Bollettino_Salesiano_200711

Bollettino_Salesiano_200711

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Mensile - Anno CXXXI - nr. 10
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003
(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PD
Spedizione nr. 10/2007
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
Novembre 2007
(PDpAEaCSg.TIFI1NI2C)AOZIONE
L(pAagC.IT1T6À) PERDUTA
P(NpAaESgLTL. EO18IRS)EOLE DEL RE

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Mensile - Anno CXXXI - nr. 10
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003
(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PD
Spedizione nr. 10/2007
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
Novembre 2007
(PDpAEaCSg.TIFI1NI2C)AOZIONE
L(pAagC.IT1T6À) PERDUTA
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STRENNA 2007
di Pascual Chávez Villanueva
AMARE LA VITA
IL TRIONFO
DELLA VITA
“Perché mai cercate tra i morti colui che è vivo?
Egli non si trova qui ma è risuscitato. Ricordatevi che ve lo disse
quando era ancora in Galilea” (Lc 24,5-6).
Dio, amante
della vita,
come vie-
nel conflitto tra i buoni e i cattivi, e
ai caduti per causa del bene viene
promessa la risurrezione.
ne definito dall’au- Nell’Antico Testamento l’influsso del-
tore del Libro del- la cultura e della religione persiana accettata da tutti i gruppi, per esem-
la Sapienza, non durante il suo dominio su Israele, dal pio quello dei sadducei (Mc 12,18).
è soltanto il suo 539 al 333 a.C., lo si può constatare Gesù stesso, negli annunci della sua
creatore e il suo in alcuni libri, come quelli dei Macca- passione, allude alla sua risurrezione
sostegno, è an- bei e di Daniele, dove per la prima (Mc 8,31; 9,31; 10,33-34). Addirittura
che il suo futu- volta si parla di credenti che non esi- nella risurrezione di Lazzaro si era
ro. È appunto questa pro- tano a sfidare la morte pur di restare auto-presentato come la Risurrezio-
spettiva di una vita senza fine che lo fedeli a Jahvé, convinti che Egli non ne e la Vita (Gv 11,25).
rende attraente e convincente e, di li deluderà, e si parla implicitamen-
pari passo, quello che riempie di si- te o esplicitamente di risurrezione ᭿ Ma la grande novità è stata la
2 gnificato l’impegno umano per pro- (2Mac 7,22-23; 12,43; Dan 12,2).
Risurrezione, che ha scatenato tra i
muovere la vita, difenderla, educare a
discepoli una forte resistenza a es-
essa. A poco servirebbe una vittoria ᭿ Certo, c’erano già alcuni altri sere creduta, come testimoniano i
sulla morte, come oggi si pretende di testi della Scrittura che parlavano racconti di apparizioni del Risorto in
fare in forza della scienza, che non in questo senso, come il Salmo 16 tutti i quattro evangeli. Come credere
rendesse giustizia ai morti delle ge- in cui il credente esprime il suo can- vivo Colui che avevano visto morire
nerazioni antecedenti. Fin dal mo- to di fiducia: “Non abbandonerai la con un forte grido, confitto in croce e
mento della creazione il Creatore si è mia vita negli inferi né lascerai che abbandonato da tutti? È del tutto
rivelato come un Dio che ama la vita, il tuo fedele veda la corruzione. Mi naturale che trovassero resistenze a
la crea e persino la ri-crea dopo la mostrerai il sentiero della vita, gioia credere alla testimonianza di coloro
morte. Tale è il senso della risurrezio- piena davanti al tuo volto, delizia che lo avevano visto vivo dopo la
ne. Mentre l’uomo già fin dall’inizio alla tua destra” (Sal 16,10-11).
sua morte e solo così avevano vinto
sembra impegnato a provocare la Ai tempi di Gesù la dottrina della la propria incredulità. A ragione si
morte, l’unico che veramente crede risurrezione era ormai patrimonio dice che la Risurrezione è la parola
nella vita e la mantiene anche oltre la della fede israelita, anche se non definitiva e definitoria di Dio. La pa-
morte è proprio Dio.
᭿ L’anelito dell’uomo di vivere
per sempre si è espresso lungo la
storia in modi molto diversi, attra-
verso il culto ai morti, la discenden-
za biologica e, non meno, attraver-
so la ricerca scientifica volta a pro-
lungare la vita, sconfiggere l’infer-
mità, produrre benessere, maturare
la conoscenza di sé. Nella religione
di Zoroastro, la lotta tra il Bene e il
Male, tra Ormuz e Ariman, ha la
sua controparte sul piano umano
L’anelito dell’uomo di vivere
per sempre si è espresso lungo
la storia in modi molto diversi,
attraverso il culto ai morti. Alla
fine i cimiteri rimarranno vuoti…
NOVEMBRE 2007 BS

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Dio non delude la fede dei suoi
credenti, non li abbandona alla
vergogna della tomba, ma li rialza
e li riempie di vita e gioia senza
fine.
rola definitiva, vale a dire l’ultima
perché, avendo risuscitato Gesù dai
morti e avendo sconfitto la morte per
sempre, ormai non ha più niente da
dire, cioè da operare. La parola defi-
nitoria perché riportando in vita un
morto che gli era stato fedele sino
alla fine, si è rivelato come un Dio
che ama la vita, la crea e la ri-crea
quando l’uomo la perde per Lui.
᭿ Questa è in fondo la Buona
Notizia – buona perché gioiosa,
splendida, bellissima –: la morte non
è l’ultima parola. La risurrezione ci
dice che Dio non delude la fede dei
suoi credenti, non li abbandona alla
vergogna della tomba, ma li rialza e
li riempie di vita e gioia senza fine.
La risurrezione perciò non è una
verità da credere per l’aldilà. È
soprattutto una nuova possibilità di
vivere, passando sin d’ora dalla mor-
te alla vita se amiamo, conformando
sempre di più la nostra vita a quella
di Gesù, l’unico che finora ha vinto
alla grande la morte.
Rallegriamoci, dunque, e viviamo
donando la vita per riaverla in
pienezza. Così potremo cantare
in eterno: “Alleluia!”.
ٗ
Pino Santoro: “Soffio di Vita”
(Computer art).
Novembre 2007
Anno CXXXI
Numero 10
Mensile - Anno CXXXI - nr. 10
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003
(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PD
Spedizione nr. 10/2007
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
Novembre 2007
In copertina:
La fobia
delle immigrazioni
sembra prendere sempre
più piede, dimenticando
che gli immigrati possono
essere una formidabile
risorsa.
Foto: Gabriele Viviani
(PDpAEaCSg.TIFI1NI2C)AOZIONE
L(pAagC.I1T6) PERDUTA
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
P(NpAaESgLTL. EO18IRS)EOLE DEL RE
Direttore:
GIANCARLO MANIERI
CHIESA
10 Quo vadis Europa? (12)
di Silvano Stracca
FMA
12 Destinazione Pacifico
di Maria Antonia Chinello
VIAGGI
16 Angkor Wat la città perduta
di Giancarlo Manieri
MISSIONI
18 Pastore nelle isole del re Salomone
di Giovanni Eriman
3
RUBRICHE
2 Il Rettor Maggiore – 4 Il punto giovani – 6 Lettere al Direttore – 8 In Italia & nel
Mondo – 14 Prima Pagina 1 – 15 Il mese – 20 Laetare et benefacere… – 21 Prima Pagi-
na 2 – 22 Libri – 23 Primo Piano/Focus
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Segreteria: Fabiana Di Bello
Collaboratori: Severino Cagnin - Ernesto Cattoni
Graziella Curti - Enrico dal Covolo Carlo Di Cicco
Bruno Ferrero - Cesare Lo Monaco - Giuseppe Morante
Vito Orlando - Marianna Pacucci - Gianni Russo
Roberto Saccarello - Fabio Sandroni - Arnaldo Scaglioni
Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cicco - Cipriano Demarie
Chiara Fantini - Tadeo Martin - Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera
Progetto grafico: Pier Bertone
Impaginazione: Puntografica s.r.l. - Torino
O SALESIANO
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amministrazione: Giovanni Colombi (Roma)
Stampa: Mediagraf s.p.a. - Padova
È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
al sito Internet:
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Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
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Fondazione DON BOSCO
NEL MONDO - ONLUS
Ccb 3263199 - Banca Intesa - Fil. Roma 12
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e-mail: <donbosconelmondo@sdb.org>
web: www.fdbnm.org
Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
in 56 edizioni e 29 lingue diverse. Raggiunge 131 Nazioni,
più di quelle in cui operano i salesiani.
Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
BS NOVEMBRE 2007

