Bollettino_Salesiano_200911

Bollettino_Salesiano_200911

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Mensile - Anno CXXXIII - nr. 10
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003
(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PD
Spedizione nr. 10/2009
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
Novembre 2009
inseCratloenrdeadCraoizoniot2ine0an1lee0

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2009 S T R E N N A
di Pascual Chávez Villanueva
UN VASTO
MOVIMENTO PER I GIOVANI
Cento modi per comunicare
Grande forgiatore di am-
bienti educativo/evan-
gelizzanti, Don Bosco
ha saputo intuire la
bontà e la forza dei linguaggi
della comunicazione per incide-
re in modo originale ed efficace
sui giovani. Ha saputo toccare le
fibre del cuore. Era non solo
un evangelizzatore/educa-
tore, ma anche un comu-
nicatore nato. L’ecologia
comunicativa inventata da
Don Bosco si proponeva il
chiaro fine che uno dei
miei predecessori, don Egi-
dio Viganò, ha definito in
2
La nuova situazione
forma lapidaria: educare
evangelizzando, evange-
L’oratorio di Don Bosco a Valdocco
rappresentava una solida e ben fondata
della cultura della lizzare educando, intrec-
alternativa culturale.
comunicazione offre inedite
possibilità di educazione
e di evangelizzazione.
cio inseparabile nella mis-
sione salesiana. Egli riusciva a estrar-
re il meglio dai giovani rendendoli
protagonisti della loro educazione, e il
Perciò fra questi libri che si devono
diffondere io propongo di tenerci a
quelli che hanno fama di essere buo-
Oggi la CS è la strada
obbligata per la diffusione
della cultura e dei modelli
meglio dagli educatori/evangelizzatori
facendo di essi i testimoni del vangelo
e gli animatori della ricca epifania gio-
vanile. Nell’oratorio un grande venta-
ni, morali e religiosi e debbonsi prefe-
rire le opere uscite dalle nostre tipo-
grafie […] Col Bollettino Salesiano, fra
i molti miei fini, ebbi anche questo: di
di vita. È parte significativa
dell’esperienza giovanile
(CDM 19).
glio di proposte comunicative toccava
la vita di tanti giovani “poveri e abban-
donati” arrivati a Torino dalle valli.
Casa, scuola, catechismo, messa,
lavoro, banda musicale, teatro, pas-
tener vivo nei giovanetti ritornati nelle
loro famiglie l’amore allo spirito di S.
Francesco di Sales e alle sue massi-
me e di loro stessi fare i salvatori di al-
tri giovanetti 1. Don Bosco fu dunque
seggiate, giochi, laboratori, buone un educatore/evangelizzatore/comuni-
notti, racconti di sogni, prediche, catore. Come ho scritto nella lettera
paroline all’orecchio, bigliettini con dedicata alla Comunicazione Sociale
messaggi personalizzati, ecc. comuni- (CS)2. Per i salesiani la CS si fonda
cavano una cultura, un modo di met- sulla stessa missione della Chiesa3 e
tersi in relazione con Dio, con il mon- la esprimiamo nella passione per Dio,
do e con gli altri. Il tutto apriva la vita nella passione per salvezza dei giova-
alla speranza, alla fiducia, al senso, ni, nel “da mihi animas, cetera tolle”.
quando forse per alcuni ciò si era già Perciò la CS non è qualcosa di ester-
perso. L’oratorio, insomma, rappresen- no e, tanto meno, di estraneo alla mis-
tava una solida e ben fondata alterna- sione, ma addirittura nasce da essa.
tiva culturale.
Perciò il salesiano, come figlio di Don
Bosco, è un evangelizzatore-educato-
>> Ma Don Bosco andava più in là. Il re-comunicatore per natura.
I giovani vivono più
nel cyberspazio che altrove…
Ebbene se lì ci sono loro,
lì dobbiamo essere anche noi.
suo genio comunicatore si manifesta
in una lettera veemente della quale ci-
to un piccolo frammento: “La diffusio-
ne dei buoni libri è uno dei fini princi-
Oggi siamo testimoni che i giovani
hanno creato un proprio ambiente, il
cosiddetto ambiente digitale, un ha-
bitat virtuale in cui si sentono padro-
pali della nostra Congregazione. [...] ni. Il fatto all’inizio fu osservato con
NOVEMBRE 2009 BS

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diffidenza. Ma è giusto riconoscere
che – lasciate alle spalle le età di
pietra e scalpello, di carta e inchio-
stro, di pareti e aule, e dell’ascolto
passivo, i giovani reclamino linguaggi
nuovi, nuovi metodi e nuove maniere
di educazione ed evangelizzazione.
Essi desiderano essere autori e attori
del loro spazio, del loro linguaggio e
dei loro contenuti, inventano e ricrea-
no la propria persona ed esigono li-
bertà di navigazione e dialogo nel
cyberspazio. Ebbene se lì ci sono lo-
ro, lì dobbiamo essere anche noi:
educando, annunciando, testimo-
niando. Fuori di questi spazi e lin-
guaggi non siamo più né visti né
ascoltati né capiti dai giovani. Non
potremmo educare né incidere evan-
gelicamente nella cultura.
>> Questa nuova realtà né ci deve
spaventare, né possiamo rifiutarla: ri-
schieremmo di abbandonare i giovani
che la abitano, che sono ormai la stra-
grande maggioranza. Lì essi sono na-
ti, lì vivono, lì lavorano, lì si divertono, lì
intessono relazioni, lì godono e lì sof-
frono, e potrei persino dire che molti lì
muoiono; basta entrare nelle reti so-
ciali: in Second Life, o in MySpace, o
in Facebook, o in qualche blog, o in
Youtube, o…
Se il sistema preventivo reclama la
presenza del salesiano “nel cortile”,
tra i ragazzi, allora dobbiamo riflette-
re, attualizzare e mettere in pratica la
presenza del salesiano educatore/evan-
gelizzatore nei nuovi cortili della co-
municazione, dove convergono tanti
mezzi, dove le pareti non sono di
mattoni o di cemento, i cavi condut-
tori non sono solo metallo o fibre ma
anche energia e onde, captate e lan-
ciate da satelliti attraverso lo spazio.
Chiudo, citando papa Benedetto XVI:
Vorrei concludere questo messag-
gio rivolgendomi, in particolare, ai
giovani cattolici, per esortarli a por-
tare nel mondo digitale la testimo-
nianza della loro fede. Carissimi,
sentitevi impegnati ad introdurre nel-
la cultura di questo nuovo ambiente
comunicativo e informativo i valori su
cui poggia la vostra vita!”.
ٗ
1 Circolare di Don Bosco sulla diffusione di
buoni libri: E. Ceria, Epistolario di S. G. Bo-
sco, vol. 4, p. 318 ss, lett. 2539, 19.03.1885.
2 Atti del Consiglio Generale 390.
3 Cfr. Cost. 6.
Novembre 2009
Anno CXXXIII
Numero 10
In copertina:
La generazione digitale
è sotto processo. Studiosi
di ogni latitudine
si cimentano
nell’interpretazione.
Ma si brancola ancora
nel buio. La g.d.
deve ancora rivelarsi.
Foto: Fabiana Di Bello
Mensile - Anno CXXXIII - nr. 10
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003
(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PD
Spedizione nr. 10/2009
inseCratloenrdeadCraoizoniot2ine0an1lee0
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
Novembre 2009
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
Direttore:
GIANCARLO MANIERI
CHIESA
10 Le encicliche sociali (8a)
di Silvano Stracca
MISSIONI
12 Etiopia / Angola
di Filippo Perin / Pepe Sobrero
VIAGGI
16 Una “rogativa” attesta 100 anni
di G. Manieri (a cura di)
ATTUALITÀ
18 Generazione digitale, scuola e...
di Antonio Giannasca
FMA
21 A scuola di animazione
di Maria Antonia Chinello
3
RUBRICHE
2 Il Rettor Maggiore – 4 Ribalta giovani – 6 Lettere al Direttore – 8 In Italia & nel Mon-
do – 14 Box – 15 Il mese – 20 Laetare et benefacere… – 23 I nostri morti
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Segreteria: Fabiana Di Bello
Collaboratori: Severino Cagnin - R. Desiderati
Graziella Curti - Enrico dal Covolo - Bruno Ferrero
Cesare Lo Monaco - Giuseppe Morante -Vito Orlando
Marianna Pacucci - Gianni Russo - Roberto Saccarello
Arnaldo Scaglioni - Silvano Stracca - Maria Antonia Chinello
Fotoreporter: Santo Cicco - Cipriano Demarie
Chiara Fantini - Tadeo Martin - Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera
Progetto grafico: Laura Tononi
Impaginazione: Puntografica s.r.l. - Torino
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amministrazione: Luciano Alloisio (Roma)
Stampa: Mediagraf s.p.a. - Padova
È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
al sito Internet:
http://biesseonline.sdb.org
SALESIANO
O
Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.643
e-mail: <biesse@sdb.org>
Direttore <gmanieri@sdb.org>
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NEL MONDO - ONLUS
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IBAN: IT 20 P030 6905 0640 0000 3263199
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e-mail: <donbosconelmondo@sdb.org>
web: www.fdbnm.org
Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
in 56 edizioni e 29 lingue diverse. Raggiunge 131 Nazioni,
più di quelle in cui operano i salesiani.
Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
BS NOVEMBRE 2009

