, Cooperatori e Cooperatrici,
1:eglia amoroso S. Giovanni Bosro, ansioso di
ripagare La 1:ostra roopunzione generosa alle
sue opere rnn grazie particolari e abbo11da11ti?
Coraggio adunque! Conlùmiamo a portare
con generosità la nostra croce, anche con
l'aspira-:,:one santa di alleviare le sofferenze
di tanti nostri fratelli.
-I

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l.',111110 ce11te11ano ft>sté decorso ai•rebbe.
doulfo essere per noi motfro di 1;ioia e più
aurora slimolo a numerose i11i:::iativ:t> bene-
fiche. /,o passammo ùn:ece, come consiglia-
v·atw le rirro.rta11::t>, nel raccoglimnllo e nella
pre._t:hù:ra.
jUa, pur m:nulu m:itato le 11umifesta:::iu111
esteriori, cbbimn il co11/orto di u,kre stretti
attorno tl 1101 con acrresciuta be11n·ole11za
Cooperatori e Cooperatrm, R:rnflie1:i ed
Exa!lil!'l•e, /Jenejattori ed Amm sen::;o nu-
mero, nppnrtnunti a tutte le rlassi .wriali.
A S. S. Pù, Xli che, nella /mula ricor-
re11zo, r, /11 patrrno111e11/f lar,t:o di s01.:ra11a
hP11l"l·olt•11zt1, n1:li Rm.mi Cardinali, agli
Ecc.mi l',·-~ro1"1°, ai Capi e i\\Jinistri di Stato.
alle .lutonla che '<·ollero co11jt.Jrtarci cmi la
loro cordiale partecipa:::1011e, ti tuth giunga
il m~~rm:.iwnento affett11oso e dei•ot,, dei po-
veri figli di ,\\'. Gio'l•an11i Botro.
Anr/11 l,1 Crorlllla Cated11st1ca, che lepre-
ser/11 r1rcos/a11::e dimostrano altamente pr0t·-
vùle11:;iale, crmlinua a rarcot:lr'rr1> {mlii ab-
ho11da11li.
Permetteft>, corissiuu Coopf'rntor, e Be-
11e111erite Chopfratrici, ch'io ~·, im•iti ti co11-
ti111wrc il t'oJJro appogt(t0 a rodesto mm·i-
meuto s11/11/<1Ni, n11de contribum• (at1i'i.·a-
,,,e11te allo 11r_1;;1·11te r~~e11era::::io11e morall' de(!h
i11di,·id11i, dli/e famigue e dellt1 sorirt,ì.
l,e i11i:.ioth·t> rhl' traggono 111 /(}ro orig111e
dalle pure .rcnt11rigi11i del T'angrlo e della
Fede 11011 tlrt·o11(} essere fuoco fatun e passeg-
gero, 111<1 t:irn·a perpetuarlP co11 slm1rin efer-
me::::::a, perrhr necessarie in o,r:.ni tempo e
lum:o, n pruidio tiri/a rrb:[!umr e a sol?:ezza
delle ,111111u·.
Dal Bollettino a.::ete apprt•so la parteci-
pa::::ioue ,le/lf/ Famt!{lit1 Salem111a al Giu-
bileo Episcopale del S. Padre. Le 11otfrie
perl'em,terì tlall'Estero, a11che st• poche ed
inco111pletr, sono tali da riempirci il more di
gioia, prrrl,,, ri assirura110 che l'muore e la
devozione ,wso il r·icario di (;eçit Cristo
esplosero dappertutto con 1110111/eslrr::ioni im-
ponenli e comolantissime.
Esorto t·oi ittiti a moltiplicare I,, supplù/,e
a Dio per impetrare al suo I lcario in terra
quella luce e q11ella for::::a di rui abbùovw
lll!ll'ora presente per attirme alla f:erità, al-
l'amore, alla Chiesa, a l)w ta11ti cuori. So-
prattntio poi v•ersiamo sul nwre del Padre,
tmjìtto da tante pene, il balsamo di una vita
. . pro/011damente e ge11emst1111c11/e cristiana.
"
C·orrt i ora essere i11 grado d, dari'/ desi-
dl'n1te e copiose noti::;ie drlle ,wslre Opere e
/1/issww loutane; 111a purtroppo gli ostacoli
frapposti alle c01111tnica~ùm1 noi co11se11to110.
Ci risulta però che 111 .!!l'llerale st riesce,
s.w pu,-e con grandi sforzi, a 111a11tenere in
gm11 parie le posizioni m·q11istate. e che, i11
qualche luogo, -i·i fu anche la possibilità di
mot!esll sv:ilupp,. f,e omdizioni più a11g11-
stwse sono per i po-.;en l!issionan, i quali,
p,·ii·i qua.ri totalmente del soccorso di perso-
11alt> e di 111ezz1, 'i:edo110 nstnrolate le loro
aspirazioni di zelo e, mm pochP v.·olle, si tli-
bal/0110 111 difficoltà lmgirhr per poter t.·i-ure
~it, p11re misermmmtt. Il foro morale però t
det:110 di fl[!ll1 encomio ed t: inronmssa la loro
Sf'Prtlll::,tl.
Per pt1rte nostra e, adopt r,amo 111 t11lh ,
modi pflr correre in loro t1it1to, " al tempo
stesso prepariamo rinforzi f>N' l'ora nuspic11tn
in r111 i·errt11mo a tro1.1tirs1 1111rn,•a111e11te liberf
le t•ie dell'apostolato.
Sono a11z1 lieto di poteru d1re che , 1111-
munsi nostri Istitull Hissio11ari r,mtùm,1110
o popolarsi di tante care .t:io,·ù,e::;::.e anela11ti
di ,·o/are a sah:e::::a dei fratelli (11/ror prit·i
della l11r1• r del/'omnre di Unù Redmtore.
lnche le F~ttlie di ,1 !aria /l11siliatrice s,:1-
luppano con :::elo crescentP la loro mirabile
missioni' e il s,:enore le be11et!irt mo/tiplira11do
le loro npere.
So 11,jìne dt Jan:1 cosa i:ratlita partecipa11-
don che , m1111erori nostri Cappellani pre-
stano con dedr.:ione esemplnre l'opera loro
a he11e e a ro,,jorto de, crm toldati su, v:ari
compi di battaglia.
Alc1111i di essi imperlaro11r, di sangtte il loro
eroismo apostolico e riscossero elot:i e ricom-
pensp che 011ora110 la Chiua e la Congrega-
:;ione.
( '11iift'Ì tl 11oi per impt·trar loro da Dio
gra::.ie sempre più ahbo11dm1li a benefizio dei
fratd/1 che, con le sofferm::e e col sangue,
scrivono pt{[!Ìne di sublimi eroismi.
2

1.4 Page 4

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Nuove fondazioni.
Le nuove fo11da::::.ioni del 1942 sono, per
forza di cose, 11otevolmente ristrette; ma
tanto più commendelJoli, perchè compiute
i,, me::::o a d(!Jicolt<Ì di ogni genere.
Ecco·,:ene l'elenco, forzatamente incompleto
per c,o che rigllarda ,:li altri continenti.
Salesiani:
In ITALIA: a 'Porli, Parrocchia e Oratorio.
Nel BRASILE: a Poxoreo (!Jlatto Grosso-
C1tyaba), Casa-Iilissione fra i «garimpeiros •>
(ce~catori di diamanti) con settale Eltmentari
e di lavoro e Oratorio Festivo.
Nell'EQUATORE: a Quito, Scuola Nor-
male.
Negli STATI UNJTI: a Easton e a Reading
(Pen1Zsylva11ia), Scuole Parrocchiali com-
plete, Oratorio Festivo, Opere sociali e reli-
giose fra i nostri conna:::io11nli.
Festivo.
In 0LA!\\7)A: a Ugchelen, Casa di Novi-
Proposte per t>aruì.o 1943.
::iato.
/ 11 U:--;orrERJA: a K.ais, Parrocchia e Ora-
Qtumtw1que le 'l'irende presenti abbiano
torio Festi1•0.
Nell'URUGUAY: a Rivera, Parrocchia e
Oratorio Festi1;0.
Nel YENEZl'ELA: a La Boba, Scrioia Agn"-
cola.
Figlie di Maria Ausiliatrice :
fo IBLJA: a Carosino (Taranto), S. Cas-
siano (Reggio Emilia), S. G ill io Torinese.
Tuili (Cagliari), Vigo Cadore (Belluno),
VillanoYa di Portogruaro ( Venezia), Patti
l\\Iarina ()lfessiua), Scuole Materne e di La-
voro, Dopo-sc,wla, Oratorio Festivo, Cate-
chimzi e Open, parrocchiali; a Casale Mon-
ferrato (Alessandria), Com·itto per studenti,
Laboratorio e Oratorio Festii·o; a Colleferro
(Roma) e ad Osasco (1òrino), la direzione
di 1111 Orfanotrofio; a Caluso (Torino), quella
di 1111 Com:itto Operaie; a Padm·a, quella
di un Convitto per signorine marconiste; a
Bcnevagienna (Cuneo) e a S. Beni~no Ca-
navese (1'on·no) s'i11caricaro110 della cucina
e guardaroba dti locali Istituti Salesiani;
ass1111sero poi la direzione e l'assistenza dt
altri cinque Ospedali Militari a Abbazia
di Fiume, Finale Ligure (Sarn11a), Cavi di
Lavagna (GettO'l'a), Caltagirone (Catania) e
Messina; a Sottomari11a di Chioggia (Ve-
nezia), la direzio~e e l'assistenza di un
Preventorio Marino della C. R . I. con
annessa Colonia Marina estiva.
fatto capire l'rerge11za di 11011 poche iniziathle
tullavia è forza aspettare momenti più op-
porttmi per tradurle in atlu.
Il nostro primo doveri, pertanto, ed è que-
sta la mia prima proposta, e di moltip/irnre
le preghiere e le opere di espia:::io11e per
attirare sulla poi•era umanitcì le benedi::::io11i
di cui tanto abbisot:na.
Siami concesso, o benemeriti Cooperatori
e benemerite Cooperatnà, di dir;.ti, nella
affettuosa intimità di zelo che ci unisce a
bene delle anime, che, tra le forme di espia-
~Ì071e che possiamo offrire al Signore, alcune
ve 1w sono che tutti dm;r,:1111110 saper compierp
con slanc10 generoso.
S0110 certo di m·ervi consen:::11mll quando
affPnno che, di fronte ai sacrifir::i, alle ferite,
al sangue, alla morte gloriosa ma a volte
straziante, dei nostn· eroici soldati, sono rm
vero imulto alle /ero sofferenze le sguaia-
taugini della moda procace e i11vereco11da e
ò
la
,·oru,
sfrenata
ai
piacen' e m
dz. vert1. -
menti. Ogni roore hnmato de1•e reagire
contro simile irritante co11dotta.
Sfor:::iamoci pertanto, co11 la parola e con
l'esempio, di ricondurre h,tti, se fosse possi-
bile, a sensi di maggior comprensione e di
amore fattivo verso coloro che soffrono. Non
è queste,, no, l'ora di imperdonabili pro'l.'0-
cazio11i: è im.1ece l'ora della preghiera, de,
suffragi per i 11ostri morti, della t•ita corretta
e seriamente composta, del rispetto, della illi-
Nella SPAGNA: a Calafias (Andalusia),
Casa di cura per Figlie di Maria A ttsiliatrice;
a S. Cruz de Tenerife (Canarie) O rfa no-
trofio con Scuole Professionali.
111itata adesione agli eroi che si i11n11ola110.
Da q1ta11to ho detto deriva logicamente un
altro 1movo dovere: e sia questa la mia se-
conda proposta.
3

