Bollettino_Salesiano_200110

Bollettino_Salesiano_200110

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Mensile· Anno CXXV · nr. 9
Soecriz. in a.p. art. 2 - 20/C legge 662/96
FIiaie cli Firenze
~ .... 9/2001
Aularizz. Diru. Prov. P.T. 50100 Firenze· c.M.P.
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877

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TEU MILLENNIO ,----..--------~-----
di Juan E. Vecchi
TIONI PENDENTI
IMMIGRANTI
Ondate migratorie da sempre interessano le popolazioni
del mondo. La questione accoglienza e quella dei clandestini.
Immigrazione ed economia. Una società interetnica
e interreligiosa. E i salesiani?
11 Signore
aveva rac-
co man -
dato al suo
popolo di
trattare be-
ne gli stra-
nieri , per-
ché anche
i figli di
Israele erano stati fore-
stieri in terra d'altri : Non lederai il
diritto dello straniero... ma ti ricor-
derai che sei stato schiavo in Egit-
to. Migrare è una costante dell'ani-
male uomo . Dall'Europa e dall'Italia
il flusso migratorio è stato sostenu-
to , e non tutto fu grano pulito! Basti
pensare allo sconcertante fenome-
no della mafia negli Stati Uniti , che
sembra abbia avuto origine proprio
dagli immigrati di casa nostra.
Questi movimenti umani verso terri-
tori bisognosi di mano d'opera e
aperti all 'immigrazione erano con -
sentiti , dunque legali . L'accoglienza
però è sempre stato un problema
non tanto di legge quanto di cultu-
ra. Non poche sono state le difficol-
di inserimento , e integrazione.
Se non fosse scattata l'opera di as-
sistenza della Chiesa, in alcuni
contesti le sofferenze sarebbero
state ben maggiori. Tra coloro che
si sono dedicati con passione -
e lo fanno tuttora - alla cura e al-
l'assistenza degli immigrati in va-
rie parti del mondo ci sono i sa-
lesiani.
diventando facile preda di organiz-
zazioni malavitose.
Ancora una volta le comunità cri-
stiane sono in prima fila nel fornire
assistenza, aiutare gli immigrati a
inserirsi in contesti diversi dai loro ,
e trasformare lentamente i clande-
stini in cittadini. Qualcuno parla pe-
della fortezza Europa: un castel-
lo che leva i ponti e sbarra le porte
per proteggere il proprio benessere
e i propri privilegi. Forse non man-
cano ragioni per questo. Ma la que-
stione di fondo è che gli immigrati
sono persone , figli di Dio , e non
poche volte provengono da paesi
precedentemente da noi sfruttati
senza troppi pudori .. .
Qualche calcolo deve far riflet-
tere: nei prossimi trent'anni l'Eu-
ropa avrà bisogno di centinaia di
migliaia di immigranti per le urgen-
ze di manovalanza e, contestual-
mente , per sostenere il sistema
pensionistico in vigore. Gli immigra-
ti in questo caso sono un "affare".
C'è allora da pensare seriamente
da parte delle comunità cristiane
alle condizioni di inserimento . Essi
saranno la nostra compagnia gior-
naliera: vivremo in una società inte-
retnica, interculturale e anche inter-
religiosa . Sarà la coscienza cristia-
na piuttosto che la legislazione civi-
le a trovare il modo di convivere
con fedeli di altre religioni . La non
discriminazione resta un punto d'ar-
rivo obbligato in una società civile e
pienamente cristiana.
Oggi però l'immigrazione lega-
le si mescola con quella clande-
stina. Ci sono scafisti che traspor-
tano persone come un "affare" e le
sbarcano come merce , sfidando
leggi e controlli . L'Europa è diven-
tata punto di arrivo di immigrazione
troppo spesso illegale . Molti dispe-
rati arrivano , sbarcano, e vivono in
una terra straniera, come irregolari,
Si fa di tutto per "sbarcare il lunario".
OTTOBRE 2001 BS

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Noi salesiani ricordiamo che la
prima spedizione missionaria
aveva come finalità di raggiungere
gli indigeni , e curare gli italiani che
erano emigrati alla ricerca di miglio-
ri condizioni di vita. La nostra prima
parrocchia nacque tra gli immigrati.
Anche dopo, nelle missioni , si è da-
ta assistenza a ondate migratorie.
Oggi se ne rilegge la storia con
ammirazione. Don Bosco non rima-
se cieco di fronte ai grandi fenome-
ni del suo secolo , né sordo ai cla-
mori che da essi venivano. Oggi la
storia si ripete : recentemente i sale-
siani hanno aperto una presenza in
un quartiere di Chicago di popola-
zione ispanica. In Germania da
tempo sono collocati tra italiani e
spagnoli , e tra i polacchi in Svezia .
In Italia hanno la cura spirituale dei
filippini.
I bambini sono quelli che soffrono
di più ...
Quali potrebbero essere gli
aspetti ai quali dare il contributo
della nostra attenzione , della nostra
collaborazione, della nostra pre-
ghiera? L'emigrante di diverso co-
lore , di differenti abitudini di vita e
religiosità, ormai integrato nella no-
stra società ha bisogno di acco -
glienza, stima, amicizia, sostegno
umano , riconoscimento della sua
onestà. Preoccupa di meno la for-
tezza Europa dal punto di vista le-
gale ; molto più dura e impenetra-
bile è la fortezza che si forma nella
mentalità comune per cui i senti -
menti , i pregiudi zi, le generali zza-
zioni alzano un muro tra i locali e
nuovi arrivati . C'è molto da fare su
questo terreno.
Ottobre 2001
Anno CXXV
Numero 9
In copertina:
L' addio defi niti vo
alla moneta na zionale
è il primo passo
vero e concreto verso
gli Stati Uniti d' Europa.
I giovan i sono quelli
che sentiran no di meno
il cambio d'epoca .
(Foto: Santo Cieco)
'c,tifJJff)
.vffJJJW
Mensil e di informaz ione
e cu ltura reli giosa ed ito
da ll a Congre_gazione Sales iana
di San Giova nni Bosco
D irett ore:
G IANCAR LO MAN IER I
- CHIESA
12 Al servizio dell'unità
- ATTUALITÀ
14 Addio Lira, decolla l'Euro
- M,ss10N1
18 La "Ciudad de los niiios"
- CASA NOSTRA
20 Assassinati
di Silvano Stracca
di Savina }emina
di Giancarlo Manieri
di Renato Butera
INSERTO CULTURA
23 Museo Monsignor Cimatti
di G. Compri I N. Maffioli
FMA
28 Strade verso casa
di Graziella Curti
RuBRICHE
2 ti Re/lor Maggiore - 4 ti punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel mondo
- 11 Osservatorio - 16 Box - 17 Zoom - 22 Lettera ai giovani - 27 ti doctor J. - 30
Libri - 32 On Line - 34 Come Don Bosco - 36 Famiglia Salesiana - 37 Laetare et be-
nefacere... - 38 Riti di passaggio - 40 Prima pagina - 41 ti Mese - 42 I nostri morti -
43 I nostri santi - 44 Versiglia e Caravario a fum etti - 46 Solidarietà - 47 In primo
piano / Focus
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori : Ernesto Gattoni - Giuseppina Cudemo
Graziella Curti - Carlo Di Cieco - Bruno Ferrere
Sergio Giordani - Cesare Lo Monaco
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante - Vito Orlando
Marianna Pacucci - Roberto Saccarello - Fabio Sandroni
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie
Guerrino Pera - Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Edizione Cooperatori : Utticio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amm inistrazione: Giuseppe Cerò (Roma)
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa : MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero , coll egandosi
al sito Internet: www.sdb.org
Associmo alla
Unione Sta mpa
Peri od ica Italiana
Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo in 53
edizioni e 24 lingue diverse. Raggiung e 128 Nazioni in cui
operano i salesiani.
Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.556
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Fondazione DON BOSCO NEL MONDO
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Filiale Roma 12 - ABI 6070 - CAB 03212
Ccp 36885028 - CF 97210180580
BS OTTOBRE 2001

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di Carlo Di Cieco
INTERESSI E IDEALI
Ragazzi e adolescenti risparmiasi, ma anche coscienti di
quante cose piacevoli si possono fare con il denaro.
Nel nostro Paese ci sono state
alcune inchieste per capire
delle risorse rimanenti, anziché
creare intollerabile scandalo suscita
il rapporto dei giovani con
ammirazione ed emulazione.
il denaro dalle quali emerge l'idea
che i ragazzi si sono fatti della
realtà sociale: si vale per quello
che si guadagna e nella scala
sociale si conta nella misura
che si dispone di miliardi .
Ma la cultura della rilevanza
sociale in base al censo è un punto
acquisito anche tra gli adulti.
Ed è stata un'idea comunemente
cond ivisa - chissà quanto
inconsciamente o ingenuamente -
per lunghe stagioni educative.
Basta scorrere la letteratura sia
laica che religiosa, per riscontrare
l'ossequio che circonda le persone
facoltose e potenti e la
compassione , che tutt'al più si
riserva ai poveri , stimati nel solo
Gli impegni di nuovi miliardari,
nel mondo, che si sono messi in
politica si fondano sulla promessa
di rendere gli elettori più ricchi,
a prescindere da ogni altra
valutazione etica e culturale.
Quanti non condividono la cultura
dell'impresa e della produttivif
come anima del mondo , vengono
considerati superati . L'arricchimento
personale è stato la molla più
diffusa anche nei paesi dell'est
Europa, usciti distrutti
dall'esperienza comunista.
In mezzo a miserie inimmaginabili
sono fiorite fortune straordinarie
di piccoli gruppi di miliardari.
Un cambio di prospettiva davvero
caso che siano onesti e rassegnati epocale. Non si sa ancora per
al sistema sociale.
quanto potrà reggere . Ma gli
Non è nata dal nulla la riflessione
educatori dovrebbero porsi con
urgenza il problema. Specialmente
provocatoria di Fromm quando
se si pensa di essere educatori
ha posto l'alternativa tra essere
cattolici la cui pedagogia affonda le
o avere , diventata un classico .
radici nel la visione biblica dell'uomo.
Ma se nel passato la tentazione di
E proprio nel Vangelo per la cultura
pendere sfacciatamente per l'avere della ricchezza non ci sono
I
veniva moderata dalla
contemporanea offerta di ideali
di vita , di conoscenza, di solidarietà,
oggi gli ideali vestono sempre più
riconoscimenti ma campane
a morto. C'è chiarissima una
contrapposizione strategica tra il
Regno di Dio e il Regno del denaro .
i panni del sorpassato e sono quasi Se per tanto tempo questo
dovunque in congedo.
contrasto può essere apparso
La stessa temperie economica,
secondario rispetto ad altre urgenze
politica e sociale porta a ritenere
sociali , ora forse è il tempo di
normale e finalmente liberatorio
innervare la riflessione pedagogica
da vecch i lacci , il nuovo imperativo sull 'esplicito ammonimento
categorico dell'arricchirsi , come
di Cristo : nessuno può servire in
obiettivo significativo e totalizzante contemporanea a Dio e Mammona.
della vita, "sesamo" di tutti i possibili
piaceri e soddisfazioni.
In un'economia che scalza la
Le promesse lanciate dalla
centralità dell'uomo con la centralità
pubblicità diventano realizzabili
del profitto, il metodo aureo da
solo con tanto denaro .
apprendere diventa la competizione,
Il fatto che il Rapporto ONU sulla
la concorrenza . Anche in Italia
popolazione e lo sviluppo segnali
ci si preoccupa di una scuola che
che 350 miliardari nel mondo
sappia armonizzare educazione
possiedono 1'80% della ricchezza e competizione , che non sempre
e che 1'80% della popolazione
premia la competenza ma privileg ia
restante deve dividersi il 20%
gli interessi privati o di lobby.
OTTOBRE 2001 8S

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, , ,ERCANTI NEL sempre di un servizio, il prete
f,j4,/ TEMPIO? Caro di- deve pur mangiare, non po-
rettore, lo scorso aprile sono che comunità monastiche vi-
per il potere va bene: ti toglie
di torno molti critici , tifafare
in pace quello che credi... O
stato con alcuni parenti e due vono solo di offerte non aven-
no? Oppure si vuole lo spi-
nipoti (11 e 6 anni) che ave- do altre fonti di reddito, e
n.elio libero per poi proibir-
vano perduto da qualche me- l'offerta serve anche alla ma-
lo? Ma a che razza di gioco
se il papà presso un famoso nutenzione dei luoghi di culto
giochiamo in Italia? Ci capi-
santuario mariano. In fo ndo che, come puoi ben immagi-
terà prima o poi la ventura di
alla navata, sull a destra abbia- nare, a volte è costosissima.
venirlo a sapere?
mo trovato un "banco" con A determinare il valore pecu-
frate annesso, sopra un cartel-
lo indicava "prenotazione ss.
niario del servizio interviene
il "concilio provinciale" che
,..ETTERE ANONIME.
messe". Il più grandicello mi
ha chiesto che cosa signifi-
casse quella scritta e, una vol-
ta informato che dietro la cor-
responsione di un 'offerta si
sarebbe applicata una messa
ai defunti , non ha esitato a in-
fila re una mano in tasca, e,
estratto l' unico bigiietto da
lui posseduto (da 10 mila) si è
avviato da solo con fare adul-
to al bancone, seguito dai no-
stabilisce quale deve essere
~ Caro direttore, qualche
l'entità minima, soppesate le
volta mi an-ivano delle lettere
1:J con.dizioni sociali, il livello f'!IIGARETTA E SPl- anonime, piene di tutto anche
medio di reddito, ecc. Ovvio
NELLO. Caro direttore, di apprezzamenti pesanti e fa-
che il caso del ragazzino che com'è questa storia che non si stidiosi... Mi fanno tanta rab-
chiede di celebrare una può fare nemmeno uno spi- bia, e non so con chi prender-
messa per il papà morto è al nello? Via, parliamoci chiaro : mela[ ... ]. Ma è giusto[ .. .]?
di fuo ri di queste rigidità nor- a chi fa male un po ' di fumo?
mative. Personalmente, credo Io penso che fanno bene quel-
Paola, Verona
che la messa gliel'avrei ap- li che si battono per lo spi nel- Non se la prenda con nessu-
plicata anche se mi avesse lo libero: è, ripeto, solo fumo no, perché chi scrive lettere
presentato solo mille lire.
[... ] La sa la storia di quel anonime è, "letteralmente"
stri sguardi commossi. Giunto
il suo turno l'abbiamo visto
W confabul are animatamente col
frate e dopo un po ' tornare in-
dietro mesto mesto: " Sai, zio,
non c stato niente da fare: il
frate mi ha detto che il mini-
mo che voleva erano 15 mil a
lire" [... ] Non ti nascondo il
mi o disappunto e un moto di
stizza [.. .]
~IAGGIUSTARSI?
Caro Direttore [... ] sono
in grande cagnara coi m1e1
genitori perché non vogliono
che io mi riaggi usti il seno .
Mi sento mortificata e messa
da patte con questo mio pic-
colo ... I ragazzi mi chiamano
Zeroseno e anche peggio ...
Papa che se la prendeva con-
tro il fumo e della risposta
che gli ha dato il famoso Pa-
squino, impersonato dalla sta-
tua parlante, tutt'oggi in atti-
vità?
Elio , romano de R oma
Credo di averla letta da qual-
che parte... e diceva pressap-
poco "Te la prendi, Papa ,
contro una foglia secca che il
nessuno, nel senso che vale
meno di zero. Chi si nasconde
è nessuno, proprio perché si
nasconde, e ciò che scrive va-
le semplicemente zero, non è
degno nemmeno di una scin-
tilla di considerazione... An-
ch'io a volte ricevo qualche
lettera del genere. No n fini-
sco nemmeno di leggerla... le
distruggo con gioia soddisfat-
ta: sono le uniche cose che
Roberto@ ...
Caro Roberto, esistono delle
indicazioni chiarissime del Co-
dice di Diritto Canonico (la
legge ufficiale della Chiesa
che tutti i cristiani , Papa
compreso, sono tenuti a os-
servare). Ti cito il canone
945 che fa al caso . Al para-
grafo 2 predica: vivamen-
Malisa, Milano
Cara Malisa , (ho tentato di
interpretare come r quella l,
ma non ci son.o riuscito) detto
cosl, un po' brutalmente, ma
me lo permetterai, perché ti
voglio ben.e anche se non ti
conosco , e te ne voglio per-
ché sei giovane, me lo ha in-
segnato Don Bosco... Allora
vento disperde", e voleva dire meritano immediatamente di
che ci sono cose ben più im- finire nel cestino della carta
portanti. Ma Pasquino straccia , o peggio. Prender-
il Papa sapevano che quel sela per una lettera anonima?
fum o era un. cancro per i pol- Mai più , cara Paola, mai più!
moni... Senti, caro Elio, dalla
O lettera non capisco bene se
sei uno di quelli (vedi l' ex mi-
nistro della Sanità Veronesi)
NGLESIZZAZIONE
DEL MONDO. Signor
che sparano a zero contro il Direttore, voglio dirle con
fumo (delle sigarette) e poi molta semplicità che sono
te raccomandato ai sacerdoti da come mi scrivi rischi di vorrebbero liberalizzare (vedi d 'accordo con la sua risposta
di celebrare la messa per le dare l'impressione che tu ab- sempre Veronesi) il fumo (de- (Cfr. BS dicembre 2000) sulla
intenzioni dei fedeli, soprat- bia bisogno di farti riagg iu- gli spinelli). Forse c'è un.a lingua inglese. Lei ha fatto
tutto dei più poveri anche stare il senno piuttosto che il differenza che a me sfugge: la capire che andrebbe contra-
senza ricevere alcuna offer- seno. Oltretutto hai avuto il sigarettafafumo e va proibi- stata questa "inglesizzazione"
ta" . Più avanti dice: "Dalle coraggio di mandarmi una ta, non si deve fumare , ci so- del mondo, per non essere co-
offerte delle messe deve esse- tua foto . E, se gli occhi non no sanzioni pecuniarie, av- loni zzati dalla lingua di
re assolutamente tenuta lon- mi fan.no cilecca, mi pare che vertimenti terroristici sui pac- Shakespeare ... Ma come si
tana anche l'apparenza di tu sia niente male. Come ti chetti, segnali con. il teschio, fa? Ne abbiamo la forza? E la
contrattazione e commercio". viene in mente di lasciarti e via di questo passo. Lo spi- voglia?
Ti basta? Perciò un' altra vol- condizionare da qualche "sce- nello . .. fa il "fumello (!)" ,
ta in.segna a tuo nipote a cita- metto" che ti tira battute pro- ma il fumello si può libera-
Mario, Ancona
re al citato frate il canone babilmente più per scherzare mente aspirare, quello non fa Bel quesito. Ti posso solo
che ti ho citato! E tuttavia che per cattiveria ? Tieniti ciò male ai polmoni, tutt' al più fa dire ciò che probabilmente
non è uno scandalo che un'of- che la madre natura ti ha da- male al cervello, "intontoli- sai già, cioè quello che hanno
fe rta si possa chiedere, visto to, e usa quei soldi per qual- sce", limita le capacità di ra- posto in atto alcune nazioni
e considerato che si tratta pur che opera buona!
gionamento... Forse questo per respingere l'assalto della
OTTOBRE 2001 BS

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f'!I lingua globale. In Francia ,
t:J per esempio, per rintuzzare
EMPRE PEGGIO.
Caro Direttore, [... ] l' u-
quello che viene chiamato il manità va peggiorando di
"franglais" lo Stato ha de- giorno in giorno, il male va
cretato che i vocaboli stranie- uni versali zzandosi, gli ideali
soro, è profondamente veri-
ti ero .
La Redenzione, caro padre,
continua a operare, nono-
stante la nostra cecità , e gli
ri abbiano una loro traduzio-
ne, anche quelli più comuni,
per cui il computer si chiama
obbligatoriamente "Ordina-
teur", Internet "Entreréseau",
dei giovan i sono solo sesso,
soldi e motori . . . e tutto que-
sto grazie anche a l Conci lio
Vaticano II che ha rovinato la
disciplina della Chiesa .. . Ho
effetti, se siamo minimamente
attenti e non inforchiamo pe-
rennemente gli occhiali neri,
si vedono anche. Se è vero , e
tutte le statistiche lo confer-
fast food "restauration rapi-
de", talk show "causerie" e
via discorrendo. Anche l' Ar-
gentina ha fatto leggi simili.
Pare che alcuni paesi abbia-
no addirittura avviato un pro-
cesso di "deglobalizzazione".
75 an ni e ai miei tempi anc he
se fenome ni negativi es isteva-
no, non erano però così gene-
ralizzati, oserei dire che erano
sporadic i. Ogg i sono diventati
costume!
mano, che il secolo appena
passato è stato il più fecondo
di martiri cristiani, il senso
,ni pare patente. Lei dirà che
se ci sono dei martiri, è segno
che ci sono dei persecutori. È
verissimo, ma vuole anche
Insomma la battaglia è in
Dom Simon, ALBANIA dire che ci sono dei santi!
atto. Quale sarà l' esito si ve-
drà . E già incoraggiante, co-
munque, constatare che non
tutti sono tifosi della globaliz-
zazione linguistica.
Caro Dom Simon,
Se mi concede un consiglio ,
la invito a guardare la vita
della Chiesa con. un po' più
di ottimismo di quello che usa
Non si allarmi dunqu e più di
tanto: siamo noi con la nostra
f ede operosa a dare f orza alla
Chiesa, ma non dipende da
noi la vita o la morte della
comunemente. Forse i nostri Chiesa... lo Spirito che vi-
, , ,ARIA MAZZA-
1.j,6/ RELLO. Direttore ca-
ri ssimo, lei certo saprà che
quest 'anno ricorre il 120° an-
ni versario della morte di S.
Maria Mazzarello, e il 50°
della sua canonizzazione [. .. ]
Voglio dare atto di tutto il
bene che fa nno le FMA negli
oratori, nelle scuo le ne lle mis-
sion i [... ] Dell'umiltà de lle
ispettrici che si mescolano al
gruppo delle consorelle tanto
occhi un po' troppo miopi, il
nostro cervello un po' troppo
"invecchiato", e il nostro
cuore un po' troppo arido, se
non. acido, percepiscono solo
il male che si presenta sem-
pre urlando, e non il ben.e che
la vora in silenzio e non fa
propaganda di sé. Lei sa quel
detto della sapienza popolare
che dice : "Fa più rumore un.a
f oglia che cade che una fore-
sta che cresce!" ; ne fa ccia te-
vifica!", quello Spirito che
"soffia dove vuole" e quando
vuole, e arri va ali' improvvi-
so , quando meno te l' aspetti.
Su papa Giovanni - beato! -
ha soffiato, e ne è nato il
Concilio Vaticano Il , il quale
ha fatto certamente una gran
cosa: ha consacrato la mo-
dernità , ponendo u.n argine
alla sua fu ga verso il nulla
dei principi e dei valori; ha
detto ai cristiani che non c'è
opposizione tra modernità e
da non distinguerle [. ..] Ho
cristianesimo: si può essere
una richiesta, come patito della
cristiani ed essere moderni.
lingua italiana: non sarebbe APPELLI
Se il Concilio avesse ripudia-
possibile variare il termine
"ispettrice" che mi sembra inap-
propriato con un altro un po'
più fami liare, meno distante e
burocratico? [. .. ]
Sono una ragazza di 34
anni e vorre i corrispondere
con tutti gli amici di penna
"di tutto il mondo". Pagni-
ni Tina, c.p. 318, 51100
to la modernità, come vorreb-
be lei, e avesse bloccato la
Chiesa nel passato, stia pur
certo che la modernità non si
sarebbe bloccata , sarebbe
Gino, Mornese PISTOIA centro.
esplosa ugualmente, e avreb-
be continuato la sua corsa
Non lo so se sia possibile, ca- Sono un affezionato letto- verso un futur o vuoto, senza
ro Gino. Lei pone una que- re. Mi piacerebbe corri- la Chiesa... col pericolo di ri-
stione da Capitolo Generale. spondere con quanti, come trovarci in un mondo privo
Beh , lo dirò alle FMA , anzi, me, credono e amano il Si- della speranza cristiana , dun-
poiché l'ho scritto su 400 mi- gnore. Marco Gabriele, que tragicamente e "f ar ever"
la copie del BS in pratica Via Lingiardi, 7 - 27100 privo di senso . Benedetto il
gliel'ho già detto , perché so-
no tra le lettrici più affeziona-
te e le propagandiste più con-
vinte del BS.
Non ci è stato possibile p~b~
biicare tutte le lettere pe, ve
nute in reda zione. Ce ne
scuosit·.eammpoo· Palrloavpveudbebr1.ie.cmaozw· a-
PAVIA.
Vorrei ricevere immagini
sacre fatte a fi let di Don
Bosco, angeli, Madon ne,
ecc. per i mercatini di be-
neficenza ne ll a mia par-
rocchia. Rosa Vacca, via
S. Giovanni Bosco, 47 -
71100 FOGGIA.
Concilio , dunque, che ha ri-
badito che Dio c'è, e c'è in
questo mio tempo, c'è nella
modernità , nell' era del com-
puter, e ci sarà anche nel fu-
turo, nel!' era spaziale. .. e il
ji,turo vedrà la salvezza di
Dio! Questa è la nostra f ede.
Si fa ccia coraggio: Dio è più
f orte del nostro pessimismo '
: o alla risposta personale.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail : biesse@sdb.org
8S OTTOBRE 2001

