Bollettino_Salesiano_194008


Bollettino_Salesiano_194008

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P.dizio,nc r1dott:a ...econdo le prescrizioni minlstc:riah.
Annn I. Xl\\ • n , 8 • Puhbllciuionc m~nsllc
10 AGOSTO :i:940-X\\IIll Spediz. In ;ibbonamento pos1alo. Gcuppo J

1.2 Page 2

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l'ERIOOICO I\\JH1'-
Slt.E PER I COO-
PER,\\TOlll OEI.LF
OPERE E MI!'iSIOl\\1
DI S. Cto. HOSCO
BOtlET,flNO
SJ\\lESIJ\\NO
Ann,, LXIV - :'\\. 8
10 AGOSTO
1940 - XVIII
SOMMARIO: lntensilichiamo le nostre preiihiere. - Per la Crociata C-ntechistica, - In famiitlrn: ltaHa - Convegn,
dl Decurioni Salesiani in Ll~urla e in Toscana. - Ad onore delta Beata J\\,fa-.:zarello. • Lcllcra di D Giulivo
ai giovani. • Teso.ro spirituale. Dalle nostre Mbsioni: lndi.a-AS.siun Hn.ndu.r3.b • Cina
Vene~u~ta. - Crociala miss ionnria. - Ne.c.rologio.
Intensifichiamo le nostre preghiere.
È l'im:ito del 11ost1·0 RtNor P.Titggiore che
abbiamo esteso fin dal mese scorso a tutti i Coo-
peratori ed a tutte le Cooperatrici. Ero delle
paterne insistenze del Santo Padre Pio .YJI,
che quasi 11.011 apre bocca se11:::a pregare e se11:::a
raccomtmdare di pregare. Le grandi ore della
storia hanno bisogno della benedizione di Dio per
segnare davvero ére migliori. E bisogno della
be11edi::io11e di !)fo ha anche la buona volontà
dt'gli 11omi11i che si cmzsacra110 al serdzio della
rausa della giustizit1 per ossimmre ai popoli
la pace.
Dobbiamo quindi più che mt,i stringerci ot-
lomo ogli altari per implorare dal Signore SII
quanti ne divir/0110 la responsabilità le gra-::ie
necessarie all'equa sistemazione dei diritti 11a-
::1011a!i ed i11terna-::io11afi ed ol/'i11sta11ra::;io11e
di un clima spirituale di 11111llla compre11sÙJ11e
e di concordia cristimw. Dobbiamo prn:are in
modo sppc,a/e pei cari soldati che per fl'rra,
prr aria e per mare si sacrific,mo fi110 al/'olo-
ca1lslo per il bene della Patrio. Dobbiamo pre-
gare per lè viltime che cadono sui Jro11ti di bat-
taglia o nelle pacifiche città e campagne indifese.
Dobbiamp pregare per t11tti co/ol'() che pirì sof-
fro110 delle co11dizio11i della guerra. J11a 11011
basta. Dobbiamo anche esercitare le virtù teolo-
gali che più urgono in questi frangenti: le virtù
della Fede, pila Speranza e della Carità. La
'iJirtù della Fede, riguardando gli 01:vet1i111e11ti con
orchio sopra,mnturale. La vil'tlÌ della Spera,iza
co1tfìdcmdo 1U'lla Divina PrO'IJ'l;·idenza e/te veglia
co11 paterna predilezione sui_ popoli fedeli. La
t•irtù della 'Carità sublimm1do i nostri sacrifici
11ell'amor di Dio. Quelli soprattutto che, come
" combattenti, si tr1n•a110 in co11li11uo pericolo
si mantengano nello stato di Grazia, si nbituùw
a frequenti atti di co11tri:::io11e perfetta con senti-
mrnti di pentimento animati da filiale affelto
1.Jerso il Padre celeste ed offrano 111 Si._!(11ore i
loro disagi e le lom snfferw:::e.
T'it:iwno nella Carità e facciamoci apostoli
di Carità. Anche nel compime1110 di>! dovt're,
solo la carità info11de t1l cuore la generosità prn-
porzio11nta, sacl'ificando og11i personale inte-
re~·se per puro amor di Dio l' del pros.,imu.
/11 tempi di eroismo in cui tanti da11110 la t•ita
per i propri fratelli, tulli ci dobbiamo prod1:,;are
n soccorrere, confortart•, aiutare in og11i modo
coforo che soffrono pPr le ro11di:::io11i di l:uerra
o per le conseguenze.
l11f<Jrmia111oci quindi al v:ero spirito cri.1·tiam,
e farciamo di tutto per sullevare il nostro pros-
simo colla carità. San Giovanni scriret:a già ai
primi crislia11i: " Da questo abbiamo conosciuto
la c_arità ùi Dio, che Egli ha dato la sua vi_lll
per noi; e così, noi dobhiamo tlan: la nostra
vita per i fratctli. Ora se uno ha <lei beni di
fortuna e vechmdo il :;uo fratello nella neces-
sità gli chiude il proprio cuore, come la carità
di Dio ùimora in lui ? Figliuoli mici, non
amiamo a parole e con la lingua; ma con l'opera
e la verità ,1. (I G1ov. III, 16-18).
Questo spirito di carità ci i!lfirm1111i tutti,
ci dia la j()rza di sostenere i sacrifici d(,I pn,.r,.11te
e di affrontare ; còmpiti dell'at'Vl'nire-, J!oicltè,
mentre auspichiamo il trionfo della (iacf, sap-
pia111Q 'be11e che se la pace è frutto di gi11sti:::in,
Io è soltanto i11dire1tame11te - come spiega Sa11
Tommaso - in quattto rimuove gli ostacoli;
direttamente invece è figlia dt•lla carità d<L rni
proced.P come effetto da cnuw: Pax 1.>st opus
justitiae i.ndirecte, inquantum scilicct n:movt-t
prohibens; sed est opus charitatis directc, quia
secundum propriam rationem charitas pacem
- causat (S0111111t1 'l'eol. Il, 11; art. 29 ad JIJ).

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PER LA CROCIATA CATECHISTICA
Nt'lln circuh1rc per la Cr0<.'ia1,1 Catcchi~tica, il no-
stro venerato Rcctor :\\Iaggiore, fatto plauso ul
riuahilinwnto ddl'ins~111m,·n10 religioso nelle
5cuole rd :111':tttffitn c-atechi,tic-.i delle parrocchie,
dl le nnm><' prnrichc p,:r In cos1i1uzionc c<l Il
funzionamento dell'Oratorio S.1k·siano.
La sede d ell'Oratorio Festivo.
l'1Jid1è '" Dii•ina Prorndrn:::<1 ci procura la
girJit1 di f'l,trr far SfJrgl're ,,g11i ,111110, t1efl,, div:ersc
.\\'u:::.ioni, 111<(J't:i Oratori Frftit'i, fone 11011 è fuor
di prnposito dare qualche brN't' norma circa la
loro 11biru:::io11c e imposta:ùmr, ,111d1e percl,è
tah·oltll si r,corre a 111Ji prr co,mgliu.
Prr q11a11lo riguarda la nostra Società, gli
Oratori o formano una casa a sè e rmJonoma, o
iOrgm10 "fianco di 1111 11oslro istillllo, oppure a
jitmro di 1111a parrocchia .mlcsùma.
U Oratorio elleforma mw tau, a e autonoma,
può tmrt· parrocc/ziale o i11tt-rparrocchialc. 111
ug11i cmo lo rifaccia sorgere m I posto piri spiri-
t,w/m111te strutegico, ,:aie " dirr più atta e
comcido per Ili ma felice ubim;ione ad attirare
1 gl(J'l.'fl111 o drll',mica parrocc/11a o di tutte, qua11-
d',1 intaparrorthiale. Natumlm1•11fe il luogo
scelto dcv'1·.1,wre al ll!mpo sfi'.WJ igimico e tal-
111c11U- <lmpfo da prestarsi a roe11t11ali successivi
mil11ppi.
81 l'Oratorio sorge a fia11ro di 1111 nastro isti-
tuto - e fu dtrfto ripewtamwtc dtt dn:,• sorger/'
umprr II Jim,co di tutti - si abbiano presnlli
ft· soltte csign,::c di ~t:i'c11e, di comodità per l'ac-
asso, rii s11jjicie11te mupic:::ra.
Q11at1d(> poi l'Oratorio dm.11 .rse sorgere a ser-
vi::10 di 1111t1 nostra parl(1cd1ia, lo $l'IIIPre prr/f-
ribile triKt rlo a fianco di essa ton nufc'l:ole vtm-
taJ:KÌO mr~:;;1 e di ptrso,u1/t•. ,':,'e ciò 110n fosse
proprio pos.1ibile, o per 111<mra11::n di spazio o
Jwrd1t> il ,:rande S'l:iluppo ddh• qrg<111i::::::a::itmi
parrocchia/i consighasse dit·crsamrr,te, alft,ra
ml/o sccglit>re un'altra s,de si twga sempre conio
dellfl s<1/11brità, dell'ampie:::w di respiro, dt:l
f arde "rrcsso.
Se injim• venissimo co11sultat1 circa l'erezione
di Oratori parrocchiali, co11s1glia1110 sempre di
ftlrli sr>r,:ere a fiw,co della pu"rH'dtia stessa pei
rn11t<1.t:gi _tfÙÌ acctmwti; qualora p,Ji, per speciali
cirtosta11:r, si dw:e.sse prl'f,rirt1 lt1 sede isolata,
si consigli, come già fu ddlo, il luogo, 11011 solo
più igimiro t·d ampio, ma qul'ilrJ eh« meglio si
- - prerli a 10d111111re i giO'lla11i.
Com e dovrà sorgere l'Oratorio Fest"ivo.
Trat/all(LOJi di 1111 cJifi::i11 drslùwto a ospitare
gli a/mmi della prima t priucip,,le tra le scim:::e,
gùnrr,i tenere in ,era11 ronfo, a11d1t· per esw, le
es~1tt11::e e i ca11oni f1111dm11wta/i dell'edili;:;ù1
srolmttra.
Sarl'hbe gnwe errore proc,dert a fissare /'m1-
posta:ù111e di un m1m10 ('(/,jì;:;io senza aictrne
prrade11t,.,1u·11te studialo co11 snia rifit>ssionc il
piano g, nera/e, determi11a/a il 11m11t>ro e la q11alil1ì
dt,1!/i mnbie,111, le loro J"~lf' 11;:;1 pcda(!ngirllt', uti-
lìtarie e igienic/U', la posi:::imte e superficie dei
corltli, l'orie/lJ.amwto gtmra/1 11<'/la cornice dr/le
grr111d1 normt• edi!it::ie, quali fu />fflli<ità, la Ja/11-
brità t '" gme:::::a. Solo quando si avrtì l'idw
esattt1 del compltsso delle costru-:;io11i, dell'are"
richicsltl da queste e dai cort,li, delle es~f!l't1ze
or ora elt·11colc, si potrà p,·11sllrc e alla ubicazione
e (1/lr modlllità dc·/111 mir,
Trappe ,:o/te per rnanrnl" prl"t•eggen-:;a e pa11-
duate:::za si ebbero a rimpiallf!tre da1111i irrl'pa-
rabili di c.ostnizio11i ,~(frettale e sro1111esse c:hc,
oltre a cgmf'romettrrt /<1 rriluppo e f'esistmza
stessa ,trii'opera and1t> <tm t/1111111 finanziart ,um
riparab,li, lbbero J1111este r1perrnssioni morali,
t/11' Sl'C((lro110 le fonti del/" bem:Jìcen::a. Altre
,mltr 11(111 si tenne 1wl doiwto conto la salubril<Ì
e l'nrirn/(lmento, e cosl s11r.1·rr<1 locali malsam e
ltf!J!WSI chr, re11dt11do tmtipalico il /110(!0, ca_1:ìo-
11aro111J grnt·r da11110 allo stesso illseg,u1111n1tu
catechistico, diserta/() pt'r 1'11ggiusità degli ,1111-
bienti. Lr scuole desti11alt: t1lla Dotirùw cristia11a
clm:rtbbt:ro a~ere le attmtt,n: pui simpatid1r, ri-
di 11ti di l-uce e gaie::;:1a.
E qui 1111 sia permesso di tlggiungere che, 11dlo
S11olg1·m di queste pratirf,e, si può incorrere m
1111 duplice errore.
\\',m mancherà fursr d,i pemi ,·ssere sufficirnte
111rllersi 11dlr. ma11i di 1111 i11gtg11tre o di w, ar-
d1itet10, p1 rdiè tutto ttbbi<t ,, procedere tJ mera-
v:~t:lia. [,'ard1itel/o o l'i11~rg11ere sapranno d,m:
all'edifi::io, a regola cl'urlt, robuste::.::.a di Cll-
stru.:;ùme ed elegan::,a di lincr, ma tocca a noi
dire loro ciò che 'l.'oglu11110 e mme lo vogliamo,
,çprr.ifirm,dn le fimi/ilà e lri ca/>acità dell'edifizio.
Essi poi saprmmo ar1110111::::t1re co11 1 cwumi della
stllti<a e dr/la bellezza il 1111111ero, la supt·rficie,
le disposi:::ioni pedagogic!tl' dri locali chr d,v,,no
ospitare l'opera clllccl1istic11.
Altri im:ece cadono 11tll'1'rrore opposto prr-
sci11dendo, 11011 solo dal consiglio dei tec11ic:i, ma
11011 rurandosi d'indn,t;<lre qmmto sia giù Si(llO

