Bollettino_Salesiano_194003


Bollettino_Salesiano_194003

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1.1 Page 1

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Edlxlonc rldo11a 5CCOUdO le pR$Crldonl mlnlsn.-rl:aU.
Bollettino
ano
Anno LXIV • n. 3 • Pubblleazionc meo,,ile
Sp"<II%. in abbonamento J>(llltalo - Gruppo 3°

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l'EJUODICO l\\JE.'i-
SJL1' PER I COO-
PERATORI DELLE
OPERE E MISSIOXl
01 s. GIO. nosco
BOttET,flNO
SJ\\tESJ J.\\ì'I O
Anno L:-;;[\\ N.;
MARZO
1 940 - xvn1
SOMMA R I O: L'Oratorio In famiglia. . In famiglin: Italia, Argentima. Australia, Chlle, Germania. Isole Ca-
narie. - Ad onore dell:• Beata l',laz1:arello. • Le11rr:> di Don GiuHvo al glo,-anl - Dalle nos-.re ~H-.,ionl
R'o Ne~ro e Rio àtadeira. Ass:a~ Cina.. Thnilandia. ~ T~s:oro splrilu;1le. Croci~ta missic,nari:I. • Ne-c-rolo~io
L'Oratorio
In
famiglia
Ndla udi"nza i:enerale, conct:ssa il 3 1 gcnna11, u. s.
a una moltitudim, grandiosa di Jc<ldi - tra i quali
numerose coppie di novelli sposi - il Santo Padrt:
Pio Xl) si è compiaciuto di rievocare l'apostolato
di S. Giovanni Bosco per la cristiana educazione
della giovenrù e dì trarre dagli c.scmp, di lui l'
della sua s11.Qgia mnmma :viuri;:herita preziose esor-
tazioni all'incremento della vita cristiana in famiglia.
Riportiamo le venerate parolti di Sua Santità come
le più auguste raccomandazioni alla crociata care-
rhisticn indetta dal nostro Retlor l\\1:iggiore per la
celebrazione del centenario dell'Opera salesiana che
vuole arpunto concretarsi in una nuo\\'a fìorirura d,
vita cristiana nelle nostre famiglie anraverso ad
una più vastn istru zione e più profondn formllzione
rcli.t(iosa.
Or è pizi di un secolo - incomincib con
paterna bontà il Sommo Pontefice - in 1111
meschino cau,lt' del Piemonte viv;eva coi s11oi
d11e .fratellini 1111 ftwciulleltu di condizione ben
modesta. Ri111asto pl'ecoce111e11/e o,fmw di padrn.
egli, che d<n•ev:a em'1·e poi chiamalo il padrP
degli orfani, 11011 ebbe dunque clre le cure di s11t1
111ndre. Con quanta saggezza però q11esta sem-
plice contadina senza istmzione, 111a guidata
dallo Spirito Santo, educasse il suo figlio nel
senso più compfPto f' più alto della parolt1, si
p,u} dire che fa Chiesa stessa lo abbit1 rico11osci11to,
elevando sugli altari colui, di wi oggi s1 celebra
lo festa col nome di S(111 Gi<n.•a,mi Bosco. Que-
sto umile sarerdote. divenuto più tardi una delle
glorif' pili purP dl'lla China e del'Italia, fu 1111
meraviglioso educatore, e perciò [(1 sua i·itu ojfrt
tt voi, dih:lli figli e figlié, flrturi padri e m"dri
di famiglia, lt- più utili e salutari leziùni.
Quando lddio affida 1111 fanciullo a sposi cn-
sliani, sembra quasi ripeten loro ciò che la figlia
di Faraone disse tilla 111adrt- dr:/ piccolo i\\fosè:
Prendi questo bambino e alleva.melo (Es., IL, 9).
I genitori nella iute11::io11e divina sono i pri1111
educatori dei loro figli. Com./iene t111ta1'i11 riro-
11oscere che nelle alluali condizioni della ,•ifa
sociale fa 11rgn1te preoccupazione dPI pane quo-
tidiano rende loro t11l·volta d(/jicile il pieno rnm-
pimento di 1111 cosi essenziale dm•ere. Tale tra
pure la s-it11azio11e, q11a11du Gio'IHmni Buscr, so-
gnm:a già di aiutare e t1I bisogno di sostituirt•
i gl'1litori in questo foro grave officio. Che egl,
fosse pro1lviden.<;;ialnu11te destinato a siffatta
111i.ssio11e, il s110 cuore ,glielo dicev;a con 1111'allrnt-
ti,;a prel:oce; la s11r1 anima ue ebbe comP la rit•t-
laziont' i11 un sogno dPi suoi primi a1111i, m•l qua/,.,
vidP animali seh:aggi mutali mbita111e11/1• i11
agnelli mansueti, che egli condurev:a docili al
pascolo. Per conosure come egli trad11Cl'sse 111
allo q111'sto sogno, occorre ncordare l'ed11crr:rio111,
che ricl"l:eltf' e quella clu· diedi•; I'1111a è in /111
congiunta coll'tdtr<1; lei madre, ché egli Phht .
spiega i11 J?TOII /)(Irti• il padre cl,1, eg!, fu pe, J!/,
altri.
Don Bosco, fondando la prima SI/O rnsa d1
educazione e di i11ugnm11ent,,, 1:01/e chia111arlt1
,, 11011 laboratorio, 111u oratorio 11, come t:gh
- sfPsso d,.~se, pcrchè 111/e.tt' di farne an~ilutto 1111
51

1.3 Page 3

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luogo di preghiera, 1, una piccola chiesa ove
radunare dei gim.:anetti ». J\\Ta il suo ideale era
pure che l'oratorio divenisse, per i ragazzi che
t:i avrebbe raccolti, quasi un focolare domestico.
Non era forse perchè «Nlamma Jllargherita *
aveva fatto per lui della casetta dei Becchi mia
specie di oratorio? lmmagi11ate'11i colà la gio-
vane i·edO'va coi tre fanciulli inginocchiati per
la arazione della mattina e della sera; vedeteli,
simili: a piccoli a11geli, nei loro abiti festivi, che
ella ha con ogni cura cavati dal['armadio, re-
carsi 11ella borgata di Alorialdo per assistere
alla S. Messa. Nel pomeriggio, dopo la rPfezione
frugale, in cui la sola pasta dolce era un pe::::zo
di pone benedetto, eccoli ri1111iti intorno a lei.
Ella ricorda loro i coma11.I.Ùlmenti di Dio e della
Chiesa, le grandi lezioni del catechismo, i mezzi
di salute; poi racconta, colla delicata poesia delle
anime pure e delle immaginazioni popolari, la
tragica storia del dolce Abele e del cattivo Caino,
l'idillio di Isacco e di Rebecca, il mi.stero i11effa-
bile di Betlemme, la dolorosa morte del buon
Gesù, messo in croce per 11oi sul Calva.rio. Chi
può misurare l'influenza profond(i dei primi ù1-
St'g11amenti nwtertu:! Ad essi Don Bosco, dive-
1mto sacerdote, attribuiva la sua tenera e fi-
duciosa devozione verso 'Jl,-1aria Santissima e
,m l'Ostia divi11a, che altro sogno gli mostrò
più tardi come I.e du.e colonne, alle quali le
anime dei suoi alunni, sbattuti come fragili navi
nel mare tempt:stoso del mondo, doveva110 f or-
temente ancorarsi. per trovare la salvezza e
la pace.
e La religione dur1que il prime f 011damer1to
di 11110 buona educazione. 1\\1.a ad essa D011
Bosco voleva associata la ragione; la ragione
illuminata dalla fede. Questa vera ragione,
come indica l'origine stessa della parola la-
tina «ratio>), consiste soprattutto nella misura
e nella saggezza, nell'equilibrio e nella equità.
Sarebbe, per esempio, coerente il voler correg-
gere i11 un fanciullo i difetti nei quali si in-
corre ogni giorno davanti a lui? il volerlo
sottomesso ed ubbidimte, se in sua presenza si
criticano i capi, ,: superiori ecclesil1stici o ci-1:ili,
se si disubbidisce alle ordinazioni di Dio o aUe
giuste leggi dello Stato ? Sarebbe ragio'llevole di
volere che i vostri figli si.ano leali, se voi siete
maliziosi; sinceri, se voi siPte mentitori; generosi,
se voi siete eçoisti; can'tatevoli;._se voi siete avari;
dolci e pazienti, se voi siete violenti e collerici Y
e La migliore lezùme sempre quella dell'esempio.
,/li casale dei Becchi La «Mamma J',,1argherila »
11011 faceva. troppe esortazioni al lavoro. Ma,
paiche era scomparso il capo della famiglia, la
coraggiosa vedova metteva essa stessa mano al-
- - i'aratro, olla falce, allo correggiA, e col suo
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esempio - si legge - stancava gli stessi 110111i11i
di fatica, presi alla giomata nel tempo della
mietitura e della trebbiatura. Formato a questa
scuola, il piccolo Giova1111i, all'età di quattro
a1111i, prendeva già parte all'opera co1111me, sjì-
lacciando i fusti di ca11apa, e divenuto anziano,
consacrava tutto il tempo al lavoro, dando sol-
tanto cinque ore al sonno ed anzi vegliando una
·intera notte ogni settimana. In ciò, bisogna con-
jenarl.o, egli ollrepassava i giusti limiti della
ragione umana. 1\\fo la ragione soprannaturale
dei saJLti ammette, senza imporli agli altri, que-
sti eccessi di generosità, perchè la foro saggezza
è ispirata dall'insa:;:;iabile desiderio di piAu>re a
Dio e ii loro ardore è stimolato da una filiale
tema di dispiacergli e da unti vivissima brama
bene.
Dispiacere o un padre o ad una madre: su-
premo dolore di w1 fanciullo bene educato! Ecco
ciò che Giovanni Bosco avt'l,1a pure provato nel
suo focolare domestico, ove 1m leggero segno,
11110 sguardo attristato della madre bastavano
a farlo pentire di un primo movimenùJ di gelosia
infantile. P11rciò egli voleva che l'educatore ado-
perasse come principale mezzo di azione ima
sollecitudine costante, animata da una tenerezza
veramente paterna. Arzche i genitori debbono
dunque dare ai figli il nuglior tempo a loro dispo-
sizione, in·vece di dissiparlo lungi da essi in di-
stra:::ioni pericolose o i11 luoghi ove arrossirebbero
di condurli.
C011 questo amore di,•etto dalla ragione e con
questa ragione ilfumi11ata dallo spirito di fede,
La educazione familiare non sarti soggetta a
quei deplarevoli balzi, che troppo spesso la
compromettono: alternative di una indulgente
debolezza e di una burbera severità; passaggi
da una condiscendenza colpevole, che lascia il
f anciul/o senza guida, a una corre::::ione vio-
lenta, che lo lascia senza soccorso. Invece, !:i
tenerezza sperimentata di un padre o di una
madre, alla quale corn·sponde la confidenza
filiale, distribuisce con egu.ale moderazùme, per-
clzè è padrona di se stessa, e con eguale suc-
cesso, perchè possiede il cuore dei suoi figli, gli
elogi meritali e i biasimi necessari. <• Cerca di
farti amare, diceva S. Giova1111i Bosco, e allora
ti farai ubbidire con tutta facilità o. Possiate
anche voi, o sposi novelli, futuri padri e madri
dì famiglia, riprodurre nelle vostre case qualche
cosa di questo santo ideale!
Estendiamo di gran cuore l'augurio del Santo
Padre a tutte le famiglie dei nostri Cooperatori e
li esortiamo a far tesoro delle parole del Vicario
di Cristo per trasformare il focolare domestico in.
un vero santuario: l'O,at()rio in famiglia.

1.4 Page 4

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IN FAMIGLIA
La festa di San Francesco di Sales e di
San Giovanni Bosco.
Anche quest'anno le feste del santo Patrono
e del santo Fondatore hanno suscitato un
grande fervore in tutte le nostre case cd in
quelle delle Figlie di l\\taria Ausiliatrice, non-
chè nelle pubbliche chiese specialmente in
quelle rette dai nostri Direttori cliocesani e
Decurioni dei Cooperatori. Eminentissimi Car-
dinali, Eccellentissimi Arci,·cscovi e Vescovi
si sono prodigati nelle loro diocesi, con affet-
tuosa paternità pastorale per le sacre funzioni.
A Torino nella Basilica cli l\\laria Ausilia-
trice tenne pontificnle per la festa di S. Fran-
cesco di SaJes S. E. :\\lons. Briacea, \\'escavo
di Mondovì; per quella di Don Bosco, S. Ecc.
Mons. CarJo Rossi, \\'cscovo cli Biella. Predicò
il triduo e tenne anche la conferenza salesiana
il Rev.mo P. Corte, dei Barnabiti. Il santuario
fu gremito di fodcli a tutte le funzioni. Cele-
brarono per le comunità degli alunni il Rettor
:\\li!J!giore cd i Superiori del Capitolo. li 3 feb-
hra10, nella chic!'a di S. Giovanni Evapgelista,
tenne la tradizionale conferenza ai Coopera-
tori il nostro rev.mo dott. D. Eusebio Vismara.
A Roma nella Basilica del Sacro Cuore
tenne la confcrcnz:1 salesiana S. E. Mons.
Salvatore Rotolo, Ausiliare di \\'elletri; disse
il panegirico di D. Bosco S. E. ;\\lons. Cesare
n occoleri, \\'c,;covo di Temi e :--arni; il pa-
negirico cli S. Francesco di Sales l\\lons. Eme-
St'1 Camagni. Pontificarono S. E. l\\.lons. Luigi
Fngar, Arcivescovo titolare di Patrnsso c S. E.
.\\lons. Boccoleri. Cclcbrò la 1\\1cssa della co-
munione generale 8. Em. il sig. Card. Augu-
sto Hlond e chiuse la festa di D. Bosco colla
B1:neclizi.one eucaristica S. Em. il ~ig. Card.
\\"inccnzo L'.1 Puma, nostro Prot<:rtorc.
A Napoli, ll" lla noctra panocch,a <lei \\'o-
mero, pontificarono le LL. EE. ]\\lons. Fcrran-
ùina, Mons. Emanuc', l\\Ions. Cccco Cclcbra-
1ono per 1c co:nunionì generali Mons. O.:~,-
1.01a e l\\lons. Buc,nomo.
La scarsità dello spa:r.io cd il ritardo di molte
relazioni non ci consentono di far la cronaca
di tutte le altre feste. Rile,-iamo però, con
senso di profonda gratitudine verso gh zelan-
tissimi Direttori, Decurioni e Oircuori dio-
cesani dei Cooperatori, che ovunque si è dato
alh conferenza saksiana prescritta dal Rego-
lamento un pratico dftcace indmno dJ prepa-
razione alla cclehrozione del centenario del-
l'Opera Salesiana, invitando i Cooperatori a
sostenere colla loro carità gli Oratori festivi e
le Missioni ed a curare col massimo impt~nc,
la riuscita della Crociata catechistica •·
Derna. -. Il solenne ingresso de l Vicario
Apostolico S. E. Mons. Giovanni Lucato.
li 30 dicembre u. s. D cma ha accolto :i
festa il suo primo Vicario Apostolico, S. E.
l\\lons Giovanni Lucato, che ha fatto il suo
ingresso solenne tra il fcr\\'ido omaggio delle
Forze Armate e l'entusiasmo commosso dr
tutta la popolazione. La città aveva l'aspetto
delle più g randi occasioni: per le strade imhan-
clier:ttc cd assolate, era un tripudio di gioia
che traspari,·a dai volti dei cittadini ed esplo-
deva in calorose manifostazioni.
Alle 8 <lei mattino il Reggente la Prefettura
col provicario D ott. Don Esilarato Atzori, si
era recato ad incontrare il \\'cscovo ai confini
della Provincia per porgergli il saluto augurale
del Governo e della popolaz.ione.
Rice\\'uto questo primo omaggio S. E. Mons.
Lucato, accompagnato anche da Don Sois,
parroco di Razza, da Don Rusconi, parroco
di llcda e da Don Frate, parroco di Ilattisti,
prosegui fino a Cirene, dove gli era stato pre-
parato il pranzo in cordiale intimità. Alle 13,30
il corteo delle automobili si rimise in moto
e giunse a Oema alle ore 15. All'ingresso del
Suk, lo attendevano il Federale con tutte le
autorità civili e militari, che lo accompagna-
rono in piazza Yittorio Emanuele, dove erano
schierate li; forze armate, i reparti della G. J. L.,
le organizzazioni e la ma..-;sa della popolazione.
All'apparire del Vescovo, le truppe, irrigidite
sull'attenti, presentarono le armi; il popolo
l'accob<i con applausi e b:Jtlimani. S. E , entrato
nella snla principale dcll'Etnl, appositamente
preparata, indossò i sacri paramenti t:, riap-
parso con mitra e pastorale alla folla plau-
dente, pronunziò con voce patema il suo primo
d 1scol"!lo enunciando col mo110 scelto nella sua
consacrnzionc episcopale J,11.\\· t1critatis i11 dw-
rit<1le, il programma del 1111n apostolato. .-\\I
termine <lei discorso impani, per speciale in-
carico dc-I Santo Padre, la hcnedizione papali:.
S1 formo quindi un lungo corteo chi:, at-
trav~rso il ,·iaJe Duca dt·~li Abruz:ti e , i.1
della Cinta, a1 etti lati erano !.chierati reparti in
arme, condusse S. E . sotto un ricco baldacchi-
no, tra autorità cd uflìciali, alla chiesa parroc-
chiale, tutta parata a festa e splendente di luci
Al suono giuli,·o delle c:impane, l\\Ions. Lu-
caro entrò nel tempio gremito di fedeli, men-
tre la scuola di canto intonava l'Ecce Sacrrdos
- - 1ìlatt1111s e, dopo l'adornzionc al Santissimo ed
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1.5 Page 5

