Bollettino_Salesiano_200411

Bollettino_Salesiano_200411

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ie!~ SMpeednisLilien a.Ap.nanrto. 2C~l:zÒ~ 662/96
ASFapuieatod~roizz~,zoi.nFDeir.ie"r~e·zz.~P0r/o2v0. 0P4.T. 50100 Firenze. C.M.P.
RDIAVIsS.TGAIOFOVNADNANTIABOSCO
NEL 1877

1.2 Page 2

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- SANTITÀ GIOVANILE
di Pascual Ch6vez Villanueva
I FRUTTI DEL SISTEMA
PREVENTIVO
WILLY E MARCELA
Willy De Koster e Marcela Crux Atempa Morales, messicani,
sono i frutti del Sistema Preventivo che desidero presentare
ai lettori in questo mese di novembre, doni preziosi
che Dio ha fatto alla nostra famiglia.
W illy im-
pressio-
na per
il coraggio e
l'allegria, sor-
prendenti in un
ragazzo giova-
nissimo che sa-
peva di dover
morire a cau-
sa della terribile malattia
che l'aveva colpito. Lo sostenevano
un grande amore per Dio e la
schietta simpatia dei suoi compagni
di scuola. La sua storia è esempla-
re anche per il ruolo che vi hanno
giocato i genitori, che hanno saputo
reagire da veri credenti, dinanzi alla
prova di un male che era venuto a
stroncare i sogni del loro figlio, tra-
sformandoli in illusioni. Willy, classe
1974, era di Guadalajara, Messico.
Francesco e Lily, i genitori, l'aveva-
no desiderato con tutte le loro for-
ze . Quando nacque s'accorsero
che Dio aveva loro regalato un
bambino con un sorriso da favola
che mai avrebbe perduto, neppure
nei momenti tragici. Ma presto s'ac-
corsero anche che il loro Willy sem-
brava nato per soffrire. Aveva, in-
fatti, appena tre anni quando fu col-
pito dalla leucemia. E da allora
cominciò la lotta per la sopravvi-
venza: trasfusioni, chemioterapia,
radiazioni, punture lombari, isola-
mento; ma cominciò anche a mani-
festarsi il carattere del piccolo, un
coraggio incredibile per l'età. In
quell'anima candida che affrontava
il male come un adulto sperimenta-
to, si rese palese la presenza mi-
steriosa e tonificante di Dio. Dopo
tre anni di chemioterapia, sembra-
va fosse accaduto il miracolo e la
malattia fosse stata debellata. I
NOVEMBRE 2004 BS
genitori avevano perfino deliberato
di far celebrare una messa di rin-
graziamento. Ma il male tornò, più
virulento che mai. Non restava che
un'unica alternativa, il trapianto del
midollo, che voleva dire spese
enormi . La famiglia tutto affrontò,
vendendo anche la casa, nella spe-
ranza di un miracolo, affidandosi
comunque alla volontà di Dio. Willy,
che aveva già superato la meningi-
te e due broncopolmoniti, non su-
però la leucemia. Morì il 1° luglio
1984.
Il buon Dio non gli aveva donato la
salute, ma gli aveva dato in sommo
grado la capacità di amarlo nella
sofferenza, la sensibilità di percepi-
re che ogni minuto era un regalo,
la forza di affrontare la dolorosa
malattia senza mai perdere il sorri-
so, malgrado portasse in corpo la
morte. Egli, come un piccolo Paolo,
poté sfidarla la morte: "Chi mi potrà
mai separare dall'amore di Dio,
manifestato in Cristo Gesù? Nep-
pure la morte". Una suora della
scuola salesiana frequentata da
Willy ricorda una sua espressione
che sintetizza bene la santità sale-
siana : "Voglio essere felice tutta
la mia vita'. Il suo segreto e la sua
forza sono state l'amicizia con
Gesù , come testimoniano inse-
gnanti e compagni del collegio sa-
lesiano Anahuac Chapalita di Gua-
dalajara, dove Willy ha frequentato
le elementari.
Marcela è nata a Puebla,
Messico, il 16 gennaio 1967.
Sin da piccola si abituò al
servizio. Data la temporanea infer-
mità del papà e il lavoro della
mamma, era lei che badava ai fra-
tellini . Guarito il papà, le cose tor-
narono "normali": gioco, piccoli ser-
vizi casalinghi, scuola , e studio;
con molto profitto, se in 4~ elemen-
tare le venne assegnata la borsa di
studio. Man mano che cresceva
manifestava il suo piglio da leader.
Le scuole superiori la vedono alun-
na del collegio "Progresso" delle
FMA. trova quello che cercava,
l'incontro e la conoscenza col Dio-
Amore presente in tutto e in tutti . In
collegio ella resta affascinata dalla
figura di Laura Vicufia. Un giorno
ne porta a casa un'immagine e
l'appende a una parete , poi prega
la mamma di non toglierla mai , la
vuole sempre "tenere d'occhio" , la
sua amica Laura, capace di donare
la propria vita per la "conversione"
della mamma. La borsa di studio,

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vinta per il suo profitto, le consente
di iniziare la scuola secondaria,
sempre dalle suore , e allo stesso
tempo di iscriversi a un corso di
giornalismo per corrispondenza per
diventare giornalista ... un suo so-
gno . A scuola è un esempio di co-
raggio e rettitudine, come quella
volta in cui un suo insegnante, non
accettato dalla classe che cercava
di contrariarlo sul piano disciplinare
tanto da far intervenire la direttrice
della scuola. Nell'incontro assem-
bleare, la superiora chiese i motivi
di questa "ribellione". Tutte scarica-
vano le colpe sull 'insegnante, ec-
cetto lei, Marcela, che individuò tor-
ti e mancanze anche in loro , che
spesso disubbidivano appositamen-
te. Calò il silenzio. Erano parole
pesanti ma vere . Nel maggio del
1981 Giovanni Paolo Il subì il fa-
moso attentato che lo ferì grave-
mente . A scuola si pensò di scrive-
re al Papa per dimostragli solida-
rietà. Fra le lettere migliori c'è quel-
la di Marcela. Tra l'altro vi si legge:
"Se il Signore mi chiama a seguirlo
sono pronta, come la pecora segue
il suo pastore". E il Signore non tar-
derà a chiamarla. Aveva avuto
qualche presentimento? Quando
compì i quindici anni, nel 1982, si
scoprì la causa di quei dolori lanci-
nanti che spesso l'assalivano al -
l'addome o al capo : leucemia mie-
loblastica acuta.
Cominciò il suo calvario . Fu costret-
ta a fare la spola tra casa e ospe-
dale , dovette subire lunghi periodi
di ricovero, poi di nuovo a casa. In
ospedale la sua prima medicina fu
l'Eucaristia, e le "sue" suore non
gliela fecero mai mancare. Offriva
con gioia la sua sofferenza, era
gentile con medici e infermieri, e ai
pazienti suonava volentieri il flauto.
Tutto questo per circa un anno. L'8
luglio 1983, dopo aver scelto i canti
per il suo funerale , da celebrarsi
nella chiesa dell'istituto, salutò tutti,
parenti, amici e suore che le sono
accanto . Gesù le ha chiesto di
seguirla, "come la pecora segue il
suo pastore".
IDue magnifici boccioli... Don
Bosco ci ha insegnato che la
santità non è questione di età
ma di maturità spirituale, e si può
spiritualmente essere maturi
anche a dieci anni.
Novembre 2004
Anno CXXVIII
Numero 10
In copertina:
Crescono in ogni parte
del mondo gli animalisti.
C'è un 'etica per
gli animali? Il morali sta
prof. G iann i Ru sso
presenta in questo numero
un poss ib ile approccio
etico per gli animali
Foto: Giorg io Bonardi
- PROFILI
1 O La storia di Caterina
- SFIDE ETICHE
12 Etica per Camilla ( 1)
- FMA
1 6 La casa che canta
- ARTISTI
18 Il genio della pietra
- PRIMA PAGINA
20 Padre dell'Europa
M ensil e di informazione
e cultura reli giosa edito
dall a Congregaz ione Salesiana
di San Giovanni Bosco
Direttore:
G IANCARLO M ANIER I
di Pina Bellocchi
di Giovanni Russo
di Graziella Curti
di Roberto Desiderati
di Edoardo Zin
- RUBRICHE
2 ti Rettor Maggiore - 4 ti punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
Mondo - 14 Osservatorio - 15 ti mese - 21 Laetare et benefacere... - 22 Libri
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambri gnoni • Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orl ando
Collaboratori: Severino Cagnin - Ernesto Gattoni
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Enrico dal Covalo
Carlo Di Cieco - Bruno Ferrere - Cesare Lo Monaco
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante - Vito Orlando
Marianna Pacucci - Gianni Russo - Roberto Saccarello
Fabio Sandroni - Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano Demarie
Chiara Fantini - Tadeo Martin - Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione: Pier Bertene
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Edizione Cooperatori: Ufticio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di To rino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amministrazione: Gregorio Jaskot (Roma)
Fotocomposizione: Puntograflca s. r.l. Torino
Stampa: Mediagraf s.p.a. - Padova
È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi li!
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Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.643
e-mail: <biesse@sdb.org>
1--.
~
Direttore <gmanieri@sdb.org>
Fondazione DON BOSCO
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i~--==__=.w=.=,T=/" ~o§
NEL MONDO - ONLUS
Ccb 32631 - Banca Intesa - Fil. Roma 12
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e-mail: <donbosconelmondo@sdb.org>
web: www.fdbnm.org
Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
Associato alla
in 56 edizioni e 31 lingue diverse. Raggiunge 151 Nazioni,
U nione Stampa
più di quelle in cui operano i salesiani.
Periodica Italiana
BS NOVEMBRE 2004