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RIBALTA
di Gionata Di Cicco
G IOVANI
IL FUOCO FATUO
DELLE VANITÀ
C’è una domanda che spesso inquieta i giovani di oggi,
quella concernente il proprio futuro. Verso dove camminiamo,
verso quale meta?
NNel giugno scorso è morto il re del Pop.
Michael Jackson per avere il suo ultimo
giorno di celebrità ha dovuto aspettare
che ritrovassero il suo corpo imbottito di
farmaci. Ora l’establishment del mercato
discografico ha trovato un’altra icona
Salotti e fiction televisive proiettano su
pellicola scene di vita ludica, eterna, che
ingannano l’alfa e l’omega di tutte le
cose. E quando i nostri compagni di vita,
le nostre colonne sonore scompaiono,
cadiamo insieme ai beniamini nell’oblio
dopo i vari Jimi Hendrix, Kurt Cobain,
della disperazione. I falsi idoli sono
per rilanciare la macchina dei soldi del
costruzioni di sabbia. Pubblicità, Tv, e
mercato discografico mondiale. Il popolo
comportamenti sociali rendono la vita
del pop, in mezzo ai popoli che da un
poco consapevole dei ritmi delle
continente all’altro sfuggono alla fame e stagioni, del seme che diventa germoglio
cercano lavoro per sopravvivere, si è
e si fa pianta, dando il suo frutto per
fermato ancora una volta in
infine morire. E poi rinascere.
mondovisione a celebrare le esequie Design, trasparenze dei fasti della moda,
dell’ultimo dei re. Vite, splendori e
dei concerti di massa in una società
miserie di questo “ragazzo” con la voce
d’angelo, sono rimbalzati senza sosta da
piena di squilibri da basso impero, sono
diventati l’orizzonte esistenziale di
5
un canale satellitare all’altro. Iene e giovani e adulti. Epoca strana in cui è più
sciacalli hanno tentato di lucrare anche
facile vedere pixel che persone, più
stavolta… sui suoi debiti! Il fantasma praticare sesso che conoscere l’amore e
economico di Jackson vivrà per altri dieci il valore di una vita. L’Eden dello spreco
anni e arricchirà avvocati vampiri.
non ha possibilità illimitate, solo
Ci sono passaggi e passaggi. Vite l’illusione ingannatrice può immaginare
spezzate per la fame in Africa, di cui nulla
un benessere per pochi in un mondo
o poco si sa, e vite, quelle dei re, sulle
senza condivisione.
quali si parla senza lasciare in pace Eppure le mura di cioccolato delle ville
i morti. Noi giovani, fan di queste icone
principesche di questi eroi fragili del
di cera, di questi strani idoli, attoniti music business tanto ci attirano, e poco
assistiamo alla morte televisiva di un inducono alla riflessione così scomoda,
mito. Una gran parte della mia
riportata nell’Apocalisse di Giovanni
generazione è abituata a pensarsi come (Ap 3,17): ”Tu dici: sono ricco, mi sono
eterna tra i fumi degli studi televisivi, arricchito, non ho bisogno di nulla; ma
l’autocelebrazione e i momenti di gloria
non sai di essere un infelice, un
di un set fotografico.
miserabile, un povero, cieco e nudo”.
Schermi a cristalli liquidi catturano
La Verità con la maiuscola, quella che
i nostri corpi cibernetici, mettendoci nudi non dice bugie, ammonendoci ci ama,
di fronte allo share, un grande occhio
anche se ci fa pagare un pedaggio.
che guarda e sorveglia la nostra pelle.
Allora guardiamolo con amore
Occhio vorace, quello televisivo, e compassione questo ragazzo eterno,
incapace di Rivelazione. Le note del
questo povero Peter Pan, come si
disco “Thriller” di Jacko accompagnano guarda al volto di un uomo, e come tale
la nostra operetta fatta di sogni e ricordiamolo. In fondo oltre i fumi degli
sguardi disillusi su un mondo che
enormi fasti della sua corte regale,
continuamente corre senza mai fermarsi
intorno a sé aveva un mondo di
sui momenti salienti della vita.
cartone, che nascondeva la sua
Immedesimandosi nelle vite da record
fragilità. La fabbrica di plastica che lo
dei nostri eroi dello spettacolo, si perde
aveva ricoperto di dollari, ora mette
il senso del tempo che scorre, e toglie una tomba d’oro sulle ceneri dell’ultimo
alla pelle non solo il colore, ma anche la
faraone. Sotto il cielo attori, cantanti,
giovinezza. È l’eclissi del sole che l’uomo uomini cadono in preda al fuoco fatuo
non vuole vedere. Tutti avviluppati nelle
delle vanità. Il vento passa, le fiamme
reti della telecomunicazione evanescente
si spengono, e sulle luci cala sempre
allunghiamo di un giorno la vita, e come
il sipario. In fondo Michael prima
osservatori d’alta quota la immaginiamo
di un grande artista, forse, era solo
eterna, qui ed ora.
un uomo solo.
BS NOVEMBRE 2009

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LE TT E R E AL D I R E TT O R E
DITTATORI. Caro diret-
tore […], non c’è nessu-
no che abbia fatto un te-
sto sui “demoni in carne e os-
sa della storia”, cioè i tiranni,
i dittatori, […] e insomma
quelli che se la sono spassata
sulle spalle della povera gente
[…] e che non hanno pagato
un penny per le malefatte che
hanno fatto […]. Queste in-
giustizie non sono anche osta-
coli alla fede?
Alfredo, Milano
Certo che sì: sono indubbi
ostacoli alla fede. Non cono-
sco nessun testo “unico” che
pio, e in certa misura anche
Pinochet, benché le grane con
la giustizia gli avvelenarono
gli ultimi anni di vita. La mia
idea sui dittatori la rubo a Tri-
lussa: Conterò poco, è vero /
diceva l’uno ar zero / Ma tu
che vali? Gnente, proprio
gnente; / sia ne l’azzione co-
me ner pensiero / rimani un
coso vôto e inconcrudente. /
Io, invece, se me metto a ca-
pofila / de cinque zeri tale e
quale a te / lo sai quanto di-
vento? Centomila. / È que-
stione de nummeri. A un di-
presso / è quello che succede
ar dittatore / che cresce de po-
tenza e de valore / più so’ li
APPELLI
I Sono una nonna sola e
soffro la solitudine. Sono
molto religiosa. C’è qual-
che buona persona che ha
un briciolo di affetto da of-
frirmi? Maria 338/89.97.183.
I Sarei grata poter riceve-
re cartoline nuove o usate
(viaggiate), buste I° giorno
e stickers per la mia colle-
zione. In cambio offro fran-
cobolli europei/mondiali e
schede telefoniche. Offro
anche una buona amicizia
con ragazzi/e di tutto il
mondo. Maria Giovannelli,
Via A. Segni 11, 70020 Cas-
sano Murge (BA).
I Sono una ragazza di 34
anni, siciliana, e vorrei corri-
spondere con persone più
o meno coetanee che co-
me me condividono il gran-
de dono della famiglia, in-
staurato su un rapporto du-
raturo e sincero. Palmina
334/74.77.454.
raccolga le storie di questi zeri che jé vanno appresso.
“demoni in carne e ossa”, co-
me dice lei, anche se su costo-
ro si è scritto tanto. Altre lette-
re ho ricevuto al riguardo e a
qualcuno ho risposto che per-
sonaggi di questo calibro non
MICHAEL JACKSON.
Caro direttore, si è par-
lato molto della morte
derci meglio, Dio ha creato la
terra non le nazioni, gli uomini
non i governi, i maschi e le
femmine, non i samurai o le
amazzoni… Le mutazioni (e
Ecco la risposta: “[…] Direi
che non si può superare que-
sto problema dell’Aids solo
con slogan pubblicitari. Se
non c’è l’anima, se gli africa-
se la sono spassata più di tan- di Michael Jackson, un nero non solo di colore) sopravve- ni non si aiutano, non si può
to. Più che una vita beata han- che ha voluto diventare bianco nute nel corso dei millenni, so- risolvere il flagello con la di-
6
no avuto una vita blindata. Ci- […]. Come mai ci sono i neri, i no un “adattamento” dell’evo- stribuzione di profilattici: al
to a memoria qualche nome gialli […]. Se Dio ha creato luzione. In effetti, che una contrario, il rischio è di au-
dei tempi moderni. Hitler morì l’uomo bianco non dovrebbero “evoluzione” ci sia stata è fuo- mentare il problema. La solu-
suicida; Mussolini fucilato, essere tutti bianchi? […]
ri di ogni ragionevole dubbio. zione può trovarsi solo in un
Menghistu, condannato per
genocidio, è in esilio; Bokas-
sa, condannato a morte per
cannibalismo, è morto d’infar-
to; Idi Amin in esilio; Saddam
Hussein impiccato; Pol Pot
avvelenato; Marcos in esilio;
Baby Doc Duvalier spodestato
dal popolo… Tutti costoro,
guarda caso, ebbero un nemi-
co comune, la Chiesa. È anche
vero che qualcuno morì nel
suo letto e non era nemico del-
la Chiesa, Franco per esem-
Anonimo
Caro “anonimo”, intanto pre-
ferirei non parlare di un nero
che ha voluto diventare bian-
co perché non vorrei ferire i
troppi fan dell’ex star. Indub-
biamente la cosa offre il fian-
co ad approfondite riflessioni
e, forse, accanite discussioni.
Ma non è il tema della lettera.
Veniamo dunque alla doman-
da: “Se Dio ha creato l’uomo
bianco, non dovremmo essere
tutti bianchi?”. Credo che
CROLLO DI CONSEN-
SI. Caro direttore, ho let-
to che il giornalista Cur-
zio Maltese parla di crollo di
consensi per papa Benedetto
XVI, e ne attribuisce la causa
tra le altre cose alla “crociata
contro il preservativo lanciata
dal cuore dell’Africa” […].
Adele, Trento
Gentile signora, non sempre i
duplice impegno: il primo,
una umanizzazione della ses-
sualità, cioè un rinnovo spiri-
tuale e umano che porti con
sé un nuovo modo di compor-
tarsi l’uno con l’altro, e se-
condo, una vera amicizia an-
che e soprattutto per le perso-
ne sofferenti, la disponibilità,
anche con sacrifici, con ri-
nunce personali, ad essere
con i sofferenti”. Se questo è
il lancio di una crociata, oc-
corre far leggere al giornali-
sta in questione il lancio della
l’errore di fondo sia nell’ag- giornalisti scrivono le notizie Prima Crociata da parte di
gettivo specificativo (o quali- così come sono, spesso le in- Pier l’Eremita nel lontano
ficativo, se preferisce) che lei terpretano a seconda della 1095. Del resto anche lo
ha aggiunto, ma di cui non c’è propria ideologia. Il giornali- scienziato Edward Green, di-
traccia nella Bibbia. Dio non sta da lei citato è un convinto rettore dell’Aids Prevention
ha creato l’uomo “bianco”, anticlericale tanto che quan- Research Project di Harward
Dio ha creato “l’uomo”, a do pubblica alcune notizie, ha dato piena ragione al Pon-
sua immagine. Punto e basta. specialmente quelle che ri- tefice: “Il condom non risol-
Che poi l’uomo sia di vari co- guardano la Chiesa, pare ci verà mai la situazione imma-
lori (!) – nella pelle non nel- prenda gusto a forzarle oltre ne di un continente flagella-
l’anima – è un “accidens”, un misura. Papa Benedetto ha to”. Non credo che il predetto
fatto contingente che dipende parlato del preservativo (in giornalista sia più preparato
dal clima non da Domineddio. aereo e non nel cuore dell’A- di Green sull’argomento. In-
Può scandagliare in lungo e frica), rispondendo alla do- terpretazione distorta, dun-
in largo il testo sacro, non tro- manda di un giornalista che que? Rispondo con un’affer-
verà gli aggettivi bianco, ros- gli chiedeva quale fosse la mazione oggi comune anche
so, nero, giallo, olivastro, ri- posizione della Chiesa sul se grammaticalmente errata:
guardo all’uomo. Per inten- modo di lotta contro l’Aids. “Assolutamente sì!”.
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ANCORA DUBBI. (Da
una telefonata… Rif.
Lettere al Direttore lu-
materia – e al suo dominio che
conduce alla morte ogni vi-
vente. Anche in questo caso
interviene la fede a dare cer-
che Dio esista; la sua esisten-
za è perfettamente razionale;
posso dunque arrivare a cre-
dere che esista ma non a sa-
glio/agosto 2009 pagina 6, tezze che la ragione non può pere chi sia in realtà; questo
“Dubbi”). Non ci ha convinto dare, a rendere possibile ciò fa parte del suo mistero”…
la sua risposta a Dario di To- che è impossibile per l’uomo, Per cui certe domande rimar-
rino sui “dubbi” […] I cristia- perché la fede supera il gap ranno irrisolte. Ecco perché il
ni sono certi della loro fede, e che esiste tra finito e infinito, dubbio non è una colpa, è
non hanno dubbi di sorta […] tra temporale ed eterno, tra semplicemente la sottolineatu-
Valerio
materiale e spirituale, tra
umano e divino. La fede è
ra della propria inadeguatez-
za a scandagliare l’essenza di
Caro Valerio, l’uomo, come dunque il ponte verso l’infini- Dio. Non per nulla nel Me-
ognuno sa perché lo sperimen- to, più propriamente è un affi- dioevo una forte corrente teo-
ta ogni giorno sulla propria darsi a Qualcuno. Sono illu- logica affermava che di Dio è
pelle, è “limitato”, ha poche minanti le parole di Gesù al meglio tacere che parlare,
OGNI MESE certezze che spesso vacillano papà del ragazzo posseduto perché il parlare rischia di
di fronte alle contraddizioni dal demonio, che gli apostoli presentarlo “come non è” in-
che riempiono il nostro vivere non erano riusciti a guarire: vece che “come è”. Si tratta
CON e il nostro quotidiano operare. “Tutto è possibile per chi cre- della cosiddetta teologia
In definitiva l’uomo vive nel de”. Cui l’uomo rispose: “apofatica”, che mi sembra
dubbio, nell’interrogativo... So- “Credo, Signore, ma tu accre- appropriata.
lo la fede gli concede certezze, sci la mia fede!”.
DON BOSCO
ma non sono certezze scientifi-
che, sono per l’appunto certez-
ze di fede.
E tuttavia la fede non è irra-
zionale. Semmai è sovra/ra-
Ma il dubbio sempre si insinua
nella mente raziocinante del-
l’uomo; il dubbio fa parte del-
la sua natura di creatura, della
sua limitatezza che, se pure lo
BS CESTINATO. (Da al-
cune telefonate). Caro
direttore, […] non riesco
A CASA TUA
Il Bollettino
zionale. Pertanto io posso af- porta a ragionare su Dio, gli a capire come mai il BS mi ar-
fermare senza timori: “Non è impedisce di conoscerlo nella riva a singhiozzo, a volte sì e a
irrazionale che esista un Crea- sua essenza profonda: “Se io volte no! […] C’è stato un pe-
Salesiano viene
inviato gratuitamente
7
tore”. Questa è un’affermazio- conoscessi chi è Dio o Dio riodo in cui non mi arrivava af-
ne possibile e legittima, anche non sarebbe Dio o io sarei un fatto! […] Caro direttore, non
se non è una dimostrazione Dio”. Addirittura, alcune do- mi arriva il BS, poi, per puro
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
scientifica. Dio è indimostra- mande su Dio sono “impossi- caso, un giorno scendo dalla di Don Bosco a chi
bile da una mente limitata, da- bili” (quelle ad esempio che macchina per buttare la spaz-
ta la sua illimitatezza. A que- riguardano lo spazio e il tem- zatura e nel cassonetto scoper-
sto punto posso anche dire che po – tipo: quando è nato Dio, chiato, perché è da mesi che il
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
non è irrazionale che Dio ab- dove sta Dio? – essendo Egli coperchio è rotto, ho visto la
bia voluto “provare” la bontà per definizione illimitato ed mia copia ancora incelofanata
i giovani e le missioni.
di ciò che aveva creato. Così eterno). Insomma il Mistero di [...]. Ma è possibile? […]
la famosa frase del Genesi, e Dio è destinato a restare irri-
vide che tutto ciò che aveva solto. E meno male, perché ri-
Alcuni lettori
fatto era buono, potrei anche solverlo significherebbe rim- Purtroppo i mancati recapiti
Diffondetelo tra i
riformularla: e sperimentò picciolire Dio, portarlo nel della rivista sono frequenti, e i parenti e gli ami-
che tutto ciò che aveva fatto cerchio della nostra debole co- BS che misteriosamente scom-
era buono!
noscenza, dunque togliergli la paiono numerosi, anche se non
Per salvare, l’uomo, suo capo- caratteristica più importante, numerosissimi. Pare che alcuni
lavoro dalla deriva verso cui l’infinità. Tutto ciò che è infini- postini non facciano il loro do-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
stava scivolando a causa del to esula dalle mie possibilità, è vere. Ci hanno avvisato che
cattivo uso del dono della li- al di sopra di ogni di sopra! sono stati ritrovati interi pac-
bertà – il più bello che avesse La famosissime “vie” di san chi “buttati via”. Sembra un
ricevuto – Dio scelse di “spe- Tommaso, sono per l’appunto vezzo tutto italiano. Ce ne di-
rimentare lui stesso di vivere “vie” per la conoscenza. So- spiace. Un consiglio: quando
in un corpo”. Non è dunque no i tentativi della ragione per la rivista non arriva, occorre
irrazionale che Dio si sia in- dire, in sostanza: “nulla osta rivolgersi al proprio Ufficio
carnato per indicare all’uomo
Postale e far presente la cosa.
Per la vostra corrispon-
denza:
che esiste sempre una via di
‘‘ salvezza, che è Lui stesso! An-
che questa operazione è “so-
vra/razionale”, supera la ca-
pacità di comprensione umana
(impossibile sapere “come
abbia fatto Dio puro Spirito,
essenza senza tempo, a sotto-
porsi al tempo – diventando
Non ci è stato possibile
pubblicare tutte le lettere
pervenute in redazione. Ce
ne scusiamo. Provvedere-
mo a suo tempo alla pub-
blicazione o alla risposta
personale.
Dalla sede centrale gli indiriz-
zi partono in automatico per
essere apposti sulla rivista, a
meno che una precisa segnala-
zione non ci abbia chiesto la
cancellazione. Purtroppo il
disservizio postale non cono-
sce soste… sembra ormai un
malcostume nazionale.
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.643
E-mail: biesse@sdb.org
BS NOVEMBRE 2009

