Bollettino_Salesiano_200207

Bollettino_Salesiano_200207

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TERZO MILLENNIO
di Pascual Chévez Villanueva
TEMI D ORMAZIONE
TIME 15 MONEV
Luglio e agosto sono i mesi della grande vacanza. Soprattutto
il mondo occidentale ne ha fatto un diritto inalienabile
della persona, ma ... "il perder tempo a chi più sa, più spiace" ...
Le vacan-
ze sono
sacre ...
come il fine -
settimana . Il
tempo libero
o "d'impiego
personale "
è uno spa-
zio della vi-
ta che tende ad allar-
garsi , perché viene considerato un
diritto delle persone e una conqui-
sta sociale , almeno nel mondo oc-
cidentale , il mondo del benessere .
Ed è così in realtà, giacché il tem-
po libero si presenta come una for-
midabile opportunità per impegnarsi
a potenziare la dimensione umana
della persona, l'attenzione alla fa-
miglia , lo spazio per l'amicizia ; si
configura , inoltre , come un tempo
privilegiato per aprirsi a nuove rela-
zioni, arricchire la propria formazio-
ne, mettersi in contatto , attraverso i
viaggi , con nuove situazioni , altri
popoli, culture diverse. Anche i gio-
vani hanno, in questo fortunato pe-
riodo , spazi e tempi quasi sacri o
sacralizzati che vanno dalle escur-
sioni in montagna alla pratica spor-
tiva, a speciali manifestazioni pen-
sate per loro , fino ai ritrovi ormai
routinari in discoteca e nei night
che configurano una vera cultura
della notte.
È proprio questo il mondo che
dobbiamo amare, perché è il mon -
do dei giovani cui per vocazione
siamo chiamati a offrire la nostra
proposta di vita piena nel più fedele
e creativo spirito salesiano . Don
Bosco non ha soppresso per i suoi
ragazzi i pericolosi e pagani carne-
val i torinesi ; ha inventato per loro
"carnevali adatti ", feste dove il di -
vertimento era sano , la gioia pro-
fonda e i ragazzi protagonisti.
Ma c'è qualcosa di nuovo oggi ...
Nei nostri ambienti , sono molti gli
adolescenti che letteralmente "san-
tificano " il loro tempo libero , dedi -
candolo al servizio degli altri con
generosa gratuità. Sono molti quelli
che passano i loro week-end aiu-
tando chi ne ha bisogno , magari
dando ripetizioni , curando un mala-
to , assistendo un disabile , impe -
gnandosi per integrare un immigra-
to. Parlo di un volontariato sociale
oggi attivo presso i nostri oratori
che onora molti dei giovani del
nostro tempo .
Altri giovani impiegano il loro
tempo libero accompagnando grup-
pi di bambini o ragazzi nel loro cam -
mino di maturazione umana, socia-
le, o religiosa. Si tratta di quel volon -
tariato d'animazione senza il quale
non si potrebbero realizzare gran
parte delle attività che si svolgono in
parrocchie e oratori. Né mancano
quelli che compiono un passo ulte-
riore , scegliendo il volontariato mis-
sionario. Per un periodo più o meno
lungo che va da alcuni mesi a qual-
che anno, essi mettono a disposizio-
ne di altri popoli e altre culture le
loro conoscenze , la loro professio-
nalità, le loro ricchezze di mente e
di cuore , con una generosità che si
avvicina all 'eroismo . Tanti di questi
giovani trovano nella fede l'impulso
motivante per una scelta di così ele-
vata qualità. Li ritroviamo in varie
zone del mondo accanto ai ragazzi
di strada, attivi nei campi/profughi,
impegnati in programmi di alfabetiz-
zazione e/o di promozione sociale,
occupati in progetti di educazione ed
evangelizzazione anche nelle mis-
sioni più sperdute.
La pastorale salesiana ha co-
me compito di accompagna·re i
ragazzi nella loro maturazione uma-
na e cristiana fino alla scoperta del
Iloro posto nella Chiesa e nella so-
Esperienze di volontariato: dare
una mano ai più deboli ... La corda
della solidarietà si irrobustisce,
le opportunità si moltiplicano
per tutti, la pace si rafforza,
la fratellanza cresce.. .

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Luglio/Agosto 2002
Ann o CXXVI
Numero 7
cietà. Pensare la vita come servizio
è senza dubbio una delle opzioni
più elevate cui un uomo possa de-
dicarsi . La stessa vocazione religio-
sa è, in fondo , una questione di fe-
de e di personale generosità. Il vo-
lontariato come istituzione è un a
consolidata novità, ormai oggetto di
legislazione in molti paesi europei.
Esso rappresenta una novità e una
sfida anche per le comunità sale-
siane , si a per quelle che inviano
volontari sia per quelle che li accol-
gono. Perciò questa forma di altrui-
smo va con siderata un servi zio
educativo e pastorale offerto ai gio-
vani per accompagnarli nelle tappe
importanti della loro crescita.
... . .
Volontari a Tijuana (Messico)
presso gli oratori di frontiera.
I giovani volontari offrono con
generosa gratuità tempo e lavoro .
Bisogna valorizzare questa forma
di servizio e trovargli un posto ade-
guato nelle programmazioni annu a-
li. Il lavoro e le responsabilità a loro
affidate devono tener conto della
situazione personale del volontario ,
del carattere vocazionale e gratuito
del suo intervento . Logicamente, se
si vuole essere efficaci , anche la
carità deve essere organizzata,
senza però istituzionalizzarla col ri-
schio ch e perda la sua fresch ezza
e il coraggio di "andare oltre ", di
rompere un po ' le norme , com
proprio dei giovani . Il volontariato
giovanile , nelle sue diverse espres-
sioni , è un a forma intelligente di
guidare le loro energie più vitali e
di prepararli alle gravi responsabi-
lità cui saranno chiamati nella so-
cietà di domani.
In coperlina :
Era no un paradiso in terra
le iso le Sa lomon,
ma dove regnano
bellezza e ricchez za
arriva come
un uraga no nefa sto
l' uomo predatore..
(Foto: Luciano Capelli)
Mensile di info rmaz ione
e cultura religiosa ed ito
da ll a Congregazione Sa lesiana
di San Giovanni Bosco
D irettore:
G IANCAR LO MANIER I
- TESTIMONI
12 Vivere è amare . ..
- VIAGGI
14 Tra funghi e lombrichi
di Giovanni Russo
di Gianca rlo Manieri
- CASA NOSTRA
18 Nel paese dei cedri
di Giovanni Fedrigotti
- ATTUALITÀ
20 Reportage da Quetta
di Peter Zago
- INSERTO CULTURA
23 Museo di San Nicolas de los Arroyos
- FMA
28 Missione in Papua
di Nata le Maffioli
di Graziella Curti
RuBRICHE
2 // Rettor Maggiore - 4 Il punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia e nel
Mondo - 11 Osservatorio - 16 Box - 17 Zoom - 22 Lettera ai giovani - 27 Doctor J. -
30 Libri - 32 On Line - 34 Come Don Bosco - 36 Famiglia Salesiana - 37 Laetare et
benefacere - 38 Sistema Preventivo - 40 Copertina - 42 / nostri morti - 43 Il mese
"luglio" - 44 Il mese "agosto" - 45 Prima Pagina - 46 / nostri santi - 47 In primo
piano/Focus
Redazione : Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaborato ri: Ern esto Gattoni - Giuseppina Cudemo
Graziella Curti - Carlo Di Cieco - Bruno Ferrero
Sergio Giordani - Cesare Lo Monaco
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante - Vito Orlando
Marianna Pacucci - Roberto Saccarello - Fabio Sandroni
Arna ldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie
Chiara Fantini Vincenzo Odori zz i - Guerino Pera
Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafi co e impaginazi one: Pier Bertene
Direttore Responsabile : Antonio Martinelli
Edi zione Cooperatori: Ufficio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Di ff usione e Ammini strazione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione: ED IBIT - Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
al sito Internet: www.sdb.org
Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.556
e-mail : <biesse@sdb.org>
e <gmanieri@sdb.org>
Fondazione DON BOSCO NEL MONDO
Ccb 3263/1 - INTESA Rete Cariplo,
Filiale Roma 12 ABI 6070 - CAB 03212
Ccp 36885028 CF 97210180580
11 BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo
in 53 edizioni e 24 lin~ue diverse. Raggiunge 128 Nazioni
in cui operano i salesiani.
Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italia na
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

