Bollettino_Salesiano_200602

Bollettino_Salesiano_200602

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1.1 Page 1

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Mensile • Anno CXXX • nr. 2
P(Coosntev.ItIanliLan2e75/,0p2.A/2. •0S04f,enà.iz4io6)neanin.
A.P. D.L
1, comma
353/2003
2, DC8 PD
Spedizione nr. 2/2006
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
UN ESORCISTA
A scuoLA
(pag . 14)
MEDIAEDU'"->"\\'TION
pERTUTfl
(pa9 - 23)
MANDATO
UN LA FAMIGLIA
PER
(pag . 38)

1.2 Page 2

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150 - MAMMA MARGHERITA - 150 ~
di Pascual Chavez Villanueva
FAMIGLIA
CULLA DELLA VITA
UN PERCORSO
STRAORDINARIO
Fidanzamento ... fino allo sposalizio: la strada dell'amore.
''L a dosi fisicamente, emotivamente,
sa,Ch(ièe)- mentalmente e spiritualmente per
consa - creare un «noi » da due «io ». For-
pevole che il ma- mano una forza unica. Una decisio-
trimonio e la fa- ne che non può non essere rinnova-
miglia costitui- ta ogni giorno.
scono uno dei
beni più pre- Passare dall io» al «noi» ri-
ziosi de/l'uma- chiede un cambiamento radicale.
nità". (FC 1) Una coppia felice è il risultato di
La famiglia si realizza molte cose: l'amore è fatto di picco-
nella comunità di amore e di vita li passi. Richiede pazienza, tempi
dell'uomo e della donna che affon- lunghi, definizione di responsabilità
da le sue rad ici nella sessualità e ruoli anche per i dettagli più ba-
umana, differenziata e complemen- nali : chi amministra le finanze, chi
tare tanto fisiologicamente come porta fuori il cane, chi cucina, chi
psicologicamente. Nella diversità si ripara le cose che si rompono, chi
nasconde l'appello naturale alla guida durante i viaggi lunghi, chi
complementarietà e alla donazione segue i figli negli studi, chi fa la
vicendevole . All 'origine della fami- spesa. .. Non è molto romantico ,
glia c'è la donazione libera e spon- ma l'amore familiare è un processo
tanea di coloro che desiderano lento e costante di armonizzazione
amarsi attraverso la capacità della' di persone "diverse" tra loro : ognu-
consegna reciproca . La famiglia è no deve «fare spazio » agli altri.
frutto dell'amore interpersonale, vis-
suto nella reciprocità, sorretto dal- La vita familiare è sempre una
l'uguaglianza tra i partner, corrobo- magnifica occasione di crescita ,
rato dalla loro dignità di appartenen- una «scuola» dove imparare a co-
za umana. La vita matrimoniale e, noscersi e migliorare . Amplia oriz-
dentro di essa, il rapporto sessuale zonti e prospettive , aumenta le ri-
sono ordinati alla creazione di sorse individuali , aiuta a superare
un'autentica comunità d'amore. Il problemi e difficoltà, rende più sag-
matrimonio è per sua natura una gi , «più veri ». È un programma in-
comunità d'amore ed è una meta da tensivo , 24 ore su 24 , di qualifica-
raggiungere, attraverso un percorso zione interpersonale, dove si impa-
accidentato, con periodi di oscurità e rano , vivendole, alcune delle disci-
di crisi. Perché resista alle bufere e pline più importanti della vita. La
resti la più bella realtà della vita, prima è il condividere. Senza que-
occorre ribadire alcuni punti.
sto, la vita familiare è solo un ag-
. gregato di individualità. Condividere
Il matrimonio è una vocazione, è essenziale per alimentare la dina-
una chiamata di Dio , quindi una mica del «noi »: si estende al corpo,
missione che parte dal «Sì, lo alle emozioni , ai pensieri , al tempo,
voglio !». La vita a due è una scelta allo spazio e agli oggetti personali.
seria, non un moto istintuale ; sono La seconda è la pazienza. Ognuno
due persone che hanno deciso di si muove , cresce e si evolve se-
"diventare uno restando due", unen- condo il proprio passo e il proprio
FEBBRAto 2006 BS
ritmo in campo fi sico , emotivo , in-
tellettuale o spirituale . Tutte le for-
zature provocano guai . La terza è
la riconoscenza. Significa impara-
re ad apprezzare i componenti del-
la famiglia per ciò che sono e che
fanno. La quarta è l'accettazione
degli altri esattamente come sono.
È importante concedere la stessa
comprensione incondizionata che si
esige per se stessi , imparando a
convivere con caratteristiche che
possono anche urtare . La quinta è
il perdono. Non è mai facile ma è
l'unica possibilità, se si vuole che
l'amore duri .
La comunicazione è essenziale.
Il di?logo è la linfa della vita familia-
re. E ponte tra realtà che altrimenti
rischierebbero di sprofondare nella
solitudine. Niente provoca più dolore
dell 'essere fis icamente vicini , ma
emotivamente lontani. Un dialogo
franco , condito di sincerità, è lo stru-
mento necessario per scoprire i
bisogni e i desideri reciproci e con-
cordare soluzioni soddisfacenti.

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I compromessi sono inevita-
bili : non mancheranno , infatti , di-
vergenze e momenti difficili . Sarà
allora vitale usare l'arte della tratta-
tiva, grazie alla quale nessuno
deve perdere e nessuno deve vin-
cere. Solo così si potranno affron -
tare efficacemente i cambiamenti
improvvisi e le immancabili prove.
Tenersi stretti lungo i tornanti della
vita approfondisce la relazione .
L'amore va nutrito e alimenta-
to come ogni realtà viva: è questo
il segreto della felicità. Ogni compo-
nente della famiglia deve donare
tempo e forze alla relazione. Se si
dà per scontato che non cambierà
mai nulla, è possibile che la relazio-
ne avvizzisca e muoia. E non basta
elargire nutrimento per anniversari
o compleanni. Occorre farlo come
una dolce quotidiana abitudine , e
dimostrare il piacere di vivere insie-
me, ri-crearsi e divertirsi.
Una robusta spiritualità è, infine,
indispensabile al funzionamento ar-
monico della famiglia. In fondo essa
è una realtà spirituale. L'opinione più
o meno generalizzata, secondo la
quale il matrimonio esiste finché per-
dura l'amore, va contraddetta con la
convinzione di chi sa che il matrimo-
nio ha una consistenza istituzionale
che è al di sopra delle alternanze
degli stati d'animo soggettivi. Tocca
ai coniugi difendere e consolidare,
con l'aiuto di Dio, la piena coerenza
fra le esigenze dell'istituzione e i
sentimenti personali. La fedeltà nel-
l'amore è la più forte affermazione
della libertà.
O
Febbraio 2006
Anno CXXX
Numero 2
In copertina:
Carnevale. Ogn i anno
la festa e le feste tendo no
a prolungarsi ...
Non è un b uo n segno
questa fre nesia
del d ivertimento
c he sembra sfiorare
il pa rossismo.
Foto : Chiara Fantini
M ensil e di info rm az io ne
e cultura religiosa ed ito
dall a Co ngregazione Salesiana
d i San G iovann i Bosco
D irettore:
GIANCARLO M AN IERI
- CHIESA
12 I Benedetti prima di Benedetto (4)
- MISTERI
14 Esorcizzando
di Silvano Stracca
di Ma ria Giulia Palocci
- VIAGGI
18 Un party speciale
di Giancarlo Manieri
- ATTUALITÀ
20 Semel in anno?
di Giovanni Eriman
INSERTO CULTURA
23 Media Education
di Roberto Giannatelli
FMA
28 Economia alternativa
di Grazie lla Curti
RuBRICHE
2 li Rettor Maggiore - 4 li punto gio vani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
Mondo - 11 Osserva torio - 16 Box - 17 Zoom - 22 Lettera ai gio vani - 27 Bagliori -
30 Libri - 32 On Line - 34 Come Don Bosco - 36 Arte Sacra - 37 Laetare et beneface-
re.. . - 38 Sfide etiche - 40 Dibattiti - 41 Varia - 42 I nostri morti - 43 li mese -
44 Prima pagina - 45 Relax - 46 I nostri santi - 47 In primo piano/ Focus
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto Vito Orlando
Segreteria: Fabiana Di Bello
Collaboratori: Severino Cagnin - Ernesto Gattoni
Giuseppina Cudemo Graziella_Curti - Enrico dal Cavolo
Carta Di Cieco • Bruno Ferrere - Cesare Lo Monaco
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante - Vito Orlando
Marianna Pacucci - Gianni Russo • Roberto Saccarello
Fabio Sandroni • Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco • Cipriano Demarie
Chiara Fantini • Tadeo Martin - Vincenzo Odorizzi
Guerino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione: Pier Bertene
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Edizione Cooperatori : Ufficio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione e Amministrazione: Giovanni Colombi (Roma)
Fotocomposizione : Puntografica s.r.l. - Tori no
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È possibile leggere in antici po
il prossimo numero, collegandosi
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Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
in 56 edizioni e 29 lingue diverse. Raggiunge 135 Nazioni,
più di quelle in cui operano i salesiani.
I Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
BS FEBBRAIO 2006

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di Carlo Di Cieco
FIAMME
DI DISAGIO
Gli avvenimenti del novembre francese non possono
non essere un campanello di allarme. E non solo per i francesi.
Igiovani hanno fatto tremare la
Francia. L'Unione Europea si è
stretta al capezzale del governo
Chirac per aiutare il paese a ricostruirsi
dopo lo shock subìto, il disordine
ingenerato, le auto incendiate, le notti
di battaglie metropolitane. In tanti
hanno trepidato , più che per i giovani,
per l'ordine costituito scosso
prepotentemente dalla rivolta della
popolazione giovanile delle periferie
urbane, cioè dai giovani più poveri .
Fiumi di parole sono straripate nelle
redazioni dei giornali, nelle televisioni ,
nelle analisi di esperti di ogni tendenza.
Dopo le prime settimane di
coprifuoco , il governo francese ha
deciso di prolungare di tre mesi lo stato
di emergenza. Bagliori di incendi, feriti,
arresti , espulsioni . Un dramma sociale
di enormi proporzioni che potrebbe
ripetersi nel tempo in altri paesi
europei . Alla fine di tutto, e già dal suo
inizio, si è parlato generalmente dei
giovani in rivolta come di un'alterità
sociale pericolosa da cui difendersi.
Da una parte noi con la nostra
società, le sue certezze , i suoi riti
e i suoi precari equilibri economici
e politici; dall'altra loro, i giovani che,
consumati da un disagio e da
un 'esclusione crescente , si ribellano
e diventano un pericolo da cui
difendersi .
È stata la solita storia, ripetuta su
scala imprevista: il pericolo è costituito
da chi si ribella, non dalle condizioni
determ inate da un modello economico
e sociale che crea emarginazione,
discriminazione, povertà, razzi~mo e
repressione per sopravvivere. E stato
curioso il ragionamento di tante
persone che i giovani li avranno pure
in casa e sanno che sono figli , fratelli ,
sorelle : prima di tutto il ripristino
dell'ordine sconvolto e soltanto dopo
si potrà discutere dei problemi che
hanno generato la rivolta. Si continua
a definire inaccettabile la
contestazione dei giovani. Non si è
mai sentito, da qualche autorità
pubblica, definire apertamente
"inaccettabili" i comportamenti illegali
FEBBRAIO 2006 8 S
da parte di adulti con pubbliche
responsabilità. Messi alle strette dalla
rivolta giovanile, è maturata la solita
prevedibile conclusione politica:
qualche aggiustamento di maniera
e qualche concessione così da
permettere al sistema - seppur
rappezzato - di continuare il suo
corso dopo l'improvviso disturbo di
violenza.
I fatti di Francia sono stati una
conferma evidente della distanza
esistente tra la cultura sociale e
politica prevalente nelle nostre società
e i giovani, specialmente quelli meno
fortunati. La scarsa comunicabilità tra
i due mondi è stata ribadita come
scelta di principio e di metodo. La
politica cerca di ammansire i giovani.
È normale: rappresentano il futuro, e
un domani in mano a chi oggi crea
scompiglio non può che far paura. La
politica, troppo spesso più attrezzata
a difendersi che a educare, non ha la
forza e il coraggio di interrogarsi di
fronte al disagio giovanile e di
cambiare strada.
Hanno un bel gridare educatori e
genitori, preoccupati di accompagnare
la crescita giovanile in percorsi
educativi credibili. Anch'essi contano
poco. Ripetono all'infinito che
occuparsi dei giovani significa avere
la capacità di cambiare , di
ridisegnarsi, di stoppare politiche ed
economie che non sono per la vita di
tutti, ma per consolidare gli interessi
di fortunate minoranze.
Oggi parlare di sistema preventivo
è anche scuotere le coscienze dei
politici , ammonendo che si rischia il
baratro sociale se non ci si ferma in
tempo. Prevenire è _sanare per tempo
i motivi di conflitto . E andare in
profondità rispetto alle cause del
disagio per rimuoverle . I fatti di
Francia - ha detto laconicamente il
Rettor Maggiore dei salesiani - sono
un riscontro alla mancanza di una
cultura della preventività. È una
direzione di marcia da approfondire ,
senza lasciare deperire nell 'oblio
questo segno dei tempi.

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E E L DI
"'1/ a quanto pare, Halloween sta ,:WTTENZIONE. Caro ne non diventi un assoluto,
riprendendo quota. E non. è
direttore, alcuni stranieri l'unico riferimento dottrinale
un bene, a mio parere! Per i - non so nemmeno se appar- della Chiesa. "Il Libro" -
bambini sarà pure un gioco, tengano alla stessa famiglia, per antonomasia - deve re-
ma lo vedo pericoloso e per vivono nel condominio dove stare la Bibbia, e testi base
niente educativo. In certe za- abito e sono miei vicini (stes- della dottrina sono i catechi-
ne per partecipare a questo so pianerottolo). Parlano poco smi che hanno richiesto un
strano divertimento gli orga- chiusi in se stessi, sono di ver- lavoro più che ventennale. Il
nizzatori consegnano ai bam- si da noi, nel parlare, nel ve- "Compendio" (del catechi-
11J bini una tessera. In quella· di stire, nel "fare" [... ] Ma per- smo del '92 al quale in conti-
ALLOWEEN. Egre- Halloween del 2000 c'era ché non se ne stanno a casa nuazione rinvia) è certamente
gio Direttore [... ], ho scritto: "Faccio parte dei dé- loro, nella loro terra, con un utilissimo "sussidiario ",
notato che lei è critico con moni di Halloween e m'impe- quelli della loro razza [... ] adatto per spunti, meditazio-
HaITy Potter. E allora hal- gno a fare cose mostruose", Avrebbero meno problemi lo- ni, discussioni, confronti, ome-
loween? E allora i pokemon ? poi la firma. Bella pedago- ro e meno noi [... ]
lie, e quant'altro (certo anche
[ ... ]. (1)
gia! E i pokemon? Beh... alla
per la catechesi); è una sinte-
prossima puntata.
Vilma, Modena
Ester, Torino si egregia, un vademecum
Cara Ester, un amico mi ha (splendida cosa l'averlo re-
Sono altrettanto critico, cara
inviato tempo fa, via e-mail, galato ai giovani della GMG
prof, Halloween era una festa APPELLI
una riflessione che le trascri- di Colonia), quasi un "Bigna-
celtica, si celebrava la notte
dal 30 ottobre al 1° novembre
come omaggio al "Signore
della morte" e ci si maschera-
va con pelli di animali uccisi
per spaventare gli "spiriti
cattivi". Per l'occasione case,
strade, piazze, vicoli erano il-
luminati da rape (gli america-
ni le trasformeranno poi in
zucche) intagliate, con dentro
Sono una signora 56enne,
pronipote di italiani. Mi
piacerebbe corrispondere
con persone che vivono a
Roccafo1te (CN) per fare
scambi di foto. Tegaldo
Santos Cladys, Calle 19
de Julio 1115 - V. Rodri-
guez, Dto. San José, Uru-
guay.
vo. Ci faccia su qualche con-
siderazione.
Attenzione prima di parlare
di diversità,
di razze e di stranieri,
attenzione, perché
il "tuo"Cristo è ebreo
la "tua " democrazia è greca
la "tua" scrittura è latina
i "tuoi" numeri sono arabi
mi " della dottrina che stimo-
la ad ampliare le ragioni del-
la propria fede e ad ap-
profondire quanto le sinteti-
che h sposte annunciano. In-
somma il "C" facilita l 'ap-
proccio ai grandi temi della
dottrina cattolica, ma non è
il suo libro master. Sta avve-
nendo, invece, che molti par-
roci e catechisti lo consideri-
le braci del "fuoco sacro" re-
galate dal diavolo (?). Hal-
loween ci riporta in pieno pa-
ganesimo, inutile nasconder-
celo. Secondo gli antichi celti
la festa segna l'inizio del
"cold, dark and dead", un ve-
ro culto "nero".\\ Furono i co-
A scopo missionario cedo
immaginette di santi poco
noti a 0,10 cadauno.
Chiedete l'elenco a Pasca-
le Maria, Via Rodolfo
Malorgio 10, 70013 Ca-
stellana Grotte (BS).
la "tua" auto è giapponese
il "tuo" caffè è brasiliano
il "tuo" orologio è svizzero
il "tuo" walkman è coreano
la "tua " camicia è hawaia-
na ...
Cittadino del mondo,
non rimproverare il tuo vici-
no l'unico libro di riferimen-
to. In alcune parrocchie han-
no iniziato a fare il sunto del
sunto, il compendio del
"Compendio". Altri pensano
di "riscrive re" le risposte,
per i propri sacramentaliz-
zandi, rendendole ancora più
loni irlandesi a introdurla in Cerco amici che studiano no
America, dove impazzò con la teologia. Sono una ragazza di essere... uno straniero!
stringate e accessibili, in mo-
do che si possano più facil-
sua lanterna a zucca e il co-
dazzo di teschi, scheletri, stre-
ghe, démoni. .. Halloween è
di 20 anni. Colleziono libri
religiosi e santini. Rispondo
al 100%. Ceccarelli Clau-
DL COMPENDIO. Caro
mente mandare a memoria
(un'altra versione del cate-
chismo di Pio X?). Sono state
un gran carnevale ma ben dia, Via Marco Minghetti
Direttore, mi permetta queste eventualità - già in at-
peggiore del nostro, un carne- 25, 04022 Fondi (LT).
un'osservazione all ' articolo sul to (conservo alcune lettere di
vale satanico in cui suoni e
Compendio, (BS ottobre 2005) catechisti e parroci al ri-
danze sono indubbi richiami Ho 40 anni e vorrei corri- che ho trovato un po' critico. guardo) - che ci hanno spin-
all 'antico "sabba", la maca- spondere preferibilmente Ma non le pare una buona cosa to a una recensione più medi-
bra festa notturna dei demoni con ragazze di tutta italia avere a disposizione un grande tata, con qualche puntualiz-
e delle streghe (ascolti "Una per bella e sincera amicizia. sunto della Dottrina Cattolica? zazione. Noi vogliamo fare
notte sul Monte Calvo" di Stefano Sanfilippo, Casel- Non c'è il rischio di mettersi in un servizio positivo alla
Mussorgskij e "sentirà" che la Postale 6, 55048 Torre contestazione con il Papa e con Chiesa della quale facciamo
cos'è un sabba). Se ne accor- del Lago Puccini (LU).
la Chiesa?
parte "toto corde et animo",
se a suo tempo la Chiesa che
questa festa non era niente di
buono, e per tentare di stor-
Cerco qualcuno che sappia
tradurre un libro dal giap-
Giampiero
(e anche Giorgio e Luigi)
suscitando qualche interro-
gativo, come quello del lin-
guaggio che per molti è oggi
nare l'attenzione della gente ponese del missionario sa- Cari amici, l'articolo in og- difficile da comprendere (an -
da riti più o meno satanici, lesiano don Stefano Del- getto non vuole essere una che in questo caso abbiamo
Gregorio IV spostò la festa di 1' Angela. Ortolano Martin contestazione al Compendio. fatto qualche verifica. Forse
Ognissanti dal 13 maggio al Antonietta, Via dell'A- Men che meno alla Chiesa o un giorno ne pubblicherò i ri-
1° novembre. Nel secolo X, fu gnella 1, 33076 Pravisdo- al Papa. Vuole solo rendere sultati), usando categorie fi-
poi introdotta anche la festa mini (PN).
accorti parroci e catechisti losofiche che non si afferra-
dei defunti il 2 novembre. Ma,
affinché il volume in questio- no più, perché lontane dal
FEBBRAIO 2006 BS

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~
pensiero e dalla terminologia
attuali. La lettera di Carlo,
~
prima liceo a Roma, pubbli-
cata il mese scorso la dice
lunga. Vi prego di rileggerla.
La sua prof di filosofia se la
~;
prende con la patristica e la
scolastica e le salta nel pro-
gramma annuale, perché or-
mai superate. Ora le catego-
rie usate nel "Compendio " ·
(!_
~~i
fanno riferimento a patristica
e scolastica. Credo che com- ·
prendiate il problema. Noi
I l sogniamo una maggiore inci- più ampi e famiglie sempre :',ORNATO ETERO.
denza della Chiesa nella so- più piccole. Possediamo sem-
Caro Direttore, le scrivo
cietà, e una "presa" maggio.- pre di più ma siamo sempre dopo aver letto la lettera di
re sui giovani che della Chie- meno soddisfatti. Abbiamo Alex, che parla di omofilia
sa rappresentano il futuro. sempre più comodità ma ci ri- (BS ottobre 2005). Non ho la
Prima di mandare in stampa troviamo con sempre meno pretesa di rispondergli. Voglio
l'articolo abbiamo interpel- tempo per goderne. Abbiamo solo da.re la mia testimonian-
lato più di un docente di ca- sempre più leggi, ma sempre za. Ho ora 35 anni. Per diversi
techetica e abbiamo riscon- meno cittadini che le rispetta- motivi legati alla mia infanzia
trato, pur nel generale con- no; sempre più tempo libero a sono cresciuto con tendenze
senso - cui ci associamo - disposizione, ma ci lamentia- omosessuali. E sono andato
alcune perplessità da noi mo di essere sempre più avanti così [... ]. Dopo i 20 an-
espresse. Vi ringrazio tutta- stressati. Sono idee espresse ni ho ritrovato la fede, dopo
via delle osservazioni. Sarà - più o meno - anche da un averla perduta a causa della
mio dovere essere ancora più
attento alle parole e ai con-
cetti espressi nella nostra ri-
vista, perché risultino più
chiari possibile, senza dar
adito a interpretazioni che
non corrispondono ai nostri
intendimenti.
attore comico americano -
George Carlin - abbastanza
noto almeno nel suo paese,
qualche decennio fa . In una
trasmissione televisiva, scher-
zandoci su in modo clowne-
sco, continuò a stigmatizzare
i mali dell'uo,no moderno:
mia condizione [...]. Sono sta-
to a colloquio con un sacerdo-
te psicologo [.. .]. Il problema
del peccato è misterioso ma
esiste, sarebbe lungo esprime-
re come ho compreso del pro-
getto armonico di Dio, ecc.
ecc., come il suo amore voglia
Abbiamo sempre più rimedi un universo ordinato [... ]. Eb-
i,,;/ J'!,UESTA SOCIETÀ.
Gentile direttore, sono
abbastanza schifato di una so-
cietà che considero pessima.
Sono già anziano, e solo. [...]
e... sempre più malattie; ab-
biamo moltiplicato le pro-
prietà ma ridotto i valori; ab-
biamo imparato bene come
guadagnarci da vivere ma non
"come" vivere; abbiamo ag-
bene, sono tornato normale,
eterosessuale. Vedetela come
volete, ma è così. Non solo:
sono fidanzato e a Dio piacen-
do presto mi sposerò.
Vedo attorno a me indifferen- giunto anni alla vita ma non
Stefy@ .. ., NN
za ma anche ostilità, corsa ai vita agli anni; siamo dei gran
soldi, ai divertimenti, allo salutisti del corpo ma abbia- Ti ringrazio della tua testimo-
scoop, alla parata, insomma mo inquinato l'anima; sappia- nianza che è davvero ·un bal-
all'esteriorità. [.. .] Si può sa- mo ricavare ricchi profitti ma samo per tanti che non credo-
pere che cosa non va?
intrecciamo ben povere rela- no alla possibilità di ripresa
Antonio, Genova
zioni ...
Credo che la litania potrebbe
dell'uomo, alla sua perfettibi-
lità, alla sua forza di direzio-
Caro Signore, l'uomo moder- continuare ancora per molto nare le proprie tendenze. Fai
no, a mio parere, ha smarrito e procedendo sempre per parte di quella schiera di per-
lo spirito perché ha troppo conirasti. Speri fortemente, sone che hanno avuto fiducia
cercato la materia. È facile fa- come me, che i tifoni, gli tsu- in Dio e in se stessi. Sì, anche
re qualche riflessione in pro- nami, i terremoti, le alluvioni, in se stessi perché il primo
posito. Quello che l 'uomo fa le guerre, il terrorismo, le medico di te stesso sei pro-
e quello che desidera denun- malattie (ne nasce sempre prio tu!
ciano la perdita della parte qualcuna nuova), le ribellio-
interiore di sé a vantaggio di
ciò che è esteriore, ahimè!
Abbiamo palazzi sempre più
alti ma moralità sempre più
bassa; appartamenti sempre
ni, ecc... oltre a fare nascere
rimedi, producano, tra tanti
mali, anche qualche briciola
di bene, come ad esempio far
rinsavire un po ' l 'uomo.
Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
nute in redazione. Ce ne
. Provvederemo a
scusiamo. alla pubblicazio-
suo tempo
l
ne o alla risposta persona e.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra co rrispon -
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656 .12.643
E-mail: biesse@sdb.org
BS FEBBRAIO 2006