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IN ITALIA
NEL MONDO
CITTÀ DEL
VATICANO, ROMA
NUOVO VESCOVO
L'ispettore salesiano dell a
Co lombia, don Camilla Ca-
strellon, è stato nominato ve-
scovo. Consacrato il 6 gi ugno
2001 nel santuario di Nostra
Signora del Carmelo a Bo-
gotà, dirige ora la dioces i di
Tibù , nel nord dell a Colom-
bia. Prima di essere ispettore
ha lavorato nell 'équipe di Pa-
stora le giovanile e tra i ragaz-
zi di strada. Questa sua sensi-
bili pastora le e questa pred i-
lezione per i più poveri tra i
poveri le porterà - ass icura -
anche nel nuovo incarico.
BELO ORIZONTE,
BRASILE
PASQUA ALLA CASA
DI DON BOSCO
A Belo Ori zonte i ragazzi di
strada hanno la possibilità cl i
usc ire dal giro perverso del-
1'abbanclono e dell a mi crode-
li nq uenza. Un'efficiente orga-
nizzazione educativa messa in
piedi dai salesiani si ded ica a
tempo pieno al loro recupero
agendo per gradi. Prima di
tu tto offrendo una "Casa di
Passaggio" che si caratterizza
per l' accogli enza e l'ami cizia.
In seconda battuta, fun ziona-
no alc une "Case/Famiglia"
nelle quali un a trentina di ra-
gazz i possono prendere dimo-
ra, frequentare la scuola pub-
blica, riannodare un contatto
con le proprie fami glie. La
terza tappa è un " Pensionato"
che ospita i giovani che han-
no trovato lavoro, ma non ca-
sa. Costoro possono pagare
una pi cco la pensione e con-
temporaneamente mettere da
parte un gruzzo lo per com-
prarsi una baracca in pro prio.
L' organi zzazione educati va
ha anche approntato un a
struttura per week-end peda-
gogici, e un ' altra che offre
ospitali tà a ragazzi che sono
in li bertà vigil ata. La foto
mostra una delle tante attività
educative - una rievocazione
biblica - in occasione dell a
Pasqu a.
"CRISTIANI
PER SERVIRE"
È un'associazione che
continua la sua lotta a fa-
vore di provvedimenti le-
gislativi per i disabili men-
tali , i più sfortunati tra gli
sfortunati - molti i giovani
- iniziata fin dal 1994, al-
l'indomani della chiusura
degli ospedali psichiatrici.
La legge 180/78 la lascia-
to insoluti tanti problemi
di questo delicatissimo
settore della società. Le
cronache non cessano di
riportare difficoltà di ogni
genere che continuano a
interessare individui e fa-
miglie , fino a sfociare in
autentiche tragedie della
disperazione . L'associa-
zione "Cristiani per servi-
re" preme sugli organismi
governativi per sollecitare
un iter legislativo final-
mente risolutivo. All 'asso-
ciazione va anche il no-
stro appoggio . Per saper-
ne di più :
http://space. ti n.it/cl ub-
net/streffil
http://digilander.iol.it/cri
stianiperservire
ROSARIO,
ARGENTINA
ORATORIO
NOTTURNO
"Salesia.nos street" è un orato-
rio un po ' speciale, frutto del-
1' iniziativa e della capacità or-
gani zzativa di un coadiutore
salesiano, il signor Ge1rnan
Diaz, e la collaborazione di un
bel gruppo di a.njmatori . Apre
quando gli altri generalmente
chiudono e raduna ca. 150
adolescenti tra i l2 e i 17 anni
skater, roller e biker. Sono ra-
gazzi di città pi ù o meno nulla-
facenti che parcheggia.no il
loro ozio un po' dov unque a
malapena. soppo1tati dalle a.u-
torità, un po' malvisti da.Ila
gente, sia per il loro modo di
vestire che per il loro fastidio-
so andirivieni a cavallo di pat-
tini, bici, skate boa.rei, ecc. e
guarda.ti con sospetto anche
dai tutori dell 'ordine. Ora han-
no un punto d'appoggio, l'ora-
torio notturno, e vi a.ni vano ar-
ma.ti dei loro attrezzi. posso-
no sbizzarrirsi in gare organiz-
zate, possono inoltre con-
versa.re, ascolta.re consigli, sug-
gerimenti , esortazioni e maga.ti
rimproveri. L'educazione sale-
siana comincia così, ma non si
fe n11a., fi nché oltre a.I buon cit-
tadino non ha creato anche il
buon cristiano. Le testimo-
nianze dicono che non sono
pochj i ragazzi che grazie al-
i 'oratorio hanno cambiato vita.
OTTOBRE 2001 BS

1.9 Page 9

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Redazionale
NUMISMATICA
E FILATE LIA h n~~~w•.._
a cura di Roberto Saccarello
CARTAGENA,
SPAGNA
ARTIGIANATO
SALESIANO
G li alunni di uno dei corsi di
"Garantia Socia!" - apposita-
mente istituiti per i ragazzi che
non si adattano ai corsi n01ma-
li teori ci , ma mostrano spicca-
te tenden ze al pratico - posano
attorno a una campana da loro
stessi magistralmente restaura-
ta tanto da farla sembrare
m;ova di zecca. È destinata a
una zona rura le del Malì e ser-
virà a rad unare i numeros i cri-
stiani appartenenti a piccoli
vi llaggi dispersi in un 'area
molto vasta, i quali senti vano
la necessità di un "segnale"
che li chiamasse a partecipare
ai riti religiosi o ricordasse
loro i tempi forti dell 'anno li-
turgico e le ore tradizionali
della preghiera cristiana.
LE MONETE
DEI CAVALIERI DI MALTA
Le prime monete dell'Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme vennero coniate a Rodi subito dopo
la conquista dell'isola (131 O) sott~ il Gr~n ~~estr~
Foulques de Villaret. Furono dei grossi g1gl1at1 d1
ca. 4 grammi , così denominati perché recavano i
gigli di Francia. La prima vera moneta dell'Ordin~
fu battuta agli inizi del '500, in argento, 3 grammi ,
recante da un lato l'effige del Battista, e dall'altro lo
stemma con la croce dell'Ordine.
Durante la successiva dominazione di Malta furono
realizzati splendidi coni , tra cui il 4 tarì d'argento
del Gran Maestro Jean de la Vallette e l'aureo da 4
zecchini del Gran Maestro Adrien de Wignacourt.
Nel 1798, perduta l'isola, la monetazione dell'Ordi-
ne s'interruppe ; sarà ripresa solo nel 1961 e da a!-
lora continua annualmente. Per celebrare la tradi-
zione monetaria le poste Magistrali hanno emesso
una raffinata serie di 4 valori (400 grani, 500 grani ,
50 tarì e 1O scudi) , su cui sono riprodotte le monete
battute sotto il G.M. regnante , Fra' Andrei Bertie.
TETE, MOZAMBICO
GRANDE SCUOLA
PROFESSIONALE
Due milioni di dollari ben
spesi in Mozambico, per la
costruzione cl i una grande
scuola professionale a Tete,
1650 chilometri dalla capitale
Maputo. Più di cento giovani
frequentano i corsi di carpen-
teria, costruzioni ed ili , mec-
canica per auto, saldatura e
idraulica; mentre per le ragaz-
ze ci sono moda e confe zione.
La preferenza in sede cli ac-
cettazione è data ai ragazzi cli
periferia e a que lli delle zone
rurali. Hanno presenziato all a
cerimonia d ' inaugurazione il
vice mini stro de ll 'Ecl ucazio-
ne, la direttrice nazionale del-
la Formazione Professionale e
l' ispettore ge nerale dell'Edu-
caz ione del Mozambico, o ltre
al govern atore dello Stato e al
sindaco della c ittà.
SULLE
~ _ __ ~~~~~~~~~J~uho,·1~n~tsJr~~.,~1~t~f.~Mgc~,§!J'':f"~f~t,i;t·d~to«;n.__
ORME DI PAOLO
La città del Vaticano ha ricordato il pellegrinag-
gio che il Papa ha voluto programmare sulle orme
di Paolo , dal 4 al 9 maggio scorsi , toccando I~ Gre-
cia la Siria e l'isola di Malta, con la busta ricordo
"Gi~vanni Paolo Il pellegrino di pace". Essa reca in
alto a sinistra il logo del Governatorato e al centro
lo stemma del Pontefice regnante . Sotto il logo è ri-
prodotto il Santo Padre in atteggiamento di saluto
con sullo sfondo la basilica vaticana. Il francobollo
da 1000 lire è della serie "La cappella Sistina re -
staurata - I capolavori del 400" - emesso il 9 mag -
gio 2000, e il timbro è l'annullo speciale usato i~
occasione del detto pellegrinaggio. L'annullo reca 11
motto latino "lo Paulus Il Graeciam Syriam Melitam
visit", e la data del viaggio .
Per saperne di più: -a- 0761.307124
BS OTTOBRE 2001

1.10 Page 10

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1 Oann·
Il BS dell'ottobre 1901 dà notizia, attraverso
la corrispondenza di don Calogero Gusmano,
della visita che don Albera, nominato dal Rettor
Maggiore don Rua suo rappresentante personale,
fece alle missioni della Terra del Fuoco.
Scegliamo il brano del/'arrivo all'isola
di Dawson. A fianco il Bollettino reca la
foto seguente.
IN ITALIA
NEL MONDO
fi;ffiffiWM!'™ :'.:a~-~it;::ni ~t!~~~~ ~--■--■-■■•~
: ~~1~eli~r
no". Non per nulla essa rila-
scia tito li d i li cenza e dottora-
UN CENTENARIO
to in enologia, affennando
sempre più la sua fa ma e atti-
Gra nde fes ta nella famosa rando l'ammirazione di inten-
"Scuo la V itiv inicola Don Bo- ditori e autorità.
sco", per il centenario della
sua attività. È stata in effetti
fo ndata ne l 1901 , e i salesiani
hanno quest ' anno commemo-
rato le prime cento vendem-
mie! Il vino don Bosco che
viene prodotto in molte qu a-
lità d iverse e ha vinto più di
un a medag li a come vino di
qu alità superi ore, è apprezza-
to ovunque, e la scuola viti vi-
nico la, unica in congregazio-
ne, continua il suo prezioso
insegnamento, preparando gli
Partiamo da Puntarenas la sera de l 14 fe bbraio . Al porto
c i as petta un piccolo vapore ne l qu ale la merce, animali
ed uomini vengono ammassati insieme, lasc iando la cura
a qu est ' ul timi di guardarsi dai calc i e dai mors i dei com-
pagni d i viagg io. E a tutto questo po' di roba si aggiunse
que ll a notte un a burrasca spaventosa che c i ritardò l' arri -
vo di 8 ore: l'acqu a passa va da un a parte all 'altra de l
picco lo legno a spruzzi, a cavall oni , a ondate, e non vi
era comodità alcuna di ripararsene. E fu contrasto assa i
sentito qu ando, dopo 15 ore di que ll ' infe rno, entrammo
nella pittoresca baia Harros, sulla cui spi agg ia fu edi fica-
ta la nostra Mi ssione di S . Raffae le. Le onde sono tran-
quille, l' aria tiepida, le colline e i boschi che circond ano
la mi ss ione ri gogliosi e pi acevo li all o sguard o; lontano si
scorge un 'enorm e croce rimpi ccio lita dall a di stanza [... ]
L ' isola di Dawso n s 'estende per 133,000 chq. , co perta di
fittiss imi boschi , conta più di 20 milioni di alberi . Dal
go vern o cileno fu ceduta per 20 anni in uso ai Sales iani
per lavorarvi a benefi cio degli Indi e non è molto tempo
che ascendevano a quas i 500; ora la morte li ha decim ati
un poco. Qui si fa nno rivivere i tempi del Paraguay fe li-
ce: è un a grande famiglia in cui i Sales iani e le Figlie di
M ari a Ausiliatri ce fa nno da capi famig lia [.. .] Tutte (le
donne) durante il giorno lavorano in un grande laborato-
rio guidate dalle suore .
OTTOBRE 200 1 BS
Nim l J:i l !\\lohn
adatto e indispensabile a tutti
gli operatori di pastorale , agli
educatori , agli insegnanti di
religione, e a tutti coloro che
vogliono saperne di più nel
campo della psicologia della
religione , sui rapporti tra fede
VERSOILBLU
e cultura, tra religione e mo-
dernità.
Li11camt:11li di p:,iwlogiu
rlt•llHr...lh:i11ne
Complessa la materia, ma
piacevole la lettura, per il con-
tinuo riferimento alla ragione
del cuore, con racconti, esem-
pi , suggerimenti che toglie il
UN UTILE VOLUME
testo dagli scaffali degli spe-
cialisti per portarlo in quelli
Pensato per alunni di semi- destinati a un pubblico più
nari e istituti teologici , risulta vasto .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OSSERVATORIO
Anonimo
G li incubi d'oggi so-
no di natura elettro-
nica... Trattasi di
password, di login, di uri e
via discorrendo. Prima te-
nevi in tasca un mazzetto
di chiavi più o meno pe-
santi , a seconda delle por-
te che dovevi apri re, ora
devi tenere nella tasca vir-
tuale della mente altrettan-
te virtuali chiavi che non
vedi , non prendi in mano,
ma devi assolutamente ri-
cordare per accedere alle
banche dati , al computer,
al la posta elettronica, a
Internet, al sito per spedire
SMS, ecc., se no il compu-
ter non parte, la e-mail non
arriva, Internet non ti per-
mette di navigare .. . Ba-
stasse! Macché, macché!
C'è il codice Pin del cellu-
lare, i codici d'accesso del
palmare, quelli della mac-
china digitale, della carta
di credito, del Bancomat. ..
Poi i numeri del conto in
banca, la combinazione
della cassetta di sicurezza
e quella della valigetta e
della cassaforte di casa, i
numeri verdi , quelli di
pronto intervento... una
sarabanda di numeri che si
perdono nelle strade vir-
tuali della memoria, il che
è una vera iattura, perché
quando perdevi le chiavi
per strada, riuscivi in qual-
che modo a ricostruire il
percorso , ma come riper-
corri le vie della memoria?
Password, login, uri, pin, emoticon,
sigle criptate, combinazioni e mille altri
"tormenti" di un cooperatore salesiano
INCUBI D'OCiCil
Demoralizzato e depresso,
voglio esternare i miei incubi d'oggi.
Chi scrive è un cooperatore salesiano
non più giovane, catapultato in un mondo
lontano in cui tutto si gioca sul virtuale.
Mi sento quasi un alieno, e lo sforzo
disperato di "stare al passo", di seguire
i giovani mi fa sudar freddo ... ·
L'assalto dei numeri alla
mente umana continua ad arricchirsi ogni gior-
no. Ad ogni pié sospinto nuove cifre , che si con-
fondono con quelle vecchie e si perdono nei
meandri sconosciuti della memoria, o in bigliettini
che non ricordo più dove li ho messi , o... Dicono
che più o meno la metà delle telefonate fatte ai
n~meri_ verdi aziendali hanno per oggetto password
d1ment1cate. Non stento a crederlo , capita anche a
me.. Una password, dicono gli esperti, è sicura solo
se e senza senso , come dire che è sicura solo
quando è facile da dimenticare. Password che han-
no un qualsiasi senso sono sì facili da ricordare ,
ma anche altrettanto de-
boli, perforabili da ladri ,
falsari , hacker e tutta quel-
la sempre più numerosa e
agguerrita genia di piccoli
e grandi furfanti informa-
tici , pronti ad approfittare
di ogni benché minimo
punto debole per arricchi-
re le proprie tasche.
Sono in arrivo altri siste-
mi più personalizzati di
ch iavi di accesso , il rico-
noscimento della voce,
dell'odore, dell'impronta, la
misurazione dell 'iride , il
movimento delle labbra .. .
addirittura! Saranno sicuri,
o sono in agguato altri in-
cubi? Che se poi dovessi-
mo dare retta a una uni-
versità americana che sen-
tenzia dall 'alto della sua
inattaccabilità, che le
password sono come gli
slip: non si lasciano in gi-
ro , non si prestano , e bi-
sogna cambiarli spesso ...
in questo caso gli incubi
rischiano di trasformarsi in
schizofrenia.
O
BS OTTOBRE 2001

2.2 Page 12

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ,. "1J
, •••••••••••••• f
CHIESA
ALTRI DUE VIAGGI
MEMORABILI
DI QUESTO PAPA
PER CERCARE
LA STRADA
DELL'UNITÀ
e osì in questo 2001 dinanzi
al vecchio Papa si sono
aperte anche le porte della
Grecia, cuore del mondo ortodos-
so più avverso a Roma, e dell'U-
craina dove più grave è il conflitto
tra la Chiesa cattolica e il patriar-
cato di Mosca. Pellegrino disarma-
to, Karol ha superato rifiuti e diktat
per tendere una mano che ad Atene
gli è stata fraternamente stretta e a
Kiev, culla dell'ortodossia russa, è
stata respinta. Il vescovo di Roma,
che sente di portare in modo spe-
ciale la "sollecitudine di tutte le
Chiese" e avverte la responsabilità
di essere "il primo servitore dell 'u-
nità", ha avviato con i suoi gesti e
le sue parole il disgelo con la pic-
cola ma altera e autorevole Chiesa
ortodossa greca.
AD ATENE
L'omaggio di una bambina
al Papa che ama i bambini
( Viaggio in Grecia).
La vigilia della visita ad Atene
era stata segnata da manifestazioni
di dissenso , ispirate soprattutto da
ambienti monastici, legati a un mo-
nachesimo piuttosto chiuso e antie-
cumenico. Quest'ostilità e paura
affondano le radici in una storia
tragica iniziata nel 1204, quando la
quarta crociata mise a sacco Co-
stantinopoli, il papa nominò un pa-
triarca latino e i potentati occiden-
tali si divisero l'impero bizantino,
di cui la Grecia moderna rivendica
l'eredità. Vedendo nella Grecia il
centro della resistenza al dialogo
ecumenico, è che Giovanni Pao-
lo II ha voluto portare una parola
di riconciliazione dopo secoli di
incomprensione e avversione verso
i "latini". Ad Atene il Papa ha pro-
nunciato parole decisive in risposta
all'indirizzo dell 'arcivescovo Chri-
stodoulos, che gli aveva rivolto un
discorso duro, lamentando di non
aver ancora udito un cenno di ri-
orroaRE 2001 BS
AL SERVIZI('
DELL'UNITA
di Silvano Stracca
chiesta di perdono dalla " potente
Chiesa di Roma" per il comporta-
mento "non fraterno" dei cristiani
occidentali verso gli ortodossi du-
rante tutto il secondo millennio.
Questa parola che rovescia la sto-
ria e segna una svolta nei rapporti
tra Roma, Atene e l'intero universo
ortodosso è venuta, in sincerità e
umiltà, sulle labbra dell'anziano
pontefice. Il " mea culpa" risuonato
in San Pietro il 12 marzo del 2000,
ripetuto due settimane dopo a Ge-
rusalemme dinanzi al Muro del
Pianto, ha avuto una nuova eco ad
Atene con la richiesta di perdono
per il saccheggio di Costantinopo-
li, e per tutte le volte che "figli e fi-
glie della Chiesa cattolica hanno
peccato in azioni e omissioni con-

2.3 Page 13

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•••• •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Il Papa e i bambini, un /eit motiv
di questo pontificato.
Il Papa ecumenico: rappresentanti di varie religioni
omaggiano il Pontefice in Ucraina
( Viaggio 23-27 giugno 2001). Mancano i rappresentanti
ortodossi legati a Mosca.
tro i loro fratelli e le loro sorelle
ortodosse". Quando Giovanni Pao-
lo II ha alzato la debole voce per
gridare "il Signore ci conceçia il
perdono che imploriamo da lui", è
esploso spontaneo l'applauso di
Christodoulos e del Santo Sinodo,
sorpresi e visibilmente commossi
di fronte a quelle parole, ispirate
da una carità che il vescovo di
Roma esercita senza porre condi-
zioni. Una volta ancora il Papa ha
mostrato la fantasia della carità, la
sua creatività nell'abbattere muri.
Nessuna pretesa di reciprocità, ma
la tenace fiducia che anche i gesti
unilaterali, se dettati solo dal Van-
gelo, possono risultare fecondi e
capaci di quell'efficacia che appar-
tiene agli eventi che hanno per pro-
ta~o_nista più Dio che non gli uo-
mm1.
Giovanni Paolo Il in Grecia
col patriarca ortodosso
Christodoulos ( Viaggio in Grecia,
Siria, Malta, 4-9 maggio 2001).
L'ABBRACCIO...
ECUMENICO
L'abbraccio fra Giovanni Paolo
II e Christodoulos e il "Padre No-
stro" recitato insieme in lingua
greca a suggello dell ' incontro pos-
sono sembrare poca cosa a osser-
vatori esterni. Ma se si pensa ai se-
coli di incomunicabilità e di pre-
giudizi tra i cristiani di tradizione
greca e latina, quei gesti possono
assurgere a simbolo di una porta
che si apre, e di una piccola luce
accesa nel buio di una notte durata
troppo a lungo nei rapporti tra Ro-
ma e Atene. Se i gesti ecumenici
del Papa nella capitale greca hanno
colpito l'immaginazione e gettato
olio sulle ferite del passato, le sue
in Grecia e soprattutto in Ucraina
sono andate alla radice dei proble-
mi che alimentano la tensione tra
Chiesa cattolicesimo e ortodossia,
generando una situazione di stallo
soprattutto nei rapporti con il pa-
triarcato di Mosca.
Le accuse che la Chiesa russa ri-
volge a Roma sono essenzialmente
due. II proselitismo , cioè le conver-
sioni dall'ortodossia al cattolicesi-
mo operate dai missionari nellè
terre dell'ex Unione Sovietica di
secolare tradizione ortodossa, e
1'uniatismo, ossia il passaggio di
comunità ortodosse all'unità catto-
lica incoraggiato da Roma. In
Ucraina, questi motivi sono parti-
colarmente acuti per la forte pre-
senza della Chiesa cattolica di rito
bizantino, la "Chiesa martire" sop-
pressa da Stalin e incorporata nel-
l'ortodossia, costretta per quasi
mezzo secolo a vivere nelle cata-
combe, restando eroicamente fede-
le a Roma. A Kiev Giovanni Paolo
II ha so lennemente rinunziato a
ogni proselitismo e lasciato chiara-
mente intendere che l' uniatismo
non co1Tisponde più al modo in cui
viene ricercata oggi l' unità, quale
che sia stata la validità di questo
modello nel passato. Nel terzo mil-
lennio, sotto l'impulso dello Spiri-
to, si cerca infatti la piena riconci-
liazione tra le Chiese, rispettando
l'identità di ciascuna nell'unica fe-
de in Cristo.
Ma il patriarca di Mosca Alessio
II ha respinto la mano tesa, affer-
mando che non bastano le "dichia-
razioni" per superare una secolare
divisione. Nonostante questo "no",
la visita nella Rus' di Kiev ha se-
gnato un 'altra pietra miliare nel
cammino dell 'ecumenismo, di cui
è troppo presto poter cogliere la
portata. Ancora una volta si tratta
di adoperare le pietre delle mura
cadute per costruire la nuova casa
comune dei popoli, come disse
Giovanni Paolo II all'indomani
della caduta del muro di Berlino.
Ed è sempre lui, Wojtyla, con
eguale ardimento e intenzione di
abbattere mura e costruire ponti,
che attraverso la teologia simbolica
dei gesti di perdono vuole rilancia-
re la sfida per l'unità della Chiesa
nella ferma convinzione che "la di-
visione tra i cristiani è un peccato
di fronte a Dio e uno scandalo di-
nanzi al mondo".
BS OTTOBRE 2001

2.4 Page 14

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Siamo agli ultimi giorni della moneta nazionale.
DECOLLA L'EURO di Savina Jemina
La, nuova moneta
è pronta: sarà in
circolazione da
Capodanno, ma la lira
sparirà soltanto dal 1°
marzo. Quante e quali
sono le banconote
e gli spiccioli. Alcune
"istruzioni per l'uso".
L a rivoluzione è alle porte. Tra
due mesi e mezzo, il 1° gen-
naio, addio cara, vecchia li-
retta! È una svolta epocale: per la
prima volta nella storia, dodici Stati
rinunciano a un segno della loro so-
vranità. Qualcosa di simile era acca-
duto 140 anni fa quando la lira sa-
bauda soppiantò via via fiorini e
soldi austriaci, crazie toscane, scudi
e bajocchi pontifici, grani e tornesi
borbonici. Ma si trattava di annes-
sioni , non di libera scelta. La storia
remota della moneta unica è iniziata
mezzo secolo fa, quando statisti del
calibro di Spinelli, De Gasperi,
Monnet, Schuman e Adenauer getta-
rono le basi della cooperazione eu-
ropea. Il passaggio non dovrebbe ri-
orroaRE 2001 BS
sultare difficile. I negozi già espon-
gono i doppi prezzi ed è possibile
pagare in euro con il bancomat, gli
assegni o la carta di credito. In mo-
do analogo, le bollette, gli stipendi,
le pensioni indicano l'importo nella
nuova valuta. Poi, conterà la prati-
ca. All 'estero dovremo tenere pre-
sente che la moneta unica non
cambia il costo della vita: un chi lo
di pasta ad esempio, continuerà ad
avere un prezzo in Italia e un altro,
maggiore, in Germania; un baratto-
lo di senape costerà meno in Fran-
cia che da noi. Insomma per alcuni
prodotti il valore cambia a seconda
del Paese. Ecco alcune delle più
frequenti domande (e risposte) su l-
! ' argomento.
Qual è il sistema più rapido per
calcolare il rapporto lira/euro?
All'inizio, basta prendere il valore
in lire, togliere tre zeri e dividere
per metà: avremo più o meno l 'im-
p01to in euro. Se la cifra è espressa
in euro, basta moltiplicarla per 2000
per avere il rapporto in lire. Ma
dobbiamo abituarci al valore reale
della nuova moneta: finora ragiona-
vamo sulla base delle mille lire, dal
I O gennaio ragioneremo con l'euro,
ma attenzione, vale quasi il doppio!
Quanto vale un euro?
Corrisponde a 1936,27 lire. L'euro
si divide in 100 centesimi. Come
oggi per la lira, circoleranno monete
metalliche e banconote di diverso
taglio.
Quanto vale un centesimo?
Corrisponde a 19,36 lire. Dal 1°
gennaio 2002 tornano a circolare i
centesimi che in Italia erano spariti
da oltre mezzo secolo. Saranno loro
a fare la differenza nella spesa: 1O
centesimi valgono quasi 200 lire.
Come vanno indicati i centesimi?
Con la "classica" virgola, che assu-
merà importanza soprattutto nelle
piccole spese quotidiane. Abituati a
cifre "tonde" in lire, rischiamo di
dare poca importanza ai centesimi
Ad esempio, se 50 mila lire corri-
spondono a 25,82 euro, le due cifre
decimali (82 centesimi) valgono
1646 lire.
E in caso di arrotondamenti?
Si considera il terzo decimale. Per

2.5 Page 15

▲back to top
A gennaio subentra l'euro.
esempio 24,566 euro vanno indicati
come 24,57 (24 euro e 57 centesimi).
Per quanto tempo circoleranno
insieme lira ed euro?
Dopo il 1° marzo, non potremo più
usare la lira che perderà il suo corso
legale. L'euro diventerà l'unica no-
stra valuta.
Se dopo il 1° marzo abbiamo anco-
ra delle lire?
Avremo ancora dieci anni per cam-
biarle. In questo periodo, le filiali
della Banca d'Italia ritireranno le
lire e le convertiranno in euro.
Come riconoscere le nuove monete?
Le banconote sono uguali per tutti i
Paesi dell 'euro. A seconda del valo-
re, hanno misure e colori diversi. Su
entrambi i lati di ogni banconota è
scritto il valore in cifre, anche in al-
fabeto braille per i non vedenti. Le
monete, invece, hanno la faccia con
indicato il valore che è uguale per
tutti i 12 Paesi aderenti ali 'euro,
mentre l'altra è personalizzata da
ogni Stato (vedi incorniciato). Le
monete emesse da un Paese posso-
no circolare negli altri undici, e
hanno identico valore.
Che cosa cambierà con l'arrivo
dell'euro?
Solo la moneta. Tutti i beni, i servi-
zi , i contratti, la spesa di ogni gior-
no non subiranno alcun tipo di va-
riazione.
Che cosa accadrà allo stipendio o
alla pensione?
Nulla. Saranno riconvertiti auto-
maticamente in euro, senza forma-
1ità, o spesa o perdita di valore. Per
esempio, una pensione di un milio-
ne e mezzo diventerà 774,69 euro.
E i risparmi?
L'euro non modificherà il conto
corrente bancario o postale. Nessu-
no diventerà più ricco o più povero.
Anche se gli importi sembreranno
inferiori. Esempio: una buona botti-
glia di vino costa 10.000 lire, ma
dal l O gennaio su Il ' etichetta legge-
remo 5,16 euro. A molti verrà di
pensare che quel vino vale meno.
Un milione di lire corrisponde a
"sol i" 516 euro e 46 centesimi. Per
cui la banconota da 500 euro, vale
968.135 lire; un assegno da un mi-
lione di euro corrisponde a quasi
due miliardi di lire.
E per l'affitto?
Tutti i contratti mante1nnno la vali-
dità senza variazioni o rinnovi. Tutti
gli importi indicati in lire saranno
convertiti automaticamente in euro.
Che cosa fare con gli assegni?
Da gennaio potranno essere emessi
soltanto in euro. Non vale il periodo
di doppia circolazione previsto per
il contante.
Dove circolerà l'euro?
Nei 12 Paesi europei: Austria, Bel-
gio, Finlandia, Francia, Germania,
Grecia, Irlanda, Italia, Lussembur-
go, Olanda, Portogallo e Spagna.
Ma verrà adottato da Monaco, San
Marino e Vaticano, e da alcuni Paesi
extra europei , un tempo colonie.
Che cosa dovremo fare quando ci
recheremo all'estero?
Nulla: nei paesi dell 'euro ci sentire-
mo come a casa nostra. Bisognerà,
invece, cambiare gli euro in Dani-
marca, Gran Bretagna e Svezia che,
pur facendo parte de ll ' Unione, non
hanno aderito a ll a moneta unica. A
maggior ragione, il cambio è obbli-
gatorio per recarci in Paesi extra co-
munitari.
O
7 BANCONOTE
5 euro : mm .120x62 mm ; stile classico ; grigio-verde ;
9681,35 lire.
1Oeuro : 127x67 mm ; romanico ; rosso; 19362,7 lire.
20 euro : 133x72 mm ; gotico ; blu ; 38725,4 lire.
50 euro : 140x77 mm ; rinascimentale ; arancione ;
96813,5 lire.
100 euro: 147x82 mm; barocco ; verde ; 193627 lire.
200 euro : 153x82 mm ; età del ferro ; giallo-marrone ;
387254 lire.
500 euro : 160x82 mm ; età del vetro ; porpora;
968135 lire.
8 MONETE
La faccia con il valore è identica per tutti i 12 Paesi , l'altra è
personalizzata per ogni Paese . Diamo l'indicazione del dise-
gno che compare sulle varie monete italiane.
1 cent: (16 ,05 mm) Castel del Monte (Puglia) ; 19,36 lire.
2 cent: (18,75 mm) Mole Antonelliana di Torino ; 38,72
lire.
5 cent: (21 ,75 mm) Colosseo ; 96,8 lire.
10 cent: (19,75 mm) Nascita di Venere di Botticelli ;
193,6 lire.
20 cent: (22 ,25 mm) Forme.. . di Baccioni ; 387,2 lire.
50 cent: (24,25 mm) Marco Aurelio ; 968, 1 lire.
1 euro : (23 ,25 mm) L'uomo vitruviano di Leonardo ;
1936,27 lire.
2 euro : (25,75 mm) Dante Alighieri ; 3872,54 lire.
200 E~~8
BS OTTOBRE 2001

2.6 Page 16

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BREVISSIME DAL MONDO
SIRIA. Tutti i leader cri- noti zia viene dalla Giamai-
stian i della Siria sono andati ca dove un ges uita, il sacer-
ad accogliere il Papa in vi- dote Martin Loyackers, 41
sita al loro paese il 6 mag- anni, missionario canadese,
gio u.s. C 'erano i patriarchi è stato barbaramente assas-
dei siro/ortodossi, dei gre- sinato il 24 giugno 200 1,
co/ortodossi, dei grecolmel- quattro giorni dopo aver de-
chiti, ecc. Il Papa ha colto nunc iato il clima di vio len-
l'occasione per proporre di za che regnava nel paese,
avv iare uno studio che porti dove avevano già perso la
attraverso tappe intermedie vita dall ' ini zio dell'anno
all ' unificazione delle feste ben 443 persone tra cui tre
cn stiane soprattutto per sacerdoti.
quanto riguarda la princi-
pale, la Pasqua, che oggi è CITTÀ DEL VATICA-
ancora fes teggiata in date NO. In 23 anni di pontifica-
differenti.
to (si compiono il 16 otto-
GRECIA. Concordi tutte le
voci sulla visita fino a qual-
che mese prima impensata
del Papa nella Grecia di re-
ligione ortodossa che consi-
dera il cattolicesimo come
un 'eresia. Stampa, radio ,
TV sono rimas ti incantati
dal coraggio del vecchio
Wojtyla e da ll a sua tenacia
più unica che rara nel perse-
guire ad ogn i costo la pace,
1' unità, il perdono. Mai nes-
sun Papa ha aperto tanti
varchi all' ecumeni smo.
bre) Giovanni Paolo II ha
realizzato 94 viaggi inter-
continentali e altri 137 in
Italia. Ha scritto 13 lettere
encicliche, 11 esortazioni
apostoliche, 10 costitu zioni
apostoliche, 38 lettere apo-
stoliche e 23 "Motu pro-
pri o". Ha convocato e pre-
sieduto 12 sinodi, ha pro-
mulgato una nuova edizione
del Codice di Diritto Cano-
nico sia della Chiesa Latina
che della Chiesa Orientale,
e ha approvato una nuova
redazione del Catechismo
CITTÀ DEL VATICA- della Chiesa Cattolica. Ha
NO. Continua un po' in ino ltre effettuato 1235 bea-
tutto il mondo la mattanza tificazioni e 443 canonizza-
dei cri stiani. Questa volta la zioni .
PALAZZO DI ARCEVIA.
ITALIA
SEDE DELLA
FAMIGLIA SALESIANA
Palazzo è un paesino singola-
re in provincia di Pesaro che
ricopre un 'intera col lina, chia-
mata pomposamente Monte
Caudino, un paese/castello o,
ancor meglio, un paese/palaz-
zo per via della sua confor-
mazione: da lontano sembra de]] ' antico Borgo, oltre al ve-
un gran pa lazzo fa tto di case, scovo di Fano, al parroco de l
e difeso da possenti mura e luogo, ad alcuni panoci vici-
porte di accesso. A Palazzo il niori, al sindaco e al mare-
3 1 maggio è stata inaugurata sciai lo dei vigi li urbani di Ar-
una sede della Famiglia Sale- cevia, a un gruppo di salesia-
siana nell'abitazione del si- ni , e alc uni cooperatori e am i-
gnor Sassaroli Franco, coope- ci di Como. Sulla facc iata del
ratore sales iano, e di sua mo- vetusto palazzo è stata appo-
glie Josette Sinechal. Così ha sta una ceram ica raffigurante
voluto lo stesso proprietario, Maria Ausi li atrice. La casa
organi zzando una grande fe- può osp itare per ritiri, riunio-
sta, cui ha preso parte pratica- ni , ecc. piccoli gruppi di una
mente tutta la popolazione decina di persone.
ROMA, ITALIA
PREMIO
"M 0 ANTONIO SA VINO "
Il signor Savino da due an ni
non c'è più , ma tutti ancora
ne parlano, specie tra i suoi
numeros issim i exalliev i, per-
ché il loro Maestro tipografo
è stato anche e soprattutto un
maestro di vita. Una figura
così non può morire, il M0
Sav ino deve rimanere un
esemp io luminoso, lui un ul-
tranovantenne, per le giovan i
generazioni! A riprova che la
giovinezza non è una questio-
ne cli anagrafe. In sua memo-
ria, dunque, l'Istituto Salesia-
no Pio Xl di Roma, dove An-
to ni o Savino ha profuso il
meglio di sé, ha istituito un
prem io: mezzo milione cli li re
ali ' alunno/a che si è distinto
durante l'anno per bontà, ap-
plicazione, profitto, socievo-
lezza e disponibilità verso g li
altri. All'unanimità quest'an-
no il premio è and ato a una
ragazza di III media, Ye Ye,
di nazionali tà c inese. L' auspi-
cio di professori ed educatori
è che l'esempio trascini ...
VALDOCCO, TORINO
GRAN FESTA A
MARIA AUSILIATRICE
La grande processione di Ma-
ri a Ausiliatrice che ogni anno
mobilita l' intera città con una
eccezionale partecipazione di
popolo è stata quest'anno an-
cor più solenni zzata dalla pre-
senza dei vescov i salesiani di
tutto il mondo, accompagnati
dal Rettor Maggiore e dai
consiglieri del Capitolo Supe-
riore. Uno degli eventi più si-
gnificativi di questo 25 mag-
gio 2001 è stato l' affidamento
dei vescovi salesiani del mon-
do a Maria Ausiliatrice, all ' i-
ni zio del III millennio, da
parte dell 'VIII successore di
Don Bosco.
OTTOBRE 2001 BS

2.7 Page 17

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a cura del direttore
CASSINO, ITALIA
L'intuizione di Don Bosco
di usare il teatro come un
mezzo educativo sembra
trovare nuovo slancio. Ha
resistito all 'assalto di ci -
nema e TV e sta attraver-
sando indenne l'era del
computer e di Internet.
Scuole, oratori , centri gio-
vanili continuano a pro-
durre e/o rappresentare.
Come a Cassino, dove la
"filodrammatica Don Bo-
sco" si fa apprezzare per
lo stile , l'originalità, il livel-
lo , la passione.
ROMA
I novizi salesiani d'Italia
sono scesi da Pinerolo in
pellegrinaggio a Roma.
Dopo la visita alla Casa
Generalizia e al Rettor
Maggiore che ne è rima-
sto particolarmente com-
mosso , sono stati ricevuti
dal Papa che , come sem-
pre quando si trova in
mezzo ai giovani , ha ma-
nifestato visibilmente la
sua gioia profonda e sin-
cera, posando con loro e
intrattenendoli.
SAN JOSÈ
DE COSTA RICA
Tre nuovi edifici al CEDES,
Centro di Educazione Sa-
lesiana : un laboratorio di
metalmeccanica, un edifi-
cio per le aule, e un cen-
tro per l'infanzia , e ... un
milione di dollari di spesai
Hanno partecipato alcune
imprese e molte persone
con il loro modesto contri-
buto individuale , aderen-
do alla campagna "Mil le
amici di Don Bosco", lan-
ciata per incrementare il
numero di ragazzi e bam-
bini assistiti.
FUNCHAL,
ISOLA DI MADEIRA
La giunta confederale
exallievi , riunita a Madeira
nel marzo 2001 , ha rice-
vuto tra le altre anche la
visita del vescovo della
diocesi isolana che ha di-
ch iarato convinto: "La
presenza dei salesiani
ne lla nostra iso la è una
fortuna e una grande gra-
zia del Signore : possiamo
testimoniare che gli exal-
lievi della scuola profes-
sionale dei figl i di Don
Bosco sono dei veri citta-
dini e dei veri cristiani".
CITTÀ DEL VATICANO,
ROMA
Un grande avvenimento
si è compiuto il 24 aprile
2001 , quando i giudici
della congregazione per
le cause dei santi nella
Sala Clementina, in Vati-
cano , hanno letto di fronte
al Papa, che subito dopo
lo ha firmato , il decreto
che riconosceva un mira-
col o di Artemide Zatti ,
dando così il via alla pro-
cedura per la beatificazio-
ne del primo coadiutore
salesiano non martire del-
la "Società" fondata da
Don Bosco.
PORTO VELHO,
BRASILE
C'è fervore di iniziative
per la Pasqua in tutta la
congregazione: recital ,
revival , rappresentazioni
teatrali , rievocazioni in
costume .. . Perché è fuor
di dubbio che il tempo di
Passione sia uno dei
tempi forti anche per l'e-
ducazione. Tra le tante
testimonianze giunte in
redazione presentiamo
l'emozionante Via Crucis
dei ragazzi di Porto
Velho , cui ha dato ecce-
zionale risalto anche la
stampa locale.
BS OTTOBRE 2001

2.8 Page 18

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Una magnifica realtà educativa salesiana in Messico,
CIUDAD DEL NIN--O
di Giancarlo Manieri
E rano le 11 del mattino quan-
do scendemmo dal coche per
visitare la Ciudad del nùio.
Varcato il cancello del muro di cin-
ta, ecco un vasto spazio occupato da
grandi alberi , cespugli di fiori e co-
struzioni di vario genere dominate
da un palazzotto centrale ottocente-
sco, ad ibito - seppi - ad abitazione
o meglio a dormitorio. La città dei
ragazz i è uno de i fior i all ' occhiell o
della provincia salesiana di Guada-
lahara, una roccaforte dell 'educa-
zione preventiva, perfettamente or-
gani zzata: in quattro tappe cerca di
riconsegnare alla società dei giovani
praticamente " rifatti", si può dire
" rinati", non più pesi inutili o dan-
nosi , ma elementi indispensabili
dell'ingranaggio sociale.
A Ciudad del nino
ognuno ha la sua occupazione.
LE TAPPE DEL PROGETTO
Esiste un progetto, scritto, appro-
vato, testato e messo in pratica con
determinazione e grinta. Léon, che
si avvicina al milione di abitanti , ne
aveva bisogno: troppi dei suoi ra-
gazzi fi niscono per la strada, piccoli
delinquenti ali' arrembaggio dell a
vita, spina dolorosa al fianco della
società civile e della Chiesa. Un -
OTTOBRE 2001 BS
Un nino al lavoro!
... Dove i ragazzi
di strada ritrovano le
coordinate attraverso
un programma
di reinserimento
che permette a ciascuno
di riappropriarsi del suo
posto nella società,
della propria dignità,
e onorabilità di cittadino,
dopo anni di inutile e/o
dannoso vagabondaggio
"senza arte né parte"...
tempo affollavano le periferie con
frequenti incursioni nel cuore della
città per mettere a segno furti , scip-
pi, borseggi e vandalismi vari.
Quando arrivarono i salesiani , ven-
ne loro affidato il barrio più densa-
mente popolato di nifios de la calle
dell 'intera città, e nacque la parroc-
ch ia Don Bosco: le bande di malvi-
venti in erba si sono lentamente tra-
sformate in gruppi , le loro attiv ità
hanno cambiato mira e prospettive.
Ma il fenomeno non era confinato
in un solo quartiere, e una parroc-
chia non poteva bastare ~ rimuovere
un problema generale. E sorto così
il progetto Ciudad del nino, con un
percorso tutto salesiano di riabilita-
zione dei ragazzi abbandonati per
restituirli alla com unità.
La prima tappa si chiama "Patio
Don Bosco". Un gruppo scelto di
sales iani e operatori si spargono per
le strade più densamente frequenta-
te dal popolo dei "senza": senza af-
fetti, senza meta, senza tetto , senza
famiglia, senza legge. Li si avvicina
cercando di far capire che qualcuno
s' interessa a loro... se lo desiderano,
possono anche visitare un posto
dove molti loro amici di strada han-
no trovato rifugio e fiducia. L' ap-

2.9 Page 19

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presso la città di Léon ...
La targa ricorda le origini della Ciudad.
Il palazzotto centrale adibito a dormitorio.
proccio è difficile, perché abbattere
il muro di diffidenza costa più di
ogni altra impresa, e lo scoraggia-
mento è sempre dietro l'angolo. Gli
"operatori di strada" devono avere
una volontà di ferro, una pazienza a
prova di insulti e rifiuti, una capa-
cità d'accoglienza rara, una corazza
che resiste a sospetti, minacce, vol-
tafaccia, fallimenti. . . Se i ragazzi
accettano di farsi vedere alla Ciu-
dad si può sperare che inizi la se-
conda fase. Perché i salesiani abbia-
no chiamato questa prima tappa
patio , cortile è intuitivo.
La seconda tappa ha un nome
quasi scaramantico, ma forse è solo
augurale. Si chiama "Valdocco". Ai
ragazzi che hanno varcato la soglia
e si sono resi conto che la casa è
meglio della strada, gli educatori
cominciano piano piano a instillare
Anche I più piccoli seguono
attentamente le lezioni.
la necessità di alcune semplici rego-
le, e l'utilità di f01marsi delle abitu-
dini ... "buone abitudini", s' intende,
di fargli apprezzare l'opportunità e
la convenienza di alcuni principi, e
la bellezza di possedere come patri-
monio personale dei valori condivi-
si. È l'inizio dell 'educazione siste-
matica.
Il terzo passo è l 'ingresso come
"cittadino a pieno titolo" nella co-
munità. Non per nulla quest~ fase
ha nome "Ciudad del nino". Epos-
sibile dunque stabilirsi in città, ma
si devono accettare i programmi
della città e le sue leggi. Diventare
cittadini vuol dire assumere i diritti
e i doveri che tale appartenenza
comporta: la scuola, lo studio, il la-
voro, la pulizia, il rispetto delle
norme, la sfida della formazione. Si
accetta di diventare "normali" in-
somma, di rispettare gli altri e la
roba degli altri, di rinunciare alla
propria banda e far parte, tutt'al più,
della banda... musicale! Di accetta-
re concetti "alieni" alla propria
esperienza come democrazia, lavo-
ro, comunità, famiglia, Dio. Sì, Dio:
la realtà trascendente, l'ospite se ne
accorgerà ben presto, è il motore di
tutto!
II quarto e ultimo atto si chiama
"Casa Don Bosco"; i giovani "sen-
za" ormai sono giovani "con". La
tappa da raggiungere è decisamente
la più intrigante, l'autonomia. La
formazione è orientata a fare del
soggetto una persona capace di re-
sponsabilità, di autogestione, e di ri-
trasmettere a sua volta quanto gli è
stato trasmesso. Egli è tornato un
"protagonista" come quando vagava
libero per la "calle", ma stavolta in
senso positivo, sul versante del be-
ne, non più ragazzo di strada ma cit-
tadino con diritti e doveri.
REALTÀ CONSOLANTE
Visitando i vari reparti della "cit-
tà" vedevo in pratica i principi che
lo stesso direttore mi andava enun-
ciando: qui un gruppo di "operatori
ecologici", perfettamente equipag-
giati, pulivano i viali, la piazzetta, i
cortili; là ci si applicava nei labora-
tori, a scuola, in teatro, nell'aula di
musica... un fervore di attività da
far strabuzzare gli occhi. Un cam-
mino lungo e laborioso quello della
Ciudad del nifio, la cui origine re-
mota si perde nelle nebbie dell'800.
Nel 1853 era semplicemente l'a-
zienda agricola di una certa Conce-
pi6n Otero. Il primo nucleo della fu-
tura città è dovuto al padre Marce-
liano Rufz che, ispirandosi a Don
Bosco, riunì 20 ragazzi orfani per ti-
rarli fuori dalla situazione disperata
in cui si trovavano. Nel 1943 si
mettono gli occhi sull'azienda
ormai in rovina della Otero, e se ne
inizia il ripristino per trasferirvi i ra-
gazzi. Nel 1960 il vescovo la dona
ai salesiani. Un anno dopo essa è la
Ciudad del nifio, e il primo direttore
don Angel Beltramin lavora a pieno
regime per i più abbandonati. Il re-
sto è storia attuale. Ancora una vit-
toria del Sistema Preventivo di
Don Bosco.
O
(Serviziof otografico dell'autore)
BS OTTOBRE 2001

2.10 Page 20

▲back to top
Manipur, Nord Est dell'India: "Tre fiori che il Signore ha raccolto
ASSASSINATI!
di Renato Butera
Morire per la fede,
per un ideale, per salvare
altre vite, per dare
impulso al coraggio,
per non cedere al
ricatto... Si muore
ancora, oggi! Queste
ragioni stanno alla base
dell'assassinio di tre
salesiani indiani.
Don Raphael Paliakara,
don Andreas Kindo e
Joseph Shinu sono morti
per salvare altre vite e
ribellarsi alle estorsioni
che si ripetono troppo
spesso nel Manipur.
D a oltre dieci anni, frange se-
paratiste di alcuni Stati del
Nord Est indiano lottano per
1' indipendenza dal governo centra-
le. La strategia scelta è quella del
terrorismo armato. Per foraggiare la
lotta vengono estorte ingenti somme
di denaro alle istituzioni , alle impre-
se, ai commercianti, e perfino alle
famiglie. Molte le vittime. Ultima-
mente i salesiani avevano comincia-
to a dare l'esempio di una resistenza
coraggiosa, sperando di sensibiliz-
zare in qualche modo l'opinione
pubblica. Qualche volta, in occasio-
ne di simili incidenti, avevano an-
che chiuso le scuole come misura
preventiva e in segno di protesta. Le
forze governative centrali stanno
combattendo il fenomeno, ma la lot-
ta è resa difficile dalla conformazio-
ne del territorio protetto da monta-
gne impervie, foreste impenetrabili,
grotte e anfratti introvabili ma ben
conosciuti e utilizzati dai ribelli.
IL FATTO
Alle 18,30 del 15 maggio 2001,
una macchina bianca si ferma da-
vanti al noviziato salesiano di Nga-
rian , piccolo villaggio a 25 km da
Imphal. Dall'automobile scendono
almeno tre uomini armati. Uno si
ferma a guardia del cancello, gli
altri entrano nella casa e chiedono
del responsabile. Don Raphael Pa-
liakara, direttore e maestro dei novi-
zi, intuisce le loro intenzioni, si pre-
senta e inizia a parlare con loro, una
lunga e concitata discussione duran-
te la quale i ribelli chiedono di far
uscire tutti i novizi e di dividere gli
appartenenti alla tribù naga (la tribù
locale) dagli altri. Deciso il direttore
rifiuta . .. allora essi chiedono soldi,
e don Raphael gliene offre. Non ba-
stano, gliene offre ancora, non ba-
stano!. .. Ricomincia più serrata la
contrattazione. I due malviventi ob-
bligano il maestro e il suo vice a u-
scire nel cortile, dove la discussione
sale ancora di tono . Il giovane as-
sistente Shinu che seguiva preoccu-
pato dalla finestra la vicenda viene
costretto a raggiungere gli altri due.
Ancora una volta viene avanzata la
richiesta di chiamar fuori i novizi e
separare i Naga dagli altri. Nuovo
rifiuto e ripresa della disputa...
Ad un certo punto l'uomo di
guardia al cancello, forse spazienti-
to dal prolungarsi dell ' operazione,

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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in mezzo a noi" (Tagore)
Padre Andreas Kindo sdb.
Padre Raphael Paliakara sdb.
Chierico Joseph Shinu.
esplode un colpo in aria... Come
fosse un segnale, i due armati spia-
nano i mitra, rivolgendo le bocche
contro il maestro. Sparano. Don Ra-
phael si accascia in un lago di san-
gue, e quando don Andreas si china
per soccorrerlo, tocca a lui: viene
inesorabilmente falciato. Ultimo Jo-
seph Shinu che osservava impietrito
la scena: raggiunto da numerosi
colpi cade morto accanto agli altri
due. Paghi, gli assassini finalmente
scappano. I novizi, in01Tiditi e sotto
shock, restano chiusi in casa; solo
una mezz'ora più tardi due di loro
con alcuni operai raggiungono attra-
verso i campi la vicina parrocchia di
Yaripok, e raccontano il dramma e
tutta la loro disperazione.
I FUNERALI
Il 17 maggio, i funerali sono stati
un tributo al loro sacrificio. I corpi
vengono trasportati a Dimapur sui
carri funebri. Molti cristiani seguo-
no il corteo per tutti i 150 km che
dividono Imphal da Dimapur, in la-
crime, offrendo preghiere, corone e
mantelli tribali tipici. Al rito fune-
bre assistono più di tremila fedeli ,
duecento sacerdoti, tre vescovi. L'i-
spettore di Dimapur, don Thomas
Mulayinkal nell'ultimo saluto agli
uccisi definisce la loro morte un
"atto di eroico sacrificio", aggiun-
gendo: "Impegnati nella formazione
dei giovani salesiani sono morti in
loro difesa, per questo sono marti-
ri" . Conclude poi con parole memo-
rabili: "Il nostro dolore si cambierà
in gioia, quando, come frutto di
questo morire e risorgere ci sarà la
pace nel Manipur, quando il mes-
saggio di Cristo illuminerà i cuori e
le menti di tutti [. .. ] Non condanno
i giovani che hanno commesso il
crimine, condanno l'atto, quest'atto
cieco fatto per il desiderio di un fu-
turo diverso. Non condanno la so-
cietà, cammino con essa, con le sue
lotte, capisco e sento le stesse an-
sietà". Commoventi anche le parole
di uno dei novizi a nome di tutti:
"Ci avete lasciati orfani. Siete morti
per salvare noi. Ci avete insegnato
ad amare e ci avete anche dimostra-
to come amare. Non lo dimentiche-
remo mai". Il 24 maggio successi-
vo, essi pronunciano la loro prima
professione con il cuore carico di
dolore e negli occhi le immagini del
dramma.
La strage è stata universalmente
condannata dagli ambienti del mon-
do laico e religioso. Migliaia i mes-
saggi di cordoglio. Fra tutti spicca il
dolore del Papa in un telegramma
inviato al superiore generale dei sa-
lesiani: "In questo doloroso mo-
mento esprimo a Lei, ai suoi confra-
telli, ai parenti e amici delle vittime
la mia particolare vicinanza e il
vivo cordoglio per la grave perdita
dei generosi servitori del Vangelo,
riaffermo la mia viva deplorazione
per ogni forma di violenza. Auspico
che il sangue versato diventi seme
di speranza per costruire una auten-
tica fraternità tra i popoli".
UN BREVE PROFILO
Don Raphael , 46 anni . Aveva ap-
pena celebrato il suo 25 ° di profes-
sione religiosa il 12 maggio, tre
giorni prima della sua morte. Stava
preparando dodici novizi alla pro-
fessione religiosa. Era stato preside
del Don Bosco School di Dibrugarh,
nello stato di Assam , e professore al
Salesian College di Dimapur. L'i-
spettore di Guwahati, che fu suo
compagno, lo descrive come "since-
ro, grande e umile salesiano che ha
vissuto una vita esemplare ed è
morto eroicamente".
Don Andreas, 31 anni. Proveniva
dallo stato indiano di Jharkand. Era
stato ordinato prete solo tredici mesi
prima. I suoi superiori e compagni
lo conoscevano e stimavano come
un salesiano impegnato e un gran
lavoratore.
Joseph Shinu 23 anni. Nativo di
Calicut nel Kerala, ha dedicato la
sua vita al servizio della gente del
Nord Est dell 'India. Era un semina-
rista che si stava preparando al sa-
cerdozio, ed era stato assegnato alla
comunità del noviziato come assi-
stente ed insegnante.
Rabindranath Tagore, il famoso
poeta indiano, scrive che la morte
è la raccolta che Dio fa dei fiori
più belli. Dio ha "raccolto tre fiori
in mezzo a noi".
D
BS OTTOBRE 2001

3.2 Page 22

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LETTERA Al GIOVANI
Ci siamo visti in treno.
Mi ero accorto che eri un
prete catto li co, ti osser-
vavo.
Avevo t ra le mani un a
gra mm at ica itali a no-
inglese.
Sei tu che hai preso l'ini-
ziativa con un ing lese pari
al mio italiano al prim o
a nn o d i permanenza in
Italia.
La voro a Pesaro da dieci
anni.
Sono nero da ci ma a fon-
do. Tinta unica. A nche l'a-
nima è nera !
OTTOBRE 2001
L'immigrante appartiene a una tipologia
difficile. E pur 6empre un uomo, una donna
di ri60r6e, di vitalità.
La 6ua domanda è 6entir6i accolto,
interpellato, capito, aiutato.
STAMMI ASENTIRE
50NO
Al mio paese si campa
con un dollaro al giorno.
Gli stipend i oscillano, per i
più fortunati tra quelli che
uno stipend io ce l'hann o,
da i 100 ai 200 dollari al
mese .. . Abb iamo parlato
per più di 100 km.
Più tu che io.
A me interessava il tuo indirizzo. Sare i ve nuto a
trovarti, se mi avessi chiamato al te lefonino.
lo ti avevo dato il numero e ti avevo chiesto di cer-
carmi. Niente.
Eppure, quand o parli da
prete l'anima mia trova
oss igeno, affinità. Il san-
gue si rimescola tutto per
via de ll a forza del la
Paro la.
Se ti tran q uillizza, non
sono musulmano.
Sono stato battezzato
co l nome di Joffrey, per voi
è Goffr edo ... ed è un
nome che appartiene alla
vostra storia, alla vostra
cu ltura.
Ti scrivo e ti ridò il nume-
ro del mio t elefonin o.
È la tua voce che vog lio
sent ire. Solo così mi
sento di avere d ig nità,
casa e patria. Sorry!
Carlo Terraneo
Anche tu, come tutti: curiosità, superficia lità, con-
ve ni enze. Nient'a ltro! So no nero s ia che abbia un
recapito, sia che non l'abbia.
Che esista o meno l'anima, che sia nera o bianca, io
non lo so . .. So solo che la mia è nera, e ta le è rima-
sta . E sono conte nto di essere un neg ro, anche se
questo per me sig nif ica una sofferenza infin ita: gli
studi da geometra fatti a Nairobi, in Ke nia, mi per-
mettono di essere un buon manova le. Nient e di più.
Non intravedo passi in avanti .
Sono in reg ola: documenti, posto di lavoro, permes-
so di sogg iorno ... Ma per me, da an ni, c'è la f ila per
og ni cosa, e se mpre la stessa ri sposta: "Venga il
pross im o mese".. . Sembra la voce inespressiva del-
l'arri vede rci dei caselli autostrada li, dopo aver inse-
rito la viacard .
Ho anch e una macch in a. L'ho co mprata di seconda
o terza mano, co n poco: fa pena so lo al vederla.
Perché tutto questo?
Accetteresti una parente la con me o con la mia
tribù?
Se se i sace rdot e perc ti mobiliti co n alcuni e t i
ferm i, e non t i senti in obbligo verso d i me?
Perché mi senti così diverso per cu i è bene che ognu-
no pensi ai fatti suo i? Dawero sono diverso?
OTTOBRE 2001 BS

3.3 Page 23

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•••••••••••••••••••••••
: -,=:=~====::::::=:;;.I
••••••••
Nella capitale della mitica terra del Sol Levante
e del monte Fuji, il nome di monsignor Cimatti
è conosciuto e stimato anche nelle alte sfere governative
e perfino nel palazzo imperiale. Il primo salesiano
missionario in Giappone fu un uomo di cultura,
un uomo di Chiesa, un uomo di popolo... ricercato
••••••••••••••••••••
dai potenti e dalla povera gente, onorato da tutti:
un grande faentino, un grande salesiano,
un grande missionario, un santo!
MUSEI SALESIANI
·•,
'.;,-, -.......:--.
~~~'-... _
IL MUSEO
DON CIMATTI DI TOKIO
di Compri/Maffioli
Don Vincenzo Cimatti giunse in Giappone nel 1926 a capo
della prima spedizione missionaria nella terra del Sol Levante,
inviato dal Rettor Maggiore don Filippo Rina/di. Proveniva da Torino,
dallo studentato filosofico di Va/salice dove, per diversi anni, era stato
direttore e impareggiabile professore e formatore dei giovani salesiani.
••••
•••••••••••••••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS OTTOBRE 2001 • • •

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• ••
rappresentata innumerevoli volte
negli istituti _e negli oratori sale-
siani, pratic4mente fino ai nostri
giorni. Più di 400 sono le sue
composizioni giapponesi, e più
di 2000 i concerti che tenne nelle
migliori sale -del Giappone.
La sua attività in Giappone ha
del prodigioso: nonostante le dif-
ficoltà della lingua e le strettezze
economiche, fondò una casa a
Miyazaki; nella capitale giunse
nel 1933 e subito furono fondati
la parrocchia e le opere sociali di
Mikawashima, la scuola profes-
sionale Don Bosco, l'orfanotrofio
di Kokubunji e l'oratorio San
Luigi di Meguro.
La tomba nella cripta del seminariq d) Tokyo (Chofu).
Nel 1935 fu nominato prefetto
apostolico della nuova prefettura
Era un uomo di grande cultu- anche il frutto delle sue ricerche
ra, don Cimatti, aveva conse- , scientifiche sebbene non comple-
guito il diploma di composi- to, così come la maggior parte del-
zione presso il Conservatorio di le sue preziose collezioni che con
Parma nel 1900 e si era laureato pazienza da certosino aveva co-
presso la Regia Università di Tori- minciato a raccogliere fin dal-
no in scienze naturali nel 1903, l' inizio del suo fecondissimo apo-
poi in filosofia nel 1905. La sua stolato.
di Miyazaki.
Alla periferia di Tokyo, allora in
mezzo alle risaie, ma oggi zona
residenziale, fondò lo Studentato
Teologico Salesiano e lo diresse
per dieci anni, fino all'età di 82
anni e qui morì il 6 ottobre 1965.
Fin dal suo arrivo in Giappone
aveva cominciato a raccogliere
personalità, già ben impostata e
piante, conchiglie, alghe, insetti,
conosciuta, assunse uno straordi- PER COMINCIARE
nario rilievo da quando l'obbe-
farfalle... Del materiale raccolto
dienza lo destinò alla missione Questo grande salesiano e gran-
giapponese, di cui fu il fondatore . de missionario fu musico di una
nMuseo che lo ricorda ne conser-, fecondità straordinaria. Sono più
va la memoria, ne esalta l'attività, di 900 le sue composizioni, tra
ne dimostra la cultura, ne eviden- cui 45 operette teatrali, 18 messe
zia la santità ... Contiene, infatti, cantate, circa 90 Tantum ergo. La
non solo suoi cimeli personali, i più famosa delle operette resta
suoi scritti in musica, le lettere, ma certamente "Marco il pescatore",
I Vetrate del museo: mons.'Cimatti
lavora (una delle sue
La sala grande del museo.
caratteristiche).
••
• • • OTTOBRE 2001 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.5 Page 25

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···· ••4••············~···························································· ···· ··
f.
Raccolta di farfalle.
stampò due cataloghi con i nomi
scientifici più il nome giapponese.
In seguito decise di spedire alcune
di queste ,raccolte a Torino desti-
nandole a'.I noto Museo Don Bo-
sco di Valsalice, di cui era stato
Direttore, tuttavia la mag&ior parte
di queste sue collezioni e conser-
vata a Tokyo in un Museo a lui de-
dicato, allestito nei locali dello
Studentato Teologico, precisamen-
te nel museo di cui vogliamo par-
lare in questo articolo.
---- -----
I Un magnifico esemplare dei pesci di Bolca
che don Grigoletto inviava da Verona
a monsignore per il suo insegnamento.
, 1 tr
'7 -
matti attestante il dono imperiale.
Un altro tesoro del Museo di
Tokyo è una preziosa raccolta di
fossili e minerali; don Vincenzo
se l'era procurata come materiale
didattico per il Syminario. Era un
suo principio che gli aspiranti al-
la vita apostolica dovessero avere
una buona formazione scientifi-
ca. Tra questi fossi_li spicca una
raccolta di pesci e1piante di Bo/-
ca una località nei pressi di Vero-
na, famosa per i ritrovamenti di
1111
Vetrate d~I museo: mons. Clmattl
suona {una delle sue passioni).
I Come don Cimatti catalogava
le piante: il nome latlno
e Il nome giapponese.
UN UOMO
DI GRANDE SPESSORE
Tutti si meravigliano di come
abbia fatto a raccogliere una così
grande abbondanza di materiale,
così meticolosamente q1talogato
con metodo scientifico. E interes-
sante il fatto che nel 1938 pre-
sentò all'imperatore Hirohito una
copia d,el suo catalogo delle
piante della provincia di Miyaza-
ki. L'Imperatore ricambiò il dono
con una raccolta di alghe marine
di cui era specialista. Ancora una
volta don Cimatti si ricordò della
sua scuola italiana e spedì questo
prezioso dono a Valsalice. Ancor
oggi si conserva la collezione nel
Museo con la scritta di Don Ci-
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS OTTOBRE 2001 • •

3.6 Page 26

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Meditazione sui misteri del rosario scritta
durante l'ultima, malattia.
La sala di musica dove sono conservate in altrettanti
cassettini le composizioni che è stato possibile recuperare.
fossili soprattutto marini. Dalla parti del mondo e, conoscendo Tokyo. Forse non tutto è stato rac-
corrispondenza si capisce che gli gli interessi del loro antico pro- colto, forse qualche manoscritto
furono procurati dal suo allievo fessore, non mancavano di invir- inedito si trova ancora presso pri-
Don Giuseppe Grigoletto, sa les ia- gli preziosi reperti del le terre do- vati: approfittiamo di questa occa-
e no di Verona, con cui restò sem- ve vivevano e lavorava no.
pre in contatto, al quale indi-
sione per sollecitare questi fortu-
nati possessori a cedere le testimo-
rizzò ben 323 lettere. Anche il suo
epistolario è stato raccolto e viene
IL CUORE DEL MUSEO
nianze di don Cimatti al Museo o,
almeno, a farne copia autentica .
..•••
scrupo losamente conservato.
Però il più gra nde tesoro del
· Non mancano nelle co ll ezioni Museo è costituito dai cime li che
del fvluseo di Tòkyo fossili e mi- hanno relazione con la vita e con PER COMPLETARE
••••••••~
••••••••
nera li provenienti dall 'Argentina
e da altre parti del mondo. I suoi
numerosi alli evi , che gl i erano ri-
masti affezionati da quando l' ave-
vano avuto professore a Valsalice,
eran o andati nelle più diverse
Fossili vari raccolti da don Cimatti.
l'attività di questo gra nde missio-
nario. Anzitutto i suoi libri di stu-
dio e di devozione, gli oggetti
persona li testimoni, oltre che del-
la sua cultura e dei suoi interessi,
della sua povertà, e le circa 5000
lettere che costituiscono il suo
ep isto lario, raccolte e dattilogra-
fate da don Alfonso Crevacore; e
ancora le sue prediche (che scri-
veva interamente per non incap-
pare in qua lche errore nella pro-
nuncia della difficile lingua giap-
ponese) e numerosissimi altri suoi
scritti, per i quali usava ritagli di
carta riciclata.
Tutta la sua produzione musica-
le è conservata in ori gi nale al
Museo; una copia si trova nella
Biblioteca Com unale di Faen za
sua città natale. La raccolta di tut-
to questo prezioso materiale si
deve soprattutto al " maestro" lno
Savini e al suo alli evo il salesiano
don Roberto Bosco.
Un certo numero di suoi scritti
originali sono conservati nell 'ar-
chivio centra le della congregazio-
ne sa lesiana in via della Pisana a
Roma, ma buona parte sono con-
servati nel Museo cimattiano di
Una delle prossime iniziative
del Museo sarà la pubblicazione
del cata logo aggiornato della sua
produzione musicale. Es iste già
una simile opera pubblicata in
italiano dal maestro lno Savini .
Nel corso di quest'anno 2001 è
stato messo in commercio il pri-
mo Cd-Rom con la registrazione
di 23 dei suoi canti tra i più co-
nosc1ut1; il secondo è in avanzata
fase di prepa razione. Certamente
la lingua e la scrittura giapponese
per gli italiani è impenetrabi le,
ma la musica, specialmente la
sua, è un linguaggio universale
che parla al cuore, e nella musica
c' è tutto don Ci matti .
I visitatori del Museo, che sono
sempre più numerosi , restano stu-
piti e pieni di ammiraz ione nel
vedere i segni di una grande sen-
sibi lità cultura le e socia le uniti a
quelli di una vera santità. Tutta-
via, perché si possa comprendere
appieno la grandezza di que-
st' uomo di Dio, è necessario che
siano pubblicati tutti suoi scritti,
in particolare le sue lettere.
Gaetano Compri/Natale Maffioli
• • • OTTOBRE 2001 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

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VALE LA PENA
ARRABBIARSI
E/O PROTESTARE?
e aro Dottor J. , io prote-
((
sto spesso e mi arrab-
Cara Liliana,
Ci sono dei momenti in cui prote-
bio molto! E ho biso- stare è necessario, e fa bene. Dico
gno di dirlo a qualcuno! A lei per sul serio! Meglio convincersene , co-
esempio, perché non mi sento pre- sì non si fanno promesse inutili , co-
sa sul serio. Mi arrabbio e non so- me quelle di non innervosirci più, di
no soddisfatta.. . In effetti, per che mantenere sempre la calma , e di
cosa dovrei essere contenta? Mio essere una mamma, tranquilla ,
figlio di 17 anni è riuscito benissi- d'umore sempre uguale , perfetta-
mo agli esami, ha anche avuto la mente padrona di sé, e via di que-
lode, e ne sono stata felice fino al sto passo . Avere dei genitori "per-
momento in cui mi ha detto: "Vedi, fetti" può essere spaventoso per un
non valeva proprio la pena che ti adolescente. E comunque , la vita -
sbattessi tanto!". La contentezza soprattutto la vita di famiglia - s'in-
per il suo risultato mi si è gelata in caricherà , nostro malgrado , di for-
qualche parte della testa e dello nire splendide occasioni per "uscire
stomaco. Perché so che, se non dai gangheri". Non illudiamoci : gli
l 'avessi seguito passo passo nei adolescenti vorrebbero non affron -
suoi studi, non sarebbe riuscito co-
sì; e se adesso è contento del ri-
sultato, lo deve anche a me. Mio
marito pensa che dovrei fargli
mollare il basket, ma dimentica che
si è lasciato prendere da una colle-
ra mostruosa l'anno passato, quan-
do siamo stati chiamati dal profes-
sore di inglese, e non gli ha parlato
per tre giorni di fila durante i pasti!
Con Edoardo, il più giovane, è lo
tare gli ostacoli , ma non possono
evitarli , e a noi corre l'obbligo di
spingerli ad assumersi le proprie
responsabilità , a superare le pro_-
prie ·paure , a darsi una smossa! E
perciò normale che "le prediche"
cento volte ripetute facciano parte
del repertorio familiare : "Stai sem-
pre davanti alla TV ... È così che ti
prepari agli esami? Ti serve un di-
ploma da fattorino di pizze?"
stesso. lo non so come lei la pensi, Questi rimbrotti non sempre
ma ho l'impressione che gli uomini vanno a vuoto , a volte fanno ef-
siano del tutto incuranti dei figli, e fetto o finiscono , quanto meno, per
tocca a noi donne a restare sem- alimentare l'umorismo in famigl ia.
pre vigili e attente. Quindi non ci Questo è vero soprattutto quando
resta che protestare. E che non mi gli adolescenti saranno diventati .. .
si venga a dire che sorridere costa adulti , perché saranno costretti a
meno sforzo, o altre sciocchezze confrontarsi a loro volta con la me-
romantiche del genere. Protestare desima impotenza davanti ai loro
fa bene. Voglio gridarlo a tutti. Ora figli adolescenti.
la lascio, andrò da mio marito: cre- Protestare, rimproverare, far predi-
do di essere ormai pronta a spiffe- che è in qualche modo ingannare la
rargli come la penso. E questa vol- propria angoscia, aiuta a superare il
ta senza protestare, con calma. Ma proprio sentimento di impotenza. A
con fermezza.
volte è necessario forzare un po ' i
Liliana, Treviglio
toni perché l'autorità faccia ancora
presa su un figlio . Certo, di fronte
all'adolescente tutti i genitori prima o
poi fanno la crudele esperienza di
non essere più capaci di imporgli
nulla con la forza. Per ottenere qual-
cosa occorre negoziare, negoziare e
negoziare ancora, ma senza illuder-
si : l'adolescente è maestro nel glis-
sare, come la pioggia sulle piume
dell'anatra.. . il brutto anatroccolo!
Protestare vuol dire ancora evi-
tare di essere spaventati dai silenzi ,
dagli spazi infiniti dell 'indifferenza
di Jean-François Meurs
~ R.OTEST(),,,
,,,DUNQUE
ES/STO!! -~-
almeno apparente di questi figli che
non si riconoscono più. A volte
obbediscono , , ma non aperta-
mente, lo fanno di nascosto perché
non vogliono dare l'impressione di
aver ceduto! Altre volte non ascol-
tano affatto, e vanno a testa bassa
contro il muro . Ma allora bisogna
rimanere indifferenti, lasciar loro fare
quel che gli pare senza inteNenire?
Non credo. Sarebbe come cadere in
un'altra trappola: se si abbandona il
campo, c'è da scommettere che l'il-
lustre rampollo si darà atteggiamenti
da martire : "I miei genitori non si
occupano di me, se ne fregano dei
miei studi. .. non mi amano!"
Protestare o "arrabbiarsi" è an-
che un modo di dire ti amo , ti
voglio tanto bene che nutro grandi
ambizioni per te, voglio che sfondi;
vorrei evitarti le prove, i fallimenti, le
delusioni. Non voglio che il tuo be-
ne. Forse sarò un po ' goffa, forse
mi ci accanisco un po' troppo. Ma
tra il troppo e il non abbastanza,
preferisco il primo caso, così sono
sicura di aver fatto tutto quello che
potevo fare.
Insomma, dobbiamo cercare di
prendere coscienza di ciò che suc-
cede in noi, in profondità, quando ci
mettiamo a protestare, o a rimpro-
verare, per ammettere la nostra an-
goscia e saper discernere tra il pe-
ricolo reale o quello immaginario .
Non bisogna esitare a parlare, quan-
do la calma è tornata, con nostro
figlio/a che magari ha l'aria da cre-
tino, ma non lo è, e senza dubbio è
capace di intravedere nel nostro
modo di fare la prova d'un amore
sincero e di sentirsene riconoscente!
Non sarà così semplice per lui
reagire scompostamente di fron-
te a questa strana tenerezza.
BS OTTOBRE 2001

3.8 Page 28

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La Casa/famiglia Il Nido di Pavia, ubicato in viale Sicilia 3,
STRADE VERSO CASA
di Graziella Curti
11 Nido di Pavia,
fiore all'occhiello
della città, che esprime
così la sua attenz ione
ai minori, è gestito
da più di mezzo
secolo dalle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
L'ultimo decennio
ha segnato nell'opera
il passaggio da
un istituto educativo
residenziale a sei
comunità alloggio
di tipo familiare.
OTTOBRE 2001 BS
L a palazzina ha una facciata
sobria, intonacata di fresco.
La Comunità/alloggio che vi
abita fa parlare di per un progetto
educativo che continua a dare frutti
positivi facilmente verificabili. Ci fa
strada Alban, un ragazzo albanese,
ospite del centro da qualche anno, e
in cammino per diventare educatore
nella stessa comunità. Ci fe1miamo
nel salone 3 per una condivisione
con lo staff educativo composto dal-
le suore della comunità religiosa,
con suor Natalina Marise, responsa-
bile, e dagli educatori professionali.
Veniamo così a conoscere la storia
di una realtà che esiste dal 1914 e
ha realizzato un continuo processo
di cambio tuttora in atto. Il Nido è
definito opera in cammino il cui
progetto risponde a precise esigen-
ze: segnare la direzione verso una
meta chiara; tenere rapporti con le
agenzie educative del territorio;
aprirsi a quella solidarietà diffusa
rappresentata dalle persone che sen-
tono la necessità di regalare tempo,
competenze, risorse.
LA PAROLA CHIAVE
I ragazzi in comunità sono una
quarantina, in prevalenza maschi;
tredici sono esteri: sette albanesi, un
croato, due bosniaci, due ragazze
etiopi e una cinese. Dopo la scuola
dell'obbligo, frequentano corsi di-
versi come istituto tecnico o profes-
sionale, liceo. La ragione più fre-
quente del loro approdo alla Comu-
nità/alloggio è data da problemi fa-
miliari. L'età dei ragazzi/e è andata

3.9 Page 29

▲back to top
.si racconta ...
alzandosi. Infatti, mentre Ja struttura
precedente era più adatta alla prima
infanzia, i cambi attuati permettono
di affrontare gli anni della crescita
fino alle soglie della giovinezza. Il
sistema educativo di Don Bosco,
soprattutto nella sua dimensione
preventiva, è alla base dell ' interven-
to pedagogico quotidiano del Nido
che si propone la formazione inte-
grale della persona.
La parola chiave attorno a cui
viene elaborato il progetto è auto-
nomia, che il ragazzo/a deve giun-
gere a esprimere sia in campo intel-
lettuale, che in quello etico e delle
relazioni. Segnali di questo proces-
so li troviamo visitando i vari ap-
partamenti dove ci si annuncia per
entrare e dove ciascuno ha una re-
sponsabilità. La sfida più grande ri-
mane quella di una gestione equili-
brata della sfera affettivo/sessuale,
specie nell'adolescenza. "Al di là
dei corsi di educazione sessuale,
che facciamo con una certa regola-
rità - informa suor Natalina -, la
presenza degli educatori e il dialogo
aperto sono gli strumenti quotidiani
di cui ci serviamo. Siamo coscienti
che ci vuole pazienz~". "Si fanno le
cose poco per volta. E come cresce-
re dei figli" aggiunge Isa, la decana
degli educatori. Lei è impegnata al
Nido fin dagli inizi della trasforma-
zione. La incontriamo mezz'ora do-
po alle prese con i ragazzi del suo
appartamento. Li segue per i compi-
ti, si assicura che abbiano l' occor-
rente per andare in piscina, ci mo-
stra con una punta di compiacimen-
to l'ordine delle camere. Ha l 'atteg-
giamento dolce e calmo di chi ispira
confidenza ed emana autorevolezza.
PROFUMO
DI CIOCCOLATA
L'appartamento delle ragazze più
grandi sta al primo piano. Quando
ci vengono ad aprire, siamo investi-
te da un dolce profumo di cioccola-
ta. Le troviamo infatti raccolte at-
torno al tavolo della cucina mentre
gustano la merenda. Ci fanno acco-
modare e davanti a una tazza calda
e invitante le parole scivolano leg-
gere e familiari. Sono sei italiane e
una cinese. Rispondono brevi alle
nostre domande e poi ci conducono
nelle loro stanze da letto e nelle
altre parti della casa. Si nota un am-
biente di molta normalità. Anche
qui adesivi, poster, peluches, souve-
nirs, un simpatico disordine come
nelle camere dei soliti adolescenti.
C'è forse una marcia in più rispetto
a qualche altra coetanea: qui ci si
autogestisce per il lavare, lo stirare
la propria roba, ci si prepara la cola-
zione del mattino, e si fa a turno per
cucinare la cena.
Ogni gruppo famiglia è affidato a
una suora coordinatrice, un educato-
re, un'educatrice, un 'assistente ausi-
liaria e un obiettore, che a turno
stanno coi ragazzi/e. Si tratta di pic-
coli nuclei dove ci si può sentire a
casa, accogliere gli amici, ai utarsi a
vicenda ed essere aiutati dagli adulti
già nominati, e anche dai volontari
che mettono a disposizione dei ra-
gazzi le proprie risorse professionali
e, quando sorge il bisogno, anche da
specialisti tipo la psicologa. Un
compito non facile, trattandosi di
minori , è quello del rapporto con la
famiglia, in particolare con i genito-
ri, che solitamente sono all'origine
del disagio. Gli educatori cercano di
muoversi con discrezione e chiarez-
za, coordinando gli sforzi per ridur-
re le distanze e ricuperare il più pos-
sibile la relazione.
C'ERA UNA VOLTA
Non è tipico dei giovani vivere di
ricordi, tanto più se sono tristi. An-
che qui al Nido non c'è la voglia di
raccontarsi. Ma quando si vive in-
sieme una vita ci sono momenti in
cui si può cogliere in un attimo il
mi stero di un 'esistenza. Al di là del-
le indicazioni dei Servizi sociali,
spesso aride come una cartella clini-
ca, l'educatrice o l'educatore cono-
scono la storia profonda dei ragazzi.
Sanno che Romeo è venuto in Italia,
dall 'Albania, per comperare le me-
dicine alla mamma ammalata, è
stato irretito in una serie di guai fin
quando è approdato al Nido, dove
ha ritrovato fiducia. Conoscono pu-
re l'avventura del viaggio sui gom-
moni e del conseguente peregrinare
di paese in paese di chi alla fine è
arrivato qui con i piedi rotti dalla fa-
Il Nido: un'educatrice
nel suo appartamento.
tica e il cuore stanco. Hanno perce-
pito la storia di un piccolo nomade
che è venuta fuori a tratti, sottovo-
ce. È stato nel Natale scorso, quan-
do il ragazzo ha chiesto come rega-
lo di fare un giro in macchina al
campo dove sta la sua famiglia e
dove lui non vuole ritornare. "Mio
padre mi ammazzava di botte - ha
detto in un soffio - se non rubavo
soldi a sufficienza". Lui si trova in
comunità da cinque anni, ma tiene
duro, anche se ha confidato alla
suora: " Ogni notte vedo il viso dei
miei cari e piango".
ROMPERE IL CERCHIO
Cinzia, la pedagogista, mi spiega
il cammino di mentalizzazione che
si sta facendo per rompere il cerchio
della famiglia problematica, c,he al-
cuni di loro hanno alle spalle. E pure
difficile, per le ragazze, farsi accet-
tare come donne, rispettate nella
differenza. Gli stereotipi maschili-
sti, particolannente presenti in alcu-
ne culture, riaffiorano anche tra i
giovani. Ad ascoltare questi pezzi di
storie o anche soltanto a intuirle
vengono regolarmente alcune figure
parentali che cercano di integrare il
quadro familiare. C'è la zia di Ema-
nuele, l'educatore. Ha già no-
vant'anni, ma tutti i ma1tedì nonna
Piera è puntuale ali' appuntamento e
si mette a cucire quello che deve es-
sere aggiustato. Attorno a lei si sta
bene come attorno al fuoco del ca-
minetto e c'è sempre una lista d'at-
tesa di 'clienti'. Vengono pure due
giovani sposi medici. Vanno nel
gruppo famiglia delle più piccole e
si curano delle anime e dei corpi.
Inoltre regolano le medicine di tutta
la comunità. Per gli ospiti del Nido
il futuro appare con qualche speran-
za in più.
D
BS OTTOBRE 2001

3.10 Page 30

▲back to top
IL
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LIBRERIA
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o cuto di Giuseppe
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LE DONNE
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LE DONNE
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LE DONNE
DELLA BIBBIA
di Antonio Resta
pp.230
LE DONNE
DEL VANGELO
di Antonio Resta
pp. 190
Gruppo Edicom,
Cerro M. (Ml) 2001
Il valore "uomo" al femmi-
nile è presente sia nell'An-
tico che nel Nuovo Te-
stamento, per giustificare
ciò che il piano di Dio e
l'insegnamento di Cristo
rendono ai due sessi :
quello maschile in cui Cri-
sto stesso si identifica, e
quello femminile attraver-
so cui ha voluto nascere .
Il testo è carico di ammi-
razione , ma anche di per-
plessità e sconcerto, da-
vanti a episodi dai conte-
nuti non corrispondenti ai
parametri delle nostre va-
lutazioni morali. Ma l'au-
tore aiuta a interpretarlo
attraverso il "retto uso"
delle Scritture che com -
porta anzitutto l'esatta co-
noscenza del concetto di
Rivelazione. Per cui , an -
che quando si riflette nel-
la pozzanghera, il sole
non cessa di essere sole.
È questo il succo delle
narrazioni che evidenzia-
no presenza e ruolo della
donna nella Bibbia.
OTTOBRE 200 1 BS
~~~
orroBRN1Rl0
VALORI E
DIGNITuAoMO
MISSIO
pER L
DISCEPOLI DELLA
PAROLA CON
GIUSEPPE ALLAMANO
Itinerari di spiritualità
missionaria guidati dalla
Lectio Divina
Effatà Editrice,
Cantalupa (TO) 2001
pp, 180
Una profonda spiritualità
missionaria può accompa-
gnare la vita cristiana nel-
l'ottobre pastorale della co-
munità cristiana. Essa e-
merge da questo libro che
respira la spiritualità mis-
sionaria di Giuseppe Alla-
mano, che aveva la Parola
di Dio nella mente e nel
cuore. Il tema ricorre con
frequenza nelle conferenze
ai suoi missionari/e. Per lui
la Scrittura "fortifica la no-
stra speranza e ci consola
nelle tribolazioni". "In essa
si conosce il buon cuore
che ha Dio".
Discepoli della Parola
con Giuseppe Allamano
ltinenuidl
spiritualità missionaria
guidati dalla
Laclio Dfrìna
"Si sbagliano quelli che non
l'hanno sempre tra le ma-
ni". Per ben comprenderla
"bisogna pregare e mante-
nere gran purità di cuore". I
12 itinerari di Lectio Divina
proposti mettono a contat-
to con la Parola di Dio in
un clima di preghiera e
meditazione , perché diventi
fonte di perenne freschez-
za lungo il camm ino .
LETTURE PER UN
SENSO ALLA VITA
di V. Chiari e S. Grillo,
Centro Salesiano S.D.
Savio Edit. , Arese (Ml) 2001
pp. 160
Nella colluvie dei libri editi
in questi tempi, secondo gli
autori meritano attenzione
quelli nati da chi insegna
ciò che lui stesso ha vissu-
to , sperimentato, amato.
Per cui il lettore trova in
120 inserti la presentazione
di 120 libri che insegnano a
vivere. Si tratta certo di una
scelta soggettiva; ma que-
sti testi sono certamente
stimolo alla riflessione e al
raccoglimento, orientamen-
to al gusto della quiete e
del tempo , predisposizione
all 'ascolto delle voci che
solo il poeta e l'uomo reli-
gioso riescono a cogliere:
quelle dell'umanità, le voci
di Dio che chiama ognuno
a vivere libero nella verità e
nell 'amore. Sono libri che
danno un senso alla vita,
libri per la gioia di vivere ,
per continuare a sperare,
per liberare se stessi da
ogni forma di torpore.
NON SI FA VENDIT A P ~ ~
CORRI SPOND ENZA. I libn
che vengono segnalati s1 pos-
sono acquistare presso le libre'.
rie cattoliche o vanno nch1est1
dir ett amente all e nspett1ve
Editrici.
OPZIONE RELIGIOSA
E DIGNITÀ UMANA
di Zelinda Trenti,
Armando Editore ,
Roma 2001
pp, 268
In tempi di riflusso di ideali
è importante riprendere,
senza pregiudizi, il rappor-
to tra religione e promozio-
ne della persona. L'aspira-
zione interiore, disattesa
nella cultura attuale , è lo
spazio specifico dell'espe-
rienza religiosa. La fatica
di dare una pienezza uma-
na alla vita presente spin-
ge verso la trascendenza e
apre all 'invocazione . Così
la ricerca si avvale di con-
tributi molteplici che la ri-
flessione , soprattutto quel-
la che descrive il fenome-
no religioso , mette oggi a
disposizione con una ric-
chezza di stimoli incompa-
rabile rispetto alla trad izio-
ne, rivelando come l'aneli-
to alla trascendenza è con -
tinuo , tenace e persuasivo.
L'esperienza umana, per
quanto angusta, possiede
una prerogativa di risonan -
za e di ascolto che trascen-
dono il limite del tempo e
dello spazio.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~~~
ATETSTUTfAML01NI
pASTON~f ~E
GIOVA
pOLITMlg~RAZIA
E DE
PIER GIORGIO
FRASSATI
Una valanga di vita
di Marino Codi
Portalupi Edit.
Casale M. (AL) 2001
pp. 400
COME ACCOMPAGNARE
I GIOVANI VERSO
L'ESPERIENZA
SPIRITUALE
di Hubert Herbreteau ,
pp. 136
DINAMICA DI GRUPPO
PER PASTORALE
GIOVANILE
I CATTOLICI NELLA
DEMOCRAZIA
PLU~A~IST~ .
I casi d1 Fam1gha
cristiana e Grazia
di S3i_no -~o~cetti,_ ,,
Ed1z1on1 Vivere in
Roma 2oo1
pp. 148
Marino Codi
poltti l u p , CdllOl(I
Si narra la vita di un giova-
ne universitario che ha sa-
puto dare sapore di eternità
alle vicende della vita di
ogni giorno. Con la sua
beatificazione la Chiesa ha
voluto offrire ai giovani un
grande testimone di Cristo
che ha vissuto nella gioia il
primato della carità e della
preghiera. E un santo mo-
dernissimo, profondamente
immerso nella vita universi-
taria, apostolo fervido di
carità, brioso in una goliar-
dia più che pulita, impegna-
to nella lotta per la libertà
che le nostre generazioni
non conoscono; devoto, ma
mai bigotto. La sua è una
vita normale che non pre-
senta miracoli, né opere
grandiose, ma fa risaltare il
miracolo del quotidiano,
vissuto attimo per attimo, in
totale unione con Dio.
Teoria e ricerca
sul campo
di E. Risatti, C. Tollot,
A. Pintonello,
pp. 176
ELLEDICI ,
Leumann (TO) 2001
Molti giovani, oggi , sono al-
la ricerca di una vita spiri-
tuale nel concreto della vi-
ta, per darsi un'identità e
formarsi un'interiorità. I ti-
toli indicano chiaramente il
contenuto dei due testi de-
stinati agli animatori e ac-
compagnatori dei giovani ,
nella pastorale giovanile.
Offrono un aiuto efficace
nel momento delle scelte,
scoprono l'azione dello Spi-
rito nel concreto della vita.
La mediazione sperimenta-
ta è quella della pedagogia
di Don Bosco che, attraver-
so l'esperienza del gruppo
giovanile, facilita la com-
prensione dei problemi in
una visione ottimistica del-
la vita e sul suo destino al-
la vita futura.
\\Jll"S
l'e~P.
sprr
Traspaiono la chiarezza e-
spositiva e l'acutezza del-
l'analisi in una tematica
non usuale: la situazione
politica italiana che appare
oggi malata di frammenti di
svariati partiti: una patolo-
gia diventata ormai cronica.
Il fenomeno rende difficil-
mente governabile il paese,
spesso in balia degli umori
di piccoli resti che condizio-
nano le scelte dei grandi
agglomerati.
GINO CONCETTI
NELLA D,.._EMO-....C. RA.~ZIA
I PLURALISTA
Inoltre, la società ha una
tendenza spiccatamente lai-
ca, pluralista e permissiva.
In tale contesto i cattolici
sono chiamati a nuove re-
sponsabilità, a sfide di di-
mensione europea. Quale
atteggiamento adottare?
Quali scelte compiere? Nel-
le risposte a queste doman-
de vengono affrontate le
cruciali questioni delle rela-
zioni tra politica e fede, tra
operatori politici cattolici e
gerarchia ecclesiastica.
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Email: pastorilt@libero.it
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Stefano Vanoli
Tel. 02/67.07.43.44
Email : svanoli @salesiani.it
MERIDIONALE (IME)
(Campania, Calabria, Puglia,
Basilicata)
Pasquale Cristiani
Tel. 081 /78.09.270
Email: pgime@pcn.net
PIEMONTE/V ALLE
D'AOSTA (ICP)
Stefano Martoglio
Tel. 011 /52.24.238
Email : pgicp@pcn.net
SARDEGNA (ISA)
Antonello Sanna
Tel. 070/65.96.36
Email : pg-isa@libero.it
SICILIA (ISI)
Francesco Di Natale
Tel. 095/43.96.41
Email : pgisi @dimtel.nti.it
TRIVENETO EST
e OVEST (IVE/IVO)
(Veneto, Trentino Alto Adige,
Friuli Venezia Giulia)
Ivan Brotto
Tel. 041 / 590.23.38
Email : ive@cnos.inet.it
Roberto Dal Molin
Tel. 095/ 43.33 .00
Email: cspg @i ssz.vr.it
BS OTTOBRE 2001

4.2 Page 32

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Perù un vecchio salesiano
L'UNGHIA
DI GATTO
di José Cava
T utto cominciò nel cortile del collegio salesiano di
Oswiecim , in Polonia, il giorno della visita di
monsignor Cagliero, primo cardinale salesiano e
capo della prima spedizione missionaria di Don Bosco.
Stavamo nel cortile, ricorda padre Szeliga, quando,
a/l'uscita dei superiori dal refettorio, il cardinale si
accostò a noi. D'impro vviso mi guardò, mi posò una
mano sul capo e l'altra nella palma della mano, e mi
disse: Quando sarai grande sarai sacerdote salesiano
e andrai a lavorare in Sudamerica. Aveva dodici anni
a quel tempo , e non fece gran caso alla predizione .
Ma arrivò un secondo segnale . Nel noviziato di
Zerwinsk, durante le tradizionali accademie mariane di
maggio , a lui ' toccò recitare l'Avemaria in quechua.
"Caspita! Ché razza di lingua è mai questa? E di
quale paese? Non conosco nessuna nazione che si
chiami Quechua", si disse. Il maestro gli spiegò che il
A 90 anni di età don Edmundo
Szeliga sprizza vitalità da tutti i pori.
Ne dimostra 20 di meno, l'occhio
vivace, la voce chiara, il timbro
qeciso, il passo energico...
E un esperto di piante medicinali
peruviane. All'università di Napoli
ha presentato una pianta
particolare, in via di estinzione
causa la depredazione selvaggia
cui è sottoposta. Vuole salvarla.
I Padre Szeliga, 90 anni, fondatore del IPIFA
(Istituto Peruviano Investigazione Fitoterapica
Andina) con la medaglia ricevuta dal governo
polacco per le sue ricerche scientificfie
nel campo delle erbe medicinali.
OTTOBRE 200 1 BS
quechua non è una nazione, bensì un idioma, l'antica
lingua degli Inca del Perù , e che l'Avemaria l'aveva
ricevuta dai due peruviani che studiavano nel teolo-
gato internazionale della Crocetta di Torino. Bene, for-
se questo è un segno che il mio destino è in Sudame-
rica nel paese degli Inca. E da subito don Szeliga si
mise a studiare il quechua. Dopo qualche anno era in
Perù . "Quando divenni professore di botanica mi resi
conto che il Perù è un paese favolosamente dotato di
ricchezza botanica medicina/e. E feci il proposito di
dedicarmi a guarire le malattie attraverso le miracolo-
se erbe peruviane".

4.3 Page 33

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esperto in erboristeria ci parla de ...
Qualche mese fa ap ar
Szeliga. Questa pu~in~ed~n granuloma sul volto di Padre
una errata alimentazione ~,cancr~ ~el_la _Pelle l'attribuì a
rono di estirparlo chirur i~am' spec1~l1st1 d, ~,ma consiglia-
va anche un trattament; d. ente. L operazione comporta-
pos_sibile forma canceroge~rad~ot~rap,a per el_iminare ogni
ad ingerire ogni giorno tre t!~z a/e Sze_l,gamvece iniziò
mfuso in mezz'ora distac
e ' unghia dt gatto. Il suo
no le cellule del sistema ~!le sostanze attive che tonifica-
veri microfagi del cancro Il munolog,co, trasformandole in
3 mesi senza lasciare ci;atri1o granuloma sparì in capo a
LE PIANTE MEDICINALI
Sono davvero tante le piante medicinali del Perù . Si
parla di almeno 50 mila specie curative . Ma ne sono
state classificate non più del 1O per cento , cioè circa
cinquemila ; l'uso poi si limita a cinque o seicento
specie appena. Non di più . Una minima parte, dunque.
Questa favolosa ricchezza gli è stata rivelata dai guari-
tori , dagli sciamani e dai piros (i contadini) nei bacini
dei fiumi Madre di Dio, Manu e Urubamba . Furono
precisamente i nativi che gli fecero conoscere l'unghia
di gatto. Poiché non esistevano studi biochimici che
spiegassero le sue proprietà curative, il padre Szeliga
ne portò con sé alcuni frammenti al convegno interna-
zionale all 'Università di Napoli nel 1962. I risultati delle
analisi qualificarono l'unghia di gatto come una pianta
straordinaria, soprattutto per distinte virosi e per la di-
sinfezione di zone infiammate . Gli scienziati dell'Uni -
versità opinarono che avrebbe potuto essere utilizzata
per le infiammazioni interne e principalmente per atti-
vare il sistema immunologico.
Oltre all ' unghia di gatto il padre Szeliga riferisce di
aver conosciuto il "huaco bianco", un'altra pianta con
proprietà anticancerogene che cresce nelle foreste del
Perù, e altre piante interessanti , come lo "yana/1' che
si utilizza contro il cancro allo stomaco.
SALVARE L'UNGHIA DI GATTO
È in atto una depredazione selvaggia e incontrollata di
quest'erba favolosa che può portare alla sua estin-
zione in pochi anni, mette in guardia il salesiano. Ogni
anno se ne inviano nel solo Giappone circa venti
tonnellate , altrettante vanno nel Nordamerica, mentre
la Germania ne acquista una decina di tonnellate al
mese per il klaendor, un fitofarmaco utilizzato contro il
cancro e l'AIDS . Di fronte a questo rischio di esauri-
- Erbe medicinali essiccate e in vendita.
Il giornalista José Cava intervista
il prete scienziato.
.
mento della specie il salesiano erborista è riuscito a
ottenere che il Ministero dell 'Agricoltura conceda ai
piros la proprietà di 25 mila ettari nella foresta , per
organizzare un 'impresa di coltivazione controllata
dell 'unghia di gatto che attualmente cresce spontanea..
NON SOLO...
I piros gli hanno indicato varie altre piante utili per il
trattamento dell 'AIDS . In una di quelle un 'università
americana scoprì un 59% di castanospermina, una
sostanza organica che inibisce il virus del AIDS e
avrebbe maggior efficacia dell 'unghia di gatto. Doman-
diamo al "don" se si stia avviando questo riconosci-
mento . "Forse. lo non ho l'inclinazione a una investi-
gazione troppo scientifica . Mi intriga invece che la
gente comune impari a curarsi da sé con le piante
medicina/i. Per questo ho editato un opuscolo che
insegna alla gente prima di tutto a riconoscere le
piante medicinali e poi a usarle per la propria salute ".
L'analisi biochimica è delegata all'Istituto Peruviano di
Investigazione Fitoterapia Andina (IPIFA) che lo stesso
don Szeliga ha fondato per studiare le tante piante
medicinali di cui è ricco il Perù.
Il salesiano parla anche di problemi e resistenze che
trova nella socializzazione delle sue conoscenze,
perché la cosa sembra dia un certo fastidio ai medici
.che sentono di perdere autorità con la fitoterapia, e la
disprezzano, considerandola una ciarlataneria, una
cosa da sciamani .. . Ma la fitoterapia è una scienza e
una pratica curativa che si sta estendendo nel mondo
accademico. Ha basi solide nella conoscenza della
botanica sistematica, anche se è ancora carente l'ana-
lisi biochimica.
DUE DOMANDE
Don Szeliga, come concilia la sua missione di
prete con quella di scienziato?
Cristo ai suoi primi missionari diceva: Annunziate prima
di tutto la venuta del Regno di Dio , poi curate _i malati. ..
Ecco io cerco di compiere questa missione annuncian-
do il Vangelo e curando i malati . Mi pare di essere in
regola!
E le sue prediche includono anche le sue esperien-
ze botaniche?
Non proprio . Le omelie attualizzano il Vangelo del
giorno , e poche citazioni hanno questi riferimenti. Però
dico : ricordate che ogni volta che il Signore curava un
infermo gli diceva: "La tua fede ti ha salvato!".
O
BS OTTOBRE 2 00 1

4.4 Page 34

▲back to top
- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrere
QUEL TUO AMICO
NON Ml PIACE
PER NIENTE
"Non potrei vivere senza la mia migliore amica; ci diciamo tutto,
tutto quel che capita, tutto quello che abbiamo in mente
(e più ancora!), i ragazzi, le altre ragazze, la scuola .. .
Il problema è, però, che cambio spesso migliore amica ... "
"Credo che nella vita gli amici siano pochi. lo ne ho pochi (due),
ma con loro ho un rapporto stabile e duraturo, sono sempre
pronti ad ascoltare, a consolarmi. Ci si può confidare solo con
gli amici, sono gli indispensabili confidenti della vita".
Per molti genitori le frasi ripor-
tate nell'occhiello hanno un
sapore vagamente amaro .
C'è sempre un momento in cui si
sentono spodestati nel cuore dei
figli da ingombranti ed esigenti
amici . Alcuni ne sono colpiti doloro-
samente : "Non puoi passare alme-
no una domenica con noi?"
Questi rapporti di forte intensità
vengono cercati al di fuori della
famiglia ed è molto importante il
fatto che nella scelta dei propri
amici , i figli vogliono agire da soli.
Gli adolescenti difficilmente strin-
gono amicizia con persone presen-
tate dai loro genitori. Gli amici dei
figli sono enormemente "invadenti":
occupano spazi sempre più impo-
nenti della vita familiare , magari
senza farsi mai vedere .. . L'amico
del cuore diventa l'invitato onnipre-
sente che inconsapevolmente turba
l'intimità della famiglia. Non è infre-
quente vedere l'undicenne mangia-
re in sil enzio con una mano , men-
tre con l'altra digita messaggi sul
tel efonino all 'amichetta del cuore.
Normalmente i ragazzi tendono a
far conoscere ai genitori i propri
amici , almeno quelli che sanno che
saranno accettati . Se vostro figlio
ha un amico che non vi fa mai ve-
dere , cominciate a sospettare che
non vi piacerebbe per niente.
GLI AMICI SONO IMPORTANTI
C'è di più. La saggezza popolare
ha sempre espresso il problema
con chiarezza e semplicità: "Dimmi
con chi vai e ti dirò chi sei ". I figli
sono influenzati dai loro amici , dal
loro giro, dalla loro banda. Secondo
alcuni studi recenti , come Non è
colpa dei genitori di Judith Rich
Harris, la personalità dei figli, fermo
restando il peso dell 'ereditarietà, è
influenzata principalmente dai coe-
tanei , destinati a plasmare il com-
portamento e le scelte assai più
dell'educazione paterna e materna.
Sono i compagni (di gioco , di scuo-
la o di quartiere) a determinare l'ac-
cento e gli atteggiamenti del bam-
bino , a renderlo fragile e insicuro
quando si sente rifiutato perché
non accetta le regole del gruppo, a
indurlo addirittura ad abbandonare
gli studi. Insomma, sarebbero i coe-
tanei a fare di un bambino un adul -
to vincente ed equilibrato o a spin-
gerlo sulla strada della delin-
quenza.
Può sembrare eccessivo , ma molti
genitori vivono realmente questa
preoccupazione . La pressione dei
compagni e degli amici è potente .
In gruppo , il più gentile ragazzo del
mondo può lasciarsi trascinare ad
azioni che non avrebbe mai imma-
ginato .
La scelta degli amici è uno dei
gradini che i figli devono superare
per staccarsi dalla famiglia e con-
quistare l'autonomia. Non è mai
una scelta facile: può essere disse-
minata di delusioni , tradimenti, sof-
ferenze. Per questo i genitori sanno
di dover agire con tatto e prudenza
in questo campo. Sanno che i figli
hanno diritto ad avere i /oro gusti e
le loro simpatie . I figli devono es-
sere sempre rispettati, ma devono
anche essere protetti e guidati, per
il loro bene.
STRATEGIE D'INTERVENTO
Se gli amici dei figli sono bravi
ragazzi non c'è alcun problema, ma
se sono "cattivi " o se addirittura ap-
partengono alla categoria dei "pre-
datori"? Oggi è più che mai impor-
tante essere vigilanti. Prima di tutto
dovete informarvi. Cercare di se-
parare adolescenti legati da solida
amicizia è molto diffici le. Rischie -
reste solo di compromettere la rela-
zione con vostro figlio e provocare
magari un attaccamento ancora
maggiore. Per molti ragazzi, è così
difficile farsi .degli amici . Inoltre an-
che gli altri genitori potrebbero rea-
gi re allo stesso modo . Per loro è
vostro figlio che ha una influenza
negativa sul loro.

4.5 Page 35

▲back to top
il genitore
di Marianna Pacucci
In caso di cattive frequentazioni
accertate, è necessario interve-
nire. Non in modo autoritario, ma
in modo riflessivo e argomentato.
Più il pericolo è evidente, più è im-
portante agire con prontezza e
mantenere aperta la porta al dialo-
go con vostro figlio , con i suoi ami-
ci e anche con i loro genitori. Co-
minciate sempre dalla cosa che più
vi sta a cuore: il comportamento di
vostro figlio. Non criticate diretta-
mente i suoi amici , ma il compor-
tamento, gl i atteggiamenti , le pro-
spettive aperte da un certo modo di
pensare . Un attacco frontale co-
stringerebbe vostro figlio a pren-
dere le difese dei suoi amici , men-
tre è impo rtante "ragionare " con
calma. Incoraggiate lo spirito critico
di vostro figlio, ascoltate le sue os-
servazioni e contrapponetegli i vo-
stri argomenti.
Avete il diritto di porre dei limiti
precisi : tempi, luoghi , circostanze.
Proponete diversivi e attività alter-
nativi: se vostro figlio , per esempio,
si è imbarcato in un branco di bi-
ghelloni , pagategli un corso di ka-
ratè o simili.
LA FORZA DELL'ESEMPIO
In ogni caso , aiutate i vostri figli
ad avere veri amici. Dietro un'ami-
cizia c'è un vero incontro, qualcosa
che fa sì che , dopo questo incon-
tro, non si sia più gli stessi . I geni-
tori che vjvono esperienze di ami-
cizia sincera e genuina insegnano
realmente ai figli che cosa significhi
avere amici.
È triste avere genitori che non invi-
tano mai amici in casa: in questo
modo viene a mancare una finestra
sulla vita e per genitori del genere
è difficile, se non impossibile , ca-
pire quanto l'amicizia sia un valore
importante per tutta la vita.
L'amicizia vera dà la forza di lan-
ciarsi in un 'avventura, di pensare
lontano, di impegnarsi. Forse è per
questo che quasi tutti gli adole-
scenti dicono che l'amicizia è per
loro la cosa più importante. E que-
sto perché nell'amicizia ci si sente
più forti grazie alla sicurezza e alla
fiducia in noi stessi che ci deriva
dalla fiducia di un'altra persona che
rispettiamo , a cu i è possibile con-
fidare tutto, anche quello di cui non
si è orgogliosi , sapendo che sarà
accettato con tolleranza.
O
SE I GENITORI
NON PIACCIONO
AGLI AMICI
La strada della comunione e della solidarietà non può essere
intrapresa solo a parole. In famiglia si sceglie di non vivere
atteggiamenti d'indifferenza e d'impermeabilità reciproca, e dai
genitori va condivisa la decisione di accettare le esperienze
affettive dei figli senza pregiudizi e indebite invasioni.
E ppure ... noi genitori dob-
biamo farci carico di orienta-
re la vita dei ragazzi in tutti i
campi , compreso quello delle rela-
zioni esterne , sapendo bene che il
"mondo" non può essere guardato
con diffidenza , ma neppure con
eccessiva ingenuità.
Le amicizie con i coetanei non
sfuggono a questa regola , anzi la
invocano con particolare urgenza,
soprattutto quando la cond izione
giovanile appare labile, frammen -
tata e contraddittoria e nel momen-
to in cui i figli scoprono che la di-
vers ità è una bella cosa e dunque
vanno alla ricerca di amici che
pensano e vivono su ben altra lun-
ghezza d'onda.
In verità i nostri figli preferisco-
no il riscontro di una sintonia, che
non il fascino della differenza; pro-
babilmente sono ancora nella fase in
cui si richiedono dal gruppo dei pari
delle conferme sul proprio modo di
essere ; è però inevitabile entrare in
contatto con stili di vita diversi, so-
prattutto a scuola, dove il mosaico
delle identità è molto variegato.
Solo in qualche caso il confronto è
avvenuto in modo problematico : ed
è stato certamente doloroso per lo-
ro verificare come una valutazione
negativa sul comportamento degli
amici faceva a pugni con il bisogno
di accettazione, di integrazione , di
condivisione , che ogni ragazzo si
porta dentro come un fatto natura-
le. Per fortuna in queste situazioni
non ho dovuto spendere molte pa-
role: i figli si sono rivelati abbastan-
za autonomi nella capacità di giudi-
zio ed è bastato che io li invitassi a
considerare con maggiore attenzio-
ne quanto certe relazioni amicali
fossero realmente fonte di benes-
sere , o se piuttosto scatenavano
sentimenti di ansia, di frustrazione,
BS OTTOBRE 200 1

4.6 Page 36

▲back to top
FAMIGLIA SALESIANA
di Julio Olarte
di conflitto interiore , per rendersi
conto che un'esperienza affettiva
merita molto di più che un'accetta-
zione superficiale dell'altro.
In altre occasioni invece è
successo che gli stessi amici ab-
biano scelto di defilarsi, quando si
sono resi conto di non riuscire a
condividere la nostra direzione di
marcia. La loro decisione non è
però mai avvenuta per contrasti
con noi adulti e credo che, almeno
finora, l'allontanamento non sia da
considerarsi un dato irreversibile.
Diciamo che, riscontrata la man-
canza di feeling e preso atto che
la fedeltà alla propria visione della
vita non può essere barattata per
un po' di compagnia, ciascuno ha
preferito continuare per la propria
strada, in attesa di nuove opportu-
nità di ripensamento dei valori e
delle esperienze che quotidiana-
mente realizza.
In questo modo, penso di essere
riuscita a non creare mai con Ales-
sandra e Claudio imbarazzanti for-
zature e di averli aiutati concreta-
mente a confermare la fedeltà a
se stessi, anche quando questo
impegno può risultare faticoso.
Probabilmente sono stata utile
anche ai loro "amici sbagliati": non
li ho mai rifiutati o emarginati, non
ho voluto che pensassero che non
mi piacevano . Piuttosto , li ho la-
sciati liberi di decidere che po-
tesse accadere l'inverso, cioè che
noi adulti non fossimo di loro gra-
dimento e che dunque potessero
rifiutare il nostro modo di fare.
Questo mix di disponibilità e
di fermezza , di incoraggiamento
all'autonomia e di rispetto della loro
persona li ha spesso meravigliati ,
ma alla fine li ha in qualche modo
messi in crisi. Qualcuno non si è
fatto più vedere, perché non ha
retto a un confronto così tollerante
- evidentemente era abituato a
metodi educativi autoritari o alla
completa indifferenza dei suoi ge-
nitori -. Qualcun altro ha scelto di
non frequentare più i miei figli -
che noia questi bravi ragazzi! - , ma
in cambio chiede ogni tanto di fare
una chiacchierata con me, avendo
forse intuito che la dissonanza di
un adulto è talvolta più benefica di
quella di un coetaneo.
OTTOBRE 2 001 BS
VDB
Sono 1334, sparse in 50 paesi. Nei raduni
della Famiglia Salesiana, quando le si nomina,
ci si guarda intorno, ma non si riesce a riconoscerle: hanno il riserbo
sulla loro identità, vestono come tutte le donne, non portano
distintivi, non gestiscono opere proprie...
LE V OLONTARIE
01 DoN Bosco
D Molti si domandano perché tan-
ta segretezza. In realtà non si tratta
di un segreto, ma di una ca ratteri-
sti ca propria di molti " istituti seco-
lari ", ora ri co nosciuti co me appar-
tenenti all a vita consacrata, perché
i membri emettono i voti di pover-
tà, castità e ubbidi enza, ma vivono
in fo rm a anonima questa loro con-
sacraz io ne.
Di fa tto qu esto stil e di vita co nsa-
crata è relativ amente recente
nell a Chi esa. Le VDB so no state
ri co nosc iute da Pao lo VI nel
1978. Un grupp etto di signorin e,
guid ato da do n Filipp o Rinaldi ,
terzo succe ss o re di Do n Bosco,
aveva ini z iato qu esto ge nere di
vita già 30 anni prima, nel 1917.
Prop ri o al 20 magg io di qu el-
l'a nn o è fi ssata la loro fo ndaz ione
press o de ll ' O ratori o fe mminil e
dell e Fi gli e d i M ari a Au sili atri ce
di Valdocco.
D Nonostante questa novità, il
fondatore, don Rinaldi, afferm ò di
trova re la sua isp iraz ione diretta -
mente in Don Bosco . Egli , infatti,
nelle Costitu zioni dell a Soc ietà Sa-
les iana del 1860 presentava i soc i
11 este rni" (c he diverranno i "Coo-
peratori ") co me de ll e persone se-
co lari che vive ndo nell a propri a
casa, e in seno all a prop ri a fa mi-
gli a, s' impegnava no a mettere in
prat ica qu ell a pa rte del Rego la-
mento dei reli giosi , co mpatibil e
co l propri o stato e co ndizione. Per
don Rin aldi , la fond az ione dell e
Ze latrici di Ma ria A usiliatrice (il
nome ori gin ari o de ll e Vo lontarie)
co ncreti zzava un progetto di Don
Bosco al femminile.
D Oggi, sono ammesse come
"Istituto" signorin e co n non più di
35 anni di età, che desiderin o co-
niu gare la pi ena donaz ione dell a
v ita a Di o, medi ante i co nsi gli
eva ngelici, co n la pi ena responsa-
bilità di trasform are il mondo dal
di dentro. È un a ve ra vocaz ione.
Vi vo no qu esta chi amata co me la
Vergine M ari a visse tutta per Gesù,
senza di stinguersi dall e donn e del
su o tempo; si dedi ca no all a Mis-
sione Sa lesi ana, così se nsibil e ai
pro bl emi del mondo de i poveri,
spec ialmente dei giovani , co n lo
spirito di Don Bo sco, in qu alsiasi
lu ogo e in qu alsias i profess ione.
Co loro che desiderano essere VD B
possono rivolgersi alla casa salesia-
na più vi cina.
D

4.7 Page 37

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4.8 Page 38

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I Riti di Passaggio
l"SEGNI
EFFICACI"
di Nicola Follieri
I
Spesso anche sui campi
da gioco spunta il simbolo
cristiano della croce!
La fede cristiana
scommette su alcuni
"segni", indicati da
Cristo come carichi
di potenza salvatrice.
Non sono straordinari,
incomprensibili,
o irraggiungibili,
tutt'altro, sono
tra i più elementari
e fondamentali per
l'uomo: acqua,
pane, vino, olio...
L a storia della salvezza nella
cultura e nella religione cri-
stiana non è qualcosa che ri-
mane chiuso e circoscritto in un
contesto teologico-sacrale, magico-
misterico, ma trova la sua corri-
spondenza più profonda con la
realtà e le aspirazioni dell ' uomo,
con il suo vissuto quotidiano. Sia il
Gesù storico che il Cristo con la sua
1 11 simbolo del pane spezzato
raffigura il sacramento
dell 'eucarestia.
OTTOBRE 2001 BS
dimensione divina, soprannaturale,
ultraterrena, cosmica si riscoprono
nella realtà concreta e personale di
ogni persona umana, anche e so-
prattutto attraverso dei segni o riti ,
ricchi di significati e di simboli che
la Chiesa è chiamata ad amministra-
re: i sacramenti. Essi accompagnano
la vita del cristiano, sostenendo e
confennando la sua identità umana,
la sua fede, il suo itinerario di sal-
vezza. Il sacramento è nella vita
cristiana una sorta di iniziazione, di
ingresso ufficiale, controfirmato da
una sanzione divina, a un nuovo sti-
le di vita, in cui il cambiamento, la
conversione, sono fortemente carat-
terizzanti. Il sacramento sancisce
una svolta, radica l' uomo nella stra-
da della propria totale reali zzazione,
manifesta ciò che egli è già, e fa
emergere ciò che non è ancora. I sa-
cramenti del battesimo e della cre-
sima si prestano a esprimere questo
complesso processo la cui efficacia
è colta oltre l' espressione del rito,
della liturgia e della cerimonia in sé,
in quanto la vita ne beneficia in ter-
mini di ricchezza e sostegno spiri-
tuale.
Il "passaggio" dal mondo del
bambino a quello del giovane e del-
l' adulto si connota di un valore reli-
gioso-esi tenziale nel momento stes-
LA CHIESA SACRAMENTO
Chiesa, par_o!a di origine greca, signi-
t,c_a comumta. Così si chiamavano le
prime _comunità cristiane, che si riuni-
vano ,_n pr~gh1era nelle catacombe.
La Chiesa e corpo di Cristo, stando
alla nozione paolina o ai richiami
neotestamentari. Essa è segno e sa-
cramento della Rivelazione agli uomi-
ni _del ~essaggio di salvezza. La
Chiesa e _segno visibile della presen-
za 1_nv1s1b1le d1 Dio in mezzo agli uo-
min1. Essa è segno e sacramento di
unio_ne di tutti gli uomini , di tutta la fa-
miglia umana, che è famiglia di Dio
attraverso Cristo.
'
I Il rito del sacramento della
riconciliazione,
uno dei più suggestivi della
religione cristiana.

4.9 Page 39

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so in cui si traduce in un 'esperienza,
e in un cammino di crescita cristia-
na. La vita umana è dunque dete1mi-
nata e rinnovata dai sacramenti. An-
che il matrimonio, l'ordine, la peni-
tenza, l'eucarestia e l'unzione degli
infermi si collocano con le stesse fi-
nalità salvifiche in questo percorso
di conversione interiore (metanoia),
che si attua nella vita concreta del-
l'uomo dalla nascita in poi.
RITO DI PASSAGGIO
COME CAMBIAMENTO
DI VITA
Il sacramento, nella religione cri-
stiana, alla stregua di un rito di pas-
~
r
SEGNI E SIMBOLI
CRISTIANI
I sacramenti sono tutti segni che evi-
d_en~iano in modo visibile realtà invi-
s1b1l1 _che si richiamano a Cristo e alla
Grazia. _Nella cultura, storia e tradi-
~ione c~1st1~na oltre ai sacramenti , la
figura d1 Cnsto e il valore della Grazia
sono s~at, _espressi anche attraverso
deter_m1n_at1 simboli ricorrenti sin dai
tempi p,u antichi. Il Cristo era ed è
rappresentato, per esempio, nel pe-
sce, nel pavone, nel pastore e nell 'a-
gnello. La C~iesa, luogo dove s'in-
contra D_,o e s, ricevono i sacramenti,
era ed e rappresentata dalla barca
dalla rete, dalla vigna, dalla vite ~
dall~ sposa (sono tutte reminiscenze
b_,bl1che, neotestamentarie) . La fede
s, rappresenta con la luce di una can-
d_ela, d1 una lucerna O con l'àncora. 11
simbolo per eccellenza che identifica
e contraddistingue i cristiani è la cro-
ce, segno di risurrezione (ma simbolo
di morte per il mondo greco-romano
strumento di supplizio con cui si con ~
dann~vano alla pena capitale i mal-
fattori).
saggio, implica che si verifichi nella
vita dell'uomo un cam biamento,
non come un avvenimento voluto e
realizzato dall ' uomo, ma come una
grazia, un dono che viene dato gra-
tuitamente ali ' uomo da Dio stesso
che irrompe nella sua vita e la tra-
sforma, la trasfigura, la sostanzia
con la sua grazia. La conversione,
che il sacramento esprime, concerne
tutta l'es istenza dell'uomo nel senso
più completo del tennine: le sue
scelte, le sue aspirazioni, il suo mo-
do di vivere, il suo quotidiano rela~
zionarsi con gli eventi e i suoi simi-
li . Avviene allora, attraverso il sa-
cramento, una vera purificazione,
cui l' uomo si sottopone per rinno-
varsi, e passare da uno stato di vita
a un altro, diciamo così, rigenerato.
LIMITI DELLA RITUALITÀ
NEI SACRAMENTI
Ma, al di di considerazioni teo-
logiche di superficie, il rapporto con
la vita che i sacramenti dovrebbero
tenere sempre vivo e attuale risulta
annebbiato , sfumato , quasi impro-
babile. Il rito, colto troppo spesso
nella sua esteriorità, sembra aver
perduto il suo impatto diretto e vivo
con la vita concreta. Il rischio è che
le sue due dimensioni, quella umana
e quella divina, non vengano più
percepite, vanificando così la sua
fo rza di cambiamento : il sacramen-
to non coinciderebbe o non s' identi-
fic herebbe più con la vita, ma con il
rito . Il rito sarebbe dunque posto
sotto accusa, perché tende a nascon-
dere il valore e l'efficacia del sacra-
mento, mentre invece dovrebbe as-
La simbologia cristiana
è fortemente evocativa.
Il simbolo della luce, molto
frequente nei riti cristiani.
L'ACQUA, LA LUCE
Pe~ re~t~re. n~I tema dei segni e sim -
boli cnst1an1, e da menzionare il cero
pasquale, come simbolo della vittoria
d1 Cristo suHa morte. L'acqua del bat-
t~sir:rio esprime l'acqua viva, cui si fa
nfenmento nel Nuovo Testamento, da
attin~ere e con la quale abbeverarsi
per intraprendere il cammino di con -
versione: accedere alla grazia, rifor-
nirsi sp1ntualmente. L'unione con Dio
quella che si realizzerà in pienezz~
nel _Regno dei Cieli, è simboleggiata
graf,c~m~nte con il cerchio di luce, da
c~1 s1 dipartono otto raggi luminosi
(simbolo di perfezione) . Anche la pri-
ma e l'ultima lettera dell'alfabeto gre-
co, Alfa e Omega, sono usate per in-
dicare . la_ ~erfezione e l'assoluto di
Dio, princ1p10 e fine di ogni cosa.
I
Antichissimo fonte battesimale,
quando il sacramento veniva
somministrato per immersione.
solvere appieno alla funzione di ma-
nifestarlo e renderlo visibile, com-
prensibile, accessibile. Vita umana
e sacramenti sono strettamente
correlati e uniti nel e dal rito, ma
perché non si perda questo legame,
occorrere imparare, attraverso una
catechesi appropriata e vitale, che
culto, rito, liturgia non sono gesti
vuoti, simboli inutili , segni magici,
ma autentici canali, cinghie di tra-
smiss ione attraverso cui prende sen-
so compiuto la propria vita e le pro-
prie azioni, che hanno un riferimen-
to divino oltre che umano.
D
BS OTTOBRE 2001

4.10 Page 40

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11 19 agosto del 2000 a
Tor Vergata ho av uto
SENZA
l'opportunità di parl are
CROCE ... NON del Movimento Giovanile
Salesi ano all a sterminata
ami ci del Canada perché i
. fo lla di giova ni presenti ...
perdendo lo sgua rdo stu-
pito in un a in termin ab il e
SI VIVE
giova ni di tutti i co nti nen-
ti possano appoggia rsi al
suo mi stero di sa lvezza.
vari età di co lori e di cuori .
Un a croce che salva
Mi hanno impressionato
le parole del Papa, senza
sfu mature, se nza sconti ,
co n la fiducia di parl are a
giova ni "a dulti nell a fe-
de! " Se qualcuno vuol ve-
nire dietro a me prenda la
croce ... parole che esp ri-
sempre un a contraddi-
z ione ma è il paradosso
della v ita cristi ana, il pa-
radosso di un Dio che di-
ce beati quelli che stanno
peggio, che scardin a tutte
le certezze più rad icate
degli uomini.
mon o la radica lità di una
scelta che non ammette
indugi e ripe nsam e n ti. È
un 'es igenza dura, che ha
impressionato g li stessi di-
scepoli e nel corso dei se-
'I
coli ha trattenuto m olti
uomini e donne dal segui-
re Cristo. Ma proprio que-
sta radica lità ha an c he
prodotto frutti mirabili di
santità e m artirio. Dunque
è vero: ann unciare il Van-
gelo è diffi cil e in un a so-
cietà che mette in lu ce il
pi acere, l'avere e l'a ppa-
rire. M a è esa ltante. Di
esempi il Papa poteva far-
ne, tanti , a · migliai a nel
corso de i seco li , ma ha
preferito parl arc i di un
giovane caro ai sa les iani ,
di , Pi er Gio rgio Frassat i.
Uri o di oggi, un giovane
ri cco che ha avuto la ca-
pac ità d i sco nf igge re il
"giovane ri cco" che era in
lui ed è in tLJtti no i...
Anche un giovane del MGS -
durante la GMG ha presentato
il suo movimento ai partecipanti -
ha fatto parte del gruppo che ha
consegnato la croce delle giornate
dei giovani ai coetanei canadesi per
il grande raduno del 2002. Ci ha
inviato la lettera che pubblichiamo.
In quei giorni ho speri-
mentato la diversità che
tende all'unità, la Croce,
la preg hi era, la festa, i I
Papa, la piogg ia, il so le
coce nte ... Non dim enti-
cherò più quei gio rni do-
vessi ca mpare mill 'a nni ,
né le parol e del messag-
gio per la XVI GMG: Non
vi sem b ri strano se all'i-
niz io de l lii mille nnio vi
indico ancora una volta la
Giovanni Paolo è così, sorprende sempre, va sem- Croce co m e ca mmin o di vita e d i aute ntica fe li-
pre "oltre", co n le paro le oltre i fogli , co n il sorri so cità.. . Una diffusa c ultura de ll'effim ero c he asse-
oltre la circostanza, co n i gesti o ltre il cerimoni ale, gna il va lore a ciò che p iace e appa re bello vor-
co n la spo nta neità o ltre l'eti chetta... Ed è questo rebbe far credere che p er essere fe lici sia necessa -
che ci pi ace, ci pi ace, ci pi ace.
rio rimuove re la croce ... Aprite bene g li occhi,
Una grand issima emoz ione e altrettanta responsa- questa non è la strada che fa vivere, m a il sentiero
bilità ho sentito nel po rtare la Croce dei giova ni che sprofonda ne lla morte. Le sfide di questo papa
as si eme ad altri no ve coeta nei. Co nsegnata ag li app aiono imposs ibili, eppure magnifiche!
O
OTTOBRE 2001 BS

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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OTTOBRE
OCTOBRE
OKTOBER
OCTOBER
OUTUBRO
OCTUBRE
Sm~ina Jemina
EFFEMERIDI
2: Luna piena. Sukkot, festa
ebraica dei Tabernacoli.
16: Luna nuova.
23: primo di Brumaio (calendario
rivoluzionario francese) .
30: primo del mese ebraico di
Cheshvan .
31: festa di Halloween .
LUNARIO
Il giorno 1 il Sole sorge alle 6.05
e tramonta alle 17.48. Il 15 alle
6.20 e alle 17.25. Il 21 esce dal
segno della Bilancia ed entra in
quello dello Scorpion e. In pianura
si seminano grano, segala, avena
e orzo. Nell 'orto si raccolgono
sedani e cardi. In giardino, si tra-
piantano i crisantemi e si possono
interrare tulipani , giacinti e altre
bulbacee. Mele e pere vanno ri-
poste in ambienti asciutti , su ta-
vole. Si vendemmia. Rincalzare le
viti , per proteggerle dal freddo. In
cantina , togliere insaccati , for-
maggi e altri alimenti che influi-
scono negativamente sulla fer-
menta zione .
I FIORETTI DEL PAPA
16 ottobre 1978, alle 17.15: vie-
ne eletto Papa; è il 263° succes-
sore di Pietro.
16 ottobre 1983: consacrazione
del mondo alla Madonna di Fatima.
27 ottobre 1986: giornata mon-
diale di preghiera per la pace, ad
Assisi .
18 ottobre 1990: promulgato il
Codice per le Chiese Orientali.
6 ottobre 1996: ricovero e inter-
vento chirurgico di appendicecto-
mia.
11 ottobre 1998: beatifica
suor Teresa Benedetta della
Croce, Edith Stein .
19 ottobre 1999: visita del
Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
1° ottobre 2000: canonizzati i
martiri cinesi tra cui i salesiani
monsignor Versiglia e don Cara-
vario.
17 ottobre 2000: visita ufficiale
della regina Elisabetta Il d'Inghil-
terra e del principe Filippo.
29 ottobre 2000: Giubileo degli
sportivi .
IERI ACCADDE
5 ottobre 1954: Trieste torna al-
l' Italia .
9 ottobre 1997: premio Nobel al-
l'attore Dario Fo .
10 ottobre 1897: il chimico Felix
Hoffmann scopre l'Aspirina.
12 ottobre 1891 : nasce santa
Edith Stein .
15 ottobre 70 a. C. : ad Andes
(Mantova) nasce il po eta latino
Virgilio .
15 ottobre 1858: nasce Charles
de Foucauld, fondatore dei Piccoli
fratell i di Gesù .
18 ottobre 1912: pace con la
Turchia; all 'Italia vanno la Tripoli-
tania e la Cirenaica.
22 ottobre 1938: l'americano
Chester Carlson inventa la fotoco-
piatrice .
23 ottobre 1940: nasce il calcia-
tore Edson Arantes de Nasci -
miento, Pelé .
24 ottobre 1945: entra in vigore
lo Statuto dell'Onu.
26 ottobre 1913: prime elezioni
italiane con suffragio universale
maschile .
29 ottobre 1956: seconda guerra
arabo-israeliana.
LA SCOPERTA
11 12 ottobre 1492 Cristoforo Co-
lombo scopre il continente ameri-
cano . Era partito da Palos il 3
agosto.
LE MOSTRE
A Treviso , sino al 1O febbraio
2002, è in corso Monet. I luoghi
della pittura, dedicata al "padre "
dell'impressionismo. A Venezia, a
Ca' Rezzonico , è di nuovo visita~
bile il Museo del Settecento . A
Roma , sino al 7 çiennaio 2002 ,
Omaggio al Colosseo racconta la
storia del monumento ·più visitato
d'Italia, facendo riviver~ gladiatori
e màrtiri. Sempre a/Roma, al Yit,
tonano, dopo oltre vent1anni è ria~
perto il Museo centi:ale del Risor:-
gimento, dalla fine vdei XVlll i se-
colo alla prima guerr,"a mondiale. ·
DAI PADRI DEL PESERTC> :
Un anziano diceva : "Non ho ·mai
desiderato una cosa che mi fosse
utile e comportasse un danno per
un mio fratello, perché spero che
il guadagno del fratello sia per me
un vantaggio".
BS OTTOBRE 2001

5.2 Page 42

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PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" .. . Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di f. .. . o titoli, ecc. per
i fini istituzionali dell'Ente".
b) di beni immobili
"... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) l' immobile sito in ...
per i fini istituzionali dell 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" .. . Annullo ogni mia prece-
dente disposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Missioni, con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell 'Ente".
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB . Il testamenco deve essere seri/lo per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 1111
00163 Roma-Bravena
Te!. 06.65612678 - Fax 06.65612679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
10152 Torino
Te!. 011.5224247-8- Fax 011.5224251
C.C.P. 28904100
OTTOBRE 2001 BS
_ J I NOSTRI MORTI
PERAZZI sac. Biagio
t Gualdo Tadino il 17/05/2001 ,
a 67 anni.
Improvvisa come un fulmine è giunta la no-
tizia della sua morte, e ha gettato nella tri-
stezza superiori , confratelli, amici, cono-
scenti ed estimatori. Quella di don Biagio è
stata una presenza discreta, ma sensibile ,
attenta, interessata alle vicende della sua
casa, del suo oratorio, della sua città di e-
lezione, Gualdo Tadino, dove per 22 anni
ha profuso la sua ricchezza di uomo , di sa-
cerdote, di religioso e di salesiano. Amava
la sua casa per la quale ha sempre lavora-
to con impegno e caparbietà, superando
non poche difficoltà di natura burocratica,
econom ica, tecnica e perfino legale. Pur
immerso nei problemi di ricostruzione ,
messa a norma, ristrutturazione , ecc. non
ha mai abbandonato la sua missione di
animatore e guida dei giovani, per i quali
era anche un vero amico. Nella sua molte-
plice attività apostolica ha anche seguito i
cooperatori con la bontà di un amico , la
saggezza di un pastore e la competenza di
un maestro di spirito. Il sacerdote cantau-
tore Giosy Cento , suo paesano e amico gli
ha dedicato un concerto.
DEGIOVANNI suor Maria
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Nizza Monf. (AT) il 13/09/1999, a 88 anni.
Suor Maria non conobbe il padre , perito
durante la prima guerra mondiale. Forse
per questo fu in lei tanto vivo il senso della
paternità di Dio , che si tradusse in un
atteggiamento di bontà, di amore e di pre-
ghiera incessante, tale da permeare tutta
la sua esistenza. Trascorse tutta la sua
vita religiosa nell'Istituto "N . S. delle Gra-
zie " di Nizza, dove si occupò , fin che le
forze glielo permisero , del lavoro della vi-
gna, unendo il sudore alla preghiera e pre-
parando il vino per la Messa. La vigna le
era cara, perché proprio là tante volte era
salita Madre Mazzarello con le prime sorel-
le dell'Istituto. Attiva e laboriosa, ogni do-
menica mattina, per molti anni , si recò con
un'altra suora nella chiesetta della borgata
di "San Michele", sulla collina prospiciente
la città di Nizza, distante circa 5 km dal-
l'Istituto, per fare il catechismo ai ragazzi ,
ora padri di famiglia , che conservano "un
ricordo bellissimo" di quegli incontri dome-
nicali con suor Maria. Alla domenica pome-
riggio prestava il suo servizio educativo
nell'oratorio , seminando buone parole ed
un immancabile sorriso.
tualità salesiana. Fatto delegato mondiale
dei cooperatori , per tre anni non cessò di
girare il mondo per conoscere, animare,
incoraggiare le diverse realtà che compone-
vano l'Associazione nelle varie parti del
mondo. Si guadagnò sul campo l'ammira-
zione di tutti per la gentilezza dell'approccio,
la saggezza dei suoi orientamenti, l'arguzia
delle sue risposte . Insegnante apprezzato e
ricercato , da buon salesiano era più in corti-
le che in ufficio; parroco, si è interessato ai
più poveri e bisognosi, agli ammalati e agli
anziani che ancora lo ricordano in benedi-
zione. Le ultime settimane si era abbando-
nato totalmente alla volontà di Dio, accet-
tando la sua malattia con fede.
MARTIGNON sac. Luigi , Salesiano
t Pacognano (NA) il 18/12/2000 ,
a 82 anni.
Buono d'animo, comprensivo, incoraggian-
te, ci ha fatto dono della sua spiritualità e
del suo servizio sacerdotale col tipico slan-
cio giovanile che contraddistingue il sale-
siano . Dall'approccio delicato , sensibile, e
aristocratico, egli si è posto a disposizione
di tutti come confessore e guida spirituale,
diventando in brevi:) punto di riferimento
per religiosi e laici. E il confratello delle oc-
cupazioni semplici e nascoste. Così è stato
e si è fatto apprezzare fino a quando ma-
lattia e anzianità glielo hanno permesso. A-
mante della preghiera um ile , .raccolta,
dignitosa, egli ha sempre celebrato con
convinzione e raccoglimento . Particolare
attenzione ha sempre dedicato al valore
dell 'assistenza e della "parolina all'orec-
chio ", secondo la tradizione salesiana .
Questo gli ha guadagnato la confidenza
dei giovani , che egli mai ha dimenticato,
nemmeno sul letto della malattia: non
potendo vivere direttamente con i giovani ,
egli ha offerto la sua sofferenza per i gio-
vani.
ASNAGHI suor Ernesta,
Figlia di Maria Ausiliatrice ,
t Fiorenzuola d'Arda (PC), il 27/12/2000,
a 88 anni.
Suor Ernestina fu una suora semplice , ca-
pace di gratuità e di pace. Fin dalla prima
professione le fu assegnato l'ufficio di cuci-
niera che svolse per molti anni a servizio
dei salesiani. Era fel ice di lavorare per il
bene dei Superiori e dei giovani. Dal 1978
si trovava nella casa di riposo di Lugagna-
no d'Arda, dove ha continuato a pregare
per l'istituto, i confratelli e i giovani.
LAWS sac. Patrick Joseph,
Salesiano
t Melbourne (Australia) il 06/12/2000
a 66 anni.
Salesiano molto dotato, molto affettuoso,
molto umano. Attraverso di lui il Signore ha
certamente raggiunto tante persone .
Amante dello sport, allegro, acuto e sensibi-
le, gli piaceva stare "in famiglia", conversa-
re , fare battute. Australiano puro sangue e
salesiano tutto d'un pezzo, durante gli studi
teologici a Castellammare di Stabbia, fuggi-
va sempre all'oratorio per imparare, diceva
lui , la sfiziosa lingua napoletana! Profuse il
suo talento in varie case dell'Australia, sem-
pre ricercato per corsi di formazione e spiri-
Venuta la ser_a d_i .
uel giorno Gesu disse.
q "Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)

5.3 Page 43

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
SOTTO LA
PROTEZIONE
DELLE MAMME
Rimasta vedova da oltre tre
anni, mi sono rivolta sempre a
Maria Ausiliatrice e a Mamma
Margherita nelle mie necessità.
Grazie a tale protezione i miei
due figli Antonella e Pietro han-
no trovato un posto di lavoro e
così Antonella si è anche spo-
sata. A Pietro è stata concessa
una grazia ancor più grande:
mentre si recava al lavoro ha a-
vuto un incidente da cui è uscito
completamente illeso, segno
tangibile dell'aiuto della Mamma
Celeste e di mamma di Don Bo-
sco alle quali ho sempre affidato
i miei figli.
Angela Manna Bozzelli, Vasto
NELL' ANNIVER-
SARIO
Mio cugino Nicola Sabatelli, di 4
anni , rimase gravemente ferito
in un incidente stradale che lo
fece entrare in coma con pro-
gnosi riservata . Fin dal primo
giorno la situazione fu giudicata
abbastanza grave. Il giorno del
suo compleanno , 1'11 febbraio
2001 , domenica, mi recai pres-
so l'Istituto Salesiano per parte-
cipare alla Messa. Il celebrante
ci ricordò che quel giorno , oltre
ad essere la giornata del malato
e la festa Madonna di Lourdes,
era anche l'anniversario della
morte del servo di Dio France-
sco Convertini. Ci furono distri-
buite sue immaginette sulle
quali era riportata una preghiera
che recitammo tutti insieme ,
pensando alle persone malate a
noi care . A un certo punto il
sacerdote disse : "Chissà che don
Convertini non faccia un miracolo
proprio qui tra di noi". lo pensai
subito a mio cugino e dissi a una
mia amica: "Se il miracolo ci deve
essere, don Convertini lo farà a
Nicola". Terminata la Messa por-
tai l'immaginetta a mia madre
che nel pomeriggio doveva recar-
si in ospedale da Nicola. Il giorno
precedente Nicola aveva già a-
perto gli occhi , ma quella mattina
si svegliò del tutto, uscendo dal
coma e rimanendo tutto il giorno
sveglio. Oggi dopo venti giorni,
Nicola riesce già a parlare e
comincia a fare i primi movimenti.
Noi familiari , come i medici stes-
si, rimaniamo ogni giorno più sor-
presi , notando i miglioramenti
che il bambino fa , vista la situa-
zione in cui si trova. In cuor mio
credo che don Convertini abbia
ascoltato la mia preghiera e
abbia aiutato Nicola ad aprire gli
occhi e a rimanere tra noi.
C.A. , Cisternino
INTERVENTO
EVITATO
Desidero rendere pubblica testi-
monianza di una grazia ricevuta
in un momento difficile per me e
per la mia famiglia . Mia suocera
era stata operata per la frattura
del femore. L'operazione era
ben riuscita , ma era necessaria
un 'assistenza continua da parte
di mia moglie, figlia unica e
insegnante elementare in servi-
zi o. Era perciò costretta con
grandi sacrifici a conciliare con il
suo lavoro le cure alla mamma
e al padre , scarsamente auto-
sufficiente. Per di più un giorno
cominciò ad avvertire un forte
dolore al fianco destro. Dall e
prime visite sembrava interessa-
ta la colecisti o il pancreas o il
colon . E giacché il dolore persi-
steva, si riteneva probabile un'o-
perazione che, anche a causa
delle condizioni familiari , sareb-
be risultata particolarmente gra-
vosa. Mi rivolsi con fiducia a
Don Bosco e ai Santi Salesiani
e sono stato esaudito, perché i
successivi accertamenti diagno-
stici non evidenziarono più alcu-
na anomalia agli organi interes-
sati e mia moglie è guarita solo
in base alle cure mediche.
Giuseppe Bianca, Catania
Attilio Giordani
Matilde Salem
HA ACCRESCIUTO
LA MIA FEDE
Ho sempre desiderato pubblica-
re qualche libro. Ho tentato per-
ciò vari contatti editoriali , ma
sempre con esito negativo . Un
giorno , parlando di questa mia
velleità con un salesiano del-
l'Istituto S. Ambrogio di Milano ,
fui consigliato d'insistere e di
chiedere aiuto a don Giuseppe
Quadrio che era stato suo com-
pagno di studi. L'ho fatto volen-
tieri servendomi dell 'immaginet-
ta ricevuta . Dopo tre mesi , par-
lando casualmente del mio desi-
derio con un'amica, mi disse che
avrebbe potuto presentarmi al
direttore di un'importante casa
editrice. In brevissimo tempo si
poté stipulare un contratto per la
pubblicazione di ben due libri .
Essi ora si trovano nelle librerie
italiane. Coincidenze? Penso di
no. Don Quadrio lo sentivo vicino
con il sorriso della sua fotografia,
che porto sempre con me . Si-
curamente credo possa aiutare
per esigenze più importanti , per
motivazioni più profonde delle
mie, ma l'importante è che egli
abbia accresciuto la mia fede. I
segni possono riguardare cose
giudicate banali da parte di colo-
ro che ritengono importanti solo
gli eventi carichi di contenuti
eccezionali . Per me tutto ciò che
è vissuto con fede è sempre
eccezionale , fosse anche una
banale ma ormai sempre più dif-
ficile pubblicazione di un libro.
Onelio Onofrio Francioso,
Milano
Santi Luigi Versiglia
e Callisto Caravario
LEGGENDO
IL BOLLETTINO
UNA NOVENA
È un episodio accadutomi diver-
si anni fa. Ero sulla quarantina e .
soffrivo di disturbi per i quali i
medici mi avevano prospettato
come inevitabile l'intervento chi-
rurgico , se non d'urgenza, alme-
no senza attendere troppo. Una
sera mentre stavo a letto , mi
capitò tra le mani una copia del
Bollettino Salesiano che mi per-
veniva regolarmente . Fui indotto
a pregare la venerabile Eusebia
Palomino con le parole di Gesù:
"Allontana da me questo calice ;
però non la mia, ma la Tua
volontà sia fatta ". Nei giorni
seguenti , mentre attuavo le pre-
scrizioni dei medici in attesa di
un posto all'ospedale, notai che
il problema si andava riducendo
- gradualmente ma decisamen-
Al PROSSIMI SANTI
In seguito ad un grave inci-
dente e dopo un delicato
intervento per asportare un e-
matoma al cervello, mio ma-
rito era in coma. Un'amica mi
portò le immagini dei martiri
salesiani Luigi Versiglia e
Callisto Caravario che erano
ormai prossimi alla canoniz-
zazione e mi raccomandò di
far loro una novena. Mi assi-
curò che anche le suore Figlie
di Maria Ausiliatrice della
comunità di Navi Ligure (AL)
avrebbero fatto lo stesso . Il
giorno successivo al termine
della novena mio marito uscì
dal coma e oggi, a distanza di
sei mesi, siamo tornati a guar-
dare la vita con il sorriso.
te - fino a scomparire del tutto
in poco tempo. Da allora non ho
Angela Camarda, Cisternino
avuto più problemi . Sono pertan-
to convinto che nella mia guari-
gione sia intervenuta l'interces-
sione di suor Eusebia Palomino.
C. E., Cagliari
sano il mio bambino e che se
tale non fosse stato , di aiutarmi
a vivere in continuo abbandono
alla volontà di Dio. Adesso tutte
le sere , insieme al piccolo
Andrea Domenico, ringrazio il
Signore e san Domenico Savio
per avermi donato un bellissimo
bambino sano, e chiedo loro di
vegliare su di lui, di proteggerlo
per sempre e di aiutarmi a far sì
che la sua anima rimanga sem-
plice e pura, come quella del
suo piccolo angelo custode san
Domenico Savio.
UNA TERRIBl,LE
PROBABILITA
Debora e Gianni
Facchini, Brescia
Nei primi mesi di gravidanza ,
alcuni esami prevedevano , con
un'altissima probabilità, di met-
tere al mondo un bambino
down ; esami successivi indica-
vano che il bambino avrebbe
potuto avere un grave difetto al
cuore. Ogni sera pregavo san
Domenico Savio di far nascere
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
firmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.
BS OTTOBRE 2001

5.4 Page 44

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p.!~t'j IJE:I SUOI VIAGGI IIJ E:URoPA
E: IIJ A,ME:RIC:A MOIJSIGIJOR
VE:RSIGt..lA C:HIE:SE: AIUTO
PE:R t..E: SUE: oPE:RE: IIJ C:IIJA:
PoT& così RAC:C:oGt..lE:RE:
DAIJARO PE:R C:oMPt..E:TARE:
I SUOI PRoGE:TTI: t..A SC:Uot..A,
IL. C:E:IJTRO GIOVAIJlt..E:,
L-A C:HIE:SA. F"AC:E:\\/A t..UI
STE:SSo I DISE:GIJI
E: DIRIGE:VA I t..AVORI.
oTTE:IJIJE: AL-TRI MISSIOIJARI.
E:Gt..l SAPE=\\/A AC:C:oGI..IE:RE:
I IJU0\\/1 ARR/\\/.ATI C:OIJ
t..A 130IJTÀ E: L-A DE:L./C:ATE:2ZA
DI UIJ \\/E:Ro PADRE:. A\\/\\/E:IJI-
\\/AIJo SC:E:IJE: C:OMMO\\/E:IJTI.
IDEVrANCORA
nJARf(ALNUOVO
TE. PER STANOITE
NEL MIO LfTW, I
SO OOR.MIR.E
TERRA
UIJO DE:I 11/JUOVI AC:GUI-
STI" F"U DOIJ RUF"F"/IJO.
UIJ GIORIJO MOIJSIGIJoR
\\IE:RSIGt..lA, SAPE:IJDo
C:HE: D0\\/E:\\/A PARTIRE:
DI 13UOIJ ORA, SI At..ZÒ
GL.JAIJD'E:RA AIJC:ORA
BUIO, 1..0 SVE:Gt..lÒ, Gt..l
PRE:PARÒ t..A C:ot..AZIOIJE:,
t..o SE:RVÌ A TA\\/01..A. ..
t..A SUA 13o1JTÀ AVE:VA
DE:t..t..'IIJC:RE:D11311..E:.
OTTOBRE 2001 BS
NSIGNO-
O CER.CAT<
IZIONARI
NHOT
~RO

5.5 Page 45

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Joseph Au, Pier Bertone, Michele Ferrero
NOIE/
NOSTR.r CRfSTTA-
NI SIAMO WME
.,?-.,.,---, UNA FAMl~UA, E LA
N0STAA PA44 E' orm-tA,
SOLO CHE LA RlT!-
REREMO {)OPO
MORTI .
IL MIGGIOrJAR.1O
PIÙ \\/AL.E:rJTE:
TR.A TUTTI ER.A
GErJZA Dùl313IO
i
DorJ 13R.AGA,
"rttr(;j, DIR..E:TTOR.E DI
V,,-,,_ GHlù-CHOW.
MorJGIGrJoR.E
LO \\/OLLE Go-
. \\/R.lrJTErJDErJT.E:
Al LAVORI
D.E:LLE rJùO\\/E
of'ER.E, 13ErJCH.5"
CorJTlrJùAGGE
A FAR.E
L'lrJGEGrJArJTE,
IL CATECHIGTA
E f'ER.Flr.Jo IL
DIFErJGoR.E
DEL "rJùO\\/O
ClrJEGE.
DA- NOM CREDERGI i
SE IL 11PA!>RE DELLA PATRIA"
E.APESSE CHE c'é.· UN PRETE
STRANIERO CI-IE S/>ll=C.A LA SUA
DOTTRINA POLITICA, USCIREBBE
DAJ.LA SUA TVMSA Dr NANCHINO
PI=/<. VENIRE A SENTl~Lo.
PRIMA. CHE PARTISSE, MON.5, VéR.sl-
QL.IA HA MESSO IN TASCtl A P0N ROF-
FINO LA COSA Cf{E CLI PIACEI>/ PIU:,,
CARAMELl-é. TORNA A CASA E
c:iUARPA l'OROLO(i/0: 50NOLECIN-
QUE DEL MATTINO, (iri.J ALTRI CON-
f::RATELL/ STANNO ANCORA l)()f?NEIJ/1),
BS OTTOBRE 2001

5.6 Page 46

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~
SOLIDARIETA
a cura di Giuseppe Corò
Diamo un resoconto della generosità dei molti benefattori che sostengono
le nostre missioni, là dove maggiore è il bisogno perché più grande è la povertà,
e permettono alle vocazioni , soprattutto dei paesi del terzo e del quarto mondo,
di continuare il loro cammino verso la meta, e ai ragazzi e ai giovani più poveri
e abbandonati di andare a scuola o proseguire gli studi. .. Alcuni degli offerenti
hanno aggiunto intenzioni particolari (pro defunti, per borse di studio, per adozioni,
per ottenere aiuto e protezione, ecc.); di tutto abbiamo preso diligentemente nota,
indipendentemente dall'entità delle offerte. Anche le più piccole sono state
registrate con grande riconoscenza da parte nostra. Le volontà espresse verranno
scrupolosamente rispettate. I benefattori sono una vera benedizione di Dio,
per i quali le comunità salesiane sparse nel mondo pregano ogni giorno.
A nome dei beneficati in ogni parte del globo il nostro grazie a quelli
che consideriamo angeli della Provvidenza.
di Maria, Ammazzi ni Fil ippi Lucia,
Arcopinto Pasqua le, Balestrino
Serafina, Barava ll e Gone ll a Irma ,
Be ltrame Aug usta, Biscag lia Roc-
c hina , Boria Ca rla, Borre lli Aure-
li a, Brunetti Anna : due offerte, Cal-
ca te rra Maria Cate rin a, Cerull o
Lui sa Rosa Caro lina (360 .000) ,
Conte Maria , Co nte rn o Pl ac ido ,
Covatta Maria Anton ietta, D' Ama-
to Carme lo, De Intini s Teresa, De
Marco Angiolina , Di Genua Emi-
li o, Feltrami Augusta , Ferro G iu-
sepp in a e Concetto, Fontana Ezio,
Frao la Anna, Guerriero Chiara , Gu-
glie lmi Tommaso, Guida Alfonso e
Va ler ia , Lacarbonara Giova nn a ,
Lampedoso G iac into , Man c in e lli
Argentina: due offerte, Mazzola
Maddalena, Montau ti Argene, Ne-
ve Grazia, Pecoraio Bernard ino ,
Penne ll i Lu ciett a, Pezzoli Giovan-
na, Ragusa Tortora Rita, Romano
Francesco e Maria, Scotel laro Re-
po ssi Ros in a e Cerri G iovan ni ,
Severini Na ta lina, Sicari Vilma ,
Tamasi Rosanna , Torri si Ni ne ll a,
Toscano Lidia, Vetruria Tolomini,
Zu lian Giovanni e Anna.
Offerte da 3 milioni
Be las io Cesare, Sa vo in i Matild e
ved. Naretto, M usuraca Maria.
Offerte da l milione
Alby Gemma, Bombardieri Maria,
Campanale Lia, Canonico Antonio
e Anna, De Marco Gina e Angio-
lin a ( 1.200.000), Di Fabio Serafina ,
Fe rrino Giorgio, Guadagno Anna
Lucia, Leone Rosa ria, Marcosa nti
Adr ia na, Pai lex Mar ia, Sempron i
Dante, Rebaul az Mario, Taddeo Fi-
lomena, T iro Antonio.
Offerte da 900 mila
Ambros io Gennaro e Martino Gio-
vanna , Liccardo Raffaellina ved.
Nasti.
Offerte da 700 mila
Bagg io Lui gi e Onorin a, Toscano
Maria Ceru llo, R. Rosa Oliva M. e
Roveto C. (720.000).
Offerte da 600 mila
Amabi le Adriana, Ambros io Gen-
naro e Martino Giovanna, Arcopin-
to Pasq uale, Barone Aldo, Borrelli
Aurelia, Bramante Penne lli Giusep-
pina, Bruno Margherita, Cami ll otto
Maria (63 1.000), Cimaroli Fede-
rico, Del Gatto Nunzia: due offerte,
De l Vasto Le lia Filomena, Devan-
na Rac he le, Di Mezza Mi che lina,
Giancola Francesco, Giancola Gio-
vanna, Giuliano Carmela , Guglie l-
mi Tomm aso, Liccardo Raffae llina
veci. Nasti , Meoli Maria in Valente,
Mil one Amalia, Musuraca Cecilia,
Novelli Apo ll on ia, Oranese Lina :
due offerte, Palombelli Donata: due
offerte, Palumbo Giuseppe, Ramac-
ciato Mari a Domenica, Sforza Li-
dia, Sicari Vilma, Stefanini, Tesau-
ro Emi li a e Raffaell a, Vallillo Ma-
ria: due offerte, Vitullo Giuseppina.
Offerte da 500 mila
Bo rg hesa ni Lidia , Butera Fe der-
rico, Campagnari Stefano , Casotti
Eli sabetta, De l Duca Bianca Rosa,
Di Renzo Maria, Domenica, Leon
Santa, Micon i Luig i, Orefice Rocco
Ida e Benedetti Giuseppina
(540.000), Pecoraio Bernard ino,
Pogliano Teresa, M.R. Alessandra,
Riganello Antonia Muto Perrone,
Scaglioni Esterina e Alfiano Natta,
\\/alloggia Gino.
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Ca lderoni Giacomo, De Marco Gi -
na e Angiolina (450.000), Di Biase
Forte Eli sa, Dominij anni Dora,
Forte Caterina ed Elisa, Fusco Gen-
naro e Pepe Maria, l ammarrone
Maria e Michelina, La Riccia An -
nina, Leoni G iorgio, Martinig Va-
lent in a, Sieyes Wanda , Salesiani
Tempio Don Bosco, Tesauro Emi-
li a e Raffaella, Tranfa Gennaro ,
Turri Artu ro ed Elia.
Offerte da 300 mila
Abbo Alessandro ed Enrica, Accar-
Offerte da 200 mila
Abbo Alessandro ed Enri ca, Agrio
Me le Ca rme li na , A imi no/Bo r -
gomas ino, B.G., A lifred i Edoardo,
An saldo Fran ca, Appratii Scotese
Lu c ia, Baldini Ca rme lin a
(290.000), Baracco Pi na (250.000),
Ballaira Margherita , Barbanti
Fran cesc h in i, Be ll avi ti Butto i
Anna, Bianconi Anna, Caldararo
Si lvana, Camiti Ma ri a Lucia, Car-
raro Graziella (250.000), Casale
Arciero Lucia, Co lonna Francesco
e Anna, Conte Tommaso e Rosa
(250 .000), Corradi La ura , C ucci-
nie llo Paolo, D' Agostin i An narosa,
D 'A nge lo Fe li ce e G ina, De l Re-
g no Gi use ppa , D ' Eredità Febea
D' Andria, Di Biase Elsa, Di Muzio
Alfredo, D'Oraz io A ntonie tta
(250.000), Federici Miche le, Gen-
tile Id a Prestillippi (250.000), Gior-
dano Martino Santina, Granata En-
ri co, la le nti Miche le, l mm arron e
Maria Michelina, lorio Antonietta,
Iorio Salvatore, Irace Anna Em ilia,
Lo Monaco Concetta, Marino So-
fi a: tre offerte (250.000), Mazzo li
Evelina , Me mm i Gio vanni ,
Mess ini Mi g liaro e Ju liano Anna
Domeni ca, Misdari s Renata, Pero-
sino Este r, Petrucci Giovanna: due
offert e, Pi ro Ro sar ia e I r ide
(240.000), Pis tin in zi Giu seppi na,
Pi zzami gli o Rita , Ruoppolo Anto-
nietta, Saci lotto Flavia, Saroli Ro-
berto e Floriana, Sgarra Di Cerbo
Id a: due offe rt e, Sieyes Wanda ,
Spriano Lu c ian o (250 .000) , Ta rì
Giovanna e Mohamed Yusuf,
Tesauro Emilia e Raffaella, Tran fa
Gennaro.
E numerose altre offerte
sotto le 200 mila.
OTTOBRE 2001 BS

5.7 Page 47

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Don Gianni Rolandi
Direttore a Utume
e professore
al Tangaza College
di Nairobi ,
che è lo studentato
teologico di
un consorzio di
19 congregazioni
religiose
con 300 studenti
di teologia,
di cui 36 salesiani
''°Immagino che nel college dove insegni gli studenti appartenga-
a diverse etnie...
Infatti. Ci sono membri dell'etnia Kikuyu del Kenia, Mluguru della
Tanzania, Bamiliké del Camerun, lgbo della Nigeria, ecc. Una ricca
diversità che insegna la tolleranza, e affina la comprensione...
E che cosa li distingue tra loro?
Difficile rispondere: per gli occidentali essi sono semplicemente a-
fricani, ma per chi li conosce, potrebbe catalogare due grandi raggrup-
pamenti: quelli dell'Est (sotto la sfera inglese) e quelli dell 'Ovest, ex
colonie di Francia, Spagna e Portogallo. I primi appaiono più osse-
quiosi, più esteriormente obbedienti , ma è difficile sapere che cosa
pensino veramente. Gli altri li vedi più aperti, più veri, anche a costo
di essere scortesi, hai l'impressione di fare meno fatica a capirli.
E per quanto riguarda la spiritualità?
Bella domanda! In Africa la spiritualità è dovunque radicata e pro-
fonda ... Ma non è detto che lo resti per molto, a considerare i ritmi
con i quali l'occidente materialista e consumista s'infiltra. Già le città
sono preda del caos e i valori della comunità, della famiglia, degli ante-
nati stanno rapidamente sbiadendo.
Come vedono Don Bosco gli africani?
Man mano che lo conoscono ne restano affascinati. Vedono in lui un
uomo che si è fatto in quattro p_er dare educazione, istruzione, lavoro,
cose a cui tengono moltissimo. E ovviamente il Don Bosco sociale che
colpisce prima di tutto: Nairobi è un po ' come la Torino dei tempi di
Don Bosco. Per contro, hanno dei bianchi l'idea e l'esempio di chi si
fa in quattro per sfruttarli .. .
Dunque no11 hanno dimenticato il colonialismo...
Direi di no. Ha lasciato un certo complesso di inferiorità, di timore,
che fa covare qualche risentimento, nel constatare che gli ex coloniz-
zatori, se è vero che hanno fatto delle cose positive per il loro paese
(la scuola, il sistema giudiziario, il sistema burocratico, la rete strada-
le... ) è altrettanto indubbio che non hanno cercato di preparare una
classe dirigente autoctona. Non avendo alcuna responsabilità dirigen-
ziale o di governo, la colonizzazione gli ha lasciato una certa passi-
vità, gli ha tolto iniziativa, creatività e, forse, voglia di cambiare.
Come vedi l'illserimento dei salesiani in Africa?
Hanno un campo di lavoro immenso e potenzialità soprattutto spiri-
tuali senza eguali... Anche solo a livello numerico basta pensare che
si è calcolato che Nairobi cresca di 500 unità al giorno. E c'è da ricor-
dare che i due terzi della popolazione vive nelle baraccopoli, che asso-
migliano più a grandi immondezzai che a zone residenziali....
O
FOCU
JEI
Hazell Juannia, lei, 20 anni,
volontaria nella missione sale-
siana di Raxruha in Guatema-
la, insegna nella scuola parroc-
chiale, aiuta le suore, anima i
gruppi giovanili. Un gran lavo-
ro che la tiene in attività fino a
mezzanotte. Le è costato pas-
sare dalla vita universitaria agli
orari delle missione. Suo papà
aveva fatto il duro a questa im-
puntatura missionaria della fi-
glia. Poi ha ceduto. Jei ha per-
fino imparato il qeqch[ per ca-
pire fino in fondo gli indigeni.
Quando le domando l'entità
del budget economico che per-
cepisce mi guarda meraviglia-
ta: non percepisce nemmeno
una lira. Vive con l'essenziale.
Le bastano un vecchio paio di
jeans, qualche cambio di bian-
cheria, niente trucco, niente
ninnoli, anelli collane, braccia-
letti, ecc. come la povera gente
cui si dedica, che ha case con
pavimenti di ten-a e tetti di pa-
glia .. . A dicembre terminerà il
suo servizio volontario, tornerà
in Costa Rica per tenninare
l'università, e non è detto che
non torni a Raxruha, dai suoi
indio che l'attendono.
Heriberto Herrera
BS OTTOBRE 2001

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
CASA NOSTRA
di Morand Virth
Un grande realizzatore
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MISSIONI FMA
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di Graziella Curti
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Missione sul Rio Negro
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calendario
2002
Santità
Salesiana
Illustrazioni del pittore
Umberto Gamba
MIGRANTI
di Giancarlo Manieri
Migranti in Germania