Bollettino_Salesiano_201611

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IL
NOVEMBRE
2016
Calendario
salesiano
2017
Rivista fondata da
S. Giovanni Bosco
nel 1877

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IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE
DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME
Sogno una Famiglia Salesiana
con cuore missionario
La 147a Spedizione Missionaria proclama
che il Signore continua ad amare l’Umanità
che ha creato e voluto e che noi, Famiglia
Salesiana, ci sentiamo carichi della
Tenerezza di Dio in un modo speciale.
A ncora una volta, Valdocco ha
vissuto la radiosa e commo-
vente giornata della partenza
dei nuovi missionari. L’un-
dici novembre 1875, don
Bosco inviava i suoi primi
missionari in Patagonia (Argentina).
Questa volta diciotto giovani salesiani
e diciassette Figlie di Maria Ausiliatrice lascia-
no patria e affetti e sciamano verso i più svariati
punti del globo. A loro si aggiungono sette gio-
vani (sei ragazze e un ragazzo) che presteranno
servizio civile e missionario per un anno.
Naturalmente le religiose e i religiosi invece
hanno fatto la scelta del “per sempre”. Il loro è il
dono della vita, per rimanere con i poveri, con le
persone che si sentono abbandonate, con gli altri
confratelli e consorelle salesiani in tempi difficili,
come membri della Chiesa, perché Dio rimane
accanto ai suoi figli sofferenti.
Questo gesto parla. Proclama che il Signore con-
tinua ad amare l’Umanità che ha creato e voluto
e che noi, Famiglia Salesiana, ci sentiamo carichi
della Tenerezza di Dio in un modo speciale.
Proprio questo carico d’amore chiede di “traboc-
care” intorno a noi e ci chiede una risposta di esi-
gente fedeltà.
Per questo ho detto ai nostri missionari che il mio
sogno di una Famiglia Salesiana missionaria ha
quattro “petali”.
1. Essere missionari di umanità
Non siamo missionari nel mondo per fare qualche
conquista. Lo siamo per condividere la vita con la
gente che ci accoglie; lo siamo per servire, qualsiasi
siano le circostanze e le situazioni. Noi diamo da
mangiare agli affamati e da bere agli assetati per-
ché è bene farlo, quali che siano le conseguenze.
Come ho detto nella Basilica di Torino: «Siete
inviati a servire l’uomo e la donna che troverete
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nei vostri cammini, nella loro diversità, nelle loro
ricchezze culturali e ancestrali, nei loro sogni,
angosce e speranze.
Voi dovete portare la vostra propria ricchezza di
umanità, quella che avete ricevuto dalle vostre fa-
miglie e culture e quella profonda che voi alimen-
tate ogni giorno nel vostro rapporto fiducioso con
il Signore Gesù».
2. Essere missionari di misericordia e di fraternità
«Perché missionari di umanità, vi invito a essere
anche missionari di misericordia e di fraternità.
Oggi il mondo soffre dappertutto. Voi troverete
guerre, divisioni, povertà estrema, rifugiati, affa-
mati, ammalati, abbandonati. Incontrerete anche
discorsi di razzismo e xenofobia, ma voi portate un
messaggio di pace e di sviluppo, di perdono e di
fraternità. E non solo come un discorso o una pre-
dica, ma nella vostra propria vita, nel vostro vissuto
quotidiano, nella vostra testimonianza. Non può
esistere “neutralità” salesiana davanti alle sofferen-
ze del nostro popolo, di fronte alle situazioni di
sofferenza e mancanze di ogni tipo. Il mondo ha
tanto bisogno oggi di fraternità e fratellanza!»
3. Essere missionari per gli ultimi
Essere missionario salesiano oggi significa avere
occhi e cuore per gli ultimi e i piccoli. L’ho racco-
mandato ai partenti: «Vi raccomando con tutto il
cuore: abbiate gli occhi ben aperti per vederli e per
vederli in faccia, abbiate il cuore e le braccia aperte
per riceverli, abbiate il coraggio di donare tutta la
vostra vita a loro. Come don Bosco, voi potete essere
vicini a tutti, ma il vostro cuore dovrà essere sempre
con gli ultimi e la vostra vita sempre per gli ultimi.
Vi invito ad aprire il vostro cuore a tante persone
che vivono in situazione di precarietà e sofferen-
za, per essere vicini a quelli che non hanno voce,
per far valere la giustizia che meritano, per curare
le ferite della vita con la fraternità e la solidarietà,
e per star lontani da quella indifferenza che, oltre
a non aiutare, umilia.
E con gli ultimi, non dimenticate mai che li aiu-
tiamo nelle loro necessità di ogni tipo, ma che
abbiamo imparato da don Bosco a non tralasciare
mai l’annuncio della Buona Novella di Gesù che
ci parla del Dio Buono e Misericordioso che è
nostro Padre».
4. Essere missionari perché discepoli
Mai possiamo dimenticare che la radice e la forza
del nostro essere missionari vengono dall’essere
discepoli. Noi siamo essenzialmente discepo-
li missionari, membri di una comunità credente
che prende sul serio il comandamento di Gesù
di insegnare nel suo nome e di fare che tutte le
nazioni possano conoscere il Dio Misericordioso
e Fedele che ama ogni suo figlio e ogni sua figlia
sulla terra.
Noi siamo anche eredi di una tradizione più che
centenaria della nostra Famiglia Salesiana.
Siate coraggiosi annunciatori della smisurata mi-
sericordia e gratuità da parte di Dio soprattutto
manifestata tra i più poveri e bisognosi.
Maria, Maestra e Ausilio, Madre della Misericor-
dia, vi accompagni ogni giorno ed in ogni passo.
Imparate da Lei ad essere attenti alle necessità del
popolo povero, dei ragazzi e delle ragazze e dei
giovani più poveri che,
sono sicuro, portate
nel vostro cuore.
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SETTEMBRE
2017
Chi sa di essere
amato ama
e chi è amato ottiene tutto
specialmente dai giovani
Don Bosco

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