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il canto del Te Dcum e del Ta11f11111 Ergo, menti di fede e Ji amor Ji Patria. \\"enne quindi
impartì la Benedizione t!ucaristica. Rivolse in- scoperta la lapide che ricorda le persone mag-
fine ancora la sua parola alle autorità e<l al giom1ente benemerite dei restauri dell'Isti-
popolo per rin~raziare tuni della cordialità con tuto, già rovinato dal cedimento del suolo e
cui avevano accolto il loro Pastore cd implorò <lai terremoto del 1937. Vivissimi applausi
su tutti le grazie più elette.
espressero al Direttore Diocesano l\\fons. Ca-
nclli ed a tutti i Cooperatori e le Cooperatrici
San Severo. - Il Minis tro D e Cieco al-
l'Istituto Salesiano.
presenti la profon,da riconoscenza dei Salesiani
e degli alunni.
.\\JJ'inaugurazione della lapide segul la vi-
Il 21 gennaio u. s. il nostro Istituto di San sita ai locali a,npliati e restaurati, che hanno
Severo ha accolto a festa il l\\linistro plenip. riscosso ii compiacimento del ::\\Iinistro e delle
Cons. ~az. Avv. Attilio Dc Cieco, Direttore aut0rità. Poi in corteo S. E. venne accompa-
degli Italiani all'estcrn, pc.:r la cerimonia di gnato al Teatro Comunale, per l'anesa con-
ferenza su S. Giovanni
Bosco.
li teatro era gremito
sino all'invero,,imilc. Al
centro del placoscenico
campeggiava la soave fi-
gura di Don Bosco in un
trionfo di tricolori. Ap-
plausi scroscianti saluu:-
rono la comparsa del :\\J:-
1ùstro il quale, dopo brevi
parole di omaggio e di
ringraziamento del Di-
rettore Don Stanco, con
fluente eloquenza, inter-
rotto quasi ad ogni pe-
riodo da fervidi applausi,
si disse particolarmente
lieto di riprendere con-
tatto con l'anima del suo
paese in quella circostan-
za, celebrando la figura
::,ianJtcvcro. - $. E. il MinlsLro Oe Cieco aU'b111uto Salesian o.
di S. GioYanni Bosco, il
gran Santo, il grande I ta-
inaugurazione della lapide ricordo dei bem:fat- liano, il santo della giovinczr.a, di cui ritessè la
tori e per la solenne commemorazione di San vita fortunosa indugiandosi sulla saggezza del
Gio. Bosco. Accompagnavano il Ì\\[inistro il Pre- suo sistema educativo. L'assemblea coronò il
fetto di Foggia S. E. Gr. UfI. Vincenzo Yella, discorso con una lunga ovazione a1 J\\linistro,
il Federale, il Podestà Cav. :\\lichcle Di Lembo acclamazioni al Re Imperatore ed al Capo
e le altre autorità della Provincia e della città. del Governo e un fervido evviva a S. Gio-
Coi superiori e coi giovani erano a riceverlo vanni Roseo.
anche tutti i Cooperatori e una gran folla di Il 30 gennaio S. E. Mons. Oronzo Durante,
sanseveresi, giustamente orgogliosi del loro il- VcscoYo diocesano, benedisse i nuovi altari <li
lustre Concittadino.
marmo dedicati al Sacro Cuore ed a D. Bosco,
Cordialissimo l'incontro con Don Ermidoro offerti da Donna .l\\1lariannina Fraccareta Vil-
Caramaschi, primo d.irenore deJ l'lscituto, che lani e da Donna Amelia Trotta D'Alfonso.
celebrò la santa Messa nella cappeBa restau-
rata e artisticamente decorata dal prof. Elia
Irmici. Terminata la funzione, tutti i presenti
passarono nel teatrino, ove tra inni e dccla-
. inazioni, i giovani dissero a Sua Eccellen7,a
ARGENTINA - Fortin Mercedes. - Il Mi-
nistro della Guerra, Generali ed Uffi-
ciali al nostro Collegio.
tutta la loro ammirazione e gratitudine per La II divisione dell'Esercito Argentino ha
- - l'ambita visita, professando i piìi nohili senti-
54
scelto l'anno scorso come teatro delle sue ma-

1.6 Page 6

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DERNA
U solenne ricevimento
del primo Vicario Apostolico
S E. Mons. Locato.
,ilS'ISI
55

1.7 Page 7

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novrc annuali la sponda sinistra del Rio Co-
lorado a poca distanza dal Collegio di Fortin
Mercedes.
La nostra Casa di formazione, che fin dai
primi giorni strinse cordiali relazioni con Ge-
nerali ed Ufficiali, il 4 novembre, 129° anni-
versario della fondazione del VI Reggimento
Fanteria, fu invitata del Tenente Colonnello
Villaverde per una Messa campale celebrata
dal nostro Parroco Don Galli alla presenza
di tutto il reggimento, e la nostra scuola di
canto «Card. Cagliero » divise il programma
musicale colla banda dell'esercito.
Due giorni dopo ebbe la gradita visita del
Generale Giovanni M. Monferini, comandante
della II Divisione, accompagnato da 80 uffi-
ciali. Tutti rimasero stupiti di vedere un isti-
tuto di cosi vaste propor.i;ioni in quella zona
quasi deserta; ed, improvvisata fra loro una
colletta, offersero al direttore 145 pesos a be-
neficio delle vocazioni sacerdotali. La visita
del Comandante fu preludio di quella ancor
più solenne di S. E. il Ministro della Guerra,
Generai Carlo M. Marquez, che, il 15 seguente,
accompagnato da cinque generali ed altri uffi-
ciali dello Stato Maggiore, volle cosi onorare
la nostra casa. I giovani aspiranti e i chierici
studenti di filosofia, accolsero il Ministro con
calorosi applausi al canto dell'Inno nazionale
che diede inizio ad una breve accademia di
omaggio. Dal palco d'onore eretto nel cortile
d'ingresso e decorato dell'effigie del Generai
San Martino, S. E. ascoltò dapprima l'indi-
rizzo di una alunna del Collegio «Maria Maz-
.zarello t e gradi un bel mazzo di fiori offer-
tigli da una bambina. Segui quindi la perfetta
esecuzione di un canto polifonico a 4 voci miste,
e la declamazione di una poesia alla Bandiera,
al termine della quale l'alunno che l'aveva
declamata fece omaggio al Ministro di una
elegante monogu-fia di Fortln Merce<les.
Passato a visitare il Collegio, S. E. si inte-
ressò particolarmente al Santuario di Maria
Ausiliatrice, al Museo regionale e all'antico
fortino «Mercedes Il. Prima di partire accettò
un rinfresco, nel refettorio, ove chierici e giovani
allietarono ancora gli illustri Ospiti con canti
popolari e polifonici. Nell'accomiatarsi il Mi-
nistro espresse la sua viva soddisfazione di-
cendo ai superiori: « Me ne vado contento
e con la più bella impressione. Vedo con
piacere che qui regna spirito di famiglia
tra Superiori ed alunni e mi congratulo con
questo Istituto· per l'opera di patriottismo
e di cultura che svolge in queste lontane
regioni».
Molti ufficiali, che avevano conosciuto l'opera
di Don Bosco nelle zone più remote della
Patagonia e Terra del Fuoco, espressero pure
la loro entusiastica ammirazione.
Buenos Aires. - Una Scuola Agricola
modello.
Da due anni le Figlie di Maria Ausiliatrice
hanno aperto in Sei-di-Settembre, presso .Bue-
nos Aires, una Scuola Agricola intitolata «M.
Mazzarello ~, unica nel suo genere per la com-
pleta attrezzatura e organizzazione di cui di-
spone, come pure per la sua particolare fi-
nalità, essendo la prima, e flllora la sola, Scuola
Normale Agricola parificata di tutta la Re-
pubblica. Il suo scopo è duplice: preparare
le g iovani alunne alla particolare missione di
maestre rurali, rilasciando loro i relativi ti-
toli legali d'insegnamento; e addestrarle pra-
ticamente ai lavori domestici ed agricoli, che
le rendano capaci, con_ una soda formazione
cristiana, di essere buone e brave massaie, e
di contribuire così al miglioramento morale
e materiale delle famiglie. Segue i programmi
delle cosiddette Scuole di «adaptaciòn regio-
nal •>, in cui alle materie di cultura generale
si aggiungono quelle speciali di economia do-
mestica, tessitura, taglio e confezione, cucina,
igiene e soccorsi d'urgenza, agricoltura generale
e particolare, pollicoltura, apicoltura, ecc. li
corso è formato di sei classi inferiori e di quattro
superiori, per l'abilitazione all'insegnamento.
La Scuola sorge in un ampio locale di re-
cente costruzione, circondata da zo ettari di
terreno, ed è fornita di ogni migliore impianto
necessario agli allevamenti degli animali da
cortile e alle varie industrie agricok.
Conta già 11-0 alunne tutte interne, che vi
trascorrono, nella più gioconda serenità, una
vita intensamente attiva. La loro giornata è
quanto mai varia e interessante: dopo le con-
suete pratiche di pietà nella devota cappella,
iniziano al mattino il tirocinio pratico, sbri-
gando per turno i diversi lavori di cucina,
pulizia della casa, cura del pollaio, ecc.; pas-
sano poi nella scuola .per Le lezioni di studio
fino a mezzogiorno; e nel pomeriggio si de-
dicano completamente alle razionali esercita-
zioni pratiche agricole e domestiche.
Anche le ricreazioni sono ben utilizzate, e
offrono motivo di opportune osservazioni e
di occasionali insegnamenti. Insieme alle pro-
prie maestre, si disperdono a gruppi nelle di-
verse parti del podere, soffermandosi dinanzi
agli alveari in piena attività, seguendo i pro-
gressi d'una nuova nidiata di pulcini, sco-
prendo le insidie d'insetti nocivi su qualche
56

