Bollettino_Salesiano_196101


Bollettino_Salesiano_196101

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1.3 Page 3

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Il Rettor Maggiore
(
J ~, ( e, '
Benemeriti Cooperatori e zrlan ti CoopCJ·aLrici,
Torinn. [mruacolata 1960
, elroccasione dr1 mio gi,orno 011omasrico, iT 12-13 novembre .scorso, per lo zelo
del miQ fedele Segretario, furono esposti in tre grandi quadri i trofei dei viaggi
compiuti nelle varie Na.zioni e città del mondo sa1esiano: meda.glie e com-
mende, targhe pre:dose, chiavi simboliche. Nalllralmente sono rimasti in archivio
i diplomi e le pergamene, comprobanti lt> citu),,dinanze d'onore, gli attestati di Qspi-
talità P le svariate raccolte di preghierP fatte in preparazionP alle 11isitP da tu,11,,
le numerosissime comu.nit:à.
Fui meravigliato anch'io nel vedermi raccolte dinanzi tale quantità di attesta-
zioni solenni di stima t> mi compiacqui del pensiero che ebbero i rniei confratelli
d-i collocarle ai piedi di San Giovanni Bosco, dominante la scena del teatro
di Valdocco, durante l'Acca,demia serale. A lui i,ifatti e all'Ausiliatrice nostra
dobbiamo il merito di tcinta benevofonza.
E ringraziando le Autorità, gli allievi, gli Ex aTlievi, i Cooperatori, gli amici
tonvenuli, i Slllesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice e tutta la nostra Famiglia
presente in spirito, ebbi occasione di fare anch'io una bella distribuzione di me-
daglie, per rin.graJ.Ziare i gruppi più benemeriti e qualche singola persona.
Ma ora chl' ne ho la. possibilità e l'occa.sione pmpizia, desidero proclamare
dinanzi al ben più n.u.meroso pubblico dei lettori del .Bollettino Salesiano, le bene-
merenze incalcolabili dei nostri Cooperatori d'Italia e del mondo intero, per i
quali è ora più che mai evidente la parola del nostro .~anto Fondatore nella sua
lettera-testamento: « Senza la vostra carità io avn:i potuto fai-e poco o nulla:
con la vostra carità abbiamo invece cooperalo, con la grazia di Dio, ad asciu-
gare wolte lacrime e a salvare molte anime». Se ciò poteva dire Don Bosco nel
1888 per le sue 64 1;ase, di cui 38 nell'antico Continente e 26 in America, .~Q-
sten:ute da soli 768 Salesia,ni, che dobbiamo dire noi, ora che il numero d~lle
case e dei Salesiani si è moltiplicato prodigiosamente e sempre per opera. uostra?
Le copiose raccolte di sacri indumenti che ho visto afjluire a Valdocco in qu.est,i
giorni e che .furono da voi preparati per le Missioni, sono semplicementr u11 maz-
zolirw di fiori projiunati, in co11fro11tci ton l'aiuto morale e nwterill,le che voi dati•
ad ogni nostra casa e per ogni necessità nel mondo intiero. Dio solo può calcolare

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:·:::! ·:
il tesoro che si accumufo. ogni giorno a vantaggio di tante nostre opere di aposto-
f..._.•,.
~;;;'
lato e rende possibile tanta vitalità nel nome di Don Bosco.
Anche per voi, quindi, gf!nerosi Cooperatori e Cooperatrici, vedremo in Cielo il
::m:rm
medagliere completo dei meriti che vi accumulate, ri>11df>ndo facile La nostra mis-
......n •.
,ifiiiiW
sùme educaiiva e apostolica nel TTWruk.
::::::
Quest'anno avete concentrato il vostro sforzo nella ricerca di buone vocazioni
sacerdotali e rehgiose; e mi consta che dovunque il numero degli aspira111i è cre-
sciuto e che del vostro zelo hanno beni:fìciato pure i Seminari e altre Fa,niglie
religiose. Deo gratias! Cosi fece Don Bosco e così 11ogliamo continuare a fare
r111
anche noi: Lavoriamo anzitutto per La santa Chiesa: le vocazioni sono un dono
::;:::-::::
di Dio e devono essere coltivate in p1Jrfetta libertà.
1111111111
Quest'an.no il vostro lavoro spirituale sarà ancor più vasto, t•orrei dire ecumenico:
u:::~:::
:::::::::
il Cooperato.-e, apostolo nella Società
-·······,
i]; un impegno cli conq11ii,;ta: mentre vediamQ dappè:rtutw moltiplitarsi i mezzi
di pertiersione, le cause di discordie, /'in.differenza religiosa e persino /'mmPrsione
a Dio, u G,~siì Cristo Redentore e alla Chiesa, arc,, di salvezza, per tutte le gene-
ra.zio11i, il CooperatorP vuol essere un perfetto cristiano e un cattolico che pensa
alla salvezza di tutti, rhe aiuta. tutte le opere di bene che vede attorno a sè, in
casa ,, in P(rrrorchi.a, nella Diocesi e nella NazionP, 11ici110 e lontarw, nella, mi-
sura delle sue .forze e capacità, senza fretta e senza posa, con spirito di fede e di
amore, s,mza gefosia e senza pessimismo, in santa. Letizia, perchè la vittorùi di
Dio sul male è sicura, ma esige tutta la nostra cooperazion~.
Che magnifit·o programma! Perfettamente cristiano, cattolico, sacerdotale, mis-
sionario: c'è da entusiasmare tutte !(, anime ·1•ostrn P da lanci<rrle. alla conquista
del mondo. Nulla dobl,iamo temere: Dio è con noi e quale maggiore garanzie, di
ritLscita? È questo pensiero che diede ai Martiri e ai Santi il .{errore per vincere
ogni cw1,ersità P affmntare la stessa m11rre cm,t<mdo.
Un pensiero d<11ninant.e che mi accompagnò dai primi giorni dell'an110 centenario
rhe sta chiudendosi, fu l'at1esa di mi passo definitivo nella causa di beatifi-
mzione del Venernbile Don Michele Rua. Ricorreva.no giusto cent'anni dalla su.a
prima Messa e cinquanta dalla su.a preziosi.i morte: l'ernicit?i delle sue vi.rtù è
stata proclamata il 26 giugno 1953 e da quel giorno possiamo invocarlo come
Venerabile; ora siamo in attesa di due a.utent.ici miracoli, in base ai quali possa
essere elevato all',more degli Altari. Orbene: i miracoli si ottengono dal Signore
con ferventi preghiere, con la fede viva rwll'interces$ione dei Santi, qiw.ndo si pre-
sentano rosi di in.fennità dichiarate inguaribili dafla scienza medica.
Permettete quindi che anche a 1•1Ji. io ri.rolga l'invito che già, feci ai Salesiani
e alle Figlie di Mari,a Ausiliatrice, a.l/'aprir.~i. del nuora tentenario: facciamo
dolce pressione alla nostra Ausiliatrice, ai nostn· Santi e Servi di Di-0, affinchè c:i
afotino a ottenere prest,o la beatificazione del primo e pirì fe,Zele discepolo di San
Giovanni Bosco, cr('sciuto alla sua srnofa fin dagli 8 anni, fedelissimo suo aiutante
prr 42 anni e poi per 22 suo primo Suctessore. Abbiamo bisogn..o di collocarlo sugli
Altari come modello di vita inieri()re sacerdotale, di laboriosità, di spiritCJ .5alesiano.
Quale maggiore ricchezza per una CongregazionP nella vita dPlla Santa Chie.5a,
che la santità proclamata di alcuni suoi membri? Essi ci dànno la certezza che,
imitandone gli esempi, concorriamo a dar gloria a Dio, realizzando i suoi disegni
provvidenziali per la solvez-;;a defle a.nim,e.
2
Vogliate diwqLLe concorrere con entusiasmo alla crociata di preghiere per la

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beatificazione del Ven. Don Rua. Se at•ete o cotwscete ammalati gravi e inguari-
bili, interponete l'intercessione di Don Rua, o supplicate i Santi a i•oi r.ari die
l'ottengan11 per glor~fii:are questo gra11de Servo di D io.
.. ::::::::
.......""1
E ora mi preme parlarvi di due opere grandiose e safosia,nissirne, cui stimno
ponendo mano a Roma P al Colle Don Bosco.
lllll!llt
A Roma si sta già lavorando alle fondamenta dell'edificio per il Pontificio
Ateneo Salesiano nella zona, di Val Melaina, oltre via. Salaria, alla periff'ria
della città, ma ormai a pochi passi dafl'abitoto . L'Ateneo, come sapeU1. è nato
vent'anni fa a Torino, nell'antico Stiidentato Teologico Tn.temazwnale della Cro-
ceJ,ta, e siccome è cresciuto di per-
sona/p P di esigenze nelle 1;arie Fa-
coltà: teologica, giuridica, .filosofica
e pedagogica. i locali sorw divenuti
ins1~ffici,enli e abbiamo chiesto di
trasportarci a Roma per evidenti
motivi di studio, di comodità e
sopratwtlo perchè Roma è il centr11
della Cnttolieità.
Reputo die questn co8truzione, do-
11endo servire a prepa,raTe per tutte
le IspettQrie i Superiori e docenti
delle case di fornwziòne sacerdotale
e salesiano, sia lti pilÌ impor,an/1'
per Cm1v(mire della nostra Congre-
gazioni' e meriti quindi di essere
····~--.....
NAPOLI • ll Rellor Maggiore in çordiale colloquio con
S. E. Raffaele Jervolin0. Ministro della ~farina Mercantile,
e con la su-a Signora, illustri e zela.ntl Cooperatori salesiani
C()nsiderata anche dalla famiglia dei
Cooperatori cnml' il fnTO luminoso
che sen,inì ,, illuminare di dottrina
e santità il nostro secondo Gente-
nario.
::::::::::
[noli.re, come deb1'.Lo di riconoscenza ai Padrf conume e a compimento di
Il
antiche promessfl dei miei antecessori, è sembrato opportuno dare princip,'.o aUa
costruzione di iin grandioso Santuario in onore di San Giovanni Bo.~co sul Colle
che sorge pre$SO la casettci nc,talè del Santo. Da qiialche anno l'Istituto Bernardi
Semeria ne fa la propaganda e raccoglie offèrte; om <'redo opportlillo darne comrm,i·
razione ufficiale a tu11i i Cooperatori e arnici nostri, a1,endo deciso di cmninciare
subito i lavori sul disegno preptirat11, di ciii daremo presto un'idea generale con
l11, foto del modello in gesso. Sarà, u11 bel monumento a Don Bosco 1111/ luogo dei
suoi primi sogni e dtl suo primo apostoillto; si alzerà .ml colle a domina.re con li'
sue guglie eleganti la zona ,·ircostunte, guàrda.ndo a Superga, alla lvfad1;mna di
Crea e agli altri Sanllutri _Mariani, per unirsi in coro a cantare le glorie di
tvlaria, celeste Ispiratrice e Ausiliatrice di ogni apostolato.
Per gu,1>:;to S<1nt11ario, come già per quello di Maria. Ausiliatrice in Torino,
il Bollettino Salesiano darà notizie, informmrioni e norme per il concorso degli
innumere11oli devoti del Santo, ciprendo sottoscrizioni che andranno dai semplice
mattone alle pre:.iose colonne, ai ricchi altari. Così tutti potranno contribuire
con le loro umili e generose offerte e perpetruire la loro preghiera a vantaggio della
propria anima e delle loro famiglie.
Siamo certi e/re, co1 crescere dei muri, Don B11sco trovercì i suoi generosi be·
nefattori, e completerà anche l'opera con le cappelle del S. Rosario, che dovranno :i.

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rrovur posto lungo le rie di acc1•sso o nell'itinerario da
sistemarsi tra. la poverissima casetta natia e il Scmtu.ario
del/ii sua. gloria.
E ora vi prrsen to l'elenco delle fondazioni di nuove Case
dei Salesiani e d<Be F iglie dì Maria Ausiliatrice. Cia-
scuna di esse rappresenta una grnria della Vergine e rac-
chiude la somma dei sacrifici di tanti nost.ri Cooperatori
o tonsacra il gesto magnanimo di qualche B enefattore insigne.
9b
Salesiani
Jtalia
Bevi/acqua (Verona):
Casa San D(lmcnico Savio con
CQnvitto, Preaspiranmto, Prepa-
ratwia e l'rima Media; Cison di
Valmarùw (Trevi~o): Stu<lent:Ho
filt>sufico; Ost1111i (Brindisi): Scuo-
la Av1•iamento /\\ rte .Muraria per
mterni .,a esterni; Rvma: Semi-
nario ·Minore Ucraino; Tarautn:
Piurncchia San Giovanni Bosco
c Oratorio quotidiano.
Belgio St-P1den Woluwe: Sede
isputoriak, Centro prop,1ganda
e starnp~ $nlesiana; TT'o/11we St.
LmuberJ: Aspirantato Fiqli di
\\faria e M issionari, Ginnasio per
ime, ni e.d esterni.
Francia Rier1peyro11,\\': lstimto
Comcnicç, Sm·io con A~piran-
tato, Scuole elemcn lari e ginna-
siali, Onitorio festi\\'o.
Jugoslavia K.nze,-ci: Aspiran-
tato per ch1er1ci.
Portogallo Estoril: Siuden-
tato teologico; llro11-ca: Aspiran-
mto, Scuole liceali ; lzedn: Scuole
elemcnut1·i e professionali per in-
terni, Ch iesà pubblici1.
Spagna Elchè: Scuole elemen-
tari e µ.innasiali, Orator io festivo;
Merida: G innasio e Liceo per
interni ed esterni, Oratorio fe-
stivo; Oitiedo: Orfanotrofi.o con
Scuole profèssionali; Pflwjes (San
Sel::astian): Ciudad Labora.l Don
Bosco con Scu ole elemen tari e
rrofessionali; Si,d11bfl: Aspirao-
rnto, Scu())e elementari, Ora torio
fcstÌ\\·o; Tre111.p: Scuole elemen-
tari, medie e di avviamento,
Oratorio festivo.
Antille Moc,1 (Rep, Domini-
cana): ;\\"O\\ izi'1tu.
Argentina Ca11upti611: I'arroc-
chia e Oratorio festivo; 1\\-tedia
Agua: P reaspira.ntato, Chiesa
pubblica e Oratorio festivo; R.a-
11ws l\\llejì(l: /\\spi rantato.
Bolivia Mrmtero 11,{uyul'ina:
Scuofa agricola.
Brasile Campi11a GMnde: Scuo-
te elementari e Oratorio festivo;
C'ampos .- Scuole elementari e gin-
nasiali per interni et! esterni e
Oratorio festivo; Santa Rosa:
Ginnasio e P arrocchia.
Canada Mcm1,-éa/: Parrocchia;
13(1uchen1i/le.- Sen,.Ìllilrio Don Ro-
,;co, Aspirantato.
Certtro America Ay111;11nlo:
NoYiziato; Palmares: Aspiran-
tato, Oratorio, C hiesa pubblica.
Cile Por1:enir-l\\;Jercedes: Stuola
agraria per interni.
Colombia Mede/11:11 : P~rrocchia
N. 8. d el Su ffrni!iO e Oratorio.
Equatore C'o1ymube: Novì7,i~ to,
Scuole elementari per esterni,
Ora torio; Paute, nella Missio n e:
S<!uola ag1,1ria per interni kivari.
Messico Coacalcv: Studentato
teol ogico.
Paraguay .'hunciò11, S. Antonio:
Scuole elementari e sentii; As1111-
ei611 , S. Vicente: Oratorio festivo,
Stati U niti Pat.ern:m: Aspiran-
tato c-Oadiutor: e Magistero pro-
f e s s i o n a le .
Venezuela Smz Jos# Platmuil:
Nuova Nlissionc nell'Alto Orinoco.
A frica Centrale Pointe Noù-e:
Scuole profe~sionali per osrcrni ;
Ka11sebuln (Congo): ~ovi;;;iaro e
Studentato; Kashicb:~e: Ospizi,1
con Scuole el e01,1nt:1ri e p1ufes-
&io:.2li,
Sud Afric a Da/,,sitf,,: Noviziato.
Timor Portoghese Oss11: Mis-
sione, Scuola elementare per in-
terni ed esterni.
I n dia Clurpra .- :'\\uova Resi-
den7,a missionaria n el Krishnagar.
F ilippine Sa11 Fernando : Scuo-
le elementari e superiori.
Giappone Nakatsu Hachiman:
Parrocchia; Tok-yo-Yntsuya: Li-
breria Editrice Salesiana,
Australia Chads/one: Nuova
OperH-
Figlie
di Maria Ausiliatrice
Italia Fognano Castello (Cosen-
za), Marittima (Leccc), 1"vfila110,
Parrocch ia del Carmine, Petrir:zi
(Ca tanzaro) e Sa(enw: Scuola
1\\ laterna e di lavoro, Oratorio
fesàvo, Cntechisnù e Opere par-
rocchiali; Jl,fadqmin della Sca/11
(Tori.no): Scuola m akma, ele-
mentare, doposcuola, Oratorio
-parrocchiale; Morz,wn (Vercelli)
e Roma, S. Callistò: per pn,-
sta.zioni domestiche presso i locali
Isti1u1i salesiani; Pa~·ill: orfano-
rrofìo femminile.
Spagna Cee (La Coruiia): Giar-
dino d'infanzia, Scuola elemen-
tare, Scuola serale per operaie,
Oratorio e Dispensario scola-
stico; Madrid: altre due Ca$e
per prestazioni domestiche presso
~li l stituti S,1ksrnni di At<>cha e
degli orfani dei ferrovieri.
Argentina Cordvba: per prn-
staziont domestiche presso l'I-
stirnto Salesiano • Clemente Vil-
lada ,; S. Jutt11 de Cuyc,: Giardino
d'infa nzia e Scuola profes$ionole;
Villa Regina (Generai Rt>ca):
G iar<lìno d'infanzia, Jaborat6rio,
Oratorio ~ Clltechismi.
Brasile Corpina: Casa d i No-
' iziato trasferitovi dR Recife.
Colombia Bogotà: un a Rettima
Casn in Borgo T,a Vittoria con
Scuola elem.,nlaro comunale, re-
fezione scolastica e Orarorio,
G uatemala .d.Ruacatan: una
Casa missione con Scuole par-
roccb i?l i per indigeni e tiviliz-
zati, Oratorio e catechismi.
Messico 11fe~ico-Coacalco: per
p rcsta;,ioni domestich e prcs~o iI
locale lstitulo Salesiano; So11 /",11i,

1.7 Page 7

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Po/osi: Scuola materna ed ek-
mentare, Oratorio.
Perù Al'eqr11pa: Scuola clem. e
profe~s., Oratorio e Catechismi
Stati Uniti A/7tos (California):
Ca.sa di .\\_5pir:mta.to.
Venezuela La E.1111Pr'(l/dn: Cen-
tro di Missiun.., nell'Alto Orinoco.
Congo Ruashi (Katanga): Casa
:Vfissione con G iarclino <.I 'infanzia,
Scuole, Omrurio, Catechismi.
Giordania Cremi.sa11: Casa di
Novi;;;iato trasferito ria Na~:m:th.
Giappone Set(lgayu: Scuole
medie e superiori; Tullyo: un'altra
Ca.sa con opere sociali ; 1òkyu-
Chofu: per prestazioni domestiche
uel locale Jstituto Salesiano,
India Calt1111a-D1111rD11m:Scuo-
la matern" e Oratorio; Trr11gl,1:
Ocfanou·ofio, Scuola rrm.terna in-
glese, ed elementare e media as-
snmese, Laboratorio, Scuola <li tes-
situra, Or~1orio, visite ,ti villaggi.
Filippine Canlttbm,g: G111rilino
d'in.fa:nzia, Scuole eJem, e medi<!,
Oratorio e Opere parrocchiali.
Thailandia l3a11gkvk,: sccond.i
Casa con Pensionato per i,>:iovani
universitarie " Sede 1sp~t(oriali;;
La mente e il cul)Tfl del mondo cattolico, e cinche di
parte del mondo non C(lttolico, convergono a Roma e si.
fissano commossi sul Sommo Pontefice, che ha offerto
generosamentf' la sua t;ita per il buon esito del Concili/J
Vaticano. E noi, l'intiera Famiglia Salesiana, l'he
.far11mo per cooperare nellu ,nisura delle nostre possi-
bilitcì e unirci ali.e inten:rio11i del Pupa? Che ci
suggerisce Don Bosco, tùwotissimo del Vicari11 di
Cristo e sostenitore indefesso del prima.to di Pimo?
1Vli pare che qiiest'nnno, mentre le Commissioni
lavorano indefessamente alfo prrparazione e allo
studio degli argomenti molteplici rlw dovranno essere
tratcati, noi dobbiamo pregare e lavorare aJfi.nchè fo
Spirito Santo illumini e fecondi con la sua Sapùmza
e col suo Consiglio ta,fo operosità, i c11.,i effetti saranno
di una grande import.anza, com.e di:,;se S. Eni. il
Card, Momini, Arcivescovo di Mifono, « non sol-
tanto per la sua eccezionale s1:adenza 1ml tempo,
m<L per una scia incalcolabile importanza sul corso
della storia ». « Qualche cosa di profetico corre nel-
l'atl1'wsfera del nostro tempo; ,um .~i spiega altri-
menti, perchè l'annuncio del Conrilio abbia suscitato
così viva uttenzione e 1uia sirnile attesa».
Ecco quindi già fissata la
per il buon esito del Concilio Ecu-
menico recitandù la bellissima preglùera pubbli-
cala dalla Libreria Dottrina Cri.sti.ana, via :Yla:ria
Ausiliatrice, 32).
nelle nostre famiglie, ne.Ile par-
rocchie, nelle varie associazioni a coi p1·emliamo
paTte, affi.nch.è si coltivi se1-ia.mente la pace 11
l'unione volutà clal Papa e invocata nelle litanie
dei Santi con la preghiera: « Perchè Ti ,liigni di
concedere a tutto il popolo cristiauo la pace e
l'urrità, Ti preghiamo, Siguore ».
Con questo la11oro e con tali preghii"'e <mguriamod
il buon anno e inizimno santam.erne il secondo
Centenuri() della, no.~trn Famiglia.
Prega.te pér me e credetemi vostro in C. J. et ]\\,fariae
PREGHIERA
PER IL
CONCILIO
ECUMENICO
O Divino Spirito, che, inviato tbl Padn:
nel nomo di Gesù, assisti e guidi lnfallibil-
mc.ntc la Chiesa, effondi sul Conciliò Ecu-
menico la pienezza dei tuol doni.
O soave Maestro e Coru,o1atorc, illumina I.ti
mente dei nostri Presuli, che solleciti al~
t'invito del Son1mo Pontefice Roi:n::1no. si
riuniranno a solenn0 adunanza.
Fa' che da questo Concilio n1.att.rrino frutti
abbondanti: ognor piu si dilJonda la luce e ln
forza del Vangelo nella un1ana società; nuovo
vigoce acquisti La religione c-dtlOlica e i1 su.o
impegno missionario; Si giunga a più prolonda
conoscenza della dourina della Chiesa e ad
un sa.lutare incren1ento del costume cristiano.
O dolce Ospite delle anime, conierma le no•
stre menti nèlla ,....erità, e disponi aU'obbe-
dieo7.a i nostri cuori, afflnchè- te delibera..
zioni del Concilio 1rovlno in noi generoso
assenso e pronto aden1pimento,
Ti preghiamo ancora per le pecoreUè che
non sono più deU'unico ovile cli Gcs'll Cristo.
affl.nchè anch'esse. che pur si. ~lariano del
nome cristiano, possano ITllalmencc ritrovare
1"unltfl sotto un solo Pastore.
Rinnova. nella nostra epoca i prodigi co.m.e
di una novella -Penh?:Còste; e concedi che la
Chiesa santa, riunlla in unnnlme, più intensa
preghiera allorno a Mari.a, Madre di Gesù, e
guidata da Pietro, cliffonda il regno del
Salvatore divino, che- è regno di verità, dl
giustizia, di amore e di pace. Così sia.
1, la.d.ulgenn dt 10 aa.nJ ogid volt.a,
2. hdalce.aaa plenaria una voh,• àl m.He, alle &olih
condù:ion.i, u e.hl b. cecit.a tv.Ui i g-io,:ol pe,~ un 111eso
lDt.et-o. (S. Pcu.. Ap, 23..9~1959).

