Bollettino_Salesiano_198007


Bollettino_Salesiano_198007

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
BOLLE
A NNO 10A N 7 2· QUINDICI N .11 15 APRILE 1980
SPEDIZIONE IN ABBONAMfNTO POSTALE GRUPPO 2' 1701
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA FONDATA DA SAN GIOVANNI BOSCO NEL 1877
I I BS-CC
Cooperatori Salesiani: cattolici di qual ità!
Riempite di Vangelo la vita umana;
portate nel cuore il " Da mihi animas " di Don Bosco!...
Don Egidio Viganò
Rettor Maggiore
l
;!
... _} . COOPERAT «"1
J~ lt{!- SALESIANI
Il Segretario Coordinatore
Nazionale ai Cooperatori
d'Italia
Carissimi,
con 111° aprile la preparazione di ROMA-80, Il grande avvenl•
mento che la nostra Auoelazlone si prepara avlvere,entra nella
fase più immediata. Soltanto cinque mesi cl separano dall'IN-
CONTRO NAZIONALE 01 FRATERNITA' E PREGHIERA che si
svolgerà a Roma dal 1• al 4 settembre. Slamo tutti lmpc3nati, al
dlversl livelli, a far si che esso riesca pienamente In ogni
aspetto, dall' opera di sensibilizzazione agli obiettivi da rag-
giungere, dalla partecipazione la più alta posslblle alla manlle--
stazlone In sé. Tutti cl dobbiamo sentire colnvolll; lo esige
l'Associazione, che vuole dare, prima di tutto a sè stessa e poi
agli altri, una prova della sua vitalità, un segno del suo ritrovato
entusiasmo, una testimonianza di esistenza cristiana e sale--
slana.
Convinti dell'Importanza dJ questa Iniziativa, tutti vorremo
mettere, In spirito di servizio, ogni scrupolo nell' attuare le varie
fasi di avvicinamento prima e di partecipazione poi, all'Incontro.
I momenti si possono cosi riassumere: SENSIBILIZZAZIONE
capillare del Centri e del singoli (compresi quanti non potranno
loro malgrado essere presenti a Roma); PREPARAZIONE Im-
mediata e partlcolaregglata di coloro che parteciperanno di
persona; PARTECIPAZIONE Infine, generosa e vissuta. Orga-
nizziamoci per tempo e moblllttamo tutte le forze delle nostre
regioni; Interessiamoci e coinvolgiamo gli altri membri della
Famiglia Salesiana; non trascuriamo di raggiungere gll lsolatl, I
malati, I Sacerdoti del Clero secolare. La Giunta esecutiva na-
zionale, che si è costituita per l'occorrenza In Comitato Orga-
nizzatore, è a vostra completa disposizione per ogni esigenza; è
già al lavoro a pieno ritmo, affiancata da alcuni collaboratorl,
cosi come sta già lavorando anche Il Conslgllo lspettorlale del
Lazio, sensibile al fatto che la sede dell'Incontro è Roma.
Per la senslblllzzazlone e per l'llluatrazlone degli obiettivi
della grande manifestazione Il Bollettino Salesiano Cooperatori
ha già cominciato a dare delle precise Indicazioni e validissimi
contributi. Servitevene diligentemente. Saranno Inviate anche,
periodicamente, altre comunicazioni perché possiate cono-
scere, quanto è più possibile, ciò che è necessario. Occorrerà
tenere ben presenti questi suggerimenti.
Come vedete, carissimi, la macchina dell'organluazlone si è
già messa In moto; a noi tocca, d'ora In poi, Il compito di non
farla né rallentare né Inceppare. L'Associazione sta andando
verso UM MOMENTO PARTICOLARMENTE FORTE della aua
vita; dobbiamo valorizzarlo al massimo ed utilizzarlo per un
migliore.avvenire.
Questi mesi che cl separano dall'Incontro Nazionale, devono
svolgersi In un crescendo di Iniziative, di lavoro, di preghiera, di
riscoperta di come è bello essere salesiano e cooperatore, che
cuiminerà In quel giorni di settembre col riunirci a mlgllala qui a
Roma, all'ombra della cupola della Basilica di Don Bosco e di
San Pietro.
Col ringraziare tutti già lln da ora per quanto si farà e col
dichiarare aperta ulllclalmente l'operazione ROMA~ao, vi ab-
braccio con affetto.
Vostro In Don Bosco
Giuseppe Giannantonio
Roma, 1 Aprile 1980
P.A RT I C OLARME N T E I ND I C ATO P E R
COOPERATORI SAL E SIA NI
I, 19

1.2 Page 2

▲back to top
INCONTRO NAZIONALE
DI FRATERNITA' E PREGHIERA
PROGRAMMA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
LUNEDI' 1 sett. (ore 17.30, appuntamento presso la Basilica
di Don Bosco)
Il primo incontro avviene presso il Tempio di Don Bosco
Fratelli e sorelle si ritrovano nella casa del Fondatore e Padre.
Presenti i fratelli maggiori, i Superiori, si esprimerà la fraternità
e la preghiera, nella gioia e nel canto.
MARTEDI' 2 sett. (ore 10. Palazzetto dello Sport)
1• INCONTRO: La fraternità che ci Insegnò Don Bosco•·
Attraverso la parola del partecipanti alla "Tavola rotonda", le
testimonianze, I canti e la preghiera scopriamo meglio lo spirito
salesiano che è spirito di famiglia.
(I "segni" e I " gesti" hanno grande valore se hanno ancheun
grande significato. Specialmente In questa giornata desideria-
mo fare numerose conoscenze personali, scambiarci doni, an-
notare indirizzi, ecc.).
Ore 17
2• INCONTRO: La "chiamata" a far parte della Famiglia di
Don Bosco è un dono dall'alto - La gioia di essere Coopera-
tore - Amo la mia Associazione per le sue ricchezze, per i doni
che elargisce. Nel mio Centro trovo l'ambiente privilegiato per
vivere la fraternità salesiana. (L ·esperienza dei presenti ci aiuta
a recuperare Il senso del nostro essere Cooperatore).
Attorno all'Eucarestia, ci sentiamo veramente" un cuore solo
e un'anima sola". (Messa concelebrata - Presiede Il Superiore
sales/ano).
(Segue una "cena fredda"; quindi la fratern1t4 si esprime in
una serata di vera gioia salesiana).
MERCOLEDI' 3 aett.
1INCONTRO (mattino): L'Associazione vive la fraternità che
ci ha insegnato Don Bosco, anche nella dimensione regionale o
Interregionale.
(La mattinata può essere dedicata ad un incontro con i fratelli
della propria regione, che può concludere con la celebrazio-
ne de/l'Eucarestla, o a visitare le opere salesiane di Roma.
I Giovani Cooperatori vivono un loro particolare momento di
Intimità presso la Basilica del S. Cuore).
2• INCONTRO (pomeriggio): Udienza pontificia: la nostra fe-
deltà ai Pastori della Chiesa v,ene riaffermata incontrando Pie-
tro nella persona di Giovanni Paolo Il. (A sera, per I soli GG.CC.:
probabile ora di fraternità con il Papa nei giardini di Castelgan-
dolfo).
GIOVEDI' 4 sett.
Ultimo incontro (particolare solennità e interesse).
- (In San Pietro) Con Il Cardinale Vicario di Roma e altri
Vescovi e con I Superiori salesiani Solenne concelebrazione
eucaristica - Professione di fede - Accettazione di neo-Coope-
ratori • "Offertorio straordinario" per Trelew.
- Ultime ore di fraternità (in altro ambiente)
- Gli impegni che assumiamo
.! 'iO
- « Trelew è di tutti noi• (Testimonianze e probabile conse-
gna del Crocefisso ad un Cooperatore partente)
- Saluto al Superiori; testimonianze sull'Incontro.
li presente programma. definitivo nelle grandi linee, sarll In
seguito meglio precisato. Potrà essere suscettibile di qualche
modifica, specialmente per quanto riguarda l'udienza pontifi-
cia.
Ciò che è necessario fare subito
Oltre la preparazione spirituale, attraverso lo studio degh
obiettivi che l'Incontro nazionale si propone (vedere numero
precedente) e l'attenta lettura del "dossier" che sarà diffuso, è
necessario provvedere con urgenza:
- a riservarsi I giorni destinati all'Incontro 1-4 settembre,
(quindi escludere ogni altro impegno, provvedere. se si è im•
piegati o comunque In attività di lavoro. a farsi concedere le
ferie in quel periodo);
- a mettere da parte la somma necessaria, anche rinun-
ciando a spese superflue, si da dare alla propria partecipazione
un significato e un valore particolare (anche per questo vale lo
slogan: Autofinanziarsi è Indice di meturftil e di llbertà •);
(Il Comitato organizzatore sta studiando la possibilità di una
sistemazione "giovanile", assai economica, per i GG.CC., allo
scopo di facilitare In tale maniera la partecipazione più ampia
possibile. DI essa saranno rese note al più presto modalità
ecc.).
Chi è stato favorito più degli altri dalla Provvidenza aiuti
qualche fratello del Centro che non può sostenere le spese o
qualche Cooperatore estero che volesse partecipare. Il più evi-
dente segno di fraternità è sempre la condivisione dei beni!
- ad Indire una riunione straordinaria al fine di riflettere sul
significato di Roma-BO, studiare attentamente Il programma
(che, a una lettura superllclale, potrebbe anche sembrare non
ricco di momenti fortf) e organizzarsi per partecipare.
Da non dimenticare
L'incontro è aperto a tutti I cooperatori e a quanti sono vici-
nissimi all'Assoclaz,one e or,entatl a farne parte.
Mentre non si Incoraggia fa partecipazione di qualsiasi cat&-
goria di persone (semplici simpatizzanti, amici, benefattori e
slmill). tuttavia si mira ad avere presenti Il maggior numero
possibile di Cooperatori, si che l'incontro sia veramente di
massa ma... massa "Salesiana". E' necessario qufndi fare un
lavoro capillare di avvicinamento in direzione dei Cooperatori
"lontani", ammalati, trasferiti, ecc. E' una occasione da non
perdere...

