Bollettino_Salesiano_200511

Bollettino_Salesiano_200511

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- 40 ANNI DAL CONCILIO
di Pascual Chévez Villanueva
RINCilOVAN RE
VOLTO
COMANDARE
SIGNIFICA SERVIRE
"Voi avete enormi responsabilità che richiedono da voi
molta lucidità, tenacia, apertura e rispetto
delle esigenze fondamentali dell'uomo" (Gordon Hinkley).
Un profilo del capo di stato cristiano.
Ci sono sta-
ti capi di
fessata. Santo Stefano d'Ungheria si
distinse per il grande amore alla Vergi-
governo ne e la generosità verso i poveri: "Essi
che si sono fatti rappresentano meglio di nessun altro
santi con il buon Gesù Cristo che voglio servire in modo
esercizio della lo- particolar€/'. Per conoscere la situazio-
ro missione. San ne dei più bisognosi si travestiva da
Paolo dice che muratore, spesso di notte usciva a
chi governa de- chiedere l'elemosina. Il popolo diceva:
ve farlo sa- "Re Stefano converte più persone con
pendo di eser- l'esempio che con le leggi' . Altrettanto
citare un'autorità che gli è si può dire di sant'Enrico imperatore
stata delegata. In concreto , il capo di che rimise nella sede di Roma papa
governo cristiano agirà trovando ispi- Benedetto VIII. Soleva ripetere: "Dio
razione per la propria vita personale e non mi ha dato l'autorità per far soffrire
per l'attività politica nella fede che pro- la gente, ma per cercare di fare il mag-
fessa. Per san Francesco di Sales, gior bene possibi/€1'. Grande influenza
ognuno deve cercare la propria perfe- ebbe san Ludovico (Luigi IX) di Fran-
zione nello stato di vita e nella profes- cia. Sua madre, Bianca di Castiglia, gli
sione che ha scelto. Insomma, le qua- ripeteva che avrebbe voluto vederlo
lità più richieste per un capo di Stato piuttosto morto che in disgrazia di Dio,
cristiano sono una fede profonda, il ti- e lui dichiarava di aver tenuto presente
mor di Dio e l'amore per il prossimo, l'awertimento per tutta la vita.
oltre, naturalmente, a qualità umane
come la sincerità, la discrezione, la te- Forse ancor più grande è il nume-
nacia, lo spirito di sacrificio e la capa- ro delle regine che si sono distinte per
cità autocritica. Non è perciò uno la pietà cristiana, l'educazione dei figli,
scandalo che molti Papi siano stati la carità e generosità verso i poveri. Ci-
elevati all'onore degli altari. Può sor-
prendere, invece, di trovare tra re ,
principi e grandi della terra, uomini e
Teodosio il Grande.
donne che hanno fatto del Vangelo la
loro norma di governo e della sequela
di Cristo l'ideale di vita. Ve ne sono
stati e in abbondanza.
San Ludovico (Luigi IX).
Costantino fu il primo che riconob-
be il cristianesimo come religione del
suo impero, cercando di basare il suo
governo sulla dottrina evangelica. Teo-
dosio il Grande fu strenuo difensore
dell'ortodossia cristiana e scoraggiò la
pratica della vecchia religione pagana,
in forma anche troppo violenta. Carlo
Magno, a sua volta, fu un caparbio di-
fensore della fede e organizzò diverse
campagne per l'evangelizzazione dei
Sassoni, pur essendo la sua vita priva-
ta non molto coerente con la fede pro-
NOVEMBRE 2005 BS
Santa Matilde.
tiamo solo santa Matilde madre del-
l'imperatore Ottone, santa Elisabetta
d'Ungheria e sua cugina Elisabetta
del Portogallo. Non minore rilevanza
ebbero personaggi politici giunti a dare

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- R. Schuman.
la vita per le loro convinzioni cristiane:
san Thomas More, cancelliere dello
Scacchiere, uomo di grande prestigio
alla corte di Enrico VIII. Preferì morire
piuttosto che riconoscere il monarca
quale Capo della Chiesa, titolo che si
era conferito da sé, dopo che Roma
non aveva legittimato il ripudio della
sua prima moglie. Pochi istanti prima
della sua esecuzione ripeteva: "Muoio
come buon servitore del re, ma prima
ancora di Dio". Lo stesso si può dire
del suo amico il vescovo san John Fi-
sher, gi ustiziato alcuni giorni prima per
lo stesso motivo. Una fede forte è ga-
ranzia di onestà e di generosità nel
servizio degli altri. Il cristiano, consape-
vole della caducità dei beni e degli
onori temporali , sa che tutto è orientato
al Regno di Dio che si comincia a co-
strui re sulla terra con la coerenza della
vita e l'amore verso il prossimo. Come
insegna Calderòn de la Barca, "quel
che importa non è tanto il ruolo che ci
tocca rappresentare, quanto la qualità
della rappresentazione".
Oggi si parla della costruzione
dell'Unione Europea, di nuovi spazi
politici e sociali , di una nuova cultura.
Allo stesso tempo s'invoca la laicità
degli stati come regola suprema di li-
bertà. In linea di principio ciò può es-
sere positivo: "in una società plurali-
sta, la laicità è un luogo di comunica-
zione tra le diverse tradizioni spirituali
e la nazione", diceva Giovanni Paolo
Il. Ma sempre più spesso appare un
laicismo aggressivo e anticlericale che
affonda le sue radici nell'Illuminismo e
"informa" le stesse istituzioni civili. È
bene ricordare che i padri di questa
nuova Europa, K. Adenauer, A. De
Gasperi, R. Schuman, sono stati uo-
mini di profonde convinzioni cristiane
che trovarono nel Vangelo lo stimolo
alle loro migliori intuizioni politiche, per
dare ai loro popoli , appena usciti dalla
seconda guerra mondiale, un futuro di
pace, democrazia e benessere. Il se-
colarismo radicale che stiamo vivendo
vuole prescindere da ogni riferimento a
Dio nella vita pubblica, con il pretesto
del rispetto di tutti, in realtà perché è
scomparso dalla vita privata dei gover-
nanti e dei loro ideologi. L'uomo si ritie-
ne capace di leggere la storia alla sola
luce della ragione , ma dal momento in
cui si è fatto uomo Dio ha voluto fare
propria la stessa storia umana.
Novembre 2005
Ann o CXXIX
Numero 1O
In copertina:
Thail andia,
i l p aese d e l buddismo.
L' Illuminato ha insegnato
la Grande V ia per
sconft'ggere il do lore. A n-
c he la danza aiuta
a raggiungere
qu esto ob ietti vo.
Foto: Giancarlo Manieri
M ensil e di informaz ione
e cultura reli giosa edito
dall a Congregaz ione Sales iana
di Sa n Gi ova nni Bosco
Direttore:
GIANCAR LO MAN IERI
- CHIESA
1 O I Benedetti prima di Benedetto
- FMA
12 La pizzeria della speranza
- VIAGGI
16 La grande Via
- ConEZIONISMO
18 Papi da collezione
- PRIMA PAGINA
21 Doc Saksida
di Silva no Stracca
d i Graziella Curti
di Giancarlo M anieri
di Savina }emina
di Serena Ma noni
- RUBRICHE
2 Il Retto, Maggiore - 4 Il punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
Mondo - 14 Osservatorio - 15 // mese - 20 Laetare et benefacere... - 22 Libri
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nico lò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Segreteria: Fabiana Di Bello
Collaboratori: Severino Cagnin - Ernesto Gattoni
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Enrico dal Covalo
Carlo Di Cieco - Bruno Ferre ro - Cesare Lo Monaco
Jean-Fra nçois Meurs - Giuseppe Morante - Vito Orlando
Marianna Pacucci - Gianni Russo - Roberto Saccarello
Fabio Sandroni - Arnaldo Scaglioni • Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco • Cipriano Demarie
Chiara Fantini • Tadeo Martin - Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione: Pier Bertone
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f Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
BS NOVEMBRE 2 005

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di Carlo Di Cieco
PAGANO I GIOVANI
La repressione non risolve i problemi in educazione,
ma non li risolve neppure in politica. Tutt'al più offre apparenti
e momentanee soluzioni. A pagare sono sempre i giovani.
La soluzione sta nel rimuovere le cause.
Quando uno Stato democratico per
difendersi è costretto a varare
leggi che accrescono i poteri di
polizia , magari facilitando la "licenza di
uccidere", tutti i cittadini ci rimettono
qualco~a. Ma sono i giovani a rimetterci
di più . E consuetudine culturale
inveterata, infatti, che siano proprio i
giovani la fascia sociale considerata più
"sospettabile" a motivo del loro stile
antiautoritario, del loro bisogno di vivere
con forza sensazioni e possibilità in
piena libertà. Anche con un pizzico di
ironia canzonatoria nei confronti di
qualsiasi forma di potere costituito. Se
questo atteggiamento un po'
provocatorio e, per tanti adulti , anche
indisponente è più tollerato e meno
perseguito nei giovani della borghesia
media e alta, viene represso invece con
più decisione quando a "sgarrare"
anche di poco sono giovani delle fasce
popolari e delle classi più povere.
O Quando nella società c'è il ritorno alle
armi in tempo di pace, per far fronte a
problemi politici o culturali , le prime
vittime sono giovani. Gli archivi parlano
chiaro: la stragrande maggioranza dei
morti ammazzati {237 persone in 1O
anni) , o dei feriti (352 nello stesso
periodo - 1976/1989) in Italia a seguito
di leggi speciali per emergenze di ordine
pubblico , era di giovani accomunati
dall'etichetta generica di "sospettabili". E
per essi - rimasti anonimi e insignificanti
alla gran parte dell'opinione pubblica -
nessuno ha pianto, alcuni hanno
addirittura pensato che la loro morte
avesse risolto i problemi. Ora, dopo gli
attacchi terroristici nelle città europee,
mentre continua la guerra in Iraq e
Afghanistan , nella lista dei sospettabili
sono entrati in Occidente specialmente i
giovani immigrati o comunque originari
di paesi islamici. Nonostante che il Papa
continui a sbracciarsi , affermando che il
terrorismo non è una lotta contro il
cristianesimo e che non è frutto di uno
scontro di civiltà.
O Per definizione i giovani sono
purtroppo i primi possibili bersagli della
difesa armata dei nostri cosiddetti valori
occidentali . Che in realtà si tratta di
alcuni valori che ne contraddicono altri
ben più importanti. Si pone la questione
se stare dalla parte del diritto originario
dei giovani alla vita e alle sue possibilità,
oppure se accettare con passività
intellettuale e morale leggi restrittive
NOVEMBRE 2 005 BS
della convivenza democratica in tempo
di pace. Autori e proponenti di tali leggi
devono porsi l'interrogativo drammatico
che potrebbero diventare i responsabili
di politiche dannose per la pace. Dice un
versetto paradigmatico del salmo 42 che
"un abisso invoca un altro abisso"!
Possibile che non sorga il minimo
dubbio che possano essere proprio
politiche miopi o egoiste a mettere in
pericolo la libertà e la giustizia nel
mondo?
O Guerra e terrorismo - la Dottrina
sociale cattolica lo ha ripetuto di recente
all'infinito - non sono risposte adeguate
per ridisegnare un nuovo ordine
mondiale basato sulla giustizia e la pari
dignità tra i popoli e le culture. Sappiamo
da tempo che la repressione non risolve
i problemi in educazione, ma dobbiamo
convincerci che non li risolve neppure in
politica. Li aggrava semmai , oppure offre
apparenti e momentanee soluzioni. La
storia ce lo insegna ampiamente . Se
non si rimuovono le cause del disagio o
del ricorso alla violenza, comunque da
condannare, la semplice repressione
semina le radici dell'odio che nel tempo
darà i suoi frutti awelenati.
L'apostolato di Don Bosco nei confronti
dei giovani carcerati non si deve
vedere come un idillio buonista di un
idealista sognatore e ingenuo, staccato
dalla realtà di una società repressiva
nei confronti dei giovani. Don Bosco
non condivideva il ricorso alla
repressione come medicina dei mali
sociali e del disagio giovanile. Pensava
altro e, con le sue richieste , metteva in
crisi gli amministratori torinesi della
sicurezza e dell'ordine pubblico. Le
sue energie erano puntate al recupero
integrale dei giovani incappati in
condizioni difficili di vita che li
portavano a delinquere e poi a marcire
dietro alle sbarre. E pur senza analisi
sofisticate di tipo sociologico, come
oggi si dispone, si rimboccava le
maniche spingendo i pubblici poteri a
fare "diversamente".
La grande domanda che oggi il
mondo educativo deve porre con
vigore e determinazione all'opinione
pubblica e alla politica, concentrata nel
riassetto internazionale delle risorse e
dei poteri , è proprio semplice , lineare,
ma scomoda: perché non fare
diversamente , dal momento che farlo è
possibile, soltanto che lo si voglia? O

