Bollettino_Salesiano_196104


Bollettino_Salesiano_196104

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Noi non ci fermiamo mal;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
15 FEBBRAIO 1981
ANNO LXXXV N, ,_
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712, VIA MARIA AUSILIATRICE,32, TELEF.48-41-17
Necessaria come il pane
Si dice e si ripete che oggi la Chiesa ha
bisogno cristiani coscienti. No11 basta più
un cristianesimo e una religiosità ereditati
dalla famiglia; non è sufficiente l'istruzione
religiosa ricevuta negli anni della fanciullezza.
Come cliceva il compianto servo Dio Càrd.
Schuster, tridui, novene, pratiche e funzioni
religiose, finanche i Sacra.menti sarebbero qual-
cosa di sterile e superficiale seDZa le radici che
si alimentano nell'/mmus della cultura:religiosa.
Oggi infatti il cristiano vive e respira,
specie attraverso la stampa, la radio, la TV
e, conseguentemente, negli ambienti in cui si
svolgo la sua attività, in UJl clima che è saturo
cli pregiudizi, cli errori, di oal umùe contro la
fede e la morale cristiana.
Come può difendersi e immunizzarsi il cri-
stiano, come può reagire a tanto veleno se la
sua cultura religiosa è rimasta quella dei
12 anni, se egli non si aggiorna e non si ag-
guerrisce dinanzi agli assalti velenosi e spe-
ciosi éhe continuamente si sferrano contro la
sua fede?
Nella miglio.re delle ipotesi, il cristiano che
tras.cura di arricchire la sua cultura religiosa
e di rendere consapevole e agguerrita la sua
fede, anche se rimane in qualche modo pra-
ticante, finisce, pur senza accorgersene, con
l'accettare idee e convinzioni che sono ln
contrasto inconciliabile con la fede cl1e pro-
fessa; pensa e agisce come tanti altri che
cristiani non sono e non vogliono essere; ha
una pratica cstcrioi·o cristiana, ma sente e
vi-ve non cristianamente.
Da queste ovvie constatazioni si vede chia•
ramen:te l'essenziale importanza della inizia-
tiva lanciata dal Convegno di Roma: in ogni
Centro uria Bibliotecltina a disposizione dei
Cooperatori per alimentare la lo:ro cultura .re•
ligiosa, perchè siano orientati a vedere i p.ro-
hlenù di oggi alla luce del Vangelo.
Sappiamo che non pochi Cenni, con l'aiuto
di anime generose che comprendono la vitale
funzione del libro sano e cristiano, hanno già
organizzato la loro Bibliotechina con libri op-
portunamente scelti e messi in circolazione fra
i Cooperatori e lavorano per arricchirla e
sfruttarla al massimo. Bene! Invitiamo tutti
i Centri a imitarne )'esempio. Non occorre
avere centiuaia di libri. Per cominciare ba-
stano anche pocl1i volumi. Ma facciamoli cir-
colare. E ci sia nel Consiglio chi si occupi
specificatamente di questa attività. Facciamo
sentire ai nostri Cooperatori quanto bene ap-
porti 1a lettura di un buon libro per la loro
vita cristiana personale, per il loro apostolato
che è connesso necessariamente alla loro cul-
tura religiosa e alla visione cristiana dei pro-
blemi e delle situazioni che offi:e la movi-
mentata e dinamica vita moderna.
11 Bollettino Dirigenti sarà lieto di segnalare
ogni iniziativa in questo settore.
IMPEGNO DEL MESE
Iniziare in ogni Centro della P. U. la
Bibliotechina dei Cooperatori
per la loro [ormazione cristiana e salesiana

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Apostolato individuale e
Pl:NSJIIIU P:CJI; LA CONl'EBJ:MZA MllHBl'Lll
l ntroduziorw. • Dal buon esempio nll'npo•
~tolato aWvo: lll·co il l!e(;ondo pasito t•IJo t•'in-
vita a. rare non Bosco, sempre pnrteudo da
nna genuinn vita rri11tiana. L 'apoiJlo/ato allit•o
il punto d'arrivo ti rui Dc:m Bosco vuol con-
tlu:rre rI Coopontloi-e 11ulesiano, poichè per lui,
l'aubiamo ron~lt~l:1.lo, il CooperaltJr~ lJ a,7,011/0/o.
Ma non dimeutichìnmolo: lo ò nt t r11,vorao lo
Pia Unione, 11re<iisarne11te coUJe 'l'orz'o1·ùi11e
apostolico, • Torz'ordine d'azion(l~. corno si
esprimeva l'io XI l.
Ecco pertanto il meccanismo compl<>to del-
l'apostolato del Cooperatore: ,,it11 cri11tit11w,
buon e$e-11y>fo, ttptJllfolato attivo. Come la \\'iln
crisLi.ana vera. spontaneamente tiorisc•r nel huon
esempio, cosi essa fiorisce ancora, altraver~o
il buon esempio, che ue è corue 1u1 titolo ili
rreclito, spontaneamente nell'apostolat,o attivo.
Borm11n est diffw1ivwm swi. Il bene te111le lt l'O·
munfoarsi. ~j come luce che irradia; fuoco che
incendia. lgnt•/1~ 1•e11 i mitiere iti trrram, et
quid volo, nil;i 11/, accenrialurft (Luc. Xli. 19).
