Bollettino_Salesiano_200011

Bollettino_Salesiano_200011

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- IL CALENDARIO 2001
di Juan E. Vecchi
SPIRITUALITÀ
PER IL lii M E I
••ANDATE IN TUTTO IL
MONDO E PREDICATE
IL VANGELO''
Dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco parte in quest'anno
giubilare la 130• spedizione missionaria salesiana.
I sogni di Don Bosco continuano ad avverarsi: i suoi figli
espandono il carisma ovunque nel mondo, andando
coraggiosamente in terre difficili, là dove i giovani attendono il
loro santo e i grandi confidano nel suo sistema.
C entoven -
ticinque
anni fa parti-
va la prima
spedizione
di missionari
salesiani.
Dietro so -
gni miste-
riosi , Don Bosco da-
va compimento ai suoi desideri e
progetti di evangelizzazione.
Aveva ascoltato personalmente la
voce interiore con cui il Signore gli
indicava il mondo intero come suo
campo di lavoro , e aveva trasmes-
so alla sua nascente società l'entu-
siasmo per la diffusione della Paro-
la soprattutto là dove non era anco-
ra arrivata.
Da allora il tratto missionario è
rimasto come scolpito nello spirito e
nelle iniziative della Famiglia Sale-
siana. Siamo tutti missionari perché
tutti vogliamo andare verso i giova-
ni e i luoghi dove il normale servi-
zio pastorale ed educativo è ancora
assente .
La spinta missionaria ha la sua
espressione concreta nel succeder-
si ininterrotto di partenze di confra-
telli, consorelle , e membri della Fa-
miglia Salesiana verso terre non
ancora evangelizzate o chiese nuo-
ve nelle quali conviene innestare il
carisma salesiano.
Lasciando il proprio paese, essi por-
tano dappertutto la luce del Vangelo
NOVEMBRE 2000 BS
e la pro-
mozione
umana ;
la buona
notizia di
Gesù e una
maggiore
dignità per
ciascuna
persona; la
sensibilità
giovanile e la
capacità edu-
cativa con cui
Dio ha arric-
chito la Chiesa
attraverso la
santità di Don
Bosco.
Ben dieci-
mila salesiani e
suore sono par-
titi in centotrenta
diverse spedizioni
nel corso dei 125
anni dalla prima,
avvenuta nel lonta-
no 1875. In questo
anno giubilare an -
LA STRADA. Èin cammino missionario: partito da MariaAusiliatrice aTorino 125 anni fa,
non haancora esaurito lasuafo rza giovanile di espansione. La strada diventa unacroce.
LA CROCE. Abbraccia il mondo intero, simbolo della Buona Notiziacheogni missionario
s'impeg na a diffonde re, secondo il cari sma del fond atore.
I PIEDI . I missionari hanno lasciato la loro impronta di fede, di amoreai giovani più biso-
gnosi, di fed eltà al metodo, il cui obiettivo è formare cittadini onesti ecristiani praticanti.
IL MONDO . I sogni di Don Bosco hanno attravesato il mondo: i suoi figli sono sempre
impegnati a rag giungere i luoghi dove più presente è il richiamo dei giovani.

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cora una volta riascoltiamo l'impe-
rativo missionario di Gesù : "Andate
in tutto il mondo e predicate il Van-
gelo a ogni creatura". È l'invito pres-
sante che Don Bosco ha fatto suo
e lo ha messo al di sopra di ogni
altra urgenza. Per tutti coloro che
l'hanno accolto , questo invito si è
trasformato in grazia singolare, e la
congregazione salesiana è diven-
tata una grande forza evangelizza-
trice all 'interno della Chiesa.
Nuovi spazi, nuove vie, nuova
energia sono sempre pronti per la
nostra sete di apostolato. E noi vo-
gliamo entrare e partecipare deci-
samente a questo perenne movi-
mento della Chiesa e dell'umanità,
autentico segno dei tempi che ha
illuminato particolarmente il cammi-
no di questo Giubileo del 2000 at-
traverso il peregrinare incessante
del Papa.
Anche quest'anno dunque nuove
presenze o nuove opere vogliono
rafforzare ed espandere il carisma:
l'Azerbaigian , il Kuwait, l'Iraq, le
isole Mauritius, la Mongolia, il Paki-
stan , la Romania, ecc. La Famiglia
Salesiana è ancora e sempre invi-
tata nella sua totalità a ravvivare ,
esprimere e comunicare lo spirito
missionario. Il Movimento Giovanile
Salesiano è convocato a sviluppare
la sua componente missionaria e a
dare origine a un volontariato aper-
to alla mondialità.
L'esperienza dei nostri missio-
nari che hanno lavorato e lavorano
nei più vari campi di apostolato in
tutte le parti del mondo dà ragione
delle parole del Vangelo: "// Signo-
re operava insieme con loro e con-
fermava la parola con i prodigi".
Abbiamo visto, in abbondanza, pro-
digi di trasformazione di persone e
di comunità. Dove il Vangelo pene-
tra l'uomo è salvato anche nella sua
esistenza temporale.
La messe preparata per il raccolto è
molta, e il suo padrone è il Padre.
Non ci spaventano né ci fermano la
povertà di mezzi né i nostri limiti e
la nostra povertà personale.
Ci allieti la consapevolezza di una
grazia ricevuta : "A noi che possia-
mo considerarci gli ultimi è stata da-
ta la grazia di annunciare le imper-
scrutabili ricchezze di Cristo e di far
risplendere agli occhi di tutti l'adem-
pimento del disegno di Dio.
Novembre 2000
Ann o CXX IV
Numero 10
In copertina:
130 sped izioni
rni ss iona ri e in 125 anni
di storia sa les iana
del le rniss ioni. Que ll a di
questo mese è l'ultirna
grande spedi zione
del seco lo XX,
un buon ausp icio
per il Il M illennio.
Mensile di inform az ione
e cu ltura reli giosa ed ito
dalla Congregaz ione Salesiana
di San Giovanni Bosco
Direttore:
GIANCARLO MANIERI
- M1ss10NE 1N1z1
6 I pionieri
- M1ss10NE OGGI
8 li coraggio della frontiera
- LA BUONA STAMPA
11 Il bene di un libro
- M1ss10N1 FMA
16 Sulle rotte di un sogno
- M1ss10NE E PROBLEMI soc1Au
18 Muchachos con Don Bosco
- CASA NOSTRA
20 La scia rossa
di Giancarlo Manieri
di Serena Manoni
di Francesco Motto
di Graziella Curti
di Juan Linares
di Giovanni Eriman
- RUBRICHE
2 ti Rettor Maggiore - 4 Lettere al Direttore - 1O Prima pagina - 12 Centrale -
14 Laetare et benefacere... - 15 ti Mese
Redazione: Maria Antonia Chinello -
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
- Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori: Teresio Bosco - Ange lo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Cattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti -
Bruno Ferrere - Sergio Giordani - Bruna Grassini
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Diffusione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione : EDIBIT - Torino
Stampa : MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie ·
parte del prossimo numero.
Guerrino Pera - Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
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11 BS esce nel mondo in oltre 50 edizioni nazionali e in
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intestato a Direzione Generale
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Opere Don Bosco, Roma.
BS NOVEMBRE 2000

1.4 Page 4

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6,,;/ f;:lAY PRIDE. Gentilissi-
mo Direttore, [...] Certi
comportamenti de ll a Chiesa e
del Papa mi hanno così pro-
fondamente addo lorata che non
so più cosa pensare[...] Il Papa
afferma che gli omosessuali
peccano, che non possono far
parte della Chiesa [...] Allora
anch ' io non facc io più parte
della Chiesa , pe rché anc h ' io
pecco quando mi arrabbio,
quando mento, quando non
prego.. . Ch i d i noi non è pec-
catore? [... J Gesù ha acco lto
tutti , anche la prostituta, e
non ha detto " Vi amo ma all e
mie condiz ioni..." [...] Il San-
to Padre si è sentito offeso
perché dei peccatori hanno
occ upato la città del G iubi -
leo? Ma può un Papa sentirs i
offeso dai peccatori ? Non è
suo compito star loro accan-
to? Che alternat ive ha dato il
Papa ai Gay? C stato il Giu-
bileo de lle prostitute, dov il
pi1ì ww cita: ione del caiechi-
smo, che.finisce . tesrua/mente,
così: "Devono essere accolti
(i Gay) con rispello, compas-
sione, de /icare:za. A loro ri-
guardo si eviterà ogni mar-
chio di ingiusta discrimina-
:ione. Essi sono chiamari a
reali::are la volontà di Dio
nella loro l'ita ... .,. Mi domando:
che altro dove va dire? Forse
che il marrimonio eteroses-
suale fondativo della fa.mi glia
è parificabile all'unione di
coppie omosex? Sarebbe da
stolti volerlo sentire dal Pa-
pa , volere che il rappresen-
tante di Cristo vada contro
Cristo. Il quale , non lo di-
mentichi , alla prostituta sal-
vata da chi voleva lapidarla ,
non ha dello: "Hai .fatto ·bene
quanto hai fallo " , le ha detto
invece: "No n ti conda11110 , pe-
rò non far lo phì 1" . Mi pare
chiaro. Del resto la Bibbia
narra la crea:ione dell' uomo
come "maschio e f emmina",
sess11ali1cì! Se im•ece esiste an -
cora una "conformità alla na-
tura·' , allora ci vuole 11n ri-
chiamo all' ordin e. Sì, I' ordi-
ne.. l'ordine, appunto, "na-
turale", quello per cui 11011 sa-
mai /eciro dire che tra una
quercia e una rosa è solo 1111a
quesrione di nome. Il Papa ri-
spetta l' omosessuale . 111a 11011
potrà mai dire che omoses-
sualità è lo stesso che etero-
sessualità. Ora \\lenire a Roma
per .fare /' apolog ia di una
"diversità" durante /' Anno
Giubilare è stata una provo-
cazione. Dichiarata , del resto,
da alcuni. Tutta qui l'amare:-
za del Papa. Oltretutto un cor-
teo di esibi:ionisti, con _fi-ec-
ciate l'e!enose contro la Chie-
sa e slogan irrepetibili 11011 è
un simposio di studi in cui si
ajji·onta il problema di questa
di versità, i suoi risvolti etici ,
sociali , teologici... I Gay non
sono venuti per farsi acco-
gliere ma per "celebrare il lo-
abbiamo davvero perduto il
senso della colpa: 11.1110 è omo-
logato, "pia11ifica10 ·' nella so-
cietà della globali::azione, in
cui il lavoro di Madre Teresa
di Ca/culla - si affermò in
1111a rrasmissione telerisiva di
canale 5. qualche anno fa -
ha la stessa dignità di quello
di Moana Po::i (la pornodi-
1•a). Pace a tulle e due, per-
ché sono ambedue tornate al
Creatore : ma a questa omolo-
ga:ione s·accomodi chi vuole.
lo no! Però le voglio dire che
11011 si può agire come se non
avessimo più dei doveri nei
C01lfì-o,11i deg li altri , si può
imporre la "dittatura dei di-
ri11i" . Per restare al nostro ca-
so, "g li altri" 11e//' Anno San-
to sono le centinaia di mi-
gliaia di pellegrini che ven-
gono a Roma per urgenze spi-
rituali. Avranno anche loro
dei diritti, o no ? Insomma . non
è lecito .fare tutto senza pilÌ re-
gole. "Ness11no mi p11ò giu -
Giubileo de i Gay? Mi sono non si può pretendere che un ro orgog lio".
dicare" cantavano quella do-
sentita indi gna ta da lle paro le Papa dica il conrrario. Detto Il credere che la Chiesa per- menica i Gay. E chi l'ha
del Papa. Non mi sento più questo, ribadisco che il testo seguiti i Gay è una men:ogna detto? Fosse così, le carceri
appartenente alla Chiesa [... ] pontificio 11011 ha una parola studiata da fu rbastri , dice sarebbero Fuote. la magistra-
Ma ry@... e altri una di condanna contro i Gay. don Ma::i che, insieme a don tura inutili. inurile la morale,
Gentile signorina, ho scelto
tra le tante arrivate, la sua ,
decurtata per ovvi moti vi di
spazio, giuntami 1•ia e-mail.
Ma intendo rispondere a 11111e
fa cenno nemmeno lonta-
no al fall o che gli omosessuali
11011 fa cciano parre della Chie-
sa. Contin uo a domandarmi
dol'e abbia mai !etio le cose
Ben:i , balle le strade per sal-
vare pros1i111re, travestiti e
transessuali da lla loro condi-
zione. Perché dunqu e pren-
dersela con l' unico che ha
e anche la politica, inutile la
poli:ia e lo Stato. È un liber-
tarismo micidiale. So di par-
lare per assurdi, ma servono
a fa r capire.
le altre, e non sono poche,
sullo stesso sull'argomen to.
Prima. un'esortazione. Rin-
grazi Dio di avere un uomo
che mi ha seriIlo; lei, si è scan-
da/i::ata per parole non dette'
E sta volta continuo la rifles-
sione.
coere11teme111e additato la ne-
cessità di ricuperare una ta-
vola di valori comuni condi-
visibili ? Mi è sembrato di ve-
Un'ultima cosa. Lei dice di
non sentirsi pilÌ apparrenente
alla Ch iesa ... Dovunque vado
per il mondo incontro la Chie-
che non si fa comprare dal Se il sesso viene sottratto al dere un papa dolente pi1ì per sa dove e' è più dolore, piLì
"buonismo" dijji1so, ma pro- suo fin e naturale primario, al- quello che ha dovwo , in co- miseria , pi1ì sopraffazione,
cede coerente ten endo f erma lora ogni fo rma di rapporto scien:a , affermare che per la pilì morte. È present(/. a volte
la rotta nonostante i venti di venta valida, anche la più vecchie:za o la malattia che unica fo r:a , dove si com-
contrari ; il che in una società aberrante. Pensi a quel che lo minano. L'amarez:a per i balle contro le ingiustizie, e i
come quella che abbiamo è a vuole: alla pedofilia , alla ne- valori cristiani dimenticati soprusi. Pagando un altissi-
dir poco sconcertante. Lasci crofilia , alla copro.filia , alla non la si può spacciare per mo tribut o di sangue, per da-
insomma che il Papa .faccia il zoofilia , al f eticismo, al ma- condanna degli omosessuali , re voce a chi voce non ha . È in
suo mestiere : è uno che ci sochismo, al sadism o, al/' in- ha scri110 con ragione un Aji-ica tra le mattanze piLì as-
crede e lo esercita senza guar- cesto... Se il .fine primario del giomalisra. La verità è che surde proFocate da l nostro
dare in .faccia a convenienze rapport o non è phì la possibi-
né scendere a compromessi le procreazione ma il piacere,
come troppi vorrebbero.
mi dica un po' su che base
Ora cerco di spiegarmi . Le etica può affermare che certi
affermazioni che il Papa ha comporramenti siano illeciti
fatto sugli omosessuali non rispello ad altri. Il piacere è
corrispondono a quelle che 1111a categoria soggettiva che
lei mi ha riferito. Ho da vanti ciascuno si ges1isce come gli
il testo che domenica 9 luglio pare. Perciò se 11011 esiste una
ha scatenato l'inferno media- normalità. legata a una natu-
tico: in tu/lo una decina di ra , allora "tu/lo \\ICI bene". ma
righe pacate, anche se amare, proprio !lifto . 11011 solo l' omo-
NOVEMBRE 2000 /JS