1.5 Page 5

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.7\\'on basta piangere e suffragare i morti, per il sostentamento degli orfm11: e delle i·oca-
ma è doveroso correre a soccorso di coloro zioni, volfero accrescere 11otevo/111e11te l,1 loro
che ve11go110 a tro1.·arsi in estrn110 bisogno. E carità. In Lttl modo essi ci mettono iu ,r:rado
poiche voi, uniti a Don Bosco Sa11to, vi siete di compiere un'opera di carità t·erame11tc
p,·efisso il nobile progra11nrw di aiutare La squisita e di avere pronte legioni di operai
gioventù, lasciate ch'io v,'. rivolga 1111 accorato apostolici per l'opera imnUlne di ricostm::::ione
appello ù1 favore degli or/011i e dei f ancittlli 11ell'i111111ediato dopoguerra.
comecchessia più bisognlJsi.
li Signore vi ripaghi di tutto con ampia
A ricordo del primo Centenario dell'Opera 111ncede. Penso che il miglior augurio ch'm
Salesùmn iniziata da S. Giova1111i Bosco possa f an•i è q11elltJ che il nuo'i:O <Tllll(J sia
accoglie11do l'orfano Bartolomeo Garelli, io per tutti voi rù·co di doni temporali ed eterni,
vi manifestai, nel Dicembre del 19.p, l'idea e che esso ci apporti infine quella tranquillitcì
tli aprire quanto prima 1,11 ,mo-z;o orfanotrofio 11ell'ordine che, nffratellaudo i popoli nella
in tutte le lspettorie della nostra Co11grega- carità di Gesù Cristo, li guidi, atfrm:er.111
zio11e. Si lralfrrebbe di oltre cinquanta or- alla relati,oa felicità temporcle, a quella
fanotrofi!
eterna.
L'idea, e11t11siasticame11te accolla, è in i·in lm:ocando s11 di ro,, su tutti i i·ostri C<tri
di attuazione. Si dovrmmo ?.'intere non poche e particolarmente S11i pµrenti e fi.J?li /011 fa11i,
d,:!Jicoltà; ci i·orrà il co11corso generoso di
h.tti; ma lw pit.ma fiducia che, til!tmtanati
g!t 01.-tacoli dell'ora prPsente, i IIO'l.'elli orfa-
notrofi sorgeranno 11w11 111à110 in ogni dove
per accegliere migliaia di cari or.fa11pl/i.
Xel frattempo pero bisogna pure pensare
suffe i·ostre sante i11te11:::ioni, per l'-interres-
sione di Ha-ria Ausiliatrice e di S . Girn.·(111111
Bosco, le grazie più elette, mi professo co11
profonda gratitudiue
Torino, 2+ dicembre 19.p.
a rodtsti figliuoli. Soi ci proponiamo di ri-
cev:erne il maggior mtmfro possibile 11ellè
7.:ostro obbf.mo ùz G. e ,H.
Case Jtià esistenti, e o tq/e scopo ìm:oco la
SAC. PIETRO RJCALDOXE
tradi::io11ale rarità dei Co.,peratori e delle
Rettor ;ilaggiore.
Cooperatrici Salesiane.
Sarete lieti di sapere che quando si s,:olse
la campagna 11ell'Ahissi11ia offeni alle Au-
torità duecento posti per o,fani e chP, m-
bito dopo il bombardamenlo di Torino dello
:-JOTA - A tranquillità di moltissimi
Cooperatori, Cooperatrici, Ilcncfauori, Amica
che ci chiedono notizie, comunico che non
abbiamo avuto, grazie a Dio, nessuna vittima.
srorso 20 110..•e111bre, rinnovai l'offerta di
arcettam,• 11n 111t111ero ~·erame11le cospicuo.
il li constt, che 111111wrose nostre Case t,ccol-
sero molti gio1.·a11i or/nui e derelitti.
In quest'ora ,!{rav:e l'amore al prommo
dei·'essete generoso, pratico, pronto.
Coloro por' che av.:essero in onimo di legé1rP
malgrado che nelle recenti incursioni cinqui;
nostre opac siano st.'ltC gravemente sini-
~trate. Siamo certi che la carità dei buoni
verrà _generosa in nosrro soccorso, special-
mente per sostenere tanti e tanti istituti, so-
prauuuo · di formazione, sistemati pmvviso-
riamen te foori dei _q-ramli centri.
il loro nome o quello di persone rnre a un
istituto destinato ad accogliere po'veri orfa-
nelli, pensino che, in questo 1110111ento, simili
lstitu:::ioni rispo11do110 al bisogno più urge11te
CONFERENZA , SALESIANA
e che ru11 esse attirert111110 le benedizioni ce-
I D irettori diocesani e i D ecurioni c he p re•
lesh sui loro Cari.
p arano l'annu a le CONF ERENZA S ALESI ANA,
in occas io ne d e lla festa di Sa n F rancesco di
Kon i:uglio por ten11i11e a questa lettera
senza porgere uuo speri.aie ringraziamento a
tanti Cooperaton· e Cooperatrid che, consci
-degli accresciuti nostn· bi.~ogni, specialmP11te
4
Sales, p osson o vale r si della c ircolare del R etlor
M aggio re p e r orientare lo c;pirito di carità dei
C oop e rato ri e con cr e tare p ratic h e attuazio ni di
genei:ose p rop oste.

1.6 Page 6

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Tor In o - n :Rellor Maffiore lnfottnll 1·A. R. il Prinripe di Plo:.moou, del danni ~ubhl dalla Casa-Madre
mentre lo accompagna verso la iona più slnhurntn.
SOTTO LA CUPOLA
DELL'AUSILIATRICE
Riprendiamo ben volentieri ad assecondare
il desiderio di tanti nostri Coopcrotori con un
po' di cronaca dcllJ Casa-madre, l'Orntorw
per eccellenza di S. Francesco di Sales.
Xel mese di scttcmbn: cominciarono a far
ritorno gli alunni artigiani ed in ottobre gli
studenti, accompagnati da un hcl numero di
nuoYi che s1 fusero subito in fraterna armonia.
.-\\d cs!'i si aggiun"cro gli alunni dt:ll'lstiluto
Card. Richclmy, la cui sede è ancora adihita
ad Ospedale ;\\lilitare.
Secondo la tradizione tutti iniziarono il
nuorn anno scolastico profos~ionale con un
triduo di predicazione e cli panicolari funzioni
per propiziarsi le benedizioni <l1 Dio e la pro-
tezione della SS. \\·ergine e d1 S. Giovanni
BoscCI. l\\:lchrarono con gnrn fervore la fc.
sta del Santo Ros;1rio, la Giornata :\\fo,.q. io-
naria e I:! festa ù1 Cristo Re. ~ella festa dei
Santi t•hbero la gioia di ascoltare ln. Santa
l\\1cssa e ricevere la h,metlizionc Eucarh,tica
ua S. E. :\\Ions. LucalO, Yicario Apostolico
di Dcrna, che stava per riprendere il ,·olo
alla volta del suo \\'icarialo. La stessa sera si
raccobcro ancor tutti nella Basilica di Maria
Ausiliatrice per ht recita delle Lre parti del
Rosario per le anime del Purgatorio, e l'indo-
mani continuarono a prodigar suffragi assi-
~tcndo :ille Sante i\\Iesec e facendo la Santa
Comunione.
Gli allarmi diurni ritardarono la Viliitn al
Cimitero; ma, appena tornata un po' di tran-
quillità, compirono con di\\'ll7.Ìone and1c que-
sta pia pratic.".1. L'S novembre, dopo essersi
aswcrnti agli Ex-allievi per la funzione tl1suf-
fragio ai compagni Caduti in guerra, passa-
rono nel teatro per la solenne clistribuziqne
dei premi, che non si era potuta compiere
al termine dcll'anno scolastico decorso. La
cerimonia fu interrotta dall'allarme mentre
teneva il discorso' e.l'occasione il prof. comm. At-
tiho Fazio, Direttore della R. Scuola Tecnica
di Chi,11sso; ma, ripre..<;a nel pomerig_~io, con-
feri efficacemente ad infervorare gli alunni
allo stuc.lio l'd nl lavoro. La presiedette il Di-
rettore Generale delle Scuole Salesiane, dottor
don Renato Zì~~iotti, il quale chiuse l'acca-
demia con parole di plauso e d'incora~~ia-
mento.
Con fiùucia nella celeste protezione di l\\la-
ria SS. e nella intercessione di Don Bosco
5