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IL PUNTO
di Carlo Di Cicco
GIOVANI
LA RISPOSTA
E L’ASCOLTO
L’ascolto non è solo importante, è essenziale, vitale. Non solo
da parte dei giovani, ovviamente. Più importante è l’ascolto
dei giovani da parte dei genitori. Sull’ascolto reciproco si giocano
l’approccio e la convivialità.
L’ascolto viene prima e oggi, da
parte di molti genitori o educatori
premurosi e coscienziosi, non
E trovare risposte che parlino al loro
cuore diventa un bell’impiccio. Ne sanno
qualcosa quegli psicologi che non hanno
manca. Il difficile è dare risposte.
ridotto il loro mestiere solo a fonte della
Sempre più difficile darle ai giovani.
propria sussistenza. Essi misurano con
Quanto più essi sono diventati esigenti mano quanta fatica e quanta attesa
e audaci nelle domande, tanto più il
sono richieste per guarire le ferite dei
dialogo si riduce all’ascolto. Ascoltare, giovani che pure sperano e investono,
è tanto, a volte moltissimo in contesti affidandosi alle moderne scienze della
dove la comunicazione esteriore è
mente. E gli stessi genitori meglio
divenuta ossessiva e dove cattedre
animati provano in modo sfacciato
e pulpiti che ci riversano addosso
l’impotenza di fare qualcosa di vitale per
cascate di parole dal sapore
i propri figli, le persone che più sono per
pubblicitario si sono moltiplicati
essi ragione di vita.
all’inverosimile.
ٗ Il ricorso ai farmaci, per i tanti infelici
ٗ È per questo desiderio incomprimibile che non si rassegnano ad assumere da
4 ed esistenziale di silenzio che i giovani
cercano incontri dove le parole non
se stessi qualche droga per sfuggire alla
presa mortale dell’inappetenza di vivere,
siano così tante ma dove la
è in parte una bella trappola che la
comunicazione sia viva, vitale,
ricetta medica cerca di garantire
accogliente, non giudicante. E allo
tranquillizzando le paure di possibili
stesso tempo efficace, non sterile. I guai dipendenze.
e le cause di sofferenza dello spirito
Resta forse la religione. Ma che non sia
prima ancora del corpo sono divenuti
essa pure imbonitrice e basta, che non
un ginepraio, la complessità è il vestito sia una spinta verso la regressione di
della festa moderna. Mettere insieme
pratiche rituali anziché un taglio del
complessità e senso di precarietà, voglie nodo gordiano che ci lega ai formalismi,
sconfinate del cuore e mercificazione
per librarci verso Dio. Ma se questo Dio
che tutto sgualcisce in poche ore, rende non ha già sconvolto le vite degli adulti
la vita frequentemente un guazzabuglio. facendoli approdare a nuove rive, le
E sentendosi annegare, perdere,
risposte ai giovani saranno insipide
sconfitti, depressi, delusi, amareggiati,
come il sale scipito. Se ogni educatore
i ragazzoni e le disinibite ragazze
credente non si è seduto alla tavola
vogliono risposte per una svolta di vita. della locanda di Emmaus dove i due
Risposte che diano senso nuovo al
discepoli, spaventati dagli eventi
dover vivere quotidiano, al dovere
drammatici, Lo riconobbero e i loro occhi
affrontare responsabilità in una società si illuminarono trovando il senso del
che sempre più ti controlla, ti giudica,
vivere e del morire, le risposte educative
ti valuta, assegna punteggi per darti un restano alla porta del cuore dei giovani.
lavoro qualsiasi, per capire se può
Non entrano e non guariscono.
fidarsi di te, per cogliere la misura della
tua disponibilità a fare le cose richieste
da sistemi piccoli e grandi. Irrilevante,
invece, essere come ci si sente dentro
il proprio cuore.
ٗ È diventato arduo rispondere ai
giovani. Ma sono le loro domande che
devono spingere il mondo degli adulti
e degli educatori a esaminare il bagaglio
delle risposte che il sistema famiglia, il
ٗ Stiamo parlando della sofferenza
sistema sociale, il sistema religioso offre.
esistenziale della gioventù. Che
Forse queste risposte sono in buona
il luccichio mediatico, e lo sfolgorio
parte appropriate ma siamo forse noi
del mercato con le sue ricadute di
stessi che dobbiamo delle risposte ai
benessere o di emarginazione non
giovani, ritrovare ragioni per aiutarli a
hanno stemperato, ma di molto
vivere sapendo che cosa fare della
accresciuto.
propria libertà, per gioire dell’essere vivi,
È che gli stessi adulti si trovano impigliati scoprire senso nel pensare agli altri
nelle stesse dinamiche che mettono
come la sola via di ritrovare se stessi
inquietudini perfino mortali ai giovani.
e incontrare l’amore.
ٗ
NOVEMBRE 2007 BS

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LETTERE AL DIRETTORE
“consegnato” la propria vita, dofilia dei preti sono di com- aspettava, deve aver fatto sal-
fino al martirio. Per costoro petenza “esclusiva” della tare la mosca al naso e la
Gesù e Maria vengono prima Chiesa. Ah, sì? Quindi, lo rabbia in corpo a parecchi
dei propri familiari, prima del Stato è proprio liquidato [...]. anticlericali.
padre, della madre, della mo-
glie, dei figli, secondo il detto
Franco, Teramo
Nel documentario, inoltre, vie-
ne citata l’istruzione “Crimes
di Gesù stesso: “Chi ama il Caro signore, credo proprio sollecitationis” (c’è anche in
padre e la madre più di me che lei sia “molto” male infor- Internet) del 1962 (noti la da-
non è degno di me”. Beh, io mato. Sicché i preti la passano ta), facendo capire che quel
ragiono così: se dipingessero liscia! Quando mai? I preti so- documento tende a coprire i
mia madre come una prostitu- no trattati peggio dei laici. delitti omosessuali e di pedofi-
ta, capolavoro o no, quanto Avendo, diciamo così, una lia dei preti. Ancora una pa-
meno li denuncerei per danni doppia appartenenza, essi in- tente falsità. L’istruzione su
morali. Per un “imbecille” in- vece che a un giudizio sono 74 paragrafi solo in quattro
dirizzato in un momento di sottoposti a due giudizi, quello parla delle relazioni omoses-
rabbia all’imprudente che ti del Diritto Canonico come ec- suali, e una riga, nemmeno in-
ha sorpassato in macchina clesiastici e quello del Diritto tera, dedicata alla pedofilia. E
sulla destra rischi di finire in civile come cittadini. Insomma, non è nemmeno vero che il
M tribunale, per l’abbandono di si beccano non una, ma due prete che denuncia degli abusi
A QUALE ARTE? un cane arrivano multe sala- condanne, se proprio vuole sa- sessuali è scomunicato, come
Caro direttore […] e tissime e c’è chi addirittura perlo. E questo, secondo lei, fa intendere la BBC, è esatta-
via! Domenica a messa il no- auspica la galera per quei sarebbe un privilegio? Beh, mente l’opposto: è denunciato
stro parroco ha gridato allo “delinquenti” che abbandona- penso che ne farei volentieri a chi non li denuncia! Alla fac-
scandalo, e so quello che scri- no “il miglior amico dell’uo- meno. E anche lei, credo.
cia della conclamata serietà
vo […], ha gridato, urlato, per mo”; e tutti plaudono... Cristo Quanto poi al “documento se- della BBC e... della verità!
via di qualche soggetto sacro vale meno di un cane? Perché greto” messo in onda dalla
6
A – Papa compreso – “messo in mai, per un insulto lacerante BBC, quel video/dossier è
mostra e spacciato” come ca- fatto a milioni di persone (i “falso e tendenzioso”. Dice
polavoro. Le virgolette indi- cattolici sono centinaia di mi- per esempio che il documento
SHLEY, THE PIL-
LOW ANGEL. Caro
cano le parole del suddetto lioni) si passa per bigotti re- che parla dei delitti dei preti direttore, lei ha sentito parlare
parroco. In fin dei conti, se è trogradi se si denuncia la co- (“De delictis gravioribus”) è del cosiddetto “Angelo del
arte, e pare che lo sia, l’ha sa, se si grida allo scandalo, segreto. Non è vero: è pubbli- cuscino”, la ragazzina cui i
giudicata tale anche Sgarbi... se si esige una rettifica? Solo co e palese. Se la prende con genitori e i medici hanno de-
Che si vuole fare come i mu- perché si punta il dito contro papa Ratzinger che lo avrebbe ciso di bloccare il progresso
sulmani? […] Il parroco sem- certi manufatti che qualcuno compilato. Falso anche que- fisico all’età di 6 anni per tut-
brava assatanato [...].
ha dichiarato opere d’arte? sto: si tratta della lettera apo- ta la vita? Qui a Parigi se ne è
Flavio, Lodi
Esiste forse una norma che
cancella la “responsabilità”
stolica “Sacramentum sancti-
tatis tutela” di Giovanni Pao-
parlato molto [...] Che cosa
ne dice la morale cattolica?
Caro Signore, per che cosa di chi insulta o ammazza, solo lo II del 30/04/2001. Ratzinger
precisamente era “assatana- perché lo fa “con arte”? Gli si è limitato a promulgarla.
Maria Grazia, Parigi
to” il parroco? Per papa Rat- artisti sono soggetti a una mo- Ancora, la BBC insinua che Ho sentito e ho letto, Signora.
zinger in giarrettiera e tanga? rale diversa? Loro possono quel documento esorti i vesco- Mi pare di ravvisare una
Per il Crocefisso trattato an- ciò che io non posso? Alla vi a sottrarre i preti che si “anomalia” di fondo nel ra-
cor peggio? O per il quadro faccia dell’uguaglianza! E macchiano di “delicta gravio- gionamento che è stato fatto
della Vergine di cui mi vergo- meno male che nelle aule dei ra” (crimini più gravi) alla per “giustificare” un inter-
gno a scriverne? Tutte aberra- tribunali c’è (o c’era) scritto giurisdizione dello Stato là vento tanto “devastante” su
zioni sacrileghe finite sui me- “La legge è uguale per tutti” dove afferma che questi delitti una bambina che certo non
dia. Purtroppo. Qualche “gu- e, che io sappia, non è mai sono di “esclusiva pertinenza poteva esprimere un suo pa-
ru” ha detto che si tratta di stata completata con l’orwel- della Congregazione per la rere, né minimamente opporsi
arte? Ma che cosa è l’arte? Le liano “ma qualcuno è più Dottrina della Fede”. È solo al “trattamento”. Leggo che
ricordo che alcuni famosi cri- uguale degli altri”.
una miserabile barzelletta. la motivazione di fondo dei
tici avevano giurato che fosse-
Anche un ignorante compren- genitori è che “se fosse di-
I ro arte, perché attribuite a
Modigliani, certe maschere,
risultate poi una solenne bug-
de che la frase non significa ventata una donna adulta,
FALSI DELLA BBC. che bisogna sottrarli allo Sta- prendersi cura di lei sarebbe
Caro direttore, […] quando to ma semplicemente agli altri stato un calvario”. E ancora
geratura architettata da tre o succede qualcosa ai preti, o tribunali ecclesiastici, perché “invecchiando, l’assistenza si
quattro studenti buontemponi. per riff o per raff la passano in casi simili è competente so- sarebbe fatta sempre più dif-
In altre nazioni, con diversa liscia, mentre noi laici siamo lo il tribunale della Dottrina ficile”. Sembra, da queste pa-
sensibilità religiosa, lei sa che senza remissione bollati dalle della Fede. Conclusione: il role, che l’intervento sia stato
cosa capiterebbe agli autori di leggi. È un’ingiustizia [...]. documentario della BBC è un fatto tenendo conto più del di-
simili sceneggiate blasfeme. ah, un’altra cosa: ha visto il falso clamoroso. Quel che è sagio degli altri che di quello
Vede, caro signore, esiste gen- documentario della BBC [...] vero è che la Chiesa è sotto della bambina. Non credo sia
te – e non è poca – che a Cri- “Sex crimes and the Vati- attacco... il milione di persone la prospettiva giusta. Anzi mi
sto e alla Vergine hanno can”? dice che i delitti di pe- al Family Day, che nessuno si appare decisamente pericolo-
NOVEMBRE 2007 BS

