Bollettino_Salesiano_200510

Bollettino_Salesiano_200510

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Mensile • Anno CXXIX • nr. 9
Poste Italiane S.p.A. • Spedizione in A.P. · D.L 353/2003
(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB PD
Spedizione nr. 9/2005
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877

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- 40 ANNI DAL CONCILIO
di Pascual Ch6vez Villanueva
RINGIOVANIRE ,
IL VOLTO
CHIESA AL FEMMINILE
"La Chiesa rende grazie a Dio per il mistero della donna
e per la donna, per ciò che costituisce l'eterna misura
della sua dignità" (Giovanni Paolo Il - 29/06/1995)
L e donne
rappre-
sentano
il volto femmi -
nile del cristia-
nesimo. Spes-
so si sente
parlare di di-
scri minazio-
ne nei loro
confronti da parte della
Chiesa. Si dimentica - non sempre
in buona fede - che la mentalità e
le leggi che hanno difeso la dignità
della donna e l'unità della famiglia,
per quasi 2000 anni hanno avuto la
loro origine nel cristianesimo. È
vero tuttavia che siamo ancora ere-
di di una storia che ha reso difficile
il cammino della donna, ignorando-
ne la dignità, mortificandone le pre-
rogative e non poche volte emargi-
nandola fino a ridurla in schiavitù .
Questo le ha impedito di essere
pienamente se stessa e ha privato
l'umanità della sua ricchezza spiri-
tuale . Anche alcuni "uomini di Chie-
sa" non sono stati esenti da pregiu-
dizi e riserve nei confronti della
donna, e Giovanni Paolo Il ha stig-
matizzato vivamente tali errori. A
chi addossare la responsabilità di
simili storture? Difficile dirlo. Le ori-
gini di molti usi e costumi si perdo-
no nella notte dei tempi.
Nell'Antico Testamento la don°
na era valorizzata per la sua mater-
nità. Rimanere senza discendenti
era un disonore e una disgrazia.
Tale concezione aveva i suoi rifles-
si: la donna viveva soggetta al
marito e se avevJ:1 la sventura di
rimanere vedova, veniva relegata ai
margini della società. Nel Nuovo
Testamento la vita e la dottrina di
Gesù hanno rappresentato una
rivoluzione. Non solo si rivalutò la
OTTOBRE 2005 BS
dignità della donna, ma - come
afferma l'apostolo Paolo - in Cristo
venivano eliminate tutte le differen-
ze: "Non c'è più né giudeo gre-
co ; né schiavo né libero ;
maschio né femmina" (Gal 3,28).
L'atteggiamento di Gesù è contro-
corrente in una società che aveva
ridotto la donna a "incubatrice": egli
si lascia seguire e servire da don-
ne , assolve l'adultera raccoman-
dandole di non peccare più, si fer-
ma a casa di Marta e di Maria,
riserva a una donna la prima appa-
rizione dopo la Risurrezione, dichia-
ra uguali di fronte al matrimonio
uomo e donna. Nel mondo romano
che discriminava i bambini , gli
schiavi , le vedove, gli anziani , gli
ammalati, è comprovata la sotto-
missione della donna, incapace di
far testamento , di testimoniare in
un processo , sotto perenne tutela
del padre o del marito. Se l'i nfe-
deltà del maschio era considerata
un "incidente", quella della donna
- Santa Caterina da Siena.
era un oltraggio , e là punizione
poteva arrivare fino alla morte. Fu il
cristianesimo a operare un'autenti-
ca rivoluzione culturale, cambiando
prassi millenarie. Ogni essere uma-
no possiede una dignità inalienabi-
le , qualunque sia la condizione
sociale, il sesso, l'etnia, la cultura.
Predicando a Cori nto, crocevia di
commerci e ,immoralità, Paolo pone
la famiglia come cellula prima e
fondamentale della società, e ri-
chiama i coniugi a vivere un'unione
indissolubile. Agli Efesini scrive che
il matrimonio simboleggia niente
,meno che l'amore di Cristo per la
sua Chiesa, un amore capace di
dare la vita.
Lungo il corso dei secoli, an-
che in seno alla Chiesa l'immagine
della donna si è spesso caricata di
negatività. Secondo alcuni teologi
medievali era la responsabile della
caduta originale. Non mancarono
predicatori che giustificavano la sot-
tomissione della donna, richiaman-
do quel primo peccato che le ha
appiccicato l'etichetta di tentatrice.
Ma c'è anche chi difende l'ugua-
gl ianza di dignità uomo/donna, e
addirittura sopravvaluta quest'ultima
fissando lo sguardo su Maria. "For-
se che la donna per eccellenza non
è Maria, da cui proviene la salvez-
za?", diceva san Bernardo. È certo
che sono sempre esistite donne che
hanno esercitato un influsso decisi-
vo in seno alla Chiesa. Basti ricor-
dare le numerose collaboratrici
nominate da Paolo nelle lettere, o
citare alcune delle prime martiri,

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come Agnese e Cecilia ; o mamme
di personaggi importanti: come Ele-
na mamma di Costantino, Monica
mamma di sant'Agostino, Margheri-
ta mamma di Don Bosco, o famose
fondatrici o riformatrici come Teresa
d'Avila , Maria Mazzarello; o sante
regine: Elisabetta d'Ungheria, Eli-
sabetta del Portogallo, ecc.
Santa Brigida.
Durante il Rinascimento Cate-
rina da Siena esercita un grande
influsso su papi e governanti, ricor-
dando loro che un capo privo di
qualità umane e cristiane difficil-
mente potrà rluscire di qualche aiu-
to ai sudditi. E attuale. Non minore
fu l'influsso di santa Brigida , madre
ed educatrice di otto figli che, resasi
conto della grave situazione socia-
le, politica e religiosa del continen-
te, fondò l'Ordine del Santissimo
Salvatore, e ne scrisse la "Regola":
una novità assoluta, stante la sua
condizione di donna. Brigida sognò
un 'Europa unita e fedele alle pro-
prie radici cristiane . Con Caterina
ed Edith Stein è patrona del Vec-
chio Continente. Papa Wojty-l'a ha
ringraziato Dio per la natura, la
vocazione e la missione della don-
na: per la donna-progenitrice, nel cui
seno si prepara l'essere umano; per
la donna-madre che fa della famiglia
un focolare e una scuola di valori ;
per la donna-sposa, votata al servi-
zio dell'amore e della vita; per la
donna-lavoratrice che introduce l'u-
manità nelle strutture economiche e
politiche; per la donna-consacrata
che esprime la risposta sponsale
che Dio vuole avere da ogni creatu-
ra; per il genio femminile che arric-
chisce la Chiesa e il mondo.
Ottobre 2005
Anno CXX IX
Numero 9
In copertina:
Troppi i su icid i
nel mondo occ identa le.
Anche tra i giovani.
Che cosa c'è che
non fun ziona? E perché
si ri fiu ta il dono
divino dell a v ita?
Foto: MGS Triveneto
Mensil e di inform az ion e
e cultura reli giosa edito
dalla Con gregazione Sa lesi ana
di San Gi ovanni Bosco
D i re ttor e:
GIANCARLO MANIERI
- CHIESA
12 Wojtyta e santità salesiana
di Enrico da l Covo/o
- ANNIVERSARI
14 El Quijote
di Graciliano Gonzalvez
- CASA NOSTRA
18 San Francesco affidato a Don Bosco
di Giuseppe Cassio
- VIAGGI
20 Luci nel buio
- 1NSERTO CULTURA
23 La scommessa della speranza
di Giancarlo Manieri
di Giuseppe Tabarelli
- FMA
28 L'onda della solidarietà
di Graziella Curti
R BRICHE
2 // Rettor Maggiore - 4 Il punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia e nel
Mondo - 11 Osservatorio - 16 Box - 17 Zoom - 22 Lettera ai giovani - 27 Doctor J. -
30 Libri - 32 On Une - 34 Come Don Bosco - 36 Movimento Salesiano - 37 Laetare et
benefacere... - 38 Sfide etiche - 40 Diba ttiti - 42 I nostri morti - 43 // mese -
44 Prima Pagina - 45 Relax - 46 I nostri santi - 47 In primo piano/ Focus
Redazione: Maria Antonia Chlnello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Levar
Natale Maffioli - Fra ncesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori : Severino Cagnin - Ernesto Gattoni
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Enrico dal Cavolo
Carlo Di Cieco - Bruno Ferrere - Cesare Lo Monaco
~:r~ ~~~n~~~u~c~ ~r~i~~~Y~its~ ~ ~~;!~~ ~~~~;)!,72°
Fabio Sandroni - Arnaldo Scag lioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano Demarie
Chiara Fantini - Tadeo Martin - Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e Impaginazione: Pier Bertone
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Edizione Cooperatori: Ufficio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amministrazione: Gregorio Jaskot (Roma)
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È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
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Fondazione DON BOSCO
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web: www.fdbnm.org
11 BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
In 56 edizioni e 29 lingue diverse. Raggiunge 135 Nazioni,
più di quelle in cui operano i salesiani.
Associato alla
U nione Stampa
Periodica Italiana
8 S OTTOBRE 2005

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di Carlo Di Cieco
APRIRE AL FUTURO
La generazione del tutto e subito ... I giovani di oggi
sembrano credere poco al futuro. Il ruolo della fede.
A Ila scuola Campus di
Cinecittà dove i ragazzi e le
ragazze possono apprendere
le varie discipline dello spettacolo per
entrare in questo settore che si
presenta quale nuova terra
promessa, campeggia la grande
scritta "News generation". Forse
sarebbe più indovinato scrivere
"Generation now" "Generazione
adesso", ossia la generazione che
respira la voglia e la prospettiva di
consumare tutto e subito. Facendo
venire alla mente quella bella e triste
poesia di Lorenzo il Magnifico che al
colmo dello splendore rinascimentale
di Firenze scriveva: "Chi vuol essere
lieto sia, del doman non c'è
certezza".
O Il futuro per i giovani sembra
divenuto una cifra muta. Forse è stato
il danno più grave che si è loro
arrecato limando notte e giorno e con
tutti gli artifizi e le disponibilità
consentite dal potere , non solo le
speranze accese negli anni Sessanta,
ma la voglia stessa tipica dei giovani
di pensare in termini di futuro.
Pensare il futuro inquieta. Non tanto
perché ci apre orizzonti sconfinati e
sconosciuti entro cui il cuore potrebbe
spaurirsi , ma perché il futuro è
avvertito come possibilità critica del
presente. Pensare in termini di futuro
significa cominciare a volere un
presente altro. Chi vuole futuro è
incontentabile del presente e ci fa i
conti dolorosamente. Sul passato non
possiamo mettere più alcuna ipoteca.
Ci resta il presente, dal momento che
il futuro è incerto ai nostri occhi.
O Il rapporto tra generazioni non si
riconcilierà mai abbastanza se non ci
si incontra sul futuro. Il futuro , infatti,
ha in serbo sorprese per tutti, giovani
e anziani. Per gli anziani non meno
che per i giovani. Con la differenza
che il futuro incommensurabile, per
gli anziani , è più prossimo che per i
giovani chiamati a costruire il proprio
futuro con una lena maggiore e
battagliando perfino sul lavoro che
completa la nostra identità sociale . Il
futuro storico, per i giovani si
intravede amaro quando si leggono
OTTOBRE 2005 BS
studi sul precariato a vita per il 60%
dei giovani attuali. Rabbia o
rassegnazione per questa
prospettiva, svuotano di senso
qualsiasi voglia di futuro altro.
O Dire futuro è dire fede cristiana.
Perché ci si fida di un Dio che si
colloca davanti a noi, non dietro nel
tempo . Quale Alfa e Omega, principio
e fine. Come Alfa Egli offre una chiave
di senso a vite spesso ingarbugliate e
sull'orlo di crisi di ogni genere. Quale
Omega ci indica una rotta verso cui
navigare senza la paura di non
approdare mai da qualche parte. Con
la fede cristiana non cessiamo di
essere Ulisse, ma le sue avventure le
viviamo pure in compagnia di Abramo,
non meno stimolante df;ll navigatore
curioso e insoddisfatto. "So a chi ho
creduto" diceva Paolo di Tarso, un
altro bel navigatore della vita che non
temeva neppure le catene del carcere
e la morte violenta. Egli respirava in
una prospettiva futura che lo ripagava
del presente spesso gramo e
faticosissimo. Perché il futuro come
possibilità aperta è , più certo del
presente, più irremovibile del passato,
più armonioso di qualsiasi musica.
Piccoli e grandi possono scrivere sulle
sue note le musiche preferite. E i
sogni. A differenza dei nostri sogni,
quelli immaginati nel futuro di Dio, si
realizzano. Giovani e anziani
potrebbero ben incontrarsi su questo
futuro perché insieme sarebbero
concordi a cambiare il presente.
O Ora gli orizzonti sono rimpiccioliti.
Tutti siamo prigionieri spesso inconsci,
nelle società del denaro come in
Centri di accoglienza temporanei,
spesso gabbie di sofferenza riservate
agli immigrati più o meno clandestini,
giovani per lo più . Nessuno riuscirà a
convincerci che questi Centri che ci
imbrigliano nel presente siano quanto
di meglio e progredito si possa
pensare. C'è bisogno di qualcuno che
ricominci ad alzarsi per denunciare
l'imbroglio. E spinga per l'inizio di un
nuovo esodo mosso dalla speranza e
dalla voglia di affrettare il futuro nostro
e di Dio.
O

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più nemmeno a Bose, perché ta il richiamo al grande Papa
è roba inutile. E crede poco morto da qualche mese è per- APPELLI
anche all'adorazione eucari-
stica e quindi alle Quarant'o-
re che qui sono una tradizio-
ne. Dice che sono superflue e
ormai sorpassate e che i gio-
vani le snobberebbero e ai
bambini non è il caso di pro-
tinente: è stato esigentissùno
con i giovani, li ha esortati
più di una volta a recitare il
Rosario, l' ha recitato con
loro... Beh, ho idea che il suo
"don" sia un po' "speciale".
Potrebbe anche essere - per-
Giovane 35enne desidera
corrispondere con chi, co-
me lui, è in cerca di amici-
zia. Rocco Caronte, Vicolo
Patuzzi 7 - 25050 Padre-
no Franciacorta (BS).
porle... Mah! ... Sarà proprio ché no? - che abbia idee più Sono una collezionista di
così? Se lo fosse credo sia incisive e moderne. In questo immaginette sacre, antiche
giunta l'ora che vada in pen- caso fategliele sputar fuori.
e moderne. Vorrei fare
sione come catechista.
La mia modesta opinione è scambi. Renata Rossetti,
Patrizia@ ecc.
che si sceglie tra più idee, e
che si sbaglia sempre a sce-
Via Strada B, 7 - 87028
Praia a Mare (CS).
Cara Signora,
Prima di tutto, pregare non è
mai inutile. Mai! Affermarlo
è come dire che mangiare è
inutile! In secondo luogo,
"'1/,:WNCORA INQUISl- per le proprie idee si lotta.. .
ZIONE. Illustre diret- fino alla morte... (non della
tore, nella mia scuola si conti- persona ma delle idee che si
nua a parlare dell 'inquisizio- ritengono sbagliate!) . Tutta-
ne, dei catari, della leggenda via il nocciolo della questio-
negra, delle streghe al rogo ... ne che mi ha proposto mi
Ti dirò che mi sono rotto, so- pare verta su Quarantore e/o
prattutto per la parzialità con R osario . Queste due vetuste
gliere il nulla . Voglio dire
che ognuno è chiamato a
dare il suo apporto. Quando
ero nella pastorale attiva,
usavo spesso, prima di un
evento, radunare i miei colla-
boratori e fare il "brainstor-
ming" letteralmente "tempe-
sta di cervelli" (è un modo di
generare idee): tutti i presenti
dovevano dire la loro, fare la
loro proposta (anche il ·
"don" ovviamente). Qualcu-
Sono una ragazza collezio-
nista di santini, nuovi o an-
tichi. Stefania Saba, Via
Trieste, 2- 33050 Pavia di
Udine (UD).
Per una mostra, cerco im-
maginette antiche e recenti
del Sacro Cuore di tutte le
parti del mondo. Lodovico
Villa, Via P. Nenni, 36 -
24060 Gandosso (BG).
cui il mio vecchio prof di Sto- pratiche possono essere "d' al- no le annotava diligentemen- Mi chiamo Simona, sono
ria e filos tratta l'argomento. tri tempi", nel senso che te. Alla fine si mettevano in- un'animatrice dell'oratorio
Non mi puoi suggerire qual- sono nate in altri tempi, non sieme, raccogliendo quelle si- della mia città. Mi piace-
che libro, non sospetto, che c'è dubbio [le Quarant' ore, mili, e... si decideva! Non è rebbe conoscere animatori
faccia un po ' di verità su que- attribuite al fondatore dei mica difficile sa? Ed è anche e animatrici di qualunque
sti argomenti? Prometto di Barnabiti sant' Antonio Ma- produttivo. Ed è anche diver- età per confrontare la no-
comprarlo e regalarlo al mio ria Zaccaria, furono appro- tente! Provare per credere!
stra esperienza e arricchir-
prof con il gusto della vendet-
ta ... cristiana!
Mario , Bologna
Caro Mario ,
mi piace il tuo tipo di vendet-
ta. Proprio per questo mi
sono subito attivato per cer-
care di accontentarti. E ho
trovato. L'ultimo studio, usci-
D vate da Paolo IV nel 1560;
la pratica del Rosario è vetu-
sta, la si fa risalire a san
SLAM E FUTURO. Il-
Domenico (1170-1221), ma lustre direttore, gli sbarchi
pare sia ancora più antica]. di clandestini continuano .. .
Il problema tuttavia è: Am- Da noi sorgono moschee
messo che sia vero che sono come funghi ... Gli immigrati
devozioni "passate" (non musulmani pretendono che a .
inutili , perché pregare - lo scuola non ci sia il crocifisso,
ripeto - non è mai inutile. che si studi l'arabo, che ci si
ci reciprocamente. Simona
Giannese, Via Calabria,
45/B - 74100 Taranto.
Sono una ragazza di 35
anni, cerco amici e amiche
di penna da tutto il mondo.
Tina Pagnini, Casella Po-
stale 318 - 51100 Pistoia
Centro.
to quest'anno - non so se Infatti dire inutile l'adora- informi sull'Islam... ecc. Nei
sarà più l'ultimo quando zione Eucaristica è dire loro paesi noi non possiamo
verrà pubblicata la risposta,
cioè tra tre mesi - sui temi di
cui mi parli è quello di Fran-
co Cardini, uno dei massimi
un'eresia; e dire inutile il
Rosario... beh, papa Wojtyia
l'ha smentito alla grande.
Ha regalato rosari a mezzo
nemmeno farci il segno di
croce, pena la galera... Qui si
tratta di sopravvivenza della
nostra religione...
solo possibile ma auspicabile
nel rispetto della libertà di
ognuno. Non vale "chiuder-
si" per ripararsi, erigere stec-
medievisti in circolazione, in mondo. E giovani con il Ro-
collaborazione con la ricer- sario ce ne sono tanti) quali
Nevio, Torino cati per difendersi; non vale
isolarsi per vivere in pace . Il
catrice Marina Montesano . proposte si possono fare p er Caro prof non una sola volta futuro del!' umanità è nel/' in-
Ecco il titolo: La lunga storia trovare il corrispettivo mo- sono intervenuto dalle pagine tegrazione , è nella conviven-
dell 'Inquisizione - Luci e om- derno ? Con che cosa sosti- della rivista che dirigo sul za anzi nella convivialità . Oc-
bre della "Leggenda Nera", tuirle? Con nulla? Fare nul- problema Islam e sulla "inva- corre convincersene, o ci in-
Editrice Città Nuova.
la vuol dire arrendersi al- sione strisciante" che sembra caglieremo nelle secche di
DL ROSARIO, ECC.
Caro Direttore, il nostro
t' infingardia, vuol dire - con
più probabilità - che il
"don" di turno crede ... al
nulla!
essere in atto, anche se non
consapevole, de/l'Italia, anzi
del'Europa a causa del!' ùn-
migrazione musulmana. Ep-
una guerra infinita. Il futuro
è l' intercultura conviviale, se
no non. ci sarà futuro. Per
nessuno. Io sogno . Sogno in
"don" crede poco al rosario, I giovani snobbano ciò che pure io continuo a credere grande, sogno non il mondo
dice che ormai non lo dicono snobba il prete. Anche stavo!- che una convivenza sia non delle razze, dei popoli, delle
OTTOBRE 2005 BS

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nazioni.. . ma il mondo de /- ad allora eravamo loro allea- coltà ad accettare che i rap-
i' uomo. Sogno la caduta dei ti). Per rispondere alle affer- porti omo siano come tutti gli
confini, delle divisioni, degli mazioni del tuo prof 1. non è altri. È comunque vero che la
odi, delle differenze , sogno vero che fu solo "rosso", fu propria omosessualità va ac-
un'un ica grande famiglia, la anche "bianco". Guarda ca- cettata e vissuta con la mag-
famiglia umana. Utopia ? so, esistevano proprio le "Bri- gior serenità possibile, ma ho
Forse. Ma il sogno rimane e gate Bianche". 2. Non è vero l'impressione che non basti.
con il sogno la speranza. Se che i preti furono i persecuto- Credo sia utile e doveroso
non si è ammalati si sogna, se ri, al contrario furono i perse- porre ogni impegno nel!' indi-
si sogna c'è ancora la spe- guitati, le presero da tutti: 198 viduare le cause di questa
ranza .
furono ammazzati dai nazisti, dissomiglianza ed "esercitar-
L'altra mia grande "convin- 33 dai fascisti, 108 dai comu- si" per ricondurre nel!' alveo
zione" è che questa utopia nisti. E ci sono stati perfino pùì consono e naturale la
del!' unità segnerà la vittoria dei preti partigiani . 3. Non è propria personalità e/o la
definitiva del comandamento vero che i democristiani per- propria affettività. Non tutti
rilanciato con forza da Cristo seguitarono i partigiani: le sono cl' accordo su una tale
come un suo slogan persona- Brigate Bianche erano forma- teoria , devo ammetterlo, per-
le: "Vi do un comandamento te da "democristiani" nati ché oggi una certa scuola di
nuovo: amatevi l'un l'altro". nell'ottobre del 1942, pochi pensiero considera del tutto
E continuo a credere che la mesi prima del' insurrezione naturali anche le tendenze
sua "seconda venuta" (l' an- partigiana, dalla fusione dei omo. lo appartengo ali' altra
nuncia perfino il Corano), av- "popolari" (fondati da don scuola, e sono convinto che
verrà quando l'umanità avrà Sturzo nel 1919) e il "movi- sia possibile, con opportune
raggiunto il traguardo del!' U- mento guelfo" che era un mo- attenzioni, correggere, alme-
nità. E vedo questi flussi mi- vimento cattolico. Il resto (?) è no in parte, le proprie incli-
gratori di cui abbiamo tanto tutto vero! Te l'ho fatta sem- nazioni. Sarà un lavoro duro,
paura, come prodromi, prove plice per farti capire lo sche- ma non lo ritengo irrealizza-
tecniche di integrazione, pre- letro, anche se la situazione, bile. La natura umana è per,
ludi alla convivialità mondia- come puoi ben immaginare , e fettibile, ergo.. . Per quanto
le. Caro prof , è bello sogna- ben pilì articolata e comples- riguarda l'affermazione, che
re! Non solo non fa male, ma sa. Ciò che mi stupisce è che tu stesso riconosci azzardata,
infonde energie nuove e colti- ci siano ancora nelle nostre su una "parte" di Dio che sa-
va la speranza. Del resto que- scuole professori di storia di rebbe gay, la cosa "scric-
sto appare ogni giorno di piiì così piccolo calibro.
chio/a" in vari punti, Dio non
un sogno obbligato.
ha "parti", e non è né ma-
J'!, schio né femmina. Quindi
MOFILIA. Carissimo nemmeno gay. La "somi-
l'IA RESISTENZA. Gen- 4.';jdirettore, [...] Ho preso glianza" del 'uomo con Dio
~ ~ile direttore, il prof di piena consapevolezza della viaggia su binari diversi , è
storia continua a dire che la mia omosessualità [... ] Sono individuabile nel fatto di es-
resistenza è una fede, che la arrivato alla conclusione che sere persona e di essere, per
resistenza è rossa, che i marti- un rapporto sessuale tra due così dire, "impastato" di spi-
ri moderni sono i partigiani e soggetti dello stesso sesso non rito. Tale somiglian za rifugge
i moderni persecutori sono i è peccato se consumato nel- dunque da ogni "fisicità" .
fasci ti coi preti e i democri- I'amore. Ho scoperto il signifi- Per ultimo, il fatto che alcun.i
stiani. Embèh (sic) ... io non cato del! 'omofilia .. . fin quan- preti fr equentino "battuage"
so nemmeno chi sia tutta 'sta do la Chiesa non crederà all'a- - come li chiami tu (personal-
gente [... ]
more che può interc01Tere tra mente non conosco il vocabo-
Mariana , Roma
due uomini o due donne si
ostinerà a negare l'evidenza.
lo) - non c'entra né con la
mia con la tua anima e
Il tuo prof, cara Mariana (o Come creatw-a sono anch'io ri- dunque non è un alibi per
Marianna ?), è rimasto "in- flesso del Volto di Dio, quindi scaricare la propria coscien-
dietro ". Forse è un "vete-
ro/comunista", o forse, se
non è in malafede, è solo un
po' ignorante . Faccio veloce:
la "resistenza" è il movimen-
posso azzardare dicendo che
una patte di Dio è gay. E sono
convinto che se occorra con-
dannai·e qualcu no si deve pun-
tai·e il dito contro quei preti
za da specifiche responsabi-
lità. Dio giudica ciascuno
"personalmente", e né preti,
vescovi, papi sfuggono
al suo giudizio.
to armato sorto subito dopo che frequentano luoghi di in-
la caduta del fascismo e l' ar- contro (battuage) cercando
mistizio con le forze alleate
che ha scatenato la terribile
ritorsione dell'esercito tede -
sco contro gli italiani consi-
derati traditori (in effetti fino
sesso a pagamento ...
(Alex...@.. .).
Caro Alex,
ovviamente, ho qualche diffi-
Non ci è staro possibile pub-
blicare tutte le l~rtere pen:~
nure in reda zion e. Ce
scusiamo. Provvederemo_ a
suo tempo a.Ila pubblicazio-
ne o alla. risposta personale.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
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E-mail: biesse@sdb.org
BS OTTOBRE 2005

