Bollettino_Salesiano_196105


Bollettino_Salesiano_196105

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BENDORF (Germania) - Il Prefetto Generale dei
Salesiani Rev.mo Don Albino Fedrigotti tra i ragazzi
delle scuole professionali salesiane.

1.3 Page 3

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NOfl,iwi r,u,pas-~.èwt~
Dal cristiano di oggi dipende la sorte
di questo nostro mondo inquieto.
Come Gesù, il Cooperatore salesiano
sente sulle sue spalle la responsabi-
lità della salvezza di tutti gli uomini
Gc,;ù ;,celRe tra i suoi discepoli soltanto
12 apostoli. Come mai og~i si parla rou
tanta insi,;tenza di apostolato per tutti
i cristinni?
Occorre precisare alcuni aspetti del con-
('Ctto di « a postolato », 1·osì ricco di si-
guificato. !'l'ella Cli.iesa infalli c'è l'apo11to-
)ato della Gerarchia (\\ escovi e clero), , i
è un apo!.tolaLo di èlite per a lcuui laici rl('-
"Ì{,mati ufficialmente dalla Gerarchia per
collaborare all'apostolato: ma c'è anche
un apm,tolato generico, che è un dovere
per ogni hat tczzato.
Pio XLI clichiarava: « Nc~'<uno che ~ia
1leguo dd nome di cri~tiano può prcO('•
cuparsi della propria sanIità preiici11denrto
dalla salH.1za eterna 11,·gli altri >>. E
ancora: « LI dovere cli Lutti i mcrnhri
dell'Episcopato, di tutti gli insigniti dul
Sacerdozio, di Latte le anime consacrate
a Dio m·llo :,Lato religioHo, ili Lulli i lai<'i
che collahonrno all'apostolato gerarchico,
anzi di tutti i fedeli, è di preparare .spiri-
tualmente. ron la pre~hicra e con 1'1·-
Ecmpio. r◄m la purificazione t' con la pt•·
nitenza, con rnpera e col sacrificio, questo
fuluro bwontro tra Cristo e un mondo
più chi' mai bisognoso ilei /!i110 lume
della sua gloria, del suo :-;orco.rso e della
sua salvazio11e ».
C'è dunque un do,·ere cl'apostolato 11er
lutti i fe,ldi. Don Bo,,co ha in ii,tito tanto
i.u questo apostolato, e la creazione ciel
« Coopcn11on• .,alesiano » l' precisamcull'
una eSJll'CHAicmc concreta e ideale dell'im-
pegno apostolico che il nostro Padre con•
ce)ù pei· ogni fedele battezzalo.
Facile o difficile?
Per fare ddl'apostoJato non r indispPn•
l>abi]e poi-,Nh•rc doti speciali. L'apo»tolo
non è un agente di puhhlicilà; non prc-
Lcnde fare clel patrimonio tlt>lla fede una
specie Ùt slogan di propagirnda, parla11do
in modo hrilluute ili Crisi o come si padu 7:J

1.4 Page 4

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oggi di specialità commPrciali: non ~ un
Il senso della Chiesa
politico che !-frulla le t.-Ìluazioni contin-
gf'uti per costruire un mito ideologico o
Per r+-alizzare una mi.ssio11t• co:<Ì sublime
u11 movimento di massa; non ama il fana- d'apo:-lolato il criHtiano deve· po,;secleri•,
tismo 11è la violenza l'ci;ibizionismo nel s110 organ.i~mo spirituale, il « sen:-o
il profillo; non si preoccupa di es;;err affa- della Chie~a ». più penetrante e più ,en'-i-
i;cinantc, di vincere le discussioni. e r11•p· Lile ciel «cru;o d,•lla vista e ùcl tatto. Il
pure cli contare i proseliti. Tn q11esto senso ,lella Chiesa il motore I' la bus,.,oln
scni;o fare dell'apostolato non è difficile, dell'apo~tolato.
pcrchè non ci vngliono <loti eccezionali. La Chiesa non è una semplice soc·ictà
Ma in un allro t'CTI!'O è dillìc·il+-. o mr~lio. umana. non è '-ulo la colleuività dei hat-
impegnativo. "F: indispeni;aLile per l'apo- Lezzati. e tanto meno è una ~pecie tli
5:toJo una spe<'iale ricd1ezza d'interiorità feudo o di pri" ilegio dei Vt>scovi e dei
personale, pe1·chè, come ha de'tlo San Tom-
maso. fare l'apostolato è connuùcare vi-
talmente agli altri le propri(• convinzioni
~oprarinaturali. I 'apo~tolo è il testimonio
preti, o addirittura un parlito religìoiw.
La Chie~a è il mistero drll'Uomo-Dio. Il
Verbo i.i è fatto t·ttrne in Crislu e il Cristo
si è fatto Chiesa. C'è qui - :-e è lecita
tlcl mistero della fede; è ruomo che sPnt<! l'analogia - quasi una doppia incarna-
vibrare in sì- l'energia vitale della sua zione: l'incarnazione cli Dio nel Cristo, 1•
n11ionc hattr:,imale con Gesù Crist<>, la fa l'inraruazione del Cristo glorioso nella
pale'-e nelle sue attività quntitlia11l' e la Chiesa.
l?<'Oera negli altri. ì\\'on è un propaga11distc&, _-\\.\\ ere vivo e vibrante il i;en:-o deUa
ma 1111 testi.monio.
Chie~a ~ìgnifica partecipare all'incarna-
zione del Figlio <li Dio e alla re,leuzio11e
del mondo.
Il cristiano è un ,·ero apostolo quando
In cerca del nome fa pale"-l' nella vila, in primo luogo, il
11 mistero del Dio 1J1Uanato, incarnando 111
monao rli oggi sembra un robot ano- grazia divina uellc proprie azioni: il i-uo
nimo: ha hiso~no di un segreto cli vita lavoro, il suo studio. il suo .;;orriso, il suo
che gli dia il !'IUO nome definitivo. T:uomo gioco. la sua malaI tia. il sno "acrifi1·io
mmlerno ha creduto alla scienza. alla <lovreblH'ro e,<,ert· <'urne una tlirnost.raziurH'
tf>c11icn, all'organizzazione, a t-<' stesso, e<l vivc11 Le dc·l tllThtero dell'lncarna:r.ionc. come
ha coHtrn.ito 1111 mondo meccanico, im- se Gesti sLesso (il Verbo incar11ato) in lui
per1:-onale e inscni:,ibile, senza amor<' nè lavora~se. sorride~i;e o pian~c:-11e. dimo-
finalità; nelle e.ue città rartificial(> ~<'ill- stra111ln ai fratelli la strada ùh ina che ri-
Lillio degli an isi fluorei-t·cnli impediH'C.: solve •1ualunque situazione della vita.
cli v1·dere neJ firmamento la Ll'llezza d1•lle
E, in i,ccondo luogo. il cri,-tiano. è un
st1•1le.
vero apu11tolo quando partecipa al mistero
fu questo mondo sonoro ma disarmo- rlella redt·nzione dell'uomo ,lai male, ap-
nico. millimetratu e tecnico ma freclilu e portan«lu a tutti la salvezza della Croce.
monotono, il crh;tiano <leve for risonare e Qne,.,to i-i fa col ~acrificio e con la pre-
far rivivere il gran mistero di Cristo, che ghiera. <'on la parola e con l'azione, con
1:ic11so c nome a tutte le vicissitu,lini la salute e con In malattia, con la vita
wnane. Il crealo, l'umanità t~ il loro 1li- sociale e con la ~olitudine.
\\(mire hanno la 1<pic~azione ,;olo nei Crii,to, Il battezzato deve seriamente preoccu-
prinripio e fine di lutto: t.enza di Lui non par~i della salwzza eterna 1legli altri. Tutti
si rapisrt> nulla. li mi!'\\tero di Cristo t' il i nwmhri della Chic,;a sono « popolo cli
gra11 ~•'greto della ~toria umana, ed ogni Diu» <' « città di Dio »: in un popolo e
bauezzato ne è il rivelatore e il testimonio. in una c·itt.à ogni rnemhro ha obblighi e
Eci·u la grande necessità tl'apo.~tolato respon.;nbilità sociali. obtJltlllO sente l"af•
ogg:i: ogni cristiano deve inM•rire nel suo fanno del bene conwnc. Ebbene, il cri-
aml>ientf' il mistero della Bnnna ="o\\l·lla, ,-tiauo partecipa dm \\'ero al mistero della
dando così aJ mondo e alla ,.,,oria l'auten- Redcnziu11c: come Gt1st't, il cristirtno setlte
·n Lico lorn nome: Gc!4Ù Cristo!
sulle sw• spulle la responsabiliuì della set/•

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vezza di tutti gli 1iomini e si sobbarca, se-
1·on<lo le sue possibilità, a questo compito.
Quante iniziative apostoliche suggerisce
ad ogni battezzato questo mistero della
fede! Chi salverà i miliardi d'uomini che
vivono oggi sulla terra? Certamente Gesù:
ma Gesù applica la redenzione della Croce
attraverso la Chiesa e la Chiesa oggi siamo
noi! la Chiesa è ogni battezzato. In ogni
secolo tanto più grande è il numero dei
salvati quanto più apostolici son.o i bat-
tezzati. Ai Giapponesi che chiedevano
a Francesco Saverio perchè così tardi
arrivasse a loro la Buona J\\'ovella, il
santo missionario rispondeva incolpando
i baLLezzati d-i mancanza di spirito di
apostolato.
È urgentissimo che ogni membro della
Chiesa sia al-'ostolo perchè è inunensa la
messe da raccoglie.re e pcrchè il nostro
secolo è pericolosamente disorientato. Dal
cristiano di oggi dipende la salvezza di
questo nostro mondo inquieto. Il Coope-
ratore salesiano è il primo a convincer-
sene e agisce in coerenza con le sue idee.
Una delle note più belle della santità di Do-
menico Savio: la gioia. « Noi qui facciamo con-
sistere la santità nello stare molto allegri».
IL MOVIMENTO AMICI DI DOMENICO SAVIO
Nel 196o ha avuto un au-
mento di 7000 unità. Oggi i
soci regolarmente iscritti, che
ricevono anche il giorruùino
mensile, sono oltre 20.000,
raggruppati in un migliaio
di sezioni. Al Centro giun-
gono ogni giorno domande
individuali e collettive, da
scuole pubbliche e private,
da parrocchie e seminari:
sono raga;,;zi che desiderano
prendere San Domenico Savio
come loro modello e pro-
tettore.
Il m.ovimento si allarga per
merito degli stessi soci, i
quali, mossi dal loro amore
al Raga;,;;,;o Santo, gli conqui-
stano nuovi « Amici ».
Sono anche numerosi i sa-
cerdoti, gl'insegnanti e i ge-
nitori che, appena vengono
a conoscenza di questo singo-
lare patto di amicizia col pic-
colo Santo, invitano i figli e
gli allievi a sottoscriverlo
prendendo a modello unSanto
cosi facile da imitare. Ed è
voce comune che l'angelico
discepolo di Don Bosco eser-
cita sui ragazzi un fascino
sorprendente, influendo de-
cisamente sull'orientamento
morale e religioso della loro
incipiente personalità.
Del resto è noto che il
« Movimento Amici Dome-
nico Savio >> ha fini essen-
zialmente pedagogici: far co-
noscere agli educatori e agli
educandi il metodo educativo
di Don Bosco e la santità
amabile ·di Domenico Savio,
che ne è il frutto più prezioso.
Fu affermato che questo mi-
rabile binomio di santità
- Don Bosco e Domenico
Savio - ha un valore e una
funzione universale nel mondo
di oggi, nel quale la forma-
zione cristiana della gioventù
è contrastata da tanti fattori
negativi.
Per questo l'obiettivo prin-
cipale del « Movimento A.
D. S. » è quello di creare nel
ragazzo solide convinzioni mo-
rali e religiose, temprarne la
volontà e il carattere e ini-
ziarlo all'apostolato tra i coe-
tanei. Pietà, purezza, aposto-
lato sono le tre promesse fon-
damentali degli « Amici », i
tre capisaldi della loro forma-
zione cristiana. Come si ve-
de, cose .semplici, ma sostan-
ziali e presentate nella luce
simpatica degli esempi di
San Domenico Savio, facil-
mente imitabili da tutti i ra-
gazzi.
I genitori e gli educatori
che valutano le enormi rjper-
cussioni che avrà sulla società
di domani il livello morale
della gioventù di oggi, l>ene-
dicono unanimi il Signore
che ha suscitato in San Do-
menico Savio un ragazzo, il
cui esempio può diventare il
loro più valido alleato nel-
l'arte non :('acile dell'educa-
zione.
7G

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Si dice che Florence
:--ightingale, andando a
visitare i feriti della
guerra di Crimea, usasse
se portare con una lam-
pada. I soldati, nel ve-
dere quella luce nel buio
della notte, si rianima-
vano e mormoravano:
Arriva la si~nora della
lampada •· ·
La marchesa Giusep-
pina Imperiali nata \\Iu-
rena, fervente Coopera-
trice di Napoli spentasi
santamente il 4 settem-
bre 1960 a soli 39 anni,
si potrebbe definire «la
signora del sorriso"· Sor-
rideva sempre, anche nei
momenti di mag~iore sof-
ferenza; sorride,·a a tutti,
anche a qt1elli che l'ave-
vano fattti soffrire. J1 suo
sorriso em il dono più
gradito pcrchi: rrn la luce della sua carità.
Possedeva le doti che S. Francesco di Sales
desidera nei veri devoti. Gentile, allegra,
squisita nel tratto, mod<.'Sta ed elcgamc in-
sieme, rendeva amabile la virtu cd auiraYa
la benevolenza Ji quanti av\\oicin:wa per com-
piere la sua missione di carità e di apostolato.
-
Qui però non imendiamo di present.mie
un profilo morule, ma semplicemente di met-
terne in evidemrn una caratteristica spicca-
tissima. Venerava i sacerdoti, vedeva nella lurn
persona Gesù Crh;to stesso, avern per ciascuno
di essi, chiunque fosse, un vero culto. Per la
loro santificazione e per l'incremento delle \\O-
cazioni prodigb tunc le sue energie, offrendo
se stessa in un perenne arto di amore.
.i\\Iembro attivo dell'« Opera Reg111a Aposto-
lorum » per le vocazioni sacerdotali e rcli~iosc
- sorta in Napoli per ispirazione di un'altTa
fervente Coopennrice salesiana, fa Baroness;t
e Ronanni ved. De Franciscis - stata una
ardente apostola delte vocazioni, una \\'era
mamma sacerdotale. La sua grande preoccu-
pazione che non si perdesse neppure um> dei
vocati per tllilllCafi7.a di mezzi, la rese anche
qt1estuantc tra parenti, amici, negozianti.
- :\\la soprattutto \\isse l'ansia della sanlitit
sacerdotale. Xon è possibile dire quunto abbia
711 fatto e so1Ie,·to per la santificazione dei Sac:cr-
doti. Si sentJ come ispi-
rata a scri,·ere loro let-
tere piene di luce divina
e ne scrisse migliaia a
Sacerdoti sparsi nelle di-
verse regioni d'Ttalin, fir-
mandosi« Un:i IVTammai>.
1n esse vibra l'invito
più caldo e accorato atla
santità.
Andavano a ,·isitarla
Sacerdoti e Religiosi e,
dopo i colloqui avuti
con lei, la ringrar.iavano
perchè le sue parole di
elevazione, infuocate di
amore di Din, el'ano pe-
netrate nel loro cuore
come un incorngj!iamento
a quella suncitit che mai
a, come allora c,·ano sen-
tito essere il !uro primo
impegno sacerdotale. ~\\·i-
vete con Dio in vita -
diccYa loro
e Dio
sarà con voi in morte e sarà tutlo vostro
neJJ'eternit~ ,).
-
Quando le comunicavano la <lcfer.ione cli
qualche Sacadotc, soffriva ore di angoscia e
non si dava piìr pace. C'cn:ava di avvicinarlo,
faccYa prcgart:, invitaYa cuori ~cncrosi a im-
molarsi ,ittime per il povero aposrnta e oon
una eloquenza commovente mostrava quale
numero incalcol.tbile di anime anchhc strap-
pato al nemico l'apostata se fosse ritornato
apostolo. Ella ~tessa s'immolò vittirnà per uno
di ~uesti e ottenne il trionfo della Grazia.
Concluse la sua vita di ap(•stolato in Roma.,
nel centro del sacerdozio, nello splendore della
Cristianità, per continuare nella vita ultrater-
rena la sua sublime missione <li amore.
-
A volte, camminando lungo le rocce bat-
rute dal vento, c'imbattiamo in un fiore che,
con i suoi colori, fa dimentic.irc le fotiche del-
l'ascesa. Nel i;:rigiore di una società spesso
tanto povera eh ideali la figura di quest'anima
bella è come un fiore nella bufera, ctlmc una
luce nella none. Possa il suo profumo e la sua
luce essere sprone per tanti Cooperatori e per
tante Coopernlrici che abbracciano gl'1deali
dell'apostolato e che sanno valutare quale te-
soro sia una ).lc:~a di più sulla terra e quale
dono per l'umanità un sacerdote con tutti i
suoi poteri divini.

1.7 Page 7

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I ~~~~c.II~I
e&ptcob ~ S;c»JJ~
8
ssistiamo da qualcl1e mf"se a un ri11-
focolarsi della polemica contro la
scuola gestita dagli tnti ecclesiastici.
1fentre negli anni passati la discus-
per es.si ll()U esistcrc1be, o per Jo lilt'nO non
asstuut'r<"hhe tanta importanza. Secondaria-
mente vogliono impeci.in', i11 efli.,tti, ai grnitori
i:attolici di sceglit'rc la scuola che assicura ai
sione aveva, al di fuo,-i delle assemblee lcgi• propri figli lllla profonda educa-donc cristiana.
slativc, una eco piuttosto limitata, da tm paio
Su questo punto convirne ricordarr che dalla
d'annj la stampa quotidiana si è imposses• uuova Costituzione italiana. i11 vigore dal
sata dell'argomento ('On crèscente irrLe-res,se. gennaio 1948, è sancito il plnrfJLiSnw sco-
lncentivo prossimo è stato il disegno di legf!,e lastico, per cui enti e privati hanno il diritto
.ml pia:no decennale clella. seno/a.
cli istituire sruole. come è sancito il dovere dri
Tale disegno di legge, che, come è noto. genitori di cdu(iare 1i istruire i figliuoli con il
Cu riguaTda lo sviluppo della scuola, intende ri• conseguente diriuo d i scelta drlla sc1wla.
spondcrn alle attese del Paese iu fatto c[j
avversari della Chitsa, s ia pure (:011
istrnziouc. Si può ritenere ormai acquisito qualche sfumatura, accettano tale impo$La-
dalla maggior parte degli Italiani che l'istru· zio11e in linea teorica - non potrehhcro fare
zione è il miglior capitale a nostra disposizionr ahrimfnli, per uon apparire autidemocratici,
e che le spese relative ne co.;;titwscono il
ma pretendono che, i genitori che vogliono
miglior investimento. Il pt·ohlcma è -urgente: esercitar<' il di ri I to di sèelta della scuola, si
tanto è vero clte, in atlesa dcll'apprnvazionc sobharchiuo oltrP alle tasse nor1nali che vc.r•
fle']a legge, il goven1O, sospiuto dall'urgeuza sano all'erario, a tasse, pill'tico1ari.
di adeguare l'Italia alle altre nazioni aderenti
li che equivale a dire chr soltanto la scuola
a l MEC, ha istituito nume.rose scuole statali. ges1ila tlallo Stato tlcve essere gratuita, grazie
specialmente nel settore deUa scuola dell'ob- al contrilmlo di tutti i cittadini; e che quei
bligo, rhe interessa la popolazione Rcolastica genitori, cltr i11 hase al diritLo costituzionale
dai 6 ai 14 anni.
scelgono una scuola cattolica l'cr i loro figli.
e I nemici della Chiesa
devono pagare due volte per scuola: una
prima volta come cittadini (col versamento
llOimalc <lelle tasse, da cui lo Stato attinge
l'occorrente per gcstfre le suv scuole). nna se-
I partiti di ispirazione anticristiana è conda volta come é«ttolici (col versamento
doloroso constatarlo - sono tutti d'accordo « volo11tario » pèr pagare la scuola cattolica
ad impedirf' che le provvidenze previste tlal che l1auno Rcelte « liJJecamente »).
piano decennale (1400 miliardi distribuiti in
Davanti à tanta C<•ntraddi:r.ione e i11gio-
10 anni in aggiunta ai normali e progressivi stizia i cattolici italiani chiedonv il rispetto
stanziamenti. che lo Stato realjzza dai contri- della costituzione in materia scolastira, oude
buti di tutti i cittadini), vengano equameute poter Pjfetti1>ame11tc esercitare la libertà di
distr.ihwtc a tutta la scuola nazionale, si.a sta- scelta ddla scuola.
tale che nou statale. Di qui li" manovre di
e stampa f' le nii11accc di piazza contro akur,IÌ
artiroli dt>J noto disegno di lcgjl"e sul piano
Il pensiero della Chiesa
decennale che vonebbl.'ro estcnclcrt - in mi-
sura molto limitata, s'intende - le pro~;denze
Per limitarçi agli ultimi deceurù, i cattolic,
rcunomiche anchr a.Ila ~cuola 111m stata},·.
non più giovani 1-iéorrla110 rhe drIla lil,erl à
Tulto quc~to è sintomatico: anzitullo i ne- della scuola la Chie$a ha fatto srmpr<' 11u
mici tlcJla Chiesa paventano llella scuoltt non priuci1ijo fondamentale.
statale la pn:seuza degli Ecclesiastici e ùci
L'cncicljca Della eduru~icme crii:tianu della
llrJigiosi: infatti se la Chiesa non avf•sse le gio1•mtù. (1929) l' la N,m 11//bi111n11 bisogno
sue scuole. il prohle111a della scuola non statale (1931 ). sono alte Le6Limonian,;e della impavida ii