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PIAZZA
SAN PIETRO, ROMA
IL PAPA E I BAMBINI
Non ci credevano che un
uomo come Ratzinger, gran-
de teologo, grande musico,
grande Papa e grande erudi-
to, potesse scendere dalla
cattedra per mettersi a livel-
lo dei più piccoli, dei bam-
bini, per dialogare con loro,
rispondere alle loro doman-
de. L' ha fatto meravigliando
tutti. Ed è stata una sorpresa
e una gioia per tutti quella
domenica di ottobre. Cento-
mila piccoli tutti per lui: la
risposta al suo invito aveva
superato ogni aspettativa.
Grande la festa: cantanti,
corali, Lino Banfi, che rac-
conta il giorno della sua 1a
Comunione, poesie, ma an-
che preghi ere. Con Benedet-
to si adora e si prega.
PASTRENGO,
VERONA
VELA DON BOSCO
Hotel "La Carica" di Pa-
strengo, a 18 km da Verona,
vista sul lago di Garda, cli-
ma mite. Si rendeva neces-
saria la costruzione di un
tratto di muro a sostegno di
un camino e a difesa di una
scala. Fu realizzato somi-
gliante a una vela, che rap-
presenta il "motore" per
un ' imbarcazione. L 'idea che
balenò all' exallievo Gianni
Rama, proprietario dell ' ho-
tel, quella di dipingervi i se-
gni della fede e dell'educa-
zione salesiana ricevuta,
non restò un sogno, ma ven-
ne subito realizzata. Così su
quel muro a forma di vela
quattro pitt01i (Elio Carne-
vali di Pegognaga, Mario
Tosi di Peschiera del Garda,
Beppe Verani di Soncino,
Enzo Viviani di Verona) vi
hanno di segnato il risorto,
Maria Ausiliatrice, Don Bo-
sco. Un buon auspicio per
gli ospiti e per la struttura
che organizza concerti,
esposizioni pittoriche, mee-
ting, incontri formativi, ini-
ziative umanitarie, ecc.
VIENNA, AUSTRIA
lOOANNI
I salesiani ausuiaci banno fe-
steggiato il 1° centenario
della loro ispettoria, istituita
dall ' allora Rettor Maggiore
il beato Michele Rua, primo
successore di Don Bosco, nel
1905. La casa ispettoriale fu
allora posta ad Auschwitz,
per essere poi, nel 1919,
trasferita definitivamente a
Vienna. Ebbe ispettori u·a gli
altri il cardinale Augusto
Hlond, poi primate di Polo-
nia, del quale è in corso la
causa di beatificazio ne, e
monsignor Ludwig Schwarz
ora vescovo di Linz. Nella
fo to, l 'attuale ispettore don
Franz Woss tiene la relazio-
ne del centenario.
BALTIMORA, USA
Le Figlie di Maria Ausiliatri-
ce suor Pallicia King e suor
Louise Passero hanno preso
parte a un seminario di studio
sul tema del traffico delle
donne. Si è parlato di coope-
razione e collaborazione tra
le diverse congregazioni (ne
erano presenti una trentina) e
le organizzazioni cattoliche
che si occupano del problema
che ormai ha purtroppo as-
sunto dimensioni planetarie.
Le FMA hanno potuto con-
statare, tra l'altro, che la Chie-
sa con i suoi istituti religiosi,
maschili e femminili, i suoi
gruppi paiTOcchiali, le orga-
nizzazioni laicali , ecc. è quel-
la che ha più a cuore il pro-
blema e lotta per 1isolverlo.
FEBBRAIO 2006 BS

1.9 Page 9

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FILATELIA
a cura di
Roberto Saccarello
DON BOSCO
CON NOI
RECUPERO
VENTENNALE
È iniziato l'anno 21 ° del
Soggiorno Proposta di Orto-
na, una grande struttura di
recupero djvi sa in tre stabili.
L' ha fondato, aiutato a cre-
scere e djretto, non senza
difficoltà, don Gigi Giovan-
noni che lo dirige ancora. La
fede nel Signore, il Sistema
Preventivo, l'affetto degli
stessi giovani l'hanno ac-
compagnato e gli hanno dato
forza nei momenti difficili.
Tanti i giovani transitati nel-
la Comunità Proposta, tanti
i volontari, innumerevoli le
iniziative. Nella foto da si ni-
stra don Leo Colcera, don
Pavel Grazhul , l'ispettore
don Giovanni Molinari, don
Gigi e don Ezio Rossi .
C!h ■ i•l;)t;Urej;(•l\\'jr!W malato, per sottoJjneare la
-■■■-• ........ -■■ •• •■■- sua appartenenza all a ci ttà
21 OTTOBRE 2005,
ORE20
eterna esclamò in dialetto
"Damose da fa: volemose
bbene, semo romani!". La
Roma ha voluto dedicare a
papa Wojtyla una mostra di
fo to che documentano 26
anni di attività apostolica
del Papa polacco nell a capi-
sera dell ' inaugurazione Ve-
scovi, Cardjnali, autorità ci-
vili e militari si trovarono
mescolati al resto degli invi-
tati. Una folla strabocchevo-
tale che egli sentiva e amava le dalla quale emergeva qua
ormai come la sua città. Tra e oltre al sindaco Veltro-
le numerosissime foto espo- ni, qualche zucchetto viola,
ste, quasi a incorniciarle o rosso e qualche berretto
campeggiavano alcune scrit- militare. C'erano giovani e
te., tra le quali anche quella anziani, uomin i e donne, no-
che commosse tutti i roma- bi li e ... plebei. Wojtyla era
ni, quando già vecchio e davvero il Papa di tutti .
FRANCOBOLLI DELLA PACE
" Vittoria Sansebastiano, age 12, ltaly" . La firma
compare sotto uno dei sei francobolli emessi il
21 /09/05. Vittoria oggi ha 14 anni e vive a Novi
Ligure (AL) . Ha vinto il primo premio al concorso
indetto nel 2003 dall'Onu "Il mio sogno: un giorno
la pace", che ha coinvolto ragazzi in tutto il mon-
do. Il suo disegno raffigura una candela con i colo-
ri delle bandiere dei vari St_ati e la luce irradiata
dalla fiammella richiama lo stemma dell'Onu .
Il francobollo , emesso per la sede di New York,
nel settembre scorso, ha un valore di 37 centesimi
di dollaro ed è stato stampato in 270 mila esem-
plari , riuniti in foglietti da venti che, sulla destra,
propongono una dichiarazione del Segretario
generale Kofi Annan sulla Giornata Internazionale
della Pace, che si è stabilito di celebrare ogni 21
settembre .
Il dentellato fa parte di una serie stampata dall'Am-
ministrazione Postale delle Nazioni Unite (APNU) ,
che comprende altri cinque valori con i disegni di
altrettanti ragazzi di Corea del Sud, Indonesia, Spa-
gna e Stati Uniti. La serie (valore facciale: circa sei
euro) , i foglietti e le buste primo giorno si possono
acquistare nei negozi di filatelia, oppure negli uffici
postali Onu (New York, Ginevra o Vienna) , o scri-
vendo a: APNU-Onu , Casella postale 900, A-1400
Vienna-Wien (Austria), o ancora tramite il sito inter-
net http://www.un.org/Depts/UNPA/ .
BS FEBBRAIO 2006

1.10 Page 10

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l00annifa
Sul BS del febbraio 1906 abbiamo trovato
un prezioso trafiletto sullo sport all'oratorio
che crediamo utile per i nostri lettori.
Da queste idee sono nate in seguito
le associazioni sportive e infine le PGS.
[... ] Gli sport negli Oratori ? E perché no ? e il Pa-
pa stesso non li ha forse benedetti? Lo disse alle
squadre ginnastiche, accorse a Roma per il I Con-
gresso Sportivo Cattolico Italiano: "Ammiro e be-
nedico di cuore tutti i vostri giuochi e passatempi,
la ginnastica, il ciclismo, l'alpinismo, la nautica, il
podismo, le passeggiate, le gare, i concorsi e le
accademie alle quali vi dedicate, perché gli eserci-
zi materiali del corpo influiranno mirabilmente su-
gli esercizi dello spirito". [... ]Mi accingo a tratta-
re l'importantissimo argomento con chiarezza e
con sufficiente larghezza in vari punti consecutivi,
poiché fa d'uopo: 1) dissipare con calma alcuni
vieti pregiudizi in proposito; 2) mostrar l'utilità
reale degli sports; 3) suggerire varie norme di prati-
ca importanza e svelare le dannose conseguenze
delle esagerazioni, tanto inconsulte quanto fatali,
in questa materia. Persuadiamoci però che l' Orato-
rio festivo, pur circondando in amorose cure lo
spirito, se con saggi criteri s'interesserà anche l' e-
ducazione fisica dei giovani [... ], esso si renderà
maggiormente benemerito della Religione e della
Patria. È indiscutibile che l'educazione fisica ben
ordinata, producendo salute e benessere, aiuta
l'uomo a raggiungere il più perfetto sviluppo e an-
che ad esplicare la massima attività intellettuale; e
l'Oratorio festivo può concoITere efficacemente in
modo diretto anche a questa educazione.
DALLA POLONIA
cufia. I più piccoli, i bambi-
ni dell'oratorio, si sono "tra-
sferiti" Alla Corte di Re
SFRUTTARE BENE Artù e nella foresta con Ko-
LE VACANZE
da, fratello orso. Gli allievi
del Liceo Tecnico Profes-
Febbraio è il mese delle va- sionale di Suwalki hanno
canze invernali: un tempo conquistato il primo posto
favorevole per l' educazione nel Concorso Internazionale
dei giovani. L'anno scorso a di Moda , mentre quelli del
Jastrzebie Zdroj i giovani Liceo classico di Jastrzebie
hanno partecipato a un cor- Zdroj sono aiTivati primi in
so di spiritualità salesiana, un concorso di lingua tede-
"viaggiando" in modo vir- sca. Le FMA si augurano
tuale in Piemonte, in Cile e che i loro allievi siano primi
in Argentina seguendo le or- anche nell'essere e nel cre-
me di Don Bosco, di Madre scere buoni cristiani e onesti
Mazzarello e di Laura Vi- cittadini.
FEBBRAIO 2006 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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I
'
OSSERVATORIO
Savina Jemina
UN BACIO
A DON BOSCO
Così ha confidato il
Rettor Maggiore,
don Pascual Cha-
vez, il 12 novembre 2005,
nella basilica di Maria
« Baciare Don Bosco è stato
il momento più bello non soltanto
della mia vita salesiana,
ma della mia intera esistenza».
commossa devozione, il
Rettor Maggiore e i pre-
senti hanno baciato il
cranio del santo. Dopo ,
don Pascual Chavez ha
Ausiliatrice a Torino, du -
confidato: « Non ho avuto
rante una ricognizione
la sensazione della mor-
della salma di san Gio-
te, ma ho avvertito qual-
vanni Bosco avvenuta nel-
cosa di sublime e vivo.
la cripta della stessa ba-
La morte non ha vinto le
silica. La decisione di
spoglie mortali di Don
verificare le condizioni
Bosco. In questa cerimo-
delle reliquie e di valutare
nia, mi sono trovato alle
la scelta più idonea per
"fonti" del carisma sale-
conservarle è stata presa
siano. E ho pensato an-
in occasione dei restauri
che a che cosa significa
del santuario . Come ri -
Don Bosco per molte
chiede una simile cerimo-
persone nel mondo».
nia, nella Cappella delle
Don Chavez ha detto
Reliquie erano presen-
d'aver baciato Don Bo-
ti poche persone: don
sco «a nome di tutta la
Pascual Chavez, l'ispetto-
Famiglia Salesiana. Im-
re dei Salesiani di Pie-
personavo tutto il "mon-
monte-Valle d'Aosta don
do" salesiano, in un pro-
Pietro Migliasso, il rettore
fondo rendimento di gra-
della basilica don Sergio
zie per quello che è sta-
Pellini , e il Cancelliere
to, ha fatto e ha trasmes-
della Curia Arcivescovile
so il nostro padre. E ho
di Torino monsignor Gia-
chiesto a lui che tutti noi
como Maria Martinacci, oltre che una dozzina tra della Famiglia Salesiana riusciamo a fare nostri i
periti , studiosi , alcuni salesiani e suore Figlie di suoi sogni, e avere il suo cuore, la sua testa, le
Maria Ausiliatrice. In particolare, si è preso atto sue mani e i suoi piedi».
dell'ottima conservazione dei tessuti e dei para-
menti sacri che rivestono il corpo di Don Bosco. La salma è stata, in seguito, ricollocata nel-
Poi , il medico ha constatato che le spoglie del l'urna ed esposta nella basilica di Maria Ausilia-
santo sono in buone condizioni. La salma, infatti, trice , la chiesa che egli ha voluto con tutte le
era stata esumata il 16 maggio 1929, in occasio- sue forze e portato a compimento con grandi
ne della beatificazione , avvenuta il 2 giugno del- sacrifici e altrettanta determinazione. All 'interno
lo stesso anno ; dopo era stata posta nell'urna e proseguono i restauri per riportare il santuario
traslata da Valsalice alla basilica di Maria Ausi- allo splendore originario: dopo i lavori che hanno
liatrice il 9 giugno.
interessato le navate laterali, la cupola minore e
il presbiterio, ora sono in corso quelli nella zona
Durante la ricognizione, in un'atmosfera di mediana della navata centrale.
BS FEBBRA IO 2 006

2.2 Page 12

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
I "BENEDETTln
PRIMA DI
"BENEDmon (4)
Dopo Benedetto IX, che fu
papa per tre volte fra il
1032 e il 1048, e Benedetto
X, l'antipapa deposto a fine 1058,
dovranno passare circa 250 anni
perché un altro pontefice assuma
questo nome. Siamo dunque agli
inizi del 1300, all ' indomani del
primo Anno Santo della storia della
Chiesa indetto da Bonifacio VIII,
che vide l'afflusso a Roma di un
numero enorme di pellegrini, ''l'e-
sercito molto" di cui parla Dante
rievocando la continua processione
di gente che entrava e usciva dalla
città. L' 11 ottobre del 1303 muore
Bonifacio VIII, un mese dopo il
celeberrimo "schiaffo di Anagni"
infertogli con un guanto di fen-o da
Guglielmo di Nogaret, rappresen-
tante del re di Francia Filippo il
Bello, scomunicato dal Pontefice.
Affronto che riempì di sdegno an-
che molti avversari della politica di
questo Papa, compreso Dante che
considerò l'offesa come rivolta a
Cristo stesso: "Veggiolo un'altra
volta esser deriso; veggio rinove-
lar l'aceto e 'l fele".
Benedetto Xl, Niccolò Bocasini
(1240-1304) di Treviso.
FEBBRAIO 2006 /JS
BENEDETTO Xl
In un clima di tumulti e scontri, i
cardinali si riuniscono in conclave
a San Pietro. E già il 22 ottobre tro-
vano l' accordo per eleggere un
nuovo vicario di Cristo nella perso-
na di Niccolò di Boccassio (o Boc-
casini), il quale assume il nome di
Benedetto Xl. Nato a Treviso nel
1240, il futuro Papa entrò presto tra
i domenicani , percorrendo la car-
riera ecclesiastica sino alla porpora
cardinalizia concessagli da Bonifa-
cio VIII, al cui fianco si trovava
quando il Pontefice venne catturato
dai congiurati di Anagni. Di carat-
tere mite, Benedetto XI si adoperò
subito per una pacificazione gene-
rale. Ma Filippo il Bello chiese la
convocazione di un concilio per
condannare l'operato di Bonifacio.
Il re di Francia piegò così alla sua
volontà il Papa che abrogò la sco-
munica del predecessore, pur man-
tenendo inflessibilmente quelle con-
tro gli autori del nefando attentato
di Anagni. Quel passo però, sostie-
ne il Gregorovius, rappresentò "la
senten·za di morte del papato come

2.3 Page 13

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•••••••••••
Dante Alighieri "risparmiò"
dalle critiche papa Benedetto Xl.
organismo politico, il suo ritiro dal-
la posizione di dominio che vanta-
va nell ' universo e il solstizio della
sua storia".
Essendo ancora caotica la situa-
zione a Roma, Benedetto s'era già
trasferito a Perugia, dove morì im-
provvisamente il 7 luglio 1304.
Forse avvelenato. "Stando egli a
sua mensa a mangiare", racconta il
Villani, "gli venne uno giovane ve-
stito e velato in abito di femmina,
con uno bacino d'argento, iv'entro
molti belli fichi fiori, e presentogli
al papa da parte di badessa sua di-
vota. Il papa gli ricevette a gran fe-
sta, e perché gli mangiava volen-
tieri, e senza farne saggio, perché
era presentato da femmi na, ne man-
giò assai, onde incontanente cadde
malato, et in pochi dì moriò" . La
morte sarebbe stata causata da pol-
vere di diaman ti iniettata nei fichi.
Ed anche se per il Gregorovius "si
tratta certamente di un'invenzio-
ne", non sembrano esservi motivi
concreti per escludere l'assassinio
da parte degli attentatori di Ana-
gni, scomunicati giusto un mese
prima. Il successore di Benedetto,
Clemente V, e i papi che lo segui-
rono furono , infatti, completamen-
te sotto l'influenza dei re di Fran-
cia e addirittura trasferirono la se-
de pontificia da Roma ad Avigno-
ne. Venerato quasi subito dai fede-
li, e beatificato nel 1736, Benedet-
to XI è l'unico papa dell 'epoca sul
quale Dante non espresse un giudi-
zio negativo.
BENEDETTO Xli
Trent'anni esatti ed ecco un altro
Benedetto. Il conclave che lo sce-
glie il 20 dicembre 1334 è il primo
a riunirsi ad Avignone. Un concla-
ve breve, meno di una settimana,
che elegge al soglio pontificio il fi -
glio di un mugnaio, il francese
Jacques Fournier, soprannomina-
to il "cardinale bianco" perché
aveva mantenuto la sua veste da
monaco cistercense. Alieno da qual-
siasi nepotismo, Benedetto XII si
rivela subito un papa riformatore
che amministra la Chiesa con zelo
e disinteresse. Si prodiga energica-
mente per eliminare tutti gli abusi
che funestavano la corte pontificia.
Vieta il cumulo dei benefici eccle-
siastici. Ordina accertamenti sul pa-
trimonio del clero secolare. Rior-
ganizza gli ordini religiosi, cercan-
do di limitare il lusso di quelli mo-
nastici.
Fornito di notevole cultura teolo-
gica, avverso a ogni eresia, pone
fine alla controversia dottrinale
sulla visione beatifica, sostenendo
che l'anima del giusto gode di que-
sta visione subito dopo la morte.
Sollecito dell ' unità della Chiesa,
cerca di richiamare all' unione i cri-
stiani orientali, ma con spirito in-
transigente fa redigere un elenco
degli "errori" degli Armeni. Appe-
na eletto, Benedetto XII ricevette
un'ambasceria dei Romani che lo
pregavano di riportare la sede pa-
pale nell 'Urbe. Tentò d'esaudire la
richiesta, ma si scontrò con il col-
legio cardinalizio che, controllato
dal re di Francia, si oppose al ritor-
Benedetto Xli, Jacques Fournier
(1280-1342) di Saverdun (Tolosa).
Bonifacio VIII il papa del 1° Anno
Santo della storia.
no a Roma. Il Papa si rassegnò e
diede allora inizio alla costruzione
della parte più antica del palazzo
pontificio di Avignone, la cui au-
sterità architettonica ben riflette la
personalità dell 'ex monaco, che di-
sprezzava il lusso mondano. In tal
modo dette però l'impressione di
voler fissare la residenza del papa-
to nella piccola città provenzale,
come gli venne rimproverato dal
Petrarca.
POLITICA ESTERA
L'attenzione del Pontefice s1 n -
volse anche alla Mongolia e alla Ci-
na con l'invio di una missione pres-
so il Gran Khan dei Trutari e l'Im-
peratore a Pechino. Le sue trattative
con l'imperatore d'Oriente per
un'azione contro i Turchi non ebbe-
ro successo. E nessun risultato sortì
la sua azione per pacificare l'Italia.
Invano si adoperò per indurre alla
tregua inglesi e francesi impegnati
nella guerra dei cent'anni. Riuscì
invece a conciliare i re di Castiglia
e Portogallo con il conseguente
consolidamento degli stati cristiani
contro il mondo ru·abo. La morte
colse Benedetto XII il 25 aprile
1342 in Avignone. La massima a lui
attribuita, "Il papa deve essere co-
me Melchisedec, che non aveva pa-
dre, né madre, né genealogia",
un ' immagine precisa di questo Pa-
pa, schivo da ogni potere personale
e votato all 'esclusivo ripristino del-
l'autorità della Chiesa.
BS FEBBRAIO 2006

2.4 Page 14

▲back to top
SATANASUI BANCHI
DI SCUOLA
di Maria Giulia Palocci
Dallo cronaca olla
realtà... Le sette
sataniche e i giovani
d/oggi. Un incontro di
liceali con (esorcista padre
Gabriele Amorth.
''C' è un altro ca1aver':, il
quarto, che si aggiun-
ge alla lista degli omi-
cidi compiuti dalle 'Bestie di Sata-
na', quello di.. . una cantante da ni-
ght strangolata con una cintura e poi
abbandonata su un prato vicino a
Trezzano sul Naviglio [. ..] I faldoni
dell'inchiesta si arricchiscono di
nuovi tremendi dettagli: 'C'era un
grande capo ... che ci chiedeva delle
prove che dimostrassero la nostra fe-
deltà. Voleva che fossimo pronti a
obbedire a qualsiasi ordine'. 'Quali
prove?'. 'Quella suprema, uccidere
una persona.. . ' " (Stralci da "La Re-
pubblica" 10/06/04).
Vicende come queste (le tre ragaz-
zine di Chiavenna, i fatti di Somma
Lombardo, i Bambini di Satana,
ecc.) fanno entrare nella nostra quo-
tidianità il fenomeno del maligno.
Spontaneamente nasce la domanda:
"Ma il diavolo esiste?". Padre Ga-
briele Amorth, il famoso esorcista
teologo e maggior studioso di queste
inspiegabili manifestazioni dice:
"Non si può parlare di esorcismo e
di diavolo se non abbiamo alla base
tre convinzioni: il demonio esiste; ha
dei poteri; Dio dà la facoltà di cac-
ciarlo". Le basi sono: credere la-
sciando in qualche modo da parte la
razionalità; ascoltare con la raziona-
lità di chi crede, anche se è difficile
credere senza vedere.
FEBBRAIO 2006 BS
I San Zeno arresta il carro tirato
da buoi indemoniati (Verona
palazzo dei notai).
I GIOVANI
E IL FENOMENO
Come reagiscono i giovani di fronte
al satanismo? Educatori, laici e reli-
giosi raramente si confrontano con i
ragazzi sull'argomento; e a risentirne
sono proprio loro, i giovani, che vedo-
no satana come un'entità astratta e
considerano "ludiche" tutte le attività
legate al fenomeno del paranormale,
sottovalutandole. Per questi motivi la
comunità educativa del liceo salesiano
Villa Sora1 ha organizzato un meeting
proprio con padre Amorth, che rara-
mente partecipa a incontri o concede
interviste, perché i giovani potessero
confrontarsi con un fenomeno che li
interessa più di quanto si pensi. Don
Bosco l'aveva capito: "Quando il de-
monio cesserà dall 'insidiare le anime,
io pure cesserò di cercare nuovi mezzi
per salvarle dai suoi inganni" (MB .
VI,603). E il discorso su Satana coin-
volge direttamente il territorio dei Ca-
stelli Romani. Negli ultimi anni, infat-
ti, con periodicità quasi mensile sono
apparse sulla stampa storie di messe
nere, sabba e orge in nome di Lucife-
ro. Finora, per fortuna, senza gli ec-
cessi verificatisi in altre città italiane.
Il satanismo dei Castelli è considerato
L'esorcista padre Gabriele
Amorth .
Un fotogramma dal film
" L'esorcista ".