1.8 Page 8

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COLLE DON BOSCO,
ITALIA
MAGHI... IN STILE
SALESIANO
PAOLO: DA TARSO
AL MONDO
San Paolo è il più grande viag-
giatore e il più grande missio-
nario. Le sue 'vicende per ten-a
e per mare le racconta un ma-
gnifico DVD delle Paoline:
"Paolo: Da Tarso al mondo".
Un Paolo che si fa apolide per
essere di tutti. Il film è diretto
da Alberto Castellani, il regi-
sta del film su Don Bosco, che
in 7 tappe ricostruisce l'affa-
scinante vicenda del grande
apostolo delle genti: da Tarso
a Gerusalemme, a Cipro e an-
cora ad Attalia, ,Perge, Efeso,
Troade, Filippi, Atene, Cesa-
rea, Malta, Roma, sottolinean-
do le straordinarie vicende ac-
cadute in ognuna di esse. Una
storia intrecciata cop mosaici,
miniature, sculture, catacom-
be, archeologia... Emerge dal
filmato una figura unica nel
suo genere. Si trntta, perciò, di
un sussidio rigoroso di alto va-
lore storico, culturale e didatti-
co che a scuola, in parrocchia,
nelle comunità religiose non
può mancare.
IX edizione di un raduno tutto
speciale: maghi, giocolieri,
prestidigitatori si sono ritrovati
presso il santuaiio di Don
Bosco al Colle per una giorna-
ta di fes ta. Nonsologiochi/non-
solomagie. Mago Sales, il sale-
siano don Silvio Mantelli, ha
dentro l'ansia educativa e cai·i-
tativa di tutti i figli di Don
Bosco. Dal santo dei giovani
ha preso e sviluppato le doti di
grande giocoliere, con lo stes-
so intento: fare del bene, dif-
fondere la gioia, aiutare il
prossimo. Sempre numerosi i
paitecipanti (più di 400), grup-
pi di animazione provenienti
da ogni paite d'Italia che dopo
MONCUCCO, ITALIA
L'ORATORIO
DON BOSCO
la messa del mattino hanno as-
sistito, rapiti ed entusiasti, allo
spettacolo pomeridiano nel
quale si sono esibiti nomi noti
come Marco Berry delle l ene,
Raul Cremona di Ze/ig, Atturo
Brachetti 01mai famosissimo
trasfomrista e allievo di don
Il 22 maggio a Moncucco, il
paese dove Don Bosco sog-
giornò per due anni (1827-29)
presso la Cascina Maglia, è
stato inaugurato, alla presen-
Silvio, Sergio Bini (Bustic)
quello di "la vita è bella" di
Benigni, Miloud e altri. Al
clou della manifestazione il
lancio del paracadute del Ma-
go Sales ben protetto dall 'i-
struttore: per quello sport, in-
fatti, non c'è magia che tenga!
za del Sindaco, l'oratorio par-
rocchiale dedicato a Don
Bosco. Il giovane parroco don
Silvano Canta, che l'ha forte-
mente voluto, afferma con-
vinto che la nuova struttura
parrocchiale servirà ad apri-
re l'orizzonte e la mente dei
giovani, a capire ciò che non
si conosce del tutto e a inco-
raggiare tutti a "prendere il
largo" verso la meta che è
Cri sto.
OTTOBRE 2005 BS
IL CAIRO, EGITTO
a religioni diverse, "vengono
educati al sapere, al saper
fare e al saper vivere". li Mi-
Attesa e gradita vrslta del nistro, che è rimasto forte-
Ministro italiano della P.I. mente impressionato per la
all 'Istituto Salesiano del qualità delle attrezzature e
Cairo. L'onorevole Letizia l'efficienza · dell ' insegna-
Moratti si è congratulata con mento , ha assicurato che I'I-
i salesiani per la loro tenacia talia è fiera di questa presen-
nel portare avanti una scuola za professionale ed educati-
così qualificata , dove gli va dei figli di Don Bosco in
alunni, benché appartenenti terra egiziana.

1.9 Page 9

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FILATELIA
a cura di
Roberto Saccarello
redazionale
ZUMBAHUA,
ECUADOR
grande croce che contiene il
sole di salvezza e unisce ciel o
e terra appare il paesaggio ti-
pico della zona, montagne e
Il giovane ar tista Edwin Ca- campi incorniciati da due
brera ha realizzato una splen- grandi fiori di chukirawa, ca-
dida vetrata per la chiesa sale- ratteì-istici della zona, simbo-
siana della "Santa Croce'' di lo della bellezza del paesag-
Zumbahua, corredandol a con gio. In primo piano il Buon
i segni della cultura del Pastore con alcune pecore e
luogo: dietro la figura della gente del luogo, la cui princi-
pale occupazione e fonte di
1 risorsa è per l 'appunto la pa-
stori zia.
DON PASQUALE
LIBERATORE
A 2ANNI
DALL 'IMPROVVISA
SCOMPARSA (30-10-2004)
È il lavoro di un exallievo di
don Pasquale che ripercorre
le tappe di un'amicizia since-
ra, vissuta ... alla don Libera-
tore , comprendente cioè le
tre dimensioni del carisma:
ragione, religione , amorevo-
lezza. Ne risulta un profilo
semplice e vero, profondo e
suggestivo di don Pasquale
di cui l'autore , Giovanni Pa-
ladini, rivela tratti inediti e
qualità nascoste; la preroga-
tiva di rendere facili anche le
cose difficili, le sue doti mu-
sicali e la felicità con cui in-
segnava ad accompagnare i
canti; la sua mano da artista:
lavorava su vetro, incideva
la pietra. Emergono il tratto
signorile, la saggezza, la for-
za di volontà, la cultura che
ne hanno caratterizzato l'a-
zione ovunque fosse, la sen-
sibilità verso l'amicizia che
sapeva coltivare come po-
chi , l'imperturbabile serenità
nei momenti difficili.
SAN MARINO PER IL BEATO
ALBERTO MARVELLI
L'iniziativa è stata promossa in seguito alla let-
tura di documenti di archivio della sua opera in-
stancabile a sostegno dei riminesi saliti sul Titano
per sfuggire alle ricorrenti incursioni aeree. Si cal-
cola che siano state centocinquantamila in totale
le persone ospitate sul monte Titano dalla Re-
pubblica di San Marino che, come Stato neutrale,
non partecipava alle operazioni belliche.
Si ricorda, con l'emissione di questi due fran-
cobolli da 0.90 e 1.80 €, l'attività instancabile di
questo giovanissimo ingegnere, cristiano fino al
midollo, impegnato nel sociale e sempre in movi-
mento per fare la spola tra Rimini e San Marino
sulla sua inseparabile bicicletta carica di sacchi di
viveri e di vestiario . E tutte le mattine , anche a
San Marino nella chiesa di san Francesco , egli
partecipava alla santa messa e faceva la comunio-
ne, da dove, diceva lui stesso, traeva la forza per
continuare il 'Suo meritorio servizio a favore dei
suoi concittadini.
L'emissione filatelica è stata promossa dal lo-
cale gruppo exallievi salesiani che hanno anche
ottenuto l'annullo speciale delle Poste Sanmarinesi
in occasione della beatificazione. Il timbro riporta i
profili di Giovanni Paolo Il e di Martelli, gli stessi
che sono nel francobollo da 1,80 .
Per saperne di più: -zr 0761/ 307. 124
BS OTTOBRE 2005

1.10 Page 10

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l00annf fa
Il numero di ottobre 1905 del BS riporta una
lettera del salesiano Pietro Rossi, missionario
nell'isola di Dawson, in Argentina, al Rettor
Maggiore don Rua. Descrive il cambiamento
radicale dei nuovi cristiani difronte alla morte.
Ci sembra interessante, per cui ne trascriviamo
uno stralcio per i lettori.
Molti che prima nella loro vita indiana avevano
tanta paura della morte, ora invece, arrivati agli
ultimi giorni della loro esistenza, essi medesimi
manifestano il desiderio di ricevere gli ultimi sa-
cramenti! E così, ben sovente, si presenziano
delle agonie veramente invidiabili. Poco tempo fa
ha cessato di vivere il giovane indietto quindicen-
ne, Tobia Pane; ma la sua fu la morte del giusto.
Nelle sue ultime ore andava ripetendo: sono con-
tento, soffro con pazienza e per amor di Dio, e ba-
ciava con devozione le medaglie che teneva al
collo ed il Crocifisso. Bastava parlargli di Maria
SS. Ausiliatrice, del nostro buon Padre D. Bosco e
del Paradiso, per infondergli un'allegria tale, che
stando seduto nel suo letticiuolo, alzava ridendo
le braccia in alto , e sembrava proprio volesse vo-
lare! Difatti verso le 6,12 del mattino, in pieno
uso dei sensi, come chi placidamente si addor-
menta, col sorriso sulle labbra, rendeva l'anima
sua al Creatore.
In questi ultimi anni, la morte ci ha visitato so-
vente ed all'ombra della croce del Cimitero, qui
della Missione, riposano le spoglie mortali di un
Salesiano, di una Figlia di Maria Ausiliatrice, e di
circa settecento nuovi Cristiani.
ROMA, ITALIA
CERCHI D'ONDA -
ONLUS
Nel 1998 presso il Borgo Ra-
gazzi di Roma nasce un grup-
po di fa miglie giovani, che
vede ali ' origine un sacerdote
salesiano e una coppia. Lo
scopo è tipicamente sociale e
apostolico: promuovere la so-
lidarietà, l'affiatamento e la
conoscenza tra le famiglie, e
studiare iniziative a favore
dei bambini e delle coppie in
difficoltà. Viste le necessità
sempre maggiori e più urgenti
in Italia e ali 'estero, nel 2003
i partecipanti si costituisco-
no in "Associazione Cerchi
D' onda - Onlus" (www.cer-
chidonda.ori:), continuando
il loro cammino con maggiori
garanzie dal punto di vista
"tecnico" e allargando gli in-
teressi anche ali 'affido e alle
adozioni, altri si lanciano nel-
l'animazione teatrale e turisti-
ca, altri nella preparazione dei
bambini ai sacramenti .
OTTOBRE 2005 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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e.o.e.
I
P otrà essere utile a
molti , pu rché non
NOVA
ponendosi solo in parte
nel contesto della mo-
diventi "i!' libro, ma
resti "un" libro della fede
ETVETERA
dernità entro cui espri-
mere in modo significati-
cattolica . Il " Compendio",
presentato dal Papa alla
Chiesa universale come
"sintesi fedele e sicura del
nel compendio
del Catechismo
vo l'annuncio cristiano.
La raccomandazione di
Gesù a non mettere vino
nuovo in otri vecchi, per
Catechismo della Chiesa
non mandare tutto in
cattolica", e "nuova guida
Il 28 giugno u.s. è stato presentato
malora, è attuale. Il mo-
per la trasmissione della
fede", viene definito dallo
stesso pontefice "una sor-
ta di vademecum ", uno
dal papa Benedetto XVI il
"Compendio del Catechismo
della Chiesa Cattolica".
vimento catechistico post-
conciliare è stato per lo
più convinto della diffi-
coltà a dialogare con l'uo-
sguardo d'insieme della
mo di oggi tramite la for-
fede cattolica. Farne qual-
mula catechistica.
cosa di più potrebbe ri-
sultare poco produttivo
per la testimonianza cri-
stiana come lo stato nel
passato la tendenza o il
bisogno di avere delle "si-
curezze" in pillole teoriche
sulla fede. Poi, nel tempo,
si è giunti a dover chiede-
re perdono per colpe col-
lettive dei cristian i che
pure sapevano a memoria
la dottrina. Non a caso lo
stesso Benedetto, da car-
dinale, aveva annunciato
che il Compendio no,:i sa-
rebbe stato "un compen-
dio della fede cattolica,
ma il compendio del Cate-
chismo del 1992".
L'annuncio cristiano
CATECHISMO
DELLA
CHIESA
CATTOLICA
Compendio
11111\\1 .111\\
U>llllltl
'\\'fil \\\\\\
Se si fosse trattato di
fare una grande intervi-
sta sulla fede cristiana
poteva andare bene la
forma domanda/risposta.
Ma un'intervista sulla fe-
de dovrebbe muoversi
con uno stile letterario più
omogeneo e capace di
mettere in risalto le que-
stioni primarie . Molte do-
mande del Compendio af-
frontano anche questioni
secondarie rispetto al nu-
cleo della fede cristiana.
E alcune risposte sem-
brano troppo complesse ,
per presentarsi come una
facilitazione da ritenere a
memoria, come alcuni sug-
geriscono. Ne viene fuori
della morte e risurrezio-
un esempio della distan -
ne di Gesù dovrebbe
za di linguaggio che
scaldare il cuore e questo non accade scorrendo spesso esiste tra la vita della gente e le formule
un testo di catechismo. "Non ci ardeva il cuore?" proposte da molta teologia ecclesiale . Forse per
si dicevano i discepoli di Emmaus, ricordando il questo, papa Benedetto ha sottolineato che "non
misterioso viandante che parlava loro degli ultimi si può leggere questo libro come si legge un
avvenimenti della vita del Signore . Neppure il romanzo. Bisogna meditarlo con calma nelle sue
nuovissimo "Con1Pendio" - che tanto compendio singole parti e permettere che il suo contenuto,
non è con 205 pagine e 598 domande e risposte, mediante le immagini , penetri nell'anima". Un
rispetto alle 431 del vecchio catechismo di san compendio della dottrina cristiana potrebbe
Pio X - fa ardere il cuore. Con la differenza che il essere del tutto plausibile in una società cristia-
catechismo di Pio X, o quello del Bellarmino al na più di quanto non lo sia in una società plura-
cui metodo colloquiale di domande e risposte più lista e secolarizzata, qual è la nostra , dove il pri-
si ispira , rispondevano alla cultura del proprio mo annuncio richiede almeno la stessa cura e la
tempo, mentre il "Compendio" del Catechismo rin- stessa attenzione che si dedica ai battezzati
novato nel 1992 mescola "nova et vetera", praticanti.
O
BS OTTOBRE 2005

2.2 Page 12

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
PAPA WOJTY...tA.
ELASANTITA
I Giovanni Paolo Il, sulla linea
di papa Montini, ha voluto .
mostrare che la santità è
"a portata di mano" per tutti
i fedeli.
SALESIANA
di Enrico dal Covolo, Postulatore Generale
edalcovolo@sdb.org
B asta dare ·uno sguardo alle
cifre. Da quando, nel 1588,
Sisto V creò la Congrega-
zione dei Riti, e ad essa affidò le
cause dei santi, i papi che si sono
succeduti da Clemente VIII (t
1605) a Paolo VI (t 1978) hanno
prodamato 296 santi e 827 beati;
mentre Giovanni Paolo II, nel solo
arco del suo pontificato, ha pro-
clamato 482 santi (483, se si con-
sidera la conferma del culto di san
Meinardo, vescovo della Lettonia)
e 1345 beati. Questo straordinario
incremento di santità canonizzata
è stato possibile grazie anche allo
snellimento dei processi canonici,
sancito dalla nuova legislazione
promossa dallo stesso Giovanni
Paolo II e contenuta soprattutto
nella Costituzione apostolica Di-
vinus Pe,fectionis Magister del
1983. Tale incremento corrispon-
de a un preciso disegno teologico,
in particolare a quella "teologia
della testimonianza" che lega tra
loro i pontificati di Paolo VI e di
Giovanni Paolo II. Se è vero -
come ripeteva spesso Paolo VI -
che l ' uomo d'oggi ascolta assai di
più i testimoni che non i dottori,
allora è vero che la "nuova evan-
gelizzazione" passa attraverso va-
lidi modelli di vita cristiana, auto-
revolmente proposti all'imitazione
dei fedeli. La riflessione che ha
accompagnato il Grande Giubileo
- dalla Tertio Millennio Advenien-
te alla Novo Millennio l neunte -
ha poi consentito di integrare que-
sto discorso teologico, relativo
alla testimonianza e alla "nuova
OTTOBRE 2005 BS
L'ultimo membro della .FS che
Giovanni Paolo non è riuscito
a beatificare, causa la morte,
è stato il fondatore dei "Micheliti"
don Bronislao Markiewicz.
Più di 80 mila persone
hanno assistito alla
beatificazione fatta dal cardinale
Glemp il 9 giugno a Varsavia.
evangelizzazione", con quello
della santità dell a Chiesa. In effetti
la Chiesa doveva presentarsi al-
1' appuntamento del nuovo millen-
nio rinnovata nella santità: prima
di tutto santa, anche se "madre di
figli peccatori". Solo con questo
volto essa poteva apparire "credi-
bile" dinanzi alle sfide del terzo
millennio. Ecco il senso profondo
della richiesta di perdono; ecco il
significato ultimo di tante beatifi-
cazioni e canonizzazioni. Giovan-
ni Paolo II ha voluto mostrare che
la santità è "a portata di mano"
per tutti i fedeli, che essa è la "mi-
sura alta" - cioè la mèta impegna-
tiva - della vita cristiana ordina-
ria, quella di ogni giorno. Egli
confermava così , in modo origina-
le, il magistero del Concilio vati-
cano II, espresso nel capitolo
quinto della Costituzione dogma-
tica Lumen Gentium: "Tutti nella
Chiesa. .. sono chiamati alla san-
tità" (n. 39).

2.3 Page 13

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
I Papa Sisto V, marchigiano
di Montalto, creò nel 1588
la S. Congregazione dei Riti
cui affidò le cause dei santi.
LA FAMIGLIA
SALESIANA
Anche la Famiglia Salesiana ha
potuto godere di questa situazione
inedita: una situazione per cui si è
parlato di un nùovo volto della
santità e di una nuova epoca di
beati e di santi nella bimillenaria
storia della Chiesa (in realtà, que-
ste due espressioni rappresentano il
titolo di altrettanti volumi, tra i
molti del genere recentemente
comparsi in libreria). Prima di tutto
diamo anche qui uno sguardo alle
cifre. Fino al 1978 i santi della Fa-
miglia Salesiana erano solo 3: Don
Bosco, Madre Mazzarello e Dome-
nico Savio. E c'era un solo beato,
don Rua, proclamato da Paolo VI
nel 1972. Ora la Famiglia Salesia-
na conta 5 santi (si sono aggiunti i
"protomartiri salesiani" Versiglia e
Caravario) e 49 béati. Ma il ponti-
ficato di Giovanni Paolo II ha se-
gnato anche un incremento senza
pari di cause seguite dalla nostra
Postulazione: i venerabili della Fa-
miglia Salesiana oggi sono 8 (6 di
essi sono stati proclamati durante il
pontificato di Giovanni Paolo Il), e
i servi di Dio sono 89 (eccetto il
caso dei martiri spagnoli di Madrid
e di Siviglia, il cui processo dioce-
sano è iniziato nel 1956, tutte le
loro cause sono cominciate dopo il
1978). Sarebbe troppo lungo ricor-
dare gli interventi di Giovanni
Paolo II nelle singole cause di bea-
tificazione e di canonizzazione.
Nel loro insieme, essi si collocano
tra due date, una all'inizio e l'altra
alla fine del suo pontificato: preci-
samente tra il 1° dicembre 1978 e
il 20 dicembre 2004. La prima
data, neppure due mesi dopo l'ele-
zione del pontefice, è quella del
Concistoro pubblico nel quale
venne proclamato venerabile il sa-
lesiano polacco don Augusto Czar-
torysk.i (poi beatificato il 25 aprile
2004). La seconda data, .tre mesi
prima dalla morte di Giovanni
Paolo II, è quella della venerabilità
di mons. Luigi Olivares,
salesiano di Sutri e Nepi.
GLI ULTIMI ATTI...
Nel 2004, ultimo anno della sua
vita, il Papa ha fatto alla Famiglia
Salesiana - impegnata, secondo le
indicazioni della Strenna del Rettor
Maggiore, a riproporre "a tutti i
giovani la gioia e l'impegno della
santità come misura alta di vita cri-
stiana ordinaria" - il dono più
bello, beatificando alcuni rappre-
sentanti dei rami più robusti della
nostra Famiglia: don Augusto
Czartoryski, un SDB; suor Eusebia
Palomino, una FMA; Alexandrina
Maria da Costa, una cooperatrice
(tutti e tre sono stati beatificati il
25 aprile 2004, in piazza San Pie-
tro); Alberto Marvelli , un exallievo
(il 5 settembre 2004, a Loreto). In-
fine , il 20 dicembre 2004, nel Con-
cistoro pubblico che decretava l'e-
roicità della vita e delle virtù di
Paolo VI era fermamente convinto
che "l'uomo d'oggi ascolta più
i testimoni che i dottor," .
I due superiori generali
don Pascual Chavez dei salesiani
e don Kazimierz Radzik
dei micheliti.
monsignor Olivares, il Papa ha ri-
conosciuto anche un miracolo attri-
buito all 'intercessione di padre
Bronislao Markiewicz, già salesia-
no e poi fondatore della Congrega-
zione di San Michele Arcangelo
("Micheliti"). Tutto era già pronto
per la sua beatificazione, fissata
per il 24 aprile 2005 : ma, è stato
sotto il pontificato di Benedetto
XVI che il 19 giugno a Varsavia è
stato beatificato don Bronislao dal
cardinale primate di Polonia
Glemp di fronte a una platea di
circa 80 mila persone. Perfino
dopo la sua morte papa Woityla
non cessa di promuovere la santità
salesiana. Anzitutto, tra le pochis-
sime persone che egli cita nel suo
testamento spirituale, c anche il
servo di Dio cardinale Augusto
H lond, primate della Polonia du-
rante i tragici eventi della seconda
guerra mondiale. Nel suo testa-
mento il Papa riferisce a lui queste
parole profetiche, che alludono alla
sconfitta dei totalitarismi politici in
Polonia: "La vittoria, quando av-
verrà, sarà una vittoria mediante
Maria". Più in generale, la testimo-
nianza di santità, che il ricordo del
papa polacco immediatamente
evoca, ripropone ancora una volta
la validità del metodo educativo di
Don Bosco: quel metodo che il
giovane "Lolek" (così veniva chia-
mato Karol Woityla) esperimentò a
Cracovia, .nella parrocchia dei Sa-
lesiani sulla via Tyniecka dove abi-
tava.
O
BS OTTOBRE 2005