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APPELLI
Ho 58 anni, sono sola, cerco
amiche coetanee, possibil-
mente della mia città, per in-
staurare sane e sincere amici-
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Via Andrea Cesalpino 35,
Palermo.
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modo particolare, o con
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di identificarla: sono vestita
in modo assolutamente nor-
male, anzi mi piace vestire
sportivo, adoro le scarpe da
tennis e i jeans! Mi piace la
musica: ascolto volentieri
Vendo mia biblioteca di li-
bri di religione cattolica,
psicologia e filosofia, per
necessità di spazio ed eco-
nomiche. Abate Vincenzo,
Corso Umberto I 125,
84098 Pontecagnano (SA).
Tel. 329/71.44.337, e-mail:
abatevincenzo@tiscali.it.
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anni. Vorrei corrispondere
con persone della mia età
per reciproca compagnia,
residenti a Bologna o din-
Ringrazio suore e sacerdoti
che mi vorranno inviare san-
tini antichi, inoltre scambio
anche con privati. Marino
Liberato, Via Molini Idrau-
lici 10, 80058 Torre Annun-
ziata (NA).
Hi, my name is Beatrice. I’m
29 years old and I live in Italy.
I’m Catholic and I’m looking
for pen pals to exchange
friendship and culture. I speak
Italian, English and some
Spanish language. All friends
are welcome to respond. This
quella di De Andrè, ma non
solo. Se ti stai chiedendo che
cosa ci sia di strano nella
mia vita, ti rispondo: assolu-
tamente niente. C’è solo che
sono una VDB! Ti aiuto a de-
cifrare la sigla: Volontaria di
Don Bosco. Ho scelto di vive-
re come consacrata secolare
nel mondo con lo spirito sale-
siano. Continuo a insegnare
in un liceo, a vivere con la
mia famiglia (che non sa nul-
la della mia scelta), frequen-
to i miei amici, coltivo qual-
che hobby, mi piace viaggia-
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
A CASA TUA
torni. Landi Anna Maria, is my address: Beatrice Roul- re. Che cosa c’è di diverso
Via Mazzini 40, 40046 ph, Corso Galliera 12/24 sc. nella mia vita? Apparente- Il Bollettino
Porretta Terme (BO).
sx, 16142 Genoa (Italy).
mente nulla (ecco perché, an-
che se continui a guardarti
Salesiano viene
intorno non vedrai nulla di inviato gratuitamente
7
strano incrociando il mio
sa. Difficile dire dove possa- suo bene? Ma allora, ha sguardo), ma la scelta mi
no condurre queste premesse, scritto qualcuno, perché ai te- porta a vivere con uno stile
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
tant’è che non pochi hanno traplegici non si amputano che spero sia di testimonian- di Don Bosco a chi
parlato di eugenetica, di pra- braccia e gambe? Tanto que- za, che mi permette a volte di
tiche per sterilizzare i defi- gli arti sono solo pesi morti e essere una voce fuori dal co-
cienti... (tristi riferimenti hi- i pazienti diventerebbero me- ro, anche se il “coro” mi ac-
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
tleriani). “L’abbiamo fatto glio accudibili...
cetta tranquillamente perché i giovani e le missioni.
per evitarle dolori e sofferen- Mi fermo qui. Ma, come può non sospetta nulla. A volte,
ze”, hanno dichiarato i geni- ben constatare, niente è paci- mi penso come un’automobi-
tori. Se questo è il principio fico, niente è risolto. La mo- le con motore “truccato”
morale ispiratore, allora gli rale cattolica rispetta il cor- (dalla scelta per Dio), con un
interrogativi sono laceranti: po, anche quello di un handi- carburante speciale (lo spiri-
per evitare la sofferenze si cappato, anche quello di un to salesiano), con vetri oscu-
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
può sterilizzare, mutilare, tetraplegico... lo rispetta co- rati (per la riservatezza), ma
ci. Comunicate
bloccare la crescita, uccide- me “Tempio dello Spirito”. E con la musica del sistema
re? – mi ha scritto un signore lo Spirito non sceglie corpi preventivo e dell’amore per i
– E ha aggiunto che sono perfetti: la sua dimora è do- giovani. Mi piace anche la
subito il cambio
di indirizzo.
scalini di una scala che non vunque, per cui ogni corpo è complicità che talvolta si
si sa dove possa terminare. santo.
crea con alcune sorelle,
Già, dove porta questa scala?
quando ci si incontra in luo-
C Chi stabilisce quando fermar-
si? E in base a che cosa? La
vita... ha valore solo quella
ghi normali, tra persone che
HI SONO LE VDB? non sanno nulla di noi. In-
Caro direttore […], chi somma eccomi, esisto! E ti ho
Per la vostra corrispon-
senza dolore? (e i malati?); sono le VDB? Ne sento parla- rubato qualche minuto per denza:
solo quella razionale? (e i ca- re ogni tanto, ma... non ne ho fartelo sapere. Ciao.
ni a favore dei quali ci si bat- mai vista una!
te ferocemente?); solo quella
perfetta? (ma dove abita la
Jack, Lugano
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
perfezione?). Qual è la diffe-
renza tra la vita di un’eterna
bambina handicappata e
quella di una adulta handi-
cappata? L’hanno fatto per il
Ti faccio rispondere da una
di loro.
Potrei anche essere la perso-
na che ti è accanto... No, non
ti guardare intorno per vede-
Nbnssnlcouuieucnotoasecitraeaieimlmnèltauposrtort.teaiesPdtapolalreolozapslvioteoapvsttenuspeidbeerbebe.rilrsleCpieocemnpearauzovlnibeeo-ea-.-
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.643
E-mail: biesse@sdb.org
BS NOVEMBRE 2007

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& IN ITALIA
NEL MONDO
CHIMPAY, ARGENTINA
UNA STRAORDINARIA DOMENICA
ORDINARIA
In questo mese di novem- della beatificazione del
bre, precisamente domeni- figlio di Manuel Namun-
ca 11, la 32a del tempo li- curá, gran cacicco dei
turgico chiamato “ordina- Mapuche, il 19enne Zef-
rio”, sarà una domenica firino, o Ceferino, come
del tutto straordinaria per lo chiamano e invocano
la congregazione e l’intera in Argentina. Saranno
famiglia salesiana, soprat- presenti tanti salesiani,
tutto quella argentina. Il tra gli altri tutti gli ispet-
Segretario di Stato di Sua tori d’Italia e di Argenti-
Santità, cardinale Tarcisio na oltre al Rettor Mag-
Bertone, salesiano, sarà a giore e vari membri del
Chimpay per la cerimonia Consiglio Generale.
PREGANZIOL,
ITALIA
INVITO
AGLI EXALLIEVI
Qualcuno ricorda con tanto af-
Il Bollettino Salesiano dedicherà una serie di articoli a partire da gennaio fetto gli anni passati a studiare
2008 a questo figlio della pampa patagonica che ha saputo riempire di sé il in una scuola salesiana che, or-
cuore dei suoi connazionali, tanto da poter affermare che ben prima di essere
ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa tra i beati, il giovane mapuche è stato
fatto santo “a furor di popolo”.
mai maturo professionista, ci
tiene a farlo sapere, sperando
di incontrare qualche ex come
lui con il quale scambiare
quattro chiacchiere di ricordi.
Ma il signor Ugo (il nome è
8
quello vero), pur viaggiando
con un camper “targato” Don
Bosco ritorna, su e giù per l’I-
talia, dichiara di non averne
mai trovato nessuno. “Possibi-
le? Siamo centinaia di mi-
gliaia!”, scrive un po’ sorpre-
so. Il signor Ugo ha ragione:
per certe cose non bisogna fare
i modesti, fatevi riconoscere!
Don Bosco è una bandiera per
quanti l’hanno conosciuto e
amato. (Trebbi Ugo)
MACERATA, ITALIA
LAUREA
HONORIS CAUSA
L’Università di Macerata ha
conferito la Laurea Honoris
Causa in Scienze della For-
mazione a don Lamberto Pi-
gini, un prete singolare, im-
prenditore della carta stampa-
ta, inventore dei fumetti in la-
tino e in altre lingue, presi-
dente della Rainbow spa, la
società che ha inventato le
Winx, fatine modaiole che
hanno avuto l’onore di un
NOVEMBRE 2007 BS
film, in uscita proprio alla fi-
ne di novembre. L’Unione
exallievi salesiani gli ha con-
ferito la tessera di “Socio
Onorario”. Il perché lo spiega
lo stesso don Lamberto che
l’ha gradita moltissimo: “So-
no stato alla scuola di un
grande salesiano – don Anto-
nio Paolone – e grande orga-
nizzatore… ho ricevuto un in-
segnamento preziosissimo che
ha indirizzato la mia vita di
prete. Ho conosciuto e apprez-
zato nella mia vita tantissimi
salesiani qui, ma anche fuori
di qui, a Tokyo, a San Paolo
del Brasile, a Barcellona…”.

1.10 Page 10

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reda-
FORMIA, ITALIA
NUOVA CHIESA
PARROCCHIALE
Eventi musicali, culturali e di
spettacolo hanno accompagna-
to e dato risalto alla solenne
dedicazione della nuova chiesa
parrocchiale del Villaggio Don
Bosco di Formia. Presenti il
sindaco della città e il neoelet-
to sindaco di Gaeta dr. Anto-
nio Raimondi, già presidente
del VIS, e altre autorità civili e
religiose, l’arcivescovo di Gae-
ta, monsignor Pier Luigi Maz-
zoni ha proceduto alla solenne
dedicazione, incastonando nel-
l’altare le reliquie di san Do-
menico Savio e di santa Maria
Goretti, proposti come model-
lo di coraggio e di virtù a tutti i
giovani d’oggi.
JUINA, RONDONIA,
BRASILE
to tutto da zero. Attraverso
l’Associazione “Carlo Mar-
chini Onlus” che, si può dire,
aveva adottato la sua diocesi,
LA SCOMPARSA
DI UN GRANDE
ha costruito uno studio denti-
stico, una grande scuola, l’a-
silo “Vasco Papa”, la chie-
Il 2 agosto è morto improvvi- sa dedicata alla Vergine di
samente, stroncato da un in- Lourdes, un grande oratorio
farto, il vescovo salesiano di nel barrio Palmiteira. Il suo
Juina monsignor Franco Dal- amore per le tradizioni e la
la Valle, amatissimo dal suo cultura delle tribù del luogo
clero e dal suo popolo per la lo ha portato a fondare un
9
bontà del suo cuore, la gene- museo interattivo, frequenta-
rosità del suo servizio, la to da scuole e privati: “Mu-
predilezione per i più biso- seo dos povos da floresta
gnosi. Nella sua città ha fat- (Cfr. BS aprile 2003).
INCONTRO
CON I SANTI
(io li ho visti così)
di Leandro Castellani
Ed. Segno, Tavagnacco
UD 2007
LORETO, ITALIA
60 ANNI DI
GENEROSITÀ
SACERDOTALE
Ha celebrato 60 anni di sa-
cerdozio nella basilica laure-
tana don Gaetano Scrivo, già
ispettore, consigliere genera-
le per la pastorale giovanile
(1965-1971) e vicario del Ret-
tor Maggiore (1971-1990), af-
fiancando con quest’ultimo
incarico due superiori genera-
li, don Luigi Ricceri e don
Egidio Viganò. A Loreto han-
no concelebrato una sessanti-
na di salesiani provenienti da
ben sette regioni oltre al car-
dinale José Castello Lara e al-
l’arcivescovo del luogo mon-
signor Gianni Danzi.
Leandro Castellani, regista, ha
raccontato i santi con la mac-
china da presa, l’inchiesta tele-
visiva, il racconto radiofoni-
co... Ora lo fa attraverso lo
scritto. Passa in rassegna 6 fi-
gure: Antonio di Padova, Tom-
maso D’Aquino, Carlo Borro-
meo, Don Bosco, Pier Giorgio
Frassati, Giovanni XXIII. Lo
fa con linguaggio chiaro e ac-
cattivante. Racconta prima
com’è nata l’inchiesta o il film,
poi la parte biografica; a volte
un dialogo vivacizza la narra-
zione. Da studioso e docente di
comunicazione, Castellani sa
cogliere nelle varie figure l’es-
senziale, di Antonio la disponi-
bilità, di Tommaso la cultura
teologica, di Carlo il carisma
del Pastore, di Don Bosco la
scommessa sui giovani, di Pier
Giorgio la carità, di papa Gio-
vanni la rivoluzione del Conci-
lio. È un libro che consigliamo.
BS NOVEMBRE 2007