1.7 Page 7

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continuarono i loro corsi regolari anche nei rici dovettero subito sgombran, Ùl !l'Oratorio
successivi periodi di incursioni, adattandosi di Horgo S. Paolo e dell'Oratorio• \\Iichcle Rua t
esemplarmente alla disciplina delle trepide ore. in Borgata :\\fonterosa. Anche gli ,1ltd nostri
Coprendosi mc~lio che potevano, scendevano Istituti cittadini e quelli delle Figlie di l\\faria
ordinati nei rifugi e, recitata divotamcnte Ausiliatrice ebbero pii1 o meno a soffrirne; ma,
la terza parte del Ro~ario, riposa, .111,, Stmo grazie a Dio, senza ,iuimc umane.
il manto della ,1.tdonna.
L'indomani, i giovani finirono per sfollare in
La l\\tadonna in fotti li prl·servèitutti anche dai massa tanto dalla Casa-madre quanto dalle al-
violenti bombardamenti dd 18 e dd :zo no- tre nostre Case
vembre. Tutta\\ 1a i parenti accorsero rnhito
a ritirarne un hcl numero fin dal mattino L 'ora del1a prova.
del 19.
E fu prònidcnza, perchè nelle successive in-
ll voto del Rettor Maggiore alfa Ver- cursioni spczwni inccudiarii misero m peri-
gine SS.ma Aus iliatrice.
colo altri ambienti, cd altre bombe scoppiate
nelle immcdi,ttc vicinanzc accn:bhero i d,·mni
La sera del :zo novemhrl' u. s. recitale le no- ai locali nostri ed alh· Case dellc Figlie di
stre orazioni nella Basilit-.t di Maria Ausilia- !.\\foria Amiliatrice. I jtiovani confratelli coa-
trice, Sak-siani l"tl alu.nni rimasti ascoltammo la diutori, a gara coi chierici e s:iccr<loti, sollo
parob del I V succc:'son· di Don Bosço che, la guida dello SlCSSO Rettor :\\IagJ?iore e dei
esortandoci a conservare la Grazia d1 Dio, a Superiori, col nostro capo fahbril--ato don
portare devotamente la medaglia della i\\l:idonna Paolo Valle, rinnovarono coraggiosamente gli
ed a recitare particolari preghiere ogni volta eroismi delle altre notti, lanciandosi sui tetti
che le sirene ci facc~sero st:cntlere nei rifugi, ci a domare gli incendi in casa, ed accnrrendo .1
.invitò a mcllat. tutta la nostra confidenza nella ~alvare un'ala del C'ottolcngo investita dalle
materna protl'zionc di l\\Iaria SS. Ausihat ricc fiamme e varie famiglie vicine le cui ca:e
e nell'assisten;,,a del nostro santo Fondatore. t•rnno in p rl'da al fuoco.
In<los..c;a1.a quindi J.1 cotta e la stola, prostrato 11 30 novembre poi, nelle primc ore del
ai piedi del quadro taumatur1?1 ►, il si~. J>on Ri- m.ittino, u1w bomba di mille libbre rase al suo lo
caldonc lesse ad alta voce la formula di un ,·oto l'ampio fabbricato dei dormiton degli studenti
solenne che a nome di tutto la Famigli,1 Snle- con 270 letti e le aule scolasti.che sottostanti.
siana presentèi all,:i noHra dolcissima :\\ladre ce- Essendo noi tutti nel rifugio sotto la Basilica
leste per impetrarci dal Signore lo scamp<> da- non a,•emmo, grazie a Dio. a deplorare ,·ittime
gli incombenti pericoli.
01,ppurc in quella trdgÌca mattina. \\ppena ces-
JI voto si concrctcrà,appenu cessata la guerra, • sato l'allarme, il Rettor l\\Iaggiorc ricevette
nella costruzione delle cappelle <lei Santo Ro- la visita ddl'Ecc. il :\\linistro Yi<lussoni accom-
sario e nella erezione di un grande tempio a pagnato dal Federale Conte Ferretti. Il signor
S. Gio\\'anni liosco sul cnlll· nauo del Santo a D Ricaldone li ringrnziò della b<: nevola sol-
l\\,Iorialdo d1 Ca:stdnuoYo. Terminata la let- ll'citu<li ne e li accompaJ?nÒ sul luogo del si-
tur,1 del voto, tutti recitammo con lui l'Atto nistro.
di d11fort, tre Ai·r i/aria e la Soh·e Rtgma al-
Per molti ~iorni fu un gran JatTare a
l',\\usili.uricc colla ~aculatoria l!aria . Ju.\\iliwn s11:ombrare le macerie dcll'cdificiu t:rollato e ad
Clmstianon1111, ora pm 1111bù, t•d lJO Palt·r .h:e ordinare il materiale 311çora usufrnibìle. aiu-
Giona, colla sua giaculatoria, a S. Giov:inni tati fraternamente dai r.-onfratell1 accorsi dat-
.Bosco.
i' [stituto Conti RebaudcnJ!c> e da Cumiana.
Poi ci dirigemmo alle nostre c-.imere per I Superiori, frattanto, çominciarono a pro\\'•
prendere riposo.• :\\la la sirena non tardò a n-dcrc alla sistemazione degli sfollati e degli
richiamarci nei rifugi, o,·e recitammo la u.:rza sfollandi nei collegi \\'Ìcini.
porle del Rosario e le preghu:re suggerite dal
J chierici del nostro Ateneo Pontifrcm ,·en-
Rettor J\\Iaggion:. Cessato l'allarmc, qual non nero allogati a Bagnolo, cd i giovani :ispiranti
fu la nostra em1Jzione nel vederci incolumi tra d1 Bagnolo a Castelnuo,·o Don Dosço, eva-
tanti inc.:ndi e lllntt. rovine, e ~li edifici della cuato dai nO\\·izi che trnvarono ospirnlità pres.<;o
Casa-madre, grazie al pronto intervento dei i loro compagni di Vìlla-J\\loglia. I novizi di
superiori e dei confratelli, souratti ben presto Pinerolo lai.ciarono pure il posto :1g-li allie\\'i
alle fiamme con lievi da1111i!
dd nostro Collc~o d1 S. Giovanni l·rnngeli~ta
L'cmozione si accrebbe quando ,·c<lemmo i e ~i rifugiarono a Borgom.tncro; gli studenti di
danni del nostro .i\\tc:nt.'O Pontiticio, che i chie-
- 6
Teologia di Chil·ri si dispersero in altri stu-

1.8 Page 8

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dcnt,1ti per far posto ai liceisti interni di V,ilsa-
licè; gli allievi dcli' istituto Cunti Rcbaudcngo
si fu!1cm c-ni cornpaRni dell'Istituto Bern:•n.li
Scmcria al colle natio cli n. Bosco, e le Fa-
C(lltà di Filosofia e Pcdagoeia dd nostro Ate-
neo Pontificio ripararono a ~fontalcnghe. Tutti
affr~ntarono disait• e sacrifici con cristiana for-
tezza e generoso spirito di abnegazione.
L1 preoccupazione più gr-,wc del Rcttor
Maggiore era la sistemazione dei 6oo gio,·ani
della Casa-madre. Gh studenti riuscì a rac-
coglierli quasi tutti nella nostra Casa di Cu-
miana. Per gli artigiani, non potendosi smon-
tare e trasportare i lahoratori, organini, i
cor:;i in casa per gli alunni della cittil e dei
pac:>i più vicini che possono frequentarli di
giorno come esterni, tornando alle loro case
fuori città per In notte.
La festa dell'Immacolata.
Fra t.into sconc\\:rto e tante pn.·occupa?.ioni ì:
facile immaginare come si sia dovuto ridurre
anclw il programma religioso della novena dcl-
i'Immacolata e del Santo ~atalc. Per la festa
della :\\Iadonna, che avrebbe dovuto coronare 11
nm,tro Centenario, ~i riusd am.'Ora a celehnirc
in Rasilica con uècorMa solennità le sacre fun-
rioni. I confratelli poi, coi pod11 ~iovan1 ri-
rn.;1sti, preparamno anche una cordiale ac~-
demiola ad onore della \\ er~ine per non in-
terrompere la nostra tradi;,ionc di fam1~lia.
Ma proprio nella notte della frsta dell'Immaco-
lata 'l'orino veni\\'a llOltopnstil ad una delle
pii1 violente incur:-ioni, che ag~ravò i nostri
d11nni e mandi, in frantumi anche le arti,,tid1c
vetrate della Basilk;1 27 spezzoni inccndiuriì
c11<l<lcrn sulla chìciia cd uno perforò il tetto e si
confìccè» nella volta sopra l'altare d1 D Bosco.
I L'<mfratcll1 dovettero accorrerl.' a domare· una
ci11t1uantina di incendi scoppiati anche in altri
punti della casa e prodigarsi nelle vicinanze a
salvare nirie larnii.:lie più colpite, e gli unici
dcli.i s. E. I., oltre llJ!li Istituti del Rifugio e ucl
Buon PJston:, in gran pane pn:da alle tiamrnt·.
(,'incursione :;uccci;siva mise ancht: :1 più
dura prova·la no::.tra cara c1tta cd estese i li.inni
m,ucr111li alla S. E. 1. influcn<lo notcvolmcn1c
ancltl' sulla edizione del !Jollcllil10. Era in
cor!i<l f_J spedizione ritardata del mese di no-
vcmhre e ,;i don:tlc atknJerc la riorganiz,.a-
zìone Jet servizi postali. Anche nei mesi ven-
tun hisognerà aver pazienza.
li nostro pensiero corre alle vittime che più
han sofferto e sono più espolilc: alle sofferenze
cd ai pericoli. E per loro eleviamo più ardente la
nostra prcghil'ro al Signorn percl1è nelle prov-
\\'idc sollecitudini dcllJ pubblicJ assistcma e
della carità cristiana. trovino conforto e sol-
lievo alla perdita dei loro beni e delle loro
case. li Rl!ttor l\\ln~giorc, come :ilio scoppm
della s~ucrra etiopica an:va protfcrto al Go-
verno 200 posti per orfa, nelle nostre Case,
così fin dalle prime incursioni si affrettò a
comunicare alle autorità ch'egli e ra disposto
ad accogliernt: quanti ~li fosse possibile.
Volle poi offrire a tutti coloro che vennero
trattt:nut1 m città per dovere o per necessità di
Ia,•oro o per impos!'ìbilità d1 sfollaml..'nto un
aiuto spirituale, fan·ndo stampare e diffondere
a migliaia di copie una devota preghiera alla
Yergi11c ..\\usiliatr1C<:, che tt:niamo anche a d1-
spo!1izionc d1 chi desidera.
Il nostro Istituw cli Yalsalin: prese sul:rito
ad ospitare, per k notti, nei dormitori lasciati
lihcri dagli allie, i, quanti cittadini accorsero a
rifugian<i almeno per le ore di ripo~o. Gli Isti-
tuti vicini e lontani si prestarono pure gcnero-
samentl" a vamagi:io dei profui:h1.
Di grande conforto ci giunsi." il ripetuto in-
tercssaml·nto e la visita dell'Em mo Cardinale
Arcl\\·csco,·o e quclln deilc altre autorità; so-
prattutto poi la patema benetli1.ìonl' del Santo
Padre Pio XII che, come ha con~acrato tutto
il suo ministero p:1storule alla pacilicazionc <lei
popoli, così continua a prodigarsi per mitigare
·ovunque ~li è possihìle gli orrori tiella guerra e
per salvare i popoli <la !'Offcn:nzc magg:ori.
La visita del Principe Ereditario.
\\fa una delicall$rnna sorp16a <.; riscr.11,a
S.•\\ . R. il Principt: Umherto t:he, la mattina
dtl 19 dicemhre, ~iungcva all'improvviso nl-
l'Oratorin per rendcr:oi conto dci noi;tri danni
e visitare la Tiasilil'a di i\\Taria \\usiliatricc. Non
c'erano le centinaia tki nostri einr.mi a fargli
le tradizionali f~tosi: accoglienze; ma un grup-
petto di nrfondli rim,isti con noi all'omhr.i Jet
8antnario gli dis::.c il grazie per tutti. Il Rcttor
l\\la1-:~i11re ·cd il Dirtttorc Jcll'Oraturio l'ac-
compagnarono fino alla zona pii1 sinistrata in-
formandolo minutamente. \\'i,.itì• anche la Cap-
pcll.1 delle Reliqu11.:, accanto ai nostri rifu~i,,
ammiranuo specialmente le Hcliquic lici
Bt"Jti di Cai;a Savoia, e i;o::itò devotamente
in Basil1c-.1 mentre si cclcbra\\",mo le nozze di un
giovane ufficiale. Al termine Jclla funzione,
volle felicitare p::rsonulmenll' gli sposi, la-
sciando loro un pio ricord() preparato dal Rct-
tor Maggiore. Pacurso quindi il i;acro tempio
per rilevarne l'ampliamento e la decorazione,
prese <.-ongedo dal Rettor :\\laggiore colle più
cordiali esprcssinm d, bontà.
7