2.4 Page 14

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A 400 anni dalla pubblicazione di uno
ELQUIJOTE
di Graciliano Gonzélez
Il Don Chisciotte segna
uno dei momenti clou
della cultura europea e
mondiale, a cavallo tra il
XVI e il XVII secolo. Un
fibra universale, emblema
del donchisciottismo.
Attualissimo dopo 400
anni dalla prima
pubblicazione.
L' era di Cervantes è anche
quella di Shakespeare che,
più o meno nello stesso
periodo del don Chisciotte in Spa-
gna, pubblicava in Inghilterra l'O-
tello (1604) e il Macbeth (1606).
Curiosamente i due moriranno lo
stesso giorno, il 23 aprile 1616.
Coincidenza significativa: Spagna e
Inghilterra erano le potenze di allo-
ra, l'una ormai vicina al declino,
l'altra emergente. Il 2005 segna il
400° anniversario della pubblicazio-
ne della prima parte del romanzo di
Cervantes, e la Spagna lo ha dichia-
rato anno di Don Chisciotte. Lo
sbracato cavali ere della Mancia è da
tutti conosciuto e amato; molte del-
le sue strampalate gesta - diventati
pezzi antologici - sono paradigma-
tiche anche per l' uomo d'oggi.
IL DONCHISCIOTTISMO
Il romanzo è senza dubbio un ca-
polavoro universale, non solo per il
suo significato storico/letterario -
Cervantes rinnovò la letteratura,
dando origine al romanzo moderno
- ma anche per aver creato uno dei
miti più universali dell'immaginario
umano, il donchisciottismo. Si può
ben dire che la figura di Don Chi-
sciotte è ancora attualissima. Una-
muno nella sua Vita di don Chi-
orroaRE 2005 ns
I L'allampanata figura del cavaliere
della Mancia in contrasto con
quella "rotondetta" del suo
scudiero, ispira da 400 anni artisti
e poeti, psicologi e pedagogisti. ..
sciatte e Sancio Panza afferma che
il cavaliere della Mancia non è una
figura fittizia, ma " uno di quelli che
hapno mangiato e bevuto e dormi-
to", e Dostoevskij a sua volta: "il
più magnanimo di tutti i cavalieri
che furono al mondo, l 'animo più
ingenuo e, in quanto al cuore, uno
dei più grandi che la terra abbia
avuto". Perciò l'opera di Cervantes
la testimonianza del mistero più
profondo e fatale dell ' uomo e del-
l' umanità". Francesca Garofoli af-
ferma che è "tale la forza di questo
personaggio che, forse unico nella
storia della letteratura, gli è conces-
so persino l'onore di un anniversa-
rio, come fosse una persona real-
mente vissuta". Borges parla di Don
Chisciottè come di un amico vicino.
La gloria di Cervantes sta nell ' aver
dato vita a personaggi che incarna-
no dilemmi umani , tanto verosin1ili
che nessuno può affernrnre che non
siano esistiti ... persino fisicamente
sono più comprovabili che il resto
dei mortali. La ragione è semp lice:
sono immortali, da 400 anni rina-
scono in ogni lettore. In verità la
Mancia è il mondo, e i personaggi
- Miguel de Cervantes.
che entrano ed escono nella scena
cervantiana rappresentano l'andiri-
vieni dell'umanità. Il Don Chisciotte
dunque è un libro di vita che si può
e si deve leggere tante volte, lungo il
viaggio della propria esjstenza, a se-
conda delle situazioni. E lo specchio
in cui vediamo riflesso il nostro can-
giante aspetto. Don Chisciotte è un
personaggio magico, da amare o
anche odiare, che diverte, e fa com-
passione. Le sue sventure sono le
nostre, ecco perché non ci lasciano

2.5 Page 15

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dei capolavori della letteratura mondiale.
I Don Chisciotte contro i mulini
a vento, uno degli episodi più
universalmente conosciuti
e significativi del romanzo.
indifferenti. Il cavaliere errante ci
provoca e riflette tanti nostri diversi
stati d 'animo: il riso, la pena, il ran-
core, il coraggio ...
TANTE LETTURE
Come ogni capolavoro, ancl)e il
Don Chisciotte si presta a diverse
letture: c'è una lettura umoristica,
centrata in episodi che sprizzano
humor ... e in divertenti colloqui;
una lettura "letteraria", creata dal
gusto incomparabile della lingua
castigliana, infarcita di proverbi
ch_e raccolgono la sapienza del po-
polo; una lettura artistica, cui tanti
si sono ispirati per la creazione
delle loro opere; e ancora una lettu-
ra filosofica, morale, pedagogica,
religiosa (Cervantes era un cristia-
no convinto), e altre ancora. Ciò lo
rende attuale, perché non lo lega a
nessun 'epoca o luogo. È universale
e atemporale. Si è molto parlato
della pazzia di Don Chisciotte e del
buon senso di Sancio Panza . Credo
che entrambi rappresentino due
prospettive diverse della ragione. Il
servo/scudiero, senza cultura, è le-
gato all'esperienza immediata, il
nobile padrone, più libero e ideali-
sta, s'illude di superare la realtà e
creare un nuovo ordine. La sua
lotta contro i mulini a vento è una
pazzia, ma è anche lo sforzo di sra-
dicare le forze gigantesche che im-
po_ngono la violenza e l'ingiustizia
sulla terra. Sancio vede solo muli-
ni, Don Chisciotte è capace di ve-
dere al di là della realtà immediata,
egli la sublima per scoprire le
cause che disturbano la vita degli
uomini sulla terra. La pazzia del
protagonista non è stoltezza
ignoranza, ma una visione diversa
della realtà. È l' intelligenza - la lu-
cida pazzia - che vede più in là
del! ' immediatezza, che cerca di
correggere la realtà prosaica della
vita. Scorge giganti dove ci sono
solo mulini, ma in essi il cavaliere
errante scopre le forze maligne che
muovono il mondo e che bisogna
combattere. È la poesia di fronte
alla prosa. Ben si dice che i poeti
I Pitture, sculture, incisioni, opere
museali, stampe, monumenti
onorano il Cavaliere della Mancia
e il suo inseparabile scudiero.
hanno una forte componente di
pazzia. D 'altra parte, le avventure
del Chisciotte non sono mai avven-
ture puramente fantastiche: né ip-
pogrifi, né draghi, né fanciulle da
liberare a cavallo di un indomabile
destriero famoso quanto il suo pa-
drone... il suo è solo un vecchio ·
ronzino che lo tradisce nei momenti
più decisivi , come lo tradiscono i
mezzi umani quando vuole rag-
giungere i suoi ideali. Il suo scopo
è quello di migliorare le situazioni
più o meno ingiuste. E per Don
Chisciotte è sempre ingiusto chi
non rispetta i diritti delle persone
che nessuna legge può mai concul-
care. Questa è la sua pazzia ma
anche il suo messaggio. Cervantes
ha acceso l'utopia di creare un
mondo ideale, secondo i presuppo-
sti dell'età dell 'oro.
MITO SENZA TEMPO
L'autore vorrebbe che questo suo
strambo personaggio non fosse un
ideale libresco, ma di vita, e appar-
tenesse a tutti gli uomini. Il mito
dell'utopia impossibile da raggiun-
gere, ma possibile per rompere l'i-
nerzia del quotidiano e lanciare
verso quote sempre più alte e più
umane. Un mito senza tempo per-
ché rappresenta qualcosa di consu-
stanziale all'uomo di ogni tempo.
In un mondo permeato da tanta in-
felicità, tanta ingiustizia e disordi-
ne Don Chisciotte non è né fuori
posto , né un pazzo, tutt 'altro: è un
illuminato che vede la realtà che
noi non vediamo. Egli rappresenta
la speranza di chi ama i grandi va-
lori e sogna un'esistenza meno ci-
nica, ipocrita e ingiusta. Non è paz-
zia quella dell'Hidalgo, né imma-
ginazione distillata, ma un profon-
do, responsabile, cosciente e co-
scienzioso realismo che parte dalla
realtà per modificarla, consapevole
che il mondo (allora come ora) è
così in decadenza che solo una
sana, coraggiosa ispirazione, molto
al disopra del livello terreno, può
smuovere i cuori, le coscienze, la
politica, e il potere in tutte le loro
espressioni. E difficile, e sarebbe
anche triste, immaginare un mondo
senza un Don Chisciotte.
BS OTTOBRE 2005

2.6 Page 16

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I Momenti dello
spettacolo, dato
nel cortile dell'istituto.
OTTOBRE 2005 BS
redazionale
MACERATA.
ISTITUTO SALESIANO
THE LION KING
La scuola del! 'istituto salesia-
no di Macerata ha appl"ontato
un musical in due atti attin-
gendo alle musiche di E/ton
f ohn, Tim Rice e Hans Zim-
mer e costruendo una favola
attorno a sua maestà il Re
Leone sovrano della giungla
africana, al viscido Scar e le
sue iene che esiliano l'erede
al trono Simba, spadroneg-
giando sugli altri animali , e
sul ritorno di Simba, ormai
ad ulto, per riconquistare il
suo regno. La favo la è para-
digmatica per l'Africa attuale,
espropriata della sua storia,
della sua cultura e della sua
libertà. .. Il musical è anche
un augurio perché il continen-
te nero possa riappropriarsi
della sua ricchezza culturale e
delle sue risorse.
Magnifico spettaco lo per suo-
ni, luci , colori, danze, coreo-
grafie, canti, scene .. . La scuo-
la salesiana di Macerata (ele-
mentari, medie, liceo scienti-
fico, liceo linguistico)' non è
nuo va a simili pe1fonnance
che stanno riscuotendo sem-
pre maggior successo e noto-
rietà. Prima o poi, vorremmo
vederli allo Sferisterio, la
splendida struttura neoclassi-
ca da 168 anni luogo di gio-
chi e spettacoli, fiore all 'oc-
chiello della città. Ce lo augu-
riamo, perché no? Sarebbe un
formidabile esempio per tutte
le scuole e un incentivo all'i-
mitazione. E sarebbe -anche
una prova di lungimiranza del-
!'Amministrazione Comunale
e di quella dello stesso Sferi-
sterio che non farebbero che
appoggiare, anche attraverso
finanziamenti adeguati, inizia-
tive di alto profilo culturale.
Poche cose sono educative
quanto il teatro, Don Bosco lo
sapeva bene e i salesiani conti-
nuano a tener alta la bandiera
dello spettacolo educativo.
Crediamo sia necessario che
sforzi di questo genere non
siano più iniziative di nicchia,
ma abbiano cittadinanza piena
nelle strutture pubbliche di li-
vello. Sarebbe un bene per tutti
e una vittoria dell 'educazione.
(cfr. n° precedente)
REBUS: 3 5 9
UN AMOS SARA GIONATA
~
3
5
9
UNA MOSSA RAGIONATA
BREVISSIME DAL MONDO
MONTE NETTO, BRE-
SCIA . È indetto il "Premio
Nazionale di Poesia Mon-
te Netto". Primo premio
1500,00 e la pubblicazio-
ne del brano. La scadenza è
fissata al 27/12/05. Per rice-
vere il bando di concorso te-
lefonare al 030.97.48.683.
CITTÀ DEL VATICANO.
Prima visita di Benedetto
XVI al Quirinale. Cordiale
l'incontro col presidente
Ciampi. Costui ha ribadito i
principi di una "sana lai-
cità" dello Stato, e il Papa a
sua volta ha esposto tre
grandi preoccupazioni che
occupano la sua mente e il
suo cuore: la famiglia, la
vita umana e la libertà del-
! 'educazione.
CITTÀ DEL VATICANO.
Papa Benedetto XVI proce-
derà alla sua prima canoniz-
zazione nella persona del ge-
suita cileno Alberto Hurta-
do Cruchaga (190 1-1952)
una delle figure più signifi-
cative della storia della Chie-
sa cattolica in Cile che avrà
luogo a Roma il 23 ottobre.

2.7 Page 17

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a cura del direttore
BARCELLONA, SICILIA
L'Amministrazione Comu-
nale della cittadina ha deli-
berato di intitolare una
strada (adiacente al Pala-
cultura) al salesiano don
Tullio Rizzo, benemerito
della scuola cattolica e
medaglia d'oro al valore
civile per aver salvato
durante la guerra alcuni
prigionieri italiani avviati ai
campi di concentramento.
Il BS ha raccontato le sue
vicende nel numero di
ottobre 2004 a pagina 20.
CITTÀ DEL VATICANO
La Sagrestia Pontificia di
San Pietro ospita uno
splendido ostensorio di
puro cristallo , manufatto
della Cristalleria Artistica
La Piana (CAL~) di Colle
Val d'Elsa (SI). E una fab-
brica ormai affermatasi
come leader mondiale
nella cristalleria da tavola
e da regalo . L'opera, vero
capolavoro, è stata con-
segnata in dono a papa
Wojty{a in occasione della
sua visita avvenuta il 30
marzo 1996 (Fiorella.cre-
sti .@ calp.it).
TERNI, ITALIA
L'ITIS di Terni , il glorioso
Istituto Tecnico Industria-
le che contava studenti a
centinaia, molti dei quali ,
provenienti da varie realtà
della regione , erano ospi-
tati nella vicina struttura
salesiana, per i suoi 140
anni di vita realizza un
museo tecnologico, rac-
cogliendo e catalogando
tutti gli antichi strumenti
dei vari reparti dell'istituto
a cominciare dai primi (E.
Luri).
TORINO, ITALIA
Domenica 12 giugno
nella restaurata basilica
di Maria Ausiliatrice a To-
rino il cardinale Paletto
ha ordinato sacerdoti al-
cuni giovani appartenenti
alle ispettorie del Pie-
monte, della Lombardia,
Adriatica e Veneta. Una
festa della speranza . Di
forze nuove la Chiesa ha
sempre bisogno, ora che
i bisogni sono enorme-
mente dilatati. Al campo
sempre più vasto, però,
non corrispondono operai
sufficienti.
TORTONA, ITALIA
A suor Bice Andrigo, FMA,
è stato conferito il Premio
"Città di Tortona" per l'an-
no 2005. Si tratta di una
moneta d'oro chiamata il
"grosso" coniata per la pri-
ma volta nel 1254. Dome-
nica 29 maggio u.s. nel
corso della "manifestazio-
ne musicale del concerto
per Tortona" il sindaco ha
insignito suor Bice del-
l'ambito riconoscimento
per il suo impegno sociale
a favore dei poveri , degli
ammalati, degli anziani,
degli extracomunitari.
BARCELLONA, SICILIA
La Federazione Mondiale
Exallievi ha conferito il di-
stintivo d'oro al dott. Luigi
Coppolino, exallievo dell'O-
ratorio di Barcellona, con le
motivazioni: la testimonian-
za costante degli insegna-
menti di Don Bosco nella
vita, nella società, nella pro-
fessione; il perenne impe-
gno nell'Oratorio Salesiano
divenuta la sua seconda
casa, a cui ha dedicato
gran parte della sua vita,
anche come presidente
dell'Unione, organizzatore
e regista teatrale, ecc.
BS OTTOBRE 2 005

2.8 Page 18

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Sul restauro della chiesa di San Francesco
FRANCESCO... di Giuseppe Cassio
AFFIDATO
ADONBOSCO Una storia che comincia
ne'l 1218...
La chiesa/santuario
di San Fancesco a Terni, affidata ai salesiani.
I San Pietro sta per aprire la porte
della Gerusalemme Celeste;
san Michele arcangelo
ne protegge l'ingresso.
N el 1218 Francesco d'Assisi
tenne una documentata pre-
dica a Terni nella piazza
si riferisce comunemente il cantiere
della chiesa. La struttura originaria
si presentava con pianta a croce lati-
NASCE
UN CAPOLAVORO...
dell 'episcopio. Il vescovo della cit- na coperta da volte a crociera sorret- Terminata la prima fase di lavori, i
tà, Rainerio, ascoltò il sermone e te da esili pilastri. Tra la fine del xrv frati commissionarono a Piermatteo
lodò Dio per aver donato alla sua secolo e per i due secoli successivi d'Amelia un ' imponente tavola voti-
Chiesa un santo, poi chiese a Fran- furono apportate notevoli trasforma- va per l'altare maggiore, raffiguran-
cesco una comunità di frati per la zioni edilizie e decorative. Si ricavò te la Madonna in trono tra i santi
città. Il "Poverello" accettò, scelse una cappella in cornu epistolae. Si Bonaventura da Bagnoregio, Gio-
un posto tra i campi e gli orti a demolirono le mura perimetrali del- vanni Battista, Francesco d'Assisi e
ovest di Terni nei pressi della chiesa l'unica navata e si costruirono dei Ludovico da Tolosa. Nelle paraste,
di San Cassiano, dove improvvisò corridoi a mo ' di navate, più basse altri sei santi patroni venerati nella
delle capanne cli frasche e canne. di quelle attuali. Nel 1445 Antonio città. Piermatteo, scuola umbra, era
si ritirarono i ternani che accettaro- da Orvieto firmò la torre campana- vicino alle più importanti botteghe
no la vita minoritica. Nel 1265 i ria, ingentilita dalle bifore e qua- del primo Rinascimento, dal cantiere
frati iniziarono
costruzioni che
ad abitare in alcune
costituirono il primo
drifore decorate da misteriosi inserti
lapidei, e impreziosita dal sottile gio-
per l'abside del duomo di Spoleto
accanto a Filippo Lippi, fino alla
: nucleo del convento. A questa data co cromatico delle maioliche.
cappella Sistina, nella quale realizzò
OTTOBRE 2005 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

2.9 Page 19

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
di Terni affidata ai salesiani.
il cielo stellato sulla volta, distrutto di Dio. Nella parete destra, gli angeli
poi da Michelangelo. La tavola fran- con lunghe spade precipitano i con-
cescana è conservata nella Pinacote- dannati all 'Infemo dove un enorme
ca Comunale. Un'altra opera fonda- Satana li affen-a e maciulla. Altri
mentale è l'imponente ciclo di affre- diavoli si preoccupano di infliggere
schi realizzato nella metà del xv se- le più aspre torture ai reprobi.
colo da Bartolomeo di Tommaso da
Foligno, su commissione di Monal- TRA AGGIUNTE
do Paradisi, per la sua cappella gen-
tilizia. Il ciclo si ispira alla Seconda
E MODIFICHE
Venuta di Cristo e al Giudizio Uni-
versale. Recenti studi confermano
che molti riferimenti iconografici
del ciclo si accostano bene ai sermo-
ni di san Giacomo della Marca. La
sua presenza portò a Temi frutti di
rif01ma morale: la sua oratoria de-
nunciava i vizi che aveva osservato
in città con una minaccia apocalitti-
ca che lasciava impressionati. Non è
eITato affermare che gli affreschi
della "Cappella Paradisi" sono una
predica per immagini. Nella parete
sinistra Bartolomeo pose le anime in
cammino verso il luogo del giudizio,
richiamate dal suono della tromba.
Esse giungono ai luoghi dove sono
state destinate in base ai vizi e ai
peccati commessi. In alto, sulla de-
stra, lo stesso Cristo risorto, con una
grinta senza precedenti, affeITa le
anime dei beati. La Deesis si trova
sulla parete centrale, nel registro su-
periore. Cristo Giudice è raffigurato
entro la mandorla, contornato da
cherubini e serafini. Accanto, la Ver-
gine e San Giovanni Battista con i
Tornando alle vicende dell 'edifi-
cio, tra il 1555 e il 1575 Sebastiano
Flori, allievo di Giorgio Vasari, ese-
guì le decorazioni in stucco e in af-
fresco di una grande cappella rica-
vata dallo smantellamento di un 'ala
del dormitorio del convento, adibita
alla custodia di una preziosa reli-
quia della Santa Croce. All'interno
c'era un interessante ciclo di affre-
schi attinenti la Storia della Vera
Croce, tratta dalla Leggenda aurea
di Iacopo da Varazze. Sull 'area a
questa speculare fu innalzata un'al-
tra cappella dedicata a Sant'Antonio
da Padova, ricoperta di stucchi della
bottega dei fratelli Grimani di
Stroncane nella prima metà del XVII
secolo. Si confermava così l'im-
pianto basilicale originario, allarga-
to però nel transetto e nella tribuna.
Nel xvrn secolo la chiesa venne ri-
vestita di una scenografica compa-
gine di stucchi. Sei altari erano stati
addossati alle pareti laterali con di-
verse opere d 'arte , tra le quali un
- La raffinata eleganza dell'interno.
stauro volto alla ricostruzione delle
strutture cadute con l'assoluto ri-
spetto per i materiali e per l 'archi-
tettura originaria.
FINALMENTE I SALESIANI
La chiesa di San Francesco costi-
tuisce per la città di Terni non solo
un 'emergenza architettonica e artisti-
ca di rilievo, ma anche un punto di ri-
ferimento per il ristoro spirituale di
tantissimi fedeli, che ogni anno la
frequentano. La comunità salesiana è
cosciente di aver ereditato spazi pre-
gni di santità françescana. Dal 1943 i
salesiani furono chiamati a gestire la
parrocchia di San Francesco, anche
se la loro presenza a Temi risale al
1927, quando fu loro affidato il Con-
Patriarchi. Nel registro inferiore è il Crocifisso ligneo dalle braccia mo- vitto Umberto I, adattato nei locali
consesso apostolico, con san Pietro bili del xv secolo, utilizzato durante dell 'ex convento. Sembra che in più
nell 'atto di ruotare la chiàve e di i riti del Venerdì e del Sabato Santo di 75 anni di presenza, i salesiani ab-
aprire la porta della Gerusalemme dalla confraternita della Croce.
biano ben accostato la letizia france-
celeste, interpretata come una città- L'interesse dello storico locale scana alla santa allegrezza di Don
fortilizio. In primo piano san Miche- Luigi Lanzi si concretizzò in un Bosco. Grazie alla loro gelosa custo-
le destinato a proteggere l'ingresso. grandioso restauro con la riapertura dia, alla diligente e devota cura dei
Divisi in due gruppi sono i santi e le al culto per il Giubileo del 1900. sacramenti questo tempio ha accolto
sante, in fila per entrare nella Città Nel 1928 si consegnarono i lavori di gradatamente un numero sempre
consolidamento dell 'abside. Questi maggiore di fedeli e di giovani, sti-
liberarono la costruzione da un 'im- molati all'educazione sociale e cri-
ponente decorazione in stucco e af- stiana grazie all'opera dell 'oratorio.
fresco , riaprendo l'antica bifora La chiesa di San Francesco è polo di
centrale e occludendo le finestre la- attrazione nel centro urbano, l'impe-
terali aperte nel XVII secolo. Allo gno all'evangelizzazione, la cura dei
stesso tempo fu ripristinato l'altare sacramenti, l'accoglienza, l'educa-
quattrocentesco in parte conservato zione dei giovani, risplendono come
sotto un altro altare ligneo aggiunto diademi in questo scrigno. La chiesa
nel Seicento. Le incursioni aeree del di San Francesco a Terni è luogo di
1943-1944 apportarono numerosi preghiera per la pace, dove l'educa-
danni alla chiesa. La volontà della zione cristiana e sociale dei giovani è
Cristo risorto nell'atto di afferrare
le anime dei beati.
cittadinanza e del Genio Civile fa- un carisma sostenuto dall 'intera co-
vorirono l'impresa di un lungo re- munità.
D
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• BSOTTOBRE2005