2.5 Page 15

▲back to top
Bronzo del sec. Xl a San Zeno
di Verona: un esorcismo.
Monsignor Milingo, esorcista.
diffuso, ma allo tempo stesso "case-
reccio", quasi innocuo.
UN TRIANGOLO
ESOTERICO
Attorno al triangolo esoterico for-
mato da Ariccia, Nemi e Rocca di Pa-
pa c'è la strada maledetta, dove le
macchine, lasciate in folle, si muovo-
no in salita, e c'erano gli esorcismi
collettivi di monsignor Milingo a Vel-
letri. Una ricerca ("Esoterismo e Sata-
nismo") realizzata in collaborazione
con la Pontificia Università Urbaniana
e diretta da Cecilia Gatto Trocchi2, di-
ce che il fenomeno dei nuovi culti in-
teressa il Lazio in modo particolare. Vi
si osserva "una grande varietà di culti
e di appartenenze". La ricerca ha cen-
sito circa 250 forme di satanismo pub-
blico e innumerevoli di satanismo pri-
vato. "Molti adolescenti, con genitori
distratti e assenti, si omano con la
stella a cinque punte, la croce rove-
sciata e il numero 666, simbolo della
grande bestia dell'Apocalisse [. ..]per
avere privilegi e acquisire dominio su-
menti e passioni, hanno chiesto all'e-
sorcista se c'è da aver paura di certi
fenomeni, e se lui stesso ha paura. Il
Padre con impressionante semplicità
ha risposto: "Non ho mai avuto paura;
e voi non dovete averla". In effetti, se
si è giovani sani - Don Bosco avrebbe
detto in grazia di Dio - non c'è da
avere paura di niente e di nessuno, for-
se perché anche Amorth è convinto di
quello che diceva il fondatore dei sale-
siani: "Il demonio ha paura della gente
I Raffigurazioni di demoni nella
Cappella Sistina (Michelangelo
Buonarroti).
allegra", e chi più dei giovani può es-
sere proprio per questo al riparo dal
maligno? Nelle loro domande i giova-
ni liceali si sono confrontati sulla
"possessione diabolica" e sull'attività
gli al(ri" . Ecco la ragione per cui è im- di esorcista, esercizio così particolare
portante parlare ai giovani del diavolo. e pieno di mistero. Il Padre ha spiega-
Essi sono gli interlocutori principali di to i gradi della possessione, ha detto
una cultura satanista che si nasconde loro che l'età più vulnerabile è proprio
oltre che nelle "tentazioni quotidiane" quella adolescenziale, ha raccontato
- indotte e propagandate, a dire di pa- delle sue "chiacchierate" con il demo-
dre Amorth, da TV e Internet - nella nio durante gli esorcismi ...
diffusione del cosiddetto "rock satani- I sondaggi dicono che la gente ha
co", nelle sedute spiritiche, nelle sette dubbi sull'esistenza del Maligno. Og-
che si ispirano al Maligno, nella magia gi, la religiosità, diffusa ma non radi-
di certi santoni, nei riti voodoo, nella cata nella società, fa sì che ognuno
cartomanzia: in una parola nell' occul- coltivi una propria fede personale, un
tismo. Tali pratiche del passato sono credo da "non praticante" che scon-
molto diffuse nel nostro secolo e por- volge il modo tradizionale del credere.
tano all'annullamento di ogni tipo di Ciò, secondo il frate esorcista, ha
legge; l'unica norma è "fa tutto ciò complicato le cose per le giovani ge-
che vuoi", ovvero "sei tu dio di te stes- nerazioni: da una parte essi sottovalu-
so". Così il satanismo impera su terri- tano queste verità e sono portati a
tori e Eersone con conseguenze a volte usarle per gioco. Dall'altra, al contra-
letali. E cronaca, purtroppo.
. rio, alcune frange le sopravvalutano,
con le tragiche conseguenze che cono-
AMORTH E I GIOVANI
sciamo. Da qui l'esigenza, da parte de-
gli educatori, di parlarne con coraggio.
I liceali, incuriositi e interessati dal- "Mi è piaciuto - ha dichiarato Cristi-
1' argomento, hanno ascoltato con na, terzo liceo classico, uscendo dal
grande attenzione il notissimo "scac- teatro dopo l'incontro, - è stato con-
ciademoni" che sa piacere e stupire: la vincente, disponibile alle domande,
sua pacatezza e il suo acume emanano non ha cercato il sensazionalismo, né
una grande energia. Egli ha mostrato di incutere timore; ha lasciato che fos-
simpatia nei confronti degli interlocu- sero la veridicità dei riferimenti a epi-
tori e si è adeguato all'insolito pubbli- sodi vissuti da lui in prima persona, la
co senza difficoltà. Per instradarli e sua chiarezza concisa e il tono calmo
aiutarli, il padre li ha esortati senza a catturarci. E c'è riuscito".
mezzi termini: "State attenti! Non par-
tecipate a ciò che sembra un gioco ma
in realtà segna per sempre la vostra
vita. Usate con ragionevolezza la li-
1 Villa Sora, a Frascati, appartenuta ai Duchi di
Sora, fa parte del complesso delle Ville Tusco-
lane nei Castelli Romani. Passata ai Salesiani
bertà che Dio vi ha dato. La libertà è
un dono che l'uomo deve saper colti-
vare e accrescere anche con la pre-
ghiera, e conoscendo certe aberrazio-
ni" . L'avvertimento' è stato chiaro. I
giovani, che nella loro quotidianità so-
no avvolti e spesso sconvolti da senti-
nel 1900, essi l' hanno adattata a liceo. Nel pas-
sato fu residenza estiva di papa Gregorio XIII
(1502-1585) e del cardinale Carlo Borromeo
(1538-1584).
2 La dottoressa Gatto Trocchi, antropologa,
ben nota studiosa dei fenomeni esoterici, do-
cente all ' Università di Perugia, è morta suici-
da il 12 luglio del 2005.
BS FEBBRAIO 2006

2.6 Page 16

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---
redazionale
ABAETETUBA, BRASILE
È stato inaugurato nell'ottobre
scorso ad Abaetetuba, Stato
del Parà in Brasile, il "Centro
di Pace Salvo D'Acquisto".
La struttura - si tratta di un
oratorio - già accoglie 600 ra-
gazzi. Il progetto è stato rea-
lizzato dall ' associazione Car-
lo Marchini-onlus di Brescia
in collaborazione con l' asso-
ciazione "Lumelumbe-onlus"
del!' Arma dei carabinieri e la
stessa rivista del! ' Arma, "Il
carabiniere". L'Oratorio è
stato progettato con tre setto-
ri: sportivo, con vari campi da
gioco; sociale, con assistenza
psico/pedagogica, biblioteca e
laboratori vari; medico, con
consultori, pronto soccorso,
ecc. Diventerà un punto di 1ife-
rimento per centinaia di bam-
bini delle favelas. Il vescovo di
Abaetetuba, il salesiano mon-
signor Flavio Giovenale, ha
detto che l' opera, sorgendo in
uno dei quartieri più degradati
della città, il Bairro Mutirao, è
una vera provvidenza. Il centro
è stato intitolato a Salvo D ' Ac-
quisto, l'eroico carabiniere ita-
liano exallievo salesiano di
Napoli, di cui tanti attendono
la beatificazione.
......_OOlllldlfl ___
_....
LA SCOMMESSA DELLE
RETI EDUCATIVE
Nessuno ha dubbi: educare è
un ' impresa sempre più ardua
e complicata. Ma l' educazio-
ne, oggi, non sa che farsene
dei "solisti". Urge fare gioco
di squadra, o, come si dice
"fare rete" per moltiplicare le
risorse che i singoli soggetti
mettono in gioco per costruire
dignità e qualità di vita anche
fra i poveri e gli emarginati.
Insomma, occorre trasfor-
mare l'azione sociale in
azione educativa e immettere
la logica della rete in questo
impegno inedito e faticoso
che ha bisogno di essere so-
stenuto mediante forme ade-
guate di condivisione. Ci vo-
gliono persone decise a scom-
mettere sulla rete, e "rischiar-
si" . La scommessa delle reti
educative è orientata a tutti
coloro che operano nello sce-
nario educativo attuale. Tutti
possono divenire protagonisti
di esperienze che mirano al
primato della persona e alla
difesa della sua dignità, so-
prattutto se accettano di agire
in un' ottica preventiva rispet-
to ai ri schi di omologazione e
manipolazione che incombo-
no sulle società complesse. Il
bello della rete educativa è
proprio questo: passare dal
continuo rincorrere le emer-
genze formative all a capacità
di sostenere, con coraggio, il
compito di aiutarsi vicende-
volmente a crescere. È quanto
presenta il testo edito dalla
LAS, e scritto a due mani da
Marianna Pacucci e Vito Or-
lando - collaboratori del BS
- che nel settore in questione
sono specialisti.
. BREVISSIME DAL MONDO \\-:i<.·, '\\:"· ·,
NEW YORK. La pratica tano gravi livelli di corruzio-
della fede religiosa può re- ne. Lo ha scritto l' organizza-
care benefici anche alla sa- zione Transparency lnterna-
lute fisica. Questo secondo tional pubblicando il rappor-
alcuni studi . Non tutti con- to annuale Corruption Per-
cordano, ma il numero dei ceptions lndex (CPI) per il
rapporti che dimostrano tali 2005. I paesi presi in esame
effetti positivi è sostanziale. sono stati 159. Nessuno è
I risultati sono stati presen- esente da corruzione. In 113
tati nel corso dell'incontro di essi i livelli sono elevatis-
annuale del 2005 della simi.
American Academy of Neu-
rology. "Questo lavoro si ROMA. Due sacerdoti, i pa-
pone in linea con i recenti dri Wang Xhou Fa e Shao
studi che dimostrano una Gu Min, della Chiesa clan-
correlazione tra la preghie- destina, sono stati imprigio-
ra, la spi ritu alità o religio- nati dopo aver concesso
sità, e una migliore salute un'intervista a L'Espresso.
mentale e fis ica" , ha osser- L' ha rivelato il quotidiano di
vato il dr. Michael Rayel, Hong Kong, South China
primario di psichiatrica del Morning Post, confermato
Cross Memoria/ Hospital di da varie agenzie missionarie.
Clarenville (Canada).
Tuttavia il portavoce del Mi-
nistero degli Esteri cinese ha
BERLINO. Da uno studio dichiarato che il governo de-
risulta che più di due terzi sidera migliorare le relazioni
dei Paesi del mondo presen- con il Vaticano.

2.7 Page 17

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INTER CLUB, SALERNO
Ecco un club sportivo che
sforna iniziative benefi-
che a getto continuo .
"Per la festa dei 1O anni
ci regalammo una bambi-
na dell 'India, Krishnaveni
Kaka, adottata a distan -
za ; per la Festa dei 15
anni versammo una libe-
ra offerta a Emergency;
per la festa della maggio-
re età abbiamo scelto Li-
bera , l'associazione na-
zionale antimafia di don
Ciotti il cui referente re -
gionale è don Tonino Pal-
mese".
DON BOSCO
INCONTRA I RAGAZZI, 3
È il terzo volumetto di
Claudio Russo sui "fruttuo-
si" incontri di Don Bosco.
Interessanti i 9 presentati
stavolta con altrettanti ra-
gazzi. Di costoro, uno di-
venterà Rettor Maggiore;
un altro, ebreo, si conver-
tirà: uno sarà direttore del
BS; un altro, vescovo ...
Frequentare Don Bosco
non era indifferente. Per
nessuno. Spessissimo se-
gnava un destino. Genitori
ed educatori non dovreb-
bero mancare di leggerlo.
BANGALORE, INDIA
A Mittappally e Puthiya-
thura le FMA hanno orga-
nizzato "il governo dei ra-
gazzi ". Una formidabile
intuizione pedagogica per
insegnare ai loro scolari a
leggere la realtà, indivi-
duare obiettivi, discutere
strategie per portare aiu-
to , parlare con i coetanei ,
contattare le autorità delle
zone più disagiate. Lo
scopo è insegnare ai gio-
vani a diventare agenti di
trasformazione sociale.
Un impegno ambiz ioso
e... possibile.
BALAKOT, PAKISTAN
La tragedia provocata
dal devastante sisma
dell'8/10/2005 ha mobilita-
to i figli di Don Bosco in
Pakistan . Don Pietro Za-
go con alcuni studenti sa-
lesiani si sono immediata-
mente attivati per coordi-
nare gli aiuti a Balakot, la
cittadina dove si sono
avuti una cinquantina di
morti. Hanno montato
tende, trasportato feriti ,
preparato pasti, distribuito
generi di prima necessità,
pensato alle pulizie del
campo .
ASTI , 1TALIA
Esemplare l'iniziativa del-
l'Unione exallievi di Asti,
da sempre impegnata in
gesti concreti a favore
delle missioni . Stavolta
hanno raccolto tra soci e
benefattori una somma
sufficiente per finanziare
un microprogetto in
Ruanda, una delle più
sfortunate nazioni africa-
ne dove povertà e guerra
sono pane quotidiano ,
quindi hanno inviato uno
di loro , Giovanni Boccia,
per rendersi conto della
situazione.
FOR INNOVATION
IN MEDIA EDUCATION
L' 8 novembre, in occasio-
ne dell'assemblea mondia-
le di SIGNIS, è stato asse-
gnato un premio ai salesia-
ni per il loro impegno "Far
innovation in Media Edu-
cation" con la motivazione:
"I Salesiani hanno realiz-
zato numerose iniziative
per promuovere l'educa-
zione ai media nel mondo
intero nel contesto delle
scuole, dei centri giovanili
e del loro contatto con il
grande pubblico" ( Vedi in-
serto pag. 23).
BS FEBBRAIO 2006

2.8 Page 18

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UN PARTYSPECIALE
di Giancarlo Manieri
Simpatica serata quella
presso la nunziatura
vaticana di Bangkok per
commemorare i 2 6 anni
di pontificato di Papa W
Nell'immediato
pomeriggio avevo potuto
conoscere il palazzo di
Cleopatra!
''S tasera s_i _va in N~nziati:,-
ra. Vestiti come sz deve .
"E come mi devo vesti-
re ?". "Camicia, colletto, abito scu-
ro... ". "E i·1 firack, no .?" . "Non
scherzare! Siamo tra vescovi, am-
basciatori, diplomatici, il cardinale,
autorità militari, civili, eccetera ".
"Pure eccetera ? Ma dove diavolo
mi porti?". "A ·un party. .. senza
diavolo!" . "Vuoi scherzp re, Batti-
sta? ". "Niente storie! E già tutto
definito e predisposto. Porta la
macchina fotografica e... fai il se-
rio!". Così quel pomeriggio, dopo
un giro in città, siamo arrivati all'ul-
timo piano di un palazzo alquanto
austero, accolti da inservienti in
smoking e da una schiera di signori
gessati con relative consorti in abiti
lunghi e sofisticati impreziositi da
collane, braccialetti e anelli dalle
fogge più varie. Il nunzio apostolico
dava un party per i 26 anni di ponti-
ficato di Giovanni Paolo II. Una ce-
rimonia solenne, con solenne com-
memorazione, solenne spettacolo,
solenne buffet, solenne brindisi.
PRESENTAZIONI
La prima mezz'ora se n' è andata
in presentazioni. Sballottato da don
Battista a destra e a sinistra per sa-
lutare il vescovo "X", l' ambasciato-
re " Y'' , la nobildonna "Z" ... Non si
finiva più. Grandi inchini, incom-
prensibili complimenti e arzigogola-
FEBBRAIO 2006 BS
- Incontri durante il party.
ti auguri, sussurrati con sussiego,
che dopo un po' Battista non mi tra-
dusse più, limitandosi a dire con un
sorriso: "c.s." , come sopra! In effet-
ti, in certe circostanze l'etichetta è
così pignola, così standardizzata,
così centenaria che non c'è una sola
persona che provi a cambiare una
virgola, a modificare un tono, a ret-
tificare il movimento di un inchino.
In ascolto dell'inno nazionale,
prima del brindisi.
Un grande schermo che occupava il
fondo di una struttura a palcosceni-
co, installata all'estremità dell'im-
menso salone, restituiva le immagi-
ni della visita di un papa Wojtyla
giovanile e in gran forma, risalenti
al lontano 1984. Quando sullo
schermo apparve il The End, sottoli-
neato da qualche applauso, il palco
venne occupato dalla banda di archi
della marina thailandese. "Dritti co-
me fusi ", da bravi militari, i suona-
tori inondarono gli astanti di solenni
melodie di stampo classico (una
musica leggera sarebbe stata un de-
litto in quella circostanza e in quel-
1' ambiente). Poi l'annuncio solenne:
"Le signore e i signori si preparino
per i due brindisi". "Battista, perché
due ?". "Uno per la salute del festeg-
giato ovviamente". "Ovviamente. E
l'altro ?". "Per la salute del re Rama
IX''. Iniziò l'inno vaticano e tutti
ammutolirono, levando a mezz'asta
il bicchiere mezzo pieno e immobi-
lizzandosi nell'ascolto. Non un mo-
to, non un sussurro: un'improvvisa
magia aveva trasformato in statue
gli invitati, sul più bello di un omag-

2.9 Page 19

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Uno dei tanti punti di "ristoro"
del salone.
gio a Bacco! "Che cosa sta succe-
dendo ?". "Sssst! Zitto! E... o mam-
ma mia, c'hai il bicchiere vuoto!",
sussurrò don Battista tra lo spayen-
tato e il divertito. " E allora?" . "E of-
fensivo! Aspetta..." . Lentamente, per
non farsi accorgere (era proibito an-
che muoversi?), mi versò un po' del
suo champagne e s'immobilizzò di
nuovo. Terminato l'inno, il bicchiere
di tutti fu portato contemporanea-
mente e quasi automaticamente alla
bocca. Primo tempo. Subito dopo
l'inno thailandese annunziò il secon-
do brindisi, in onore di re Rama IX.
Stessa cerimonia, stesso silenzio,
stessi gesti.
Gruppo di danzatrici in costume.
L'ispettore don Joseph Prathan
nominato vescovo.
FOLCLORE
Infine lo spettacolo, con i costumi
tradizionali delle etnie presenti nel
Paese. Danze a sfondo religioso, in-
tessute di movenze lente e aggrazia-
te: davano l'impressione di preghie-
re, adorazioni, omaggi alla divinità.
Una musica suadente e delicata ac-
compagnava i movimenti morbidis-
simi delle danzatrici. Di quella sera
(erano presenti l'ispettore salesiano
che qualche settimana dopo sarebbe
stato consacrato a vescovo, il segre-
tario ispettoriale e altri confratelli),
ciò che ricordo è il continuo instan-
cabile incontrarsi delle diverse per-
sonalità, il fitto interloquire di poli-
tici con ecclesiastici, di imprenditori
con diplomatici, di bonzi con dame
dell'alta società, dell'exallievo con
il suo antico professore, dell' archi-
mandrita ortodosso con l'ambascia-
tore e del nunzio un po' con tutti.
Don Battista era uno dei più "getto-
nati". Tutti salutava e tutti lo saluta-
vano con straripante simpatia. Qual-
che imbellettata signora gli chiede-
va una barzelletta e lui non si tirava
indietro; dopo qualche istante, una
gran risata segnava il successo di
ciò che aveva raccontato.
IL PALAZZO
DI CLEOPATRA
Prima del party, in taxi avevamo
compiuto un giro veloce nei pressi
del Don Bosco "e anche un po' più
in là", aveva aggiunto don Battista
tra il faceto e il misterioso. Visitam-
mo la zona dei grattacieli, cin-
quant'anni prima occupata da im-
mense risaie. "Raccontami qualche
episodio di quelli che non sono stati
scritti". "Se ci tieni.. . Dunque, era-
vamo nel '68. Una volta capitò di
non avere più un soldo in cassa. La
ditta che ci forniva il riso aveva
chiuso con noi perché eravamo mo-
rosi: gli dovevamo ormai 60 mila e
500 bat. Domani non avremo nulla
per noi e nulla per i ragazzi, ci avvi-
il direttore. Che si fa ? Si prega.
Passò la notte e la mattina. La fame
era arrivata... ai crampi. Ma non
c'era ancora niente da mettere sotto
i denti. Verso mezzogiorno, uno
scampanellio annunciò la visita di
uno sconosciuto che desiderava par-
lare col superiore. Gli disse: Padre,
devo volare a New York, ma ho una
paura boia: non ho mai messo piede
su un aereo. Mi si chiude lo stomaco
solo a pensarci. Tuttavia è indispen-
sabile che parta. Padre, preghi per
me, perché superi questa fobia e do-
mani non svenga alla vista dell'ae-
reo. E tirò fuori dalla tasca una bu-
sta, porgendola al direttore: Per i
suoi poveri, disse, e se ne andò. Che
tu ci creda o no, c'erano esattamente
60 mila e 500 bat. A tutta prima, si
era pensato al solito scroccone, in-
vece... potemmo ricominciare a man-
giare". Don Battista si fermò un atti-
mo, commosso al ricordo, poi: "Fra
poco ti mostro il palazzo di Cleopa-
tra. All'esterno. Dentro no!" . "Che
ci azzecca l'Egitto con la Thailan-
dia? E perché è proibita la visita ?".
"La visita non è proibita, semplice-
mente non è opportuna. Per noi! Ec-
colo là il palazzo!". Era una grossa
costruzione a più piani (non ho avuto
il tempo di contarli): "Si tratta di un
Body Massage. Bangkok è una città
cosmopolita anche a questi livelli.
Vari piani del palazzo rappresentano
stadi diversi di massaggio... e di co-
sti. Non tutti sono innocenti. I mas-
saggi, intendo". "Ah!". Avevo capito
perché lo chiamavano Cleopatra e
perché non era opportuno visitarlo.
(continua)
(Servizio fotografico dell'autore)
BS FEBBRAIO 2006