1.8 Page 8

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pianta.. Lo schiudt:rsi J'una gemma da c..sc
st<.-s:.c innestata, il knue germoglio d'un seme
e affidato al terreno, tutto quanto frutto delle
loro prime cspricn1.c, viene salutato cun ~rida
fostose <li iioia, e <là modo d'ispira.re senti-
menti d'ammirazione per la natura e J1 gra-
titudine verso la prov,·iJcnza e la bontà di
Dio. Così la Scuola. sulle basi sicure dcll\\.-<lu-
cazìu'nc religiosa, va formando al gusm ,.!elle
umili e semplici cnst·, all'amore dclln terra,
al culto del lavoro: fattori fecondi di prospc-
riù e di pace familiare e soci,1le.
AUSTRALIA - Sunbury. Quaranta mila
persone da Melbourne e da tutto lo
stato di Vittoria alla Casa salesiana per
un'imponente proce sione eucaristica in
onore di S. Giovanni Bosco.
La pii1 ~loriosa ddlc celebrazioni che ch-
hcro rna1 luogo a Rupatm·()()d " ha delinito
l\\Tons. Daniele 1\\lannh, Arcivescovo di rvtd-
hournc, la fcstn eucaristica svoltasi negli ampi
cnrtili e nel vasto parco della Casa salesiana
dt Sunhur\\", Ù1 domenica 19 novembre u. s.
E n:rnmentc vi parteciparono oltre quaranl:1-
mila persone, giunte in automobile, in treno,
in autobus da città distanti fino a "cnticinque
mi~lia, c.lui sobbor~hi e da tutti gli altri cen-
tri dello stato di \\'iuona.
:'\\d centro del parco era stato cretto un
tempietto provvisorio a San Gioninni Bosco
ove i pellegrini s'inJugiarono a pregare da-
v;1nli alla nuorn staru;i del 8anto, di propor-
zioni naturali, cd a haciart: la Reliquia, in
attesa dell'imponentissima processirme.
A mezzogiorno, laminate le sacn· funzioni,
elì altoparlanti cominciarono a 1rasmcttcre
fino JII<: colline cir,·o:;tanti un sc,:lto Dr<>gramma
di musica 1strumc11tah: è ,·oc:ile. _\\Ile tre dd
pomeriggio, la srnol:1 di canto dcllu parroc-
ch in di :--=ustra Signora dd ~lontc Carml·lo,
infervorò il pubblico con sacre anist1che cs<'-
cuzioni, finche uno ~quillo di trombe d'ar-
gento s•~gno il princ.:1piu ddla proccssionl· che
incommciè, a snoc.l:irsi alla recita m~·dit.lla dd
Santo Rosario guidata d,1 un rnisswn,1m1 della
Socicta del Sacro Cuore, alternata dal canto
degli inni 1:ucaristici.
.\\I primo wuppo fnmlato da ccntin,ua di
membri <lclla Soc1e1.1 della Gioventù Lllt<>-
lica masc.htlc con I loro stendardi, ~ei:u11..1n11
~h antichi allic, i della Casa d1 Sunhury;
poi i membri tldla l ,cgionc <lt:i Fanciulli Cat-
tolici cd i« Gio,•ani Esploratori*; poi in schicrt:
serrate glt uomini ddla " ~ociclÌl dd Samo
~ornc I gruppi dl'llt: Colonie: Tt.thana t \\lal-
tc~ di ~Jclhournl' colle loro bandil·rc dmm-
stra,·.mo t:\\'idcntt·rncntc la catwltc1t:1 della
Chie~a. \\ cnivanu quindi nei loro manti auurri
e veli bianchi, un migliaio di giovani della
r, Comp.1gni:1 delle Figlie di :\\ (aria •·
Tre gruppi di giov:101 offrivano uno sp.:t-
tacolo simbolico c.kllc , irtu ~gorglln1i dalla di-
''ozmne a Gesù Sacnimentato. Tre colle!.!• di
Suore coopcra,·ano in tJuesra leg,::iadra rap-
prt•scntazìonc· spirituale. Le alunm: dcllt· Suore
della Pn:scntaziof'lc sitllholcggiavano la ,irtù
della Carità con la rm1;1 d'oro; le alunne <lcllc:
Suore <li Gcnanano, tulle ,·cstite in hianco,
la vir1i1 della purezza CQI hianco gigli(I; le
alunne dclii! Suure del Sacro Cuort:, ve-
stite in bianco con veli ,·iolctti e mazzi di
viole, rnppresenrnvano la virtù dell'umiltà. .Al
1crmmc della proce:-~inne tre paggl'llÌ, vt:-
stiti di vdlu10 nero, raccolsero l'omaggio lfo-
realt· di ciascun j?ruppo, c salendo i i.:radmi.
Todno. Oorao San Paolo. - Gruppo l!Cne-ralc dcirll •ludcnt, delle ~uol~ n>edie che
hanno sanuftnto le "·acan~e oa1..1li.cic- p.aru:cip-;indo .1<.l un con--o di Eserciti ,-.tnt~li "-u•on:10,k,.
57

1.9 Page 9

▲back to top
lo depositarono sull'altare davanti all'Ostia
Santa!
Resse l'Ostensorio in processione $. E.
Rcv.ma Mons. Archivescovo di Me1boume, as-
sistito da Mons. P. F. Lyons, Vicario Generale,
dal P. Bourke S. J., e dal nostro D. O' Grady.
Parteciparono pure S. E. Mons. R. Ryan, Ve-
scovo di Sale; S. E. Mons. Rable, Vicario
Apostolico del Kimberley; S. E. A. Catalan,
Abbate di New Norcia. li baldacchino era
portato dai <, Fratelli delle Scuole Cristiane~
dell'Irlanda. Un gruppo di bimbe della Scuola
cattolica di Sunbury spargeva petali di rose
al passaggio del Santissimo Sacramento che
era scortato anche dal Dott. Prof. A. L. Kenny
K. G. S. C. G. Cavaliere di Cappa e Spada
di Sua Santità.
Tutto il programma sacro dalle ore 15 alle
r7 venne radiodiffuso sulla rete delle stazioni
nazionali dal Rev. M. Beovich, Direttore delle
Scuole Cattoliche dell'Archidiocesi.
Colla festa eucaristica i Salesiani hanno dato
il loro solenne contributo alle Feste cente-
narie della Prima Messa nello Stato di Vit-
toria celebrata solo un secolo fa.
Nel discorso di circostanza S. E. jJ Vescovo
di Sale, parlò del meraviglioso sviluppo della
Chiesa Cattolica in Vittoria nel suo primo se-
colo di esistenza. L'Eucaristia è l'anima di
questo progresso, ed il centro di tutto il mo-
vimento cattolico. « San Giovanni Bosco -
egli disse - ben comprese questa verità: per-
ciò volle basare il suo sistema di educazione
non su alcun principio d'origine mondana, ma
sulla fonte stessa della nostra vita: Gesù Eu-
caristico, con la Messa quotidiana e la Co-
munione frequente».
Dopo la benedizione, anche l'Arcivescovo
di Melbourne rivolse la sua parola alla molti-
tudine raccolta, esprimendo la sua gratitudine
ai figli di Don Bosco ed a quanti avevano coo-
perato al trionfo di Gesù Eucaristico. Rin-
graziò pure il popolo intervenuto e ne richiamò
l'attenzione sul progresso e lo sviluppo del-
l'Opera salesiana che svolge il suo programma
con crescente successo a Rupertswood, ed
annunciò il progetto della fondazione cli un
Oratorio Festivo e quotidiano nel sobborgo
di Brunswich, invitando tutti a dare la loro
cooperazione perchè i Salesiani possano do-
tarlo di tutte le moderne risorse per l'edu-
cazione della gioventù.
Chiuse la solenne cerimonia il Direttore,
D. Ciantar, ringraziando a sua volta Mons.
Arcivescovo ed i Vescavi intervenuti, il Clero,
il popolo, il Comitato esecutivo e la Commis-
sione Governativa per le Radiotrasmissioni.
- 58
ClllLE - Punta Arenas. - Omaggio al-
l'Ecc.mo Presidente della Repubblica.
Il 21 novembre u. s. la città di Punta Are-
nas ha seguito con grande simpatia l'omaggio
offerto dall'Opera salesiana al nuovo Presi-
dente della Repubblica S. E. il sig. Pietro
Aguirre Cerda.
Convocati dall'Ispettore Don Giacomini, Sa-
lesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, colla gio-
ventù dei loro 4 Istit1.1ti - (, S. Giuseppe l)
« Don Bosco o «Maria Ausiliatrice >> e «Sacra
Famiglia» - ed oltre 4.000 tea ex-allievi e
Cooperatori, alle prime ore del pomeriggio cori-
vennero nella piazza Bulnes e si ordinarono
pcl solenne ricevimento, attorno al palco
<l'onore appositamente eretto.
Il Presidente, giunto alle 15 precise, accom-
pagnato dalla sua Ecc.ma Signora Donna Gio-
vanna Aguirre dc Agui.re Cerda e da un bril-
lante seguito di autorità, prese posto sul palco
d'onore, tra le più fervide acclamazioni, al
suono dell'Inno Nazionale eseguito dalla banda
del 10° Reggimento Fanteria «Pudeto •>. S'avan-
quindi subito l'Ispettore Salesiano per dare
il benvenuto ufficiale a Sua Eccellen1.a ed alla
sua Ecc.ma Signora.
Egli cominciò ad esprimere la gioia della
Famiglia salesiana di poter rendere alla prima
Autorità dello Stato l'imponente manifesta-
zione. E prosegui prospettando il programma
dell'Opera salesiana che i Figli di Don Bosco
e le Figlie di Maria Ausiliatrice svolgono con
tanto successo..
<< Noi lavoriamo - egli disse - con fede
cd entusiasmo, cogli occhi fissi nella superba
visione del radioso avvenire di queste terre;
perchè, mentre Darwin lasciava cadere la sua
maledizione su queste regioni allora inospi-
tali, Don Bosco si aderse come un genio tu-
telare della Patagonia e della Terra del Fuoco,
sfatando fin dal 1869 uno ad uno i pronostici
di maledizione tratti dallo scienziato britan-
nico, con meravigliose descrizioni e profezie,
cui la realtà io meno di mezzo secolo ha dato
pienamente ragione. Quando queste terre erano
ancor avvolte, più che nella brina dei mari,
nella incognita e nel mistero, le descrizioni
e i pronostici di Don Bosco richiamarono su
cli noi l'attenzione degli studiosi d'Europa e
l'Accademia delle Scienze di Lione in Fran-
cia conferi al Santo una medaglia d'argento
espressamente coniata per quelle sue beneme-
renze geografiche.
» Don Bosco vide, col suo occhio di veg-
gente, Punta Arenas e la descrisse con lusso
di particolari come la regina dei mari australi

1.10 Page 10

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con parecchi chilometri di bacini sulla costa
fiancheggiati da u na parte da lunghe file cli
vagoni ferroviari stracarichi di mercanzie, no-
minando espressamente il carbone, il legno
e il petrolio, e dall'altra addirittura da una
selva di ciminiere di vapori pronti per tra-
sportarle a porti di oltremare.
ij Con grande piacere abbiamo sentito giorni
or sono, i progetti di V. E. sull'industria del
carbone, del legno e del petrolio, perchè ci
parve di vedere in voi l'uomo della Provvi-
denza che saprà portare a compimento i so-
gni profetici del nostro santo Paùre.
11 Mons. Fagnano, inviato da Don Ilosco,
fu il campione della nuova crociata per la
valorizzazione delle terre magellaniche, che su-
scitò tante iniziative nell'ordine spirituale, ma-
teriale e culturale da legare il suo nome a
campi, laghi, vie, monumenti e collegi, inci-
dendo un ricordo indelebile nel cuore della
popolazione.
»Sotto la sua geniale direzione sorsero le
celebri riduzioni per gli Indi nell'Isola Daw-
son, la perla dello Stretto, che aggiunsero un
bel capitolo di gloria all'opera civilizzatrice
del Chile.
»Si popolarono le riviere di collegi e cli
istituzioni che continuano a preparare le ge-
nerazioni dell'avvenire. I Salesiani infatti sono
giunti a tempo per dare l'assoluzione alla mo-
ribonda razza indigena che si spense fra le loro
braccia, e per benedire la culla dei nuovi po-
poli avviati alla fondazione delle grandi città.
•> Abbiam voluto scegliere per farvi omaggio,
Ecc.mo Signor Presidente, questa significa-
tiva inquadratura formata dal monumento <li
Bulnes, dal Museo Regionale Salesiano, dal
Santuario di> Maria Ausiliatrice e dall'Istituto
Don Bosco, che rappresentano i quattro amori
che animarono fin da principio tutte le Opere
salesiane: l'amor di Dio, l'amore della Patria,
l'amore della scienza e l'amore del prossimo...
~ .Kessuno ha fatto conoscere queste regioni
e le bellezze delle terre magellaniche come le
relazioni dei ::\\1issionari Salesiani e, special-
mente nel mondo artistico e scientifico, le esplo-
razio~i, gli studi e le illustrazioni del nostro
Don Alberto De Agostini, universalmente ap-
prezzato cd onorato col premio internazionale
di Geografia.
• Ecco qui dinanzi a noi l'Osservatorio Me-
tercologico più antico e benemerito della re-
gione, e questo prezioso .l'vluseo Regionale com-
pletato dalla non meno preziosa pellicola in
8 parti del sullodato D. De Agostini, unico
archivio dei ricordi di una razza che volge
al tramonto. Abbiamo ricevuto, non è molto,
un assegno in bianco da facoltosi collezionisti
Nordamericani ansiosi cli acquistare questo
Museo, che loro offriva particolare interesse.
Ma, benchè esso sia sorto per puro sforzo
personale senza alcuna sovvenzione ufficiale, -
abbiam risposto e continueremo a rispondere
che non lo venderemo giammai, perche più
che ai Salesiani appartiene alla cultura di
Punta Arcnas e al patrimonio scientifico elci
Chilc. Coll'apertura dei primi collegi per gio-
vani e giovinette alla portata dei figli del po-
polo son passati nelle aule salesiane più di
12.000 tra allievi ed allieve che hanno dato
prova della loro formazione alla vita affron-
tando e superando difficoltà di ogni genere e
raggiungendo ottime e persin cospicue posi-
zioni sociali, con nel cuore i tre grandi ideali:
Dio, Famiglia e Patria, e fedeli all'unica poli-
tica di Don Bosco: la politica del Pa.ter Noster,
che essenzialmente consiste nel rispetto alle
autorità costituite, nel tender la mano a tutti
e porgerla soprattutto alla gioventù povera ed
abbandonata... ~-
Rinnovato il ringraziamento e le proteste
di ossequio a S. E. ed alla gentile sua Signora,
l'Ispettore lasciò la parola agli alunni ed alle
alunne che fra canti e declamazioni, offersero,
in gra2iosi mazzi di fiori, il simbolo dei loro
nobili sentimenti e dei loro fervidi propositi.
Terminato l'omaggio, Sua Eccellenza il Pre-
sidente assistette alla sfilata degli alunni e delle
alunne, compiacendosi specialmente al pas-
saggio dei Giovani Esploratori del I e II Bat-
taglione «S. Giuseppe* e «Don Bosco il; poi
visitò il santuario di Maria Ausiliatrice, il
Museo, la mostra scolastico-professionale, la-
boratori e scuole, riportandone le più belle
impressioni ed augurando all'Opera Salesiana
nuove e più grandiose affermazioni a bene
della gioventù e della Patria. Alla sua par-
tenza si rinnovarono vibranti dimostrazioni cli
ardente enlusiasmo.
GERMANIA - Endsford. - Il nostro no-
viziato distrutto dalle fiamm.e.
Kclla notte dal 5 al 6 di gennaio un violento
incendio ha distrutto l'edificio del noviziato
della nostra Ispcttoria Germanica, situato in
un'ala dello storico convento benedettino che
conta più di otto secoli di esistenza e che
passò a noi venti anni or sono. Superiori e
novizi furono destati dal crepitio delle fiamme
verso le due del mattino e fecero appena in
tempo a mettersi in salvo. L'incendio si dilatò
rapidamente per le travature del tetto, non
- ostante l'abbondante nevicata, ed in meno di
59