2.10 Page 20

▲back to top
La prima tappa del viaggio in Thailandia
LUCI
di Giancarlo Manieri
NELBUIO
Primo visito: Centro di
riabilitazione al lavoro per
giovani non vedenti o
ipovedenti, nello cittadino
di Pocret o nord-est di
Bangkok. Lavoro od
altissimo valenza sociale.
Abbiamo 'interrogato il
direttore del Centro, il
salesiano don Chorles
Ve/ardo.
Centro di riabilitazione al lavoro
per giovani non vedenti a Pacret.
- Don Ve/ardo, quanti sono gli
ospiti di questo piccolo villaggio?
E che cosa sifa per loro?
Difficile contarli, perché vanno e
vengono, ma sono un centinaio o
poco più. Per loro abbiamo appron-
tato corsi di abilitazione al lavoro
che durano in genere due anni: lori-
teniamo un tempo sufficiente a ren-
derli autonomi e capaci di esercitare
un mestiere. Il governo ci ha dato la
gestione di questo Centro ed è dav-
vero soddisfatto e ammirato di quan-
to facciamo a favore di tanti non ve-
denti, e dei risultati.
- Cioè? Puoi entrare nel detta-
glio?
Il lavoro più importante è quello
di specializzare i nostri ciechi nel
massaggio tailandese, perché ci
siamo accorti che è ciò che ai non
vedenti riesce meglio, ed essi ci si
applicano con grande entusiasmo. Il
corso è molto serio e duro, ma fmt-
tuoso. Nel contempo lavoriamo per
renderli autonomi. Guarda là, quelli
che stanno innaffiando: seguili un
OTTOBRE 2005 BS
attimo e ti accorgerai che non spre-
cano una goccia, non sbagliano una
mossa. Dentro a uno dei laboratori
vedrai un gruppo che confeziona tap-
peti, borse, cestelli portafrutta, cane-
stri, centrini... Vedrai anche molti al
computer. Ovviamente lo schermo
emette suoni che indicano ciò che si
sta facendo e ciò che appare.
- Sembrerebbe incredibile ...
Ma non lo è. Comunque il lavoro
è immane. In effetti la prima riabili-
tazione da fare è quella fisico/moto-
ria e, contemporaneamente, quella
psicologica, come puoi intuire. La
Provvidenza ha voluto che le auto-
rità abbiano creduto al nostro lavoro
e ci aiutano; se no , non resisterem-
mo un mese. L'Università qui vici-
no , per esempio, ci invia un 'équipe
di psicologi per terapie individuali e
di gruppo. Gratis! Per la riabilita-
zione motoria abbiamo pensato, da
salesianj (qui siamo in due), allo
sport. E resa inoltre obbligatoria
un 'ora e mezza al giorno di educa-
zione fisica. Vuoi ancora una bella
notizia? Il campione nazionale di
Judo si è formato qui. Riguardo al
judo c'è una storia interessante.
- Sentiamola, allora.
Qualche anno fa non correva buon
... non sprecano una goccia,
non sbagliano una mossa..

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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è stata la visita alla casa dei ciechi.
sangue tra polizia e non vedenti che
qui sono sempre stati numerosi: è
un po' il loro quartiere. Allora, per
sbarcare il lunario vendevano bi-
glietti della lotteria nazionale, ma
venivano continuamente derubati e
spesso picchiati a sangue da giovi-
nastri senza scrupoli. Denunciavano
la cosa alla polizia che chiedeva re-
golarmente: Avete visto gli aggres-
sori? Sembrava una sarcastica presa
per i fondelli , e i ciechi si sono ar-
rabbiati.e hanno deciso di dar fuoco
alla stazione di polizia. Sono stato
proprio io a fermarli, ma erano infe-
rociti. Allora mi venne un 'idea: an-
dai dal colonnello e dopo discussio-
ni e cagnare lo convinsi a darmi tre
poliziotti istruttori di judo per pre-
parare i ciechi a difendersi da sé.
Non ci credevano, e mi presero per
matto, ma provarono. Dopo qualche
mese erano con gli occhi fuori dalle
orbite nel constatare quello che ave-
vano imparato i loro studenti ciechi.
A questo punto ho convocato stam-
pa, radio, TV e ho fatto una dimo-
strazione, facendo vedere con quan-
ta facilità i non vedenti atterravano
finti aggressori. Beh, scomparvero
come per magia tutte le ruberie e gli
assalti! Ora i nostri judisti sono a li-
velli nazionali e internazionali. Che
te ne pare? Non dici: sembra impos-
sibile?
I Guarda quel tale che razza
di pesce ha in mano: è del nostro
laghetto!
Non vedenti al computer.
- Sono davvero senza parole.
Allora te ne conto qualche altra.
Per esempio le gite in bicicletta. E
non sgranare gli occhi. Dovevi ve-
derla la faccia del colonnello quando
gli sono andato a chiedere un moto-
ciclista che aprisse la strada a trenta
ciechi i quali avevano deciso di fare
un tragitto in bici da... a... Fece un
balzo sulla poltrona: Ma sono cento
km. Non sarà mica matto lei? Gli ho
risposto: Colonnello, guardi che si
pedala con le gambe non con gli
occhi. E lui: Ma .. ma.. . Balbettava,
però alla fine mi ha dato il motoci-
clista. Ed è andata benissimo! Ora
non fa più problemi.
- Ne hai qualche altra da rac-
contare?
Ne avrei tante. Guarda quel tale
che razza di pesce ha in mano ...
Bene lo "coltiviamo" nel nostro la-
ghetto fino a "maturazione", poi ce lo
mangiamo o lo vendiamo. Ce ne
sono tanti. E dà un'occhiata dentro
(stavamo passando di fronte a un lé!_-
boratorio per massaggi). Vedi? E
tutto alla luce del sole: niente, porte,
niente tende, niente paraventi, il mas-
saggio lo si fa "coram populo" e non
c'è bisogno di spogliarsi, basta un ve-
stitino leggero. E ti assicuro che que-
sti nostri massaggiatori hanno un'al-
tissima capacità professionale. Senti
questa: una ce1ta signora mi dice un
giorno: Com.e fa un non vedente a
massaggiare ? Le ho risposto che per
i massaggi si usano le mani ... Ma
I Una grande figura umana,
disegnata su legno che indicava
attraverso una vibrazione i punti
sensibili del corpo soggetti
al massaggio thai.
come riconosce i canali energetici?
Stavolta le ha 1isposto un non veden-
te: Signora, i canali energetici sono
immaginari non li vedono nemmeno i
vedenti. Bene, quella signora era la
direttrice dell'Istituto di Medicina del
Ministero della Salute. Ora è una no-
stra benefattiice e concede la qualifi-
ca statale ai nost1·i ragazzi. Del resto
il nost1·0 capo istluttore, non vedente,
è il migliore della Thailandia.
Le meraviglie di questo villaggio
della provvidenza non finivano mai.
Ho assistito per un po' a una ses-
sione di esami... Mi è venuto da
dire, del tutto stupidamente: qui non
c'è pericolo che copino! Ma ero
proprio basito da qua1ito vedevo.
Mi trovavo di fronte a una grande fi-
gura umana, disegnata su legno che
indicava attraverso una vibrazione i
punti sensibili del corpo soggetti al
massaggio thai. Nei vari saloni con-
tinuavo a vedere tappeti per la gin-
nastica, camerini per la sauna a va-
pore, lettini per massaggi, stuoie,
monitor, lavagne , cuscini... Una me-
raviglia di cui andar fieri. C'è, a
quanto ho capito, solo una diffi-
coltà: le resistenze del!' ambiente
buddista, qualche remora delle au-
torità, ecc. non hanno finora per-
messo una seria evangelizzazione.
Ma bisognerà trovare il modo an-
che di vincere questa battaglia.
(co ntinua )
(Servi zio fotografi co del ' autore)
BS OTTOBRE 2005

3.2 Page 22

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lettera ,
ai giovani
UN ITI~ RARIO
DBLLAMENTE
Carissimo,
ti scrivo alla vigilia di una scelta definitiva per la
tua futura professione.
Quest'anno fai il V scientifico e già senti profumo
di esami, benché siano ancora lontani.
Le parole che ti rivolgo siano il segno della mia
amicizia e una specie di itinerario della mente per
un ragazzo della tua età.
1. Nessuno ti può rubare la luna o le stelle.
Il futuro è scritto lassù.
Il sogno è la luce che illumina la tua notte.
- Maestro, che vuoi che io faccia?- (Mc. 10,17). È
la madre di tutte le domande.
2. La mattina, quando ti alzi, lasciati accendere
da una scintilla: qualche minuto di preghiera, di
meditazione ti rendono vivo, sveglio.
3. Coricati sempre alla stessa ora.
La regolarità del sonno potenzia le facoltà della
mente. L'anima e il corpo viaggiano sempre insie-
me. L'una sorregge l'altro.
4. Non rimpiangere il passato, vivi il presente,
guarda al futuro.
5. Studia con regolarità, giorno dopo giorno.
Bruciare a fuoco lento assicura l'aroma della
carne, il piatto della tua alimentazione.
Impara ad assimilare.
Come ti nutri a intervalli regolari, così non sotto-
porre la tua intelligenza a straordinari forzati.
Mangia con moderazione e mai a crepapelle.
La tua mente ha le atease regole del tuo corpo.
"Mena aana in corpore aano".
6. Accogli i tuoi docenti con la stesaa naturalez-
za che hai con gli amici, con i tuoi.
Ci sia rispetto e stima. Sono il capitale umano
più grande di cui disponi da lunghi anni.
Per loro non avere occhi freddi, labbra silenziose,
ma un cuore che brucia perché con loro si scopre
la gioia di vivere e l'entusiasmo del futuro.
7. Rifletti quando ti esprimi e, quello che più
conta, metti in pratica quello che dici.
8. Sentiti al tempo stesso un eroe e un bambino.
Il primo per vincere le tue battaglie.
Il secondo per sognare le tue vittorie.
9. Pensa, rifletti una, due, tre volte prima di deci-
dere.
Lo sbaglio fatto a 18 anni dura una vita intera.
10. Se hai un amico, custodiscilo come un tesoro.
Se non ce l'hai, cercalo nella cerchia di chi vive con
intensità un ideale, un impegno.
Ti saluto
Carlo Terraneo
------
OTTOBRE 2005 8S

3.3 Page 23

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DLEALSLCAOSMPEMREASNSZAA ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
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••••••••••••••••
INSERTO
CULTURA
Una delle più recenti imprese
di comunicazione sociale della congregazione
salesiana è l'editrice di Catchina, presso
San Pietroburgo, che sta affermandosi
anche fuori dell'ambito salesiano.
di Giuseppe Tabarelli
••••••••••••••••••••
L'opera di Gatchina è nata nel 1994. È composta dalla parrocchia,
da/l'oratorio, da/l'Istituto salesiano con internato e, fiore a/l'occhiello,
dalla scuola grafica cui ultimamente si è aggiunta l'editrice salesiana SGS.
L'edificio che ospita la scuola grafica, la tipografia
e l'editrice.
•••
••
••••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS OTTOBRE 2 005 • • •

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Il convitto della scuola salesiana.
Inizio dell'anno scolastico. L'edificio basso a sinistra
è quello della scuola grafica.
Inizio dell'anno scolastico, nel cortile dell'istituto.
Monsignor Kondrusiewicz ammira le pubblicazioni
dell'editrice salesiana.
G atchi na è una cittadina a la vita a fumetti di Don Bosco, un
circa 50 km da San Pietro- libro sulle re ligioni e alcuni fasc i-
burgo. Nel 1993 i sa les ia- co li della co ll ana Mondo Nuovo
ni vi aprono una scuo la grafica in della ELLEDICI. Purtroppo gli ad-
co ll aborazione e negli ambient i detti alla tipografia non trovano il
della scuola professionale di Sta- tempo per dedicarsi alla cura
to n° 13. L' ed itrice del CSDB ini - delle ed izioni. Dall'ottobre 1997,
zia uffic ialmente con la conces- co n l'a rrivo di don Giuseppe Ta-
. sione della licenza editori ale da barelli (16 anni di esperi enza \\..
parte del le autorità iI 25 marzo presso la ELLEDICI) s' imprime un
i
1999. La storia del le ed izioni tut- decisivo impulso all 'attività edito- t
tavia era iniziata quasi contem-
poraneamente all 'apertura de l la-
boratorio di grafica avvenuta nel
'93 ad opera del coad iutore
riale che ven iva ad affiancarsi
alle altre attività del Centro Sale-
siano Don Bosco.
,.1
Mario Gottardello. Negli intenti LINEE PROGRAMMATICHE
dei sa les ian i era prevista una
serie di pubblicazioni per la L' intenz ione sottesa all a fonda-
1 scuola, e per i giovani. E in que- zione dell ' Editri ce era di sfruttare
sto contesto il direttore don Rin o meglio i macch in ari della t ipo-
11 direttore dell'editrice, don
•••••••
•••
Pistell ato, che a Gatchina inizia il grafia e dare continuità, organi-
suo servizio nel 1994, porta con cità, e co nsistenza giu ridi ca al-
sé dei libretti già tradotti in russo: l'attività ed itori ale già avviata.
OTTOBRE 2005 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Tabarelli, presso l'espositore
dei libri alla fiera della
letteratura religiosa organizzata
dai protestanti.
• • •• ••• •• • • •• •• • •• • ••••••••••••

3.5 Page 25

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Esposizione dei libri dell'editrice.
L'esposizione dell'editrice salesiana ha suscitato
grande interesse nei visitatori.
sensibilità era ed è elevatissimo; la IL BS, ECC.
linea scolastica, data la grande ne-
•••
cessità di testi non inficiati dalla Dopo il 1999, venne sospesa la
propaganda sovietica, dopo la ca- pubblicazione del Notiziario ispet-
duta del comunismo. Queste edi- toriale (BecTHl.-1K 0Kpyra) per so-
zioni sono diventate un business. stituirla con il Bollettino Salesia-
La comunità salesiana di Gat- no. È stata così predisposta tutta
chin a è stata ufficialm ente inca- l'organizzazione per condurre a
ricata di animare la Comunica- buon fine l'operazione attraverso
zione Soc iale dell ' ispettoria e di la raccolta dei dati da ogni casa
creare una bibliografi a salesiana per sapere quante copie stampare
in lingua russa . Per i salesiani e stilare un preventivo di spese
della Circoscrizione Est (160 (stampa, spedizione, collaborato-
ca .) veniva stampata una rivista ri) .- Contemporaneamente sono
(CBHTaH PaAOCTb), il notiziario iniziati la raccolta del materiale e
ispettoriale (BecTHl.-1K 0Kpyra), gli lo studio del progetto editoriale.
atti del consiglio generale Dopo l' estate 2003 è partito il la-
(,/J,0KyMeHTb1), il testo delle Co- voro di realizzazione del numero
stituzioni salesiane, le Regole di zero che ha visto la luce alla fine
vita apostolica (per i Cooperato- del gennaio 2004. Si è rivelata
Esposizione dei libri dell'editrice
in un'altra fiera.
ri) e le Costituzioni delle VDB. una tappa importante. La periodi-
Scopo dichiarato: preparare una cità finora è trimestrale. La tiratu-
letteratura salesiana in lingua ra dalle iniziali 1200 copie in
L'analisi delle pubblicazioni già russa per i confratelli che non poco più di un anno è salita a
fatte e delle necessità contingenti sanno leggere altre lingue, per oltre 4000 copie.
hanno portato a definire l'ambito gli amici e per i collaboratori. L'influsso pedagogico della
delle tematiche e a sviluppare le Dal 1999 sono stati impostati nostra presenza in Russia può es-
linee programmatiche che avreb- diversi temi, poi editi nei qua- sere meglio motivato, sostenuto,
bero dovuto caratterizzare l'edi- derni della serie 11Con Don Bo- ampliato e reso più efficace dal
trice del CSDB : la linea salesiana, sco " (18 numeri). Hanno visto la supporto delle pubblicazioni che
come servizio alle opere salesia- luce anche volumi di una certa non ri guardino soltanto la peda-
ne della Circoscrizione Est; la consistenza, come Esercizi spiri- gogia salesiana, ma l'educazione
linea pedagogica, per rispondere tuali con Don Bosco (T. Bosco), in genere, punto principale per il
alle necessità dei giovani destina- Don Rua, primo successore di rinnovamento di ogni società, ma
tari e della popolazione, e per Don Bosco (Auffray), Domenico soprattutto della società russa, di-
sviluppare lo specifico del cari- Savio (T. Bosco) , Magone Mi- seducata per tanti anni dal totali-
sma, quello dell'educazione, allar- chele (M. Guzzetti), Uomo e tarismo ideologico e politico. So-
gando così l'influsso della presen- santo (P. Brocardo) , Don Bosco, no stati pubblicati alcuni libretti
za salesiana in Russia; la linea re- '!na biografia nuova (T. Bosco). sul Sistema Preventivo e in segui-
ligiosa, la più delicata perché in E stato anche pubblicato il Mes- to alcuni fascicoli su temi riguar-
un paese a stragrande magg ioran- sale col "proprio" dei santi e danti l'educazione (finora una
za ortodossa il rischio di urtarne la beati salesiani .
trentina). Per i destinatari diretti,
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS OTTOBRE 2005 • •

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
2004 è stato pubblicato il volume
qi Vittorio Cappelletto: L'uomo
verso l'Assoluto. Altre pubblica-
zioni, quaderni , sussidi, manuali,
formulari, sono specifiche per la
scuola. Qualificante è la serie di
Testi di tecnologia grafica; un
Manuale di Banking per la ragio-
neria; manuali per la lingua ita-
liana, inglese, tedesca; l'annuario
del Centro Salesiano Don Bosco,
pubblicato per la prima volta alla
·11 volontario Aristide Pontelli alla
macchina del taglio trilaterale.
fine dell'anno 1998; il volume
unico commemorativo per il de-
••••••••••••
Visita ai libri in esposizione.
è stata tradotta la serie Dossier
adolescenti della medesima edi-
trice (15 fascicoli). Un' altra serie
destinata agli adolescenti è
cennale del Centro Salesiano Don
Bosco nel 2003 . Di una certa
consistenza, inoltre, la Storia del-
la Russia, scritta dall'i.nsegnante
di storia del nostro Centro, in 5
volumi. Nel corso degli anni si è
aggiunta una serie di testi di filo-
sofia, proposta e sostenuta dai
professori del seminario cattolico
di San Pietroburgo in prepara-
••••••••••••••••••••••••••••••
803pacm pac4aema che racco~
glie brevi volumi (80-160 pagg.)
zione il voi. 7°). Per conto di au-
tori diversi abbiamo stampato
La taglierina elettronica.
di argomenti inerenti alla loro età una seri.e di "Atlantini" dedicati a
(ne sono usciti 8). La serie di rac-
conti educativi per ragazzi e gio-
varie regioni attorno a San Pietro-
burgo. Consapevoli della poca si-
vani (9 volumetti di Bruno Ferre- gnificatività di una piccola editri-
ro) ha visto la luce nel 2005. ce, cerchiamo di collaborare con
Quindi è stata la volta della rivi- le altre editrici cattoliche presenti
sta Plus Odin destinata ai 450 ra- in Russia (Edizioni Paoline, fran-
gazzi/e della scuola salesiana, cescani, claretiani, gesuiti , semi-
~on argomenti formativi relativi nario). Altra collaborazione con-
alla fascia di età corrispondente,
estratti dalle due serie precedenti.
creta, soprattutto per la diffusio-
ne, avviene con editrici e librerie
Ogni numero è tematico e l'in- protestanti.
tento è di approntare un pro-
La brossuratrice.
gramma concreto di educazion~ DISTRIBUZIONE,
.•••••••••••••••••
cui dedicare un tema al mese. E
in programma la traduzione del
poderoso volume sul Sistema Pre-
ventivo di Pietro Braido.
L'editrice del CSDB ha pub-
blicato inoltre tre libretti della
collana Mondo Nuovo della EL-
LEDICI. Per gli ortodossi un fasci-
colo illustrato per i bambini sulla
Storia della Chiesa . Per la com-
missione diocesana di catechesi
una serie (7 fascicoli) di catechi-
smi per 1 ragazzi , accompagnati
FINANZIAMENTI
Il problema cruciale è quello
della distribuzione. Il canale prin-
cipale è la libreria delle Paoline
di Mosca. Un' occasione di vendi-
te al dettaglio e alle librerie è la
partecipazione alla Rassegna del-
la stampa religiosa, organizzata
ogni anno a fine ottobre dai pro-
testanti. Nell'ottobre 2002 è stato
stampato per la prima volta un
catalogo illustrato dell'editrice,
blicità via e-mail. Di ogni pubbli-
cazione viene fatto omaggio ai
quattro vescovi cattolici, due dei
quali rispondono sempre ringra-
ziando e dando sugg·erimenti per
altre pubblicazioni , mentre altri
due non si fanno sentire. In gene-
re i sussidi brevi vengono graditi,
e di alcuni libretti sono arrivati alla
terza ristampa (in genere vengono
stampate attorno alle 1000 copie,
dalla guida per il catechista. Un spedito anche a tutte le parroc- anche per mancanza di spazio di
accordo con la commissione ca- chie e comunità religiose cattoli- immagazzinaggio). In 4 anni il bi-
techistica ha concesso l'esclusiva che. È in fase di realizzazione lancio è di una 60 titoli per unto-
della edizione e diffusione di tutti l'inserimento dei dati editoriali tale di 123200 copie, e sono stati
i catechismi. È in programmazio- anche nel sito Internet appena venduti 77000 libri.
ne la traduzione di testi inerenti abbozzato e la preparazione del-
alle religioni e movimenti. Nel le schede tecniche per fare pub-
Giuseppe Tabarelli
••••••••••••••••••••••••••••••••••••
• • OTTOBRE 2005 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

