Bollettino_Salesiano_201211

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IL
NOVEMBRE
2012
Un numero speciale:
Calendario Salesiano
2013
Rivista fondata da
S. Giovanni Bosco
nel 1877

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CONOSCERE DON BOSCO
PASCUAL CHÁVEZ VILLANUEVA
Un’esperienza da recuperare:
le “compagnie”
La straordinaria fecondità
del modello associativo salesiano
salesiane
Quasi istintivamente, don Bosco percepì
l’importanza del “rinforzo sociale” nella
formazione degli adolescenti, soprattut-
to quello formato da amici e coetanei. I
ragazzi hanno bisogno degli amici come
dell’aria per respirare. La banda, il bran-
co, il gruppo degli amici possono condizionare
al peggio anche il ragazzo meglio educato. Don
Bosco, nella sua genialità pedagogica istintiva, in-
venta un “luogo” di amici che portano al meglio.
I legami sociali e amicali rappresentano un fattore
protettivo fondamentale. Una persona è appagata
quando si sente riconosciuta, approvata, supportata,
trattata con gentilezza dalle persone con cui vive. I
ragazzi, oggi, crescono con il “taglia e incolla”: co-
piano, riproducono, imitano. Sono poco sollecitati
alla creatività e alla progettualità, elementi che con-
sentono di fronteggiare i cambiamenti e le difficoltà.
Don Bosco crea un ambiente sicuro, l’oratorio,
che abitua i ragazzi all’impegno, alla partecipa-
zione, ad andare fino in fondo, a capire, a essere
attivi. A non essere spaventati dalla fatica. A non
abbandonare facilmente il campo.
Don Bosco aggiunge due ingredienti che possono
risultare essenziali: gli “angeli custodi” e la fede.
Tutti gli esseri umani di ogni età sono più con-
tenti, ottimisti e in pace con se stessi se sanno di
avere accanto persone (familiari, amici, insegnan-
ti, animatori) disposti ad aiutarli nei momenti
difficili. Queste persone di fiducia rappresentano
una base sicura da cui trarre energia. Sono in gra-
do di capirli e sostenerli quando potrebbero sen-
tirsi isolati, emarginati, disapprovati.
La fede religiosa fornisce il supporto robusto
della speranza radicale, della positività assoluta
dell’universo e della compagnia affettuosa di Dio
e della comunità.
Giovani apostoli
Da queste intuizioni sbocciano le “Compagnie”.
La prima è quella di San Luigi, nell’oratorio di
Valdocco (1847). Lo scopo della Compagnia di S.
Luigi era quello di “impegnare i giovani a prati-
care costantemente le virtù che furono in questo
Santo più luminose. Intendeva avviarli ad una
vita così morigerata e pia, da addivenire sale e luce
in mezzo alla moltitudine dei compagni” (MB 3,
215). Fondando la Compagnia di S. Luigi don
Bosco mirava a finalità formative: alimentare la
vita di pietà e la moralità dei membri sull’esempio
del santo, ma anche incitarli a dare buon esempio
e diventare fermento tra i compagni. La Compa-
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Novembre 2012