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~
LDIREilORE
le e la befana. E qui sta I' in- qualcosa vada bene, quando
guacchio: il bambino sogna desideri che i tuoi amici viva-
in grande e vedendosi picco- no f elici, quando ti escono del-
lo, debole, pauroso , scaccia i le esclamazioni di gioia, o di
suoi fan tasmi imitando i forti meraviglia , o di tristezza...
per essere f orte , i violenti beh, tutte quelle espressioni
perché riempiono le crona- appartengono al fi lone della
che, i malvagi perché gli fa c- preghiera . E non sono espres-
ciamo vedere che hanno sem- sioni di bimbi ma di tutti , e so-
pre la meglio, i superman prattutto di adulti. la preghie-
perché genitori e parenti gli ra indirizzata a Dio è solo una
inculcano la cultura del- cosa più pe,f etta , se vuoi, piLì
/' "ometto" che primeggi cm- raffinata , piLì appagante, pùì
che se ha quattro anni , sia gratificante, e ha qualche
LfJ ,,,.,,RESTLING. Caro di-
rettore, i miei scolaretti
di ID elementare sono sempli-
cemente scatenati [... ] Non so
precoce invece che normale,
corra invece che camminare,
bru ci le tappe invece che go-
dersi la sua beata infanzia.
Perciò lo riempiamo dei me-
chance in più soprattutto se è
accompagnata da una fede ge-
nuina. In fin dei conti pregare
è riconoscere che non si è on-
nipotenti, che si è creature,
più che cosa fare [.. .] Giusto dia moderni : vogliamo che che non siamo abbandonali a
ieri un frugolo biondo dal viso sia sempre al top: il telefoni- noi stessi.. .
angelico, come preso da un no, la TV in camera , la play Ma l' errore piLì macroscopi-
raptus, ha improvv isamente as- station, la miniferrarina elet- co è quello di credere, come
salito una ragazzina gridando trica , il cd portatile... Bella dicono le tue amiche e fo rse
"colpo di Jo Cenaaaaaa", o educazione, dirà lei! Già, bel- anche tu (non l'ho capilo be-
qualcosa del genere, e l'ha la edu cazione! L' associazio- ne da lla tua), che le persone
mandata a gambe all 'aria. La ne genitori (A.Ce.) ha prote- fam ose non pregano. Ti fa c-
poverina ha pianto per mezz'o- stato , anche il codacons è in- cio solo qualche nome di
ra, inconsolabile. Per fo1t una se tervenuto , ma contro i poten- grosso personagg io che ha
l'è cavata con qualche contu- tati economici pare non ci sia dichiarato pubblicamente di
sione leggera, ma io mi sono protesta che ottenga! la solu- pregare, ogni giorno. Per
presa un bello spavento. E gli zione sta nella "presa di co- esempio, le attrici Nico/e Kid-
altri? - dirà lei - Gli altri nien- scienza" di genitori e parenti. man e Claudia Ko/1 , la mo-
te, anzi no, gli altri incitavano
della Adriana lima , i calcia-
dive1titi la pe1fonnance del pic-
tori Kakà, Adriano, Torri ;
colo "supennan" ... Ma le pare flA PREGHIERA. Caro l'attore Paolo Rossi, i registi
sensato?
U ct irettore, sono Anna e Alessandro D'Alatri e Me/
Marino , Verona
facc io la terza media. Con le
mi e amiche della Cresima ab-
Gibson , la soubrette Nina
Morie, il cantante Adriano
Cara maestra ,
se ho ben capito si tratta di
una scena "copiata" da uno
sport che sta andando per la
biamo av uto cagnare perché
la catechi sta ci ha detto di
pregare almeno ogni sera e
molte di no i dicono che non
Celentano, il direttore sporti-
vo della .!uve Luciano Moggi,
lo scienziato Antonino Zichi-
chi. E questo, solo come as-
magg iore e che si chiama prega più ness uno eccetto sagg io. Ma secondo una stati-
"wrestling" (la solita mania qua lche bambino, ed è roba stica recente, il 50% degli
esterofi la per dire "lotta libe- passata. Soprattutto la gente americani e il 40% degli ita-
ra" ) e che, quando le scri vo, famo sa non prega prop1io per liani pregano e meditano re-
sta impazzando nei program - niente perché non c'è biso- golarmente.
mi T\\I soprattutto delle reti gno. L ' ho detto alla nonna, la
Mediaset. Sembra che sia 1111- quale mi ha detto di scriverlo
r:, ta una fin zione, le sberle, i a te. Allora è vero? E mi dai
l,;,j salti, gli schiacciamenti, le una risposta?
ENUNCIATO IL
PRETE. Caro Direttore,
manate, i manrovesci, gli urli
belluini dei superpalestrati ,
Anna, Milano
senti che cosa ho letto sul n.
20 di Gente di quest'anno,
mascherati per aggiungere un Cara Anna ,
scritto da un tal giornali sta
tocco di mistero ma sarebbe intanto ringrazia la nonna da Sallustio. Costui ann uncia
meglio dire di scemenza . Solo parre mia per la fiducia. Alla che un processo penale po-
che anche la scemenza se fa domanda che mi hai fatt o ri- trebbe sconvo lgere, an zi an-
soldi di venta virtù! ... E lei sa spondo subito che no, non è nullare l' intera storia del cri-
che i bambini non sono molto vero . Pregare non solo non è sti anesimo. E racco nta di un
critici , sanno distinguere inutile, 111a al contrario è qua- certo Casciol i, ateo , che ha
tra "reality e irreality show", si una necessità fis iologica. denunciato il suo ex compa-
così prendono per vero anche Pregare è scritto nel DNA del- gno di studi, parroco in una
il wrestling come babbo nata- /' uomo . Quando ti auguri che cittadina de l viterbese, per
abuso de lla credulità popolare
in base all ' articolo 661 del
C.P., perché Gesù non è mai
esistito (e questo scritto a ca-
ratteri cubitali). A questo
punto mi chiedo se non vada-
no denunciati tutti i sacerdoti ,
non solo don Enrico . .. e do-
vrebbero partire dal tribunale
d i Viterbo migliaia e migliaia
di avv isi di garanzia. . . È, o
no, un 'assurd ità?
Alessandro, Genova
Caro Alessandro,
la Chiesa ha continuato a su-
bire processi da quando è na-
ta a oggi. E anche domani e
dopo sarà così. Ma questa è
la sua fo rza, non la sua debo -
leu.a. Vuol dire che questo
Cristo "inesistente" è più vivo
che mai, che il suo non/esiste-
re è così incisivo e tagliente
APPELLI
Mi chiamo Rosario, ho 55
anni e mi piacerebbe coni-
spondere con chi crede nei
valori della fede e dell'ami-
cizia vera. sarocom@libe-
!'.2J.t.
Se amate i ritratti e ne vo-
lete uno che ritragga voi
stessi, il vostro santo o il
vostro idolo, o se volete
corrispondere con me per
un 'amicizia sincera e per
scambio culturale, scrivete
a Chiara Rita Demma,
Via Capri S, 96016 -
Lentini (SR).
Per un mio lavoro in 3 vo-
lumi, cerco preghiere e canti
religiosi, popolari, in dialet-
to calabrese, nonché statue
o quadri di santi venerati in
Calab1ia. Chiunque colla-
borerà sarà citato nel testo.
Rocco Giuseppe Tassone,
Casella Postal~ n. 13 -
89013 Gioia Tauro (RC).
Cerco, a pagamento,
P.E .M. (Piccola Enciclo-
pedia Mondadori), regalata
a suo tempo agli abbonati
alla rivista Epoca. Tel.
02.4800.5031.
NOVEMBRE 2005 BS