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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CHIESA QUO VADIS
EUROPA? (12)
Cartina dei flussi migratori.
La paura
dell’altro
di Silvano Stracca
L a cicogna è tornata a volare
sui cieli di Roma dopo il
crollo della natalità negli
anni ’90. Una cicogna sempre più
poliglotta che preannuncia una
“città multietnica” entro il 2020.
Non nascevano quasi più nuovi
10
romani e ora le culle hanno ripre-
so a fiorire e sono sempre più pie-
ne di figli d’immigrati. Su dieci
bimbi che vengono alla luce nella
capitale, ormai uno è straniero.
Questi nuovi piccoli romani d’o-
rigine forestiera sono destinati a
diventare, fra meno di 15 anni, al-
meno un quarto, se non addirittu-
ra un terzo, dei futuri cittadini
dell’Urbe.
L’Europa unita...
stemtentf“uaigamcLitgtraaldiioaraaidlztCtenlioefhaosatgiiivnserlotaeieesar,”asaddtlar(atiieBuonfnvleemrclcoeninhoredeeearlneadonltsrregeideeotgiotlnaoitifaatpavedXnoemrilVtnarrroiiaaIgtl)t’tr.zrilriaieniiedoct--,iii--
“Gli immigrati devono veder
garantiti tutti i loro diritti” ma,
da parte loro, essi devono sapere
che diritti e doveri vanno di pari
passo.
NOVEMBRE 2007 BS
Roma ha dunque il mondo in ca-
sa. Ma quanto ne diventerà di ca-
sa? Dalla risposta dipenderà il do-
mani che è già dietro l’angolo e di
cui l’oggi è pregno. Saprà, Roma,
integrare felicemente i nuovi arri-
vati grazie alla sua tradizione bi-
millenaria di accoglienza e solida-
rietà? Riuscirà a trovare il giusto
equilibrio tra il rispetto dell’iden-
tità propria e il riconoscimento di
quella altrui? O romani e stranieri
saranno condannati a vivere da se-
parati in casa, vittime delle reci-
proche paure? Oppure accetteran-
no la sfida di una società aperta,
con un’abbondanza di potenzialità
che, pur minacciando stili di vita
dati per scontati, costringono le
persone ad aprirsi a un nuovo co-
smopolitismo?
I MIGRANTI…
Roma, simbolo di un mondo in
diaspora. Su sei miliardi e mezzo di
esseri umani, l’Onu nel 2005 ha
contato in 191 milioni i migranti sul
pianeta. L’Europa guida la classifi-
ca per continenti accogliendone il
34%, seguita da Asia (28%) e Ame-
rica Settentrionale (23%). In termini
assoluti, le maggiori presenze di
stranieri in Europa si concentrano in
Russia (12 milioni), Germania (10),
Ucraina (7), Francia (6,4), Regno
Unito (5,4) e Spagna (4,8). Per
quanto riguarda l’Unione Europea,
a inizio 2005 si calcolava che gli
stranieri presenti fossero 26 milioni,
dei quali circa la metà provenienti
da paesi esterni all’UE. L’altra metà
è da considerarsi invece migrazione

2.2 Page 12

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vono da noi più di tre milioni e mez- 48% degli spagnoli considera “ec-
zo di stranieri, la metà donne. Quasi cessivo” il numero d’immigrati le-
il 6%, fra legali e irregolari, della gali nei rispettivi paesi. Richiesti
popolazione residente. Assieme alla però se l’immigrazione sia un danno
Spagna, l’Italia si avvia a raggiunge- o un aiuto, opta per il secondo ter-
re i numeri delle nazioni europee di mine il 54% dei francesi, il 53% de-
antica immigrazione come Germa- gli spagnoli, il 51% degli italiani, il
nia, Francia e Gran Bretagna. Ed ec- 48% dei tedeschi, il 36% dei britan-
co la vertigine o la paranoia “da in- nici. Quanto ai clandestini, gli italia-
vasione”. La sensazione di vivere in ni guidano la classifica di chi vor-
casa propria come in una fortezza rebbe espellerli (60%), seguiti da
assediata nasce anche dalla rapidità britannici (59%), tedeschi (54%),
della crescita degli stranieri. In soli spagnoli (43%) e francesi, i più tol-
Le migrazioni sono più una
35 anni dal 1970, quand’erano appe- leranti (34%). I clandestini sarebbe-
risorsa che un problema.
Il paese più potente al mondo
si fonda ancora oggi sulla sua
capacità di attrarre milioni
na 144 mila, gli immigrati sono au- ro circa 8 milioni, e aumenterebbero
mentati di 25 volte. Verso la fine del al ritmo di 500 mila l’anno. Concen-
prossimo decennio potrebbero supe- trati in maggioranza in Italia (6-800
di uomini, integrandoli.
rare i 7 milioni. E intorno alla metà mila), nel Regno Unito (570 mila),
del secolo varcare la soglia dei 10 in Germania (500 mila) e Francia
“interna” all’Unione. Considerando
anche gli illegali, il totale di immi-
grati extra Ue si aggirerebbe sui 15
milioni.
È nei due decenni a cavallo del
terzo millennio che il Vecchio
Continente è diventata la regione
di massima attrazione dei flussi in-
ternazionali. Italia e Spagna, nel-
l’ultimo quinquennio, hanno avuto
un’immigrazione più intensa – te-
nuto conto delle dimensioni demo-
grafiche – di quella assorbita dal-
l’America ricca a nord del Rio
Grande. La persistente debolezza
demografica di buona parte del
continente e la discreta ripresa eco-
nomica fanno pensare che l’Euro-
milioni, mentre gli abitanti dello Sti-
vale dovrebbero scendere sotto i 56
milioni. Se continuerà la forbice at-
tuale fra calo demografico, flussi e
riproduzione degli immigrati, appa-
re realistico ipotizzare che, in un fu-
turo non lontano, l’Italia diverrà il
primo paese europeo per numero
d’immigrati.
L’Italia è paradigma ed epicentro
del declino geopolitico, demografi-
co ed economico di un’Europa che
ondeggia fra bisogno – riconosciuto
– e paura degli “altri”. Le indagini
sociologiche mettono a fuoco i sen-
timenti ambigui, spesso negativi,
degli europei. Il 67% dei britannici,
il 55% dei tedeschi e degli italiani, il
(300 mila).
DIGNITÀ
PER GLI IMMIGRATI
Clandestino “non significa crimi-
nale”, ha ammonito il rappresentan-
te della Santa Sede durante un re-
cente Forum ONU. L’arcivescovo
Marchetto ha giustamente ricordato
che gli irregolari “indipendentemen-
te dal loro status legale, hanno una
dignità umana inalienabile”. E “i lo-
ro diritti devono essere salvaguardati
e non ignorati o violati”. Gli immi-
grati – ha sottolineato – contribui-
scono “al benessere del paese d’ac-
11
pa, per molti anni ancora, conti-
coglienza” e, perciò, devono veder
nuerà a essere meta di flussi consi-
garantiti tutti “i loro diritti”. Ma “di-
stenti. Se non ci fosse immigrazio-
ritti e doveri vanno di pari passo”. E
ne, i giovani che oggi hanno tra 20
i migranti hanno “il dovere di rispet-
e 40 anni non potrebbero essere
tare l’identità e le leggi del paese
rimpiazzati dai giovanissimi sotto i
d’accoglienza e di lottare per una
20 anni. I secondi sono meno nu-
giusta integrazione”, e non assimila-
merosi del 30-35% in Italia, Spa-
zione. L’Europa sa che l’esperienza
gna, Germania. Altrove il deficit è
della storia dimostra come le migra-
minore, ma pur sempre notevole.
zioni siano state più una risorsa che
un problema. Il paese più potente al
L’ITALIA
mondo si fonda ancora oggi sulla
COME PARADIGMA
sua capacità di attrarre milioni di
uomini, integrandoli. Invece, quasi
Nel contesto europeo l’Italia è sta-
tutti i governi del Vecchio Continen-
ta protagonista di una rivoluzione
te enfatizzano i rischi piuttosto che
copernicana. Siamo stati, dalla metà
le opportunità. E la diffusa sindrome
dell’Ottocento a quella del Nove-
di difesa dall’estraneo e dall’ignoto
cento, il paese d’emigrazione nume-
non favorisce certo l’integrazione.
ro uno. Mezzo secolo dopo, il Bel
Così gli europei sono destinati a
Paese è invece secondo, su scala
coesistere in casa con milioni di
mondiale, solo agli Stati Uniti quan-
to a forza attrattiva sui migranti. Og-
gi, secondo stime della Caritas, vi-
Il grande fotografo Sebastião
Delgado esprime icasticamente
il dramma delle migrazioni.
stranieri. Ma una vera convivenza
non è ancora di casa.
(continua)
BS NOVEMBRE 2007