1.8 Page 8

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& IN ITALIA
NEL MONDO
RAMACCA,
ITALIA-SICILIA
INTITOLAZIONE
Domenica 30 maggio u.s.,
presenti familiari, autorità re-
ligiose, civili, militari, alunni
dell’Istituto Superiore di
Istruzione e tanta gente, si è
svolta la cerimonia di intitola-
zione della stessa scuola al
salesiano monsignor Vincen-
zo Scuderi, missionario in In-
dia, morto nel 1982. Lo chia-
mavano “il missionario di
fuoco” per la sua incredibile duri. Incredibilmente dinami- anni continuò nella sua Sicilia VAZZOLA, ITALIA
attività che bruciava ogni co anche nel campo di con- l’opera di “missionario di
ostacolo. Fu direttore, ispetto- centramento dove nel 1941 fuoco” a Caltanissetta, Gela,
re e amministratore apostoli- venne internato, tanto da di- Riesi, Catania. Morì improv- UN MONUMENTO
co, aiutando tutti e procuran- ventare scomodo alle autorità visamente rimpianto da tutti. MERITATO
do i mezzi per continuare la che nel 1952 gli ingiunsero a Ramacca ha voluto perenniz-
missione anche nei tempi più rientrare in Italia. Per altri 30 zare il suo ricordo.
Il 2 giugno u.s. a Vazzola
(Treviso), paese natale del
missionario don Aurelio Ma-
schio, indimenticato aposto-
8 ASSISI, ITALIA
il vicepresidente della Regio-
ne umbra, il sindaco di Assisi,
lo dell’India, è stato inau-
gurato un gruppo bronzeo
l’assessore all’agricoltura del-
a lui dedicato, a ricordare
A DIFESA DELL’OLIO la Puglia, e alcuni parlamenta-
100 anni dalla sua nascita
ri italiani. L’Umbria è una del-
(12/02/1909). La splendida
Il Ministro delle Politiche le più antiche regioni a tradi-
scultura di Carlo Balljana
Agricole, Luca Zaia nel lu- zione olivicola, ma anche la
ritrae don Aurelio che offre
glio scorso ha partecipato ad casa di san Francesco patrono
una pagnotta a un ragazzo:
Assisi alla celebrazione euca- del Paese. “Da allora, davanti
la carità senza riserve ha ca-
ristica di ringraziamento con alla sua tomba, arde la lam-
ratterizzato l’intera vita del
tutti i lavoratori dell’olio per pada alimentata con l’olio dei
grande salesiano. Balljana,
salutare l’entrata in vigore del nostri contadini”, ha detto il
lo “scultore del vento”, in-
Regolamento europeo (N. 182 ministro Zaia che ha poi par-
gegnere/architetto, è noto
del 06/03/2009) che rende ob- tecipato alla messa. Al termi-
per i suoi monumenti e
bligatoria l’indicazione in eti- ne, sul sagrato della chiesa, è
grandi opere in spazi pub-
chetta dello Stato membro da stato prodotto l’olio con le oli-
blici e privati. Solo in Euro-
cui provengono le olive utiliz- ve donate ai padri francescani,
pa ha realizzato più di 80
zate per produrre l’olio vergi- che è quindi stato raccolto pada votiva nella cripta del monumenti, ottenendo nu-
ne ed extravergine. Alla mani- nell’orcio. Infine, il ministro Santo che quest’anno è offerto merosi riconoscimenti na-
festazione hanno partecipato ha rinnovato l’olio della lam- dalla sua regione, il Veneto. zionali e internazionali.
MAGLIE, ITALIA
CAMPISCUOLA
SPECIALI
A Maglie, “Giochi in allegria
2009”, per ragazzi delle ele-
mentari e delle medie: gimcane,
prove di abilità, tiro alla fune,
corsa dei sacchi, tornei… in
onore di san Domenico Savio
che faceva coincidere la santità
con l’allegria, oggi si potrebbe
dire con lo sport, quello vero,
quello che insegna l’onestà,
l’attenzione all’altro, il servi-
zio, la fraternità, ma anche il
sacrificio, la fatica, le regole…
cose fondamentali alla vita.
Quest’anno i giochi sono stati
impreziositi dallo spettacolo
acrobatico del team degli
istruttori di volo ULM 102 e
dal gruppo “Sbandieratori e
Musici Rione San Basilio” di
Oria, che si sono esibiti anche
su RaiUno e in Vaticano.
NOVEMBRE 2009 BS

1.9 Page 9

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redazionale
FORLÌ, ITALIA
60 ANNI
DI MINISTERO
Don Giuseppe Lanaro, a Forlì
CHENGDU, CINA
dal 1975, ha festeggiato i suoi 60
anni di sacerdozio il 5 luglio u.s.
Stimatissimo in città e in con-
RICONOSCIMENTO
gregazione, già direttore e ispet-
Nel corso della “20th Internatio-
tore, apripista per alcune inno-
nal Conference on multiple cri-
vazioni come la mixité (l’acco-
teria decision making” a Cheng-
glienza delle ragazze nelle nostre
scuole) e il gemellaggio con le
ispettorie missionarie, don Giu-
seppe fu amico personale del car-
KHUSHPUR,
PAKISTAN
du, è stata assegnata al prof. Be-
pano anche giocatori di reli- nedetto Matarazzo, exallievo sa-
gione musulmana. Così il lesiano, ordinario di “Modelli
“torneo Don Bosco” si tra- matematici per il mercato dei
dinale Patriarca Luciani poi papa
sforma in uno strumento per capitali” dell’Università di Cata-
Giovanni Paolo I, del Presiden- TORNEO
te Scalfaro, ma soprattutto fu con- DON BOSCO
sigliere e guida spirituale ricer-
promuovere il dialogo, la pa- nia, la “Gold Medal”. Matarazzo
ce, l’accoglienza e per tenere è il primo italiano a ricevere il pre-
lontani i giovani dalla droga. stigioso riconoscimento. Classe
catissimo di migliaia di giovani Gli “Amici di Don Bosco”, L’ultima edizione, quella del 1946, ha frequentato il Li-
durante tutto il suo servizio sa- un’organizzazione non go- 2009, ha visto la partecipazio- ceo/Ginnasio Don Bosco di via
cerdotale, e non si tira indietro vernativa con sede nel Pu- ne di 16 compagini, dirette da Cifali. Insegna in varie università
nemmeno oggi a 90 anni.
njab, ha promosso il torneo arbitri e segnalinee delle due italiane ed estere, organizza con-
(Foto; don Giuseppe taglia All Pakistan Don Bosco religioni, proprio per sottoli- vegni scientifici di livello inter-
9
la torta del 60° tra don Ar- Football Tournament”, già fin neare che lo sport può e deve nazionale, è autore di centinaia di
naldo Scaglioni, direttore e dall’anno giubilare 2000, con essere un fattore di unità con- pubblicazioni. Il professore, pa-
don Piergiorgio Placci, vica- squadre di giocatori di sola tro ogni discriminazione a dre di due figli, resta molto lega-
rio ispettoriale).
fede cristiana. Ora vi parteci- sfondo confessionale.
to alla Famiglia Salesiana.
SHILLONG, INDIA
MAESTRO DI BANDA
Giovanni Colombi, è proprio
lui. Missionario in Assam per
oltre 30 anni, richiamato in
patria presso la Casa Genera-
lizia per dare una mano al-
l’ufficio “Don Bosco nel mon-
do”, tornato a Shillong, ri-
chiamato ancora alla Pisana,
stavolta come capo ufficio
della stessa Fondazione. Ora
è di nuovo in India, sua se-
conda patria, e ha ripreso il
suo posto di Maestro di Ban-
da. Auguri dal BS al suo pre-
zioso collaboratore.
PACOGNANO
DI VICO EQUENSE,
ITALIA
GENITORI DI SDB
ED FMA
Anche quest’anno, dal 21 al
27 giugno, si è tenuta, nell’in-
cantevole scenario della peni-
sola sorrentina, presso la casa
salesiana di Pacognano-Vico
Equense (NA), la settimana di
spiritualità per i genitori e pa-
renti dei salesiani e delle suore
FMA, con l’animazione di don
Ferdinando Lamparelli e la
predicazione di don Adolfo
L’Arco. L’incontro annuale,
divenuto ormai irrinunciabile,
si è svolto, come sempre, in un
clima di grande serenità con
momenti di riposo, distensione
e pellegrinaggi per tutti i par-
tecipanti. (Foto: il gruppo dei
partecipanti sul sagrato della
basilica di Pompei).
BS NOVEMBRE 2009