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che dimostra l'opposto, predi- Tant'è che moltissimi preti glia , sono del tipo: "Men o
ca la sua presenza. Non resi- chiedono di sposarsi. E che male che non mi sono sposa-
sterebbe duemila anni un' or- ne è stato della confess ione? to!". Poi se la prende con gli
ganizzazione fondata su una E degli altri sacramenti [.. .] inginocchiatoi imbottiti: "Per-
mega fandonia. Figurarsi! Del mi pare che la Chiesa e i suoi ché non mandare il corrispet-
resto una clamorosa menzo- ministri che stanno cambian- tivo al lii mondo ?" . Immagino
gna non provoca eroi, martiri, do tutto, non ci credono più . che voglia scherzare! Comun-
santi, ecc. per duemila anni di
seguito.
Francesca, ForU
que è bene ribadire che la
Chiesa aiuta il lii mondo piLì
E non far molto caso ali' inci- Cara signora,
di qualsiasi altra organizza-
pit del giornalista "Un pro- è una reprimenda senza scon- zione: attraverso i missiona-
cesso penale potrebbe... an- ti la sua... forse è bene ope- ri/e che condividono con i po-
nullare l'intera storia del cri- rare qualche "aggiustamen- veri la vita e la fatica di vivere
stianesimo". È più uno scoop to". Andiamo con ordin e. Ho e molti ci lasciano la pelle
che un' affermazione convin- prima di ogni altra cosa biso- (mentre le rispondo hanno
ta. Anche Sallustio sa bene gno di qualche chiarimento. ammazzato una suora in Bra-
che la probabilità che si veri- Lei afferma che il caos regna sile perché difendeva i poveri,
ji:chi questo evento è uguale a nella Chiesa ... Mi scusi, di si chiamava suor Doroty) ; at-
zero. Quando non si ha di quale caos parla ? Dottrina- traverso i volontari laici (la
meglio da scrivere, si forzan o /e? Politico? Sociale? Ecoi10- quasi totalità sono cattolici) ;
le tinte perché una quasi stu- mico? Liturgico? Pastora/e ? attraverso le Onlus cattoliche
pidaggine assuma i contorni Dogmatico? Non capisco poi che sono migliaia; attraverso
di un evento planetario . Per che cosa significhi "adegua- gli aiuti in denaro: la Chiesa
un giornalista con un po' di mento ai tempi" da parte del- è l'organizzazione che dà di
mestiere è un gioco da ragaz- la Chiesa. A che cosa si sa- piiì in assoluto.
zi fare yn' operazione del ge- rebbe adeguata la Chiesa? Quanto alla scarsa frequen-
nere. E un po' quel che ha Vu ol forse dire che approva za dei sacramenti. Se è inne-
fatto Dan Brown con il Codi- la guerra, l' aborto, o il divor- gabile il calo in Occidente (la
ce Da Vinci , seguito da una zio, o l'eutanasia ? E che cosa "vecchia" Europa è invec-
schiera di seguaci e seguacet- è "lo sc/11fo imperante" tra i chiata anche come pratica re-
ti avidi di sensazioni e di suc- preti ? Lei porta come esem- ligiosa e pare abbia pe,fino
cesso.. .
pio l'abbigliamento. Ha per rigurgiti di anticlericalismo
Perciò , quanto alla denuncia caso visto in giro qualche ottocentesco), non lo è in
in base ali' art. 661, dormi cardinale in mutande o qual- Oriente, anzi.. . Ma anche da
sonni tranquilli, come stanno che suora in topless ? O qual- noi presso i numerosi santua-
facendo tutti i preti, adusi da che frate con la tonaca .fi:rma- ri le confessioni sono ancora
due millenni a trovate di que- ta Armani?
in vigore. Eccome! Ancora
sta fatta!
Cara signora, non le è sorto una volta devo dirle che le di-
il dubbio che possa essere la rettive sono sempre quelle:
società (cioè i cristiani , ife- non ho mai letto che qualche
lt,;liustre 1!,AOS E CHIESA. 11- deli) a non seguire più i "pre- prete o vescovo o cardinale
Direttore .. . secon- cetti" della Chiesa piuttosto abbia detto "basta co11fessar-
do me il caos regna nella che la Chiesa ad adeguarsi si, basta cresimarsi , basta
Chiesa, e da molto tempo alla società ? Perché vede, a sposarsi in chiesa.. J " . Per
[...]Il fatto che essa si adegu i quanto mi risulta , la Chiesa caso lei l'ha letto da qualche
ai tempi è vergognoso; chi se- non ha cambiato coman- parre? Me lo indichi, gliene
gue più i precetti della Chie- damenti (non potrebbe, non sarei grato. Si convinca, cara
sa? [... ] Eccoci ormai a lin- sono farina del suo sacco!) Signora , è cambiata la so-
guaggi e spettacoli davvero precetti. Lei afferma anche cietà non la Chiesa, il costu-
insopportabili [... ] Che dire che sarebbe il Concilio ad me vigente non la morale
poi dello schifo imperante an- aver sconvolto tutto. L'ha let- cattolica, i "modi difare " piiì
che tra gli ecclesiastici, come to il Concilio, almeno qual- che le norme, e in proposito
per esempio l' abbigliamento? che documento ? Dica la ve- io né lei possiamo farci
Perfino in chiesa, con tutti rità . Ne prenda uno qualsiasi: nulla , se 11011 continuare a es-
quegli inginocchiatoi imbotti- la sfido a trovare una sola sere "personalmente" coe-
ti ... Perché invece non man- espressione del permissivi- renti e sperare che l' esempio
dare il corrispettivo al III smo di cui lei parla.
persuada più della parola.
mondo? A me hanno sempre A proposito poi dei preti che
insegnato a rispettare le leggi chiedono di sposarsi... Ne co-
della Chiesa, ma il Concilio
ha sconvolto tutto rendendo
la Chiesa permissiva, che an-
che i comandamenti, vedi il
sesto, non contano più [.. .]
nosco tanti . Le espressioni
che sento più frequentemente
uscire dalla loro bocca, oggi
soprattutto, di .fi"onte allo sfa-
scio inarrestabile della fami-
No n ci è stato possibile p'.1/J-
blicare tutte le lettere pe1ve-
nut e in reda zione. Ce ne
scusiam o. Provvederemoioa
suo tempo alla pubbl1caz ' -
ne o alla risposta personale.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci . Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.643
E-mail: biesse@sdb.org
BS NOVEMBRE 2005

1.8 Page 8

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PISANA, ROMA
di Don Bosco. L'animatrice
Valeria Prina ha descritto al
Rettor Maggiore il cammino
GITA
del gruppo con una "chicca"
PELLEGRINAGGIO
inaspettata: ha presentato a
Don Chavez la "rinascita"
Pellegrinaggio di un gruppo della "Compagnia del/' Imma-
--'
di animatori della Repubblica colata", il famoso gruppo del-
del Titano a Orvieto, la città 1' Oratorio di Valdocco di cui
del miracolo e uc aristico, nel- fu presidente lo stesso Dome-
l'anno dell 'Eucaristia; a Ro- nico Savio e che tante conso-
ma San Pietro, per una visita lazioni diede a Don Bosco.
al cuore della Cristianità; e Un'iniziativa questa degli
come meta finale alla Pisana, animatori di San Marino che
cuore della congregazione sa- merita di essere sottolineata e
lesiana, e sede del successore presa in considerazione!
SONDRIO, ITALIA
25 GIUGNO 2005
Il Rettor Maggiore dei sale-
siani, don Pascual Chavez, ha
partecipato lo scorso 25 giu-
gno, alle celebrazioni che
Sondrio ha voluto dedicare a
don Egidio Viganò, valtelli-
nese, VII successore di Don
Bosco, a dieci anni dalla
scomparsa. Don Chavez ha
benedetto il busto dedicato a
don Viganò, situato nell' omo-
nima piazza, a ll a presenza dei
due fratelli don Angelo e don
Francesco anch ' essi salesiani,
e alle autorità civili e religio-
se della città.
'GR.EST. 2oos ADWA, ETIOPIA
Estate - 'r. Ragazzi
La prima Chiesa dedicata a
Maria Au s iliatrice in Etiopia
è stata finalmente ina ugura-
PALERMO, SICILIA
crescita. I ragazzi hanno sfi la- ta, dopo che sa lesiani e FMA
to per le vie della città con si sono tanto prodigati, co-
canti e balli. In Piazza Preto- struendo sc uol e, laboratori ,
INTERGREST
ria li ha ricevuti il Presidente oratori , centri di accoglienza
Circa 1200 ragazzi dai 7 ai 15
anni di cinque oratori salesia-
ni - Santa Chiara, Ma zzarel-
lo , Ranchibile, Arenella , Vi/ -
del Consiglio comunale: " Voi
sie te la nostra risorsa. S iete
gli ambasciatori del nostro fu-
turo. A voi il ringraziamento
pe r l' alleg ria che state rega-
laurea - si sono ritrovati nel lando all a città" . La conclu- ·
centro storico di Palermo per sione ha radunato i partec i-
l' Intergrest 2005 . L ' iniziativa panti davanti al celebre Tea-
è nata circa 50 ann i fa . In Si- tro M assimo per una grande
ci li a i Grest sono sempre stati festa che ha coinvolto le più
un grande successo. Il perio- alte cariche civili e religiose,
do estivo può diventare un oltre ai numerosi passanti:
momento vuoto, ed è per que- tutti i ragazzi hanno lanciato
sto che SDB e FMA vog liono in aria palloncini , mostrando
renderlo un periodo di forma- cartelloni e scandendo i tipici
zione dei giovani per la loro ban s salesiani.
e assistenza, opere per ra-
gazzi di strada, centri di ca-
techesi, asi li ... La chiesa co-
rona uno sforzo decennale
che sta dando frutti copiosi.
A ll a cerimonia del 23/06/05
u.s. e ra presente la Confe-
renza Epi scopale Etiope al
comp leto con il Nunzio
Apostolico.
NOVEMBRE 2005 BS