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E' TROPPO SOGNARE?
di Jean-François Meurs
C aro dottor J., sogno una
((
televisione meno satura
di serie poliziesche tra-
sudanti violenza, dove i ragionamen-
ti insulsi passano per deduzioni logi-
che e i romanzi d'appendice sgoc-
ciolano di falsi buoni sentimenti; la
sogno con meno giochi incredibil-
mente insulsi, dove il primo cretino
che si presenta può guadagnare
milioni azzeccando per caso le ri-
sposte a domande che sfoggiano
un'erudizione inutile e insignificante;
la sogno con meno persone che non
si vergognano di raccontare la loro
vita intima, disposte a essere ridico-
lizzate da presentatori a dir poco
sadici; la sogno con meno spettacoli
che si ripetono fino alla nausea,
accompagnati dagli stessi sottofondi
musicali, tenuti in piedi dalle stesse
attricette intercambiabili, sulle quali
circolano pe'ttegolezzi ,sempre più
piccanti; abbelliti dalle stesse balleri-
ne, e gli stessi papillon sotto sorrisi
troppo perfetti per essere veri. Per-
ché sono quasi del tutto scomparsi i
documentari culturali e/o pedagogi-
ci? Ci sono un sacco di cose inte-
ressanti da imparare, tante curiosità
da soddisfare: perché non si può
dare una sterzata? Badi che non
sono il solo a criticare: ho buoni
orecchi per sentire quello che la
gente dice attorno a me.
Giacomo, Verona
Caro Giacomo,
si potrebbe fare un sondaggio per
chiedere ai telespettatori di descrive-
re la loro tel_e ideale. Beh , quasi si-
curamente risponderebbero: "Meno
giochi, meno ·fiction , meno violenza,
più cultura". Ma se si proponesse
davvero questa "tele ideale" a base
di cultura, c'è da scommettere che
nessuno la guarderebbe! Perché?
Per la stessa ragione che spinge un
signore un po' troppo "rotondetto" a
dire di essere a dieta, salvo poi a
precipitarsi a divorare una focaccia
farcita con crauti e salsicce; oppure
per ciò che stimola un fumatore
incallito a confessare di dover smet-
tere di fumare proprio mentre si
accende l'ennesima sigaretta della
giornata, o un ministro a giurare che
occorre aprirsi all 'Europa, benché
personalmente non faccia alcuno
sforzo per imparare l'inglese . Qual-
siasi mamma è convinta che sarebbe
più utile guardare un reportage sulla
tragedia del Darfur·piuttosto che una
sciocca fiction sentimentale, ma ... la
ressa al supermercato, il bus in ritar-
do, il marito smemorato, i figli che
hannç> lasciato la stanza da bagno
sottosopra l'hanno costretta a una
giornata faticosa e piena di seccatu-
re, perciò non se la sente di affron-
tare la visione scioccante del Darfur,
meglio una -fiction leggera e di-
straente. Dal canto loro i maschi,
avendo giornate altrettanto pesanti,
preferiscono sborniarsi di calcio due
o tre volte la settimana, per scarica-
re lo stress da lavoro .. .
La televisione ideale potrebbe
adattarsi solo a uomini ideali, pre-
si in condizioni ideali . Il che è un'uto-
pia. Grazie a Dio, non siamo uomini
perfetti, abitatori di un mondo perfet-
to . Al contrario siamo ·persone im-
perfette in un mondo che rischia
sempre di più di essere il migliore ...
per decreto! In realtà le contraddizio-
ni lo vestono da Nord a Sud, da Est
a Ovest, e lo rendono sempre più
problematico. Insomma non c'e trop-
po da fidasi! Questo nostro mondo è
fatto di ragazzi/e che blaterano di
tutto, ma sbagliano spesso e volen-
tieri: parlano di passeri e di veline,
collezionano scatole di fiammiferi ,
tappi di bottiglie, figurine ... sono tifo-
si sfegatati di calcio, lettrici accanite
di riviste di bellezza, o fan scatena-
te/i di Amadeus o Gerry Scotti, di
Vanessa lncontrada o Vasco Rossi,
o addirittura di Bruno Vespa, ecc.
Costoro affrontano come possono
l'avventura umana e, tutto sommato,
fanno opinione in maniera positiva
(non dispiaccia ai pessimisti!) . Si
possono disprezzare le formiche , è
vero, ma non si può negare che an-
ch'esse partecipino alla pellezza del-
la creazione, e che anch'esse abbia-
no la loro utilità. Tra noi, alcuni con-
tribuiscono magari più di altri alla
costruzione dell'umanità, ma non
dobbiamo dimenticare che anche il
più piccolo e insignificante ha il suo
posto nella creazione, ed è indispen-
sabile all'armonia del tutto. Non pos-
siamo sempre pretendere il massi-
mo, dobbiamo saper ricavare il bene
anche dal minimo!
Messi questi puntini sugli "i" ,
possiamo anche permetterci di so-
gnare di avere dei conduttori/anima-
tori di dibattiti , interviste e testimo-
nianze - tipo Fabio Fazio, Fiorello,
Simona Ventura, ecc. - che non sol-
tanto siano talentuosi, intelligenti ,
colti , ma anche generosi, rispettosi
di coloro che intervistano, delicati e
discreti, e non, come a volte capita
di vedere , odiosi e zoticoni. È lecito,
insomma sognare di essere liberati
da tutti quegli insopportabili egocen-
trici convinti che a loro sia tutto per-
messo. È lecito sognare che rispetti-
no il telespettatore, senza andare
sempre a fiutare la biancheria del
malcapitato di turno , augurandosi
che sia sporca per sbatterla in faccia
a milioni di telespettatori. È lecito
sognare che i nostri opinionisti ab-
biano una visione meno mediocre
del pubblico e della democrazia.
E ancora, è lecito sognare che i
teleg iornal i dei diversi canali siano
meno copie/conformi ai soliti soggetti
obbligati, che Tizio filmi una cosa
diversa da Caio, che Sempronio apra
orizzonti nuovi con le sue inqua-
drature. Insomma si ha il diritto di
.sognare, e anche di reclamare una
televisione più etica, più curiosa, più
modesta ma nel medesimo tempo
ambiziosa di far bene, intelligente,
sensibile, culturalmente significativa.
Poiché, quando vuole , la TV è una
formidabile fonte di cultura, e anche
di etica, e può fare l'elogio della
generosità e dell'intelligenza, del
coraggio e del servizio. Senza ces-
sare, beninteso, di essere una formi-
dabile fonte di divertimento.
BS OTTOBRE 2005

3.8 Page 28

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Le Figlie di Maria Ausiliatrice di fronte agli eventi
l:ONDALUNGA di Graziella Curti
DELLA SOLIDARI ETA
Do tempo i riflettori si
sono spenti sulle terre
colpite dallo tragedia dello
tsunami.
Altri eventi hanno
occupato le prime pagine
dei giornali e i notiziari
televisivi.
Tutto sembro ormai
dimenticato.
Eppure un popolo di
volontari continuo o
lavorare nel silenzio
stampo.
Continuo o ç!ore coraggio
e speranza o chi è nel
dolore.
I
Maturai, India. Bambini che studiano gratuitamente presso
le opere salesiane. Momento di felicità : con i soldi della beneficenza
hanno potuto comperare lavagne utili per lo studio.
Di fronte all 'onda killer non è
stato possibile agire da soli,
era necessario coalizzarsi,
fare rete. Per questo, Figlie di Maria
Ausiliatrice e salesiani hanno chia-
mato a raccolta giovani volontari
perché unissero le loro forze e des-
sero mano agli interventi più diversi.
Il raggio del territorio annientato
dall 'onda è stato enorme e ovunque
sono arrivati i soccorsi. Qui pren-
diamo in considerazione il caso
Thailandia e India Sud.
TRA PESCATORI
E NOMADI
Appunto in Thailandia, le Figlie
di Maria Ausiliatrice, convocate e
accompagnate dalla stessa provin-
ciale, suor Nitaya Yawasang, erano
arrivate tempestivamente sui luoghi
del disastro, nel Sud del paese. A
OTTOBRE 2005 BS
tutt 'oggi, la loro presenza, insieme
con un gruppo di giovani scout, è
continua ed efficace.
"Il villaggio dove svolgiamo la no-
stra attività di sostegno per i bambini
- scrivono - è situato vicino al mare.
Qui vivono poveri pescatori e Mor-
gan Sea Gypsies, cioè nomadi non
riconosciuti dal governo, che non
hanno documenti e non possono far
valere il loro diritto di proprietà.
Unico sostegno viene loro dalla rac-
colta di rifiuti che poi rivendono.
Siamo sei religiose insieme con
71 volontari. L'adesione è stata più
forte del previsto. Si aspettavano 30
persone e invece siamo arrivate ad
80 e ci occupiamo di 80 bambini e
le loro famiglie" .
Poche parole, indicazioni essen-
ziali che raccontano rapidamente il
grande lavoro che tuttora viene
svolto nelle terre sconvolte dal ma-
remoto. I volontari non si misurano.
Nelle quattro settimane di campo
realizzano varie attività. Durante il
giorno si occupano degli adulti e li
aiutano, insieme ai militari, a rico-
struire la casa. Visitano le famiglie e
sollecitano la collaborazione delle
donne per la preparazione di duemi-
la pasti per i militari mandati in
aiuto dal governo.
In serata, inizia la cura dei bambini
attraverso attività 1icreative, distribu-
zione di cibo, lezioni di igiene, di
lingua inglese e thai, di matematica.
Il fine settimana è dedicato comple-
tamente ai più piccoli dei due villaggi
di Ko Nok e Bang Muang.
Il problema più grande che è stato
avvertito è la mancanza di lavoro.
Anche le donne non sanno come oc-
cupare il tempo, come prendersi
cura della casa e dei figli.
Nel corso delle varie verifiche, si

3.9 Page 29

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più tragici del nostro tempo si coalizzano...
India. In una scuola: visita ai bambini e distribuzione
di medicine.
Yuphadee e suor Caterina.
Suor Anna Grassi al lavoro.
In ascolto della gente.
è constatato che senza una conti- tero "mi ha tradotto ogni colloquio
nuità di aiuto non sarà possibile per e mi ha permesso di comunicare
i Morgan Gypsies raggiungere un con la gente". Stando a lungo nella
tef!ore di vita migliore.
zona, Paola si rende conto che l'on-
E per questo che religiose e vo- da non ha distrutto solo i villaggi
lontari non demordono. Rimangono situati sulla costa, ma anche molte
efficacemente presenti in un quoti- zone dell'interno. Le persone, an-
diano che non richiama più l'atten- che dopo molto tempo, non si sono
zione dei media, ma richiede la per- riprese dallo shock, ciondolano tut-
severanza della solidarietà.
to il giorno con lo sguardo fisso , di-
sperati e impotenti, litigano, discu-
UNA GOCCIA
tono, piangono, pregano. "L'ospe-
NELL'OCEANO
dale, gestito dalle suore del Buon
' Soccorso, persone meravigliose che
" In accordo con il Vides Interna- si dedicano al prossimo in modo
zionale, parto come volontaria me- completo ed assoluto, funziona più
dico alla volta dell'India. La meta è che altro come ambulatorio e pron-
un ospedale situato in piccolo paese to soccorso. I casi molto gravi ven-
sulla costa, appena sopra la punta gono inviati all ' ospedale governati-
nord dello Sri Lanka". Con l'aiuto vo, distante circa 30 minuti, dove
delle Figlie di Maria Ausiliatrice, lavorano più medici e dove ci sono
Paola Poli giunge sul posto insieme più attrezzature diagnostiche e più
con suor Rose, che per un mese in- medicine. Inizio a visitare. Ci sono
malati di tutti i tipi, che spesso pre-
sentano attacchi di panico. Oltre al
lavoro in ospedale, le suore riescono
a organizzare 5 campi medici. Par-
tiamo di prima mattina verso villag-
gi situati sulla costa. Il lavoro ai vil-
laggi si rivela essere un'esperienza
unica. In almeno due occasioni,
scopro di essere il primo medico ad
essere andato a visitare quelle per-
sone, dopo tanto tempo dal disa-
stro. È tanto assurdo da sembrare ir-
reale."
A mesi di distanza, le Figlie di
Maria Ausiliatrice offrono la possi-
bilità ai ragazzini 01fani di entrare
gratuitamente in collegio e quindi di
avere vitto e alloggio oltre la possi-
bilità di avere un lavoro futuro. Il
problema è che il collegio è molto
lontano e ci si deve rassegnare a tor-
nare in famiglia una volta all'anno.
"Molti genitori con cui ho parlato -
continua Paola - non hanno la forza
di separarsi dai figli e di mandarli
lontano anche da quel poco che ri-
mane •della loro famiglia. Molte ra-
gazze che hanno perso il lavoro, pro-
babilmente, prenderanno la via della
prostituzione, altre, per fortuna, han-
no aderito ai programmi delle suore
che si stanno adoperando per inse-
gnare loro il cucito e altri mestieri.
Cercano di ridare ai pescatori le
barche, e denaro a chi ha perso il
negozio. Ma per risistemare le cose
ci vuole tempo, forse anni".
Di fronte a una catastrofe totale le
religiose e i volontari capiscono che
non possono aiutare tutti. Si accon-
tentano di essere una goccia nell'o-
ceano. Una goccia di solidarietà. D
BS OTTOBRE 2005

