Bollettino_Salesiano_194005


Bollettino_Salesiano_194005

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Edizione ridotta gecondo le prescrl:,aonl mlnlst-erlall.
o
o
Anno LXIV • n . S · Pubbllcazion~ mensile
1:0 MAGGIO "I940-xv1n Spcdiz. in abbonamonlo poMale - Gruppo 3•

1.2 Page 2

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Pt::RIODICO .ME:\\-
Sll,E PER I COO-
l'ER,\\TORI L>ELL.E:
OPl!REE \\USSI0:'111
DI S. G!O. BOSCO
BOllET~fJì'IO
Sf\\lESJ J.\\1'1 O
Anno LXlV - :-.:. 5
zO MAGGIO
x940 - XVIII
SOM.',JARIO, Per la Crociata Catechistica. - 1-1} famJglia: halla, Braslle, Repubblica Dominicana. - Don Luigi
Orione. - Lcnura di D. Giulivo ai giovani. - Dalle nostre Missioni: I ndia, Thailand, Giappone.
Crociata missionaria. - Necrologio. - Tesoro apirltuaJa.
Per la Crociala Cafechisfica
Come ha annunziato nella sua lettera di .[!ennalo,
il nostro Rettor l\\11aggiore intende che la celehra-
z10ne del centennno dell'inizio dell'Òpera di Don
Bosc;.o nel 19.p si concreti soprattutto nel massimo
potenziamento dei nosln Oraton ed Tstitut1 olla
formazione religiosa della gioventù e quindi nella
più moderna organizzaz,onc delle scuole di Reli-
gione. A ta1 fine egli ha diretto, nello stes~o mese
di .[!enna,o, un'ampia circolare a tutte le Case sa-
lesiane impartendo precise islru,1icini, consiilli e
suggerimenti pratici per quello ch'egli considero
come una YCm crociata catechistico• e che dev'es-
sere l'omaggio più .[!radito al nostro Santo Fondn-
lnre nella <laia centenaria.
Per disporre i Ralesiani a dare tutto il loro con-
tributo àlla provvida iniziatì,·a, il sii'(. Don R1col-
donc li ha richiamati nd alcune considerazioni di
carattere generak che ci pare possano infervorare
anche 1 nostri Cooperatori a portare il loro con-
corso nelle famiglie, nelle parrocchie e negli Ora-
tori, a questo apostolato che il Santo Don Bosco
ha voluto affidare in modo particolare alle loro
_ cure coll'art. IV del Regolamento della Pia Unione.
Cominciamo pen.onto a stralciare le pagine seguenti
e ci proponiamo di offrim.i altre di pratico orien-
tamento.
La condizione di tanti giovani .
Pennettete - scrive il Rettor Afaggiore -
ch'io vi esorti ;;, quest'ora prov;videm:riale per
11oi, a considerare nella sua realtà, anche se dura
e. rtraziante, la co11di:::io11e di 111iho11i e milioni
di giooi11etti, non già per ripetere gl'irifecm1di
1i111pia11ti degli scoraggiati, ma per accorrere ge-
r1erosa111ente a salvarli.
!,'anima delfanciullo s·i plasma nella famiglia,
nella scuola, nella chiesa.
Qual è oggi lo stato della famiglia ? Prima
di ,is/><)ndPre soffermiamoci a rn11siderare a che
cosa si vorrebbe ridotta l'istit11:::io11e dfrina del
matrimonio.
Sua Santità Pio .\\"l, 1udla sua E11ciclica Del
matrimonio cristiano, lamenta con accorai(•
espressioni che « in questi tempi sopratlulto essa
sia .fpess<J e f acìbnente dispre_giata e vilipesa
<< i i' 1111 fatto, in verità - egli dice - che 11011
piti di nascosto e nelle ten~bre, ma apertamente,
111esso da parte og11i senso pudore, cosl a pa-
role come per iscrilto, con rapprese11ta:::io11ì tea-
trali d'ogni specie, co11 ro111011:::i, con novelle
racconti ameni, con pro1e:;;io11i ri11ematografiche,
ron discorsi radiofonici, in jinl', con tutti i tro-
vati più recenti della scie11:::a, è conculcata e-
messa in derisione la samità del matrimonio.
•> .4n,:i, tali massime sì fanno penetrare fra
ogni condizione di per.rane, ricchi e pO'veri, ope-
rai e padroni, dotti e ig11ora11t1, liberi e co11i11-
gati, credenti e nemici di Dio, adulti e gio'1.:a11i:
a questi soprattutto, come a più facile preda,
si tendono i lacci pe.Micolosi "Il.
Pw·troppo il focolare domestico no11 è più l'au-
gusto santuario, del quale il padre è saardote e
maestro, e le ginocchia della madre s0110 l'altarr.
L'impiegato, e ancora più l'operaio, strappato
al focolare domestico, i•i ritorna troppe voltt
colla mente tLVvelenata da letture, discorsi, et:-
cita,,umti, dottrine sovversive; col cuore abbrut-
tito dall'odio di classe; degradato, atrofizzato
dall'alcool; terrore e a volte carnefice della mo-
glie; scandalo e tiranno dei figli.
Anche l'a11gelo della famiglia, come la111e11tu
il già citato documeuto pontificio, si accosta
troppe 1,•olte impreparata all'altare, ig11ara dc·,
doveri di sposa e di madre, onde aooiene che
poi gli sposi abbiano a rilrooare (( tra le mura
domestiche tristezza, pianto, disprezzo scam-
bievole, litigi, avversioni d'animo, noie della vita
- -- 99

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comugale, e, eh e peggio, abbiano a trovare
se stessi colle loro sfrenate passìo11i ►>.
Per questo lo stesso Pontefice 11e/l'Enciclira
Della cristiana educazione della gioventù, ri-
cltiama1.'a in modo speciale l'at/en-::ìo11e dri Ve-
scooi, dei Sarerdoti e di tutti ~ sul lagrimevo!e
scadimento odierno della educazw11e familiare ~-
E scongiurava, riel/e viscere di Gesù Cristo, i
Pastori di anime di adoperare «ogni mezzo 11elle
istruzioni e nei catechismi, co11 la 'fJOCe e cou
gli seri/Ii divulgali larga111e11te, per am111011ire
i genitori cristumi dei loro f!.ravissimi obblig/11,
e mm tanto teoricamente e gen rica1m 11te, quanto
praticame,ite, dei loro si11goli d1JVeri rispetto al-
l'educa::io11e religiosa, morale e cù:ile dei figli
e dei metodi più. acconci ad al/uarla efficace-
111e11te oltre l'esempio defla vita>►.
È da spprare chf' si dia <Lscolto cli/a 1:oce dtd
i-icario di Getù Cnsto: ma intanto il cuore cri-
stiano si rattrista 11,,/ pnzsare al triste a'l.lVtmire
di tanta povera gioventù, crrsciuta nel seno di
/am~t:lie disiro::iate, ed educau, alla mmla di
parole che a·vvelenano, di esempi che pervprfo110,
di una vita ch'è 'l'l!ra morte morale e civile.
In molte Nazioni, poi, neppure la scuola andò
esl'llle dal fune.sto naufragio.
Sia lode ai gm1n111, ai maestri e alle maestre
che, compresi della loro af/4 missin11e, seppt'To
compierla 11obil111e11te anche in 111r-::::o a dij]i-
coltà di ogni ge11ffe.
Ma 11011 do tutti nè dappertzitto si ebbe la
forza di agire così. Purtroppo, con /'inseg11a-
mento religioso, anche l'immagine soave del Di-
vin Rede71tore, che s'immola per la rede11::iione
degli uomini, si ~101/e e si vuole in certe Nazioni
al/011ta11are dalla scuola, dime11lica11do che
ove 11011 trionfi il Crocifisso si riscontra, come
tra i selvaggi, tale degradazione ùztellettuule e
morale do sentirne vergog,za l'umanità.
Sve11turatat11n1te siamo ben /1111gi da q11m1to
avrebbe 1;·ol11to Pio X I, e cioè che, in tulle le
1Vazio11i, «tutto l'inseg11ame11lo e tulio l'ordina-
mento della scuola, insegmmti, programmi e fi-
hri, i11 ogni disciplina, sia110 governali dallo spi-
rito cristiano sotto la dire:::io11e e vigilanza ma-
terna della Cldesa, per modo che la religione
sia veramente fo11damento e coro11a111e11to di tutta
l'istruzione, in lulli i gradi, 11011 solo eleme11tare,
111a a11che media e superiore».
Volesse il Cielo, infine, che almeno nel tempio
potesse la gioventù ricevere. quetl'educa.,.,--ione cri-
stiana che troppo s-pesso 11011 trova nella f mm-
gba e che, in certi luoghi, fu proscritta dalla
scuola! llfa chi non sa cl1e agb sforzi satanici
per prrvertire la f amig/'ia e intossicar<' la scuola
si aggi11me talora la guerra più spietata al mi-
nistro di Gesù Cristo?
- 100
Sua Santità Pio XI nella Enciclica del 20
dicembre r935 Sul sacerdozio cattolico, dopo
aver tratteggiato un magnifico elogio della mis-
sione sacerdotale e dopo ai•er detto che «tutti
i be11ejìci d1e la cii•iltà cristiana ha portalo al
mo11do s1 devono, almeno 11e/la radice, all'optra
e alla parola del sarerdozio cailolico *• soggiw,-
geva che i 11e111ici della Chù:sa, conoscendn11e ap-
punto l'imporl<m::;a 'l'Ìtale, «contro di lui diri•
gono prima di lutto i loro colpi, per toglirrlo di
mezzo e sgomberarsi la via alla sempre desiderata
e mai oltenuta distru't;io,1e della Chiesa stessa 1).
Chi può ridire infatti le cal111111ie, le guerre,
le 11 ssazioni, le persecu::ioni più atl'oci, patite
dalla Chiesa nella persona de' suoi mmistri, an-
che ai giomi nostri? Pro~crilli i religfosi, pri-
i•ati dei loro beni, cacciati dalla patria come
ma((attori perchè colpevoli del delitto di fan•
del bene, di soccorrere i poveri, di ronsolure
gl'nifermi, di educare la giO'l:e11tlÌ.
~foche i p()'l)eri figli di Don Bosco, che pure
sono di ieri, si trovarono già ripetuta111e11le nel
furore defl_a persecuzione; essi pure caddero glo-
riosammte mila breccia ba,t:11a11do del loro so11-
gue il suolo di parecchie Na~oni. TrMolti dalla
malvagità u111a11a, i nostri .fratelli seppero scri-
vere pagine che sono tuttora una epopea di su-
blime bellez::a pPr la generosità e l'eroismo dei
perseguitati e dei martiri.
Orbene, come sarà educata, formata la gio-
i•entù, quando le vocazioni sacerdotali si assot-
tigliano; quando molte chiese so110 prive di pa-
stori; quando procura in tutti i modi di al,
lontanare i giovani dal prPte?
Purtroppo a tutto questo devonsi a.~giungere
11011 poche altre insidie tese t1ifu11oi11/li fi11 dai più
teneri atmi: la stampa malv.in,?ia, la moda im1f1'e•
conda, il turpiloq11io, il teatro e il cinema, dh1entati
swola procace e giornaliera del delitto e di'l vi:;io.
Il S01111110 Pontefice Pio Xl, 11el/11 già citata
Enciclica Della cristiana educazione della gio-
ventù dice appunto che << ai nostri tempi si fa
necessaria u11a più estesa l'd accurata vigilanza,
qual/lo più sono cresciute /(j occasioni di nau-
fragio morale e rel{t:ioso per la gi01Je11tù ine-
sperta, scg11atamente uei libri empi o lice11~ios1,
molti dei quali diabolicame11te diffusi a 'i:il pre:;;;::ro,
negli spettacoli del cinematografo, ed ora anche
11elle a11di::;ioni radiofo,riche, le quali moltipli-
ca110 e facilitano, per cosl dire, ogni sorta di
lett11re, come il ci11ematografo ogni sorta di spet-
tacoli. Q11011ti traviamenti gio1.,ar,ili, a causa degli
spellacoli odierni, oltre e/te delle malvagie letture,
non devono piangere i genitori e gli educatori! ».
Non dobbiamo stupirci pertanto se, in simile
atmosfM'a, l'i11telligewza del giovane si oscura,
si atrofizza, e il fuoco de[[e passioni 11e consuma

