Bollettino_Salesiano_194206


Bollettino_Salesiano_194206

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In a,s,:~uio allo dJHpqsh:lonl minhlterhtH per la llmlta~.l0110, delle cnrtu l'edlzlon.: llnllnnn suotltuiaoe h: altre t:d.lzlonl c~tcrc.
SI' li D J 7. I O :,.; i" r U J f l 1, I T l i ' J
o
ano

1.2 Page 2

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PERIODICO ~IE:'I.
SILI:: l'l'R I COO
l'f:R.\\TOkl l>l::LLI-
OPERJ; E :\\!ISSION
nr s c10. uoscn
BOtlET~flNO
SJ\\lESI J.\\t\\l O
Anno LX\\'I - :'\\. t
10 GIUGNO
x942 - XX
In ,,ol'quio ali, ,fis{'oti::itmi mi11is1, rial, per In limittH:1011, ,(rifa rnrta, l',di:io11, 1tnlin11n st>Jtit11'1<r lr 11/trr r,li,,;,,,,; ntor.
SO,tM \\RIO: La c:ommcmor:17Jone dc,I centen.u-lo delln nasci!~ d<"I \\ en. l)omenko S1wlo. • In Camlgll:.. • Dalh.-
no•ln: MJ.ssfonl: Cina, A»am Con)lo Belata, lndi,l • Tesoro ,pidt~c,. - LeHer.t di Don Giuli\\o ai ctov:,01, •
Necrologio. Crotiau, missionaria.
LA COMMEMORAZIONE
DEL CENTENARIO DELLA NASCITA
DEL VEN. DOMENICO SAVIO
L'annunciata commemomz,onc del cente-
nario ddla nascita del \\\\:ncrahilc Domenico
e tia\\'10, il 16 aprile u. s., ,1ssurta ad una solenni;
l>s.1ltazmna.; delle virtù dclrangclico giovinetto
e Jcl!'asceuca del suo 1mp:ircggiahile l\\lae-
,tr~ ~- Giovanni Uosco
\\tror,1 fi,;sata, l'ampio salon<;-teatro dcl-
l'Oramrio era (!rcm1to di un.i foll.1 di perso-
nalità dd clerc, e ùcl hucato cui foccvnno co-
r ina i i:inrnni artigiani e studenti ck·lfa Casa-
madre e le rappresentanze <lei noslro t\\tcnco
P,uni6cio, dc!!li Jstituu '-'alesi.ani e delle Fi-
eh~ di ~lari,1 .\\u~iliatnce. llt·llc ,\\:..:;ociaziont
di ,\\, C. e di altrl' istituzioni religiose cilla-
0
dinc. Col Pn:siùcntc lntcmazumalc <lei Coo-
pc,Jtori Salesiani, Come Sen. Eugenio l~c-
baudcn0o erano: il Scn. Ruhino, Pn;;.idcnt<..
1ldl' \\ccadcmia Alhenin.1, i Consoli t.li Spu-
~a e J; \\rJ!..:ntrna, 11 <. an ( appd!a, :\\Ions.
ll.1ralc \\fons. Dc Scconcli, vari Superiori di
llrd1111 , Con~rcg.t1.ion1 rd1)!iosl, il n·v. P.1r-
r11cn di Riva di ChilTi, pacsc nal!llc del \\'enc-
ra k, ti pill<m: prnf. \\lariu Catfaro Rorc, e<l
ultn. l nn la Presidente l\\ Iarchesa Carmen
l, mpan;. di llrichantcau, moltt: Damc-Patro-
llr§C del Comitato Cl:ntrah.:.
Xuml·rosl· le Figlie di ~laria Ausiliatrice
rialk Superiore del Consiglio G eneralizio.
Sul palco tigur.iva 11 ritratto di Dnmcn1co
Sa\\'lO, rci;tituito secondo il disegno originale
del 1858, che im:ontro la generale soddi~ft,-
zione.
La band.i ,;,aiuto l'mere1:1so Jdl'Ern.mo (. i1r-
dinalc Ardn•;,covo '.\\hiurilin h>s..~ati, seguito
d,1llt LL EE. Rcv.rnt :\\luns. Lmhcnu Rossi,
\\ csctwo di ,\\sti. :\\lon,-. Ptrraclinn delle \\lis-
s1oni dcilu Con:;nlata, :\\lons (ìinnali. ,1ons.
Coppo, nccompaj;!nati dal RcilOr :\\l,1gei11rc e
d,t umi i Supcriori <ld ( "api111ln.
Il proeramrnci si iniziè, coll\\·,-ccuzione dd-
l'!nno a Dnmenico Saùo, compu!;l11 <lai :\\i"
Don Las.H.:na, cui seeuì l'in<liriuo di 1111 alunno
che <licdc il lwnvenuto a ~ua Em11ta.;11z.1. aj!li
h:c.m1 \\escovi, ai Superiori cd a tutti gli
mu:n cnuu. pr<ill·~rnndo la fc<ld1a dt i gio\\·ani
nlLi consc,em1 di manu:nen: il fervore <lclla
spirituale eredità dd loro antico (ompa~no.
Sali quindi ~ul palco l'oratore unìci~lc, il
n 1stro Dnu. Don :\\lheno Ca, iglia, tldla De-
putrwionc di Storia Patria, che, premesso un
n ner.iziamento .il Rcttor :\\l.i!!eiorc per aver-
gli offerto l'onore di quella commcmoraz1onc
nell'anno della sua :\\lessa d'Oro, avymsc il
pubhlico, con genio storko e fint: lil'llSO asce-
tico, in un'analisi acuta 1: profonda della ~11-
utà dell';rngelico giovinetto, che trasportò gli
81

1.3 Page 3

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uditori alle vette della mi:;tica fra impensate
rivelazioni e genialissimi rilievi accreditati da
rigorose ùocumentazioni e smag-lianti illustra-
zioni.
Il discorso di D. Caviglia.
L'oratore, movcndo da quel di Dante nella
1·i1a .Vuoi•o: 1, E par che sin una cosa venuta
di cielo in terra a miracol mostrare•>, e dnlla
definizione di PP. Pio XI: ~ Un piccolo, anzi
grande gigante dello spirito 11, adunò i due
concetti nella figura del piccolo Santo, in cui
grazia e bellezza di santità si fonde in un'al-
tez7,a di s pirito che tra.scende le umane par-
venze. Opera d'arte divina, \\'Cra poesia che
trasl1mana la realtà della vita. Il significato della
celebrazione è nel fatto - egli disse - che la
nascita d'un semplice fanciullo, morto Santo a
men di quindici anni, si esalta coi;ne la data sto-
rica dal sorgere di una nuova gloria della Chiesa
e <li un.a nuova figura spirituale. mentre in
e Casa di Don Bosco la riaffermazione del-
l'origi11aria concezione spirituale del Santo Edu-
catore, ch'egli esemplò in se stesso, rispec-
chiando il suo J\\laestro. La T"ita impareggia-
bile, scritta da Don Bosco col canùort: e la
poesia della verità, i:., più che biografia, un'agio-
grafia, pervasa di smpore e di tenerezza. La
meraviglia e la simpatia che si genera in chiun-
que contempli la figura del piccolo Santo,
sono espresse nelle nobili definizioni di Don
Bosco e del Papa Pio XT. Il piccolo Santo,
che a sette anni scrive la sua formolo: La
morte ma non peccati lf, e che piccolo e fan-
ciullo è rimasto i;empre nella sorridente par-
e \\'enza, non fanciullo nella santità, ed è il
piccolo, anzi grande gigante dello spirito.
tTnica finora, e perciò nuova, questa figura di
santo fanciullo sta a documento della fecondità
t.: molteplicità dello Spirito della Chiesa: così
con1c l'essere apparsa nel giardino di Don »o-
sco ne ra una riprova e un documento del
supremo valore dell,1 missiont: e dd vcrbQ edu-
c,itivo del Santo Patriarca ùcll'cducazionc. E
poichè rispecchia autenticamente il tipo di
santita e la concezione spirituale di Don Ro-
seo, cosi impersona il tipo e lo stile della
santità Salesiana: egli è 11110 di noi.
In tali fatti sta la ragione del cclehrarnc la
nascita, e la :;toria di lui, storia di santo,
e il pit'.1 luminoso documento dei lavori della
gra?:ia e dell'opera del suo l\\Iacstro, in farne
il piccolo, an7.i grande ~igantc dello spi-
rito >).
Lo straordinario, ossia il soprannaturale, si
riyela già nell'infanzia e nella prima fanciul-
-
lezza del piccolo santo, Mto d'umile condi-
zione, ma fin dalla nascita oggetto delle at•
tenzioni di Dio, come dell'Angelo suo, che
lo accompagna visibilmente. S'adattano alia
sua prima età le parole dette dal Segneri per
S. Luigi, e si accordano con le parole di Don
Roseo, e corrono paralleli i primi eroismi e
le prime luci dell'anima. Jn entrambi i sette
anni segnano la data della nascita spirituale;
ma nel Savio c'è di più: è l'ora della prima
Comunione. dr>ve l'anima, penetrata di luce
e d'amore oltre la misura dell'età, g li detta
la parola antonomastica <1 La morte ma 11011
peccati~ che rimane a contrassegno della sua
santità. Dai sette ai dodici anni la crescenza
spi1irnale è \\·isibilc, e appare dalle parole
dei genitori, <lei compagni, elci maestri, e
e
si rivela ne~li eroismi della piccola vita
fino al più forte e s11pcrior.: ai suoi dodici
r
anni. di sopportare la calunnia per amor di
r
Gesù.
s
A quell'età, come a S. Luigi, Iddio fa tr0•
e
vare la guida. Come nel Gonzaga San Carlo,
r
così nel Savio Don Llosco intuisce i la1•or,
!'!
della gro'Jia divina. rJ piccolo santo dfriene
la stoffo nellt: mm.i del sarw: la collaborazione a
delJ'alunno e del ì\\laestro si a\\•vera ncll:,i Casa g
di Don Bosco, il luogo proprio dove la pianti-
~
cella vive la sua vita mwi·o, la vera vita. Li il
mirabile definizione di Don Roseo, del ere• e,
scere mera"iglioso e armonicamente simulta·
neo àelle virtù nel giovanetto santo, viene spie, s:
f_-ata cotl'altra del tenor di vita oltre cui 111111
d
si può 011d(lre. E tutto procede dol/'inten,o I
che, nella storia di quell'anima, in tre 1110111e11tì
n
o ascensioni, pcn·icne all'apice della perfo• v,
zione e alla quiescenza totale nella ,·isione e rr
nell'amore. Il primo 111ome11to, la consacra- g,
zione all'Immacolata, 1'8 dicembre 185+, sra• tt
bilisce in lui la perfezione nel c.Iovcre, che q
Don Bosco descrive nella vita del santo sco• C<
!aro. Al secondo 111omr,1to, del marzo 1855. • cl
una predica di Don Bosco sul farsi santi, di• d
\\'iene 1, la scintilla che gl'infiamma il cuore p1
dell'amor di Gesì1» e ~li i-ivela la s ua vocazione fc
alla santità, e dichiara al suo ?\\Iacstro e Pa, fo
dre: « Io voglio assolutamente cd ho assoluta• cc
mente bisogno di farmi santo, e se non m1 e
fo santo, io fo niente. rddio mi vuole santo, rii
e sarò infelice se non sarò santo i>. E tknc a
1t una vita \\'eramentc da santo~- E il Santn gi
i\\Iaestro gliene insegna la via, col rivelargli i •
la sua vocazione: la conquista delle anime: st.J
e che quella medesima di lui, Don Bosco, e e
ddla santità salesiana. Savio diviene* il piccolo, m.
anzi grande apostolo 1) che ripresenta Don Do- pn
sco, e lo i,pirito missionario in lui culmina .:u

