Bollettino_Salesiano_200604

Bollettino_Salesiano_200604

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ANNIVERMARGHERITA
MAM_MA
s. PIETfs?, 91
(pa99 ·
RADIO
MERIDIANO
12
(pag. 23)
MIGRAZJON
GIOVANE
(pag. 28)
F"EIGSLPI LOSI VI"
(pag. 34)

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111111 150- MAMMA MARGHERITA - 150 - -
I
di Pascual Ch6vez Villanueva
FA IGLIA
CULLA DE LA Vl'Ti
GLI ANTICHI VALORI
«Occorre costituire l'immagine della famiglia come comunità
di persone, dove, alla luce del messaggio evangelico,
i componenti di tutte le età convivono insieme, nel rispetto
dei diritti di tutti: della donna, del bambino, dell'anziano»
(Giovanni Paolo Il, V/1, 1982).
11 nonno era
molto vec-
chio. Stenta-
va a camminare,
la vista gli si era
indebolita, era
un po ' sordo,
faticava a man-
giare, sporca-
va la tovaglia.
Figlio e nuora s'infastidirono
tanto che gli prepararono un seg-
giolone a parte, dietro la stufa. Un
giorno, mentre gli porgevano la mi-
nestra, il vecchio non afferrò a tem-
po la scodella che cadde e andò in
pezzi . La nuora diede in smanie e
disse che gli avrebbero dato da
mangiare in una ciotola di legno,
come alle bestie. Il vecchio sospirò
e chinò la testa. Il dì seguente Mi-
chele, il nipotino, seduto in terra ac-
canto al nonno, cercava di unire tra
di loro alcuni piccoli e ricurvi pezzi
di legno... «Che fai Michele? », gli
chiese il babbo. «Vorrei fabbricare
una ciotola. Quando tu e la mamma
sarete vecchi , mi servirà per darvi
da mangiare ». L'uomo e sua moglie
si guardarono e scoppiarono in la-
crime .
Questa storia, presente da
sempre nei libri di lettura delle
elementari , dice una "fastidiosa"
verità: questa società privilegia gli
individui che producono, ma emar-
gina gli anziani e nega loro uno
spazio adeguato . Come sempre
succede , i piccoli imparano solo
quello che vivono ... anche come
vanno trattati gli anziani. È urgen-
APRtLE 2006 BS
te insegnare ai figli una cultura
dell'anzianità. Perché il «lavoro di
invecchiare » non è facile come
sembra, è anzi un percorso tortuo-
so e caotico , disseminato di ambi-
guità: angoscia e serenità, ama-
rezza e gioia, sicurezza e timore,
attività e passività, ripiegamento
su se stessi e apertura lo caratte-
rizzano. Gli anziani hanno bisogno
di tutti e invece spesso scatta ine-
sorabile l'esclusione : «sono inutili
e costano caro ». A meno che ven-
gano usati come babysitter gratui-
ti. Se è difficile invecchiare è al-
I I nonni sono scrigni
di esperienza .. . Il primo grande
dono che fanno gli anziani
in una famiglia è proprio quello
della trasmissione.
trettanto difficile convivere con gli
anziani : sono fragili , hanno biso-
gno di pazienza e tolleranza, virtù
quasi sconosciute.
In una cultura superefficienti-
sta l'anzianità sembra una ferita ,
una colpa. Per troppi ha l'apparen-
za dell'anticamera della morte. Gli
anziani hanno bisogno della tene-
rezza delle persone care. Sentono
come un torto crudele l'essere
tagliati fuori dalla vita di famiglia:
un'esclusione che li mortifica (nel
senso etimologico del termine).
Essi sono scrigni di esperienza :
tutte le volte che muore un anzia-
no muore una biblioteca. Il primo
grande dono che fanno gli anziani
in famiglia è proprio quello della
trasmissione , non tanto di beni
materiali , quanto piuttosto di ciò
che rende migliore la vita. L'hanno
pagato caro , dopo tutto! Così è
nata la "nonnità ". La vita li ha
arricchiti di esperienza , hanno
imparato a essere migliori , hanno
accumulato un tesoro di saggez-
za: memorie, illusioni , segreti , con-
suetudini , aspirazioni, speranze . I
nonni possono trasmettere ai nipo-
ti quel complesso di stari.e e di
ricordi, detto "romanzo familiare" ,
che per i bambini ha un fascino
straordinario . Essi possono rap-
presentare per i nipoti la stabilità
degli affetti familiari. Il nonno/a
può parlare, da testimone, dei
tempi in cui la mamma era una
bambina e il papà uno scolaro, di
quando al posto del supermercato
di fronte c'erano i prati, al posto

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dell 'autosilo c'era uno stagno dove
la mamma e il papà andavano a
fare il bagno e dove si erano
conosciuti. Così il bambino ricava
la sensazione che la sua famiglia
esista da sempre e dovrà conti -
nuare a esistere, e ha la perce-
zione della continuità degli af-
" fetti. Egli teme , più di ogni altra
cosa, la dissoluzione del suo mon-
do affettivo ; la presenza dei nonni
è certamente fonte di sicurezza e
conforto.
April e 2006
An no CXXX
Numero 4
In copertina:
Sono cadute anche
le utopiche stagioni
del New Age e Next Age .
Promettevano il nirvana
in terra: co lori e fantas ia,
gio ia e fe licità, in perfetta
simbiosi con la natura,
ma ...
Foto: Cipriano Demarie
M ensil e d i informaz ione
e cu ltura religiosa ed ito
da ll a Congregaz ione Sales iana
di San G iova nni Bosco
Diretlore:
GIANCAR LO MAN IER I
- CHIESA
12 I benedetti prima di Benedetto (6)
- G1ovAN1
14 La caduta dell'utopia
- ANNIVERSARI
18 Mamma Margherita - San Pietro
V1AGGI
20 L'uomo del Museo
INSERTO CULTURA
23 Meridiano 12
di Silvano Stracca
di Mario Scudu
di Eriman/ Manoni
di Giancarlo Ma nieri
di Maria Giulia Palocci
Il «lavoro di invecchiare»
non è facile come sembra...
Dal tempo della loro infanzia
a oggi sono cambiati la società, i
valori , la stessa fede . Molti dei
nonni attuali hanno attraversato
con disagio questa evoluzione . Il
loro modo di collocarsi in questo
contesto nuovo determina un 'in-
fluenza sul posto che desiderano
occupare per comunicare la fede
ai nipotini. Alcuni forse provano
una certa frustrazione e sentono
sorgere in sé un senso di colpa di
fronte ai loro figli che non sono più
praticanti e perci~ non comunica-
no più la fede. «E colpa nostra?»,
si domandano. Mi domando se
questa rottura degli anelli trasmet-
titori della fede non abbia a che
vedere con la totale esclusione
degli anziani , per cui l'esperienza
di fede che li ha aiutati ad affron-
tare la vita, soprattutto quando il
dolore ha bussato alla porta di
casa, viene ignorata e persa nel-
l'oblio . Forse , come ha scritto un
teologo, "siamo in presenza di uno
degli aspetti più marcatamente
anticristiani della nostra società e
cultura".
28 Migrazione giovane
di Maria Antonia Chine /lo
RusRtCHE
2 // Rettor Maggiore - 4 Il punto gio vani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
Mondo - 11 Osservatorio - 16 Box - 17 Zoom - 22 Lettera ai giovani - 27 Bagliori -
30 Libri - 32 On Line - 34 Come Don Bosco - 36 Arte sacra - 37 Laetare et beneface-
re... - 38 // compendio - 40 Dibattiti - 41 Angelo custode - 42 I nostri morti - 43 //
m ese - 44 Prima Pagina - 45 Relax - 46 I nostri santi - 47 In primo piano/Focus
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni Giancarlo De Nicolò Franco Lever
Natale Maffioli Francesco Motto · Vito Orlando
Segreteria : Fabiana Di Bello
Collaboratori : Severino Cagnin Ernesto Gattoni
Giuseppina Cudemo • Graziella Curti • Enrico dal Cavolo
Carlo Di Cieco Bruno Ferrero • Cesare Lo Monaco
if;i~~~~n~~~u~,'.t~~~~~~ifs~~~~~~~~ t~~~;);~io
Fabio Sandroni Arnaldo Scaglioni Serdu Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco • Cipriano Demarie
Chiara Fantini Tadeo Martin Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera · Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione: Pier Bertone
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Edizione Cooperatori : Ufficio Nazionale, Via Marsala 42
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Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
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È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
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11 BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
in 56 edizioni e 29 lingue diverse. Raggiunge 135 Nazioni,
più di quelle in cui operano i salesiani.
Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
BS APRILE 2006

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di Carlo Di Cieco
RIEDUCARE
CiLI ADULTI
Appare sempre più urgente la ricerca da parte degli adulti
di un insieme di valori indispensabili per l'educazione dei minori
e di modi appropriati per trasmetterli.
Per superare o almeno ridurre il
malessere dei minori e dei
giovani, la via migliore è quella
della rieducazione degli adulti non
solo per renderli preparati a dialogare
con le nuove generazioni ma a saper
valutare i nuovi contesti culturali ,
politici ed economici entro cui ragazzi
e ragazze crescono .
Questo messaggio emerge con
trasparenza dall'ultima seduta della
Commissione straordinaria per la
tutela e la promozione dei diritti
umani , riunita lo scorso 18 gennaio
- vigilia di fine legislatura - per
ascoltare la dottoressa Livia
Pomodoro , Presidente del Tribunale
dei Minori di Milano.
Situazioni di violazione e di disagio nei
confronti dei giovani in Italia esistono,
come esistono anche normative
adeguate di protezione. Manca invece
la capacità di controllo di queste
disfunzioni. Ma il quadro che viene fuori
dalla testimonianza della presidente
Pomodoro, ritenuta una dei magistrati
più informati d'Italia sulla questione
minorile, non è molto incoraggiante.
"Il malessere dei minori e dei
· giovani - sostiene Pomodoro nella
trascrizione dell'incontro con la
Commissione, contenuta negli Atti
parlamentari - in generale riflette in
gran parte il malessere della società nel
suo insieme e sconta l'incapacità degli
adulti a tenere vivo un insieme di valori
indispensabili per la crescita e la
formazione dei bambini e adolescenti.
Molte le violazioni dei diritti dei minori
perpetrate in Italia: si va dalle violenze
domestiche allo sfruttamento a scopi
economici dei propri figli , alle violenze
intrafamiliari, alla compravendita dei
bambini, di cui anche recentemente
hanno dolorosqmente parlato le
cronache. [...] E necessario ricordare
un'altra grave violenza a danno dei
minori che riguarda i cosiddetti minori
non accompagnati, vale a dire minori
sfruttati per finalità illecite. Si tratta in
gran parte, ma non solo, di minori giunti
clandestinamente nel nostro paese a
scopo di sfruttamento economico. Una
quantificazione del fenomeno è
estremamente complessa sia per i
APRILE 2006 BS
minori italiani, sia per i minori stranieri".
Ma il quadro dipinto non è finito. La
Presidente del tribunale sottolinea
come tutti i problemi di violenza sui
minori nascano "da una profonda crisi
della famiglia e della società nel suo
insieme che impedisce agli adulti di
educare i giovani secondo sani
princìpi. In questo senso occorrerebbe
rieducare gli adulti a svolgere
compiutamente le funzioni educati
connesse con la genitorialità".
E, infine, alcune osservazioni e
dicono lunga sul tipo di adulti e ge
con cui i bambini e i giovani, nor:i di
rado, hanno a che fare. "Quanto alle
adozioni internazionali, esse superano
numericamente di gran lunga le
adozioni di bimbi italiani". Il Tribunale è
attento e rispettoso della Convenzione
sull'infanzia che richiede che il minore
ha diritto a crescere nella propria
famiglia di origine. "Si tratta spesso di
bambini con problemi di maltrattamenti
in famiglia o con altri problemi del!o
stesso tipo, o addirittura di bambini
portatori di handicap rifiutati dalle
famiglie. La confusione fra adozione,
che è un istituto di solidarietà, e
procreazione - confusione che fa la
stessa legge sulla procreazione -
rende assai problematica l'adozione di
bambini con problemi, in quanto
appunto i genitori ritengono l'adozione
in qualche misura sostitutiva della
procreazione".
Appare evidente, da questa
deposizione autorevole, che sia
maturo il tempo in cui gli adulti con le
proprie istituzioni, con il proprio
ragionare e decidere che deve essere
tipico della politica, si prenda a carico
seriamente della condizione dei
giovani. Non basta riempirsi la bocca
definendoli il nostro futuro e la nostra
speranza, se poi vengono
praticamente emarginati dai progetti di
organizzazione economica e sociale.
Le politiche giovanili sono invece la
spia più attendibile di quanto un paese
e una politica pensano di investire sulle
persone, anziché sulla spartizione tra
lobby di profitti e privilegi a scapito
della società nel suo insieme.

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f'n I'!, sa alle rituali cerimonie degli
ATTOLICI RETRO..
ARIA E L1ISLAM.
Oscar, ai "riti " per l'elezione l,:l ·GRADI! Caro direttore, ""1/ Egregio direttore, bo
di Miss Universo, alle coreo- [.. .]. "Che cosa andate cercan- letto su un numero del BS che
grafie negli stadi, ecc. C'è di do voi cattolici che ancora non l'Islam onora la Madonna. Sì,
più. Fai un esame della situa- avete accettato Darwin e siete ma mica la considera madre
zione. Ti aiuto io. A Natale i ancorati a una medioevale teo- del Messia? Dall 'Islam è de-
riti in chiesa sono abbondan- ria biblica creazionistica contro classata. Come si fa dunque a
temente surclassati da quelli ogni scienza e contro ogn i evi- dialogare con l'Islam come di-
del marketing che li appronta denza?". È l'accusa fattami a ce lei? Su quali basi? Mi può
con tanto di cerimonie pro- scuola dal prof. di scienze. spiegare meglio questa faccen-
prie, paramenti, parole, lette- [... ]. È proprio vero che siamo eia? [... ] Le allego una sintesi
re, discorsi, doni... Tant 'è che tanto retrogradi ? [.. .].
organica del Corano dove le
più di un genitore si fa la do-
manda Babbo Natale o Gesù
"belle azioni" dell' Islam sono
Anna, Udine tutte ben elencate .. .
DRITI OELLA CHIESA.
Egregio direttore del BS
Bambino ? Ma sono molti altri
i riti laici. Oggi esisle anche
un matrimonio laico che sem-
bra assurto a tanta importan-
No che non lo siamo! Ancora
una volta mi sbraccio nel riba-
dire che il libro Sacro non è
un libro di scienza ma di fede,
Mario, Venezia
Caro signor Mario, non si
può pretendere che una reli-
[. . .] non trova un po' tanto ar- za che anche i gay vogliono e perciò la sua ragion d 'essere gione come l 'Islam, diversa (e
caici i riti dell a Chiesa? In "celebrarlo", e non solo per non è insegnare e divulgare contraria) dal Cristianesim.o,
un 'epoca come la nostra, che essere tutelati dalla legge, c'è teorie scientifiche rna trasmet- riconosca la Madonna come
ha ini ziato (male) il III mil- in ballo anche la.forza specifi- tere la fede nell'unico Dio. madre del Messia, se il Mes-
·1ennio, possibile che c'è biso- ca e trainante del rito. Il ma- Nella Bibbia non interessa il sia per l'Islam è Maometto.
gno di certe mascherate come trimonio è il rito per antono- "come", m.a il "chi ". il dibat- Non le pare ? Per dialogare
quelle dei preti la domenica o masia che raduna autorità e tito, comunque, tra creazionisti bisogna trovare un terreno
quelle di certe feste o di certi parenti, amici e conoscenti: ed evoluzionisti esiste da dopo comune sul quale poggiare i
radu ni ? [... ] Per me sono cose una kermesse di varia umanità Darwin (1809-1882) ma è... piedi... delle parole! Ebbene,
sorpassate, tanto che certe ce- la cui presenza sancisce in poco pertinente proprio perché è comune tra Cristianesimo e
rimonie m' infastidiscono e mi qualche modo la validità del- si tratta di due piani completa- Islam La venerazione a Maria.
fanno allontanare anco r di più l 'evento con una sequenza di mente di versi, quindi non para- Per l'incipit del dialogo basta
dalle noiose cerimonie [.. .] gesti, parole, musiche, canza- gonabili, dal momento che il e avanza. Non è d'accordo?
Come, per esempio, il crearsi ni, sorrisi, consacrati dall 'uso. Libro Sacro non ha finalità Un altro terreno d'incontro
delle icone a proprio uso: san Il rito, caro Sebastiano, è, co- scientifica... Questo il pream- può essere l'Unicità di Dio/Al-
Domeni co Savio che aiuta le
donne incinte, sant' Antonio
che protegge le bestie dome-
stiche, san Giovanni Bosco
protettore dei saltimbanchi ...
Se mi risponde sul BS sono
contento. Saluti.
Sebastiano@ ... da Bologna
Caro Sebastiano da Bologna,
è impossibile immaginare una
società senza riti: sono esistiti,
esistono ed esisteranno. I riti
non si' eliminano; fanno parte
me ti dicevo, una fabbrica di
memoria, ma dove si fabbrica
memoria si fabbrica storia.
Ecco perché è importante.
Dietro il rito c'è sempre un 'i-
stituzione che non sempre è la
Chiesa. Può essere lo Stato,
può essere un'istituzione eco-
nomica, una Pro Loco, un co-
mitato, un'associazione cultu-
rale, ecc. In tutti i casi il rito
non è mai veloce, accennato,
procede tranquillo per essere
assimilato, gustato. Un rito af-
bolo. l a tesi tuttavia è altret-
tanto chiara: Il Vaticano, chm-
que i vertici della gerarchia
cattolica, ha ormai da non po-
co tempo accettato la teoria
darwiniana, tanto che credo
siano pochi i teologi biblici che
siano rimasti alla teoria crea-
zionista pura e semplice. Ma
c'è di più. Il primo papa a dire
che Darwin andava preso sul
serio fu Pio Xli, che fu eletto al
Soglio Pontificio quasi 70 anni
fa! la Chiesa, insomma, crede
all'intervento divino creativo,
lah, o la sua "misericordio-
sità ", come riconoscono il Co-
rano e la Bibbia.
Comunque la mia risposta sul
BS (Luglio/agosto 2005) era
diretta "esplicitamente" a chi
mi chiedeva se Maria nel Co-
rano fosse venerata addirittura
più della figlia del Profeta. Ho
risposto di sì, portando a dimo-
strazione ciò che di Maria dice
il Libro sacro. A domanda, ri-
sposta! Nient'altro.
Lei mi aveva già inviato la sin-
tesi del Corano!. .. Che in
della natura umana. Tutt'al frettato non incide, e perde di ma non crede che poi "ogni realtà non è una sintesi ma un
più si sostituiscono. Nella tua significatività. Pensa, che so, tanto" il Creatore sia interve- esame critico di ciò che nell 'I-
lunga lettera fai a un ce rto a un pranza cli nozze, con tutte nuto, come fa un muratore, per slam non .funziona a paragone
punto l 'esempio di membri le cerimonie che vi avvengono rappezzare una costruzione del Cristianesimo. Nulla da
delle tribù africane, scrivendo "durante"; oppure a quella fatta male, con un mattone eccepire! Ma - e questo è .fuor
che sarebbe ridicolo oggi pre- "cerimonia " altrettanto ùn- qua, una spatolata di stucco là, di dubbio - il suo libretto è più
sentarsi in società dipinti in portante che è "la presa della una putrella su, una soglia giù, adatto a fomentare uno scon-
quel modo! Ne sei sicuro ? E patente" che è ormai diventa- una tegola sopra. .. Ci ha pen- tro con i musulmani, piuttosto
come la mettiamo con i pier- to un rito di passaggio all'età sato l'evoluzione. Insomma la che a iniziare un dialogo. As-
cing, i tattoo, i tifosi dipinti adulta. Chiudo con la chiosa teoria evoluzionista non è con- somiglia più a un 'arma impro-
con i colori della propria sulle icone... Beh, prova a so- tro la teoria creazionista e vi- pria che non a una piatta.for-
squadra? Scrive il sociologo stituire la Madonna con Ma- ceversa. Per adesso questo ti ma d 'incontro. il Corano non
Pascal lardellier che i riti donna (la cantante), sant 'An- basti, anche se, come puoi ben è quello. Che cosa direbbe lei
continuano ad accompagnare tonio con Renato Zero, ecc. Ti immaginare, la spiegazione se della Bibbia .facessimo un
la nostra vita e a fabbricare accorgerai che il mondo mo- non è così semplice. Ma non è libricino come il suo, eviden-
ricordi! la modernità ne ha derno ha più icone di quel che questa la cattedra per i grandi ziandone le contraddizioni che
fabbri cati tanti di nuovi! Pen- tu possa immaginare!
approfondimenti in materia. ci sono dentro, i doppi sensi,
APRILE 2006 BS