1.10 Page 10

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CHIESA
LE ENCICLICHE
SOCIALI (8a)
LABOREM EXERCENS
di Silvano Stracca
Stemma araldico di papa Wojtyła. indicativo di quanto stava maturan-
do nel mondo, negli equilibri politici
TRE ANNI DOPO
L’ELEZIONE A PONTEFICE
PAPA WOJTYŁA PUBBLICA
LA SUA PRIMA
ENCICLICA SOCIALE,
ed economici nazionali e internazio-
nali, scaturiti dalla “guerra fredda”.
Si andavano, infatti, manifestando i
primi sintomi dello sgretolamento
del sistema economico e politico,
nato con la rivoluzione d’ottobre in
Russia, e che avrebbero portato alla
dissoluzione dell’Unione Sovietica.
10
A NOVANTA ANNI
E non a caso ciò avveniva per la ri-
DALLA RERUM NOVARUM.
IL MOMENTO
ERA PARTICOLARE,
bellione degli operai polacchi di So-
lidarnosc che rivendicavano la li-
bertà di associazione, di contratta-
zione, di sciopero, negate dal regime
GLI EQUILIBRI POLITICI comunista.
Giovanni Paolo II, Carol Wojtyła,
ED ECONOMICI
INTERNAZIONALI ERANO UNA MEDITAZIONE
264° vescovo di Roma, papa
dal 16/10/1978 al 02/04/2005.
DETTATI DALLA
‘GUERRA FREDDA’–
SUL LAVORO
cambiamenti sociali; essa invece ritiene
La Laborem exercens vede dunque suo compito “contribuire a orientare
la luce in una fase cruciale della sto- questi cambiamenti, perché si avveri
ria del Novecento. Più che un’enciclica un autentico progresso dell’uomo e del-
“Siamo alla vigilia di nuovi
sviluppi nelle condizioni
tecnologiche, economi-
che e politiche, che in-
sociale nel senso tradizionale del ter-
mine, Giovanni Paolo II ci ha dato una
meditazione teologica e filosofica sul
lavoro umano. Il Papa non scrive
la società”. L’enciclica, redatta perso-
nalmente da papa Wojtyła, si sofferma
quindi sui “fattori di portata generale”
del cambiamento tra la prima e la nuo-
fluiranno sul mondo del lavoro e “per raccogliere e ripetere ciò che è già va rivoluzione postindustriale: “l’in-
della produzione non meno di quan- contenuto nell’insegnamento della troduzione generalizzata dell’auto-
to fece la rivoluzione industriale del Chiesa”, né ciò che è maturato nella ri- mazione in molti campi della produ-
secolo scorso”. Si apre con queste flessione delle diverse correnti del pen- zione; l’aumento del prezzo dell’e-
parole la prima enciclica sociale di siero sociale cristiano. Ma “per met- nergia e delle materie di base; la cre-
Giovanni Paolo II, che porta la data tere in risalto – forse più di quanto sia scente presa di coscienza della limi-
del 14 settembre 1981. In realtà, stato compiuto finora – il fatto che il tatezza del patrimonio naturale e del
pensata e voluta per ricordare i no- lavoro umano è una chiave, e proba- suo insopportabile inquinamento; l’e-
vant’anni della Rerum novarum, la bilmente la chiave essenziale, di tut- mergere sulla scena politica dei popoli
Laborem exercens avrebbe dovuto ta la questione sociale”. Giovanni che, dopo secoli di soggezione, ri-
essere pubblicata il 15 maggio. Ma Paolo II non si preoccupa di fare ana- chiedono il loro legittimo posto tra le
due giorni prima il Papa, che era sta- lisi di natura tecnica o storica, ma si nazioni e nelle decisioni internazio-
to in gioventù operaio, cadeva in mantiene rigorosamente sul piano dei nali”. Purtroppo – aggiunge il Papa –
piazza san Pietro sotto i colpi di Ali valori e degli orientamenti etico-reli- i cambiamenti “potranno significare
Agca. Di qui il rinvio. Questo dram- giosi. “Non spetta alla Chiesa – affer- per milioni di lavoratori qualificati la
matico fatto può essere considerato ma – analizzare scientificamente” i disoccupazione”.
NOVEMBRE 2009 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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IL VANGELO
DEL LAVORO
sua dignità trascendente: “Come
persona l’uomo è soggetto del la-
voro. Come persona egli lavora,
Il Papa ricorda poi che “la Chie-
sa trova già nelle prime pagine del
Libro della Genesi la fonte della sua
convinzione che il lavoro costituisce
una fondamentale dimensione del-
compie varie azioni appartenenti
al processo del lavoro; esse, indi-
pendentemente dal loro contenuto
oggettivo, devono servire tutte alla
realizzazione della sua umanità”.
l’esistenza umana sulla terra”. Il
messaggio di fondo dell’enciclica è STATISTICHE
costituito da quello che Giovanni
Paolo II chiama “il Vangelo del la-
PER PENSARE
voro”. La Laborem ne riassume Con questa distinzione l’enciclica
così il nucleo: “Il fondamento per non intende sminuire il significato e
determinare il valore del lavoro il valore della scienza e della tecni-
umano non è prima di tutto il gene- ca. Intende soltanto dire che “il pri-
re di lavoro che si compie, ma il fat- mo fondamento del valore del lavo-
to che colui che lo esegue è una per- ro è l’uomo stesso”, e che perciò il
sona. Le fonti della dignità del la- lavoro preso nella sua realtà ogget-
voro si devono cercare soprattutto tiva – fosse pure il lavoro più di ser-
non nella dimensione oggettiva, ma vizio, più monotono nella scala del
Giovanni Paolo II ci ha dato una
meditazione teologica e filosofica
sul lavoro umano.
nella sua dimensione soggettiva… Il comune modo di valutazione, addi-
lavoro è per l’uomo e non l’uomo
per il lavoro”. Giovanni Paolo II fa
qui una distinzione essenziale tra “la-
voro in senso oggettivo” e “lavoro
in senso soggettivo”. Il primo indi-
ca l’insieme di attività, risorse, stru-
menti dei quali l’uomo si serve. È
questo l’aspetto obiettivo e contin-
gente del lavoro umano, che cambia
da un’epoca all’altra in seguito alle
trasformazioni tecniche, culturali e
sociali. Il “lavoro in senso sogget-
tivo”, invece, è l’uomo stesso con la
rittura più emarginante – va sempre
subordinato al lavoro in senso sog-
gettivo, cioè all’uomo. L’errore del
capitalismo primitivo – sottolinea
l’enciclica – fu di aver invertito il
corretto rapporto tra uomo e lavoro,
trattando l’uomo “come uno stru-
mento di produzione”. Provocò così
“una giusta reazione sociale”: gli
“uomini del lavoro” si unirono tra
loro per rivendicare la propria dignità
contro la sopraffazione e lo sfrutta-
mento. Il Papa riconosce in modo
tante valore. Era la reazione contro
la degradazione dell’uomo come
soggetto del lavoro, e contro l’inau-
dito, concomitante, sfruttamento nel
campo dei guadagni, delle condizioni
di lavoro e di previdenza per la per-
sona del lavoratore. Tale reazione ha
riunito il mondo operaio in una co-
munità caratterizzata da una grande
solidarietà… Bisogna francamente ri-
conoscere – conclude Giovanni Pao-
lo II – che fu giustificata dal punto
di vista della morale sociale”.
11
esplicito la legittimità e il valore del-
L’enciclica, datata 14 settembre
1981, avrebbe dovuto essere
pubblicata il 15 maggio. Ma due
la reazione del movimento operaio:
“L’appello alla solidarietà e all’a-
GLI ERRORI
zione comune aveva un suo impor- Purtroppo, il collettivismo marxi-
giorni prima il Papa subiva
l’attentato a opera di Ali Agca.
sta e le nuove forme di capitalismo
“hanno lasciato persistere ingiu-
stizie flagranti o ne hanno create di
nuove”. E “l’errore del primitivo ca-
pitalismo può ripetersi dovunque
l’uomo venga trattato… come uno
strumento e non invece secondo la
vera dignità del suo lavoro”. Né il
collettivismo né le diverse forme di
neocapitalismo sono sfuggite a tale
errore. Per questo il Papa esorta i la-
voratori a non cessare dalla loro so-
lidarietà finché l’uomo non sia ef-
fettivamente riconosciuto quale
soggetto della produzione. Dal can-
to suo “la Chiesa è vivamente im-
pegnata in questa causa, perché la
considera come sua missione…
onde essere veramente la Chiesa dei
poveri”.
(Continua)
BS NOVEMBRE 2009

2.2 Page 12

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M ISSIONI
SOTTO IL SOLE di Filippo Perin
DI GAMBELLA
Un missionario raggiunge
il suo posto di lavoro.
Il primo impatto
con l’Africa.
Il minibus traballante è zeppo:
trenta persone più dieci sacchi
di fieno, quattro di farina, due
pecore, dieci galline e un muc-
12 chio inverosimile di valigie sgan-
gherate, borsoni, borse, sacchetti
di plastica. Le persone dentro il re-
sto sul tetto. Si parte dall’altopiano
di Addis Abeba verso le pianure di
Gambella, 150 km e un dislivello
di 1500 metri. Si procede balzon
balzoni su una strada polverosa,
asfaltata di buche! Otto ore di sob-
>> Poi Gambella, perennemente
adagiata a 40° sopra lo zero che
picchiano implacabili su poco più di
40mila abitanti, protetti solo dalla
melanina. Peggio stanno i frenji, gli
etnie: i nuer, gli anuak, gli etiopi del-
l’altipiano, i cambata, i como, ecc.
non sempre pacificamente conviven-
ti. È un’altra grana per i missionari
che cercano di costruire “la famiglia
balzi conditi di polvere e, spesso, stranieri, certo non abituati a quei ca- di Dio”, la Chiesa. Ma abba Larcher,
di mal di stomaco. Chissà se peco- lori. Ancor peggio i frenji di pelle abba Thomas, abba Giorgio, fratel
re e galline, sul tetto resisteranno bianca: facile intuirne il perché. A Giancarlo, fratel Endalkachio, fratel
all’insulto di un simile viaggio.
Gambella convive un melting pot di Takle, abba Filippo non si scorag-
giano, e sono l’esempio vivente di
una comunità diversa e unita.
NOVEMBRE 2009 BS
>> Gambella ha delle “dependan-
ce: Pugnido a 100 km, la parroc-
chietta retta da abba Giorgio; e Nyin-
gnang 120 km, villaggio di sole ca-
panne piccole e rotonde costruite con
fango, paglia, legno per 8000 perso-
ne che vivono di grano, sorgo e alle-
vamento. Arricchiscono (si fa per di-
re) l’ambiente decine di migliaia di
mosche che fanno comunità con gli
abitanti, anch’esse ben sistemate nel-
le povere capanne. Proprio qui abba
Filippo e i salesiani hanno iniziato
una nuova presenza per annunciare la
Buona Notizia della Redenzione.
C’è da dire: che Dio gliela mandi
buona!
ٗ

