Bollettino_Salesiano_197202


Bollettino_Salesiano_197202

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1.1 Page 1

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BOLLETTINO
Vogliamo portare i Cooperatori Salesiani
a diventare collaboratori coscienti,
Integrali, a fianco di noi, non s otto di noi:
non solo, quindi, fedeli e docili esecutori,
ma capaci di responsabilità apostoliche,
pur s empre d 'accordo e In sintonia col Sacerdote.
DON LUIGI RICCERI
SALESIANO
Spedizione in abbonamento postale • Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
EDIZIONE PER I DIRIGENTI
A. XCVI. N . 2 • GENNAIO 1972 • DIREZIONE GENE•RALE 1 0100 TORINO VIA M . AUSILIATRICE , 32 TEL. 4 8 .29 .24
Parole di commiato
Ma don Fiora sarà sempre vicino a noi
Carissimi Cooperatori,
mi sembra di avervi rivolto appena ierì
il mio primo saluto, nel 1965, quando
il sig. don Ricceri mi affidò l'incarico
di rappresentarlo presso la vostra Asso-
ciazione.
Questo vi dice che i sei anni trascorsi
sono stati per me, nella consuetudine
familiare e cordialissima dei nostri in-
contri, un momento di gioia e di con-
forto spirituale come sacerdote e come
salesiano.
lavorando con voi e per voi ho impa•
rato a conoscere meglio la originale idea
di Don Bosco sulla collaborazione tra
laici e religiosi: ho compreso attraverso
la vostra sempre pconta e generosa di-
sponibilità come lo spirito e la missione
di Don Bosco potessero atluarsi nel-
l'apostolato fuori della Congregazione:
ho avuto prove di bontà, di aiuto e di
salesiano entusiasmo che mi hanno
fallo apparire sempre più bella e ricca
la mia vocazione. Posso dire veramente
di aver scoperto un mondo nuovo nella
vita della vostra Associazione e di aver
sempre avuto -da parte vostra la più
larga comprensione e corrispondenza a
ogni iniziativa. Non faccio un compli-
mento accademico, e voi sapete bene
intendere la sincerità dell'affetto che mi
ha sempre legato a voi e delle parole
che ora vi rivolgo.
Proprio per la schiettezza che merita
questo saluto vi dico anche che mi di-
stacco con sofferenza da voi.
Sono solo confortato dal pensiero che
ci sarà continuità di sentimenti. di idee
e di impegno col nuovo Superiore eletto
dal Capitolo Generale speciale, il sig.
don Giovanni Raineri, già Ispettore
della Liguria e Toscana. Come antico
compagno di Noviziato e di studi. so
quanto egli stima la vostra Associazione:
la preziosa e lunga esperienza fatta da
lui nell'apostolato dei laici aprirà nuove
vie e nuovi orizzonti alle vostre inizia-
tive. Siate degni di questa nuova guida:
cambia il salesiano, ma resta Don Bosco
ed è a Don Bosco che ci sentiamo
tutti legati nello spirito e nella missione.
C'è una notizia che vi farà piacere e
che vi posso anticipare.
In uno dei primi articoli delle rinnovate
Regole salesiane si parla in termini
ufficiali - e in questo senso la cosa è
nuova - della "Famiglia Salesiana"
oltre che della Congregazione: i Coope-
ratori sono nominati tra i più stretti
componenti della Famiglia di Don Bosco.
È un riconoscimento che vi deve ralle-
grare e insieme impegnare sempre di
più nel vostro apostolato. I Salesiani e
le Figlie di Maria Ausiliatrice si sentono
più intimamente uniti a voi nella mis-
sionr:J che sono chiamati a svolgere
nella Chiesa.
Concludo con il mio saluto e i m,e,
cordiali auguri per l'Anno Nuovo. Non
saremo solo uniti nel ricordo delle belle
cose del passato: il mio nuovo incarico
per /'Italia e il Medio Oriente mi per-
metterà di incontrarmi con voi e conti-
nuare insieme, sotto altro titolo, il no-
stro lavoro. La Madonna Ausiliatrice e
Don Bosco benedicano voi, le vostre
famiglie, il vostro apostolato: per questo
prego quotidianamente.
Aff.mo don Luigi FIORA
Nel prossimo numero :
Ciò che il Capitolo Generale speciale salesiano ha detto a noi e di noi Cooperatori.
Atti e relazioni dell'Assemblea Nazionale.

1.2 Page 2

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GIORNATE DI STUDIO
PER COOPERATORI
SULLO SPIRITO SALESIANO
a GROTTAFERRATA (Roma)
dal 9 al 13 febbraio 1972
LE LEZIONI
Mercoledl 9 - Tra le ricchezze spirituali della Chiesa:
(pomeriggio) lo spirito originale della Famiglia salesiana.
Giovedi 1O - Il Centro vitale dello spirito salesiano: la
carità apostolica, attinta alla sua sorgente, il Cuore di
Cristo, servo del Padre.
I valotf evangelici particolarmente vlssvti nello spirito
salesiano.
Venerdl 11 - lo stile salesiano di azione.
(pausa d1 riflessione e testimonianze).
Sabato 12 - lo stile salesiano di relazioni.
Lo stile salesiano di preghiera.
Domenica 13 - Attualità e prospettive dello spirito sa-
lesiano.
GRUPPI DI STUDIO
Terrà le lezioni: Don Giuseppe Aubry.
Meditazioni: Don Agostino Archenti .
Regolatrice del Corso: Giova nna Albert e un gruppo
di Cooperatori.
Il Corso è riservato a Cooperatrici e Cooperatori, gio-
vani e adulti, che desiderano conoscere in profondità
lo spirito salesiano, e si svolge in giorni particolarmente
Indicati, perché parzialmente di vacanza.
I partecipanti
lavoreranno con il maesùo del corso:.
metteranno in comune le loro riflessioni nei gruppi di
studio;
soprattutto faranno una esperienza di spirito salesiano
vissuto.
Testimonianze, scambio di esperienze e di informa-
zioni sul mondo salesiano, presenza di membri delle
varie famiglie salesiane. mostra delle pubblicazioni sullo
spirito salesiano: tutto contribuirà all'arricchimento dei
partecipanti.
• Una preparazione remota attraverso la lettura di parti-
colari testi (in primo luogo la biografia di Don Bosco),
è assolutamente necessaria.
La liturgia, punto centrale del Corso, sarà un inno
quotidiano di lode al Padre celeste per aver fatto alla
Chiesa il dono di Don Bosco e del suo spirito.
INDICAZI ONI
Sede del Corso: Grottaferrata (Roma - « Francescane
Missionarie di Maria» - Via Anagnina, 12 Tel. 954.8238,
Camere singole).
Inizio: ore 1 8 del 9 febbraio; termine: ore 14 del 13 se-
guente. Un pullman partirà alle ore 16,15 del giorno 9
da Roma - Via Marsala, 42 (angolo Stazione Termini).
Iscrizioni: presso il proprio Centro o gli Uffici ispettoriali,
servendosi dell'apposita cartolina.
Quota (comprensiva di pensione, sussidi e pullman):
L. 12.000 cla versare durante il corso, e L. 1.000 di iscri-
zione da versare sul c.c.p. 1152186 int8$tato a Coopera-
tori Salesiani Ufficio Nazionale - Roma.
Non si ar:cettano le iscrizioni di chi non può partecipare
2 a tutte le lezioni.
DON BOFFA
È ANCORA
TRA NOI
anche se è caduto
sulla breccia
Chi l'ha conosciuto sarà d'accordo con me
che al caro scomparso si possono applicare alla let-
tera le storiche parole di Don Bosco: « Quando av-
verrà che un Salesiano soccomba e cessi di vivere
lavorando per le anime, allora direte che la nostra
Congregazione ha riportato un grande trionfo e
sopra di essa scenderanno copiose le benedizioni
del ciclo•·
So che convenite con mc, voi Cooperatori dei
numerosi centri del Piemonte, che lo vedeste per
lunghi anni assiduo agli incontri mensili, ai corsi
di Esercizi, ai pellegrinaggi, sempre ad animare, a
incoraggiare, a darsi, ~ tutto a tutti •>, sempre Leso al
bene, zelante e umile. E altrettanto voi, Delegati e
Delegate, e voi, specialmente, del Consiglio lnter-
ispettoriaJe che gli foste accanto fino all'ultimo.
Proprio così: don Boffa si da,·a agli altri e
dimenticava se stesso. Per questo non c'era più
nulla da fare quando, pochi giorni prima di andarsene
in Ciclo, si presentò al Cottolengo; non ce la faceva
più.
E sfruttò anche la sua ultima giornata terrena
per fare qualcosa ancora: mostrare come deve morire
rm sacerdote di Cristo, un figlio di Don Bosco (quale
testimonianza e che scuola!. ..) e lasciare w1 testa-
me11fo:
Che siallO brm;if c'è per loro un avvenire lumi--
noso.I... ~ (a1' g1.ovaru' CC.); «Sono con tutti. voz.... »;
«Li sal,uti lutti... studino bene gli orientamenti
che darà il Capitolo... salviamo lo spirito di Don
Bosco. Se la Madonna vuole, la Congregazione
rifiorirà perché è opera della Madonna. Noi siamo
sul piedistallo della l\\Iadonna... (ai delegati).
•.Tutto per il Signore. Non 1zobis, Domine, 110,i tt0bis,
sed nomini tuo... >>.
Vogliamo tentare un ritratto di Don Doffa?
Mi sembra che i lineamenti possano essere questi:
un sacerdote autentico
un salesiano entusiasta
un delegato q che ci credeva ».
Da questa sintesi scaturi la fedeltà a tutta prova
allo spirito di Don Bosco e quindi l'olocausto con
cui si immolò. Per questo non Io dimenticheremo;
per questo lo seguiremo.
DON ARMANDO BUTTARELU