1.7 Page 7

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~{
~~
<6:!R.,
APPELLI
Sono un collezionista di sche-
de telefoniche usate, rimbor-
serò le spese postali a chiun-
que me ne invierà. Marco
Dagostini, Casella Postale
82, 33037 Pasian di Prato
(UD).
Sono una sn1dentessa di 19
anni che desidera ricevere e
scambiare santini, francobo l-
li e banconote di tutto il
mondo. Ringrazio fin da ora
quanti mi scriveranno con
affrancatura fi latelica. Stra-
da Lucia, Casella Postale
270-BB, 48016 Milano Ma-
rittima (RA).
Colleziono e scambio santini
di Gesù e Maria in formato
immaginetta e in formato
cartolina. Non accetto pacchi
e lettere da anonimi. Lapor-
ta Paola, Via Maiorano 65,
74029 Talsano (TA).
Scriviamo per denunciare il
trafugamento di una statuet-
ta in legno (70 cm di h) raf-
figurante Gesù Bambino av-
venu ta il Natale scorso. Ci
appelliamo alla sensibilità
degli onesti affinché ci venga
restituito il nostro Gesù. Ra-
gazzi Parrocchia S.M.M.,
Largo S. Maria Maggiore,
95044 Mineo (CT).
la "fregatura" che Giacobbe male, il Dio della pace... Fin-
ha dato a Esaù, gli errori geo- ché il nostro approccio sarà di
grafici, topografici, storici, scontro avremo scontro: una
scienJifici, metodologici, le quercia, da che mondo è mon-
contraddizioni morali e legi- do, non produce arance!
slative, gli improperi contro i
nemici ma anche contro Dio,
f t le pe1:formance erotiche del
1.,,.J "santo" re Davide, o quelle di
MORE CHE VIE-
NE, AMORE CHE
Salomone, le furbizie di Abra- VA! Caro direttore, [... ]. Ieri
mo che fa un figlio con la ser- ho lasciato il ragazzo [. . .]. Mi
va e fa finta che sia di Sara, sentivo quasi intrappolata dal
sua moglie sterile... E si po- suo amore. Ma mi sento in
trebbe continuare... Lei ri- colpa. La verità è che non mi
sponderebbe che la Bibbia non sono mai sentita parte di lui,
è quella, che quegli episodi eppure continuavo a vivere la
hanno un loro senso allegori- storia, alimentando il suo
co, che non è un libro scientifi- amore per me. [... ] un altro
co, ma riflette la cultura e la c'è sempre stato, ma col quale
mentalità de/l'epoca (anzi del- non ho mai avu to alcun tipo
le epoche) in cui è stata scrit- di relazione, neanche ades-
ta, ecc. Beh, ciò deve essere so ... perché non ho mai trova-
esteso a ogni libro sacro!
to il coraggio di dirgli che lo
Dunque, caro Mario, non è amo. [... ] La mia colpa è l'a-
questo il metodo. E non è la ver intrapreso una storia
contrapposizione dura e pura quando nel profondo custodi-
che risolve i problemi di convi- vo un' altra persona[ .. .]
venza civica, o quelli di diver-
sità teologica, o quelli di con-
Ausilia@ ...
trasto morale, o quelli di di- Cara signorina, è difficile an-
sparità economica, e via di- dare a cercare le colpe nel
scorrendo. La guerra genera mistero dell 'amore che è mi-
guerra! All'infinito! Ma così va stero divino. "Dio è amo-
a carte quarantotto il Dio del re"... (provi a leggere la pri-
perdono e della misericordia, ma enciclica di papa Benedet-
il Dio che non si compiace del to). La fase di preparazione
serve esattamente a rendersi
conto... se e come con una
persona si possa costruire
una unità fatta di due teste,
due cuori, due sensibilità! E
una "ricerca" il fidanzamen -
to, non un "pre-matrimonio".
Quindi non esistono colpe,
quando si decide di romperlo
- se i motivi sono esattamente
quelli "trovati" e cioè teste,
cuori, emozioni dei due part-
ner non tendono all 'unità nel-
la diversità, anzi se ne disco-
stano sempre di più. Non solo
non esistono colpe, ma è un
dovere recedere dal cammino
intrapreso che non porta da
nessuna parte!
Detto questo, manca una sotto-
lineatura riguardo al tuo "un
altro c'è sempre stato, ma con
il quale non ho mai avuto al-
cun tipo di relazione, neanche
adesso". Se colpa c'è, va ri-
cercata in questo ambito. Vo -
glio dire che non si può sposa-
re un mito, un ideale, un desi-
derio. Lo sposalizio è un 'unio-
ne di due esseri "concreti",
che concretamente s'incontra-
no e si "provano ", misuran_o le
proprie affinità e confrontano
le proprie distanze.
Se hai qualcuno che occupa
lo spazio dei tuoi sentimenti,
occorre che in qualche modo
lui lo sappia. I fantasmi non
hanno consistenza ontologica,
ma disturbano non poco la
psiche e possono lasciare se-
gni indelebili. Non è una col-
pa far sapere a un altro che
occupa un posto importante
nei propri sogni di futuro.
Una colpa sarebbe continuare
a illudersi eh.e prima o poi
qualcosa accada che vi fa in-
contrare.
Il mistero dell'amore per
un 'altra persona ha un lato
molto banale: è un contratto.
Ora, nessuno può stipulare un
contratto all 'insaputa del part-
ner. Mi capisci? Svegliati per-
ciò, e non aver paura delle
conseguenze: dal male di amo-
re si guarisce solo se, incon-
trandosi due partner, l'uno o
l'altro si accorge che quell 'in-
contro non coinvolge! E allora
è non solo utile ma necessario
rivolgere altrove la propria at-
tenzione affettiva. Anche in
questo caso si tratta di indovi-
nare la propria strada.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vost ra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.643
E-mail : biesse@sdb.org
BS APRILE 2006

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A SERVIZIO DEI
GIOVANI DI AFRICA
E MADAGASCAR
La direzione di una comunità
religiosa si fa sempre più im-
pegnativa: il "mondo" penetra
anche nei recessi più inacces-
sibili e complica le relazioni ,
induce bisogni, provoca ur-
genze ... Occorrono persone
sempre più attente e prepara-
te. Le iniziative in tal senso
sono molte come questa delle
FMA dove 22 animatrici di
comunità di 22 diversi paesi
dell ' Africa si sono ritrovate
per studiare le problematiche
attinenti alla conduzione di
una comunità religiosa.
FOGGIA, ITALIA
IL MANDATO
Grande fes ta il 28 novembre
2005 a Foggia per ragazzi e
genitori presso la parrocchia
sales iana: 32 catechisti han-
no ricevuto solennemente il
mandato. All e loro mani è
per l' ann o prossimo affidato
l ' insegnamento della dottri-
na cristiana, impegno delica-
to e fo ndame ntale che signi-
fica indicare ai bambini e ra-
gazzi la strada c he li porta a
essere "onesti cittadin i e
buoni cris ti a11i " , perché non
succedano epi sodi come
quello avvenuto pochi giorni
prim a della cerimonia, quan-
do in una rap in a è stato ucci -
so Antonio Cassitti, dipen-
dente dell a ditta di spedizio-
ne TNT. Il ri scatto morale e
sociale del territorio dipende
anche dai catechi sti.
SUBIACO, ITALIA
Continua il suo prezioso lavo-
ro a favore dei giovani la casa
di preghiera di san Biag io,
animata da suor Maria Pia
Gi udici. Anzi, si rafforza. No-
ve suore sono ora a disposi-
zione di tutti coloro che han-
no il desiderio di un o spazio
di silenzio, riflessione e pre-
ghiera o colloquio su gra nd i
temi di senso. E i giovani non
mancano mai, come non di-
fe ttano le iniziative per rende-
re il clima spirituale sempre
più appropriato e accogliente
per i numerosi ospiti , quas i
tutti giovani, che settimanal-
mente "si arrampicano" a San
Biagio. Nell a foto l'iniziativa
del "Concili o dei Giovani " a
Pescasseroli.
APRtLE 2006 BS
I VANGELI IN VERSI
EIN RIMA
di Francesco Fiorista,
Ed. Ancora
Rivisitazione poetico/popola-
re della vita di Gesù in ottave
di settenari rimati . Si tratta di
un'opera (544 pagg .) origina-
le, un modo insolito e auda-
ce di accostarsi ai Vangeli
nell'era di Internet. Il volume
con il suo contenuto rigoro-
samente dottrinale si presen-
ta come molto adatto e sor-
prendentemente efficace per
la catechesi di comunicandi
e cresimandi, e può contri-
buire alla diffusione della
Buona Novella tra giovani e
adulti. Molti brani si pr!=)stano
alla recitazione orale. E un li-
bro "da comodino", ove an-
dare a leggere l'uno o l'altro
degli episodi , a seconda de-
gli stati d'animo del momento
o anche del tempo liturgico .
Può offrire al lettore sincere
emozioni.

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~ oono
PORTO RECANATI,
ITALIA
IL VOLO DI UN
SOGNO IN CD
" Il Volo di un Sogno" è il tito lo
che iJ coro Don Bo co ha vo-
lu to dare al compact disc pre-
sentato il 3 dicembre all ' orato-
rio salesiano. Il coro, nato
quasi per caso, dalla volontà di
un exallievo/cooperatore dello
stesso oratorio, ha l' unico sco-
po di usare il canto per fini di
solidarietà. Con il CD, che
contiene 14 canzoni originali
s' intende raccogliere fondi per
la missione salesiana di Vani-
mo, in Papua N uova Guinea,
dove opera un salesiano che
per diverso tempo ha svolto la
sua missione giovanile proprio
a Porto Recanati . I brani sono
stati composti da Antonella
Sannucci e le musiche da Gae-
tano Campalo, il direttore/fon-
datore del coro.
NUMISMATICA
a cura di
Roberto Saccarello
PYIN 00 LWIN,
MYANMAR
(ex-Birmania)
LA CASA
DEL GRAZIE
Un anno fa è stata inaugurata
e benedetta la casa di Pyin Oo
Lwin delle FMA, costruita
con le offerte giunte da tutto
il mondo. Il nuovo edificio
accog lie 50 ragazze e bambi-
ne provenienti dai vi ll agg i p
interni e sperduti che altri-
menti non av rebbero alcun a
possibilità di frequentare la
scuola o di sperare di entra-
re nel mondo de l lavoro, con
il ri schi o di cadere nelle ma-
glie del traffico internazionale
delle bambine per turismo
sessua.le. La casa del grazie è
davvero un grande dono della
Provvidenza.
LA SERIE 2005
DELt:ORDINE DI MALTA
Le origini dell'Ordine di San Giovanni di Geru-
salemme , detto poi di Rodi e di Malta, risalgono ai
tempi della prima Crociata. Si deve al Beato
Gerardo la fondazione di una vera e propria comu-
nità monastica per assistere i pellegrini in Terra-
santa, che assunse in seguito funzioni militari per
la difesa dei Luoghi Santi.
Le prime monete dei Giovanniti vennero coniate
durante la loro permanenza a Rodi e furono detti
Gigliati poiché recavano ai rovesci i gigli di Fran-
cia. Un impulso e una innovazione alla monetazio-
ne dell 'Ordine venne poi data dal Gran Maestro
Jean de la Vallette-Pariosot, durante il periodo
maltese . Nel 1798, infine, con la perdita di Malta
cessarono le coniazioni dei Cavalieri .
Nel 1961, in virtù delle sue prerogative sovrane
lo SMOM ha ripreso a battere moneta con valore
nominale espresso in scudi, tarì e grani.
La serie emessa per l'anno 2005 di compone di
due pezzi d'oro e di due pezzi d'argento, incisi da
Franco Pioli . Gli aurei, del valore di 5 e 1O scudi,
mostrano sui rovesci il Gran Maestro che riceve lo
stendardo da San Giovanni Battista e la figura del
Precursore di Cristo. Le due monete d'argento
riportano , invece l'Agnus Dei con stendardo e la
Croce ottagona.
Sul diritto dell 'intera monetazione è riportato il
ritratto del Gran Maestro regnante fra' Andrew
Bertie in abito religioso.
Eventuali informazioni possono essere richieste
all'Ufficio numismatico dello SMOM, via Bocca di
Leone n. 68, 00187 Roma, te/. 06.67581254.
BS APRILE 2006

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l00annifa
Abbiamo trovato nel BS di aprile 1906
la lettera del catechista Pietro Maria Rossi
che descrive un'escursione in barca
nell'Isola Grande della Terra del Fuoco.
Ecco uno stralcio che ci sembra quasi
incredibile, tanto è... evangelico.
All'ottavo giorno della nostra partenza, avendo
distribuito gli alimenti con generosità fraterna an-
che a coloro che poi non ci seguirono, quantunque
avessimo ucciso tre guanachi, rimanemmo senza
viveri; ma il vecchio Eliseo, con la sua vista di
lince, scorse in lontananza sopra uno scoglio due
lupi marini. Preso quindi il fucile , ci avvicinam-
mo ad essi colle dovute precauzioni, ma il proiet-
tile non li ferì appieno, per cui si gettarono nel-
1' acqua, e non si videro più. La cosa incominciava
a farsi abbastanza seria; l'estancia più vicina, di-
stava, per lo meno, più di novanta chilometri, e si
sa che qui nella Terra del Fuoco le ferrovie non
esistono ancora. Regnava però sempre tra noi il
buon umore ed una dolce e caritatevole allegria.
Ci ricordammo allora di quel detto del Beato Cu-
rato d' Ars: "La Croce è piantata in tutti i lati del
mondo, affinché ve ne sia un pezzetto per tutti".
Dopo aver messa tutta la confidenza del nostro
buon Padre Celeste, ci raccomandammo alla Divi-
na Provvidenza, e si gettò la rete: e questa, in po-
chi minuti, con nostra grande meraviglia si
riempì, e fu necessario per tirarla alla spiaggia,
usar tutte le precauzioni per non romperla. Erano
centoventi pesci, di circa un chilogrammo caduno,
che ci fornirono il necessario alimento nei quattro
giorni, che ancora ci rimasero di viaggio. Noi, vi-
sta tant' abbondanza, gettammo nuovamente la re-
te, ma invano; la Provvidenza ci aveva già dato il
necessario, e non si raccolse più nulla.
TAPINI, PAPUA
NEW GUINEA
UNA SCUOLA,
MA NON SOLO
A Tapini le FMA sono impe-
gnate nell' insegnamento nella
cuoia superiore, unica in
un ' area molto estesa. 240 stu-
denti, di cui 48 ragazze. Oltre
alle lezioni di economia dome-
stica, di educazione sessuale,
di igiene e di puericultura, so-
no atti vissimi il gruppo teatra-
le, il gruppo Litw-gico, il grup-
po di animazione dell ' oratorio.
I giovani rispondono all a gran-
de a tutte le proposte, in loro il
desiderio di migforamento è
sorprendente.
APRILE 2006 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OSSERVATORIO
Rielaborazione da una lettera di Paolo C.
LA PASQUA
PIÙ BELLA
,'P erché non vie-
ni anche tu?"
"Non credo
nei preti!"
Cominciò così , ma non
finì , perché poi ci andai
a quel benedetto "ritiro"
cui Mariarosaria mi aveva
invitato. Da tempo infatti ,
sentivo un grande vuoto
dentro. Cercavo "Qualcu-
no" che avevo dimenticato
dal giorno del matrimonio,
e non riuscivo più a tro-
varlo: nel mio vagare sen-
za meta ero arrivato trop-
po lontano. Mi meravigliò
vedere nel grande prato
del seminario numerosi
giovani , sparsi qua e là,
che chiacchieravano sot-
tovoce con una persona
adulta. M'informai:
"Quelli che cosa fanno?".
"Si confessano. .. Puoi
farlo anche tu".
"Non ricordavo che la
confessione si facesse
così, al/aperto!.. .".
Mi capitò che avevo 33 anni,
nel 1983, una sera quando,
cedendo all'invito di amici, partecipai
- controvoglia - a un ritiro.
mo dal grande refettorio
e con pazienza , senza
mai interrompermi il mite
padre cappuccino ascoltò
le mie peripezie spirituali:
gli scaricai addosso gli
anni della mia indifferen-
za, ma lui sembrò non
accorgersi del peso ...
Alla fine disse solo: "Ora
ti senti più leggero, no?".
".. . Sì, penso proprio di
sì, padre ".
"Allora, mantienitici... ".
"Sì, ma risalire la china è
difficile. Potrò farcela?".
"Perché no? Ce la fai a
lavorare, ce la fai a edu-
care i figli, ce la fai a ri-
solvere i problemi di fa-
miglia, ce la fai a supera-
re le rogne del lavoro, ce
la fai a districarti tra l'infi-
nita burocrazia italiana ...
beh, - e calcò la voce -
perché mai non dovre-
sti farcela a 'credere' e
a vivere con un po ' più di
coerenza?".
Quel giorno non po-
tei sottrarmi all'invito di
partecipare alla messa.
Entrai in chiesa confuso
tra una folla di circa 400
giovani . Lo vidi subito: l'enorme scultura di un
Cristo in croce campeggiava dietro l'altare e
sembrava abbracciare dall'alto del suo patibolo il
mondo intero. Qualcosa si sgretolò dentro di me,
quel muro che lentamente gli anni avevano
costruito e le vicende indurito. E sentii l'impulso
irresistibile di richiamare l'attenzione di nuovo di
Colui che avevo abbandonato da tanto tempo ,
di .. . pregarlo , unendomi ad altre 400 voci che
l'invocavano con passione e, mi sembrava, perfi-
no con gusto.. .
A cena avevo fame di altro . Così chiesi a fra'
Natale se voleva ascoltarmi. Fu pronto. Uscim-
Il ragionamento non
faceva una piega. Ci
proverò , pensai tra me.
La prova del fuoco ar-
rivò sub ito l'indomani ,
sul posto di lavoro! Un collega mi propose un 'o-
perazione ... diciamo, non del tutto trasparente .
Poteva fruttarci bene e senza conseguenze .
Dissi no! Stupore e incredulità, tanto che mi
decisi a raccontare ciò che mi era accaduto . Gli
altri colleghi tentarono di "ripo rtarmi all 'ovile",
mi facevano trovare sul tavolo riviste porno , e
robaccia simile , fra' Natale mi offrì libri come
antidoto. Lessi san Filippo Neri , san Francesco
d'Assisi e due volumi della vita di Don Bosco
scritta da don Lemoyne , regalatimi da don Bas-
so dei salesiani . Fu la più bella Pasqua della
mia vita.
O
BS APRILE 2006

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
CHIESA I "BENEDETTI"
PRIMA DI
"BENEDEITO" <6>
di Silvano Stracca
Il 17 agosto del 1740, dopo un
estenuante conclave protrattosi
per sei mesi, "scandalizzando il
mondo", come riconoscerà il nuo-
vo Pontefice, al 255mo scrutinio
viene eletto papa all'unanimità il
cardinale Prospero Lambertini , ar-
civescovo di Bologna, che sceglie
di chiamarsi Benedetto XIV: Era
nato il 31 marzo 1675 a Bologna.
Eccell ente per ingegno e applica-
zione nello studio, percorse una ra-
pida e brillante carriera ecclesiasti-
ca, grazie alla sua profonda prepa-
razione culturale e alla sua giovia-
lità proverbiale. Coronamento di
questa prima intensa attività al ser-
vizio della Santa Sede furono la
nomina a vescovo di Ancona, la
porpora cardinalizia e l'arcivesco-
vado di Bologna. Nel quasi decen-
nale episcopato nella seconda città
per grandezza dello Stato pontifi-
cio, l'uomo erudito, l'abile prelato
della Curia vaticana si dimostrò
pastore zelante e pio. S'informava
continuamente delle condizioni
della povera gente, emanava ordi-
nanze per alleviarne le pene e si
adoperava in ogni modo per eleva-
re il livello spirituale del popolo.
PAPA DEL POPOLO
Lo stesso rapporto, Benedetto
XIV l'avrà con i fedeli di Roma.
Infatti, si comportava con loro co-
me un prete qualunque. Lo si ve-
deva andare in giro per i quartieri
dell a città, specie a Trastevere, e
intrattenersi amabilmente con la
gente di bassa condizione. D'esta-
te, a Castelgandolfo, solo soletto,
appoggiandosi a una canna, si fer-
mava a godersi il fresco e a parlare
APRILE 2006 IJS
con i campagnoli. Ciò gli permise
di rendersi conto delle precarie
condizioni in cui viveva il popolo
e d'agire di conseguenza: limitò
così le spese per la corte pontifi-
cia, diminuì la servitù, ridusse lo
stipendio agli ufficiali e il so ldo
alle truppe. Concesse ai poveri
contadini di spigolare in tutti i

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Lo stemma araldico
di papa Lambertini.
ca mpi dell o Stato dell a Chi esa in
barba ai propri etari che volevano
impedirl o. "Io sono Papa prim a di
essere sovrano", rispondeva a chi
lo cri ticava. Il suo amore per la
sc ienza e la sua dottrin a si manife-
starono subito nell ' ininterrotto im-
pegno personale di studi o e nell e
molteplici pubblicazioni. M assa-
crante l' orari o di lavoro. Eg li stes-
so descri ve il programm a di un a
giorn ata: "Il g iorn o è di ventiquat-
tr 'ore. Noi c i lev iamo alle di ec i
d'Itali a e andi amo a letto alle tre
d' Itali a; e assicuri amo che, levata
la mezz'ora del pran zo, e l' ora
dalle due all e tre, nel rim anente o
si sente, o si sc rive, o si legge".
Eppure, uomo di preghi era q ual
era, trovava anche il tempo per as-
sistere all e fun zioni reli giose nell e
chiese romane.
L'INTELLETTUALE
Am ante delle lettere e dell e arti,
fece tradurre in italiano Je opere
più significati ve della letteratura
inglese e francese. Riu scì ad arre-
stare il degrado del Colosseo, con-
siderato una cava per l'estrazione
dell a pietra, face ndo erigere du-
rante il Giubil eo del 1750 una
grande croce nel mezzo dell 'arena,
in memoria di mi gli aia di martiri
cri sti ani. A ppoggiò il sapere scien-
tifi co, di fendendo lo e incoraggian-
dolo con provvedimenti e donazio-
ni. Rifo rmò l' uni versità della Sa-
pienza a Rom a, di cui era stato ret-
tore, istituendo le cattedre di mate-
mati ca, chirru ca e fi sica sperimen-
tale. Favorì un più largo studi o
dell 'anatomia, attivando una mo-
derna scuola di chirurgi a presso il
celebre ateneo bolognese. Rinnovò
la cond anna dell a massoneria, ma
manifes tò comprensione per le
idee del suo tempo e "cercò di
adattare la severità della disciplina
eccl esiastica sempre più al nuovo
spirito di tolleran za per proteggere
la libertà della ricerca scientifica".
Propugnò la libertà per ogni scrit-
tore di esprimere le proprie idee e
raccomandò agli inqui sitori del-
l'Indice di esaminare i libri con
animo libero da pregiudizi. Frutto
di quest'atteggiamento aperto fu-
rono la stima e la considerazione
per gli uomini di cultura e le rela-
zioni intessute con le più di verse
personalità, dal grande storico Lu-
dov ico Muratori , a cui Papa Lam-
bertini fu sempre legato da arru ci-
zia, a Voltaire.
APERTO E TOLLERANTE
Benedetto XIV permi se ali ' im-
peratri ce Mari a Teresa d ' Au stria di
tollerare nei suoi stati i protestanti,
pur raccomandandole di cercarne
con cristi ana dolcezza la conver-
sione. Riconobbe ufficialmente il
re di Prussia, ottenendo dal sovra-
no favo ri per i cattolici. Fu in cor-
ri spondenza con l' ortodossa Cate-
rin a di Ru ssia ed ebbe scambi epi-
stolari con pensatori ate i, ri cono-
scendo tutti g li uomini fi g li di Dio.
S' impegnò per eliminare dal lin-
guaggio dei predi catori le tradizi o-
nali in vettive contro i giudei e i
miscredenti . In un certo senso anti-
cipò le aperture e il di alogo di Gi o-
vanni XXIII, due secoli dopo. E
dal mondo protestante gli venne un
riconoscimento ufficiale: il fi glio
CURIOSITÀ
Benedetto XIV era in visita alla sua
Bologna. Ora bisogna sapere che le
40 famiglie più nobili della città nelle
cerimonie ufficiali aggiungevano ai lo-
ro cognomi il titolo di "Quaranta" per
significare che appartenevano alla
primaria nobiltà. Chiesero udienza al
Papa alcuni delle famiglie Orsi e Lupi.
E il cerimoniere pontificio annunciò:
"Orsi Quaranta, Lupi Quaranta". "En-
trino pure queste ottanta bestie", dis-
se giovialmente il Papa (Giornale del-
le donne, 5/9/ 1887).
di un ministro inglese volle eriger-
gli un monumento a testimonianza
delJ a stima degli anglicani per "il
rrugliore dei Pontefici". Con lo
stesso spirito di tolleranza e conci-
liazione papa Lambertini trattò gli
affari politici in un ' epoca difficile
per la Chiesa, che doveva confron-
tarsi con l'assolutismo dei sovrani
che sostenevano il principio della
religione di stato e con il diffondersi
dell' illuminismo che minava le ba-
si del cristianesimo. In una lettera
scriveva: "La spada non sta bene in
mano a chi , benché indegnamente,
è vicario di Cristo", ovvero il Papa
"è, e dev' essere, disarmato". Di
qui il suo " martirio della neutra-
lità" durante la guerra di successio-
ne austriaca, e la serie di concordati
stipul ati con diverse nazioni euro-
pee, verso le qu ali accettava di ap-
parire quasi remi ssivo, convinto
com 'era che la rinuncia ai diritti
temporali favo risse la rinasc ita spi-
ritu ale della Chi esa. Sua intenzione
dichi arata, "l'affare principale del
pontificato", era " mantenere la fe-
de ove è, e dil atarla ove non è".
Compi to difficil e nella tormentata
epoca dell e controversie gianseni-
stiche e giurisdizionalisti che che lo
costringevano a una di sperata azio-
ne difensiva. Di fronte all a crisi
dell a cristi anità ne l Settecento, il
secolo dei "Lumi ", il Papa cerca il
rimedi o nella crescita de lla vita re-
ligiosa e nello spronare il clero
perché con il più grande impegno
insegni la verità cristiana e annunzi
il Vangelo. Di venta così uno stre-
nuo propugnatore della predicazio-
ne popolare che cerca di porre un
argine alla scri sti anizzazione degli
intellettu ali con un forte recupero
della base contadina e urbana. Pon-
tefice dunque dotto e illuminato,
che seppe farsi ben vol ere anche
dai nemi ci del papato, la morte lo
colse il 3 maggio 1758, dopo qu as i
18 anni sulla cattedra di Pietro .
Pianto sinceramente non solo a
Rom a, ma in tutta Europa, perché
fedele sino alla fin e al suo proposi-
to d'essere pastore più che sovra-
no: "Ci siamo fissa ti di non com-
parire al giudi zio di Dio rei di non
aver fa tto quanto potevamo per la
salute delle anime".
(Cont in ua)
BS APRILE 2006