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prematuramente le energie. L'animo si sgo•
menta e quasi si accascia alla 'iJista di certi osti-
11ati e bassi ritorni al paga11esi1110, che mùwé-
ciano, col per'lJertimento del più elemcnf<lre senso
morale. di seccare le sorgenti defla vita e di
spopolare le Nazioni.
Lo stesso Santo Padre Pio Xl, di11a11zi alfa
situazione presente, scrive'l.'a queste gravi e am-
monitrici parole: << Popoli interi si trm•ano nel
pericolo di ricadere in una barbarie peggi<Jre
di quella i11 cui giaceva la maggior parte del
1wmdo all'apparire del Redentare ,1. E facet•a
1111 accorato appello a lutti i buoni per allon·
tanare dalla societt, il lremendtJ pericolo che
111i11acria tutti.
La santa crociata.
Sono ormai tra.scorsi cent'am1i dal gir,mo in
mi il nostro Padre i11i'ziava la sua missione.
Oggi egli ritonza in mezzo a 11ot per rii,olgerci,
ron t1Itta l'ardenza del suo ~In, un eccitamento
ancor più accoralo, 1111'inji,ocata preghiera. Ad-
ditando a noi suoi figli, disseminari i11 tutti 1
Lidi e operanti sotto tutti i cieli, la gioventù
del mondo intiero, in procinto come Mosè di
essere travolta dalle acque melmose clte dilaga110
per ogni dove, egli ci prega e scongiura di dare
generosame11te ogni 11ostra energia per salvarla,
ricordanooci ancora 11110 volta che, i11 molti casi
e per una gra11 parte dei gi<n:a11i, l'àncora di
salvezza è l'Oratorio Festivo.
È dovere di figli perta11to, nella fausta ricor-
renza del primo centenario di questa pro'llvida
istituzione, 11011 solo studiarne l'organizza:::iom
caratteristica, ma soprattutto attuarla e S1.>il11p-
parla ov1111q11e saremo chiamati a svolgere il no-
siro apos/(J[alo contribuendo così a guarire la
grm1de piAga del/'~r:nora11za J't:ligiosa.
La Chiesa, sempre 'l.·igile e sempre madre, t1fr:rJ
ripetutamente la sua ;:oce, soprattutto in questi
ultimi anni, per segnalare il grande 111ale p!tr
indire, a rimedio di esso, la santa crociata del-
l'istrw::ione religiosa.
La Sacra Co11grega::rio11e del Concilio. col de-
creto Proviùo sant: consilio dl'I 12 gennaio 1935,
richiamava l'aNe11zio11e dei l'esc<Y"c1i di t11ll0 il
mondo su q1wst'argomento importante, quello cior
dt comunicare agli 110111ini «la sapienza celeste.
necessaria all'eterna salult', mediaqte l'insegna-
mento del Catechismo... per me:::-::o del quale -.:iene,
a chi ascolt11, proposta e spiegata, secondo l'età
la capacità e la co11dizio11e di c1ascu110, la so-
stanza di q11anto riguarda Dio stesso, G,•sù l'n'-
slo, la lìllll dottrina e il s110 imeg11ame11to.
i; Questo insegnamento religioso, voce della Di-
vina Sapiervsa, lucerna che splende nelle te-
nebre, fermento della vilà cristiana, - continua
il Decreto, - se porta vantaggio a tutti, spe-
rialmente gim:a alla f anc-iullezza e all'adole•
sce11za, la quale in se stessa racchiude le speranze
del/'ai-veriire.
>> Si deve dunque procurare prima di ogni cosa
l'istru::;ione catfchistica dei fanciulli e dei gio-
nmelli, sperial111e11te doto w1 tempo, in cui, pa
lo studio del sapere più largamente diffuso, per
i me::::::i d'imparan: m-Oltiplicatisi, per 1m metodo
più adallo a compre11d,•re le cose. viene antici-
pala e promossa la ri?•ile educazione dei f a11-
riulli e degli adolescenti: essendo cosa scom1e-
11ine11te che. i11 mezzo a tanto lusso di dottrine
e ardore d'imparart·, sia trascurata e lasciata
da parte la sciem:a di Dio e dl'!le somme cose
che sono nella religione.
» Ì: poi manifesto che 11ell'educa:::io11e cristianll
e ne//'i11seg11a111e11to della Dotlrinà cattolicti ai
frmciulfi e ai giovanetti sia pure riposta l(I sal-
,;:ezza dello Stato, come importa allei religione
che i cittadini, insieme ai precetti della pura
umana doltrùza e della eroi/e ed11ca-::io11e, s'i111-
bet•ano dello spirito cristiano.
»E cosl si capisce bene 11011 solo con q11a11ln
sapienza, 111a rmche ro11 quanto amore la CJ,iesa,
11,/aestra della '.:erità e della do/Irina cattolica,
nell" pt!rso11a di Cristv 1•ada J>rocla111ando: La-
sciate che i pargoli vengano a me, poichè di
loro è il regno dei Cieli>).
Lo stesso Decreto, dopo aver ricordato q11a11to
i Sommi Pontefici ha,1-110 fatto in passai.o per
diffondere e 1'endere proficuo l'Ù!segnamento ca-
techistico, dichiara.va che <• testi111011io11:::a l11111i-
11osa di tal /allo in questi nostri ufti,ni tempi
era l'e11cic/ica del Pontefice Pio X di santa
memoria, Acerbo nimis, dèJ 15 aprile 1905 ».
Ricordava inoltre che le premù:ioui dti Pon-
tefici «ridotte j.11 ca11011i, sono qu.asi tutte rife-
rite nel Codice di Diritto Cm1ouico, libro Ili,
titolo XX, capo 1, dove viene proposta in ordini:
lui/a la disciplina intorno all'istru::io111 cated1i-
stica da osservarsi in tu.Ua la Chiesa». Infine
richiamava alla 1111.'11/e che q pc·r poter vigilare
sulle leggi stabilile dal codict• e sol/ecitanw, se•
condo il bisogno, l'rmervan:::;a, il Pontefice Pio Xl
col Jllotu proprio Orbem Catholicum del 29
giugno 1923 mieva costitwto presso la St1era Con-
gregazione del Concilio /'Ufficio Catechistico al
quale spetta per chm/Jito di regolare e promuoverr
nella Chiesa Cattolica tutta l't1zirme catechistica n
Lo stesso Decreto melle 11el dovuto rilie,;:o du
<• 11gli ordini e alle pescrizio11i dei Sommi Po11-
tefièi fecero eco le sollecil11dini dei Vescovi, ,
quali sia nei Concili plenari o provinciali, sia
nei Sinodi diocesani, sùt nei C<J11gressi catechistici
prO'llinciali e 11azio11ali, si prestro cura di ordinare
più mi1111tame11te l'i11seg11amento calechistico »
101

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,, Tuttav.:1a - conti'llua il Documento pont1-
cio - dopo essere state eseguite d(J'l)unque con
profitto queste disposizioni, dalle rela.2ioni dei
Vescooi si rica'L'a che vi sono ancora troppe cose,
le quali impediscono che l'mseg11amenlo della
Dottrina cristim1a possa were tutta la sua for::.a
e 111/to il suo effetto,>.
E q111 il Deaeto, dopo aver t>1111111erati tra gli
ostacoli che impedisco110 detto inst'gna111e11-fo l'in-
rnria dei genitori, fu pmfanazione festivt,, il
contagio degli acattoliri, la noncm-m1-:::a dei f a11-
ri11fli e gioi>inttti athrati dai giuochi e spella-
coli specialnumte ,wi giorni festivi, eccita ~ a
mal[gior studio e zeln » i Vesccx•i, i parroci,
quanti lumno cura di anime, i gmirori. I'uole
fio, che << ad un'opera cos] salirtare, cosi rara
a Dio, cosi 11eressaria al bene .tielle anime 11011
manchi rwppure, secondo il disposto del Ca11.
1334, l'aiuto dei rel~rtiosi, qualora questo venisse
domandato dall'Ordinario del luogo o. <• I reli-
~iosi sti:ssi - è detto nel citalo Documento -
quando siano chiamati, si J>resti110 volontieri;
anzi f arrùmo vedere il desiderio di essere chia-
11wti, affinchè anche in que.~to rampo del Signore,
dove la messe è grande ma gli operai sono
pochi, abbiano do ben ment(ire della salute delle
a11ime ».
I figli di Don Bosco risposero a s-uo tempo, e
nfpondono oggi, con santo entusiasmo a/l'ap-
pello della Chìew per fa santll Crociata cafl'-
chistica. Nati alla vita rellgio,w col Cateèhismo
e pel Catechismo, noi dobbiamo e t•ogliamo ll"o-
t•arci sempre in prima fila quando si /ratti di
favon·re e fomrntare 111 tutti i modi questo mo-
vunento stilutare.
È i•ero, siamo p~chi e impari ai bisogni as-
sillanti e immensi; inoltre il 11ostro apostul<1to
i- di ieri. Altri Ordini e Congregazioni religiose
potranno presentarsi nello stadio con teson· di
e,prien:::a e ma11ipoli di conquiste. i\\fa quando
si scalena lo procella, anche il lavoro del più
umile mozzo può co11lribuire a salvart la 11a1:e.
D'a.ltronde lddio volle servirsi tah,1olta dei gio-
rn11i Samueli per salvare il suo popolo, e fi11-
anco della voce dei pargoli per ridare alla Chiesa
p<Jstori e apostoli.
L'essenziale si è che 11epp11r uno resti sordo
alla divina chiamata e che tutti, nell'immenso
e multiforme campo di 02io11e, prestino con slan-
cio e sempre l'opera loro. E poichè la Di-dna
Pr()V'l)idenza ha voluto chi! i poveri figli di Don
Bosco piantassero le loro tende i11 o,gni fido, è
dover nostro, m quesla jausto ricorrenza delle
feste ce11le,1arÙ>, dare fiato alle trombe e far
riecheggiare sotto lutti i cieli con fremito pos-
sente la voce di Dio e della Chiesa, che tutti in-
- - •vita allo santa crociata.
102
IN FAMIGLIA
ITALIA Torino. - L'Em.mo Cardinal
La Puma all'Oratorio.
Per la solennità del Patrocinio di San Giu-
seppe la Casa-madre ha avuto la gioia dell:l
presenza di Sua Eminenza Rev.ma il Sig. Card.
Vincenzo La Puma, Protettore della Società
Salesiana e dell'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, che si degnò cli venire apposita-
mente da Roma per inaugurare la cappella ùd
Santo, restaurala e decorata, in ·perfetta ar-
monia coll'ampliamento della Basilica di l\\laria
Ausiliatrice. Sua Eminenza g:Ìunse fra noi
alle r8,30 del sabato LJ aprile; accompagnato
dalla sua nobile Corte e dal nostro Procuratore
Don Tomasetti. Alla stazione di Pona Niiovn
erano attenderlo i Superiori del Capitolo
con una macchina messa gentilmente a sua
disposizione.dal Direttore Generale della FIA r
il Sen. Giovanni Agnelli. Superiori cd alunni
artigiani e studenti lo accolsero a festa nel sa-
lone teatro, dove la banda porse a Sua Emi-
nenza il primo saluto ed un giovinetto si rese
interprete della gioia e della riconoscenza di
tuLti. Sua Eminenza rispose con paterne parole
ili compiacimento e di benedizione. Un'ora
dopo riceveva la visita dcli'Arcivescovo di To•
rino, Em.mo Card. Fossati. I due Porporati
si dcgna,ono d i porcare il loro plauso e la
benedizione agli alunni artigiani clrn avevano
trasformato il cortile S. Giuseppe in un incanto
di colori con una superba illuminazione e vi
tenevano concerto, cnnrando inni e loùi cogli
alunni studenti aù. onore del Santo Patrono.
Terminato i l conc<irto, superiori ed alunni pas-
sarono nella Basilica di Maria Ausiliatrice per
le preghiere della sera davanti all'altare del
Samo ed ehbero l'ambita sorpresa di r icevere
la i, buona notte,> tradizionale dall'Em.mo
Card. Fossati.
L 'indomani il Rcttor Maggiore celebrò la
Messa Jclla Comunione generale. Sua Emi-
nenza tenne solenne Pontificale nella Basilica
gremita di fedeli, assistito dai Canonici Mons.
Benna, Bues e Passera. Nel pomeriggio, <lopo i
Vespri solenni cd il panegirico del Santo, detto
con biblica eloquenza dal nostro Don Mezza•
casa, Professore di Sacra Scrittura e di L ingue
Orientali all'Istituto Internazionale Don Ilosco
ed al venerando Seminario Arcivescovile, si
svolse la processione pci cortili della Casa-
Madre colla statua del Santo e l'Em.mo Card.
La P uma chiuse le funzioni liturgiche colla
benedizione eucaristica pontificale.

1.6 Page 6

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--- l'IALIA - Torino - L'Em.mo Card. La Puma alle solenm runzloni noIla
Basilica di Mada Ausiliall'ice: in corteo e dopo la benedizione eucaristica.
103

1.7 Page 7

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A sera gli alunni interni ed esterni offersero
al Cardinal Protettore una riuscitissima acca-
demia in cui rappresentarono Il riposo di un
Sw,to - del nostro Don Ruffillo Uguccioni -
e Giuuppr il divinatore - azione drammatico-
musicale in due parti su parole di A. Burlando
e musica di ~lons. Vincenzo Cirnatti.
Sua Eminenza si trattenne con noi alcuni
giorni, ,~sitando gli Istituti $alesiani della città
e viciniori; poi ripartì per Roma, accompagnato
dalla nostra p1il viva gratitudine e dai più fer-
vidi voti.
ne fu il regolatore e l'anima, e il prof. don
Onofrio Di Francesco che, in quattro convt•gni,
illustrò il terzo pw1to dell'ordine del .giorno.
La serie dei convegni fu aperta felicemente
a Palermo, nell'Istituto 8. Giovanni Bosco,
il lunedi 15 gennaio, presente l'Arcivescovo
Em.mo Card. Luigi Lavitrano. Porse il sa-
luto aj!li ospiti e rivolse un grato pensiero agli
aderenti il Direttore dell'Isrituto, prof. dun
Luigi Ricceri.
TI regolatore comunicò l'adesione del \\"e-
sco,·o di Cefalù, Mons. Cagnoni.
Ca tania. - Decurioni salesiani inlervenuti al convee.no.
Convegni di Decurioni Salesiani in Si-
cilia.
L'appdlo del nostro Vl'ncrato Rettor :\\Iag-
giore per la , Crociata catechistica ,1 ha avuto
in Sicilia entusiastica. rispondcn1,a e alta ri-
sonanza.
~ci convegni biennali dei Decurioni Sale-
siani, affollati di larghe, elette schìcn: cli par-
roci e di sacerdoti, di Cooperatori e <li Coopc•
ratrici, di ex-allievi e di cx-allieve, ed onorati
cd incoraggiati dall'adesione c dall'intervento
tlcll'Ecc.mo Episcopato siculo, furono trat-
tati i tre temi: r) necessità del Catechismo;
2) apostolato catechistico di S. G. Bosco:
3) partecipazione dei Cooperatori alla crociata
catechistica.
Nei primi quattro portò la rappresentanza
e il saluto del Rettor l\\laggiorc, il rcv.mo dun
Giorgio Seriè.
A Lutti parteciparono l'Ispettore Salesiano
prof. D. Arnaldo Persiani, che riferì sul fervido
movimento catechistico degl'istituti salesiani
di Ricilia; il prof. don i\\ ntonio Fasulo, che
L'Arcivescovo di l\\lonrc.ale, ì\\Ions. Filippi,
assente dalla sede, si fece rappresentare dal
Cancelliere rev. dort Simone Vitale, il quale
illustrò il secondo punto dell'ordine <lei gior-
no. li primo fu illustrato dal Vicario Ge-
nerale dell'Archidiocesi di Palermo, Mons.
Gioacchino Di Leo, eletto Vescovo Ausiliare.
Coronarono il convegno la beneclizione e l'au-
torevole parola dell'Em.mo Cardinale Arci-
ve.-;covo, il quale riaffermò l'alta necessità
della Dottrina cristiana, rese plauso alla santa
ini;,;iativa presa dal Successore e dai figli di
S. Giovanni Bosco nel promuovere la crociata
catechistica, li ringraziò del tanto bene che
fanno nella sua Archidiocesi col diffondere
la cultura religiosa, ed esortò tutti a dedicarsi,
con pienezzi d'impegno e rinnovata tena, aJ.
l'apostolato catechistico fondamento d'ogni
restaurazione. morale, religiosa, sociale, civile.
11 secondo convegno si tenne il T8 gennaio,
nell'Oratorio salesiano cli S. CataJdo, presie-
duto dal \\'escovo di Caltani$setta, S. E. Mons.
Giovanni Jacopo. S. E. Mons. Mario Sturzo,
\\·csCO\\"O di Piazza Armcrina, era rappresen-