2.10 Page 20

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Febbraio il mese di carnevale quando si allentano
SEMEL
di Giovanni Eriman
IN ANNO?...
Febbraio è ormai
sinonimo di carnevale.
Il vecchio fantoccio della
cultura contadina è stato
sostituito dai carri
allegorici che
sbeffeggiano un po /tutti.
Una storia che si perde
nel lontano passato ...
una storia contro le leggi
CARNEVALI NOTI
IN ITALIA
. __ .
Venezia ufficiale dal 1296, il p1u _an~1:
co dei c~rnevali italiani e an~he il ~1u
sontuoso e il più famoso : Viareggio ,
d I 1873 cominciò la sfilata delle...
c!rrozze cariche di fiori e masche_re .
E non s'è più fermata. l~p~rtant1 e
bene organizzati sono quelli d1 Cento ,
Putignano , Acireale , ~a':'o : M~ssa-
frese , Oristano , e molt1ss1m1 altn . Or-
mai non c'è paese senza carnevale .
I Saturnali latini potrebbero essere
definiti un carnevale ante litteram,
il carnevale degli anticru romani.
Già allora indossavano maschere e ne
combinavano di cotte e di crude. Ma
anche i saturnali avevano degli ante-
nati nelle "antesterie" greche in onore
di Dioniso - celebrate in Atene proprio
FEBBRAIO 2006 BS
in febbraio - che vedevano, tra l'altro,
la gara dei bevitori (di vino natural-
mente) e una fastosa e vociante proces-
sione in maschera. Internet alla digita-
zione della parola carnevale risponde
con quasi 3 milioni di pagine... Ormai
il vecchio adagio del semel in anno li-
cet insanire s'è trasformato per molti
in semel in die ... Carnevale ha conqui-
stato il mondo. In Brasile è stato im-
portato dall' Italia verso la fine dell'800
ed è diventata la festa più pazza, più
pericolosa, più hot del pianeta. Quasi
senza regole. A confronto con quella
veneziana, patria del carnevale moder-
no, in cui una serie di norme vietava
gli eccessi, a Rio si spara. . . anche alle
persone, e la frenesia baccantica della
festa sembra non avere limiti. Di anno
in anno la sfrenatezza pare aumentare,
le feste si vestono di colori nuovi, di
curiosità inusitate, di orpelli strambi, di
folclore reinventato, di giochi non
sempre innocenti (Io nun ve negherò
cche o bbene o mmale I de sti ggiorni
nun fiocchino peccati, scriveva già
Gioacchino Belli), di solenni mangiate
e altrettanto soleruti sbronze con il co-
dazzo di "effetti collaterali" che abbia-
mo imparto a conoscere bene: droga,
orge, risse, stupri . . . e danze, danze,
danze, musica, musica, musica...
INTERROGATIVI
Stiamo andando alla deriva? Abitia-
mo un mondo che si tuffa nel marasma
della festa per dimenticare i suoi guai?
L' uomo è davvero senza più morale o,
al contrario, è alla disperata ricerca
della morale. .. "smai·rita"? È immerso
in una società senza più freni o in una
con troppi freni inibitori? La questione
non è oziosa. Scrive una studentessa

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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CURIOSITÀ PASSATE
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1 (PER FORTUNA)
i freni inibitori e tutti si scatenano verso il trasgressivo.
Al rione Testaccio di Roma c'era "La
ruzzica de li porci': alcuni carretti pieni
di maiali vivi venivano lasciati rotolare
dalla collina sulla folla sottostante che
se li contendeva a suon di urla, paro-
lacce, risse. Vi scorreva anche san-
gue e non solo quello dei maiali.
Sempre a Roma "La corsa der rettifi-
lo" vedeva competere ciechi , zoppi,
deformi, nani , vecchi sciancati che
due ali di folla incitavano con ogni
sorta di invettive , urli , lanci di ogni ge-
nere sugli sventurati , come ... inco-
raggiamento!
Arlecchino
Pulcinella
Pantalone
Balanzone
LE MASCHERE ITALIANE
PIÙ FAMOSE
Arlecchino, veneziano, servo burlo-
ne che cerca di sfuggire alle prepo-
tenze dei padroni con la furbizia delle
trovate. Pulcinella, meridionale, con-
tadino poverissimo impiega tempo ed
energie per trovare il modo di man-
giare. Pantalone, veneziano , mer-
cante tirchio e sospettoso che con il
tempo diviene buon padre _di famiglia ,
"Pantalon dei pisognosi". E il burbero
benefico delle commedie goldoniane.
Balanzone, bolognese, la caricatura
del sapientone : parla con citazioni la-
tine, rivelando la sua grande "ignoran-
za". Gianduja, piemontese, gentiluo-
mo amante del buon vino e della buo-
na tavola, dello scherzo e dei piaceri
della vita. Rugantino, romano , conta-
balle e fanfarone, disposto a prender-
ne un tracco pur di avere l'ultima pa-
rola. Colombina, veneziana, fante-
sca, bugiarda a fin di bene, civettuola,
attraente, senza peli sulla lingua.
universitaria di Padova: "Esco con la
macchina e circa 240 leggi (del codice
della strada n.d.r.) mi accompagnano
lungo tutto il percorso; vado a cena da
un'amica e l'etichetta m'impone un
Rugantino
.,, ,
Colombina
mazzo di altre regole da rispettare
scrupolosamente; entro in una chiesa
ed ecco un'altra serie di norme; mi re-
co a far la spesa, entro in un bar, visito
un museo, vado a teatro, siedo in una
sala cinematografica, partecipo a un
convegno, cammino per la strada e
norme di comportamento, convenzio-
ni, etichette, prassi consolidate non mi
abbandonano un attimo! La libertà
esiste solo come concetto, la libertà è
un'astrazione!". Come darle torto?
Solo le leggi ambientali sono più di 14
mila. Esistono leggi municipali, regio-
nali, nazionali, europee, mondiali ...
"Finiamola di prenderci in giro con il
dichiarare che viviamo in una società
libera e liberale. È una tragica idio-
zia! Regole sul mangiare, sul bere, sul
conversare, sul comperare, sul vende-
re, sul risparmiare, sul giocare, sul
camminare, sullo scrivere, sul cantare,
sul ballare, in casa e in ospedali, a
scuola e al concerto, in famiglia e in
gruppo.:. Signori, eccomi qua: sono
una regola vivente, un panino imbotti-
to. Di norme. Sono la legge che cam-
mina. E spesso mi viene voglia di farla
finita... ma temo di trovar regole an-
che per morire!". È lo sfogo di un al-
tro giovane con una gran voglia di but-
tare la vita.
ARRIVA CARNEVALE
Forse prop1ia questa oppressione le-
gislativa giustifica in qualche modo
l'impazzare collettivo di carnevale.
Come a dire: oggi sfrenatevi, perché
da domani ricomincia il balletto delle
regole. Carpe diem, cogli l'occasione,
trasgredisci mascherandoti, così nessu-
no sa chi sei! La storia degli antichi
carnasciali e dei moderni carnevali è
storia di trasgressioni. Rio docet. Sem-
bra che un tempo nei fortunati e troppo
fugaci giorni di carnevale anche agli
schiavi fosse permessa qualche licen-
za, sia a favore della pancia, sia per
quanto riguardava il lavoro, sia anche
per quel che concerneva la morale...
Ci dovevano aver preso gusto se a Ve-
nezia il periodo di baldoria arrivò a du-
rare alcuni mesi. In effetti, il fatto di
mascherarsi rendeva irriconoscibili le
persone, le poneva sullo stesso piano,
così che il povero più povero poteva
permettersi di andare a braccetto con il
ricco più 1icco, lo schiavo di sedere a
mensa con il padrone, il plebeo di riva-
leggiare con il patrizio, l'ex detenuto
di divertirsi (?) con il magistrato che
l'aveva condannato... Il parossismo
arrivava all'ultimo giorno. Forse per-
ché l'indomani tutto avrebbe ritrovato
la ferialità consueta. Non solo. Con il
cristianesimo l'ultimo giorno di carne-
vale segnava l'inizio della penitenza
quaresimale, quando bisognava car-
nem laxare o levare - togliere la carne
dai pasti giornalieri - era insomma fi-
nita la pacchia. Poco prima di mezza-
notte l'ultimo sussulto già intriso di
malinconia: il fantoccio libertino veni-
va dannato al rogo con rito direttissimo
e bruciato seduta stante.
Oggi le sfilate dei carri prolungano
la baldoria, i cortei mascherati invado-
no il territorio proibito della quaresi-
ma, i coriandoli continuano a svolazza-
re per giorni, il lancio di gadget e regali
ad adescare i ragazzi, le ballerine a in-
cantare gli adulti, gli sberleffi e le pan-
tomime a prolungare artificiosamente
il periodo di un'impossibile libertà go-
liardica e trasgressiva, per esorcizzare
il più a lungo possibile i problemi della
quotidianità. Ma l'orgia festaiola è de-
stinata a finire, le maschere a cadere, il
povero torna povero, il ricco torna a
palazzo, Arlecchino, Pulcinella, Panta-
lone, Meo Patacca, Colombina si riti-
reranno nel mistero di un ' improbabile
paradiso dei divertimenti, pronti a rial-
zare la testa alla prossima puntata. O
BS FEBBRAIO 2006

3.2 Page 22

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lettera .
ai giovani
L'UMILTA'
Carissimi,
so quanto sia difficile fare una domanda:
l'umiltà è ancora una virtù'?
L'aquila appartiene alle alte vette. Il falco appar-
tiene al vento.
L'umiltà non ha ali e non abita il cielo,
ma è il nido da cui si spicca il volo.
Può esibirsi e così cantare:
mio il canto degli uccelli, mio il cielo di primavera,
mio il verde dei prati.
Posso dire al giorno di sbrigarsi per dare spazio
alla notte,
perché voglio sognare.
Posso dire alla notte di lasciarsi vincere dalla luce,
perché voglio vivere",
L'umiltà impara da tutti.
Impara dal mare: tiene a galla Imbarcazioni, picco-
le e grandi, immensi transatlantici, intere flotte.
Non c'è tragedia della vita che non sappia tra-
ghettare.
Impara dal vento: gonfia e spinge la vela in alto
mare o verso l'approdo.
Non c'è progetto di vita che non sia pilotato da
questo grande motore della vita.
Impara dalla conchiglia: se la porti all'orecchio ti
fa sentire il mare, il vento.
Non c'è parola di vita e di amore che l'umiltà non
ti faccia ascoltare.
L'umiltà ti fa il dono della tua inviolabilità
perché non c'è rumore capace di intaccare la vita-
lità del tuo silenzio.
L'umiltà non ti farà mai dire: non ho fede,
non sarò mai felice, Dio non è per me,
non possiedo la gioia di vivere.
Viceversa l'umiltà ti farà sentire il tempo non co-
me un fardello,
ma come una boccata d'aria pura
che conferisce alla tua vita lo stupore
per l'impatto con la persona amata,
la carezza sul volto, il chiaro di luna, la gita in mare,
la gioia di un bambino, il brivido che ti trasmette
un bacio.
Per avere una giusta opinione di se stessi bisogna
fare i conti con questa virtù.
Che cosa succederebbe a me, a te se la sorvolas-
simo, la tenessimo in non calo'?
Dall'orizzonte scomparirebbe Dio che si nasconde
alla sua ombra.
Finirebbe l'eternità, perché non basta la vita all'u-
miltà.
Non ci sarebbe amore, perché senza ossigeno ogni
fuoco muore.
Che fine farebbe l'albero, il fiore senza le radici'?
Anche il cielo rimarrebbe eternamente vuoto
perché chi doveva salirvi non sapeva "come" arri-
varci.
L'umiltà è la scala che ti fa toccare il cielo,
la chiave che apre il cuore dell'uomo.
Carlo Terraneo
FEBBRAIO 2006 BS

3.3 Page 23

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••••••••••••
. DI MEDDIIEACMEIEADDUNCNAI TION ... •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••
•••••••••••••••••••
•••••••••••••
Iniziamo con questo numero un excursus sulle principali
imprese di comunicazione sociale gestite dai salesiani
in varie parti del mondo, nella convinzione che la
comunicazione sia oggi trasversale a ogni ambito,
dalla catechesi alla predicazione, dalla scuola allo sport,
dal teatro alla politica... Siamo nell'era
della comunicazione globale.
1NSERTO
cLJLTVRA
di Roberto Giannatelli
1996. li rettor maggiore Don Egidio Viganò chiede al Rettore
de/l'Università Pontifica Salesiana un'iniziativa per attualizzare
il carisma del santo "educatore'', così nacquero l'JSCOS
(Istituto di Scienze della Comunicazione Sociale) e il MED
(Media Education) per l'educazione ai media e alla comunicazione.
•••
••
••
••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••
.••••••••••••••••••
Summer School di media
education a Corvara 2002.
••••••••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS FEBBRAIO 2006 • • •

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•........................................................•............................. ,
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Il MED ha sperimentato in Italia un curricolo di Media
education per la scuola primaria.
Una classe di scuola primaria partecipa
a una produzione video .
11 termi ne media education ap-
pare su llo scenario mondiale
all ' inizio degli anni '70. L'Au-
strali a e l' Inghilterra sono tra le
prime nazioni a proporre l'ed uca-
zione ai media come curri co lo
scolastico. L' Unesco era interven u-
ta fin dagli inizi. "Storica" è la di-
chiarazione di Grunwald (1982) :
"Piuttosto che condannare o esal-
tare l'indubbio potere dei media,
noi dobbiamo accettare il loro si-
gnificativo impatto e la loro pe-
netrazione nel mondo intero co-
me un fatto indiscutibile, e ap-
prezzare la loro importanza co-
me un elemento della cultura del
nostro tempo. I sistemi politici ed
educativi dovranno essere consa-
pevoli del loro obbligo di pro-
muovere una comprensione criti-
ca del fenomeno della comunica-
z ione moderna". Il primo obietti-
vo della media education è l' alfa-
Sapienza di Roma). Con Milano,
nell 'anno accademico 1998-1999,
il MED ha organizzato il primo
Master/Corso di perfezionamento
in media education in Ita li a, e da
quel vivaio di m edia educator so-
no usciti i primi co ll aboratori del-
la nostra assoc iazione. Nel le
scuole ha potuto introdurre i la-
boratori di media education e
sperimentare un autentico curri-
co lo d i ed ucazione ai media nel-
betizzazione : app rendere a " leg- la scuola primaria e secondari a di
gere e scrivere" co n i med ia. Il primo grado. 'Perché, dunque, il
seco ndo è l'autonomia critica di MED è stato accolto così favore-
fro nte ai messaggi dei media . Il vo lmente e perché il nuovo ter-
terzo è l'eserc izio della cittadi-
nanza e del la responsabi Iità etica
(dei fruitori come dei produttori
dei media). In breve si tratta di
dare ai ragazzi una nu ova "com-
petenza med iale".
28/02/1996:
I I •••••••••••••••••••••
••
Don Roberto Giannatelli,
Fondatore e Presidente del MED,
ha ricevuto il premio "Signis"
da parte dell'Organizzazione
mondiale cattolica della
comunicazione (Lione, 9
novembre 2005).
FEBBRAIO 2006 BS • • • • • • • • • • • • • • •
NASCE IL MED
Il MED si è trovato nella fe li ce
situazione di interagire con i pro-
fessionist i dei media (dell a RAI in
modo partico lare) e con le Uni-
versità itali ane, soprattutto con le
Faco ltà di sc ienze della formazio-
ne (come quella de ll ' Università
cattolica di M il ano) e con le Fa-
co ltà di scienze della comunica-
zione (come quella de ll ' Univer-
sità sa les iana e dell ' Università La
• • • • • • '• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Il prof. Pier Cesare Rivoltella,
Ordinario di Tecnologia
dell 'istruzione all'Università
Cattolica di Milano,
è il cofondatore del MED.
• • •• •• •• • • •• • • • •• • ••
t

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Il laboratorio di Produzione video a Corvara.
I ragazzi vengono preparati dal MED a essere
cameramen, sceneggiatori, attori, registi.
di educazione e di comunicazione è un elemento caratteristico dei
sia laici sia cattolici provenienti da corsi MED.
tutta Italia, è una riprova che la lo- L'apertura internazionale ha
gica del network ha funzionato.
fatto il resto. Nel ' 97, al forum in-
Una terza linea di forza è l'aver ternazionale Les jeunes et /es mé-
tenuto uniti la teoria e l'intervento dias, demain di Parigi, non c'era
operativo. È difficile chiudersi in ancora spazio per un italiano nel
un osservatorio accademico disin- pane! dei lavori. La media educa-
carnato se ci si occupa di temi che tion italiana pareva inesistente.
riguardano l'educazione. La partita Oggi l' Italia ha riempito quella
vincente è stata quella di aver gio- casella vuota.
cato il discorso sui due versanti: la
teoria allacciata con la prassi, l'in- LA MED "CONVIENE"
tervento con la riflessione. Il "labo-
ratorio" (fotografia, fumetto, produ- La media education si è rivelata
.Da 15 anni a Corvara in Val Badia
il MED organizza la "Summer
I Schooldi Media education".
zione video, multimedialità, ecc.)
non solo una chiave di lettura uti-
le per decifrare la cultura moder-
na e porsi da protagonisti nel no-
stro tempo, ma anche un progetto
e un metodo di lavoro da "espor-
mine, media education, si è diffu-
tare" in altri campi della vita so-
ciale ed ecclesiale.
I
so rapidamente nel nostro Paese?
La media education è di casa
Ci sono alcune ragioni che spie-
nella scuola innanzitutto. È, infat-
gano il successo.
ti, compito primario della scuola
La media education si presenta-
fornire la lingua e la cultura della
va con un carattere di attualità e
società dove viviamo. I media so-
di urgenza. Risuonava come una
no una lingua e una cultura. E la
risposta convincente alla sfida me-
media education è l'intervento
diale.
educativo che fornisce l'alfabeto,
L'associazione MED è nata per
la lingua, la cultura per divenire
creare una rete di esperienze e di
soggetti informati, critici e re-
persone, essere un "gruppo" e co-
sponsabili della società . li MED
stituire un " movimento". Quando
sta portando a termin~ una speri-
annualmente ci si ritrova per la
Summer School attorno a un tavo-
lo a ragionare sulla media educa-
tion come vecchi amici, professori
I Il MED ha prodotto per Sat2000
"Cristiani nella storia", un
programma video per una
"catechesi a partire dalla
memoria".
mentazione (il Progetto MENS,
Media Education Nella Scuola)
che fornirà un curricolo per i ra-
gazzi dai 6 agli 11 anni .
' • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS FEBBRAIO 2006 • •

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I ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
.••••••••••••••••••
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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••
La scuola "Nuovi linguaggi della catechesi "
nella diocesi di Terni, promossa dal MED.
La scuola di Drammatizzazione
e catechesi animata da Angelo lezzi.
dia education. Infatti, la maggior ta un a sinergia tra Università, IR-
parte del tempo speso con i media, RE e MED per la sperim entaz ione
viene trascorso in fam iglia. Secon- del progetto MENS. Nel Laz io si
do le ri cerche CENSIS si tratta di 4 sono organizzati co rsi per in se~
ore e 15 minuti passati ogni giorno gnanti a livello cittad ino e nell e
in compagnia di tv, videogiochi,
internet. Il MED pubblica una gui-
da per i genitori, ospitata dal setti-
manale Il Resegone di Lecco. La
rubrica "Guida la TV" consiglia i
genitori sulle scelte di fruizione te-
singole scuo le. In Campan ia ope-
ra in collaborazione co n l' Istituto
universitario Suor Orsola Benin-
casa e a Bari con l' Istituto Mar-
gherita . A Cosenza si è firm ata
una convenzione tra Università
•••••
levisiva utili per i loro fi gli e li met- dell a Ca labria, Comune di Co-
te in guarda dai non infreq uenti senza e MED per attuare iniziati-
pericoli .
ve di formazione degli insegnanti
dell a regione e tirocini per gli stu-
Chiara Grillo del "Gen rosso"
anima il laboratorio di Musica
e catechesi.
IL MED NELLE REGIONI
ITALIANE
denti universitari della Faco ltà di
scienze della formazione. In Si ci-
lia prendono avvio iniziative di
Il MED opera con inizi ative di
Per la comunità cristiana (dio- caratte re nazionale (come la
ces i e parrocchie) il MED ha or- Summer School di Corvara) ed è
gan izzato laborato ri di educaz io- presente nelle regioni co n inter-
ne alla fede co n i nuovi linguag-. venti legati all e domande e all e
gi. Ha anche promosso il Festival risorse presenti sul territorio. Ad
della Catechesi, ove i ragazz i esempio, opera a To rino all ' inter-
presentano i loro lavo ri e ri cevo- no del progetto "Telintendo" pro-
no un ri co noscimento pubblico . mosso dalla RAI , dal Comune di
Ha infine curato per SAT2000 la To rino e dall a Faco ltà di sc ienze
tras missione televisiva Cristiani della formazione. A Mil ano ha
nella Storia che verrà diffusa (co- inventato il progetto MENS e co l-
me libro e DVD) dalla Elled ici .
labora co n il Centro culturale
Per la famiglia il MED ha orga- della San Paolo di Cinisello Bal-
nizzato co nferenze, convegni e samo. Nel Veneto porta avanti
corsi. Tra questi, quello di Bari i una ri cerca-az ione per la speri-
cui atti sono stati pubbli cati nel li- mentaz ione di un currico lo di
bro La tv tra genitori e figli. Il tema educaz ione ai media nell a scuo la
formazione e di sperimentaz ione
che fanno riferimento alle Uni-
versità di Palermo e Catania .
Ecco i referenti regionali del
MED: Piemonte : Alberto Parola:
alberto.parola@unito.it; Lombardia :
Angela Bonomi Castelli: ioan-
ni37@yahoo.it; Veneto : Rin alda
Montani: rinaldamontani@vir i-
lio.it; Umbria: Fl ori ana Falci ne li:
floriana@uni .it; Lazio : Luci ano
Di M ele: lu imele@tin.it; Campa-
nia : Isabella Lucchese: lucche-
se@unisob.it; Calabria : Giovannei-
la Greco : giovannellagreco@libe-
ro.it; Puglia : Lucio D'Abbicco:
ldabbicco@tin.it; Sicilia : Gianna
CappeIlo: giannacappello@libero.it
della famig lia è centrale nella me- elementare . In Umbria si è attua-
Roberto Giannatelli
F-EBBRAJO 2006 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