L'important.e è pos.11eùere dentro ili ,.1; tpw~to
fuoco, ehe à la. 11p1tdu. fiammeggianlo rll'U:,
Grazia, il fuoco ùelfa Carità, e C'.e1>1ì ilcutro -
e garantirne la stabilità con un impc;,gno di vita
veramente crisLiana. E l'apo~oln.to diventerà
un bisogno sponta.neo, un sacrificio gioioso,
carità in n,tto. Lo lllÙIDe .ritrose e Limiùe si
sentira,nno, con loro !!lessa sorpresa, forti e1l
animose. poicllè le pos,;ibiliLà dc;,l\\'npoAlolato
attivo sono aU~ portai.a rlelle siugole anime
e si prospettano immense.
1
Nes::iuno è buouo 11oll-0nto
APOSTOLATO ATTIVO
per si>, ma lo è necet18a-
1·ia,mente ar1d1e per gli
a ltri. Qmi.sta oeonowin
del bene fa. parte ùella Comuniona dfli R.wti.
Dimodochè, con ID, Grazia, di Dio, e.~Mer buoni
davvero e far e.lei bene agli altTi, e <111indi
e..~ere apoatoli, diventa come una sll'H,!IL <:<>!<Il.
Vita cristiana vera, s1tntità, apoi:rt.oJalo ftni'Wono
per esser sinonimi. Si ò 11postoli veri 11(11la mi-
sura che si è 1·rit"1tiani veri, che si è 11u11ti. 11
distacco tra il r•rislia.no o l'apostolo si elide oc!
santo, che fa tiella sua sitntil/1. uu puri11si1110
apostolato di liouLi1, di esempio, di ai1iono,
che clivent.ano iu lui come una cof\\a sohi. .M1t
noi, ancora troppo lo11lani da questn i;info.ai
perfetta, dobbiamo distinguere. E ùistingui1uno
tra vita cristfana, l,uon esempio, ai,011tolulo
attivo, non già 'J)OJ' separare tre co~e iusepa-
rabili. ma por coglierne i vicendevoli rapporti
lO e assumerne i relativi impegni.
Ed ec<·,od, dopo aver posto l'a<•cento snlla
vit~ cristiana nir:\\ e sul buon e-~empìo. :ùl'a-
po!ilolalo ottil'<>. Coma se ne ùit;(ingnef C'ome
vi si collt-.gat Se M ùistingue perchr 1'111io!lluhtlo
è azione, e aziono ton un obiettivo ben cli,li-
uito. L'npostol11fo ~ non soltanto viver bene.
ma far dol hDno. Non soltanto è lo 11!,imolo al
beno cbo ili Rprigiona da umi vit.a cristiumt
esemplare, ru11. è azione conquisLaLrice, cri8titL-
niz.zatrice, redonlrico. E quest'aziono, in con-
creto, è l'esrrd;:io rlrll,a tarità, come si esprime
Don Bosco noi Reg. delln Pia rnione, Rtnhi-
lendone il fine apostolico in conlrappo><izione
ai Terz'Ordini antichi: f qui si 1111 per tìnr
principale la vita. attiva neU'eserci1,io della
carità.... •· Erco la concezione semplico e in.iieme
grandiosa, prof'on<lamente Leologica, tfoll'apo-
stolalo, propo11tu. da, Don Bosco sl,eRSO ai ,iuoi
Cooperatori: ()lle/"IJ,izio della carità, ~mor del
prossimo a, fr1Ui. In ciò si clifferenzia l'apo-
stolaio dalla vita cristia= e dalla, steAAa ~•ri-
stiana Jlerfn.ione e dal buon esempio: in questi
è la fonte di energia; in quello è lu. stessa
energia della carità che irradia, illWllinn. ri-
sc.-a.ld a, che vicu con\\:ogli::na. attraverAo l'azione
n sanare ò lien(,fì.cttre. «Pertra n11iit benefad1:111/n
et 8/lllITT/d(I 0111 f/{18 - (llet. X, 38).
JI
L"apostolaLo a.u.lvo, ap-
APOSTOLATO INDIVI· punto peroM è <izwne, si
DUALE E CAPILLARE
articola nell'n.tti\\.'it:\\ tli
ogni singolo imlh·iduo.
.:Uentre la vilu. cristiana e la sle.'ISA sua ooempla-
rità possono spogliarlli - purtroppo dell'at-
tivismo loro 11roprio fob.:;ilizz-amlmri iu un co-
i;tume o in nua lradizione inerte, l'apostolato
invece, rome ricliiamo e impegno a Lale atti-
vismo, ridà, alla viLa cristin,nu il senso dell'a.
zione, Ciweudoue riRcoprù:e la profonda na,t.ura
apostolica. Kon c'P vita cristiana vera. senza
apostolato, non c'è uua gennin:t esemplarità
cristiana, l'el<emplarità che opera nel tiegreto
ùelle anime e t"IJe eùifica, senza una ,•ivisRima
e bn1ciaute 111i,.1a apostolica. ~fo. notiamolo
bene, il punto ùi partenza ùcll':tpostolnto che
opera, ùell'esempio ohe editlt·a, t1nrà sempre
nel erisLiano Ringoio, in ogni Ringoia anima:
anche quando si parla cli a,zione ttpostoJioa
collettiva, ùi orgllJJ.izzazione ùell'apostohi,to e
di apostolato urganfaza.to. L 'apostolato infatti
è sempre Ull c·olloquio di anime; di più: un
proctl&lO dì generazione sp.irituale; luce ùa luce,
fiamma da fiamma. Ecco perchò l'apostolnto,
ponendo ncces:!ariamente due anime a fronte,
è sempre azione di anime singole. Anirne unite,

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capillare del Cooperatore
organizzat;e, si, per potenziare l'e;,igttità e la samente a te, che -ne sei responsabile per dovere.