1.3 Page 3

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Mentre comunichiamo che il prossimo numero di questo Bollettino
riporterà i documenti del Capitolo speciale salesiano sulla nostra As-
sociazione, invitiamo i Cooperatori a godere di alcune grandi affer-
mazioni di principio fatte dai capitolari.
Basterà una lettura attenta dei seguenti articoli delle Costituzioni
salesiane aggiornate per comprendere la portata di queste afferma-
zioni che, pur essendo da tempo correnti nel nostro linguaggio, ora
il Capitolo ha codificato e consegnato alla Storia salesiana.
Art. 1. L'azione di Dio nella fondazione
e nella vita della nostra Società
Crediamo che la Società Salesiana è nata
non da solo progetto umano, ma per ini-
ziativa di Dio.
Per la salvezza della Gioventù, << la por-
zione più d.elicata e p reziosa della umana
Società>> (piano di regolamento per l'ora-
torio, introduzione) (1), lo Spirito Santo su-
scitò, con l'intervento materno di Maria,
anche San Giovanni Bosco. Gli diede cuore
di padre e di maestro, capace di una dedi-
zione totale: << Ho promesso a Dio che fin
l'ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei
poveri giovani>> Q.VI. B. 18, 258). Per pro-
lungare nella storia questa missione lo guidò
nel dar vita a numerose forze apostoliche,
prùna fra tutte la << Società di San F rancesco
di Sales 1>.
La Chiesa ha riconosciuto l'azione di Dio,
soprattutto approvando le nostre Costitu-
zioni e canonizzando il Fondatore.
Questa presenza attiva dello Spirito è il
sostegno della nostra speranza e l'energia per
la nostra fedeltà.
Art. 2. Natura e missione della Società
Noi, Salesiani di Don Bosco (SDB), for-
miamo una comunità di battezzati ch e, docili
all'appello dello Spirito, intendono realiz-
zare, nella consacrazione teligiosa, il pro-
getto apostolico del Fondatore: essere, con
stile salesiano, i segni e i portatori dell'amore
di Dio ai giovani, specialmente ai più poveri.
Nel compiere questa missione al seguito di
Cristo, troviamo la via della nostra santità.
Art. 5. La nostra Società nella Famiglia
Salesiana
Lo Spirito Santo ha suscitato altri gruppi
di battezzati che, vivendo lo spirito sale-
siano, realizzano la Missione di Don Bosco
con vocazioni specifiche diverse: le Figlie
di Maria Ausiliatrice e i Cooperatori furono
fondati da Don Bosco stesso; più tardi sono
nate altre istituzioni e altre ne potranno sor-
gere.
Questi gruppi , insieme a noi, formano la
Famiglia Salesiana. In essa abbiamo parti-
colari responsabilità: mantenere l'unità dello
spirito e promuovere scambi fraterni per un
reciproco arricchimento e una maggiore fe-
condità apostolica.
Gli Exallievi vi appartengono a titolo del-
l'educazione ricevuta, che può esprimersi m
vari impegni apostolici.
(I) Dagli articoli rego/ame11tari:
Art. L Nel rispetto della loro autonomia e secondo la
dchiesta, offriremo il nostro servizio sp'irituale di preferenza
ai gruppi che compongono la famiglia salesiana: anzitutto
alle Figlie di Maria Ausiliatrice e ai Cooperatori.
3

1.4 Page 4

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I CATTOLICI E I MASS MEDIA
DOPO LA
«COMMUNIO ET PROGRESSIO»
In margine a un Convegno
Quale deve essere l'atteggiamento che i cattolici
italiani sono chiamati ad assumere nel campo della
stampa, del cinema, della radio e della televisione,
ossia nei confronti degli strumenti della comunicazione
sociale, per corrispondere agli orientamenti dettati
dalla Istruzione pastorale «Communio et Progressio •>?
A questa domanda ha voluto rispondere l'Incontro
Nazionale degli operatori pastorali della Comunicazione
sociale, organizzato dall'ufficio promozionale stampa
della CEI e dall'Ente dello Spettacolo, e tenutosi a
Roma presso la <i Domus Mariae i> nei giorni 25-27
dello scorso novembre.
Sono stati tre giorni di intensa e attiva partecipa-
zione da parte dei 400 convenuti da tutta Italia, ai
problemi e agli impegni sollecitati da tutti i relatori,
che hanno svolto i loro temi con la competenza e l'auto-
revolezza che it loro ruolo pastorale o professionale
consentivano. La relazione introduttiva è stata tenuta
dal Card. Baggio, arcivescovo di Cagliari, che ha illu-
strato nel suo complesso l'istruzione pastorale, mettendo
in evidenza sia il suo laborioso iter durato sette anni,
caratterizzato dalla più larga consultazione, sia la sua
specifica natura nei confronti del decreto conciliare
<< Inter mirifica». Dopo aver esposto le tre parti del
documento, il Card. Baggio ha concluso invitando i
cattolici a non mettersi in polemica e nemmeno in
concorrenza con gli strumenti della c. s., che restano
nella Chiesa << un impegno di apostolato volontario, una
risposta affermativa, consapevole e attuale, alla pro-
posta di Cristo di essere suoi discepoli nella diffusi0ne
della Parola non mai legata, sempre liberatrice e salva-
trice».
A chiusura della prima giornata il . dott. Ettore
Bernabei, Direttore generale della RAI, ha riferito
la sua esperienza decennale nel campo della c. s. Mons.
Motolese, vescovo delegato della CEI, ha introdotto i
lavori del secondo giorno con alcune considerazioni dal
sapore di un preciso itinerario metodologicc,. << Dobbiamo
realizzare di fronte al problema della comunicazione
audiovisiva, i due aspetti di una coscienza illuminata:
cioè la consapevolezza e la determinazione i>. E ha
4 aggiunto: <• È fondamentale convincere i cristiani e in
particolare i pastori, gli educatori, i genitori che, qua-
lt,mque sia la loro considerazione esistenziale concreta,
qualunque sia il loro atteggiamento personale di fronte
alla c. audiovisiva, essa esiste e interferisce nel cammino
umano della salvezza. Sta a noi far sì che tale inter-
ferenza si risolva in un rapporto salvifico prima umano
e poi cristiano e 110n invece in ostacolo all'azione di
Dio nel mondo>>.
Sono seguite le parole del critico cinematografico
Ernesto G. Laura, il quale, di fronte ai pesanti condi-
zionamenti di ordine finanziario e politico che stanno
alla base della stessa ·comunicazione, ha chiesto al
mondo cattolico l'impegno di sensibilizzazione del
pubblico al senso dei valori e di attuare quella libertà
di comunicare che va conquistata con la presenza,
con la tenacia e con ·1a capacità di incarnare quei valori
che vogliamo siano alla base della stessa comunicazione.
Un impegno concreto di educazione che va iniziato
fin dalle scuole elementari.
Il compito di approfondire sul piano pratico, e
direi anche teorico, le funzioni pastorali degli orga-
nismi nazionali previsti dalla <• Communio et progressio >l
è toccato allo scrittore de « La Civiltà Cattolica» P.
Enrico Baragli S. J., il quale ha trattato il tema in
modo veramente magistrale. La sua relazione non si
presta ad una rapida sintesi. Attendiamo, perciò, che
vengano stampati al più presto gli atti del convegno per
poter assimilare compiutamente le annotazioni del-
l'illustre oratore sulla natura degli organismi nazionali
e sui loro compiti, al fine di un più chiaro orientamento
operativo per tutti coloro che sono chiamati ad occuparsi
di tale settore.
Il discorso s1,1I giornale quotidiano inteso come stru-
mento indispensabile di incontro e di progresso sociale,
culturale e politico, e del quotidiano cattolico, con
particolare riguardo ad «Avvenire ,i, è stato proposto ri-
spettivamente dal Ministro Piccoli nella sua qualità di
Presidente del'U.C.S.I. e dal dott. Angelo Narducci,
direttore di <<Avvenire». L'insostituibilità della stampa
cattolica è balzata netta dalla relazione del ministro,
che ha richiamato la direttrice fondamentale della
funzione del quotidiano sotto il profilo sociale: il dovere
di diffondere informazioni veritiere, opinioni rette e

