Bollettino_Salesiano_194102


Bollettino_Salesiano_194102

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I::d121ooe ridona secondo le presc.rùioni mioisteriall.
Anno LXV n. 2 PobbllCàZione men,,--111!
xo FEBBRAIO 1941-XIX
Spediz. in abbonamento poscale - Gruppo 3·0

1.2 Page 2

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r1m1001co. r.mN-
su,E l'ER 1 t:00-
PERATOIH DELLE
OPEltL E \\IISSIQc'/1
nr s. ero. BOSCO
BOllET~flNO
S>\\tESl>\\NO
Anno LXV - X :i
FEBBRAIO
19 4 x - XIX
SOMMAR 10: Direzione spirhuale. - I n fàmielia: Città dèl Vaticano, Italia, Argentina, Brnsilc, llaiti, Isole Cu-
narle, PatogonlA, Terrt Magelhmiche. • Lcuera ili Don Giulivo al l!lovani, Dalle nostre M1ss1on1: Dal Chaco Pttra-
l(unyo • Glappon.,. - Croclatu missionari.a. - Tesoro spirituale, - Necrologio.
Direzione spirituale
Poche ore, come quella in cui v1v1amo
- così ben definita dal Santo Padre
P10 Xli l'ora dei cimenti delle anùnt: -
han fatto sentire nella storia il bisogno di
Gesù; di Gesù \\"ia, Yerità e Yita; di Gesù
Signore e i\\laestro; di Gcsì1 c;a!vatorc. Il
sen,;;o cristiano, che affiora anche nelle
menti più umili. a\\'Verle che. mentre il
sangue dei prodi rivendica le legittime
aspiraz10111 dei popoli, solo lo spirito di
Cristo può creare il clima d'una pace giu-
sta e duratura in questo mondo saturo di
odi0, di cmpict!1 e <li corru,rione. :'.\\la, per
!"evitare le masse, lo spirito di Cristo dev'es-
s'.!re prima fedelmente assimilato dalle anime
che hanno avuto da Dio la grazia della ri-
generazione alla vita cristiana, e Lanlo più
da quelle che sentono la vocazione all'apo-
stolato. E nell'oricn tamento spinLu.ale è
di somma importan;i.:a una saggia e sicura
direzione.
La Chiesa Cattolica vanta, secolo per se-
colo, una serie di maestri di spirito che for-
mano la pitl , enerancla scuola e.li pe.tfe-
.zione. Tra essi noi preferiamo, con Don
Bo:-co, il nostro dolcissimo San Francesco
di Sales. Ne abhiamo celebrato di questi
giorni la festa; ed, attraverso la parola dei
predicatori, abbiamo riudito l'eco della
sua dottrina tutta fragrante di puro \\'an-
~clo. La S. E. I. ha ristampato nell'autunno
u. s. in una ekgante cdi.Lione tascabile
la traduzione fatta dal nostro D. Ceria
<li una delle più popolari opere ascetiche
del S::mto che dovrebbe andare per le mani
di tutti coloro che vogliono essere e ,-ivc-n·
da buoni cristiani: La Filotea (1).
f; un prezioso e grazioso volumetto che
non dovrchbe mancare in nessuna famiglia
dei nostri Cooperatori. La maggior pane
forse già lo possiede e ne fa oggetto di
attenta lettura e di meditazione per unifor-
mare la propria condotta a quelle amahdi
sapienti direttive. A quanti non Jo cono-
sc-essero ancora, o non ne a,esscro aJeguata
cognizione, bastcd <1ualchc pagina del tra-
duttore nell'introduzione e del santo Au-
tore nella prefazione per farlo debitament..:
appre1.zare.
Uno dei libri più diffusi.
<< I.a Filotea di san Francesco di Saks
- scrive D. Ceria nell'Introduzione
è uno dei libri che ebbero più rapida dif-
fusione, pitl larga popolarit.\\ e vita più
durevole. lnfatti le edizioni francesi cu-
rate dal santo •\\uture raggiunsero in pochi
anni il numero di cinque, alcune delle quali
con molte riswmpc, mentre senza numero
furono quelle che ,·idcro In luce a insaputa
di lni in di\\'erse parti della Francia. Fuori
della Francio poi, oltrechè in latino, la
Fìlutea, prima ancora che morisse il Santo,
era già tradotta in italiano, spagnolo, in-
glese ç tedesco; dopo la :::na morte, verso
la metà ùcl secolo XYII, ia si lege;cva
stampata in ben 17 lingue e al giorno
( 1) S. FllA-'<CESC-O 01 S.\\LES, La Fllotea, ossi~:
l111,·oJ11:iont ,1/la t it<1 ,h~1111. Tr.id. di D. E. Ceàn,
s~lcsiano - S. E. I. - L. 10.

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d'oggi, non solo ogni idioma orientale. ne
vanta qualche traduzione di pregio, ma
perfino varii dialetti europei hanno la loro.
Sembra quasi che la Chiesa Romana, do-
vunque stende il benefico e materno suo
influsso, ami porgere ai fedeli questo li-
bro, come uno de' più bei manuali della
Ùoltrina eYangelicà.
» l\\Ia anche senza ciò, hisogna convenire
che il Santo abbia t rovato nel suo libro
il segreto di far vibrare le corde pi'ì1 de-
licate dcl cuore umano e di so<l<lisfame
le più nobili as pirazioni, tant'è il favore
universale e perpetuo che la Filotea in-
contrò presso ogni qualit.'t di persone. Il
Sommo Pontefice Alessandro VII, che non
se ne staccò mai per lo spazio di qua-
rant'anni, leggendola e notte e rumi-
nandola a suo bell 'agio a fine di conver-
tirsela, com'ei diceva, in succo e sangue,
raccomandava calorosamente a suo nipote
di fame attenta, assidua, amorosa lettura.
Enrico IV di Francia, che aveva pregato
già il Santo di voler comporre qualche
cosa di simile, appena ebbe lette le prime
pagine, esclamò che il Yescovo di Ginevra
aveva sorpassato di gran lun~a la sua
aspettazione. ln Inghilterra. il re Gia-
como I, sebbene poco favorevole a.i Cat-
tolici, teneva presso di sè una copia della
Filotea, legata in diamanti e pietre preziose,
e gustava in quella lettura ineffabili godi-
menti spirituali; Giacomo II volle che se
ne facesse un'edizione di lusso per la fa-
miglia e la cappella reale; Giacomo Hl
vi attingeva celesti conforti in .mezzo alle
calamitose vicende della sua vita. Kei pro-
cessi di beatificazione del servo di Dio,
il marchese di Lullin, ambasciatore stra-
òrdinariò del duca di ~avoia a \\'ienna
nel 165 r, attesta che a quella corle impe-
riale tutti i principi, i signori e le dame
ave,·ano di continuo tra le mani la Filotea.
In ogni parte d'Europa, professori di Uni-
versit:.ì e uomini di governo, letterati d i
grido e filosofi, Cattolici e Protestanti
ne dicevano magrùfiche lodi, mentre presso
i librai il volume andarn a ruba, talmente
che in vent'anni la sola Francia ne smaltl
hcn quaranta edizioni: cosa favolosa per
quei tempi, nei quali, tra l'altro, coloro
che sapessero leggere non erano certo il
26
maggior numero. Non fa quindi mera-
viglia il sentire da san Yincenzo de' Paoli,
che, dovunque il nostro Santo andasse, la
gente lo segnava a dito, esclamando: -
Ecco il grande Francesco di Ginena, l'au-
tore deJJ'Intmd1tZio11e tilla t·ita divota. - Sì.
belle e sì unanimi testimonianze del pa,;-
s:ito il Pontefice Pio IX sancl ed eterne'>
nei secoli, quando, nell'atto di proclamare
san Francesco di Sales Dottore della Chiesa,
autore\\'olmcnte dichiarava che, nella Fi-
lotea, il Vescovo di Ginevra ha spianato
così bene a tuttj i Cristiani il cammino
ùell:i virtù, che al comparire di quel libro
la vera pietà irradiò dappertutto la sua
luce, penetrando fino al trono dei re, sotto
la tenda dei guerrieri, nelle au le ~iudi:11iarie,
sul banco degli uomini d'affari, entro le
botteghe degli operai, e sia nelle capanne
dei pastori >>.
Natura e scopo dell'Opera.
Il Santo autore, nella Prefazione, così
specifica la natura e lo scopo dell'opera:
<< La fioraia Glicera sapeYa con sì bel-
l'arte ,·ariare la disposizione e la mesco-
lanza de' suoi fiori, che con i fiori medesimi
formava dei mazzi diversissimi; a segno
che il pittore Pausia, volendo gareggiare
con lei a riprodurre su la tela tanta diYer-
sità di lavoro, non la durò guari, perchè
non fu capace di variar i suoi dipinti come
Glicera variava i suoi mazzi (1). Nella stessa
guisa lo Spirito Santo dispone e ordina
con sl grande varietà le istruzioni, date
da lui intorno alla vita divota per mezzo
delle lingue e delle penne de' suoi servi,
che, pur rimanendo sempre identica la dor~
trina, le maniere tuttavia di esporla pi-
gliano mille forme svariatissime, secondo
la diversità dei metodi. In qLLesta lntro-
du-::-io11e io, certo, non posso, non voglio
e non debbo scrivere se non cose già pub-
blicate prima di noi intorno al medesimo
argomento; sicchè gli stessi fiori io ti pre-
sento. o Lettore, ma il mazzo fatto da mc
sarà differenle da quelli degli altri, e ciò
per l'arte diversa, con la quale io l'ho
composto.
(1) PLr:-.., Ilìsr. 11m., ~J. 2, 3.

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A chi è destinata? a vantaggio di una sula; ci \\·o!e,·a un nome
>> Gli aurori che trattarono di vita divota,
ebbero quasi tutti in mirn d'istruire per-
sone segregate dal mondo, o per lo meno
insegnarono una di, ozione che conduce a
generico, il quale si com·enisse a tutte
quelle che bramavano darsi alla vita di-
vuta: e Filotea sigrnfica per l'appunto
amante o innamorata di Dio.
>► Con il pensiero dunque sempre rivolto
questo completo isolamen-
to; io invece ho in animo
d'istruire coloro che 'vivono
nelle città, tra le faccend<.!
domestiche, nei pubblici
impieghi, e che dalla pro-
pria condizione sono 9bbli-
gati a fare, quanto all'ester-
no, la vita che tutti fanno.
Costoro, d'ordinario, sotto
pretesto di rn1'immaginaria
impossibilità, non vogliono
nemn1eno pensare a intra-
prendere la vita dirnta dan-
dosi a credere che nessuno
debba aspirare alla palma
della pietà cristiana fin tanto
che vive nella ressa uegli
affari temporali. Ebbene, io
mostrerò a questi tali che
può un'anima energica e
costante YÌYerc nel mondo
senza imbeversi di umori
mondani, puè> trovare sor-
genti di dolce pietà nelle
onde amare del secolo, puè,
volare tra le fiamme delle
concupiscenze terrene senza
lasciard le ali dei santi
desideri della vita divota.
L'impresa è ardua al certo,
e per questo appunto mi
piacerebbe che molti vi de-
dicassero il pensiero con
più ardore che non siasi
fatto fin qui: io intanto
nella mia pochezza mi stu-
dierò di portare con questo
S. Francesco di Sales.
( Qundro del H.l~ffu ndlu. Basilica d ' Maria Auatli utricC", in T orino).
scritto un qualche aiuto a chi di buona a un'anima che, accesa del desiderio della
voglia si accingerà in segtùto a un'opera vita divota, aspiri all'amor di Dio, ho di-
degna.
visa questa lntroduzio11e in cinque parti.
Il titolo e il contenuto. )folla prima, per via d'csortazioni e di
pie pratiche, mi studio di convertire il
» Io rivolgo la parola a Filotea, perchè, semplice desider io di Filotea in una ri-
intendendo ridurre a utilità cùmune di soluzione formale, ch'essa prende su ·t'ul-
molte anime quanto avevo scritto prima timo dopo la confessione generale, mediante

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una seria protesta, seguita dalla santis-
sima Comunione, in cui, dandosi al suo Sal-
vatore e ricevendolo in se stessa, entra
felicemente nel suo santo amore. Fatto
ciò, a fine di condurla più innanzi, le indico
due grandi mezzi per unirsi sempre me-
glio alla Maestà cli\\'ina, cioè l'uso dei Sa-
cramenti, nei quali il buon Dio viene a
noi, e la santa orazione, in cui egli ci tira
a sè; e questa è la seconda parte. Nella terza
le mostro come debba esercitarsi in parec-
chie Yirtù, che sono le pit'.1 atte a farla pro-
gredire, limitandomi però a suggerirle certe
norme particolari, che non potrebbe age-
volmente rinvenire altrove o da sè sola.
l\\ella quarta le scopro alcuni agguati de'
suoi nemici, e le insegno la maniera di
trarsene fuori e passar oltre. Finalmente
nella quinta parte la faccio rientrare un
po' in sè medesima, a fine di ristorarsi,
pi~liar fiato, risarcire le fo17c, e cosi potere
poi più felicemente guadagnar terreno e
avanzarsi nella vita dirnta ».
In che consista la vera divozione.
)lei primo ·capitolo il Santo autore dà
subito un'idea precisa ,-!ella divo:tionc.
«Tu, o carissima Filotea - scrive
aspiri alla divm-:ione, perchè sei cristiana
e sai che questa è una , irtù sommamente
gradita a nostro Signore: ma per evitare
quei piccoli sbagli che sono facili a com-
,uerters1 sul principio di un affare e ingros-
sano poi a mano a mano che si va avanti,
~:inchè alla fine diYentano quasi irrepara-
bili, è necessario prima di tutto che tu
conosc3 bene che cosa sia la virtù della
divo;1,ione; poichè una sola essendo la vera
e trovandosene un gran 11umem di false
e Yane, se non hai subito un'idea precisa
della vera divo;1,ione, potresti cader in er-
.rore e perderti dietro a qualche pratica
futile e superstiziosa.
,1 -\\urelio in tulle le figure che dipingeva,
darn alle facce la !isonomia delle persone
da lui amate (1); così ognuno si rappre-
senta la divozione conforme alle sue tcn-
<lenze e alle sue fantasie. Chi è dedito al
digiuno, si crederà, digiunando, di l'Sscre
un gran divoto, quand'anche abbia il cuore
pieno di risentimento; sicchè, mentre per
sobrietà non osa bagnar la lingua nel vino
e fin nell'acqua, non ha poi scrupolò d'im-
mergerla nel sangue del prossimo con la
maldicenza e la calunnia. 1.'n altro s'im-
maginerà di essere <livoto, perchè recita
ogni giorno una filza di preghiere, sebbene
poi la sua lingua si lasci andare a parole
dure, arroganti e in~iuriose con quei di
casa e con i , icini. Quell'altro tira fuori
volentieri dal borsellino la limosina da dare
ai poveri, ma non è buono a cavar dal
cuore un tantino di dolce~ con cui per-
donare a' suoi nemici; altri im:·ece perdo-
nerà ai nemici, ma perchè soddisfaccia a'
suoi creditori ci vorrà tutta la forza della
giustizia. Questi tali passano comunemente
per divoti; ma non sono divoti niente a f-
fatto. I soldati di Saulle cercavano Davide
in casa sua; i\\ licol, presa una statua, le
mi.se addosso gli abiti di Davide, e, ada-
giatala sul letto, fece credere che quello
fosse Da\\·ide ammalato che dormisse (1).
Allo stesso modo tanti e tanti si amnian-
tano di certe esteriorità che sogliono ac-
compagnare la i:;anta divozione, e subito
il mondo !i piglia per gente dirnta e spi-
rituale, mentre in realtà non sono altro
che simulacri e fantasmi di divozione.
J> La vera e viva divozi.one, o Filotea,
,·uole prima di tutto l'amor di Dio, anzi
non è altro che vero amor di Dio; ma non
è però un amore mediocre. Dcvi sapere
che l'amor cifrino, in quanto abbellisce le
anime nostre, si chiama grazia, perchè ci
rende graditi alla ùiùna :\\lae,;tà; in quanto
ci comunica la forza di operare il bene,
dicesi carità; ma quando è arrivato a tal
grado <li perfezione, che, oltre a farci frue
il bene, ce lo fa fore Cùn diligenza, assi-
duità e prontezza, allora piglia il nome cli
divozione. Gli struzzi non ,·olano mai; le
galline volano, ma a stento, basso basso
e di rado; invece le aquile, le còlomhe e
le rondini volano soveme, spe iite e alw.
Cosi i peccatori non s'innalzano mai a Dio,
ma vanno sempre terr11 terra; i buoni, che
li) Pw~.• llist. 11111., xxx,. 10 (37).
(t) / Rtg., xni:, 11-16.