fra.mmentariet,i\\, cleli,i propria 11,zione isolaLa e o te l'assumi volontariamente, generosamente,
difende;re dallo scoraggiamento e cfall'abban- per vocazione cli Cristiano e di Cooperatore,
dono, ma sempre a,nime singole.
e per amore. Qtti è la prima legge dell'apostolato:
Ma .fin dove sarà organizza,bilo L' azioue apo- un apostolato individuale, abbracciato come
stolical È una domanda che esige una rispostn impegno personale, nell'ordine e nella misura.
chiara, proprio per defìni.:re la responsabilità. nel Lempo e nello spazio, segnati dal vaato
apostolica dell'anima singola. Eccola. l\\fentre respir·o <iolla oa;rità cristiana.
un'attività pura.menLo materialo, pei: e&empio 110n basta.. Vn,wwique mandavi/ Domin1u
l'attività produttrice di un'industria, è tutta de proxinw suo. Dio, a.ttraverso la carità che
organizzabile e anzi da orga,nizzari,i, pena il abbraccia LuUo e tutti, ci ha fatti correspon-
restare fuori del suo ciclo produttivo e annion- sabili i!ell'intera umanità e dunque anche del
tarai; L'attività apostolica invece, nella sua pa.rte prossimo lontano. Ma l'uno e l'altra non sono
maggiore e mi~liore, resta affidata all'iniziativa raggiungibili che con mezzi, tecniche, ed ope-
e alla buona volontà del singolo. come tipico e razioni comples.se, che esigono vasLe organizza-
insostituibile apostoùtto ind·ividuale, contraddi- zioni a servizio dell'apostolato. Q11alsiasi orga-
stinto dall'apostolato collettivo e organizzato. nizzazione tuttavia, anchela meglio congegnata,
Nel campo cloll'apostolato, clunque, la situa- non diventa apostolicamente opora.tiva ohe con
zione in certo modo s'inverte. Non già un'im- l'az"ione ca1Jilla.re, l'unica che scende davvero
possibile ed incongrua organizzazione di tutto al concreto e i:ende possibile il colloqnio a tu
l'apostolato; ma, se mai, organizzazione degU per tu con le anime. E l'azione capillare spetta
apostoli e de7.7'irrvpegno apostolico, c,m un inso- di nuovo ai s.ingoli apostoli, cia1>cuno in una
stituil>ile, larghissimo 1nargi1le all'apostolato in- provvidenziale situazione di tempo e di spazio
dfoiduaJ.e e capirlare. È ciò che risponde magni- cl1e segna il proprio fronte di combattimento.
ficamente alla Pia Unione, preciemmenLe come È questa la seconda legge dell'apostolato: la
<• unione di tutti i buoni•>, per ~ diffondere l'e- legge d~ll'aposwùito capillan: a servizio della
nergia della carità», e cioè organizzazione ùi buona stampa, delle vocazioni, delle Missioni.
apostoli e dell'impegno apostolico, in funzione della moralità, della pratica reli~ioaa, dell'as-
di quell'apostolato individuale o capillare, che sistenza sociale, dell'educazione e formazione
per la diffusione dei Coopera.tori - lievito della gioventù... Apostolato individuale e ca-
entro la massa - e l'esemplarità della loro vita 11illare, dunque.. .
cristia:na, appare così congelliale alla Pia Unione Ma come attuarlòt 1) Anzitutto c011 lo, pre-
stessa, e ai s110i singoli membri.
gl11iera. La preghiera è già essa stessa aposto-
lato. Apost.olato all_a portata di tutti; aposto-
lato ohe non è stretto nella morsa dello spazio
III
L'apostolato è per salvare e del tempo, e e.be invisibilmente colpisce nel
COME
ATTUARLO
le anime. Da mihi animaR/
Ma la salvezza ùelle anime
segno. Il bono, infatti, quanto più è _profondo,
Lauto meuo si vede... Ma la p.reghiera è anche
è un mistero, e un mistero l'anima clii ogni wposlolato, poichò la, sopranna-
d'amore. ~ Sic Deus dilexit 11ui11dwm, iit FiliU1Jn t,ua,lità. la grazia, è il primo requilòito dell'a-
suwin Vnigenitiim daret... & (Jo. III, 16). Amore postolat-0 stesso: si olle ogru sua espressione,
che è un donal'i,i e donare, anche attraverso il anche la più esteriore ccl umana, debba essere
meglio di sè e delle cose proprie, fino al sa- soprannaturalizzata, in modo da diventare pre-
CTificio. È, in altre parole, l'apostolato come ghiera. Per questo, nello spirito di Don Bosco,
esercizio della c.lJ'ità,, voluto da Don Bosco o ~il lavol'O è pregliiera.». ,diventando cosi lavoro
da, pràticaJ·si in proprio e promuoversi negli apostolico.
altri dillondendo l'energia rU-vina ùeUa. carità. 2} Oon la parola. La pa.rola buona, opportuna..