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oneste contro tutte le sottili insidie e contraffazioni
che condizionano le informazioni. Ha riaffermato,
inoltre, che il quotidiano, per il mondo cattolico, rap-
presenta «il tessuto connettivo e la palestra cli un dibat-
tito ideale, capace di vitalizzare il dialogo fra cattolici e
di creare una opinione pubblica quanto mai necessaria,
perché si determini una reale comunione di vedute,
di idee, di volontà•>. E, infine, che può essere << luce
prima di essere carta da buttare al macero della nostra
critica puntigliosa e spesso proterva&.
Sul ruolo che il giornale cattolico, e in particolare
«Avvenire», ha nella società italiana e nella Chiesa,
il dott. Narducci, tra l'altro, ha detto: «li problema
per un giornale è, certo, di farsi leggere e di accrescere
sempre il numero dei lettori; ma, occorre dirlo, non
a tutti i costi e con tutti i mezzi. Anche qui crediamo che
valga per il cristiano il criterio secondo il quale ciò che
egli deve innanzitutto ricercare è la feddtà al vero, il
rispetto dell'uomo e non solo il successo•>.
A conclusione della seconda giornata ha parlato
l'incaricato della CEI ::\\fons. Chiavazza, il quale, il-
lustrando i compiti pastorali e operativi degli uffici
promozionali regionali stampa, ha detto: << Lo scopo
primario degli uffici promozionali non è quello efficienti-
stico di risolvere i problemi inerenti alla complessa
situazione della stampa canolica, oggi in difficoltà e
con limitate incidenze sull'opinione pubblica. È invece
quello di p resentare un problema, quello della stampa
catto1ica, di farlo evolvere nelle coscienze attraverso
una mediazione cbe è incontro di persone sensibili o
sensibilizzate responsabili, evoluzione possibile se è
parallela alla crescita spirituale e a una forte vita nella
grazia e n ella carità che non è fatta di solo pane, ma
anche di arricchimento delle intelligenze ►>.
Il discorso del S. Padre ha polarizzato l'interesse dei
convenuti, il terzo giorno. Paolo YI , dopo aver richia-
mato i frequenti insegnamenti del ::\\1agistero eccle-
siastico nei riguardi degli strumenti della comunicazione
sociale, ha esortato i presenti u continuare nell'impegno
assunto « in questo importante settore dell'attività
umana•.
Riferendosi ai sentimenti che devono animare l'ope-
ratore nella sua attività di apostolato, il S. Padre ne
ha individuato alcuni: l'amore alla causa, la passione,
l'entusiasmo, il senso della dignità e de.I valore del servizio
della parola o dell'immagine e il senso profondo del-
l'onestà e della responsabilità professionale. Conclu-
dendo l'udienza, Paolo VI ha detto: «Diffondete la
retta conoscenza di questi problemi - tanto gravi cd
importanti per la vita e la crescita della vostra comunità
ecclesiale - negli ambienti con cui siete a contatto,
a motivo dei vostri ministeri, e adoperatevi per stimolare
una azione coerente ed incisiva».
All'incontro hanno partecipato venti Cooperatori sa-
lesiani, per lo più Consiglieri ispettoriali, provenienti
-da varie regioni d'Italia.
SALVATORE DI TOMMASO
NOTE DI
SEGRETERIA
Effettuata la prima conferenza annuale, se
ne mandi sollecitame nte la « relazione » al ri-
spettivo ufficio ispettoriale (3 copie i centri
presso le F.M.A. e due gli altri - modulo color
arancione); l'offerta la si invii direttamente a
Torino.
Si sollecitino il completamento della « Veri-
fica » e le adesioni alle « Giornate di studio sullo
spirito salesiano ►>.
Preparare bene la « cerimonia dell'Impegno »
(distribuzione dell'attestato cli appartenenza) è
segno di sensibilità ai nuovi orientamenti che
l'Associazione si sta dando.
Sono gradite e desiderate le « relazioni »,
possibilmente con foto, di iniziative particolar-
mente significative attuate dai Centri. Inviare il
tutto alla Direzione del « Bollettino Salesiano » :
Via Maria Ausiliatrice, 32 - 10100 Torino. Allo
stesso indirizzo inviare le notizie per il « necro-
logio » dei Cooperatori defunti.
Si inviino a] più presto « elenco e date d ei
Corsi di Esercizi Spirituali » programmati per
l'anno in corso, se si desidera che appaiano sul
Bollettino Salesiano (inviare a: Giovanna Albert
- Via Filzi, 7 - 05.roo Terni).
Tener presenti le « prossime scadenze »:
« Giornata del suffragio » per i cooperatori de-
funti.
« Giornata missionaria salesiana ».
« Giornate cli studio » sullo spirito salesiano
(particolarmente indicate per i Consiglieri lo-
cali e ispettoriali).
DIFFONDIAMO
IL BOLLETTINO SALESIANO
I Centri sono invitati a impegnarsi:
1) a diffondere capillarmente tra amici,
· conoscenti, exallievi, parrocchiani, di-
rigenti di associazione e di oratorio, il
Bollettino Salesiano, quale strumento
indispensabile per una informazione com-
pleta del mondo salesiano e della vita
della Associazione, nonché per una for-
mazione cristiana e salesiana;
2) ad aggiornare gli indirizzi del Bollet-
tino segnalando alla "Amministrazione
Bollettino Salesiano JJ - Via Maria Au-
siliatrice, 32, Torino i morti, i duplicati,
i cambi di domicilio, evitando cosi alla
Direzione Generale un grave e inutile
dispendio di carta e di danaro.
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1.6 Page 6

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DIRETTRICI E DELEGATE C
LOMBARDIA
Zoverallo, 29-30 ottobre 1971
Partecipa11ti : le tre Delegate ispettoriali: Sr. Tosi,
Sr. Cardani, Sr. Petrinetto, e 31 Delegate locali. Inoltre:
Don A. Buttarelli, il delegato ispettoriale Don Tar-
cisio Strappazzo.n, e Sr. :Maria Rampini della Casa
Generalizia. (Le tre Ispettrici sono assenti perché im-
pegnate a Roma nel loro Convegno).
Apre l'assemblea Don Buttarelli recando il saluto e
la benedizione del Rettor Maggiore e spiega il perché
del Convegno.
A sua volta Sr. Rampini reca il sa1uto-mC$Saggio e.li
~ladre Letizia Galletti, appena rientrata a Roma dopo
otto mesi di peregrinazioni in visita alle Case cldl'A-
merica Latina.
Si dà inizio .ora ai lavori veri e propri con la lettura
e il commento del documento base da cui viene rilevata
la mutala situazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice
riguardo ali'Associazione dei Cooperatori. Se fino a
un anno fa queste erano nchit:sll: alla collaborazione
con i Salt-siani per i cooperatori, ora tale collaborazione
è richiesta dall'Istituto stesso, poiché l'Associazione i.!
divenuta altresì opera del medesimo. Così che se la
Delegata si con tutto lo zelo ai cooperatori, dà una
risposta all'appello del Concilio per la mobilitazione
dei laici. Quali laici avremo noi? Quelli che s'impe-
gnano all'apostolato. La Delegata partecipa a questa
risposta al Concilio e compie atto di fedeltà a Don Bosco
coltivando il progetto che lo Spirito Sa.oro ha me:,50
nel cuore del Santo. Dobbiamo qujndi lavorare con
gioia nell'apostolato cbe ci è stato affidato dall'obbe-
dienza.
Don Buttarelli per dare un'idea chiara sulla chiamata
dei Cooperatori alla loro missione nel m ondo,
traccia un grafico sulla lavagna indicante la scala delle
chiamate divine: Religiosi - Istituti Secolari - Terziari.
Questi ultimi, senza voti e vita comune, si impegnano
a tendere alla santità con un particolare impegno.
I Cooperatori, sotto questo aspetto, si collocano
proprio qui, però con la particolare specificità che essi
vivono nella vita attiva educando i giovani con spirito
e stile salesiano.
Gradatamente dobbiamo portare i Cooperatori a sen-
tirsi impegnati alla salvezza della gio-..rencù, avendo ri-
sposto a una particolare chiamata, a questa forma di
apost0lato, e, a nostra volta, dobbiamo aiutarli a rea-
lizzare questa loro vocazione. Dove scegliere?... Kelle
6 famiglie delle alu.n.ne, tra le exallieve ecc. Queste u!-
time, già a conoscenza del nostro spirito, entrando a far
parte dell'Associazione, continueranno a ricevere sale,
sia.nità e giungeranno, meglio di altri, a realizzare in
se stesse i disegni di Dio.
Segue la discussione.
Le obiezioni si possono raggruppare così.
1 . È costatazione quasi generale la inesatta o incom-
pleta conoscenza, da parte di molti iscritti, della vera
finalità dell'Associazione.
2. Il mancato appoggio dei Parroci, in una Regione
dove tutti gli Oratori sono alle loro dipenc.lenze. Poco
illuminati sugli scopi dell'Associazione, non solo non
la favoriscono, ma talvolta, ne ostacolano anche le at-
tività formatin: (raduni, ritiri e simili).
3. Poca possibilità di formare gruppi di «Giovani
Cooperatori 11 e anche reclutare nuovi elementi, non solo
per le diflicoltil sopra citate, ma anche per la poca di-
sposizione che giovani anche buoni oggi dimostrano ad
assumere impegni continuativi.
Sul secondo tema (Un centro in funzione) prende
la parola Don Strappazzon. Egli afferma subito che il
Centro tipo• non si ha ancora. Dirà come dovrebbe
essere. Lu sua, quindi, non è che una linea da seguire.
Tra l'altro uice: Vi sono già in atto alcune iniziative
lodevoli che servono: a Milano (via Bonvesin), a Ber-
gamo e a Mo11zn. Quello cli Bergamo è un centro tenuto
da laici qualificati. In essi gli incontri mensili sono for-
mativi e costanti. Prernle nei Centri !'elemento a.oziano,
per cui gli argomenti trattati sono al loro livello. Questi
contatti periodici e fedeli favoriscono le iniziative sia
nel piano culturale che i.o quello dell'apostolato.
È necessario che si organizzi il Consiglio, anche con
pochi clementi ma che sia fe<lde alle riunioni perio-
diche, (possibilmente una volta al mese). Lavori e si
assuma le sue responsabilità. (A questo riguardo dob-
biamo far conto di ricominciare daccapo).
Sulla strullura del centro ecco alcune indicazioni:
esso è formato da alcuni elementi base: delegata, sale-
siano, piccolo gruppo di elementi formati (Consiglio)
e gruppo cooperatori, con impegni a scadenza (ritiro
mensile, attività p:1rticolari).
Come formarli? Capillarmente, con contatti perso-
nali. Dalla delegata deve partire la formazione spiri-
tuale. Il Sacerdote farà il resto. Cominceremo con quelli
che, dalla « Verifica• potra.n.no aderire all'incontro men-
sile. Come potrà svolgersi l'incontro? Ecco un modo
che prevede il minimo in~pensabile: Lodi - :Wedita-
zionc o lettura meditata su «Conosciamo Don Bosco - 2*.

