Bollettino_Salesiano_196005


Bollettino_Salesiano_196005

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TORINO. 1• ~URZO 1960
EDUCARE - EDIFICARE
< I g'ovant. che tcmt:, la;ilm:1nie possono e;sere tr,1,tti tn inganno dai dwertimenti. letture. sp9Uacolt,
giuochi, sport e co'J'lpa.gnie non buone, viene opp.irtun.o portarli ad esplorare qu:1sto mondo loro
sconosciwo sotto l'asp?tto m:Jrale e formativ:J. per praserv:lrli d-::1i pericoli e i11durh a discemen
e sfruetare anche i.I div:,rjmmto c:Jme mezzo d! formazione morale.
E ai nos'.ri Cooperat:,ri, alle nostre buon.e Coop9ratrici quale vasto campo di azione s! presenta
in. /,J,miglìa, in p~rrocchia nelle scuole e nelle convarsazionil
Ouwta legg3rena n.gi g:mitori chg concé!dono ogni ltberià dt vedere, leggere e freq11entare luoghi
e persone. s,mza preo~cup::itsi delle funeste impressioni e délle abitudm( che turbano la seremtà
della nostra gioventù e la pradispongono al vizi,/ ».
Cosl il nostro venerato Rettor Maggiore nella
lettera di Capodanno 1960 ai Cooperatori.
Noi vorremmo invitarli a meditare sull'ap-
porto che i genitori possono dare alla rea liz-
zazione ùi un mondo in cui i Joro figliuoli
trovìno l'appoggio per una fom1azione cristiana,
il cibo per il nutrimento vitale del loro spirito,
la necessaria consolazione quru1do non ogni
loro desiderio sia soddisfatto.
Non sarebbe saggio far consistere una
azione per la moralità in un incessante com-
pianto snlle condizioni della pubblica ammini-
stra,;ione, in un deplorare inutile e urtante
dei mali, in un vano, puerile e spesso contro-
producente tentativo di nasconc.lere alcuni
aspetti della vita d'oggi ad un pubblico gio-
vanile, che nella maggioranza ùei casi è più
smaliziato di quanto non si creda.
Per quanto riguarda i genitori la moralità
deve consistere in una positiva e intelligente
opera di educazione dei loro figliuoli, in colla-
borazione stretta e fattiva con una scuola che
sia sopraltu tlo scuola di formazione del ca-
raltere e non semplice imbottimento di nozioni.
Tutto il resto, che ha u11 peso enorme snlla
realizzazione della società di oggi, come la vi-
gilanza sulle letture, sugli spettacoli, SLùle com-
pagnie a cui i nostri fi1diuoli sono esposti,
deve avere un suo posto fondamentale, ma
non può essere intrapreso nè può avere effi-
cacia, senza che siano prima interven,iti ele-
menti positivi di educazione.
e Ad un giovane che non trovi nella vita
di famiglia, serena, cordiale e cristianamente
cosciente, nulla che sfami il suo ardente de-
siderio di essere compreso, non si può parlare
di ideali monùi superiori a quelli così bassi
che il mondo gli presenta quotidianamente e
sfacciatiimcnte. A un giovane che nnn trovi
nei suoi genitori la prepara1.ione sufficiente a
dare una risposta agli i11terrogaLivi foudmnen-
tali che è obbligato a porsi, e che dalla famiglia
non venga prudentemente indirizzato a chi
pub dare una risposta esauriente e cristiana,
110n si può chiedere di soffocare gli interro-
gativi; e s1 dovrà sopportare che egli si rivolga
altrove o che, peggio a1,cora, rinunci a una
risposta, accontentandosi e.I.i quella mediocrità
in cui tutto è accettabile perchè nulla è valido.

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Se si ha timore di veder crescere il proprio le nostre persml.\\li deficienze 111.:l campo peda-
figliuolo, se si ha la presunzione dì conservarlo gogico e psicologico; sta a noi aggiornarci.
bambino, si rischia di vedersi crescere m casa studiare noi stessi, i nostri figi,, le nostre re-
un mostriciall<>lo informe, sul quale la Yita lazioni con lor<>, le loro relazioni con l'ambiente
riverserà quanto di pit1 brutto essa, nelle mani che li circond.1; pregare e digiunare per otte-
degli uomini , otati a Satana, può far souurirc nere dal Signore la gr-dzia di tS.-.ere veramente
dalle sue latebre, senza che la povera crea- padri e madri, non poveri e inerti spettatori
lura possa opporre la minima rcsistcmrn.
un dramma tragico che si svolge sotto i
Comro la marea montante di un laicismo nostri occhi, e dinanzi nlh: cui paurose scc.:.ne
che trO\\ a nella licenza morall' un predellino non possiamo far altro che sprecare ,ani la-
acccttissimo di lancio, di una amoralità e di menti, o alzare gli occhi nl cielo in una
una immoralità che non peccano lCrto di rassegnazione che non ne cristit1na nè.: intel-
ingenuità, e che nella loro opl·ra di penetra-
zione, j!ià favorita da lutte le tendenze basse
ddl'uomo, si servono di opii mezzo riù in
li~ente.
Dohh1amo avc.:re il cor.iggio, se neccliSario,
di affrontare un momentaneo impulso di ir-
tdligcnte e più scaltro. non ba:;ta certo h, pic- ritazione da parte dei nostri lìgliuoli, frenan-
cola propaganda spJCdola, che incide: um'al done k esuberanze, anche quando le reazioni
più su coloro che già sono wnvinti, nè può poss;rno alienarcene l'affetto.
essere s1r.fficìcntc l'opera di riparazione che Ci sono due tipi di gcatitori: quelli che h:mno
turd le falle maggiori e p1u impressionanti. 11 coraggio di rischiare 11n odio temporaneo
trascurando una \\'era e rropria organizzazione oggi, e quelli che s1 l,mno odi.ire domaru.
di difesa e d1 offesa.
Nel secondo caso potril da\\·vcro inti:n·enire
Si 1111-ista, cd è cosa sommamente utile e l'odio, che alberga nel cuore di chi si accorge
necessaria, nel \\·oler to~liere ai nostri fi~li le troppo tardi di aver avuto il permesso 111con-
armi del nemico: faccia opera pressante sulto di avviarsi per una ehinu dalla '-lualc
presso i responsabili della cosn pubblica, perchc non si può lomare indietro.
siano essi i tutori di una moralità che si ribelli È necessario, soprattutto. che non c1 ac-
allo sfacciato esibizionismo dilaganu: dalla contcnllamo di ciò che non accontenta I nostri
stampa allo spettacolo, ma si badi soprattutto lìgliuoli. Se un;.1 spi<..-gazìone non soddisfa noi,
a non invalidnre tutti questi intcr.-enti ch1U- molto probabilmente non soddisfa i nostri
dendo comodamente gli occhi al problema di figli; se a noi non basta un .1.ccor~mento
maggior portata e che impone infinito sacrificio umano per superare le nostre difficoltà,
e ta11ta paziente attesa: il problema cioè di cri- neppure ai nostri figli è possibile, senza i
stianizzare unn societÌl
mezzi divini della
m modo che essa com-
p_renda ciò che le di-
c1amo.
~ Ci vuole d1 nuovo
la fede degli Apostoli
e il chma dello Spirito
Santo: ci vuole di nuo-
\\'O la certcz1.a della
Grazia, percl1c in que-
sta nostra po\\'t:ta so-
cietà in gran parte
~ ~~__,.;.~,-.:..~
"C.':~"S,t."' - - -
i
u1 Alla stampa
~~
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uii_•
cattiva e menzognera
bisogna contrapporre quella
B~~Ù
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buona e veritiera
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GIOVANNI XXIII
Iil
lt ~.,.-,_ '" ., ,_ -:;I ~~;: Il
~v.~"'S..~ ~......,.,,,..,.,..a::;:_;
Grazia, ~mgcrc alla
soluzione dei loro pro-
blemi.
Per questo 11 di-
vino dc\\'e essere di
casa nelle nostre fa-
miglie; la coerenza, la
familiarità con le co~c
soprannaturali devono
essere costantemente
parte della nostra gior-
n:ua; il profumo d1
scristianizznla tormno
Cristo, alime11t.1to con
a vibrare ndla loro genuina sincerità e forzn la frequenza ai Sacramenti, deve rinfrescare
le parole di un Yangelo che non fu mai tanto l'atrnosfcrJ. che, come famiglia e come indì-
q1Jido come quando si oppose ad un mondo \\'ldui, respiriamo.
intiero e ne rovesciò le credenze fondamentali.
Se tra noi ci sarà Gesù, presente non come
Se pretendiamo di risolvere il rroblema simpatico e nrnamcnl,tle completamento della
della scelta dc1 nostri figli nel mondo di oggi vita domesnca, ma come sicuro Lcg-islatore,
che li aspetta e che ne osserva con raksc Salv:ttore, Redentore, come guida per ogni
interesse le reazioni, semplicemente tenendoli cammino e aiuto in ogni difficoltà; come àn-
ignari, ne faremo dei po\\erì vinti, che do\\'ranno cora di sah-czza, come \\~ia, Ycrità e Vita, le
odi,m.i per lUtta (;1 durata delln loro infelice basi per una azione positiva verso la salvC7,za
csi:1lcnza e, Dio non voglia, accusarci di essere della moralità saranno preparate.
stati causa della loro infelicita.
Di questo parere era anche Don Bosco e,
Per questo sta a noi prepardrci per prepa- prima d1 lui, la sua sapientissima madre: l'in-
no rarli; sta a not essere coraggiosi per ammettere dimenticahile l\\lammu ;\\,Iarghl'rita.

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D_all'Omeiia tenuta dal Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, Pa1:1·iarca cii Venezia, ne/fa Basilica
rii Sa11t'Anastasia di Verona per le feste c/>Tltenarie di Sa11 Domenico Savio. Tn occa~·ionP
dell'allnuale festa del Santo non sapremmo rendergli maggior ,gloria che puhhlìcandone parte:
è la parola d1 Colui d1e oggi siede sulla Cattedra della Verità quale Vicario di Cristo,
icordo con sentimento di tenerezza sprezzante ci è divenuto abituale, e non ci ren-
tutto il bene che la vita di Domenico diamo conto dello s1m1rrimento e del ridicolo in
Savio, e di altri primi fiori dell'Ora- cui veniamo ponendo noi stessi in faccia alle
torio Salesiano, fecero al mio spirito giovinetto, produzioni artistiche, oratorie, diplomatiche,
più di 64 anni or sono. Come pure rammento commerciali divenute un gioco di astruseria, e
di avere visitato, giovane prete, in compagnia di destrezze, neppur sempre in buona fede.
di due illustri e venerandi prelati, l'umile tomba Oh! la beata semplicità di questo Domenico
di Domenico Savio nel pio cimitero di Mon- Savio ritornato a noi con tanta spontaneità, ed
donio d'Asti nella primavera del 1914, poche innocenza di vita e di aspirazioni, con un pro-
settimane prima che venisse trasportato di là gramma breve e facile di adesione e di con-
all'Oratorio di Torino; e la circostanza della formità al Vangelo di Gesù, che prediligeva
prima celebrazione oratoria pubblica e solenne i fanciulli sino a dire che il regno dei cieli
di lui nella imminenza della introduzione della era tutto per loro I
Causa di Beatificazione, alla presenza di ciò Certo la storia della Chiesa lungo i secoli
che la nobile capitale Subalpina aveva di più ci offre saggi copiosissimi di questa Evangelica
eletto nei vari ordini sociali.
semplicità che incantava Sant'Agostino, l'a-
:\\Ila più ancora che i ricordi rniei personali quila di Ippon-a, e lo inteneriva.
che riaffermano i vincoli di antica, di grande Noi Italiani - ma tutti gli abitanti del
e fedele stima ed affezione al prodigioso apo- globo sono Italiani in questo - siamo attenti
stolato di San Giovanni Bosco e dei suoi figli alla sensibilità di San Francesco d'Assisi e
in Italia e nel mondo intero, mi piace se- di San Francesco di Sales, il singolare patrono
gnalare il prezioso messaggio di
a cui si intitola la Società dei
San Domenico Savio all'età nostra:
figli di Don Bosco.
messaggio egualmente ammonitore
-Ma questa è la nota caratteri-
ai piccoli ed ai gi:andi, ai giovani
stica della spiritualità di San Do-
ed ai maturi; la purezza del co-
menico Savio: grande insegna-
stume, e la semplicità della vita.
mento per tutti, più o meno pic-
Per la purezza, in quanto con-
coli o adulti che noi siamo.
cerne la moralità della famiglia,
Tale insegnamento ci fa risalire
<lella scuola, delle focme molte-
alle sorgenti della celeste dottrina,
plici della umana com·ivcnza, mi
che i Libri sacri contengono a
basti ripetere l'antico della st0ria:
luce perenne del mondo intero,
- Generazione dei forti: genera-
in elogio della semplicità, che è
zione dei casti l - E ciò senza <li-
riflesso tlella natura e <leUo splen-
scussionc e sem;a compromessi.
dore di Dio: è richiamo <li vita, di
Occorre scegliere fra ciò che è
letizia e di gloria per l'u.manit:i...
progresso, e ciò che è deca<le117,a,
Oh! Domenico Savio, Quanto ti
La legge è fatalt:.
!>iamo grau di questi richiami alla
Quanto alla semplicità, noi siamo
saggezza antica, a cui tu ispirasti
arrivati a tal punto di complica-
la tua breve vita, e <leUe suadenti
zioni di artifizio, nei rapporti so-
parole che il tuo santo hiografo e
ciali fra uomo e uomo, fra sincerità
padre, San GioYanni Bosco, rac-
ed inganno da sentire sempre più
colse e conservò a nnsrra edificu-
diffidenza ed imbarazzo nel mutuo
zione ed incoraggiamento!
trattamento fra noi; nel gusto, nel
Il duplice messaggio che tu ripor-
giudizio, nello scrivere, nel pen-
ti dal cielo sia lume e incitamento
sare. Riguardando cene forme
quotidiano alla ricen,,-a di quei beni
di arte lontana, il barocco per
della vita superiore, che sono ~a-
esempio, ed altri stili, il sorriso
ranzia di prosperità anche terrena.., 01

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io e Dio••
< lo penso - diceva Don Bosco - che si possa affermare assicurata la salveua dell'anima di
colui che fa ogni mese la sua Confessione e Comunione, come se fosse l'ultima della sua vita >
Molti dei nostri Cooperatori e Coopera-
trici attendono ogni anno con crescente
entusiasmo agli Eserci1.i Spirituali,
come ad un bilancio ~enerale della loro vita spi-
rituale, e insi~mc del loro zelo di apostolato.
Tra i membri della Ter1.a Famiglia Salesiana
va pure diffondt:ndosi sempre pili un'altra
formn di allenamento spirituale, tanto racco-
mandarn dal nostro sanro Fond:1tore Don Bosco:
I'Jùcrci-::io 1111 milt della R111mc1 JÌ'lorte.
La quan-,;ima ci pare tempo propizio per
discorrere di un mez1.o che, per siIa naturll
e nell'intento di San Giovanni Bosco, mira al-
l'incn:mt:ntn llclla vita cristiana e cnntrihnisce
decisamente ad approfondirla nelle a111me.
\\nzitutto, perchl: l'Est·rcizio della Buon,1
l\\lorte sia facto con quella convin;1,inne e con
qm:ll'inipegno che ne assicurano il frutto, oc-
corre conosct:me e appr1::t1.arne l'rntportanza.
L'I:sncizio ddla B11on:1 ;\\Iom· i·. si può
diri.:, 1m ,tiu1110 di Eserct'!rt Spirituali. Don Bosco,
nell'introcluziuuc alle Rc~olc dei 8alcsianì at-
comLI1w gli Esercizi Rpirituali e l'Esercizio
dell:1 Buona :\\Ione comi: se fossero una pra-
tica sol~ che egli definisce • pratica fonda-
menrnle •·
La ragione dell'importanza annessa a questo
Est·rcizio sta nt:l fatto che. in mczw a tautc
occupazioni e preoccupazioni, distrazioni e
affari, esso richiama al pita importante degli
affari e alla più essenziale delle prcoccupa-
:1.Ìnni: lo staio dèf!'a11i111a davanti a Dio. E$so
imita a esaminare la propria posizione cli
fronte al supremo ed eterno destino. l\\li trovo
in grazia di 010, oppure 1n stato di peccato
mortale? Sarei pronto a comparire, forse con
una morte improvvisa, al giudizio di Dio,
oppure ho bisogno di aggiustare i miei conti
con J,ui : Ln-oro per il Paradiso eterno o per
l'lnfcrno, pure eterno? È in qucslfl senso che
•a Sacra Scrittura dice: <• O morte, i tuoi con-
sigli sono ottimi~-
Il nostro Padre, parlando m {!encrale ddla
educazione cri!;tiann dell'anima., diceva che
«una delle magagne della pedagogia modc-rn,1
i; quella di non w>lere che nell'educazione "i
parli delle massime eterne - dei Nm;issimi -
e, soprattutto, dell'Inferno•·
Eppure, come diceva in altra circostanza lo
stesso Don Bosco, <• la morte, per uno che
abbia il peccato mortale sull'anima, èil maggior
terrore che ci possa essere, i: un tormento, è
una disperazione ~.
Oggi, purtroppo, non manca chi it questo
richiamo delle veri eterne se la ride. Però,
diceYa il Santo con insolita austerità: • Al co-
spetto dcUa morte, cesseranno le risa! •·
I Cooperatori Salesiani, zclmui apostoli in
mezzo :11 mondo per la salvezza delle a111mc,
sono perfettamcnll: convinti di queste supreme
\\"erità, e con tutto l'ardore dt:lla loro fede se-
guono la dirctti\\·a del Padre: «,\\iutatcmi a sal-
Ìrare le anime, ma prima fra tutte la \\'Ostra!>>.
Perciò per e.~si torna dolce e consolante
quest'altra atfcmrnzione di Don Bosco: ~ La
morte, per uno che abhia la coscienz., tran-
quilla, e un conforto, un'allegrezza, 1111 pas-
saggio che lo conduce alla pcrfcrt,1 lclicità •f.
Ora, per conservare t,tle trnnquillita serve
appunto il controllo mensile dcll'Esercii.10 della
Buona ì\\lorte. « lo penso - dict:rn Don Bosco
- che si possa atferruare assicurata la sal\\'t'7.z;1
deli'anima di colui che fa ogni mese la sua
Confes.-;i<>nc e Comunion., rc1111e se forse l'ul-
tima dt Ila mli vita ,.
Ed ecco, in queste parole, ;,, clte CO$a
consiste l'Esercizio della Buona Morte e il se-
greto della sua efficacia. Se si pensa che Gesù
Cristo stesso, rivelando l'ardore divino del suo
Sacro Cuore per la salvezza degli uomini, es-
senzialmente ha proprio chiesto la pratua 1111m-
s-ile dei drte Sacrn111,,11ti della Co11fessio,u, e della
Comu11ione, si può dire che norÌ sc117,a celeste
ispirazione Don Bosco h.i tanto inculcato
questa pratica, nella fom1a e nello spirito di
un Esercizio di Buona i\\lorte. In che cosa
consiste, infatti, una buona morte, se non nel
morire in grazia <li Dio, ton l'aiuto, precisa-
mente, d1 una sincera ed umile Confessione e
di unn cleYot1ss1ma Comuniollt·, l'ultima della
vita, fervorosa come, cd ancht.: più, dclh nostra
prim,1 Comunione?

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Tuttavia, in ordine a questa parte essm::Jialr,
per prepararla e coronarla convenientemente,
Don Bosco suggerisce alcune altre pratiche,
pure importanti: r) una conveniente medita-
zione; 2) l'esame di coscienza; 3) le preghiere
per la buona morte.
La breve meditazione, dove è possibile,
predicata; altrimenti si fa col sussidio di un
libro di meditazioni. L'esame e.li coscienza, piì,
accurato e approfonùito del solito, può essere
fatto su moduli opportuni od anche sui co-
mandamenti di Dio, i precetti della Chiesa,
i doveri del proprio stato e la pratica delle
virtù in particolare. Le preghiere, poi, che si
possono recitare durante la S. l\\rlessa o dopo
la S. Comunione, sono quelle note, fra cui
quella di Leone XJTl per impetrare una buona
morte.
Non tutti potranno fare tutto: ma anche
quelli che veramente non possono fare di più,
possono, ogni mese, pensare seriamente alla
morte e all'anima loro, leggere qualche buon
pensiero e soprattutto fare ogni mese una buona
Confessione e una veramente santa Comunione.
In molti luoghi, dove si ha la possibilità,
questo esercizio i Cooperatoà molto lo<levoJ-
mente lo fanno in comune nelle nostre i.;hiese
o cappelle. Altrove, dove non vi sono i Sa-
lesiani, previ.a intesa con i Parroci, i quali
generosamente prestano il loro aiuto per fa-
vorire questo potente mezzo di perseveranza
e di petfe.zionamento della vita cristiana, lo
fan.no in altre chiese. I Cooperatori che non
possono farlo in comune, lo possono fare con
non minor frutto in privato, serve1ldosi del
Manuale dei Cooperatori Salesiani Da milzi
animas. Tutti poi con quell'amore alle anime
che hanno appreso da Don Bosco inviteranno
anche altri a servirsi di un mezzo così salutare.
Ecco, a condusione, un pensiero di San Gio-
vanni Bosco, ancora di tanta attualità: «Oggi-
giorno non si fa alcuna stima della vita. Chi
si suicida per non sopportare i dolori e le di-
sgrazie, chi arrischia la vitit, chi la sciupa nei
vizi, chi giuoca in arrischiate e capricciose
imprese, chi ne fa getto affrontando pericoli
per eseguire vendette e per sfogare passioni...
P, dunque necessari() rirordare f1 tutti che nòi
non siamo padroni della nostra vita: Dio solo
11e è il padro/U' >). L'Esercizio mensile della
Buona Morte, diffuso e praticato fedelmente
ogni mese, è il mezzo dei mezzi per risvegliare
e inculcare in molti il << gran pensiero - come
dice ancora Don Bosco che la vita temporale,
bene impiegata, e foriera della vita eterna>> e
che ciò che conta nella vita è << fare una buona
conclusione».
BARCEU,ONA-HORTA (Spagna) -
O rev.mo D. Giovanni Anta!. Catech.1-
.sta Generale, benedice La nuova chiesa
dedicata a 1,,1ari..f-t AusiUàtrice_. muni
fico dono della fa1nigl.la Martf-rodoJar

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Sull'argomento,
che per la sua importanza
meriterebbe ben più ampia trattazione,
ci limitiamo a pubblicare
,
queste note estratte dall'opera
«Desbravadores » (Pionieri)
del nostro Don Vittorio Ugo,
missionario a
Porto Velho, Rio Negro (Brasile)
I lei Sami canonizzati S. Giovanni Bosco
è Slato forse il primo a interessarsi delle
scienze meteorologiche. Quanlunque
i:;oddisfal'.ione >> <: congratulandosi «per l'ar-
dita impresa ùi un'opcn1 non poco facile, però
tanto ,·antaggiosa per b. fisica del gloho •.
la sua prima prcoccuptizionc fosse la salvezza creava a Montevideo il primo Osservatorio
delle anime, tuttavia quando mandò i suoi meteorolo_gico nelle Case Salesiane.
missionari nell'America del Sud, non esitò a Quindici giorni dopo, erano spediti a Villa
dare un fattivo contributo al progresso di un:i Colòn gli strumenti e partivano i Salesiani
scienza nuova, portando così grandi vantaggi preparati per quella m,o,·a impresa.
alle l\\Tissioni.
Alla prima stazione meteoroloJ_rica dell'U-
Incoraggiato dal Santo, il futuro vescovo ruguay seguì quella di Buenos Aires e poi
Don Luigi Lasagna, nel 1881 studiò le moda- quelle di Patagones, dove, nel 1885, Don Bosco
lità per la fondazione di un Osservatorio me- mandò Don Alessandro Stcfant:lli, dopo di
teorologico a Villa Colòn nell'Uruguay.
avergli fatto fare un corso di perfezionamento
Approvato il progetto, Don Bosco invitò presso il Padre Denza. ..\\!magro, Boca. San
non Lasagna a mettersi in contatto con uno Nicolas de lor Arroyos, PaysandLt e Puntarenas
scienziato di fama mondiale nel campo dcli.i completarono il periplo delle osservazioni, che
meteorologia: il Padre Francesco Denza, bar- venivano poi pubhlicatc nel Bollettino Interna-
nabita, dircnore dell'Osservatorio del collegio zionale Polare di Petrohurgo e in quello <lellJ
Carlo Alberto di l\\loncalicri (Torino). Dagli Società Geografica Italiana, meritando alti elogi
incontri avuti nel luglio del 1881 risultò u11 all'Esposizione Nazionale di Torino (1884).
programma di vaste proporzioni: una rete me- Il 17 novembre 1900 Don :i\\lalan. inaugurò
teorologica nell'America del 8ud, convcrgent,· il primo Osservatorio meteorologico dei Sa-
all'Osservatorio di Montevideo. 1 Salesiani si lesiani nel Brasile, a Cuiabà (\\lato Grosso),
sarebbero incaricati di tutto.
il punto più centrale dell'America del Sud_
Il padre Denza presentò il piano al terio Dalla pubblicazione che i Sal~iani face-
C.uniresso Geogr.1fico di Venezia (1881), il vano mensilmente dei risultati ouenuti, l'Os-
quale cspn.:sse un voto di simpatia. Prima di servatorio Nazionale di Rio Janeiro ebbe modo
presentare ufficialmente il progetto, il prof. Co- di apprezzare l'Osservatorio di Cuiabà.
simo Bertocchi, relatore, volle sondare il pen- Grazie all'interesse di S. E. l\\Ions. Pietro
siero di Don Bosco, prevedendo la risposta che: ~lassa, la Direzione fe<lerale di Rio dc Ja-
i missionari avev.100 ben altro da fare. li neiro nel 19n sollecitò l'annessione dell'Os-
Santo invece sorrise paternamenLe e rispose servatorio cli Cuiabà alla rete mcteorolo!,rica
animando non Lasagna ad aj?ire.
brasili:ma. Es."o è uno dei migliori di tutto il
Il Congresso Geogra.Jìco tr:tSmise la • gene- Brasile, come ebbe a scrivere nel 1954 il Diret-
rosa esibizione » di Don Bosco al Comitato tore del Servizio 1\\Ieu.-orologico Brasiliano.
Direttivo dcli'Associazione meteorologica; que- Cui.1bà è come la casa madre di tanti altri
91 sti, dichiarando Ja più profonda e riconoscente Osst·n atori, sorti spesso gra7ie ai sacrifici eroici