2.3 Page 13

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RICOSTRUIRE
L’ANGOLA di Pepe Sobrero
Nell’Africa centrale,
un territorio di 1.246.700
km² e quasi 17 milioni
di abitanti si chiama
ricca di foreste, di terre ferti-
li, di petrolio e diamanti…
È proprio questa la miccia
che ha scatenato trenta
anni di vergognosa e
tragica mattanza.
Angola… una nazione >> Ricostruire. È la
da “ricostruire”.
parola d’ordine! L’An-
gola necessita di una ri-
costruzione politica in
cui maggioranza e op-
ISalesiani sono presenti in Ango-
la dal 1983. Impegnati fino allo
spasimo nell’evangelizzazione e
nell’educazione, sono convinti di
posizione si confronti-
no con metodi democra-
tici, come avviene nelle
nazioni civili. Di una
13
fare la loro parte nella ricostruzione ricostruzione sociale,
di un paese devastato da 30 anni di dove le diverse etnie
guerra fratricida. Per questioni politi- devono trovare la via
che non etniche. È doveroso precisar- della convivenza pa-
lo, perché troppi credono al mito delle cifica pur non rinun-
etnie contrapposte. La bestia nera
dell’Angola si chiama potere/ricchez-
za. Due facce della stessa medaglia.
Da sempre potere e ricchezza divido-
no gli uomini tra loro, gli stati tra lo-
ciando alla propria cul-
tura e alle rispettive tradizioni. Di una
ricostruzione economica che sappia
gestire le ricchezze in un mercato dal
volto umano; ma soprattutto di una ri-
pello strade, scuole, ospedali, ponti,
centrali idroelettriche, ecc. Un lavoro
immane. Tutta l’Angola deve diven-
tare un laboratorio.
ro, le nazioni tra loro… L’Angola è
costruzione morale che costituisce la
base di ogni vera rinascita e la garan-
zia della sua durata. Ovviamente si
presenta con i caratteri dell’urgenza
anche la ricostruzione materiale: la
guerra ha fatto strage di persone tan-
to quanto di servizi; mancano all’ap-
>> Ma il pericolo è dietro l’angolo.
Il Paese fa gola a società straniere per
le sue ricchezze e gli angolani, privi
di tutto, rischiano di diventare facile
preda di imprese internazionali il cui
scopo principale è il profitto, non la
ricostruzione della Nazione. Occorre
dunque “ricostruire” anche la dignità
e l’identità dei nativi, educarli a pren-
dere coscienza del proprio valore,
delle proprie possibilità e del diritto
di essere responsabili della propria ri-
costruzione. Ancora una volta e an-
che per l’Angola si deve parlare di
“emergenza educativa”. La sfida è di
quelle che fanno tremare i polsi, ma
altra via non c’è. Dal canto loro i sa-
lesiani, per rispondere a questa sfida,
hanno costruito un Centro di Studi
Superiori con indirizzo filosofico pe-
dagogico e una facoltà di Scienze
dell’educazione.
ٗ
BS NOVEMBRE 2009

2.4 Page 14

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BOX
redazionale
UN EXALLIEVO DOC le, non come “uno fra gli al- >> I funerali sono stati una figlia maggiore, Elisabetta,
tri”, arrivando a dimettersi festa. Bella, forte e commo- che ha ringraziato tutti, a par-
Ancona e salesiani hanno sa- per dissenso su scelte che non vente. Don Dalmazio Maggi, tire proprio dagli “angeli”
lutato Pietro Tombolini, al condivideva. Raro per rettitu- già direttore dei salesiani, ha dell’ospedale che hanno assi-
termine di una vita intensa, dine, onestà, autorevolezza ricordato quando era lui, Pie- stito Pietro per anni. “È stato
piena di sofferenze e soddi- morale, era presente anche tro, a volerlo accompagnare papà, ha spiegato, a scrivere
sfazioni. Autorevole uomo quando era in ospedale, “sua per una visita e lo presentava il saluto che avete letto nel
politico e grande uomo di fe- seconda casa”. Difficile che i ai medici dicendo: “È un sa- manifesto: ci teneva tanto che
de presente nella vita di tutti: salesiani, la diocesi, o anche cerdote salesiano; ne abbiamo il suo ringraziamento arrivas-
singoli, famiglie e comunità; il mondo politico prendessero pochi; bisogna curarli bene!”. se a tutti”.
capace di interpretare l’arte una decisione senza “sentire E poi, la testimonianza della
Vincenzo Varagona
della politica come la inten- Pietro”. Chiedevano consigli
deva Paolo VI: “La forma più amministratori e gente comu-
alta della carità”. Nella chie- ne, alla ricerca di un seme di
sa dei salesiani, l’arcivescovo saggezza e di buon senso in
IL CALENDARIO 2010
Menichelli l’ha definito “il un mondo che sembra essersi >> Anche quest’anno il ca- >> L’illustratore del “Ca-
politico con la Panda”, come smarrito. Sapeva essere riser- lendario che offriamo ai let- lendario 2010” è quest’an-
a dire che è ancora possibile, vato, ma anche tuonare con tori illustra la Strenna an- no il sacerdote/artista sale-
se si vuole, che la politica non quella voce che ‘rompeva’ i nuale che il Rettor Maggio- siano don Franco Parachi-
faccia perdere la testa.
microfoni ed entrava in tutte re dei salesiani lancia ogni ni, presentato a suo tempo
le case vicine, nei comizi o anno per la grande Fami- dalla nostra rivista (cfr. BS
>> Pietro si definiva un “mi- nelle processioni per la fine glia salesiana e il Movimen- gennaio 2004, pag. 12:
racolato”: da trent’anni com- del mese di maggio, che egli to di amici, estimatori, grup- “Messaggi in acquerello” e
batteva una malattia che non chiudeva immancabilmente pi che amano Don Bosco: BS maggio 2007, pag. 36:
perdona, ma in cielo “Qual- con il saluto: “Viva Maria!”. centinaia di migliaia di per- “Chiamato a dipingere la
cuno” aveva deciso che la sua “Siamo nelle Sue mani”, usa- sone che collaborano con i fede”).
testimonianza era più impor- va dire indicando con l’indice salesiani o ne condi-
tante sulla terra. È stato asses- il cielo. Da Don Bosco aveva vidono obiettivi e in-
14 sore all’urbanistica e vicepre- mutuato il saper affidarsi alla tenti. Il tema è im-
sidente del consiglio regiona- Provvidenza.
portante: Portare il
CALENDARIO
S 1
ALESIANO
Vangelo ai giovani,
perché sono il fu-
2
V
Maternità di Maria SS.
3
4
S
D
s.sGs.eBnIaol svdieolifopfaoe NGarteagleor-iossN.aNzoiamnzeednioGesù
turo della società
e della Chiesa.
5
L
s. Elisabetta Selon - s. Ermete
6
7
M s. Amelia - s. Edoardo
M s. Guerrino di Sion Epifania del Signore
G
s. Raimondo
s. Luciano
de
Peñafort
Guai a me se
8
V
9
s. Severino - s. Massimo di Pavia
non predicassi il
10
11
S
D
s. Giuliano - s. Adriano di Canterbury
s.
Aldo
-
s.
Pietro
Battesimo
Orseolo
di
Gesù
Vangelo”, diceva
12
L
s. Igino papa - s. Salvio
13
M
s. Modesto - s. Antonio M. Pucci
san Paolo (1Cor
14
M
s. Ilario - b. Veronica da Binasco
9,16). È anche
15
16
G
V
s. Felice da Nola - s. Bianca
sbs..LMuaiguiroVaeriPalraacido
Ð
l’imperativo la-
17
18
S
D
s. Marcello I - s. Tiziano
s. Antonio abate 2 a del tempo ordinario
sciato in ere-
dità ai salesia-
19
L
s. Liberata - s. Margherita d’Ungheria
20 M s. Mario - s. Pia
21 M s. Sebastiano - s. Fabiano
ni da Don Bo-
22
23
G
V
s. Agnese - b. Cristiana
sb..VLianuceranzVoicPuañllaotti
di
Assisi
sco che nella
sua vita non
24
25
S
D
(s3ps.aa.FtEdrr.amegnl eitcoereermsnncapzolioiasdnotiiar)dS-iansla.erIsilodefonso
Ñ
26 L s. Demetrio
Convers. s. Paolo
ha fatto altro.
27
M
ss. Timoteo e Tito - s. Paola
28
29
M
G
s. Angela Merici - s. Marino
s. Tommaso
s. Giuliano di
d’Aquino
Cuenca
30
31
V
S
D
s. Valerio - s. Costanzo
ss.s.bG.C.MiiMoraovarartnikn4inaeaiw-dBeibocl.sztSceBoemrbopanositsoialrandooinVar.Îio
NOVEMBRE 2009 BS
DAL 1° AL 15 NOVEMBRE IN PARAGUAY.
DAL 16 NOVEMBRE AL 2 DICEMBRE IN BRASILE.