1.9 Page 9

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.
rtll' (D .
cramcmta
..:; = ·
-
DAI I A "/\\/ OSTRA CAT[CIII STIC,\\ ''

1.10 Page 10

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L
AUSILIATRICE ;:Ì CASAi\\'O\\'A DI CARMAG/\\OLA
--- 9

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Il Santo Natale.
Confratelli ed alle Figlie d1 :\\lari., Au,,iliatricc
In tanta tristezz:i ù1 conùi1.i()ni ci siamo
preparali .tlla ft:sta ùd 8anto Natale con _fer-
vore ùi racc.:oglimcnto e più intensa prcgh1er.1.
Una pia lettura sostituì la consueta preùi-
cazionc della novena.
11 22, ci stringemmo attorno al nostro prof.
Don .\\lberto Caviglia che celebrò all'altare
<li Don lfosC() la sua :\\lessa d'Oro.
Il 23 dicembre, facemmo un cuor solo coi
Figli di Sant'Ignazio che gradiro~o l'offert~
della nostra Basilica pd solenne luncrale dt
accorse dalla Casa Generatizia; poi le sacre
Spoglie e le c.m: Reliquie, collocate su ~ppo-
sito furgone e scortate dal Rcttor :\\lagg1on: e
dai Superiori, partirono per Castdnuoyo l- r,11t-
giunscro il Colle e la Casetta natia dd Santo ove
Superiori ed alunni dell'anne::s~ Istit~lo ~1·~-
nardi Semeria le accolsern con mcffah1le ~m•a
cd affettuosa vencrnzione per custodirle fino
al termine della guerra quando le riporteremo
in trionfo alla Basilica di Maria Ausiliatrice
centro e cuore di tutta la Famiglia S,1lcsiana.
Sull'altare del Santo e su 4ucllo della lkata
suffragio all'anima eletW del loro Preposito rimasero, pegno di protezione cd arra <li ce·
generale P. \\\\'ladimirn Lcd6chow,-ki, esscn<lo le:.;ti favori, due Reliquie delle più preziose.
:.;inistrata la loro chiesa dei Santi :\\Iartin.
La vigilit1, ascoltammo l'augmto messaggio
del Santo Padre, interrotto ùall'allanne, e,
alle on: 16.30, a~si,-tcmmo tutti alla ::\\lcs"a
celebrata ùal Rcttor :\\Jaggiore all'altare dcl-
i'Ausiliatrice. Numerosi fedeli accorsi anche
dalle zone di sfollamento resero più suggl··
stiva la <.".tra funzion-.: con una pieta e divo-
zione veramente sentita.
Il giorno di ~atale potemmo seguire l'o-
rano delle feste e sentirci confortare da w1'af-
fluenza inaspettata alle sacre funzioni cd ai
l\\1arià Ausiliatrice dall'alto del suo altarl·, ap-
pren.ando il gesto di pietà filiale, distc$C più
ampio su tutti il suo manto materno.
La confidenza nel Divin Salvatore si accese
più viva e ci dispose a lìn'irc cristinnaml·nte
l'anno tormentoso che dovrchbe prl·pararc
l'alha di tempi migliori. L<, corontimmo col
canto dd Te Deum; il Rcttor \\Iaggiorc ci
impartì la Benedizione Em•aristi<.-a e ci ùieJc
la strenna tradizionale sublimata nella spe-
ranza nistiana.
Sacramenti. Oh, c.:ome scese al cuore la vote
della Liturgia che rispondeva cosi divina- TESORO SPIRITUALE
mente ai palpiti di lulti i cuori 1
I Coorerntori che, ro1,fessati e rn1111111icati. v,sitano
una clucsa o puhblica cappella (i Rd1g1os1 e k Rc-
Il più grande sacrificio.
La sua, al tcrmmc delle orazioni, si foce
lig1o~e. la loro cappdlJ pmata) i' quivi prcg-.1110 se-
condo l'um:nzìone J, I Sommo Po11td1ce, possono
acqui~1are:
innanzi il Rettor ;\\lag~i0re per darci la huo-
na notte e preparare, al più grande sacrificio
L'indiscriminata azione dell'arma aerea, l'ab-
battimento <li altre chiese, gli intendi diffusi
in Yarie parti ddl'Orntorio, 1 27 spczzon!
c.1duti ~ulli stessa Basilica e le bombe sui
L'l1'DULC,F"J/4A PI l'N,\\RL\\
1) "'-cl 11iomo in cui d:inno 11 nom,· alla P,,, l!nimt
de, Coopera/ari.
2) ..,_i.-1 11ìnmo in cui 1wr la prima volta s i cnnsacr:tno
al Saao Cuort 1/i Ges,ì.
3) Tutte le volte chi! per otto 111iorni continui nucn-
dormitori degli studenti avevano ormai de-
Jono aqli Esercizi spirituali.
ciso i <-iuperiori ad ascoltare gli autorevoli 4) In p1111to di morir se, confes.~ati e comu111cati, a
consigli vcnuu da pt:rsonaggi t:mmenu c<l
a trn!<port~rc al Colle n.itio la rnlma dd nos1ro
Santo Fondatore Don Bosco e le reliquie della
Beata l\\Iazzarello e del \\cncrnbile Domenu.-o
t Savio. fac.:ilc immaginare la nostra emozione!
Uno dopo l'altro passammo a deporre ,tll'al-
tare dd Santo un'ultima preghiera e sentimmo
allora nel cuore che come noi facevamo il sa-
crificio d1 privarci di sì preziosi tesori per as...;i-
<..'1.lraroc la conservazione, cosi il buon Padre,
la lkata 1\\fazzarello e l'Angelico Giovinetto
avrehbero mantenuto cd accresciuto la tutela
della Casa-madre e delle nostre vite. L'indo-
alm,·no contriti, m,ocherunno <l1\\"0tamcntc il S~n-
t1s~1mo Nome di Ge~ù. coll,1 boc<..i, se po1ra11no,
oJ almeno col cuore.
Ot ,- 1 ~n:se:
1} In un giorno del m<'3e a loro r.cclta.
2 ) Il ~•mrno in cui fanno l'Eserc,::,o dtlltt Buona morie.
3} Il ~iomo in cui partecipano alla Co,,J,rm::11
me1111/e salcs,anu.
~n. ,w_,P. Ul GrN>;AIO A~CIII·
li 1:iorno 1 - Circonc1!iione di N S. G C.
Il giorno 2 - 5S. "<ome di Gl-sù.
11 iiiomo 6 - Epifanm.
Il giorno 18 - Cattedra di S Pietro in Rom 1.
Il t(1orno 23 - Sposalizio della B. Vergine.
mani maaina il Rettor Maggiore celebrò al- 11 giorno 25 - Co, versione da S . Paolo.
l'altare del Santo e distribui la Comunione ai Il giorno :.:9 - S. Francesco ùi Sale,-.
IO