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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un'ora di,·o,-ì, tutta la copertura del quadri- Gran Canaria. Le Suore dell'Ispettoria Spa-
latero J<:l gran convento. Il pronto, energico sgnuola destinate alla fondazione, sharcarono
intervento dei pompieri cli Amberga, che fo- a Lc1s Palmas nelle prime ore dd 9 novemb-rè
cero miracoli per localizzare il fuoco, riuscì u. s., ricevute cordialmente dalla stessa be-
a salvare la parrocchia, unita al braccio prin- nemerita Donna Rosario, la quale, insieme alla
cipale della casa, la torre, l'interno della chiesa propria figliuola, Presidente del!'A. C. e a
colle opere d'arte dei celebri fratelli Asam cd molte altre signore della città, s'era fatta pre-
i laboratori annessi.
mura ù'ancla.re ad incontrarle al porto e di
condurle alla nuova Casa.
Le Figlie di Maria Ausi-
liatrice vi hanno inaugu-
rato varie opere giova-
nili di carattere eminen-
temente popolare, con
Scuole diurne e serali
di Economia Domestic~.
fornite di una bella at-
trezzatura di cucina, la-
vantleria, stireria, ecc.,
quale richiede lo scopo
dell'istill!zione, per for-
mare le fanciulle dd po-
polo all'amore della casa
e al compimento dei do-
veri propri della loro
condizione.
En~dorf (Gcrmnnla). L'an11cn 3bbazfa benede11lna che ospitav~ li nostro noviziat o.
L'opera, che risponde
a un bisogno vivamente
Confratelli e novizi li coadiuvarono inde- sentito, do· -rà portare un gran bene, ope-
fessamente fin verso le Otto; poi si raccolsero rando a traverso la cura ddla gio,·entù fem-
in una sala a pian terreno, rimasta illc$a pcr- minile, una benefica trasformazione in tutto
chè fabbricata a volta, e assistettero alla santa il popoloso rione.
l\\lcssa dell'Epifania, grati a Dio per la sal- Analoghe fondazioni si stanno preparando
vezza della vita è fiduciosi nella sua Provvi- in altri centri della bellissima Isola, non meno
denza per l'avvenire. Distrutta tutta la parte ricca di promettenti m~ssi d'anime che elci
abitabile, essi hanno potuto intanto sistemarsi rigoglio della sua lussur(.:ggiante vegetazione.
nel braccio di levante, dove le volte avevano
opposto una mernviglio$a resistenza. Data la Ad onore della Beata Mazzarello.
fOlidità dei muri, sperano di potervi appog-
giare i lavori di ricostnnione appena sia pos- Arignano tributò i suoi omnitgl alla Beata ì\\foz-
sibile avere i mezzi necessari. Con il freddo
oscillante fra i 20-25 gradi sotto zero, senza
luce elettrica, semr,'acqua e rnnle altr·e cose,
anche nei giorni della prova non perdettero
il loro fervore, confortati dalla visibile prote-
zione di l\\·1aria Ausiliatrice il cui quadro si
conservò quasi intatto in mc:r.zo alle fiamme.
zarello il 26 novembre u. s. dopo un triduo predi-
cato d,d nostro Don Ettore Cnmevale. Vi partecipò
cordialmente tùtta la popolazione che nel giorno
dell a !esca s'accostò in folla alla santa Comunione.
All:i ;\\lessa s<>lenne, ct:lebrata dallo 7,elantissimo
Parroco, le Aspiranti lYiissio11arie cse1tuirono scelta
musica liturgica..
~e! pomenggio, dopo il canto dei Vespri, il pane-
Li raccom:mcliamo alle preghiere ed alla ca- i,:itico della Beata e la Benedizione Eucaristica,
rità dei nostri Cooperatori.
la fol111 sfilò al bacio della Rehqu1a.
La cara giornata, allietata dalla presenza dell'Eco-
nomo Generale dott. Don Fedele Girnudi, e della
ISOLE CANARIE - La prima fondazione rc,.da Madre Novasconi Carolina, del Consiglio
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Gent>rnlizio, coll'Ispettrice ì\\ladre ::'\\Iaddalena Villa,
La caritatevole iniziativa della benefica si-
gnora Donna Rosario :\\faurique de Lara, ha
~i chiuse con una conferem:a a proiezioni luminose
sul l'Opera Salesiana e delle Fi~Lie di J\\laria Ausi-
liatrice, ten14ta dallo stes.~o Don Carnevale.
<lato alle Figlie di :\\1.aria Ausiliatrice la gioia di
-portare l'opera loro anche nella capitale della
60
In S. José de Costa Rica il giorno della Denti-
ficazione di ;\\I J\\lau.arcllo fu ricordato, nel Col-

2.2 Page 12

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lci;i,, , ::\\1.iria Au~ili,11rk.- •. , o n •ix.:iali funzimu,
.Jle quuh intern,nne l'&(.OlU ArciH~co,·<> ::\\lons.
Rafael Ouin Cnstro ) J1ménez, che &i J<11nb Ji ,e-
lebrare l11 S. :'I ltssa per le ulunoe esterne, urnto-
riant', t')(•nllit'H', ecc. '-ella ,te~•a mattinaht 1I re,· mo
d1,tt. Don Carlo Bo~e C. benedisse la statua Jclla
&ata, nper• Jel ,ahmte ,irti,ta costarricen•e ,,11.
.\\lanud Zuil1ira: e Don fw,u10 Arin;;, "'h,-i:tno,
rronunno un ispiram paneir1m:o, >Cj(UltO d.,I ,·.1nro
<ld Tt Vrw11 e dalla Be11<•,ltz,ont: EucariM1cn.
Al pumeriirlo!io, esposto il SS. ~ncramento, ~i .ll-
tcrnnn,nn per varie ore i turni di adorrmont-, ìn
rin~mzium.-ntn a Dio e in nmoltl(io alla pierù tuc.:1-
n<;f!CA J Ila nU0\\'3 B,-at,l,
Soknni,stmu riusd poi I.i lesta che ~i celt-hrl)
il 14 mal(i.rtu u. s. nella chil'Mt parrocchiali:, ll<'llC•
n,samente n(T.:rta dal re,· 11111 pnrrnc(> Don \\ ;1kn-
cinno. l'rece<luta da un 'estc~n prupal!anda a su,mpn
e rn<lin, l'u ,,rcpar;n,1 Ju un 1r1Juo ,,rcdic.iw du
Don Ciullcppe Turcios, Direttore ddl'Or.1rono
:'.alc,1Ano, ùa Don Il. '-uitc:z, dce- parrc•co ddl.1
otta d1 I lcrcdia e da ~- E Re, .ma :'.\\lons. Claudio
\\"oli<>, Yc,cm·o utolarc Ji Lan1nd1t.
Alla d11mcnica. cclch,ù h1 \\lc,5a della C umu-
nionc 1rcncrnlc l'Ecc.mo "-unw, Apo~tolit·n ,1un~.
Cnrlu Chw, lo, 11 quole r:on eloquente p1.1rt1l11 dlu-
~trò la •Jttlità Jella l.lcat,t 1111inta dall',,m<>rc: alla
:;s. Eucnristm. Tenne •11l.-nn.- J>onuficulc, S. Ecr.
RC' .ma :\\lons• ..\\n;1,·t;;;co,·o circundàto d.1i Oinn-
nici ddt.J :\\letmpolitnnn e dul Semim,rio Ar.:I\\C•
sconlc al cmnplcto. La Sd1olt1 Ctm/fJr//111 dd Clll-
legio \\lurin Au,tliatric~ cst!(ui Ili Messa Te i),•1111,
l1111dr11111« tld Pcro~i. accnmpaicnuta dn un 'or<ohc-
strn d1 ,-celu rrofcs,,ori l ' nu w que,,.ti, il nntn m.u:-
,r,.., sii!, ,\\lcssandro :\\lnni,std 11,c,a comJlo,ro 1wr
l'occa,ionc un 11rand10,o Filwr R~1111, ~hc riu"-i
di m:11,tntlicn effetto.
...\\ll'utf,•rrnno il Sl')lrcrn•in della :\\"untmtu a,
:\\luns. An1bro_ifio l\\lnrchiun,, in forma nuorn cd
degantie, ritrn~~c la lisinnomln •piritunlc delln Ucuta.
:\\cl pomcr•llllÌO, dopo il canto del Tt' / )mm e
la Bencdizinne EucariMic.1, IJ f<:Sl3 si ch,u~l' nel
s-.1lone ce:atro. mau2ura10 col nome ùdla lkata
.\\fatlre ,\\lnt.zarclln.
Lette ra di D. Giulivo ai giovani .
L°•lflM,irni,
i11 piNw Q,mre,,imn. q11,111d<1 s1 mre11sifirn a11c/1,.
più lo .1t11,lfo dtlla Rt!ittÙlt1t, ,1mlcio per t·m 1111 lm111,.
J'11nt1 lr11rri11n seri/fa Ja 1111 t·11l,,rt1so IIQSfrt> 11t·itrr,
o:-nllit"t n d,·11' htituto D"" llnuo di r·,,,mn, r ('lii
J,.lf.. R•. Jn-ademw c/1 Cmutfl, part,to t-ol1111111rit1 prr
la Sp11Jt1t<l t r,11/utn m!l 111eu di drrcmhu dr! 1113S. I·,
rnrtl 11i11111/1111 111~11ere ltll/Q il t•11Hru i111peg1111 111•/111 C:rn-
riàlu rt1tu/1i.,tic" indt!tlfl dal 111J<tro Rt"I/Or ~ffltttt1n,·1·.
Ean lt' parole tatua/, srr1tlr a mn frnt.-//11, ,111-
d,nt< ml/o ,t,·,,o 1mstrn m/111:io
Ti mccnmondn di ta n il hr,t\\f> c di c~~•·r.· molto
rdiewso R,cordau che m uat Solesrnru m, on
fatta ~n,:, fl'dl' che rt:.~i~te II tutte 1.- ~ou.11n· che
tro\\'O nel mondo. Studio con amore e hr,w lu
Rclil(tonc e sanu cont<:nto ,. pudrnnc d, Il' ,n tutte
le circoi;r:111zc .. \\ "i:uo FurnARt.
Trr l/lt'JI ('n11111 tfr/111 ""' m11rtt ,,,.iti·n lft'IIIQ q11cstu
11/tn ~11, n1uit1:
IJurnlllt· Ull lllCl'llÙio di l,lnt\\'i propor✓.tfllll ~\\'1-
lupp,uosi in um, auto1 mwssn per l'uno , 111lento
Ji un ilpp,trccchio m lltlil f,IM> Ji decollo, c..r,co
<l, bomh,:, msicme ad iiltn 11rcst·nt1. cnn 11rnn n-
~chio Jc:lla propria rncolum,ta, ,-j prodtt:,l\\ a pt·r
trnrr.: 111 soh o llh appart-c.·,b, nmasti 11le1,i dando
pn>rn Ji ~prc:no Jcl pl.'rtcolc1 ed alto ,cn"' del
dovert'. - S. J"'"''• 9-x-1113R-:X\\ I.
I.a Ueli1tw11e, che m•e,•a .11,uliattJ t:1111 1a11t11 ""'"'"
r m·n·a Jnn·ao te111pr11tn 111/11 ntn ed al/11 ,tlm ia.
.\\be, cnr, : 111ppo11t!tt' ,/u, l'rmir,, e,;-a/liet.., lr ""'""
icrlfle prr , ..,; le bel/" p11r11lt .wrri/errte e fatc11r te-
stJro pu lo f'tJstra , ,,rn. I.o ~t11t/iQ del/a Rtl1~um1 11m1
.11 1·ul11ta pu t •1Ji 11!/'nr(/111110 d1 cog111;;io11i tlif'i11e, 1110
in/firmi / 11tt11 In f'tJSITfl t·ita t' ,., dia Ili fiu,:::;11 d'ww
fede eh~ rcsi~u scn1pre e hcnc rra tutte le msid,e
e corru,.,ooi Jd mondo.
\\•u,trr> utT, mu Do-..; Grtèl,l\\o.
Amelb. - Accanto nl Con,.1ltto BòCcarJnl e (j,latn fnaugurtuo nell'ouobre u. ,;;, l'Oratorio rcs1ivo 5UIC!itlanc,
Ceco Il primo gruppo lii clo,·ani a11ornc, :a S, E. ~f<>M. l .ojatl «I al Olre1tClrl!, il 11lorno <l<'ll'in~u11unnlone.
61

2.3 Page 13

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DALLE NOSTRE MISSIONI
RIO NEGRO e RIO MADEIRA
Rev.mo Sig. Do11 Riraldone,
solo quest'anno 1939 mi fu possibile visitare
per la prima volta tutte le nostre missioni del
Rio Negro e del Rio Madei_ra.
Partito da Recife 1'11 maggio sull'a Ita»
della compagnia costiera, il giorno seguente,
sostai per poche ore in Natal dove l'esternato
S. Josè, incominciato regolarmente nel feb-
braio scorso, promette un prospero avvenire
proporzionato allo sviluppo di quella ridente
capitale, centro di tutte le linee aeree interna-
zionali che legano il Brasile all'Europa.
La domenica 14, tocca.i Fortaleza, capitale
del Ceara: le opere del porto sono già avan-
zate, ma lo sbarco finora conserva il suo ca-
rattere emozionante giacchè avviene in mare
aperto, generalmente agitato. Fortaleza, che
è una città moderna con una infinità di opere
in costruzione, dal 1938 accoglie anche la pi::-
cola comunità salesiana che attende alla par-
rocchia Santa Teresina con l'annesso oratorio
quotidiano; nel 1940 speriamo d.i incominciare
l'esternato.
Due giorni dopo, a S. Luiz dc Maranhao,
mentre il transatlantico attendeva l'ora della
marea, discesi al convento del Carmine, ospite
dei Padri Cappuccini, nostri cordialissimi
amici che, essendo della provincia lombarda,
non dimenticano, di tanto in tanto, anche nella
lingua, le guglie del Duomo di Milano.
A BELEM. - Il x7 mattino l'<( lta » entrò
nel largo estuario del Guajara dove si con-
fondono le acque del Tocantins e di tutti gli
affluenti del Rio delle Amazzoni. L'acqua·
pe.rde il suo bel colore verde-azzurro per tin-
gersi d'un giallastro che diviene sempre più
intenso; è il grande fiume che rovescia quoti-
dianamente in mare centinaia di metri cubi
d.i limo e fango, avanzando lentamente le sue
conquiste.
Il vapore sdrucciolava insensibilmente sulle
acque dando ai passeggeri la sensazione di un
riposo assoluto.
Lasciammo a sinistra Salinas, poi Mosqueiro
e Pinheiro; la marcia si fece sempre più lenta.
Nell'estuario dj questi fiumi la piccola e la
grande navigazione dipendono dalla marea;
se si arriva tardi, bisogna attendere varie ore.
-Io breve fummo in vista cl.i Belem, imponente
62
per le to1Ti della sua cattedrale, e di quelle
della basilica di Nazareth che paion sorgere
da una foresta, tanto è il verde che le fascia;
in alto, come un osservatorio, ci apparve l'e-
norme deposito di acqua. All'una del pome-
riggio lanciammo le ancore; il collegio del
Carmjne, nella sua fiammante divisa era sulla
banchina per attendere il suo ex: direttore.
Come non ricordare, pieno dì emozione, il
primo sbarco nel gennaio del 1935, quando
quel collegio mi saturava pensieri, desideri e
speranze ? Ora chiesa e collegio stanno rive-
stendosi a nuovo; sorgono nuovi altari, nuove
arcate si aprono per dare sole e luce; nuove
scuole e nuove sale per il ginnasio, moderna-
mente attrezzate, rispondono alle nuove esi-
genze dell'afflusso sempre più sensibile dì al-
lievi interni ed esterni che oggi sorpassano i
trecento. Trascorsi a Belem la festa dì Maria
Ausiliatrice, partecipando alla solennissima
processione del 24. Anche l'Istituto Don Bo-
sco delle Figlie di Maria Ausiliatrice, situato
nel quartiere più commerciale della città, dà
frutti meravigliosi con l'internato e L'esternato
e, specialmente, con le frequentatissime scuole
serali. Alla domenica le pareti delle sale si
ripiegano su se stesse e scompaiono formando
un salone unico con la cappella per dare adito
all'onda di popolo che vi accorre per assistere
alla santa Messa.
SUL RIO DELLE AAIAZZONI. - Ri-
partii il 29 col vapore inglese «Hilary * della
linea di Liverpool che risale il Rio delle Amaz-
zoni: dovevo giungere a prendere il " Gaiola »
del 3 giugno in Manaos, e la puntualità in-
glese non si smenti. Chi viaggia, via fluviale,
non può avere un'idea di quel che sia il Rio
delle Amazzoni e la terra vergine che esro
percorre; solo l'aeroplano rivela quel mondo
d.i acque e d.i verde. Salendo il fiume, lasciam-
mo indietro le piccole imbarcazioni e le canoe;
le prime vanno a legna e quando raggiungono
Manaos in dieci o dodici giorni si danno per
fortunate. D'altronde occasioni per far delle
tappe qua e là non mancano; poi i passeggeri
non hanno fretta e la navigazione fluviale è la
cosa più placida del mondo, fatta per disten-
dere i nervi a chi è stato intossicato dalla
febbre della città. Per ore cd ore rasentammo
la foresta; l'Amazzoni era in piena, e noi pas-
sammo per uno dei tanti canali. A stendere
la. mano, quasi si potevano afferrare le fronde