1.3 Page 3

▲back to top
Vittorio Bachelet
Abbiamo sempre considerato Don Bosco
come persona su cui si poteva contare
Ho accettato di venire oggi tra voi, non solo perché,
come Presidente dell'Azione Cattolica, sono particolar-
mente interessato a tutta la vita dell'Apostolato dei Laici
In Italia e particolarmente alla vostra, ma anche perché
l'amicizia per i salesiani, diciamo meglio, la devozione
speciale per Don Bosco è qualche cosa di radicato nella
vita della mia famiglia. Non soltanto perché mio padre e
mia madre, essendo torinesi, avevano un legame spe-
ciale con i salesiani, ma perché questo affetto, questa
devozione è sempre stata da loro e quindi anche da noi
coltivata, e abbiamo sempre considerato Don Bosco
come amico, come persona su cui si poteva... contare. Il
mio papà - lo ricordava don Buttarelll - è stato socio
d 'Azione Cattolica, ma anche Cooperatore Salesiano...
Anche la mia mamma era molto devota di Don Bosco, e
quando è mancata, ha voluto dare a ciascuno dei figli un
piccolo segno di affetto e a me ha lasciato una lettera di
Don Bosco. Quindi vedete che ci sono molti legami,
anche di famiglia.
Però io vengo anche per darvi un saluto e per dirvi
tutta l'attenzione, tutto l'affetto, tutta l'ammirazione co-
me Presidente dell'Azione Cattolica, e credo di poter
dire anche un poco da parte di tutte le altre opere del-
l'Apostolato cattolico che fanno parte della Consulta.
lo ho molto apprezzato il tema che è stato posto un po'
come centro di questo Convegno: « Stare al passo con il
Concilio».
E qui vorrei dire che certi punti di contatto tra il vostro
lavoro e quello dell'Azione Cattolica sono interessanti.
Questa stessa idea di Don Bosco di chiamare i Coope-
ratori, non solo come un gruppo di gente ricca di una
spiritualità speciale, ma anche impegnata operativa-
mente al servizio dell 'ideale cristiano, per la propaga-
zione della fede, per una testimonianza cristiana della
vita, è una visione nuova, una visione che annuncia
quella che poi il Concilio avrebbe esplicitato e fatta pro-
pria in modo luminoso. Queste sono le idee sulle quali si
sono mosse sin dall'inizio le Associazioni di Azione
Cattolica, così come esse hanno professato una spe-
ciale fedeltà al Papa. La scritta messa giù in fondo alla
sala lo dice: « più la Santa Sede sarà bersagliata, più dai
Cooperatori sarà esaltata».
Vorrei ancora dire, che lo sono particolarmente grato
ai Cooperatori Salesiani, perché oltre a questi principi
Ideali, oltre a questo spirito di affiatamento che va cre-
scendo largamente in tutti, In più di un caso, In molti
casi, in un certo senso stabilmente, noi abbiamo potuto
contare sulla cooperazione attiva dei Cooperatori, pro-
prio come A. C.
Vedete, l'Azione Cattolica è un po' un'organizzazione
" tutto fare"; quindi qualunque cosa ci sia da fare, s' im-
pegna l'Azione Cattolica. Ed è giusto che sia così, anche
se non è sempre facile corrispondere a tutti gli impegni.
Allora noi tante volte, anche come Azione Cattolica, ab-
biamo bisogno di aiuto; abbiamo visto che tutte le volte
che l'abbiamo chiesto ai Cooperatori Salesiani, l'abbia-
mo avuto generosamente. E quindi anche di questo vi
ringrazio, non solo come Azione Cattolica, ma anche a
titolo personale, perché chi ha una responsabilità e vede
che le braccia tante volte sono insufficienti, se trova
aiuti, prova che questa è una cosa bella e pensa: vera-
mente siamo nello spirito del Concilio, siamo nello spiri-
to di Don Bosco.
(dal saluto al Convegno nazionale dei Consiglieri lspettoriali
-Ariccia (Roma) 23 aprile 1967).
2· CONUCNO HZ . CON 1curn1 ISP[llODIUI
g CON IL CONCILIO
P[R LACUl[8A
CON OOM OOSCO
"...Cooperatori Sales1an1'.
SIAH OU[LLOCU[ Sl[H !.....
Paolovi!
'i l

1.4 Page 4

▲back to top
MAGISTERO SALESIANO
1. Identità salesiana, oggi _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
ANS ha rivolto al Rettor Maggiore una domanda, la cui risposta tocca il vivo del/'
"identità salesiana", sul problema dei giovani più disadattati, difficili, abbandonati. Vale
la pena rifletterci sopra.
I giovani d'oggi non vivono tutti e sempre una dimensione " normale". La crescente presenza e l'Incisivo ruolo del
"dlfflclll" (violenti, emarginati, drogali, carcerali, cui si possono aggiungere gli handicappati, gll psicopatici, I malatl-laten-
tl...) non costituisce certo maggioranza giustifica pessimismi, pone però seri problemi di Intervento educativo. Alcuni
salesiani si occupano di loro: talora ulficlalmente, talora ufficiosamente o meno... Il problema che affiora In tale prospettiva è
quello della "Identità salesiana". Chiedo: in una società come l'attuale, dove Il confine tra NORMALE e CLINICO (per così
dire) non è più demarcato con la tradizionale netta evidenza, quale compito Impone a noi li Sistema Preventivo e Il Carisma di
--Do-n-Bo-sc-o?-----------------------------------------
La società attuale cl interpella e la condizione giovanile cl
Inquieta. E' lJ/1 tempo per santi! Ossia per discepoli del Signore
che abbiano nel cuore una impensabile magnanimità e nella
mente una fervida fantasia d'invenzione. Don Bosco cl starebbe
bene oggi! Lui e la sua vocazione sono fatti per tempi difficili.
La domanda che leì ml fa è piena di nostalgia di una certa
santità, di quella che trabocca dal carisma di Don Bosco.
La sua è una domanda più complicata di quel che appare a
prima vista. Bisognerebbe rispondere con un trattato o con
qualche documento capitolare. lo concentro un abbozzo di
risposta su due punti che considero nevralgici.
1. A che livello funziona il significato della parola "preventi-
vo"? Si applica come criterio di scelta dei destinatari della
nostra missione o come metodo di approccio pastorale e edu-
cativo dei giovani che per differenti ragioni sono oggetto delle
nostre cure? Ecco: in una società In cui i ragazzi "difficili",
"drogati", "handicappati", "ciechi", "emarginati", "violenti",
"carcerati", "corrigendi" e via dicendo, dilagano nelle città
(anche senza maggioranza) in modo abbastanza vistoso, Il Si-
stema Preventivo cl farebbe scegliere gli "altri", i "non conta-
minati", i "buoni", per preservarli dal contagio: Ci sarebbero
del "perduti" che non sarebbero raggiunti dal Sistema Pre-
ventivo?
O, invece, il Sistema Preventivo va inteso come una presenza
coraggiosa tra i giovani bisognosi (tra i quali sempre c'è una
risorsa di speranza!) con una disponibllltà a entrare a cercarli
anche nell'emarginazione, nelle carceri, nella droga, nella vio-
lenza e in quelle situazioni che possono sembrare "oltre", ma
che comportano ancora possibilità di ricupero, quindi di "pre-
ventività" rispetto al "peggio"?
Impostata cosi la domanda, non mi sembra difficile la rispo-
sta: ci sono tanti fatti nella Famiglia Salesiana che ce la procla-
mano; basterebbe ricordare, senza andar lontano, l'iniziativa
degli .sciusclà» qui a Roma e quella dei ragazzi di Arese, non
comescelta unicae preponderante, macome una delle scelte da
affrontare. Ma pensiamo a Don Bosco, al sogno del 9 anni (i
ragazzi " bestemmiatori"), al suo apostolato nelle carceri di
Torino, ai ragazzi delle strade, ai primi giovani amici che gli
rubarono le coperte, ecc.
Non credo che ci sia da insistere. Il Sistema Preventivo si
riferisce al cuore del Salesiano, al suol criteri di pastorale, al
suo stile di presenza e ai suo metodo educativo. La scelta del
destinatari è in un certo qual modo anteriore al Sistema Pre-
ventivo, essa procede dalle Indicazioni di Dio, dalla sensibilità
della carità salesiana, dalle richieste della Chiesa, dalle urgenze
della società. Le Costituzioni e la Tradizione più genuina ci
danno degli orientamenti di priorità per un certo settore popo-
lare al riguardo, ma senza compartimenti stagno. Uno sguardo
sulle lspettorle salesiane, soprattutto del 3° mondo, ne confer-
ma la pluriformità.
Dunque: Il Sistema Preventivo cl impone, In primo luogo, Il
compito di erigere la bontà a sistema per annunciare Cristo a
tutte le categorie di giovani che l'amore di Dio ci affida; esso
non è direttamente per se stesso la misura delle scelte dei
destinatari.
2. Oggi la Chiesa, le congiunture e la natura stessa del cari-
sma di Don Bosco non cl sfidano forse a rivedere le nostre
posizioni apostoliche e il tipo concreto del destinatari che ci
sono nelle opere attuali? a programmare sul serio una novità di
presenza più in sintonia con gli odierni bisogni e pericoli gio-
vanili? a ripensare le esigenze della nostra carità pastorale in
riferimento alla gioventù povera e bisognosa dell'attuale so-
cietà?'
Anche qui, riguardo alla scelta dei destinatari, lo vedo chiara
la risposta, almeno come orientamento e direttiva di autorevo-
lezza salesiana. Ce lo dicono esplicitamente sia Il CGS, sia il
CG21. le difficoltà incominciano quando si tratta del coraggio
delle iniziative e delle precisazioni circa Il modo di realizzarle
nelle programmazioni pratiche di ridimensionamento. In certe
zone e per certe persone c'è più creatività che per altre; pur-
troppo ci sono anche delle zone e delle persone in cui si ri-
scontra una pericolosa insensibilità, una mancanza di audacia,
un indebolimento di quel tipo di speranza che costruiva un'at-
mosfera di "mistica" tra i primi salesiani. specialmente tra gli
Iniziatori delle nostre missioni. Si percepisce allora l'immensa
urgenza di risvegliare in noi la "santità" di Don Bosco: ma ci
stiamo movendol
In una situazione, diciamo cosi, "Imborghesita " sogliono
f '\\2