2.2 Page 12

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IN FAMIGLIA
T o r i n o - La " Stella al Merito "
al M0 Mattey.
Abbiamo appreso con piacere che in occa-
sione del suo cinquantesimo concerto di or-
gano e pianoforte, l'illustre ~Tacstro Comm.
Ulisse Mattcy è stato insignito della Stella d'ar-
gento al merito della Scuola.
L'alta distinzione, che si conferisce ai be-
nemeriti della diffusione ed elevazione della
cultura e dell'educazicmc nazionale, è ben giu-
sto riconoscimento del prezioso contrihuto da
lui apportato con tanta passione e valentia.
E noi. che tanti: volte godiamo nella Basilica
dj Maria Ausiliatrice delle sue mirabili ese-
cuzioni, ce ne rallegriamo vivamente formu-
lando i più fervidi voti per un ancor Lungo e
fecondo magistero.
Casanova di Carmagnola -
Mostra Catechistica.
Se ne sono fatte delle Mostre Catechistiche
da che il nostro Rettor Maggiore ha Lanciato
l'appello per la «Crociata Catechistica». Ma
una delle più gtmiali e delle più complete è
certamente quella del Noviz-iato delle Figlie
di 1\\laria Ausiliatrice a Casanova di Carma-
gnola. I grandi quadri murali che tappezzano
le pareti deJie varie sezioni non si limitano
ai soliti clisegni; ma, densi di scherni, di rias-
sunti, cli dati e di date, offrono in sintesi me-
ravigliose tutto il programma di cultura re-
ligiosa che deve costituire il patrimonio de-
gli insegnanti e delle insegnanti cli Catechi-
smo.
Sotto l'ispirazione del loro cappellano e la
ùirezionc delle superiore, le intelligenti e pa-
zienti novi:-ie hanno saputo selezionare, s un-
tcggiàrc e coordinare con criterio pratico il va-
stissimo materiale delle singole parti- Dogma,
Morale, Grazia e Liturgia - in un'armonia di
illustrazione e di documentazione veramente
ammii:ahile.
Evidentcmcntt esse ebbero di mira di ren-
dt!re il miglior servigio alle Catechiste. E vi
sono riuscite in modo che chi percorre le va-
rie gallerie può ripas~are a colpo d'occhio e
fissarsi in mente tutto il programma, dal Ca-
techismo alla Storia Sacra ed alla Storia Ec-
clesiastica. La prima sezione è uno sprone alla
Crociata Catechistica, con illustrazioni, do-
cumenti cd esortazioni autorevoli. La seconda
ha per oggetto la preparazùme intellettuale de-
gli insegnanti e dt'lle insegnanti di C(lferhismo.
E prospetta anzitutto un riassunto della Sto-
da dell'Antico Testamento - dalla creazione
del mondo alla pienezza dei tempi - coi sim-
boli e le figure di N. S. Gesù Cristo e cli l\\fa-
ria SS. egregiamente ritratti in appositi car-
telloni.
Del Nuovo Testamento c'è una specifica-
zione e documentazione ancor più minuta ed
abbondante. Spiccano ai quattro angoli i sim-
boli degli Evangelisti. Il cartellone centrale
rappresenta, con illustrazioni e scritte, i tratti
più salienti della vita di Gesù, la stia missione,
la sua dottrina, i suoi miracoli e le sue profe-
zie, citando i testi colla massima fedeltà e pre-
cisione. Bellissime le illustrazioni cd i commenti
delle parabole c dell'Orazione domenicale. Se-
guono le «Lettere degli Apostoli~ con indica-
zione ciel! 'argomento generale. Interessante il
grafico che illustra il ,Hetodo C(llechistico dt•I
F a11gela, il Si#nna preventmo di Don Bosro,
l'orgmu~za::ione dell'Azitme CnttfJ!ira e la mis-
sione delle Figlie di Marifl Ausiliatrice, coi dati
statistici più recenti.
Come pure il cartellone seguente, cli me-
tri 3,t)o X 1,80, declicato alla cultura missio-
naria, con specificazione degli scismi e delle
eresie, degli errori delle false religioni, stati-
stiche del mondo cristiano e mondo infedele,
delle missioni cattoliche in generale, ed in par-
ticolare delle missioni salesiane e cli quelle
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Segue un accurato riassunto della Storia
Ecclesiastica dalla fondazione della Chiesa ai
giorni nostri.
Corona la sezione dedicata alla prepara-
zione intellettuale, l'ampio cartellone col rias-
sunto schematico della Liturgia sullo sfondo
<li una pianta di basilic-J. romana. Culto, sto-
ria e clisciplina, realtà e simbolismo, tutto è
illustrato colla massima cura.
La terza sezione è dedicata alla formazione
morale degli insegna11ti e delle ù1segnm1ti di C'a-
iechwno. Attira subito il grafico illustrativo
delle risorse 11a/11rali, intellettuali e f:oliti'l:e; ana-
lisi dei temperamenti e dei caratteri; profilassi
e tcrap~ ; stucli psicologici indiYiduali, ecc.
Vorremmo disporre cli spazio per riprodurre
t~1ttc h: fotografie che documentano la genia-
lità delle illustrazioni escogitate per ritrarre
i diversi caratteri e tcmperamemi.
Segue il cartellone con grafici ed illustra-
zioni del monte della perfezione, con saggia
discrezione ed indicazione delle risorse asce-
tiche naturali e soprannaturali, fino alle prin-
cipali divozioni, eucaristica e mariana.
-- II

2.3 Page 13

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Corona questa sezione un cartellone che
prospetta i me::::zi di addntrtm1e11IQ per In jQr-
111azio11c delle Figlie di :\\1aria Ausiliatrice al-
l'apQstolato della pietà. 11 noviziato vi è rap-
presentato come un mistico alveare in cui opc-
.rano attivamente i diversi circoli spirituali. La
qu<rrta sr::ione è dedicata alla preparazione di-
dattica. «La Catechista Figlia di Maria .A11si-
liatl'ice - si legge nel testo esplicativo - dopo
aver ammirato e compreso l'eccellenza del Ca-
techismo, dopo m1er impa1'ato a gustarne lf' in-
time profonde bellezze meditmle un'accurata pre-
parazione intellettuale NI 1111 sa,ggio indirizzo
murale, se ha cercato di fare di qunta scimza
dii•i,1a la vita della sua \\'Ìta, assimilando la mi-
sura abbondante, deve sentirsi necessariamente
spinta a trasmettere questa vitalità, 11011 sol-
tanto alle anime rhr la rircq11daiUJ, t1w partico-
larmente a quelle che le saranno affidate nella
nobile missione di catechista che l'attende ,,.
Ecco quindi nella quarta sezione la guida per
!ti sua didallirll: con suddivisione <lei pro-
gra=, criterio di disciplina. consigli disci-
plinari e nonne pedagogiche, prospetti di le-
zioni per diverse classi, sussidi didattici, cenni.
sulla organizzazione catechistica nelle c.Liocesi
e nelle parrocchie, schema per la celebrazione
della « Festa della D:>ttrina Cristiana ~- A coo r-
dinamento e sintesi dtlle nozioni apprese dallo
studio del Catechismo l'ultima st'zione pre-
senta l'albero simho/ico delln 1.•itn cristiann.
L'ispirazione è tolta dal Yangclo: ~ Il Regno
di Dio è simile ad un granello di senapa
che un uomo seminò nel suo orto; e crebbe
tanto che diventò un albero. e gli uccelli
del ciclo fecero il loro nido fra i suoi rami•>
(Lcc., XIII, 19).
Le radici rappresentano la FeJe attiva; il
tronco la Carità vincolo di perfezione; i rami,
i doni dello Spirito Santo. La linfa della Gr:1-
zia ~viluppa le vinù, rappresentate dai fiori e
dai frutti. Gli uccelli raffiguruno i santi. Ad
ogni dono dello Spirito Santo cori-ispondc una
Beatitudine evangelica. Le didascalie indi-
cano i mezzi pratici per vivere appieno la
vita dei figli di Dio.
Come si vede, anche solo da questi b.reYi
cenni, la l\\Iostra è stata concepita con un con-
cetto organico, tutt'altro che superficiale; ed
ha importato studio e lavoro di .ricerca, di in-
terpretazione e di riproduzione da impegna.re
per parecchi mesi la perizia delle fc1·vcmi no-
vizie. Quantunque fuori mano e colla scarsità
di mezzi di comW1icazione, fu oggetto di vi-
site numerose e continua a raccogJierc il plauso
e l'ammirazione di tutti.
- 12
F o r 1 ì - Il ritorno dei Salesiani.
Dopo averne lungamc:ntc auspicato il ri-
torno - scrisse << L'Osscrvator.: Romano» -
grazie ai sacrifici e alla ferma attività eserci-
tata da S. E. Mons. Rolla Vescovo diocesacto,
il giorno 7 ottobre, festa ciel Santo Rosario
sono giunti a Forll i Salesiani ai quali l'ottimo
Pastore affidò la chiesa parrocchiale di San
Biagio, una delle chiese più antiche ove sono
memorie storiche e artistiche tra cui la cupola
del :Mclozzo e l'Immacolata elci Guido Reni.
La domenica successiva ; Salesiani presero
possesso del Beneficio parrocchiale e elci vi-
cino Oratorio e Istituto San Luigi con unu
funzione alla quale intervennero il \\'icario ge-
nerale, il Cancelliere di Cu.ria. l'ex Parroco e
il Canonico l\\'Iorgagni che con tanto zelo dif-
fuse il culto a S. Gio,·aani Bosco.
Al rito erano presenti tutte le A;sociazioni
cattoliche della parrocchia, parrocchiani e rap-
presentanze degli Istituti femminili che pure
in parrocchia sono numerosi.
Parlarono il Vicario generale che manifestò
la letizia del Vescovo e dei forlivesi per avere
l'Opera Salesiana a Farli e il nuovo Parroco D on
Pietro Garbin il quale ringra7..i.ii tutti per la cor-
ùialità dell'accoglienza fatta ai .Figli cli D . Bosco.
La giornata segnò una data memorabile per
la città. Un vero plebiscito <l'entusiasmo po-
polare dimostrò L'affetto elci forlivesi per
i Salesiani i quali si misero subito al lavoro
riaprendo l'Oratorio San Luigi per accogliervi
i giovanetti nelle orc libere della scuola.
L'Oratorio S. Luigi ha una storia interes-
sante che .rileviaino dal Bollettino del Santua-
rio della «Madonna del Fuoco ».
D. Bosco. di passaggio a Forlì in una delle
visite a Faenza, aveva celcb.rata la i\\,lessa al-
l'altare della taumaturga imagine, accendendo
in qualche cuore la fiamma dell'apostolato
per la cristiana educazione della gioventù.
Primo apostolo, possiamo dire, fu l\\Ionsi-
gnor Federico Foschi, vescovo di Cervia, il
quale, chiamato riel r887 a predicare un pic-
colo ritiro per preparare i bambini di S. Mer-
curiale alla Prima Comunione, come frutto
della predicazione, volle istituire la Co11gre-
gazio11e di S . Luigi, che si inaugurò nella fe.
sta del Santo, la domenica 26 giugno, affidata
alla direzione del Can. Tcol. Vincenzo Scoz-
zali, da poco ritornato dagli studi di Roma.
La Congregazione doveva avere scopo morale
e ricreativo: .l\\Iessa, Sacramenti, buona con-
dotta, ricreazione nel vasto cortile di S. .\\Ier-
curiale, che allora comprendeva tutta la pia7..za
XX Settembre, recite nel corridoio della Ca-