1.4 Page 4

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colla crcazmne della Compa,gnia dcli'Imma-
colam, e nel sublime eroismo della rissa peri-
colosa ncquctata con esporsi al martirio.
In tale lcmpcrie si svolgono e maniicsta110
le \\'inù pcr.-onali del piccolo santo, che ri-
tldtono per affinità qud!t· di Don Boi;co; virtù
Slr',iordinilfic \\'Ìssute nell'umile ,;ca ordinaria,
do\\.: non c'i: un difello da correggere
una virrù da aggiungere, e, come in Don
Bo,co, tutte involte e dis::;imulate nel tono
ar.meristil:o dell'allegria, principio sostan-
ziale della pedagogia di Don Bosco e della
,ira del Sano. Quelle ,·tnù, mirabili cd eroi-
che una per una, mettono capo a due fonti:
la buntà, il buon cuore, coi s1.1oi eroismi e
le sue conquiste di apostolato, e la forza del
caratlt•rc, pt·r cui Don Bosco ,·ede lo sfor:;o
111no110 di h11 nel condurre , un tenor di vita
meraviglio~o •· .AJ che si collega lo studio della
mortificazione, contenuto dal Santo J\\lac!òtro
secondo il suo principio della vira monifi-
c-Jto, mn tuttavia aloisi:rnnmente ingegnosa e,
per Don Bo!;CO, industriosa nella pratic-,1 - d'o-
l!ni ~iorn,, e d'ogni momento•· E 111110 è
in\\·olto nd nim~ cclcsualc d'una purezza
angelil'U, 4ua.si pri,·ilegiatn, e serbata con la
.~t!usa rirruspe::io11e aloisiuna, per la quale il
Savio e ~ non inferiore n fon Luigi * t-<l è
il giglio salesiano, rimasto a tipo della fnrma
autitntis dalla tradizione salesiana.
);cl mondo dello spirito. dove il fanciulle,
e 5Jnto il piccolo, anzi grande gigante, è il
dominio dell'amor di O'io e dell'unione con
Dio fino alle trasumananti unioni mistiche,
raggiunta non per gradi, ma cogli slanci del
Yo!o, pareggiando il cammino delle santità
maturate. La santità vi~suta, estasi della t·ita,
t?tm·n la ,·ica dell'estasi. Lo stato sopranna-
tur.ilc della preghiera i: lo stato permanente d1
qucll'nnima. Forse veclt:vn realmente e parla,11
con Gesù e \\Iaria. Non viveva, dice il t'.iglicro,
, chi.' di Dm, per Dio, e con Dio. La direzione
di Don Bo~co non può conoscersi; solo i;:1p-
pi3mo che il Savio è un capolavoro della Con-
fcs.,ionc. 1: le vie di Don Bosco seguono l.1
lormo1a: Tenersi alle cose facili, ma farlt·
con Jem·veranza. Im·ero b vita della divozione
e: la pratil-a relip:iosa del fanciullo non diffe-
risei nu da quella cht Don Bosco insegnava
a nini, e i:li orientamenti della divozionc erano
già in lui e qui presero fonna, volti cioè n:r:;o
i due poli della pietà indicata dal Santo :\\Iae-
stru. Ed egli è anima squisitamente mariana
e oovr:inamcnte eucaristica. Per Marrn Im-
m.1l"nlata1 a cui si consacrn, egli crea la Co111-
pag11it1 per la conquista delle anime. :-.7clla vita
t'IK'3ristic:1 il c;aYio è il tipo più rnppr~scnt.i-
rivo dcll'lllcale di Don Bosco, e nessuno giunge
al grado <lei piccolo santo. li Capo XIY della
T'ìta esprimt: l'ammirnzionc di Don !fosco
pc-r quello stato d'animo, che il :'\\lal"stro re-
gola con pmdenza, lasciandolo poi spa;,iart·
tra i prodig-i di Dio. Forse il g,ornne :mgr!ic(I
vedeva Gesù sensibilmente, e le estasi e \\'i•
sioni di lui sono un fatto dell'unione t·ut.-a-
ristica. Don Bo:;co lo senti dialogart· ad alt:1
voce, e una volta lo trovo g;ià da sci ore in
c,;tasi pres;;o l'altar~·. rapito ndlc • CO!-e tanto
belle• ch'egli 'l:edN·a \\ qut·sti momenti appar-
tiene la visione ddla c:om·ersionc dcli' Inghil-
terra, compendio dell'amore attivo dell'aninw
che vive degli inten:ssi di Gcsìa.
I doni soprannaturali giungono alla c:ontcm-
plaziom: infu~. alla ~ita estatica ùc1 Santi.
Egli si n:de ass1du:11nente il Paradiso aperto
:sul e;1po, e a ricordarglknc le bellczzl'., cad,•
in dcliltuio. E con 411cs11 doni, stanno 11nch1:
i carismi tielle riwlazioni di cose occulte, d1
cui la 1'1/a narra un solo Ul·i fatti. quello dcli.i
scoperta tld moribondo caduto in erc.,ia. l\\l.l
doppiomc.:ntc mistcnC>S(l i: il fatto della rin:-
lazionc e guarigione della madre in pcricol(,
di vita, salvata con l'apporle un ahitino. fa•.
greti di Dio.
In t:tle atmosfera del 11<1prannan1ralc si a\\·-
vera il terzo 1110111ei1111 della sun storia, quando
si suhlima nell'eroismo delle virt1ì, con un
crescendo acrentuato (la parola è di Don Rua)
dopo la fondazione della Compagnia: fatto
culminante della sua \\; ita tli ,:anto e att11a1.iorw
della sua vocazione di aprn,tolo. È infatti una
lcg-à <li amicizie per f:lr!òi ~anti e per eserci-
tar l'apostolato tra I compagni, prcp,1ran<lo~i
a cose più vaste. li fotto ha pure un'impor-
tanza storica, <lacchè di provengono i primi
che iniziano il 18 diccmhre 1859 la ConJ{rt··
gazionc Salesiana, e il Sa\\'ÌO è l'anima di
quella prcp,1ruzionc. Don nosco, educando il
Santo, educava il Salc~iano.
L'a,;ce:sa del terzo momento con<lusi;e alln
stato eroico della carida, dov'cgli accelera i
tempi della santità, mentre la compai,,ia del
più caro amico, il ;\\las.'ia~lìa, gli vien tolt:1,
ed egli nella sicura previsione della fine nrm
lontana vive di solo fervore, e oell.1 nostal-
gia del Paradiso si consuma. l nove ul111n1 1msi
p:i!>--sati presso Don Bo:;co sono \\'isihilmcntc
un salir verso l'alto e un consumarsi della
vita. E solo per comando di medici den·
lasciare l'Oratorio e Don Bosco. TI di~t:\\cco
è per lui uno strappo del cuore. Ma l'nccettn
in virtù della conformità nlla volontà di Dio.
Gli ultimi otto giorni (dal primo al <) m.1rzo
1857) p:ass:1ti in fa111ielia rivdano l'inlcrl'?l'.a
--

1.5 Page 5

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della sua personalità: egli è lieto e ~iocondo,
sentendosi sulla so~li.i del Paradiso. Opera
d'arte divina è quella morte, che <• \\'c<lcndo
le cose belle • lo riposa nella gioia.
Tutti dicono esser morto un Santo, e ,·ita
di Santo e quella scnltane da Don Bosco,
che tale lo credette e lo disse, incoraggiando
ad invocarne l'intercessione. Cosi il modello
da lui pr<,lposro alle miriadi di anime fanciulle
t:he \\i s1 specchieranno, acquista un ,·alore
p11'.1 che terreno, e la sorridente figurn dell'an-
gelico alunno rimane • ad esempio e gloria
della gioventù cristiana moderna ~-
e E come ogni santo una parola <li Dio, il
SaYio /: insieme una p:1rola di Don Hosco,
la prima e pii1 genuina parola che irradia
nel mondo la luce nuo, a dello spirito qaJe-
siano, che lo viene permeando. La nascita del
Savio è come l'apparizione d1 una nuova glo-
ria e d'una nuova parola, ed è giusto ccli.:brarla.
La f '1tt1 scritta da Don Bosco l'ha rirclata alla
Chicsa, e la Chiesa vi i.i fonda per sanzionarla,
coronando del nimbo <k•i Beati e poi dell'au-
reola dei Santi, il piccolo, anzi ~rande gi-
gante dello spirito» e collocan<lolo sugli al-
tari accanto al suo I\\Jaestro, San Giovanni
Roseo..
Il discorso, ,ibrante di sentimento e dcn-i
di concetti alti e nuovi, che a stento possono
compend iarsi in un riassunto, sarà dato alle
stampe in questi giorni. I nostri Cooperatori.
che non hanno avuto occasione di ascoltarlo,
lo potranno quindi leggere nell'edizione in•
tcgmle. E condivideranno, ne siamo certi, l'en•
tusi:ismo degli uditori che l'interruppero con
frequenti applausi e lo coronarono con unJ
vera ovazione.
Chiuse la manifestazione l'Em.mo l'ar•
dinale ,\\rci,·esco,·o, il quale, felicitandosi col-
l'oratore per lu splendida rievocazione del
Voncrahilc giovinetto in tutta la luce della
sua fisionomia sp1r1Luale, si au~urb d1 pot~
prc::>tO assistere .,Ila beatificazione dell'esem-
plare alunno d1 Don Bosco; e, rile,·amlo h
sua corrispondcnz;1 alla d1r~·11one spintuak
del santo Educatore, si compiacque coi giu•
vani della dichiarata volontà <li imitami.: lt·
virtù predare e li c~ortò a mantenere sorra
tutto lo stesso proposito del loro angelico mn•
dello: • La morte, ma non pt·ccati •·
La ripetizione dell'Inno lit::;1; di nuoYo tuuc
le voci degli artigiani e d1.gli :-tudenti, e l,1
banda concluse la cerimonia con una marcia
trionfale.
Il dla,cno orlclnale dell'amlc:o Tomacb c:be Oon Bo5Co
riprodusse oclla prlmll edb:looe, della
- "Vita di OomenJco Savio " del 1858.
Il ritratto del Veo Domenico Sa,•lo rntfruito dal prof.
pltr. Mario C:>lfaro-Ron, secondo l'lncu.looe
del 1858 e I d;nl d~ ProceGl Canonici

