Bollettino_Salesiano_195005


Bollettino_Salesiano_195005

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Anno LXXIV
·..@&. .ILIESMN.I@
l MARZO 1950
l'-.umero 5

1.2 Page 2

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ANNO LXXIV
JO MARZO 1950
NUMERO S
La Beatificazione Quando il Bolle/Ii110
,'l'p1cc<Ì /m qul'Sti ulti-
arriverà a destinazione,
mi il 1·e11ernbile D1111u•11ico
la Chiesa avrà già pro-
nunciale> lagrande parola.
del Venerabile
:-,·m•io, dw, nrlln spazio
di soli Ire anni, alla sua
E Sa\\ÌO Domenico bril-
stuola f' .1'11/10 /(/ sua
DOMENICO SAVIO lerà sugli altari nel ful-
gore della gloria della
guida, rag!(ÙUise, m1cor<1
adolesce11le, /'nm.<mo delle
lleatificazione. Il 12 g,·n-
1:irl!Ì,
naio u. s. il Santo Padr.:
Fu a.1rn11/o <1/ coro degh
ha autorizzato la lettura
r-lngeli, nel quindicesimo
dell'ultimo decreto della
m1110 di etti. il 9 111ar-
Sacra Congregazione dei
::11 1857. La meraàgliosu
Riti, che è stato tosto
suu 1:ila e lo splemlnn•
affisso anche alle porte
til11/e sue 11irl1i fecero sì
delle nostre chiese.
che premi la Curia di
Torino .<i i11trapre1uil'.-.,·l'
I'l'same ra11011ico, che portò
Il Decreto «de tuto».
alla constatazione della
fama di santità. Pl'rcih
Ecco la traduzione del
il Papa Pio X, di .<anta
documento che va sotto
111e11Joria, /imtù l'l11tro-
il titolo di 1, Decreto de
tluc::io11e deÌ/a causa; isti-
11110 •► perchè risponde
tuito così il processo Ap1J-
appunto al dubbio: « Se,
stoliro, "<'1'11/te dal papa
sta11te l'approvazione
Pm Xl appro·1Jalo l'<,,-oi-
delle virtù e dei due
smo dt'III' 1•irlli, il 9 ln-
miracoli, si possa con si-
glir, del/'a111111 del Si-
curezza (Iulo) procedere
gnore 1933.
alla solenne Beatificazio-
Dio stesso s1 deg11i1 ra-
ne del Yenerabile servo
t(ficare la sentenza del rno
di Dio:
I"icario con miracoli, dei
quali i pramotori, pt>rchè
Che otlimo .~i(I il siste-
la causa potesse ptoc1•-
ma pedaf?ogico introdollo
dPrt' ollrt', ne preu11/aro1111
da S. Giovanni Bosco,
dul'. E questi miracoli n-
si desume ei·ide11te111e11le
rerel!ero la loro apprm:a-
dai .frutlt che egli rac-
r;ùme I' 1 1 dicembre rn11
colse e che I'lstit11zin11e da
d1•crelo di questa Sacra
luif(lnilata c<mti11u11 a rac-
cogliere i11 ogni parie del
Quadro del pillorc Mario Calfaro-Rorc.
( '011grt',~u-::i111u· du !~ili.
D()po que.ç/Ì anlt'(('(/('11/i,
mnndo. S. Giovmmi, con la sua sop11'11::a t pru- bi,1·flg1uw" ru1ir,, alla .l!Ìltritlica mnsta/tJ!;/1)111' t/11'
denz(I, Ù(fiammato dì ardtmli' rnritti 1•1·rso Dio e /111/e lt pl'(•scriàoni delle leggi ra110111rhr pn /1•
'1.'f'1'So il prossimo, specia/111e11/e verso i 1tùn•a11i, sc,111- raus,· d1 beali/icaz'Ùl!le .wno sla/1• 11sscrra/f " do1•ert•.
dagliando cu11 occhio sopran11at11ra/p la naturalr sicché ,i po~.1·a cu11 tutta sicurezza pmredrrt "
i11dole di ciascuno, li 111dusse a 'l•h•u1 rn1·111111wnr11IP, /ah .w/e1111e cn,1111,11111. Il cltf' fu (at/11 nella Co11-
,w- 011::::i 11e condusse alc11111, in brn•i.,-,iim, trmpo,
gn'.t:;t1:::.11>11e Ge11'°r,,lc tf1,/ 1 J dicem/,;·l' 11. s., alla prc
c/te al rulmim del/// prr{l'r;ir1111•.
.1·r11c;;o cii'/ Sm1/ls.,1111,, Si::11l)r .\\"ostr1J l'apa l'io X fl,

1.3 Page 3

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del H.em:rn11/1mmo Cardùwlt• .,/ lessa11dro i l'rde,
l?elntore dl'lla ('ausa, 11 quale sottopose n emme
il dubbio. <t, stante 1'11ppr{)'IJ11::::i1JtU! drllr ,·irtlÌ
1 dt·i dm• mira(l)/i, 'ii. pom, c,m .ricurez:aa prtJctdere
ullu so/e,111,: Beatifi;a:::i,,11r ilt-l T'merabile Srr.:o
,li Dio.
Be11d1t' /111/i, pre,i-11t1, UN.·t>rr11dissi111i ( ·,ml11wli,
l '[lidali, l'1e/11ti I' Padri ('u11mltori abh111111J tlato
110/0 atfama/n:o, tuttm•ia il BPatissimo l'adrr d,(-
ftrl di pr1J111111cwn· il suo f><irerr fino ml ugsti, ill-
m1h,111do 11d f rat1rmp1J (av:idr prr.t?hit,rr p,,r c11-
r111uerr p111 rhiarameult il d1i·11w bult'pfoci1,,,
Prr la qu<JI cosa, co11t•ocati presso di i Reve,en-
dissimi ('arcli1111/i .·llessnmlro l 'ade, Re/111,,r, dl'lla
<'a11sa. e I'11~(rturritt" Prrfet11J delta Sacra ( '011-
.:treg,1-.;imll' del Rill, insimu· co11 Il R. P. S,1!t-atore
Vulurc,, Promotore gr11ert1h dr/la Fedi•, t' 11/f' se-
_,:rrlariu, dopo fu celebra::::11111e dd santo ,':,'11rrifirio
dl'crl'!Ò pnter.r, proredere rrm SÌ(Ure:::zn olla Beali-
Jira~irme ,Id 1·n11'mhile l),1111n11n> Sm·111.
Ordinò, prrftmlo, la tlrhita promll~S(t1::.m11e di
<Jllrsfn dare/11 negli atlt ddlt1 Sc1rro Co11grtx11::ùme
,lt·i Rill, 1 lu ~pedi::umr delle lettrr1 lpQs/o/irhe,
«>Ilo il .lli:illo dell'a11dlo dl'I Pescatore, prr {11 su-
/enne CPr1111m11a da cdebmrst, q1w1ulu che .1ia, ,wlla
Rmilitfl J rlltt,11111.
Dat,, ,, Roma, il 12 -~•·tm11ÙJ 1950.
•'!• C11,,1i:~7·n C'ard. i\\[wMu, Vescovo di I 1·/lrlri,
/>nftllf) della S1tC,ll ro11grega::.io11e dei Nili.
►I1 Au:o:-.so C:.\\Hl'-LI, /rcifH'scovo J, Selruaa,
Sre,d"rin dello <:;llrrll Crm~rga::irme dri Riti.
La ricognizione dei resti mortali.
Il 1° frhhr.tiu chhc lu11gu la ricognizione ca-
nonica dei resti monali dell'angelico giovinetto,
d11.:, come s1 S;\\, suhirono diversi trasferimenti.
L', 1 manm 1li57, con un trasporto funebre mo-
Jr~to pt!r k cnndiz1oni di famiglia, ma atfolla-
ti,.,,imo pd concorso di quasi tutto il pac~. per
la stima e la \\ enernziom: verso del piccolo Santo
del quale s'erano conoM·iut, i particolari dt>lla bella
morte (1), la salma vcnlll' tumulata in u1ta fossa
tld campo comune dd 1:imitero di Monùonio,
alL1pcrto. '-;u di essa. nel 1859, venne apposta
una lapide ~rande, a caratteri rnhitali, a cura di
un s1gnon· itcnovcse d1c ciì1 facc\\'a per \\'0to
d'una gra1.1a nct•,·uta ad intercessione del i.;a, io.
Htctte in qnella fossa tre anni, poi, per cura di
Don Hos1:o, rhc o~i anno :1, na prcsn a rnndurvi
(1 ) Cfr. I,· pagmc 264- 2(1~ ,Idio ~rudio .Id no.,tm
imlim.,ntit.1hiJ., l)nn Cwu:u \\ , ndl'inlròduzinn,· ,11
volume ildlt• flpae 1• .<rr,lli ti, DrJn Ba<rn, S, E. I.,
Ton no. L. Soo.
82 ~
m pellegnnaggio 1 ,:tiovani migliori dell'Oratorio,
dopo la celebrniionc della festa del Rosario al
colle nati,, dei " Becchi ,, \\'enne tumulata presso
il muro posteriore della cappella dello stesso ci-
mitero. li 21 llO\\cmbre 1866, coi debiti pcr-
nw;;si n:desiastilì e ci,·ili, \\'enne riesumata, cd
il parroco, alla presenza degli c:sccuturi e dei tl'-
sllmoni, stese il \\'crb:tlc dcli,\\ constatazione del-
l'id1:11tità c dello stato di conscrntz111nc. Lo sche-
ktrn era intatto, nmwstantc i mucchi di me-
da~lit· e di ro~ari depositati nt'lla cassa tin dalla
pnma sepoltura. Lo sksso parroco, D. Lu1g1
:\\lussa, che era coltissimo, ricompose nella nuova
t·a-ssa, appositamente preparata, rutti i pezzi sc-
1:ondo lt: r1:~oh.' d'ostcologia, ricollocando rosari
mt•tfa~lic ad un lato dd teschio, con una monet.1
to111ata in quell'anno. Fatto riconoscere il tutto
tlagl1 a,unti, 11 d1ligcntc Pre, osto fece tr~port:irc
la lassa al cimitero e collocnrc in una piccola
tomba, fatta at:t'urntamcnte preparare sotto f'al-
tan.• della cappella perforando il muro daU'estcrno.
II 29 ottobre 1906, prt>par.indosi la commemo-
razi<>nl' del cinquantenario d..Jla morte, ,·mm·
estratta per una nuova ricognizione, poi, ricom-
posta in una cas.'i!l di zinco, al t<>m1ine della sfilata
Jr! popolo cht• volle passar1.: ,1 c:ontemphtr<• k
rchi1uic, subito inumata nella stessa tomba.
~d 1907 si lavorò pt:r una piìt com·cnientc
tumulaz10ne nell'interno della c:,1ppdla e si pre-
pari, un elegante sarcofago di mnrmo che venni·
addossaio alla parete in com11 f'pislolae presso
l'.iltan:. li trasferimento della salma avvenne il
26 scllt:mbre llJ07·
Il 4 aprile 1908 la Curia .\\rcivc,co,ile d1 To-
rino ,tperse il ,, Pron·sso Ordinario~ informa-
tivo sulla vita, drtù e fama di i:-antità del Servo
di Dio. F 1'11 febbraio r9r4 il Santo Padre Pio X
firmi> di suo pugno la commiS!liont di Tn1rodu-
zionc ddla Causa prc~so IJ Sacra Congregazione
dei Riti pel • Processo ..\\postolu:o •· Allora s1
senti più ,-irn il desiderio di portarne i resti a
Torino e se ne chiesero subito Il· clchite autoriz-
zazioni. :\\1a la popolazione di \\londonio fece
tale oppos1z1one che impedì il trasporto pubblico
disposto pel 19 ottobre. 81 doYcttc procedere di
sorprt-sa. E lo s1 foct· 11 27 dello stesso mc.iw di
ottobre del 1914.
Lè care reliquie \\'cnnero tumulate nella ba-
silica di Maria Ausiliatrice, a pie del primo pi-
1:t~tro della cupola maggiore a destra di chi
cl\\lra, donde, <loro i restauri del 1938, vennero
tra.;ft-rlll' al po!-.to dell'antico hattistero, nella
cappella dedicata n R. Francesco di :ìales, in at-
tesa drll'ora eh DIO.
l'rt-siedettc l'ultima ricogni7.ìonc l'EmJn<> C1r-
<l111al,· An;in~rn, ,i <li Torinn ;\\l.turiho Fo~sati,
dll' J?iunsc alla ha~ilica di ;\\lari:i Ausiliatract·
alle ore 15 dd frhhraio u. s. C'ircondaqno
:--ua hrrnncnza: S. E. Mon-s. Rallal·le 01.: lì1t1li,

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\\'escovo di Albenga; i membri del Tribunale
J~cclesiastico can. Uattist e can. Quaglia; i dottori
Yolante e Rocca, incaricati della ricomposizione;
il nostro rev.mo Hcttor Maggiore, coi Superiori
del Capitolo; la Superiora Generale delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, Madre Linda Lucotti con
altre Superiore del Consiglio Generalizio; il
can. ELa.
Prestato il giuramento di rito dà qùanti a\\ reb-
bero dovuto prestarsi alla estrazioae della cassa
cd alla ricomposizione dei resti mortali, rimossi
i marmi che chiudevano il loculo nella parete
destra della cappella di San Francesco di Sales,
nella basilica di :Viaria Ausiliatrice, intimata la
scomunica a chiunque avesse osato asportare
qualsiasi frammento od introdurre 4ualsias1 cosa,
la cassa. sorretta <lai rev.mo Don Bellido, del
Capitolo Superiore, dai Direttori della casa ca-
pitolare e dell'Oratorio Don Ruben Uguccioni
e Don Antonio Beroardi, e dal nostro architetto
comm. Valoui, sotto la guidà tlell'Ecnnomo Ge-
nerale rev.mo sig. Don Giraudi, \\ ·icepostulatore-
dclcgato, \\·enne, in pio corteo, portata nel sa-
lone Card. Cagliero, ove Sua Emincm;a, per
mandato della Sacra Congregazione tll'i Riti, au-
torizzò l'apertura e presiedette la ricognizione.
Agli occhi commossi di tutti gli astanll apparve
così bellissimo il teschio ciel pio giovinetto te
tutto lo scheletro in ottimo stato di consen azione
nell'ordinata distribuzione anatomica gia curata
nella precedente ricognizione. Allora furono am-
messi nella sala i Salesiani, le figlie di "'.\\Tana
.\\usiliatrice e gli alunni artigiani e studenti lil'lla
casa madre, che sfilarono a contemplare i resti
mortali. Quindi, estratte le Reliquie da distribuire
alla Beatificazione, i medici ricomposero teschio
ed ossa in una nuo1·a r.assa, che verrà poi collo-
lata nell'altare del fururo Beato.
Il ritratto del Savio.
La figura morale del novello Beato ci è ~tata
tramandata dalla penna del suo santo direttore
e maestro, Don Bosco. li ritratto l'abbiamo dalla
fotografia di u.n disegno che il Santo fece fare
a Carlo Tomatis - allievo dell'Oratorio fin dal
184-7, iscritto dal 1855 al 185() alla scuola di
pittura del prof. Arieati della R. Accademia
.\\lhcrtina di Torino - e da Don I3osco stesso
pubblicato nelle prime quatLro edizioni ùdla I ila
n<'I foglio d1 guarJia, secondo l'incisione imprt·ssa
dal litografo Hum.md.
~on è un capnla1·oro. •\\nii, il volto e la tc~ta
~on mal disegm\\ti, con scorretrezzl· cli prospet-
tiva facciale, di proporiionc, d1 grafia p1ttonca.
Difetti che non sappiamo se attrihUtre tutti al
disegnatore od all'incisore, perchè l'originale di
Tomatis i,• andato perduto. Tuttavia, ha conscn-
lito al prof. Mario Caffaro-Rore, con la scorta
dei dati descrittivi dei Processi canonici, di ten-
tarne una ricostruzione più che soddisfacente,
che ci dà oggi l'immagine ufficiale. Quella che
corre\\-a negli anni passati era stata ritratta dal
prof. Kirchmayr da una fotografia proposta a
Don Stefano Trione, l'appassionato zelatore della
Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Do-
menico Savio, dal venerando Don Gio1·anni
Battista Francesia, già professore del nuovo Beato,
che aveva identificato in un giovane dell'Oratorio
del 1908, la fisionomia più somigliante a quella
del Savio. Il ritratto ufficiale ce lo offre ora ben
aderente alla realtà nella gracile complessione,
la grazia del vestito e del tratto, il capo kgger-
mente inclinato, il volto calmo e sereno, gli oc-
chi lin1pidi di angelica purezza, riflettenti l'abi-
tuale concentrazione in cose di ciclo, che erano
la potente incessante aspirazione dell'anima sua.
La statura non è definita, essendo il ritratto a
mezzo busto; ma appare piuttosto scarsa pci
15 anni raggiunti, e legittima l'espressione di
(< piccolo Domenico •> che usa\\·a il babbo anche
nel darne notizia a Don Bosco dopo la morte, e
di << Sa\\;etto ~. cara allo stesso Don Roseo ( r ).
Della Vita di Savio Domenico scritta da Don
Bosco la Postulazione offrirà a1 Ranto Padre, e
distribuirà nella Basilica <l.i San Pietro, la nuova
edizione curata e.lai nostro Don Ceria, che la
S. E. I. ha puhhlicato per l'occasione in elcirante
,-c$k tipografica, con hellc illustra?:ioni (2).
,, È una delle più preziose reliquie di n. nu~co
1·i leggiamo nella prefazione - tanto egli ci
mise di se, certo senza 1·0\\c:rlo. La compose con
amori.: di predilezione e poi riprese in mano le
singole 4uattro edizioni succedute alla prima. ag-
giungendo notizie, introduceutlo perfino un nuorn
capo, il XYl, e ritoccando la forma m guisa e.la
rcnJere sempre più trasparente il suo pensiero.
Così n'è uscito un piccolo capolan>ro, forse il
capula\\·oro Ji D. Rosee,.
•> Un santo così gio\\·anc e così caro ebhe il
biografo che ci rnlcva. Se in nessuno <le' suoi
numerosi scritti D. Bosco fa della letteratura, qui
p1ì1 che mai usa un linguaggio e uno stile che
si an-icina, tlirei quasi, al fare degli Evangelisti:
semplicità, candore, immediatezza. non il me-
nomo artificm rettorico, nc.-ssuna sottiglie:,;7.a di
concetti, neppurt: ordine sistematico o cronolo-
gico. ;(arra cose \\·cdutc da lui n riferitegli e.la
altri hcn informati. Unico suo studio é di dirle
111 modo chiaro. :ì\\ la dnmin.1 da capo a fondo
(tJ \\ "cdi studio <l1 O. Ca,iglia, g1i• c11.1to, lntru•
duz:u11e.
(~) Snn G1m·A1''>:I Ro~co fl he(lfr, D111111·mc1> S,11·11,.
Cnn qu:1lche commento cd una nurn a appendici.', ,1
cur:t Jd sac salcsi11 no Eu1!cn10 Cena 8;,I ,·olumc 111-N,
d1 pa~ . :q8, lllu,1ra~:oni dt C.: <. he:-sa. - S E. I. L. 600.
~ 8.-)-,

1.5 Page 5

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menta, evita di rendersi importuno
con l'introdursi tra lo scrittore e il
lettore, mettendo avanti la sue ma-
niere di vedere o presumendo di farla
Lia maestro o da ripetitore. I com-
menti si riducono per lo più a cit;,-
zioni ricavate dalle deposizioni de1
testi. Finita la lettura di un capo,
nasce facilmente il desiderio di sa-
pere ancora qualche cosa d'altro.
Ora la Provvidenza dispose che i
testi più autorevoli fossero stati con-
discepoli o compagni del Savio nel-
l'Oratorio, sicchè furono in grado
di recare nel Processo contributi per-
son:ili, di cui D. Ceria riporta i
più notevoli.
"E non poco c'è da leggere anche
tra le righe. Un lettore non fretto-
loso, che ami andare a fondo, avrà
modo di cogliere sotto i fatti n.'\\rrati
or l'una or l'altra di queste tre cose:
l'elemento l:loprannaturale nell'edu -
cazione impartita da Don Bosco,
elemento deri\\'ato soprattutto dalla
pratica sacramentale; il suo metodo
educativo basato sul contatto fami-
La cela che riproduce il primo nliracolo: l'istantane-.a è pcrfcua ~ua-
rigione del fanciullo Saba1ino Albano, da Siano (Salerno), da gravissima
setticemia con broncopoJmonile bila1erale basJJarc, nefrit·e acuta emor•
ragica e meningi1e settica. - Marzo 1927.
liare dell'educatore con !'educando;
un grande effetto sociale di questa
umana e sovrumana ped:,.gogia, cioè
il giovanile apostolato morale e rcli-
gioso, insieme con azioni caritative.
un'unzione. che gli sgorga dall'anima e che a\\'- Nulla diciamo della santità, che dal principio
vincc, come accade per gli scritti <ld Salcsio. alla fine si tocca quasi con mano in una vito
>> Durante il Proctsso Apostolico venne solle- "il cui tenore fu notoriamente maraviglioso '',
, ata la questione della storicità. S'impugnarono come dice il santo Autore.
Pluni fatti e si credette perfino di ravvisare nel- >> Un Provveditore agli studi, liherale di tre
l'insieme w1a composizinne ideale, a, enk lo scopo cotte, si lagna,·a di questo Lihro con l'autore nel
di creare un modello per ht gio\\'entì1. Pio Xl t8621 perchè suo figlio dopo averlo letto era ùi-
diede a dirimere la controversia alla Sectio 1/i- vemato fanatico. Diceva fanatico dove noi di-
slorica, da lui annessa alla Sacra Congregazione remmo più esattamente pio e riserbato, due ef-
<lei Riti. Orhl·ne le indagini portarono a conclu- fetti che qutsta krturn può produrre in giova11i,
s1oni così positin; sulla storicità, che dopo nel i quali non abbiano ancora perduto del tutto il
risoh-erc Cl'rt" difficoltà sollevate dal Promotore senso cristiano. Quel buon ragazzo aveva poi
della Fede, l\\wvocato della Causa pote,·a tran- una gran voglia di vedere e conoscere D. Bosc<',
yuill.tmente recare testimonianze attinte dalla il che irritava suo paùre. È proprio così: il libro,
f'ita, come da sicura fonte storica.
a chi non l,J legga superficialmente. imprime
>} ~ella nuo,·a edizione si sono mtrodotte uue nell'animo, con l'amabile figura del piccolo Santu,
novità: una seconda Appendice, di cui non oc- anche l'immagine buona e paterna del suo im-
corre far p.trola, e una specie di commentario. pareggiabile l\\lacstro •>.
Consi$tc qu<:sto in annotazioni poste dopo ogni
capo in carattere diverso e che completano, il-
lustrano, ag-giungono anche, ma con lo scrupolo
<li non n:nir meno al rispetto per il santo au-
L'infanzia dell'angelico giovane.
tore e per il benevolo lettore. Quindi le osserva- Domenico !-,avio na.cquc il 2 aprile 1842 a
zioni non solo non si sonappongono mcnom,•,- Ri,a d1 Chieri, a + km. d,tll'inuustrc cittadina
mente al racconto del biografo ne lo ingombrano piemontese. Crisi di lavoro aveva da un anno
con vane superfluità, ma vorrebbero piuttosto pro- costretto il padre, Carlo Savio, contadino, ad
lungare l'impressione dd testo; inoltre chi com- alihandonare campi e V1gnc dei colli natii di Ca-