1.7 Page 7

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[)OPERATORI A CONVEGNO
Quasi tutti i Centri hanno il piccolo nucleo su cui
puntare per giungere al Ritiro mensile. La conferen-
zina qualche volta potrebbe anche essere fatta da un
laico idoneo. Se non si riuscisse ad avere la Messa in
casa e il Confessore, si indi_rizzeranno i cooperatori in
parrocchia. Si passa quindi a trattare dei criteri da se-
guire per ·1a formazione e l'accettazione dei neo coo-
peratori.
Altro tema trattato fu il seguente : La Delegata lo-
cale: suoi compiti e responsabilità.
Con stile semplice, quasi riassumendo il già detto
Sr. R. Tosi, fa il ritratto della Delegata: serena, delicata
nel tratto, con spirito di famiglia, partecipe alle pene
e alle gioie degli associati, abbia cura particolare della
formazione spi_rituale del proprio Centro. Stabilisca per
tempo le due Conferenze annuali, ogni mese la Giornata
di ritiro e caldeggi la partecipazione dei CC. ai Corsi
di Esercizi spirituali indetti dal Consiglio ispettoriale.
Aderisca e animi a partecipare ai Pellegrinaggi del
Centro. li suo lavoro darà frutti in proporziooe della
sua vita interiore. Legga con diligenza: atti dei Con-
vegni - Bollettino Dirigenti - Manuale Dirigenti - Bol-
lettino Salesiano - le Circolari che le sono inviate dal
Centro; rediga la relazione delle conferenze annuali e
quella finale, e le spedisca sollecitamente. Inoltre:
Tenga aggiornato l'archivio e lo schedario; comu-
nichi decessi, trasferimenti e cambi d' indirizzi all'Am-
ministrazione del Bolletti:no; costituisca il Consiglio dove
ancora non vi fosse e lo raduni mensilmente, a ~ata
fissa; faccia conoscere Don Bosco e la sua Opera e
sappia _rendere corresponsabili i Consiglieri e i Coope-
ratori coi quali condivide gli impegni. Con loro studi
la possibile attuazione del programma annuale dato dal
Consiglio nazionale e quanto altro rileverà dal Bol-
lettino Dirigenti.
L e ultime ore del Convegno servirono a toccare vari
argomenti quali: Giovani Cooperatori; Bozza del nuovo
Regolamento; Programma 71-72; Operazione verifica.
ISPETTORIA CAMPANO-CALABRA
Napoli, 5-6 novembre 1971
Partecipanti: l'Ispettrice Madre A. Ippolito, don
A. Buttarelli, il Consigliere Nazionale prof. G. De Mar-
tino, i Delegati Ispettoriali don Broggiato e don Coin,
Sr. M. Ferro e Sr. C. Giannini.
Le Revv. Suore Direttrici e Delegate: Sr. Candida G.
e Sr. M. Caianello (Napoli V. Paladino), Sr. L. Saviano
e Sr. G. Pilla (Napoli Istituti Riuniti), Sr. A. Sprovieri
e Sr. R. Bertero (ivla~ano), Sr. B. Russo e Sr. G. Cutolo
(Napoli S. Caterina), Sr. A. Lioy e Sr. V. Ricevuto
(Gragnano), Sr. M. Valery (Reggio C.), Sr. A. Di Nola
(Bova Marina), Sr. A. Flachi (Melito PT), Sr. F. D e
Santis (Rosamo), Sr. C. Barbarello (Gallico), Sr. P. Au-
ciello e Sr. A. Tamrriaro (Terzig1w), Sr. E. Mancini
e Sr. S. De Vita (Aversa), Sr. D. Potimene (Villa S .
Giovarmi), Sr. M. Vallefuoco (Salerno), Sr. T. Ranier i
e Sr. M. Romeo (Sicignano), Sr. A. Cozzone (Otta-
viano), Sr. E. Fontana e Sr. G . Pugliesi (Pescosa.11nita),
Sr. M. Inglese (Cannitello), Sr. F. Griffi (Napoli Vo-
mero).
La giornata ha. avuto inizio con una Celebrazione li-
turgica della Parola a cui ha fatto seguito il saluto della
Ispettrice e l'adesione dell'Ispettore don Aracri, ·fatta
pervenire da Roma, e il saluto del prof. Di Martino
Giuseppe, a nome del Consiglio Ispettoriale. Don But-
tarelli ha trattato il tema Il Cooperatore salesiano
(chiarezza d'idee; atto di fedeltà a Don Bosco; dovere
ecclesiale).
Seguirono numerosi interventi.
Il secondo tema (Funzionalità dei Centri e forma-
zione Cooperatori) fu trattato da don Broggiato e ha
offerto l'occasione per interessanti chiarimenti special-
mente a riguardo della formazione spirituale e salesiana
dei giovani Cooperatori.
Presenti alla trattazione di questa parte del tema,
erano alcuni Giovani Cooperatori (Gianna e Maria Pia
da Roma, Marisa e Lillina da Gragnano, Maria da Na-
poli e Lello da Portici). Essi, che da oltre tre anni la-
vorano nel nome e nello spirito di Don Bosco, non senza
difficoltà, nella scuola, nei campi di lavoro, nella Ca-
techesi, nell'Oratorio, hanno riferito sulle loro ricche
esperienze giovanili. Susseguentemente sono stati svolti
gli altri due argornepti programmati: Delegata locale:
compiti e responsabilità nel proprio Centro (Sr. Car-
men · Giannini) e commento alle norme riguardanti i
Centri presso Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il convegno si concluse con un esame del programma
dell'anno in corso.
ISPETTORIA MERIDIONALE
Taranto, 9-10 novembre x97x
Presiedette l'Ispettrice Mad_re M . Pilla, presenti il
Delegato nazionale don Buttarelli, i Delegati ispetto-
riali don Traversa (Puglia) e don Coin (Calabria), 7

1.8 Page 8

▲back to top
Sr. F. Ragosta e Sr. Gattulli. Hanno partecipato le
Suore delegate o Direttrici: Sr. i\\l. Ragosta (Am:i),
Sr. D. Diodati (Bari), Sr. G. Marinelli (Bianchi), Sr.
L. D'Agostino (Brienza), Sr. G. Balzano e Sr. D. Ro-
mano (Castelgrande), Sr. E. Ragosta (Coriglia110), Sr.
A. Filidoro e Sr. B. Festino (Cerignola), Sr. A. Diodati
(Fagnono), S r. L. Locome (Frogagnmw), Sr. B. Perrone
(.Marittima}, Sr. A. Punzi e Sr. P. :\\lancarclla (Afartina
Franca), Sr. tvl. De Cataldo (il'Ionteparano), Sr. C. Mecca
(Roccafor::;ata), Sr. R. Cianci e Sr. L. lurilli (Rwllo),
Sr. E. Tondi (Petrizzi), Sr. A. Corcinone (Satriano),
Sr. G. Pirrelli e Sr. R. Alfarano (Sava), Sr. C. Specchia
(San Severo), Sr. $. Rossi (S011tera1110), Sr. G. D urante
e Sr. E. Gattulli e Sr. A. Diodati (Soverato), Sr. T. Ro-
vcda (Spezzmw) , Sr. L. Rinauro e Sr. L . Coppola
(Taranto), S r. A. Spataro (Tolve S . Susa,ma) .
Don Buttarelli ha dato inizio al convegno con ia
lettura e commento delle • Conclusioni finali o scaturite
dal «Convegno nazionale Delegate ispertoriali • del feb-
braio '70. Ha poi trallato il tema Il Cooperatore sale-
siano: chiarezza d'idee ; il curarlo è un atto di fedeltà
a D on Bosco, un dovere ecclesiale>►• L'idea-madre
emersa fu questa: l'Associazione Cooperatori, fondata
da Don Bosco, terzo ramo della Famiglia salesiana, ha
le stesse finalità dei Salesiani e delle Figlie di i\\laria
Ausiliatrice, avendo lo stesso Fondatore, comune il ca-
risma, e il campo di lavoro. Inoltre ha commentato
alcuni articoli del Regolamento, facendo risaltare com-
piti e responsabilità del cooperatore con i benefici spi-
rituali annessi.
Nel pomeriggio si sono ripresi i lavori. Don Traversa
ha svolto il tema: Un centro in funzione - articola-
zione - formazione spirituale e salesiana - vita
apostolica, mettendo in risalto le caratteristiche fon-
damentali di un centro che opera nella chiesa locale.
Ha esposto mrie esperienze che sono state di luce per
il nuovo anno di attività. La prima giornata si è chiusa
in cappella con la celebrazione eucaristica.
Denso di lavoro è stato pure il secondo giorno. In
clima di animata discussione sono stare chiarite alcune
idee fondamentali circa il funzionamento dei Centri,
e la vitalità e la spiritualità dell'Associazione che fa
perno sul Ritiro mensile Lanto raccomandato e voluto
da Don Ilosco. Si è parlato a lungo sulla necessità
del Consiglio locale, sulla sua impostazione, sulla fun-
zione dei membri che lo compongono e sulle varie
attività apostoliche che essi svolgono.
Gradita poi è stata la visita del Yicario Ispettoriale,
don A. Fonseca.
L 'attività pomeridiana acquista un ritmo ancora più
accelerato, ma sempre pervaso di salesiana serenità.
Si passa subito alla trattazione del quarto tema:
Norme che regolano i rapporti con i Salesiani nei
Centri presso le Figlie di Maria Ausiliatrice, con
suggerimenti pratici circa la soluzione dei vari problemi
8 che l'ambiente o altre difficoltà potranno presentare.
Rende più interessante l;t fase finale del convegno
la partecipazione attiva di due giovani Cooperatrici,
venute appositamente da Roma: Gianna Marchitelli e
M. Pia Onofri. Esse presentano in breve l'impostazione
e la struttura di un gruppo di «Giovani Cooperatori o,
di cui si auspica la realizzazione nei vari Centri. Presen-
tano esperienze personali vissute e difficolt.à superate e
il loro cntusiamo giovanile si trasmette in tutto l'u-
ditorio.
Si giunge così al termine. Don Buttarelli raccoglie in
sintesi il lavoro svolto nei due giorni, augurando un'at-
tuazione fervida per tutti i Centri degli impegni presi.
ISPETTORIA LIGURE-TOSCANA
13 nove mbre 1971
Parfecipa11li: l'Ispettrice i\\l adre L. :\\laraviglia con
la segretaria Sr. ,-. Merola, le D elegate ispettoriali
Sr. M. Ariano e Sr. P. Amadori e inoltre le seguenti
Delegate locali : Sr. M. Drandich (Arma di Taggia),
S r. T . Girardi (Masone), Sr. G. Zunino (.Mtmleone),
S r. ì\\1. .;\\lariot (Momoggio), Sr. E. Sironi (Vallecrosia),
Sr. i\\l. Gentile (Varazze), Sr. I. Fevoli (Carrara),
Sr. L. Cavenago (Carrara), Sr. E. Benedetti (Colle-
salvetti), S r. R. Giuntolj (Chiesìna Uzza11ese), Sr.
M. Martini (Firenze), Sr. V. Carrai (Moiilecatini T.),
Sr. R. Ferrini (Pieve a Nievo/e), Sr. A. Capretti (Pisa).
Presenti anche don A. Buttarelli e don V. Bicego,
neo-delegato ispertoriale per la Toscana.
Don Buttarclli, nella conferenza di apertura, ha sot-
tolineato il fatto che pe.r la prima volta in Italia si sono
tenuti convegni per D elegate cooperatori e Direttrici
della durata di due giorni interi. Quest'anno saranno
dodici, e questo dke l'importanza cli un fatto nuovo:
le Figlie di :\\!aria Ausiliatrice intendono dedicarsi co•
,naggiore impegno ai cooperatori.
Prima di inoltrarsi nei temi specifici sono state lette
e commentate le «conclusioni finali» del convegno delle
Delegate ispcttoriali tenutosi a Roma nel febbraio del 170.
La trattazione del primo tema offre una chiara defini-
zione del cooperatore e ci porta a considerare i singoli
aspetti cli questo «salesiano esterno>>. Susseguentemente
ogni delegata è stata invitata a esporre con sincerità
e chiarezza la fisionomia del proprio Centro. Si è giunti,
dopo un vivace ma sereno dibattito, ad affermare che
i Centri debbono davvero rinascere, perché pochi sono
quelli i cui associati sono realmente quali Don Bosco
li ha desiderati. Si sono anche studiati in comune i modi
e i mezzi per dare loro un volto genuino tenendo pre-
senti anche le difficoltà locali.
La seconda giornata ha avuto come tema centrale:
Un Centro in funzione. Si è parlato del sorgere di
un Centro dove in realtà non. esiste più o non è mai
esistito e <lei suo rinascere dove è rimasto appesantito