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di Carlo Di Cieco
SAPORE DI SALE
È tempo di storie amare quello che viviamo. Anche storie di giovani
che non riescono più a dare sapore all'esistenza. Eppure.. .
S apore di sale , sapore amaro.
A Dante ricordava il duro
prezzo della libertà. Quante
storie amare, come il pane dell 'esilio
dantesco , si devono digerire nel
nostro tempo. Alle storie quotidiane
di fatica di ciascuno di noi , si
assommano e affastellano storie di
morti, di violenze , atrocità
impensabili da ogni angolo della
terra, che vengono riversate dai
mass media nel nostro quotidiano
impigrito. Ogni data che sfogliamo
dal calendario , dovremmo
ricordarcela per lagrime e sangue
sparsi dovunque.
Mondo amaro che anche tanti
ragazzi rifiutano uccidendosi,
chiudendo la porta della vita dietro
di sé, senza clamore. Come quel
ragazzino indiano adottato a
Firenze che non si sentiva accettato
dal suo ambiente scolastico . Ci
sono montagne e tonnellate di sale
amaro che pesano sulle spalle della
gente, uomini e soprattutto donne,
che dovremmo concorrere a
rimuovere .
E c'è un altro sapore di sale. Non è
quello di mare che richiama la
piacevole vacanza, ma il sale che
insaporisce il pane e gli altri
alimenti. Ne ha parlato Gesù,
invitando i suoi discepoli a operare
nella propria vita in modo tale da
riuscire a dare sapore all 'esistenza.
Perché se quelli che credono in
Gesù perdono sapore, la loro
testimonianza non serve a nessuno
e, come succede al sale divenuto
insipido, devono essere gettati via.
"Essere luce del mondo e sale della
terra" è il progetto affidato dal Papa
ai giovani che , questo luglio , a
Toronto , prendono parte alla
Giornata Mondiale della
Gioventù . Si tratta di un 'occasione
propizia per verificare quanta
capacità abbiano i discepoli di
Gesù , giovani e adu lti , di insaporire
la storia del mondo e le tante storie
individuali di vita, con la speranza
cristiana e con l'amore cristiano.
Sempre più netta è la sensazione
che nel mondo , ormai canalizzato
nella globalizzazione, il sale della
testimonianza cristiana sia scipito,
episodico. Un sale che non morde e
concorre più a legare che a liberare.
Si pensi al paradosso che ha del
grottesco: i cristiani filtrano ormai il
messaggio di Gesù e lo convalidano
con le categorie politiche e sociali di
appartenenza. Se votiamo a destra,
giustifichiamo un mare di cose che
sono , in realtà, estranee al Vangelo ;
se votiamo a sinistra rischiamo di
pensare che il Vangelo sia
superfluo per la liberazione; se
votiamo al centro , siamo convinti
che Dio abbia sempre il piede in
due staffe. Per i discepoli dovrebbe
accadere il contrario: lasciarsi
illuminare dal Vangelo nelle scelte
di vita e di valori per cui rischiare.
I giovani sono un pungolo a
ricordarci che non basta pretendere
di essere luce del mondo e sale
della terra per esserlo veramente.
Giocare al ruolo di salvatori senza
pagare nessun pedaggio, da un
certo tempo è diventato uno snob.
Nell'epoca dei divi e idoli facili,
quando basta annunciare cose
mirabolanti per far credere di a\\lerle
realizzate, si può facilmente
,,~•.fil·J~ill1~
incorrere nella presunzione di av'.ere\\i•:1.,_11-h
sapore quando invece ormai~si è
insipidi.
Se risorgono i mostri della guerra
e dell'odio, delle disparità sociali mel
consumo dei beni e nelle
opportunità di vita, se le·pawre di
ogni sorta avvolgono la terra, se
prende piede il bisogno o la
semplice voglia di costruire con la
scienza uomini diversi da quelli ehe
la natura ha finora sfornato,
significa che anche il nostro LibFÒ
della fede è diventato uno fra i tantr.
E soprattutto che tanti di coloro che
lo hanno finora letto, lo hanno
considerato superfluo. La passioni:)
dei giovan i nello sprizzare il vigore
pieno che viene da questo libro
è una scossa salutare perché
le strade del nostro futuro ritmv1 o
un po ' di quel sapore.
LUGLIO/ AGOSTO 2002 8S