2.4 Page 14

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nonica convertito in teatrino, ed inaugurato
nel carneYale del r888.
.Nel 189r la Congregazione di S. Luigi au-
mcntb la sua attività con la scuola di canto e
di banda e due anni dopo, acquistate le prime
tru case di via Mattioli, gettò le basi dell'Isti-
tuto S. Luigi inaugurato il 29 giugno 1893.
Sotto l'impulso del Parroco D. Nicola Cico-
gnani l'Istituto S. Luigi sviluppò a poco a poco
una serie di iniziative, fra le quaJj importan-
tissima la Tjpo-litogralia inaugurata nel 1897.
All'Oratorio aggiunse poi varie scuole profes-
sionali, la Soc. Operaia di ::\\1. S., il Ritrovo so-
ciale Melozzo, l'opera dei rifiuti ed un segreta-
riato che si impersonava nel Can. Saccomandi.
Il desiderio di assicurare la continuità di
tante provYide iniziative consigliò allora di
affidarle ai Salesiani. l\\la ì confratelli inviati
non v1 poterono rimanere per mancanza di
quell'autonomia richie~ta da una Congrega-
zione religiosa e presto si dovettero ritirare.
L'ammirazione e la divozione a D. Bosco
suscitarono però altre opere parallele aJJ'J-
stituto S. Luigi, che a lui si intitolarono: as-
sociazioni, biblioteca, teatrino, Asilo, nella
Parrocchia di San Giovanni in Vico, per lo
zelo dd parroco Uon Tomaso l\\1orgagni.
Contt!rnporaneamèote i Filippini tentarono
di provvedere più adeguatamente alla gioventù
studiosa aprendo un collegio nel palazzo Or-
sclli. Ma, cessata eia qualcl,e anno la loro at-
tività, la gioventù cittadina senliva urgente bi-
sogno di cura, e<l il nostro Rettor :Vfaggiore
rispose ben volentieri all'invito di S. E. l\\fon-
signor Vescovo. JI Signr,re benedica l'opera
dei no~tri Confratelli.
LETTERA Dl DON GIU LJVO A l G I OVANI
Carissimi,
m·fte udito 11 messaggio del Papa, la i•igilia
dl'llo scorso Natole I' Era il quarto messaggio na-
tali.aio cl,e rompet.'a per 1111 ista11fe il turbine della
g11erra per trasmettere la voce del Vicario di Co-
lui che è <• T'ia, T'n-itrì e Vita>>: 1\\fostro Signore
Gesù Cristo, Principe della Pace. E richiamava
tutto il 111ondo al progra11111fa natalizio diffuso da-
gli Angeli sulla Grotta di Betlemme: <• Gloria a
Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli 110-
111i11i di buona vola11tà ». -~la, mentre le altre volte
si limitava a parlare ai gO'l.'e1·no11ti ed ai popoli in
ge1wrale per infondere sentimeuti di intesa, di ri-
spt.>tto, di gi11.Sti::::ia, di amore e di pace atti a ri-
soh:ere il mo114ia/e co11Jlitto, questa volta a11roa
1111a parola speciale anche per v;oi: parola piena di
b11011 senso e di affetto paterno. Eccola:
e• r,: proprio a voi, giovani, i11.cli11i a volgere le
spulle al passato e rivolgere al futuro l'occhio
delle tJJpirazioni e spera11::e, diciamo, mossi dt,
vivo amore e da paterna solleàtudine: spera11::;a
e audacia da non l>astano, se non siano, come
bisogna, posti al servizio del bene e di 1111a han-
dina immacolata. Vano è l'agitarsi_, l'affati.cursi,
l'affannarsi senza riposarsi in Dio e n11lla sua l11gge
eterna. Com.,iene rhe ~·iate animati dal co11vinci-
mn1to di combattere per la verità e di f arie dedi-
::ionP delle ,,,.ostre simpatie ed energie, degli ane-
liti I' dei sacrifici; di combattere per le eterne leggi
di Dio, per fa dignità della penona umana P per
il conseguimento dei suoi fini,>
J? /lii gm11 monito, miei cari~io1.:rmi, rl1e puù 1·i-
spt1r111ian.•i esa/ta-::;ioni e disorient0111e11ti perico-
losi, a rischio di stwpare la 1:oslre energie mi-
gliori in avventure fantastirhe od in imprese sco11-
si.gliaté o, Dio non 'iluglia. disoneste. L'ideale della
1:erità, dalla bandiera i111111acolata, voi sapete
che è racchiuso nel trinomio: Dio - Famiglia e
Patria. Tri110111io che fissa l'ordinf, il grado e le
proporzio11i dei nostri dm•eri. ,llett<rtc ad,mque
la ·vostra giooi11e::::zo 011-.;itutto al servizio di Dio
coll'osservx111:::a dei div111i Comm1da11umti e sa-
prete seroire come si deve anche la Famiglia e la
Patria quando ocrorru, senza far torto a 11es-
s11110, an;:i f ac,md() il maggior bene a tutti. E
siate devoti di Do11 Bosco .che sa ed11caroi ali'al-
tissimo ideale.
Lo scorso aprile, w1 Generofp visitando 1111a
nostra posizione avanzata, nella tenda di tm
e.r:allievo tr<wò esposta un'i,mnagùze di Don
Bosco, e domandò: - Chi è quel divoto di
Don Bosco? - Vexallil>vo, scattato sul!'al-
lenti, rispose: - Divoti lo siamo lllfli di Dm,
Bosco, signor GP11erale. - Il Gmerale ne provò
una vera soddisfazione ed uscì esclamando: -
Bravi, bravi i miei soldati! - Questo bravi
tocchi anche a voi sempre e dappertuuo: ù1
chiesa, in casa, i11 scuola e nell'officina e 'Vi
sproni a prepararvi degname11te al compimento
della missione cui la Pro1:vide11za ..,,; chiama
11clla v:ita sociale.
T'e lo augura di gr,m cuore, all'inizio del-
l'anno che preghiamo ponga fine a tante soffe-
rem:e, il vostro aff.11LO
DON GlULlYO.
-

2.5 Page 15

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La morte del Rev.m0 P. WLADIMIRO LEDÒCHOWSKI
Preposito general e della Co,npagia di G esù, t a Ro ma, il 1:3-:u.r_-1:942, a -,6 anni.
Grave lutto per la Compagnia e per tutta la Chiesa
Cattolica, la morte del Rev.rno P. Wla<limiro Le<l6-
chowski ebbe un'eco profonda nella nostra famiglia,
lc~ata all'Ordine da secolare vincolo di j,-ratitudinc
ed alla persona del compianto Preposito Gcnemlc
da sentita venera1.ione. Discendente do una delle
più illustri casate delle Polortia Cattolica, che
<liedc alla Patria valorosi condottieri ed alla Chie-
sa intrepidi apostoli ed eroici confosson, compi
gli studi letterari nel collegio Teresiano di Vienna,
fungendo spesso da paµi:io d'onore alla Corte Irn-
pcrialc. Iscrittosi poscia alla Facolrii giuridico del-
1'Ateneo della Capi tuie, non esitò a seguire la
voce di Gesù che lo chiamava nlla vita eccle-
sì•astica e religiosa. Dal seminario cU Tamovin
(Polonia) raggiunse quindi nel 1887 l'alma città di
Roma e nel Collcl(ÌO Germanico si preparò nlla
laur,>a in filosofia c:he conse1tul alla Pontificia Uni-
versità Gregoriana, mentre la sua vocazione si orien-
tava deci~amcntc verso la Compagnia di Gesù.
Venne or{linatn sacerdote in Crncovio il ,o giugno
del r8()4. Ln sua attività nella Compu~nia fu dap-
prima impegnata nel compo dellu cultura; ma ben
prci!to venne assunto n cariche di respons,\\b1lità
colla direzione del Collel(io di Cracovia ed il go-
nmo della Provincia polacca. Oesignuto rwl 1906 a<l
.àssisteute ossia Cortsultore generole per le provin-
cìe di lin~u:1 g=anica e slava, no1\\chè pel Belgio e
per l'Olanda, rimase per otto anni a fianco del Ge-
nerale P. Werru: lìnchi' ne I 191 5 ne rncc:olse la spi-
ri tuaI~ erediti,. Rifulsero allora in pieno le doti ec-
ce.<ionn\\i e I,· virtù eminenti che l'avevano accredi-
tato a\\lc success,ve elevazioni. La p1eta e gli studi,
l'apostolato e le missioni, la ,-i1:a interna della Cum-
pagnin e la !\\Un influenza in tutti campi, assursero
a tal fervore che l'Ordine, tra lt• due guerre mondiali,
rivisse la fccon<l1tà e glì eroismi dei secoli migliori
attrezzandosi e potenziandosi alle esiw,nzc dei nuovi
tempi con criteri e risorse spirituali d'inestimabile
valore. Le Case giunsero ol numero di 1500; !ti
Pro,·incie da 27 $aliroro ad una cinquantina; i
membri da 16 .946, a quasi 27.000; le missioni a
4S con circa 4 .000 missionari; le Università erette
nelle principalì nazioni assicurarono all'Ordine pri-
rTU1ti letterari e scientifici universalmente riconosciuti.
La specializzazione ascetica e l'efficacia formative
sublimò una falanqe di figli alle vette dell11 santità
ed alla gloria del marlii-io.
Noi, anc:or sotto 111 viva imprL'fi$Ìone della sua
spiccata spiritualità, del suo talento di governo e
dello zelo del suo apostolato, ricordiamo con par-
ticolare emozione ed imperitura riconoscenza i tmtti
di p!lterna bcnevolew.a che egli prodigò alla Fami-
glia sah,s.iana in tonte circostt1ru;e specìalmcnte nelle
t-appe della causa cli Canonizzazione del nostro
Santo Padre Don Bosco e nelle recenti celebro1.ioni
del quarto Centenario della CompaJtnia. Quando il
venerando Padre lesse anche a nome del nostri)
Rettor Maggiore l'indirino di omaggio al Santo Pa-
dte Pio X l per I.a promu lgazionc del decreto De Tulo
che assQciava Don ll!lsCO iti Mortiri della Compagnia,
8/,lli fece quest'altissimo elogio del nostro santo Fon-
datore: • Si traila di uno di quegli uomini vemmentci
provvidenzfoli, che fanno epoca nella storia della
Chiesa e dell'Ull1ànitll; uno di quegli uomini che Dio
nella sua misericordia sus_cito di tanto in tanto, ma
con qu.-lln sapiente parsimonia che li fa t11ot11 più
appre-.i:zare quunto più son rari: uno di quegli uomini
di cui si può dire con veritì1 che in 011111m1 terram
exi,,nt son11s eor11m et i,, fi11es orbi1· tnrae ,,erba l!t1rw11 ,.
Pensiamo pertanto che a quest'ora Don Bosco
l'abbia g1:Ì festegl{iato di ~ccoghenzc in Cielo ed i
nostri suffragi per l'anima detta ~i fondono in un
palpito d'rnvocazione.
D A L J. E N O S T R E M I S S I O N I
ASSAM (India)
Amatissimo sig. Rettor ftlaggiore,
son lieto di potervi inviare qunlchenostra no-
tizia. Ogni residenza mis~ionaria dcli'Assam ha
ancora due missionari che continuano a lavo-
ra re pel regno di Dio. Avrete ricevuto, a que-
st'ora, io spero, qualche lettera dai nostri con-
fratelli che hanno dovuto lasciare l'Assam per
un'altra città molto lontana di qui. Essi stanno
bene ed i chierici continuano a studiare teolo-
gia. Fu un gran colpo per noi; ma l'Assam è
ormai troppo vicino alla zona di guerra. D on
Comba, D . I gino Ricaldone, D . Giacomello
D. Tonello, D. Ilauber, due sacerdoti Khassi,
D. Ilonomi con parecchi giovani c~hierici son
qui con me a Shillong. La nostra Scuola « Don
Roseo* conta 120 orfani e Don Igino lavora as-
sai. Continuiamo la costruzione della catte-
drale; i lavori procedono lentamente, ma inin-
terrottamente sotto la direzione di l\\'Iantarro
e Casagrande. L'Ispettore D. Huguet sta bene
e tornando da M adras e da Tirupattur e.i ba por-
tato buone notizie di t utti.
Grad ite, amatissimo Padre, i miei più affet-
tuosi ossequi e quelli devotissimi di tutti i n o-
stri missio nari. Aff.mo in G. C.
~ STEFANO F ERRANDO, Vescovo di S hillong.
Shillong, ro ottobre r942.
L