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stelnuovo, e<l a kntarc di guada-
gnarsi il pane col mestiere del
fabbro-ferraio.
Ma ci stette appena due anni,
perchè nel 18++ il padre riportò la
famiglia a Ca~telnuovo e proprio
nella borgat1 di Morialdo in cui era
nato Don Bosco.
Da natura aveva sortito <• un'indole
buona, un cuore propriamente nato
per la bontà» (Don Bosco, J'ita,
c. I).
La famiglia, moclesti!-sima, <• non
ricca che di aspirazioni cristiane, di
, ita cristian,1. Yissuta, sebbene nelle
più modeste condizioni, nell'eser-
cizio ordinario, nel compimento degli
ordinari doveri della vita comune»
(Pio XI) avern quel che si dice il
senms Christi, più che sufficiente ad
avviare i figli alla ,·irtt1. I genitori,
che diedero alla luce hcn dicci fi-
gliuoli, erano <• lodati dai vicini come
cristiani esemplari~- li babbo, con-
tadino, costretto da crisi di la,·oro
a fare il fahbro-ferraio, era assiduo
cantore in parrocchia e stimato da
tutti come <• ottimo cattolico •►• La
madre, così pia, che, quando morì,
il Parroco disse ai figliuoli: <• Non
state a pregare per vostra madre,
La tela che riproduce il secondo miratolo: l'istantanea e perfena guari•
j!"ione della giovane Consuelo Aclelantado Moragas, da Barccllorui (Spagna),
da gr-.ive frauura commJnuLa infrarticolar-c con lussazione articolare ed
ulcera7Jone al a:omito sinistro. • Marzo t 1)36.
perchè era una santa donna, ed ora
e già in Paradiso». Sempre a tutte le fun- "capricci", rispose canùiclamcnte: <• lo non ho
zioni in chiesa, non tralasciavano mai il Rosario osato pormi a tavola con uno c.:he si mette a man-
in casa. Nelle lunghe sere d'imernn lo di- giare come fanno lt' bestie ,,.
cevano, con altre famiglie vicine, nelle stalle
La pietà, sentita e fervida, gli rcndc,·a cara
- come si usava - tra oneste conversazioni e l'obbedienza t' gli ispirava un tenerissimo af-
la lettura di buoni libri affidata generalmente fetto per i genitori. Sta,·a volentieri in cao;a presso
ai ragazzi od alle ragazze migliori.
la mamm:1 e, quando il papà torna\\'a dal !:•,·oro.
li babbo, all'atto del battesimo Ji Domenico, gli corre\\'a incontro, gli saltara al collo e lo col-
figura, a ancora come <• illittcrato »; ma alla morre ma\\"a di carezze e di baci, esprimendo una com-
del santo figliuolo gli lesse correntemente tutte
le preghiere della buona morte dal Giovane Prm•-
veduto. Il che prova che imparò a leggere quand'era
prensione delle sue fatiche, e dei suoi sacrifici,
e d1c non facile riscontrare: Caro papà, 41.1anto
e siete stani.:o! non \\'ero? - gli diceva - voi
già capo di famiglia, nei ritagli di tempo, dopo lavorate tanto per me ed io non son buono ad
le fatiche della giornata. La madre faceva la altro che a darvi fastidio; ma pregherò il buon
sarta. E questo spiega anche il buon gusto c;on Dio che doni a \\"Oi le sanità, e che mi faccia
cui vestiva i suoi figliuoli. specialmente Dome- huono •►• Poi lo act:ompagnava in ca-;a, gli pri,-
nico, che nella costante modestia delle sue con- sentava la !-edia, lo faceva sedere e gli tcne,a
dizioni, portava gli abiti con decorosa proprietà, rnmpagnia, fac;cndogli mille carezze. Gli stessi
sc1iza ricercatezze, sempre in a<;setto.
g<:nitori scppl'ro innamorarlo della chiesa. por-
A quattro aru1i, sapeva le orazioni a memoria c tandoselo insieme alll' sacre funzioni ed instilla•1-
le diceva c;on amore spontaneamente, pronto dogli il dovuto rispetto illa ca-sa di Dio. Fu la
anzi a ricordarle ai suoi cari. quando le faccende cosa che colpì il cappellano d1 l\\luriaklo lin dalla
domestiche costringevano a quakhe ritardo. Un prima ,·olta che lo ,·idl', a cinque anni, in com-
giorno che s'a,;sise a tavola un forestiero senza pagnia della madre. ,, I .a SL·renità del suo sembiante,
far~i neppure.: il segno di croce, ne provò rama la compostezza della sua persona - ne scrisse
pl'na Ja rifugiar;;i in un angolo con la sua sco- poi a Don Bosco nel 1857 - il suo atteg~ia-
dl'lla in mano. Richit'l\\to poi dd perchè di quei m~nw diHlto, rn1--~l'ro sopra <li lui gli sguarJi
- 8_:;

1.7 Page 7

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miei e gli sguardi dt.:gli altri •· i\\la qual sorpn.-sa
\\e<lerlo pii1 volte in anticipo da,·anti alla porta
ancor chiui:;a, in gìnou.:hìo sul limitare, col capo
1.:hino e k rnanmc gitmtc, ad attendere che si
apris..cie ! Talora sul terrc.'no coperto di fango,
sono la pioggia e perfin sotto la nnd... Gli al-
tri mgani iichiamazzavano a loro agio nei pressi.
La prima Comunione.
lrnparb presto a servir \\ lessa e la serviva come
un .mgiolcno, grato al sacerdote che lo aiutava
a reAAcre il messale, incomodo e p<.-santc per
lui. \\ sette anni sape, a già tutto ti piccolo Ca-
techismo a memoria. I.'aperta intelligenza e l'ar-
dente pietà gli nttl'l\\ltero, eccezione più unica
d1c rnr,\\ a ,1uei tempi, la grazia della prima Co-
munione ì\\on si leggono senza emozione le pa-
gmt· in cui Don Bm,,o, su testimonianza dello
stt~o cappellano e dei genitori, descrive il fer-
, ore della sua preparazione, il suo raccoglimento,
la rid11esta ùcl perdono alla mamma, la com-
punw>nc del cuore alla Confessione, la Comu-
nume, 11 ringraziamento. Si pensi che la fun-
zione tlurè1 cinque ort. E Domenico fu il pnmo
ad ,·ntrare in chic~a. 1'11lt11110 ad 11scirnl'.
;\\I.i il tl1Kumcnto pi(1 c:-plÌl'ito del :;uo pro-
Wt·,~11 spirituale l'ahh1:111,o nt·i riconlt rhl' 1•11;li
~i srriss\\' :-11 tli un biglietto e l'Onscn,'l poi sem-
pn· in 11n suo libro d1 d1voz10rn per rill'~gcre e
rinmft·1111.trt .i q11,111do ,t quandn: N1,-111di falli
,/,1 mr 'im-itJ Domf11im, /'a11110 , S,i.9, 1111t111d11 h,1
/allo l11 pr1111a CU1111111iim1•, n5r11d11 t/1 "Il,· ,11111i:
1. 1/1 n111(rsw1u 11111//11 mi·rn/1• I' .fur11 la n,-
111111110111 1111/e le 1•olt,, d11· ,I nm(1•ssriri· 1111 dura
lin11:;,1.
2. I"11i:lù, mnlÌJÌmr,· i .:ti11r111 .f1·,11,·i.
3. J 111in amio wira11110 Gr.,IÌ ,. l/11,i11.
-1. f,fl morie ma I/fili pncali.
~ci tre primi ricordi si può facilmt•ntt· ;;cor-
gerc 1'1spiraziom· dd ,·appellano; ma il ,,11a.rto.
d1t· i.· il p,ù impc.:J!:IIJIi\\'o, i: tutto suo.
Uon Bosço, commosso da tanto fcrvnrl', 1,·r-
min,1 il \\ap11olo ,.11Jla prim~t Cmnun1onc 1:on que-
1,tc parok:
.'-,'t lm qu1·lli che lrg,J!rru11111, quesl/J lilm·fft1 t·i
{t1.ur nu1i rhi tr.:cs.<1 1111com "a fare lu prima ,,,_
mu11iu111, io rorrei mMllmmtf' racro111,wd11r_(!lt di
fan, m1JddltJ il l{im:,mt .'-ìm:io. '11 rarcumundo
poi q11a11to w r posso c11 padri, alle III01b1 ti, /à-
1111,:li,, e II llllli quelli rlui est•rc,tamJ 1111alche 1w-
torit1i ml/a .~w,•e11/ti, di ,la,; la più r:raml, ;,,,p,,r-
lu11-:a ti (flltsfli ullo 11 lit:iw,,.
Sialr prrsuasi cllf J,, prima com1111irme hm falla
p1111r un ·"'lido fm1d11mmtu ,nqra/t' per 1111111 la ,:ifa;
e .\\tll ,, c,,.111 sfrmw rlu- w lro·n· alr111111 dir abbia
comp,111,1 bt11e qut•I mle1111e dO'l.•ere, e no11 ne sia
wrrrd11/11 111m i-ila burma t r ìrtuosa. ,l/ ru11lrari11
si c1111/a1111 a m~~baw i .1:ùroa11i tlisroli, che so11u
la tlt'wlaz/11111' de, tmitori t di chi si o«upa d1 loru:
ma St si ,:a 11lla radia hl mole s, co11osa che la
hm, r1111</11ffa rorni11riò ,ul apparire flllr 11e!lu poca
o 11tu1111t1 prepom:;irm,• alla primo c1Jm1t111one. E'
1Tu•glio differirla, au:u I' mej!i11 nrm (aria, che
(aria mal,.
Volitivo, a sette anni.
Se s1 riflette che, come scris~e Don Bosco,
1 ricordi della prima Comunione "furono come
la guida delle sue azioni fino alla fine della
, ita , t· facile misurare l'energia di rnlontà che
fin d\\11lorn il tenero fanciullo d1mo!ltrarn. Un
\\'Olitl\\o, a sette anni, e di che tt•mpra! Lo
aiutò indubbiamente la scuola, la quale allora
non t:rn ancora infetta dalla pcstt· del laicismo.
.-\\nzi, 1wi pat!..'>1, era per lo più in mano al clero,
pcrdw sl'arseggi,l\\ ano I maestri la1c1. Od resto
anche gh mscgnanu Luci a,·e,·ano allont, per lo
pi1'i, il st:n,o cristiano della loro missione edu-
tatriu: t face, ano coscicnziosam•~ntc posto alla
rclig1011e. 1Jomen1co "'avio, pcl cor.,;o elementare,
ne l'hht: tre tutti :-a,erdo11, a '\\Iurialdo, a Ca-
stdnuo,o, a l\\llomlonio.
li st·1.n11ùo, Don \\llom, scrisse a Don Bm,co:
Egli t.:ra di complt~,;sione alquanto dt>holc <'
gr.will', tli aspetto gr-a,·c misto al dokç con un
non ~o che ~rave l' piacevole. Lra d ' indole
mitissima e dolcis~11na, di un umore sempre
uguale. \\ veva costantcm1.·ntc tale colllcgno nella
sniola e fuori, in eh1c~a (; ovunque, che quando
1'01.-ch10, 1I pensiero o 11 parlare dt:I maestro
rnlgcrns1 a lui, ,i lasd.i,·a la più bella e ~o--
cond.i impres..~ione. I..• qual cosa per un maestro
s1 può 1.h1amare uno dei ra•·i ( r) compt.msi delle
dure fatiche che spe~so gli rocca di sostenere m-
d.imo nella coltura di aridi e mal disposti animi di
certi ,lllievi. Laonde pos..~o dire che egli fu SaYio d1
nome e 1.ile pur sempre si mostrò col fatto, rnlc
a dire nello smd10, nella pietà, nel comers.ire
coi suni compagni cd in ogni sua >11.ione. Dal
primo giomo che i:ntrò nella mia scuola sino alla.
fine d1 quell'anno scolnstico e nei q11a1tro mesi
dell'anno successivo c1 progredì nello studio in
modo !ltraordinario. E~li si meritò costantemente
il primo posto di :,;uo p.:riodo, e le altre onori-
hcen1.c della scuola e 4uasi sempre tutti i rnri
d1 ciascuna materia, cht• dì mano m mano s'an-
da, a mst·gnand,,. Tal felice risultalo dl'lla scienza
( 1 I I!on Bo$CO ndla hin1,.'l'11ha ,ns111ui ,.,,,,.

1.8 Page 8

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e non solo da attribuil'si all'ingegno non comune,
di cui egli era fornito, ma eziandio al grandissimo
suo amore allo studio cd alla virtù. È poi degna
di speciale ammirazione la diligenza con cui pro-
curava di adempiere i più minuti doveri di sco-
laro cristiano e segnatamente l'assiduità e la co-
stanza mirabile nella frequenza della scuola. Di
modo che, debole qual egli fu sempre di salute,
percorreva ogni giorno oltre q1,1attro chilometri
di strada, il che ripeteva pur quattro fiate tra
l'andata e ritorno ».
Mirabili le risposte cbe diede ad una persona
attempata che l'incontrò un giorno, tutto solo
per istrada, sotto La sferza del sole di estate, alle
due del pomeriggio.
- Caro mio, non hai timore a camminare tutto
solo per queste strade?
Io non sono solo, ho l'angelo custode che
mi accompagna in tutti i passi.
- Almeno ti sarà penosa la strada per que-
sto caldo, dovendola fare quattro volte al giorno.
e - Niente penoso, niente è fatica quando si
lavora per un padrone che paga molto bene.
- Chi è questo padrone?
- È Dio creatore che paga un bicchier d'ac-
qua dato per amor suo.
Alla fine del 1852, il padre lasciò anche Mu-
rìaldo e trasferì la famiglia a :,\\1ondonio, me
Domenico finì il corso elementare ed imparèi
anche un po' dì latino. Il maestro Don Cugliero
fece di lui a Don Bosco questo elogio:
1, In posso dire che in \\·enti anni da che attendo
ad istruire i ragazzi non ne ebbi mai alcuno
che abbia pareggiato il Savio nella pietà. Egli era
giovane di età, ma assennato al pari di un uomo
perfetto. La sua diligenza, assiduità allo studio,
e l'affabilità si catti\\'avano t'affetto del maestro
e lo rendevano la delizia dei compagni. Quandn
lo rimira\\'O in chiesa, io ero compreso da alta
meraviglia nel vcdcn.' tanto raccoglimt:nto in un
gim inetto di cosi tenera età. Piì1 mite ho detto
tra mc stesso: Ecco un'anima innocente, cui si
aprono le del.izie del paradiso, e che coi suoi
affetti va ad abitare coe:li angdi del ciclo... i,.
Tra i fatti speciali va rilevat.i l'eroica soppo11a-
zionc di w1a grave calunnia. Un compagno sca-
pestrato, dopo aver provocato w1 disordine, ad-
dossò le colpa al Savio. E questi, senza dire
parola, si lasciti mettere in ginocchio in mezzo
all'aula come fosse stato dav,·cro colpevole. Quando
il maestro ,·enne in eh.aro dell'accaduto e gli
chiese con sorpresa perchè non si fosse scolpato,
egli candidamente rispose: ,, Perchè quel tale,
essendo già colpernle di altri falli, sarebhe forse
stato cacciato di scuola; dal canto mio spera,o
di essere perdonato, essendo la prima mancanza
di cui era accusato nella scuola: d'altronde pen-
rnva anche al nostro Divin Sah atorc, il quale
ru ingiustamcntt' calunniato •>.
L'incontro con Don Bosc.o.
Era il 2 ottobre, primo lunedì del mese, 1854.
Don Bosco si troval'a al colle natio con alcuni
dei giovani migliori dell'Oratorio di Valdocco:
aveva celebrato, il giorno innanzi, la festa della
l\\llac.lonna del Rosario, e si preparava a ritornare
a Torino.
«Il volto suo ilare, l'aria ridente ma rispettosa•
trassero \\'erso di lui i suoi sguardi, mentre il gio-
vinetti) gli si appressa\\la accompagnato dal padre.
- Chi sei ? - gli chiese - donde \\'ieni ?
- Io sono Savio Domenico - rispose il fan-
ciullo, dodicenne - di cui le ha parlato Don Cu-
gliero mio maestro, e veniamo da l\\.londonio.
li buon sacerdote s'era infatti portato a Torino,
alcuni mesi prima, :1. perorate l'accettazione del-
l'allievo prediletto all'Oratorio, perchè altrimenti
la famiglia non sarebbe stata in grado di fargli
proseguire gli studi. E sarebbe stato un pl:ccato
perchè, disse a Don Bosco: «Qui in sua casa
può avere gi'.lvan.i uguali, ma difficilmente avrà
chi lo suçeri in talento e ,·irtù. Ne faccia la pro,•a,
e troverà un San Luigi >>.
Don Bosco lo prese in disparte e, discorrendo
familiarmente con lui degli studi e del tenor dt
,·ita fino allora praticato, riscontrÌI in quel g10-
l'ane <, un animo tutto secondo lo spirito del Si-
gnore •> e restèi 1, non poco stupito considerando
i la\\'!>ri che la grazia di,·ina aveva già operato
in così tenera età,>. (Don Bosco, l"ira, c. VII\\
Si dispose quindi a tnittarnc col padre. :.\\Ta
Domenico lo prevenne:
Ebhene, che gliene pare? mi condurrà a
Torino per istudiare?
Eh, mi pare che ci sia buona ~loffa - ri-
spose.
.\\ che può scn·ire questa stoffa:
\\ fare un bell'ahito da rcgalan.• al Signore.
Dunque io sono la stoffa; e lla ne sia 11
sarto; dunquf' 1111 premia con lei l' farà un bd-
l'ahito pel Signore.
- lo temo che la tua /Facilità non regga ps,r
lo studio.
:\\'on tema questo; 4uel Signore che mi ha
dato tìnnra sanità e grazia, mi aiutcra anche per
l\\n venire.
Ma quando tu abbia terminato lo studio
<ld latino, che cosa rnrra1 fare?
Se il Signore 1p1 concederli tanta grazi.a.
desidero ardentemente di ahhracci,1re lo stato
ecclesiastico...
Don Bosco gli porse un n,lumctto delle /,l'l/11re
Cattoliche assegnandogli una pagina da studiare a
memoria per l'indomani; poi cominciò a trattare
col padre. ]\\fa 11011 trascorsero otto minuti, l·hc
Sa,io torni> a lui a recitargli tutta la pagina
IJrarn! - gli disse allora il Santo tu
hai anticipato lo ~tudio lklla tua lezione t·d io

1.9 Page 9

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,'.fONDONJO D'ASTI - In primo plano; la casetta o"e mori Domcoi~-o Savio,
nel J!iorno della in:lugura7ione del n1onun1enlo a lui dedicato.
,mt1c1po la risposta. Sl, ti cnndurr/1 a Torino l'
fin d'ora sei annoverato tra i mici cari fiRliuoli;
comincia anche tu fin d'ora a preg;,.rc lddio, af-
tìnehi: aiuti me e te a fare la sua santa \\t>lontà!
lJ 29 dello stes~o mese, Savio Domenico era a
Torino, all'Oratorio di ~- Franct:sco di Sales,
che, per l'anno scolastico 1851- 55, contava già
1 15 alunni intt-rni tra studcmi cd artigiani, ni-
tre alle centinaia che 1·i atflui,ano nei giorni
festivi, alle scuole serali c dc,mcnicali.
Corse subito nella camerctta del Santo per
mettersi - son sue parole - " interamente
nelle mani dei suoi superiori I); e, fissando un
cartello appeso alla parete con le parolt: se, ittu-
rali Da mi/ii animas, cl'lt'Tll 10/fe, trntlone, con
l'aiuto di Don Bosco, il sen~o «O :-;;gnort!, da-
temi anime e prend<"tcvi t11tte le altre cose,}:
- Ilo capito! - esclami, - qui non havvi ne-
gozio di danaro, ma negozio di anime, ho capito;
spero che l'anima mi:1 farà anche parte di quc-
sto commercio.
Da quel giorno incominciò l'azione diretta di
Don Roseo nello sYiluppo della sua spiritualità.
All'Oratorio cli San Francesco di Sales.
Don Bosco, nel 1851, contava J9 anni di età,
11 di sacerdozio e di apostolato fra la giol'entì1.
La sua missione era già ben definita: Educatore
dell'adolescenza: .·ldo/escenlium patrl'lll e/ 111<1-
gistrum lo proclami, la Chiesa.
88 ~
La ~ua scuola crn ormai in atto, con un criterio
di organizzazione che all'Oratorio di \\'aldocco
nffri1·a l'ambiente adatto anche alla cultura dei
~anti. Tanto /; , ero che Domenico Savio si sentì
~11bito nel suo dima.
Fu <letto argutamente clic la pedagogia di Don
Bosco è la <• pedagogia del proletariato 1> (D. Ca-
1iglia). La storia riconoscerà a Don Bosco anche
il titolo di <• apostolo del proletariato 11 perchè
clfettivamente le sue predilezioni di ministero
furono per questa classe. Ma errerebbe chi si
pen~asse con simile definizione di ridurre il suo
-;istema educativo a qualcosa di dozzinale. Pe-
J.,gugia del proletariato, ma non per fare dei
proletari dello spirito. Al contrario, propri() per
dcl'are i figli dd popolo alle vette della civile
educazione e della perfezione cristiana.
Pcrchè, è bene dirlo, Don Bosco non fu mai
soltanto pedagogo: fu sempre saccrùote; anzi
prima ~accrdotc che pedagogo. Neppur per l'ul-
timo ragazzo della strada egli si è mai limitato
a concepire una funzione pedagogica laica. Mai
nella sua testa l'ideale ùi un uomf> « puramente
uomo•}. Tdcalc tanto i.:aro :.ùl'anticlcricalismo no-
strano L' straniero, che giunge al paradosso di
ritenere come progresso l'educazione avulsa dalla
rdigione. Ci \\·nrrcbbe Carducci. a bollarli con la
sua storica sdegnosa dichiarazione: 1, L'uomo
senza religione è una bell'a da serraglio, cioè
feroce, inumann, inutile a sè, dannoso agli altri"·
Oggi egli avrebbe a sostegno della sua tesi la

1.10 Page 10

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storia contemporanea, la nostra esperienza quo-
tidiana.
Anima hu1na11a, nawraliter christia11a ha detto
Tertulliano. E l'uomo non ha che una via per
la sua perfezione integrale: l'imitazione di Cristo.
Don Bosco lo sapeva benissimo. Perciò, met-
tendosi a servizio della gioventù, si guardò hene
<lai farle il torto dì tarparle le ali.
Noi ci troviamo oggi <li fronte a<l w1 ricorso
di laicismo che ci si vorrebbe gabellare come
conquista democratica, mentre è un tristi~simo
fenomeno di degenerazione, che, applicato alla
pedagogia, atrofizzerebbe l'e,·oluzionc della na-
tura umana. L'uomo che non cresce in Cristo,
per usare l'incisivo linguaggio di San Paolo, non
raggiungerà mai la perfezione del suo essere:
sarà sempre un deficiente, pcrchc gli resterà
sempre la potenza pili sublime <la tradurre in
atto: la potenza di corrispondenza alla Grazia per
la elevazione allo stato sop1'annaturale. Torto
imperdonabile alla pedagogia che, per insipienza
o per spirito settario, rinunzia a q uesta quota e
prescinde dal cristianesimo nel compimento della
È , ero che la Chiesa fa la sua parte du1 e pui,;
ma l'ostentazione agnostica e laicista della pe-
dagogia nella scuola ne contra~ta e ne compro-
mette quasi sempre il successo.
È sapienza del maestro ìndiYiduarc la capacità
Il Cappellano di Morialdo lo sorprende, in f(inocchio. alla
port3 dell:, chiesa, sotto la neve "he <:nde a larghe falde.
Dome.nico corre incontro al babbo che torn.a dal lavoro
e lo conforta con mlllc carezze
sua funzione. E responsabilità gra, ìssima d1 front,·
ai singoli soggetti, capaci <li w1a elci a·tione su-
periore, ed alla società costrena ad w1 lil'<.:llo
di mediocrità spirituale, fatalmente suscettibile
di sopraffazione da parte del progresso materiale.
<li un'anima, stimolarla ed aiutarla ad ascendere
sempre, con decisiom:, costanza, abnegazione e
generosità. Quel che fece Don fiosco. La corri-
spondenza del Savio non potcrn essere pii1 con-
solante. Nel capo YIII della biografia leggiamo:
1• Tutte quelle virtù, che noi ahhiamo veduto na-
scere e crescere nei rnri stadi di sua Yita, creb-
bero ognora meravigliosamente e nchbcro insieme
senza che una fosse di nocumento all'altra,,.
Di questa crescita furono testimoni i giovani
dell'Oratorio ai quali il Santo poti: fare appello
anche scrivendo la biografia di Magone Michele,
in cui, mettendo in riliel'O le di,·ergenze dei due
tipi, scrisse del SaYio: 1, \\'oi osservaste la Yirtit
nata con lui e colti,·ata fino alreroismo in tutto
il corso della sua vita mortale:,►•
Il maestro ne dà tutto il merito all'alunno.
:\\la l'armonia dello sviluppo delle , irlù <la lui
e praticate in grado emiro, tutta saggezza di
Don Bosco che gli diede la formula atkguata e
m rontenne esuberam;c pericolose.
Basla ricordare che il Savio tendeva ad au-
skn: penitenze che avrebbero potuto pregiudicare,
data la gracilità ddla sua cornples~ionc, non sP!11
la resistenza, ma anrhl· l'equilibrio della sua
pt·rsonalilà.
89