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di Carlo Di Cieco
LA RINCORSA
ALLA •avELINA''
Il mondo dei giovani di oggi: miscela di fede e indifferenza,
di impegno e superficialità. Molti hanno l'impressione che prevalga
la seconda parte. Un mondo discontinuo, tra SMS e rock, tra realtà
e veline. Il dialogo li/ci salverà.
R agazzi e giovani donne muoiono
ancora per droga. Per incidenti
stradali. Di Aids. Nel mondo
anche di guerra. O si danno la morte
per delusione di amore , depressione,
solitudine, incomprensioni scolastiche.
A volte uccidono.
Sono morti silenziose che solo in
minima parte raggiungono le pagine
della cronaca. Muoiono come ieri ,
come l'altro ieri. Quando c'erano i
ragazzi di vita. Come ieri sono un
pianeta sconosciuto o un insieme di
luoghi comuni, frasi fatte. Mondo
misterioso, amato, temuto,
invidiato quello dei giovani.
Contrastato e controllato. Un mondo
che si dice varia velocemente e muta
in ogni generazione tanto che ,
diventati adulti , gli stessi giovani non
si riconoscono più in quelli che li
seguono. Esiste una grande linea
continua tra le generazioni. Sono tutte
facce - distinte solamente dagli incavi
del tempo - di un 'unica realtà.
O E tuttavia proprio l'inesorabile
scorrere del tempo segna una vera
discontinuità. Qualcosa di
impercettibile cambia. A volte in forma
evidente. Anzi , molto cambia. I
sociologi dicono e scrivono cose
nuove rispetto ai giovani di un tempo .
Qualcuno azzarda identikit
tratteggiando ora il ritratto di ragazzi
"tra impegno e veline". Impressionano
alcune migliaia di ragazze che
partecipano ai giochi televisivi di
selezione per diventare veline. Velina
è entrato nell'immaginario di tante
bambine , scolorendo, d'un colpo , i
sogni di cenerentola. Ora si
contentano di molto meno rispetto al
principe azzurro che ti cambia la vita e
ti rende principessa. Sembra un
fenomeno ampio e preoccupante la
rincorsa alla velina. Ma in realtà è una
goccia del grande mondo giovanile
che si è raccolto in numero vastissimo
sui prati del Giubileo o si raccoglie
negli stadi e nei ritrovi musicali del
rock. Come un tempo, senza sapore e
voglia di veline.
O Tuttavia sono altre le prospettive, il
cuore e le attese con cui i giovani
NOVEMBRE 2004 BS
d'oggi , rispetto a quelli del passato,
vanno ad ascoltare musica, ballano o
si incamminano per sentieri spirituali.
Diversi gli occhi con cui scrutano il
tempo passato e le angustie del
proprio futuro. Si dice che oggi i
ragazzi e le ragazze - ma quali e
quanti tra milioni? - siano figli degli
SMS. Gente dal nervoso sul dito.
Certo , sono ormai figli dei figli del '68.
Una data che ai ragazzi d'oggi fa lo
stesso effetto che ai sessantottini
faceva ricordare la guerra del 1915-18
accaduta 50 anni prima. Memoria
lontanissima, anzi estranea, per i figli
del boom economico italiano. Culto
nazionale invece per gli adulti di allora.
O Il presente - ma anche un futuro
prossimo - sono terreni meglio
condivisibi li tra le generazioni.
Rappresentano un terreno comune di
dialogo. Dialog~re sul presente
coinvolge tutti. E un terreno
squadernato per ogni contemporaneo.
E sul presente si può valutare la
consistenza delle proposte di vita che
ai giovani vengono suggerite. O sui
percorsi professionali che la politica
privilegia. Il futuro , invece,
specialmente quello che segue la
fuoriuscita dal nostro corpo , è terra
inesplorata per tutti . Di fronte al futuro
- quello che trascende la politica e
l'economia - siamo tutti discepoli. Si
indaga con la capacità di speranza
che non è appannaggio dell'età, ma
della capacità di amare.
O Il dialogo tra generazioni ci salverà,
perché ci lascia umani in un mondo
sempre più dipendente dalla tecnica.
Il dialogo aiuta a comprendere le
diversità senza disprezzarle. I giovani
sono molto più pronti a ospitare le
diversità e non sempre capiscono gli
adulti che sanzionano le diversità,
sfociando con una certa frequenza
nell ' intolleranza .
Per salvarci insieme dal deperimento
dell'amore per la vita, dell'amore per
la terra, dal desiderio di cieli e terre
altre. Per non finire tutti adesso, in un
batter di ciglia, nel grande olocausto
che la follia collettiva prepara
alacremente.

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lo scadime1110 de l titolo di materia di scuola , che do- Cari "essebi", ecc.
studio.
vrebbe essere considerato Dio ha fatto l'uomo libero.
2. Una commissione campo- l'investimento più strategico Dunque c'è uno spazio nel-
sta esclusivamente da interni di un paese evoluto , si assi-
o non garantisce l'oggettività ste a soluzioni
che si richiede a un "esame pragmatismo.
di stato" : i professori si sen-
tono emotivamente coinvolti
di
basso
nelle prestazioni dei loro NTERROGATIVI. Pen-
!' universo della creatura che
gli appartiene in modo esclu-
sivo, è lo spazio della libertà.
Esso viene gestito in totale
autonomia , tanto che può
arrivare pe,fino a essere con-
studenti e tendono sempre savo che anche nel male tro la stessa volontà di Dio.
più ad identificarsi con essi, fosse paradossalmente pre- Dio vuole il bene della perso-
a scapito dell'atteggiamento sente la volontà di Dio ... Se na - questo è fuor di dubbio
scientifico, al quale può es- io dico che in ogni secondo - ma la persona può volere il
sere concessa l'empatia ma della vita di ogni persona nel male per sé e/o per gli altri:
non la sostituzione o il sup- bene e nel male Dio compie nella libertà cieli' uomo Dio
DL NUOVO ESAME!
Egregio direttore, che co-
sa ne dice di questo nuovo
esame di maturità che io ho
affrontato, come esaminatri-
ce, per la prima volta lo scor-
so luglio? Alcu ni miei colle-
ghi lo magnificano e agli
alunni non dispiace affatto. A
me non convince... È fac ile
cogliere i " pro". Secondo lei ,
quali sono i "contro"?
Salvia , Milano
porto. Lo si è visto a riguar-
do della prova interdiscipli-
nare o "terza prova", in cui i
ragazzi si trovano a rispon-
e/ere a una decina di quesiti
riguardanti cinque materie.
Tale prova, introdotta per
adeguarci agli standard eu-
ropei, di per sé è la più diffi -
ci/e: in due/tre ore uno stu-
dente deve dar prova sia di
aver assimilato un sapere di
ampio spettro, sia di sapersi
esprimere su ogni tipo di co-
noscenza. Anche i migliori
mordono il freno e fanno
spesso scivoloni. Consape-
voli di questo, i docenti ten-
la sua volontà, dico bene?
(essebi@ ...). In realtà che
cosa è il bene? (Mario, Ve-
rana) Se Dio è onnisciente,
sa quello che la creatura sce-
glierà: mi sembra che sia
tutto già determinato... E poi
Di o è presente nell ' uomo
che fa il male?
Giancarlo , Palermo
APPELLI
(siamo costrelli a informare gli
estensori di questi appelli che le
richieste sono moltissime, e
dunque non e' è da meravigliar-
si se il proprio appello arriva
ha scelto di non intrometter-
si. L'uomo è il capolavoro di
Dio perché egli può fare di se
stesso un capo la vo ro , sce-
gliendo di vi vere secondo
Dio, cioè scegliendo sempre
e comunque il bene. Perché
Dio è il Bene, anzi il Bene
Sommo , perciò il Male non
gli appartiene perché, come
diceva san Tommaso, il male
è null'altro che la mancanza
di bene (ma lurn est privatio
boni) . Voi cap ite che se in
Dio mancasse il bene man-
cherebbe "la sua essenza", il
che è assurdo. Sarebbe come
Cara professoressa,
dono , per lo piiì , a bilancia- dopo molti mesi sul BS!)
se in noi, fatti di materia,
Non sono piiì nella scuola da
quasi sette anni, e pur aven-
do letto qualcosa, per dovere
d' informazione, non azzardo
giudizi non sperimentati. Le
re la diflh:o/tà, attraverso
una flessione del controllo,
ove più ove meno, invalidan-
do spesso l'oggettività della
prova , fi no a trasformarla, a
Sono un ragazzo che desi-
dera comunicare con perso-
ne disposte a una sincera
amicizia. tel. 338.2915294.
mancasse la materia.
Nelle azioni di ognuno, buo-
ne o cattive che siano, Dio è
presente, perché è presente
in ogni uomo, ma la sua pre-
darò tuttavia quelli di un suo
collega, che ogni tanto mi
invia qualche apprezzata ri-
flessione su svariati argo-
detta di molti, in una farsa
alt' italiana.
3. Con l'abolizione dei com-
missari esterni viene vanifica-
Sono un collezionista di
santini di ogni tipo. Grazie
a chi me ne invierà qualcu-
no . Cazzato Fabrizio, via
senza presc inde dal suo
volere. Egli rispetta lo spa-
z io spec ifi co del'uomo ,
quello della volontà libera,
menti. Scrive dunque Lucia- to un importante "gioco dei A. Giaccari, 9 - 73039 che i teologi chiamano "li-
no (il nome non è fittizio') ruoli", tipo quello che si svol- Tutino di Tricase (LE).
bero arbitrio". Il che vuo l
professore di filosofia in un ge in tribunale fra avvocati e
dire che nulla fino al mo-
liceo abru:a.ese:
accusatori. I docenti interni Giovane 38enne cerca nuo- mento in cui scegli determi-
1. Ci troviamo di ji-onte al- rijitggono per istinto dati' as- ve amicizie per coITispon- na irrevocabilm en te quale
i' assurdo d'insegnanti che si sumersi il ruolo del "cattivo"
trovano a verificare alunni e cedono ali'andazzo. Non
che hanno interrogato fino a parliamo poi dei presidenti
denza. Mantelli Achille,
Via del Dosso, 27 - 25030
Mairano (BS).
sarà la tua scelta. Resta in-
certa la possibilità che sce-
glierai una cosa fino al mo-
dieci giorni prima. Di conse- che, isolati di fi·onte a una
guenza l' esame acquista il cinquantina di colleghi sco-
carattere di un rituale inutile nosciuti, hanno, in pratica,
e faticoso , in cui sempre più scarso spazio di manovra.
emerge la disposizione, da 4. A tutto svantaggio delle
parte degli esaminatori, di scuole private serie che, da
confermare i giudizi espressi una commissione esterna,
durante il triennio . Si crea, potevano meglio ottenere il
in tal modo, la premessa per riconoscimento del lavoro
l'abolizione dell'esame o per svolto. Ancora una volta, in
Cerco immagini sacre di
tutti i tipi, ma soprattutto
ordinazioni, professioni e
anniversari religiosi ... (an-
che immagini ricordo di
religiose). Bonazzoli Fran-
cesco, Via don Luigi Vi-
smara, 43 - 21040 Cisla-
go (VA).
mento in cui di fatto la sce-
gli. Non è stabilita in antici-
po. Ora , nella misura in cui
una scelta è libera, essa è
anche imputabile alla perso-
na. Se tutto fosse determina-
to o pre-determinato, non
esisterebbe più alcuna li-
bertà, né alcuna responsabi-
lità e nemmeno alcuna col-
NOVEMBRE 2004 BS