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Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
nute in redaz ione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
feroce capitalismo , è in prima solo nel nostro ordinamento un'opera di beneficenza e i
fila per i diritti umani , nella civile e penale) , che toccano conduttori affermano di avere
lotta contro la pena di morte, la libertà individuale?
"la bava alla bocca" (sic) ad
nella battaglia per la cancel- Il Giubileo dei Gay? A che ascoltare come una "lei" su
lazione del debito dei paesi titolo? Dunque una "diver- due piedi, senza nessun rim -
Cl/famati dalle potenze ricche, sità" (non azzardo a dire se pianto , incertezza, o interro-
negli ospedali degli appestati fisica o morale) è diventata gativo , anzi con una vena di
e dei lebbrosi (sono ancora una categoria sociale, come tronfio trionfo pianta il mari-
quasi 15 milioni abbandonati i vigili urbani , le suore, i me- to per ''fuggire" con un altro
da tutti eccetto che da preti e dici e pure i carcerati ? Tra i uomo - badi non sto raccon-
su.ore) , nel riscatto di bimbi vigili, i medici, i carcerati e tando barzellette, ma è storia
venduti come schiavi, nella li- pe,jino le suore potranno an- ascoltata con queste orecchie
berazione di bimbi soldato, che esserci dei Gay, ma du- in una trasmissione di non
accanto ai popoli in cerca di bito che i Gay possano esse- molto tempo fa: trattasi di 40
libertà .. . Signorina . il secolo re una categoria n.e/l' acce- gradi ali' Ambra" . A questo
XX è stato il più nefasto per il zione conente del termine. punto Mamma Rai non può
cristianesimo , gravido di mi- Sarebbero troppe le impli- prenderci in giro e parlare di
gliaia di martiri. Di fronte a cazioni politiche, etiche, so- valori, di famiglia , di fedeltà ,
questa ecatombe le fam ose ciali che scatenerebbe. (Per di onore , di diritti dei bambi-
persecuzioni romane dei pri- sua informazione non c'è sta- ni, di doveri di giustizia, di
mi secoli appaiono bazzecole! to nessun Giubileo delle amore... di fronte a certe tra-
ORA RISPONDA LEI
AD ALCUNE DOMANDE:
Perché mai una battaglia
contro la discriminazione (su
cui sono pe,fettamente cl' ac-
cordo) si deve trasformare
in una battaglia contro va-
lori amati e rispettati da
millenni, da miliardi di per-
sone?
Perché il Gay Pride che ave-
va promesso di rispettare la
religione si è presentato con
sberleffi inverecondi contro
la religione ?
Perché il Gay Pride che vo-
prostitute... Anche questa
boutade dove mai l'ha ra c-
colta?).
!njìne, se lei accetta che tutti
siamo chiamati a fare degli
sforzi per liberarci da ciò
che impedisce una completa
conformità alla legge natu-
rale, perch é solo i Gay non
dovrebbero avere il sacro-
santo dovere di sforzarsi di
essere come gli altri?
E questo , badi, senza dar
loro colpe che non hanno, e
con tutto il rispetto.
smissioni son.o parole vuote,
sfide perdute. E certe trasmis-
sioni trasmettono purtroppo
comportamenti, tolgono a ge -
nitori ed edu catori le armi
dalla mano, li lasciano muti e
impotenti di fronte ai figli.
Sa lvo poi , con becera mistifi-
cazione, a scandalizzarsi quan-
do succedon o stupri, violenze ,
tradimenti.. . e via discorren-
do. Una moralità immorale,
una moralità.. . con la bava
alla bocca 1 Se amore è solo
sin.on.imo di piacere, questo è
quanto passa il convento!
i j ~,:;~!~!~;,~:: r:, leva fare una battaglia per i
diritti umani, ha in vece fat-
to una battaglia per il luogo
della manifestazione, feren -
do il sentimento di centinaia
di migliaia di CJ'edenti ?
Il Papa non avrebbe il dirit-
to di dire che l'omosessualità
ENSIONI: TAGUAR-
fato - perdo ni l'espress ione - ,.,. LE A CHI? Lei ha cita-
de l modo con cui mia fi gli a to ne l BS magg io a pag. 22
parla de l matrimo nio. Non le de i numeri significativi e tra-
interessa minimamente. Mi spie- gici... È proprio vero che "pe-
go: non le interessa un uomo cuni a non olet" : c'è da c itare
è un disordin e morale. Per ma le sue forme esterio ri (ci anche i numeri nostrani , il
quale motivo la libertà che siamo capiti vero?), non le in- capo dello Stato co i suoi l 00
si invoca per tutti la si nega teressa una famigl ia e nem- mi li oni mensili, il Pres idente
al Papa ?
meno i fig li. Lei dice che vuo- del Consig lio co i suo i 40 mi-
La differenza sessuale per le essere libera da ogni vinco- li oni , alcuni onorevo li con
lei è un dato puramente bio- lo, perché non siamo più ne l 100, o 85 milioni, ecc. senza
logico oppure ha un. senso Medio Evo o nell 'era fascista; parlare dei calci atori, di certi
capace di interpe llare le co- in ultima anali si, da quello che mezzo busti telev isivi , di certi
scienze? Insomma è, o non è dice, vuole fare come gli detta cantanti .. . Quindi in Itali a non
un problema ? Se lo è, sono il cuore...
bisognerebbe tag liare le pen-
necessari studi, non cortei.
Rosina , Ventimiglia sioni dei morti di farne, non le
Stando cosl le cose, è lecita , Il che, in parole più prosai- pare?[ ... ]
secondo lei, la privatizzazio- che ma più vicine alla realtà,
ne della morale? Cioè è au- vuol dire come le detta il pia-
Marcello, Lucca
spicabile una morale perso- cere. Vede, signora , non si Non ho argomenti sicuri - non
nalistica buon.o ciò che io prospettano facili rimedi fin- conoscendo i segreti dei Pa-
ritengo buono) ? E come la ché su Rai Due si raccontano lazzi del potere - per darg li ra-
mettiamo con tutte le leggi le proprie infedeltà coniugali gi one; ma, ah imè, ne ho ancor
(sono più di seicentomila come se si foss e compiuta meno per dargli torto!
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Il
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casel la post. 18333
00163 RO MA Bravetta
fax 06/656. 12.556
E-mail : biesse@sdb.org
BS NOVEMBRE 2000

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In 125 anni salesiani hanno organizzato 130 spedizioni
/PIONI
La prima spedizione
in assoluto voluta da
Don Bosco, risale al
1875, esattamente
125 anni fa. Ne parlano
ampiamente le memorie
biografiche nei volumi
X - XI - XII; ha stilato la
cronaca del primo
viaggio per mare da
Genova a Buenos Aires:
30 giorni di pausa
per iniziare un 'avventura
del tutto nuova
ed esaltante.
arones
Rivadavia
rge
illo
eseada
OcEJono
Pacifico
--:-,r.>'-.
;
-~
Isole fai
allegos
--~~
. di Magellano
T utto cominciò con un sogno.
Ma Don Bosco da sempre ave-
va il cuore missionario. Tanto
che sarebbe partito lui stesso per
lidi lontani se il suo direttore spiri-
tuale, don Cafasso, anche lui santo,
non gli avesse dato l'alt. Asciutto e
perentorio: "Voi non dovete andare
in missione". Così non ci andò. Si
accontentò di sognarle, ma quei
suoi sogni testimoniano, meglio di
ogni discorso, la sua aspirazione pro-
fonda, che coltivò con intensità cre-
scente, finché non gli riuscì di met-
terla in pratica nella persona dei
suoi figli migliori che egli amava
quanto e più di se stesso.
giunti da altri miss ionari. Aveva l'a-
nimo del pioniere del Vangelo.
A cominciare dalla Patagonia lo
convinse un sogno del 1872 che egli
definì "una specie di visione" di una
"regione selvaggia", del tutto sco-
nosciuta, un ' immensa pianura per-
corsa da "turbe di uomini", "quasi
nudi", di "aspetto feroce" , armati di
lunghe lance e lazo, che facevano
strage di missionari. Solo un gruppo
di preti riuscì ad avvicinarli e... a
conquistarli. Don Bosco guardò be-
ne e li riconobbe: erano i suoi sale-
siani. Di che terra si trattava? Pensò
all 'Etiopia, a Hong Kong, all'Au-
stralia... Solo due anni dopo si con-
vinse che la terra del sogno era la
Patagonia.
Per mettere in atto questo suo en-
nesimo progetto apostolico egli si
privò dei migliori: Cagliero, il capo
spedizione, "dirigeva parecchi isti-
tuti religiosi in città, era il maestro
di musica dei giovani, aveva mano
nelle faccende più delicate della ca-
sa"; Fagnano, " uomo di gran cuore
e intrepido, professore di lettere nel
ginnasio superiore e prefetto prima
IL GRANDE GIORNO
Il giorno memorabile fu l ' 11 no-
vembre 1875. Don Bosco aveva ses-
sant'anni, ma già da un quarto di se-
colo sospirava quel giorno: "Se
avessi molti preti e molti chierici,
vorrei mandarli a evangelizzare la
Patagonia e la Terra del Fuoco!".
Perché non in Asia, Africa od Ocea-
nia? C'è una risposta. Il suo primo
pensiero era per i popoli che consi-
derava i più abbandonati, i più fra-
gili, i più a rischio , perché mai rag- -
NOVEMBRE 2000 BS
Foto della prima spedizione missionaria (Cfr. box).