1.9 Page 9

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o inattivo, perché soffocato da vecchie strutture o da
errata impostazione; si è esaminato anche la sua dina-
mica nell'impegno verso la santità e nell'apostolato; si
è sottolineata l'importanza del Consiglio come guida e
organo propulsore di un Centro. Particolarmente im-
portante è apparsa l'affermazione che ogni iniziativa
deve partire dai cooperator i i quali devono rendersi
pienamente responsabili del Centro. Sono stati poi sot-
tolineati e approfonditi i compiti e le responsabilità
della Delegata locale.
Perché il convegno avesse una sua attuazione com-
pleta, dopo un riesame dei çentri, che ha messo in
luce carenze e lacune, le Delegate si sono assunte i
seguenti impegni:
r. Illuminare le Comunità con opportune conferenze
e attraverso questionari, con la lettura dei brani più
salienti del Bollettit10 Dirigenti e sensibilizzarle al
problema.
2. Ritiro mensile per i Cooperatori perché ciò che pita
interessa è la loro formazione spirituale.
3. Diffondere la biografia di Don Bosco e far studiare
il suo «metodo educativo >>; divulgare il Bollettino Sa-
lesiano da inviarsi a persone o famiglie che lo gradiscono.
4. Rùzgiovm1ire i Centri, curando la nascita di gruppi
di Giovani Cooperatori (18-25 anni). Nello stesso tempo
curare i veri cooperatori, cioè quelli che già vivono i
loro impegni. Le Delegate hanno avuto ricco materiale,
utile per una programmazione valida, e sussidi specifici
per la formazione dei Cooperatori e per una più fhìara
comprensione di tutti gli argomenti trattati. r on sono
mancati, in questo convegno, i momenti di preghiera
che hanno visto le Delegate assumersi attorno al!'Altare
le proprie responsabilità, né i momenti di gioia e
fraternità che hanno costituito per ognuna un vero
arricchimento umano e salesiano.
ISPETTORIA NOVARESE
Pella, 14-15 novembre 1971
Partecipano le seguenti Delegate :
Sr. E. Castano, Delegata ispettoriale; Sr. A. Gandini
(Bressana), Sr. L. Colpani (Cassolnovo), Sr. B. Manara
(Cavaglio), Sr. F. Agosti (Confienza), Sr. M. Magnani
(Cr:usinallo), Sr. L. Zanetta (Fontaneto), Sr. M. Ga-
sparino (Galliate), Sr. A. Zaninetti (Gravellona), Sr.
A. Doria (Malesco), Sr. R. Ruggero (J\\1ede), Sr. M. Car-
nevale (Ottobiano), Sr. N. Pezzani (Pale;;tro), Sr. A. Co-
dini (Pallanzeno), Sr. S. Zanetti (Pella), Sr. T . Tonetto
(Pernate), Sr. C. Micheli (Re), Sr. R. Piccolini (Retor-
bido), Sr. A. Guig)ia (S. Giorgio), Sr. A. Corna (Tor-
naco), Sr. L Tessari (Tromello), Sr. M. Cornaglia ( Vil-
ladossola).
Il convegno fu presieduto dalla Madre Carolina Bracco,
Ispettrice, e guidato dal Delegato nazionale don A. But-
tarelli, presente il nuovo Delegato ispettoriale don Ce-
sare Marino.
Il Delegato nazionale svolse il tema: Il Cooperatore
salesiano: - chiarezza cli idee - il curarlo è un atto
di fedeltà a Don Bosco - un dovere ecclesiale. La
trattazione, chiara ed esauriente, delineò la figura del
Cooperatore, definito: il fedele che, nel proprio stato,
tende alla perfezione cristiana, con particolare impegno
e si all'apostolato tra i giovani con spirito salesiano.
Per acquistare questo spirito, deve andare alla scuola
di Don Bosco, conoscerne la vita e gli scritti, impe-
gnare la volontà per il bene comune.
Segui un dialogo vivace e costruttivo su particolari
problemi locali. 1 e derivarono direttive e orientamenti
sicuri, che valsero a mettere sempre più in luce la figura
del Cooperatore.
Don Marino diede poi la chiara prospettiva di come
dovrebbe funzionare un Centro: non circolo chiuso,
ma aperto ad ogni esigenza di apostolato, specie gio-
vanile, inserito anche nell'attività parrocchiale e illu-
minato da sereno ottimismo salesiano. Incoraggiò ad
agire promettendo il suo aiuto fattivo. Si aggiunse la
parola, avvalorata di esperienza, del Consigliere ispet-
toriale rag. A. Cavallero che, fra l'altro, mise in luce
l'impegno che deve assumersi il Cooperatore, consa-
pevole di essere un chiamato al servizio di Dio per il
bene del prossimo.
Furono chiariti e commentati anche i compiti e le
responsabilità delle Delegate locali che, a volte, tro-
vano nel lavoro ostacoli non indifferenti.
A coronamento e a chiusura del convegno giunse
don Renato Orlandi, Vicario dell'Ispettore, che espresse
stima e comprensione per l'attività delle Delegate e
porse, col suo, il saluto e l'incoraggiamento dell'Ispetto,re
don Tullio Sartor.
·
Uno sguardo panoramico all'andamento dei Centri
mise in luce una situazione da cui è necessario uscire
assolutamente: centri, cioè che, nlllilerosi, conducono
una vita stagnante, a causa dell'assenza quasi totale
dell'aiuto del salesiano e di elementi troppo anziani che
non sempre hanno chiara l'idea del Cooperatore.
Ma la migliore conclusione del convegno fu l'impegno
presQ a riprendere quota, con slancio e ottimismo, nella
gradualità che la situazione esige.
ISPETTORIA EMILIANA
Lugagnano d'Arda (Piacenza), 16-17 novembre 1971
Presiede l'Ispettrice Madre Savina Borghino, presenti
il Delegato nazionale don A. Buttarelli, il Delegato
ispettoriale don P. Ceresa. Presenti tutte le Delegate
locali, in massima parte Direttrici.
Ascoltando l'ampia e completa trattazione di don
A. Buttarelli sulla natura e finalità dell'Associazione 9