1.7 Page 7

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pa. Come si farebbe allora a to di sangue [...], fare un Dio non sappia , a scapito
giudicare un bruto come il mondo un po ' più tranquillo, della rima, come vede, ma
pedofilo assassino di Marci - costringere l ' uomo a essere non della verità.
nelle? Il fatto che Dio sappia retto, giusto, santo [...], in- Il mondo, l'universo, la sto-
quel che liberamente la somma farlo felice per de- ria , la vita non sono monu-
creatura sceglie non signifi- creto.
menti compiuti, ma dinami-
ca che egli condizioni chi
Furio di Trieste, smi in via di costruzione, "in
sceglie. Sapere non è uguale
Giacomo di Roma divenire" si dice coi termini
a volere. Il problema è su
della filosofia classica.
quel libe ram ente. Quanto Cari Signori, "strana giusti- Nulla è statico, "panta rei",
siamo liberi e quanto condi- zia quella di Dio che marti- tutto scorre, si trasforma , si
zionati? Sono temi di dibatti- rizza il Figlio ..." o, come di- completa, viaggia . .. Il vostro
to "feroce " tra filosofi , ma ce Giacomo, "ammazza se desiderio, cari signori, mi
anche tra teologi e tra filo-
sofi e teologi gli uni contro
gli altri! Ci conviene lascia-
re che si accapiglino, conti-
nuando a credere nella pos-
sibilità della responsabilità
del!' uomo e nelle sue capa-
stesso - perché Cristo è Dio
- per salvare le sue creatu-
re. Inconcepibile e assur-
do! " . Vero. Assomiglia un
po' alla giustizia del papà
che si titfa nel lago per sal-
vare il figlio che sta anne-
appare come quello di chi
vorrebbe un universo immo-
bile, una stasi universale, un
nirvana piatto popolato da
statue felici perché impossi-
bilitate a pensare, a cambia-
c ità: l' uo mo è capa ce di gando ; e ci riesce ... a scapi- re, a rinnovarsi, insomma a
sforzo, di sacrificio fino al to della sua vita! È la giusti- soffrire e a sbagliare. Feli-
sangue, per scelta personale zia del carabiniere Salvatore cità e impeccabilità sono
e libera. Molti di cono che d'Acquisto che pur di non termini antitetici, non lo di-
nessuna volontà è completa- far ammazzare 23 persone menticate; come antitetici
mente lib e ra e c he ogni innocenti , preferisce dichia- sono impeccabilità e libertà.
volontà è gove rnata dalle rarsi colpevole e subire la L'Apocalisse è sorprenden-
circostanze, per cui ciascuno morte per regalare ai suoi temente dura con chi non
sceglie quello che le circo - concittadini la vita... Voi sa- vuol problemi, con chi non
stanze gli suggeriscono, anzi pete che potrei continuare lotta la vita , con chi vorreb-
gli impongono di scegliere. per centinaia di pagine e di be che tutto fosse perfetto,
Scelte condizionate, dunque, esempi...
ogni cosa pre-ordinata , pre-
non libere. Bah! Un po' dil Ditemi con sincerità una stabilita, con chi ama la filo-
jicile credere che Mari etta cosa: voi pur di star bene, di sofia del "laissez faire, laiz-
Coretti non potesse scegliere
diversamente da come ha
scelto, prendendosi per que-
sta sua liberissima decisione
una serie di furiosi colpi di
punteruolo in tutto il corpo
che dopo un giorno di ago-
nia la portarono a morire
tra atroci sofferenze .
t.Jl-3TRANA GIUSTIZIAI
Caro Direttore, povero
Cristo per tutto ciò che ha
dovuto soffrire [... ] Questa
sarebbe la giustizia di Dio?
La sua bontà consisterebbe
nel tormentare migliaia di
santi? Strana giustizia la sua,
lasciare che ne succedano di
tutti i colori poi ammazzare
non alzarvi presto la mattina
per recarvi al la voro, di non
arrabattarvi per il pane quo-
tidiano, di non stressarvi per
l'educazione dei figli, il man-
tenimento della famiglia , di
non infuriarvi per l'esosità
delle tasse , ecc., insomma ,
pur di vivere una vita senza
preoccupazioni, accettereste
di. . . andare in galera dove
tutto vi viene ammannito
"gratis", dove di tutte le
preoccupazioni sifa carico lo
Stato? Un tempo si diceva:
"Non si muove foglia che Dio
non voglia", ma era una for-
zatura. Il detto dalla sapienza
popolare sarebbe più com-
prensibile e vero se predicas-
se : "Non si muove foglia che
zez passeri" : "Poiché non
sei caldo né freddo , ma
solo tiepido, ti vomiterò
dalla mia bocca" (Ap 3,16) .
Non siamo i fiori finti di un
giardino in cui l'atarassia
blocca le cose al "bello stabi-
le" e nessun alito di vento
spira più per una "ventata"
di novità, un fruscio misterio-
so, uno stormire di/i-onde che
parlano di vita , di gioia, di
bellezza vera conquistata con
il sacrificio.C'è una frase del
Vangelo che mi fa sempre
pensare: "Regnum coelorum
vim patitur et violenti rapiunt
illud" (Mt 11,12), il Regno
dei cieli bisogna conquistar-
selo con la forza e solo chi ce
suo figlio per la salvezza del
la mette tutta riuscirà ad arri-
mondo (Furio). Non riesco a
capire. Potrebbe essere tanto
faci le a Dio, bontà e potenza
infinita, rimettere Je cose a
posto senza tanto spargimen-
Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lett ere pe1ve-
nut e in reda zione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo_ a
suo tempo alla pubbii cazw-
varci. Per concludere, non di-
menticate , cari amici, che in
un mondo che cambia siamo
protagonisti, in un mondo sta-
tico siamo statue e nulla più.
ne o alla risposta personale.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
IJ Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci . Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.643
E-mail: biesse @sdb.org
IJS NOVEMBRE 2004

1.8 Page 8

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ATENE, GRECIA
"SALESIO"
MACCHINA
DEL FUTURO
Il 29 maggio 2004 ad Atene
sono stati presentati i risultati
di una gara internazionale per
la progettazione di una mac-
china ad alimentazione sola-
re. Vi ha partecipato anche la
"Salesian Polytechnic School"
di Tokio, settore disegno in-
dustriale, che ha esibito il
prototipo di un ' auto a energia
solare interamente progettata
e costruita nel loro politecni-
co. Professori e studenti , or-
gogliosi del loro prodotto,
hanno voluto dare alla mac-
china il nome di "Salesio", in
onore della loro scuola .
Fi
Phaeth2çJ)
FINISH
VALENCIA, SPAGNA
VISITA Al LUOGHI
SALESIANI
Dal 9 al 13 luglio, un gruppo
di 35 dirigenti dell ' ispettoria
salesiana di Valencia ha svol-
to un pellegrinaggio ai luoghi
sales iani - Valdocco, Colle
Don Bosco, Chieri - e dintor-
ni. L ' itinerario prevedeva la
visita del luogo, la spiegazio-
ne storica, il richiamo delle
memorie di Don Bosco che in
quei luoghi ha vissuto, studia-
to , lavorato; ma anche qual-
che provocazione nel senso di
un esame di coscienza sul
proprio lavoro per riflettere se
quanto si va face ndo è con-
forme allo spirito del fondato-
re. Momenti di preghiera per-
sonale e di gruppo, di condi-
visione e revisione hanno ca-
ratterizzato le giornate e han-
no permesso una esperienza
di fa miglia, tanto cara a Don
Bosco. L 'ispettoria ha inten-
zione di reiterare il prossimo
anno il pellegrinaggio con le
équipe pastorali.
NOVEMBRE 2004 BS
CHENNAI, INDIA
UNA MOSTRA
PERMANENTE
Una mostra permanente è sta-
ta allestita al "Don Bosco Bea-
titl}des", la grande opera di
padre Mantovani fondata a
Vyasarpadi (Chennai). L'e-
sposizione ne illustra la storia
con particolare riferimento ai
due prestigiosi personaggi, don
Orfeo Mantovani che l'ha
fondata e don Francis Sch-
looz, suo primo successore,
che l'ha consolidata e fatta
conoscere ov unque. L'inau-
gurazione è stata fatta dall ' i-
spettore di Chennai don Fer-
nando Bellarmine lo scorso
24 aprile.
UN LIBRO
SUL CLIMA
Questo volume , decisamen-
te originale, presenta un per-
corso educativo sul cambia-
mento climatico in atto , af-
frontando la complicata que-
stione dal punto di vista
scientifico, etico e politico.
Come mai il tempo è diven-
tato così matto? Non sarà
forse la conseguenza dell'in-
quinamento dell'atmosfera,
causato dagli esseri umani?
I gas industriali, gli scarichi
dei mezzi di trasporto, la
combustione dei materiali di
carbonio nel riscaldamento
sono tra le cause del muta-
mento del clima cui stiamo
assistendo. L'uomo, dunque,
influisce in maniera determi-
nante sull'ambiente, dan-
neggiando l'ecosistema e
contaminando l'atmosfera. Se
vuole sopravvivere egli deve
ad ogni costo ridurre e razio-
nalizzare i consumi , e risco-
prire uno stile di vita più so-
brio e più attento alle sorti
della natura. Deve insomma :
tornare a essere il vero cu-
stode e difensore della terra
e di tutti i suoi abitanti, ani-
mali e piante compresi. Quat-
tro gli autori , tra i quali un ani-
matore/educatore salesiano,
membro del Consiglio Nazio-
nale del MGS.

1.9 Page 9

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redazionale
LIMA, PERÙ
IL DIRETTORE
DEL BS DIVENTA
ISPETTORE
Il padre Vicente Santilli, fino-
ra direttore dell 'edizione pe-
ruviana del Bollettino Sale-
siano, nel luglio scorso è stato
nominato dal Rettor Maggio-
re nuovo ispettore della pro-
vincia salesiana del Perù.
Padre Vicente (don Vincen-
zo) è un italiano di Spigno
Saturnia (Latina) nella diocesi
di Gaeta. Partì come missio-
nario per il Perù quando
aveva solo 19 anni, nel 1957 ,
e qui è rimasto da allora, ec-
cetto una pausa in Italia per
frequentare l' università teolo-
gica. Sotto la sua direzione, il
BS peru viano ha ass unto una
fo rma grafica moderna, ele-
gante e accattivan te. I conte-
nuti, di alto livello cul turale,
spaziano dai fr utti del sistema
preventi vo, alla salesianità,
alla pedagogia, a racconti
missionari, a notizie del mon-
do salesiano provenienti da
ogni paese, a informazioni
utili per la nav igazione in In-
ternet, ecc. Porterà il suo en-
tusiasmo e la sua competenza
anche nella nuova carica.
I BAMBINI
SAHARAWI
Nel luglio scorso il Borgo ra-
gazzi Don Bosco ha ospitato
10 bambini appartenenti al
popo lo Saharawi, che da tren-
ta anni vive in tendopoli in un
territorio che non è il suo. Un
convegno, organizzato dai sa-
lesiani del Borgo, ha av uto
per scopo di informare sulla
realtà di questa gente, e si è
concl uso con una serata loro
dedicata che ha esibito arte,
musica, cucina e altre partico-
larità de lla cultura saharawi.
Iniziative ad ampio raggio
quelle del Borgo che parlano
il linguagg io dell a solidarietà
e dell ' intercul tura.
FILATELIA
a cura di
Roberto Saccarello
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FOGLIETTO VATICANO
PER L'EMERGENZA AIDS
La tragedia dell'AIDS , con conseguenze deva-
stanti , colpisce soprattutto in Africa. "Si parla
ormai di milioni di persone colpite da questo fla-
gello , e di queste, tante sono ormai contagiate fin
dalla nascita" (Giovanni Paolo Il) . Nell'anno 2003
sono morti oltre 500 mila bambini per l'infezione e
si prevede, inoltre, che 20 milioni di bambini resti-
no orfani entro il 201 O.
Per sensibilizzare l'opinione pubblica sul gra-
vissimo problema che coinvolge ormai tutta l' uma-
nità, le Poste Vaticane hanno emesso una serie
denominata "Emissione straordinaria di solida-
rietà", che comprende un foglietto di sei francoboll i
da Euro 0,45 più sei bandelle chiudilettera. Gli
occhi cancellati dei bambini raffigurati sulla vignet-
ta vogliono esprimere le conseguenze dell 'indiffe-
renza , gli effetti provocati dal nostro volgere lo
sguardo altrove di fronte alla sofferenza degli inno-
centi .
L'intero incasso della vendita filatelica viene de-
voluto , per il tram ite del Pontificio Consiglio "Con
Unum", a un'opera di carità e di sostegno proprio
a favore dei bambini vittime dell'AIDS nell'immen-
so continente africano , che è il più martoriato da
questo flagello.
Per eventuali acquisti e prenotazioni occorre rivol-
gersi a: Ufficio Filatelico e Numismatico - 00120
Città del Vaticano , tel. 06.6988 .3414; e-mail
ufn@scv.va
Per saperne di più: -a- 041/ 5987.111
BS NOVEMBRE 2 004