E l'apostolato, come esercizio della carità, è possibile ad ogni Coo_pera.Lo1·e che ha il senso
c.ome 11n dono di amore, porta denfa•o di sò ùell'apostolato. Quale ùono e quale grazia può
fa legge della propria, aLLribuziono e reali?1za- racchiudersi in una parola cli richiamo. osor-
zionc. A mare il pross·imo a .fat-U, apo~lol:içamente. t.azione, incoraggiament,o, consiglio, approva-
4-\\ cominciare ùa.l pl'Ossimo più vicino: tigli, zione o disapprovazione!... « Non di solo pane
pa,renti, vicini, pro_prio ambiente, compagni di vjve l'uomo, ma rli ogni parola che viene da
lavoro... È la consacra:i:·ionc di un apostolato Dio•>, attraverso le labbra dell'apostolo...
individuai.e che di per sè sfugge ad una sua 3) E finalmente oon l'azforw. Non tutti hanno
specilica organizza1,iono, ma che spetta deci- la possibilità di svolgere un apostola.Lo in grande. 11

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Ma non è necessario. il primato di front6 a
Di.o e alle anime spetta all'umifo e modesto
a;postolat-0 individua.le e capillare, ricco di
C]_uesta stessa sua umiltà soprannaturale, della
sua concretezza, tempestività e inesauribile ric-
chezza. TI proprio dovere quoticliano tradotto
in apostolato, la vigilanza sulle letture, diver-
ti)nenti, compagnie, santificazione delle feste...
Un numero sterminato di fili d 'el'ba forma una
pra,Leria, .rinnovabile ad ogni stagione e a-d
ogni benedizione del cielo. Cosi è per l'a,posLo-
lato: no-n il molto fatto da poohi; •1na ·it po,:o,
fatto da molli, ritmlicamente. È una delle norme
fonda.mentali della psicologia. dell'organizza-
zione, che evidentemente fu ispiratrice anche
di Don Bosco nel programmare la Pia Unione.
Con clusione . - ~ In altri tempi, quando la
Società viveva di fede, bastava unirsi nella
pratica degli eserciz:i di devozione: ma oggi,
oltre la preghiera., che non dovrà mai essere
abbandonata, bisogna lavo1·are e lavorare
molto. 86 non si vuol correre verso il disastro»
(Don Bosco, due anni prima della sua morte).
È l'anticipo dell' << ora dell'azione». di Pio XII.
L'appello all'azione apostolica a tutti i Coope-
ratori, a tutti i Cristiani: alla tua azione apo-
stolica. Poichè, nn Cristianesimo senza azione
apostolicit, ò 1rn Cristianesimo senza parola e
senza vita. Dietro l'invit.o di Don Bosco e
del Papa,, ridoniamogli la pa.rola e la vita
dell'apostolato, a.Uraverso l'azione, ad imita-
zione di Dio stesso, cl1e è spirito e azione e
n parla mediante azioni. « tuo wmore, di,11.J con
le azfoni: la t~ 111'.t,a cristiana dilla con le l1$ùmi,
instancabilmente, ne-i 'll'l!iwim1i atti di cia!l011,n
istanfo che ne rendano testimon,ianza. La 1'1-1,ll;
speranza e la tu-a gioia iliiUa e.on le MÙ>n'i. La
t,ua f e(le dilla con I.e azioni. Cosi la T!ucc che ti
è affidata splenderà dat•anti agli uomtini. Se c·ia-
scuna a1iima facesse così risplendere dinanzi agli
uomini la parl,e di luce elle le è affidata, il foco-
lcire di luce che è la Chiesa 1-isplenderebbe irre-
sislibil,mente... Vi;m·ei che ognì anima compren-
de;;se che ha lasua mi;isione propria, che ness1Hi'a.l-
tra compirà come lei. 8e si rifiuta, ci6 che wvrebl>e
potuto fare essa, non si farà... Vortei che ogni
anima, aonll}'Jrend.esse che U 'll'llio q:11wre onn·ipo-
tenle trasforma oiò che m/4 date, e ne trae delle
meravigUe per l'eternità. j)fo se non mi da.te c-iò
cll.f! ho lasciato alla, vostr11, libera 11enerosit.à, io
che posso areare dei mondi, non posso fare ciò
che è stato affidato alla 1wstra iniziaUva, se mi
ri,flutate /(I, v()stra <;ollaborazfone itmana... ~ (da
•• Colloquio lnteriore ").
Sono parqle ùi Gesù ad ogni anima apostola.
Una piccola teologia <lell'apostolato, che scen-
dendo nel profondo dell'anima deve illmnin.u-e
La nostra vocazione apos-tolioA. e riconfermarci
nella aua l!'razia.
~ ,A ~ A - ~~~~~~ A Ro.m,,a,.,,~ ,s,otto~ la p.resid/eA nL~ za_aAe,l e D,.,e,lIe.g,,(.l.to.~ .I-s~ pettorfole' Don A~ . Buttarelli, i Co~ nsiglieri ~~~~~~
~~
dei Centri cittadini che si occupano dell'attività religiosa si s0110 riuniti per studiare i
modi e i mezzi più atti per organizzare gli Esertizi Spirit,uali nei prossimi mesi, e spc-
~~
~
~
cialmente per ottenere una ptù larga partecipazione.
Ci riserviamo di parlare- più ampiamente di tale riunione. Intarllo richfomiamo l'atten-
~
~
~ zione dei Dirigenti e dei Consigli sulla initiati1!a, c,he è legata - lo ripetiamo ancora - ~
~ alla presenza di un Consiglio efficiente ed operante in ogni Centro con Consiglieri inca- ~
~~~
ricati dei singoli settori. Ed invitiamo Dirigenti e Collaboratori a realizzare pianto segue:
[D In ogni Consiglio (ispettoriale e locale) ci sia u.rw che si occupi realmente ed effica-
~~~
~~~~
cemente degli Esercizi Spirituali.