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La formula della Scuola di Don Bosco.
1,a formula 1klla scuola <li Don Bnsco cc la
la,sci/1 il Sa, io in un grazioso rnllol!Uio 1:01 gio-
,anc Gav10 Camillo, giunto da Tortona all'Ora-
torio, un anno dopo. nell'autunno nd 1855:
Sappi elle 11oi qui facciamo cm,sistere la santità
11tllo star 111"/to allegri. .,·o; pmrunrnn" solta11to
di nitare ti peccato comt un gra11 11emico cl,e ci
ruba la grazia di Dio e la pace del c1mrt•, prQl"11re-
rt·mr1 J1 mln11pù·re esattan1t11te i m,stri dm,:Pri, e
freq11p11tare le cou di pietà. Co111i11cir1 li scrfrerti
Ji11 d'o&Ki per ria,rdo: Servite Domino in laetitia,
fen•ite il Sig1wre i11 sa11la alltf!ria •·
È . una formula meravigliosa! 1\\ctla grazia
dell'adanamcnto alla mentalità gto\\'anile, ha tutto
il fascino e tulle le esigenze dell'ai;cctica cri-
stiana. Ha la potenza di far dei santi a rnlo.
Come fece di D1>1nenico 8a,io.
In meno d1 tre anni • una vera e propria pcr-
fczion.e di vita cristiana, e con qucl!t: carntteri-
stichc t:hc hi$o~na,:mo a noi rilevi, il Santo
l'adn· Pio ::-.. I ai nostri giorni, per poterle prc-
~entare alla )!IOVentù dei nostri giorni, perchè è
una vita cristiana, una perfezione di vita cri-
e:tiana SO!it:mzialmente fatta, si pui1 ht·n dire, per
ridurla alle :-Ile lim:1: rnratteristichc, d1 pun!zza, ili
p1cù e di apostolato; d1 spirito e 01 opera di apo-
stolato• (.-\\llocuzione, 9 luglio 1933).
Oifott,, ~ /,(I pr111w msa riti' gli ?'l'/l//t' /'tmriglial(I
per jarç, w11to fu cl, adoperarsi per (!1tc11lrlg11arr ""i-
me a Dm ; p1·rcwrrhr 11011 hm•v1 co.1t1 più w111/a al
111mulfl rl1r moprrare 11/ hr11e del/I' 1111ime, pn la n1i
.calt•r.z-.:a Gt.,ti Cris/fJ cparsr f,11 l'ullima (!llfflO di>/
prr:::ùmi .mo (<IIIJtUI (Don Bosco. /'if(l, t·aro '.\\I).
l'":: l'orient,mwnto salesiano: la prn•11lr11za dello
sprrito di apoctolatn sullo spirito d1 111art·razinnc
e di pt·ni1cn1.a,
Piccolo apostolo.
:-Ìa\\ 10 ~i ad.mi, a quc~te norme: t·d at·centuù
,1 suo apo:-culato all'Oratorio, m Clltll nell'andare
e \\ enirc da scuola. a ;\\Jondon10 duranll' le , a-
~·anzt·. Lt hin~rnlia narra l'pisodi edificanti,;simi:
per 1mpcd1rc e riparare le h1::-tcmmic; per cor-
reggere n10d1 grossolani tra I compagni, per
distoglierli da discorsi catt1,·i, Ja stampe cd il-
l11:,traz1oni ose1·1w, per sedar<' contese, Jin·rbi,
ri~<:. E nollss1m11 il gesto croirn con rni m•
rappac1ticò due tanto irritati <la sfidarsi a sassate.
!--olo, in mazo a loro, sul campo della stida,
nm il suo crm:itisso alto 1c,-Jto in mano, si andn
a<l inginocd1i:m: prima ai piedi dcU-uno, poi ai
pit'di dell'altro. an,·1Lanuol1 a lnnc1ar un3 p1r-
tra contro d1 h11 pronunciando queste parole:
<:csu Crnno innocente morì perdonando ai suoi
crocifisson, io peccatore voglio ollcndcrln (' fan·
1111:i soll'11nc n•ndeua •).
'\\l:lturalnwntt amhelluc !<i rifìutarono di cnl-
pirlo, prote~tando che non :ivc,·nnr) nulla contro
di lui, ,tn:t.i In avrehhno \\:Olcnticri difeso CJll:1-
lora foSS<: statn da alm maltratl,Lto. E~li allora,
alzan<losi in piedi, prosegui: , Come? \\'01 siete
ambedue <li~posti ad affrontare anche un gra, c
pcri\\.-olo per difendere me che sono una m1se-
rab1lc trcatura, e non siete capaci di perdonard
un insulto ed una densione fattavi nella scuola
per sahar l'anima \\'Ostra, che costò il sangue del
Salvatore, e che voi andate a perdere con questo
peccato?~. Non ci volle di p1u: i <lue, commossi,
s1 nconc1liarono fra loro, andarono a confessarsi
e di"c:nncro ottimi amica.
.'.\\ltrt· volte, purtroppo, il suo apostolato gli
costò caro, come quando si foce ad ammonire
un nipote d1 lJrbano Rattazzi, manesco ed al-
llU3n)O anormale, che i?li rispose coprendolo di
nllanic e tempestandolo di pugni e di calca.
Sa, io seppe frenare lo s<legno naturale, sopportè1
tutto, c s1 limitò a dirglr: « lo ti perdono: hai
fatto m,llc; non trattar con altri in simil guisa Q.
Gra:t.ioso il modo che usò con un viandante:
ch'era usoto in una ornbilc bcstcmrrua. Glr si
accostò rispcttusamentc c lo prt:gò ad indicarJ?li
do\\'c si trorn.c.:se l'Oratorio. Quegli, tosto amman-
sato dall'aria d1 paradiso l·he gli spirava dal volto:
- '\\on lo so, caro mgazzo - gli rispose -
mi rnH:rcsce.
- Oh, se non sapete tiucsto, n11 potreste
farmi un altro piacere.
\\'olcnt1cri.
Omnl'nico gli s'accostò quanto potè aU'orcc-
d1io l', con dolcissimo accento, piano che altri
111111 11d1sSl·, :soggiunse:
J\\lt fan:k un gran piaccrt.· st• nella ,ostra
t·ollcra direte altre parole sen:t.a bestemmiare il
:-anto nomt· di Dio.
- Bravo esclamò l'altro, stupito ed amma-
rato - bene hai ragione: questo è un vizio ma-
lcdt:tto che ,oglio \\incere a qu:ilunque co~to.
Ma se sa adoperava ad impedire il male, ancor
più ~i industnava di eccitare al henc. E per .que-
sto sapc\\·a scrnrsi di tutto: ima~ini, libri, frutti,
tjualsi:t.,i dono che gli pcrvcnisst· era per lui un'csc1
s.mta pcr athmrc i più indifferenti alla pregh1t·ra
cd ai $acramcnu, per stimolare gli indolenti
allo studio cd al larnro, per ,tnimarc i discoli
a miglior t·on<lotta. D'inverno, li ricopriva col suo
mantello, prestava loro i ~uoi guanti per cond11r-
sd1 111 chiesa o mdurli a compiere qualche opera
huon,1. Pulir loro le scarpe, r.~settarc gli abiti,
:tiul.lr li :1 ,.upcrarc Jifficoltà ~colJstiche, ;15:,isterli
sopra1t11tt11 in ca.~o di mal.Ittia l' rl!nder loro i piì1
umth servigi: eran per lui non solo un'esercizm
di bnnta, ma amabili industrie d1 apostolato,
t·h1· i?ii pl·rnll'ttevan1> di dir~· a tempo debito w1a
pitrolo ~al11tarc. \\mando ardentemente I odio, si
stru~eevn anche per la salvaza <lellc anime.
()O -

2.2 Page 12

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Ci fu, w1 J:(t0rno, un indiscreto che tcnti1 di
interromperlo mentre egli, <lurantc IJ ricrea1.1mu:,
raccontava un bcll'esemp1n :u compagl\\i.
- Che te ne fa <l1 queste cose? - gl, <lasse.
- Che mc ne fa ? - nspose Sano - mc 111:
fa perchè l'anima dei m1e1 compagni è rcJcnta
1.:01 sangue d1 G1.-sù Cristo; mc ne fa pcrchè si:uno
tutti fratelli, e come tali dobbiamo amare \\ltcn-
<lc\\'Olmentc l'anuna no;;tra; me ne fa perchi·
Iddio raccomanda di aiutarci l'un l'altro a ::.al-
rnrci; me ne fa perchè se ncsco a salrnrc
un'anima, mctterÌ> anchc in sicuro la salvezza
della mia .
Questo zelo gli consiglio una pia :i~sociazion...
dw fu il frutto più bello e duraturo del sun spi-
rito di apostolato: la Compagnia del/'Jn1111e1mle11,1
('u11u:::io11e. Ci pcns() parecchi mt:si, poi n1: parli>
a Don Bosco, s1cse un abbozzo di rcgola1m·n10,
fece correre li ,occ frn i migliori, e, 1'8 giugno
18561 si impegnò con essi alla osscrvan1-:11 ai piedi
dell'altare di i\\faria SS.
"Voglio farmi santo!".
Eran sei mesi eh~ il Sa\\·io dimora,·a Jll'Ora-
torio - ci racconta Don Bosco - quando fu
I\\ i fatta una predica sul modo facile di farsi
santo~- Il pn·dicatorc, che era lui ~tesso, si era
soffermato a sviluppar<' sptcialrnentc questi tre
pensieri: è volontà di Dio che ci facciamo tutti
e santi - assai facile riuscin·i - è preparalo
un gran premio in ciclo per chi si fa santo. , Quella
predica - sono ancora parole di Don Roseo -
per Domenico fu come una scintilla che gli i11-
hammò il cuore di amor di Dio ,. Per qualche
giorno non disse nulla; ma i compagni prima,
e poi anche Don Bosco notarono una diminu-
zione di allt.-gria nel suo contegno abituale cd 11n
pii1 austero raccoglimento. [I santo si affrettÌI a
..:hiedcrgli se patisse qualche male.
- Anzi - rispose - patisco qualche h<.:nl·.
- Che vorresti dire?
- Yoglio dire che mi sento un d(.>sidcrio 1·d
un bisogno <li farmi santo: io non pens."\\'O di
potermi far santo con unra facilità; ma ora t hc
ho capito potersi ciò clfcttuarc anche stando al-
legro, io 1oglio ;~'lsolulamcnte e<l ho a_qgoluta-
mcnte bisogno di farmi santo. :Vii dica dunq11c
come debbo rq~olarmi ...
Don Bosco lo c.:sortò a non inquietarsi, :1 con-
scr,are una costante moderata allegria. a perse-
n:rarc nell'esatto adempimento dei don.-ri di
pt<:tà e d1 studio t·d a non mancar mai alla ricr1:a-
1-m11c coi suoi comp;1gni.
!\\;on fu fuoco di pagli.i. Qualche tempo dopo,
il :-ianto si proflt·rst· a largli un regalo d1 suo
wadimento e l'1m·iw a dirgli che co~a tkside-
n1,s1:.
- Il regalo che.· Jo,nanJo - gli rispose ~
che mi faccia sar\\to. Io mi voglio dare lutto al
Signore, e sento 1111 bisogno di farmi santo, e
se non mi fo santo io fo niente. Jddio mi \\'UOl<'
santo, cd io debbo farmi tale.
Per la festa di S. Gim·anni Rattisu, suo giomt>
onomastico, Don !fosco estese l'in\\'ito a rutti i
g1m-ani, i quah su bigliettini gli <'Sprcsscro i più
S\\'ariati desideri. S:wio Domenico sul suo ~crissc:
Dimando che mi salvi l'anima e mi faccia santo•.
Partecipando più tardi ad un.1 comcrsazionc in
cui si faceva l'etimologia di akum: parole, chiese
che cosa volesse <lire Domenico; ~·<l a, 11ta la
risposta ~ del Signore ,.:
- \\ cda se non ho rag10nc - insistette
di chiederle che mi faccia santo? lino il nome
dice d1e io sono dd Signorl·. Dunque io dtchbo
e voglio cs-,crc tutto del Signore e rngho farmi
santo e sarò infelice finchè non sarl, santo.
Don Bosco nota: <• La smania che egli dimo-
straYa di \\'olcri1i fare santo non derin1va dal non
tenere una vita 1eramente eia sanlo; ma ciò <li-
cc,·a perchè egli rnlcva far ngide pcniten1-c, pas-
~r lunghe orl: nella preghiera, le quali co..-;e
crangli dal direttore proibite. pcrchè non com-
patibili con la sua età e le sue occupazioni •·
Saggia d1scrc1.10ne dcl l\\laestro, che lo seguiva
attcmamenk cd inten·eni, a prontamente a tem-
perare codcslll ""o ardore! (; li \\ it·tii infarti il
digiuno a pane rd acqua ogni sahatu ad onor<:
della '.\\.Ja<lonna, il digiuno quan:s1rnak cui non
na tenuto t· d1c ;tll,1 chc11chella egli era riuscito
a fare per una settimana. il lasciar la cola1.ione,
il metter..- scl1l·ggr <li legno e pt'zzi di mattonr
n;:I !erto per tormrntars1 il sonno, il portare cilizm.
l n mattino d'inH·rno che q~l1 era rimasto a
letto per un incomodo, Don Roseo si :1ccorsl·
che dormi\\'a ron la sola copnt.1 d'l'stat<· e lo
rrmpro1·cri>:
Pcrchè ha, faito così? \\ 1m1 monr d1 fr1:ddo:
- :\\o risp0Sl· non morrè> di freddo. Gt·sil,
nella c.tpanna d1 Betlemme e quando pt·ndc1a
m croce ua meno coperto di mc
Don Bosco gli impose di coprirsi LOml· cnmc-
nfra e di nnn pem1cttcrsi mai p1i1 akuna peni-
tenza senza l'l-\\plicito suo pcnncssn. Qualclw giorno
dopo, lo sorprc~e in cortile tutto .11l11tl0.
- Povero mc! - csclamaYa 10 sono ,cra-
mentc imhroghato. [I !,alrntore ditl' clw se non
fo pemk111.a, non andrn 111 parad1::-o, l' a nw e
proibito di furnl·: qual1: adunqul· sarà il man
paradiso?
- LJ pcnill'n1..1 che il :-ii~nore , 110k da c.:
- !{li <l1!-....;t all•>r.i in modo pcrl·Jlll>rio - i: l'uh-
bidu:-nza l hhid,sn, e a k ha..;t,1
- :\\on potrthhe pcnnl'ttcrm1 lJUalchc ,1hra
penitenza :
- ~1: l1 si pl nncttono le pt•nlll"ll7.l' di soppor-
tar paz1enknwntc le 111giunc qualora le ne n

2.3 Page 13

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alla morte. Se voi vedete che io sia per offen-
dervi, mandatemi la morte: si, prima la morte.
ma non peccare
Bastò, un giorno, che, durante la ricreazione,
cadesse il discorso sul tema del paradiso e sulla
gloria degli innocenti, che tgli perdette ogni
sensibilità e s';i.ffiosciò, come morto, fra le brac-
cia degli ast~.nti.
lTn:i volta corse nella camera di Don Bosco
e lo inYitì> a seguirlo in fretta in città. Arrivato
ad. una porta, salì al terzo pi.ano, tirò un campa-
nello e disse al Santo:
- È qua che deve entrare.
E senz'altro lo lasciò là. ln quell'appartamento
Sta\\·a morendo un signore che si era fatto prote-
stante e che smaniava di avere un sacerdote per
morire da buon c:lttolico.
Un'altra volta si presentò invece a chiedergli
il permesso <li andare subito a casa perchè b
m11.mma era a letto. Nessuno gliene aveva scritto,
nè fatto cenno. Giunto a casa, nonostante le in-
sistenze dei suoi che volernno condurlo altro\\ t:
in arresa che la m;,mma superasse il momenti)
più diflìeile, egli sali ad abbracciarla, le pose al
<'olio un abitino della Madonna e, contento. ri-
Ispiralo dal Signore. scopre una povera donna colpirn d:t.l co.
lcra neUa sua squa1Jìda soffitta e le procura i conforti reli,:tiosi.
nisscrn fotte; tollerare: con rassegnazione il caldo,
il freddo, il Ycnto, la pioggia, la stanchezza e tutti
_gli incomodi di salute che a Dio piacerà di man-
darti.
- l\\la questo si soffre per necessità.
- Ciò che dovresti soffrire per necessità of-
fri lo a Dio, e diventa virtù c merito per l'anima tua.
Celesti carismi.
Fenomi::ni straordinari illustrarono una vita così
protesa alla :.-antità. Don Ilosco ne riferisce riLr
d'uno nella biogr~tia. Frequenti i rapimenti al
contatto con Gesù Sacramentato. od anche solo
all'esposizione <lei SS. Sacramcnto per l'adora-
zione. Un giorno, alle due dd romeriggio, era
ancora nel coretto della chiesa di S. Francesco
di Sales, ritto sulla punta dei piedi, una mano
appoggiata all'antifonario, lo sguardo fisso, immo-
bile, al tabernacolo. S1 era appartato al mattino
a fare il ringraziamento dopo la Comunione; cd
il tempo gli era volato, senza che egli se ne ac-
corgesse.
Altra volta Don Roseo lo sorprese in mistico
colloquio e colse, tra una pausa e l'altra, queste
sue parole: «Sì, mio Dio, ve l'ho già detto e ve lo
dico <li nuovo: io vi amo e vi vog-lio amare fino
Don Hosco lo sorprende in estasi nel coretto della cappella di
S. Francesco di Sales, mente e cu ore protesi a Gesù Sacra•
mentato.
92 -

2.4 Page 14

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parù subito per Torino. Poche ore dopo la mamma
allietava la famiglia d'un altro angioletto. Don llo-
sco gli chiese un giorno come avesse fallo a ve-
nire a conoscenza di questi fatti; ma egli, invece
di rispondere si mise a piaugere. Ed il ~anto,
che capì trattarsi di rivelazioni straordinarie, non
insistette di più. Sull'Inghilterra ebbe come una
visione. << Un mattino - finì per raccontart: a
Don Bosco, pregandolo a 110n parlarne che al
Santo Padre - mentre faceva il ringraziamento
alla comunione, fui sorpreso da una forte distra-
zione (egli chiamava così i suoi rapimenti), c mi
parve di vedere una va~tissim,1 pianura piena ùi
gente avvolta in densa nebbia. Can1mina,·ano,
come 11omini, che, smarrita la Yia, non vè-
dono più dove mettono piede. Questo paese, mi
disse uno che mi era , icino, & l'Jnghilterra.
.:\\1entre volevo domandare altre cose, vedo il
Sommo Pontefice Pio lX, tale quale ave,·a \\'e-
duto dipinto in alcuni quadri.
Egli, maestosamente vestito, portando una lu-
minosissima fiaccola tra le mani, si arnnzavn
verso quella turba i1nmensa di gente. Di mano
in mano che si aVYicinava, al chiarore di quella
-fiaccola, scompariva la nehbia, e gli uomini re-
stavano nella luce come di mezzogiorno. Questa
fiaccola, mi disse l'amico, è la religione cattolica
rhc dt·vc illuminare gli Inglcsi ►►•
Don Bosco ne parlò a Pio I X, quando il Sa,·io
era già morto, nel 1858, cd il .Papa ne tenne conto:
<• Questo - disse - mi confenna nel mio proposito
La santa morte.
MONOONIO D'ASTI • La casa ove mor, Domenico Savio, li 9 marzo 1857.
,..,, 93

2.5 Page 15

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cli lavorare energicamente a favore dcli' rnghil-
lerra, a cui ho già rirnlto le mie p1i1 vive solle-
L,tudini. Tal racconto, se non altro, mi è come
consi_gl10 di un'.mima huona •>.
Maturo per il Cielo.
Il rigor della stagione fece purtroppo precipi-
tare le sue condizioni.
Don Ilosco invitò alcuni medici a consulto.
Il dottor Vallauri, pieno di ammirazione, esclami1:
- Che perla preziosa è mai questo gio\\'anetto !
Richiesto della causa del male che ne affie\\'o-
li\\'a di giorno in giorno la salute, soggiunse:
- La sua gracile complessione, la cognizione
precoce, la continua tensione di spirito, sono
come lime che gli rodono inscnsihilmente le
forze vitali.
- Qua.I rimedio potrebbe tornargli più utile?
-- [] rimedio più utile - concluse - sarebhc
lasciarlo andare in paradiso, per cui mi pare as-
sai preparato. L'unica cosa che potrebbe pro-
trnr)!li la vita si è l'allontanarlo qualche tempo
dallo studio e trattcncrln in occupazioni mate-
riali adatte alle sue forze.
Ma neppure la tregua agli studi e le cure
dell'infermeria bastarono. Ben presto non si \\ ide
altra speranza che quella dell'aria natia. E Don
Bosco ne scrisse al padre, fissando la parttnza
al 1" marzo 1857.
.,\\ndrni a c1:;a, e, dopo che ti sarni ak111:mto
ri~tahilico in salutt', ritornerai - gli <lisst' il Santn.
Oh. questo poi no - rispose Domenico -
io mc ne YO e non tornerò più.
La sera precedente la partenza, chiese a Don
Bosco qual fosse la cosa migliore per un malato
per acquistar merito davanti a Dio.
- Offrire spesso a Dio (Juanto egli sotfrc
rispose Don Bosco.
Qual'altra cosa potrebbe ancor fare?
- Offrire la sua ,·ita al Signore.
- Posso essere certo che ·i miei pn·cati m1
siano stati perdonati ?
- Ti assicuro, a nome Ji Dio, che i tuoi pec-
cati ti sono stati perdonati.
- Posso esser certo di c;;scr sah·o?
- Sì, mediante la divina misenrnrdia l,1 quale
non ti manca, tu sci certo di ~alvarli.
Se il demonio \\·enisse a t(·ntarmi che cosa
gli donei rispondere?
- Gli risponderai che hai , cn<luta l'anima a
Gesù Cristo, e che egli l'ha comprata col prezzo
del suo sangue; se il demonio ti facesse ancora
tielle difficoltà, gli chiederai qual cosa egli abbia
fatto per l'anima tua. Al contrario Gesù Cri-
sto ha sparso rutto il suo sangue per liberarla
dall'inferno e condurla scco in paradiso.
Dal paradiso potrò \\'edere i miei com-
pagni dell'Oratorio ed i mie, gcn11on ?
- Sl, dal paradiso vedrai tutte le vicende
dell'Oratorio, vedrai i tuoi genitori, le cose che
li riguardano, ed altre cose mille \\ olte ancor più
helle.
- Potrò venire .t far loro qualche visita?
- Potrai venire, p11rchè tal cosa torni a mag-
gior gloria di Dio.
L'indomani fece tutte le pratiche dell'eser-
cizio di buona morte, si congedò dai compagni,
uno per uno, saldò un dehito di due soldi che
ave,·a con uno di essi, parlò ai soci della Com-
pagnia dell'Jmmacolata, e poi saluti> Don Bosco:
- Ella dunque non vuol proprio questa ear-
ca'\\sa - gli disse cd io son costretto a portarla
a :\\london10. 11 disturho sarebbe di pochi giorni...
poi sarebbe tutto finito; tuttavia sia fatta la \\'O·
lontà di Dio. Se va a Roma si ricordi della com-
missione dcli' Inghilterra presso il Papa ; pregh 1
affinchè io possa fare una huona morte e a ri-
\\ tderci in par<1diso...
" Oh, che bella cosa io vedo! " .
!\\ ca<-a, la tlurì, pochi giorni, in alternativa di
un passeggero miglioramento. Volle ricevere il
Santo Viatico e l'Estrema Unzione.
Dopo quella che egli ritenne dovesse essere
l'11ltima sua comunio,,e, rinnovb i propositi della
prima. Terminato 1111indi il ringraziamento,
e~clamò:
- Ora ~ono contento: vero 1:hc dehbo fare
il lungo viaf!gio dell'eternità, ma con Gesù in
mia compagnia ho nulla a temere. Oh, dite pur
sempre, ditelo a tutti: chi ha Gesì, per suo amico
e compagno non teme più alcun ma.le, nemmeno
la morte.
Prima di ricevere l'Olio Santo, fece questa
preghiera:
- Ob, Signore, perdonate i miei peccati, io
vi amo, vi voglio amare in eterno. Questo sacra-
mento che nella vostra infinita misericordia per-
mettete che io riceva, scancelli dall'anima mia
rutti i peccati commesse con l'udito, con la vi-
sta, con la bocca, con le mam e coi piedi: sia il
mio corpo e l'anima mia santificata dai meriti
<ldla vostra passione: cosi sia.
Ricevuta anche l'indulgenza plenaria, i11 11rti-
c-ulo mortis, volse gli occh.i al crocifisso e recitò
questi versi che gli erano molto familiari:
- Signor, la libertà tutta vi dono - Ecco le
mie potenze, il corpo mio - Tutto vi dò, chè tutto
è \\"Ostro, o Dio, - E nel vostro voler io m'ab-
bandono.
Vide « appressarsi la morte - scrisse Don Bo-
sco - colla tranquillità dell'anima innocente».
Un'ora e mezzo prima che spirasse, il Prevosto
torn<> ;t legger)!li le preghiere della raccomanda-
zione dell'anima. l{ichiesto anrora di un ricordo:
9-+ -