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dei missionari. Basterebbe riprodurre la rela-
zione del lungo viaggio fatto tra paludi e fo-
reste dal coadiutore salesiano Silvio Milanese,
quando nel 1923 partì da Cujabà per fondare
l'Osservatorio di Yilla .Bella., l'antica capitale
elci Mato Grosso.
Numerose stazjoni meteorologiche sorsero
specialmente nelle Missioni del Rio Negro;
una di esse è la più vicina alla linea equatoriale.
Anche nella Prelatura del Rio iVIadeira,
sempre nell'Amazzonia brasiliana, se ne fon-
darono due: a Porto Velho e a Humaità.
Un anno dopo, il Prelato e Amministratore
delle Missioni Salesiane dell'Amazzonia, l\\fons.
Massa, portava gli strumenti per quattro Os-
servatoci meteorologici e idrografici da mon-
tarsi nel Rio Negro e nel Rio l\\fadcira.
Le informazioni raccolte a Porto Vclho, oltre
a essere inviate per telegrafo due volte al giorno
all'Osservatorio Nazionale di Rio <le Janeiro,
sono pure comunicate alle agenzie locali delle
Compagnie Commerciali di Aviazione Civile
e all'Aereo-Club locale.
Per opera dcll'ing. Don Brunone Herzbcrg,
salesiano, che diresse la stazione meteorolo-
gica di Porto Velho dal 1939 al 1950, gl'im-
pianti furono sistemati sul punto più alto della
città, in una comoda torre, eretta allo scopo
sull'edificio del collegio Don Bosco.
Alle stazioni meteorologiche di Porto Velho
e di 1-lumanità ne seguiranno altre, le quali
rientrano in un programma che s'ispira ai
vasti ideal i di Don Bosco, che volle i suoi
missionari pionieri cli progresso nel senso più
completo della parola, quali banditori della
,-erità e insieme <l.i civiltà e di scienza.
h~~
li Ge11erale Ji'oeh, 'Horucùillo di Ji'ra11rin, eh,,
so/t<IJ la P(ltrùr nelle streffé più dr,re defla
prtm(l .~uerra mqnt/ia/r., lasciò scntJQ nel ,~110
trutamenlt1'
i Q,,m,do si è ([orl11to r,el/n t'ila ur, c,rto f>rB-
1 st:g,o, 1uw ,er/(1 posizwnc. si det'e lasnare
, dietro di sJ 1,n mom,m,..nto. Il rmo pae:s~llo
natiuo ma,ua di preti: glùmt darò •.
[,; ì/ t•:llorio.,Q ,\\Jaresd.allo fondo un m/<J'Vo
.". ,'i!11n'1111rin
IL PAPA
invoca ognigiorno
MARIA
AUSILIATRICE
Il 31 gennaio te. s. il Santo Padre Gim•ar,111 XXlll,
co11cludo11do solermemeute nella Brailù:a di San
Pietr6 il Primo Si11()/:tQ di R1Jm11. prmmte il
Sacro Cn[/ef.(io, il Clero romano e immenso popolo,
tenne 11110 luminosa Allow~ione, 111'1/a quale si
compiacq11e di nmninare Dòn Bosco I' lYlttna
A1,siliatrù;e.
Ecco le me aug11,1te parole:
"Oggi domenica 31 gennaio ricorre la com-
memorazione liturgica di San Giovanni
Bosco. Questo nome è un poema di grazia
e di apostolato: da un piccolo borgo del
Piemonte ha portato la gloria e i successi
della carità di Cristo ai confini più lontani
del mondo. Al suo nome benedetto la Santa
Chiesa associa i suoi Santi conterranei Giu-
seppe Cottolengo e Giuseppe Colosso: e al
nchiamo di questa triade si risvegliano i
ricordi di innumerevoli sacerdoti umili e
grandi eroi della carità che in Italia, nelle
antiche diocesi, in tutte le nazionl di Europa
e del mondo dove la Chiesa di Roma
estende i suoi padiglioni, perennano le ma•
nìlestazioni dello zelo sacerdotale e pasto-
rale ardente e fedele".
Concludendo poi l'Allocuzìone, Sua Smt1itlì ii-
volgeva alla 11,Jadre ni Dio questa devo/a invo-
cazione:
"O Mario, o Maria, tu sai come qw se1
acclamata Salr:1s p:ipu(i Romani, e come
l'umile Vescovo di Roma ogni giorno ti
chiama e ti invoca Regin1 Apostolorum,
Regtn::z. Cleri, Auxil!um Chris ìanorum, Auxi-
hum Episcoporum Queste parole bastono
a dirti la soavità del nostro amore per te,
Madre di Gesù e Madre nostra, ed a con-
Jermare la tua misericordia per noi, tuoi
figli devotissimi e buoni".

1.10 Page 10

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solenne celebrazione
Il Ministro Zaccagnlni a Valdocco in rappresentanza del Governo Italiano - L'altissima
rievocazione dell'Opera Salesiana nei suoi primi cento anni di vita, fatta dal Rettor
Magnifico dell'Università Cattolica di Milano - Una medaglia d'oro al Rettor Maggiore
"per quanto la Società Salesiana ha fatto e fa per l'Italia, per la Chiesa, per il lavoro''
Quando, nel vcntennìo della morte di Il Governo era rappresentato dal J\\tfotislro
Don Bosco, il Cardinale '.\\faffi. Arcivescovo del Lavoro on. Benigno Zaccagnin,. L'impor-
di Pisa, scienziato e letterato illustre, tenne tanza Jclla manifcst.azionc richiamò a \\ 'al<locco
a Valdocrn la comml'morazione del Santo, le massime Autorità, che presero posto sul
prese argomento <lai motto scritturale Ut palco. Al centro l>piccava la porpora <lcll'ama-
palma florrhit: come palma fiorirà. E dimostrò tissimo nostro Cardinale.: Arcivescovo, Sua
quanto s'assomiglias..-;c il fiorire della palm:1 Em. ì\\Iaurìlio Fossaù, circondato dal Vcscorn
al fìonrc eh Oon Bosco, e della sua opera. ausilmn, Mons. l.louino e dai due Vesc01i sa-
D111• anm d<>po, invitato nuovamente a Val- lesiani J\\lons. 1\\rduino e Mons. F:irt.-sin. Con
docco per commemorare il suo pnmo 8ucces- le autorità politiche, ammmistrat1Ye e sco-
son: Don Rua, no11 fece cht continuare il lastiche.:, notavano i piì1 alti esponenti della
salmo: Sicul cedrus /,i/umi multiplicabi111r: come Magistrn1ura e clcll'Eserc1lo, della Scien✓.~ e
cedro del L1hano si moltiplicherà.
<leila Tecnica, della 1.clleratura e ddl' Arte.
Passato qualche decennio, al grande Ponte- '.\\umeros1 1 parlamcntan. E c'erano anche i
fice Pio XT l'opera di Don Bosco, moltipli- rapprcst·ntanti degli Ordmi e Congregazioni re-
cata e ingigantita, appune come una stupenda ligiose. L'Istituto delle Figlie <li Maria J\\usi-
\\ isìone, «una \\Ìsiom· grande cmne il mondo, liatricc era presente neila persona della Supe-
bdln come la carità di Dio e delle anime... ; riora Gcneralt:, circondata dal :;uo Consiglio.
una visione .i perdita d'occhio, fino :li confini
del mondo~-
• L'illustre Orntore, prcsi:ntato da Don Favini,
Oggi, al chiudersi del pnmo secolo d1 vita, rierncè) con nobile eloquenza la figura e l'opcr;,
quC11ta ,isiont: di grandezw rifulge d1 nuova di Don Bosco, facendone all'a1tc·nto udnono
nn luce e richiama quànto Don llosco, nella sua una ~intesi cluara, profonda, dornmcntata, po-
umiltà,
d,1! 1886, si domandava: « Un nendo soprattntto l'accento sulk bcntnnerenze
uomo pote,·a fare ciò che si è fatto da noi ? del Samo nel campo sn,·iale e del la,oro.
Un uomo poteva portare il \\'angelo m tanti Il solo nome dì Don Bosco - disse -
luoghi e a tant~ distanza? No, che un uomo e,,oca una molleplicità di opere.: in t uno il
non lo poteva. E la mano di Dio... •>.
mondo, in tutti i settori dell'attività umana.
un uomo, nè venti e più mila uomini, L'atto che fu compiuto la sera del 18 di-
quanti sono oggi i Salesiani, affiancati da cen- cembre 1859, quando , 7 giovani s1 riunirono
tinaia di migliaia di Cooperatori, potevano attorno al· santo Fondatore per sottoscrivere
creare un'opera di vaste proporzioni, ma l'atto cli nascit:1 della Società Salesiana, apri
Dio, Dio solo. Per questo il Successore di ,·eramente una fase assai imrortante neila
Don Bosco ha voluto che se ne commemorasse stona Ji questa ctttà, della nostra oa7,ionc e,
solennemente il primo centenario: perche da possiamo dire, di tutto il mondo.
Valdocco, cmtro e cuore dell'Opera di Don Bo- Essa rispondeva a delle esigenze precise di
sco, si le\\'a.~se a Dio il grazie potente di tutta aposrnla10 cattolico, che 1n particolare il mondo
la Famiglia Salesiana sparsa nel mundo.
giovanile d1 quei tempi, come del resto d1 tutti
i tempi, richiedeva con la massima urgenia.
O Lll solenne commemorazione si svolse nd Quando ancora non erano nati i sindacati,
grande teatro di Yalùoc.co, ~ahato 30 gennaio, Don Bosco pose le basi d1 una attì\\"ità in difesa
vi~ilia della frsta <li San Giovanni Bosco. L,t dei g1mani lavoratori, che è rimasw esemplare
k1u1e il Rettor Magnifico dell'Univcrs1tà Cat- di u1,a vera educazione cauolic,1 al lavoro e
IJU tolica di l\\I1lano. prof. Francesco Yito.
all'inserimento nella professione. Possiamo ben

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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dire che Don Bosco sia stato un grande antici-
patore delle riforme sociali.
D prof. Vito concludeva il suo discorso ri-
cordando l'eccezionale diffusione dell'opera ~a-
lesiana, che ha disseminato i suoi istituti in
71 paesi con eentinaia di migliaia di allievi.
« La Chiesa - disse - l'Italia, i lal'Oratori
molto devono al Santo che noi qui onoriamo>>.
Si è quindi avvrcinato al microfono il lVIi.-
nistro del Lavoro S. E. Zaccagni.ni.
Come rappresentante del Governo espresse
ufficialmente alla Famiglia Salesiana la rico-
noscenza del Governo Italiano per l'opera so-
ciale svolta in questo primo secolo di vita
a favore delle classi più umili del popolo e
dell'istruzione ed educazione sociale. « Il Fon-
datore dei Salesiani - affermò - precorse con
acuta antiveggenza i problemi dei nostri giorni,
quei problemi che ancora oggi travagliano la
nostra coscienza politica )J.
Come Ministro del Lavoro, dichiarava che,
quando il suo anteccssore, il Ministro Gui,
ottenne da Pio Xrr che Don Bosco fosse pro-
clamato patrono dei giovani apprendisti, fece
al mondo del lavoro italiano un grande dono.
<< Domani - aggiunse - si celebrerà in
tutta l'Italia la " Giornata dell'Apprendista"
nel nome, e mi auguro anche con la benedi-
zione, del Santo che nel settore dell'educazione
giovanile e ùdl'istruzione profossiomdc, come
nella formulazione dei primi esemplari con-
tratti di lavoro, precorse i tempi •>.
Come affezionato Ex allievo. l'on. Zacca-
gnini si diceva lieto e orgoglioso di attuare
un ardente voto degli Ex allievi Salesiani, con-
ferendo, a nome del Governo, alla Congrega-
zione Salesiana, nella persona del suo capo,
la medaglia d'oro di benemerenza << per quanto
la Società Salesiana ha fatto e fa per l' Italia,
per la Chiesa, per il lavoro,>.
e L'universalità dell'opera di Don Bosco trovò
la sua più bella nota i,n un canto polifonico,
eseguito dalla Scuola del Pontificio Ateneo
Salesiano, composta di Salesiani appartenenti
alle principali nazioni del mondo.
Infine parlò il Rettor Maggiore. Con accento
vibrato espresse il grazie di tutti i figli di
Don Bosco al Ministro, al prof. Vito, al Car-
dinale e a tutte le Autorità c personalità che
avt:vano reso l'assemblea tanto soleni1e.
Dichian') quindi di aYt:r ricevuto moltissime
decorazioni e OJlOrificenze; <1 ma quest'ultima
- disse - è il più grande onore che si poteva
rendere a Don l3osco, perchè I: conferita in
riconoscimento dell'attività che più gli fu cara:
l'istruzione dei giovani operai non soltanto di1I
punto di vista tecnico, ma anche da quello
morale, umano. sociale. La nostra ambizione
santa è que11a di concorrere al bene della so-
cietà educando e formando gli allievi ddle
scuole artigiane, professionali e agricole. Con
l'aiuto dei buoni vogliamo potenziare le nostre
Scuole professionali, vogliamo moltiplicare le
nostre possibilità per arrivare a tanta gioventù
che, con la preparazione tecnica, ha bisogno
di formazione religio~a e morale•>.
TRASMISSIONI RADIO-TELEVISIVE
Il Centenario sa lesiano fu commemorato alla Prenestino, m occasione della « Giornata ~a-
Radio-Tele-visione con varie trasmissioni.
zionale dell'Apprendista•>.
Domenica 24 gennaio fu diffusa in televi- Anche la Radio Vaticana ha ricordalo nella
sione diretta dalla Basilica di Maria Ausilia- rubrica <• Situazioni e commenti >> le celebrazioni
trice la S. Messa celebrata dal Retlor Maggiore. salesiane. Kei giorni 24 e 31, alle ore IQ,33,
Seguì un'altra mezz'ora di trasmissione tele- dopo W1a breve commemorazione del cente-
visiva dal titolo / Salesiani hanno cent'anni. nario, trasmise ùuc radioscene di Giuseppe
li sabato 30 gennaio la Radio per le Scuole
nella rubrica I Santi e le città trasmise la
radioscena Sail Giova.uni Bosco e Torino.
Fanciull i sulla vitn di Don Bosco.
La stessa Radio Vaticana lungo il corso della
settimana 2+-31 gennaio commemorò in 29 lin-
gue per l'Estero, in ore diverse, i cento anni
Il 31 gennaio, alle ore 10, ebbe luogo la della Società Salesiana.
trasmissione radiofonica dt:lla solenne Messa Il febbraio, nella rubrica << Milizie della
Pontificale dalla Basilica di :\\Ilaria Ausiliatrice. Chiesa•>, fu messa in onda una trasmissione
Alle ore 10, 15 nella rubrica dedicata ai problemi dal titolo l Salesiani,
ùell'agricoltura, la TV presenw l'opera delle Erano pure preannunziate trasmissioni raclio-
Scuole agricole saksiane con sequenze docu- telt:visive nelle principali nazioni dove fiorisce
mentarie fiJmate a Cumiana, nella Scuola mis- l'Opera di Do_n Bosco. Ci consta, per ora1
sionaria agraria <• Don Bosco>;. Segui, alle ore che la TV belga il 30 gennaio dedicò a Don Bo-
11, per televisione da Roma la Messa celehrata sco un vario e interessante programma e che
in un laboratorio del Borgo 1, Don Bosco» al ì.l 31 gennaio diffuse la Messa in suo onore. 9(1

2.4 Page 14

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La " Campagna delle Vocazjoni "
Festa delle Apprendiste a Terni
l 11•r i} COITl'llle nnuo l!IHO il \\' ::-uet'hSOre ili
Le Cooperatri<'i 8111-0.,i.1110 ili Terni stann,,
Dnn Hoi1c-0 ,. l·apo dc•lhl Ttmm Faruigliu. ~ale- 1wilupp:111,lo ttn pi:u10 ,li at ti,rilh n•ligio,11 ,,,1
i<i11111~ ha l'"orllilo i t'ooperatori e le ('oopern- aRsis.tenziali a l'nl'ore d<•Jle Appn,tulisie, fa.
trid a hlYoran• cou N1h1t-ia,-mo per l<• \\'oe11- ><•·ì,rnrlo :ii C'oope1·,t1 <>Ti il l,l\\·orn JH'r !{li Al'·
zi1111i errlt•sia.,1i1•be u rl'ligio,-e, i111liremlt> nna pn·ndi.,ti.
V!'r.i u propria <·arnpa~a~, d11, hn lu ~r<>po
Si titnto disirih11ile il 1·01t1pito i.n modo du• i
<lt illflurrn il n0sl ro popolo ad upprAzz:.11·0 hthoratori pres~o 1·11Ì l!n,nruno le giuv1111i. @Ìl1111>
1wl ,.uo giu,-tu raion• il tlono -,uhliuw 1leli,1 1·11rali 1• ~!'guiti tla 1111:1 o ,lue ('ooperutril'i.
•, ot•azium·, 1• ,h 1·1mt rih111r(' ,·un la pn•irlliern. me1lìa1111• l'i1ni10 ad e,,Pre1uiro I' .\\_postular ,
111 p;Jr11la t• l'1ltÌi11H• a rrwltiplir11re i ~IH't·rdoli ,. clella l'r!li:(hiern e a 1•c,lel1r;ire l'Ausili111rìr1•
gli :1po1:1toli cll'I RrJ,:no di Dio.
ogni 2,1 drl mr11e.
1'1·r il fl'llt'e i:nilgimenw ili qne,,ia ,•am-
Utilt• I> ,--ta.to l'ave.r int roclotta la <·Onilm•t u-
pal-{nn •· nelle adnnnnzt• dei Doleirati e cl1•i Con- dine tli ricord:1m relìgmsameule c•1I allP,!!Ta-
slg-liN"i lspt,I loriali d<,lla l'ia l 'niono ~i t<Ollo UJl'nle lu. fo><t,a 111•1 Pal1·0110 ◄lella 1•11t1>J,t<11ù1, a
eorll'rdate pratidll.' inizialin,. che in wolti cui Il' A11prenclh;!t• apparwugono.
t·1•11lri ,-onu 1,,'1.1 iu nito"' tro1;111u nei ('o,ipcra-
('o,..ì il 2.'> noy.,mhrc. 11!.~ta di ~. Catr·rina,
ton e nei fotll•li in ire1wrale la piì1 fervida ror- Yeunern invita!t• le ~\\pprendi:<te ilei lubor11tmi
ri,-purlrlenz:1. T11t ti i hwmi oj!gi soun cuuvìn Ii di RU.rl uria,, modiktf\\ria, 11tnglieria, 0 np,.1-rno 11,I
d{•ll'c,.tremu llO('f.S>iil 1) ,li aeere1<1,f.re il numero tllHt sa11ta Mes~u 1·elel.Jrut11 in ()nore tiella loro
111;,1 ~neri minixtri t1 th•lle 1111im1• ,·he ><i 1•c,n;:;.'1- Protei Irì,·11.
erano :i. Ilio in UIIU Yita intr"<\\Uta <li opere di
l.,e ,\\ ppren,lJ,-1 "· cir<'a 200, sono lll t f\\rv-f'nnh·
cnril,:) e cli upoxtolutu.
J,:,-,·o 1'111·11110 di t:tli inizii~livl':
1·011 giuin e Mnn sta,le liete deU11 1·eri111u11i:1,
deJl'a1-~i>1tN1za n,ligios:ci., della eohi1.io11e om•rla
Preghiera: 01I1Jrta di ..ante )1,·~•e, òi loro 111•1 lornli ,lt•ll'tlperit ~ale.,;innn.
~111111• ('01111111ioni e di Rosar, p,•r li' ,·orazioni;
L'111111o~fen1, quanto mni {'Orcliole e H'r!'1111,
on, <' mezzo ore di 1uloni.zio1u,; o1fon:1 ùi s;1- h;1 1•1•«0 1wi<lo11tn Ili, not.a, <li beno 11 ili letizi:1
t·rilil'i ùa parte dei 14l11Ì a di MIToremw 1111 parte 11pportnla ,lall'i11izia1iva, d1e ,·Mr:ì ri.pet11t11
dri malati.
(l!'r le ult re catl'!(Mie>.
:!" Studio del problema Vocazioni: ,·onra-
renzt, per cnt11gorie (i11~ep:n:111li, j!Oui101'i, eco,};
tlilTu~ione a largo raggiu <ll'J{li opu-<t'oli .<pposi-
1:1111,•nle pri•parali dnl <'em ro di 'formo 1•11 C'diti
dal!:, F.llo J>i Ci: 11i~1rihuzio1111 cli pit1µ;luwoli.
:JQ Tre sere sulle Vocazioni e Giornata delle
INDULGENZE PLENARIE
PER I COOPERATORI
Vocazioni, Ol'glmizzal:i c·on Ull prO!,'Tilllllllll \\'llrio
interessnnlP.
-1" Cmelorum kll lilm ,•htJ trattnuo l'ar-
gumunto.
.'i11 Visite a case di formazione e a seminari.
6" Laboratori prr paramC'nti .m,·n e per
J. OGNI GIORNO: Lae,andt1ruh1.:ttno11tlel "La-
t~ro .,r,ntifirut,> · I Coor,cr.uori ~alc~lanl che unl-
sconu ;,li proprio lavoro unn devoca invocaziom,,
an-.·he. mentts.lC'. di liber~ ~wlta.. POf.M>no lucrare
400 atlorni d'indulgenza oi:nl volta., un.a lttJ11/gr11,:,1
ph,wna una \\·olt.t al eiorno. alle soJhe cond..i2:lonJ.
111 (•111tfe1.io11f\\ ili inù11111enti per r1u11licla11 µovflri.
, 0 Ofterte: 8or~<1 tli st11tlio, tont1-ih111i men-
i.ili o annnali al mantenimento tli un :1,.1,imnte
o ,eminnri111.1, altre ì11iziatin•, fru1 tn ,li rleli-
1•atc\\ e materne intl11s1rie di z1>lanli r·oope-
mt riri...
e·ome RI i• tl1>tto, la Camplll!na ùt•llo Yoca.
2. UNA VOLTA AL MESE>
a) Il jlia.rno in cui lntervcn11ono a UNI Conierenz.a;
b} Il giorno in c,ut compiono l'Esercizio della Buona
Morte;
e) In un giorno del me,,c J """11:.1
d) In altro giorno a scuUa, •o ,uni I !(torni reòl-
t;1no 6 Pultt .~ve e (J"/or,a secondo l'intcn•
>tlone dcl Pdi>l.
zioni, I, lwrw :t, via tu e cll.'><l,1 o\\711lt!1U, forn,ru
" vui-ti t'OUl-lf'IIRÌ. Noi ci JH'<>pouinmo, nei li-
mii i ciel J>Oi<~ihile, cli forni' t·onOs('ere i lmoni
160 risultati lH'I numeri ><Uece,,;in.
3. NEL MESE 01 !',,Lo\\RZO:
a) S. Oluseppc ( 19 marzo)
b) Annunclazlpnt' (25 mur~o)