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f attn i11 proj><Jsifo, (n11 quali mrtodi l' ritullilti. premi. f' rrrt·t 11dr>si di allrf' hl'11e ad,11/e e ,meslr
E così, pitì per S1'l'11lala 1,:1wraw::a che per pre- attrattiu r industrie •· Da queslt' ultime espres-
s1111:im1r, s'incorre in nrori d'im/x)sta::imu: e sio11i e dal co11teslo affioram, rl1iarn111,mte lr
di cmlru:ùme più f(lc1fml'l1/e e.,·1tabili, app1mtr1 11orme e tlirelli1•1• che sogliomi p()rrt• i11 atto pa
prrd1è r;ià da altri 1·mm11rssi. P. 1111·gliiJ tiswi bme orgam:::::;are 1111 Oratorio 1'ì•sti1:o.
spr11dere ma_r,:gior tempo a riflettere, ritardando D'altrowfr la tt1wlo d1 Cutrrl11s1110 1111itt1 "
nwg<Jri di alcuni mesi l'rsrcu::ione dd lar>Qri, piaa vole lralte11imenf.lJ rapprt'!it 11lt1 quPlla 111(1•
011::ù:hè. isporsi a tnr,Jiti e dispendiosi p111ti- gm'jìca tradi::ione cattolirn che, mll'Oratorio
1111 t1li. i\\'rppur si tema d'im:rstire qualclu· s,mww Festi'OO, rrppe cuore e st·ilupparr fa st'de me_tlir>
;,, dr1.r:gi per ç;-Ìsitare le mu:liori ìni-::iatti·e d1 I rispond,nte alle rsige1ize drll'istru:ione e forma-
geni re, interpellando gli esperti, sopraU11llo poi zione rrii~io.w.
se frati lii e compa_r,ni d1 apostolato: hS1 po- San Filippo Acri, San C<1rlo Borromeo,
t,·<111110 11011 solo darci /11fm·11w::ioni p,.ecistr su/11• S011 Gim.•an/11 Bosco olfe1111em, crm la prO'U'r'ìda
cose giù fatte, ma 1·1·1·11t1ialmmte metterci s11l- istit11::io111• dr,t:li Oratori Fesm·i, siti pure co11
l',wns1J circa mit:lwrammli consigliati dall'esp1- accorgimenti dfrrrsi, mdiri-:::::ati pero ad u11'1mica
rim:a. In questi affari rhi pecca di pres1111::in11r e pratirn fi1111/itò, risu/Jati t·rramwte mrrat·i-
pa_r:a a,uhe grm:emenlr ,li b,,rsa. D'11ltm,1dr !t1 gliosi. Ot;t:i f><,i I' Epim,pato è mwniml' nel pro-
solu ,·isio11e di w1'oprrn hr11 orgam:::::alt1 l .t!ÙÌ clamare /'(Jraft)rÙ1 Ferr1i:o t.·tra arca tli salt•t:::sa
caparra di rdati,•o s11u1..so per eh, debba ripro- per la J!irn•e,1/IÌ,
d11rla, sia pure co11 11:wt11ali varianti rirhit•ste E </IIÌ a a11,Jorto e i11cort1~1:it11111•1110 d, co/,,ro
da circostam:e lor11li.
clte potrdibrro sgomentarsi do•1•a11fl alle rea!,
J\\'è si pe11si che prr di termi11are ft, modalità dìf]ìcolta e ,zllr spnr 11011 ind1ff1 r,·111i r111 .ti dmmi
dfl/11 si d1• della Da/11i11a rristia11a, sia bastn ole andare i11amlro per far •IJIJ~cre o 1111~/iorare
jistare il 11:lTnero delle aulr, propor:::.iunat,, e1/la l'OraturitJ Ftsli1·0, sarà bmr oporrt nlnme cott-
,,,mp 1{1<1/11:ùme scolastica. .\\o, /'Oratorio 1-ì·stn:o sidera-::io11i della/e dnll'rsf>'•11r11::a.
r solo la sedt• dr/la DtJttriua cnstùma, uè
Possim110 Nsi-rt n•rti eh, l<1 Dli'ma Pr0111.·1-
dt"l.'e solo sen.•ire per 1111p11r/1rvi le:::ùmi d, rntt·- de11:::a 11011 t•irne mai 111e110 q11t111d,1 la fede è t>Ìt•ll,
clmmo; esso ,: i11oltrt• dcsti11oto a offrire piarl"l.•oil e d'altro11d1 l'opera che si 'lwol i:ompirre solo si
ritrm•o e 011esla r,rreazùme agli al111111i, pmti- prefiggt> di d"r glorit1 a DtQ (' wh.•(lrP le anime.
coflm11r11le nei gior111 )1 stit'i, t> ad essere snpwt- Le 1111111111cri e mat;nijicltr rluut e basi/Jcltr, i
tul/o il a11tro ge11era/111c11ie pi11 mdicafo alla for- santuari 11101111111c11toli, /p ,:n111d1osr opere 1·du-
ma:.10,u- rrligi1JSa d~lla gùn·tnlù. Tale s"/11::ùme cotiu r di lm1l'jia11:;a sort,· mm roln 11r/le ritlà,
dn•ir11r <1ssolut11111e11tr nunwria tra le P(Jf'1Jla- ma a11clze 11n più 11mi/1 t·illllgf!1, dcro11q farri
,.;1<111i, m:e il Catecl,iww ,: disrrtato sprrit• dagli aprir,· il r11ort· alle più pmmettr1111 speranze.
odo/i santi, per i11compre11siu1re e mc11rit1 d1•1 In alc1111e dwcesi buo11 1111mrm di parroccl,ie
gmitori o per altre ct111sc.
ha11110 gùì l'OrtJlario Festi'l·u: 'l.'i wrò certo da
JJ'allro11de l'Oratorio, emndo destinato al- migliorare, ma l'impresa è più agl"lJok quando
e l'i1ml:m1111ento catl'Chistiro, df"iJ'tssere, com,• ogm abblmda110 gli n1 mpi ed gici posta uno base.
altra sc11ola, centro di gioiosa ,:ita ù,Jantilr, e Tocc" t1 11ni i11trressare r so11tu111e11te ecn·tore
p1rciò corredato di cortili e di quegli altr, ali, tta- le anime ,:,11rrose, le quali .t,mo sempre diJJ>r»lr
m 11ti che ser-;·a,10 tl rmd,rlo al/ramie. Uggi a offrire il loro co11tribut,J ,111c/1e rnpioJo, quando
11u11 $or.r:r pi,i nt1snm11 SCllula, anc!IP 11ei più 1110- s1 sam11110 persuase, rtJm'è ftinlt· lii I rtisr> prese,1/1',
d, sii ,·illag,gi, che 11011 sia dotata di tali sussidi, della bontlÌ dc•//'opera dnt11111fa "/111 salv,•::::::;a
Ju'rchr la ricrea:::ùme, i giuochi all'aprrto, l'o11rsto della t:ioi·cntu, e sopratlul/o ~-,, ~•1·dr,.mno che
dinrlimmto confrris(OTIO alla smol(1 gioco11dit,ì ejfettivw11n,te siamo 11oi i p, 11111 nel tiare esempio
e 1m:ita11te gaie::::m.
di optrfl.rittì e di sacrifi:::io.
Il Dure/o Pro,.-iJo s:ine consilio del r:? (!f'll- Infmt• na11 dobbiamo Sf!.Omt11!Clrci se 1,011 ri
naw 1935 esorta appunto i parroci a mcllrrr i11 tJerrà dato di fare tuffo di huilf1 e bene. l~'Ora-
uptr,1 tJgni me::zo pa attirare gli al111mi al Ca- torio FesiitxJ, come, le cluese e le "pere bt11efidu·,
.. lrrltismo parrocchiali: e t'llole cl1'ess1 ~ r i loro sorge ordi1writ1111e11te a jXJCO a porn, fra slc11ti
çoopcratori si adoperino ro11 tutte le f or:::r per e dif]ìcofltì: in tal modo, 111eutr1• 'l.1i1:nc mesw a
ollt'l1l'rt' che i gio'l'lllli arrorra110 voler1trros1 lii pro•vu e irrolmst,ta la 11osfra fedi·, si fommta la
Cutultismo, serv:n1d<Jli 11l/'11()po dei me::::i rhe pietà e si w11n•11ta la carilcì du frddi. Uicordwmo,
'ritl'rrm1110 pitì adallì: ad esempio stabilt"lldo elle ad accrescimr11/tJ dello ,wstra Jiduda, k paio/,•
nri ,:iorni festh>i t•i sia 11110 ,lll'ssa specit1/e pa i di Gesti Cristo: Ogni cosa è possibile a chi
giov,mi, orgarti:::wndo gare catuhisticlze co11 crede.
-
(Contin11at

1.5 Page 5

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IN FAMIGLIA
ITALIA - T orino - Sacr e Ordinazioni.
La domenica 23 giugno, festa del B. Ca-
fasso, la basilica di l\\[aria Ausiliatrice ha ri-
vissuto altre ore di intenso fervore.
S. Em. il Cardinale Arcivescovo l\\laurilio
Fossati scese un'altra volta a Valdocco per
conferire gli Ordini Sacri ad una novantina
cli candidati Salesiani, della Archidiocesi e cli
altri Ordini e Congregazioni Religiose. L'i.rn-
ponente funzione attrasse al Sant1tario, oltre
ai parenti deg:h Ordinandi, una bella folla cli
Torinesi rimasti in città anche in quei giorni
pericolosi. I novelli sacerdoti si succedettero
poi lungo la settimana all'altare di l\\laria
Ausiliatrice cd a quello di S. Giovanni Bosco
a celebrare le loro prime Messe.
- Giornata della tec nica.
Tutte le Scuole Professionali ed Agricole
Salc:siane e delle Figlie di J\\1aria Ausiliatrice
hanno concorso alla celebrazione della 1< Gior-
nata della tecniL>a >> indetta dal Ministero del-
l'Educazione Nazionale per la pri.rna domenic.'l
di maggio cd alle Mostre tecnico-professio-
nali organizzate nelle principali città d'Italia.
Ovunque hanno riscosso ammirazione e plauso
per la documentata dimostrazione della loro
efficienza cd organizzazione, opportunamente
illustrata anche in foglietti ùi propaganda che
offrivano ampie statistiche ciel .lavoro com-
piuto in 87 anni di continuo incremento. A
rag. 175 offriamo alcune fotografie della sc-
l'ione a noi riservata alla i\\lostra Provinciale
di Torino.
Derna - Fervore di vita religios a.
?\\faggio vide an<"hc a Dema un tributo una-
nime di omaggi alla Celeste Regina del Cielo.
Ogni mattina quasi trecento tra fanciulli e
lanciulle innalzarono le loro preci e i loro inni
alla potente Ausiliatrice dei Cristiani per ot-
tenere la pace alla umanità.
I piccoli risposero in coro all'invito del Ro-
mano Pontefice e furono costanti per tutto il
mese nella loro manifestazione di pietà ma-
riana.
Il popolo Demino tributò il suo omaggio
Ji devozione alla S. \\'ergine, accorrendo nu-
-maoso ad udire la parola <lei Parroco, che
174
parlò nella prima metà del mese, e poi quella-
di Mons. Vescovo che continub nella seconda
quindicina a cantare le lodi di i\\Iaria.
~ella deliziosa oasi di Derna, ove il verde
riposa e l'acqua ristora il trnfebto \\·iandantc.
del dèserto, ha preso pure forma e sviluppo
tutto un lavoro di formazione cristiana che
porta luce alla mente e pace al cuore. È un
lnvoro che si basa su due parole: Catechismo "'
e: Comunione. Lavoro lento ma costante e che
col tempo porterà certo i suoi frutti.
11 22 maggio, nel teatro Littoriale, in piazza •
Yittorio Emanuele, alla presenza di S. E. :\\lon-
sig-nor Giovanni Lucato, Vicario Apostolico,
del Dott. Tiberij Tiberio, rappresentante del
P refetto, delle Autorità, dell'eletto stuolo delle
Dame Patronesse Salesiane e della fitta schiera
dei parenti degli Oratoriani e Oratoriane, s'e
svolta la solenne premìazione annuale dei due
Oratorii per l'anno 1939-4-0.
] l trattenimento si iniziò col canto ddl'lnno
a Don l3oseo. Quindi il P ro Yicario Don Esi-
larato Atzori, ndla sua prolusione, spiegò il
significato della premiazione, tutta intenta a
valorizzare la santificazione del giorno fe-
stivo e lo studio del Catechismo. Seguirono
saggi catechistici, svoltisi con franchezza e
disinvollura, cori es<:guiti ma[!istralmcnte dalle
Oratoriane dirette dal prof. Luciano Fradel--
loni.
S. E. Mons. Vescovo ringraziò le Autorità
per il loro int1::rvenlo, ebbe parole di lode per
le D ame Patronesse Salesiane che corrispo-
sero sì cordialmente al suo ÌnYito di coope-
razione al bene della gioventù ed esortò i
piccoli ad essere costanti all'Oratorio ed i
genitori ad inviare i loro figliuoli, ricordando
la grande responsabilità che hanno dinanzi a
Dio. Porse infine il suo grazie più sentito alle
RR. S\\1ore F rancescane d'Egitto che con am-
mirabile zelo e costanza lavorano nell'Oratorio
femminile e sono di valido aiuto alla .!\\fissione.
li giorno seguente 23 maggio, festa del
Corpus /)omini, si svolse per le vie della ciuà
la solenne processione Eucaristica. L'intervento
di tutte le Autorità. il concorso del popolo,
la partecipazione delle forze annate e la lunga
teoria dei bimhi e delle bimbe resero omaggio
solenne alla SS. Eucaristia. La processione si
svolse tra due fitte ali di popolo, tra cui era
in atteggiamento rispettoso tutto il mondo
mussulmano.
S. E. :'.\\ifons. \\"~covo parlò in piazza Yittorio
Emanuele invitando tutti ad adorare la SS.ma
Eucaristia quale dono di Gcsì1, centro degli
altri Sacramenti, vita della Chiesa e Paradiso
in terra; poi impartì la trina benedizione.

1.6 Page 6

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LE. SCUOLE PROFESSIONALI ED AGRICOLE DEI SALESIANI E DELLE FIGLIE
DI MARIA AUSILIATRICE ALLA MO~l RA DELLA TECNICA IN TORINO
--- 175 -