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non sono giunti ancora alla divozione, si
sollevano a Dio con le loro buone opere,
ma raramente, con lentezza e sforzo· le
pers~nc, divote Yolano a D 10 con frcqu:nza
e a~1lit.1. e volano molto alto. A dirla in
breve, la divozione è un'agilità e vivacità
spirituale, con cui la carità opera in noi
e noi operiamo nella carità prontamente
e con trasporto, cosicchè, mentre è ufficio
della carità farci osserrnre i comandamenti
di Dio, è poi ufficio della divozione fai;ccli
osservare con prontezza e diligenza. Dun-
que chi non ossen·a tutti i comandamenti
di Dio, non può esser giudicato nè buono
divoto: non buono, perchè a esser buono
si richi~de la carità; non clivoto, perchè a
esser d1voto, oltre la carità, ci vuole anche
ardore e speditezza a fare le azioni proprie
della carilà.
,, :\\la vi è :mcora di più. Quando la di-
,·ozione va unita ad una carìt.'1 eminente,
allora non solo ci rende pronti, agili cd
e3atti nell'osservanza di tutti i precetti di-
vini. ma inoltre ci stimola a fare tosto e
di cuore il maggior numero possibile <li
_ opere buone, ancorchè non sicno coman-
d~te, ma di semplice consiglio o ispira-
zione. Infatti, come chi si è alzato di fresco
da una m 1lartia, cammina quel tanto eh~
gli fa b isogno, ma adagio e con isform,
così il peccatore, guarito appena della sua
iniquità, Ya solamente sin dove Dio gli
comanda, a stento però e a rilento prima
che non sia arrirnto aUa divozionc; ed
ar.rivatovi, ~on solo cammina, ma, a s,..isa
d1 ~ersona interamente sana, corre e spicca
salt~ nel/~, stf<•da dei di'l:i11i co111m1da11,('11Li ( 1 ),
anzi valica di corsa i sentieri <lei consigli
e delle ispirazioni celesti. Insomma la ca-
rità e la d iYozione differiscono fra l~ro sol-
tanto come· il fuoco e la fiamma, pcrchè
1~ ~arità, che fuoco spirituale, quando
d1ncne molto infiammata, si chiama divo-
:,.jone; sicchè la dirnzione non aggiunge
al fuoco della carità altro che la tìamma
la ~~aie rende la carità pronta, operos~
e diligente non solo nell'osservanza dei
comandamenti divini, ma eziandio nella
pratica dei consigli e delle ispirazioni
celesti 1>.
( l) Ps. CXVIII, 3:z.
~a divozione è fatta per tutti gli stati
e professioni.
7 • <• Dio nella. creazi~ne omandò alle piante
di p rodurre 1 loro lrutt1 ognuna secondo la
propria specie (1); così - prosegue il Santo
n~l capo. III - egli vuole che i Cristiani,
plan~e ,_ive. d<.:i.la sua Chiesa, producano
frutti d1 <l1voz1one, ciascuno secondo la
qualità e.,·ocqzione sua. La divozione deYe
essere praticata diYersamente da un genti-
luomo, da un operaio, da un servitore, da
un principe, dalla vedoYa, dalla zitella,
dalla maritaL1; e non solo questo, ma bi-
sogna ancora che la pratica della di\\'ozione
si adatti alle forze, alle occupazioui e ai
doYcri di ogni individuo. Dimmi, I• ilotea,
andrebbe bene che il \\'esco\\·o \\·olesse far
il solitmi? come i Certosini? E se le per-
sont:. . comugatc non volessero mettere da
parte nulla come i Cappuccini, se l'operaio
se ne stesc,e tutto il giorrio in chiesa come
i religiosi, e i religiosi s'esponessero di con-
tinuo a incontri d'ogni sorta per il scn izio
del prossimo come fa il YcscoYo, non sa-
~chbe tal_ divozionc n<licola, sregolata e
intollerah1le? Eppure in quest'e1Tore si
cade spesso, e il mondo, che non sa o non
,·uol distinguere fra dirnzionc e indiscre-
zione di supposti divoti. mormora e bia-
sima la divozione, che in cotali disordini
non c'entra proprio nulla.
)) No. Filotea, la divozionc, quand'è ,era,
non guasta co~a akuna, ma le perfeziona
tutte, e se talvolta non si concilia con la
legittima rncazione di qualche persona, al-
l~ra sen~ dubbio è diYozione falsa.•· L'ape,
dice Aristotele (2), lrat: il miele dai fiori
~en;,,a .guastarli ·•. 111.a lasciandoli integri e
freschi come li ha trovati; e la v.era divo-
zione fa ancora cli meglio, p0ichè non solo
non pregiudit~.1 punto vocazioni od occu-
pa.zioni, ma all'opposto vi a~~ungc bel-
lezza e pnto. ~e pietre prezio:";e, di qua-
lunque specie siano, gettate nel miele di-
ventano più risplendenti, ciascuna nel suo
colore speciale; così ognuno si fa più ac-
cetto nel proprio stato, uncnùoYi la d1vo-
zione: allora infatti si goYerna con maggior
pace la famiglia, allora l'amore tra marito
(r) Gcn., r, t ,.
(2) De !tisi. anim., v, 22.
29

1.7 Page 7

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e moglie diYiene più sincero e la soggezione
al principe più fedelt:, allora tutte quante
le faccende si disbrigano in modo più
soave e più amabile.
•> È un errore, anzi un'eresia il voler
bandire la \\·ita divota dal quartiere dei
soldati, dalla bottega degli operai, dalla
Isacco, e Giacobbe, Da\\ide, Giob, Tobia,
Sara, Rebecca, e Giuditta; quanto al Nuovo,
san Giuseppe, Lidia e san Crispino furono
perfettamente divoti nell'esercizio della
loro arte; sant'Anna, santa l\\larta, santa
Monica, Aquila, Priscilla nel governo della
casa; Cornelio, san Sebastiano, sai1 Mau-
S. Francesco di Sales, Patrono della buona stampa e dei giornalisti cauolici.
(Qundro del Reffo nella Bnsihc., cl, '.\\Iorio Ausiliatrice, in 'l'urino).
corte dei principi, dalla casa dei coniugati.
Si, è vero, Filotea, la divozione puramente
contemplativa, quella monasticà e religiosa
non si possono esercitare in cotesti impie-
ghi; ma è vero cziandio che oltre a quelle
tre forme di divozione ve ne sono molte
altre ancora, atte a perfezionar i secolari
nei differenti loro stati di vita. Ne fanno
fede, per l'Antico Testamento, Abramo,
rizio nel mestiere delle armi; Costantino,
Elena, san Luigi, il beato . \\medeo, san-
t'Edoardo sul trono. Anzi vi furono di
quelli che perdettero la perfezione stan<lo
nella solitudine, pur tanto desiderabile a
chi voglia far vita perfetta, e la conserva-
rono vivendo in mezzo alla gente, cosa
che sembra sì poco favorevole aJ consegui-
mento della perfezione: Lot, dice san Gre-

1.8 Page 8

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gorio (r), sl casto in città, si macchiò nella
solitudine. Dovunque ci troviamo, si può
e si deve aspirare alla vita perfetta».
Le chiacchiere dei mondani.
Importante<.' la parte IV in cui S. Fran-
cesco di Sales affronta le tentazioni piì1
ordinarie che cercano di distogliere le per-
sone serie dalla Yita divota.
1i .\\ppena i mondani - egli scrive -
s'accorgeranno che hai intenzione di ah-
bracciare la vira divota, ti scocchcran con-:..
1ro le frecce delle loro lusinghe e maldi-
cenze. I più maligni accuseranno d'ipo-
crisia, bacchettoneria e artifuio il tuo no-
Yello tenor di vita; anùran blaterando che
il mondo t'ha fatto mala cera, e che rifiu-
tata da lui ricorri a Dio. I tuoi amici si
daranno attorno a farti un mondo di ri-
mostranze, inspirate, secondo loro, a pm-
denza e carità. Cadrai nella malinconia,
diranno; perderai il credito in faccia alla
gente, ti renderai odiosa, invecchierai pri-
ma del tempo, n'andran di mezzo i tuoi
interessi domestici; a I mondo bisogna vi-
Yere come si vive al mondo, si può salvarsi
henissimo senza tancc cabale e cent'al-
tre corbellerie.
» So_n tutte chiacchiere insulse e inco~1-
cludcnti, o mia Filotea; questi tali non si
dànno il menomo pensiero nè della tua
i.anità, nè- dei tuoi interessi. Se t·oi foste
rosa d<'l 111011do, dice il Salvatore (2), il
mondo tum·rt>hbe 1111a cosa sua; 111a perchl:
non siete del 111011do, ecco che il 11101ulo t·i
odia. Ahbiam "eduto signori e signore
passar la notte intiera, anzi parecchie notti
di seguito a giocare agli scacchi e alle carte.
C'è occupazione più gravosa, più mono-
tona, più opprimente di quella? Eppure
i mondani non dicevan ,erb.o, nè gli amici
se ne preoccupavano punto; e poi per
un'ora di meditazione o pcrchè ci leviamo
un po'- prima del solito per apparecchiarci
alla Comunione, eccoli tutti a farla da
medici e volerci RW!rire dall'ipocondria e
dall'itterizia. Si starà magari trenta notti
a danzare, e nessuno si duole; ma solo
( 1) lfom. i11 E:::edt., 1, LX, 22.
(2) foAN., XV, 19.
per la veglia della notte cli Natale tutti, il
giorno dopo, han la tosse e il mal <li petto.
Chi non vede che il mondo è un giudice
ingiusto, parli,giano e largo con i figli suoi,
ma duro e rigido con i figli di Dio?
i) Non c'è altro mezzo di farsela col mon-
do, che andare con lui alla perdi:cionc.
Contentarlo noi non potremo ~ammai,
tanto è hi,izarro. I? 1.:e1111to Cio•z,am1i che
11011 ma11,iai•a 11è hrve1.:a, osservò già il fìal-
vatore (1), r dicono: R 1111 ;,,;/ema11iato.
R '<-'l'mtlo il Figliuol dell'uomo, e/te mangia
1: e bei·e, e dicono: 1111 Sa111aritaJ10. È pro-
prio vero, rilotea: se per condisct'ndenza
noi ci lasciamo andar a ridere, a giocare,
a danzare col mondo, il mondo se ne scan-
daliz7.a, e se non facciamo così , ci chiama
ipocriti o misantropi; se vestiamo hcnc,
sospetta clre ci covi sotto ql1alchc cosa, e
se andiamo alla huona, dice che grettezza
d'animo; le nostre allegrie sono dissolu-
tez1.c per lui, e le nostre mortificazioni
malinconie: sicchè, guardandoci sempre
esso cosi di mal occhio, non ci è possibile
trovar il verso di piacergli. Esagera poi
le nostre imperfezioni, spacciandole per
peccati; i nostri pl.c'ccari Yeniali ce li fa
mortali; e i peccati di fragilità ce li con-
verte in peccati di malizia.
>> /,a rnrità è bell((tflO, dice san Paolo (2),
ma il mondo è maligno (3); la ca,.;rà 1tf.JII
sa pensar male, in\\'cce il mondo pensa
sempre male, e quando non può accmarc
le nostre azioni, accusa le intenzioni. Ab-
biano i montoni o non abbiano le corna,
siano bianchi o neri, il lupo non lascerà
mai <li ùilauiarli, potendo. Comunque s1
operi, il mondo ci farà sempre guc.:rra: se
si sta molto ai piedi del confessore, si
meraviglierà che 11hbiamo tanto da tlire;
e se ~i sta poco, ùirà che non diciam tutto.
Spierà ogni nostro movimento, e per una
paroletta di collera protesterà che siamo
insopponabili; la cura dei nostri interessi
gli parrà a,·arizia, e la nostra dolcezza me-
lensaggine; ma nei figli del mondo le sfu-
riate sono bravure, le avarizie risparmi.
_le pericolose familiarità relazioni oneste:
(1) ;\\1A1,·11., xr. 18-19.
(2) / Cor., xw, -k5•
(3) IOAN., , . tQ.
31
..

