Bollettino_Salesiano_194209


Bollettino_Salesiano_194209

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l•...cq11lo nlle dlspo~lz.Jonl ministeriali per 111 llmltazlonc della carta l'cdhlonc Italiana ao~titulKce le alcrc c:dlzlonl esten:.
S />HUJZlONE: CC'M ULAT ll'A
Bollettino
ano
10 SETTEMBRE 194~-XX !'lpedlz. in nbboruimenlo postale • Gs-upr,o 3°

1.2 Page 2

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BOltET~flNO PERIODICO l\\tEN-
SILE l'L:R l COO-
Sf\\tESI 1-\\N O PE.RATORI DELLC
OPERC L MISSIO);I
or b. c10. nosco
1 SETTEMBRE
1942-X X
p,, /11 '""'q1110 nife Jisposi:iu11i 111ini1t~rrali lo limitn~io,,e ,/e/In rnr/11, l't,li:ilme il11/i111111 ,,o,ti/,i11u lr ,,/trt 1·di•io11i ~11,·rr.
S0:IIM\\RIO: L'Educ,10.-c dell'Ouocento. - I n (ami.Ila. • Dal "Noclziarlo " delle Figlie di M~ria Ausili:urlc<:.
Dalle nostre MiE,lonl: Isole Filippine, Shlllonii. Oehn. Dun (Jn d l:1). Leuera di D. Giulivo al ,ilo•-anl.
M,idre enrlcheua Sorbo nc. Nccrololllo. • Tel;Oro $jllri11.13le. Cmclal;, mls,ìorn4rl~.
L'Educatore dell'Ottocento.
Con questo Ilio/o Il ter:::o vo/111111! di ::\\la~i-
s1ero {1) presenta Do11 Bosco agli alunni del-
!'Istituto 1Vagistroll'. E traccia 1111 profilo assai
frdl'!i del Sw1l0 Educatore, precisando fa sua
1111,sw11r spf'rifira 11rl CClil1po del/'ed11ca::,,111e r
Il' rnrattrnsticlu dd mo sistema. / ,ieti di u·dtr
hm i11q11ridrat<1 la fìg11ra dd nostro Padrr in
1111 trsto che te11dt• ali" far111a::iu11e dei f11t11ri
rduratori, rileviamo ro11 pi11Cfl'l' lr pagine dir
lra,mo mlrresse gnu·ri1/c.
Il dramm.a delle Scuole dell'Ottocento.
I,e testimonianze autohiogrnfìchc di molli
scrittori del tempo, <lall'Alfa·ri al Carnur, ùal
Parim al \\lanzoni, dal D'Azeglio al Giusti,
com:or<lano nd ricnr<lo di pn·celtori troppn
austeri e di sistemi scolastici deprimenti. Ta-
lora anche nei collegi tenuti da relig iosi, con
13 mii,:liorc dcllt intenzioni, si cercava di pcr-
~uadcrc ai giovani i grandi ideali con un\\,-
ntn:i,1 ctl un'ausH·riLà che fìniYano col rcn·dcrli
mumabili.
\\1011 era matura ancora una coscicmm ciel
rnw,<lo e <ld suo rapporto con k t.-sigi;nzc
della p~icologia infantik. Si ponc,·a al servizio
ùcll'c<l11l':I.Zionc cn,mana una tradizione di<-ci-
plinurc ed una d 1datti1.-a che•contrastavano in
pieno con lo spirito di apostolnto dal quale
erano ;inimari i maestri.
L'amore si ccla,·a spesso dietro un volto
sc,·cro. Lo scopri, mcra,·igliaw, .mche il Giusti
1111.1ndo si disrncd1 dal sur> primo precettore.
• '\\l·I divitlersi tla mc, pi11nse. Se volessi dire
(1} Mu1ru.\\ c o·n-V1i-10R10 C111uo11,1· ,l/a,i tao.
CornpenJiu ,-torico ktturc dt l~.1t,hnti,1 e t•t·d•~•o~1,t~
Tr, \\'0l11011. Etlrrru,· 1..., Scuoi.i llr,·<eia. \\'ol. Ili:
I.. •. l1 J•S>h.
lo stuport che mi pr'c::ie a quel pianto non
avrei parole che m1 valessero. lino che mi
ave,·a bastonato, contrariato, martirizzato i:cm-
pre, piangere nel punto d i lasciarmi? 11.
);cl pianw di quel buon sacerdote e nella
meraviglia del non facile discepolo si rivela il
dramma che spt:s..--0 si consumò nelle scuole
dell'Ottocento, ùovc maestri, peraltro henc-
mentt, non avevano iIHeso dal!'csperil'm:a
questa lezione: che i n1~3zzi non ~, trascinu110
con la fon:~ al ho.:nc; e che per promuo, ere
in loro, con loro, la volontà 01 i.crvin: licia-
mente il dovere, h1sogna conquistare: la loro
1.-onlìdenza.
C'er:1 hi~ogno che qualcuno riaffermm;sc
qu~ta \\'Cntà n:rtiu: della pedago~ia, che Jall.1
teoria la facesse 1.-;1larc nella pratica e ne rive-
lasse la frcond itò.
Per qu<..-sto il secolo a.spettava l'Educator~.
L 'Educatore fu Don Bosco.
L'arco della sua v it.a - 1815-18q8 - ~ot-
ténd~, con qua.!'i tutto l'Ottocento, il periodo
pii'., i,m:nS<) e dranunuLico della nostra storia
nazionale.
La missio ne.
1'cl 1836, Gionnni Bosco studente ricc-
ve\\':t da un amico 4ucste confìd«!nze:
Suno, lasciami dir così, fra i martiri td 1
f11/111im, t·alt a dirt· cht i professor, 11ostri di co11-
·ti11110 ci pcrsegwt,mo. Qui:llo di /r,,:irn ha sm,prt
ù1 borra i mai rt1stigltì e lw già rml~rtalo alrn11i;
l'ollrri di x1•0111e1ri11 i·110l1• contii111m11e11tl! sct1glir11·c
f11l111i11i. 'Jì11ti t' due poi ri contano dul' o trece11/o
t.·oltl' al gwrno rhe 1w11 pochi di 110/ alla /me del-
f'a11110 mram,o ri111a11dnti: di modr, d,~ llltli 1
giorni sia11111 sempn· ~gridati or doll'111m, or d11f-
129

1.3 Page 3

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l•a[tro: e ci dico110 che non lta11110 mai d'l:uto da
1,iseg11are a f(l'IJOle tanto rase q"'mto siamo noi,
svg~iw,ge11do mm sapt.re es.·i se siam caduti dalla
Irma o soltanto t·c1111ti l'altrogiorno al mmtdo ( 1).
La lettera don:llc fare molla impres~ionc
sul giovane , 1,·ace, dalle spalle quaùrc e dalle
mani solcate dalla fatica, che avc,·:i trascorso
tutta l'adolescenza tra i campi e i vigneti, e
di tutto avea goduto: della gioia e della natura,
della libertà e dd lavoro, e che per realizzare
il suo idt.-alc era entrato a Yent'anni irt semi-
nario, dopo aver fondato tra i primi compagni
di studio una Società dell'allegria .
Il giovane: chierico, che serbò con cura questa
lettera per tutta la vita, facevo cosl conoscenza
con quel ml'toùo repn.-ssivo che aduggiava la
scuola del tempo. Egli non sape\\'a di peda-
~ogia librt:.~C'a, ma aveva irià un'esperienza
educati, a. Da e,sa a, cva appreso che i fan-
ciulli si conquistano coi doni cari alla fanciul-
lezza, soprattuno col gioco e con la 1?,iui,,. (Egli
era stato un m:iestro della ricreazione: gioco-
liere, attore, poeto e musico).
La sua fonnazionc educativa risaliva all'in-
fanzia e muoveva ùal cuore dcli,\\ sua prima
maestra, la madre; poi si era venuta via \\'ia
approfondendo ndla scuol:i interiore che il
ricco spirito del j?10,·inctto a,·c,·a promosso
con lo sforzo autouidauico; e :1vcva ricevuto
messaggi e richi.1n1i fin dalla fanciullezza nei
sogni in cui cra il presagio della sua futura
mii;sionc e del suo metodo pedagogico.
" Li amava anche in ciò
che essi amavano ".
8:istò l'incontro col monello in fuga sotto
la collera del custode della Chiesa di S. F ran-
c1.:sco d'Assisi pcrchè Don Bosco, :ippcna con-
f,1crato saccrJotl', s1 orfonta~~c ùec1:amcnte e
per sempre all'azione educativ:1. hgli aveva
conquistato il cuore Jcll'adolcsccnte, orfano,
an.,lfabeta e vag:ibondo, fin dalla prima parola
che gli aveva rivolw: ~ Mio b11011 omiro..., sai
'!J11folon,? ». li Sc!(rCto, la gr:mdcna <lclla sua
pedagogia avevn J?ià Il ùentro, nella parola ve-
nma dal cuore, la su:i nota rivelatrice. Il velo
delle allegorie intra-.iste da fanciullo si squar-
ci:wa: il pastore auebbe condotto ai buoni
pascoli il lupo destinato a trasform:irsi, con
la dolcezza, in agnello.
Amico I Con questo invito i giovani accor-
sero con slancio, anzi Don Bosco :indò loro
- - (r) Le citazumi aono mmc dalle .l(n1101ie bivgrnficlre
di Don Bo«o.
1 30
incontro sui campi da gioco, e, giocando, /m
se111ire d,c li amo·11a ,mclu in ciò che ess, 111na-
1.•a110.
Che i gùn:oni 11011 soln siano amali, 11w ,ht
essi s tessi conoscano di essere amati. \\la
11011 hanno .t:li occhi i11 Jrontt !' \\'on hatmo rl lumt
dcll'i11tf'llign1za !' Aon 7.•edo110 che quanto si fa
pa cui i: tutto per foro amore!' - No: lo ripelo,
ciò 1101t b(ls/a. - Che rosa ci 1:uo/e ad1111q11r?
C'ht e.m 11do amati w qttt Ile cose elle " loro
piocrio110, col portecipart• olle loro incliita:i"m
i,ifmrtili, imporù,o a t·.dtre l'amure i11 q11rflt
cost1 clu• 1wtura/111w/e loro piacciono poco;
quali sono la disciplina, lo studio, Ili nwrtiftrn-
zio11e d1 .w stessi, e queste cow impanno a (are
co11 amore >►.
Il ~1:nio di Don Bosco i11111l il 'i:alore cd11c11-
tivo dtl ,gioco e volle la scuola <lei gioro, l'cra-
torio, serena e mobile scuola all'aperto, Ùo\\'e
i raJ,1ani si scambiano i doni della gioia e l'a-
micizia fraterna; <love, mentre pulsa il m,lS·
simo ùclla spontancitn, il ragazzo s1 rivcl.1
com'c, e l'educatore opcrn, anche senza par-
lare, con una parola, buttata Il, passando.
Quando l'anima è lict,1, è propizia l'ora <li
imitarla a farsi migliore.
Per far questo non occorre uscir fuori dal
mondo in cui essa volentieri respira, usate
un linguaj?gio che non sia gradito ai fanciulli,
vivido di immagini e drammatico. Don Bost0
prc..fcri:1cc far scuola all'aria libera - sotto )! i
alberi tremolanti di luce, scduù in crocchio,
suIla , erde erba, i ragani - narrando racconti
o episodi di ,;ta \\"iSsuta e sogni.
Una volili flokvo far restare beu impruso
,u 1111 111111le dei i uditori quale fol/}a fosse
l'1m11prrl11re, l'i11va11ire. Come fare? At·essi ri-
calo /ulli i testi d1 Ila Sarra Scrittura e dt•i
sunti Padri a questo propusito, i gù:n.•am,111 111'
m·rt·l>b.iu fatto ben pom raso; si sarebbrro ,111-
11010/Ì r az•rt bhero Ji111nll1calu presto I" h·:sio11t.
Rarro11tai odunque l,1ro mollo pllrticolt1rmwtt
ca11 11uot·e circostan:;e da me inre11tale, la fut:ola
di Esopo, dove dice citi' 1111a ra11a -.;ol<"l·a farsr
gmsm comt 1111 bue; 111t1 lmrlo gonfiò che i11Ji11c
crepò. Figurai qul'Sto (<1tto omHwtlo 'l.•ici110 11/
i·a1e11ti110, con mille wariale ridicole cirro.1ta11'!Jt',
e /tei fnr 1111 dialogo lrll queste ed altre rane,
pu .f11r risaltare ak1mi punii morali. L'rfftltO
mi f11n:e straordinario,.
lnt,mto il suo sguardo penetrante cercava
gli occhi dei ragazzi e vi leitgc\\"a dentro e lon-
tano il loro :ivvenire.
Anche la favola buffa era un reattivo che
gli s..:rviva a entrare nel loro più intimo. Accanto
alle anime che rilucevano <lei riso più limpido,
c'era chi aveva già un'omhr.1 di tristezza ,ul