1.5 Page 5

▲back to top
sbocciare qua e là, per reazione, dei francotiratori con iniziative
di inserzioni inedite, a volte veramente interpellanti, altre volte
invece ingenuamente messianiche e facilmente caduche.
In questo campo direi che Il Carisma di Don Bosco impone ad
ogni lspettoria una revisione severa e coraggiosa delle proprie
posizioni con l'Impegno di una novità di presenza che tocchi
tutte le opere e ne esiga anche delle nuove più in sintonia con le
necessità locali della gioventù.
Ricordiamo, però, quanto ci hanno detto gli ultimi due Capi-
toli Generali: il soggetto primo della missione salesiana non è il
confratello singolo, ma la comunità locale e ispettoriale; quindi
le responsabilità e le iniziative investono l'insieme organico del
confratelli. Inoltre una lspettoria deve evitare di essere mono-
tonamente unilaterale, con un solo tipo di opere per una sola
categoria di giovani; ma è necessario che divenga sempre più
concretamente pluriforme, con presenze differenziate al servi-
zio degli svariati b isogni sia della gioventù popolare, sia di
quella più bisognosa e di quella abbandonata.
Il Don Bosco vivo di oggi non è più un individuo, ma è una
comunità; e gli organismi di servizio e di animazione della co-
munità dovrebbero saper curare e sviluppare un clima di co-
munione vocazionale per cui in tutti palpiti quel "cuore orato-
riano" che ha fatto di Don Bosco l'audace e inventivo evange-
lizzatore del giovani poveri e abbandonati.
Dunque-, per concludere un discorso complesso e qui appena
appena abbozzato e purtroppo anche affrettato, formulerei
questa breve risposta alla sua domanda:
In una società come !"attuale, dove la crescente presenza e
l'incisivo ruolo dei " dlfflclll" pone seri problemi di Intervento
educativo, Il Carisma d i Don Bosco ci esige di rivedere la geo-
grafia giovanile delle nostre presenze; e Il Sistema Preventivo ci
impone il compito di una presenza d'amicizia tra loro per evan-
gelizzare educando ed educare evangelizzando.
(Da ANS - marzo 1980)
0 2. Con Don Bosco c'è posto per tutti -
I giovani che aspettano sono tanti _ _ _ _ _ _ __
In questi ultimi tempi il discorso sulla Famiglia Salesiana si è fatto più frequente e denso. Cresce l'interesse e il
desiderio di conoscere di più questa bella nostra realtà. Ma chi propriamente la compone, e con quali modalità i
singoli gruppi realizzano la missione che le è propria?
Il Rettor Maggiore In un " colloquio" con il Bollettino Salesiano, riportato con il titolo «Salesiani è bello?»
(marzo scorso), dà una risposta che ora riportiamo (la divisione a mo' di schema non è nell'articolo; è stata
introdotta a scopo didattico).
Molti sentono Il desiderio di collaborare al progetto educativo di Don Bosco, ma non si sentono di Impegnarsi
In modo radicale per tutta la vita. E allora?
Ed ecco la risposta in realtà molto lucida e che colloca in situazi_oni ben differenziate tutte le "forze" salesiane.
Scegliere di vivere per i giovani, secondo il progetto di Don Bosco, comporta varie possibilità di dedicazione.
Eccole:
CONSACRAZIONE RADICALE PER TUTTA LA VITA;
SDB-FMA e altri Gruppi di persone consacrate.
SCELTA VOCAZIONALE a favore del giovani vivendo secon-
do il proprio stato nel mondo;
COOPERATORI SALESIANI {CC.SS.).
Coscienza di un senso di PARENTELA EDUCATIVA e volontà
di svariata collaboborazione col Salesiani e FMA:
E X A U I E V I- EXALLIEVE.
IMPEGNO TEMPORANEO DI COOPERAZIONE in determi-
nati progetti e con specifici obiettivi;
GRUPPI-MOVIMENTI GIOVANILI
APPOGGIO DI VARIO TIPO PRATICO E CONCRETO;
BENEFATTORI
Ci sono, dunque, diverse modalità di collaborazione con Don
Bosco, nel suo bel progetto educativo. Ciò che importa è co-
minciare. SI potrà, poi, passare anche dall'una all' altra modalità
(in senso ascendente) formando tutti insieme quel gran "Movi-
mento Boschlano" di Pastorale giovanile e popolare, che !'in-
dimenticabile Paolo VI chiamava "fenomeno salesiano·•. tanto
benefico in quest' ultimo secolo della storia della Chiesa.
s, 53

1.6 Page 6

▲back to top
COOPERATORE,
DIMMI CHI SEI
NUOVO
REGOLAMENTO
Nove ricette per essere felici
J. Aubry
Don Mario Cogliandro
7
6
Sorella e fratello carissimo,
abbiamo ancora nel/'orecch10, non è vero? le parole con le
qua/IIl figlio del prof. Bachelet, durante la Massa dei funerali, ha
rifiutato ognisentimento di odio e di vendetta verso gliassassini
di suo padre e ha proclamato a nome della famiglia la volontà di
perdonare e di continuare lo sforzo per l'avvento di un mondo
nel quale tutti vivano da fratelli.
L'aspetto notevole di tale fatto è proprio questo: prendere
occasione dalla cattiveria deg/1 uomini e dalla sofferenza più
acuta che essi infliggono al cuore dei membri di una famiglia,
per superare se stessi e introdurre nel tessuto sociale il filo
d'oro de/l'amore che perdona e che invita tutti alla sincera
collaborazione. La famiglia Bachelet avrebbe potuto accon-
tentarsi di piangere e di pregare. Ha fatto molto di più. la sua
testimonianza ha scosso tante coscienze, Indicando loro la
strada della vera convivenza sociale.
Davanti alla figura di quest'uomo giusto e mite, pensavo a
Gesù stesso che, durante la sua passione, ha preso occasione
da ogni colpo crudele ricevuto per affermare un amore più
grande, e concludere questa lotta tra l'odio e l'amore con il
Padre, perdona loro/• . ultima parola vittoriosa dell'amore.
Perché dico questo a voiCooperatori? Perché un certo tipo di
reazione davanti al male Incontrato o ricevuto fa parte dello
spirito salesiano, modo di vivere, di ag,re e di pregare Inse-
gnatoci da don Bosco (NR 15).
Don Bosco durante la sua lunga vita è stato spesso Incom-
preso. perseguitato; alcuni gliene hanno voluto a morte, altrisi
sono ingegnati a mettergli il bastone fra le ruote. Da parte sua,
mai una parola di odio o di vendetta, ma un'energia rinnovata
par non lasciarsi intimidire scoraggia1e, e per andare avanti
senza abbandonare i progetti fatti. Durante Il Capitolo generate
del 1887, disse ai suol salesiani: •La maggior parte degli im-
brogli(nei quali siamo), non ve Il accenno neppure, perché non
si resti spaventati. Sudo io e lavoro tutto il giorno per vedere di
metterli a posto e ovviare gli inconvenienti. Eppure bisogna
avere pazienza. saper sopportare, invece di riempire l'animo di
esclamazioni piagnucolose, lavorare a «più non si dire, per far
che le cose procedano avanti bene• (MB Xlii, 288).
E miha sempre fatto sognare questa frase detta nelmomento
più forte delle difficoltà con la curia vescovi/e di Torino.· Tutte
le volte che Ci frappongono imbal8ZZI, io rispondo coll'apertura
di una casa.1 (MB XIV, 229)
Discepoli di questo santo, chiediamo di saperlo imitare nella
sua serenita. nel suo realismo, nel suo formidabile coraggio.
Davantialla serie dinotizie brutte che ogni giorno clpresentano
i giornali e la TV, non dovremmo mai essere di quel/I che si
lamentano per questo povero mondo, per questa povera Italia
n. In crisi e si fermano Ma davanti ad ogni atto di violenza,
decidiamo di essere effettivamente più uniti e plu fraterni con
gli altri. Ad ogni cattiveria rispondiamo con un supplemento di
bontà operosa.
E cosi Il male stesso sarà occasione di maggior bene. E'
secondo questa legge che è stata operata la redenzione del
mondo.
e, 5.1
Mentre scrivo queste poche righe di commento all'art.
5 del NR per richiamare la coerenza tra Parola di Dio e
\\•ita del Cooperatore, l'équipe dei tradullori e editori,
protestanti e cattolici, (tra cui 7 salesiani del Centro Ca-
techistico Salesiano) del Nuovo Testamenro bzterconfes-
:;ionale ne sta presentando aJ Papa la milionesima copia.
In 3 anni I milione. E non è che una delle mille edizioni in
mille lingue e diale11i che pl'opongono le Beatitudini
proclamate da Cristo (Ml. 5,3-12) come ricette per essere
felici
Ma oggi stesso si svolgono i funerali della ennesima
vittima della violem,a, il magistrato Minervini, freddato
su un autobus di Roma. E domani si svolgeranno quelli
del giudice Galli, ucciso dai terroristi all'Università di
Milano. Milioni di persone leggono la Parola di vita, pochi
traducono la Parola nella vira e si semina la morte, del
corpo e dell'anima. Oggi più di ieri. Ecco il dramma!
La s• regola di vita del CS è centralissima. Parte dal
discorso della montagna, esemplifica solo ire virtù, in
paraJlelo con i tre voti dei religiosi (ma non è tutto e solo
qui il cristìanesimo). chiude in trasformazione totaltl del-
la vita: • ...lavoro, sollievo, iniziative apostoliche, gioie,
sofferenze, ,•issute nello Spirito, di\\·entano un dono a Lui
gradito•· Una liturgia. Uno sfo17.o di" assimilare la parti-
colare impronta di spiritualità che è propria delJ'As:-.o-
ciaLionc a cui sorio iscritti• (AA ~); nelle ordinarie con-
diL.ioni di , ita familiare e sociale... a fermentare dall'in-
terno il mondo principalmente con la testimonianza della
loro stessa vita e col Iulgore della loro fede, speranza e
carità» (LG 3 I).
L'evangelista Mall-:o introduce la proclama7.ionc delle
"ricette" con un doppio movimento: Gesù che sale e si
siede; gli apostoli che si avvicinano e ascoltano. Riattua-
liniamo, oggi, ciascuno di noi, il quadruplice atteggia-
mento di a,censione, sosta, av,icinamento e ascolto.
Leggiamo, rileggiamo, confrontiamo l'Annuncio con la
realtà .della nostra personaJe vita quotidiana.
Beati quelli che
I sono poveri di fron te a Dio;
sono nella tristezza,
3" non sono violenti;
4" desiderano ardentemente ciò che Dio vuole;
5 hanno compassione degli altri;
6" sono puri di cuore;
7" diffondono la pace;
8 sono perseguitali per aver fatto la volontà di Dio;
9' sono insultati, pen,eguitati, calunniati per il fatto di
essere miei discepoli.
Dio vi ha preparato una grande ricompensa!
li rinnovamento es_ige fedeltà: a Cristo e al suo Vicario,