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EMMA•••
NEGLI OCCHI
LO -STUPORE
''Vor ei dire al mondo
che lo amo": in que-
sta espressione Em-
ma Bonocore concentra l'essenza
della sua vita che, strappata a
questo mondo da un tragico inci-
dente stradale, acquistò senso e
sapore in un progetto guidato dal-
la mano di Dio. Sarà lei stessa,
stavolta, a raccontarsi senza ag-
giunte o intromissioni da parte
mia. Mi limiterò a poche righe di
premessa, per lasciare poi spazio
alla vera protagonista di questo
capolavoro di vita. Dinamica, al-
legra e piena di meraviglia di
fronte al creato, aveva negli occhi
quello stupore che solo chi è ac-
carezzato dal tocco di Dio sa
mantenere brillante; e la straordi-
naria sensibilità di tradurre in
,Poesia tutto ciò che attraversava il
suo sguardo e la sua anima, così
magicamente ricca del Dio/Amo-
re. Dedica i suoi giovani anni allo
studio e all'assidua frequentazio-
ne dell'istituto di Maria Ausilia-
trice che dista qualche kilometro
dalla sua abitazione, "costringen-
do" il papà a fare il "pendolare"
ogni giorno. Si appassiona a ogni
attività, ma più di ogni altra cosa
il suo spirito e il suo impegno si
legano alle opere missionarie che
fanno battere il suo cuore per chi
è più bisognoso. S'interroga co-
me ogni ragazza sui molti "per-
ché" della vita e del mondo e le
sue domande trovano risposta
nelle parole sagge della suora
animatrice. Ora, però, mi faccio
seriamente da parte, lasciando a
lei e ai su01 scritti il palco che
meritano.
"Mio padre: una ruga se-
gnata sulla fronte, due occhi verdi
e penetranti, una mano callosa e
forte che stringe la mia, debole e
bianca. Mia madre: due occhi
neri e profondi come un lago, una
mano segnata dalle prime rughe,
due . labbra dal sapore di favole
ignote che mi sfiorano fresche".
Non manca una dedica al luogo
che le ha dato i natali: "Il mio
paese: acqua chiara e ulivi cente-
nari; tetti rossi e camini al vento,
rose che sanno d'amore, viole di
virtù passate... piccolo e dolce è
il mio paese alla luce fievole della
bianca luna: quando le taciturne
stelle nel cielo fan capolino, bion-
di fantasmi vagano per le vie de-
serte nel mondo degli uomini in-
sonni. Le case sono azzurre e si-
lenziose. Gli alberi dondolano al-
la lieve brezza; solo il mare
chiacchiera col cielo in un lungo
e ininterrotto mormorio". Magni-
fica la pennellata riservata a Dio.
"Il mio Dio: Colui che fa giovani
e belle le cose più semplici. Ha le
mani di mio padre, la tenerezza
delle carezze di mia madre. È
buono, tanto buono, il mio Dio,
mi prende per mano quando la
via che percorro è senza uscita.
Quando sbaglio, mi ammonisce e
per i suoi occhi paterni vagano
sospiri repressi" .
Si fa incanto e poesia il suo
ammirare i colori della natura.
Emma Bonocore (1961-1975)
Nella sua personale agenda scri-
ve, infatti: "Mentre guardo l'az-
zurro del cielo, lesta vi ripongo il
mio cuore". E nel diario di un'a-
mica: "Se guardi il mare, ricorda
che ho tanto amato l'azzurro".
Dopo aver osservato lo sbocciare
di alcuni fiori nel suo giardino:
"Dolci corolle al vento, petali che
la brezza bacia. Poeti in erba con
ali date al cuore, isole di sicurez-
za in un mare che non ispira fidu-
cia". Durante gli esercizi spiritua-
li, poco prima che Dio la chia-
masse a sé, riflettendo sulle parole
udite dal sacerdote, riporta: "Gli
occhi fissi nel cielo, i piedi per
terra, il cuore fra cielo e terra". E
ancora: "Cerca pure l'appoggio
dovuto, ma non dimenticare che
l'appoggio vero e sicuro è solo il
Signore". Così si congeda! D
BS FEBBRAIO 2006

3.8 Page 28

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PER UNA ECONOMIA
ALTERNATIVA
di Graziella Curti
A Siviglia, Spagna, si è
svolto, sul finire dell'estate
scorsa, il 2° Seminario
Internazionale di
Economia so/Jdole.
Le Figlie di Moria
Ausiliatrice, insieme o
esperti di tutto il mondo,
hanno fotto il punto sullo
tragico situazione
economico attuale, che
penalizzo i più poveri,
e hanno preso decisioni
nel segno dello solidarietà.
L a Spagna richiama don Chi-
sciotte, l'uomo che combatteva
contro i mulini a vento secondo
una logica che a molti poteva sembra-
re pazzia. Proprio a lui ci si è riferiti
all'inizio del seminario, che ha avuto
il coraggio di proporre un tema utopi-
co e controcorrente. "Come essere
presenti in questo mondo globalizzato
dove le reti informatiche configurano
nuovi spazi per gli scambi di mercato,
dove aumentano le distanze tra ricchi
e poveri? - chiedeva madre Antonia
Colombo nel messaggio di apertura -
Quali possibilità concrete abbiamo di
far sentire la nostra voce per difendere
i diritti della persona umana, partico-
larmente dei giovani?" Al Seminario
non ci si è fermati alle prospettive di
una improbabile utopia, ma il coraggio
dell'iniziativa si è trasformato in pas-
sione. Come famiglia salesiana e co-
munità educanti che operano nei cin-
que continenti, è stato detto, i nostri
confini sono quelli del mondo. Abbia-
mo perciò l'opportunità di realizzare
una globalizzazione della solidarietà
che metta al centro i bisogni della per-
FEBBRAIO 2006 BS
- Presentazione delle esperienze.
sona. E per attuare questo, nelle varie
relazioni degli esperti, subito recepite
da chi lavora sul campo, sono state
sottolineate nuove parole, segnali di
nuove pratiche: frugalità, opzione eti-
ca, spiritualità della sostenibilità, il
sorgere di una coscienza diversa che
vede nella povertà evangelica quella
letizia e quell'armonia che stanno alla
base di una nuova alleanza con i beni
economici. L'ascolto attento dei pro-
getti già in atto in varie parti del mon-
do, presentati dalle Figlie di Maria
Ausiliatrice e da alcuni collaboratori,
ha rivelato come la lotta contro i muli-
ni a vento si possa fare con semplici
mezzi. Occorre però molta passione.
LA POVERTÀ È DONNA
C'è una crescente femminilizzazio-
ne della povertà: i due terzi dei più
poveri del mondo sono donne. Per lo
più capofamiglia. Secondo recenti ri-
cerche della Caritas lnternationalis,
le donne lavorano il 70% delle ore
complessive, ma ricevono il 10% del
reddito prodotto e possiedono l' 1%
delle ricchezze del globo; rappresen-
tano il 40% della produzione agrico-
la, ma sono proprietarie della terra
che lavorano solo per l'l %. Anche i
dati sulla loro mancata alfabetizza-
zione sono allarmanti. Per questi e
altri motivi altrettanto gravi, le FMA
hanno scelto di guardare il mondo
con occhi di donna, in particolare il
mondo dell'economia che sta alla ba-
se di tante opportunità di umanizza-
zione. Si dice che chi finanzia l' atti-
vità di una donna finanzia una fami-
glia, addirittura favorisce una comu-
nità, un intero Paese. Tuttavia le don-
ne possono raggiungere un'adeguata
fonte di sostentamento solo se viene
data loro la possibilità di accedere al-
meno a un minimo di autonomia eco-
nomica. Le esperienze di microcredi-

3.9 Page 29

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to e microfinanza, già in atto in alcu-
ne zone del mondo dove operano le
suore salesiane, dimostrano il valore
della microeconomia, tipicamente
femminile. Tali esperienze, infatti,
sono centrate sulla persona, restitui-
scono sicurezza, autostima, protago-
nismo. Valgono sia per le donne de-
gli slum asiatici e africani, sia per i
barrio latinoamericani e le baracco-
poli dell'occidente. A seguito dei
racconti ascoltati al Seminario, circa
le realizzazioni esistenti in Angola,
Brasile, India, Mozambico, Colom-
bia, Argentina, Rwanda, Kenya, Ko-
sovo, sono nate nuove proposte con-
crete che partono da una vita sobria e
solidale. Le frontiere della povertà
Il logo del seminario contiene diversi
riferimenti : i colori dell 'arcobaleno ri-
chiamano la diversità nell'armonia e
nella diversità.
Lo sguardo significa la passione di
attraversare la realtà globale con pro-
spettiva di futuro.
In sintesi, il logo evoca la realtà mon-
diale e l'educazione alla solidarietà.
- I prodotti dell'economia solidale.
- La presentazione della banca solidale BEIS.
- Assemblea dei partecipanti.
devono essere sostenute da chi, pur
vivendo nei luoghi del benessere, si
lascia interpellare dall'invito evange-
lico del farsi prossimo con chi soffre.
LA BANCA SOLIDALE
Un'esperienza che dura già da
qualche anno è quella realizzata tra
le comunità dell' ispettoria FMA di
Siviglia. Si chiama BEIS (Banca
Elettronica Inspectorial Solidaria) e
risulta la messa in atto effettiva della
solidarietà nella gestione economica.
È nata dalla collaborazione di esperti
del mondo finanziario, che per lungo
tempo hanno fatto con le sorelle un
processo di discernimento per adotta-
re metodi e strumenti più avanzati di
gestione economica. Agilizzando le
operazioni bancarie delle varie case,
in rete con la sede ispettoriale, si so-
no avuti risultati mai riscontrati nel
passato. La concentrazione dei fondi
ha potenziato la comunione e la con-
divisione a livello ispettoriale e ha
permesso un aumento degli interessi,
che vanno a beneficio di tutte le case,
senza discriminazioni. In questi ulti-
mi anni, attraverso la BEIS, sono stati
pure finanziati alcuni progetti di svi-
luppo delle nostre missioni. Oltre a
una migliore gestione del denaro, in-
fatti, si è prodotto un cambio di "cul-
tura economica" ispirato alla solida-
rietà. Tale cambio si è fatto gesto
concreto nel seminario stesso in cui è
stata offerta gratuitamente l'ospitalità
a un'ottantina di partecipanti per lo
più provenienti da zone povere. Pro-
prio per questo, Marco Ragaini, col-
laboratore dell'editrice EMI (Editri-
ce Missionaria Italiana) e redattore
degli Atti, ha potuto scrivere, tra l'al-
tro, ringraziando le organizzatrici:
"... ho avuto davanti agli occhi l'e-
sempio concreto della promozione
della donna. Non credo che in molte
realtà dell'economia normale si trovi
un tale concentrato di intelligenza,
responsabilità, investimento in mani
e cervelli e cuore femminili. Mi è ve-
nuto da pensare che magari tra le
partecipanti (e sicuramente tra le vo-
stre suore) ce ne saranno state alcu-
ne che, da ragazze, erano nelle con-
dizioni di povertà, emarginazione,
ignoranza, contro le quali vogliamo
impegnarci. Poi il cammino della vi-
ta religiosa ha permesso loro di dare
il meglio e di crescere. È una bellis-
sima testimonianza di realizzazione
umana".
BS FEBBRAIO 2006