2.6 Page 16

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,~t,&s:
NECROLOGIO
Sales iani de funti:
S. H. Rt'V.mn .\\ltins. D,lSTE MUNr'R ATJ,
I ·c•rQT·o d, l 'olterr,,, ,hl ll>111nolo S. Vito (Mantova)
t .1 Vnlterm, il 20-:m-19-42 a 73 anni.
l'rorno ndl'anniv.:r~nrao della sua elt>zionc 1111'l-"p1-
~~opato, 20-xn-11123, r,•ndl•\\'n la ~ua bcll':mimn a Dio
il dntt\\J e ;:elnnti~simo Figlio d1 Don Bosco che,
Jopn avtr tra~cor~o l:1 m1 RJO\\·ine;,..,:a ~.1çerdo111lc:
ndl'ìnsel!namento Jcllc: M:11:nzc sucre e SJl<:<i,,tm,·nte
del Diritto Canonico ne , 11n<1tri istituti Trolnl,!ici,
era ~uccc,-so a \\lons. I\\ lnr.·nco ndln direzione della
n011tr:1 Procuro itcnenik ,1 Roma disimpt·l!n:tndt> con
,thilttn ,. tatto 1<1 Jclicut,1 missione fino .dia 1;1~1
tlc,•n7.1onc alla Cuttc:ùra di Voltc:rm.
Mente pronta, 111~••i!flO ncuto, nobiltà ..- l11rRhc::nJ1
di cuor,·, nrJente ~p,ratu di arostolnto diBtms,.•f<> la
sua n111vità in Conercjl:1,:mne ed il suo mm1~tero
pa rmah: nel l!(•vcmo d..-11., Diocc.-si che &• .-attovò
, uh1to colla cordiuhu\\ e hm11li:1rità del MIO trn110
e coll.1 !lioYìalirir maltcrabak ùd suo curarll-r<, Ptetù
,od, •· •cnso pratico J'orgumnazione guidurono il
,uu zt•ln alluminato Rul\\/1 ,·,1ltctlrn epi~copalc:,· l'111nor1:
a Don !fosco gli ~crbò fino nll'ultimo quel '-l'.reno
•pin10 salesiano che, lo rc:~t' caro a tutt,.
Sue. .r1T1'IL/O GAIU. JSCTII. da Gcno,a, t a
l'1mn:1 il 30-x-19+1. n 76 anni.
Frcqut."ntando, ~10,·in..-tto, il collc11:10 <11 \\'arane,
,i incontrò con D. Bo~co e:, attrntto dal fa,-.:mo del
S,mto, si legò r>er ~cmpn• alla Socicuì Salésinnn
flOrtandov1 il contributo d1 un fervido ,1po~wlato
che: , b l,c come c:amr>o p1cd1lctto l'Oratorio f1·s11\\·o.
l)atl'Oratono S. Giustppc m Torino, pa. intatti
.11lu fondazione d, ll'Opc:ra Salesiana in l'nkm\\o,
quindi " Pisa ed n idcawa, chiudendo la 5Ui1 vita
a P.irma in una lcnt, e p1:1u)sa malattia m cu, r1-
tulse lu suo piet~ e: lo ~11.1 ra~s,·gnazio,11:, l'affeuo
dn •u<1i innumcre,oh e,-alhcH e la hont/1 d1 Oio
che, fru le cure J,., confrnt..tti. 1<lt consenti di ci,le-
bnm: 111 ~uu ~1es~n d'Oro Ccltivò con amore la
mu~ica lasciando composi2:1cm1 ili 011ima 1•pira-
t1<>11c, • tlc,siana. )In la ,;un , irtù cara11cr1s11ca ru
lii dedizione croicn nlh1 cri~tiana educ:a~ion,· della
~•nv.:ntu neJ!li Oratori. In qut:!>'t'opern .-1111 si è
propno hlno tutto n 1um, prodii;candosa fino.al 118·
crific,n con gcncrositÌI t: s p mto •acerdornk l'!tem-
plnre
c:,..,,1. JJALF.STRA GIUSEPPE, da l'acol di
ì',0ldo Alto (Bdlun•>), t n Torino-Orutorio, il 3-
xn-11142 ., 74 anno.
Accolto all'Oratorio come libraio, appt:llll .,mmc,.__..o
alla Socictil. S,ùci;iana ,·enne a...sunto c.lall11 Sl•lfre•
trrrn dl'! Capitolo l-iun,·r,ort" cd nddc11n m parti-
colare nlla f>"TSOllJJ del primo sUC:Cl'S•orc di Don Bo-
fCO, 1I Scn·n d1 Di1> Don ;\\licht:lc Rua, che l't."bbe
carissimo pcl ,-nndnre dell.t suo hdl'nmma semplice,
umile,, modcsl,1, ft:rvcfll<' d, ptcctù L' J, spirito rcli•
gioso, fcdl'I, tino allo scrupolo ui s11m doveri.
Alla •cunlu di Don Ruu, che unpcr•onava lmv
alla 1m~p.1n•nz:1 la sanut11 ..,_.,, ,mn.a d1 Don Bosco
il • fido Bale,tni • erebi>..· a ,1ucll'11111nnc con Dio
a qui.-ll'11mon• nl la,oro, a quc,ll,1 rruùcnn e dtsnc:-
ziont: d1 rarol.1 e di tratto, a <1udla ,eremta ab1tuulc
e genero,., dedizione di se aJdi 11hri, che rifulsero
come una ci1rnttenstica ddln )'l< rf1-zione cui .:,:h
tt"ndcva gtorno per 1.,>iorno con im,lterahile fenor,
e costant,• r,rn1-trcsso. Ed nneht• 111 morlt.>, chi, intu
riavu in qu.-lll· notti "li Torino coll'urnJ.?anO detl,
incurs1on1, J'-lr\\'<' r1speuarc l.1 m, rodica rl'$lllln-
riti1 ddl:i &Ila ,·11a esempl11r., co~h< idolo mt·nirc
eeh sc,·n,lna <11 huon'om. come al soli10, pd «r-
vizio dcll,1 S,111ta :\\fo...sa, e la...:1.tnclo1,1li il ttmpo
l?iu.~to p, r l',1mm1mstmz1on-, d, Il' F!llrcm., Unzione
e la mccmnnrtd,uaont' dcll'.m1m,1 Il dolore pi,r !.1
~ua d1part11a fu conforta10 dnll'umanam<: impn-s-
sionc delht mnn" di un santo.
Snr. l>H-l'EX7. S F.'8 181'/ASO, d1t Fonzaso
(Belluno), t a Cuor,:?n~ Cana,•c~ al 20-:'<l-191-2 o
65 ~nns.
Oltre l'mst:Jll\\arnento ed 11 >1acro m1n1stero, col-
tivò con d11tintc attitudini nnche la mui<ica cd il
canto sncro nclll· nostTe Cu,;••: ,. ~vnbc un panico-
lare ft:rvido ,1po~tolato pcr f:wnrar,· le \\'Ocazioni
re-li,r1o~e ~11~r11a11· dnl SIRTiorl' nl'I suo paese nano.
Cood. .\\'ARDOITO A,\\GEUJ, da ?\\ove C\\1•
cerv.a), t a \\ ' cron;i 11 22-x-1<>-4.1 a 6b 4nnÌ.
La bont:, ùdl'11nimo . e-rcno e mm, e la fe-dd1i1
allo spirirn d1 Don Bosco re-<·ro ~ar.1 e pre:iios,1 la
sua attl\\'11<1 ~lllt:siana, llencro!>A sop1'11truttn nella
cura dc, l(tovani nmm11lat1.
Cooperatori defunti:
S. h .•\\fom.. GIOI'A \\SI OJJJ-.'RTI, 17,.srm:o /r
t Salu~:::o, il 2,-x.1- uµ.: ad 8o anni.
hn1ruto ,._,im .mis.,imo ndln Conl(rc1,,-a1.iom: d cgla
Scolopi, con ,.,crò la ,uo j!tll\\ mczu, socerdotalc ol-
l'educaz1mu 1kl\\a g,o,·cntù c1111 iqmdosi crescenti."
stima nello d1rczaone e.li impone1111 c,,llc111 dell'Or-
dine. 1'\\om111nto Vesco\\'O da Snluzzo, prodi.l!ò alt,J
d1oces1 11 suo zelo pastor.ti,: rer 4u:~1 40 anni con
nmmimh1l~ rurtà, prudenza e hontà, che impn::s-
..ero alt., vi11, rcliuiosa del clero e dei lcdeli fervido
mcrcm,·1110. Dcnedis.'ie, ,n~l<'nne e promo,,_qe la
dt.ffus1oni, ddl'Opem· nostru e culdeg11:1ò e fa, or,
sopm1t111to In fonda7.ionc ddl'Orntorio Dtm Bosco
per lu curu dei i:iiova111 d(;ll11 c11tì1
S. E. Rt'f. .ma '1011s. I .ORl::,\\7.0 /)El.PO,\\ 'J f..,
Ve.sc01•<J Ji A,qu1, t il 17·"'11-19.µ u 77 anni.
D a 16 anni st>de,·a sulla Ca1tcdra di S. Guido re11-
gcndo I.o Oio.:i::.i con ri1.:rà, pnaJ.rv.a l' saggeua,
dopo a\\:t:r d1~p1c1i:1to tantu 1.clo ndla sua parrocchia
- di Ca~t<•I-Bocilione e c,,mc \\'i,;ario g,,nerale 1:J nu-