1.8 Page 8

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taro dal Vicario Gene-
rale Mons. Fondacaro.
S. Ecc. l'Arcivescovo
::Vlons. Fiandaca, impe-
dito dal mal tempo di
trovarsi personalmente,
inviò da S. Caterina Vil-
Jarmosa un'affettuosa
adesione. Lesse la rela-
zione del convegno pre-
cedente il rev. Can.
Giuseppe Cali di San
Cataldo. Il primo tema
dell'ordine del giorno
fu illustrato da S. E.
Mons. Iacono. Riferì
sul secondo punto il
rev. don Gioacchino
Federico di Piazza Ar-
merina. All'agape fra-
terna, offerta dai Sale-
siani nel collegio .Ma-
ria Ausiliatrice, presero
la parola il can. Gio-
vanni Calamoneri, Di-
r ettore Diocesano di
Caltanissetta, I'Arcipre-
te di Mazzarino San-
toro, il prof. Cali di
Caltanissetta per gli ex-
allievi, Mons. Fonda-
caro, e infirn: S. E.
l'vlons. Iacono.
Il terw convegno si
tenne, il 25 gennaio,
ad Agrigento, nell'Isti-
tuto Gioeni do"c i Sa-
lesiani, entrativi da un
anno, hanno dato vita
ad un fiorente orato-
1·io festivo. ] precedenti
convegni per la diocesi
di Agrigento si erano
tenuti sempre a Cani-
cattì. « Da oggi - ri-
levò il regolatore don
Fasulo aprendo il con-
vegno - il centro del
movimento salesiano
della nostra cliocesi si
sposta da Canicattì
ad Agrigento •>. Ricor-
date le insigni beneme-
renze salesiane di Ca-
nicattl, auspicò agli svi-
luppi ed ai progressi
del movimento nella
Decurioni Sale•iani in1en•enu1i al convegni di S. Catnldo. Agrigento e Marsala
ro5

1.9 Page 9

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nuova sede. Il direttore dell'Istituto Gioeni, Patrono, tanti illustri, graditi ospiti. Mons.
don Antonino Scornavacca, dando il benve- Carciotto lesse una lettera di piena, affettuosa
nuto agli ospiti, assicurò che la fiaccola sa- adesione dell'Ecc.mo Arcivescovo cli Catania.
lesiana ricevuta in consegna dalla città sorella Illustrarot1-o i tre temi dell'ordine del giorno
continuerà ad ardere sempre viva ed alta in Mons. Pennisi, rettore del seminario arcive-
Agrigento. La stessa assicurazione diede il scovile di Catania, S. E. l'Arcivescovo Mons.
Vescovo, S. E. Mons. Giovanni Peruzzo, il Baranzini e Mons. Luigi Caruso. Il Gr Uff.
quale espresse la sua gratitudine a don Bo- Pocsio portò all'assemblea il saluto degli ex-al-
sco, al suo' Successore, ai suoi figli per il lievi e la calda adesione alla crociata catechistica.
nuovo, promettente soffio di vita portato nella Il rappresentante del Rettor .l\\faggiore,
sua cliocesi, illustrò il primo• tema dell'ordine prendendo commiato dalla Sicilia, espresse la
del giorno e concluse col voto che in ogni sua compiacenza ed ammirazione per la riu-
paese della diocesi sorga l'Oratorio festivo. scita dei convegni, per il rigoglioso movimento
Relatore del secondo tema fu l'Arciprete di salesiano che, attraverso i convegni, aveva
Campobello cli Licata, Sac. Cascio Bosco. Al- constatato e, bene augurando, ringraziò a
l'ospitale mensa del Seminario parlarono il Di- nome del Successore cli D. Bosco.
rettore Diocesano dei Cooperatori, Mons. Calo- Altri due riusciti convegni furono tenuti a
gero Caglio, e il Comm. Avv.Vincenzo Campo. Messina nell'Istituto Domenico Savio, il 10
[l quarto convegno fu tenuto a Catania, febbraio, e, il 15, nella casa t Di,·ina Provvi-
nell'Istituto di S. Francesco di Sales, il giorno denza 1> di Marsala. Il convegno cli Messina
della festa patronale, 29 gennaio.
fu onorato dall'intervento di quattro Ecc. Ve-
All'ingresso i convenuti furono accolti d~gli scovi: Mons. Pio Giardina, Vescovo Ausiliare
inni ed evviva dei 250 alunni del fiorente Messina, anche in rappresentanza dell'Ar-
istituto. L'ampio salone gremito da sacer- civescovo 1\\!Ions. Paino trattenuto in cattedrale
doti, Cooperatori, Cooperatrici, con il gruppo per il pontificale in suffragio del compianto
delle Patronesse ed uno sruolo di Figlie di Pio X [ ; Mons. Angelo Ficarra, Vescovo di
:Ylaria Ausiliatrice, presentava un aspetto im- Patti; Mons. Bcrnardini Re, Vescovo dj Li-
ponente. Alla presidenza erano S. E. Mons. pari; e Mons. Luciano Gerace, Vescovo di
Baranzini, Arcivescovo cli Siracusa, il rappre- S. Lucia del Mela. Relatori dei tre punti del
. sentante del Rettor Maggiore, don Seriè, giorno furono gli stessi Ecc.mi Vescovi Mons.
l'Ispettore don Persiani, i Vicari Generali e Ficarra, Mons. Giardina, e Mons. Geracc.
Direttori Diocesani dell'archidiocesi di Ca- Aggiunse, chiudendo il convegno, calde pa-
tania, Mons. Giuseppe Carciotto, e della dio- role cli incitamento all'apostolato catechistico
cesi di Caltagirone, Mons. Luigi Caruso, il il Vescovo di Lipari, Mons. Re.
Presidente generale degli ex-allievi, Gr. Uff. Al convegno di Marsala, cogli Ecc.mi Ve-
-, scovi cli Mazara del Vallo, Mons.
Salvatore Ballo Guercio, e di Tra-
pani, Mons. Ferdinando Ricca,
parteciparono numerosi decurioni,
parroci e sacerdoti delle due dio-
cesi, e un folto stuolo cli ex-al-
lievi, di Cooperatori salesiani e di
Cooperatrici della città.
II Direuore dell'Istituto, prof.
don Salvatore Scravaglieri, rivolse
un indirizzo di omaggio ai con•
venuti anche a nome degli alunni
Messina. - Decurioni SaleslanJ ln1ervenu1l al conveano.
che li avevano accolti con gioia
festosa al suono della banda. illu-
Artusio Pocsio, il Cav. Stella, presidente della strarono i primi due temi dell'ordine del giorno
Sezione di Catania.
i Direttori Diocesani di ::vJazara, Cao. Luciano
n regolatore, don Fasulo, comunicò le ade- Fiorentino, e cli Trapani, Mons. Vincenzo Sesta.
sioni dell'Arcivescovo, Mons. Patanè, e dei Il convegno fu coronato dalla parola e
Vescovi di Acireale, cli Caltagirone, di Nicosia. dalla benedizione degli Ecc.mi Vescovi.
U Direttore dell'istituto, prof. don Giacomo
Angeleri, espresse la gioia dei Salesiani e degli Conferenze Salesiane. - In occasione dei
alunni di avere, nel giorno della festa del
- --- 106
convegni di Sicilia il nostro infaticabile don

1.10 Page 10

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Fasulo ha tenuto con-
cramento, alla presenza
ferenze su S. Giovanni
dei Yescovi e Prelati
Bosco, le Opere e le
suffraganei, delle auto-
;Vlissioni salesiane: a
rità e rappresentanze
PALERMO; il 13 gennaio,
nel teatro dell' Orfa-
ufficiali e di una folla
di fedeli. I giorni se-
notrofio di S. Chiara;
guenti vennero suc-
a S. CATALDO, il 18.
cessivamente dedicati a
nel teatro dell'Oratorio
funzioni e sedute spe-
San Luigi; a CoMPo-
ciali per signore e signo-
BELto DI LICATA, il
rine, religiose, giova-
20 gennaio nella chiesa
ni, ammalati, religiosi,
del Purgatorio e, il 21,
uomini. Celebrarono e
nella chiesa madre; il 29
a CATANIA, nella sala
trattarono i temi pro-
posti: .s. E. il Vesco-
<< Card. Dusmet », ad
vo di Caceres, il Prelato
iniziativa delle Dame
di Guaiarà-l'vlirim, S.
Patronesse.
E. il Vescovo di Co-
Si svolse con successo
rumbà, il Prelato di
una conferenza ad Amu-
Diamantino, S. E. il
GENT0, il 4 febbraio,
Prelato di Registro d,
nelTeatro CivicoRegina
Araguaya Mons. Selva,
Margherita, gremito di
l'Ispettore Salesiano D.
scelto pubblico, presenti
Carlctti e S. E. Mons.
il Vescovo e le autorità.
Arcivescovo che, l'ul
Xe va dato il merito al
Comitato delle Darne
Patronesse, particolar-
S. E. Mons. De Aquino Corrèa.
Ardt escoi·o di Cuit1bd.
timo giorno dell'anno,
rinnovò la consacrazio-
ne dell'Archidiocesi al
mente alla Presidente, Signora Diana Buon- Sacro Cuore di Gesù. 11 giorno seguente,
figlio.
con tutta la pompa liturgica, S. E. Mons. Dc
La conferenza tenuta a MESSINA nel tea- Aquino celebrò il suo Giubileo d'Argento Epi-
tro dell'Istituto Domenico Savio, !'11 feb- scopale tenendo solenne pontificale. Il Go-
braio, presenti S. E. il Prefetto e le altre au- verno dello Stato offerse quindi un sontuoso
torità, riuscì una solenne commemorazione ricevimento .nel Palazzo Governativo. Le feste
salesiana della Conciliazione.
si chiusero colla processione eucaristica coro-
Riuscite anche le conferenze tenute a CE- nata da una smagliante allocuzione e dalla bene-
FALÙ, il 12 febbraio, nella sala Mons. Pul- dizione impartita da S. E. Mons. Arcivescovo.
virenti coll'intervento del Vescovo, S. Ecc. La stampa unanime ha dedicato al festeggialo
Mons. Cagnoni, e a TRAPAN1, il l.l-, ne:1 tca- bellissime pagine di omaggio e di augurio,
Lro dell'Istituto Salesiano.
esaltando in S. E. il poeta, lo scrittore, l'ora-
tore, lo statista, il diplomatico, l'apostolo, il
missionario, il huon pastore delle anrme, il
BRASILE - Mato Grosso - Cuiaba. - sacerdote, iJ Vcsco,·o secondo il cuore di
Il Giubileo Episcopale di S. E. Mo:is. Cristo.
De Aquino Correa.
Ricordata la sua attività come Figlio di Don
Bosco, missionario, \\'escovo Ausiliare, Capo
Ricorrendo il gennaio u. s. il X::\\.'Y della dello Stato, e Arcivescovo della Capitale, mise
consacrazione episcopale di S. E. ::\\1ons. Fran- in giusto rilievo le sue eccezionali doti di
cesco Dc Aquino Correa, Arcivescovo di Cu- mente e di cuore, e le sue straordinarie bene-
iaba, tutta l'Archi<liocesi volle dare un so- mcrc!17,e. Innumerevoli le adesioni di autorità
lenne attestato della sua venerazione al de- e pt:rsonalirà del clero e del laicato d'ogni
gnissimo Pastore, illustre figlio di S. Gio- parte del mondo.
vanni Bosco. E si preparò con una settimana Noi ci associamo di gran cuore al giubilo
eucaristica, aperta nella Cattedrale, dallo stesso dell'Archidiocesi di Cu(aba e <li tutto lo Stato
Ecc.mo Arcivescovo, la notte di Natale, colla di Mato Grosso, augurando all'illustre Pre-
Messa solenne pontificale e l'indomani con sule ancora molti anni di fecondo apostolato
un elevato discorso inaugurale sul SS. Sa- e di nuovi trionfi di vita cristiana.
---