3.10 Page 30

▲back to top
IL
&A E IN
fT1ES
LIBRERIA
Motante
acuta di Giuseppe
~,.,.i11 l .. it1 c"" G. run ti
Noi adulti
nello iguanlo degli adole.cenù
SE BASTASSE UNA
BELLA CANZONE
I messaggi dei
cantautori ai giovani
di Pino Fanelli
ELLEDICI , Leumann
(To) , 2005, pp. 80
NOI ADULTI nello
sguardo degli
adolescenti
a cura di Lino G. Grandi
Effatà, Cantalupa (To)
2op5, pp.80
Il primo volume aiuta a
pendere coscienza che
ogni giorno attraverso le
canzoni migliaia di mes-
saggi entrano nella vita.
Ma, vengono recepiti con
senso critico? Lo scopo
del libro è proprio quello
di presentare una serie
di canzoni di cantautori
che oggi sono sulla cre-
sta dell'onda con l'obiet-
tivo di insegnare a leg-
gere criticamente il te-
sto. Il secondo presenta
rapporto giovani-adulti
dal punto di vista dei
giovani , aiutandoli a de-
terminare la qualità del
progetto di adulti che
essi articolano su se
stessi. Si offrono così
spunti di riflessione a
ch i (genitori , insegnanti ,
educatori ... ) si interroga
sulla qualità del proprio
rapporto con gli adole-
scenti che oggi vivono
una età problematica.
FEBBRAIO 2006 IJS
~~~
E CHIESA
IN PARA
RIEV ANGELIZZARE
GLI DOLESCENTI
Una comunità che
progetta il cammino
umano-cristiano degli
adolescenti
di Salvatore Barbetta
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 190
Come avvicinare gli adole-
scenti e suscitare in loro l'in-
teresse per la fede? Come
integrarli nella comunità?
Che cosa si può chiedere
loro e come? L'autore, ispi-
randosi alla Redemptoris
Missio, dove si dice che c'è
bisogno di una nuova evan-
gelizzazione (n . 33), rispon -
de alle domande adattando
agli adolescenti la proposta,
non come ripetizione di
quello che hanno già senti-
to, e rifiutato , ma come un
nuovo processo formativo
incentrato sulla persona, sul
suo bisogno di crescere spi-
ritualmente e di scoprire la
propria massima realizza-
zione nel rapporto di fede
con Cristo. Tale realizzazio-
ne può essere favorita solo
da una vera ·comunità cri-
stiana. Le quattro parti del
libro sono un aiuto a chi la-
vora con gli adolescenti.
Solvotore Sorbetto
SCUOLA
PER CATECHISTI
Schede per la formazione
personale e di gruppo
a cura del CEC
"Don Bosco"
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 256
cuoia f- ".",.. u
per
catechisti
Questo originale corso a
schede rappresenta per i
catechisti un'unica oppor-
tunità per apprendere no-
zioni e atteggiamenti di
fondo che consentono di
sentirsi competenti nel cam-
po della catechesi . Nella
prima parte si prendono
sinteticamente in conside-
razione alcuni tra i temi di
maggior interesse per il ca-
techista che punti alla sua
qualificazione. Nella se-
conda vengono affrontati i
problemi e i temi più comu-
ni in cui ogni catechista si
trova immerso dall'inizio
del suo servizio. Al termine
alcune indicazioni pratiche
aiutano a condurre l'incon-
tro del gruppo attraverso la
modalità del "laboratorio".
Il testo è originale e il lin-
guaggio è semplice e sti-
molante. Il riferimento alle
situazioni vissute a cate-
chismo è costante e signifi-
cativo .
LA DIVINA PRESENZA
NELLA SANTA MESSA
di Carlo Colonna
Ed . Segno , Tavagnacco
(Ud) 2005 , pp. 150
È PECCATO NON
ANDARE A MESSA
ALLA DOMENICA?
a cura di Stefano Torrisi
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp. 128
Il primo volume educa a un
approccio globale alla Mes-
sa, mettendo in contatto
con il Mistero nascosto nel
rito . Offre una specie di ca-
techesi mistagogica sul-
l'eucaristia, aiutando a com-
prendere dai segni i suoi
significati. Il secondo ri-
sponde a domande relative
al mistero eucaristico in ter-
mini di visione morale cri-
stiana e di partecipazione
comunitaria alla vita della
comunità, di cui la parteci-
pazione eucaristica costitui-
sce il rifornimento spirituale
e la partenza per una testi-
monianza. La messa non
ha limiti per la capacità e di-
sponibilità di ogni credente
a essere '1estimone" della
sua fede in Cristo, che in-
contra sia nell'Eucarestia
sia nella vita quotidiana e
nei segni della sua presen-
za nel mondo.
S1UAN0 JOU ISI
è peccato
non andare
a Messa
alla domenica?
r11,11r/,•<1fln•
,lom,.ndt
dir mrn.·H1 tcm
,,t111,1pt.irmco
NON SI FA VEND ITA PER
CO RRISPONDENZA. I libri
che vengono segnalali s1pos-
sono acquistare presso le libre;
rie cattoliche o vanno nch1es I
di rettame nte all e ri spettiv e
Editrici.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~ ~ O
CENTR STORIA
LINGUAG
oELLA
ATTUALI
~ RAB GAZEZI A T I ?
STORIE DI GESÙ
di Igino Canestri ,
Effatà ed., Cantalupa (To)
2005, pp. 222
STORIA DI GESÙ
Tratti di vita e ritratti
di umanità
di Rodolfo Doni
Paoline, Milano 2005
pp.332
STORIE CHE CONTANO
Le parabole di Gesù
di Pino Fanelli
Paoline, Milano
2005, pp. 102
SPACCATI DI VITA
I salmi di Gesù
di F.M.A. Cassiodoro
(commento e traduzione
di A. Caruso)
Vivere in , Roma-Monopoli
2005, pp. 204
LE BEATITUDINI
SPIEGATE Al RAGAZZI
di Valerio Bocci ,
ELLEDICI , Leumann (To)
2005, pp.48
spiegate ai ragaui
Il primo volume, ripercor-
rendo la vita quotidiana di
Cristo tra la storia del suo
popolo, costituisce una spe-
cie di sequenza di episodi
che aprono lo spazio alla
riflessione e alla speranza.
Esempi e parole che con-
solano e che fanno traspi-
rare uno spiraglio in cui
Dio e l'uomo si prendono
per mano per andare insie-
me alla riscoperta dei si-
gnificati della fede. Il se-
condo si offre come una
narrazione sciolta, coinvol-
gente, insolita. Nuova nella
struttura e pregevole nello
stile, si snoda tra la vita di
Cristo e quella dei credenti
contemporanei. In questo
intreccio di ritratti antichi e
moderni il credente può ri-
trovare e rivivere l'intuizio-
ne centrale della sua fede .
Il primo volume presenta
Gesù Cristo come la gran-
de rivelazione dell'amore.
Lo rivela con tutto il suo
essere e la sua parola. Co-
sì sono, ad esempio, le pa-
rabole dette con immagini
e simboli capaci di rendere
comprensibile il Padre e di
indicare i valori della vita di
fede. Il secondo volume
descrive i salmi dell'antico
e nuovo testamento attra-
verso uno dei due Padri
della Chiesa che li hanno
commentati , appunto Cas-
siodoro. Ne risulta uno
spaccato di vita da cu i si
evidenzia l'annuncio della
figura di Cristo Signore. Il
testo offre spunti di rifles-
sione per educare a prega-
re coi salmi.
SPACCA11
- - -D-I~Vl-1A- ~ -
'""''°'.o~
Questo albo-fascicolo vuo-
le spiegare ai ragazzi che
"i miti" non sono solo quelli
che corrono sui campi di
calcio o appaiono in tv; "i
pacifici" non sono i bonac-
cioni presi in giro dai com-
pagni, ecc. La via della feli-
cità vera parte da una
"conferenza stampa" di
Gesù sul Monte delle Bea-
titudini. Certamente, i biso-
gni spirituali dei ragazzi
d'oggi sono relativi ai pro-
blemi che assillano cate-
chisti , educatori e animato-
ri. L'autore, direttore di una
rivista per ragazzi , offre
una versione del Discorso
della Montagna con parole
e immagini alla loro porta-
ta, sintonizzate sulla loro
cultura multimediale. Con
questa attenzione alla se:
rietà biblica si aggiunge la
freschezza giornalistica e
metodologica che avvicina
il mondo del Vangelo alla
vita di tutti i giorni . Il libro è
vivacemente illustrato con
disegni e fotografie.
MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO
(MGS)
CINECIRCOLI
GIOVANILI
SOCIOCULTURALI
(CGS)
Tel. 06.44700145
Email : cgsnaz@iol.it
POLISPORTIVE
GIOVANILI
SALESIANE (PGS)
Tel. 06.4462179
Email: info@pgsitalia.org
TURISMO
GIOVANILE
SOCIALE (TGS)
Tel. 06.4460946
Email :
tgs.nazionale@flashnet.it
MISSIONI E
VOLONTARIATO
INTERNAZIONALE
VIS (Salesiani)
Tel. 06.516291
Email: vis@volint.it
VIDES (Figlie di Maria
Ausiliatrice)
Tel. 06.5750048
Email :
videsitalia@videsitalia.it
SERVIZI CIVILI
E SOCIALI (SCS)
Servizio civile naziona-
le
Emarginazione e disa-
gio giovanile
Tel. 06.4940522
Email : serviziocivile@fe-
derazionescs.org
CNOS/SCUOLA
Tel. 06.4440354
Email :
cnos-scuola@salesian i. it
BS FEBBRAIO 2006

4.2 Page 32

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t/;1/E
-
Semplice profilo di un grande coadiutore:
Giacomo Zauli dell'lspettoria ligure/toscana.
OBBEDISCO!
di Antonio Miscio
Con lui si chiude un'epoca dura,
felice e gloriosa dell'ispettoria
ligure/toscana. Sempre presente,
attivo e vigilante. Per la sua fede,
per i suoi modi decisi, per la sua
concretezza, il signor Zauli è stato
un dono grande e generoso per
la congregazione salesiana.
tutto non fosse a posto, non mancasse l'indispensabile, e
fosse assicurato un inizio che corrispondesse alla tradi-
zione, alle usanze, e allo spirito salesiano del seNizio ai
giovani, secondo il cuore di Don Bosco. Fino a quando,
in altre parole , non si fosse impiantata una vera casa
salesiana. Era nemico acerrimo delle cose fatte alla car-
lona. Al contrario si mostrò sempre intransigente nel con-
segnare cose e case che funzionassero a dovere.
- Il signor Giacomo Zauli (1915-2005).
e,è sempre il rischio che la laudatio post mortem
travalichi i limiti della verità e della discrezione,
pur concedendo che è tollerabile un poco di
esagerazione, se tenuta nei limiti del parce sepulto e del
rimpianto per la scomparsa di una persona cara. Nel
caso del signor Giacomo Zauli le parole dell'occhiello
non sono per nulla esagerate, sono la pura verità. Se
peccano, peccano per difetto, non per eccesso. Perché
Zauli è stato un salesiano davvero eccezionale. Si può
dire senza tema di smentita che fu un pilastro dell'ispet-
toria. Basti pensare che degli avvenimenti lieti e tristi
occorsi in Liguria e Toscana negli ultimi cinquant'anni ,
Zauli è stato un protagonista assoluto. Era lui che dove-
va pensare alle opere che si aprivano : all'allestimento ,
alla preparazione, a tutto il necessario perché l'insedia-
mento avvenisse nei modi più decorosi, e secondo i
canoni salesiani della povertà, della semplicità e dell'ac-
coglienza. Si recava sul posto e non ne partiva finché
FEBBRAIO 2006 BS
· APRIRE E CHIUDERE
Aveva dunque la mansione di precedere tutti in una
casa che si apriva, o di partire per ultimo da una che si
chiudeva. Così fece all'apertura di Colle di Val d'Elsa,
né lo scoraggiò la povertà degli inizi . Accolse , assieme
ai primi confratelli salesiani , il direttore che veniva da
Torino Crocetta nella splendida chiesa di S. Agostino ,
cantando a pieni polmoni il Magnificat del coraggio , del
ringraziamento e della speranza. Così fece a Geno-
va/Quarto che lasciò solo quando sentì che era bene
Il signor Zauli a Varazze con Giorgio Ribecchini
e il direttore don Luciano Zivaldo.

4.3 Page 33

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------------C()ll{}ltfT1JRI cfllLE.flll!VI
I Don Oreste Ron, economo ispettoriale e il signor
Luciano Nucera con il signor Giacomo Zauli che li serve
a tavola.
Varazze 1994, con don Umberto Berloffa.
impostata e ricca dello spirito di Don Bosco. Purtroppo,
più numerose delle opere da aprire sono state le opere
che Zauli ha avuto obbedienza di curare nel loro spe-
gnersi. Dolore pareva che non ne avesse, ma l'aveva,
altro che se l'aveva, come per un figlio che si perde.
Agiva magari con rammarico , ma con la decisione dovu-
ta in momenti sovente drammatici , come sono spesso
quelli dell 'abbandono, del chiudere, del portare via, del
consegnare le chiavi. Mai piangere con gli occhi, sola-
mente con il cuore e senza che nessuno se ne accor-
gesse. E questo Zauli lo sapeva fare come nessun altro,
anche se non voleva sentire storie ... No, non era uomo
di lacrime e di esteriore commozione. Piangeva dentro.
Questa è la decisione presa dall 'alto, allora questo si fa.
Punto e basta. E dovette sentire le recriminazioni dei
volterrani, che vedevano svanire i sogni di allargamento
e rafforzamento dell'opera salesiana. E sopportò il dolo-
re dei borghigiani, quando videro vuoto dei salesiani il
loro collegio tanto benemerito. E sostenne stoicamente
la chiusura di Marina di Pisa, un venir via melanconico e
in 'sordina. Fu più difficile a Collesalvetti nel 1973, un
addio struggente e pieno di amarezza per i colligiani,
essendo stato prima un rinomato collegio poi un aspi-
rantato dove molti salesiani crebbero nella vocazione e
negli studi dell'adolescenza. Zauli stesso vi aveva lavo-
rato . E ora era lui ad approntarne la chiusura. Poi Pisa.
Ahi , Pisa! Dal centro della città in Via dei Mille, a un
passo dalla piazza dei Miracoli , e a cento metri da Piaz-
za dei Cavalieri, dove sorge la celeberrima Normale. Nei
primi anni sessanta. Zauli si trovò al centro di questo
ridimensionamento con piglio ardito e irremovibile, pron-
to all 'obbedienza anche la più penosa, trattenendo le
sue impressioni, i suoi pensieri e il suo rammarico. Si
doveva fare , lui faceva e così sia. Il cuore non c'entra.
UN ROMAGNOLO PUROSANGUE
Chi era mai questo salesiano così caratteristico? Era un ro-
magnolo di Castrocaro Terme. Che, nel 1933, scese in cor-
riera, con il suo parroco verso l'aspirantato di Strada in Co-
sentino. Tornò a casa rare volte. Aveva diciott'anni. Più che
agli studi si avvidero i superiori che Giacomo era adatto alle
cose pratiche, per un istinto di concretezza e di avvedutezza
sorprendenti. Di modo che dall'inizio del suo entrare in con-
tatto con Don Bosco fino ai novant'anni, il curriculum di
Zauli fu di occupare man mano posti di responsabilità. Do-
ve c'era da fare una cosa difficile, potevi giurarci, c'era lui.
Pronto a battagliare a muso duro per portare a termine
quanto era stato deciso, con una dedizione di altissima ca-
ratura morale, spirituale, salesiana. Fu oro, fu argento, fu
ferro , fu soprattutto acciaio, resistente, coriaceo. Al noviziato
lo chiamavano "Governo". E veramente governò in tutta la
sua vita, con modi spicci, talora anche indigesti per qualcu-
no. Sempre però per il bene della congregazione, sempre
con avvedutezza, con quel suo modo di indiscusso buon
senso, che era intelligenza delle cose, delle situazioni, che
sapeva indovinare il modo di agire e il momento di interve-
nire. Fu un grande, insomma. Nessuno osa negarlo. I suoi
modi che sembravano arroganti, arroganti non erano. Era il
modo di svegliare la pigrizia di chi si attardava, di chi non
capiva o non voleva capire.
... ANDMORE
Fece il guardarobiere (solerte!), l'infermiere (in gamba!), il
provveditore, (straordinario!) . Ma il mestiere più importante
fu quello di essere nei momenti d'emergenza l'uomo a cui
affidare le cose rognose ... L'ultima impresa fu la trasforma-
zione del collegio di Varazze in casa di riposo e di cura. Fu
una decisione amara per i salesiani che vi avevano speso
la vita. Per gli abitanti di Varazze, che a stento poterono ca-
pacitarsi come il loro collegio potesse chiamarsi Villa Car-
men. Per la congregazione che dovette sacrificare per inim-
maginabili mutamenti quel monumento di salesianità, fon-
dato dallo stesso Don Bosco nel 1871 e sublimato dalla
sua lunga malattia nell'inverno tra il '71 il '72. Zauli diresse i
lavori di trasformazione al suo solito modo, e proprio a Va-
razzeNilla Carmen, dopo 66 anni di professione, si spense,
il 25 agosto del 2005, all'età di 90 anni.
BS FEBBRAIO 2006

4.4 Page 34

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COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrero
IL PRIMO BISOGNO
FONDAMENTALE
Un'educazione corretta esige prima di tutto la ricerca
e la soddisfazione dei bisogni fondamentali del bambino.
Per educare, la buona volontà,
l'amore e le buone intenzioni
non bastano. L'educazione è
anche un mestiere. Non si possono
ignorare i bisogni fondamentali dei
bambin i. Molti anni fa, Thornton Wil-
der scri sse una bellissima comme-
dia, Piccola città. Una delle scene
dell 'opera colpisce invariabilmente
gli spettatori. Si tratta della morte di
una giovane signora, Emily, colpita
da infezione dopo aver dato alla
luce un bambino . La conducono al
cimitero , e le chiedono : «Emily, puoi
ritornare a vive re un giorno della
tua vita. Quale preferisci? ». E lei
dice : «Oh , ricordo com 'ero felice il
giorno del mio dodicesimo com-
pleanno. Vorrei ritornare al mio
dodicesimo compleanno ». In coro i
morti del cimitero tentano di dissua-
derla : «Emily, non farlo . Non farlo,
Emily». Ma lei insiste. Vuole rivede-
re la mamma e il papà. Così cam-
bia la scena, e lei è , dodicenne,
nel giorno meraviglioso del suo
ricordo. Scende le scale, con un
bell 'abitino e i riccioli ondeggianti .
Ma sua madre è così indaffarata a
preparare la torta per il compleanno
che non ha neppure il tempo di
guardarla. Emily dice: «Mamma,
guardami , sono io la festeggiata». E
la mamma: «Benissimo, signorina
festeggiata. Siediti e fai colazione ».
Emily resta in piedi e dice: ·«Mam -
ma, guardami ». Ma la mamma non
la guarda. .Entra il papà, ed è così
occupato a guadagnare denaro per
lei che non l'ha mai guardata; nep-
pure suo fratello la guarda perché è
troppo preso dalle sue faccende e
non ha tempo. La scena finisce con
Emily al centro del palcoscenico ,
che dice: «Per favore, qualcuno mi
guardi. Non ho bisogno della torta
né del denaro . Guardatemi , per
favore». Naturalmente nessuno l'a-
scolta. Allora lei si rivolge ancora
una volta alla madre : «Per favore ,
mamma». Poi si volta e dice: «Con-
FEBBRA10 2 006 BS
ducetemi via. Ho dimenticato
com'erano le creature umane. Nes-
suno guarda gli altri . Nessuno se ne
cura più, vero? ».
Emily esprime il bisogno fonda-
mentale di tutti i figli (e di tutti gli
esseri umani) : «Il bisogno di esiste-
re », il bisogno di essere riconosciu-
to , di essere considerato importante.
In ogni essere umano, dalla nascita
all 'età avanzata, esiste il forte desi-
derio di esistere, di crescere, di con-
tare per gli altri, di affermare la pro-
pria personalità, di avere valore . Il
neonato appena venuto al mondo
esprime molto semplicemente il suo
desiderio di vivere , di esistere e si
dà da fare per non essere dimenti-
cato (pianti , urla, stupidate ... ). Un
figlio adolescente esprime il suo
desiderio di farsi notare con gli abiti
che indossa, con il motorino che
guida, le stranezze che compie , le
sue originalità...
Il bambino ha bisogno di sapere
che è «atteso », «cercato ». Ha biso-
gno di sentire su di lui gli sguardi di
ammirazione dei suoi genitori: cre-
de allora di essere il centro del
mondo . Esiste . Conta. Il bambino
ha bisogno di sapere che ha valo-
re . Gli occhi dei suoi genitori gli
dicono che è eccezionale. Il bambi-
no ha bisogno che si creda in lui , si
abbia fiducia in lui , si creda nelle
sue possibilità di progredire.
Cresciamo solo mediante le persone
che credono in noi. Il bambino cre-
sce grazie alla meraviglia e alla sti-
ma dei suoi genitori e si sente valo-
ri zzato. Al contrario , soffre terribil-
mente, quando è ferito , umiliato,
incompreso, svalutato. Ha bisogno di
essere rispettato. Per esempio ,
quando gioca non lo si ~eve inter-
rompere senza motivo. E fortunato
l'adolescente che, un giorno, ha sen-
tito suo padre dire con totale since-
rità e riferendosi a un fatto : «Sai che
sei eccezionale? Ho visto che cosa
hai fatto l'altro giorno per la nonna».

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
I genitori devono evitare però di
dedicare ai figli un 'attenzione in
negativo. Il bambino pensa anche
che essere notati per aver fatto qual-
cosa di sbagliato è sempre megliçi
che non essere notati per niente . E
un vero dogma dell'infanzia, foriero
di un largo spettro di comportamenti
disastrosi. Può darsi che alla base
dell'impossibilità attuale di corregge-
re vostro figlio ci sia stata un'atten-
zione in negativo se , quando viene
equamente sanzionato, reagisce in
modo paradossale. Se comincia a
scagliare pezzi di puzzle per tutta la
stanza, può darsi che stia decidendo
che è meglio farvi arrabbiare piutto-
sto che rischiare d'essere ignorato. A
volte, i bambini che cercano d'otte-
nere l'attenzione dei genitori mettono
in atto tutto il repertorio degli atteg -
giamenti più irritanti . Versano delibe-
ratamente il latte, dicono di odiarvi,
rifiutano di lavarsi i denti e poi pic-
chiano il fratellino. Il primo impulso
sarebbe di dare a nostro figlio una
bella dose di quello che merita. Il
problema, ovviamente , è che non
desideriamo che cresca pensando
che l'unica cosa che abbiamo notato
di lui sono gli atteggiamenti irritanti .
La soluzione è semplice: ignorare il
più possibile il comportamento catti-
vo e cercare per ogni ragione, qual-
siasi ragione , di offrirgli un'attenzione
positiva. Diciamo ad esempio: «Mi
piacerebbe proprio fare un puzzle
assieme a te. Perché non raccogli i
pezzi e poi iniziamo?» Se si è troppo
occupati per dedicargli in quel mo-
mento l'attenzione necessaria, è
importante spiegarglielo, riconoscen-
do la sua difficoltà e il suo costante
bisogno di attenzione. Se questo
bisogno fondamentale dei figli non è
soddisfatto è facile che sorgano
complessi di inferiorità, che si tradu-
cono nella mancanza di fiducia in sé,
nell'incapacità di assumersi le pro-
prie responsabilità, in regressioni
infantili, in un perfezionismo perse-
guito per compiacere i genitori ; com-
plessi di gelosia nei confronti dei fra-
telli ; complessi di colpa, perché il
bambino attribuisce a se stesso e ai
suoi difetti il fatto di non essere rico-
nosciuto.
O
111 bambino ha bisogno di sapere
che è «atteso », «cercato ».
Ha bisogno di sentire su di lui gli
sguardi di ammirazione dei suoi
genitori. ..
NON Ml STANCHERÒ
MAI DI DIRE
CHE GLI VOGLIO BENE
I genitori devono essere infaticabili nell'educare,
nel "prestare attenzione". ai figli che attenzione chiedono.
E' inevitabile chiedersi, soprattut-
to quando si è genitori in-
daffarati e risucchiati in varie
preoccupazioni e si hanno di fronte
figli altrettanto in corsa perché de-
vono scoprire il mondo, che cosa è
giusto salvaguardare a tutti i costi e
considerare prioritario in quel po' di
tempo che si h~ a disposizione per
incontrarsi, stare insieme, condivi-
dere la vita. Quando mi pongo que-
sta domanda, io , che in genere
sono una madre dubbiosa per do-
vere professionale (perché avere
qualche certezza di troppo può fare ,
molto male alle relazioni educative),
mi riscopro una persona dotata di
grande sicurezza: non rinuncerò
mai , nelle occasioni che la giornata
mi concede per essere accanto ai
miei ragazzi , di inviare messaggi
concreti che possano aiutarli a capi-
re eh.e voglio loro bene. Si tratta di
fare esperienza di un linguaggio
particolarmente ricco di opportunità
e sfumature, attraverso cui ricordare
ai giovanissimi che la loro nascita è
stato il regalo più bello mai ricevuto
da Dio e che tutta la loro esistenza
è un continuo sperimentare che co-
sa vuol dire amare in modo veritie-
ro: dico questo perché sono convin-
ta che il legame affettivo fra genitori
e figli significhi qualcosa di diverso
di quel che si può realizzare in rela-
zioni in cui ci si sceglie liberamente
e si costruisce una storia giocando
il ruolo di partner.
I ragazzi hanno bisogno di sen-
tirsi amati quanto dell'aria per re-
spirare e del cibo per crescere: que-
sto vuol dire sentirsi attesi, accettati,
valorizzati, stimati, anche quando
non si dà buona prova di sé e si fa
fatica a credere in se stessi. Sapere
che qualcuno è pronto a volere bene
loro, li spinge a scommettere su se
stessi , a sforzarsi di vivere mettendo
I A volte, i bambini che cercano
d'ottenere l'attenzione dei genitori
mettono in atto tutto il repertorio
degli atteggiamenti più irritanti.
in gioco le energie migliori, a tentare
di superare tutte le difficoltà che
potrebbero farli sentire sconfitti anco-
ra prima di cominciare, a praticare
l'arte della speranza quando la realtà
esterna appare arida e deludente.
Comprendere che sono proprio i ge-
nitori i loro principali fans dà loro la
serenità necessaria per costruire
progetti impegnativi, per sperimenta-
re un concreto sostegno nel difficile
cammino della crescita, per fare
fronte alle piccole e grandi responsa-
bilità della vita sapendo che nessun
problema può azzerare la ricerca di
senso che rende vivibile la quotidia-
nità. Tutto questo serve nei momenti
di ordinaria amministrazione, ma an-
cor più nelle situazioni di crisi, in
quelle giornate che possono risultare
troppo faticose per un ragazzino che
si porta dentro tante fragilità e paure.
Proprio in questi "tornanti" c'è biso-
gno che noi genitori ci dimostriamo
BS FEBBRAIO 2006

4.6 Page 36