1.10 Page 10

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ECCOMI!
di Pina Bellocchi
Ecco la storia semplice eppure straordinaria
Uno donna e lo suo carità
e generosità senza limiti Il
mondo ha bisogno di
gente così per continuare
a sperare in un futuro
migliore.
- Caterina con alcune delle famiglie beneficate.
L' appuntamento era per le
quattro di un caldo po-
meriggio estivo. Uno
splendido angolo di Sicilia faceva
da contorno: sullo sfondo l'azzurro
brillante del mare, intorno una ve-
getazione ricchissima, e fiori, tanti ...
gialli, rosa, lilla, rossi: pennellate
lasciate cadere qua e dalla mano
di un invisibile artista. Caterina arri-
va col passo agile dei suoi 77 anni
che nessuno le attribuisce, visto che
ne dimostra come minimo venti di
meno. "Eccomi!", dice sfoderando
il più bel sorriso. Eccomi, è l' inte-
riezione più ripetuta della sua vita,
l'avverbio della sua disponibilità. Il
racconto che snocciola con sempli-
cità è misurato ma appassionato.
LA PARABOLA
DI CATERINA
Nata in una famiglia profonda-
mente cristiana, sin dalla più tenera
NOVEMBRE 2004 BS
età ha potuto apprendere da nonni e
genitori la bellezza del condividere
e l' importanza del servire. A quin-
dici anni dice il suo primo eccomi,
decidendo di consacrarsi a Dio. Ma
Dio aveva altri progetti. Rientrata in
famiglia s'impegna nello studio ,
nella preghiera, nell'apostolato, in-
serita nella parrocchia salesiana
della sua città. Poi conosce le Vo -
lontarie di Don Bosco ed entra a
farne parte:
- La mia scelta non è stata un ri-
piego: ho capito che il Signore mi
voleva consacrata nel mondo nello
spirito di Don Bosco.
- Come si svolgeva, allora, la tua
vita?
- Insegnavo in una scuola mater-
na e cercavo di vivere la carità in
uno stile di condivisione. Avevo ri-
cevuto in eredità degli appartamen-
ti . Sistematili, li affittai e con il ri-
cavato cercavo di aiutare i più po-
veri e sostenevo un seminarista per
il corso dei suoi studi. Quando morì
mio padre, qualcosa cambiò la mia
vita.
- Che cosa?
- Una frase di Gesù mi martella-
va da sempre: "Ciò che hai dallo ai
poveri" . Il denaro che maneggiavo,
anche se lo utilizzavo per fare del
bene, mi sembrava un "commer-
cio" . Quel po' di bene che facevo
non mi bastava più.
- E allora?
- Allora mi sono guardata attor-
no con più attenzione e ho scoperto
situazioni estreme di emarginazione
e bisogno: un giovane preda della
droga, una ragazza in.trappolata in
una setta, un' adolescente abusata . ..
Mi sono resa conto che dovevo fare
qualcosa per questi ultimi del mio
territorio. Mi sono informata, con-
frontata , consigliata e ho pensato di
creare un luogo di accoglienza per
giovani in difficoltà. Ho venduto
La benedizione di una nuova
casetta .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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di una donna consegnata alla carità ...
I
In baracche come questa e anche peggiori
abitavano le famiglie per le quali Caterina
ha costruito casette in muratura.
Una delle casette nuove. L'obiettivo ha colto tre
componenti della famiglia cui è stata assegnata.
due appartamenti e acquistato una
bella casa in collina, con un pano-
rama mozzafiato: per i miei giovani
volevo il meglio! Con l'aiuto di al-
cune famiglie ho completato l' arre-
damento.
- Tutto da sola?
- No. Ho costituito un' associazio-
ne di volontariato. E ho iniziato. La
prima fu una ragazza scappata da
casa . Poi ne sono arrivate tante
altre con esperienze devastanti alle
spalle, storie di violenza, di emargi-
nazione, di inaudita sofferenza.. .
Ogni nuova ospite era Gesù che en-
trava nella casa ... un Gesù pieno di
problemi! Vincenza, per esempio,
viveva da barbona alla stazione:
pian piano, ha imparato a prendersi
cura della sua persona, a riscoprire
la sua dignità di donna, e così altre,
tante altre.. .
- Quanto tempo è durata questa
esperienza?
- Quindici anni. Ma mi chiedevo:
chi continuerà dopo di me? L'ho of
ferta a molti istituti religiosi, ma ri-
_fiutavano per mancanza di vocazioni.
- Come hai risolto?
- Con la legge che obbligava ad
assumere personale specifico per la
cucina e le pulizie. Se da un lato la
cosa non mi permetteva più di edu-
care le ragazze "face to face", at-
traverso il lavoro, dall'altro mi to-
glieva non pochi fastidi, come l' ac-
cusa di vessazioni nei riguardi di
alcune ragazze "difficili" che ne
avevano combinate di tutti i colori:
furti, ribellioni, baruffe.. . Così ho
affidato l'opera ad altri.
- Hai abbandonato i tuoi sogni?
- Tutt'altro! Nel 2001 un missio-
nario che operava in India m' invitò
a seguirlo per un. periodo di volon-
tariato. Partii. Nel Kerala ho sco-
perto i poveri più poveri: famiglie
che vivevano in condizioni sub-
umane, in fatiscenti capanne che il
vento e la pioggia spazzavano via,
in condizioni igieniche indescrivibi-
li. Unica risorsa, appena sufficiente
per sopravvivere, la pesca. Decisi
allora che avrei fatto qualcosa per
loro. Così sono tornata a casa per
vendere i due appartamenti che mi
restavano, poi sono ripartita per il
Kerala dove, dopo una attenta valu-
tazione, ho finanziato la costruzione
di casette per le famiglie più pove-
re.
-Quante ...
- Ne sono state consegnate ottan-
tacinque ad altrettante famiglie. A
ognuna si richiedeva un minimo di
collaborazione, in denaro o in ma-
nodopera.
- Hai mai pensato che la capanna
apparteneva alla loro cultura?
- Questa è l'opinione di chi sta
bene. Lasciare che tanti vivano
nella miseria, che tanti bambini
muoiano di fame, non appartiene a
nessuna cultura, è solo una grande
ingiustizia che pesa sulla coscienza
di tutti. Anche sulla nostra che vi-
viamo nello spreco, e nel diverti-
mento.
- Hai progetti per il futuro?
- Vendere ciò che mi rimane, an-
che la Casa di accoglienza: quando
è stata realizzata era l'unica strut-
I Caterina assiste alla benedizione
della prima pietra di una nuova
casetta.
tura del genere nel ,territorio. Oggi
le cose sono cambiate; c'è più con-
sapevolezza e sensìbilità sia a livel-
lo ecclesiale sia a livello delle isti-
tuzioni civili. Penso di aprire una
casa di accoglienza in Madagasca,~
e se la Provvidenza continuerà ad
aiutarmi, vedranno la luce altre
realizzaz ioni .
- Come può una donna, apparen-
temente fragile, realizzare tante co-
se? Come ha\\ fatto a trasformare i
sogni in realtà?.. .
- La, mia è solo una piccola goc-
cia... E Dio che fa tutto!
- Vedo il suo sguardo perdersi
lontano, dove il mare azzurro di Si-
cilia si unisce al cielo. Forse i suoi
occhi di carità contemplano già le
nuove casette, i volti allegri dei ra-
gazzi, il sorriso delle famiglie mal-
gasce. ..
O
BS NOVEMBRE 2004

2.2 Page 12

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Sf\\OE E1'\\C\\-\\E
per ragazzi, genitori, educatori
ETICA
PERC
di Giovanni Russo bioeticalab@itst.it
LA(l)
È in corso una
rivoluzione, l'attenzione
dell'etica si concentra
sugli animali... creature
viventi, creature di Dio
per ciò stesso da
rispettare, proteggere,
difendere. Anche le leggi
hanno inasprito le pene
per chi abbandona,
sevizia o uccide gli
animali.
G li animali da sempre nella
storia sono stati oggetto di
attenzione. L' uomo come
singolo individuo, ma anche le
norme sociali e reli giose, le leggi,
hanno espresso nei confro nti di que-
ste creature atteggiamenti sia di
cura che di rivali tà: utili nel lavoro,
nella casa, per l'alimentazione, per
vestirsi, ma anche per la compagnia
e l'affezione, sacralizzati in alcune
religioni , al centro della simbologia
complessa della vita. Gli anim ali
sono stati visti sempre come sogget-
ti etici e religios i, ma la riv alità
umana ha portato spesso verso un
dispoti smo che li ha res i sempre più
bestie insensate, pura istintualità,
incapaci di soffrire e di parlare al-
i' uomo dell a be llezza dell a vita e
della creazione.
LA BIBBIA
E GLI ANIMALI
La Bibbia pone gli anim ali ne ll a
grande opera de lla creazione, e l'a-
nimale costitui sce la parte dell a na-
NOVEMBRE 2 004 BS
VA~ORI IN QUESTIONE
•r Gli animali sono creature meravi-
~=~~~---'---------'-'---'""'"""'"-"-----1 g iose d1 010 , che estende la sua
La cagnetta Camilla ti guarda...
provvidenza dando il cibo e il nutri-
attende qualcosa.
;nento necessari alla loro esistenza e
i veste della sua bellezza
Sono affidate all'uomo ~on per s a-
tura più v1c111a ali ' uomo, che è il
centro e il vertice dell a creazione.
Nonostante la vicinanza e la so lida-
rietà con gli anim ali , l'uomo è pre-
sentato come co lui che impone loro
drg~egg1are, ma per renderne co~to
lautia101a,
che è _l'unico
creazione .
e
vero
Signore
di
~ _Gli animali non sono mera istintua-
1_ai ma sono capaci di soffrire e di
gioire.
il nome , il che indica la nobiltà del
ruolo eti co del! ' uomo nell a cura e
nella custodia di queste creature celli del cielo, non seminano,
meravig liose che sono a lui affidate mietono, né ammassano nei granai,
non per spadroneggiare, ma per ren- eppure il Padre vostro celeste li
derne conto a Dio, che è l'unico e nutre" (Mt 6,26). Ne lla Bibbia le vi-
vero Signore di tutta la creazione. cende degli uomini e quelle deg li
Di o estende sugli animali la sua anim ali spesso s' intrecciano. L'ani-
provvidenza, dando il c ibo e il nu- male risponde ali 'affetto con I' affet-
trimento necessario alla loro es i- to ed è capace di una completa dedi-
stenza e provvedendo amorosamen- zione (Dt 25,4) e tante vo lte gli uo-
te a tutte le loro necessi tà (Gb mini e gli animali hanno un destino
38 ,30; Sai 36,7; 104,11 -30; 147,9). comune. Sono talmente vicini al-
Il sa lmo 84,4 afferma che Dio dà al i ' uomo da rientrare ne l! ' alleanza
passero e all a rondine un ni do dove conclusa tra Dio e Noè (Gn 9,9) , e
riporre i propri piccoli . Gesù , a sua da di venire ess i stessi soggetto dell a
volta, proc lama: "Guardate gli uc- legge mosaica (Costa).