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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uepubblica Dominicana • Ciudad Trujillo. • li Collegio Salesiano e la chiesa di $. Giovanni Bosco.
REPUBBLICA DOMINICANA - Ciudad
Trujillo. - Inaugurazione della chiesa
in onore di S. Giovanni Bosco.
TI 30 gennaio u. s. nella Capitale della Re-
pubblica Dominicana S. E. l'Arcivescovo
Mons. Riccardo Pituni, salesiano, ha bene-
detto solennemenLe la nuova chiesa dedicata
a San Giovanni Bosco. Sorta, in meno di due
anni dalla posa della prima pietra, bellissima
e spaziosa, in posiziont: incantevole, domina
coll'agile sua torre la città, l'immensa distesa
del mare e la lontana cordigliera. Alta 27 metri,
ha una lunghezza di .µ, per 16 d1 larghezza. Lo
stile della facciata è no,·cceoto; nell'interno, un
misto di coloniale-romanico e novecentesco.
Alla benedizione intervenne una folla stra-
ordinaria che riempì anche le adiacenze, ed
una folta schiera di sacerdoti e religiosi. Tenne
il discorso di circostanza l'ispettore salesiano
delle Antille Don Savani, il quale chiuse la
cerjmonia colla benedizione eucaristica. Ter-
minata la funzione, la folla sembrava non sa-
pesse staccarsi dal sacro recinto: guardava il
gran quadro di San Giovanni Hosco domi-
nante dall'altare e pregava fervorosamente.
Due potenti riflettori inondavano di luce
la facciata e la croce posta su! campanile.
Il giorno dopo si celebrò subito la festa
del Santo. L'Arcivescovo Mons. Pittini tenne
Pontificale alla presenza di S. E. Mons. Luigi
- - A. de l\\lcna, Arcivescovo Tit, di Parios. i\\lolti
108
sacerdoti accorsero anche da panocchie lontane.
Nllfllerosa la rappresentanza dei PP. Francesca-
ni, Gesuiti, Agostiniani, Minori e Clarctiani. La
schola cantorum esegul la messa a 4 voci del
maestro Alban Lipp, Regina Angelorum. Disse
il panegirico del Santo l'Ispettore, il quale. a
sera, tenne anche la Conferenza ai Cooperatoii
Salesiani, presieduta da Mons. Arcivescovo.
Due illustri sacerdoti nordamericani fc.
cero il lungo viaggio espressamente per par-
tecipare alla cara festa.
Il 4 febbraio, In pietà dei fedeli coronò i festeg-
giamenti con una grandiosa giornata eucaristica,
preceduta da un triduo predicato dall'Ispettore
e dal Cancelliere dcll'arcivcscova<lo Can. Beras.
La chiesa fu sempre stipata. I temi si ispira-
rono alla vita di Don Bosco. I canti vennero
eseguiti dalla G. C. D. Tutte le messe, frequen-
tatissime. lvlons. Arcivescovo celebrò alle 7 per
l'omaggio eu,.;:aristico e, coadiuvato da due sa-
cerdoti, distribuì un migliaio di Comunioni.
Nel pomeriggio, circa tre mila persone par-
teciparono alla devota processione eucaristica
con gagliardetti, stendardi e bandiere. Tre
bande accompagnavano i canti: quella della
Polizia Nazionale, quella dei Pompieri e quella
del Collegio Salesiano. Fu un vero trionfo!
Gesù passò benedicente per le strade del nuovo
quanierc, che si va sempre più popolando.
L'omaggio eucaristico si concluse, alla presenza
di Mons. Arcivescovo, con una allocuzione del-
l'Ispettore e la benedizione col SS. Sacramento.

2.2 Page 12

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UN GRANDE APOS TOLO DELLA CARITÀ
DON
La noite del 12 marzo,
che gli affrettò il pre-
alle 22,45, 11ella quiete
dtlla villa Santa Clotilde
LUIGI ORIONE
mio del Signore. li lutto
della sua famiglia spiri-
di San Remo dove l'af-
tuale fu sentito 11011 solo
fetto dei suoi fi~li spi-
in Italia, 111r1 in· tutto il
rituali e dti benefattori
mondo ove la sua opera
l'aveva costretto ad un po' di riposo, re11dffla benefica si va estendendo colla rapidità e l'in-
la sua bell'a11ima a Dio il grande apostolo della canto dPI prodigio a i1011taggio dti derelitti e
rarità dei 11ostri tempi, il «padre dei pm:eri •>, dei soffer/>1/ti d'ogni età e condi;:ione. Il plebi-
il venerando Don Luigi Otione, fondatore del- scito di ammirazione m.uitalo dalle sue istitll-
/'Istituto dei Figli della Divina Provvidenza. zioni e dalla fama delle sue virtù personali fece
Un primo attacco cardiaco avin•a scosso la sua assurgere i .moi f1111erali ad 11110 apoteosi. La
pre::iosa esistenza un 011110 addietro; e, ripetu- salnul dR!l'umile sarerdote, che perso11ifict1'1'a la
tosi i11 febbraio violentemente, aveva destato più p()Vertà e ui carità, passò come in trionfo da San
grati trepidazioni per la sua salute. Rimesso Remo, a Gemr,1ti, a kfilm10, a Tortona, racco-
tanto da poter sostenere il 'l!iagr:io fi110 a San gliendo dal clero e dai fedeli, dalle autorità e
r Remo, quando la benignità del clima comin- dalle popolazio11i, il tributo che raccolgono ,
ciava a ridargli IP orze per llllOVO lm:oro, fa, sa11t1 quando volano al Cielo.
colto sulla breccia dalla ter1;;a s6rpresa del male
E pol"l.•e 1m preludio della gloria s11prcma
- li venerando compianto Don Orlo11e accanto all'urna dJ S. Giovanni Bosco 1'8 aprlle •93t
-

2.3 Page 13

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rlre 11el commosso suffragio palpitava di spe-
1•1111:1:a.
La Società Salesiana era rappresentata dal
Direttore Spirituale Generale, Don Pietro Ti-
rom, dal rev.mo Do11 Giovanni Segala, Visi-
tatore straordinario de/l' lspelloria Centrale -
compagno dell'Estinto 71egli anni di gi11J1asio al-
l'Oratorio di Ton·no, i·ii1ente il Santo Don Bo-
sco - dal Dirn.tore della Casa-1\\Iadre, Do,i
Santini, da altri salesiani, allievi ed es-allievi,
che recavano l'omaggio dei Rettor J\\laggiore e
di tutta lu. Fam1g1~·.:1 Salesiana alf'ajfe::rionato
e:1:-allict•o.
Nato a Pontecurone, presso Tortona il 23
giugno 1872, il venerando Don Luigi Orione
fu infatti accolto all'Oratorio di Torino da Don
Bosco stesso nel 1886 per la prima gùmnsia/e.
Gra...."7.1! alla Sila buona wlontà riuscì a svolgere
il programma di seconda duraiite le vacanze
del r887, sicchè 11ell'a11t1mno pote essere am-
messo alla terza e nel 1888-1889 frequentart•
la quarta. Ottenuti poi gli aiuti necessari, pro-
seguì gli studi nel seminario diocesan.o. li can-
dore dell'anima, la pietà e lo spirito di aposto-
lato lo resero particolarmente caro al nostro
Sa11to Fondatore. La fama e gli esempi della
santità di Don Bosco diedero alla vocazione del
futuro Apostolo della carità eroiche aspirazioni
e generoso impulso. Quando il buon Padre fu
colpito dall'ultima malattia, il _giooinetto Luigi
Orione fu uno dei dodici che offersero la propria
vita al Sig11ore per prolu11gare l'esiste11za del
Santo, sottoscrive11do in 1111 foglio questa com-
mooente implorazione: «O GeslÌ Sacramentato,
Maria SS. Ausiliatrice dei Cristiani, S. Fran-
cesco di Sales, nostro Patrono, i pOfJeri sotto-
scritti, al fine di ottenere La co11serva:do11e del
.loro amatissimo Padre e Superiore Don Bosco
offrono in cambio la propria vita. Deh, i•i sup-
plicliiamo, degnatevi di gradire l'offerta e di
esaudirci. 11. Il foglio fu collocato sull'altare di
sant'Amza nella chiesa di 1W.aria Ausiliatrice
mentre D01i Berto celebrava la li1essa per quella
i11te1i..."'ione, servito dal pio Luigi Orione. (V.
C1mtA, Me-morie Biografiche di S. Girn;anni
Bosco, voi. XVIII, pag. 539).
li Signore non accolse l'eroica offerta, per
dare alla Chiesa un altro apostolo, ai poveri
un altro padre. l\\Ia il giovinetto predesti1lato
senti la benedir::ione di D011 Bosco appena morto
il Sànto.
111entu la salma del nostro fondatore stava
esposta 11ella cappella di San Francesco di Sa-
les, il febbraio 1888, egli aveva con altri
compagni l'ambito incarico di prendere gli og-
getti presentati dalla folla, toccare con essi il
corpo di Don Bosco e restituir/i. Ad 1111 tratto,
$egue11do u11a impro1.•1;isa ispira.:;;ione, corse nel
refettorio dei Salesiani, distante pochi passi
dalltz chiesetta, diè di piglio ad 1111 ,:rosso ed
affilato coltello e si 111ise ad affettare 1111 filo11P
di pane, coll'inten;;1ùme di farne pillole, toccar<'
con essi il corpo del sa11to e parte metterle i11
serbo per qualsiasi ecenienza, parte distribuirle.
1ìla la fretta incomiderata con cui si accinse a
quella opera-::io11e gli fu fatale; perchè, vibrando
il prima colpo, si spaccò t·erticalmente l'indice
della mano destra (egli era mancino). Col do-
lore l'assai.se un ang<Jscioso pe11siero: se11::::a quel
dito non sarebbe più potuto diventar sacerdote,
suprema aspirazione del suo cuore. Che fare?
Avvolse 11el f a::::zoletto e strinse alla 1111:glio il
povero dito, e, sostenendolo con l'altra mano,
rivolò da D. Bosco. Là co11 viva fede appressò
l'indice sanguinante alla 1110110 di lui fi1w a toc-
cargliela. A quel contatto i11 un batter d'orclu'o
la ferita si rimarginò. Narra11do il fatto, Don
Orione diceva che gli sembravà aocora di ve-
der.e una stilla del suo sangue rosseggiare sulla
candida ma,w de/I'estinto e mostrando la cica-
trice rimastagli diceva che dell'indice destro si
serviva come pffma senza risentirne alcun di-
siurbo. (V. Volume cilato, pag. 591 ).
Don Bosco salvò cosl pel sacerdozio la destra
dell'Apostolo e/te si sarebbe protesa a m-igliaia
di poveri e di i,ifelici in benedizione di carità.
E Don Orione, più che col corpo, preso co11tattc,
coll'anima del Sa11to, infervorò i SJIOÌ palpiti di
amor di Dio e di amor del prossimo fino a con-
sumarsi 11ella carità. Divenuto sacerdote, fo11-
datore de/l'Istituto dei Figli della Divina Prov-
vide11Za, suscitatore di tante opere provviden-
ziali, non dimenticò mai il suo 11,Jaestro. Dello
spirito di lui e del Santo Cottole11go animò il
proprio spin'to ed ai due Santi serbò la pili
fervida divozione. Non passava forse mai a
Torino senza scendere a Valdocco a venerare
l'Ausiliatrice, a pregare Don Bosco. Se appena
poteva si inginocchiava ili presbiterio, al posto
che occupava quando giovinetto partecipava alfe
funzioni come membro del ~ piccolo clero » e ri-
i·i1,1eva, prega11do, i fervori della pietà eucari-
stica dei tt!mpi di Don Bosco. Il giorno <klla
carumi::::zazione egli fu a Roma a rendere omag-
gio al Santo ed a dividere colla Famiffflia Sale-
sia11a la gra11de letizia di quella Pasq11a che il
<1 Papa di Don Bosco t definì << Pasqua sale-
siana i>. // 3 aprile, partecipò con noi alla so-
le111w udienza Po11tificia nella Basi/ira di San
Pietro; e chi scrive ricorda che, uscendo tlalla.
Basilica, si se11t1 a1.'Vici'11are da 1m alto dig,u-
tario della Curia Romana che gli disse: - Vuol
vedere il Don Bosco dei nostri giorni? E gli
indirò Don Orione che allraversava la piazza,
no