1.7 Page 7

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Firenze - In preparazione al Centenario delle Scuole Profc:ssionali, t.kll'Oratorio Fe-
delJ'Opera Salesiana.
stivo e della Casa del Soldath. La costmzione
fu eseguita <llllla ditta Gutfanti <li 1\\lilano su
In preparazione al centenario dell'Opera disegno dell'lng. Coffiln. Antonjo Cert-sa, ex-
Salesiana S. E. Mons. Felice Ambrogio Guerra allievo dcli'istituto.
tenne, il 7 aprile u. s., una interessantissima
Il sig. D. Ricaldone, accolto a festa dagli
conferen?.a nella chiesa di San l\\larco ai Coo- aJljevi e dagli cx-allievi, rivolse dappri~a la
peratori ed alle Cooperatrici. Intervcnncro al
completo anche l'lstituto salesiano e le due
Case delle Figlie cli l\\laria Ausihatrice. L'Ecc.mo
sua parola agli uni e<l agli altri, compiacen-
dosi sopratrntto delJ'entusiasta adesione alJa
Crociata Catechistica. Nel pomeriggio si portò
...
Oratore s'introdusse rit'vocando i rapporti cli all'Istituto lmm1colata delle Figlie ~ l\\Iaria
costante amicizia che legano l'ospitale chiesa Au~iliatrice o,·e Suore e<l alunne gli dìederc,
di S. !\\larco coll'Opera !\\alesi.ana e coUa stessa una fervida ùim()strazir,ne di omaggio.
persona del santo Fondatore, poi si indugiò
Quind4 all'ora fissata, procedette al sacro
ad illustrare il progrumma proposto dal Rcttor rito della heneùizìone dei nuovi locali, muo-
\\la~giore per la celebrazione della <lata ~en- vendo dall'ampio cortile ove erano schierali
tcnaria. Firenze concrctc:rà il suo omaggio a tutti gli alunni ddl' Istituto Salesiano c degli
S. GioYanni Bosco conducendo a compimento Tstiruù <ldlc Figlie tlt l\\[aria Ausiliatrice, fra
la costruzione delle Scuole Profcssionali. Ter- ana folla di Cooperatori e di Coopcrnu·ici.
minata la conferenza, S. E. impartì ponùfi-
:\\ssistcvano dal palco d'onore 8. E. \\1oos.
calmcnte l'Eucaristica benedizione.
Bartolomasi, Arcivescovo Castrense, S. E. _il
Lanuvio - Visita illustre.
Prefetto Gr. l:ff. Felice Francesco, 11 Consi-
gliere nazionale Ezio l\\Iaria Gray, il dott. Del
:-;abato, 25 m~io u. s., l'Istituto Salesiano
ùi Lanuvio fu onorato dalla ,·isita di S. E. il
Grande Ammua~lio Paolo Thaon di Rcvel,
Duca del :\\Tare.
Lo accompaJ!narnno la fi)!lioola e il Comm.
Ciuscppc M<:siano. All'arrivo nell'Istituto fu
ossequiato dalle autorità e dalla schiera dei
nostri chic,ic1 studenti cli filosofia i quali
csprt:l\\Sero la lom vivissima gioia con applausi,
canli e 11n inùiriz;m di omagl{,O-
L'n piccolo alunno ddl'Oratorio Festivo
offri un mazzo di tìon olla Duchcssin.a.
S E. gra<lì l'omaggio e. dopo avere visitato
l'fotitutn e ammirato il vasto panorama che
da esso si Qoùe, volle assistere all'illustrazi1me
delle :\\1issioni Salesiane nelle terre :\\-lagella-
nichc fatta da don Fasulo nel teatrino dove,
coi chierici e colle Autorità, era accorsa una
niporc«entanza della cittadina.
ti Grande Ammiraglio, che aveva visitato
quelle remote terre tld r881, seguì la confe-
renza col più vivo interesse ed csprcs:ie la sua
ammira1ion(' per li magnifica opera di fede
e di <.:iviltà ivi compita., in pochi lustri, nel
nome di Don Bosco dai Salesiani c <lalle Figlie
Pio vice Feùernle, il Dott. Bini \\"ice Poùcstà,
il R. Provveditore a~Ji Studi, ~lons. Cocchi-
ncai ,icario generale, il Cen. Gr. Uff. 1lons.
l\\fichclangelo R11bino, l'lspcttorc salesiano
D. l\\Ianie-ro, autorità e personalità cit1.adinc,
della provincia e <ldl.1 diocesi.
Escguiù dalla massa gli inni della patria,
il Direttore D. Cavasin presentò l'oratore uffi-
ciale ...\\vv. Dino Andreis, che, con smagliante
tncisìva eloquenza, esaltò l'opera e lo spirito
costruttivo di D. Roseo.
Sali infine al podio il rcv.mo sig. Don Ri-
caldone per esprimere le sua gratitudine a!l~
.i\\ utorìtà, ai Cooperatori ed alle Cooperatr1c1
di No,-ara cd inmcare b bcncdi?.ione di Dio
sulle nuove felici iniziative per l'incremento
dell'Oratorio e di tutta l'Opera salesiana.
La cerimonia terminò con la visita alla
mostra attrezzata dalle scuole Professionali
dcli' lslituw, per le specializzazioni di falegna-
meria, sartoria e calzoleria.
A sera S. E. Mons. Bartolomasi parlò alla
folla dei fedeli ed ai soldati nel santuario di
l\\Jaria Ausiliatrice impartendo a tutti l'Euca-
ristica benedizione.
di l\\1aria ,\\usiliat rice.
Trino Vercellese - Cinquantenario del-
Novara - Inaugurazione di nuovi edifici l'Opera Salesiana.
all'Istituto Salesiano.
Giornata indimenticabile di fede, di amore,
Colla benedizione impartita dal nostro vene- cli riconoscenza fu quella vissuta dalla città
ralo Rettor l\\Iaggiore, il 12 maggio u. s. l'Isti- di Trino il 20 giugno u. s. presso l'Istituto
tuto Salesiano di Novara ha inaugurato so- Salesiano «Sacro Cuore».
lennemente i nuon edifici per l'ampliamento
La celebrazione cinquantenaria della fon-

1.8 Page 8

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Novara. • Au1orllà e personalità attorno nl .Rettor Maggiore.
dazione dell'Opera cli Don Bosco trovò entu-
siastica adllsione in tutti i cuori preparati alla
solennità da un triduo di solenni funzioni,
decorate dall'intervento dei RR. Padri Giusep-
prnt, Francescani, Domenicani. Imponente
l'afflusso della gioventù maschile e femminile,
e di tutto il popolo Trinese che segue con pre-
dilezione l'opera dell'Istituto ove si educano
annualmente più di 80 giovinetti e dell'Ora-
torio che quotidianamente accoglie centinaia
di bimbi.
li 2 giugno, Ex-allievi e Cooperatori, amici
e benefattori, si assieparono sin dalle prime
ore del mattino nella piazzetta Don Boscn
antistante la chiesa del ic Sacro Cuore», per
dare il b11nvenuto al Rertor Maggiore, sig.
Don Pietro Ricaldone, che colla sua parteci-
pazione volle attestare la s1.L.1. particolare be-
nevolenza alla città che conta beo 332 voca-
zioni sacerdotali e religiose, fra cui molte
salesiane.
Ossequ.iato da S. Ecc. Rev.ma Mons. Coppo,
giunto la sera precedente, dall'Ispettore Don
Antonio Maniero, dal Direttore dcli' Istituto
Don Luigi Borino con tutti i Salesiani e gio-
vani, dalla l\\fadrc Ispettrice <lcllt: Figlie di
Novara. • Inaugurazione del nuovo edificio d~ll'lstituto Sale3ìano.
1 77

1.9 Page 9

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Maria Ausiliatrice con Suore cd alunne, il
venerato Superiore si recò subito nel tempio
a celebrare la S. Messa e rivolse a tutti la sua
paterna parola.
Terminata la celebrazione del Santo Sacrifi-
citl, giovani e fedeli si riversarono nell'interno
<lell'lstituto pcr l'inaugurazione della ,lfostra
Catuhistir.a, documento della buona volontà
e dello studio dei giovinetti Convittori delle
scuole elementari.
Paretali simbolici ed artistici disegni, saggi
scritti e quadri plastici, strapparono la compia-
cenza del Rettor Maggiore pci piccoli cultori
della Crociata Catechistica.
In un al0nc di serena gioia il signor Don
Ricaldonc lasciò quindi l'Istituto tra rinnovate
dimostrazioni di devoto affetto.
Alle ore 10, presenti il rappresentante del-
l'Ecc.mo Prefetto della Provincia di Vercelli,
il Podestà della città, Rag. Mario Vercellotti
e tutte le Autorità cittadine, civili, militari e
scolastiche, con folte rappresentanze di tutti
gli Ordini e Congregazioni rcligiùse, Associa-
zioni Parrocchiali, Convittori ed Oratoriani,
S. E. Mons. Coppo assistè pontificalmente alla
Messa cantata dal Prevosto Can. Don Giuseppe
Carlevaris.
E subito dopo, le Autorità, accompagnate
da una vera fiumana di popolo passarono nel-
l'ampio cortile per lo scoprimento della lapide
ricordo della data memoranda.
L'avv. Dino Andreis tenne il discorso uf-
ficiale rievocando la figura di San Giovanni
Bosco educatore cd apost0lo.
'et pomeriggio, il buon popolo gremì an-
cora il tempio del Sacro Cuore per udire la
parola dell'Ispettore Don Antonio Maniero
che, a conclusione della solennità, pose in par-
ticolare rilievo la devozione di tutti i Trinesi
all'Opera di don Bosco.
A sera, rallegrati da uno scelto programma
musicale svolto dalla Banda cittadina, giovani
e popolo godettero infine di un grazioso spet-
tacolo puotecnico.
Convegni di Decurioni Salesiani
in Liguria e in Toscana.
L'intervento degli Em.mi Cardinali di Ge-
nova e di Firenze, e del nostro Rettor Mag-
giore, l'intervento e l'adesione dell'Episcopato
e di numeroso clero delle due regioni hanno
conferito particolare importanza ai convegni
- - dei Decurioni dell'Ispcttoria L igura-toscana.
Se ne sono tenuti tre in Liguria: ad Alassio,
nel Collegio :Municipale, il 23 aprile; a San
Pier d'Arena, nell'Istituto Don Bosco, il 2+;
a La Spezia, nell'Istituto S. Paolo, il 6 mag-
gio; e due nella Toscana: il 9 maggio ncl-
l'Istituto Don Bosco di Livomo, ed il 17 nel-
l'Istituto Immacolata di Firenze.
A S. Pier d'Arena partecipò personalmente
il signor don H.icaldone; ad Alassio e a Firenze
si fece rappresentare dal sig. don Seriè. In
tutti fu presente l'ispettore don Angelo Gar-
barino e regolatore il nostro don Fasulo.
All'ordine del giorno erano i tre temi pro-
posti allo studio dei decurioni in rappono
alla crociata catechistica e al centenario del-
1'0pera salesiana: 1) necessità del Catechismo;
2) S. Giovanni Bosco Apostolo del Catechismo;
3) la Crociata Catechistica.
Ad Alassio dove, cogli Ecc.mi Vescovi di
Albenga, Mons. Angelo Cambiaso, e di Ven-
timiglia, l\\ifons. Agostino Rousset, conven-
nero una sessantina di parroci, furono relatori:
il can. don G. B. Secondo, novello direttore
diocesano di .'\\Jbenga, il prof. don Vincenzo
Sinistrero e P. Lorenzo Rc~attìeri.
11 convegno fu aperto dal direttore del
Collegio, prof. don Luigi Oldano che rivolse un
saluto di omaggio ai convenuti, e chiuso dalla
parola e dalla benedizione degli Ecc.mi Ve-
scovi. li regolatore commemorò il compianto di
rettore diocesano di Albenga, mons. Carlo Isola.
Al convegno di S. P. d'Arena presenziarono
e furono relatori l'Em.mo Card. Pietro Boelto,
Arcivescovo di Genova, il Vescovo di Savona,
S. E. l\\ifons. Pasquale Righetti, e il rev.mo
sig. don Ricaldone. Gli illustri ospiti, all'in-
gresso nell'I stituto furQno acclamati dagli
alunni al suono della banda e salutati con af-
fettuosi indirizzi. AIla schiera dei Decurioni
accorsi dall'archidiocesi e dalle diocesi d i
Bobbio, di Chiavari e di Savona, si unirono
numerosi Cooperatori della cinà.
Sul palco della presidenza, con j\\{ons. Ri-
ghetti e col sig. don Ricaldone, facevano co-
rona al Cardinale Arcivescovo mons. Davicl
Sànguineti, direttore diocesano cli Genova,
mons. Tommaso Fonticelli, direttore dioce-
sano di Savona, e, in rappresentanza dei Coope-
ratori, l'ing. Comm. Gustavo Dufour, i Grandi
Ufficiali Candido Viberti e Francesco Pepino,
e il cav. Stura.
Gli autorevoli relatori furono seguiti colla
più religiosa attenzione ed applauditi entusia-
sticamente.
Il Card. Boetto prendendo lo spunto dal
passo scritturale: « Qui ad iustitiam erudiuut

1.10 Page 10

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multos f ulgcbunt Stctll ste!l11e i11 perpetuas ae-
temitates » con parola paterna rilevò la neces-
sità e la nobiltà dell'apostolato c::rtcclùstico,
cd espresse il voto che la santa crociata in-
trapresa nel nome di S. G. Bosco susciti an-
che in tutta la Liguria un fervore novello a
vantaggio di tante anime, specie della gioventù.
Il Vescovo di Savona rievocò lo zelo cate-
chistico di S. G. Bosco additandone il se-
g~eto n~lla carità che sgorga dal cuore e va
at cuon.
Il sig. clon Ricaldone, salutato come il con-
dottiero della Crociata catechistica, ne illustrò
con brillante efficacia l'u1·gentc necessità, lt!
alte finalità, il vasto programma.
li convegno di La Spezia fu presieduto
dal Vescovo diocesano, S. E. l\\!Ions. Giovanni
Costantini, il quale lt:ssc una dotta, forte re-
lazione sul primo tema del!'o. d. g. Relatori
degli allri due temi furono i direttori diocesani
di Apuania, mons. Giuseppe Corona, e di
Pontremoli, parroco don Luigi Moscatelli, i
quali co,munìcarono la piena, cordiale acltsionc
dei loro Vescovi al convegno. Vivamente ap-
plaudito il novello clirettorc diocesano Mons.
Giacinto Ilertonelli, Vicario Gen. di La Spezia.
A Livorno, con larghe sclùere di clero
delle diocesi di Livorno, Grosseto, Lucca,
Massa Marittima, P isa e Volterra, interven-
nero l'Arcivescovo di Pisa, S. E . Mons. Vet-
tori, S. E. Mons. Giovanni Piccione, Vescov-0
di Livorno, e S. E. Mons. Dante l\\1uncrati,
Vescovo cli Volterra. Illustrarono i tre terni
dell'o. d. g. dopo il benvenut0 dato dal di-
rettore dell'Istituto don Domertico Ferraris:
il parroco <lon Luigi Francalanci di Livorno,
mons. Adolfo Braccini di Pisa e il parroco
don Oscar Vettori della diocesi di Volterra.
S. E. l'Arcivescovo di Pisa, ribadendo i
concetti espressi dai relatori, insiste sulla ne-
cessità dell'istruzione religiosa e sul dovere
della cooperazione da parte di tutti, parti-
colarmente dei Decurioni e dei Cooperatori
salesiani, alla Crociata catechistica. Poi, cogli
altri Ecc.mi Vescovi, imparti ai presenti la
pastorale benedizione.
Degna corona alla serie dei convegni fu
quello di Firenze onor~to dall'intervento del-
l'Em.mo Cardinale Arcivescovo Elia Dalla
Costa e del Vescovo di Montepulciano S. E.
1\\lons. Emilio Giorgi. Presenti circa un cen-
tinaio di sacerdoti delle diocesi di Firenze,
Arezzo, Cortona, Fiesole, 1\\/Iontcpulciano, Pe-
scia, Pistoia e Prato, S. Miniato, S. Sepolcro,
Siena; aderenti, parecchie centinaia. Dopo
il benvenuto dato dall'ispettore salesiano, il-
lustrò eloquentemente il primo tema il Ve-
scovo di Montepulciano cui volle aggiun-
gere la sua autorevole parola il Cardinale
Arcivescovo. L'Eminenlissirno Presule, ri-
chiamando e commeni.an<lo felicemente l'epi-
sodio di Bartolomeo Garelli, riaffermò la ne-
cessità dd Catechismo, il bisogno di avcre non
solo i maestri, ma gli educntori del Catechismo
e, additando lo zelo, le virtù, il metodo cli
S. G. Bosco, espresse l'augurio che l'opportuna
celebrazione del centenario dell'Opera sale-
siana desti in tutti il desiderio di seguire le
orme e gl'insegnamcnti luminosi del gnind~
Apostolo della gioventù e del Catechismo.
Furono relatori degli altri due temi il par•
roco di Maiano, don Paolo De Toth, e il can.
Diego Sarti di Prato. Chiusero, il Presidente
Generale degli cx-allievi, Gr. uff. avv. ArturC\\
Poesia, e il rev.mo don Giorgio Seriè, rappre-
sentante <ld Rettore l\\1aggiorc.
In occasione dei convegni, nei cinque Isti-
tuti Salesiani furono inaugurate interessanti.
ammirate mostre catechistiche che documen-
tarono la viva partecipazione degli alunni alla
santa crociata indetta dal Successore di Don
Bosco.
I n ciascun com·cgno furono inviati tele-
grammi di riverente, filiale omaggio al Santo
Padre e<l al sig. don Ricaldone.
Ad onore della Beata Mazzarello.
Q11esto rubrico no11 fa che esaurire i11 rnp,di ce1m1
la cro:10ca delle feste ,~10/tesi 11ell'a11110 della Beti-
tifica zioue.
EQUATORE - Solennissime le feste celebnlu•
o Quito, nella cattednùe dnl 9 al 12 novembre u. s
con la partecipazione di tutto · J'Episcopoto Equa-
toriano. Il primo giorno celebrò la :\\[e1,-sa della
Comunione Generale ~- E. Re,·.ma Mons. Alberto
M. Ordonez, Vescovo di Bolh-ru-, tenne 11 discorso
il P. Vacil, Provinciale degli A!!OStmiarn, e 1mpartl
la Benedizione Eucaristica l'Ecc.mo Mons. Nic,m11r
A~irre, Amministratore Apostolico di Loja. li
secondo giorno, Messa celebmta da S. E. Rev.mu
Mons. Danidc Hennida, Vescovo di Cuenca; di-
scorso del Can. Don Raffaele Ayora e Benedizione
Eucaristica impunita da S. E. Rcv.mn lVIons. Cesare
Antonio Mosquerra, Vescovo ùi Iharra.
Il terzo giorno, Messa celebrata da S. E. Rev.mn
Mons. Giuseppe Heredia, VesCO\\'O di Guayaquil;
discorso del P. Carmelitano Froilan, e Benedizione
Eucaristica di S. E. Rcv.ma Mons. Giorgio Rossi,
Vicario Apostolico del Tena.
Nello stesso giorno S. E. Rev.mo Mons. Efrem
179 ---