1.8 Page 8

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fermezza apostol ica cli Pio Xl a clifosa della nella swola statale italiana. In questi ultimi
scuola cattolica.
amii, poi, l'insegna.mento religioso regolare e
Sulla perenne attualità della prima. Sua folti gruppi di insegnanti cauoli,d hanno gi,ì
Saulità Giovanni :X--XlIT nel mt:ssaggio per fatto sentire il loro ben.e;fico influsso. Ciò tut-
la commemorazione del trentesimo anniver- trwia non basta a soddisfare sempre e dovunque
sario dell'Enciclica. cliceva:
le legittùne ,ispirazioni di molti genitori callo-
« Questo documento fondamentale. lo dichia- lici, solleciti di garantire in maniera più efficai;e
riamo senza esitare, niente ha perdnto della sua l'edu-mzione cristiana dei loro Jìgli. Essi perciò
uerità. Oggi CO/TU! ieri, la Chiesa afferma ad afta campiona azione do1,erosc1 e si 1mwi·ono nel-
voce rlrn i suoi diritti e qtielli d~lla .famiglia in. l'àmbieo dei loro diriui, riconosciuti dalla Co-
questo campo precedono qnelli dello Stato: oggi stiturione italiana stessa, quando chiedono co11
com.e ieri, essa afferma il suo diritto di auere fermezza 11n11 puì comprPnsiva lt>gislazione sco-
scuole 011e sia insegnata. pn r,wzzo di maestri lastica, clw ,lìa laro la possibilità ,li scP.gliere,
,li:1lle solide convinzioni, una,;once:done cristiana senza un eccessi110 aggral'io economit-o, ln scuola
d<?ll<t vita in cui tuuo l'i nsegnamento sia basato più conforme lllle loro giuste aspira,zioni morali
nella luce della fede» .
e religiose ».
Anche Pio XII sottoliùeò in nu.rner o."i di-
scorsi e mesi;aggi l'importanza della H:uola
rattolica con cldari riferimenti ai po6tulati
scat uriti dalla m 1ova Costituzione.
Le direttive
Ai partecipanti al I° Congresso internazio-
dell'Episcopato italiano
nale delle scuole non statali (10 novcmhrel957)
il grande Pontefice lanciò qncl solcwtc monito
che deve 1;sscre tenuto ben presente non ,;;olo
dai Cattolici, ma anche da quanti hanno a
cuOl'f' IP sorti d(•lla nazione:
« Si può affermare senza timore rhe il rico-
noscim1m1a rhe rin puese riserna alla sc1tofo pri-
11ala - Noi adoperiamo q1testo termine nel senso
che voi stessi date ad esso, ossia con riferimento
111/a scuola che non è gestita dallo Star.o - ri-
flette abbastan;a, esattamente il lire/lo di vita
·spirituale e cult1trale di tale paese. Uno Stato
çlre si ùttribuisCP escfosi1,ame111e r ufficio di>l-
/'educaz1'.one e vieta ai prfrari o a gr1tppi indi-
pendemi tTi assumersi ima re,~ponsabiliuì in
questo rampo. murufesta una pretesa incom-
patihile con le esigenzl! .fondamer11ali della per-
sona umana ».
Nd 1955. in occas·ont· drlla 288 Settimana
Sociale dei Cattolici. Pio Xll faceva perve-
nire il Suo paterno ridùamo a quei Cattolici
ai c1uali « una lunga assuefazione al prcdo-
mi1ùo della Scuola cli Stato ha offuscato la no-
zione stessa del diritto alla liherlà scolastica»:
La Commissione Episcopal,, Italiana (C.El)
che, come è noto. per volere del Sa1ltO Padre
è l'espressione dell'intero Episcopato italiano.
ha pul,blicato neJl'ottohre del 1959 uu docu-
mento ufficiale. che sul problema della scuola
co~'Ì si i': esprt:Slifl:
« La CEJ ha posto a11cora la sua aNenzione
Sllll(I Si:uola e sullo -~forzo che le Autorità ciuili
fan.na pe:r dare una sempre maggiore istruzione
r san.a educazione aJla nostra gente; e in questo
o.mpio quadro non. dubita che le Scuole dipen-
denti dal/a, A1itorità Ecclesic,stica sara11no te-
niae in quella considerazione che esse meritano
e per le be11emere,u;e già acquisite e in ra.pporto
al reale riwnoscimen.io della libertà della
Scuola, la qua1-e esige, per essere ej]èttiva, c:he
le .famiglie r.attoliche non- siano messe in condi-
zione di rum poter sc:egliP-re per i p ropri figli
fu scuola che preferiscono senza dover affron-
tl!re nuovi oneri».
Di recente il probl,mm è stato portato a
co11o~Cénza dei fodeli drJfo fegi(lUÌ dulie Tre
Venezie dalla Conferenza Episcopale Trive-
« Lo St.ato ha il do1•ere cli rispettarll in materill rn,ta con la notificazione del 16 novembri" 1960
di educarione i dirilti prer•nlenti della frm1iglia « per l a Jihertà della Scuola Cattolica ». Tn
e ,le/lo Chiesa e deve quindi tutelare le ;ntra- tale documento gli Ecc.mi Vescovi seuLono
prt>se di queste due istilnzioni in fatto di scuola. il dovere di denunciare « con viva preoccu-
Sostituendosi acl esse indebitom<mte o. peggio, pazione il cresceme disagio e le m-0/tiplicate
instau.rrindo il monopolio dèll'educazione, la di;{ficoltà delle scuole o delle istititzioni educatit-e
Stato oltre r.lti> via/are i diriui delle singole per- non statali, promusse e sostenute da AiltOriuì e
sone, ddla famiglia e della Chiesa, fin irebbe per Enti ecclesiastici ».
cwbu.ssare il livt>llo culturale della scuola 5tessa.
Infatti. èontinua il documento, « menlre la
È dolora.~o rile,;are che in q11esto campo in Scuo/<I, $IC1tale in posizione di ll'lliderite premi-
Italia esistono ancora fra i ca11oli(.i lacune ed nenza, è sostenuta totalmente dallo Stato, me-
incertezze. C'na l1Lllga assuefazione al predo- diante il contributo di tutti i cittatlin.i, le nostre
minio dell11, Scuola di Stato ha offuscmo in molti scuole cateoliche, da quelle materne o Asili, c/ie
la nozione stessa del dìritt,o alla libert<Ì scola-
stica. Con ciò non si 1'1t0Le negare la pnse11::.11
-;n di autelllici valori, sostau.zialmente cristi.ani,
sono a carico delle Parrocchie., a quelle rette da
Religiosi o ila Sacerduti 1/ioçesani, nei rari
gradi e indiriz:.i, sonii cu~lrette a ricurrere alla

1.9 Page 9

▲back to top
libera carirà e olla contribu-
zione ,le/le famiglie cri.•tiane,
oppure a scomparire. Questo
diverso tr(lllamenlo, mortifica
le scuole cattoliche e rii/uce
sempre più la loro benefica
a.:rione educwiva fino ((d
annullarla ».
Aucora più recente è la
leLtera dell'E11iscopato della
Regione Flaminia. In essa
si afferma Che gli Ecc.mi
VllBCovi « stmtono il dovere
di richiamare l'attenzione dei
cattolici s11l1'11r~entP e grrll'e
problema dPlla sctwla; la
quale tl,we essere libera, nel
senso che i genitori. usando
tli un natnrale diritto, pos-
sarw an·iare i figli là do1:e
la scrLola offre garanzia com-
pleta di tutelare i loro prin-
CÌpÌ morali e religiosi, e
questo senza pesanti ed in-
giusti oneri.
La Messa d'oro di un venerando Missionario
Invito
ai Cooperatori
salesiani
I nostri CooperaLOTi eh"
seguono con particolare at-
tenzione le attività ddla
Congregazione Salesiana,
sannoche inItalianel campo
lJ venerando DON BERNARDINI, noto per le grandiose opere
______________ salesiane di Hongkong a favore deUa gioventù cinese, ma non
meno noto a Lanusei (Nuoro) come realizzatore del maestoso
tempio dedicato a Don Bosco, ha compiuto i 50 anni di sacer-
dozio. S. E. Mons. Basoli, Vescovo Diocesano, ha voluto onorarlo
\\..con la sua presenza e Don Ferrari, direttore di Ponte Mam-
molo in Roma, ne ha ricordato le benemerenze missionarie.
.scolastico sono interessati
Len I08 istituti retti dai
Salesiani con 210 scuole, e 60 istituti dipen- di lavuro a tavore delle classi me110 ahliienti.
denti dalle Figlie tli M. A. con 110 scuole. ricorda11do agli immf'mori cllf' qua.wfo ancora
Sono complessivamente, quindi, 330 le scuole il problema della formazione professionale in
tli ogni ordine e grado, legahucuLc riconQ- Italia era sconosciuto, le Scuole della Clùesa
sciule. che sono affinate alle cure dei Figli P vi dedicavano già preziose cuc1·gic e sperimcn-
delle Figlie dj Don Bosco.
ta'.'ailO con successo quelle Scuole professio-
Sono scuole, com'è noto, a carattere prova- nali che lo SLato, solo da utt dl,cennio. ~i è
lenlemeute popolare, a servizio della naz:iom·: accinto a sviluvpa1·c'.
seuolP che stanno svilup1mndosi, con c11ormi l\\Ia non possiamo nascondere ai Cooperatori
sacrifici, specialmente nel seLtorc professio- le più vive preoccnpa,.joni per l'avvenire delle
nale; settore di cui ba tanto hisogno la nostra
Patria la quale Ì' costretta a vedere non pochi
suoi figli raminghi per il mondo in cerca di
nostre numerose scuo1e, specie per quelle a
carattere professionale, <:hc sono le più ,li.
sprudiose. Senza il doveroso coutrihuto dello
lavoro in condizioni di inferiorità e talora di Stato, éorriamo il cisehio di doverne Jimitare
avvilenle disoccupazione.
il numero o, Dio non voglia, chiuderlr.
Inoltre i proMemi dcl MEC, e tra non molte.>
lllviliamo i cari Cooperatori a partecipare
forse anche quelli della Zona di libero scambio. alle preoccupazioni dell"Episcopato ed a quelle
hanno posto in primaria evidenza l'urgenza di di lutt.i i Cattolici; a rendersi conto della
qualificare gli operai, impartendo loro anche situazione grave che si profila per le scuole
una buona istruzione di base.
cattoliche e quindi anche per le nostre scuole.
Alla campagua di stampa eh.e si addensa che sono le scuole dei loro figli; ad unirsi
coa Lanta superficialità e acredine contro le a tutti i Cattolici <l' Italia per l'affermazione
scuole della Chiesa, noi opponiamo un .,ecolo dei diritti della Chiesa nella Scuola.
71)

1.10 Page 10

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ricato, mentre /p ginocchia sono piegate pilÌ
del ,çolito. Gesù ha già gli occhi 1:hiusi,
perchè è spirato in qu.el rnomMW; nòn ha
ancora la ferita ,Jel costato, pe.rchr storica·
mente non era ancora stato trafitto da
LMgino.
A quelf'11ltimo sguardo ,li addio dl'I
Figlio, Maria si prostr<1, secondo la
concezion,, artistùci dell'Autore. ai piedi
dell<t crace, 111mi11ghiandosi 1J11asi (Id l'.~sa
e stringe11dos1da al worc, come l'unica
cr1sa cara rir,wswk al mo11clo.
li petto di i\\foric, SS. è giratQ l'erso il
legno ,Jt,flu aorr, P p«rticolanm•ntl' il suo
r:olto rori In g11(l1lcia atll'rf>ntl' alla croce.
come fa app1rn10 la mamma con riò t>he
le è pilÌ carn. Da, notare anche la posi.zione
delle lm,aitr del/a, Vergine.
li 1•0//Q dr•lhr, Madonna è compll'lnnumtf'
rifiniu,, anche se non t•isibile da 11110 spet-
tatore posto da1mnti al CrocUìsso.
La noritn rlelropera è app1t11t1J In posi-
zio111> d,•lla .\\fadonn.a, e r;,J,,,1 rompleta-
mcnte 111101•11 clie r •lrti.~ta /111 1•nlu10 rappre-
sentare nPI l,ron::o.
Ai piedi della Croce
I Crot~fissn chP domina l'arti~tico
altare di ww cappPlla c/(•l Uceo
:mlesian11 di Frascati (.Roma) ;,
in 6ronzo e l'Uol rappresentare l'istC1111/'
della morte di No!ìl rtJ Signore.
L'Autore ha immaginato che Ct>-'>IÌ. dopo
il grido finali' prima della morte, ne/l'i,,.
rlinare il c11p<1. nbbia i·oluto dttre l'ultimo
sguardo cli addio alla Madre sna, che jino
o quel mom.ettto era ritta ai piedi <Mln
Croce. Si nota quindi la posizione del
1:orpo di G<•slÌ am la lesta fortemente in•
clinata, il pellt1 girato l'erso de,çtra, lo sforzo
della spnf{a si11istru, il braccio $Ìnistm e
la man-0 alqu(l11to distaccati dalla rrore,
mentre il braccio e la mano destru ri sono
fortementr adrreuti. li pol.~o d1•stro è al•
quanJ-0 rnrrnto per lo sforzo di prote11derP
no il corpi) a destra, e il mignolo destro rliz•rr•
È 1111'opern molto umana: l''t) riti l'ha
dett11 troppo 11111n1w ,, ma l'ArtlllTI' /1.11 1•nlttto
che, nttrnn•r.-11 In rappresenta;;ioni• umana.
lo spettaWrP Josst' portato ai S(•11tim.e111i che
bis,1g1111 111w1• ai piedi del Cro,·ifi.~so.
« Siamo troppo abituati a redrre il Croci•
fisso - dict>rn - pPr cui c'era b,sopio di
porre ai .moi piedi una figum. calma e
raccolta rwl stw dolore, eh,• indirnsst> allo
spe11,t1orl' ro11 quali sentimmti bis()g11a
stare ai pierli ,l1,/la Croc1< ».
Ed ejfi•tti1·,mw11re la figura di l\\Taria SS.
- dw noi forse m•remmo preferito r:Nlae
in 110/to, ma che in tali' posi:.io11e arrPbbl'
disturbato. artisticmnente, la figura princi•
pale - al/ira gli sguardi, quasi a roler
inàoi,inare di che cosa si /ralli, e im,itu
al r,1cc·ogli11w11to: è il cu()re dell'opera,
mentre il Cristo nr è la testa.
C'è stato chi, non conosrrnd1, dirPtta-
mente il pensiero dell'A 11tore, ha 1,0/uto t•e•
dere nell11 Jip.11ra ai piedi della rrocr l'u-
mani11i. . t>mbra che l'Artista st1•.~so. prima
di morir,• 11bbia detto che ess11• ~imbolica•
mentP, può rapprP.sentare /'wna11itir, ma
si tratta di mla1tamen10, e mm cc,rri.~ponde
alla sua prima idPa.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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L'adislico Crocifisso di
Arrigo Minerbì nel Liceo
Salesiano di Villa
Frascati (Roma).
completa.mente nuova: Gesù,
prima <li spirare, volge un ul-
timo sguardo <li addio alla
Madre, che rimasta ritta
fino allora si prostra ai pie-
di della croce, stringendosela
al cuore come l'unica cosa

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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La prinia
Conferenza annuale
ai Cooperatori
Quesi'anno ebbe una cornice cli maggiore
solennità perchè tenuta nel giorno stesso della
festa del Patrono e Titolare, San Francesco
rii Sales.
Sua Ecc. Mons. Giuseppe Angrisani, Ve-
scovo di Casale, che il mattino del 29 gennaio il figlio di una loro compagna di lavoro fino al
aveva celebrato il solenne pontificale con una raggiungimento del Sacerdozio. Questo esempio
fervida omelia in onore del Santo, nel pome- - concludeva Monsignore - non potrebbe
rigg-io tenne la Conferei1za ai Cooperatori di essere imitato in tutti gli ambienti di lavoro?
Torino raccolti nella Basilica di Maria Ausi-
liatrice. Fu un'ora deliziosa nella quale l'Ec-
1\\1:a l'accento divenne più vibrato e accorato
cellentissimo Oratore con luminosità di pen- quando lo zelante Pastore trattò il tema della
siero, ricchezz;i di dottrina, incisività di parola stampa e descrisse la strage che compie la
e calore di sentimento illustrò 1'origine, la stampa laicista anche tra i cattolici mìlitanti,
natura, i fini della Pia Unione dei Cooperatori che non esitò a chiamare disertori quando
Salesiani, fermandosi soprattutto SlÙ caratLere
apost0lico impressole dal Fondatore.
La Terza Famiglia Salesiana e uscita d~l
lasciano la stampa cattolica per acquistare e
leggere quotidiani e settimanali di notoria ispi-
razione laicista e massonica.
cuore di Don Bosco come le altre due. E j\\fonsignor Angrisani volle anche illustrare
lui che, provvedendo alle necessità del suo le virtù volute dal Fondatore nei membri
tempo e prevedendo quelle più gravi del fu- della sua Terza Famiglia: lo spirito di pre-
turo, ha voluto creare un esercito di veri cri- ghiera e di carità, la modeslia 11egli abill, la fm-
stiani che fossero anche apostoli nel senso galità nella mensa, la castigatez.za nei discorsi,
più. completa della pal'ola. Mentre i cattivi l'esattezza nei dO'f'eri del proprio Stato, la solle-
aumentano di ardore e di ardire nel male, i citudine per la sa11tijìcazio11e dei giorni fe.ifi<vi.
Cooperatori, che Don Bosco ha ideato come
l'unione dei buoni, debbono scendere compatti
sul campo del lavoro e della carità, a servizio
dei Vescovi e dei Parroci nell'apostolato della
stampa, della moralità, delle vocazioni.
Parlando dello spirito di preghiera, invitò i
Cooperatori ad u.na brevé meditazione quoti-
diana. Allo scopo consigliò loro la Filotea di
San Francesco di S~tles e le brevi meditazioni
di Don Bosco sul Giovane Pro·vveduto. Ma
A proposito di vocazioni, Mons. Angrisar.i non fece alcWl cenno del suo recente bellis-
rilevaYa che i Vescovi del Piemonte sono pre- simo volume Pane di 'vita, ricco di 366 me-
occupatissimi della diminuzione progressiva dei dita7,ioni - una per giorno - sobrie, chìare,
candidati al Sacerdozio, lodava lo zelo dimo- ricche di calore e di persuasione, che noi con-
strato dai Cooperatori durante il 1960 per la sigliamo vivamente ai nostri Cooperatori (edì-
campagna delle vocazioni e citava l'esempio zione Libreria Dotrrina Cristiana - Torino).
delle Cooperatrici Salesiane operaie di .'.\\fon-
calvo, nella sua Diocesi, che hanno accettato La novit~ dell'a11nuale omaggio ai Coopera-
ton entusiasmo di mantenere in Seminario tori, che seguì nel teatro di \\'aldocco, fu il cor- ua

2.4 Page 14

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La festa <li Don Bosco
TORINO - Nella Basilica di Maria Ausiliatrice
il 29 gennaio S. E. Mons. Angrisani esalta San
Francesco di Sales quale Patrono dei Salesiani
e dei loro Cooperatori.
dialissimo loro incontro con l'Orgnninnzione
eiovanile degli Oratori Torinesi.
Furono infatli i Cirèoli Gio,anili S:1lcsiani di
Torino a voler offrire il trattenimento ai Coo-
peratori. Un trattenimento tipicamente sale-
siano, perV:tso di umorismo e di allegria, portati
snllc ali della musica e del canto. E furono i
brillanti rappresentanti dei vari Circoli ad in-
tessere uno spettacolo vario di esecl1zioni musi-
cali moderne delle orchestrine 5itars e.li Yaldocco
e Spring del l\\lartinctto, di canti in dialetto
del quarteuo <lei l\\ lontcrosa, ed i brillantissimi
skecl,s del quartetto della Crocetta.
J\\Ia a dare un filo conduttore a tutta la gc-
rata, ed a s,·elare tutta la vitalità e il la,·oro
educari,·o dei Circoli Gio,·anili contribuì la
i,en,•e <lei presentatore Don Carlo Ilorgetti, pro-
prio una vocazione di un Circolo Giovani le,
queUo della Crocella, prossimo al raggiungi-
mento della mèca: il Sacerdozio. Fu In~ a rica-
mare il tema dei giovani, e svelare tutto il la-
voro profondo d1 educazione, di ricupero, di
~-pi ritualità che si compienei nostri Circoli. Due
ore di serenità, ma anche una gradita scoperta:
Don Bosco continua la sua missione in mezzo
alla giovcntt1 d'oggi, e nonostante tante difli-
n1 l'.oltà, la continu,1 con ottimi risultali.
Chi hn osservato la massa di fedeli chr af-
follava ininterrottamente la Basilica di Valdocco
durame tutta la giornata del 31 genn:iio, ha
avuto una num·a confoana che Don Bo~co con-
tinua ad essere il t conquistatore di anime•• il
• sonano della bontà », che attr.ic i cuori.
Giorno di ~loria, ma soprauu110 giorno di
preghiera e di grazia, per le num~rnKissime
Confessioni e Comunioni.
Opportuni commenti liti1rgici leui al micro-
fono permisero In più attiva e commossa parte-
cipazione alla prima l\\Iessa della comunità, cele-
brata dal nostro venerato Rcttor l\\Iag~iore e
alla seconda, dcrta da S. E. :\\fon.o;. Arduino.
Intanto la gente, che afflui\\·a numerosa nono-
stante fosse giomo feriale, face,·a n.>Ssa attorno
all'altare di Don Bosco, dove le sante ì\\Icsse si
seguivano ininterrottamente. E così un fiotto
continuo di persone visitava le c,1merette del
Santo, quasi desiderasse di sentirselo più vicino
rivivendo le sue ultime ore, aiutati dalla mistica
atmosfera che vi si respira.
Alle ore 10 pontificò S. E. '..\\lons. Albino
':\\lensa, Vescovo <l'Ivrea. La Se/mia ctmtorum
eseguì la grandiosa :.\\!et.sa Giubilare Pio
Papa :XI• di l\\L Tosi. diretta dal '.\\[0 Renzo
Lamberto, accompagnata all'organo dal M0
Don Luigi Lasagna e radiotrasmessa.
Nel pomcng~io ci fu la benedizione dei
bambim: una funzione sempre suggestiva per-
chè raccoglie intorno all'Urna dell'Apostolo
della gioventù centinaia di bambini accomp:i-
gnati dai loro J?enitori, ansiosi che Don Bosco
serbi per loro una. benedizione speciale.
SeJ?uirono i Vespri pontificati da S. E. :\\Ions.
'..\\lensa. che tenne il panegirico del Santo,
notando che Don Bosco, astro di prima gran-
dezza nel cielo della santità, dal punto di vista
relij?ioso, sociale e patriotùco, ha sc..ritto una
pagina gloriosa 1\\clla storia del suo tempo.
Dal pumo <li vista religioso hu continuato la
tradizione antigi:msenistica cli S. Francesco di
Sales portando a Dio le anime. specialmente
quelle gio\\"anili, auraverso le vie dell'amore.
Dal punto di vista socia.le ha cristianizzato il
mondo <lei lavoro proprio quando le m:issc la-
,·oratrici comincia,·ano a staccarsi dalla Chiesa.
Dal punto di vista patriottico Don Rosc..-o si è
inserito nella storia del suo temr,o, preoccupan-
dosi soprattutto di formare gl lwlillni.
Oggi la storia si ripete conchiuse Sua
Eccellenza ma il Santo sopnivvivc nella sua
triplice Famiglia e il mondo del lavoro non
ci fa paura se \\I si immettono falangi di giovani
spiritualmente preparati nelle scuole di Don
Bosco.
li nostro Em.mo Cardinale: ArciYeSCO\\'O
:.\\Iaurilio Fossati chiuse le celebrazioni impar-
tendo la solenne Benedizione Eucaristica.