1.8 Page 8

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Il 2 gennaio di quest'anno
si apre il primo centenario
<lella Tipografia dell'Oratori-o
di S. Francesco di Sales,
casa madre delle Opere Sa-
lesiane.
Fu infatti il 2 gennaio 1862
che l'Ufficio di Pubblica Si-
curezza della 8ezione Borgo
Dora di Torino presentò a
Don Bosco il decreto prefet-
tizio che autori7,zava l'aper-
tura della Tipografia; decreto
che portava la data del 31 di-
cembre 1861.
Si compiva così un disegno
da lungo tempo accarc7,zato
da Don Bosco e aveva ter-
mine una serie di trattative
che avevano avuto inizio fin
dal t853, quando aveva fon-
dato le Letture Cattolich.e.
Tutto per Don Bosco si
progettava e si compiva in
funzione de; suoi ragazzi, e
la Tipografia doveva essere
nello stesso tempo pane per
i suoi giovanetti, palestra per
un impiego futuro, strumento
di educazione e di santifica-
zione di innumerevoli anime.
Sono passati cent'anni e il
disegno di Don Bosco si è
allargato e sviluppato in un
albero meraviglioso che pre-
tende i suoi rami in tutti i
continenti, con più di cento
tipografie e una produzione
libraria nor1 facilmente cata-
logabile.
Lo confe$sava Don Bosco
stesso negli ultimi anni della
sua vita: «Fu questa una delle
prcciplLC imprese che mi af-
fidò la Divina Provvidenza;
e voi sapete come io dovetti
occuparmene con instancabLle
lena, non ostante le mille
altre mie occupazioni. L'odio
rabbioso dei nemici del bene,
le persecuzioni contro la mia
persona dimostrarono come
l'errore vedesse in questi libri
un formidabile avversario e,
per ragione contraria, Ul'l'im-
prcsa bcnt:detta da Dio.
Cento anni fa: Gli umili iniz.i della
pdma Tipogralid Sale&lana fondata
..... da Don Bosco a Valdocco.
G

1.9 Page 9

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Infatti la mirabile diffusione
di questi libri e un argomento
per provare L'assistenza spe-
ciale di Dio. In meno di
trent'anni sommano a circa
venti milioni i fascicoli o vo-
lumi da noi sparsi tni il po-
polo. Se qualche libro sarà
rimasto trascurato, altri avran-
no avuto ciascuno un centi-
naio di !errori, e quindi il
numero di coloro, ai quali i
nostri libri fecero del bene,
si può credere con certezza di
gran lunga maggiore del nu-
mero dei volumi pubblicati ».
Che cosa potrebbe dire
oggi Don Bosco, dopo cen-
t'anni di attività•?
Del resto questa attività me-
ravigliosa ebbe il più autorevole
riconoscimenlo quandoPio XII
div. m. nel 1946 dichiarò Don
Bosco Patrono principale degli
EciJ.tori Cattolici d'Italia.
È hcllo anzi, in questa cir-
costa11za, rithiamare l'augu-
sto documento, che è come
una sintesi di tutta questa at-
tività editoriale.
Oggi: li nuovo salone dè.l g'ra:nde
-còm.plesao grafico SEI. che ospl!a le
tre nuovissime bicolori Offset.
San Giovanni Bosco patrono principale
della Società degli Editori Cattolici d'Italia
Quanto sia grande, in questi tempi in cui fu tecnica o le
scienze lumno raggiunto il massirrw cli loro s!'ifoppo e d~ffu-
r sio11e, influenza dei libri, dei giornnli e della stampa in ge-
nerale è cosa a tutti notà. Trttto ciò. come risulta dall'esperien:;a,
mentre spesso giova al bene e alla salvezz<l d11gli uomini, può
talora tornare anche di gra.ntlissimo loro dcmno e. corruzione.
Per prevenire. in qr.ianto è possibile, tanto male. paTl'e bene
alla Sor:ietà degli Editori Cattolici ftaliani'. chiedf're rr,lta
protezione di 1in celeste Putrono, dnl q1.iale trini quelli che la-
1•ora1w in questo campo prendessero l'esempio e iii qrwle si ispi-
rassero per plasmr1re il proprio pem;iero e la propri(! mentolità.
Ora-, questo compiti) eccelso non 1wr1•e potesse Pssere meglio
affidato ail altri che a San Giovanni Bosco, il qu(llc no11 ri-
spanniò lauoro fatica per diJJìmdere 01•11nqrie libri sani, 11
giunse al pimto di fare grar1di acquisti di scritti infetti ,lrill'ere-
sia. di sostituirli cort libri buor1i, e di .~cri1•e'rne nitri egli i;tèi:/so.
adattandoli alla mentalità e alla cultura del popolo cristirul//.
Nell'i111raprendere e, perseguire questo genere di npostolau,.
rgli scelse u sua ·volili com.e gu.ida e protettflre San Franrl/SC.o
di Sales; ed essendo insigne Egli stesso per virtù e tutto acceso
di zelo per le anime, isti!uì pure una Società religiosa, rhe
auesse per ,fine anche quello di divulgare ovunque libri e perio-
dici di natia ispiTazii.1ne cristiana, pror1•edcndo a ciò i sussidi
e gli strumenti nece,isari per dare stabilità a q11esta impresa.
E i11fatti, rgli si scelse crnzitiitto parecchi collaboratori. di-
stinti per scie11:a e c11lt1irri e uccesi tutti, ,id medesimo amore
per le anime; quindi fondò lipogra,fie. fornite di macchincirio
modem.o e il pizì. pBrfetto. Co1t qu,esti mezzi, oltre alla collann di
opu.scoli da lui intitolata Letture Cattoliche, che diffondeva
in mezzo al popolo e speriolmente tra la giovtintù studenteSrfl
per attirarli al bene, egli riu.•ci ad offrire delle grandi reali:•
7

1.10 Page 10

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Un po'
d ' e s a m e ...
Jl Parroco di Taglio Corelli,
Alfonsine (Havcnna) scrive:
<~ Nellti ·mln JHtl'f't><'i'l1io nt)f
dJffaudfonw 20 ro]lie di Fa-
miglia Cristiana; ; N1n1u11i1Jti
diffoudono -IQO 4,·01>ie di Unità,
?O l'Opie di Vie Nuove, 80 N•J>ie
,11 Il Pioniere: q11e~l11 ,, /a
:,, Ira.da maestTa IH!t' ltr 1-wuet,·a-
-:.lo11e tlrllu u f'f'ligionP (0onu.u1i-
"'" •• UC!llc f<r,niglfr >>.
Dopo aver leuo queste poche
righe cariche di desolante verità,
e pensando che non ~i traua di
un caso i.solato, n1a di cencin~ia
disituazionJ del genere.invitiamo
i nostri Cooperatori e le nostre
Cooperatrici a c.biedersi che coSll
.hànno fatto e intendono di fare
per praticare l'adicolo del Rel(o·
lamento della Pia Unione dei
Coope,::acori SaJesfaoJ, nel quaJc
Don Bos:co dice:
" Opporre la buona stampa
alfa stampa irrellglo.sa, con
la diffusione di buoni libri,
di pagelle, fogllettl, stampati
di qualunque genere, In quei
luoghi e fra quelle famlglle,
cui pala prudente di farlo»·
Non basta allar.marsi del pro•
gr~o del comunismo e della
immorali là; biso@na fare qual..
cosa per arginc1re rava.nzata del
mostro: non f"ermarsi dinanzi a
difficoltà: I nemici di Dio non
si fermano cenamente ~inanzi
alle dlfficollil.
Diffondendo la siampa buona
si contribu:isce efficacemente a
rafforzare Pargine cont.ro la.marea
del comunismo e dell'immora-
lità. Non lamentar5oi, .ma operare.
.Non po~lonw d-Orudre - ci
ripete Don Bosco - ,ueut,·e il
pemico l't>glicr. la110Ta e avflo.;t1
)Jer ta tiuo corrqui.sttt.
AMAZ· -4
zazioni ndlu eilitoria libraria scolastica, proprio allora quando
gli altri disputm:ano a non finire sull'l/ppor11t11i1à o mmu di
.far leggere gli mtturi classici antichi, eleganti certo nella forma ,
m(t contrari ai fini di una educazione cristiana. SMto lt, sua
direzione perciò, furono p11bblicate successivamente opere di
scrittori latini, greci e italiani, sapientemente p11rgntP seco111io
Le esigenze dell'animo giovanile. insieme con una collana dei
migliori scrittori cristiani: é in cosi nobile fatica, nl/n gli man-
carono n~ la capacità, ,uì il numero incoraggiante dei col-
laborotori,
Sempre per iniziativa e 80tlo l'impulso di San Giot1cmni
Bosco. furono stampa.ri e di11ulgati dizionari di varie lingue
e di cnlt11ra generale. o riguanlanti spel'iali materie; libri di
storia., di fisica, di filo.ço_fia, di teologia. di arte e di musica,
nonchè co1m11.edie per rappresentazioni 1e(1trali. Tn 11,11a, parola,
sommamente sollecito del bene dei giovani studemi. egli si sfor-
ZM'a in t1(tti i modi'. per tener lontanf> da Pssi, (·osì delicati e
incostanti. ogni pericolo. e per edu!'nrli al senso del pudore e
dellu pietà co,~ la lettura di. libri in cu.i vie,ie mess(I iii luce
la 1,irtù cri.çfiana e narrata la esemplare ·l'ila dei Sonti.
Egualmente a cuore gli s101•u il popolo di Dio. che si stie
<liat'4 pure di istruire con rl1n'e pu.bblica:.ioni: ba.m: dire che,
Jr<t q11este. delle giù sopra 1111•11zio11ate Lcuurc Cattoliche, a
,SO anni tlolla loro .fonda-::ione. rrnno gid state pubblicate quasi
IO milioni di copie, e che il medesimo zelantissimo 1Uaestro
d~ffuse in ogni do11e libri popolari di storia e di religione
e foglietti volanti senza uwnero per w11trobattere fu pessima
ro1lu1•ie di scriui insani. od ostili alla •11eri1<ì cattolica.
infine. m:mdr> acceso nell'animo di molti, con la pubbli-
cazione del periodico u..fficiale della Congregazione Salesian(l
e/te s'intitola .llolleltlllo salesiano l'amore per lo Opere missio-
narie e suscitnto tante vocazioni sacerdotali. egli si è reso con
ciò stesso somm(tmente benemerito nella Chie.rn proprÌII me-
diante questa medesima arte tipograjìr:a.
Ora dtrnqcie. a.ffi11chè coloro, a cni inr.ombe la gr<we re-
spo11sabili11ì della stampa tli libri e di peri.odici. po.çstl11.o <n·ere
in e.osi importante lavoro un Nfodello a cui ispirar.~i e un Pa-
trono da rni essere aiut.ari e pro/(!lti, la Società <lPgli F:ditori
Cattolici d'Italia Ci ha rivolto viva preghiera pere/,?. Ci ,lep,1ws-
si.mo di costitu.ire foro principale Patrono San Gù11 111nni Bosrn,
E Noi, appro1mnilo pieTl(rmente qnest,(I propo.sito com" som-
mamente opporturw in qne.çta epoca nnstra tanto perversa,
1,ella quale 1•eiliamo srrpeggiare in pond,•rosi 11olrtmi e nei
fogli insignificanti di molti giornali tanti errori e nella quale,
qnindi, importa u.çsai di opporre stampa a stampa e rii pre-
sentarn agli occhi dei leuori i pascnli della genuina verità,
abbiamo deciso l1en volentieri di nnnuire a q11csti ,•ori.
P ertanto, dopo ,lt'er udito il T'l!1&erabi1e Nostrn Fratello
Carlo Saloui, Vescovo di I'alesrrirw e Prefetto dello. Sacra
Congregazione dei Riti, di rerta scienM e dopo 111/!l,ura Nost ra
deliberazione, con la pienezza rlella Nostrn A111oritò Aposwlica,
in forza della _presente Lettera sta.biliamo in perpetuo e procla-
miamo San Giovanni Bosco, confessore. principalr crlestl'
patl'ono presso Dio della Socirtà de,gli Editori Cattol ici
cl'ltalia, cori tutti gli onori e privilegi liturgici che di diritto
competono ai Potroni Principali di As.,ocia::ioni.
.DMo (I Roma, presso San Pietro, sotto l'A1111llo del Pesrn-
tore, il 24 maggio, festa di Mariu :,S. Ausiliatrice. 1946.
VTI T del Nostro Pont.ificato.
PluS PP. Xll

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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<•
ARMONIE DELLA CARITÀ ITALIANA A TOKYO .

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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Attorno
al Padre
La festa onomastica del nostro venerato
Rettor Maggiore, degnamente incorniciata dalle
manifestazioni religiose nella Basilica di Maria
Ausillatrice e dall'accademia della vigilia, è
stata vissuta nella intimità dell'Oratorio, al quale
erano convenuti gl'Jspettori d'Italia e alcuni
Superiori delle Nazioni vicine.
L'omaggio accademico della sera del 12 no-
vell'.lbre, festa di San Renato, piacque per la
grandiosità, accresciuta dalle potenti masse co-
rali della Casa madre e dagli artistici cori del
Pontificio Ateneo Salesiano, ma non piacque
meno per la familiare cordialità, che fu la nota
dominante dei brillanti dialoghi eseguiti dai
ragazzi, messaggeri dell'affetto di tutta la gio-
ventù salesiana per il Successore di Don Bosco.
Improntate a viva cordialità furono pure le
adesioni di tutti i componenti la Famiglia
salesiana, presentate dal Direttore della Casa
Capitolare Don Carrà per i Salesiani e le Figlie
di Maria Ausiliatrice, dal dott. prof. Enrico
Ciocatto per gli Ex allievi, dall'ing. Domenico
Chialva per i Cooperatori. Tutti presero un
tono di famiglia, che tomò gradito per la spon-
taneità con cui espressero al Padre i comuni
sentimenti di riconoscenza e di gioia.
Nel grande teat.w campeggiava il quadro di
Don Bosco, ai piedi del quale risplendevano
le decorazioni recate dal Rettor Maggiore al
ritorno dai suoi viaggi all'estero. Erano state
collocate ai piedi di Don Bosco pe.rchè tutti
vedessero la stima e l'onore che il nostro Padre
raccoglie nel mondo attraverso le opere dei
suoi figli. n Rettor Maggiore se ne compiacque
e ne trasse l'argomento principale per le sue
parole conclusive, con le quali dichiarò di es-
sere lieto di continuare la serie di quelle ono-
rifiche distinzioni, segnalandone alcune desti-
nate a persone che se ne erano rese particolar-
mente degne.
Diede la precedenza alle onorificenze confe-
rite dal Santo Padre a due nostri benemeriti
Cooperatori: l'avv. Tullo Gaita e il dott. Mau-
rizio Minelli, ai quali consegnò la Commenda
di San Silvestro. Poi conferi una speciale de-
corazione salesiana a tre Superiori che banno
compiuto 70 anni di lavoro salesiano: i rev.mi
Don Fedele Giraudi, Economo generale, Don
Salvatore Pudclu, Segretario generale, Don Pie-
tro Tirone, già Catechista generale. A questi,
il giorno dopo, volle aggiungere un altro be-
nemerito veterano Don Aurelio Guadagnini.
Ai giovani espresse la sua ambita lode per
lo zelo dimostrato nella Giornata Missionaria
e per le nutrite e calde esecuzioni corali accom-
pagnate dalla banda. Rio.graziò le autorità, le
personalità, gli oratori, le rappreseo.tanze delle
Famiglie Religiose, tra cui dominava il folto
gruppo delle Figlie di Mat.ia Ausiliatrice con
la Superiora Generale e il suo Consiglio.
Per le Dame Patronesse del Comitato Cen-
trale e per le Cooperatrici rappresentanti i
Laboratori di Cooperatrici di ogni parte d'Italia
ebbe parole di particolare compiacenza non
solo per le due dcche mostre di arredi sacri
allestiti per le Missioni, ma anche e soprat-
tutto per lo spirito di preghiera, di apostolato
e di spontanea dedizione che le anima.
L'amabile conversazione fu ripresa il giorr~o
della festa, a conclusione del pranzo intimo,
al quale convenne tutta la famiglia dell'Oratorio
e che, rievocandosi anche l'inizio del cente-
nario della Tipografia Salesiana, diede al sig.
Don Giraudi l'occasione di fare una confidenza
davvero commovente e inedita: quella riguar-
dante il primo Salesiano messo da Don Bosco
alla direzione deUa Tipografia, il coadiutore
Pelazza, che nella esumazione delle salme del
sepolcreto salesiano, fu ritrovalo, dopo cin-
quant'anni di sepoltura, ancor'-l perfettamente
intatto nella sua cassa.
Fu la notizia che riempi di commozione e
di entusiasmo tutti i presenti, unanimi nel
pensare che all'umile e laborioso coadiutore,
benemerito o.on solo dell'arte tipografica, ma
anche dell'antica cantoria, dove aveva tante
volte glorificato il Signore con la sua bella
voce baritonale, fosse stata concessa una ono-
rificenza più ambita di ogni altra, perchè con-
ferita direttamente da Dio.

2.4 Page 14

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con la maggior abbondanza da coloro che hanno,
per !)ore in nome di Dio a coloro che non
hanno. Scopi che si è prefisso l'Arcivescovo:
formare cosciunze cristiane nel settore carità,
coordinare l'azione caritativa e assistenziale,
Rervire di cassti compen.rntrice tra le parrocchie,
in modo che le più ricche aiutino le più povere.
[l} La costruzione di 13 f ahbricati per ope-
mi con un Lotale di 1433 appartamenti. Questa
iniziativa ha dato origine ad un'altra pili
grandiosa: la creazione del Patromllo Costruttnre
« Filippo Rinalili » che, sorto in Valencia, si
è esteso a tutta la Spagna e ha cMtruito fino
il rVescovo solesiono spognolo
M~2Sal-Utidi~
S. E. Mons. Marcellino Olaechea. salesiano, ad oggi, in varie località, 28 gruppi di case
Arcivescovo di Valencia, noto in tutta la con un totale cli 1470 alloggi, mentre .ne ha
Spagna per le sue realizzazioni sociali, l1a ce- in costruzione altri 13 gruppj con 1001.
lebrato il Giuhileo cl'argf'n.to episcopale.
Agli omaggi dl'lle Autorità civili r dcl-
[Il Oltre alla classe operaia avpartf'neute
rEpisCQpato spagnolo si ì- unito quello dclla a ditte organizzate. che g-0de i l>enefìci d<'lle
Famiglia SalrRiana, Nella grande Basilica dc mutue c di altre assistenzf' sociali, ci sono
N. S. de lvs Dl'samparados, Patrona cli Va- molti disoccupati e famiglie povl're elle non
lericia. il 26 ottobre scorso M"ons. Olaccheu potrebbero sopportare le spese nrcessaric nei
ha cdebrato la sauta Messa pl'r le rappresen- casi di malattia. Ed ecco la carità deJl'Arci-
tanze salesiane, tra le quali si notavano i vescovo allargarsi c creare jJ Dispensario tle
rev.mi Don Giovanni A11tal e Don Luigi Ric- N. S. de los Desamparados; cli.e in accoglienti
ceri, rapprese11ta11ti del Ul'ttOI" Maggiore.
locali provvisti di attrc·zzalnra moderna, offre
Sua Eccellenza, al vedersi circondato da intl'ramente gratis consulti, analisi. ra<Uografic,
tanti confratl'I1i, ne fu lieto e commosso: ell'ttroterapia, medicine, ope,·aziuni, reo.
<< Sono <'Oi miei, dissi'; l'inno di Don Bos<'o mi
è sceso al cuore. Ho sempre laYorato col
0 La gioventù ha hisogno di $Vil.go, cli di-
vostro spirito, con lo spirito della mia amata vertimenti sani e morali, soprattutto d'estate.
Congregazioni::. Dio vi benedica per la gioia Questo è tanto più vero in ,ma città marittima
che mi proi·nrat(· ».
e quindi particolarmente apel..ta ai pericoli clclla
Al banchetto familia1·e il signor Don A1ttiù spiaggia. di quella spfaggia chi' forma un.a delle
gli offri, a 11ome ddlà Cougregazionc Salesiana, più grandi preoccupazioni di quanti hanno a
urta preziosa croce pettorale. .M.ons. Olal'ohea si cuurc la salvaguardia del pudore cristiano sp~-
compiacque di vedervi artistièamt'11te ripro- cie tra la giovl'ntÌI. Anche a questo bisogno ha
dotte Maria Ausiliatrice e N. S. dc los Desam · provveduto l'Arcivescovo di Valencia guada-
parados, i due titoli mariani a lui più cari. gnanilosi l'appoggio e la gratitudine di tutte
Anche il Municipio cli Valcncia volle dargli le famiglie cristiane, con l'istituzione di un
un solenru· altcstato della riconoscenza di attrezzatissimo stabili.mento halneare, isolato
lulla la città per le sue benemerenz<' socia]~. dalle altro spiagge e con tutti gli Rpo-rt onesti.
confcren<log1i la «~fodaglia d'Orc> della Città». Mons. Ola~chea ha potuto realizzare questa
la cui motivazione Ple.nca hen 23 bencmcrerLZf'. mirabile fioritura dj operi' sociali e caritative
Poid1è il nostro Bnllettino ha già parlato per il suo grande prestigio personale, che gli
ampiamente dcHe sue realizzazioni sociali, ha assiu11rato La fooperazionc di tutti: cle.ro,
CfUÌ ne elenchiamo solo alcune (,ht.: hanno religiosi. azione cattolica, aristocrazia, im-
avuto il 11iù alto riconoscimento c l'elogio più 11r<•rrditori, autorità, operai. couLadini. Questo
ambito di S. S. Giovanni XXill.
grande Arcivescovo e degnissimo Figlio di
Don Bost"o è riuscito a ~onvirtcerli tuLti cùe il
[D Opera ba8e, la Banca di N. S. de Los mondo moderno non si redimo se non. col
Desampart11los, nuovo genere ùi banca che non trionfo della giustizia e della carità, cli cui pèr
,2 conosce altre operazioni clic quella di ricevere missione divina è depositaria 1a Chiesa.