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di missionari a cominciare dalla prima ...
I missionari trovarono in Patagonia molti popoli diversi,
con usi e costumi differenti. Ecco una famiglia ana.
Nei numerosi laghi patagonici si praticava la pesca.
a Lanzo poi a Varazze", per parlare
solo dei due più conosciuti che di-
venteranno i primi vescovi salesia-
ni. Partirono in dieci da Genova.
L'archivio generale conserva gelo-
samente la cronaca di quel primo
viaggio, scritta da uno dei compo-
nenti la spedizione, don Domenico
Tomatis .
DON BOSCO... IN REGIA
Don Bosco, per dare l'annuncio del
memorabile evento volle all'Orato-
rio una gran festa e una gran parata.
Fece preparare un palco imponente
e vi piazzò tutti i membri del Capi-
tolo Superiore e i direttori delle case
di Torino e del Piemonte. Invitò poi
il console argentino di Savona che,
solennemente vestito con una parti-
colare uniforme, lesse le lettere del
governo argentino che richiedeva i
salesiani, e si dichiarava disposto a
soddisfare le condizioni poste dal
loro superiore. Poi prese la parola
lui, Don Bosco, e disse di accettare
le proposte delle autorità argentine:
per lui era cosa fatta. Solo subordi-
nava la partenza all'accettazione del
Papa. Maestro di comunicazione e
impareggiabile regista, Don Bosco
preparò "la scena" per dimostrare
tutta l'importanza che egli annette-
va all'avvenimento e per convincere
tutti, anche i più riottosi - ce n'era-
I COMPONE
1• SPEDIZIO NTt DELLA
Sac G'
NE MISSIONARIA
· rovann; Ca .
(capo sped1' z.1one) glrero
Ch. Giovan s •
Sac· Gr'ovan sattt,tS·ta Al/avena
sCoad.
Stefan
O
ac.
Sac
Valentino
G'
aB ,sta Baccino
ee/m.o.nte
ass,n,s
Co . iuseppe Fagnano
ad. Vincenzo G' .
Coad G
io,a
Coad . 8 aetano Molinari
S . arto/omeo Scavi .
ac. Domenico Tomat,.s n,
no anche tra i direttori - che faceva
sul serio, che s'impegnava di fronte
a tutti nell 'impresa, la prima grande
impresa salesiana della storia, e che
il Papa stesso ne era a conoscenza.
E, da vero stratega, annunciò che
sarebbe partito di persona alla volta
di Roma per riferire direttamente,
senza intermediazioni, al Pontefice
e solo a un suo stop avrebbe chiuso
la partita. Ma, evidentemente, era
più che sicuro che tutto sarebbe fila-
to liscio, altrimenti non si sarebbe
compromesso dando tanta solennità
all'annuncio.
VERSO L'AMERICA
I missionari partirono col vapore
Savoia domenica 14 novembre 1875
alle 8 e trenta del mattino, "celebra-
ta dai sacerdoti la santa Messa e da
tutti le devozioni consuete". Non al-
l'arrembaggio, né sprovveduti. Ave-
vano seguito un corso di spagnolo
studiando sodo, s'erano informati sul
luogo, sulle popolazioni, sugli usi.
Loro maestro era stato proprio il
console argentino il commendator
Gazzolo. Prima del viaggio tutti era-
no andati a Roma per essere ricevuti
da Pio IX, felicissimo che i tanto sti-
mati salesiani iniziassero l'avventura
missionaria e proprio dalla Patagonia
dove "grande è il bisogno e copiosis-
sima è la messe", per cui il Papa au-
gurava che si moltiplicassero.
Fu Don Bosco stesso con altri su-
periori ad accompagnare i partenti
fino alla nave e alle rispettive cuc-
cette, e li benedisse prima di lasciar-
li. Essi, con gli occhi umidi di pian-
to, lo "rimirarono discendere lenta-
mente la scala e passare alla bar-
chetta". Gran sventoliò di fazzoletti
e saluti commossi. Un mese di ocea-
no tra freddo intenso e caldo asfis-
siante, infastiditi dal mal di mare,
dalla nebbia, da burrasche improv-
vise, forti venti, piogge furìose e
noiosissime bonacce, accompagnati
dalle evoluzioni di delfini, di pesci
volanti, di alcioni; preoccupati da
qualche incidente di bordo come il
suicidio di uno dei passeggeri e
l'improvvisa follia di una ragazzina.
Ma anche rallegrati da qualche festa
danzante, qualche gioco di società, e
cullati nostalgicamente dal canto del
missionario che cominciava così:
O care sponde, o margine
del fiumicel natìo
e tu solinga camera,
mio fido ostello, addio!
Addio! Pel vasto oceano
forza di ciel mi tragge:
debbo cangiar si placide
in paurose spiagge ...
Per 6255 miglia, fino a Buenos
Aires. Qui i missionari dovettero
fermarsi per quattro anni, prima di
poter raggiungere la Patagonia. L'im-
menso territorio ancora selvaggio
era impenetrabile soprattutto per
l'ostilità delle tante tribù indigene
che paventavano, non a torto, l'avi-
dità dei conquistatori. Solo nel
1879, proprio al seguito dell'eserci-
to argentino lanciato alla conquista
di quell'estremo territorio, essi po-
terono iniziare le missioni: nel 1880
Patagones e Viedma; nel 1881 l'e-
splorazione del Rio Negro; nel 1883
la cordigliera andina.
Questi pochi anni bastarono per
creare una rete missionaria perfetta-
mente organizzata, tanto da convin-
cere Roma a erigere in loco il Vica-
riato Apostolico della Patagonia
settentrionale e centrale sotto la di-
rezione di don Giovanni Cagliero
che perciò fu nominato vescovo, e
la Prefettura Apostolica della Pata- ·
gonia meridionale e della Terra del
Fuoco con a capo Giovanni Fagna-
no, anch'egli consacrato vescovo.
L'avventura missionaria salesiana,
cominciata allora, non si è ancora
conclusa...
O
BS NOVEMBRE 2000

1.8 Page 8

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Nuove presenze salesiane nel mondo: il carisma di Don Bosco
IL CORAGGIO
DELLA di Serena Manoni
FRONTIERA
Don Luciano, sappiamo che an-
drete in cinque nuovi paesi. Perché?
La prima motivazione è che la
congregazione come tale ha una di-
mensione missionaria. Questa di-
mensione non può mai arrestarsi: è
proprio della missionarietà spingersi
fino agli ultimi confini. La seconda
è che non siamo stati noi a cercare
questi posti , sono state le circostan-
ze storiche, oltre alle specifiche ri-
chieste dei vescovi, e a quelle della
stessa Santa Sede. Il terzo motivo è
che questi nuovi orizzonti costitui-
scono uno stimolo eccezionale per i
giovani salesiani, ma rivitalizzano
anche tutti gli altri, e spingono an-
cora di più l'idea missionaria. Sono
sfide, e i salesiani da sempre sono
abituati ad accettare le sfide, anche
quelle che sembrano impossibili.
Perché questi paesi e non altri?
Avrà notato che i paesi sono prati-
camente tutti asiatici. Il Papa ha di-
chiarato l'Asia il continente per ec-
cellenza missionario. Deve essere
quindi al primo posto nelle prefe-
renze e nella preoccupazione della
prima evangelizzazione. L'Asia co-
stituisce la grande sfida del III mil-
lennio, perché si tratta del continen-
te più popolato del mondo - ha il
64% della popolazione del Globo -
L'attuale superiore delle
missioni don Luciano Odorico.
ma è anche quello meno evangeliz-
zato, col suo miserrimo 3% di cri-
stiani. Mongolia e Azerbaigian so-
no nella fase di prima evangelizza-
zione. In nessuno dei due stati i cat-
tolici raggiungono il centinaio. Ku-
wait e Iraq sono altri due paesi di
forte influsso musulmano, ma con
la presenza di minoranze di immi-
granti cattolici e cristiani antichi.
Finalmente Mauritius, è una Chiesa
già costituita, ma che richiede la
presenza del carisma salesiano per
arricchirsi come corpo ecclesiale.
A chi affidate queste opere?
Abbiamo come metodologia di
affidare le nuove presenze a ispetto-
Cinque nuove nazioni
attendono i salesiani.
Sono l'Iraq, il Kuwait,
la Mongolia,
l'Azerbaigian,
e Mauritius.
Essi vi si recheranno
animati dallo stesso
spirito che spinse in terre
sconosciute i primi
pionieri della
congregazione inviati
direttamente da
Don Bosco. I suoi sogni
dunque continuano
il loro cammino,
inarrestabile. Abbiamo
intervistato in proposito
il Consigliere per
le Missioni,
don Luciano Odorico.
rie - così noi chiamiamo le provin-
ce religiose - perché nasca e cresca
rigoglioso un flusso reciproco di
cooperazione missionaria. Una data
ispett01ia invia missionari in un de-
terminato territorio e sostiene in ogni
modo, anche economicamente, l'o-
pera impiantata. Si forma un legame
molto stretto di cooperazione. Ab-
biamo scelto per la Mongolia il
Vietnam, perché questa ispettoria
non aveva ancora uno sbocco mis-
sionario; d'altra parte sta crescendo
moltissimo con nuove vocazioni, ha
quindi a disposizione energie che
altrimenti rimarrebbero mortificate
nel poco spazio che hanno nel loro
Kuwait.
1RAQ
Golfo
PersiCO
SAUDITA
ARABIA
SAUDITA

1.9 Page 9

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SPEDIZIONI:
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1 125 anni di spedizioni,
continua incessantemente a espandersi.
130 spedizioni,
9990 salesiani partiti fino al 1999.
84 partiranno nel 2000 (ma in 120
hanno offerto la disponibilità. Nel
paese. L'Azerbaigian viene invece ancor meno sanno trasmetterlo. Co-
affidato ali 'ispettoria Slovacca di me fare i primi passi, come imple-
Bratislava che ha già una presenza mentare le metodologie adeguate,
1904 partirono in 194, nel 1929 in
374, nel 1932 in 269, nel 1934 in
260, nel 1938 in 250).
missionaria nella Siberia, ma gene- come salvare cultura e novità del
rosamente, dovuta anche alla cresci- Vangelo? Questi sono i grandi inter-
PROVENIENZA:
31 dall'Europa, 28 dall'Asia,
ta di vocazioni , accetta questa nuo- rogativi per questi due paesi di as- 20 dall'America, 4 dall'Africa,
va impresa. Le altre tre presenze so- soluta prima evangelizzazione. Tut- 1 dall'Oceania.
no affidate rispettivamente: il Kuwait
a Bombay che ha un potenziale di
crescita molto significativo, con pre-
senza di numerosi emigranti indiani
nella nazione del petrolio; l'ispetto-
ria del Medio Oriente s'incarica
dell'Iraq perché appartiene alla sua
zona, e c'è una presenza cattolica
forte e ricca di vocazioni. Poi c'è una
autentica scommessa, quella dell'af-
fidamento di Mauritius al Madaga-
scar che è una ispettoria appena na-
ta, affinché abbia già un territorio
missionario: uno stimolo a consoli-
darsi ed espandersi che sa di vera
sfida, e potrebbe sembrare contro la
logica abituale della congregazione.
Ma questo è tempo di sfide.
Ma davvero non avete alcun timo-
re di andare in paesi a volte ostili al-
la religione cattolica, vedi i paesi
musulmani? Come lei sa, in qual-
che parte del mondo i musulmani
cacciano e uccidono i cristiani, è
cronaca di questi nostri tempi.
Sì, timori ce ne sono. Ho visitato
Mongolia e Azerbaigian: mi pare
difficilissimo iniziare la prima evan-
gelizzazione in paesi dove Cristo è
totalmente sconosciuto. Il poco che
alcuni, badi, solo alcuni, conoscono
tavia i missionari che stiamo man-
dando sono ben motivati, preparati
e riusciranno certamente a incultu-
rare il carisma in quelle zone.
E nelle zone musulmane come il
Kuwait?
Nel Kuwait noi abbiamo un pro-
getto di scuola primaria e seconda-
ria, rivolta soprattutto ai figli dei
moltissimi emigranti asiatici, non
pochi dei quali sono cattolici; quin-
di, pur seguendo scrupolosamente
le leggi del governo nell'istituzione
educativa, abbiamo degli interlocu-
tori che condividono con noi la fede.
Oltre a questo, abbiamo possibilità
di fare attività di pastorale giovanile
esplicita nei fine settimana nel terri-
torio del Vicariato apostolico.
Ma le leggi dello stato non permet-
tono l'educazione religiosa a scuola. ·
Infatti non faremo alcuna evange-
lizzazione diretta.
E la lingua?
Con l 'inglese ci si aggiusta in
tutte le parti. Ma sarà anche neces-
sario apprendere la lingua locale, se
si vuole entrare nel vivo della cultu-
ra della gente e inculturare corretta-
mente il vangelo.
DESTINAZIONE:
40 partiranno per l'Africa,
26 per l'Asia, 3 per il Medio Oriente
e l'Albania, 8 per l'America,
7 per l'Europa Est.
NUOVE PRESENZE:
Azerbaigian , Iraq, Kuwait,
Mauritius, Mongolia.
Il problema dell'inculturazione?
A questo proposito faccio due ri-
lievi. Primo, bisogna essere convinti
di portare la verità di Gesù, non una
verità inventata. Secondo, nessun
missionario trasmette questa verità
se non si immerge (immergersi, non
adattarsi) nella storia, nel contesto
dei destinatari, nella filosofia di vita
della gente, per scoprire già i semi
del Verbo, cioè le verità parziali già
presenti in una cultura, e includerli
nella pienezza della verità di Gesù.
L'immersione nella cultura del po-
sto arricchisce di elementi nuovi
l'annuncio.
O
Mauritius.
proviene dai media; ma non deve I missionari sono specificamente
pensare alla diffusione mediale oc- preparati per il territorio dove an-
cidentale, i parametri sono ben di- dranno?
versi. E poi i media non parlano Sono esattamente e abbondante-
molto di Cristo o della Chiesa e mente infmmati del contesto, della
quando ne parlano non sempre sono storia, della c!-lltura del paese al quale
OCEANO
obiettivi, sempre sanno quello sono diretti. E programmata una pre-
che trasmettono: i nostri cronisti, parazione prima dell'arrivo e una spe-
INDIANO
voglio dire, non sanno catechismo e cifica quando saranno sul territorio.
Azerbaigian.
REP.RUSSA
MAR CASPIO
Mongolia.
_,, )
REP. RU~A
(lofa 1,4un1tu-Sa;i:; ...._
r;-~ .-I
/~ i
~ -!\\it1-,) SQ.~e-Baata-!.,_
'!r",,- Bulgan
On~Or
1 Tsetser\\89n-,,-m- ·an
'-.../_earun-Urt
/
tLAN BATOR )
Baia!' Honi:~nfl Gobi ]
· 4 oalan Ozs~~ tJ 1/' ,,
,.,111,111,