2.5 Page 15

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PAimo IDCODJRO
DI oue SDDJI
Jlentre sfim110 per andnre in mf/rrhi11n. la Fmm)!lia Salesi<ma ha In gimu di
ii
nrcor:liere e tJr11aare nelle sue cnrl' di T"riuo 1111 hrnrrin di Sa11 Giuseppe Ca/asso.
\\
il ,:raTl(/e Be,,r/allvre e Dirrttore spirituale di Do11 Bmrv. RÌ$17''i:andoci di parlare
111'/ prosscmo 1111tm:ro tli quest" ritomo di Don CafomJ 111'll'Oratorio e n,·flt· altre
)
ra.fe del mo tanfo amato e hl'Tlr/ìcafo discepolo, rif>1Jrtìa111tJ dalle ::\\lemorit: a11/r,-
/i11)grafzche di Do11 Rnscn l'edijic11111isiÌIIU1 pagina dd Sllu pm111> ì11co11pn cui Santo,
che nei dise1?11i di J)fq duveva tn•i•re 1011ta partr nel cmnpimenfo dello sua 111ùsi<me.
Ii~~0
Jn quell'anno la ùivina Provvidenza mi fece incomrare un novello benefattore:
D. Cafa.sso Giuseppe di Castelnuu, o d' .'\\sti.
Era la seconda domenica di ouohre ( 1827) e dagli abnanti di 11 urialdo
If~
~
si festeggiava la :\\[au:rnità di :\\!aria SS., che era La solennità principale fra qm·~li
I
abitanti. Ùl?Jluno era in faccende per lt- coi;e di casa o di chiesa, mentre altri
erano spettatori o prendevano parte n giuochi o a 1r,1stulli diversi.
Un solo io vidi lung;i <la ogni spettacolo, ed era un chierico, piccolo nulla per-
sona, occhi iicintillanti, aria affabile, ,olto angelico. E{.'(li era appoggi.Ho nll:i
rorta della chiesa. lo fui come rapito dal suo srmhiante, e schhcne toeca~si sol-
jJ
fj
tanto l'età di dodici anni, L1..1ttavia, mosso dal dt:sidcrio di parlargli, mi an-icinai '
e ~li indirizzai queste parole: - Signor abate, desi<lcr,lle d1 vedere qualche spet-
tacolo della nostra festa? Io vi condurrò di buon i:r,1do ove d<!Siderate.
f E~li mi fc' grazioso cenno di avvicinarmi, e prese ,al interrogarmi sulla mia f
cti1, sullo stmlio, se in ero J?ià stato promosso alla santn comunione, con che fre-
qm:nza andavo n conf('.Ssarmi, ove andavo al catechismo e simili. lo rimusi come
incantato a quelle editi.canti maniere di parlare; risposi volentieri ad ogni domanù.1;
di poi, quasi per rinqraziarlo della su,1 affabilità, ripetei l'offerta di accomp,H.nrnrlo
a ~;sitare qualche spettacolo o qualche novità.
\\
i\\~
\\
- :\\!io caro amico, egli ripigliò, gli spettacoli dei preti sono le funzioni di
chit"Sa; quanto più esse sono divotamcnte celebrate, tanto più grati ci ric.11cono
i nostri spettacoli. Le nostre no\\'ità sono le pratiche della reli~one, che i:;ono
sempre nuove e perciò da frequentarsi con assiduità; io allcndo solo Chl· si apr.i / /
la chiesa per pornr entrare.
;g
:\\[i feci aninw a co11tinuare il ùiscorso, e soggiunsi: I~ vero quanto mi ~ile;
ma v'e tempo per h1tto: tempo di andare in chiesn, e tempo per ncrcarc:1.
i
Egli si pose a ridere, e conchiusc con quesrc memorande parole, che furono
come il progr,1mma delle azioni di tutta la sua vita: Cnlui che abbrarria In s/11/<J
1 i\\
n-c/esiastico (i ,·r11de al Signore, t cb qun,rto 'CÌ è 11el 111u11Jo, 1111/la dror più st,ugli a
C11are, se non qu, llr, rlie può tornare a 1/U~f(gior gloria di Dio r a i·antag,r:ùi d, Ile u11i111r. i
_ j Allora rutto maravigliato, mlii sapere il nome ùi quel chierico, le cui parole
i
1• 11 cui contegno rntanto manifc:;tarnno lo spirito del Signore. Seppi che egh
i
cm il chierico Giuseppe Cafasso, sludc11te del 1" a111u1 di teologia, <l1 cui piii
~
mite a<evo già udito pa,lm com, d, uuo speuhio di ,iui,.

2.6 Page 16

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PIEMONTE
S. lt?,nazù> ft1prn Lan::n: 16-:19 giugno
Cnsale Cortp Curo (Novurn): 23-26 giugno
Orla (Novnra) - Villa Piu: 18-21: agosto
1.0MBARDIA
Ga::zada (Vnrim•): 15-18 giugno
C,ua,;ate (Var(,se): 29 luglio-i; agosto
Cllrai·ate {Vnrc_qe): 31 agosto-4 settembre
VENETO
I ·rne:::ia - lsoln S. Gmri:w: 1:0-14 agosto
I enezta - l:wla S. CiorJ.!w: 21:-25 agosto
A/11111eor/tJt1l' (Padova) - Villa l\\1amma Murghe-
ritn: 20-24 dicembre
LIGURIA
(;em11·a-Q1wr111 - Sall!stani: 21:-25 settembre
EMILIA
/folo!(11a - S I 11rn: 28 agosto-i settembre
8,,l,,'f11a - '- l.urn: r-5 settembre
Ilo IIJ.!IIO - S. l.11w: 1:4-18 seuembre
TOSCANA
/ 11etrasn11ta (Lucca) - Snlt·~1ani: 3-7 agosto
MARCHE
Mo11tesimro (Ancona): 18-22 agosto
LAZIO
Mo11tefi1,lu rnsperia (Rieti): 10-14 seuembre
CAMPA~IA
r,wellammare di Stnb,a Salesiani: u-14 ago-
sto
Pl..GLJE
L,:rre - Pn,sso i Siwiori della l\\li~sione:
25-2-9 giugno
('ìstemi110 (Tirindis:i) - S11lesinni: 26-30 agosto
SICILlA
7.nffermw Et11~a (Cmanio): 23-27 aprile
Erice (Trnp:tni) 20-24 agosto
f'cr i1,fort110JJrnt1i ~ iscri::im1i riv<Jlqer.ti al De-
lt(!nln del/11 focale Ca.m Salesiana o alla De-
[fKnla tiri fornle lstitulu dellt' Figbe ,li ,\\It,ria
A,uiliatrirr-.
* "L'urgenza siessa dal vostro molleplice lavoro, oggi,dl·
remmo, quasi angosciosamente richiesto dalla Chiesa, vl
ob~hga a•la più gelosa cura della vostra vlla Interiore '.
PJO X:O al Coope.ca_r.or-1 a11t1'1■.nJ O 13 HtUmbl"e 195'2
~~
PIID,,IONTE
Nizzll Mnnferrnto - Figlie I\\L A.: n-15 agoslo
Casale C'orli! Cerro - Gets.-mani: 25-28 agosto
Casnfe Cort11 Ct!rro - Getsemani: 17-:u. sett.
Gra,tlw 81c//e,e - Sant\\larm: 30 a~osto-3 sett.
Gimmw (Torino) 30 al{osto-3 settembre
Rocuwin11~ (Cuoe;,o) - \\'Wa Auxalium: 4-8 sett.
LOMBARDIA
S. .-1111!,ro_itiQ Oltm11 (\\'are;,se): 27-31 agosto
Pavia - Cìuà Giardinn: 1:0-14 settembre
Tm1.1w10 (~lilano): 15-1:9 settembre
VENETO
Cone~IÌfl/lfl (Tre,·isol: 22-26 ~iu,:tno
Ces111111 (Vicenza) - \\ illa Tabor 13-17 luglio
:lfo11u11r1n11,• (Padovn): 1-5 gennaio :rq61
LIGURIA
Ra/Wl/r, ((ìcnova): ll-r2 settembre
GeTlf1'•n-Q11arto. :r8-22 settembre
o,,,.g/111: 22-26 settembre
EMILIA
130/oi:11(1 - S. Lura. 30 luglio-3 agosto
Cns1elmw1·,i F<Jglit111i (l'mcenza): 8-12 sett.
TOS1.ANA
Ca/et (PiNa) - Onsi S. Cuore: 10-14 agosto
MARCHI:.
LortfQ: 24-28 agosto
LAZIO
Fu~f!t:i (Frosinone\\: 26-30 mano
Fmf.fl(i (Frosinone): 23-27 agosto
Fiugs!i (Frnsinone}: 27-3x agosto
_F'ù,gg,: 31 agos10-4 sette.mbre
SARDF.C,NA
Soln111JS (C;1gliari): 21-25 settembre
CAM.f'I\\NIA
S. Ag11tlln (Xapoli): 26-29 giugno
N<Jpo/i-Caparw: :iz-25 agosto
PUGLIF..
S. Pan/o ti, .\\larti,ia Franra: 25-29 giugno
Nnrt!i, (L=) - c\\llc •Cenate•: 27-31 luglio
.lforti11a Fra11ca (Tar.into): 3-, agosto
SICILIA
ZaJ]rrn•1<1 Et1Zea (Cntania): 25-29 maggio
G1b '111m111a (Palt n11n): 23-27 lu~lio
T.nffn-111111 Et.,ea (C.u.,rua): 29 lu~lio..z ago!IIO
Pnf,.,,,,,,: 15-~9 ottobrt>

2.7 Page 17

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---~-- ,OBIZZONTE
o ~Y,,.. ·::::::::::. SA~E§IAN
::::::::~:::;;;,
CONVEGNI DIRIGENTI COMPAGNIE ORATORI
.I.. Bari, ~al)oli e Cal,à1.ùu si sono te.iml·i,
dnrànte IP vacanze natalizie. Ire ~ C'onvr,gui
Dirigenti Compagnie Orni ori». 'T'e,oa <.li srutJ.io
a Xapoli e 11atania fu h campagna fli que-
s 'anno s1ù <• tlivert.im1mlo» (t'inoma e l,ea1,ro
· Tadio e TV - stampa - sport) e a Bari la
~ fonnazione morale" rlél dirigente.
F'u:ron1i 1re 1-,•iornate Ili lnvnro inle11so, l'lie
lia.u 10 vi~to ~eriamo11to impe!?"na ti <'in·1l :e!JO .f.-'ÌO-
v~ui, ap1)ar11menti :ille f,;pertorie P11gliese-
L11cana., ('amp,wo-(' alahra. e Si,·ula. Ui.slinte
pe1'><011alilil onorarollo co11 la loro 11rni,onza o
parola i lt·e Couvegni. In particolare: a Bari
l'E1•e.mo .\\l'(;iveseovo i\\lons. Bnricu ~icoùerno
t• R. E. l'Un. Onoi'l'io JannttZl!li: lii ~apuli ::iua.1,m1-
nonza il rarrl. Alfonso Castaldo e il prof. Aldo
Angelini, ùirp.l,(>ro della RAI -'T'V 1l i Niqwli:
a f'.atauia S. E. l'Arrivoi<('ovo ì\\fon~. C:-uido
Luigi Be.t1 tfrogli1,1.
Que~t i con vegui. ltnilarnente ai carnpi-~1-uola
<·L4:< ~i svolgono ,lura1ile l' e;;L11Le. ha.uno sopral-
1utt-o lo scopo di preparare i cat.eehi.sli per gli
Oratori. In tal modo, ol1Te n <laré 11n11, ;1od:t
formazione atl un grup"[)0 ,wc11-o ,li giovani,
uJirauo a ris1)lv11re il prohlem,1, della Rcar~il-à,
di per~ouille.
:'-li i:' già,:),( q1ùnto auuu di t,ile U.l(i\\·iti\\., e i
il•ut ti li consla!.ano sempre più i <liretlori degli
l•rMori, v111idame11tfl :1il11:r1,i tla <{llt.'li'li giuvmii.
tra i giovani << Dirigenti Compagnie Oratori ».
103
j

2.8 Page 18

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IL FONDATORE DEI MISSIONARI DELLO SPIRITO SANTO E DON BOSCO
I ;\\lit<,-<ionari rh•llo F-pirito 8111110 hanno colc-
t.rntn il cente11ario clclla na"c-ill1 cl<·l lnn• Fo11-
,laton•. P. Ff'lix Do .l""'u" 1/1111;..rier. nato il
li clit-llmhro !~Ml a :Meillwutl iu Franrin.
l'. Fc•lix de .ll,~UR Pra 11u rP1iµ;io$u Mari1,da,
rna t1l'l I!ll:l. 111•r i~pirazioru• lliYi11a, rol 11"r
UJ("<sn dci J-:up1•d11r1 e l'a111or1zirnzi11ne d1 s1111
l'iu X. fondò 1111:i 1111ova ("011!!'rt'j!:ltiu11E', che ha
Jll•t linr I.a ,lin·zione cfollo :111111w rliiumalll
nll:1 p!"dezio11e, i11 partfrolnn, cli seruirwri,
c•n,,1, 1• or,ere p11r >1uPer<loli. Nel Itl8:l. 111011tn•
~i tro,•:n-a 111·1 ('ollogio l':. Gi11~11ppP ùi To11l1>11
p,•r lo stnclio cl,•llu fìlosofil.1, IH ~na -..·ocaziono
n-Ji~o,-.:1 fn i.n Jlt'nl•olo per 11111\\ gra,,e malnt tia
l'11c• µli nven1 purnlizzato qua~i <'0111plctameutu
la ma,110 de~tru e c•h<•. uouo8t111111, Ili 1·1rrc pru-
lic·alc•gli, pt>nsisll-lVU. Si trOV:l\\111 in qtH'ilu cill1\\
Dcrn Bosc·o, che uveva giil fuma cli f!a.nLo in
tul Ia ln FT:111c1a. TI giov1111e relil!;ioso 11111lò a
trcl\\"arlo, nr1•omragnalo clalla IIilllllma. I:lla.
che Tl'nernv.1 molto il :S>11110. lo prè~ò eh hc-
llt><lirc• il li~lilwlo e <li uitc 1l!'r1,rli la g11anl(iuue
allin<"hi' poti'-""'" rliveuhtrn ~111·ntloto. 11gionrno
><i in!!ÌJ.111c•1•l1icì danmli n T>o11 Bo~co, il 11uuli- gli
prr,e il e:ipo Ira le 11rn111 1. ratta hrM· e pn••
i.:hiera. p:li ,liedt> la l11•1lt'11i1.ioue. L'c·ffdtu fu
immediutu: i tlolori ee~surono. 111 pinga ,,i c·liiui;e
,. il bnwl'io in hre,·e l('IIO rl
1n rnenrnria del pn11I il-(10 San !iio\\'anni
Bo~c·o f11 sC1111p1·e onor11fn d:tl P. Felix lfo11g-iel'
e Jo è tnttora dai ltis~iouuri dello :4pirit<> Snnto
cumc J1ntrn110 s1wciale cl(•lla loro t'ongrug11zione.
Da (·in·a 1111 anno p;li al ti dei pro1:e,,.~j ,liol'C•
~:lDi per la lw11tificazio111' 111•1 P. 1-'t>Ji, ùnl MP~-
Rico. chn tondò la sua Pnmigli:1 religio~a. ~ono
Rhtti b'it.Hmt\\~Ki nllri S,u-nt Cn11gregazi011e clf'i Riti.
~110,·o .unpliiuueuto rll'lla eui.a mndrc> Il (;u, f'rnntore di 'ri mm• ,;!<ifa In i\\1i~-
,1., i !--;d('.,il\\ni in Cina
i.io1w 4•1111 olica
1;1,-1ituto ><al11><inno • Jm1111H·oluta <' onre• La :\\lissiono sule,;iitnrl, di Fn.iloro, ,>perilnia
zimw, di ~f;wao, 1'11e nel I \\!(lii ,Wt·ol1<c• i pnnn nelrimm<•n~a l n1lonc.sia, ha itodulo ore· cli fost~
)lii;,.ionari ~a1t•i<in11i inviati uella l'ina, ha ,.,. per )ti vh,itu del nuovo (loyernatore di Timor.
/."IULI o wt'altra tluta importaule nt'lla Rua Rlon 1 Ten. C'olonn. Themudo Barata.. L'illDfdrc (h,pile
dt oltre mezzo ,;(lnolo con l'inaugurazione cli ebbe 1wcoglicmze fel!to~n clnlla comunit1\\ 11ale-
una nuova, ah dell'f11titulo, tot,11lmeute rin110 ~ia,na. da,gli :Jllievi e daì cri8tiani 1t(·ror11i nu-
valo (l ill!,•nutdilo in queKli 11llimi anni.
mer()t>i ,In ogni parte della !\\fiAAiono. R. F.. il
T,1/{liò il 111u,1ro tl'inaugurnziouC" l:1 gentil ,
c·o111<11rte del , :"v!'ruatore 1ldl:1 t'"lo11ia portn-
j!llf'><O tli :\\la<•ao henedi!<se il 11110,·o 11dilk10
:-; E. il Y1·.,1·ovo cli Ma,·ao, J\\lnn><. l'olic-:trpu
tla ('o~ta; Vnz, ttlln. presenza cli molle aulorit/\\
tl~Ua ('olouia. (I 11mnriratori cl11ll'Opera t11th1
~w ua. Seguì uni teatro dcl!'i~t il uto 11011 Ro
INine ac.ea,lemin. l>opo l'omaggio ,lei clir(,ttor1•,
I rn-e la paroln Monsignor Ye,;c,u\\ o. che rinwa1.it',
:--. E. il Go,eriwtor1i, t·hA an,va vohtt-0 ri~cr-
, 11re la lSllll, p·rimu vi~ita ullic•ialo, dopo il recent ,
i11gre~~o nolfa ('olonin, ad 1111~ iKtit uzione t·1tt -
tolic,n e ai Fi/.(li di Don Bosco. C'nnti, declamu.
,,ioni, m=ìca. <•.-c,guiti dai giovani l'ine.-.i dcl-
l' i~tit uto. soJonnizzarono il cordiale inc:ontni,
I :lfl r~a1,1,i d(,I 1906, anno cli Conù111,iniw.
Govern11t11r0, ri><ponclenclo oll omagJ.,rio d1•l Di-
rettore. ,,,alte'> l"opera cl<•i ~al.esiani. :tfforru,·,
d1 vouos<·t·n, bene la lìgnrn eh Don Ho~c,o, la
<'lii hiogrullu gli era 111 ala dona.la di,,11 l~pet-
tore doi ~n,lwmmi a Lisbona,, e diohi11,rl'I di es-
1;e1:e hen lieto di aven, a 1·01.laboralori nella
flua Provinria tanto bii<ogno,m cli oltwazione
materialo e spirituale i Pi1di dell'• imp11reg~ria-
bile Apo~tolo della gioHntù •· Dupo a\\'or vi-
~1tato lui lo le dipendooim della MisHion~. non
t¾\\tlusa l'azhmtla agricolt\\,, il <',overnitl,ore col
suo ~oguito, ossenùo domonil'a, ascoltò la Moi<~a.
cho egli stOAAo a,·evn irH'IIIAf> nel programma
della vi,;i1a, de-.~idoro,m di dare co,ù un buon
P.sempio 1:ome Capo ,ldl.t l'ro,ine1a 11. tutti i
bono O~/D snlili a 800, doi qnalt metil inler111 crisliruti. Un gio-..anetlo della J\\li~Hiono, du-
c• l!iO ol'f'nni. Allri liOO frequoula.110 l'Ornt.orìn. rante la ftrnzione. loR,so 111111, progh1erit 11, nomo
cl1e prodiga loro lorn,azione roliJ.tio:;u e morul(, di tntti implorando hl protezione clivin11 ,1111
1• 111111 Mella alfogria 11tillo '<pmto eh Don .Bos1•0. nuovo Gon,rnlll ore pt·r , w1 proi,poro, felice
10-i l' o,-c possibili ~ulo in que,;tc 011,-1 cli Cina lil*r,1 e hm~<> j.!o,·orno dt'lla loro trrra •·

2.9 Page 19

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r. . nnll . .
JlUllU
uo~ou...
del Padre
LA I CONFERENZA
ANNUALE
Al COOPERATORI
TORil'{O - S. E. Mons. U m berto Malchlodi
durante il solenne pontificale
do.Ua festa
di San Giovanni Bosco
In quesi \\t1JJ.10 èen1ena,ri<, 1lella Cong-rega1,iono
I.a numero:<a assemblea fu mllegrata tlalla
Salesi,rna a,Cq,ùsi ò particolare rilievo, anche pu,iezioue di tlne ri11><1·il,i ilo<•,1Lme11t·ari RllJe11iaui:
pemhè rn tenuta dall'Ecc.mo ,bcivescovo di nu sngp;es(ivo p;uwra,mù dell"Operà Sa,lesiana
Novara Mon.e. Vmcenzo Gilla Gremigni.
i11 lugl,illeua e l'11vvi11re11te preseJtla.zione
Prima di racco/!."liersi nella Basilica, i C,,o- ,lel monmnentalo T<•mpio Ili Don B011co in
peratori e le Coopei-atrici di Torino, seguenùo noma.
una cara tradizione, affollarono il grande
Subito dopo, nella B11silica di Mo.ria Ausili,L-
teatro cli Valdocco per rendere omaggio al trit·c, S. E. i\\fon,1. Vinrenzo dilla Gremigni
V Sttcceaaore di Don Eos<'o. È un privilegio lral tenoni l'impommt<1 uditorio l,ra t t,ando con
unico e cl.Je i Cooporaiori toriùe8i apprezzano origi 1111li tà o profondità di <'Ontetl i il tcma 11All11
gtanclemenle, quello di avere in mezzo a loro 13 Conferenza ammale: le T'l)<:az-ioui.
lo ste:'lso _Rettor .Maggiore. .Lo miRero in risalto
L'F.<'t'.mo Oratore prenti('tva. lo !lpunlo da
il Delegato l.spettoriale Don .Bo-fb e il F;egre- 1luo episocli tlel Vangf'l0: la voc.azioue d i P iotro
t ario ('-,-euerale della Pia Unione Don Favini e lu vocazione del giovaue ricco. E Ri fernntva
nelle parole introduttive e .fmono l\\pplau<liti. su di una. rrase e11.ra,Llerislica: «fot11illl-~ di/p.r,if
~rano pl'esenti anche i Rev.mi Don Giovanni /l'lllli, lo guanlò dentro e l'amò ~-
Anlal, Catechlsla Generale, e :Oon Luigi Ric-
Da questa analisi pu<!sa,•a a eom!iùemre <iorne
<'eri, Dire.t1.0l'O (}onera.le elci Cooperatori.
f1 dono della vocazione v1111ga da Dio, ma µ;li
L'Il:ltituto delle Figlie tli ~faria Atllilliatrke nomini i;iano chiama.li a, vegliarla. ad ai1.d atl11,,
ora rappresentato da due Rev.me Madri del a rrea:rle uu clin1a, atto per la mat1ll'azioue.
Consiglio Generalizio.
Esemplificavi~ quindi richiama.nolo 111 vont-
Doy>o nn grazioso intervento dei giovani zione ili Don ..Bosco, lrioulalment<> rinsciLa. e
della Casa mad1·e, il Rett,or -:\\'faggiol'e distTibuì quella ili S. Dorne11it·o Savio, rimasta in boc<·io.
il diploma di Coopera1ore ad un f?letto gruppo
Dio i.i <legna di nvcr hi1<ogno tlegli uomini
tli Erlucatori dell'Unione lne:.egnanti Don Boijco. uell'applicaiione delln Redenziono riel 8110
11 loro Pr05idente prof. Corra<li doli' Università divin Figlio: rn:a questo volontario bit1ogno (!egli
tli 'l'orino, rh1graziò il sig. Don Ziggiotti del- uomini da parte òi Dio è, come l1en si com-
l'onore e di<'hi>1rò la loro deci8a volontà di prenùe, non tanto per Lui quanto per la Ml-
essere quali Don Ilosco volle i s11oi C'ooperaiori: ve,.:1,1,1. ilegli uomini stessi.
crh1tiani e~emplari, apostoli in mezzo alla gio- Di qui la nece~sità di zelare le -vocazioni,
ventù. La loro mi~siono di educatori li ruel leva c1,pecie nel nostro lampo nel quale il uuiJeria-
nella fohce o(',ca.sione di rr,nlizzarla in pieno. lismo tonta di i<t:roncarle ancora in boc.-io.
Q11inùi il Rettor Maggiore espresse la sna, I Cooperatori 8alesiani, nello s11irito tlel loro
palel'lll1 compiucenza per iJ numero e il fervon1 Padre o Maestro, lro,-auo lttce, guida C' im-
1·l1e anima i r:'oopenì.Lori torinesi e li invitò a pulso a <1ne.4 ·opera 1lt:1Ut:1 opere, per il heue
la.varare con orescente enlu,.iasmo per la Cam- della C'l.tiPaa e l'avvento ùel Regno cli Dio.
p11,g11 a tlelJe Vocazioni. .Annunziò anche il s 110
La Benndizione Em·nri;;lica, re.ia pit'1 sole1111e
prossimo viag:gw in America e conclw;e au- dalle esecuziolÙ mlllilenli tlella Scltof(I c<1,11tormn
gurnn<lo,;i ili poi er con1:1t,àlare al suo riLo.r.n.o i fl im1nn·tit,a ùa R. E. llf011i::. Arduino. ~<'eso a
frutti del loro zelo per le vocazioni.
eoulerruare nei cuori i µ1·opositi ùi bene.
105