1.7 Page 7

▲back to top
DA COLLABORATORI
A COOPERATORI
Errori di prospettiva e itinerario di crescita
D on C ar1o Borgettl
7
Nal numero scorso ci siamo posti un interrogativo: perché mo/// gio-
vani cha In ambiante salesiano si Impegnano nella preghiera, nella te-
stimonianza e nell'anlmazlone, non sentono una chiamata alla Famiglia
Salesiana? Non diventano Giovani Cooperatori?
Le risposte possono essere tante. E' importante però che
ogni ambiente giovanile non manchi di un itinerario di crescita e
si evitino di conseguenza certi errori di prospettiva.
Una proposta intempestiva di Famiglia Salesiana, motivata
erroneamente o nata solo, per così dire, "dall'esterno" indica
non conoscenza vera di ciò che viene proposto.
Quando la Famiglia Salesiana viene presentata semplice-
mente come possibilità di "aiutare i Salesiani", in "clima di
gioia", i giovani già Impegnati si chiedono che senso abbiano
promesse pubbliche e attestati per una collaborazione già in
atto senza complicazioni burocratiche.
SI sbaglia di prospettiva spesso anche proponendo il gruppo
locale di Cooperatori come "luogo" di ricarica spirituale,
perché potrebbe pure non esserlo nel caso concreto, o perché
comunque molte e talora estremamente valide sono altre pro-
poste in questa linea nella Chiesa oggi.
Anche gruppi più validi che vivono attualmente per l'azione
pastorale salesiana fuori dell'ambito Cooperatori (si pensi a
certi movimenti come ad esempio: Amici di Domenico Savio
(AOS), Gruppi di Impegno missìonario (GIM), delle stesse Poli-
sportive giovanili salesiane (PGS) sono preoccupati di offrire
momenti forti dì spiritualità a giovani e animatori, in proporzione
alla loro età e In sintonia con la tipicità della loro esperienza.
Possono non awertlre una particolare esigenza di ricarica spi-
rituale non programmata secondo un loro specifico itinerario.
Alcuni temono addirittura una alternativa intimistica a una loro
spiritualità attivistlca In vocazione di servizio.
Ogni operatore salesiano però ai suoi ragazzi (fin dalla prea-
dolescenza) non può non parlare di Don Bosco e, con parole
adatte all'età, del suo affascinante carisma di educazione po-
polare (si comprenda bene il termine), cioè della missione di
cosclentlzzare I piccoli e i poveri della loro dignità, dell'amore di
Dio, della fraternità da costruire nel Cristo, della bellezza di
impegnarsi nella speranza cristiana anche a costruire una città
degli uomini meno indegna dei Figli di Dio. Di qui un modo di
pregare e di operare, con un lavoro che pure sia autentica
preghiera.
Ogni gruppo ha un cammino da percorrere in questa pro-
spettiva.
Arriva necessariamente alla Famiglia Salesiana; non "per
aiutare I Salesiani" ma per Essere Salesiani laici, Cooperatori
di Dio, nell'annunziare il Suo amore ai Suoi prediletti, i piccoli e
i poveri, nell'animarsi con loro ad essere uomini veri, Suoi pre-
diletti, perché ricchi della propria povertà e del Suo amore.
che continua a parlarci (e a vivere) nello spirito delle
Beatitudini. Fino all'ultima lettera di Pasqua sull'Eucari-
stia. Da questo momenlo comincia il resto della nostra
vita: sarà più facile e più felice? Applicare le nove ricette
dipende da noi!
I'
t
A ricordo di
Mons. NICOLA CAVANNA
Nato a Maslo (Asti) nel 1916, ordinato sacerdote nel 1940,
eletto vescovo di Rieti nel 1960, quindi vesc ovo coadiutore per
la d iocesi d i Asti nel 1971 , dloçesl che governò In seguito
d all' agosto del 1977.
Le doti c he caratterizzarono la sua Persona fur ono almeno
tre: un grande cuore per tutti, un alto senso del rispetto dovuto
ad ogni persona, generosità nel servizio pastorale.
La serenità e !'ottimismo gll erano abituali e Il manifestava
col sorriso che gll fioriva sempre sul volto; la cordlalltà era
come una calamita che gll attirava I c uori del suol sacerdoti e
del fedeli.
Possedeva, quasi da natura, lo spirito salesiano che Im-
prontò sempre la sua vita di pasto re: da parroco ad Alessan-
dria (ove ebbe modo, amava dire, di apprezzare la generosa
disponibilità della comunità salesiana locale verso la sua par-
rocchia) a vescovo di Rieti, dove seguiva sempre le Iniziative
del locale Centro Cooperatori partecipando regolarmente alle
conferenze annuali e alla festa di Don Bosc o, e Infine da ve-
scovo di Asti.
SI iscrisse tra I Cooperatori Il 2 marzo 1960.
E' doveroso ricordarne la nobile figura di zelante pastore e
suffragarne generosamente l'anima.
PREGHIERA DEI COOPERATORI IN PREPARAZIONE
ALL'INCONTRO NAZIONALE ROMA-80
O Padre,
a tutti i membri della nostra Associazione
e a tutti quel/I della Famiglia salesiana,
accorda il dono della fraternità
e della preghiera vissute salesianamente.
Il tuo Spirito ci aiuti
ad avere un cuor so/o e un'anima sola,
a spezzare insieme Il pane con letizia e semplicità,
a cantare insieme le tue lodi,
a rendere testimonianza con forza e gioia
alla resurrezione del tuo Figlio Gesù.
Fa' che il prossimo nostro Incontro nazionale
raggiunga gli scopi che siprefigge,
per compiere meglio nella tua Chiesa
la missione che cl hai affidata.
Te lo chiediamo per lo stesso Gesù Signore
e per l'intercessione di Maria Ausiliatrice,
madre della nostra Famiglia.
Amen.
J . A.
(si ispira a Atti 2, 46-47; 4, 32-33)
7! 55

1.8 Page 8

▲back to top
ASSOCIAZIONE VIVA
ROMA-BO. Incontro nazlonale di frater-
nità e di preghiera _ _ _ _ _ _ __
Dai notiziari e da varie altre c ,munlca-
zlonl si deduce che, almeno In alcune re-
gioni, si è al lavoro per la necessaria pre-
parazione e sensiblllzzazlone a C\\oma-80,
e tutto fa prevedere una presenza nume-
rosa e preparata a questo Importante IN-
CONTRO.
GG.cc._ _ _ _ _ _ _ _ _ __
A Brescia sI è svolto nel giorni 1-2 marzo
l'incontro interregionale per l'Italia-Nord
preparatorio di Roma-BO. Centodieci circa
I partecipanti, che hanno approfondito la
relazione svolta da Don Giuseppe Aubry
sull'identità del Cooperatore, ma con l'o-
biettivo di Individuare meglio le istanze
principali della loro concreta realtà Pre-
senti all"Incontro l'ispettore Don Angelo
Viganò, il dott I uigi Sarcheletti, coordi-
natore generale e I delegati ispettorlall
della zona interessata.
Nel giorni 12-13 aprile si è svolto analo-
go convegno per le regioni r1ell'ltalia Cen-
trale e Rimini.
01 ambedue I convegni sarà data In se-
guito ampia relazione.
LAZIO _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
I Covperatorl hanno partecipato nume-
rosi alla Giornata della Famiglla salesiana
tenutasi Il 6 Gennaio a Roma presso la
sede dell'Università salesiana. Il Rettor
Maggiore ha fatto dono, Illustrandola, del-
la Strenna 1980.
I Giovani CC hanno organizzato due
riuscite Giornate-Proposta per simpatiz-
zanti e vicini, allo scopo di far conoscere
l'ideale che Il anima anche ad attn coeta-
nei, e hanno tenuto anche un Corso di
Esercizi spirituali.
ROMA-S. Cuore. I Cooperatori hanno
sentito Il bisogno di mettersi a dlsposiz_ìo-
ne della parrocchia del '"S. Cuore"', alla
quale molti di essi appartengono, offrendo
Il loro servizio nel settore genitori perché
ravvivi la fede nelle famiglie e siano sensi-
bilizzate all'educazione cristiana dei figli.
Nel pomeriggi del 24 novembre, del 27
gennaio e del 30 marzo gll intervenuti
(circa 15 coppie di genitori per volta), in un
clima di apertura e di accoglienza sale-
siana, sono stati Interessati ad aspetti del-
la vita e della convivenza familiare di vitale
Importanza nel campo della catechesi.
Essi hanno dimostrato di gradire questa
forma di incontro, e quindi il Centro conti-
nuerà questa iniziativa In modo da acco-
gliere a turno tutte le famiglie della Par-
rocchia, per approfondire la conoscenza e
stringere vincoli di cristiana amicizia. Si
sta pensando a un " ritorno"' mensile di
tutti gli Incontristi che ne hanno espresso
Il desiderio.•
NOVARESE _ _ _ _ _ _ _ __
TORTONA- I Cooperatori vollero rinno-
vare la loro promessa, il 10 febbraio scor-
so, con una suggestiva funzione del SI',
durante la quale si accolsero tra I Coope-
ratori due giovani che iniziavano Il loro
impegni".
Dopo la Santa Messa con lo scambio dei
"pani benedetti" In segno di sentita fra-
ternità, si confermò da tutti la gioia di ap-
partenere alla Famiglia di Don Bosco.
CAVAGLIA': •E' tradizionale ormai la
Giornata della Famiglia Salesiana. Cl sla-
mo incontrati domenica 24 febbraio u.s.
Programma semplice, ma testimoniante
amore a Don Bosco: triduo e testa del
Santo. con la partecipazione del Coope-
ratori, Ex-Allievi, FMA che hanno allestito
con generosità l'agape fraterna. La pre-
senza del Vicario, cooperatore, è stata
segno della collaborazione di tutti per la
Chiesa locale».
Per iniziativa del Settore Pastorale Gio-
vanile SOB si sono tenuti alcuni "Incontri
di preghiera" per giovani che gravitavano
attorno alla Famiglia Salesiana, al quali
hanno partecipato alche alcuni GG CC. Di
particolare significato Il tema dell'ultimo
Incontro che si è svolto in due luoghi di-
versi, a Muzzano (23-24 Febbraio) e a S.
Salvatore M. (8-9 Marzo): •Il Signore co-
me ha scelto Don Bosco. ha scelto anche
noi per testimoniarlo ed annunciarlo con
un certo stlle nelle comunità In cui vivia-
mo».
VENETO occ._ _ _ _ _ _ __
TRENTO: Il programma annuale, elabo-
rato dal Conslglìo e presentato In elegante
B 56
dépliant, è ricco di momenti formativi e di
impegni apostolici. Ritiro mensile, eserci-
zi, Incontri di preghiera, pellegrinaggi,
partecipazione a ricorrenze della Famiglia
salesiana, laboratorio ed altre Iniziative
rendono viva la vita del Centro.
PADOVA: In buona ripresa Il Centro
presso la Parrocchia Don Bosco. Una
•Giornata della Famiglia Salesiana» e un
ritiro a Monteortone hanno dato Il via al
nuovo anno sociale. Un efficace aposto-
lato silenzioso e personale caratterizza
alcuni membri: c'è poi Il Laboratorio
'~'lmma Margherita che nell'anno scorso
potè Inviare in zone di bisogno ben dieci
quintali di vestiario e raccogliere una co-
spicua somma In danaro per le missioni.
SUBALPINA_ _ _ _ _ _ _ __
Alcuni momenti della vita associativa
sono stati: il 9 marzo partecipazione alla
Giornata della Famiglia Salesiana svoltasi
a Torino, li cui scopo è stato di promuo-
vere uno scambio di esperienze nella co-
mune vocazione salesiana•: il 29 seguen-
te, pomeriggio di preparazione alla Pa-
squa a Valdocco; un convegno per tutti I
Consigli locali dell'lspettorla il 13 aprile,
sempre a Valdocco.
I GG.CC. hanno tenuto precedente-
mente, a Bra un loro incontro sul tema:
"Un cammino di fede testimoniato nelle
opere" svolto dal diacono Augusto Scu-
varda, vi hanno partecipato circa 40 gio-
vani.
LAZIO_ _ _ _ _ _ _ _ _ __
Un pomeriggio d'eccezione si potrebbe
definire quello vissuto dalle Figlie di Maria
Auslllatrlce dell'Istituto Auxitlum dove ha
sede la Pontificia Facoltà di scienze del-
l'educazione e che ospita circa 140 gio-
vani suore studenti, proveniente da nu-
merose nazioni. Era stata la stessa Madre
Generale a desiderare un Incontro nel
quale si riflettes-se sulla figura del Coope-
ratore. Dopo una conveniente prepara-
zione remota (esposizione e consultazio-
ne di pubblicazioni e sussidi sul tema,
nonché di una ricca documentazione fo-
tografica) si è svolto l'incontro, presieduto
da Madre Letizia Galletti, che ha presen-