1.10 Page 10

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~-:
1 ·~
' ••
PRIMA PAGINA
Maria Antonia Chine/lo
«Tutti i rifugiati, fuggiti dalla
porta con sé quanto gli è
g uerra che si combatte nei
necessa rio per sedersi e la-
villaggi piLÌ interni del Paese,
vorare, appoggiando pochi
sono approdati nella capita le
fogli di carta sulle g inoc-
con la speranza di vivere
chia o per terra . Si contano
uno sp iraglio di pace e
a migliaia ormai i profughi
attendere che si ponga fin e a
che assedia no la città e il
un con flitto che dura da
flusso migratorio non accen-
quara nt'a nni rendendo la
na a diminuire. »
situazione angolana quanto
(Luanda, Ango la)
m ai precaria e instabile, in
continuo stato di emergenza.
«Il 2 6 e 2 7 maggio scorsi,
Così si è avviata la scuo la
insiem e ai 740 g iovani stu-
di alfabetizzazione, un pro-
denti del Training Vo ca-
getto gestito congiuntamen-
tiona l Ce ntre Don Bosco,
te da sa lesiani, Figlie di Ma-
abb iam o vissuto l'espe-
ria A usiliatrice e francescani
rienza del "Campo Ma in "
di sa n Giuseppe della Par-
(così era chiam ata a Mor-
rocchia Sao }osé de Nazaré
nese Maria Mazzarello). Le
de l quartiere Lixeira di
suore hann o preparato i
Luanda, che raggiunge 2300 Ragazza angolana.
contenuti in lingua inglese,
persone, tra bambin i, ra-
le insegnanti, exa llieve del-
gazzi e numerosi adulti. Le
aule si sono sistemate nelle
otto comunità della parroc-
LETTERE
lo stesso centro, li hanno
tradotti in khmer. Obiettivo
de lla proposta era di ap-
ch ia: in magazzini abban-
donati, nelle piazze pubbli-
che, acca n to alle banca-
re lle del m ercato, in cortili
DALLA
profondire alcuni aspetti di
Main m ettendo li in rela-
z ione con la vita delle gio-
vani ca mbogiane, per im-
ceduti da alcun e famig lie,
ne lle stesse ca ppelle. 70
giova ni alfabetizzatori, pre-
MISSIONE
parare a essere donne di
oggi coraggiose, che amano
e difendono la vita.
parati dalle suore e dai sa-
cerdoti con cors i intensivi,
Storie di vita e di donazone,
Tutte le insegnanti sono
state coinvo lte per animare
insegnano agli scolari a leg-
gere e a scrivere. La nostra
scuola è ben diversa da co-
attraverso i frammenti di alcune lettere
che ci giungono dalle terre di missione.
i gruppi e aiutare ad appro-
fondire le tematiche: la gio-
vin ezza di Main e il senso
me siam o soliti pensarla in
della presenza di Dio nella
tempi "normali". Non ci sono cattedre, né banchi, né sua vita; il sacrificio e il dis egno di Dio per il suo
sedie lavagne. Ogni bambin o, ragazzo o adu lto futuro; la fede, la semplicità, la gio ia di Main educa-
trice e la sua missione. Sono stati giorni intensi. Le
giova ni hanno saputo penetrare il messaggio di Ma in e,
con sorpresa, l'hanno scoperta compagna di viaggio e
am ica nelle scelte della vita.
Approfittando della bella notte che il Signore ha re-
ga lato dopo una giornata di pioggia, le giova ni hanno
fatto l'esperienza della luce e del buio, proprio come
può acca dere nella vita. Radunate attorno al fuoco da
ca mpo, hanno proclam ato il loro impegno: "imitare
Main ne lla sua fortezza ne /l 'affrontare le difficoltà
de/l ' es is te n z a ".
A l termine, una richiesta per noi. Le g iovani, nella
grande m aggiora nza buddiste, vogliono il "Ca mpo
Main 2 " ad alcune condiz ioni: un tempo piLÌ lungo di
rifless ione e la partecipazione de lle exallieve. »
(Ph nom Penh, Cambog ia)
NOVEMBRE 2000 BS
Phnom Penh (Cambogia). L'oratorio FMA.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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u.n@ff&:\\tl
''DIO SOLO CONOS E
IL BENE CHE PRODU E
UN LIBRO'' di Francesco Motto
"Fudetto che il secolo XIX fe-
ce parlare le macchine, e il
secolo XX le farà volare . lo non so
se, e quanto, possa esservi di vero
in questa audace metafora. Ma ben
so che la stampa educativa ha
innanzi a sé una delle più nobili e
grandi missioni dell'età nostra : so
che è suo il compito di chiarire e
popolarizzare, alla luce del vange-
lo, i nobili e fecondi risultati della ci-
viltà e del progresso; so che spetta
ad essa il segnalare i grandi biso-
gni della vita sociale, e suggerirne i
rimedi {. ..} so che ad essa in modo
particolare è affidata la più sublime
delle idealità, che costituisce l'og-
getto della pedagogia nel concetto
di don Bosco, vale a dire {. ..} la for-
mazione di una umanità illuminata
dalla fede, allietata dalla speranza,
santificata dall'amore". Sono le pa-
role con cui don Francesco Cerruti ,
direttore generale delle scuole sale-
siane , concludeva il suo discorso
sulla stampa, al lii Congresso dei
Cooperatori Salesiani (Torino 1903).
poca - e s'inserì da protagonista
con un preciso progetto di carattere
educativo, culturale , ecclesiale, po-
polare . Per realizzarlo s'inventò
tipografo , editore, formatore di scrit-
tori , e scrittore lui stesso fecondo di
opere per l'istruzione e la forma-
zione cristiana della gioventù. Editò
volumi di pedagogia, di storia, e
perfino di passatempo , oltre a
materiale di propaganda delle sue
case . "Fu [la stampa] una delle
precipue imprese che mi affidò la
Divina Provvidenza, e voi sapete
come io dovetti occuparmene con
instancabile lena, non ostante le
mille altre mie occupazioni". Sem-
plici foglietti volanti , un bisettima-
nale , il Bollettino Salesiano, fasci -
coli , libri , collane di testi: decine di
milioni furono le pagine a stampa
diffuse a servizio di quella parte di
O Ad un secolo di distanza
!'"audace metafora" è realtà, e oggi
andrebbe aggiornata con la predi -
zione sull 'intelligenza artificiale del-
le macch ine per il XXI secolo! Ma
ciò che soprattutto ha perseguito
don Bosco - e ha lasciato in ere-
dità - è l'obiettivo di superare il
drammatico dissidio tra Vangelo e
Cultura, di penetrare i dinamism i
che muovono l'attuale trasforma-
zione sociale , di utilizzare gli stru-
menti della comunicazione - orale
o scritta, reale o virtuale - per ela-
boràre concretamente una cultura
degna di questo nome , partecipe
della dignità dell'uomo, aperta quin-
di alla verità del Vangelo.
Don Bosco, uomo della comu-
nicazione, ma sempre sacerdote e
pastore , intuì l'importanza della
stampa - unico mass media dell 'e-
I " Il Galantuomo" resistette a lungo.
Ecco un 'edizione della rivista
del 1934.
Don Bosco.
società più facilmente soggetta a
manipolazione : i giovani e le classi
più umili. Giunse a scrivere : "lo non
esito a chiamare divino questo
mezzo poiché Dio stesso se ne
giovò {. ..} uno dei fini principali
della nostra Congregazione{. ..J'.
In un mondo come quello di
oggi in cu i sempre cangianti verità
di pensiero e di comportamento
hanno rivoluzionato le norme etiche
conosciute , e demitizzato la pratica
religiosa tradizionale, in un'epoca in
cui la secolarizzazione offre spazio
a un "postcristianesimo" nel quale
tante convinzioni religiose e pra-
tiche di popolo appaiono anacroni-
stiche, come non pensare che Don
Bosco utilizzerebbe le grandi possi-
bilità dei modern i media per scon-
volgere i criteri di giudizio materiali-
stici , opporsi ai valori antievangelici,
combattere le linee di pensiero
atee o indifferenti , diffondere mo-
delli di vita cristiani? Fu proprio nel
settore della stampa che volle
essere "all'avanguardia del pro-
gresso". E lo fu . Tutti glielo ricono-
scono. E Pio Xli ha fatto la sua
parte: "Con la pienezza della No-
stra Autorità Apostolica, in forza
della presente Lettera stabiliamo in
perpetuo e proclamiamo San Gio-
vanni Bosco, confessore, principale
celeste Patrono presso Dio della
Società degli Editori Cattolici d'Ita-
lia" (Roma, 24 maggio 1946). "Don
Bosco ebbe il fiuto del futuro ", (don
E. Viganò) e i salesiani ce l'hanno
ancora questo fiuto , a giudicare dai
siti che continuano a proliferare nel
web. Essi devono essere ancora
e sempre diffusori di "buona
stampa ".
BS NOVEMBRE 2000

2.2 Page 12

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••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••
PER FAMIGLIE
PER G10VANI
IL BOLLETTINO DIMENSIONI NUOVE
SALESIANO
Se sei giovane,
Se sei in cerca di idee, di amici, di confronti,
Se ami i grandi temi, fede compresa, la musica, lo sport,
Se vuoi conoscere i problemi del mondo,
Se non vuoi perdere il tuo tempo a leggere il "niente"
rivestito di parole,
DIMENSIONI NUOVE
è il mensile che fa per te.
Presente sul mercato giovanile
da quasi quarant'anni ,
sempre uguale a se stessa
e sempre diversa,
affronta i temi centrali
dei giovani.
Un'attenzione particolare è data
all 'educazione all 'amore e
È sulla scena dal 1877:
agli aspetti etici della vita
123 anni di resoconti,
dei giovani.
di notizie, di descrizioni,
di racconti, di annunci,
SESSANTAQUATTRO PAGINE
di battaglie...
che possono diventare
123 anni di bene!
un sussidio per la scuola,
Don Bosco stesso
con tanti spunti per discutere
ne è stato il fondatore e
in gruppo, tra amici.
il primo entusiasta diffusore: DN , rivista per i giovani e
••••••••••
"Mandatelo a chi lo vuole
e a chi non lo vuole!".
Era convinto che la
"Buona Stampa" fosse un
veicolo di buona condotta,
di onestà, di diffusione
per chi vive con i giovani,
è anche ON LINE:
www.dimensioni.org
di buone idee, di fede .
Ci credette talmente
che ne divenne il più convinto ·
GENITORE, PARENTE,
assertore e sostenitore.
E non voleva la stampa
di altre riviste similari:
il BS doveva bastare.
Il BS affronta tutti i problemi
AMICO, EDUCATORE
REGALA DN
A CHI COMPIE
I 18 ANNI.
con una angolatura caratteristica,
Dati per l'abbonamento :
quella educativa.
Oggi il BS è cresciuto .
Nel mondo si stampano
52 edizioni in 24 lingue differenti.
Annuale lire 35.000
(settembre 2000/ settembre 2001
gennaio /dicembre 2001 ).
Come voleva Don Bosco ,
Semestrale lire 18.000
viene inviato senza chiedere
(settembre 2000/gennaio 2001
un compenso , un abbonamento.
oppure gennaio/ estate 2001).