2.5 Page 15

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Il.. 11lll)I()
~ett'M
1)1~1..
t•t)N'l'll~If~lf)
11'l'l~Nl~f)
S1II. J~SI11l~f)
I mprovvisamenre, 1a notte dal 10 all'u gen-
naio, ha chiuso la sua giornata di intenso
lavoro Don Andrea Gennaro, da cin-
Opera che nel ceto ecclesiastico gli ha frut-
tato una notorietà internazionale. Al suo ritiro
Sua Em. il Card. Fossati gli scriveva:
quant'anni professore di morale nello Studen-
tato centrale della Congregazione Salesiana,
primo Rettor Magnifico del Pontificio Ateneo
Salesiano, primo Preside dell'Istituto Supericre
di Pedagogia e di Scienze Religiose delle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
Sino all'ultimo giorno, ma.lgrado i suoi
82 anni, Don Gennaro svolse una attività
vigùrosa e molteplice, che la sua lunga espe-
rienza di teologo moralista rendeva preziosa
per la Congregazione e per la Chiesa.
<• Colpiù vivo rincrescimento ho appreso che per
ragioni di salute e di più gravi ìmp,,gui presso
codesto A.te11èò Pontificio, non a.vrebbe pitì pb-
tuto continuare l'inseg11amento della lVlorale ai
nostn· studenti di Teologia. Dai•anti a motivi
tanto gravi non mi sono sentito di insistere per
farla desistere dal/'anmmciatomi ritiro. Se mi
preme la scuola del Seminario, mi sia anche a
wore che Ella possa dare tutta la su.a intelli-
gente attività ali'Ateneo.
Non mi resta quindi che ringraziarla vivis-
Nato a Trino Vercellese nel 1878 e consa- simamente di quanto ha fatto per i nostri chie-
cratosi a Dio nel 1895 nel clima di fen-ore e rici in questi due arwi: essi non dimentichermm(J
di entusiasmo creato dalla prima generazione mai la chiarezza e la sicurezza del suo inse,-
salesiana, divenne ben presto carissimo al gna:i11è'T/lo; f se riel i;orso del loro ministero
primo maestro dei novizi Don Giulio Bar- potranno fare un po' di bene, il merito sarà
beris, che lo scelse come suo segretario per- anche della S . V., che con tanto amore è staio
:,ionale. A soli 21 anni si laureò in teologia, largo della sua dottrina... >>.
fu ordinato sacerdote a 23 ed eletto, ancora
giovanissimo, a succedere al futuro martire
della Cina Mons. Versiglia, quale direttore
e maestro dei novizi a Genzano di Roma.
Tornò in Piemonte nel 19ro e un anno dopo
ebbe la cattedra di teologia morale nel primo
Studentato teologico della Congregazione.
Q uando, nel 1936, il Rettor Maggiore
Don Ricaldone costituì in seno alla Società
Salesiana una facoltà di teologia, Don Gennaro
ne fu il primo preside, e nel 1940, all'appro-
vazione ca.non.ica. del Pontdìcio Ateneo Sale-
siano, ne divenne il primo Rettor Ylagnifico.
Ben di:ffìcilmente si sarebbe potuto trovare
una persona più adatta. Docile, ordinato,
tenace, non cedeva mai di fronte alle diffi-
coltà. Aveva il senso dell'organizzazione e la
sua competenza giuridico-morale lo rendeva
sicuro nelle soluzioni adottate.
l\\la presto sopraggiunsero altre incombenze.
Nel 1954 fu nominato Preside dell'Istituto
Superiore di Pedagogia e di Scienze Religiose
eretto in Torino per le Figlie di Maria Ausi-
liatrice. Sottò il suo impulso l'Istituto ottenne
il riconoscimento dalla Santa Sede e preparò
schiere di Suore ai compiti apostolico-edu-
cativi dei nostri tempi.
li 24 maggio 1-955 la S. Congregazione dei
Religiosi lo nmninava Assistente straordiruu-io
delle Suore di Betania del S. Cuore di Vische
Canavese. Anche per esse ottenne che fos-
sero dichiarate di Diritto Pontificio.
Don Gennaro fu un lavoratore metodico,
infaticabile. Con l'ordine guadagnava tempo,
con la tenacia conduceva a termine le imprese
più diilicili. In tutte le avversità proseguiva. il
suo lavoro col sorriso sulle labbra, senza
deflettere mai dai fini che si era proposto.
Dal r940 al 1942, nel Semina.rio Metropo- Seppe trafficare al cento per cento i talenti
litano d 1 Torino, tenne la cattedra del suo che il Signore gli aveva dato e con dedizione
maestro. Don Luigi Piscetta, con cui aveva e umiltà di cuore servì la Congregazione e
collaborato nella stesura della Teologia Morale, Chiesa senza stancarsi mai, fino all'ultimo. s:;

2.6 Page 16

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·~wtmJL pet tOJlJl(} 1961
PER COOPERATOR.l
PIEMONTE
S. Ignazio sotm1 IA,izo: 3:i: maggio-4 giugno
MuzzallO Biellese: 28 giugno-2 lnglio
Muzzano Biellese: :i:6-20 agosto
LOMBARDIA
Gazzada (Varese): 28 giugno-:i:0 luglio
Caravate (Varèse): 5-9 agosto
Caravate (VRrese): 16-:i:9 agosto
VENETO
Venezia - Isola S. Giorgio: r2-16 agosto
Villazza.1zo (Trento) - Vìlla , O Sanctissima >:
26-30 agosto
LIGURIA
Genova-Quarto: 20-23 settembre
EMILIA
Bologna - J\\lfadonna S. Luca: 17-20 agosto
TOSCANA
Pleuasanta (Lucca): 2-5 agosto
LAZIO
Fiuggi (Frosinone): 28 agosto-:i:0 settembre
CAMPANIA
Nap1Jli - Don Bosco: 9-13 agosto
PUGLIE
Martina Franca (Taranto): 29 luglio-2 agosto
CALABRIA
Soverato (Catanzaro): 23-27 agosto
SICILIA
Zafferano Etnea (Catania): 31 maggio-3 giugno
Zafferano Etnea (Catania): 8-u luglio
Gibilmanna (Palermo): 2-5 settembre
PER COOPERATRICI
PIEMONTE
S. Ignazio sopra La11zo: 4-8 giugno
Muz:.c1110 Biellese: 2-6 agosto
Mi1;,zano Biellese: 20-24 agosto
Giaveno (Torino): 29 agosto-2 settembre
R/Jccavione (Cuneo): 4-8 settembre
LOMBARDIA
S. Ambrogio O/oua (Varese): :rn•14 agosto
Triuggio (Milano): 15-r9 settembre
Pqvìa - Città Giardino: 20-24 settembre
VENETO
CeStma (Vicenza) - Villa Tabor: 12-1.6 luglio
Conegliano (Treviso): 24-28 settembre
San Remo - Istituto t La Sagess<i >>: r-4 sett.
GenOt!a - C. Sardegna: :r2-16 settembre
EMILIA·
Bologna - Madonna S. Luca: 29 luglio-2 agosto
TOSCANA
C'aui (Pi,,,.): 6-10 agosto
Livorno - S. Spirito: 30 agosto-.3 settembre
MARCHE
!Vlontesicuro (Ancona): 22-26 luglio
n;Jontesicuro (Ancona): 23-27 agosto
LAZIO
Fiuggi (Frosinone): 28 giugno-2 luglio
Montefiolo di Casperia (Rieti): 27-31 luglio
Fiu.r:gi (Frosinone): 24-28 agosto
SARDEGNA
Caglil;,ri: 8-12 settembre
Cagliari: 12-16 settembre
CAMPANIA
S. Agnello (Napoli): 25-29 giugno
Napoli - Capano: 27-31 luglio
PUGLIE
Nardò (Lecce) - Alle • Cenate»: 21-25 luglio
Martina Franca (Taranto) - S. Tcres~: 5"9 agosto
Stigna:,w di S. Severo (Foggia): 30 agosto-3 sett.
CALABRIA
Soverato (Catanzaro): 22-26 agosto
SICILIA
Zafferana Etnea (Catania): 29 aprile-3 maggio
Gibilmnmui (Palermo): 27-3:r luglio
Znjfernna Etnea (Catania): r9-23 agosto
UG Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Delegato della locale Casa sale•
siana o alla Delegata del locale Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

2.7 Page 17

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::::?
: :; i~Ìf-::: =-
ORIZZONTE
"-
SAJLESI ANO
Una conferenza della professoressa Guarducci a Valdocco
Invitata,dal nostro venerato Rei.tor Maggiore, nante conferma, flnesht, di ttna cerlev.11a, cho
la prof. M::i,rgherita Guarducci ilell'Universit..\\ ai è t.ra,rnanrlata di generazione in gonerazione
di Roma, la sera del 12 gennaio nel teatro di fino ai giorni nostri. l nloruo a,I «trofeo•> i
Valdoce-0 tonne una ùotta conferenza su Gli primi scavat-9Ti trovarono parec<'.,h.ie iscrizioni
sccwi sf/lto 7.a basiUca d/4 S . Pietro ili Vaticano cho i fedeli avevano lasciato su quei m11ri
chwanti ad un nllDle.roso e scelto puublico com-
JJosto rli docenti universitari, di personalità,
di eccle!liastici e religior,,i, fia i quali spiccava
la porpora ili Sna Em. il Oa.rcl. Maurilio Fossati.
ancor piima éhe la basilica fosse edilìcata.
A questo punto In 1>rof. Gttarducci entrava
nel vivo ilell"argomenio rkordanclo i suoi stucli
in part.icolare. r prezior,,i ùocumemi non erano
n,oi,trro arnii,tissimo A.mivescovq.
anC',ora stati ùecìfrati; non si era nemme110
La conforenziern fo presentata dal nostro riconoscint,o in essi il nomo cli Pietro. La, <le-
Don llfaggio, cJ1è ne illusi;rò J'ec<'ezionale com- eifrazione è avvenuta, nolla s(lconda fase doi
11otem;a nel campo arcboologfoo e sopmllutto
nell'epigrafia g:reta o romaua.
La pror. Guarclucci esordì riconfa,ndo corue
lavori. :-{on soHànfo essa ha rinvenuto il nome
tli l'ietro che quegli antichi erisLioni a.vev:1110
ripelutarnente scritto presso la sna f.ornl.:,11,.
le indagini s('iontificlJe sot,to la Rasilica, <li ma ha, ~coporto anchl' le cbia,vi rii mm, sugp:e.-
San Pietro, ordinate nel 19:,\\9 da, Pio XII, ab-
!Jiano avuto due fasi: la 1n·ima d1n-ata dal 1939
al J.94!l e conchta::i, iùla, vigilia, dell'Anno Sani.o;
la Re.romla, iuizialasi nel 1952. e tutl ora in
corso. Gli stu<liosi che lavo1·ai·ono so(,1o la
bnsilic11 nel clecen11io I 939-,HI 1·imisero in 1ure
ttna gra,ndiosa ne('rOJ!oli pagaua, con clement.i
criRtiani, la qua.le era stata interrata dall'im-
pera.torc èostantino per crean, il piano su eui
doveYa ~orgere la prima, lm~i1ica iu onore cli
San Pietro.
Quest.11 necropoli l.ta pro~e)lnito la, con-
ferenziera - che t•o~Liluis1;e ttnò <lei più in-
eigni comples1;;i monumentali clell'anli<'a Roma.
nel punto che. s-ul. piano della. attua.le llasilica.
corriRpomle nlla Confessione. vresimta uua spe-
cio ùi «largo» oèenpato da toml.Je a urnnrn-
zio11e. lu quest'area, la.sciata, voluLamente Ji-
lH:IJ'll, ,si affn.ctia, l'antidùssiroo tnOnumen1() s.e-
polcrale di San J'ietro, costruito inforno al
160 tl. C., e a. rai,,>ione ideni,ific·a1o <'On quel
«trofe<.1 » <li PiBtro che fra il Ult) e il ZOO Gaio.
uu etdt-Riastieo tli Roma, indica,-ll come lttogo
del sepolcTo glorioso di Pietro in Vaticano. È
apvnnlò l'<tù t.tofeo ùi Gaio che venneto <'-0-
stTniti, l'uno sull'alt.ro, vari itlt.àri. l'ultimo !lei
qun li è l'ati1mlo alt:1re pavale, d1e ri~a.le al
telllJIO di Cleme,nte Vlll (l.'i1/2 1605): impressio-
87
Là nuova chiesa parrocchiale dedicata a San Do
menlco Savio nella città di Gela (Callanissetta)

2.8 Page 18

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i,tiva c1iLtografia (srrittnra, segreta) di cm 1
fed~ si gervivauo per augu-mre ai loro defunti
l11, v-ita eterna e per esprimere al -tempo stesso
le r,ertezie più salde 1lella loro fede: la Trinità
divina di cui Cristo è fa sec.onda Persona: la
f'roce, salutee vii.a degli uomùu: )!aria, 11adre di
Crislo: Cristo nelle suo prerogative dì vita, luee,
pace, delizia, principio e fine di !,ttLle le cose.
Par!icolarmeute suggestive sono l'acclama-
zione a.Ila vitL01·ia di Cristo, Picn·o e Jlfaria.,
e la 11trott.is,-ima tmioue di Ci·i~to o <li l'ietro,
cioè> del Re<lont.ore e llel suo primo Viriwio:
motivo, quest'ultimo, di enorme importanza,
nella queglione del prima.lo di PiElt:ro. J>re11s0
il «trofeo• si trovano, fra l'altro, la rappre-
-~entaziorre grafica tlelfa, cliiave riel]' A posiolo e
un esplicit,o· accenuo alb sua tomha..
Un'ii;crizione ancora. più antka osprime in
greeo hi frase iròprel:!sionaute nella sua esrrema
concisione: «J'ietro è sepolto qui~- Siamo in
un'età in cui, se era gii\\ e~ti11ta la gent'r:tdone
contemporanea all'Apostolo, vivevano peTò i
figLi di colol'o ohe lo avevano conosciuto.
Alla conferenza applauditis~ima seguì la
proiezione di un sugge.s;l.ivo documentario a
rolo1i tlal titolo P.ietro è <jui reaLizzMo soti.o gli
a.nspi ·i della Segretel'ia di Stato e <lellù. .Fab-
l,ric11, di San Pietro. La direr.ione scienWìca e
il commento sono della prnf. Guanlucci.
l...'inleressanti.;;sima t)onferenza pia.equa tanto
c:he la. Professoressa fu invitata a ripeterla il
giorno dopo per la gioven!,ù <lei Licei e delle
Scuole magisti·ali di Torino.
Tra i giovani cecoslovacchi in esilio
Da tre anni alcuni Salesiani boemi deflicano
il periodo f'Rtivo alla gioventù t·ecoslovacca
in esilio. Dopo un primo campeggio effettuato
in r.ermauia. nel '59 e> '60 organiir.arono due
ra.mpeggi nella Norvegia, tutti e due nelle vi-
l'ina.nze cli Oslo.
Il primo di quet.iL'ànno, riservato alla. gi.o-
vennì <'O<'-oslovac,è-a profuga in Germ:i.nia, in
N orvllgia eo<'., si svolse ilal 5 luglio al :i a~o-
st o. 1J la'l"oro non fn facile. tl'att,auclosi ùi gio-
veril 1\\ di diverse condizioni soeiali e speE<sO
priva clella più elementare formazione reli-
giosa. l\\{a lo spi1ito di Don Bosr,o ottenne snc-
ces._"i che si possono chiamare lusinghieri Re
Ri pensa a,lle tra<iforuiazi.oni operat{) uei giovani
esuli e all'entul'-iasmo e ricouosoe.nza. mani.Ie-
staLl tlai loro genitori.
Il secondo <'ampeggio fo l'iservato alla gio-
ven!1.\\ provenieute rla, Vienna, clove vive ima
minoranza boema con scuole proptie sovven-
zionai-O da-I go\\'erno <li Praga. Questi giovm.1i.
ll1uante l'estate, vengono invitati a pa.s~M!l
gratis le vacanze in Cec.oslovacchia nei (·a11t-
peggi <lella gioventù comunista. Si comprende
fatilmenle con quale ilanno per la. loro a1tiJn11,.
T sacerdoti il1segnanti fli roogiono, per ovi-
t m·e qlleato pericolo, hanno favocito il ram-
peggio in Non·eKia e i Salesiani si sono prodi-
gai.i por renderlo at.tràente, crcaudo in es~o
m1 dima cli fan1iglia. e.Le attenuè, nei giovani
la no1s1 algi~. òclla pt1-trill, e ijervì a .neulra.Jizza,re
le tristi eKporionzo fatte nei campegp;i prere-
<leiHi iu patria, a lrn.so ili fo1·ma.r,ione rnar.xi~ta.
L·ent.u~ia,,ino di questo 01i111pi11(l i gionmi
l'hanno portato a Vienna, clove già, .molti
dei lol'Q compngni hauno chiesto di partecipàrl'
al campeggio tlelle J>rossim!\\ vaçanze, aucùe i,(>
pemmno <"he non polrn,nno tornare in l'èl'01slo
v1w<-l1ia, <·he rimaue 1nu· Rc>wpre la, loro pat,t'ia.
Il \\'escovo cli O,;Ju S. E. Mons. Giacomo
)fangerf< ha PRpl'(\\~go 1a sua sod1li1<1'1.tr.ione ~cri-
Yendo agli organizzatori:
ij Sono 11/aw .felici-lìl!im.o di m'e:r pol1{to ·rt·<lerr
tla 1ticin<> In, 'l!ostrn. nttfoifr), <rposwlil'lt tanto llf'l
1959 qum,do ebbi la fJÌoia rii celebrare per ,i{
vr1slro gruppo, quanto nel 1960 qtuwcla tii~ilai
U 1;oslro campo lJale. Mi.Jeoe 1i/olla imp1'essiolle
'il 11edere con gnale zela e dedizi.owi vi sie/e
sacrijif'ftti per questi poveri 1-i.f11giat-i, lrmto prr
istruirli qiwnto p!ìr .fnr wro prat-ioare la nostro
stwUi Religione. Io 30110 convinto che q1,esti. gi-n-
Sua Eccellenza Mons. Corrado Bafile, Nunzio
Apostolico in Germania, in affabile colloquio
col Prefetto Generale dei Salesiani Don Albino
Fedrigotti nella Nunziatura a Bad Godesberg.

2.9 Page 19

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't1ani 110-11 dimentie71era7111lo più l'anwre tlie m>Pteloro
àim11stra/o e che q11.èsto sarà per lom 1nw stimolo
11 Nmservairsi buoni c-ri.~/ùmi e /nwni cittadini».
NUOVO VESCOVO SALESIANO
S. E. il .!Xunzio ,\\poslolieo in Germania,
:u:1uuil·at.ore di Uon Roseo
Visitan(lo l'lspoti,m·ia della Gernlitnia :N"or,l,
il rel'.mo Don Albino Fedrigotti, Prefetto Ge-
nerale, antlò a r énclere omaggio a, S. Ecc. il
Nun7,io, :Mons. Corrado Balilo, nella ~1mzia-
hrra Apostolica a, Baù Go1lesl1erg. Mons. Nunzio
gli le<,e una ca,lda accoglienza, offrendo in
suo ouore un banchetto. TI Pr!lfE>Uo (-l-enerale
approfittò dell'occasione per trattare con
S. E. impmfant,i -problemi di àpOK1olato.
l'ome in altre occasioni, cosJ anche in qtlesta,
:Uons. )l'nnzio !:li ùirnoslrò grantle ammiratore
di Don Bosco e della sna opera, educa.tiva.
.Egli dichiarò di aver letto con grauù..issimo
inl.eresse la, vita di Don Bm1çu ancora prima di
ent,rare nolla via <lei sal'enlozio. Già du, molt<>
tempo è Uoopent(;ore $t1,lei,ia.110. C'ome Ia.le,
ha sempre seguito con viva éompiacenza la
viht e l'aLUvit:ì della C'ongrogazione SaJesiami.
Rièorùa con piacere che nel 1934 a~sistette
alla C:1,nonizza7,ione di Don Bosco nel.la. Raai-
lica Vaticana, o ai festeg!,riamenti 11ella Basilica
di l\\faria An.siliatrice a. Toriuo.
L'Opera ~alesiann in Germania ha trovato
vemmente in S. E. Mons. Bafi1e un va.lido
protettorn e un convinto sostenitore del suo
fuL1uo sviluppo.
U d olore dei Salesiani per la uiorte
del Cardinale di :;\\,lonnco
La mortr del Ca.nlinale Giuseppe \\>Ve11ùel,
,\\rcivoscovo di Monaco e Frisinga, avvenuta
por improvviso cOilatlt!O cardiaco la sera del
:n dicembre l!J60, ha riempito cli profondo
dolore l'animo cli tiiLt i i SalesiAni di Germania
e pa,rticolarmonte quelli della .Baviera. l Figli
cli Don Ros<;o 1c1armo di aver perduto uu grande
amico e promotore delle loro 0J)ere. AI , Salc-
i,ianum • di Jlouato era cli casa: prt1aenziava
tanto voleulieri alle feste e alle mani1cstazioni
giovanili i\\' Ì oi·~anizzate. Il 19 maggio 1955
aveva consacrato la bolla ch.ie~a di Maria ÀU·
siliaLrico, che sorge acmwlo al ,, Salesianu.m ,,
tanto ammirata dai C'oopei·a,tori convenuti ;i
~fona,eo pel' il CougJ·esso Kucaristico. Duo anni
prima aveva. pUie consacrato un'altra chiesa
ù..i Ma.ria .Ausiliaw.ice, quella del «Villaggio
Sale~iano • di VValùwinkel. In quell'ouca&oue
v-olle anzi nominare il direttore Don M_assi-
milia,:no ]\\fo.ier ConEJUltme AxciveticovilCc! e Sino•
L'« Osservatore Romano» del IZ _gen-
naio pubblicava la notizia che il salesiano
Don Gennaro Prata è stato nominato Ve-
scovo titolare di Adriania e Ausiliare di
S. Ecc. Rev.ma Mons. Abel Isidoro An-
tezana y Royas, Areivescovo di La Paz
(Bolivia).
S. E. Mons. Gennaro Prata è nato a
Roccamonfina (Italia) nel rc123. Compi gli
studi nell'aspirantato missionario salesiano
di Gaeta. Fatta Ja vestizione religiosa, fu
inviato a Magdalena del Mar (Perù) per
il noviziato e il tirocinio pratico salesiano.
Nel r948 ritornò in Italia -per gli studi di
teologia. Nel Pontificio Ateneo Salesiano
di Torino consegui la licenza in diritto
e fu ordinato sacerdote il z luglio x951.
Successivamente si laureò a Roma in
utroque iure <esumma cum laude » presso
la Pontificia Università Lateranense.
Insegnò Diritto Canonico e Teologia
Morale nel Seminario arcivescovile di
La Paz, e nel x957 fu chfamato a collabo-
rare nella NW1Ziatura Apostolica e nomi-
nato Assistente nazionale della « Legio
Mariaè ». Il Governo della Bolivia nel 1959
gli ha conferilo la decorazione « Condor
de los Andes 1>.
La consacrazione del novello Presule
avrà luogo nel monumentale Tempio di
San Giovanni Bosco in Roma.
ùal.e. Per i funerali rappr~entò la li'amiglfo Sa..
lesiana il Prefet,lo Generale tiella Cougroga.
zione, elio asaist.ette ::1,lle ~olenni eseq11ie a lianco
ùi S. F:. i1 N1mzio Apo<1lolicu
NONGPOJI - Il P1·u.no i\\liuist,1•0 tra i
nosll.•i 1•agaz7,i
Il .Primo J1inis1 ro clell'Inù..ia Nehru di ri -
torno dal suo r'11oen t,e vi:.i.ggio uell' As;;am si
formò nella cittadina di Noogpoh per la, ·co-
1.az,ione. Il salesiano Don Balavoino, radunai i
i i::,riovani della uoslra scuola, li condusse _presso
il bungalow dove :N"ehru aveva pranza.lv. Ap-
pena questi vide lo facce sorridenti clei gio-
vani, uscl loro incontro. Dopo uuo scamlliO ù..i
complimenLi, espresso il desiderio di offrire
Joro qualcosa, ma si ùisse 11ella impossibilit.i\\
di farlo non avendo dolci con sè. E Don Ba-
lavoine pronlo:
- Vostra Eccellenza non si preoccnpi; io
[JTOC'Ul'erò i ùoléi e lì ù istrilmirò in l.lOlUO YOStTO ». no