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Fon,i, '\\.unzio Apostolu:o, benedisse I,, ,·,1ppclla e qu11dro ddla B,·.un, imponi111 da S. E. Re, .ma
1I nuo, o ,·<l1tic10 dcll'hmurn • Donla Sola,• direfto :\\lons. F. Haedin, \\"cscO\\·o dt:lla città; e dal q nl
dalle F1izlic: <l1 i\\1aria Au~1li111rice.
17, triduo prt:dll·,110 Ja D. Astudillo, P. Ku1wy e
li J(Ìorno della festa, i\\ lessa della Comunione l'. 1'.oboa.
·
cen,:r:1lc cdebrara <la S. h. Rcv.ma \\,fons. 1\\unzio
Il J.?iomo ddla kstn, ~olen1,e ponuficale celebrato
..\\potitolico; solenne Pontilicalc di S. L R.,, ma J,1IJ'lccc.mo \\ ',scow>, pane"1rico di P. Ceslno :'llo-
::-.Iuns. C.:arlo ~laria Dc la Torre, Aro,c,co, o da r,·no; e nel pomc-ri11J.!io, dopo 11 cnnto dd Tr !), 11111,
Quito, <.:on partecipazmnc ddl'Ep,scopoto c:quato- Dcncùi:t.JOne Eucan~11cn 1mpart1rn ,fall'Ecc.mo \\"r-
ritmo, del St-mmnrio l\\ fagt-i1orc e l\\lmorc, della sc111·0.
,
Prcs1dc11zo dell'Azione Cnnolica, dei l\\lemhri della
Cone G1ust121n, Jc1 Ca, alacri dcli' lmmacola111,
<ki Coopu-:1tori Sal.-sianì, ecc. ccc.
I g1ova111 asp1mnu ddl'Isntuto • Dnn Bosco
<-SCJ!U1ro110 la :\\lessa Polifonica del Bottazzo; alla
fine, Tr l>m111 e B,·nt."d1zìrmt· Eu01rist1<."11.
l\\d ponw1 iggio, nd salone-teatro, 11cntilmeme
Oltre in par«·d1i nitri centri, dma• sorgono Cn,c
S,,le,iane o delle F111lie di :'Ilari., i\\usihatricc, le
le>-t<· s1 cdcbrnrono ancora con 1u11n la solennitlt
ndl, .\\li,;sioni di Mae2s, d1 Guabquiza e d1 Men-
<lez, suscitando l,!randt' entus1asino fra i Coloni e
1 "h.1ri.
offerto dnlh: Relig-io~..- dd S. Cuore, 111,mllwsu ac-
c.id..mìa mu,,1co-lenemna, aperta dalla parola del-
l'Ecc.mo \\ .c1wo di Jh.irra e chiu!<ll d11I d,;cor;o
<lell'I· o:c.mu '-unzio Apostnh,:c1.
S. S.-\\L\\'AD<m "'\\:ella C,1pit.1I,• dsl!'n nl '4
ma~i,-io 1939, nt:ll'amp1a cattt:drale e:remita di fe•
r Jtli, romificè, Ecc.mo Arc1H-sco1 o è\\Jons. l.ui111
CoJ17J1h:2. e t«:nnc al panci::iri~o 11 Cnn. FranC<'$C<>
A Cuenca le feste si ~, ol,cro dall' 11 ,ti 1-1 ma111.,rio Hnmirt.'.t. La parte musie11lc fu c:gn•Aiamente c:,c-
I'>3•J, nel Santuario d1 .\\Jono Aus1ltntr11:,·, con fo l.!Ulr:t dallo fitud,•11rn10 Tcoloi;iicu S~lesiono.
partec1p:1;wmc dei Fn11elli ùcllc Scuoi.- C'ris1iane,
ùcì PP. Domenicani e (;.-,..uni. Il 1110 ·no della
fr,ta S. L \\lons. C:0111111, Salesiano, \\'1c:mo Apo-
,10l1co da ;\\lendc2: e Guali1qu1zn, celebro In S. !\\lessa,
d1s1ribu,·ndo la primo l'nmunionc a 1111 centinaio
di bnnbi; l'Ecc.mo Ycscu,·o dello Diocesi tenne
1) iolcniw pontificale.
'\\d 111>men111no, dmnnzi ni due L,·c,m1 Presuli
<1.I alk r.1ppr,-stntnnzc di I,hmtì c Ord1111 Reli1?aos1
ddla c111:1, nccadt:mia m nnorc Jellu lka1.1, nel ttalro
,Jdl'J~111u10 Sale,iiano Corndio ::-. Icrchon .
110'\\0L, RAS - A Tegucigalpa, le fosll· ~i s.-nl-
i~ro dal 28 sctt<-mbn: al I ottobre 11>39 con insohta
soknmtli, anche: per la pane n, 1s-1mu che , i J)tv
wro il clero e 111 >,tampa cnttohc"
S',nì;,ìnrono ..:un la hcnedizimw, impartil,1 dal-
l'Ecc:.mo Num:io ,\\postolrco J\\lon~. Federico I.u-
1111rd1, llc:lla statua 1.kllo B. M. :\\fozzurcllo, tru~por-
1111:1 po, solenncm,·nte nella ca!lt-drJle per il tnduo,
pr.•Jk"flto da Don Amomo Wclli~co. Il !l'Ìomo ddl.1
tc,rn pontificò l'Ecc.mo Xunzao Apostolico, il qunlo:,
,,I tt:nmne dello funzione, 1mpnrtl ht benedizioni,;
Pure in moggio, dnl 1-1 111 18, n Riobnmba, tenne pnpt<le; il pune14inco fu tenuto dul celeb(e orntoro;
pon11firnlt- S. È. Rc,·.tnn ;\\lons. Alberm Ordoilez, P I.1:onordo O. F. J\\1.
\\"Clòeo\\u dì Uollvar, e d1i.~c il p.ine11ìnco 1I 1' I,. :\\lan-
A sera nel C.:oll••~m delle Fi,.ihc di :\\ lana Aus,1111-
cero, Sureliorc dei Gcsun1. '-d pon11:ra11sr10, nel trac,•, .iccadcmìit musico-lcttcmria, presenziai., dal-
salon<·•tcntro ~ale,;iono, .1ccackmia musico-lcttc,ra- l'Ecc.mo ~unzm
raria, 1nc,1·nzinta dallo St<·,,~o Ecc.mu Yc<co,·o.
A S. Rosa d.i Copan, lini 2.~ .11 29 no,embn u. s.
A Guoyaquil, i l u acnc111bre u, s. nd Collcicio fnt<-r\\'enne l'Ecc.mo Nunzio Apostolico, 11 qunle
ddl<• l 111l1è d, )faraa Autitli.nrice, buwllizionc del n!t-hrò la J\\lc~sn ~rilt·nne il iiinrnn d.-1111 festn e prc-
- -- 180
Oecurlonl Salesbni al con,c;ano di Flrenu.

2.2 Page 12

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Genova Samplerdarena. • I Oecurionj attorno a S. Em. il Card. Boello, S. E. Mons. Righetti ed al Rettor Maggiore.
senziò alla processione onornta pure dalla presenza
- COLOMBIA - .-\\ Bogotà, h1 fcsrn, prt•ceduin
di S. E. Rcv.ma ::\\lons. l'\\a,·arro, Vescovo Dioce• dal triduo, ~i celebrò il 1+ maJ.;1-no 1939, nel San-
,ano e da J\\,Joni;. :\\1orales, Am:ministratorc Aposto- tuario Nnzionale di S. S. del CarmÌ11e. con :.\\Tt,ss.1
' lico dèll'Archidiocesi.
pontificale, <li S. E. Rev.ma l\\'1ons. Carlo Serena,
NICARAGUA A Granada, nella catteùrale
dal 16 al 19 novembre u. s. prcd,carono il triduo il
parroco Don Francesco Romero, il Superiore dei
GcsuiQ P. B. Ponzol, cd il Yicario Generale della
Diocesi, Don Alessandro Almanzo. li giorno della
festa, J\\,lcssa solenne celebrata dal nostro Don
Giuseppe l\\Iisiim, con assistenza pontificale di
S. I::;. Rcv.ma 1\\lons. C. Reyes, VescO\\'O della
Diocesi.
li I R sera, accademia in onore clclla Beata nel Col-
lcsiio delle Figlie <li J\\taria Ausiliatrice; e 11 19,
omaQgio musu:;o-lctterario offerto dalle ex-alhe,e.
>Junzio Apostolico, cantata dalla Schola Cn11ton1m
del Collegio Salesrnno Leone X lJJ Tenne il
panci.jrico della Beala Mons. G. V. Castro Silvu,
Protonotario Apostolico. Al termine del pont,ficale,
si formò un ~olennc cortt'O di tutti i Collegi Salc-
sia111, maschili e fcmmmil, ddla cmli, i quali sfila-
rono per le vie principflh. fermandosi sotto il pa-
lazzo arcivescovile per udire In pnrola di 8. E Rev.ma
-:Vlons. G. l\\Ianuel Gommles, Arcivcscorn Ausiliare,
e darnnti nJ balcone del pnlazzo della Numciotum
per ricevere la Bcmcdizione Apostolica, impartita
dall'Ecc.mo Nunzio. ~~I pomeriggio, solennissimn
processione con la Reliquia ddh1 Beata e Benedi-
zione Eucaristica.
CILE - Valdivia. "-:ella Càtledrnle dall' 11 al
q ma~gio J939, pre<l1carono il triduo Don Oscar
Contemporancam,mtc si cdebrò pure ti Medellin,
Valenzuela, Direttore dell'Istituto Salesiano della con J\\,lessa pontificale di S. E. Rev.ma l'Arcivescovo
'città, e Don Ennco Vuldivia, pure Salesiano.
'.Vlons. Tiberio Salazar, e Nlle~irico di D. Bardi>,
Il giorno della fcst:l pontificò solennemente S. E. salesiano.
Rcv.nrn '.\\,lons. Teodoro Eugcnin, Vescovo Oiocto-
~no, il quale tesge anche l'elogio della Beata. L:i
porte musicale fu eseguirn dogli alunni del ColleJ1io.
Larga la part!:c1pazione dei fedeli, deJle Dome <li
A Belen neJla parrocchia di ~- 8. del Suffra11in,
tenne solenne pontificafc 8. E. Rcv.m:i l'Arciwscovo
di J\\.ledcllìn.
:.\\1nna Ausiliatrice, ex-allieve, ex-allieYi salesiani,
A Barranquilla, triduo conttmpnrn11eo nella chieSa
Suore e Istituti della città ecc.
-- di 8. Rocco e nella Cappelln del Collegm delle
181