2.4 Page 14

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e i grappoli di assaliy con cui si fa la bevanda
caratteristica del Para.
La mattina del 3 giugno, imboccammo la
foce del Rio Xegro. U passaggio da un fiume
all'altro è visibilissimo, perchè le acque del
Rio Negro sono nere eppure limpide, mentre
!'Amazzoni è limaccioso e la mistura avviene
solo dopo centinaia di metri in cui le due ac-
que corrono para11ele.
A MANAOS. - In poco pit1 di mezz'ora
avvistammo Manaos, l'elegantissima capitale
dell'Amazzonia, città sorta rapidamente su un
piano ben definito, con viali, corsi e piazze
ben alberate contro i cocenti raggi del sole.
Di lontano rifletteva un fascio di luce abba-
gliante la michelangiolesca cupola del teatro
Massimo che sorge con i suoi mosaici su una
enorme mole quadrangolare. In 1\\fanaos, come
in Bclem, non mancano vestigia del genio ita-
lico nell'architettura, pittura, scultura dei prin-
cipali monumenti sorti nel tempo fort1moso
in cui dal Rio Negro calava con le acque
l'oro dcl1a << borracha ».
Sbarcammo alle 9: sul porto fluttuante at-
tendeva una rappresentanza del nostro colle-
gio D. Bosco con i superiori. .KcB'imponente
edificio, ancorn ingombro di impalcature e di
muratori per l'elevazione dell'ultimo piano,
parlai agli interni e poi agli esterni; dopo
prnnzo, ai 400 che frequentano solo nel po-
merigi::io. Se non avessi dovuto partir subito,
avrei dovuto parlare alla sera anche ai 400
delle scuole serajj_ Se non avessi dovuto par-
tire... ma il 3 di ogni mese è numero sacro
nella naYi~azionc del Rio 1egro, perchè è
solo in quel giorno che da Manaos parte il
t Gaiola i> che sale fino a Santa !sabei.
LUNGO IL RIO NEGRO. - Alle cinque
dello stesso giorno, dopo poche ore dall'ar-
rivo, ero già in viaggio un'altra volta. L'« Hi-
lary t appariva un gigante, ancorato vicino a
quel «Gaiola ~ che portava a poppa l'enorme
ruota motrice e mostrava di non aver nessun
e)mpromesso di velocità a<l ora fissa. Risa-
limmo dunque il Rio rcgro, contando le ore,
le miglia, le canoe che passavano, le rare vele
che incrociavamo, le capanne che costeggia-
vamo, i canali che infilavamo, le isole che tOc-
cavamo o avvistavamo.
Oltre Manaos, il Rio Negro è un mare: per
due ore non si avvistano quasi le sponde;
poi si restringe e diviene più regolare, ma
sempre con un corteggio regale di canali. Il
mese di giugno è l'epoca ideale: piena mas-
sima, senza febbri, con possibilità di accor-
ciare il cammino senza pericolo di pietre o di
rocce; così viaggiammo il 4. A bordo si ce-
lebrò la Messa per tutti, perchè era domenica
e, dal comandante aU'ultimo degli ufficiali,
personale di bordo, tutti vi assistettero rac-
colti devotamente con una fede e una pietà
che può far scuola al mondo intero. 11 missio-
nario non lascia mai di celebrare la S. Messa;
la prima valigia è sempre quclla dell'altare
portatile, e se è vero che non mancano i fedeli
sopra i grandi transatlantici, sul (< Gaiola » la
pietà era più raccolta e quasi di famiglia. Alle
4 del mattino, il bravo sig. Josè, dispensiere
di bordo, aveva già preparato l'altare con tutti
i particolari liturgici; non mancava neppure
un sacco sotto i piedi come tappeto. Così fece
tutti i giorni con intelligenza ed amore, e alla
fine del viaggio non volle altro se non una
medaglia di Don Bosco e un enorme rosario,
che gli preparò appositamente una suora di
Maria Ausiliatrice. Ma il viaggio non terminè.>
così presto.
A MOURA. - Il 5 giungemmo a Mouia,
un villaggio che sta per diventare municipio:
è situato in una piccola insenatura e le case
seguono l'arco naturale che incomincia a valle
con la chiesettà; questa non è ancor terminata.
Nel dicembre scorso, quando visitai per la
prima volta Barcellos, vi celebrai la S. 1\\-1.cssa
collocando il mio altarino su due panche so-
vrapposte. Di là praticamente incomincia la
zona affidata alle cure di Don Acchiardo, o
di Padre Tiago, come tutti lo chiamano, per-
ché lutti lo conoscono e apprezzano il suo
zelo missionario.
Nello stesso giorno giungemmo alla con-
fluenza del Rio Branco che scende dalla serra
di Paracaima, confinante con il Venezuela.
Senza fermarsi, il «Gaiola •> incostò alquanto,
mentre una canoa, viaggiando nella nostr.a. di-
rezione, remava a tutta forza; un passeggero
del << Gaiola si affacciò e lasciò cadere tre o
quattro pacchi di fogH, riviste e giornali; la
canoa ricevette il tutto, l'aggiustò e se ne tornò
indietro. Mi garantirono che là, alla bocca del
Rio Branco, un pastore protestante, attende
ogni mese quella manovra; dopo incomincia
la disseminazione dissolvente. Questo è uno
dei cento casi, e sul Rio Branco non è che la
ripetizione di quel che avviene lungo altri
fiumi ed affluenti. Se si conoscesse tutta la
penetrazione protestante nel Brasile, si rimar-
rebbe atterriti !
CARVOEIRO. - Poche ore dopo tocc;im-
mo, alla sponda sinistra, Carvoei.ro; dicono
che il nome sia metatesi di «cravoeiro •> oer-
- - chè anticamente, al tempo dei Portoghesi,- nel

2.5 Page 15

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e casse; scambio di no-
tizie, un fischio, e poi
via, per Barcellos.
Kessun mutamento
nel paesaggio : tutta
l'Amazzonia è un'im-
mensa pianura, pianura
di terre, pianura di ac-
que, pianura <li verde:
ma sempre pianura. Le
due pareri verdi che
ci accompagnav:mo a
distanza non finirnno
più.
Xella notte dal 5 al
6 avremmo dovuto mc-
Clre Barcellos: la prima
nostra grande missione
<le! Rio :\\'egro.•\\ che
ora saremmo giunti r
Forlàll'za (Brru,ilc) - La ~blesa délla Pier.,
li sole tramontò, e La
brezza che spinwa non
secolo decimo ottavo, era centro dclln coltura sembrava equatoriale; il pratico di bordo
dei Rarofoni (cravos) quando Barcellos era la vestì il suo cappotto e, senza tanti apparec-
capitale dell'.\\mazzonia e conta\\'a migliaia di chi, si m ise ad osservare lo specchio delle::
abitanti, fabbriche cli tc,;suti, quartieri, t:cc. acque. Solo di tanto i_n tanto passaYa una
Di garofani però ora non c'è neppure l'om- mez7,a parola al mozzo che stava alla ruota
bra; solo la foresta incombe opprimente.
del timone. Lungo i corridoi e nelle sale era
Dire Carvociro è ricordare Sant'Albcrto e un intreccio di reti stese per la notre. P a,sai
le foste di agosto; fu che l'eroico Don Bal- qucllt ore sonnecchiando; Yerso mezzanotte:
zola spese le sue ultime energie apostoliche; il pratico battè alla porta della cabina: << Padre,
e chi: egli fu colto dalle febbri e, quasi fuori Barccllos in vista"'· Balzai giù promo: in
di si:, trasportato a Barcellos ove lo raggiunse fondo era un luccic:hìo che pareva una grande
la morte, pochi giorni dopo, nell'agosto del città. 80l0 chi viaggia per giorni e g iorni rei
1927. li «Gaiola t incostò di nuovo per deporre Rio :Kcgro, lontano dai centri urbani, qua i
la poca cMri$pnndcnza, le mercan;r,ic, sacchi fuori del mondo, pub comprendere l'impres-
sione dj quelle cento
luci! f: Ja. missione che
con la sua officina ri-
fornisce tutta Harcellos.
E non dà solo luce,
<là propriamente tutto:
istruzione, educazione,
rimedi, viveri, tutto che
è frutto della civiltà cri-
stiana e ddla carità di
D. Bosco.
-
6-1-
-Man:ios (Brasile). • 11 c:olh,gio O
Bosco.
UN..J SOSTA .-1
BARCEJ.,LOS. - Il
fischio ripetuto <lei \\'a-
pore non valse a rom-
pere il sonno profondo
della missione; solo
quando sbarcammo ap-
parvero, uno dopo l'al-
tro, i vari confratelli.

2.6 Page 16

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Non si voleva incomodare, giacchè eravamo di popolo, autorità, passeggeri, Salesiani e Fi-
di passaggio; ma chi ci avrebbe perdonato glie di Maria Ausiliatrice. Dopo la santa
il passare silenziosi senza scendere dal va- :Messa, non mancò la processione grave e so-
pore? Quel «Gaiola », unico nel mese, è la lenne; chissà quanti di essi non avevano mai
vita del Rio Negro. Con lui arrivano il pre- visto una tale manifestazione 1
lato Mons. Massa, l'Ispettore, il nuovo per- Ripartimmo quel giorno stc~o sulla lancia
sonale, le lettere, i viveri, la vita; là, paci- «Mearim ». Seguendo il corso, jl Rio Negro
ficamente raccolti nella direzione, benchè un assume un tono di varietà che non s'incontra
po' sonnacchiosi, a chiedere notizie dei con- prima: più snelli i canali, più rapide li.: acque,
fratelli, delle case, dcli'Ispettoria, di Torino più panoramiche le svolte e le isole. Mentre
e di tuLti e di tutto ciò che interessa il missio- viaggiavamo, il comandante e padrone della
nario. Cose notissime sono novità Jassù, per- lancia, sig. Graciliano Goncalves, gentilissimo
chè la radio è ancora un pio desiderio per i nostro amico di San Gabriel, mi mostrò la
nostri missionari del Rio Negro, e sarebbe direzione dei grandi castagneti ove stavano
tanto n<--cessarial All'una riprendemmo il viag- facendo il raccolto; tutto a sinistra. - E a
gio, perchè la visita a Barcellos era riservata destra nulla? domandai. Allora mi raccontò
per il ritorno.
pcrchè la sponda che noi lasciavamo a destra,
salendo, fosse disabitata, senza traccia di lavo-
LO SCALO Dl SANTA IZABEL. - Il 7 ratori: abitano di là, lontano dal fiume, di-
di sera giungemmo a Santa Twbel, il punto spersi lungo affluenti, i t Macus ~. tremendi
estremo capolinea della
navigazione statale.
Santa Izabel ha una
vita attiva ed efferve-
scente una settimana al
s mese, dal al 12, cioè
un poco prima e un po-
co dopo l'arrivo e la
partenza del «Gaiola ».
Allora confluiscono da
tutti i fiumi ed affluenti
lancic e canoe di tutte
le portate e dimensioni;
Il arrivano i prodotti;
castagne del Parà dal
ric-eio grosso come una
boccia e pesante altret-
tanto, enormi fasci di
Nata.I (BrasJle). L ' Oratorio e l'à'tern a 10 salesfano
piassaba per fare spaz-
zole per il mondointero, balata, borraeha e pesce. nelle loro vendette contro i bianchi. E: storia
Arrivammo nell'ora crepuscolare; e, alla di decenni, ed ogni anno ha il suo tragico
luce evanescente del tramonto, la piccola cap- epilogo da un lato o dall'altro; solo il missio-
pella e la scuola che spiccano sopra quel ri- nario ha la via libera, perchè tutti sanno chr
lievo di terra che domina il porto, sembravano egli va pacifico e disarmato, per fare del bene
una visione. Ci stava ad attendere Padre Tiago a tutti e ins.egnare la religione. Purtroppo,
con i suoi 40 allievi schierati che fissavano il nonostante l'eroismo dei nostri missionari che
nuovo arrivato, battevano le mani e canta- si sono già più volte profferti per l'evangelizza-
vano; poi incominciarono la declamazione, zione di q_uella tribù, non si è potuto realizzare
prosa e poesia, e tutta la coreografia di una un lavoro proficuo sia per le distanze dai centri
festa salesiana. Lo stesso Padre Tiago sedeva missionari, sia per la scarsità del personale.
all'lzam,onium, un lu:mnonium magico del sig. Il 9, bordeggiammo la località di San Joa-
Chenna che io stesso portai da Torino e che quim, ove, lontano da tutti~ in una baracca.
serve molto bene a togliere certi dubbi in tanti fu sorpreso dalla morte l'eroico primo Prefetto
inni e lodi appresi ad orecchio.
Apostolico del Rio Negro, Mons. Lorenzo
II giorno seguente, festa del Corpus Domini, Giordano, e Il seppellito. Egli fondatore di
la campana suonò a festa per una buona mez- tante case del Brasile, fondatore della casa di
z'ora; l'occasione era propizia: grande concorso Recife e di quest.1. ispettoria del nord, suscita-