2.10 Page 20

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- No, no, - (lisse il Primo Ministro -
clehbo dal,' loro qualcosa io sl-esso.
Qtlindi Ol'(linò ai camerieri (li portare fruf,\\a
e l}iscotti e personalmente incomindò a, fl iaf--ri-
lmirli, menh·e Don Ba lavoine soatenev1t la
guanliera ed il fotografo di Neli111 scaliavit
fotografie.
Fini1a la distribuzione, Don Bala,roine in-
formò il Pl'imo Ministro del lavoro c})e svol-
gono i Sa,lesiani nella scuola a ,•antaggio dei
giovani hisognosi <li tutta l'Assam. l1 Pandit
rivolse ai ragazzi akune pa,role o prCs<e l'octa-
sione per lodare l'opera $Volta da.i .\\'lissiona.ri
Cattolici Ul l11tta l'lnilia.
JI Governo Porloghe8e affida ai Salesiani
il Riformatorio fli ~rua(.'t\\.11 lonio (li fz(•rla
11 Goveruo Nazionale, ~econdo 11.n prnp:ramma
t~a.cciato da tempo e che viene re1ùizzaJ1<lo mc.
todica,mente per ricuperare nello spirito cri-
st.i:;i.no le masse giovanili ;,ocja.Jmente squalifì-
cate, ha sollecitato per qttesta nobile impresa
all(~.lte la coOJ)en,zione dclla Sooielà Salesiarui.
Nel 1944 le affidò il lWor.rnatorio di vna do
('onde. Per libtm1re q-ue~ti minori J.all'=ilia-
zio11e ùi dover di1·e. 11st·enùo, <'he ern.no st,aù
in una casa di correzione, i Salesiani cambia,-
rouo nomo al riEonnatorio o lo rbiamarono
i< SC'uola Profes~iouale Santa Cla.ra ~.
Gmzie alla coop0.1·11zìone del Govemo ed a_g]i
sfoTzi tll?i Figli <li Don Bofsc.o, el1e ecicezionnl-
mente si dedica.no anche à questa ca.to1?:oria di
gjoY1,i.ni. i frut1i fur ono ronsofa11ti.
Per questo il 1° genna.io del corrente anno,
il Goveruo, artra,·erso il 1finistero della G-iu-
stizia., l1a al1\\da!,o uffici11imente ai Salesi:rni
un alfro riformatorio: la Scllofa di Sant'Autonio
di 1zcrla a 40 km. da, Bn1gauçn.
L 'étliiìcio imponente o ma.est.oso a_ tre piani.
<•on ('appella e teatro, farebbe onore a qn.il•
~iasi città. È in programma lti col'truzione,
entro la Jìrirna metà, di quest':rnno, dei fallora
tori <li mccrauica,, falegiu1.m01-ia e arti grnJic.ho.
Lo 5tahilimeuto lrn una capacità di 150 ragazzi
in terni. Dopo l'esperimento fatLo con bu011 ri-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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1<1ùtnto nella Scuola l'rof!'. ,,.ionale di ' ' iln rlo
\\ 'omlc>, nm·h<' qui si •c•~uirr1 il Ristema ,folla
ronvi,·enza C'on giovont 11 11ormale. La 1u1•sc-r1za
tli rngnv.1,i norma.li interni cd esterni. tr11I lati
t<Onza 1lilforonin iùcuna è· J1<1r eAAi una F<orprMn
fl nc-llo rnani dc]l'cd11<.'ntore una leva pot!'ot,~
par il loro ri<'1tpero. D'i1llrn, pnrto. grniio nel
nm1 vi/tilan..za assidua, attenta e familiare. non
~i hn nulla a temert•.
I :-.alesiani fe<Jero il loro ingrl'$SO nPlla 11110"\\'a
1'1\\AA l'nntfri;{ilia rll'lln fest:i ,leU'lunmu•nl;itn.
l'11n pi<'<'Ola ;:t:ltun dl'll' lmmarolata hf'ne1l01ln
dn Il' I 1,pc,t1.oTI' pre.•c· poi;i<e,.!lo della l'a ~11 <' ,l.,i
1•1wri.
e I11 1111el giorno 111 Vt>1·1rinl" ril:!errirn1 ai Sul<·-
,iinni nn'nlt:ra cou~olaziono. Cn gn1ppo di mo
nelli ilei "l'Ì<'Ìno p:1e.-t, apparrt'I per ,m111lt1r1•
l' amhi<-nle etl i 11110,·i Hmnlt. 11 clono ili 111111
m~d:u~lia o rii un'iu:111111,(ine attirò altTi. 1·011
i riunii ,-;j orgauiz.zarouo ~inì•hi ton 1m~mi: poi
v1•n11cro invitR,ti ull:1 r·nppPlln, per lo f11n.ziono
d<ii po me.ri~gio. Co~l, t;po11 Iar1Nlill1m1u, HCir~O
l'Orn1orio, C'l1e ormai funziona rf'gol:11·1110:1w
a l.Jt.melicio della popo}u;\\ione localo.
IlARCEl,1,0N A - Si 1n, ich1a un a dat:.
s tnrit•.n Jlt,r In S pa gnn s11I.N;in11n
Nel prnRsimo aprile si tompirnnno 75 anui
rla.ll'nndutn rli Pon Bosco a Hnn·ellona. Fn
l'unica t.·ittà di Spagna <·hr 1ibl1c il privilegio
cli o;;pitam il gnnto per un m<'~<' ìnrnro. Dou
Boseo fu :wrolto tliùla dit:,tinta famiglia Ma.r-
tì-Coùolar nella ima villa cli llortn, celebrè
allora, per il pn.rro e JJer l::i, colleziom.1 zoologi<'a.
A dett11 dello stc!lso Saul<>. iu 110K1<1111n piu1e
do] mout!o era Rt,tto circondalo 1lu tanto af-
fetto e bonl:\\,
Fu in 1]1Wlla C'm;a che Uon Bo~c•o ~ent ì par-
lare per la prima ,•olra ,lei 1111111lt- Tibidalm
e Iu pur~ in quella occasioor rho j!'lt ,·ennfl
oft'erla la ~onm1it1\\ tli detto rnout ~, R1tl quafo,
Don Bo~co, in Hoguito ad una rìvellizioue. ce-
leste. profo!,izzò che Ri sarebb1c.1 iunalznto <• non
unn ,·appeUa mn uu g:ranclioiw le11111io, eb('
a 1·relibe rin to glorin a Dio (' i;nrc•bho stato
1(-1;timooio <Il-Lia forte o tra1lizio1rnlt1 fede clt,l
t'attolit•o e gloriosn popolo Rpn~uol(l •·
flm, a 7n nimì tli disi;amm. Ùl l'OlljCJ"i'/{llZÌOD(',
::ì.afosinna .~i pr~pa,ra a t'efobrnro 1lP~11u.meut~
quoUa da.tu noH "olo in .Barc·ollmm. mn, in tutta
là, S[)agnn. l'n numero tra i pi1ì impo·rtanl i
i,:11-à il collt)l'Jllllento ùella monumoulale sta,tua
ùlll !--a1•ro ( uuro kU!la 1orre ceutrnle dol tempio
ilei Tihidnlm ,, 1Mle Rtanu, ,legli Apo,-.t-0h.
I fe~tog-giamont1 vogliono l)IITO ricordare 1
ilO anni 1!.111 iu:1111-,ri1r:u~ione ,lolla <Ti-pia ,lei
rnmp10, clit·liiumto Tempio \\'ud111wlr espia-
/nrio (lnJl'EpiR1·11p1i1,o spagnolo, ri1111i(,o in Ma-
clritl in occ11sio11e del XXI1 t'oug,·1.•s80 Eucari-
stko LuiernazioM1,,
HAT R U HI - Uon vegno mnestri 1lellc
S cuoJc cuti oliche
Due1.•entovf\\11fino,·e ini;ego11n1ì 11ronmie11ti
dalle 1>edid iwnolc• clel Yic11riato .\\posiolico
di Ratbu:ri (Thuilandia) afficlnto ai ~alesinni.
11i sono Tàt•ct1l1i n tonveguo in Ratb1u·ì, preRie-
rluti da S. E . .\\lons. Pietro ('al'rotto, e clnJ
Rev.lllO 0011 Mario Ruzzetldu, [!lpet!,ore rloi
Snlesia1ù. 'l'ra i c•ouvcnt1Li Ri uot1wano in~eg:nanti
religio~i o rolijrio~e. ri8.Cerùoti l10 Iivi t-ecolari (\\
nnche numerowi huùtli,oti ex alliE-"l"i t·ho prestano
,servizio ncllo M:uole della. ..\\h,,.,,ione.
91

3.2 Page 22

▲back to top
S. .E. Uons. Carretto ùeliueò lo scopo del
couvegno: /ìssarn lo sguardo sul modello, Gesù
1Iuost-ro. 11or ricopiarne l'amoro per i piccoli,
lo spirito tli sacrificio e la sublime diùattica.
Riconla:ndo poi cbe Gosù comintiò a faro e
poi insegnare, insìHtet1,e Rulla forza del-
l'esempio. secondo il proverbio tllai che dica:
dieci iloetohe che pa,rlano 'l'U';JJ 1mlqo110 m1 NOln
oc,ehio clte '11ede; e dieci or,,·71i th/J pe1l!>1w uon
t•algn110 n11a 1wla mano rlie lor(Jo.
L'lspe.t1ore Salefiiano. rilacew.losi al Sistema
Preventivo di Don Bosco, norma peùa.gogiea
òinMiva dogli insegnanti di 1lll(e Je Scuole
J.elia '.'.Jissione, si soffermò ad illui,trnrn pnnti
Jmtlil-1, quali i cas1-igl1i, la oorrezionc. l:t reii-
gione e il senso della propria reflpom;abiliià
davanti agli allievi. ai genitori e alla società.
ln ll.ll J-'aese dove l'autorità. i' fon11la ftll-
cora in all,a considera.zioue e ùove la verga è
di largo ui-o sia i11 famiglia rhe nella 1;cuola,
(un proverbio siamei:;e ùice: Se ami il jiylio,
/,(I/li/o; M ami la 11111oca, Zeyafo), il sislema ùi
hont:ì di Dou B<1sco uon è di facile ati nazione.
l'ifa appunto per qu.ei<to le 8cuole e i Collegi
Salesia11i di Tl1a.ilanclia hanno già raccolto Ja1ghi
coni:;eusi ùalle famiglie " ual lo nui.~ime aulo-
riscolastiche.
:'>Jenlre !!lava per chiudersi il proficuo con-
vegno, 1-,riunse l'ex allìevo
Pl.tu11 Kingphet,, carnpio11e
mon1liale 11esi n,osca, µor
OSl:lequiare i Superiori e gli
Insegnanti, dei quali ale1mi
giil. snoi pro.fes.-iori e<l aHri
,•ompagni <li stuJ.i. li Vi-
('.a.riato Aposlolico Ili RaL-
buri hu si.mole che vanno
<la qnella mal.erna alla pre-
uniYer.sitaria, con nn com-
plti~so 11i oJlre IO.OOU allievi,
dei qnali oltre 1'80 percento
i,ono buddti,ti.
~
CARACAS - G:li Ex allie,i dl•i p1•imi
tempi ooo~'ano il .Pondatore dcll'Opc.rn
Sale,siana nel Ven~uela
Al compiersi ilei 25 :1,uni dalla morte <li
Don Emico Riva. fonchdore dell'opera 1<a,l<>-
1:,ia11a nel Venezuela, i suoi resti mortaJi, ll<lT
ini;daliva di un C"omitat.o di 11:freziouati Ex al-
lievi dei primi tempi, sono s1al i tra.iferiti <l~
("imitro-o generale al Santuario cli :Vlaria .Au-
siliatrice, <-eu!ro deU ' Opera i;alesial\\a nel Ve-
nezuela. .Accompagnavnno la 1,alma venerata
raeeliiusa in un a,riitiiiC'O 1:,an•ofago di bronzo,
oltre una larga rapprc~en1.anza ùi Sale;-iani,
ili Figlie (li Maria ~\\u.•ilialrire e loro allievi e
a,llieve, tre Ecc.mi Vescovi. rlei quali <lue sale-
~ifllli: Mons. J<'nllleesco Tturriza, Ve~covo ili
l'oro, e Mons. ~econùo Gareia, Vicario Apo-
1,tolit-0 <lell'Alto Ori110co, con molti fedeli e
a.u1miratori. Mons. ltnn-iza, che lu già allievo
lli Dou Riva, tenne l'orazione fu11ebr('.
Tn suo onorn i fratelli Fino! foudarono la
Ror~ii Pa<lrr Riva~ a l>f'netìdo dei raga:>:7.i
più poveri r, abha11donati, d1e furono i suoi
-predile1ti <' per i quali creò la «S~uola l•ra,-
tuiia Don Bosco» l' la f S<"uolà Gratuita Do-
mm1ico Savi.o"·
Don Riva capitanò il
primo gruppo di )Iia;,ionari
s,tlesiani inviati dal primo
::i11.rc-ei<;iaore di Don Boi;;,•«
nel Venezuela, dovo, c>on lti
(lillìt,ollà e i-acri:fici ,li t,utt.i
i pionieri, mio1e Le basi del
lavoro che oggi coutillutt
:1 ùan, i suoi frutti in 14
,·use e in unn. fiorente nH~-
sionu nell'Ali,o Orino1~0.
seuza contare le Opero delll•,
1-'iglu• lii l\\laria .A~iliai:ric·1·.
CJVlTANOVA MARCHE (Macerata) - S. E. Mons. Norberto Perini, Arciv. cli Fermo, celebra la
!I:? in Messa nella nuova chiesa deJ rione di S. Maria Apparente, che volle dedicata a S. Domenico Savio.

3.3 Page 23

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mente do,·e per mancanza. di sa-
cerdoti i fedeli non 111.muo la Messa.
Due camvanc (14.'ntelh'
t·anl ano le g lorie tli _\\lal'ia
Numerqso Pnllhlico ba ""'8lstlt.o BUI\\
solru:u1<, l>onedi,lonc 1folht c-1,mpa.ru,.
ntaggiore dol Saucua.rlo 111L2ionala
,u Maria .AUBilfaLrice di Mexic(J.
capita.Jo del l\\ressioo. Comph-a Il
~"ero rito U Ht,v.mo Duu I,tùgl
U0IIM,lez. lln>cllòre dt'I Halesie.ni.
Pa?tlcul«re di ({llest.a ca.mprum che
pesa tre quintali, è d'cssore stam
Cnsa con gli ijt()ssl 11\\odolll d>o
ha1u10 servito a. !9ud!ll'e la. ~run-
pana. lll/W:1,"Ìore deUa .Baatlico di
NO>ltra tii.rrtor11 di Gundlll\\tpe. S11-
ra.nno c-o~i due c.•.a.111pfuI0 go111e1le
cito cnntora.nno le glorio tiella ver-
gine onortita Hotlo j titoli glorfo~i
,u ~ORtra l'-lg11,iro di GwtlaJ11po •
e dì « AUBUiat.rice dei Cristiani ,.
Il "(•anlo rtr lla !ll e l ht "
a Kla ur.n lurl
In Al'.ll'lrio. c'è l'lll38.tlza del <'(>Hl
tletl~> · ,·nn1-o della ~U,lla , cl1e, 111,r
lnfalatlvn 1lell'A. c. lllTSlcia.ca,, •I
coinpie con ,tuo ~<'OPO beu })reciso.
QuesL"n,nuo lo h{l;IJ.no svolto pe,· U
Kemla (Tmli11.-!'-nd) e pt-erlsa111eut('
per ('Q,rt;rulre ~c-111,le ternichc dovo
i comun.l~tl stann1) r,.,,,•,,do molla
propagando.. A Klngenfurt. l'o11e1'8.
dnrò thl Na.1:alt• fino all'Epifani&.
1 ragn1,zl rl<·lla .f111111sr/urr (eorri•
spondentf ai n<J~tri ..,,pirL~ntì di
A. C.l vestiti come I tre ro .Magi
cùn il loro ~ulto v'L<utarono molte
ra,ulglie 1•1I I~t ihtLi. t"cnmo trt•
b'l"llPPi per il 111111w1·0 1{1'~.ntle di
l11.n1igli<:. Tln Sacerdote ijalesiano
Kt'ral~se.sludeute ucl 110,,tro Ateneo
a Rown. ora VE-nnL.1~ i\\ KJtt,_genturt
per a.«eompag'Jlal'(o Ul\\(I rlci grnppl.
Sotrcrm1>ndo,i prCRSo ogni fàttl.iglll1
i rs.gr,~zl cantava110 i ,•an,i trarli.zio-
nali dei re 1\\.ll~i~ a,lc•uni ~uona,•ftno
il f!A.ulo e lilla tino il aa~crdotc da,•a
1,. òcru•dì,;fonc. Ogni fu,mJgU& !e<·<>
la sua òll'erta J>er le missioni. :l'!l
mtcreS1<ante lo sph-lto mh,sio11arìo
(•ho Bniru.a tutto il rnovirneuto.
z. F.ratlo 1"1\\Kflll7.Ì di 1 13 IIJllli e
raceva1,o la. lot·o 11:i.rle cou fierezza
per aiutare le mls,.s)onl. Oertameul"
aon era w1 piu<.'ore &ndarH di ca.sa
in Ca,i=:a gotto la UflV-e 1·nntan(lo g-1(
stoss,i ea:nt:i, mn i piN•otl eautorl til
K lagc >Lfurt h1tn110 <:ompluto questa
atto di C'.a:rltà <·<tn i:ttnerosità, degotL
di ve.l'.i m:1'1!!1ona.ri. lla,u,I) c:antarn
nelle rrunìA"lie. nc!("li ospedali. nei
olnei11a., negli aJl,erghi, S'Ullè pJ,i.,,ze_
f"o.rmnn• rcllg l osamr nH•
I uiovan i oralorfanl
1'1 è Le1111to a Bari il I! C".,onvc~o
lspettorlal~ Oil'igentl AesndMioni
e Catechisti Oratori della lspett.orin
P11_~1iese-Lucl\\.t.lll. Vi l!Ml.Jlo preM
parto I l l giovani provmùonti da.i
I:, Ora.tori. 'l'e1111,\\ d,•1 cQn\\-i,gno ò
st«to il fute della catechesi ori,,to·
ria.na. che non corud..r..;te nella solu1
IRtruzione reJlgiOAA,, ma u;nchc nello
~viluppo d.el !!l!l'tne della J<'edP. I11 -
CU!ià In 1Joi con il Bat,Let,imo. Ha
a11ort.o i IO.vori 8. E. ~folli!. .Eu-
rlM Nl<"o<!1,mo. Arcivescovo di
13&ci, ed (Ja, <'(lll(;hlM il R.ev.rntl
Don Guido Dorra, Cotl!'igllere Gc-
ncrnli1 nor gli Oratori e gli Ex-
allic,·i. T gio ,,a.ni hanno se~'lÙt,o coo
p:J'ande intarell';e le val'ie rola.zl<1nJ,
<llmn,rtrandolo coD l loro Interventi
a11proprìa.Li <' spcs,,o a.enti. Il ,·on-
v(•gn o si rJcooll~g" alla oa.111nagua.
per una. f)!ù o,r·t~Urfl.UI. l::;t11 11?.iorrn e
formazìono re,Jlgioea.. che viono eon-
dotla 1:rm l'atl [va. coor,oral<ione dei
git)v(uli .st.t:8$i. per i qmLli è sl..uil,."\\
lfititulta tn 0,11:nl Ora.t-0rio una scuola.
di mo.iris toro per ca.WchisU e.on il
n\\la.tfvo campo-t1,~uola e.stivo.
'J.--.r asn tL,;sio11e
« , -oee d<'lla l\\tndonu a "
Kel 19:15 ffi c"lebrò a Lima (Per!!.)
il T Con~t\\!.S~O E HNLrf~ti(',Ò Nnzio•
nato. In quella occasiono Ri dlèlle
inir,io a n1ut t,r(Larnlsslone ra.diofo-
ui<'II (·he ,-out.a. ,,ggi 25 anni di vitll.
I,o. , Radio Na,:fonalo • mette in
ouda I" sr•nta Mea.qa tlal aa.utuarlD
di Maria Aul'ilh:tlrll'c in Lima; la.
h•n..'Ulllll&iuut> Rl eJl'ett 1111 alla ore IO
di ogni domenlca., dµra 45 111inuli
e porta a 1.nigliaia di persone le. l)Hi·
rnlt• di Dio o in. bci1cdfrlono della
Mado1u111. l,a Me>.to& è oout.at..i dagli
allievi lntcrru; il pa.rro!'o tie.ue
l'omelia damcuicale. Quost.a trn-
s,nig_~fone dal AA11tur\\riò di Maria
Ansfliat;i-i(lc i, segnlt.s. In ogni rn,l'l,e
ut)) i.errlt,u ·io uu~ion,..lc, ><J)t·d1\\I·
Ex allievi « Don nosco"
In T h ailandia
Presso lo. -Scuola. pl'ofe,.~iona le , Dl>n
Bù~<·o in Btlngkok sl è teuuto Il
primo Convefmo na.zl!Jno.lo degli
Ex allievi Mlet<ifmi. Intcri-cmnert►
250 r&llPJ"('Jlenta.11!1 (lene dfve1""6
OJJere eul8f'ia.ne del Reg110. DI (ls»i
molti ri,•opr9no i.mpol'ta.nt! (l!l1·kho
pubbliche e nella maggior,.mza sono
IJOcl(lfe,ti, ma a.ssa.l a.ttfl.Cè/1.tl al lor"
collegio e ni loro 8 LI]J<'t'inri. T'er
qne~to, lnsit1mc con l'Ispettoro Ilon
Ruzzc-ddn . erano prese-..nii &l c:ou-
v(<lrnò a.nchc I dll•ettorl od altri SU·
pcrlorl dCi vnri Jst:if;utl ~a.l~sianJ
rlcll,~ 'l'haila.ndia. Furono rliscu8Sf
t(lmi dì attnaUtJ, e prn,:rt>nuuula.
l'attlvtt,\\ da avolger,;i nei singoli
t•<·ntrl. Venne pu l't' <'l~tt,a la. Presi-
denza nn2ionaJe.
I !--:llesia ni 11e.l C:ru,a<f;i
Con I ~n()i sl't!.tl Centri. dri qua.Il fl
Pii, recente è qu~llo 11ppe11a no<'rl'"
nella <'ittà di Montr<'al, c.uo,'t'. ,It,1
Cnnadà, ea<tolico. ]"Opera. aa.lrusiru,a
~binde i R\\l<lì primi dodici anni dr
r~11ondo in.v(lro per hl gfo,r11t,'1 ra-
na.dt\\i.;e, e ,iene ~retta. In I~pettoria
lJelcga,ta. n nclcgnf.o h":petto,-h\\le.
che ho la ~ua ~c,tc, in lfon(l"c,,l. è
il ftcv. l)or, Btl½iO '1'11U,1, giù- Di -
ret1ore di .lacqnet HJv,,,•• '1'11.le irn-
portanl.e decisione fu comunicata
nell11 •·01\\ulnsioue 1lcg1J El<ereizi api·
rltuall ccm1Usi 11er li> 11rima vo)(1\\
nel t'amull,. a R. 1,vulti de 1'ent.
N uova eu ppe lla
s ullt- t•<-llin e Xa_gm;
Nel vUJn.ggio l 111~11h1K. ffOPT't\\ un a
rid<•11tc collìun khaai. dominante In
rrè~1ieutnt.1, sl.rndn Giinhutt-Slùlloui,
(lL-<sa.111-rnilla.), !-1. ~,. l\\fonR. Frr-
rando 11 1• gennn.io •COt':,O ha he-
ued.ett.o una nuova l\\ccogJientc C:-tlP·
pelle,. Il c,ul e111,110 t-amp&11 ìlc è
visibile da tutti i di11t(lr11t. Per l"oc-
cu•i!Jnc numerosi cristiani in trrvcn-
nè•'-> (la;I centri vicini di iltawlai,
Mawkha.r e Lait-nmkhruh roo ycuti
l'l,icrlcl sh1dèrtti di lcnlog,ia. Dopù
Il l1L<t della hcucçli,lnue d(•lla l•ap-
a. ]J<dla. e la <,elcbrai,(c►11e dlllla J\\lès;,a.
S. 8. J\\fon~. ;•errauclo amm.inistr,ì
unn settantina di L'rcsi.mc. Scf,'1.1i la
11roccst1ione Oncaristka. N11n1(>l•o-,::i
pa.ga1JJ rn~('vauo e.lii guru,dando ••òn
lnle~c""e e eC1mm11Y.ioue. Questo ay-
vcnimeuto. frutto di molti sacrillci
dei mll!slo11arl M.ltl8'ia11l. ha. SP!'flll!O
1111 P•"'-•<1 avru,tl ddla (.;1•000 l'edcn-
1.rim, iu quul.l<J terre.
93