2.4 Page 14

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solo solei/o, in abito dimesso, umile, modesto, Le ffera di Don G iulivo ai giovani.
lo sguardo raggiante di rm'i11tima gioia che gli
animava tutta la persmia.
Carissimi,
L'8 aprile seguente, era a Tori110, al matti110 il 23 gennaio ultimo scorso è morto a Torino
per tempo, all'urna del Santo. Ci rimase quasi un alu,mo del rwstro Oratorio di Borgo San Paolo
i11i1llerrattamente jÌllo all'ora della processione, che ha lasciato esempi straordinari di cristiana
q11a11do prese f'ombrello e scortò la Salma glfJ- virtrì: Gin9 Moresco. Aveva appena tredici an11i,
riosa per le vie cittadine, sotto la pioggia scro- e da nove mesi soffriva, giomo e ttotte, atroci do-
sciante. La gente che lo conoscet•a, additandolo lori per un enorme cancro che, i11chiodatolo a
esclamava: «Un santo accompagna un altro letto, gli dava spasimi indicibili. La fede e
santo! 1>. Altendiamo il giudizio tklla Chiesa; l'affetto dei suoi ra,ri lo sostennero in ta11ff sofje-
ma sulla sua tomba certo si rasciuga il pianto renze. A clii lo visitava lascia·va l'impressione di
e germoglia speran':/fa di bmedizio11e.
unafortezza superiore all'età sua, d; una purez:::a
a11gelira e di una pietà edificante. Emulo di Do-
AUTOGRAFO DI DON ORCON!è
me7lÌCO Sm.iio, vire-va nella grazia del Signore
oer un'immaglne-ricordo della festa dl S. Gfov. lJo•co
J i gcnnafo 1940.
a . nk ~
e. I ~ ~ l l r
~
t:i ,t,,u,,.,_.e-6::-
~ ~ ; f ~P,e_.
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e si sforzavll d'imitare le sue virtù. Il 29 giug110
dellu scorso a11110 le huònc signore de/l'Unitalsi lo
portarono cogli altribimbi malati a Jlaria Ausilia-
trice, pl'T la gionwta della sofferenza ptr la pace.
Gli fu rhie.çto se desidRrava fare la Co1111111ù111e e
rispose che era ve1111to proprio per quello. Interro-
gato se avesse bisogno di co1ifessarsi, dichiarò can-
didamenfe: «Non Jio miCCl !lCSSU/1 peccato!... 1),
~~
"-
,/,,_
_,,..~
A
t ~ ~ , A ~ La ma pr~occupa::ione era di d'.ssi1111_ilare_le s11~
.P.,,.~ ~ 7 pene, per nsparmwre angoscP m suo, em·,, e d1
:
~7~
far del bene. Sospirarn naturalmente la guarì-
gione, ma con 11110 rasst-gn~:Jicme alla f..•0!01'.tà di
C .-,..,~ .,~
Dio d1P strappm:n le lagrime. Ad alrn11e s1g11ore
~ 1j,,'"'1"Pl'f 'SZ)~ ~ ; , : , j ; ~ che, angustiate del suo male, si meravigliat•o.110
,,._ ~-A;(: eAt,,,t -'
_)__ / ~:L«:' che lddio non facesse un 1mracolo e lasciasse sof-
p~ ~ ~ ~/ ~>Pt-r-G-
~~;
~
-C\\ ~ J! ~
frire tanto zm fa11ciullo immce11te, fattosi serio.
indicò il Cronji5so e dissi': 11,Von bestemminte! E
Lui che cusa ha fatto di male per esst>t messo i11
~ r{ v
e.
''1' {lc,,J.t+'l; 'A
.
4' "!/'~~j~ . Jo'\\ ~~
~·
~
croce? Dite il rasan·o che è molto meglio n. Teneva
sul comodino un piccolo salvadanaio e quando gli
,•enii·ano rrgalati confetti I! caramelle, invece di
ma11gforli, li ve11deva ai compagni che l'andavano
a trovare, e ripo111!'l,·a i soldini ir1 serbo per fa,·e
~::·;;z: ~ ~ ~ ~- ~ ---Ze -.-7~..~ W __v..e.._
~~
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r;··- .. ~
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l /'rl!M,,,,. , -&,._;~ ; I ' ~
della carità: Poch'.. giorni prima di l\\"atal~, sifece
provn:edere1 regali per papà e mamma, afl'111saputa
def/'1111aedell'altro,echieseil perme.tsodifare una
bella offerta tilla Conferenza di S. Vincenzo de'
Paoli per concorrere a re11de1:e meno triste fa festa
ai pov.•eri. Esortato a moderare la somma che desi-.
derava ver$are, vi si adattò con pena, esdama11do.
~Era per far stare 1111 po' più allegri i j>D't•n-in.
Il Signore gli ha voluto affrettare il premio a
I.anta bontà di more. Al suo transito, i compagni
di scuola e di Oratorio m:evxmo tanti P-pisodi do.
narrare della sua pietà, della sua dil(f?e-11::a, della
sua pure:-.za, della sua bontà. Forse 1111 giorno
verranno puhblicati, e voi p()frete meglio comprro-
dere la grande~za d'animo del caro fa11ci11llo
~ ~ ~~ I?. ~......;,,,.~
Intanto raccoglie!e gli esempi che io i,_; ho a?-
~ - I} /J
l~ 'IJ __
fl
h
~ . ' J..--:r-
~~ .e:::::z:::-l
;'//~/
pena acce1111ato e imparate a temprarm da g10-
vani a far del bene.
~~~
-
..
..,A
- Vostro aff.mo DoN Gmuvo.
Il I

2.5 Page 15

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Assam Dopo la benedlz-ione della nuova cappella sulle collino Garo.
INDIA
Per un tempio all'Ausiliatrice.
Amatissimo Padre,
nei mesi invernali i missionari in India svol-
p-ono la più intensa attività. li clima dolce ed
asciutto, le strade praticabili permettono i
viaggi apostolici. È il tempo della mietitura
spirituale. Da due mesi sono in moto in com-
pagnia del chierico Mario Bianchi, per visi-
tare i nostri distretti. l disagi e le fatiche dei
lunghi viaggi sono più che ricompensate dalle
gioie spirituali che il buon Dio ci largisce. Ho
il cuore ripieno delle più soavi impressioni
per lo zelo ammirabile dei missionari, e per
la fede dei cari neofiti. Due nuove cappelle
furono benedette, numerosi battesimi ammi-
nistrati, e il Vangelo di Dio annunciato a
grandi moltitudini. Una delle cappelle è dono
di un munifico benefattore d'Italia, che volle
in questa maniera suffragare i suoi defunti.
In questi viagl!i ritorna frequente il pen-
siero di Gesù che andava per città e villaggi
insegnando e predicando, e, vedendo le turbe,
ne aveva compassione e diceva: -0 La ·messe
è veramente copiosa ma gli operai sono po-
chi ~- È la medesima scena che si rinnova di
giorno in giorno. Ma quali sono le genti del-
l'.\\ssam che suscitano maggior compassione
nel cuore del missionario?
Mi trovavo ai picùi delle montagne J{hassi,
nella pianura del Shylet (Bengala Orientale).
Il posto è pittoresèo perchè la strada di Shil-
long sbocca nel piano dopo aver attraversato
un lungo ponte sospeso sulle acque di un
fiume incassato fra sponde rocciose. ]~ una
fermata obbligatoria per tutte le automobili.
Aspettavo i cristianj per affrontare iJ pendìo
del monte da un altro lato e recarmi al vil-
laggio di Lamin. Davanti a me si stendeva
adunque la pianura immensa popolata di mi-
lioni di abitanti, nella totalità maomettani e
hindù. Mentre passeggiavo, scorsi sotto un
albero fronzuto un tempietto: nella roccia era
scolpita una divinità. Un Sadhu, (santone) dai
capelli lunghi, viso e corpo cosparsi di cenere,
stava accoccolato in profonda meditazione; il
rumore assordante dei veicoli ed il vociare
della gente, non lo distraevano per nulla. Io
mi sentiva come uno straniero e provavo il
tormento di Paolo quando si aggirava per le
vie di Atene... Ma ecco arrivare i nostri cri-
stiani: discendono festanti dal monte, uomini,
donne, ragazzi, ci vengono incontro, s'ingi-
nocchiano e domandano la benedizione. L'a•
ria risuona del saluto cristiano «Sia lodato
Gesù Cristo•>. Nel viso, nel vestito, nella lin-
gua, appaiono gente completamente diversa.

2.6 Page 16

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Sono Khassi che abitano sui monti, mentre
il piano è stato occupato dai maomettani e
dagli hindù. L' India misteriosa e sconfinata
ci rivela un aspetto della multiforme sua vita:
nel piano abbiamo gli hindù col sistema so-
ciale di caste, coi suoi templi, santoni e ci-
viltà piì1 che millenaria, che vanta poeti, filo-
sofi e pensatori; e cogli hindi, 1 maomettani,
con altra civiltà, uniti e compatti come un
blocm granrtico. Ahimè, è doloroso consta-
tare che queste due cittadelle sono anc<,ra in-
tatte e noi non siamo riusciti a fare la piu
piccola breccia. \\la sulle montagne che si
innalzano m·lla vallata del llramaputra, vi-
rnno molte e moire tribù primitive, rimaste
isolate tra le due correnti che plasmarono la
storia dell'India e non furono assorbite
dall'induismo nÌ:: dal maomettismo. Esse for-
mano il terreno vergine che rende frutti co-
piosi. Popolnzioni !\\Cmplici con un culto ani-
mistico, senza scnttura, gelose della loro in-
dipendenza, sono pronte a ricevere i_ missio-
nari che aprono scuole, ospedali e parlano una
parola nuova di vita e di amon!. Queste tribì1
dei monti si dividono in molte stirpi dilk-
renti per lingua, tradizioni e coi;tumi.
La Chiesa di Dio in Assam cresce e vigo-
reggia rigogliosa. Nel corso dei secoli, questi
popoli furon() ignorati e Jimt:nticati; la loro
storia tramandata oralmente si pcrùc nel-
l'oscurità, avvolgendo di mistero la loro ori-
gine; l'alfabeto stesso fu introdotto dai mis-
sionari. ]\\,Ja ora nascono a una nuova vita e
naturalmente si muovono verso 4uella rt:li-
gione che ha loro aperto le porte della verità.
Nei miei viaggi, io li vidi accorrere al pas-
saggio del missionario, bt:re le sue parole, 1;-
porre tutta la loro fiducia in lui e domandare
catechisti e maestri. Ecco la tu rba per cui
Gesù ripete il suo Misereor. Gli ultimi stanno
diventando i primi; ma noi dobbiamo aiu-
tarli perchè sono come bambini nell'immensa
famiglin cristiana, banno bi:wgno di tutto:
scuole, ospedali, mezzi per potersi elevare so-
cialmente ed economicamente in questa età
di grandi rivolgimenti. Fra dicci o venti anni,
quando saranno cresciuti, allora potranno aiu-
tare la \\.ladre Chiesa.
Il problema rnjssicmario adunque in Assam,
consiste, non nel trovare il mezzo per a\\.-v1c1-
nare e convincere coloro c.hc sono fuori del-
l'ovile, ma nel ricevere e moltiplicare il pane
della verità alJe turbe che accorrono al mis-
sionario.
Urge aprire subito una nuova residenza e
due case per le suore che si curino dell'edu-
cazione delle ragazze. Purtroppn ci mancano
i mezzi: la guerra ci ha tagliato più di metà
delle risorse ordinarie.
Quando, il 21 gennaio, mi recai a bcneJirc
la nuova cappella nelle colline Gare, il vec-
chio catechista, Pietro, dopo la funzione si
alzò per ringraziare il Vescovo. Ricordò come
20 anni pruna egli fosse l'unico c-.i.ttolico in
quei luoghi; poi s1 costituì un piccolo gruppo,
ma scoppiò la persc~·uzionc e la loro cappella
fu incendiata, ad essi fu <lato l'ostracismo.
Dio però non li abbandonò. ,, Ecco - diceva
- ora siamo qui più
di 400 ed abbiamo una
hclla chiesa: Dio ha
premiato la nostra fede
e la nostra lunga at-
tc~a: molti e molti Garo
desiderano farsi catto-
lici». Il vecchio catechi-
sta aveva le lacrime agli occhi eJ anch'io ero
conunosso. Sì, il buon Dio vuol salvi tutti
questi Garo, IZbassi, ~agas, .;\\likhir ecc. Chi
aiuttrà la nostra debolezza~
Cinquanta anni or sono i pnm1 m1ss1onari
in Assam comperarono una ,·astn collina chia-
Shlllonit (A·;snm). • Lo staio del lavori
dcll'crll(<,nda. cat1edmle.

2.7 Page 17

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T Il A I LAN D
San~ Kllk L:a gioia drl 81111esimo Ln1onl di CntN>hlsmo coll'n1u10 del carlclloni
Ban,t Nok h,hui,k: sa·c,lanl ed alllevl :>Ila colllvulono dei camf)I.
Dana Kok: Un raduno di \\·uva><on (Premlllla.rl) dnvantl 111111. staluo de• Fondatore deli'llllualc tllnas1ia.
-

2.8 Page 18

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mandola Santa Maria, che ùivenne la sede
centrale della missione. La prima chiesa, su
questi monti, fu eretta in onore della Ma-
donna. I primi battesimi furono amministrati
l'olto dicembre del 189,.
Quando nel 1922, i Salesiani arrivarono a