2.7 Page 17

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·I-t.
- --- DIBRUGARn - La bella chiesa dedicata al Sacro Cuore. - Vescovi e CJero dopo la benedizione.
66

2.8 Page 18

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ton: ~li tante .:nèrgic e vocazioni, non potè
avere un solo dei suoi confratelli al fianco
quando I ddio lo chiamò. Anche per questo il
missionario è ideale sublime, pcrchè, dopo
aver tutto sacrificato in vita, può essere colto
dalla morte nel deserto più squallido, e
richiesto dell'ultimo sacrificio. Ora i resti mor-
tali di ~1ons. Giordano riposano in San Ga-
briel, sède della Prelazia.
ba sera del ro, giungemmo a Camanaos.
Se fossimo arrivati un'ora prima avremmo an-
cora poturo varcare le cascatè; ma dopo il
tramonto del sole è temerità. Ci rifugiammo
in un « remanso i>; la piena del fiume che sale
<li quattro o cinque metri ci permise di spin-
gere la lancia contro gli alberi della fort:sta e
così legata a prora e a poppa, si accoccoli)
silenziosa tra i rami in attesa del giorno. Sul
nostro capo, di tanto in tanto, si agita,-a s()l-
tanto qualche uccello nollumo. li mattin·o se-
guente, fatta luce, eravamo già alle prese con
le cascate. certamente il momento più c:mo-
zionante, pcrchè la massa enom11: di acqua
ribolle con la sua irruenza; e, a volte, col mo-
tore a tutta forza, si rimane ad attendere
ansiosi chi la vincerà; se per caso il motore si
arresta bisogna preparnrsi a tutto, anche a
qudlo che non si vorrebbe. ;11a, fino aJ oggi
il Rio :'\\cgm non ha fatto vittime tra i Salesiani.
SAN GABRIEL, SEDI,' DELLA PREIJA-
ZlA. - Un'ora prima <li giungere, slittan<lo
tra isole e isolotti, avvistammo finalmente
San Gabriel: panorama splendido, unico in
tutto il Rio ~egro per l'estensione della vista,
per la varietà della natura, per le colline che
rompono la monotonia della pianura e ridanno
a chi ha vissuto fra le montagne la stessa pro-
fonda commozione che dà il mare ai marinai
quando passano anni senza vederlo.
Quando la lancia attraccò al porto, in alto
già stavano muovendosi sulla piazza i due col-
legi e la popolazione: era terminata la seconda
Messa della dom1::nica, e tuua la comunità
discese in fretta. San Gabriel è la prima mis-
sione in ordine di tempo e compirà nel pros-
simo anno il suo ,·enticinquennio. La chiesa,
specialmente dopo gli ultimi lavori, ha tutta
l'aria di una piccola cattedrale cui fanno ala
in prima linea il collegio femminile delle Fi-
glie di ~I. A., seguito dall'elegante ospedale e
dispensario, e, in seconda linea la vasta co-
struzione del collegio salesiano in pietra e-
mattoni per raccogliere i cento e più interni.
Chi pensa che si è già a 900 Km. da l\\[anaòs
e che è dalla capitale e.be giunge il materiale
da costruzione, rimane estasiato dopo tanti
giorni di acqua e verde, di foresta e di capanne
ricoperte <li paglia, di trovare lassù collegi cli
educazione costruiti solidamente con tutte le
regole igieniche di luce e aria, e secondo le
norme- pedagogiche salesiane. Tanto potè e
può la parola incitatrice di :\\lons. 1\\lassa, ac-
compagnata dallo sforzo eroico dei nostri con-
fratelli! La missione ha e deve aver tutto:
ingegneri, meccanici, muratori, elettricisti, c,
specialmente, il suo campo spaimentale;
e l'autarchia una dura necessità, pcrchè fuori
della missione non s'incontra nulla o quasi.
I viveri <li prima neceSSità sono prodotti sul
luogo: v~1stc colture di riso, di fagiuoli, di
alberi frutt iferi riducono il fabbisogno che
sale mt'nsilmentc da l\\fonaos.
Quanùo le due comunità si riuniscono in
chiesa, allora s1 pub constatare n<:lla pietà ùi
tanta gioventù che prega, canta e frequenta i
sacramenti, che: cos'è l'educazione reli,giosa ai
figli della foresta.
E come passa il giorno? Studio e h1voro
alternato, per tutti. Dopo la colazione si va al
lavoro nel campo a tuxno, e nelle officinc;
sono due ore proficue perc.hè il sole è ancora
benigno. Al ritorno si fa uno spuntino, poi
scuola lino alle undici e mt'ZZO, pranzo e ri-
creazione. ~cl pomeriggio scuola sino alle tre;
drpo una merenda. si torna al lavoro dei campi
e e delle officine fino alle cinque che l'ora
della cena. Quando il sole tramonta l'indio
pensa al .riposo. Tipo docile questo rioncgrino,
alieno dalle discussioni e dalle risse, un poco
indolente per la naLura stessa dell'ambiente
d1e gli ~arantiscc cosl la difesa contro il facile
esaurimento. A cullare il sonno non manca
il canto perenne della cascata che sotto le
mura Jclla missione rovescia contro i massi
volumi enormi di acqua rendendo impossibile
il passaggio a quaJunque imbarcazione; poco
più a monte, dove il Rio ~egro si stringe in
una gola profondissima di soli 200 metri di
larghezza, esistono ancora i resti della fortezza
che i ponoghesi innalzarono a difesa contro
le incursioni del nord...
(f' on1i11ua).
Sac. Gumo BORR;\\, Ispettore.
ASSAM
Benedizione della chiesa del Sacro
Cuore in Dibrugarh.
Rr.:.1110 Signor Don Ricaldone,
il 5 novembre 1939, va segnato a caratteri
d'oro nella storia della nostra missione.
S. E. Rev.ma Mons. Ferdinando Perier,
- Arcivescovo cli Calcutta, ha bt:nc::ùctto solcn-
67

2.9 Page 19

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nemcote la nuova chiesa dedicata al Sacro
Cuore di Gesù in Dibrugarh, nella vallata del
Ilramaputra, verso i confini della Cina. È un
bell'edmcio in cemento armato, che misura
48 m. di lunghezza e 14 di larghezza, 28 al
capocroce. Disegnata dal confratello Don
Silva Remo, fu costruita colle offerte di tanti
benefattori, grazie ai sacrifici ed alla tenacia
del nostro Don Piasecki, che da i5 anni è
l'apostolo infaticabile della- vallata del Bra-
maputra. L'interno della chiesa piace a tutti
per la sobria eleganza della linea e per l'artj,
stico altare su cui troneggia una magnifica
statua del Sacro Cuore.
Le feste riuscirono ordinate e devote, per
la loro perfetta organizzazione, e per la pietà
e l'entusiasmo dei nostri cristiani. Per tre
giorni, lo spiazzo della missione parve un
immenso accampamento ove i cristiani, con-
venuti da ogni parte, bivaccavano sotto tende,
capanne di paglia, alberi froozuti. Treni spe-
ciali ne riversarono più di due mila; centinaia
e centinaia vennero a piedi, alcuni percor-
rendo un cammino di tre o quattro giorni.
L'arrivo-..dei singoli gruppi era uno spettacolo!
Le lunghe colonne di cristiani, precedute dai
suonatori di enormi tamburi e dagli alfieri
che portavano, su alti bambù, variopinti pen-
noni dai vivaci colori, giunte alla presenza dei
roi;;sionari, s'inginocchiavano a ricevere la be-
nedizione facendosi con gran divozione il se-
gno di croce. C'eran famiglie al completo: la
mamma stringeva al seno il bimbo ancora lat-
tante, un fanciullo portava la pentola, la ra-
gaz1,a un fascietto di legna per far fuoco, il
padre il riso e le coperte. Due pietre si trovano
ovunque quaggiù; e la cucina si fa presto ad
impiantare; un po' di paglia basta per il letto,
s)tto il bel cielo indiano, a queste povere fa-
miglie, piene di fede ed avvezze a tante priva-
zi'lni e sacrifici. Non sto a descriverle la com-
m zione di Mons. Arcivescovo e la nostra nel
ri pondere al saluto cristiano: Jesu !?i barai:
::i1a lodato Gesù Cristo, che erompeva con
tanto entusiasmo dal petto di quelle fervorose
comitive di fedeli 1
La funzione della benedizione si svolse la
sera del sabato 4 novembre. Mons. Arcive-
scovo asperse con l'acqua benedetta le pareti
esterne e fece il suo ingresso seguito da una
marea di popolo. Dall'alto, il Sacro Cuore,
colle braccia tese, sembrava ripetere il suo
in,,ito: «Venite a me voi tutti che soffrite e la-
vorate... ~. Eran proprio tutti poveri lavoratori
delle pìantagioni di tè delle tribù Oraon, Mun-
da, Caria, emigrati in Assam dall'India centrale
per guadagnarsi il quotidiano pugno di riso.
- 68
Nel loro paese d'origine, il Chota Nagpur
(India), i Padri Gesuiti hanno fondato una
delle più belle missioni della Chiesa. Gli emi-
grati in Assam sono ornai più di 600.000,
sparsi nelle piantagioni. di tè, e dimostrano
molta -propensione al cristianesimo. Nel di-
stretto di Dibrugarh circa 20.000 sono già
cattolici; e la messe si fa ogni giorno più
abbondante. Il tempio di Dio che è anche la
loro casa, sempre aperta per accoglierli, ha
premiato tanti anni di attesa. Esso è promessa
di altre grazie, pcrchè, all'ombra sua si svi-
lupperanno scuole cd opere di beneficenza.
Al calar della notte, brillavano nel campo i
fuochi delle numerose cucine improvvisate.
I cari cristiani davano libero sfogo alla loro
gioia con danze e canti accompagnati dal ritmo
cadenzato defla musica.
La domenica vide il trionfo di Gesù Euca-
ristico. Le comunioni distribuite, contando
quelle del sabato e del lunedl, superano le sei
mila. Sedici sacerdoti ebbero da fare a con-
fessare, amministrare banesimi, benedire ma-
trimoni, preparare i 300 cresimandi.
Alle 10 si iniziò il solenne pontificale che,
collo splendore dei riti liturgici, fece grande
impressione su tutti. Ma degno coronamento
delle manifestazioni religiose fu la processione
eucaristica che si svolse per le vie della città.
Aperta da 146 suonatori di tamburi, era for-
mata dalle associazioni cattoliche tlei vari
paesi, in un tripudio di canti e di preghiere.
Quando rientrò in chiesa, a quella moltitudine
che sembrava un mare di teste pigiate all'in-
verosimile, l'Ispettore Don Scuderi rivolse la
sua commossa parola per disporre i cuori alla
consacrazione loro e tutta la vallata dl I
Brarnaputra al Sacro Cuore di Gesù. Poi,
come Vescovo diocesano, io lessi la fonnufa.
Così il Sacro Cuore di G<..-sù, nel cinquante-
nario dell'erezione della missione dcli'Assam,
ricevette il primo omaggio della nostra gratitu-
dine e fedeltà. Cinquant'anni or sono non vi
era che un sacerdote in Assam, il Padre Jacopo
Da Broi, condiscepolo di S. S. Pio X e primo
superiore del Patronato di Vcnez-ia che attual-
mente è diretto dai nostri confratelli. La mis-
sione veniva distaccata dalla diocesi di K,·ish-
nagar e affidata ai Padri Germanici della Sc-
cietà deJ Divìn Salvatore. Questi zelanti mis-
sionari compirono l'arduo lavoro di pionicn
fino al 1915, quando, a motivo della grande
guerra, vennero internati. 1\\Ia un piccolo stuolo
di zelanti Padri. Gesuiti conservò le posizioni
principali durante le ore critiche della guerra,
finchè, nel 1922, subentrammo noi. Abbiam
ben motivo di ringraziare il Signore! Altri

2.10 Page 20

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hanno lavorato e noi stiamo raccogliendo il
frntto del loro lavoro; altri hanno seminato e
noi mietiamo. In 50 anni quanto bene com-
piuto! Terre.moti disasLrosi, guerre, incendi,
<lifficoltà di ogni genere parvero talvolta met-
tere in pericolo la stessa esistenza della mis-
sione. I nostri primi missionari consacrarono
nel 1924 la missione dell'Assam (le cui iniziali
1\\1. A. ricordano appunto la Madonna di Don
Bosco) a Maria Ausiliatrice. E la Vergine ci
aiutò visibilmente. Ora speriamo altri frutti
abbondanti dalla consacrazione al Sacro Cuore
<li Gesù. Affermiamo senza esitare che l'As-
sam offre immense possibilità per la diffusione
del Vangelo. Ci vogliono solo mezzi e perso-
nale. Noi saremo ben grati ai nostri Coopera-
tori se, come ricordo di questo cinquantenario,
t·i aiutassero ad erigere una scuola per i cate-
chisti all'ombra della chiesa del Sacro Cuore.
Sarebbe la fucina degli apostoli del!'Assam.
Lei ci raccomandj alla loro carità e ci be-
nedica tutti affinchè ci rendiamo sempre più
degni delle grazie del buon Dio.
Shillong, 9-x1-1939.
Aff.mo m C. J.
ffi STEFANO FRRRfu'IDO
Vescovo di Shillo11g.
CINA
Nell'anniversario dell'eccidio di S. E.
Mons. Versiglia e Don Caravario.
Amai.mo Padre,
sono ormai passati 10 anni dall'uccisione
di Mons. Versiglia e D. Caravario. Assaliti il
25 febbraio 1930 da un'orda di pirati bolsce-
vichi, mentre affrontavano la traversata della
valle solcata dal fiume di Lin Chow, per portarè
il loro zelo apostolico fra quelle lontane cri-
stianità, pagarono colla vita l'eroismo prestato
a11a difesa della virtù di tre vergini cristiane
cinesi! A dieci anni di distanza, il ricordo è
più vivo che mai; e noi, mentre attendiamo il
giudizio della Chiesa, pensiamo spontanea-
mente alla vìta di abnegazione, di lavoro, di
umiltà, di sacrificio di Mons. Vcrsiglia ed alla
bontà, alla fermezza, allo zelo di D. Caravario
che li ha fatti degni di tanta grazia.
Giovane sacerdote, 1\\fons. Versiglia, per le
sue ottime qualità, fu maestro impareggiabile
dei novizi. Superiore della prima spedizione
missionaria in Cina, in mezzo a tante diffi-
coltà di lingua, di ambiente, di ostacoli di ogni
genere, fondò la prima casa salesiana nella
città di Macao e vi gettò le basi di quell'opera
che in 40 anni ha dato più di 400 capi d'arte
cinesi alla nuova Cina, ansiosa di attrezzarsi
modernamente e elevarsi al rango delle na-
zioni più civili e progredite.
Primo missionario e primo vescovo del nuovo
Vicariato Apostolico di Shiu Chow nella pro-
vincia di Canton, diede impulso ad una fio-
rente vita missionaria che organizzò e sviluppò
fondando chiese, scuole elementari, normali e
di catechisti. Iniziò il seminario, i dispensari,
l'ospizio dei vecchi, il brefotrofio, la stampa
di un giornaletto. Assillato dai bisogni -finan-
ziari della missione, si fece mendicante e andò
fino in America a questuare per le missioni
allacciando relazioni personali che sapeva man-
tenere con continue giornaliere corrispondenze.
Visitava spesso le sue cristianità, vi ammini-
strava i S. Sacramenti, predicava instancabil-
mente. Gettò anche le basi di una nuova Con-
gregazione religiosa di suore cinesi. Ed in mezzo
a tanto lavoro, a disturbi frequenti di salute,
ai disagi del clima, dei viaggi, all'insonnia, per
ottenere la salvezza delle anime mortificava le
sue carni anche col cilicio. Alla sua morte,
in luogo segretissimo gliene fu trovato uno
ancora imbrattato di sangue::. Oh si, quel san-
gue che volentieri spremeva nel lavoro, nel-
l'apostolato, col cilicio, lo potè finalmente ver-
sare tutto per la gloria di Colui che per la
salute degli uomini lo ha sparso sul <luro le-
gno della croce fino all'ultima goccia I
Don Caravario, sacerdote novello, giovane
di virtù soda, di purezza illibata, sempre mo-
dello nelle scuole, ancor chierico fu mandato
in Cina, poi nell'isola di Timor, poi ancora
in Cina. Ammalato gravemente di malaria, non
emetteva un lamento, sorri<leva sempre. Ri-
messo in salute, ordinato sacerdote, si consa-
crò tutto alla missione; e nel pieno vigore
della vita, quando gli sorridevano, colle ine-
vitabili pene, le gioie ed i successi dell'apo-
stolato, virgulto novello, venne divelto as-
sieme alla pianta annosa ciel suo vescovo per
essere trapiantato in Cielo. La loro morte più
che lutto portò nel campo missionario salesiano
il senso della speciale benedizione di Dio e
suscitò un fervore meraviglioso. Come tutti
gli anni, anche quest'anno, malgrado la guerra,
Mons. Canazei, successore di l\\fons. Versiglia,
radunò tutti i missionari sulla sua tomba in
quella pro-cattedrale, ormai distrutta dalle
b-Omhe, pcrchè nel ricordo di tonti esempi i
missionari prendessero lena e coraggio per le
difficoltà dell'apostolato nella tragica ora at-
tuale. Quest'anno la Messa funebre fu can-
tata nella piccola cappella dell'episcopio e alla
- fine fu deliberato di rivolgere un appello a