1.6 Page 6

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Torlnu t..,,a comm.emor:.n;lt,ne del tcntcn:uio delh.1 na.sc.:lt11 tJet Vcn. Oomrnfçc, Savio:
D. Cnvis(lla Inizia 11 tliscor,;o commen,oro1lvo
- 85 Tor in o • La commemora~ioni, del ct>ntenario della nRSC?ll3 del Yen. Domenico Savio:
Au1orlt.1 e personalità.
-

1.7 Page 7

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IN FAMIGLIA: A e erra - La Pasqua nell'Ospedale
Militare Territoriale.
Le Figlie di Jlaria rlitsiliatrice che, in 1111-
T o r i n o - Il Centenario della morte mero di dodici, prestano la loro opera 11ell'Ospe-
di San Giuseppe Benedetto Cotto- dale territoriale di Acerra ci hmum trasmrsso
lengo.
la relazio11e della soddisfazione del Precetto Pa-
Ricorrendo, il 30 aprile u. s., il centenario
<lclla morte ili S. Giuseppe llene<letto Cotto-
lengo, la città di Torino diede al " Santo della
Provvidenza » una plebiscitaria dimostrazione
di devozione e <li gratitudine accorrendo in
squale, stesa da 11n bravo sergente. La riprod11-
cia1110 ben vol,mtieri anche perchè rivela a11ror11
una wlta l'animo e la tempra dei nostri cart
soldati.
H) marzo 19+2-XX.
folla alla sacrn predicazio11c ed alle solenni
funzioni tenute nella • Piccola Casa o e nella
Basilica dt:I Corpus Domini. La domenica, poi,
J maggio - anniversario dèlla traslazione
<ldla salma del Santo da Chieri, ov'era spi-
rato, alla Cusa di Torino - un imponente
corteo raccolse decine di migliaia <li rappre-
sentanze di tutte le classi sociali coUc organ.iz-
za~doni religiose e di .•\\z-ione Cattolica attorno
alle autorità cd all'Em.mo Cardinale Arci-
vescovo, che, sfilando dalla Cattedrale alla
Preparali dalla dotta parola del Rev. Pa-
dre Bonav,::ntum Cesareo dei Domenicani e
dall'opera umile e paziente delle Suore e ùel
Cappellano militare, i soldati dell'ospedale e
del presidio hanno soddisfatto, nella solennità
di S. Giuseppe, il Precetto Pasquale.
Alle sette, soldati, sottufficiali ed ufficiali,
nella cappella sfavillante di luci ed abbellita
con abbondanti fiori, attendevano l'arrivo di
$. E. \\\\Ions. Nicola Capasso, \\ 'cscovo Dioce-
sano, appositame11te invitato.
Basilica del Corpus Domini ed a quella dèlJa
Consolata, scesero alla « Città del miracolo~ ove
oltre diecimila infemìi trovano quotidiano con-
forto ed assi~tenza dalla carità dell'opera che
il Can. Cottolcngo ha fondato con strepitosa
fiducia dt:lla Divina Provvidenza. Alla destra
dcll'Em.mo Cardinale Arcivescovo incedeva
Ricevuto dall'\\Jfficiale di guardia e dal pic-
chetto d'onore comandato da un 8agente,
studente Universitario, l'illustre Presule ,•enne
accompagnato alla cappella cd accolto col canto
del Christus 'iti11cit eseguito da scelto coro.
Dopo una breve preparazione, iniziò la ce-
lebrazione della S. Messa.
il nostro Rettor Maggiore; fra il Clero, i Su- Tra inni e preghiere si avvicinò il momento
periori del Capitolo, Ispettori e Direttori delle solenne della S. Comunione. A questo punto
nostre Case di T orino. Una bella colonna for- Sua Eccellenza ci rivolse un breve e sentito
mavano i nostri 600 giovani dell'Oratorio con fervorino che, col ricorso ddl'episo<lio e delle
le rnpprescntanzc dègli Oratori festivi, del parole dell'ufficiale romano (il ccntu rione)
Collegio S. Giovanni Evangelista, il baldo i, Signore non sono degno, ma di' una sola
stuolo dei nost1·i Liceisti di \\'alsalicc, I' lsti- parola ed il mio attendente (servo) sarà gua-
luto <• Conti Rcbauden~o ~ cd i chierici stu- rito » ravvivò in noi la fede e l'umiltà.
denti <lei nostro Ateneo Pontificio. Nella se- Dopo la 8. Comunione, un inno di grati-
zione femminile, le Figlie di l\\1aria Ausilia- Lu<line eruppe da ogni cuore e si protrasse
trice accompagnavano centinaia di alunne dei fino al termine della S. l.\\'lessa, cui segui In
loro fstituti ed Oratori cittadini. Delle tre benedizione Eucaristica. "\\Icntre S. E. i\\lons.
hande due erano del nostro Oratorio di l\\lon- \\ 'escovo esponeva l'Ostia immacolata dai no•
terosa e <lcll'lstituto Rchaudengo. Abbiamo stri cuori cli giovani baldi e fieri sgorgò mat-
avuto così occasione di testimoniare ancora stoso e devoto l'inno «Ti .adoriamo, Ostia
una volta l'affetto che lega l'Opera salesiana Di\\•ina ,1. Recitammo quindi col Cappellano
all'Opero del Cottolcngo che la Di\\'in::i Prov- la consacrazione del soldato al Sacro Cuore,
Yidenza ha voluto allineare a breve distanw e, dopo il canto del T(J11l11m Ergo, Gesù, innal-
a protestare al mondo i prodigi della carità zaLO dalle mani del vcnerandr, Pastore, c1
I!
r
cristiana.
benedisse.
TI Santo che confermò ed i11coraggiò il no- Sul volto di ognuno era una gioia indescri-
stro Padre D<>n Bosco fin dagli inizi del suo vibile, profonda e sincera che manifestammo al
apostolato, continui a benedirci p<'rchè anche Yesl'Ovo al momento in cui lasciava l'ospedale.
l'Opera nostra possa pcrscv<:rare colla sua Cnmc in questo mattino, rimanga a lungo
it
si
in quello spirito provvidcnzi.t!e che ì: un'apo- in Lutti la grazia e la pace di X S . Gesù
logia \\ iveme del Cristianesimn
Cristo con i -propositi, i fmtti e le grazie. (\\
86

1.8 Page 8

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Solo così ognuno cli noi potrà compiere con
ahnej?azione il proprio dovere e tornare in
un non lontano domani tra le braccia dcli.i
propria mamma con la palma della vittoria
in mano ed il sole nell'anima!...
Sergeute G 10\\'\\:\\-:-.'f GRECHL
Beva doro (Padova) - Inaugurazio-
ne di una statua a San Giov. Bosco.
L'associazione gio,anile cattolica S. Gim·.
Bosco di Bcrndoro ha messo sotto la speciale
protezione del Santo tutti i militari del paese
e questi, entusiasti della proposta fatta da
uno dei più zelanti tra i soci, hanno concorso
alla colloc.-azionc di una bella statua nella
chiesa Parrocchiale, col proposito di una festa
solenne al termine della guerra.
La statua venne benedetta ed inaugurala
il 12 aprile u. s. approfittando della presenza
del sig. Don Ziggiotti, nati,·o del paese.
Il discorso d'occasione illustrò bellamente il
siqnifieato del gruppo, scolpito in legno dalla
ditta Comaschi di Schio, che rappresenta il
Santo paterno e sorridente a un fanciullo che gli
porge fiori e a un soldato che lo prega con fede.
Erano presrnti i combattenti in licenza o
in ccmgcdo provvisorio, a testimoniare la <lc-
voiionc <li olb·c un centinaio di commilitoni,
finora tutti salvi dai pericoli della guerra e
fiduciosi nel visibile patrocinio del Santo.
Fa e n.z a - Feste giubilari.
Coincidendo col centenario dell'inizio del-
l'Opem Salesiana anche il 60° <lcll 'apertur.1
<lei nostro Istituto in Faenza, i faentini vol-
lero testimoniar<! la loro divozione e gratitu-
dine a Don Bosco cd a l\\Iaria Ausiliatrice con
rolenni funzioni e l'inaub'1.lrazjone <ld nuoyo
ahar maggiore offerto <lai Coopcnitori, ex al-
lievi cd allievi con vera gara d'affetto.
In stile neoclassico con tendcLlza allo stile
barnccheggiame cli tutta la chiesa, l'altare
- ~u progetto dell'arch. prof. Ettore Bordoni
di Bologna - è addossato ad un ampio poster-
gali: ai lati <lei quale si aprono due grandiosi
portali, che separano il coro dal presbiterio
c si eleva sopra ad un basamento cli marmo
port'oro e rosso levante con gradini di bardi-
~lio finrito.
L'ossatura e tutta la parte ornamentale sono
in marmo bianco di Carrara, di struttura mas-
sima e scevra da qualsiasi visibile giuntura.
Le cornid, le fascie, i pannelli risaltano da
tutto il resto perchè di marmi colorati a tin te
forti come il fior di pesco, la porla santa, il
brocatello di Siena, il verde Alpi, il ~iallo
torri e l'onice del ì\\Iarocco. La vivacit.à di
colore di queste brecce rendono più evi<leute
la bellezza della parte decorativa, nonchè la
eleganza delle linee architettoniche di nmo
l'insieme dell'altare. Ornamenti in mosaico
a colori vivaci brillano nelle scaffc, nella fac-
ciata del ciborio e spccialmcntt- nel palio cen-
trale dell'altare e si fondono con ricche scul-
ture eseguite da vàlenti artisti. s\\i lati sullo
sfondc, di mosaico fanno hllln mostra due
stemmi: uno del compfanro ?\\. G. Cav. Giu-
seppe ]\\ fasolini e l'altro del conte Antonio
ì\\fargotti.
Il piancito del presbiterio fu eseguito con
pregevc li m trmi e riquadrature intarsiate; nel
cui centrn risalta a colori virnci una grantliosa
raggiera in marmi di Trani, nero dd Belg-io,
porta santa, Vl'rdc Polccvere, e rosso santa-
rniata. Perimcrralmcnte ricorre un rifascio di
rosso levante, con riquadrature a cassettoni
di breccia rossa e nero Italia. La balaustrata
che racchiude il presbiterio è: costituita an-
ch'essa da ricchi manni massicci di pavonazzo
di Crcstola, cipollino con intarsio di macchia-
vecchia; il tutto appog.!!iat<> sopra a nuoYi
gradini di bardiglia fiorito. Al centro un can-
celletto abbellito da ornamento di bronzo e
alpacc:u.
Le feste si iniziarono il 28 gennaio colla
consacrazione del nuovo altare cd ebbero il
più lusinghiero epilogo il 12 fchhrnio.
\\'i parteciparono gli Ecc.mi l\\lons. Antonio
Scarante Yescovo Diocesano, Mons. Giuseppe
Rolla \\'cscovo di Forlì e ~1ons. Ernc:sto Coppo
Salesiano, il \\"en. Capitolo della Cattedrale,
rappresentanze di tutti gli ordini rcljgiosi cit-
tadini e il Yt!n. Seminario al completo.
Tant<• alla Messa prelatizia per gli interni
quanto a c1uclla per gli Oratoriani e alle solenni
fuozioni del pomerig~rio la chiesa fu sempre
gremita di popolo. S. E. Mons. Coppo, che
aveva predicato il triduo, nella prima fun-
zione del pomeriggio parlò con semplicità mis-
sionaria ai giovani dell'Oratorio e loro parenti
della \\<ita del Santo. S. E. Mons. Rol1a, nella
seconda funzione, tenne, alla presenza dct
due Ecc.mi Vescovi, e del Capitolo della Cat-
tedrale, una smagliante orazione, in cui, c:un
mirabile sintesi, prescotò in San Giovanni
Bosco il Santo sociale, moderno, geniale e
poeta, creatore di un'epopea d'amore per le
anime, di cui ogni sua casa è una strofa, ogni
suo membro un verso.
L 'Ecc. l\\Ions. Sc.u-ante impartl, dopo il canto
del Te Dr11111, la trina benedizione. I canti