2.4 Page 14

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NEXTAGE
LA CADUTA DELl:UTOPIA
di Mario Scudu
Andava di moda qualche
anno fa la New Age,
soppiantata poi dalla Next
Age. E ora... La grande
abbuffata sembra finita,
i vocaboli dicono più
poco o niente, i media
ignorano completamente
ciò che qualche anno fa
sbandieravano come
nuova era sociale.
Che cos'è successo?
' 'Mache fine ha fatto la
New Age? Non c'è più
traccia nei mass media.
Esiste ancora o è passata di moda?"
Questa la domanda che mi ha rivolto
un collega professore alcuni mesi fa.
E aveva ragione: raramente si sono
avuti (o si hanno) articoli su giornali e
riviste sull'argomento. Scomparsa?
Superata? Fuori moda? Ristrutturata o
aggiornata? Ci troviamo di fronte a
una nuova e moderna versione dell'a-
raba fenice, quell'uccello mitologico
che risorgeva nuovamente dalle sue
ceneri verso una nuova vita? Credo ci
sia un po' di tutto questo. Andiamo
con ordine.
UN PO' DI STORIA
È verso la metà del XX secolo che
si pone l' inizio di questo movimento
di risveglio o di neo misticismo al-
1' interno della cultura occidentale. Fu
proprio nel 1960 che il musical ame-
ricano Hair annunciava la grande ve-
rità, e cioè il passaggio graduale dal-
l'Era dei Pesci all'Era dell' Acquario,
fuori dalla terminologia astrologica
APRILE 2006 BS
I Negli anni '60 del secolo scorso
il musical americano Hair
annunciava una nuova età
del mondo.
una transizione dall'era in cui si era
vissuti sotto l'influenza del cristiane-
simo (i Pesci) con le sue regole e co-
strizioni morali, a una Nuova Era (o
New Age) basata sull'armonia cosmi-
ca e sull'amore universale: una pro-
spettiva emotivamente coinvolgente,
una risposta ai bisogni profondi e se-
greti dell'uomo, una utopia... a porta-
ta di mano. La (o il) New Age si pro-
poneva come una forma di neo spiri-
tualità, adatta all'uomo postmoderno,
perennemente inquieto e in ricerca. E
in questa neo "religione" (anche se
quelli della New Age preferiscono il
ternùne spiritualità) l'io è considerato
l' aut01ità finale, sia rispetto alla prati-
ca religiosa sia rispetto a un credo
strutturato come nel cristianesimo.
Siamo di fronte a una "religione" fai-
da-te, senza Dio e senza dogmi, senza
gerarchie e senza strutture centralisti-
che, fatta su misura del proprio 'io' e
dei propri bisogni. Insomma una spi-
ritualità confortevole che offra tecni-
che di consolazione senza chiedere
nulla (o poco) in cambio; una meto-
dologia per ritrovare se stessi e supe-
rare la propria angoscia esistenziale.
Una forma di neo spiritualità con ac-
centuate connotazioni sincretiste (non
c'è un'unica verità ma ci sono tante
verità religiose di uguale valore), con
suadenti richiami panteistici (l'uni-
verso è un oceano di energia, perché
tutto è dio, e anche noi siamo dio per-
ché siamo parte di questo mondo).
Con tracce di narcisismo intimista e
presenze di esotismo orientale e di
spiritismo (channeling) . Inoltre dal
punto di vista di st01ia delle religioni
la New Age si pone come uno di quei
movimenti millenaristici, a carattere
ottimista e progressista (e non cata-
strofico), che annunciava una nuova
Età dell'Oro e cioè un'epoca di pace
e sicurezza per tutti, di progresso e di
felicità per tutti. Una umanità nuova
insomma. Una risposta puntuale e
precisa ai grandi e profondi bisogni
dell'uomo. Sembrava tutto facile e a
I L'era dei Pesci, corrispondente
al cristianesimo, con le sue regole
e costrizioni mo'rali cedeva il posto
all 'era dell'Acquario, dell 'armonia
cosm ica .

2.5 Page 15

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I Il simbolo della pace, sbandierato
in ogni circostanza, è stato ahimè
mortificato più di ogni altro
simbolo del New o Next Age.
I L'universo della New e Next Age
è un oceano di energia, perché
tutto è Dio, e anche noi siamo Dio
perché siamo parte di questo
mondo ...
portata di mano, finalmente, dopo il
buio dei millenni precedenti.
LA DELUSIONE E IL RICICLO
E invece arrivò la smentita dei fat-
ti, queste previsioni e aspirazioni
non si avverarono, tutt'altro .. . Sono
continuate le guerre (Golfo, Bosnia,
Kosovo, Afganistan), sono sorte nuo-
ve povertà, abbiamo avuto milioni di
profughi e di emigranti per sfuggire
all a mi seri a, l' Aids ha co ntinu ato la
sua marcia di morte. E da un po ' di
anni c'è anche il terrorismo (per lo
più di matrice islamica): se prima
era una presenza localizzata, oggi è
un fe nomeno globale che estende la
sua minaccia di morte e distruzione
in tutto l'Occidente (ricordiamo
New York, Madrid , Londra) ma non
solo. Nelle nostre città si è tornati a
vivere nell ' insicurezza e nella paura.
E in più, a comp li care il quadro, i di-
sastri natu rali (o per errore um ano).
Caduta la componente millenaristi-
ca, ottimistica e utopistica, di felicità
a basso prezzo per tutti , la New Age
è entrata in crisi, anche per l' eccessi-
va com mercializzazione del fe nome-
no (i l fattore business) e per il cin i-
smo dei protagonisti (fattore psicolo-
gico). Crisi che si fa risalire agli anni
' 90. Fi ne della stori a? Non proprio.
Secondo molti " new agers" convi nti
I La smentita è arrivata presto:
guerra del Golfo, del Kosovo,
dell'Afganistan, Aids , terrorismo
planetario... L'era dell'acquario
è cominciata male!
e praticanti, gradualmente e senza
clamore la New Age ha superato se
stessa, affrontando il passaggio a
una fase o, forse meglio, a una di-
mensione ulteriore della stessa. Ecco
nata la Next Age, chiamata anche
Next Stage-Successiva Fase, o Next
Edge-Nuova Frontiera.
... E L'INVOLUZIONE
Massimo Int:rovigne, direttore del
CESNUR di Torino (Centro Studi
Nuove Religioni) ha scritto in propo-
sito: "II Next Age può essere descritto
come il passaggio del New Age dalla
terza per ona all a prima persona sin-
gola.re. .. Dopo la delusione il Next
Age ammette che fo rse per il Pianeta
Terra, o per la società nel suo insieme,
non è più in vista nessuna gioiosa tra-
sformazione. Le cose anzi , potrebbero
perfino peggiorare. Il singolo invece
può entrare nel suo New Age perso-
nale e raggiungere uno stato superiore
di prosperi tà, salute, soddisfazione
(anche sul piano sessuale, che nel
Next Age viene spesso in primo pia-
no) . La società può anche andare alla
rovina: ma la singola persona che ha
accesso a determinate tecniche entrerà
comunque in una sua età dell'oro per-
sonalissima e privata". Per la ve1ità,
alcuni esponenti New Age hanno so-
stenuto che questi elementi privatisti-
ci e individualistici coesistevano con
la dimensione utopistica e planetaiia,
solo che forse erano un po' in secon-
do piano. Oggi invece, sconfitta sul
campo dei fatti l' utopi a della felicità e
del benessere per tutti, si mette in ri-
salto la dimensione singolare: non più
il noi ma l'io, non più il Pianeta Te1rn
ma il proprio giai·dino privato, non
più la redenzione della Storia globale
o la trasformazione sociale ma la sal-
vezza di se stessi e la sicurezza del
proprio e privato quotidiano. È solo
del novembre scorso la denuncia fatta
da Enzo Bianchi di Bose della infil-
trazione di elementi New Age (e Next
Age) anche all'interno delle Chiese
cristiane, per cui si può scorgere un
certo spirituali smo cai·atterizzato da
ricerca di fusione - di natura emotiva
e indefinita - con il divino, da sete di
miracolistico e di taumaturgico, da
confusio ne tra lo psicologico e lo spi-
ri tuale, dal!' identificazione di Dio con
il "sé" dell ' uomo. Come si vede la
Chiesa non può abbassai·e la guardia
anche davanti alla Next Age, ma do-
vrà riaffermare che nella vita spiritua-
le autentica cioè cristiana, la centralità
di Cristo viene prima di quella dell 'io,
e che ricerca del proprio benessere e
felicità privata a tutti i costi devono
essere preceduti (o accompagnati per
lo meno) dalla vita di carità per il
prossimo e dalla libera donazione di
per amore.
O
BS APRILE 2006

2.6 Page 16

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redazionale
BRESCIA, ITALIA
IL GIARDINO
DEL SALESIANO
Il 12 dicembre 2005 , il si nda-
co di Brescia, Paolo Corsi ni ,
ha intitolato il giardino pub-
blico di via Mantova in me-
moria di don Elia Comini , sa-
les iano. Era un g iovane di 34
anni, insegnante e incaricato
de ll a disciplina a Chi ari e
Trevigli o, severo ma giu sto
ed equilibrato, organi sta e re-
gista delle feste. Nell ' estate del
1944 raggiungeva la mamm a a
Salvaro, in zona di guerra. Fu
catturato mentre recava con-
forto relig ioso agli ab itanti
dell a località "Creda" dov'era
iniziato l' attacco tedesco, as-
sieme al dehoniano padre Mar-
tino Capelli . Rinchiuso con
numerosi altri prigionieri , un
noto personaggio suo amico,
il cav. Emilio Veggetti, si of-
fe rse di chiederne la libera-
zione. "O tutti o nessuno", gli
rispose don Elia. Veggetti
non riuscì a ottenere null a. E i
prigionieri , compresi i due sa-
cerdoti, furo no mitragliati la
domenica del I O ottobre I944.
I corpi gettati pri ma in un a
gra nde c isterna comunicante
con il Reno, fu ro no po i di-
spersi nel fi ume. Per don
E li a è in corso la causa di
beatificaz ione.
BREVISSIME DAL MONDO
TAIZÈ. A fi ne anno a Mi la-
no circa 50 mila giovani si so-
no radunati per partecipare al
tradi zionale incontro ecume-
nico di preghiera che ogni an-
no si tiene in una città emo-
pea diversa. Per l'occasione è
stata consegnata a tutti i par-
tecipanti la "lettera incompiu-
ta" scritta da frère Roger poco
prima di essere ucciso da una
squilibrata nell'agosto 2005.
La lettera è stata tradotta in 57
lingue.
WASHINGTON, marzo
2006. Un sito web, un docu-
mentario per la NBC-TV e la
stampa di un opuscolo di 16
pag ine dal titolo "The Au-
thentic Jesus" sono la ri spo-
sta dei vescovi cattolici degli
Stati Uniti al "Codice da Yin-
ci" di Dan Brown che è riu-
scito, nonostante le grossola-
ne fa lsità, a ingannare mi-
gli aia di cattolici e non.
Il sito www.jesusdecoded.com
offre info m1azioni sulla fig u-
ra, sul!' opera e sugli insegna-
menti di Gesù di Nazareth e
sulle palesi mistificazioni del-
lo scrittore statunitense. "The
Authentic Jesus" affronta di-
rettamente le questioni solle-
vate dal bestseller mondiale.
"Jesus decoded", infine, si
configura come la risposta
cattolica allo stesso "Codice".
Era, comunque, impensabile
che tanti cristiani fossero così
sprovvedu ti di fronte a un ro-
manzo - perché solo di ro-
manzo si tratta - da costringe-
re la Chiesa a c01rere ai ripa1i
con tanto impegno.
BARCELLONA, ITALIA
MARIA AUSILIATRICE.. .
NEL CARCERE
li 9 di cembre 2005 un a bell a
statua di Mari a Ausil iatri ce,
APRILE 2006 BS
situata nel giardin o dell'O-
spedale Psichi atrico Giud izia-
ri o di B arcellona (ME) , pro-
tegge e confo rta gli ospiti de l-
!' istituzione. La benedizione
de ll a scul tura è avve nu ta al
suono de ll a sirena e tra lo
svo lazzare d i tanti palloncini
cui gli osp iti han no consegna-
to le loro invocazioni . L ' ini-
ziativa è stata promossa da
suor Elda Paradiso FMA che,
dal 1997, è attiva nell 'ospedale
che accoglie circa 200 ricove-
rati . Suor E lda vi ded ica le sue
migliori energie: ha ottenuto
per loro dei corsi brevi profes-
sionali, sovvenzionati dalla Re-
gione, li porta a passeggio, li
visita con freq uenza, li ascolta,
li confo rta.
MACERATA, ITALIA
DOPPIO
RICONOSCIMENTO
Doppio riconoscimento al di-
rettore delJ ' oratori o salesiano
di Macerata, don Ennio Borgo-
gna, notissimo in città. Ha ri-
cevuto dal Sindaco, in un ' aula
consili are zeppa di scout e di
giovani oratoriani , una perga-
mena per il suo tenace impe-
gno contro la povertà: da sei
anni don Ennio passa alcune
settimane d 'estate in Keni a,
nella sperduta missio ne di Ma-
kuyu, ass ieme a un gru ppo di
giovani volontari del suo
oratorio. D on E nnio è stato,
inoltre, insigni to del "Carli-
no d'oro", da l noto g iorna le
de ll a zo na adriatica (Il Resto
del Carlin o) come "Macera-
tese de l!' Anno". Cento VIP
de ll a provincia l' hanno vota-
to dopo Dante Ferretti (che
ha vinto l'oscar per The
A viator cli Scorzese) e An-
drea A ngeli, portavoce dell e
mi ssioni ONU. Nell a foto:
do n E nni o intrattie ne i mar-
mocchi d i Mak uyu.

2.7 Page 17

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CACHOEIRA
DO CAMPO, BRASILE
La complessità della vita
moderna esige che gli
operatori di pastorale, gli
animatori , gli educatori
delle opere sociali siano
all 'altezza della situazio-
ne. Fioriscono iniziative
in tal senso un po ' do-
vunque , come questa
delle FMA a Cachoeira
do Campo , in Brasile ,
che ha visto la partecipa-
zione di 120 educatori ,
desiderosi di ampliare e
approfondire le loro co-
noscenze e i moderni
strumenti della comuni-
cazione educativa.
EISENSTADT, AUSTRIA
È stata consegnata a suor
Maria Wachtler da parte
della diocesi di Eisenstadt
la Martinsorden (Medaglia
d'oro di san Martino), per il
pluriennale impegno e per
il sacrificato servizio svolto
tra gli Yanomami. Suor
Maria è la protagonista del
libro Vivere con gli Yano-
mami, pubblicato dalla
"Don Bosco Verlag" di Mo-
naco e scritto da Nor-
bert/Lehner (nella foto as-
sieme a suor Maria).
QUITO, ECUADOR
Il sito web di ECOSAM
(Equipo Comunicaci6n
Socia/ America) permette
di accedere a notizie e
informazioni relative all'e-
ducomunicazione che ri -
guardano tutta l'America.
L'indirizzo di questo pre-
zioso portale è: www.edu-
comun icacion .org . Oc-
corre ricordare che ECO-
SAM è l'organo di riferi-
mento di tutte le FMA di
America, impegnate nella
comunicazione sociale e
che l'équipe è formata da
un gruppo internazionale.
ROMA, ITALIA
Nel 2005 sono partiti 24
giovani volontari del VI -
DES Internazionale, una
ONG delle Figlie di Maria
Ausiliatrice . Essi hanno
iniziato l'anno di Servizio
civile all 'estero in 12 di -
versi paesi di Africa ,
Asia e America latina. Si
dedicheranno all 'educa-
zione , con un particolare
riferimento a bambini e
bambine in difficoltà; af-
fronteranno anche altri
importanti temi , quali l'in-
terculturalità e l'etnocen-
trismo.
NEW YORK, USA
Non sembra che gli obietti-
vi di sviluppo del millennio
(Millennium Development
Goa/s) affrontati nel 2004
dal Summit Mondiale dei
Capi di Stato e di Governo
possano esse[e facilmente
raggiungibili. E troppo il di-
vario esistente tra paesi po-
veri e paesi ricchi. E il sol-
co va approfondendosi. Ta-
le è l'opinione di molti eco-
nomisti, ma anche di molte
organizzazioni non gover-
native. Alla conferenza del
2004 all'ONU ha parteci-
pato anche il VIDES.
MENZEL BOURGUIBA,
TUNISIA
Una cinquantina di giova-
ni volontarie francesi e
belghe passano un mese
di vacanza in Tunisia per
continuare un progetto
educativo a favore dei
bambini. Due FMA e un
SDB fanno parte della
spedizio ne . Nulla di me-
glio per conoscere un po-
polo diverso e aprirsi alla
sua cultura e alla sua reli-
gione, convinti che il futu-
ro del mondo sia intercul-
turale, inte,rreligioso, inte-
retnico ... E una med itata
spinta verso l'ecumeni-
smo.
BS APRILE 2006

2.8 Page 18

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ANNIVERSARI 1
Giovanni Eriman
.
Sono onorata di esse-
re stata chiamata a
parlarvi. Niente , co -
1° APRILE 1788
e ci sentiamo isolati se
manifestiamo una fede .. .
Chi fosse in realtà Mamma
munq ue, è di più lontano
Margherita non lo sapevo
da me che il volervi inse-
gnare qualcosa... Come
sapete , ho sostenuto la
parte di Mamma Margheri-
Il 28/09/05 durante le riprese della fiction
"Nati ieri" presso la Casa Generalizia
dei Salesiani, l'attrice Lina Sastri
e non lo so ancora bene.
Però, ho cercato di essere
una madre ... e basta! Mi
sembra che poi Mamma
ta nella fiction "Don Bosco"
della Lux Vide . Ho accon-
sentito con piacere di fare
{Mamma Margherita nella fiction
"Don Bosco") è stata invitata a dare
Margherita sia diventata,
per i numerosissimi figli di
suo figlio , la madre di tutti,
questo personagg io, ma la "buonanotte" ai religiosi. La proponiamo che cucinava per loro, li
ricordo di essermi molto
spaventata, perché era una
persona anziana, madre di
ai lettori in questo mese in cui ricorre
l'anniversario della nascita della mamma
vestiva, rammendava i loro
panni laceri , li accudiva
con amore, li perdonava
un grande e grande lei
di Don Bosco (1 ° aprile 1788).
quando gliene combinava-
stessa. Ho accettato la sfi -
no qualcuna. E infine,
da, non solo perché mi in-
quella Buona Notte che, mi
trigava come attrice, ma
è stato detto, lei stessa ha
anche perché un anno pri-
inventato, e poi è diventata
ma era morta mia madre e
una tradizione che conti-
mi è apparsa come una
nua tuttora.
possibilità, rivivere i tratti di
lei sostenendo il ruolo di
Per quanto riguarda la
una mamma. Ognuno di
mia vita di attrice, credo
noi attori porta un po' di sé
che non sia un caso quel-
in quello che fa . In Mam-
lo che mi è capitato. Oggi
ma Margherita che amava
mi trovo qui dove sto fa-
i suoi figl i ed era loro di
cendo un "carneo" per la
appoggio, aiuto, conforto
televis ione , che si svolge
come tutfe le madri do-
in un ospedale dove si
vrebbero essere , ho rivisto
parla di maternità, di bam-
un po' di mia madre. Mi ha
bini che nascono (io faccio
fatto bene recitare quella
la parte di un'ostetrica che
parte : era la mamma di
non può più avere figl i, e
uno che poi è diventato
per questo comincia ad
santo .. . grazie anche a lei .
aver paura del suo me-
stiere e non riesce più a
Dal film ho imparato a
far nascere nemmeno i
conoscere Don Bosco ,
bambini degli altri). Ecco ,
che ha quasi 16 mila figli
è strano quello che mi è
sparsi nel mondo e non si
successo ultimamente: sta-
sa quanti amici , e suore ,
sera sono tra voi a darvi
cooperatori , exallievi, ecc. Parlano di milioni , e que- la buonanotte ; non avrei mai immaginato che
sto fa meraviglia: com possibile che un piccolo potesse succedere . È strano anche quello che mi
uomo , che ha com inciato da piccole cose , è stato è successo l'anno scorso , quando attraversavo
molto osteggiato - come sempre lo è chi va contro- un momen to diffi cile per la morte mia madre , e
corrente - come è possibile che sia riuscito a fare sono stata chiamata per leggere una lett~ra di
quello che ha fatto : aiutare i più abbandonati, alzare Madre Teresa di Calcutta davanti al Papa. E sta-
la voce a favore dei suoi ragazzi , ridare speranza e to un grand e onore pe r me . Ed è anche strano
gioia a chi era nella tristezza ... e perfino compiere che poco dopo ho interp retato la parte di una
miracoli? Altri non ce l'avrebbero fatta. La sua mam- mad re superiora ch e accompagnava santa Rita
ma doveva essere una gran donna per aver tirato su nella sua torm entata esistenza . Più tardi sono
un figlio così. Allora devo dire che recitare parti che stata , sempre sul set , la madre di Don Bosco ;
interpretano figure tanto grandi e complesse , fa infi ne , la Madre di Gesù nella fiction San Pietro,
bene a noi persone di spettacolo, che spesso sen- di prossima uscita . Mi dico : sarà tutto un caso?
tiamo dire e vediamo fare , anche sul set, cose mise- Come concludere? Ecco : credo che la vita sia un
rabili ; a noi che non siamo capaci di essere coerenti miracolo! Buonanotte!
APRILE 2006 BS

2.9 Page 19

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ANNIVERSARI 2
Filippo Manoni
Papa Giulio Il 1503-
1513 (Giuliano della
Rovere) al terzo an -
no del suo pontificato pose
la prima pietra della nuova
grande Basilica che avreb-
be sostituito la ormai fati-
scente basilica costantinia-
na. Furono interrate anche
12 monete (chiaro riferi-
mento ai 12 apostoli) che
su un lato avevano l'effige
del Papa regnante e sul
rovescio il primo disegno
della basilica, fatto dal Bra-
mante e mai realizzato.
18 APRILE 1506
Cinquecento anni fa iniziava la costruzione
dell'attuale Basilica di San Pietro
in sostituzione di quella voluta
dall'imperatore Costantino, che a partire
dal 318 fece interrare la necropoli che
era andata formandosi attorno al luogo
della crocifissione di Pietro per costruirvi
una grande chiesa a cinque navate.
Da allora ogni grande
realizzazione fatta in San
Pietro è stata annunziata
da medaglie. Così:
- nel 1506, sotto Giulio Il,
si annunziò la posa della
Prima Pietra;
- nel 1575, sotto Gregorio
Xlii, la Porta Santa per
l'anno giubilare;
- nel 1590, sotto Sisto V,
La Cupola di Michelangelo
e la Facciata ;
- nel 1633, sotto Urbano
VIII, il grande Baldacchi-
no bronzeo del Bernini ;
- nel 1657, sotto Alessan-
dro VII, la Cattedra di san
Pietro ;
- nel 1662, ancora sotto
Alessandro VII, il grande
Colonnato del Bernini ;
- nel 1964, sotto Paolo VI, si volle commemorare
la Pietà di Michelangelo .
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~ l I.>
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.--.._ 1:is i:,-,
'\\·
~
Per questo cinquecentenario, è stata emessa
una speciale collezione di sette medaglie " Tu es
Petrus" - tu sei Pietro - che Daniela Fusco ha
realizzato dai calchi ottenuti da originali, mentre i
tondelli sono stati disegnati da Emanuela Rocchi,
la giovane che ha vinto il concorso per il logo del
Giubileo 2000 (le cinque colombe di diverso colo-
re intrecciate a formare il mondo), la quale ha
altresì realizzato i disegni della medaglia dedicata
a Giovanni Paolo Il e a Benedetto XVI, anch'esse
coniate in occasione del 500° anniversario della
Basilica.
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BS APRILE 2006