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l':J OME UN CANE BA- nell'uomo, caro sconosciuto una ventina di centri tra pic-
. ; STONATO. Caro d iret- amico . E prima di ogni altra coli e grandi per il recupero
tore, mi sento solo ... Sento la cosa bisogna saper credere in dei tossicodipendenti, ma tutte
vita come un peso, una routi- se stessi. "Caritas - sentenzia le altre strutture in cui lavora-
ne che mi di vora ogni g iorno. un vecchio adagio latino - in- no salesiani e suore - pe1.fino
Ho paura a d irlo ma penso c ipit ab egone: la prima ji'du- le parrocchie - sono strutture
anche al suic idio... Ho 34 cia che deve essere coltivata è educative, perciò sono centri
anni e mi sento fin ito, inutile. quella inerente alle proprie di prevenzione e non solo in
Il mio dubbio è questo: è pos- possibilità. Sono anch' io in- senso lato. Da sempre salesia-
sibile cambiare a 34 anni ? catenato a una scrivania, da- ni e Figlie di Maria Ausiliatri-
Posso ri acqui stare fidu c ia in vanti a un computer. Uso dire ce fann o prevenzione, per vo-
me stesso e apri rmi agli altri? che sono condannato a ''.far cazione e per prof essione. Che
Passo giorni incatenato in una f ogli invece che ji'gli" , ma cosa credi che siano le fam ose
scri van ia senza interl oqui re cerco di trovare ogni giorno il f este MGS di preadolescenti,
con nessuno . .. Sono vera- modo di essere me stesso, di adolescenti e giovani, cui pro-
mente a terra.
comunicare, di donare qual- babilmente hai preso parte
cosa. Non ho mai alzato le anche tu , e i Grest estivi, i
Andrea... mani nel segno della resa. campi scuola, gli incontri per
!J4,/ ,.,,ATRIMONIO E•••
""APPELLI". Caro a
d irettore, sono fe lice d i farvi
sapere che l' incontro con m ia
moglie M.G. è av venu to at-
traverso la ru brica " Appe lli "
de l Bollettino Sales iano: dopo
alcuni mesi d i corri spondenza
epistolare abbiamo deciso d i
Caro amico, Dante (sì, quello
della Divina Commedia)
aveva più o meno la tua età
quando scrisse quei fam osis-
simi versi: "Nel mezzo del
cammin di nostra vira I mi ri-
trovai per una selva oscura I
ché la diritta via era smarri-
ta" ... Quella "selva oscura"
simbolo di una vita impossibi-
le, zeppa all'inverosimile cli
L' uomo, qualunque uomo, ha
tesori di energia nascosti che
bisogna saper scovare sca-
vando nel prof ondo, portare
alla soglia, e ~fi·uttare. No n
abbatterti, dunque. Ti ricordo
le parole di Cristo agli sfi'du-
ciati: "Voi valete piLì di molti
passeri", per sottolineare le
infi'nite possibilità di azione e
reazione di cui siamo dotati.
animatori, ecc. se non attività
"preventive"? Eppure, nono-
stante questo, non rappresen-
tano che una goccia nel/' o-
ceano. Il problema della diffu-
sione della droga è di una
complessità unica e muove in-
teressi inimmaginabili di .fi"on-
te a cui sono poca cosa pe1.fi-
incontrarci , e i forti valori cri- diffìcoltà, contrasti , inimici-
APPELLI
stiani che ci accom unavano,
uniti all a benevo lenza d i Don
Bosco, hanno raffo rzato la
nostra unione fi no al matri -
monio! Grazie a questo una
nuova fam iglia è nata il 16
giugno 2002.
r., zie, incomprensioni, delusio-
ni, ecc. si è trasfo rmata nel-
ERCHÉ NON PRE-
/' opera più splendida che I' in- , . . VENIRE? Illustre d iret-
geg no umano abbia mai con- tore, [. . .] ho saputo che un
cepito, la Commedia della numero piuttosto alto di tossi-
vita umana che non ha potuto codipendenti non riesce a con-
non essere denominata Divi- tinuare il percorso di disintos-
Sono L aura, una ragazza di
28 ann i. Se volete co1Ti-
spondere e fare amicizia
scrivete a Laura Carbone,
Gall. Vittorio Veneto, 9 -
25128 Brescia.
Fabio, Torino
Caro Fabio, non posso che
augurarti che questa unione
sia "controcorrente" .. . cioè
che non scivoli verso il nulla,
l'acqua stagnante, la routine
stanca, l' asfissiante quotidia-
no. Risalite la corrente invece
na, perché n el' uomo si rac-
colgono cielo e terra , grettez-
za e nobiltà , paura e temera-
rietà .. . L' uomo è luogo e sin-
tesi di opposti. Se è possibile
cambiare a 34 anni? È possi-
bile cambiare a 40 , a 60 , a
80.. . E non è una battuta.
L'uomo è pe,fettibile per defi-
sicazione [... ] Perché non pre-
venire più che curare? Qui
sono stati chiusi molti collegi
salesiani e mi hanno detto che
il moti vo è di natura economi-
ca [. .. ] Perché non riapri re i
collegi per prevenire, ed evi-
tare che i ragazzi cadano nell a
droga, invece che curarl i dopo
Per opere missionarie cer-
co cartoline di ogni tipo,
santini , vecchi e nuovi ,
francobolli italiani e mon-
diali , statuine di madonne
e santi . Rosario Amendo-
la, Piazza del Popolo, 1 -
87031 Aiello Calabro (CS).
di lasciarvi rrascinare a nizione; non s' è mai sognato che sono caduti ?.. .
Cerco vecchi canzonieri
valle! Rimboccarevi l' orlo dei di essere una roccia della
calzoni e pedalare duro, inve- montagna... È piLì simile al-
M.C. da M. (RG)
(anni '70/80) ad uso gitanti
e pellegrini . Graditi libretti
ce che lasciarvi condurre in /' erba che, per umile e fragile Caro M.C. da M . RG , (mi e/o stampati fascicoli . Non
una discesa sfrenata verso che sia, cresce sulla pietra e pare di scri vere a un robot, interessa spartito musicale.
non si sa dove... o contro un la spaccai Se fossi mo certi ma arguisco dalla tua lunga Rimborso spese spedizione
masso, o in un precipizio! dell' incompatibilità del cam- lettera che ho impietosamenle extra. Valentina Pace,
Non vi auguro un "matrimo- biamento con l'età saremmo sforbiciato che sei un gran Via San Grato, 2 - 12058
nio f elice", sa troppo cli reto- dav vero perduti. Ma non c' è bravo ragazzo ) in Italia quelli S. Stefano Balbo (CN).
rica . \\li auguro invece un
quotidiano, conquistato gior-
no dopo giorn o, vi auguro
che ogni nuovo giorn o siate
nuovi anche voi l'un o per
l' altra, perché possiate rico-
minciare ogni volta daccapo,
perché ogni giorno è un
"altro" giorno.
nulla nell'uomo razionale che
si irrigidisca j i'no a pie1riji'-
carlo. Nulla. Le possibilità of-
fe rte alla natura umana di
"adattarsi" a qualsiasi ritmo,
stagione, modo, percorso,
hanno del prodigioso, e costi-
tuiscono la vera ricchezza
dell'uomo. Bisogna credere
che fann o uso abituale di stu-
pefacenti sono almeno 300
mila. Le comunità terapeuti-
che riescono a seguirne piLì o
meno 20 mila e i centri di pre-
venzione altri 130 mila circa.
Il che vuol dire che ce ne sono
ancora la metà abbandonati a
loro stessi. I salesiani hanno
Cerco collaborat01i che mi
aiutino a trad u1Te in lingua
spagno la alcune didascalie
per una mostra d i immag i-
ni re lig iose. Ri compenserò
con un libro. Sergio Melo-
ni, L.go Valgioie, 18 -
10146 Torino.
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS

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no i governi... Tutte le agenzie Twin Towers) perdono la vita , l'anima", come è stato detto
educative - scuola compresa - senza aver meritato di perdere da qualcuno. li risultato di
dovrebbero coalizzarsi a que- la vita, per mostruose ingiusti- questa indagine a rutto campo
sto scopo. Poco conta qualche zie pe1petrate nei loro con- sul fisi co, sui sentimenti ecc.?
collegio in più. Ma soprattutto fronti, di cui è meglio non cer- Un quadro cosl fa lso che più.
non credere che la chiusura care le cause prime... Giusto , falso non si può. Chi ci ha
dei collegi sia dovuta a ragio- dunque, anzi giustissimo de- perso tempo non ha visto che
ni economiche. È una gran precare l'azione terroristica una perdita di tempo, che som-
barzelletta. In India , dove la che ha fatto tanti morti inno- mata alla propria ha mostrato
povertà è ben maggiore che in centi... ma non è giusto depre- il peggio del peggio: una raie
Italia , i salesiani continuano care e condannare solo quel- boia/a che mi vergogno io
ad aprire collegi... Qui in Eu- /' azione. Vanno condannate
ropa li chiudono perché non con altrertanta forza anche
ci sono persone, non perché tutte quelle azioni che conti-
non ci sono soldi. I soldi con mtano a creare lo stillicidio
qualche iniziativa si trovano, dei morti giornalieri senza che
ma le persone, quelle o hanno nessuno se ne accorga o ne
vocazione o niente. Nessuna parli, e che alla fine di un
struttura va avanti da sola. anno, hanno ampiamente su-
Questa è la verità.
perato i morti delle torri di
lr:.J:J 0Manhaffan.
ONO SCIOCCATA.
Caro a direttore, sono an-
RANDE FRATELLO.
stesso a sprecarci del tempo, e
rispondo solo per cortesia a
chi mi ha posto domande sul
caso: lei non è la sola. Sua fi -
glia afferma che trattasi di un
gioco. Falso anche questo, e
mi spiego. Se si tratta del
"gioco della vita" è fa lso per-
ché ce ne hanno mostrato solo
lo squallore routinario, l' insul-
saggine condita di niente, il
"marionettismo" guidato dagli
invisibili (manco tanto) fi li di
cora scioccata dopo quasi un
anno dall'efferato attentato
che ha fatto più di 2000 vitti-
me a New York, senza un
perché. Ma le pare giusto che
quelle persone siano morte
senza avere per niente merita-
to di morire? [... ]
Rosy, Legnago
Cara signora/ina,
ci sono milioni cli persone che
hanno perso e perdono la vita
senza un perché. A cominciare
dai bimbi in Iraq che muoiono
per mancanza di medicine, o a
quelli in Afghanistan falciati
dalle bombe che piovono loro
addosso invece che i cioccola-
tini, ai ragazzini dello Sri
Lanka, "mangiati dalla fa-
me", senza contare bambini e
bambine dell'Africa falciati
dal/' AlDS e dalle mine antiuo-
mo, a quelli dell'America la-
tina, decimati da mille cause
diverse. .. Stanti tali premesse,
dovrebbe cadergli il mondo
addosso più volte al giorno.
l 'episodio delle Twin Towers
è solo uno tra i tanti. Ci ha
impressionato, ci ha shockato,
Stimato direttore, [... ]
Siccome è finita da un pezzo
la bagarre di Mediaset attorno
al Grande Fratello, e, final-
mente, sono finite anche le ca-
gnare con mia figl ia, mi deci-
do a scriverle. Mi sono an-ab-
biata più di una volta con lei
che trovavo a basire davanti
alla TV , mentre lo schermo
trasmetteva quell 'i nconclu-
dente commedia titolata li
Grande Fratello. Lei afferma-
va di essere attirata dalla cosa
perché finalmente una tra-
smissione presentava la vita
così com 'è, e chi come me si
ostinava a denigrarla voleva
dire che gli rodeva dentro
qualcosa; oltretutto non si
tratta che di un gioco, e ass i-
stere a un gioco è come parte-
ciparci e ti distende [...] A me
in verità rodeva molto che
mia figlia ci perdesse tempo.
Ma è proprio vero che la vita
è quella? Insomma, direttore,
com 'è stato questo Grande
Fratello in seconda edizione?
Francesca, Firenze
Ancor pùì idiota del Grande
una colossale operazione com-
merciale. Se invece si tratta di
un gioco nel/' accezione classi-
ca, è ancora una fa lsità: il
gioco ha una caratteristica che
gli appartiene come l'aria al
cielo e cioè "dura poco",
come sentenzia il proverbio.
Un gioco che dura per 144
mila minuti di fila , tutt'al più è
una sindrome di qualcosa, ma
non mi spreco a cercare di che
cosa. Come fare con sua fi -
glia? Non lo so. Provi a dirle:
"Cara figlia, hai fatto la tua
scelta . Bene. Ora prova a dir-
mene i contenuti, o, ancor me-
glio, prova a quantificare quel
che ci hai guadagnato, a tutti i
livelli, morale, spirituale, so-
ciale, politico, economico, sen-
timentale, artistico, cultura-
le... Fammi l'elenco delle frasi
o dei comportamenti che ti
hanno fatto crescere interim·-
mente, che ti hanno insegnato
a vivere meglio" . Perché, cara
signora, se uno ha ancora un
briciolo di testa, scoprire il
niente del niente fa un certo ef-
fetto! O no?
ci ha inorridito,forse perché è Fratello n°i . Una trasmissione
il primo avvenimento di tale
gravità "in casa nostra", ed è
comprensibile. Ma per altre
nazioni si tratta di episodi or-
dinari e giornalieri. Ogni
giorno migliaia di bimbi (ben
piLì numerosi dei morti delle
mediocre realizzata sulla pelle
di personaggi mediocri che
trenta telecamere piazzate in
i 82 metri quadrati di supe1fi-
cie hanno spiato 24 ore su 24
per 100 giorni, "scrutando
ogni anfi"at/0 del co1po e del-
Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le /~ttere pen':~
nute in redazione. Ce
scus1. am 0
.
Prov vederemo a
Il ubblicazio-
suo tempo a .a P
l
ne o aIl.a risposta persona. e.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
BS LUGLIO/AGOSTO 2002