1.10 Page 10

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Cooperatori, sull'impegno di chi accetta una vita di
donazione, che si differenzia poco dalla vita religiosa
vera e propria, le partecipanti comprendono quanto sia
delicata e impegnativa l'opera delia Delegata locale e
quale obbligo si assume per la formazione di questi laici
che hanno il diritto di avere quanto occorre per la loro
fom1azione.
Emerge anche l'impegno di una selezione ben defi-
nita e attenta dei soggetti che si iscrivono.
qui l'intervento di qualche delegata che, ripen-
sandovi sopra, riconosce che nella e verifica fatta ulti-
mamente ha agito con leggerezza. Altre, pur avendo
,interpellato con un breve questionario ogni iscritto,
rimangono ancora in dubbio. Si chiede al Ddegato na-
zionale come fare. Risponde suggerendo di rivedere e
verificare dinuO\\'O gli elenchi per assicurarsi che i tra-
scritti sappiano veramente che cosa vuol dire essere
Cooperatore e riconfermino la loro adesione agli im-
pegni, all'Associazione. Quindi rifare i moduli. Di co-
mune accordo si stabilisce, come termine per tale ve-
rifica, il mese cli marzo.
Qualche Direttrice-delegata interviene presentando le
difficoltà che incontra coi Parroci. Si risponde sugge-
rendo di far conoscere ai Parroci il movimento dei
Cooperatori; di far lavorare i laici; di mettere avanti
loro che hanno il diritto cli fare dell'apostolato; diritto
dato loro dal Battesimo. Si faccia comprendere che la
parrocchia non deve livellare i parrocchiani, ma deve
rispettare ogni attività; il movimento dei Cooperatori
è una ricchezza per una parrocchia perché questi sono
a servizio della gioventù.
Si parla poi del consiglio e del suo funzionamento.
Raccomandazioni particolari vengono fatte per la cura
dei Giovani Cooperatori e la formazione spirituale sa-
lesiana (si dia sempre più importanza ali'« essere l> che
all'<, agire>>). A proposito del Ritiro mensile e delle dif-
ficoltà che si incontrano si suggeriscono tre modi:
Ritiro completo (Conferenza e Liturgia); parziale (solo
conferenza, completando poi in parrocchia la parte per
i Sacramenti); privato (per chi non può frequentare il
Centro).
Tutte le Delegate sono d'accordo che almeno uno di
questi modi è possibile per tutti i Centri.
Dopo quanto si è appreso nel convegno si decide di
puntare su questi impegni fondamentali: Incontri m en-
s ili - Esercizi spirìtuali - Conferenze annuali.
Questo appello di un gruppo di Laici contro l'immoralità rientra in pieno nel programma di
apostolato dei Cooperatori, che mette in primo piano la difesa del «buon costume» a sal-
vaguardia della gioventù.
GENITORI, EDUCATORI,
INSEGNANTI,
il dilagare di spettacoli, ma-
nifesti, rotocalchi blasfemi
e pornografici sta effet-
tuando « LA STRAGE DE-
GLI INNOCENTI».
I nostri bambini, i nostri
adolescenti sono letteral-
mente martellati da tali
oscenità e pertanto sorge
impellente la necessità di
una maggiore preoccupa-
zione di difesa.
Giacché non sempre l'am-
biente esterno offre garan-
zie per la loro formazione
morale e spirituale, è ne-
cessario che i genitori pro-
curino di dare ai propri figli
tutta l'ass istenza capace di
difendersi dagli attacchi
esterni.
GENITORI, EDUCATORI E
INSEGNANTI, non solo im-
pedite che i giovani attin-
gano dalla stampa immo-
rale per la loro formazione,
ma, nei limiti delle vostre
possibilità e con tutte le
forze, COMBATTETE, PER-
SEGUITATE qualsiasi stam-
pa nociva.
RENDERANNO CONTO AN-
CHE DAVANTI AL TRIBU-
NALE DI DIO I
« E siccome non si son dati
pensiero di conoscere Id-
dio, lddio li ha abbando-
nati a dei perversi pensieri,
di modo che commettono
azioni che van contro ogni
legge, ·pieni come sono di
ogni iniquità, perversione,
cupidigia e malizia ; pieni
d'invidia, di omicidio, di di-
scordia, di frode, di mali-
gnità. Calunniatori, maldi-
centi, odiatori di DIO, ar-
roganti, altezzosi, millanta-
tori, inventori del male, ri-
belli ai loro genitori, privi
di senno, di lealtà, di af-
fetto, di misericordia. E pur
conoscendo il giudizio di
DIO, che condanna alla
morte chi commette tali
cose, non solo essi le fanno,
ma approvano persino chi
le fa» . (S. PAO LO - Ro•
mani 28, 32).
PAROLA DI DIO I
Apostolato del laici contro l'Immoralità
Sesto S. Giovanni (Ml)
10

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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GRUPPI DI STUDIO
INDICAZIONI METODOLOGICHE PER
LAVORO DI GRUPPO
Decidono della
riuscita o meno di
un incontro-convegno
1. Che cosa ci si
attende dai gruppi
a) Al lavoro .di gruppo è affidata gran
parte della riuscita di un Convegno e
su di esso sono riposte le maggiori at-
tese. I gruppi consentiranno infatti di
far emergere sensibilità diverse, rifles-
sioni su esperienze variamente condotte,
confronti di idee e di obiettivi, ipotesi
operative per il lavoro concreto da
svolgere.
b) I gruppi non servono solo per espri-
mere giudizi e commenti alle relazioni.
Non sono nemmeno l'occasione per de-
scrivere analiticamente ciò che ciascuno
fa nel suo ambiente. Il lavoro di gruppo
cerca di costruire, attraverso un impe-
gno comunitario, delle ipotesi, delle
impostazioni, degli itinerari di azione
che tengano conto sia dei contenuti
dottrinali proposti dalle relazioni, sia
delle esperienze.
c) .I gruppi sono l'occasione più favore-
vole per l'ascolto totale dei partecipanti
e per farli "partecipare" con contributi
originali e per~onali. Il presupposto fon-
damentale da cui prende le mosse un
convegno o una assemblea, infatti, è
che I partecipanti abbiano veramente
qualcosa da dire: si rende perciò neces-
sario creare le condizioni migliori per
far esprimere ciascuno senza "difese" o
inibizioni.
2. Come si lavora
in gruppo
a) Tenendo conto degli obiettivi da rag-
giungere, i partecipanti potranno sce-
gliere l'argomento che preferiscono. I
gruppi potranno perciò costituirsi libera-
mente e saranno formati da ~che
persone. In ogni caso sarà utile non
superare mai il numero di 15-20 com-
ponenti per consentire il sorgere di una
efficace dinamica di gruppo.
b) I gruppi lavoreranno possibilmente per
almeno tre ore complessive (con breve
intervallo). Sarà pertanto opportuno che
il moderatore distribuisca per tempo gli
argomenti previsti per la discussione.
c) Ogni gruppo avrà un argomento pre-
ciso da svolgere. Il moderatore indi-
cherà, all'inizio, alcuni itinerari di di-
scussione a puro titolo di ipotesi. Ciò
consentirà ai presenti di iniziare a lavo-
rare superando il disagio iniziale del
"primo adattamento". Sarà tuttavia op-
portuno che sia il tema, sia gli itinerari
di discussione proposti non si presen-
tino rigidi e obbligati, ma consentano
una possibile "ristrutturazione" da parte
dei partecipanti al gruppo. Anche Il
modo di impostare la quèstione può
infatti presentarsi interessante e costituire
un contributo prezioso in quello spirito
di "ascolto" che si vuole instaurare.
d) Nello scegliere il modo di lavorare
più consono alle proprie esigenze, il
gruppo avrà l'avvertenza di favorire il
più possibile il compito dì chi, a fine
lavoro, deve essere in grado di elencare
i punti più significativi emersi dall'in-
contro e che saranno letti in riunione
plenaria (si raccomanda una conve-
niente forma sint etica).
3. Il ruolo
del moderatore
Il moderatore ha il ruolo di "guida" nel
far raggiungere questa possibilità di co-
municazione e di interazione.
Quindi:
a) Creare le condizioni per il primo adat-
tamento "affettivo" al gruppo.
b) Aiutare i presenti a cogliere le fina-
lità della discussione e a orientarsi
"mentalmente" sul tema che è allo
studio.
c) Far sl che si crei gradualmente il
senso di appartenenza al gruppo e il
senso del "noi".
d) Favorire il graduale passaggio dal
gruppo "centrato sul capo" al gruppo
"centrato sul gruppo".
e) Richiamare costantemente il tema di
fondo ed evitare che gli interventi si
"accodino" semplicemente.
I) Fissare le regole della discussione e
farle rispettare severamente (evitare as-
solutamente che si interrompa chi parla;
fissare, se è necessario, un tempo me-
dio per ciascun intervento ecc.).
g) Valorizzare ciò che vi può essere di
positivo anche in interventi non piena-
mente centrati.
h) Evitare che il gruppo si divida per
l'emergere di opinioni cont rarie, e aiu-
tare i membri ad accettare e rispettare
anche le idee diverse.
i) Riassumere di tanto in tanto la di-
scussione e sintetizzare i punti di mag-
gior rilievo dando al gruppo il senso del
risultato.
11