2.3 Page 13

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Fufy si stira beato, libero tra i ruderi romani.
Facciamo amicizia!
UNA RIVOLUZIONE
ETICA
Oggi assistiamo a una vera e pro-
pria rivoluzione etica nei confronti
degli animali. Sono protetti da leggi
nell'allevamento, nella macellazio-
ne, nel coinvolgimento nei circhi ,
nella sperimentazione, nelle attività
sportive, nella compagnia dell 'uo-
mo. Addirittura il loro maltratta-
mento da semplice e di fatto inutile
contravvenzione, è diventato un de-
litto penale. Infatti, è stata approva-
ta in Italia una legge che cambia il
reato di maltrattamento, abbandono,
combattimento e doping di animali.
Oggi gli animali sono stati promossi
nella serie "A" della considerazione
giuridica: forze dell'ordine e magi-
stratura hanno nella legge un effica-
ce strumento di repressione (Feli-
Eccoti il tuo peluche!
cetti). Solo qualche esempio. Per i I
responsabili dell'abbandono dei s
circa 150.000 animali , tra cani e
gatti , l'inapplicata sanzione vigente
finora si tramuta nell ' arresto fino a
un anno o nell'ammenda da 1000 a
10.000 euro, oltre alla confisca del-
l'animale che ha subito il maltratta-
mento. Per il maltrattamento e il do-
ping, è sancita la reclusione da tre
mesi a un anno, o la multa da 3000
a 15.000 euro per chi cagiona una
lesione a un animale, un danno alla
salute, o sevizie, o comportamenti,
fatiche, lavori insopportabili . La
sanzione aumenta se ne deriva la
Istruzioni all'amico di casa.
morte dell 'animale. Circa la speri-
mentazione senza anestesia, si ipo-
tizza la reclusione da tre mesi a un
anno, o una multa da 3000 a 15.000
euro.
creature più elementari , ha messo in
luce l'insostenibilità di ogni assimi-
lazione degli animali a oggetti, a
meri automatismi, ingenerando seri
L'ISTANZA DI UNA
dubbi sulla accettabilità di ogni trat-
tamento che ne oscuri la realtà di
NUOVA MORALITÀ
creature senzienti, dotate di sensibi-
lità.
Tutto questo nasce da una nuova Ciò ha concorso a sviluppare un
sensibilità nei confronti degli ani- fenomeno esteso di . presa di co-
mali che è caratterizzata a volte da scienza nei confronti dei problemi
solide basi culturali, di pensiero e di degli animali, delle loro sofferenze,
religione, altre volte, invece, da un del loro destino, imperniato sulla
sentimentalismo zoofilo radicalizza- necessità di una revisione dei tradi-
to. L' attenzione per la tematica ani- zionali atteggiamenti di estraneità
malista, Iungi dall'essere confinata emotiva nei loro riguardi. L'istanza
a pochi circoli di studiosi o, su un di una nuova moralità che, superato
altro versante, di zoofili puri , si è il classico centralismo del! 'uomo, si
andata progressivamente estenden- occupi dei rapporti che l'uomo deve
do al più ampio pubblico, con mo- intrattenere con !,'ampia sfera del
dificazioni rilevanti sul piano del non umano, si collega altresì alla
costume e dell 'etica sociale, aiutata presa di coscienza che la sopravvi-
da una forte crescita di sensibilità venza della nostra specie può assi-
per i problemi ecologici e ambienta- curarsi solo con quella delle altre.
li. La conoscenza ravvicinata della La grande lezione dell'ecologia - è
ricchezza e della complessità pre- stato detto - è che ognuno è legato a
senti nella vita animale, anche nelle tutti gli altri (Battaglia).
BS NOVEMBRE 2004

2.4 Page 14

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OSSERVATORIO
Rosaria C.
115 settembre 1998, mio
figlio moriva, dopo un'a-
gonia durata tutta l'esta-
te. Il suo corpo , martoriato
MIO FIGLIO
MORIVA...
suo amore più grande, la
sua forza , la sua speran-
za , la sua vita stessa, e
con semplicità, anche se
e oltraggiato , ci veniva
con estrema sofferenza ,
riconsegnato privo di vita
ce lo aveva comunicato
in una "gelida" stanza del-
l'obitorio. Potevo, finalmen-
te , stringerlo al cuore ,
accarezzarlo , contempla r-
lo ... ma, mai più avrei
Non possiamo non pubblicare
una testimonianza così pura e luminosa,
giunta in redazione, per dire a tutti
che anche in questa nostra era
con la sua vita , in ogni
momento e in ogni circo-
stanza. "Non abbiate timo-
re - egli ci diceva negli
ultimi momenti di vita -
potuto vedere i suoi occhi
di cielo , il suo sorriso.. .
Quante carezze gli erano
così dissipata e indifferente,
esiste il cristianesimo genuino.
coraggio , vi voglio bene ...
come un bicchiere d'ac-
qua". Per un nefropatico,
state "rubate", quanto ter-
infatti, l'acqua è il bene
rore aveva vissuto in soli-
più prezioso e più deside-
tudine, privato della nostra
rato , così come l'arsura è
presenza che era per lui
la sua condanna.
ossigeno, sole, acqua.
In quella gelida stanza,
(Rin)chiuso in quella che
Salvatore poteva, final-
era diventata una "stanza
mente, ricevere le ultime
di distacco", Salvatore ave-
carezze dalla sua sorelli-
va lottato con tutte le for-
na, dal suo papà, dalla
ze, prolungando la sua
sua mamma e da tutti
agonia. Aveva atteso i
quell i che avevano condi-
tempi necessari - così
viso il suo dolore e la sua
scriveva in una delle sue
sofferenza . Il suo corpo
poesie, Fonti di luce, il 4
nudo fu rivestito con la
luglio - (rin)chiuso in quel-
veste bianca degli inno-
la "stanza di distacco" che
centi, dei puri che sono
avrebbe dovuto ridonargli
passati attraverso la gran-
la vita. Intanto , il tempo
de tribolazione e hanno
scorreva e l'amore che
lavato le loro vesti renden-
Salvatore nutriva per Gesù
dole candide con il san-
cresceva, divenendo sem-
gue dell'Agnello (Ap 7, 14).
pre più amore vero , amore
Poi, nel rimettergli al collo
puro, amore profondo, filo
l'abitino di Domenico Sa-
conduttore di un dialogo
vio che in ospedale gli era
unico che pochi riuscivano
stato tolto , "compresi" che
a comprendere. Il suo dol-
le mie preghiere non era-
ce sorriso, il suo volto luminoso, anche se segnato no state vane . Domenico, il nostro giovane amato
da profonda sofferenza, i suoi occhi di cielo che santo, le aveva ascoltate. La presenza di mistero e
leggevano nel profondo dell'animo, che accarezza- di santità percepita in Salvatore da me e dagli altri
vano , che turbavano profondamente erano stati in tutti quei lunghi anni, ne erano una prova tangi-
(rin)chiusi , ma l'amore che era in lui , nessuno ave- bile. Anche se mio figlio non aveva ottenuto la gua-
va potuto (rin)chiuderlo , libero andava oltre ogni rigione fisica , anche se non era più con noi , in que-
muro raggiungendo i suoi amati per essere forza , sta nostra vita terrena , io avevo "compreso" che
consolazione, gioia e vita.
Salvatore era (ri)nato in cielo; avrebbe ritrovato
tutte le mie lacrime e le avrebbe unite alle sue e
Molti anni prima Salvatore aveva scritto in Mol- quando finalmente , tra le braccia del Padre, avreb-
to sbagliato: «Ad occhi chiusi/ vendere sempre tut- be trovato ristoro , conforto , conso lazione , gioia ,
to.. .I ho comprato un mondo spezzato/ nessun gliene avrebbe fatto dono. Ho capito allora che egli
futuro dietro la "Porta . Una "Porta" che, col tem- avrebbe ancora camminato con noi sulla terra dei
po, aveva conosciuto bene, e che era diventata il viventi.
NOVEMBRE 2004 BS