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\\'Olt.1, pcrchè con l'innocenza la gioia s1 er-.i
ritirnta dal suo cuore.
Don Bo~co, che ~egui\\-a ad uno ad uno i
suoi monelli anche quando cran diventati cèn-
trnaia, e ne tracciava con segni decifrabili solo
d3 lui i connotati spirituali s u un grande rc-
)!Ì:ilrO, tent--va al centro dc:lla sua attcn:,;ione
i piì1 bisognosi di es.,l·re ricondotti al bene.
Ad ~ssi face,•a molto credito, infondendo li-
dnciJ, additando le sorgenti della forza so-
pr.mnaturalé.
L'a1.ione educativa di Don Bosco si muo,·e
sul cardine di questa wrilà: 11011 c'è V<'ra edu-
ro-::irme se11w la prrs,m::.a di Dio 11el fanri11/lo.
l'cr qut~to la confc~sionc e la comunione sono
i ~uo1 sovrani mezzi pedagogici.
.\\Ile anime che vivono soprannaturalmentc
una fllla dii•ina, D on Bosco può rivolgere questo
arditit1sirno inYito: ~ Piena libertà di fare quello
che ma[.(giormcnte aggrada!~. La sua lihertà è
quella di chi è libero in Crislo e contiene già
in l'autorità, anzi l'ama come dall'autorità
t è amato. la traduiione in termini pedagogici
dell'agostiniano t Ama et /ac quod vis •·
sorriso o quel quasi nulla (due nocc1ole, un
confetto, un libretto), caro pii1 delle grandi
cosc pcrchè offerto dal cuore del Padre. Il pn:-
mio maggiore cm sedere a mensa vicino a lui,
che spcnava il pane con tcncrena materna.
Talvolta 1:gli voleva che i doni fossero asse-
gnati ai meritevoli dai loro stc~i oornpae;ni,
per designazione spontanea.
Intanto l'Oratorio, come un game pieno di
potenza vitale, è cresciuto e dilatato in un'o-
pera ricca di energie e di awcn1re per servire
in tutte le direzioni l'ideale dell'educazione.
Accanto al cnmpo da gioco sono sorti ospizi,
scuole, laboratori, dove Don Bosco è padre
degli orfani, inst·gnante dL~li scolari, maestro
d'arte agli arti~iani, tolti indirizzando con la
mano sicura di chi sa i;cuprirc le attitudini
congeniali dc, giomni. Come?
«Il p1111/o sta 11ello scoprire ÌII nsi i ~en11i delle
loro b1Jo11e dir/msi:::io11i e pror11mre stiì/upparlt'.
E poichè n~11un1> fa con piacere soltanto quello
che sa di poter fare, io mi rr,:olo coll quPsto
pdnaj,io, e i miei (I/lievi L,worano tutti a,11 molta
allività ma COfl amore •·
Libertà e amore.
dove l'amore supera la legge non esiste
il problema delta disciplina: c'i! la famiglia.
o I giotJaJli com:i11ti di essere amai,, arrende-
,,a,w <1' suoi dolt:i inviti e si nguardava110 comt
fratelli, sfrchè nei primi Ire IUJlri pret:alst fra
loro l'ma11.::o d, chiamarsi a t:1ct11da figli, e ac-
wwa11do ai loro co111pag11i ripetere e scr11•ere:
il figlio tale, il .figlio tal altro. Erano i11/atti ,
figli ,Ml'Oratorm, i figli di D. Bosco, ma pe,
d1r1tnlll ed essere fi.,:lioli di Dio •·
'.\\« Ila comunità fraterna il Padre vuole che
ciascuno sia maL-Stro all'altro e i maggiori ab-
biano cura dei minori. Conude la 11umi111a 1,-
bHIÒ ptrrhè i ra;:a::-.:i i111pan110 ad a11togO'lJtr-
11ani. Saranno ncccs~irie allora le sanzioni?
0u~~to incantatore di monelli dichiarava alla
fine lklla vita: • In 46 anni non ho mlii inflitto
ntppure un castigo•·
I richiami trovavano \\'lC silenziosamente
efficaci. Uno sguardo esprimeva la tristezza
della ~UJ paternità dinanzi alla colpa, ma in-
•icrnc era dolce d'attesa. Quando (qualche
volta si doveva lamentare) accadeva un disor-
Jinc l'ollcttivo, il silenzio del Padre era più
duqul·ntc di un discorso, dopo queste parole
pronuncfatc con dolente formezza: t ,:\\on sono
contento di voi! Questa sera non vj posso dir
altro•·
'.\\la più spesso i ragaz1.i ricevevano iJ frutto
dolrc dt:l premio: una carezza sul capo, un
Didattica attiva.
La didattica cli questo Educatore non ho
che un fine: acc1111dere le t•<1lmt1à, suscitare la
collabora:::ior11' e l'attitJità prrso11al,·, ma lutto
questo in un'atmo~fera serena, in cui filtrano
rag~i ddla gioia.
Anche insegnando l'alfahelO s, può divertire.
« Egli at1M•11 1111 suo metodo particolare e cu-
rioso ,per ii1s('!flWre l'alfabeto: accm11pog11a11do/l)
con motti arguti, paragoni ameni dzr ral!Pgra-
va110 gl, scolt1ri, é f,ss{lf)a110 l<1m i11 mente le let-
tere da lui senili' sulla lat·ag11a. Din:g110.;.•a per
es. w1 O poi lfl tugliava il1 mi-::::o a,11 11110
linea p,.,p111dimlarc: ,lt1 porte ,, s;,,ùrra era
1111 C qur/111 " drstra 1111 D. E msl pmcedt'f!a se-
gnando lmf'l rl'lle ,. curve, cm1crlla11do, agrù111-
ge11do, ma tl'll('lldo u11 ordine lo,:ico tl'id,•r, per
11011 genaart co11furio11i 11dl1 me111i dei ba111bi111
Compiuto /'i11tirro aljabet<1 m11 simili i111h1Stric,
raggrupparn 1,., lettere in si/111/,r e /armava li'
parole
Don Ilosco usò molto il tcalro dei buranm1
nella scuola dd piccoli. Per far apprendere il
sistema decimale appena nlloru introdotto,
scrisse una vivocc commedia popolaresca dove,
sullo sfondo di un mercato, agiscono pcrs·.>-
naggi che comperano e misurano, non scn7.J
battute comiche che fecero dire all':\\porti, il
quale si compiaceva di :ts»h,tcre a queste in-
gegnose drammatizzazioni: • Don Bosco non
- po~eva immaginare un mezzo più efficace per
131

1.5 Page 5

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\\
rendere popolare il sistema metrico decimale: a<l amarlo, avendo di mira la perfezione ùe!-
qui lo sj impara ride11do )>.
l'opc:ra e l'attuazione della volontà di Dio, che
Per stimolare lo spirito tli ric<:rca, propo- non può essere se non la perfezione anche del-
neva curiosi problemi, tah·olta esercizi-gioco, l'abilità tecnica che impegna le energie mornh,
tal'altra temi di studio e incarichi di lavoro plasmando il carattere.
individuale.
TI problema dell'orientamento e dcll'educa-
.\\_nche le passeggiate, che Don Uosco faccYa Zi()nc: al lavoro fu dall'Educatore sentito in
compiere in liete brigate ai su1Ji ragazzi, offri- funzione della questione sociale, che l'indu-
vano panorami ·e cose vive da osservare e eia strialismo aveva aggravata e dinanzi alla quale
scoprire: qui un formicaio, il fiume da esplo- il liberalismo economico cd il socialismo mar-
rare, laggiù i ricordi tli un campo di battaglia. XÌ!\\La si levavano in battaglia, incapaei di dare
La geografia, le scienze naturali, la storia s"in- una soluzione vitale.
contrano anche per le strade di campagna!
Xell:opera di Don Bosco è evidente fin t.lal-
Le composiziuni lingu_istiche voleva ispi- l'inizio una presa di coscicn:::a del soc-ialc con
rak all'esperienza etl agli interessi del fanciullo. lt: sue realtà e le sue esigenze. L'istituto edu-
:.\\Iolta importanza educativa attribuiva alla cativo ch'egli attua, in cui la macchina entra
lettura ccl egli stesso compose, nelle veglie accanto al lihro, la tecnica insieme alla cultura
notturne, una serie prodigiosa di libri che umanistica, è esempio di una comunità fra-
s\\.ampò nella sua tipografia e diffuse tra la gio- terna, dove, fin dalla radice, il distacco fra le
wmù e il popolo italiano, ch'ebbe sempre classi sociali• è superato dal vincolo della ca-
idealmente presente nella sua azione di apo- rità.
stolato.
Condivise la convimmme del Rosmini nel
L a totale donazione.
valore formativo della storia se, sulle onne di
Alla fine della giornata, studenti e artigiani
S. Agostino e di Bossuet, ci guida a vedere nei si trovano riuniti ad ascoltare la <1 buona notte~
fan.i storici il tessuto del disegno divino. Con del Padre, nella pace dcl!a sera.
questo spirito, scrisse molti volumi di storia;
I giovanetti eh~ han solcata la fronte dal
come attese, con audacia pari alla tenacia, a pensiero e gli artigiani con le mani arruvidite
quella collezione di testi, nella quale pratica- ascoltano gli stessi patemi richiami. In questo
mente risolveva il problema dello studio dei momento si celebra insieme l'unità dei cuori
classici nella scuola, dove venivano offerti alla e il primato di quelle divine certezze cbe stanno
gioventù con opportune riduzioni.
io vetta al cammino della vita e la illuminano.
«Co11 la collezio11P dei classici italiani e lali11i <• .\\'elle sere d'estate, essendo pilÌ lunghe Le ri-
emendati e colla Storia d'Italia e con altri libri creazioni nei giomi festi'l:i, quando per la stan-
storici e lèt.temri t·olli assidenni a fiancò dei chezz<l la11guiva110 i dh:f"Tlime11li, D. Bosco a11-
giovanetti a scuola· e preservarli da tanti errori
e da tante pas,·-io11i che loro riuscirebbero fatali
per il tempo e per l'etctnità ,>.
C'è in que.<,te parole «ass,dermi a fit111co >>,
dmra a sedersi P<'T terr<l nPI cortile présso 1111
1111ll'O della fabbrica. Gli alunni correvano LOSI()
e redendosi 11guc1/mente, forma:z;ano i11ton10 a lui
sette od otto larghi giri di volti alle,gri P tuNi a
insieme a una tenerezza infinita, la trepida- lui intenti.
zione di chi sa che l'opera qella scuola assume Per queste sedute all'aria aperta D. Bosco ri-
fa responsabilità <li una seconda generazione. serbava i suoi discorsi più ame11i. Ora narrava
a modo suo il dialogo scritto dal co11te G<lspare
La s cuola del lavoro. Go::.::::i tra il calamaio e la lucerna. Ora ne i11-
ventai1a wz altro tra la sua penna e il suo cala-
Don Ilosco, che attese a rendere più for- maio: t,·a 1111 ciabattino ed uno stivale rotto, che
mativa la scuola umanistica, ebbe una chiara 11011 voleva essere rattoppato in dome11ica sibbene
coscù111za del/'importan::;a della scuola del la- in lunedì; 0•1,-vero una questione che erasi accesa
'i:am.
fl problema soeiale si imponeva. :.larx a,•eva
gi11 lanciato il suo manifesto ai proletari. La
scuola liberale si attardava in vane polemiche.
Urgeva andare incontro ai la\\'Oratori in un'ora
in cui l'industria si sviluppava con ritmo cre-
tra lui e la .ma lucerna che 11011 voleva far lume,
e parteggiai·a- per i prolesflll1ti. Talora recitm:a
1111 sonetto bernesco, e fra questi 11110 da lui scritto,
essendo aucora chi<'l'Ìco, sulla lama del suo tet11-
pai110 e che ritenne sempre a memoria.
La 'l,:ii,acità dt1lle descri:::ioni e i freque11li dia-
scente. Don Bosco aprl per i figli del popolo loghi animavano le va,·ie scené di tali favole, rese
le sue Scuole professionali, dm·e essi furono più amfllle dalle interrogazioni curiose dei gio-
educati insieme ad apprendere il mestiere e
- 132
'Vcmi d1e vi pre1ulei,·a110 parte.