2.10 Page 20

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La visita a uno degli uomini più illustri e
l:UOMO DEL MUSEO
di Giancarlo Manieri
È un benefattore dei
salesiani un uomo
co11esissimo, professore
universitario, scrittore,
imprenditore, mecenate
e magnate dell'arte: ha
organizzato un museo che
risulta essere il più grande
e importante museo
privato del mondo.
I I suo biglietto da visita recita:
"Somkiart Lopetcharat, chairman
of the advisory board Tekton In-
ternational Company Limited and
group of companies properties Turn-
key Consultant", insomma presidente
di una società internazionale s.r.l. e
consultore di altri gruppi di compa-
gnie. . . Ma l'elegante tagliandino non
dice tutto. Don Battista, che cercava di
tradurmi quell' inglese un po' troppo
tecnico, anche per lui che lo parlava da
più di trent'anni, commentò: "Il profes-
sore ha ben altre be11emerenze. E le mi-
gliori riguardano la sua statura di uomo
mite cortese: è una delle persone più
colte della Thailandia" . Quella mattina
era in programma la visita al prof.
Somkiart e al suo museo.
ONVENEVOLI
La targa d' ingresso di un palazzone a
più piani, fornito di una specie cli pro-
nao, dopo una breve scalinata ann un-
ciava il Museo Buddista. Sulla soglia
della grande porta a vetri professore e
conso1te ci hanno accolto con il sorriso
sulle labbra e il tradizionale inchino
thailandese. La hall ospitava la guar-
diola della p01tinaia/custode e un salot-
tino di ricevimento con mobili d' epoca
khmer. Prima della visita il tè: presso i
cinesi , e il professore è cinese, è come
il "ciao" degli italiani, lo si sorbisce "a
ogni piè sospinto", diceva don Battista
che mi consigliava di essere pronto in
APRILE 2006 BS
Prima di iniziare la visita
al Museo ...
Thailandia, a trangugiarne innumere-
voli tazzine. La conversazione accom-
pagna obbligatoriamente la bevuta. Il
professore ha voluto sapere chi fosse lo
straniero "in visita al suo umile (!) mu-
seo", il lavoro che svolgeva, che tipo di
tivista dirigesse, il numero di copie, dei
lettori, la corrispondenza, i collaborato-
1i. Ma non aveva l'aria di un interroga-
torio: il volto esprimeva sincero inte-
resse. "Ora tocca a me presentarmi -
disse poi - lei può farmi le domande
che crede". "Grazie, professore!" . "In-
tanto è mio dovere pre entale mia mo-
glie". La signora, rin1asta fino allora in
cortese silenzio, si alza in piedi, co-
stringendo noi a fare altrettanto, e,
giunte le mani davanti alla bocca, com-
pie l'inchino rituale. Un po' goffamen-
te lo ripeto; quello di don Battista è im-
peccabile.. . "Professore, lei è uno sto-
rico .. ." . "che si interessa di atte!", pre-
cisa. "Posso essere indiscreto?". "Co-
me tutti i giornalisti . .. È il vostro me-
Statue e feticci di ogni tipo
e dimensione, tutto perfettamente
catalogato.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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più in vista dell'intera Thailandia e al suo museo.
stiere". "Grazie. Com'è riuscito a tro-
vare tanti reperti da riempire un palaz-
zone a più piani?". "La sua cwiosità è
legittima. Ho iniziato ad acquistare sta-
tue e quant'altro da quando i comuni-
sti, andati al potere dopo la sconfitta
dei francesi in Indocina, cominciarono
a distruggere le opere religiose in Cina,
Vietnam, Laos, Cambogia...". "Per ope-
re religiose che cosa intende, professo-
re?. "AITedi sacri, statue, mobili .. . Tut-
to ciò che pagode e chiese cristiane
ospitavano, per salvarle dalla distruzio-
ne. Il mio museo ospita, le vedrà, pa-
recchie statue di santi cattolici, ricupe-
rati dalle chiese distrutte ed esportati
clandestinamente o comprati con pochi
denari da ricettatori o ladruncoli che
non si rendevano conto di quanto va-
lessero. Il grosso dei pezzi appartiene
al buddismo di varie epoche". "Mi di-
ceva di statue cristiane?". "Sì, e ho un
solo 1impianto al riguardo: non so di
che santi si tratti. Io sono buddista e
non conosco bene la vostr·a religione,
che peraltro stimo molto. lo sapeva-
no i rivenditori dai quali le ho acquista-
te, a loro interessavano unicamente i
pochi soldi che potevano ricavarne...
Prego, possiamo iniziare la visita".
I I pezzi più preziosi e rari sono
custoditi in stanze allarmate
e/o chiuse in vetrine.
Crateri e vasi ~i varie epoche
sono numerosi.
IL MUSEO
Devo confessare di essere passato di
meraviglia in meraviglia: sale zeppe di
busti e statue del Budda, alcune prezio-
sissime, di tutte le epoche e in tutte le
pose. Ho già scritto come le diverse po-
sizioni e gesti delle mani e delle postw-e
del corpo indicassero diversi insegna-
menti e richiamassero particolari virtù
che l'Illuminato suggeriva ai suoi se-
guaci. Statue e oggetti di ogni foggia,
dimensione e materiale: legno, bronzo,
argento, oro, avorio, cristallo, cerami-
ca, coccio. Alcuni pezzi, antichissimi,
tisalivano a ben prima di Cristo. Og-
getti della vita quotidiana, feticci, carTi,
vasi, bottiglie, libri, pietr·e, vesti da ce-
rimonia, armi, cassettoni istoriati, urne
cinerar·ie, piccole stupa, attrezzi ... Tut-
to perfettamente classificato. Una sala
dopo l'altra, una sorpresa dopo l' altra.
Nel museo era presente la storia di mil-
lenni. Una particolar·e commozione mi
ha invaso di fronte alle statue di santi
cristiani: ho ricordato il lavoro e il sa-
crificio fino al martirio di tanti missio-
nari. La bar·barie, sempre esistita, non
ha mai cambiato volto e metodi: distru-
zione e morte, odio ed efferatezza.
UN PO' DI STORIA
L'antica Indocina è stata devastata
da una guerrn contro la potenza colo-
nizzatrice, la Francia, che dal 1946 al
1952 costò 90 mila militari morti o
dispersi o prigionieri. La battaglia di
Dien Bien Phu segnò la definitiva
sconfitta dei francesi e l' inizio dell'e-
spansione comunista, dopo che la pace
di Ginevra sancì due Vietnam, il Nord
comunista e il Sud filo occidentale, ma
non sancì la pace. I guai arni comin-
I.Molte le statue di santi custodite
in un'apposita sala ... con il luogo
di provenienza, ma senza il nome
del santo, perché sconosciuto
al professore.
ciarono allora con la ventennale guerra
del Vietnam contro gli americani e l' e-
spansione dei comunisti che avanzan-
do cancellavano parTocchie, distr·ugge-
vano chiese e pagode, eliminavano sa-
cerdoti. Fu in questo marasma che il
professor Somkiart cercò di salvare il
salvabile prima che la furia di Ho Ci
Min nel Nord Vietnam e quella ancor
più tragica di Poi Pot in Cambogia, ri-
ducessero l'Indocina a un grande cimi-
tero. Il mite professore è tra le altre co-
se un benefattore dei salesiani con al-
cuni dei quali ha stretto rapporti di per-
sonale amicizia. Come ogni buon cine-
se, non fa solo un mestiere. È diventato
anche imprenditore edile ed è stato lui
a costruire la casa ispettoriale dei sale-
siani di Bangkok. Ho potuto insomma
conoscere un uomo di profonda cultu-
ra, un eccellente insegnante universita-
rio, uno scrittore di grido. E tuttavia
appariva come una persona ~emplice,
accogliente, quasi dimesso. E proprio
vero che chi è veramente grande è an-
che veramente umile. Fu in quell'occa-
sione, durante la cena offertaci dal pro-
fessore, che don Battista raccontò l' a-
neddoto del rnissionarfo alle prime ar·-
mi con la lingua thai (forse lui stesso)
che incappò in uno svarione memora-
bile quando nella sua prima predica
non imbroccò il tono giusto della paro-
la kankèn, sicché venne fuori , tra le ri-
sate dei presenti, che Cristo era morto
crocifisso sopra un paio di pantaloni.
Rise di gusto anche il professore.
(Continua)
(Servizio fotografico dell 'autore)
BS APRILE 2006

3.2 Page 22

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lettera .
ai giova 111
''Ti vog
Carissimo,
non so da che parte cominciare.
Prendessi la rincorsa come fai tu, avrei aperto la
~onversazione con una parolaccia.
E come il prezzemolo e tocca tutte le salse. Non
sai cosa dire'? Parolaccia!
Hai bisogno di prendere fiat o, non ti viene in men-
te una parola'? Parolaccia!
Discuti ... Vedi la tv ... senti la radio ... Vuoi in-
terrompere una conversazione .. .
Mandi qualcuno a farsi friggere'? Parolaccia!
A qualcuno è sempre in bocca come il chewing-
~um, dal mattino alla sera.
E una dittatura: la leggi sui muri, la senti in strada,
in casa, in ufficio. La parolaccia è una ragnatela che
fa morire il buon gusto, il garbo.
Ti invito a prendere una piccola vacanza.
L'ecologia ferma le macchine per un giorno e anche
più, in attesa di un segnale positivo dalle centrali-
ne. Respirare a pieni polmoni: è un diritto da eser-
citare.
La parolaccia sulla bocca dei bambini " invecchia",
li rende precoci;
sulla bocca degli adulti non ringiovanisce e non
toglie una sola ruga.
Non è una scorciatoia per diventare una persona
alla moda.
Le parolacce sembrano citazioni, tante se ne di-
cono, ma non fanno "cult".
Essere educato ti fa sentire bene.
Un po' di buona educazione non guasta.
Buona educazione e cordialità vanno a braccetto.
È una trappola pericolosa cedere al gergo.
~on ti rende né simpatico né attraente.
E uno spreco di energie.
La tosse infastidisce la conversazione.
Così l'intercalare fastidioso della volgarità .
Certe parole vanno tenute al guinzaglio.
Si evitano morsi deleteri e rabbiosi.
Sbucano da tutte le parti come i motorini nel
traffico di Roma.
Ti investono, ti stordiscono, a volte ti buttano a
terra.
In certe circostanze mettono in bilico la onorabilità,
in altre "saccheggiano" la vita intima.
Senza entrare nei particolari,
è chiaro che il turpiloquio va messo alla porta,
la parolaccia non ha diritto di entrare nelle enci-
clopedie, nei dizionari.
Il calendario si è arricchito di memorie e di ricor-
renze.
C'è la giornata dell'ambiente, dell'acqua, dell'albe-
ro ...
Perché non la giornata dellà parola'?
Allo stato puro, senza virus che ne impoveriscono
la bellezza e la purezza'?
Te la propongo. Vale la pena provare.
La gente che ti circonda diventerà più gentile.
Ti apprezzerà più di quanto tu possa pensare.
Scoprirai la gioia di sentirti più in ordine.
l_.a buona educazione è più di un valore aggiunto.
E una qualità del cuore che migliora con la pratica
e l'esercizio.
È contagiosa, è fonte di energia.
Funziona da vitamina e da ricostituente per ogni
stagione della vita.
Concludo ora con una parola che ti farà piacere.
Ti voglio bene.
Aff.mo
Carlo Terraneo
APRILE 2006 BS

3.3 Page 23

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••••••••••••••••••••••••••cINvStTEVR••TR••OA•••
Radio Meridiano 12 è un'impresa salesiana
di comunicazione sociale di proprietà dell'lspettoria
Romana. Èuna radio cattolica con caratteristiche
peculiari "cristiane" che però la differenziano
dalle classiche Radio Maria o Radio Vaticana.
M12
. •••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••
SI SINTONIZZA CON TE
di Maria Giulia Palocci
.•••
..••••
Una radio salesiana nella città eterna. Come è nata, come vive,
che cosa comunica... Palinsesti per tutti, anche se l'identità cristiana
è scoperta e la sintonia con temi sociali, religiosi, pedagogici di matrice
cristiana la collocano in un'area definita.
••••••••••••••••••
••••••••••••••••••
L'edificio dov'è ubicata la radio
presso il tempio di Don Bosco a Roma.
.••••••••••
••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• mAffi~E2006 •••

3.4 Page 24

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:······················································································•1
•••••••••••••••••
44 anni. In tutto il pa linsesto in-
fatti si cerca di rispondere al le
necessità e ai gusti di questo tar-
get group in tutte le sue dimen-
sioni come corporeità, intelligen-
za e vo lontà e nel suo dinamismo
di crescita umana . M12 è una ra-
dio " in ascolto", in linea con il
contesto sociale ed educativo
della città di Roma. È così che
nasce il palinsesto. Che ha subìto
1 · tdi(>! Jetidian< >l2
una svo lta nel 1997, quando da
una radio di programmi a caden-
•••••••••
FM 97.5
www.r.1d,om~1·,rl,;ino 12.,c
za settimanale, si è passati ai for-
mat: programmi/progetti editoriali
quotidiani - dal lunedì al venerdì
- che giorna lmente affrontano ar-
gomenti diversi . In particolare
l'ultimo palinsesto si presenta
con tre basi solide sulle quali ver-
Il logo della radio M12.
Studio 1: Stefano on air.
tono i vari format : Informazione,
Musica e No-profit.
L'Informazione a radio Meri-
diano 12 è definita "giocai'' , co-
/ identità religiosa di M12
~ non si trasforma in devozio-
nalità, ma attraversa trasver-
Cuore in Via Marsala e Tempio
Don Bosco a Cinec ittà. La Radio
ora trasmette proprio da quest'ulti-
me sintesi di locale, nazionale e
internazionale. Comprende 8 no-
tiziari locali, 14 nazionali e 3
salmente tutto il palinsesto ed
emerge nel modo di trasmettere i
ma casa salesiana. Lì, dopo ben 8
mesi di ristrutturazione del se-
sportivi, scandendo i ritmi del la
stazione rad iofonica.
contenuti. Nessuna messa, nes- minterrato dell ' opera, sono nati La Musica comprende più ge-
sun rosario né alcuna preghiera gli studi di trasmissione, gli uffici neri: black, rock, italiana e "com-
vanno in onda, ma argomenti amministrativi e la regia della merciale" durante tutta la giorna-
d'interesse, comuni anche alle al- nuova Radio : Meridiano 12, ap- ta con programmi dedicati ad ap-
tre radio, affrontati dalla partico- punto. Una ristrutturazione che profondimenti sui generi che com-
lare angolatura educativa e sale- ha trovato la giusta razionalizza- prendono l' esibizione "live" di
siana e con una priorità: l'atten- zione solo nel 2000 quando le gruppi emergenti.
zione ai giovani e ai loro 1interessi.
Una scommessa, dunque, spinta
dall'urgenza di comunicare va lori
frequenze, prima distribuite su
tutto iI territorio regionale, sono
_state limitate su Roma e provin-
Il No-profitè in linea con il terri-
torio e l'associazionismo salesiano
e costituisce la peculiarità di una
e offrire risposte di senso attin- cia. Così la Radio salesiana è di- radio come M12, attenta alle per-
gendo dal bagaglio cristiano: Bib- ventata una " radio della capita le" sone più deboli che trovano poco
bia, Vangelo, tradizione patristi- coprendo il 70% della popolazio- o niente spazio in altre emittenti.
ca, filosofia e letteratura cr istia- ne del Lazio. A ll a nascita della
ne ... non solo per chi "ci crede" nuova radio si decise anche il no-
con tutti quelli che non rifiutano me: Meridiano 12, come il nome
un dialogo e sono aperti al positi- del meridiano che passa per Ro-
vo, al religioso e al lo sp iritu ale. ma e della glor iosa rivista salesia-
na nata nel 1955 come continua-
LA STORIA
zione dell e famose " Letture Cat-
toliche" fond ate da Don Bosco
Nasce nel 1988 a Roma con stesso nel 1853. Meridiano 12 -
l' unificazione della radiofonia sa- la rivista - proprio in qu ell ' anno
lesiana ispettoriale che preceden- chiudeva i battenti.
temente era formata da tre picco-
le radio parrocchiali: Radio Spe- PALINSESTI
.••
ranza, Radio del Sacro Cuore e
Radio Don Bosco, trasmesse ri-
Radio cristi ana, quindi , in .. .
•••••
••
spettivamente dalle tre case sale-
siane di Roma, Santa Mari a della
Speranza presso l' UPS, Sacro
APRILE 2006 BS • • • • • • • • • • • • • • • • •
" formato laico", e un pubblico di
riferim ento in li nea con la sua
" salesianità": i giovani dai 18 ai
• • • • • • •• • • • •• • • •• •• • • • • ••• •
••
Leandra in redazione.
••••••••••••••••

3.5 Page 25

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
.••••
.••
Studio 2: Giuliano editorialista e Davide direttore di M12.
verse rispetto al panorama ra-
diofonico loca le, basandosi su l-
l' esperienza umana e cri stiana di
chi asco lta e di chi "fa" la radio. I
ri sultati appaiono assolutamente
positivi. Sempre aggiorn ati in ba-
se alle necess ità e ai gusti del
mercato radiofonico i palinsesti si
rinnovano ogni anno parzialmen-
te nell a forma ma non nell a so-
stanza della linea ed itorial e.
ORGANIZZAZIONE
A l lavoro si arriva presto la mat-
tina. Già all e 7,30 la redazione
freme ed elabora i pri mi radio-
giornali e il programma che ac-
compagna chi è nel traffico mat-
tutino co n l'ausilio dei quotidiani,
di intern et, delle agenzie stampa
è una "scelta strategica". Negli ul-
t imi 5 anni circa 200 giovani han-
no co ll aborato con la radio. L' i-
dea base è d i preparar!i cura ndo-
ne la formaz ione attraverso un
training di durata trimestrale per
po i inserirli in redazione e far
scoprire loro, attraverso uno stage
della durata di un an no, il lavoro
quotidiano in radio. Dai circa 250
curricula che arrivano ogni anno
in redaz ione, ve ngono seleziona-
te non più di 20-25 persone. Ulti-
mamente ben 1O ragazzi hanno
trovato lavoro dopo l'esperienza a
Ml 2 nel campo dei media e dell a
comunicazione . Una bell a sodd i-
sfaz ione e una conferma per chi
ha ideato questo tipo di "arruol a-
mento" . L'opportunità è offerta
.•••••••
•••••••••••••••••••••••••••••
e di te lev ideo per tutte le cur iosità
e le inform azioni che servono al-
Regia 1: Daniele e Stefano
DJ Sabatino.
l' inizio di un giorn o fer iale. La
giorn ata procede fra riunioni di
redazione, interviste, frenetica ri -
Ciò che nel tempo si è rinnova- ce rca e co ntinu a attenzione a tut-
to è soprattutto il modo di co mu- to ciò che ri chi ama l'attenzione
nica re: si è compresa e sentita la di una redazione polifunzionale.
necess ità di parlare di "certi " ar- A radio Ml 2 i dipendenti sono
gomenti in modo " salesiano". Se so lo cinque. A ltri se i sono i con-
la sfida di questa impresa di co- duttori che ogni giorno per un an-
municazione è un nuovo modo no sono al timone dei programmi
di fare radio, è la risposta innova- rad iofo nici. Ben più numerosi so-
trice alla manca nza di "di sc ipli- no i co llaboratori temporane i. I
na" e "co ntenuti " di molte altre sa les iani hanno deciso di puntare
rad io del terr itorio, alIora I' esperi- sui giovani . Sono proprio loro a
mento è riuscito. Il contatto quo-
tidiano con gli asco ltatori vuole
offrire prospettive e modalità di-
• •••• ••• •• •••• •••• •• •••• •••
portare avanti la radio e la sua
evo luzione con tenacia e iniz iati-
va. Per questo la loro fo rm azione
••••••••••••••••••••••••••
••
Redazione. Valentina al lavoro.
• • • • • • • • • • • • • • BS APRILE 2006
•••••••

3.6 Page 26

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I ...... •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
.. •••••••••••••
•••••••••••••••••••••••••••
Valentina, DJ Sabatina
e Angelo posano
nel lungo corridoio della radio.
non solo a chi proviene da am-
bienti salesiani, ma a tutti i giova-
ni del territorio e agli studenti de l-
le università e scuole di giornali-
smo, co nvenz ionate con Meridia-
no 12. Una linea pedagogica,
questa, che supera la norm ale im-
postazione "az iend ale" e si con -
ce ntra sullo svi luppo dell a profes-
sionalità dei giovani.
IL SOSTENTAMENTO...
La radio sopravvive graz ie alla
pubblicità e ai contribu ti delle
strutture di cop roduz ione e affitto
Angelo si aggiorna
nella sala "Stampe".
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ufficio Giuridico:
Lorenzo e due collaboratrici.
Ilaria nella stanza del marketing.
di spaz i rad iofonic i. Fondamental -
mente, questo basta a coprire i co-
sti. La pubblicità è offerta anche a
co loro che hanno modeste possi-
bilità economiche e vog liono pro-
muovere iniziative e prodotti inte-
ressanti da un punto di vista soc iale
e cu ltura le. Una base economica
più stabile permetterebbe maggio-
re Iibertà e sarebbe a vantaggio del-
la qua lità dei programmi che po-
trebbero essere sempre migliori se
ci fosse la possibilità di investire in
risorse tecno logiche e umane. A
questa difficoltà si aggiunge il do-
versi "omogeneizza re" al_ resto del
panorama rad iofonico. E diffici le
differenziarsi. Occorre puntare su l-
la qualità, soprattutto in una radio-
fonia come quella roma na che ha
migliaia di concorrenti. I competi-
tors del la rad io fa nno tutti la stessa
cosa; così i mezzi di co municaz io-
ne prod ucono un prodotto con lin-
guaggio generali sta senza qua lità.
Ciononostante i ri su ltati sono po-
sitivi. L'Audi Rad io (rilevatore uffi-
cia le degl i asco lti radiofonici) ha
ril evato che quotid ianamente co lo-
ro che si sintonizzano su lle fre-
quenze dei 97.5 FM di Roma e
provincia sono circa 60.000, di
tutto rispetto, data la co ncorrenza.
Ciò che gratifica di più direttore e
curatori della rad io è la co nsape-
vol ezza di aver raggiu nto il target
degli ascoltatori, i giovani, ai qua li
viene offerta un'occasione di in-
trattenimento ma anche di ricerca
Valentina e Stefano studiano i
programmi.
e rifl essione. Ml 2 è diventata un
grande "oratorio" via etere, ponte
fra i giovani e la Chiesa. Una radio
che fa onore al suo slogan: "Ml 2
si sinton izza su di te!". A quas i
vent'ann i dalla sua nuova veste,
mostra vita lità e versati lità, ma an-
che capac ità di ca mbiare coglien-
do i mutamenti dell a società e di
co invo lgere i suoi ascoltatori senza
dimenticare la matrice salesiana: i
suoi microfoni sono diventati un
modo per co noscere Don Bosco e
il suo metodo ed ucativo, la realtà
salesiana e l'attenzione che questa
società by-passa nei confro nti dei
giovan i.
Maria Giulia Palocci
••••••••
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••
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••
• • • APRILE 2006 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