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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lutto il mondo dei Cooperatori Salcsi:ini, per-
ehè, colla coopcra;,;io11e <.li tutti, risc,rga qudla
chiesa in cui riposavano le ossa martoriate in
:ntcsa <lei giorno glorioso in cui la Chiesa per-
metta d1 esporle alla venernzione dei fedeli.
La Causa è già a buon punto. i~ finito il pro-
c-c.,,;o diocc.c;ano, e ~l'incart.amenti sono ~ià a
Roma. Preghiamo perchè la santa Chiesa lo
Introduca quanto prima ed ordini l'inizio
del processo apostolico. li proct'sso diocc-
s,tno dovette superare molte difficoltil per rac-
c:ogliere le testimonianze dei pag11ni presenti
all'eccidio, per visitare i luoghi del massa-
cro, sempre iufostati dai pirati, e sostenere
le spese non indi/ferenti per tutti gli accer-
tamenti.
Una notizia che le farà piacere, amatissimo
Padre, è che una ddle tre ragazze, T'ong su
l,1en, che furono salvate dall'eroismo di :\\lon-
si~norc e dj D. Cara\\'ario, è ormm c.lecisa di
farsi suora, Figlia :\\!aria Ausiliatrice, e già
sarebbe in noviziato, st.r le diflìcolta della j!Uerra
non le a,•essero impedito di ra,1?giun~t·rc l:1 re-
sidenza <.li Shangh,11.
aiuu, amato Pa,lre, con le sue preghiere
a renderci dcg-ni, con opere di santità e cli
7.clo, della memoria dei nostri wandi eroi cht!
h,rnno c.lat0 gcncrosnmcntc la vita per la sal-
,ena ddle anime, t .raccomandi alla caritil
dei Cooperatori la ricostruzione della chiesa
che dC\\'c e!<..-;en: il loro mausolco d1 ~loria.
!-,uo alf.mo in C, C.
25 febbraio 1940.
!::ìJc. GrrsEPPF. CtCCHI\\RA
-
,lltii' mar, S.Jli·sùmo.
-
THAILANDIA
Dis astrose inondazioni.
Amatissimo Si1[11or D. Riculd,mt,
ndk· passate set1imane mi sono giunte e
contmuano a s:(iungcrmi tuttora pn."S:>llnti,
cmnmoventi domande d1 soccorso. .\\lol1\\'o: le
ripetute e dis.-.strosc inondazioni ùt:I -fiume
).leklong, quali da moltissimi anni non si aveva
più 11.lca. Io certe località della pro\\'mcia di
Raiaburi il raccoltn dt'I riso è stato per due
t·oÌte t1Jta/111enlf dmrullu.
C10 ,•uol dire faucosc giornate d1 l:1,·om
sotto il coccntillsimo sole, buttate .1 ,·uoto,
piccole risorse di fr1miglia csnurne in uno
s(nrzo senza compenso, perdita <lei principale
e più indispensabile prodotto, una \\'ita g-ia
po\\'er.l che minaccia di a,·cre tulle le durezze
della miseria.
).Ii sono recato sui pnsu doH' il dis.tst ro ha
rn_ggiunto proporzioni più imprcss1onant1: im-
!Hcnse pianure trasformate in uno sconfina10
oceano. Qucst'anno, innumerevoli famii?lie
non r-Jccoglieranno un chicco <li riso, e mar-
cht!ranno cli quello che è per loro il pane quo-
tidiano. Tra queste, molte dei nostri cristiani...
Uno spettacolo pil~toso, <l'immensa pena!
Come potevo non dire loro che la Divina
Provvidenza non li avrebbe abbandonati? Ho
disposto che si dess,·, con lar~he;,;7.a <li cuore.
oltre lt: nostre for.1.c. fino all'impossibile. ~la,
purtroppo, ci sentiamo esauriti, e non potrcm<,
far quasi più nulla, se anime buone, molk
anime buone non ci verranno in aiuto.
Stcnc.lo, quindi, loro umilmente e fiduciosa-
mente le mani.
Yoglia, amato Padre. assicurnre cutt1 dell;i
nostra imperitura riconoscenza cd atfctruosa
prcghicra.
Ci raccomaml, alla intercessione d1 :\\!aria
Ausiliatrice, e benedica tutti i suoi lìgli mis-
sionari della Thailandia (Siam) che soffrono
colle loro cristianità. Suo aff.m11 in C. J
\\Jons. Ci \\F.T\\"0 P.,b017'1, l'rrf. .lp.
Bang .\\'ok Kl11wk. 12 dicembre 1939.
TESORO SPIRITUALE
l C:flnr,-.:nuuri du. th11/1s,a1i e rdm11nu 11t,. \\ iiit~n.--.
uno eh•~• o pubblica '"l'l'.-II• (1 Rdi1111u 1 .- 1.- Rd1111n..-,
i.. lnru s•prdla pri,111a) ., qui,·i rrc:11.,no <nnnJ•• l'tn-
kn?.u,ne tld Snmrnc, Pontefice po-.,ono 11t..--c:1uuta~::
1.'IXIJl l.(.J '-Z.\\ PL!;:',; \\RI \\
' H ~11"-c DI .\\I \\KlO:
1) Il 1/Utrnn 15 - Se11~ dolori d1 '.\\lari• SS,
2.) Jl i.:tnrnt1 17 Dc•nh.!ttU•..I ddlc Pahn~.
31 li i,:,urno 24 - l'J,.jUa d1 R,~urn-11••11c,
_
'4 ) Il u,,,rno 2; • .A.11uuttetaz1onc W .;\\I 1c1.a V.:(itul::.

3.2 Page 22

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Crociata missionaria
Borse complete.
Borsa EC'C1IRISTICA SACRO <:f/ORJ; m
onore del r>1cc:ol() :-.t'Tllfino Gusta"o Bruni, 11 cura
tld Sac. Aniim Abbondio, in nll·moria II sul-
fragio di Luigi, Cdc;,tina e Carlo Bori,, - Somma
pn.-c.: 2000 - l'\\lnria Ccl,-,;tc Cihrnrio, 50 -
Magda Zn\\':Hrnro-Rorio, 17950 Tot. L. 20.000.
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BOSCO ((>•) Snmma pn•c.: 16.602,30 B
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omaro (,. B., 10 - Valori Domenico, s - So-
netti Cut.-rma, 10 - ::\\.faria Burkw, 10 - L.
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Berto-ai e fi11lic Luigia e l\\laru1 Cat<-nn:1
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prec. 8.991),?0 Clotilde Ortok\\';i, 100 ~c,tto
Stefano, 15 Sciuto G., 10 Borri Emaha.
ro Di D,mwn1co, s - L. C. '\\I., 100 - Tot.
L. 9.2311,90.
Borsa A,V/.\\fF. DE-:!. PC:RG.-lTORH> (6') a cura di
X. N. Torino - Somma prtc.: 10.000 '-:uo,·o
\\'crsamcnto, 2.000 - Tot. I,. 12.000.
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N. N .. so ~- N. so - N. '\\,, 50 Tot.
L. z.650.
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ma rrec.: 2.1017 Clotilde t,ul!l1dmtr1i, 40
Pe.me-.·ro l\\T.tna. 10 T1Jt, L. z.<>07.
Bol'$ll REI,TRA \\Il DO\\' .-lSDREA (4•) - Somma
prec.: .3,so7.::io Orlandi Bcntdctto, 50 - B.
P. \\lo,i111a1,·, .zso
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n. Borsa Bf.'URC'TI PIETRO - Srimmn prec
7.6lh,85
l\\l. F. Bcrruti, 1.000
Tot. I..
8.68 1,85.
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305 Pou:i Frnn<:esco, 100 Tnt. L. 405.
Bor.a D,lL SE(;H.O .l,/0,\\S. GIOV ·lf\\'ST -
Nimma prcc.. 4.278,50 - 7\\. K, so - Tot.
L. 4-.3:z.8,50.
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9.763.sco - Gu,dobono Erminia, 15
-chi 1\\lana, s - Bogliom Frnnccsc:u, .,o
L. 9.82,,50.
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prcc.: 6. 166,50 - Pozzi Fmnct·sco, 100 Ex-
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GLI (2•) Somma prec.: 6.303,50 Creslù
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25 - :-.. ~, 50 - Tot. L. 6-403,50.
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nervini Ester, 10
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V ,INT Sommn prcc.: 7.019 Antacu Mari:a,
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himi11l,a t'hiodini, 50
Tot. L. 7.079.
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un S11ccrdotc.• torin~-sc suo x-all1,·,·u, ru:onosccnt~
al veneratu,lJucatore che fu pcr 42 anni Cons,-
11.licrc dd Capitolo Supc:riorc dcli,, Socict.i s~-
lesiona.
Sonmw 1mz1ale- L. 1000.
Borsa El 'CARISTJCA DEL PJCC0/,0 SER.-1-
Fl\\iO GUSTAVO BRUXI a cura di 1'. ;:..;
e an m,·morm di Giov. e Terc,a Dcmitnc (8") -
Somma prcc.· 18.330 - \\'alle Ann11, 1,049,,;3 -
'fot. I. ICJ,379,SJ•
Borsa HU<:11/USTICA M.rL\\.IM~l Df.'/, PICCOLO
Sl:U.IFJ.VO G. BRUSI a curu ùcl Sac. Anzim
Abhonòi1> Somma prec:. 18.74::,25 - ~- Rossi.
50 Prnl !\\I Donati, 10.:, - Zahog;10 :\\1:iria.
15 - Cmmclq :\\lAria, • s _:_ Surdlc Rodia, so -
Carantln Tcre'1.a, 1o - Benefattrice Ottobiano,
50 Cnr:1110 Giuseppim1, 40 TM I•. 19.072,25.
ilorsa l:'UC✓WJSTICA DEL NC:t:OU) SERA-
FLVO G. IJR/JNI n cura del Snc. An zm1 Ab-
bondio ( 1o") Somma pm:.. 5.084 Alfon-
sino C11r1111i, 10
Forjlion,· Ani:c·linn, 50
N L. Pcdcmonrc, 50 Emm.1 Pclhu1, 20 -
M <"rcrth: (;., 8o __:_ :\\lomi Rc:ho~io, 10 - Rm,
Fahnn1, 10 Corto Gbigliont•, 50 \\'era Po-
!!lÌani, 10 - :-..1aninazzi :\\1., 50 l\\. l\\., 50
E. llcrn,1!1<:oni, so D. C. D R., 90 - Gia-
comina Dem~na, 30 - E. 1\\Jarnn:sc, 50 - Frnn-
i-.olin S., 40 - Fcregutti Amuliu, 50 N. N.
Luino, 1 s D. G. l\\fouu, so Cordiolt: A.,
10 T . l.'nmndo, ro - F Uonctta, 30 - l\\[.
:\\lalè. zo \\'. Poli, 1oo llric.1relh A., 25 -
C. China11111, :z.o - R. Bramlolini, zo - Re-
stcr. A., 100 - Tot. L. 6. 184.
Bo.-sa FASCII· SAC. DOTT. UilRTOLO.lIEO
o cura dc1 coniugi Bice e I ,uii;iì F,1s.·i•• di Fin:il-
pia Primo vcrs. 10.000.
Borsa G JR.NERO CES,JRE
Somma pr.:c-
3.f140 Adcll.' Iloroncini Ft!rri, ,10 '/'o/. L . 3.870.
Horsa G/ I l-'l)('<:ATORJ Al~ J.O!W SANTO -
Somma prcc. 6.68.j,35 Ro~~I Tcrda e Ovada
Rl1S3, 10 T<1t. L. 6.69,1,35
B-Oniu GFS(l ,\\.l.-JRJ.-1 .JUSIU.-ITRJCE DO.\\'
BOSCO (3•) - Somma prc:c <)-575 - :\\J. B.
8"1luno, 50 - A. Guzzo. Columbus, 375 - lkn-
n·nu11 U\\'\\' G. 20 - D . Petano, !(O - Roccata-
~li111.1 E., so Tot. L. 10.120.
Bun;u C;JULJl/,F:O E JUCONf:ll.l.-17.IO.VF. a curn
<lei tinti F. C,rnnlbon: - Sommn prec. 4.110 -
Cusulbur,· F. 40 - Tot. L. 4.1 50.
8011Mt /, IS IGN.-1 JIONS. u;1c1
Somma
prt-c.: !!..to4,20 - Albem LuiJ?i, 100 Tot. L.
8.504,20.
Borsa l.AIOLO DOS .IGO!,'Tl\\"O - Somma
prec.: z.625 - Part11.nno !\\hrm, :::oo - Tpt,
L. 2.!125
Don;a .HADOJ\\NA DEL CAR,\\/JNB - Somma
prt:c.: 2.12,50 D. Da<lonc, 15 'J'c,t. L . 257,50.
(S,.gue).