1.9 Page 9

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I
)
i ragni guastano sempre il la,·oro del- d'aver un po' di pazienza, chè non sarà
le api.
nulla; si tratta solo <l'un piccolo sconcerto
»Lai.ciamo questo cieco, Filotea: strilli causato dalla no\\'it.\\, ma dopo riceverai
pure, come 1.111 civettone, per distornare infinite consolazioni. Ti rincrescerà forse
gli uccelli diurni, noi stiam saldi nelle no- sul principio dm·er lasciare la gloria che
stre intenzioni, irremovibili nei nostri pro- stolti e finti adulatori ti <lavano nelle tue
positi; la perseveranza mostrer:1, se dav- vanità; ma Yorresti perdere la gloria eterna,
vero e di buona voglia ci siamo consacrati che veramente ti sarà data da Dio? I vaJ')i
a Dio e dati alla vita dirnta. Le comete e divertimenti e passatempi, nei quali hai
i pianeti sembrano in apparenza luminosi .spesi i tuoi anni, ti torneran forse intorno
quasi allo stesso modo: ma le comete spa- al cuore per adescarlo e tirarlo ancora dalla
riscono in breve, non essendo altro che loro: ma avresti il coraggio di- rinunziare
fuochi passeggicri, mentre i pianeti hanno all'eternità beata per leggerezze sì fallaci ?
una luce perenne. Così l'ipocrisia e la vera Perseverando, non tarderai, cre<limi, a n-
virtù han molta somiglianza nell'esteriore, ccvere dolcezze intime così deliziose e care,
ma facilmente si distingue l'una dall'altra: da es..-.erc obbligata a confessare che in
perchè l'ipocrisia non dura a lungo, e si confronto di quel miele il mondo non fu
dilegua come il fumo nell'innalzarsi, men- che fiele, e che un g iorno di vita diYota
tre la ,·irtù vera è sempre forma e costante. val più che mille anni di Yita monùan:i.
A ben assicurare il principio della nostra '> Se non che, vedendo quanto sia alto
divozione è. per noi Yantaggio non piccolo il monte della perfezione cristiana, tu escla-
il riceverne obbrobri e calunnie: percioc- merai: Ohimè! come fare a salirlo? Co-
chè si schiva con questo mezzo il pericolo raggio, Filotea, le piccole api, quando
della vanità e della superbia, che sono cominciano a pigliar corpo e si chiaman
come le levatrici d'Egitto (1), alle quali il ninfe, non sarebbero ancor buone a volare
Faraone infernale ordinò di uccidere i di fiore in fiore, nè su per i monti e i colli
fi~liuoli maschi d'Israele nel giorno stesso vicini in cerca di miele; ma a poco a poco,
della loro nascita. Noi siamo crocifissi al nutrendosi di micie preparato dalle loro
mondo. e il mondo dev'essere crocifisso madri, quelle ninfe mettono ali e pigliano
per noi (2): se esso ci tiene per pazzi, noi vigore, sicchè poi Yolano a cercare per tutti
teniamolo per insensato >).
i dintorni. Così noi, è ben \\'ero che siamo
ancora te.nere ninfe nella divozione, in-
Necessità di farsi coraggio.
capaci di levarci in alto quanto vorremmo,
cioè fino a toccare la cima della perfezione
Chiudiamo questi saggi col capo II cristiana; ma se verremo formando de,-i-
della parte lY sulla necessità di farsi eo- deri e propositi santi, spumeranno tosto
ragR10.
le ali; onde speriamo di essere anche noi
<< La luce, quantunque bella e gradita
un giorno api spirituali e di poter pigliare
il volo. Frattanto però viviamo <lei miele
agli occhi, pure li abbarbaglia dopo che .
sono stati lungamente ali'oscuro; e prima
di tanti insegnamenti lasciatici dagli an-
tichi divoti, e preghiamo il Signore C'he ci
di pigliare dimestichezza con gli abitanti dia ali come di colomba, per poter non solo
d'un paese, per cortesi che siano e gentili, ,z:olare nel tempo della vita presente, ma
,·i si sta un po' di tempo disorientati. Po- anche riposarn' nell'eternità deUa \\'Ìta fu-
u·à darsi, o mia cara Filotea, che per co-.
testo cambiamento di vlta, succedano delle
tura (r) >>.
rivolte nel tuo interno, e che il tuo solenne
e generale addio alle follie e frivolez7.e mon-
dane ri produca qualche senso di tristezza
e di sgomento. Avvenendo ciò, ti prego
Valgano questi cenni e q1.1esti saggi ad
invogliare molte anime alla pratica della
,era divozione. mettendosi alla scuola del
J10stro dolcissimo Santo Patrono.
(1) Exod., 1, 15-16.
(2) G,,/nt.. \\'l, 14.
( 1) Ps., LIV, ;.
32

1.10 Page 10

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Torino L 'Em.mo Card. Fossati nella cappella dell'Istituto "Maria Ausiliatrice".
L'Em.mo Card. Arcivescovo riceve l'omaggio delle Superiore del Consiglio Generalizio.
33

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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IN FAMIGLIA
Due nuovi Vescovi Salesiani.
Il 18 dicembre u. s. l,'Osseroatore Romm10
ha dato notizia tiella provvista cli cinque l hiese
Cattedrali nella Repubblica del Perù. Due <lei
nuovi Yescov1 furono scelti dal Santo Padre
tra i figli di S. Giovanni Bosco: S. E. ]l[(Jns.
Vittorio .Ah:arez per la Cattl·drale di Ava-
cuclw e S. E. 'Uons. Fort1111a10 Chirickiguo ~per
la Cattedrale di Piura.
S. E. Alons. I"ittorio Alrnre::; nacque a Lima
il 22 settemhrc 1887. Comincii> _gli studi ec-
clesiastici nel nostro collegio di Callao e ricc-
~ctte _la talare dalle mani <li '.\\lons. Costamagnu,
m Lima, nd 1902. Raggiunto il Sacerdozio
nel 19q, attese all'insegnamento ed al sacro
ministero in varie nostre Case fino al 1931
quando fu à!'Sttnto alla direzione del Collegio
di Calino che, tolto un biennio, tenne tìno
alla sua dcvaziont all'Episcopato.
S E. illum. Fort1matr, Chiriclugno nacque
anch'egli in Lima il 20 mnr,m 1878. Fece i
suoi studi nel nostro colle{!io di Santiago e
,i ricevette la talare dallt; mani di :\\-[ons. Co-
stamagna nd 1899. Orclinato Sacerdote nel
1910, l'u assunto nel r92J alla dirczim~c del
nostro collegio di :\\Jagdalcna del :\\[ar, poi di
quelli di Piura e di Cuzco. '\\onunato nel HJ39
Amministratore Apostolico ùdla Diocesi ·<li
Piura ne sale ora la Cattl:dra rivestito della
dignità episcopale.
Ambedue god no larga stima nella loro
Patria', ed affettuosa Yèncrazione nei nostri
Istituii per la loro pi<:t/1, la loro prudenza, il
loro zelo sacerdotale e spirito salesiano. La
loro nomina alle rispctùye Cattedrali è stata
accolta con gr.mùe esultanza dal ckro, dalle
autorità e dai fedeli. :'\\oi, dividendo la stessa
gioia, li accompagniamo alle loro Diocesi colle
nostre preghiere e coi più fervidi voti di lungo
e lecondo ministero pastorale.
CITTÀ DEL VATICANO - L'udienza del
Santo Padre ai Salesiani addetti alla Ti-
pografia Poliglotta Vaticana.
li 14 dicembre u. s. il t',anto Pa<lrc si è he-
nig;namentc degnato di rìcevcre in udicnr.a
i confratelli della nostra Casa S. FranCl:sco
di foles nella Città <lei Yaticano, ai quali i:
a1fafata la direzione dellà Tipografia Poliglotta
Yaticana. li Direttore Don Giuseppe Fede!,
oltre a presentare devotissimi voti di omaggio
al Sommo Pontefice, Gli umiliò pure una spe-
ciale edizione del Motu Proprio .Noruot pro-
fecto 1> del 27 ottobre u. s .• col quale Sua San-
tità indiceva la grande giornata eucaristica e
di penitenza per i.I 2+ novembre.
Al Motu proprio racchiuso in elegante e•
artistica cartella era premessa la venerata
effigie di Sua Santità.
li S:mto Padre ~radi amabilmente il filiale
presente; lodò la nitidissima :,;tampa a mano
con l'inizialt; in miniatura eseguita da uno dei
Confratelli, e, ringraziando patern:uncntc, im-
partì a tutti la Benedizione Apostolica.
ITALIA - Torino - L'Em.mo Cardinale
Arcivescovo alla Scuola " Maria Ausi-
liatrice ".
La Scuola <• l\\laria Ausiliatrice», all'alba del
Centenario della Fondazione dell'Opera Sa-
lesiana, c:bhe l'ambito onore della ,;sita di
S. Em. Rcv.ma il Card. Arcivescovo Maurilio
Fossati, il quale celebrò la :\\lessa e distribuì
la santa Comunione alle 700 alunne, espii-
mendo la gioi;1 di poter donare di sua mano
a tante gio'<;nezze c~~ù Eucaristico.
Al rermmc c.lalla runzionc passò nell'attigua
Casa Generalizia, intrattenendosi hrevcmcntl'
con la l\\Iadrc Generalo.: e con le alt.re Superiore,
r~·r discendere quindi nel !'alone-teatro, dO\\ e
nel frattempo le alunne, dalle piccine della
Scuola materna alle giovanette dell'Istituto
l\\Jagistrale, s'ermo raccolte e lo attendevano
ansiose ùi esprimergli la loro gioia e la loro
gratilUùine.
Fu un omaggio breve, ma fervido e sentito;
apertosi con l'entusiastico coro delle accla-
mazioni, cantate a voce spiegata dalla massa
giovanile, e concluso con le suggestive note
della preghiera e dèll'inno augurale, quale
sintesi armoniosa dei sentimenti <li devozione
di gratitudine e d'ardore d'apostolau,, espressi
nelle parole dell'indirizzo.
S. Eminenza rispo:,:e con acct!Ilto e \\'oce
c:hc ne ri\\'elavano tutta l'intima consolazione
<lei cuore. Si clisse grato per lo spettacolo
ùi pietà eucaristica pr<.>sentato in Capf ella;
per l'offcna spirituale e materiale con cui avo.:-
,·ano accompagnato i loro omaggi; per i pro-
positi di purezza e di ~1postolato, manifestati
dall'ancggiamcnto stesso della loro prcsen.n.
J,e cs?rtò a perseverare nella preghiera rcr
la Chiesa e pa la Patria; e, riportandosi al
pensiero del giomo - festa di S. .\\n<lrca
Apostolo e inizio della novena di '.\\laria SS. I 111-
macolata - lasciò loro il ricordo di accogliere
34

2.2 Page 12

▲back to top
M lhno . I an•ll<btl :illa p.ra di cuhun n,l.igiou ncll3 PJ'CJ>alò 1ural11 di s. \\,COitlno.
la chiamata di GcsÌJ per divenire anch\\•s.o:;e,
nella loro futur.i mi~sione l 0 duc::1tiva, pecca-
trici di :tnimc; prcparanJovi'-11 l:<,n purezza di
,ita e piena corrispondenza agli im:cgnamcnu
di ,·cri:à rice\\"\\1ti ndla scuoln.
Impartita quindi la pastnrah· benedizione,
si allnnl:mò fra nuove dimo~tr;11ionì di fc.-rvìdu
om.iggio.
Asti - L'alba del Centenario Salesiano.
Asti, patria di Bartolomeo C:arclli. ha salu-
tato con particolare solennità l'alba del Cen-
tenario dell'Opera Salesiana. Orntoriani l" s111-
dcnu lici Com itto Don llusco, si rctù aunmu
nll'lspeltorc Don !\\laniero, santificarono con
fervore fin dalle prime ore la festa del!' Immaco-
lata acco,o:;ta11Josi alla s,1cra .:\\lcn,.,a. Dallo stc,-so
Superiore )?li ist•ritti alle associazioni di Azione
Cattolic I ricevcttt:ro quindi Il' loro pagl'lll.'.
Alla l\\ll•ssa cantata intt-rvenncro anche le Dame
Patronesse l\\cl p<11n~·riggio, al suono della
b3ndn, d1c diede un ottimo cmaccrto. !li s~olse
la cerimonia .della inaugurazione di una la-
pide-ricordo dei bcm·fotto, i insigni lkll'a111-
pliaml·nto dcll'Or,ttorio che formerà l'omai.igio
piì1 concréto della cittadinanza al Santo Fon-
datore.
Capoli•ta fu salutato da calorosi applausi 11
nome di S. E. :\\lons. V<.-scovo Umberto }lo~~i.
Dopo In hcncdiziool' Eucaristica, la Filodr11111-
ma1ica dcll'Orntori<> si .tffcrmò ancora una voltn
con l'cmuzirmantc dramma e Costruire• che
chiuse la L-Sra giornata. A corona di tanta festa
gÌnn-.c dn Roma la hcncdizionc del S;mtù
Padn· l'io XII col ~q,rncme tclcg-r:1mma: ~ 1111-
giulo 1'011tejice partirr1/armente lit lo f111t1i nft1
cri,tit1na mietuti da centenaria t1llfr1tn O a/or,
jeJtit:i im:ia di ruarr Apo$/Olira /Jrma ~w11f J'IO·
pi-::intr,,-r 1111flt:e <Jhbr111da11ti r:ra:::ir- DfriTle pr,
sempre più (dici i11crn11enti. C;1rd. ,\\I \\GLlO-:.F ,.
Milano - La Crociata Catechistica.
La domcni1.:.1 dicembre u. s, la no~u-a
Prepositurale di S.mt' \\'.!ostino si è trasfor-
mata in palestra catechistica. Alla pr1..-senza di
numero i parrocchiani, una quarantina di.Uo-
mini d1 Azione Cnttulica sostennero una pub-
blica disputa sul progrnmm·i di lkligione, da-
vanti ad una commis~ione di cinque ;;acc.rdoti.
presieduta Jal Prevosto D011 LaJolo. L'otti-
m.1 preparazione. la tenacità delle convinzioni
e la prontezza del\\· risposte destarono vivissimo
intt-rrsse cd cntusiastka ammira:r.ionc per i
candi<l:1ti che, appartenendo n mtte le clat-Sl
sociali, diedero una prova eloquente dcll'cfli-
cacia della Croci:1tn Catechisùca indetta da
nostro Rcttor ~laggiorc.
35