2.3 Page 13

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FMA
DESTINAZIONE
PACIFICO di Maria Antonia Chinello
Da quasi un anno, ormai,
tre Figlie di Maria
Ausiliatrice sono a
Honiara, capitale delle
Isole Salomone,
nell’arcipelago
dell’Oceano Pacifico.
Isole di sole e di vento,
di cieli e di mari infiniti,
di giovani e di bambini,
sono diventate la loro
12 nuova terra di missione.
Quasi subito a contatto
con il dolore e la
disperazione, le suore e i
salesiani si sono fatti “uno”
Il gruppo di volontari del soccorso
in partenza per l’isola di Simbo
sulla nave gialla.
con le popolazioni colpite
dallo tsunami nello scorso
mese di aprile. Ecco il loro
diario.
L’arrivo a Honiara, capitale
delle Solomon Islands data
il 16 gennaio scorso. Le tre
suore FMA partono cariche di tante
speranze, attese, trepidazione e de-
sideri. Si sono preparate in Austra-
lia, da mesi e ora sono arrivate per
aprire la nuova comunità dedicata a
Mamma Margherita, la mamma di
Don Bosco. “Ci piace pensare – rac-
contano – che, ancora una volta,
mamma Margherita abbia acconsen-
tito alla proposta di Don Bosco di
fare da mamma ai tanti ragazzi po-
veri delle Solomon Islands, che si
sia rimboccata le maniche, che ci
abbia aiutato a preparare la valigia,
che abbia preso con noi l’aereo, e
che sia con noi in questa nuova av-
ventura”. Nei primi mesi, la comu-
nità ha vissuto con i fratelli salesia-
ni, presenti da 11 anni, e condivi-
dendo con loro l’insegnamento nel-
la scuola professionale e ponendo
l’attenzione soprattutto sulla situa-
zione della donna che in questa ter-
ra non viene riconosciuta nella sua
dignità e uguaglianza. Nel frattem-
po, insieme alla costruzione della
casa, che già sognano piena di bam-
bini e ragazze, le suore si sono tro-
vate da subito al centro dell’emer-
genza tsunami.
VIAGGIO
DELLA MISERICORDIA
L’onda altissima, quasi cinque
metri, si è riversata colpendo parti-
colarmente le Isole di Ghizo e Sim-
bo, parte della costellazione di isole
che formano l’arcipelago, conosciu-
Don Capelli con le FMA e gli SDB
davanti alla cattedrale distrutta
dallo tsunami. Non sapeva ancora
che sarebbe diventata
la sua cattedrale.
to per i fondali marini e famoso per
le tonnate. Era l’alba del 2 aprile
2007, un giorno atteso: i giovani
della diocesi, gestita da 50 anni dai
domenicani, si attendevano l’arrivo
della Croce dei giovani in prepara-
zione alla Giornata Mondiale della
NOVEMBRE 2007 BS

2.4 Page 14

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Isole Salomone: visita
a un villaggio.
L’arrivo a Simbo e la catena umana per scaricare i viveri.
Gioventù che il prossimo anno si siamo stati investiti anche noi dalla tura, non vengono dimenticate, nem-
celebrerà a Sydney, in Australia. pioggia e dal mare mosso, ma poi- meno nel momento del dolore. E fi-
Ventiquattro morti e centinaia di fe- ché eravamo a pieno carico la nave nalmente, tutti al lavoro, perché c’e-
riti, in particolare tra i pescatori, che tagliava le onde senza troppi scosso- ra una nave da scaricare... a mano!!!
vivono in villaggi di capanne sulle ni. Il mattino seguente ci ha salutato Con i nostri ragazzi e la gente abbia-
spiagge. La maggioranza delle Isole un bel sole, mare calmo e la vista di mo fatto una catena dalla nave alla
sono piccole e piatte: si possono im- splendide isole tropicali, ricoperte tettoia e ci passavamo la roba, un po’
maginare i danni sia alle capanne da foreste, con le onde che si frange- lanciandola (quando era leggera!),
sia ai campi. L’allarme è scattato vano su spiagge bianchissime.
immediatamente. La scuola salesia-
ridendo e scherzando, cantando e
raccontandoci storie. La “roba” era-
13
na di Honiara, il Don Bosco Techni- COME NAUFRAGHI
cal Institute, si è subito mobilitata e
no 400 sacchi di riso da 25 kg l’uno,
3 mila bottiglie e 100 damigliane
ha “adottato” i cinque villaggi che Nell’avvicinarci all’isola di Simbo, d’acqua, 40 balle di vestiti assortiti,
compongono l’isola di Simbo, da abbiamo subito visto la gente che, 100 zanzariere, 50 tende di plastica,
cui provengono una professoressa sulle montagne, aveva acceso grandi pentole, piatti, lampade ed alcune
della scuola e uno studente. È ini- fuochi e sventolavano magliette o cose personali che la gente di Honia-
ziata una gara di solidarietà per re- stracci, proprio come i naufraghi dei ra, proveniente da Simbo, ci aveva
cuperare viveri e generi di prima romanzi. Nel girare attorno all’isola affidato per i loro parenti.
necessità. Una nave, affittata per tre per raggiungere il golfo dove attrac-
giorni, ha percorso la zona devasta- care abbiamo potuto renderci conto VERSO CASA
ta e ha fatto tappa anche a Ghizo, il dei danni. La nostra professoressa e
capoluogo di provincia. Stralciamo gli altri di Simbo ci dicevano i punti Siamo ritornati a Honiara la do-
dal diario di bordo.
dove c’erano i villaggi dei pescatori menica di Pasqua. Abbiamo celebra-
“Venerdì mattina appuntamento ed ora non c’era altro che sabbia, to la Risurrezione del Signore con
alle otto alla banchina del porto. La tutto lavato via! Una volta attracca- tanti motivi di ringraziamento nel
M.V. Isabel, la nostra barca era poco ti, il capo del villaggio ci ha invitati cuore. È stata una visita breve ma i
più che un peschereccio, tutto giallo. sotto una grande tettoia. Quando le sorrisi che abbiamo portato e ci han-
Per caricarlo, ci sono voluti i nostri buone maniere fanno parte della cul- no regalato gli amici di Simbo e Ghi-
ragazzi della scuola, i camion del
zo ce li ricorderemo per sempre. For-
Don Bosco e quattro ore! [...] Per
se la nostra nave gialla ha illuminato
tutto il viaggio (350 km solo andata)
un angolo di mondo che credeva di
ci ha accompagnato lo spettacolo
non rivedere mai più la luce. Forse
dei pesci volanti. Disturbati dal pas-
abbiamo ridato fiducia a gente che si
saggio della nave, saltano fuori dal
credeva abbandonata. Forse è questo
mare e volano a pelo d’acqua per
il messaggio che quest’anno la Pa-
lunghi tratti prima di rituffarsi. A
squa ci ha dato: servire per portare
volte sono banchi interi, altre singoli
la luce nei cuori stanchi e impauriti,
volatori; non si smetterebbe mai di
non solo delle vittime dello tsunami,
guardarli... Sulle isole e anche all’o-
ma di tutti quelli che incontriamo
rizzonte c’erano temporali; larghe
ogni giorno sulla nostra strada. Ser-
strisce d’acqua scendevano giù da
grossi nuvoloni. Infatti, verso sera
L’isola di Simbo: i fuochi
sulle montagne.
vire i fratelli fa bella la nostra vita e
porta gioia dappertutto”.
ٗ
BS NOVEMBRE 2007

2.5 Page 15

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PRIMA PAGINA 1
Marco Pappalardo
Quel sabato mattina
il telefono squillò,
traditore, rubando-
FRANCESCA
Scopri in un attimo il sen-
so dei “ti voglio bene”,
delle serate insieme, delle
NON C’È PIÙ mi il sonno in più preven-
tivato. Un trillo insistente,
quasi un presagio. Avverto
telefonate, degli incontri –
casuali od organizzati –
sempre intensi, dei discor-
un groppo al cuore:
si e dei silenzi, dei sorrisi
Pronto… Un incidente.
e dei pianti, degli elogi e
Non so bene…”. E, dopo
una pausa pesante: “Fran-
cesca non c’è più!”. Mi
sento come se mi avesse-
ro dato un pugno alla
Torna novembre. S’affollano nella mente
e nel cuore i ricordi di chi improvvisamente
ti ha lasciato, a volte senza un addio.
Il richiamo dei morti è salutare,
dei rimproveri; insomma
l’amicizia si presenta in
tutte le sue forme nel tem-
po più doloroso, e così ti
viene rivelato il senso
bocca dello stomaco, uno
pur se rinnova struggenti nostalgie
vero di ogni incontro che
smarrimento improvviso
e un farfugliare sbigotti-
e impalpabili sofferenze.
diventa un legame. Impa-
ri, e forse riuscirai a farne
to: “Oh, Dio! Quando?…
tesoro per il futuro, che le
Fammi sapere…”. La te-
tante occupazioni, i diver-
lefonata più corta e più
si impegni, la routine, il
lunga mai ricevuta. La
quotidiano frenetico non
conversazione via cavo è
devono distoglierti dai
terminata, ma non lo
rapporti importanti, dal
smarrimento, il vuoto crea-
“tu per tu”, dal non ri-
tosi e un dolore acuto che
14 non sai dove si annida,
mandare a domani…
ma lo senti, anche se
᭿ Sì, domani, “un altro
materialmente non ti fa
giorno”, mai lo stesso,
male nulla. In realtà ti fa
mai più lo stesso! Nel
male tutto. Realizzi subito
sonno, a questo punto, ti
che è iniziato un nuovo
risveglieresti agitato e su-
giorno, sai che sarà più
dato; diresti: “Fortunata-
lungo di altri, e ne ripor-
mente era solo un so-
terà alla mente tanti altri.
Il grande cimitero del Verano a Roma.
gno!”. Nel sonno… ma io
Sarà un giorno pesante di
sono sveglio, reale, fatto
interrogativi: quanto contano i progetti per l’indo- di sentimenti veri, di fatti che si toccano con
mani? Quanto i sentimenti, i piani minuziosamente mano e che non mutano con un colpo di spugna
studiati, i programmi, i sogni… Vale la pena vivere o con invenzioni sceniche o una dipartita improv-
come se si dovesse campare 500 anni? Vale la visa. Mi resta la certezza di un dolore lancinante
pena attaccarsi a un amico, un’amica se puoi per- perché lei non c’è più. Le hai voluto bene a
derla di colpo? Oggi ti concedi di sognare in gran- modo tuo, ma sempre in relazione a un Amore
de… già domani i tuoi sogni sono morti.
più grande, che ci comprende tutti e rende com-
prensibile l’assurdo. Il mistero in cui sei immerso,
᭿ Perdere un’amica ti fa guardare il mondo e la a volte buio triste, senza spiragli di senso, ma ha
vita con occhi diversi, ti dà una percezione surreale sempre con sé una luce che orienta verso “l’alba
di ciò che ti circonda; sai ciò che è accaduto, ma del terzo giorno”, verso il “chi cercate non è
continui a vivere come uno spettatore in un cinema qui ”... Allora con tutta la forza ti aggrappi a quel-
in cui si proiettano film a tre dimensioni. Capisci l’annuncio… Non è qui, non è qui… È fuori dal-
che ciò che accade nel mondo di bello o di brutto l’abbraccio definitivo della morte. E dentro si rav-
non è mai così lontano da te, che può toccarti da viva la scintilla di speranza che un giorno potrà
un momento all’altro e spesso sconvolgere ogni avvenire di incontrarla ancora, Francesca 28 anni,
cosa. Ti rendi conto di convivere con il mistero del- che se n’è andata senza salutare, che ha lasciato
la vita e della morte, di essere parte di un progetto il mio tempo per immergersi in un tempo “altro”
più grande, coinvolto allo stesso tempo nella storia di cui non so nulla se non che è diverso dal mio,
più bella e più dolorosa che si possa immaginare. perché è di Dio.
ٗ
NOVEMBRE 2007 BS