2.10 Page 20

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I GIORNALISTI TORINESI-AL LORO SANTO PATRONO
Il :!!J 1-!cnnaio, fo..ta ,li S. Fra11<·r-.ico ili Sales.
i giorualiRti tori11fsi hanno onor11lo il loro J':i-
trono u;i~iRtendo a,I una .M~s:, 1·<1lehra,Lo per
inizia1 iva delfa gt·ziono pieu,ont e<>t• ù<:11' L 11ioue
( 'alloJi,·11 della i-t urnpa Jtaliann 111.'lla i<lorwa
t·hie,;et.t n. ili V11!docco, cli<' Dc,11 Bo!ll'O voUe
.Jedicata al Sa11to Vei,1•.ovo ili f:iuevra.
La f1m2.ione fn «·1.'lehrata dall' .\\n+n;.~1-ovo tli
Novara Mons. (iilh1 C-,reu11gni. vn1,.1•11ti Sun Em.
il Cardiuale Arl'iVi.-'Rèovo J\\1a\\Hilio Yo~1-11di, il
no1<h-c> n•nerafo Hettor \\f111-!W.Ore, il Ccrn,:.igliN·r.
Generale per la St:unpa 1• per i Coo1wratori
l>on Luigi Ric,·eri. [nlerv<-nnero 11l1acerin11111i;1,
rol l'1·c•Hiclenje dl'lln l'rovml'ia, prof. c:1•o~so,
\\"arie 11lln• autorità. A1l a,·coj!lit•rc• pcr~nmtlit:"1
,. colleghi l''ernno :\\!on... Carlo Chian11,za e
l',lvv. ('11rlo 'l'r11hucco.
Ai 1111111ero~i l!Ìnrnnli1-ti l're1;011li 8. E. l\\Jon.
t<il-.'1Wr lòilln Gn•miJmi rh ol::-e 1111:1 c•li-,uta ,tl-
lo1·11iimw, r11·onh111do dttl la pr11l!'ssio11u ,lr-1
uiornaliKlfl è 111111 1t1is;,iu11e. ,ma vo1·azi1►11p d1e
p:,rte1·11'11 m cprnlrlte morlo ,lt>l s,wr,rilozio l're-
,c11tò 1111iruli lt• l•a,-i <lrl , l'rt> !!in111nli!'mn nella
, r-riti't o nella 11nrikì.. • l'urtroppo ,Ji.,.,"' --
:.i iw,rive ,li ciò di<' !li ig111m1 e !>i ignora ciii (•he
~i ,wriv<•. Si IalMa, con malizia o 1<N1ZO., quello
l'be ~i. ~"rive: 1·c1Kì face11do ~i mf.ln<•a, àlla v11rità,
e alla 1·11rit:ì., 1rntlN11lo Dio e gli uomini.
Su.i E1·1•!'1len:r.1t co>!i cmwlurleT:1: • A VTt'i vo-
h110 11,v,1rC1 lo ~piril,O e la parola tlul vo!dro il-
l1111lrr l'Oilt<gà l'l. l•'ran1•1>1,1•0 di Rnll'11, 1<111110 I'
gt'oliluomo. Jlf'T pMf'T ginngen• alle a11im1>
,o~trQ, t·c1111e a lui rins1·iva tanlo f1•lireme11t.L.
Avrei voltd o parlin·vi col {'Uorn li <·ol Iutwo Ili
Don Bo,-,·n. al1ro vostro prN·nr>'orc ed esempio.
qui vic•iuu 11lle "li" o~sa gloriose. pi:truenlt• ra1·-
1·nlt1' nl'I hl.'-Jloh-,rò ,la t·ni 1·ontin1111 a 11arl:1r"' e
n, inReg11ur(', sernplicis,.imomenl<', v11p:li11to dal
mall'l"llO 1<orris11 1ll•U·_.\\11,-iJi:i trii·... pe,r md t1,r,·i
1·osì c.liJJUIIZl a ,In" hunin:1n rii ,·c•rith e di t'II·
riLì1, c·he 1·ou In paroln o rlettn, o st•ritln, o
"tami,ntn. nuu h:iuno fai lo clw 1sjrnirl', ecliH-
•·:trl'. ,alnue ,·untru l'i~ornnz:1. l'ipot•ri,ia, la
111lnn11i11. lo s<•n11el.ùo 0 il p:nadi1gno. T111 ti
<> clue li1u1110 ;1111ato la ,-la,mp11 e, l'l11111uo
ouoratn .
_.\\J Tl·rmine 11..tlu funzione i i-al,•si,111iollr1rnno
,1i gi01·111d11,1ti nn cordi:1]!' 1·11•oy11ue1110.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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31 GCNNAIO A VALDOCCO
La, feRtn tli S. Giovanni Bosèo si !IVOl.«p in
quella atmoRfern di pietà e di ferviùa ùevo-
zione che- ormai h ca:ra.t,tel'i½ta. Anclle la co-
incidenza con la domenica contribuì a riversm:e
a, Valtlocco una vera Joll;i, di ,levoli, elle iniu-
1errot1amente gremì Ja Basilica, e asshipò il
monumenLale e lumìllORO altare del Saulo.
La solenniLù, preparata dalla pn·dicazione
ùeì noR1Ti D1w AJfrnilo 1"':rontini P Don Cesare
('err::11·0, ebbe tipiccat.am1mte lfl note ,leJ.le foste
,;ale~iane: 11111~·iti cori giovanili e strnordim1.ria
J'rPquenz(I, ai Sn.cramenti.
Ai primi Y ei;pri del.fa vigilia ponWieò S. Ec-
C'elleuza Mons. Camillo Faresin. Lo zelant.e
Vei,<'ovo mi11~0111u·io sa.Jesìano, giuntò poche
ore prima da.Ile Mis11io11i ,lei .Ma1.o Grosso (Tint-
~ilc), accettò lieto o c·ont1uo~Ao l'invi1o di of-
f:rfre al ;;anto Fondatore- le primizie dfllle ce.le-
brnzio11i a nome tli l ut1i i 11iKsiouari Salesiani.
Lo Hle~,;o En·.mo Ye«<'OYO celebrò pure la
11e>'<s;a ,1elle eomuniti\\ ~iovimili ù~ :H genna.ìo,
a t·ni soguì quelhi Ùt',di A ppren clisii. celebrnn-
<lo!il in lul,1a Jtn,Jia la ,:eC'outla 11 Gior11,1t,i1 )la-
ziomue ùelJ'Ap_prenùisl,a ~ in onore dtJl lorn
J?,itrono San Giovan.rii. Hmwu. ~ientrr il Rd,tor
.Maggiore celebrava. in presbiterio aisi;isteva il
Minish'o del Lavoro R. E. TiénÌ,J,,"110 Zll<'t'.lnJ!I!ini,
circo1Jdato da autori!,à e parlameullu-i.
Allp 10 &i svol~e con la cc,ns11ela ~olennitii
il Ponti:fi<-alc, celehrato da, S. E . J\\luns. llm-
lrn.rlo ,\\JaJt·hioùi, Arcive~covo Ve~covo Coailiu-
tore di l'ia-0emrn. La.Sc/,,J/a canlon1m dell'()n.1,-
torio e$rguì Ja Mt'~sa clol RcJicè in 011ore ù.i
S. Chiara tl'A1,RiRi. diretta d11 I :ìl,fo Lamberto. ac-
cornpagu_a 1a aJJ'o1·gano tlal M0 Don LaMi.gna. e
ra<liotras!Ile,;~a sn p rogra m111a naziona lo. Nel. pre-
i;bil,erio, aMist,evano gli Et'('.mi Yosco\\'i Ha.lesia ui
l\\fons. Arduino e .l\\lons. Jèarc.~in e il ReUor
Maggiore con i membri 11,,1 f'a,pii,olo Sul)(ll"Ìore.
-:'i:el pomerigl,(io ci fu la graziosa funziono
rlolla he11e1lizio11e ilei bambini, fayorita a11t'11c
ria nn bellissimo sole, clrn incoraggiò lo mammo
a porta1·e i lmo bll,mllini a,! l'aùrf\\ tiella gio-
ventù: ed era uuo spettacolo commovente Ye-
dere le ma,rnnie (•011 uno. ll11e, tTe <' più 11gliuoli
a.ceos1 a;rsi affUrna be111>de-tta e i11Yilarli u
prega:re e a, rnamlar h:wi <·:tro Ra11lo.
(1randim,e esol"nzioni lllllSi.cali resero piìt so-
lellllÌ i YeRpri pCll11illl'flli, ofncfati tltt, llfous.. Fa-
resin. Poi S. E. Mons. l\\fakhiodi ('011 oloqnenz.t
se.nlpl.it·e od t'tlìl'rtl"e e <'011 zelo rlì 1m~t me te11n"' iJ
pauegi.rico. l'rmitlendo lo ~punto dalla, parahola
,lei buon ~amari1 ano, pr11sen1 ò Do11 Ilo,;(•,O
('Ollle buon Samaritano invi:i1o dal <'iolo a
sana,re il~ gioveu1 ù tli t1ttt i i tempi, Rperial-
lU<int.e 1111eJla ferita <!allo !'pi.rito pagano d.te
domina, 111,1i uostri lémpi.
• Bene<lelto Don Ho,wo
es..larnò com-
rno~,;o - f' henellot.ti voi St1JP~iani. Figlie 1Li
.Ma.ria Ansiliatifre e loro ('o<>peraLori. per (,u(,10
il \\>ene 1'11e fate »11,t ~fove11 1,ì1. Hopra1t11u,1 ,1i
iigli del 11ovolo, ai giovani operni. che 1rova.no
11elle vof:tre 1:t·nole. il <'lima, idN1le pPr fa, loro
forma,zione morale, intello1 I11,1le o 11rofosisio-
n:;1 le! .l\\l,ti 1·0TI10 in q11Mta t1a.1a, ,·entcnaria ,.j
po II' l.tl)JJTezzare in tutta la sna poda.1 a la vo-
~tr'a, opera benefica... La Chif'sa. r rt,alia, il
mondo ve ne .,ono ~rat:i
Snbit,o dopo. l'Ei:n.mo nostro l'anlinale M-
riv0~covo Maurilio Fos!!à.Li- imµart,iv-a l~ bene-
dizione Eucari~tìca .
('on graudè solennità fu prn:e celebra,Lù la
fest,a di l:ian Fran"esco ili B,tles. nclla quale
tenne 1lo11Lifi1ii:ue i=\\. E. Morii\\. A:rdatno e dis1st'.
il panegiJ·ico del simt-0 Titofarn e Po.trono il
.uO!lt,ro .Don Spriauo.
TOIUNO - Un aspcuo della Basflica di Maria Ausilia•
trice durante il pontificale in onore San Gio,1anni Bosco.

3.2 Page 22

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Il 1I•t•nt t>1111io d t•llf• FifJlit• di ,\\Ioria An-
~ilfol l'i(•<· in ( àhq111onc
li Ili ti i1•('mbre 11 ~-, giorno in rui t>i compi-
Tano i fron1'anni d:ill'arrivo tlolle prime Fil-{lie
1li ,\\[aria _\\.lIBiJ.io1ri1•11 111 Giapponr. la dal:•
,enne ril'orùata ndla Cli.Sa bp('ltl.>rialt di
Tokyo t·on uua sig'tliffrativa ••t1rin11mia: la po,-a
dcll1t prima piefrn ddl'erigenda ~knola cli l\\la-
!!iAtero I·uiveri'!itario.
J 11 f!'t1la ,1 aprì rnn la ,;a111n :'ll1•s.•:i 1·elc,brntn
ùa \\fonA. t'imat 11. pre:;eurt> l'.\\mha,-l'iat•>rn
<l'ltali11 S. E. f'oppini. 1·011 ahrn per-..on:ùit:'I.
Tonuimlla la ~h•~s:t. Ju po~tu l:t prim:i pit>tm.
del 1111ovo eclifi1•io. (] 11iudi la rnv. JsJ)eUr[,!O
le~-,;e 1m'apr1l::nuli1i~•iu1a relazioue ùoi trnntn
:inni ,li ht\\'Oro in t,ioppone.
S. E. l'.\\mba;;rialort• 11i <·omprn,·11110 di lauto
1.e,w 1·01111,into e rih,vò clii\\ dalln ,;toria ,li
que,~10 Ce-condo trentrrnnio npparivn, l'opero ili
Suor Leli1,ia Re~li11i1i. rhe aveva guidato <>
diretto il piet'olo 1lrnppello Jello prinw mi>1>1io-
1nlrir. 1-: nell'in$i,t11irla n 1101111;1 ,lt•l t,ovPrno
italiano della Cro,·(• ,li Cavalil'n• :ù Mento•,
,lii>Ml che il titolò di 1·11voliere i<oldato a ,·11-
Yallo nvrcbbo 110111 10 ~emhrnn1 poco adnti,o
J'C'l' llllù ~uora: IIOII JIC'rò se ,;i J)Nlt<U Vt~ Ili ~,,o
,ignificato di t·omhatl!'ntf'I per nn:1..~mta i:;111sn,
l'lti• In f!N·oralà ll\\"O\\':L duvn·ro 1'11mba1111to
nm IP ,,rmi 1ielln f1•1lr e llclln ,•ant.'l le ardi-
mento~" battaglie dc,l hene. R, I•:. t'nppini nolò
puri• 1•ho il 1-,iim,;t.o rit-0110:11·im<>11to dillla Pn Irm
1'1'a lu•n nll'~t'biua 1·0,;11 i11 paraj!'ono del prt>111io
att.-so da Dio: o <•hi• pr<-mto <(llal!!giù po11-v11
rs,wrl,• la hella 1•oro11a di giov1<nt i, du, la <'ir-
1·0111lav11, noud1ì1 il numero ùt'llu (;ommrollE>
m0H ipli1•u,tesi noi l:i11r1pono i11 qu011U tre11la
a.uni, ,•of<Ì da saliro Ol-(1-'Ì n 185.
S1,g11irnno altri 1·1tnli e omnl(J..'Ì flore.ili n
S. E1·1•c·IIP11za L\\ruh1t.;1•iarore, a \\ Ju11,s. ('imallt u
uUe per,mnalilà, t·omu unrht" ulll.l 1,rime l\\li~-
sio11ari(1 prefienti o ulle F iglie tlt :\\lu.rin ~\\ u.,1,
liah'i1•t• ,:::iitpponesi.
Esprimiamo la nostra riconoscenza
fatta di preghiera a quel/, Ira i
l et/or, che ,n occasrone del/'! festa
di Don Bosco hanno avulo /a bonrà
di mandare la loro offerta per so-
stenere le spese de/ Bollettino; agli
al/rr la {ìducra d1 non essere d1men-
l1cat1 ne lla loro generosa carità.
\\ i,..ita tli S . E . .\\lon-.. (,iuseppt' C aprio,
lnlt'r1111117Jo Apostolic o , aJla :-;t. Louii,
~ehool di llonfJ Koun
S. F. Mom1. Gh1s1>ppe f'aprio, Internunzio
.\\po><tolil'O in Cina. l'l'ce la Rua prinm \\'Ì~it:1
utlkialt• alla Diocl'.'ii ili Hong Koni,t nel •h-
t'eruhrc l't•or,.o. Non pute!l(lo vi,-i1111·e t 111 te lo
uumtirot;is..imo opt>rti ml loliclll' d<-1111 Dincl'~i.
ue yit;i\\ù soltanto le p1fol'ipalì. Uolle cinqno
l-\\c•uolc Kitle~iaue di Hong Kong la 1>res1·elhl
fu ln r·a,m illpettonale. la St. LuuiK St•hool.
Sua E<·ct-Uen~a Ti ,ci1111ne ar1·on1pni,1alo 1lal
Yi<•ario 1:1,norale <lellu Diol'e!<i \\lnn11. Afon.
rarinì e vi fn arcollo clnl rap11rc~onltmt~ tlC1l
BÌJ!. bpellor" asseule, ,lnl Direttore ,lolla C:,um
"da tullt i:li altri llirotlori ,lclle l'n,;t, di llnnl-{
Kon):!. In t·ortile )fou,., l nternunziu »i l'Oli·
piat•que cl1>ll'e:<plo><io11t• ,li gioia ,lri 110,-,tri 15SI
alli!"vi I', prei,;o posto "Il di un pnclin Hotto un
gramle 11tl•nmut del Pn,pa, :iscolt.ò un indirizzo
(li omuggio ,lel DirC111ore e 1111 nitro ili 11u
alJievo, :t t•ui àspOt<l• p11ter11a11urnt«•. Recatisi
1cli allievi nelle aule. l-(, E. p:insÌI a ,;,.itarli o
IÌ11citò 1111t1• In Parr,w"11ia ,li S. Antoniu 1u111e~:<a
olla ('nHa. A nrnzzogior1111 Hi t111lw11ue tt men,.11
( on i Hale><iàllÌ e rit<po11tle11◄l0 nlle J>aroln
BELLUNO • Il nuo,·o Istituto professionale Atrosti, dovuco alla J1eneroSili d1>lbl Contessa A11ostl.

3.3 Page 23

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ri\\·oltc~li dal rapprt-!<(•ntant~ del ~uperion•.
pale,,ù tutto il i;;uo affrlto per il ~al1·,iu.ni. rl11•
già da lnn!!O tempo rnno<'t'e, e la ima ,i,a spr•-
ranzu l'IH• i figli di Doli Hoiwo pn~s1mo 1'!<1l•n-
don" la loro heneflc-a 1iliività erl1wativa a tuila
la C'ina lihf'ra e poi turn:irt"- pr1•,-to 1l11cl.te alla
<ma lih1•rat11 rial romnnisrno.
{ ·u mf"f.-.11t,9io pc•r a•ndio ;tlh• Cnlcctti..,h•
dPUa ,azione
L'i«t ru:dnne caf01·hi~liraso1 ro q1111b1im•i fonn:1,
10pl'cialw,•11I!' popoJure. e apostttlaio di e"8eu-
zi.lle m•rt•,"ità, etl è l'opera propria dPll'orn.
1:-empre pii1 UTgt,1110. l'er qu~to le Fi1.die ili
l\\[nria .\\11~ili11triee moltiplit·nno onmqnft le lom
proniùrmziali t"a1Pt·lw~i alle pPrifl'TiP ,lei!,•
grandi ,•ìlt:1 o negli ~rwriluti µa~"'i, 1rn ma"~
tli fn11ci11lli (' ,li a<ltùti, i'JW~;,o uel piìa 1·11111pletu
nhhaudonfJ ~piril.uale.
\\'onoi-ct>11tl11 que>'<tu lr,ro hencmwruuz:,. :1
( >poi·to 11 ~l'!. !Tebnio dell' Ednrazir1110 I'ri~1 iana,
q11antl<1 n,Uo tra«mottt·r" a tut1e J,, l'ate,·hi,,111
d1·TI11 Xnzìone un mc•,-,.;aJ.:J.(w pPr ra1lio, uc. aJ •
H,lò J'inr-nrko 11Jfo fil{lit• ,li Marin \\n~iliHtnt'l'.
Al tc,rmine <Lella Irn....mi,-sion1• nul iofonin
lo ~t~"" S1•.grul:trio ~<• lii' 1·0111{'ianp1u din•n1lo:
• Ho aìlìtlntn ,p1esln rompilo allfl Figlie cli
Maria \\u~ìliatriee pn..!1,· l" i<fl l'at,•rlust,• per
ecl'elfonzn ,,,
Que~L 1rn110. ~Ile l•'iglit> ili lllitriu AU!<ilintri,•c:
di Oporto t<lltto a11clrn :illlilato l'i11~"/!llillllento
cat~hi:;t1eo 1wlle ~c1Lnl1, pubhlidw ili <·inque
pa:rrorrhit•. <·cm 1m ,·omples.sh"O di mille alunnt~.
~ .\\ MEl1ELL1'\\ è •Laln 1wn,·'1Ntn
e iot111g11rul II la nuovo 1·11pprlln delln
l.O,r.J iSJllllluriale <ltllo• Viµ-liè ,li
Mari.i Au,iliul.riee. Ili r_,a &Yeva
po,Lu la prim.u pietra 11 Ht-v.mo Ret-
tor- lla,tJ=,ior_. durnntr In 4UO visita
S. t-.. \\t.,11~. "/jnulo. \\ e••·ovo di
Vicema, hn b~edPuo nnu mw,·a
ehi.esa a Sl'..\\LT~ in Vnl r\\'.\\at:ico.
Il popolo non sapeva ,,o,ne tonte•
nere la gi<>iù e l't11t11•i11a1110, prrchè
la cbic~a crn prnprir> Lnllu ,110. In-
fatti dut unni prima. I ,-u..i r■m.iglh,
della zona ,i erano riuniti e ove..
~ pii\\ che ronsoloute. Prcqurnt 11111)
le •l'11ole cat toli1•he 2700 alJirvi:
J5110 lo n1►<Lr11. ,cuol11; 1200 qutlla
drllr Fiitlie oli Murio Ausilintri,·r.
11 movimento tic, C,H1perul1m r
,lr11,li Ex allievi va prendrn,lu
M'tnprc nuovj sviluppj. Per il 19611
è •lnta promr•~o l'indipe11<lr111.ll;
mn nui n<Jn .ivrctuu null:a da •·-Otn·
lunrie- n_,.l no!-ltro ln\\:uro tra ttl'in•lt•
l(~ni: Don Bo,ro ~i è- già impmlrn-
in wlumhia. conrhulo•ntlo lo r~ri•
,·h•• monia t•un l'nngnrio
Il(- nt· po-
tess~ w,,,10 uollnrnrr uurlu• l'11ltirua.
E ru11g11rio i:-i (;onlpi. ~j4tl1lntio ua
(elice U\\'\\'t'llÌm<"ntO fH'r lutto: l""i~et-
tnria. L'urti~tira c..,,,,dla. con 1~
le,lele ripriulnzioru- ,1..1 •l'•adro , <'·
aerato nPll11 Aal<ilica ,H '1'11rin11. d1-
vecr.à 1111 nuovo ('<:Utru th ,levozio-
ne oll' Au•iliatrice rwlln .-ittà, clove
viC"nr gii1 ,1.-~i!t.nata t-onw il nHO\\'o
Snn111nri11 tl1 \\lnriù \\u-ilintrirr.
~~ano drri"'o dì dare la lorn mano nito dei runri tt nJ\\t'rA mera·viitlit• ».
d'operu icratuita prT ro~lruire la
rasa tli Dio r, nonnijUtnlo lr gravi
difficoltù i.nrontrnlf'. ri ,·rono riu•
sciti. La nuovo chic..sa ,-o!lcro fosso·
dedkata a Maria Au.iliat.ner; e
Moru-i,r;nor \\'~,<·ovo. nrl hourdirla.
rkortluv11 In helta coin,-idrn1.o: pro•
prio la ih1111rni<'a prima ovrvn coa
~atrnto a Vh•rinr.o unn nuovo <·hicE8
Mario .\\11,iliatcic•.
\\nrhc nellr Cor,liidirre drl '\\r11-
1111rn il _giovHm' ~rnlatorr dellb
v~t\\r ,lella snntit~. l>omenfro 1'av111,
vu c~ouqui!;tuudo terrttuo, Lo ~cur.tm
di,·cmbrc S. E. Mnu,,. Bnrl(utti,
\\ lhi.1.·ovo saJe~nnu di \\Tiedma. hr•
A .\\l \\llltlll 1., l:i11:li•• ,li \\I. \\.
hanur, 1mt11to rasr~iuni•)rr una l>t"ll.:a
1~on,,11i"lt,1 rw! ,·u1n11,, t~,lu,·nth·u,
C<•n In I( S,·•anla di \\lo~i•tt·rn ,:leUa
ChiNrn » intilolata n S. (;iovanoi
Ilr)11N1. upftrn,,atn dallu (.uJuwir-•
~jon,. E1•i~o11lll" ptrr 1'111...cgnun1Fnto.
11Nlit·t,·a ~leWt<"mrnll' 11Dà ntat:i·n:t Fu uprrt11 prr,--o lu C:11,n i.,petto-
rhic-u dediruta 111 Rul{u:,;w Sonio riafe, o>ffro•mlo alfe ,i:iovnni deside•
n,•llo Parror,·hfo. di <:!rn••\\fnlol. rosl:" tli tl1•dir·nr-si aJJu t11ii,,;1"ittnr, eJu.
1.••.iutro di uno vmctn toni!. mi~)liiO• c•ativn. 111 J>"~~ihilit il <li chmple•
Ci scrivonn 1lu f:.lisabeth,illt·: « "lclla
oo,,tra (lntTr>t-t·hiu di ~- \\mondo
nArin. Il t'11.lpin Ì' fruttò <lPll011rol1-
m1·nlo del Porrorn Ilon )(arn·II,,
tar~ t rn Il' Sunre .i lnru SI1111i. Sropo
d,dla s,-.unlo è ùi forrnout vrre
alla p,:rìf~na dello 1·11t/1 ,1 pnò Curdin e dell'in1rllirçcnl<, lavorn ,lrl ma~lr_.. rri..tinne. chr 1wrtinn cornt-
dire cbe Hun Bosco f,, mir1u:oli. toiuliuture ~~inno l mherto Fou• hast' 1lrllu loro mi,i;,"'wnr 1u1 filiale
l\\onm<taul~ lu ~itnaziune pnlitica- tnnn. t"ht' a.Jl'inm1~urn1.ione ne fu il e ~i»rrrn mnutt• al Yicoriu Jj Cristn,
UJertle diffirilr, sfo mo b,•u , ìol i da
rutti e lo vitalità dello purro,·<·hia
pn,lriam in.sicnw ,·ul ministr,1 di Ero•
nurnin d~II• proviuuio tlel Neuq11c11.
e lu pro1i1•11 del si,1,•11111 preve.n·
tiv11 di s. Giovanni Ut'-\\'O.
um