2.5 Page 15

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Primo Convegno
Consiglieri lspettoriali
dei Cooperatori nella Spagna
L'organizza?.ione della Pia
Unione dei Cooperatori Saleyiani
nella Spagna ha fatto un passo
di particolare importanza con la
prima riunione dei Consiglieri
Tspettoriali in t El Valle de los
Caidos • presso Madrid.
fntcrvenn ero tutti srlì Ispettori
salesiani della Spagna e del Por-
togallo con i r ispettivi Delegati,
aecompagru,ti dai loro Corlsiglieri
lspettoriali. Presiedette il con -
vegno ìl rev.mo Don Luigi R ic-
ceri, Direttore generale della Pia
Fnione, assistito dal Segretario
genenJe Don Guido Fa,·ini.
L'intreccio sapic·n te di Medi-
tazioni e di Relazioni, gli scambi
d i idee, che misero i.n. evidenza
molte attività e iniziative gi/, in
piena fase di enuazione, offrirono
~i comegnisti la visione completa
di ciò che è e può fare il Coflpe-
rat<;>rc nel pensiero di D<;>n Bosco.
Le discussioni animateJ interes-
santi e vi,,amentc seguite misero
in e, iJ.,nza la grnnde ansia che
anima i Cooperatori spagnç,li di
realizzare il sogno d i Don Bosco
e compiere la missione che il
Santç, ha loro as$egnato.
A conclusione si fìssaron,,
4 punti base:
O I Consiglieri Ispettor1ali
curino che i loro rispettivi
Centri, ~pecie quello della Casa
l$pettoriale, funzjonìno esem-
plarmentc, secondo le direttive
dei Superiori.
O Favorire i corsi annuali di
Esercizi Spirituali chiusi per
Cooperato1i e Cooperatrici.
O Studiare 1 .mezzi pratici per
cercare vocazioni sacerdntali r re-
ligiose, curarle e aiutarle anche
materialmente.
O Lavorase per la diffusione
della stampa buona, favorire i
quotidiani cattolici, diffondere jl
Bollettit10 e le altre pubblicazioni
salesiane.
li Convegno è siuto senza dub-
bio una delle manifc;stazioni pii.,
importanti che i Cooperaton sa-
lesiani hanno celebrato nella Spa-
gna in questi ultimi anni.
Incontro di Zelatrici
dei Laboratori d'Italia a Torino
Si tenne a Vnldocco in ocilll-
sione dclb festa onomastica del
Rc-ttor Maggiore e intervennero
Zelatrici di tutta Tcalia., felici di
pellcgrinure a Torino per tem-
p rarsi nella loro •:olon ili azione
e ispirars i agli esempi della
Mamma di Don Bosco, che può
considerarsi la vera fondatrice
dei Labomrori delle Cooperatrici.
li Rettor l\\Iaggiore espresse il
suo vivo gradimento per il loro
omaggio e si compiacèjue, per
loro tramite , con tutti i f!tUppi
di Zelatrici operanti in Italia e
in ogni Centro drl mondo s,1lè-
siano. P,opose qujnùi un bel
motto-programma pcr tutte l1;
Co<;>pe~atnci dei Labo,aton delL1
Pia Unione: • La mauo al lavuro,
il cuore a Dio l' k incoraggiò a
s,·iluppare soprattutto l'auivitli
s.pirituale dei Laboratori, adde-
strandole a lavorare sulla stoffa
delle anime e a raggiungerne •ante
col filo d'oro dcl loro zelo.
Segul il convegno di lavoro, pre-
sieduto dal sig. Don Ricceri, che
invitò le convenute a comunicare
le proprie esperienze, ap1·cndo
una serie d'interventi vari e pieni
d'interesse, che intrecciarono e
fusero in un armonico insieme le
inì1,iati,·e e le esperienze degli
es,rcmi opposti della Penisola.
L'inconuo fu chiuso dal Ru-
periorc, che rtn noil suo grazie
a tutte le intervenute, alle Coo•
perutrici torinesi che, co n un bel
gesto di fmterrutà sales.iana, ave-
,ano ospitato le loro Consorelle,
e, pc,- m.ezzo loro, ai Delegati
l~rcuoriali e locali e ,1lh: Zela-
trici dei loro Cemri. Al riograiia-
mento unì l'augurio che quelle
Ore fossero spiritualmen te fe-
conde per l'oggi e per il dònumi
della nostra Pia Unione.
13
TORJNO • Gruppo d i Zelatrici dei L aboratori Cooperatrici d'lt,._lta conven ute a Valdocco per la fes1a d el Rettor M aggi òrc .

2.6 Page 16

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ORIZZONTE
Rettor Maggiore tra gli oratoriani
.NPUa testa ili Crist,o Re, il noslro venerato
Rettor ?\\fa,ggiore si rlognò pm+<-<·i11are alla f!l -
lem1e preminzione annuale dei:rli allievi del-
l'!lrn,lori<i ,llln.e~,;o al nuovo Tempio rom~nu
<1i S. Giovanni HOfiC'O. tìonn1te <li 1800 iscritti.
• Som1 <>ontento - ,lì~Re loro - ,li terminare
que.,ta liolla, gion1ata, romana con voi, l"ari crn.
torian i. Questa mal Liua I.io l'elehmto la S. J\\[(:\\sRa
lTa i noRtri novizi ili Lanuvio; poi ho avuto la,
,·onsolàzioue tli heneclire la nuova r·a~a dei tli-
rigenti tll'i lave ri dell'eri);(emlo Pontifit-io Ate11eo
~a,lesiarnl: dopo pranzo ho rompiuto. nel Temvio
~
nel la Basi licad i Valdocco si celebrerà la
festa di San Francesco di Sales,
onorata da S. E. Mons. Giuseppe An-
gr iseni Vescovo di Casale, che alle
ore IO celebrerà il solenne Pontificale
con omelia sul santo Patrono dei
Salesiani e nel pomeriggio terrà la
Prima Conferenza .Annuale per
i Cooperatori Salesiani, ai quali sarà
offerto il consueto traltenimenio-
omaggio nel salone teatro.
Dori Bosr·o, la bella cerimonia tiella vei-tizioné
di :n chierki novizi di Lanuvio. Ed oru, ec,·omi
tm ùi voi .
J.,Y)ralo·rio è fo. z1rfow e 7JrÌllwi71a/e op~m sn-
lesfo,1n. Ca1·i giovani, Vl'nilc sempre a l voRtro
oralol'io, (Ìovr oli re a i>rmi e moclN·ni rliverti-
111euti, t1·ovf>rete i Ralcsiaui, (·ontinuatori !li
Don Bosco, chP ,-; aiutflrall.Ilo a farvi buoni ►>.
Poi, rivolge11ùo~i 11i numerosi genilo.ri. pl'O-
sogui: «1\\011 temete tli mamlare i vostri !\\gli
all'oratorio: qru i giovani sono bene as~iRt.i1i,
non I)OSi'Ollo fare dal male, come potreb1)oro fanl
giocando pér le atra,de; ri<'evono solo tle.l bene.
}la.i-ia Ausilia1 ritc o Don TIosco tlall 'ali o ùel <·1tpo-
loue ùel Iempio proteggono sempre i vostri ligli-
Uu gnrnie n,is:<imo agli zela.uLi Co(lperatori
e <"!oopern.trici. elio Lant,o si pro11jgano per
q11est i c·ari rag,izzi.
Ilo vi!'-to lauti Ora.tori noi moudo, ma debbo
affel'Ilrn,re che qnt1.~to i'· <"ortamente -tra, ì piit
belli, tra i pii\\ nnmorosi o meglio organiz;,;Mi.
Auguro ai Salesiani dte la.vora110 nella grande
pan-occhia, nelln senola e i;pede in questo bel-
lis~imo orntm'io, tli continuare a vrocligar,;,i ,•cm
questo gonniuo spirito ùi fede. di sa(']'ifìeio, di
amore, che i• il vero spirito JSalesiano in,,egna-
toci da Don Bosc•1: così questa sf.uJJeLHl1L ope1·a
sarà ognor più fioren1o.
E a voi. cari giovani. l'an~nrio rii esPere
sempre tleg ni (1ell'Ontlorio, Yel'i cristiani ùi
Horna. centro del monùo cat t,olico ».
FERRA A
pr eparata da un s-olenne triduo e
onorata da S. E. Mons. Albino Mense,
Vescovo d'Ivrea, sarà celebrata la
solennità di San Giovanni Bosco
col seguente orario:
ore IO- Pont1tìcale di S. E. Mons. Mensa.
Le frste ebbero inizio col convoguo dei • C'hie-
rid1eti;i ~ tlelrArrhitliocesi, cl1e in numero ùi 600
cirroutlarono l'altare e il loro .A.:nlivescovv
S. E. Mons. :Natale Mosconi.
Dal 14 a,1 17 novt,mbre, qua.U-ro ~ Giornata
ore 15 - Benedizione dei bambini e dei
ragazzi.
Catechistiche ~ ricl1iama.ronu a tutti i eel~ ùi
[edeJi il dovf're, la gioia, la bellezza deU' h!iru-
ore 16,30 Vespri Pontificali e discorso
di S. E. Mons. Mensa - Benedi-
zione Rcli1:,'Ìosa.
()iovedì 17 l\\Ions. Arcivescovo consacl'Ò il
~,~.,.,,;,; ~: :~~:'.:; :;,;~,~~~;~;,;~" '~I zione impartita da Sua Em. il
nuovo altare di S. Giovanni Boaco. opera tlel-
l 'a.rcbiteUo .Ale,;si1,nch·i. Il quadro ùel Critla è unn
14
riprn~lu.ziòneùi quellorlelfa Ba.,ilicadi VaJtloceo.

2.7 Page 17

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Il moliino <li ,·enenll fu tle <lkalò ai mah1i, La rO(:èafoTte del protcsiante~imo tiella Si-
il pomC'Tiggio agli lu~egna uti, elio venerami in eilio - cORÌ è t;tata cousiderala &ClllJll'C Hiesi
Don Hn~1·0 il :;\\fa,e,iLro ,, il Prntet1 un; .
si è la~cial a couqnisfare d.,ù 1,101Tii:io t' '10)111 ,,a,•
:-,abato, gioruata dei poveri o <lolle cou- rità tli Don Paolo Giiwomuzzi. cltc a~i flmo ai
fes~ioui.
$llOÌ 1•1)11 l'ral ~lli, ò Bl i/. lO per tutti lm·e allr menti.
1Jorue11i1·,1 il ràppresentante tlel Rel!or J\\Tng- conforto al cuore, ardimento santo n('llc c1il1ì -
1-":iOJ'è. 1·cw.wo Doli Gniclo Borrn. celehrò per lu, <'Olti1 clella Yita...
gioventit. Q1lindi salì all'altare il v e nerando
~. E . \\lons. Ca.tarelfo, ,escovo di l'iazza
Don Gregorio, primo parroc·o s nh1E<iano ,li Armnrina. ba, vol nt-o c·on I'a.~~i$te11r.i1, ])On I ifica,le
b. Henederto. Don Bona aYeva appena tiuito alla S. ;_\\Je!<sa dPI fi(l<1 011orarn Don Paolo o il
tli cekln-:irne lo zelo JJàklorale, <11ia.n1Lo giurrn1' popolo ùi l{ìP.si, c·htl mera viglioRamenl e ba (.)01'·
~lons. Arci\\' C~rovo che. alihracriato Don l,re- risposto allo zelo P alle- eme dei Sal!'siani. C1hC1
Jtorio, gli Tivolso un <.'a.ltlo ringrà.ziameuto per ven!.I anni vr sono avevano trov1Ho le C'ltiesi;
il grar1 bene compiuto. Il g1•s10 delicato del- tle.,erte, meut re ora la grande Hasili<'a cli
]'_.\\.r.-ivestJOYo c·orumo:.se
ttllU i fedeli, tra i qnali
molti .Ex aJlievi e f'no-
pera(ori. Xel pome.rig-
gio, la, c'Olllillf'lliOrazione
civile all' Auditori11m
J\\Tns.icale, pH•scnti fp
m~.ssime au(orith. Ora,-
1ore 1'011. 11vv. N. Go-
rini. Al termine. .Dou
Utegorio aceompaguò
a,! pianoforte il suo fa-
htliro Inno: ~ Oiù doi
colli... Don Hosuo l'i-
fnrna ~, <·lie un coro po-
tente cli giovani eseguì
~uscilauclo un fremito
di eutusiasruo e rii Clom-
mozioue, che finì in uu
prolungato applauso al
semp1·e giovanile rnae-
Rlro di mnsica e dL.
spil-itnii,lità saleRìana.
Nel (]_uaclro deUe ma-
uifostazioni lw·ono a.Jle-
LEGNAGO (Verona) - li signor Don Ziggiolli Yisita gli stabilimenti « Rlello ».
accompagnato dal Cavaliere del Lavoro Ing. Pilade Riello, col quale si congratula
per il fa.Ctlvo contributo recato alla rinascila del Collegio Sales-lano di Porlo-Legnago.
sti1e due moRlre: una 8R-
lesia11a,, chll presentava
l'Opern ili Il(>ll 13osco uel nHl1.1do; l'Rllra. 1iitto- Marw, ;::iS. 1lella. CaTena uou poteva contouere
Tièa degli ari i~ti della Parro,,chia.
l'immensa folla... »
Giubilei d'oro sacerdotali
Nella l'ooe ('altoliea di Pa.Jormo e.lei O oltolJte
si legge,a:
« La citi acliun lli Riusi ha Yoluto fesleggiarn
(·On tuita sule1111il,à il ii0° au.niven,ario dell'oT-
dinazione sacerdolalo di Do·n Paolo (}ia,·<11111.<-Zzi,
~alcsiano, ùanclo co~ì spe1,ta,·olo della, aua fede
o devozione al Sacerdozio cat.tolico.
~er.LZ'ttlcuna, rlist.inzioue la c·.ittadi,iauza !!Ì è
trova!,11 unita intontu a.l P,Hr,wo huono e ze-
lantP clic, t·<m Don G11eJ·ra Crispiuo e Dou ·Et,-
lore Oa.rneYalP, fu lra i primi Sale;,;iani cl11:
ve-nnern l)er hl, tlirezi,me spiritu:.tle ùi H.ie~i nel
fobhraio del 1941, per vulomà. di Pio Xll.
I giornali della Hepttbhlica Argentina hanno
òalo larira pubhlic·itlt alla McsRa tl'Oro lii un
altro RHJesiu.no, Dtllì Rodo(fo ,11. Rar,,r~ci, cli
fama in tenrn.zionalc; neJ 1·a.mvo let1 erario e.lei
mondo lspano-A111erieauo. La- sta,mpa, 11e lui
l'eleural o i rnel'iti let,LenU'i, dl'lfi nè1tdolo « Gloria
fttlgi,lissima, (lelh Congregazione Salesiano e
tlel Clero ar.gcn.tiJIO », « llll ::1111 en j;i1·0 ca m11ione
della stampa sana », e, nna dAlle vocazioni in-
l,clle t·hrnli :µiù profon<le, hriUanli e fec•,onclP clre
routino oggi la Sp::igna c !'~-\\merita La1 ina ».
f..tue!IL'umile e virtuo~o figlio (li Don Bo~c•o
è ruerubro dell'.•\\r<'ademia Argontina e 1,;orri-
l:!l)Ondenle <h-lla itPale At~·a<lomia 11pagnola e
delle Aecarlellli& sir.nibri delle Repubblid1e
Su,lamerietme.

2.8 Page 18

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l:'ucrto Ueseado - Da.I sogno o.Ifa l'ealllÌ.
Pur_rlo Desearlo 1\\ una ridente cittadina, della
Patagonia. adagiata F<opr!l un soave pendio
che Ri stendo dalla cornice rocciosa dell'alti-
i>iano fino 11, sfiorare le acque llell'r~tuario del
fìnme Desoado. l caseg~ati. dii.<poRti atl anfi-
(ea.ll'o, le dùuno un as-pet.to ameno, che l'Oll-
in1Ria con l'auste1·ità dol circostante µae,saggio
patagonic·o. N.ipara.ta dai vp.nfi del $Ud-ovesi,
PUERTO DESEADO (ArgenunaJ - Vis1a par-
ziale della nuova ala del Collegio « San Josè ».
Beneclìsi:e i nuovi locali 8. E. Mons. Michele
Raspa11t.i, vescovo di Moròn, già Tspettoro delle
Ca-$0 della Pa.tagonia Meridionale. Erano pre-
senti le autorità. oon a capo il GoYornatore
clott. llario l'ara1lelo.
.A.vrù Yist.o 8. Giovanni .BoR<:O il mirabile
svillL1>po della ann, Opcrn a, Deseaùo? ~el ce-
lehre sogno s11ll0 ':\\fo,sioni (l°À me-rica, avuto fa
1H>tte pl'ecerlente il 30 agosto l 883, Don BoRt'O
nn1 m cLe, dopo llil lungo via.gp;io il1 Ireno,
que~to si Jerrua ùi fronte a, ima -popolazlono
r.onsiùerevole, situata neUa vicinanza drl pa-
rallelo geografico 47~. C'ernno molti' caso con
molli abihmti, chiese,
c,ollègi, oapiz.i, ecc. Vide
anche mo11i missionari
sale!'ia1ù, che egli no11
cono~ceva, ma che di-
cevano di ('OUOSl'Cl'C lui
solamenle nei ritratti.
Afferma iJ Santo elio
tutto ciò ('he vide i_u
questo sogno anebbe
ùo\\Tu Io real.izzarBi. -pri -
mn (',he finisRe la se-
conda geuerazioue.
La prossima instal-
lazione di grandi eom-
plcssi industriali ameri-
t':tni e giap1>onesi, unita
allo sviluppo de.Il'inclll-
;,.trin pli'i:roliJlera, fa pen-
~are a q urilcuno che la
popo1a.ziono considere-
vole che Don BoRco in
v1!'10110 profetica, contemplò mille aJiacen.zo
dcl pitrallelo geografico 47°, sia l'uerto De,;ea(lo.
PuerLo Deseado vanla. un porto naturale C'he
può alllloverarRi fra i migliol'i della Hepitb-
blica, porto che aU.unlmente sta Jjveutamh, il
centro ùella gra.ncle zona petrolifera ùella pro-
vincia ili Sa.nta f'rnz, Grandi tra11Rallm1lici pro-
veuienLi dagli Staii Uniti e dall'Europa sca.ri-
clluo contiimamente l'al!bonùaoLe mii.teriale
uec•,essa1•io per perforazioni petroliforc. La, pros-
s.inia costruzione cli un oleodotto dai pc1zzi fi:rJo
alle a11iac:enze <lei porto fari\\ rli Pnerto Deseado
l'emporio 1lel pet rollo, in ga.rn (;on la citlù 11e-
trolifera di Como<loro Riva,<lavia.
Nuova Scuola 1n·c,i('l'l~i0Iutlc a llu;v
J1 sogno acc-arezz:i1o per molt.o tempo dalla
cittit di lluv di avere ima Semola lecnic:t ma-
i;cltile, è. 1li~enrat o consotn.nto realt:\\ ùal set-
tembre scori,o. data in cui i Salesiani ha1mo
apei1o una Scuola profeRl<ionale. che ha per om
i reparti di mec·ca11-ica e rlì falegu(lmeria. T lo-
L'O1,era Sale.sian11 si stahilì a l'uerl,o DùS«ado <•aJi sono provvi~ori, ma l'ubitazìone è eccel-
l'anno 102,3. pN opem del grande missionario hmt.e: a cento melri rlalla Rtazione, Non si lar-
Dou GiuS<'TJPé Bea11vob· e dello zelanie Don derÌI a realizzare una c:osLrllZione detiniliva.
Felice Stevenno, con la parTOC1'l1ia "Nm1tra l)oi,,hè i pi.111i sono pronLi e tutto fa 8perarc•
i:;igno:ra d-0lla lluan!ia ~ e l'annesso Vollegio d1e nel l!JGJ i hwori saranno gi:\\ avanzati.
« 8an ,Tosé ,>. Da allora il nnmt.Jro degli allievi Sell'allesa l'ediiieio :1!lu11le /• Rtalo benedetto
,rnllò cmscerido tino a rendere Il<'l'6R>'à,rio il re- tla ,\\JonK. KeP.tf\\r;, alla µre.senza cli nnmerose
r,ente ampliamento ohe, col valido ajulo tlel 1>ersonolit:ì. Il C111L. Dessart, ùe<•-a,no di lluy.
G(1vern.o Provinciale, si i- potuto realizzare in 11na cnloroRa alloc117,ione ha afl'erma,to: ~ 'l'r::i
<'t>struenclo un secondo e terzo piano dell'ala 111111 ,leriI1a tli. auni noi avn,mo reaJ.izzMo ciò
1'l ,mù deJJ'e,liticio.
cùo abui,uuo sogn:~to Jler wozzo secolo >>.