3.3 Page 23

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N E C R O L O G I O lvlE~C.·lRO;Yl SEVERINO -t a Capolona (Arez.zo)
il J-1-HH-9 Il 75 anni
F.r,1 uno dei nor.tri più nffczinnat e ~cn·tziev(')li coc;,-
Sal e siani defunti:
BORGHI f'JTTORTO, coud du Viari11i (A,ti),t a
'forino (Orniorio) ,I 16-t-1940 a 84 anni.
pcratori tra i ricevitori pustali. Pftdr.- di 7 figli, el>be la
gioia di \\'ederne uno sncerdote ci Juc figli<: suon,.
Altri Cooperatori defunti:
Accolto da Uon llo,co all'Oratorio tli Torino come
nll evo fal,·gnrun,.., fu dnl Santo mand?i.tt> m Fn1nci3
alLI fondazione !,(ella cm,.i di M11rsiRlia e come mac.-stro
di mu,iCll ri1tutoc in Fnincia fino al 1891 prest,indo l"opera
"\\1,..,,liau tiebnsLirrno, Torino - AmbroRetti Gesuald 1.
l erght·reto (Forlì) - ,\\mbrog~tti Verano, l ·erllh•"'""'
(Fnrll) - ,\\ndreolctti Teresa, f'ilmnRJ:ÌOre (llcr1,.'ilnw) -
..\\nti>lìni 1). Cl,·mente. Bercelo (P,irmn) - Arduin, Rog-
~u• anche nt1ì nn•tri collètii d1 Lilla e '-izza. '.\\,lnn,. -.:el gero Fdicina, Dùmo ,lt,rri,,a (Lnperid) - Illlrett:a I)al
18-lJ tornò a Torino addetto alrl, uffici amministrativi dassarc, Paro D'.lddo (Berg:1mo) - Rnrone Carlo, Jlt,.
della Direzione Generale. Sopporto i.:on crisl'inna . ras- ,ivumo Mo11f. ( •\\!es,.) Bomi,;i:hi Mad<lalcna . .if11 (llrc-
sel!nazionc In lunim maluttrn di cuore, L'Onforunù.,,i nel ,;cia) - Bordogru Rosa, Camer11ra Com~lit> IBcrgiimo)
pensiero ddla plltcrnn a..ssistenza di Don ll<>sco che ~ Uor1,'11Jln Pietro, Crn...-,:1111 ("'ovara) - Jloz.uno '\\1,dwk
J;th avevo \\'oluto t,1nto bene.
Fino[ ,11urina (Savona) • 8t11~1tni Ga.~pare, T"rrr,lurrlu
t BJ/111\\.l D. FEDERICO, s:1<:. da Yi!lnale Monforrnto (Forll) - Druch Ettore, .11,,!Jlimu, l'mrlo (Trc,•iso - Coc
f Aless.), a \\Vt1t,«mv,lle (Cal,fornia) ,l , 3-x-1939 n 71 anm. cinmi Rnsa, Grt'.1/tlasro (No,·Jr11) - Cagllola U1<olina, I',-
ru Accolto nella Società S.1lesi,mn dallo -rcs-o Don Bosco, gtt•ano (I'a,'iaJ - C'ane~i T,ui1e,, Amdao (Cremona) - Ca-
uno dc, primi Sulesinni manduu in ln_llhdterrn Le renn Lu111ia, Yo!(h~, a (Pavia) - Curutlì Ma.rio. C/J!(t1lh
•ue helle dot, ed il sun ~pinta rcli~-io,o lo designHronn
ro, ~ll'uptturu di una scu<>lll profc~sronale al Carm di
Buona Spcrun.w e ~d un settennio d, nposiolato mi,~io-
n .rio in Gi,ttnaica, Oul 1909, rrasforitn nc,i:li S1ati Unit,,
re;i,ll L1 parrocchia di '!\\,i,;ria Ausilfatri«· in '.'/cw Yu·k
(Trento) - Casolo Ginel!i l da, Sum,,,,, Lombardo (Va-
rese) - <.:uttanco Giuseppina. Br n10 (lirescin) - C.qvaz-
zu11 Parenti Cntcrma, JHodena - Chcrch1 Antonio, Po-
l,i//011is (C:u;liuri) - Chrappero Carolina, C01,·011r (Torino)
- <:ircsa Cute·in11, Zimz/1 di Fie.111111! (Trento) - Ch1uscr
e poi in Los A11gcle<1, <:am,~ando•i O\\"UlhfUI! profomiH
,titna ~ ,·cncrazionc.
LEFROT D. LRONE. ,,ac. da Niz,,a (Fmnd,), j a La
l\\hme, Cloz (Trento) - Colonia Giuseppe, Ca,telnscardn
(Terni) - Cnmcnwli M,mino, .lfo (Bre.scìu) - Consi~lin
Kicolò, Cam11litrala (Awigento) - Dalbon Irene, DfJ/;
'-'tv,m e (Fra11<.'1a) il 1)-LX-1<)3') a 66 nnni.
Fan,·iullo, conohb<' Don Bo,co, o :\\1z1.11 e, conquiso
d.l11 bontil del S:into, si fece s,lle,;i,rno. T~mpr~,o nel
vero sp1ri10 del wnnde apostolo, fu la salnnza del nostro
(Trento) • Dcvullc GcrmKnn, Bo,solasco (Cunro) - O:an,
Onofrio, Caw11ia - Farncti Vinc.,nzo, Grt1:rlria. (Bo!oym)
- Fa.solo Gio,·. Batti~tà, Bt>unmar,•11,l(O (.\\fossnndri") -
F,ntJrÒ Can. D. Giuseppe, L l!rcttra Friddi (Palem10) -
Oratorio dt Mar•igllo ne, tri•ti anni della per~t'ruz,one.
FRITSCH FR1lNCESCO, coad. da Ploss (Gennn-
n.a-13.i,·iera, Opf.), -t in guerra 1I 28-X-lo}39 u 33 anni.
Fiornsi Giuseppina, Alhmui Lm::in/,: (Rom~) - Fr,,ncio-
l11t i O. Emilio, PiglifUJ Va/darno (Firenze) - Gall<."lto
l,;abella, Sandrif[o (Vicet17.a) - Garbarinr Brigida, Sas-
Ouimo relr,:rìoso, fu chiamato 11t se·,·izio ,n tulle lo!
c.amp.gn.c: di ,\\t11,triQ.. Cc,..,slovacchia e Polon,a. Lasciò
I., vitn sul fronte occident.ilo!. TI Comandlll'lte della Com-
pagnia hll fimo alla madre il ~eguentc dogio: Suo fi.
'Ilio cr~ sempre pronto e di buon spirito, pieno di corag--
1\\'JO e d, intrcp1dez1A. Egli ~ ~tato sempre di buun esem-
p:o ai compugni fin da principio e spccialntcntc ndlc ore
p:ù burrASC0'6~... çi rimarrò mode11o ntlfo morte. erotea
come lo ent. ncl1a vito c :·ten,plarc 1••
NUFFATO GIUSEPPE, coJd. da lhiro Cann,cse
t ( Italia) a Morioldo di C..stclnuovo D. Bosco 11 17•
xu-1939 11 82 ann,.
Vis.se 12 nnn, con Don Bowo e, crescìutù nellospirit<•
del S<lnto, s, con•acrò nmo •I Si~'l10t<'. ptt!t<tHndo l'opera
,u su:t, come cuoco, alla C1~a i\\fadre di Tonno. fino
Tl)34, quando fu m11nd.o1n a Mm,nldo, pr.-s~o h casetta
dd Santo·a =~correre ndti quiete, ncll,i pietà e nd
f,.,·oru i ~uoi uhìnù nnni.
FLEISCHMANN GIUSEJ>PE, cnad. d1 Kalnrdorf
(Gc-rnMnia), t ,n gu~rru il 19-rx-1939 li 22 nn11i.
GUEVARA LUIGI, costi. da Ch<Mchf (Colombia)
t a BoROI~ (Colombia) il 26-x- , 93" a 24 anni .
GU.·1ZZO J·'/J.\\°CF.1•,'7,0, eh. da Capaccio (Salerno),
t a Andttn (B.,rr) ,I 14-xt-1939 a 22 anni.
•.Jl,F.-lN() FEL[Cf,", çoad. da S;ilcrno, -t a Cori11liano
d'O,rnnto (Lecce) il 13-x11-1939 a 61 ann,.
PJZZJ() D . .FN.•11\\'CF.SCO. s,1c. da San Pctlro (Cur-
doha-.-\\·14entioa), 1' :i Ro,ario di Sanrn Fe (Arg~ntinaf
ti 26-x1-1<JJ'I a 29 aon,.
sello (Savona) - Oarbarrm Paolo, Sassello (Savona) -
Gavelli Simone, Cap,.1lbio (Gro,..eto) - Gentile Valente
Murianrut, Sepi110 (C•mpobasso) - G1orda l\\Jnddalena,
Rul,io,ra (T orino) - Giordano Angda, Corne(im,o d'Alba
(Cuneo) - Granella D. Giovanni, Pad,n:a - Grippi l\\l.t-
rianna, Sar1 Cipirel/o (Pa.krmo) - I.ameni Lucia, Furo
Olii•o1ra {Berg.uno) - Lanfmnchi P rof. Giovanni, Chia-
t•t,ri (Gc110vJ) - Lipani Salrntore, Cammarllto (Allril{l:nto)
- l .,olli Maria, J?iuò (Modena) - MacchieraIdo En• ichctta,
Ca,•oglià (Vercelli) - M,1(1on1 Ghirnrdi Angeln. Nigosa
( Bergamo) - Ma,olo Muro, Rfrorolo (G enova) - Mano-
lino T.,,e,a \\'Cd. C~gliero, 'l'ori1ro - Maroder Vincemro,
Pord,mo11e (Udine) - M,1rta Cele•te. S. Ste/0110 di Ca-
do,~ ( Bellu no) - Mnss:i.ra Celerino, Aliu C,wcllo (Vcr-
ccll,) - i\\'lazzotti Lui11in, 8og11atatcollo ( Ravenna) - Mi-
glio,ini Annunz1at.r. Bmzdirro (Firenze) - Mile;i Giuseppe,
~gna110 (Milano) - Momi Giacinta, Alice Costello (Vcr-
celh) - Montìni Raffae lla, Baf!IIOCOflOll(J (Rav,.,nno) - Moz-
zato Maria, ,"\\iloh•ma (Vic.,11za) - ,\\ Iurntore Alessandra,
Torù10 - :s!ossaro Carolina , F'ral/a Polesine (Rovigo) -
Orlu.ntli Landoni Elt:na, Milano - Pudovan Pietro, Crea.:::;,,
(Viccn7,a) - PaLna Rosa. Tori110 - P;ilmeri Llvia, P11lermo
- Patriui G iuliu, Dn,og110 (Novclt11) - Pedrcltr Vulentint,,
Fon/Mo (Bergamo) - l'creUi Gio,·annt1, i\\Joratto Po (Ak,-
sandria) - Ì'ctrini T<"r"llB, Vesiuu, (Asti) - Pi,,na An11>-
nie1tn, C'ampo Ligurt (Genova) - Piazza Cabassi JJicc.
Como di Ros11«00 (L"tline) - P1gnatari Emilio, Po/lmza
- l'ucci V1rg1111a, Torwo - Qucrc, Michele, Pontefonno
(Pistoia) - Rom le:<•, Frrrera Erbo}l11011e (Pavin) - Ra-
Cooperatori defunti:
HE..\\SOOJ. ·I lNT0,\\'10 t a 1\\lnntnr.rnJ (l'londrio) il
,•ano •r..,r<"W. Gm0t·n - Re.11inato All<>st,no, Cw,et•a (lJd,-
nc) - Ru:ci D. l'•olo, Gemn•n - R,cheri G 1ovnnn1 di
Pu!tro, .·lroeue (Imperia) - R1gaz10 Gio,•:rnn,, l'illore11nia
31 -\\11-1939 ad 83 annr
(Aosra) · Ra,nero Dellìna, ,\\fm1qardino (Asti) - Ronda-
~urn•tto da una fodc incrnllnbilc nmèi il lnvoro " 11 nin11 Adriano, ,'Wolass<ma (Genov.1) - Roso D. ~icola1>.
sacritici" nella dcd,zmnc dì tutto •è ~,e.so p<'r am<>rc dd ll1ez1wlaf(o (Trento) - Sav.,ri, Assunta, Lodi (M,lano)
prossimo. Zelante cooperatore, promo~se le opert' di l)on - Sbernadori Gesuin,1, Crc1111J1W - Scalcrandi Giu icppc,
Bosco ct1n la p:lrnla e .;olle offerte, ben lil'lo di dare 11.110 Cat·<mr (Torino)- Scudo Giu.,q>pc, Lu l11onf~rrato (/\\Ics-.}
Lici •uni 11 figli ti.Ilo. Soci,•uì Salesinnn.
- Si,1<1 S,rnni Eleonora, L11la (:--iuorn) - Tiglioli l'eLtU•
Ro,,·ro .·lNl\\'A VED. FILJPELLO I a Castclnm,vo nilla, Casufriuo11ti (Cremona) - Togni Fonun.tta, Arto
Don llosco.
(Trento) - Treirtolada A(!o,11na. ,'1um,a (l\\lihno) - Trin-
Per 26 :11101 prcstb l"opera sua con -~cne-ro11a nbnrg::i_... ~ucci Ida, Troia (J-'Ogl!i~) - Vanddl, Concutta, Riaò
z,one al locale !stituro Don Bosco. che ebbe in te, una (].vtodena) - Vcdani Maria Vnlmn1rgla, Gemonio (Com,,)
vcnl mamrna. intelligente, affettuosa, $&enficafn nell'ns- - Zampese Ma.rin Napoleona, L1J.Sìa11a (Vicenza) - Z 1-
s?ùuo lavoro di guardaroba e nelle più !svariate 1na.ns10ni net11 D. Aldo, Scar<e//a (BoloJ{fla) - Zilioh Emilia Fer-
-dnn1c~rithe.
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rari. Torino - Zucco Anl{eln, Casalborgone (Torino).
Con permesso dell' Autorità Ecclesiasrica. - Tip. S. E.1., Corso Regina Margherita, 116.
Direttore responsabile: D, G U I DO FA V I N l , Via Cotto!en_go, 3:l - T()rino 109,