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GIOVANE
PER I GIOVANI
Se non fossero sufficienti le
biografie o le testimonianze
di chi l'ha conosciuta da vi-
va, una visita presso la sua tomba
basterebbe a suggerirci quanto
ancora sia presente il segno la-
sciato da Maria Orsola - Mario-
lina - nel frammento di mondo
dove lei ha passato la sua breve
stagione. Accanto alle sue spoglie
mortali si trova un quaderno che
raccoglie il "grazie" di tante per-
sone, giovani in particolare, che
hanno riconosciuto nell'attività di
questa incomparabile ragazza, il
passaggio operoso di un angelo di
Dio tra i mortali. Maria Orsola
Bussone, nasce a Vallo Torinese il
2 ottobre 1954 e cresce in una fa-
miglia di fede solida e di vita se-
rena. Come mai, si è chiesto qual-
cuno, a distanza di oltre trent'anni
dalla morte, la vita e l'esempio di
questo fiore del giardino di Dio
risultano così meravigliosamente
attuali? Nulla di tanto particolare
e sublime che non possa essere
alla portata di chiunque. Due ver-
bi sono sufficienti a riassumere
tutta intera la sua breve esisten-
za: "credere" e "impegnarsi", il
secondo conseguenza del primo,
nel senso di assumersi consape-
volmente e responsabilmente il
compito, nei propri confronti e
verso la comunità, derivante dalla
fede. S'impegnava in tutto: a
scuola, in chiesa, ali' oratorio, nel-
lo sport. Suonava la chitarra e
praticava nuoto, ciclismo, patti-
naggio a rotelle, sci.
Nella sua troppo breve vita,
Mariolina ha saputo trovare il suo
"perché" e fame il centro propul-
sore del suo apostolato. Iscritta
sin da piccola tra le file dell ' A-
zione Cattolica, abbraccia con ar-
dore e convinzione radicale la via
della peifezione, dopo l'incontro
con l'esperienza dei focolarini di
Chiara Lubich, che lei stessa rac-
conta: "Dio mi ama immensa-
mente! Ci ama immensamente.
Lo dico a me stessa e lo ripeto al-
le mie compagne [...] Da quel
momento scorgo Dio presente
dappertutto col suo amore. C'è
sempre. E mi spiega che tutto è
amore: ciò che sono e ciò che mi
succede [...] Egli è mio Padre".
Così con l'entusiasmo di una ra-
gazza piena di vita si tuffa in
quella esperienza e annota nel suo
diario: "Si conosce la felicità solo
amando Dio ... la vita vissuta in
questo modo, diventa davvero
un'avventura meravigliosa [...]
Come l'acqua non può non ba-
gnare, come il fuoco non può
non bruciare, così Dio non può
non amare [. .. ] Lui solo vale, è
Lui la Salvezza, è Lui la Gioia, è
Lui la Libertà ...". È nella nor-
malità del quotidiano che emerge
la straordinarietà di questa ragaz-
za che sa orientare ogni suo do-
vere e ogni svago verso un p er-
ché che dà senso a tutto ciò che
pensa, che dice, che fa. Mostra
di avere le idee chiare, la picco-
la: "Devo dare Dio agli altri e
specialmente ai ragazzi". E cerca
di vestirsi bene e di essere bella
a questo scopo. È facile capire
che non si tratta di vanità, ma di
coraggio apostolico.
Nell'estate del 1970, ormai
lanciata verso le vette più alte
Maria Orsola Bussone 1954-1970.
della perfezione umana e cristia-
na, Maria Orsola partecipa e.on il
solito entusiasmo a un campo-
scuola interparrocchiale. Mentre
si prepara per la Messa, nell'a-
sciugarsi i capelli, rimane ful-
minata da un phon difettoso.
Non aveva ancora compiuto se-
dici anni. Un altro fiore colto
quand'era da poco sbocciato in
tutta la sua bellezza. Per il giar-
dino di Dio! E che fosse un gran
bel fiore tutti ne erano convinti.
Non per nulla a soli 26 anni dalla
morte, il 26 maggio 1996 inizia
l'inchiesta diocesana per il pro-
cesso di beatificazione. In molti
si augurano che Mariolina possa
unirsi presto ai santi più o meno
suoi coetanei come Domenico
Savio, Laura Vicufia o Maria
Goretti: i ragazzi di oggi hanno
bisogno del loro esempio come
del pane.
O
BS APRILE 2006

3.8 Page 28

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Il fenomeno moderno che più preoccupa
MIGRAZIONE GIOVANE
QUALE SPERANZA?
di Maria Antonia Chinello
In Europa, vivono 18
milioni di immigrati
re.golar.i in massimo porte
gt0vonl
che hanno fotto dei nostri
paesi il loro progetto di
vita.
Tale realtà, sempre in
crescita, ho stimolato lo
riflessione delle Figlie di
Mario Ausiliatrice
convenute nell'ottobre
scorso o Madrid
per un incontro europeo
sul temo «Giovani
Immigrazione, Lavoro».
L' Europa è una delle princi-
pali regioni d'immigrazione
del mondo. Sono donne,
bambini', famiglie, soprattutto giova-
ni, che lasciano le loro terre d'origi-
ne in cerca di lavoro, speranza di vi-
ta. Da tempo, le Figlie di Maria Au-
siliatrice si erano interessate al feno-
meno migratorio attraverso il proget-
to Per una casa comune nella diver-
sità dei popoli, iniziato con una ri-
cerca sociologica mirata a evidenzia-
re il tipo di approccio delle comunità
religiose FMA con tale realtà. Dai 1i-
sultati dell'indagine appariva chiara
l'attenzione educativa delle salesiane
e la volontà di farsi carico dei pro-
blemi e delle sofferenze di fratelli e
sorelle sradicati dalle terre d' origine
e in cerca di una integrazione non
APRILE 2006 BS
11relatori hanno spaziato sul tema
facendo riferimento alla dottrina
sociale della chiesa
e all'educazione.
violenta. Era pme evidente come il
flusso migratorio, specie quello gio-
vanile, fosse una sfida al Sistema
preventivo di Don Bosco nell'attua-
zione del dialogo intercultmale. Il re-
cente convegno di Madrid, attraverso
l'intervento di esperti del settore e di
chi opera sul campo, ha messo a fuo-
co tali problematiche, in particolare
si è proposto di animare e potenziare
i progetti di formazione al lavoro co-
me risposta al fenomeno dell'immi-
grazione.
IL SETTORE INVISIBILE
Marta viene dall ' Etiopia. Ha una
buona base culturale e da quattro
anni serve come colf a Roma, fa-
cendosi ogni giorno quattro ore di
Migrare è un imperativo
universale, una condizione non
solo umana, un esodo che
coinvolge tutti i viventi. .. quasi
a voler ricordare che la terra è
di tutti e che i confini geografici
non possono condannare
le persone alla stanzialità
perenne.
viaggio con vari mezzi per raggiun-
gere il posto di lavoro. Ma si ritiene
fortunata rispetto ad alcune sue arni-
che che devono accudire giorno e
notte, mal retribuite, anziani e am-

3.9 Page 29

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le potenze occidentali ha come protagonisti i giovani.
1 1partecipanti al seminario
organizzato dalle FMA a Madrid
nell'ottobre 2005.
Scambio e condivisione hanno
caratterizzato le giornate.
malati. Si sente addirittura privile-
giata rispetto a M., anche lei prove-
niente dall'Africa, e irretita nelle
maglie violente della prostituzione.
L'identikit della donna migrante è
sofferto e ripetitivo. Destinata al-
l'invisibilità sociale, è stata infatti
definita come settore invisibile, non
gode dei più elementari diritti di cit-
tadinanza ed è destinata, quasi ine-
sorabilmente, a lavorare in ambiti
che offrono bassi salari.
Di fronte a un quadro che cresce in
forma esponenziale in tutte le zone,
tanto che quando prendi un mezzo
pubblico non riesci più a capire in
quale Paese sei tante sono le presen-
ze, le lingue, le culture altre, al con-
vegno si sono 1innovati alcuni propo-
siti che fanno parte di quel sistema
educativo di Don Bosco del qui e ora
e dell'attenzione alla persona. In par-
ticolare, a Madrid, si è concentrata la
riflessione sulla giovane donna, desti-
nataria privilegiata per le FMA, che
si sono sentite stimolate da una felice
coincidenza. Infatti, in contempora-
nea al convegno, Benedetto XVI ha
lanciato un appello a tutti i c1istiani
sullo stesso tema. Nel!' analizzare la
situazione di coloro che emigrano per
ragioni economiche, il Vescovo di
Roma ha posto in rilievo «il recente
fatto della femminizzazione del feno-
meno, ossia della crescente presenza
in esso della componente femmini-
le», che viene sempre più penalizzata
e resa vulnerabile.
Proprio per questo, le esperienze
di auto-imprenditorialità presentate
al convegno sono state connotate al
femminile, sia da percorsi formativi
per educare all'autonomia e al lavo-
ro, sia dalla valorizzazione delle ri-
sorse personali e dal coordinamento
in rete per creare potenzialità e so-
stegno economico.
UN'OSTINATA
SPERANZA ...
Ragazze che lavorano, bambine
che giocano, giovani che conversano:
sono le istantanee che formano il col-
lage della copertina di un fascicolo
distribuito a Madrid. Si tratta del pro-
gramma della Asociaci6n Laura Vi-
cuna situata a Torrent, in provincia di
Valencia (Spagna). E un'istituzione
nata trent'anni fa come idea dell'é-
quipe educativa delle FMA del posto
e diretta ai giovani a rischio con pro-
poste di orientamento, promozione e
formazione al lavoro. Dal tempo di
fondazione sono stati già 2500 i de-
stinatari raggiunti con una buona per-
centuale di esiti positivi.
Dati che incoraggiano. Esperienze
concrete di intervento che stimolano
altri percorsi alternativi come quello
dell'ispettoria Meridionale d'Italia
che ha prodotto un documento/pro-
getto sulla situazione del lavoro-im-
migrazione-giovani nella regione Pu-
glia. Si denomina CARONTE (Coun-
selling-Accompagnamen to- Riqualifi-
cazione-Orientamento Immigrati) il
progetto per Operatori di computer
che ancora una volta ha posto l' ac-
cento sulla presenza femminile, altri-
menti legata prevalentemente a uno
sbocco nel settore domestico.
La motivazione di questo percor-
so formativo risulta chiara e ampia
nel documento/progetto, che vuole
essere un' operazione di mediazione
culturale intesa non come pura faci-
litazione di pratiche amministrative,
ma come «azione d'insieme che fa-
vorisce 1'accettazione degli immi-
grati da parte degli italiani su un
piano di pari dignità».
Quindi, ancora una volta, il con-
vegno è stato uno stimolo a mettersi
in discussione come educatori e
operatori nel campo della migrazio-
ne giovane.
... DI RIDARE SPERANZA
Per ridare speranza ai poveri, co-
me è stato detto all'inizio dell'in-
contro, è però necessario chiedersi
se nei contesti in cui si opera si rie-
scono a dare risposte educative,
coerenti con il carisma salesiano o
semplicemente ci si sostituisce ri-
spetto a compiti che sono propri di
altre agenzie.
Non soltanto, dunque, risposte so-
ciali, ma nell'orizzonte del senso del-
la vita.
Nella stessa linea è madre Anto-
nia Colombo, superiora generale
delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
molto sensibile al problema, quando
dice: <<Non si tratta solo di andare,
ma di accogliere. Non solo di uscire
emigrando, ma anche di fare spazio
ospitando».
BS APRILE 2006