[Il Si facciano tempestivamente e nelle proporzioni consentite dalle situazioni, riunioni
analoghe a quella di Roma con programma ben definito.
~~~~
~~~
m~ in rali riunioni si studiM in termini pratici i mezzi e i modi per allargare il 111.1,mero
d!'i partecipanti agli Eserci:d Spirituali.
~~~
~
~
-~~~
~~
~ [i) Si concretizzino i11 fine, alla luae dell'esperienza, gli accorgimenti pr(ltici per uno
~uolgimento degli Esercizi confortevole, efficace, fruttuoso.
~
P~~ ·
~~

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l\\fONS. GIUSEPPE ANGRISANI
PANE DI VITA
Le doti di S. E. Mous. Allgrisani predica• 365 giorni dell'anno (le meditazioni sono,
tore rivivono in Mons. Angrisani scrittore: La per l'esattezza, 366), facendolo passare attra•
stf'ssa luminosità di pensiero, la stessa ric- verso le meraviglie soprannaturali del Credo
chezza di dottrina, la stessa .incisività di 1>a• (104 meditazioni: Dio creatore, Natura di Dio,
rola, la stessa freschezza di immagine, la Provvidenza di Dio, Fine della vita, Dio uno
s tessa efficacia che al su.o dire proviene dal e trino, Gesù Cristo con l'Incarnaz-ionc ti la
calore del sentimento, dall'osservazione acuta Redenzione, Lo Spirito Santo, Maria Santis-
sui fenomeni della natura, dalla costante ade- sima, la Chiesa, i Novissimi), della Legge di
renza ai problemi del mondo di oggi, dai sobri Dio e dei Precetti della, Chiesa (108 medita·
ma indovinatissimi episodi di cronaca, e so• zioni. sui singoli Comandamenti e Precetti),
prattutto dall'uso costante e sempre appro• della Gra~ia e dei Sacramenti (ll 8 .meditazioni,
priato della parola di Dfo - del Vecchio e tra le più vive e le più belle di tutto il volume,
del Nuovo Testam1mto - che Mons. Angri- specie quelle sull'Eucaristia e sulla Pè.nitenza),
sani mostra di possedere come pochi e che delle Virtù e dell'Ora.zions (36 meditazioni).
dalla sua voce e dalla sua penna fluisce sempre Èlo stesso Ecc.mo Autore a spiegareil motivo
Limpida e rresca come un ruscello alpino.
per cui ha scelto la forma della meditazione:
Mons. Angrisani è catechista nato: è il (< Siccome - Egli dice - si constata che l'i-
Paslore buono che, ad imitazione cli Gesù, struzione rnligiosa da sola non basta, se non
sente tenera compassiolle per tante povere è accompagnata dall'opera contini1a di con-
anime alfamate di verità e di luce, alle quali vinzione e ùi formazione, ho dato alle brevi
vuole donare e non si stancherebbe mai cli istruzioni la forma di meditazione » pcrchè
do11are il pane sostanzioso di vita. A certo « vuole aiutare il colloquio con l'anima, per
non può andare il rimprovero del Profota, il svegliarla, illnrninarla, toccarla, deciderla al
quale lamentava nei pastori di anime del suo bene, poichè lamenta il Profeta che la terra
tempo, la trascuratezza nello spez:w.re il pane è piena di desolazione perchè non v'è nessuno
della parola di Dio agli affamati: il suo zelo ehc mediti nell'intimo del suo cuore».
sacerdotale lo divora. Ed ecco nascergli l'idea I Cooperatori e le Cooperatrici salesiane
e farglisi vivo « il desiderio di preparare un troveranno in questo lihro il più valido so-
volume di Meditazioni pei semplici cristiani, stegno della loro vita interiore e il più efficace
che fosse svolto sul Cateclùsmo di S. Pio X con stimolo all'apostolato.
l'appoggio di fatti tolti dalla Sacra Scrittura».
Del progetto accarezzato e intrapreso e.bhe
dei Delc~ali lspeitociali modo di confidarsi - in oceasioue degli Escr•
cizi predicati in Vaticano - con S. S. Gio-
-vanni XXIII, dal quale ricevette congralu•
[azioni vivissime e l'augusto incoraggiamento
diii CALIINDABIO
a po.rlarlo a termine.
Nacque così il magnifico volume, edito dalla
Libreria Dottrina Cristiana (omaggio a S. Gio•
vanni. Bosco) e nell'anno ventesimo del suo
episcopato.
TI titolo Pane di vita, è già una presenta·
zione. Si tratta forse ili un esempio unico.
in cui tutto il Catechismo passa attraverso
il prisma ili m1a mcditaziòne sobria, chiara,
ricca di perauasiouc e di calore, dove la dot-
Lrina non iugombra, mentre « le verità della
fede e le norme della Legge di Dio e gli aiuti
della Grazia scc.ndor10 ad illuminare la merile,
a riscaldare il cuore, a muovere la volontà,
in modo da forma re coscienze rette, forti.
ferme e animate da giusto zelo per il bene
Cont1"15llO Deo11,rior,i a MQ</.cna: 9 fQbbraio
Convegno DectLrioni a Com11: 23 febbraio.
Incorrtro col Clero Diocesano ,li Alba: 23 marzo.
Convegno Decurioni a La Spezio: 20 aprile.