Shillong, consacrarono I'Assam a i\\laria Au-
siliatrice, e Don Rinaldi, allora Rettor ;\\-lag-
~iorc, scrive\\'a loro: ,, Ricordatevi che Don
Bosco ha visto i missionari trionfanti con lo
stendardo Ji l\\Iaria Ausiliatrice; ponete in
questa buona :Madre n,tta la vostra fiducia,>.
Maria Ausiliatrìce è adunque la protl'ttrice
della missione dcll'Assam. Assecondando per-
tanto il desiderio dt:I mio predecessore, S. E.
Mons. Mathias, e di tutti i missionari, di-
visa.i di ùt,dican; l'erigenda cattedrale ùi Shil-
long, che sorgerà appunto sulla collina Santa
Maria, ali'Ausiliatrice. Dalla fotografia ac-
clusa, Ella potrà vedere a che punto è giunta
I.a costru1.ionc d,,po tre anni. La Madonna
ispiri i suoi devoti a venirci in aiuto onde
erigerle anche 911i in India una chiesa degna
di Lei, ove possa attirare tutte le tribì.t al suo
Divin Figlio Gesù. Allora le genti redente
proclameranno la gloria di Colei per cui ci
venne data la vita.
:\\1'i benedica, amato Padre, e con me bene-
dica tutti i suoi figli che lavorano in questa
Missione.
Suo dcv.mo in G. C.
>I< STEFANO FERRA.,'-""l>O
1·eICOtJO di S!,i/1011g.
Shiflo11g, 31 gennaio 1940.
THAILAND
Nome nuovo, vita nuova.
,./malissimo P,1dre,
nt'lla mi.a ultima rela1ionc, accennando al
cambiamento del nome di Siam in Thailand,
scrivevo che era da vedere in questo fatto,
più che \\lna ragione etimologica o storica, il
programma dell'attuale governo che mira a
rinnovare il popolo: nomt: nuovo, vira nuova!
TI programma è in pieno sviluppo e se ne
sentono i benefici effetti. Quando pensiamo
a quello che abbiamo trovato al nostro arrivo,
nel 1927, e lo paragoniamo con quello di cui
siamo già oggi testimoni, dobbiamo ammi-
rare ;1 cammino percnrso.
Si è comi_nciato naturalmente dalle scuole,
più che coll'aumentare il bilancio, quindi il
numero dei locali e degli insegnanti, creando
soprattutto lo spirito nuovo che anima mae-
stri ed allievi.
Passando nel più remoto villaggio, sperduto
nelle selve di piantagioni di cocco, è una gra-
dita sorpresa vedere allegre schiere di gio-
vani in divisa far ressa davanti alla scuola. Per
le vie delle città altre schiere di giovani in di-
visa premilitare dal contegno tipicamente aperto
cd educato, dallo sguardo fiero, dànno l'im-
pressione di un popolo che è in marcia sul serio.
Per le scuole il governo non bada a sacri-
fici, e segue le migliori istituzioni <l'Europa.
li direttore generale dei premilitari è tornato in
questi giorni da Roma, do\\'C è stato a studiare
le organizzazioni giovanili del nostro Paese.
Le preoccupazioni del governo non si li-
mitano all'istruzione, ma tendono a formare
il cittadino. Tra i più recenti provvedimenti
fu proibito ai giovani di fumare, di entrare
nelle rivendite di liquori o in luoghi <love si
gioca d'azzardo; furono vietate le scuole pro-
miscue; i giovani non possono portare i ca-
pelli più lunghi di + cm., mentre per le rn-
gazze sono abolite tutte le acconciature arti-
ficiali ai capelli e al viso. Chi non ubbidi-
sce prontamente viene allontanato inesorabil-
mente dalla scuola. Il fatto che ogni giovane
deve portare sulla giubba la sigla della scuola
cui appartiene e il numero di matricola faci-
lita agli ispettori l'identificazione di chi manca
alle disposizioni.
1~ questa prima lra le opere di costruzion'e
nazionale hanno portato un contributo di in-
ùiscusso primato le missioni cattoliche. 1 Fra-
telli di S. Gabriele, le Suore di S. Paolo di
Chartres, le Orsoline hanno scuole che, per
numero di allievi e serietà di educazione, go-
dono un meritato privilegio nella comune esti-
mazione. Basti accennare alla statistica degli
esami dati lo scorso marzo avanti ad una
commissione governativa nella classe che pre-
cede l'università: mentre per gli allievi pro-
,·enienti dalle scuole private si è avuto il s+
per cento di promossi, gli allievi presentati
dalle scuole della missione cattolica hanno
raggiunto il 96 per cento.
~oi, ultimi arrivati, abbiamo già parecchie
scuole tra cui il collegio di Banpong che conta
più di 500 allievi e la scuola magistrale di
Bang :Nok Khuek che, nei primi due anni di
vita, ha avuto agli esami governativi il cento
per cento <li licenziati.
Dopo le scuole, le più assidue cure del
governo sono rivolte all'agricoltura. Accenno
s.olo aù una recente disposizione che fa ob-
bligo a tutte le famiglie di avere un orto e
un pollaio. Così, passando accanto agli edi-
fici pubblici, si vede l'orto diviso in settori,
- - col nome dei singoli funzionari, i quali, sul-
IIS

2.9 Page 19

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l'esempio del capo del governo, ogni giorno, parte del Catechismo del Cani. Gasparri; al-
dopo le ore d'ufficio, coltivano il terreno con tri hanno collaborato alla preparazione del
ovvio vantaggio non solo economico, e sti- nuovo Catechismo ora adottato dalle missioni
molo alla laboriosità per il popolo.
della Thailandia.
Anche in questo campo la missione catto- Mons. Prefetto Apostolico ha provvisto a
lica tiene un posto d'onore. Ceolin<3ia di et- tutte le chiese una bibliotechina missionaria.
tari di foresta sono stati messi in cffic:enza e l'Unione Giovanile Cattolica di Viterb<,
dai missionari, che non solo vi impiegarono ci ha inviato una collezione cli quadri a co-
i loro beni di famiglia, ma personalmente di- lori, che, uniti a quelli editi t!alla Duona
ressero il non facile lavoro; qualche veterano Stampa di Parigi, ci sono di valido aiuto per
porta ancora oggi gli acciacchi delle malattie la spiegazione.
contratte durante lunghe giornate passate in Anche nelle caserme e nelle prigioni ab-
clima malsano o nelle risaie a dirigere e con- biamo potuto portare la parola di Dio a con-
dividere le fatiche dci coltivatori.
forto ed .aiuto di anime, per la speciale situa-
.. In una delle regioni più ricche del Thai- zione, particolarmente care al nostro cuore.
!and, un canale, che dà fecondità a molti et- · Lavori scritti, gare, premiazioni, esposizion1
tari di terreno e benessere a centinaia di fa- di lavori, di disegni catechistici fatti dagli al-
miglie, porta ancora il nome di Jarang (euro- lievi hanno destato ovunque un fervore di
peo) a ricordo del missionario francese che opere con frutti consolanti.
lo fece scavare.
Tra le varie manifestazioni, merita speciale
Oggi la propaganda agricola e.lei governo fa accenno la funzione con cui solennizziamo la
affluire autorità e popolo alla nostra colonia agri- consegna del diploma di compiuto corso ca-
cola per avere semi, piante, uo,,a, galline, tanto techistico. U corso va da sei ad otto anni se-
che la produzione è insufficiente alle richieste. condo i luoghi e le condizioni degli allievi.
Nel 1937 alla missione cli Bang Nok Khuek si Alla fine dell'ultimo anno, esame solenne con
tenne la prima mostra agricola, che si ripeterà, prove scritte e gara pubblica. I ,·incitori ri~
in maggiori proporzioni, nel febbraio 1940.
cevono- premi proporzionati; tutti i promossi
Cosl la Chiesa, anche in questa terra, con. sono ammessi alla Comltnione solenne. Yestiti
le scuole e l'agricoltura, continua la sua tra- o festa (non manca mai il vestito nuovo, e ai
dizione di operosa beneficenza, e i figli di più poveri lo regala il missionario), recanè.o
D. Bosco sono lieti cli mettere le loro umili in mano un grosso cero ornato cli fiori, si a, -
forze a servizio di questa causa.
viano alla chiesa processionalmente e si ingi-
nocchiano in posti distinti. Alla :Messa can-
La Crociata "Pro Catechismo".
tatà fanno la Comunione; nel pomeriggio, a
due a due, si avvicinano alla balaustra dbve li
Abbiamo tenuto nei giorni scorsi, sotto la attent!e il sacerdote in piviale circondato dal
guida del Prefetto Apostolico, un'adunanza di piccolo clero per l'offerta del cero: si inginoc-
tutti i capi delle residenze missionarie per chiano, mettono la roano sul Vangelo e, a
trattate dell'insegnamento catechistico. Credo YOce alta, davanti a tutto il popolo, rinnova.no
che non sarà discaro ai nostri buoni Coopera- i voti battesimali. Dopo la benecli.zione, rice-
tori conoscere qualche cosa elci nostro lavoro ,·ono l'abitino e.lei Carmelo e il diploma fir-
in un campo che e tanta parte dell'apostolato mato dal parroco, che conservano gelosamente.
mfasionario.
San Paolo onorava di speciale elogio quelli
Dai verbali dell'adunan:ta rilevo anzitutto cbe con lui lavoravano per la diffusione del
che i missionari non hanno davvero rispar- \\'angelo. Accenno a qualche esempio tra i no-
miato fatiche e sacrifici. Spigolo a caso tra gli stri collaboratori nell'insegnamento del Cate-
esempi: missionari che fanno parecchie ore cli chismo che formano il più grato conforto al
catechismo al giorno, lavoro reso più difficile nostro lavoro.
dal clima e dal dover parlare in lingue diverse In una cristianità abbiamo una casa cli ri-
per poter far giungere la parola di Dio a fe- poso per catecbistesse le quali, per età, devonc,
deli di diverse nazionalità; missionari che si lasciare i posti avanzati del lavoro missionario.
sono ingegnati a trovare, con mille industrie, Entriamo in una cella: <• Come stai nonna? »
i mezzi per ospitare e mantenere alla missione (è il titolo di rispetto alle signore arnnzate in
per mesi una turba di giovani i quali, essendo età). e, A ottantaquattro anni si va avanti come
la famiglia troppo distante, non avrebbero po- si può, Padre )). << Cosa stai facendo ? (1 Il
tuto diversamente intervenire al Catechismo. lavoro che continuo da anni: spiego il Ca-
-Un missionario ha tradotto e pubbFcato
II6
techismo alle catecumene che il parroco mi

2.10 Page 20

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affida ~- (< Quante ne hai istruite? ». ~ Faccio
un po' come la chioccia; allevata una covata,
subito un'altra; alle volte una cateeumena
sola; ma ci sono anche le st3'!ioni fruttuose
a tre, o quattro per volta I).
Sessantasette anni di insegnamento catechi-
stico, qualche decina di catccumene all'anno;
un numero da far invidia cd uno stato <li ser-
\\'izio che i.: un'ottima presentazione alla porta
<lei Paradiso I
Accanto a qu1.,-sta, la cella di un'altra sui
settant'anni. ~on state a parlarle di avveni-
menti, eh~ non la interessano; è cieca da una
quindicina di anni. Lo trova lei l'argomento:
domanda informazioni se quel tale viene in
chiesa, se quell'altro fa Pasqua, se un terzo
manda i figlioli al Catechismo. <• ì\\Ta tu cosa
ne sai di costoro? •>. « Se ne so! Li ho visti
qui al Catechismo quarant'anni fa quando li
preparavo al battesimo. Poi li riveòo ogni
giorno sulb corona del Rosario; dieci ave
per questo che, mi dicono, ha lasciato la
chiesa; dicci pt.-r quello che non ha fatto Pa-
squa; e poi spero di rivederli in Parailiso ,>.
Ho un altro caro amico, un medico. Ira
avuto da .">uo padre un lihro di ricette medi-
che: empirismi tradizionali per le malattie
dei bambini; ma <• la ricetta più preziosa -
mi confidava - che mi ha raccoman.dato tanto
mio padre come testamento, è di battezzare
i bambini moribondi. Non manco dì dirlo ai
genitori, aggiungendo una buona -parola an-
che per loro>>. Ogni semestre mi porta pun-
tualmente l'elenco dei battesimi amministrati.
Non mancano le gioie da parte dei giovani.