3.10 Page 30

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IL
MESE
IN
LIBRERIA . peMotonte
o cuto di G1useP
DIZIONARIO
DI DOTTRINA
SOCIALE DELLA
CHIESA
a cura del Pontificio
Consiglio della Giustizia
e della Pace
LAS, Roma, 2005
pp. 840
Utilissimo per coloro
che vogliamo conoscere
la dottrina sociale della
Chiesa e per instaurare
e conservare la giustizia
e la pace nei rapporti
social i. Si rivolge a colo-
ro che per professione e
dovere pastorale devo-
no interpretare e orien-
tare le politiche umane.
Per cui oggi diventa as-
solutamente importante
acquisire una maggiore
consapevolezza della re-
sponsabilità che incom -
be su ogni essere uma-
no, per realizzare un'a-
zione sociale efficiente
e profonda, in conso-
nanza con la piena ve-
rità dell'uomo : nell'agire
concreto in campo so-
ciale , la persona verifica
la realtà del suo pensie-
ro ; nell'agire sociale poi
essa si sviluppa anche
come essere umano e
cristiano. Un ampio indi-
ce analitico ne permette
una lettura tematica or-
ganica.
~~~
E ADULTI
DI VERONA
SCUOLA DI
CRISTIANESIMO.
Per il risveglio della fede
cristiana in età adulta.
Schede pratiche
di Andrea Fontana
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 328
La Chiesa italiana sta insi-
stendo sulla catechesi de-
gli adulti e in particolare sul
risveglio della fede dei bat-
tezzati di appartenenza so-
ciologica ma non sempre
di vere scelte di fede . Il
materiale offerto da questo
"Corso di formazione perso-
nale e di gruppo", a schede,
si avvale anche di contributi
biblici e del Catechismo de-
gli adulti "La Verità vi farà /i-
beri' . Ogni scheda contiene
una traccia dei contenuti da
proporre e da scoprire con i
partecipanti nel cammino di
risveglio della fede. Siano in
tempi di transizione: il mon-
do cambiato attorno a noi
esige un adeguamento dei
compiti pastorali delle no-
stre parrocchie. Da un com-
pito puramente culturale a
un compito di primo annun-
cio di Cristo, per riscoprire
l'identità cristiana.
I FONDAMENTI
DEL CRISTIANESIMO
Il Cristianesimo:
accettabile?
di Piero Ottaviano
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 388
PIERO OTTAVIANO
l) t 0~\\ 'iKAL l1 1 0N l O R I NO
0:RisTIA
NESIMO
ilCri-.t111111'Sllllll;
h 1lt,1b1 h1?
Il libro propone di far cono-
scere le basi su cui poggia
la vita cristiana. Si dirige a
chi vuole vederci chiaro ,
partendo da zero, per deci-
dere se credere o no a Ge-
sù come il Cristo, cioè mes-
saggero di Dio ; a chi vuole
approfondire la conoscenza
dei fondamenti della fede.
Ma vuole anche dirigersi a
evangelizzatori e catechisti,
per offrire un aiuto alla loro
opera. Il libro non è nato a
tavolino , ma dalla vita. Non
è dunque un trattato di teo-
logia, ma una forma di cate-
chismo per adulti . Nella let-
tura del testo occorre tene-
re presente che l'esposizio-
ne della verità non è neutra-
le, ma è schierata a favore
della fede e si preoccupa di
essere "onesta", senza na-
scondersi le difficoltà e
presentando anche le ra-
gioni contrarie, in modo che
il lettore possa farsi un'idea
propria dei fatti .
IL SEGRETO DELLA
PRIMA LETTERA
DI PIETRO
di Carlo Maria Martini
PIEMME, Casale M. (Al.)
2005 , pp. 178
La Chiesa italiana si sta
preparando al Convegno
ecclesiale di Verona. La ba-
se di partenza è, la Prima
Lettera di Pietro. E utile ap-
profondirne il testo nel com-
mento del cardinal Martini,
perché chi vuol farsi disce-
polo di Gesù deve seguirlo
non solo come profeta e
predicatore itinerante, ma
come colui che fin dalla na-
scita pone la sua vita sotto il
segno della povertà, della
fragilità, del disonore rice-
vuto e accolto misteriosa-
mente quale parte del dise-
gno divino. È questo il per-
corso di iniziazione tracciato
dalla Lettera a cui Martini si
è dedicato recentemente re-
censendo il papiro Bodmer
VIII , risalente al lii secolo e
contenente le due lettere
dell'Apostolo. Dal suo con-
tatto con il testo nascono
queste meditazioni .
APRILE 2006 IJS

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~ SGUO ARDO
U"ONLTRE"
CERCATE LE COSE
DI LASSÙ
Riflessioni per tutto
l'anno
di Joseph Ratzinger
PAOLINE, Milano
2005, pp. 150
JOSEPH RATZINGER
Benedetto XVI
:,..
••
'
ij
•. . X~
'". 1. ;7-•
.... "'Jf..
·~' ..,.,:~..
.
CERCATE LE COSE
DI LASSÙ
Rifle.s:r.ioni ptr tutto l'ann o
L'appello di san Paolo ri-
suona nella sua portata
profetica: volgersi a ciò
che è alto e grande per
contrastare il nonsenso del
basso che spinge a rovina
l'uomo, seguire Cristo Ri-
sorto, ascendendo insieme
a lui, nell'esercizio di quei
valori che tratteggiano la ve-
ra fisionomia del cristiano
maturo: amore, sincerità,
onestà, concordia, giustizia,
pace, perdono ... Il testo del
Papa offre le metidazioni
illuminate di chi ha a cuore il
bene del suo gregge, e so-
no un invito a rientrare in se
stessi per ritrovare la pro-
pria umanità, quella prov-
vista di gioia di cui il mondo
ha urgente bisogno. Sono
preziose opportunità per ra-
dicarsi nella fede , offrendo
una testimonianza credibile
del proprio essere cristiani.
I FA VENDITA PER.
~g~~SPONDENZA I libri
che vengono segnalati s1 pos·
sono acquistare presso le libre;
rie cattoliche o vanno nch1es '
direttamente alle rispetti ve
Editrici.
~serNt
CELE
LA LETTERATURA
E L'INQUIETUDINE
DELL'ASSOLUTO
di Jean-Pierre Jossua
Diabasis, Reggio Emilia
2005, pp. 150
L'autore, un ebreo converti-
to, teologo domenicano che
ha partecipato da prota-
gonista alla riflessione del
Concilio, presenta in questo
libro la proposta di una "teo-
logia della letteratura". Si
tratta di un ambito che lo ha
visto impegnato da sempre
in attività di indagine critica
e di ascolto delle varie ten-
denze letterarie. Egli ipotiz-
za la duplice nascita di una
teologia che sia mediatrice,
rigorosa, personale ed es-
senziale di valori trascen-
denti; e di una scrittura teo-
logica ispirata a una visione
oltre l'esperienza storica. La
riflessione sui temi del volu-
me offre anche un'esplora-
zione di autori diversi per
provenienza geografica e
genere letterario (M . de
Unamuno, C. Mansfield, P.
Handke, C. Campo, M. Gui-
dacci, M. Luisa Spaziani , P.
Jaccottet).
La leLLeraturn
e l'inquietudine dell'as olulo
DIAOA51~
~s1J.r~MoN1ANZA
E TE
PIER GIORGIO
FRASSATI
di Carla Casalegno
Effatà, Cantalupa (To)
2005,pp. 384
Giovanni Paolo Il ebbe a
dire ai giovani che rispon-
devano ai suoi appelli : "cer-
cate di conoscerlo", rife-
rendosi a questo giovane
universitario, figlio di Alfre-
do (fu il fondatore del quoti-
diano torinese "La Stam-
pa"); proclamandolo "Bea-
to" nel 1990. Nell'arco della
sua vita breve (1901-1925) ,
egli orienta la sua esisten-
za alla ricerca di valori au-
tentici. Studente di Inge-
gneria, sportivo esuberan-
te, appassionato della
montagna, iscritto a molte
associazioni attive in ambi-
to sociale, politico e spiri -
tuale , egli ha saputo cerca-
re ovunque il volto di Dio e
aprirsi al prossimo con la
parola di conforto e di aiu-
to , con l'amicizia compren-
siva e disponibile e con il
dono di sé offerto nell'u-
miltà. La sua personalità
continua ad affascinare , di-
ventando per i giovani , un
esempio cui ispirarsi.
MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO
(MGS)
CINECIRCOLI
GIOVANILI
SOCIOCULTURALI
(CGS)
Tel. 06.44700145
Email: cgsnaz@iol.it
POLISPORTIVE
GIOVANILI
SALESIANE (PGS)
Tel. 06.4462179
Email: info@pgsitalia.org
TURISMO
GIOVANILE
SOCIALE (TGS)
Tel. 06.4460946
Email:
tgs.nazionale@flashnet.it
MISSIONI E
VOLONTARIATO
INTERNAZIONALE
VIS (Salesiani)
Tel. 06.516291
Email: vis@volint.it
VIDES (Figlie di Maria
Ausiliatrice)
Tel. 06.5750048
Email:
videsitalia@videsitalia.it
SERVIZI CIVILI
E SOCIALI (SCS)
Servizio civile naziona-
le
Emarginazione e disa-
gio giovanile
Tel. 06.4940522
Email: serviziocivile@fe-
derazionescs.org
CNOS/SCUOLA
Tel. 06.4440354
Email:
cnos-scuola@salesiani.it
BS APRILE 2006

4.2 Page 32

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Wtl!VE
-
Un profilo del maestro Giovanni Battista Zancanaro, classe 1908, morto a
Montechiarugolo nel 1988.
HA VISSUTO IN PIEDI
di Giancarlo Manieri
Un altro dei grandi salesiani laici
che hanno lasciato un'impronta
indelebile dove hanno operato. Un
uomo che ha passato la sua vita in
piedi: in laboratorio, a passeggio e
in cortile, sempre con i suoi ragazzi.
una salute di ferro , il professor Zanca (così familiarmente
lo chiamavano tutti , anche gli alunni) , ma non fece mai
pesare a nessuno la sua fragilità, tant'è che tutti in effetti
credeva no che avesse un a salute di ferro. Invece fu
costretto più di una volta a varcare la soglia della camera
operatoria, tanto che alla fine conosceva l'éq uipe di chirur-
ghi, che l'avevano avuto tra le mani più di una volta , uno
per uno. In occasione di un ennesimo intervento, raccolse
una serie di caricature in cui lo staff che doveva operarlo
era raffig urato come un gruppo di truculenti macellai in atto
di squartare un malcapitato. Nascose il disegno sotto il
camice e quando, in sala operatoria glielo tolsero , apparve
ag li stupefatti medici il ritratto del loro ... "misfatto ". Non
poterono che riderci su dal momento che era scoppiato a
ridere anche lui. "Prof, da dove le viene questo suo sangue
freddo?'. "Ah, il sangue freddo ... Sai, sono abituato a fare
- Il professore Giovanni Battista Zancanaro.
Si staccò dai suoi monti nel bellunese per approdare
al sant'Ambrogio di Milano a soli 14 an ni , nel 1922.
Per studiare. Si trovò in mezzo a quattrocento coe-
tanei, artigiani e stud enti e gli piacque. Lì s'innamorò di
Don Bosco : il clima del collegio e i racconti dei salesian i
anziani che l'avevano co nosciuto di persona gli aprirono
orizzonti inediti , che fece suoi per esplorarl i con sempre
maggior gusto. Il noviziato a Valsali ce, poi Chiari, quindi
Bologna e in seguito Ferrara. Quando arrivò a Montechia-
rugolo in mezzo a giovani provenienti dal mondo rurale ,
non immagin ava che sarebbe stata praticamente la sua
obbedienza definitiva. Aveva iniziato il cammino per arri-
vare al sacerdozio, ma d'improvviso trovò che il "sacerdo-
zio laicale" gli era più confacente e non cambiava nulla al
suo impeg no di consacrato , all a sua vita di fede , alla sua
dedizione ai giovani. Divenn e una colonn a portante del
collegio salesiano a indirizzo agrario di Montechiarugolo.
TRATTI PARTICOLARI
Era un uomo calmo , equilibrato, ma certo non musone. Ne
fa testimonianza un episodio caratteristico. Non ebbe mai - L'anemometro costruito con palline da ping-pong.
APRILE 2006 BS

4.3 Page 33

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- Il collegio salesiano di Montechiarugolo, oggi chiuso.
- Uno scorcio del famoso laboratorio del professor "Zanca".
- Modello di un misuratore multiplo.
la doccia con l'acqua gelida in pieno inverno!'. L'interlocu-
tore sgranava tanto d'occhi e lui lo congedava con un sor-
riso innocente senza una smentita.
ZANCA E I GIOVANI
I giovani gli volevano un bene dell 'anima, e non certo per
le vanterie scherzose che uscivano dalla sua bocca, ma
perché era sempre in mezzo a loro . Per cinquant'anni ,
con il freddo o con il caldo , con la pioggia o con la neve
lui si trovava tra loro, presenza fissa in cortile tanto quan-
to a scuola. Perché le cattedre del salesiano/educatore
sono almeno due: quella all'aperto dove giocano i ragazzi
affidati alle sue cure, e quella al chiuso dove essi studia-
no. Sia in cortile sia a scuola il salesiano educa e inse-
gna. Zanca lo faceva in piedi . Scienze e fisica erano le
sue materie. Quando teneva lezione di litologia portava
gli alunni sul greto del torrente Enza dove di rocce ce n'e-
rano per tutti i gusti: le faceva raccogliere poi le classifi-
cava, ne spiegava l'origine , ecc. La botanica la insegnava
sui prati , o in giardino , zoologia in campagna. Alla fine
dell 'anno tutti sapevano distinguere gli insetti che brulica-
vano nelle campagne con il loro nome volgare e scientifi-
co e le erbe che crescevano nei dintorni . In fisica era lui
stesso a costruirsi le apparecchiature con mezzi di fortu-
na, ma tutte perfettamente efficienti tanto che gli stessi
commissari governativi inviati ogni anno dal Ministero a
presiedere gli esami , si informavano stupiti su quegli ori-
ginali aggeggi che non conoscevano e sul loro funziona-
mento . "Al professore non piaceva la teoria studiata a
pappagallo, così creava lui stesso o faceva costruire da
noi delle strumentazioni semplici, ma funzionali perché
potessimo constatare in pratica quello che avevamo stu-
diato in teoria". "Com'era il vostro prof?'. "Buono, cordia-
le, amabile.. .". "E la disciplina in classe?'. "Non ci passa-
va nemmeno per la testa l'idea di combinare qualche
marachella, se è questo che vuol sapere, non a lui' .
UN GRANDE
Quando nel 1988 festeggiarono il suo 50° anno di docenza,
arrivò anche dal provveditorato il riconoscimento delle sue
qualità di docente. Salesiani, colleghi e alunni gli volevano
conferire una medaglia d'oro ma lui , schivo per natura,
quando subodorò che una festicciola organizzata in suo
onore copriva l'intento di consegnarli quel premio, non ci fu
verso di smuoverlo dalla sua camera. Il laboratorio di chimi-
ca, fisica e scienze naturali era diventato a poco a poco un
museo ricco di reperti e strumenti di sua invenzione - si
parla di centinaia - che costituivano la curiosità più ambita
per un numero di visitatori che ormai sapevano del genio
creativo di Zanca e desideravano ammirarne i suoi ing·egno-
si manufatti. Per anni ogni sabato egli comunicò i dati grafi-
ci di termografi , idrografi, barografi e igrografi della stazione
meteo della scuola di Montechiarugolo con una precisione
che lasciava sbalorditi . Aveva insegnato ai suoi alunni a
costruire un impianto di distillazione con una semplice pen-
tola da cucina, una radio ricevente con un porta saponette,
un voltametro con un bicchiere e due provette, un anemo-
metro con palline da ping-pong , e via di questo passo. Ciò
che davvero è importante in Zanca è la semplicità con cui ,
facendo scuola o dimostrando un principio in laboratorio,
sapeva "buttare là la parola cristiana al momento giusto,
con discrezione", affermava un suo alunno. Per lui la scuola
era il suo campo di apostolato: un professore che in realtà
era un evangelizzatore. I suoi scolari non lo chiamarono
mai con il titolo che gli spettava, per loro il professor Zanca-
naro era semplicemente Zanca.
L'ADDIO
Con lui si studiava con il quaderno invece che con il libro di
testo. Nel "quaderno di classe" c'era di tutto : disegni di stru-
menti, spiegazioni di esperimenti, classificazioni di minerali,
vegetali , animali con relativo disegnino. Alla fine dell 'anno
ognuno si ritrovava con un libro di testo personalizzato. I
migliori li custodiva gelosamente perché servissero da
esempio agli alunni che venivano dopo. Insomma, Zanca in
cattedra per 54 anni ha stupito alunni e genitori, confratelli
salesiani e colleghi d'insegnamento, oltre alle autorità scola-
stiche. A un certo punto la salute cominciò a declinare sem-
pre più velocemente : gli calò la vista, aveva stati confusio-
nari, e frequenti svenimenti .. . Ricoverato all 'ospedale morì
alle 16,30 dell'8 agosto 1988.
8S APRILE 2 006

4.4 Page 34

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- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrere
I FIGLI ••ESPLOSIVI''
I genitori e figli sono i responsabili del clima familiare.
I bambini rimodellano e condizionano l'ambiente in cui vivono.
Non sono certo dei ricettori passivi del comportamento
dei genitori. Sono l'elemento chiave del benessere
o del malessere familiare. Quando i genitori vanno male,
vanno male anche i figli, e viceversa.
Nella famiglia , il bambino
incomincia a esercitare la
sua influenza dal momento
del concepimento . Marito e moglie
diventano genitori in un momen-
to significativo della loro vita e la
nascita di un figlio cambia la
traiettoria della loro vita. Arrivano
a questo momento con una valigia
piena di storie personali, di desi-
deri , di sogni , di propositi e idee
sui metodi educativi ... E il neonato
arriva con il suo fisico , il suo ses-
so, il suo carattere , i suoi punti
forti e i suoi punti deboli per con-
frontarsi con loro . Dopo aver fatto
conoscenza , tutto questo piccolo
mondo comincia a inventarsi uno
stile di comunicazione. I bambini
non sono certo "pongo" modellabile
a piacere: fin dalla nascita hanno
un temperamento ben definito e
delle reazioni tipiche che suscitano
risposte molto differenti nei genitori.
Stanchi , stressati , invischiati nella
difficoltà di gestire un bambino diffi-
cile, i genitori pagano il prezzo più
alto: si colpevolizzano, diventano
poco disponibili l'uno per l'altro e si
allontanano tra loro. Si pongono
domande sulla loro capacità come
genitori , rischiano di ritenersi reci-
procamente responsabili della si -
tuazione. Il tutto può sfociare in un
disastro.
Crescendo, i bambini si rendo-
no conto del potere che hanno
sugli adulti. Cominciano a espri-
mere con forza i loro desideri ,
anche in contrasto con i genitori .
Manifestano la loro collera con
scene spaventose che imparano a
usare come arma infallibile contro
APRILE 2006 BS
i genitori. Il fenomeno è tipico dei
supermercati, quando le mamme
fanno la spesa accompagnate dai
bambini . Il bambino si getta sulle
confezioni di dolcezze o giocattoli-
ni che la mamma rifiuta di com-
prargli. La madre tenta il discorso
persuasivo e gli parla con calma,
gli spiega perché non può acqui-
stare cose superflue . Il bambino
sembra totalmente sordo , comin-
cia a piagnucolare , ad agitarsi , a
gridare , a contorcersi. La madre
resiste . Allora il bambino passa
alla controffensiva: si getta per ter-
ra , urla , paonazzo al limite del
soffocamento , strilla con tutte le
sue forze. La madre imbarazzata
comincia dubitare delle proprie
ragioni e arriva alla conclusione
che un pacchetto di dolci non vale
tutto quel pandemonio , che attira
in modo sgradevole gli sguardi dei
presenti . E cede . Cedendo firma
un patto con il diavolo. Un prece-
dente è stato creato, la scalata è
possibile . La madre ne è co-
sciente e disperata. Si sente de-
bole, incompetente e disarmata, di
fronte all 'arma "fatale" manipolata
da suo figlio.
Come restare genitori di figli
"esplosivi"? Il temperamento e il
comportamento dei bambini scate-
nano un'ampia gamma di emozio-
ni negli adulti che incrociano il loro
cammino (genitori , insegnanti , ani -
matori , medici , amici, ecc.). È faci-
le intuire che i bambini che non
imparano a controllarsi rischiano
di finire nei guai e di essere bollati
come attaccabrighe. I genitori
devono innanzitutto restare uni-
ti : l'unione fa la forza dell'educa-
zione e i genitori possono supera-
re le difficoltà grazie a una buona
comunicazione tra loro e alle di-
scussioni con amici e parenti. De-
vono accettare serenamente l'idea
che la colpa non è loro e che , in
certi casi, è il temperamento del
bambino che "erompe". Si tratta
solo di un bambino che non sa
ancora controllarsi: imparerà a far-
lo se qualcuno gli darà una mano.
Se un adulto riesce a contare fino
a dieci e ad aiutare il bambino , a
farlo tornare in sé, a farlo sentire
meno dilaniato dalla collera, proba-
bilmente il bambino finirà per tran-
quillizzarsi. L'adulto deve restare
calmo, non deve farsai sopraffare
dalle emozioni del bambino al pun-
to da cedere anche lui all'ira. La
collera non ha niente in comune
con la ragione . Troppi genitori vo-
gliono bloccare in fretta l'esperien-
za spiacevole e, invece di prende-
re le necessarie distanze dallo sta-
to del bambino, premessa indi-
spensabile per poterlo aiutare, si
lasciano trascinare nel conflitto. È
più facile cedere all'irritazione che
prendere atto che il bambino è sof-
ferente e ha bisogno di essere
tranquillizzato e contenuto.
I Crescendo, i bambini si rendono
conto del potere che hanno
sugli adulti.

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
AIUTO
MIO FIGLIO
È UN VULCANO
Capita spesso che i figli ne combinino
di cotte e di crude. Allora?
- (,V vi ni 1114 ,VON NO MAI RIC€Vt/1D UNA. CARCZZA-
Il mantenimento dell'ordine
esige una certa fermezza, e an-
che una pacata costrizione, specie
con i bambini più piccoli. Quando
la madre dice «no », deve fare in
modo che la limitazione venga por-
tata avanti. Rimproveri , minacce,
scapaccioni non portano a nessun
risultato perché, anche se possono
momentaneamente arrestare l'atto
indesiderabile, spostano in genere
il conflitto in un'area diversa, provo-
cando un comportamento anche
più negativo . I bambini riescono a
capire le limitazioni solo con la fer-
ma insistenza. Se un bambino è
troppo rumoroso e non vuol smet-
terla gli si può chiedere di uscire
dalla stanza. Comunque , tutti gli
atti che compo rtano costrizione
devono essere sempre accompa-
gnati dalla possibilità di una scelta
per il bambino. «Puoi restare , se
stai tranquillo ». Se i genitori non
danno alla cosa un rilievo eccessi-
vo , con lunghe spiegazioni o con
prediche, è probabile che il bambi-
no risponda positivamente. L'i nsi-
stenza silenziosa è particolarmente
efficace e necessaria con i bambini
più piccoli e a volte uno sguardo
fermo è quanto basta. Anche con
un bambino difficile i genitori devo-
no continuare ad agire nel suo inte-
resse e soprattutto non devono mai
arrendersi : la vera virtù dei genitori
è la perseveranza.
O
Quante volte i genitori lancia-
no questo SOS , trovandosi
alle prese con figli irrequieti
e iperattivi , volub ili e incostanti ,
incapaci di adattarsi alle situazioni
e alle regole , pronti a piantare gra-
ne per ogni nonnulla a causa di
una vivacità e di un'aggressività
incontrollate. Nella richiesta di aiuto
ci sono , peraltro, due componenti
ambigue : da un lato il bisogno di
giustificarsi perché implicitamente si
avverte di essere in qualche modo
responsabili di una prole così insof-
ferente ; dall'altro una sorta di vitti -
mismo : "un bambino così proprio
non ci voleva, non me lo meritavo".
E qu i scatta un sentimento di ver-
gogna, che i bambini subito perce-
piscono e che talora subiscono
come espressione di mancanza di
amore, talaltra rielaborano come
piattaforma per rivendicare i propri
diritti e capricci , sapendo che un
adulto colpevolizzato è sempre
ricattabile . In questi casi più che
mai la fam iglia ha bisogno di soli -
darietà da parte degli altri: parenti ,
amici, le stesse istituzioni non pos-
sono far finta di non vede re e
aggravare ulteriormente certe diffi-
co ltà, condannando chi vi è coin-
volto in una solitudine paralizzante.
Ed è bene che qualsiasi suggeri-
mento e intervento venga offerto in
modo tempestivo : quando le rela-
zioni fam iliari sono condizionate da
problemi sostanziali, il passare del
tempo non fa che acuire e rendere
meno risolvibili le tensioni in atto.
Dalle esperienze che mi sono
trovata a condividere in questo
campo ho imparato varie cose :
innanzitutto la necessità di rendere
meno soffocanti i vincoli affettivi.
Spesso un ragazzino troppo irre-
qu ieto ha come riferimento una
I Spesso i genitori si trovano
alle prese con figli irrequieti
e iperattivi, incapaci di adattarsi
alle regole e pronti a piantare grane.
madre particolarmente ansiosa; un
bambino capriccioso è figlio dell'in-
sicurezza dei grandi . In queste
situazion i, se non entrano in campo
figure che mediano la relazione
genitore-figlio (spesso basta anche
che l'altro coniuge si ponga come
fattore di riequilibrio) , c'è il rischio
che ciascun interlocutore condizioni
l'altro e ne sia a sua volta condizio-
nato , creando così una spirale in
cui debolezze ed errori trovano
ragioni di conferma. Spezzare i cir-
col i viziosi significa contribuire a
stemperare gli stereotipi e i deter-
minismi comportamentali , offrendo
a tutto il nucleo familiare la possibi-
lità di riflettere su come modificare
in modo significativo il modo in cui
vivere l'affettività. Ciò vale, soprat-
tutto, quando gli adulti non 'intendo-
no o non riescono ad affrontare
BS APRILE 2006

4.6 Page 36

▲back to top
con una certa libertà il proprio
ruolo genitoriale e pensano che
basti replicare quel che facevano
i propri genitori per reali zzare effi-
cacemente questo compito.
Produrre innovazioni richiede
però un duplice impegno: sia i
grandi sia i piccoli devono impa-
rare gradualmente a "rileggere" i
propri sentimenti, pulsioni e biso-
gni e a filtrarli attraverso la razio-
nalità, in modo tale da fare chia-
rezza sulle motivazioni che guida-
no ogni comportam ento e sull e
strategie che vengono praticate in
vista di determinati obiettivi , che
riguardano tutta la realtà familiare
e non soltanto i singoli compo -
nenti. Questo lavoro teso a ren-
dere ragione del proprio modo di
porsi all 'interno delle relazioni
domestiche, aiuta tutti a crescere
sul piano della consapevolez-
za, dell 'intenzionalità e della re-