2.6 Page 16

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- Per mc - rispo~i.: - non !laprl·i che ri- paùrc, a 0011 Roseo, cli gr.11.1c e fa\\'nri spirituali,
conlo lasciarti.
fino al clamor dei miracoli.
Qualclw neon.lo che mi conforti ..
Oon Bosco lasciò scritto. (, lo ho invitato i
Non saprei dirti altro se non l·he ti ricordi :,uoi compagni a dirmi se nei tre anm che di-
della passione del Signore.
morò tra noi avcs..:icro notato nel <;avm qualclw
Deo gratias1
concluse il Savio - la difeuo da correggcrt· o qualche \\ 1rtu d.a sugge-
passione di nostro Signor Gesu Cristo sia stm- rire; ma tutti furono d'accordo che in lui 1mn
prc nella mia mente, ndla mia bocl-a, nd mio trm arunu mai co,-a d,c meril.1$.-.e corrczionc,
tuorc. Gesù, Giuseppe e )Iaria $sistelcm1 in avrehhcro sapuln quale virtù aggiun~crc in lui•
quest'ultima agol\\ia. Gesi1, Giuscppi.: e 1\\1:trìa, (Capo Xl\\).
spiri in pace con voi l'anima mia.
E concludt la I "ita con questa dichiarazione:
:-ìi addormtntò e riposò per una mt1.1.'ora. <• Velia pm•rrr, s11a mndiziom• rgli tiisse 1111a vita
S\\·egliatosi, chiamò il papà:
la pi,ì liet<1, t•irhmsc1 fd i11111icmtt-, c/1r fu mronala
- ~lio 1:aro papà, è tempo: prmdclc il mio da un11 sa11tt1 morte. Imitiamolo nel modo d1 Yi-
Gwt:a11e Prot1twl11lo, e leggetemi Il' preghiere \\'ere cd ancmo una doppia caparra d1 ..'.SSergli
della buon.1 morte:.
La mamm,1 non poté piìi resistere. le si sd,ian-
ta\\a il cuort. 11 hahbo, fra i singulti, s1 mise a
simili nella prc:tiosa morte. ;\\la non manchiamo
d'imitare il Sa\\ 10 nella frequen1.a del Sac-ramento
della confc~1onc, che fu il suo sostt..-gno nella
leggere. Giunto alk ultime in\\"ocazion1 litanìche pratica costante ùella ,·irtù e fu guida sicura che
cui Domenico rispundc,·a a mcc distinta ~ mi- lo condusst· ad un termine di , ita cotamo glorioso.
sericordioso Gl·s,·1, ahhiatc pietÌl di mc! ~. sog- Accostiamrn.:i con frequenza e con lt- dovute di-
giunse:
sposizioni a questo bagno di salulc nel corso ddla
- Questo è appunto quello chl· desidero. Oh ,·ita: ma tuttt' le ,olte chl· c1 accostl'rcmo, ncm
caro papà, cantare eternamente le lod1 dd S1- manchiamo di ,olgcrc un pensiero sulle con-
.1tnorc !...
fl-S.~nni pa.-;sak p.:r a-;sicurarci chl· siano state
Parve prendere ancora un po' tli riprn,o; p111 hen fotte, e st ne scor~iamo il bisogno rimediamo
all'improv\\·iso ;:ii scosse e:
ai J1fctt1 <.:hc pt·r a\\··,entllra fossl·ro occorsi. A
- Addio, caro papà, addio! - esd.11ni> il rne sembra clw questo sia il ml·nu p1il sicuro
prevosto voh:va ancora
per nvere Cclu.:i in nwz7,o
dirmi altro cd io Mn
alk- alllizioni della vita,
posso pii'.1 ricordarmi...
in linc dl·lla quale ,cdrc-
Oh, che hclla cosa io
mo ancht no, 1:11n calma
\\"edo mai!...
an icin.1rs1 il momento
Con un sorriso di
della morte-. E allora, rnn
ciclo sulle lahbra, le
ilarita sul n1ll0, con la
mani giunte in forma di
pace nel uior,·, andremo
croce dinanzi al petto, s1•-
incontro al nostro Signo-
rcnamentc spirò. Era la
re Cesi1 Cristo, che be-
sera del 9 marzo 1857.
nigno c, al:coglìcrà pc1·
Pel mondo si diffuse
giudicarci scrnmlo la sua
u11 soave profumo: il
gral\\dc 1111scm:orù1a c
profumo d1 unll sant1ta
condurci, siccome spero
nuo\\·a, a 1:; anni! San-
per mc e per te, o
to :-ìtanisla.~ Kos1k;1 ne
lctwrc, dalll• trih11lazioni
a\\cva 18. ~an G1manl\\i
della , ita alla hcata t:tcr-
z.,. Bcrkmans e San Luigi
(;onzaga ne a1·cvano
nità, pc1 lodarlo c bc-
n.cdìrln per tutti I secoli.
Santità romplcla: fatta
Così sia,1 (Capo XXVII).
d1 innoccm-~L, di pre-
En:o quello d1c il
ghiera, ili penitenza, d1
Santo, edm.:1tort sm.:cr-
fcnorc Eucanstu.:o l di
doll" c<l apostolo, mette
tenera di,oziuni: a i\\laria
al termine <ld su,> la-
SS.ma. di serena costante
\\ oro, per dirla col \\Jan-
fc<ldtà al Ùo\\cre, di clo-
zoni. o ,orm 11 sugo di
111 carismat1ci ctitas1, pro-
tutta la stona della \\'it;t
fc1.ic. visioni, ero,smì ù,
dcll'angcltco gìm .\\lll' chl·
carità e di apostolattt,
la Chiesa 1·1 pl·rmi:tte di
t coronata, tlupo morte, Mooumtnto a C>on,enlt"O Savio nell'l4-thuto M!11,,~lonario , l·m•r,1r,· l" c:i in\\·ita aJ
ùa cdestl apparizi,m1 al
di Snrl.ley (t.OlllbUlcrno).
im1tarl'.
- 95

2.7 Page 17

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(/)al
-<-
SIAM l'rospcllo del
cu1ro del Vicariato di
Ra1aburl.
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I N DIA rl VI•
,ha,orc D. f't..~
drl!lotti con ,
noslrl Aspinantl
di Tlrupattur.
S I,\\:;\\ !
Ban pong - Nuove speranze.
Il nostro c:ollq!;10 d1 Pan Pong i; om1a1 msuffi-
cientc ad accogliere tutti coloro che dei,iderano
frequentare le nostre Scuole. È ncccs~ar io un
nl'-tO ampliamento. .\\nni fa ..:ontava 350 scolari;
om ne ha 520, e le doma•tdc piovono da ogni
parte. Quest'anno ha iniz111to anche il cors~ p re-
universitario, an1u1stando per il momento, al-
cune baracche di lq~no. :;\\fa queste si rendono
pn.-,;to inscn;bili, sia per le fomùchc bian.:hc che
facilmente le distruggono, sia per altre •·ausc. I
nostri attendono un \\'alido aiuto di anime gene-
rose pa sostituirle con ~ifici consist,·nt1 ed at:•
contt:ntarc t111ti I richiedenti. G li alunni sono
qua.si tutu pag-.m1, ma w>ghono studiare da noi,
per a,·cre una educazione ~ana, completa e ba-
s;ita sulla verità. È ronsolantc il fatto che, mentre
nlgli anni passali era rarissimo il tro\\'are pagani
che \\oles:a:ero f 1rs1 cnst1:mi, ora in\\'ecc ben +f
delle scuole medie mfcnori' e 12 ddlc scuole su-
ptnori studiano il catechismo tutti i giorni cd
anel,u10 d i ricen-re il hatlcsimo
~DL\\
Terre a famiglie povere.
Ecco un rscmp10 concreto d1 soluzmne della
quc,unne socia le ha scritto l.'Ossen•,1fore Ru-
mwu, del 2.0 g, •m,110 u .. ,\\, l\\dl'.\\r-:ol setten-
trio11alt: (pro\\'UH:1a d1 J\\ladr:\\s) un Saleslilno ita
l'a'ln, l>on ..\\nlus~o, ha ottt·n11to dal Covcmo
'iOO acri ù1 terra
~la distribuire tra
50 famiglie di pa-
r;a, dirigendo egli
stesso I lavori ùi
dissodamento e di
u.rarura; due im-
mensi pozzi d2.-
ranno acqua suffi-
ciente per le risaie.
Già il missionario,
attorno a una scuo-
la e ad una t:ap-
pella, sta facendo
sorgere 8usc) pelti
(il \\'illi-ggio di Sa,
Giusepp~·). Per tal modo 50 famiglie po,·ere diH:r-
ranno p1ccolc propriet:me 1nc.lipcndcnt1 e potranno
\\ ,vere del proprio.
L'opcrn dei Salesiani è stata possibile gra1ie
,td una disposizione intcll:gente cd opp<>rtuna <ll'I
Go,·emo. Raggiunta l'md1pcndcnza, il Governo
d1 :\\Iadras, come 4uclln delle altre Provinc:c, s'è
a~su nto l'im~wgno <li dare wia soluzione immc-
d.ata e radicale alla qm.-slione sociij,lc che viene
posta sul tappeto dalla massa <lei poveri i\\d1-
drandas o paria. Sin dal 194-7 11 Governo pro-
mise di conccc.lere gran111amentc un pezzo di
terreno, <lai 5 ai 10 acri secondo la qualità, ad
ogni volont1.rio della lotra polit:Jca che avesse sof-
ferto per la causa dcll'1nd1pcndem:a, agli ex com-
battenti dell'uluma g11 rr,l cd a tutti gli Adi-dr·•-
v1da, cioc gl'intoc<;ahd1, coll'esenzione triennale
da imposte l' la proibizione d'alienare la conccs-

2.8 Page 18

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sionc prima che fossero trascorsi dicci anni.
C'è da chiedersi se i poveri beneficino real-
mente di questa generosa concessione. La loro
i~noranza, la loro condizione d'intoccabili, le nu-
merose formalità che si debhono osservare costi-
tuiscono per essi gravi ostacoli, cd anche: quando
il terreno ,·iene in loro possesso, 1 poveri non
hanno i fondi necessari per comprarsi gli attrezzi
agricoli, il bestiame, i concimi ecc. Gli è per que-
sto che il paria sorride melanconicamente quando
gli si parla di terreno ~ratu1to che farà di lui un
piccolo proprietario...
Abh1l;ogna perciò, il pmero, d'un mtcrmediano
disintcl"cssato che lo ponga 111 condizione <li po•
IN DI \\ • Il Visitatore Don Fedrl11011t a passeggio
con i no~'lri ~piranri d1 Tirup;urur.
Ll'r vcraml'nte hcndìciare dell'ofTcrta fattagli e
rnglicre il frutto della 5ua fatica: talc intermediario
lo tro,a, per esempio. nel mi~1onario che gli ri-
dona la spcr~\\:lza e I.\\\\ ora con lui per la sua cle-
\\ azione soci.tic.
- 97

2.9 Page 19

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ANNO SANTO: anno del GRAN PERDONO
Come abbwmo già accen1111to, il Santo Padre,
nel vivo desiderio di offrir( al maggwr numero di
jl'deli il <• gran perdono» del Giubileo, si è degnato
di estmdere fin d'ora anche fuori Roma Io straor-
dinario beneficio a quanti si trovano 11ell'impossi-
bilità di recarsi alla capitale def/a cristianità. La
Costituzione 1am promulgato elenca nei primi tre
numeri: t11/le Il' 111011ache e tutte le suore 1• le oblate,
anche senza 1•oti, ma riconosciute dall'aulorit,ì ec-
cleswstica, con le rispettive probande, nO'Vizie, po-
st11la11ti, educande, com.'i/lrici e semironvillrici (11011
le esterne), e tutte Il' altre pie donne com•i'l•enh, o
domiciliate o quasi domiciliate nelle loro case religiose.
.\\'e/ tu/te h Terziarie di Ordini Regolari
rhr fan i•ita rom1111e e q11011te pie donne con loro
(IJIIVÌVOnO.
Xel 5°, do11111' I' fauciulle accolte /1/ educandati e
( rmseri•atori (lllfh1• 11011 relfi da 111011acl1e. s:uore,
obl<lte l' terziari!'.
Nel 6°, gli anacoreti e gli ero111t1, in co111i1111a
clausura, che menano '1.'Ìta contemplativa l' professano
111 regola di Ordini mcmastici ,, rl'!il{iosi.
_\\ e! 7°, /111/i i fedeli di ambo i sessi, prigionÌl•ri i11
111a11n dl'i ,11,miri, o in rnrcere, o depvrla/1 in ndio,
o dctf/111/i i11 case di pl'lla o di rnrre::::io11e, comprt•s1
gli <•crlNÌll5lici e r<•li,:iosi in rasi di emi'1Ula:;ù1111•.
\\"cl/'8°, /111/i i fedeli di ambo i se.isi, che 11bi-
ta110 in quellF Vn;io11i d1l' 11011 pem1tllono di pl'l-
lf'F;Ti11arf' a Roma.
•Ve/ 9°, lutti i fed e li di ambo i sessi c he per
tu lio l' anno d e l G iubileo sono im pediti da m a-
lall ia cli andare a Roma, o, pur tro vandosi in
Roma, sono impossibilitati da l male a compiere
le visite alle basiliche; i ricoverati nei nosocomi
e le pe r sone adde tte di continuo alla loro assi-
s umza; gli adde tti alla direzione ed alla c ura de i
corrigendi; cosi pure tutti gli operai e braccianti
che devono guadagnarsi il pane quolidfano col
loro lavoro e non possono astenersene senza danno;
infine tutti co lo ro c he hanno supe rato i set-
umt'anni di e tà.
Pratiche necessarie.
Dove 1 i·escm1i 11011 danno dispos:izio11i partico-
lari, 'i.•algo110 le seguenti, di caral/ere comune:
1. Confessione e Comunione.
2. Quelli che possono: Quattro visite alla
chiesa parrocchiale o ad una chiesa in cui si con-
servi il SS. Sacra.mento.
3. fn ogni visita, recita di: tre Pater, .\\ve e
Gloria; più un Pater, Ave e Gloria secondo l'in-
tenzione del Santo Padre; ed il Credo.
NB. - 1 malati, o cnm1111q11e impediti da/11 vi-
site, possono chiedere al co11(1'srore la det,•rmina-
:::;io11e di altre pratid1e compatibili co11 la /()ro co11-
dizione. I cm~fcssori, che possono t•ssere scelti cm,
pima liherttì da ciasnuw tra i sarrrdnti re/{olarmer,fe
approvai/ dai loro I ,•scvd, lwmm tulle le .facoltà llt'-
ccssarie a11che per l'assoluzione dalle censure co11/e111-
plate dalla Coslitu:;ione, co111mutazio11e di voti, ecc.
Il Giubileo s:i può acquistare qua11te 1,1olte si wole
e l'ludulgem:a Giubilare si può applicare anche at
defunti. Bisogna però ogni volta far tutte le pratiche
prescritte e 11011 ùico111i11ci.are le pratidie per zm
1111ovo Giubileo, ftnche 11011 si siano compiute tulte
,q11e/le già in corso per 1111 altr().
Ritorno della società internazionale
ai disegni di Dio.
11 Santo Padn· attende: ansiosamente per 4uesLU
Anno Santo anche i/ ritorno della società i11ter-
11azio11ale ai disegni di Dio, secondo i quali tulh ,
popoli nella pace e 11011 nella guerra, nella collabo-
razione e 11011 11ell'isolamento, nella giustizia e 11011
11ell'cgoismo nm::iona/e, sono destinati a formare la
,:mude fa miglia 111110110, am,iata alla comune perfe-
:::io11e, nel reciproco aiuto e nella equa distribuzione
d1•i beni, che s0110 tesoro d, Dio affidato agli uomi11i.
Diletti figli, - son sue parole se mai oc-
casio11e ci pan•e propizia per esortare i reggitori
di popoli a pensieri di pace, questa de/l'At1llo Santa
ri sembra quanto mai opporh111a. Essa è e vuole
si,:,zijicare a11clze w1 pote11te richia11w e illsin11e 1111
contributo alla .fraternità delle genti.
in questa ,\\ladre dei popoli, che è Roma, cam1er-
rw11w ù111uml!l·1"l.'Oli gmppi di pellegn"11i, diversi per
stirpe, per 11a:::io11e, per lingua, per costumi, pPr sen-
timenti. E f rn qul'Sfe stesse mura convivranno, s'i11-
rontrermmo per le medesime tiie, riposeranno nei
medesimi alberghi, partecipert111110 ai medesimi riti,
s1 disscfpramw alle medesi.me fo11N dello spirito, go-
dram,o dei medesimi conforti. coluro e11i fu coman-
dato di seminare la morte e coloro che lll' soffrirono
1:li spaventosi l'jfelli, colui che i11vau e colui che vi
soggiacque, chi recinse i campi di ferro spinato r
chi 1·i patì dura prigio11ia. Non abbiamo Xoi dunque
ragione di credere che queste migliaia e miglim·a di
nostri dei•oti figli e figlie dii·errtumo /'avang11ardù1
.fedele nella crociata per la pace e che con la nostra
benedizione porteranno seco nella loro patria il
pensiero e la forza della pace di Cristo, affine di
lt11adag11arc coli) 111/fn•t' ri•clute per 111u1 così santa
awsa?
Dio 11011 voglia che questa ~ tregua di Dio~. ispi-
ratrice augurale di pao/ìci consigli, i•enga turbata
o violala da i11sa11i propositi 11m1 so!IJ tra le 11a:::io11i,
ma tra i dii•ersi reti d1 un medesimo Paese. Quel/11
1110110 sarrileg11 si co11dmmerebbe da sè alla giusta
ira di Dio r si allirerrhbe l'i1111m111cabile nec't'a:::io11e
di 1111111 l'umanità.
P IO XII
R11dim11essa(!!{Ìo 11alalizin, ZJ dicembre I fJf<J.

2.10 Page 20

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IN FAMIGLIA
Torino - Sotto la cupola dell'Ausiliatrice.
le autorità, personalità distinte e folla di parroc-
chiani e di cooperatori. La madrina, donna Ma-
ria Chicco-Bianchi, girò l'interruttore che svelò
ai convenuti l'armonia artistica cci lavori dif-
fondendo un mare di lu..:c.
11 mese di gennaio, con le notizie delle ultime
1appe della causa di Domenico Savio, suscitò
anche maggior fo.no1·c di Ùc\\·ozionc ,LI nostro
C a g I i ari - Benedizione dei nuovi locali.
padre S. Giovanni llosco. \\'ari pellegrini, nel-
11 nostro fiorente Istituto si è arricchito di
l'andare o nel ,enire da Roma per l'ac4u1sto nuove aule, sale di stuùio e di ricreazione, ga-
del Giuhileo, sostaronn all'Oratorio. Il 19. ah- binetto scientifico, camerate, infermeria, con am-
biamo accolto il pellegrinaggio della ùioct"si <li pie ti·rrazze, che hanno consentito di sistemare
1\\lendoza (Argentina) guidato dallo stesso Ecc.mo decorosamente anche il Liceo paritìcato e por-
\\ 'escavo ì\\lons. Butclcr, che cdebrò all'altare <li tare gli alwrni, in questi ultimi cinque anni, da
ui Maria Ausiliatrice. Predicarono la novena 160 a 358. Ha benedetto i nuovi edifici S. E. l'Ar-
Don Ruffillo Ugm:cioni e Don l1mbcrto Pa- civescovo Mons. Dotto, alla prcscw.a del Pre-
squale, il quale tenne pure la Confen:rurn sale- sidente della Giunta Rcgionak, del rappresen-
siana. \\'enne a pontificare S. E. l\\lons. Raffaele tante del Governo presso la Regione, del Pre-
Dc Giuli, Vescovo di Albenga, accompagna.lo dal ft:tto, del Provveditore agli Studi, del Sindaco,
fratello prof. Don Celso. La nostra scuola vi del Comandante del porto, <lei rappresentante
canto eseguì magistralmente la :\\lessa IX del dell'Ammiraglio, del conte Arrighi, distinte per-
...
nostro Don Pagella.
sonalità del clero e del la1rato, cooperatori cd
La RAI ne rurb la ,rasmissionc in modo im- amiri dell'oprra salesiana. li Direttore diede il
pecc:abilc.
hl"O\\'enuto ringnv.iando in modo parti..:olan· il
Notevole l'aAhisso d1 sacerdoti da rnrie diocesi d1111atort· dd l'an·u dott. P.:rn1s. Lo ~tesso Prm -
per la celebrazione della santa l\\lcssa. ,\\\\l'altare n·ditore agli Studi volle esaltare la funzione <ld-
di Don Bosco celebrò anche S. E. Mons. Ca- 1'fatituto nt:I quadro dell'organizzazione srolastica
stellano, Coadiutore ddl'Arc=vcscovo di Cordoni dd la prm ìncia S. E. Mons. Arei\\ eSCO\\'O chiuse
(Argentina). ,\\I Pontificale la basilica era gn:- l'accademia rnns1co-lctternria con cle1·ate parnlt•
mita.
esortando Kli alunni ad ispirare la loro giO\\i-
nez;m agli e~ernpi di Domenico Sai io.
Sempre cara la fumion1: <lei bambini che
affoUarono la hasihca alle ore r5 e, dopo una
appropriata allocuzione, ricevettero la benedizione
Eucaristica r,ontificalmcnte da S. E. Mons. Ca-
stellano. S. E. Mons. Dc Gìul1 pontificò anche ai
secondi Vespri e disse 11 panegirico del Santo,
con fervore pastorale ed affetto di ex allie\\'O.
Impartì la benedizione Eucaristica l'Em.mo Car-
dinale Arcivescovo Maurilio Fossati. Assisteva in
presbitero anche l'Ausiliare dcll'Em mo Cardi-
nale Ca~giano, Arcivescovo di Rosario (Argentina).
Per la festa di San Franrcs..:o di Sales, ritar-
data al 5 febbraio, pontificò S. E. :\\fons Carlo
Stoppa, Vescovo d1 Alba, il quale pure ri regalò
un magnifico panegirico del nostro Patrono.
B a r i - Alla chiesa del Redentore.
L'8 dicembre u. s. festa dcll'lmmaco!ata. S. E.
l'A rcivescovo Mons. l\\Iimmi ha inaugurato con
la benedizione rituale ~]j affreschi dell'abside
della nostra parrocchia del SS. Redentore. .\\ssi-
stettero alla cerimonia S. E. il Prefrtto con tutte
,\\R(;E;-.;TJ:--A - La Trinidad - Benedi-
zione della cappella a Maria Ausiliatrice.
Con un triduo di predicaziom· a uomini e donne,
1a nostra Scuola Agraria Fcrré ,> ha preparato
la popolazione dì La Trinidad alla festa dcli' l m-
macolata. scelta anche per l'inaugurazione della
nuova cappella a Maria Ausiliatrice. lln lungo
corteo di macchine scortò l'ingresso dell'Ecc.mo
Vescovo di l\\[erccdes, Mons. Serafini che, com-
piuto il sacro rito della benedizione, t·ominciò
ad amministrare la santa Cresima ad un buon
numero di cresimandi. Una magnifica fiaccolata
chiuse il programma della vigilia. L'indomani,
S. E. cdebril la Messa della comunione generale,
poi continui> l'amministrazione della Cresima.
Cantò ),1 ì\\kssa solenne un novello ,-accrdotc del
luogo, cx alliern salesiano. Nel tardo pomeriggio,
si svolse la grandiosa processione con la statua
della l\\ladonna, cui seguì la Bencdi1.ionc Eucari-
stica e la consacrazione del popolo alla Vergine
Ausiliatrice, di recente proclamata « Patrona del-
l'Agro Argentino ,1. Coronarono la festa i;li cx
alli,•1·i con una riuscitissuna rapprt:SL'nt;v.ionc tea-
trale.
~ 99