2.2 Page 12

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VITA DELL'ASSOCIAZIONE
Si è svolta dal 27 al 29 dicembre
l'Assemblea nazionale. Relazione e
atti al prossimo numero.
Il 5 gennaio scorso nella sede
della Casa generalizia Salesiana di
Roma la giovane cooperatrice Maria
Pia 0nofri ha ricevuto, a nome
dell'Associazione, la « Dichiarazio-
ne » del Capitolo Generale spe.
ciale, formulata sui Cooperatori a
risposta del messaggio a suo tempo
da questi inviato.
L'11 dicembre si è concluso il
2• viaggio in Visita alle Missioni
dell'India, organizzato dai Coopera-
tori, al quale hanno partecipato 27
clementi. Di esso sarà data pros-
simamente ampia relazione.
BOLOGNA - Giornata di spiri-
tualità e di studio del Consiglio
Ispettoriale (12 dicembre 1971).
«Sono presenti: Volta, Denti, Bar-
dasi, Modugno, Naso M., Pizzi,
Sr. Bianchi, Rigon. ·Sono assenti
per motivi cli salute: Naso Franco,
Grassi, Guglielmini, Belletti.
Si è trascorsa la mattinata nella
preghiera, nell'ascolto della Parola
cli Dio e cli alcune conversazioni
spirituali, e precisamente:
<< Au tenticità umana, cristiana, sa-
lesiana del cooperatore salesiano•>
(Rigon)
<< Inserimento del Cooperatore sa-
lesiano nella Chiesa locale>) (Volta)
<< Cristiani adulti •> (Pizzi).
Alle 12,15 Don Ceresa ha cele-
brato la S. Messa. È seguito il
pranzo, in un clima di salesiana
12 familiarità.
Nel pomeriggio il Delegato ha
tenuto una conversazione sulla fisio-
n01nia del Cooperatore, sofferman-
dosi particolarmente sulla sua ra-
gione di essere, sulla particolare
vocazione che ha ricevuto, vocazione
che egli esplica soprattutto al ser-
vizio della Chiesa locale.
Si prendono poi alcune decisioni:
il prossimo Consiglio s, terrà
domenica 23 gennaio alle ore 15,30.
All'ordine del giorno figurerà come
primo argomento «Il problema della
stampa cattolica •>.
Conferenza annuale in alcuni Cen-
tri:
28 gennaio - probabilmente a
Ferrara;
30 gennaio - a Bologna. Via
Serlio;
3r gennaio - a Reggio Emilia.
La Conferenza sul Centenario del-
l'Istituto delle F. M. A., sarà tenuta a
forma di <I tavola rotonda ►) dalla
Direttrice e da alcune Suore del-
l'Istituto, sia per il Centro di Bologna,
e, impegni permettendolo, anche
per quelli di Ferrara e di Reggio E.
Il Pellegrinaggio ispettoriale del
J972 avrà come meta MORNESE e
ciò per far conoscere i luoghi dove
Santa Maria Mazzarello ebbe i natali,
trascorse la sua giovinezza e iniziò la
sua opera.
Infine il Delegato ispcttoriale pre-
·senta, in panoramica, i Centri e i
Gruppi di cooperatori dell'Emilia:
sono 38, di cui 32 centri veri e propri
e 6 Grùppi.
Con la recita del Vespro si con-
clude la Giornata. (L. Rigon).
Consiglieri ispettoriali: non vi sem-
bra un esempio da imitare? Che
l'iniziativa di Bologna non resti iso-
lata.
LAZIO - Dai verbali della riu-
nione del Consiglio Ispettoriale (18-
n - 1971).
<< Presenti: il Delegato ispettoriale
don Tannini, Marchini, Coressi, Rug-
geri, Allamandola, Paolinelli, San-
toro, Villa Scafati, De Gregorio,
Simeone, Marchitelli.
Da lungo tempo, la partecipa-
e zione alla S. Messa diventata un
atto imprescindibile che dà tono a
tutte le nostre riunioni di consiglio.
Pertanto anche oggi i consiglieri
vi hanno partecipato col dovuto
fervore. Il pensiero spirituale ci è
stato dato dal nostro delegato -don
Tannini sul tema: La spera11za di
Cristo.
I lavori sono proseguiti con discus-
sione sulla giornata di studio tenu-
tasi a Villa Tuscolana il 7 novem-
bre u. s. I consiglieri si sono ritenuti
soddisfatti per la numerosa parte-
cipazione, ed hanno convenuto che
sensibili segni di miglioramento si
sono avuti rispetto agli anni scorsi. Si
e confermato il passaggio deila Si-
gnori.na Ruggeri al settore Missioni e
della Signora Villa al settore Gioventù.
Riguardo le visite ai centri, il delegato
è ancora una volta intervenuto per
ricordare l'importanza che hanno
queste visite periodiche. Un'azione
di sensibilizzazione dei consiglieri
locali non mancherà di dare risultati
insperati.
Un invito specifico a curare il
proprio settore è stato rivolto ai

2.3 Page 13

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consiglieri della segreteria essendo
questo settore il cardine di tutta
l'organizzazione.
È stato dato a tutti un dossier
molto interessante sul IV Soggiorno
formativo dei giovanj cooperatori
e una busta per la ~ operazione
Natale t in favore della Iniziativa
dei giovani per il 1972.
La riunione si è conclusa fissando
per il 2r dicembre la terza riunione
di consiglio•>. (Scafati - De Gregorio).
NOVARA - È in netta ripresa il
lavoro dell'Ufficio Ispettoriale. Il
nuovo delegato don C. Morino ha
stabilito i contatti con quasi tutti i
centri e sta animando il lavoro parti-
colarmente in due direzioni: Ritiro
mensile in tutti i Centri, formazione
di Gruppi Giovanili. È staro orga-
nizzato anche un Corso cli Esercizi
per Giovani dall' lI al 13 febbrajo a
Muzzano.
CAMPANIA - Rela::io11e sul/'Alli-
vità de/1'011110 1970-1971
«I Cooperatori della nostra Ispet-
toria, decisi ad assumere una sempre
più responsabile coscienza di ap-
partenere pienamente alla Famiglia
Salesiana, di cui si sentono parte
viva e vitale, con i diritti e doveri che
ne derivano», nell'intento di parte-
cipare alla stessa missione di Cristo
e della Chiesa in qualità di laici
impegnati, e di <• diffondere l'ener-
gia della Carità•• come era desi-
derio del nostro fondatore e padre
Don Bosco, hanno svolto quest'anno
varie attività, che possiamo cosi
riassumere.
CONSIGLIO ISPETTORIALE:
si è riunito la prima domenica di
ogni mese. La sua attività specifica
ha avuto come punti salienti:
- L'Operazione « Verifica» di tutti
Cooperatori impegnati, coscienti.
- La preparazione delle due As-
semblee annuali (24 su 28 Centri
l'hanno svolta).
- La preparazione e l'attuazione
di 5 corsi di Esercizi spirituali cui
parteciparono 279 esercitandi (59
più dell'anno scorso).
- Per il settore vocazionale e
missioni si sono tenute in marzo e in
aprile due sedute della relativa con-
sulta.
- Durante tutto l'anno sociale
si è cercato di sostenere la stampa
cattolica e quella salesiana.
- L'anno si era inuiato con il
Convegno ispcttoriale dei Consiglieri
locali, tenutosi il 13 dicembre, con la
partecipazione di 70 elementi di 19
Centri. - Fattiva pure la collabora-
zione per la richiesta del ~ Referen-
dum~-
NEI VARI CE~TRI:
- L 'incontro mensile va man
mano prendendo la sua vera fisiono-
mia di «Ritiro .Mensile)). Si è svolto
il tema dell'anno «Conoscia1110 Do11
Bosco~ e si diffuse la Biografia di
Don Bosco dell'Auffray (800 copie).
.Molti cooperatori l'hanno letta con
vero godimento e frutto spirituale.
- Alcuni centri hanno anche tenu-
to lodevolmente il <1 ritiro trime-
strale~-
ln diversi centri operano
anche i «Laboratori~ a ·carattere li-
turgico, assistenziale, missionario, pu1
tra molte difficoltà. Tredici centri
erano presenti alla .Mostra ispet-
toriale con i loro lavori eseguiti ed
esposti in occasione della As-
semblea Annuale (5 giugno se.).
estivo alcuni di essi hanno parte-
cipato aj campi cli lavoro e di
animazione cristiana • indetti dal-
l'Ufficio ~azionale e ne sono tor-
nati carichi di maggiore spirito apo-
stolico e impegnati salesianamcnte.
Anche per questo settore va matu-
rando la corresponsabilità tra coopera-
tori cli diversa età.
Co11cludendo: questa e m sintesi
l'attività svolta nell'anno 1970-171.
Di qui prendiamo le mosse per
fissare le mete future e dare alla
Chiesa una falange di laici apostoli
impegnati con la spiritualità sem-
pre attuale cli Don Bosco, e offrire
alla Congregazione Salesiana Coope-
ratori sempre più « vivi, attivi, aperti,
uniti, carichi di gioia, di quella
gioia che per tutti i figli di Don
Bosco è come l'undicesimo Co-
mandamento t.
CONCETTA PALMIERI
TORINO - Dal verbale dell'adu-
11anza ordinaria di sabato I I set-
tembre del Consiglio interispettoriale
(Subalpina e Centrale)
e «Si creduto bene non riman-
dare l'adunanza, anche se alcuni
Consiglieri avevano preannunciata la
propria assenza per motivi familiari.
L'ordine del giorno è stato illu-
strato dal delegato Don Boffa.
1. Resoconto partecipazione agli
Esercizi spirituali. Abbiamo accom-
pagnato cd assistito nella pia pratica
162 iscritti; provennero da 20 lo-
calità; gli uomini sono stati 30;
le donne 102 ; i giovani 3o.
Si osserva che è mancata la pro-
paganda capillare. L'adesione spi-
rituale alla parola dispensata è stata
entusiastica, ma non sempre forse
ha toccato il cuore.
- Il rinnovamento dei quadri
dei Consiglieri I spettoriali e locali;
- TI nuovo stile di rapporti con
le Figlie di 2\\1. Ausiliatrice.
I Giovani Cooperatori e i giovani
impegnati hanno tenuto tre in-
contri di Spiritualità (a Cangiani-
Kapoli e a Pacognano). Nel periodo
2. Prossima adummza straordina-
ria del Consiglio.
Viene stabilita la data del 10
ottobre, Il D omenica. Si prefe- 13