2.5 Page 15

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MM iill
eessee Savina Jemina
NNOOVVEMEMBBRREE
ACQUE BIBLICHE
AFFLUENTI DEL GIORDANO
I tre maggiori affluenti settentrio-
nali sono il Dan, con la più eleva-
ta portata d’acqua, l’Hasbani,
che è il più lungo dei tre, e il
Banias, che nasce nel territorio
siriano occupato da Israele nel
1967. A sud, dalla Giordania,
affluiscono lo Yarmuk e lo Iabbok
che nella Bibbia segna il confine
settentrionale delle conquiste di
Mosè (Nm 21,24). L’affluente è
ricordato anche in Dt 2,37 e 3,16,
in Gs 12,2 e in Gdc 11,13.22. L’epi-
sodio più noto legato allo Iabbok,
però, è quello che vede Giacob-
be far passare il guado alle due
mogli, a due schiave, a undici figli
e a tutti i suoi averi e dopo, “rima-
se solo e un uomo lottò con lui
fino allo spuntare dell’aurora” (Gn
32,23-25). Nel misterioso uomo
Giacobbe identifica Dio. E non a
caso, per la tradizione ebraica
attraversare lo Iabbok significa
entrare in terra d’Israele; un po’
come nella cultura latina si usa
dire “passare il Rubicone”.
LUCI DAL MEDIO EVO
>> 7 novembre 1491: a Venezia, è
inaugurata la chiesa dei Servi di
Maria, nota come Santa Fosca. Tra
le mura dell’annesso convento muo-
re fra’ Paolo Sarpi. Dopo la sop-
pressione napoleonica chiesa e
convento diventano cava di mate-
riali da costruzione. Nel 1859 i resti del-
le costruzioni sono la base di un edi-
ficio per accogliere le donne uscite
dal carcere. Nel 1981, nasce la
“Casa studentesca Santa Fosca”.
>> 18 novembre 1179: a Siena pa-
pa Alessandro III, Rolando Bandi-
nelli, consacra la cattedrale dedi-
cata all’Assunta. La costruzione era
iniziata verso il 1150, in sostituzione
di una chiesa del sec. IX edificata
sul tempio della dea Minerva. I la-
vori proseguono affidati ad alcuni
patrizi, poi ai monaci di San Galga-
no. La cupola viene completata
nel 1263, il campanile (77 m) mezzo
secolo dopo. Vi lavorarono Gio-
vanni Pisano (facciata), Camaino
di Crescentino, (abside), e il Pintu-
ricchio (pavimento). All’interno è
conservata la libreria Piccolomini.
>> 19 novembre 1190: in Terra San-
ta, ad Acri, alcuni mercanti tedeschi
fondano la confraternita di Santa
Maria dei Germani in Gerusalemme,
che diventa Ordine monastico-ca-
valleresco, più noto come Ordine
dei cavalieri Teutonici. Nel sec. XIII
opera quasi esclusivamente nel-
l’Europa orientale. Con la riforma lu-
terana, si divide tra cavalieri catto-
lici e protestanti. Nel 1809 è sop-
presso da Napoleone; nel 1834 è ri-
stabilito a Vienna dall’imperatore
d’Austria; nel 1929, papa Pio XI lo tra-
sforma in Ordine dedito all’attività
caritativa e ospedaliera.
>> 21 novembre 1344: a Praga, è
fondata la cattedrale gotica di
San Vito, San Venceslao e
Sant’Adalberto”, una delle chiese
più importanti della Repubblica
Ceca. La costruzione dura quasi
600 anni ed è completata definiti-
vamente nel 1929. Simbolo della
nazione, la chiesa conserva nella
cripta la tomba dei re boemi,
mentre nella cappella di san Ven-
15 ceslao ci sono il sarcofago con i
resti del patrono delle terre ceche,
la Corona di san Venceslao (1346;
il suo rubino è il più grande al mon-
do), lo Scettro reale e il pomo im-
periale (XVI secolo).
PRETE E SCIENZIATO GEORGES CARREL
Nasce a Châtillon (Aosta) il 21
novembre 1800 ed è ordinato
sacerdote nel 1826. Si laurea in
legge a Torino, poi insegna
diritto e scienze naturali ad
Aosta. Fa costruire
a sue spese un
osservatorio meteo-
rologico, che utiliz-
zerà sino al 1870,
ed è in contatto
con una trentina di
altre stazioni meteo
sparse in tutt’Italia.
Nel 1855 è tra i fon-
datori dell’“Acadé-
mie de Saint-Ansel-
me” e tre anni dopo, della
“Société de la flore Valdôtai-
ne”, per lo studio della flora
locale e la raccolta del relativo
erbario. È socio della “Société
géologique de France” e della
“Société Helvétique des scien-
ces naturelles”. Appassionato
di alpinismo, è punto di riferi-
mento per quanti desiderano
conoscere le mon-
tagne della valle.
Nel 1866 fonda la
succursale aostana
del Club Alpino Ita-
liano. Contribuisce
a migliorare le con-
dizioni socio-econo-
miche dei valligiani,
promuovendo tra
l’altro la costruzio-
ne di un ponte sulla
Dora Baltea e della ferrovia
Aosta-Ivrea. Nel 1868 è nomi-
nato priore della Collegiata di
Sant’Orso. Muore il 23 maggio
1870, ad Aosta.
BS NOVEMBRE 2009

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VIAGGI
UNA “ROGATIVA”
ATTESA OLTRE a cura di Giancarlo Manieri
CENT’ANNI…
16
Giusto due anni fa,
l’11 novembre 2007,
il cardinale salesiano
Tarcisio Bertone,
Segretario di Stato
di Benedetto XVI,
si recava a Chimpay,
nella Patagonia argentina
per la prima beatificazione
fuori del Vaticano, quella
di Ceferino Namuncurá,
figlio del cacicco Manuel
e di Rosario Burgos, morto
l’11 maggio 1905 a Roma.
La statua di Ceferino viene portata
processionalmente sul palco
della cerimonia.
Grande giorno quell’11 no-
vembre 2007. Resterà da-
ta storica negli annali del-
la Chiesa, della congrega-
zione salesiana e dell’Argentina:
Zeffirino della tribù dei Namuncurá,
del popolo dei Mapuche, è procla-
mato beato e inserito nel lungo
elenco di quei cristiani che per eroi-
cità di virtù e santità di vita sono
pubblicamente offerti come modelli
di vita cristiana e possono essere
venerati e invocati da tutti. È stato il
cardinale di Buenos Aires a volere
che la cerimonia si celebrasse a
Chimpay, dove Zeffirino era nato; la
capitale avrebbe offerto più possibi-
lità per la logistica, ma il cardinale
ha ritenuto che era l’occasione per
evidenziare l’importanza del popolo
Mapuche, dopo anni di silenzio e
sofferenza. Che l’indiecito fosse
un’anima santa era stato riconosciu-
to – vox populi – fin dal giorno in
cui era giunta la notizia della sua
NOVEMBRE 2009 BS
Il palco della beatificazione.
morte, quando aveva 18 anni, 8 mesi
e 17 giorni. La sua gente cominciò
subito a invocarlo, e divenne per
tutti san Ceferino! La stessa cosa
era avvenuta durante il funerale, a
Junin de los Andes, della piccola
Laura Vicuña, anche lei già beata,
quando la piccola folla intervenuta
non recitava le preghiere dei defunti
ma invocava “Laurita, ruega por
nosotros!”. La devozione a Zeffiri-
no era cresciuta ancora di più, dopo
che dall’Italia, nel 1924, furono tra-
sferiti i resti mortali del giovane
mapuche e deposti con tutti gli onori
nella cappella della storica missione
salesiana di Fortín Mercedes.
PRESENTI
Nella piana di Chimpay, Stato di Rio
Negro, si è svolta dunque la solenne
cerimonia presieduta dal cardinale
Tarcisio Bertone alla presenza atten-
ta e commossa di almeno duecento-
mila persone, provenienti non solo dal-
l’Argentina ma anche dagli stati vici-
ni. Con l’intero episcopato argentino,
c’erano il cardinale Oscar Maradiaga,
anche lui salesiano, il rettor maggio-
re don Pascual Chávez con una parte
del consiglio generale, gli ispettori sa-
lesiani di Argentina, Cile, e Brasile e
tutti gli ispettori salesiani d’Italia in-
sieme al direttore dell’istituto “Villa
Sora” di Frascati, dove Zeffirino ave-
va trascorso, come studente, l’ultimo
anno scolastico della sua vita, che non
poté terminare a causa della malattia.
Rappresentavano le autorità civili il
vice presidente della nazione e il pre-
sidente dello stato del Rio Negro. Tut-
ta la stampa locale ha dato ampio ri-
salto all’evento con articoli, foto e in-
serti speciali, per evidenziare quanto

2.7 Page 17

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è grande “la fuerza de la fe”. Il gior-
no prima, sempre a Chimpay, al ter-
mine di una concelebrazione eucari-
stica presieduta dal vescovo di Baia
Blanca, era stata benedetta la chiesa-
santuario dedicata al “beato Ceferino
Namuncurá”, con grande partecipa-
zione di fedeli.
I MAPUCHE
Sul palco, accanto all’altare, erano
schierati uomini e donne della tribù dei
La folla commossa attende l’inizio della Messa.
Namuncurá, nei loro caratteristici
abiti, e la famiglia della signora Va-
leria Herrera, che per intercessione di Bertone ha presieduto la cerimonia. negato le sue radici, anzi il suo idea-
Zeffirino aveva ottenuto il miracolo L’atto penitenziale portò una novità: le supremo era proprio quello di ren-
della guarigione da un male che le im- alcuni capi mapuche pronunciarono dersi utile alla sua gente: “Quiero ser
pediva di avere figli. Accanto a lei i lunghe invocazioni nella loro lingua util a mi gente”. Come Domenico Sa-
figli del miracolo, ben vivi, vispi e e aspersero i presenti con acqua lu- vio, anche Zeffirino si era impegnato
sani. Fin dai giorni precedenti i pel- strale. Seguì il rito della beatificazione. a vivere sereno e allegro, fedele ai suoi
legrini avevano continuato ad arriva- Il vescovo salesiano Esteban Laxague doveri di studente e cristiano, pronto
re con tutti i mezzi: in pullman, in au- a nome della Chiesa Argentina chie- in ogni occasione ad aiutare i com-
tomobile, in treno (un troncone fer- se che, dopo Laura Vicuña e Artemi- pagni. Tale fu anche negli ultimi gior-
roviario in disuso era stato riattivato de Zatti, anche Zeffirino Namuncurá ni della vita, sostenendo i malati ri-
per la circostanza), in bicicletta, a ca- venisse inserito nell’elenco dei beati: coverati con lui nell’ospedale Fate-
vallo, a piedi! Decine e decine di sa- lo desiderava il popolo della Patago- benefratelli dell’Isola Tiberina a Roma
cerdoti, non solo salesiani, parteci- nia, la tribù dei Namuncurá, i salesiani e disposto a fare la volontà di Dio. È 17
pavano alla concelebrazione. La sa- dei quali il giovane fu alunno e aspi- la ricetta semplice della santità che
grestia era una grande tenda nel cui rante e tutti i fedeli radunati a Chim- Don Bosco suggeriva ai suoi ragazzi.
centro troneggiava la statua del gio- pay. Anche due rappresentanti del “po- Commovente al termine della ceri-
vane indio rivestito del caratteristico polo della terra”, Ermelinda Painequeo monia la consegna di un quadro,
quillango. Sarà poi processional- e Aparicio Millapí, avanzarono la dono personale del Papa alla famiglia
mente collocata bene in vista sul pal- stessa supplica a nome del popolo di di Zeffirino. Ultimo, il Rettor Mag-
co della cerimonia. Di fronte a una fol- Dio e in particolare dei mapuche cri- giore dei salesiani ha preso la parola
la attenta e commossa, il cardinale stiani. Fu poi la volta del parroco di per ringraziare il Signore per il dono
Chimpay, il salesiano Riccardo Noceti, di Zeffirino: il nuovo beato è il frut-
I capi mapuche benedicono
la gente con l’acqua lustrale.
che tracciò un breve profilo di Zeffi- to vivo di un lavoro missionario so-
rino, dopo di che il cardinale presi- gnato e voluto da Don Bosco, un’e-
dente pronunciò la formula beatifi- spressione della spiritualità giovanile
catoria. Quando venne scoperta l’im- salesiana: «Zeffirino rappresenta la
magine del nuovo beato, tutti i presenti prova convincente della fedeltà con cui
applaudirono e cantarono la gioia e il i primi missionari inviati da Don Bo-
ringraziamento per il dono di “Cefe- sco sono riusciti a ripetere ciò che egli
rino de Chimpay”. Dopo il canto del aveva fatto all’Oratorio di Valdocco:
Gloria, seguì l’orazione al Padre mi- formare giovani santi. Questo conti-
sericordioso che rivela i suoi disegni nua a essere il nostro impegno oggi,
agli umili e semplici di cuore.
in un mondo bisognoso di giovani,
spinti da un chiaro senso della vita, au-
L’OMELIA
daci nelle loro opzioni e fermamente
incentrati in Dio». È stata una grande
Nell’omelia, il cardinale metteva in festa: allegria, canti, serenità senza iste-
evidenza le caratteristiche del giova- rismi. Ora possiamo anche noi invo-
ne indio: figlio di un popolo fiero e ge- carlo come intercessore e chiedergli
neroso, egli riassumeva in sé la storia che ci aiuti ad alimentarci come lui del
spesso drammatica delle tribù mapu- Pane e imparare da lui l’amore profon-
che, «le loro sofferenze, le ansie, le do per la famiglia e per la propria ter-
aspirazioni che proprio durante gli anni ra, la sua capacità di donazione gioio-
Il cardinale Tarcisio Bertone
dichiara beato Ceferino
della sua fanciullezza s’incontrarono sa a tutti i fratelli e il suo spirito di ri-
con il Vangelo e si aprirono al dono conciliazione e di comunione.
Namuncurá.
della fede». Zeffirino non ha mai rin-
Giovanni Cossu
BS NOVEMBRE 2009