1.6 Page 6

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..
l/a 11011 sempre i11 tJUelf'ora le rue 11arra::ioni
tru110 favolose. Tutt'altro.' Egli era sobto, pi r
t11t11sias111are i giot·ant a/l'apostolato l!'t'w1geltco,
parlare delle 111iisio11i catloliche nei parsi df'/Jli
i11fi'drli, in Asia, A/rie<, e America i>.
Questi brevi pensieri serali, in cui si pun-
tualizza la vita interiore quotidiana, segnano
il ritmo dei giorni, come i discorsi-strenna di
capoJanno lanciano la parola d'ordine alle
amme ~iovanili per la durata di un intero ~iro
dd sole. li maturarsi dell'esperienzn educa-
tiv.1, ossia la dihamica della pedagogia <li Don
Roseo ha la sua cadenza in questi colloqui cli
rinc ~iornata e di linc d'anno in cui ~li stessi
principi assumono forma intuitiva sempre varia
~ccondo la perenne novità della vita.
'n,1 volta il Pn<lre parlò così:
Wirr cari figliol,, t·oi sapi>re quanto 10 vi amo
nrl S1.f(IION!, e come io 1111 sw tutto consacrato
11 fan•i quel be,ie 11wg~i<m: che potrà. Q11el poco
di srit·11za. quel poro dt csptrienza chtt ho 11cq11i-
Ualu, q11t111to sono r q11a11tq possegio, preglllere,
fat,c/1(. sanità, la mia 'f.0it,1 slt>Ssa, t11tlu d1•.t1dero
imprri:mr a ·rostro sert:i-::io. hl q11alz111q11e giorno
r prr quuhmque CMII (alr pure cap,ta!t dt mr,
11111 sprcial111eT1tl' 111•ll1 rose dell"m1imt1. P1·r parte
mia, {lff strenna 'l,•i d11 tuttu me stesso; soni rosa
1111.1chi11a, ma q111mdo io t•i do lui/o, vuol dirf'
dtt 1111llu riserbo pt·r me •·
S1 cuchcrebbe:ro invano parole come qui;ste
ndll' opere dei pcda~og1:;ti di tutti ì tempi. In
,;_-,~,_ ~ la trasparenza del Di,·ino .\\more. La
J!r,mckzza dell'opera c<lucativa di colui che si
<Jl·nti,"a mand~to pl'r I giovani rivela qui il SU()
segreto: prima di f'SSl'Yl' scienza ed arie, !'edu-
m::ione è una do11a-:::ùme.
·
Il metodo preventivo.
Don Bosco non attuò un metodo nuovo. Ci
ttnt,·a a dichiararle). Si \\'Uole che io esponga
il rni11 metodo; ma se nemmeno io lo sol Sono
~l·rnprc andato avanti come il Signore mi ispi-
r,,va e le circostan:,.e esigevano •·
I Ctmtcmporam·i che ave\\'ano scriuo molti
libri sull'educa?ionc i11Y1tavano ad andare a
\\'sdere la pedagogia in atto nell'Or,1torio. TI
RaJneri concludeva sr1.-sso le sue lezioni ai
futuri macstri con u'1: Se vole-te vedere messa
mirabilmente in pratica la pedagogia, andate
1H:ll'Oratorio di San Francesco di Sales e os-
. sc:n.itc ciò che fa Oon Bosco*·
Soltanto dietro molte insistenze egli in-
du~,c a stendere molto tarJi alcuni appunti
do,lici raeine, il piì1 brc"e e il pi1'1 celi;hre
~critto che conti la storia della peda!{Ogia !
~ Due sono 1 .'iislrmi 111 o,f!IIÌ tempn usali 11tlla
educn-:::ionr della gùn:e11tì1: prC\\'CntiYo e rcprc,--
sivo. li ~·,strmu repressn:o curuiste 11rl far f/JlltJ•
scere la lrgge ai mdditi; posrm surz•egliare pl 1
C(Jf/Oscemr i trasgressori ed i11Jl(l{l{ere, 01.'e sia
d'uopo, il meritato cast,:l[o. in questo siste111<1 li·
parole e l'm,pttto del supe, it1re d,,b/,0110 sempn•
essere Sl"l:ere I p111ltosto minacct'f:oli, ed egli stesso
det:e et•tlare r.,1{11i familiarità
Di1:rrso, t direi, opposto ; ,t sistema prn.·t·u-
tfro. Esso cu11s1stt 11elfar ro11osrere le prescri::ùmi
e i regolamenti di w1 lstit11/11 t' poi sfJT'Veglùm
in guisa rlte gli alliei·i abbia110 sempre sopra d,
loro l'ocrltio ,:igile del dìre/tr.,re o degli assistenti,
cbe, cumr padri amoros,. parl11iu, sen·011() di
guida od Q,:111 ttt't'tlto, di<11w cornigl, ed m11ort -
voimente c1Jrrq:ga110. dir e q1u111/o dire: me/lrre
g!, t1l!Ìt't'Ì nel/'impussibil,ui di co111111dtrre 111tm-
ca11-:re,
Q1u·sto sislr11w si app1,gg10 tutto sopra la rn-
gio1111, la r1•ligio11e, e supra l'muort't·(J/e:;;;;11...
Quel ,, i11 ogni tempo• prcmc..qS() alla di,,cri-
minazionc dei due metodi è una netta rinuncia
ad ogni diritto di paterniti1..\\Itri hanno a\\·uto
la presunzione di rivelare un nuo\\"O verbo pc-
dagogistico e, con piglio iconoclasta, si sono
oppc>sti al passato. Don Bosco non inno\\'a,
ma continua la tradizione, sempre prcseDtc
ncll'iJcalc- anchc se non sempre vissuta nella
pratica. L'Educatore del s1:colo XIX 11011 pr1-
te11de dnri- 1111a mur,:a lur, 11111 di rr11deu /u/l-
mo11ia11~ll ullu /,11ce. Questa Luce è il Divino
).[acstro, che nd \\'angelo 11.1 lasciato le lince
di una pedagogia perenne che trascende le pe-
dagogie um:ine come sull'orlo dt.:lle cose s'alza
infinito il ciclo.
La tr::idii:ione elci metodo che Don Bosco
Iiprcnde cd afferma mirabilmente attinge dal
'\\"angelo dove vediamo Dio mettere le sue tende
in m<lZ?..O agli uomini o, come dice San Paolo.
abbassarsi p1;r elevare la cri;al\\lrn a l>Ì:. Farsi
piccolo coi piccoli, amandoli anche nelle cose
che sono di loro gusto, pa elevarli alla \\"criLit
ed alla Bonta, 11011 con l'11u1ontà di chi impone
!a Lcru:c mn di chi, insicmt nll'cducando, alln
stessa Lcg!?c ubbidisc1;. Don Roseo facc, a
cosi, ed a chi gli doman<lava Mrme rispon-
deva con l'azione: i Avctc visto come si fa? •·
E dopo 0\\'Cr mostrato la sua come un'imper-
fetta esemplificazione, rimandava al di, ino
esempio.
Una volta, interrogato ancora con insiskmm
sul segreto della sua opera educativa, quasi
fosse una tecnica da poter.-i nvelarc, lroY<> il
compendio dcfiniÙ'Vo della sua pc<laitogia, dcll.1
peda~o1::ia ch1; é divina cd umana, di icri e di
domani, nni:i soprastorica, rispondendo sem-
plicemente così: i Il mio mrtodo: la carità! t.
1 33