3.10 Page 30

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IL
&A E. IN
ITIES
LIBRERIA
Moronte
o curo di Giuseppe
UNA VITA RICCA
DI SENSO
di Guido Dotti e Luciano
Manicardi, ELLEDICI
Leumann (To) , 2005
pp. 120
Si narra qualcosa del mi-
stero della Trinità nei te-
mi delle attese e speran-
ze dei giovani .
IO SONO
IL MIO CORPO.
Amore e sessualità
negli anni giovanili
di Ottavio Losana,
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 172
Si affronta l'argomento
della sessualità nei suoi
molteplici aspetti proprio
in vista della formazione
di personalità armoniche.
MEGLIO UNA
CAREZZA, UN BACIO.
La vita quotidiana negli
anni giovanili
di Domenico Segalini ,
ELLEDICI, Leumann (To)
2005, pp. 114
Si ipotizza una possibilità
di dialogo con gli adulti a
specifiche condizioni.
PENSO POSITIVO?
40 Test per conoscersi
negli anni giovanili
di Maria Teresa Panico,
ELLEDICI, Leumann (To)
2005, pp. 142
Si offrono mezzi che aiu-
tano a tematizzare e riflet-
tere su specifici problemi
di vita giovanile. Questi so-
no agili testi della collana
"La pietra nello stagno".
Permettono di concedersi
una pausa di riflessione
su tematiche giovanili, per
guardarsi dentro.
~~~
RIFLESSIONI
DENTRO L
RADICI
BIBLICHE
LA ROCCIA
E IL MARTELLO
Sui sentieri
della Scrittura sacra
di Daniele Garota
Paoline, Milano
2004, pp.368
Partendo da Geremia
(23,29) il libro presenta la
parola di Dio come martello
che fa sprigionare molte
scintille di vita di fede . Co-
gliere però i diversi sensi
della Scrittura non è facile:
arduo e faticoso è il cammi-
no sui suoi sentieri, se una
guida esperta non aiuta.
Scopo di questi commenti
alle letture bibliche della do-
menica (Anno A, B, C), è
proprio quello di far sì che
le scintille sprigionate dal
battere del martello sulla
roccia colpiscano tutti. La
Scrittura è a disposizione di
tutti e di ciascuno. Come
navigatore nel mare dei
testi proposti, con · questi
commenti si vuole suscitare
dentro l'animo una sete di
Parola, che accarezza, so-
stiene e redime il mondo.
Così, aprendo il cuore alla
Scrittura, al suo zampillare
di novità, certamente si in-
contra il Dio vivente che
vuol parlare.
DAN I CL[ GARO'li\\
LA ROCCIA
E lLMARTELLO
Sui sentieri della Scrith1ra sacra
LE PAROLE
DELLA BIBBIA
40 parole essenziali
di Martine Laffon e Alain
Cugno
ELLEDICI-Claudiana
Leumann (To)
2005, pp. 188
le PAROLE
della BIBBIA
Si presentano 40 parole
chiave della bibbia, della
vita, della cultura , in 7 temi
fondamentali: le origini, il
tempo, la natura, l'uomo, la
rottura, i primi passi, Dio.
In occidente la cultura, il
modo di vivere e di pensa-
re fanno riferimento a que-
sti testi . Per districarsi e
non perdersi in questa
vera biblioteca occorrono
riferimenti. Per questo mo-
tivo, "Le Parole della Bib-
bia" sono scelte nei tre
primi capitoli della Genesi
che sono a fondamento di
tutto il documento sacro, e
la loro eco si ritrova nei
libri successivi. Non si trat-
ta di un dizionario di defini-
zioni , ma di una guida, che
ha un carattere fondamen-
talmente didattico: condur-
re il lettore impreparato fi-
no a quando diventa capa-
ce di procedere da solo
nella lettura personale .
PENSARÈ DA CREDENTI
Ritratti di filosofi
dell'Europa cristiana
di Maurizio Schoepflin
Edizioni dell'Immacolata
Bologna, 2005
pp . 160
Il cristianesimo non è una
cultura . Tuttavia, fin dalle
origini , i cristiani si sono
confrontati con le varie cul-
tu re, concretizzando uno
straordinario patrimonio di
sapienza e di bellezza che
ha contribuito in maniera
decisiva alla costruzione
della nostra civiltà. Una te-
stimonianza di questo in-
contro tra fede e cultura si
ritrova nella storia della fi-
losofia, all'interno della qua-
le spiccano figure di pen-
satori che hanno elaborato
le loro dottrine a partire dal-
l'ispirazione cristiana. Qui
se ne presentano venticin-
que. Si tratta di una pre-
sentazione breve ed es~
senziale, che ha lo scopo
di mettere in contatto il let-
tore con alcune personalità
davvero ri levanti, nella spe-
ranza che ciò spinga chi lo
desidera ad aumentare e
ampliare le informazioni ri-
cevute sul rapporto fede-
cultura.
OTTOBRE 2005 ns

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~~NE~
EDUCAZIO
EUCARISTIA MITO
O MISTERO?
di Nicola Giordano,
Vivere in
Roma-Monopoli
2005, pp. 138
NICOLA GIORDAl\\:O
!UCARlS-TJA
-
- ..-y · -V ~ ~ ~ ....-
MlTO OMlSTERO?
e
\\ 1\\ l &l.1'1.
La vita cristiana è incentra-
ta sul mistero di un evento:
l'Eucaristia. Di essa i cri-
stiani spesso sfiorano il ri-
to, senza penetrarne il si-
gnificato umano e cristia-
no. Perciò, alla domanda
che cos'è l'Eucaristia, l'Au-
tore risponde precisando
che essa è il mistero nel
grande mistero di Amore
che è Dio Trinità. È il com-
pimento del nuovo patto di
amore tra Dio e l'umanità
realizzato da Gesù, "Parola
di Dio" fattasi carne che ali-
menta l'uomo e lo rende
con-corporeo e con-sangui-
neo a Lui. Nella storia del
vivere cristiano, persone e
famiglie , società e popoli si
sono alimentati a queste
fonti e vi hanno attinto la
forza per costruire una ci-
viltà della vita contro le ten-
tazioni della cultura della
morte. Il testo è completato
da testimonianze storiche
patristiche ed epigrafiche. '
GENITORI
CHE CRESCONO
di Domenico Cravero
Effatà, Cantalupa {To)
2004, pp. 144
Il libro ha per sottotitolo:
"servizi professionali e ini-
ziative di volontariato a tu-
tela della coppia e della
genitorialità in situazioni
problematiche. Segreti e
consigli utili per tutti i geni-
tori' . L'esperienza è porta-
trice di speranza: continua-
re a motivare cioè la fatica
di molti educatori e genito-
ri. I bambini insegnano agli
adulti a ravvedersi e a fare
chiarezza nei loro stili di
vita disordinati , così anche
i genitori possono crescere
e l'esperienza della genito-
rialità diventa un elemento
essenziale della costruzio-
ne di percorsi (terapeutici,
sociali , religiosi) nell'indivi-
duazione delle priorità edu-
cative , per cui sentirsi rea-
lizzati come genitori contri-
buisce a migliorare la con-
dizione degli adulti e la
crescita dell'autonomia so-
stiene e potenzia il compito
genitoriale.
.
NON SI FA VENDITA PER
CORRISPOND ENZA . I l1bn
che vengono segnalati s1 pos-
sono acquistare presso le libre~
rie cattoliche o vanno nch1est1
direttamente alle rispettive
MIRACOLI.
Quando la scienza
si arrende
di Saverio Gaeta,
Piemme, Casale M. (Al)
2004, pp. 186
SAVERIO
GAETA
MIRACOLI
QUANDO lA SCIEN?.A
SI ARRENDE
Prr<:::.-,e:i
~uwno,~;($100
c- ...,,;e.tt'r.'n!.IJ
C.an:l.Jotie: 5-r.&i\\~_. :\\l.u•.ins
P!EMllE
Un'inchiesta giornalistica
raccQnta 15 episodi scien-
tificamente inspiegabili, ri-
conosciuti come eventi mi-
racolosi dalla Chiesa. Negli
ultimi 25 anni sono stati
circa 400 gli avvenimenti
inspiegabili che la Congre-
gazione delle cause dei
santi - dopo rigorosi ac-
certamenti e verifiche - ha
riconosciuto come miracoli
in deroga alle leggi dell~
natura, per intercèssione di
un venerabile o di un bea-
to. L'autore ha potuto ac-
cedere a tutte le inchieste
canoniche e scegliere i ca-
si più strabilianti che non
richiedono particolari com-
petenze mediche o tecni-
che per essere compresi.
Una ricostruzione basata
su documentazione origi-
nale {foto, testimonianze ,
referti , esami clinici) che
dimostra la straordinarietà
di fenomeni che non ces-
sano di stupire credenti e
non credenti.
Fondazione
DON BOSCO
NEL MONDO
Ente autorizzato a riceve-
re tutte le offerte per le
OPERE E MISSIONI
SALESIANE.
Gestisce:
ADOZIONI
A DISTANZA
Aiuto ai bambini più poveri
senza allontanarli dalla fa-
miglia né privarli della loro
cultura.
BOA DI STUDIO
Permettono di aiutare al-
cuni ragazzi e giovani sa-
lesiani senza mezzi per
completare la loro forma-
zione o il corso di studi in-
trapreso .
FONDO VOCAZIONI
Destinato all'aiuto di un
giovane lungo gli anni della
sua preparazione al sacer-
dozio o alla vita religiosa.
INTENZIONI
SS MESSE
Si celebrano messe or-
dinarie o gregoriane (30
messe continue, una al
giorno) secondo le inten-
zioni dell'offerente.
COME?
Le offerte vanno inviate -
indicando sempre la causa-
le - a FONDAZIONE DON
BOSCO NEL MONDO - ONLUS
ccp n° 36885028
oppure
Bonifico Banca Intesa
CIN P; n° 3263199
ABI 03069 - CAB 05064
o carta di credito usando
il sito www.fdbnm.org
o via Internet:
BancoPostalmpresa
www.poste.it sul conto
n° 36885028 ABI 07601 -
CAB 03200
http://in-impresa.it/cor-
porate/imprese/
BS OTTOBRE 2005

4.2 Page 32

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tl/1/E
-
~
SIGNOR.•• AFFABILITA
di Giancarlo Manieri
Il salesiano laico Emanuele
Manzoni fu un impagabile
lavoratore, un religioso senza se
e senza ma, un uomo che ha saputo
guadagnarsi la stima dei consiglieri
generali e del Rettor Maggiore.
volte si rideva di gusto con lui. Come quando raccontò
di don Garelli, 98 anni, con il quale spesso si intratte-
neva, e al quale un giorno pensò di fare un certo
discorso di tipo lepido/spirituale. Gli disse: "Allora, caro
don , facciamo un patto noi due: quando lei sarà lassù,
mi lanci una corda. lo mi ci attacco e lei mi tira su ...
Che ne dice?". "Senti Manzoni, tu va' pure dove devi
andare, e non farti scrupoli. Quanto alla corda, procu-
ratela da un altro. Per me, ci penso da solo a trovarne
una per arrivare in Paradiso ... a suo tempo", finì , cal-
cando significativamente le ultime tre parole.
Due sono state le case dove ha trascorso la sua vita
religiosa quasi per intero, il Colle e Valdocco. Comin-
ciò al Colle in tempi da pioniere. Spesso partiva dai
Becchi per Torino con il carro dei buoi, per consegna-
re o prendere lavoro. S'avviava quando ancora albeg-
giava e tornava a sera tarda, a volte senza aver tocca-
to cibo, ma non senza aver snocciolato preghiere e
giaculatorie lungo il percorso . Ricordava quei tempi
con accenti commossi: "Erano duri ma felici". Quando
poi arrivò il camion le avventure furono di natura diver-
sa. Un giorno - stava trasportando carta da Buttigliera
al Colle - l'autista s'accorse che i freni funzionavano
Il signor Emanuele Manzoni (Nesi 1917 - Torino
Va/docco 1982).
'' s
ignor Emanuele, che cosa è successo?".
"Beh, nulla .. . Insomma , non molto". "E la
macchina nel prato?". "Mah, ero in curva, ho
suonato, poi ho frenato, poi ho accelerato e... mi sono
ritrovato nel prato". "Insomma, ha fatto tutto secondo le
regole!". "Beh, noi". "Ha dimenticato qualcosa?".
"Umm ... sssì... mi sono dimenticato di sterzare!".
TRATTI DI CARATTERE
Il signor Emanuele era un tipo simpatico a tutti , preci-
so nel lavoro , affabilissimo ... Considerava gli ospiti
alla maniera biblica come visite di Dio, e li trattava con
ogni delicatezza ponendosi al loro servizio con scrupo-
lo, umiltà e pazienza. Era anche molto spassoso e a
OTTOBRE 2005 BS
Giugno 1977: don Pagliero e il signor Manzoni
a Valdocco, sotto le camerette di Don Bosco.

4.3 Page 33

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Il signor Manzoni a Gressoney con don Garelli nel 1980,
sempre pronto ad ogni necessità.
poco, anzi niente. Allarmato , cercò allora di rivolgersi a
Emanuele: "Signor Manzoni , ehm , andiamo ... ". "Sì , ,
andiamo , lo vedo". "Cioè, no, volevo dire che andia-
mo ... ". "Andiamo, andiamo! E sai anche dove". "No, è
che i freni. ..", e il camion in quel momento scavalcò il
bordo della strada e andò ad arenarsi in un campo.
"Ah, adesso ho capito!".
SALESIANO CONVINTO
Ogni anno il signor Manzoni organizzava a Nesi, suo
·paese natale, la festa di Don Bosco, e viveva la voca-
zione del coadiutore convinto che fosse un dono inimi-
tabile del Signore. Coadiutore è bello! Ci teneva ad
essere un salesiano laico, pronto al dovere, sempre in
prima fila per organizzare le feste della comunità ,
disposto ad ogni servizio. Non poche volte accadeva-
no fatti curiosi, come quando, in una "festa della rico-
noscenza" non sapevano che cosa offrire al direttore.
Era infatti girata voce che don Gioioso fosse allergico
ai regali. "Allora , disse Emanuele , facciamogli una ...
corona di messe per sua mamma". Gli altri coadiutori
accettarono con entusiasmo, e incaricarono lui, il gior-
no della festa e presentare il dono . "Signor direttore,
abbiamo pensato di offrirle .. . c1oe ... sapevamo che
non desiderava regali. .. siamo rimasti indecisi .. . beh,
insomma, ecco una corona di messe in suffragio della
sua cara mamma". "Ah! Grazie di cuore! Allora le met-
tiamo da parte , aspettando il giorno in cui potranno
servire: mia madre è ancora viva". Ci rimasero di sas-
so, poi .finì in una gran risata. Gli aneddoti hanno infio-
rato la sua vita anche a Valdocco, quando era al servi-
zio della Casa Generalizia . I superiori del Consiglio
generale e lo stesso Rettor Maggiore avevano di lui
una stima grandissima. Era il loro provveditore e il loro
factotum , che accorreva ad ogni loro desiderio e si
dava d'attorno con scrupolo, mantenendo una grande
serenità in ogni circostanza.
L'AFFABILE FACTOTUM
Quand'era provveditore e factotum al Colle, non di rado
capitavano giornate particolarmente intense che gli ·
facevano sognare a occhi aperti una sdraio ... . E invece
arrivava immancabile il direttore e tirava fuori dal cilin-
dro un'altra urgenza. E lui, pronto, si rimetteva subito in
moto. Una volta, arrivato sfinito da Torino, e non aven-
do visto nei paraggi il direttore, già pregustava un po' di
relax, quando costui sbuca da chissà dove: "Emanuele,
prendi la macchina e vai a...". "Don Gioioso, sono a
pezzi, sa, è pericoloso rimettersi in macchina...". "Nor:i
preoccuparti, va". "Amen . Vado". Il diavolo quella volta
ci mise la coda , e lui tamponò seppur lievemente
un'autovettura. Si present9 mogio mogio al superiore:
"Signor direttore, mi è capitato un piccolo incidente".
"Tu hai fatto l'obbedienza, no?". "Sì , certo! ". "E allora di
che ti preoccupi? Vivi tranquillo". Tanto bastava a
rimetterlo in sesto. Aveva la capacità di avvicinare e
intrattenere le persone, magari raccontando qualche
particolare della sua vita, quasi sempre quello del suo
cognome, dicendo di avere un fratello famoso "... che
al mio paese gli hanno fatto anche il monumento ". "Un
monumento a tuo fratello?". "Certo, venite a Nesi a
vedere! C'è un bel monumento ad Alessandro Manzo-
ni. .. Mio fratello , appunto, si chiama Alessandro".
Aveva imparato a fare molte cose già fin da piccolo. In
paese si applicava in lavori da falegname , muratore,
elettricista, per aiutare la baracca composta di 13 figli
(lui era il penultimo) . Poi al Colle , ancora aspirante,
imparò i lavori della campagna: seminare, potare, ven-
demmiare e fare il vino con il metodo del "pestaggio" a
piedi nudi sul tino zeppo di grappoli. Lui pigiava e canta-
va, o pregava o, addirittura, leggeva, quando non face-
va baraonda con qualche altro "pestatore". Una volta
pestarono anche il libro, senza accorgersene, e lo ritro-
varono in fondo al tino fra graspi, bucce, ecc. ben ubria-
cato di mosto . La sua laboriosità non venne meno a
Valdocco, anzi, forse aumentò, sempre unita a un'affabi-
lità unica, alla venerazione per la regola, alla deferenza
per i superiori dèl Consiglio Generale, all'amicizia servi-
zievole per gli amici e i confratelli. Pur non avendo gran-
de erudizione , aveva una forte personalità, acquistata
sul campo. Non sapeva dire di no a nessuno e si
dispiaceva quando non riusciva portare a termine i
numerosi impegni. Era felice di essere ripagato dalla
piena fiducia dei consiglieri generali. Un male incurabile
lo portò via poco più che sessantenne.
BS OTTOBRE 2005

4.4 Page 34

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- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrero
UN DECALOGO
D E L L A. D I S C I P L I N A
La disciplina è la seconda cosa più importante
che i genitori devono ai figli, dopo l'amore.
La parola disciplina significa
semplicemente insegnamento.
. Non ha nulla a che fare quindi
con il capitolo "punizioni e castighi".
Ecco dieci semplici riflessioni:
1. La disciplina nasce dagli occhi
più che dagli orecchi. Non si fa
con le prediche. I genitori non de-
vono mai dimenticare che proprio
loro fungono da modello e da spec-
chio per quelle stesse richieste e
per quello stesso comportamento
che chiedono ai figli.
2. Sgorga dall'amore chiaramente
percepito: può pretendere molto
solo chi dà molto . Tutto l'appren-
dimento, anche quello dei limiti e
delle strutture, comincia con l'accu-
dimento , dal quale i bambini im-
parano la fiducia, il calore, l'intimità,
e l'attaccamento nei confronti di co-
loro che li circondano. Il novanta per
cento del compito di insegnare ai
bambini a interiorizzare i limiti si
basa sul loro desiderio di piacere a
coloro che li circondano. I bambini
desiderano piacere: perché amano
chi si occupa di loro e ne vogliono
l'approvazione e il rispetto . Se si
considera la disciplina come un in-
segnamento, e la si trasmette con
grande affetto, attenzione e capacità
di dedizione, i bambini si sentono
bene quando osservano tale discipli-
na. ~apere di essere la luce degli
occhi d1 qualcun altro è una sensa-
zione che nutr,e e infonde calore.
3. La disciplina è una faccenda a
lungo termine , come tutte le forme
di insegnamento. Gli scapaccioni e
i castighi sono solo il tentativo di
trovare una scorciatoia illusoria. Si
tratta di costruire una "struttura" e
perciò occorre molto lavoro di pavi-
mento: i genitori devono approfitta-
re di ogni opportunità per sedersi
, con un bambino e dirgli : «Dovrò
farti smettere ogni volta che ti com-
porti in questo modo, fino a quando
non sarai _in grado di smetterla da
OTTOBRE 2005 BS
solo». È una vera dichiarazione
d'amore: «Ti amo tanto e perciò, a
qualunque costo, ti impedirò di sba-
gliare ».
4. La madre e il padre devono la-
vorare insieme, come una squa-
dra. Questo può avvenire solo se
essi si nutrono à vicenda d'intimità
affetto e comprensione. Molti geni~
tori non si occupano dei figli perché
non si occupano di loro stessi.
5. Non è una guerra . Non ci posso-
no essere vincitori e neanche vinti.
6. La buona disciplina è preventi-
va: le regole devono essere chia-
ramente definite, conosciute e
concordate . I genitori devono es-
sere chiari e precisi, perché la di-
sciplina è fonte di sicurezza. Devo-
no decidere in anticipo quale aspet-
to specifico desiderano che il bam-
bino modifichi, cercando di essere
concreti. Non serve a niente dire a
un bambino di essere ordinato. Bi-
sogna spiegargli che deve racco-
gliere le costruzioni prima di uscire.
I genitori devono dire al bambino
che cosa esattamente vogliono da
lui e mostrargli come farlo . Devono
lodare il comportamento corretto e
continuare a gratificare i figli che si
comportano bene, finché la discipli-
na esteriore non si trasforma nel
"piacere dell'autodisciplina".
7. Man mano che cresce, un fi-
glio deve essere coinvolto nella
comprensione e nell'accettazione
dei limiti. I "no" devono incoraggia-
re al contatto e non spingere all 'i-
solamento , attirare i figli nella di-
scussione. Di solito dopo il "no" dei
genitori arriva il "perché?" dei figli.
Hanno diritto a una risposta. È im-
portante tener conto della persona-
lità e del temperamento individuale
dei figli. I limiti devono, in un certo
senso, essere tagliati "su misura". Il
rispetto per i bisogni e i desideri del
bambino è essenziale. I genitori
devono formarsi la sensibilità ne-
cessaria per riconoscere la differen-
za tra i suoi bisogni e i suoi capric-
ci. Dal punto di vista del bambino i
limiti possono rappresentare dei'le
restriz ioni e mandarlo su tutte le
furie, ma sono anche dei cancelli
che proteggono e fanno sentire ai
sicuro. Esistono molte buone ragio-
ni per fissare dei limiti , oltre a quel-
le ovvie della salvaguardia dell'i n-
columità fisica , che comportano per
esempio il divieto di giocare con
oggetti pericolosi come le prese
dell'elettricit$, il fuoco, i coltelli. Le
cose si complicano quando bisogna
decidere se un figlio può tornare da
$Cuoia da solo, se può andare ai
giardinetti con la bicicletta o a dor-
mire dalla nonna.

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
REGOLE
DA CHI PER CHI
Il discorso delle regole in famiglia
non riguarda solo i bambini...
I ... Le regole non mortificano
le persone; tutt'altro, rendono
più bello il gioco.
8. I limiti aiutano i figli a crescere
forti. Se i genitori soddisfano ogni
capriccio dei figli , questi crescono
deboli e sempre più incapaci di
sopportare la frustrazione. Il genito-
re che , con le migliori intenzioni,
cerca di risparmiare al figlio qual-
siasi sofferenza, potrebbe privarlo
dell'opportunità di sviluppare degli
strumenti per far fronte alle diffi-
coltà .
9. I limiti aiutano i bambini a svi-
luppare le proprie risorse. Il bam-
bino che vuole attenzione, o un
certo giocattolo, o desidera svolge-
re un'attività , e deve aspettare o
rinunciare , impara anche ad essere
flessibile e paziente, a cercare del-
le alternative, a essere creativo,
tutte qualità utili nella vita. La fru-
strazione stimola il bambino a fare
uso delle proprie risorse, purché
naturalmente il "no" sia ragionevole
e non generi disperazione.
1O. Le regole dovrebbero se~pre
avere delle conseguenze. E im-
portante che queste conseguenze
siano sempre determinate con coe-
renza e sempre prima che sia stata
commessa la violazione della rego-
la. Se l'adolescente riconosce che
la regola è giusta, probabilmente
non si ribellerà, quando i genitori la
faranno applicare.
Giù dal divano, con quelle scarpe!
Quando pensiamo all'esigen-
za della disciplina, chissà
perché diamo per scontato
che l'argomento abbia come desti-
natari i ragazzi e come protagonisti
gli adulti. In questo campo, ci sem-
bra che valga il principio pedagogi-
co della unidirezionalità, secondo il
quale educare è una responsabilità
esclusiva dei grandi. Viviamo , in-
vece, in un tempo straordinario per
l'azione formativa (e non solo per
quello, anche se mugugniamo tutto
il giorno che il presente fa schifo
ed è peggio del passato), che ci
indica la strada della reciprocità
come la prima regola per le rela-
zioni fra le generazioni. Almeno in
casa , questo valore deve essere
concretizzato nella vita quotidiana
e proprio le questioni legate alla
disciplina vanno condivise il più
possibile, perché davvero un atteg-
giamento o un comportamento sia-
no · adottati in base a una reale
motivazione interiore , che è ben
più dell'obbedienza - magari con-
trovoglia - a una richiesta dei
genitori.
Dunque, vale la pena che le
regole vengano costruite insieme e
rispettate insieme. Questo significa
non soltanto che i figli saranno più
disponibili a sottoscrivere quanto
hanno contribuito ad elaborare, ma
che innanzitutto apprezzeranno l'i-
dea di fondo che ogni esistenza e
ogni forma di convivenza necessi-
tano di una "piattaforma" che dà
senso, coerenza e coesione a tutto
ciò che si cerca di mettere ·in comu-
ne. È un modo, questo, per aiutarli
a comprendere che la libertà non è
mai assenza di sponde, ma criterio
di orientamento che ha bisogno di
un sistema cartografico che aiuti a
posizionarsi in modo consapevole e
corretto nel mondo. Quando i
ragazzi riflettono in prima persona
Disinvoltura sì, maleducazione no!
su questa esigenza, lo fanno quasi
sempre con grande rigore , poiché
avvertono , dentro di loro, che il
bianco bianco e, quindi, è cosa
ben diversa dal nero: è un'espe-
rienza straordinaria per gli adulti,
che invece spesso sono pronti a
fare mille distinzioni ed eccezioni.
Inoltre, i bambini, che spesso si
sentono e sono vittime di grandi e
piccole ingiustizie, .più dei grandi
sanno mettersi nei panni degli altri,
e particolarmente dei più deboli.
Dunque, non pensano alle regole
come a qualcosa che p,ossa andare
contro i bisogni, i desideri, le attese
delle persone; al contrario, avverto-
no che la disciplina deve avere un
carattere propositivo e promoziona-
le; non può essere disgiunta da
BS OTTOBRE 2005

4.6 Page 36

▲back to top
quel "se vuoi" che ha caratteriz-
zato in modo peculiare la peda-
gogia di Gesù con i suoi contem-
poranei.
Darsi delle regole in casa ,
pensandoci insieme, vuol dire
anche che ogni famiglia ha le sue
esigenze e che ha il diritto/dovere
di guardare allo stesso tempo a
principi universali e a situazioni
particolari. La presenza di un an-
ziano o di un malato, come quella
di un bimbo appena nato, inevita-
bilmente crea una disciplina do-
mestica differente; la mamma che
lavora può comportare codici di
comportamento un po' più impe-
gnativi per tutti. Tutto questo abili-