1.9 Page 9

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furono eseguiti con molta competenza dagli
alunni del \\'en. Seminario, mentre il sen·izio
all'altare era prestato dalla compagnia del
Piccolo clero dell'Istituto.
li giorno a.nni\\ersario del transito di S. Gio-
,·anni Bosco le Associazioni cl.i A. C. dell'Ora-
torio e dell'Istituto eseguirono, nell'intimità
familiare, come omaggio alla venuta di D. Bo-
sco a Faenza, un bellissimo Coro parlato del
noto poeta faentino Dott. :\\,fario Collina. li
trattenimento accuratamente preparato e bril-
~ella prima fece largo posto ai lavori degli
allievi: disegni, componimenti, saggi di il-
lustrazione delle verità delle F ede proposte
dal programma annuale di Religione che do-
cumenta,•ano l'ottima organizzazione cale•
chistica d i classe, riassunta in una geniale
rappresentazione grafica. }:dia seconda, ri-
prodotta al naturale la facciata della casetta
natia di D on Bosco, con fotomontaggi, pla-
stici e diorami offerse ai visitatori un quadro
eloquente dello sviluppo c dell'incremento del•
Fa e n "~ • li nuovo altar maggiore nella C;ippell3 dell 'Lstitu10 Sa lesi3no.
lantemente eseguito fo definito: <• Cn rapido
sguardo al passato, una confo1·tante consta-
tazione del presente, una consolante visione
dell'avvenire dell'Opera Salesiana in Faenza,>.
Lunedì 2 febbraio l'Ecc. ?\\lons. Coppo ce-
lebrò per tulli i benefattori dell'Altare i cui
nomi sono scolpiti nel marmo a perenne r.i-
conoscenza.
M o g 1 i a n o V e n e t o - Mostra Ca-
techistica e Salesiana.
Il nostro collegio (( Astori ,i volle ricordare
il centenario dell'inizio dell'Opera di Don Bo-
sco con una duplice i\\lostra Catechistica e
Salesiana.
- 88
l'Opera salesiana nel primo secolo della sua
storia.
Inaugurò solennemente ambo le 1\\Iostrt
l'Ecc.mo Yescovo di Treviso l\\Ions. :\\lantiero,
che, il r5 aprile u. s., si portò appositament~
ali' Istituto col Renore del Semin~rio 1\\Ions.
D'Alessi, il rev.mo Arciprete di l\\logliano,
l'Arciprete del Duomo di l\\lestre ::\\lons. Man-
zoni ed il rev. Don Tonolo dell'Ufficio Ca-
techistico Diocesano. Erano a riceverlo il Di-
rettore dell'Istituto prof. Don Gerli con tutti
i Superiori e gli alunni, numerosi cx allicl'Ì
col loro Presidente, Dame-Patronesse e Coo-
peratori. Fra vibranti acclamazioni S. E. prese
posto sul palco d'onore ed ascoltò l'indirizzo
del Direttore e di un alunno che s i rese in-

1.10 Page 10

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terprete dei sentimenti di luttl I cc:>mpagni.
Quindi procedette all'inaugurazione ed a lla
visita delle nostre, mentre la scuola di canto
cscgui\\'a un jnno missionario. Dopo il Vescovo
si affollarono g)j intervenuti, ammjrando il
criterio di orgaruzzazione e soprattutto i saggi
di applicazione degli alunni. Prima di chiu-
dere la cerimonia colla benedizione Eucari-
stica nella Cappella del Collegio, l\\Ions. Ve-
scovo volle congratularsi coi giovani ed in-
coraigiarc il loro amore allo studio cd alla
pratica della Religione, commentando le pa-
role lette nel quaderno di un alunno: 1, La
conoscen:rn del Catechismo ci avvicina di più
a Dio e ci fa più buoni l>.
Le 7\\Iostre rimasero aperte fino al 27 aprile
c:J attrassero visitatori anche da Venezia e
da Treviso. Particolarmente gradita la visita
dei Seminaristi della Diocesi.
R o m a - Il decennale della parroc-
chia di Maria Ausiliatrice.
:'.\\cll'aprile del 1932 - come è noto - il
~- Padre Pio XI ci affidava una porzi()ne del
gregge della sua Diocesi.
In dicci anni la statistica che segna il pro-
gresso del tempo offre alcuni doti che L'Os-
s1n•(lfare Romano ha voluto rilevare nella cro-
naca dei festeggiamenti e che ben volentieri
riportiamo.
• Dalla modesta cappella clell'Istituto dove
esattamente dieci anni fa Don Rotolo, già
direttore del " Pio XJ " veniva investito della
nuova parrocchia, siamo oggi al grande Tem-
pio che, consacrato sci anni fa, si è venuto
di anno in anno anicchendo di opere che
ne compldano e ne ahhclliscono le linee mae-
~tost:. E così dalle cinque mila, siamo arri-
,·aù alle ventimifa anime.
t Fondate insieme alla parrocchia le asso-
ciazioni di Azione Cattolica - Uomini, Donne,
Ginvcntìt - esse ,-i sono ,enute irrobustendo
e si sono fatte fiorenti per il numero e per
lo zelo degli iscritti. Accenneremo appena
che l'Apostolato della Preghiera ha settecento
iscritti e duecento ne ha la pia associazione
ddle Lampade \\ ·iventi; mentre la Conferenza
maschile e femminile di San Yincenzo ogni
anno è venuta aumentando il proprio bilan-
ci,, porta1ido un aiuto materiale tempes1i-vo e
prezioso là dow più urge la necessità. Con la
Conferenza gareggiano le Dame cli Carità
io quest'opera di aiuto materiale e morale; e
l'una e l'altra si completano con l'assistenza
es11rcitata direttamente dall'Ufficio parrocchiale.
•> Quale e quanta benedizione spargano in-
torno queste iniziative materiate di soccorso
e illuminate di consiglio e di conforto, lo sanno
tante madri desolate, tanti infermi bisognosi,
tanti giovani momentaneamente sprovvisti di
tutto, tanti ragazzi derelitti che le circostanze
più forti della volontà degli uomjni sbattono
dall'una e dall'altra parte come foglie _staccate
dal ramo.
•> Come particolare indice di vita spirituale,
ricorderemo che si fanno una media di 130
mila Comunioni annue: e che la chiesa, offi-
ciata con amoroso zelo, ognj giorno raccoglie
fedeli pe1· le pie pratiche quoticliane non solo
del manino ma anche della sera; mentre è
sempre piì1 notevole il numero dei fedeli che
accorrono ad ascoltare la parola di Dio. In-
dice consolantissimo. Da un centinaio di bat-
tesimi dei primi anni, ora siamo a 500; e circa
300 ogni anno le Cresime e le Prime Comu-
nioni e circa 200 i matrimoni.
•> Abbiamo riservato per ultima una p.Jrola
su 1·oratorio festivo: l'opera caratteristica del-
l'apostolato salesiano, la pupilla degli occhi
al cuore di Don Bosco. L'opera eh(.. pro,-ve<le
alla gioventù che pullula per le strade in ogni
ora del giorno perchè la casa - quando c'è -
è per essa 1tna prigione cd i genitori sono per
molte ore, quando non per l'intera ~omat3,
lontani dal tetto.
>) Due cìfre: 600 ragazzi e 4-00 bambine!
Purtroppo mancano i locali adeguati per quel-
l'assistenza completa che ad .:ssi vorrebbero
dare i Salesiani, che pure fanno miracoli per
assisterli, coadiuvati ora dalle Suore di Maria
Ausiliatrice. :\\la la fiducia nella Provvidenza
- che è la fiducia di Don Bosco - fa più
che sperare, credere, in un prossimo domani,
all'erezion.: di quei locali cssenzjali a tale
opera teatro compreso pci quali l'appello
ai Cooperatori non è mai stato lanciato invano.
,1 Una settimana di cerimonie a carattere
strettamente religioso, ha commemorato <lai
t:? al 19 corr. questo decimo annuale: una
settimana cli vita spirituale, veramente, carat-
terizzata da quelle manifestazioni che costi-
tuiscono l'aspetto più carn~teristico della vita
ùi µna parrncchia. Iniziatasi con la scmprl!
dolce, e particolarmente cara nl cuore delle
famiglie cristiane, cerimonia delle prime co-
munioni e cresime celebrando il venerando
ArciYescovo salesiano Mons. Felice A. Guerra,
é seguitata con tre giorni conso.::cutivi di 1'.lesse
per la comunione pasquale degli alunni delle
grandi scuolc " Card. Caglicro " e " C. l\\lo-
ncta " al mattino: una folla di piccoli assistiti
- - e dai grandi si accostata a Gesù con edifìcantc