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gnia era riservata ad un gruppo ben selezionato.
La Compagnia dell’Immacolata rispecchia una fase
più evoluta dell’opera di don Bosco e un allarga-
mento delle sue prospettive formative, ma è molto
significativo il fatto che don Bosco abbia inserito,
tra le poche condizioni da lui aggiunte per l’ap-
provazione del Regolamento, questo significativo
codicillo, che stimolava i membri della Compa-
gnia al servizio comunitario e all’apostolato tra i
compagni: «Nelle conferenze si stabilisca qualche
opera di carità esterna, come la nettezza della
Chiesa, l’assistenza od il catechismo di qualche
fanciullo più ignorante» (Savio, p. 83).
Da allora le Compagnie, originale e feconda espe-
rienza di associazionismo giovanile, fecero parte
del panorama salesiano.
Nel 1950 don Ricaldone istituì il Centro Interna-
zionale delle Compagnie religiose salesiane, in vista
della formazione dei dirigenti, di organizzare l’at-
tuazione della “Campagna annuale”, lanciata dalla
strenna, e di curare «incontri, riunioni, congressini
o altre manifestazioni promosse dal Rettor Mag-
giore». Nel gennaio 1967, nasce il Centro di Pa-
storale Giovanile.
Oggi, l’eredità carismatica è passata al Movimen-
to Giovanile Salesiano (MGS). È un Movimen-
to a carattere educativo offerto a tutti i giovani,
per farli soggetti e protagonisti della loro crescita
umana e cristiana, con una volontà di incidenza
nel territorio e nella società civile e d’inserimento
e apporto alla Chiesa locale.
In molte realtà c’è un coordinamento ispettoriale,
interispettoriale e regionale; esiste una rete di for-
mazione, informazione e collegamento tra i di-
versi gruppi. Gli incontri giovanili sono uno degli
elementi caratterizzanti il MGS, come occasioni
significative di comunicazione tra i gruppi e di
circolazione dei messaggi e dei valori della Spiri-
tualità Giovanile Salesiana.
Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa
nel mondo in 57 edizioni, 29 lingue
diverse e raggiunge 131 Nazioni.
Direttore Responsabile:
Bruno Ferrero
Segreteria: Fabiana Di Bello
Redazione:
Il Bollettino Salesiano
Via della Pisana, 1111 - 00163 Roma
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Diffusione e Amministrazione:
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DON BOSCO NEL MONDO ONLUS
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Impaginazione: Puntografica s.r.l. - Torino
Stampa: Mediagraf s.p.a. - Padova
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403
del 16.2.1949
Copertina: foto di Jaime González
I disegni del calendario
sono di Stefano Pachì
e-mail: stefanopachi@gmail.com
Associato alla Unione Stampa
Periodica Italiana
Novenbre 2012
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TAXE PERÇUE
tassa riscossa
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In caso di mancato
recapito restituire a:
ufficio di PADOVA
cmp – Il mittente si
impegna a corrispon-
dere la prevista tariffa.
Nel prossimo numero
Conoscere don Bosco
I giovani
maestri di don Bosco
e dei Salesiani
Salesiani nel mondo
«Haiti deve rinascere»
Memoria
Don Franco Delpiano
Le case di don Bosco
I Salesiani in Vaticano
da 75 anni
Arte Salesiana
Gli angeli
di Maria Ausiliatrice
A tu per tu
Olga Krizova
Una vdb alla presidenza
dell’Internazionale
degli Istituti Secolari
Come don Bosco
Natale:
una scuola speciale
Senza di voi
non possiamo
fare nulla!
PER SOSTENERE LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che l’Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, avente persona-
lità giuridica per Regio Decreto 13-01-1924 n. 22, e la Fondazione Don Bosco nel mondo
(per il sostegno in particolare delle missioni salesiane), con sede in Roma, riconosciuta con
D.M. del 06-08-2002, possono ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule
Se si tratta di un Legato
a)
Di beni mobili
“… Lascio all’Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino (o alla Fondazione
Don Bosco nel mondo con sede in Roma) a titolo di legato la somma di ……………..,
o titoli, ecc., per i fini istituzionali dell’Ente”.
b)
Di beni immobili
“… Lascio all’Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino (o alla Fondazione
Don Bosco nel mondo con sede in Roma), a titolo di legato, l’immobile sito in… per i fini
istituzionali dell’Ente”.
Se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l’uno o l’altro dei due enti
sopraindicati
“… Annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria. Nomino mio erede universale
l’Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino (o la Fondazione Don Bosco
nel mondo con sede in Roma) lasciando a esso/a quanto mi appartiene a qualsiasi titolo,
per i fini istituzionali dell’Ente”.
(Luogo e data)
(firma per esteso e leggibile)
N.B. Il testamento deve essere scritto per intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
10152 Torino
Tel. 011.5224247-8 - Fax 011.5224760
e-mail: istitutomissioni@salesiani-icp.net
Fondazione Don Bosco nel mondo
Via della Pisana, 1111
00163 Roma - Bravetta
Tel. 06.656121 - 06.65612658
e-mail: donbosconelmondo@sdb.org
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