ta il nucleo domestico ad essere
attento a ogni esigenza e situa-
zione; a riconoscere realistica-
mente le proprie risorse e diffi-
coltà; a darsi un ritmo quotidiano
che sia commisurato alla propria
storia; a rendere davvero ciascu-
no responsabile di se stesso e
degli altri famigliari. In una paro-
la: a sentirsi , ciascuno per la sua
parte , custode di una legge che
fonda l'identità e l'esperienza del-
la propria famiglia.
Se si parte con questo impegno ,
cade l'aspetto antipatico del con-
trollo; al suo posto, la prevenzio-
ne. Alessandra , quando aveva
due anni , con grande serietà si
avvicinava per dirmi in tono con-
fidenziale : "Mamma, hai dimenti-
cato le forbici in giro. Forse è me-
glio conservarle, perché il nonno
potrebbe farsi male". Saggia-
mente, metteva una toppa alla
mia eterna distrazione e nello
stesso tempo mi suggeriva che i
grandi sono i primi che devono
rispettare le regole comuni, altri-
menti non possono pretende-
Ore che lo facciano i più piccoli.
Questa è la seconda esigenza
fondamentale dei ragazzi: i geni-
tori devono esprimere un'autore-
volezza che deriva dalla credibi-
lità personale. Questo non signi-
fica che essi siano perfetti , ma
che avvertano e rendano eviden-
te la continua tensione verso la
testimonianza sapiente delle leg-
gi che fondano la persona uma-
na. La vera disciplina è tutta in
questo impegno.
O
OTTOBRE 2005 IJS
MOVIMENTO .
SALESIANO I
di Julio Olarte
Il salesiano cardinale Augu-
sto Hlond, primate di Polonia, \\ , .
(Brz~czkowice 5/7/1881 - Varsa- \\.
via 22/10/1948) è il fondatore
della Societas Christi pro Emigrantibus.
SOCIETA' DI CRISTO PER
I POLACCHI ALL'ESTERO
Il giovane August Hlond a 12 anni,
attirato dal la fama di Don Bosco, seguì
il fratell o Ignazio, a Torino e, nel 1896,
divenne sa les iano, emettendo i voti
nelle mani di don Rua. Inviato all'U ni-
versità Gregoriana di Roma per gli stu-
di f il osofici, co ntemporanea mente fu
inca ri cato di cu rare il Boll ettino Sa le-
sia no polacco (1898) . Nel 1900 torn ò
in patr ia, a Oswiecim, per il tirocinio
pratico. Al termine iniziò lo stud io del-
la teo log ia e si iscr isse anche alla
faco ltà di Lettere, presso le uni vers ità
di Cracov ia e di Leopo li . Ordi nato
sacerdote (1905), mostrò straord inari o
zelo, ab ilità pastorale e amministrati va .
Divenne il primo provincia le dell ' ispet-
toria austro-ungarica (1919). Nel 1922
Pio Xl lo nominò Amm inistratore Apo-
sto li co cieli 'Alta Sles ia, e il 14 dicem-
bre 1925, primo vescovo dell a nu ova
dioces i di Katowice. Cinque mesi dopo
era arcivescovo di Gniezno e Poznan,
e pr im ate di Polonia. Nel 1927 fu
creato ca rdinale. Dal 1946 fu arcive-
scovo di Varsav ia, conservando la sede
primaz iale di Gn iezno.
Da Primate convinse i vescovi a far
fronte com un e a favore dei migranti.
Dopo alcune visite ai co nn az iona li
spars i del mondo, si co nvinse dell a
necess ità di una congregazione religio-
sa ded ita uni ca mente a tal e servizio.
Appogg iato da Pi o Xl che lo nom in ò
protettore degli emi grati polacch i del
mondo (1931), propose l'idea della
co ngregaz ione all'ep iscopato po lacco,
senza ri ceverne co nsensi entu siastici.
Tuttavia andò ava nti affidando a don
lgnacy Posadzy il comp ito di organ iz-
zare la nuova congregaz ione. L'in iziati-
va ebbe un a notevole ri sonanza sul la
stampa. Autori zzato da ll a Santa Sede,
H lond ema nò, l18 sette mbre 1932, il
decreto di fondaz ione dell a Societas
Christi pro Emigrantibus, rin om in ata
negli anni '60 Società di Cristo per i
Polacchi all'Estero. Il 1° novembre
1932 ini ziava no l'esperienza 37 asp i-
ranti, gui dati dal ca rdin ale. Ebbero un
rapido sv ilu ppo: nel 1939 erano 300
circa con presenze in Eston ia, Francia,
Inghilterra e Roma. Questa sorprenden-
te fioritu ra fu troncata dal la guerra: la
Po loni a fu invasa dall a Germa ni a e
dall 'U RSS, una quarantina di soc i fini -
rono nei lager e 25 furono trucidati dai
naz isti! Ma la giova ne congregaz ione
andò avanti, aprendo altre presenze in
America. ·
Nel 1950 la Società ricevette il de-
cretum laudis e diventò di diritto pon-
tificio . Attua lm ente i soc i so no 478:
385 sace rdoti , 28 fratelli laici e 65
chi erici, con 15 nov izi, organizzati in
6 province e 200 presenze (parrocchi e
persona li e centri d'animaz ione pasto-
rale), sparse in 18 Paes i del mondo.
Inoltre hanno fondato il "Movimento
dell'Aposto lato Em igrato rio" e la casa
ed itri ce " Hlondi an um". La Società,
sostenuta fortemente dai sales iani, ha
lavorato per il processo di canonizza-
zione del Fondatore, diventato Servo di
Dio nel 1992.
Per ulteriori in formaz ion i scrivere a
schr@tchr.org

4.7 Page 37

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BS OTTOBRE 2005

4.8 Page 38

▲back to top
Sf\\OE e,i\\CHE
per ragazzi, genitori, educatori
Suicidio: una piaga sociale che fa
FUGA
di Giovanni Russo bioeticalab@itst.it
VITA
Il suicidio esiste da
sempre. I motivi per i
quali ci si toglie la vita
sono i più vari e diversi,
ma essa resta un dono
inestimabile di Dio e,
perciò stesso, fuori dalla
portata di tutti e di
ciascuno anche per
quanto concerne la
propria esistenza.
Il suicidio è l'azione di un sog-
getto umano finalizzata alla sop-
pressione della propria vita, sia
con un ' azione diretta sia con un 'o-
missione. E poiché gli altri viventi
tendono istintivamente a gaì·antirsi
la sopravvivenza, il suicidio si pre-
senta pertanto come un fe nomeno
tipicamente umano. Di fronte alla
notizia di un suicidio si cercano i
motivi. Forse nessun altro compor-
tamento come quello suicida recla-
ma nell ' animo umano una ragione
che possa mitigare il dolore, lo stu-
pore, o la rabbia che si provano
quando si viene a conoscenza di un
suicidio, di un altro ancora. Accanto
alla tendenza a spiegare, a capire il
suicidio, sembra tuttavia coesistere
spesso una tendenza opposta a non
sapere, a negare, a dimenticare.
Spesso si conclude che il suicidio è
proprio un «mistero», e questa frase
suona un po ' come stendere un velo
pietoso sui reali significati, le emo-
zioni, i pensieri che hanno indotto
le persone a togliersi la vita (Fizzot-
ti -G i s m o n d i ) .
ILGIUDIZIO
DEGLI ANTICID
Nell 'antichità Socrate proibiva il
suicidio riface ndosi ad argomenti
OTTOBRE 2005 BS
I Ogni vita è senza eccezioni dono
di Dio e perciò a lui solo
apparti ene.
religiosi, sostenendo che non ci si
può togliere la vita fino a quando
Dio non dispone una qualsiasi ne-
cessità. Platone vi vedeva un atto di
insubordinazione contro la divinità.
Aristotele afferma che si tratta di un
atto ingiusto nei confronti della co-
munità umana con il quale si espri-
me il non dominio di sé. Gli stoici
ne davano, per certi casi, un giudi-
zio positivo, sostenendolo come di-
ritto ali' autodeterminazione concesso
assieme alla libertà, che Seneca espli-
cita nel senso che una morte libera
sia da preferire a quella naturale e de-
gi·adante. Seneca condannava il suici-
dio compiuto solo per desiderio di
m01ire, mentre lo approvava quando
appariva come un gesto di dignità e
di coraggio. I Padri dell a Chiesa non
hanno mai avuto esitazioni di sorta
sull 'inammiss ibilità etica del suici-
dio. Un 'evoluzione si è invece av uta
nella valutazione della responsabi-
lità e colpevolezza soggettiva di chi
CONFRONTIAMOCI IN
GRUPPO E IN FA~IGLIA_.
Di fronte alla n?tizi~ d1 un su1c1d10 ,
qual è la tua reaz1o~=~za ha l'uomo di
Quale consaf)tevoappartiene ultima-
oggi che la v~ a?
mente solo, a o,ote· perché ritieni il sui-
Persona men
cidIiocoimndm1z~1roanlea?menti
psicologici ,
nuare
cultu-
la re-
rali e soci_a!i possono a~: Fino a che
sponsab11ita del sogge .
punto?
si suicida o tenta di suicidarsi Tom-
maso d'Aquino nega il suicidio per
tre ragioni: a) per la persona in se
stessa che condivide con ogni essere
esistente una spinta fo rtissim a a con- ,
servare l'esistenza e a resistere fino
al limite del possibile contro ogni
minaccia ad essa; la conservazione
di sé è esigi ta anche dalla carità
verso se stesso; b) per la società,
perch é la soppressione di sé è una
violazione della società stessa; c)
per Dio, perché la vita è dono di
Dio, e resta sempre a L ui soggetta.

4.9 Page 39

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strage soprattutto nei paesi ricchi.
pertanto, non è proprietario radicale
della propria vita: ne è solo fedele
amministratore, e di essa dovrà ren-
dere conto a Dio. Per gli israeliti la
vita aveva carattere sacro, non c'è
mai motivo sufficiente per maledire
Dio o per rinnegarlo (è eloquente la
testimonianza di Giobbe); neppure
l'atteggiamento pessimistico di
Qoèlet autorizza a pensare che il
suicidio possa essere opzione etica-
mente accettabile. Il suicidio diretto
è sempre considerato una violazione
del quinto comandamento del Deca-
logo. Nel NT l'unico caso di suici-
dio diretto riferito è quello di Giuda
Iscariota, che, consumato il tradi-
mento nei confronti di Gesù , preda
della sua cattiva coscienza, si im-
piccò (Mt 27,5; At 1,18).
VALORI IN QUESTION~
La vita è un valore indisponib\\litbe~
ha un valore asso
se stesso, d' essere vissuta.
meIlnstau1_sc1edm10p~ee
I tro la persona in se
coln pinta fortissima a
stessa, contro . a s
conservar~ l'_es1stenez:~ meno alla ca-
Nel su1c1d10 s1 v~
riti! verso se ste~s,. la società , perché
E un atto con rod. sé è violazione
la soppressione 1
deÈllausnocaitetotàcsotnetsrosao·,o,
perché la
ea
vita
Lui
è dono di Dio , e resta sempr
soggetta.
ISocrate proibiva il suicidio
rifacendosi ad argomenti religiosi;
Aristotele afferma che si tratta
di un atto ingiusto nei confronti
della comunità umana con il quale
si esprime il non dominio di sé.
CONSIDERAZIONI
BIBLICHE
La morale tradizionale del suici-
dio si è ispirata al cristianesimo e
alla rivelazione biblica, secondo cui
ogni vita umana è - senza eccezione
- un dono di Dio, in quanto Creato-
re, e oggetto di speciale predilezio-
ne di Cristo Redentore. L'uomo ,
L'INSEGNAMENTO
DELIA CHIESA
Secondo il Catechismo della Chie-
sa Cattolica (CCC) ciascuno è re-
sponsabile della propria vit~ davanti
a Dio che gliel'ha donata. E lui che
ne rimane il sovrano Padrone. Esso
è gravemente contrario al giusto
amore di sé. Al tempo 'stesso è
un'offesa all 'amore del prossimo,
perché spezza ingiustamente i lega-
mi di solidarietà con la società fami-
liare, nazionale e umana, nei con-
fronti dei quali abbiamo degli obbli-
ghi. Il suicidio è contrario all 'amore
del Dio vivente (CCC, 2281).
Benché determinati condiziona-
menti psicologici, culturali e sociali
possano portare a compiere un gesto
che contraddice così radicalmente
l 'innata inclinazione di ognuno alla
vita, attenuando o annullando la re-
sponsabilità soggettiva, il suicidio,
sotto il profilo oggettivo, è un atto
gravemente immorale, perché com-
porta il rifiuto dell'amore verso se
stessi e la rinuncia ai doveri di giu-
stizia e di carità verso il prossimo,
verso le varie comunità di cui si fa
parte e verso la società nel suo in-
sieme (l'Evangelium vitae).
Si dovrà, tuttavia, tenere ben di-
stinto dal suicidio quel sacrificio
con il quale per una causa superiore
- quali la gloria di Dio, la salvezza
delle anime, o il servizio dei fratelli
- si offre o si pone in pericolo la
I Secondo il Catechismo della
Chiesa Cattolica (CCC) ciascuno
è responsabile della propria vita
davanti a Dio che gliel'ha donata.
propria vita. In ogni caso, lo spirito
del cristianesimo, sempre aperto
alla profezia della misericordia di
Dio, non dispera del destino del sui-
cida: «Non si deve disperare della
salvezza delle persone che si sono
date la morte. Dio, attraverso le vie
che egli solo conosce, può loro pre-
parare l'occasione di un salutare
pentimento. La Chiesa prega per le
persone che hanno attentato alla
loro vita» (CCC, 2283).
D
BS OTTOBRE 2 005

4.10 Page 40

▲back to top
I premi letterari pubblicizzano opere
IL LIBRO DELl:ANNO
di Severino Cagnin
È stato vivace, come
sempre, il dibattito sui
premi letteron; su chi
avrebbe vinto e chi
perduto, sui possibili brogli
e imbrogli che avrebbero
potuto inficiare ti
verdetto ... Uno sguardo
critico su alcuni non fa
mole.
P remi letterari 2005, gli esperti
dubitano: "I libri buòni sono
molti, oppure si lanciano capo-
lavori truccati?". Uno studioso, che
ha selezionato i 30 titoli finalisti tra
una rqsa di 80 del più noto premio di
narrativa italiano, segnala le tendenze
nuove, apparse negli ultimi anni.
Cambia la società, quindi, anche il
modo di pensare degli scrittori e i loro
libri. Più radicalmente sta mutando il
modo di fare comunicazione lettera-
ria: si abbatte il muro tra prosa e poe-
sia, p~r cui tanti poeti scelgono di di-
ventare romanzieri; è sempre più pre-
sente il Meridione e la Sicilia, genui-
na non addomesticata, come in certi
gialli di successo; il viaggio si sta af-
fermando come occasione/supporto
per racconti storici, thriller e scoperta
di sé. Aumenta la presenza femmini-
le, come autore, protagonista delle vi-
cende e nuova sensibilità.
Alessandro Piperno.
lo. È scritto in modo originale e viva-
ce, ma spesso sboccato e con giudizi
sprezzanti. Il romanzo sgangherato fa
soldi e successo, ma non dice niente
a causa del suo modo gratuito di nar-
rare. Forse piace a tutti quelli che vo-
gliono leggere senza pensare! Invece
ne Il muro di vetro di Giuseppe Qua-
triglio si tenta il colpo con la brevità
di 69 pagine per 8 €. Nei mercati po-
polari di Palermo si aggira un etnolo-
go alla ricerca di indizi misteriosi. In-
contra la giovane pittrice Franca che
nasconde un dipinto trafugato. Alla
fine, dopo la scoperta di codici inde-
cifrabili, si rivela essere la Natività
del Caravaggio, furto realmente av-
venuto in una chiesa. Racconto rapi-
do e inquieto. Fata Morgana di Gian-
ni Celati incanta per il coinvolgimen-
to nella tribù dei "Figli del Deserto",
gente che vive in un eterno dormive-
glia nell'ignoto paese di Gamuna
Valley. Sono una comunità di sogna-
tori e si presentano allo straniero
muti e tutti uguali. Si difendono an-
nullando il diverso, come capita alla
missionaria vietnamita suor Tran. Nel
fiabesco racconto di Celati si è sba-
lorditi da effetti stravaganti o piace il
fascino della magia di una fata?
NOIA E SCABROSITÀ
Sarebbe meglio non parlare di libri
che non meritano attenzione, ma oc-
corre farlo per la pubblicità che gli
hanno fatto e il successo che hanno
ottenuto. E anche perché qualche pa-
gina di verità li fanno sembrare, per-
fino, propositivi. Il Codice da Vinci
ha inaugurato un filone letterario "a
1.1
antonio . scurati
sopravvissuto
CAPOLAVORI O NO?
L'industria culturale e massmediale
lancia titoli sorprendenti, premendo
le leve della curiosità, della trasgres-
sione e anche dei buoni sentimenti.
Con le peggiori intenzioni di Ales-
sandro Piperno, premio opera prima
al Campiello 2005, è la storia di una
famiglia di ricchi ebrei romani, prima
perseguitati, poi allegri e faccendieri
dietro il nonno, mondano e donnaio-
orroaRE 2005 BS
,r,
I-
u~ uuob. Un.1 SU3il'
1
Un profes.s.ore in cerC3 dl!'lla veriL.i
'.
_ _ Intl ml!i.t«O IJell'lnM>ilJl>ffleflto.

5 Pages 41-50

▲back to top

5.1 Page 41

▲back to top
valide ed anche imbrogli culturali.
- Giorgio Faletti.
- Gianni Celati.
cavallo tra la pseudoerudizione e la
fantarcheologia, arricchito di riferi-
menti religiosi, finora trascurati dalla
letteratura popolare". Molti hanno
preso i fatti narrati come storici e ac-
cettato falsità sul cristianesimo di
ieri e di oggi. Il racconto, a tratti sug-
gestivo, è zeppo di errori, ammessi
perfino dell 'editore: "Questo libro è
un'opera di fantasia. Personaggi e
luoghi citati sono invenzione dell 'au-
tore e hanno lo scopo di conferire ve-
ridicità alla narrazione. Qualsiasi
analogia con fatti, luoghi e persone,
vive o defunte, è assolutamente ca-
- Mauro Covacich.
suale". Minor attenzione merita il
diario autobiografico della diciasset-
tenne siciliana Melissa P. , uscito nel
2003 e ora in nuova edizione, nel-
1'occasione del film. Cento colpi di
spazzola si spaccia per una ricerca di
senso alla propria vita, ma puzza di
operazione commerciale lontano un
miglio.
... DA REGALARE
Per fortuna c'è qualche librq da leg-
gere e regalare a (pochi) amiGi Fiona
di Mauro Covacich (l'abbiamo segna-
lato per le vacanze: BS luglio/agosto
pag. 40) non è perfetto, è pure critica-
bile, ma indaga sui mali della nostra
società, rappresentata nella ~eriva di
una comunicazione televisiva sempre
più falsata e autoreferenziale, fino ai li-
miti dell'assurdo. Allora chiunque può
fare ciò che vuole, se è vero - come
sembra - che non ci sono più_valori e
mancano prospettive morali, per cui si
riduce l'esistenza alla s.ua cruda mate-
rialità. Il discorso è discutibile, soprat-
tutto come opinione unilaterale, ma lo
schizofrenico Sandro, sua · moglie
Lena, la bambina adottiv~ ' ~aitian~
Fiona e il maratoneta magns,51ID0, c1
fanno sorridere e pensare. Un'altra sa-
tira sociale, piena di contrasti, humour
e parolacce, è Con la morte 1iel cuore
di Gianni Biondillo. L'ispettore antie-
roe della degradata periferia D,1.ilanese
girovaga tra barboni, albanesi e "te_rr~-
ni" vari. Nell'ultima parte, dopo 1 n-
tratti al vetriolo e le polemiche contro
tutti, cade nel lieto fine. Ma quanto c'è
di vero? Il padovano Umberto Conta-
rello, 47 anni, è nell'età buona per
dirci qualcosa e sviluppare le sue capa-
cità narrative. Una questione di cuore
ha ottenuto il riconoscimento per la se-
zione "opere prime di narrativa italia-
na" alla XVII edizione del Premio
Giuseppe Berto. L'autore indaga in
prima persona una vicenda di solitudi-
ne, attraverso lo sguardo di un uomo
che improvvisamente si scopre malato.
Il racconto, ambientato nel meridione,
apre discorsi attuali come dover af-
frontare un male incurabile, la necessa-
ria fiducia in se stessi e una soluzione
possibile, aperta. Alcune pagine sono
scritte bene e pensate da anni.
Tra i titoli validi, come Niente di
vero tranne gli occhi di Paletti, Mal-
varosa di Raffaele Nigro, l'edizione
originale di Tre metri sopra il cielo di
Salvatore Moccia, l'attuale e critico Il
maestro magro di Gian Antonio Stella,
il religioso La montagna di luce di
Rosa Alberoni, il più apprezzato ai
premi letterari Il sopravissuto di Anto-
nio Scurati e un racconto al femminile
Tre inverni di Graziella Bonansea.
Sulla chiatta, ormeggiata su di un
fiume sconosciuto, arriva un vecchio
misterioso. Prima non parla, poi un po'
alla volta comincia a raccontare la sua
storia. È ossessionato dal ricordo di un
bambino ebreo, lui, che piange perché
non trova più la madre. Egli si mette a
girare l'Europa in cerca della donna.
La troverà qui? Incontra invece una
sua sorella che si innamora di un nr-
gazzo della barca. Si susseguono scene
impreviste, ma la qualità migliore è
l'intensità e la schiettezza dei senti-
menti, forti e delicati. Tocca la co-
scienza dei lettori, direttamente, senza
ragionamenti.
Allora quale libro scegliere? Lari-
sposta mi pare ovvia: un libro capace
di far fare un passo in avanti sulla stra-
da dei valori. Non possiamo più ac-
contentar·ci di contenit01i zeppi di vel-
leità e vanità da poco.
D
BS OTTOBRE 2005

5.2 Page 42

▲back to top
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D .P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di ... o titoli, ecc. per
i fini istituzionali dell 'Ente".
b) di beni immobili
".. . Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco , con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) l'immobile ~ito in .. .
per i fini istituzionali dell'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" .. . Annullo ogni mia prece-
dente disposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Missioni , con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell 'Ente".
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB . Il testamento deve essere scritto per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 1111
00163 Roma-Bravetta
Te!. 06.65612678 - Fax 06.65612679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
10152 Torino
Te!.011.5224247-8- Fax 011.5224760
C.C.P. 28904100
OTTOBRE 2005 RS
I NOSTRI MORTI
CIANCIO sig. Nicola, exallievo
salesiano,
t Roma, il 08/ 10/2004, a 93 anni
Innamorato di Don Bosco e del suo meto-
do educativo che aveva assorbito negli
anni di frequenza scolastica a Villa Sora,
appassionato di montagne e di musica,
ricco interiormente di quei valori perenni
che ha sempre vissuto e trasmesso in
famiglia e nella società. Fu per anni presi-
dente della Federazione Italiana Exallievo
e lavorò alla redazione di "Voci Fraterne".
Aveva girato il mondo e aveva scritto le
sue impressioni in un volume. Un altro
libro , invece , l'aveva dedicato alla sua
esperienza salesiana e intitolato significati-
vamente "Vita con Don Bosco". Lasciò
detto che il suo necrologio sui giornali della
capitale recasse sotto il nome e il cognome
la qualifica di "l= xallievo salesiano". Lo
ricordiamo a un anno dalla morte.
DESANCA PIRANI sig.ra Markic,
benefattrice,
t Ancona , il 17/04/2005, a 83 anni
Di famiglia cattolica, fugge dalla nativa Croa-
zia nel 1943, durante la rivoluzione comuni-
sta di Tito, con un gruppo di profughi guidati
da Pietro Pirani , che in seguito sposerà, ad
Ancona. Rimasta vedova nel 1966, tira
avanti i quattro figli con determinazione e
sacrificio, supportata da una forte fede e da
una tenera devozione alla Madonna. Fre-
quenta assiduamente la parrocchia salesia-
na del capoluogo marchigiano , accompa-
gnando i figli all'oratorio, e divenendo presto
una convinta sostenitrice delle attività educa-
tive di quell'ambiente. Frequenta i campi
estivi dove si pone in umile servizio di tutti,
aiutando e consigliando uno dei figli , divenu-
to cooperatore e dirigente dei medesimi
campi, e rendendosi disponibile per qualun-
que necessità. Partecipava abitualmente alla
messa, e sul suo comodino c'era sempre a
disposizione il libro di preghiere per entrare
in rapporto intimo con il Signore. Conosciuta
e apprezzata dalla comunità salesiana,
lascia un caro e grato ricordo di sé.
AURIEMMA sac. Aristide,
salesiano,
t Napoli , il 19/01 /2004, a 83 anni
Entrato allievo a Caserta, è conquistato da
Don Bosco e decide di seguirlo. La sua vita
salesiana si svolge in gran parte con i
ragazzi sui banchi di scuola. Gli ultimi venti
anni , invece , li passa nella cu ra degli
ammalati e dentro il confessionale. Da buon
napoletano, ha sempre curato molto le ami-
cizie e le relazioni, originale nel modo di
porsi e di comunicare con le persone. Profi-
cuo il suo apostolato epistolare. Era sempre
disponibile e allegro, anche se un po' pessi-
mista nei giudizi sul mondo moderno. Dialo-
gava volentieri con quanti lo accostavano,
lasciando buona impressione, tanto da
avere sempre qualcuno che voleva incon-
trarlo e ascoltarne i consigli, le esortazioni,
e magari anche le ammonizioni.
ha dato sempre il meglio di sé: ai bambini
come educatrice di scuola materna, ai gio-
vani nell'oratorio, agli adulti , genitori e colla-
boratori, nelle opere parrocchiali , alle con-
sorelle come animatrice di comunità. Dal
settembre 2003 al marzo 2004 le era stato
chiesto di prestare aiuto nel Vescovado di
Belluno durante la malattia del Vescovo
salesiano mons. Vincenzo Savio. Sono
stati mesi intensi nei quali il Signore le ha
fatto dono di confrontarsi con la santità di
vita di un uomo di Dio che ha saputo accet-
tare di morire affidandosi totalmente alla
volontà del Signore. Dello stesso male, alla
stessa età, suor Assu nta dopo pochi mesi
ci ha lasciate . I perché di questa coinciden-
za se li è portati segretamente in cuore.
PETRETTI Sig.ra Rosalia,
Coordinatrice ADMA,
t Bari , il 22/05/2005 , a 66 anni
Era iscritta all 'Associazione ADMA fin dal
1962. Di lei si può senza esitazione affer-
mare che ha trascorso la vita sotto lo
sguardo materno di Maria Ausiliatrice e si è
incontrata con lei - ne siamo certi - nella
Casa del Signore, all'antivigilia della festa
liturgica della cara Madonna di Don Bosco.
La signora Lilia ne ha diffuso la devozion~
con grande convinzione ed entusiasmo. E
stata cooperatrice salesiana vivendo con
pienezza, da laica, il carisma di Don Bosco.
Discreta , sensibile , generosa , si è resa
sempre disponibile a tutti. Tanti salesiani le
sono grati per le attenzioni e delicatezze
avute da lei. Lascia in tutti un caro ricordo .
GALLO sac. Giuseppe, salesiano,
t Le Clos des Pins (Tolone) , il 13/02/2005,