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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pwta; mentre la sera dopo la predica di S. E.
l\\Jons. Rotolo, che è stato il primo parroco
e che ha voluto passare tutta la settimana fra
quelli che furono i suoi figli spirituali tanto
diletti, e l:1 benedizione, sono seguite le con-
ferenze per i giovani e per gli uomin.i d'Azione
Cattolica, tenute queste ultime dal Dott Ma-
rio Cingolani, dal prof. Sah-atori, dall'avv.
Corsanego. Gioveùi ,·cnerdl e sabato poi sono
stati dedicati all'adorazione Eucaristica delle
Quaranta Ore pn:clicate anche queste da S.
E. ::\\'Tons. Rotolo che domenica matlina, giorno
di chiusura, ha celebrato la l\\Jcssa clella Co-
munione Generale alla quale ha preso parte
una folla enormc specialmente di giovani.
L'attuale parroco, clon Giuseppe Muzio, ha
celebrato la :\\lessa dell'Orntorio allt: ore 9,
e S. E. l\\lons. Traglia. \\"icegerente di Roma,
ha solennemente pontilic,no alle dieci.
,1 La sera, dopo il Rosario ed il discorso
di S. E. l\\fons. Rotolo che, rievocate le prime
origini della famiglia consacrata a l\\laria .\\u-
siliatrice nel popoloso rione tuscolano, si è
compiaciuto del grande progresso fatto e hcn
Yisibile non solo nelle manifc~tazioni di pietà
alle quali aveva a\\'uto la sorte di assistere,
ma anche nella floritle:r.za delle opere parroc-
chiali e nelJ'abbcllimento continuo della chiesa,
R Em. il Cardinale La Puma, protettore della
Pia Società Salesiana, ha impartito la Bc.-ne-
dizione eucaristica.
~ S. E. l\\1ons. Rotolo aYcva tl:no lettur3
dall'altare dell.1 consolante benedizione del
8anto Padre che il parroco don l\\1uzio aveva
chiesto col seguente telegramma: - Salesiani
dell'Istituto " Pio XI ", le associazioni, i le-
dcli della parrocchia di :\\l:u·ia 8S. Ausiliatrice,
uniti al primo parroco S. E. l\\Ions. Rotolo nella
rcligioi.<.a celebrazione decennale della Parroc-
chja, rinnO\\,ano alla Santità \\·ostra la protesta
dt'lla filiale devozione nel proposito di vita cri-
stiana e chiedono l'Apostolica Benedizione.
li Santo Padre dcgnavasi di rispondere
per mezzo del suo Cardinale Segretario di
Stato dicendo che, vivamente compiacendosi
del fecondo la\\Oro decennal.e della Parrocchia
di Maria SS.ma Ausiliatrice. augurava il felice
incremento ed inviava di cuore, propiziatrice
di nuova divina assistenza, l'implorata bene-
tlizione ».
U d i ne - Convegno salesiano.
li 14 aprile u. s. un.a cinquantina di sacer-
doti, Decurioni cd amici dell'Opera Saksinrn1,
nonosuintc gli impegni del tempo Pasquale,
si raccolsero a Con,·cgno nella sala di \\'ia
Treppo per commemorare il nostro Cuntc-
nario cd infervorarsi sempre più nello spinto
di Don l3m;co. Presiedette il convegno S. E.
rev.ma l'.\\rcivcscovo l\\Ions. :'\\ogara . Gli fa-
cevano corona: l'Ispettore delle Case Sale-
siane del Veneto, Don Antonioli, il prof. don
Ugo l\\.1asotti direttore dell'Unione Coopera•
tori ed cx aUievi di D on Bosco, rappresentali
dàl sig. Ottavio Battaglia e dal Maggiore Bc-
nuzzi, cd i rev.mi l\\[onsignori Dell'Oste, Ro-
seo, Buiatti cd Alessio. Erano presenti anche i
Direttori <lclle Case salesiane di Tolmc:r.:w.
Gorizia, Trieste e Belluno c(ll Direttore <lei
Rifu~io « Bcarzi », D. Zampcsc.
Pre~c subito la parola l'Ispettore per rin-
graziare .?\\fon$. Arcivescovo e tutti g li inter-
,,enuti della loro cordiale adesione e per pre-
garli a contjnuare il prezioso appoggio per Il.'.
Optre salesiane ed in modo particolare per il
Rifugio << Bearzi ~ che accoglie quasi un cen-
tinaio <li orfanelli e ,rive solo di prowi<lcnu.
Scgul don :\\lasotti, che illustrò gli scopi del-
l'adunanza intesa a celebrare lc due ricorrenze
centenarie della prima l\\lcssa di Don Bosco
e della fondazione del suo primo Oratorio.
Rievoc('i quindi con commossa parola le due
date ed il successivo glorioso cammino di
Don Bosco, dando rcla7jone dello sviluppo
delle Opere salesiane in Friuli e dell'attivita
svolta dagli ex allic,·i. Ricordò l'opern di don
Biasutti, che aperse le porte del suo Rifugio
<• Bear,i » ai Salesiani, parlò diffusamente della
vita del grande istituto di carità per i ragazzi
abbandonati, fece il bilancio morale dell'attività
salesiana e rivolse infine un pensiero a don Bia-
sutti, decorato, comhatteatc in Russia, cd
un'elevata preghiera a Don [losco perche ,·o-
glia intercedere presso Dio per affrettare con
la vittori 1 la pace.
A don ì\\Iasotti tenne dietro don l'rtonch
che, rilevando il mirabile, provvidenziale in-
flusso di Don Bosco nella formazione delle
coscienze dei Sacerdoti e dei laici del nostro
tempo, diede un'interessantissimo ragguaglio
della diffusione del culto di Don Bosco nel-
l'Archidiocesi e dei prodigi di bcnetli7Jone che
suscita dovunque. La divozionc a Don Bosco
nel Friuli è omtai una de:lle divozioni più
popolari.
Calorose ovazioni coronarono le due rela-
zioni. Prese quincli la parola il Direttore
elci Bo!lellhto 5,'afrsiano che recb il saluto e
il plauso del Rettor l\\Iaggiore al Clero, agli
ex allievi e Cooperatori per lo zelo orga-
nizzato con cui sostengono l'Opcr:i Salt:-
siana nella Diocesi che vuol tanto bene a
Don Bosco, poi !'i diffuse nella illustrazione

2.2 Page 12

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ddlo spirito di Don Bosco in cui risiede il
segreto della sua santità e del successo delle
sue opere. Egli presentò ,, Don Bosco come
il tipo della santità apostolica contemporanea •l:
pel suo spirito di orazione, di unione con Dio;
pcl dinamismo del suo zelo illuminato e pru-
dente; pcl suo amore alla gioventù.
Chiuse il convegno R. E. Mons. Arcive-
scovo, che, dopo una preghiera di suffragio
pci Cooperatori defunti, affermi> di ascri-
n:re a particolare graz.ia di Dio l'avere in
11ioccsi due Case salesiane: la Casa di Tol-
mezzo, che prepara i giovani alla vita, ed il
Rifugio «Ilearzi *, pei giovani più bisognosi
prediletti da Don Bosco. Ringraziò don Bia-
sutti per a,·er dato la casa ai Salesiani e i
Salesiani che l'hanno accettata. ~ La missione
specifica di Don Bosco - proseguì l'Arcive-
scovo - è l'educazione della gioventù, cdu-
cuzione di suprema importanza cristiana nella
quale Don Bosco è riuscito magnificamente
come attestano i frutti. Il segreto della riuscita
risiede, come ha affermato il direttore <.lei
Bollettino Solesia110, nella vita interiore, linfa
1itale di ogni opera. Anche noi quindi - con-
chiuse - se vogliamo che la nostra opera sia
fruttuosa, dobbiamo coltivare in noi quest.a vita
intima con Dio>>. Ringraziati infine l'Ispettore
Jon Antonioli e don l\\fasotti augurò con parti-
cQlare effusione di cuore il maggior successo al
movimento ed alle Opere salesiane in Friuli.
La simpatica manifestazione fu completata
nel pomeriggio con la visita al Rifugio t Bear-
zi I ragazzi ospitati accolsero con manife-
stazioni di riconoscenza e di gioia i loro bene-
fattori cd amici di S. Giovanni Bosco al quale
:,1mo affidate le belle opere per cui è presente
11d Friuli e che con la sua ,,isihile ptote-
zionc le fa fiorire con grandi promesse per
l'an·enire.
Ci re n a i e a - Alto riconoscimento
del valore e d ella dedizione d ei Fig li
di Don Bosco.
-\\bbiamo segnalato a suo tempo le <listin-
1.iuni con cui l'..\\ugusto Sovrano e le Autorità
,·,,mpetenti hanno reso omaggio al coraggio e<l
:11l'ahncgazione <lei \\·icario Apostolico ùi Dcrna
t tki Salesiani addetti al \\'icariato nelle vi-
c~ndc della ~uerra in corso. Ultimamente ci
e giunta relazione cli un particolare riconosci-
mento dell'azione e dell'apost0lato svolto dal
nnstro aYv. Don Andrea Cocco, parroco di
,\\ pollonia. Con decreto del 18 luglio 19+1,
il Generale Comandante Superiore delle Forze
Armate ddl'A. S., valendosi delle facoltà con-
feritègJj dal Capo del Governo, lo ha decorato
sul campo della Croce di Guerra al f'. M. pcl
valore dimostrato durante le incursioni e per
l'assistenza prestata nel periodo di occupa-
zione britannica.
Quindi la J\\laestà <.lei Re Imperatore gli
ha conferito l'onorificenza di Cat'aliere della
Stella Co/011iale, colla notificazione che ripro-
duciamo:
Il Generale Comandante
Bmgosi, li 22 marzo 1942-XX.
L'Eccellen:::a il Goremalore Gt•neràle mi i11-
rica di comu11icarvi che S. li. il Re lmpl!'ralort•
si è rompiaciuto conferirt•i in date, r9 mar-::o
u. s., /'1morifice11za di Cavaliere della Stella
Coloniale per l'opera umanitaria ed alla111e11te
itolimw rotJlla in Cirenaica durante il periodo
d'occupa::io11e 11t>111ira. 1\\/fl porger'L'i le felicita-
~:ioni del/'Errellrm-::a il .\\linistro dell'Africa lta-
lia11a e del G<n.'emalore Generale della Libia,
('i prego t·ol.ere gradire anche le 11n'e più i·i1:e
e personali c011grat11/a::im1i.
Gcn. :\\f. P.
Comando della Pia::::a di Bengasi.
Dalla GERMANIA
r nostri Cooperatori avranno rilevato nel
Bollettirw del mese di Aprile l'eroico generoso
contributo di sangue che i nostri Confratelli cli
Germania hanno dato per la Patria sui vari
fronti. Quel primo elenco cli 31 Caduti è già au-
mentato: ne comunicheremo i nomi nel ne-
crologio apperui avremo la distinta precisa.
~umerosi son pure i ferjti e più <li quattrocento
i richiamati, in gran parte comhattenti. Quelli
che rimangono al loro posto di lavoro nelh:
chiese e negli istituti, oltre al supplire gli
altri nelle opere cli ministero, prodigano
pure il loro apostolato a vantag-gio t.legli
italiani immigrati. Ahb1amo ricevuto una re-
lazione delle funzioni organizzate a T' ù-111w
in preparazione alla santa P.1squa. Tenne le
prediche quaresimali ogni domenica nella no-
stra chiesa pubblica per gli immigrati italiani
il Cappellano degli Operai re,·. Don .\\zzolini,
e gli Esercizi spirituali, nella settimana pre-
cedente la Domenica cieli.e Palme, il nostro
Don Fcilcr. La comunione fu proprio ~cncralc:
nel solo giorno <li Pasqua si accostarono al
banchetto Eucaristico circa duemila operai.
La domenica seguente furono i soldati e poi
la gioventi1 maschile e femminile. Cosi tutti
hanno potuto celebrare cristianamente le sante
feste pasquali.
91 --