sponsabilità. Nessuno può essere
esonerato da tal e cammino :
l'adulto che dice di avere troppo
da fare per altre cose, né il bam-
bino che si aggrappa (o si vuole
tenere arroccato) alla sua acerba
età. Si tratta di fondare ed esplici-
tare il valore della reciprocità, con
tutto ciò ch e questo significa sul
piano della lealtà verso l'altro ,
della disponibilità verso le sue dif-
ficoltà, della partecipazione ai
suoi problemi. Va da sé , ovvia-
mente , che in questo itinerario
spetterà ai genitori un carico
maggiore di fatica e il difficile ruo-
lo di guida.
Camminando insieme, però,
è possibile che la famiglia intera
faccia esperien za dell'amorevo-
lezza e della ragionevolezza , che
sono, nella pedagogia di Don Bo-
sco , i pilastri portanti del metodo
preventivo . Fino a scoprire , tutti
insieme , che le energie vulcani -
che dei più giovani non sono
affatto distruttive, ma possono es-
sere orientate e investite in pro-
getti e impegni validi . Il peccato
più grande di cui i genitori potreb-
bero rendere conto a Dio è di non
aver saputo valorizzare piena-
mente i talenti dei loro figli e di
aver preferito un vulcano spento
a uno attivo.
O
APRILE 2006 BS
ARTE SACRA:
CROCIFISSI
di Filippo Manoni
filippo652@interfree.it
L'artista nasce a Providence nel 1912.
Frequenta l'Accademia delle belle arti
a Venezia; allestisce la sua prima mostra
presso il collegio salesiano Astori
di Mogliano Veneto.
Muore il 15 aprile 1998.
WILLIAM CONGDON
L'ANNIENTAMENTO
DELL'UMANO
L a vita professionale di un arti-
sta completamente rapito dall a
sua vocazione fi ni sce in mol-
tissimi casi per divenire essa stessa
vita in senso totale, senza più scissio-
ne possibile fra sfera lavorativa, pri-
vata e/o inti ma. In qualsiasi momento
o situazione, può giungere l' ispira-
zione che di colpo dà il via al fervo re
lavorativo capace di creare capola-
vori. Il pittore statunitense William
Congdon deve bu ona parte de ll a
propria vita all 'esperienza de lla con-
versione alla fede cattolica e ali ' in-
contro con C ri sto, spinta decisiva a
un a straordinaria stagio ne artisti ca
che ebbe ne i Crocefissi (se ne anno-
verano quasi 200) la vetta più alta
della propri a riflessi one umano/reli-
g iosa. Rifl essio ne che punta d iritto
verso quell o che per Congdon rimane
l' uni co "peccato" di D io: il fo lle
amore che l' ha spinto ad ass umere la
debole carn e del! ' uomo, votata alla
morte e incapace di amare Dio, per
" ricostruirla".
Nel crocefisso che presentiamo,
che si trova presso la Pro Civitate di
Assisi, la voce dell 'artista è espressa
nei pochi e inc isivi colpi di spatola
che da soli mostra no l'uomo nuovo ,
d istru tto dall a morte c he precipita
co me un a cascata capace di lavare
l'uomo vecchio e rico nd url o all a di-
gnità orig inaria. Tan to può l 'a more
di D io, il fo lle amore del Padre per i
fig li, del Creatore per le creature.
Strana teofa nia: in questo asso lu to
anni entame nto umano D io compie il
prodigio dell a salvazione.
N ull a è concesso a chi si accosta ai
Crocifi ssi di Congdon se non il silen-
zio scatu rito dalla co nte mpl azione.
L' inte nsa ri cerca de ll a se mplicità
es pressiva a tutto vantaggio dell a
riflessione possiede proprio l' intento
di rendere lo spettatore muto di fro n-
te al "Meraviglioso dramma".
Ancora wia volta risuona alto il
grido del crocefisso: "Dio mio, per-
ché mi hai abbandonato?" e come una
fr usta sferza il cuore di coloro che
vedono la "splend ida paura um ana"
del Figlio dell 'Uomo di fron te all a
morte, subito placata dalla certezza
della fede. Se si cerca più in profon-
dità, interpretando l' opera e il pensiero
dell'artista, non è sbagliato terminare
riprendendo il verso del salmo 22 per
riscri verlo come fo rse lo stesso Cong-
do n l'avrebbe riscri tto: "Dio mio Dio
mio, perché ti sei abbandonato, preci-
pitando su di noi come una cascata
d'acqua rigenerante?".
O

4.7 Page 37

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~ . NON _CRE DO C HE
RlùSCIRO A Rlf'R.ENDI:
D A Ct<JE S10
•..,_
E NNi:SL,\\1'10
C.OL-P '!
."
DIALOGO?
LA PENSA ANCHE LEI
così? CHE NE DICE?
~
di R. Desiderati
SÌ, OGGI
È GIOVEDÌ ...
~
BS APRILE 2006

4.8 Page 38

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INVITO ALLA LETTURA
di Enrico dal Covolo
A nessuno sfugge
l'importanza
del Compendio del
Catechismo della Chiesa
Cattolica per i sacerdotl
i catechisti e per tutti
i fedeli
L a perenne missione della
Chiesa di "evangelizzare e
catechizzare tutte le genti"
dipende direttamente dalla missione
di Gesù ai discepoli: "Andate, e am-
maestrate tutte le nazioni, battez-
zandole nel nome del Padre, del Fi-
gli o e dello Spirito Santo" (Mt
28,19). Questo solenne mandato del
Signore va riaffe1mato con energia
in un'epoca culturale che sembra
segnata da una sorta di "riserva cri-
tica" nei confronti della missione. Il
più recente documento della Chiesa
che illustra il mandato di Gesù è il
Compendio del CCC (Catechismo
della Chiesa Cattolica), promulgato
da Benedetto XVI il 28/06/'05, me-
moria di sant'Ireneo (t 202), il
grande catechista dei primi secoli
cristiani. Anch 'io vi ho preso parte.
LA STRUTTURA
Il Compendio consta di 598 do-
mande e di altrettante risposte, arti -
colate in quattro parti. C'è un appa-
rato introduttivo che comprende il
Motu Proprio di papa Benedetto per
l'approvazione e la pubblicazione e
l'Introduzione vera e propria, firma-
ta il 20/03/' 05 dall'allora cardinale
Ratzinger che era Presidente della
Commissione Speciale Pontificia su l
Compendio. C'è ancora un'Appendi-
ce che raccoglie "Preghiere comuni"
(in latino con traduzione italiana) ,
alcune "Formule di dottrina cattoli-
ca", e un cospicuo corredo iconogra-
APRILE 2006 BS
I I giorni della creazione (Bible
de Souvigny). La miniatura
introduce la Sezione Prima
della Parte Prima, intitolata
La professione della fede.
fico: quattordici immagini ricavate
dal pal:limonio artistico del Il mil-
lennio cristiano. Ogni immagine è
accompagnata da un commento che
la inquadra nella sua funzione pro-
pria - di norma, quella di i~trodurre
una parte o una sezione - . E impor-
tante anche il sobrio apparato di ci-
tazioni tratte da scritti della tradizio-
ne cristiana, graficamente evidenzia-
to in alcune pagine. Si noti infine, a
margine delle singole risposte, il co-
stante rimando ai corrispondenti nu-
meri del Catechismo; si vuole ricor-
dare così che "il Compendio non è
un'opera a sé stante, e non intende
in alcun modo sostituire il CCC:
piuttosto, rinvia continuamente ad
esso". L'articolazione fo ndamentale
del Compendio è data dalle quattro
parti del Catechismo, legate tra loro
secondo un chiaro disegno cristolo-
gico: è la fede della Chiesa in Gesù
Cristo che Catechismo e Compendio
presentano. La prima parte, intito-
lata La professione della fede, enun-
cia il kerygma, cioè !'"indicativo
della salvezza", e percorre i fonda-
mentali atiicoli del Credo questa
la lex credendi, l'oggetto della no-
su·a fede); la seconda parte, intito-
lata La celebrazione del mistero cri-
stiano, presenta gli elementi essen-
ziali della lex celebrandi e illustra la
medesima fede celebrata e comuni-
cata nelle assemblee liturgiche; la
terza parte, La vita in Cristo, è la
lex vivendi e descrive !'"imperativo
morale", conseguente all '"indicativo
della salvezza" che illumina e so-
stiene l'agire dei cristiani; la quarta
parte, infine, intitolata La preghiera
cristiana, spiega la lex orandi trat-
tando appunto della preghiera, la cui
espressione privilegiata è il "Padre
Nostro". La caratteristica peculiare
del Compendio è data dalla sua for-
ILa Crocifissione (cappella
Redemptoris Mater in Vaticano).
Il mosaico introduce la Sezione
Prima della Parte Seconda,
intitolata La celebrazione
del Mistero Cristiano.

4.9 Page 39

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I L'Immacolata Concezione di
El Greco. La pittura introduce
la Sezione Prima della Parte Terza,
intitolata La vocazione dell'uomo:
la vita nello Spirito.
ma dialogica che riprende un antico
genere letterario, fatto di domande e
di risposte. Tornano all a mente illu-
stri esempi delle letterature classiche
(si pensi ai Dialoghi di Platone) e
della letteratura cristiana, fi no al ce-
leberrimo Catechismo di Pio X. "Si
tratta" , scrive il cardi nale Ratzinger
nella sua Introduzione, "di 1ipropor-
re un dialogo ideale tra il maestro e
il discepolo, mediante una sequenza
incalzante di interrogativi che coin-
volgono il lettore, invitandolo a pro-
seguire nella scoperta dei sempre
nuovi aspetti della verità della sua
fede". E conclude: "Ciò potrebbe fa-
vorire l'assimilazione e l' eventuale
memorizzazione dei conten uti" (In-
troduzione, 4). Di fatto, appare evi-
dente l'intento di una certa brevità
nelle risposte: anche questo favori-
sce la sintesi essenziale e la chiarez-
za della comunicazione.
STORIA REDAZIONALE
La redazione del Compendio ha
inteso rispondere a una ri~hiesta dif-
fusa nel popolo di Dio. E vero che
in genere i fedeli non han no avanza-
to riserve sull a validità del CCC,
promulgato da Giovanni Paolo II
1'11/1 O/' 92: per lo più è stato rece-
pito come un sussidio necessario,
capace di attestare armoniosamente
"le profonde radici ", l'organicità, la
validità e la bellezza della nostra fe-
de. Così esso rimane il "testo di ri-
ferimento" privilegiato per una ca-
techesi rinnovata alle vive sorgenti
della fede . Ma la richiesta dei fede-
li , resa più esplicita dal Congresso
Catechistico Internazionale dell ' ot-
tobre ' 02, era quella di un catechi-
smo in sintesi che contenesse tutti e
soli gli elementi essenziali della fe-
de e della morale, formulati in ma-
niera chiara, sintetica e accessibile.
Per venire incontro a tale esigenza
Giovanni Paolo II istituì, nel feb-
braio 2003 , una Commissione Spe-
ciale che si occupasse del Compen-
dio del CCC. Presieduta dal cardi-
nale Ratzinger e composta dai car-
dinali Bertone, Castrillon, Medina,
Schonborn , Schotte e dall' arcive-
scovo Amato, segretario della Con-
gregazione per la Dottrina della Fe-
de, già nel 2004 la Commissione era
in grado di raccogli ere le osserva-
zioni di tutti i cardinali e dei presi-
I Il discorso della Montagna
del Beato Angelico. Introduce
la Sezione Seconda della Parte
Terza intitolata I Dieci
Comandamenti.
denti delle Conferenze Episcopali
su uno degli ultimi progetti del
Compendio (il cosiddetto "libro ver-
de"). L' ampia cons ultazione diede a
larghissima maggioranza una valu0
tazione positiva del lavoro compiu-
to. La Commissione Speciale si av-
valse anche delle competenze di al-
cuni esperti, che lavorarono fino a
tutto il mese di febbraio 2005 per
presentare un testo "integrato", utile
per la redazione definitiva. Essi si
riferirono ovviamen te all ' editio ty-
pica del CCC, che rappresen ta in
qualche caso uno sviluppo ulteriore
della dottrina. Vale come esempio la
domanda 469, relativa alla pena che
"si può infliggere" . La risposta tiene
conto del magistero pontificio suc-
cessivo alla prima edizione del
CCC (l' Evangelium Vitae , che è del
1995), e registra che "i casi di asso-
luta necessità della pena di morte
'sono ormai molto rari , se non addi-
rittura praticamente inesistenti". La
redazione del Compendio poteva
dirsi sostanzialmente compiuta pri-
ma della scomparsa di Giovanni
Paolo II.
CONCLUSIONE
Naturalmente il Compendio non
esonera sacerdoti e catechisti da
mediazioni ulteriori , ma rappresenta
per la catechesi un punto di riferi-
mento ormai imprescindibile. Di
fatto, come scrive Benedetto XVI
nel Motu Proprio, il Compendio co-
stituisce " una sintesi fedele e sicura
del Catechismo della Chiesa Catto-
lica" e "contiene, in modo conciso,
tutti gli elementi essenziali e fo nda-
mentali della fede della Chiesa, così
da costituire... una sorta di vademe-
cum, che consente alle persone, cre-
denti e non, di abbracciare, in uno
sguardo d' insieme, l'intero panora-
ma della fede cattolica". Ci auguria-
mo tutti, e per questo operiamo, che
il Compendio "dia nuovo slancio al-
i' evangelizzazio ne e alla catechesi,
da cui dipendono non solo l'esten-
sione geografica e l' aumento nume-
rico, ma anche, e più ancora, la cre-
sci ta interiore della Chiesa, la sua
corrispondenza al disegno divino"
(Benedetto XVI, Presentazione del
Compendio, 28/06/2005).
D
BS APRILE 2006

4.10 Page 40

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DIVERSI MA
NON TROPPO
di Severino Cagnin
ehe cosa possono avere in co-
mune il massimo poeta italiano
e quello più amato in India?
Non sapevo che Tagore avesse studia-
to e amato Dante. Molti suoi simboli e
luoghj poetici sono ispirati a lui . La
visione dell' Aldilà splende di milioni
di stelle e si espande in un ' immensa
rosa di luce. E il triplice globo di fuo-
co della contemplazione dantesca alla
fine del suo viaggio verso Dio è anche
per Tagore specchio di sé e di ogni
uomo . Egli canta: "Den1ro Dio ho vi-
sto vibrare me stesso" . Similmente il
cammino della vita, la luce che guida,
Dio Amore, il buio della colpa, la re-
galità della persona, l' ispirazione a un
fut uro di pace, oltre il dolore e l' odio,
sono coincidenze inaspettate nei due
poeti.
Ambedue hanno pubblicato ope-
re nelle lingue antiche dei loro popo-
li , il latino e il sanscrito ; hanno tratta-
to di sc ienza, di filosofia, di politica.
Non si sono isolati nel mondo intel-
lettuale, ma hanno preso parte attiva
alla vita politica. Rfachiarono la vita,
subirono l' esilio, non hanno av uto ti-
more di gridare contro le ingiustizie
dei potenti e contro le divi sioni sociali
e religiose, l' uno con l'aggress ività
che gli era propria, l ' altro con la mi-
tezza. Dante ha sofferto con fermezza
per le lotte tra Guelfi e Ghibellini,
provando "com 'è duro calle lo scen-
dere e 'l salir per l'altrui scale" , Ta-
gore ha affrontato sacrifici economici
e sofferenze fisiche per diffondere le
proprie idee di pace, anche attraverso
l'educazione dei giovani, prima in
una scuol a familiare e poi in un istitu-
to universitario. Mi ha anche sorpreso
leggere che Tagore compose e mu-
sicò circa 2000 canti; e sappiamo che
numerosi sono i riferimenti musicali
in Dante, sugli strumenti dell 'epoca,
come nell ' incontro nella Divina Com-
media con l'amico Case ll a, dove egli
definisce il canto, il linguaggio più
APRILE 2006 BS
Rabindranaht Tagore (1861-1941)
Nobel per la Letteratura nel 1931. Le
sue opere di poesia e saggistica so-
no pubblicate da Guancia Ed ., nella
traduzione del massimo studioso del
poeta indiano, P. Marino Rigon , sa-
veriano. Il Tagore-Day si celebra ogni
anno su di un tema specifico. La rela-
zione di Maria Soresina, studiosa di
Induismo, si intitola "Tagore e Dante
a confronto".
chiaro e dolce. Due umanisti , insom-
ma, lontani e vicini.
Come avvicinare due persona-
lità che si dicluarano fedeli all a pro-
pri a tradizione religiosa, sapendo che
induismo e cristianesimo sono radical-
mente diversi? Che hanno vissuto in
luoghi e tempi differenti? Che hanno
viaggiato l'uno in tutto il mondo l' al-
tro nell ' Italia medioevale? Che hanno
conosciuto il primo l' India dei villaggi
e delle caste, il secondo l'Italia delle
città, come Ravenna, Pisa, Firenze?
Dante venne accusato di scrivere nella
lingua del " volgo", della piazza e del
mercato ; Tagore destava meraviglia
per la sua tunica dimessa e i sandali di
iuta. La sonuglianza tra i due consiste
nel contatto con la gente, per entrambi
vivo e provocatorio. E la loro spiritua-
lità ha rad ici profonde e comuni. Se
ammettiamo la loro convi nzione che la
vita è un cammino verso Dio e si rea-
lizza nella bontà verso gli altri, tutte le
differenze diventano particolari secon-
dari. Tale visione umanistica si fonda
sulla fede, innestata nella cultura. Se-
condo lo studioso Marino lligon, "per
Tagore il volto di Dio è il Dio della
Vita e l' ultimo fine dell'uomo è il Dio
della Vita , che fa vedere il suo volto".
Dante e Tagore profeti del no-
stro tempo? Certo meritano di essere
conosciuti di più. Il Tagore-day cele-
brato ogni anno è un 'occasione per
leggere e donare un libro. Riferendosi
alla racco lta di poesie Balaka, che di-
segna uno stormo di uccelli in volo ed
evoca un viaggio lungo, oltre il pre-
sente, Maria Soresina ha detto: "Sono
parole molto belle, che mi emoziona-
no, parole da profeta. Avrebbe potuto
scriverle anche Dante, perché anche
lui spesso usa l'immagine del volo e
del cammino della nostra vita". O

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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COSTRUIRE
di Lorenzo Angelini
Mi piace immaginare
una sorta di botta e
risposta tra cantautori
nell'ultima stagione.
A priamo il dibattito con la
domanda classica e univer-
sale che pone Vasco Rossi
nella sua "Un senso": Voglio tro-
vare un senso a questa vita, an-
che se questa vita un senso non
ce l'ha. Qu as i a ruota abb iamo
avuto una prim a risposta da Jova-
notti in " Mi fido di te": forse fa
male I eppure mi va I di stare col-
legato I di vivere d'un fiato I di
stendermi sopra il burrone e di
guardare giù I la vertigine non è
paura_, di cadere I ma voglia di vo-
lare. E la risposta di molti, soprat-
tutto giovani , ma a noi non sod-
di sfa pienamente per la presenza
di quel burrone e il dovercisi
sdraiare sopra; davvero no n c'è
altro modo di mettere in giqco la
propria vita? Il dibattito co ntinu a.
Ecco, finalmente, un'a ltra voce,
meno url ata ma non meno chi a-
ra, Niccolò Fabi co n "Costruire":
tra la partenza e il traguardo I nel
mezzo c'è tutto iI resto I e tutto iI
resto è giorno dopo giorno I e
giorno dopo giorno è silenziosa-
mente costruire I e costruire è po-
tere e sapere rinunciare alla per-
fe z ion e.
La Cura del tempo. Si intito la-
va proprio così l'album de l 2003
di Nicco lò Fabi, ca ntautore della
nuova generazione noto al pub-
bli co soprattutto per la sua disor-
dinata capigliatura e per l'ari a ti-
mida da intellettuale vecchia ma-
niera. Già in quel disco aveva
messo in evidenza il suo sguardo
appartato ma attento, discreto ma
operoso sul mondo. Ora con que-
sto nuovo singolo Costruire viene
all a lu ce in man iera esp li cita la
sua fi losofia di vita così diversa da
que ll a im perante: mettere matto-
ne su matto ne co n mi sura e pa-
zienza trovando in questo l'essen-
za e l'esempl arità dell a propri a vi-
ta. La musica dell a canzone ci aiu-
ta a percepire questa fatica: la me-
lodia è costru ita a frammenti e
l'arran giamento è sospeso, affan-
noso. So lo nel ritorn ello sembra
distendersi per l' ingresso degli ar-
ch i che tuttavia con quel loro mo-
vimento ondu lato e tortuoso non
co nduco no il brano a una vera
apertura. L' interpretazione è quel-
la tipica di Ni cco Fab i, sman io-
sa e sommessa, addirittu ra sussur-
rata: non sempre efficace, ma in
piena sintoni a con le parole che
p ronuncia.
O
COSTRUIRE
di Niccolò Fabi
Chiudi gli occhi immagina una gioia
molto probabilmente penseresti a
una partenza
ah , si vivesse solo di inizi di eccita-
zioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e nulla ti
appartiene ancora
penseresti all'odore di un libro nuo-
vo , a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare , al giorno
prima della festa
al 21 marzo, al primo abbraccio, a
una matita intera, la primavera
alla paura del debutto, al tremore
dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è silenziosa-
mente costruire
e costruire è potere e sapere rinun-
ciare alla perfezione
ma il finale è di certo più teatrale
così di ogni storia ricordi solo la sua
conclusione
così come l'ultimo bicchiere , l'ultima
visione
un tramonto solitario, l'inchino e poi
il sipario
tra l'attesa e il suo compimento
tra il primo tema e il testamento I
J
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è silenziosa-
mente costruire
e costruire è sapere e potere rinun-
ciare alla perfezione
ti stringo le mani rimani qui
cadrà la neve a breve
BS APRILE 2006

5.2 Page 42

▲back to top
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule :
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all ' Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di € ... o titoli, ecc. per
i fin i istituzionali dell'Ente".
b) di beni immobili
" ... La scio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco , con
sede in Roma (o all ' Istituto Sa-
lesiano per le Missioni , con sede
in Torino) l'immobile sito in ...
per i fini istin1zionali dell ' Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" ... Annullo ogni mia prece-
dente di sposizione tes tamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione General e Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l' Istituto Salesiano per le
Mi ss ioni , con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qu alsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell' Ente".
(Luogo e da ta)
(firma per disteso)
NB. Il testamen to deve essere scritto per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Vi a dell a Pisana, 1111
00163 Roma-Bra vetta
Tel. 06.656 12678 - Fax 06.6561 2679
C.C .P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Mari a Au siliatTice, 32
I0152 Torino
Tel. O11 .5224247-8 - Fax OI 1.5224760
C.C.P. 28904100
APRILE 2006 BS
. . . J I NOSTRI MORTI
CICCARELLI sac. Nicola, salesiano,
t Roma, il 15/06/2005, a 81 anni
Crebbe in una famiglia di gente semplice e
laboriosa, ricca di fede e di virtù cristiane
che Nicola assorbì e mise a frutto. Sesto di
otto figli , presto dalla sua indole buona e ge-
nerosa fu portato a scegliere la via del sa-
cerdozio, entrando nel seminario di Sulmo-
na. Ma non molto più tardi passò ai salesia-
ni dove, ordinato sacerdote, lavorò in varie
case dell'ispettoria romana , tra i ragazzi co-
me insegnante di musica e di educazione fi-
sica, o come direttore dell'oratorio e/o dell'o-
pera. Fu sempre apprezzato dalla gente,
dai giovani e dai gruppi della famig lia sale-
siana cui si dedicò sempre con amore e de-
dizione. Il BS del gennaio 1986 presenta un
ampio articolo sul Centro di accoglienza di
Roma-Sacro Cuore proprio al tempo in cui
don Nicola ne era il responsabile .
SZELIGA KOSIK sac. Edmundo,
salesiano,
t Lima, il 03/09/2005, a 94 anni
Polacco di nascita, il padre Szeliga si è tal-
mente integrato nella realtà peruviana da es-
sere considerato "un nativo". In Perù trovò
dunque la sua nuova patria e l'amò con tutto
se stesso. Fu il fondatore dell'Istituto Peru-
viano di Ricerca Fitoterapica Andina (IPIFA).
Quaranta anni della sua lunga vita li dedicò
allo studio delle erbe e piante medicinali,
raggiungendo una vasta conoscenza e dive-
nendo famoso nel mondo, meritando non
pochi riconoscimenti. Anche i tentativi di
sfruttarlo furono numerosi, ma seppe oppor-
si con oculatezza e fermezza. Il BS ne ha
parlato nella rubrica ON LINE nell'ottobre
2001 , a proposito delle notevoli proprietà cu-
rative di una pianta chiamata "Unghia di gat-
to", fattagli co noscere dagli sciamani degli
lndios, presso i quali visse molto tempo co-
me missionario. Fu un grande scienziato e
un grande salesiano di cui la congregazione
non può non andar fiera.
seconda guerra mondiale, Teresa decide
di donare la sua vita a Cristo nell'Istituto
delle FMA e intraprende l'itinerario formati-
vo che il 5 agosto 1948 trova il suo compi-
mento nella professione re ligiosa. Di tem-
peramento sereno e mite, suor Teresa si è
caratterizzata per la bontà che ha saputo
esprimere attraverso la dolcezza e la fer-
mezza. Pienamente matura dal punto di vi-
sta umano e cristiano, ha irradiato con la
sua vita l'amore che aveva per Cristo. Ha
trascorso quasi tutta la vita religiosa con i
bambini della scuola materna, esprimendo
la sua maternità spirituale e realizzando la
missione di educatrice salesiana, non solo
con i piccoli che l'amavano teneramente ,
ma anche con i genitori con i quali sapeva
instaurare un dialogo educativo che si tra-
sformava in stima e rispetto .
CURTO sac. Faustino, salesiano,
t Pedara (CT) , il 13/04/2005, a 92 anni
75 anni di vita religiosa , 68 di sacerdozio :
tre quarti di secolo spesi per fare il bene,
predicare , insegnare, confessare , consi -
gliare, dirigere . Migliaia di suoi exalunni lo
ricordano come un insegnante eccellente e
un uomo inimitabile . Per le sue doti di
mente e di cuore gli sono stati assegnati
sempre incarichi e attività di tipo cu lturale,
artistico, turistico . Fu parroco, direttore ,
preside. Brioso, attento, completo come
conferenziere, fu anche poeta, giornalista,
storico . Tra l'altro , dettò ricerche storiche
provenienti dai documenti di un inesplorato
archivio comunale. Il 31 ottobre 1981 as-
sieme al fratello generale Giuseppe Curto
fu insignito a Bologna del riconoscimento
internazionale per le lettere e le arti visive.
Aveva scritto: "Quando verrai , Dio , non do-