1.9 Page 9

▲back to top
tato l'Impegno per I cooperatori come
proprio anche delle F.M.A. e ha riferito
sulle esperienze di lavoro In questo ramo
della Famiglia salesiana viste 1n varie na-
zioni.
Don Buttarelli ha tenuto poi una. confe-
renza sull'Identità del Cooperatore; Gio-
vanna Albert, della Consulta Mondiale, e
Domenico Scafati, Coordinatore ispetto-
rlale del Lazio, hanno integrato l'esposi-
zione. Una serie di quesiti posti dalle pre-
senti ha avuto possibilità di risposta, su-
scitando In tutte Interesse e gioia per ave-
re scoperto meglio questo progetto apo-
stolico di Don Bosco.
Precedentemente, Il 20 novembre, un
analogo Incontro di sensibilizzazione era
stato tenuto all'Università Salesiana di
Roma per espresso desiderio e invito di
circa 50 sacerdoti studenti salesiani di
molte nazioni. Una esposizione dell'Iden-
tità oel Cooperatore, testimonianze di al-
cuni Giovani Cooperatori, hanno dato so-
stanza all'incontro che ha lasciato vera
soddisfazione nei partecipanti.
lSPETTORIA MERIDIONALE _ _ __
Cento anni fa Don Bosco visitava Napoli
e la data centenaria non poteva passare
inosservata. I Cooperatori hanno parteci-
pato numerosi ed entusiasti alle celebra-
zioni svolte nei giorni 22-23 marzo scorso,
rese più solenni dalla presenza del Rettor
Maggiore. Ora si preparano a... restituire
la visita con un grandioso pellegrinaggio
al luoghi salesiani del Piemonte, che si ef-
fettuerà nel giorni 30-31 maggio e giu-
gno p.v.
NAPOLI: In occasione della festa di Don
Bosco alcuni GG.CC. utillzzando lo spazio
messo a disposizione della radio libera
diocesana, hanno curato quattro trasmis-
sioni: due sulla vita del Santo, una sul si-
stema preventivo e l'ultima sui problemi
dei giovani della città, fetta dal vivo Inter-
vistando due giovani. Susseguentemente
hanno potuto servirsi di una emittente TV
per una trasmissione con cui lanciare un
messaggio educativo.
ISPETTORIA CENTRALE_ _ _ __
«Riuscitissima una "serata" preparata
dai GG.CC. e dai GEX come "proposta"
d'impegno agli altri giovani. Si è svolta a
Torino-Valdocco il 15 gennaio scorso, tra
l'altro con un récltal dal titolo significativo
"Don Bosco 2000".
Hanno voluto lanciare cosl il messa~glo
di liberazione offerto al giovani da Don
Bosco e fatto proprio dal Cooperatori e
dagli Exalllevl.
Una nota caratteristica della serata è
stata la numerosa partecipazione dei gio-
vani alla Iniziativa: l'entusiasmo hatattoda
cornice al diversi numeri preparati con
buona volontà dimostrando attaccamento
e calore a Don Bosco sempre attuale. Con
I Gruppi della Centrale hanno collaborato I
gruppi giovanili di Valdocco - Chie.rl -
Monterosa • Cuorgnè e Bra •·
Ora I GG.CC., stanno collaborando al-
l'organizzazione della "Rassegna della
canzone giovanile mariana 1980", inizia-
tiva del Centro Mariano salesiano di Tori-
no.
LIGURIA-TOSCANA _ _ _ _ _ __
Il 23 febbraio scorso a Genova si sono
raccolti attorno all'Ispettore e al Visitatore
straordinario, Don Pasquale Liberatore,
alcuni delegati locali per un esame della
realtà associativa e di alcuni progetti per
l'immediato futuro. La presenza del Dele-
gato nazionale ha avuto il significato di
collegamento con la realtà intera, e di sti-
molo ed avere fiducia nelle possibilità di
questa ispettoria.
Il 16 marzo un gruppo di Cooperatori
della Toscana hanno vissuto una giornata
di spiritualità a Marina di Pisa.
A Sestri Levante si è svolto un incontro
GG.CC. nei giorni 29-30 marzo.
SICILIA _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
MESSINA: il 9 marzo u.s. presente il
Consigliere generale Don Paolo Natali, l'I•
spettore Don A. Morlupl e D. Buttarelll si è
svolta una giornata di studio per delegati e
assistenti. Il delegato lspettortale Don
Roccasalva ha guidato l'incontro parten-
do dalla situazione concreta per sollecita-
re poi una progettazione 11 dove è possibi-
le. La presenza di nuovi e giovani delegati
e soprattutto il rinnovato Impegno di tutti i
presenti sembrano essere motivi di fon-
data speranza per un domani mlgllore
della nostra Associazione in Sicilia.
CATANIA: Il 23 marzo si è tenuto un Im-
portante Congresso ispettoriale che ha
convocato tutti I Consigli locali.
La presenza del Delegato generale Don
Mario Cogllandro ha dato tono e sostanza
ai Congresso. L'Ispettore ha avuto modo
di conoscere meglio la realtà e portare un
valido contributo. Presenti oltre duecento
dirigenti.
Precedentemente il 2 dello stesso mese
si era tenuto a Barcellona ìl XV incontro
regionale dei GG.CC. sul tema " Annun-
r.iare Cristo ai giovani".
PUGLIA-BASILICATA------
Ha visto la luce da qualche mese "Agi-
re", fogli di collegamento per i Centri delle
due regioni, che mette In evidenza una
ripresa nelle vita associativa. Particolar-
mente ricco di relazioni Il n• 2 da cui ri-
portiamo la seguente.
«Anche quest'anno a Santeramo l'edi•
zione del Carnevale del Raga.zzi, precisa-
mente la 13'.
Come di consueto, I Salesiani hanno
dato un notevole contributo alla riuscita
della manifestazione, sia per l'organizza-
zione (li Presidente del Comitato è un Sa-
lesiano, Il slg. Putignano), sia per la parte-
cipazione di carri e gruppi preparati dalla
famiglia salesiana locale.
In primo piano 1e Cooperatrici.
Abili meni di sarte hanno confezionato i
"difficili" costumi, molte si sono messe in
cerca di stoffe, altre per stirare, altre per
insegnare li balletto, altre ancora per ".
truccare" i ragazzi.
Man mano che si avvicinava le data si
susseguivano Incontri di lavoro, prove
giornaliere, rifacimenti e le ore pomeridia-
ne. e a volte quelle notturne, volavano via.
Il tutto all'Insegna però di quella gene-
rosa disponibilità e di quell' entusiasmo
contagioso che caratteriuano le Coope-
ratrici di Santeramo».
CONEGLIANO: ln-:ontro giovani _ __
«L'incontro di domenica 20 gennaio a
Conegliano, è stata la "sagra spirituale del
SI'" alla "proposta" che Don Bosco rivol-
ge ancora oggi ai giovani.
La loro presenza è stata massiccia.
Provenienti da quasi tutte le nostre Case,
chi seduti sui banchi, i più accovacciati
per terra, nella bella chiesa delle Suore, ci
si è messi In ascolto...
Lo stimolo alla riflessione ce l'ha offerto
don Eugenio Fizzottl, con la sua profon-
dità di pensiero e con Il calore proprio di
salesiano.
Dopo alcuni giovani hanno raccontato
la propria esperienza: come sono riusciti a
vivere l'Ideale attinto nella casa di Don
Bosco e a testimoniarlo nella vita di ogni
giorno...
Tutto ormai era pronto e gll animi di-
sposti ad accogliere li Cristo nella Euca-
restia. Una bella Eucarestia, In cui ha ri-
suonato forte Il SI' di Claudio a Dio per
sempre e la PROMESSA di Luciana di fe-
deltà a Don Bosco•.
MISSIONE GIOVANILE
a Trasaghis e Braullns (Ud)
«Iniziata e dicembre (pomeriggio di ogni
sabato, sino al pomeriggio della domenica
seguente) con la PREPARAZIONE. Pro-
segue con Il CAMMINO CATECUMENALE
ogni sabato e domenica di Quaresime: e
comprende una 1' SETTIMANA di AN-
NUNCIO (dal 27 / 12 al 1 / 1) e una 'Z ancora
(dal 2 al 7 aprile).
COM'E' NATA: è stata accolta con en-
tusiasmo la consegna fatta dall'Arcive-
scovo di Udine di portare il Vangelo nei
paesi terremotati del Friuli: «La ricostru-
zione materiale, morale e religiosa del
Friuli non può attendere. E' urgentlssl-
ma». lnlzlalmente la missione è avviata dal
gruppo " Giovani Cooperatori Salesiani" e
poi da tutte le forze più dìsponlbill della
parrocchia.
La missione intende coinvolgere In mo-
do particolare i giovani del luogo, I quali,
dopo un cammino di maturazione nella
fede, potranno continuare l'esperienza
avviata, animando la realtà parrocchiale•.
(La presente è una semplfce notizia.
L'inlzlstlvs sarà ampiamente ì/lustrata in
seguito).