2.3 Page 13

▲back to top
'Dalle nostre
Missioni
In stile telegrafico ab-
biamo ricevuto ancora
qualche 11olizit1 dalle no-
stre ;Uissioni e ci af-
Jret1ia1110 a C0/1/IIIIÌCOl-
la ai nostri Cooperatori
raccomandando in modo
speciale alle loro pre-
ghiere i cari i\\.limònari
e le Figlie di 1Uarit1
Ausiliatrice che S1 tro-
'l."0110 i11 l<i11li fr<ingenti.
CINA
Rer.1110 sig. D. Riwldo11r,
ì\\lons. Giuseppe Ke-
r<:c fu tanto buono da
venire a predicarci gli
Esercizi Spirituali e
compiere la visita cano-
nica della casa. Siamo
C in a ~ M()ns. Kerec ira i Salesiani dJ Yunnan fu.
stati tanto contenti, perchè egli portò tra ooi
il vere> spirito del nostro Santo Fondatore.
Accludo la fotografia presa in occasione della
sua visita. Ora eili va in aereo a l\\landalay
a visitnre qutii cari confratelli ed .1 predicart:
anche a loro gli Esercizi Spirituali.
Noi stiamo tutti bene e speriamo di poter
continuare nel nostro lavoro in mezzo a que-
sto popoln.
Fin d'ora vi auguriamo una huona festa di
San Pietro, assicurandovi delle nostre- più
fervide preghicrt'. \\'o~liatc anche voi pregare
per nni e benedirci.
1 ·111111011[11, :q fehhraio 19+2.
Vostro ,1ff.mo in G. C.
continuano i loro studi regolari; e noi consi-
deriamo questo una vera henedizione e una
risposta del Cielo alle preghiere degli amici
e benefattori.
Qui in questa lontana India avete figli che
ricdrdano con sinceri sentimenti di gratitu-
dine la vostra bontà ed interesse paterno. Con-
tinuate a pregare per noi, e noi siamo sicuri
che tutto andrà bene anche per l'aY,enire.
.:\\llandateci la vostra paterna benedizione e
credetemi sempre aff.mo in G. C.
Sac. l\\lARI,\\:--o Uu·ET.
Sliillong, 6 febbraio 1942.
CONGO BEL GA
Sac. A:-:urmA ì\\1 -\\IC!i.l'\\, Direttore. Da LN,poldz•ille, il 20 aprile 19+2, S. E.
1\\Jons. Giuseppe Sak, Yicario Apostolico cii
ASSAM
Rakania, assicura,,a il Retlor l\\Iaggior c che i
R<,i>.mo rd .lmat.1110 Pad1e,
vi siamo gratissinù µer il vostro continuo
e affettuoso interessamento. l\\'li affrettai a
comunicare le vostre parole di incoraggiamento
e di consiglio a tutti i confratelli.
Godo di potervi dire che le nostre Opere e
confratelli stanno bene, continuano atl atten-
dere al loro lavoro con ardore e mandano
affcrtuosl e filiall saluti.
INDIA
Amotissimo sz,rnor Don Rict1!do11e,
Missioni possono conti11uarc nel loro pro- vi mando con molto piacere la fotog-rafì:1
gramma essenziale. Sebbene in questi giorni della nostra nuova 8cuola Don Bosco, erctla
vadano in vigore molte rest1;zioni, non si è come per miracolo nel breve !>pazio di otto In\\."-
chiusà ancora nessuna casa.
si e benedetta solennemente il 11 gennaio u. s.
-- - Nel nostro studentato di :ì\\Iawlai i chit:rici
92
come ricordo del Centenario· dell'Opera di

2.4 Page 14

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Don Bosco. Il nostro buon Patire dal Ciclo avrà
gioi(o con noi anche di questo suo successo.
Da tanti anni si viveva in casa non nostra,
esposti a gravissimi inconvenienti, anche per-
che il fabbricato non era adatto. Questa nuo,·a
Scuola invece, senza alcunchè d i superfluo,
risponde a tutte le attuali esigenze.
Per l'inaugurazione abbiamo fatto delle fe-
ste solennissime. Più di r 500 perso ne vennero
e condividere la ,nostra gioia. S. E. l'Arcive-
scovo di Bombay ed il nostro Ecc.mo Arci-
rescovo di Madras :VIons. Math_ias diedero
lustro alle celebrazioni colla loro presenza.
!I Santv Padre ci mandò una speciale Bene-
dizione Apostolica.
Godiamo tutti di questo bel trionfo Sale-
siano e ringraziamo il Signore della sua bontà.
_.\\ncl1c voi, amatissimo Padre, vi consolerete
nel veder sorgere di queste Opere in tempi
così diflìcili. ~oi stiamo tutti bene e lavoria-
mo proprio per la gioventù povera, se~uendo
in tuttt'I l'insegnamento di Don Bosco.
La costruzione attuale provvede solo al corso
letterario; più tardi, con l'aiuto di Dio, si co-
strnirà anche quella pel corso tecnico. Per ora
possiamo essere contenti di questo primo passo.
Benediteci tutti, amato Padre, e in parti-
colare il vostro aff.mo in C. J.
Sac. ArmEUO MASCHIO.
Direttore.
Bomboy, 24 febhraio r942.
TESORO SPIRITUALE
I Cooperatori che, <011Jt•ssn1i e c0111111ti((1/i, ,Tisitano
una chiesa o pubblica cappdla (i .Religiosi e le Re-
ligiose, la loro cappella privata) e qu"·i pregano se-
condo l'intenzione <lel Sommo Pontefice possono
acquistare:
L'L~DULGENZA PLE)s.\\Rf-\\
1) Ncl giomo in cui dànno il nom~ alla Pia Unione
dei Cooperatori.
2) Nel g,omo 111 cu, per la prima ,·olta ~i con~acrnnt.
al Sacro C11fJre di Gt!sir.
3) Turre le W>!ie chi;: per otto giorni contìnu: :ll-
tendono agli Esercizi spit,ruali.
+1 In 1w11u, rii morti' so!, confe~s~ti c comunicati, o
almeno contriti im•ocht:rnnn,> dl\\·otnmentc 11
Sonuss,mo Xomc di Gesù, colla bocca, se po-
tranno, od almeno col cuore.
OG:-.;[ '\\IFSF'.
r) l.n un giorno del rne~c a loro 5cclra.
2) 11 giornc, io cul fannn l'Eserri::-fo dt!lla B11Q1u,
morte.
3l 11 g:10rno in cui pnnccipano olla Co11fcre11:::a mc11-
~i!P salesimw.
NEL '.\\tESE L>I Giuc.-.;o ANCIIE:
11 giorno + - Corpus Domini.
Il giorno 13 i-nero Cuore di l\\Jaria ss.
li giorno 2+. B. Giovannt Banisca.
li ,giorno 30 - Commemorazione cl, ti. Paoln.
Bomba)' li nuovo padir,:lionc dell'Istituto S3lesi3no.
- - 93

2.5 Page 15

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leffera di Don Giulivo ai giovani: giuno. lo l'atpettava in Chiesa per dargli 111
Comunioue... Dopo alc1111i istanti di profonda
Carissimi,
adorazione egli partiva co11tinua11do per istrad11
per questo bel mese del Sacro Cuore v.•i tra-
scrivo 1111a pagina del P. ldatteo Crmt•IPy, il
gra11de propagatore della dh:o:::io11e de/l'intro-
nizzazione del Sacro Cuore di Gesù nelle fa-
111iglie, il quale ri presenta 1111 enudo del f 'e,,,
Domenico Savio: 1111 caro f a11ci11/letto di diec,
mmi, da lui preparato a/111 prima Co1111111io11e.
<< Era 1111 a11giòlo di fen,tore e capiva cosi
il ringraziamento e, giunto a scuola, siccome
aveva giù, durante fa 11çtte, sludwta in parte
la lezio11e, passava 1111 quarto d'ora dello studio
a trattenersi anco1·a intimamente col suo Gesù
con la testolina fra le mani, come se )'iudiasse.
Alle 10 finalmente face1.•a 1111 po' d'ascioh)ert.
Alzi questo bimbo non c,mquistai,a se,z:::ll
fatica le anime dei suoi compagni, an:::i praticarn
molte e gravi penitenze... Ogni gùmedl sera
bene la grnnde a::.ione alla qut1!P .1i disponN:a., egli facei•a l'Ora santa, in ginocchio, da'i1a11ti
che allo i,j'gi/ia mi disse ancora:
al!'Immagine del S. Cuore.
" - Che cosa fmò, Padre, per nngrnziare
Gesti dRI f tn1ore clre sta per concedl'rmi?
*Gli risposi: - i. Vivrai della SS. Euca-
,, - Che cosa gli diri allora ? - gli do111a11-
dai 1111 giorno.
>> - Che l'amo ta11/o e che voglio 'l:edcrlo
restia e pe,cùì 1·ict''l.'erai ogm giorno GeslÌ nella amato.
Comu11io11e; se ciò ti costerà., tanto mef!lio! 2.
» - E poi?
D01ai la SS. Eucarestw, darai Gesù t1gli altri »- Gli ripeto che l'amo... non altro.
come 1111 novello T(lrdsio.
)) Suo padre cadde gravemente ammalato e
11 Oh! sì, Padre; ma ella conosce t miei il bimbo trepida1:a per q11ell'a11ima cara.
genitori!...
» - Jlai amato Gesrì, l'lzai fatto co11ouerc
"Li conoscevo si, e Jmrtroppo il padre spe- ed mnare, gli dissi, dunque confidmzaf domam
cinlmeute era 1111 empio, 1111 massone.
andrò da /110 padre in 1w111e del Signo1e; a11-
- Face11da quel che ti ho detto, bimbo mio, 111mziagli la mia visita.
otterrai la com·t-rsio11e del babbo.
~ li fanciullo promise e 111ante1111e la parola
datti. Ma u11 giorno il babbo lo chiama e:
» li piccolo apostolo passò la notte in pre,ghiMa
e, al domani, q1.1a11do mi presentai all'ammalato:
*- Venga, P(ldre - mi disse guesti - bisogna
• - 1\\'on intendo, ,:li dice, che tu ti me/la che il Signore sia infi11itame,11te b110110, per
i11 ginocchio ,, vada a confessarti: io sono 1111 darmi il suo perdo110!... 't'oglio che la 111ia co11-
gala11tuo1110 e no,, ci t·ado mai. So110 pentilo di fl'Ssio11e sia completa.
a'verti messo III quell'Istituto; pertanto stasera
»E si confessò cn,, 11111iltù indicibile, chiese
saluterai i tuoi proféssori perche non 'l.ll torne-
rai pitì.
»li bimbo rimase afflittissimo ed io gli dissi:
~ - "Alio cmo, bisogna che tu ti stri11ga 011-
la S. Com1111io11e, consacrò egli stesso la famiglia
al S. Cuore e, dopo dieci 1tiorni di grandi sof-
Jerenze, morì come 1111 sa11to. Tulta quelle, Ja-
miglia si I: com;ertita. Poco dopo io era al ktto
che meglio al tuo Gc.nì: nel Collegio che dovrai
frequentare ti co11side1erai CO?IC il missionarietto
del Sacro Cuore, rome 1111 piccolo sacerdote,
incaricato di rico11durgli le ani11w dei tuoi com-
pagni.
11 !t,fesso in 1111 gi1111asio lhwto da 1111 fra111as-
so11e, olfo giorni dopo 111ì presentavm due nuovi
suoi amici che 'desùlerava110 confessarsì per la
prima t•olta; poi due "lt, i; e, volete sapere quanh'
ne co11vertì? Ottantacinque! J.lle li co,uiucern
di morte di quel piccolo predestinalo. Lo si sa-
rebbe detto in 1111'estasi co11Li11ua: era calmo,
bello, sorridente a Gesù, che già vede't:a sen:::a
'l:elo, per 1111a grazia particol<1rissi111a, anche
prima di chiudere gli occhi alfa lurr di questo
mondo».
11/iei cari: amate anche 'l:Ot Gesù con tutto
il rnorr e 11011 v.·i mancheranno occasioni di far
dell'apostolato per la sah:e::::::a delle anime.
11·e o quattro per volta, ed io li trot•ai·a sempre
T' ostro aff.mo DoN GH"Ll\\'O.
perfettu1111mte preparati: il piccolo apostolo twe1m
insexnato loro il catechismo, le preghiere, il
modo di confessarsi bene. Fu anche fedelissimo
PER LE NOSTRE BIBLIOTECHE
alla Comunione quotidiana, ma a che prezzo!
nostri s1udenli delle Ca.se di Formazione saran molto
no11eva t, ovarsi al Collegio alle 7,45; di buon grati a tulll coloro che v orranno arricchire d1 Ubri ullll
"
malli110 fa sen,a entrava in camera sua, depo- le loro blblloteche ed assicurano le più fervide pre-
s
11e11do sul tavolo il thè coi crostini e si ritirava.
li fa11ci11!10 si levava, gittava il thè da!!a fi-
- - 11estra, metteva il pane 111 ta.sca ed 11sriva di-
94
ghiere secondo l'in1enzlon.e degli offorentl.
LI riceve ben volentieri lo stesso RETTOR MAGGIORE,
Via Cottolengo 32, Torino (109) - che ne curerà I•
dis1rlbu.zione.
Il
u