2.5 Page 15

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Savina Jemina
JiVJ.f EJE
Novembre
UN SANTO UN ORDINE
Giacomo Alberione nasce a San
Lorenzo di Fossano (Cuneo) il 4
aprile 1884, quarto di sei figli di
contadini. Nel 1907 è sacerdote .
Poco dopo ha la grande intuizione:
portare gli uomini a Dio e Dio agli
uomini, usando i più moderni mez-
zi di comunicazione. Dal 1914 al
'59, nonostante problemi di salute,
fonda diverse istituzioni, raggrup-
pandole nella "Famiglia Paolina":
cinque congregazioni (Società San
Paolo, Figlie di San Paolo, Pie
Discepole del Divino Maestro,
Suore di Gesù Buon Pastore, Suo-
re Apostoline per le vocazioni) ,
quattro istituti secolari (Gesù Sa -
cerdote, San Gabriele Arcangelo,
Maria Santissima Annunziata, San-
ta Famiglia) e un 'associazione di
laici (Cooperatori Paolint) . Nel
1912, fonda "Vita pastorale", nel
'31 "Famiglia Cristiana" e in segui-
to altri periodici di successo. Muo-
re il 26 novembre 1971 , a 87 anni.
Viene dichiarato beato da Giovanni
Paolo Il il 27/4/03.
UN PITTORE
Claude-Oscar Monet nasce a
Parigi il 14 novembre 1840, figl io
di un commerciante . Dapprima è
caricaturista , poi pittore . Eugène
Boudin lo convince a dedicarsi ai
paesaggi. Conosce Sisley, Renoir
e Courbet. Nel 1865, espone per
la prima volta e con successo al
"Salon". Inseguito dai creditori , ten-
ta il suicidio. Nel 1870 sposa la
modella Camille Doncieux, ma du-
rante il viaggio di nozze in Norve-
gia, scoppia la guerra franco-prus-
siana: si nascondono a Londra.
Tornato in Francia, nel 1873 dipin-
ge "Impressione , sole nascente"
che, esposto l'anno dopo , dà il
nome al nuovo movimento artisti-
co. Nel 1879, a 32 anni, muore Ca-
milla. Espone con successo anche
a New York. Dal 1883 vive a
Giverny, con Alice Hoschedé, an-
che lei vedova con figli ; la sposa
nove anni dopo. Dipinge i cicli del-
la cattedrale di Rouen e delle Nin-
fee. Dopo la morte di Alice, del pri-
mogenito Jean (1867) e degli ami-
ci Degas e Renoir, vive in solitudi-
ne. Muore di tumore e quasi cieco,
a Giverny, il 6/12/1926.
DIARIO DI MEZZO SECOLO
1° novembre 1993: diventa ope-
rativa l'Unione Europea.
2 novembre 1975: è assassinato
lo scrittore e reg ista Pier Paolo
Pasolini.
3 novembre 1954: muore il pitto-
re e scultore francese Henri Ma-
tisse.
4 novembre 1995: uno studente
israeliano uccide il premier Yitzak
Rabin .
5 novembre 1963: Nobel per la
chimica a Giulio Natta, inventore
del "moplen".
9 novembre 1970: muore Char-
les De Gaulle.
9 novembre 1989: cade il muro
di Berlino.
9 novembre 1991 : a 70 anni ,
muore l'attore e cantante Yves
Montand .
10 novembre 1982: a 76 anni,
muore Leonid Breznev, capo del-
l'Urss .
12 novembre 2003: in Iraq , a
Nassiriya, un attentato provoca la
morte di 19 italiani .
14-24 novembre 1972. due astro-
nauti americani della "Apollo 12"
compiono il sbarco sulla Luna.
14 novembre 2002: Giovanni
Paolo Il visita il Parlamento italia-
no .
16 novembre 1977: a Torino le
BR assassinano Carlo Casalegno,
60 anni, vicedirettore del quotidia-
no "La Stampa".
20 novembre 1978: muore il pitto-
re "metafisico" Giorgio De Chirico.
20 novembre 1989: muore lo
scrittore Leonardo Sciascia.
22 novembre 1963: a Dallas , è
assassinato il presidente deg li
USA John Kennedy.
30 novembre 2001 : a 58 anni,
muore George Harrison , chitarri-
sta dei Beatles .
CALENDARIO 2005
Questo mese offre ai lettori l'inser-
to redazionale , costituito dal calen-
dario dell'anno prossimo. Il titolo è
pretenzioso: "RINGIOVANIRE IL
VOLTO". Si tratta del volto della
Chiesa a 40 anni dal Concilio. La
Chiesa, realtà in cammino verso la
parusia, la realizzazione compiuta
di sé; realtà che ha avuto un inizio
ma non avrà una fine, o meglio
avrà in Dio stesso il suo compi-
mento; questa realtà variegata,
corale, universale, si è snodata at-
traverso i secoli mediante tappe
importanti. La pietra fondante è
Gesù di Nazareth (gennaio) ; as-
sieme a Lui sua Madre che una
tradizione inveterata chiama "Ma-
dre della Chiesa" (febbraio) , con
Lei gli Apostoli , propagatori della
Parola (marzo) . Il testimone pas-
serà poi ai Padri che ne consoli-
deranno il fondamento teologico
(aprile). I Monaci a loro volta sa-
ranno i costruttori di una civiltà cri-
stiana che resisterà per secoli
(maggio) , i Martiri ne saranno il
seme più fecondo (giugno) e i
Fondatori religiosi ne prepareran-
no la diffusione (luglio) attraverso
schiere di Missionari (agosto) .
Daranno consistenza culturale ope-
rando l'aggancio con la cultura
laica i Dottori della Chiesa (set-
tembre) ; saranno protagoniste di
fede, santità, evangelizzazione le
Donne (ottobre) . Un contributo im-
portante alla realizzazione di una
società cristiana è riservato ai Ca-
pi di Stato (novembre). Parte elet-
ta della Chiesa perché ne rappre-
senta il futuro sono i Bambini (di-
cembre): la santità infantile e gio-
vanile è uno dei più grandi regali
che la Provvidenza ha fatto e fa
tuttora al popolo di Dio.
BS NOVEMBRE 2004

2.6 Page 16

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LA CASA CHE CANTA
di Graziella Curti
Una palazzina circondata
dal verde/ poco distante
dal centro di Roma.
È la sede del corso di
spiritualità delle FMA.
Ospita più di cinquanta
sorelle provenienti da
tutte le parti del mondo.
Una realtà interculturale
con l'unico denominatore
del carisma salesiano.
NOVEMBRE 2004 BS
glia di Maria Ausiliatrice. «Mi sono
sentita anicchita venendo qui», con-
fida suor Charline, a pochi giorni
dal ritorno in patria, nel Madaga-
scar, e si porta in cuore soprattutto
l'esperienza di vita in una comunità
internazionale. «Ho pure ammirato
- aggiunge - la capacità dei nostri
fondatori di dare risposta alle do-
mande del loro tempo. Sento che
anche noi siamo chiamate a questo
compito». Dello stesso parere è suor
Carmen Maria del Centro America:
«Dopo questo periodo, mi sento io
protagonista, io istituto, portatrice
di un carisma. Ho la grande respon-
sabilità di consegnarlo vivo alle
nuove generazioni». Questi due an-
ni di corso sono stati definiti un
lusso dal Vicario del Rettor Mag-
giore, don Adriano Bregolin. Con-
ferma la cosa suor Lidia, polacca,
che nella sua terra sarà maestra
delle novizie. «Il Corso mi ha dato
l'opportunità di fermarmi, di curare
la mia interiorità e, nello stesso
tempo, di accogliere la diversità
uscendo dalla mia cultura piuttosto
omogenea». E suor Giulia, di Napo-
li, già preside di un liceo, è raggian-
te quando sintetizza la frequeQza del
corso in una esclamazione: «E stato
davvero un regalo inatteso».
ICasa Madre Ersilia Canta, a Roma.
Studentesse provenienti da vari
Paesi del mondo fanno della Casa
una famiglia internazionale, in cui
studio, preghiera, musica, canto,
apostolato formano un'unità
inscindibile ...
O gni anno anivano 20 studen-
tesse nuove, non una in me-
no, anzi, c la lista d'attesa.
Poter fare l'esperienza di uno studio
che aiuta ad approfondire la cono-
scenza della storia dell'istituto, la
sua spiritualità, le sue chances edu-
cative attuali è il sogno di ogni Fi-
LA STORIA DI UN NOME
Erano gli anni del post-Concilio
quando le FMA, durante un Capito-
lo generale deliberarono di istituire
un Centro di spiritualità salesiana
perché si potessero preparare suore
esperte su Don Bosco, Maria Do-
menica Mazzarello, le origini dell 'i-
stituto e la propria identità in modo
da essere d'aiuto nelle varie ispetto-
rie per attualizzare con competenza
il tesoro che passa di generazione in
generazione. Il progetto venne affi-
dato alla Pontificia Facoltà di Scien-
ze dell'Educazione Auxilium.
Negli anni successivi, quando il
numero delle studenti richiese una

2.7 Page 17

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Uno degli apprendimenti
Iindispensabili alla vita salesiana
e alla diffusione del carisma
è quello della Spiritualità
Salesiana che guiderà i passi delle
sorelle per il resto della vita,
in ogni circostanza.
dimora solo per il corso di spiritua-
lità, questa fu chiamata Casa Ersilia
Canta , dal nome della superiora ge-
nerale che l'aveva voluta. Fu così
che la sede assunse come suo DNA
il canto. Non solo come espressione
di bellezza nelle liturgie, o di gioia
nelle feste, ma una canzone esisten-
ziale che trae le sue note da un' e-
sperienza di vita il più possibile
coerente con le espressioni tipiche
della spiritualità salesiana. Nel Pro-
gramma del corso si afferma: «Il ca-
risma dell'istituto si attua in quello
che chiamiamo lo spirito di Morne-
se. Cioè uno stile di allegria, pur
nella vita di povertà e sacrificio,
nell'impegno educativo». Oggi non
ci sono le stesse sfide, ma è forse
ancora più difficile mantenere la se-
renità di fronte ai miraggi del con-
sumo, al non senso di un mercato
escludente, al nomadismo dei gio-
vani interlocutori di un sistema edu-
cativo che proprio a loro si rivolge.
Le stesse suore devono imparare a
convivere dentro gli schemi della
contemporaneità senza lasciarsene
assorbire, anzi regalando quel tocco
d'anima che molti stanno cercando.
Per questo sono attente agli eventi
di tutto il mondo e cercano delle
chiavi di lettura attraverso il con-
fronto reciproco, la chiarificazione
degli esperti in diversi seminari di
approfondimento.
SPIRITUALITÀ
COME VITA
È stato detto che la spiritualità è
una vita nuda e fortemente umana.
Niente a che fare con spiritualismi
centrati nel rapporto intimistico con
Dio, senza apertura alla realtà circo-
stante. Oggi si parla di comunità di
pratica come di spazi che consento-
no di verificare nell'esistenza quan-
to viene proposto come ideale. Così
si faceva a Valdocco e a Mornese
dove si assaporava la tempra di
quella spiritualità che "non discorre,
non ragiona, vive e comunica la
vita". A Casa Canta si cerca di ar-
monizzare lo studio con la vita di
relazione, di attuare quello spirito di
famiglia tanto caro a Don Bosco, a
Maria Mazzarello e meta di una
convivenza non sempre facile tra
culture diverse. I temi biblici, teolo-
gici, storici, etici si coniugano con
la volontà di collaborazione, di aiu-
to reciproco.
Anche le studenti del primo anno,
nonostante la difficoltà dell'appren-
dimento della lingua italiana, si in-
tegrano facilmente attraverso il lin-
guaggio dei gesti. Si studia in grup-
po, si preparano le liturgie insieme,
si presentano le proprie realtà cultu-
rali, religiose e le opere dell'istituto
nella terra di origine attraverso ri-
flessioni e dibattiti. In questi ultimi
tempi, dato che in comunità sono
presenti 26 nazioni diverse, si è cer-
cato di attuare il passaggio dalla
multiculturalità di fatto all'intercul-
turalità. Un cammino che non vuole
esaurirsi nell'arco dei due anni di
soggiorno a Roma, ma esige una
continuità nel ritorno alle proprie
terre, nella comunità di origine, nel-
l'educazione dei giovani.
Sempre nel segno dei gesti con-
Nella casa numerosi sono gli
incontri per gruppi internazionali.
L'urgenza di capire e capirsi è
fondamentale. Culture div~rse,
modi di pensare, tradizioni, stili
di vita devono trovare posto e
unità nell'unico carisma che
costituisce il sostrato su cui
cresce e matura l'Istituto.
creti, durante il corso di spiritualità,
le suore studenti realizzano presen-
ze apostoliche in diverse parrocchie,
preferibilmente tra gruppi di conna-
zionali: polacchi, filippini , latino-
americani. Per chi non trova punti
di riferimento tra la gente della pro-
pria nazione c'è l'opportunità di
servire alla mensa dei poveri di
Sant'Egidio. Si tratta dell ' incontro
con persone sradicate, emarginate,
vulnerabili, che hanno tanto da inse-
gnare a chi ha scelto di seguire il
Vangelo. Tali esperienze, vissute nel
cuore della Chiesa e in continuo
contatto con la Famiglia salesiana,
acquisiscono un valore unico che
segna l'esistenza.
«Venendo qui nella casa di spiri-
tualità - dice suor Luz Maria, mes-
sicana - si amplia lo sguardo sul
mondo. Ho avuto la possibilità di
una più corretta conoscenza di me
stessa.
Di giorno in giorno mi si aprono
panorami diversi, visioni nuove.
Penso di poter cantare la canzone
della mia vita con più realismo e
con speranza per il futuro».
O
BS NOVEMBRE 2004