Fui chiamato per un malato distante circa 60
km. Erano le 19. Partii e arrivai verso le 11
del giorno seguente. Appena entrato nella
casa, pr<ivai una delle più grandi pene per il
cuore di un missionario. Troppo tardi! li mio
caro Paolo era spirato da parecchie ore. Mi
buttai in ginocchio avanti a quel cadavere e
non p()tei a meno di unire le mie lacrime a
quelle dei parenti. 1t Padre, non piangere; mio
zio è rnorto bene, proprio pentito ». Chi mi
parlava era un giovanotto che l'anno prima
era stato mio.allievo al corso di catechismo
per adulti. E mi fece vedere un quaderno.
«Ricordi, Padre, il tema che ci hai fatto svol-
gere: - Che cosa faresti se ti trovassi presso
un moribondo e non fosse possibile aYe.re un
sacerdote? - Suggerirgli giaculato1-ie, fargli
baciare il Crocefisso, leggere qualche tratto
e.lei Vangelo, soprattutto aiutarlo a fare atti
di contrizione. È tutto qui scritto e l'abbiamo
praticato fedelmente>>.
I chierici dello studentato teologico, par-
tendo dal princ1p10 che il m1ss1onario non
deve distruggere, ma perfezionare quel fondo
di bontà naturale che trova nel popolo, stanno
compilando una raccolta di fatti storici, pen-
sieri di scrittori, proverbi, sentenze tratte
dalla lcttcrat11ra Thai. \\"orrebbe essere un«
modesta realizzazione del programma cui a1,:..
ccnna il Santo Padre Pio XII odia prima E11-
ciclica scrivendo: <1 Ricerche e indagini di mi:i-
sionari si sono proposte di agevolare la con,
prensione ed il rispetto delle civiltà pii1 sva-
riate e .di rendere i valori spirituali fecondi
per una viva e vitale predicazione del Van-
gelo di Cristo. Tulto cib che in tali usi e co-
stumi non è indissolubilmente legato con er-
rori religiosi, lrowrà sempr.: benevolo esame e,
quando possibile, verrà tutelato e promosso >►.
È un tentativo; speriamo sia utile a quella
delicatezza che è tanto cara ad ogni popolo
che ama veder nlorizi.ati i proprii prodotti.
Per il 1940 abbiamo un programma catechi-
stico che raccomaniliamo alla sua benediziotw
cd alla carità dei nostri Cooperatori. Noi pn:-
ghercmci in particolare per quelli che vor-
ranno aiutarci a provvedere premi per le gare
catechistiche.
Dev.mo in G. C.
Sac. GIOVANNI C\\SF.TT\\, Ispettore.
Btmpo11g, 2+ dicembn, 1939.
GIAPPONE
L ' ann o 260 0!
Rev.mo ed amai.mo s;g. D. Ricaldone,
l'annn in corso è per questo gran Paese
l'anno giubilare della sua fondazione. Duemila
e seicento anni fa il Giappone iniziava la sua
storia. Senza entrare in clisquisizioni sulla veri-
dicità storica, eccoci di fronte ad una data an-
tica, che si snoda nella storia <li un popolo il
quale, per le benedizioni di predileziom· rice-
vute da Dio, nel secolare succedersi delle sue
vicende, trova la sua forma, la sua costituzione,
il suo progresso, il suo divenire definitivo, come
si presenta oggi, 2600 anni dopo. ::.\\1craviglioso
invero un popolo, che si considera figlio di
una grande famiglia, le cui orig ini s'innestano
colla divinità, di un popolo che sta stretta-
mente unito all'autorità, impersonata nelJ'lm-
peratore, il quale per mandato divino guida
i membri di q uesta grande famiglia alla rea-
lizzazione delle vaste ideaJità latenti nel suo
spirito; di un popolo che vanta il sussegu irsi
ininterrotto delle generazioni dei suoi 124 im-
- - peratori ; di un popolo che non ha permesso
II7

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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ad alcun nemico l'entrata sul sacro suolo della Yolli anche a nome dei missionari salesiani in
patria; di un popolo infine, che, dotalo cli Giappone portare un modesto contributo di af-
uno spirito potentissimo cli assimilazione, è fetto, di ammirazione alla nostra nuova pa-
riuscito ad acquistai·c in ogni campo, quanto tria con la composizione di una sonata fanta-
il mondo ha saputo inventare cli mile al be- stica per piano, che all'inizio de.i festeggia-
nessere e al progresso sociale, e contempora- menti, il 3 gennaio, fu trasmessa per radio a
neamente, si è mantenuto giapponese nel suo tutto l'Impero, unitamente al nostro deferente
!!Pirito, nelle sue idealità, pur servendosi ab- saluto. lspirandomi ai concetti esposti prece-
bondantemente di quanto di più moderno la dentemente, nelle tre parti in cui è divisa b
civiltà di tutti i popoli gli presenta.
sonata, descrissi: la discesa in Kyushu del reg-
La profusione delle benedizioni di Dio è cvi- gitore del Giappone, inviato dagli Dei; il
mari Jente nelle bellezze estrinseche del paese, nelle viaggio per mare del primo imperatore per
sue montagne, nei suo1 fiumi e laghi e pe- l'w1jone di lutto il Giappone; e l'incorona-
scosi, nella molteplicità dei suoi fiori e pro- zione di Gimmu, mentre nelle note festanti
duttività delle sue terre, nella numerosa po- della marcia dell'incoronazione e delle danze
polazione, adattabifo,sima alle più svariate cir- sacre che determinano il rito, si sentono, come
costanze della vita, che le vengono richiamate eco gli inni attuali della patria, che voglionv
di quando in quando ntl lato doloroso della dire coll'antico e col nuovo, l'unione indisso-
realtà da sconquassi tellurici dei terremoti, lubile degli ideali dello spirito giapponese.
Lifoni e inondazioni; nello svolgersi storico che non muta per variar dei secoli. La mu•
delle vicende di questo grande impero fino sica semplice, ricavata da melodie giappones:,
alla costituzione attuale; e nell'aver elargito anliche e recenti, espressa con sentimento im-
anche a questa terra per mezzo cli S. Fran- liano, piacque, e privati e giornali, colla gen ·
t:esco Saverio il seme della fede cattolica, tilezza propria di questo popolo, esprcsser<,
innumerevoli martiri S\\Ù cui sangue viene la loro soddisfazìone. Deo gratias! Anche que-
formandosi saldamente la Chiesa arruale.
sti contatti fan del bene a tutti. Ah! se riu-
Questa data che dà modo di medilare tante scissimo davvero ad essere giapp~ncsi per-
belle cose, i suoi figli missionari in Giappone fetti, e se anche noi (come dicevano i cristiani
hanno un dovere speciale cli ricordarla, an- superstiti delle persecuzioni ai missionari cuj
che perché la nostra Prefeltura Apostolica è rivelavano il loro stato i, anche noi abbiamo
appunto nella zona che vide le iniziali mani- il vostro medesimo cuore>>) potessimo cor,-
festazioni della vita e delle imprese del vinct:re questi cari giapponesi, che _vogliamo
lmperatore Cimmu (valore divino). È difficile avere ed abbi.amo il loro medesimo cuore nel-
tener dietro alle tradizioni locali sull'origine, l'amarli, nell'amare il loro gran paese, e che
sulle imprese e definitive conquiste dell'Im- con loro come missionari e come salesiani
peratore; si Lratta senza dubbio di un'emigra- di D. Bosco (oh! i nostri cari giovani!) vo-
zione dall'isola Kyushu (Hyuga) verso l'isola gliamo lavorare per la vera grande--aa del loro
grande (Yamato); movimento che segna l'i- paese e vorremmo vederlo ornato per la gra~
nizio delle lotte per l'unione del Giappone zia di Dio della gemma più fulgida, la Fede!
sotto un'unica dinastia. Le tradizioni locali L'inno popolare d'occasione delle feste giu-
ricordano molti luoghi della provincia di M i- bilari svolge questi pensieri: e, È il 2600 del-
yazaki che sai-ebbero stati sede di questi mo- l'Era imperiale! Da mille e mille petti ar-
vimenti e imprese e che in quest'anno giubi- denti d'amore e di gioia, di ossequio e di forza
lare saranno mèta di pellegrinaggi provenienti erompe il canto. L'ampia distesa del mare,
da ogni parte dell'Impero. Il nostro D. Ma- l'alta vetta del Fuji, il nostro bel paesy, i no•
rega nella sua traduzione del Kojiki ha messo stri bei ciliegi vedono ancora la civiltà dei se-
in rilievo il quadro delle immigrazioni nel coli. Oh nostra patria, scintillante cli gloria,
Kyushu, determinando chiaramente le teorie . mostra ora il tuo genio e il tuo valore all'om-
relative alle imprese del capostipite della di- bra del labaro della giustizia. Oh! il sole s'e-
nastia imperiale.
leva fra scrosci d'evviva! )l,
Anche noi in unione quindi attiva col Go- Si; si elevi e presto su questo popolo il
verno e col popolo porteremo il nostro contri- vero sol iustitiae Chri.stus Deus nostcr.
buto alla buona riuscita delle fissate manifesta-
zioni; si parteciperà ufficialmente colle cristia-
nità; si faranno gite commemorative ai luoghi
llliy~aki, 9 gennaio r940.
Suo aff.mo in G. C.
più celebri, e, specialmente, colla preghiera do-
Mons. Vn-,cll.NZO C1MA1Tt
- - manderemo al Signore le più elette benedizioni.
PrPjf't1.o Ap1)Stolico.

3.2 Page 22

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Crociata missionaria
Borse comple te .
Ilorsa ..J.\\"lJIE DEl. PURG.-lTORIO (7') a cura di
una pia personn 111 suffnu:do dei suoi can defunti.
Bnr$a SACR,1 F.-Ll.fIGLTA (7•) - Somma prec.:
10.764 - L"n bcndanore invocnndo _grazie e
pn,t.,..tiont' per la sua famiglia, .1 com p11nen10,
9240 - Tat. 20.00+
Don.a ILlQl'(} l\\'G. D<).\\IE.\\JGO. n cura del
lii!lio Don. lng. Frnnccsco - ~omma prcc ·
18.000 '.\\luo, u vcrs:imcnto, 2000 Tot. 20.000
Borsa D.:IL.\\1.IX/0 C.IRR,:J E SIROMJW C.1-
TF:RT\\ I ;\\ curn 01 D. Gìoachino C,1rri1.
Borse da co mple tare.
Bors,i ALRER.-l DO\\ P -lOUJ (3•1) - Summn
prcc.: 1(1.665 - l'tirdo pro!. :'vlichel<', 100 - Tòt.
rf>.765
Bur;a .f.'\\'IME DEf, l'URG.-ITOR/0 (5') - Som-
ma prec.: 9.23q.90 - :\\lorand, B., 100 - CumJirll
;.I.. 5 - ViJ.tnu l\\I., 3.000 - A D.- Fcrrari 10
r, Bargagli V. 10 - l'i»tra Y, 2,; Can. Hnsri
Rnffuelc 50 - Scrraz:mv1t1 5 · (,ullt
Ca-
rer1t1 B. 5 - Pr:m, T . 50 ~ig-ran1 .\\, 10 Aci:-
to Enrico, 25 - Tot. 12.5.p;,90
Borsa BALDI VO \\ Ll'JGI - Somma prt-c.:
2.650 - l\\ N 50 - l'\\. N. ~o Tnt. 2.750
llor,.. BE.IT.·1 H JR/ l \\T.·17.ZARl~U.O - !->ummu
prcc.: 2.907 C:cccon I. S. 10 Do,·nra :\\I. 10
J'(J/. 2927
8ors11 llBI.TRA.'11 DO.\\ A,\\DitE.-l (+") - :--.omma
prcc.. 3.>!07 ,20 - A rc1r 'i . l.icarn I o - Tot.
_1.8 1 7 , 2 0
,o - Borsa BI.-1:VGIII S1/,l'A1'0.RE - :--ìommd pt·ec.·
1.000 Ca.salone G. 1.000 - P. G1lurd1
llassi F. 50 - ?'al. 2. 1oo
Boma lJLA.\\ DJSO C!Ol ",--1.V,\\ I - ~omm11 pr1:c:
3.265
~.'\\. 100 - Aima r-.r. e Pier Gio"
Biondino 100 - \\1. Ridia 15 Clmrnnlc B. 10
Tot. 3.+90
Borsa C.'1R.-ll".1NIO D. C.-ILUSTO - !-omma
prcc.: 1.:;99 - Bonicl'lli 1\\1. 20 - Tot. 1.619
B1>rsa COL0.'1 BO D SISTO Sommn prt>c.· +os -
Bon1cclh j\\f. 20 Zoppi Famhthn 20 - "'.\\_ °'\\. 1 ~
- Pozzi France~co cd t'X nlhev,, 100 Tot 560
Borsa D.-11'1'.-l DOX STEF.-l,\\O - t" vc1-,;. L. 200
llnr,a DJVJ.VA PROCTIJ)EWZA CO.\\f•'IDO I\\.
f' O/ u cura llei coniugi Pcani - Somma prec.·
3.000 - Nuo,o versamento, 1000 - Tot. 4.000
llnrs~ D/1 ' / ,\\ ';,J I'RO/lf"lDESZ..-1 (3•1 - l'>CJmma
prec. 9,823.50 - \\.ln~zi Coniugi 20 Dt-nte
A. 10 C ampta n. 5 X. N. 20 Bal(linne
F. +o Galleni D. :i Gi1lli L. 15 Tot. 9.938,50
Borsa DOGU.-l.\\'l C. IC (;f['Sl!'PPB a cura d,
Pnz1i Francesco - Somma prec.: 6.366,50 -
l'. F. 100 - l'n gruppo di ex-allievi e Rcmon-
dini 100 Crcsto P. zo - 7'ol. 6.586,;o
llo,·su DAL XEGRO .\\,fOXS. GJO l ·.1,,-g/ a cura
dcU.a Piu Union,· pi.•r l'adornzione del SS. Sa-
cramento m S. Spmto (l'dinel - Somma prc-c.:
4.328,50 - Volani J.. 10 Sru.1 E. 30 '-• ' ,.