2.9 Page 19

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di missionari, lasciò che la Vergiue Adùolornta
del Dolci flalla ca.pita.fa prot.&ggesse e benodi-
ceMe come J\\Ia.dre lrnona qnesl.o grande 11ae.~e,
Lu te1·za iondn.ziouf' dellP F i91ie di l\\'laria
Ansiliah•icc nellt~ l sofo l"iHppinè
Nolla :foRta ùella Nativiti\\ di Ma:ria SS. venne
t'ffe-t tuata la terza fondazione delle J,'iglie ili
Maria ÀtIBiliatTi<·e nell'arcipelago, a Canlubang.
nella iliocesi ili Lipa, a ttn'ora ci.rea da l\\fanila,
in una casett.ri. tra il verde. dominala dalla si,atua
ili S. Giuseppe. È nn bel centro ili lavoro con
Giardino d'Infanzia, Sonola elementare e mecli.a,
Oratorio e opere na,rrocc-hiali.
a rui non era pcrmef(SO avvicinarsi a l>io.
A questa Vei·gine Addolorata è ùe1licata la
nostra cLie$a, detta, appunto Ffo,11/a J.faria di
'l'okyo. perchè la Madonna. per opera del Si-
dotli, 1livenne ciliaclina ili To.b.-yo.
Le campaue gitu'lte dall'Italia cantano ora
u.11 in no giulivo alla R~ina di 'l'okyo e il loro
can1o tipeie ince&.santemeule: "8alula11/ t'O$
1fr Itali(! frafl'ei;: Vi .salulano i YoRtri f:rntelli
d ' Italia", 1):l>l'Ole incise suJ salll:o bronzo a ri-
La popolazione buona, o semplice, a,dclolfo
al la gTanrlo indn~tria rie.Ilo z11,1•chero, t' rim11s1a.
molto soddisfatta dell'arrivo delle Suore e lo APOSTOLATO AMTIBLASFEMO
ll.imo1:1l;ra aiutandoli' {·.on pi<-roli duni lii fiori,
frutta, verdura. uova, galline, ecc., portati
llà.Ue bimbe llE-Jla se1tola.
Si sta pure org:wizzando un bel movirneut,o
giova1tile in J)/UTtWclùa. 0011 viva eornpiaceuza
È risaputo che I"Italia
i11 fatto di bestemmie
detiene purtroppo un triste
pr!ma10. E fossero sol•
tanto i nemici di Dio e
della Chiesa a bestem-
circa ha vita un glornn-
lcuo selllm~nale antibla-
sremo fondaro da un Sa-
cerdote Cooperatore Sa-
le~iano , cosi intitolato
•• Il piccolo edu<..~to ''. Di•
del Parroco e non meno tlel grande imÌusl,1·ia.le
sii(. 1 111<>, che prornosae la fondazione 11er i
.figli flei propri dipendent.i o pensa ~ii a un
Jliù ampio edificio c-l1e commuta alle opeT<' tut1,o
il loro sviluppo.
miarel Invece risu.Jta da
serie indagini ché bestem-
miano anche molti tra
coloro che si professano
cri~tiani e frequentano la
chiesa.
Sull'esempio dl Don Bo-
sco I Cooperatoti Sale-
reziooe: ARCE'rO (Reggio
Emilia); Dlretlore: CA-
MELt.INT Don Paolo.
li Direttore del perio·
dico cerca anlm" fervo-
rose che offrano preghiere
e sofferenze e collaborino
alla diffusione del prov-
sialll debbono trovarsi In videnziale gi01:naletlo con-
pr.im.a fila nell'apostolato tro la bestemmia, che ha
antlblasfemo, che rientra in
pieno nella "campagnan
proposta loro qucsCanno
avu10 I più lusinghieri in-
coraggiamenti da parte di
Ecc.mi Vescovi d'llaUa.
Le cautpaoc ili «Santa J\\,lal'ia di Tokyo ~
l1 giorno dcll'Ass1rnt a tl!ll l!lJI), un gruppo t1i
ltu·i~ti italiani, gnidati clall'Uflic-io Stampa cli
}Tilano, assistevauo alla S. }fol<6o colehrnfa da
dal ltettor Magi1iorn.
A questo fine portiamo
a conoscenza di tutti che,
oltre gli altri fogli anll•
blasfemi, da un anno
Chiedere informazionl al
Rev. Dìrenorc Oratorio
S. Giovanni Bosco
(Reggio Emilia) J\\RCETO
~lons, J'i1<oni nella, no/\\t,ra hella. 1'11ìesa di
Santa Maria <li 'fok;ro. Tn quella occasione la r,ortlaro i l vincolo .fraterno ch11 dal temvo tH
c.:hit>.sa t> l'Rmmini&trazione del Bai tesi.Jno :i, tTe P.. 1'ao1n ttuist·e Roma all'ARia ~-
t11lnlti furono ripresi per la te levisione italiana.
~ua Em. il Card. l\\1outini diede, la beup~li-
t.l.Je le Lra,;mise la sera <lell'll .no,,embre. I zione all& ambascin.tri(li ili fra i,ella11z:;1 il alo-
buoui ! 1tri><ti .milanesi ammirarono il bel cam- ruppon.ica, partenti pe.1· il lungo vial(gio di
panile ili slìle l'Omanic-o, ma ;,euza campane. e 20.000 cbil.ometl'i. E Sua Em. il Card. .Doi,
lanciarono l'idea rii ot louere rla.lla carità di l\\H- .Arcivesf'ovo di Tokyo. volle rieevorle e cou-
lano cli dnro voce al muto ca m pallile (lolla (·a- sanarlo, quali henNlet1-e messa.ggero cli pii1•e.
pitalo giapponese. Ed Cf'OO 11.1 benemerita fa- Alla c·m1sacrnzione fef'ero cla paclrini il fa,mo~o
miglia del c·omm. Uius<>ppe <1all1·u<'1·0 offi·h·~i ammiraglio Yamaji Woachinu, l'tlilit'0 uffirialo
a riempire dì gioia l' aria di Tokyo oon l'imrio supen;tite della uattaglia navale di Tsushima
di tre 1,rrauùi tampane.
éle l l90ii. l,he ha ora, 92 au.ni etl i> uosh:o c·ri-
La sera del 7 ultobre, fe,-ta del Rosario. fu- Rtianu: il secondo l)ad.rino fu l'unico sirtdaco
rono eomiacrate ùa Sua .Em. il l 'ar,liuale Dt1i. t-.ristiauo tlel Giapt►oue, l'avv. LJetln Frn,u·e"co
La cerimonia cornpiuve alla Ielevisioue del l:laverio, sindaco tli Uil.a; len>.o pailrino. il
Giapponti e jJ Diret1oro D0IJ Liviahella ftt i11- Mignnr Tornit.:t l\\!icliele, pa,lrn dì nove lì.gli, di
vi.1.ato a parlarne alla radio imomav.iunale. cni uno ,rn.eerdote.
<, Qui, di~;;e, t.nt1o ci pa1·la tiel la nostra Ttalia: i
T'rcse1rniaruno alla con$a<'l·a.zione l'Amha,wia-
marmi di Yerona, l'altaro donato dal compianto 1ore d'Italia. 8. E. Coppini. e 8 . .E. l'lnLer-
Presidente dei ministri. De l>af(p!'..l'i, e l'antira nunzio l\\hms. En:rici.
icona <lei Dolci, portat.. a Tokyo daJl'nltimo L ' ~1nl,ascialore conseg-uò le campàrte a nome
missionario, ilJ>a!b:e Sido!Li cli l'ufon.1io, gimt(o del.l'ltaliu cou un nohi.lis,-i1110 ili,;<'on,o: ~ )folla
in Gia,ppoue 250 anui fo. Il P.aùre Sidot!i diede l,ronzèa a.nuonia - dii;,se - <'hé non t,n.nlor,\\
la sua vita per il Giappone, è il Giappoue, privo a ùilToJJ.tlt,r~i da qne~ta, cltiesa dedicat.a alla 17

2.10 Page 20

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.\\Làùonna ùi Tokyo, noi ritulirflmo con pungente
nostalgia 1111el suono 1,he <'Ominciammo a cono-
SL•eré ed amare Rin da.gli anni -primi tle)l' in-
fan;i;ia e che echegi,ria insistcnfo ne!Ja nrn,tn,
maggior<' le1i erMma da Dante Canln<·<·i. aJ
Fogn.zzaro.
11na 1le.Jle citrnpane ,Je,licala alla Mado11.ll.a
porta,, ln, ti1,riHa: Tl11a/o rhi m,i asco/la. :N'on pote.i
fare a meno di pregm·e cl.u.1 ( ntli qui in Giap-
pone a;;(•.ol(.ino la voce òella, nostra Miirlro ce-
l este, <'110 ri vuole 1ntti Siilvi ~-
T piccoli c:ruit.ori dell'Or.atoriò Don BosM,
noti soLto l'appellativo ùi « Hirichiui », si ten-
nero onom1i cli ospìtaré a.Ueg:ralllente tutti i
loro piccoli co1leihi olandesi per lllrn. giontat1t
iutera, rho rc~ero varill e lieta <'011 gru:e l!l)Or-
1,ive e 1·on un 1·onccrto d'onore di melodie ii,11-
liane, eseguite da, loro in preoerlonza <' rip1·0-
rloLLe su iliRl·-hi llella dif,ta. Philip~.
NAPOI.J - ll Renor l\\h1gg1ore all'inaueuraz,one della
moderna, er.ande e luminosa chiesa deU1~tituta
:-.ale5innu 1-~ondaztone Banco di N.tJM>H
Laaratlorp - T1·ipudio cli vuf'i 9ionrnili A,·equipa - Apru•to m, nno,'o eaanro
l ' 11 numero cli partic,oln.rn interesso nelle ee- rii aposl olaf o alle Fi!Jlic di i\\·foria Au-
lt1l1nw;io11i ,;\\'Ollesi a .Laura<lorp pét' il primo siliatric,e
centenario salesiaoo. fu un fe.~ti1,al cli cori di
ragazzi. Vi p:u1ec-iJlal'OnO 18 <"Ori pnn-enienti
Il 16 11go~to n. s ., nell'annivor~inio <11->Ua. na-
da dh·rxse, pa.ni dell'Olanda e persi110 dal vi- scila tii S. (J. Bo~c,o, le l?iglie di Mni·ia, Aw,iJfa-
eiun Belg'io.
trice diNlero il1izio àd 11J1a nuo,0 a fonclaiio11r1
DurJ.nte la 1\\Jes;;a ,·anrata nell'ampia piazza in .Arequipa. Le affezionate ex allieve di Lima.
<lavn.uf i alla no~tra, d1ir.sa dall'li:;petLore Dou resitle11li in ciltà, prepa,rarono il tèJTeno al
Horloluizi. 700 pi,-coli ca.ntori in òivisa, alcuni Lauto desi,lerato arrivo delle Suore, salnhito
di pil·coli monaci, altri nei loro cn.ratterist it·i ùalla, più cordia.Le accoglienza ,lellii popolazione.
rosturni, e;,0,gnirono iu'limne i C(lnri in onore R offrirono ,mbifo il loro ahtlo nell'Oratorio,
del loro cele~t e T3 1Hrono S. Dom('nico Savio. in!IU~Lra(-O la, tlomeuita SllCNl:\\~iv-a allà j)Tl'l>C:UZa
Rrano pr<>,;<>nti oHre milk, Coope.rat·ori e Coo- tleDa- nnmi"fica Henefat,rriee sig.na ;\\Lerce<leB
pernfrki della provinl'ia,. A. rondusi(.mP tutli i .:\\forioz Nìij111•, cou 120 hamhine. Qnesle, ùopo
c:o.r.i c:tnta:ro110 l'inno n S. Domenico ::lavio di una sett.ima,na a;ppena, salirono a 300. Tra, di
ITa11 van Koerf;, no1 o comp<>~i1 ore olamlese. es~e i;i pol t> prt>parnre un gn1P110 ili Prime Co-
17n v-e:ro h.iJ>Udio ,Li voci!
munioni per In. fo11ta della .Madonna della Mer-
Nel pomeriggio isi !lvolise una. gara n111Rit•alo cede, in ODlllggio aJl.'onomastìro tlclla stess:i
ùavanii u,1 1111H gillTia di cornpcfonti. tra cui benemerita Benefattrice. lncomindarono a.nchc
Jue profos1;01·i tlol Consernnorio di :Mm1$irid1t. le iscrizioui aJla S1'110la, la~eiando i,;pernre 1111
EfleA"uiròno .i. meravigliiL opere <li Palestrina,, hel campo di lM oro tra l:1 gioventù del po1Jolo,
lii Orlando di La!'tS(), :\\fo11 teverw, e.<·<·.
1rn110 l.)iijognosà 11.i aiu.li e lli g11i1la..

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Aronca - Nuova Casa pt•r usph-anli
~mlesiiani
Tra la gioia r1ei oit ladini di Ar011ca i Sale-
siani, all'inizio dell'anno scolaBlico, Rono en-
t.rnti nel vel,u$to convento di Aronoa, rimesso
a nuovo e rimouerna1.o per •enrfre l'Ollle 1·a~:1
di formazione 1ier As1ii.ra.11ti Salesiani. J.A pre8:t
ili pol'~es~o è avvenuta in una Rofonne se~~ioue
LL. EE. il Delrgn.ll) .Apostolico e J\\font\\. Car-
retto, l'fspeltore ,;alesiano e altre porsonaliU1.
8. E. il Delegato il giorno ù.opo ammin:i,;h•ò il
baUeRilllo a 5 aUieYi. Seguì fa benedizione del
m1ovo eclllìcio $coliiatico clrn compnmtle sei
aule pel' il ginna.sio, ga,binelto di fisica. uffic.i.
~twliu e dormitol'i rlegli intorni, refettorio e
camere per i salesiani. lJa nnoYa C08Lruzioue
r l,ella, ampia, funzionale. Kel pomeriggio,
solenue rif'ev:imenl·o (lei Gove1.na.1ore della, Pl'o-
vincia. e delle autorit:\\ locali, v1m11tc pfll' ln re-
del ('onsìglio Ilfol'licipale. uc;lla c111alc p;1rla1"0110
il $inrl:wo e l 'fapettore <lei t-lalesi}mi. TI :\\ tl i
ottohre l',.1,nifro clliostN silenzioso clfL t-empo ~i
rianimò a nuova vita con le voci e l'alle1tria di
oH.rn cent.o giov:.wtì, che in quella Ca~a rirn10-
,·ata si prepa1·erauno nella pielà r1 lll"llu ~1 u,lio
a ìugrossarn le fiJe tlei Figli tli Don Bu,wu nel
J>orlogaUo o ueil'olLremare. quotidi,i,n-0 llH:alc
DPJe1111 ,le Jro11,1;(1. ha, fatto ln,rg11 ero all'a.vve-
nirnento dicendo òclln fo-rtnna riservata al la,
1·iHn ili avere m1a. Cal"i~ fsafosiana per la form:i-
ziono rl olla, giovcnt,n o dt>Jl 'opera che i i:\\alrRiani
,;volgono in Portogallo e nell'oltremare, c·on.t'\\
in tutto il moutlo a. beueliciu tlelltL gioventù
si71clio$\\1 1> lavora ttir·e.
rimoniu dell'it1f1,11g11i:,~i1io1te, tlibc<>l'si e parat,L <li
allieYi. La domenica fu riservata :ilht festa d,
&. Domenico Savio. S. R. )fons. ('arret;to hmne
pontifkale, il primo nel ~n!l Thailan,lia. Ùm-
mlbii,IT<Ì .30 sani.e rresimt•, P rirevet.Le il gi1u·a-
mento di fiO prime Gomnnioni solenni. Pe1· h
ie~ta giunsero centirlll,ia, di eri~tiaui anelie di
lont,auo P ua olh-e confine. l,a popobziono di
Haiul Yai r111Ttedpù in mas~n.
A questo numer·o va unito ìl conto cor
renle. San Giovanni Bosco nel la pros-
sima sua festa sembra ripetere a ciascuno
dei nostri Cooperatori e lettori quanto
scriveva ad un rns1gne benefattore il
5 luglio 1865:
U IImn o Collc~Jio callolico di Ilaad Yai
" lo chiedo perchè so /a cari/il del suo
cuore; faccia Lei qu ~llo che può ed io
RecenLemente ~ stn,ln i11aug11rato il nuovo
fahl.Jrieato del graude C'ollegfo-s(·Hola di H,ia,d
Yni, nll'estrernili'l, .~ud de11~ l\\ti1<Rio11e salm1i11,11a,
a quasi 1000 li!n. du. Bangkok. ITa U00 nl-
sarò sempre conlenlo e in tufti i casi non
mancherò mai d'invocare le benedizioni
del Cielo sopra di Lei e sopra i crescenti
suoi figliole/li, cui auguro ogni bene".
licvi. A1Jn, solenne ~·erimonia partecipnHiuo le
IU

3.2 Page 22

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Il Nunzio Apo,,toli<•ò
ll'II i :'-alP!;lanl di H erJino 11'<1
Del tlltlu h,(l,\\ lcl,\\O il N\\mr,io Apt>·
titOli<·n in <1,,l'lnanla, :;;. IJl. Mon,.
Cor.rO<ln Bu,file. ,isiliò l" Dou
B1~c(1 HchlJ 1U Bérlino \\Vru1JìSl't},
li R.i>pprosent-anto dc·! P,~pa, si t.i-o-
va\\'IL lll Vi$Ita MDI!\\ uspl!\\• a Bc•rlillu
t_i \\.-olle t.•onosce.ro u,11ehe lu. uoE-!tra
C!l.~a P la no~n•a a.ttlvttà. T giova11I
In $0.luLn.rono 6on un ,:z,ioìoso eanto
alta pori.a della uuovni f1hiCJ-;a di
t;, Giovunui Bosco e- l' Ece.n10
~un.zie, l)itl'lt) in ('(H•t>etti~silno te~
desco d,,lln su" devo:dune a Don
Bo:ic·o Q ctelle (,pere <:lte i ~li.-lf"J!liO.ùi
h11rmo rcl\\J.izZ11lo ~01irallullo ndlB
~un l'atrJa. ~fcl n~!J1;011r1• C'l'l\\ v-l~ihil-
11lt•nt... ~orprc,,o d.tllt1 grande " twllll
oprra noijtra, r,,,·mat&-<1 11,•lla 1111r
~empr<' mil1a<'clu.t.ii Berlino.
L 'av,:eeniJ•t• religioso
del Katanoa
I 8alesiani belgi, giunti nel l 911 a
Elisab~tbvllle, t,au "" noato noi
lU.tangn J!l'1Lndi scuole~, uit~d centri
ruisslona.rl e· l~(l so111Jlo·rttP]1ellc,
cltlvo imp,1rt ono l'istrn><loue prl•
11u,ri11, ,;,,(,ou1lar~a e; le<·ni<·" ~ ù!H n
1:,ri(lvl\\nj negri. :-4t1nu pur~ 1:1tra.tnt\\ti
11.al Ruanda, ,•on 11H1> l'ic1u,l11 k•cni<:n
~ 1li r iii:on1• iJ iSoruiua.rio mlnt1r~ ilc·lla
dLJ(•~~I di Uwt,Hcro. I Ral.-sillni luu111Q
uu grande Llctjclor.io tU re~W1·t1; :,;111
loro 1:a.mpo ,u lavoro; ru,:. non(\\ poo•
siUHe l•revedere con1e ,.;i Pl'OH<'llL(.•,t·à
101·0 l'avvenire hl lnnlA, ù.ifJ.kili vl-
(:\\,;JJd(l'. Si spera che ilO anul tli Jn..•
vorn, dJ Crt,Lern.il it, dJ abnega>.lono
dei Ugli di "ou Jll/dOO ifl t-0rra afrj.
èani, non su.r•armo annnllst1 ,. N11:
I' fHpettm·ia i-8.leai~na, dcli'Afric!L cen-
i-role, post.a soti.o la proit':<ioll<.: tloi
llfar-Url dell'UgMrl!1. ,,osso. n,verc
1m brlllimte sviluppo. So tutto pro-
eederà hc,nc,, \\"i ~i aprh·à il ooviziat-0
in un pro.ssimo r-utnro. S<>n<> già.
in list1l cinque as1>iranti ncgei e uno
bi,meo.
Prt"n>io n:l7,ionale di anrarla
Alla V I.Il .l\\[ostra·C:OUCOJ'><() tra 11rq·
rlul l<•ri rii grani ila seme,. uella, He·
J<iom~ gra,n1 c.hui, Ira 8011a,119,·ip1111U,
prescu laU da ll C.:1JI1i;Or7.I L\\gt•e.1'1
l'rovllloiali •• ti.a llllJ\\ Ro('f,,1,;\\ 1•olh,-
A'al 11, il Primo Pramio Nu.7.lOnalt• è
~t...to Ms,•gru,,to all'.AY.Ien,la Axri<:0!11
Oclla ~noJn A11:rnri1t Solesiana 111
Caslcllanela (Tare.nl()) C'lasslflN,la
}>rlllla ,,11cho nel Gouco1"0 JJrovln•
cl1tlt1. È una tradizione., c,he si rin•
JU>Yi.l, por l111 Seuola. Agra:ria ~al(-lAfana
di Gastel!aneta, w •·c.·hè gil, ..nra
volt.u le e stato conl'e1:1so il ]}Fe.u11o
P~•· l'alta pro11nzionu di gra110.
I.a !oit•lUuutou •l~llu -.111111p11 per
La uio,r-111i1 a Zan1ora (l\\ le~~i~o)
I•'u ]Jr~pa.rl\\ta dui sod ù~lfo , è'oltl
119.~IIÌ<.·. d(•l l'l~lil1t111 K11Jes,;i,no, che
rlrn,wlro11Q a l111.t•rt.•~-,,n.1·t·. 0011 11t1'in-
ll'IIH6 (lr01>ftg;111<l11, ili y0Jm1tlnl
1118.lillestl. tut.ta la gio\\'(•1>\\,ì1 ill·llc
8cuulo pnhhliche. Alh>iuangurru:ione
J)tt~t.~nzin,rouu JHu~J<ll. di rcll'lri e
inse1:"1>u,nlf. l Jn film appropriato
HAAD YAl (Thailandia) - Le autocltà 3l.1'inauiiu..tazjone del nuovo Collegio-
Sc.Joia « Raggio d'oro» (in stile thai moderno). già popolato di 1400 allievi.
servi a eonYincere della grovità
del pericolo della. "tampa non buo11a
ner ragaazi. QuincU una. bcue
organizzata esposixionc p r·oscntava
le rlvist.e e j giorua.lotti J,uoni. cho
dov~vano sostiwiro c111elli ,,hc, ,,..
t.almci:tte mgg:iungono lo scopo di
11crverU~c J~ n.nfote giov11nlli. 1-lftla.·
l'ono n. vislt ade. Lu.tte le sruolo pub•
lollc·hc e i ,·ollcm i, fu ooon1ta atwho
dc\\lla vif/ita dl JUDILO ùlstl11\\-0 Jltll"•
<>tltl</ (lclla cillò. Orn i !<oci ùcllo
• Compagoh• · Hl p1•opongono Ili pro-
1•agonrt11re li, ~tnm1,n ijann, IJ<'T ri1-
gll.Zz1 1•0Jl luU I i TTWZ7.Ì P"6"ibiil,
•·<inviliti ili c•1JJUP!t•1'C un •WO!<tohito
eh!' oggi è ll'l• i 11iit 11rgcnli.
1\\14-dllgli" d'oro
ali' lslilutQ 11011 Oost:o cli \\ 'rro111t
li Jl.llni8tro di,lla J>ubblka. J.stru-
zi<)nc lllJ. confoclto 11JJ'l.~1 ituto lloa
llo~éo di Vc.woua. la nw<lagUa. <l'oro
11'>1 h1Jnem~rHI (kli~ scuolll, cu1t,ira
,. a.r·l.<•, clcllhN'fl.\\a clal 1'1•1,aideute
delll) R~1mbblica ln rkono~oimPnln
delle bcn('n1e.r•,m,e clell' fatltnto 11ella.
pl'<!J>A ,·ai<iuu.t• t.çcnic.u l" pror11~1>ion8.lu
ùoi g1m·B1 1i nlli1wi.
Bangkok ('l'hailn1uli:1)
\\ "ita 1li Don Bm,eo in ll111i
Col llpl lletla &·uola J."l't1fica salc-
Riana • Don DDAPO cli Bangkok è
utmihl in thai u11 1intcrèssu.nt<.4 vit o.
aneddotica di l)on Bos,;o. F.Asa
,-a.._, JIOJ'I>) il Il, a2 dolln ( 'oilaJJ\\\\
l~dUkm,U dulie, 1,ulturc t'Mlolich~
'l'lml •. 11: cm volume cli ~8r► pagin<·,
,•ou woU e• illUMlrazioui ~ ,·,1perl lnn
,1 m)lnri. \\>•ll'sta vlt.u. 1,lt,- IH> avutu
,,uhlto uua larga rlifTIL-;lon,•. i) ti()-
Y Ut a alla PCUIJ(< del m:i,<SÌOIJIU'i(I Hl\\·
l11t-rht.lln Don Nfl,t.n,lc., IHR.nél' (~ v1wlt•
p<;,..1.1.prt• un nnrn.µ:ttio nl ~anto n<.H ucn y
t4;m),1•ìri il('llti C:oui.Y. rcgar.ionr--1, t'lH•
1•t1!'11<• in Tlu1ilf<ndJa è stàto s,1tto-
liw:•a.t u t•(111 ~olonni 1utmife::itaz,Jo11i
o r eal17.zazioul ùl In1J)<ll'tant,i op('rc.
Kollo s1CR~1'\\ t.empo neU"inttmtioHc.
LlHll'A.utori.e è rHu·o nu .sogno cli rl·
t'.ouoseonza a non Ro.t~co, du" pro-
]lrlo nel g io,.nn (lei!,; ,uit festa
(:H gc11mùo J!H7) lo sa lve) prodi-
g[();am1•11te dalle 1ua11i doi handill.
iiiruoln 1woi.-s ...l<mall'
1>1•t"minfa t.•on mt·dnJJlla d'uro
l'cr il 139• nnnivarst1rit> cl<•ll'lmll-
peudeJJY.a, n!l.l<Iona.11•, Il M1111itJ11io
cli L\\y!l,l:tV'hh (Perù) ~tu.hill dT n.sHt••
g1rnI1c• ..;pct.·iall pr~mi a LH,~r:-umo o
rn.t.i. t>ho fit' no resero mr-t·iteyoli
per le loro bl'nen-1(Wt\\ll½L' \\'t•t~u la
Nazione poruo.11 a_ In Lok oec.e..~ioue
la~f•llu1n. p1•ores~Jonale u 1\\TtLr ia :\\ 11x\\.
liaclora delle ]li1{1io d i fo..Iurla Au~i-
llatrkc, 1•kev,•t'l<' Il diploma "'"
mc.daq/iry ,l'oro pel' 1a snu 111issiono
11dncat.fvo, te' -pa.rtlN1Jariut'11t.e J ►t•r
1'111>\\lM ò 'ish'uzione popolare c.hc,
'""a ~Vtllg-m11lo eta lu.ttil u.r:u.1 i c;t1n lu,
svuol~ fl.-s1jv~ per amllfal>ele, olla
q=l<l CLttua.lme1, t·,. >1Q1Jt> fsurltw
20
3 f ~ r.lg(~'-ll l11dig~11u.