2.8 Page 18

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In memoria di un genio dell'architettura,
IL GENIO DELLA PIETRA
di Roberto Desiderati
Un uomo chiede
/'elemosino a un angolo
di strada... è all'apice del
successo. Si tratta di
Antoni Gaudf (1852-
1926), forse ti più famoso
architetto spagnolo.
Ricorse anche a questo
,,.;,,,/
espediente per trovare
,!J
i fondi per la "sua,,
Sagrada Familia,
I'
imponente cattedrale
\\
incompiuta densa di
'
significati e meraviglie.
Nacque povero, e crebbe tor-
mentato da dolori reumatici
che ne condizionarono la
vita. Lunghe passeggiate e diete fer-
ree accrebbero la sua inclinazione
alla meditazione. Condusse studi
brillanti e approfonditi in architettu-
ra a Barcellona. La città, in quegli
anni, era nel pieno di un fortissimo
sviluppo economico, industriale e
demografico, e gli ambienti artistici
e culturali erano in fermento. Il gio-
vane Gaudf s'interessò alle nuove
teorie socia li e difese i problemi dei
lavoratori; non a caso il suo primo
grosso progetto fu un alloggio per
operai. Cominciò in quei tempi ad
avvicinarsi alla religione e ai pro-
blemi dello spirito, praticò con fer-
vore il cattolicesimo e visse con
spartana sobrietà senza concedersi
alcun lusso cedere alla monda-
nità e al successo. La sua esistenza
diventò straordinaria quando la de-
dicò esclusivamente all ' arte. Consu-
mando il suo tempo libero sui libri
non poté, o non volle, lasciare spa-
zio alla vita privata e non conobbe il
NOVEMBRE 2004 BS
I L'eccezionale ricchezza decorativa
nelle ardite geometrie della
Sagrada Familia.

2.9 Page 19

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Antoni Gaudf, illuminato dalla fede.
I Casa Battlò: sulla sommità
del tetto la cosiddetta "schiena
di drago".
matrimonio. Questa totale dedizione
ali ' arte produsse gli esempi di ar-
chitettura più originali e fantasiosi:
edifici, costruzioni e progetti che
non avevano uguali. Forme fantasti-
che, impreziosite da laboriosi lavori
in ferro battuto o in legno, e colorate
da rivestimenti in mosaico di maio-
liche come è nella tradizione arti-
gianale della Catalogna. Quasi tutte
le sue opere si trovano a Barcellona.
I suoi concittadini videro prendere
corpo dinanzi ai loro occhi costru-
zioni incredibili. La città era sbalor-
dita e affascinata da tanta genialità,
e la stampa non faceva che parlare
di questi gioielli: Casa Càlvet, Casa
Milà, Casa Battlò, il Parco Guell e
tante altre mirabili opere. La Spa-
gna aveva gli occhi puntati su
Gaudf, ma anche le riviste straniere
erano interessate al "Modernismo
catalano" (il corrispondente del Li-
berty) di cui egli era la massima
espressione. Gli imitatori del suo
inimitabile stile si moltiplicarono, e
così anche le opere dei suoi collabo-
ratori e allievi. Solo le autorità co-
munali sembravano non accorgersi
di quale rivoluzione architettonica
stesse conducendo Gaudf, e difatti
non gli assegnarono mai alcun pre-
mio o riconoscimento ufficiale.
Fu un profondo conoscitore di ar-
chitettura sacra, e grazie anche alla
sua spontanea e devota inclinazione
per la religione si creò un proficuo
sodalizio tra l'architetto e il clero.
Suo sostenitore fu il vescovo Grau
di Astorga per il quale progettò I'e-
piscopio. Per la Chiesa spagnola
realizzò anche il Collegio delle Te-
resiane, la Cripta della Colonia
Gtiell, il progetto delle Missioni
Francescane a Tangeri, il Primo Mi-
stero Glorioso di Monserrat, il re-
stauro della Cattedrale di Palma de
Majorca. Anche negli edifici privati
sentì irrefrenabile l'impulso di inse-
rire riferimenti al sacro mediante
semplici simbologie o attraverso
sculture di carattere religioso. Sulla
facciata di Casa Càlvet tre busti di
martiri si sporgono verso la strada;
Casa Milà nelle intenzioni di Gaudf
doveva diventare un monumento
pubblico dedicato alla Madonna del
Rosario; nel Palacio Giiell trovò
collocazione nella sala principale
anche un altare; gli esempi di que-
sto tipo sono numerosi.
LA SAGRADA FAMILIA
Tuttavia l'opera di Gaudf, la sua
filosofia, il suo immagina1io, le sue
ambizioni, sono racchiuse magica-
mente nella monumentale Sagrada
Familia. Vi si specchia una città in-
tera e si riflette la vita e la sofferen-
I La statua di Don Bosco con
Domenico Savio sulla facciata
della basilica.
za di un grande artista, sublimate da
una fede profondissima. Appena
trentunenne, ricevette l'incarico dal-
!'Associazione dei Devoti di san
Giuseppe di completare la costru-
zione della nuova cattedrale di Bar-
cellona. Con tutte le sue energie la-
vorò a quest'immensa costruzione
per l' intero arco della vita e gli ulti-
mi dodici anni li dedicò esclusiva-
mente a questa, senza accettare altri
incarichi. La chiesa divenne il suo
eremo: in un cantuccio del cantiere
fece la sua dimora. Potrà sembrare
incredibile, ma davvero il grande e
famoso architetto visse giorno e
notte nel cantiere dell'opera che più
amava, circondato da quelle rocce
intagliate che dovevano assumere la
fonna del suo credo, un credo di
pietra. Non era mai contento, però,
dell'esecuzione, non riteneva la
chiesa ali ' altezza dello scopo; per
glorificare la grandezza di Dio non
gli sarebbe bastato mai nessun ma-
teriale, nessuna scultura.
La Sagrada Familia doveva esse-
re un gigantesco "libro" da "legge-
re" , interpretando le simbologie ar-
chitettoniche: dodici colossali gu-
glie rappresenteranno gli Apostoli e
una cupola parabolica di 170 metri
di altezza svetterà sulle altre illumi-
nando con dei riflettori la città (l'u-
manità); quattro portali (Natività,
Carità, Passione e Gloria) decorati
con scene della vita di Cristo, intro-
durranno i fedeli in una chiesa dalle
dimensioni gigantesche dove la
massima importanza sarà data alla
liturgia. Gaudf, nel 1926 durante
una delle sue solite passeggiate,
venne travolto da un tram. Sul sel-
ciato nessuno dei suoi concittadini
lo riconobbe e nessuno lo aiutò. Ri-
coverato all'ospedale, a chi lo vole-
va trasferire in una camera singola
rispose: «Il mio posto è qui, tra i
poveri». Tre giorni dopo spirò. Con
il consenso del Papa, fu tumulato
nella cripta della sua iJ1completa
cattedrale. A settant'anni di distan-
za, il grandioso simbolo di Barcel-
lona è ancora incompiuto e oggi
come allora i lavori, lentamente,
procedono solo con i fondi delle do-
nazioni dei fedeli. Nel 2002 è stato
proposto di avviare il processo di
beatificazione di Gaudf.
O
BS NOVEMBRE 2004

2.10 Page 20

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PRIMA PAGINA
Edoardo Zin
N on so lo alle origini
dell'Europa antica
c'è il cristianesimo,
ma anche alle origini di
quella moderna. Ade-
nauer, De Gasperi, Schu-
man, Monnet sono consi-
derati i fondatori . So lo
l' ultimo è un laico, peral-
tro molto rispettoso de ll e
scelte dei primi tre, i qua-
li , ferventi cristiani, hanno
saputo ispirarsi ai princ ipi
della religione nella loro
azione politica. Tant'è che
c'è stato chi ha proposto
sia per il primo sia per il
secondo di indagare se ci
fossero gli estrem i per in i-
ziare un processo canoni-
co di beatificazione, per
Schuman invece il proces-
so è stato fatto e la fase
diocesana si è conc lu sa
nel maggio scorso.
PADRE
DELL'EUROPA
Lo scorso maggio si è chiusa la fase diocesana
del processo di beatificazione di Robert
Schuman, "Padre dell'Europa" ...
I volumi delle testimo-
nianze raccolte e vagliate
e deg li scritti, che riem-
piono 50 mila pagine per
un peso comp lessivo d i
cinq ue quinta li, sono stati
trasmess i alla Congrega-
z ione per le Ca use dei Ritratto di Robert Shuman .
Santi. Si attende il miraco-
lo. Se verrà, il famoso ministro degli esteri francese
sarà "beato". Sarebbe un avven imento mondiale, e
una clamorosa conferma della fede cristiana sia dei
fondatori dell ' Europa sia dei Padri de ll 'Europa
moderna .
Fu proprio Schuman che il 9 maggio 1950 propose
agli Stati che si erano combattuti durante la Secon-
da Guerra Mondiale di mettere in comune la pro-
duzione de l carbone e dell 'acciaio . Fu all ora che
Franci a e German ia si ri co ncili arono e nacque la
prima Comu nità Europea, la CECA, poi CEE che
oggi si è evo luta in UE.
Uomo di comunione quo-
tidiana, eg li era convi nto
di essere strumento nelle
mani di Dio : "Siamo tutti
degli strumenti, anche se
imperfetti, della Provvi-
denza che se ne serve per
dei disegni che ci supera-
no" , scriveva nel 1960.
Era espli cito in certe affer-
mazioni che oggi farebbe-
ro scanda lo : " La democra-
zia deve la sua esistenza
al cristianesimo". E il 19
marzo 1958, di fronte al
Palamento Europeo affer-
con forza : " Tutti i
paesi dell'Europa sono
permeati dalla civiltà cri-
stiana. Essa è l'anima del-
l'Europa che occorre ri-
darle".
C'è stata opposizione dura
- e all a fine vincente -
al l'introduzione nel Pream-
bolo della Nuova Costitu-
zione di un richiamo espli-
cito alle radici cristiane del
continente che si avvia a
una fat icosa unità anche
politica. Ma nessuna mai
potrà negare il cr istianesi-
mo vissuto dei padri fonda-
tori, a cominc iare da Ro-
bert Schuman.
1952 Europa dei sei
Schuman esercitò il suo impegno politico come
un vero apostolato: applicava alla vita pubblica gli
stessi principi della pratica re ligiosa privata. Uomo
di profonda vita interiore, non considerò mai in
oppos iz ione fede cr istiana e azione sociopolitica,
benché fosse convinto dell a distinzione delle due
sfere.
I
L'Europa voluta da Schuman, formata da Italia,
Germania, Francia, Belgio, Olanda,
Lussemburgo.
NOVEMBRE 2004 BS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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8S NOVEMBRE 2004