1.7 Page 7

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IN FA MIGLIA
Nuovo Vescovo Salesiano.
Il Santo Padre Pio XII ha nominato Ve-
scovo Ji Barranquilla in Columhi:1 il r<·v mo
Don Giulio Caiccdo, Direttore del nostro fsti-
tuto Teoloii;ico di Mosqucra.
S. E. Mons. Caicedo conia 58 anni, essendo
nato :\\ Bogotà il 16 aprile del 1884- Fece gli
studi J?Ìnnns1ali nel nostro Colle)?iO della Ca-
pirnh: cd, affc1.ionatosi alla Società Salesiana,
nl· ricnclle l'abito nel l<JOO dnlle mani del-
l'indimcnticab1lt· Don Evasio RabaJ,:liati. Sci
:>nni dopo \\'enne in lulia per compiervi gli
:.ludi filo~ofici e teoloJ?Jci e, laureatosi in Filo-
c:nfìa alla Pontificia Univer.-it:i Grc:J?onana, ri-
. cevdte l'Ordin:mone saccr<lo1nle in Roma
nel 11,07.
In patria consegui pure 1a laurea 111 8cu:n1.e
Fisiche e l\\lntcmatichc e completò la sua
cultura collo studio delle linque 1cJesca e
ingk~c. Ricncatissinio pula su.1 compeh:nza
nelle ~cuolc super:ori, in questi uhimi tredici
anni diresse ohre al Collc~io di :\\losquera
anche il ,zrnn Colh.:gio Lconl' X I I I di Ro-
gotà cht pon/1 alla fama <lti migliori della
Repuhb!ic:1. Ln sua pietà, il suo 1.do e le
altre hellt! doti di mente e di cuore, rese più
care d:i una modestia pari al ~apcrc, rcncle-
r:mno inclubhiamcnte fecondo anche il sacro
mini$kn> pastorale che nella pienezza del
Saccrc.lozio egli prodigherà sulla caue<lra epi-
scopale di Barranquilla.
1\\oi lo seguiamo coi più fervidi vo11
Ordinazioni sacerdotali.
Il 5 luglio 11. s. nella Ba!.ilica di ~Taria Au-
siliatr1ct. si rinnovava la snknnc fun1.ionc an-
nuale delk· s;icre Ordinazioni. L'Em.mo Card.
Arcivcscorn ilaurilio Fossati elevava al Sa-
cerdozio 52 Diaconi salesiani e promo\\'c\\'a al
Suddiaconato una quarantina di Minoristì.
Nei giorni precedenti lo stesso Em.mo con-
feriva il Diaconato e gli Ordini minori acJ altri
c-.mùi<lati ncll,1 cappella dd nostrn Ateneo Pon-
ùficio e S. E. l\\tons. Guerra in quella cfcl no-
stro ~tudentato u.olol?Jco di Chieri. A Ilollcngo,
ancora il 5 IUJ:!lio, teneva la stcs~a funzione
~- E. !\\lons. Paolo Rostagno,' Yescovo di hrea,
ordinando una \\'cntina di Sacerdoti e confe-
rendo gli altri Ordini a quei no~tri studenti
- - di teologia.
134
Quasi nello stesso tempo, altri figli ù1
Don Bosco raggiungevano la meta sacerdo-
t.1lc in Roma e negli altri studentati tcologiti
della Congregazione. La cifra complessiva non
la possiamo precisare per mancanza di corti-
spon<lcnw da tanti centri. Dalla Frnncia ab-
biamo saputo che a Lione-Fontaniere il 28
fcbbruio, S. E. 1\\lons. Terrier ha ordinato
,cttc nuovi Sa<"crdoti e ad altri sette ha t'on-
fcrito ~li Ordini minori, a due la Tonsum.
Queste ~acre Ordinazioni ci consolano alquanto
Jcllc perdite suhite.
Coi neo-ordinati la So<,;1ctà Salesiana potrà
colmare alcuni dei tanti vuoti prodotti Jnlla
j?ucrr.1 e dalle persecuzioni e Ctlntinuare la
sua missione provvidenziale nel mondo.
Crociata Catechistica.
Trento. - La 1\\1ostra Catcclustica, inau-
J,?Urat:i il 24 aprile da S. A. Rcv.ma il Principe
Arci\\'eS<·ovo I\\Ions. Dcfcrrarì e chiusa il 29
giugno, resta di S. Pietro, è stata ,·isìtata anC'hc
dal \\ escnvo Ausiliare S. E. :\\lons. Rauzi. da
8. E. \\lons Bartolom1s1, \\rcivescovo Ca-
strense, da 8. E. il Prefetto ddla Cit~. Ufficiali
Superiori, Autorità c1Yili politiche e militari,
che passarono ammirando illu~tra-,,inni, lav01i
e sussidi didattici. Particolare interesse vi trc-
varono i chierici del Serctinario l\\l,1ggiore ed i
catechisti delle Scuole. Attrasse tutti gli Is:i-
tuti ma~chili c femminili, le scolaresche cd
una folla di oltre ,c.ooo persone, che acqui-
starcmo testi scolastici c:itcchistic1 per circ."a
quattromila fire. La l\\loi:tra illustrava l'attì-
\\'ità t.-:itcthistica svolta nell'anno, in Chiesa,
nella St.-uola e nelle Compa~nic. Le illu:;tr:J•
zioni, opera dei i;o"ani guidati dall'1nscgnante
di disc,::no, incorniciavano i lavori individuali
degli alunni esposti nei qnaclcrni di « Vita •,
nei compiti di scuoi.,, nei <l1sc,1?ni spontanei.
Frutto duraturo della !\\lostra fu l'allestimento
di un'aula modello per l'insegnamento e.lei
Catechismo in forma di \\'t:ra scuola, corredata
dr:! materiale didattico proposto <lai nostro
Ufficio Cau:chistico Centrale. S. A. Rev.ma
Mons. Arcivescovo ne fu tanto soddisfallo,
che impegnò superiori ed alunni a prepararne
un'altra pcl 1945, in occasione delle feste cen•
tennic del Concilio.
A proposito del IY Centenario dd Concilio
<li Trento, il Comitato ci prc~a <li trasmettere
il segutme appello anche ai nostri Coopera-
tori e nm lo facciamo di buon J?rado im·ìtando
quanti pm;i;ono favorire la provvida iniziativa
a dar tutto il loro concorso.

1.8 Page 8

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APPELLO DLL Col\\11TATO PER JL IV Cr•N-
TEN,\\RIO DEL CONCILIO TRlDENTINO.
Nell'ormai prossimo 19-1-5 rièom: il I\\' Cen-
tenari,, del Concilio di Trento, che ha lasciato
in tutta la Chiesa una così vasta, cosi profonda
e così duratura orm:i di bene.
11 Centenario sarà celebrato non S(lftanto
con solenni manifestazioni, ma anche con
opere durature, fra le quali primissima il pro-
gettato Museo del Concilio, che dovrebbe .rac-
co~licrc l'icc,nografia (i ritralli dei Papi, dei
Legati, dei Padri, dei Teologi e Oratori, degli
..\\mbasciaton e dcrtli altri personaegi del Con-
cilio ecc.), la Dihliotcca, i manoscritti e ogni
3ltro cimelio del Concilio.
Il lavoro di ricerca e di raccolta durerà anni
e decenni. Per ora si tratta w incominciare e
il Comitato si i: già messo all'opera e lavora
alacremente.
Sentendosi però impari a tanta unprcsa il
Comitato chiede la cooperazione di quanti
sono ndla possibilità w aiutare fa sua :izione
e in particolare rivolge a quanti sono in pos-
sesso o a cono5cen;,.a di libri, manoscritti,
quadri, fotografie e cimeli di qualsiasi genere
riguardanti il ConciliG, il più vivo appello
affinchc vogliano generosamente mettere tale
n11teri.'<lé
eventualmente verso con~ruo
compcn'-<> - a disposizione del futuro Museo
d·I Concilio, inviandolo o scgnafandolo al Co-
11T.\\TO PfR IL 1V CCNTENARIO 01 L CoNCII IO
TRIDENTINO. - Curia Pr. Arcivescovile -
TRENTO.
Il Comitato ci;prime fin d'ora la sua più
viva gratitudine a tutti i generosi che rispon-
deranno al suo invito, contribuendo a un'o-
pera di e,·idcntc; importanza e di universale
interesse.
Acqui - A chiusura delle fc.-slc patronali
di ~- Guido, 8. E. '.\\lons. Lorenzo Dclprmte,
Ycscovo diocesano, promosse un Convegno
Catechh,;.ico del Clero invitando a lratt.arc dei
metodi e sussidi moderni d'insegnanumto il
Direttore elci nostro Istituto ~ Rcbaudcngo
D. Colombarn, e D. Bottini del nostro Ufficio
Catechi!.tico Centrale
A m e l i a - L'Em.mo Card. Pellegri-
netti alle feste salesiane.
La cittadina di Amelia ba vissuto giorni
indimenlit':lbili nella solenne celebrazione delle
foste centenarie dell'Opera Salesiana.
Predici, il triduo di preparazione l'Ispettore
Salesiano, Don E\\•aristo l\\1arcoalùi, nella
chiesa di S. France:;co complt:tamcnle re-
staurata grazie alla generosità dei Cooperatori
Amclini.
Tutti ammirnrono il magnifico altare in
marmi policromi e pregiati, il quadro dd
Cuore SS. di Gesù, opera del pittore Fer-
ranti, le ,·etrate h,toriate rnffi~uranti San Gio-
vanni Bosco, 8. Francesco d'Assisi, Maria Au-
siliatrice, il pavimento marmoréo e l'armonica
decorazione delle pareti.
:\\fa lo splt·ndorc piì1 ambito lo portò l'Em.mo
Cardinale Ermcnc~ildo Pc.:llc..~rini;ui, giunto la
sera ddla vigilia dcUa cerimonia celebrativa,
ed accolto con fervide dimo:,trnzioni ùi omag-
gio e di gratitudine dalle autorità rdigiuse e
civili e dall'entusiasta folla del popolo, ed
ospitato a Palazzo Colonna. S. h. Mons. Lo-
jali, Vescovo diocesano,. rivolse nll'illustrc Por-
porato un vibrante saluto augurale, n cui l'E-
minentilSl>imo Principe rispose rin~raziando e
benedicendo. Giov-.mi cantori dei due Istituti
Salcsiant eseguirono Le Arrlm11t1lit111e~. Ter-
minato il ricevimento, dalla Chiesa di S. Fran-
cesco mosse la processione p<'r portare nella
Basilica Cattedr.ilc il hel simulacro dell'Ausi-
liatrice.
Ln ~iornata di domenica 24 maggio vide
un'interminabile folla di fedeli .:tccom•rc alla
Sacra J\\kns.1, specie nella S. l\\1t:ssa della Co-
munione ~l·ncralc celebrata da i\\fonsi~nor Ve-
scovo. '.\\la la massima solennità l'assunse il
pontificale dcll'Emincntì.s:;imo Cardinale Pcl-
lcgrincui, che al Yangdo tenne un'i:.-pirata
omelia esaltando le glorie di J\\Iaria HS. Aust-
liatricc cd inrncandone il potente patrocinio.
Le funzioni si coronarono coll:1 processione,
che, movcndo dalla Cattedrale, a11ra\\'erso le
principali vie dtlla città rag~iunse la chiesa di
S. Fra1\\cesco. Apriva il corll.-o l'Orutorio Fe-
stivo l>C~uito da uno stuolo interminabile di
uomini e di ~iov.1ni; poi j giovani dei Collegi
Salesiani Boccarini t· S. Giovanni, cd un gruppo
di paggelli, ndlc loro sfarzose dh·i:;1:. Prece-
deva la statua ddl'Ausiliatrit·e Sua Emintnza
Rev.ma col Vescovo e; cui Clero. Seguivano
tutte le au torità civili col gonfalone del muni-
cipio, cd una marca di popolo tk\\'oto.
~fa~nifico spettacolo di fcd~· ofkn;e la Piazza
A. Yera, letteralmente gremita, quando Sua
Eminenza impartì su tutti la Trina fll·ncdi-
zionc Eucaristic:i.
Fino a tarda none la folla volle sfilare ai
piedi <lcll'i\\ui;iliatrice che, in un trionfo cli
luci e di fiori, sorride,•a bcncdiccntlo.
Nel pomeriggio le Autorità avevano voluto
- offrire un solenne ricevimento in \\lunicipio
135