2.8 Page 18

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ATTUALITÀ
GENERAZIONE di Antonio
Giannasca
DIGITALE, SCUOLA E...
Le nuove tecnologie
stanno cambiando
il nostro modo di
comunicare. La scuola
una di loro. Percepisco il suo sguar-
do… ho la sensazione che sia infa-
stidita e un po’ sarcastica; sembra
dirmi: “Quanto sei antico!”.
CHI SONO I RAGAZZI GD?
Addio al vecchio telefono
che faceva tanto “America!”.
è pronta a una
Ok, non voglio generalizzare, ma sumatori nei social network come
consapevole educazione
l’episodio, realmente accaduto, mi dà
lo spunto per proporre alcune rifles-
MySpace e FaceBook.1 Ogni genera-
zione ha i suoi media. Io, nato negli
ai media? Oppure stiamo sioni sulle modifiche che i linguaggi anni ’60, sono cresciuto con la televi-
lasciando in balia dei
dei nuovi media stanno inducendo sione, ho avuto l’imprinting dei mass
sul nostro comportamento sociale, media, mia madre è cresciuta con la
nuovi media una
“generazione digitale”
soprattutto nelle nuove generazioni. radio e il telefono e così via. Normal-
Inoltre questa situazione, che forse mente2 c’è una cesura netta tra queste
qualcuno di voi avrà vissuto in prima generazioni dal punto di vista dell’u-
18 più ignorante della
precedente e incapace
persona, fornisce un’istantanea della so delle tecnologie, una resistenza
cosiddetta “generazione digitale”, e anche psicologica (a mia madre non
mi stimola a parlare del rapporto, piace usare il telecomando della TV
di liberarsi della
spesso conflittuale, che essa genera- ma usa benissimo il telefono a selet-
zione sembra avere con i processi tore o a tastiera, non le date però in
mediazione della tastiera? educativo/formativi e con l’apprendi- mano un cordless o un cellulare!).
mento, in un sistema scolastico da
più parti messo all’indice come “non
adeguato”. Ma chi sono i ragazzi del-
Due giovani sul luogo di la-
voro, una mattina come
tante. È da un po’ che le os-
servo mentre continuano a
parlarsi a due metri di distanza tra-
mite MSN Messenger. La cosa va
avanti da tempo, non è un episodio
isolato. Penso: “Cos’avranno da dir-
si… non possono dirselo a voce?”. A
prescindere dalla pertinenza o meno
di ciò che si stanno dicendo, e dal
fatto che stanno perdendo la concen-
trazione mentre lavorano (e la cosa
non mi mette di buon umore), provo
un certo imbarazzo per la situazione
un po’ buffa, ma anche una brutta
sensazione, un misto tra compassio-
la “generazione digitale”? I nati dagli
anni ’80 in poi, giusto in tempo per
vedere l’affermarsi delle tecnolo-
gie digitali nei pc, per assistere
ed essere partecipi dell’enor-
me sviluppo del web. Costo-
ro si distinguono per l’uso
disinvolto delle nuove tec-
nologie, eccellono nell’u-
so del cellulare e hanno
ormai acquisito una
grande capacità di
socializzare i loro
desideri, le sensa-
zioni, le emozioni,
le abitudini e…
preferenze di con-
ne e pena, per la palese scissione
dalla realtà che riscontro. Dov’è an-
data la sana abitudine di parlarsi a
Le nuove
parole? A un certo punto, come se
tecnologie
qualcuno mi volesse esaudire, va via
la luce. “E vai! Adesso, sarai costret-
stanno
cambiando
il modo di
ta a tornare a parlare a voce!”, dico a
comunicare.
NOVEMBRE 2009 BS

2.9 Page 19

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SIGNORI, SI CAMBIA
I ragazzi della “generazione digi-
tale” eccellono nell’uso delle nuove
tecnologie. Padroneggiano benissi-
mo il cellulare, fanno volare le dita
sulla tastiera per gli SMS. Ma come
faranno – mi chiedo – a utilizzare
così bene la modalità T93? Tutto
questo non vuol forse dire che stan-
no sviluppando nuove abilità, magari
non legate al nozionismo scolastico
bensì all’intuizione, alla fantasia, al-
Cellulare e portatile sono oggi
la creatività? Avremo tra qualche an-
no tanti geni pronti ad affacciarsi alla
vita produttiva? Uhm… Mi corre
i nuovi mezzi della
comunicazione… Saranno davvero
utili alla crescita materiale, morale
e spirituale dei nostri giovani?
l’obbligo di denunciare alcune note
dolenti. Non mi sembra, infatti, che
esista in questo momento un’energia IL SIGNOR SMS
canalizzante capace di far diventare
La GD senza qualcosa
da digitare si sente in gabbia.
i ragazzi dei geni, né un piano preor- Ecco una tipica situazione lavora- bello se anche lui mi rispondesse con
dinato e sinergico che coinvolga fa- tiva: “Mario4, chiama il nostro clien- un altro SMS, così io gli rispondo an-
miglia, istituzione scolastica e Stato. te XY e digli che abbiamo fatto ciò cora, e poi lui mi risponde ancora!...”.
Spesso tutto è lasciato alla buona che aveva richiesto”. “Sì, ora lo fac- Quasi un divertimento, insomma.
volontà dei singoli. Ma andiamo per cio”, risponde l’interpellato. Dopo Sono solo fantasie? Nessuno pensa
gradi: partiamo della “disaffezione” qualche ora: “Hai chiamato XY?”. che la situazione potrebbe essere
e dai cambiamenti che le nuove tec- “No, gli ho scritto un’e-mail”. La cosa verosimile? La cosa preoccupante è 19
nologie “starebbero generando” (il si ripete più volte in situazioni diverse che si nota una certa resistenza a co-
condizionale è d’obbligo) nei com- finché Mario, pressato (e forse sfinito) municare per iscritto (non dico scri-
portamenti e negli atteggiamenti dalle reiterate richieste, capitola e te- vere una documento a mano – orro-
delle nuove generazioni verso il lin- lefona. È lampante: Mario è più in- re! – ma anche solo una semplice e-
guaggio sia parlato sia scritto. Come cline a scrivere un’e-mail piuttosto mail…). E quando per sbaglio affido
professionista che opera nel campo che parlare via telefono e l’episodio a qualcuno del mio gruppo “l’arduo
dell’educazione e della formazione, con cui ho aperto l’articolo mi fa pen- compito” di scrivere due righe di
a contatto quotidiano con la “gene- sare che i nostri rapporti personali si commento da inserire in una pagina
razione digitale”, non posso fare a avviano a essere sempre più basati web… che pianto!
meno di notare una certa resistenza sulla comunicazione digitale che
(continua)
a rapportarsi con gli altri tramite il orale. Allora mi diverto a immaginare
classico linguaggio verbale e scritto. i pensieri di Mario alla mia richiesta:
Per contro, rilevo un’estrema disin-
voltura e preferenza per tutte quelle
“Ok, lo faccio! Mi paghi, quindi
faccio tutto!… Però, perché non dir-
1 A proposito di preferenze di consumatori, ri-
cordiamoci che nonostante noi siamo tanto feli-
espressioni di “nuovi linguaggi digi- glielo con un’e-mail? Anzi, se fosse ci di essere sempre connessi, e tutti insieme ap-
tali” come il già citato Messenger, le
email, i forum, le chat (adesso va per
la maggiore Facebok), gli SMS, tutte
forme di espressione dove la classi-
connesso a Messenger sarebbe meglio
o, ancora meglio, con un SMS. Che
passionatamente, questi grandi portali sfruttano
le informazioni che noi forniamo a uso com-
merciale, alla faccia della privacy, e i loro pro-
prietari fanno letteralmente milioni di dollari su
di noi... è il prezzo del web 2.0 (cf. Anto-
ca oralità, l’eloquenza, la prosa della
scrittura vengono sacrificate a favo-
re di un linguaggio che pretende
l’essere succinti, lo scrivere “sinco-
pato”, l’inventare sigle e strani neo-
nio GIANNASCA, “Web 2.0... e poi?” in
<http://fsc.unisal.it/index.php?/Notizie/Tech-
News/Web-2.0-Web-3.0.html) (22.04.09)>.
2 Ovviamente questa non è una categorizzazio-
ne fissa: c’è chi a 50 anni lavora nel campo
delle nuove tecnologie, c’è chi a 40 anni vuole
logismi per sfruttare il poco spazio a
fare il “teen-ager multimediale” utilizzando il
disposizione e il poco tempo che i
lettori ci dedicheranno, perché è no-
to che il lettore digitale va sempre di
fretta!
lessico sincopato degli SMS e sfiorando spesso
il ridicolo o chi a 18 anni non vorrebbe (o non
saprebbe) mai scrivere un’e-mail.
3 La modalità T9 è una modalità di scrittura
degli SMS che usano i cellulari e che consente
di utilizzare l’autocompletamento delle frasi
La generazione digitale (GD) odia
parlare e sentir parlare, ma vola
che stiamo scrivendo per abbreviare i tempi di
scrittura, utilizzando un vocabolario interno.
sui tasti del cellulare.
4 È un nome inventato ovviamente.
BS NOVEMBRE 2009

2.10 Page 20

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LAETARE
ET BENEFACERE…
20
AFORISMI di Franco Scillone
1) La mano che asciuga le lacrime a chi soffre
è mano di Dio.
2) Almeno la colomba, quella della Pace,
salviamola dal farne brodo!.
NOVEMBRE 2009 BS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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FMA
A SCUOLA
DI ANIMAZIONE di Maria Antonia Chinello
A diventare animatori
si impara.
Per questo, da alcuni
anni, le Figlie di Maria
Ausiliatrice della Facoltà
Auxilium di Roma
organizzano una Scuola
per Animatori del tempo
libero.
21
Suor Enrica Ottone coordinatrice
del corso di animazione.
Arrivano alla chetichella op-
pure di corsa, sempre con
l’occhio all’orologio. Chi da
altri impegni, chi da una
giornata di studio e di lavoro, chi pre-
sente in Facoltà fin dalle ore del mat-
tino. Tirocinanti dei differenti Corsi
di Laurea, giovani da alcuni anni ani-
matori del Centro Estivo all’Auxi-
lium, adolescenti delle parrocchie
della zona che chiedono di iniziare il
cammino di formazione per diventare
animatori. Un gruppo variegato che
ogni anno conta in media un centi-
naio di iscritti, compresi 5 coordina-
tori e supervisori di tirocinio.
«L’esperienza è andata consoli-
dandosi dal 2000, anno in cui ha
preso avvio – spiega suor Enrica
Ottone, docente di Pedagogia inter-
culturale e coordinatrice del Corso –.
Il gruppo degli animatori aumenta
considerevolmente, perché i ragazzi
e le ragazze di terza media, dopo
aver vissuto per anni l’esperienza
del Grest, desiderano diventare a lo-
ro volta animatori. Sono in molti a
fare domanda, per questo si fa una
selezione, anche per l’ammissione
al percorso di formazione».
A COME ANIMAZIONE
La Scuola per Animatori, che va
da novembre a maggio, è frequenta-
ta da religiose e laici che, con pa-
zienza, imparano a fare “animazio-
ne del tempo libero”, apprendendo
le principali questioni teoriche e
pratiche inerenti l’approccio anima-
tivo socio-culturale nei suoi più re-
centi sviluppi, in contesti di educa-
zione non formale con i giovani; le
caratteristiche dell’animazione so-
cio-culturale; le metodologie e le
tecniche animativo-comunicative da
applicare in contesti di educazione
non formale con bambini e giovani.
L’articolazione è complessa e pre-
vede percorsi differenziati che ten-
gono conto della preparazione spe-
cifica degli “studenti” e dei conse-
guenti obiettivi di tirocinio, come
pure dell’età e dell’esperienza accu-
Alessandra.
mulata. Ma include anche tempi di
incontro e di integrazione tra i di-
versi gruppi in quanto si è consape-
voli che è solo nell’ascolto e nella
condivisione delle competenze, nel
veder fare e nel fare esperienza con
chi già sa, che si impara a diventare
animatori e a fare animazione tra i
piccoli, i ragazzi, i preadolescenti.
Il coordinamento del corso è affi-
dato a suor Enrica Ottone, coadiuva-
ta da altre docenti supervisori di ti-
rocinio, che hanno il compito di mo-
nitorare, accompagnare, orientare in
particolare i tirocinanti dei Corsi di
laurea (triennale e specialistica) in
Psicologia dell’Educazione e dello
Sviluppo, Educatore professionale
BS NOVEMBRE 2009