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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stra Ispettoria «,Viaria Ausiliatrice» concorse con
relazioni, statistiche e prospetti che banno de-
stato vivissimo interesse.
GUATEM!\\I,A - Crociata catechistica.
I salesiani del Guatemala curano la stampa
dei testi di Catechismo per tutta la Repu bblica,
con una tiratura di centomila all'anno. Diffon-
dono pure un settimanale che esce in diecimila
e rnpie ed atteso e letto con molto piacere.
SPAGNA - Inaugurazione d i nuove opere.
TORINO - S. E. Mons. Raffaele De Gìull, Vescovo cli Albenga,
uscendo dalla sa!(rc,,1ia della Basilica di Mari.a Ausi liatrice
per il Ponlilicate ad onore di Saa Giovanni Bosco.
BRASILE - Bah i a - Congresso provin-
ciale delle vocazioni sacerdotali.
2, Dal 16 al ottobn· si i: srnlto nella città di
Salvador, capitale dello :.tatn di Bahia, il r° Con-
gresso Provinciale delle vocazioni sacerdotali,
alla presenza dell' Episcopato nazionale. La m►-
Il 1,6 novembre u. s. S. E. Mons. Vescovo di
Bejar ha impartito In benedizione rituale ed aperto
al culto il nuovo tempio di Maria Ausiliatrice.
cretto nel nostro collegio di Bcjar. Vi a~sistettero
tutte le autorità con a capo l'Alcalde, il padrino
e la madrina con numerosi cooperatori. Lo stesso
Ecc.mo Vescovo illustrò il significato dd sacro
rito, prima del canto del Te Deum e ritornò l'in-
domani a tenen i il primo pontificale, con l'assi-
stenza di tutte le dignità Jel Capitolo, rappresen-
tanza del clero e degli ordini religiosi. Gli antichi
allie,·i sostennero il programma corale con la
!\\Tessa a tre rnci miste del Perosi. P adrino e
madrina offersero il pranzo ai bimbi poveri del
wUcgio.
Nel grandioso tempio del Sacro Cuore, che da.I
Tibidaho invita tutta Barcellona a sante eleva-
zioni spirituali, & stata inaugurata la cappella
del SS. Sacramento, dedicata all'apostolo dell'Eu-
canst1a, S. Giornnni Roseo. Vi intervennero le
autorità cittadine e proYinciali col Governatore
militare ed il rapprc!-entante del Vescovo della
diocesi. Cclebrb la prima Messa al nuovo altare
rispettore salesiano Don Sanchcz. .La cappella
è un gioiello d'arte con pitture e hassorilie,·i in
alabastro, di esimi artisti. .1 1 tabernacolo, dono
della piissima Duchessa de Osuna, e un capola-
\\Oro di oreficeria. Alla costruzione e <lecora·tione
della cappella si può dire che ha concorso tutta
la Spagna, gente di ogni condizione sociale, cuori
Yibranti di amore e gratitudine al Sacro Cuore di
Gcsit che ha benedetto il risorgimento della na-
zione dalle stragi e dalle rovine perpetrate dalla
rivoluzione comunista.
TORINO - :,. E. Mon_s. Carlo Stoppa, Vesco\\'o <lì Alba.
Uopo iJ ron,Hlcalc ad onore di San Franéesco di Sales.
A Jerez de la Frontera (Cadiee) il nostro Ora-
torio «Domenico Sa,·io i> ha pur vissuto una grande
giornata, il 111 dicembre u. s. per la inaugurazione
del primo laboratorio delle provvide Scuole pro-
fessionali progettate per la formazione della gio-
1·entù operaia. Presiedette lo stesso donatore, il
GO\\ ernatore civile della provincia, circondato
<.falle autorità. Dopo la benedizione impartita dal
parroco, i giovani espressero la loro gratitudine
all'Ecc.mo benefattore con una bella accademia.
100 -

3.2 Page 22

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e lto e Gr ZI
di Maria u silia trice
Gli organ11.za tor 1 dei pell e5ri n a ~g1 S0J'O vivamente
pregati d1 se.rivere per tenipo e p re ndere 111 o r
portur accordi col Re tto r del Sarit u;;r,o d , M.1, ,
Ausdiatr1c-e vra Cottolengo. 32 • ranno ,709)
Per la statistica:
Nell'.inno 1949 ndl,1 hasilicn di \\I. Ausilratricc ,nnu
state celebrate santr ,\\lrsu: n ,5.450 e sono ,rnn.·
distribuite Ili/lii' C"11u111i11111: n
--
457.ooc-
TERROS::,A (\\ oemna) Cappelb votiva a Maria
p,,, Ausiliatrice. (t·. 11/rtur. "
1051.
Il 15 agosto 1<)41) fu 1nouRura1a a Terrossn, 111 pro•
,incia di Veron,1, una 11rtis1ica cappella dctl,rnt,, :1
Moria Ausiliatrice con :rltarc di marmo e ~totuo della
Madonna. LR cappdla s, innal:r.n sulla , e11,1 <l'una ddlc
colline del p,1ese e domina mtt:i lo piunur.i, tl.1 S.111
Bonifacio .i \\lontehello. E,!,ll ,·enne co,truit,1 pi:r
n<lemp1mento d, un ,·010 fono dalla popolnzmnc du-
runte l'ultim.i J!Uerru, cd ,innnn della 1mz111tl\\ ., fu ,I
parroco D. Au!(USIO Roncato, decurione --.,lc~inno.
Qw infatti i Tcdc,du, che a\\'ernno ,maso il 1crr1-
corio, s1 adopcravuno con alacrità a costruire 11allcric
di difesa per tulle le colline e a post.Ire e.iononi cnllc
bocche verso la pianum. Allora irli abitanti di Terrossa,
spaventati, decisero di al>hnndonare in 11111,-.a il loro
paese e di tmsm111rare altrove. i\\.u, 11 par-rc><:o, r:1du-
ML'\\ la popola?.ione, ,1 oppose da ~lo al ~-nmune J,.
v1!'Rmento. Con parola calda e piena d1 fede in D10
e in l\\ Iaria SS. li c~urtò a non allont.in:1r~1 Jall,· loro
case, cfai loro poderi, dal loro campanile; od ,wer.:
liduc,a nc\\l'Aos1l,:1tricc de, Cristian,, ad e, 11:m• il
peccato per mcntarM l'a1u10 celeste e u larl• qunkh,
sincera promcN~n per 1111 irnrc le henctl1zion1 l)io.
G li ubicanti s, hCnli rono convinti e 1ncorni.:i.:iu11 e,
insieme col proposito d1 rimanere, focero ,·mo q<1l1•nn,:
olio Madonna che. se non capitava loro olcun danno,
avrebbero: 1) rcc11.1tn ogni sera 1\\ "lini" !{.,••mo: 2l
avrebbero innalzato ~ulla collina una cappella 111 nnnrc
d, Maria. Ausiliatrice dei Cristiani.
L'aiuto di ~loria ru cffeni,·o e costante. Ora per•
ciò la cappdh, votÌ\\ ,1 ~ sorta. alta ~ulln ,·c11,1, ,;ullo
bfondo del cielo, ed 01tn1 volta che n lei ricorre lo
sguardo un Rentuncnto di riconoscenza c di fal11c1:1
verso la Vcrl(inc Mndrc palpita nel cuore di quc,;111
,tcnte, che vcrumentc ha trovato in Le, In RII:\\ Aus,-
liutrice.
Il più elevato paese del Veneto in onore di S. Gio-
vanni Bosco.
Un ,cro trionfo di cuori palpitanll ù, :rm011niz1nne
e p1etil ha sel.!n1tto Don 13osco '" p1c<l1 d1·1lt· Dnl11m1t1
a Sauris di S11pra ( l dine) 11 p.iesinu p1u dc,ato Jd
, eneto ( 1440 m .).
""1 l·nlno aL?1:r;.1pp,1t1 l;h~ù t1Uilttro :,alc,•an, t• 1.1kuni
l(io, .:n del cullt-c:iu ,ii Tolmez,i• per un hr,,, .., <Ol.!-
t:1orno e a,c-,ano ril~\\:Ulo pieni poter, ll,tl p.1rrucn
locale. l'ndw 1111n approfittare ~ far i:onosc,rc Don
Bn!-.c.:o~ il "un tn1.•1udn cduc.atin>, le ,ul· l'nnqui~lt'?
Ed t)t:u> clw pt'r 1rc q rorni le s"tt" n1mpa11C' del s~-
i:nlare c,unpnntl,· suun,1no :1 festa. I.a farnigliu del be-
nemerito e, 1111,c, n SÌ!.!, c;,rolamo ;\\lor•• offre unn splen•
dida 1mmaf,!1m· d1 Dnn lln,co e ,·1ni1i,1 un triduo
cc.:cez1onalc con pro;u,on1 a L-olon 1llus1r,1nti la , ,m d,
San (;i,n ,,nn, l!u,n, dcll'anedico l!'io, Ant· ~:l\\·io Do-
n1cnico.
Oi giorn11 " d1 nuttc si al]e,,11,cuno M,·hi dt , ,·rde,
frn pal•> e palt> si fonnn correre cen11n1w1 dr metri d,
~pan:o con h11n<l1<'11 nt ,. si copronu , muri ùl'llc case
cl, striscrnoi inn,•l.!J.!Hl rn, ali' Apo,10!0 dc, rag,11.1.1 po,·cri
è ahhun<lun,111.
La dom,:n <:.r .\\ 1 luulìo tutto il JMc,c e inn.111··1 alla
c;.1sa canol\\K..1 \\ c~tll,t 1• lc~t,1. l)al ~jlc~iunri (!'dchrt.lntc
l'immai:111,· \\lene hcnl'<lellil , p,~:. più dJi , unr, ,·he dalle
lahhrn l'Splmll' il ,.tn111: Giù Jui mlii. ..
In re.,1t:1 1)1111 Bo,c,1 scende,,, andw r,•r .:iucl ,en-
ticro d, ,n,1111.,11n,1, non solo, ma .1ccom1>,11:ru10 da
an me amanti ..-d or,1n11 1
Eccol'i .11111 ,h1t•S11. L hc ~pct1,1u>lo d, fodl' e p1c1ù !
(Junmc cn111u11ìnni ! <Juamo fen urc I Il snnrdute si
riYolsc :t qudl'uù1tono che wemt\\a leii.-1.,lmenr, ncn,
più pu:coln spa,in Jd temp,o - di unmini alh1 de-
~rrn, k tlnnrw .1 sìn,~tr:i - e , éAnt,111du Il- lo di dd :--anto
J.,, 1!l<l'an1, non pnk nnn un re l',nn" J, ,11nmim7.1one
e ric11no,ccru;1 per tutti i presenti che 3\\'evano saputo"
, olutn n,,,liuarc, trionfi d, O . lithco. la,sù,a 1-4oome1ri.
01.11.11 1'11nm,11111w tlcl ~unto sorride ndt'11n111:a .:h'. csa
e .111-,ndc ,1 t1pc1,:rs1, net?li anni :n·,·enirc, dd1'indi-
mcntic,1hilc, •imp1111ca celebraz, onc frn l',n<,111m e In
incomp11n1hile hellcun dei monti e lu ,empli,·t' rorclinle
bontà di qudlrt gente, attacca1ì~s111,a .rlla ,u., terra e
alla ~un rd11<1n11r.
~ JOI

3.3 Page 23

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San Giovanni Bosco proclama(o dal Governo della Spagna
Patrono di luHc le Scuole Professionali e Tecniclte della Nazione.
Ecco J"impm /t111/e Decreta, lrndr1tto du/111 lini:ua
cm·tiglia11u, co11 cui San Giovanni Bosco viu11e uj}i-
cialmente rico11osci11lo, nella Sp11~11a, Patrono delle
Scuole Profc~'<1onali: cou w, 1mJ/tre, il .l I gennaio,
a /.111 dedirnft>, '''"" stahilito, f>er tali .m"'lr.
gionttJ festivo, ed I: /alto /'obbl~r:11 di rommemorarr
il X"III Santo lavorat11re i11 u,u>. f>urtimlare le::1,111r
uolmtira.
\\ ft,l~ì'EI\\O
OEU. 'J'lll'I \\ZI01'iE :'.\\ \\Zl\\1:-;'\\I .F.
Ai S1.f!.ri nirrllori ed foux,11111/i.
/llustr.1111 S1,i:11r,ri
I:apo~tolato più caratlcristim di Su11 (;i11,·,11111i Bosm, Fondatore dei Salc:si.ini, è
qm·llo che si concreta ndla crca,:wne d1 Centri d'insegnamento dedicati a <>ltenerc la cri-
~t1an.1 armonia <lellt• classi sociali per mezzo della formazionl professionale dcgli .\\!unni,
unna alla e<lucawmc propria dei collct!:i dì Scienze; e di Lettere;. Qucll'ammìrabilc pc1fa-
gogn consacrò la sua , ìta ai J?io, Jlli, studenti, operai e artigiani, procurando a tutta la J?Ìn•
n-1n11 moltcplic1 lnhorntorì con S1:1101l• d' \\rti l' \\k~tieri, aperti sempre ai proitrcsS1 della
s1:it,nza l' della tern1ca e dotati d1 un metodo educativo che costituisce un utolo di glori.i
per la cultu1a 111ndn11a.
La Chiesa n·ld,ra il giorno 31 gennaio la festa di San (i1manni Ro"co, in r iguardo
al ,alu1l' di t"1'emplarìta ddla sua , ita e ddla sua opera.
Ql'ESTO 1\\1 INISTERO Il\\ PERCIÙ DISPOSTO:
1) Sono po:;tc sollo il P11trori11ÙJ d, .'i'm, Gim.·011111 /Jusco tutte k· Swole Staia/i Operaie di
/ìJmw~w11e Profcssi01111il• e Tumw. e si raccomanda aì Centri similari ~"·,·cnzionati
<l.illo ~Lato d, Idre altn:ttanto.
2) • Con l,1 dcnominnione di Gi1111111 d, San Girn'fl11111 Bo.reo e dell'<>prrmo s1tulr11te si aggiunge
al C'Jk•n<la rio Rcola.<slico la data del 1 .1:i:111wio, ~iorno che ogni anno !:.arà festivo nei sud-
d<:Jt1 l~tituti Scol,1stk1, i qu,•li lo celcbre1, nno con funzioni religiose e trattenimenti ae•
cJd<.:mic1 e sporti, i.
3) • ~dlc Scuole summenzionate e m tutte qudle Stac.i.li dcll'lnsc-gnamento Pumario si d1:-
dichc1 à in prccedc:m:a una lezione p1rticol.1re all'csposizit)nc della ,,ita d1 San Giovanni
Bo~cc, ed ai procnl1mcnti e metodi che costituiscono la ba<1e del suo s istema pedagogico,
con riferimento speciale alla fornrnzione professionale della gioventù operaia.
Tutto ciò lo comunrco a Vostrn 1101itìl·azionc cd t':'\\.-Cuzione. Dio vi conscni per motu .111ni.
.\\/ml,id, din·mbre 11}.j.11,
Finn:110: Io.\\i\\17 :\\I \\IITIN
!11imslm d1•/l'f.'d11cazirme 1\\azir,1wlP.
Un monumento all'Ausiliatrice sulla valle di Ar-
roscia.
In P11r1111>m, ( l111i•<· m1 I, pac,;c Jc\\olO <leila \\laJunna,
<" stato innal7.:m, dalla p11:1d dc, fedeli, per 1nowu1,11 Jel
purroco U:\\·.du ~ 11.:. :-;app,1 (i iu\\'"nnr . un s.tr.tn,l1u~o
rnonun1en10 a :\\larra .S~. Au"'1l1atru.. c.
F:-iso n11-,uri1 1n. X.50 tl1 .du.•zza , 1utt11 , u 1narn1r> «:
l'th,1 ,01,ra un n'lt·rav1s.du.,~n pu1.u.:10. per 4.:Ut e , c-<lucu
da 11111.1 l\\llm , alle J1 Arrc,sc,,,, <l1 11 orno per ,I h ·.in•
L<on· Jc,lla Sili.tu,,. d1 notte per 11 poterne farn eh<: J.,
1llu1111n,1. È ,11111 eh numo~c.:enu ,ldla ,.11\\eu.ll J ,:I
pa .,oc e moti\\"o dt protezione per l'un cm.re. Dumcn ""
.!ç ,cu,·mbre u. s . fu ,olennemenlc tn.m1.,•1,m,10 ,l.r
:\\!un-., \\'l-;,rovu ,11 Alheni:a. e.:1;.mo lluh:ielc tle (~iuh ,
,lii,, pn·,,·nr.1 d, tu11,· i<' .\\uwrìtà ed, num,.rnso l"'l''!l<•
102 -

3.4 Page 24

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Solenne ingresso dell'Ausiliatrice il 31 maggio 19-49
a TERRANOV<\\ DI SIBARI..
,\\ scopo d, pr•>pn1rnre 1I culto di ?l.laria SS. Ausi-
1,.nnce fra la no~tr.i popufaz1one. lu "~ ra Dircnm:e
Jdh: F. :\\I. A. Ji Sp1,u.ano Alb. ha tatto dono di un
an1~11co quadro .1ll.1 p,1rrncchia d1 "'· '\\1,;ol,1 lii Tl'TTt1-
n,,rn da Sibari. ,\\ chiu,ura del mc"<: manunn, :\\lana
Au,,hnlnce fece 1I r.uo ~olenne 1nl(Te,;~o ndla no,1m
<:1tt:1dina, che ,·1~.;t'" un'ora 1ntè:nsa nuriana. C,,ò un
folto ~tuolo d, l,(1ovon<!t1i: .!di'.\\_ C. d1 Speu~1n<, \\lh.,
Jccompngruttl' d,1 una suorù, a\\'cva partcc1pato ,i!t.1 71 l essa
<.:dehrnm da S. hcc. rcv.m;1 ;\\,l ons1gnor Gio\\';tnn, H,un,
noslro Arc,,·~••.,:o,·o ,c1 pomenl:mo i l coneo si mosse
,!alla chiesa par rocch1.1le
Alla P ìima '!1un11t,·,1 dli Spezzano ..\\lh. l:1 ~1.1ffeu,1,
poi un camion ru11n upr,:nato. su cui l.'nt ,1:11" col-
locato l'artisttco qu1Jro circondato da fan~iullr h1:1nco
"""lite, autopullman e macchine con il :-.1nd,1ro cd .11-
tTc :iutoritii e l"'l"llu. IMl processione, ,mponcml' e de-
,·ot,,, ~i svolse per le 1 ,e Ira l!h inni e lr O\\'uz10ni ,h•ll,1
folla sino a]ht p111zzn prmcip:1le, do,·e padre Giornnn1,
O F M., 1n\\lU1tr1 ,lui rn.mo Parroco, d1etl<• il ~a iuto
.1 l\\laria SS ,\\11s1\\11ur1ce. In parrocchia venne 1mpar-
1i1a la benediz1on<• l(ucari,1u.·..1. qum<h 1I re, mo l'.irrnco
Don De Coh1. rin1mmi> le Suore del hcl dono l.'d 1111-
~p,cò che 1I S. P.,dr..- r,·nda un,versale h1 ft-.aa Ji ""'-
na Aus,liatnce.
... e a C.-\\SSA~O IO'\\ IO il 4-6-1949.
Am·he n Cass;Hto Jonw fu donato un qu,1d1 u dcli' Au-
•il,arrice. Esso pnrti ,n cor1i=o da Spcz1,1rno Alh .. so-
Jlr.t un i:ammn ,1,ldl\\hl->aw cli drapp,, fiori r hant!icn·,
Ira bimbe h,nnco ves11tc, nccomJ)llgnAto dul re, Don
Sih•,o De Cnl:1, con le Fis:he d, \\.I. Au«1l,n1ri,·e, lr n..m..
patl'onesse, le ci- :1llt1·,·.,, ecc. Giunto ,I corteo a t'as-
snno, che dista .zn km., S . En,. re,·.rna '1-lnn,. Haffaelc
R1rb1eri , , «---.covo di Cassano, Y~tlto dei ,;a"j p11ra-
•1en11 e "el?Uito d.11 clt·ro, d,,I sem1n«no r dal l'"P"I",
,eone ,ncomro ed 111c,•nsa10 ,I quadro, 1n1on:, l':h-r
l-foris Sulla. Sceso i l 11undro Ja l camino e pori.un 11
mano dalle nostre 11is:lie di Muria. sfilò la pro1·1•ssjnne
p,·r la ca1tedr11le, llo.-., trn lìuri e luù ,·1•nn.- J,•pu,rn.
Dopo la reni., del ~antu Hosano e ,I canto dl'lle l1tun1t•,
S, Ecc. '.\\.lon,. V,•,cmo prr>nun7.iò un ~cnt,m d1<~•>r,u
~ull'Aus1ha1n<c e $Ulll' opc,rc di ~ . G,m .inni llo-<·o,
rinl?T'RZiò per il dunn f.mo;?li, cù e,onè, 11 popt1l11 ,1d
'1<Cettare con cnlu~,a~rno la devoz11>nt' alla \\'er1<tne
\\u,iliatrice. l..a h~n,..h1-1nnl" Eucan,11c.1 chiuq· la ht'lla
c sUJ?l!estiva funz,unr
J..., sett1mnru1 \\'Cfl!Urn ~i f.tr.ì la <eon,acr;1z1om• ddk
fami~lic o l\\lunn SS. E, a trmpo opportuno, In ,1cssu
funzione ùi Terrnno,,1 e C"as~ano Ionio ~• np1•t1•rù ,1
'L,rsia e Snn I ,nrcn~n del \\ allo paesi ù1 CJU<--<tn nunda-
mrnto.
o Dl\\"OTO l>I \\I.\\HI \\, :-;o~ TI \\"FHGnn:,; \\Rf.
\\1\\1 01 SAl,IJl".\\IU' Qm~'iTA :11\\l>RE PlnOSA
OGNI Q11AJ.V(Jl."J',\\ l',h'il .\\VANTI A QlJ.~t.CllE
s·1xr SUA C'lllr:,,\\,
I'.\\ ()I) 11\\ll\\l ,\\(;!',[',
li._,..___.,.___,__•..,...~._...__.-- ..._.~
~ ~ ~ Grazie attribuite ali'intercessione di (
MARIA AUSILIATRICE e di S. GIOV. BOSCO
p~~~~~~~~~~~~~~~ ~
u,,.( ,,,,..d,u,-i, , il 'lllt' ,, KTn:111f• r I 111 .,, IHJI PI ,,..
Jf,r<llrcart M'llf!•r l,,n, la 11111/mti,1 , /r ~iuinro,i.:r /011 tmpn,tanti
e d, "xm>,r ,1110,41,11<"nl~ /,, pr<1(1ria 1,,mu, .,:,,,,, lt(,H', r-•ilt'ttJl,Jn. a-,.
.,~,m gmtJKllt un u1,,fut11,, ll1(duo.
JI pubi,l11tu11, 1111,xrolm~lllt. lr 1t/u:11>1Jl ,I, fl'd:1, dn,.,ttime "
J1rn1111, oilr ,r,11Min 1m::u,/1.
Mi rimanevano più poche ore di vita.
Il pr,mo nm emhr, , f)~K. festa di 1u1t, 1 S11n11. dnp,1
di a,er 1r;1'cor~n la mauinn ,n p1en.1 1111111ti1 nrlle fon-
z,om d, ,hic'-1, mentre con una ,.,Ila d, fcdch pruccs-
~1unal111\\·n1t' M nnJ~\\,·:., al ~•tn1po~1ntn du,·e ••"rei do-
1
\\'Uto lt:nt:rl· 11 d1st..:orso conunc:1nnn.ttl\\ (1 1,lc1 1nurt1.
ìmpn1, ,·1f>.tmcnu, , cnni colpito d,1 <•nwrrnl.!m nrl.'hrale
dt=stra d1e 1111 1.is.:;ii, p3rn\\izzJt1 ,\\ hr;;n-,o ,. I,, uumh:1
~inistr.,. F111 111mwtlrn1ameme 1n1~pnr1ato 11 ,·11s,1 in
cond1z1on1 '1' "'' e preoccupnnu. Nel 111cd<•-ìn,n tempo
n1iu -.urclJ,t, i. hc !->Ì trova,·n J!Ìà ul 1.:ampot....t.1nu.1, 1nfnrnl:ttn
dcll'a,c,1duto, f,Kcv.i voro per nle e p,·r s~ u :'\\ l11rt;1 Au-
,ilmtrtt.~ l' H S,m (iio,·:rnni Bo~co mct1cnduc1 ,nttn
la loro ~pceial,· pro1cz1one e prometl<·nJu d,c, ,v si
011,•ne,·,1 la l,!ruia ,lei!., s.1hezz~. sah·mmo anda1i in
pelln.,.-r1naJ;?~iu ~,, SU(J ~lntu:irio 1n ~ronnu, e.I\\ remm,,
fa1111 un'offcna ,. f.1110 puhhh,:nre l.1 gr.1,i;1 ,ul Ho/let-
ti11n S11lt!'\\.1tll10. 1)01-.0 qualche 1,t1u.-no. l' ph•t·isa1nente
11 , no\\'cmhn·. Il.' 111ic ct1ndi;rnm1. dw per Il.' ,;al!~•e
cure dd muh,·o t,.:iì, semhr.wnno m1r,diornn,, prec1p1-
t:1r<>nu nuo, .1r11cnlc e ,li, cnncro t,.:r:1\\·1-s111w h, chia-
maio ,I Pn111.1nu drll'nspcdale d, (",\\<:11,·, 11 quale di-
ch,,;rò .:he non , i l.'r.1 nrmai più nul!,1 d., fare, e che mi
nmanc,·11n" ~ulo pii, poche ore di ,·,1,1. :\\1, furono ,11n-
mm1Str;1ti 1,!l1 uhuni Sa.:ramenu, mrnlrc la popoh1z1onc
IUtl.1 in , h1e5,I, 1-(llllfala dal ,·in-parron,, pre!f:tl'"d chic-
1lendo ;I J).., e ,ili., :'\\ladonna la gr:1~1:1 ,li-Un 1111.1 ,-1ht·u...1 .
Dopo d,-..-rsc ,lr<' d , 1011.1 1r:1 l.1 ,·irn ,. )., mnrtc. al
ma11ino ,1, lunedì R nmemhrc, propr,n m,·nlre in
ch,esn •• ,dchr111a la ~anta l\\less,,1 ,n onore· della l\\la-
dnnna per ~1rnppar" la uni1.ia, .,pri, l!li ,,n h , ,. irrid,11
il norm: di \\l.1n,1 implornndol.1 d, essermi '\\lam111.i.
I ..a 1,'Tazia ,•rù f 1tta Da allora .:11111,nnÌI un 11111.!11or:1-
n1ento. ~l' pltrr. lt-n(o. :,;,c-rnpre procrc,,n n t tanto c:he
.1ll'unJicì ,h 1hn·mhn· cominnai 11 ,·dchrar<· .tncnra
la santa :\\li.'~"'• rinnovando il , otn 1:1,1 tam• in prc-
c:~dt·nza. P:,-..~u,, l'in, crno. torna, .1nnir,, ndl.t n,,~,
"-·h1eS;.t ._,d il zz lll8L!l!JO• con circa .?00 p11n·r,...-chrnni, po-
tei n·, ,trm, ,1 l"onno .,I s.Jn1-unrin d,•1 1' .\\11siliu1ri,c p,·r
sciouli1·re il ,mo: <"elehn11 la snnta \\lcs~.1 11ll'11hare d1
S. G,ornnn , Bnsl'.n, .:nnsel(nando p,,i l'uff,·11.1 dei par-
"'Il• roc.:hmn, al
H.euor :'ll3.l:!1non·, eh.- b<•n11-1n"111entc
accolse 1 ,um n10,1t1,1d1ni.
Esprimendo l,1 ,ma riconosccn,a .,Ila :\\l.1mmo e<.~
le,te e a :--. G1U\\':lnni Bosco, 1in1:r,11.iu pure , mu,i
can uomm1 .!1 ,\\wmc Canohc.,, 1 quali per tutln ,I
n1t""''-' ,i1 no,·c..-1nhr-.: 1111 as<maettt:ro JZiurno e: nullt". cc11ne
pure 13 m111 populuz,one per le pn,11h1cn.· f.t11c alla
\\I.1donn.1 ,·d ,n 111odn panin,l,<re k J,!lll\\'an1 ,1, ·\\ (
che tenm•ro i:onunu1 turni d, prcJ.:hi,·n· ,Hl< hc du
n1ntc 111 nullt' P'-'1' di\\'cn,u tt·1npn .
.Hir,1/wlfo. ;\\Jun~. B1 ~,;111 Dt .\\ ,111u~,. l'r1rr(lm.