1.9 Page 9

▲back to top
in onore dell'Eminentissimo Cardinale Pelle-
winctti. Da Terni era giunto appositamente
S. E. il Prefetto accompagnato dal R. Que-
store. Sua Eminenza fu ricevuto dal Podestà
Cav. Uff. Conte Morelli e dal Segretario Po-
litico Cav. Castellani. Quindi si recò a visitare
l'Ospedale Civile portando ai malati conforto
e benedizione.
Contemporaneamente l'Ecc. il Prefetto, colse
l'occasione per visitare i due IstiLuti Salesiani.
A. San Giovanni si compiacque dei grandiosi
lavori per la fondazione dell'orfanotrofio ma-
schile, congratulandosi vivamente con il Di-
rettore e coi Copcratori.
Chieri - L'Oratorio S. Luigi dopo
cinquant'anni.
Colla benedizione del Santo Padre, del-
l'Ein.mo Card. Arcivescovo e del Rcttor j\\1Jag-
giore, il nostro Oratorio S. Luigi ha celebrato,
con programma ridouo aJJ'austerità dell'ora,
il suo Giubileo d'Oro fin dall'Immacolata
dello scorso anno. Ed ha pubblicato un nu-
mero-ricordo che ci è giunto un po' troppo
t.ardi, ma che documenta, attraverso alla cro-
naca ed alle fotoincisioni, un crescendo di fer-
vQre e di attività veramente consolante. La
staListica giubilare dà una media di 350 allievi;
e nel quadro delle associazioni figurano: gli
Ex-allievi, le Dame-Patronesse, l'Unione .\\n-
ziani, l'Unione Uomini di :\\. C.. l'Unione
S. G. 13osco, gli Effettivi e gli Aspiranti di
A. C., la Compagnia S. Luigi, la Compagnia
del SS. Saerame11to, il Piccolo Clero, i Fan-
ciulJj <li .A. C., la Conferenza di S. Yincenzo
de' Paoli, il Gruppo Catechisti, la Banda
<<Leo~. la Cantoria e la Filotlrammatica. Aperto
nella casa dei Conti Balbiano di Aramengo,
il 9 novembre dt!l 1891, dal Servo di Dio Don
?11ichele Rua, che vi mandò i primi Salesiani,
si è visto affiançare ripetuJamentc un ConviLto
per studenti di Liceo, Scuole Elementari, e
fì11almente lo Studentato Teologico. Ma, su-
perando difficoltà di tempi e di personale, è
riuscito a mantenersi costantemente in fiore
ed a dare frutti preziosi alla Chiesa ed alla
società con la cristiana educazione di tante ge-
nerazioni giovanili.
Nel 1935 la Provvidenza gli permise cli ac-
quistare una sede propria, separata dall'Isti-
tuto, ampia e -rispondente alle esig1.mze della
vita oratoriana, ove le singole sezioni e soprat-
tutto l'insegnamento catechistico trovarono la
loro adeguata sistemazione. Dal mese di mag ·
gio di quest'anno dispone poi anche della pub-
blica, vetusta ed artistica chiesa di Santa Mar-
gherita che risuona delle preghiere e dei
canti dei giovani, mentre si va ripulendo,
-
-
Tre n I o - Una sala della Mostra Catechistica

1.10 Page 10

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Oratori fiQrc11ti. L'Or.a10rl0 di Pori Lyau1ey al passaggio del sig, D. Candela.
:xn. riattando, e rinnO\\·ando dal secolare detcrio- p a 1e r m O - Pel Santo Padre Pio
ramcnto.
La cittadinanza lo segue con simpatia; Coo-
Con grande ritardo ci è giunta la cronaca
peratori e Patronesse lo soccorrono generosa- della commemorazione del >.~V anniversano
mente. 1\\la, più che tutto;l'Orarorio gode dello della Consacrazione Episcopale del S. Padre
zt:lo e dell'affetto del Clero locale, dall'Arci- Pio Xll nelle principali Case della Sicilia. Non
prete ai Canonici e Professori di Seminario possiamo tuttavia passar sotto silenzio la gran-
ai Religiosi dei diversi Ordini che si prestano diosità raggiunta al nostro Istituto Don Bosco
i.li cuore pc! sacro ministero, e che nei mo- cli Palerm01 ove tlssursc ;id omai:;gio cittadino.
menti più critici supplirono persino con gravi Yi intervennero oltre 1500 persone e fu pre-
sacrifici alla scarsezza del nostro personale. sieduta daU'Em.mo Card. Arcivescovo Lui!!i
Iniziò la cara tradizione l'Ecc.mo l\\[qf!S. An- La,·itrano, al quaJe face,·ano corona S. È.
gelo Bartolomasi, ora Arcivescovo Castrcns~, ;\\Ions. Perniciltro, 8. E. il Primo Presidenti::
agli albori della sua giovine1.za sacerdotale, di Corte d'Appello. il Podc~-tà Ecc. Sofia, il
quando, professore nel Seminario Arcivesco- R. Pro,•verutore agli Studi, il Comandante la
vile, cominciò a consacrare quasi tutte le ore XYIJ Legione CC.~'.\\'. il Gcn. Dc :\\Jarinis ed
libere all'apostolato fra i giovani dell'Oratorio• altre illustri per~onalit%. Esaltò l'attività pasto-
lasciando tracce incancellabili nel campo for- rale del Vicario ùi Cristo il Dirctturc dell'Isti-
mativo e ricreativo, e suscitando, fra l'altro tuto. :'.V.la il centro <.!ella celebrazione è stato una
quella Filodrammatica che trovò poi un degno rievocazione storica dei fasti del Pontificato
continuatore in quell'anima di artista che Romano in una atmosfera quasi cli sogno, rea-
è l'infaticabile Canonico Teologo Giòvanni lizzata con modernità cli vedute dal Cateclùsta
Tosco.
Don Gino Corà.llo.
Lo spazio non ci consente di di/Tonderei in
Ogni quadro plastico era preceduto da ap-
altri particolari, nè di menzionare rutti i be- propriata recitazione e da brevi didascalie che
nemeriti i cui nomi sono scolpiti a caratteri lo incorniciavano storicamente, e commentato
d'oro nella storia dell'Oratorio; ma, mentre ci da sceltissimi brani musicali come: la Ceno. del
rallegriamo del bene t<Jmpiuto, auguriamo di s,:((llOTl', cli L. Perosi; T11 es Pfllms. di Bottazzo;
gran cuore un sempre pili fecondo e glo- l'.,:lve .lfaris Stelltt e il Coro dà .1/a-rtiri, di Rito
rioso avvenire a 4uell'opcra pn.:dilena che Selvaggi, regalati dall'insigne Autore, Direttore
Don Bosco avviò in Chieri, gio,-i.netto, con del R. Conservatorio :viusicale di Palermo, per
la «Società delJ'Allegria •> e continuò com1; 1•occ;:isionc.
!
potè anche negli anni di Seminario, matu-
rando i germi che avrebbe sparso più tardi
nt:l mondo.
I gim"anissimi attori, alunni degli Istituti
Sal<:siani cittadini, hanno disimpegnato perfet-
tamente il loro non facile compito.
1 37

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Superba, la v1s1011e finale dcll'incantcvol~
<< Viale delle Rose * che fece colle sue due ali
in fiore, quasi da argine alla grande fiumana
di persone che tornavano soddisfatte dalla
simpatica e riuscita manifestazione.
V e 11 e t r i - Il LX anniversario di
una visita di S. Giovanni Bosco.
T1 5 luglio u. s. in occasione della festa del
SS. Crocifisso, S. E. Mons. Rotolo, Vescovo
Ausilia.re, dop<> aver guidato il pellegrinaggio
delle parrocchie dalla Cattedrale alla chiesa
rurale fuori Porta Napoli, rivolgendo la sua
parola all'immensa folla che gremivn anche la
piazza, ricordò la visita fatta sessant'anni or
sono, nel 1882, da S. Giovanni Bosco, re'ca-
tosi a Velletri pcl secondo Centenario deU'Tn-
corooazione della B. Vergine delle Grazie.
Rilevato con quale affettuosa premura e
profonda convinzione il Santo esortava a re-
carsi in quella chiesa, ai piedi della venerata
effi~ie del SS.mo Crocifisso per ottenere grazie
e favori, l'Ecc.mo Pastore opportunamente ha
rammentato che quella stessa persona che fu
guida a Don Bosco nella visita suaccennata
potè sperimentare la efficacia delle preghiere
rivolte alla S. Iminaginc, perchè ricordando
quanto aveva <letto D. Ilosco, nella grande
guerra, prima della partenza per il fronle dei
suoi fi_gli si recò a Velletri a pregare il SS.mo
Crocifisso affinchè li salvasse da ogni pedglio;
ed ottenne infauti la loro incolumità. Lo stesso
devoto, due anni or sono, avendo un nipote
gr.i.vcinente malato cd in pericolo cli vita, da
l>alcrmo parti per Roma per urgenti affari e
ne approfittò per tornare a Velletri a visitare
il SS.mo Crocifisso e a pregarlo per la guad-
gicme del caro infermo.· Con suo grande stu-
pore, tornato a Palermo, trovò il nipote, già
spacciato dai medici e da specialisti, in vin di
completa guarigione.
Dopo il discorso, tenuto sul pia7.zale pro-
spiciente la chiesa, S. E. impartl a tutti la be-
nedizione eucaristica
Alessandria d'Egitto.
Un biglietti.no del Direttore Don Biondi ha
accompagnato copia del programma ddl'o-
maggio reso dal nostro Istituto di Alessandria
<.l'Egitto, il 30 maigio u. s., contemporanea-
mente, al Giubileo Episcopale del Santo Padre
Pio Xll, cd al Centenario della nascita del
\\'cn. Domenico Savio. Dopo il discorso uffi-
ciale tenuto da Don Regis, i nostri alunni hanno
esegu,ito con fervido entusiasmo declamazioru
e canti ad onore del Vicario di Cristo, racco-
gliendo meritati applausi dall'eletto pubblico,
cui tornò molto graclita anche la geniale rievo-
cazione della ,-ita dell'angelico giovinetto Do-
menico Savio attraverso ad interessanti scene
biografiche distribuite in tre atti.
L'Istituto fu affollato tutto l'anno da arti-
giani e studenti che poterono seguire i corsi
regolarmente.
FRANCIA - Marsiglia - Amplia-
m.ento delle Scuole Professionali.
Il 14 febbraio u. s. S. E. Mons. Delay, Ve-
scovo diocesano, alla presenza dei delegati uf-
ficiali della Municipalità, della Camera di Com-
mercio, del Segret:u·iato della Gioventù e del
Soccorso Nazionale, nonchè di numerosi Coo-
peratori, ex-allievi e Cooperat rici, ha bene-
detto solennemente i nuovi padiglioni eretti
all'Oratorio S. Leone per soddisfare alle do-
mande di accettazione di allievi meccanici che
gli antichi locaLi non potevano affatto ospitare.
La costruzione, io tempi così difficili, parve
un nuovo miracolo della Vergine Ausiliatrice,
che avviò l'Opera salesiana in Marsiglia col
celebre m iracolo ottenut@ alla benedizione di
Don Bosco. Vi vennero subito sistemati ag-
giustatori, fresatori, motoristi, elettromecca-
nici e automobilisti; l'antico lahoratodo rimare
a disposizione dei tornitori.
Il programma di ampliamento ha in vista
altre costruzioni, e lo -sforzo compiuto in questi
mesi fa bene sperare della completa attuazione:
Intanto la fama dell'insegRamento professio-
nale e dell'attrezzatura tecnica ha attirato l'at-
tenzione e la simpatia del campo industriale,
tanto che la società cinematografica «France-
Actualités » ha voluto girare un interessante
documentario <lclla vita e delle meravigliose
attività dell'Oratorio 's. Leone.
n Segretariato per la Gioventù vi ha instal-
lato anche un suo centro regionale di assistenza
ai giovanj operai che in buon gmppo vi tro-
vano giornalmenle delle ottime refezioni.
La cerimonia della benedizione venne se-
guita, l'indomani, domenica, da una funzione
quanto mai suggec;tiva: l'esaltazione del la~•oro
nello spirito cristiano, durante la celebrazione
della Messa nello stesso padiglione ddla scuola
di meccanica, ad un altare improvvisato ed
adorno di simboli del lavoro. Ai Yangelo prese
la parola l'Ispettore Don F aure che illustrò la
bellezza del valore professionale nobilitato dallo
spirito di nostro Signore Ge;,ù Cri.sto. All'of-