3.4 Page 24

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DIA
DI MONS. O. MARENGO
VESCOVO Dl OIBRUGARH PNOIA)
Pubblichiamo il primo di una serie di articoli
che S. E. Mons. Oreste Merengo, Vescovo di Di-
brugarh (Assam-lndia), ha scritto per i nostri
leltori per der loro une visione completa del-
l'ambiente religioso, sociele e politico in cui si
svolge il lavoro missionario della sua Diocesi.
] l·
chi .,ulla rarta g1·ogrnlìra la osscn n
.proteRa c-ou la punta agllZza verso
, • •l'Ot•1·11110, l'ln<l.ia dà l'i mprcss_ion<• 1·l~1·
, · •, _ da 1111 illtl!llento all'altro sa voglia
tuffare nelle u11tlr, 1wr prrudrn· il largo. Prr
lmc,na sorte /· 1:,olidamentr fìs~al a ai ma~Rirci
montuosi - Himalaya. Karak,,rum e loro
coulra.fforti l'IH' la l'hiudouo a nord rcn•
cl,·udulc impossiLilt• ogni cva,iout>.
P,•rò, con mm distanza di rirca 3500 km.
tra i 1l11e punti t•Ktre.m:i sia iu linea VC'rli1·all'
rhc orizzontale, e• una superficie> di 4 milioni
cli kmq. fitti rii oltn· 450 milìoui di abitanti.
la reiione indiana ha piuttosto l'aspetto cli
1w 1,ou.tiue11tt-, immcm,o t' ',ario.
\\I ari1·tà òj dimi, pt•r il contrnslo tra il ,~al,lo
nnlido d,·1 man: e il frrddo ddle vcttr d1e
frrmano e c-ondensano l'urnitlìtà, ro-vesriando
acqua a nwtri sulle zorn• settentrionali, 1~osì
spesso 80tloposte a rovi11ose inondazioni,
mentre altre plaghe dt'll'Tndia intristiscouo
in UJl clima arido e i1l un aspetto dc~l'rtico:
, arietà di ra~.ze e di rrlìg:ioni: e, soprullntto.
dialetti t' lt11guc a centi11aia. ogrnu1a d<>llc
quali è una barriera chi· ~i le,·a ad impedire
du• i cittadiui di lilla sleo8a ua.zione si pus•
88110 cmnprt·ndrre r aN·ordar<>.
Strana. poi. la divi~ionr politica a cui l' ln-
1lia i- arrivala.
Quando Hnne per lt>i l"ora ddl"indirwndruza
(15 ago~Lo 1947) i mu~ulrnani non ~e la sc11-
tirono di 1111irai agli india; ne nacquero così
due SLati. dfvi~i l ra
loro ndla mauièra più
im1w11Qata, lll·rd1(l il
Pakistan (.,,talu musul-
mano di uu mìliou<> di
kmq. r 80 milioni di
nhitanti) risultò ili d1w
l rom·1>11i separa li di-
8lanli più di 1000 l..m.
1'111111 daJl"a1tfo. L' India
propriamente d1•tla ri-
11sl'i ancu·e~oa di, isa in
dnc p~lzi, di cui il più
flÌt"colo. s imili' ad urta
appt·ndìce. è u11ito al-
l'altro. ma..'-lodontiro.
nwdiante 1mo ,.tn•tto
«•ordone a nortl, tra il
n11Lan e il Nq,nl.
DIRRUGARR(IndiaI• Il Bra•
m:aputr-.. crode lnC!<onabil-
!H
mcnlc la cina, facendo crolla·
rt-C"d...-.:e e sominergcndos1ralle

3.5 Page 25

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LA CORSA
CON GLI OSTACOLI
UNA BARRIERA:
LE CÀSTE
I governanti dell'Tn-
dia indipendente !iÌ
trovarono di fronte a
problemi di una com•
plcssità tale da far
tremare le vene e i
polsi, perchè, mancan-
do l'unità di stirpe, di
lingua e fra le classi
sociali, il paese si può
paragonare ad un vasto
mosaico di ci.1i è malage-
vole tenere insieme non
solo le varie parti, ma
pure le singole tessere.
Sono ammirevoli e intelligenti gli sforzi
che essi haiwo fatto per risolvere i pxob1emi
di questo vastissimo Stato; questioni di con-
vivenza, di unità e ni progresso socialè si
accavallano e si intralciano vicendevolmente,
rendendone lenta e pesante ogni soluzione.
Una vera corsa con gli ostacoli.
Anzilutto venne risolta la questione po-
litica, col formare una federazione di stati:
nè d'altra pacle era possibile cceare uno Stato
unitario. trattandosi di popolazioni e di razze
più numerose e diverse di quello ohe non
sia,10 tra loro i vari popoli d'Europa.
Fatta la federazione. ceco l'urgenza di
un vincolo di unione. Di solito questo è la
Ling1m, ma il problema delle liugue è Ìll questo
paese di una complessità e delicatezza scon-
certanti. Receulemente la questione della
lingua ha portato assamesi e bengalesi ad una
lotta aperta. J primi brnciarono migliaia di
case di bengalesi, vi furono morti e feriti
e un gran uurnèro ùi bengalesi dovt>ti:e la-
sciare l'Assam. Questo per citare un esempio
di quanU1 è avvenuto in. una regione partico-
lace dell'India; il che, però, non deve destare
meraviglia, poichè anche ir1 Europa - ,..ccli
ilelgio - la questione linguistica può assu-
mere un'asprezza e uJ1a violenza niente af-
fatto minori.
Unico vincolo che unisce quanti hanno
un certo grado cli istruzione è la Tu:igua degli
ex dominatori, l'inglese, che resta pure l'u-
nica lingua ufficiale. Il giorno in cui si volesse
sostituirla con un'altra lingua, sia pure in-
diana, sarebbero dolori.
Un intralcio alla fusione dei vari popoli
sono pure la mentalità e i pregiudizi se•
colari, nati dalle credenze Teligiosc e dallo
costumanl!le sociali, che da millcnui si sono
iinposte nell'India, creando quasi una seconda
natura.
Di questo genere è
la rigida 11eparazione
rlelle caste, cou cousc-
guente proibizione dei
matrimoni tra l'una e
l'altra (il matrimonio
r il gran mezzo di fu.
sione crealo da madre
natura). e la espulsione
ai margini della so•
cietà di oltre 60 milioui
di paria o iutoccahili
(e la parola nr esprimi'
tutta l'abiezione!). Di
essi è arduo dire se la
mentalità ordinaria di
qui li consideri come
uomini. Si tratta cli
quella che Gandhi giustamente chiamava
« La 11iù grande maledizione dell'India ».
La Costituzione, è vero, ha abolito l'intoc•
cahilità.
Ciò significa che dinanzi alla legge la gente
fuori casta o di casta bassa ha i suoi diritti
sociali, -può educarsi e raggiungere uffici e
professioni da cui una volta era esclusa.
Grazie ai lode,,oli sforzi del Governo, anche
i paria vengono istruiti e la rigidilà dei rap-
porti tra la gente di casta e .ili iutoccabili
è stata alquanto :mitigata. Nelle sc11ole, nei
collegi, nei ristoranti, c'è posto per chiunque.
seuza clistinzioue di ea~ta. Anche negli ospe•
dali, dottori e infermiere di casta compiono il
loro dovere iuappuatalJilmente verso gli am-
malati cli casta bassa e gli stessi paria. Bi-
sogna però tener presente che le leggi nou
fanno cambiare di botto le idee, ma ne fa.
voriscono solo la lenta modificazione. Om.
•rni si tratta cli una tradizione - $aTebhc
meglio definirla Ulla ripugnanza - mille-
naria, sulla quale si regg1:va sopraltutlò la
società indù, e che l1a formato una se-
conda natura negli appartenenti a una casta
più o meno elevata. e una fatalistica ac-
cettazione di così assurda distinzione da parte
degli stessi paria, convinti a loro volta cli
dover rimanere quello che sono, e qu.incli
neppure decisi a prendere iniziative per ele-
varsi. Bisogna aver pazien1.a: a questo con-
correranno la legislazione sociale e soprat-
tutto la nòstra religione, cbr ha la missione
di creare negli uomiru la convinzione che tutti
souo figli di uno stesso Padre, in obbligo di
amarsi ed aiutarsi come fratelli.
Al già detto si aggiungano ancora le cre-
denze religiose, fra cui quella che attribuisce
un carattere sam·o a certi auimalì (per es.
le vacche) e che ha fatto dire ad una pe1·- »::.

3.6 Page 26

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sona intclligeut e che se in Lidia ali uonmu
(tan_ti uo~1i1~!) fossero trattati cor:':e gli ani-
mali sacra, il prohlt•ma sociale sarebbe in
parte risolto.
Però ~ulla s.eparazion.e d i Tazze e di caoL••
in India è doveroso non far troppa mera,,iglia.
T prohlèmi razziali no11 sono una sua esdu.~i-
vità, l'intoUeTanza un 11uo monopolio.
Stati Gniti di Anwrica e Sud• \\frica, tanto
per citaTe un esempio, ae ooffrono le perio<liclll'
convulsio11i, nonostante mol t i drccnui lii
conclamata dcmocrazrn.
QUALCOSA
SI MUOVE
Se tali llono gli aspetti
della società indiana,
Ì" spiegabile perc.hè il
pl'Ogresso rnateriale uon
assuma un ritmo più
rapido e vt•locf'.
w ~i~ f}i~ ~ ~--~ ~ ,-
Qui la buona volontà
d~i govf'rnunli si trova
· - ~~ d1 fron111 a ostacoli
reRi ancor più duri
dall'clrnu·nto geografico e dalla dt·wità della
popolazi01w. aumentata a ~etto rapido senza
rhP ~outrmp_oraneamcnt~ si :sviluppassPro, o,
nwgho. v<•russero valorn~zate, J,. riccheize
ilt•ll'India. Pcrc.hè qawstc pot,·11:r.ialmente ri
~ono. tanto è vero che l'India fu definita
« una regione Ticca con una pop.olazione po·
"era». Solo quando queste ricchezze v ·r•
rauno d1•l_1i1 a1'.1Pnte i~1pil.'gate, quando l'agri·
1·01Lura K1 8v1luppern secondo i siist11mi ra•
ziona!i mo<)<'rui. P lr acqu<' vcrran110 sfruttate
per 1 energia elettrica t• l'irrigazione di zone
aride, quando il sottosuolo sarà ro;rtretto a
t·edere i tesori che nasconde im·iolati e l'in•
tlustria si diffondurà t• dar lavorn ,. a render
fru ttifori i capitali, 110l0 allora I'lndia fO·
nosccrà le , ie del h<'nf'~~ere.
Si nota 1111i - ma in proporzioni heu più va~te
- 11uel10 <1hP si lamf'nta di certe zone deprPsse
d'Italia: vi si sconta do<' l'i,u-rzi11 dei secoli
l'assati, dovuta in proporziont• non chiara
ai goven1:111ti e ai governati. Quanta colpa
h~nno a~,,to i sistemi di governo e la mentalità
di tempi anche lontani a rreare la situazione
attuale dt·ll'lndia, dove le braccia si sono
mo_ltipli~att•, n_ia è mancata - per cupidigia,
o inerzia, o mcapaeità, o impossibilità
la pr~vid,·nza che crras1<e il lavoro per querte
hraccia! E il J?eso.di. tale situazionr ora grava
stille spalle d1 chi s1 è assunto l'arduo com-
p~to di portare l'India inùipl"ndente a dare
vi ta decorosa a tutti i i.uoi numerosi figli: a
fondare cioè scuole e ospedali, a còslnurt:
case di abitazione, a dare sviluppo all'a!!rÌ·
IJ(l coltura e all'industria. Coso tulle che l~u-
dipendenza non crea quasi al tocco di magica
bacchetta.
Da ~ola l'India non ci riuo<·irà: ci Yorrà
l'aiuto fraterno dt•i popoli m,·glio dotati.
DISCO ROSSO
IN VISTA
E Dio nou voglia chr
si dilfo11cla l'idea rhe
il comu111s1110 sia iJ toc•
,•a,,ana ili tutti i mali
e di tutte le nec!'s~ità
dell'India. Con l'i11sin-
cerità t• sfroutat,•l',:r.a
che gli è propria, il
,
co?1urusmo lo ha già
aflermato e parecchi
gli banno creduto.
I com1misti in 111dia
c1 sono e non acccn11ano a diruinuin·, a11che
Jopn l'on<lata di patriottismo t• di sinofohia
cau~ata dall'inYa,,iouc cinese del Tibet. in
forza tlcll11 quah· lu rt•puhbli,·a rinr~e Til"I\\CI n
confinare per lungh i~Rimo tratto ron l'India -
e, cosa ancor più grave. la violazione cinf'se
del confine indiano.
I giornali ò"ltaJia nr. a...-ranno certa11wnlt•
parlato, romt' avr:uuao informato i loro let-
t ori tl1•l fatto che i comunisti avevano vinto
le elezioni nel K,•rala (uno degli Stati meri-
dionali della feùnazioue indiana) e to~to si
rrano n1e~,i all"opPra per attuare il loro pro•
gram_ma. ~a reaziorw popolan· d1e ne nac<p1e
t•ostnn~e ti governo ec11tralc a Sl'itwlierf' rruel
parlanwnto e a indirl' nuove !'lezioni. nelle
quali i comunisti. prr la compattezza dt•i
partiti avversi non -. insero, no, ma - fatto
~intomatico
si dice tlllzi
-
1wpp11re dii.ninuirono i voti-
cl1e ur abhia110 g11ada.rnati. È
non è uffn1 I o improLahile chl" ,wllc ;rol'simc
dezioni il Bengala, a nord. voti comunista.
I eomuni«ti s0110 apertamente amici della
Ciua P IP hallllo dato ragione nella questione
del confine. Il popolo, in gf'neralt·, è fortèllil'Hle
attaceato alla Jlropria patria, 111a forse non si
rende couto della forza delJa Cina, a cui l'India.
che hn il merito di a,·t·r semprt• praticato una
sincera politica di pace. in un dt·precato con•
flitto ùifficilrnento potrebbe tc1\\ere testa.
E. qu<•lli fra gli 1ndiani che si rc11do110
conto drlla cosa, si fanno giustamente pen1msi.
Questi', dunque, i.ono le nozio,ù nPcessarie a
ricordar,,i per una giusta valutazione delJa va-
Hità dei problemi di questo grande paese~ non
i,scluso qul'llo religioso. Il <Jnalo ci ha purn le
sue spcrau.ze e le sue incognitr. Ma io ne trat•
terò ;;olo qurl tanto che Ìllteressa la mia dioce,,i.
~l0:-iS. ORESTE M,\\ln'.NC.0 S. D. B.
l' rm,~o di Dibn~garh (Assam-India)

3.7 Page 27

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Miti e eredeh2e
di fJ"fJ"t; selva~~;
I loufi.nato qui nell'Alto Rio '!\\egro, in
questo el'trcmo limite 11t-l BrasilP. a
due passi dal \\ en.eZlwla, mi dediro
rClll impegno aTio studio di un'alLra
lin1~11a {un'altra an('ora!) necessaria per entrare
L•autore
d cll'artlc-olo
D. Edo:..-do I..1111orlo
e-on un benerauore
della Ml!i5lon•
nel nuovo campo di la, uro. aBsegnalomi dal•
l'o11h1•di,·riza. E m,·nttT, ado mastirando ignote quasi per deprimere il seh·aggio e atkrmarc
radici linguistiche, mi torna inl'istente alla tm di lui la propria !luperiorità.
memoria il ricordo ddle parecchi,· tribù od•
Modo davver o stolto. questo, di ferirne
vaggl' incontrale ndle mie pcrcgrinazfoni l'amor prop rio e ucciderne la co11fiil1•nza.
apostoliche, e l'intrico di rredenz,• e rli usanz,·
da cui E<i I rovano avviluppate.
o , ji,Lo talora <paalcnno ri,l1•n·. ar:-si•
E rip1'11.SO comt' nuche a m,· nei primi
;;tt'ndo alle n•rimonie funebri dri
tempi ,•ra ,cnnta la 1,intazione Ji condannar,·
~clv~gi. di cui lt• laml'ntazioni. affi-
in hlorco q11c·ll1! opinioni assurde, ,. di cancel•
date per lo più all1: do1m1·, sono
larlc dPI t utto, pc,r ROIILituirlP oou ciò dir parte ,·~scuziale.
porta il marchio di fohhrica ddla no~lra civiltà
È qm•i,Lt1 un·usanza antichissima. rirorclata
particolare. Per fortuna allora r.-~i~Letti alla già dal \\ angelo. diffu~n ,;oprattull o nel ,·a•
tentazit1111·. hen !lll(Wndo ehe l'avrri- agito ro11 ~to Orient e asiatico e praticata pure dagli
tale leggerezza 1wi riguardi dclh• 11i;anzp e• uicligcni dt·ll'alto Bra.~ilt'.
tradizioni dei popoli pagaui, nocque n<111 Orbenf' q11t:sta usanza, p ur ificata da ogni
poco allo sviluppo riel Vangt•lo. La Rtoria i\\ scoria di Prrorc e de oizni açct·llno a cljspr•
a ronfrrmare l'om,· alcuni popoli non "i razione. puì1 heni1:1simn venirf" t'lc, ala I" pcr-
an-CH'ro a ll'im-ito tl1•lla ycra fede. puthè fpzional:t dalla sapiem'.a cristian:1. che ci in•
talora i mis~ionari non ,.c-ppero imitare S. Pao· ~egna non a ttprim,·rt• ,,toicam1>11t1· il dolori:'
lo, rlw si fareva giudt>o con i giutlt•i e harliaro ma a ~an t ificarlo, fa1•1•111lu delle lacrime un
ron i harhaci, per I II tt i far salvi.
lavacm ,li purifica zimw rassegnazione.
Quanto sapientt•mPnLP renciclirn Era11g,fii
Serbo vivo il ricortlu <li quando, OIIJ.Ù or
praPCOllf>~ di Papa Piu .:'\\.lJ - che ì· Ja 1lagua 80110. rapitai in llll villaggio imlig,·no tld-
Charta dt•I missionario moderno - ammo• l'allo Ti!Juiè (afilucnt1• indirl'tto tl1·I Rio -t:'-
1riscc: « La Chie~a non disprn.w o rig1·t ta ~rro) proprio poche on· dopo cl11, t·ra mortu
completamente il p1•11sicro pagano, ma pml• un l1anùii1.10 della triJ,ù dcii 'fuiuca~. Si trat-
tosto, dopo d i avcrlt'l puri:l:icato eia ogni scoria taYa elci primogenito. r quindi lanlo p.iì1
di erron·, lo cornplt-ta e perfPziona con la cocente 11i manifestava il dolorf' dl•lla gio•
sapienza <'riniana ».
,·ane madri·. Erano già arri,ate lt- amiche
Il mi»sionario d1c tiene presenti· tale sag:rrn della povl'rettu. prontt• a dare inizio al pianto
ammuninlf'oto. si troYa di fronte ad UJJ cu- cmnunP sul tiadavcre d1•l morticino.
mulo di lavoro veramente enorm0 e di ffieill',
lo mi r itirai in \\lii ciantuccio n pregare.
per la va1<Lità delle credenze, tli cui ogni
La madn· a l,Lracciò 11r,u la det1-trn ln nonna
popolo o tribù ahhonda. per la difficoltà di del piccolo morto e con la sin istra una sna
penetrart' in quclranima co~ì dh1•ri.<a dalla <=orPIIa: 11· altrr- an1•h't•~~c unite a Ire a tre
UO!'l.ra " 11110 scm11rt>. aperta di fronte allo t' in moclu dn formun· un circolo. e tutte
strani1•ro, il quale talvolta ha il torto di srr• di,•dero i11 alti• grida. iutf•rcalate da una Ppccir
virsi 1lt•lla ~ua civiltà, rt'B le o prc51111ta - !!pc.>sso di melodia, rhc in cNLi rnnmenti si ~rwdava
si tratta ~ultanto ùj progrcsH1 malcrial.e - n due e u·c , ooi.
!)';