3.5 Page 25

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In fondo al pozzo.
11 piccolo Loris, dumntc il breve periodo di kmpo
in c·u1 la m...immo si era rec;\\l:1 aJ act:omp.ign.tre lt: so-
reJJine all'ns1lo, non 51 sa come. cadde nel pozzo clw
sta davanti alla casa. Pa8s,1rono parecchi minuti. Quandu
la mamm:1 se ne ~ccors-,, da qualche tempo e1tlt l!ta-
ccn1 inerte in fondu al pozzo. Fu estratto senza <laH·
segni di , 11:t. La mamm:1 e la nonna, che lo and:irnno
cercando, quando ,i uc.:orscro dov'éra, piene di spa-
simo invocarono ~uhito l\\1aria Ausiliatrice e Don Bo-
sco. li fanciullo ,enne sottopo~to a mn~sllgl,!i e alla
rcspm1zwne art, fici~ lè, trn le: prel(h1er c dei present1.
1\\fariu S'ì e Oon Bosco nsco\\taronn tali preghiere,
perchè di 11 a poco il piccolo riprese colorito e viw.
Adesso sta ben(•, come se no Ila gli fos~" u,, enutu.
La mamm a: \\IA111\\.C1 <-c1-11mu1
Fu riconosciuto innocente.
Un mio fratello che ,ne,•~• coperto caricht: d, re,p11n-
sab11i1à nel passato regime, quantunque non avesse
1na1 fatto <ld male, ,·eniva, in suu 3~':;enza, condannnln
a morte. Si può immagin1re l'ani,;oscin dei suoi fami-
liari. J\\,li raccom,1ndni allora alla 1\\ludonnn ,\\usilrntrn.:e
e a Don Bosco, pcrchè solo essa poternno aiu tarmi
Tntanto il mio povero frate\\lr,, ricercato ed arrestnto.
,·enne condotto di carcere 111 i:.irrere. E , ero d1e. non
:.vendo rimorsi d1 coscienza e fidente nella giusti%ia
di Dio, non perdettt, mai il cora).(1{10. ma purtroppo,
quanti innocenti in q uelle trai:tiche giornate non furono
barbaramente uccisi e trucidati! Si passi) così per
olrre du,· :,nni. Le sofferen~e morali e m,11eriali di.:
sopporto 11 povero fratello mio non possono esprimcrs, :
furono due lunghi anni di lento e do\\oro,o martirio,
alle, iati solo dalle cure premurose e fraterne dei buoni
e zelanti padri Benedettini, che prodii:,,arono n tutr,
quegli i n felici (era no molti , carcerati) ol(ni affctruo,;a
cura, e dalle visite fugaci dei fomilinri.
l\\Ia al Signore ,·eglia suQl'mnocenti ed ecco che
ùopo ramo \\avorn e 1umu spesa, fu possibile lu re\\i
sione del processo. lo r<1ddoppiu1 le m ie su ppliche
Hll'Ausilinrricc, e a\\ tnhunale eh Perugia m io fn11ello
fu r,conosc ,uto innocente e mandaro ,\\ casa. La '.\\fa.
donna e Don Bosco m i hanr10 fatto \\., grazia ed io
adempio i l dovére d, rinl(razrnr\\i pubblicamente, come
nven1 prome5so_ Yogliano essi dal Cielo impetrare
dal divin C u ore d , Gesù. la protezione e l,1 pace su lln
mia famiglia.
Fn,:nmw r.astt'II,, (Co•enia ).
Contro ogni previsione medica,
Nel dicembre '9-l ì mia mummn, Contato Erncst.i,
\\'C0\\\\'3 ncovcrarn all'Ospedale di Vigevano per un
,·iolenro attacco d'itterizia. Dopo a lcune settimane ern
C]Un~i uuarita, allorch<e sopra,Tcnnl' In rottura di un'ul-
Cl·ra allo ~tomaco t:nn conseguente cnlorra~ia interna
Il medico dichiari, 11 caso dispernto e disse che l'am-
m:,lat1 nnn uvrehhe passata h1 notte. Chiamato d'ur-
gcn·'.:a1 cor~1 al c;;uo capc7.zalc-1 e, vista inutile ogni spe-
ran?.a mnana, mi ri,nlsi con gran fedr a l\\llaria Aus1-
lh1tncl' e n S. Giovanni Bosco, dei qu"lt più ,·olto: ho
esperiment,110 lu p11tt·ntc interctssionc. Appltca1 su l
petto dell'ammalato la rcliqurn di S. Giovanni Bosco,
prumo:ttcndn un'uifrrm per \\e Opere Sa1esiune e la
pubblicar.ione ùelln 11rnz,a. Conn o OJ.!ni prcv1s1one
medica ,ma mamma J.!ll3rì e, 1 s giom, dopo, potè ln-
•c,ore l'ospedule. Ora, ùopo due anni, essa la,·ora e
atten de alla sua numerosa famiglia d1 1 1 fiAli, ,t-nza piì1
nlcun d1snirbo.
R'conoscente adempio la promesso fo tea, esortando
quanta hanno bisogno di grazie n r icorrere a Colei che
ne i, la dispcns:cra ed :l i suo apostolo Don Bosco.
(..'ilrr1·n,,,a.
Al termine della novena.
La nostra bamh,n a :\\lar,a, J1 mesi 10, fu colta qua,;1
,mprovvisamcnre da uno strano malore, con febbre
alta, eh~ I.i ndu%e ,n ha d 1 nta. I medici non seppero
pronunciarsi, e la liimba peggiorò, tanto che da un
momento all'ultro "ttend1;vamo 111 dolorosa catnstrofe.
In questa penosa circostan~a, affidammo la piccina
H,L, materna protezione della Vcr!(ine e uniti alle Fi-
1.dic d, M. A_ e alle buone novizie incominciammo una
no,-enn d, preghiere, al ter mi ne della quale la nostni
l\\luriu ern m1ì fuori pericolo. Riconoscenti inviamo ,I
nus1r11 obolo, pcrchè la caro Aus,liatncc con unu, la
sua val ida protezione sullu h1mbu e su tutta \\a nostrn
famigl ia.
Poinm, l on,u~, C.ATLHl:-A e GJUSEPl'f. TACHI:,.
Febbre e complicazione.
A lla lrne dello scorso settembre il m io fratellino
Gian l\\-lichele, di nove anni, fu co\\pno da lebbre reu -
matica con suc.:cssiva complicazione cl, endoc.ardi1e.
Dopo aver centa~o più volte, ma inutilmente, la pen1-
c1lhna, il I i di no, einbre il dottore n e ordinava il rico-
,·ero li \\\\'ospcchi\\e. \\'1 giunse ,n condizioni gravissime.
i\\veva due solfi al cuore e le pulsazion, molto aire.
Nella dillicoltà dd momento 1111 r,\\'Olsi con la mag-
gior fiducia u 1\\Iariu SS. promettendo, se mi avesse
<>t lenuta la guanglClnc del h,mbo, u n 'offeJ'UI per le
Opere Salesiane e \\:a pubblicazione della grazia.
Pm,san1n10 ancora JJ.inrn, <l·nngoscia, n1a dopo u na
settimana di permanenza :all'ospedale il pro[e;;sore
did, iaraya il bambino fuon pericolo. E per Natale
i.:on n ostra grande gioia lo ,·edemmo num·amente ,,
casa con noi ed anche :1\\za10 per qualche ora. Però le
nnsrr c sofferenze non cran<> ancc,ra termina re: infatti
poch, giorni dopo un'altra complicazione della malat-
tm colpiça il hnJl\\bino: l,l corcn. Non nveva più pa-
ù ro nanz·J sulle sue membra e m uo,evn continuamente
senza poterlo fermare il braccio sinistro. Fortunata-
mente , I cuore, giù molto m il(horoto, non nsenti delln
nuova complicazione, che si potè ,1rrestar e in una quin-
dicina di ,!torni. Tn quc,to periodo contmuai sempre
a pregare :Maria Ausiliatrice e San Gio,·anni Bosco
e proprio il 3 1 !(tmnaio potemmo iwere Jal dottore lu
dichiarazio ne <li una compier~ iiuariii,ione.
11 mio fratellino cominciò nd ,1lzarsi ed nnche ad
uscire <li casa. Adesso sta bene. ed io, profondamente
grnrn a '.\\Iarin Ausiliatrice e a S. G ionmni Bosco, adem-
pio la prom<'~sa sempn, in,ocand" l.t loro prorcz,onc.
10 +

3.6 Page 26

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Per uno scontro automobilistico.
Il z9-11-11J.t9 mi,> trntdlo st trm'aYa 1n fin dr vrnt
a causa di uno scontro automobilistico, in cui a,e,;r
riporr:no la frattura della gamha e dello hnse cran ca
con em<>rragia cerebrale. D,tl momento della disgrazia
non a,,e,·n più dato $egni d1 vitn e turto faceva t.en1cre
lu cntastrofo 1mminenrl'.
Unita alle- buone novizie ,m·oc.u con grnn fen·or~
'\\laria Austliatrice e San Giovanni Bosco che vcnn,m,
,n nostro aiuto giacchè dopo poco tempo mto fra-
tello fu dichiarato fuon pC'rn:nln. Perù resta,·a an,01·.1
\\li \\'("nttt'! p1 cst.:rnta una cura d::1 lars1 a l'~1,L1 pnma
dt>lb1 e,·ent.uale- oper~tz1one. Co,n1ncia1 in, ece una nn-
,·cna Il J\\laria Ausiliatrice, finita l:, qu,tlt', si notò un
miglior3nWnto. Continuai con fon ore ed <>hh, piena In
grc1zi>1, perchè l'occh10 guarl perfeuamcnt,•.
('on cuore commosso e ricono,,·ente, unita alle rrue
liglinll', rrngrnzio quindi v1vam.,11tc• \\ !aria SS. Au•i-
liatrice e S. Gio"rnn1 Bosco ddl:i t:mtt• sc11nnlata l!ra-
h1a ottcnutn.
<:re11111/im, r •\\ lessamlri,t l.
TERROSSA
Esterno della cappella vollva a Maria AusiliaJ.riee...
. cd inlcrnu
r,mgoscm che dovesse rimanere in qualche modo ol-
fcso e minornto, quindi contrnu01 a prcimrc con pi<•na
tiducrn.
Infatti con grande meraviglia dei med1c1 eglt m1gliuro
rapidamente fino a completa guarigione. Orn ha ripn•so
la sua attività come se nulla fosse accaduto.
Con nn•mo riconoscente a J\\!aria Ausiliau·ice t' a
l)on Bosco Santo ne pubblic<> In grawi.
Cm1eg/ia111l (Treviso).
Suor B1A:-ll'A r-rn11ETTI , F. .vi. .-1.
Andavo verso la cecità.
Un impron iso distacco ùclla rètinn d:t un occ h1u,
con altre uravi complicaziont, rn1 porr~n·a progrcs...1-
v:im<!nte verso la cecità. 1 chin1rgi mi disscrn cli tt>nt«rc
un'opern.z1one, ml\\ senza dnrn11 ccrtezz11 di nuscJt·
.\\llora io rivolsi un appello <lispernto a :\\hria SS. Au-
•tlintrice, non volendo cmntre ,n un<1 cl,n,ca e hrnmsnd"
di riacquistare l'uso completCI della vista
La Mamma delle mamme...
,t•I luglio del r•J-+i, dopo llH·r lungc1meme snffrrto,
1"1ndcholimento delle forze fisiche si npercns:,e sulle
mi~ fucnhit m~n,ali dando ori(!inc a frt><tUenti ,11111
d, csaltnztont' .,;0~1 da prcoccupilrt· ._,er101nrnte tutta
la mia fomiglia.
Invano s , ricorse· olla scienza mcd1c,t. :\\llora i me,
lìgli .1lzaron11, lìduciosi, il loro s(!uard,> aJJ,, l\\lamma
Jc11è n-w.mn1e, e fcrvorusan,entc, cun,c si sa preJ?"arc
ne, c,,si uispcrnri, con la no,·en..1 suggcrira tl.1 Don 130-
s.,;o, im·ocarono l'aiuto potente della Madonna.
Hi noti> ~ubico un progressivo miglioramento tanto
d1e potei rtpr<'ndcrc con tutte le mie forze l'arduo
l.1n1ru 1w1ternn per l'educazione non facile di ben
d1ec1 tit.!lt,
Ricon11scentissi111a rinl.(razio esultante l\\1arìa Au-
siliatrice e Don Unsco e , mentre odcrnp,o la promessa
d1 puhhlirnn• la grazia ottenuta, im io nfferta .
Treh,1'él~l.('1e ( Pudo, a 1.
r.11..nFRll A~tALJA in SAMO',
- ros

3.7 Page 27

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Potè tornare al lavoro.
i\\110 fit:lio, che la, ora, a tll unn stab1lim.,nto ÙJ scarpe.
dopo esser rnrmuu 1n GLtliva salme tllllla guerrn, una
sera venne a casa col preavviso di liu!nz1:uncnto. lm-
magimtrsi il miu dolore. S_uhito mi rimisi con fiducia
a i\\Inria Ausiliatrice e n S. Giovanni Bosco promettendo
che se ne!(li otw l(Ìorni le cose si fossero aggiustate
IO avrei mandato un'offerta per le Opere di S. Gio-
vanni Bosco, :\\fa, con mia grnnde delusione, passati
gli otto ~•orni mio fi!(lio s, rrovò a casa completamente
lu·enzi,11<1. Lo confesso: perdei In fìdU<:ia in S. Giovann,
Bosco e non prcl(ai p1t1. Passato un po' d, tempo, ri-
cominciai a pre!(are e a sperare, e mi trovai e11audi1,1.
:\\lio figlio polè tornare al lavoro non nella medesima
fabbrica di prim,1, ma nelh1 medesima occupa1.io1w.
i\\ lantcncndo ora la promessa fatta mando l'offerta con
prel(hil'rll di pul>blicare la !!razia.
R. C
Improvvisamente guari.
lh più d1 un anno la mm bambma dt d1ec1 anni
sr)ffri rn di un grave disturbo che la rcnde,•a nervosa e
preo~cupata. Dopo alcune visite mediche si ern deciso
dI f,irh1 operare. La piccola teme,·a a.~sai I'intei-vento
ch1rurg1co; con nrn fede implorò la !!"raziu della sua
guuri1:1one a S. Gio.,anni Bosco. Jo mi unii alle sue
prci:h1cre ç imoca1 la SS, Veri-:irie Ausiliatnce prq-
mctlendo la pubblicazione della grazia ed una offen,,
Pochi i;\\'iomi prima dell'opt'ruzionc improV\\ is:1m,•11tc
e Jire,, miracolosamente, la mia bambina guaro.
,n- L,· nostre preghiere crono stnte esaudite. C'on
lin la {lrnritudino: ,iclcmpio l,1 miu promessa.
.\\[ezzemle
:.\\l.\\RJ.~ I{_
Meningite cerebro spinale.
:,;cnto ,1 dovere d, rin1:raz1are Mana ::lS. Aus,lrn-
tricc e S. Gio\\'a.nn1 Bosco per avermi salvato il min
h'1mhino di 11 mesi. ,I 4oalt•, impr111, isarncntc amma-
laro~t. cn.l da nt~. ,urn:1tn dul la,uru, tro\\'aro Conh.'
un cnd,ncnno. ..\\ccnrs, " pn·ndne il med,cu, che lo
fece ~ubit•> porcare all'ospedale di I.odi, dm·,, fu 11-
n>nosciuto affetto ,b men ngite cerebro spinale ,nfc-t-
tiY.I. A èasa, in f;11n1gha, inL·on111h.:rnmml, subito con
tìducrn I.i nm ena a Marin SS. Aus1hairice e a S. Gm-
,·anni Bosco, n!Rnchè c1 faces~cro la itr:1zi,1 <lr ){uarire
,I riccino pro111e1t.:ndo nnchc una c•ffcrta
Difatt,, l!iorno per 1,-iorno, il m,o hamluno 1nco1111nciò
;\\ mittliontre. [.". 'iruta h1 pr,m..1 nn,cnn nl· 1n~·onlint1~mn10
un'u!lra e appena tin1ta c1uesta, ,I mio Pierino ritorn11
a CH!ill sano e snh·h. Orn sta h,m1:s.simo e pre{!n \\lana
SS. Ausìli,llrice e :,;_ G1m·,rnni Ile""" d, prnlel(l(crc
,crnpre il mio bambino e tulla l I m,., fam11~lo.1
..~~,,,,,. -lugdu T,cJd/ç;a110
C'ABHl',;I (i11·:-.1•PP1 .•
U medico restò meravigliato.
Con gr:-111Ut: ,Llfctto e nconns1.:enia rin.grazio S. C,10--
"tnn1 Bosco pc'r I., ){rande l(mzia ddh1 l(LHlnl(1onc cl.,
pkuritc di mia sorellll, rn:idre di quurm, fìgliolini
c:on i l manto all'esll'ro.
(..lu,:ndn rutto ,emhrnn1 d1sr<·rntn r,enrsi :1 0011 Bo-
sco, con pianru. 1111plorandolo dt f.1n• l'1mposs1bol.-.
Il Direttore dell'Oratorio d1 Sliema mi diede una
rch4uia del Santo, che n,;:, sorella ,i appHcò con fede.
Il successo fu quus1 istantaneo, tanto che 1I dottore.
\\'enendo il dopo<lumao1 si meravigliò grandemente e,
quando vide In rehqu111 dd Santo, le disse: De,·'cs-
sere da, ,•ero un grande Santo ljUelio a cui li sei racco-
mandata!,,.
Adesso, dopo appena venticinque giorni, mia sorella
è tornata d1 nuuvo " l11vorui-e pc, suoi quattro fig\\iolirn,
piena di ~alure.
,<,•Jiema (Multn ).
A:,.Tol'>.10 0. B.
Caduta pericolosa da impalcatura.
Il sabato 10 dicembre 19+•) v1s1tavo il primo pumo
di una casa tn costruzione rn piazza Carducci qunn<lo,
per l'1mprovvisc> cedimento di due tavole non mch,o-
datc, infilavo il \\'ano corrispondente ad uoa porta.
Per fortuna 11, evo le mani in casca e così evitai la rot-
turn o ta slo!(atura delle braccia, data la mio1m,.'l lar-
ghczt.a del rnno. profondo circa metri 4,50.
:\\1i pan·e di vedere in quell'animo un quadretto d1
Don Bosco che tengo in camera dR letto ... e caddi,
dirci. senza preoccupazione.
Accorsero gli operai che a,evano visto, m, porta-
runo in ufficio, mi disinfettarono le hevi cscoriaz,ono,
scnz:1 interYcnto medico, essendo evidente l'inter-
vento soprannaturale, cioè l'intercessione di Don Bo-
Sl'O, L:Omè appunto llffcrmaqrnr, quanti. srnvenrnti.
m, avevano soccorso.
.\\I lunedl nprrndevo regolam,entc il mio lu,·oro.
Tori110.
Geom. ANcru.o BARon 1.
Pa11/a s~sti11i (P,l\\'rn) - Desidero rendere pubblico
nno.:raziamento alfa l\\ladonna Ausiliatrice, che spesse
,ultc ho invocato e che ~empre mi ha eruJudita.
(Juando due anni fo il tifo entrò nella casa d, un"
nw1 amica. tum i r.igazzi ne furono colpiti più o meno
gravemente. P1t1 de>:!, altri essa fu pr('sa da uno fomu1
letale, alla quale. inoltre. si a).(giunse la hroncopolmo-
11,r.,, cht' ridusse presto l11 rruilatu 111 punto di moi·te
e tols<• a tutti o).(ni spcrun1~1. J.(i11ccbè le cure d'um,
mJl:111ia i:ontrnsrnvano con quelle dell'altrn. 1,n povcnnu
,1, e,·a gin ricevuto I SS. Sacramenti e i dottori :wernnn
proclamato ,I classico: • Non c'è pili nuUu da fore ! •.
Quando ~cpp, che tutto precipitava, non volli la-
sciarmi convincere che ogm Rpernnzn cudeva, mn in1-
:>.1ni una nu,·ena. e prega,. pregai rnntn M11ri11 ~S. Au-
s,liatricc. Essa m1 esnudl, e In mio ,1m,ca riehbe pre~tn
In su;1 completa salute.
T"'lw:::::.1 l11ì/t·l11 1·,•tf. C.:11rrn (Alassio). - O:o cìrt·,i
tre nnni ero soffcrcnt.: d1 palp1ta7,1oni {aritmie) che nd
1)gn1 crisi 1111 lnscia,·~tno in tale ~tntc.l. d,, quasi n on rcJ,t--
ger1111 ,n piedi. Dopo a, cr consulmto van speciahst1
e fatte nun1cro,;;4,; cure nu11a J,!iuvn\\'~1 n ~ollt:varn1i t>d
~rn cstreman1entc scora~.u.n. ata. Allora nii rivolsi 4.·on
tama fiducia alla i\\lamma di 1utti, a Maria Au~iliatrit·e
ed il S. c;,o\\'ann, llnsco, pregandoli d, vnlerrn, libernn·
da tnl.: sofferenza, con la promessa che se fossi asenl-
tat:1 ,1vrci fatto pubblicare la grazia, tcd t,CCO d,e n -
1...·onnst.:cntc adcn,p:n a lla inia prcnne~sn
Carlo Ronrn (Tnnnol. i\\lundo nffena per le opere
salcs'anc , n rm1:niz1an-ien10 d<:11:i , 1s,bile protezione
tl1 \\bri;o -\\us l1at11cc du mc constaJ,lla.
106 -