2.6 Page 16

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IL MESE
7 novembre 680: sotto Agatone, si
apre il III Concilio di Costantinopoli
Savina Jemina
che condanna il monoteismo.
8 novembre 618: muore Adeoda-
to I, Deusdedit, santo.
9 novembre 1282: Martino IV,
scomunica Pietro III d’Aragona;
durante il suo pontificato, scoppia-
no i “Vespri siciliani”.
10 novembre 1549: muore Paolo
Martino IV
III, Alessandro Farnese; convocò il
Concilio di Trento.
11 novembre 1417: il Concilio di
Niccolò I
Novembre Costanza elegge papa Martino V.
12 novembre 607: dopo nove mesi
di pontificato, muore Bonifacio III.
13 novembre 867: muore Niccolò
L’ANIMALE FANTASTICO
DEL MESE
I, santo; riaffermò l’autorità papale.
14 novembre 2002: Giovanni
Paolo II visita il Parlamento, riunito
IDRA
a Montecitorio.
Secondo la mitologia greca, il 15 novembre 1397: nasce Tomma-
Benedetto XIV
mostro, figlio di Echidna e Tifòne, so Parentucelli, futuro Niccolò V.
viveva nelle paludi di Lerna, presso 16 novembre 498: (per alcuni, il
Gregorio III
Argo, dove faceva la guardia tra il 19): muore Anastasio II.
regno dei morti e il mondo dei vivi.
Era raffigurato come un enorme ser-
17 novembre 1741: papa Bene-
detto XIV firma l’enciclica “Satis
LA SALUTE DEL MESE
pente d’acqua a nove teste: se ne vobis” sul matrimonio.
veniva tagliata una, ne ricrescevano 18 novembre 1302: con la bolla
due. Solo Ercole riuscì ad uccidere Unam SanctamBonifacio VIII de-
l’animale, aiutato dal nipote Iolao, creta la suprema autorità del Papa.
15
che bruciava subito le ferite delle 19 novembre 461: è consacrato
teste recise. Il sangue del mostro papa Ilario, d’origine sarda, santo.
era mortale; la moglie di Ercole vi 20 novembre 1761: nasce Fran-
bagnò una veste del marito (le era cesco Saverio Castiglioni, futuro
stato detto che era un filtro d’amo- Pio VIII.
re), provocando la morte dell’eroe. 21 novembre 235: è eletto Ante-
Nel Medioevo, con il nome Idra si ro; regnò 40 giorni. Martirizzato
indicava un drago con molte teste, sotto Massimino, fu sepolto nelle
simbolo del peccato e della malva- catacombe di san Callisto.
gità. Oggi portano questo nome una
costellazione, alcuni animali acquati-
22 novembre 1307: Clemente V
ordina l’arresto dei Templari e la
ASSIDERAMENTO
ci e anche attività ed oggetti collega-
ti all’acqua, come idraulica, idrosco-
pio o (cotone) idrofilo.
VITA DA PAPI
1° novembre 1503: è eletto Giu-
lio II, Giuliano Della Rovere; nel
1950, Pio XII proclama il dogma
dell’Assunta.
2 novembre 676: è eletto Dono,
romano.
3 novembre 1529: a Bologna,
Clemente VII incontra Carlo V.
4 novembre 1650: data della let-
tera inviata a Innocenzo X dall’im-
peratrice Ningsentseso, della dina-
confisca dei loro beni.
23 novembre 1200 (circa): nasce
Guy Foulquois, Clemente IV. Alla
sua morte la sede resterà vacante
per tre anni.
24 novembre 624: è eletto Teo-
doro I, nato in Palestina.
25 novembre 1881: nasce Angelo
G. Roncalli, Giovanni XXIII; indice il
Vaticano II. È beato dal 2000.
26 novembre 399: muore papa
Silicio, santo.
27 novembre 1095: Urbano II
indice la prima crociata.
28 novembre 741 (per qualcuno il
29): muore Gregorio III, santo.
Se si sta a lungo al freddo, il cor-
po ne soffre: compaiono intorpidi-
mento, barcollamenti, calo della
vista, sonnolenza, sintomi dell’as-
sideramento. Evitare di mettere
neve sulle estremità e rientrare
subito in casa. Il soccorritore
deve portare la persona al caldo,
avvolgerla in coperte e metterla
nella vasca da bagno, con acqua
a temperatura inferiore ai 38°.
Non mettere il paziente vicino a
stufe o al camino, né usare borse
d’acqua calda per evitare di dan-
neggiare la pelle. Dopo averlo
stia Ming.
29 novembre 1223: Onorio III asciugato e avvolto di nuovo in
5 novembre 1439: è eletto l’anti- invia a Francesco d’Assisi la lettera coperte, fargli bere bevande cal-
papa Felice V, Amedeo VIII di con la quale conferma la Regola dei de, zuccherate, ma non alcoliche.
Savoia.
frati minori.
Se si arresta il respiro, eseguire
6 novembre 1406: muore Inno- 30 novembre 2006: papa Bene- la respirazione bocca a bocca. In
cenzo VII, Cosimo de’ Migliorati, a detto XVI e il patriarca Bartolomeo I caso di perdita di coscienza, por-
Sulmona.
firmano una dichiarazione comune. tare la persona all’ospedale.
BS NOVEMBRE 2007

2.7 Page 17

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VIAGGI
ANGKOR WAT di Giancarlo Manieri
LA CITTÀ PERDUTA
Una città nella foresta
e gli alberi mangiapietra.
La storia di una ex capitale
che sembra voler
riemergere dalle sue
rovine. Milioni di turisti.
Le scuole cambogiane
in visita. Anche le scuole
salesiane.
16
Enormi mascheroni scolpiti
dall’alto di incredibili torri di pietra
sembravano fissarti con un
sorriso beffardo, come se
volessero inchiodarti in quel luogo.
Durante il periodo della decadenza
la foresta ha assalito strade e
edifici e s’è ingoiata la gloria kmer,
allungando le sue radici come
tentacoli sulle costruzioni.
Q uella mattina siamo partiti
in aereo per il Nord della
Cambogia, meta Angkor
Wat, una delle meraviglie del mon-
do, dichiarata dall’Unesco “Patrimo-
nio dell’Umanità”, assaltata gior-
nalmente dai turisti provenienti da
ogni parte del globo (pare più di un
milione all’anno), aumentati a livel-
lo esponenziale dopo la caduta dei
kmer rossi. Dai cambogiani è consi-
derata la culla della loro grandezza
NOVEMBRE 2007 BS
e il trampolino di lancio per il recu-
pero di una credibilità internaziona-
le, compromessa dalle follie di un
passato recente. Non esiste scuola
in Cambogia che non programmi
un bagno di cultura ad Angkor Wat.
Né fanno eccezione le scuole sale-
siane, convinte che la visita all’an-
tica capitale costituisca una spinta
al recupero della propria identità e
l’orgoglio di appartenere a un gran-
de popolo. “Questo che vedono è
nostro vanto e nostra past gloria”,
andava dicendo una guida in un ita-
liano un po’ rabberciato ma com-
prensibile, a un gruppo di veneti e
di altri turisti provenienti da varie
parti dello Stivale. “Quando il pre-
sente è difficile e problematico il
passato diventa un bene di rifugio”,
suggerii un po’ divertito a don Bat-
tista. “Proprio così. E non capita
solo ai cambogiani”. “Ecco, l’hai
buttata subito in politica!”.

2.8 Page 18

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Don Battista va a infilarsi tra due giovani bonzi e con loro inizia
a conversare come se si conoscessero da una vita.
LA VISITA
ne un’opera talmente poderosa e
splendida che il suo scopritore, l’e-
Eravamo arrivati in taxi dal piccolo sploratore francese Henri Mouhot, at-
Una scalinata tra le più ripide mai
viste terminava in alto in una
specie di sancta sanctorum
aeroporto della zona, affittandolo per tribuendolo a qualche antico Miche-
una giornata a meno di venti dollari. langelo, scrisse che Angkor Wat è più
Ci aveva scaricati all’inizio della su- grandiosa di qualsiasi cosa ci abbiano decina di minuti. “Che cosa gli hai
perba entrata della città morta, dove lasciato greci e romani. Il potente im- chiesto?”. “Di tutto: l’età, gli studi, la
una fila interminabile di statue d’am- pero incominciò a sgretolarsi verso il famiglia, il lavoro e… un parere su
bo i lati del viale d’ingresso accoglie- 1200 dell’era volgare.
Angkor Wat”. “Ecco, questo interessa
va e sorvegliava i visitatori. Una città
anche me. Che cosa ti hanno detto
immensa, protetta da un fossato largo
quanto un fiume e popolato un tempo
BAYON
della città morta?”. “Che qui le pietre
sono vive, parlano, raccontano la 17
da coccodrilli. La foresta che all’ini- Ci fermammo in un posto incanta- storia dei fulgori della città, narrano
zio era un ornamento protettivo della to. Confesso che per un attimo mi le imprese dei re e degli dei, custodi-
città, durante il periodo della decaden- sentii a disagio. Battista rideva: “Beh, scono la loro antica cultura fino al
za ha assalito strade ed edifici e s’è in- che ne dici?”. “Mi sento osservato!”. suo risorgere, quando nuovamente il
goiata la gloria kmer, allungando le È la sensazione che provano tut- dio/re risplenderà sulle rinnovate
sue radici come tentacoli sulle costru- ti…”. Enormi mascheroni scolpiti dal- glorie kmer”. “C’è un luogo di questo
zioni. “È sito archeologico più gran- l’alto di incredibili torri di pietra sem- dio/re?”. “Proprio dietro di te!”. Mi
de, e very very importante e beautiful bravano fissarti con un sorriso beffar- voltai: una scalinata tra le più ripide
di mondo”, s’affannava a spiegare la do, come se volessero inchiodarti in mai viste terminava in alto in una
guida, esagerando un po’ per patriotti- quel luogo. Erano un po’ dovunque specie di sancta sanctorum, il luogo
smo. Prima di addentrarci nella giun- “Sono circa 200!”, spiegava la guida. riservato al dio/re. Qualcuno saliva
gla dei palazzi, la guida tirò fuori dal- Erano in effetti un po’ dovunque. “Ve- fin lassù, e sembrava più arrampicarsi
la borsetta una bandiera, la spiegò da- di, fa più impressione essere guardati che salire le scale. “Lassù, continuò
vanti agli occhi dei turisti: “Questa è da facce giganti ben visibili che esse- Battista, cielo e terra s’incontrano, il
nostra bandiera di nazione. Qui in re osservati da occhi invisibili… Qui dio/re fa da tramite tra i suoi sudditi
centro in grande cielo di fuoco An- tutto è così gigantesco che l’insieme è e gli dei”. “Vado a vedere di che si
gkor Wat stilizzata protetta in alto e perfettamente adatto a farti sentire un tratta”. Salii con una certa fatica. Ma
basso da blu di canali d’acqua. Peri- nulla”. Battista aveva ragione. Poco ne valeva la pena: il panorama era
metro di grande tempio è 3,6 km”.
lontano due giovani bonzi, nel loro inimitabile. I due giovani monaci rac-
Ma Angkor non è un tempio, caratteristico costume arancione, se- contarono anche come la forza della
spiegò poi la guida, è un luogo di più duti sugli scalini di un tempio, sem- natura ebbe il sopravvento sulla forza
di dieci km2 con moltissimi templi e bravano rapiti in estasi. Un attimo e la non incanalata, cioè non morale, del-
costruzioni. Camminammo in effetti mia guida personale senza nemmeno l’uomo e come la giungla lentamente
per ore tra imponenti rovine, colossali che me ne accorgessi va a infilarsi tra stese il suo sudario sulle follie umane.
statue, lunghi corridoi, passaggi mi- i due, si siede e inizia a conversare co- C’è qualcosa da imparare, pensai.
steriosi, archi, enormi monumenti, me se si conoscessero da una vita. Oggi nella città morta riposa, vinto,
pietre scolpite... Veniamo a sapere Non mi meravigliai, conoscevo ormai intrappolato dagli alberi mangiapie-
che l’impero kmer è uno degli imperi Battista e le sue improvvise perfor- tra, il delirio di potenza dell’uomo.
millenari che già prima di Cristo do- mance. Ancora una volta dovetti am- Ma il grande complesso di Angkor
minava la grande penisola del Siam, e mirare la sua inimitabile capacità di testimonia anche l’infinita, spossante
che la grandiosa costruzione di An- riuscire a farsi accettare, entrando su- ricerca di uno spazio “altro” in cui vi-
gkor Wat, iniziata verso l’8oo dopo bito in consonanza con chiunque. La vere senza il ciarpame inutile dei de-
Cristo e durata quasi 200 anni, diven- conversazione estemporanea durò una sideri umani.
ٗ
BS NOVEMBRE 2007