1.9 Page 9

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redazionale
MONTEVIDEO,
URUGUAY
IL 24 DEL MESE
RICEVIAMO
E PUBBLICHIAMO
È terminato il restauro della
chiesa di Maria Ausiliatrice
dell 'Istituto Juan XXIII di
Montevideo. Fu iniziata nel
191 9 e consacrata nel 1921.
La generosità del Rettor Mag-
giore dei salesiani ha contri-
buito a rimetterla a nuovo. La
chiesa appartiene al collegio
Giovanni XXIII che, al tempo
della sua fondazione, era inti-
tolato al Sacro Cuore. Fu pro-
prio in questa casa che, se-
condo la testimonianza di don
G. Barberis, nacq ue la pratica
di onorare Maria Ausiliatrice
ogni 24 del mese, affermando
che il visitatore don Albera,
poi Rettor Maggiore, la trovò
già in vigore nel 1899. Don Ri-
caldone tuttav ia, V successore
di Don Bosco, affenna che la
pratica è nata a Valdocco.
UN QUADRO ...
CONCETTUALE
Ci scrive un signore che si di-
letta di pittura di aver avuto
l 'ispirazione di comporre un
"quadro concettuale" per l'e-
lezione di papa Ratzinger. Ec-
co comparire in un cielo gri-
gio una strana costellazione
di stelle rosse senza forma
precisa a indicare la diversa
collocazione culturale, geo-
grafica, storica, anagrafica dei
cardinali elettori ed eleggibili.
In alto a sinistra una misterio-
sa mano indica una determi-
nata stella, diversa dalle altre
- è infatti gialla - come a dire
che "lassù." hanno già scelto.
La mano dello Spirito indica
ai cardinali di acconsentire al-
le scelte divine.
CALENDARIO 2006
Il 150° anniversario della
morte di Mamma Margherita
(la mamma di Don Bosco) ha
fornito al Rettor Maggiore lo
spunto per la Strenna 2006
alla Famiglia Salesiana: "As-
sicurare una speciale atten-
zione alla famiglia, luogo pri-
mario de/l'umanizzazione, cul-
la della vita e dell'amore'
(Ch.L.40). Margherita Occhie-
na è un modello in questo
senso, lei che, morto il mari-
to, si è fatta carico della fami-
glia, lei che ha saputo tenere
insieme con dolcezza e fer-
mezza le diverse componenti
di essa; lei che, sistemati i fi-
OLIVA GESSI, ITALIA
Il cardinale Tarcisio Berto-
ne, salesiano, arcivescovo di
Genova, ha benedetto la
"Salita dei Martiri", la stra-
da che la cittadi na pavese ha
dedicato ai santi martiri sa le-
gli, ha scelto di fare da mam-
ma a centinaia di bimbi sca-
tenati, figli spirituali del suo
Giovanni.
Il Rettor Maggiore mese do-
po mese rifletterà sulla fami-
glia presentando il mondo
che gli sta attorno, i valori
che è chiamata a vivere, le
difficoltà che ne rallentano il
cammino, la gioia della con-
vivialità. A partire dal model-
lo dei modelli, la Santa Fa-
miglia, don Chavez affron-
terà temi importanti connessi
alla famiglia: l'amore, i figli,
i nonni, i parenti, gli amici,
il lavoro, la carità, Dio, la
crisi, la morte, e infine
Mamma Margherita come
modello umano.
L'11 luglio scorso, il Rettor
Maggiore, recandosi a Les
Combes a ricevere papa Rat-
zinger che ha scelto per un
periodo di riposo lo chalet dei
salesiani, ha avuto l'occasio-
ne di presentare al Pontefice
la richiesta di accelerare i
tempi della causa di beatifica-
zione di Margherita Occhiena.
siani monsignor Luigi Versi-
glia (1873-1930), nato pro-
prio a Oliva Gess i, e don
Callisto Caravario (1903-
1930), ambed ue uccis i in C i-
na e canonizzati a san Pie-
tro da papa Wojty-1:a il
1°/ 10/2000. La cerimonia si
è svolta il 25 giugno u.s.
CHIESA E MONDO
OPERAIO
Ci pare interessante il libro di
Vito Vita, Chiesa e mondo
operaio che, con rigore scienti-
fico e abbondante bibliografia,
affronta un tema emblematico,
non solo nella T01ino degli an-
ni 1943-48 ma in tutta Italia.
Nella "città laboratorio" - in-
fatti - "sarebbero stati antici-
pati fenomeni destinati a esten-
dersi successivamente al-
i'intero panorama nazionale".
Così scopriamo i cattolici nella
resistenza, i cappellani del la-
voro, la GIOC, le ACLI, i par-
titi cristiani, i cattolici in fab-
brica, i comitati civici... Un'a-
nalisi illuminante che vale la
pena leggere.
IJS NOVEMBRE 2005

1.10 Page 10

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• •••••
I BENEDETTI CHIESA
UNA BREVE STORIA
DI TUTTI I PAPI
PRIMA DI CHE HANNO SCELTO
DI CHIAMARSI
11BENEDEffO"
"BENEDmO"<'> PRIMA DELL'AffUALE
PONTEFICE.
di Silvano Stracca
Sera del 19 aprile in piazza san
Pietro. Alle 18,43, dalla log-
gia centrale della basilica va-
ticana, il cardinale protodiacono, il
cileno Jorge Medina Estévez, an-
nuncia con la formula di rito: " Ha-
bemus Papam , (... ) Josephum ...".
In tanti, sul sagrato e davanti ai te-
leschermi di tutto il mondo , com-
prendono immediatamente che l'e-
letto è il cardinale "custode della
fede" il tedesco Joseph Ratzinger.
Ma ecco la sorpresa. Quasi nessu-
no può, infatti, prevedere la parte
finale della breve formula: " . .. qui
sibi nomen imposuit Benedictum
XVI" . Subito sono in molti a intui-
re il richiamo ideale del nuovo suc-
cessore di Pietro a due straordina-
rie figure nella storia della Chiesa.
San Benedetto da Norcia, fondato-
re del monachesimo occidentale. E
Benedetto XV, papa dal 1914 al
1922, il quale condannò la prima
guerra mondiale come una "inutile
strage".
Una settimana dopo, durante la
prima udienza generale, Benedetto
XVI spiega le ragioni della sua scel-
ta. Benedetto XV "fu coraggioso e
autentico profeta di pace. Sulle sue
orme desidero porre il mio ministero
a servizio della riconciliazione tra
gli uomini e i popoli". San Benedetto
"costituisce un fondamentale punto
di r(ferimento per l'unità dell'Euro-
pa e un forte richiamo alle irrinun-
ciabili radici cristiane della sua cul-
tura e della sua civiltà".
BENEDETTO I
Dunque, dopo quasi un secolo,
un nuovo papa ha voluto chiamarsi
NOVEMBRE 2005 BS
I San Paolo Fuori le Mura dove
sono effigiati tutti i papi a partire
da san Pietro.
Benedetto. A circa millecinquecen-
to anni dal primo Benedetto nella
storia del pontificato romano. Il
"Liber pontificalis" ci tramanda le
vicende umane ed ecclesiali dei
quindici successori di Pietro con
questo nome. Benedetto X però fu
un antipapa e ci furono anche due
Benedetto XIII, di cui uno era un
antipapa. Ripercorriamo la storia
dei 15 predecessori di papa Ratzin-
ger attingendo a piene mani al bel
libro su/ Papi di Claudio Rendina.
I Longobardi erano accampati alle
porte di Roma quando fu eletto il
primo Benedetto. Il successore del-
lo stesso Benedetto I, san Gregorio
Magno, allora semplice diacono,
così descrisse quella drammatica
situazione: "Come una spada trat-
ta dal fodero , così le orde selvagge
piombavano su di noi. Gli uomini
cadevano dappertutto , le città ri-
manevano spopolate, i castelli di-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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••• •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
strutti, bruciate le chiese, arsi al
suolo i monasteri. I campi erano
deserti e tutto il paese languiva
nel!' abbandono. Dove prima abi-
tavano gli uomini, ora pascolava-
no in solitudine animali selvaggi".
In simile contesto Benedetto I, ro-
mano, guidò la Chiesa tra il 575 e
il 579. Si sa poco di lui, che co-
munque si prodigò molto per la
città di Roma, oppressa dai barbari
invasori, dalla peste e dalla care-
stia. A quanto riferisce il "Liber
pontificalis", Benedetto I interven-
ne a più riprese presso l'imperatore
Giustino II, perché facesse giunge-
re navi cariche di grano dall'Egit-
to. Il primo Benedetto fu sepolto
nella sagrestia di San Pietro.
BENEDETTO Il
Passeranno più di cent'anni e si
succederanno ben diciotto pontefi-
ci prima di trovare un nuovo Bene-
detto. Benedetto II, pure lui di fa-
miglia romana, fu a capo della
Chiesa dal 684 al 685. Era cono-
sciuto come un profondo studioso
della Bibbia e un cultore del canto
sacro. La sua elezione - fatta se-
condo l'uso del tempo dalle tre
classi costituenti la cittadinanza ro-
mana: clero, esercito e popolo -
avvenne a quasi un anno dalla
morte del predecessore Leone II.
La designazione dovette, infatti, at-
tendere la conferma dell'imperato-
re di Costantinopoli. L' usanza era
però avviata al declino. Con la let-
tera di conferma, l' imperatore d'O-
riente Costantino IV, detto Pagona-
to ("Barbuto"), comunicò a Bene-
detto II la sua rinuncia a tale privi-
legio, delegando l'assenso imperia-
le all'esarca di Ravenna. Fu unge-
sto di stima verso Benedetto II da
parte dell'imperatore, che inviò al
pontefice anche alcune ciocche dei
capelli dei due figli , dichiarandoli,
con quell'atto simbolico, figli adot-
tivi del papa.
BENEDETTO lii
Dovranno trascorrere poco meno
di due secoli per trovare un altro pa-
pa Benedetto. Il terzo, eletto alla
morte di Leone IV nell'855. E a
questo punto una curiosità. La leg-
genda popolare inserisce nell'elenco
dei papi, dopo Leone IV e prima di
Benedetto III, una donna. La famo-
sa papessa Giovanna. Una leggenda
di chiaro stampo anticlericale, nata
nel fosco periodo dei primi decenni
del X secolo, quando Roma era alla
mercé di donne prive di scrupoli.
Un'atmosfera delle più favorevoli,
pertanto, a divenire - come nota
uno storico - "terreno di coltura del-
la leggenda d' una femmina-papa".
Benedetto III, romano, fu papa dal-
1'855 all ' 858 grazie all'appoggio
del clero e del popolo dell'Urbe che
rifiutavano l'antipapa Anastasio, già
scomunicato da Leone III, ma ap-
poggiato dall'imperatore d'Occi-
dente Ludovico II. I messaggeri in-
viati da Benedetto III per comunica-
re la sua elezione all ' imperatore,
lungo la strada si fecero convincere
a dichiararsi favorevoli ali 'antipapa.
Allora Anastasio, con una schiera di
armati, calò su Roma, entrò in san
Pietro, invase il Laterano, tolse di
peso dal trono Benedetto e lo fece
prigioniero. Ma il clero e il popolo
si sollevarono e lo liberarono. Fi-
nalmente consacrato papa, Bene-
detto III mostrò clemenza verso i
suoi avversari, trattando con gran-
de indulgenza lo stesso Anastasio.
Uomo mite e semplice, stimato per
la sua pietà e sapienza, Benedetto
III non si rese conto sino in fondo
dello smacco subito dall'imperato-
re, che aveva sempre preteso di in-
gerirsi nelle faccende interne della
Chiesa. Soprattutto nell'elezione
dei papi. O meglio Benedetto III
non seppe approfittarne per inde-
bolire ancor più il potere imperiale
ed accrescere quello pontificio e la
sua autonomia.
BENEDETTO IV
Molto scarne le notizie su Bene-
detto IV, papa dal 900 al 903 e de-
finito da un cronista del tempo " uo-
mo mite e d'indole schiettamente
sacerdotale".
- Papa Benedetto IV.
- Papa Benedetto lii.
Pressato dai Saraceni al sud e da-
gli Ungari al nord, fu lui a incoro-
nare imperatore Ludovico di Pro-
venza. Ma Ludovico III presto riat-
traverserà le Alpi, lasciando il Pa-
pa indifeso e lo Stato della Chiesa
territorio di contesa fra fazioni ri-
vali. Invano Benedetto IV tentò
d'opporsi alla corruzione dilagante
e alla decadenza morale del papa-
to. Per questo, alcuni storici fanno
risalire al suo pontificato il periodo
detto "età tenebrosa" della Chiesa.
BS NOVEMBRE 2005