Pellegrinaggio inrerispeuoriale (Ce,ura/e e Subal-
pina,) all'Urna di San Francesco di Sales e Il
La Sa/.eue: 22-25 a1>rilc.
Convegno dei Cooperatori e delle Cooperatrici dd-
l' lspetu,ria Pugliese-Lucana a Bari: 25 aprile.
Pellegrinaggio Ispetwriale dei Cooperatori e delle
Coopcralrici della Lombardia ad Assisi e Lo·
7rl<>: 23-24-25 aprile.
CQm•egno Decurioni ad ,1/(lssio: 27 aprile.
Com•eg110 D1•.urioni della Sardegna: aprile.
Pellegrinagsfo lsprtlorialc dei Coapera/Qri e Co11-
peratrici della Campa11ia e Mo/i.e, con visita
dei fratelli ». È un vero « Vademecum » del
alle Ca.se di formazio11e di Ouauiano, Portici.
cristiano, che lo accompagna per tutti i
Torre Anmmzia1a, Castellamma.rc: 25 aprile. 13

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ESEMPI
Convegno Zelatori Stampa
a Torino
TI 18 dicembre si tenne a Torino
il terzo Convegno di Zelatori e
Zelatrici Start1pa. Nonostante le
avverse condizioni atmosferiche di
quei gior ni, che provocarono l'intcr•
mzione cli linee ferroviarie e auto-
mobilistiche in tntto il Piemonte,
,.; ebbe le. i>resenza òi 27 Centri
con In partecipazione attiva di
40 Zelatori e Zelatrici.
Il Convegno ebbe 11 0 tono di
spontanea fraternità che petmise a
ciascuno di esporre quanto gli era
riuscito cli realizzare, le industrie
u._qte per arrivare ai cuori pri1na
che alle menti, le difficoltà, i pro-
getti per il fulllro, i frutti delle
esperienze faLte nel non fncile apo•
stola to...
I disagi affrontati per intervenire
aJ Convegno furono largamente
compensati dall'abbondanza di idee,
suggerimenti e incoraggiamenti
nvati dal Rev.mo sig. Don Riceeri,
dal sii,. Jspellore Don Filotto, da
Mons. Carlo Cbiavazza, direuore di
« Il Nostro Tempo», e da Don Ca.rio
Ambrogio, direttore di << Meri•
diano 12 ».
Anche le sedi del Convegno - il
Patronato dello Giovano delle Figlie
di l\\fariu Au$ilie1rice per l'adnnanza
del mattino o h, Casa Madre per
quella del poweriggio - furono
quanto mai accoglienti e gradite.
Si conrluse praticamente di non
fermar,;i sulle posizioni raggi~nte e
di non perdere t~mpo io sterili po-
lemiche, ma di perseverare con otti-
rufamo e coraggio ad essere portatori
di verità, di luce e cl i amore fra
tanta gente che erra nelle tçnchre
dell'ignoranza di una propaganda
ir-religiosa sempre più sconcertante
e preoccupante.
Convegno di Decurioni ad Acqui
Presieduto dal Direuore Dioce-
san o Mons. Galliano e dal signor
Ispettore Don Aracri, si tenne il
29 novembre. Don l?a,~ni parlò
sulla CooporQ,ÌQn6 Sa/esi11na nel-
/'Apostolato, mettendo in risalto i
vanLagg-i che può ricavare un apo-
stolo dallo spirito e dal metodo
di Don Bosco applicati al suo la-
voro apostolico.
Mons. Gallia:no, che in Acqui è
!'anime dello salesianità, trottò il
tema: Il DecuriOII~ nel pensiero di
Don Bosco I suoi co/loboralori
Norme proticl,e. Il Decurione
- disse - neve avere a cuore
sopra1.t1,u.o l'anima dei suoi Coo-
peratori, curandola in modo spe•
cialc attravenio la Conferenza men•
sile e l'Esercizio deJ/n Buono 1"\\fortc.
Deve pure peri,n aderoe il maggior
numero possibile a l)render part e
ngli Es6rcizi Sp iriluoli, vero cen-
trale di energie spirituali.
Convegno Consiglieri
dei Centri di Torino
11 giorno 29 gennaio, feGta di
San F ra:n&l)sco di Sales, patrono
della P. U., presso la Sede dell'Ispet-
Loria Centrale si t enne il Convegno
dei Consiglieri dei Centri di Torino,
pw, studiare il tema: FinQlità e fun•
:ionim,cnto dei Consigli locali.
Presiedette il Convegno il Dele-
gato hpettorialc, Don Oddone Pelli.,
che 1,vih:ti>pò il tema, lasciando poi
libera la discussione.
Fatte le clovale p remesse rile-
vandole dal f.fonualo Dirigenti e
dal Regolamento, Don Pelli miso
in chiuro che i Consiglieri di un
Consiglio locale non sono dei sem-
plici rappresentanti, o elementi de-
corativi e di parata; non sono nep-
pure gli amici più assidu:i e affe-
zionat i; ma collaboratori attivi, con•
I COOPERATORI MILANESI PER IL LORO SEMINARIO
ella vita di Don Bosco e
del Cardinal Cagliero si
legge un gustoso e signi-
1ìcativo episodio.
Al ritorno dalla Patagonia, dopo
40 anni di missione, il Card. Ca-
gliero, allora Vescovo, si vide
a Valdocco venire incontro Don
Ilosco, ormai molto anziano. 11
buon Padre era voluto scendere
appo,sitamente nella portieria per
ossequiare • il Vescovo • nella
persona del suo :figlio prediletto.