3.2 Page 22

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_ _......I IL MESE IN LIBRERIA di Giuseppe t,Aorante
0 curo
~ ~ E L'EUROP'"'
CULTURALE
PAROLE IN LIBERTÀ
Provocazioni
per far riflettere
di Carlo Calori
Vivere in, Roma, 2004
pp. 236
Le riflessioni possono
essere paragonate a
una enciclopedia mo-
rale a carattere forma-
tivo per la vita quotidia-
na. Sono inviti alla ri-
flessione nel vortice
della vita moderna. Le
"parole", che danno il
titolo ai singoli capitoli,
hanno toni di immedia-
tezza e contempora-
neità e sono rivolte a
quelle categorie di per-
sone che sono tenute
a realizzare il miracolo
della rigenerazione de-
gli ideali più grandi ,
come gli educatori e i
politici, a cui compete il
compito di far nuova-
mente sbocciare i fiori
della giustizia, della
fratellanza e della pa-
ce. Le tematiche af-
frontate, concrete e pro-
vocatorie, diventano per-
suasive perché nasco-
no da una mente e da
un cuore capace di en-
trare nella logica del vi-
vere, che per l'autore
coincide con quella del
Vangelo.
GIOVANNI PAOLO Il
NEL MOSAICO
LA PASSIONE.
E I VALORI CRISTIANI DELLA VITA
I Vangeli e il film
nella costituzione
Il vissuto nell'ottica
di Gibson
dell'Unione Europea
cristiana
di Andrea Tornelli
di Gino Concetti
di Franco Perazzolo
PIEMME, Casale M.
Vivere in, Roma, 2004
Ed. dell'Immacolata
2004, pp. 156
pp , 180
È stata varata e firmata la
costituzione dell'UE senza
il riferimento alle sue radici
cristiane. Eppure il Papa
Borgonuovo (Bo), 2003
pp, 184
Franco
Perazzolo
LA PASSIONE DI GESÙ
NEI VANGELI E NEGLI
APOCRIFI
a cu ra di Natale Benazzi
pp. 164
ha impostato il suo mini-
stero proprio sull'assioma
"L'Europa o è cristiana o
non è l'Europa". A suo so-
stegno sono intervenute
molte personalità. Il rifiuto
è stato giustificato non co-
me un deprezzamento del
c~istia~esimo e del suo pa-
trimonio storico che ha
qualificato il livello di civiltà
e di cultura del continente .
Si è trattato comunque di
un iter molto sofferto per la
Chiesa, e diventa un moni-
to alle Chiese cristiane per-
ché la sfida del futuro si
giocherà su valori contrap-
posti , quelli della trascen-
denza e quelli del secolari-
smo. Nel libro si rievocano
le tappe del percorso dia-
lettico tra Chiesa e Unione
Europea.
A volte la vita sembra un
insieme di frammenti diver-
si e disgiunti. Come dare
una unità al vivere quoti-
diano? L'autore rilegge al-
cuni di questi frammenti
con uno sguardo cristiano
aiutando a dare spessor~
all'esistenza, e a riscoprir-
ne la trama che la unisce.
11 libro è un insieme di
temi, come se uno racco-
gliesse diversi discorsi e
frasi che si possono ascol-
Dopo la visione
che ha provocato
dtealntfeilm~
contrastanti reazioni , è ne-
cessario farsi un'idea pre-
cisa delle fonti . Il racconto
dei vangeli sapientemente
intrecciato con le sequen-
ze degli scritti apocrifi , che
fin dai primi anni cristiani si
intrecciano con i testi uffi-
ciali , anche se non entrano
nel canone dei libri del
Nuovo Testamento, fa
emergere un intarsio nar-
rativo nuovo e originale
che ricostruisce le ultime
drammatiche ore della vita
di Cristo. Dice il biblista
Ravasi che la via migliore
per cogliere l'anima segre-
ta del film è quella di riper-
correre l'unica attestazio-
ne, compiuta e coerente, di
quelle ore che sono pre-
senti nella testimonianza
evangelica. E aggiunge lo
storico Messori che i Van -
geli, in questo film , sono
cronaca fedele.
tare in un tram, li conser-
vasse nella sua memoria
meditandoli, e poi , di tant~
in tanto, ne riprendesse
qualcuno per lasciarsi in-
terrogare in ce rca di rispo-
ste, di spiragli di strade
percorribili per affrontare
serenamente interrogativi
e affanni . Ne nasce una
raccolta di scritti su diversi
problemi che suscitano
pensieri , domande e inter-
rogativi.
NOVEMBRE 2004 BS

3.3 Page 23

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~~~
MONDIALE
MADRE TERESA
Il sorriso di Dio
di Teresio Bosco
ELLEDICI , Leumann (To)
2003, pp. 136
TERESIO BOSCO
A pochi anni dalla morte,
questa suora straordinaria
è stata dichiarata "beata".
La presente biografia si dif-
ferenzia dalle altre per il
suo stile giornalistico e il lin-
guaggio chiaro ed essen-
ziale. Le vicende della "san-
ta della carità" si intrecciano
con quelle dei molti uomini
e donne che hanno speri-
mentato la sua straordina-
ria forza di amore . In aper-
tura alcuni frammenti di sto-
ria dell'India aiutano a in-
quadrare il panorama in cui
si è svolta la grande awen-
tura di Madre Teresa dive-
nuta uno dei personaggi più
rappresentativi nella storia
sociale ed ecclesiale del
secondo scorso. I santi non
hanno bisogno di commenti
e interpretazioni; sono le
to azioni, i loro atteggia-
,.,~nti normali di vita, nella
loro limpidezza che ricon-
ducono alla vita cristiana.
NON SI FA VENDITA PER_
CORRISPONDENZA. I l!bn
che vengono segnalali s1pos-
sono acquistare presso le libre;.
rie cattoliche o vanno nch1es I
direttamente all e n spett1ve
Editrici.
GIANNA BERETTA
MOLLA
Madre
di Thierry Lelièvre
PIEMME
e Centro Ambrosiano
2004, pp. 160
L'AMORE PIÙ GRANDE.
Santa Gianna Beretta
Molla
di Giuliana Pelucchi ,
Paoline, Milano 2004
pp. 206
Queste due biografie pre-
sentano, con accenti diver-
si , una mamma proclamata
santa a pochi decenni dal-
la morte. La prima è una
testimonianza attuale di
vita di famiglia valida per
tanti cristiani che oggi pro-
prio in famiglia vivono gran-
di contraddizioni. I tratti:
donna, sposa, madre, me-
dico e professionista esem-
plare che sacrificò se stes-
sa per non violare il miste-
ro della dignità della vita
nascente. La seconda per-
mette di conoscere la san-
ta attraverso le testimo-
nianze delle persone che
le sono state vicine e le
hanno voluto bene . Il ritrat-
to proposto nelle due bio-
grafie ripercorre le tappe di
una parabola esistenziale
che è andata alla ricerca
della continua volontà di
Dio fino al giorno della tra-
gica scelta "per la vita".
Gianna
Beretta Molla
111:ld,e
<lloNu Pdo<d»
L'amore
più grande
s.n.. c;.,.,,,e.m,.,..wn.
"PER FAVORE". Come
si impara la buona
educazione (1)
"NON Ml IMPORTA".
Come si impara il
rispetto (2)
"CONTA SU DI ME".
Come si impara la
responsabilità (3)
"NON SONO STATO IO".
Come si impara l'onestà
(4)
di Brian Moses e Mike
Gordon
ELLEDICI, Leumann (To)
2004, ogni volume è di 32
pagine
Brian Moses e Mike Gordon
Sono semplici libretti con
frasi e vignette da leggere
da bambini, genitori ed
educatori . Presentano le
situazioni ordinarie e quoti-
diane di vita dei bambini.
Potranno aiutare i bambini
a rispondere alle domande
di base: "Sei educato?" (il
1°); "Rispetti te stesso e gli
altri?" (il 2°); "Sei respon-
sabile?" (il 3°); "Sei one-
sto?" (il 4°). Come si desu-
me da questa breve pre-
sentazione , si tratta di sus-
sidi educativi che sono alla
base dei comportamenti
umani e che si acquisisco-
no come fondamenti morali
della prima infanzia.
Fondazione
DON BOSCO
NEL MONDO
Ente autorizzato a riceve-
re tutte le offerte per le
OPERE E MISSIONI
SALESIANE .
Gestisce:
ADOZIONI
A DISTANZA
Aiuto ai bambini più poveri
senza allontanarli dalla fa-
miglia né privarli della loro
cultura.
Permettono di aiutare al-
cuni ragazzi e giovani sa-
lesiani senza mezzi per
completare la loro forma-
zione o il corso di studi in-
trapreso.
FONDO VOCAZIONI
Destinato all'aiuto di un
giovane lungo gli anni della
sua preparazione al sacer-
dozio o alla vita religiosa.
INTENZIONI
SS MESSE
Si celebrano messe or-
dinarie o gregoriane (30
messe continue, una al
giorno) secondo le inten-
zioni dell'offerente.
COME?
Le offerte vanno inviate -
indicando sempre la causa-
le - a FONDAZIONE DON
BOSCO NEL MONDO· ONLUS
ccp n° 36885028
oppure
Bonifico Banca Intesa
CIN P; n° 3263199
ABI 03069 • CAB 05064
oppure via Internet:
BancoPostalmpresa
www.poste.it sul conto
n° 36885028 ABI 07601 -
CAB 03200
http://in-impresa.lt/cor-
porate/imprese/
conto: P 03069 05064
00000326163199
BS NOVEMBRE 2004

3.4 Page 24

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
GIOVANI
di Sergio Abbruciati
50 anni di TV
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INSERTO CULTURA
di Renato Bufera
Turista d'eccezione
MISSIONI
di Graziella Curti
Cielo sulla discarica