2.2 Page 12

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Uno dei grandi interrogativi di oggi è c9stituito
LA PIZZERIA
DELLA SPERANZA
di Graziella Curti
Penferio di Tirano:
quartieri per lo più abusivi
Areo degradato dove
abitano famiglie povere,
spesso provenienti dai
villaggi di montagna.
Qw; uno quindicina di
anni fa, sono giunti i
salesiani e le Figlie di
Mario Ausiliatrice.
Il posto giusto per lo sfido
educativo nel Paese più
giovane d 'Europa.
- La pizzeria della speranza!
I l fenomeno che caratterizza at-
tualmente l' Albania è l'estrema
mobilità della popolazione, sia
interna verso le città, sia esterna
verso i Paesi limitrofi, Italia e Gre-
cia in testa. Per sfu ggire alla povertà
e all ' isolamento culturale, migliaia
di persone si spostano verso i centri
urbani, o emigrano all 'estero, in
modo più che avventuroso, cercan-
do nuove possibilità di sopravviven-
za. Tale fenomeno interessa soprat-
tutto Tirana, che nell 'arco di pochi
anni ha visto crescere la sua popola-
zione a un tasso del 7% l' anno.
Contemporaneamente si è sviluppa-
ta in modo esponenziale la cintura
periferica della capitale. Lo confer-
ma suor Magda: "La mancanza di
pianificazione urbana e di controllo
amministrativo ha permesso il sor-
gere di vere baraccopo li collegate
tra loro da strade sterrate, senza reti
fog narie, servizi sanitari, scuole,
NOVEMBRE 2005 BS
luoghi di aggregazione sociale. No i
salesiane/i ci siamo sentiti interpel-
lare, specie dai giovani facile preda
dalla crimin alità organi zzata o della
pros titu zione" .
LA STORIA DI IRENA
Il nome non è quello vero per ev i-
tare pericolosi ricatti. Ha appena 8
ann i quando viene venduta a un uo-
mo che a 12 anni la mette inci nta. A
quel punto , la madre, prostituta, la
fa abortire e la sped isce in Italia a
"lavorare" sull a strada, ma la poli-
zia la prende e la rispedisce in Alba-
nia. Nessuno dei suoi, però, la vuole
più vedere quasi fosse lei la colpe-
vo le delle sue sofferenze e disav-
venture. La storia di !rena è uguale
a quell a di ragazze che freq uentano
la casa delle suore. "Accanto all a
prescolare, ai corsi di inglese, di ta-
glio e cucito - dice suor Magda -
abbiamo fatto posto a piccoli am-
bienti per la pasticceria e la pizzeria
dove accogli amo le giovani rimpa-
triate. Le ragazze sono in incogni-
to. Il loro reinserimento nel mondo
del lavoro , il rifarsi una vita, anche
in così giovane età è duri ss imo.
Qualcuna però ce la fa e rimane una
speranza per le altre. " In fondo sono
ragazze buone. La loro presenza è
un a continua riflessione per noi.
Chissà se riusciremmo a sopportare
ferite così profonde ... ". Qui le ra-
gazze ritrovano vita. Sono felici
quando riescono a vendere pizza e
dolci ricavando qualche soldo.
La casa è piccola, e affollata a
tutte le ore del giorno: ci sono i
bimbi della prescolare, le giovani
che frequentano i corsi di inglese e
di taglio/c ucito. C'è l' oratorio. Ma
non basta. La creatività educativa
non si ferma mai. Hanno in ventato
un pensionato per le ragazze che

2.3 Page 13

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dal trinomio giovani, famiglia, affettività.
Suor Magda con i bambini di Tale,
nuova zona di missione delle FMA.
Taglio e cucito alla scuola
professionale.
vengono dai villaggi e non hanno
possibilità economiche, prendendo
in affitto alcune camere, e tutte le
sere suor Magda va a dormire con
loro, al freddo, perché non hanno
soldi per il riscaldamento. Il sabato
le suore si trasferiscono a Tale, un
villaggio vicino al mare, dove han-
no trovato il deserto religioso, la
povertà insieme a più di trecento
bambini che hanno sete di amore.
una festa per noi andare là. Pur-
troppo non ci sono ambienti adatti a
raccogliere tutti i bambini. Quando
tento di fare la catechesi a un grup-
po - è sempre suor Magda - quelli
che sono rimasti fumi cercano di
en.trare dalla finestra. Siamo riusci-
te a preparare alla comunione qua-
ranta bambini"... e continua a rac-
contare con entusiasmo i sogni del-
la pomunità.
IL PAESE DELLE AQUILE
Attualmente il fenomeno che ca-
ratterizza l'Albania è l'estrema mo-
bilità della popolazione, sia interna,
verso le città, sia esterna, verso i
Paesi limitrofi (Italia, Grecia) . Per
sfuggire alla povertà e all'isolamen-
to culturale, migliaia di persone si
spostano dalle aree di montagna
verso i centri urbani, o emigrano al-
l'estero, cercando nuove possibilità
di sopravvivenza. Tale fenomeno
interessa soprattutto Tirana, che nel-
1'arco 9i pochi anni ha visto cresce-
re. a un tasso del 7% l'anno i suoi
abitanti, che rappresentano un terzo
della popolazione urbana albanese;
dal 1990 al 1997 la popolazione di
Tirana è passata da 374 500 a
600 000 abitanti.
Al contempo si è sviluppata enor-
memente la cintura periferica della
capitale: tra il 1990 e il 1994 la città
è cresciuta in estensione quattro
volte più dei valori registrati negli
anni 1945-1985. La mancanza di
pianificazione urbana e di controllo
amministrativo degli ultimi anni
hanno permesso il sorgere d ' interi
quartieri, per lo più abusivi, in aree
spesso degradate o inadatte all'edi-
lizia (terreni agricoli o boschivi) , in
assenza di infrastrutture di base
(strade, reti fognarie, servizi idrici
ed elettrici) e servizi (scuole, servizi
sanitari, raccolta e smaltimento dei
rifiuti urbani).
La maggior parte degli abitanti
della cintura periferica urbana di Ti-
rana è costituita da famiglie povere,
secondo i parametri del Pnud che
identifica la soglia di povertà con
un reddito familiare di 40 dollari.
Queste persone, spesso provenienti
dai villaggi di montagna, una volta
arrivate in città provvedono a co-
struirsi da la propria abitazione
utilizzando i materiali più vari. So-
no sorte in tal modo vere e proprie
baraccopoli, prive di qualsiasi opera
di infrastruttura urbana e di luoghi
di aggregazione sociale; ciò rende la
vita quotidiana degli abitanti molto
difficile, alimentando il senso di
isolamento, di insicurezza, di preca-
rietà sociale. Qui la disperazione e
la frustrazione degli abitanti si tra-
sformano ~olto spesso in aggressi-
vità annata.
Il degrado ambientale che caratte-
rizza queste aree provoca danni alla
salute riscontrabili soprattutto nelle
fasce sociali più a rischio, in parti-
colar modo nei minori che, in assen-
za di scuole o centri sociali di riferi-
mento, sono costretti a trascorrere la
maggior parte del loro tempo in
strada. Inoltre la mancanza di op-
portunità lavorative - il collasso
delle finanziarie ha particolarmente
danneggiato il settore economico
informale che genera reddito soprat-
tutto tra le fasce più povere delle
periferie urbane - ed il progressivo
deterioramento delle condizioni di
vita generano una situazione di vera
e propria emergenza sociale. Negli
ultimi due anni, soprattutto a segui-
to delle ric01Tenti crisi economiche,
politiche e istituzionali, si è fatta ul-
teriormente drammatica la disoccu-
pazione soprattutto giovanile, che è
una delle principali cause dell 'emi-
grazione degli albanesi verso i Paesi
limitrofi, in particolare l'Italia. Nel
Paese mancano reali prospettive so-
ciali ed economiche, e sono soprat-
tutto i giovani a non intravedere il
proprio futuro. Questi, pertanto, ca-
dono faci lmente preda della crimi-
nalità organizzata, nel traffico di
droga e di clandestini, e nel racket
della prostituzione.
D
JJS NOVEMBRE 2005

2.4 Page 14

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OSSERVATORIO
Roberto Toffanello
ANNIVERSARI
A CHIERI
Due anniversari intrigano particolarmente la Famiglia Salesiana.
I 600 anni dalla riedificazione del Duomo di Chieri,
e i 100 anni dall'incoronazione della Madonna delle Grazie,
patrona della città dove Don Bosco iniziò la sua strada
verso il sacerdozio.
11Duomo di Chieri
(74 m di lunghez-
za, 27 di larghez-
za e 17 di altezza) è
composto da 3 nava-
te, 21 cappelle, un
battistero ottagonale
esterno collegato al-
la costruzione, una
cripta, e la bella tor-
re campanaria in sti-
le gotico/piemontese.
La "ricostruzione" ri-
sale al 1405, giusto
600 anni fa. Sotto il piano della chiesa è interrato
un tempio pagano dedicato a Minerva che a
cavallo tra il lii e il IV secolo fu trasformato in
oratorio cristiano. Sopra di questo il vescovo di
Torino, Landolfo, nel 1307 volle che fosse edifica-
ta una chiesa per dedicarla alla Madre di Dio .
Sarà proprio questa che, riedificata a quasi cento
anni di distanza, diventerà Santa Maria della Sca-
la che oggi impropriamente viene chiamata il
Duomo. Il Municipio dopo la fine della peste nel
1630 vi fece aggiungere una cappella votiva dedi-
candola alla Vergine delle Grazie, che sarà poi
proclamata patrona della città.
Palazzolo a cui darà
una grossa mano per
diventare sacerdote,
benché avesse già
raggiunto la bella età
di 35 anni. Lì, anco-
ra , verrà battezzato
l'amico ebreo, Giona,
e proprio qui, accu-
sato di praticare la
magia, verrà sottopo-
sto a un minuzioso
interrogatorio da par-
te dell'arciprete Bur-
zio, e Giovannino Bosco come difesa imbastì per il
meravigliato inquisitore i due giochetti, rivelandone
poi il trucco, che lo scagionarono completamente, e
il "processo" finì in una risata.
11 Duomo e la Madonna delle Grazie sono
stati importanti per il giovane Giovanni Bosco
che a Chieri iniziò il suo cammino vocaziona-
le . Davanti all'immagine della Patrona egli pregò
per la sua famiglia , per la sua vocazione, per i
suoi amici. Nel Duomo volle celebrare una delle
sue prime messe. Frequentando quella chiesa ,
egli si era fatto amico il campanaro Domenico
Pogliano e soprattutto il sagrestano Carlo
NOVEMBRE 2005 BS