1.10 Page 10

▲back to top
CONFERENZE ANNUALI NUOVO STILE
Occasioni per vivere in fraternità - Aggiornarle nello stile
vuol dire recuperarne il significato e Il valore.
E' stato più volte rivolto l'Invito a ricercare un nuovo stile nello svolgimento di questi Importanti momenti
associativi. Molti Centri ci hanno provato, alcuni vi sono riusciti, altri meno ma ritenteranno.
Cosa vuol dire "nuovo stile"? Si tratta di questo:
non perdere di vista la sostanza, cioè l'elemento formativo, che è costituito dalla trattazione del tema
assegnato e uguale per tutti i Centri, con conseguente conversazione su quesiti posti al conferenziere, dalla
liturgia e dalla informazione sulla vita del Centro e su quanto questo ha programmato;
non perdere di vista alcuni obiettivi: recuperare la gioia dello stare insieme con tutti gli appartenenti al
Centro (questa volta anche i malati, gli isolati, quanti abitualmente non possono partecipare); far conoscere
l'Associazione e le sue iniziative al più ampio numero di persone possibile, quindi familiari, simpatizzanti
autorità gli altri membri della Famiglia Salesiana. siano invitati (la cerimonia della "promessa" trova qui uno
spazio molto opportuno);
per questo occorre entusiasmo e fantasia: quindi l'animazione musicale, l'accoglienza, l'attenzione
all"indlviduo, la gioia insegnataci da Don Bosco, la presenza delle comunità SDB e FMA e che gli stessi ragazzi
dell'oratorio, se è possibile, che portano sempre una nota di freschezza e ci richiamano alla nostra missione.
Per tutto ciò è evidente che occorre una seria preparazione remota e che si deve puntare su una giornata
intera, con pranzo confezionato In stile di famiglia, sia per non gravare di spese, sia per dare un tono di
maggiore partecipazione e famigliarità.
·
L'ESEMPIO DEGLI ALTRI
Dalle relazioni della 1• Conferenza annuale pervenute all'Utfi-
clo Nazionale stralciamo quanto può essere utile per individuare.
anche per gli altri centri, uno "stile nuovo" SI tratta di tentativi
alcuni del quali non del tutto riusciti e che debbono essere Inte-
grati. Ma sono sempre esempi e si sa che gli esempi trascinano.
MARINA DI PISA: • Ore 10: Prima parte della conferenza con
Interventi - Intervallo - Riflessioni; Ore 12· S. Messa con omei/a,
Ore 13: Pranzo - Ricreazione; Ore 15.15: Seconda parte della
conferenza con dibattito e testimonianze, specialmente da parte
delgiovani. Delucidazione di qualche problema col contributo del
Parroco che partecipa a/l'Incontro• .
CREMONA: « Presentazione della Prof. Denti e saluto al Ve-
scovo da parte della prof. Maria Raffaella Cremonesi.
- Conferenza sul tema più sopra specificato.
- Breve conclusione da parte del Direttore dell'Istituto Sale-
siano di Fiesco.
- S. Messa celebrata da S. Ecc. Mons. Vescovo e concele-
brata dal Direttore Salesiano•.
TORTONA:• Ore 16: S. Messa - Recezione di tre nuovi Coope-
ratori (di cui 2 giovani) con la funzione dell'Impegno - Rinnovo
detta "Promessa" da parte di tutti I Cooperatori presenti. Parte-
cipazione del gruppo giovanile che ha seguito. In modo molto
riuscito, I canti liturgici. Conferenza. Dopo la S. Messa scambio
del pane della fraternità appositamente benedetto•.
PALERMO:• Domenica 22 Aprile, alle ore 9.30, presso l'Istituto
Salesiano del Gesù Adolescente, si è svolto Il raduno per la con-
ferenza annuale. VI hanno preso parte I centri della città di Pa-
lermo e di Altofonte.
Il Doti. Nino Barraco ha svolto un'ampia relazione sul tema, e
quindi, ha indicato tre piste di riflessione e di dialogo. L"assem-
blea poi si è divisa In cinque gruppi che si sono formati a libera
scelta e che hanno discusso le tre piste indicate. Verso le 12.30 si
è di nuovo riunita l'assemblea plenaria dove ciascun rappresen-
tante ha esposto le conclusioni che sono emerse nell'ambito del
proprio gruppo. SI è cosi sottolineata l'Importanza della preghie-
ra, Il grande equilibrio e la forza della Madonna, poi la situazione
piuttosto difficile del cristiano nella società di oggi e l'importanza
dell'umiltà e della disponibilità che ciascun cooperatore deve
avere nel rapporti con gli altri.
Dopo Il pranzo, allietato dalle canzoni folldorlstlche siclllane.
alle 15.30 si sono Incontrati i vari gruppi, riuniti secondo la pro-
venienza. Alle 16.45 circa s, è celebrata la S. Messa animata dal
canti dei giovani cooperatori.
La giornata si è conclusa con la dJv,s,one dei pani offerti dal
centro dell'Arenella e con I saluti, in un clima di grande letizia e
con piena soddisfazione da parte di tutti I partecipanti per la calda
accoglienza e l'efficiente organizzazione della giornata •.
NAPOLI - Via Alvlno: Incontro e scambi di saluti - Solenne
concelebrazione eucaristica animata dal gruppo sia pure esiguo
dei GG.CC. e aspiranti. I Cooperatori presenti hanno partecipato
attivamente intervenendo alla preghiera del fedeli e alla presen-
tazione delle offerte. Dopo la celebrazione eucaristica, nella sala
degli audiovls,vl, nella quale erano state esposte scritte sul Si-
stema Preventivo, ha avuto luogo la Conferenza, tenuta dal De-
legato ispettorlale, che è stata preceduta da un dlapo-montaggio
illustrante il canto "Don Bosco duemila ",..
ALBARE': ..sono state invitate tutte le cooperatrici e coopera-
tori salesiani, giovani e anziani, gli amici e I simpatizzanti dell'o-
pera di Don Bosco
L'Incontro si è svolto secondo quest'ordine:
Preghiera iniziale• recita della ora media - trattazione del tema
- approfondimento coll'intervento e dialogo del partecipanti - co-
municazioni fatte da due consiglieri (per i giovani e anziani) e dal
direttore - raccolta dell'offerta per Il Rettor Maggiore - proiezione
di alcune diapositive aggiornamento Indirizzi del Bollettino -
preghiera conclusiva e benedizione di M. Ausiliatrice - momento
di conoscenza e amicizia con canti, musica e consumazione di
quanto ognuno ha portato per rallegrare la riunione•.
I O 58

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
- TEL. 255 20 00 -
Otra nocicia dice que, del 13 al
, han tenido un encuemro en Sru,h1
Mayor todos los Cooperadores J6venes de
·villa y los que se encuentran en perfodo de
•rmaci6n. Hon procedido a una revisi6n de
.,Jo el curso para pasar, después, a progra-
r cl pr6ximo. Ademas se han parndo a re-
I ionar sobre diversos remas de estudio,
ya se habfon escudiado por grupos, y qu
corno base la condici6n crisùana,
esiana del Cooperador. Han
.1n1es de los ~.rupos
a-Triana,
va Han sido jor-
v de convivencia fra-
ular se han parndo
e,ponsabilidad del
l<lo, y que unifica
esforz·•rse en su-
rj9illismo/
GIOVANI
COOPERATORI
Un ramo dell'Associazione che
cresce• Non sono più tanto po-
chi né di piccola statura • Cre-
sce il numero e cresce la gioia di
essere in tanti • Per un più
grande servizio ai giovani di
ogni continente
La nostra gratitudine agli animatori splrltuall e
suscitatori di GG.CC., In particolare:
ARGENTINA
Grazie a Don Antonio Azarkievlch
AUSTRIA
Grazie a Don Sigfrido Hornauer e a Don Josel
Vols
AUSTRALIA
Grazie a Don Giovani Murphy
INGHILTERRA
Grazie a Don John Houlthan
SPAGNA
Grazie a Don Blas CaleJero e a tutti i delegati
ispettoriall
POLONIA
Grazie a Don Giuseppe Krol, a Don Michele
Szalarski
Grazie di cuore a quanti altri Delegati e Dele-
gate sostengono e animano I GG.CC. in qualun-
que altra nazione.
•- ovenes Cooperadores Saleslanos: i
na 1 1as fechas de Ios Encuent ros I
renclas para el Encuentro Naclonal de
_,
partlclpantes, etc . La Junta Ejecutlva
les de Embalse Rio Tercero y como fech,
t;OOPERBDORES
SBhESIBilOS
.Bcletin lnfcrmatlDO
de la Hrgentlna
AUGURI Al GG.CC. dell'Argentlna che nel
giorni 20-22 giugno terranno Il loro Incontro
nazionale.
Studlentapaa1
der Sai. Mltultelter
11 / 59

2.2 Page 12

▲back to top
TRELEW Impegno missionario
ENTRATE dal 16 novembre al 15 marzo 1980:
CC. Roma (V. Ginori)
ISGRO' Cat. e amici
TORINO (V. Caboto)
TORINO (exall. S. Luigi)
ZOLI-SALVUCCI
VIETAI (GG.CC. e Un.)
CALLEA Piero-Bova M.
CC. IVREA
CC. ACIREALE
CC. LOMBARDIA
SCIARRINO Cristina-PA
CC. Veneto-S. Marco
CC. Veneto-S. Zeno
Lire
Lire
25.000
100.000
10.500
100.000
40.000
176.000
20.000
230.000
350.000
1.000.000
50.000
50.000
164.000
2.349.213
USCITE
Spedizione Casse
(a cura ufficio viaggi Torino)
430.757
12 60
Scrivo per c omunicarle che Il g iorno 4 corrente mese,
ho spedito all' Ufflclo nazionale la somma di L. 100.000.
Vorrei che questi soldi che lo ho raccolto con Il con-
tributo d i alcuni amici siano spediti al missionari che si
trovano a Trelew.
L' anno scorso al Convegno nazionale GG.CC., ho
senlllo parlare del progetto Trelew (non sono una coo-
peratrice ma sono molto vicina alla Famiglia salesiana).
Da allora ml sono sentila mollo vicina a questi missio-
nari di Trelew con Il mio pensiero e ancor più con la mia
preghiera. (I.C.)
*
Ho ricevuto l'attestato di Salesiana Cooperatrice a
Grottaferrata durante Il Convegno nazionale GG.CC. nel
1974. Fu allora che diedi Il mio Indirizzo, perché volevo
sapere qualche cosa per quanto riguarda Il volontariato
nel Terzo Mondo. Ho 24 anni; questa Idea persiste..•
Penso sia arrivato Il momento di confrontarmi con per-
sone di esperienza per vedere ae questa mia predispo-
sizione al servizio dei tratelll pos sa trovare sbocco nel
servizio al Terzo Mondo. Ho manifestato da tempo tale
mia Idea al mio Padre splrltuale che ml ha sempre
esortato a pregare mollo affinché Il Signore poasa farmi
capire chiaramente quale debba essere Il mio ruolo nel
suo plano di salvezza.
Ho letto su un numero di " PresenzaGlovanl" circa
l'avviamento d i una équlpe per la selezione e formazio-
ne del volontari da Inviare In mlulone, ma desidererei
saperne di più..•
Sarei dispostissima ad usare le mie ferie per qualche
Incontro o seminarlo di studio o campo di lavoro, In-
somma qualunque tipo di esperienza posaa aiutarmi a
mettere a fuoco la mia Idea e valutare con ponderatezza
tale scelta. ( M. F.)
*
S. VALENTINO, si sa, è la festa del fidanzati. E allora
ecco che P.Z. + M.S. decidono, c ome tanti altri, di
scambiarsi Il regalo. Ma poi, letto PG, cl ripensano e
offrono l'equlvalente di L 20.000 + 20.000 per Trelew.
Bravissimi!
Esempio da Imitare In occasione di compleanni,
onomastici e slmlll ricorrenze.