2.2 Page 12

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fertorio, i rappresentanti delle varie sezioni
sfilarono ai piedi dell'altare ad offrire al cele-
brante un i< capolavoro~ <lei singoli mestieri
consacrando così al Signore il lavoro compiuto
con ~enio cristiano.
Dalla POLONIA
Tra la corrispondenza giunta al Rettor
ì\\Iaggiorc, pcl suo onomastico, c'era anche
llila cara lettera di due Diaconi polacchi nella
qual.: gli presentavano i più fervidi auguri e
nello stesso tempo lo assicuravano che, per
quanto mutate lt: condizioni, il loro cuore é
sempre strettamente legato, CC)me quello degli
altri Salesiani, al cuore di Don Bosco e la
loro volontà ferma a seguire fedelmente la
santa vocazione rdie;iosa.
affollate cli gioventù e fervide d'intensa ope-
rosità.
Consolanti notizie giunsero anche dal Mes-
sico. Dopo anni cli sofferenza e di eroismi, le
Suore, non mai del tutto inattive neppure fra
il turbine della tempesta, si slanciano al lavoro,
moltiplicandosi ora nelle · numerose catechesi
disseminate nei centri più popolosi dei sob-
borghi cittadini e nei non lontani paesi, men-
tre cercano dj ria]zare, anche materialmente,
le varie Case, ridotte a troppo poveri e angusti
locali.
Dal Console Generale d'Italia in Slumghni
(Cina) è giunto il seguente telegramma comu-
nicato dall'ill.mo Podestà di Torino, proprio
come -dono pasquale, all'indomani stesso della
festa:
Telegramma n. 655 del 5 aprile 1942.
Dal NOTIZIARIO
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Notizie rassicuranti.
Le feste di Pasqua hanno portato il conforto
di alcune desiderate notizie, quasi tutte rassi-
curanti, provenienti da varie Case delle Figlie
~i I\\laria Ausiliatrice dell'estero.
Da Betlemme una lettera del r2 febbraio con-
fermò le buo~e notizie di tutte le Suore della
Pa/utina colà radunate e delle poche rimaste
nella Cas:i di Gerusalemme.
Dal)'EquatOl"I!, l'Ispettrice, reduce da un
faticoso viaggio alle missioni di Meodcz e
l\\lacas, scrisse l'S novembre u. s. manifestando
la vivissima sodtlisfazione provata nella sua
visita, in cui ebbe modo di constatare i con-
solanti risultati ottenuti dall'apostolato cli quelle
buone missionarie, che vi lavorano con ammi-
rabile spirito di sacrificio. Una ventina <li
nuove famig!ie kivare cristiane, sorte tutte da
giovani elementi cresciuti alla Missione, vanno
fom1ando un villaggio a sè, do,·c le belle ·ca-
sette di bambù, anche a due piani, s'allineano
lungo la via principale fiancheggiata da palme,
presso la graziosa chiesetta, divenuta ormai
troppo angusta per il numero dei fedeli. f:: un
piccolo ma promettente centro di fervida vita
cristi:ma, che si svolge semplice e docile. se-
guendo le direnivc del Missionario e gl'inse-
gnamcnti e i consigli delle Suore.
Da Cuh", l'Ispettrice mandò pure buone
notizie delle diverse Case dell'isola, sempre
Pregns1 comunicare Superfora Istituto Figlie
/,1,laria Ausiliatrice - Piazza ~Maria Ausilia-
trice - che Suore in Shanglwi ,ffodo110 ottima
salute. Suddetta è pregala far cono.fcete quanto
precede alle Famiglie delle interessate.
Console Generale d'Italia in Shanghai
D1 Mnrro.
Le rassicuranti oot1z1e non si limitano al
solo personale della Casa di Shanghai, perchc
nel suo contesto il telegramma si estende anche
a tutte le Suore delle altre Case della Cina e
del Giappone, appartencllti alla ste5Sl! Visi-
tatoria, che ha il suo centro in Shanghai.
Nuovi ospedali militari.
Le necessità dell'ora hanno richiesto alle
Figlie di Maria Ausiliatrice l'assistcn?.a in altri
cinque Ospedali Militari, aperti dal principio
dell'anno ad oggi: due a Chicrvari (Genovtz),
inauguratisi proprio il 24 gennaio con l'arrivo
dei primi trecento feriti; un terzo, non mol~o
dopo, a Finale L~ffure (S11Vom1); un quarto m
marzo ad i 1hba.zia di Fiume, e 1111 quinto ulti-
mamente a Ctr.Ji di lavagna (Gl'lur.;a).
Dovunque è un vivo compiacimento per
l'opera prcstat:l con fervido slancio di gene-
rosa caiit:i, e confortata dalla gc·ncralc gratl
corrisponden~a dei soldati, che ai magnifici
esempi di eroismo e <li sercrlÌtà nel doloTc as-
sociano quelli non meno fulgidi della fede e
della pietà. Tutte k grandi feste cristiane, pre-
cedute da novene o tridui predicati, sono state
celebrate nei vari ospedali con solenni e de-
- --- vote funzioni e con spontanea e larghissima
1 39

2.3 Page 13

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affiuenza ai santi sacramenti. Anche la festa
cli S. Giovanni Bosco offerse hLminosi spetta-
coli di devozione eia parte dei nostri buoni
soldati, che dappertutto andarono a gara nel-
l'onorare il Santò dei giovani e il Padre e Fon-
datore delle loro sollecite 'infermiere. man-
carono in tale occasione, come nelle altre, al-
cune iniziative delle Suore per cla1·e alla festa,
con piccoli doni o sorprese, un giocondo ca-
rattere di salesianità, e portarvi quello spirito
di famiglia, già sentito e gustato a traverso la
bella consuetudine della <e buona notte •>, inau-
t gl.lrata qua e in non pochi reparti. una
hcllissima scena vedere ufficiali e soldati, prima
del riposo, ascolLare con affcuuosa gratitudine
dalh: labhra della Suora brevi parole di fede
e ùi c-ristiana dcvazione, come I: tradizione ìn
tutte le nostre Case. Commoventissime e quanto
mai solenni le sante Comunioni Pasquali dei
soldati degenti e di truppa·, uniti ai loro uffi-
ciali.
BELGIO - Santa iniziativa.
Le Figlie cli 1\\laria Ausiliatrice di Jette-
Bruxelles banno potuto ottenere la çc.lebra-
zione mensile della santa 1\\Iessa alla Scuola
Italiana, dove sono incaricate del Catechismo.
A tutta prima non sembrerebbe gran cosa, in
confronto delle numerose loro scuole, in cui
da anni ormai si ha la santa !\\'fossa quoti-
diana; ma se si considerano le difficoltà ddlc
condizioni create dalla guerra, e più ancora se
si pensa che non si tratta di un'opera -in casa
loro, ma in un ambiente estraneo, non si
può a meno di non salutare nel risultato otte-
nuto una bella grazia.
La pia iniziativa venne inaugurata nel gen-
naio u. s. con la festa di 8. Giovanni_ Bosco,
presenti il R. Console Italiano, il Direttore e
gli insegnanti della scuola, e non pochi parenti
degli alunni. Modesta la improvvisata Cap-
pella, senza ricche'~za di addobbi e col puru
necessario alla celebrazione del sacro rito, ma
dotata anche di. due confessionali, acquistati
con l'aiuto di benemerite persone, per offrire
subito ai fanciulli la comodità di accostarsi ai
santi Sacramenti. ~e approfittarono infa:ti con
spontanea affiuenza, assicurando una Comu-
lìiOne veramente generale, malgrado il freddo
intenso della rigida mat1inata.
Le autorità presenti se ne mostrarono sod-
disfattissime, promettendo il loro cordiale ap-
poggio per rinnon1rla ORni mese.
-
S h i I I on rt • Dopo l'ordinazione del primo sacerdote sulcsiano Khasi. (1937).
qo

2.4 Page 14

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DALLE NOSTRE MISSIONI
I so I e F i l i p pi ne - U Delega,o Apostolico ( +) s. E. Mons. Planl, circo-ndato da tulio I'Episcopa<o Filippino.
ISOLE FILIPPINE - Manila. - Notizie
de l Delegato Apostolico.
Come i giornali hanno pubblicato, il Dele-
gato Apostolico delle Isole Filippine, S. E.
Rev.ma il nostro amatissirno Mons. Guglielmo
Piani, è,al suo posto col segretario Don Paolo
Zolin cd il personale della Delegazione, in buo-
ne condizioni di salute cd in piena attività pa-
storale. La deferenza delle autorità giapponesi
gli ha consentito di prendere subito contatto
1; cli superare le difficoltà del momento per re-
golare i rapporti del clero e dei fedeli in modo
che la religione non avesse a soffrire della nuova
situazione politica. n Governo Giapponese
anzi riconobbe ufficialmente le benemerenze
della Chiesa e diede ampie garanzie per la li-
b(,-rtà di culto. Mons. Delegato Apostolico può
così continuare in cordiale armonia quella pre-
ziosa attività che egli iniziò ,·cnt'anni or sono,
appcn~ ricevuta la Consecrazione Episcopale,
e rhc fruttò un mirabile incremento di fede
e lo sviluppo delle circoscrizioni ecclesiastiche
colla cre:àone di nuove diocesi, e l'organizza-
zione dell'insegnamento religioso, dcll'apo-
stolato missionario e dell'Azione Cattolica in
tuuo il territorio della Delegazione.
Noi lo accompagniamo coi più fervidi voti
e colle nostre preghiere.
In occasione della festa 011011uutica del Rettor
Jlaggiore è giunta qualche c1Jrrispo11de11::a
anche dalle lontane J1issio11i che ci ha co11-
salati ca/l 1,·arie notizie.
Da SHILLONG
Rev.1110 s~tJ- Do11 Rirnldo11e,
appena poche righe per farvi sapere che sto
benissimo insieme ai z6 sacerdoti, Z-f chierici
e 7 coadiutori.
Oggi cominciamo gli Esc~cizi spiiituali che
termineranno il 2+ corr. coll'ordinazione sa-
cerdotale di 6 diaconi.
Godo di potervi assicurare che viviamo tran-
quilji e seren.i nelle amabili mani di Dio e che
la nostra vita di famiglia si svolge regolare
- - come al solito. A:iche l'apostolato missionario