2.3 Page 13

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••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••
MONDO ERRE
Per Natale, in occasione del
compleanno o della Cresima
per fax : 011 95 .91.095*
011 95 .74 .048 (allegare la
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i ragazzi italiani.
regali un "amico vero"
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(allegare la fotocopia del
versamento postale effettuato)
scegliere una di queste formule:
In ogni numero:
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per posta: su ccp n° 247106
intestato a MONDO ERRE - Visiti il sito web di
profili e interviste con
LDC , 10096 LEUMANN (TO) MONDO ERRE:
personaggi positivi
(per abbattere i lunghi tempi www.mondoerre.it
attività per i gruppi e la scuola postali , invii la fotocopia del
vi troverà un 'ampia
.il parere degli esperti
versamento postale effettuato) presentazione della rivista.
la posta di don Gì su problemi
di fede
l'inserto centrale su argomenti
educativi e scolastici
"La Buona Notizia", rubrica
religiosa dedicata quest'anno a:
"Le grandi domande per
FONDO VOCAZIONI
È un programma che riun isce ri sorse per aiutare le case di formazio-
ne, dove i giovani si preparano al sacerdozio o alla vita religiosa e mis-
sionaria. Il BS le chiama da sempre BORSE DI STUDIO.
Sono importanti perché molti giovani - soprattutto del terzo mondo -
senza un aiuto concreto ben difficilmente potranno seguire la loro vo-
diventare grandi"
dibattiti e inchieste sui grandi
temi della vita
rubriche di intercultura,
scienza, natura, musica,
sport, fumetti, multimedialità,
umorismo, tempo libero ...
cazione. Adottare una vocazione vuol dire aiutare il Signore ad avere
un uomo in più al suo servizio, per il ben e spirituale e materiale dei
più poveri!
PROGRAMMA ADOZIONI A DISTANZA
Fame, dall'AIDS , dalla guerra, costretti a "fare la guerra", bambini schiavi
della droga, del sesso , del lavoro ; bambini analfabeti , abbandonati,
mutilati dalle bombe antiuomo, uccisi dagli stenti... L'adozione a di-
stanza è uno dei modi per liberarne qualcuno
1000 LIRE AL GIORNO PER SALVARE UNA VITA
Le comunità salesiane sparse nel mondo sono unite in un grande
sforzo per raccoglie re adozioni .. . Questo metodo non li strappa dal
loro ambiente, dalla loro famigli a, dalla patria, dagli affetti, li strappa
unicamente dalla strada, dalla delinquenza e dalla morte.
OPERE E MISSIONI SALESIANE
Presenti ormai in 128 nazion i del mondo i salesiani hanno opere im-
portanti nei territori di missione : laboratori , te rreni agricoli, piccole fab-
briche , orfanotrofi , lebbrosari , case per il recupero dei ragazzi di stra-
da, ospedali , collegi , centri di recupero per tossicodipendenti , scuole
di alfabetizzazione, di arti e mestieri , ecc.
••••••••••••••••••••••••••
LE NECESSITÀ SONO IMMENSE,
E CRESCONO A LIVELLO ESPONENZIALE
Per le missioni dei territori più poveri e difficili la congregazione tende
la mano per poter continuare e accrescere la sua dedizione all 'evan-
gelizzazione, la sua carità, la sua opera di aiuto ai più bisognosi tra i
bisognosi .. .
Per saperne di più :
Tel. 06 656.121 - Fax. 06 656.12.679 - E-mail : jcoro@sdb.org
c.c.p. 462002 che si riceve col BS .
• • •• • • • • • • •• • • • • •• •• • • • • •• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
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2.4 Page 14

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2.5 Page 15

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NOVEMB
DEI SANTI
E DEL NOVELLO
Sabato 11: Martino di Tours na-
sce in Pannonia, nel 316 (o 317) .
Su richiesta del padre si fa militare
e in quel periodo si situa l'episodio
del mantello donato a un povero .
Incontra s. Ilario di Poitiers , diven-
ta sacerdote, fonda un monastero
ed è eletto vescovo di Tours. Muo-
re a Candes nel 397. Considerato
l'Apostolo delle Gallie, è uno dei
Nono del calendario romano
antico , dedicato alla dea
· Diana. Il giorno 1 la Chiesa
primi santi non martiri.
Giovedì 30: Andrea , fratello di
Simon Pietro . È il primo apostolo
nominato nel Vangelo , ma non
celebra Ognissanti , il 2 comme- viene più citato dopo l'Ascensione .
mora i defunti. Un tempo, 1'11 - de- Avrebbe predicato nell'odierna Tur-
dicato a S. Martino - scadevano i chia o, secondo altre tradizioni , in
contratti agrari e i contadini cam- Armenia e Georgia. Sarebbe stato
biavano casa . In questi giorni , si martirizzato appeso a una croce
può bere il vino novello . Secondo decussata (detta appunto di s. An -
una tradizione celtica, tra il 31 ot-
tobre e il 1° novembre c'è la notte
di Halloween: i ragazzi si masche-
rano da scheletri , imitando il ritorno
drea) e il corpo trasferito a Bisan-
zio nel 356, poi a San Pietro in Va-
ticano.
dei morti, e chiedono regali .
IERI ACCADDE
QUESTO MESE A ROMA
Mercoledì 1: in S. Pietro, beatifi-
cazioni e canonizzazioni.
Domenica 5: Giubileo dei respon-
sabili della cosa pubblica.
Domenica 12: Giubileo del mon-
do agricolo.
Domenica 19: Giubileo dei mili-
tari e della Polizia.
2 novembre 1936: l'Inghilterra è
il primo Paese a iniziare trasmis-
sioni televisive.
4 novembre 1918: armistizio tra
Italia e Austria; termina la prima
guerra mondiale.
4 novembre 1995: assassinato
Yitzahak Rabin, primo ministro
d'Israele .
7 novembre 1867: nasce Marie
SANTI IN POCHE RIGHE
Curie, prima donna a ricevere il
premio Nobel.
Sabato 4: Carlo Borromeo na- 9 novembre 1989: cade il "muro"
sce ad Arona nel 1538. Nipote di di Berlino .
Pio IV, è cardinale a 23 anni , ma 1O novembre 1483: a Eisleben
vive in contrasto con l'ambiente nasce Martin Lutero .
mondano che lo circonda . Nel 1O novembre 1938: "notte dei
1565 è arcivescovo di Milano : at- cristalli ": progrom nazisti contro gli
tua la riforma voluta dal Concilio ebrei .
di Trento e riordina la Diocesi, 11 novembre 1983: inventato il
che visita più volte. Durante la primo virus per computer.
peste del 1576-77, assiste gli am- 17 novembre 1869: si apre il ca-
malati. Muore a 46 anni.
nale di Suez.
Venerdì 1O: Leone Magno, pa- 18 novembre 1789: nasce Louis
pa dal 440 al 461 , eletto da clero, Daguerre , inventore della fotogra-
nobiltà e popolo . Apprezzato co- fia.
me pastore e per la difesa della 18 novembre 1793: a Parigi , vie-
fede dal le eresie, ferma Attila, re ne aperto il museo del Louvre.
degli Unni , e più tardi Genserico , 18 novembre 1928: esce il primo
salvando Roma dalla distruzione. fumetto con Mickey Mouse, Topolino.
-.
,_ . ~
. ..
1.
22 novembre 1952: a Napoli
muore il filosofo Benedetto Croce.
22 novembre 1963: a Dallas,
assassinato John Fitzgerald
Kennedy.
25 novembre 1881: nasce An-
gelo Giuseppe Roncalli , papa
Giovanni XXIII.
26 novembre 1871 : nasce don
Luigi Sturzo.
27 novembre 1701 : nasce
Anders Celsius, inventore del ter-
mometro centigrado.
GIUBILEO DA COLLEZIONE
San Marino ha coniato due mo-
nete d'argento dedicate all'Anno
Santo: raffigurano i papi Bonifacio
VIII (5000 lire ; 18 grammi) e Gio-
vanni Paolo Il (1 O mila lire; 22 g) ;
sono vendute insieme a 58 mila
lire. Il Vaticano vende quattro nuo-
ve telecarte (tiratura : 14 mila pez-
zi) che propongono tra l'altro il
Papa sul Sinai e l'abbazia di San
Paolo fuori le Mura. Ha emesso ,
poi , un francobollo da 800 lire per
la beatificazione di Giovanni XXIII.
Bei francobolli sono proposti da
Belgio, Spagna e Ordine di Mal-
ta per i 500 anni della nascita del-
l'imperatore Carlo V sul cui regno
non tramontava mai il sole .
SAGGEZZA IN PILLOLE
Trenta giorni ha novembre / con
aprii , giugno e settembre . I Di 28
ce n'è uno / tutti gli altri ne han
trentuno .
Novembre piovoso / campo frut-
tuoso .
L'estate di san Martino / dura tre
giorni e un pochino.
Chi non beve a san Martino / è
un amico malandrino.
Per san Martino / cadono le fo-
glie e si spilla il vino .
BS NOVEMBRE 2000

2.6 Page 16

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N\\\\S5\\0N\\ AL
fEN\\M\\N\\LE
Diario di viaggio in Patagonia e Terra del Fuoco delle prime
SULLE ROTTE DI
di Graziella Curti
UN SOGNO'''
FMA oggi in Patagonia: suor Luigina, missionaria italiana.
A un 'ora di aereo da Buenos
A ires, si trova B ahfa Bi anca,
chiamata così perché un tem-
po il litorale era candido per le nu -
merose saline. Il viagg io in macchi-
na da qui , per raggiungere Carmen
de Patagones e Viedm a, dura quat-
tro ore lungo un rettilineo infinito i
cui margini sono segnati da grandi
estensioni di terreno dove pascolano
mucche, pecore, cavalli. Di tanto in
tanto qualche macchia verde di colti-
vo segna geometrie colorf te sulle tin-
te bruciate della pampa. E sera quru.1-
do scorgiamo le luci di Cannen de
Patagones disposte lungo la collina che
scende verso il fiume. Sull 'altra riva
sta Viedma, adagiata nell a pianura.
Il sole del mattino seg uente ci ri -
vela due cittadine tranquille, pulite
dal vento, l' una di fronte all'altra,
intente a specchiarsi nel fium e, che
scorre lento tra i salici. 11 paesaggio
è verde e perfetto , sembra non esse-
re sfiorato da memorie di guerre an-
tiche, di povertà, di schiavitù, di
conflitti tra i coloni spagnoli e la
popolazione indigena.
Erano giovanissime,
madre Angela Vallese
e le prime missionarie
quando arrivarono
nella Patagonia e
nella Terra del Fuoco.
Regioni remotissime,
che costituivano il filo
di un sogno.
Vogliamo ripercorrere i
elupoogpheiedmi zu.snswa. ndaerllze.e,prime
che ha visto salesiani
e Figlie di Maria
Ausiliatrice pionieri del
Vangelo e della cultura
in terre lontane e a volte
inospitali.
Per ravvivare la memoria
di .un.a pas.sione
mzsswnarza,
che ancora oggi ha molte
cose da raccontarci.
Carmen de Patagones: il pontile dove arrivarono
salesiani e suore.
NO VEMBRE 2000 8 S
Isola di Dawson : la baia dove arrivarono
le golette dei missionari.