3.3 Page 23

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lo vivo
nella foresta
Anche qui, sul Rio Negro, Dio ha voluto che gettassimo le reti; e la pesca è stata miracolosa.
Mi vengono in mente le parole di Gesù agli Apostoli: « lo vi farò pescatori di uomini ,
N La mia foresta
ella natura vi 1,0110 degli S(H'I •
tacoli chu 11011 hanno paragoue•. 'l'ali sono: la
catena dcll'Himala,·a, il dc~t·rto del Sahartt
e la foret"ta dell' \\niazzonin. lo vivo in piena
foresta ama7,zonifa e ci i,on v,•11uto da lauti
anni... Quanti? SP volgo indi,•tro lo sguardo.
Nella fon•~ta amazzonica la ]Qtta p,•r la
vita è in,•~orahilc e senza rt'Rpiro. Una piani a
ruba il pn$ln nll'altra p«•r potrrb-i svilnppar,·.
Vista dall't'bt«·Tuo. la foresta è veTde; , iALa
daU-iut,·rno. è grigia. Le pianti' che vi fiori•
,.cono. lo fauno furtivamcnu•. E~sP tPndouo
più ad aprm;i nno spiraglio Hri'o il rif'Jo che
a vestirsi di lwllPz.za.
si solleva tullo 1111 mondo di cari' m.Pmorie: ri•
veclo amici. confratelli, conose,•uti. indi sclvagfi
e questa immPnsa fon•tota. T.a uria forc~tu!
A co11latto con essa non ,·siste monotonia
P sta.nch,•z.,,a. Yista dall'an('Q appare com,•
L.l'albero che piange
foresta a111az:r.onica cblw la
una s111wrficic granulosa dovt• iugialli,;c•o110 1 sua ora di rd,•l,,-ità quando. d,•cine di anni fa.
giga11ti , «•g1•tali. uctisi dalle· folg•>ri. Vi,;l a ~f'nne tullo il 11rogrOR80 tccnicu 11ospe•o e !<Ì
dal battello. è un'altro cosa: tappeti Vf'rdi e animò dell'agitazione degli 11omi11.i, ndla cfoholc
aiuole st1qwnùc rtavigauo su acr1ue (lÌPUI' di n,i~u.ra tou la !JUalc 11110 aniuu1r~i ,ma massa
miasmi ,, cli insetti. Spt·s~o la foresta appan• così smiourat11.
COJJll• un muro sul qual•· i tronchi hiand,i
Fu 1111 .,,.ploratorP fratt<'t'~c. La Condami111•,
tracciano dibcgui geometrid. 1:: la mia foret.l .1 che pori l1 a Pari~.; il primo t!aucciù. Lo pr,••
<'Ompatta. infl,•s--ihile e afla,.riuantr. \\ i ,.cur• sentò ai suoi 1·olleglù tldl" \\l'('atlcuria ,li'!!.•
rouo lo acrpu- tlrl Rio J\\1·gro. t'hl' sono 1wr.·. scienze; rtH~conlÒ che gli Indi ddl'Amazzoni.1
n(ln torLid1·; la t'oloritura 11erastra ì• data uc fare, ano Jcllt' spcci•• «li scn.rpc. bottigliL•
dallo 11cioglinsi dei silicei nel fiume. Tutta o altri tlggo11 i. Gli scit•nv.iati francesi trova-
la terra ndla foTesta è inzuppala d"acqua. rono quc~li int.li clivertt•nti e iitgPgiiosi, ma
f!li albt>ri got'l'iolano continnaml•ntc. Vi sono in un primo t1•111po non capirono a che 1•0,,a
pianlc dal l1•guo forte comi: il ferrn. e al- «arehhc p<1L11ta scrvil"e qucota curiosa sostanza
beri çolo,-sali i;lanciati come Luhi. Spri;~o. elastica. Pui ~coprirono dtc cancellava mollo
abhattuti. questi alberi rl'•tauo imprigionati bene le rigl,c ùdln m.atita e ~,. ne 8crvirouo.
fra lt' liaue ,. imputridi~conn aU-aria, l'Olll<'
Lu trent\\u111i il çmwciù tl11 ,ma srmplic·c
uua volta i Lauditi a-ppc8i u_lle forche.
curiosità divenne una rniccssità. La fort•ijlll 2J

3.4 Page 24

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uti, se.rpentellì. Q11a11do
la set,c ln tm menta non
c'è pr1· lni che racqiia
putrida delle pozzan-
ghf't'f'. U lattfoe. dopn
esR.ere stato rac,·ol lo.
deve ancora c-sserc alfu-
rnicato per farne <.lt.-Ut>
grosse palle (li una vP-u-
tiua tli ehili. A ceovac-
t·ialo 11.ella sua ca1mnna
di rami. il .çnin[!J-leirn
trrrnina la sua gìor11at;i
cli laYoro ucl fumo acrt'
ddlt- 1rnr·i di urucuri. chi'
gli distrugge i J)Olmoni.
[I primo caucciù del
mondo fu raccolto in
condizioni inrlcsccivi hili.
da degli affamati, da
fohhrieitanti, spesso da
l, e grosse palle dl cauc<,iù che, prodoUe a milioni nella foresla
amazz-Qnica, fecer~ per quale.be tempo Ja fortuna di Mana-Qs.
moribondi. Ma una pro-
SjleriIà fantastica na-
SCf'va da qnesta miseria.
amazzonica prese posto ncll'economia cli un Ogni anuo la richiesta ili caucciù aumen1:ava.
mondo iu yfa tli trasformazione.
Il caucciù fu il solo vegetale cltP cliedr ori-
gine a 1111a fobhre simile a quella dl"ll'oro.
:\\lfigliait\\ di 110111..in:i sal'rilicarouo la viti! alla
ricerca ilel caurciù.
Tl lattr vegetah·. cli cui è fatto il <·aueciù.
cola da un grati nllillel'O di piante appartenenti
a specif' divrrsc; ma uua ~upcra tutte J1, allrr
per la qualità e quantità di gomma (·nntl'nuta
nel suo succo: ril Cahuchi,, l'aJhcro clw piange.
dicono gli indi. ~on è nu gigante della foresta.
ma un Lell'albero che eon il foglian1c vui'l
misurare anche ~O metri- e dal tronco grigio
che ntis~u·a e.i.rea 3 111e1 ri di cin::ouferen1r,a.
Al dono delle lacrin11• qlleSI 'all,ero associa
Avvcnlmieri accorrevano da ogru parte verso
11ut·sta l:\\Cll'gr11tf' di rir<"liezza scoperta nella fo-
resta ama7,zonica. Gli indi Tucanos, Aroaca~.
Maci1s li gua:rdavano sospcuosi i11C11t'iositi.
e fn
Manaos
apitalP dl'll'Amazzonia era
J3arcclos; ma dopo il succ,·sso del caucciù di-
Yenni:- 111anaos, posta alla confluenz;;i del Rio
Negro col Hio delle Amazzoni. Qui si 1·iunivano
uu tempo portoghesi, inùi, pesl'atori, caccia-
tori di pelli di caì1l'.la1to. collezionisti cli piante
1111•ilici11ali. per scaml,iarfl i prodotti della fo-
IJlldlo di 1111 <·a.rattl"re solilario. Crcsl'e in
disparte, P fra lui e gli altri alberi vi sono.
rr-iasi semprP. più cli 200 metri di f'f'Spngli.
1 seringueiros ehe si riversano n!'lla foresta
alla ricnca del caucciù. divengono poco per
1·esta con un po' di fel'l'o. di polvere da sparo.
di salP. La rittà ~ra trasonra-La e povera. Alcuni
conunercianti aviwano eostruiLo le loro case
sulla tena asciutta, mentre il popolo viveva
volta degli isolati. abbandona ti in quell'i11-
fe\\ 1h) n·rrk, utn:ido. malsano. L'umidità fa
.gonfiare le mani e rcnùc le loro carni sinuli
a <pu:Ile d.i un morto. Le lo.ro spalle sono
Non abbiamo paura del demonio :
è lui che deve ave r paur a di noi
coutinnamentc esposte allo stillicidio oppri-
mente delracqua; la malaria toglie loro ogni
I 2<lO giovani Na~as del
Centro giovanile Doo Bo-
rattere particolare, perchè
iJ demonio IDI ancora un
forza; gli insetti li torturano. T seringneiro.~
percorrono chjlomPtri e chilometri di forf>sta,
incidendo i tronchi cou piccolc accl"Uf' e
pougono, sotto all'incisiOill', delle latte di
metallo. Poi tornano sui loro passi, e vuotano
il li(1uido prezioso iu una specie hidoue.
Le distanze obbligano l'uomo a una continua
l'orsa. Sovcnt ,, st11arrIBCC- il scnlicro. mentre
tutta uua natura avvelenata scmbI·a scagliarsi
contro di lni: formiclte giganti, scorpioni, ver-
sco di lmphal (Manipur-
lndia) avevano finì10 gU
Esercizi SpirhuaU. fatti con
edificante- fervure. e rac-
cogHmento. l.a chiusu1•à
fu solennizzata col ba1-
1esimo df 16 di P.ssi.
dinanzi l'altare e.on voco
chiara e squillante ave-
vano rinunzialo a I cle-
n1onio e a tutte le sue
opere. Per essi questa rl•
nuncla i1$swncva un ca-
forte dominio ed Influenza
-i.n queste terre pagane.
U g ior..no appr~o si orga-
nizzò una beUa scam])a-
gnata nei dintorni di
Tmphal. I giovani Nagas
felici e. conteo ti passa-
rono cantando ver le vie
della città e ,·Jsltarono i
lavori in corso della nuova
granc\\e scuoL.'l c-he le Fi-
glie di M.iria Ausiliatrice
s.tannò coStruendo p_resgo la

3.5 Page 25

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Pn spccil' di zatt1m·. Il ,:auecit1 <'apovol,,c Lutto.
Nonù cli 0~11i 11nzio11c del mondo appurv1•m
impwvdsamenlt· sulli> insegne di 'Mauaos.
Sorsero. courn 1wr i1H'lU1to, cenlinain ,li nr-
go.r.i. ,iasc. all.wrghi. rilruvi di ogni gNwrl'.
li trionfo 1h·llu ,·ittà di \\lanam, na ùatu
claUa comnuic-azione ddla foresta \\ ergine e(111
l"Ofeano. 1wr mrzzo dd colossale Rio dl'II..
Amazzoni. Si vide uno ~petta('olo mai '\\'Ì~to:
i grandi pirot1c,1fi 1·11ropei entravano rwl
Rio l\\egro, su1wr11\\ a110 la frontiera vnrt1•
col-\\a delra<:q-11a gialla ., tleLl"acqua nera. gel·
tuvauo l'ànoora 11ro~so .\\fanaos, al IÌ8C'hlo
J1•1l;i sirena. I gi◄1r11ali ddJ'epoca rirorc:lnuo
•1uallro i;crvi.r.i m,,usili inglesi, tre bra~iliani.
1lu1• tedeschi. tlw· italia.ui.
Solto la sforza dt•l ,lenaro. )lanao~ pr.,se
uno .,Jancio pro1lif;(i1bu. Si lartr.ìraru11n le
~traùc. si cost ruì 111111 ratteclrale, si impiantò
l'ill111ninaziont· a gai<, i;i in1·analò l'a,·1111a ,li
una so·r~ent1· i11 1111 immenso serbatoio di
ferro, si ordiul, iu lugltiltcrra uu tram con
16 chilometri di rotaie.
Alla sna i ~ignori Ji Manaos. RII 111ac·d11M
~copertr•. amla,ano ul )'Onte òi ferno ili C.a-
t•hot•irinhR daY11U I i alla terri.J,ilc· fon•'-111: li,
danze. c.anti, ft,,.,.., di ogm genere.
Stravaganza 1h•llc• 4ra, aganzc: fu ro~I ruitu
un teatro cli 1:3011 po'>li. sormontato ,la unn
,·rwrme cupola cli ,·eranùra mnlticolori•, l rw
~pesa pazza; ••pJmre molli rimpian~<'rn clw la
1•upola uou foR~t> ~tal a costruita i11 oro zecchino.
a farlo appobl a 11i C'lriamava Am,1:011111,. mi
rerto Wick.1111111 I rafugò 70 mila bPllli della
pianta che Jlilmgc-, nascosti in foglie di ha•
nane. Dal ponte ili-Ila ]lave contfmplil u11·uJ-
Lima v(lha ~p11rirr la Lerra dovr t•ra "i~~uto
pt>r 10 a1111i. in Dl4'zzo a i;oJforcnzt· I' a p,·ncoli.
La dogana uon 11vcva p.-rqui.~it,, quello ~trano
uomo. i cui allari rum c.cano ('t•rto l.rillanti
e rh., pure ave,·a ~t>mprc> denaro iu Lasra.
« Yf'c:cbio pazzo» lo chi.una,ano ~li ahilanli
cli Manaos •1ua11Jo lo incoutra,ano pt•r I•·
strade. LI vccrhio pazzo portava via la for-
tWla dell'Amazzonia.
Tultavia 11011 , i fu nessun allarrrw. L'av•
'\\'Cnirt' si 1n·n•pr-tlnva sempre piìl hrillaule.
n pr1·zzo dr) rau<'riù ~ali-va: dal 190() al 19 IO
salì , i>rtÌ!!ino,,anw11tc·. 1 seri11f!,1tl'ÌrQ., ~i inol-
tra, ano ~ewl'n' ùi 11iì1 ndla forc>-;IR. lìu udlt'
alte regioni d1•lln \\b<lre ÒI" Dios. fra 11· po•
r·.. polazioui i11di1• piì1 frrori r più M·ha"gt'.
L'umca pn•O('('llJIIIZinnr l'ra di sfrutl lll'I' 1.
.bcro nùrarnlo~o; <' talvolta abhaUt·, u11u l'al-
bero per ~po1,1liarlo, d'un colpo solo. di lultr
le ~ue luni111t· pn·ziost•,
Manaos M'PP<' iut ar1lo cl1c piant,· Òi fnucciù
Crl'f;t'I''\\ ano a Cc·, 11111 ,. in \\fru,•i;ia. UHI 110ft
i,e ne prc•oct·upì,: \\,,.,a 11na huoua rugionr
per i,ta:rsrrw al ~Ìl'nro: i IPntatin elw ~i 1•1 ano
fatti prc~~" \\lai111n~ di far l'T<'~cen· al111•r1 di
caucciù 1•r11110 falliti. Se l'alh1·ro riliutn,a cli
lasciarsi pi;;inlurl' nnl ~uo stcs"o (HW~t>, conw
si sarelil11• aduli alo uella lo11ta11a Asia?
del UCCIU
~
" il 1880 spari;<' una nn-
t.i:Lia: un inglc,,<' di 11011w I>arris a,eva cp1aJ<'h<'
L I e p lcci d Il lb ro
.1 ralaslroft> rbhe la hrntalità
di una valaugn. \\1•1 1913 il prezzo d.-1 t·aucTiù
anno prima porturo rwl giardino hotauir,o di ,,rese rovin11,a11wnt1·: il J.D.OtiYo ••ra ,·hr il
Kc" i semi ddl11 fo,uosa pia11ta di caurciù. Da caucciù d1·I 1,11d•e~t asiatico av,·,·a ,n, aRo e
Kc•w i semi l'rano $lll1 i im iati al giardino botn• saturato in un allimo il mercato munclia!t·. E
nico di Calc11Lla 0011 la s1w1·auza di far l'l'('~r·,·n• YOJÙva prudono ud un terzo di 1·08to ili
in !\\sia l'albrro 111·M:ioi;o. La sconfitta •·ru ~tat11 •J1-1c-llo dt>ll' A. ma1.z11nia.
totale: i semi •·Biliati ornno morti. Ciii c·onfc•r111ì1
Manaos rc•gi~I rèt dl'i fallimenti pel' ~o mmc
l'idea cl.te n,e1•1'(l brasi- nwrmi <li miliardi. Fu un d.ù;astro pc•r t II t ti.
lfrnsis rebtasse 111 ta,·catn ma in particolar!' p..r i seringuf'irn.<. L' \\.n,az-
capitale, e il nuovo àe.ro•
al llra,-ile: ogui t,•ntalho zonia Tid1• fnggir,· uomini affamai i. rima~ti
dromo che sorge vicino.
Giunio il tempo dell,1
mcrtntJn. si sedettero nl•
l'ombra di un glgantc•co
albero, Mangiav,mo felici
quando alcuni passanll Al•
)lUr:ono un grido di allarmo:
,4 FMc a Itc.nzion• e, quello
è l':llbèro del dl:Jvolo;
di i,l rapparla ali' \\runz-
..:011Ìa t>ra df";,tiunto nl-
l'i11s11C'crsso. Tnltuvia
il gcwerno dd Brnsilt•
prese. pcrtnmqnillitn di
,·osei<-nza, la c.h>c·i~iuue
di proibiru l'c•spnrta•
impro,,·i,,auwnlc· senza lavoro " ,.,-uza man•
gìari>. Molti tornarono aUo :,lato ,t>haggio,
molti furono nrri~i dalle frecc1· a , , ,•lc·uatc
dl'gli imii. III nwno <li 4 anni i\\Ia 11a11, t.l iw1111,·
nna cit 1.r1 morta: il 1•olossale tPatrn ,·n, orrn11i
inutili,: i magaz:t.iui rlc:I port" dP,l'l'ti: i pulazz1
clis11hit.iti: e i pianoforti a coda ~il<-uzio~i.
Lr'J I ~uol rami ci sono RJI
hpirici cattivi che vi fa•
ranno male'» I n<r-1rl
giov.;.1ni non si mo~ro,
un.7J risero e uno a oomt-
rionu dt•i ~t•mi e• d...lJ.,
pian ticellc di rn11rriì1.
Jirolt'I t,1 dalla dogaua.
~lanaos <'l't•(h•ll.- a,..j.
R;>stava ali' \\mau:onia an1·ora 1111a , ia di
i;alv..z;:a: iru1tan· lu Malc·~ia nf'l n1•.ar1• pia.n-
tagiom di '1P1·1·<1. 1 pdrui in..-mtT••-~1 furono
artrihuiti a ,hagli tc•ruici li cam•rii:1 era
dl tuui rbpose: tt Noi
nun Jbblamo paurn del
demor io. È lui che dc,e
,vcrt• p;turs di noi! u
curalo il suu a'\\'\\ c·nirc•. un dono ddl' c\\111,·rica al mondo: na iutC1JI,,.
Ma llll ~iorno. ..,u d, rahile che ,•~iju cr••~cc>ssc al-ti:o, ,. ,. non udia
una nave 1•b1· 11c1uwhc• pròpria ca~n.
:!3

3.6 Page 26

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Ancora una volta le grandi navi penetra-
rono nel Rio delle Amazzoni. Le terre mi-
gliori, più sane dell'Amazzonia furono ce-
dute dal governo alla Ford .Motor Company
americana. La luce elettrica illuminò parte
della foresta, furono ricostruiti rifugi, magaz-
zini. Henrv Ford fece della sua villa il centro
Jcgli studi di botanica. Tutto era pronto;
l'attesa era angosciosa. Nou mancava che la
cooperazio1w cli un elemento: quello del-
l'allJero cl1e piange. Ma Phevea brasiliensi.~
rifiutò di obbedire e non volle 8aprrne cli
crescere prigioniera in una piantagione co•
mune: nella foresta, o niente. Nulla cli più
straordinario di questa resistenza. In Asia
cresceva docilmente a milioni in campi un-
rncnsi: nell'Amazzonia invece la pianta pri-
gioni,;ra si comportò come un himbu capric-
cioso. Una malattia divorava le sue foglie.
Furono trovate altre specie, ma allora si
guastavano le radici e il tronco stesso. Gli
insetti pullu.lavano, i -parassiti distruggrvano
tutto. Il vecchio Ford perseverò nella lotta
lino all'ultimo giorno di vita. Non voleva di-
chiararsi vinto dinanzi a una pianta. .Ma i suoi
successori si sbarazzarono di tutto, restituendo
ogni cosa al governo del Brasile. Oggi. villa
Fordlanclia è complctameute abbandonata.
L. Delusioni e speranze
seconda guerra mondiale
diede l'iLiusione di uua ripresa di vita. D
Giappone aveva conquistato tutto il i,ud-cst
asiatico. Gli Stati Uniti cercavano come pazzi
il caucciù in ogni pa:rte del mondo. Si tornò
alle foreste dell'Amazzonia e si sacrificarono
alheri senza pietà. Ogni pianta doveva clarr
il mas1c1imo rendimento. Gli uOllllllL erauo
trasportati all'inizio drU.a foresta con idro-
plani, poi si inoltravano su jeeps militari.
Più di 50 mila uomini perirono su questo
campo di battaglia sconosciuto.
Fu nna ripresa momentanea. Ma finita
la guerra. il Bra&ile SLPSS0 adottò il caucciù
sintetico e omd a San Paolo prosperano
indu.5t1·ie di questo caucciù. Il fallimento
della foresta na stato completo. Eppui-e
l'Aruazzonia costituisce ancora oggi un con-
tinu() paradosso: c'è chi l'ha giudicata ca-
pacr di nutrire Lnlta l'umanità; ma i suoi
abitanti vivono stentatamente. L'unico col-
pevole è il suolo troppo umido. Le piante
crescono con molta parvenza e poca sostanza:
~ono come gambe di un nano destinate a
sostenere un corpo di gigante. L'uomo fal-
lisce quando cerca di piantare JLeila terra
amazzonica i suoi vegetali ordinari. Tuttavia
la fecondità della terra è attestata da mi-
lioni di tonnellate di materia organica fab-
brica ti ogni giorno dalla foresta.
TI dima è pernicioso. N11vole di insetti.
serpenti velPnosi rendono l'uomo un intruso
nella for1}sta amazzonica. Questa l'opinione
geJLerale e .Manaos è considerata ancora oggi
dagli stessi brasiliani come una capitale
graziosa ma melanconica; la capitale cli un
inferno verde.
C'è chi afl'erma che si può vivere tutla
una vita nell'Amaz11onia senza incontrare 1111
serpente. Le sole creature realmènte insop-
portabili nPlla fo:rt"sta sono gli insrtti.
J vt"cchi flagulli dcli<Amazzouia: il palu-
dismo, la febbre gialla. lr malattie tropir..ali
sono molto dimiuuiti grazir alla trcnica e ai
ritrovati moderni. ])Amazzonia è una re•
gione primitiva ma non è diversa per la sua
natura da altre regioni
poste nella stessa latitu-
dine e che oggi sono veri
formicai di uomini. È
rimasta inesplorata, per
la sua posizione geo-
grafica. per lr sue im-
mensi' dimensioni, ma è
dt"stinata a non esserlo
più a lungo. È situala in
un posto _meraviglioso.
Nel giro di pochi anni
pub darsi che l'Amaz•
zonia segui una svolta
11,,lJa strada cl1e pe1·corrc
l'mnanità.
TARACUÀ • Rio Negro (Bra-
sile) • Come passa la notte In
11icna foresta il missionario du-
rante le escursioni apOStolichc.