2.3 Page 13

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Figlie di Maria Au~iliotricc. li giorno ddla fe1110 ce-
lebrò la f\\.fossa solenne il Segretano Vescov1lc P. Al-
fredo <le Totana, Car,puccino, e u,nne 11 pane~irico
11 P. L. A. Santacoloma.
;\\ Cartagena, cdd,rò l,l !\\lés.Sa ~olrnnc, nella Cap-
pella del Collegio delle Fi1die d1 i\\l,,ria Ausiliatrice
l'Ecc.mo Arci,·,-sco,·o; nel pomcriltl(10, accademia e
riìscorso del P. Fortunato M. P111illa.
A Ca.no d e Loro , predicò il triduo il Cappel-
lano di."! Lazzarct to. Il giorno dcli" fc~ta, l\\1C$sa
aoldlne, processione c commovente acc.1dcmia pre-
parata dagli stessi mfcnn1.
A Conlrntacion, d°' e la Beata ha 1:i/1 npetuta-
meme manìfc:.11110 In sua pmtezionc particolar" sul
Lauardto con 11raz11, spmtuali e guan111nn1 mira-
colose, il triduo fu predicato da D. I<napp, l) Acero
e D. Rngazz1ni. ·\\Ilo festa pnrteciparono onche i
dcll:nuti delle C11n:cri, 11i quali \\ enne port,1La solen-
nemente la santa Comumone.
A Cali, tenne pontificale l'Ecc.mo \\\\:locovo Dio-
cc~no e ,·i OMÌstettc anche il Gonmatorc del
Dipartimento, col C.,n~iglio ll..tumcìpalc e tutte le
Autontà scolastiche.
Nello sr..-sso mc~c !li lcstcggiò pure In llcata ad
Andes, dol 6 al CJ, con partcçipazitJn<: d1 tulte le
Autorità ccclc.sia~t 1chc e C:1\\"lh del luoi:o.
A Soacha, dal -1 al 7. La popolazione tenne come
una grazia ddla lkala l:1 tanto ath.'l<-1 p1oi:i.tia che
il S~re mandò proprio nel l?iomo della te ta.
A El Santuario, fu hencdctro un quadro della
-lle!ita, esei,.11to dull'urtista Floro E. Zuluugu.
A Santa Barb ara, la festa fu distinto anche da
di~tribuzionc di vin:ri e \\'C~ti, fa1t11 dull,· alunne d1:l
Col!cl(iO delle h11lìc di ;\\lana Ausihutrici:- a 300 e
più persone ridotte alla mi:.eru per la perdita dei
niccolti, m SClfUIIO specialmente alla rnalJtua ddla
e, 11na da zucchero.
A G uatavita, m uiu11no, inten•cnne S. E. Rcv.ma
I'Arci\\'CSCO\\'O Ausili,1rc cli Bol?Otà.
A C hia, pnrt<:cipnrono tutte le alunne delle Scuole
e dt·l Liceo Fcmm1111lc ~azionalt.: ùd luoi:o.
A Popayan, ncll,1 ,·hiL"'a dcli' lnc:amn:r.mne, cantb
l\\J~sa solenne ;\\loM. :-;cr~-o Pcdrahjt:i, \\ 'tcario Ge-
ncrnle della dicic<:si; <' disse il pa11c1tirico il P. J. An-
tonio Castro.
A Caqueza, al triduo cd alla fest,1 dnl 22 al 25,
r,artccipò tutto il popolo.
,\\ La Ceia, rm nitre 1mponenri mnnifc~rnz.ioni, la
B. l\\Ja.a:arello \\'enne ricordata and1e con un'opera
dt aantil ,·en.o le t.111c1ullc povere.
A S. Rosa de Oso:. apri il !;Olcnnc tnduo, il 19
ottobre, 1I \\'1car10 Generale dello 01occsi, il quale
cdcbrò In l\\1cs.~,, ddlu prima Comun10111:, 1: lo chiuse,
11 di della fi,stu, lo gtcsso Ecc.mo V11scovo che ce-
lchrò la 1\\1..:~,n solcn1w. Nel pom,·rÌl(l(tO, I' lii.mo
avv. dott. EdoraJo llcrrio, ex-:ilunno delle Figlie
di !\\Jaria Aw.iliatricc, con brillante 11,1rol11, comrrw-
- - morò la Beata nl'll'accad~nua. finale.
182
leUera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
la ,:ul'rra 'f!i ha ,mtiripato le t•acan-::e r pro-
!, t1gatn il solito perir>do di nposo. 11/a penso che
,,,,mmo di voi le 'l'orrà sri11p<lre 11ell'o:::ù1, 11rlla
spmsu-rllfe::za e urli" dissi{'<l::ione. .l/mtrr i
ptlpà, forse, ed i fratelli vwg![Ìori si sub/inumo
fino all',·roismo sui 1•ari fronti, sarebbe truppo
dt'plort"f'Ole! 111 un pei·iodo rosi grave di cn-ve-
11i111('11/Ì e di respo,isabil,'tà, ,;oi dov:ete smlirt
11011 st>lo il dm:ere, ma il bisogno di impnroi 1111a
discipli11a degna della 1:r,,,.Je::::::a dell'ora. Ed
io t•orrei sopmttutto rarcomcmdan;i:
1) di inteusijicarr le vostre preghiere r di far
qu<llchr Comunione ptwl,i, il S~ffllore affrt·tli
l'aurlJra d'1111a parr gù1sM e duratura e pruteggtL
intanto lfllli i combattmti;
2) di tenere una co11dotta ancor piri buona
del solito per consolarr tutti i ,:ostri cari;
:i) di prrstaro, volentieri in 111tti q11ri servi::i
clte la t•ostra età vi consente per aiutare la v·ostra
fctmiglia a sopportare gli 11m1itabili sacrifici;
4) di dfdicarl' O.f(lli t.'1<m10 qUulclte ora allo
slfldio per supplire alle lr::ioni abbreviale.
Jl!iti cari: ecco il mommlo di dimostrare la
vostra ed11c<l::io11e, il ,·o!.lrtJ spii ito crisha11r> 1
patrwttico, il i·ostro h11011 senso ed il '1tiStro
buon cuore. Nobilitate cosi l'onesto sva,:o mi
pure avete diritto, ed il Signore vi benedirò.
Vortro afl.1110 Do:-. Gn 1.1vo.
TESORO SPIRITUALE
T Cooperntori che, confeisat, ,. romun,'c(lli, vi,11Ano ltna
chie,,1 o pubblica cappell11 R1:l,i,;ì11~1 e le Reli111n ,e, li
luro cnpp,•11,, r,rivlillt) e quivi pr<'i;•no st::cnnd.u l'1111c11-
:t1onc del Sommo Pontefice r<>' '4lll!l 11t'qui,tarti·
L'lXDULGrSZ.\\ rr. F.:S:ARI.\\
1) ~c,1 v.iorno m cui <4nno il nome ;,Ila Pia Unro1tt ,t,;
C11<>pcrotor1
z) I'sc,1 p,orno in cmi J><'< la p rima volta si conucr.mo
nl Sacro Cuore di Ge,u
3) Tutte le volte che p.,r otto 1,1iorni continui attenJono
aqli Esc1c,zi spirituali.
4) In p1111/u di 1r11Jrte n•. rr,nfc•satl e comunicati. o :.lmonD
ç,•ruriti. 1nvochernn110 d1,·t1t.a.11,enre il s~u1t1s!o1.rno
Nume dt Crtsù, coll• bocc,a, ;.e potranno, oc.I .,Imeno
col cuort.
Ocst Mb•-:
1) In un J!lorno dd me,c a lorn ~ ·dt.1
2) 11 1,:,nrnn in cui fanno I'K,n, n1<> di B11011a ,\\fort~.
3) 11 g-1111110 tn cui p.,ncc,p~no 1111a Confcrrnui m,n11I~
.ttJ/t1rn11a
?\\U MHI! l>l Ano,TO ANClltr.
1)
2)
Il
li
itiornn
1i1omn
(,: Tra~fi1t1-1ra7.1nnc ,h N. S. G. C.
15: As•un~innl' ùdlà n. V. 1\\1Jri~.
3) Il ll<trrlt) t 6: ti Ro.:co.

2.4 Page 14

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Oatk
nostr~
missioni
Tura. l costruuorl della chiesetta del Lebbrosorlo.
' INDIA - ASSAM
Notizie dalla Missione dei Garo-Hill.
A111atìssimo Padre,
l'inizio del nuovo anno ha segnato un altro
passo innanzi per la nostra missione tra i Garo:
la benedizione di una cappeUa in Karkutta,
grosso villaggio del nord del distretto. Compì
il sacro rito il nostro infaticabile Vescovo
l\\fons. Ferrando, e vi intervennero anche di-
versi missionari da Barpeta e da Gauhati,
con largo concorso di cristiani. Per la prima
volta, in questo distretto, si ponò in proces-
sione Gesù Sacramentato tra canti e preci,
mentre numerosi pagani e protestanti guarda-
vano trasognati. Chi avrebbe mai immaginato
un trionfo simile alcuni anni fa? Allora la
regione dei Garo era chiusa ai missionari cat-
tolici. J missionari battisti, installatisi su queste
colline fin dal 1870, avevano ottenuto dal Go-
verno esclusivo privilegio di penetrazione
evangelica, e difendevano il loro preteso diritto
con ogni mezm. I primi due nostri confratelli,
D. Pianazzi e D. Rocca, poterono entrare in
Tura e abitare in una misera casetta solo a ti-
tolo di dimora temporanea e a scopo di riposo.
Gli inizi furono veramente ardui. Il solo
.nome di cattolico era oggetto di scherno. In un
,,illaggio ove, per iniziativa di uno zelante con-
ve:1ito, era sorta una povera capanna di pa-
glia, questa fu tosto distrutta e incendiata.
Foglietti e giornaletti uscivano periodicamente
dalla missione batùsta a screditare la Chic~a
Cattolica e a mettere i Caro sull'aV\\ iso con-
tro gl'insegnamenri dei nostri missionari.
La verità però non tardò a penetrare nel
cuore di alcuni ben disposti. Tra i primi che
piegarono la testa a ricevere l'onda rigenera-
trice del S. Battesimo fu anche un diacono
della Chiesa Battista, persona assai influente e
oggi rappresentante dei Garo al Parlamento
di Assam. TI seme crebbe presto in albero
rigoglioso. Le risposte dignitose e irrefutabili
che il nostro D. Pianazzi cominciò a far cir-
colare in foglietti volanti ridussero presto i
protestanti a tacere. I pagani, ammirando lo
zelo e lo spirito di sacrificio dei missionari cat-
tolici, pronti a dire una parola buona, a dare
una medicina a tutti senza distinzione di reli-
gione o di setta, chiesero maestri e catechisti,
e cosl sorsero qua e là parecchie comunità.
Anche a Tura, la roccafonc dei battisti, oggi
la nostra comunità conta oltre 150 cattolici. La
povera casa, presa in affitto, ha ced;.ito il posto
a una linda residenza e ad una graziosa chie-
setta, che sorgono su una delle pit1 belle col-
line dominanti Tura. Ogni giorno da soli o
in gruppo, protestanti e pagani, si spingono
fin quassù per visitare la casa e la cappella. Il
venerdì sera, poi, vigilia del grosso mercato
che si tiene ogni sabato, arrivano anche in
gruppi di 20 o 30. Vengono da villaggi distanti
quattro o cinque giorni di cammino cd han
- tutta l'aria di chi esce per la prima volta dalla

2.5 Page 15

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Assam. - ,Ponte sospeso.
foresta. Fregano e rifregano i vetri delle fìnt'-
stre, si formano estatici dinanzi . ai quadri
a colori della r7a Crncis; qualcuno al primo
entrare nella cappella lancia un grido per sen-
tire l'eco, salgono in cima al campanile come
fosse una torre misteriosa; poi ripartono con-
tenti, ripetendo <• bello, bello~- Nelle sue escur-
sioni apostoliche, il missionario troverà in
loro i primi amici per incominciare il lavoro
di evangelizzazione in nuovi villaggi.
Una cappella che non sia, come tante altre,
una semplice povera capanna di paglia, è non
solo indice del progresso raggiunto dalla fede
in una zona, ma anche un faro che indiriz-
zerà verso di essa tante anime. E questo sarà
certamente per la nuo\\'a cappella di Karkutta.
Con la sua luce illuminerà tante povere anime
brancicanti ancora nelle ombre di morte. Se
qualche generoso oblatore ci verrà in aiuto,
speriamo di fare presto altrettanto nel sud
del distretto, ove si nota un progressivo e con-
solante aumento di conversioni, che ci b.a per-
messo di cominciare l'evangelizzazione anche
nel centro delle colline Caro, ove in mezzo a
foreste immense e selvagge abita molta gente
a~sai semplice che saluta con piacere l'arrivo
dd missionario e accetta con gioia La Buon.a
l'\\ovella.
Intanto si cerca di intcosi.fìcare il lavoro qui
-a Tura, la capitale t!t:Ue colline Garo. l no-
stri 150 cristiani sono animati da buono spi-
rito e fieri della loro fede. La domenica, li
vedo accorrere in chie.'\\a numerosi. Alcuni per
arrivare fin quassù e ritornare alle loro cap:m-
ne han da percorren:: in tutto oltre 12 km:
Talora bisogna ave1·e pazienza ed aspett~li
un po'. Mi capita di dover ritardare l'orario
della l\\Icssa anche di un'ora. Ma spesso la
colpa non è loro. Gli orologi pubblici non
esistono e lo snello campanile, che fiancheggia
la nostra cappella, aspetta ancora la campana
che diffonda la sua voce argentina per queste
colline. Non ·c'è nessuno fra i nostri Coopera-
tori che voglia regalare una campana ai cri-
stiani di Tura? Essa servirebbe anche a dif-
fondere maggiormente tra di loro lo spirito di
vita cristiana dando ogni giorno i segnali per
la recita deil'1.ù1ge/11s. Anche i nostri cattolici
del lebbrosario, distante un miglio e mezzo,
sentirebbero con gioia La voce della campana
che più volte aJ giorno li invitasse ad innal-
zare la loro preghiera alla \\'ergine Santa, sa-
lute degli infermi.
LA PRIMA CAPPELUN.A TRA I LEB-
BROSl Di TUR l. - Ho la consolazione di
poterle scrivere che i nostri cattolici al leb-
brosario di Tura sono già q cd alcuni altri
frequentano le istruzioni come catecumeni.
Nelle sue preg hiere ci raccomandi a :\\larin SS.