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ARTE SACRA:
CROCIFISSI
di Filippo Manoni
filippo652 @interfree.it
L'artista, nato a Concesio
(Brescia) nel 1956,
si è diplomato nel 1995
all'Accademia di Brera.
Ha all'attivo numerose
personali e moltissime
collettive.
1 1ragazzi hanno bisogno di sentirsi
amati quanto dell'aria per
respirare e del cibo per crescere.
infaticabili nell'impegno di far capi-
re ai figli che vogliamo loro bene :
non perché vogliamo passare sotto
silenzio comportamenti poco op-
portuni o fare finta di nulla di fronte
a qualche manchevolezza, ma per-
ché siamo abbastanza navigati per
riconoscere che offrire fiducia a
uno che è scoraggiato è non sol-
tanto vincente dal punto di vista
psicologico e pedagogico, ma è il
modo migliore per vivere il Vangelo
della carità in famiglia.
Quando non incombono senti-
menti ed esperienze problemati-
che, continuare a porre gesti di
attenzione e di cura verso i ragazzi
diviene comunque importante e
perfino molto gratificante : serve a
costruire quel ben-essere che ren-
de migliore la temperatura affettiva
di una casa, ma anche a orientare
i giovanissimi verso il consegui-
mento di un 'identità equilibrata,
armoniosa, integrata. Tutto questo
costituisce un serbatoio affettivo
dal quale attingere nei momenti in
cui la vita è meno generosa con i
giovani e il loro ingresso da prota-
gonisti nel mondo li porta a chie-
dersi se davvero vale la pena met-
tere al centro valori come la gra-
tuità, il servizio, la solidarietà. Cre-
do che le nuove generazioni diven-
tino capaci di amare la vita e il
prossimo soltanto quando abbiano
realizzato un lungo allenamento in
cui il sentirsi desiderati, attesi, sti-
mati si trasforma in energia per
desiderare , credere, amare "co-
munque e nonostante tutto". O
FEBBRAIO 2006 BS
RINALDO TURATI
LA (NON) FORMA
DIVENTA ARTE
I due dipinti di Turati, collocati
all'interno della chiesa di S.
Giovanni Bosco a Brescia, esulano
dai canoni di lettura e di contem-
plazione a cui è abituato un occhio
imbevuto di opere del genere. L' ar-
tista adotta un linguaggio poco
convenzionale, dove però, molto
sapientemente e in perfetto dosag-
gio, coesistono riflessione teologica
e ricerca pittorica. Nei due pannelli
l'artista toglie ogni legame con l'a-
spetto narrativo di ciò che viene
rappresentato, per orientarsi su
quello che è in realtà il significato
dell'opera; passione-morte e resur-
rezione-salvezza sono i binonù car-
dine che da soli raccolgono l'essen-
za della croce e di chi su di essa si
è sacrificato.
A differenza dunque dei grandi
crocefissi medioevali, nei quali il
Cristo era l'elemento centrale di
una narrazione intrisa di numerosi
richiami simbolici , qui l 'arti sta ha
compiuto un netto taglio con il pas-
sato per dirigersi direttamente a ciò
che davvero interessa la vita uma-
na. Ecco il perché della non visibi-
lità del volto di Gesù: non importa
sapere che volto abbia avuto il Sal-
vatore, o a chi l'artista si sia ispira-
to per dipingerlo; e non importa
nemmeno vedere i punti esatti dove
sono stati conficcati i chiodi, evi-
tando e superando di slancio l' or-
mai vetusta questione dei palmi o
dei polsi trafitti.
Nei due pannelli, la vicenda
finale di Gesù è evidenziata da ele-
menti cromatici diversi. In quello
della morte pennellate di viola evi-
denziano il capo spinato, e un gro-
viglio inestricabile di linee rico-
struisce un corpo m artoriato le cui
braccia si perdono nel legno oriz-
zontale della croce, l' unico visibile.
In quello della resurrezione, invece,
domina il giallo/oro, colore della
divinità e della vita, e il corpo del
condannato sembra staccarsi dalla
croce. La forma dei due dipinti,
dunque, sottolinea la continuità
temporale che ternùna con l'avve-
nuta transustanziazione: nella resur-
rezione le braccia sono protese non
più in maniera orizzontale ad ango-
lo piatto ma ricordano il volo di un
uccello che si libra verso l'alto,
staccato ormai in maniera definiti-
va dall'elemento terreno del quale
però ha avuto stre ttamente bi so-
gno per compiere l'opera salvifi-
ca! È un momento di ritorno alla
riflessione e alla percezione della
fede cristiana considerata nei suoi
punti topici e pulita da qualsiasi
altra contaminazione umana. O

4.7 Page 37

▲back to top
OJo l 11-/A
CREATO
_,/
DIO L'HA
REDENTD
E.
...,, LO VtJOlE
- .SALVO
LA SOLITA
INu€RENZA
NeLut '-
v,r.q. Pf;l~
L'VOMO -:::
MARCO&LISA di aloi & césar
f.'INFLtlEmA AVIARIA PRmCCUPA.
IL VAt:CINO È UNA
PREVENZIONE JN'l'EWGENJ'E~
\\.
SIJPERflCIAlllA'
COOA."!
VACCINO PER I POW"!
~
di R. Desiderati
SE È PER QUE.ffl). GUARDI
CHE IL VIRUS NON COLPISCE
4ANCUE OOLTANIO JPClUJ_
LE. ocm~;
'
~
BS FEBBRAIO 2006

4.8 Page 38

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sf\\OE e.,,cHE
per ragazzi, genitori, educatori
di Giovanni Russo bioeticalab@itst.it
A partire dal Vaticano II, è for-
te la consapevolezza che
ogni cristiano, proprio per-
ché membro di una società - la
Chiesa - nata per evangelizzare, è
un predicatore, un annunciatore, un
propagatore, insomma un missiona-
rio. Se è vero per il singolo, non
può non esser vero per la famiglia,
immagine viva e storica ripresenta-
zione del mistero stesso della Chie-
sa, tant'è che viene definita "Chiesa
domestica", sua "cellula vivente". È
naturale perciò che essa sia chiama-
ta a partecipare alla medesima mis-
sione che è stata affidata alla "Chie-
sa ufficiale" , quella di essere al ser-
vizio dell'edificazione del Regno di
Dio nella storia. La famiglia dunque
se è cristiana, è anche missionaria,
non può tacere la bellezza del suo
volersi bene, del suo operare per
amore, anzi per l'Amore. Ogni com-
pito particolare della famiglia è
espressione e attuazione concreta di
questa missione fondamentale.
A questo punto incalza l'urgenza
di "saperne di più" sulla famiglia,
sulla sua bellezza, sulla sua inson-
dabile ricchezza, sulla sua forza
propositiva. La famiglia cristiana ha
un ruolo profetico. Occorre perciò
che sia presente e viva nella società
e nella Chiesa divenendo, ogni gior-
no di più, comunità credente ed
evangelizzante (FC. 51).
MISSIONE
"SENZA FRONTIERE"
L'universalità è 1'01izzonte dell 'e-
vangelizzazione. Animata dallo slan-
cio missionario, l'evangelizzazione è
destinata a vincere ogni ostacolo, ad
abbattere ogni frontiera, a superare
ogni timore. C' è un'esortazione pe-
rentoria di Cristo che spinge inequi-
vocabilmente su questo cammino:
FEBBRAIO 2006 BS
A venticinque anni dalla
"Familiaris Consortio ",
l'Esortazione Apostolica
scritta da Giovanni
Paolo II circa i compiti
della famiglia cristiana,
proponiamo ai lettori
alcune riflessioni su
questa realtà che appare
in crisi in tutto il mondo
ma sulla quale si fonda
ogni tipo di società.
...
I "Andate in tutto il mondo e
predicate il Vangelo" (Mc 16,15),
Vale per il singolo, il gruppo,
la comunità, la famiglia.
CONFRONTIAMOCI IN
GRUPPO E IN FAMIGLIA . .
Come famiglia siamo_,,consapev?h d1
essere "evangelizzatori ' portat?r~,~el
Vangelo nella Chiesa e nel_la socie a. I-
Come giudichi le coppie_che sce
gono di essere miss!onarie , _per ~n
tempo determinato , i_n _P_aes1_?mo o
poveri e con particolari d1_fflcolta . . -
Quanto forte è in _noi il_se~.so m1s
s1. 0nar.io d'1 "evangelizz. azione cdo' n nlea
coppie in diffi?oltà e bisognose I u
relIanzioqnuealdi1
aiuto?
forme
.
possiamo
_esse~~
evangelizzatori a casa e con I nos ri
figli?

4.9 Page 39

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VALORI IN QUESTIONE .
La famiglia, come la C?h1esa, e lo
s azio in cui il Vangelo e trasmesso
n~lla società e da cui il Vangelo s1 ir-
radLiaa.famiglia cristiana, partec·ipe_del-
la vita e della mission~ della Chiesa,
è anch'essa missionana del Vangelo ,
non può tacere la bellezza dell'amore
spoAnnsimalaetadidCarissptoir.ito
.. .
m1ss1onano ,
.
oggi
la famiglia è chiamata a ~ssere un s~-
gno profetico per i "lontani", per le fa~1-
lie che non credono a~co~a. e p_er e
;tesse famiglie cristia~e. ,~ d1fflc~lta. .
uòUneasseforermsavodltia
att1v1ta m1ss1onana
già all'in_terno della
famiglia attraverso il compito educati-
vo dei figli , quando la fede vacilla o
non la si pratica con coerenza.
I
Ogni cristiano è un predicatore,
un annunciatore, un propagatore,
un missionario della Parola.
I Ma anche la famiglia, se
è cristiana, è naturalmente
missionaria.
"Andate in tutto il mondo e predicate
il Vangelo a ogni creatura" (Mc dato dire che la famiglia è lo spazio
16,15). Vale per il singolo, per il attraverso il quale il Vangelo si
gruppo, per la comunità e anche per diffonde nella società. Dunque in se-
la famiglia. Il matrimonio suggella e no a una famiglia che sa di avere
convalida questo compito che ineri- questa missione tutti i componenti
sce come un vestito sui suoi membri. evangelizzano e sono evangelizzati . I
Difendere e diffondere la fede si genitori non soltanto comunicano ai
configura allora come una necessità figli il Vangelo, ma possono ricevere
e un dovere e configura i coniugi co- da loro lo stesso Vangelo profonda-
me veri e propri "missionari" dell' a- mente vissuto. E una simile famiglia
more e della vita (FC. 54).
diventa evangelizzatrice di molte al-
Il futuro dell'evangelizzazione è in tre famiglie e dell'ambiente nel quale
mano alla famiglia e alle famiglie. è inserita (Evangelii Nuntiandi, 71).
Come dire che il futuro del cristiane-
simo dipende dalla solidità della fa- "FAMIGLIA, DIVENTA
miglia. Questa missione apostolica
riceve dal sacramento del matrimo-
CIÒ CHE SEI!"
nio una nuova forza per trasmettere
la fede, per santificare e trasformare
società secondo il disegno di Dio
(Giovanni Paolo Il a Puebla, 28
Gennaio 1979). Perciò, non è azzar-
È utopia? Forse. E tuttavia la con-
sapevolezza di essere chiamata da
Dio a evangelizzare il mondo fa
della famiglia un luogo di forte
esperienza di fede e di incontro con
la Parola, un luogo dove Dio si fa
conoscere e rivela la sua identità di
Amore. Così la famiglia scopre non
solo la sua stessa identità, ciò che
essa "è", ma anche la sua missione,
ciò che può e deve "fare". I compiti,
che la famiglia è chiamata a svolge-
re nella storia, scaturiscono dal suo
stesso essere e ne rappresentano lo
sviluppo dinamico ed esistenziale.
Ogni famiglia scopre e trova in se
stessa l'appello insopprimibile, che
definisce a un tempo la sua dignità e
la sua responsabilità: famiglia, "di-
venta" ciò che "sei"! (FC. 17).
Essendo costituita, secondo il dise-
gno divino, quale "intima comunità
di vita e di amore" (G et S 48), la fa-
miglia ha la missione di diventare
sempre più quello che è, ossia comu-
I Papa Giovanni Paolo Il al tempo
della "Familiaris Consortio", pochi
nità di vita e di amore. In una pro-
. spettiva, poi, che giunge alle radici
mesi dopo l'attentato.
stesse della natura della famiglia,
della sua verità più profonda, si deve
dire che la sua essenza e i suoi com-
piti sono ultimamente definiti dall'a-
more. Per questo la famiglia riceve
la missione di custodire, rivelare e
comunicare l'amore, quale riflesso
vivo e reale partecipazione dell'amo-
re di Dio per l'umanità e dell'amore
di Cristo per la Chiesa, da sempre
definita sua sposa (Ibidem).
L'EDUCAZIONE
DEI FIGU: UN COMPITO
DI EVANGELIZZAZIONE
L'esempio viene da lontano: già
nelle prime comunità cristiane i co-
niugi Aquila e Priscilla si presenta-
vano come coppia missionaria (cfr.
At 18; Rm 16,3s). Anche oggi, dun-
que, la famiglia è chiamata a essere
un segno luminoso della presenza di
.Cristo e del suo amore anche per i
"lontani", per le famiglie che non
credono ancora e per le stesse fami-
glie cristiane che non vivono più in
coerenza con la fede ricevuta: è
chiamata con il suo esempio e con
la sua testimonianza a illuminare
quelli che cercano la verità.
Ma la prima vera ed essenziale at-
tività missionaria è quella svolta al-
l'interno della famiglia nei confronti
dei figli, attraverso l'educazione o il
recupero. In questo caso, l'esempio
e/o la personale e reciproca fedeltà
dei coniugi tra loro e nei confronti
dei valori professati, sono paradig-
matici e consegnano la famiglia alla
storia della Chiesa. Forse la crisi at-
tuale della famiglia dipende anche
dalla difficoltà di essere testimoni
nella realtà di tutti i giorni dei valori
che si credono a livello ideale. D
BS FEBBRAIO 2006

4.10 Page 40

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.....
DONNASI/
DONNASE
di Severino Cagnin
Jean Effel: ... e Dio creò l'uomo
e la donna (Gribaudi) .
Ci si sto avvicinando
ol/'8 m01 Jzo, giornata dello
donna. Fingere come
niente fosse, non si può
e non si deve: che coso
pensare e che coso fare?
Ecco alcuni segni che ci
sfidano o uno risposto
critico.
D ai settimanali esclusivi al
60% delle colonne dei quoti-
diani , la donna occupa un ter-
zo della stampa: incontri, defilé, pre-
sentazioni, cicli di film, ecc. All' uni-
versità le ragazze sono più numerose
dei maschi, nelle scuole e negli ospe-
dali sono aumentate di un quarto. Re-
giste, giornaliste, attrici, ginnaste si
affermano rapidamente. Nell ' ru.rnm-
picata alla direzione di società e
aziende, in parlamento, nelle ammi-
nistrazioni locali sono in corsa. At-
tualmente, poche sono rninistii, presi-
denti di banche, arbitri sportivi, ma
presto molte di più svolgeranno que-
sti ruoli. Alcune sono ormai a capo di
Governi! C'è chi è ancora convinto
che certi tipi di lavoro siano esclusi -
vamente maschili. Probabilmente a
to1to. Ormai le pari opportunità si
estendono a 360°.
Occorre riconoscere che i movi-
menti femmin ili e i gruppi femmini-
sti hanno ragione quando sostengo-
no i diritti della donna, la pari op-
portunità di accedere a tutte le pro-
FEBBRAIO 2006 BS
I
Il futuro del mondo, dicono
gli esperti , è nelle mani
delle bambine africane di oggi.
fess ioni e il loro contributo specifi-
co di intuizione e sensibilità. La
donna, infatti, è intimamente legata
alla vita, in tutte le sue forme. Que-
sti segni ci fanno pensare e ci sfida-
no a una risposta critica, sulla falsa-
riga di recenti pubblicazioni. Mi
fermo davanti alla vetrina di una li-
breria: quante copertine e titoli ...
Ne segnalo alcuni:
Mandami a dire di Pino Rovere-
do, indirizzato alla sua donna, serio
e ironico.
Che animale sei? di Paola Ma-
strocola che osserva, sorride, ha te-
nerezza per i deboli.
Evangelizzare l'amore di Adtiano
Celeghin , frutto di studio ed espe-
rienze. Forte.
Chador, l'esperienza di Lilli Gru-
ber tra donne di verse.
Il nuovo bon ton di Lina Sotis,
ancora le buone maniere sono di
marca femminile. Ma non fi ni sce
qui: il volontariato è sempre più
femminile; la Giornata mondiale
dell ' Emigrante e del Rifugiato è de-
dicata dal Papa alla donna, che sof-
fre di più il di stacco da casa e deve
affrontru.·e maggiori difficoltà ali' e-
stero. Mi chiedo anche quale fi lm
potrà vincere l'Oscru.· 2006. L'opera
italiana designata è La bestia nel
cuore di Cristina Comencini.
Nella Chiesa poi, alcuni posti ti·a-
dizionalmente 1iservati agli uomini ,
come cattedre di scienze religiose, di
teologia, di Sacra Sc1ittura sono or-
mai appannaggio di competenti teo-
loghe. Numerose le scrittrici che si
cimentano nella ricerca del senso re-
ligioso dell'esistenza, tanto da fai·.
pensare che l'intelligenza femminile
prefe1isca lo spirito alla mate1ia, il sa-
cro al profano. Nella Chiesa la pre-
senza femminile è sempre più eviden-
te. In Spagna la manifestazione popo-
lru.·e per fru.·e abolire le leggi contro la
famiglia vinse per merito delle donne.
Il bonus-bebé fa di scutere, ma è uno
degli interventi nel disegnò di legge a
favore della famiglia italiana. Anche
perché il 90% dei bambini vive con la
nonna (la mamma deve lavorare!): da
qui la Festa dei Nonni, angeli custodi
senza aureola, il 2 ottobre. Nella pii-
.ma Giornata Internazionale dell'O-
locausto, indetta dall'ONU per il 26
gennaio di ogni anno e sostenuta dalla
Santa Sede, si di scute il film La Rosa
Bianca sulla giovane Sophie Scholl,
animatrice di uni versitari anti nazisti a
Monaco nel 1943. Per non restare in-
differenti basterebbe guardare la foto
delle donne afghane, che reclamano i
loro diritti.
O

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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ANGELO
CUSTODE
di Lorenzo Angelini
Come affrontare oggi
il tema dell'educazione
alla pace?
ehi può aver scritto questa
canzone? Uno dei tanti "ro-
cker" convertiti? Un cantau-
tore di Dio? No, solo un "fabbri -
ca nte di canzoni"! Sto parlando di
Simone Cristicchi, il giovane can-
ta utore che si è messo in luce nel-
l'estate scorsa con due tormentoni
11 Vorrei cantare come Biagio" e
"Studentessa universitaria" e ha cal-
cato con successo palcoscenici che
sembravano incompatibili : il Festi-
va /bar e il premio Musicultura (ex
premio Città di Recanati) racco-
gliendo plausi e riconoscimenti sia
dal pubblico "commerciale" sia da
quello "colto". I due singoli hanno
fatto da traino a un album che si in-
titola appunto Fabbricante di can-
zoni. E le canzoni non trad iscono il
tito lo, sono proprio ben "fabbrica-
te", "confezionate a puntino" e
pronte per essere date in pasto al
mercato, consumate in fretta e di-
menticate dopo qualche tempo.
ne, chiede la benedizione all a Ma-
donna di Leonardo, va a sussurrare
il suo amore a una statua di Venere,
la accarezza co n imbarazzo e so-
gna di renderla viva ...
Ma, a ben ascoltare ci si accor-
ge che la "poesia" fa capo lino in
molti punti dell'album. In una ca n-
zone, add irittu ra, l' ispirazione del
poeta sembra non essersi fatta per
niente imbrigliare dal rigore del
"fabbricante". Si tratta di Angelo
custode . Un angelo senz'ali, una
persona in ca rne e ossa che di me-
stiere fa il custode di un museo.
Non ci è dato sapere quanti anni
abbia Angelo, ma di certo ha il
cuore giovane perché, dopo l'ora-
ri o di chiusu ra, immagina che le
opere d'arte del suo museo si ani-
mino. E allora discute di fi losofia
con il busto di Platone, gioca a na-
scondino con la mummia del farao-
La musica è "leggera" nel senso
più letterale, grazie a una melodia
serena, un' interpretazione delicata,
un arra ngiamento lieve: la chitarra
pizzicata e I' accordeon francese le
danno una soffusa malinconica; il
piano e il violino la rendono ro-
mantica ma senza sdolcinature. Ci
racconta con discrezione di questo
custode, Angelo di nome e di fatto
per la tenerezza, l' ingenuità, la li-
bertà che trasmette. Verrebbe vo-
glia di accompagnarlo la sera men-
tre, per sentirsi vivo, fa risuon are i
suoi passi nelle stanze vuote del
museo, dove, di giorno, turisti,
guide, studenti e professori, nean-
che lo notano.
ANGELO CUSTODE
Mi sveglio la mattina e i turisti in fila
coi panini aspettano un biglietto per
entrare ,
dentro al museo dell 'arte antica dove
io lavoro e vivo, io sono Angelo il cu-
stode,
studentesse insonnolite che sbadiglia-
no alle guide
professori centenari, si puliscono gli
occhiali .. .
Cammino attento tra i capolavori del
Rinascimento, "Please!" non si può fo-
tografare,
ma dopo l'ora di chiusura finalmente
un po' di pace, io rimango solo a pas-
seggiare ,
e parlo di filosofia con il busto di Plato-
ne ,
gioco a nascondino e tra i sarcofagi
faccio tana per il faraone ,
Angelo custode del museo, tra le sta-
tue degli dèi,
che risuonano i passi nelle sale deser-
te, nel silenzio dei corridoi ,
Venere trovata in fondo al mare , sola-
mente io ti posso accarezzare!
Così ogni notte vengo a sussurrarti
sulle labbra l'emozione di un custode
innamorato ,
perché ogni volta che ti guardo paghe-
rei un miliardo per sentirti viva e pren-
derti per mano ,
e camminare insieme, fino a quando
sorge il sole,
la Madonna di Leonardo che ci darà la
sua benedizione ,
Angelo custode del museo, io che
amo solo lei ,
meraviglia di marmo, sotto gli occhi del
mondo, sempre nuda e bellissima,
Venere nessuno ti vedrà, se ti porto
via lontano, in fondo al mare .. .
E tra gli applausi di tutto il museo, ce
ne andiamo io e lei
tra gli antichi sorrisi degli etru schi feli -
ci , tra le statue nei corridoi
Venere ti porto via con me, così ci po-
tremo amare in fondo al mare
/JS FEBBRAIO 2006

5.2 Page 42

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PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
I
I
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1 -1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di ... o titoli, ecc. per
i fini istituzionali dell'Ente".
b) di brni immobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) l'immobile sito in .. .
per i fini istituzionali dell'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" ... Annullo ogni mia prece-
dente disposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Missioni , con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell 'Ente".
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere seri/lo per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Vi a dell a Pisana, l 111
001 63 Roma-Bravetta
Te!. 06.656 12678 - Fax 06.65612679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
10152 Torino
Te!. 011.5224247-8 - Fax 011.5224760
C.C.P. 28904100
FEBBRAIO 2006 BS
_ J I NOSTRI MORTI
TOFANI sac. Ilario, salesiano,
t Civitanova Marche, il 1°/07/2005 ,
a 83 anni
Nomen amen: ha incarnato un'ilarità bene-
vola e costruttiva. Piccolo di statura, stra-
colmo di humour toscano, scherzoso e sti -
molante. Ha coltivato il gusto del contatto,
dell'accoglienza, dello scherzo, della face-
zia. Ha sorriso tanto anche quando non
poteva più parlare. Lo rendeva simpatico il
suo giocare a "fare il vescovo" con tanto d1
fascia e zucchetto. Mostrava con comp1ac1-
mento il diploma di "matto", assegnatogli
dalla spiritosa tradizione di Gubbio . Un'u-
manità sorridente, messa a servizio dell'e-
ducatore salesiano sempre presente in
mezzo ai ragazzi. Uno stuolo di ex-allievi lo
ricordano con simpatia e affetto. La sua
presenza in comunità lo metteva natu ral-
mente al centro del tono della fraternità.
Salesiano contento, sacerdote pastoral-
mente disponibile sapeva risolvere anche
momenti di tensione o di difficoltà. Non è
difficile pensare che abbia tenuto anche
con il Signore lo stesso tono g1ov1ale e che
ora rallegri un angolo di paradiso salesiano
(N. Centiom).
GIOVAGNOLI sig. Valentino,
salesiano laico,
t Civitanova Marche (MC), il 1°/07/2005,
a 76 anni
"Il sagrestano è il mio mestier~"- _Lo è ~tata
a Civitanova, a Terni e per p1u d1 treni anni
ad Ancona. Attorno all'altare si sentiva a
casa sua. Non ci stava da solo. Era anima-
tore della preghiera dei fedeli. Guidava il
Rosario della comunità parrocchiale e nelle
sere del mese di maggio imbracciava l'ico-
na di Maria Ausiliatrice e la portava in punti
strategici della parrocchia. La sua corona
più bella sono però stati i "ministranti". Ne
ha curati schiere . Per loro organizzava
concorsi e gare. Con loro ha vissuto stori-
che gite premio . Intesseva con i_singoli ra-
gazzi un dialogo educativo d1 piccolo, ma
efficace cabotaggio . Ha collaborato a tene-
re i contatti con le famiglie della parrocchia
e si è reso disponibile anche come "mini-
stro straordinario dell 'aucaristia". Finché il
morbo di Parkinson glielo ha permesso ,
anche con sforzo e sacrificio , appoggian-
dosi come poteva e strisciando i piedi a
piccoli passettini , ci ha t~nuto a ess_ere lui
a tenere in ordine la chiesa. In vicinanza
del Natale il suo retrosagrestia diventava
laboratorio di costruzione di originali mini-
presepi da donare a tutti (N. Centiom) .
MONFERRINO suor Giovanna,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Damasco (Siria), il 15/06/2005, a 91 anni
Avverte la chiamata del Signore frequen-
tando l'oratorio delle FMA del suo paese ,
decide la sua vocazione. Dopo la profes-
sione a un corso di infermiera, nel 1938
parte missionaria destinata all'ospedale
Italiano di Damasco, gestito dalle FMA. Dal
1941 al 1945, durante la seconda guerra
mondiale insieme ad altre sorelle è inter-
nata a B0etlemme . Qui nella preghiera e
nella generosità si a tanti piccoli servizi.
Terminata la guerra, nel 1946 ritorna a Da-
masco per riprendere l'assiste_nza notturna
dei malati , lavoro che svolgera per _ben 39
anni , tanto da essere chiamata dai malati
stessi : "l'angelo della notte". La sua bontà
d'animo e la sua delicatezza hanno sempre
donato sollievo e incoraggiamento a tutti ,
senza distinzione, e senza prendersi mai un
po' di riposo. Siamo unanimi nel riconosc~-