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(!N ITALIA - -N-EL_M_ O_N_D_Op__ er- ( e- ;;;;4 ~ ;
di Carlo Dezzuto e
Anna Prina
Le vaca nze le sospirano tutti.
Per alcuni sono sinonimo di
" dolce far niente", ma questo
non è certamente un concetto
educativo, perché le rego le
del crescere non vanno mai in
vaca nza. Il suss idio "Volare
si può" edito dall a ELLEDICI
offre spunti e idee per un
cammino vacanziero be ll o,
di vertente ma anche edu cati-
vo. Il volume dunque è non
solo utile, ma in qualche
modo indispensabile, soprat-
tutto per que ll a catego ri a di
persone, animatori ed edu ca-
tori , che organi zzan o le va-
canze per bambini e ragazzi
non so lo per farli di verti re,
ma anche per farli crescere ,
perché ri sponde alla doman-
da: "Come aiutare ogni ragaz-
zo a vivere la voglia di cre-
scere e di essere protago ni -
sta?". Innumerevoli i perso-
nagg i, bell a la storia ispi rata a
Peter Pan; tanti ss ime e ori gi-
nali le at-
tività, i
canti , le
preg hi e -
re e le
c e le b ra-
z io ni .. .
D a vve -
ro un a
rea li z-
zaz i o n e
utile . Al testo è abbinato il
CD de i canti "Tutti su da
terra", canzoni per volare in
all eg ria.
Edizioni ELLEDICI -
A NSPI, C.so Francia, 214
10090 Torino (Leumann)
LUGLIO/AGOSTO 2 002 BS
LA FELICITÀ
PROMESSA
di Eugenio Fizzotti
U n vo lume contenuto qu ell o
dello psicologo E ugenio F iz-
zotti che in una sessantina di
pag ine, chi are e precise, pre-
senta alcuni itinerari psico lo-
gic i e reli giosi per la ricerca
d i qu e llo stato parti colare che
si propone come la meta
prim a e ul tima di ogni sforzo
e attività umana: la fe lic ità.
C che emerge dopo la lettu-
ra sia dei qu attro itinerari psi-
co logici (q ue lli d i Freud,
Fromm, Maslow e Frankl) ,
sia di q ue lli re lig ios i, è la sen-
saz ione d i non sentirsi fo rzati
a scegliere . Con molta onestà
inte llettu ale l'auto re lasc ia
pi ena libertà al lettore d i dec i-
dere per l' itinerari o che più
g li aggrada . Insomma F izzotti
non è un venditore ambul ante
di fe li cità a buon mercato, è
un o studi oso seri o e preparato
che vu ole presentare ali ' uomo
percorsi per solu zioni non ef-
fim ere de l pro blema fe lic ità,
come troppo spesso in vece è
capi tato, e forse capita anco-
ra, da parte d i scrittori o pseu-
do tali che predi cano d i avere
la so luzione in tasca per con-
qui stare con poco sforzo il
paradi so in te1Ta.
Centro studi Cammarata,
Via Misteri, 6
93017 San Cataldo/Edizioni
Lussografica, Via L. Greco,
93100 Caltanissetta
hhm swl
1~ . - ·-"'~
Anno XIV lebbrelo 2002 n.36 (nuova serie)
(.'1#/t</rlll ll /.Wdt.J r l t , #
f~•ltl-'""tl' ntt•ll•I
lnhal\\1 IWl!lnlll0110 UttO-
dt1 I.Ull~t uhai\\ci di r111t••
odtl!M,WMIIIR\\éte l Y~l..
1'111 Mili U11 e lii tqh•I•
Lertl ti• lbbl1mo p11i.10
i,.a~lilA:U:IiO.:D::U,.",~eOt~ft,l:t
nt1oor10~ la pW11 ■t1 dcl
11 a,nMlo di •Oloun6o',
l'\\ll>IIU rtdlolbnlc.a dlf: n
lnonc1io,nl 11b&Lol.~n1~·
ii .t1,llp(M\\III Mll11\\lbt1•
ct.' N1111,Je.'
FUTURE SHOCK
pubblicazione di saggistica e
narrativa di fantascienza a
cura di Antonio Sacco
È un a pubblicazione peri odi-
ca "fatta in casa", pro prio per
questo le di amo credito.
Nasce povera, ma il contenu-
to povero non lo è affatto. In
definiti va s i tratta di una "fan -
z ine", c ioè di un a ri vista ama-
tori ale fa tta al computer. Ci fa
pi acere fa rn e cenno, perché
l' abbiamo trovata interessan-
te: presenta le pubblicazioni
d i saggistica e narrati va di
fa ntasc ienza, offrendo un
commento per un a guida al-
l'acquisto, all a lettu ra e alla
valutaz ione. Gli sforzi per
di ffo nde re sana cultura ovv ia-
mente ri entrano ne lla nostra
vi sione educativa . La fan z ine
conti ene anche il racconto del
vinc ito re di un concorso pro -
mosso annua lmente dalla
stessa testata: il premi o " Fu-
ture Shock" , unitamente a re-
censioni d i libri e film sull' ar-
gome nto.
Future Shock, Via Giovanni
Paolo I, 6/M-A - 70124 Bari
CHE BARBE!
di .ladeer .lacobelli
Cento gra ndi de l pensiero fi-
losofico mondi ale sono pre-
sentat i in questa strao rd inar ia
gall eria a llestita dal conosciu-
tiss im o Jade r Jaco belli , cento
teste che hanno in qu alche
modo condi zionato la stori a
de l loro tempo e quella dopo
di loro ...
Di personagg i come Talete,
Socrate, Aristotele, Cicerone,
Agostino, Tommaso D'Aqui-
no, Bruno , Cartesio, Pascal,
Kant, Marx, Rosmini, Freud,
Nietzsche, Marcuse, Wittgen-
stein ecc. ecc . si ri empiono le
pag ine del bel volume mo-
strand o dei protagonisti il
" nocciolo duro" de l loro pen-
siero, que llo per il quale sono
diventati fam os i; mai più di
un a pag inetta e mezza per
ognuno, scritta in stile giorna-
li stico - in cui Jader è mae-
stro ri conosc iuto - incorni cia-
ti in un a splendida impagina-
zione grafi ca, e an-icchiti ,
ognuno, dall ' accatti vante ri-
tratto na'if di Pepa Flores,
anche le i de l "giro", avendo
sposato il fil osofo Prini. Im-
prez iosiscono il tutto anedd o-
ti , curi osità, detti degli autori
presentati , e noti zie vari e (po-
tevano mancare nel libro di
un g iornali sta?). Chiude la
ga lleri a dei filosofi e l'intero
vo lume un teatra le " Cala la
te la" . No n a torto, perché di
un a rappresentaz ione si tratta,
scritta non per puro diverti -
mento, ma anche, ci sembra
d i capire, con l' uzzolo di chi
non scri ve perché non ha
niente da fa re, bensì perché
ha qu alcosa da comuni care.
Dec isamente da leggere, so-
prattutto in qu este vacanze .
Rubettino Editore,
Viale Rosario Rubettino, 10
88049 Soveria Mannelli (CZ)