3.7 Page 27

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G Trentamila indi
i indigeni che vivono sul Rio
Negro, dove è la zona di apostolato della mis-
&iorw salesiana, sono divisi in quattro gruppi: i
Tucarws, frantumati in vcnlj sotto-tribù: par-
lano tutti la stessa lingua tucana con sfuma-
ture diverso a seconda dei vari dialetti; g1i
Aroacas, anch'essi frazionati in 18 sotto-t.riliù;
i 'A1acùs, che sono una specie di paria di q,~est,:
tribù. Dou Ciacone ha scritto UI1a gran11na-
tiehctta sulla lingua dei Macùs. Si è tentato
di foHderli con i Tucanos, ma non si sono
aùatt~ti. Oggi si te_rr1:_a ~a missi~ne separata
11ropr10 per loro. S1 e grn costruita per loro
una strada di 65 chilometri Ìll mezzo alla
Balzola. I prim.i anni furono duri: avrvam1)
nl)tizie solo una volLa al mese quando la
piroga a retni, dopo 8 o 10 giorni di navi-
gaziont, .riusciva a raggiungerci e ci portava la
corrisponrl('nza. Si visse nella solitudine, nel-
l'immensa solitudine della foresta verde. l
primi contatti con ~li indi fu:wno difficilis-
simi. Poi abbiamo imparato a mettere in pra-
tica le raccomru1dazi-0ni di Dou Bosco: grand"
tolleranza e bontà estrema, bontà inesauri-
bile. Rispettavamo i loro u$i; c1>roavamo di
moralizzare il dive1·ti1nento s11nza soppri-
merlo pcrchè era l'unico S'\\ago 1mciale. Mau
mano si foce un'azione indirrtta per soppiau-
larc lo 11tregonc chr era il capo incorLtraslato
di quelle t1ibù. Avevamo saputo ddl'cspe-
ri<'n:.1a di alcuni Jnissionari cbe u.eOa vicina
zona colomhiana si erano ùimostuti severi,
ma ay1>vano dovuto abbandonare, perchè u·•
citavano gli iudi.
Vita dura
(l giovane Lorenzo. alunno inteUigente e buono della 1\\-tis-
sione di TARACUÀ (Rio Negro)slpapp• le 1"'/l"fl"B cotte.
foresta verde. Ahita:uo in una z0rla clre è
il paradiso degli etnologi. Cli Aicàs invece
son◊ indi nomadi moli o selvaggi, cl,r nùH
hanno avuto nessun contatto con i bianchi.
Adesso si è riusciti a impianta.re una resi-
denza in mezzo a loro. Alcuni frequentano le
nostre scuole. Stiamo hnparando la loro lingua.
Ad oecluo e croce gli indi del Rio Negro
sono circa 30 mila, disseminati ncll'immcn$a
forct<ta. [ Tuca110s sono quelli che :50110 più
a contatto con noj: i ~iacùs sono gli scltiavi
dei Tucanos e non hanno casa, no,1 lianno
feste. Gli indi avevano già avuto rontatto
con i seringu,eiros. Gli i11di impararono dai
hianchi ad uhbriacarsi; quando sono uhhriaclù,
scoppiano Liti Lremendc. C'è nell'indio WJ.a
tendenza. si può aire ereditaria, al b1>re e
al liquore. I bianchi conoscono questa de-
bolc:,;za india e purtroppo la sfruttano.
Io sono venuto qui nell'Amazzonia dopo
la prima guerra mondiale. Ho fatto il mie,
tirocinio pt!r 6 anni con il venerando Don
quando arrivammo la
prima volta, iu giugno, il giorno di San Luigi:
12 raga:i,zi indi ci vennero vicino, timorosi, ti-
midi, impauriti. Sorridemmo, l'amicizia fu
presto fatta. Passamruo le prime notti, notti
fresche ron 180. acccnd('lldo il fuoco. I rag:i.zzi
indi che raccogliemmo nella residenza mi dice-
vano sempre: « non ci dai fuoco, uòi 1.1.0Jl
veniamo a dormire». Nessuno esce cla solo
di 1101 te. Alle 4 del mattino mi alzavo pe1·
recitare il lueviario: poi con ,1u colpo di 1i-
sch.ir-tto svrgliavo i ragazzi cl1e scendevano
per lavarsi nel fiume. Gli indi sono puliti.
non sono affatto sudici; si lavano e si ha-
guano molte volte al giorno appunto pcrchè
c'è un caldo forte (' umido.
La notte nella foresta è incantevole: si
odono i cil1guettii dei passeri notturni e
l'imnwnsa sinfonia dei grilli neJla notte. Il
canto dei grmi è come un nau.to continuo.
Di notte strisciano i serpenti velenosi, mentre
cli giorno girano scr\\►('llti innocui. Con le
fibre del turì accese s1 fa luce e ~i illwnina;
il turi ~erve anche per 1)cscare: di notte i
pesci ve11gono a galla; all'in1brunirE\\, l'acqua
1;omi11cia a dlvPntare sempre più movimen-
tata. Qriando il fiume strltripa. invade clii-
lometri (' chilometri di !lelva. I coccodrilli
, engono strrminaLi per r.iravarnc la pdle.
La tigre è rara; i grandi nemici sono gli in-
setti e i nwsct"rini che ci tormentano. l'l"on
si può dormire srnza zanzariera. Le formiche
e le p11lci piccolissim.e sonò una noia e una
tortura. Ci vivono molte scimmie ch11 danno
la carne migliore. Qui sul Rio 'fegro abbiamo
clue primavere all'alllH~, a motivo della pioggia.
L'arancio cresce l.11Lto l'anno.

3.8 Page 28

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I, vo"hioMiguel, =indio:,.,;
festa si radunano. La setliniana Santa è una
meraviglia cli funzioni; al Sabato Santo non
rimane nemmrno una goc(lia dell'acqua, be-
nedetta nel corso della nottt:. Gli indi se la
anziano clie vid.-. i missionari francescan:i (ll'.U.$· portano via.
sioitari che cvangclizzal'ono la zoua dal 1850 Tra i Tucaaos stanno fiorendo anche J,.
al 1880) ùforisce come nl'IJa sua tribù solo vocazioni. Ci sono dei ragazzi clic> mi dicono:
la hontà ha potuto piegare gli indi alla con- « Noi vogliamo rimau.crn con te; aiutaci,
versinnt>. Gli iudi sono molto rigidi in fatto Padre». Per coltivare queste vocazioni oc-
di moralità. Dicono sempre: i bianchi possono corre fare dei sacrifici ecouomici perchè si
s.cl10rzare solo co11 noi uomini, e basta. Oggi vivr nella zorta più povera dclle Amazzoni.
è scomparsa la crudele usanza dell'infanti- Dou Alliera aveva detto a proposito d1·lla
ci<lio: se11pellivano vivo il himl,o mettendogli nostra mi~sione: « È uria missione cui> co-
una pezzuola nt>Ua 1occa e lo facevano mo- sterà i più grandi sacrifici ». El>he rngione.
rir!' rwlla cenere !' nellll. terra. Conosco una Tutto cos.ta, anche i genni alimentari, a
donna iudia cho ammazzò quattro dei suoi causa del trasporto: per esempio Ull chilo-
bimbi. Un'altra, due. C'era l'usanza che se grammo di sale che costa 3 lirn in Manaos,
uascevano gemelli maschi, uno restava vivo in missioue costa 300 lire. li governo ci aiuta;
e l'altro doveva essere ucciso.
ha sussidiato la missione con un drcreto-
Tra gli indi è la do1ma che lavora. cl1e legge firmato ancora ria GeLulio Vargas.
pre11ara tutto, clie coltiva. L'uomo va a
caccia e a pesca.
Do uno sguardo alla cappella che è al centro
Scende la sera. La foresta è come avvolta
della nostra resiclcnza missionaria: al mattino dalla penombra. Fra poco comi.nccranno i
quando l'alha LingP l'immensa foresta amaz- cauti dt>i grilli; il loro flauto dura Lutla la
ionica, vedo affiuirc tutti questi indi, pre• notte. I ragazzi giocano, saltano; c'è una
~tissimo. Dopo che sono scesi al fiume per vita nuova. llicordo i primi tempi. tempi
lavarsi. muovono verso la chiesa. Si recita lontani; quanli sacrifici!... li fium.- scnrrf>
il Rosario e mi sembra di scutire una bf'l- tranquillo. Odo lo strepito delle acque lungo
lissima melodia come il registro « voce cQ• le sponde. E mi viene In mente la parola di
leste» di uu organo: sono le a11ime di questi Gesù agli apostoli.: « Io vi farò pescatori di
indi che cantano il loro amore alla Vergine. uomini ». Auche qui snl Rio Negro Dio ha
La pietà è molto in fiore. Al catechismo voluto che gettassilno le reti; e la pesca è
ve11gono con ll.saiduità. È scompm·so l\\1s0 stata miracolosa.
diabolico delle orge. Oggi gli i.ud.i vivono in
SAC. GIOVANNI MARC!ll!Sl
26 gru11rct1,i di case, ìu piccoli villaggi. Alla
missionario salesia-nò

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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-,~..-..~,._i:GtJY
·",~ ./--~
.
'~/,.J,v,-.,..~~·-·1..
lJ ,>f J...1
~:)•
J
TTOLICA NELL' ASSAM (INDIA)
.·t ~' ,
~..
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I~ • ..,
b,
\\
J
..... .
~

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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cA ghiQQo~g.
i~ pie~o ~otleVflbne
Qa ciHà g·t~biona
a Jlumf' <li fode, Ied,• viv!i irnpo11e11U· anfiteatro nat:u1·alf' fia1tchcggiato
e sf'.ntita, manifcsLata in un rla pini secolari - donùna la chiesa. Le
modo singolare, quella rlw si rrspira con l'ai·ia mura di Cf'meulo armato vilJ'rano, •tuasi vi-
<lei prim.i frrddi i;ulk montag1w khasi quando, venti, al canto di ce11tiuaia e centinaia di
,wlla prima quindicina di uov11111hr1:, ogni voti chr ~i int:J•ecdano in un wosaico d.i lingue
v io11 olo, ogni strada e pl'rsiao ogni Lorrnnk diverse; poi... comincia la ea-ccia al \\' r-
in secca, si ril'mpiouo di gente rhf' virnc a scovo. Tutti vogliono veclerlo e. appena Ja
fìlùllong ptcr la proressiouc rucaristica.
$ua figura appare- alta sul piazir.ale. è tutto
Bambini pieni cli vita, cou le gote screpo- 1111 correre: « li V1•scov11, il VPscovu!... >). Chi
latt> dal vento di montagna. intierc famjglie gH bacia l'aucllo. chi si ingonocchia pta una
con il fard,,Jlo di copntf - povere coperte henf'ùizi011e. chi alza un frugol,•tto rl1f' a
sdrucite, ricamate di millr rammeucli - di liocca aperta fissa la uappa rossa deila lwr-
suialli e pentolini. di piatti di ottone f' l[ual- retta I' cl1i ricorc1a una visita dr! \\ />scovo
cosa da mangiarr. con l'11ltimo nato in spalla... al proprio villaggio... E la veste dalle grandi
e il fagottino sacro dove sono raccolLi i occasionì si ricoprr Ji polvC'Te.
vestiti .llll{;liori da i11clossarsi sopra gH altri
solo in città, gruppi di giovani che cammi-
nau.o spediti, gi·uppi di vecchi che si atta1·-
da110 a prender fiato ai pù;di di opù salita:
una , ,era folla variopinta da presept napole-
tano, ricolma i sentim·i e li' vie di accesso
ra t11tto queRtO ca11Lare e
alla 1-ittà.
vociare, fra I11tta 'I1u:sta
l pii, lontani. dopo aver sfacchinato per g10rn dei pruui arrivati. ecco una nota ,ti
settimane a metter!' assicrue cpmlrhP soldo. fo<lc ancora più sentita e singolar!': sorni i
arrivano dagli st:rado11i di .Iowai, Cherra- nùlle e cinquecento pellegrini dei distretto
pu uj if'e, Pynru:sla. dai ronfioi del Bengala r missio1,al'io di ~larhi~u, le centinaia dd di-
daila valle del Brahmarutra, su autofurgoni, stretto dei Bhoi. guidai i dai loro i.iifaLicabili
ruderi di autocarri militari arnf'rfoaui e in- missionari... Ma il Vt•scovo non :ri 1ucoccupn
glesi df'll'uJti-rna guerra. oppure jN•p piene· che non gli corra110 addoRSO, 110: lo sa hc1w
di toppe e lllilloui, eh.e sbulfano, arranca11u il Ve~covo che untrano iu chiPSa per ingi-
<' scricchiolano i,otlO il carico cho passa di uocehiarsi, dopo gionù e giorni di ramm ino.
mollo quello normale couscnlito; ma la nostra dinanzi al tabernacolo. stanchi, sudati, im-
genti' crede con dogmatica certezza chC' « do- polverati, ma felici di poter rictwere dalle
vuuf[LU' c'è sempre posto pn uu altro».
mani del loro Vescovo e dei loro missionari
Arrjvano catt~ando alla mis,-.ione. alla« g1-·an- cruel pane cl1e loro non sa1111.o chiamare
dc cl1iesa », come chiam.a:no la catlf'llralc, 1: Eucarestia niì Comunione, ma solo « Gesù ».
salgouo a frotte 1,1,,ùla colJinc"tta da dovt; Tutti hanno camminato dallfl tre del mat-
- costruita con 1111 fu.tè senso di praticità, tino per arrivare a Shmong Llopo sette o più
deco.ro e bellezza, cl11! si armonizzano con un ore di marcia, eppure sono felici.
:!f)

4.2 Page 32

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La domenica le l\\fcsse si succedono dalla datari, il Vescovo passeggia su e fra la
matti11a presto alle 11. e durante i tre giorni folla prima di entrare i11 chiesa e i11iziare il
dt>Ha festività i cibori si svuotano e si riem- canto dei Vespri solenui.
piono senza tregua: sono pi-ù di 10.000 le Co- A quattro a quattro, bandiera in testa,
munioni distribuite, cd i sacerdoti che si ogni gruppo si alliu.ca cantando e pregando;
1>rcstauo per le confessioni banno all'attivo e dopo uu po' li vedete sfilare dinanzi a gruppo
dalle 5 al11, 12 ore di lavoro. Il centro della a gruppo: khasi e garo. assamesi e nepalesi,
mattinata di domenica è la Messa Pontificale lushai e Mga. mikir e la)ung... Qu8!1te lingue,
che quest'anno. dato il numero sempre più quante razze, 'luanto colore!... E la fode
grande dei cristiani, si è svolta all'aperto dell'ARsam cl,e sfila in parala in un unico
iH uno scenario imponente per la hcllcz:i;a atto di amore a Gesù Eucaristico.
naturale' e la grandiosa armoniosità delle
scal.inate cl1e conducono alla cattedrale e
commovente per la folla che, volg(mdo le
spalle al tompio, quasi a significare di voler
dimenticare ogni valore ed opera umana,
era tutta rivolta cd inginocchiata verso il
gruppo dcl calvario, dinanzi al grande croci-
fisso di bronzo, 1utta unita in una sola pre·
ghiera tol padre e pastore che offriva il tli-
ungo il percorso di diversi
cl1ilometri la maggior parli"
della popolazione dPlla città fa ala alla pro-
cessione. cbe è ormai diventata rm avveni-
mento cittadino. L'r,;;empio di ordine, disci-
viuo Sacrificio.
plina. pietà e fervore dei nostri cristiani
E non furono parnle di odio o di orgoglio vale più di ogni discorso, chè il vedere mi-
(flldlc che gli altoparlanti foc<.m> risuonare gliaia di pers(111e che vivono abitualmente in
d'intorno. parole appesantite da fronzoli un amhiente tutto oppoijto all'ordine ed alla
oraLori, ma quelle semplici, evangeliche chil puntualità. s!ìlan1 iu ordir~e, agli svcttaLori
il cuore di un apostolo cli Cristo, di un vecch.iò pagani 1là da pensare. E sono soprallutlo
misb-ionario può trovare in simili occasioni, gli ufficiali della polizia, abituati a vedere
quando cattolici, pagani e pr.otcsta1lli. auche tutt'altre ~cene, a meravigliarsene.
se J><'r motivi divPrsi, di fede, Cluiosità, o E tutto culmina nella Benedizione eucari-
criticismo. !iÌ. trovano uniti dinan~,i alla fi.. stica. la ,ecita del Credo dinanzi al SS. Sa-
gura di Gesù_ Crocifisso: « Gesù ci vuole ,miti cramento r l'ultimo inno eucaristico... Poi
in un'unica Fede, legali assieme dai vin- pian piano lr luci si accendono, la stanchezza
coli di un uni('o Baltf•~i1110. nell'unica CLiesa... vince la folla. che si dilegua fiuchè il silenzio
per rt'.ndt'rci lelioi in url unico Paradiso».
Chi segue ]lOi la folla con lo sguardo, dopo
la ]\\fossa grande. la vede sciamare in tutte
IP direzioni. E tutto intorno è un cantare,
scencle aulla misi;ioue; solo lprnlehc vcuditore di
si attarda ancora. poi tutto è silenzio.
Al mattino del lunedì la r;attedrall~ r di
nuovo pirua di gente: è la Messa <li ringl'a•
1m chiacchierìo cli gente felice. un correre
<li bamliini, ,uw ~foggiare di vestiti nuovi
di povera tela a uolori vivaci. comperati
ziamento detta dal Vesnovo. Le sante Comu-
nioni tengono occupati tutti i sacerdoti liberi
dalle confessioni; sì. perchè il giorno dopo
con qualclie solùo rispanniato per la grande la processione c'è sempre C[Ualcbc pecora che
occasione, quasi a pnizzo di sangue. Semhra torna all"uvilt>, quelle che dmantc la dome-
un gigantesco « saùato ùel villaggio >>. Per nica si souu pcrùule tra la folla e cl1C l'esem-
4 soldi si può avere un piatto di riso bollito, pio di fed e collettivo ha colllJJlosso e ripor-
pesce, veraura e peperoncini che la houlà tato a casa. Pe(chi, la proce;;sione e11cari-
dei benefattori lontani ha procurato. E sono stica di Sl1illong non è solo una manìfJ>sta-
nrigliaia che, accovacciali davauLi ad un l'lionc di fede. ma una vera missione predicata
quarto di foglia di banana. cousumano il dal buon e8empio di migliaia d'i fedeli, che dà
ciho ùella carità. mcnt,e i cristiani più ab- modo di raccogliere frutti di l1ene per mesi e
bienti della cillà, studenti universitari, pro- mc.-Qi aucora, poichè dopo che l 'eco si è ormai
fess.ioni~ti. profossori e missionari, Fvuo- s1)ento, rimane nei c uori la commozione o
Lano i pentoloni di riso fumante e servono. il turhamc11u, di aver visto con i propri
Un'agape tutta Rpeciale ed csutica, ma vera occhi, viva e palpitante, l'11nka vera Fede.
11ella sua impronta di unione fraterna.
.A que~La processione parteciparono aie-uni
:\\foutrc le foglfo ed 1 resti del oiho vengono It(lliani della ENl, che ha assllllto un'im-
1·accolti, le campane chiamano a raccolta il presa in Assam. Dissero: « D(lvevamo ve-
po1,olo. Chi su hamhù, chi su ai1te di leguo 1rire iu quest'augolo dell'India per vedere
dipinto... ogni villaggio lega il suo stendardo che cos'è la F ede!... ».
o la sua bandiera: « Preli\\tu, affrt'ltatcvi, è il
Davvero a Sltillong, in pieno novembre,
tempo di cominciare la proccssioue », vihra shocriano i fiori.
ao l'altoparlaule. E quasi a Rollecitare i ritar-
SAC. CJORCTO ,ANNI DESIDERI
mì.ssionarif> safosiano

4.3 Page 33

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Un difficilissimo atto operatorio con com-
plicazioni
L'unico mio fratello, padre di tre figliuoli,
subì un incidn1te stradale guidando la moto.
Trasportato al Policlinico di Roma, rimase
in osservazione per ro giorni poichè il caso
appariva alquanto serio; e quando sembrò
risolversi in bene, tcco che subentrarono
emorragie interne per cui si credette oppor-
tuno tentare un difficilissimo atto operatorio
che durò varie ore per asportare la milza.
Poichè le condizioni ùell'arrunalato dop<) l'ope-
razione erano preoccupanti, gli furono am-
ministrati i santi Sacramenti. Successivamente
subentrarono per ben tre volte altre gravi
complicazioni.
Avutone avviso telefonicamente, affidai su-
bito la vita del mio caro fraLello a Ma, ia Au-
siliatrice e cominciai con le Suore una fer-
vorosa novena, af.linchè al disopra della scienza
llmana ope1•asse quella divina. E la Madonna
ascoltò la nostra supplica. Furono supera te
le complicazioni e, dopo circa due mesi di sof-
ferenze, mio fratello fu dimesso dall'ospedale.
Ot1avia11r, (Napoli)
SUOR MARTA FERRO, F.M .A.
Guarita da grave meningite
L'estate scorsa una mia cara amica, Paola
Vanicetti, affetta da una grave forma di menin-
gite, era ridotta in fin di vita. Le applicai una
reliquia di Don Ilosco e iniziai una novena,
sorretta da una grande fiducia nel Santo. Da
quel giorno incominciò a migliorare e, con
grande sorpresa dei medici curanti, si avviò
rapidamente alla guarigione totale.
Come da promessa fatta, desidero che la
grazia sia pubblicata e invio un'offerta per i
lebbrosi.
Trevozzo Val Tidoric (Piacen~a) MARIA CHIAPPONJ
Mentre si svolgeva la processione
di Maria Ausiliatrice
Mio marito, colpito da un forte avvelena-
mento, fu dichiarato spacciato dai dottori;
ma io mi rivolsi con fede viva a Maria Aus:-
liatrice, protettrice della nostra famiglia. E
qu.ando tutto sembrava perduto, mio marito
si riprese e guarì. Questo accadeva il 29 mag-
gio u. s. mentre si svolgeva la processione di
Maria Ausiliatrice nd quartiere del Sacro
Cuore. Non potei andare alla processione
della lVIadonna, ma ella venne da me con le
sue celesti benedizioni. Rendo lode a Dio
e ringrazio con Cllore sincero la Vergine
SS. Ausiliatrice.
Roma, via ::Vkrulana, 117 GJNA LANERl rN GNOl-FO
Prega con la certezza di essere esaudita
Il mio caro fratello era stato colpito da una
terribile forma di artrite infettiva. Il povero
paziente giaceva immobilizzato in mezzo ad
acllti dolori, senza che le premurose cure dei
familiari e dei diversi specialisti che lo visita-
rono riuscissero a sollevarlo.
Visto che la scienza medica si dichiarava
impotente, mi rivolsi con gran fede a S. Gio-
vanni Bosco perchè mi ottenesse da Maria Au-
siliatrice la salute del caro infermo. Pregai con
insistenza e con la segreta certezza che sarei
stata esaudita. 1n realtà si notò subito un pro-
gressivo miglioramento, poi il p1.ziente pote
lasciare il letto ed ora comincia a camminare
serrza bastonP.. Sarò sempre riconoscente ai
miei celesti Benefattori.
A 11dr,ra ( Savnna)
MADDALENA PIO C'OOPERATRJC'F. ~ALESIANA
Gli spara tre colpi di rivoltella
Mio figlio Domenico, supplente portalettere
di s110 padre, il 15 gennaio, si recava, come di
solito, alla stazione del paese per prendei e la
posta in arrivo da Asti. Al ritorno un malvi-
vente gli tendeva un agguato per derubarlo.
Proprio quel mattino portava più di un mi-
lione per le pensioni. Dopo una lunga collut-
tazione, non essendo riuscito a prendergli il
sacco, il bruto gli sparò addosso tre colpi di
rivoltella. U mio Domenico fu salvo solo per
un vero miracolo di Maria Ausiliatrice e di
Don Bosco, che io avevo invocato alla sua
partenza perche lo liberassero da ogni pericolo.
Settime (Asti)
l\\1A.RGHERITA CACJIERANO