a 92 anni
Settimo di 11 fratell i, Giuseppe entrò al
"Manfredini" di Este per compiere gli studi
e maturò la sua vocazione . Divenne sale-
siano e studioso di storia dell'arte , sua
vera passione . Nel 1960, ottenne di rag-
giungere il fratello ammalato presso la mis-
sione cattolica italiana di Saint Etienne ,
affidata ai salesiani. Vi svolse un ammire-
vole e qualificato apostolato . Ma il suo
capolavoro fu la scuola di pittura e restauro
che fondò e diresse con grande competen:
za. Molti suoi allievi sono ora nei musei del
Louvre, di Avignone , di Lione, di Bourg en
Bresse . Assieme al fratello Ottavio ha
lasciato la sua collezione di icone, quadri ,
crocifissi al Museo Mariano di Maria Ausi-
liatrice a Torino.
~ --
Venuta la ser_a d_i .
-1 quel giorno ~esu disse.
"Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)
STOCCO sr. Assunta,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Conegliano (TV), il 29/08/2004, a 60 anni
"Vorrei essere perdutamente buona", que-
sto, il proposito di vita di suor Assunta che

5.3 Page 43

▲back to top
Anthurium, fiore di
Ottobre
FIORE D'APPARTAMENTO
L'Anthurium , originario dell 'Ameri-
ca centrale e meridionale, compren-
de oltre 500 specie , in gran parte
adattate alla coltivazione in apparta-
mento. Ha foglie ovali , verdi e luci-
de, poste sulla sommità di lunghi
piccioli , che vanno nebulizzate di
frequente. I fiori sono formati dallo
spadice, piccola infiorescenza gialla,
e dalla spata rosso corallo (talora
anche rosa o bianco) , che in realtà
è una foglia modificata. Data la sua
origine , la pianta va rinvasata ogni
due anni circa, mettendo sul fondo
ciottoli o argilla espansa, e poi ter-
riccio leggero, con torba e sostanza
organica. Questo va concimato una-
due volte il mese da aprile a set-
tembre, e mantenuto umido soprat-
tutto d'estate, quando è bene
lasciare un po' d'acqua nel sottova-
so. La pianta soffre le correnti d'aria
ed è facilmente attaccabile da afidi
e funghi. Il vaso va sistemato in una
zona luminosa, ma non al sole .
NOBEL ITALIANI
Eugenio Montale nasce a ·Genova,
il 12/ 10/1896. Manifesta una preco-
ce passione per la letteratura. Nel
1925 pubblica la prima raccolta di
poesie Ossi di seppia; seguono, tra
le altre, Occasioni (1939), Finisterre
(1943) , Bufera (1956) , Auto da fé
(1966), ecc. Nel '29, a Firenze, è
direttore del Gabinetto scientifico-
letterario Vieusseux, nel '38 ne è
esonerato perché rifiuta di iscriversi
al partito fascista. Dal '48 si trasferi-
sce a Milano, dove scrive sul "Cor-
riere della Sera". n . ._.,..P:Ei.iii
Nel 1967 sena-
tore a vita e nel
1975 riceve il No-
bel per la Lette-
ratura. Muore il
12/9/ 1981 . Riccar-
do Giacconi· na-
sce a Genova il
6/ 10/ 1931 , ma è Eugenio Montale
naturalizzato ame-
ricano. Dopo la laurea in fisica a
Milano, col labora con un 'azienda
americana che compie ricerche per
conto della Nasa. Realizza i primi
telescopi a raggi X , e nel '62 sco-
pre la prima sorgente extraterrestre
di questi raggi. Nell'81 è nominato
direttore dello Space Te/escope
lnstitute di Baltimora. Nel '93 co-
struisce il Ve,y Large Telescope, il
più grande interferometro ottico.
Riceve il Nobel nel 2002, "per i pio-
Alfred Nobel
Pablo Picasso
nieristici contributi recati all'astrofisi-
ca, che hanno condotto alla scoper-
ta delle fonti dei raggi X cosmici".
15 ottobre 1946: si avvelena Her-
mann Goring , fondatore della Ge-
stapo .
IL PERSONAGGIO
16 ottobre 1978: è eletto Giovan-
DEL GIORNO
ni Paolo 11 , Karol Wojty-ta.
1° ottobre 1903: in Ucraina, nasce
il pianista Vladimir Horowitz.
2 ottobre 1798: nasce Carlo Al-
berto , re di Sardegna.
3 ottobre 1226: muore san Fran-
cesco d'Assisi , patrono d'Italia.
17 ottobre 1849: muore il compo-
sitore polacco Fryderik Chopin.
18 ottobre 1889: muore Antonio
Meucci , inventore del telefono.
19 ottobre ·1784: nasce John
McLoughlin , fondatore della Hud-
4 ottobre 1880: muore il composi-
tore Jacques Offenbach.
5 ottobre 1864: nasce Louis Lu-
son 's Bay Company.
20 ottobre 1914: nasce il poeta
italiano Mario Luzi.
mière, pioniere del cinema con il 21 ottobre 1833: nasce Alfred
fratello .
Nobel, inventore della dinamite e
6 ottobre 1914: nasce l'esplorato- . fondatore del premio omonimo.
re norvegese Thor Heyerdahl.
22 ottobre 1906: muore il pittore
7 ottobre 1806: l'inglese Robert Paul Cézanne.
Wedgwood brevetta la cartacar- 23 ottobre 1934: Francesco
bone.
Agello in idrovolante fa il record di
8 ottobre 1895: nasce Juan Do- velocità (709 ,209 km/h) , imbattuto.
mingo Peròn , presidente dell'Ar- 24 ottobre 1916: nasce Bob
gentina.
Kane, "padre" di Batman .
9 ottobre 1958: muore papa Pio 25 ottobre 1881: nasce Pablo Pi-
Xli , Eugenio Pacelli.
casso.
10 ottobre 1897: Felix Hoffmann 26 ottobre 1860: Giuseppe Gari-
scopre le proprietà dell'acido acetil- baldi incontra re Vittorio Emanuele
salicilico, l'aspirina.
Il a Caianello.
11 ottobre 1962: papa Giovanni 27 ottobre 1728: nasce il naviga-
XXIII apre il Concilio Vaticano Il.
tore inglese James Cook.
12 ottobre 1999: a Sarajevo, na- 28 ottobre 1958: è eletto papa
sce Adnan Nevic, che simbolica- Giovanni XXIII .
mente ha fatto raggiungere alla po- 29 ottobre 1911: muore Joseph
polazione mondiale il numero di sei Pulitzer, cui si deve l'omonimo
miliardi.
premio di giornalismo.
13 ottobre 1822: muore lo sculto- 30 ottobre 1961: muore Luigi Ei-
re Antonio Canova.
naudi , presidente della Repubblica.
14 ottobre 1947: Chuck Yeager 31 ottobre 1517: Martin Lutero
supera con il Beli X-1 il muro del affigge le "95 tesi" alla porta della
suono .
chiesa di Wittenberg.
BS OTTOBRE 2005

5.4 Page 44

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Serena Manoni
LO STEMMA
DI PAPA RATZINGER
Da Innocenzo lii (1198-1216) in poi
i papi hanno avuto il loro stemma araldico,
il quale, lungi dall'indicare
la loro nobiltà di nascita
o acquisita con l'elevazione
al Soglio Pontifido, segnala invece
Fri sin ga, san Corbiniano,
in v iaggio verso Roma ,
venne assalito da un orso' ·
che gli sb ranò la cava lca-
tura. Il santo amm ansì la
belva e la car icò del suo
bagag li o face ndosi ac-
gli ideali e il programma pastorale
del Pontefice.
compagnare nella città
ete rna . La ma nsuetu dine
vince sulla vio lenza e sul-
la forza bru ta . La· campi-
tura centrale a sfondo
rosso cont iene un a con-
ll
chiglia con duplice sim -
bo logia. Prim a di tutto
Dall'alto della cupo-
la di San Pietro si
richiam a la legge nda di
sa nt' Agosti no e de l fan-
ciu Ilo che nell a spiaggia
può ammirare nei
voleva riversa re tutta l'ac-
giardini vaticani questo
qua del mare in un a
grande stemma araldi co di
buca, usando un a co nchi-
papa Bened etto XVI, rea-
gli a per traspo rtar la. " Im-
1izzato dai giardinieri pon-
possibil e !", gli disse il
tifici. Esso è composto da
santo ... " E tu che pretendi
500 piante di Buxus sem-
di cap ire Di o? ... ". La con-
pervirens, 1000 di Euoni-
chig li a è da se mpre a,nche
mus japonicus, 2000 di
simbolo del pellegrino:
Alternanthera bettzickiana,
papa Ben edetto vuo le
600 di Senecio cineraria,
co ntinuare la tradizione di
150 di Ophiopogon japo-
Wojty-ta , di esse re pel le-
nicus su 150 m2 di ta ppe-
grino di pace nel mondo.
to di Oichondra repens.
Fuori dello scudo le
Lo stemma vero e pro-
chi avi decussate (in croc ia-
prio è costituito dal lo scu-
te) indi ca no il potere con-
do diviso in tre parti.
fe rito da Cristo a Pi etro "A
Il campo in alto a sinistra
te le chiavi del Regno dei
è occupato dalla fi gura di un re moro, a significare cieli", la tiara tr iregno (i poteri di ord in e, giurisdi-
l' uni versal ità della Chiesa. Si tratta del l'antico sim- zione e magistero) che papa Ratzi nger nell o stem -
bolo della diocesi di Fri singa che fu dell 'a rcivesco- ma uffi c iale ha vo luto1che fosse sostituita da un a
vo Ratzinger. Nel cantone destro invece compare semp li ce mitri a ep iscopa le, come a indi ca re una
un orso bruno car ico di un fardello. Si rifà a una maggiore co ll egialità e dal pal Iio, che nello stem-
tradizione che racconta come il primo vescovo di ma dei giardini vatica ni non compaiono.
OTTOBRE 2005 BS

5.5 Page 45

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RE LAX
il Cruciverba•
Santua1ri d'Italia
13
18
di Roberto Desiderati
Visitiamo i
luoghi di culto
del nostro paese,
i più conosciuti
e i meno noti.
Rilassandoci.
A gioco completato risu lterà, nell e caselle a doppio bordo, il nome di un famoso Santuario.
~liari
Definizioni
ORIZZONTALI. 1. Vedi foto -16. Dischiuso -
17. Ci si affida a quelli "custodi" -18. Film in co-
stume di Kurosawa -19. Molto - 20. Argine, riva -
21. Sono usate in cucina come "odori" - 22. Vale
I 00 grammi - 23. Fatti di rame- 24. Altrimenti det-
to - 25. Malvagie - 26. Tumore adiposo - 27. Mar-
ca di elicotteri italiani - 28. Anonimi Alcolisti -
29. Quel.che resta alla fine di lunghi periodi di tem-
po -30. E di Rivaombrosa in una seguitafiction -
31. Parco naturale del Lazio -32. Ricorrere al Tri-
bunale - 33. La fine di Cervantes - 34. La fibra che
si ricava da un baco -36. Centimetro-37. Ha rice-
vuto gli ordini sacri - 38. Istituto Nazionale dei
Trasporti - 39. Prefisso che vale "orecchio" - 40.
Piccolo suino-41. Attraversa i1Kashmir.
VERTICALI. l. Se è scomodo si dorme male - 2.
Stato di totale inerzia - 3. La gengiva lo ricopre in
parte - 4. In quello "botanico" crescono piante eso-
tiche - 5. Al centro del cantone- 6. Una risposta ne-
gativa - 7. Di nessun conto - 8. Giganteschi - 9.
Accesa, ardente- 10. Le dita al centro delle cinque!
- 11. Serve per volare - 12. Prefisso iterativo - 13.
Schernita - 14. La capitale marocchina - 15. Non
stanco né esaurito -20. Posti al di sopra di ogni cosa
- 2l. Evitate - 23. Ciuffo di capelli - 24. Fare, ope-
rarsi - 26. Lettera di Credito Riservata- 27. Fiato -
29. Così termina ogni preghiera- 30. Paradiso Ter-
restre - 31. Centro Traumatologico Ortopedico -
32. Piante dette anche gigari - 33. Fine a Londra -
35 . Extra - terrestre - 37. Polonia - 38. La quarta
preposizione.
La so luzione nel prossimo numero.
LA CHIESA SOTTERRANEA
Il Santuario, che comprende l'area sottostante il presbiterio e il coro della
Cattedrale di Cagliari, è apparentemente scavato per intero nella viva
roccia. Fu fortemente voluto e realizzato a proprie spese dal mons.
Francisco-De Esquivel, arcivescovo di Cagliari dal 1605 al 1624, allo scopo
di onorare le spoglie dei Martiri cagliaritani. Il Santuatio, in cui lavorarono
scultori siciliani per i marmi policromi e i migliori muratori della città di
Cagliari per il taglio delle pietre e per la decorazione, fu iJiaugurato il 27
novembre 1618 , dopo una solenne e sfarzosa processione con le reliquie dei
Martiri , alla presenza delle autorità
religiose e civili e con la partecipa-
zione festante di tutto il popolo
cristiano. La chiesa sotte1nnea,
SOLUZIONE del
numero precedente
'E"'L"
EN
A■
"In F
MO GI
'"'" ,~ '"
o ■ AD IRE
NO ME ■ G ER L A■ A Cl DE ■
I ~NN ■ M OL TI ■ T RI NO ■ P
E• MA D I A ■ Cl C L o• MA
A■ G AL EA ■ M AN IE •c AR
OR EG QIN ■ c ON TO•T ORO
- - - - ■ D RI TT o• L I ON E ■ DAL
AT EA ■ I OR 10■ E ST ATE
o meglio la cripta, alla quale si accede mediante
due differenti ingressi, si presenta composta di un
vestibolo, una cappella centrale (o della Madonna
dei Martiri) e di altre due cappelle laterali,
dedicate a san Lucifero e a san Saturnino. Sotto
l'altare maggiore è stata scavata un 'ampia tomba
dove vennero riposte le ossa dei martiri di cui non
si conosceva il nome con l'iscrizione: "Sancti
innumerabiles", mentre in altre nicchie (conte-
nenti 179 umette di calcare, distribuite tra le tre
cappelle) sono conservate le reliquie appartenenti
ai martiri noti. Due finestre consentono l'illumi-
nazione e l'aerazione della cripta. Recentemente,
dal '95 al 2000, sono stati eseguiti lavori di
restauro che hanno interessato il pavimento e le
pareti della cappella di S. Lucifero e la sìstema-
zione delle altre due. In seguito alla ricognizione
canonica si è messa in luce la struttura portante
della chiesa e di come le reliquie dei santi martiri
cagliaritani riposino avvolte in broccati o in rozza
tela di li90 o nella semplice carta.
BS OTTOBRE 2005

5.6 Page 46

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I NOSTRI SANTI
a cura di Enrico dal Covolo 'postulatore generale
DOPO TRE
OPERAZIONI
Dopo alcuni accertamenti fu dia-
gnosticato a mia sorella Teresa
un tumore al co lon. Il chirurgo
che l'aveva visitata consigliò
l'intervento. Così, il 12 novem-
bre 2003 ell a fu operata all 'o-
spedale Molinette di Torino.
Dopo 1O giorni dovette subire
una seconda operazione. Sco-
raggiata e timorosa, io intensifi-
cai la mia preghiera rivo lgendo-
mi con fede e fervore al beato
Filippo Rinaldi , affinché per
sua intercessione si potesse ot-
tenere la guarigione della mia
cara sorella. Teresa superò, for-
tunatamente, anche questa
operazione ed anche una terza ,
come pure le conseguenti sedu-
te di chemioterapia. Il risultato
fu al di di ogni aspettativa.
Oggi infatti Teresa gode di
buona salute, confermata dai
periodici control li cu i si sottopo-
ne. Sono fermamente convinta
che la guarigione si debba all'in-
tercessione di don Rinaldi che
voglio ringraziare , pregandolo
nel contempo di continuare a
proteggere mia sore lla e tutta la
famiglia.
Sr. Campisi Giuseppina
FMA, Catania
FINALMENTE
INCINTA
Sono una signora di 35 anni.
Non riuscendo ad avere figli , ho
richiesto l'abitino di san Dome-
nico Savio. Dopo mille peripe-
zie sono rimasta incinta ne l
2000, ma senza portare a termi-
ne la gravidanza. Persi ogni
speranza e non credetti più a
nessuno; anche il mio matrimo-
nio sembrava agli sgoccioli. Ma
inaspettatamente, nel 2001 , ho
avuto una gravidanza fisiologica
senza nessuna cura, nella ma-
niera più naturale possibile. Nel
2002 ho avuto un meraviglioso
bambino che sta benissimo, e
anche la mia vita matrimoniale
si è rasserenata. Ho sempre
avuto nella mia mente quelle
parole lette sul librettino di san
Domenico Savio: "Preghiamo
per le mamme che ne hanno
OTTOBRE 2005 BS
bisogno". Forse nel mio incon-
scio sapevo che il piccolo santo
m'avrebbe aiutata e per questo
gli rendo testimonianza.
A.E., Agrigento
TAMPONATA,
Ml HA PROTETTO
Ero al terzo mese di gravidanza
e m i stavo recando al lavoro .
Presa da un colpo di sonno, la
conducente della vettura che mi
seguiva mi tamponò. Fui lancia-
ta sulla corsia opposta, contro
un'auto che sopraggiungeva.
Tralascio di raccontare le coinci-
denze che si verificarono e che
permisero ai medici di conosce-
re subito il mio stato di gravi-
danza e d'intervenire nel modo
migliore. Il 6 agosto 2004, è
nato Giovanni sano e bello. Rin-
grazio di cuore Dio che , per l'in-
te rcessione di san Domenico
Savio, di cui indossavo .l'abitino,
ha protetto me e il mio bambino.
Chiedo a lui, come a Maria Au-
si liatrice e Don Bosco , di conti-
nuare a veg liare sul piccolo Gio-
vann i e sui suoi frate lli Giacomo
e Federica, affinché possano
crescere sani e buoni. .
Paruolo Elena, Daverio (VA)
DOPO,
,
LA TRANQUILLITA
Al quinto mese della mia prima
gravidanza ebb i il diabete ge-
stazionale e da allora indossai
l'abitino di san Domenico Savio
che mia madre custodiva gelosa-
mente. La gravidanza si concluse
con la nascita della mia primoge-
nita Ceci lia. Due anni dopo, al
terzo mese di gravidanza , ebbi
un aborto e al quinto mese del-
l'anno successivo un altro , che
mi lasciarono addolorata e
depressa. Non so per quale moti-
vo non mi ero rivolta alla prote-
zione de l giovane santo. Ma il
desiderio di dare una compagnia
alla mia piccola Ceci lia era sem-
pre più forte in me. Iniziai così a
indossare ancor prima della gra-
vidanza l'abitino. Un paio di mesi
dopo, ebbi la lieta sorpresa d'es-
sere incinta. Mi sentivo libera dal
timore e ottimista. Chiesi a una
parente che abitava presso Chie-
ri di recarsi alla casa natia di
Domenico. Ella andò e mi inviò
un messaggio nel quale mi
comunicava d'aver pregato per
me e d'essere sicura che tutto
sarebbe andato bene. Quando
lessi questo messaggio sul mio
cellulare, mentre ero a letto e non
stavo bene, scoppiai a piangere
come una bambina. Appena
smisi, provai in me qualcosa di
inspiegabile: una sensazione di
liberazione, seguita da tanta tran-
quillità interiore. Continuai a reci-
tare la preghiera delle mamme in
attesa e il rosario. Ebbene, oggi
ho la gioia di stringere tra le brac-
cia Marta Maria, la mia bambina
che con il suo sorriso rallegra la
vita de ll a famiglia. Custodisco
sotto il guanciale delle mie bam-
bine gli abitini, che hanno accom-
pagnato le loro gestazioni, sicura
che la loro crescita sarà sempre
custodita .
De Salvo Francesca, Messina
LIBERATA
DAL VIRUS
Ho 29 anni, sono sposata da sei
anni e ho tre bambini : Rosama-
ria di cinque anni, Antonio di tre
ed Emanuela di cinque mesi.
L'esperienza che ho vissuto ri-
guarda la piccola Emanuela,
quando aveva so lo due mesi.
Piangeva tanto o dormiva
parecchio, senza crescere ade-
guatamente di peso, perché si
al im entava sempre di meno.
Preoccupata dal fatto c he si
rifiutava di succhiare il latte
materno, con rischio di disidra-
tarsi , decisi di ricoverarla e sot-
toporla a una serie di esami
presso l'ospedale civi le di Ragu-
sa. Non risultando alcuna malat-
tia, dopo quattro giorni riportai a
casa la mia bimba che però
veniva alimentata con il sondi-
no. Ci consultammo con il
pediatra e decidemmo di ricove-
rarci a l Policlinico di Catania ,
ove restammo per altri 8 giorni.
lo pregavo Don Bosco e Do-
menico Savio. A quest'ultimo
avevo affidato fin dal la nascita i
miei tre bambini. Volevo che si
scoprisse la causa di que l
malessere che impediva ad
Emanuela di crescere in modo
sano ed equi librato. Dopo una
radiografia e una prolungata
osservazione, i medici dissero
che se la bambina avesse conti-
nuato a non succhiare il latte
durante i due giorni successivi ,
avrebbero nuovamente ripreso
ad alimentarla artificialmente;
nel frattempo proseguivano i
controlli . La domenica 15 gen-
naio, alle ore 11.00, dopo aver
recitato accuratamente le mie
preghiere, cercai di accostare la
mia bambina al seno. lmprovvi-
Beata Alexandrina
da Costa
FERIE
IN PREGHIERA
Durante tutto il periodo di
ferie al mare mi sono rivolta
quotidianamente alla beata
Alexandrina da Costa, con
una preghiera, per ottenere
tramite la sua intercessione
una grazia che mi stava
molto a cuore. Ero addolora-
tissima, come mamma, per
mia figlia, spinta fortemente
al suicidio, non saprei se per
malattia mentale o per os-
sessione diabolica. Da molto
tempo , nonostante i miei
ripetuti inv iti e richiami , non
praticava più la vita di fede.
Desi de ravo ottenere che
venisse allontanata dalla
mente e vo lontà di mia figlia
questa terribile idea. Così
avvenne. Ella stessa mi tran-
quillizzò, confermando che
non avrebbe più compi uto
quel gesto insano per nes-
sun motivo . Sento il dovere
di ringraziare il Signore per
questa grazia ricevuta e lo
faccio con la devozione al
SS. Sacramento, diffÒnden-
do pagelline contenenti pre-
ghiere di adoraz ione e di
rip arazione.
V.L. Bolzano
samente essa riprese a succhia-
re il latte , come aveva fatto
durante i primi due mesi. Da suc-
cessivi esami del sangue, risultò
che un virus era la causa che
non le permetteva di alimentarsi.
Il fatto inspiegabile è che Ema-
nuela si sia sbloccata da sola,
senza che le fosse somministrato
alcun tipo di farmaco. Il professo-
re del reparto di astanteria pedia-
trica, con i suoi collaboratori, ha
praticato un chek-up comp leto.
Ora la piccola ha quasi sei mesi,
sta ricuperando il peso e c re-
scendo bene. Ringrazio pertanto
i santi protettori di non averla
abbandonata e d'essermi sem-
pre stati vicini.
Giovanna Bel/uardo,
Pozza/lo (RG)
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
fi rmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l' indicazione del nome.

5.7 Page 47

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don
JOSÉ VALINHO
Salesiano, figlio della sorella
maggiore di suor Lucia di Fatima,
direttore in varie case salesiane
del Portogallo, già maestro
dei novizi e vicario ispettoriale.
Attualmente risiede a Mogofores,
non molto lontano da Fatima.
Don ]osé, ci precisa il suo grado di parentela con suor Luçia, la
veggente di Fatima?
Lucia aveva quattro sorelle e un fratello: Maria dos Santos Valinho
(mia mamma); Teresa de Jesus Pereira, Gloria dos Santos Vieira, Ca-
rolina dos Santos Vieira; Manuel dos Santos che è emigrato in Brasile.
Lucia, la veggente, mia zia, è l'ultima nata.
Come vive il fatto di essere parente stretto di una donna che tutti
considérano santa?
Con un senso di grande riconoscenza al Signore, perché ho la co-
scienza di non meritarlo. E.. . anch'io la considero santa!
Ha avuto frequenti relazioni e colloqui con lei prima della sua
morte? E, se è lecito, di che cosa parlavate?
· Da quando mia zia è entrata nel Carmelo di Coimbra, essendo io
solo a poco più di 20 km a Mogofores, andavo spesso a trovarla. Par-
lavamo... Beh, certo non di football. Mi chiedeva notizie della fami-
glia, dei fratelli, dei nipoti. .. A volte insisteva sui temi spirituali...
Permetta una domanda indiscreta: Lucia parlava volentieri delle
apparizioni avute?
Non ne parlava affatto. Una volta s'accorse che stavo per chiederle
spiegazioni - me lo aveva praticamente imposto un vescovo - tagliò
corto: "Ho l'ordine di chiudere la conversazione quando mi fanno do-
mande di questo genere! ..." Considerava affare privato quella mera-
vigliosa vicenda personale, dicendo che già aveva detto e scritto tutto
quello che c'era da dire e scrivere.
Sappiamo che ci sono altri salesiani che hanno un legame di pa-
rentela con i veggenti...
Sì. C'è don José Suares (ora direttore a Ebora) che è figlio di Ma-
nuel a sua volta figlio di Olimpia madre di Francesco e Giacinta . E
c'è don Julio Rosa Mato, missiona1:io in Mozambico anche lui nipote
di Olimpia. E ci sono altri due sacerdoti nella famiglia di Lucia:
Padre Manuel Pereira, gesuita, figlio di Teresa sorella di Lucia e di .
mia mamma. E don Tomé Pereira dos Santos, claretiano,figlio di Ca-
rolina , altra sorella di Lucia.
Le è mai venuto il dubbio che ci fosse qualche esagerazioiie ri-
guardo alle apparizione ai tre suoi parenti?
Mai! Sono vissuto in quel clima. Vedevo le migliaia di persone che
assiepavano i dintorni di casa nostra e il luogo delle apparizioni. Du-
rante l' aspirantato ho letto molto su ciò che era av.venuto alla Cova di
!ria e mi sono convinto ancora di più. l miei, prima scettici, hanno fini-
to tutti per crederci: la cosa appariva troppo evidente.
RAVI
Ha perso prima il papà poi la
mamma. Rimasto solo con la
sorella Sita, fece presto a ca-
dere nelle grinfie di un furfan-
te, quando la sorella decise di
andare a Shillong per trovare
lavoro, benché fosse quasi una
bambina. Il signor Joshi lo mi-
se a "servire" i suoi quattro ca-
ni. Ben presto Ravi, undicen-
ne, capì che era capitato in un
grande postribolo con un giro
di più di 100 ragazze, costrette
a soddisfare clienti viziosi e
senza scrupoli. Allora decise
di fuggire, con una meta preci-·
sa, Shillong, per cercare la so-
rella di cui aveva perduto
completamente le tracce. Partì,
dunque, dopo aver sottratto
qualche soldo al padrone per
potersi comprare il biglietto
del treno. Ma alla stazione
venne fermato dalla polizia.
Raccontò tutto e finì sui gior-
nali. Il padrone fu arrestato e il
giro di baby prostitute stronca-
to. Ma lui ... si perse di nuovo
nel tentativo disperato di ritro-
vare la sua Sita. Vagò per la
città, e s'imbatté in un amico,
un ragazzino con il quale con-
divise la strada e l'accattonag-
gio. Lo ritrovò, finalmente,
padre Lukose dei salesiani,
lercio e stracciato, ma con una
corona del rosario al collo.
"Chi te l'ha data?". "Il prete
della grande chiesa (la catte-
drale n.d.r.) , dicendomi che la
Signora del rosario mi avrebbe
benedetto! " "E l'ha fatto, pic-
colo, l 'ha fatto! ". Ora - siamo
nel 2004 - Ravi ha trovato un
lavoro e una casa.
BS OTTOBRE 2005

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
PADOVA c.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
FMA
di Graziella Curti
La pizzeria della speranza
VIAGGI
di Giancarlo Manieri
La grande via contro il dolore
Calendario
2006
"famiglia
culla de~la v~ta"
nel 150° anmversarw
della morte
.
di Mamma Margher•~
(Illustrazioni del pittore Umberto Gamba)
CHIESA
di Silvano Stracca
I Benedetti prima di Benedetto