1.9 Page 9

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redazionale
È nata giu sto 40 an ni fa! È
l' unica rivista davvero forma-
ti va pensata e scritta per i g io-
va ni , l' unica che non si pone
come obiettivo di far soldi - e
non ne fa ! - ma d i offrire
idee, ragionare s u problemi
vita li , proporre spunti utili
all a matu raz ione um ana, so-
c iale, mora le, spirituale del
g iovane. Non è la ri vista di
una Associazione o di un Mo-
l'imento particolari , si pone
SEI GRANDE
sul mercato editori ale come
15 minuti al giorno per
conoscere chi sei veramente
e per valorizzarti
un a sfid a: va controco rre nte ,
e continua impe rterrita da
q uattro dece nni a essere fuori
de l coro . Chi ri esce ad acco-
di Umbe rto De Vanna
sta rla se ne innamo ra, solo
che abbia il coragg io di non
Un vo lume scritto da un ed u- seg uire la massa, d i non vo le-
catore, per insegnare ai giova- re il niente, di non cerca re
ni a non avere paura d i se uni camente lo svago; solo che
ste si, degli altri , di Dio; a non c hieda a una rivi sta di
considerarsi bravi giocatori stu zzicare g li a ppetiti pi ù in
anc he quando un a partita non voga, di presentare i loca li
va secondo le prev isio ni o i più in , la moda ultim a nata, il
desideri. Il d irettore di "Di- piercing che fa te nde nza, I' ul-
mensioni Nuo 11e", esperto in timo grido di te lefonino, il ta-
tematiche ed ucative, affronta tuagg io più richies to, il ni g ht
g li ado lescenti ponendo do- più frequentato . .. È un vero
mande, prim a che dare rispo- peccato che non sia conosc iu-
ste, e presentand o esperie n- ta come merite re bbe da ge ni -
ze... U n lib ro interattivo ri vo l- tori e professo ri; e ancor più
to a te che sei giovane, arri c- c he non sia adeg uatamente
ch ito anche da test. Vi trove- sostenuta e diffusa da educa-
rai ri s ultati di sondaggi s u te- tori e animatori ... Scopri reb-
matiche che ti interessano, e bero che quelle 64 pagine
sfide... come quella c he ti sono, a dir poco, prez iose.
propone di scrivere su quelle
pagine anche la tua esperien- ;;;;;:;;;;:r.ii;ìr.iiì;::;~:;;,~ -=-::::::=~::;i
za, il tuo parere, le tue reazio-
ni , la tua va lutaz ione s u
"cose" che ti ri guardano da
vicino. Vuo le aiutarti ad a uto-
convin certi c he si può esse re
protagonisti sempre, . si può
vince re la paura di crescere,
si può avere fede, si può
amare... Si può! Dunque,
puoi ben c rederl o, un libro da
comp letare e che ti comple-
terà; un libro diverso c he, lo
ripeto, ti pro voca, ti stuzzica,
ti pungola. Prendilo come un
vademecum per le vacanze.
Alla fine ti ritroverai mi-
gliore. Lo giuro !
Edizioni ELLEDICI-ANSPI, Edizioni ELLEDTCI,
C.so Francia, 214
C.so Francia, 214
10090 Torino (Leumann) 10090 Torino (Leumann)
FILATELIA
a cura di
Roberto Saccarello
·Ricorre in questo 2002
il 450esimo anniversario
della nascita del
grande missionario
maceratese
padre Matteo Ricci.
MATTEO RICCI
MISSIONARIO
INCINA
Dopo le grandi scoperte, la cattolicità, risponden-
do al significato profetico del suo nome, rivolge la
sua attenzione verso nuovi popoli. Il Cristianesimo
non era del tutto ignorato in Cina: alla soglia del
XIV secolo Giovanni di Montecorvino, precursore
di Francesco Saverio, aveva aperto a Pechino due
chiese e ricevuto la dignità di arcivescovo. Nei
secoli XVI e XVII , i missionari francescani, dome-
nicapi e più ancora gesuiti , arrivano a ondate da
Macao e penetrano in tutte le regioni del Celeste
Impero . In maniera diversa, predicano a tutti gli
strati sociali , artigiani , mercanti , letterati .
Il gesuita Matteo Ricci arriva nel 1582. Ha l'intui-
zione di rivolgersi direttamente all 'élite , iniziando,
sul terreno morale e scientifico, un dialogo con la
vecchia Cina, attaccata fedelmente ai suoi costumi
secolari, e insieme curiosamente attenta alle sco-
perte dell'Occidente. Della civiltà cinese prende lin-
gua, cultura, foggia di vestire. Astronomo, musico,
filosofo, orologiaio , non trova difficoltà a mettersi
sullo stesso piano dei mandarini e dei dotti, e
diffonde il messaggio cristiano , rispettando i valori
della civiltà cinese: pietà filiale, culto dei defunti,
onore a Confucio. Si convertono mandarini, scien-
ziati , alti funzionari in città e villaggi, fino a Pechi-
no, dove si stabilisce nel 1601. li pontefice Paolo
V, prevedendo il formarsi di un clero autoctono, gli
concede la facoltà di usare il cinese nella recita del
Breviario , nella celebrazione della Messa e nell'am-
ministrazione dei sacramenti. Muore nel 1610,
lasciando comunità cristiane ricche di promesse.
Nella ricorrenza del 450° anniversario della na-
scita le Poste Italiane hanno emesso un franco-
bollo da 0,41 che mostra l'immagine di P. Mat-
teo Ricci tratta da una antica litografia di Monnin;
sullo sfondo, poi, è rappresentata una pergamena,
sorretta da un'asta, raffigurante una cartina geo-
grafica ispirata al "Mappamondo cinese", redatto
dal gesuita durante il suo apostolato in Cina.
Per saperne di più: -zr 0761/307.124
BS LUGLIO/AGOSTO 2002