3.8 Page 28

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/,uixine1 .'111,m11u (Torino). - l)o ulcuni mesi ~•f-
fri, o d1 deperimento con l(nlVI unnplirnz10111 ncll'or-
1,.•unismo. .-\\11\\·,-.mw rndiolo~ico. \\'<niw> du:h111ra1u ,d-
frna da carcinoma e ~UWL'ata 1nopcr~b1le, dat.1 l'c•h·n-
"onc Jel tumore cJ 11 '-'""''s"mo dcp~imenll> 1n cui
m, 1ro,;1v~. hduc1•>lHI nell'1merce"mne d1 J\\,lana Aus,-
lmtnce e di S. G 1ov,mn, Bos.:<>, m1 Mlttoponcvo 1u1t.1, ,;,
,1ll'intervent0 chirnnuco. L'opcrnz11me nusc,va P<•rfcttn-
nwntl' e, dnpu un p\\l' d , c<>n,·11lt·«:en1;a. 1r1un11e\\'11 ,1
110,mioone perfctrn.
11,ffi Rortclti G11Hrf>pma (Camhii1J.!n-:\\l1lano) rm1znu•a
S. Giov. Bos.:o per o, er 1,.,uar110 ki da una pcricnlo..a
,·n'1l1Tlli:?18, e 11 ,uo hnmbmo d, I , ,. ,mni da brvnehitc
,, 11.a cmorra~'lH n11Rule che non ~i poteva fermare.
1'111r1•n::n G (•\\ya~) - \\\\'c,u 11n fratello m1ht.11t'
lonrnno ed ero ,i.o kmpo senz.1 ~u,• notizie. l n i.:tomn
m1 rivol~i con uinta fiducia .i ,1ar1;1 Au,iliu1ricr •· .1
S. Cìio\\'annt Uosco promettendo un'offerta e in,-nm,n•
,·i:indo subito un11 nmena.
l)oùici giorni dopo egh ebhe 11n;1 licenza e si ,I\\ vil,
vcr,o di noi, cosi che, dopo un mc ,e di viaegio ,I t;'J'P<·,
et trn\\'an1mo ln"-icmc fdic, ,: t.·nntt"nti
Ringraziano ancora della loro intercess ione
Maria SS. Au.,iliatrice e S. Giovanni Bosco:
l:11Jtltt·rn11rmtt, l 1u·rrnu ('l'ormu). t.'1 lutt(' cuore nrucn1111 I■ ~~.
Vut,rut<: t\\.lb1li1uru.·c pc,r a\\'crla prostarvala tb una pw.:;1h1lt' mi1l.,t1ii1.
g:n,, H,1.tun, .\\fatldalcnu (:-;an Damì-:1no d':\\~ti). ringruia p.:rcht• la.
qrrlla che A'\\"f..'\\'■ riPQrt.atc-
collk1l\\icn"(e all'uno del C'8Jl0
cootr,, lo mi,rolo th un ffll.lTO. polt d<lPQ Joe ,~:n-Ol"lJllle no, cn, rm-
•o ..-lmnue e dopo 01.lcun1 ~ t.J'O\\Vll.Ì c,nnpku.mcntc Rturiu.
t •n nipotino d, 10h 1tiorni1 '-"hr -rTa stato colpilo da l..11'"A\\·t- hton-
<h,re e ridolln on fin J1 ,.,,. fu •ffiJ•tn •Il• bt>nLl p>t,rn.i di S. e,.,_
1io·■nm Hosco ,: lo poc.ht ttiomi fo JiçbJ1n,o fuori ~rit.:olol
Nr,,.1n, ,\\,/11.1·/n (I orinu). e-;primc v,\\.~i111•mu11 nconooc,•nz..1 lh:r l'ul•
10,ut miracol°"a uu..t.til(lonc dclh, lhclio IAd1a ~ J)('r ,lltra 1rr11:t.1-l
r invuc;.1 continu.A protczionl.. su u..11t-.a la f1m1gh2.
'/",rahmd,, r;,u/ia (C.ut.,.l. de.-wu•• ndotlll qu.., ■Ila d"r<·-
tà.lit)~ per avcT'c dJ n,o!to ,: ll"Oppo tcmpc, i1 marito di~.nc('up lfo,
1n,·nct, con ftduna 1Uim1C&ta I'Aiu1o J(i Cti1huii e- il ,uo foJd
••:n•u r>nn U.O.Cu :-,;•nlD cJ Oltcnnc l,1 to1r,1nll~im:a ~r.?1.1 lit'' I•
(111.tle Ull inV"iala offl·ri..
R,m11a Carolmn rror1no). an•ndo 111 fotha colpiu m un p, uno
trmpo Ja gr11\\lt- jntiut:ru,. con pcriC<1ln d1 tomplic:ar.iont t-tl 111 ,e.
;:1Htn uffctta da pcl"1.,,_1it~ con pcrii;:qlo J , inf,..t:ionc.. ricor1«~ tiJut.•u,s.11
,·011 unl'I no,:en.a \\h,rut. SS. Au~1lu:,1n.,;e t: 11 l>un fb•··o S~11tn ~
r,rim.a cl,c es_,.a f(')I.U, Ct•rm1rut.,. cnlneml>f- lt" ,·ohe. il m:11c cr, rw,1-
r.1..:ulr.»arne.nte KOllloilf'IO,
1:-,, :otti Gitutp~ (<:..111.rwra). con scntinu•nh Ji ",,.. ((1ov, " 1r
1trnu ricO-.nOIIC~'IU riJ\\lftY.i.a pu b kt:rwl1111iu1ma lftJ.U n(.(', 111~:
h..l invi•<• J'offt"na PturncN4 e 1m"OCa C:"'>n'1nua pmtczionci ,n ,·u.a
l ' ,,,;, in punto d1 f"11Qrtef
l'u,•tua ...tt'll, /){Ilo TrrrtirUI {CalUAU), r,.·r la mu,,colo,• 1,1uno1:,unc
1h ,111 CMO ongio1cno, <1, Q me&i, cht: culplto da unu firrn hroocn-
nolmonite comirt(:1l) M miseliorare. tmpro\\·\\ 1·1~m,mtt!, al con1.111u J1
unJ rd1quia di S. (;tQ\\·41nni Bmc:ul
."\\. S . .4. (Sa.le:). comm<MN c. ricon011Ctntc- n~z.,, l" \\1uto dct.
l "ril.1t.tn1 e 5. GtO\\-anru Boeco per le dur ,cru11e Oce.vuh.! con 1• •J'C-
nu\\U l" Cfit'2'»'.1 th ri'c-t,·rmr allr~ unro aotPlrat~--- rd ha in,·iat1
, d'ftrr1 in rinsn11.umcnco.
~ ·,mmii Fmtl""' Cl·e1rruccluol, ru,aruunn ri,-r la proJuuou RlU•
r11t1onc del ~tin-·o1o ( ;trl\\'Jll'1t'l1 che. colpito J.1 ,,,en11·u:1h." e rj,luno
111
fin
d 1 \\·1ta
1
lu
affidato
ulla
bont1\\
,..,c-rna
di
Onn
Uo"°o
'-;.anlo
. lw w.H riclon(1 In primlcrJ 'lollute.
.'i. CL C. per 111 srr.a:,j41 Hanro .11.ur,,,1 ~ ,11111d1.:ratJ.
PrR::.c1tt.a rarlo , Hr,t,Ja .\\lnna (Holhcnl. nn.:nz,arn> l.l \\ ..rarn.:
\\1n1hatric::e c- S. Cim1ii11nru Oo-.('o n,rr la M"1,mal..ui-.111na. vr.111., ri-
l't.\\·uu dcU'occ~.rione dei du.e i;;a.ri f;iith hanno im,i:ic:a uflt-n.a ~
rromtnono e-t,.·rna ncol10il.Ccn.z.1.
l'tru l,f:, (AJha). Pe,r l'oucnuta 11np1r.i:,, d1 un mpotc, .- pc,r ••llc-·
tll'I<' altra imr,11rt~ntc anu:,a hA 1n1ii1111 r,,ffcnn pmmt...,a.
Trmchrri Ortt1qQ .HodJt.tltn.n (Do1c.cdol, l"h:rthl: LI m.-iit1l0 tolp1111
d.1 rchhrl mali~n.c rom1,tt~u1e con altri 1n11hrnni rincqui..p,•rt\\·11u
, .;,\\111,._. per 1rncrce-,lonc d1 ~lana Au11tliatricc• è d1 Don U1)1J\\;.o So1111lo;
lfl\\"f1tl' llnrlt> _C<.lnttflllil rror1.·-rionc h.i, in\\'J.lfil l'c~ffern pronl(':'JS. 1
l•'ll,ppr,u Pool<> (Orffil.lfA\\. pttr la 1e.;:rn.J:u1a1ma grazt3 rté'c\\·uta.
f),mir/11/i, .1fod./alttttr , fwi~ (.\\l,ua1,dria), per ._.., trcn-.10.
c1u.tn1lo meno 1-e lo p,,enu1:1u10 e contro <tt!nt rrobabJ11u. 11 101p tra-
1tnnn ., al10Q:1tio prop"o Oi~C'amo a lla chicu JrlLl \\lJ,lonn1, ("utn«:"
11rJ1·ntl'm('ote ,, dMidc-ra,·a!...
1··11:h,.tti Giur,•t,pin,1 (.\\fondrw1 --.i;,11lh·), r,,:r eT.J.7.iJ r1rc:, 111,, 111\\·~
u th·rfu p('r l~O~rv ul..-,11,1nii.
,\\', V, per j,.."r;1r1.1 , in·\\·11tn.
, •. 41. ( t.'en·.._•rr). r11·111m1 :rntr .a \\.l,1r1-1 \\11:•ili.-1ricc
~.........,,.__,....,,.__.,.._.,....,.___,.....,.__.,.__.,.....,._,,..__,ff;
~ ~) Grazie attribuite all'intercessione della
BEATA MA RIA D. MAZZARELLO (
:J.,-..._..-.~.,........._,....,,__,-..r........--,._..,....,-....,....._,...._,......_l-:r
Commozione cerebrale.
I ., 1111.1 p1c,nla \\l.irw,·, 1n, <l1 2..: lllf" , ~i amm11Jò
d, h:hhre infe111, .1 e d, p;uecch, 11iorni ,·ra a~sai soffe-
rente.
La :-ìupenora delle hglt,· <l1 \\lan;l A11s1lmtnce ch,t-
J' lst11uc,, S G. Bosc11, mi mandll unn 11nm11i.11netta ,·011
In rehqu1,1 ddl.1 ll~tu \\l11aarello e- a I.ei , ,volsi le m e
prech11're per la cu:1n11111n,• della h11nha, t·he. info11i
mi1tl1orò.
Er.1 ,n con"alescen,.a qu.m<l•> i:,1J1lt· .lall'alte,:za ù,
ore.i m. 1 50 h,ttlf'ntln la 1cstina a tt"rr,1. Dopo c,r,.1
un ora l~om1nc10 01 perdtrc.: la con,,'-l't•ll7.ll a)LJ!ra\\'nndost
da n1u1nt.·nr11 1n rn<nnentu
R1c.:o,·cu1t,1 1n d1n1ca. 1 n,et.l1c, le c.:ur.trono la con1nu,.
zionr ccrt'l-,ral.- e rcm,011,•ro per 11 "°pr,l\\·,cnire <l1 1111:i
nuu,·a ura,·r malattia.
'.\\1',1 ,ul c<>rpicin<> tl,·lla pu.:cula I., •cl1quia I' m,
rnol,1 •nèlnscrnrn e con rnn1a fede J!la 11,·,IIU .che anche
quc,1'ahra w,lra mtc:rccdettc per m,•. l,.1 J\\Iariucdn,
dopo aver penato per c1rc:i cinque ort", ripresa conll•
s<..'.cn1~,, pcltl!\\.t bt.·n prc."to tnrn,,re ., 1.·11:1,;;,, n\\·e s1 ,. fl•
mcs»a cumplctamcnrc
R1co11osci,nte in,·io mnJt-ichl , ,H,•1111 p,·r le I lp,•r ,
S,1lesiunc.
,H,·,.,111,1
Evitai due operazioni.
Er.tno circa due: anni d.1 die s.1ltuarinm.-n1c ,offri\\ 11
fortt clolon allo stom,,co, Nonostante le presc6zion1
d,·1 do1rnre curnnrc e di "ltn med1c1, il m,1k comi-
11\\1;1\\ ;1. \\li sottoposi ud un esame mtholo)!ico per una
chiar,1 c,tnl)scenzu <lei mnk e ri,uhi, la ncces0 11a di
Jue 11pernz1om. Ruorn:11 a casa ango;1ern1a e triste p,r
1;1 Jrnirno,i .1, ull!. Il l!lllrno dopo, li< m,a ~orellina, ,·,.~ì
per ~nigo, m, lesse- il /Jc,/l~IIÌ11o Saltmflnc,. La narr:1-
zionc J1 molte !!ruz1e, nt11:nute per llll<'rCe6sione della
beat.i '.\\ lunn l\\laz~,arcllo, mi desrò nel cuore una .l(J'ande
tidu.:ia Promi" J!!.1 Bc,11,1 \\·he, •e ,l'·cs~i e\\ irau, le
operJzlOni a\\ rei ,·e,11ta la m,a sordhna i,on l'ab110
d<'llr liailie di :\\laria .\\u,iliamce e mc ~,e~--.1 con l'ah,to
dcli,, \\\\·n!ln" Jd Rosario. Frattanto. nonostante tutti
1 ll'ntat1\\'1 fa111 d,ii 111cd1"i, 11 male JWl!~inra,a , f111
costretto ad nndarml'nt: ,n clm1ca. l>opo parcn:h1
t.•·-.,unt 1.-·un i ra~~U 1 ,Jottun ent.nu u1nvant1 dcll\\·,1-
,1cnta d, un'uk..-rn e d,-çule,·a no di np,·r-anni. ;\\[a ldd10
m i~1,rfrord1oso. per I~ tntcrcession..- dcli., Beala '.\\ lu-
.<arcllo, mrcr,·,.nn.-, t · d,1 1111 ultennre L"Sallll", cun ~rande
loro "'oi prl·~,l, 1 dottori non ÌS\\."Ontravann più akun
male t• mi rimandn\\'ano a c-11511, Ora )lodo ot1ima salute
t·d hn ripreso il mio l,1,oro che tla tempo ,l\\'e\\'(> .,1 -
h,indonato. Come a~cn, promesso, pubhlll·o n l onu-
~cenh~ In grnzia ottenuta, notifit.-amlo a nche pl!r parte
d1 una famiglia ~m,"'1, com,·, r,·r hontò della mede-
sima H<'uta, un loro pnrt• ntc p,,rè ,111enc-r,· piena ru,s,·-
110;1✓,1.,rn· ncixh uhim1 mllmenti d1 ~ua v,111 .
J\\ll'itl<ll \\I \\Hl\\.
- 107

3.9 Page 29

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Mi guarisce la moglie.
:\\lia mol!lu,. ?.lana l3oss1 ncol'C,raL>, al l'ospc,du lc <l,
Yare..se per osteite frontale e ,inosite mascellare. s1 t ro-
Ya,·a 111 cosi catt1, e condizioni. che 11 dottore curarne
asscri\\'a non esserci più nulla du fare.
Nellu dolorosissima contim.:enzu, la Uirenrice e le
Suore della Casa 1\\Inria Ausiliatrice, mi animarono ari-
correre all'intercessione dello loro Beata ì\\fadre 1\\Tuz-
zarcllu, di cui stavano celebrando la Novena, e mi as~1-
nrrnrono le loro prcgh,erc per ortenere la !!rande g-rnzw.
Passarono 4-:osi alcun1 ~iorni :.1ngusci os1. non mi po-
te,·,, rnsseg-nare ,11 pen~rern J , per<lcrt: la mia g10\\ anc
mo1arlie e di \\'edere orfana lu p1<.:1:ola n<>strn C:iuseppina
d, uppcm1 un mcst·. E-:,pos, il mio pensiero ul douon:
curante e sili dissi d1 richiedere al professore l'inter-
\\ t:ntn ,·h1rurn,co . 'son ,ole,o rimanere col nmor~o d,
nun a, cr fotto nitro ti possihtle per s.ilvare la preZJOS'1
c-~1::-tc:nza. [I protc~::-on• :u.:con.I,,enti ~en1.H a~sum~rs1
pc:rò, la rcsponsabiliti, dell'atto operatorio, chc ehhc
lun~o l!Ìnrni dnpu.
Le condiz1on1 della malam si mantennero l!rav,ssime,
nn·1.i d1, ennero ancnr pita "1larn111ntì a n1otivo di ~ìn-
rnm1 di meningite che s, aggiunsero.
Le Fit!li~ t li ì\\Lirìa Ausiliarric,- mi dumandaYano con-
tinuan,ente notizie, ma, purtroppo, crnno scn,prc do-
lorose. ;'vli consigliarono allorn di unire a ll e preghiere
quale.be promessa e mi diedero una rcliqurn della
Oeata, che posi subito sulla malata, cd, oh, prodigio!...
,,li" medicazione successiva, il pr ofcss<>re ed il dottore.
che g-ià a,e,·ano <letto aver esaurito per i) caso, lutk
lc nsorse della scierum, comi nciarono a nutrire un,1
l,r,·e speranza che si accentuò rapidamente, tanto chc
proprio il giorno , ~ magi;io, festa dello lleuta. fu d.i -
chiaratn non solo fuori pencolo, ma in via d, guari-
gjone e ciò con stupore dei medici stessi: soltanto, mi
dissero, sur~ cosa lunga, ci ,·orranno c inque o sci 1nl"s1
.nncon.1 di cura.
I.a Beata l\\11. l\\rlazzarello, pero, non lasciò In ~ razia
,m·mnpleta, e dopo 1r<' sole settimo.ne, mrn muglic
poti: lasciare l 'ospedale, ed in meno d1 due mesi s1 n-
srn bili completamente
,\\ppenn a cosa comincié> subit<> ad occuparsJ della
nnstra cara piccina e della famiglia.
Grazie, Beata M. i\\faz;wrello. per la segnalat18sima
1.:"razrn ottenutami da 010; mentre adempio la pro-
messa fatta, Ti prego a ,·olermi cont,nuare, con lo mia
tamit(i,,,, In tua materna protczi.onc.
S . 1mbrog ;,, Ofo11a.
S1L\\'10 Co'10LLt.
TORINO - Pellegrini delta di<><....,,I dJ Memlo7.a (Argentina) col loro Ecc.mo V~<:ovo Mons. Bute ler.
T .r.-,~,1 TT'"' S \\ T ,rr,y \\'lC p r.op .. 'E 1\\-in,sr~ ·~ ror ~f'd~ in TORINO
eretto in Ente [\\[orale con lkt.:reto 13 gennaio 1924, n. 22, può legalmente ricevere Legati
cd Eredittì. :\\ <l evitare possihili contestazioni si consig :iano le seguenti fo rmule:
Se trattasi <li un Legato: <• •.. lasc;o all'Istituto Salesiano pn le J\\1issio11i con sedf in
'l'ort.'110 a titolo <li legato la somma <li L ire... (oppure) l'immobile sito in... 11.
Se trattasi invece, <li nominare erede di ogni sostanza J'Istituto, la formula potrebbe
t·sscr ques'.a: <• ... Annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria.
» ~om1110 mio crede unin:rsale l'Istituto S'1les;a110 per le 1\\lissùmi t·on sedf 111 Torino,
lasciando ad essJ quanto mi ap;rnrtic:nc ;1 qualsiasi tirolo ,i.
I Fi1111,1 f>er e,t,·sr,).
108 -