2.3 Page 13

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Cuinbft (Mnllo~rosso) - Il nuovo edificio del Ginru,,Jo "Conçalo".
ARGENTINA - Unione Madri delle
alunne.
Una nuoya opera si è andata organizzando,
in questi ultimi mesi, nelle Case delle Figlie
di l\\laria Ausiliatrice dcll'Jspcttoria Argentina
"S. Francesco <li Sales •1: l' Unù:me .\\ladri delle
alwmr. Già <la qualche tempo si erano promosse
qua e là adunanze e conferenze speciali per
le mamme, allo scopo di stahilirc un'intesa
d'indirizzo nell'opera educativa della scuola e
del collegio; ma questo contatto, se pur non
:-cnza frutto, riusciva lT0ppo scarso e insuffi-
ciente..\\ renderlo più continuo, e quindi più
·proficuo, si pensò di formare tma wra Asso-
ciazione, parallela a quella dei Padri di famiglia,
iìoreme con tanti ottimi risultati, nei collegi
i;alesiani.
Una particolare spinta ad effettuare l'ini-
ziali-va si chbe dal sorgere di analoghe unioni
in altri campi e con altri principi, nonchè da
quanto si trattò in un Congresso di professori,
tenutosi nel maggio u. s. in Buenos Aires,
nel quale venne caldeggiata l'idea di promuo-
vere una p1ì1 attiva collaborazione delle fa-
miglie all'opera della scuola con apposite unioni
w Padri e di Madri degli alunni, riconoscendo
in queste una forza viva e possente, finora
forse troppo trascurata.
Così in tutte le Case dell'Ispettoria, meno
in due sole, nelle quali però andranno sorgendo
tra breve, si sono stabilite ufficialmente le
varie Unioni, con apposito statuto e con la
nomina di un consiglio direttivo locale; lcga:c
t.ra loro da un'unica Federazione, diretta da
un consiglio centrale di presidenza.
L'inaugurazione dei diversi centri ha dato
luogo alla cosi detta <• festa della l\\1aclrc 1>,
celebrata con speciali funzioni religiose e con
appropriate adunanze e accademie tenute:: dalle
alunne, scegliendo di preferenza la solennità
dell'Assunta o qualche altra festa di l\\Taria SS.,
per unire il pensiero della matlre terrena a
quello della 1\\fadre Celeste.
Dovunque l'iniziativa ba inc,,ntralo la mi-
)?liore accoglienza, con un numero consolanlis-
simo di partecipanti, impegnati.: a ricristianiz-
z:irc la famiglia, tutelandone i sacri diritti
morali, e (;ducando nel santo timor di Dio i
figliu11li. Si prefissero altrcsì, specialmente in
quest'anno centenario dell'Opera di S. Gio-
vanni Bosco, di favorire in tutti i modi la
Crociata Catechistica, rrendendo come mo-
nito e programma le stesse parole del Santo:
<• Se volete salvare la società, inscgnatt: il ca-
techismo ai fanciulli ».
È facile immaginare il bene che tali L'nioni,
opportunamente coltivate, tlonanno portare:
~in a complemento dell'opera delle Suore ne!-
l'educazione delle figliuole, purtroppo non di
rado compromessa da una non concorde a1:ione
dell'ambiente familiare; sia a indiriZ'l.O e ri-

2.4 Page 14

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chiamo di vita cri::itiana nell'intimità della casa
e nelle relazioni sociali, venendo in tal rno<lo
ad attuarsi il pensiero informativo del nostro
~anto Fondatore, eh..: si proponeva di giungere
agli adulti, volgendo le proprie cure all'edu-
cazione dei fanciul li.
BRASILE - Matogrosso - Cuiaba - Inau-
g uraz ione del Colleg io " S. Gonçalo ",
ampliato e rimodernizzato.
Il 5 dicembre u. s. st·gnr) per l'Opera Sa-
ksiana di Cuvaba una datn memoranda: la.
:;oknnc inaugt;r.:izionc dei trnoYi locali ndl'am-
pliato e rirnodcrnizzato Collegio Salesiano.
Co~truito circa trent'anni fa dall'allora Ispet-
tore Don l\\lalan, restò incompleto fino ad oggi.
Ciò nonostante, ebbe anni radiosi durante il
pareggiamento dcl su,, Ginnasio; ma, sorto
qucllo statale, decadde fino a morire. Si spcnsl·
pure l'annt'.sso corso elementare, restando ,·ivc
le sole scuole professionali. Nel 1936, per vo-
1en: di autorità e Ji popolo, ,;cominciò il Gin-
nasio pareggiato, funzionando la prima Gin-
nasiale, poi la seconda, la terza, la quarta, e
quest'anno la quinta. Il Ginnasio cosi completo
arrivi> ad oltre -fOO alunni, di,•isi in quindici
sezioni. Per poter contenere tanti giovani. fu
nct:essario aumentare almeno di un piano lo
stabile. E lo si foce in meno di un anno. Ora
il Collegio S. Gon~-alo figura tra le migliori
<.:Ostruzioni della città.
All'inaugurazione, che segnò anche la chiu-
sura dell'anno scolastico 1940, intervennero
tutte le Autorità, cominciando dal Presidente
Jello Stato, cx-alunno del Collegio stesso, il
Dott. Giulio l\\IuUer, che .nel discorso ufficiale
Come cesllsce il 11rnno nel Mauogro,;~o.
(Ml,;_,ione di Sang:,:adouro).
si vantò di appancne.re alla grande.: famiglia sale-
siana, e di essere stato scolaro di alcuni tra i più
venerandi Professori presenti. I promossi della
quinta classe furono :,+ su 38. Tre di es~•
indossarono nello stcsrn giorno la wste chieri-
cale pc:r incominciare il loro noYiziato sale$Ìano.
Ma11ogrosso - Co ltivazione del frumento nella nostra Missione di Sangradouro.
37

2.5 Page 15

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HAITI - Port-Au-Prince.
Anche a Po1t-Au-Pri11re l'opera delle Figlie
di Maria Ausiliatrice ha Iegistrato notevoli
progressi fra le negrette, che nel maggio
dello scorso anno, all'esposizione di lavori
in pit (filo vegetale del paese) riportarono
u :-io dei primi premi: il che contribul a va-
lorizzare l'insegnamento professionale della
Casa ed a ricavarne un aiuto materiale per le
spese dell'opera.
Ma il conforto più gradito fu quello del
primo gruppo tli neo-comunicandi, raccollt
tra i poveri fanciulli di << La Saline ». Per po-
ter comprendere la gi0ia di 411esla prima eon-
q11ista bisogncn:blw conoscere che cosa sia
I mi~cro sobborgo, dove le Missionarie hanno
ini2iato da alcuni anni l'opera dei catechismi.
cercando di aprire. attranrso ai piccoli, la via
all'azione del sacerdote, prccluf'.a da pregiu-
dizi, difficoltà e superstizioni d'ogni genere.
Sulla riva bassa e paludus;i del mare, dove
convcrµono un po' i detriti della capitle, le
capanne misere e luride dei poveri abitanti
farebbero pensare a rifiuti dell'umanità, se
sotto quell'abbandono, congiui:ito spesso al-
l'ahbrutimento morale, n0n si vedesse la di-
gnità di anime create e redente per immor-
tali destini.
Quante volte le Suore, nelle loro visite con-
suete. furono spettatrici dì veri drammi dtllu
miseria, assistendo creature morenti d'inedia.
E quanto spesso, pure, dalle labhra dei
f n:mlli e giovanetti, esortati ad astenersi da
carni immohite nei superstiziosi sacrifici al dc•
monio, per poter ctosere ammessi al Banchetto
Eucaristico, raccolsero la nota e triste risposta:
« Non possiamo, i nostri genitori ci battereb-
bero a sangue!... •·
Questi primi 51 comumcàndi, quindi, fu-
rono il frutto di un lavoro lungo, perseverante
e individuale, per convincere i fanciulli, certo
più facili da portare al bene, ma, cresciuti
j"l un ambiente di superstiziosa i1!11oranza,
r.:stii e timorosi nel lasciare i projbiti usi ido-
latrici; e per vincere soprattutto i contrasti
e le difficoltà assai più wavi dei p.1renti.
L'Ecc.mo Arcivescovo ed il Parroco dissero
di veder realizzato un vero miracolo, e vollero
spontaneamente sopperire alle spese per prov-
vedere le vesti necessarie, da sostituire in quel
giorno ai miseri cenci abituali. Semplice, ma
devoto e fervido lo svolgersi della cerimonia,
che commosse non poco lo stesso celebrante
al momento di dare Gesù a quella piccola
cerchia della Lanto desiderata, sebbene ancor
lontana, porzione del suo grt:ggc.
Primizie eucaristiche che fanno pensare a
un lievito di vita soprannaturale, da cui tutta
la massa deve essere lentamente compene-
t rata e pervasa.
ISOLE CANARIE - Las Palmas.
Pochi mesi sono bastati alla nuo\\·a Casa
delle figlie di i\\lada Ausiliatrice per an-ertirc
il biso~no di più arupi locali: felice conscgmmza
del rapido e rigoglioso fiorire delle sue Opere.
Apc.rta per le giovanette del popolo, ne ba
visto, fin dagli inizi, affiuire in buon numero,
·via via crescente, alle scuole diurne e serali di
ta(!lio, cucito, economia domestica e ricami
e mt:rletti a macchina, secondo la carnttcri-
!ltica industri.i locai~; uoncht: all'Oratorio fe-
stivo, che va esercitando una cara attrattiva
per le fanciulle dd rione.
Fonunatamentc il clima, che non conosCl'
in\\crno, pcrm1.·tte J'ailibire a lahorntorin an-
che ti ponicato, in attesa che vengano costruiti
altri locali, per dare :11l'Opera tutto lo sviluppo
che richiede.
L'affluenza giovanile lascia gi:1 intravvedere
il bene che vi si compie; ma più chiaramente
lo dice il si[!nifìcativo ricordo di due feste, .
che segnarono due tnppe nel cammino della
fondazione. Il giorno dell'lmmacolala dd 1939,
appena un mese dallo sbarco delle l\\lissionarie
ncll'Isola, siccome quasi tutte le giovinette
dopo la Prima Comunione non s'erano più
accostale ai santt bacramcnti, le Suore, con
sforzo e assidua preparazione catechistica, riu-
scirono a prepararne app1.;na una trentina al:,t
sacra ,'\\lcnsa. l\\la, alcuni mesi dopo, per la
festa ùella Beata 1\\1. :\\fazzarello, S. E. Rev.ma
l\\Ions. Vescovo, pro1fortosi aù amministrare
il Battesimo a una bambinà di otto anni e la
prima Comunione a un gruppo di altre piccole
compagne, ebbe il conforto di vedere la Cap-
pella e le sue adiacenze stipate di gioventù;
e di constatare l'affiuen2a ai santi Sacramenti
delle duecento alunne della scuola le quali.
preparate poco prima da un Corso di Eser-
cizi Spirituali, avevano distinto il mese di
maggio con la frequenza quotidiana alla santa
Messa, e molte altrcsì alla Comunione. Anche
le trecento Oratoriane diedero prova del loro
fervore, che si potrebbe dire d1 neofite, perchè
la maggior parte si vanno iniziando ora alla
vita cristiana.
Sua Eccellenza se ne mostrò soddisfattissimo;
e, interpretando pure il vivo compiacimento
della benemerita signora Fondatrice dell'Opera,
volle dire la sua patema parola tli conforto
e <li plauso.
~O

2.6 Page 16

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PATAGONIA - Conesa - Suore-muratori.
A Conesa, piccolo e sperduto paese della
Patagonia meridionale, nel Territorio del Rio
Negro, la Casa delle Figlie di ì\\laria Aus:-
liatricc, sempre modesta nelle sue proporzioni
materiali, e anche nelle stesse possibilità cli
lavoro, consentite dalla scarsa e disseminata
popolazione, ha veduto quest'anno, 5011 di sua
fondazionl', salire a cento il numero delle
alunne. :\\nchc le poche interne sono au-
~ c n t a t c ; e poichi: non v'era loc-.ilc sufficiente
per accoglierh:, nè mezzi per :ltfronrnrc le
spese J'indispcnsahili ampliamenti, le Suore
hanno consacr:ito le loro vacanze scolastiche
nlla fohbrica di un padiglione che ~r\\'issc di
donnitorio. Con l'aiuto di un solo mur:itore,
rivÌ\\'cndo le antiche scene di :i\\lornl'S<.', in tre
o tp1attro sono riu:ic-ite a comp:ctarc la co-
::.truzione, fra le cui mura le povere fanciulle
hcnclkate godono ora il calore cli una carità vc-
raml·nte sollecita e industriosa nelle sue risorse.
TERRE MAGELLANICHE - Punta Are-
nas - Fervore di pietà e di opere.
A 1'1mta Art71m, nella bella ciuà che è an-
data sori;cudo sullo s1reltn di '.\\ lagcll,mo, l't·re-
1.io,w ,1 Santuario della cbicsil salesiana di ;\\la-
ria Ausiliatrice, l'ha resa ora mèta di molti
pellegrinaggi mariani. ~e aprirono la serie,
con una devotissima e imponente manifesta-
zione di fede e di pit:tà, le numerose allieve
ed ex-allieve delle Case delle Figlie di l\\Iaria
Ausiliatrice, liete di portare alh1 SS. Vcrgi" c,
nel suo santuario più australe del mondo,
l'omaggio del fcn-ente amori.' che a loro Ycnnc
trasmesso come eredità spirituale dalle prime
~lissionarie, nnn di ra<ln testimoni di sopran-
naturali e sensibili predilezioni di :'\\laria Au-
siliatrice verso quella terra.
Nella stessa città t•~ Asilo Sacra Fanùglia"
per le Orfane ha festeggiato, qualche tempo
dopo, la posa della prima pietra della nuova
Cappella, che YCrrà fatta costruire dalla mu-
nifica Signora :\\laria ~lcnémlez, in memoria
dei suoi clue figliuoli defunti. La cerimonia,
prest·n1.iat.1 dall'.\\mministratnrc Apostolico e
lspcnorc Salt·siano :\\Ions. I'. Giacomini, riusci
anche piì1 solenne di quanto si !mrebbc imma-
ginato, pl·r la partecipazione di n,nlte diHinlt:
e benemerite famiglie del luogo, le quali mo-
strarono p:irticolare intcrcsPe per l'opera della
Casa, promettendo il Ioni aiuto per i nuo,i
lubhricati, che dovr.mno wsmuirc a poco n
poco ~li antkhi padiglioni di legno, ormai trop-
po ristrctti e inadatti alle ,•J;igt·111.e dei tc.:mpi.
LETTERA DI DON GIULIVO Al GIOVANI
Cnrissimi,
1//t ntre i 11ostri rari soldati si sarrijirano rni
dit't rsi fr,,11ti crm tm1tr1 1·/'r1is1110, io crnlo dw 1·11i
puri· sir1tP t11tti i111p1•g11ati 11el comp1111,•11tr1 rld
t'osh'" drr.:ere. 11,•f/,• u11ulr, nei rr1111pi ,, 11tile
riffirim. \\la, poirh,\\ ".t:.i:i la 1:ita ha tante dit]i-
roltà t' ltlTff(' tnj?t flZt', 1·i ricordn-ò 1111 t'St'mpio
rlie t·r'p"tri, comigliarr ad utili:::wre mrrltr mrglfo
tutt,, il t:"Oslro t, mpo.
l II JilmoffJ m1tun, Cltilo11e, dir~·u rlie tre
sono le rose più dijjicili nella i·ita: 1) 1111111tc-
11rri• 1111 sr,tfielo; 2) p,rdonan 1111'i11git11iu; .,) fa,
1mm, 11.w dt>l/1• r,re librrt'.
HM,.111. 89 mmi fa, 1111 saurdòte. 11orclt1111e-
riama, il P. /Juffo, recandosi a far .. isita ad
1111 .mo umico, ,:ross11 ro111mcrria11te, snrprest' un
gar::.li11e tutto i11tr1tltJ II co11/rasse,i:1wr1• d«·i meriti
di grmw. Colpitb dt1/l'int{'t'J111a ro11 cui ltn•amvll,
t!ui suoi occhi i11trl/i,:l'llli f dal suo /raffo do/,,,
1rl r1fft1/Jifr, .e/i dr1mr111dù: ~ Qua111i mmi h<li,
gitmw/flllo, e rlu· o,,a Jai ~,.
I/,i dìciott'a1111i, J>11Jr1 : - risposr r
n rm di f!UOda,:11armi 1111 pr:::::::o di 'pwtt co11tra~-
J1;:11mul,> tutltJ questo i:ra110 •·
Ft1i bwr, figliulo; piri. potrr~ti stud,~rtf a11-
d1t> 1111 porlti111J..• 11u '!
~ E il trmpo :' Qbbiellh il gi,1rn11e.
« C111111• impieghi le l11e s,·rate 1 •>
Q11nt,1 d11111<l111[a fu Jmn11:ùlt 11::ialr.1 Il i:im·,mt'
gar::oru> 11u11 m:n:a mai pw;atu " utili::::ur1·
qut·II,· ort dte tanti p11rtmpp,1 sriup,1110 11rl gioco
e 11ti T"i::i, e ta11ti altri, or:gi, gru::;ie alle mwle
seu1/i, impi,,ea11a sag}!iwm 1111• prr la ,:ila. Al-
lora, li• mwl,· ,era/i n-ano prinlt.t:io di p1,cl1i.f•
sime città. l'. D,~ffo gli si proffrrn· a dargli
!e':lioni. Il f!Ù1i·ùu•lto accettò w11 e11tusias11w n/
ti Signore lo prtmiù ,,,/la t·hra::i,,m· sacerdotali'.
Dii·t:11m• in/alfi mcerdotr, "'srm:,, , cardinalt\\
t' muri ottmrtasrttome 11d 1921 ardn•sa,v" di
Baltimora: 1I altbr,• Cardi,111/ Gibli011S.
.lliei rari: fate lt-sorQ della f'11,lra età. del t•o-
sfrr, lt mpo delle doti di me11tt: r di c111Jre di
rni ,,; ha arricchito il S~r:11orr. l i rendi rt 11•
rr1sì sl'l11p1·l' più abili alla ,·ila 11 t•i potrt'fe 1111·•
rifare m1chr t:razie straordi11arie, qual r qurll,,
eh,• por/,j rwl'a1111i fa al sacrrclr1::ù1 dal/'11milttì
dei e ,mpi a11cl,e il grandi' a/H)tfolo della gia-
'UIIIIÌ Sa11 Gim::mmi Bouo.
Vostro aff.mo ))o:-. Grt'Lffo.
39