Gli baciò l'anello e gli volle
portare la vali getta da viaggio:
lu i, il Santo 6,ià di fama mon-
diale, che aveva accolto bam-
bino il Cagliero nell'Oratorio di
Torino I
Questa è la luce nella quale Don
Bosco sapeva guardare il Vescovo.
Cosl voleva che i suoi Coopera-
tori guardassero e venerassero
14 nel Vescovo il Pastore e il Mae-
stro e lo aiutassero a portare
la «valigia~. collaborando umil-
mente ma attivamente alla sua
grande mission e.
Pensavar\\'10 a questo episodio
nello sfogliare il numero <lJ gen-
naio 1961 di La fiaccola - Ri-
vista me11si/e del Seg-retariatn Din-
rescmo Pro Seminario » di Mi-
lano. In essa, sotto la rubrica
• Iniziative lodevoli », si legge
una pagina sulla • Campagna
Vocazioni dei Cooperatori Sa-
lesiani». Vi si dice, tra l'altro:
È stata una itri;;riativa condotta
con profonda dottrina, con lar-
ghezza di vedute, nella visione
universale della Chiesa».
E dopo J'èlenco sommario delle
1ntziat1ve collettive e jnc.Jivi-
duali »: È intportanté notare che
Don Bosco, nello S1.1olgère il suo
Apostolato per le Vocazioni, ebbe
soprattutto di mira di servire la
Chiesa. " La Religione catto-
lica," dicllfJa, " è 1111iversale e
'ltuole che dovu11q11e si faccia del
be11e. Che questa vocazione o
questo prete vada in diocesi, nelle
11zissio11i o in 1mà casa religiosa,
non imporla; è sempre ttn grande
tesoro che si regala alla Chiesa,"
Noi ringraziamo vivamente il
rev.mo Don Vignato, la rev. Suor
Elena Piotti e tutti i Cooperatori
e le Cooperatrici di Milano per
le loro v;isite falle ai nostri Se-
minari, per l'aiuto generoso dato
ai nostri chierici, per le loro pre-
ghiere. Ricambiamo con le nostre.
Non ci resta che continuare uniti
e potenziare questo lavoro, ri-
cordaIldo ancora la parola a11to-
revole di Don Bosco: "Desidero
farvi notare 11/l(I cosa impor-
tante clte vi raccomando di tenere
sempre fissa 11ella memoria: bi-
sogna pr()'l)vedere alla deficienza
di Sacerdoti " ~-

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eulenti, rappresentanti dello P. U.,
cbe servono a coordinarne e poten•
ziarne le attività. Aiutano in tut.to
il Delegato, divenendo cosl insieme
il centro motore dello vita della
Piu Unione nel loro Centro.
Per la $tretta unione dei Coo•
peratori con i Sale$Ùlni, i Consiglieri
dovrebbero avere analogicamente
la stessa funzione dci componenti
il Capitolo clella casa salesiana nei
confronti elci Cooperatori e delle
Cooperatrici che costit11iscono il
Centro funzionante pre11so UDa Casa
Sales.iana, o presso un Istituto
delle Figlie di Maria Aosiliatrice o
presso uno Pan-occ.lilii.
Cbinritn quindi bene e lumeggiata
sufficientemente l'idea di quello eh.e
deve essel'e il Consiglio Locale, si
passèi alla seconda parte del teron:
Funzio11omento del Consiglio.
Sottolineato che il Consiglio non
è costituito a modo di presidenza,
ma che però ammette la possihjJità
di un consigliere èhe fonga do se-
gi-eturio e di un altro che funga
da cossière. si insistette uffinchè
fosse assegnato a ciascun consigliere
Dn compito determinato come segue:
Incaricato reclutamento di nuovi
Cooperatori;
1-ncaricato ottivitll spirituali;
Incaricato settore Stamp~
Incaricato seitore Catechismo;
Incaricato settore Apprendisti;
lucaricato settore Vocazioni;
luearicato generico.
Alla fine, dopo un'animata di-
S"cassione, s-i convenne di tenere
nelle adunanze tli consiglio questo
ordine:
J. Preghiera: Veni, Sancte Spi•
ritus, Oremus, Ave Maria con la
nottra giaculaloria.
2. Lettura di una paginetta del
Rego/ammto o del Man,.ale Diri•
~ellli.
3. l..ettlll'a clel verbule fatta clnl
i;egretario.
4. Problemi, iniz.iative, comuni-
c-azìoni.
5. Rapporto fatto da Ol,'Di in,·n·
ricat() sul Jimzionaroento del pro•
prio settorç.
6. Preghiera: Paler, Ave a
Sa11 Francesco di Sales, Rèqttiem
per i Cooperatori defuoti.
Si conclude facendo rilevare che
è ottima cosa far partecipare alle
uduuanze di Consiglio anche l,.1
Zelatrice che dirige il Laboratorio.
DAI NOSTRI CENTRI
Da NAPOLI - Centro Tspcttoriale presso le Figlie di M. A.:« Apo-
scolato giovani apprendisti. A B(Y{)a si cerca cli radun..-tre i gio-
vani apprendisti mensilmente, distinti per categorie, presso i
Rev. Salesiani. A Napoli-Vomero le Zelatrici hanno invitato i
capi d'arte a mandare i loro apprendisti al Centro Salesiano di via
Don Bosco e hanno diffuso in parecchi laboratori In preghiera per
gli apprendisti. A Spezzano Albanese, Satriano e Sicig11ano si è
organizzata la giornata degli apprendisti con santa Messa, Comu-
nione, confe~enza. La partecipazione dei giovani è stata totalitaria.