2.9 Page 19

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MISSIONI
Il 5 giugno u.s. papa Ratzinger ha nominato
PASTORE
NELLE ISOLE
DEL MITICO RE
Monsignor Luciano Capelli:
in questo mese di novembre viene
consacrato vescovo di Ghizo.
18
Don Luciano aiuta a lavare la testa ai bambini…
Don Luciano è di Cologna
di Tirano (Sondrio),
divenuto salesiano scelse
le missioni come campo di
apostolato. Fu prima nelle
Filippine, poi in Giappone
infine nelle Isole Salomone.
Qui, quando era direttore
della missione di Honiara,
la capitale, lo ha raggiunto,
inaspettata, la nomina
a vescovo. Lo abbiamo
intervistato.
Monsignore, da quanto tempo i
missionari sono nelle Solomon?
Dal 1500. I primi a mettervi pie-
de furono i padri maristi che lavo-
rarono molto bene. Oggi ci sono
tre diocesi: quella di Auki fondata
nel 1982, quella di Honiara (nel-
l’isola di Guadalcanal) che risale
al 1897, e quella di Ghizo eretta
nel 1959, che sarà la mia diocesi,
anche se proprio non ci pensavo.
Si estende su un territorio di circa
11 700 kmq con 102 mila abitanti
di cui 11 400 cattolici. Più o meno
un cattolico per chilometro qua-
drato!
NOVEMBRE 2007 BS
È una diocesi prosperosa?
Beh, non la conosco ancora bene.
Se lo era, e forse lo era, ora non lo è
più dopo le tre devastanti ondate di
tsunami dei primi di aprile che han-
no messo in ginocchio l’economia e
ucciso una trentina di persone. La
gente vive ancora sulle colline. Lun-
go le coste praticamente non ci sono
più strutture. È stata devastata anche
la cattedrale. Quindi, certamente non
trovo una situazione rosea, ma que-
sta è la vita del missionario. Perciò
non mi spavento più di tanto: nei po-
sti di missione tra le disgrazie si può
dire che ci si vive.
Qual è la consistenza delle sette
nell’arcipelago?
È forte. A fronte del 20% dei cat-
tolici, insistono il 40% degli anglica-
ni (le isole, indipendenti dal 1978,
fanno parte di quel che resta del
Commonwealth britannico), il 10%
dei battisti e il 7% di avventisti, più
altre sette minori. Comunque su una
popolazione di 380 mila abitanti e
una superficie di 28 400 kmq i cri-
stiani sono il 96%. Ma gli abitanti, in
maggioranza melanesiani, sono anco-
ra a regime tribale; spessissimo in
contrasto tra loro, tanto che dal 1999
al 2002 si è combattuta una vera

2.10 Page 20

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il salesiano don Luciano Capelli vescovo di Ghizo.
guerra. Dopo le molte violenze inter- grande emergenza è quella educati-
corse, è intervenuta nel 2003 una for- va. Per cui, la presenza dei salesiani
za australiana chiamata eufemistica- mi sembra un dono della Provviden-
mente “di assistenza”. Le difficoltà za. Una terza emergenza è la mala-
relazionali, comunque, sono dovute ria, la cui incidenza è altissima. Ec-
anche alla diversità di dialetti così co anche il perché della mia insisten-
differenti l’uno dall’altro da essere za, per costruire un ospedale a Ho-
assimilati a lingue. Nel territorio si niara. Ce l’abbiamo fatta, grazie ai
parlano 74 lingue diverse.
volontari.
Si parla di “isole”, ma quante Quali sono le altre realizzazioni
sono queste isole?
salesiane?
Poco meno di un migliaio. Alcune Abbiamo aperto una scuola a Hen-
tuttavia sono solo degli atolli disa- derson nel 2000: allora avevamo so-
bitati. Il terreno è quasi ovunque lo 16 giovani alunni, oggi invece so-
La cattedrale di Ghizo in rovina
dopo lo tsunami.
collinare ed è ricco di foreste che, no più di 300. E, badi, non sono gio-
purtroppo, l’avidità di alcune grandi
nazioni sta distruggendo, essendo
costituite da legno pregiato.
Perché si chiamano Isole Salo-
mone?
Perché il primo esploratore – lo
vani “comuni”, sono proprio quelli
più bisognosi, quelli rifiutati dalla
scuola pubblica. Se mi è permessa
una battuta, le posso dire che la
scuola pubblica è come un ospedale
che cura solo i sani! Abbiamo inol-
Ebbene, al capo non si può nemme-
no sognare di disobbedire. E addio
vocazione!
Com’è la situazione culturale?
C’è un analfabetismo altissimo, ol-
tre l’80%. Le gravi difficoltà per la
spagnolo Álvaro de Mendaña y tre un “Rural Center” e a Tetere una frequenza scolastica vengono dal tri-
Neira – notò nell’isola di Guadalca- parrocchia con tre salesiani.
balismo che costituisce un problema
nal una grande quantità d’oro. Pro- E che cosa può dire riguardo al- anche per la Chiesa. Lo Stato fa ogni
prio per questo motivo quelle isole le vocazioni? Esistono candidati sforzo, ma l’abbandono scolastico è
furono chiamate con il nome del autoctoni?
decisamente elevato. Ecco perché
mitico re d’Israele, il più ricco e ce-
lebrato dei re biblici.
La situazione è particolarissima a
questo riguardo. Ecco, posso co-
vedono di buon occhio la nostra
scuola che recupera i più deboli. Il
19
E quali sono secondo lei i pro- minciare con il dire che sì, esistono Governo ci considera scuola modello
blemi più seri delle isole?
vocazioni autoctone, ma devono fa- e ci ha riconosciuto come autorità
Non è difficile enucleare i proble- re i conti con la loro tribù e le loro educativa, tanto che possiamo conce-
mi dell’arcipelago perché sono evi- tradizioni. Le spiego. Quando un dere diplomi validi. Qui viene chia-
denti. Gliene espongo subito uno: la candidato raggiunge la maggiore età mata “scuola pareggiata”.
donna, che lavora più dell’uomo sia è facile che intervenga il capo del E com’è la situazione della sua
in casa sia nei campi, non è valoriz- suo villaggio o della sua tribù e gli diocesi? Con quanti preti lavora?
zata ma solo sfruttata. Addirittura si dica: “Ora sta a te mandare avanti La diocesi di Ghizo è quella che
compra. Ora ci sono le FMA che la famiglia ed essere utile alla tribù. conta più isole... Dovrò imparare a
cercano di coscientizzare le ragazze Vieni, sposa la “tale” ragazza (dun- guidare la barca! Il territorio è divi-
sui valori della femminilità, e questa que l’amore c’entra poco) e comin- so in cinque parrocchie, con una de-
è davvero una grazia di Dio. Un’altra cia a essere utile alla comunità”. cina di preti e 17 religiose. Insom-
ma... ci sarà da rimboccarsi le mani-
Eccolo, al termine della costruzione dell’ospedale,
da lui fortemente voluto e realizzato dai suoi volontari.
che, come diceva Don Bosco.
Quali altre risorse hanno le isole
Solomone, oltre al legno delle sue
foreste?
Ovviamente la più consistente è la
risorsa alieutica, cioè la pesca, che
però adesso è in crisi, causa tsuna-
mi, e chissà quanto durerà: qui non
si possiedono le risorse tecnologi-
che e i capitali che rimpinguano
l’Europa o l’America del Nord. In
secondo luogo la miniera d’oro del-
l’isola Guadalcanal, da cui proviene
il nome, come le dicevo, dato a tut-
to l’arcipelago: Solomon Islands. E
ancora l’olio di palma (se ne produ-
cono 7000 ettolitri). Però mi lasci
dire che per noi salesiani le risorse
migliori sono i volontari.
ٗ
BS NOVEMBRE 2007

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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LAETARE
ET BENEFACERE…
AFORISMI di Francesco Ferrara
1) Spesso le qualità migliori di un uomo
sono i suoi difetti.
2) Si può essere felici più volte, ma non
allo stesso modo.
di aloi & césar
20
NOVEMBRE 2007 BS