2.7 Page 17

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Chaco Para!lU3)'" - CJna delle ultime fotografie di Don l.ivio F'nrina fra gli lndii Cbàm.acoqui.
DAL CHACO PARAGUAYO
Sulla breccia.
R1n:.1110 Padre,
di ritorno dalla vista ispi.ttoriale alle nostre
Case del Paraguay, do,•e l'avevo lasciato pieno
del suo abituale entusiasmo, di un rinnovato
fervore attinto ai Santi Spirituali Eserci:r,i,
e anche di apparent..: sanità, ecco che mi giunge
improvviso l'annunzio della morte del nostro
missionario Dm-1 L1v10 FARINA, d'anni 58, av-
venuta all'alba del martedi 30 luglio u. s. a
Puerto Sastre tChaco Paraguayo).
Fu un religioso d'una attività straordinaria.
Lasciò vasta orma della su!l operosità gcm1i-
namcntc salesiana, come maestro, a Cuorgne,
ad Este, a Catania, a Messina, l'anno del ter-
remoto, a Panna, ad Aosta. Dal 1926 al 19+0
il campo del suo indefesso apostolato fu sem-
pre il Chaco Paraguayo.
È veramente mirabile l'opera compiutavi, in
quattordici anni di eroico sacrifizio: alla popo-
lazione civile ed ai poveri figli della foresta
si dit·dc senza ritegno. Chi wrrà dopo di lui
non si affaccerà, in tutta quella sterminata plaga,
a<l una sola casa, ad una ~ola capanna d'lndii,
nelle quali non sorridano le care immagini <lì
l\\Iaria Ausiliatricé e dl'l nostro santo Padre
Don Bosco, che stanno e staranno a testimoniare
la pietà, la salesianità, lo zelo, il lavoro immane
del nostro missionario.
Pietre miliari delle sue apostolichc spedizioni
sor~ono le beJlc chiese di Puerto Casado. di
Pucrto Sasrrc, di Bahia Negra, di Puerto P1-
nasco, di Guarani, e, in costruzione, qudla
di Fuene Olimpo, dedicata a Maria Ausilia-
trice e riconosciuta Santuario Votivo ;'-:azionale
dal Governo di quella Repubblica.
Egli aveva da Dio, insieme a la simpatica
semplicità della colomba, la prudenza e l'av-
vedutezza per le sante imprese, e con queste
due virtù otteneva larga protezione per le sue

2.8 Page 18

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opere. li Gcl\\'erno glì mna concesso post.i
e telegrafo ufficiali altri privilegi e ma1<:-
riale da costru;(ionc; a\\·e\\ a anche aCl1uistato da
lui cinqm:centomtla qundcrni adorni di due
fogli illustrati, uno rel:!lÌ\\'O all'Opera salc,i:m:i
e l'altro ,11 Paraguay.
Don Fnrin,1 era il servo huono e fedele ~1à
maturo pcl ciclo. E il Signon· si <legnò di prc-
parndo prossimnmcntc n mezzo dei Santi Spi-
rituali E~er<.·izi <li quest'anno. che e~lt affa-
mava essere :-tat1 1 p1i1 hclli della :<ua ,·ita. Fn
dt~i1mato ;1 cantarvi il foocrnlc pei Salesiani
<lcfunti. ~cl deporre i sacri paramenti, disse:
O~i l'abhi.1mo canrnto pci nostn Confratelli,
chi sa se molto presto 11011 lo canteranno f..cr
noi ?I). Gli tocci, anche di recitare il « P<1it'r. In•
e G/m ia per (!Ht"llo ch1: s.irà il primo a morirt· t.
Tornato, picno di slandu e <li mio,; progdti,
a!la sua mi,;sionc, chlw snhito a partirt• alla
volta di Pucno Guar.111i pt r .1ssis1erc 1111'in-
fcm1a. ,:\\la, giunto a t·,1s,1, ua anch'egli :1111-
111:iliuo, e nnn gli fu pi11 .possibile cclt:brnn::
un.i paralisi 1ntl·stinak, cousata senza duhhio
da una tifoidea trascur.lla, lo t-ondus"c in dicci
giorni alla tomha.
\\ Pucrtu Pin.,sco ra1t<:11de\\,1 il n<>,tro Don
Domenico Qul·irolo, che il ùi sc:gucntc ce-
lebrava suI bastimento.
Finalm,·ntc il agosto fu uflìciato un solenne
funcmlc ndla nostra parrnn;lua di ..\\;;unci6n.
gremil.1 ùi popj,IO. ~- E. I' \\n:ivcsCO\\ o ,\\lr>ns.
Giovanni Sinforiano Bol!ari11 e S. E. ~lnns.
l\\fena <lit•dt ro l'a~soluzi•m1 .illa s:.ilma. Por-
tata t111cs1a al cimitero <ldla Rccolctn fra un
numeroso cortec,, in cui g!'icc:wmo il piccolo
clero, i 111Hri alli<..'\\·i c ·lt· Figlie ùi ?.laria Au-
siliatrkc con le loro alunnt·, ricevette ~qlolturo
ncll:i tomha familiare di un nostro affezionato
Coopcratort. Prima ù1 deporla in pace, parlo
il Direttore del nostro Collegio :\\lons. La-
sagna, a nomc dei Supcric,rj e dei Confratelli.
Le elica per tutti il nostro dolore la lctu:ra
che le mantla il huun conirateUo K,cola.
Preghi il Signore a mandarci altri ya)orosi
e zdanri mis:;ionan della tempra dd nostro
D. Livio e ci hened1ca.
Suo aff.m,, in G. C.
Sac. Lnc1 V.,u \\
lspt ttort.
•••
Egli fu il primo ad accori.:crsi <lclb gravità
del suo st.1to, e chicdt·v:i istantcmentc al !;i-
~f)rc ùu,• ,inni ancor cli vita per tcm1inarc
il ::;antyario di Fuertc Olimpo. L'accomp.l-
,rna,·a soltanto il fido cn11fratcllo coadiutore
:\\icola Donnn. l\\la, apptna sparsasi l'infausta
novdla, cor,;c .11 suo captzzale uni, dei nnì.tri
~,c..rJoti, cht.: \\:Ìa!!gtava ~x·r il '.'\\onl, e gli
amministrò i santi :-,aeramenti.
Consc:rvi1 pi~na cono,-1:cnza fino a llii:ci mi-
nuti prima della morte e spirò baciando il
santo crocd1ssn.
Si dispose che la salma fosse trasportata
ad .\\sun\\;i1in ~ per rke,crc l'omag~in th·l!a
fratdla11z,1 ,.all·siana, alla quale gli ,l,wa parti-
colar t1iriuo la :-0litudi11c in cui per lunghi anni
era vìssutn •·
Lo Stabilimento <li l'ucrto Sastrc sospese il
la\\·oro 11c,·iocchè tutti gli opt•rai potessero as-
sistere alla messa e all'imh:irco dei resi i mor-
tali sulla lancia ~ Sant.1 \\Iaria». \\''intervenne
ancor.i la scuola e la hanJa di musica.
lfr-.:rre11dissi111fl l'adrr,
dopo lo ~chianto pl.'r
la morte dell'amatiss1mo
Don Livio Farina po. ~o
fin.ilmcntc raccllglicnni
pt·r d,ule qualche par-
tfrolarc.
):on vorrei rinnO\\ .tric il profondo dolcm',
eh,· k ha gìà causato la tristi.' notizia; 111,1 nc,--
$Uil<> puÌ> informarl,1 meglio <lei sottnscritt<>,
cht.: fu per nove anni c,>1npaµno in;:tparah1lc
ddl'mtrcpido mi,sionario in tntto e pn t11110.
nolo 10 ho potllln assisterlo n('Ì s11oi ultimi
momu11i.
('aro Padre, se dnns._i dirle quello che Don
Farina cr.1 nel Chacn in tutti i campi, dovr··•
ricinpirc molte p:iginc e riuscin:i a darle
appena un'idea approssim,1th a.
È morto come un santo! I.a )!Cntl non
fa che domandare la sua fotografia come ri-
cordo. 'l'utu dicono: ft Per quanto si vo.1,:li.1
non è possibile trovare 11n altro comi.; Don
Farina•·
Sempre pronto, a qualunque ora, per com-
piere il bene, ave,·a per mono: , Sempre .1-
,·anti, :1\\illlli ~.
II giorno della sua morte tuui piangc,·:1110
come hamhini, autorita, popolo, indi, civi-
lizzati, tutti.

2.9 Page 19

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Ma, eccole schematicamente, ln cronaca dei
suoi. wtimi giorhi. Il 23 giugno avevamo ri-
cevuto la visita del signor Ispettore i.n Puerto
Rastrc; il 24 ci eravamo recati per bn.:vi mo-
menti ai piedi del futuro Santuario di Olimpo.
LI 2j ritornruruno rapidamente a Pinasco; il
26 si cominciò il triduo di S. Pietro; cd il
primo luglio, alle quattro dd mattino, ra~iw1-
gemmo in fretta Asuncion, per fai-e i santi
Spirituali <·sercizi. La lancia volava. Durame
gli Esercizi il sig. Ispettore disse piil volte
che mai avc\\·a visto una muta cosi fervorosa.
In refettorio Don Farina era l'uomo <ldl'al-
kg1·ia; tutti godevano nel sentirlo lcl{g<'rt· il
decimo volume c.lella vita di Don Ho,-co. Colla
medesima santa all~na facemmo il Yiaggio di
ritorno, in compagnia eh altri dieci confratelli
<li altre case.
Arrh·ati a Sastre, io mi fermai cd egli pro-
seguì, sempre con la lancia S. l\\Iaria, verso il
porto di Guarany; passò quindi ad Olimpo e,
ritornato nuovamente a Guaranv, mi chiamò
per una proiezione cinemaloQrafica, fissata a!
giorno Ycnti, giorno in cui cominciò a sentirsi
rnak
La domenica seguente \\'enne con me cli nuovo
ad Olimpo, nccompagn:>.ndo in passeggiata
sportiYa molti giovani. Fu la sua ultima visita
al Santuario di l\\laria Ausiliatrice. Luned1
ritornammo a Porto Sastre, dove si mis,· a letto
per non alzarsi più. Pareva cosa da poco, però
in otto giorni fu ridotto agli estremi.
Gastro-enterite, tifo e paralisi intestinale
ebhero pn:~to ragione delle sue ultime forze.
È morto fra le mie braccia, quasi fu!mi-
• neanwntc. lo otto giorn.Y passo dall'immenso
lavato all'eterno riposo. Pt'.r tre giorni tenne
gempre in mano la reliquia />X rarne del nnstro
santo Fondatore, dl0 era in continua conversa-
zione con Don Bosco e '.\\tarla :--antissirna
,\\u~iliatricc.
Ripeteva continuamente la giaculatoria «Ce-
sì1, Giuseppe, ~lana spiri in pace con ,,oi
l'anima mia». E quante promesse foccrn!
11suo programma cm: « Costruire una chìcsa
per ciascun porto con a capo il Santuario di
Fuerte Olimpo». 1\\ ti diceva sovente: ~ Caro
fratello, per l'anno HJ+2 dovranno essere finite
tutte le chiese ddl':\\'to Paragun) ccl allora
fa.remo un po' di vacanza: <lornandercmo un
viaggio in Italia». Il Signore ha voluto dh·er-
samentc. Sia fatta la sua volontà!
Negli ultimi istanti mi disse: ~ ~e è possibile,
Yoglio che il mio corpo ripo~i nt'I gànt1.1ario
di Mana Ausiliatrice ùi Olimr,o q_
Diceva morendo: « Don Bosco, è proprio
vero che in fin di , ita si raccoglie il fmtto delle
buone opere! f.: vero che fui alle volte un po'
trascurato, però ho procuralo di lavorare sem-
pre con spirito missionario, industriandomi
sotto qualunque forma per fare <lei bene,
lavorando come un umile tuo figlio, e credo
che il Signore mi rice,·erà come un openùo
Evangelico
All'inizio della Confessione, io mi appartavo;
ma egli mi chiamò e mi disse: (< Siediti ancbc
tu vicino a me, caro Nicola>>; poi, rivolto al
confessore: <• Sappia che Don Farina muore
e muore pc! lavoro compiuto... Se mi fossi
ri~parmiato, non morrei adesso... Sia fotta la
,·olontà dt:l Signnrc ! Sono contento di morire,
pcrchè ho sempre lavorato.
u Tutto quello che con la voluotà del Si-
gnore ho potuto ottenere rimarrà alla ~ladre
Congregazione Salesiana, della quale ~ono
umile figlio.
» La lancia S. .l\\Iaria rimanga possibilmente
sempre a disposizione r.lei missionari per com-
piere il bene... ». Quindi si dispose a con-
·tessarsi, dicendomi:
<( .\\<lesso, caro Nicola, ritirati, perché rnglio
aggiustare i miei conti col Padre•>. E commdò
la sua wtima. confessione.
Ricevette lutti i conforù religiosi, eccetto
la S. Comunione, pcrchc non si conservava
il SS. Sacramento.
lo non lo lac;{•ìai piì1 un istante. Fino alle
due e trenta <l(;I mattine) del giorno ~o luglio
t.-ontinuò a danni con!lii;;li e incoraggiamenti,
necessari per il buon andamento dell'oratorio
e degli operai, lasciandomi come 1icordo: «Ca-
voro, preghiera e castità ». Alle tluc e quaran-
tacinque la sua bella anima volava al ciclo.
Trasportai la salma ad Asuncion colla S. Maria,
dove l'attendeva una grande moltitudine di
persone pci solenni funerali.
Adesso, caro P,1dre, sono solo come mis-
sionario nel Chaco; e quanti giorni passo
st·nza vedere nessunol Però il Signore è
grande!
Cnro Paure, sono le undici e quarantacinque;
11011 vedo più pc! sonno.
Con fiducia nel buon Dio, l;pero che lei
quanto prima manderà qualcuno a supplirlo,
pcrcbè la necessità è immensa.
Sono pit1 che sicuro che lei mi terrà pre-
scntt! al Signore e, pur lontano, vorrà benedire
questo suo aff.mo figlio in G. C.
Do:-.,o :\\1<·m ,
C'oadiuture Solrsicmo.
Puerlo SasfrP, 28-,·m-1940.
42