3.8 Page 28

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La madre raccouLava le prime azioni del
hamhinetto, la compiacenza provata dal suo
<'um·e materno,la speranza posta in lni, finita in
amara delusione. E le altre fa accompagnavauo
in corQ: « io maxko, io ma.>.:ko! Figlio truo, figlio
ruio! 'l'u eri così bello, tu facevi q uesLtl e C) ne-
sto, tu già balbe:ttavi il mio nome, ccc.».
Dm·arono cosi per lungo tempo.
Ffoito il pianto rituale il corpo venne de-
posto nell'uba (harca fatta con tronco d'albero).
tagliata a metà: da una parte si corica il
cadavere e con l'altra lo si copre.
Clii non vede in tutto questo 1111 profondo
simbolismo, cu:i il missionario farà bene a
dar risalto:' « Si vede proprio che non tutto
finisce con la morte, perchè voi pensate che
il viaggio continui ancora, fino a chiudersi
al portn dell'eterno riposo ».
TI minimo gesto di dispre:.1i10 1wr codesto
loro modo di fai·e può ()l'OVOcarf' un danno
incalcolabile alla diffusione del Vangelo,
croimdo diffidenze e rancori che l'anima sel-
vaggia è clun1 a deporre, mentre invece una
pa·rola di apprezzamento c di lode può orien-
tare i cuori e le menti vl!rSo la fede.
a fra il beue c'è anche la scoria.
Nou Lutto può ei,sere « purificato
e .perfozionato con la ,;apienza eri-
s1:1ana ».
Certe usanze dei selvaggi 110n ·si possono
app1·ovare e la loro cJjmina:t.iouc• esigerà.
!JII non c'è da illud..,rsi, molta forza e prudcm;a.
'l'alo, per esempio, quella vigente JJrcsso
qualche tribù dc] Rio Negro, per cui il ca-
davere del capo-trih1) viene cremato e le ce-
neri distribuite tra i parenti o i più intimi.
perehè le mescolino con le lorc, v.ivandf', onde
ereditare la forza del defcmto.
La cremazione, q1wlora si facciano cristiani,
non si potrà loro perme1:tere; ma ehis&à clic
non si riesca a facilitare l'abbandono di co-
desta usanza, facendo capire che, divenuti
c:ristia11i, essa non è più uecessaria, perchè
potranno ciharsi frequentemente non delle
re11eri di un morto, il quale non può certo
dar(' la vigoria che più non ha. ma del corpo e
del sangue dello stesso lddio, che trasm1~tte
in chi se ne ciba la potenza e il vigore della
sua vita? È una realtà un po' cliffkile ad af-
ferrarsi per delle me111i primitivf, ma che
aven.do aualogià co:u un'usanza già da loro
praticata, sarà meglio compresa e sosLituha
a quella degna di ripTpvazionc.
:i'i;:'!,;;>:;rt'.J; che dire del campo vaatissimo della
Et -~ 1nitologia, di cui ogni trihù abbm1ùa,
'?Jj
nella quale_ pi:evale .sì l_a _I::U1tasia1
,;,;,.,,-, •,,;t~ sempre cosl VJVa nei pnm.rL1V1., ma
<'l1e pure può venire utilizzata per la conoscenza
clella loro storia e per meglio iliu.nt.inare ce1te
verità della nostrn fede?
Il mito più grandioso, quasi pietra fon-
damentale di tutta la mitologia delle tril,tl
dei Tllcanos, è quello che ricorda l'arrivo
dei loro antenati al Rio Negl'O e la con-
quista di questa l'egione, grande come l'ltalia.
Forse non sono ancora passati duecento anni
da questo avvenimento, se si gi11dira dalla
rueticolos.i tà con cni falUlo f) uesto racconto
am·lw nl."i minimi partil'Olari e dalle tribù

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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,"'
\\
\\f
'.\\ ..' , ~
"'Questa bambina del Manipur mostra soddi-
sfatta la letterina d'auguri scritta ai bene-
fattori della Missione per le feste natalizie.
Avvolti nei loro caratteristici mantelli, gli
uominì Nagas succhiano con una cannuc-
cia le bevande fermentate in capa.ci giare.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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vin.te, che conlin.uano a vi vere tuttora sotto
il loro dominio. Lo studio di questo mito
farà certo luce s1,lla loro ori.gin.e e contribuirà
alla conoscen:r.a ùdla loro storia.
Ma anche le verità della fede cristiana pos-
sono trovare in questi miti una conferma. tibile, visto che l'osso per una constata?.ionc
Poco tempo fa udii tm indio raccontarmi alla portata di tutti. è la J>artc del corpo cl,t>
0011 entu~asmo e ronvi11ziouc la leggenda più resiste all'azione corrompitricc degli t>le-
del dfo protettore delle loro piantagioni. « Vedi menti - se si pen.sa. dunque. che fra questi
- dic()va tra l'altro. mentre l"indica-va con dN ve ne souo alcuni che -possono servire
la Inani) - vedi quella montagna? È che di giustif11:azion(· per darsi all'ubriachezv.a, aTie
abita il Baassehon. È lui che provgge i no- 01·ge. all'imp,1dfoiv.ia. i;i r,omprende pure corn•·
stri campi, die fa (1rcsccre la semente e scaccia bisogni fart> una netta distinzione: condamlarc
gli animali dannosi ». E per quasi un'ora =i senza mezze misure ciò che è Inale. !' sotto·
r l eJlCÒ le impresl' di qut:sto Essere :mitologico. lin.earP ciò che di bene la ntitologia insel{lla.
Anche qui non tuuo sarà da rigettare. Far notare, per esempio, come anche i loro
Basterà iu certi punti sostituire al dio mito- antenati sentis.scro il bisogno innaLo di un
logico la Provvidenza, e allora vedremo il pen- cuho ad un Essere superiore; ma 11011 e8sendo
siero pagano collimare con q\\lello cristiano. riusciti a pervenire alla conoscenza del vero
La raccolta di queste leggende verrà quanto Dio e ddla ,,era religione. ne inventarono
prima pubblicata nella enciclovedia in sei una che l1a drJle lacune e degli errori, ma
volumi cl1e il nostro confratello don Alcio- che però prova come l'uomo sia per natura
nilio Bruzz.i da SiJva ha preparato con amore religioso e creda all'esiatl'nza della vita futura.
o competenza eccezionali.
Come fa piacere a loro il sentirsi dire che
se i lo:ro padri vissero secondo la legge uatu-
· a conoscenza della mitologia delle sin.- rale e si JHmtirono delle eventuali trasgres-
gole tribù sarà puri' necessaria al mis- sioni, rir,evettrro ilell'ora della morte aiuto
sioua1·io per impedire che gli indigeni, e conforto per salvarsi! Poiehè in. un Dio re-
convertendosi, facciano confusione tra ttlWtcratore ci credono tutti.
i loro personaggi mitologioi e i nostri Santi.
Come si vede, non è necessario far tabula
Non è mia s uppòsizione campata .in aria. La raw di tutte le credenze degli indigeni selvaggi.
strana mescolanza di demòni e di Santi, su Molte pietre sono inutili per la fabhric::i
cui poggia il Vodù dell'isola di Haiti, lo sta spirituale: ma parecchie hanno la resistenza
a dimostrare.
che proviene dalla legge di natma e dalla retta
Se si pensa che fr!l codesti loro dèi - se ragione. Su di esse la costntzione del cristiant>-
rosì si possono chiamare, perchè etimologi- sirno è non solo possibile, ma anche dm·atura.
camente il loro nome ll.ÌgnifÌca « un esser\\! Unupi'.s (,.\\Ilo Kit> :Negi:u - Brasile)
che deriva dall'osso», quasi per tlirc incormt-
SAC. EDOARDO LAGORlU, missiorwrio salesiario IOI

4.2 Page 32

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Guarigione totale da poliomielite
La nostra piccola Rosangela, di soli 9 mesi,
venne colpita da poliomielite in forma vera-
mente straziante. Fu portata immediatamente
al reparto polio dell'Ospedale maggiore di
Novara, dove le prodigarono le cure del caso.
Nei primi mesi l'esito non fu soddisfacente;
non ci rimaneva che una sola speranza: la
bontà di Maria. Esortai perciò mio marito a
iniziare una novena a Vfaria Ausiliatrice
chiedendo a cuore aperto la sospirata grazia.
Promisi anche che avrei chiamato Maria Grazia
la secondogenita. Non ci stancammo di pre-
_gare offrendo alla Vergine i nostri dolori.
Ed ecco che la grazia fu triplice: Rosangela
lasciò l'ospedale senza alcuna traccia del
morbo e nacquero due vispe gemelle, a una
delle quali posi riconoscente il nome di Ma.ria
Grazia. Anche i dottori sono del parere che
si tratti di una vera grazia Ìll quanto la gaa-
rigione totale delle paralisi post poliomieli-
1iche è molto difficile.
Gur,o (Novara)
IDA DBESTJ
Si fa Cooperatore per riconoscenza
Il Sac. Oliva .:V'lario, Parroco di Roccata-
gliata, attribuisce a particolare devozione ed
invocazione di San Giovanni Bosco, laJuari-
gione completa della profonda ferita dito
medio della mano destra, <i circoscritta da ra-
refazione ossea e processo erosivo con solu-
zione di continuo del margine laterale esterno•>.
Per la grazìa ottenuta desidera far parte dei
ii Cooperatori Salesiani 1>.
Rnrcàtag/iata (Genova)
SAC. MARIO OLIVA
Don Bosco salva il braccio
ad una bimba di otto mesi
La mia nipotina Sjjvia Paola di otto mesi
doveva essere operata in un braccio di un
male detto <1 lingangioma >). l dottori dichiara-
rono che facilmente si sarebbe dovuto tagliare
il braccio, o, nella migliore ipotesi, la bimba
102 non avrebbe più potuto muoverlo. Allora
pregai con tanta fede Don Bosco, promettendo
un'offerta per i suoi orfanelli se mi avesse
esaudita. La bìmba fu operata il 6-9-60, e
con grande sorpresa anche dei professori, ve-
demmo la bambina muovere il braccio. Ora
ha 14 mesi, muove il braccio benissimo come
l'altro, ed è guarita completamente. Ringrazio
ancora il grande Taumaturgo, implorando
preghiere dai vostri orfanelli.
Gavi (Alessandria)
CAROLL'IA GEM."\\ffi
« Grazia di M. Ausiliatrice e di Don Bosco
esclamai appena mi tirarono fuori da sotto
l'autobus. TorMvo dalla visita fatta ad am-
malati. Giunto all'altezza di casa, suonai e
l'autobus fermò. Scesi a terra, ma la mia veste
restò impigliata nella porta che si era chius:l
immediatamente, mentre l'auto era partita.
Inutile gridare: 11 Ferma! ferma!>). Fui trasci-
nato sotto l'autobus. Una ruota mi passò
sopra una coscia, spolpandone l'osso, che per
grazia non si ruppe. il fatto successe 1'8 maggio
ed ora lo rendo di pubblica conoscenza, es-
sendo quasi completamente guarito. Chi è al
corrente delle cose è convinto con me che sì
tratta di una bella grazia dell'Ausiliatrice,
anche perchè la mia età è molto avanzata.
Paiamo
SAC. PAOLO SCELSI, SALESIANO
La benedizione di Maria Ausiliatrice la
guarisce
Un'ulcera varicosa mi aveva tenuta. a letto
per sci mesi, ma le cure mediche mi avevano
guarita. Ricaduta lo scorso agosto e sotto-
postami a nuove cure, non ne ebbi alcun
giovamento. Allora pregai un Sacerdote sale-
siano d'impartirmi la Benedizione di Maria
Ausiliatrice, per mezzo della quale sapevo
che S. Giovanni Bosco aveva operato tanti
prodigi. Tre giorni dopo averla ricevuta, senza
intervento medico e senza medicine, l'ulcera
era perfettamente guarita. In ringraziamento
invio offerta.
Mc:x,co (Messico)
GUADALUPE M. ORTEGA

4.3 Page 33

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Altri cuori riconoscenti
Coniugi M!11Ue11a (Torino) attribum·uno n S. G Il. la
gu:tttL'lOné ddla figlia wr.i1111,011• t• chiedono pr~,ih1t•r••·
Angioletta e Vla•io Rol (.l'erosa Arnentina-Tormn) se•
rondo pmmaS>I fatta. rendono puhulicnmente 11raz1c
a :\\1. .\\. " • S. C. B. e a D. 1:. RinalJ, p<-r ou.:nui.. gua•
rigiont: da f,,rte ~:aurimenfo ncrVlJ~O. per asie.1s.rrn1-,li
in· un g-rn.vc rericolo corso, t:- pl•r nit n.· i1npurtanti 1-,si·u.1.fo
~pirin1al1 e tempnrnli. Fanno q11<0Nta Jicliinrazium· 11
maggior gloria Ji Dio ~ <lcll:1 rnn e nostra SS. '.\\,111Jr~.
perchè ncs•llno mai <lispi:ri <lclld l'rov"idem:n lliv,on.
Drunenlca Molino (Chieri-Torino) d.,.,idcra maniresr,m:
la swt ri,-ono,ccnza a \\ l A. e a S. O. S. pcrchè da t1."111po
t1 fnuC!'llo C'ercava in'-'11.nO un 1mf'lte-~o cun cw !ll:1MC"marai;
ma, iniJu•t.i unn no\\'.:na cuti pn.>m.,..,a di ofkrta, 01-
tennc pn!\\to una buona poi.;i1.i.one.
!Srasma Salvl~to (C,unpodarNt'JlO•l'nt!nva) intendé for ~o-
nosccrc 11nn ~raziK Straordi.nuritt C('11Scfgui-ca a. favor~ tlì
fl"' suo tiglio e <li un'altrn personR, l due, investiti e.In unn
macchina, con le gambe: fr.ittunll< e ferite, mulripl-,,
t..inquc t?iurni rima:;tro fuori dei scn11i. e $e ne temeva
seriatntntc I• pcrditA. Per la prima volta quando In
mamma 1n\\l>t'Ò forte ;\\I. .-\\., Jwdcro .segno di nta .,
poi conti-nuarunu a misrliorare fino a. Ruarirt
Suor Et.sa e, Luisa B01tin F. M. A, (Carrara S. Giot')tu1-
Padovu) u11i1rtmcntc alla famii:1111 1nnalznno rinl!'t8>1A•
menti a M. A. è o S. G. ll. pn In protez.ione ac,:nrJ:ua
nl frat,:llu clw, dopo tredici flllni, <lulorusl per la Mluw.
ha potuto t.,q~rt: urWnato ~aCt'rdotr.
MarluccLI Cauda Brunetti comuniL'a il pronto mi1diorn-
mento di un'amie3, cqnsegnito Ct>I nc<>rso a S. G. On.a,,
Rosetta Flllppa (Allliano-.-uu) otlre la icdce malTimo-
nial~ in ,ci:-no di rioon(lHtnl<O a ;\\I. A., S. G. U..
S. l\\1. ;\\1auarr11n per la prok,.innc a,~1ta durante 1111,,
dìfficilc openzwne.
Florina Slcoll (l'inne Cruti-Ct1~~niu) affetta da un mnlc
di natura g:rnvt~mrnte spspc!'tta, ntetnne il miglioran1cnto
con l'inwrc...~siunc di 1\\1. A. e J, S. G. Bosco.
Anita Coma rrorìno) rièom:ndo • 1\\1, A. nttennc I~ gu:tri
1-.;nne ddla ma1nrn11 <li 87 anni 1lall• fr111ur11 del r.,.mor~.
Stella Bonannl (Al~ilo-Fro,inonc) comunica La 11uari-
gionc di un'am1r3 da calcolo rpauco, " a suo nome 1nna
1,n'offert~ a \\J A
Gianluigi Tornolli (Tonno) nn11ra,i,1 S. G . Il. ptr l:t
promoziunl." nttt.:nuta.
Sorelle Lanfranco
da 1\\1.A., S, e; IL
(\\'alfenera-Asli) pct' grazia ric.vulil
S. D. S. a,fornpion" In k,ro prnnw,s.1,
Bice ~ Muro <Mudirn da ;\\I. .\\, in una gravis..,1ma ma-
lattia Jd mnrì111, chiede la puhbhca2ione dclld ~r.121~
e la 'tf)C'diz.tont.· Jd Rollelt;tl'J.
Tere,,imi Blsonc (Settimo Roll.Ira-Torino) in,ia oH, n•
per confurtu e àa,·ori ottenuti e '<i rat•t.:omanda nncurit
a 1\\1. A. ç Il S. G. 8(1sco.
Coniugi Valent(' (Gruglio~ço-Tnrìno) fo\\'oriti di sc1m:1-
ùrtissime gruzit.! n!!lls ~aluu~ c1&:pri1nono ricono!f;ct:ntit
a M. A. <' • S. G. linsco.
Eiis;wetlll Pai.»:irelll (Xapuh) ~offr<'nJo una fo•tìd1n•u
u,fezfon~ al nu...,, rn,'OCÌ> ~- G. 13. e •i >c:nti l!ianta.
Teresa Crolla (Tunnn-B. $. P1rtro} rinera,ia M • .\\, <'
i Santi Snl1;:,.1.1n1 per favori ottt·1nni.
Fernanda Rlvelll (S:iln MonC.-Alc$> ) temc,ndo lont-
mentc gli èSAmi dì stato foce unn promessa • M. A. e
e a S. G. B.• e ottc,nnc la promozione,
Suor Fillppa Clqna, F. M. A. (\\'lo>ZJrino-Calt1J1i,-..cll•)
al secondo ànno dt noviuato fu c."nlr,1ra da un rnorho
che le impcda\\a ltt pro1e,-..,"1onc rchl,•msa. Rsc.comanJn-
llSl a S. G U., guarì ~tabilmcnti· m modo chr pol~
ci.nettere I vou.
Luigi e Plc,ni Coihl çl,lilano) c·rano v1\\:~mente pre0<:•
cupari, pcrchc 11 fioho. Ch. Gius.pp~. salesiano, p..r
malattiu avtvt\\ dovuto inu.·rrontr,i,.1n: gli studi. lniiinta
una no,·en1t u l\\l. A. e o S. G. B., il li({lio s1 sc111l nw11lt11.
e ora spera di i-'IOte-r riprendere 1,(11 H-tudi.
Francesca AJulTi rinl!razio ,cntiturn, ntè d S. Cuorc d1
Gesù " :\\I. ,\\, per essere staUl l!r.t1,1alll m un <lllfu.ilr
momento.
Luigia~>' (Tonno) o-ffre un ·,l'.unu ,ft·lln sue riconusctnia
per le Opere " \\li,,nonì Salt·S1Rnt.
Alberto 1'1nlolo (\\IussoLtò-Cun,"1) n••cri,c< che, n,•nl-
tosi con ,u·tor,11n fid1Jcia a S. ti. U., viµ,· dissiparsi 01,1ni
ir•· tismcoln ,\\\\llu si.u enrriera.
Gluseppln11 M.irln Grillo (lfocc,l\\·trnno-,\\sli) 1wr
tre \\"Qlrc colpun da attacchi curdiac:1, ~1 raccom111h.lÒ il
G'-"'u Sacrament.llo, a l\\L .\\., a S. ti, B., a S. O. S .•
e fu salvJ. ltin,:ri17.Ì..S e im'lA offçrta•
oHrttUI< prr l'tttfl'rrtntont' rl, .\\ln1111 lrurl1atr1u t di S (itn-
t:Jt111i BOJco. di S. .,taria JJ,.sz*uullo. dì S. Vo#1t:m<1)
Sllf:icJ ~ J, flhr, SrnJ, d, Vro - u/c,1n, hor,no on<!,, lii•
1-iatu (ljfrrtt td tll'masùu f)fr rn111r ,\\/t.Jn di nm:ra:na-
mento - i st,:,unti:
Agnino 0{;)n. Giovnn.ni - J\\l:18\\ll l•;nrJo,, - Alvigs.n Armidu
- Andorno Lar~mdna .. Aoc.lriullo Silvestro ... .:\\r,r,ncni
Gin.a - \\xu Giovanni - ..B.ac-a ).1arìa - Bagna.o Gfo\\Mnm
.... Bar-bcro Giu~cppio:a - Barbì~ri ldu .. Be.nino Barrolomc-t
• llet'gll l::ui;:cmo • B"rtino Canlon• Domeniço • 13,:,ttn<>
Coru:ena • Rich Famiglia - llicucri Id• - Biroli Giunr,rc,
- Bo Gìuli,no • Bongim.,nni Famith.a - Bonola Soti:& •
BoreUo L11u1 • llono Amalia • llo,onm Giannerra • llor-
tazzt Pietro - 801tcro Cari• - llrn,I Emilta - Brighcnti
Compap:onì Anntt ... Urioschi .k08cll• ... Ougnone GiWIC\\tpt
• Cagliu Mnrt~ • Co.lori Rosin.n • Cnnuvcse 1'.ilaria - Ca.ndloli
Dario • Co«lrru,11 "1nri• - C<1rlonclo l.ul~in,1 - CnllSIS l'rnncn
Carolina - C11•t<lli Angelo • Ch101 ,.•, Tereso • Colednn
Antol"iett"4 • ("nUomarini .\\ln1a • Colmi:a LuiR:ia - ColornlMl
Agogtino - Co,noi,el10 G1u~.:ppc ... Com Oon Carmdo •
Cordera Cari• • Cornidi l\\'lJlno - Corrissooe Claudio -
u,1 Crime:lla Gru «'PPC - DamQ5..,o l-.ut:tm■ De <,ennu,
Fnincc,co -
Rott• :-.,colina - Ue Muchi l)ma - I><
re-g:ibus L1n• - D1 Hii111c Anna - l>1 ~aule Rina - Dflpcn:tu
h·o - Fa.r1.:rllo \\·~uur PiJ - Fede.nei 1-:111,tw - Fctdes J•amu:llu
- .r·enouliq S1.•hMtfan() - Fer-n,ro Giorl(o 1• Ciuli..nnn - Frr~
rurl Lucit1no \\'.' Ro-slna - Fcrrttrr, lh·lftnl\\ - Fini L~li,rn -
Fugagnulo Oiovu.nn.~ - l·urt1 .Annunci"li. - Frui:duu. G11tlo
.M:u;:t - Gt1rnhcllo Anq,e1n - G1oud110 Ou,ay-jo - Gav)l:lXI
Berrani G iuiji~t,nin~ Gentile Ciulrn .. Gl:lf'C>fi:.l io !\\1,1rin
- Gitmoli G,u.,.è11pi1u - Giord~f\\ Muriil - G,r-auclo M,1rln
Grimaldi .'\\uri:Jfrc - Grirna.JJi Euw.c.•n11,1 - Cuglià..d3. I\\l.irtA
- Jrinl!lli Lcu.1:10 • Junna: Coi,t 1n1.A - Imperlale Tcru.,
Lanftao<lrt \\1da t.:.Qj!ero 'l'en-s• - l.<Dne Giu,(ppin•
- Lipari T~rf'fi11.. Lupo Sah·ator-., - \\J.,!,lr1n1 \\lana• '.\\b1nt"r1
Alma - .'.\\Larch11110 Gualielmo • :\\1.uino \\n~eia - :\\1anuo
CiuJUI. • \\1armonc \\'iuona • \\hrttnnl!o R.o!!i.a - :\\hruna
Luiscin1:t a r.:,o\\.tnrù - ~li1SSoco 1r, ne - l\\latte:sco Eh'.'11,t~,1.:rta
- !\\'friuri \\1ariucc1n - \\tazzucch.:ttJ l'i,•ru l\\rle:ren \\tnrn1 •
Mierti 1~·an,i1,1lia - l\\,l 1f,!liOrt: A""'ttC)t• l\\111Lrno Gìo,uH.:111ncl
- l\\llinuto Furnutlia. - [\\.foìso Fr.mcu ... :\\-101r,bt.•lhn1I l\\.1.Hhl
t\\tontaldo l,,u1~ • i\\loretto Git.J'lt'f'Pt -- r-..10~-su lh,rio -
t-.enru Antonin • Oli,·icn \\=n,lrl IHn.o • Omedè l.uid
- OneR;iia Fàrnii:h.1 - Pamp..tluna \\erri Pien - PapiH \\f.1ru1
- P»chc-U,1 Lton~l1:, - Pa,squim \\no:i - Putcna Carla
Ptdrina Anna :\\bri• - Pelhtt,n .\\nuci. • Pcnt Eu~•n••
.. Pe.r:azz.o eunlina - Piana Son·llc • Pi<'tT3sam11 \\"in1:t>nZo
- Pinto .\\rucrlo Pistone •.\\nJ,:da - Pi,;a Emi11a - P1z ,.
ch~tll Gluh• . l'ru••lpino Un• • tJumno .~lfrcdo Ho-
Vurino }>j1:tro Re!\\· R~atric:t - Tl.1b11hto1u.· Fnm.ieiia - R1uln
IJott. Ancoruno - U,sso Ehm - l{u"~"'•llB Sihda - Runi,
Anna i\\lffriil - R.,bn: !\\larco - RaJu ~1nrìti - !ìsh..a l~lilìn
- S[u'lgblli \\ngt:lo • S:intuz E:mitiu .. Sttrtnrc Teret!D ~e,.
la.brini Gi1u:cppinu - Srrramugh1,1 l hi1 • !-iLnmo losun.u -
Rolcnszhi \\s:01111n:1 • SpeTan7.a S:\\lvatorc - Spontllna E1nm11
- StctTc:n1nn '.\\(od~sta - Strep.io111 f,'.111111ali:1 - 1 c:nano\\·•
T~reg; - ♦, 1nivell• Paola - Torn1f'lh I nmialia - Tor&onc11
01nD - Troml,;a Eu11:rm-1 e An;cla. - \\ •lRu.-r.r.en G1un:pr,eo
- ,·anoflmJ (.ì.,ncin \\nn:a .. \\'11ndnn1 ~1ano - \\·:.t1Mt1t1
Sorelle - \\'11rn1f.l Teres,q, - Ver1,;r~, t-:v.1nwdiiqta - \\'r-rfltnQ
Luiyi - Vu:n,1lc Robertu - Vlol~ \\In,., - \\'iola Rn:rnnna. •
Vitale Ftnu1J.•lh1 Vìr,111! .B\\.'..nricù - :lunna Doa1cnit:11 .. lO:J
Zanoni S'-=con,1u u Lorenza.