2.5 Page 15

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Crisantemo, fiore di
Novembre
FLORA D'APPARTAMENTO
Il crisantemo appartiene alla fami-
glia delle Compositae e viene dal
greco Khrysos-oro, e anthos- fiore ,
fiore d'oro, forse per il colore delle
prime specie. In tutto l'Oriente è
simbolo di felicità e vita, e decora
feste e matrimoni. In Giappone è
simbolo della dinastia imperiale e
d'immortalità. Forse perché fiorisce
in novembre, nella nostra cultura il
crisantemo è diventato il "fiore dei
defunti". Nel Sette/Ottocento, alcuni
ricettari suggerivano di utilizzarne i
petali per profumare le zuppe e
insaporire gli arrosti . Lunghi lavori
d'ibridazione hanno portato a otte-
nere oltre settemila varietà, alte da
45 a 70 cm. Il terriccio deve essere
organico, con torba , umido ma dre-
nato. In questo caso, la pianta è
annuale ed è trattata per risultare
compatta, con foglie piccole di
color verde scuro e con fiori che
sbocciano insieme e hanno tonalità
dal bianco al giallo e al violetto.
NOBEL ITALIANI
In novembre ricorre la morte di
Enrico Fermi . Nato a Roma
(29/09/1901), diventa docente al-
l'Università e responsabile del
"gruppo di via Panisperna" dove,
con le ricerche sui nuclei atomici e
sui neutroni , apre l'èra nucleare.
Nel '39 riceve il Nobel per la Fisica
"per la sua dimostrazione dell'esi-
stenza di nuovi elementi radioattivi,
prodotti dall'irradiazione dei neutro-
ni, e per la sua scoperta relativa alla
reazione nucleare indotta dai neu-
troni". A causa delle leggi razziali,
emigra negli Usa e insegna alla Co-
lumbia University. Nel dicembre del
'42 riesce a far funzionare il primo
reattore nucleare, chiamato appun-
to "pila di Fermi".
Partecipa al pro-
getto di Los Ala-
mos per la co-
struzione della bom-
ba atomica. Muo-
re a Chicago (Illi-
nois) il 28/11/1954.
In suo onore, Sea-
borg e i suoi collaboratori hanno
chiamato Fermio l'elemento nume-
ro 100, da loro scoperto.
IL PERSONAGGIO
DEL GIORNO
1° novembre 1757: nasce lo
scultore Antonio Canova .
2 novembre 1755: nasce Maria
Antonietta di Francia, ghigliotti-
nata nel 1793.
3 novembre 1801: nasce Vincen-
zo Bellini , autore della "Norma".
4 novembre 1997: muore l'ame-
ricano Ulyher Simjin , inventore
del bancomat.
5 novembre 1982: muore l'attore
e regista Jacques Tati.
6 novembre 1860-. Abraham Lin-
coln è il 16° presidente degli Usa.
7 novembre 1867: a Varsavia, na-
sce Marie Sklodowska, moglie di
Pierre Curie, Nobel per la Fisica nel
1903 e per la Chimica nel 1911.
8 novembre 1960: John F. Ken-
nedy è il più giovane presidente
degli Usa; ucciso il 22/11/1963, a
Dallas.
9 novembre 1877: nasce Enrico
De Nicola , capo provvisorio dello
Stato nel 1946.
1O novembre 1871 : H. Morton
Stanley rintraccia l'esploratore
David Livingstone, vicino al lago
Tanganika.
11 novembre 1918: abdica Carlo
I d'Austria-Ungheria (beatificato
nel 2004) .
12 novembre 1840: nasce lo
scultore Aguste Rodin .
13 novembre 1598: muore Filip-
po Il di Spagna.
14 novembre 1863: nasce Leo
H. Baekeland , inventore della ba-
chelite.
15 novembre 1891: nasce il ge-
nerale Erwin Rommel , la "volpe
del deserto".
16 novembre 1961 : 13 aviatori
italiani sono trucidati a Kindu , in
Congo.
17 novembre 1839: Giuseppe
Verdi , 26 anni, debutta alla "Sca-
la" di Milano, con "Oberto, conte di
San Bonifacio".
Nehru
18 novembre 1928: Walt Disney
"firma" la nascita di Topolino.
19 novembre 1902: nasce Ma-
falda di Savoia ; morirà a Bun-
chenwald nel 1944.
20 novembre 1497: Vasco de
Gama doppia il Capo di Buona
Speranza.
21 novembre 1877: Thomas
Edison inventa il fonografo .
22 novembre 1916: muore lo
scrittore Jack London , autore di
"Zanna bianca".
23 novembre 2004: muore A.
Keys , inventore delle "razioni K"
per l'esercito americano.
24 novembre 1864 : nasce il pit-
tore Henri de Toulouse-Lautrec .
25 novembre 1881: nasce Ange-
lo G. Roncalli , papa Giovanni
XXIII.
26 novembre 1871: nasce don
Luigi Sturzo , fondatore del Partito
Popolare .
27 novembre 1701 : nasce A.
Celsius , inventore del termometro
centigrado .
27 novembre 1946: il 1° Ministro
Nehru chiede a Usa e Urss di ces-
sare i test nucleari.
28 novembre 1905: Arthur Grif-
fith fonda il Sinn Féin, per l'indi-
pendenza dell'Irlanda.
29 novembre 1929: l'americano
Richard Byrd sorvola per primo il
Polo Sud.
30 novembre 1962: il birmano U
Thant è eletto segretario generale
dell'Onu.
8S NOVEMBRE 2005

2.6 Page 16

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Continua il viaggio di lavoro in Thailandia. I
LA GRANDE VIA
di Giancarlo Manieri
La visita al vicerettore
de/l'università buddista
di Bangkok. I principi
del buddismo, la "Grande
Via" contro il dolore.
Splendida giornata quella della
visita al vicerettore dell 'Uni-
versità buddista di Bangkok.
Non tanto per il sole, che in Thai-
landia tradisce poche volte, quanto
per l'incontro avuto con uno dei
maestri riconosciuti del buddismo
thailandese. Un palazzo del centro
ospita la sua residenza. Molte per-
sone sono in attesa in un lungo e
largo corridoio che fa da anticame-
ra. Rigorosamente scalze, silenziose,
raccolte come fossero in un tempio.
Le mura, le stanze, le suppellettili,
avvolte dalla penombra, invitano al
silenzio. Tutto suggerisce rispetto,
deferenza, discrezione.
LA VISITA
Entrando nel palazzo, la mia fede-
le guida e interprete, don Battista,
mi ha fermato ai piedi della scalina-
ta d'ingresso: "Via le scarpe! Se
vuoi , puoi tenere i calzetti: siamo in
un luogo sacro. Qui ci si toglie le
scarpe come da noi il cappello". Sa-
limmo e varcammo la grande porta
vetrata, in silenzio e con una certa
riverenza. Ci prelevarono con ampi
inchini due giovani bonzi, ovvia-
mente scalzi, avvolti nel grande
mantello arancione, e ci accompa-
gnarono in una stanza che assomi-
gliava più a un deposito che a un uf-
ficio. Ma si trattava dell'ufficio del
santone. Scaffali dovunque seppelli-
vano montagne di scartoffie, libri,
faldoni. Schede, fogli, cartelle in-
gombravano il tavolo e la cattedra.
C'erano solo libere due sedie, forse
messe lì apposta per noi due. Su
NOVEMBRE 2005 BS
La splendida entrata di una pagoda. Tutti i popoli hanno riservato alla divinità
le loro migliori costruzioni.
quelle infatti ci fecero accomodare
in attesa. Dopo una decina di minuti
eccolo l'importante Bonzo dal nome
impossibile che non tento nemmeno
di ricordare. I titoli altisonanti con i
quali veniva qualificato contrastava-
no con la figura: un omino semplice,
piccolo, i radi capelli brizzolati, av-
volto nel lungo Phra civon (abito di
Dio) arancione che per lì mi diede
l'impressione di un grande accappa-
toio indossato in un modo un po '
strano. Ma poi, mi sono accorto che
dava alla persona un che di soleru1e e
misterioso, di etereo: ebbi l' impres-
sione che desse il senso del sacro più
della veste bianca di don Battista, in-
dossata per l'occasione.
Cl RVISTA
Intensa la conversazione sui valo-
ri del buddismo.
Maestro, qual è la via per conse-
guire La pace interiore e la cono-
scenza della verità?
È il rifiutare sia la via del piacere
perché troppo effimera sia la via del
dolore, perché ... fonte di orgoglio.
Difficile capire come la soJJ'eren-
za sia fonte di orgoglio .. .
Provi a meditare le Quattro Nobili
Verità scoperte dal Gautama quando
diventò il Budda (l ' illuminato) : la
vita è dolore. L'origine del dolore è
il desiderio del piacere. Il desiderio
va eliminato per eliminare il dolore.
Il mezzo per eliminarlo è il Dharma,
cioè un sentiero a otto vie.
Maestro, in che cosa consiste il
segreto della felicità?
II segreto sta nell 'accettarsi così
come si è, rinunciando ai desideri. Il
des iderio rende infelice l'uomo per-
ché una volta soddisfatto porta a
maturarne un altro più intenso e co-
sì di seguito . Attraverso l'ottuplice
sentiero, l'uomo arriva al Nirvana
in cui egli è felice pur non deside-
randolo.
Maestro, l'otluf?lice sentiero ...
Sì. Retta conoscenza, retto pen-
siero, retta parola, retta azione, retto
sforzo, retto guadagno, retta consa-

2.7 Page 17

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Visita a un personaggio importante.
I
Don Personeni con il vicerettore
dell'Università buddista
di Bangkok.
pevolezza, retta concentrazione. E
la meditazione yoga è il mezzo per
percorrere faci lmente il sentiero.
Non le sembra che il buddismo
sia più una tecnica per sfuggire al
dolore che non una religione?
Ogni religione è una tecnica per
raggiungere la verità. Nel buddismo
la verità è che l'esistenza è dolore,
perciò .. . ma questa non è una do-
manda importante. L'importante è
raggiungere il Nirvana.
Maestro, mi permetta di chieder-
le dei giovani . . .
Ogni giovane è invitato per qual-
che tempo a fare vita monastica al-
l' interno di una pagoda, a vestirsi
come un bonzo, a seguire le rigide
regole della comunità dei monaci.
Tutti i giovani?
Tutti.
E tofanno?
In molti. Come in occidente an-
che qui, ora che siamo in regime di
globalizzazione, sono penetrati
l'indifferenza, l ' agnosticismo, l' in-
dividualismo. Mi permetta: sono
fr utti tutti occidentali . Molti gio-
vani trovano più comodo il sentie-
ro che porta al nulla piuttosto che
il sentiero delle Quattro Grandi
Verità. E questo non è bene. Voi
che siete educatori di giovani do-
vete ricordare ai vostri alunni che
senza la fede c ' è il vuoto, il vuoto
del dolore, della disperazione e del
non senso . Noi facciamo altrettan-
to. Le tante statue del Budda che
lei vede ovunque sono in posizioni
diverse: in piedi , sedute, sdraia-
te .. . Noti le mani. Le troverà an-
ch'esse in pos1z10m diverse.
Ognuna è un insegnamento: non
I Don Battista conversa
amabilmente con due giovani
bonzi ad Ankor Watt.
inquietarsi, opporsi al male, cac-
ciare i desideri vani, essere carita-
tevoli, aver compassione ...
LCONGEDO
Poi continuò, senza fretta, ma con
convinzione a dire che il buddismo
"informa" la vita politica e sociale
della Thailandia. Don Battista che
traduceva disse "domina", poi si ri-
prese cercando un vocabolo più ap-
propriato. Gli suggerii per l ' appunto
"informare". E il bonzo continuò a
spiegare come il Budda si ponesse
come modello dell'uomo, colui che
ha imboccato la grande via e la se-
gue fedelmente, senza tentennamen-
ti, senza ripensamenti, senza volger-
si indietro. .. "Ma questo è Vange-
lo"! esclamai. Don Personeni evitò
di tradurlo ma forse il maestro capì,
perché fece un largo sorriso, quindi
si alzò. Capimmo che l'incontro era
terminato. Ci alzammo a nostra vol-
ta ed egli ci salutò con un grande in-
chino, le mani giunte a livello della
testa, segno di deferenza verso di
noi, poi si degnò di accompagnarci
fino all 'uscita e a metà scala chiese
il ricordo di una foto, perché aveva
parlato con "uomini di Dio". Disse
proprio così.
L'interno della pagoda, dominato
dalla grande statua del Budda.
aI
I Un bonzo chiede l'elemosina:
non soldi, ma acqua o cibo.
Raggiunta la razione giornaliera,
il monaco torna alla sua pagoda.
Realizzai che c'era qualcosa da
imparare da quell'incontro.
(continua)
BS NOVEMBRE 2005