1.10 Page 10

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100annifa
Il BS del luglio 1902 riporta i fasti della
"Scuola di Ceramica Artistica nell'Istituto
Salesiano di Milano", tessendone un beli'elogio,
e presentando in bln due realizwzioni considerate
un capolavoro. Una è quella descritta dal brano
riportato e qui di seguito riprodotta.
Ricorderanno i lettori del Bollettino come altra volta
si ebbe occasione di parlare di questa Scuola che
seppe in breve tempo meritarsi dalla stampa ~li elogi
più lusinghieri. Crediamo ora far cosa a tutti gradita
riproducendo alcuni degli splendidi suoi lavori. . .
Il primo gruppo rappresenta il Calvario . Da un p1ed1-
stallo a forma di monte, raffigurante il Golgota, s' erge
una rustica croce, circondata da una schiera di Angeli
che in mesti atteggiamenti adorano il divino Morente.
Gesù abbandonata la testa di martire sull 'omero, con
Lilla s~ggestionante espressione di dol~re, tiene rivolto
lo souardo alla madre sua che, straziata dal dolore,
mira\\J divin Figlio che sta per e alare l' ultimo respi-
ro. È un quadro stupendo che non si può mirare senza
rimanere profondamente commossi. Tutto il gruppo è
in ceramica a gran fuoco , con smalto bianco , ed ebbe
d! gi.à l'onore di varie riproduzioni. ~n_a ques~e fu
e eouita per una nobile e ricca famiglia d1 Russia, la
quale ebbe occasione di ammirare le c~r~miche ~ell 'I~
stituto Salesiano di Milano aH 'espos1Z1one, ch1usas1
da non molto, a Pietroburgo, dove pure lo Czar e la
Czarina la trovarono di loro gusto ed acqu istarono al-
cuni oggetti..
LUGLIO/AGOS TO 2002 BS
meglio. Grazie al lavoro dei
salesiani e ali ' utilizzo de lla
lingua itali ana, g li italiani po-
teron o conservare la loro iden-
tità cu ltu rale e re ligiosa e sta-
bilire legami di solidarietà et-
nica e sociale.
Editrice LAS, Piazza
dell 'Ateneo Salesiano, 1
00139 Roma
PER LA FEDE,
PER LA PATRIA
I salesiani e l'emigrazione
italiana
in Svizzera fino alla prima
guerra mondiale
di Luciano Trin cia
L 'azione sales iana in fa vore
deg li emi granti non ha certo
atti rato molto l'attenzione
degli stori ci di profe sione.
Eppure lo meriterebbe, non
fosse altro che per la vastità
dell'ori zzonte abbracci ato, per
il numero di persone raggiun-
to, e per i ri sultati ottenuti. Il
volume del Trincia, collocato
nella co ll ana Studi dell'Istituto
Storico Sales iano, viene a di-
schiudere un inedito e interes-
sante soggetto di studi . Offre
altresì un modello esemplare
per metodo, per precisa conte-
stualizzazione, serietà sc ienti-
fic a, capac ità di sintesi, e
come ta le è destinato a entrare
nella storia civile dell 'Italia e
dell a Svi zzera, come anche
nella storia della Chiesa italia-
na, sv izzera e milanese. Il tito-
lo indica il contenuto de lla ri-
cerca, nonché la sua focali zza-
zione. ln un contesto operaio e
industriale, come quello di Zu-
ri go (e del traforo del Sempio-
ne), i sales iani della missione
itali ana, arrivati colà nel feb-
braio 1897, instaurarono un
modello sociale innovativo e
moderno. All ' impegno pasto-
rale seppero unire un notevole
impegno sociale, istituendo
società cattoliche di mutuo
soccorso, comitati di tutela
degli emigranti, segretariati
del popolo e cooperati ve eco-
nomiche. Difficoltà, come
sempre, non mancarono, ma la
fedeltà al carisma sales iano di
mettersi al servizio de lla popo-
lazione pi ù bi sognosa ebbe la
IMMAGINAZIONE
Ovvero immagini in azione,
per al ludere al lavoro di chi si
occupa di didattica del cinema,
coniugando i complessi co-
strutti della critica cinemato-
grafica con una lettura dell 'au-
diov isivo applicabile in conte-
sti scolastici ed educativi. Il
progetto, realizzato nell'ambi-
to delle iniziati ve culturali dei
Cinecircoli Giovanili Socio-
cultural i, tenta un percorso a
cavallo tra teoria e animazione,
avvalendo i d i interventi , rac-
colti in varie regioni d'Italia,
tutti basati sull 'esperienza di
operatori culturali, insegnanti ,
animatori di sale della comu-
nità. Ne è risultata una pubbli-
cazione di I50 pagine, con una
pluralità di approcci, illustrati
mediante schede di lavoro e
mappe cogniti ve, e completa
di guide e testimonianze di at-
tività laboratoriali , e di un 'am-
pia bi bi iografia per ulteriori
approfondimenti dei contenuti
teorici. Tutto il materiale è
"scaricabile" dal sito internet
www.immaginazione.info.it
(Fabio Sandroni)
CGS Segreteria Na zionale,
Via Marsala, 42
00185 Roma.
Tel. 06/44700145