2.7 Page 17

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missionarie salesiane.
LUNGO IL RIO NEGRO
Era il 20 gennaio 1880, il cuore
dell'estate patagonica, quando l'im-
barcazione che portava i sales ianj e
le Figlie di Maria Ausiliatrice im-
boccò la foce del Rio Negro per at-
traccare al piccolo molo in legno di
Ca1men de Patagones. Scesero a ter-
ra quattro giovani sorelle: Angela
Vallese, che aveva appena emesso i
voti perpetui ed era designata come
superiora; Giovanna Borgna e An-
gela Cassulo. ancora professe tem-
poranee, rispettivamente vicaria e
cuciniera, e la maestra suor Caterina
Fino. Messa in ordine la casa, che
ancora oggi si trova sulla riva del
fiume, iniziarono la loro opera. Cin-
que giorni più tardi accoglievano la
prima educanda.
L'exallieva che ci accompagna a
visitare la città ci mostra le varie
case abitate dalle suore ed ora tra-
sformate in centri di cu ltura, scuola
e altro. Ammiriamo la monumenta-
le chiesa parrocchiale fatta costrui-
re, contro il parere di tutti, secondo
il disegno profetico di monsignor
Fagnano, nel luogo più alto per evi -
tare le inondazioni e per poter rac-
cog liere tutta la popolazione che sa-
rebbe venuta in seguito. Nel museo
cittadino osserviamo, attraverso i
vari documenti, la lenta integrazio-
ne di tre culture: l'indigena, la ne-
gra, l'europea.
Passeggiando lungo il fiume, aITi-
viamo al vecchio molo che vide il
giungere dei primi missionari/e e
cerchiamo di immaginare le lavan-
daie nere, schiave africane liberate
dai corsari guardiacoste e messe al
servizio dei benestanti di Patagones.
Isola di Dawson: la chiesetta
dell 'isola.
Le prime missionarie·
14 novembre 1877 ·
per /'URUGUAY partono
suor Va/lese Angela
suor Borgna Giovanna
suor Cassu/o Angela
suor Denegri Angela
suor Gedda Teresa
suor Mazzarel/o Teresa
~~m1e8r7o7 delIle Missionarie FMA
a 1999:
EUROPA
611
AMERICA
1496
AFRICA
521
ASIA
416
OCEANIA
20
Percorriamo anche il quartiere ne-
gro, verso la periferia, ora sede di
abitazioni popolari. Proprio lì, tra i
più poveri, madre Vallese si diresse
con le sorelle fin dai primi giorni.
Annunciò la buona notizia agli im-
migrati italiani, numerosi e disatte-
si; accolse gli indigeni che giunge-
vano in città a chiedere pane.
"Le suore fecero scelte trasgressi-
ve - afferma lo storico del posto -.
Nella loro scuo la/laboratorio accol-
sero insieme le figlie dei negri , de-
gli immigrati e degli indigeni. Qual-
che tempo dopo , però, a causa dei
pregiudizi, dovettero retrocedere e
organizzare turni distinti, comunque
l'attenzione per i più poveri e lavo-
lontà di integrazione delle varie cul-
ture furono sempre presenti nella lo-
ro opera".
Nel 1884 la missione delle suore
si era talmente estesa da esigere una
fondazione nella vicina Viedma, ora
capitale della provincia del Rio Ne-
gro con circa cinquantamila abitanti
e patria dell'attuale Rettor Maggio-
re don Juan Vecchi. La città divenne
sede del Vicariato apostolico della
Patagonia, quindi di monsignor Fa-
gnano prima e poi del cardinale Ca-
gliero, i cui resti riposano nella cat-
tedrale.
Qui visse la sua missione il coa-
diutore salesiano Artemide Zatti, che
sarà presto beatificato, ma che da
sempre è stato ritenuto santo dalla
gente di Viedma e Patagones per la
sua serena e instancabile dedizione
come infenniere dei più poveri. Per-
I La basilica di Maria Ausiliatrice
fatta erigere
da monsignor Fagnano.
correndo le vie della città s ' incro-
ciano le strade dedicate a Don Bo-
sco, madre Mazzarello, don Rua e a
tutti i missionari e missionarie.
VERSO LE
TERRE MAGELLANICHE
Uruguay, Argentina e Cile furono
le prime mete missionarie salesiane.
Anche madre Vallese, dopo essere
stata una decina d'anni tra Montevi-
deo e Carmen de Patagones, venne
inviata con la prima spedizione del-
le terre australi a Punta Arenas, do-
ve giunse dopo il viaggio di un me-
se sul bastimento inglese John Elder.
Dall'aereo, in volo da Santiago a
Punta Arenas, si scorge una distesa
di basse costruzioni, che si allinea-
no lungo lo Stretto di Magellano. Il
cattivo tempo dà un'immagine gri-
gia della città, quasi un paesaggio
nordico. Mentre siamo, come avver-
te una pubblicità: Al sud del Sud del
mondo.
Percon-endo la città, appaiono i
segni lasciati nel tempo e tuttora
vivi della missione salesiana. Ci so-
no un monumento a Don Bosco, una
basilica dedicata a Maria Ausiliatri-
ce, alcuni grandi pannelli, lungo il
viale principale, che raccontano l'ar-
rivo dei missionari.
Le uniche scuole tenute da reli-
giosi nella città sono salesiane,
quindi la popolazione (120 mila abi-
tanti) si può dire che abbia avuto
comunque un contatto con l ' opera
salesiana.
(continua)
BS NOVEMBRE 2000

2.8 Page 18

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Le missioni salesiane hanno anche cercato di dare
MUCHACHOS
di Juan Linares
CON DON BOSCO
I missionari spediti da
Don Bosco in ogni parte
del mondo non si sono
occupati solo di
evangelizzazione: si sono
immersi nella cultura
del posto e del popolo,
e si sono rimboccati le
maniche per spezzare
oltre al pane dell'anima
anche quello
dell'intelligenza e del
corpo. Essi hanno
perciò dato vita a grandi
realizzazioni sia
culturali che sociali.
Parliamo di una di
queste grandi imprese
sociali, quella sorta
e realizzata
a Santo Domingo.
''A vevamo un sogno, che le mi-
gliaia di ragazzi dominica-
ni che ogni mattina invado-
no le strade con gli attrezzi da lu-
strascarpe in mano, barattoli d' ac-
qua in testa, o rotoli di giornali sot-
to il braccio pronti al duro lavoro
quotidiano per aiutare la famiglia ,
invadessero allegramente le strade
ogni mattina per recarsi a scuola o
nei laboratori a costruirsi un futuro
più degno di esseri umani. Avevamo
insomma il sogno che fosse sradica-
to il lavoro minorile e quello infan-
tile e i nostri ragazzi e fanciulli aves-
sero una vita da fanciulli e ragazzi:
gioco, studio. Abbiamo sognato per
i nostri ragazzi ...
NOVEMBRE 2000 BS
Un quartiere di periferia: momenti di oratorio domenicale:
" ... spezzare oltre al pane dell'anima anche quello del corpo".
UN'ALBA NUOVA
Quindici anni fa cominciammo
con un gruppetto di sbandati un' e-
sperienza nuova; li chiamammo
"Canillitas con Don Bosco", i ragaz-
zi di strada di Don Bosco. Più tardi
sorsero anche "Le Canillitas con
Laura", poi i "Chiriperos", quelli
che aspettano una qualsiasi occasio-
ne di lavoro, anche nero, poi "Los
Aprendices", gli apprendisti, fino
agli attuali "Muchachos, e Mucha-
chas con Don Bosco". E stata una
lunga storia, una marcia fatta con
più di duemila ragazzi e ragazze del
popolo. Essi sono stati i protagonisti.
Hanno fatto un salto di qualità, si
sono professionalizzati, e oggi for-
mano una nuova generazione di gio-
vani che hanno coscienza della loro
dignità e possono costituire la vera
sfiga del futuro per Santo Domingo" .
E uno stralcio del discorso fatto in
occasione dell'inaugurazione del
"Centro de Capacitaci6n Laboral"
sorto nella parrocchia "Maria Auxi-
liadora" di Santo Domingo, apparte-
nente all 'ispettoria delle Antille. Il
sogno di un gruppo di salesiani si è
realizzato. È costituito da un impo-
nente edificio con grandi laboratori
attrezzati; nuovi corsi professionali
per 240 ragazzi e ragazze; e un cen-
tro "informagiovane" che segue con
attenzione le domande e le offerte
di lavoro. È certamente un traguar-
do prestigioso in una repubblica
dove il 60% delle famiglie vive in
situazione di povertà, e quasi il 20%
della popolazione sopravvive con
un dollaro al giorno.
In una situazione del genere an-
che le fasce più deboli, i ragazzi e i
fanciulli, sono costretti ad accedere
al mercato del lavoro per "dare una
mano" alla famiglia, tralasciando la
scuola e alcuni, anche abbandonan-
do la propria casa per vivere sulla
strada, esposti a tutti i pericoli pro-
pri di una condizione del genere. Il
13% dei ragazzi tra i sette e i quat-
tordici anni non sa com'è fatta
un 'aula scolastica: vaga qua e per
trovare un lavoro, uno qualsiasi, an-
che il più umile e mal retribuito. Un
altro 11 % studia e contemporanea-
mente lavora. Insomma un quarto
dei minori sono alla mercé di se
stessi. Per tutti costoro i salari sono

2.9 Page 19

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una concreta risposta a grandi problemi sociali.
- Piccoli lustrascarpe: lavoro umile, ma non umiliante.
Un lavoro che permette di vivere.. . ecco perché può
strappare anche un sorriso.
semplicemente risibili, eppure non
li rifiutano: costituiscono sempre un
aiuto, seppur minimo, alla famiglia.
IL PROGETTO SALESIANO
La risposta a questa situazione di
estremo bisogno che riguarda i gio-
vanissimi è stata data, come diceva-
mo, dai salesiani attraverso il pro-
getto accennato. Si tratta di una ri-
sposta di attenzione e cura per le
classi più deboli della popolazione.
E i ragazzi hanno risposto in modo
sorprendente, e i frutti sono abbon-
danti. Oggi si può affermare con
una certa fierezza che è possibile ri-
cuperare la dignità di tutti i minori.
Basta rimboccarsi le maniche e la-
vorare "insieme", dedicando loro un
po' del nostro tempo e del nostro
impegno. L' istituzione "Muchachos
e Muchachas con Don Bosco" pro-
prio questo programma mette in
opera. I minori ci possono contare: i
padri salesiani hanno deciso di se-
guire i più poveri e abbandonati, se-
condo lo specifico del loro carisma.
Ma non bastano entusiasmo e buona
volontà: le necessità sono immense,
i mezzi scarsi, le finanze ancor più
scarse dei mezzi. Per questo non
hanno alcun timore di chiedere aiu-
ti . Prima di tutto al governo che ha
riconosciuto l'alta qualità e il valore
sociale dell'iniziativa e contribuisce
a mantenerla in vita, come fa anche
l' Unione Europea attraverso il VIS
(volontariato internazionale per lo
sviluppo), e la ONG spagnola "Jo-
venes del Tercer Mundo".
I ragazzi meritano questa atten-
zione concreta, non so lo. Meritano
le migliori installazioni, i migliori
macchinari, i migliori insegnanti ed
educatori, i miglio1i programmi. L'av-
venire è loro: meglio saranno prepa-
rati meglio potranno gestire la cosa
pubblica giunto il loro momento.
Sono il futuro. La forza del popolo
non risiede nei pochi ricchi ma nei
molti poveri, non nelle forze elitarie
ma nella massa che lavora e produce.
Se la massa è culturalmente preparata
il futuro del paese è assicurato.
IL PROGRAMMA
E GLI OBIETTIVI
L'obiettivo del progetto è sempli-
ce e conosciuto. E quello stesso di
Don Bosco: fare dei buoni cristiani
e degli onesti cittadini, fomiti di
tutte quelle qualità umane, profes-
sionali, e spirituali che fanno di un
uomo un capolavoro. Questo pro-
getto è il vero teatro nazionale in
cui si tiene lo spettacolo più meravi-
I Lavorare per elevare la condizione
sociale, morale e spirituale di
ragazzi e ragazze è lo scopo
del movimento "Muchachos e
Muchachas con Don Bosco".
glioso del paese, quello di mostrare
a tutti che cosa sanno fare i nostri
piccoli amici, i nostri figli, i nostri
ragazzi. Uno spettacolo di lavoro
produttivo ben guidato e program-
mato che a livello pedagogico va
sempre più e meglio sviluppando le
capacità del ragazzo e a livello tec-
nico gli permette di sentirsi proprie-
tario della macchina e artefice del
suo futuro, a livello sociale gli fa
prendere atto dei suoi obblighi ver-
so la comunità, delle sue responsa-
bilità, e della necessità di sapersi or-
ganizzare; a livello psicologico gli
offre la possibilità di ottenere il
controllo di se stesso e di aumentare
l'autostima; a livello infine umano e
spirituale gli permette di vivere con
dignità la sua crescita e di guardare
con serenità il suo domani.
"La Casa delle Ragazze e dei Ra-
gazzi con Don Bosco" è la casa del
dialogo, è la casa comune di tutti:
giovani, genitori, insegnanti, auto-
rità civili e religiose, educatori e
operatori a qualsiasi titolo. Ciascu-
no può dire la sua per far fiçirire que-
sto meraviglioso progetto. E un dia-
logo sul concreto, senza perdersi in
chiacchiere inutili.
Abbiamo certamente qualcosa da
dire ai giovani, ma anch'essi hanno
molte cose da dire agli adulti. An-
ch'essi possono esserci maestri. An,-
ch'essi possono essere profeti. E
una iniziativa che potremo ripetere
anche in altri barrio delle nostre
città, fino a formare un movimento:
"Muchachos e Muchachas con Don
Bosco".
Un programma ambizioso, non
c'è che dire, con degli obiettivi che
dobbiamo riconoscere raggiungibili.
Allora, al lavoro!
D
BS NOVEMBRE 2000