2.6 Page 16

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NECROLOGIO
$alesi.ani defunti:
Sar. D. PIH1RO C!ORDA.\\"O, da \\"esime (Alcs-
in11drial, t 11d Alu~9ÌO, 1I q-11 u. s. :id 87 anni.
({acro e ~crcno. come porta,a al lm·oro nd corso
~dia su:i , 11a, ,olo .1! Ciclo questo \\'cne.r;mdo Cun-
tnudlo, scmprc alacre nel fol"\\·on• rlclla i:;uu pw1."1
ndlo zd,, per la l(lona Ji Dio c In sah caa delle
anun.,. \\'òlò al ciclo Jo.1111 C,l:$3 J, Alassio o,·c per
11hrc cin11uu11t'anni a, cva profuso ncll'inscgnumcnto
e nel ~•crn minis.h,;ro, il ~uo spinto squ1s1tan1en1c
~,k~1:1no, Js~trmhno dircllamell'c da O,-n Bosco
che nel 18io l'ovc,·n uccoho nll'Orntono d1 Torim;
prr pla,m,,rlfl pcr,onuhn,·ntc alla \\'HO rdiiriosu, :ic-
c,,rJa.11Jol(li la par,•rna nducia lino ad ,,f!idaruli
p.-r iluc anni ancl1l· (;l curu del suo ufhc1<1 e ddl;1
•u,1 canll'ra. F11rm·110 cosi ulla scuola del Sunto m•t
1,mpi croic, dell;1 Casa-madrc, fu c~cmp,n m1rn-
h1lc di virtù salcsrnnJ. nclk \\'nric m,1nsion1 che cn-
1wrse, e sopratrutt0 nello dir,•,donc dello nostre
t',t!IC J, 1.orcto e d, Afrito (Caserta), nfuli:end,1,
non solo f'l'r k hc Ile doti d I mt-ntc c d, cuorc, ma
spccinlmc:nrc per lu ft·deluì al sisrt·ma t•duc:t1i\\"O di
Don Bosco cJ,c i:lt catti\\è, falanl!i d1 nll1c\\f li S,-
mor, ,J, conce,;st• d, c,.·l.:urarc la :'\\1.-,..,a d'Om .,.
J, D1nmu111c c d, serbare lino all'uh1mo quella se-
rcnit,, d1 sr11rno che rin-lu\\'a il candore d1 una , 11n
dhbàta, tuna consacrata nll'amor d, D io .:d al ben,
,Idi,· anime, rurta f)ro1csa alla di,·011nnc di Don Bo-
<cn che s1 t:oncretava ndlo sviluflr:tre e cnlt1\\'arc
nnl, aJrri i L!cm11 delle , 1rtù a lu, r1ù c,1rc.
Sur. D. \\ OT. IIUO .-I \\"/'O.\\' IO, uu s. Ucnignt>
t ( 111n~,c: (Tonno), a Torino (S. GiO\\. J ,an!l"e-
hHa) 11 4-, - , 9-1-2, ;1 67 anni.
,\\lh~,-o ud c,,llel{IO d, Lnn,o, Ieee 1:11 Stud,
cl,i,·ricali n.-1 Seminurio d' I, rea, finm i quuh, tornò
da Don Busco che l'ancnde,·;i. Ordinato "'cerdotc:
nd rh7l\\ ,. li1un·,1to,1 m T,·u(oj!1a, tu sin d'ullorn
1lt·M11U1to ,I profcssnrc di Sc1e1~z,• 8UCre ai ch1cric1
salc:,umi. Fornito, com't:ra. di lortc int?ccno. ~•
•rn~d,ì d1 w, sapere ,aM1ss1mo e profondo eh,·
t,w tli lui un .'.\\Taestro nel più alto st•nso Jdln pa-
rola. Don lj,asco lo ebbe c.1rn e lo stimo come uno
dei poi, ,·,1lnro,1 tr,1 1 suoi lii:lt, e non e raro trO\\·nrc
ti Mlh nonlc ndlc lcut.:rc d,,1 ~unto. 'ruttt! le n1an-
1nn:, a cui flUÒ d,·Jicar..1 un ,;an:rc.lok complera-
mtnh: attrczz.lto lurono d:t lu1 est:n·1tart-•, L. !ioJ)eS~o
,.,111<·mpor:i1,.-111ncn1,•. \\ Homa, a1tl'i111zi J,·lln Ba-
< ,,, <ld 'i. ('uoro:, a Tormo pi,r lun1th1 :rnni. 11
c.;1,,..,.,. <ln,,: I' l~muto Jdlc [· 1J,!h,· di ,:\\I. \\usilia-
1r11,· lo rhh,• su,.;ces~ore d, Don Bonl·tti in momenti
drtloc1h, <' ;i)l'cstcrn, tra 1!11 operai Italiani d, 1/.uril!o,
11.J<lrn Paril.!t, L1c1:1, cui, sp,·:,ç la sua a111, 11j d,
nro,rnlo ,. d1 Salesiano. D,1 12 anni s, tro,nva a
'l'orino. :1 S. C,o, .in111 EYllnLtl'ltsta, dm e il dono dellu
snp1,n,a ~ <Id co11s11(l11, 11l1 ,rnnse attorno una mol-
1,1u<linc d1 rnsigni pl·r~onc , lam1,-(l1t- cospicue t.lc!I.,
"c1,·1ì, e <ll'I pa1rì1.iutu, così come nttrassc u lui
moh1 cccl,-su,st,ci cl.e ,cn!\\,mo a cnn,uharlo come
un .\\la,.,,rro. r: di cot.lcs10 ,un la\\'orita posi1.ionc
si \\'al•e p,·r soccorr...r,· a tante n·,scos1e nl·ccss1tà.
.-\\'""' ,, cdehrato nel 11138 la .ta :'.\\lessa di diamante,
ma s, conscnb veu1t1n e desio fin qu11si ll!llt ulum,
nwsi. 1-t •U:I fit..>ura forte e ,, l11\\·a, Jai mud1 urat-
t,·ns11caml.'nll' e perfino um..,risucamcnlt' rnctst, 1
e schicui ,. Jal cuore pieno di bont,i, rinnrrù 10-
d!m,•ntit.·:11.', in quanti lo co1111bl>t:ro, e come 4ucUa
cl, un ,,,,,""• nman,· :,~qui i1.1 alh ~toria Salc,iarro.
S,1r. f>. , l.\\'GE/,() SPH!UJ\\"I, da Du~to .-\\r'ii-
zio (;\\ltlnnol, t a Lanzo ·1 nnnt-,,l', ,1 2~-n· u. s.
a 74 anni.
,\\ \\l'nr'unni f)Ot~ s,•l!uire- J;1 811;1 \\·ucazinnc cntrundo
nel nostro l~t11utn s. G,o, anm E,·ani::dista d1 To-
nno nd r8X8. Ricc,utn l'-,,hito ecclesi.,~tico d..al
Scr\\'o di Dw Don 1\\l,r·hcle- lhm, con 1cnocio d1 stu-
dio ,, ab1l1t11 hl·n pn·,r<> all'm,n.'.llam,·nttl cl,,. lascio
a m:1I ncuon· solo udl'orJ dd tram<:>nlU quando
prnpr,o le forze non !(lt r,•~L!C1•ano p1ù. 'rcmprn
oùan1,1nt1na. cuore f.!L'nt:ro~o. ~pcsc- le sue n11~hori
energie n..-.:lt Oratori fcsuvi .
Fu tlirctron,• n l),•R<·nzano ,·d 3 Fossano; ma la
tuppa riù luni:.1 la fece nl Collegio d1 Lan7o on:
si prodol!'.Ò ncll'ins,-gname-nto con ammirc\\'ole de-
dizmnc. cc,nfnnando le fa11t·he d.-llà ,cuoia col-
J'ege-rc11.10 dt:I sacro ministero eh,• svolge,·a con
,mm frutto nelle 1nrrocch1c: , ,eme. Il ,-cnso della
d1sc1pltna, la fc<leltil nl do\\'crc ed nllo spirito J,
Don nosco, I.i passione del lavoro cd un mi::t·nuo
candore d1 p1,·tà , i1nle e fel"\\·rua resero prez.10,0 ~,l
:1lranwn1c 1,du<7:,fl\\•o il suo indefesso apostolaro.
Cooperatori defunti:
,lfons. Cfl/1. Do11. K\\111 l() ,le, .ìJ••IJlCl!HSl
P H.L.1 l'ICI \\O, l'rrf,11<, l),,111es1trn di S Su11-
t 111ri, u P.1m,a ti , ;-rv u. ,. 58 anni.
Sa,·crdo,~ di •P•'cchmta \\'irtù l' d1 vita l'Sl'lllplare,
a,"'~ lwne a"1m1lato In spinto Ji Don Bosco. Porti>
quindi ndl'c .,.,c,zio dd sacro m n,s1,·rn lo zeli>
e In mtteua del Samo. Dm·nnrr diocesano de, Coo•
rwm1<1n per cir,·.a Iz ,inni, ebbe p:111,colare cura dd
C,ruppn dcli,· Dame Patrt>n,·,,l' dd)'Oratoru, f<,-
sti, u, alle qu11li tt1nt"\\,1 nirni pnmn lunl'dì <ld mt:sc
una contert."n:t.a rdin1osa.. s<·ntprc &Ufc~t con , l\\"O
J,o,;iJ, ,no .:d 'llscolt,11 cnn i,randc profitto
.,·,11·. 1.\\ T() \\ f() \\/~CC IG \\'O I II Cnn1unolo,
,I :P-11 1 U
Sa.:crdnt,· dt llllCll"I piCl·, ,. ✓...iant1s,1mo r;t tnn:
di a111mc. s1 C<>nsa1·r<'> tutto nlla cur., tic, suo, pnr-
rord1iani, diffonJcndn cc,n fl,trticolorc kn·orc anche
la dl\\1M1onc ,1 \\!aria \\usrliarrice, a 'i. <,,o,·ann, Bo-
sco ,·d alla Beam \\fouarcllo. Cordialmcntt· .tffe-
n,· z,onnto 1ll'Op,•n, sal,·,mna, sosrernw l promm,sc
l'mcn·m,·nro ndla lu.-:1)1: 1~111uz1one- ddle 1·1ul11.· <l,
.'.\\lnr,u t\\ns1l111tric", hl'ndicandn gcncro,nment,• 11n-
chl.' I, nu,tr.: .'.\\Iis~toni
Can . Dn11 S /.1,t· l'f'ORE ,/,\\1, /J'(), t a lhtara-
rnlk l'cnlt~lc, il 14 x11-10+1 a 76 unni.
}>ur tr.i !!h mcurau11t mali che lo ntilis~cro p,-r z;
- nn111, seppe th-<licarc tulta la sua ,·ita con zelo e .:m-
95