3.4 Page 24

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FEDE IN CAMMINO
Una profezia
frai Khasi
g
,m ,,at Ì' uu f'krol<J villag~io adagiato
~ullc pt>udid 11i un.a 1kllr 11iì1 lwlle
ehicrici d;,Jlo "t uc.lentatn tt>nln~iro sall',-iano
di ,rawlai si ruarono li ,ra"paL ogni d<)JIJC·
, ,·t te clw iucnronano Shilloni,c.
nica pn inconuneiare un Oratorio frstho fra
'f,•l lonl.1110 14:!.'i u11 r,•cai eolà p,·r cdc- i ragaui pagani. Furono accolti non solo
1,run' la \\fossa u,,fla ,•a11anna d,,U',mi,•u fa. frc•d<lamt·nte. ma con pulesi- a,\\ l'r~innc e volò
miglia cattl'llica. 'ldla riunfom• clic -,•gui u11t•br tJualdH· .a~so. \\fa l"ingegno...a rarità.
sullo spiazzo del \\ i1laggio un sarrilìcatnr.· pa- sposata ai cauti giuli, i e alla wusica. trovò', la
l!llllO si ulzò t> di~se: « P,1dr.-, 1wrdo11ami. Noi via d.-i cuori. 11 gbiat·l'io era rotto. L'inverno
Kha,;-i al,hiam1> {!ià la 110:-tra rrligion,•. Dio era pa~~ato e la f>riruan·ra spunta,·a. l."acri,To
,·n·ò i 1'.lra~i ,. i Cri><ti.uù. Cia~cuno serva d,·i chi,•rki la domc>nica era salutato t·on gioia.
n, li,•nt• Dio nella sna n,aniPra ». Fu allora cL,· l div1•1·t imenti si concliiu,J.,vam, 1·on 1ruzioue
il vt>cchio ,. Yenerando catt'chista di Shillong r•·ligio;;u. SeC'o11d.u,do i loro J1·•ideri. il missio-
ri,-pm,c: « ~·nut•lli K.hasi, già i 1101:,ttl aul1•uati nario aprì una ~(·110la ro11 cat,·dii.,ta .. 111a,..,.1 rn
, ii!No la 1·011fu~io11,• l'l11• .n•guava 111'11<' rrr- slaLill' ,. un buon 11u11wro rii pagani ri(•1·vcttMo
d,•n·t•• rdigiost· klwsi. 1'1•rò iu meuu allt· il l,att,·,iruo. I ;!iova1u ddl'oratorio ,·ru110 <l1-
hlt1· tenehre ddl'uuima. in cui r:1si \\ a~a, ano vcntati gli apn~toli e le guide tiri loro genitori.
il raggio deUa ~perau:r.a 111ai 11i Sf't>llijt•, Io
Vi erano a \\Ja,1•1lal due ;,t1ltt• prntc'l:'ta111 i.
rii-ordo Ji a, rr appreso dalJ,, loro lahhra iJ Qudla dei « TrumJll't » a"Vt·, a una c·app..lla
g• 1110 tl1 ~111•ranza: questa ~,onfu,.ioue surd,l,e Jiscrcl a. ma l"'r vari m,,tivi gli addnti rave•
1·r~l'ata 1111 giorno affapparire tl1·i Solfi, cioè vano rlisertatn. Una domenil'u Don ttulavoine
di N1lor,, d1f' rinu11eia1111 allr- u11zz,• tl'rreuc pre;w il corag~io a ilu.- Illulli e propo~e ai
111•r oen ire Diu ,-olo. EhhctH' IJUf'Slo giorno 1•attolit-i di c·nmper«rla. li rolpo riuscì: i
ì· ,u-rivalo. C 11arcltn1· qur~ti snc•,•rùoti v,·nuti Tt11m1wt ac<·ot1,ientiro110, il d1•11aro vt•rme, lu
da lontano. F.s~i ;sono i Sotti prcdt•I ti dai capp,·llt>lta fn riparata decorosamente e il
nu..tri antrnali: hanno h1:;ciato palri,1. fa- \\ .-.scovo fu in'\\ilato u 1,enedirla.
miglia. tutto 1w1· veiùn· iu lllt'?.ZO a uoi e
C:o~ì dopo 30 an1ù io ritornai a 'Vla,\\ pat.
aununziurc la rrligione vPra di (,,•sù ».
.\\Jriugn·8,,0 del vill,1ggio ,; era una bella
Così parla-.a il vt>rchw ratcd1ista. Il huon statua di \\Tarìa Am,1liatril'I', circondata da
snne eru lanciuto: ma d volle lu11go lrmpo tulio il pat>.,c, dai giovani f,·stauti dell'ora·
111) prima clw ger111nglia~,;c. Dopu molli uuni i lorio. ,lall<' hanibint' !.iruteo , e,.tile. B,·ncdill~i

3.5 Page 25

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,. molti altri po!<ti il sacerdoti' è nt-cci.sario più
che a Nougliali. Dappcrtullo è il medt>simo
grido accorato: « Aiutatroi a costruir-, uua
car1pclla! D11Lcci un sacerdote-!...».
Nel 1959 in Shillo1-1g 20 um izi salesiani in-
dossavano l'abito talari•. 16 po:--Lalanti 1lrll1•
Figlie di \\lnria Ausilialrtcl' comincia, ano il
noviziato e 3 sacerdoti dior,·i<aui erano or<li•
nati. Sono luttr vocazioni daJrlndfa. Coi;ì
la profezia kliasi si av\\t'nl a.ncl1e in ttltro
senso: i Sotti non vengono piì1 dall'Owsl,
ma sono i figli stessi della n'g:ionc.
Koi sp1•ri,m10 di vt·<ler pr,•sto realizzati i
nostri più grundi dcsidt•ri pPr il trionfo d,•ll.1
Chie.l'a: Cllstruirl' nuove ras<· di Jor111azi11111•
e rwovi st·1111 nari. Vcrso •1 u••-1 a mèta &(HIO
tf'si ora lui ti i nostri ,;forzi.
•'B STF.F;\\l'iO f'l;Rll,UrDO
I •sro..o ,li ~/111/011~ (A;;;.;aru-lndn)
INDIA rlpo dJ donna konlak sul monti
(kIl'Assam ai piedi d~u•llimala)•à
la statua t• 1lopo si comiru·iò la Prregri111,1fo
,Harù11· di cn~n iu casa lungn le Lortuosr , it•
dcl v1Jl,1!!;!io. firrchè si ral!~rurrsc la capp1·lla.
La b1•1w1lizio11e della ,•;ippdla fu ~Cf,'ltila
U N APPELLO O RJGINALE
clulln 631\\La Messa. ~..1l'u1·1·adruùa di chiu•
Sfila ricorda, o commosso la prof,•zia khasi ,,
ringrv.rayo il Si~ton; per i trionfi ,!.-Ila {!razit1.
In qul'~h llll':-i avrò la tioia di b,•m·,lirt.:
ahr<' 1•ap1wlk. ~on snno pii1 mi:<crc cap1wllc
?ta;, d,el, u;.t,aggio.?
1>-ten.i eo.n. ,w.i,f
di paglia: Rtmu solide, iu 11111rnl11Ta. cou 1,•t10
permmwutc di laniif'ra. Ai nostri r.ri,..tiaui,
per piccole dw siauo, appaiono come lantu
cattedrali. p<'trhè sono nuche frutto dei loro
sacrifi:1,i. lA' l'appdle cht> sorgono fra lt> ca-
panne pov1·rt' rappresentano il progresso drll.t
Chif'sa, clw soffre, comLnllt' e spera, e tanta
luce di caritil t> ferle dilfo11d1· tra tutti i popoli.
Questo ,1 cartellone che apparve a/1',n-
gresso di un nuovo Collegio Missionario
negli Stati Un,ti. Cominciava con le paro/e.
e Ai g1ovan1 che han fegato.> e sollo
, g1ovanollo, abb,am bisogno d, braccia per
un lavoro eccezionale. vogliamo portare ,I
mondo degli infedeli a Cristo. Non avrei
Quale gioia 1•rovarono i 600 fo<leli di No11g- vita comode in poltrona e con le pantofole
hah_ 1prando beuedissi la loro eappdla! 11 ai piedi, non un letto mollegg,ato, non cibi
trioufo fu completo l'anno ~1>gucntc. quando un
sacerdote n,n,·Uo. nato e cr•·~duto a Nonghah,
andò n celd1rarvi la S. )1P~sa. Ni·U'indirizzo di
omaggio mi di:;M•fO: « QuPstu cliit>~a sostitui,icu
la prillla capp,·lla costruita <l,1 Don Deponlc e
Mons. Mathia;;. Fin d·allora 11oi domandammo
a :.\\lons. .Mathia~ un prelt' rlw ,;tesse St'ltlflrt'
con DDÌ. E~li d~1H•~e chi.' lo anrhb~ com•essu
il giorno in rui uno dei no;.,tri hgli ~arehbr di-
conditi nè scarpe d, camoscio Non /1 preoc-
cuperanno le ore d, nposo nè ,I tempo che
farà, ma so/tanfo 1/ lavoro per awicìnare
chiunque non conosce Gesù e dirgli: "Egli
è morto anche per te", e cercherai d1 tra-
scinarlo a D10. Se lutto queslo non ti va, con-
tinua per la tua strada. Ha, invece del co-
raggio? Vieni con noi/ Entra I,
~·entato !lacer<lotc. E qU(•~lo gwrno è VPnuto! ».
L'appello fu e{ftcac1ss1mo, molti giovani
~fa la Cltii-~11 Bi è diffwm t>1lrncnte eh,, i11 entrarono,
1t1

3.6 Page 26

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NEL VIET-NAM C'È UN MIRABILE RIFIORIRE
DI OPERE E UN RIGOGLIO DI VOCAZIONI
i, uglio 1954. A Hanoi iet \\Iinl, (nvo•
l11z.io11ari comunisli) so110 alle porte
dt'lla città. La Conft•n•nza di Gii1c, ra
decide di abhamlouare ai conrnni~ti il "-:ord
Vi1•t-Nam. Suhito comincia l't>.sodo dt>lla po-
polaziont>.
La noBlra situaziow• è tragica. Si tratta di
ahhaudouare u11a ciLLà di ragazzi (boys tmrn)
già edificata eia un anno appena, per vagar,·
nel buio. Dove andare'/ Come la~C'ÌarP- il poco
chi' già si poss1•dt>Ya pl'r ricomincian• da rapo?
torio comunista. I Viet :Minh gli avevano
permt'Sso di di.re ~oltanto una \\f1•ssa al giomo.
alle M'i del mattino, l'ora in cui lutti don•vano
riunir,,i nella piazza del pat•se per la co11frre11za
solita sulla« Nuova Vita Co1111mi8ta ». Qua11clo
seppero che il pr◄'te ('Olltinua-va a dir ,1e~~a
ijegr◄•ta.mcnte di nott<·, 1 comunisti ijfahili-
rono t'he biijognava riedurarlo.
Lo appest•ro pn i piedi alle travi dt•l ~offitto
della chiesa, in modo clw le mani toccassMo
apprua il pavinwnto, •• lo fu~tigarono <-on
haijl011i di hambi1. TI prne non riu~tiva a
Surct'S8ero i11 qut>i giorni fai ti atrori.
In u11 villaggio ,;dno al Sipario ùi llambù
11n medico fu duamato d'urgl'nza. Tn una
ritordare quanto fosse durala la tortura. La
mattina dopo. all'alba. 1 t'luerid1t'tti lo tro~a-
cono ancora ap1wso e, Lagliatu la corda, lo
capanna di pa!!lia. alla luci' d'una lampada a
JWtrolio, vide una v1•rchia 1: moli i ha111hini
t"lw pn·gavano in ginOt'l'hio.
Fn uomo era slbO i,u una hart>lla di l1a111hù,
I' ~i co11lnrceva p,·r lo spaHimo, mnvcndo lt>
lahhra in ,:,ilenzmsa prt'ghicra. Sco,tata la su•
di1·ia 1·op1•1·ra. il nwdiro vide rhc aveva il
corpo ridotto a uua mas,a ili carne livida e
calarono a lt>rra.
Lrgarono insieme aie-une grosse canne d1
bamliù in modo eia farnc allo stesso tempo
una lrttiga e una :i:attcra. '\\'asto»cro il Yeccluo
prt'll' vicino a.Ila riva dt•I .lìu111P. Poi. ralat.11
La notte, si g1•ttarono a nuoto t·, rimorchiando
a valle la 7.nllcra, portarono il prete fino alla
capartna dt•lla son•lla, nella zona liht•ra.
1wra dalle spalle ai gino<·cl1i. 11 \\·enlrt' era
duro e teso.
La , ecchia ratcontò rhc l'uomo t>ra suo
fratello, prck caltolico d'uu pallsl'llo in tcrri-
Un altro giorno arrivarono da oltr1• Cortina
lli llamhù ~rlte ragazzl•lli e 1111 giovanotl o
emacialo rh.c a stento ~i tra~cinava quasi
nou t'ra in sè. l ragazzi
:,eml,ca,ano ombre o
morti chl' t•ammiuassl'ro.
Il pus colava <lui loro
orc<·cbi: due avevano
dt'llt> ~• rane N•~P clw
spunta,·ano dalla tr..ta;
i haeto1wi1ù per man-
giart· il riso.
Il ~o, anotto c>ra un
mac·~I ro di t1<·11nla. l
co111un.i~1 i lo avevano
soq11·t>so mentre n·,·1-
taYa con la S<·olarrscn
il Padre 1Yo~tro. Gli1·lo
Sc.-.na di vita del "Mol ",
I I:!
i montanari del \\'IET-NMI

3.7 Page 27

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f= a
vie
fecl'ro ri1,rt,•r,• frat-t• pt•r fra,.,•, paroll iando
op-ni parola.
cc Darci il 110,Lro puw· quoli<liano... ». E i CO·
a11111i~1i chi1•d,·, ano ui haruhini: « C11i ,,. lo
il p,uu•? Oin" '\\o! I o Stato!». Finita lu l,•riom•
1·uudu,.scro 11i.11•l'tro t' s<·olarc·tt1 1111·orl il<· t' ins•··
gu11ro110 ai fo1wiulli mm 1,•zioru tl',ùtro gt>ttcrc.
D,u- guardi,• dl'l \\ il'I I\\Iinli lrrwvano 1111 fan-
l'iulln p<'r lt• braccia. mrutrt• 1111 ll-rzo a1.rnzziuu
gli :iffrrrava la teffla. Poi rullidale infilava 1111
ba~loul'ino in fondo a l'Ìascun on·cd1io. hH'l'·
ranJo il condot lo aclith o e fraut umamlo 1'11re,·-
1•hiu iulerno. Quanclo I nlti t• wl l<' i fonC'iulli
furono «curali» sollo gli oct>hi dPl marstro.
gli il!(HZZÌni ,.j ,; ols,·ro a lui. (, li tirarono fuori
la lingua t•nn I~ lerrnp:lit> e ~li• la ~•·p:am1111 t·on
mia haio111•tta dalla lurna pot·o Lnglil'nlt•.
Citurue bambini 1•rn11u riuwC'ÌIÌ a togliersi
i ha~toucini dulia lt ~,a.
'fol'ravvisi-cro, ma il giovanotto n•stò muto
e i liamliini rimast·ru sordi.
Fu per noi una grazia spe1'1ale aver , 1,-~uto
q1wll1• orf' 1n1gichc chi' ci hrurno fatto npprez-
zan· llll'f!liu la Divi.ua Provvidenza e la sua
parola: <t 011 vi h,~1·.-rò orfani ».
Lna tettoiu per il caffè venne m,·,11a a
nostra dispo11faione iu pieua foresta nc·lla ro•
gion1· di Ban \\fp Thuot.
\\ 1•11ti aeroplani militari v1•111icro ti prPle-
varci, e poichi'· ucU,r rc·gionc du, e do, cvanw
at tenore. durunlc la ..tagiont: umida. 1101t si
può dorinire a Lt.:rra "t'ltzll
pcrirolo, m1d1t' i ll'lti
vennnro trasportati pt'r
via at•rea.
f.a t ettoia per il catfì.,
dov,• ci si ri1•111·ava dall11
pioggia f' dalle iul•·rupc·-
rit>, non era ndalta per
Cb~cre un luo,::o drfi11i•
tivo. I proprit•tru:i Ja ri-
cbirde,·ano 111•r la prot<•
sima raccolta.
In piì1 la 110,..tro installazion1• in piena fo.
r1·6ta. di~la11lr nrra 25 rhilonwtri dal più
virino , illaggio, .-rii pn noi molto i;comodn
p1•rchè w·lla ;;tni:inne tl,·11,· piOl,[l!I' le piRk di-
Yentnno 1mpr,t1 i,•ahili. Col paluJisruo e le·
f,,J,ltn 111olari<-lw. il beri-b,-n mict1•va Yitt1111e.
C<·rl'Ulll llltJ di l rn,-fNirl'i nella rcgiouc• di
Saigo11. T.,. dilli,·nltà 11011 rl'Ssaro110 poirhì• il
t1·rrf'uu 1lato1·i l" r 'ltw•lu ,ropo 1·1 ,.-nor 1t1
~t•guilu n·quisilo ,Jnlle a11tmic;1 milituri. Lu l,rl
~inrnn 1111 ronvoirlio rii camion milil,1ri trasporti,
,li nuo\\ u t alta 1., nostra truppa ,u un , aslu
1,·rrem1 distanlf' c•m·a 12 d1ilo11\\rtr1 dn Saif!uU.
lu un prutto lt•m1•0 tlo,·,·nmlo dormirr .sol tn
Il' tl'mli•; poi c•i siamo potuli ripar.lrt' ~nltn
lrtloie Lrasport nit· da Hanoi.
Ad Ha11oi aH•vamo un pi<-colo lalioraloriu:
uhl,iamu srno1llal11 le 111at•C'l1ine q111.1ndo siamo
, cnuti al ,ud. \\1a il trasporto , t'Une fatto
utfelfrl'lnrnt,i ,. 1111 to il mat,•riale s1 dt'teriori1.
Per marH'am:n di lltl'zzi li111111ziari II lui l'oggi
il nostro lalwralorio non Ì' finito: ahliiam,, 1,i-
,ogno inuit rl' di ,·nmpt•rart• ln mat.-rm prim a:
1,·gno ,. li:rro p1•r lavorare.
La maggior 11art1· dt>i uosl ri orfa.ui l'Ì ani, aml
1.agani: t!opo un po' c·hit•cfono di 1•s.«·re batl<'Z•
znti. All11alrnent <· una tl,·cuu1 ~0111 non Ira ancora
ricevuto il ltattesinw: ma Lu 11 i sono cuit.>Curne11i.
C'è ila ~reran•: J~)ro la lcmpt•St!l lt" n.w~..i
1oma111, !l liioud,·ggiar,•. h ci ~orride \\fari.i
Auailial ricc.
s ,r. Pm1•1t0 cm~:..~1n-
S. E. \\1ons. 1'1"tlo llrini, D,•t,._
JtàlO Ap. nel Vle1nam. bcml'dlcc
un., >1Rtua di M. AusiliatrlN:
nel corlllè dell'Orfanot~0llll di
Govap, :1 commcmorazJo~ del
ce-01cnarlo del ,.,1...-s.iani.
113

3.8 Page 28

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ita ht.1b11a
I
I
f
aPbrtb Casadb
\\
a
ori o Casado nel Chacn l'arnguayo è 1111
"illaggio di 47 famiglie cristiane cito>
'\\ ivono raggruppale: un pit•<'olo vil-
laggio, 1m grappolo di Msc. Al ceni ro dell,•
abitazioni. co;.I mite tutte alla stessa ma-
ni,·ra. s"innalza una cappellina dedit·ata a
<t Maria .Auxiliac.lora ». Ogni ~Prà le· l'am-
panc suonano l" fogelus e allora <lallr qua-
ranta;.etll' casi' di paluw escono i bìmhi.
t'h!'ono Il' do11uc. escono gli uomini, ,. si rac-
('olgono nella chie~ctta per st•ntire la parola
buona d,·1 nùs,-ionario.
Il Jnu•blito, l'ini' il pi<-c-olo villa~gio pori a un
no1t1i': Padre I 11rina. .Attorno a c1uel gruppo
di 47 ca~,· vivono ancora {?li indi bl'h aggi. e
quando la campaut>lla llC[ttilla al saluto dcl-
r fogelu.s non raro udir,· iu lontauanza il
rullo df'I tarnliuro cltf' chiama gli indi ddle
nn v1•crhio ubriaco uscì d.il gruppo. si a,·v1-
c·inò a Dou Rnmo ,. lo ahbracciì1 t' baciò.
Quaudo Don Bruno tornò a 1·a~a 1·ra triste,
ma trovò a confortntlo il , (•scov,> l\\lons. ,1uz-
zolo11, Yic-ario apost1,lico.
Di giorno in giorno. Don Bruno potè- rt'll·
dcrsi 1·onto 1·he co~u succcd1•va ru·II,• shoruie
notturne: SfH'Ltaroli indescri, ihili, un iufrrno.
(Th uoutini sleoi a Ierra. cou sigaretta o sì-
r;aro iu l,occa, acrnnLO a bottiglie tli rniio
(1111a specie di ac•quavìte rhe 8i rstrac· dalla
canna da 1<11crhcro) urlaYll.llu scomposti, i,gua-
iati. al 1·i1111,1 clanze sc•lvag~(·.
l '11 nccc&!<ario i~truitli (' Oll il t·atcchismo:
all1· 1111dici del mallìno. catechismo pn gli
uomiui e pc•r i giovani. alle du<' pomeri◄lianc.
r•·r pn Il· donne e
11· giovani. ,1a11 111.wo
co111iuciaro110 a ij('omparin' le 1liflìdcnzc.
Lriliù Sanapanà~. Augaite. Tobas, Lcuguas
all'orgia dt'lla notte.
Il primo co11 I atto di Don Bruno S tt-lla
t·ou quegli indi avve111w il 29 aprii<' 1949.
Don Stella con il coadiutore .:.\\icola Donno,
stava visitando le toldcrie. Arrivò a Porto
Casado triste r e.coragginto: a, 1•va vil'lto gli
u1di alfamati. priYi di lutto, immersi nc•i vizi.
Cli indi di Porto Casado Crf'dono agli 11pi-
riti, rd hanno una paura trrrihil1· della morte.
Usa110 seppc·llirc i loro moi·ti 1wl bosco. TI
cadaYt're , i,·ne portato 11..tla sd, a sorrC'lt o
JH
E molli ammalati. Giun~f' ai /Qldos degli indi
Tnl1as. Lo accol~c• un gruppo <li circa Vf'nti
pnsone. uomini e donne. chi ul,riaco, chi
,wc.! 11 Io per Ierra che giot·ava al gioco detto
« dl'I monte ». ])on Bruno e.orrìsc:
- Bw·nos tlins.
'\\fossu110 rispo~11. Lo 11:11a rclavano coII occhio
tono. A",·,·a iulo•rrotto il loro gioco. Fd ecco
da d1u- pali.
Gli 1'lrf'goni ~ono tt•muti ,. l'ÌspPI tal i. Quando
un indio cadl' malato lo i.tregom· lo ,i,ita,
grida. fa dc·gli scongiuri spl·ciali Ropra il pa-
zfrntP. sprst-o si cl1ina f' l!;li lact>ra la pt•l11· e
succ·liia il ,anguc. Quando un iuclìn è morto
la famiglia dt>I defunto cambia toldo e taglia
tutte le pia11l1• che ~ono attorno alla capa1111a.