4.4 Page 34

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Angellna Regaglia (Morgongiori-Cagliari) 11d portare
olla clinica la bntnb1na gravrn1t"·ncc nnmnlarn di bronco-
pulm6nìc,, le p,,s,, al ,qllo l'abitino ùi S. O. S. ini-
ziando un.a noven.'l. Quas.i iJ:tl.BtL•dialruucntè l'irt[crmn
prese llu r(>spirn facile e si addnnnentò pladdameme.
Co11 ruernviglin i dottori pronunziarono p;rossi1no In
srehh ramentù <.' Ja uua.ri.~ion<;. La mainmA rendé grazie
a l\\Iaria Ausi liatrice e ai Santi Saksiani.
Maria Lemmi (l\\Tnssa-Luccn) ringrazia S. G. B. perch_è
l'ha esaud ita più v()lte. e l'ulllma crune se(luc. L na
sorella in Nord 1\\n1cnca. sofferente dì diahetc. operata
allo sttlmaco, ehbe un attacC<I ù i appendicitè e perito-
nite. l i ç;>sn em dispHato, ma appena fu ini1 iata una
nùvt:na. l1~unm!llata subi un impr<,vvis(.) c~m,biamento
cht· la portò ~Ila gunrigh,ne.
Suor Maria Teresa Butelli. F. M. A. (J\\lonrecatini Tcrmè-
P istoia) ottcnn~ una graua sorprendente gridando l'in-
\\'0!.'3.Zlone 11\\tarù;, ~..Jr,,v.ilimn C'hTtsli.1.muru111, ora pro nç,/)it.
All' usnto dall'Asilo llllli bambiua inciampò e, rotrn col
cape) la \\'Ctrata ddratrio, non poteva t1iù uscirne fuori.
Lu suora che aveva lanciato qud 11ndo1 sempre.- prel(ando
t;;i avvicina e n.>ntp<! <ldicattlmc:ntt: le punte dtd vetrn.
L'infortunata esce fuori dalla sua trar,pola $<cn2a una acsl-
finura. Siano rese wazie alla celeste.- Madre ded'innoccnri.
Vittoria Bruzzon! (\\'araZzè-Savona) attesta che da quando
pr01nise unu pcrCt'flt\\lale deJ suo stipentljo per l e Opere
di S. (;, U. chbe a ricevere parnochi favon da M.. A.. fra
cui la guarigione di una persona di forruglia da gravi~.,
s1ma a:fl'ez.ione oculare.
Santa Sozzo /Novdli-Lecce) era angosciata per il ma-
rito, che urtato ila un autocarro, era ri-n1a~to privo Ji
sl-nsi. Avurn """ re liquia 8. G. B. g!i(•la mise sott-0
il tusdnn e iniziò una prima novene..Alla ten:a l'lnfor-
ttinato poteva tlirsi guarito e ritornava a casa daU'osp.e--
dale. La scrivente pert"·nto. piena di riconoscenza. in v ia
la sua offerta.
Caterina Baudino (Chiusa Pcsio - Cun,,o) per rollassç,
cardiae<J <'.nt ridotta in lill d i vita. Ma con la reliquia
di 8. G . J3. e p regando Ottenne il rit11rno ùclle forze
,. poi \\a gl1arigionc. Due doTtQri, al correntè <lell'acca-
ùuto, lo (lissern un miraç(ilo. La graziata r.llnfiùa ~cmprc
1n M. A.., S. G. B., tl. D. Savio.
Suo r Antonietta Aldala, F. M. A. (Catuuia-l3arrìer~)
c:mmunica addolorata la rn.orte dcli" 1nan1ma, n1s in
drcost&nzc c.he mnni(t.1-SUt.no l'ass\\strnza dlvin11. Scn-
t ndo non lontana la chiusura dei suoi giorni, desiderava
rivedere un figlio in America da trt:nr'anni e fu esaudita
in forma sorpr,'1\\dente.
Paola Cassanello (]fordighera- Imperìa) ringra,ia M. A. ç
S. G. Il. per un 'operazione difficile felicemcnle superata.
L 'ISTITUTO SALESIANO PER LE l\\HSSIONI
con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con
Decreto r z gennaio 1924 , n . z2, può legniJnente
ricevere Lei:ati cd Eredità. Ad evaare possibili
contestazioni si consutltano le seguenti formule:
Se trattasi d'un Legato: ... lascio all'lsllllllo Sa•
lesia110 per le J\\Iis.\\·iom con udr in Tm·ùuJ a t itolo
di legato la s<l!'nm~ di L ire... (oppure) l'immo-
bile sito in... ,.
Se tratta:,;11 invece, di nominare erede di ogni so-
stanza I' lstinao, la formula potrebbe esser quMta:
«...Annullo ogni rnHl precedente d isposizione testa-
n1crua1·ia. Noo1Lno lUÌO er-ede universale l'Istilutc,
Salcsumo per le 11lil·l~wni con sede in 1'orhw, lasciando
ad e~$O quanro mi 11ppa rt1ene a qualsiasi tìtolo Il'.
(/11og1> é dlJlr,·1
(fimrà p,r este,o)
Gina Armenia (Pozzallo-Ra,::u,;n) avendo la figlia de-
gente per sospetta difterir,·. supplicò ùèlln i:fUari<sione
:\\I. A. e fl. :VI , Mazzarcllo prom<,t!èt1do di inviare alle
Opere Sali::sin.nc un'otfertn e di rnccoj!lierne altre fra i.
cvnoscc-nt1. Esaudna, n1antenne il suo voto.
Domenica Campra (Morena-Cuneo) doveva subire un
lncetvcn to chirurgico pL"r un~ L'ÌS:tl:! nllu gengiva. Raccmnan•
datasi a :\\I. A .. ottenne la guarigi11nc senza opcraziant·
Ch. Luigi Gìovtmnini (Pis~) colprto da bronchite asmatica,
pregò .l\\,lsria .Au~ilìutrice e i S~nti S::tlesiani, ,1 ridargh
la salme. 01lenmala, chiede prtghieri, per raggiungere
la meta •~c<:cÙr>tale.
E.ugenio "Ba.risone (Spot◊rno..Sa\\·ona) mentre ,si sotto-
poneva n opcra.z.ione cbirurg:ica per ocduslOne llltesti-
nale, si x:accornandò al S. Cuore di Gesù, a Jvl. A.. a
S . G. R.. a n. F. Rinaldi e col loro aiuto poté risrab1lirs1
ot/l'mrtè p~,1 l'inr,,rressume. di -1.Ua.rta .dwJ/ilrt11tè t di S. (J,'o.
t.:mm1 B<1sro. di 8. ,'11rru1 ;"\\lr1..-~::..11rt"IIO, (H ,":,', /)qme11icc
Sm.io t! di nlrri Serd dl Dù.J - r,lr.um lrlumo tmr/11 Ìlt-
uiatu nffe.rt,• etf ek,iiosin~ p~r ~ante 1\\lesst di ri11{/rt1!!ÙJ
memo - , ]Jeg11~111ti:
Accor,nerQ \\.'1nct:nzion. .. ,\\IC:$5:\\nclro Giuseppina - Alfi~ri
E<lme.a - Arnici degli E"l<1i An~ela. - /\\rinno .\\ru:~cla - Aschit!rO
.Eugenta - .-\\.trnua,.s,o Law·in() Anna - Aud.is;io \\mw-1.a -
lhlduai !\\bri:I - Bara~• t·arton• - Barnmani Rina - .Bàr-
beris Paolo - Barocco Teresa Vcd, GWdo - .Un.site Gabrit'III ~
... Rcllonc Amal ia - Ber:gamin Tecl.a - Bessegltini '.\\.hrsul
Giacomo - llhmchi C:.\\leri.na - Bianct ,1 l.1,1.l1'lu - Bi~caldf
Luis.rina - Uittini f-,"ili ppà - Uolla Sernfirra - 1Jonetti Lisett9.
- Borello Glov:1.nni Roseo Elda e [.'arn, - Bottacin1 Mario -
Bucc()ni Ma.ria - Brioschi Rosetta - Tirondt.:llo Gemma-
- Dru~ati Paola - Budini Oott. Prof. Filippo • Uusso Giu-
seppina - C11dnu Mario - CnJdera Can1iJlo Fom. - Canterini
Por.:d Giovitnna - Cumpiglio Lidia - Camr,011erc, G iu-
.sel?pina - Capello Rita - CatoS-so EUdin - C~ros.so Ottm,,ia
- Ca.s.tell nna Celcina - Cavallero Ma.ria Candio Domenfr,1
Chasse~,r Luda - Chiapèlla C lara - Clcrici l\\lJarJ11 - Co
lombo Bono BMtistinn - Coiucci Fclicia - Con,cns6Ji Eli-
sabect3 - Comi Genoveffa - Comogho Lucia - Com An~elo
- Curheua Fc.lidt:i - Comba I\\ileriuno l\\I11r~herita - Ct>-
SCntino Francesca - Cravesan(; Vincenzo - DnJm.asso l\\1usso
Hea - De (;arali Sorell e - Oellera Teros• - De Santis
Assun1a - De Stefano Carmela - lJioli Benig:na - Festmi
Rit,l - Fc:r rero Dontenu::o - F i ncllo Teresa - F-iumnlhi V il-
torio - Foglinto Giuseppe - Fnt.sson Coniugi - fumo~a1J1
Rina - G-aggino Demarchi ELsa - Gambanerto Gjovnnn:t
G11.zzera Prof. Ro1nano t, Grnzì.elln. - GhigHa Pensu f\\luria
. Giachino l\\lsdda!cnn - Gianoglio Giuseppe - Ù<>~gin
Giovnann - Gonelltt !\\,1aria - Conino Giovanru - Cuann1
l\\oforfa Gugliclmini I ce - l mpronrn. Colij';ch.io /\\ngel¾'i
lvaldi Matteo Lan<i c.,rln Levet Margherita M.iglio
Lombardi Pietro - Lcrnghi Antonietta. • ~1agri Cristi na -
Mul:ldorno Amalia - Ivlalinverni Vincenzo - :VIallegn.1
Anna - è.lalnati Urnber1 0 - :\\làm,;li A usilia - l\\foncuso
T ita . M.a,ulelli Mora Anwniotta • Mantra Silvio - M:1n-
tcllo Lunnti Adele - lvlnncini Henec.letta - .'.'.l arani Oott. Vit.-
tor ìo - lvlarengo Le◊nt: - :\\·foria Vittoriit - \\ ;1arinui \\nto•
rtietta - 1\\lasoerb Angelu - Nlntiorti Pin.t - !\\1:'lrtignone Fam~
- Massa Nlatio e Maria - ~1edda Gino - Mcnieri LuiAi -
Migliore Emi lto - \\Holo f.rmini3 - i\\tiotto De~ol!n~~ ,.
Moiena M11ritt - Mola Onòrina - J'Vfusan Fiorentinn -
~onnn Alessandria - Parucca Scc-ondlnn - Pat;Cnte R..l1"re.~c
'fulliu - Patr'uno Carlo e iv1a.ria - Peano !Vfadd.tl~JHl -
Peira Serafino • Pennà Ausilia - Pcrinatì Càteri-na - Pession
Giuseppe - Prn.cenza Giovi.i.On:\\ - PJccioni Giuseppe -
-PiroJi Gabriella - Pi~tone Rlna - Poti Antonio e Cius~ppt
ne - lorcnza Irrn1 - P('l:t.?.i Maria - Pri mo Anronietts: - Pro-
va.si M irnnda - Ramelli lnna -
Depaolini l\\.tarin -
Re:z.zo.dorc E r minia .. Rigon Giuli:\\no - Rog.gtiro Lina -
Rot.elli Licia - Rubt!rl Rita - S:lbr:uti Trn11quillo - Salvalai
i\\s$unrn - Sàn.io Rastico Sofia - Sarro I\\flltteo e Severino -
f;nsso Flora - Sini~aUia fam. S<1rge 0Qtt. .\\lfonso -
S6tta 13elloni Bértolina - S-pngnesi Fosca - Stardero 1'e_gro
Carolina - StoppAoi Elisa, - Tapclls ,:\\1arin - Tentori Oriell a
- Tonienoni E leonora - Torello GtUs~ppÌ1m - Turco
lv1tH.lcl~len:i - \\'ncca Enzo - Valenzano Le:i Vcn trella
E m ma - Verccllortl Lvlari~ e G iuseppin:) - Vermis:lio So-
rdl c: - \\'ignaro Domc.:nic:\\ - V1scn1 Mnt4ja - Zambedctd
Gius.eppina - Z.a.netta H.ita

4.5 Page 35

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(l)/J} /JJ! N' I J ,/;
Guarita dal male al trigemino
L'anno scorso la mia mamma fu colpita dal
terribile male del trigemino. A nulla ,·alsero
le cure del dottore, che dichiarò il male in.-
guaribile. Sarebhc stato per lei 1m martirio
per tutta la vita, come era stato per la mamma
sua. Quando giunse la Madonna di Fatima a
Torino, la supplicai di alleviarle almeno la
sofferen,1a e fui esaudita. Ma a guarirla fu
San Domenico Savio. P-ortandonc con devo-
zione l'abitino e pregandolo con fede, si sentì
libera dal suo male. A distar,za di un anno
rendiamo pubblica la nostra riconoscenza.
Macello (Torino)
FELICITA PRIOTTl
pregavo, guardavo quel viso di santo Fau-
cilùlo, che sembrava dirmi: << Sì, ti guarirò,,.
Tutta speraniosa, entrai nel PoliclinicQ di
Roma, dove fui operata tli pneumonectomia
totale destra. L'intervento durò sei ore e
mezzo. Alla quinta ora chiamarono il sacer-
dote, perchè il mio cuore sembrava cedere.
Ma la Vergine SS. e S. Domenico Savio mr
salvarono, e, dopo un mese e mezzo, potei
uscire dal policlinico. lasciando tutti commossi
e meravigliati di quello che a molti parve un
miracolo. Ora sto bene e desidero che questa
gra¼ia sia conosciuta a glona del piccolo Si>.nto.
Terralbn (Cagliari)
VITALIA Pll.T tN lv!ACC'IONJ
Esaudisce la preghìera uscita dal cuore
di una mamma
In procinto di subire una opera,1ione dif-
ficile, essendo già mamma di due bambine,
trepidavo per le eouseguen,1e. Una cugina
Suora mi portb una reliquia di S. Domenico
Savio. Lo pregammo e fu evidente la sua
Roberto Vargiu (Chilivani - S,i,-sari), tli t:inqut •nni,
svt>nne in hracèio al babbo per collasso cardiaco. Ma
quando gli s i porse a baciare l'abiti.no <li S. O. S. ri-
tornò in sè senza più alcun residuo cl~l male.
E. Ronco (Tonno) ri ngrazia S. D. R. d'averlo ,-~at1diw
con molte graz,ie, frn cui la pr(ir,;t,;rva1...ior'le dall'asiatira.
Virginia Prioct·(Aosra) raccomandò a S. D. S. un pronipme
am~lato e ne ottc.rtne la guarigiont".
prote,1ione. Ma proprio ìl giorno in cui avrei
dovuto uscire dall'ospedale, sopravvenne la
flebite. Alle mi_e domande il professore rispose
che ne avrei avuto per 40 giorni nella migliore
ipotesi, e per 80 se fosse passata anche dall'altra
parte. Esasperata, mi rivolsi a questo caro
Santino e gli dissi tutto ciò che in quel mo-
mento il mio cuore di mamma poten esco-
gitare. Ed ecco che otto giorni dopo potevo
riabbracciare la mia cara famigliola e con essa
glorificare la Bontà Divin.i, che continua a
esaltare questo pi_ccolo grande Santo.
L. l\\,lione (Saluggia Vercdli) con l'abiti110 e con prc-
ghiert a S . 11. S . fi, rnlkgmta dalla nascita di una bambina.
Maria Caldo /Torino) dovendo subire un'operazione ch1-
ru.rr;ca, si riv<lh•e con fiducia a S. D~ S. cht:> esaudì pie-
narnénte i suoi vori.
Rina Ruaro in Basso (Caprauna - Cuneo) esaudita nelle
sue preghie,e per lJi salute dPi figli . si propone d i far
conoscere sempre più la divozione a S. D. Savio.
Giuseppina Marchesini (Aosta) comunica la gratitt1dine
di una parente visibilmente as:5istita da S. D. S. nella
na"$cit:.1 del suo primQ-gcnito.
Maria Orlandi in MogLia (Genova) in un mòmertto djf.
ficile si rivol~e a S. D. S. e ogni cn!-la si risolse norma)-
1nente.
Casa/è /Vlo-,iferrato
TILDE TODESCHINO IN TACONCIO
Giownni Turco (Carne, - Cune<i) mess<} sotto la prote-
zione di S. D. S. è gun ritt~ da atta.cc.o polr11(mare. Lo
mamnu, invi-a un'offerta in ringraziamento.
Clel.ia e Aurelia Gau;ola (Piacenza) rn1scro con fiducia
A molti parve un miracolo
una nipotina grnven1entc mnmahua sotto la protùzionc
d. S. D. S. e poterono riaverla gLJ~rita.
Da nove anni ero malata gravemente al pol- Rosa Bioley (Chambave - Aostà) invia offerta 8 nome
mone clcstro. Tre interventi difficili e tante di una fiiµja che con l'abitino e preghiere a S. ll. S.
cure riuscirono inutil i. Anche sentendo le sco- potè avere. un liéto t:vento senza sottbpOr!H a optraz1one,
raggia11ti parole dei medici, debole di corpCJ
ma forte nella fede, mi abbandonai alla bontà
con1'era previsto.
Angela Colicchio ln lmprota ();apoli) comunica la mt-
~efdmll graz1'1 ottenuta pe r e per una (ogmHR suppli-
della Ma<l.onna e di S. Domenico Savio. Mentre cundo S. D. Snv,o.
33

4.6 Page 36

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~1i~lr0 ~~oc~ ~iconoote11ti d @enew6i!,
r:i'.ii~;!K'illrn!i, Jl~~:r❖\\%i~-?.W'iMi~i%%l~!l~fN~?i:rfo.%.'$:.iif.Ji
=~i~~
DON MICHELE RUA
Salva la vista ad un bimbo
Il nostro Piergiorgio di anni 8, ammal-:1tos1
di infezione intestinale, dopo qualche giorno
fu colpito da violentissima irite che minacciava
di comprometter_gli la vista. Uno specialista
disse che il pericolo era gravissimo e che c'era
solo un sottilissimo filo di speranza di scon-
giurarlo. Affranti dal dolore, ci rivolgemrru;
con tutta la nostra fede al S. Cuore di Gesù
e all'Ausiliatrice pcrchè, per intercessione del
venerabile Don Michele Rua, il nostro pic-
colo fosse salvo da sl grave sventura. Contro
ogni previsione, il bambino è migliorato ra-
pidamente con meraviglia dei medici.
Rendiamo pure grazie a Don Rua per la
nascita della nostra piccola Bianca Maria, che
* "Se Dm mi aves,e detto: - Immagina
un giovane adorno di tutte quelle virtù
che tu potresti desiderare, chiedimelo
ed io te lo darò - io non mi sarei ma,
immaginato un Don Rua •·,
* "Se io volessi, d irò cosi. mettere il
dito sopra Don Rua in un punto ove
non vedessi in lui la virtù in grado
perfetto, non potrei farlo perchè non
saprei dove posare iI dito ".
* " Don Rua potrebbe fare miracoli , se
volesse".
SAN GIOVANNI BOSCO
il Venerabile, da noi pregato, volle regalarci
proprio il giorno anniversario della sua ordi-
nazione sacerdotale, dopo quattro figli maschi
e a distanza ùi otto anm dall'ultimo.
Monreale (Palermo)
lG.NAZJO FERRERI
Don Rua risolve il suo caso
C'-era nella mia famiglia una questione com-
plicata che si trascinava da tempo. Non ve-
ùendo il modo di risolverla con i mezzi legali,
chiesi al venerabile Don Michele Rua che
intercedesse per me presso Maria Ausiliatrice,
di cui sono molto devoto, e mi ottenesse la
soluzione del mio caso. Oggi posso rendere
pubbliche grazie a questo grande Servo di
Dio e incoraggiare altrì a ricorrere a Lui nella
certezza che saranno esaudite le loro domande.
Invio questa offerta perchc si celebri una santa
Messa per affrettare la beatificazione di Don
Rua.
A. Al VAREZ
Grande l'angoscia, più grande la fede
Mando questo assegno per adempiere la
promess,l fatta al venerabile Don Michele Rua
per la guarigione di mia figlia, madre di nu-
merosa famiglia. Essa ba doruto subire una
operazione molto pericolosa ed è srata per
otto giorni mollo grave. La mia ango~cia e la
mia Lrepidazione fu rono grandi, ma lenite dalla
fede pure grande che avevo ncll'intercessione
di Don Rua pre~so l\\Taria Ausiliatrice e Don
Bosco. Ora è tornata a casa, sta bene e rin-
grazia con me il Venerabile.
Butto Arsizio (Varese)
ANNETTA RATI!
Maria Molinario (Torino) rende nom che da a l-
cuni mesi inviava domando su domande a ditte per
ottenere un impiego al figlio. Aveva anche fatto allo
scopo alcune novene a lVlru:ia Ausiliatrice e ai Santi
Salesiarn. Una notte sognò Don Rua in atto di
bènedire lei e la sua casa. Qualche tempo dopo una
telefonata invi ca,·a il figlio a presentarsi per l'im-
piego e preci,;ameme presso quella ditta da •CUÌ dc-
sidera,·a essere :u~sunto.
Carmen Rivas (Colombia) aveva w1a cugina che
a,·rchhe do,-uto subire un'operazione delicata ad un
orecchio. I medici l'avevano dichiarata necessari11.
[nvocarono Don Rua per ottenere di scongiurare
l'oper;rnione e furono esauditi_
Pia Vettot Fancello (S. Vao Tagliamento-CJdin(')
con cuore molto riconoscente ringrnzia il venerabile
Don Rua per aver Ottenuto, mediante la sua potente
intercessione, parecchie grazie, di cui una impor-
tantfssin1a.
Anita C. (Collcgno-Torinq) essendo inferma lei e
il marito, s1 raccomandò di cuore a Don Rua e u
Don Rinaldi e ottenne di migliorare tanto da poter
artcmlerc al marito.