2.5 Page 15

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e l'attività degli orfanotrofi e delle scuole pro-
cedono bene.
Abbiate la bontà cli pregar sempre per noi
e mandateci la vostra paterna benedizione.
Per voi e per tutti i nostri carissimi confra-
telli il nostro affetto e le nostre preghiere.
Aff.mo in G. C.
SJ1illo11g, 16--v-1942.
Sac. CoSTANTTNO YENDRAME,
Mis~io11arw Salesiano.
Dal Campo Centrale di Internamento
di Dehra Dun (India).
Amatissimo sig. Don Ricaldo11e,
con affetto di figlio approfitto cli questa oc-
casione per scriverle cli nuovo. Spero che al-
meno questa lettera per via aerea le porti no-
stre notizie. Le sue le ricevemmo da S. E.
Mons. Mathias, che si plcud<- tanta cura di
noi internati. Tutti i giorni preghiamo perchè
il Signore la conservi a lungo per il bene no-
stro e quello dell'amata Congregazione. Gra-
ilisca questi auguri dai figli che da due anni
non hanno pii, la gioia cli vivere nella dolce
intimità della casa religiosa. Nel suo giorno
onomastico, come fra breve nel giorno dell'Au-
siliatrice, pregheremo per lei e per tutti i Su-
periori. Qui siamo in venti confratelli, mentre
la maggioranza degli altri sono confinati in
case speciali o in casa propria. Fra noi regna
buono spirito ed i sette chierici continuano
a studiar teologia. La pTego d i rassicurare i
nostri parenti che tutti stiamo bene (D Uae-
chiarcllo, D. Ferrario, D. Ravalico, D. De-
valle, D. Ilalocco, D. Zannini, D. Raratto1ù,
Conti, Capretti, eh. Biti, Priolo, Fracasso, eh.
Bcrtolino, eh. Giacomini, eh. Zola, eh. Mar~
chcsi, eh. Gobetti, eh. Rosati, Bongiorno).
Ci benedica e mi creda per tutti
aff.mo in G. C.
22 maggio 194-2.
Sac. VrNcrrNZo Scuurnr,
lllissiona,io Salesiano.
leffera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
la Scuola Materma diretta dalle Figlie di
Maria Ausiliatrice a Colleferro (Roma) ha
preso un'iniziativa che vorrei proporre alla uo-
stra imitazione. Ila affidato ad ogni bambi110
uno o più soldati combattenti - con 110111e,
arma e zona di combattime11lo ben specificato -
impegnando i piccoli a pregare ogni giorno per
la loro incolumità e pel lq,-o viltorioso ritorno.
U11 apPQS'ito quadro presso la porta della cap-
pella ricorda co11tinua.111e11le agli imwce11ti pa-
troni i loro valorosi protetti. E, fi11ora, dei 150
combattenti del paese affidati alla tutela dei
piccoli nessu110 è caduto. Le famiglie dei soldati
si f an110 premura di tenere al corrente i bam-
bini delle notizie <ki loro cari. 1 piccoli poi,
oltre olle preghiere individuali ed a spontanei
fiorelli, co11sacta,io in modo speciale tre mo-
menti della gwmata al ricordo dei loro soldati:
il primo, alle 10, al suono de{la sirma; il se-
co11d(}, poco prima dell'uscita; il terzo, la sera
prima di mettersi a riposo. Alle 10 e prima del-
l'uscila, scattano in piedi tutti insieme ed allar-
gano le loro 111nni11e in un fervoroso gest? di
S11pplica, mentre le labbra sca11do110 la pregl11era;
La sna, ct'asc11110 per co11Lo proprio, assistiti dalla
ma111ma o dai pare11ti, i111pl<>ra110 aucora ima
be11edizio11e del Signore sui loro protelli.
No11 potreste .fare qualcosa di simile anche t 1oi
tutti? Forse avrete q1wlche parente al fronte;
e, se non avete parenti, 11011 vi sarà difficile
trovare una mamma che vi affidi qualche suo
figliolo co111bat1e11te. Pre11detevelo a more, ed
;111peg11atevi a pregare og11i giorno per lui, spe-
'.:'ialme11te quando fischia la sirena clte ci ricorda
tutto quel che soffrono. Offrite a11clre qualche
Comu11io11e, voi che siete già ammessi; per la
loro salver;::;a; e procurate di tenere una condotta
tale da meritarvi questa bella gra:::ia dal Si-
gnore. Che gioia per 1;oi, e quale fiere:::::;a se
riuscirete a proteggere cosi i cari soldati combai-
tenti per la vittoria! li S~,:norc -.,; be11ed1ca e
vi conceda questa .1:rm1de consola:::io(te.
Vostro ajf.1110 DoN G rULl\\'O,
Attenzione: Continua a circolare una poeSl!l. in p1emonlese su avvenimenli polilici e
religiosi mondiali che molli rilengono come una profezia di Don Bosco.
Ricordiamo. una volla per sempre, che non è di Don Bosco. li San{o r h6 tolta da un
opuscoletto inLlolalo: L'oracolo, ossia 'nuova raccolfa di valicinii e predizioni. .E l'ha
- - pubblicala nel GaJanluomo per ranno 1858, pag 95. citandone la fon{e a pie' di pagina.
142

2.6 Page 16

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L'Istituto delle Figlie di Maria
e oll'Estero, fra i quali il più
Ausiliatrice lui perduto la ma
importallle quello alle C:asc ,I'A-
Vicaria Gmerale: l\\1adrc Enri-
merica, duralo per quasi trll'llle
chetta Sorbon~, spirato piamen-
<1m1i r:011secutivi, dal i 908 nl
te il q. /r,g/in 11. s. i,z Nizza
1913; tanto Jeco11do di bene
Mor,ferrato.
q1,a11to .fu pie110 di fatiche, di w-
Bellt1 ed espressiva figura sale-
crijici e di dùaf[i d'ogni genere.
sia11r1 della prima ura, legata fi.11
Sempre eguale 11el 'f.•olgere tlt{{li
dalle origini alla vita dell'Isti-
am1i, rif/erter1do 11ell'aspe110 qua.,i
tuto, 11e impersonò lo spirit<J, di-
~iovanile del/ci snlt.n e snrride11fe
,,,,1,1mnrte nLLi11to alle sue prime
fig11ra la sempUcùn e il candore
sorge/I/i.
tl<•ll'm1imo, contirzuò get1erow-
1,:a1a i,, Ras~na,w Mo11f1:r-
me11te a dQ11arsi con la bontà del
rn10 (Alt>ssmulrin) il 24 t1C1V11111-
more, l'efliraciu Jpl/'esempio e lò
bri, 1854, " dodici mmi sostitu/
11tll11Jn111igliarnm11tisri111n madre
parola scl•it'lfa e f,errna1fra.
Ebbe rcm.[orti e J(ioie singo!llri
de(,m/(1: dorma di singol,lle pietà,
,re/ vedere il rapido e mirobile
Madre ENRICHETTA SORDONE rl1l' aveva ,,JJerto nl S~g11ore la
p10prw vira, per a/teneri' alle me
suiluppo dell'lst1Wto, 11cll'assi-
i1e,e alla Cm1011i:::::,rzi011e di Don
tim111e figli11ole In grazia d'e.t-
Bosco e ,,Ifa Beatijfra:ricne di
ser<! t11lltt Rt>ligio!e.
M. M<1;:;::arello, e 11rl pregu$larti
Dicifltlt1mre, già prescelta dalla divina chiamata, 11uove ore di glorm, pl'1' a/ue mre fiflt1re .mlesume, n.:-
s'incontrò per In prima ~•otu, c-011 Sa11 Gùwn1111i Bosco, vinte verso gli t1l(ari... Ne trasre 11101h,o per ripetere
che con -sicura cl1inroveggem:a la indirizzò a Momese i1:cessa11teme11te il .<110 111110 di gratìtudme a Dw, a
dvve In .<er:onda Famiglia Re/igiom da lai fm1dow., Maria A,mliatrice e a S, Gi0t•mmi Bosco che l'aveva
tm mir.ora ,rel suo primo 01mo di vita. /11 q,iel ce11a- voluta 11ella sua grm1Je FamiJ:lin; e per riocce11dersi
coln di straordi1111rio fen·ore, sotto la materna guida sempr" più nel suo viviniino e l"O.<ta11te amore al Papa.
della Beata A1o;J,e JUaz:::arello, dividendo co11 lei il
Cosi .fmo <1 questi ultimi a1111i, in cui, 111i,wta dal-
/Jworo e i mcrifici di qw:Kli eroici primordi, si formi, /'arteriosderosi, inco111i11riò ,, tfrdi,wre lt11tame111e,
alla vita snlesia11a. In Momese, preu11ie il Santo Fo11- tr0'/.i011do 11ell'tm1t1ta Casa di Ni::::a Monferrato 1111
dutore, fece la vesti:::w11r religiosa il s agosto 1873; serenn e f(1·adito riposo; f>rel1ulio dell't1!tro, clte i11rm1triJ
l',r1mo dopo, i Santi Voti, e 1t<'l 1875, i,1sie1ire 4/la dopo 11011 l1p,ga 111a dolorosa lotta Cl/I male. ~orretta
Beata, la Profeuione Perpe111a, anche questa, come la da t111ti i co,iforti religiosi e dt1 ,wa partico!nre be11e•
prm1a, ,re/le ma11i di San Giovarmi Bosco.
dfaio11e del Santa Padre.
111 .!Ylomesl' pure ù1iziò il suo apostolato ed11cativo Scompnrsn d11lla terra, la sua mite, rad,os.i jig11ra
comeassi.<te11te delle educande, e, bem:}1ègi0t•anissi111a, nel emergerti sempr.: nella storia de/I'lstitutQ, 11011 solo pei
1877,ve1111e ,,/erta "far parte del Co11.figlio Ge11eroli::io. rapporti persona/.i· <:QI Santo Fondatore e colla Beata
Passata nella 1111r,va Cma aperta da Sm, Giov. C011Jo11datria, ma soprattutto eume 11110 delle pitì fe-
Bo~ro 11ell'e.t:-Co11'1Je11ta di N. S. tltlle Grazie i11 Ni::;::a deli e! ge111m1~ espressio11i ,Mia pcrfezùme /emmibi/e
Mail/erralo, vi racc,olse nel J 88, l'~trema parola ,Ii sàlesia11a, elaborata nel costante orie11tm1ie11to a/la
ri.-ordo d~lla Beata Nf. ll!Ir,::::wrello 111ore11te che, com- santitd, alla ma11il!'ra di Do11 /Josrn e di J\\fatfye Mm:-
prt11dc11do11e la T>ÌrflÌ 11011 comtme, nutrit•a per quella ::.arello. M11dre Sorbone fu 1sti11tivamente snlesiam,
s,111 doàli,sima Jil:lia il pirì vfr•o af/ello mnter110. Una- tanto nella for'llla 1w1it1a tiella ma virtlÌ, q11m1to nella
nime q11i11di co11 l'efciorie del/a num•a Superiora Ge- 11orazi<me rh dedimr;i 11/fo caritti operaJì••a in Jm•qre
nerai~, a11clie la ma rie[Mtio11e a Vicaria d,-.J/"Jstituto; tiella giove11t,ì femminile povera e abba11do11ata Sm-
carie" eh, le 'l.ll'lllle ,,empre confermata 11ei succ,.,sit>i te.ti del/t, sua vita fu l'orrore al pecr:lltu, l'umore alla
Càpitoli. Fil an<he per til)ve wmi ,\\Jacstra delle No- SS. Eucaristia, a /1.faria Ausiliatrice, la devozione
t•1.1:ie e, come tale, /onuò 11011 poche ecce/Temi figure all'A,rgelo Custode, 1/ cu/UJ dell'imwcen::a, In dorilità
d, Rdil(iose e di Suptriort, che vissero appie11n e tro- alla direzione spirituale, l'aluaità infatirnbile trel /a-
~fusero ili altrr la ricrhez::a deJ!o .,pirito talesia110 t!,1 t•oro, lo spiritn ,li feJe vma, l'amore al 11asrm11/ime11to,
lei ricevuto. la ma 111emoria periJ è sopra1t11tlo /"[ala lr1 carità materna. Dotata di quel criterio sa110, positi-
a'1'ultl/ uffidiJ co~/ a /imgo e drg11nme11te snstem,to, e vo, reulistiro, e/te sa valersi d,ll't!tprrie11::e e della pe11c-
11 ·l quale rifulse, con l'ardore dell'euel<a pietà e l'in- tra:::io11c ,/egli spiriti, alimentato da soda pietri, ella $e-f>pe
dfwo zdo per la salvezza dt!lle anime, l'umile, fede- raggì1111gere quella form1l spirituale, fatrà di 11111ilttl, di
hiimo attaccamelllo alla fliladre •, nlla Sr,periora p,.:::iem:n, e di caritti che e il fo11tln111e1110 della p,.Jago-
Gt11eral~, /(i r:osfnll/e sol/eci1t1di111• d'ncce11trare in lei gia salesin1111, e re11dere prt!::ic.sa la ma upera edLLratn•a
tutt, gli mumi, frro111à a sacrificare ge11erosame11te allo e la s11a diretta collabora;-io11e al gr,-r,•emo del/'Istituto.
.fèr,po 'f'td11tl' e rù,uartii persònali.
Ricordarulo/11 da queste colonne, ora clte è volata
U11a doe11mentazio11e della sua (ert·ida otti-1-ità ce alla gloria del Paradi,o, rnc,·0111011(/iamo di grnn cuore
la presentano anche i molti e ltmglzi viaggi i11 Italia
l'a111111a ~letta fii .11!/]ragi di t11lli i Coopt1ral0ri.
--