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Prima di E<'ppdli_rlo. le wC'cl,ie della tril,ù che Don llruno li !:'orveglia, a, gli indi i11Yt'II·
fauno lom1•n10 funebre p1'r un giorno e 11110 taJ"or10 una t,pccic di hii,ca o giol'o l'landcstino.
nolle atlorru..1 al cadavere.
rintanaudo~i nella fortsta: ma il missionarfo
li sorprc111fova 11rriva11do a l'avallo e così riu-
scì man 111a110, ton opport 1111a 1' anioro$a assi•
stenza, a far scomparir•• lJllC"lo vizio fun,•~to.
La mal(gior consolazione la dànno le iu-
.All'inizio hisognò louan• <'ontto tre ,u, cliette 1·011 la loro obbedi,·nza. Le Fi~li.- d,
che fact>, ano strage fra gli indi. Prim-0 1•i:it>. ~!aria Au~iliatrice educarono lt· piccolt• iudil-
il bere. "r1111 o, o quasi tutto il denaro chi, gli e per IDl'ZZtl di queste c1111d11ssr•ro m1111 mano
indi intat1r.a110 lavorando pn i biauclii. lo le famiglit• indie alla 1·011Hrsione. Og!(i il
s1)e11Jono per compcrarf' la r(l1ìu. C'l'ra gran « Puehlito Ptuln• Farina » r 1111 grazioso vii,
traffico ili hl', ande ah•oolidw. GJi iuJi t,11111> laggio d.i •1-7 famiglie eh,• la, orano e pru.~auo
capaci di ~pendere Lull o pur di comprnrt· serPrtaml'nte il giorno. f.; IW<'l·~~a.rio ~trappare
!"acqua,itc di cui son i;liiotti. L'ammfoi~tra- gli incli llalrozio e dalla Mrada e ahitnarli u
zione òl:'lla Compagnia del tannino a Lutti guadaguar~i onestarm·ulc il pane mctlia111c
una bouii::liu di çanc, ogni 111ar1cd.ì e ogui ~a- il lavoro. A qucijto pen,;u un confratello 1·oa-
bato. Fuuzionn anchl' il 1111•rcato nero. T.1· diutorc. il signor GiuH1•p111, Squarcina. I.a
ore straordinarie di la, oro vt·ngono ri1·0111- giornata 1wr lai non ha orarw. È ~acrc><lauo,
pensatr ,, pagate con rniin. <Juesto 1>pi1·gu assistente nlroratorio d1·gli indi: aTia mallu111
perchè gli illlli ;;iauo i:emprc pieni di rc11ì(I. fa scuola agli indietti. alla ~na agli uomini.
Per que..to Hun po.isono 11ì• miu1tem·r><i p11- Pn Ot'.CUJ1arli fui to iJ giorno ,i ù1•dic.a all'al-
Hti, nè vestirsi de<wnll'lllt'llll', ,. molti 111110- li•vamento 111,I f'Ollaml' ,i alla coltivaziortt•
iono am11111lati di t11hc1·colo~i.
dell'orlo. In <1uesto mvtlo ha crPato 1111a !-UH
Scoppiauo frf'(Jllì:nli liti:!i muil'i1li.
,;cuoia di ortil'oltura in cui i rni::az:ri indi impa•
l na n\\SII Lina Don Bruno domanùì, a 1111 rano il l.in,ru.
gl'up1 n:
- l)m "i'· il tale indio?
Gli rispo~<'TO t·on oskntala :u1clilfcn·nza:
- È n11d11rn 111 cr11trn.
Più t,ircli ,1•11uc a ,&f'•'rt> t•hc C'.ra !'t.ilo l!C·
polto sul ulùnle. Sco1 ►piata una haruffa lrn
ubriachi . erano l'Orse parol1• gro~~e. e poi 1111;1
zulia dol1·nta. E ci ca~1•ì1 un morto.
Uggi il ,·i:i:io <lei ben- •' 11uasi scomp11r611.
olmm10 tra i cristiani.
Seconclo vizin, fo donm. lJna da uza orgin•
~l.ica. notturm1. incrcdil,ilnwntc ,,;facciata ,.
::;frl'nata. \\ 1·011du;;io1w dt•lla danza un· uhria-
catura ,ul1•11m•. I' s1w~so v1·nd<>ttl'. l,arufft..
litigi. Gli indi òanza110 dal tramonto tld sole
fino all'aurnra del giorno ~,,gucnte, poi ro-
tolano a terra. 11 missionario pt>r far ~com-
parir!' quel , izio usò un ac<·orgiml'uto. Dis~1·:
« Ogni tribù al1l,ia la sua danza ». Dopo mt•,-i
cli ,-igiJanza attcuta pnchì· ~li incli di 1rn11
tribù non pa~sassero a danzare con q11rlli
clclfo altrt•, l111wiò un bl't'omlo ordfoe: « "I,,,.
su11a donna partl'cipi 1111<• dnuif" ». L'ol,lit-·
clienza costò. l\\fu gli incli ohlll'diru110.
Il ter:o l'i:io è, il giocn 1/'uz:11rdo, o come In
chiamano. il {!iUL·o de] 1110111<·. li poco d,•1uno
che risparmiano. gli indi lo im l'~tunCI nPI giuco.
E giocano .fino all'uhiuw l·••J1lf'~i1110, giot·auo
'\\ Porlo Ca,a<lo il ..!i111a ,. lropicalP. l'ctll
,egetazionr l11,.,HrC'gl!ia11t1·. \\nirnali I' i111<rt1 i
abhondauo; s1wrialml·11tt• µli i11sdti. ('onw il
pique. uu inwllo quasi i111p,.rcf'ttihilt·. rh,·
però ~i ricca m•lla ca TIit' <l1·1l\\wmo r , i ,li•-
ponl' lr uova; il srrravà. tuta zanzara mol1•sta,
insopportaliill', t' nugoli ili altri mosquito.,.
'\\t>Ua fori•:ila ot'orril,anclauo gli animali fornt'i
comi' il lt-11111•. la tigri•. il 1·i11ghial1~. il t·occo-
drillo e il puma. T fiumi sono inf1·1-tati da 1111
pesce piccolo. il piruna che allacca le vitti1m·
r con uu colpo ~trappa i(• 1·arni e le spolpn.
Pericolosi ~ouu i seqwuti. Una 110111· il
missionario, rrlt'ntre entrava nella camcrc·tta
per dormirP, senza a"'·edert1i pl'Rtò un iian-
duriré. clw è un scrpc.ntello lungo più o mc11n
13 centimetri. ma vt'h:not1is,imo. Coni ro il
suo ruono non c'è rimedio. Eppure il mis-
sionario non fu ruorsicato: cosa strana!
11 lavoro Ira queste pov,·rc anime di illdi
prima abhnndonati va moltipHcaudosi: 111a
~i moltiplica ancht· la prot1•ziom• mall'rna
,Jdla "\\fadntuu, su questi lip:li ùdla seh·a che
aprono gli nechi alla grrui I11;•e ili Cristo.
tutto l[ucllo cl11, banno a1l1lo~so. Conost·t•ndo
Cli, AMEDEO Sf:ANnl l l.7.1, SALESIANO ll7

4.2 Page 32

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q(f{b,il,mtlJUIJ ~~.;- -
deti' AUIILIATR-lt
La materna protezione deUa Vergine Au- La Vergine Ausiliatrice, che invocammo con
siliatrice sui Salesiani nel terremoto di tanto fervore in quel terribile sconquasso che
Arequipa (Perù), 13 gennaio xg6o
pareva la fine del mondo, c1 fece toccare con
Arequ1pa è città del sud del Perù, a 2400 me-
tri sul mare e circondata da vulcani. ~ella
sua stori:i ricorda parecchi terremoti, l'ultimo
dei quali, il 15 gennaio 1958, causò danni
materiai 1.
l Salesiani vi lavorano fin dal 1897. La
fondazione si de,·e ai Salc:;1an.i t.-:;pulsi dalla
persecuzione promo~:;a dal governo equato-
riano nel 1896. Essi, trovandosi in alto mare,
in pericolo d1 naufragio, fecero voto a Maria
Ausiliatrice d1 innalzarle una chiesa nel luogo
dove sarehbcro arrivati salvi. Giunu, non senza
prodigwsa assistenza, al Perù, fondarono la
casa di Arcquipa. Si ricordarono del loro voto
e commciarono a innalzare una chiesa, che il
Vescovo volle fosse Ll monumento della città
nell'anno santo 1900. La Chiesa, frutto in
gran parte delle gr:lZlc. ddla \\ergine Ausi-
liatric_t.', fu consacrata nel 1915.
ln .\\rcqurpa I Salesiani hanno una scuola ele-
mentare, un colleg10 con scuole secondane, che
accoglie oltre 700 all11:vi, e J'ora1orio festivo.
TI terremoto ùd 13 gcnoa10 cols,· i Sak:;ian.i
durante gli Esercizi Spirituali. 81 trovavano in
un'aula del pruno piano ad una conforenza,
quando una :;cossa abbastanz.a forte li mise
in allarme; continuando la scossa, scesero nel
cortile, do\\·e as:;istettcro ad uno dei più vio-
lenti terremoti deUu stona di ,\\requip.1, di
9 grado nella scala di '\\lercalli. In pochi
1stant1 sembrò and,issc distrutta non solo la
mano la sua protezione salvando la vita dei
~alesiani _e risparmiando la loro grande casa;
si_ prese mvece la sua. Forse pn averne una
più grande e più bt:Ua !...
. :\\la da un altro 1,rraviss1mo pericolo la Ver-
gine protesKe i Salesiani. Era giunta per il
laboratorio d, meccanica una bomba di ossi-
geno d1 millc libre cli prc:;sione. Durante il
terremoto quella hoinba cadde a terra con
grande fragore; i Salt:Smni erano molto \\ icim
a quel penrnlo. A giud1z10 dei competenti,
quella c;1.du1a sarebbe stata più che sufficiente
per far esplodere la bomha e causare Dio sa
(]uantc rovine materiali e vittimt! umane. In-
,·ece la caduta provocò soltanto la rottum del
manometro, cosi che t•o~s1geno usci senza fare
danni. La Vergine Ausiliatrice ancoro una
volta ci aYcva sah-at1.
Essendo tempo d1 vac.·1111.i;, in casa non c'e-
rano allie\\'I.
.\\ppan-e più evidente la bontà della \\'ergine
nel pomeriggio d1 qtlel giorno, quando si vi-
sitò la città e si conobbero i disa:;tri materiali
d1 tante case religiose di costruzione più mo-
derna della nostra.
Quella sera ahhiamo scnlito la necessità Ji
cantare alla Vergine il nostro f\\.la-1:mfirat. La
benedizione di :\\!aria Au~iliatricc, dopo le
pr~hicrc della sera, scesc a confermare la
benedizione che la Madonna a,•cva già fatto
scendere su di noi quella tragica mattina.
Ctllà di Areriuipa, ma tulla la regione cir-
costante.
L'edificio del colkg10 n.'Sisteue alla violenza
,Jr<q111pu (l'cru\\. 15 !(e11nmo l<Jflo
SAC. PIF.TRO I,; \\lt!\\lillO
Il f>tllou 1al,srat1q
del terremoto, ma gli stticchi delle pareti e il
tetto raddero a terra.
Era affetto da tumore canceroso
La Cwesa Ji Maria Ausiliat r1ce - già Desideriamo far palese la nostra riconoscenza
scossa gran:nwnte nd terrèrnoto del r9:;8 - a ~lana Ausìliatricc che, per intercessione del
ln distrutta. Durante 11 terremoto s1 so; visti Serrn di Dm Don Filippo lhnaldi. ci ha con-
dondolare i C,impanili fino a suonare lc c.11n- cesso tre grazie preziose, delle quali la piì1
pane, ~qua.rciarsi le pareti, c:ac.kr~ gross, mat- norcmle è l.1 guarigione <l1 un figlio di 17 anni,
toni, vetri cd altri oggetti. Spawntoso soprat- affetto da un tumore canceroso nella regione
tutto l'oscillare della grande cupola. 'fon ci lombare. '.'.lonostnnte le tristi previsioni dei
1)8 furono vittimc.
medici. dopo un anno di cura, l'ammalato

4.3 Page 33

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, ricuperò la perfetta salute, per cui è i.11 con-
dizioni di continuare normalmente i suoi
studi. Profondamente riconosccmi, compiamo
IJ promessa <li pubblicare la )!Tazia e man-
diamo una piccola offerta.
FAr.ITGLlA ,\\RE\\'ALO ~AV \\RRO
Investiti in pieno, miraco losamente illesi
Lo scorso aprile subii una difficile opera-
zione al cuore per stenosi mitralica, felice-
mente superata. A sei mesi di distanza, dopo
accurato controllo medico, mentre unit;t-
mcntc a mia mng-lic ci recavamo alla Basilicu
di 2\\Iaria Ausiliatrice con un ta~sametro di
pinzza, a u.n certo punto della ,.tracia, lateral-
mente fummo investiti in pieno da una mac-
china. Le due mncchine subirono gravi danni;
invece tnnto noi <lue, quanto i conducenti
delle macchine, rimanemmo miracolosa.mei1k
illesi senza riportare la benchc minima i>C'al-
fittura. Tanto nel primo caso pur ricono-
scendo l'opera magistrale del chirurgo
quanto nel secondo, a mio giudizio ci fu 1111
cviùcntc aiuto dil'ino, mercè l'ausilio di :\\[aria
Ausiliatrice e <li Don Bo~co Santo, dai quali
sono stato, e continuo ad essere beneficato
in modo sorprendente.
Uunch, dti ugìonon (Gori,.ia)
M/\\RlNO 13EA llZI , EX ALLJF.VO
Guarisce nonostante le complicazioni
.\\ lla rispettabile età di ;6 unni, pieno di
acciacchi e con il cuore assai debole, ho dovuto
di urgenza essere sottoposto nd un intervento
chirurgico per un'ernia strozzata. Tra la
preoccup:v.ione di tutti i familiari mi sono
raccomandato a ì\\Iaria Ausiliatrice e a Don
Bosco, verso i quali ho nutrito sempre sin-
cera deniziont:. L'operazione ebhc esito po-
sitivo e, ncmostame \\'.trit· complicaz1011i che
hanno richie~to altri due 1mervcnti, ho po-
tuto riprtnckrc le forze e ritornare in fa-
mistlia. Grato a :'Ilaria ,\\usiliatrice e a Oon
Bosco, in,·io la mia picc:ula offerta e prego
di voler puhblicarc la grnzia.
TOMMASO ABR:\\TE
Prega ed è protetta in volo
Partir dall'aeroporto di Haiti, vcr,.o b
llabana (Cuba). Appena l'aereo si clcvè>,
incominciai il santo Ros,1rio, raccomandandomi
a Gesù, l\\laria e Giusepp~. nel loro c:1mmin'l
,erso Betlemme, e mi:;i l'intenzione di suf-
fragare );t nostra indimenticabile :\\ladre Linda.
All'istante g1Jardai dal finestrino 1.: vidi i.:h.!
dal deposito usciva dell'olio in quantit~ <h
impressionare. Subito avvisai la signorina
che stava ser\\'cnclo il pranzo. La sig11orin1
immediatamente aV\\'ÌsÒ il Capitano, il quale
all'istante ritornò al porto cli Haiti, per le
necessarie riparazioni.
La signorina con me e con tutti i passeggeri
(eravamo sole) otto) ringraziammo tanto la
l\\fadonnu. La sua protezione era stata visibile,
perchè il viaggio era <li <luc ore e mezzo, e il
motore s.1rebbe bruciato dopo poco tempo.
SUOR A'.'INA C-1\\MPJ
lspettrico ti~//' lspntoria A111,//1111a
cllltn etLo,i l"-il!.DIIOlllll.ii
All<)IIOn la Pene (Dosconcro-T o rino)
dichiura ,•he la ,ordlu OomeniCII
dnnttc •uctopor•ì a un Jifficìlc in•
tcrvcntu ch.irur~i·,,; pr,:-occupntu
dt:lrc•itn, ~i rivol,e l:t>n fiducia a
~l.>riu .\\u~ilialriCl', eh~ la e"3udl
prnn1amm1e. Dì tnlc favore e ù,
ahrc "rrut.ie ottc.nUlL pt!r la ~\\.IA 1n•
H•rrc,sinn~ rende pubbliche J..>rllzic
e- Ìn\\1in t,fft:rta.
R.111. Ludovica Rlnaldl (Uarolo-
l:unto) in,·ia offerta a rit·on,,scenz.1
rcrc;nne dell~anno e prott7.iont: dì
S. G. l¼sco.
Maria Rou Sorba V<:'d, Clcerl (To-
rinn) n,ccomamlandusì a J\\1. A.
j!uarl 110 un tumur<•.
F.ld~ GlorcelU (Cnns10-\\ c«·elli) do-
\\'t·n,lo suh1n.. un*upcn..t.:ìon~ si rac•
eomandù a l\\l . A te III ru~hi giorni
ntomu a casa :S?Wlnla.
Maria Rebaudcn(lo (Sca.len1-:he-To-
rìn1>) invia l'ìmf>orto di una U,1r~•
l\\lissìonaria in onore del S. Cuurr
di tlcsù, J, J\\I. .-\\. te di S. G Il.
per scongiur.110 pcnco,lo di m11la1t,.1.
Coniugi Cero, rt'urino\\ sciol1tunn il
,ntn 1-1:::autudrnr • l\\t A ,, a
S. G. B. per il definitivo ristah1li-
mrnt0 del mnrito du recidiva nell11
~leH!!lt rruilam".
Coni!Jlti Nan,110 (H,varulo Can.-Tu-
rino) con offerta manifestano la loro
n,·onosccn,-3 a S. (., . H. e S. D. S . per
la fdrce nascu.. del piccolo Fran<-u.
An11iollna Boemo (\\'il{Jlale :\\l011f.-
Al,-.,anru1à) 11,nhulsct: a J\\l. A. e:
S, G. B. la salvcz,u dd fi~io in
un ineidc.ntt! "-1rn1.faJe.
Giuseppina ,\\rc,n•l In Vaccurlnl
(:,i. Colomhano al L..mbro-.Milano).
6UJuciata per l'mclliùlaa d.ell1.. cure
medi.:he, n,·onre a 1\\1. A. e • S. G. 8 .
e ria.cquHt{l lA ~Iute in br&.'\\'l' tt.·mr,n.
ui Carn,en ll~uul (C<Jncortha-:\\-fo.
dena) C01' l'nn,mn riboccnnit
gioia ru11-truv.in M. A. e S. (i. Il.
pçr la JCUlHtl,.'.ÌUUC del i-u(1 pic,:<;olf,
dopo un Jltn open;atC)no didunra-
tatncntc incerto.
Franca PlntavaJU (lsncllo-ral,·nnn)
invia offrrta rcr urui bimba uuariu
da ga:strr1-l ntt.-roc-otice n'lcdutnlc l'in•
tercess10nc d, \\ I. A. é d , S. G. Ao~co.
Madu S~gatu Zaramé.Ua (S. (}mrujo
e• in .Bo.st:o-l>aJu\\'a) con una nnH·n.1
c:hiese a :'\\I ,\\ S . G. H. la ,.,.,,,,
della $15temu,onc Ckfin,11,-. dd
figlio al IAv<>ro e fu esaudii"
Maria Barono (l'incrolo-Torinol ru-
b1ta un'o1'1f..l'3~1m1e rnrdiva, nmnsc
in concltt.JOlll <JUftSI d i!ipcrutc hnn n
che si r:u:,·u11111ntl1) fervon11;0nu;ntl0
o S. G. U. nn allora mrnmmub a
mU:liorarc fino a perfetta gm•n~ionc-,
c.h..: 1nc.ra\\t~liò 1I dottore , urotnu:.
un