2.6 Page 16

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\\usiliatriu• e ,1 S. G. Bosco aflinchi· 1 suoi
tÌJ!li ahhi.inn. 311cht· in lJUCsto campo di l.1, oro,
u lare un po' Ji h<"nc, lllllO a mags.,.-ior ~lorL1
ùi IJ10 e a ~lutt· di tanlt' povere creaturt· così
infelici.
Conw già le ~crissi altra volta, a tutto il
un8, si çontav;1 nel lanarcuo un solo catto-
lit·;l: il s;invanc ~alomun :'\\ella Pasc.1ua del
HH9 si hat1czzi1 un altro g1ov-JnL· n cui \\cnnc
imposto il nome di .\\ndrc.is. Questi fonn,1rono
il primo nucleo, e, inccm1ggiancfosi a viL·cnda,
si miSt:ro .,ll'opcra, siedi~· L'Olla ~apit·n~, <lei
primo c colle, spirito di ::ipoi;tolato ùel secondu
non si tardò a<l :were frutti consolami. Il
mission<1rio p::rtanto cominciò a rccar~i al laz-
zan:tlo rcgola.mwntc pi1'1 ,oltc ntl,1 senimana,
11 \\'isitarc I pazienti aù uno ad un•> nelle lorn
mis<•re capanne. a distribuire mcùicinc, a<l
,lbL'Ohare i loro l,m1cnti L' la storia delle loro
~,tferen7.L', n farseli, in:mmma, tutti amici. Il
l"IIO arri\\11 era come un.1 festa, per Lll!l'Ì leb-
brosi e lwn presto d:tll'amic:izia col missionario
nni:que la ,-1ima e l'nmon• per la Religione chl'
c.:gli pn:JÌl:,1, a.
11 lavon> dei <l,u: giO\\ .motti chhc così buon
esito e, nd i;ettt•mbre dl'llo stcs,10 anno 1939,
:iÌ hanl'zzii il primo ~ruppo di C'inque J!imani,
~1rtan<lo il numt·m dei cattolki a sette.
,\\llura :;i affact·iò :mhito il problema di
a\\'cre una c:1ppdl~ tta, anrhc pic"·ola, o\\'c po-
tersi a<lunarl' per le diw istruzioni ,;cttinia-
nali e le dm· domenicali. Il mis..-.ionario i.· moltn
po\\'cro, e quei hni, i cattolici non ~mo certa-
mente pii1 ricchi; rna la buona volontà rimcùii,
a tulio. Sc<'lto di ,·omunt accordo il posto, si
ta~lii, la :.t•ha e si :,piano il t1.:rreno: le as,irnro
dit non fu lit·vi: fouca per quei pcwcri lchhrnsi
l\\unustanttt la loro malatti.t, pratic.:ame11te lla
soli, i brm·i Slitte c.1ttolici si sohharcarono a
tutll· le fatiche. /\\ Pietro mancano tutte le dita
ùd piedi <.· anche metà <ldlc piank e cammina
,-u due tronconi sempre .unmalati e doloranti;
a Giovanni oltrè ai lobi ddlc orecchie, mancano
quasi tutte le dita ddla mano destra, e Fran-
cesco a :..tento riesce a distinguere le 1..,>SC
cr,ll'ocd,in ùc.-.tro, mentre il ::;ini:Hm i! spento
<Id tutto. Tutti gli altri hanno ferite un Po'
per tutto il corpo. 1I dolore fisic.:o non li ri-
tcnm·: contl'nti tli lavorare per avere la loro
chie.~ctta ove il missionario promi~c d i cele-
brare il Santo Sacrificio tiella '.\\fcss:1, si !:ostcn-
nern col pensiero che anch'essi a\\'rehhcro
potuto riCl'wre Cesì1 nel loro cuore ahha-
:;rnn:1.,1 di frt'l!llCnlc, e la chieseun comincii1
a sorgere.
l ' n mattino, t11lti e ,-clll', più nlcw1i c11tc-
cumeni e ;mchc due volonterosi pa~ani, si
pre!lt•ntaronn alla missiom· pcr pnrt111 si vi.i
tra,·icelli nccc.,;ari per la n,,truzion<>• .\\11L•l1è
Pictrn ,l\\C\\ a ,oluto inerpicarsi .,Ila mcclio pn
l'ert,1 ildla collina sulla cima della quale sor~e
la m1,-sione cattolica. Dtscu:..,<.'1"0, l'.t'chero e
poi a dut" a due .se nl· tomanmo al lebbrosario
carichi dèi k·gni m·cc.o;sari e ~uflicicnti per In
cappelletta. Finita la tra\\'at11ra e il telaio di
hambu, il mis,,ionario compro la pai;:li., n<.-cc,-
soria p<'r coprin· il tetto. cd t'ssi, coi bambù
la.itliati nella foresta, !-i misu,, a preparare il
tralicci,, per le part>IÌ, Solo 1..·hi ha , isto puc',
comprcnùt:rc il sacnlicio e 1'abncgmdonc di
quei hravi 1.:in\\'ani: lt· canm·. ridotte a tante
striscl' tles,sihili c"me fettucce, ro\\'ina, ano
loro lt· mani \\; in,•:;nr.1bìù1wnk at(l{ltllll?;C\\ :mo
faile a ferite. Due di essi, \\'inccn½u e Stctanu,
ùoveut·ro Ùt"!'Ìstcre ùall'oper,1 pt·r :1lcun1 giomi
J)l'T Il' pÌa!~hc formak:,i nelle mani. \\ la, comi:
il Signore vnlk·, ;lnche i tmlicc:i furono termi-
nati e ,11lora il ldto fu t·opt·rto c k• par..:t1
presero forma e In cnppellclla fu pronta. Il
pavimento di tl.'rra fu hattutn e rassqJato con
terriccio mi~ro ùi pictruzze c vnlkro che la
misera tavola che forma l'altare s'innalza,-~l
sopr.i un rialzo ùi trt· gmùini pur essi <li terra
Dalla missioot· erano già arrÌ\\ati il confe:;sin-
nale, una sclii,1 e l'altnrinn-cappclla. Ripulito
l'internu e le :uliaccnzc, non attendevano çh •

2.7 Page 17

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CONVEG'\\Jl DI DECUR l ONI SALESIANI
,
186
D<,curionl inh!rvenutl ai cunvcgnJ dl Alassio, La Spezia, Livorno.
-

2.8 Page 18

▲back to top
il sacerdote per la Santa :\\le.<;sa. :\\fa il mis-
sionario aveva dovuto assentarsi per un breve
giro in missione. Allora quei bravi figliuoli
pensarono a preparargli una sorpresa.
Saputo del suo ritorno a Turn., una commis-
sione andò ad invitarlo, e così il 24 ottobre
1939, per la prima volta, ebhcro la gioia di
veder celebrare il Santo Sacrificio nei recinti
<lei lebbrosario. ll missionario vi si recò di
buon mattino, e vide un'artistica arco dì foglie
e frasche con una scritta di benvenuto ai
confini del territorio; dietro quell'arco... la
sorpresa: non più il vecchio sentiero strette,
in mezzo alla selva, ma una stradetta abba-
stanza larga e comoda che, deviando assai dal-
l'antico tracciato, conduce ora direttamente
alla cappella. A quale fatica si aano sotto-
posti quei buoni figliuoli per rendere più fa-
cile la via al loro amico, non si può imma-
ginare. Tutti in quel fausto mattino vollero
ricevere nel loro cuore Gesù; ed oh, come era
pak-se la gioia sui loro volti, quali espressioni
<li gratitudine e di amore uscivano dalle loro
lahbra in quel giorno tanto sospirato! Voglia
Gesù mantenerli sempre nella sua santa grazia
e nell'attuale fervore.
Con generosità pari :,\\Ila loro buona volontà,
tii;:nuno si era volontariamente p1·ivato delle
immagini ricevute in regalo il giorno del loro
battesimo e le avevano disposte in decenti
quadretti sulle nude pareti della cappellina_
Il nucleo iniziale dei due primi cattolici si è
trasfonnato in cellula o piccola comunità.
Preghiamo il Signore che attraverso alla ca-
rità d i molti benefattori, ci dia la possibilità
di sostituire, presto, la misera capanna in una
vera cappella in ferro e cemento.
Bcncdic:1, amato Padre, il nostro lavoro e le
nostre speranze, e raccomandi alla carità dei
nostri Cooperatori i nostri bisogni e special-
mente i nostri poveri lebbrosi.
T11r,1, 6 marzo 1940.
Suo dcv. in C. J.
Bac. ANTONIO ivi. 13uccmu
1lli.~sirmariQ Salesiano.
Au<iiliatrice fanno il catechismo ogni giorno nelle
Scuole, alla domenica mattina all'Oratorio, t
nel pomeriggio in parrocchi:1 per i ragazzi.
J\\fa l'opern cacechisuca pii1 importante i:
quélla delle i\\lissioni, che si svolgono annual-
mente durante le ,·acanzc, in varie località,
con giri missionari di due l> tn: settimane.
Quest'anno vi furono particolarmente imi-
tate dall'Ecc.mo Nuniio .\\postolico e si divi-
sero in tre gruppi. li primo gruppo di due
Suore si portò a Corquln, Cucuyaj?Ur', S. Fran-
cisco e Las :'.\\Iinas; il secondo, di tre:: Suore,
compresa la Direttrice, si diresse a 8. Rita
a Copàn; il terzo, di altrl' due Suore, andò
su per le montagne di Speranza.
In ogni ~ illaggio le Suore arriYavano qual-
che giorno pr--ima dei 7\\lissionari che erano lo
stcsc;o Ecc.mo Nunzio, il suo segretario P. An-
tonio \\Vellisco e un Padre Francescano, per
preparare le prime Comunioni, le S. Cresime
e le Comunioni Pasquali. Giungevano talora
dopo otto e più. ore continue di c:l\\1alca1a,
affrante dalla stanchezza del \\'iag_gio su e gÌLI
per montagne scoscese o a traverso difficili
guadi <li fiumi, sotto un clir~a on.i t()nido. ora
HONDU RAS
Missioni catechistiche.
Rl'V.1111) Sig. Don Rù:aldo11.e,
in S. Rosa dc Copàn (Honduras), dO\\-e si
seme tanta nccc»sità dell'insegnamento reli-
gioso, per la grnnde scarsità di sacerdoti, e
per la propaganda settaria, le Figlie di l\\laria
No,,ara - Ts1ilu 10 Salesiano... Quadro del pitt. Leandro
Fcrraro di Montemal(no d'Asti, già classificato a• assolutb
- - ai 0 Ludi Nax.ionali dellaéulturJ e cJl!Jl1Arte" a Roma.

2.9 Page 19

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freddissimo... Dove le popolazioni erano state
preavvisale della loro venuta, er:1no attese con
festa e circondate di cordiale simpatia.
In S. Rita stabilirono subito un corso di
catechismo quotidiano, con due ore, mattino
e pomeriggio, per cinque giorni; prepararono
24 signorine all'ufficio di catechiste; inse-
gnarono lodi sacre e l'inno pontificio, che
venne cantato il sesto giorno all'arrivo del
Nunzio e degli altri _Missionari, i qual~ dopo
la predica di saluto, incominciarono subito
ad ascoltare le confessioni, e durarono fino a
mezzanotte. li giorno seguente si ebbero nu-
merosissime Comunioni, 500 Cresime cd alcuni
Matrimoni.
In Copàn, il lavoro fu anche più intenso.
Ogni giorno giungevano, per la straordinaria
occasione, carovane di campagnuoli, e nu-
merosi indigeni, molti dopo un giorno o due
di cammino attraverso alle montagne. Le due
Suore incaricate della prep:u-azione delle prime
Comunioni e dc11e Cresim.e non uscivano
dalla chiesa se non per prendere un po' di
cibo; poichè, oltre al catechismo, impartito
ai vari f?ruppi, li assistevano per la prepara-
zione alle Confessioni. Le Cresime si dovet-
tero amministrare due volte al giorno nella
chiesa sempre gremita di fedeli, giacchè da
più di vent'anni in quelle località non era
più passato alcun \\'cscovo.
Ogni giorno si ebbero molte Comunioni,
e l'ultimo giorno della lVIissione 170 prime
Comunioni, delle quali più della metà di uo-
mini sopra i vent'anni. \\'i furono pure mol-
tissime Comunioni, ricevute dopo anni e anni
dalla prima, le quali perciò dovettero essere
preparate con apposite istruzioni. Vennero
anche benedetti molti matrimoni civili. Quanto
mai penosa è la situazione di quelli che non
sono uniti neppur civilmente, poichè nella
Rcpuhblica :il sacerdote non può amministrare
il sacramento del matrimonio, sotto pena di
gravi multe, a coloro che non l'hanno già con-
tratto civilmente, e questo bisogna chiederlo
quaranta giorni prima.
Nell'andata e nel ritorno da Copàn si fece
una sosta nel villaggio di Sant'Agostino, dove
vive una popolazione <li un migliaio circa di
abitanti, del tutto abbandonata spiritualmente.
Dovrebbero avere la Santa Messa una volta
all'anno, ma anche quest'unico conforto talora
manca. Si fecero suonare le campane, e, ben-
chè la località sia tutta invasa dai protestanti,
si potè radunare un'ottantina di persone, in
gran parte ùonne, veramente assetate della pa-
rola di Dio. Ci seguirono per un buon tratto,
- - 'chiedendoci immagini e catechismi.
r 88
Le altre due Suore, recatesi sulle montagne
di Sperati:::a riuscirono a radunare per la ve-
nuta dell'Ecc.mo Nunzio circa 10.000 persone.
La missione durò 10 giorni, e fu quanto mai
feconda di lavoro e cii mèssi: quattro sacer-
doti talora continuarono a confessare fino alle
due del mattino sen7.a interruzione. Questa
gente delle montagne, dove abbondano più
che altrove ~li indigeni, in generale e semplice
e buona; ma ancht: ad essa arriva l'àzione
dei protestanti, specie evangelisti, e dei mas-
soni... E il povero popolo, quasi non sa più
a che cosa credere... Qualcuno dict\\"ll alle
Suore: « To penso che la loro è la vera Relig-
gione, perchè hanno la Croce al collo... i► Fu-
remo assai contenti della l\\lissionc, e, prima
della partenza <lei Nunzio, gli attestarono
tutta la loro gratitudine.
Ecco la statistica riassuntiva dell'intera
Missione:
GRUPPO: Corgultt, Cucuyagua, S. Fra11àsco
e Las Minas:
Prime Comunioni
Altre
,,
Cresime
Matrimoni
300
2200
2000
15
GRUPPO: Santa Rita e Copàn:
Prime Comunioni
Altre
•►
Cresime
Matrimoni
35°
2600
1625
28
30 GRUPPO: Speran:::a :
Prime Comunioni
Altre
11
Cresime
Matrimoni
200
8000
2000
160
Rev.mo Padre, ci benedica perchè possiamo
fare sempre più e sempre meglio.
Una Figlia di l\\f aria Amiliatrici.
CINA
Rose e spine nella Missione di Yun-
nanfu.
Amatissimo Padre,
eccole qualche notizia dei suoi figli che
cercano di lavorare con lo spirito di Don Bosco
in questa remota città cinese di Kunming o
Yunnanfo.