2.10 Page 20

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GIAPPONE
Echi catechistici - La prima festa della
Dottrina Cristiana.
Rtt' 11w I m11al.11w sig. D. Ricaldone,
:-i sarà Clrto consolato il suo cuore (1.;ggen<lo
ndla rdnz1onc.: precedente quant'.> hann~ tcn~
tato di fare in quest'anno i suoi lontam figli
ùcl Giappone in favore della Crociata catechi-
stica da h.:1 bandita. Dopo il Congresso catc-
chi.~tico <li Tokyo, abbiamo pur voluto ten-
tnre nel centro della missiom:, a '.\\ liyazuki,
J.1 Festa della Dottrina Cristiana, t bisogna <liri:
che, grazie a Dio e alla buona \\'Olontà di qud
<."ari confratdli, riuscì 1mponentl', interessan-
tissrma, assai fruttuosa e di p1t·na soddisfa-
imme prr tutti i cristiani. Sono ~icuro ùi fori~
piacere, e di far piacere anche .11 Cooperatori,
:K·ccnnand<> specialmente a quanto y'eJ:>hc d1
caratteristico, starci per dire, d1 colonto lo-
cale, e che giovò specialmente n quanti parte-
ciparono alla festa. . .
.
.
Premt.:tto cht: a :\\.Tiyaztk1, <lato 11 numero <lei
cristiani, sotto la dirc.-zionc del nostro D. Li-
viabella, l'insegnamento catechistico si e or-
ganizzato henino; e, se avcSllimo locali e ot-
timo màtcriale, potremmo anche noi parlare
dt v.-ra scuola dì Catechismo ct>i criteri modcmi
\\'oluti dalla Ch1e,-a e così ben presentati a tutta
la famiglia salcsi,ma nella snJ ma~is1ralc cir-
colate. ì\\la si fa u:la col filo che si ha; si tcntn
di an·icinarsi alla perfezione, non dcsistendo
dal lavoro, nonostante le difficoltà scmprt· cre-
scenti. Per questo la\\"Oro e per l'Oratorio coa-
diuva , ali<lamcnle tutto il personale della
casa, e, pcr l'clcrncnto fcmmm1lc, il prrsnnalc
delle Suore indigene della l antà.
Con vero zelo oeni domenica tutti sono al
loro posto di l;1voro. anche se i ~ruppi ~i stu~
diosi sono cst(!\\11 di numero, .incht' se I locali
di studio non sono dan·ero ideali. Si fa insom-
ma come si può, cercando di far del bene.
~C01'0 DELL,1l FES'l', I - Far capire al
popolo cristiano e non cristi.mo l'importanza
c la hdkz;r.a dell'btruzionc n:lieiosa. la sua
1;oss1h1lità e facilità, h: , arie modalità di st11dio;
farla apprezzare l'd amar.: s.:mprc più, sfatando,
spede per i non cristiani, le viete scuse che
tentano di nascondere la propria il';'.noranza o
la poca voglia <i I., pcrsua.s;ionc ~i saperne ,pii
anchL troppo o di voler rcstart: m qud qu1e:
tismo, che uccide la vita cristiana. Sono I lati
caratteristici questi che si riscontrano ,rnche
nd mondo giapponese cristiano e non cri~uan,,.
Giappone - t'Opera 53lc,,iana dJ M lluwajima: Gruppo 11cnet11lc.
43

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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~,fa trattandosi di doveri e responsabilità, bi-
sogna batter sodo e chiaro: gli effetti che ne
derivano ai figli, alle famiglie e alla società
s mo evidenti.
PROGRAMJIA - Funzioni solènni in
chiesa, discorso intonato all'occasione, cd una
magnifica tornata accademico-catechistica. La
Schola femminile, che si era prodotta cgrc-
J..'Ìamente colla l\\les«a cantata in chiesa, conde-
corò assai bene l'accademia. Dialoghi vivi e
spigliati tra fanciulli cristiani e non cri~-riani,
mette\\'ano in luce chiarissima gli scopi so-
praenumerati: i discorsi diretti ai babhi e alle
mamme ambientavano chiaramente l'animo dei
genitori ai loro doveri; ma soprattutto riusci-
rono intcrc1o-sanrissime le scenette cli sapore tutto
giappont·se, che vrnivano alternandosi sul palco
set nico, ove a brani dd S. Vangdo, letto <lai
catechista o declamato ritmicamente dal coro,
rispondevano le ~raziosc danze corcoµrafichc
giapponesi, i;emprc intonate con decoro pcr-
f<tto al significato delle parole. Efficacissime.:
tra le altre il Pater e l'. 1-l:e, musicate prr la
circostanza dal r.ostro D. Antolin, di Ycro mi-
rabile effetto d'assieme. e la indovinatissima
rappresentazione musico-coreografica del ,i Se-
gno della Croce>). Lode inconùizionala a tutti;
anzi per venire in aiuto anche alle altre mis-
sirmi ho fatto dare alle stampe il fascicolo
c.>ntcnente questo ed altrn materiale accade-
mico, che entrerà a far parte della Collana
Dr. m:natica D. Bosco.
Pen<'dica il Signore anche questi tentativi:
sono primizie <lei genere, che, saggiate dap-
pnma nel nostro piccolo, C011'-"!)Trl.!ra1rno al
patrimonio missionario a vantaggio cli tanta
! i >Ventù, che speriamo cominccra anche con
questi mezzi a conoscere il Si~ore o a raffor-
zarsi sempre più nella fede e formare sempr<'
più saldamente la Chiesa cattolica in questo
grande Impero.
ALTRE INIZIATIVE - In altre forme
e in modo più modesto, dove c'è d,·mcmo
sufficiente, si tennero feste analoehe a Tano,
Nakatsu, '.\\likawajima e in Seminario. F:trcmo
meglio in seguito, specialmente se lei trovasse
c1ualche anima buona che ci venil'Sc in aiuto
per pmwederci quantO è per noi al momento
s:>ltanto un sogno o un dèSi<lcrio. Al nostro
Oratorio cli i\\tikawajùrui a Tokyo è già un
fatto compiuto la Sala del Catechismo, che de-
corata a dovere mette in bella mostra quanto
i bravi confratelli hanno sapulo raccogliere e
che può sen·irc all'insegnamento e anche di
istradamento a tale studio pci visitatori. Ma,
quanto manca ancora!... Come norma, per l<'i
e per i desiderosi di venirci in aiuto, a nof
tutto s1:rve, pcrchè abbiam proprio poco o nulla.
Benchè non entri nell'argomento, mi sento
in dovere di rin~raziarc pubblicamente il Pro-
fcs':>or Genocchi, dell'orchestra internazionale di
Shanghai, nostro connazionale, che in occa-
sione del suo riposo a Ileppu, con senso di
squisita bontà, volle portare il suo gcnc10,o
contributo di valente suonatore di viòlino al-
l'inaugnrazione della nuova ca~a ddla mì;-
sionc e apri.re così b serie delle ~mdizioni
mensili musica.li, che si soglion·o tenere alla
missione a scopo di propaganda cattolica e
di cultura.
Come sa, coll'aiuto dei benefattori e Jei
Sup1:riori, si è potuto coi<truirc una modesta
abitazione << La C:isa del l\\Iissionll! io ,,, che,
mentre preserva llUt:Ì nostri confrntdli dal
non far più la morte del topo nella catkntc
catapccchia di prim.i, darà pure a mis:;ionari
e confratelli la comodità di trornre un conve-
niente alloggio in caso di malauil· o di cur~
ndla città famosa in tutto l'Oriei,te per le sue
acque termali," sabbie e fa11ghi caldi. Il nostro
benefattore, dinwnticando il legittimo riposo
che: era venuto a prendersi, diede un concerto
di musica classica italiana (scc. XYI-x, Il)
cht~ avvinse il numeroso e scelto utlitorio
in una forte unione spiritualt· indimentica-
bile. Le spiegaiioni fotte dal nostro D. Arri
diedero ancor maggior valore alla magnifica
audizione, che il giorno dopo fu ript:tuta alla
scuola normale alla presenza cli numerosi al-
lievi e di tulli i direttori delle s(.·uole ele-
mentari della provincia, che si erano rndunati
proprio per trattare anche dell'incrcme11to da
darsi alla musica nelle scuole secondo le nuove
direuive del Governo. Si festeggiò così pure
la data memoral)ìlc dell'anno himillcnario della
fondazione dcli' lmpcrn coll'audizione: ddla
suonata d'occasione, di cui già scrissi e che or-
mai ha fatto e fa il giro un po' dappertutto.
E Dl'o gralws! ùi qwstc possibilità di propa-
ganda che fanno del bene io tutti i sensi e
a tutti.
Accetti dunque, buon Padre. la volontà di
voler agire nella propagazione della fede nel
senso tracciato cd attuato da D. Dosco col suo
metodo; ci venga in aiuto col consiglio e coi
mezzi, e specialmente preJthi e faccia pregare
assai assai per noi. Suo aff.mo in G. C.
l\\Jons. \\'I-.cr.~7.0 Cll\\lATrt
Prefetto il,b. Ji Jliyu:.:uthi.
Miya::ald, 30 settembre 1940.
44