vrai bu ssare , sarò sui gradini di casa ad
aspettare!".
TERENZI suor Giovanna,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Alassio (SV) , il 22/06/2005 , a 78 anni
All 'età di 21 anni, Giovannina decide di con-
sacrarsi al Signore nel nostro Istituto. Visse i
primi anni a Vallecrosia (IM) dove svolse il
lavoro di guardarobiera e altre preziose
mansioni domestiche presso i salesiani. Ol-
tre cinquant'anni di generoso e ininterrotto
servizio che fa dire ai confratelli dell'lspetto-
ria: "Dobbiamo elevare un monumento di
gratitudine a suor Giovannina per la dedizio-
ne incondizionata, le premure materne, i no-
tevoli sacrifici fatti per noi". E lei: "Li ho amati
come fratelli e figli". La vita di suor Giovanni-
na è stata intessuta di lavoro e preghiera.
Una vita semplice e serena, pur nelle tribola-
zioni , soprattutto quelle causate da un forte
diabete giovanile che l'ha consumata giorno
dopo giorno. "Nell 'unione con il Signore ho
trovato la forza per andare avanti con fiducia
e generosità", confidava a chiunque le chie-
desse il segreto della sua gioia.
Venuta la ser_a d_i e·
el giorno Gesu d1ss .
~---___, qu "Passiamo
all 'altra riva!"
(Mc. 4,35)
PECORARO sr. Teresa,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Palermo, il 13/02/2005, a 83 anni
Terza di sei figli , respira in famig lia un cli-
ma ricco di valori umani e cristiani. Dopo la

5.3 Page 43

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Aprile
IL FRUTTO DEL MESE
NESPOLE
Il nespolo appartiene alla famiglia
delle Rosacee , ha rami contorti e
spinosi allo stato selvatico, raggiun-
ge i cinque metri d'altezza, è resi-
stente al freddo . Originario del
Medio Oriente, conosciuto dai
romani , diventa importante in epo-
ca medievale per i suoi frutti , usati
come rimedio di vari mali. Oggi è
diffuso in tutto il continente. I frutti
si colgono nel tardo autunno, ma si
consumano solo dopo averli lascia-
ti "maturare", in genere nella
paglia. Quando sono acerbi con -
tengono molti tannini che hanno
effetto astringente ; maturi , invece ,
diventano blandi lassativi. I frutti
sono ricchi di sostanze peptiche ,
acido citrico e zuccheri , e sono
usati per preparare dolci e anche
bevande alcoliche. Il tannino della
corteccia e delle foglie serve per
conciare le pelli . Il legno, duro , è
adatto per lavori al tornio.
L'ITALIANO DEL GIORNO
1° aprile 1148: a Cipro muore
Amedeo lii , conte di Savoia.
2 aprile 2005: muore papa Gìo-
vanni Paolo 11 .
3 aprile 1688: a Venezia, è elet-
to doge Francesco Morosini.
4 aprile 1884: nasce Giacomo
Alberione , fondatore della Fami-
glia Paolina.
5 aprile 1984: muore l'orientali-
sta Giuseppe Tucci.
6 aprile 1912: muore il poeta
Giovanni Pascoli .
7 aprile 1449: l'antipapa Felice
V rinuncia alla tiara , a favor e di
Niccolò V.
8 aprile 1492: muore Lorenzo
de' Medici , detto il Magnifico .
9 aprile 1879: muore Antonio
Panizzi , creatore del British Mu -
seum.
1o aprile 1500: Luclov,co Sfor-
za , "il Moro" viene esiliato in Fran -
cia.
11 aprile 1514: a Roma , muore
il Bramante .
12 aprile 1959: muore don Pri-
mo Mazzolari , "la tromba dello
Spirito Santo in terra mantovana".
13 aprile 2000: muore lo scritto-
re Giorgio Bassani.
14 aprile 1515: muore Galeazzo
Sforza , signore di Pesaro nel
1512.
15 aprile 1944: è assassinato il
filosofo Giovanni Gentile .
16 aprile 69: muore l'imperatore
romano Ottone ; gli succede Vitel-
lio .
17 aprile 1524: Gìovanni da Ver-
razzano scopre l'estuario del fiume
Hudson, dove sorgerà New York.
18 aprile 1994: muore il giornali-
sta Ruggero Orlando .
19 aprile 2005: Joseph Ratzln-
ger è eletto Benedetto XVI, 264°
successore di Pietro ; è nato il 16
aprile 1927.
20 aprile 1924: muore la cantan-
te lirica Eleonora Duse.
21 aprile 1978: Paolo VI scrive
una lettera agli "uomini delle Bri-
gate Rosse" per la liberazione di
Aldo Moro .
22 aprile 1909: nasce Rita Levi
Montalcini , Nobel per la medicina
nell '86.
23 aprile 1508: muore GUido-
baldo , ultimo duca di Montefeltro,
e i possedimenti passano ai della
Rovere .
24-28 aprile 1946: Alcide De
Gasperi è presidente della Demo-
crazia Cristiana.
25 aprile 1874: nasce Gugliel-
mo Marconi , Nobel per la Fisica
nel 1909.
26 aprile 1919: Gabriele D'An-
nunzìo inizia !"'Impresa di Fiume".
27 aprile 1831: muore re Carlo
Felice di Savoia; gli succede Car-
lo Alberto.
28 aprile 1945: Mussolini è cat-
turato e giustiziato , assieme a
Claretta Petacci.
29 aprile 1736: muore Eugenio
di Savoia, vincitore dei Turchi .
30 aprile 1842: muore san Giu-
seppe Cottolengo , fondatore del-
la Piccola Casa della Divina Prov-
videnza.
Giuseppe Gottolengo
Eleonora Duse
IL BESTIARIO
DELLA BIBBIA
IL GALLO
Nelle letture della domenica delle
Palme, il 9 aprile , I:animale prota-
gonista è il gallo. E citato , infatti ,
12 volte (sulle 13 totali dei Vange-
li) nell'episodio del tradimento di
Pietro , ricordato da tutti gli evan-
gelisti . Per es., "In questa stessa
notte, prima che il gallo canti due
volte , mi rinnegherai tre volte" (Mc
14,30 ; poi, al v. 68 e v. 72) . L'ani-
male è citato nell 'Antico Testa-
mento per la fierezza : "Tre esseri
hanno un portamento maestoso
(...) il gallo pettoruto" (Prov 30 ,31)
e "Chi ha dato al gallo intelligen-
za?" (Gb 38 ,36) . E poiché con il
suo canto annuncia la nascita del
giorno, simboleggia anche il risve-
glio della coscienza. La gallina,
citata due volte , rappresenta la
bontà divina e l'amore materno:
"Gerusalemme ... quante volte ho
voluto raccog liere i tuoi figli , come
una gallina la sua covata sotto le
sue ali" (Mt 23,37 e Le 13,34) .
BS APRILE 2006

5.4 Page 44

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PRIMA PAGINA
Re d a z io na le
IL DON BOSCO
DI BARLETTA
Nei prim i anni del xx
seco lo la povertà
era il marchio di
fabbrica di ta nta gente . I
più poveri tra i poveri era-
no i ragazz i, da sempre
l'a nello debol e de ll a so-
Si c~iamava Angelo Raffaele Dimiccoli.
Emorto esattamente 50 anni fa.
Aveva fatto suo il grido di Gesù:
11 Sinite parvulos venire ad me -
lasciate che i fanciulli mi vengano
attorno". A Barletta, sua città,
tone dell a chi esa all e 5,30
del mattino . Vol eva i sale-
siani per il suo "V ill agg io
del Fanc iullo", ma qu esti
non poterono accetta re,
per allora. Ne rimase ad-
dolorato, ma co ntinuò per
cietà e del lavoro. Angelo
Raffaele era nato iI 12
gli hanno dedicato un ospedale.
la sua strada e co me Don
Bosco scomodò qualcuno,
ottobre 1887 a Barletta.
anzi più di uno, tanto che
Ebbe modo di conoscere
fu min acc iato di morte.
nell a sua fa nc iull ezza la
Quando gli imposero d i
figura di Don Bosco e di
ehiudere l' o rato rio ri spo-
apprezza rn e iI metod o
se: " Lo chiuderò quando i
ed uca tivo, tanto che se ne
sa les iani c hiud eranno i
innamorò. G iudi cava il Si-
loro".
stema preventivo la prassi
migliore per risoll evare le
Quando introdusse i
sorti di troppi giovani ab-
gruppi di Azione Cattoli-
bandonati a se stessi e
ca, dedicò la sezione a
preda dell a strada. Voll e
Don Bosco e quando fon-
perciò imitarlo . Come Don
gli aspi ranti , intitolò la
Bosco, si c irco ndò di un
co mp ag in e a Domen ico
pi cco lo ese rcito di ragazzi
Savio. Le co lonne portanti
cui faceva il catechism o e
de l suo metodo erano,
aveva donato il suo cuore.
manco a dir lo, quelle
Co me Don Bosco, ce rcò
stesse che il sa nto di Tori -
un posto per sé e per i
no aveva messo all a base
suoi e co me Don Bosco,
de ll a sua ed ucaz ion e reli-
lo trovò in periferia in uno
gio sa: co nfess io ne e co-
dei ri o ni p abba nd o nati
munione. Chiudeva il cer-
"Zo na M ace ll o ", se nza
chio ed ucat ivo la devo-
chiesa, senza scuol e, e al-
z io ne all a M adonna, an-
quanto degradato: le
cora una vo lta isp irandos i
questioni si risolvevano
all a grande devoz ione che
armi all a mano.
Do n Bos co aveva per la
mamm a d i Gesù. L'o rato-
Acquistò un vecchio mu-
rio era " il suo giardino"
lino, la sua cappe ll a Pi -
(così lui stesso lo chi ama-
nardi , e lo trasformò in Chi esa, che usava anche va) e lo inn affiava co ntinu amente, ne estirpava la
per il catec hismo e co me sa lone gioc hi. Su ll e pare- zizza ni a, ne traeva frutti deli z iosi . M orì il 5 aprile
ti appose i quadri di Don Bosco, san Fili ppo Neri , 1956 ri cco di meriti. Ora, a 50 anni dall a morte, è
D omeni co Sav io, sa n Lui gi Gonza ga: i sa nti dei avv iato all a sa ntità da altare. Il suo corpo giace,
giovani e i sa nti giovani . Lo inaugurò il 28 agosto in co rrotto, nell a chi esa da lui stesso fatta costruire.
1924 . Ai suoi marm oc chi e ai suo i chi erich ett i Ora Barletta gli ha ded ica to il nu ovo ospedale di
indi cava come mod ello D o meni co Sav io . E i via Ippocrate. La sua tomba è ancora meta di visite
ragazzi gl i vo leva no tanto bene che per servi rgl i non p so lo per prega re per lui , ma per invocare
messa all e 8,30 si facevano trovare davanti al por- da lui graz ie e favori.
APRILE 2006 BS

5.5 Page 45

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RE LAX
il Cruciverba
Santuari d'Italia
19
di Roberto Desiderati 22
25
Visitiamo i
luoghi di culto 28
del nostro paese,
i più conosciuti
e i meno noti.
Rilassandoci.
14
18
A gioco completato risulterà, nelle caselle a doppio bordo, il nome di un fa moso Santuario.
Definizioni
VERTICALI.1.Mucchidirovine-2.La tregadi-
o
ORIZZONTALI. I. Vedi foto-16. Il Savoia duca
d' Aosta - 17. Pregiato pesce di mare - 18. Istituto
per la Ricostruzione Industriale - 19. Uno dei sette
co lli di Roma-20. Componimento per canto e stru-
menti- 21.1 1nome di Astaire, indirnenticato balle-
rino e attore - 22. Fo lletto - 23 . ll nome vo lgare
de ll 'Amarantus paniculatus, pi.anta ornamentale -
24. Così dorme co lei che dorme bocconi - 25. Ru-
scelletti - 26. Riso luta - 27. Colmo - 28. LaAdjani,
sneyana che ammalia - 3. Città greca famosa per
un oracolo - 4. Il risvolto del! ' amore - 5. Lieve di-
fetto-6. Negazione - 7. La combatte il bicarbonato
- 8. Schernita - 9. Fiume balcanico - 1O. Frazioni di
libbra-11 . La prima moglie di Giacobbe-12. Mez-
za oasi-13. Uccell i"cinerin i" -14. Viaggia su rota-
ie -15. Muore per R adam ès - 20. Città svizzera sul
lago Maggiore - 21. Arresta l'auto - 23 . Canestro -
24. Metallo scambiato, a volte, per oro - 26. Sve-
att1ice (iniz.)-29. La paga di un mese - 30. Si usano glia - 27. La richiede il fotografo- 29. Raggiri-30.
per cuocere pane.. . o ceramiche! -32. Deve "tener-
la" l'automobilista - 33. L'Ardito che nel '54 con-
quistò il K2 - 34. Torino (sigla) - 35. Porto vicino
Ho ng Kong - 36. Capitale de l Marocco - 37. Una
Val di... che nega ! -38.Ramoscello che va piantato
- 39. Vaso panc iu to -40. 11 risultato di un esame.
Apollo per i greci-31 . Il solido a punta-32. Deca-
litro - 33. l.ncitamento - 34. Quantità imprecisata -
35. 11 simpatico Amendola, figlio del doppiatore
Ferruccio (iniz.)- 36. AIcentro dei parchi -37. 11 ni-
chel per il chimico.
La so luzione nel prossimo numero.
LA PATRONA DEL MOLISE
La Madon na, a Castelpetroso, appa rve la prima vo lta il 22 marzo 1888 e poi
d ieci giorni più ta rdi a d ue pastorelle trentenni, Bibiana e Serafina. Attirate
da llo sfo lgorio che proven iva da una grotta, ebbero la visione de ll a Vergine
ingi nocchiata, con le braccia aperte, g li occhi rivo lti al cielo e ai suoi piedi
g iaceva Gesù , morto . ln entrnmbe le apparizioni , Ell a non parlò né lasc iò
messaggi. Da allora le apparizioni sono continuate sa ltuariamente fino al
1970 circa. La not izia delle apparizioni si diffuse subito facendo accorrere
anche 4000 fede li in una sola giornata. Nel novembre 1888, si recò a
Caste lpetroso un giornalista, Carlo
Acquaderni , in sieme al fi g lio
dodicenne, ma lato di tuberco losi
ossea. In quel.l'occas ione, apparve
SOLUZIONE del
numero precedente
N IN
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o• Cl A D•E ■ G RO TT A• O
A IN D RO s ■ BA RB AR IE ■
Ml RI AG RA MM I• RO ANI
la Mado nna Addolorata, e il fig lio guarì grazie ad
un ' acqua sgorgata sul posto dopo la prima
apparizione (e c'é tuttora) e che si era rivel ata
miraco losa. Acquaderni si prodigò, con l' aiuto dei
fedeli e de i lettori, all a costruzione di una chiesa in
onore del la Madonna Addolorata. La prima pietra
fu posta ne l 1890 e la costruzione del Santuario è
prosegu ita tramite le offerte dei fede li, alternando
momenti di intenso lavoro a lunghe interruzioni. li
Tempio é stato completato e consacrato nel 1975 e
papa Pao lo VI proclamò la Madonna Addolorata
Patrona del Mo lise dichiarando: "Questa é
l' immagine de lla Corred entrice" . Dio ha associa-
to all 'opera del la Red enzione la Vergi ne SS. ed
Ella, conformandosi a qu esta vo lontà, è divenuta
Corredentrice del genere umano. li Santuario è in
sti le neogotico, rea lizzato in pietra locale tagliata
a mano. li progetto aTchitcttonico è teso ad
esaltare i Dolori di Maria: la pi anta del Tempio
vuole simboleggiare il cuore del la Madonna
trafitto da sette spade (le cappelle laterali).
BS APRILE 2 006

5.6 Page 46

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I NOSTRI SANTI
a cura di Enrico dal Covolo postulatore generale
,.
SENZA ALCUN
PERICOLO
Sposati da oltre 5 anni , mia mo-
glie e io nel marzo 2004 siamo
venuti a conoscenza che da a
poco saremmo diventati genito-
ri. Grande gioia per noi , ma pre-
sto adombrata: le prime visite ri-
sultarono allarmanti per mia mo-
glie, le venne, infatti , prospetta-
ta una gravidanza a rischio. Mia
madre, pure allarmata, si con-
fidò con un 'amica della parroc-
chia. Costei allora le parlò di
san Domenico Savio, protetto-
re delle mamme in attesa e le
prestò un abitino. Mia moglie lo
tenne appeso al collo per tutta
la gravidanza. Intanto tutti pre-
gavamo san Domenico Savio ,
affinché la gestazione proce-
desse per il meglio. Il 19 no -
vembre è nato il nostro bimbo
Alberto Domenico senza alcun
pericolo , per lui , per la
mamma.
Calò Daniele, Villabate (PA)
HANNO SALVATO
LA MIA VITA
Dal giorno in cui mi sono sposa-
ta, la mia vita interiore si è sgre-
tolata: le azioni quotidiane più
banali diventavano ostacoli ca-
paci di annientare ogni minima
forza spirituale. Lo sforzo di vo-
lontà teso a superare questi im-
pedim enti innescava delusioni
sempre più cocenti in una spira-
le cieca: sforzo-illusione-delusio-
ne. Così tentai il suicidio per ben
5 volte. Circa due anni fa uno
straordinario sacerdote salesia-
no , animato da carità illimitata,
ha cominciato a farmi credere
nell'amore e nella vita: mi ha
preso per mano giorno per gior-
no. Con volumi appropriati e pa-
rola appassionata, ha fatto na-
scere in me un amore mai av-
vertito prima per Maria Ausilia-
trice e Don Bosco , così da ab-
bandonarmi tra le loro mani e ho
chiesto insistentemente e con
fede il loro aiuto. E l'aiuto è arri-
vato. Il 2 aprile 2005, giorno del-
la morte dell 'amato papa Gio-
vanni Paolo Il , mi rivolsi fervoro-
samente anche a lui e, dopo po-
chi istanti, la malattia, che da di-
versi anni mi opprimeva, lasciò
preludere a un'imminente guari-
gione , e così fu. Non ho più psi-
cotiche allucinazioni che tanto
dolore hanno portato nella vita di
relazione; conduco una vita qua-
si normale , anche se non posso
ancora abbandonare del tutto i
farmaci. Schizofrenici in terapia
vivono ancora tra le cure e la
pazzia; mentre Maria SS. e Don
Bosco hanno salvato la mia vita.
A chi ancora soffre per questa
crudele malattia dico: "Coraggio!
Ce la potete fare, credeteci".
M.P. , Sesto S. Giovanni, (Ml)
DOPO TANTO
CHIEDERE
Dopo dieci anni e mezzo di ma-
trimonio e cinque aborti sponta-
nei , il Signore ci ha dato la gioia
di avere in casa il sorriso di una
bimba. Da molti anni abbiamo ri-
cevuto l'abitino di san Domeni-
co Savio e abbiamo continuato
a pregare questo santo. La pri-
ma gravidanza, nel 1999, non ha
avuto lieto fine ; quelle successi-
ve, nonostante il nostro continuo
chiedere questa grazia anche in-
vocando altri santi , si arrestava-
no misteriosamente . Il 19 marzo
2004, solennità di san Giuseppe,
l'urna di san Domenico Savio ,
nel suo pellegrinaggio attraverso
l'Italia, venne portata nella catte-
drale di Catania, tra una folla di
mamme in attesa e di bambini.
Ci siamo avvicinati all'urna con-
tenente le reliquie di san Dome-
nico Savio e dal profondo del
cuore abbiamo chiesto la grazia.
Dagli esami fatti un paio di giorni
dopo risultava che mia moglie
era in attesa ; ma il 30 aprile la
gravidanza si era arrestata. In-
creduli e sgomenti di fronte a
questo esito facemmo ripetere
l'esame, ottenendo lo stesso ri-
sultato . Il ginecologo si arrese ,
avendo esaurito ogni tentativo di
successo. Ci mandò da un pro-
fessore a Roma, presso l'ospe-
dale Gemelli. Finalmente mia
moglie rimase incinta, e il 17 feb-
braio, in meno di tre quarti d'ora
e con un mese e mezzo di antici-
po, è nata una bella bimba, che
abbiamo chiamato Ausilia.
Samba/aro Alfio e Piera,
Pedara (CT)
L'OCCHIO
RISANATO
Il 21 aprile 2004 venivo sottopo-
sta a vitrectomia, un delicato e
complesso intervento chirurgico
che consiste nell'asportazione di
tutto il gel vitreale dell 'occhio.
Uno dei rischi cui si può andare
incontro è l'infezione endobulba-
re. L'intervento è riuscito bene: i
medici erano soddisfatti ; ma do-
po un giorno e mezzo per un for-
te dolore all'occhio operato do-
vetti ricoverarmi all'ospedale S.
Gherardo di Monza, dove viene
diagnosticata proprio quella rara
infezione. La prassi normale, in
questi casi , è estrarre l'occhio
dall'orbita. Eravamo intanto pros-
simi al giorno della beatificazione
di tre Venerabili della Famiglia
salesiana, tra i quali una suora
dell 'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, Eusebia Palomino ,
che con grande fede ho invocato,
affidandomi completamente a lei.
Anche la mia comunità a Paler-
mo pregava, unitamente a quella
ispettoriale di Milano. Intanto i
medici predisponevano un nuovo
intervento . Restava la preoccu -
pazione dell 'esito. Dopo l'inter-
vento s'iniziò la cura medica che
diede ottimi risultati. A poco a po-
co l'occhio s'è risanato , riacqui-
stando nove decimi di capacità
visiva. Convinta d'aver ricevuto
da suor Eusebia la vera cura, rin-
grazio il buon Dio per la grazia ri-
cevuta per intercessione di suor
Palomino.
Sr. Gennuso Michelina,
FMA, Palermo
ESAUDITA
Dopo 12 anni dal primo figlio , fi-
nalmente scopro di aspettarne
un altro. La gravidanza procede
bene. Solo alla trentaduesima
settimana , dopo una visita di
controllo, nasce la mia bambina
Serena Giovanna, tramite taglio
cesareo , poiché non si alimenta-
va più. Pesava solo 1 chilo e 100
grammi. Fu subito messa in tera-
pia intensiva in incubatrice, dove
rimase per 40 giorni. Proprio il 24
maggio, venne spostata in tera-
pia sub-intensiva e dopo pochi
giorni in terapia minima. Grazie
all 'intercessione di Maria Ausi-
liatrice ne è uscita sana. Un gra-
zie particolare anche a san Do-
menico Savio, poiché è sempre
stato accanto all'altro mio figlio
Simone Domenico.
Bertone Barbara, Foglizzo (TO)
APRILE 2006 BS
Per la pubblicazione non si
tiene conto de lle lettere non
firmat e e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.
Card. Augusto Hlond
EFFICACIA
DELLA PREGHIERA
Avendo ricevuto da una co-
noscente la novena e la pre-
ghiera per la beatificazio-
ne del cardinale Augusto
Hlond , cominciai a recitarle ,
offrendole per varie intenzioni
e tra l'altro per la mia patria.
La persona e l'opera del car-
dinale Hlond non mi erano
note . Mi sono sposata nel
1947 e il cardinale è morto
l'anno dopo. Allora si sentiva
parlava molto della sua san-
tità; per questo è rimasta nel-
la mia memoria l'immagine di
un grande cardinale . Con
questa mia desidero ringra-
ziare Dio per la guarigione di
mia figlia lrena, di anni 53, da
una grave malattia, proprio
grazie all 'intercessione del
cardinale Hlond. Fino a poco
tempo fa, mia figlia sembrava
completamente sana. All 'im-
provviso, da un giorno all'al-
tro , si ammalò di gastrite
emorragica con ulcera. Subì
due interventi chirurgici a
causa di emorragie massicce.
Alla fine i medici per salvarle
la vita presero la decisione di
praticarle la totale resezione
dello stomaco. Il suo stato
era gravissimo . Il fatto che
oggi sia viva, ne sono convin-
ta, non è soltanto grazie agli
sforzi dei medici, ma è anche
conseguenza della volontà di
Dio, per il quale tutto è possi-
bile . In effetti , le preghiere
che ho recitato chiedendo
l'intercessione del Servo di
Dio cardinale Augusto Hlond
sono state esaudite. Mia figlia
è perfettamente guarita. Co-
me madre sono profonda-
mente commossa e desidero
ringraziare , anche a nome
della mia famiglia, per questa
miracolosa guarigione.
Chrostek Helena,
Dierun - Slesia

5.7 Page 47

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FOCU
RENZO ARATO
attore
Exallievo del Colle Don Bosco,
istituto Bernardi Semeria, dove
ha iniziato a "calcare le scene".
Da al lora ha legato la sua vita
al teatro e alla recitazione , mai
dimenticando gli antichi maestri.
Signor Arato, chi ricorda più volentieri tra i suoi maestri di
scena del periodo del Colle?
Sono molti i miei antichi maestri e li ricordo tutti con vero affetto e
un po' di nostalgia. Certo non po~so non nominare Enzo Spiri, Severi-
no Fabris, Giuseppe Canesso ... E stato proprio grazie a loro che mi
sono perdutamente innamorato del teatro, tanto che ne ho fatto la mia
professione, frequentando poi il Centro Sperimentale di Arte Dram-
matica di Torino e stages presso il Piccolo Teatro di Milano.
Insomma...
Insomma ho deciso di dedicare la mia vita al teatro. E quando ho
avuto la fortuna di conoscere il grande Giorgio Strehler, la decisione è
diventata i1Teversibile. È stato lui a spianarmi la via, lui a credere in
me e a lanciarmi...
Quali sono state le sue scelte a livello di recitazione'!
Capisco ciò che vuol sapere. Ebbene, non ho mai dimenticato gli inse-
gnamenti del collegio e le mie scelte di lavoro sono state rigorose e fonda-
mentalmente cristiane. Nel mio ClllTiculum figmano tra l'altro le opere di
Testori (L'amore per sempre e Nel tuo sangue), il Vangelo di Marco, La
luna nel pozzo, Blue Tango ... fino a padre Kolbe per la TV tedesca. Ec-
co, posso dire di aver inteso il mio lavoro come una testimonianza.
Quali esibizioni ricorda volentieri?
Quelle per i soldati italiani in Kosovo, e quella di padre Kolbe andata
in onda a metà gennaio, dove ho vestito i panni del protagonista, e ho
recitato con Stinge Hanna Schygulla. E stata un'esperienza indimenti-
cabile che porto tuttora nel cuore.
Domanda indiscreta: sono molti i successi nella sua carriera'?
Grazie a Dio sì, sono molti. Ho lavorato con Zanussi e con Pupi Avati
per il cinema; con Giorgio Strehler e Carlos Saura per il teatro. Ho recita-
to a Praga, a Parigi, a Stoccarda, a Berlino, ecc. Ho pmtecipato a t:rasmis-
sioni televisive di grande ascolto per esempio Loretta Goggi in quiz, Pa-
rola mia, Uno Mattina, Sanremo dopofestival, Vivere .. . e devo dire che
la fortuna mi ha accompagnato, il successo mi ha an·iso .. .
Ha anche ricevuto qualche riconoscimento'?
In Germania ho ricevuto il prestigioso "Lyceum-schell Preis" come
miglior attore straniero.
JEANMARIE
"Congos", così chiamano
ad Haiti i discendenti degli
schiavi negri portati a forza
nelle piantagioni nel XVII seco-
lo. Jean Marie, 12 anni non
ancora compiuti, è uno di loro.
Ha dovuto crescere in fretta; si
comporta come un uomo: beve
clairin, distillato dalla canna
da zucchero, con tasso d'al-
cool superiore a 60°, fumf
crak, e fa la guida turistica. E
un po' ridicolo dargli questo
titolo, ma è l'unico che si me-
rita. Fa girare la città ai turisti.
Finché sono con lui non succe-
de nulla, ma se si azzardassero
ad avventurarsi da soli, potreb-
bero ritrovarsi derubati pure
dei vestiti! Port-au-Price è una
città violenta, una città di di-
sperati in cui la lista dei morti
ammazzati è infinita. Bande
armate e poliziotti con licenza
di uccidere. Jean Marie conti-
nuerà quella vita da sballo fin-
ché potrà, poi, si aggregherà a
questa o quell'altra banda, farà
spedizioni punitive, o di rapina
per procurarsi da vivere, ed è
facile che anche lui ptima o
poi finisca ammazzato, cada-
vere anonimo lasciato a marci-
re da qualche parte finché
qualcuno non lo sotterra per
sottrarsi al fetore. Venire ad
Haiti per turismo può risultare
allucinante.
BS APRILE 2006

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
PADOVA C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
INSERTO CULTURA
di Natale Mattia/i
Radio Salesiane in Piemonte
t
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ANNIVERSARI
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Cull
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VATICANO
di Savina Jemina
I 500 ann i delle guardie svizzere
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