2.10 Page 20

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Ella sa che questa casa è ancora ai suoi inizi,
pcrchè s'è incominciata ad abitare solo l'anno
scorso, il 3 r gennaio, festa del no!\\tro Santo
Fondatore. Agli inizi è quinJi anche l'opera.
I primi confratelli, vcramentl·, capitanati
da l\\lons. Kerec, ora Amministratore della
Prefettura Apostolica di Chaotung, giunsero
qui nell'aprile ùel 1935, chiamati dal Vicario
Apostolico di allora, :\\ions. de Yonghe, at-
tualmente "lunz10 Apostolico in Iraq, grande
nostro benefattore c. padre. l\\1a fino all'anno
scorso si adattarono a vivere, a far scuola, ad
installare i laboratori in vecchie casupole ci-
nesi, con tanti sacrifici. Ignari della lingua
del luogo « il mandarino ,, benchè già c<mosccs-
scro il cinese del Kwang Tung, si misero a
stuJiare il difficile idioma.
Pochi giorni dopo il loro arrivo, una banda
di comunisti minacciò di precipitarsi in città
per compicn•i chissà quali scempi. Il Diret-
tore e i due chierici salc.siani, mentre la folla
in preda al panico, prendeva d'assalto i treni,
restarono impavidi al loro posto, finchè il par-
tito dell'ordine non ebbe il sopravvento.
Un po' per volta riuscirono quindi a dare
all'amuicnte l'aspetto caratteristico di una casa
salesiana.
Erano tuttavia come sperduti nella città
pagana; ma Don :Bosco pensò a far sapere
·che erano arrivati i suoi figli, e presto comin-
ciarono a spuntare i cinesini, che si attrassero
come le ciliege.
Quest'anno con l'apertura del nuovo edifi-
cio, così luminoso, arieggiato e gaio, abbiamo
avuto un vero successo, nonostante le repli-
cate visite dell'aviazione giapponese che in
certi momenti sv1.1otava la città di quasi tutti
gli abitanti. La nostra attività si svolge a favore
degli interni studenti di scuole medie, arti-
giani tipografi, calzolai, falegnami; poi degli
esterni con le sci classi elementari e l'Oratorio
festivo.
Le scuole per gli esterni rigurgitano di gio-
ventl), della sann gioventù della nuova Cina.
Quest'anno banno superato i 400. Se avessimo
un ambiente tre volte pit1 capace, saremmo
sicuri di vedercelo in brevissimo tempo ancora
insufficiente. Nella stragrande maggioranza
gli alunni sono evidcnkmente pagani.
La nostra maggiore preoccupazione, quinili,
è quella di poter fare il catechismo a queste
centinaia di giovani. Siccome i programmi
ufficiali non includono la religione tra le- di-
scipline scolastiche, abbiamo organizzato dei
corsi liberi dopo le ore scolastiche. E con
grande consolazione vediamo che il nostro
lavoro in questo delicatissimo settore, sor-
retto dal misterioso impulso della Grazia, dà
le più rosee speranze.
li passato semestre è stato sigillato da una
bella gara catccliisrica. Con quanto impegno
i giovani si sono preparati, con quanto ardore
si sono disputata la palma l li primo premio.
dopo uua dura lotta, manco a dirlo, è toccato
ad un pagano.
Per quest'anno ci ripromettiamo, se Dio
vorrà, un esito ancor più brillante, pcrchè ci
siamo proposti di fare il massimo sforzo pc1
condurre la campagna catechistica secondo le
nom1e che lei ci ha tracciato.
Effetto preziosissimo e segno evidente delle
celesti benedizioni sono le vocazioni eccle-
siastiche e salesiane che il Signore si degna dt
far sbocciare in questo terreno ancora vergine.
Come missione quindi è una bella missione.
I tre laboratori non hanno un momento di
SC)sta. Le macchine cantano tutto il giorno la
loro canzone eù i cinesini mettono tutto il loro
impegno per imparare a guadagnarsi il... riso
della vita, alla scuola dei nostri brav-i capi d'arte.
Gli studenti, poi, oltre alle varie lezioni tenuh.
dai confratelli, frequentano le classi degli
esterni, cosicchè, trovandosi fra loro alcuni
cristiani, sono come lievito in mezzo alla pasta
già !]Tonta per La fermentazione.
Gli interni sono giunti a 120, pii.1 assai di
quello che La casa att~lc possa contenere.
Per moltissin1i aspetti ci troviamo in una con-
dizione invicliahile: in un punto strategico,
da cui, possedendo bene la lingua, potremo
spargerci in tutte le vaste province dell'in-
terno, pronti a dissodare l'immenso campo
che Don Bosco vide a noi destinato nella
Repubblica cckstc.
La guerra, che da oltre tre anni mena tante
stragi in questo gran popolo, ci ha messo a
cont.1tto con giovani cli quasi tutte le province,
rifugiati in questo estremo sud della Patria.
Abbiamo potuLo fare un po' di bene ecl ora
anch'essi conoscono cd amano Don Bosco.
Se le rose, grazie al Cielo, non mancano,
non scarseggiano però neppure le spine. E
quanto pungemi alcum·!
Non passa giorno, si può dire, senza che le
sirene diano l'allarme per l'appressarsi di
aerei nemici. L'uomo, è vero, si abitua a tutto;
ma quando si tratta della vita... non bada a
disagi pur di salvarla. Quinili molle famiglie,
che ci affidavano i figli, abbandonano la città
ritirandosi verso occidente. In previsione di
nuovi bombarclamcnti, il l\\Iinistcro dell'E-
ducazione Nazionale ci ha più volte invitati
a trasportare in altra regione la nostra cara
- scuola. 1\\/fa, dove andare?
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Kon le dico come siamo ridotti per condi-
zioni finanziarie!... \\'ivono completamente a
nostre spest: 25 orfani, vittime incoscienti di
questa grande calamità e ci piange il cuore al
pensiero di metterli sul lastrico. ì\\lolti altri
corrispondono una retta irrisoria c<l il caro-
viveri, che qui è il riso, dal !:,'lOrno 5 febbraio,
data del primo bombardamento ddl'unica
ferrovia che ci collega all'Indocina, di giorno
in giorno aumenta vertìginosarnente di prezzo,
tanto che in un mese è passato al quintuplo e,
a quanto pare, non sarà ancora la fine.
Nutrire i giovani all'europea? Si dovrebbe
triplicare la pen..c;ione, il che ci vuoterebbe di
un colpo la c~sa. \\ 'orremmo sostituire il riso
con altro, polenta, per esempio, come si fa
altrove; ma dall'interno, per tanti motivi,
non arriva granoturco. Offerte dall'estero non
ne vengono, o in misura assolutamente in-
sufficiente al bisogno.
Creda, amato Padre, che ci tro\\'iamo im-
mersi in una simazione molto penosa. La
nostra fiducia è che Don Bosco ci venga in
aiuto .ispira. ndo.q.ualche buon cuore a soccor-
rcre 1 suot m1ss10nan.
Lei intanto voglia benedire qucsta casa cd
il suo
aff.mo figlio in G. C.
Sac. fu'-ìJHE.\\ 1\\1.uCF.X
1\\Jissio11ariv Salesim,o.
1"111111m,j11, 27 marzo 19,J.o.
VENEZUELA
La prima Missione delle Figlie di
Maria Ausiliatrice nell'Alto Orinoco.
li piccolo gruppo delle l\\lissionarie, ac-
compagnate dall'Ispettrice, e guidate dall'Ispet-
tore Salesiano, hanno raggiunto a volo il
nuovo e lontano campo di lavoro, il 2 apri-
le u. s. Partite il giorno prima da Los Teques,
percorsero in auto il tratto fino a :vraracay;
dove, passata la notte, salirono all'indomani
mattina sull'avion postale.
Una buona ora ùi "iaggio, sorvolando ra-
pidamente laghi, cordigliere, fiumi, pianure
e vallate, tutto in gran pane ancora incolto
e brullo, e poi la prima sosta n San Fer-
nando, già campo di missione delle Fighe
di Maria Ausiliatrice penosamente abbando-
nato, per mancanza di sacerdoti, dopo tre
anni d'indefesso lavoro.
-Di 11 a poco, un'altra oretta circa di \\Olo
nel limpido azzurro, e una seconda tappa a
Puerto P aez, incipiente cittadina ai margini
dell'Orinoco. Il terzo volo, più bello dei pre-
cedenti, seguendo quasi sempre il corso del
gigantesco fiume, con l'incantevole panorama
ùelle suç rive, seminate di porti, casolari e
paeselli ai confini della Colombia, portò la
comitiva, in venti minuti, a Puerto Ayacucho.
Qui, nel campo d'aviazione stavano ad atten-
dere le Missionarie il Prefetto Apostolico Mons.
DeFerrari, il Segretario ùel Governatore ed altri
signori, col vivace stuolo degli alunni della
1\\lissione, tutti indietti, ma già quasi civilizzati.
Salite in automobile, le missionarie vennero
condotte ad Aturcs, dove al loro apparire le
campane della parrocchia cominciarono a suo-
nare a festa, mentre dinanzi alla chiesa rap-
presentanze di Figlie di Maria e di << Devok
di :.\\faria Ausiliatrice», bambine della Rcuola
Governativa, distinte signore e povere donne
indigene, erano pronte per dar loro il più cor~
diale benvenuto.
Dopo il canto del Te Dmm e la Benedizione
Eucaristica, si formò il corteo, apeno dal
piccolo clero formato da autentici indietti,
per accompagnare le Suore alla loro provvis<>ria
dimora: una minuscola casetta tutta imban-
dierata e recante larghe scritte augurali. Sulla
soglia i bravi indietti eseguirono dei grazio-
sissimi canti di benvenuto, ai quali tennero.
dietro brevi parole d 'augurio di alcune fan-
ciulle, rappresen.ranti l'elemento femminile del
luogo, più direttamente affidato alle cure delle
novelle Missionarie.
Cosl le prime Fìglie di Maria Ausiliatrice
sono entrate nella Prefettura Apostolica del-
l'Alto Orinoco, ad Aturcs: una cittadina che
va appena ora sorgendo, e presenta un vasto
panorama di alta pianur.i, con monti da un
lato, l'immensa fort:Sta dall'altro e al nord
l'imponente e bellissimo fiume, che manda la
sua brezza refrigerante a mitigare un po' l'in-
tenso calore cquatoriah:. l i gruppo centrale
di Aturcs non conta che sei o settecento abitanti,
ma è il punto d'irradiazione missionaria per
tutto il territorio della Prefettura, nelle cui selve
vivono allo stato primitivo, di\\'isi in tribù e
parlanti oltre quattordici idiomi diversi, circa
25.000 indigeni diffidenti e ritrosi, difficili da
avvicinare, poichc credono che i Missionari
cerchino i loro figliuoli per mangiarli.
Yerso questi poveretti che dovranno es-
sere vinti solo Jalla carità di Cristo, si pro-
tende ora il pensiero e il cuore delle missio-
11.arie, liete di avere già nella prima indit!lta
raccoltà presso d1 loro, un pegno e una pro-
messa di future, copiose conquiste di anime.