2.7 Page 17

▲back to top
plnre :111.n ~lona d1 1)1() ('U al l cnc ddlc umme. un !lfHJSlulo tlcllo ,h\\'<1ziu1w fil Sunto, J, cu, s,·ntl
Decurione dei C:oopennori promo~se con forvon: il c1mfor1c> anche He[(h ultuni istanti della sun YHJ
lu pia t.:'nione '-' l:i tlh·ozionc a :\\Lirin Au:sil1:1tnce cristiannnwnre cs<!mplarc.
cd u S. G Bosco.
,111J11$. Con. Tn,/. .J.\\ 7'0,\\"IO D.ELJJOSCO, t
CI Il 1RI [,UlG[, ·I· u '-iecchiano-:\\[arccch:a (Pc-
S!\\ro), il 9-1\\· u. s. ad 89 aum.
a Giaveno, ti 7-Xl-lCJ+l o 72 :mrù.
Sposo e pndm es.:mplare, s1<ppc cresc,-r,' In nume-
Prc,·o~to dcll'irisi~nc Collt:giara di Gia,,mo, c,,llu rosa famidin nel forvore dell.t Fe le cri$riann e ntl-
mitezza e l'umiltà del vèro Pastore, seppe r,roth- l'amor del lavoro. lieto d1 offrm. il fiuho D. l\\la-
gare i ~uoi tesori di mente e di cuorc pi,r -H .111111 riru10 olla Società S~h:5iana ed una fo•lia ali' Istituto
nllo popoln7tone c011 speciale predilez:one ptr h, ddh Figlie di .ì\\farw 1\\us1hatrice.
i.:iovcntù e pci po,·eri. Affezionatissimo a ll 'Or,cra
-.alesiann l:~,or1 cord!almenu, rutte le 1111zin1ivc pro-
m,,sse per il cult o di l\\laria '\\usiliatricc c di S. G.
Ilos.:o, benl'licnndo gencrosam1mrc m,che le nos1re
l\\lissioni.
7..lCC.flERO l,OREXY.O, ·I a Fo1?lìzzo l':inn-
,·èsc il L7-111 u. s. a 7+ an11i.
l ·omo Ji fode e di ptt,L;1 prof1>n.Ja, !ieppc c<luc;1re
,rt5trnn.amenre la numerosa fmnuilia, hencdetto dal
Si!(non, <.:vlln \\'ocnzionc Ji un lìl.!lio ;oll,1 :-iocic!il
S,tr. 0/CSEPPE POLTJWRT. t :t Pic.'ve di Re- Sule:-.htna
' i,wzzo (Benola), il 2i•III u. s. a 7+ ann1.
Zcl11nlÌss1mo delln gloria di Dio e del hcnc dè-llc
nnimi,, produ:iò il sacro tnimsrcro co11 pietà e fer-
, ort: ummirnbilc por +5 nmu :11J11 sua popol:,zione,
diffondendo oon pr('Jilczionc ti culto a :ò. G. Bo-
>CO di cui ~enti il fascino san1iliC8tore ncgli anni
trn8corsi olL'Orntono sotto la sua d1rez1one.
C.lRLO S(:FIORR. t n Tncst" il 3-m u. s.
Altri Cooperatori defunti:
Almmi Giul!eppe, Abbta/ef!ra.tso (l\\l1l:ino) •.\\ ma-
dori E,udio, Serbndo111> (Forli) - Antiniri Luci-
na, Udinr, - Ha)a!l!ÌO An.ucla, J1usso/el1/e (V,ct'n-
:rn - Barhai!Ollo ROsàriu, Fh•ri (CntRnia\\ - Barbero
A.:ostino. 1/rmt,cel/rJ (Cuni:o) - l:luoc1 Leopoldo,
Fnlr111fJ (FQrlì) - Calcagno D. :"lazwrio, Ro11(af!/i11
ml S3 anni.
(Alessandria) - C~ntono Amoniettu A11dor110 .\\./1r-ra
l ' omo d1 focle e cli pieti1 p rofonda, tùtto dedito (\\'crcelli) - Càrnrtll i O. Gactann, -Vnpo!i - Cur-
ad atth ità car,tn rive, 1·1a stato insignito dello Croce razza Luiei, Caprani,o (Viterbo) - Chulier Dome-
,, J'rr, Ecclesia et Pontificc •·
nico, Bemd,ml (Torino\\ Cheruhin1 Emilia, Crm
Più che bl'ncfattore, ,,,.,. chiamato il , Papi, (Littorin) - Coucaro Ch. Giovanni, Tor-101111 (Ales•
dt"i S alèS1an1. Col cuore di un padre spese 1nf:ut1 sandria, - Coppa Fmnecsco, Gasale _\\Jonf, ,•mlfl
ln vi111 gen11rosa111.:nrc a v11.ntal(g_10 dt:ll'Oratono ol (Al~Bsanrlrrnì - Costa l~rancesca, Rosorno (ReEtaio
Il
quale consacro le sue m1gl10ri cncn(1c.
Cal.1 - Dc lul11s Dr. Raffaele, Frn.smti (Roma\\ -
Sµirò circondato dai ~uoi ~iov,mi e vecchL l'Jmto- Di Prim~ Rosa, Sutern (Culamissettal - Dommic1
nani che avern Tanto ammo , confortato dai snntt Prof. D. Cillcomo, G't!11or<1 - F\\'rrnndo Dr. Cn,·.
~acrmm•nti " i.la una partìcolan bcnudizio1uJ dd L11il.(i, C/l(ttili1111 (-\\o~ta) - Ferrero F:mrnn, 1'11ri11r1
~unto Padre.
- hoi-am,mt, Giovanni Fo11ta11eu, d'.-lg1Jg110 (~o-
r.,w. U.fJ. Prof. PASQC. IL/t GT. /TUJl:llf, t
varu1 Ca,i.:lìarùi Cft!ln.,ntina Paerr::n (Ra, 1:nnn) -
Ghio ,\\ lana, $(1111/)i,mla,·e11a lGenova) - G10n11
:i Firenze il -1-n u. ,.
D. \\Jichele, . lr,irti ('.\\lacer.tta) - Gmrnrui F1orenrinn,
(olla benedizione del !:>anto Padre e cl, L111.1111 Solornr, (Tremo) • G11111\\ella Lnn!nzo, Ca111p,,do/-
I'orporati è voli1rn al (;iclo l'anìm" dctt" di tjuc,,m ri11n (Sondrio) - l~chiu C.u:lotr.i, -lrcQ (Trenm) •
nostro :iffezion:mssimo ( 'oopennorn, eh<", nello Lat._'l.1zz1 Guido, .1-Jome di Valt'n.::11 (Alcssantlnal -
H
spirito d1 D. Bqsc-o, S<'ppc èducarc la ~ua fam.J~lia \\[acmm,1 D. Antonio, Gm•n:fnn/;, ( Torino) - '.\\fo)l-
a lJUl llu 11obilt~ e fervori! <l1 vita cnstiann eh., r,- l' ora U,ustma, C11,1ni:11olè ,\\1011.Jerrato (Am) - '\\!ar-
ful~cro m,rnbilmcntc in tutlll la sun c~i~1,m1.,1.
g-,,ni Elvira, Tr.•1110 - !\\lorclli B.irb,irn, .ìlomr, (:--::<1-
li,
t ,·fr• . C11111111• .1JA1'1'EO Gl ERR.-1, a Pnlcrml) varu) - ;>,nrn D. U1uscppe, L11ra'(o d'E,-bn (Como)
il 10-'--19+1.
- OIIRn Domenico. C,1/P.1/11110 (Pamul - Parato
Il,
Fra i più ri11nmati ~iuristi Jcl loro, plih.·rrnit11no Viw~ria, Pollen:::o (Cum·1.11 • Pt:trunl!di 7.elmd11,
1:ccebe per l,1 rcrmudinc del suo spirito profont!a-
mcntt! cri~ti,mo clic fcc" ddla ~un profc~~ion<· un
Orvieto (Tcr111) - Pil11tt1 G1usep1,e, F,•li::::,1110 (Al,;s-
sanJria) - Pr.idotto Gu!.!lidmo, Rrt·tirossa (Torino)
Il,
n ro aposwlnt,,. Ocvor1ssimo di ::.. G. B,>sco, Iondo - Tl11dic1 Am!chnn, 01pit11/ettu (Brescia) - Raschiotti
tre bo1oe n1is.'.<irma.riè e hc,11:ficò lar.:amc.'1Uc gli Cnrolrnn, Guorg11è (.·\\osta) - Rosac" Fclicia, Sbarre
orfanelli del nostro Istttuto locale.
Su/11,riu1·e (Reggio Col.) - Roveri U. Giuseppe, Bn-
/og11n - Rouorn L111a, / ·r,gltera (Pavic1) - Snnnn Brau
.11.-l/V.\\ I PfF,'fRO, -~ n Cnpranicu., il 7-rn 11. Rentricc, b,:lt>sias (Cagliari) - Scaglia Luurin, /'or-
s. n<l ti3 unni.
t11/(t (Vercr::lltl - Scopino Giu.,cpp"l, (;a/us" (.-\\0~1a) -
l)umntc ,1 sernz,o militare a Tormo ebhe In gioia 'l',~o Vi~irna, Ge11oi'<1 - Tosato lng. '\\brio, Gct ·11t1•
di inconm1rsi con Don Ilo~co e d1 riceverne prer.io$i gnrmo ('l'orino) - Vmturclli Dr. Giov.mni B:irt,-
li,
nmsi~lt e In pal«rna bem:d1z10ne. Divenne quindi sta, Go11e1tlit11w (Treviso).
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(.'on pern,e,;,-o dc.ll'Autooù -Ee.cl~i1u-uc.o. - Off. Grntichc $. E. l., (.;ol'$O Rc~in;t ~\\lnr~hcnrn, lib
Direnore responS11bil<: l). G U I D O FA \\ 1 :,. I , Yia <.:onolc"~O. 30 Torino (109)