4.7 Page 37

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1nos1ri morti ~
Sac. Giuseppe Macagno, Parroco e.li S. Michele di
Cervasca (Cuneo).
Viva-cità, leti7.Ùl, dinamismo ap.osrolicQ to resero .tara ai
feddi -delle parrocchie in cnl escrcitl1 la sua mii,;~ione pa-
storale. .ò1embro dclln Congregazione de.i l\\·1issionan Dio~
Sac. Bernardo Clùcco missionario del M ato Gro•so ~ Qs
anni. Uopo 11ver lavurnto 67 anni ncl 1onta110 Brasile, il figlio
f torno.to nl PiuJre, Oon Roseo, cbe l1nve\\·a ricevuto nl~
!' Oratorio nel 1881. ~ scomparso l'ul timo Uti Salesiani
cesani, fu in~tancabile na1 detta.re !v1is~ioni in Dioce.-sj
e fuo.ri. L~ su~ devozione a l\\1nria Ausiliatrice e a S . G. Bo-
':;t":O, di cui volle l'irnm.ig_inc neJl,Q, pauocc.hia, gll 11Umemò
un amore fotrivo per i Snlesiani, cbe aiutò gt!ntrosn.mentè.
T\\itis.sienari del Maro Grosso che, per Sèlté anni, era s.rato
con Don Bosco, Ordinato nel t8Qo. giunse ni settont'ano1
di sac~rdo~io, pnssati quasi tutti nel Brasflc, dove lavo-rò
nei collegi, neUe parrocchie. e comt Go.ppclluno delle Suore.
Nei suoi ultimi 27 ~uni, fu C•ppellano dell'Ospedale di Tres
Ln~oas, diretto dalle Figlie di Marin Ausiliatrice. GiA quos, tO·
ralrneote sordo .e con pochissima ,·isrn. aveva do alcuni anni il
!,O$tituto, nm nei CàSi urgenti era sempre pronto n PQrt.nre Il
suo co.nforto ~irituale ai degenti, restanrlo sulla brcccfo fino
ai. suoi ultinù gforni. Don Mosco n.vcl ricevuto col Suo paterno
sorriso questo su.o fhtlio dcl18 prima orn, rimasto fedele a1 $Ll0
spirito cli lavoro umile e fecondo fino al premio.
Sac. E.milio Gl'amoni t ~ Torino S. Giovanni n 7R nnni.
Lun~n vir-a ~.-pesa -per Don Dosco (ss nnni di profc~s.ione}.
Come ins~~na..ote, consi,Rliere, cntcchìs-to, nmministratore ed
~conomo ispenodaJc, scrttpre. si distinse per ;ibilità nel
di&bri~o degJj a.ffori. e per la si,::rnorilìtà dt·I tr:UL(>. Come
confessore apprezzato e ricercato per la 1mn. bont:i. espe-
rienza, e s:piriro sncerdotule. li suo confes~ioru1le nellH
frequentatissin\\t\\ ehies.a di S. Giovanni Evangelisrn era
assiepato dn penite.nci, s.pednlmentc .sacerdoti e relis:trnsi,
che trovavnnn in lui consiglio e conforto.
Coad. Natale Musso t a 'rorino-VaJdocu, a 79 unm
Vcnttto alla Famiglia Salesiana dn.l paese nnti~ di Don
Bosco, per 56 anni educò nl li\\vor0 e all!l vi tll l'"fisr i-n-n,
falnngi di giovani, ins.egmtndo loro la prof4;l;sionc del sarto.
Varie Scut,lt proressionali d"' l"tfllia, quelle. d i Cosrnntino-
poli e di Ale.ssand r'i-a d'E~itto e sop.rnnntto la Ca~:1 ma.Jr~
di Torino fur<>nt> le mete della. sUQ_ ed1fìc,:anri$i;tma vitB di
lavoro e di apostolato. Tenne sempre caro il Crociilsso
r-jcevuto dalle. mani del vc11. Don kuo; e quel Crot ifis~o,
che lo i\\-ccomp!tgf).Ò ~ila tomba, ru il simbolo e: il programma
dclln sua "-ita pia1 "Sacrificarn, loboriO!la,
Sac. Pietro Pastorino t " V•r•z~e (S~vona) • 84 annL
Sac. Pietro Trevl!;an t a Firem;e • S3 :)nni.
Sac. Giovanni Rolando t a Sampierd.arena n 78 ~nni.
Sac. Alcide Rossini t a Collesalveui (Lu,,a) • 77 anni.
Sac. Alfonso Gravejat t a Port-•u-Prìnec ( ,\\ntillc),
Sac. Victorio Mang.larottt t • Roma a 61 •Til\\0.
Sac. Stefano Bte:ru:n t Lodz (Polonia) a 58 anni.
Raffaele lacono t " Modicà (Ragusa) • 79 unni.
Fervente Coop.crMòrè- e assiduo lettore del Bollt1ttino Sal~-
J"t'ano, propagandava con .zeJo le Opere di S, Giovanni Roseo.
Ne.Ifa .su.a fnnciu.J lezia coltivò l'idea di consac:r.:irsi al Sigoorej
lo Provvidenzu ilisponevn per lui la vocazioue del buon padre
ù i famiglia-, riservandosi di fart--. fruttifica.re q1;iadruplic-ato
quel seme. lnfatti (IU!-\\tlro suoj AgJj si consncrarono o.1 Si..
,:more. E.gli _poj potè espandere il s,uo ù~sidcrio di apostolato
nt>lla Parr oac.hia. Presidente per 27 anni dN Gruppo Uò-
mlni Cnttoliri t , lAacia un vivo esempio vit-a cristi..1n11-
Cav. Avv. Fernando Valente t a Mandu.ria (Toronto),
.Profondo cordoglio ha suscitato nella cittadin:1n.za la sua
$Compnrsa prematura. Fu avvocato d , chiar}'l fuma, Vi<;è
Pretore intes;rerrirno, uomo ,Qi una bontà e lealtà oon co-
man.i. Prinui che i Sa.l t!iSÌnQi Si recass~r(') A lavo:nlI:e nell:1
duà di ì\\llanduria1 ~ìà nutriva per Don Dosco e In 'Sul\\
Opera tanta simpatia. Fin dal 195-1 fu Cooperatore tra
i pochissimi del luogo. Dal sorgere della Cet,;a fu sempre
vicino con b. su-a inr-elligente, aposcolit:a còllnborazione.
Luigi Brogginl t • Vtuese.
Uomo di f.ede, nella aua qu1.l1ill\\ di controllore delle tr:Hrt\\lie
e poi de~Li autoliu-8 vnrc:l:iini, fu sen1-pre particolarmente
hunnn, deferente e servizievole verso i S'Rcerd<.>ri e Religiosi
Nella terribile malattin délla cecitA improvvisn.t diedè per
due annj mirabili tSiempi di pazienza e di conformitù olla
sanra vqlontà dl Dio, offrendo COJ\\ a..mort: la !IUà crrocc-
per attir.ilre le benedizioni divine sulln Fnmig-Iia SaJe.q.iana.
Osvino Loss t n Conale San Dovo (Trento) ;i 65 anni.
Fu uomo jntegerrimo, sc.rupoloso ncW~dompimtmto del pro-
prio do,•ere. prima come maestro elementare e poi comt lt.ffi•
cia]c postale nel paese natio. Ebbe pnrtic.olare affezione per
l'Oper-n Snlesiaiu, d i cui era deAno Coo-pcra lore da t3ntl anni
Cav. Luigi Tlnivella t n Genova a 84 anni.
F'u allievo di Don Bosco nul I0 Orntorio Festivo dl To-
rino- ValJocco e, '"i8.tiitl sempre fedele, coerente, ed enL\\1-
sia.stn. degli insep-na.mcnti rice.vnti dal Santo.
An,:elo Ghisolfi t a Verrua Po (Pavia) , 7 T anno.
Uomo di fede con\\'lnta, vissuta semrn ostent1\\zione ma con for-
me1,:z;1. D i lui ~j pu~ d1recho hn aiutato tutti, c.heha amaro tutti.
Suo orgoJ!,hn, rover <h>nnto alla Chiesa il fi11lio Don A leM~ndro.
Sac. Gnglletmo Marrs t • Cuild l'ord (Inghilterra).
Maria Zendri ved. Shnoncelti t a Liznau (Trentq).
Sac. castmu-o Gngora:yk t in Ru$sia a -15 anni.
Sac. Natale Sasso t a Cal cutta (India) • 31 anno.
Diac. Mariano Nasilowscki t a Sulejow (Polonià).
Cb. Adamo Reus t Kutno (Polonia) a 20 •nni.
Ch. Riccaa-do Perez Chavez t a Mexico (Messico).
Coad. Martino Codino t a Penan110 a 8r anno.
Coad. Giuseppe B. Vldat t a Curu1-ù Cuati1l (Argentina),
Coad. Salvatore Rivera t a .Mexico (Messico) a 69 anni.
Coad. Attredo Wel>er t a La Plata (Argentina) • 56 •nni.
Madre dj 11 fittli, con una profonda fede nella ProvviJen~~.
seppe educarli 11elto spirito cristiano e merir-o U.Ul Signor e
la Jtrazia di poter dt,n~re due 6gli ali, Chie» e •Ile Mis-
s1onJ: Don Giusto, d-a 3-0 anni missionario n~I Vene~rnela,
e Don Carmelo, da I o anni missionario nel Ci-appoae.
Ebbe In fortµna di riabbr~lçci~uli quest' anno entr-amhi e
porè e:::~cr sssistùa nelle ultime ore dal suo Don Cormdo.
Pietrina Santonoctto t a Misterbianco (Catania).
Er:1 zelantissima segretaria del ConsiJelio lo.cale di.:i Coope-
ratori Salesiani, dn tutti a111mirat~ per l'intelHgente attività
Coad. Ma.do M1t2:2:0ton t a Udine a 47 anni.
Coad. Alfredo Topno t a G-•uhari e 47 anni.
àpostolica., soffuAa di letizi;:. sale8fam,, da lei Svolta lns-tnntebil-
mente ln.seno alla Pia U niona,.1\\1amma di fami~lia esemp1nre.
fu insegnante ed educatriee sapiente di tante "nime gio,?&nilì,
Cooperatori defunti
che seppe o'l'ientare all'apostolato, donando alln fami$:li& dèi
Cooperatori degli kpostòli e alla Chiesa varie v0caz.ion.i. U(.
Mons. Amadio Armant, Oìrettorc Diocesano dei Coope-
ratori, t Bargotaro (Piacenz1t) a ;5 :inni.
Dopo 29 annf di zelante. ministero pastorale n<:11:t Parrocchi;i:
di S. Sepolcro in. Piac~nza, venne nell~ determina:z:ione di ri-
nunciare aJI:, parrocchin p-er le malferme condizioni di salute.
!vh prima volle lascial"e un ultimo memora.b-ile ricordo del
$UO -zelo direrto n preservare 1-a giovenrfi dal malcostume e
dal rnatcri::ilismo ateo. Con J:trandi sacdfid acquistò loc.illi e
rimu. sua opero, gli Esercizi Spiricu.aH dei Cooperatori, che
cOntribufrono a JaociBrc ~\\J lfa via <.tal b~ne m9Lte animè.
Angelina Calvi ved. Calegarl t 9 ValneI;ra (Ocrgnmo).
La sua Jun,::a vira esemplare fu jntcssuta di gravi pene,
trn le Qllali due figli tragicament e morti, che 8i...CCttÒ ço.n
edificante conformit.i: tùln sempre adorabile volontà dj Dio.
Coòpcratrice zelante.. godev11 J'\\è:ll'e-numer:ue ben sei de.i suoi
cari nella Famiglia Salesiana.
re:rrcno per la costruzione di un oratorìo pe-r In gioventù.
della parrocchia. Il dono, completato d~ll'intervonto de.I-
Altri Cooperatori defunti
l'1\\urorità Diocesana, .rese possibilt: la realizzazione dtl pro~
5!"etto che ora è affidato, insi'ème con la parrocchia, ai Sale-
S-i.ani• .li sua amore a Don Bvsco e il suo iclo per l'incremento
dtlla Pia Unione dei Cooperatori gJi meritarono la nqm.in:1
di Direttore Diocesano dei Coopera.tori Saltrdani.
Buratti Pietro - BActàglia Eflrichena - llonino 1\\1ar\\a - 13ordl.
gnon Michele • Brog:gini Luigi - Broglia Marzè Vir,,ri-rtia -
D,ppai Irene - Cerchio 011orina - Ciasullo Giuseppe - Del-
l'l,;tri Pasqufllina - De MartinJ\\.lar:-io - De'Kestri Gt1.1seppioa
• Gn.llina Teresa - Garassini Garbarino Bentricf: - Gnttoni
.Do.n GJova.nni Luparia, per 32 anni Parroco di Pe.nungo.
r◄ u sacerdote umile e. pio, parroco metodjco e zdanru. amico
Anuro - Chio Leonoru - Giansttfani Bice - Giuliidti .O. Giu-
seppe - Liverani !\\lf.arirn1 - Lucetti R. - Mangiala Ber-coni
generoso e cordhlle di tutti i .suoi parro1,:ch1a.nL Visse ~ccanto Maria • Manzoni Eletta - Mola Giuseppe - Montanaro Al-
all'b-rituto Salfsiano t:on cuore di padre e e.on cordinhn\\ di bina - .Notarstefono A..Jfonso - Pinna An.I).a - Ravelli Al bina -
amic.o. Seguì aon cntusi~mo le nostre iniziative ed appoggiò Ronchi D. Fiorc·rro - Rossetti .Ma.ria - Sala l\\ilaria - Scevola
ou-ni sfòr~o eh-e fos~c per il bene delle ~nimC', n1ettendo Gjuseppc - Semino Rata - Ti.rassa Collino Giuseppin~ -
in sottordine il ftuccesso personale pc-r mirare unicamente ÌOti-i J\\forldalena - To~ Pict.r-i 1\\t1 - Turrn :Vforco - Verde
-all'apostolaco fecondo ed -nll'incremel'lto della vita ct'i-slklna. D. Frnn-cesco - \\'iltozii Federico - Zanctta Ang_ioli.na..
35

4.8 Page 38

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RCROCIA lffil/lfJl!t/fl(I
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse complete
Borsa A M. AusilùHrice e -a S. G. Bosco, in riro11osce1,za
e in $u.ffragia di Pap(I e J;fommll, n c11rn di Wendè Pierino
(Torino) - I,, 50.000.
norsa S. Antonio da Padova. a cura del doct. Panizzi
Cado ( Imperia) - L. 5'I ..µ 5.
l:lorsa S. Giuda Taddeo, a cura del dott. Panizz1 Carlo
(lrnperia) - L. 50-+i5•
Borsa S. Giovanni Bosco, a cura di L. P. (Tarmo) -
L. 60.000.
Hcirsa S. Domenico Savia, a cura di Cubetn Giuseppe
(Messina) - L. ;o.ooo.
Borsa $. Cuore di Gesù., Maria Ausiliatrice e S. Gio•
\\-anni Bosco, aiutated in 1.·1tn e in mvrte, a:i cura di J.,,ina
e Luigi l{evcllo (Torinc>) - L. 50.000,
Hor,;a S. Domenico Savio e $. Maria Oorètti, o cura delle
sorelle Gnlln lVfonsherito, Ernestn e Giovannu (Alessan-
dria) - L. 50.000.
B0rs,1 S. Cuore dj Gesù, aiutatemi!, a C\\.lra dj Zeonto
Luii:rin (.\\'eronu) - L. 50.000.
Dorso Maria Ausiliatrice e Venerabile Michele Rua,
pregate per ,wi. a cura delle sorelle lloà (C.:un~o) - L. 50.000.
Borsa S. Domenico Savio, per la guarigione di Claudia,
a cu ra di Rinn l\\1azzolott1-Garlanda ('T'orino) - L. 50.000.
llor,;a M. Auslliat:-tce e S. G. Bosco, Jl Cltra di '.\\<lecca
Antonietta (Tqrino) - L. 50.000.
Borsa S. Cuore di Gesù, S. Cuore di Maria e S. G. Bosco,
in &11.ffragio de/ ,n.arittJ e per rirruerr u11a ww:::ia, a cnra
di Costantini Cecilia (Ascoli Piceno) - L. 50.000.
Borsa s. Cuore di Gesù e Madonna di Lourdes, s. G. Bo·
sco e S. Maria Mazzarello, n cura di l\\1tcca Cristina
(Tori110) - L. 50.000.
Borsa Maria Ausili\\ltrice. S. G. Bosco, S. D. Savio e
Santi Salesiani, prolclfgete i miei fi~li, a cura di 1\\llaria
.M.issoni (Udine) - L. 50.000.
Borsa Cuore di Gesù, Mada Ausiliattice e S. G. Bosco,
pr~g1Jte per me, c ura di Bice Bruno (Verona) (3•) -
L. 50.000.
Borsa S. Cuore dj Gesù. Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,
ilJ 'l"ingraziamc-11!.'), in sulTrr1_!(iO del miei de/wit.i e li prtJlea
z-ione della fmm!(lin, a cura d, Laura De Ambrosis (Va-
rese) L. 50.000.
B<>rsa Esauditemi, Mamma Ausiliatric,e!, a cura di
C. M. G. (Cuneo) - L. 64.000.
Borsa Sicrordi Sista e R~nato, a rura di Gai Maria (To-
rino) - L. 60.000.
Borsa S. Giovaqni Bosco e S. Domenico Savio, proteggete
nostro figlio, " tura tiella fami1;lia Ferraro (Torino) -
L. 50.000.
Borsa Attendo fldu.c.iosa I a cura di una Coop~ratricc
Svizzera - L. 50.000.
Borsa Rlnaldi Don Filippo, prega per noi e rari def11111i,
a çura di Maria, Angiolina, Emllia {/l.sti) - L. 52.000.
Oo.rso S. Domenico Savio, a cura di Roberto Vals~cchi
(Como) - L. 50.000.
Borsa Maria Au.-;-iliatrice e S. Domenico Savio, prnteg•
getect i11 v,ta e in morte, a cura di :--. N_ (D. Ruggcri)
- L. 50.000.
Borsa In suffragio dei rtenitori di B. M. (Pavia) due
Bone - L. 100.000.
Borsa Ziggiotti Don Renato, a cura di Don l\\lichclc
Senisi (Verona) - L. 50.000.
Borsa San Giovanni Bosco, proteta~i' la mia fam,)din., a
cu~a d1 Brw..zonc Andrea /Alessandria) - L. 50.000.
llorsa M. Ausiliatrice, $. G. Bosco e Don Filippo Rl-
naldi, a 0ur• d, De Prati Riccardo e Perini Ester (Verona)
- L. :;o.ooo.
Borsa Maria AuslUalJ'lcc, ln suliraii_io dei gc.nltorl. a
cura di N. N. (Xo,.arn) - L . 50.000,
Borsa A Mar!Jl, Consolatrice degli afilittl, a cura d1 X X,
/l.lol1,ano) - L. 5c.ooo.
Borsa Cuore SS. di Gesù, M, Ausiliatrice, S. G. Bosco
e Don Filippo Rlnaldi, /)rlJ//'Jff/l'/e ( r,i,,u,re la miii famiglia,
a eura di Angela Terranova d'Antnni (Sicilia) - L. 50.000.
8ors• Macia Ausiliatrice, Madre degli orfani, proley:-
~eteçi, a cura di l\\lanelli Colll·ena (Catania) - l,. 50.000.
e Uorsa S. Cuore di Gesti. e Marta Ausiliatrice. p. ![. r. e
da rìce'Uere, secondo le int.-n7,ioni di M. (Torino) -
L. 50,000.
Horsa S. Cuore dl Gesù, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,
i,n·ocm1do la loro protezione, n cura di F. I'. {Ao~ta) -
L. 50.000.
florsa S. Francesca Cabdnl, p;,rdzè ci corzservi la safot,
e la ,ftlit',td nella 11razia del Sit:11ore. a cmà di Gilda Fu-
ga7,za (Piacenza) - L. 50.000.
Borsa Paseri, sacerdote, e in st,f{ragù) di Rozzo RfrtT, n
cura della sorella llozzc) (Savona) - L. 50.000.
Ilorsa In suffragio dei genitori. a cura di f\\m1agaJll
r\\mclia (Corti()) • L. 50.000.
Borsa S. Giovanni Bosco, per lh t'tJm•1•nio11e. di mio nuuiw,
a cura di P. B. S. (Catania) - L. 50.000.
,.,,,,e Borsa Maria SS. e S. Giovnruù Bosço, p6T 1111 grande (li•
q/te1111/o, ~ cura di M. V. (l'UTino) - I,. 50.000.
Borsa San Domenico Savio, a cura di un g ruppo d1 e.x al-
lievi sal~iani - L. 50.000.
.llorsa Don Filippo Rinaldi. a cura di un ~TJ1,1ppo di ex al-
lievi salesiani - L. 50.000.
Tiorsa Don Michele Rua, VcneFabìfe, n cura di un j.!ruppo
dl ex alJ1evJ salesiani - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice. a cura di un gruppo di ex al-
lievi salesiani - L. 50.000.
Borsa A onore di Maria Ausillattice e di S. Giovanni
Bosco, 1/t .,ku.O·ragia dei miri rari e- per il bene spiritun/e e
materiale diii mièifigli, a cw-a di C. C. (Messina) - L. 50.000.
llorsa S. Cuqre cli Gesù e S, Giuseppe, a cura di ::,(. N.
(Novara), a mç:ozo delh, Dirnrtrice Ospizio Barbieri-
Valle Vigl.w✓-o-Re - L. 50.000.
Borsa Maria Ausiliatrice, S. Giovanni Bosco, S. M. Male·
zarello e Don Filippo ~inaldi, proteggete là ,,ria Jm11ig/ia,
-a cura di Carohhin Camilla (Bergon10) - L. 50.000.
Jforsa San Giovanni Bosco e Santi Salesiani, intercedei•
/>'11' noi presso i\\Jf. Aus-i/1,rtrù-e, a cura di Gaet1\\no e Olga
Segetti (Lucca) - L. 50.000.
.Borsa Maria Ausilia1r-lce. San G. 8Gsco e S. Don1enico
Savio, invocando prote;sùmc ,, preghiere, a cura di Mignollì
.r'l.rgenreri Jv!crc.,dcs ('rorino) - L. 50.000.
Borsa In su.liragio tli Agostino Brandi, a cura della
moglie B. Maria (U.S.A.) - L. 60.000
J3orsa Ross; Tolfoloni Linda (15•), a cura dei fi~li Gaetano,
Rina, Antoni<> e Marghenta Zanon (Vicenza) - L. 50.000.
Bor$a San Giovanni Bosco e Doa Filippo Rinaldi, a
cura di R. L. (Alessandria) - L. 50.000.
Borsa Astuffo Giuseppina Ved. Drago (Asti), impl/Jra
lh guarl'gio11• d111/ 'Jlusili11.1rfre Pl!f Ùllertes.iit>ne di S. Gio-
vmnd Bqsco - L. 50.000.
(to11ti11un)
AUTORIZZAZIONE D~L 1'1\\IBLINALE DJ TORINO J1' DATA 16 mi;Sl(AJO 1049, NIJMSRO 403 - CO~ I\\PPROVA7.10Nl! P.cCLli,'ll ~STICA
DIRETTORE RE5PUNSAB1LE: SAC. OOTT. PfETRD ZERBINO. Vf,!\\: MARIA AUSrt.tATRICE 32. TORINO (712) - OFFJCINR ORAFICHE se1

4.9 Page 39

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I \\,
j
'
CAMARET-BRETAGNA (Francia) - Il nuovo pe-
scherec:do che il proprietario ha voluto intitolare
a Don Bosco in ringraziamento per dicci anni di
p1·ospera navigazione sotto la prolezìone del Santo.

4.10 Page 40

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Un grande Santo una stupenda biografia
SAC. GUIDO FAVINI
"'\\T' fl n
3• edizione riveduta. Pagg, ::158, con fotografie, copertina cartonata e plastificata. J..,. 800
per ordlnazioni
rivolgersi alJa
.J !;
O 1 ICE
TORINO
CORSO REGIMA MARGHERIIA 176
C. C. P. 2/171
Nel centenario deUa fondazione della Società Sale.siana
la S. E. 1. presenta in smagliante ve.ste tipografica
questa luminosa ed agile biografia del Santo Fonda-
tore, i.n cui l'Autore, sulla scorta delle fonti genuine
- Memorie Biografiche di Do11 BoscQ e documenti
di archivio - fonde la vita del grande tipostolo della
gioventà con la storia della sua triplice famiglia
spirituale: La Società Salesiana, l'Istituto delle Figlie
di Maria Ausiliatrice e la Pia Unione dei CQopc-
ratori Salesiani.
La figura di Don Bosco ingigantisce attraverso l'ac"
curata documentazione, dalla fortunosa giovinezza,
fra mille strettezze e mille contrasti, fino alla r'l)ole
delle opere ed al fastigio dellll Santità. E la sua vita
vibr:i. del fascino incantevole che S. E. Mons. Evasio
Colli, Arcivescovo-Vescovo di Parma, ritrasse in una
incisiva definizione: «Una vita che pare un romanzo
cd è un ppema ».
I BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUIN'otCINAtE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direz;ione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigentì delle Pio Unione
SI invia gratuitamente. Spedizione In abbonamento postale. Gruppo 2•
*Facciamo noto ai benemeriti Cooperalori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesione hanno il C. C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno pu~ valersene con risparmio di •pesa, nell'inviare le proprie oflerte,
ricorrendo all'uf/i,io po.stale focale per il modulo relativo
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Si ringraziano i Sig. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati.