Bollettino_Salesiano_202011

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Rivista fondata da
S. Giovanni Bosco
nel 1877
NOVEMBRE 2020
Un anno con i quadri della Basilica

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IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE
Don Ángel Fernández Artime
Don Bosco  L’uomo
di Dio che ha sempre
chiesto aiuto a tutti
Anche oggi si rinnova in me la convinzione
che in ogni momento lo Spirito di Dio
suscita milioni e milioni di persone con
un cuore deciso a rendere questo mondo
sempre più umano. Per questo voglio
ringraziare, a nome di don Bosco, le
migliaia e migliaia di persone che sono
nostri benefattori e che aiutano le opere
salesiane nel mondo.
A mici e lettori del Bollettino Salesiano e
soprattutto amici di don Bosco e del suo
carisma, vi saluto alla fine di questo anno
2020 che ricorderemo come un anno
duro, per molti versi doloroso, un anno che ha cam-
biato, giorno dopo giorno, le nostre abitudini di vita
e i nostri ritmi personali, familiari e comunitari.
Lo faccio in questo numero del Bollettino Salesia-
no che offre il calendario per il nuovo anno 2021,
che speriamo ricco di benedizioni. E meditando su
tutto ciò che un anno significa, ho pensato a qual-
cosa che mi sta molto a cuore. Un po’ per la mia
educazione, un po’ per la mia stessa natura, sento
fortissimo nel mio intimo il bisogno permanente
di essere riconoscente e pieno di gratitudine per le
tante cose che ricevo nella vita e che non dipendono
da un mio merito personale.
E vorrei approfittare di questo numero del Bol-
lettino Salesiano, che spero venga replicato nei
Bollettini Salesiani di tutto il mondo, per rin-
graziare, a nome di don Bosco, le migliaia e mi-
gliaia di persone che sono nostri benefattori e
che aiutano le opere salesiane nel mondo.
Qualche giorno fa, una cosa molto semplice, ha at-
tirato la mia attenzione.
Dopo sei mesi, ho pensato di registrare un mes-
saggio video per ringraziare la generosità di tante
persone che hanno risposto, secondo i loro mezzi,
per aiutare i più colpiti dalla Covid 19. L’ho fat-
to con semplicità e verità. E ho ricevuto decine di
messaggi che mi ringraziavano per la trasparenza,
per aver spiegato che cosa era stato fatto con il loro
aiuto e l’importo totale ricevuto. E penso che non
possa e non debba essere diverso.
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NOVEMBRE 2020

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Come don Bosco
«Io ho sempre avuto bisogno di tutti» diceva spesso
don Bosco.
Lui passerà tutta la vita a chiedere aiuto a centinaia
e centinaia di persone. Non ha mai chiesto per sé,
ma sempre per i suoi ragazzi. E allo stesso tempo
credeva fortemente nella Divina Provvidenza, ed è
per questo che si muoveva instancabilmente di por-
ta in porta.
Tese la mano migliaia di volte, chiese aiuto finanzia-
rio e collaborazione a tantissime persone per portare
a termine la sua missione. Non esitò a domandare a
chiunque potesse contribuire con il suo tempo o con
i suoi beni a favore dei giovani in difficoltà.
Fu aiutato da laici, uomini e donne, e da sacerdoti
amici, che collaborarono con lui in molti modi.
Ebbe soprattutto l’aiuto inestimabile della sua
amata madre, Mamma Margherita. Mi piace dire,
credo con valore storico, che insieme fondarono
l’Oratorio, poiché al genio creativo e apostolico di
don Bosco si aggiunse la delicatezza materna del-
la madre che diede calore femminile a quella casa.
Accompagnò e incoraggiò il figlio nei difficili inizi
dell’Oratorio e del lavoro con i ragazzi che bussava-
no alla porta della loro casa.
Accanto a Mamma Margherita, c’era la madre di
Michele Rua, uno dei primi salesiani e suo primo
successore. Anche la madre dell’arcivescovo Ga-
staldi e il padre di Domenico Savio. Un bel gruppo
di persone, che conosceva e amava don Bosco, e
diede alla sua opera un tono completamente diverso
da quello delle altre istituzioni dell’epoca: un mar-
chio ben percepibile e connotabile come “atmosfera
familiare”.
Nella sua capacità di chiedere aiuto, don Bosco
sapeva fin dai primi momenti di poter contare su
sacerdoti che offrivano parte del loro tempo all’O-
pera degli Oratori, che cresceva con lui, sacerdoti e
amici, e anche maestri spirituali come don Cafas-
so, il teologo Borel e don Leonardo Murialdo. Un
altro grande gruppo di benefattori e simpatizzanti
ha contribuito economicamente alle opere avviate
da don Bosco a Torino, in varie località d’Italia, in
Francia e Spagna, oltre che nelle missioni america-
ne. I benefattori sono anche oggi la spina dorsale
della Congregazione salesiana.
I tempi sono cambiati, ma posso assicurarvi che
le situazioni che si vivono oggi nel mondo, nella
Chiesa e nelle presenze salesiane, hanno molto in
comune con i tempi di don Bosco. Quando ho vi-
sitato le opere più povere e con i ragazzi più poveri
dell’America Latina, dell’Africa, dell’India e di al-
cune nazioni dell’Oceania, mi è sembrato di vede-
re situazioni non diverse di quelle di don Bosco a
Valdocco.
E posso assicurarvi che questo non mi scoraggia in
alcun modo, ma rinnova in me la convinzione che
in ogni momento lo Spirito di Dio suscita milioni
e milioni di persone con un cuore deciso a rendere
questo mondo sempre più umano. Non c’è dubbio
che tu sei tra loro e io sono tra loro.
Grazie per questo sforzo. Grazie per aver creduto
che ne valga la pena. Grazie per non lasciarvi bloc-
care dall’acredine di chi dubita sempre di tutto e di
tutti, e grazie per aver creduto che si possa vivere
nella speranza. Questo è ciò che propongo alla no-
stra Famiglia Salesiana per il nuovo anno: in questo
difficile momento di Covid 19, più che mai, siamo
mossi dalla speranza.
Insieme ce la faremo.
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Notifichiamo che l’Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, avente personalità
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