4.4 Page 34

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Un improvviso
e miracoloso miglioramento
Nello scorso ~ese di luglio, mio marito, fo
ricoverato in ospedale per subire una difficile
operazione. Mi rivolsi allora con un triduo
a San Domenico Savio per scongiurare l'in-
tervento, promettendo di far puhblicare la
grazia. l\\i!io marito era già stato preparato
per l'intervento, ma questo non ebbe più
luogo per un improvvìso e miracoloso mi-
glioramento. In segno di gratitudine al caro
Santo invio la presente comunicazione perche
venga gentilmente pubblicata.
Roma - Parrocchia di S. ::vtaria Liherntrice
ROSA MOLÈ coop. salesiana
Guarigione completa alla seconda novena
Ai tanti miei mali si era aggiw1to anche
l'esaurimento nervoso. Ero ormai incapace di
ogni lavoro, la notte mi riusciva una tortura,
l'unico sfogo era il pianto. Le molte medici.ne
non mi avevano portato alctm sollievo. Con
rnio marito pensammo di affidare la guari-
gione a S. Domenico Savio e cominciammo
una novena in suo onore. Appena ricevuto
l'abitino, migliorai. Lo scorso giugno ebbi
ancora una crisi; col marito facemmo un'altra
novena ed oggi posso dire di godere ottima
salute e di stare molto meglio che prima di
ammalarmi. Ora attendiamo che S. Domenico
Savio colmi la nostra gioia col dono di un
bimbo.
loro Piceno (Macerata) MARIA E LUIGI CJARLAi'fflNI
Spedito dai medici,
tisana miracolosamente
:Vlio marito, mentre lavorava, cadde da un
pome alto più di quaranta metri, ebbe l'emòr-
ragia cerebrale e fu spedito dai medici. Sup-
plicai allora S. Domenico Savio di salvarmi
101 il manto, padre di due teneri bimbi, promet-
tendo che al terzo avrei messo nome Domenico.
L'intervento miracoloso del Santo non si fece
attendere e oggi mio marito ringrazia insieme
con me questo Santino veramente straordinario.
Calasdbetta (Énna) ANTONIETTA PETRACALVlNA
Mentre il chirw;go si accingeva a operare
Ieri sono stato a far visita ad un rn.io caro
amico, il rnaes~ro Ferdinando Fini, che abita
in Via Raimondi 10, Bologna, il quale mi
ha informato di un vero prodigio accaduto
in Vergato. Una maestra sua conoscente era
in pericolo di vita, dovevano praticarle un
intervento difficile, ma con t'abitino di San
Domenico Savio quel pericolo è. stato scon-
giurato, µerchè mentre il chirurgo si acci.n-
geva a fare l'operazione, ogni cosa si è risolta
felicemente. Tanto comunico a maggior gloria
di Dio e d i S. Domenico Savio.
Bologna
MARIO CAPPONI
Il professore
improvvisamente depone i ferri...
La mia cuginetta Luigina da oltre tre anni
soffriva di un male alle orecchie che, definito
(-
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI
con sede in TORINO, eretto in EJ>te Morale con
Decreto r-2 g<mnaio I924, n. 22, può legalmente
ricevere Legati ed Er,tlita. Ad evitare possibili
cont~stazioni si consigliano le seguenti formule:
Se trattasi d'un Legato: ... lascio ali'lstilrllO Sa-
/,sia110 per lt 1Vlissio11i ctm sede i11 To,illo il titolo
di legato la somma di Lire.._ (oppure) l'immo-
bile ijito in... •·
Se trattasi, invece, dr nominare erede di ogni so-
stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser qu~sta:
n.•.AnnuJlo ogni 111Ia precedè:nlé dispos:tzione testa-
mentaria. Nomino 1uio erede universale l'l~Jituto
L'jfolcsulno-per /t, ll,Jissioru um sei/e m Torin~, -1asdando
ad esso quanto n1i appartiene a qualsiasi titolo rt.
lm,gy ,; dataJ
/Jinna per esteso)
jI
_

4.5 Page 35

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prima ghiandole linfa-
tiche e poi parotìtc,
si mostrava ribelle ad
ogni cur:i, andn\\'a anzi
crescendo. All'età di
sci anni fu portata al-
l'Ospedale di Udine,
dove il prof. Ventura
ritenne neccss1uio un
intervento chirurgico.
La bimba venne pre-
parata e portata in sala
opcratona; ma nell'atto
d'iniziare l'operazione,
il professore, improv..-i-
sarnente deposti i ferri,
chiamò i parenti o
disse loro di portare
a casa la bambina lo
stesso giorno, chè sa-
rebbe guarita ugual-
mente. Che cosa era
avvenuto? Nel frattem-
po si era chiesta con
fede 1a grazia a San
Domenico Savio. In
breve il male disparve e
oggi la bimba gode ot-
FILMINA SU SAN DOMENICO SAVIO
Le edJ7.loni del BERGER - 4 rue Cu;,sctte
Paris 6• - hanno lancl.lto um fUmlna con
libretto e dlsce, che •I propon" di far cono-
scere ù Imitare Domenico Savio, la cui san-
tità lii &volse lnteran:ientc nel quadro ordi-
nado di una vita di 11lo,1me srudenu,. La
I filmina e faua per gU adolescenti e uno
degli scopi è quello dJ reagire contro la
figura Inesatta di un Domcnlco " ra,:az20
I moho tranquillo •· Ln formula adottata è
origlrullc. Gli autori dol film, !)on Schlélè e
Don MouJUard, wesl:lnl, hfillno immal!ltmto
dl far scoprire Don>enlco sul posto dal pro-
tagoolsm della filmlnn, FrancesèO, che va
nl pae!.0 di Domenico (prlma parte); rien-
trato a P.Jrigl, Clii non lo dimentica e cu~-a
di imitarlo in 1u11e le shwu:lonl concre,e
della ,.ua vlrn di idotesc~nte (seconda parre).
Domenico ha aglio co•l, Francesco ha (0110
come ha.I; al giovani non resta che conclu-
dere: 1101 pos'!di1mo Jart, ah.rettamo! Nume-
rnse documenlU71oni forog~aflcbc di valore,
I disegni dinamici di Alain D'0rangc, la
musica piacevole dl E. Dclpietrtl, fannn di
questa fllrnina, nelle m~nl del!II eduCAtorl,
uno st.ru.mento adatto p~r J giovani cht." essi
t..'ercano di orknt:t.re verso un'aute.n1ica
$antltà. C'è da augur'.u$I che vc,n_ga presto
tradotta nclle vnrle linluc.
rima salute. Anome della
famiglia riconoscente:
Url>iqnacco (Udine) SUOR
ROSlNA NARDUZZl F.M.A.
Guarita da difterite
in poche ore
La mia bambina :.\\fa-
rina era stata colpita. da
difterite ed era in con-
dizioni gravi. Le misi
l'abitino di S. Domenico
Sa,·io e lo supplicai di
guarirmela di nuovo,
come giànvevafatto w,a
volta da altro malattia.
In poche ore fu fuori di
pericolo e non ci tu nep-
pur hisogno di ricove-
rarla ali'ospedale.A11che
i medici ne rimasero me-
ravigliati. Ora chiedo al
piccolo Santo che me la
cresca buona e onesta.
Mel:;o (!\\.lilano)
GWntTTA l'lllGLIOlUNI
Giovanna T. (Sivona) flffidundo,i alla pmtèziont dr Marnano e Vittoria Belmonte (Gcmnla - Cuneo) rnn
S. ('), S. è guarita ùn forte cRaurirnc1m1 e dn nitre compli- preghiere n S. O. $. e ruso dell'ttbitino, Jlclr due volt,,
('.11.ioni.
Mrnpparono la l(rtl:C.Ìa cldlu guari11tone della bimba da
O. Pietro Bianchi, '.\\l1s,,ionn10 nd ì\\Janipur (India) du- l,uyhe lente.
rante un giro cli miq,ione fu colto da dolori di ,iomac,,,
chè nonostante qunkhc rimedio, ,i1mten~if1caront> in
modo insopportabile,. lnvncundo S. D. S. " S. Pio \\,far-
11r,, cessa!<lnn lr contorsioni e 1 dolori e il J\\lission;1rio
pntè riprendcoe il ,uo via)li:io seniu ùist:Urbì.
Editurdo Cavalletta (Fossa cl, Concorùia - Modena) sn-
nunzia la prodigio,,• iiuariMone, dor,o rre peT1colosr in-
terventi c;hirurgic,, d<I fi{{lin Giownn, che i mmìlian nac-
rnmandavunc, in<lc$snnten\\unt~ e S. D. s~vin.
Suor Aru!lolc11à Bo1t0, F. M. A. (Chtçsina Uizunese l'1-
s1<1to) 3ttribui,c,, alln pr-ott"lionc d1 S. D. S. l'esser n-
mastJ incolume dopo une t~1duta dalla scala.
An"c,Unà Rullo ln Carlevero (Moncc~tin<> - Ale."5.) o,•uto
un bambinu •lllÌlctnpo, tcmc,a di p,,rdedo; ma qllllndo
lo raccomandi> a S. D. S. lo vide 10,to fuori periculo Il
p mft pero••>•
Carla e Carluccio Dossena (Mdzo - Milann) dichiarnoo
di l\\'er- Spcmmentaco con l'Abitino di S. O. <;. la ,•alida
pr11tc1.ionc del Sanw nellu na.~cita dì un himbo, d11po
ben quattro doloroge delusiollt. Fin11lmente il caro Santo
li ho resi felici dando loro la gioia di stnni:ere fni le
ldn GiulTrldn ('l'orino) raccomandando a S. D. S. In btmb,
amrnalarn di brnncopolmouite, nwnita dcll'abmno del
Santo, ne onenn1.: la J,Cuarigionc
Giovanna ~langanaro (H3qusa) ndln rn., pnrna mater-
nit.ì si ruet'omanclò a S. D. S. con esi111 felice.
Lucia Anwldl (l\\làrOèèhi d, l'oirinn - Torino) nnJ:ruzi~
senntam•mc S. L>. S. per ranti fa,·ori ,onc~i n lei ~
ulln SWI fnmiglia.
llcotrice Reatini (S Feclde d'Intelvi - Como) mnrurcsta
In sua uamudint a S . O. S. p<:r I• felice nascita della
nipotine Uani..Ja m dillicili cond17.Ìom.
Franceschlno 1'uccclli (Gnc1a - L,aina) è riconosc,·rnu a
S. D. S. per gu.irii;iont' e ~lrre grazie ottenute.
Francesco ModJca (Alta,·illn "\\hlictù - Palermo) nn-
grazin ::i. D. S. mvo.-ato <:on btion esitu nella n11s.:iu
prematura del propàc, figliuolo.
Matllde Zorzoli I.o Borlonl (Tromèllo - l'av,a) m,-ia
offorta in ricooos-zenza a S. D. S. per il rù1tnbiliuu·nco
del marito da un male diagnost1c,ero gravissimo dui
medici.
bracc ia un bd bambino. Riconoscénti, in,·,ano otfc,nu. Pasquale Testa, 1nugn11n1t• (Terzib'flO - ::-,. npoli) in una
Piera Brinzio (Colmc11na - \\'ur<!Sc) mnnifo$tn due grazie opc.rnzionc peàcoluAn a w, occhio si rncconlllnclì> a S. O. S.
ontnute da S. D. S.. la nascita vituh, cli un baruhino oucncndo pieno •~•udimcnto tlèllc sue preghiere.
che pare,a morto, e la propria guari11ione da un fibrolnll. Paola Barranco Cerrina (0,mlighcra - Imperia) arri,·uta
Margherita Rollè (Candiolo - Torino), nuova d1vo111 d, sfimta al momento difficili:, invocò S. O. S. ~on l'almino
8. D. S., ne.ho sperimentato la pro1e,.ione nella nus<itn mclosw ed ottenne un felice sc1oi:limento.
del piccolo :Vl,chelan11t•lo, prt'jfanclo 11 Santo con l'ab,- Emma Manina (Torino) &\\'Ulo un fi111io irra,"l'nt1mte
uno al c,)llo.
••fittico, lo raccomandò a S. D. S. con l'u,o cldl'ohinno,
C. Lovera (Torino) invia un'ofl'erto 1n onore <11 8. D. S. e lo potè veder~ perfottnmente p.unnto.
per insigne grazia ric(!vutn.
Anuelina Rtanieri (Casilli cli S. Giustppe Vesuvi~no -
cw l'am. Bosco (Chieri - Torino) rìngrn?.ia <li cuo re S. D . S. :>;upoli) in. ia nffcrtu perchè, con la prote,innc di S. O. S.
per un segno di prulc1.1onc 111unift.":fU ricevutu 1n ocea..~1onc
porrn\\'a l'almino, ,·idc cl.L-,,ip11rs1 la nuvohl~li,1 di
ùcllu nascìtn dì un 1tngiokt10 in fumigli<1.
tri•Lezn che grav11 vu sullu ~ua mlltcmittì.
111:'i

4.6 Page 36

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~-4ç.-
invoctuido ù1tri Smi di Dio
Si disperava della sua guarigione
Nel mese di aprile del '60, mio padre, già
sofferente cli diabete da molti anni e aggrava-
tosi ulteriormente per attacchi cli cuore, fu
.ricoverato di urgenza all'ospedale. Allo stato
di salute gravissimo si era aggiunta una forma
di avanzata cancrena agli arti inferiori. Si
disperava della sua guarigione. Tutti i me-
dici affermavano che « clinicamente ,1 non
era possibile la guarigione. Pregai e feci pre-
gare molto la Madonna e il Servo di Dio
Don Andrea Beltrami, promettendo di far
pubblicare la grazia sul Bollettino Salesiano,
in caso di guarigione. Og~ posso affermare
e che mio padre si è ristabilito; della cancrena
non rimasta traccia. Le ferite si sono com-
pletamente rimarginate ed egli, fra lo stupore
di tutti, cammina speditamente. Tutti attri-
buiscono la sua guarigione ad un intervento
soprannaturale. Grazie a Don Andrea Bel-
trami, del quale già in altre occasioni ho espe-
rimentato la potente intercessione presso Dio.
Ca,erta
SAC. lNNOCENZO DJ LELLA
,a/e.t1a110
Era in gravissime condizioni
Io sottoscritto certifico che, trovandomi ad
assistere il cognato lviaddio Brw10, degente
all'ospedale di Courgne, in gravissime condi-
zioni, come risultava dalla dichiarazione del
dottore curante, ho messo sotto al cuscino
del pa:;,;iente una immagine con reliquia di
Don Callisto Caravario pregandolo di sal-
vare il cognato. li giorno dopo il paziente
era visibilmente migliorato. Il miglioramento
andò sempre aument,mdo al punto che at-
tualmente può attendere ai lavori ordinari di
campagna.
Cuor1111è. ('l'orino)
ANGELO PlffiOTTl
« La grazia te la otterrà Zeffirino >>
La nua sposa era da tempo in uno stato di
esaurimento e di debolezza tale che a volte
non poteva neppur parlare. Nessuna medicina,
nessuna cura l'avevano migliorata. Comin-
ciammo allora varie novene a diversi Santi,
106 ma w1 giorno mia moglie, vista un'immagi-
netta di Zeffirino Namuncurà, sentl ima
forte ispirazione, quasi una voce che le diceva:
<< La grazia te la otterrà Zeffirino•>. Quella sera
stessa iniziammo la novena al Servo di Dio.
Da quel momento cominciò a operarsi un
visibile miglioramento nel fisico e nel morale
di mia moglie e l'ultimo giorno poteva già
recarsi alla chiesa per confessarsi e comwù-
carsi. Oggi gode perfetta salute.
/\\fercedes de S. Luis (Argcnuna)
RA1"\\'l lRO RODRIGO
Grazie, Laura!
Dieci giorni dopo d'aver subito un inter-
vento chirurgico per tumore, lasciai la clinica,
mentre la ferita non si cicatrizzava e i continui
vomiti accrescevano i1 mio stato di estrema
debolezza. Gli stessi medici avevano consi-
gliato mio marito a riportarmi a casa per mo-
rirvi tranquillamente, giacche non v'era più
nulla da fare, trattandosi di tumore cancre-
noso. Le Figlie di Maria Ausiliatrice, avver-
tite dalla mia figliuola, loro alJieva, mi diedero
un'immagine di Laura Vicufia, che pregammo
insieme per implorare la sospirata guarigione.
.A poco a poco incominciai a migliorare, e
dopo qualche giorno, mi trovai fuori di pe-
ricolo. Ed ora da sei mesi ho ripreso il mio
pesante lavoro di lavandaia, senza sentire
alcun disturbo. Riconoscente, chiedo sia pub-
blicata la grazia a m.iggior gloria di Dio e
dell'angelica fanciulla Laura Vicui'ia.
PetiomJZi/11 (Haiti)
TERESA PI ETT.E
L'unico rimedio che fu efficace
Tempo fa ebbi la disgrazia di essere in-
vestita da un catro e ne ebbi una gamba rotta
alla caviglia. Subii varie operazioni, ma la
gamba andava di male in peggio. :N'on riu-
scendo a trovare rimedio ed essendo Coope-
xatrice Salesiana, pensai di ricorrere alla Coo-
peratrice Serva di Dio Donna Dorotea de
Chopitea, invocandola con una fervorosa no-
vena. Grazie alla sua intercessione, posso di-
chiarare che oggi la gamba ha ripreso la sua
forma normale, poi.che prima era anche de-
forme. Cammino spedita e lavoro senza alcun
disturbo. Molto grata, invio una piccola of-
ferta per la sua Beatificazione.
Bad11/o11a (Spagna)
ENCARNACION GARClt\\