2.8 Page 18

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PAPI DA COLLEZIONE
di Savina Jemina
Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI hanno
inaugurato, senza volerlo,
un nuovo filone
collezionistico. Una breve
rassegna delle emissioni
L a scomparsa di papa Giovan-
ni Paolo II e la rapida elezio-
ne di Benedetto XVI passe-
ranno alla storia. Mai si era registra-
ta tanta corale partecipazione. I due
avvenimenti sono stati seguiti in di-
retta radio-tv da oltre un miliardo di
persone. Hanno richiamato in piaz-
za San Pietro, per un imprevisto
"gi ubileo", milioni di persone e
centinaia di capi di Stato (e, quasi
un "miracolo", erano seduti vicini
anche rappresentanti di Paesi in
guerra tra loro). Come non bastasse,
i due pontefici sono stati onorati da
molte amministrazioni postali. Così,
la loro immagine gira anche sulle
lettere, dando vita a un nuovo fi lone
collezionist ico.
DALLA POLONIA...
Il primo Paese a ricordare papa
Wojtyla è stato la Polonia: 1'8 apri-
le, a soli sei giorni dalla morte, un
dentellato da 1,30 zloty lo raffigura
sorridente e pochi giorni dopo, un
foglietto da 3,50 zloty lo propone
pensieroso e stanco. Subito dopo,
l'Austria, con un valore da un euro:
il volto sofferente del pontefice è al-
l'interno di una croce. Malta, visita-
ta tre volte dal Papa, propone un
francobollo listato a lutto. Grafica-
mente riuscita, anche se dolente, è
l'immagine sul valore della Croa-
zia: accanto a "Karol Wojtyla. Papa
Ivan Pavao II", gli anni di nascita e
della morte (1920-1985). Le date
compaiono pure sul francobollo del-
NOVEMBRE 2005 BS
la Germania, da 0,55 euro, forse il
più bello di tutti: a sinistra, "Papst
Johannes Paul II" e gli anni, a de-
stra il volto sereno, quasi gioioso.
La Romania, poi , ha stampato un
blocco da quattro esemplari con due
soggetti: il Pontefice e la basilica di
San Pietro.
Da ricordare, tra le emissioni ex-
traeuropee, quella di Israele, che
propone Giovanni Paolo II davanti
al "m uro del pianto" a Gerusalem-
me, nel marzo del 2000. Poi , l'Ar-
gentina, con un ' immagine del Papa
sorridente e giovanile, le caraibiche
Isole Vergini e le Marshall, nell 'o-
ceano Pacifico, con cinque immagi-
ni fotografiche ripetute tre volte. E
quando questa rivista sarà in distri-
buzione, sicuramente saranno in
vendita molti altri francobolli .
... AL VATICANO
Le Poste Vaticane hanno fatto,
comprensibilmente, lo sforzo mag-
giore. Il 12 aprile hanno emesso la
serie "Sede Vacante": tre francobo lli
da 0,60, da 0,62 e da 0,80 euro,
(Cfr. BS settembre, pag. 9) con lo
stemma della Camera Apostolica (le
chiavi decussate sormontate da un
Francobollo Giovanni Paolo Il
in Argentina.
POLSKA
I 000
Zt.
- Annullo meccanico Polonia.
POLSl<A
::1.20
Annullo meccanico•
Polonia• per gli 83 anni del Papa.
PAl' ST
] OIIANN ES
PAUL Il.
19lC,l01.H
Francobollo Giovanni Paolo Il •
Germania.
padiglione) , ripreso da un affresco
nel Palazzo Apostolico. L'elezione
di Benedetto XVI li ha resi inutiliz-
zabili dopo otto giorni, ma l'elevata
domanda filatelica e dei " ricordi" li
ha fatti esaurire subito. Il 2 giugno
ne sono stati posti in vendita altri
tre (da 45, 62 e 80 centesimi di eu-
ro) , con altrettante fotografie di Be-
nedetto XVI e le parole latine "Ha-
bemus Papam", "Tu es Petrus" ed
"Episcopus Romae": sono stampati
in minifogli da sei , con a sinistra lo
stemma di Joseph Ratzinger e la sua
firma. Anche il Sovrano militare or-
dine di Malta ha onorato Benedetto
XVI: una cartoli na postale da 0,45
euro con la croce ottagona, stemma
dell 'Ordine, e sul lato sinistro l'im-
magine del nuovo Pontefice.

2.9 Page 19

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~
3 ,n I
~
~
= --
~
........... e."
JEZU J A OBIE
Foglietto con francobollo
di Giovanni Paolo Il in Polonia.
Monete Vaticano Giovanni Paolo Il
2005 .
-~_- ii ... . ~
Foglietto Giovanni Paolo Il
alle Isole Marshall.
Cartolina postale Benedetto XVI -
ordine di Malta.
Francobollo Giovanni Paolo Il -
Austria.
Francobollo Giovanni Paolo Il -
Croazia.
cante (il ritardo è giustificato dai
tempi tecnici): nel diritto, gli stem-
mi del Cardinale camerlengo e della
Camera apostolica e la scritta "Sede
Vacante MMV". A queste monete,
se ne è aggiunta un a commemorati-
va in argento da cinque euro: sul di-
ritto è come le precedenti , mentre
sul rovescio compaiono la colomba
simbolo dello Spirito Santo, le scrit-
te "Veni Sancte Spiritus" e "Città
del Vaticano" e il valore.
E ANCORA
Francobollo Giovanni Paolo Il -
Israele.
Carta telefonica del Vaticano. 50°
di sacerdozio di Giovanni Paolo Il.
LE MONETE
Un discorso a meritano le mo-
nete. Il 23 aprile, come peraltro pro-
grammato, sono stati venduti gli ot-
to "pezzi" in euro e in centesimi di
euro: sul diritto raffigurano il volto
di Giovanni Paolo II e il millesimo
2005-XXVII Anno del pontificato.
Trattandosi dell ' ultima coniatura
del Papa polacco, sono andate a ru-
ba. Poi, il 30 giugno è stata la volta
di altre otto monete per la Sede Va-
Tra i "Papi da collezione" ci sono
anche quelli raffigurati sulle carte
telefoniche vaticane, utilizzabili sol-
tanto all'interno dello Stato e nelle
zone extraterritoriali collegate alla
sua centrale telefonica: Pio IX, Pio
XI, Pio XII, Giovanni XXIII , Paolo
VI, Giovanni Paolo I e ovviamente,
Giovanni Paolo II.
Due pubblicazioni , infine. Il Re-
pertorio-catalogo delle affrancature
meccaniche su Giovanni Paolo Il è
dedicato alle cosiddette "rosse", in
prevalenza polacche: un elenco non
completo, ma buona base per quanti
si dedicano a questa nuov a collezio-
ne (28 pagine, 3 euro ; rivolgersi al-
i'Associazione italiana collezionisti
d 'affrancature meccaniche, e-mail:
info@aicam.org). Poi, il libro Ri-
cardo del pontificato di un grande
papa. Giovanni Paolo II, pellegrino
del mondo: in 176 pagine a colori ,
Luciano Fraschetti propone i suoi ri-
cordi per reali zzare le speciali buste
filateliche in occasione delle 160 vi-
site a città italiane e ai 104 viaggi al-
l'estero compiuti dal pontefice. Ac-
canto alle riproduzioni delle buste e
dei francobolli emessi dai vari Paesi,
ci sono informazioni storico-geogra-
fiche, fl ash di cronaca e brani dei di-
scorsi papali, che offrono una pano-
ramica sugli oltre 26 anni di pontifi-
cato. I lettori del "Bollettino Salesia-
no" possono richiedere il volume al-
la Golden Italia Editrice, via Viggiù
13, 00125 Roma (te!. 06-5258995)
al prezzo scontato di 20 euro , com-
prese le spese di spedizione.
O
BS NOVEMBRE 2005