4.4 Page 34

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Emanuola Ben~ro ('l'orino) rna-
nifcstu e.li ~sse1·,· !-it<IIY •~is.tirn dn
M, ·\\ per la ,.,, nn<l • vnlt•.
Th1nll C:..puto ['l'a, «noia-Caserta)
fa prt.....,t<ntc I~ ricono~<:cmm dd cu--
1,.<n.110 ,:uaruo da 11ran fonna d1
1.·rni~l e rimasto nt.·l posto d1 l.a-
vorn IJcendo ricorso n :>I. A. e n
S. C.. 1:/osco.
Ciu,opplrm Calvi /\\'n llc.1·osù1-lrnpc-
nu) fiù,mnsam•ntc" n,·t•l•c a l\\l. "-
\\; .i S. G. B. dlicdrnJo la l!Uaris:.riunc
Jd tlt,:lio grnv(.'11\\l.·nh.• ammalato, e-
, idc lln:olte lt.: '!'>UC" rrt·.v:hicrc.
Relhll De Luca ($. A1:ata L, l;lntTian-
t:uta1ua) dichinr:1 ,•on ru;onoscenza
,•hc \\Il, A. l'ha ~U:ll' 1t.1 du un forte
cnlln.-o cardiaco e du w,a s uppu-
nu:inne.
Mru-,a Casagll (l-'ircn7.t:) 1m1ando
ulkru por,..?c viVt r1r11sraz1amenn a
M. A. per averle uu•ruu la sorella d11
lrPmhotlebi,., b1ln1,•rnlc e ,nfarti pol-
rnonuri con relative complicazion1.
Ninll Scliepls (Capu ù'Orhu1do-
\\J1:.,ina) av"J!do la fil(liuola am.
11u1lulà di forte in,u!'<i,St a.zion~ <:D11.
1cbhre alras.qmn, ~upphd, :,.1. A.
fh: r 1u. nuan,:1nn1,; e ottenne .subito
I.i lcssu1.ìone d~ll.1 lebbre e a poço
u pot:.(J 1l rtsrnhaluncnto r.oniplc:tn.
Bambina M,1rln Solml in Vhr.mo
(Rovellasca-Co1110) ring-raiia cli ~unre
:\\'l A. 11cr a,·,•r putulu.. \\"On lu ~ua
inkrl.~~ionc-. C\\ u.-n· un..opcra7.1uuc
l birurgic.a
Mimi l.lvo1i Alicò (Barccllonn 1'01-1.0
Ji Gotto • \\.lu.,na) chiese hl IIUU•
riuionc del mmw >1 M. A . ._. a
1:\\. M. n, Muizardln e 1·011cn110
6cnzn intcrvt.•flto "hirurgico.
Annida ConRJU (l\\luravr.ra-Ca,:l111ri)
1tribui!iecc a i\\ I. A. una J?ranU'"
t"l'aY.ia ric~\\.ut.,.
~1argbcrita Tra,·~~o (CumÌQna-T<1-
ranc>), affi,tta da 11rnv1 dis1u1 b, ,li
C\\.lo r e , li ~uptn'> 1nvocanclo :VI. A.,
S. C. D. ., I). I·. Rinulcli.
l~abella Mauurdlo (Ovada-Al,~•.l
tcslifica una ,:n,iia ncn'llta ,fa l\\!. A.
< da S. G. Il. ,. ne chiede ahrc.
lklllna Cordcro (l'orino) 1m·in un'of-
ferta. pro ~liM1ioni in ringrnz101nentu
~ M. A. J,•11 1mpicµo ott~nuw.
Suor Marta Ma11rl, F. M. A. (Ch,uri-
13rcscia)1 invia. l)fft.1rtu a onore di N1.
A., S. G. li.,~- \\ l.1t1a ~la.,,,ardln per
incarico dd frukllo, RU•nto dopo
una {tt'8V1,nmu .. adut:1 dalla muru.
u~- 111.argru,rit3 Giaimc in Aimar (S.
m1ano \\lu,·rn-<.:unen) sc{ln,1111 In
guang,oni- del marito dopo !unila
~onvalc~ct-n:r.", f>ttenula. ricorrtndo
a M. A. ~ a S. U. Bos~o.
Giu,,cppina Pcrrlca ( \\ 'al.i:w,m~ra-F.n-
na) nn1?ra>1a \\I.,\\., S . G. U. e S. D.S.
per la ,:uarr ~onc dd nipott cu1J,1to
da cnccf,lit-.: con èompliCJttturu.
G. Facchini (ilru~hcn o-1\\lalono) aF-
flitto do forti J 1stu rbj er11iah :,1,1 r~ci;n-
rnandl, a M A. e a S. G. 1l. o ttcm•n·
do la ~l.llfflJ,pom: senu qp1.•ri1:t1une4
Ada Grlot ,upplica,a 1\\1. ,\\.,
S. G. U. e D. F. Rinaldi p<r ottt:•
nere un 1mpièuo. n i:1urnn della
fcsm d ì S (; Il. si trovo ,,uuditu.
Mar,,. D'Ambrosio (!\\omo) ìn una
cadurn ~i Irurrurò unn sp11lln con
altr<: ft rih· l<uc.:omanùacusi o M. A.
" a S. G. Il. 11uarl dopo t111quc rncAi
Ji cure. An,hc il ìr.udlu 1-'..loar,lo
rin~z.i11 1 mcJcsiml prulctton per
esser Jr!Ul'lntu da \\rna ~thl ma.lattià.
Ernestina Lucetù (:"<izztt \\to,if.-
Asti) tnrnwnr,ta da d~bol,•1,,11 nel
sistemi, ncrv<>w. pr~t:ò S. G. H.
poter •• ni:nrn lavarare- cJ ot1enne
1.i ~uartJ.:tnnc.
Fr.lnc:esco cd Elena Moulin (\\'al-
i::ci:.~ncht::•..\\ust..t.) sonr1 ru:,-u1o"ccnr1
a !\\I. A. e II s_ G. JJ. p<r 1.. r,u,,nt,l
op~raz1t1nc t" J.!.~Hlngiunt Jd 1m1ntu.
Pess:ion J>it!r.t Pe-zz-nntt J\\L1r•u1 .. Pi<wnno Fum•• Pr11ntl1
::-.a,·cnQ • Pr.Jtt-$ \\laria \\uuu,1f" - Prc,.-.,.J ..-lli c•oruuc1 -
Pro\\·asi :\\11rand1 (Ju.w.rdl1> l'u•r H..t tJ.sl111 J.lg;nc,;u 1·.nn
che.n:a - H.l'n•lllo Cleli:i - Rcnt.>IJi EH!ll,a - Rc.7..:t:ulr,rt• Rr-
mtnìa - Rjcca t-:lcn.J. - Rie-ca C,m, 1nm - Ru,uuni Fr.u,n~.-«a
Mftmtt~ /Hr l'wun.~swnr tf, "1<Jr1a .Jm1liatrice ~ di .S '"'·rn-
t"t1mu l-lr1ue1, fii S. A/ 11-r,a l\\lu~:ar~l/111 ,li S. 1)1,mrmct>
}.,',win r di tJltrì .','t!rt1i di Dio
ulcu11i ltamu> anr.hr ;,,..
, 1i,,io Q'(jt'rte rd rlrmoHtit per J<rnft• lfrnr rii riuflr" 111-
m, ,t(Q -
r Jt',tflctlll
Himol,h l'atlo ltin!ildi l\\fortu H.1\\.'.& D. Lmlo(t - Ro.1kiu
~fori.i - ftc1bU1ano G iov.tnnu. Rohurti Rln.J . nnmuno
Carlo • Hom:1n o r1na - l{vs~,•u1 AnnJ - Rotw Lum Hun.t;,t
Lidi:1 ltuJ,?~urf Pa.rsanl H,11i.1 - l'tWlso ~-1.ui,1 Roinr/.,
San1?U11l.dd Oli:r.t - S11pìcn'lt1 Fr1111ce,ccu - Sapicm>:u. Ru9ari3
- :iapo.rju l ~1111110 - Scandu, r.1 lto,an11 - !-tcarc.;cll• H1s:.onQ
.:\\c.uto Rosa - .\\1..~ndli C..inp.1.ri Lu1,a - \\ns.ahcc ).hnt Gt•
hrll'lla - .\\scalone l QOcctta - \\ud11&10 F11m - Baldo \\,la -
lbrroero C3tcrin 1 • lkt.onC'tni Uunh'2tll - a~n.l-lXI Giuott:p•
51rnu .. R~rl.!Ue-t Gu.as:cJlpc llern3.rJ1 .1 tl\\ - Bernocct1 T1.•rt.-iJ
\\.ctl <..:ocn o ~ U1i1ndi1 ;\\;nrnl~ - li1l,,ln Uiu"òcrpe - Bl:u,j llt:t-
1HHI - lluna_,nin, ,o\\11nu - Hontlom lloh,,rto Bonipeiti J\\n..
l,.{l.'iu - Ilont.1 \\\\'undJ - JJ~chetti _.\\hriil - Bou:1.l'i GIO\\'flnna
Uru•.a~cheuo Fom ... liurri Ro~it.a .. C11l lc:ro Ro.sa - l"icnun
Mar-ia • c~ntdc \\u1h.t • Ca-ph.tnì E,•ehn,l ... Caprn :'t-1 lri•
Carmel11. - St.•monotto Frlim c ...c.1 Sen:;en1 l,:;1.rh1 .. .St.4ttà
\\ldo - Sdu~ppa.rdli Rin:i - :0,1hclh Gi■nninil - S1roni r:,,1m,
Soprani, \\Ur-cd:o - Spn:an✓,., !',iih· ,rort - Su,1a G1u,ep•
p1n11 - Tambnl"CD \\la.ria •1 ~-r-r,uu Ancnnia - Tn~7.=tf1t Pi~-
nno - 'l'o1 1.1tl ·l'cn."Slt Topim '\\l ,.t.riucci.a Trt:Vl!hU\\l
,\\lcest l" - \\ c~rallari ldn ... Vclh,no \\l..irrn - \\c.·n1i1 :\\In.ria
- V~rjlnn, \\nr~niu . Verri '.\\lol'om Dln-a ~ Votn 1-'i"r1n,, -
Vicari f\\.lu1111 1-t.l)l!l.:1. - Vhcn.dc H.oberto - Vuir,•~iu t•arn.
:larri Emtha ~ol\\"attaro ".\\lJri;.e - .Zuccl.lrO Tcre,11.
• ( .1r-e:i;:n'llto J..uii,:1 .. ~.aronia L1na • Le.Jclu3 .\\hce \\'cd.
(,.,-n...._-., - C.:1mnc1one \\1.an4.. - Colct11 0<"hriI - C«.Hllt:!
,\\ntonio - Cor aro \\n.n.11 - Ct.a\\·lna P,, iro - Cremasco
(.;H)\\anni - Crcau Oht,a - CrovC'\\lo GlQ\\:Anru • Cun;bcru
lriuu - Oa.lmllft\\111.,1 ".\\l11rt3 e Lui,n .. \\o.cl.rea '-h•n•I ..
fl• .'\\mbroi:io Lu, ,a,w - Oc C•rli Cor,ll, • Oelay Samo•
NOVENA A MARIA AUSILIATR iCE
uoun Dt Lorcntl Vhria u~~ I ,01cn\\t.(J 1.)ou. t\\,ltuin ...
lh·mn,1,C1stri G i nn,nn1 . 01 GesaTo l\\lnt i:ano - .01 J\\1.trtino
CON'Sl'.OLIATA DA SAN OIOVANlfJ BOSCO
(f1ori,:io - Dom.ru Suor Lina - Outto !\\forlu - Fabbri Jolc-
PJ:B OTTEJfERC 0.&AZ!C D FAV9KI
l·•• l "arioli Delfin:.t - l ;1~s1D Ro$.fi .. FAvero (;101,,-an.ni - J-'c,r-
narm \\nna - Fcuc-rt h.rnu10 -
\\tadd.llle.na. - Florina
t..;u,vann1 - T·un on, Giu11eppin.t - Fr:1uin Rom1IJ,i ...
tìaj:'C('Cro AnJ:.eb ( ,..110 ~lodC'll-Hna - c;,UM\\~lli Rot•ta -
I. Recitare per 9 g1orru, ln Pa:e•. Avo¾
G!or.a al SS.. Sacramento con la giacula-
( i.anone Giovanni t,,,ttl ..\\rmtm,t• ~ C.w.dio ~lh..4nn e
t c!C-h! - G~n,11., Edoardo - GhiJu1l l'ierine - Gi1:1,t.nl11
S.1 11tinn - Cionfo. i\\tiirh:na - Gi.<>1 di:nrn Romilda - {:;o\\cno
toria: Sm bdat1 e nng•az aio ogn. mo
men.to ti S1n1iss(mo " DMnrss,.mo Sacra•
l'n..".ssnntc Rir111 - (.,1·110,Mo Ponwmcu - Greppi Sçc:ondo -
Uuuli Tiia~ .. lo\\·inc !\\unzfa - lsoarJi \\11na - Isola ,\\n1.tel111,
l....'1 Rocca Paolo .. l.10 Pietro . IAJnaru \\lana - "\\·tac-,rrn
men.io: e tre S-zlv~ Rigina a Mann SS
Ausiliatrice con lo giaculatoria, Ma010.•
!tentata - 1\\h.y Lt111fu, - \\laida: Girol.uno - :\\laniero f- am -
~\\1 ,rchrtti G1t,i.anmna - :\\ta.r<'.'onc I rant~co - :'\\1.uu'lo
Aux lwm Christm'lorum ora pro n.obis
.\\mJ..rdno - ~I uu\\o Rcai1n:i ... \\hsal■ Fano}· - \\i-1,.:1..1.ol l
2. Accostarsi 01 Sanll Sa0 ramenti
.\\lhuti Stefano .. \\h•nKhini Prol St:.ri:ÌQ - !\\lcrlo !\\1ur10
~11.: do Sr1nt.1 - l\\lur.rnd1 \\n:J.:eitna ~lor~.tcd'li 811.:e -
3. Fare un offerta, secondo le propne pos-
.Ivlm·rtu :.Vlar~henr.a. .. ~toscn :\\ lariR \\.tossa. g 1111n.1
l\\lotturu A~n~c - \\ I us.Bo Agu1u1n11 .. Nulctt1 l~u,U'lnu -
sibiliL6, per le Opo!re ::ialesiane
~ovclli Giò\\J.J'\\na - OdJi Antonio Ooder Snvi11JJ - Pu-
~= ( ileo Ces3rt: • l'~t1U F'rm1niu - PQnni ("~rio - P:tn'!III ~ 11-
, :1tor,r. - Plllftorè 1h.·r1na • Pc11or.ilri "'-Uahna - Prirom:
4.. Avere molla fede in Gesù. S.1oromen-
t:1to e in Maria SS. Aus11iatnce
c.,,orCJQ - Pdlc:!tlt •1·cresa-\\"iotcnz..1-.\\nc:d.1-LuJlfl-Frur,-
l:!11 ,<-~.10, - l'cnt u5:cn1.::i .. Pe-rr1n C:itcnn 1 .. Pes-Ee C:nu:,i,10 -

4.5 Page 35

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0n i11/eufu,jir111c di
Cessa una febbre durata otto m esi
Nell'ottobre dd 1957 fui colpito dall'in-
flucmm ~asiatica,>, epidemia che colpl gran
numao di persone. Da quel giorno, e per
8 mL-sl continui, ebbi febbri!. Fui ricoverato
due mite all'ospedale e \\1 rimasi complessi-
vamente 57 giorni. I mt!dici tentarono ogni
mt"l.ZO, mi fu,ono praticate tutte le cure pos-
l>ìbih, e non dico con quali sofforenze; mi s1
fecero non so quante rad10grafie, ma non fu
individuata la causa del m:1k e ogni tentativo
per sfebbrarmi fu vano. Quando uscii dal-
l'ospedale, ero nelle stesse condizio1u m cui
ero tmrato; anzi ero peggiorato sia lis1l·amente
che moralmente. Dopo il ritorno dall'ospetlak.
rifiurnndo qualunque mcdi~·ina, mi votai H
S. Domenico Sano. C'on grande i'Orpresa nu.1
e dei medici che mi avevano curato, dopo u 1
po' Ji tempo, la febbre scomparve SL"nza la-
sciare postumi.
S (.;11utrt1t1 ,n Colle ( l'adova t
sanissimo e s1 mer1n-1glia della nostra preoc-
cupazione. Sta benissimo, mangia con appetito
e non ha pii1 nessuna sofferem·..a. Fu un \\'Cro
miracolo del Santo, di cui sono tanto devota.
l1111lhtti11 (l'alrrmn)
FR.\\"CA SA,\\11\\l:\\RCO
Guarisce senza intervento c hirurgico
Tre mesi or sono caddi riportando la fr.n-
n tur-.1 del collo dd temo.e. medico fltl!IIC\\-:l
necessario operare, convmto che di\\'enamcntc
non sarei guarita pc.n·hè affetta da altri nmli.
Temendo di non supera.re !'operazioni.:, non
rnlli sottopormi all'intcn ento e prcfem af-
fidatnu .dl'mtercess1onc di S. Domenico Savio.
Ieri, dopo il controllo radiologico, appresi che
l'osso femorale s1 è nnsal<lato perfettamente,
senza mlcrYcnto chirurgico, per cui lo stc:;...",()
professore fu em11s1asta della perfetta guari-
gione, cosa assai difficile 1n mc che sono an-
ziana e affetta da anenosclc>rosi
1 ·11/aun<·a J, llrmi•Jil (,hdhnoJ
Guarisce un bambino sofferente fin dalla
A..'-lfA !;ALVATORF VEO. YF~L,'TJ
nascita
Ho ottenuto una grazia per interct-ssionc
ùi S. Domenico Savio, protettore dri miei
bam bi1li. Ho promesso di farla pubblicare
Adriana e Andrea Re (Casnlcn111dl1-1\\l~ssandria) p,'r
il Jonc, J, un• cara b1mh;1, a cui han posto nome Da•
mc.•n1ca \\larta, nn(:'Ol7.Jano il ntr() s.inco lJ. !:iavio.
F.rnestina 8ouu (S. Anqèlo l.1mosJn1;0 ("11mpobasso) r,n-
gr-~1:1111 H,. D. 8. pt-r la j;t1.1rtrtu1011c da rottura di una ~w11b11.
affinchè tutti si rivolgano con fede al Ranto
dei giovani. U mio bambino di sette anni e
stato sofferente fin dalla nascita; nessun dot-
tore seppe mai definire il male che tante
sofferenze gli causa.va. A dicembre fu col-
pito anche da forti dolori alla testa e divenne
di un pallore da preoccupar1;. );on ~pendo
più quale rimedio applicare, mi nvols1 con
fede a S. Domenico Savio, promettendo di
far pubblicare la graZia se 11 mio bambino
fosse guarito da questo mal..- sconosciuto. li
N. N. (:\\lonlt'rosso Altno-Hu~u•a) ••~illuta da un <ldiilu
t' r~ou.:.up:...1h1 c.Ji una mf1•rn11tà del fi):liù, si ri\\:oh,;,._, rnn
hJuc,a a S. D. S. ed 115:11, dlfficoJtà rimn!,e appianato.
Teresa Rinaldlnl (Reggio hm.). noo,11 divota cl, S. l), S.,
ne ha sperimentato, ron l1nbitino. In vnlidn prott...,.dunc
ndln nasdrn tli u n figliuulu.
A. G . e A. Olino (Sorso•S11s.nr1) nngromnno S. l). S. Ji
D\\'t.!r ,::-ua.ntet l,l loro pu.•"'"fll.t "h novt" nH.:M. e aJ1·1nrinno
la rrnm""'" Ji rar pubblicare la ~'Tòl.l!ÌI,
Maria S<:o11l (Scarpcrin-hrcnze), ijUUII• da d11l11ro-,
disturbi tli Mrlln1,co per 111terc.c.i:;siont' d1 S. D. S,, con
vivn riconos1.:1.·n1,a rnancla ?'r,ffcrta prnm~:•d,;.a per le Op,~r~
s.1c:sianc.
Gio~-mutl t! Oom~nie11 Giordana f\\"illanu\\'u Solaro-Cuncnl
inviano oflt.:rt.1 o\\ S. D. ""t. pc-r .b,r:ra.l10 oth:nuta.
Santo mi ha esaudita. L'ho fatto , isirirc da Gluv.mna l'tn,•ro {Tonno) uJdolorata p.-r lo srnw d,
uno specialista che mi hu assicurato che è
tinlutc d,·I fi!?lto, lo raçrn111ttndi, •• S. l), S. ott~m·mlone
lu J.'llatlg101w.
121

4.6 Page 36

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~~
tnvocmido ullYi SQrvi di Dio
Con vivissima ricont>scenza ringrazio il
Servo di Dio Don Andrea Beltrami, da
mc invocato, d'aYermi ottenuto che passassi
lo scorso invcmo senza bronchite, a cui an-
davo soggetta ogni annt>, e gli chiedo la stessa
~razia per il corrente inverno. lm;o una
piccola offerta e chiedo che mi ottenga il suo
amore a Gesù 8acrament.ito.
colmo del.hl sventura, mentre inn.'Cè là ho
trovato la nùa fortuna. Infaui una suora in-
fenniera mi parlò di Zeffirino Namuncurà
e mi disse che se l'avessi pregato con fer\\'ore,
aVTei ottenuto la guarigione e ancora altre
grazi<·. L'indicuo nù piacque e lo pregai con
fede. Pochi ~orni dopo usci"o dall'ospedale
t: potevo re.ilizzare la compera con denaro
gitmtonù in forma quasi miracolosa.
Com0<luru Rit:adonu (Ar11~nuna)
GIOVANNI MARTIRl'..S CARRlZO
,1lrmmdr,n
SUOR RO.SL'ilA :\\IDUGHl
La grazia venne puntualissima
A Don Andrea Beltrami, al ~ovane san to C'i trovavamo in una situazione finanziaria
della sofferema, nostro potente aiuto e pro- disperata: due sole cose ci avrebbero potuto
tettore, tutta la nostra profonda e :;entita salvare ed una dowva concludersi assolutn-
ricouosccnza per l'aiuto costante datoci nel mente prima dd 30 giugno. Ci rivolgemmo con
superare felicemente numerose malattie, e per piena fiducia al Servo di Dio Don Augusto
la forza morale e spirituale che ci ha ispirato Czartorisky affinc.hè ci ottenesse questo mi-
col suo luminoso esempio di cristiana carità, racolo dal Cuore Immacolato di :\\laria Au-
1.:he ha soffuso di luce soprannaturale la sua siliatrice, promettendogli un'offerta e la pub-
breve e travagliata esistenza.
blicazione sul Bollettino Salesiano. I,a grazia
venne punlualissim11 cd ora attendiamo con
DEl.U LUCI.\\ F. LIDGI BOD0
serena fiducia anche b seconda, che do\\'Tebbc
sislemare la nostra po11izione.
Se posso fre<Juentare la seconda liceo, lo
DR. VITTORIO I! Cl:S:.\\ SPERl'.'iO
devo interamente all'aiuto del Servo 1.h Dio
Don Andrea Beltrami. Infatti l'anno scorso
foi colpito da w1 esaurimento che minacciava
di ncm lasciarmi più continuare gli studi. La radiografia docum.enta la scomparsa
Feci ricorso a Don Beltrami e, pur non avendo de l male
molta salute, ho potuto applicarmi ed essere li babbo, seuantenne, soffriva di violenti
promosso. N'on ave,·o chiesto la guarigione, dolori addominali. Medici e specialisti dichia-
ma solo la salute necc,;saria per poter prose- rarono trattarsi di un lltmore all'intestmo
guire gli studi: Don Beltrami mi ha esaudito. ed es.~ere necessario un intervento chirurgico.
Mirabdlu {At.:,sandri11l
FU.ICE AD:'l:OSPIR Le cc>ndiz1nnt del paziente, trasportato al-
l'ospedale, permanevano gravi. li !tiorno pre-
cedente l'operazione, una delle due liglic Suore
gli fece inghiottire una reliquia della Sc:r. a
Crescono i g uai, si moltiplicano le grazie di Dio Madre Maddalena Morano. Un'ul-
Trovandomi costretto allo sgombero, col
poco <lcnaro cht: aveyo e con quello che ot-
tenni in imprcstito cominciai le trattative per
comperare una casa. 1\\1.i quanw avevo a dispo-
:,izione non hastarn affatto; per di più cad<l,
ummalato e dovetti essere ricoverato in un
tima radiografia, e.seguita il giorno dopo, con
gmnde stupore dc, medici, riYdi> che 11011
esistt:va più neppur l'ombm del male. '-!on
potendosi spiegare la cos.1, fecero fare altn:
due radiografie, che nsultarono ugualmente
negative. li babbo ancor oggi gode ottima
122 osped.1ll'. l\\Ii parve allora di essere giunto al salute.
FAMJGLIA PULVTRF.NT!