3.2 Page 22

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FMA
ed Educazione religiosa, di Pedago- attori e registi nel rappresentare la
gia e Didattica della religione, Cate- storia leit motiv dell’anno, incaricati
chetica e Pastorale giovanile.
di attività e di gruppi. Procedono in-
Un’esperienza entusiasmante, ma sieme, a fianco a fianco, verificando
anche impegnativa e faticosa, in alcu- passo dopo passo con i coordinatori
ni momenti, che esige da tutti, docen- e i supervisori di tirocinio l’esperien-
ti, tirocinanti, giovani animatori e za che stanno vivendo e costruendo
giovanissimi di andare in profondità insieme anche ai loro destinatari.
e rivedere le motivazioni personali Solo così il Grest, risultato di ore e
per comprendere meglio la scelta di ore trascorse a pensare e a program-
una professione al servizio dell’edu- mare attività, iniziative, luoghi per l’in-
cazione; di fare sintesi tra ciò che si contro e tempi di preghiera, di forma-
studia sui libri e ciò che invece ri- zione, di gioco e verifica, si trasforma
chiede la concretezza della prassi in giornate indimenticabili, spazio di
educativa; di provare a “fare” per gli crescita e di accompagnamento di
altri, apprendendo dall’esperienza. bambini e ragazzi, luogo di relazione
In alto, Giulia nel laboratorio
di scenografia.
e di confronto con le loro storie e quel-
In basso, che cosa può succedere
GREST CHE PASSIONE!
le delle famiglie, tempo regalato e ac-
colto di chi ti guarda negli occhi e sor-
a un animatore.
Meta del corso annuale è l’anima- ride, ti prende per mano e si mette al quentano la prima e la seconda media,
zione del Centro Estivo Auxilium, o tuo fianco. Nonostante la calura e la stanno aspettando che scatti l’ora X per
Grest, organizzato nel mese di lu- stanchezza, resta la gioia di essere pro- essere ammessi a “fare gli animatori”:
glio dall’Associazione “TGS Volare tagonisti insieme, di crescere come per- «Tra due anni – raccontano – anche noi
Alto” con la collaborazione della sone e come cristiani, dell’essere pro- saremo animatori, quello che abbiamo
Pontificia Facoltà di Scienze dell’E- fessionisti e competenti in educazione. sempre desiderato in questi lunghi
ducazione “Auxilium” di Roma.
anni di Grest, dove non potremo mai
22 Tre settimane all’insegna della SARÒ ANIMATRICE
gioia, del colore e della musica, del-
sapere quanti amici e amiche abbiamo
incontrato o quanti animatori, anima-
l’incontro e della formazione. È in La stessa gioia che riempie gli occhi trici e suore ci hanno accompagnato e
questo tempo che gli “animatori” di Arianna, in una ventosa sera di gen- aiutato a crescere…».
fanno l’esame di quanto hanno ap- naio, quando con emozione mi confi- Perché l’educare e il mettersi dal-
preso, provano a giocarsi e a mettersi da: «Quest’anno, anch’io sarò anima- la parte dei giovani, dei ragazzi, dei
in discussione per educare e animare. trice!». Oppure l’impazienza di Ales- piccoli, a tutte le età della vita, è
Li si trova nei laboratori, impegnati sio e Francesco che hanno iniziato il formazione o semplicemente non lo
nelle attività formative e ricreative, conto alla rovescia. Loro, che fre- è. Mai così vero come oggi. ٗ
L’imponente gruppo di animatori.
NOVEMBRE 2009 BS

3.3 Page 23

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PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l’Istituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino, avente persona-
lità giuridica per Regio Decreto
13-1-1924 n.22, possono riceve-
re Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
“… Lascio alla Direzione Gene-
rale Opere Don Bosco, con sede
in Roma (o all’Istituto Salesiano
per le Missioni, con sede in Tori-
no) a titolo di legato la somma di
… o titoli, ecc. per i fini isti-
tuzionali dell’Ente”.
b) di beni immobili
“… Lascio alla Direzione Gene-
rale Opere Don Bosco, con sede
in Roma (o all’Istituto Salesiano
per le Missioni, con sede in Tori-
no) l’immobile sito in… per i fi-
ni istituzionali dell’Ente”.
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l’uno o
l’altro dei due enti sopraindicati
“… Annullo ogni mia preceden-
te disposizione testamentaria.
Nomino mio erede universale la
Direzione Generale Opere Don
Bosco, con sede in Roma (o l’I-
stituto Salesiano per le Missioni,
con sede in Torino) lasciando ad
esso quanto mi appartiene a
qualsiasi titolo, per i fini istitu-
zionali dell’Ente”.
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere scritto per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 1111
00163 Roma-Bravetta
Tel. 06.65612678 – Fax 06.65612679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
10152 Torino
Tel. 011.5224247-8 – Fax 011.5224760
C.C.P. 28904100
I NOSTRI MORTI
ER CRISANTEMO
Fiore che simboleggi la tristezza,
tutto ammantato de malinconia,
sei p’ogni tomba, er mejo che ce sia!
Sortanto er monno alegro, Te disprezza!
Benché modesto ne’ la Tu’ bellezza,
troneggi su’le croci in compagnia,
de chi un destino amaro, portò via,
speranno d’esse degno de sarvezza!
Ner mese de novembre, quanta gente,
tra belli crisantemi, accenne un cero,
e prega e piagne, appassionatamente!
So’ làgrime che Tu, pòvero fiore,
vedi sverzà’, lì drent’ar Cimitero,
da chi nu’ cià più pace, drent’ar còre!
Nello Governatori
RIVOLTELLA sac. Aldo, salesiano, riale. Sempre apprezzato e amato da tutti. Si
† Bologna, il 07/10/2007, a 68 anni
è spento dopo una sofferta malattia nel me-
se di maggio, il mese della Madonna di cui
Caro Don Aldo, in questi giorni mi sei venu- era devotissimo, nella casa del Pio XI dove
to in mente in diversi momenti, così mi sono era anche stato direttore.
lasciato andare ai ricordi. Il primo anno che
ci siamo conosciuti è stato un disastro: non
riuscivo a capirti… e ti ho anche mandato a
quel paese perché, poco credente, non an-
davo neanche a messa, né potevo accetta-
CALOVI sac. Ettore, salesiano,
† Manique (Portogallo), il 19/09/2008,
a 89 anni
23 re le cose che predicavi ai giovani dell’ora- Ettore si fece salesiano assieme ad altri tre
torio di Arese, che frequentavo solo perché dei suoi 11 fratelli. Fu inviato per gli studi fi-
mi piaceva suonare la chitarra. Poi pian pia- losofici e teologici in Portogallo e lì rimase
no il tuo modo di fare ha iniziato a lavorare per il resto della sua lunga vita. Fu direttore,
su di me. Così dopo anni che non mi con- incaricato delle Edizioni Salesiane, vice po-
fessavo né andavo a messa, ti chiesi se po-
tevi confessarmi. Ricordo il tuo volto sorri-
dente: eri contento che te lo avessi chiesto.
Mi insegnasti a muovere i primi passi su un
nuovo programma di vita. Ti chiamavamo
don Pistola! Abbiamo passato insieme mo-
menti di gioia e momenti tristi, soprattutto ri-
stulatore della causa di beatificazione di
Alessandrina da Costa, segretario della
Nunziatura Apostolica di Lisbona. Lo hanno
caratterizzato una fede profonda, una pietà
esemplare, un grande amore alla Chiesa e
alla congregazione, una fedeltà a tutta pro-
flettendo sulle morti inutili di alcuni ragazzi. va e una disponibilità unica. Divenne una
Quando decisi di iniziare il cammino con competente e ricercata guida spirituale per
l’OMG non mi trattenesti, mi lasciasti libero molti religiosi/e e per tanta gente comune
di seguire altre vie, ma ogni tanto ci si rive- che gli riconosceva doti di grande saggezza
deva e in una di quelle volte ti dissi che ave- e discrezione. Il suo servizio generoso e di-
vo incontrato la mia dolce metà e tu mi di- sinteressato alla Chiesa locale gli meritò la
cesti che eri contento perché lei si meritava Croce “Pro Ecclesia et Pontifice” consegna-
un ragazzo come me e di starle vicino. Solo tagli dal Nunzio Apostolico il 12/11/2004. Tut-
quattro anni il mio cammino con te, all’ora- ti coloro che si fermavano a parlare con lui
torio di Arese, ma sufficiente per indirizzare avevano l’impressione che egli li conside-
la mia vita. Ti ricorderò sempre! Giò.
rasse persone importanti. Grande furono la
commozione e il rimpianto per la sua morte.
CENCIA sac. Alberto, salesiano,
† Roma, il 03/05/2008, a 78 anni
“Santo, dotto, umile, prudente”. Così lo defi-
nisce un confratello che lo ha frequentato e
conosciuto. E questo è anche il motivo per
cui ha esortato una religiosa a sceglierlo co-
me direttore spirituale. E suor Rina scrive su
don Alberto una pagina indimenticabile. Di-
ce tra l’altro: “Si diceva peccatore per con-
quistare i peccatori… sapeva perdonare con
il sorriso sulle labbra, sapeva aiutare i timidi
e i deboli, non s’inchinava davanti ai poten-
ti, ma lo faceva davanti ai poveri… Era il pre-
te della gioia, amava i suoi novizi con amo-
re di… madre; non alzava mai la voce: dice-
va che non è bello fare tanto teatro quando
si è inquieti!”. Don Alberto fu direttore in va-
rie case, maestro dei novizi. Vicario ispetto-
TESSARI suor Gina, Figlia di Maria
Ausiliatrice,
† Quito Cumbayá (Ecuador), il 1°/03/2009,
a 91 anni
Suor Gina era partita nel 1950 per le missio-
ni. Dopo molte peripezie, giunta finalmente a
Méndez, disse: “Da qui non mi muoverò mai
più”. Lavorò in quella missione per 19 anni co-
me infermiera e anche come animatrice della
comunità. Lascia dietro di sé una traccia in-
cancellabile di bene. In ogni comunità dove ha
lavorato resta la testimonianza del suo ardore
missionario, della sua fede nel Signore e del-
la sua fiducia nella gente. Il popolo shuar fu
per lei la vigna che il Signore le diede da la-
vorare e da evangelizzare attraverso la cura e
l’attenzione alle persone inferme.
BS NOVEMBRE 2009

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TAXE PERÇUE
TASSA RISCOSSA
PADOVA C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
ATTUALITÀ
di Antonio Giannasca
La generazione digitale 2
Il ccp che arriva con il BS non è una
richiesta di denaro per l’abbonamento
che è sempre stato e resta gratuito.
Vuole solo facilitare il lettore che
volesse fare un’offerta.
CHIESA
di Silvano Stracca
Laborem exercens (8b)
INSERTO CULTURA
di AA.VV.
150° della congregazione salesiana
COME DON BOSCO
di Ferero-Pacucci
Seguire la strada