Apostolato fervido e fattivo si è pure svolto nel campo delle
Vocazioni. Diversi Centri hanno inviato giovani adntti all'Aspi-
rantato di Torre Annunziata, provvedendo anche al loro man-
tenimento. Le case di Napoli Vomero, Napoli Capano, Napoli
Istituti, NfJpoli S. Cate-riua, Morano, Satriano, Terzigno hanno
offerto al sig. Ispettore una borsa di studio per le vocazioni ~-
Da TERNI: t n 25 novembre ci fu la festa delle "Caterinette",
ossia delle apprendiste dell'ago (sarte e maglieriste) che hanno
Santa Caterina di Alessandria per patrona. fn nome di Don
Bosco, le Cooperatrici stanno occup:mdosi di continuo di queste
come delle altre apprendiste e le richiamano a festeggiare il loro
singolo Patrono, mentre per Don Bosco n gennaio si ha la ma-
nifestazione esterna e cittadina. Per Santa Caterina convennero
alla nostra chiesa parrocchiale per la santa Messa e i Sacramenti,
a cui si accostarono qµasi tutte. Poi passarono nel salone per la
colazione e la distribuzione di un regalo. A tutto provvide il
gruppo delle Co9pcratrici impegnale in questo lavoro salesiano•·
Da MINEO (Catania): Anche quest'anno la fine del T960 ci ha
portato un regalo <lei buon Dio: un corso cli Esercizi Spirituali
semichiusi. li luogo che ci ha accolti è stato l'ampio edificio sco-
l;istico che il direttore, prof. Di Blasi, anch'egli Cooperatore,
ha messo a nostra completa disposizione. li corso è durato dal
27 al 31 dicembre. È stato preceduto da una entusiastica attività
da parte dei membri del Consiglio locale e del Decw·ione P. Gam-
buzza, per praparare l'ambiente e gli animi, in collaborazione
con i tre Parroci del paese, che volentieri hanno aderito all'in-
vito di illustrare ai fedeli la grande utilità degli Esercizi per l'in-
cremento della vita cristiana,.. &.
per la BJ BLIOTECHlNA dei Cooperatori
Ai volumi a, hiformazione e formazione salesiana elencati nel 1111-
mero precedente ne aggitmgiamo ora alcuni di formazione religioso
e ascetica. Completeremo la lista nei mm,eri seguenti.
MONS. G. I\\.NCRJSANI - Pane di vita (vedi pag. 13) - L.D.C. L. 1500
MONS. 1.·ULTON J. Sl!HllN - La pace dell'anima . Richter,
Napoli
L. 1300
MONS. fUT.TON J. !llillEN • Il Primo Amore del tnondo
(la commovente storia della Madonna) - Rfohter, Napoli L. 1300
M.EZZACASA n . mAéOMO - Vita di Gesù Cristo - SEI L. 1500
MEZZACASA D. CIACOMO - Dio e il suo popolo (tutta la
storia del Vecchio Testamento, 2 volumi) - L.D.C. L. 3800
S. FRANCl.lSCO DI SALES La Filotea (Introduzione alla
vita clivota) ~ Trad. D. Ceria - SEI
L. 800
OIOVANNT AL!3ANESF. - Cosi disse Gesù (Meditazioni cli un
laico sul Vangelo) - Ediz. Pro Civitate Cristiana, Assisi L. 500
G. B. CHAUTARD - L'anima dell'apostolato - SEI
L. 950
POLLlEN - Cristianesimo vissuto - Marietti, Torino L. 400
AUTORIZZAZIONE DBL THlllUNALE Dl TOIUNO lN llATA 16 FBBURAfO 1949, NUMERO 403. • CON APl'ROVAZtoNE ECCLfSlASTICA
DlRE'tTOHE l\\BSPONSABlLE: SAC. nOTT. P!E1"RO ZEl!HINO, VIA M.\\RIA AUSILIATRICE 32, TORINO (71:,,) • OFFICTNR ORAFlctlS SEI 1;;

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TORINO
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Una magnifica documentazione fotografica, che coglie nei suoi vari
aspetti la vita di Lourdes: l'Esplanade, la Grotta, le tre Basiliche,
le Piscine, i )v.Iusei, la Lourdes profana, ovunque il nome di Ber-
nadette sia legato a quello della Madonna.
Elio d'Aurora ha parlato con pellegrini di tutto il mondo, malati e mi-
racolati, presentando il panorama completo dellà • città dei miracoli*·
Dalla vita di Bernadette alle guarigioni che Ja scie.nzà medica non
riesce a spiegare: i cent'anni di vita di Massabielle vengono magi-
stralmente descritti da Elio d'Aurora in Lourdes al mièrosef>pio.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 Torino Telefono 48-41-17
Al 1° del mese, per i Cooperatori e le Cooperatrici Selesione
Al 15 del mese, per i Dirigenti delle Pie Unione
SI Invia gratuitamente. Spedizione In abbonamento postalo. Gruppo 2•
*facciemo noto ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperelrici
che le Opere Selesiene hanno Il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco Torino 712
Ognuno pu6 valersene con rlspermlo di spesa, nell'Inviare le proprie oflèrto,
ricorrendo all'ufflclo postale locale par il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inwlara anche !'Indirizzo vecchio,
Sl ringraziano I Sig. AganU postali che respingono, c:on la ootllicazionl d'uso, I BolletUol no11 recapitati.