2.3 Page 13

▲back to top
L'Ispettore
dell'Adriatica:
li ha visti così
Mi son potuto trattenere in andata e in ritorno dal
Chubut a Trelew, dove lavorano Daniela, Oliviero e Giu-
seppe, i tre Giovani Cooperatori italiani che hanno rim-
piazzato Bernardino e Romano, gli iniziatori della nuova
avventura missionaria. Ho parlato a lungo con loro ed ho
potuto vedere direttamente il lavoro che svolgono.
La storia di questa missione ebbe inizio con l'arrivo
dei primi due, che cominciarono a curare il Barrio Norte
di Trelew, fatto di tante catapecchie e di tanti bambini.
Il primo punto di riferimento fu una specie di carrozza
ferroviaria che era sistemata all'estremità del barrio. Poi
pian piano si costruì una cappella abbastanza grande,
quindi un salone pluri-uso e infine alcuni ambienti per
l'abitazione dei Cooperatori e per la normale assistenza
igienico-sanitaria. Quando son passato io, i tre stavano
dando gli ultimi ritocchi (tinteggiatura, impianto luce,
ecc.) per potersi trasferire stabilmente lì. Nonostante
questo, però, essi continueranno a far pranzo Oliviero e
Giuseppe con i Salesiani, e Daniela con le FMA, per non
restare staccati dall'Opera Salesiana, di cui evidente-
mente devono sentirsi membri corresponsabili, doven-
do compiere il loro lavoro a/l'interno della Parrocchia a
noi affidata e quindi della missione comune.
La loro giornata è veramente piena! Incomincia di
buon mattino, quando nei locali della Parrocchia distri-
buiscono la colazione al ragazzi che vendono i giornafl:
questi tutta la mattinata vanno e vengono, giornali sotto
braccio, danno due calci al pallone, ritornano a vedere,
si stancano, si riaffacciano in cortile per dare altri due
calci... e così fino all'ora del pranzo. E I Cooperatori
sempre presenti ad accogflerll, ad avvicinarli, a parlare
con qualcuno in particolare. Al pomeriggio al barrio per
attività varie nel centro comunitario (quando li ho visitati,
un gruppo di ragazzotti era impegnatissimo a fare Cro-
cifissi e Madonne con gli stampi nel salone, mentre un
un altro gruppo giocava nel cortiletto), con sospensione
verso le 17 per la distribuzione del latte a tutti i bambini
che si presentano. Quindi c la filmina con la catechesi
appropriata o insegnamento di canti, ecc. Mentre ero io
Il, Daniela ha fatto un'uscita con un nutrito gruppo di
bambine: alla sera era cotta dalla stanchezza e soprat-
tutto dal bel sole patagonico!
(dal notiziario isp.le, marzo 1980)
XVII Consiglio Nazionale
SI terrà nel giorni 25-27 aprile ed avrà come temi
principali: preparazione del PROGRAMMA per Il pros-
simo anno sociale e una dettagliata programmazione di
ROMA-80.
VI parteciperanno di diritto I Coordinatori lspettorlall
e un altro membro del Consiglio ispettoriate {deve es-
sere un G.C. se Il Coordinatore non è tale), quattro
delegati e quattro delegate lspettoriali, I membri della
Giunta esecutiva nazionale, una rappresentante dell'I-
stituto delle VDB. Può anche parteciparvi qualunque
altra persona che lo desideri, anzi è ausplcablle che vi
partecipino I membri del Consiglio lspettorlale più di-
rettamente Interessati al temi che saranno trattati.
SEDE: Roma, presso Istituto Maestre Pie Filippini, Via
G. Mlssori, 19 {prossimità di piazza S. Pietro) - tel. (06)
63.52.01
Inizio del lavori: ore 17 del 25 aprite, termine: ore 14
del 27 seg.
Indagine da valorizzare
Nel numero scorso sono stati pubbllcatl I rlsultatl
dell'Indagine conoscitiva sulla realtà GG.CC. In Italia al
15 marzo 1979.
DI questi risultati, che debbono essere integrati na-
turalmente da elementi noli soltanto a chi è sul posto, si
raccomanda ancora una attenta lettura per trarne le
dovute considerazioni.
Il disattendere l'Indagine, oltre che a diventare segno
di scarso senso di responsabllltà, priverebbe l'Asso-
ciazione di un contributo valido al fini di un Incremento
del Ramo glovanlle.
Aggiornarsi è necessario
I Delegati ispettoriall hanno ritenuto di grande utllltà
inci>ntrarsl per un approfondimento del loro ruolo e per
aggiornarsi su alcuni temi di particolare Interesse for-
mativo. Per questo si riuniranno nel giorni 13-14-15
giu_gno p.r.
Poiché a questo interesse sono accomunate anche le
Delegate lspettorlali, è stato rivolto alle Superiore t'In-
vito a farle partecipare, invito che è stato accolto senza
difficoltà.
L'incontro diventa pertanto un'ulteriore dimostrazio-
ne dell'Interesse che i Salesiani stanno avendo per l'a-
nimazione di questo Importante ramo della Famiglia
salesiana. Dimostrazione che diventa ancora ,più evi-
dente se si pensa che dal prossimo settembre si ter-
ranno analoghi convegni, a livello lspettoriale, per I De-
legati locali.

2.4 Page 14

▲back to top
A contatto diretto con I missionari
La nostra Associazione da alcunianni offre la possibilità di mettersi a contatto diretto con le comunità cristiane che
vivono in zone di missione, per conoscerne i problemi non più per sentito dire ma a tu per tu. Per questo ha organizzato
già una " visita " alle opere missionarie della Patagonia e Terra del Fuoco, nel 1976, in occasione del Centenario delle
nostre missioni, a cura dell'Ufflclo centrale, e altre sei " visite alla missioni dell'India ".
L'Iniziativa fu suggerita dall'allora Rettor Maggiore Don Ricceri ed ha consentito a ben 250 persone di recarsi di
persona a conoscere la realtà missionaria per iniziare poi naturalmente, con spirito nuovo, una collaborazione più
generosa e convinta con I missionari che vedono con tanta simpatia e interesse questo nuovo tipo di contatti che non
ha nulla del consueto turismo per lo spirito che lo sostiene e il programma che attua.
Ai Cooperatori farà piacere leggere uno stralcio del diario della cooperatrice prof. Carla Fanali che ha visitato le
missioni dell'India nel Natale scorso con l'ultimo gruppo organizzato da/l'ufficio nazionale.
Natale con i lebbrosi e Capodanno con i poveri di Madre
Teresa ______________________
• Con molta fatica parlo di questo periodo che ho trascorso In
India perché le parole non bastano e forse non servono. Ma
almeno questo devo ai miei fratelli Indiani: Il coraggio di confes-
sare la mia esperienza.
Slamo arrivati all'aeroporto di Madras, a metà del nostro viag-
gio, già alle soglie del Natale. Ad attenderci, un gruppo di bambini
della missione salesiana diretta da padre Francesco Schlooz con
grandi collane di fior,.
La città nascosta tra il verde cl accoglie cosi con la gioia fe-
stosa del piccoli figli dei lebbrosi. Per un attimo le Immagini della
miseria. gli slums di Bombay. I villaggi attraversati in pullman, I
volti di tanti e tanti mendicanti Incontrati si allontanano. Il sorriso
di questi piccoli le cancella, ma slamo In India e basta uscire
dall'albergo per incontrare la sofferenza. Sono confusa: ho visto
e continuo a vedere le meraviglie della natura e quelle dell'arte
ma non riesco a goderne. Troppe persone qui si trascinano alle
porte del templi chiedendo una rupia, troppi malati girano per le
strade tra l'Indifferenza degli stessi Indiani.
I volli del dolore ml seguono ovunque e altri ne incontro. Una
madre con due gemelll incollati ai seni del corpo prosciugato
dalle troppe e troppo frequenti gravidanze, chiede i-eremoslna: Il
suo sguardo ml riempie di vergogna Un lebbroso dagli arti de-
formati ml aspetta allo sportello del pullman: sono tentata di
I 1 h.!
scappare via e molto Impietosamente evito di passargli davanti.
Il Natale mi sorprende cosi. Niente di rassicurante Intorno: non
Il freddo che fin da bambina associo a questa fesla, non i colori
della mia città con le vie del centro ricolme di nastri e luci. non la
lingua che non capisco. Niente di rassicurante dentro: solo un
miscuglio di sensazioni dolorosamente vive e Incancellabili.
Per la Messa di mezzanotte p. Francesco, cl accoglie nel "Vil-
laggio delle Beatitudini" . In un grande capannone ci aspettano i
nostri fratelli indiani, le donne a sinistra con I figlioletti distesi sul
pavimento, gli uomini a destra e in fondo, seduti su panche, i
malati; accanto ad un tamburo e un armonium un gruppo di suore
e di giovani col loro canti. L' evento mistico di un Dio che si fa
uomo si rinnova, la logica umana si capovolge, gli ultimi diventa-
no I primi, nasce la fratellanza. Questo Cristo viene per te fratello
Indiano, cristiano, induista o musulmano, sano o malato che tu
sia, perché è del Suo Amore che tu hai bisogno molto più che di
una rupia. Lo capisco ora mentre saluto I lebbrosi del villaggio
Giovanni XXIII dove li lavoro di P. Francesco e di poche suore
sono il segno concreto di questo Gesù, Il Verbo che si fa carne.
Qui si anticipa il Regno di Dio, la comunione fraterna fra tutti gli
uomini di buona volontà, si restituisce al lebbroso la sua dignità di
figlio di Dio e pur in mezzo alle tante difficoltà del quotidiano la
speranza vive nel cuore di tutti. Non dimenticherò questo incon-
tro e l'attenzione gentile di quella giovane madre malata che ml
Invita a coprirmi per difendermi dalle zanzare mi rende sorella di
tutte le madri indiane. Qui parliamo tutti la stessa lingua univer-
sale. quella dell'amore.
Non ho niente da dire o dare a te malato, che con le tue mani
ormai senza dita Intessi le fibre di cocco per farne stuoie. Vengo
solo à ringraziarti per Il tuo umile lavoro che serve a mantenere la
comunità e a farti sapere che io sono con te. Con questi pensieri
parto da Madras dove sento di aver per fa prima volta celebrato Il
Natale e di essere rinata a nuova vita.
I giorni trascorrono In fretta. visitiamo altre missioni e sempre si
fa festa intorno a noi. L'anno sta per finire e slamo a Calcutta.In
questa città l'incredibile si può vedere e toccare, Folle di uomini.
quanti non ricordo che siano, senza casa e senza occupazione
vivono, nessuno sa di che cosa, accalcati sul marciapiede: i po-
veri del più poveri sono qui. Molti Inebetiti dalla fame, tormentati
dal parassiti stanno per ore con lo sguardo fisso immobili in uno
spazio appena sufficiente al proprio corpo a fatica conquistato.
Storpi li seguono ovunque mostrando le loro menomazioni
quasi con spavalderia; forse sanno di dovere alla loro deforma-
zione la fortuna di sopravvivere.
Nelle ore di punta le strade si trasformano In un miscuglio di