4.7 Page 37

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· :· l nos1ri morti ~
Salesiani defunti
Sac. Gl o vannl Fartnan , a l:h1t·n"' \\,res ,I 21-1-, .,.,o
F.ra il \\'ct1 uno <1e1 Salesiuu in \\t,:,r'nt111.a. a\\('r'ttln comp1uro
1 go ~nm J, ét :\\:.ato a :\\ter~no, crur<• nf'l nostro collr.ttm
S. C.a:rlet d, Bth uus ... \\.i~ nell anno 1n cu, mori Don 811.u,u.
,~88, col dt: 1Jt'1'Ìo di comptt-rt'! t:lt ,uudt cccJ("tj:MtH i nu ..
zia.ti a Tre\\140, (111\\t, co1nc htmtnann:t :\\\\·e,-~ cionn~\\;1ltfo
S .. P1<1 X h.1 p.,rruco zelan1 1.'. e 1,t11\\tsi.ln,o • F.n,c.•mhlu,
Sant'J Riut11, S;rn Curio e Gent"rttl l'it o, Lasciò nrrw1111t•
bile e~emplo d1 , , rt\\l saccr<loirth t.: di ielo ne.r le n rn, ut-
S a c. Std'ano Avida n_o -t 11 TnrtMP - l,tttuto R 1chc.lin)
Sac. Cad o Caml nada · n C ,, •~h• (\\'<rcelli).
Sac. Giuseppe M. IIIU-old t • La l rhana (\\'enc,uelal.
Sac. GJovanol Sy nuor t~ Rz::nlu (Polonu}.
Sac. Riccard.o Richter t 1u 1n11rci 11 ,,:,;.1-11;1,o
S a c. Luigi Lafolo a C,atfa (loradc).
Sac~ Tom.maso Jpcn:a t a I.ima fl'c.-1u}
Sac. Francesco Rodll:e.rs t n lllni,l,nn (l ngb.iltem1l
Coad. Saverio W e be r t n Eh•nh1 tlnilk (Cnnito lh•IM.1)
et.ad. Edmondo Robert. t a l itA 'J1t1 .1rre (Fntncìut.
Coad. Armando Ohione + ~ 1'1n111;1•co (Tor,no),
Coad. Amato Pcyn:t t • La '-"'arre (Fr,n<ia)
Coa4. Gualberto Hernandes t a 1'-loni,,;Jco CL ru~un)
Cooperatori defunti
Mons. Lul,::I Cornacchlo • • l,;oraua11,o il 9-1-1060.
s~ccr dntc THtè~errimo e afJv.ionam c•oor,enuoTe- ,ùtr...tano
fu per ohrc un \\tcnrennin Arnn1i n1Strorore del Sant u■do
d1 Car•\\"J\\il~io. Un~ lung.a dcJ.{t'mrn lo ve.nn e dispon endo
,11 prcmi('I che t.1 Suntrt Veramr nli .wcu1 prc:p..irn1t1 Fu
1'Cm.pre moho riconotcttnte n..i Sal~!!.1uni etw pres1a.v11.1to l.1
loro opera ••\\·udc,tale nelle t:onfcas1om al S-n.ntuano
Sac. Albino B,a:u;ano, Pacroco di Piansen (Yèrcclli).
En Decurione della 1,;~hì• Ru•r,11•. e ITT3 avev11 com111°
da:ro s orframuare i Coopeutnn ~•lcsi■ni deUa ii:O• P11r•
roec-hia ,;,condo 1c ree-enti d1reln\\·~ 1,;on 11pinto J[IOVAnllt
nr:mostant, , !IUCU on-..nt·.an:ru T..o rluam11vano J"av,oci1cn
dei poveri è<l rr11 fr1t i s11ce,rdou più 1tfft":r.1on2ti a Don Bn1cn
Giovanni Bon~loanni t a So !'ll mari \\'.l Ho.sco il 7 ...1... 1<,60.
(Ju :m t1 lo conobbt,rQ SJ?rbernnno l',ncAnceHnbile rtci.1rJn
della ~u.. \\'lrn ,r.cri:rui, picn.1 di i(ioiu .-nche ne• uH~mcnll
dello tconforto " Jc.lto p r o,"a, intc.:rarnent~ dcditntl'l allu
ftmigli..1 e al do\\·erc Fu dotalo J"un'amff\\a squi11.itarncnt«-
rnsib1I~ ,: d• un. rob~u r1:Jc: nh1ios.a. Fiero Jrl •un
•JI• p :1ssato d1 nulat,HT e di operaio, J'H'CWo la sodd1sf,0-1one
p1u uuten•1ca nd donare suo tiaho
Chiesa t a flon
Hosco, quale- !l.1t~c-, Jntc OeU;s -.ua h·dc cri1ttiana.. fecr- At udn
tt sè e al ffl1mliari nel mom~nto d~ll'add,o: non ,·o1tt rim-
pumtt, pl'rd11: nLUfÌ\\'G la I err ~;u.1 di l"ntrnre jn ciel o, in
compaqniD ,1~111.l .I\\radon na O&tJCI 11A u:-.ilrnrrice avr~ 1;t,rto
pri!-mÌlll6 q 1u.:-l1" AlUI !Òll)er!\\OZ(l
Avv. Luigi Da Rin t a Po<la,,"
(.·ampi 11h 11u1dr trinruui_.h r- hccal1 nt1 c-otl-rg-1 ~ale.t.in, d,
\\loqliann \\ en~to e d1 E5tt" 1-"u ,otontario nell.A l?uc:-ntl
u11s-1S. ra,ur1uni:~nJo il i:rado d1 Carut.ano d~l• \\hnru
K:.ercuò per ~o anru a Pado-..1 la rrul4:11s1one dt .\\,,.o<'uto
c.c,n n:ttitudtnc e 01'1:Ktà. Dopn lumrhc ,offerenz.e. 1H.nt1fil'.'atc-
e sr,1r,to lèJ'lc;-n,f{) fra le m.am il \\tan11Jte dei CooJ1t:r-aton
Cav. Luigi Plsanl I o. Tonno 11 !Q• 1•, 91>0.
Il Servo et, l>io l>un F i11p po l{annlJ i, quan d<> ni11111rò
l'idea di f(J11(.];.1n· uno dei prlruì t" pH, t,dorit>$i Circoli -.rio•
vonm CattoliL'J nel 1>rimo Orau.1rio h.-.rivq cli Don Uo,u.:o
- il Circolo .lu.\\-1/,m,,. c;he ba t?iA durn rnnu dementi prt-
7.IO!'i alJ'a-po..tol.tto cattolico - ■<chu: lOmc pre-.idtntt.•
11 IDO\\"&nc- Lu~ai P1uru. (. hc- I• •r«-h:1 d, Don Rinalda
c-•,. fo-u-e sut• aapu:nlc e- il.Ju..onmua. lo tltmO'llTi> d i.a.t10 eh.,.
11 compi,;;,nto
Pisani te-nl'lc tait- r-rcsJdC"nl".....:1 per bt"n
1rent anm. l\\'Olt,t('lndo con zelo. ltttfJ, rn.adenu e ardi mento
insieme, un apostoluto mohcplict: 1n tu11i 1 sett.on dd-
J'O.ra:torio, filc,drùn1mnncn comptes11 ~1.1 non dlcd t- solo
d1 per$on~, ma uncbc:, d i bot'8a, !\\I IA ,wllc l1;:&~e e pos.seg-
,-i-1111'e de~h orn1oril:t.ni, come pitrt~Uf1.,ndo, .al tern,inc, t'ì
a,gni anno sor-1,,I..:, H mal!To e "Ctnpr~ Jcfk1tario biJnn1:10
del d.ioarnico (..'frcol o R-•ova.nite. La 8Ull cQ!\\tanzn, fedt-ln
I! 1:c:lo di mc.rnarono l'ooonficcnra ponuficia dell.i (;roc~
di c-~■lie-re~ '.'\\:._•ll'uhimo JR.rio-do cJcll• >U9 lr1l\\·•«liota C'
-sant3 \\lta f'rntò la 1ua collabnr--.ii1unC' oU'Uffic.io Su.111pa
ot=ntralc i.a ~ti11no. diiu1nlflJC'ndot1 r,·r la d~di21one vt·ra~
mente cscmplatc t per l"umilc 1uvl1..ic,olez1A1 (Juc.-,,10
Cooper-atore moddlo i.1 e sempn~ conNHlunno d 1 cn.5,n cnp
In nostri Fiuniuha. pensiamo rht- unthe tn P1tradiso Utrn
Ilosllo e n on R innl dì P nh b10110 voluro molto vicino 1, Aè.
Angelica Tavano n. PJstrino t I S<laur,icco (Udine)
,I S-1-lfJhO,
Anima r.11.ntl1c.l., r hllCHa. pauo I• \\'ha tr:t dnuor,~ lc:hcr
ili S,..1crl.fkv1u prr ,I p'rouuno. l•'u 2.d.u,1c Cuopct2Uìce
tiaJcsi.Jn.a, lid .1 Ji av~r donato n Don 11osco uno -dei RUo•
•ette llgll.
LuJglna l/g llo In Merlo i 11 :--zo,.,rn
Zelante ~uupcnur1ce SalC9ianit, \\111,~c.-. t\\1tta <leduu ,ill1
riu neru hmuil111, cd ebbe la 111nu, dt \\ edere duc- hr:lie
cons.3c.r.a1e 111 '•rnorc ndl'l&1ituto Jdlc [·. ,:\\l. \\ 4: un
tiglio Rd1g10M> drll'Ordin~ di ~- Fr:1nce-sco. Si dtsritue
re:r- pier.&. 1p1nto ,acrificio. :tdo per 11 bene dr-llr nnnn1.
2milla Bolla B011cione t ad \\li,uu, (Sornna,
Zdonu~ pl11 Ccmrcrattice, 1ur hl"n c.1un11nrdici ~nm offri
con J?Cne-raAìt1\\ le 'iUè co nii t\\ut 1mll'-=rt-nr.r 11 ~ost o~no ùtllt•
Opere cli LJc.in Ho,.co, liet11 d1 J'lrdtnre unn co opcnt:t.ion v
,.,~o- che la liUt1 tcJe: le l•ct""v.1 aprrc,eznre in tutto il suu ,·,-Iure.
t Giusepplnl\\ Cattaneo B.la.nebl a \\'Are.,e il 11>-l-
\\"''isse faL.t·ndu Jd h~ne ~ c«:nun..o.111 e ct'-nUnaia di pc:raon~.
siruna.:nJu I uw 7.1 che la Oinn:1 Pro, \\·1Jen.za Je a, t\\ far.
nito. Pil-.sb .:i,:lt ulr1mi mai ~Il~ sua vua. rro\\:ata d.a snoh~
Otft!ren1:e'. MH.t~nnrt' con fc<lc pro(<,,n<f.• l'oopenu:-i('c Salc,-
1ana c. p1. r \\ u I ulm. l'r~1denu.~ tlC'lh.· l)ame Patrone~,.
di ,t .\\tll;li.ttnn· c,hlicò col ,iuo cn1 1an1e buun e-,tn,ti,o
Ors<lla Meda In Piva t a l·<>~J/uo /'formo).
Donna <l1 fr{1C. d' tm~n~:1 ltt.hori(')M/t.,, o.rric:1:hì la 'lua uh1r.
nata tC-rTcru t.11 pr~m,1rosa e dt'lit ;1f,t c-nritfl ve~o 1 r,o,·rn
e i bisoj,tnnto 1· o tclice di .aver d,nn La figl,u .\\dc.lin• al
Signore Ira l·11:l1e 1.h l\\fa.rill \\u..1ha1ricc
Altri Cooperatori defunti
\\lbertat. l.,10\\ anmn.1 Arn<"r10 'l1fulin - Ua,1.,na11 Giu-
!->e-J'lpina - B;ùJ•c.,rnnQ An101til·11,1 1--lnrhero Carolina
IJa-telli H1.,lfi1d11 H~T"torelh G1Uli<'fllllòn - 1-HnsoJi Pure,,
Linùa • 11,neilQ 'ìrnf•no . l',uul, ll<>111iltl• • Ca,at,l'ri1~dc
G(u.seppm.a - l 'r1'~rfl .\\-l'{nese - Chicni :\\laria - C i ni1 Car...
mt-li.D3 • C.111L'-I ll1.nz.11mni ..\\nn11 - <.:ollç-,.Jn Luaa. - (n..
JomUero IJt""rn.1rJo - L'olQann :\\1, ,umth.e.n 1 - l untr.tn
\\J;:nne • C.:opp1 \\lain:i - <.:orrutl'.'duo ~tnn!I LUIJZt - Co1c1a
n Lucia - Cu.:u•1
Filirpo .. 1>.-.r1n \\\\\\ T,ui~ ... U.1\\'1tc
Secondina .. Uc \\mbroq,~ Tueaa I >e l.uca ~larclu.•i~
\\nromo .. l)e Rout \\ntomo - r>hv G10,"3nru - fahnc
\\nna h.uah111 1 !frrucno J·:1v11 \\nruirO.:aA h.:rnn
\\1ari-a - Ft.'rrARUti G i ottandli Nclht ... Fr,.acr.aroli l 1aoli ni.i •
F ra ttrm Gmsco,,c - G-ar de1la f~O:itll (;avotti C.:...rolio,1
G io r gi lto~;i (iohbo Rosa - (:01,10 I> Flrroin n U11r.•
.tOia..n G~u:m1u. LLlnCJ&i '.\\1JritJ .. Ltbob. l\\lad1t l..-idJn
M ichele Lomh11r~h P1:101o - '\\1ih·,1r1,1 l)r,nn~n.ico ~fohn•
\\'trn1 'l'trJthot:cht '\\laria - '.\\J nt h,ru \\!?ait:a - :\\lar11nt'IH
ft~, - .).lual• ll.an1clc • :\\f l-tn.,J• Ca.rm~Hn-.t - 1\\111U1u:ui
Gto\\·anrn ~h:Jr, Ca\\" Aruooao - :\\Strnno Gaetano -
~c::ri Ida C&taJt:1 - :'\\:lVl'a G1u4c.ppct t ..u11,..91 • :\\:on \\1hc..-
p,.1rJiotti C•tt1rina - PAimer() AtuHu - Pant'era D. \\larcu
- Pedro1t1 \\"1ncim.- ~ Pie Clotitdr - P1,:1orm P10 - Poit
~io O. Ciu~epf"lt Pnrnano \\ l ,tuhrrit:1 Por.ntra ,\\n
umio - Pu:.-.;,i ('il\\._ Guadn Prnn d! Gitl5eptilna. - Htuun
\\ih1ri;1 - {hv1ola Alh1ni1 - ll1 bol1..,1 t\\qui l, n~ R u.:111c-itrn<'
Oott. Cuuhe.l11u1 l{n~~i AJeQundrn Hio Pellcu.nno -
s,. Rolle:~ro Domt"f'l;Lo Roi;:..à l"lcml"ntltt.t Ro,·etto 1\\1orùt
:'\\At'llhii G11n,c-pp.:i Sa.$$2t~Jh Piir~n,m• narne nic..1
inommi .\\lem•nno .. •roffoloni \\n",dn .. 1·orn:ua r•n•
u·..sco ~ \\ nHJfo ~1uria - \\"ez..1.■ 110 l·erruc:ciu - Zan,·11.uu
~ San.a - Zem1Jr ( 11rlo
L'ISTITUTO S Al.ESIANO PER LE MISSIO Nl
con ,cdc 111 ·r o RINO. c retto Il\\ fini~ 1\\forale L'Of1
Decreto t • 11~nnai<1 1924, n. 2z. pub le1:al1r1tnte
ric"'-.:r.· L.,got, cd F.rM1td. AJ ,.,1tar~ poi<sibilt
oontcf1ta11om ~1 <OO~igliano lr ieguc-nti J.ormu.l.::
Se tra1ta,1 J•un l..c,l{alo: • •.. la-,u, ull" htitmo Sa-
lmono (In lt! ,\\f1m,rn1 ,,,,, ud, in Tonno a titoln
ùa legato In A('lmma d1 Lire•.. (oppure) l'immo•
bile s i10 in••. •.
Se tn1tro~i. in,·cct!, d i non1innre erede di ogni s(l-
r stanzat t.11111to. la fomiula pnlrrhhe =er quest11,
~ ...Annullu o,.:ni mia preceJentc disp01ìi:t.ione t~11. 1-
mcnt11ri11 N'ornino nlio tttd.c Unl'u.·r....tle l'l1titut,
Salrnanu pu l~ .,:\\[us,01ù ton udt u1 Ton110. lascionc.Jo
ad esso qu.,nco n,i a.ppartJcuc u 4unlsi.1s1 rito1o 1.
(lu~go t dl<tù)
(jm1111 f>Y atuo)

4.8 Page 38

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t ìvll-
D CROQAIA 711!/Jldll!/;7(/
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse da completare
Borsa M. Aus-ili:.uric(• e dh·iru1 1-rov,iden1:a. alutarec.i
a et.ira ,h J\\.lnry Re t Cnnvanm.1 'l·nrr1 (Ber~nmt)) .. te> ven,,
I,. 10,000,
Bor,a M. Ausiliatrice e Don Filippo Rlnaldl, rn s,,JJr.
d, dcuc/i,10 Bu:.::1. a cur.t di Don Costantino Uti!l!"I Par-
roco ((irnova) - 1 wrs. L. 10.000.
Borsa Maria Ausillatrice, urtmd, /,. i11tirnrsuw, di t\\Iam-
hrlli N1111z111tmt1 (I•,,, 11) - l'ot. l7.ooo.
Bur11a M. AusHlairlcc " S. G. Bo~èo, pmtrtt~••/r la mw
fnm111lia, cura ll1 Tinll l\\laren~l11 (P,acenzal • Tot. 45.Soo.
Bor.w M. Ausilliurlcc e S. Domenico S:lvlo, a curd d,;-1'•
s1g. A. ,\\.-0'.-\\. O. • Tor. 15.000.
Jfors~ M. Ausilfatrloc, S. G. Bosco e S, D. Snvlo, 11 curo di
Sorbn 1\\1.ir<{heritu (Torino) • 'l'Q/. 30.000.
Bor!UI M.iria Auslllntrlce, conlinua 3d assl~tcn!l, a çurn
ddfa lnm11,!!ia Gollo, (Tarmo) • 'fnr 35.000.
Bnrsa M. Ausillatrf~ e S. G .. Bosco. !(Uont, ,ma madr,
o cur:, di T. E. (Al,·ssa11drìa) • lor. 41.000.
Borno M. Ausillrt1ric•, S. G. no~cn e Don Mlcbele Run
Vtnt•r.ibtle, rin!!frl Ìltìulo 1.:lrtlll/l'll/t', J1 cunt di C (\\'1
tan<•t>•lha.i ('.\\I l,1n11) • T,,t. .;0.000.
BoNt \\e1. Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. T<,re,iina drl
B. a...u, 1mp/,,rt1111/,, prot,zfom a (ura Ji C. (Turino)
1 v,•r11. L. 40.000.
801·,11 M. AusiUatrlce e S. G, Bn<co, a curn di Oc Mnt
tt,j, r,. ,n,~gnaJHc ( \\osta) 1 ur. 30.000
"Bor,a !\\,f. AusiU.itrlcc e Don R1n.aldl FUlpJ>O 1:•1, a cur.1
del çav Penu .\\n11do (P1aç.-n1.a) · Tot "S-000
Borb,l Mamma Munlhcrita e l)on Bosco, li ~urn <li Ul-
d,,ricn Consorti (,\\,coli l'ic,110) T01. 30.000.
Borsa M. Ausilintrkc r S. G. Bosco, r,mud,rai In 11rn::1a eh,
tm,to e• stq a rur•rr , prr,te_.'!Jt~t, 111 1101tro /t1111r1d1t1, a <"Ura
d1 .\\u~ur.to Pil1a r"\\: ,11111..•vo ('\\;:uoro) - 1 ,er-.. L. 10.000.
Bor<,n Madonna di Rosa (9•) S. l'ito ,,/ T . ( Ud,wl, tn w.ffrllJ111)
t
rfr<1rtlv ,t;
FrAn~csc
Em
uni
ilia
n.
(lt1rla
,ooo;
t1i1 a
l\\1ari
C"\\trn dei famìli:,ri
a I'oi:inHn 4000
~ c<l11ttiund
Tot. 25..;00
Unr,ot M. Auslllatrlcc e Don r; !Unaldl, 111 ,ul]rng,o ,I,/
mnrito, n cura J,·ll.1 Coop. :-•l•.i.1ru1 An~d• GdteJdu,
,·,,r, (C11qlìuri) • 1
L. 10.000.
Bnnm M. Ausilfatrke e S. G. Bottco, secondo /,.. mtt!11:nom
del doli. J /motti /1. i-'r1111re.srq (Turino) - 1 v,·rs. l,. 10.000.
Bor,.a M. Ausilln1rlcr e S. G Bosco, p,r la wluu ,le/I,•
amnu ,l,i ,mr1 Jt1tt11linn, a ~urn ii lisa ~lnr'-hl: •tn (::,j,~l.".A)
z-s . - I \\'C:f'..... L.
.!00
Bnr,~ 1\\1. Awdllatrlc:~. S. G. Bosco e Santi Salesiani, n
cur~1 di Sreppan l'n-tro (Novara I - 1~1 H'J1'- I..... 1'.l,ooo,
s. c. lJUM.11 t-l. Aw;Ufatrlce e
Bo~co, Ùt iuo,u••io ,l-t>Ì mul
d,-[111111, a cura lii H. 1\\1. ('furinu) • Tot. ,l0,000.
.Hor,a ~I. Aw.ill:urlce e S. G. Bo..co. a t:ur, Jr L~ Barb,·n
( r.u.,unn (Palermo) - ,~ ,.,.t!r.. I .. 10.000.
r., llnrsn Maria Au$lll:uric;e, /), ,.._ a curn di l'ia ;\\,l~ri~
(1'orino) • r' vero, L. 15.000.
Hor-s:i M. Au.s.ili.;11ricc, Don BQtiCC) e Don Rlnaldi, rn rur-
gru:uurtt nto, ,mpl Jrt11ulo prutt n11r pe, ,,,,,, mJJ, a n1r11
d, Il (. ~ R. !Torino - t ""· L. zo.ooo
Dor,u Murin AuslUalrlcc e OIIH-ro Mafalda. a curn di
Ul iv1;.•ro Vulentin,l rror1no) I \\'crs. L. 10.000.
J3or-,, Maria, Au.dllwn Chrlstlanorwn, a Clll'll di Ro._,,,
li tlhm• (Cuneu) • Tut. +o.ooo.
flnr•a ,1aru,11t1 Ermlni.l in Olla, s cur~ d1 \\larzclln
r:uitcmo (Torino) I ,.,..... I . 15.000.
(,~11,i111w)
Borse complete
Hursa M, Auslliatricc, S. G. Busco" S. O.Sa,io, a1s,wrarec1
continua f>rt>ff':hme-, a c~irn d1 D. G. (CunN>) - ÌM. 5~.000.
1Jorsa M. AWliliatrice e S, G~ Bosco, ,n r1'11tr<n:imr1n1to t f>"r
~!tener, alt,, 11rm:u, o cur,t di Il C. (Berulltno) • 1"01 50.035.
Horsa M. ~w.illatrlce e S. G. Bosco. sempre :> mr pre-
senti, a curn Ji Miottu Dl'Solina (",;n,·ura) - L 50.000.
Borsa Madonna delle Grn~ie di Pinerolo. " ~ura ,lclla
Casa Salcsrnn11 Panizzì <l1 1t1. Cnrlo 10.000 - Tor ~o.t+Jl.
Borsa ,1. Ausllwh'lc~ • S. G. Bosco. u ,·uro di .-\\rn1o•ioo
Teresa (.-\\.ri) L. 50.000.
Dor,;a \\cl. \\u,iliatri;,,, e S. G. Dose.,, f>" il bnrr Ji r1111i
, mi~z c,,ri, u e 1rn di Pr:1:11ftrde Car.n-iw·n l-'nvia)- L. 50.000•
Borsa R\\ln Don Mlchol~ Venerabile e Rinaldi Don Fi-
lippo, a rnrs e.li Valsccch1 Francesco (!.~eco) · 1.. ~o.ooo.
Rorsa s. Giuseppe e S. G. Bosco. 'ti ellrn di Sol.1rn Vir-
!!inia ( ~ 11l • L. 50.000
Bnr>a. 1\\1.. Au~iliattlce ~ S. G. B<,sco, r cum 111 O '/. e
\\. I.. (lkr~nmn) • L. ,o.ooo.
Borsa S, C'aovannl Bosco e Servo dJ Dio An1oa.lo
Rosmini, ., curo di Coh·i Dc !\\ledici ('.Jo,·:1ra) - L. ~o.ooo.
Borsa \\1aria \\usil.iatrlcc, Don Bosco " Santi Salc,;l.\\lni, a
rura d, "- '\\ (Br..,, ,l I... ;;o.ooo.
no~n Domenico Sa,•io. ~ gro~w nre1111.fn fl prrrhe
/1rote1?K" 1110 r 1 1111e, rm·1, n cura d, Pl,a h,bbr, , Ex nllicvo
romaii,1010 (l• orli) • I, •0.000.
Borsa Maria AusJllatriC'e- e- Divin3 rrnv..-ìd("n:tn, rromlo
I, i11t~1,::tunt ,li A(ltlt' <,urh11tV:111r, t Gcr1 n,-a,) - 1•• 50.000.
&rsa SS. 11.•laria Au~lllotrlce e S. Gi,wannl lln,ro. m
iuf{rn,:w, ,h, d1'f1mti di t-:l,1111 C11a/,i (N,wnra) • L. ~0.000.
Borsa Don Bosco, pc,- eura di Don Cnrl1> Prandi thc ln
C!OIIOhh, • L ,o.ooo.
HuF&t \\'l1unarn. Don E~bìo, in mrmr,rin dt/111 S,,:.11a
/)fJ/J'0,:/1,,, n cura d1 '\\ -..:. · L. 50.000
[(orso Chiodi Luigi, offrrrrr cfa_~I, ,..,- 111/1n.•i tle/f'(/rnlnno
Fe,tìvo di f'i11 Salemo (Tnnno) - t,. 60.000.
Borsa Zclllrlno Namuncura (6•) a ("li rn d, E. ,>, (\\',ircse)
- l~ 50.000.
Ro.rs.a f\\ferzari Vittorio ,, 11um,,r1t1111 J cura d1 ('3nale
~lllna l\\ln,ari (Turino) L. 50.000.
n"rsa Can•tle- Canonico Giacomo w m"mr>nam. u t:Ura di
Cuna\\,· l\\hria l\\Ierzurl (Torino) • L. 50.000.
Borsa nu" Don Mich~lc ~ Rinaldl Don Filippo, i11 111,-
mrmn di I 111!/Ì t r1ar,1 J'nborrbi• ., cura della li,;ha Ta-
bacchi C.1ri,/ Floriu • I.. 50.000.
llor,;n S Oomcnlcn Sa,•lo, prega per not. a cura di C. F
(Torìnc,) · L. 50,000.
Bors.i Maria Am.illatrlce, San Ghl\\';uutl Roseo, S..1n l)o-
menico Sa,1io e Sn.nt:1 1\\-taria Ma, ,..1rt1lo. ffTtJ,!lllt: p;,r I,
,m..z;11t d J Pun:11t ,rtt o1 cun <h \\"alt"ntino <,10\\·an.n.a
Opa>.fl (Tonno) · I . 50.000.
llorsa Cav«Uari G. e R. l\\lura1, a ntr:i d, l.avullnri Mural
ing. A\\lllUNIO (Torino) • I,. 50,000.
Horsa Murla Ausiliatrice e San Giovanni Bosco, 11 cura
di .'.\\lu, " li1useppe I •rmo) L. 50.000.
.Horsà Maria Ausillairlcc e ::ian Gio,·anni Bosco, a cura
tli Copp,, l\\lana · I.. 50.000.
Bor;i;n A Don Bosco n1flnchè cl aJutJ 3 trov,lrC pace e
serenità, ., u1ra <li C1i~11na I.cune e AlessanJm Mar-
chese fGcnll\\·a) • 1 or 50.•.X>O
llor,,.i Don llo,co e llon lllic.bcle R1z:t, a cur,11 J, Alb.u,o
:\\lari~ i l'ormu) • L. 50.000.
(cu11tm11a1
A1,,T1HUU ·\\ZJ1)1\\i/ Il( I THlnUN'r\\LR fil I URINO l'f 01\\T,\\ ~ r n u n \\H) [Q.~t), ~O\\IF.RO +01, - co'S' o\\VVlt(.)\\l.\\~IONli PCr'! r:i:i:1 \\."'!"'ti-CA
DrRI.Jl1nt.r RE:iJ9 0'ò'i,'\\ltlLE: Sllt.C. 1)1)1"1 l'lf'fRO lJflUl'\\10. \\Il\\ 1\\1.\\lU,\\ AL'SlLI\\.Jll11 12 rrml~O (71..i.
OFFJCll\\"'E Gll\\lllllE Sl:f

4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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GIUSEPPE COLLI
ATO
Prefazione di G. SISTO
Presidente Amministrazione Provinciale di Alessandria
Pagine 175, con fotografie - Copenina cartonata e plastifìcatn - L. 850
p@r ordln•zionf
rivolgersi ell•
s
EPIT!'>•rc
:t 'l"E" ... I
TORINO
CORSO REGINA MAR,IIERllA 17&
e.e.,. 1{111
I.a bellA e carattenstJca terrn piemontese, che diede i natali a Santi qwili
S. G. Bosco, S. G. Cafasso, S. Domenica Ma,:ureUo e S. Pio V (l'unico
Papa piemonte~c); a un poeta come I'Alficn; ad artisti come il Migliara, il
:\\lontevcrde e 11 ì\\forbelli; a missionari come il cardinal '.\\lnssaia e il cardmal
Cngliero, e pare persino al i?rande Cristoforo Colombo, rivive in questo libro
con le i.uc leggende cavalleresche, le sue feste folkloristiche, i suoi vini, i
suoi ondulati paesaggi irti d1 castelli e abbazie, mentre le città di Ales-
sandria, Asti, Acqui, Casale, Ni,:za e Chivasso narrano, accnntc, ai paesi,
la loro storia antica ed a\\'vmcenre.
Giustamente fu osservato che prima di conoscere il mondo bisogna cono-
~cere I'1rnlia, e prima di QUC$ta la propna regione.
A, Piemo nte.~i, e ai Monferrini in particolare, questo libro è quindi utile
piacevole.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPUE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 Torino - Telefono 22-117
Al J• del mese: per i Cooperelori e le Cooper11lrìci Sele$iene
Al 15 del mese: per I Dirigenti delle Pia Unione
SI lnvie 9roluitamenl•. Spedl:tione In abbonamento po>lale. Gruppo
fllcci11mo nolo ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo 111 denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714
I
Ognuno pu6 valersene con ri,parmio di ,peu. nell'inviare le proprie off•rle.
ricorrendo all'uffl,io postale locale f>"' 11 modulo relativo
*IMPORTANTE - Per urrezieni d'ladirizzo si prega d'inviare anche l'i■dlrlzzo vecchio.
Si rtngraziano I Slg. Agenti pastall tlM resplngOGo, can la notificazioni d'110, I Bollattini non r1capltati.