2.4 Page 14

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risce tenerla in città e si chiederà
ospitalità all'istituto Rcbaudengo •·
Sarà II straordinaria• per la durata
(una giornata) e per gli inviti a
persone non facenti parte del Con-
siglio. Si esaminerà il programma.
3. Pubblicazione del volume/lo:
Educhiamo come Don Bosco ». Ven-
gono sentiti ed. approvati in linea
di massima i termini del contratto
fatti dal Direttore della Scuola Gra-
fica della Cai;a ì\\fadre. A suo tempo
bisognerà mobilitare dei volenterosi
per curare la spedizione.
4. Modo di comunicare il programma
del 1tuO'Uo 011110 sociale.
Ci si propone di compilare un
~otiziario bimestrale, nel quale tro-
vino posto anche succinte relazioni
delle attività locali. Tale notizia-
rio deve avere scopo formativo ge-
nerale e perciò interessare tutti i
Centri sia quelli presso i Salesiani
che presso le F.i\\1A.
5. Prossimi impegni.
Partecipazione del Delegato e di
un Consigliere alla giornata di pro-
grammazione di Peveragno, per i
Centri facenti parte della Zona «Fos-
sano>). Gita pellegrinaggio, al Colle
Don Bosco, del Gruppo di preghiera
«Parenti dei Salesiani c Fi\\lA l),
giovedì 7 ottobre nel pomeriggio.
6. Indicazione delle Linee d'azio-
ne •> da recepire nel programma del
nuO'/Jo anno sociale.
Se ne sono sottolineate alcune;
altre saranno esaminate nella adu-
nanza di ottobre, e ripartite nei
senori tradizionali: organizzazione,
formazione e apostolato.
Tre avvenimellti: ia beatificazione
di D on Rua, il Referendum, il
Congresso Eucaristico nazionale. Se
ne può aggiungere un quarto: la
celebrazione de;:! 1° Centenario del-
l'Istituto delle Figlie di M. Ausi-
liatrice. Scadenze improrogabili: cen-
simento e ordinamento dei Centri;
ristrutturazione del Consiglio inter-
ispettoriale; identificazione dei Cen-
tri presso le FMA. Corollari: in-
teressamento al Quotidiano Cattolico;
contatti con la a periferia ~ per mc-ao
di incontri di Zona (da fissare); svi-
luppo organico dell'attività del seL-
tore «Missioni~ e «Vocazioni» (la-
boratori, gruppi di preghiera, In-
segnanti).
Prima di separarsi, i presenti,
hanno espresso auguri e felicitazioni
alla Signora Castelli per il matrimonio
del figlio e a Sr. 2\\lessina per il suo
onomastico.
GIOVANI COOPERATORI
È in fase di elaborazione il programma dei Campi di
lavoro e di animazione cristiana estate '72.
Cagliari - Il frutto più bello del campo di lavoro
svoltosi a Sadali nell'estate scorsa sembra essere l'(< Ora-
torio» che alcuni ex-campisci hanno organizzato nella
lontana periforia della città, in località Giorgino e che
da alcuni mesi portano avanti. Nello stesso tempo essi
mantengono i contatti con Sadali. Hanno inoltre orga-
nizzata una interessante <i Rassegna artistico-culturale
(22 dicembre-3 gennaio) allo scopo - si legge sul
programma - di verificare la situazione dell'isola 111
quel settore, e di sensibilizzare l'opinione pubblica ai
Campi organizzati dai Giovani Cooperatori.
Lazio - 1n collegamento con l'ufficio per la Pastorale
Giovanile è stata organizzata e lanciata L'iniziativa
Incontri '72, una serie di cinque incontri sui temi:
I giovani d'oggi di fronte al manifesto di Cristo; L'an-
111mcio della Parola di Dio ai nostri fratelli, per una
maturità cristiana; La dottrina fo11damentale del mes-
14 saggio di Cristo; li dialogo su Cristo co11 i giO'fJani d'oggi;
li lieto 01111111,cio cristiano: una spermiza per la società
secolarizzata.
Altre interessanti iniziative: festa dei Genitori (lu-
nedj di carnevale) due spettacoli a scopo di beneficenza
C! - per i gruppi di Roma - un Corso di Catechesi
con lezioni settimanali.
Brindisi - 11 gruppo che si è dato il nome signifi-
cativo di C IO.CO.SA. ha svolto, tra l'altro, attività di
filodrammatica per allietare i pensionati delle case di
riposo.
Incontri natalizi con i ragazzi delle Colonie gestite
dai GG. CC. si sono avuti a Cupone (Isernia) e a Torino.
Nella prima località sono tornati, per quattro giorni,
nove ex-campisti (Lombardia, Puglie, Campania) che
hanno visitato le famiglie, animato la liturgia, organiz-
zato giuochi e donato la befana acquistata con offerte
inviate dai campisti. In apposite riunioni hanno di-
scusso l'andamento del locale oratorio Don Bosco e
impostato, nelle linee generali, il campo '72.
A Torino, simpatico incontro con i ragazzi della
colonia di Grcssoney, accompagnati dai loro familiari

2.5 Page 15

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LABORATORI: non perdiamoli di vista
Ce ne parla una Cooperatrice esperta
I Laboratori sono un mezzo molto pra-
tico di apostolato e, quel che più conta,
salesianamente formativo.
Infatti le Cooperatrici che, riunendosi
settimanalmente, dedicano un·ora o due
alla confezione di indumenti, arredi sacri
o capi di vestiario, e, mentre lavoranò,
pregano o ascoltano una pagina di
buona lettura (santificando cosi il la-
voro) o espongono qualche problema
personale o familiare, ricevendo dalle
altre consigli e suggerimenti, acquistano
e vivono quello spirito di famiglia che
è alla base della formazione salesiana.
È quindi auspicabile che il Laboratorio
non manchi in nessun centro e che si
faccia di tutto per incrementarlo.
Scopo
Il laboratorio può avere scopo assisten-
ziale, liturgico, missionario, caritativo; vi
è quindi la più varia possibilità di con-
feziona,a indumenti sacri per i bisogni
delle diverse lspettorie e delle missioni,
nonché capi di vestiario di ogni genere,
da distribuire ai bisognosi.
Funzionamento
È bene iniziare l'anno di lavoro con una
funzioncina religiosa, preferibilmente il
25 novembre, con la commemorazione
di Mamma Margherita, che giustamente
può essere considerata «patrona dei La-
boratori».
Si scelgano un giorno e un'ora della
settimana che siano adatti alle neces-
sità di tutte le componenti il laboratorio.
Si cominci e si finisca sempre il lavoro
rivolgendo il pensiero al Signore; du-
rante il tempo del lavoro, dopo che
qualcuna delle partecipanti, a turno,
avrà letto una pagina del Bollettino Sa-
lesiano o del Bollettino Dirigenti, o di
qualche buon libro (quest'anno si con-
siglia di leggere una Biografia di Don
Rua), si potrà recitare il Rosario.
Alla fine dell'anno si potrà allestire una
esposizione di tutto il materiale perve-
nuto dai vari laboratori e curare l'inoltro
di esso alle varie destinazioni (Rettor
Maggiore Opere Sales. e delle F.M.A.,
Diocesi o Chiese povere, poveri ecc.).
Dove ci si riunisce?
È preferibile che il Laboratorio si costi-
tuisca e funzioni presso una Casa sale-
siana o delle F.M.A.; ma, nel caso in
cui non esista un locale adatto, vi sarà
sempre qualche cooperatrice disposta
ad accogliere nella sua casa le conso-
relle per lavorare con loro.
Reperimento dei
fondi necessari
Per questo bisognerà aguzzare il cer-
vello in ogni modo. Anzitutto, si potrà
istituire un salvadanaio, in cui ciascuna
delle partecipanti, secondo le sue pos-
sibilità, verserà un contributo settima-
nale o mensile, per le spese necessarie
al funz:ionamento; si organiueranno delle
lotterie, si chiederà il contributo di
amici, conoscenti, simpatizzanti (qual-
che commerciante amico o anche sol-
tanto buon cristiano potrebbe offrire la
stoffa necessaria).
I centri dove non è possibile la costitu-
zione di un laboratorio potranno con-
correre al funzionamento di un altro
con la loro offerta, espressamente rac-
colta; insomma non si esiterà a tendere
la mano per uno scopo cosi santo, come
fece, durante tutta la vita, il nostro
grande padre, San Giovanni Bosco.
Siamo certi che la Vergine Ausiliatrice
benedirà i nostri sforzi e premierà la
nostra buona volontà,
TEODOLINDA ZAMPARELLI MARZ.ANTI
( Napoli)
15

2.6 Page 16

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Spediz. in abbon, postale - Gruppo 2° (70) - 24 quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
SI pubblica il 1' del mese pèr i Cooperatori Salesiani; il 15
del msss per i Dirigenti dei Cooperatori
S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-
fattori e amici delle Opere di Don Bosco
Direzione e amministrazione: via Maria Au-
siliatrice, 32 . 10100 Torino - Tel. 48.29.24
Direttore respon:sabile: Don Pietro Zerbino
Autoriz:z. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949
Per Inviare offerte servirsi del C. C. Postale n. 2 -1355
intestato a: Direz. Generale Opere Don Bosco - Torino
Per cambio d'indirlz:z:o ìnvìare anche l'indirizzo precedente
I IOSTRI SUSSIDI
Maria Pia Giudici
MADRE
E MAESTRA
Pag. 200 · L. 500 (1971 )
Una biografia, agile e di facile
lettura, di S. Maria Domenica
Mazzarello da diffondere in oc-
casione dell'attuale centenario
dell'Istituto Figlie di Maria Au-
siliatrice.
Richiedere a
Casa Generalizia F.M.A.
Via dell'Ateneo Salesiano, 81
00139 ROMA
Pietro Braido
IL SISTEMA
EDUCATIVO
DI DON BOSCO
S.E.I. - Edizione speciale per i
Cooperatori
Pag . 192 L. 750
ai Centri Cooperatori
o agli Uffici lspettoriali
È ANCORA
VALIDO E ATTUALE
IL SISTEMA
EDUCATIVO
DI DON BOSCO?
Pag. 28 · L. 150 (1972)
Un tentativo riuscito di dimo-
strare come le linee pedago-
giche del metodo educativo di
Don Bosco nulla hanno per-
duto della loro freschezza e at-
tualità se, nella applicazione,
tengono conto delle esigenze
dei giovani degli anni '70.
Ufficio Nazionale Cooperatori
Viale Salesiani, 9
16
00175 ROMA