2.5 Page 15

▲back to top
autobus e pedoni, a fatica qualche risciò a piedi cerca spazio ai
bordi dei marciapiedi, anch'essi sovraffollati da venditori, quando
non occupati da miseri ricoveri. Nel frastuono del clacson che gli
autisti usano in sovrabbondanza è difficile persino pensare.
Ognuno sembra occupato unicamente a risolvere il quotidiano
problema di mantenersi in vita.
Ebbene qui una donna piccola, dagli occhi straordinariamente
vivi, ha speso e continua a spendere la sua esistenza testimo-
niando l'Amore di Dio per queste creature dimenticate da tutti. E'
con lei, Madre Teresa, che iniziamo il 1980. Nella sua umile chie-
sa, con le sue numerose figlie indiane, la nostra preghiera diventa
quella di tutti i poveri che abbiamo incontrato e anche di quelli
che sono altrove dispersi nel mondo.
Fuori nella notte umida migliaia dormono per terra, molti ac-
calcati alla stazione ferroviaria a ridosso del pilastri di cemento o
in bilico sui sedili di pietra. Negli alberghi i ricchi annegano nei
liquori la loro insoddisfazione e la loro noia.
In me su tutti i sentimenti, la gioia, umanamente Inspiegabile.
nasce dall'Incontro con queste donne dal corpo esile nei loro
bianchi sari dal bordo azzurro che hanno lasciato tutto per servire
chi non ha niente. Non conosceranno mal come me, madre, la
meravigliosa esperienza di partorire eppure la loro maternità ha
un senso profondo e gasto.
I bambini che incontro nella casa di Madre Teresa raccolti dalle
strade di Calcutta, vivono di questo amore materno; qui si vince la
"paura di sfamare una nuova bocca" e si dimostra che la "casa
costruita nella roccia non crolla". Chi non ha mai vissuto come un
uomo, può morire da uomo se ha la fortuna di essere avvicinato
da queste suore. Nella casa del moribondo la pietà che nasce
dalla fede diventa strumento di salvezza. Un Natale ed un Capo-
danno così non si dimenticano•.
AUTOFINANZIAMENTO
Contributi pervenuti all'Utticlo nazionale, dal 1 set-
tembre 1979 al 30 marzo 1980, pari al 25% dell'Intera
somma raccolta dal Centri.
Albarè (20.000); Alì Terme (20.000); Palermo-Arenella
(10.000); Alassio (10.000); Ancona (15.000); Avigliana
(10.000): Agliano D'Asti (5.000); Acqui Terme (25.000);
Alessandria-P.za Monserrato (25.000); Alessandria-Alo-
ne Cristo (10.000); Aglìè Canavese (1.500); Bologna-S.
Cuore (25.000); Bari (50.000); Bra (20.000); Brescia
(40.000); Blumo Inferiore (35.000); Biancavilla (20.000);
Como (20.000); Chlri (63.000); Castello di Godego
(15.000); Corigliano d'Otranto (15.000); Campo Ligure
(5.000); Calabria (50.000); Castellanza (15.000); Carda-
no Al Campo (20.000); Civitavecchia (24.000); Carrara
(20.000); Casinalbo (13.000); Cisternino (30.000); Co-
gno (20,000); Campo Ligure (25.000); Cuneo (30.000);
Cagliari (50.000); Darto (25.000); Ercolano (20.000);
Formigine (10.000); Forlì (10.000); Fusignano (5.000);
Fossano (20.000); Gualdo Tadino (25.000); Genova-
Sampierdarena (30.000); lsp. Piemontese-FMA (10.000);
lsp. Monterrina-FMA (50.000); lsp. Piemontese-FMA
(Chieri-Reg. Margherita-G iaveno-Perrero-TO Sassi-TO
Lingotto-TO Falchera-Riva di Chieri) (75.000); Lendina-
ra (7.000); Leffe (8.000); Lecco (40.000); Lenta (5.000);
Messina (20.000); Maglio Di Sopra (10.000); Molfetta
(30.000); Marina Di Pisa (15.000); Mogliano Veneto
(50.000); Milano-Via Copernico (20.000); Monza
(15.000); Montoggio (5.000); Malesco (10.000); Macera-
ta (15.000); Montaldo Bormida (10.000); Mirabello Mon-
ferrato (5.000); Mascall (5.000); Napoli-V. Alvino
(50.000); Napoli-V. Paladino (44.000); Novara-S. Loren-
zo (10.000); Orio Canavese (5.0000); Oglianico (2.500):
Gorizia (50.000); Gubbio (10.000); Giarole (5.000); Gat-
tinara (5.000); Pavia (60.000): Palermo-V. Di Blasi
(15.000); Piedimonte Matese (30.000); Perugia (10.000);
Pieve A Nievole (10.000); Palermo-S. Lucia (25.000);
Palermo-Gesù Adolescente (50.000); Pietrasanta
(60.000); Palagonia (20.000); Palermo-S. Polo (20.000);
Potenza (25.000); Pella (10.000); Padova-Parr. Don Bo-
sco (10.000); Re (5.000); Roma-S. Maria Mazzarello
(20.000); Rocca Malatina (10.000); Ruvo (20.000); Pa-
dova-San Benedetto (18.500); Ravenna (50.000); Rio
Marina (20.000); Roma-S. Saba (15.000); Roma-Via Gi-
nori (10.000); Roma- S. Cuore (30.000); Riesl (10.000);
Rive (2.500); Roppolo Castello (3.500); Roma-V. Dalma-
zia (30.000); Roma-Via Appia (10.000): Roma-V. Togliatti
(50.000); Rovereto (25.000); Rollo Carlo (Lecce) (5.000);
Savona (15.000); San Donà DI Piave (20.000); Soverato
(10.000); Schio (50.000); S. Maria A Colle {15.000); San
Cataldo (10.000); Santeramo In Colle (50.000); Seregno
(15.000); Sanluri (30.000); Samarate (20.000); Siracusa
(5.000); Sardegna (50.000); Trento (50.000): Trieste
(20.000); Torino-Crocetta (18.000); Torino-S. Paolo
(30.000); Treviglio (80.000); Torino-Lingotto (15.000):
Terni-S. Francesco (35.000); Torino-Agnelli (30.000);
Tolentino (25.000); Torino-Sassi (25.000); Torre Annun-
ziata (20.000); Terzigno (20.000); Tortona (25.000); Tor-
re Canavese (1 .500); Torino-Via Paisiello (20.000); Tira-
no (2.500); Villafranca (5.000); Vigonovo (10.000); Vigo
(30.000); Ziano e Tiano (30.000). Totale L. 2.993.500
15 (l;

2.6 Page 16

▲back to top
o
i":
~
,;
.,.;
6
..5.
o
..u"
ii:
o
Spediz. In abbon. postale • Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di Informazione II di culwra r11/lglosa
L'edizione di metà mese de l BS è partico-
larmente destinata al Cooperatori Salesiani
Direzione e amministrazione: Via della Pi-
sana, 1111 C.P. 9092 - 00100 Roma-Aure lio .
Tel. 69.31 .341
Direttore res po.nsablle: Enzo Bianco
Redattore: Armando Suttarelli - Viale del Sale-
siani, 9 - 00175 Roma • Tel. (06) 74.80.433
Autorlzz. del Trib. di Torino n. 403 del 1$ febbraio 1949
C. C. Postale n. 2-13$5 lnte•tato a: Direzione Generale
Opero Don Bosco Torino
C,C.P, '62002 ln1etl a Dir, Gen. Opere O. Bo, c:o • Roma
Per c.mblo d'Indirizzo Invi"• anche l'lndlrluo precedente
MONDO NUOVO (nuova serie delle
"Letture Cattoliche" fondate da Don Bosco)
Cooperatori al lavoro - Esempi da imitare
Una lnizia1iva che cerchiamo di portare avanti noi GG.CC. di Cerignola (Foggia) è quella della diffusione di
"Mondo Nuovo" nei quartieri più abbandonati della nostra cittadina, in particolare nel quartiere " Scarafone" o
" Senza Cristo". Più che per l'aspetto economico, queste famiglie (di agricoltori, muratori, braccianti) sono ··a
terra" per l'aspetto religioso e sociale. I ragazzi vivono in mezzo alle strade, magari inseriti in piccole bande
dedite alla delinquenza.
Tenendo presente questa situazione, andando casa per casa innanzitutto ci presentiamo chiarendo bene chi
siamo. Poi rivolgiamo delle domande circa la loro fede, Il loro impegno di cristiani e proponiamo cosl I nostri
libretti. Spesso le mamme si aprono riferendoci i loro problemi, altre ci dicono di essere mollo occupate nei lavori
di casa e quindi di non poter leggere, altre ancora, non sanno proprio leggere, o trovano difficoltà nel dover
sborsare le 2.000 lire, per cui, a volte, per dimostrare che non lo facciamo a scopo di guadagno, Il regaliamo.
Alcune volte ci imbattiamo in famiglìe di Testimoni di Geova che in queste zone riescono a farsi molti adepti.
Spesso la gente, vedendoci girare con I libri, ci scambia proprio per Testimoni...
Tutto sommato questa esperienza, cl arricchisce molto e sentiamo il bisogno di fare qualcosa di più,
specialmente per i più giovani, i nostri destinatari privilegiati. Per ora abbiamo in testa qualche progetto, speriamo
con l'aiuto di Dio e di O. Bosco di concretizzarlo presto• .
A. M.
• SI è proposta questa iniziativa programmata In consi-
glio locale: formare un gruppo di Cooperatori, "I volontari
della buona stampa ... che vogliano prendersi l'impegno di
tassarsi una cifra annuale o mensile per l'acquisto delle
copie collana ''Mondo Nuovo''. Si è formato un gruppo con
il ricavato di L. 100.000, che dà la possibllità di acquistare
60 copie mensili da distribuire in parrocchia dopo le Messe
domenicali. Il numero delle copie mensili viene cosl portato
a 100» (Cooperatori d1 Cumiana).
«Confermiamo di voler continuare la diffusione della
stampa di " Mondo Nuovo ". E' una bellissima opera edu-
cativa, anche se costa un po' di sacrificio nel diffonderla;
ma I Cooperatori lo fanno volentieri e non guardano al
sacrificio. Penso che Don Bosco sarà contento e benedirà I
suol figli dal Paradiso. Ci auguriamo che faccia un gran
bene alla nostra gioventù... •· (Suor E. Lombardi - Marina di
Pisa).
I GG.CC. di Barcellona: «Oltre alle attività formative ab-
biamo cercato di inserirci nelle radio locali, proponendo i
temi della collana Mondo Nuovo... ,. (da Il Ragno)
Ml ALZERÒ
E ANDRO
DA MIO PADRE
,, .....
LA DOMENICA
ANDANDO
ALLA MESSA ....
GRAZIE Al SOSTENITORI!
SITUAZIONE AL 30 MARZO
Hanno confermato n°336 " rivendite" per 9850 copie di
opuscoli e 1305 poster.