2.10 Page 20

▲back to top
La traccia del martirio è presente lungo il XX secolo molto più
LA SCIA ROSSA di Giovanni Eriman
Il "secolo breve" è attraversato da
nga scia di sangue salesiano.
· ologio della congregazione
m. conta in cento anni 159
giati presso gli Anglo-americani , vennero rispediti in Jugo-
slavia. Furono quasi tutti uccisi e gettati nelle fosse carsiche
di Kocevje o nelle miniere di carbone di Hrastnik e Lasko.
Ecco i nomi dei salesianj uccisi dall'odio antireligioso:
(Ch. , chierico - P, sacerdote - L., coadiutore)
mor ·, truci at:i er la fede, o ammazzati
l. Ch. Ernest Anzel (1920), ucciso a Velike Lasce il
da deli q enti e ni sul posto
20/09/1943.
di lavoro, o tti sparite.... Di tutti
non potremo parlare... Di tìtt i però,
2. L. Joze Brancelj (1916), ucciso nel maggio del 1945.
3. L. Joze Bregar (1922), ucciso non si sa quando.
4. L. Anton Hocevar (I 923), ucciso nelle fosse di
diamo le coordina ssenziali.
..Kocevje nel 1945.
~=~~ c 1. Frane Hrustelj (1918) , ucciso presso Celje nel
A e oettato nelle fosse.
lcuni sono morti anonimi: data · ostanze sfug-
6. L. Janez Jenlfo 2 , ucci
gono sia alla ricerca appassionata ·
-~-:-'1..·.- - -......::i.U:::~ando e dove.
che all ' occhio indagatore dello storico. Spariti per-
7. Cl1. \\\\nto astelic (192 1), ucciso nel treno che lo
ché la ragione di stato, la politica, i poteri occulti hanno
voluto così. Morti anonimi. Vite distrutte quasi di soppiat-
to, come se chi ha sparato si vergognasse di farlo sapere...
portava in A~u~s~tr~ia~-~ ~~ ~ ~ ~~ ; ; ;; ~ ~ - l J
8. L. Anton K:ovac (1919) , ucciso nel 1945 non si sa
quando e dove.
E la più grande delle vergogne quella di togliere di mezzo
chi si batte per l 'onestà, la rettitudine, la pace, la concor-
dia, l ' elevaz ione del popolo, la g iu sti zia, l'amore; ch i in-
segna la misericordia e il perdono, chi cerca di sem inare
la vita, chi diffonde una " Parola" più alta e profonda di
ogni parola. Strana civiltà, la civ iltà dell ' uomo! Di fronte
a comportamenti folli, ti domandi, incredulo, se l' imbec il-
lità sia la nota caratteristica dell'Homo sapiens. Siamo, ov-
viamente contro ogni condanna a morte, perché la vita è di
Dio e l' uomo non ha potere su di essa; ma tanto più siamo
contro chi uccide l' innocente: uno dei peccati che gridano
vendetta al cospetto di Dio.
Non può portare frutti marci chi semina frutti sanj in terreno
ricco. AJJora perché? Risuonerà in eterno questo "perché" a
mai1ellare la necessità della salvezza, della redenzione. Da
questa maledizione, da questa suprema contraddizione del-
l'uomo che vede il bene e sceglie il male, che sa di dover fare
una cosa e mette in atto il suo contrario, dobbiamo essere sai-
vati e redenti. L'elenco che forn iamo è quello di persone che
hanno pagato con la vita il loro essere sacerdoti, o religiosi , o
laici impegnati nel diffondere la "Parola" per l'elevazione so-
9 _ Ch. Janez Krainc (l92l), ucciso e gettato nelle
fosse carsiche non si sa quando.
l O. L. Anton Lavrih (1918), ucci so dai comunisti a
Sentrupert nel 1945.
v
11. P. Melhior Lilija (1907), ucciso a Crnomelj il
15/11/1944.
12. L. Frane Lindic (1924) , ucciso non si sa dove
probabilmente nel l 945.
13. Ch. Stefan Lopert (1919), ucci so nelle miniere di
Hrastnik nel 1945 .
14. L. Janez Lotric (1908), ucciso da una mina in treno
il 24/05/1944.
15. Ch. Frane Miklic (1915) , ucciso da un
bombardamento a Latisana il 19/02/1945.
16. Ch. Joze Pasic ( 1915), ucciso dai partigiani nel
1945 non si sa quando e dove.
17. Ch. Stanko Pungersek (1916), ucciso nel campo di
concentramento di Teha,je nel 1945 .
18. L. Alojzij Rakar (1924) , torturato e ucciso a
Ajdovscina iI 07/07/1945.
ciale, morale e spirituale delle giovani generazioni.
l9 . L. Marja Rom (1924), ucciso dai comunisti non si
sa quando e dove.
I MORTI SLOVENI
In seguito all'occupazione tedesca della Slovenia nel
corso dell'ultima grande guerra, tutti i giovani e gli uomini
va lidi , religiosi o no, sono stat i chiamati alle armi dalle
auto rità di occupazione. Chierici tirocinanti , teologi, coa-
diutori e giovani sacerdoti dovettero indossare la divisa
militare. Venivano per lo più assegnati ai servizi logistici ,
amministrativi o di cultura. In tutto il paese infuriava l' of-
fens iva dei partigiani di Tito, sostenuti dal massiccio ap-
poggio dei Sovietici. Tedeschi e forze anticomuniste furo-
no costretti a ritirarsi nel territorio liberato dalle forze
anglo-americane. Ma allorché venne concluso l'accordo
con Tito i "domobranci" , cioè tutti quelli che si erano rifu-
20. L. France Stopar (1921), ucciso al suo ritorno in
Slovenia nel 1945.
21. Ch. Anton Segula (1923), ucciso da un
bombardamento il 25/04/1945.
22. Ch. Joze Serjak ( 191 8), ucciso forse a Teha1je nel
1945 .
23. Ch. Bernard Stuhec (1920), ucciso forse a Teharje
nel 1945.
24. Ch. Dominik Tiselj ( l920), ucciso e gettato in una
fossa forse nel I945.
25 . Ch. Mirko Tratnik (1921), ucciso nel giugno del 1945.
26. Ch. Stanko Tratnik ( l 923), ucciso in un agguato
nel 1944.
NOVEMBRE 2000 BS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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che in altri secoli. Anche i salesiani...
I "MARTIR/11 SPAGNOLI
La guerra civile spagno la ha scatenato altrettanto odio
anche, purtroppo, antireligioso. Molti sacerdoti e religiosi,
proprio perché tali, vennero trucidati in odio alla Chiesa.
Tra essi alcune suore e laici. Gli uccisi dalla gue1Ta spagnola
sono ricordati col titolo ufficiale di "Servi di Dio", perché è
in corso la causa di martirio. Ecco un nostro elenco:
27. Ch. Victoriano Fernandez Reinoso (1913),
fucil ato nel 1936.
28. P. Antonio Fernandez Camacho (1892), fucilato
in Andalusia il 20/07/ l936.
29. Fm. Alejandro Planas Sauri, fucil ato in Spagna il
19/1 1/36 .
30. L. Eliseo Garcia Garcia ( 1907), fucilato a Garraf il
19/ 11 /1936.
31. P. José Limon y Limon (1892), fu cil ato in Spagna
il 21/07/ 1936.
32. Ch. Miguel Domingo Cenclra ( 1909), fu ci lato a
Prat de Compte I' 11 /08/ 1936.
~ -A=n:.::_cl.rés Gomez Saez ( 1894) , fucilato in Spagna
1'01/ 9J
34. As. Federico Co o z ( 1919), asp ira nte, fucilato
- - - -rus~s~ieme al fratello il 22/ ti 6.
35 . L. Jose la Salgado (1892),
de la Frontera il 1 ';/. 36.
36. Ch. Francesco Saverio o !'da Piferrer ( I
fucilato a Horta il 24/07/ 1936.
37. L. Antonio Cid Rodriguez (1890) , ucc is
il 25/09/ 1936.
38. P. Antonio Rodriguez Bianco ( 1877), fuci lato a
Pozoblanco il 16/08/1936.
39. Ch. Pietro Mesonero Rodriguez (19 I2), ucc iso a
Vedat de Torrente il 19/08/1936.
40. P. Alvaro Sanjuan Canet ( l908), assassinato ad
Alcoy il 02/10/1936.
41. P. Giuseppe Otin Aquilué ( 190 1), assass inato ad
Alcoy nel 1938.
42. P. Miguel Molina de la Torre ( 1887), fucilato a
Ronda, il 28/07/1936.
43. P. Antonio Mohedano Larriva (1 894), fucilato a
Ronda il 02/08/1936.
44. P. Enrique Canut Isus (1874), fucilato a Ronda il
24/07/1936.
45. P. Antonio Torrero Luque (1888), fucilato a
Ronda il 24/07/1936.
46. Ch. Juan Luis Hernandez Medi na (1912), fu cil ato
a Ronda nel 1936.
47. Ch. Honorio Hernandez Martin (1905), fucilato a
Ronda il 28/07/1936.
48. P. Pablo Caballero Lopez ( 1904), fucilato a Ronda
il 28/07/ 1936.
49. L. Jaime Ortiz Alzueta (1913), fucilato a
Barcellona il 27/07/1936.
50. Ch. Felipe Hernandez Martinez ( I9 13), fucilato a
Barcellona il 27/07/ 1936.
51. Ch. Zaccaria Abadia Buesa ( I9 I8), fucilato a
Barcellona il 27/07/ 1936.
52. P. José Caselles Moncho ( 1907), fucilato a
Barce ll ona il 28/07/ 1936.
I P. Rudolf Lunkenbein,
nato nel 1939 in Germania,
I
ucciso il 15/07/1976 in
Brasile.
P. Silvio Lomazzi, nato nel
1907, ucciso da un drogato
a Hong Kong il 29/12/1982.
53. P. José Castell Camps (190 1), fucilato a
Barcellona il 28/07/ 1936.
54. P. Sergio Cid Pazo (1884), fucilato a Barcellona il
30/07/ 1936.
55. P. Francisco Bandrés Sanchez (1896), fucil ato a
Barcell ona nel 1936.
56. L. Gi l Rodicio Roclicio (1888), fucilato a
Barcell ona nel 1936.
57. L. José Rabasa Bentanachs ( 1862), fucilato a
Barceilona il 04/08/1936.
58 . P. José Batalla Parramon ( 1873), fucilato a
Barcellona il 04/08/1936.
59. P. Julio Junyer Paclern ( 1892), fu cilato a
Barce ll ona il 26/04/1938.
60. P. José Bonet Nadal ( 1875) , assassinato a
Barce ll ona il 13/08/1936.
6 1. P. Giacomo Bonet Nadal (] 884), fucilato a
Barcellona il 16/08/1936.
62. L. Angel Ramos Velasq uez (1876), fucilato a
rcell ona l' l l/10/ 1936.
63. Ch. F 'lix Bibet Trabal (19 I I ), fucilato a
Barcello . il 25/08//1936.
64. Dionisio I ivarri Barajuan (1880) , fucilato a
Ma il 30/08 19
65. P. Félix onzalez · èto 1888), fucilato a
Madrid il 2 108/1936.
66. P. German Mar 1 · artin :[ 899
Madrid il 30/08/1936.
67. L. Anastasio Garzon Gonza éz 1908),
Madrid il 06/09/1936.
68. Ch. Teodulo Gonzalez Fernandez (19 11 ,
a Madrid 1' 08/09/1936.
69. P. Fernandez Pérez Salvador ( 1870), fucilato a
Madrid il 18/09/1936.
70. P. Sabino Hernandez Laso (1886) , fucilato a
Madrid il 28/07/1936.
71. Ch. Esteban Cobo Sanz (1905) , chierico, fucilato a
Madrid il 22/09/1936.
72. L. José M. Celava Bad iola (1887) , fucilato a
Madrid il 09/08/1936.
73. Ch. Tomas Gil de la Cal (J 898), fucilato a Madrid
il 25/09/1936.
74. L. Juan Codera Morqués ( 1883), fucilato a
Madrid il 25/09/1936.
75. P. José Villanova Tormo ( 1902), fu cilato a Madrid
il 25/09/1936.
76. L. Emilio Aree Diéz ( 1908), fucilato a Madrid,
Spagna, il 23/07/ 1936.
77. L. Nicolas de la Torre Merino (1892) , fuci lato a
Madrid nel 1936.
BS NOVEMBRE 2000