3.2 Page 22

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Crociata missionaria
Borse complete-.
Bom1 EUCARTSTTCA PlCCOl,0 SER.t/FINO
GUSTATTO lf. BRU?VT a cura di Anna Valle,
per grazie riccvuk, in m<:moria e $u1lragio dei
j!tmitori Giovrinni e Teresa De l\\Iane. - Som-
ma prcc.: 19.829,50 - Offerte ,arie 470,50
Tor. L. 20.300.
B.orse da co mple tare.
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Scotta 20 - T,,1. 10.011.
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Francesco 20 - Tnt. 10.313,50.
l3or$a f)OGL!Al\\T C.H·. GTrSEPPE a cura di
Pozzi Franc<:~Co - Sommn prc'<'.: 7225 50 - l'oz.ci
Frnncesco roo - Rcmondini 100 - 'J'ot. ;-1-25,30.
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prcc.: u;65,75 - Dc Gasperis i\\forin 100 To!.
2065 75
Uor~a JHR/ I .lVSflJ. lTRICE ES. GlOT'.lX,\\'I
BOSCO (9·l - Summa prec.: 3~01,;io - In-
quilini C11set!c Fiat, 1Ìngraziando la Verl!Ìne Ausi-
liatrice e S. Giovanni Bosco pei henefici finoni ri-
cevuti .e invoc:an<lo In loro protC7.ÌOnc anche per
l'avvc,nirc 100 - Tot. 3.fo1,30.
l!or~a PICCOLI .-'1.ìlJCI DI D. HOSrO - SOIJlmo
prec.: p r6 - Fabhri Arcangelo 100 - Tot. ;i.316.
llorsa PEDUSSJ -I D. Ll ·1GJ - Sommu pr.:c.:
». ,. 647 1,90 -
in suffr,igio <li Bruno Ilruni
.50 - T •uoi ueniton 40 - Tot. 6561,90.
n,,rsa Pl.A7.ZOT1'A A.STOYJ \\"O - Sommn
prcc.; 6054 - In1crcss1 1938-39-.;o, 560,50
Famrglta Plozr.onu 50 - Tot. 6664,50.
Borsa RU 1 DO.V ,lTICIIE'LE (-1-•)- Somma prcc.:
34-+3 - V1g,u11 Gill:;cpp<· 25 - Bincllo Franco
Cmzieua 50
Tot. 3,;18.
Borsa ROUBY D . •-JSGELO - Somma prcc.:
200 - Gianelli -\\ni,-e!Q 50 - Tut. 250.
Dor!la REGIVA DI Jl<J.\\DOI J- (z•) - Somma
prcc.: 4560,70 - A. l\\I. S. 50 - Tot. 4610,70.
Bor<a Rl'-:.>JtDJ DO\\" Flf,lPPO (7') - l'lCOl1JtZio
Sr. Rita L. 50.
Bonm S. RITA OA C.-JSCJ,,1 - Somma prec.:
3z51 - Bal~cra G. 20 • Drwnia Riccardo 20 -
Tot. ;1291.
Borsa S,.J V/() /){) lfES. TC:O (+") -- Summ,1 prcc.;
12.470 - Rullmo Giuseppina IO - Puruto Gmlio
s - Tot. 1z.~5.
HoNA S. CARLO PER LA PACl:.' - Sommn prec.:
225, - Con1ug1 Gionol,1 zs - Tot 2280.
13 ,r~a S. GlUl 'A\\' \\'I BOSCO (5•) - Romma prec;.:
;1063,50 - Jsoord1 D. G1twanm 5 - Buco Paouna
100 - Casalc11gi Giovanni 60 - :\\!orci Angela
5 - Zanorto Clara zo - Piovano Domenica 1000
- Tot. -1-253,:;o
Bors..'l S. GIUSEPPE in suffmgio di Lucia Car
latti - Somma r,rec.: u .700 - G~rlarti Samin,
50 - Tor. 12.750.
.Corsa S . .-lNTON/0 Dli P wor·.1 - Somm.
prec.: 4540 - l\\,lerlino \\ ittormo s - 7'1Jt. +545
Borsa S. Gll SEPPE (3''} - Somma prec.: 18.35-
- N. N. 726 - Tot. r9.083.
Borsn S. GJOV. BOSCO, B. ,WAZZ,lRELLO,
S. TERESA DEL B. GESÙ :i curn di Mazzo-
lotti Garlanùa - Somma prec.: 5000 - ;\\1laZ20-
lottì C. 500 - Squazzooi Margherita T0- '/òt. 5510.
Horsa S. CUORE, Al. .·1USTLl. 1TRJCE, DO,\\
BOSCO - Somma prec.: 456 - Dcmartini
Teresn, s - D:1rntlcn Antonio 2.0 - Tot. 481
Dorsa S. CUORE DI GESÙ CONFTDO JV JT()f
(J"-) - Somma prec.: , 1.5r<1 - Alh:r,irini Ymn:1
10 - Cascdli R., 70 - 'lòt. r1.599.
llor:;a S . 1\\.-IARGIIERITA DA CORTONA
:-ionuna prec.: 7500,30 - Valert Angelo 50
Tot. 7550,30.
Borsn S. TERES 1 DEL B.AMBJ..NO GESU (11•)
T,,,. - Somma prcc : 10.060,60 - Chenibim SnnH.
100
10.,60,60.
Dorso TR/0.\\7•: DO.I\\! STEF.IJ\\0 - Somma
prec: 3883,50 - ~- N 100 - 1'. ?\\. 2 - ).. . .'.\\
6 - ~. '.\\,. 50 - ~- N. 3 - Zdat<:ct Snlcs1a1m w
( uorgnè 200 - Famiglia Gnllctto z;; - :-,:, N 8
- N N. ;o • ..\\vv. ,\\l~osuno Bernardo 20 - ~- ).
, t - Corno \\'1Ltono 30 - X. X. 7 - Tot. ,.395,50
Bor,;a I OSTI D. S,JMvE'LH - Sommn prcc.:
3+53 - Di Pasten.i Piann:r.za Luisa, 20 - Pozzi
Francesco 100 - TCII. 3Si3·
(S1gut).
TESORO SPIRITUALE
Cooperatori che, cmif_cuati e comw11cati vis1-
tnno una chi,:sa o pubblica cappello (1 Religiosi e
1., Rdi~iose, la loro cappella privata) e quivi pregano
sc-con<ln l'intenzione <lei Sommo Pontefice, pos~•m"
acquistare:
L'lNOl 1.GENZA PLH~ARIA
tJ J\\icl ~iorno in cui dànno rl nome alla Pia UnìonP
d.,, Crmperuton.
2) '\\;c) 11i•>mo m cut per la prima volta ~i cou~a-
cmno ul Sacro Cuore di Gesi,.
3) Tutte (..,. ,·nlte chi> p,·r otto ~io,,ii continui ntten-
dono a1,?1i Esercizi spirituai1,
-1) In p1m1c> cli nmrt~ se, confessati e comunicati,
o 11lm-,no con1nt1, im·ochur,inno <l1votmncnre
11 Sanu•simo '.\\ome di Gesi1,.colla bocca, se rm•
tr.umo, oJ almeno col Cllure.
OG)sl "~~-•!:
1) ln un J;,rJomo Jel n1t.:&c a loro ~ècltn.
n 2 l ,:riorno in Clii fanno I'Esern:::iu tlef/11 8uo1111 .llort'-'.
3J Il ~10mo in cui purtccrpano allu Co,!fn-1:11::a men-
sile salesiana.
:'.\\:m.. MF.>if! 1)1 FE!IBRAIO A'-rllP.:
r) Il giorno 2: Puri.6cnzione <li J\\.taria S:-ì.
al Il giorno 22: Cattedra ùi S. Pietro in Antiochia.
45

3.3 Page 23

▲back to top
NECROLOGIO
Sa lesiani defunt i:
JJU().\\: D. (;J L'SIC:PPF, ~ne. da Bour1r ùu P1:agc
(h<Jnn.,J, t a L1nnt: (Fmncw) 1I rJ-\\ 1-1CJ-10,1 <,; .mni.
I.a fama di Don !losco , ,, cnt..- i::h suscito nd cuore
l.1 ,ocuzionc aaksiana Fom1,110,1 allo spmtu dd
Snnto, <-sphcò un prezioso apo,-tolato ,upranurto
ndlu 1.hrezmrw dc, Colle11i di Romans e d1 Nizza
l\\larr1111na. I)~ Jue anni cm l,petton: delle Cas11
sai, rnrw del sud ddla I- mnc:1.1
U !ROCCO J>OTT. fJ().\\' JIET.<:IIIORRE,
t sac, Jo Poirino (Tonno), II Tonno (\\'alsalicc)
il I R-irn- u. s. ,, 67 anni.
l:ntrato all'Orutorio quando, iv,•va ancora Don Bo-
~~"O II liet:ò per s, rnpre ~1 Santo a~cri,, nùns1 alla
:Soc1t·1A Saks1a11:i Fu pan1eolam11:ntc c11ro al Servo
d1 1)10 Oon .\\l1dwk Rua eh, lo ,·olle per qualche
nnno nella sua ,e!'(rc:tcrm. Poi passo c1,ms1 tutta la
,..u,1 , 11.1 saccrJot.tlc, tolto un tn<·nnio Ji Jire:ci<me
nd Con,1110 d1 l·'os,ano, al nc,stro Lic..-o d1 \\'al,;ahce,
pnma come OrJ111ar10 di I t:tt.ratur.1 u,1li1111u, in
fin,• come C<Jllf<.'S. or,•. ~IIC~rJm,• 11d lll~l'l,(nllntC,
i$può sempre il ~uo apostoluto ni gnlmli t·scmpi
d1 Don Bosco e d1 Don Rua, dw \\'Cncra, ., ctin m-
tcn~n atfcno, mcutrc• prcst.wn le sue cun• con 111-
1dlc110 <l'amon· .1n';1rtist1ca ~1<1cmazione ddle loro
·,cm·rate tombe.
J:JONICATTJ D. GIOJI•.JN \\ I, snc. dn Snnfront
t (Cum,o), a Cuem:.i-Et1ua1on: il :i!l-v1-r Q~O 11 68 anni.
P: ~pinuo ass1st110 dal .'.\\unzm Apostohco •· da due
Yc<co, 1 che, m~1cme :u '>al,,iiiam, anunìra, uno in
lur il ~.,cerdute secondo il cuor,· d, D10, 11 pcrlctto
SUl<'lli11m). En1 crc~ciuto nllu scuola tli D Dueco
quando ancora ,.,, ,-,~• ,t Sanl\\l e ne iwe,·a ns,.im1l:ito
Jr, ~p1111n con un grande ;.uwhto o.li san11hcaz1one.
cn~,·Follo sacerdote n.-1 18•16, fu per Ire lusrn in nme
ù'ltaliu, po, nd 1!)1.? pani per l',\\mc-rica e
due anni dopo fu condotto dn i\\lo11s. Costamuj!;nu
11dlTqoatorc. fnc:mc.no prinu, Jella formaz,om,
Jc, 1:10,uni nm iz1, p,hw in S<.'flu110 alle n·rc• m1s.s1nni,
Jonde lu sottratto solo cinque• 11nn1 or sono pcrchè
spendt·sse le uhunti , ne-ritte 11t·ll:i direziorll• 11piri1uale
dei Salesiani, delle Fil!'lu: ,fi J\\lnrrn Ausìl111rricc,
d<·i 11im11ni e del rnrolo in (\\1c111;.1 Apr>n:aatissimo
nd 1.1cm mm,~trro, hrilla,a p1·r l.1 sua p1cù1, pn\\cm,
lcud1ll nlla rcl(ola •· ~..do apo~tohco , enun, nt,· eroico.
La ,ua monc fu pmnta come \\lllt'llu d, un '!:amo.
"l1/.1S t>. SJAV/Sl,10, ~ac. da l'l.1y11 de
Pone, (Puert" Rico), t a Ilu,·sca (SpilflllA) ,I 2-+-
x-1•110 n .J3 ann,.
Dul 19H cm dir<ttore della casa tl1 Jlut'Sca e
nmil •• .,1 ~uo poMo kncndo 11p..r10 il Collt•l!w an-
clw ne, 21 mesi del rcrribik• as~cd1n dei rivoluzionari.
c.Hll\\1muosi l.1 ,tmrn e la l{n1111udìne di 1u11u l.1 po-
polaz111nt: pel suo zdn amm1roh1lc e la l(nindc cariw
d.-1 ,un cuor,·.
Gl 1SC:IIJSO Ci/OVA\\,\\l, coau. da Occ11niano
(•\\l,•~s1111Jrin), t n Pim:rolo i1 16-x1 u. s. nd R3 anni.
t""adiutore dt n,ro stnmrn ■alc~ìJnn. fu accolro
Ja Dnn Rw all'Onnnno nel 1893 111s1cmc all'unico
suo fii:lro, e, sci anm dopo, dallo stes~o S,;n·o di
Dio ammc so ndl,1 ~ocic1:1 :-,a),;,;Ìan,,. 1'1ctà e J." oro,
spirito di pmerrà, cli obbedienza c di sacnficio 11111-
marnno runa I.i sua \\ ua cun,acra1., .,I Siimore nt·1
più umili l,I\\ ori di casa e di C:-dffi(Mltl\\O, s,mriticull
dulln cnntmun l'lcvuzionc tldln m,;ntt· .1 Dio.
S JRCIJ/1:'l.ll LLIGI. coa,1. da l 'a,1 za (Ra,•cn-
t 1 1) ,1 Sannni.:o-C1Sr.(C1lr) 1116-\\"lll•l</.JO. 73 anru
Coadiutore c'lt·mplare, nnJo 10 America a 40 11m11
•· prestò finn all'ultimo con ed,ficant,· iipirito rl'IÌ•
l,!ll)~o la sua 11bil1tù di mu,-,.1ro di banùn, d, Jci:,<nlorn1
e di ùiStnno 1wlle nusrn· ,cuole prnf~"sionali.
lfE.Y \\'. l RT D. P.--101.0, ~ac. da !",t('n,•rk (Fra11-
c1.1I, t a Pr,·-,111 (Frane,.,) il 25-X•tQ40 11 66 anlll.
DE LOR/O!. P,:JOLO, coad. da P,m.l(i (Franc1a1,
t \\ 1c1,ne (h'llnciJI) il 23 \\ 1-1940 o :lS anni.
B.4.CJSSKI !,AD/SI. 10, eh. tr da Be-luradn
(jul,!o,la\\la). t n :'.\\lur.k.1 Sobota (Ju~o,fa, ia) 11
2ll-x-11140 a 11! anni.
J.ORE\\"/.OVI RODOl,FO, eh. da Tricesimo
(L Jme), t ,1 Sondrio 11 1<1-,·-1940 a 27 :mnt.
OTTO\\ B .1I1.DO, coad. d.a Torin,,. t a :\\lu·:i-
bello '.lonL (,\\k,'«andria) ìl 27-vm-19~0 a 27 anni.
lllRSGII ,lf>OLFO, coad, da Amhcn: (Gcr-
t 011111111), in l,!llt'rr11 l'rt•Vl-1940 a 26 ;111111.
PI'-.LD.1,1 1/ER JUG<.',IRDO, co,u.l. da Po,t-
muntcr ((,, rnlanra), t 111 J,'llerra n 2+ nnm.
1'ARG.--1 /,( /GI, eh. 1. o.la '\\"ar,:h"-'nc,. (Unghcr13),
1 n Esz1cf)?nn1t,1hnr (Cn~hciia, il 26-n-1•1-10 o 18 ann,.
Coop e rato ri d efunti :
.\\J()SS. GIOVA.\\ .\\I .\\fl. SS I t a C-as<:lle
Tonncse 11 .22-:-.11 u. s. a 77 anni.
Alurmo di 8. Giov. Bosco all'Orntorro, i:bbc la
fortuna di co11fcssarsi nhitunlm<:nte do lui e, al tcr-
mlllc del ~mnn~io, avendo n lui chie&ro consil!lu,
sulla sua \\"<x.-U✓.1onc, SI senti ri~pondcr.,; • \\".1i pure
tn l>ux:es1, doh potrai t.,re del l(r.111 ht'nC ••
Ri:almentt ;\\fon,. \\lussa seppe for< dd gran hi:111,
spl·1·ialmentt- u Cns1:ll<·. ove fu Arciprcll' d1 S Uu--
, ,llllll per 45 1111ni. .\\11u,mdo 11l'ins,·i:nam1:n11 <l,
!-i. G,o,·anm Bosco. s\\llup1>0 mtensanwnte la ,11n
•1>intualt' ndln parrocclua, promoH-nùo la frequenza
111 S,1crnmcn11, tnolt,phcando li: opere d, nssistcmm
111<1rulc: e sncmlc. Con cnn111~io snl<•~i,1110 edificò
p,·r l:t Bonc:1ta del l\\ln.,san" una bcllìl diìesa; co-
«trm una nuo,·.i citsa parrQCdunle, dC"cnrò la ch1l-<:1
di S, Gio, anni, ne arricchl d1 marmi il prcsbncro,
n, nnnn\\'ii l'ur11,1110, ·e al ~un snnro \\ln,·,1rn, D. Ile••
~cn, subito dor>n la ht'tll rlìcu1.1onc, èrc,sc uno d,·1
pnrnt altari. ron un qundrù del plltnrc ,,cola, che
menu'> <l'<.-s~,·r riprodotto ndlo, immou1111 che rc-
cuno 1n no-.na e la reliquia del Santo. n. Bosco c
\\1 Auijiliatncc lurono 11 suo conforto nl'lln lunw, e
dolorosa ngonm, consolata onchc dalla presenza d••t
suoi Jue nipo11 I> Felict: e D Gi,,como, diretto11
dc, n,,..-rn hurun di Clm:n e dt .:\\lootc Oliveto.
<' IPR l DO.\\ ECGh.'.\\'IO, t II Fr.1ssineto l'o
il -4-,·111 u. s. a 67 anni
Prevosto, V1c.1r10 Foraneo e Decunonc dei Ccw-
p1·n11ori. Allievo del no,1ro <. oll<.'~O di Bor)?o S. \\for
w,- tino, ,l\\"e\\'11 a\\'UIO da D. BoRco la predizione della
cu1.ionc ecclt''1astica, DiHnnc mf.llti ~accrdou, e fu