4.7 Page 37

▲back to top
l nos1ri morti
Salesiani defunti·
Sac. Mkhde Pesslonc t a flom• • ss anm,
Sac. AinbrosJo Ban.H t • \\"ore-se ~ 61) •nni.
Sac. Lu!«.I Borglùno Sondrio , 60 ann•.
S3':. Se.rafìno De Marchi t Lui:•no (5viueu) • 70 '""'·
Sac. 5ablno Cfnato t ad \\v11:l1•n,1 (Torino) • 77 •nn,.
Sac. Angelo Menuz.a t n lA11 Tt.•~tuc.-. f\\'enenielJ.t.1 ç-4- nnni
sac. Oluseppe Sclunit:z: t • <ìuareonola • SI nnno.
Sac. Franc:uco Fathallah t ;l llotlommc • 64 anni,
Sac. Alessandro Zlobro t a K1,r,,ce (Polonia) 6+ nnf.
CCboa. dC.rAfsndtaonnoioOOcmuloJdJearomt e;1td •\\nTdoreusrOna\\ 1(F(,Boe.nl~crino)).
Coad. Giuliano PutaJla:z: t a :IIorwd /Snttenal a +7 anni.
Coad. Germano Costes t G,cl (l'nru:ia) a 31 anno.
Cooperatori defunti
can. Marlo BelloU t • Du~to Ar<i»o (\\"nrese),
Nel suo mlnl11icro 1acçrdot.1le fu per lunghi nnm A,..,
~re.nte fird~·'4illHtÌi'O dcll'Ornwrio e tldle .\\uodB:tÌc;>m
n1as<h1H 1lrllu Parrocchia di S, Mirhdo e si disrio•• nelln
cduuzionc ddl.1 Riovtntù t.,• nt'lllc 1Jtriv1tt ricreath•e. dntm-
mariche- e rnu 1t..1.H•.tlle q-uali 1i Jedu.·à C"on ,o ffp1rico r il
cuore di Oon lto111-CO. lndiri7.:lÒ ~1 St-m1nario e •idi ht1tuu
Reli~o-,1 un buon ou.mr:.ro dt Ont.tonaru. t.ra i quah P•·
reechi 1:U \\-I i •ioni Salesiane.
Sac. Ani,:do Co,nbl t a Cremeno Voi•. o S3 anni.
Ern giunto •Il• ,o"li• d,l suo ~o• di !\\•lessa e proprio •11•
vigilia hn f)rt'fcrfto Ju5ci.are 13 te.rr,1 ru~r fesregt,t:iarlo in
Cjelo. Aveva !rcquonrato le dèllol~ ~ll'Orncorio di Torino e
uccnnto ti Uon ltua aveva: m~turutn lo aun \\.'ocaz10m·. ' l'm 1-,
Popolazione che l:4 rrov,·idc.mrn 1.wevn :1tTitl1o1to alle~u~ curt ltt.•
13.nti di pa.s:torc f"òrtò lo spiri-to di Oon Oo'tCO. Lo fece cnn1J..
sce-r~ lo fcc~ 11m!\\rc. lo rece pre,nrt" con fen·ida di\\"o,.,onc
Em.ilia Tata I Trcrn,ho (Bu~•mol a 7<> anni.
Uevoti~,,m di S, C,avanro R.»ru, ape-no,·-.. la Nntn• J,112
gu:uigione per 11 itiorno dcJlo sua fe.11a, invece propn<J il
31 genmUa l'mit"rCc..,;sionc del Sllnrn - lo .6pe-namo fonn.1
mente - le ,tpri 11ingresso al pn·min Jdlai ~ua 5l\\fltn ,•;u,
Sorelln di S uo llm . il Card. G11•t••·o Tc~t•. irH fu •ccuotc per
34 anni n1U eh~ C()me 1>orella, c<mw rnirnun;\\ .attento e pre-
murosa.
Atl'F.m.a.i.o Purpnmto la partectpd~ttJm: viva di rutto. li, Fo
miglia sale1wm1 nl -.uo dolore e- J'<Jtkrta cli copiosi sufri1g1
per l":anlm;i elcua dc..lla camp:ianr.11 Stlrell.,.
Luigi Gugiatd t a Sondno • lit. ■ nni.
!\\ell11 sua lungi \\IU fu ,~eramenti.· un modello di Coop~
ratQre tmlrsaqnu, non solo pen:ht.: Jono 1l ti,Jio a !)on
B~co, dopo 1,·cr tn,l'ol"alO e 11otl, rro per fargJi un,, (W"I•
rione, ma .-nchc r,tr l'csemplnrit~ ddlil li.11,1 vitfl 1.-rist11na.
pe.r l'amQrt.• idlc.· vacazioni ,acerrlotnli t- rcli~iqsec, per l"tpo-
11roiato ddl:s l>uon.n •rnmp11, <Juunc.Jo <loverte dim,n111rc
lo suo attivinl, Jcdicò molto Jd ,uo tenipo nlh òitlu•.an
di giorni:ah L" n\\'h,,1r c.att.oli,:he: er.t lu·u.-.simo c1tundo a: un-
S:-e\\"a Altridùm,, u, che leall'.C\\'I CCJn vi\\.·O interesse ~ che
J'l()Tta\\."t& ai auoi cono,centi. ~rec1e a qudli che er-41n,, un
ro• ton.tam dàtl11 rclnnone.. La piena adcs.iont' alla "\\-ol,,ntà
di Dio e I• cJc,·nzionc. alla l\\tulonn;t illumuu.rono tutt• b1
sua ,·il.A e ,nntific11roao il ,uo ltf('no tnp•~o.
Laconi Efisio Luigi t • U11Sa••.u (:-:uoro) a 8: •noo,
Uomo femp1u,:(' t forte. di vi,·i1i•imk (rd~. coaOBciuro flcr
la S tl11 c,,lmu, inerollnbile p1hm.•n1,11 l' bontà ve~() fl r,roé•
timo, clied~ ctlln famiglia un mtrohilf- esen)t)lO d! abbandono
in Dio. In un ,01.u 1rra\\"lssimo di m11h1n1a tu ril!l,talxlico
alla p-rimiù,~ ~a.rum per intercc,-~ionc dd Servo <li r>in
Don F1lsppo Rtnaldi. .\\lla C.:ona:rc""ar.rnne- Sales-ian Ji«-•k
uno dei •1101 l!Qli, cd all'Istmuo delle F1Riic di :11a11•
Atmliatricc un.a figliuola.
Olt1Sep9e Maprotto t • Pcm\\lJl'lt• (l'ado,-a) fil, a11111
La morte lo rol•c 111'1mpro,·n•o, m~ 1p1n1u1almeutt PHPA·
ntn. Padri!: J, 1o Ogh. a pre:uu d i Jur1 ~llrn.iici I,1.vurì , o
lentieri lll voclt.Zt(Hh! di 5 del 9 \\'jy.._·uu. un sacerdote o11~1lc•
l:)jano, 1,H1 ultn, ddfA Diocesi d1 Pru1o," e tre Suore di
\\lari.a Aw;ili.1tri1.·c. tli cui Uild nii111unnria. Visse nel la.
voro sHtn,dol'CO ,. as~iduo. prcò<:cur,uto del bene spin1u1tk
e maceriate dt'llu fu.mudia D1rd~ eacn,pau di r,,ratu:.e cu•
,,ante di ,. ita cn~tt■ru panec1y,.1ndn alle auivita parroc•
chiali ct1mc :11ic>cio den· .~1ont.! C:arto1ica. Contratrlln dc.-1
SS.mo e <:ooperacorc Salusaoo.
2clatore Alfredo Malnati d1 lilxcouro (\\•ar.,.e),
J•u :sérnprc 1d,·-11:1nament~ atrhm m.·1111 Pia L1nione t 1n
tutte te munitenn.r.ioni di bc:nt d,.-1111 PIUTOcch1a. Zr1◊
particolarmçntc le ,1ocaziou.i 8Ì3 p1.: 1 ,l ~·h·mlu.1riQ Woct·•n11u
çhc per I',\\"J1fruuuuu s:de:s!imu di Chrnn. Alle Fiuhc th
'\\briA .,\\u,iliatritr di "Bazzon~ro (u di p11rticobr-e 11uM.
cioprattutto ,om~ ,oucnhorr e um1111ntor~ dell'Open Sltlc-•
fit.anJl_. T..a l.lu :i.cornr,l\\ti>R e. 5,enti1,1 tb turta la popol12innt,
Grand'Uff, Ubaldo Ubaldl t a \\'encz,n a ij6 nnm,
l)irettorc J•II• Uognne di Vone,ln, fr•tell<> del nostro
sempre rn:onf1tto Don Pnolo tlh11h.l 1, n~ C"On.dh;se l'tuutire
a Don lloNt'tj e :ùlia 'HH'I Opero, che benefiru genero:umenk.
cav. Dott. LulgJ Mo11<aU-o t a C.:•unra a 77 anru.
Es 2lh~\\O e Coopen.rott, fu arichll un Oratoriano dtll'Ora..
tono S. I· ,hppo '.';eri fedele fino alla mortt'. Anche qwmdo
i 5-uoi 1mr,cMni tli direttore. di han,"'a a~-.orhn·ann tutt.a fa
$U8 au,,·ìt,11 non m.an,·a,n m,11.J I■ dnmcnicn di .15;,i~tcrt! alla
S. :\\.tCSS1n con 1 !3~:n:zi e non Jaiccu1, 11 pas~ar f~tt, u·ni:1
offrire il •uo oliolo \\ttnt!rMso :all'CJrAtonu e olle OpLn: SI\\...
lesione, thc: voli~ rko.rdare ant:hc In morte.
Natale Garu{i t ad ,\\Il Terme (!\\·1.,.,ln.) • 7~ :1111'1.
1.nvoraton: ·~olc:rre e pedr('t affdtlltl~ili!:limo. vis.st" e ft<'~
vi..-ere •Il~ •u• l1miQ1in - iscrm11 al oumpleto alla l'. li. -
la !itu fede pro(on.d•. La doloro,t:a. malntri.t lo trovò pronto
a comprHc, c.on «hficantc adA1onc. 14 santa voJon1l di
Dio. U ~uo h:tto di.,·cnnc wu c11ttcJn dt lunrinos,1 ,n,c-
gnacnenti Senti il\\ \\it:imll'5i ,. sor<"lln marre• c.. trnt&t'-"n~
dos1 al pett:n 1I Crocifi,:so ~ 1n,·ocando \\.1ario Au,iH.-.1rice
e S. Cìu\\liinn1 Hosco, rese la auu hdl'•nimn n Dio.
Pietro Fcr..ero t • R. Gìorii1u di Suu • 0J ann,
Era statn ullic.vo del primo Oruu,rio r,~rivo di \\rnl<lucco
di c-u1 ricurda\\'r, •em pre con p1,1crrc ,•nubile scene in cui
enrra,rano Oon Roseo ed i SRlc•inN d-t:lln nnma o.rQ P~r
1u.nghi nnni ,,·e,·• fatto p!lrtc ddl4 C':tntoritt dell'Oratono
omc soltsta, 1ottu 111 d1rcz1on<' dd \\1• Llrndiant e qualche
volta -anche da Don Cagliuo. di ntorno d21lc Ame.11cht.
Ernesto 8arlllcrl t • Tonn<> a ,~ •nm.
Cooperato,·c Hcmplare, fcn.~entc c.attohco. 5tJ~<. l■ ,u1
nta nel lavorc,, ntll"affeno alla f1tliHl,(f1a e ne1lt1u•onohnQ
tra le lilc dr~li Uomini di ~ C. Don,\\ Dio du~ Il 1hunlr.
Presùa Lilla ved. Maggiore I nel \\Il 'l'ermt (lifo••ino).
J\\nim11 di c:<luc:urice enerlo!'ica o tt•n.criui11u ad un tcn,p,1,
con:Mcrò :alla f;1mhdi.. cd alfa scuol111- le migliori entq~u:· e
i t~,on d,·l un nobile cuore. St-ur\\ 1,.utissimc le f4.:ritc
inferte.te dal h:rrcmoto di I\\lea.81n:i nd tQoS e dellm prJnu&
~ern mflnd1alC'. in cui JK!Tdl'tte d1vrrsi memhn della&
f.11\\uulia. \\mo \\brb Amlliacrice e Uon Bosc(). a cui
fuvorosan1enrc 11,j n.ccomand;w1. •\\hbncc1i> Ja CT04:t.: della
:Foffaeoz l' "'-'t1.1111mtn1c. ~piro ncll~ knna sperRnza dt
amlan: .1 dabhrac< ,i.1.-c- i suoi curi nel Ciclo.
Maria Anna Corghl lori t ,, Ue"lfin Emilin.
Dono11 i:.h allo 1u.: m ir'-" e di tfottt: ,·1rr\\l, dt.dicò interamf'Oh'
la IJua virn 1111R iumi~lia e lU pt')\\t'fÌ II H.llò spirito di t:nrit;\\
cristiana ,wn\\ un de~no ma11um~nto nella. Fc,ntl4~innc
:\\tetri~ \\nn.a C orsrh1 lori• con unil Scuola-Con\\-itu, per
Infermiere Prnf1•ss1, in:di.
Luisa Masnonl Mon.icoUnJ t • ,•~ron.i l'n-1-19b1,
Tanto modctto. •hrettanto ntnortlc nel tratto, ,\\JHJ
1ffezion.ata ed fl11i,·n nrUe truzitieU\\·e, en.1~1ane,. p.aneci,,;a,1
con en.tu~1.1 mu. m,no:a:ante una J0Joro~11 ni.alaui:a. rlw
l'nffi.t.stg,~\\·,1 1 ol l.1,!,,,rntrlrio \\.lMtU:IHI \\J ,rghcr-itc1 per il
qunle spendc-vu h: urc pill belle ddl., KUli e!!Jstemrn.
Valeria MJchelfnl t a RoHrctll ,I •·1 .,rn-1 ,;60.
Coopcn1tricc zd•ntc ed e!oc 1nnbrt- ndl1t Y"ita cribrL.anai.
dcdh:ò per 40 •nni tutte le sue rms:111.,ri t•nenrie ùd un
costante e- '"c-nfil.--ato lavoro rt.·r :I I ••nt;:: dd Co.n\\·itto .S11-
leai..no.
Cateritul case"a
\\la.drc dt n<"t" 11r-h, H a11e,·h ri~u"n•mt•nte con res~mruo
e la parola, :\\ton, "·omc l1.·cva dc,1drr1tto, 1n $?ÌOJ"DO di ••h•1u,
::i:acro allil \\ 'er1tlne. e assisntn d.illl.t fiwliu Sm·mi.
Altri Cooperatori defunti
Acerbì.s. G1u;1.cppc • \\latti \\1an:hc, ara - ,\\llais. G1U\\·anni
- .\\uGCon, Lario • n.-,tall.a Bigllcn :\\l.iriun,u - Rardi \\nn.\\
... Bellone l'aola • Ilern3.Sconi Euacn10 .. Benetn :\\tana •
Henoru .\\n~da R1sold1 l.uilfl • llonrrru Giulia • Ilo-
rolli \\nadu • llo1tl .\\ntonio - l'al~o E111Uia Canr•11•lh
Rosina • Can1elc G:ibrieJe - CnMI l'it:tnna - Cdh Ru:•
çh.etn 1Tancracn - l°1lTdignunu EmnHl ... Cordova.ni !\\11111o1
- D'.\\,nhiu,-iu \\nQclo • Oi Ft.tnct.•~co P11.t1la - F1niuti
Frn,,cescit • Go1nu Cado 01tlnn l'i,,,ro G~ndolfo l'nl•
mira . Ga.•par<h L,ui11i• . Lon"h' ;vl1ori1 1\\falnati Allrcùo
- :\\lauri Gio, .1n U1tt11-.tn. • 1\\lt!J:t~t1uanica. .Emilio - 1\\lha:011
Sil\\'ill - :",lon" {.tl(),~anni • :\\lorJ,?an11 (). \\nronio - Panu~1ni
Gius.cp~ P.1nir:hcll:1 Gio,•nnt - P.appabrJo Glu.1u:·p..
pina. - Paracch1m Gau.tt'ppc • Pchu('rit .Pa:nis ::\\Ltria -
Pc-ron1 Onu ç,.\\. I ctTUccio • P1,un1na "-loss_o :\\l.:'r1rh,c..
nta - Rihnkh f-r,meesco - Rtnaldl \\nJu·,no - R1:1x1 G,o.
vnn.nl - Snl'i.:lln Sanzio - Scol.ari ~l~n• - S1-ne!i. Giu,.Jn..
runa Srnpr,ca Arnnliu - Torre !'\\xtalc \\,)!.Ile.I Gi~ep1,~ -
\\'çn:e.tlom: \\'1rv1mu .. Villa l). t:urlf1 - \\c,11t.-1·a C';h•~~rf'1t1L,
.. Zaf\\anJi rraw.:t-i,co - Zrutetta. B~rliurJ • Z,u\\ctt.:1 l\\·11aridH:rit11.
l07

4.8 Page 38

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B CROOAIA 1- ~
111M11rJ11a17a
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse complete
llor-s::1 Gesù, Sommo ed eterno Sacerdote, Maria Ausl-
llatrlcc, S. Giovanni Bosco e S. Domenico Savio (Agri-
gento) - L. 100.000.
.Borsa Maria AusiUatrJce e S. G. Bosco, soccor-reie me e
i miei, a cura e secondo le intenzioni cli K. N. (Mes-
sina) (1•) - L. 50.000.
80r$a S. Giovanni Bosco, a ntffragio e ricord" della
madre di 1)[aria, Emilia L11machi (Firenze) - L. 50.,00.
Borsa Maria Au.~ilia!rice, S, Giuseppe u S. Giovanni
Bosc<i, a cura di Garelli Don Giovanni (Pesaro) - I,. 59.350.
Borsa Guastavigna Battista (Cenòva) come tla tlfrpasi-
zùm<t testamentaria L. 50.000.
J:lorsa Raffi Cav. Giovanni Battista, in ,"1jf,·agi,;, a cura
dei nipoti Luisa _Biancani-Mariani, Mariano Mariani
(Rimini) - L. 50.000.
Borsa Don Bosco, Apostolo delle Vocaziqnl Missionllrie,
a cura di ~foccario Teresa (Cuneo) - L. 50.000.
llorM Maria Ausiliatrice, iu suffra,tio rldl'anùna benedetta
de/In diletta JWanmta della prof. Zarelia JVC01·elli, a rnr:i
degli ins·ego:tnti, alunne e pèrsonale Scupla _/\\vv. dell'lst.
Tecn. Femm. • Chiara Gambacorti t (Pisa) - L. 50.000.
13orsa Saluzzo Don Lorenzo, a cura di Zaoier 8. (Son-
drio) - L. 50.000.
Borsa Mamma Margherita e S. Giovanni .Bosco, a cura
di Consnrh U lderica (Aseoli..Piccno) - L. 50.000.
Borsa S. Antonio da Padova, a cura cli Angelina Masala
(Nuoro) - L. 50.600.
Borsa Parrocchia S. Giovanni Bosco, e cura di V. M. e G.
(Toriuo) - L. ,o.ooo.
Borsa Implorando preghiere per me e mJei cari vivi e
defunti, a cura di Vin.ai Uon Michele (Cuneo) - f,. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, a cura dJ P. G.
e C. (Torino) - L. 50.000.
Borsa Maria AuslUatrìce. e S. Domenico Savio. a cura di
.\\1. GraziH e Bruno 8cortegagna (Vicenza) • L. 50.000.
Borsa. Maria Ausiliatrt-ce e S. G. Bosco, proteg_1.:ete le mie
i11tè,,;rioni, a cura cii SAiotti Antonia (Tt•rni) - L. 50.350.
Horsn Maria Aasillatrlce, pPr n'ngrn~iamr.nto e prot.etione,
a cura di Maria Ma.rchello (Torino) - L. 50.000.
Borsa Rinaldi Don .FIiippo, a curn ddht famiglia Ma,zola
('T'orina) - L. 50.0.00.
Bor$a Maria Ausiliatdcc e S. Giovanni Bosco, cGnce-
d,•temi quella grazia, a rnra di S. O. (Alessandrii) -
Spagna M. Rezzardi 1000 - L. 50.000.
Borsa Zohele Ingegnere Enrico, ,;,, suffrag,o, a cura dei
figli (Trento) - L. 50,000.
B6rsa Barbero Francesco, H'l su.fJragio e ricordo, a cura
della moglie B. Carolina (Novara) - L. 50.000.
Bor~a Loss Osvino, ;.,, .w.f.Tragio e rirord(), a cura della
moglie Loss T~rcsfoa (Trento) - L. 50.000.
Rorsa 1¼,aldi Don Filippo /J- g. r., a cw:a di Stop?ani
Elisa (Sondriu) - L. 50.000.
Bors• S. Domenico Savio, f>r1Jteggi i miei figli s nipori, a
cllra di Luigi Capril<· (r:lapoli) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco, S. Domenico
savio, Venerabile Oon Rua -e Don Filippo Ri.naldi, fl
cura di MilLino Luigi (Alessandria) - L. 50.000.
89rsa ln suffragio di Agostino Prandl, a cura e.Id.là ,noglie
Maria - L. 50.000.
Borsa Moggi Ettore, rn ,i,ffragio e ricordç,, a cura della
moglie Grnce Moggi, Boston (L .S.A.) - I,, 60.000.
Borsa Prega per noi, Maria, madre degli orfani, a ~\\Jra
e.li Passarin Gianna (Vicenza) - L. 50.000.
Iloua l\\.faria Ausiliatrice, convcrd i bestenuniatod, ,,
profegl(imi. a cura di Zanolo Maria (Torino) - L. 50.000.
Bor5'1 San Giovanni Bosco, • cura di Cottini Felicita
('Torino) - L. 50.000.
Borsa Sottovia Carlotta In Rlgoldi, à Sl/ff7agio e ric~rdn,
a cura di Don Cesare Rig..,ldi (Milano) - L. 50.000.
1Jorsa Maria Ausiliatrice ci protegga, a cura di Virando
M. Caterinn ('l'orino) - L. 50.000.
Borsa San Domenico Savio, prott',ggi Piero e i suoi cori,
~ cura dj M. E. (Cuneo) - L. 5.poo.
Borsa Calvi Don Giovanni Battista, a curn di P. M.
(Torino) - L. 100,900.
Borsa Pirovano Mario, Presidente Un. Ex AUievi, rt
c,ua degli cx allievi di Don !:losco (Varese) - L. 50.000.
Borsa Rua Don Michele, Venerabile, pr'tgaml/J .,ùi prò$-
simtl la Stlfl elevazione 11pli 0110ri ,Ji,g/i nllnri. Nunna
Bianchi ved. ing. Bianchi e sorella Amalia vcd. ()zi,10
10.000; E. Z. 5000; fkrtéa Natalina 2000; Rosso Mar-
t::herita 1000; Pollioffi Gallea 1_,00; O. S. 5000; Celtstc
e Teresa Paschetto 1000; N. N. 500; M. 10.000; Uoior,e
D. Bosco fra educatori 15.000 - ToL L. 51 .ooo.
B<1r,a A Don Bosco, t1J)'i11cf,è ci aiuti a tro'l2are la sere-
11ità, a curn di Cristina Leone (Gcnovà) - L. 50.000.
Borsa Maria Auslliatrieè e S. Giovanni Bosco, secondo
le iutenzioni di Mambe17i N11n:J.'tilìna (Fc,rlì) - L. 50.000.
Borsa Rinaldi Don l,ilippo, a cura di L. P. (Torino) -
L. 65.000.
Borsa Maria Auslliat<icc e S. G. Bosco, secondo le inten-
2io.ni dell'avv. D. Ginnin3zzi (Milano) - L. 50.000.
Borsa Versil(lia Mons. Luigi, Caravario Don Callisto,
Martiri Salesiani, e Card. Eugenio Tosi, a cura cli Cesare
Comhi (Com.o) - L. 50.000.
Borsa Jv.laria Ausiliatrice e S~ Giovanni Bosco~ socetJrrete
me , i miei (2"), a cura e s~condo le jntenzioni di ~- X .
(Messina) - L. 50.000.
Borsa SS. Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,
proteggeteci, a cura di Anna Tamburini inse~Tft-antt:
(Frosinone) - L. 50.000.
Borsa Pia Opera per Orfani e Vocazioni (2.•), a curn di
Bugna Giovanni (Trento) - L. 53.q.o.
Borsa S. Giovanni Bosco, a cura di L. P. (Torino) Ca-
mera M,u-ù, ro.ooo - L. 60.000.
Borsa S. Domenico Savio, n curn di Ragni Giorgio
(Milano~ - L . 50.000.
.Borsa S. Cuore di Gesù e di Maria Ausilfatrice- e.S. G. Bosco,
m rirtgraziame-nto e .st,ffraµio dei miei dejuut.i e a prole•
,,,amr dolla mia fa,11i1<liu, a cura cli Laura De Ambros1
(Varese) - L. 50.000.
Borsa Rinaldl Don Filippo, a cura di l'. C. Main~rti
F lora 5000; Macchia Felicina 5000; Istituto S. F. di
Sales Catania 5000 - L. 50.000.
Borsa Regina SacratissimJ Rosarii e $_ Cw-ato d'Ara,
a ~ura di TI. G. (Tiergamo) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice e S, G. Bosco, secondo le in-
tenzioni di C. P. (Lecce) - L . 50.000.
Borsa Rlnaldl Don Filippo, a cun• di Lucia e Guido
Zavattaro (AlcssanJria) - L. 50.000.
Borsa Zamagni Don Giovanni, in ,uffragio, a c ura di
Zamagni Don .Fernando (Fo ri\\) - L. 50.000. (ro11tir11,a)
1011
AUTOitJZZAZJONE DRL TRIUUKALE DI TOH1.1\\0 JN DATA 16 FEBBRA.LO JQ49. N tl!\\-l.E.RO 403 - CON .o\\P PltOVAUO'.'vR F.C'Ct.~lASTlCA
0UtETTOH1· Rl::.St>()1'~ ABlth: SA(;. DOTT. PrE'l'RO ZIHHHNO. VI A f\\fA.lll.4- AUSJLJJ\\ i IUCb JZ. TORIN'O {TI2) - OFFIClNB ◊HAl-"ICrtF. SRI

4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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i libri del mese
S. GIOVANlU BOSCO
o
Commento e nuov• appendice di Eugenio Ceri•
llluetrazloni d i C . Chleea
Volume ln-8, pagine 269. L. 750
CASTANO LUIGI
AVIO
allievo di Don Bosco
Volume ln-fG, peglne 183. L. 500
per ordinazioni rivolgerei alla
CORSO REGIMA MARGHERITA, 176 • TORIMO
C. C. P. 2/171
NALE
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DULE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria .Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17
Al l O del mese: per i Cooperalori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese, per i Dirigenti della Pie Unione
Si invia gralultamenle. Spedizione in abbonamenlo postale. Gruppo 2°
*Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il C. C. Postele con il numero 2-1355 (Torino)
sollo la denominezione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno pub valersene con risparmio di speso, nell"lnvlare le proprie offerle,
ricorrendo all"ufficlo posiate locale per li modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inviare anche l'lndlrlzzo vecchio.
Si ringraziano I Slg. Agen!f postali che respingono, con le 1otilicazioni d'uso, I Bollettini non recapitati.