3.2 Page 22

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I P. Giovanni Matkowics,
nato nel 1907, ucciso non
si sa in quali circostanze
il 19/05/1945 in Cina.
I José Nedumattathil, nato
nel 1962 in India, colpito
alle spalle il 22/11 /1997 a
Maram mentre era al
lavoro nel suo ufficio.
I P. Marco Aurelio Fonseca,
nato in Costarica nel 1946,
ucciso dai ribelli il
04/01 /1991 a Calulo,
in Angola.
I P. Jacques Ntamitalizo
nato nel 1942 in Rwanda,
assassinato il 10/07/1995
a Bujumbura, in Burundi.
78. Ch. Carmelo Juan Pérez Rodriguez (1908),
fuc il ato a Mad rid I'O1/ I0/1936.
79. Juan de Mata Diez (1903), fuci lato a Madrid
1'01/10/1936, aspirante salesiano.
80. P. Enrique Saiz Aparicio (1889), fuc il ato a Mad rid
il 02/10/1936.
8 1. Ch . Manuel Martin Pérez ( 1904), fucilato a
Madrid il 06/11/1936.
82. L. Francisco José Martin Lopez de Arroyave
(1910), fuci lato a Madrid il 09/11/1936.
83. L. Valentin Gil Arribas ( 1897), fucilato a Madrid
il 27/ 11 /1936.
84. Ch. Justo Juanes Santos (1912), fucilato a Madrid
il 28/l 1/1936 .
85. L. Pablo Gracia Sanchez (1892), fuci lato a Madrid
nel dicembre del 1936.
86. L. Ramon Eirin Mayo (19 11), fuc il ato a Madrid il
15/ 12/1936.
87. P. Pio Conde Conde (1887) , fucilato a Madrid il
15/03/1937.
88. P. Antonio Pancorbo Lopez ( 1896), fucilato a
Malaga il 24/09/1936.
89. L. Esteban Garda Garda (1901) , fuci lato a
Malaga il 24/09/1936.
90. L. Rafael Rodriguez Mesa ( 1913), fuc ilato a
Malaga il 24/09/1936.
91. P. Manuel Gomez Contioso (1 8
Malaga il 24/~ . 36.
92. P. Manuel Fernandez Ferro 1
-...-~ ala a il 24/08/1936
3. P. Félix Paco Esca ·tin (1867), fuci lato a Ma laga il
:;.iilliil!!!l~~ -l-l-0.8/l 936.
94. P. Francisco Miguez Fernandez ( 1887), fucilato a
Ma laga il 15/08/1936.
95. Sign. Tomas Alonso Sanjuan ( 1893), fuci lato a
Malaga il 31/08/1936.
96. Ch. Francisco Edreira Mosquera ( 1914), fu cilato
a Carabanchel iI 29/07/1936.
97. Ch. Virgilio Edreira Mosquera (1909), fucilato a
Carabanchel iI 29/07/1936.
98. L. Mateo Garolera Masferrer (1888), fucilato a
Carabanchel I' O1/10/1936.
99 . Ch. Manuel Borrajo Miguez ( 1915), fuc ilato a
Carabanchel, 1' 01/10/1936.
100. Ch. Pedro Artolozaga Mellique ( 19 13), fuc il ato a
Carabanchel, I' O1/10/1936.
101. Ch. Higinio de Mata Diez (1909) , fuc il ato a
Carabanchel, I' 01/ l 0/1936.
NOVEMBRE 2000 8S
102. L. Esteban Vasquez Alonso (1915), fuci lato a
Guadalajara nel 1936.
103. Ch. Fiorendo Rodriguez Gi.iemes (1915) , fuci lato
a Guadalajara nel 1936.
104. Ch. Juan Larragueta y Garay (1915), fucilato a
Guadalajara nel 1936.
105. P. Andrés Jiménez Galera (I 904), fuc ilato a
Guadalajara il 27/07/1936.
106. L. Heliodoro Ramos Garda (1915) , fucilato a
Guadalajara nel 1936.
107. Ch. Pascual de Castro Herrera (1915) , fucilato a
Guadalajara nel 1936.
108. P. Miguel Lasaga Carazo (1892), fuc ilato a
Guadalajara nel 1936.
l09. Ch. Lu is Martinez Alvarellos ( 1915), fucilato a
G uadalajara nel 1936.
11 O. P. Antonio Martin, Hernandez ( 1885), fucilato a
Yalenc ia il 09/12/1936.
111. P. Giuliano Rodriguez Sanchez (1896), fucilato a
Ya lencia il 09/12/1936.
112. P. Giuseppe Giménez Lopez ( 1904) , fucilato a
Yalencia il 09/12/1936.
113. P. Recareclo de os R--ios-Fa6regat (1892), fucilato
a V lencia 1 09/12/1936.
114. . José Calasanz Marqués (1872), f · ato a~--__,1
Valencia il 2 /JJ1/lJ}"?J€i .
. facorno Buch Canals' ( 1889), fucil ato a
Valencia il 3 1/07/ 1936.
116. L. Agostino Garda Calvo ( 1905), fu ci lato a
Ya lencia il 09/12/1936.
117. P. Giovanni Martoell Soria (1889) , fuci lato a
Yalencia il 09/08/1936.
118. Sr. Maria Carmela Moreno Benitez , uccisa
I'O1/09/I 936.
119. Sr. Maria Amparo Carbonell Munoz, uccisa
l'O 1/09/1936.
120. Signora Teresa Cejudo Redondo, ucc isa a Siviglia
nel I936 .
12 1. Sign. Bartolomé Bianco Marquez, ucciso a
Siviglia nel 1936.
I SALESIANI UCCISI IN CINA
Un altro territorio bagnato lungo questo XX secolo dal
sangue dei sales iani è la Cina. Due di ess i sono santi , di-
chi arati da Giov anni Paolo II domenica 1° ottobre 2000.
G li altri sono stati eliminati durante il periodo della Rivo-
luzione Culturale. Di alcu ni non si sa il lu ogo, né le cir-
costan ze, né il peri odo della loro fi ne.

3.3 Page 23

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122. S. Callisto Caravario (1903), trucidato da pirati il
25/02/1930 a Li Tau Tsui.
123. S. Luigi Versiglia (1873) , vescovo di Shiu-chow,
ucciso da pirati il 25/2/1930.
124. P. Fang Qinzhong, incarcerato nel 1954. Di lui non
si è saputo più nulla.
125. P. Giuseppe Fu Yuk Tong, (1917) , morto in
prigione a Bai Hu nel 1961.
126. P. Simone Lueng Tak Lion, morto non si sa come,
dove e quando.
127. P. Giovanni Matkowics (1907), trucidato nei pressi
di Yan Fa il 19/05/1945.
J28. P. Bassano Lareno-Faccini (l 890), ucciso da
guerriglieri cinesi il 19/05/45.
129. P. Vincenzo Munda (1889), ucciso a Lai How Kiu
il 29/07/45 .
130. Ch. Pietro Yeh Ming-zen (1921), morto in prigione
iI 19/05/1952.
131. P. Simone Liang Shuzi (1912) , morto in prigione a
Lian Xian, nel 1956.
132. P. Silvio Lomazzi (1907) , ucciso da un drogato a
Hong Kong il 29/12/1982.
ED ALTRI ANCO.RA
Altri salesiani sparsi nel
mondo sono morti al loro
posto di lavoro, vittime
innocenti di storie tragi-
che e diverse.
149. P. Giovanni Buu
Dong, ucci so nel
1968 in VIETNAM.
150. P. Vojtìch
Basovnik (1912),
morto il 12/12/1955
nella REP. CECA.
151. P. Juozapas
I Coop. Sean Devereux,
nato nel 1963 in Inghilterra,
ucciso il 03/01/1993
quando era volontario
in Liberia.
Gustas (l905) , lituano, assassinato nel 1958 a
Krasnojarsk, UNIONE SOVIETICA.
152. P. Rudolf Lunkenbein (1939), tedesco, morto il
15/07/76 in BRASILE.
153. P. Carlos Favre ( 1951 ) ucciso il 21/05/1988 a
Montevideo, URUGUAY.
154. P. Jacques Ntamitalizo (1942) assassinato il
10/07/1995 a Bujumbura, BURUNDI.
LA TRAGEDIA POLACCA
La Polonia è da sempre terra di martiri. L'insensatezza
dell'ultima grande guerra ha mietuto il più alto numero di
vittime che mai guerra abbia provocato. Ancora una volta
l'imbecillità dell'uomo e l'odi o per la religione hanno ar-
155. P. Marco Aurelio Fonseca (l946), ucciso il
04/01/1991 a Calulo, ANGOLA.
156. P. José Nedumattathil (1962), ucciso il 22/11/1997
a Maram, INDIA.
157. P. Cipriano Ibànez (1922), ucciso il 26/01/1999 a
SANTO DOMINGO.
rossato di sangue la storia della congregazione in terra po-
lacca. Un sacerdote salesiano e cinque giovani oratoriani,
tra le numerose vittime, sono stati dichiarati beati da Gio-
vanni Paolo II nel 1999.
158. Sean Devereux (1963), ucciso il 03/01/1993 come
volontario in LIBERIA, cooperatore salesiano.
159. P. Mario Rosin (1875), ucciso 23/06/1938 a
Beitgemal in ISRAELE.
l33. B. Jòzef Kowalski (1911), sacerdote torturato e
ucciso il 04/0711942 a Oswiycim.
160. P. Francesco Dalmazzo (1844), ucciso il
26/05/1908 ad Avigliana, ITALIA.
134. B. Czeslaw Jòwiak (19 l9) , decapitato a Dresda il
161. L. Mario Di Giovanni (1941 ), ucciso da du lunm
- - -~ zi:70811942, xaHievo salesiane.
. - - - - -_,_·128/EEY83-a Fossane FFA:bIA:
135. B. Edward Kazmierski (1919), decapitato a
- Dresda il 24/08/1942, exallievo salesiano.
L . . . -~ " - - '"'··.......... ncis
esy (1920 , ecap1 a o a Dresd
24/08/1942, aspirante salesiano.
137. B. Edward Klinik (1919), decapitato a Dresda il
24/08/1942, exallievo salesiano.
162. P. Elia Comini (l91Ò), ucciso il-fll/ tl-944 a
Sàlvaro di Bologna, ITALIA..,_.-::::=:;;u.
63. P. Tom so GJiiaP-ello 1864), ucciso il
28/09/1943 a Garzano, ITALIA.
164. P. Francesco Coratella (186 1), fucilato il
28/09/1943 a Garzano, ITALIA.
138. B. Jarogniew Wojciechowski (1922), decapitato a
Dresda il 24/08/1942, exallievo salesiano.
139. P. Jan Dolata (1911), ucciso dai sovietici nel 1945.
165. P. Domenico Borgettino (1867), fucilato il
28/09/1943 a Garzano, ITALIA.
166. L. Giuseppe De Gennaro (1886), fucilato il
140. P. Ludwic Cienciala (19l l), ucciso il 30/05/1945.
141. P. Ignazio Antonowicz (1890), morto sotto le
torture a Oswiycim il 21/07/1941.
28/09/1943 a Garzano, ITALIA.
167. P. Giuseppe Thannhuber (1880), assassinato il
20/08/1920 a Palmeiras, BRASILE.
142. P. Ignazio Dobiasz (1880), morto per
maltrattamenti a Oswiycim il 27/06/1941.
143. P. Carlo Golda (1914), fucilato a Oswiycim il
14/05/1942.
168. P. Pietro Sacilotti (1898), ucciso dai Chavantes
1'01/11/1934 a Rio das Mortes, BRASILE.
169. P. Johan Fuchs (1880), ucciso dai Chavantes
1'01/11/1934 a Rio das Mortes, BRASILE.
144. P. Francesco Harazim (1885), soffocato dagli
aguzzini a Oswiycim il 27/06/1941.
170. P. Gerardo Poblete (1942) , ucciso a botte il
21/10/1973 a Iquique, CILE.
145. P. Lodovico Mroczek (1905), morto a Oswiycim il
06/01/1942.
146. P. Wladimiro Szembek ( 1883), morto per le torture
a Oswiycim il 22/09/1942.
Se Tertulliano aveva ragione nel dire che il sangue dei
martiri è un seme, allora il futuro riserverà giorni fortunati.
Giovanni Eriman
147. P. Giovanni Swierc (l 877), morto sotto tortura a
Oswiycim il 27/06/1941.
148. P. Casimiro Wojciechowski (1904), soffocato a
Oswiycim il 27/06/1941.
(NB. Il presente elenco risulta con ogni probabilità incompleto.
Ci auguriamo che chi ha notizia certa di altri salesiani uccisi "sul
lavoro" ne.faccia cenno alla redazione del BS che provvederà a inte-
grare la lista, passando poi i dati all 'Istituto Storico Salesiano).
BS NOVEMBRE 2000

3.4 Page 24

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
BOLOGNA C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
GIUBILEO/GMG
di Giancarlo Manieri
L'esercito dei volontari
MISSIONI
di Graziella Curti
-
Sulle rotte di un sogno 121
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BASILICHE GIUBILARI
di Natale Mattia/i
La basilica di Canterbury
IMPRESE
di Seo Jeongkwan
Un alunno sull 'Everest