ro - I<. Cullo 6 - T,,t. .;.31!4.50
f!or,a JJO.V BOSCO l'IU)TF1'T<JUE DI~/ GI0-
1-. J.\\'l Sommu prcc.: 7.079 - ::--.oris Gh1slnnd1
T. 50 - Pi~,mo C. 25 - l\\lort:u·a V. 10 (.'n-
vinato F.. 10 Lodati I.. 50 - Tot. 722.-1
llorso DON l:IOSCO SALTl,•TTE T YOSTRJ Fl-
GLl (2•) - Somma prec.: 6 -403,50 - Del Fa•
\\ero C. 20 - Uni:1 l\\L ;1 -1'. T. Ghislandi 50
Pcrniuott1 M. 10 - S1n11:,;zo C. 2.o-Tot.1\\.57+,50
Borsa DO.\\' ROSCO F l.VCJULLO - S•>mmu
prcc.: :ll5 Chiomhrctti A. 50 - '\\. 1'. 25
Zanotto C. 20 - Pcru~i.:ìa B. ~ ~- R . Ticino
430 - Tot. 8+s
Bnrsa DO\\' BOSCO EDUC lTOR..t: (-1') Somm1t
prcc.: ++29,70 lloclla A. 10 rau. G. Ber~•ttn
10 '\\oris T. (~h,slnnù1 50
TIJt. -1·+9'J,ì0
llorsn DC"R.-l.\\'D() D . (:ET.EST!\\'() a curn di
un Sacerdot~ 'rorinc.·s~ SLIO cx-ulhcvu - Son11na
prcc.: 1000 - 1-;uovo vc:rsun1cnto, 50 Tnt. 1.050
Hor,;a ECC. i RfSTTC. I DEI PfCCOJ,0 SER.1-
Fl.\\'O G. BRC';\\'J (10·1) Somma prèc.: 6.18~
- L nn pover-J ammalata d1 :\\lnrttnn Frnncn
(Taranto) 0,50 - Tot. 6.18+,50.
Borsa F !SCIE S.TC: DOTT B.IRTOLO,\\JE(J
n cuna de!1 cun1u~i HiCl' t..· Lu1ci Fa~c1c Sorn1nu
Pr<'c•• 10.000 prof. !::i1opp1r10 10 Tqt, 10.010
Dorsu FR.-{XCRS/JJ D. G. B. (2•)
Somm:1
pr-,c.: 1.565
Binnco :\\1. zoo
Tot. 1.765
r,,,. Bors,1 U. 11?.\\ •ERO CES. IRE. - s,,mmu prec.
3.870 Gurno:ro G1us. 2.5
3.3Qs
Uo1·s11 C,'E'DD. I SUOR TlìRES.1 Sùm~n pn·c.:
110 ::--.. , . 15 Tot. 125
Hnrsa GESf, .11.IRJA .-ll'S/U.lTRICE, D.
BOSCO (3•) Somma rrcc.: 10.1 20 - M ina1.,1li
\\ I c;o - C u,:zo A. 38h - '-"· r.. Pisa ;o - Orz1ll1
( . 50 Scanzi 8. 20 1\\ I. lrwcn;izz1 Pe.:011,;
t.000
Tf>l. 11 .676
Tlorsn Gh'SÌ1 .W!() .UISHRJCORJ)IA. " cura pi
~. N. - v~rsamento L. 1000
Bnrsn GJOV.-lX.\\'T.\\'() BOSCO :, c ura del S1g.
c. l\\l.
8. Turino - l" \\'OrSlllllC'll[O 5.000
Rnr,;a GTCIHT.F,O E TUCOVC:lll.-lZIOXE -
Sommo prec.:+.1~0 Boschmi <:. 10-7'01. +r<,o
Oorsa GJ,J HJJl'C:.-IT()/U .-IL LORO S. l.\\'T()
a cura dell'inJ.!. comm. A. Bmnc.lu Presidente
ddl'u11iune D. Do,.;u fra inst•t!nnrni - Somma
prcc.: <.>.69+,35 - o~nuti Clara, TO Dc:-zzut1
G1uscpp1n,1 Carcgliu 500 Bonicclli :\\I. 10 -
Tf/t. 721-1,3,;
Bor,;o L•I l()/,0 D . AGOSTI,\\ n - Somma p,-c.,,:
2!>2.5 - Pin persona <li Pinne d'Asti 400 - T11t.
3.225
BnrsaM.JDO,\\ V I DI f.()( ' RDT-.',C,'-Sommuprr:,·.:
1.586,.55 Ahhatnnl,!eln· R. 100 - O. Hcc1us
s - Tot. 16()1;55
Borsa .11.-IDO,\\?,A Dl!.'LLE CRA7.llì DI C.1-
STEL.HO.\\''J'E (l1dìn<') a cura d~·t.!li cx-alli.,., i
salesiaru - Somm:i prcc.: 7.961 - :--. :-.f. 25 -
+-;, Facin Marìu 10 - "l. l\\: :?o - Pasq11ali1u R.
net l>up 'l'cres,na , o - C<illo Rmn 26 - Tot. 8092
Horsa JI✓JDO \\' 'V.·L Dl!:LLE GRA7.IE (Pincrolc,l,
n cura della Casa salesiana - Soruma prec.:
72;8,85 - F. 1\\1. 25 - F. G. L. 25 - Giuti:1 e
Sandra .5 - Forncro :\\I. .5 T ot. 73;.l'\\.8.5
(S,rruel

3.3 Page 23

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NECROLOGIO
Sa l esiani defunti:
,VIAST,-1LLI D. PAOLO, ~ac. dn Pmro San Piètro
,,ts (Cnmol, t n L, Spezia ,I 21-11-1940 a b9 anni. Anima
semplire e generosa, tl'llScOrse tuua In sua
nell',n•
,egnamcn10 tm I piccoli delle scuoio elementari e nel
aacro ministero in cu, preclil<.,.,c i himb, pìu dcrd1tt1 dcliii
p•rrocch,u, 1 cn~1de1t1 • figli delle <:nnnne , J1 I .a Spc1.i«.
n. MONTE]JL'G,\\0L!. .IIRTC'RO, sue. da Castel
t San Pictru dcll'Emilin (Bologna) iv, I', 1-11-19-1,0 a
67 anni.
01umo educatore nellu sririto 1tcnuiho di Dou llffsco,
fcc~ rlcll11 •cuoù1 il c.unro rn,dil~un del <uo ap•>stoluo.
:'\\.t;JRTJ\\"ELLI D. (;I()l',ISXI. ~ac. Pomarolo (Tren-
to); t ad E.stc (l'adovn) il 26-11-19.µ, a 52 ann,.
Rcli1t1nso t'>,Cntp1a,.,, confessore pmdtnte, dotto, pio.
HARJUll D. E~11LIO, ~ac. da Sèrc111 ,faIva (Un1theria)
t a l:\\yt'r,icsuJfalu (Un~hcria) il 2-1-1<140 a 38 anni,
f"JXCZE A. ST/lF.lNO. eh. tr. da Ei:yeck (Uni:heria)
t a :'\\yergesujfalu (Ungheria) il 2-1-19-10 a 24 unni.
f/()F.\\l.1.\\'S GJOf'.tlSXI, d1ac. d'I Tauberrcttershcim
(8>1v1cru), t a Bent:diktbeuem (8'1v1ern) il 15-1-19-10 11
2.y Pnni.
CERRUTT ETTORE, eh dli \\'crgJnn (Nnwra), t a
Ilit!lla (Vercelli\\ ,I 17-11-1940 " 25 anni.
JLLE'S GIVSF.PPE, eh. Ju Uil\\'C,d (t.lngbcriu), i' a
&.la (L.nithchll il :q-1-11140 • 25 anni.
F.-JLDA ER.VESTO, coud. cL1 'forino, t n Cremisdn
(1'11l~·S1inn) il 6-11-1940 a 6,1 anni.
Cooperatori defu nti:
t S ISTIVA SJROTTI J"ED. IWFF/\\"J a Torino
il 2-11 u. Y.
Cors Ieri> tutl I I I su 1 ,•it.1 : lh prc11.hit!nl ..-d al lnvom
cnn indtfc"st, 4\\pÌriw di s.ncrìficio, furtcz;,..a, abncgsazione,
pij;ert:nitù. pct'\\pit-.tec prcn,ura matemtt per rut11. i~piratc
a profondo s..-nsn cri,tinno. per nm•>rè di Uin, delLi Fa-
micdi:1, dcll.1 P11tri11. l'u bencd~r1., dnl h1,::norc con un.1 nu-
mero"" li~liol,rnw e colla vocazione di Don Rtmtldo e
Don Francesco ali., Soc,eta 8ulcsiana.
CA.V. FR,.J.\\"Cf:S('O S.lf'ER/0 Al,LEGRO, Vicario
t Foran~o d1 !:>orrentn il 10--1 u. :-.. u 73 ,11u11.
Sac~rdote sccooJo 11 cuore d, Dio, dr on,mo semplice
e buono. di indnlc vivnC'L', ~pan4,ivJ, visse d1 zelo e di
sacrificio prodi1.,•,rndò,i insumcabilmente pçr 11 decMo
del tempio, per i picl·l'lh, i pa,cri, gli runmahui, tuuo
dando di <é, n11U11 per ri1enendo,
~d,rntc decurione promo,Re nel Sorrcn11no solenni
folrte in onor. di S. Gio,,mni Bo,cn e ne dilfus,: il culto
col rnovinwnu1 s:.1.lcsi:1no.
MARJ.·1 C,lTENA .1N.1ST.1Sf t a l~ndazzo il
25 f(•hbraìo u. •·
Fu un1 delle p,imc Cooperamci dcll"Opcra S1.lesiuna
In fund zzB. Solerte zcl:nnce della Pin C more e del-
1' \\s.oc1a2.1onc Je, di,·ou di l\\laria Au,;iliutrice. con•l\\crò
u1r• ln su• ,•no al bene, prcswndos, in mndo parq~olare
p.:r fare il catt-~·hl.,.u10 ai ruccoli, per ri-.,ruhilirc h1 p;tct.~ e
l'•rmoma nelle f.•,nii:lic.
LUIGI Rf!\\"ET1"f t a l\\!ont,·m•gno d' \\m, il 18-11
u. •· a 76 anni
Padre aft'euuo,o d, sc11c figli. rimftsto wJnn1 a 4S anni,
li seppe cr.·,cere cJ cduc:,re nel ,ant,, nmor di Dio. Fra-
tello di Juc Salè-.1:1ni, à1ni1v·c1. tc:n~tnmente Don Bn~co
e ,i Iiu:nnc fortw1ato di J.1re uno <ld ~uOi fittli a\\ht Società
l:>Jlc,ia1111 eù unn fotha all'Istituto delle Fi1.tlic t.li \\lun,1
J\\u,illntriu,.
S.·lC. PJETR() BF.RG. l.'10 1 a Cr<>cctta del ;\\Jontdlo
(Tre•:i,o) ,I 2-11 u. s. a 52 :rnn,.
Zclanuss,mo sacerdntc, 'l''"e tutta la •u.1 vita per la
sah,:z,n delle anime p1odignndo , I suo 11ran cu'lrc Hl
O!lni formu di apo,1olato e curanJo co11 ~pedale affe11,1
le vncdzioni reli11io,c...\\.ffe:t,nnuro Cuopcrutore, diffondeva
con fervore il cuhn di ~ G·io\\·nnn1 .Dosco C' sos.tt<nc,..,,
cnrdialmentc l'Opcn1 !:ialc,iun•
SAC. flElRJXCII Al.FOSSO t a T,•k)'(> il 2ll-x11-
19,9 all'etiì J1 711 illl!IÌ. Amico superiore rro,inriale Ùt'Ì
l\\fariunisu e t'und,uoro delle opere lnro fiorcnt,ssimè 111
Giappone, per 52 anni lan,rò nel c-,unpe> ùell'aJ"l(),tolBto
\\li..,ionario. Si può dire di lui che fu ,trenuo rnmhattvn-
rc rer l'cducazfom· .-rislinn.1 in Giappone. Le nu)lliMa
d, allic,·i Itri for/6àti, 11toil1 Jti•qUàh occupano I rnmi
po-e.ti ndl.a. ~ocictà, e iii,; 111.: jnd11J..tnc e ncJrguivita del·
l'(ntpero t! onorano la C..:hu..~ cori il loro 2clo nctrnzionc
cn11ohca, n< d,rnostruno 11 ma11n1fico risultato. :-incerdotc
intes:?:-crrnno, 1nsc~n11ntc d1 valore, reluno~o csc1npl.nre.
forw cultnr..• d, voc:tz1un1. crl1 no3tro Uuon 4.:0Vpcr,itOrt"
De.,.ot,ssimo di fl. Ho co, pre-stavd :u Sa)e~,a."i del G1;\\p-
punc tuttu l'a1ut,, che gli cril po<ti;ib1lc cc.11lJ pt~e,h,,~rii,
c<>I c<in>rglio, coli, s,ui eflìc.ice inAuen,,t
Altri Cooperatori defunti:
Balba C,11crinu, Bor!(n For,,or, (Gcno\\'B) - llàlho Ho-
sslia fu Giu,., Bosco (Salerno) - ~rtoc<ehi l.ldènco, ,1/u-
grdo (l\\1odcua) - ller10ll0 Ani:da, ·.um,o/rnfl' (\\'icenZi\\) -
.llì,mcam Don. Fnrncç•co, Bult>g1u1 - l31,1nclu Luèff,•
Ritwlta Bommln (,\\l~ssunùria) - Bianchmi Luil!i, S.
C,o,,. P<1![fl1Jiç11 (AquiL.l • B1mi,;o G1uwprin11, 1'1~1111I~
( \\.lc•~andr1tt) - .B1~solati l..,iviu, Gudo (Lill<lria) - llro111-t•
Tertulli,mu, l,111 inou (Vttrc,.:} - C11priui::lio Damiano,
Rrxii:111mo J,/1mf. (..\\le,,audria) Cot'\\11. G1J~t1mo ! 'e,o-
J.-nqh lTorinol - C.U-dctza 1)011. FrAncesco, Si11ircolll
(Nuore,) - CAtuneo D ..\\m:do, L1tl!à/lJ!ÌO (!-h-1z.M:ra-T1c.) •
C1uwni Silvio, Cot;~di11~ (Tr~nto) - Cavaiinc,lo Lu11.t1~,
Fmni11e!D Po (.\\le,,mndri:i) - ChinJ, llorto>lo, Edo/,,
(Brcsci•l - Colombo Fau,t1nu, ('ast,/11111::a (\\'aresc) -
Crisrcl I). Pietro, Tesm'O (Trento) - (.'rqc1 Edoardu e
!\\Ilaria, Casomte Sc1111>io11, (Vare,e - Crugnola !\\lario,
/,111,mflte (Vare-e) - 0:tl,(Uin '.\\l~na. finn,, (..\\ostll) - De
Lorenzo Amedc-o, ç,,J,~a S. Crbo110 (Treviso) - Ferrali
llttna l\\l11.ru1, I ·;g~·,mu (s,;ovara)'- Fcrrarh L'arnlirut, l'rr-
uili - Furmai,;n:tna C.inwnni, ,,Jag11011l't·o/11 (Ycra,·lli) -
G.tsr11.rini ,\\n1nnlo, L11,·i11a1,· (Vnrcse) - G.1v.1rd1 Carenna,
G,,rl>ogna ('.\\/o,•lirn) - Ghezzi Gi1<lio, luo (<.'!>RlO) - Gigli
.\\nna, .1lauràla - 1.ovcrn Carmela, Pùnsauo (Turmo) -
Mueii• 1\\lurill, Gori,:-ia - l\\tari~ni O. Giu•eppç, Todi -
]\\foch1 Spnrtaco, R11p1J/0110 (Siena) - Merlo Luil(1, S/'•·
limbergo (Utlinel - 1\\l!ch,elli ;\\(011ica, Cort/110 d'A111pe:,::o
flkllunto) - !\\lussa \\I :Jd ,lena, ·1,,rino - :\\um G,u,cppe,
C/11sone /Bergamo) - :-Si('l1li !'>i>,·cra. Gorno (Bcr)lumo) -
!\\1d11 Gul(hclmo, Toruw-R<'a.1.lir - Olivu C:m. Cr,useppe.
Barmfrrmca (Enna) - Orlund, Il 1ttista, Sm/dn.sole (Paq,1) •
l',Lla7,7,utto Tom1m,o,01 ,\\/tt,lmn-i (P.thtrmo) - P.a..rcqua11
Dr. Federi,-o, Barl;eartQ (Uiline) • Petronell.1 l'n,11n·t,
/,1'::::m11n (Turn111ol - Polli fknigno, Bnm'110 ,lrsi::io (S,·i-
zer.1-T,c.) - R,.n~anici Sorelle, Pr<>t•oglio ,l'/rru (B,cscia) -
SJl\\'~lll i\\1,ulJulcn.,, C11fa,o (Au,r11) - ::;amoro Giacomo,
Bnri Scmm<> Cm. :-lu11co. S. 1forro i11 l...,mut (Fllgl,!1a) -
!'icuden GJct.;no, R11111nu11 (C.tunia) - Sp·1d1 Giud1c1
Caterina. Vii,,1111:llior,• (Ucrgamo) - Ta11liafcrri Euitema.
J'uJew::0110 S. 1'11"1 (P1.i~toruU) - Tu.!acdiini Ernésto,
L11rbwt~ (V•rc<c) - Terzi lJ. Giulio, Onert•atJ::a (S1<•na) -
Todaro Can. S11l\\'!1to>1e, .kir,•alr (Catani.,) - Vd,irdit.i
Concettina, P11i,::z/J .Jrmerirta (E11n.1) - \\'ellr, Anton1ett,1.
Licata (,~n11cntol
TESORO SPIRITUALE
Conrwramr, t:h~. etJ1if~s111ti a. rrm,,u,iratt, \\Jo;; t~no
una chic,• u pubblica car,pdl.1 (1 Rclig10<1 e le R~ 1•
g1o~c, ht loro l~appdl.t priv..taJ e qu1v1 preenno sccQnd,•
1'1ntcnz1onc del Son1n1Q Pnntc.fioe 1--..,os~ono acquu;t•ue;
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, ) 1n un giorno dd n,(sc ~ loro ,cclt,i.
2) li giorn,1 in cui f.umo l'Es,·rrr.:111 ,/! JJ1101111 ,\\lr,rte.
3) li l-!1omn 111 cu, panvcip.lflo ali,, C,mf,rcn::a m,n,i/r
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:-,u. ~11::sa DI M.V;GIO /1.'<('IIR:
1) Il gie>mu :,, • .\\ec,m,ione Ji ;:-.; . S. Gc,i1 Cristo.
2) Il gi<H no , - {11\\'cnzinnc Jella S. Cro«•.
3) Il ~ionio ~ - .\\rpari,ion~ di S. l\\11<·hclc Are11ni,;eln.
4l Il gioi no I z - Pent~-eoste.
sl Il !(!Orno r<J - :,,.;. Trinir;..
61 Il tiiorno 2~ • Lnrpus Domini
-1 Il l,!1orno 24 - :\\I.ma Ausd,atricc.
120
Con pcrm~'Sso dell"Au1ori1à Eccleslastica. - T ip. S.C.I., Corso Regina M~rgherho. f7J
Olrellore rhponsablle: D. CUI O O I' A V IN I, Vi.1 Co11olengo 3a • Torino 10J.