3.4 Page 24

▲back to top
zelanti,;simo pastore di anime, cui prodi11:ò il sacro
ministero con fede viva, pietà esemplare, carità
e\\'BnJ;:d1cn. Cnrdinle con runi, generoso co, poveri,
beneficò largamente in vira e in morte le Opere
salesiane, specialmente quelle di Borgo San ~for-
tino e di Callalc MonferrJtO e fondò anche una borsa
missionariti. Sacerdote e \\'Ìttima, scinil il l\\foeslro
sull'altare e sul calvario con ammirabile abnct:nzione
" crist1ann ras~egnazionc.
BARO.YE .-JUGVS1'0 l'O.V SCHORLF,.'\\,/ER-
LlESER, t a Berlino il 31-\\.'lli-1()40 a 56 anni.
Anima profondamente cristiuna, padre di nove
figli, fervente Cooperatore .Salesiano, ,;pecialmente
della Caso di Hcl~ncr1beri(, fondata dalla sua no-
bile fami~lia, stbbene sovraccarico dai doveri di
nmministrnzione e nonos1onte la distanza di cin-
quanta chilometri, non manca, a mai alle nostre
celebrazioni. Interessava per l'Opera d,i Don Bosco
parenti, amici, persone inAuenri; prestava aiuto
nelle difficoltà e la sosteneva con tutti i mezzi.
Conscio della l(rnvità del suo ma.le, chi~se egli
~te,-so i:lj ultimi S11.cramenti e si rnccobe per pre-
parar~i al ~rRnÙ! passo. Da buon figlio della Chiesa,
l'anima sua apparve ~ingolarrnente forte anche nel
sacrificio supremo al cospetto della sua famiglia
numernsa, splend:do e:sempio di eroica virtù. Si
può dire che lu sua morte edificante fu proprio
l'eco della sua vita cri,tiana.
COl./4.YZl DO.\\' GIUSEPPE, t a Casali {Chieti)
il z+-x1 u. s. n 70 anni.
Arciprcre Yicnri1l Foraneo, nell'esercizio del
ero ministero predilesse la Òl\\'ozrone a l\\Taria Ausi-
liatnce, cui dedicò anche una de\\'ota cappello sulla
nuova Jinc11 ferroviarfr1 Adrintico-Appcnnirw. Cupm.1
con zelo special" le vocazioni sacerdotali e rcli~1ose,
lieto di offrire al S11{nore sempre nuovi aposroli.
VIG.VA COM]\\.l. .VJCOLA, t a Coassolo (To-
rino) il 29-x1 u. s.
Cittadmo esemplare. se.Qretario stimatissrmo per
molti ann, ùel R. Pohrecnico di Torino, era fen•cnu:
Cooperatore. :\\utri\\'a \\'l\\'1.Ssima divozionc a S. Giov.
Bosco e ne sostt:ncva le Opere con ~enerose elargizionì.
TONARI CllUJl FR.ISCESCO SAFER/0,
t a !\\fiya;,:.aki (Giappone) il 31-x u. s. a 61 anno.
Cattolico frrvcntc, educò la sua numerQSà fami-
_glio ni più nobili sensi della , ita cristiana e fu \\mo
<lei più Yalidi Cooperatori d1:i missionari salesiani in
Giappone. Zelantissimo <lelln propagazione della l~c-
ùc, <.-scrcitò un Ycro apo~tolnto ncll'Azione Cattolica.
t RONVICINO PIETRO, a P,mango l\\lonfcrrato
11 10-x11 u. s. ad 86 anni.
T1:mpra adamantina, trascorse nclln picta e nel
lavoro h1 sua luni,,a operosa giorn-,tn, sostenendo
con cristiana fortezza le prove e le difficoltà della
, iro. La vigilia dclla sua morte, al figlio Don l w,nzio,
salesiano, che l'assisteva: Vai pure a letto - ùisse
- le mie orazioni le ho già dette. E poi... che ,-uoi
fnrci? Chi nasce, muore. Quesra è la mia ora, l'at-
tendo serenamente •·
SARTORI lG.V.tlZlO, t n Breganze il 6-x11
u. s. a 67 anni.
Cristiano esemplare, ùi,·otissimo di J\\,Taria Ausi-
liatrice e di S. Giol-'llnnÌ Bosco, seppe dare un'ottima
cducazione ai suoi otto figli, e fu b,medetto dn 010
colla vocazione di D. Ottorino alla Società Salesiana.
PEIRI:.'TTT MARIA v~d. Mll.GLIA.\\'0, t a
Carii:tnano il n-lm u. ~- a 68 anni.
Donna piissimo, madre esemplare, nutrl di fede
la sua vita di lavoro, confortnndosi con unn tenero
divozione o 1\\foria Aus1lintrice ed a S. Giovanni
Bo~co. 11 S1i,,or.• In benedisse colla vocazione di
un figlio Coa<lru~ore ollt1 Società Salcsrnnn.
C.ATAl,Dl mm. FR.AXCESCO, -~ a Roma il
20-tx u. s. 11 48 nnni.
Educato nei nostri Cnlll'lri, conservò per 'i. Gio-
vanni Bosco tenera divoz1one e fu ferwntc Coo-
pemtore delle Opere Salesiane.
Altri Cooperatori defunti:
Awie~e Raffoellina, Chiusm:ecchia {fmperia). An-
tonello Annando, Pndot·a - Dcllotti l\\laria, Tortona
(Alcssundna) - Belrromi l.uiitin, Chiesa (Sondrio)
Bcrt:ui !\\lal')!hentn, Torto11n (Alessandria) - Bianchi
Teresa, B~llflgio (Como) - Biggi Giobona, Fo11ta•
nii:orda (Genovll) - Bo,1m Giuseppe, P1mdi110 (Cre-
mona) - Bocc.hino Ginn Domenico, Altoril(a Jl,/onf.
(Alessandria) - Bor,::hero Cesrn1, Sn11i Lig11re (Alcs-
bRndrin) - Bragastini Prof. Lodo,·1co, A/011:::a (1-11-
leno) - Buglioni Vitrono, Pallf'rone (Apunnin) -
Cnnt:1 Giuseppe, Torino - Casoletu Ferdinanda,
Tornw Cnssinera Giuseppe, Voghera (Pavia).
Cavagnaro Stcfonn, /,11rrim (Genova) - Ca\\'alieri
Salrntore, Capramrri (\\'m"bo) <.:avezznnn Giusep-
pina, 1ìJrim, Colomlx1 D. Bartolomeo, Clm111io (\\'a-
rcsc\\ • <..onzntti Ermm10, Arco (Trento) - Coppo
D. llernardn, /,,m~nsm (Povia) - C:orhellin, D. 'F,·a-
nsto, S. Cmce (Parma) - Croc1cch1:1 O. Yinc1,nzo.
Coprm,ica (\\'irerht1) - Cro, n '.\\largltcri1a, Fnnti-
11et<> Po (Alessnndrm) - De-Ambrosys Luisn, Ge-
11m.·n Eula Vincenzu, S. Fiorn (Gros.sctn) • Fcm1ri
Clorindo, Sca11din110 (Rt:1?g10 Ern.) - Fcrron Dome-
nico, Pal,m:::ano (Parma) - Filippini Laura, A/jifl-
11ello (Brcscrn) - Fiorio ;\\lorl{ht:rita vcù. Chiara,
1'uri110 - Firpo Teresa, Tortr,m, (Alei,sandria) •
Pranci Giuc;lum, Siena - GuaJcin Giuseppe, Castro
(Ber~amo) • Gunrmo avv. Edoardo, Tortore/o
(Tcrnmo) Leva cav. Santo, L,rngosro (Pavia) -
Lunani P aolo Antonio, Gubliio (l'èrugia) • Mnm-
brettr Alèssanclro, Delebrn (Sondrio) - 1\\Iàrrinet
Pietro, Portn Liunria (Aosta) - J\\fosclla Girolamo,
Pietli111011/e d'.,1/ije (Bcne\\'Ctlto) - Molfino CaroliJl.a,
Tortona (Alessandria) • l\\Iucci Giacomo, Capra-
ttiro (Viterbo) - Papera Hoffacle, Lucm - Perinelli
Fcdenco, S. Jl,Jic/~le KHra (Verona) - Pemi~o
Giuseppe, ,Uor:,anr, (Verona) - H.1zzo Pasquale,
Orsam Br,r111idn (AJess.) - Rnlle Teo!. Andrea, Gi-
,:r,/etlo (Torino) - Saenone J\\fargherita, Savo11n
Salvati Angelina, S. SPt•erino Rota (Salerno) •
8colenghc Anna, Same11fl (Torino) - Schebech
Giust!pprna, Chin,:gu1 (Vene7.ra) • Sch,avon D.
Antonio, ,-1/bigTIUSt'l-!O (Pado,·a) - s.,rcna Giorgio,
Salassa (Aosta) • Stratta Teresa, Bollengo (Aosta)
';rremolada Carlotta, Arcore (l\\lilano) - Trezzi Giu-
ditta, Cremn (Cremona) - Znmbelli Elvira, Langosco
Lo111. (Pavia) - Z1rnldo Anna, Villn/Ja (Udine),
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L Ufficio Cafechis(ico Centrale Salesiano ha a dispo-
sizione per la CROCIATA CA TECHJS TJCA:
Sne. Jl111110 R1cA1.no~f'. - ORATORIO FESTIFO - CilTECIJJS.\\10 FO/U1, I Z!O.VR
JW/,/(i/ùS.-J.. - Torino, S. F.. I., 19~0-X\\'I Il, pagine 27.1, L. 12. (Per 11li ahhon:m di
<:r111·rl1eJi che riclut'donu 11 ,·olume per 11 tramate nustm: L. 10).
hwuto Tc,olos::ico Sales1a110 - Chieri. - G,ITEC/flS.llO Dl PIO X 1/lmtntM rnn falli, ddti
, 1n,:111 ,t, S. Gir>f:01111i /Jnsro. - z• edii,0111:, IIHO-XS I U, 11,11-:. 77.1, L. 15, lra111;0 .J1 porto.
MOSTJU~ C: ITE'Cll/S'I i<:Jm. - Pal(mc 10, L. z,50.
G/0(,'I// C. IT/:1,l{JS't/('/. - Di immi1wn1c pubblicnzioiw.
S,ic. Ht 111.1 o Uct n 1ost. />EU L✓l (;/OU.V, I T,I CATI:'C!!IST/C I. /Jwl~ltt e 80::-
:e/11. - Cd1.!ione ptr til11drnmm.:1tiche mmcl11/1. - Tonn,,, S. I•. I.. 11_1-}o-XIX, Jllll(, 1fq, L. 5.
PJ;'U I. I CIORX.4.1~1 l.',ITECI/IST/(: I. - /Jmlogl11 e /Jn:a::rt;,. - Edwone ru:r lìloJram-
111111,rhe /r1111n,mli. - Tonno, S. E. I., 19~0-XIX, p:111. 1<,4. I •. 5.
Tes ti di Religione :
11, Rii' /)J,'f /,IRRT - f,11 /)/11/111111 Cristinlla fin- In Pr111111 C:/11,.,r. - Tonno, S. I•:. I., pnginc
80, 111--R, con ril·ch,· illusrrnz1oni n ci114ul' t.11lorì, I.. 2,;'iO,
JJ, RB DI,! f,/lJRI - ,..,, noa,,,,,, Gri111a11a prr f,1 Suu11d11 C:l,mt', - Pa~111,· 128, in-!!, s<em-
pre nc..uncntc illu,1r1110, L. +
JJ. UB l>Kf LI/JR( /,n n,,11,wa Cn11t<11111 f't'r la 'l'u~a <:/,mt'. Pa!!me 17;:, m-S, con
r1cclw 1llu<t1u:iun1 11 coluri, L. 3.
Regis trazion e:
L 1 DHCUR/.l DEL C./'/'l~·e111ST.I. - 1'.11:inc 2+ - formnto cm. r2 X 2z, con cop,·rtina in
cartom:mo, L. 1.
SC/IRDF. DOPPIF. DI JSCR/7./0.\\'R, ~o,tatui-;cuno 11 rq,11s1ro 1?c11ernle J, 1,cm:ionc::
i;et,•1.mnn ti i.,iovanc oruton,1110 pt"r un ma;-suno J, zb anm. - L. •>o nl nulle.
SCIIL,'lJR SE.\\fPL/C/ O .tl.\\',\\'( ALI. - Per l'iscrizione t111111111lr dei dov:m1 orntonanì e J>cr-
c1ò cunknj.tono solo qu,·1 dati dw po,-nno mut,1rc armuulnwntc. - L. 7 al .:<ntr,,
Sussidi:
C /\\/1'.IG\\' 1 C,11"1::CIJ/.\\'1"/C,l •....I.SCll'\\'l>FlU;'•.
Ct1rtdln11c •Ascendere•• cm. .µ! "< h;'i, I,. o.~o; colornto l.. 1.
Bustn • ,\\ •· - ConUl'nC: 2 candloni, l'llJluse<>lctto ,-spht.-Ull\\'Cl del concon;,,, J cleg:anti •
11mhn pl't" lè • li-1mme •· I.. 5.
TU\\l/l<Jl. 1 J)F.U•• I [){)J JJU.\\'.l CU/S'/'IA \\./, - Con.111 tir 1111:1 crtrtl'llu i,:cnrlhle e di
21 111Ji\\'iduali, su c11rtondno. Con tomholini, L. 4 .
TAIWl,1.,1 OF.l,L I d'IU:'Gflll,RA !S /•'.J\\f/Clf,/ , 1 •.
~u cnrtonuno ord1111rm II Ju" c,;11111 fon11,1to J5 Z;'i rrn., L. 0,50.
~•J <.11r1oncmo prÌl roi,1c:ntt-, con hordo, I.. 1.
Fil. lii\\ H 1•ER l'RfJ/1,'/.J().\\ I C,I Tl:'CI/!S7'/CllE. ~ 1stri non 111111rn111nh1l1 con 40
fll!IIMlll' o lotognunm1, n\\111, 1~ 24. 01(111 na,tro m ncl"ò, con upus,·olelto t-$pl1Lilll\\ o, I.. 12.
Ln S. E. I. tu·11~ ,1 tli,pmir:w11,. 1111/•1 /',,M,11mlm1tP r f>t't't:i.,,o 111t1fr,ia/~ t:,,1r1lJi<tiro d1/!11 C11,u l:ùitri,·.:
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