3.2 Page 22

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Crociata missionaria
Borse complete.
lloi~.1 11.llV.l , Il ',','Tf.l.ITR!CE (30•) a cu111 .li
1111,1 sua dcvm.,
Borse da completare.
Hnn-.1 /Jr..' IT. I li 1RI I .'1.-l/,/..IH/:'I.I O :i cura dd
~.,c. Don. G. H. C,1h i - ~ormn., pr.·c.: 3zR2,50
G !'unti L. 10 :\\lana '\\/. 15 Z. .i\\.1. 3 -
\\. \\l11d,1 10 - '.\\I, llt·rtolmo 10 I l'.c;t.ti:110 10
I . Amdottt 1 .'.\\f. Trecatc ~ A. Gmdrt 5
::-.. l ,pl'lla 10 - T O,· Gii,r"·, 10 '-· '- 1
:-,.; . "· 25 - lt. <ìu,t.,IJi , '.',, :-.. , R U,,.
sco 5 - O H:1ttnql1110 I - R St11ro 12 - A \\ 1-
swtini r. - H 11,ol,•tli 1 ,\\ Cn1111 5 C. 7.n
,u,111 l - .\\. 1'.1lrr11cn ;; - I~. Colli 10 <ìrn~
<,. 11111 1 -
/,,,notti 1
,\\ D,·lm:1,tr,, :2
\\ .\\,...., IO - C \\lilonlè ~
c,l\\'11ll,•ro _;
I u,,ldi :: :'\\I. Spimpolu ~ \\I l{ç:,J.- t
'- '· 2 - l\\l (inlln 1 - ~- 'I l - l'-. ~- ,
s - '- '\\. 1 - F Huc,·1 10 - \\ Pt·10110
H ('o.
rui.t·u ro
\\ l·,·rrcro 5 - R , Ru111o!ri 5
C..:. 1-"orcma z ( Cro,10 s ,\\, !-othautm1
r... ~tnru 5 - I.. H.in•pa 1 - E. rui:lio 1 - '-
\\lt khwnc 2 - \\. lt,l\\t"ra 1 - :\\I, S. 1 Si~nur 1
\\n .11<11 5 - F (,1r.ir<l1 1 - :'\\I. 'l'amnirnorn 1
'\\. Ah~•anh :z 1' . R1:no1w 5 - \\. llnisn 30
\\J '\\.cpllt<' 20 '\\. .'\\1olincri6 ç L. Curmo 8
._ l'rol. :\\I. Se.i, 111n 100 .'.\\I.~ 'l\\·rc-1 Thc,1 100
1 uci:i Golziu '.\\l1l:tni:s10.50 - l'ro( C. S.:utrn .:~
:-- :'-: .z.5 /i,r 3,,zo so
Bu1 , Il. ,H 1!,'/1,/ I I TUL'E " ntra dt I·. P1zz1 -
!'inrn111a pr.-c. S.soo ' , UOVO \\ Cl"k,ll11C11tO 500
/'ut, l),000.
Hnrsn .\\/ .Il SII I ITIUCf: m S. {)(),\\'IDI PI l-
i lo' a cun, <11 \\lons. !",orcttll :,umm,\\ pn:<':
14.171 :".uo,o, ,·rs.imento 2.000 - Tnt. 1b.3;1.
Bo1i:,1 lf.ClRO() /'TI STEFA \\ I I E/J EJYS. 1
Tl Rftll. a cur11 di .\\. F,•rro1-ho De G10,·. -
Surnnu, pr<'c.: 1:z.Xf>o - '-uovo H•r;.~mcn10 2 ooo
- /',,,. 14.8<>0.
Un~ \\". S. DEI. BOSCHETTO T-: S. CECIJ./,1
Snmm~ (H<'C, S ooo - Schialhnn P. 60 ...._
.,.,.,• •,.060.
B,,r,.1 l'ER 1Rl>l l,l ICI, Cap,1>11111 tlct.:h alpini
~otnmll pn:c. 3 105 - ,\\llon,n Pu:.:o 50 - T,1t.
3.155.
Um 1 /'ICCOI.I A ll/c:1 D1 D. JJOS<:t) - Somm.1
l'rt.:C'. 3.IIJ6 - nntt, T. I o TM 3.20h.
Hm1>-1 PIO S (z") Sommo prcc. 1.647 - Uc
('arli A. 10 - -rat. 1 t,,7.
Hhn!.1 RC fZ J::US.1 1)1 , 1RU8.1 Somma pn:c,:
1 1 l'IO - :--un~•• Hl'\\\\llmento 1500 1nt. 15.(>1,o,
!Jo,,o S INT0'\\10 D.I P.InOI
Jlll'C ' !,4<)0 - !\\ I (j. 50
hOJ1ll110
11,,ri;.., S. Gll /1, I 7. JJ>J)/,'f)
1'1101,co \\ irront.1 1oo
Tot. b :;18.
!',omn1~ ph'< .: s.,r,s
l'ortacci ,\\. ~o
llors.a /{( I IJ. '1ICI/ f I.I-." (4•) Somn111 pr,·< : 1\\7.5
Dr,qo :\\I. .:5 - \\\\"11lh·n11:h P. 2.000 e h1up-
po \\ 1oo .\\rassnru T . 20 [faccin; f n
I) lkctuq ~ Onoln I.. JSO 1i11. 3. 101!•
B,lnm RII' IR.ITRT<:F, I\\ /'Ml:" S 1.\\11-. /JPI.
/>( RG. f'f'()R/0 a curu ,11 :-,.;, ::S.
1 \\"tr~.,-
mento 800.
f!or,;a S. FI.J.'>'.IBETT.·1 /J'I SC/lt."HI I ;i i;un
ùdl'lspdturi.1 Mh:•11111.i { '111ll1<·rc~c. Somma IH•·•·.:
rt., t).826,C.0 , uo, 1 off, 3.000 Tot. 1;i s,6,ho
t Uor,.a S <J/l SF.PPE 1•) Somma l'T('('.. 1 X o-,;
- Unmn E 10 - Pardo prc,I. :\\l1d1d,• 100
Tut. tl'l...o,
ll•ll'&<I S 11 /() [}()\\/H.\\'/('() f.~•) -
1.:.431, 10 '-·, . Orh.,«san" 10
B. 10,70
To1. 12 .4(,0.
~011m1,1 pr,•ç,·
D (',,,..,nr1111,
Bor..a S. 1:1 ORE DI GH,'>'l <.'CJ.\\FIDO / \\ l'Of
(31 ) - :->u111111a pn.-c . 10 S 11 - lt T .zo I. l 11c-
cio O,· trrnun~~,,25 l'. l>cmarru 10 \\1111,·ltr1t•
Cari,, JO :\\lcnl'IIII 10
\\ntor11111 \\, 30
C'apt~ E. 100 - Sach.1 e; :; Tat 11.0;1.
B<•n-a S. (.'I ORI-." DI GESL. \\f. lC SIJ./ ITR/t:t:
E.' D. /J<J,'W.'O - S"inma pl"<'C.: 1l1h l.lat,•rto
T. :zo ( ularc,1 10 1',,1. 396.
Bona sor. 1/U> IJ. G 1lc'I /.\\() ,1 cur11 ,k1 p,1rroc-
chfam th \\1runn - Somm,1 pn:c.· 5X 10 Suor
'\\luna t nrt, luna 300 1'1-r,·t:u G. 10 Il< 11.,. •
, ,a s I s
\\'11.'.Ull•l I{. 10
Butu I . -::o
;\\kra -\\ 'iO - Fulrm J -, - :-ip.1d11 {" 20
Gr,p1,1 .-\\. ~ '>~l.1 I ,- Giuss~n1 lt .z;;
\\".iltorta 15 '\\ :'\\ 5 J't,1. r..3+0.
13.,rs3 s r,·101 l\\'Y! 1msco m;n: 11·0,u,
DEI.I, I GIOI E\\ Ti <•• Il, IHRESE: 11 .:ura d•
D. Girol11
-..Omma pr. c.: ,;o :--uovo \\Cl'·
..am,·ntu 2<; Ttlt. ;,.
norsa s. ,;11)1'. 1.-..\\I 11<)81:o (5 )
2573,50 - I, Fulhcni .z~ \\
Tot ::628,-;o.
~OllllJlU )lhC.
i.;:lCCUlH lO
Ronm S l,l<JI• l,\\SI JI()<;( I) per la lonnnzmn,
Ji un ;,.-enlot•· indil{t:llo ., .:urn Ji J) :--. G:1m
Somma prl'c.: 1.030 ~umo , ·crs.:tmNllo ,oo
- 'J'r,t, I 5.lO.
Borsa S. li IRGJIERJJ' I IJ I ('f)IU'O\\
:-:nmma pr,-.... ;28;;,Jo \\'.1h·n A 11, Brr
, cna I•'· 100 1'1,t. 7,00•.10.
Horsa S RIT I I). I <: 1.w:1 l ~ _:-.c,mm.1 (lf•••·
,lZI 1
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Tot 32,1 1.
n. Borsa TRIOVR
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NECROLOGIO
Sales i ani defunti:
C,1\\11-'S.ISC.I J> f.'H~'ESTO. •~r ti• :\\fonn (c\\f,.
t" I. nn), t:h,art (llrn.ia1 ,I 1&-l\\•l<HO 11 57 anni.
l •uino J1 gran , unrr. r. d1 profond"l 1p11uo fdle-.1ano,
$\\ nf un fcr,,ndo apu,10l:nu <pec1almcnte uell'Clrn é •no
d, l'a,,ru,
111-'UT l'lf."'TUO, \\ .,d da Rubianu ( I Minu), t ~ S;iu
1111111:111, <.1111. 1Torm<il d .12-1\\'-l<J-¼O 11 1,, 11rni.
Cooperatori defunti:
1>(17 r l'RUF CO \\llfF..\\lJ irou G/l"SF.PT'T,
C U/1- 7 - G.JJIA,CTIIU, \\ltd:ai::11• J Oro della Publ>ltca
I truttonc 1 ., Turino 11 1-1-v1 11 &••, 7i snn,.
IJ1n•11<1rr C,po ddl,1 <'•ne,lra Amhulu111<· d, ;\\!(nc11I•
tur I(' Jcll'l fficm ·rn:1111:0 Pu)\\ tn(.·tnk. }'IQJlu•rt- t· 1110~~,rt•
,·,r-a uru-ntc e ll·na.ce- ,h"" ~l:11,,la pratica f"\\"r qu!l,1 un c,n-
quant-cttmo, d1.'(iu;o tutta li& SUA
.1rnt1\\"Jl_ll.thlcJ1to ~J
a.li• , lgin7.uz1no, della ad,nia H:r•ri• con ge111al1 pub-
hha:w,m m ,rilc tacrl,• <' fl"P"lan, r,i,r , ducarr 11h •11ri-
t'Oho11 alla g,u,t• v:ilu1n1nn,· ., val,.11un1nn, Jr, brn,
drll I tcrMI
,\\lk , ,rtù ,·i"ili d,~ f., rt·S<:rn 1k1:nn ùl PIie c~ri, h,·
prunJcnz1•th, uni\\'11 11 ,,n·JC,111 ddll• J'tJ\\J n11lHln virtù rd•·
J?tOlt C' di uno. ~r•n f1.:dt 111 D10 <"hl" tn1$p.!r1, a dal ~un
oc~btn lmono, d•lla &11, p•rola ru.,rurant~ e brill:n'D
•n tutta 1:t prahe2 d,lla 1111 ,112 cruu~n• c,,11.t rrt11tU•
t.hnl' d1 chi non ha r11• t Ilo urnano e colr., ~c-ncro~rta ù1
• eh, ha nwr~ per tutti I btso"nos1
I.a !ioc1t1a Salcs,nn• 1(1, '" deb1tnr, Jrl ~un ('Onc,orso
rll'rnizm Jcfla nrl{11nn:1. 1z1nnt• dt+l1 11~trui1•111t• Uijru.na t."
~h:ll 1 ,un cuopl'ru.1.mnt s,u çe~,;1,-. 1.·h1.· ~, "'i\\n!M: m una
ft!n·1d1 t.111C<..'T".&. am1cit.u1.
GR l~fl'lrFF. Al'I' (>\\CJR.4rn Gf.'R.\\/0.,·10, t
a 'l'on110 11 JJ-\\1 u • n 91 ■nm. Rci:10 Prcktln fl!""'O
fu una llt(UfSI dt"ltl~ ima J, ruhhh.,;o fun11unano~ f017.IÒ
I., 1110 r1rr1cra luns.ti,, nr"ro~.1, 1n1chuta J, ht.'ncinc:rcnzc
1n S1nli.1 e lu prodi'-lo iu f..l•~uìto in numr1·C'h11t" cluù, !:torna
,oin1nr,:n, c,,hne tUJ'll'rM l fh~.i in1rosuu1h ttl 1\\lini,tcro
ddl'lnlcrno e alla l'r.-fcttu,u.
l umu di ~ch1c1u rnndp1 rd1,ijo141 t: •f'("rt.:an1cnte pr11•
t_canrl: u1 Oltl'll OCL3Stonr. fu t-nru..11st.1 Coor,en.tort:- ~le•
511no, 1111 J.t quandn d•bc la , cntuni d, cono«~rc San
Cm, Hlllt ao~co IH!I prin,ordt detl.t Mlft rarnera u, un
s.1nunl.uc 111,·,•nuo. \\·1uJ.,i:J(1undo 1n tr(·nn, tl1rtttn ,Ila lon•
tutm rt-·s1Ut'111.o Jelln SH.·iliu, notò a,rnll\\O a "-è\\ nello
'lllcnmr1:1rumrnto, un KaccrJotc di uru <"trt,1 et.a i\\ qui lcr
)'<'f ,l ,,,,.Ido o per n,.f•m~ ,11,·a "11111 J, a<>flcrenia. l11-
1tnd'1h>, •• k10\\...nt• runz1onar1n SI 10I~ d1 do S-0 li. COJ'K"fU
d \\13J:ll10 e la a\\\\rluppò p«·murosamcn•~ sulle i.nnncch,~
dd ~rcrd,>1c che pr.; 1Ard1 rhdò 1I suo nmnc, nn11m•
7.11ndo e hc111:J1L"'énJo. Qudl.a cu1~rt, &1 cunst n~ tuttur~1
1n Cft.s.1 Gc1-rnon10 cJ '-" unu h·..tunon,anza tl,·11 an11n1,
1tentile dcll'111Juncntrcub1lc '«111111n1M1
.\\l-1RCIIFS I -1\\'TO,\\ll"IT I N,,HL1.l/f)\\' /J' 1-
t /,1', a Tnp,01 11 .2~-111 u •
Donna d, 11n11Jc "nu e d1 ,;rande carita, fin dalla a,o.
, int."27.a c.lcc.hco le IU<" nob,h rn«- raie a far dd t cn<" ~,
icc.t: rrumntru: ( Jt. Ile nf"("l'r CAh'C h11t1cht' Jcll.a città,
tifbteftnt' e lhrt·~,c· twr \\.'U.r'I u.nn1 11 n1tt\\Jtltt:nt f\\:tnr1t1n,lr-
c:u1ol1co1 111 fiPl.'l'.1.11 nlodu q11cJln lh.•l1ù. JlÌOve-ntu\\ f-ond,)
..n tct1nc rcr ptu ù1 quurant"u11n1 Il P1:1 &Ol:lch\\ c.lt-lh· Dame
.lt!L, C:tTirA , ~-c,or,<rò pcr I• 1,mdaz11,ne ddl' \\;ufo Clm•
r,/a, per le orfandlc tenuto ,!Alle, hi;:lre drll;i Ctroti
:,.;euuna op, nt d, hcnc m rrtllJ , d1occs1 l'chfx. ll<kntc-
\\m11,-n T> lfoko e l'n('Cn ,U!l Fu •• c:he h ,vllc • Trn-
pao, d'accorJn col """'" o \\ton•. rrann;.,CO Rau, d,
,cuerata ntcnuuu•. l..'h,tnutn D. JJu~,-,, f.(11'1:e appunto
!-iOfllll. unn ,1.1hd111H·11tn di , inn l"he la m,undit.'ll Lft'flf'fl• ii:,
d.-ll,t l'rim:ip,·••, d, Rc,utt:111, ,ordla d.-lla :\\1arche t
,olle rclVll.rc a, l'ònlc ra111 \\,nrnto atl'I tnuto r.or)l\\' 1:a
1)('111,,ima ch1noa di \\[,irta :-,S \\u,diatncc, oi:i:1 par-
rocchia, cd e pure nr,cr.a Jdla :\\larchcsa che, n,cuasi a
na.pu J1 un eo1n,tato t.lttaihno. Jlf04.'.UrO osm, •flJlOR~Ìo
rn.~1.-riu.lc < mntnlc.
('.-J,\\ O.\\fC(I CillfSF.Pl'R ,\\WSS/\\'rl d, firi,u s.-..
t't·rJnt~ .1.t•L111tt e J, ~ cunr~. l~d.ucoto Pl·l tlll:-1trn ,·ol-
h:1,:1<1 di Pnlitrll, fu "t"mrre ••n1u) t'- hent-fat1nrc Jd-
l'Op<'r.a S1lc1uut11. l),curionc d1·1 { 1mpc.-ra1or1 ull e c:on
, 111u,12,mo alla nrg,,1112.tauon, 111 pJnl." drll:i. l'u l,n,one.
Rcttl)r< d1 una du,.,.. ,·oli..- che in euu finn, e 1s Ù1'<>11unc
a :\\latt1l SS \\11 1ha1riu, e a I) llt>sco.
t FR,1.,;c;u 'J l."NHS l del tu l'ònuncln a S. l>Airuann
d".,\\,ti 11 ,o-v u "ii, .1J H1., nnn1.
[..,.1 ~uu !Amu:liit fu trJ. I~ ru1n1~ ud a~cTi\\'cr,, ,lli1 t•J,
U111one Je1 l'ool"' r1ttM1, ,.J ,·Ilo cll\\rnne un~ ,Irite, piu
h:n,Jc pror,aJ!'lllflc1 Jdk opcr, J, I), JJ·• et•. Il s,,:n 1,:
fu hen.:d1$ ,. ,mila ,nc.,z101tc ddl'uluma lii::hoL, 1111'1 li•
1u10 ddk I 11tl1r J, '.\\faria .r\\uulr:ur,cc•
Altri Cooperatori defunti:
n ,\\matn :-,;.,.i, R~1m,,ndo, :,·,.,,.o Hcrulln "•· ( ....
lcrin:a, T,.r,oo • Ho11olnm (;,.como, C,nc:drru- ('l rc11111)
• Ca•"-no l,u1i:1a, T,rr,m<lt'O \\l,,n( (.-\\le;.,) - C.11ct11U1
f:nrico. Brtir1<1 Coli, Ja.:<>('O, l'rqo,ra/1 (I.uc,--:,J - Cn11-
,li:ho Gin,a11111, .\\11f><1li - lkll.1b11n• .\\n1,10in, 1-',li:,wn,,
(Ales<,) - l)un,wt (',prhmo, ,!Mlii • DrnRO Mon,. Ih-nn-
n111n, Arc,p., S . .','r,/t·ator, ,\\I ( \\le,,.) • Grìtti l\\I.iri,,.
1hnuo - :\\lo\\.ta:1hl \\tldina, ;lott,1 • \\lontcntuno Frn.n•
lt,1-l'O, Ctfl11r<1 (l'o cn:r,,) • \\1ull!lll lio,<i :\\l.tr1a, fl'IUII·
('UIM ( \\ crccll1) ::--.:,isnm Dan1dc, .\\ta11~nlo (:', l11.mo)
Or«ch1a Guido, .1lrqrri (.-\\1.,-,.s) • l',ann P.1<tro, \\,: a
,\\/rmf. (A,tt) • l'un ani 8uls:a11 :'\\lar1a, Panmr ,fr/ "'""
(Hn~cia) - ll,1d><·lh Lu11.:i, S"""'"' l.am. (\\'arc~c) • R ,.
dn~II, Hos•, SQ1r1m,, f,,,111. (\\'1n••c) H~Jcllnnc llt-rw,l,·1111.
1'nrum - R0<e;-~t,u:di1u.1 Ern~,tn, r•11nro Sassi l~1cr, •"·
~i,,/r, ICun,o) • l'òc1111ntn ~far,a \\'rd, l·r-.mco, J'rrrr/11
Turn11i G,0,,.11111, F11tn:t \\'1f1;4 'l'c1c;,,, /.,.,.,",~ (:',f,l.1110)
- Zuccntu I 1gmi Tcrc:i., To,11 o.
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MAGGIORE - Dìrez.ione Generale Opere D. Bosco - via Collolen~o 32 • Torino :i:09, non nll 1
S11cic.-t,1 Eùir• ice lotcrnazmnole (S f~. 1.), - O mezzo p comodo è quello di 1,er vìrsi del no'llro
CONTO CORRENTE POSTAL.E che porta il N . 2 / 1355 (Torino) sorto la denominazione.
DIREZIONE GENERALE OPERE DI D . BOSCO. C h iedere il modulo relativo all'ufficio posUtle
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Con pc,rnu,~-.o d"ll'Autoriu l·.,-c:lesias-1ica.• '1'111. S.E.1., Co.-..o Rc11ina l'-t.:u,:hcrll~. 176
Dire11orc rear>on~Dblle: O. O U ID O FA V IN I, Vl:i Co11olon 110, 32 Torino •o~