2.7 Page 17

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siliare del \\·enerando Mons. Di&ma :Marchese. LaYo-
Cat,. ATTENNI GUGLIELJ1JO, t a Gcnzano di
ratore indefesso cd instancabile, insigne canonista, Roma.
profondo teologo, \\·ersatissimo nella S. •Scrrttu111,
Affezionatissimo nll'Operu Salesirula dell11 sua
impresse al suo ministero pastornlc un carattere città, insieme col fratello Celso, pur'csso Jefunto,
organiz-~ativo e costruttivo che protenderà i suoi aiutò sempre con g,:ncrosità i Figli di Don Bosco,
frutti anche per l'avvenire. Noi ricordiamo parti- soprattutto a vanti>ggio dcll'Omtorio fc..tivo.
colarm<:nte il suo nffetto àll'Opern i:alesiana, 111 sua
di\\'ozione a Don Bosco e la sun paterllll assistenza
all'Istituto delle Figlie di l\\'laria Ausiliatàce che
crebbe nella sua Diocesi e vi coni:crvò la Casa Ge-
neralizia fino a pochi anni or sono. Pradigò tutte le
sue cure al processo di beatificazione di Madre l\\laz-
7,acello e ne cantò le ~\\orie anche dal pulpito d<:ll11
Basilica di l\\laria Ausilintrice in Torino con amm,rn-
Doti. Cav. TIICC01\\E GJCSEPPF:, t a C..:assine
(Alessandria), 11 2~-X u. s. ad 83 ànni.
J\\,1edico chirurgo molto apprezzato, fervente cn-
st1ano cd affezionato nostro Cooperatore, nominò
erede d1 ogni sua ~ostanza l'Istituto Salesiano per
le Missioni.
CARUSO CAR.Hf:LA FUR,\\.-lRI, t a Catania
bile Utl7,ionc e venemzione.
il 24-x-1942 a 40 anni.
JII011s. Cav. ANTONIO GIOI.I, t nd Ancona
ad 80 anni - Direttore diocesano dei Cooperatoci.
Sacerdote secondo il cuore di Dio, visse tutto per
gli altri prodigandosi nel sacro minist.:ro e Tidl'e-
Donnn di profonda pietà e di grande cant:à, s1 è
spenta quasi improvvisamente, munita dei cua-
foni reli~iosi, nel giorno dedicato .illa conunt.-mora-
zionc m~nsile di M\\\\ria SS. Ausiliamcc, i.li cui fu
tru,to divota.
sercizio deHa carità verso i poveri fino a spoglforsi
Insigne Cooperatrice Salcsinna si prodigò scm-
di tutto e disporre anche nel suo testamento che
se all'atto della morte gli si fosse trovato qualche
soldo fosse tosto devoluto ai poveri. Decano dct
parro<:i rifulgeva di uno 1lelo fcn·ido ed illununaro
ncll'organjzzazione dell'Azione Cattolica, nella curu
della gioventù e della buona stampa. Decurione e
. poi direttore diocesano dei Cooper-atori, fin dall'in-
gresso dei Salesiani in Ancona fu al loro fianco m-
coraggiando, sostenendo, cooperando in tutti i modi
con vivo affetto a Don Bosco e con generosità puri
erc generosamente per l'Opera Salesiana e per la
diffusione della devozione a S. Giovanni Bosco.
Cm:. ,'\\dAGGJOR GIOVA.\\','\\'/ ERESSI, t a
Torino il 19-x.-19.µ.
Coscienzo profondnmente cristiana, cuore aperto
alla bontà ed alla beneficen2a, resero n:ramente pre-
ziosa la sua Cooperazione salesiana che dispÌe(:Ò,
specialmente çome Sindaco dulla • Valdocco •, a fo-
\\·ore delle nostre Cnse.
al suo gran cuore.
Cn11. Doti. C1mm1. SANTE GANGARELLI, t a
Caltanissetta il 3-v1-194-2.
Professore e rettore del Seminario diocesano,
profuse le sue belle doti di mente e di cuore so-
prattutto nella formazione degli alunni del Santua-
1io. l\\'1a estese pure il suo apostolato d1 carità e di zelo
alle organizzazioni cattoliche e patriottiche, con-
fortando colle sue cure 1n modo speciale gli orfom
dell'altra guerra. Fervente Cooperatore diffuse la
divozione a l\\1aria Awiliatrice eol a · s. Giovanni
Bosco nella sll.11 chiesa di S. Sebastiano e spirò dando
ai fedeli nel suo t~stamento l'arri,·cderci in Para-
diso con Maria Ausiliatrice.
Dott. Et,"RlCO ~lMONDO, t a Torino il .
Altri Cooperatori defunti:
Agliardi Giovanni, Vigolo (Bergamo) - Aguti Se-
rafina, Sorisole (Bergamo) - B.andera Carlotta, B,e-
tonico (Trento} - Bartoli D. Giuseppe, FarneùJ
(Forlì) - Benedetti Amalia, Cavour (Torino) - Bol-
zoni D. Giuseppe, Parma - Bolzoni D. Lino, Parma
- Bracchi Giovanni, Borgotaro (Parma) - Breviario
Emilia, Berqa1110 - Bugari l'vlarcellino, Spezia - Ca-
sadei D. Giuseppe. Rimini (Forll) - Cordini Clo-
tilde, ROf.'escala (Pavia) - De Rossi Antonio, AJbi-
g11asego (Padova) - Fabbris D. Orazio, Sarsina
(Forll) - Fabrello Luigi, Fara (Vicenza) - Ferro
Flavio, Ca/osso (Asti) - Folci Pietro, Lurago d'Erba
(Como) - Fortunati Angelo, Erbusco (Bréscin) -
Fulvi Luigia, Pergola (Pesaro) - Gianoni Baronessa
25-xt-194-2 u. s. a 78 anni.
Olga, Torino - lano Domenica, Tori110 - Massa
Tornato a Dio dopo un periodo di crisi reljgiosa, FrancesCll, Porto d'Ascoli (Ascoli Piceno) - Medri
si diede con tutta l'anima alla pratica dt:lla vita crj- D. Sante, S. i\\fartim, Villafra11ca (Forlì) - Milioni
stiana de\\'ando anche l'esercizio della sua profes- Vittoria, Sigillo (Perugia) - Nicoli Barbara Gnz::<1-
sione a fervido apOstolato di fede e di carità. Anche 111'ga (Bergamo) - Pf'rozzi dott. Gaetano, Vicenza -
in morte volle bene6care l'Opera di Don Bosco con Pcssotto Battista, Gajarine (Treviso) - Piacentini
generosità pari all'affetto ed alla clivozione che nu- Bi.an<:.1, Casakllo (Cremona) - Raffi Basilio, St1111•
triva pel Santo. Fissò nel suo testamento funerali pr11g11a110 (Grosseto) - Regis D. Giuseppe A11dorro
modestissimi, assolutamente senza fiori, e sepol- .\\clicca (Vercelli) - Sacchi Fulvio, Varese - Serafini
tum nel campo comune, pregando a devoh·ere Dr. Giuseppe, Fivizzn110 (l'vlassn) - Tc;;ti Monsi-
obl..'lZioni alle Conferenze di S. Vinc.;n.zo pei pover;. smor Luigi, Sarsina (Forli) - Cbezio Lui~,. Tomaco
Prima di esprimere le sue ultime volo,ità, rese par- (~ovnru) - Vescoz Oscar, Champoluc (Aosta) -
ticola.ci gmzle al Signore per averlo atteso , pazien- Yincenti suor Maria, /.lassa e Co:::::ile (Pistoia) -
temente per tanto tempo, con sempre aperte le Yiolante C.ssa B11silctti, Celiati.ca (Bresc.ia) - Zurli
sue misericordiose braccia •·
Caterina, Lm1ghìra110 (Panna).
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Con permesso dell'Autorità Ecclesiastico. - Off. Craficbc S. E. l., Cono Regino Murghcrita, 1;6
OiN:ttore responsnbile: D. C U l D O F A V 1 N I. Vin Cottolcn1:0. 12 • l'orino C1091