2.7 Page 17

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
Snt. FESTOU LUIGI, da Guii,l!llmY (Cotcs du
Nord-Francia), t a Parigi il 25-x11-19..p a 62 anm.
Vatti gli studi ginnasiali nel nostro colleg10 di Di-
nant, ricevette l'obiro chiedcolc do! Servo di Dio
Don i'vlichele Rua nel noviziato di S. Pierl"e de Ca-
non e, compiti gli studi parte in Itnlia e parte i11
patria, rn,l(giunse il sacerdozio n Coulances nel 1t105.
Jngegno elett9, sodn forma,;ione ed eccellente ~pi-
rito salesiano J(h accreditarono In fiducia dei supe-
riori che per quind1c1 anni gli affidarono lo clin,,:1one
vari nostri Is tituti e per un s,·sscnnio anch<' il
go\\"erno dell' Jspe1toria della Frdncia del Noni.
'.\\'.cgh ult,mi giorni dello ~un mnlania fu cnnlor-
tato nnch1: dalla vi&rta d,·ll'Em mn Card. Suhnrd,
Arcivesco\\'o di Pari,ri, che l',ivcva ben conosciuto e
lo appr.:zza\\"a tanco. Ai funera li p,1rrecipnmno l\\lonJ;.
Touzé, in rappresentnm:a del C.:ardinnlc. S. E. il
Vcscorn di Orlèarl(, Il r\\unu:ro5c rappresentanze del
Clero secolare e regolari' pariJ?ino, e di tutte le Case
snlt:11ianc dt<lla sua lspeltoria.
Altri Cooperatori defunti:
Allora D. Pietro. Rfr·orn {Torino) - llrcra Puino,
Costa fo.""r,bili (Pana) - -Severe Roberto, l\\'apuli -
Cnntù Giovanni, 1-"imerrate (J\\'lilano) - Custdluni
l\\ larchcsa Annina. O~imo (Ancono) - Catrnneo ;\\luri,l,
L11::,mo (Svizzera Tiç.) - Ccrra Carlo, Pm;ia - C1oni
l\\laddulena, Sicellc (Siena) - Franzo Carlo, PaleHYO
(PAvia) - Grossi Clementina veci. Sc,:r.i~ni, Cova .'l-ln-
11ara (Pavin) - Guizi Cozzi Rachele, Lev1ano (l\\liln-
nol - lvaldi Luoin, T<1ri110 - Luchetta l\\,forghcriia,
Brusi11Q (Tnmto) - JVfagliolu l\\ [nria, A11domo Ca,tJ.(Ì<Jr-
11a (Vercelli) - Maiseni Antonia. Jl,/az:111110 (Brc~cin)
- Marchesi Palma, Torre de' Roteri (Bergamo) -
l\\Iari Er,ilìn, Jllfo11teru/Jiaglio (Terni) - Munaro Giu-
seppe, Trissino (Vic1:nza' - Panelli Teresa, S. Sal-
1:atort> ]\\lln,,j. (Alessandria) - RoeM Luil{i. Alw::<=n-
l011e di Cnrnedo (Vicenza) - Sciglio Siragb Rosi11,1.
Taor111i1111 (M.css,na) - Spiga Luigino, Sest1t (C::1-
gliari) - Tamburini Guglielmo, Milano - Tramonti
Giuseppe, Remchio (Forlì) - l ' slenl!hi Ubaldo, Gal-
/mate (Vare,w\\ - Vacca l\\Iariannu, ,1Jo11to11aro ('l'o-
rmo) - Vnllc Silvi:i, Sm•t1,ro (Viccnz3 - Zentillmi Giu-
seppina, ,\\'rn·ora
S11~. RUSCONl C, IRLO, da Villò di Vìgolzone
(Pincc11Za), t a Ban·e (Circnai~). il 22-vr u. s. a
Si anni.
Alunno dd noqtro collegio di Alas.qio, prosegui
,tli studi in Seminario, ragl(ÌUJlse il sacerdozio e fu
prescdto dal Vcsco,·o come Si>grctario. l\\[a la no-
~tnl(lia dclln vita salesiano lo attrassi!. nel 1912, ol
nostro novizinto, donde rai;sò successivamente alle
nostre Case ù, Trcvrl!lìo, Valsalace e Trieste susci-
tando canto ferrnre ed entusiasmo da ment:1riali In
direzione, prima, dcll'Oratono di Fiume, poi dd-
l'lstìtuto di Rcl1~1110. D~stin:lto, ,1el 1939, al Vic.i-
riaco Apostolico d1 Dcrna, fu preposto allo Parroc-
chia di Bcdn l.ittnria, t.' rifulse ruuo lo zelo apo-
stolico della sua animu 1-1encrosa. li Yalore del suo
spirito n..tlc Yicendc della ,:rucrra e della ripetuta
oçcupnz,onc gli meritò la Croce di gu,:rra ,, ~ul
Campo e l'onorificenza di C~rnhc1c della Stella
Cc>loniule. l ' n mah, insidioso stroncò rapidamente
In S\\JG preziosa e.•1~t-,nza qunndo risorgevarto tante
spt'ral17.e.
Cooperatori defunti:
RUBI.KO 1vllCHELE -t a Trr~~iano (ilari), il
20·\\'1 U. S.
Tempra torte di 111vorntQre e di cristiono ì11te~er-
rimo, di,-otiss,mo di S. G. Bosco, serpe educare sag-
Rinmeme la sua famiidia e fu benedetto dal Signore
colla ,•oc;izione di un lielio -rtlla Socied1 Salesfona.
BORGflJ]l,""0 ORSOLA, t a Vii;one il 21-vi u. s.
ad S+ anni.
1'ellu preih1era, nel lnvorn e ndl'cserc1z10 della
carità verso i poveri spci-c la sua lunga vita, confor-
ll\\lo dnll':1po~tolnto ,lei frutdlo missionario. Fervente
C oorwra1rice sosreneni con affe1to le Opere Snl..:siane.
TESORO· SPIRITUAL E
T Cooperatori che, rm,/essati e com1111icati, ns1tauo
una chiesa o pubblica c,:ippello (i Relii,,iusi e le R..--
lii:iiosc, In loro coµpellu pri,·aw) ,. qui,•i 1~ré~,1110 &c-
condo l'inrcnzione del Sommo Pontefice possono
acqwstare:
L'l.:-iDULGENZA PLl~NARI/'.\\
1 \\ Nel giorno in cui climno il nome nUa Pia C11io11r
dei Conperator1.
z) Nel ~iorno in cui per l:1 prima volta si consucra110
al Sacro Cuore rii Gest'r.
3) Tutte le volto ehc per otto giorni conrinui at-
tendono agli Esercizi ~pi11tuali.
..p /11 punto d, 111nrte se, contcssati e cornun1c:1t1, o
Hlmeno contrili, in,·ochernr\\no divotam1:ntc il
Snntissimo Nome dr Gcs1,, coll a bocct1, se po-
tranno, od almeno col cuc,re.
Oc~:i MF$E:
1 J lo, un giorno dl'I m,:~C e loro scelto.
2) f1 f:(iomo ÌT\\ cui fonno l'Eserci::ifJ della Buona mo11e.
3) 11 ~iorno in cui partecipano aUn Cm1(ere11:.n mm-
.tilt> salesiana.
NEt. MESE Dl SIIT"J"EtvffiRF. ANC'TTE:
n giomo 8 - Nativit/1 di Maria ss.
n giorno IZ - SS. Nome di i\\faria
Il l(ÌOrJ\\O i+- Esalrazicme dclln Santa Croce.
11 c:iorno 15 - I Sette Dolori di .M3rin ss.
Il ~iomo 21) - Dedicazione di S. l\\1ichele Arcangelo.
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Con pcrml"sso ddl'Autorif."i EcclcsiU.sl1C\\t. - OfT. Grafi.che S.E. T., Conio ReJtina l\\.larghc-nt:\\, J7Ù
D,.reuorc responsabile: D. G U 1 DO F J\\ \\" 1 N l, Vin Cottokr111<>, 32 Torino (xoQ)