re che, attraverso il suo generoso donarsi,
ha raggiunto la santità del feriale . Nel 1985
deve lasciare il lavoro a causa d1 una forte e
progressiva scoliosi che la porta a curvarsi
e negli ultimi tempi a restare a letto accudita
con amore dalle sorelle dell'ospedale.
BOFFI sr. Emilia,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Triuggio (Ml), il 24/06/2005, a 88 anni
«La mia vocazione è un grazie alla mia fa-
miglia e alle mie suore che, non con le pa-
role ma con la loro vita sempre serena e
disponibile , mi hanno innamorata ?i Ge-
». Così ha lasciato scritto d1 se suor
Emilia che come Giovanni Battista, ha
preparato la via dell'incontro e del_la rispo-
sta sponsale al Signore a tante giovani 1n
formazione , negli anni della sua donazione
come assistente delle Novizie a Contra d1
Missaglia. Da qui i tratti del suo carattere
che l'hanno fatta amare per la sua rettitudi-
ne acutezza di discernimento, attenzione
del cuore per ogni necessità, dettagli di fi-
nezza che arrivavano a tutto , spesso 1n
modo schivo e sbrigativo, ma sempre buo-
no e schietto. Ci lascia il ricordo della don-
na forte , semplice, saggia, fedele perché
immersa in Dio.
SANGALLI suor Luigia,
Figlia di Maria Ausiliatrice,.
t Lecco, il 18/06/2005, a 84 anni
Nata in una semplice famiglia di artigiani 1
nella quale l'unione di pensieri e di affe_lt!
permetteva a tutti di godere delle semplici
gioie della vita, Luigia ha imparato molto
presto l'arte della sarta nella quale ha im-
pegnato tutta la sua vita. Entrata nell'_lstitu-
to già adulta, dopo la profess1o~e religiosa
passò in diverse comunità de( sales1an1
prestando, in mezzo a loro e a1 numerosi
ragazzi , il proprio servizio di sarta: Milano,
Missagliola, Como. La sua caratter1st1ca
era quella di accompagnare 11 suo lavoro
con la preghiera . Pregava a voce alta ,
scandendo lentamente le Ave Maria e altre
pregh iere devozionali. Con il declinare del -
le forze ha dovuto lasciare a poco a poco
la sua ~ttività, ma non ha mai abbandonato
la preghiera.
Venuta la ser_a d_i .
I giorno Gesu disse.
que ''Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)

5.3 Page 43

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Febbraio
IL FRUTTO DEL MESE
KIWI
Il Kiwi o Actinidia è una grossa
bacca ricoperta da una pelle, sot-
tile ma robusta, con peluria bruna.
All 'interno la gustosa polpa è di
color verde. Originario della Cina,
arriva in occidente a fine Ottocen-
to. In Nuova Zelanda, colonia
inglese, è coltivato con successo,
e per pure esigenze di marketing
prende il nome dell'uccello simbo-
lo di quel Paese . In Italia se ne
inizia la coltivazione attorno al
1970. Incontra un tale gradimento
che oggi il nostro Paese è il mag-
gior produttore al mondo. La pian-
ta femmina produce fiori e frutti ,
mentre quella maschile solo fiori
per l'impollinazione ; così, basta
un albero maschio per cinque
femmine . Il kiwi è un frutto ricco
di vitamina C (85-100 mg ogni
100 g , quindi più dell 'arancia) ,
fibre alimentari , potassio e altre
vitamine . Si apprezza quando è
profumato e morbido al tatto. Si
conserva in frigorifero per 3/5
giorni ; oltre , è bene metterlo in
un sacchetto di plastica per ridur-
re il calo d'umidità.
L'ITALIANO DEL GIORNO
1° febbraio 1905: a Tivoli, nasce
Emilio Segrè, premio Nobel per
la Fisica nel '59.
2 febbraio 962: papa Giovanni
Xli incorona Ottone I del Sacro
Romano Impero.
3 febbraio 1887: nasce lo scritto-
re Silvio D'Amico.
4 febbraio 211 : muore l'impera-
tore romano Settimio Severo.
5 febbraio 1515: muore l'umani-
sta ed editore veneziano Aldo
Manuzio.
6 febbraio 1922: il card. Achille
Ratti , è eletto papa Pio Xl ; muore
il 10/02/1939.
7 febbraio 1874:, nasce il giorna-
lista Luigi Barzini senior.
8 febbraio 1881: Giovanni Paolo
Il incontra Elio Toaff, rabbino
capo di Roma.
9 febbraio 1621: diventa papa
Gregorio XV, Alessandro Ludovi-
si.
1O febbraio 1888: nasce il poeta
Giuseppe Ungaretti.
11 febbraio1929: il card. Pietro
Gasparri e Benito Mussolini fir-
mano i Patti Lateranensi ; nasce lo
Stato della Città del Vaticano.
12 febbraio 1966: muore lo scrit-
tore Elio Vittorini.
13 febbraio 1571: muore lo scul-
tore e orafo Benvenuto Cellini.
14 febbra io 1401: nasce l'archi-
tetto Leon Battista Alberti.
15 febbraio 1937: muore Vin-
cenzo Lancia , fondatore dell'o-
monima casa automobilistica.
16 febbraio 1911 : muore lo scrit-
tore Antonio Fogazzaro.
17 febbraio 1653: nasce il com -
positore Arcangelo Corelli.
18 febbraio 1898: (registrato il
20) nasce Enzo Ferrari .
19 febbraio 1945: muore Achille
Beltrame, illustratore de "La
Domenica del Corriere".
20 febbraio 1909: Tommaso
Mari netti pubblica il "Manifesto
del Futurismo".
21 febbraio 1513: muore Giulio
Il della Rovere . Nel 1730 muore
Benedetto Xlii .
22 febbraio 1914: nasce Renato
Dulbecco, Nobel per la medicina
nel 1975.
23 febbraio 1901: nasce lo stori-
co Federico Chabod .
24 febbraio 1582: Gregorio Xlii
annuncia il nuovo calendario , det-
to gregoriano.
25 febbraio 1707: nasce il com-
mediografo Carlo Goldoni .
26 febbraio 1903: nasce Giulio
Natta , Nobel per la chimica nel
1963.
27 febbraio 1873: nasce il teno-
re Enrico Caruso.
28 febbraio 1994: muore l'attore
Enrico Maria Salerno.
IL BESTIARIO
DELLA BIBBIA
TORTORA E COLOMBA
Nel Vangelo della 611 domenica
del tempo ordinario (12 febbraio)
si legge che Gesù si rivolse al
lebbroso guarito: "Offri per la tua
purificazione quello che Mosè ha
ordinato" (Mc 1,44) . Nel libro del
Levitico , era previsto che tra gli
animali da offrire ci fossero anche
due tortore o d_ue colombi (Lv
14,22) . Questi uccelli erano sim-
bolo di dolcezza, amore e purez-
za. La tortora - citata 14 volte - è
tra gli animali offerti da Abramo al
Signore, nel sacrificio che suggel-
la l'Alleanza (Gn 15,9). La colom-
ba - citata 42 volte - è prptagoni-
sta di tre episodi famosi. E inviata
da Noè alla ricerca della terrafer-
ma dopo il diluvio e torna all'arca
tenendo "nel becco un ramoscello
d'olivo " (Gn 8 ,11 ). È la figura
idealizzata della donna, cantata
nel Cantico dei Cantici : "Come sei
bella! Gli occhi tuoi sono colom-
be" (Ct 4,1). È citata in tutti e
quattro i Vangeli quando Gesù ,
all 'inizio della sua vita pubblica,
viene battezzato da Giovanni Bat-
tista e "vide aprirsi i cieli e lo Spi-
rito discendere su di lui come una
colomba" (Mc 1,10) .
BS FEBBRAIO 2006

5.4 Page 44

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.
' ' ·. .
I'•
,'
'
-'.· . ;PRIMA PAGINA ·
I
.
· , · Redazionale
Giornata Mondiale
della Gioventù
COLONIA 2005
ECHI DI
M i sa che papa
" Erre" ha la vi-
sta lunga. lo ho
COLONIA (3)
famiglia. lo ... boh, non
so. Sono in gita con
amici. In albergo ho
partecipato alle due ul -
time GMG: ero abituato
a un Papa/pa pà, tutto
per noi. Forse devo abi-
tuarmi a un Papa che
mi dice: " lo ci sono.
Ma ho anche altre im-
portanti faccende da
Abbiamo chiesto ad alcuni giovani
un parere, formulando così la domanda:
"Ora non pensare a te e ali'esperienza
che hai fatto. Pensa più in grande.
Che ne dici di papa Ratzinger
che in questi giorni non è stato
tutto per voi come papa Wojtyla ?".
seguito alla TV il Papa
che era in sinagoga,
perché in città era tutto
bloccato. Ho telefonato
ai miei e ho scoperto
che anche loro erano
in co llati al monitor, e
papà mi ha detto: "Hai
sbrigare: abbi un attimo
sentito? il nuovo Papa
di pazienza che arri-
ha detto: chi incontra
vo!". L'aspette rò con
Gesù incontra l'eb rai-
pazienza (Luigi).
smo". Al Iora sono ve-
nuto qui a M ari enfield,
Ho visto un uomo mite
per curiosità. Chissà,
come un agnello, ma
forse si annunciano
deve avere un cuore da
tempi migliori tra ebrai-
leo ne. Mi ha dato l'im -
smo e cristianesimo
pressione che sia uno
({sai).
che pensa in gra nde,
che invece di santifica-
Scorgo un Papa che
re il presente come
vede e opera a 360 gra-
faceva Wojty-ta, cerca
di. Non può che farmi
con passione le vie del
piacere. Del resto io
futuro, in modo che il
penso che iI cuore e
domani non ci possa far
l'az ione di un Papa non
paura (Genny).
possono che essere così
[... ] Anche se, per la
lo musulmano. Qui venuto mio am ico, cioè ... verità, eravamo abituati a uno che - diciamo
amica! Tu capisci. Ma io tre contento di Papa - era un po' sbi lanciato verso i giovani, verso
che visita e parla con miei amici musulmani. di noi, insomma. M a questo mica è un delitto.
Molto co ntento di parole "no a vergognose Tutt'a ltro (Giorgio).
guerre di rei igione". lo sempre pensato così.
lo algerino . lo non integra lista. In Itali a io tro- Vedo un pastore che non avrà vita facile in un
vato lavoro e mon amù r. Sempre più mon mondo sempre più lacerato. Ma mi pare che
apprezzamento a Papa che vuole unire reli- sia dotato di una calma olimpica e di nervi di
gioni (Djame/).
acciaio. Buon per lui. L'app rezzo molto pro-
prio per queste sue doti e per la sua preveg-
No, io non so no ebreo. Lo sono i miei, la mi a genza (suor Laura) .
FEBBRAIO 2006 BS

5.5 Page 45

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RELAX
.... il Cruciverba •
Santuari d'Italia
19
di Roberto Desiderati 22
Visitiamo i
luoghi di culto
del nostro paese,
i più conosciuti
e i meno noti.
Rilassandoci.
/\\ gioco co mpletato ri sulterù. nelle casell e a doppi o bordo. il nome di un famo so Santuario.
Definizioni
ORIZZONTALI. 1- 16. Vcclifoto-15. Un tempo
era la Persia - 17. Sono som me cli due monomi -
19. rmpcrfezioni dell a pcl le - 20. Pingue. opulente
- 21. Segni c1 ·intcsa - 22. Per i latini era l<1 bocca -
23. li re della stra ge degli innocenti - 2-4. U n.in-
giustizia - 25. Messina - 26. Si sos tengono dopo
gli scri tti - 27. Severo. non alleg ro - 28. Così fir-
mm·<1 i l fumcttist<1 Pa zienza - 29. L<1 pi<1na che
prende iI nome da un ·antic<1 ci ll,ì ca labra -3J. Ma-
li nconica - 32. li Cooper. att ore cli ··Mezzogiorno
di fuo co·· (y=i ) - 33. V i si propaga no le onde radio
-3-4. Sicuro -35. Ero ina pucci ni ana- 36. Es imio...
a mct~! -37. Spo rte cli , ·imini - 38. Tmlli - 39. Pie-
no d "a ri a e lucc- -40. In un dramma di D ·A nnunzio
Mila ne era la figlia- ➔ l. Produce la ?111110.
LA MADONNA LIBERATRICE DELL'URBE
VERTICALI. 1. M itico re di Creta - 2. Il dio gre-
co dell a guerra - 3. Incitamento - -t Ono revo le
(abb1'. ) -5. ll ca poluogo partcnopco -6. I co mpo sti
dcri,·ati da un acido- 7. Domate. in pocsia- 8. Pos-
so no e se re geo logic he -9. Poco lesto- rn. A ntico
nome dell a Spag na - 11. Sco nfillo. batluto - 12.
Ca nto so lenne - 13. lo e te - U . Officine Meccani-
che - 18. Cosa irrilcn1ntc - 20. Pregare - 21. Di
scarsa lunghczza- 23. Incassa per lo Stato- 2-4. Mi-
suratore cli co rrent e - 25. La mela.. . che si butta! -
26. Eccessiva mente grass i- 27. Ghirlanda -28. Li
sa lt a chi fa la dieta - 30. L a trafil a della pratica -
31. 0110 tre ogni stagione -32. Lo sport co n le bu -
che - 3-4. La fi ne elci rapace - 35. Torino (sigla) -
37 . U n po · cli coragg io -38. A desso ... a Na poli .
I,a soluzio ne nd pro ssimo numero.
Le Yicendc sto ri che ci el Sa ntuari o della Madonna del DiYino A more hanno
inizio nel X lii seco lo. In una ,.ona clcll"agro romano sorgc, ·a una fortezza.
chiamata Castel di Leva. che m·c,·a su di una torre un affresco della Vergine
co n Gesù Bambino e co n la co lomba dello Spirito Sa nto. che è appunto il
Di,·ino A more . L. immagine era molto Yc11crata dai pastori e nel 17-W a un
\\' iandan te capitò di \\'C nir assa lito da una torma cli ca ni . Questi sta\\'él per
esse re sbranato quando. chiesto aiuto all a Madonna. per miracolo i ca ni si
dispersero . In seguito al prodigio. e al cresce nte afnusso di cl crn ti .
r immagine mariana fu segata dal
muro e trasferita temporaneamen-
te nella vicina chi esella di S. /\\/aria
ad A/ago.,· mentre si allcndc\\'a la
SOLUZIONE del
numero precedente
N INI
IMI
DI NO os
-Ml
~o TE c AM I N I I IN IA ■ P
ONO OM AD I ■ IS AR CO
M'" LA TE I A ST UR I E
IA
-R OSA A ■ T
•VE
F I p I $ A r I ■ CA
CR OL L I p IA TI 0-L IA'K
CA NO t:.• 8,C NS /J I •PIA NE
cost111zionc dell a sede dcfini ti \\'él. Il tras porto
dcll"lmmaginc min1colosa al la nuon1 chiesa
a,-Yern1c il Lunedì di Pasqua ciel l 7-l5. Dopo i
festeggiamenti per il primo ce ntenario ( 18-lO) il
Di\\'ino Amo re co nobbe una rapida decadenza :
tutta l"attivitéÌ ciel sa ntuario si ridusse a due mesi
circa cli pellegrinaggi: per il resto dell'anno. la
chiesa era quas i abbando nata e qualche \\'Ol la
usa ta co me rifu gio degli animali domes tici e
deposito di fieno . Le deso lan ti co ndi zio ni in cui
, ·enne a trO\\·arsi il Sa ntuario spiega no co me si
poté ,·c rifi carc nel 19:10 un clamo roso furto. Nel
19-H il popolo ro mano per ott enere la libera zione
della ci ttà fece , ·o to alla Madonna cli e1igcrc un
nu0\\'0 Sa n1uario. Roma fu sa h·a. il papa Pio X l I
nel giugno di qucll" anno co nferì alla Madonna
ciel Di\\'i no A more il tit olo cli ··Sa ln llrice
cicli" U rbc·· e fu cos trnito un nuo\\'0 Sa ntuario.
imponente e mode rno che sul tett o ha un ampio
prat o , ·crcl c. Nel 2000. in occasione del Giubi leo.
è stato realizzato anche un capiente audito rium .•
BS FEBBRAIO 2006

5.6 Page 46

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I NOSTRI SANTI
a cura di Enrico dal Covolo postulatore generale
LA MAMMA
nelle due precedenti gravidan- e la mia famiglia ci siamo rivolti
CAMMINA
ze. Mi sembrava che il tempo all'intercessione di san Domeni-
non passasse mai , ma ecco che co Savio. Un giorno mentre ero
Nell'ottobre 2002 mia mamma fu con la presenza accanto a me dal medico per un 'ennes ima
colpita da una lieve forma in- di mio marito, eseguimmo tre- ecografia di controllo, questi mi
fluenzale che sembrava insignifi- manti quella telefonata. Acco- disse che la bambina stava pro-
cante. Ma la diagnosi , praticata
subito dopo il trasporto al Pronto
Soccorso, rivelava l'infiammazio-
ne di una parte del midollo spina-
le. A dicembre una forte infiam-
gliemmo con gioia indescrivibile
la notizia che l'esame dei tre
cromosomi principali , compreso
quello della sindrome di Down ,
era risultato negativo. Dopo tre
prio bene. In quel momento pro-
vai una gioia indescrivibile. An -
cora un po ' incredula, mentre
tornavo a casa pensando e ri-
pensando all'accaduto , mi sov-
mazione al midollo osseo le cau- settimane l'esame completo ri - venni che quello era il giorno del-
il blocco totale degli arti infe- velò tutto nella norma e potem- la festa di san Domenico Savio.
riori e di altre funzioni fisiologi- mo tirare un definitivo sospiro di Allora mi resi conto di essere
che. Seguì una cura cortisonica
presso una struttura di riabilita-
zione, i cui risultati si sono fatti at-
tendere. Frattanto noi familiari ci
sollievo. La gravidanza, sempre
sotto la protezione del ragazzo
santo, si è conclusa fel icemente
lo scorso dicembre , con la na-
stata liberata per sempre dalla
mia angoscia. Infatti, la mia pic-
cola Miriam è nata con un parto
bellissimo il 30 maggio 2004.
siamo affidati alle preghiere d'in- scita di una bimba, a cui abbia-
tercessione di Don Bosco e dei mo dato il nome di Eleonora.
Piparo Daniela, Cesarò (ME)
santi della Famiglia Salesiana.
Dopo alcuni mesi possiamo ri -
scontrare che la nostra mamma
è tornata a casa, ha ricuperato
l'utilizzo delle gambe, non ancora
l'uso di altre funzioni fisiologiche.
Permane in lei una leggera forma
depressiva che ne limita la vitalità
e la rende demotivata e triste. La
sua guarigione, anche se parzia-
le, resta motivo per noi di grande
riconoscenza ai Santi invocati e a
quanti l'hanno resa umanamente
possibile.
Uglietti Domenico, Trecate (NO)
GRAVIDANZA
FELICEMENTE
CONCLUSA
Sono una mamma di 34 anni.
Nel giugno 2004, in attesa del
mio terzo figlio , mi sottoposi a
una ecografia di controllo. L'e -
same mostrava che portavo in
grembo una bambina, per la
quale si sospettava la possibilità
che fosse affetta da sindrome di
Down ad altissimo rischio per
una donna. Mi venne suggerito
di sottopormi ad amniocentesi.
Con l'ansia che derivava dall'in-
vasività di questo esame e spe-
rando in un esito favorevole ,
tentavo di scacciare dalla mente
la possibilità che risultasse con -
fermato il presunto rischio. Cer-
cavo anche di allontanare il tur-
bamento legato al futuro della
C.R., Villanova d 'Asti (AT)
AUTODIFESA PER
QUATTRO MESI
Dopo la perdita della prima bam-
bina, a seguito di una grave infe-
zione batterica, la mamma ha la
conferma dell 'arrivo di una se-
conda bimba. Già duramente
colpita per la morte della nonna,
non si sente di affrontare subito
una seconda gravidanza, ma
con fervore si affida a Domeni-
co Savio. Indossa l'abitino e
con la mamma e i familiari ogni
sera ne recita la novena. S'invo-
cano anche altri santi , ma parti-
colarmente san Domenico Sa-
vio , poiché la gravidanza si è
annunciata difficoltosa. Dopo
un 'ecografia al quinto mese , il
ginecologo fa notare che la na-
scitura tiene il braccio destro
sempre alzato. Essa viene alla
luce il 2 gennaio 2005 (giorno
della nascita di santa Teresina
del Bambino Gesù), anziché il 4
come previsto , mostrando d'aver
difeso la sua gola con il braccino
destro tenuto ben saldo da due
giri di cordone ombelicale . A
parto concluso viene liberata
dalla stretta. Chi avrà tenuto ben
saldo per più di 4 mesi il braccio
legato da due giri di cordone, se
non Domenico Savio?
Greco Anna, Catanzaro
SCOPERTA
PROVVIDENZIALE
Sono venuto a conoscenza solo
a fine aprile 2004 - leggendo sul
BS la rubrica "I nostri Santi" -
che san Domenico Savio era il
protettore delle mamme in atte-
sa. Scoperta un po' tardiva, ma
giusto in tempo per ottenere la
protezione del piccolo santo per
mia figlia Giovanna che stava per
dare alla luce il suo secondogeni-
to . Com inciai pregare intensa-
mente san Domenico perché tut-
to procedesse per il meglio. Sa-
pendo poi che il 16 maggio l'urna
del santo sarebbe stata esposta
a Lecce , in occasione del 50°
della sua canonizzazione , non
esitai a recarmi di persona a in-
vocarne da vicino la protezione.
Approfittai dei due pullman di pel-
legrini che quella domenica parti-
vano dall'oratorio del mio paese
per Lecce. Ricordo che fu per me
una giornata d'intensa preghiera
a san Domenico Savio. Rinunciai
a consumare il pasto, proprio per
non sottrarre tempo al mio racco-
glimento davanti alle reliquie del
santo . Poco tempo dopo, il 22
maggio 2004, nasceva senza al-
cuna difficoltà il mio nipotino di
nome Pietro , grazioso come il
fratellino Nicola. Esprimo la mia
riconoscenza al santo delle culle,
per averci concesso una così
bella grazia.
bimba. In quei momenti così dif-
Plantamura Pierino,
ficili , tra speranza e angoscia,
costretta a letto , nei tre giorni
successivi all'esame, in attesa
MAMMA
FORTUNATA
Santeramo in Colle (BA)
di fare quella telefonata che mi
avrebbe dato i primi fondamen-
tali esiti , mi sono affidata a san
Domenico Savio, recitando più
Mi chiamo Daniela. Otto mesi fa
sono stata graziata dalla nascita
di Miriam, la mia bambina nata
volte al giorno la novena e la dopo nove mesi di angoscia .
preghiera della mamma in atte- Durante tutto questo tempo il
sa; ho letto la vita del santo e le mio medico continuava a dire
sue mirabili gesta di dedizione che la piccola doveva essere
al buon Dio . Tenevo accanto a operata allo stomaco dopo qual-
me il suo abitino, già conosciuto che tempo dalla nascita. Molto
preoccupata da questa notizia, io
B. Michele Rua
FEBBRAIO 2006 BS
Beatodon
Michele Rua
TUMORE CURABILE
A seguito di ripetuti esami , a
mia moglie venne diagnosti-
cato un tumore al seno. La
cosa sembrava seria, per cui
venne anche fissata la data
dell'intervento chirurgico per
asportarlo , il 25 marzo. I
giorni cominciarono da allora
a scorrere densi di ansia e
trepidazione, poiché erano
ignoti sia il tipo specifico di
male , sia soprattutto la sua
effettiva estensione e gra-
vità. Non mi restava che affi-
darmi alla protezione del
Cielo . E scelsi di pregare il
Signore attraverso l'interces-
sione del beato don Michele
Rua. Ebbene , la diagnosi
definitiva fu molto migliore
delle aspettative di tutti. L'in-
tervento fu eseguito a regola
d'arte , e mia moglie è torna-
ta a vivere con la sua fami-
glia, e a fare quello che sem-
pre faceva, con l'unica atten-
zione di annuali controlli.
D. B., Torino
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
fi rmate e senza recapito. Su
richiesta si pot omettere
l'indicazione del nome.

5.7 Page 47

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Dott.
GIOVANNI PARIS
Laureato in storia moderna.
Ha fatto servizio civile ad Ascoli
Piceno i11 una struttura per
anziani. E presidente della XV
circoscrizione (Mu nicipio)
di Roma, quella dov'è anche
la Casa Generalizia Salesiana.
Dott., ci fornisce qualche dato sul nostro Municipio?
Il Municipio di cui anche voi salesiani della Pisana siete cittadini
ha di 70 km2 di superficie e 160 mila abitanti. È una grande città, e ha
un nome, votato dai suoi cittadini, ARVALIA PORTVENSE. Gli "ar-
vali" erano i membri di un'antica comunità agricola del luogo.
Abbiamo opere (monumenti, strade, quartieri, resti) di una
certa importanza a... Arvalia Portuense?
Certo. Intanto il famoso "Corviale" l'edificio costruito dopo la
guerra, che è lungo quasi un kilometro per 6 piani, abitati da 8500
persone: un paese in un unico caseggiato. Poi abbiamo le catacombe
di Generosa alla Magliana e la magnifica chiesetta di S. Passera sem-
pre alla Magliana.
Quali i confini della nostra zona e che cos'ha di importante?
Il Municipio va dal Tevere (sud) alla Pisana (nord). Cose importanti
ce ne sono molte. Intanto la Casa Generale dei Salesiani no? Poi la
sede nazionale della Telecom, la sede nazionale della Wind, la multi-
sala del Warner Village. Inoltre il Palazzo della Regione Lazio con il
Parco della Pace; l 'autostrada Roma/Fiumicino; 10 asili nido... Inol-
tre avremo tra qualche anno la fiera di Roma.
Tutto bello? Niente di negativo.
A dire la verità sì: abbiamo ai confini (non è nel nostro municipio)
la più grande discarica d'Europa.
Abbiamo ancora qualche "primato"?
Sì. La più numerosa Comunità Ebraica di Roma e la più numerosa
Comunità Musulmana. Quindi siamo in una circoscrizione multietnica
e multireligiosa e lavoriamo non poco per l'integrazione.
Grande difficoltà?
I giovani. Sono i più difficili da intercettare anche se per loro abbia-
mo approntato centri di aggregazione, una ludoteca, un centro infor-
ma/giovani, una biblioteca e stiamo procedendo alla riqualificazione
di Corviale che chiamavano "Serpentone" e della Magliana. Per i
giovani confido che ci aiuteranno anche i salesiani!
KULVIR
Kulvir, 10 anni, è un intoc-
cabile. Gli intoccabili sono an-
cora più di cento milioni, in
India. La legge ha abolito le
caste, ma queste sopravvivono
nei villaggi e nelle campagne
più abbandonate. Suo padre,
povero in canna e pieno di de-
biti, ha dovuto venderlo al suo
creditore che l'ha spedito a fi-
lare la seta, presso un misera-
bile centro composto di capan-
ne che all'interno contengono
solo un giaciglio di paglia e un
telaio, quello a cui Kulvir è
condannato per 12 ore al gior-
no. Non vede mai il sole, per-
ché quando smette è già notte;
mangia quando può, quasi fur-
tivamente, senza po!er smette-
re di filare la seta. E costretto
a trattenere la pipì fino a quan-
do smette di lavorare: a volte
gli sembra di scoppiare. Non
gli spetta nulla, perché è uno
schiavo, cioè uno strumento.
Ha lo stretto indispensabile
per sopravvivere. Nessuno sa
dov 'è, anzi nessuno sa che esi-
ste. Quando, verso i 19/20 an-
ni, le dita non saranno più agili
e il corpo si sarà appesantito,
gli ridaranno la libertà. Ma al-
lora finirà sulla strada a fare
l'accattone. Sembra una favola
triste, ma è la verità, una verità
del III millennio. Kulvir è sta-
to fortunato: un giorno l' qa av-
vicinato un missionario. E riu-
scito a raccontare la sua storia
e ora si trova alla missione.
BS FEBBRAIO 2006

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
PADOVA c.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
GIOVANI
di Eriman/Lovera
Quando si allontanano
CHIESA ·
di Silvano Stracca
I
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I "Benedetti" prima di "Benedetto"
(.)
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E
VIAGGI
di Giancarlo Manieri
S'incontrano ovunque
INSERTO CULTURA
di Janos Szoke
Don Bosco Kiad6