3.2 Page 22

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PRIMA PAGINA 2
Serena Manoni
EDUCARE
con il cuore di Don Bosco
Il calendario salesiano 2008
IL CONTENUTO
calendari del BS. Dato il contenuto, i disegni
È pretenzioso il titolo e anche il contenuto del sono fortemente simbolici, ma diventano leggibili
Calendario 2008, che si ispira alla Strenna che il e fruibili previa lettura del tema del mese. Come
Rettor Maggiore lancia ogni anno per proporre una già gli altri anni, il calendario evidenzia – oltre
via di impegno apostolico e caritativo alla Famiglia alle domeniche – feste religiose e festività civili,
Salesiana ma anche ai nostri lettori. Quella dell’e- santi e beati della famiglia salesiana, o vicini a
ducazione è una grande sfida, la più difficile per essa, e ancora l’11 del mese (missioni), il 24 del
genitori, educatori, insegnanti, animatori, ecc. ma mese (Maria Ausiliatrice), il 31 del mese (Don
anche la più esaltante.
Bosco). I santi della Famiglia salesiana vengono
IL COMMENTO
anche presentati con un disegnino al tratto. ٗ
Come ogni anno, sarà lo stesso Rettor Maggiore
attraverso l’articolo di fondo a commentare mese
dopo mese il tema presentato dal calendario assie-
21
me alle effemeridi. Decisamente impegnativi i 12
argomenti del 2008:
Don Bosco un santo educatore (gennaio)
L’esperienza educativa di Don Bosco
(febbraio)
Il sistema preventivo (marzo)
Il servizio educativo pastorale dei salesia-
ni (aprile)
Educare evangelizzando (maggio)
Evangelizzare educando (giugno)
La portata sociale dell’educazione salesiana
(luglio)
Valdocco un laboratorio pedagogico
(agosto)
La comunità educante (settembre)
Il progetto educativo (ottobre)
Sistema preventivo e diritti umani (novem-
bre)
Educazione e cultura (dicembre)
Temi e commenti intendono rilanciare l’azio-
ne educativa a tutti i livelli, perché la società
moderna ha fame di educazione. Una vita
poggiata sull’economia è una vita falsata. Una
vita poggiata sull’educazione è una vita riusci-
ta. L’originalità di Don Bosco consiste nei tre
grandi pilastri che reggono il suo impianto edu-
cativo: Regione, Religione, Amorevolezza.
DATI TECNICI
Anche il calendario ’08, è illustrato dal pittore
Umberto Gamba che ha già illustrato altri
BS NOVEMBRE 2007

3.3 Page 23

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M L IL
ESE IN
IBRERIA
a cura
di
Giuseppe
Morante
CONFRONTI
FCORRISMTAIAZNIOANE
TRAGEDIE DI OGGI
L’UOMO, LA SUA
CON I PIEDI
SE IL GRANO
NATURA, IL SUO
PER TERRA
NON MUORE
DESTINO
Percorso formativo
Libano: 34 giorni
Antropologia cristiana per adolescenti
di guerra
di Giuseppe De Rosa
impegnati in animazione di Vittorio Pozzo
ELLEDICI
e catechesi
Poiesis Editrice, Alberobello
La Civiltà Cattolica, 2007 a cura della C.A.Sa.
2007, pp. 144
pp. 364
EDB, Bologna, 2007
pp. 128
Si tratta del diario di 34 gior-
Il fatto della natura e del
ni di guerra, scritto da don
destino dell’uomo sta alla
Vittorio Pozzo, sdb, già
base di un numero enorme
ispettore del Medio Oriente,
di problemi di ogni specie
che quella assurda guerra
e tutti assai gravi. Questo
ha vissuto. L’ennesima tra-
ampio studio lo tratta nella
gedia libanese del luglio/ago-
BENEDETTO XVI
LAVORATORE
NELLA VIGNA
Piccola biografia
di Enzo Bianco,
ELLEDICI, Leumann (To)
2007, pp. 142
sua interezza. La 1a parte
(Chi è uomo) rileva che
l’uomo è un essere pen-
sante, autocosciente e li-
bero. La 2a (L’uomo perso-
na) affronta un proble-
ma oggi assai discusso in
campo bioetico. La 3a
sto 2006 è raccontata dal-
l’interno, da occhi che han-
no visto piovere dal cielo le
stupide bombe/intelligenti dei
bombardieri e la mitraglia
degli elicotteri, e dal mare le
cannonate delle navi da
guerra. E salesiani ed FMA
(L’uomo, gli animali, la na-
a darsi d’attorno per portare
22 Il volume ripercorre con tura) esamina l’uomo come
stile agile e avvincen- “essere a parte”, distinto
qualche sollievo, da tutti ac-
colti come manna del cielo.
te l’infanzia del futuro
pontefice, con un pa-
dre severo (e antinazi-
sta) e una madre gene-
rosa d’affetto: la tragi-
ca esperienza del nazi-
smo e della II guerra
mondiale, l’ordinazione
sacerdotale, l’insegna-
mento universitario, il
Concilio, il Sessantot-
to, l’incontro/scontro con
dagli animali non “per gra-
do”, ma “per natura”. La
4a (Nascita e morte del-
l’uomo) affronta i proble-
mi dell’origine e della fine
della vita umana. La 5a (La
vita oltre la morte) affronta
i problemi dell’immortalità
dell’anima e della risurre-
zione. La 6a l’escatologia
cristiana rivelata dalla Sa-
cra Scrittura.
I ragazzi e gli adolescenti
d’oggi, in un mondo che
cambia, vivono un’esperien-
za ricca di difficoltà, dovuta
alla ricerca e costruzione di
se stessi e dei propri ruoli;
al tempo stesso hanno
enormi potenzialità per lo
slancio generoso di cui so-
no capaci. Il presente sussi-
dio, eminentemente operati-
vo, coinvolge gli adolescenti
È da leggere per sapere il
punto di vista di chi s’è mos-
so tra case crollate, cadave-
ri, campi profughi e uomini
in fuga, e che ha parlato
con i capi delle diverse fa-
zioni... Per conoscere come
muore una nazione.
Hans Kung, l’esperien-
in un percorso di formazio-
za come arcivescovo di
Monaco. Quindi, per 24
anni, a fianco di Gio-
vanni Paolo II, come
capo dell’“ex-Sant’Uffi-
zio” che Ratzinger, da
perito conciliare, aveva
criticato. Fino a quel 19
aprile 2005, quando
viene eletto Papa, inau-
ne che li porta alla cono-
scenza di sé (identità) e alla
costruzione del gruppo (co-
munità), fino al servizio ai
più piccoli (solidarietà) e al-
l’incontro con Gesù attra-
verso la Parola (Fede). I
contenuti si prestano all’uti-
lizzo sia per gruppi formativi
di adolescenti sia per l’ac-
compagnamento di giovani
gurando un pontifica-
catechisti e animatori. Vi si
to dallo stile personale,
trovano schemi di lavoro,
senza smarrire quella
proposte evangeliche, tecni-
semplicità di tratto e la
profondità di pensiero
che lo hanno sempre
caratterizzato.
NOVEMBRE 2007 BS
che di animazione…
NCcsrdihoOeOienrNeRcovatRaetStatcnIoISmqgliuoPFceinhsAOnoteatNeVrsoeDeEavgpENlanrlNeeDnasZnlIasroTAiotsiA.rlpseicIiePhlpiltbiEiteobirvRssert-ei-i
Editrici.

3.4 Page 24

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IN PRIMO PIANO
redazionale
Gen.
ANGELO NAPOLITANO
Generale dei carabinieri
in pensione.
Exallievo salesiano di Macerata.
Ex responsabile della sicurezza
della Presidenza della Repubblica.
Nativo di san Marco in Lamis,
Puglia.
• Generale, sappiamo che lei ha studiato a Macerata dai salesiani.
Chi ricorda con più simpatia e stima dei suoi professori di allora? E
perché?
Ricordo il consigliere don Giua Stefano perché aveva un fascino
particolare. Era severo ma buono, una miscela che non riesce a tutti. E
ricordo il massiccio don Ennio Pastorboni, un po’ caciarone, che sape-
va farsi voler bene anche dai più scalmanati; certi sboccacciati incalliti
quando l’incontravano per le vie della città lo salutavano contenti:
“Don Ennio… sia lodato Gesù Cristo!”. E lui era contento perché alle
solite parolacce avevano sostituito una giaculatoria.
• Ricorda qualche marachella… come finì?
Un giorno uscii quatto quatto dal collegio con un amico, Elio Biondi,
per fumarmi in santa pace una sigaretta, lontani dagli occhi vigili di
don Ferrelli. Che invece al rientro ci becca, e ci porta diretti dal diretto-
re don Ciccio De Bonis: “E voi credete che il collegio sia un carcere
da cui si può scappare quando si vuole? Avvicinatevi, meritate due
ceffoni”. E ce li diede sul serio.
• E che ne dice di quella punizione?
Benedetti ceffoni!
• È rimasto sempre in contatto con i suoi antichi prof anche du-
rante il suo servizio come carabiniere e comandante?
Sempre. Sia con i salesiani, sia con i miei amici di classe con i quali
ogni anno facciamo in settembre una riunione. E finora siamo stati fe-
delissimi. Ci partecipa sempre anche don Gennaro Ferretti che era il
prof di matematica, oltre a don Gino Damiani e don Pastorboni quan-
do erano vivi.
• Ha mai dovuto affrontare grandi problemi o emergenze durante
il suo servizio allo Stato?
Sì, a Roma durante il disordine del G8. Sono stati periodi brutti. Al-
lora comandavo la compagnia di Piazza Venezia e ho dovuto far fronte
– com’era prevedibile – a cariche, lanci di sassi, cori di derisione, in-
sulti… c’era di tutto, ma tutto è bene quel che finisce bene.
• È vero che ha fatto da modello in una pittura?
Sì, sono raffigurato nel grande dipinto sulla volta absidale della cap-
pella del collegio che raffigura l’Ausiliatrice mentre allarga il manto
ad accogliere tutti i ragazzi. Io sono quello ginocchioni, il secondo da
destra, quello con la camicetta rossa…
ISHMAEL
12 anni nel 1993. Ragazzo
soldato, arruolato a forza con-
tro i ribelli del RUF in Sierra
Leone. Una vita d’inferno nel-
la foresta al seguito dell’eser-
cito che lo “raccolse” dopo
che i ribelli avevano assaltato
il suo villaggio, bruciato tutto,
ammazzato senza pietà i suoi
genitori e fratelli. I governati-
vi lo addestrarono brutalmente
a sparare senza pietà ai nemi-
ci. Prima di ogni agguato lo
riempivano di droga e lui spa-
rava a tutto ciò che si muove-
va, uomo o donna, vecchio o
bambino. E non sentiva alcun
rimorso. Ha visto morire molti
dei suoi compagni, alcuni fatti
a pezzi da granate, altri bucati
da proiettili che li trasforma- 23
vano in “fontane di sangue”
come ha raccontato lui stesso.
Poi un giorno, nell’accampa-
mento entrarono i civili, parla-
rono con il capitano e portaro-
no via i ragazzi. Avevano
scritto Unicef sulle loro ca-
mionette. Ci vollero due anni
terribili per disintossicare Ish-
mael e fargli recuperare un
aspetto decente. Ora è stato
adottato da una famiglia ame-
ricana... Studia, ascolta musi-
ca. Ma gli incubi continuano e
chissà quando finiranno. La
sua tragica esperienza è di-
ventata un libro “Memorie di
un soldato bambino”, Neri
Pozza 2007.
BS NOVEMBRE 2007

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