2.10 Page 20

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~ ~ f vY
' ~\\ f ..L:-
-
NOVEMBRE 2005 HS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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PRIMA PAGINA
Serena Manoni
DOC SAKSIDA
1114 maggio u.s. l'Università Federale del Brasile ha conferito il titolo
di "Doutor Honoris Causa" a don Ernesto Saksida, 86 anni,
da 70 missionario nel grande paese sudamericano.
Don Ernesto è
uno slove~o:
ma orma, e
p brasi lia no che
sloveno, poiché vi-
ve in Brasile dal
1954 . A Corumbà
nel 19 71 ha fonda -
to la "Cidade Dom
Bosco", un'opera
st raord in ar ia che
ha recuperato all a
società c ivil e, a ll a
Chiesa e all a fam i-
Don Saksida mangia tra i suoi ragazzi.
gli a mi gliaia di ragazzi, togliendoli da ll a fame e
dalla strada. Le per ip ez ie dei primi anni avrebbe-
ro sco ragg iato un leone, ma lui no n ha mai mol-
lato, dandosi corpo e an im a a questo meraviglio-
so e difficile apostol ato, imponendos i co n la sua
forte persona Iità, face nd o spesso la voce grossa
anc he co n le auto rità per otte nere aiu ti, e sten-
dendo la mano a tutti, senza mai cessare di esse-
re" Pe Saks ida", il padre Saksida .
da co ntinu a a es-
serne il patriarca no-
nostante i suo i 86
anni.
E anche per lui,
finalmente, dopo
tante fatiche, è arri-
vato il so len ne ri co-
noscimento della
città e della Na-
zione. In fatti, l'U ni-
vers ità degli Studi
A Cu iabà, dove ha passato gran parte della sua
vita sa les iana e aposto li ca, eg li, giovane prete, scoprì
tanti - tropp i - ragazzi abbandonati a se stess i, quasi
senza istruzione, che l'i ndigenza spingeva ai margini
delle istituzioni. Co minciò subito a darsi da fare: riu-
nioni, doposcuo la, gruppi, borse di studio, mensa.
Poi venne il centro sportivo nel 1953, po i il giorn ali-
no, ecc. Di cosa in cosa, di attività in attività, arrivò
nel 1961 all a rea lizzaz ione più significativa, quando
un a signora gli offrì un a cadente costruzio ne nel
bairro più degradato e v io lento della c ittà. F,u la
mano della Provvidenza. Don Ern esto ne approfittò
sub ito per impiantarvi una sc uola che insegnasse un
mestiere ... Dovette farla funz ionare 24 ore su 24,
perché gli alunni , in due anni dai primi 72 era no
diventati quasi 400. Que ll a prima realizzazione oggi
è la "Cidade dom Bosco" che di ragazzi ne ha oltre
duemila, perfettamente orga ni zzati. E lui, don Saksi -
I ragazzi della "Cidade Dom Bosco" sfilano per le vie
di Corumbà.
del Mato Crosso do Sul su proposta della professo-
ressa Da Sil va, che 30 anni prima fece parte di
quelle bambine povere che la " Città Don Bosco"
acco lse in mezzo a ce ntin aia di altre, il 14 ap ril e
2005 gli ha co nfe rito il titolo di dottore: " Doutor
Honoris Causa". Se lo meritava, di certo, pe r le
tante imprese comp iute a Corumbà che ag li occ hi
di molti hanno del prodig ioso. Ma lui cont inu a a
dire c he i titoli non danno da mangiare, e ha sem-
pre la preoccupazione giorn ali era di co ntinu are a
mandare avanti la sua baracca, che non è più un a
baracca, ma un vero vi ll aggio degli studi e dell'e-
ducazione.
BS NOVEMBRE 2005

3.2 Page 22

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M IL
ESE IN
LIBRERIA
Motonte
o cuto di Giuseppe
~~~
Luigi Pozzoli
Lettere
a persone comuni
e non comuni
CARO AMICO
Lettere a persone
comuni e non comuni
di Luigi Pozzoli
Paoline , Milano 2004
pp. 126
In tono amichevole e
confidenziale, e stile scor-
revole , l'autore scrive
quattordici lettere aperte
a persone comuni e non
comuni. Il lettore vi si po-
trà identificare personal-
mente o scoprire dei volti
che tutti incontrano sulla
propria strada. La rifles-
sione, a metà strada fra
meditazione e chiacchie-
rata, comunica cose im-
portanti con l'aria di chi
semplicemente le sug-
gerisce, dialogando sen-
za imporsi. I destinatari
sono persone vive del
nostro quotidiano: un
neonato, un giovane lon-
tano, due giovani inna-
morati, una persona de-
vota, un cristiano della
domenica, un amico pes-
simista, un cristiano in
crisi di identità, un cri-
stiano che sogna, un cri-
stiano che sta sulla so-
glia, un neonato settan-
tenne, ecc. Attualissimi i
messaggi.
CHE COSA VIENE DOPO
LA FINE?
Una riflessione
contemporanea
sulle "cose ultime"
di Mario Germinario
Ed . Rogate, Roma 2005
pp. 136
Che cosa succede dopo la
morte, se la vita non fini-
sce con essa? Il libro rin-
fresca le idee sulle verità
ultime: "/ novissimf'. Vi tro-
vano posto le risposte alle
domande sulle quali la per-
sona umana si interroga ri-
guardo le ultime realtà del-
la sua vita. Sono domande
di grande rilevanza e signi-
ficato , per imparare a vive-
re meglio. E non riguarda-
no solo i credenti , ma tutte
le persone che vogliono
dare un senso pieno all'e-
sistenza. L'autore aiuta a
riflettere su queste temati-
che: "Chi sono stato prima
di cominciare a esistere; la
provvisorietà della morte ; il
giudizio di Dio; lo stato di
purificazione; la risurrezio-
ne dei corpi ; l'inferno; la
natura della sua pena; il
paradiso; la beatitudine
eterna; il giudizio universa-
le e la fine del mondo.
I 7 PECCATI CAPITALI
"Ma liberaci dal male"
di Pascal lde
(con Luc Adrian)
ELLEDICI, Leumann (To)
2005, pp. 240
IL BRIVIDO SANTO
DELLA VOSTRA FEDE
Protagonisti e metodi
della nuova
evangelizzazione
di Carlo Maria Martini ,
Centro Ambrosiano-
ELLEDICI
Milano-Leumann (To)
2005, pp. 184
Si tratta della singolare te-
stimonianza di un pastore
che si è fatto carico di con-
durre la sua Chiesa nel
cammino di evangelizza-
zione del mondo contem-
poraneo, con una specifica
attenzione alle missioni po-
polari. Si offrono abbon-
danti indicazioni calate nel
vissuto di comunità parroc-
chiali impegnate a diven-
tare missionarie. Il conte-
sto locale in cui sono nate
Il libro si presenta come un queste esperienze non ne
itinerario spirituale di libe-· sminuisce l'interesse, ma
razione interiore, aiutando al contrario permette di co-
il lettore a stanare i falsi glierne le proposte operati-
idoli che tentano l'uomo fin ve che sono come una na-
dalle origin i. Non si tratta di turale conseguenza dei
uno studio storico, di un grandi principi e delle indi-
concetto teologico , di un cazioni di carattere gene-
manuale di morale. I saggi rale . Nella prefazione del
del tempo antico hanno Segretario Generale della
elencato sette di questi CEI si afferma che questo
grandi idoli che il "Tentato- libro un tesoro prezioso
re" agita nel cuore degli per rinnovare lo slancio
uomini , per illuderli di tro- missionario delle comunità
vare la felicità : superbia, cristiane".
gola, lussuria, avarizia, in-
vidia, ira e accidia. E sono
i cosiddetti "sette vizi prin-
CARLO MARIA MARTINl
cipali", come malattie del-
l'animo umano da cui ne
vengono generate altre. Le
Il brivido santo
della vostra
loro radici sono difficili da
diagnosticare e tuttavia
FEDE
vanno individuate per rag-
giungere l'equilibrio dello
spirito. La liberazione dal
male è una delle richieste
elencate nella preghiera in-
segnata da Gesù .
l'R('ffACOMSTI I i\\1HOlll
Ol i U :O.. U()\\ 'A r\\'ASG l·U1./.AZI0._1;
NOVEMBRE 2005 BS

3.3 Page 23

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~~~
UMANA
I 60 ANNI: UN RILANCIO
UNA SCOMMESSA
di Françoise Charbonneau
(collaborazione di Blandine
Marotte)
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 216
i 60 v\\i,ti,tt:
u~ YilAJ-tCio
UM sco~~tsSA
Co11 la ~ol/abor..i:.ion~ di
81.,\\SO/Xli .\\11\\R01TT-'
Il libro, rivolgendosi ai ses-
santenni di oggi che sono
ben lontani dall'aver rag-
giunto la "vecchiaia", pro-
pone di approfittare delle
ricchezze della maturità
raggiunta per realizzarsi in
modo nuovo ed originale.
In realtà , oggi , per la vita
che si è allungata, il mo-
mento della sospensione
dal lavoro e quello del go-
dimento della pensione me-
ritata, dà l'opportunità di oc-
cuparsi di tutto ciò che la vi-
ta professionale spesso ave-
va costretto a trascurare: af-
fetti , interessi, vita intellet-
tuale e spirituale. I sessan-
tenni troveranno in questa
piccola guida consigli pratici
e dinamici per una miglior
conoscenza di sé e degli al-
tri, intesi come corpo, ani-
ma, spirito. E se avere ses-
sant'anni fosse un'occasio-
ne formidabile per amare e
far amare la vita?
LETTERE AL PADRE
CELESTE
di Giuliano Caposio
Edizioni Segno
Tavagnacco (Ud) , 2004
pp. 108
Sotto la forma epistolare
l'autore si rivolge a Dio e
gli apre il cuore , rivivendo i
momenti felici e dolorosi
trascorsi con il figlio, per-
duto nel fiore della giovi-
nezza. Nell'avvicendarsi dei
giorni e delle stagioni , egli
viene al tempo stesso con-
dotto dallo Spirito a com-
piere un personale "cam-
mino della mente in Dio"
che , dall'amore per il figlio,
lo immerge nel mistero del-
la sua Paternità. Dall 'in-
contro con l'Amore senza
fine , sbocciano l'estasi e il
canto . Il pensiero che ne
emerge non è solo la riela-
borazione contemplativa di
questa sua vicenda privata
che .aspira a farsi univer-
sale, ma la testimonianza
esemplare del cammino di
santità percorso da un fi-
glio, che si assomiglia, gior-
no dopo giorno, al Figlio
che muore sotto lo sguar-
do di un altro Padre .
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LACRIME DI SANGUE
Indagine su un mistero
Pref. Vittorio Messori
SEI , Torino, 2005
pp. 128
Lacrime
di sangue
indagine su un mistero
Prduioocdi
Vn-t'ORjO MfS.'iORI
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U>IUII
Nel febbraio del 1995 su
una statua della Madonna
che avrebbe versato lacri-
me di sangue a Civitavec-
chia si è detto e scritto tan-
to, ma rimangono misteri .
Le indagini della scienza
sono giunte alla conclusio-
ne che le tracce riscontrate
sul volto della statuetta so-
no sangue umano maschi-
le e che la statua non ha
evidenziato altre anomalie .
Miracolo, suggestione, ope-
ra diabolica? Perché san-
gue umano maschile e non
femminile? Quale il mes-
saggio? Il saggio rende con-
to delle indagini scientifi-
che e relative vicende giu-
diziarie, della devozione at-
torno alla Madonnina; ed
offre una valutazione teolo-
gica delle lacrimazioni . Il
fatto , comunque, testimo-
nia il rigore e la prudenza
della Chiesa all'irrompere
del soprannaturale nell'espe-
rienza umana.
MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO
(MGS)
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CIALI (SCS)
Obiezione di coscienza
Emarginazione
e disagio giovanile
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GRUPPI SAVIOCLUB
Tel. 06.4450257
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BS NOVEMBRE 2005

3.4 Page 24

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TASSA RISCOSSA
PADOVA C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
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VIAGGI
di Giancarlo Manieri
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DIBATTITI
di Severino Cagnin
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CHIESA
di Silvano Stracca
I Benedetti prima di Benedetto (2)
MISSIONI
di Vincent Donati
Darfur: ancora e sempre emergenza