3.10 Page 30

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Fui ispirata a pregare la Beata.
Alla vigilia <l, )fatale mio marno si ammalò seria -
mente. Alla mezzanotte umi forza misteriosa m, porto
,n Chiesa, lasciando solo ,l mio congiumo. Trovatami
davanti all"alta,e fui ispirata a pregare In Beata l\\lazza-
rello, conosciutrt soltanto e.Lilla lettura <lei 1Jolletti11"
Salesiatw. Dio solo sa con quanta fedè ,o pr.-~ni questa
Beata, tanto che nel fervore dcllu preghiera promisi
tre novene e un obolo per i cari M1ss1onnn.
Al quarto giorno della mia fervida preghiera min
llla.rìto stavn meglio. Ogni pericolo cli operazione era
scongiurato. L'otta,·o giorno riprese le sue occupazioni
normali.
Ora non so che cosa darei per fare cnnosccre n tutto
il mondo questa Beata l\\laria Domenica :Vfozzarcllo e
vorrei pregare tutti quelli che hanno bisogno. di aver,·
tanta fiducia nella sua intercessione prc.~so D,o.
Ge,zo1_1a.
RINA l\\l.JLENA.
Com e per incanto migliorò.
Mio figlio, di anni <lue, era da più di otto giorni ,n
preda a<l uno stato febbrile e ad una forma d'infezione
delle più preoccupanti. I medici, <lisperati, non sape-
vano dare una tlingnosi precisa . Fatta l'anali~i dd s;1n.
gue risultò trattarsi di una forma <li mcn:ngo-1ifo stra-
nissima e allarmante.
Questo stato durò fino ul g,urno ,o genn. 111 cu, s,
disperò della sua salvezza e si aspeuaYa la tinc da un
momento all'altro.
Con l'animo in gola io e il padre non a,emmo piì,
che una speranza: u n m ,racolo. E ci n,·olgemmo h-
duciosi alla Beatn Maria ì\\1azzarello.
Come per incnnto si vi<lc subito il mic:liornmento,
ed ora è fuori pericolo.
Cetroso.
;\\L\\RrA NOTO DE G1M·o~JO.
Paralisi infantile.
ì\\{io figlio Luigino, a 6 anni e mez7.o, era stato a l-
1',mprovviso colpito da paralis1 mfnmi/e, dapprima
alla gamba sinisn·a e poi alla cle~tra, fino al punto di
non poter stare più ,n p,cdi, mentre il male incomin-
ciava ad estendersi anche alla pane superiore ùcl corpo.
Ricoverato urgentemente, pr,ma nell'ospedale d,
S. Vito nl T agliamento e poi ,n 4uc!lo di Pordenone.
era stato da più medici dichiarato in gravissime c<1nd,-
,,ioni. Priva ormai <li speranze umane, m1 rivols i, con
tutto 11 mio amore di mamma e la mia fede di c11tto-
lica, alla Beata J\\Iaria Domen'cn Mnzzarellu, ùoman-
dando che ,I fanciullo mi fosse almeno salvato dallu
morte e promctten<lo anche un'offerta e la pubblica-
zione della grazia. Invece il bambino non solo non
morì, ma guarl perfettamente anche alle gambe, si che
oggi non c1 si accorge nemmeno che siu stato amm,i lato.
Commossa e riconoscente invio perciò In mia <>fferta
e prego sia fattn nota la grazia ricevuta.
Chions del Friuli.
GENO\\'El'FA TURCJllff1'0 in SACILOrro.
Fiorino Tagliabue (Torino). - La mia ,·ara mamma
veniva colpita da acuti dolori. L'operazione riuscì u
men1Viglia benchè fosse lunga e difficile perchè furono
11scontrate due grosse cisto. l\\1a 1n seguito a ll 'opera-
zione, fu colpita dn cosi fon, dolori 111 co)Jo <111
non pu1er più rcgg<!re il capo, è fu obh!,gn1a a
rimanere continuamente a letto. Poichè diversi mc-
d11:i asserirono traCJarsi di un male molto lunl!o. ra,·.
,·ivn, la mia fede e le posa, una reliquia della Beata
l\\lnria l\\l.iz1A1rello sopra la parte ammalata, iniziando
unn novena. All'ult,mo g,orno la mia rnra mamma si
senti completamente l!uarita e le sparirono come per
incanto turti que, dolori tanto pcrsisH·n11 .
Snfrare-::::::n .H. (l'armai:nola)
Su I finire <lello
~corso im·erno ero a~sillatn da un disturho ,11 fianco
sinistro e cosi d1sturh:110 dn aYerne ~ene ,lpprens111n;,
tanto più che ,•ra l(ià parecch,u che soffrivo. Chiesi con
fìduciose preghiere la interces~ionl• cldl.1 Bca1.1 \\!aria
O . Mazzardlo e alln fine d1 un .:erto corso di prel.(hiere
1111 trorni l,hernto dal mnlc che mi ottli1u~,,,a.
~dln ~fl.(Ucntt" estat,• ebbi ..t tru1·a1·mt !Il nitro inl,•r-
m11/,, e anche stm·olta seria. Ricorsi .,neon, nlla e~pcr,-
mentata etlicacia <lc!la intercessione della He,11a e di
nuo\\'o fui ~,aud,10.
.-ldde Poma t•ed. .l/ag/i11/11 ( 81ella). l\\lercè J',n-
tercessione della Beata :\\[ann .\\hnzarello, mu> fì~lio
riusd\\',1 a ,·incere uno srnto d'nnimo di gray,: dcpre,-
s10nc ed apprensione in occasione di importanti csam,
e superava gli esami stessi o.:he gli pcrmrttcYano <li im-
1.,arc In propria attività professionale.
Sr. Emilia A1tka111 - S1. T11flit1 .\\lnirnl, - S, . .\\/. Pia
Giudirì Sr. C/a11ditc Vigo (:\\li!ano). Riconoscenti
a !\\.!aria Ausiliatrice e t1 lh1 beam :\\laria Mazzarello per
la s.-nsihi le protezione- t1cçordaraci in pan.'1'.ch i esmni,
rendrnmo pubblico il nostro grazie filiale.
.\\1nria Capu:::::o ((;cnnva). Adempio In promessa
fattn cli ri ng-raiiare 1H Be:m1 :.\\-l;1z1.arcllo, che ha csau-
<l,te le mie preghiere e gm1rita quasi rotalmemc miu
tìglfo d,·1 una mahuria reumarica lung~ e dolorosa.
Ringraziano il Servo di Dio Don Michele Rua:
.'Hnrfda/eua Pwlrlli11i (Roma). - Rendo puhblich,·
!(rnzie ed esprimo a l Servo di D10 Don j\\Jichele Rua
tut1.a la mia l{ratiwdine per aver onenuro h1 sua valid.1
protezione in momento delicato e scabroso nella vita
di noi commercianti. Lo im·ocai con fiducia t' fui esau-
d,ra. Invio l'offerca per lo Causa di Beatifìcaz,one di
l)on Rua.
B. l'. (Rnncfazzol. Colpito dn penosa indisposizioni•
1111 sono rivolto alla intercessione del Seno di Dio
Don l\\ l ichele Hun che ho a, uto la fortuna li, a, vicinare
quando ecrt tra i vi\\'i. ()gg1, a grazia oncnuta. ade1np o
alla promessa d i onornre !u memoria dd Primn :-;uccc~-
sore d i Don Bosco con uno :\\lessa d1 rmgntzmmemo
e invio una modc.'~tn off('rta.
ANIME RICONOSCENTI
( ·; hr1m1,, ,r·_,:ua/m,, c:n1zir oli, PU1lf' 11, 1 1Ufrr4 rui•ffU 1/1 '1tttM Ar,-
Hliutrin t di S. 0,,.,,,,111111• Omni, d,Ha Jlrn"1 \\J,:~:;ar11/" t' ,lt:,:J,
a/ti, S,·,t'I di l>ù> u/,-1111· hwm,, 1m1.ht· 1•l! Ùll11 •J/'((rl, fin lil ,rfr-
J,ru0 111/U' ,h .\\'ll/111' l/,·xs,· (i, r,,1i,:1a.:w11u·,u.,, /UJ lt• Jlù~t1111i \\llh-
"IÙllll! ,, prr, IJ/trt: rt{Jl'rt ili O. no~rn
i :cr,tm'll/t.'
\\ cchinr.J, I.•.. \\ ct.:ol"n~rn \\""., \\1;1,i:1 E ...\\1l1J11,, J... \\lc:,..m <;.,
J\\1~fr1s11i H., Ardi~ont: \\1., .\\rdi10 ~ .. \\--~os~clli D ...\\s~◄lUtu Ho!>~• \\1.
lbcob .-\\., l~a~na <.., Ha.Jb,ano t .i H::il-lrndH \\t .. Hanw .1llc ( .,
lt1rbcris G., H:-irb1.:rt!<i Z:11u.b L.. . H:arlm•ri R .• lhn•ll t Ci , H.11t!~tdlJ
;\\I. E., iluu.luce<> \\l.. 1leccut1 Jr. F.. Bd1"t1 "\\.. lkll.111 T .. lldlin-
u,na F, B1.•ltrnmi l-t.• ~el1rnmi c.;_, Bern01.:,'o T .• Bc11ohli , .. lh
l!n;u•..i:i \\. , Riccha;tt1 C., Boi:ri \\ .. Bon~111\\ .111n1 Sr. O,, Uomno '.\\I,
Dono A.. Dorc...1 i\\1.. DorJn G .. Bo,;.~o R., Bos.cu ;\\1.. Urani (i.. lln-
- 109

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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zio lbrbero A .• Bn11tn.a4 "l't1nmel\\1, Uru1u, '.\\I., Brusa E., n. S.,
ll11s11tn \\I.
C.uk~11r, .\\ l'nmcm• \\1 t.tp1.•l1u I. ( u111nrn.:na I •.• C~1rl,une
.\\ . C:trhonc..ro \\ , { 1rpmcllo T, l. ,,puu.:to T., Cill-o.1\\ctchn1. 1'..
l 0 .1"idlseltordino. l",1sc1H1 I', Ca'ittt>,tno f., Cnudu G" C:n·nllo C
C.. ,1vennn M., t:clli h... Ct·ruui l ,, ( F., l'b1.mw11dio l.., Cb1çn.1
G., Cic.conc 1\\1., C1\\cra T Ckrtcl,, C:ollctt1 (, .• CoJomho .\\.,
<..:oniugi~ t'antnrc. C-onta ( ;_, ConqUo Val\\1.· di Susu, C~nnt1 I.,
( 'ostA '\\L, Cra,·t:ri '."\\., (. uaz ~- P~c-1fico.
O.run,sio S.. Dama~o T .. D:.miclc L., Doss.t=tlo \\I., Oc llernarJi
l' De Donahs L.. f)egiovanni E., Ucll:H"nlle E.. Dematte.is .i\\.,
Demo 1\\,1..
JJ·1 Prwfa G
.U. eDmionPlrtc>sPs1..moDdClt.e. rsDmoun.aoti.'•r.L.>c-O\\o'izlzao
u ..
E
Dihertl
\\I.,
Emanutlli E.
F'nlcftto F'.. l•"'um.: fhanco, Bonol,v.za, J\\l 1oni, Pasmu 1.· Truc..
chi: Fnssinclfi C., Fu,:rc L., Fedeli O. A. Ferrn l,i., Ferr-.ir1s \\l.,
Ferr.t"rri R., F'. G., Fihpr,ini l\\J.. F'ioravaru:o l\\1, Fiort C .. Fiz..
zotti G., Fhiz<>tti .\\1 I! N., FosLhinl C.
G1-litt Hertcllo C"., G.111,ha ('. . Cnnd1ni l ... (iJt.rronc n <:aspèn
l .• Gaui r;., Gnudm I .• Ci:H-F,rnlìni (,., (rav 1\\1., Giatchrno L.,
(ìmndli 1\\11., GilunJi ·1·., UimJnninl L., (;iulùmo E. UiuJiu.no L,,
(iiusteno R. Gol;,1n L., (lrnrnrolt \\1, (iros.so \\ .. Gu~sco ('.
lnood L.. hstld, E.
e:., r L:\\SCTU .\\., L;1Un.:11li I.. l.1Héglhl L. L,
.1ntl:.th'I" ;\\", ( .11)1,{Ult
;\\l , )I()\\ ,no C'
~I,,trario .-\\., 1\\lnuw R. 1\\1ana.7.J!;,t G .• .\\1iuu:~ \\.I., l\\.hn?.on <i.,
\\furchitu·u G .. ·\\1.trcln!-:i11, G .. l\\forcJ\\C:O .l\\'I., I\\fori(l.ru C'., \\-li«'lino
D .. '\\.1asocco ..\\., \\l:ts.s1J.{liR C., l\\b:ss,,rin C'omzz;,1 L., M:s~azz~l
\\1., 1\\1. l. R., Melh n, A,. Merlo H., !\\hclull, (;_, .\\lolinan U.,
\\1011~101 C ~ l1111tafin ,\\, '\\lori ,\\., !\\l. H.. 1\\lusso l ., '\\luxtu O.
.\\I., Mu>w F.
"tri A., ,,l.oliu '\\.,, '-11\\ lf.1 \\I , 'u\\;1r.1 \\t e T., 1',u.:ci \\L
()cd1ieoo A..
Prirusso l\\-1., Jt:i, cs10 .\\rtL" O.uo 'J'., P:n-C"~io O., P'.:1111 C,.• Pc1l.1
'\\1 .. Penn.:1 A .. l'crrunc (.,..
rwr...onri, r1..:,1rd1 \\.1 .. P1lot1
\\PIcHro..l.o
prol. I'.. Piac'-'11t1"'
l'irum.11 :\\1., Pio I .
I..., Pl.1
P1n\\,ll)i1
\\,. Pit;,i F .. Pochcttmo l'. t' I .., t'om:hicll1J A .• 1-'onlc -\\., l1om~onc
'\\.J., P. I'. d1 \\n1u.a1a s., Pro\\cr.i. E.
fJun1,tl.1.1 :\\f.
lubino P. L .. l(ncca '-1.. lbgo11<> H.. lù:~•ldo F .. Hc, O .. l{c1 .
H1h.,hl1rn1,_• \\.f.. Rotk L., Rc)m,rnt"llu D, Romundlo G .• Horn.i111
\\ Rornco ,\\, Ro..::.i l'.. ltot;, \\rt, flq,er,1 T Rufìiwlto ( R11f-
fi 1> 1\\1.
;.nl.l G.. Sal<li r !\\L S.;.1ntLro P., S.i\\.'Ìo C., -.;t:nthcli .\\. Sl~otlm
H., Scn~lione P ., Scrivono F .. R1nllo F... S1mo11dh ,\\.. !'-Uta h.,
"'i... P. ,~.. Sµ.llla
ro,;ili:ahuc T.,
[\\.-· :-;trigli:•
I arasco (,.,
~-: ~uperi
I er,r.1 \\l
o
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~
e! ~.t~•~"'':~f1ru.
l eow l I l:'ttt•n
.\\..
TodiK01 Tnja A., Tonidti ~I.. 'l'ortol,!lao H.•• Trnb11.1 ( •
l."r,a mwmna. Lin ,·ccchio e 1J.Trn.o 1malidu sah•..:ii,m1.J.
\\·a~nlno M.. \\·a1t:n1irio C.. \\'011c11i e;., \\.',n· R.. \\'tru.~llr,ttl A.
\\ -enitnttno C., \\" 1Mni.i \\,I .. \\"im:<'ntelt, ,·\\.. \\'nj{hano ~1., \\ n;.:110111
'\\1., \\'ottcro O.
Z-:lnelIi in~ .\\
IN FIDUCIOSA ATTESA
ll ·1,,11mt1mlùnuo ,altlm,u•mr ti/I,. ftrt',th,,·,,· Ji lullt 1 ,tnolt ,b Hm,11
111.,·il,atrirt', /t' .(t11,u-,u; p,•nnlll' ,. lr /or,, pnrtù:nlu,, 11urn:umi
Alasla E.. J\\IUern I., ..\\IIJ~rtrno L .. Ast<,n G .• .l.farhe-n~ C .• Bcrton,
C.,,, Hnn1iCi11\\'anni 1{., lhL~o A., C'flrli c.;,, Carpinctu- T.. <.:nthll\\t•11
'.\\1 .. C..':.waUari \\ ., C'olomho 1\\1., (.'nniugi Ccn:iro, Fioritv e \\.fo-
ftHlZ~ll•l. Corgn;ll.t l'.. <..'nshl ~-- Cro?t:itt.o A.• Demicht:tis l'. G.,
n .. l>e \\ ita G., l>1ber(1 )t.. Dond1 ~I.. Uon.ndio C:.• Film.. B~rJ.tndano,
,\\1oir.o. l\\1nlln l! Pnnn: Ferrnnrlo
F"ontnni ni :\\1., Gnrronc: f.
Gntti G •• Cier,>h S .. c;;ooomclh c.;_, Ciroudo G .. Giun1int'llo l'..
Gu,•Jl;1 .-\\., f..or.._•n~dlo e: .. i\\tu..-rnrio .\\., \\ ln nto\\.HH M .. \\.forlonc
P., '1t•inarU1 R., '1ilunc"io L'., \\lori"'-s:i11 e: C" IL Ottoli" 1\\1., t•c•e
tizzone (i•• Pt!rrooc (ì., Pt"St'h1ero R., Pinct:ntim L.. 1-'ut!'o(du ( •..
ltumondo T., Rnmomu .\\.. lùpcllo E., Rann11h_· C'., R.v..u111 1-...
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\\1. T:1w,"ti !\\J,, 'l'l'"lf~l A., Vaccarino
Vachino L .. Va,2ni11ri.
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NECROLOGIO
SALESIANI DEFUNTI:
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1:omnnrc di ~lohia (.~'apoli), 11 t·l"<-rr,+Q, a 7S ~,nn1
Sa,·. BO.V ITT/ COST,i,VT/,\\"O. rlll R,ccò dd c;,,1fn (~11ei«1).
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<·uad. r.Rlfl,llt>() (' lULO. la fJarune t'aJHHC"'>t.· tTun110),
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Conl11\\·,1 f..\\r:.!C"nl 111;1l, ,I t i;;-\\'111-1 ittl•. n .!-I inni
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COOPERATORI DEFUNTI:
C"t111 Trnl.•l"ITO.V/(I M/,\\7,l,(,()VO, t :1J Inca. il 1-1 u ,.
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Parroco pruno a (ìu,n<'inett.o, e pm profeuore nel Semjnario
t:liocca;..ano nlulst.:. per Jlielu e zelo p.utor~le, appr~zotissimo ditc:.l•
1,m.: J1 ,.inime e com,olaturr: dei tr•; ·olrlh, Decurione dei C.OOper.1..
lori cur ò la pict Unione con tutto l'nffettn d1e $Zii i.."-pirava I.i ~lll
l{Tdnd~ d1vozione a S. Giovo.uni Bosco.
Stt,. C.-1.lOSSO (;IOV.·1NNl. 1" o Mun,,\\e <l' \\st1, l 'u.x1-19.1q.
Arciprete di Monall• c. ~dante Dt.-Curionc dr'ì Coopcrnton, u...
:-tenne 1n modo pa.rticolurc le n~trc YOCoz;ioni missionarie, diffone
th·ndo l:.1 divozion~ n Don Bm.co ed ispiranck> 11 l!UO minitiltro
allo 8pirito dcJ S:intu.
Z.ICr',lRJA l'JTO, t • Bnnili.,, 11 2-1 u. •· ud 82 anni.
L..1 redc il'Uervora\\.--a lo. bonlli del suo gran cuore aperto n LUUt.:
h.• 50fferenzc dei poveri. Pndrc di 1z figli, fu btn hcto di offrirne
uno al Sig1mrc nello Societ!\\ Salc-sìnna,
Coni,._~i l 'JGNAG,1 UJJGJ t CELSAN IT.1I.l.1, t Jd ,\\.-,,.
L(n.:mr> di \\'u;:~nza, i1 JOe~U ed il 6-xtt-194q.
C:c.nnori Cl'h:mpLui, !.e:ppcro educare criftt1anatntmtc I loro I t fi~li.
mentnndost IA , ~iUÌOrn: di un figlìolo 1,llo SoctetU ::iulcsumu t: Ji
una fiwlrn tra le Francc-scnn-c-.
T,n. ~REN.-1 F,IUSTO, t " l',zwni (Co, ania), il 6-1 u ,.
Scdi..:i inni dJ ~fferenzc, sopportare con cdilicante spirito c.r;-
st1::.no e çonforrate da un mlen.w amore o (;esù Crocifisso, ft:ec:rc,
ri~plt!ndcre 11nc.hc piu , in,mentc le- s-w• ,·irtll. Affcz.it'>na10 COOPt-
r,ttore, hencfid, Jjeneros:1mcnte l l-• Open~ ~nl<-SÌfrnt
( ·,1Rn.-1.vo /J. IVl nR, to P:llcstro (Poeia). il 26-X t1• l~4Q ., 7qan111
l:m1lc- opcrnl o, 1:r'-~sf,;11.Hn r1ll.1 ~u.:u1>ln dj Don BQcK'o ed nffe7.1oru-
11...••-:imo ,1)1 Santo, lt'.Ct· dd lavoro un mezzo d1 ~antificJ:,.ionc rlt tuu.u
t1 su:t \\ it,1, confort111a da vivn fede e da pic·tà fen·tntc che lo so-
:-.11:.!.nm:rn MK'lu.~ tr.1 g l1 !llrrJ<.'1 dtJlor1 <lcll'ultimu molatti't. Uenefi...
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l\\1'..-d.-ghu d'uro ddl.t Puhhl1c.u l:i,tru:--:1nnc, lbpuìl 1a oua miss1one
l: Jucntric€' tcl siMcnrn di S. (;io,·nnni Htisco, diffondendo la. di\\-ozionc-
,11 ~anto e l';ultOtc r.alh• sue Opere ed alle sut" l\\1iss.iom con fon-1do
·1du. ,\\nim,1 c.uu.1 J I D1u. <li\\·iJ1.:\\·;1 la :-;U;1 Ktonuuu rrn h.1 t:hu:g:.1,
1:1 scttul:l. lt.! case dei pO\\·cri e dei sofferenti. on~c1o di c-11ri1 _, e
mndelln d1 nnu 1.1 rutto il Jl.l.l":St:.
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI:
.\\irnonc Lorenzo, Po'lf rn,,ar,;est ('l'orino) e l\\rrtle!O Antomo, SM-
dann (lmnt:.ria) - B1ud, l\\huio. ,~ara.:::r (S;wuna) - BtCha7. CcciL.u.
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lc/,m,, S. RMco (Uentamo\\ - Ueneuo Hirw., "/i,rh1t1 - Bt•rr.,lo t ....1un,,
DruhiaRlin (Torino) e U~rt-il11 \\'ir)!inin, Toraz::u (T<'1rino) - Hia\\-4
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lkirh1rdi dutr. An)(~ln. Hrt"'" - Rruui Ettore, Fo,/la (Arezzo)
Cahdl., Ciovanni. Clltl'lD (Sondrio) - Cttcein 1,.(doro, Cnt$(}/nt11•,J
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Cl'nrm1d e t't:nrofonti Orhu,llo. R1rt1 - Cer1n<\\ \\\\aria, ra,nuf'
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Rosolino. Villa Cìra=,•o (l'nlcrmol • G 1n:u111i O Jr-eneo Vo/n,.:atùr,
(Pu1r11h1) - Ciiordano Cefaru ~hirìa, rl14/ria (Ba.rì} Cirumim Maria,
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fl<,rq ,I.\\UDEI DON A.\\iGl-.'/.0 (rl. • cura d1 B,Jno t:iu1<1>pc
10.000 TOI• .\\o.ooo.
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Sù-mm.a 1,r1.-c, 20.4•~ - \\lutman L1·na 3000 - Tot. i:\\,◄ 1~.
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11,,n■ S . (; , /l(J.'i{'() CO\\'CJ.-.'IJ/11/ (..l/11·.'/./., I (;J(.-17.J,-I r prn<rr•
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- Sonuna pr~. 2.4.1so - Crnto Franc.:csco 100 - Tot. .2.4-.iso. Boru SOLAH<J V . G.11':T,l.\\'O (z') Somm• prcc. q ,;;o - <'~•I•
11<,r'"' H. V. ADD0L0RAT.·1 (,•)·Somma prec ti,oo. L. Alice
Parv.eri h~o. lt1,1ot T1:r~..! 300 - "/'"'· I lli ,;.:o.
l(k); L. Ortcnsilt 200 • T,>1. <1100.
Aor.. SC'Hl., lf'PFf.'R Il. <i/01 ',L\\ \\'/ (a'I - """'""' rre.. :~50
Uur,a RAR0NETTO MONS. ORf:sn:., ALèSS,L'W>R0, MA•
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Rl.-1 - Somma pr c,e, 27.300 • l'trnl \\'•ndu 1000; (.1,•r,ci Vm-
\\'/CO 150 'f'III, J800,
c:t:01..- tOOO - 1•ot. 30,100,
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!luno <'UORE DI GESO .11, t1USILIATRJI'.E IJ. BOSCO,
L-LBn1~·s,.:. ,·ur.1 <lei Sdl (.i1or).1 1-ftlllt'~M:U - SutnmJ pr«
.1/f ..JPFI DO A VOI, a cu.ru d1 Lu... Devoto - Somma pr«.
23. 187 • Fr.rn(.·i:ii~hma <.:s'-t&ano lOO; \\uror.1 G1orh1 100; (ìjc,,.
.10.500 - ~. venamm10 1500 - Tnt. )2,000,
\\"anni R,r~ ~o • .\\ròprt!-tt: (;.tt,rl.t, h~o: \\l•ri.a H. 100 • Tut. .:1..t'(?.
11<,r.. CAPEZZUTO GIOl 'ANNA, in auffr • cura ddl■ oordfa &n. .'ì. rl'ORJ-.' fil GFSII .\\/ , ll 'SIT.1, ITRTC'è D. TlosI·0,
~ lana • •• venarneoto 10.000.
• cura d1 \\1.,ln•h Lma O.. Re .. Sionu1u J'rr< 7000 • , . ,tr•
lk.r1.1 ('AVASfNJ GIUSF.PPl:: eh. ul<Si■no, 1 cu,. Ji una n,amma
sa.mento 1000 - To,_ 10000.
Somma prec. 15.295 l'•vallo Lucia ~oo - TOl. 15.705.
Buna S, Ull'SI-.Pl'E E D. F /O.V,1/./l/, In ,utrr. dee mari <•Il
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llo«.t f'OLO.UBO DON Sl.'/TO Somma prec, 10.740 - \\10,-
n.,,..,~•n11 Maria 250 - Tòl. 10.1190.
CAl'IGLJA DON ,lt.Bf:RTO - Somm• pr,-.:. 21.811> - Do•
d1:fun11. 1 cur• ,t. \\'af-.c.ffl11 '\\,;md~ • ~,mma rrc.."C, 1o ooo -
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c()()prl"'ltori 200 .. Tat. 1i.ort,.
urini Hommw prcc, 15.300 - '-J. \\t•r,11n1t n11) ~ooo ~ J'r,,. ic,. 100.
13ura., CENCI CAV. PJRT/10, cur, d, Po,z, Fran(cocu - Somma Bon1a !i. <IIUl',1.'\\.VI H()S<'() l'llff/HTl'ORP nJ•.'<,'I.J UJl '•
&,..,Jlf<C, 36,525 - Fresia Oclfina 100 - 1'ot. 36.625.
I). BOSCO EDU<.'. ITOHI-: (5•) - Somm• pr«·. 14.5bo
ltodla Nrnes• 500 - Tot. 15.o60.
liv~ DI .ltARJNO ANOEU!VA. c:un dd f11d10 • n,po,c
C.-lTORI ,t curtl 1.!l'lla ram. \\ldl1,n1 .. ~nmmo prtl' ~~.noo
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Hon-, S.-1I ' 1IJ liCl\\lf'\\'Jt'O (\\'I Somm, I"""' ,,. r,13 lindi.,
Uoru D. BOSCO PR0Tf:1'TORE DEJ GIOVA,\\'/ Somma
pr..c. 27, 137 - :.!■ria Bcrn•rdmi 2000; Bonicalzi Eu1(fll1 1000
'f,,t )O.JJ7.
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