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OSSERVATORIO
Giuseppina Cudemo
~ n !lcnn mchcllc l'fciffcr
Segnaliamo a giovani e famiglie due film
SONO USC\\T\\
che a nostro avviso dovrebbero - - \\N CASSETTA_ _
procurarsi e vedere. Perché il film
non è solo evasione, non è solo
divertimento. È cultura, è educazione.
Anche in vacanza ...
Ml CHIAMO 5AM
Regia: Jessie Nelson . Interpreti: Sean Penn
(Sam), Michel Pfeiffer (Rita Arrison),
Dakota Fanning (Lucy).
Classificazione del CNVF: Accettabile/realistico.
Un film di profondo valore umano e sociale . Una
storia che mette in luce la condizione dolorosa del-
l'handicap e n!3 sottolinea i toccanti aspetti affettivi
e psicologici. E la storia di Sam , un ritardato men-
tale con tendenze autistiche , padre di Lucy , una
bambina sana, che lui cresce con amore e dedizio-
ne , aiutato da un gruppo di amici . Quando la bam-
bina compie sette anni e, con la crescita le sue
capacità intellettive diventano superiori a quelle del
padre, i servizi sociali vorrebbero darla in affida-
mento a una famiglia "normale", minacciando così
il forte legame affettivo fra Sam e la figlia. Tutto fa
sembrare la causa, nel tribunale dei minori , persa
prima di cominciare . Ma Sam non demorde , fa di
tutto per opporsi alla fredda cecità della legge e
trova un valido alleato nell'avvocato Rita Harrison ,
una donna tesa al successo e alla perfezionismo e
che ha intaccato per questo il suo rapporto con il
figlio . Sam e Rita lotteranno insieme.
Un film vero , appassionante e coinvolgente . La
regia , la sceneggiatura e l'interpretazione sono di
grande valore e il protagonista si conferma attore
eccezionale, guadagnando la nomination all 'Oscar.
Bella la scena in cui Rita, preparando l'interrogato-
rio , chiede a Sam : "Un disabile, un ritardato? Come
devo chiamarla?". E lui con semplicità: "Mi chiami
Sam", come dire : "Sono uno come tutti gli altri!". O
NON È GIUSTO
Regia: Antonietta De Lillo.
Interpreti: Daniel Prodomo e Maddalena Polistina.
Classificazione: Accettabi le/real istico.
È una storia di sofferenza e disagio affettivo che
sottolinea la difficile situazione dei bambini nelle
famiglie divise . Sofia e Valerio, due dodicenni , s'in-
contrano per caso d'estate a Napoli. Figli di genitori
separati , vivono il malessere della loro condizione
di solitudine , in un mondo di adulti che non può
dare loro alcun punto di riferimento . Il nucleo fami-
liare "allargato " crea nei ragazzi una situazione
d'instabilità, di sofferenza psicologica che va a inci-
çlere profondamente sul loro mondo interiore .
E un film di denuncia che guarda al mondo spesso
incomprensibile degli adulti con lo sguardo sempli-
ce e pulito dei bambini , sottolineandone le menzo-
gne, la leggerezza, la superficialità affettiva, l'insta-
bilità dei legami e dei sentimenti. Il titolo è stato
suggerito alla regista dalla figlia , e fa rife rimento
alla situazione di questi ragazzi e al loro disagio
esistenziale . Il film è girato con l'immediatezza del
cinema digitale che conferisce alla storia maggiore
spontaneità e verità.. ..
O
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

2.2 Page 12

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~
VIVERE EAMARE
EDIOssuTO \\
HOVI
'SSOCIAZIONE
l'ER
'GEGNEl?IA
di Giovanni Russo
MARIA GIOVANNA STELLA MODAFFARI
La Laurea alla Memoria,
consegnata dall'Università di Messina.
L'impegno per la vita
nella testimonianza
di una ragazza
cresciuta all'oratorio
che ha pensato e vissuto
in positivo il suo servizio
agli altri.
Maria Giovanna
Modaffari, Laurea alla
Memoria, e il movimento
culturale che con lei
continua.
L a bellezza del vivere si mani-
f~s_ta in par~icolare quando ci
s1 incontra 111 persone capaci
di ravvivare i colori dell a vita e
riempirla di gio ia e di pace. Molte
"conversioni" so no legate a un in-
contro, a una testimonianza, all 'e-
sempio di qualcuno che ci conquista
col sorriso e la limpida trasparenza
della sua bellezza interiore. Maria
Giovanna Stella Modaffari (1973-
1997), una ragazza di Barcellona
I (Messina), cresciuta nella fresca
L'ultimo Simposio
dell 'Associazione
per l'Ingegneria Genetica.
LUGLIO/AGOSTO 2002 BS
c01Tente salesiana dell ' oratorio
FMA, ha conquistato il cuore di
altri giovani con la testimonianza di
una vita cristiana impegnata e gioio-
sa, capace di fars i dono e servizio
soprattutto nei confronti di giovani
che vivono situ azioni di sofferenza,
sia fisica che interiore. "Il dono più
bello che mi sia stato fatto è la
vita", amava scrivere nel suo diario,
pur consapevole della malattia ge-
netica che l'affliggeva, lafibrosi ci-
stica, e che non poteva lasciarle lun-
ghe prospettive di futuro. Un amore
per la vita, sentita come "dono" da
accogliere e da condividere, facen-
dosi solidarietà e impegno per un a
pedagogia della speranza nei con-
fronti di ragazzi che vivono senza
prospettive profonde. "L'amore è la
forza della vita, per sé e per gli altri,
è gioia, dono di sé, speranza, invito
al coraggio per quanti sono nell a
diffico ltà e nella sofferenza", scri-
veva nel suo diario.
NON POSSO CREDERE ...
Maria Giovanna coltivava una
profonda fiducia nelle capacità
umane, soprattutto la capacità di
amare. "Non posso credere che
l' uomo sia incapace di amare", e lo
diceva con tutta la forza della sua
mente filo sofica, una filosofia non
astratta, ma concreta, la filosofia
della vita, quella imparata all'ombra
di Don Bosco, quella ottimista nei

2.3 Page 13

▲back to top
con~ronti del bene che è presente in
ogni uom~ , anche il più disgraziato,
che non SI arrende neanche quando
vede tanta violenza e odio nel
mondo, una filosofia della speranza
che crede nella capacità dell ' uomo
di amare. "Non posso credere che
l'uomo sia incapace di amare" si-
gnifica non posso credere nella' vit-
toria del male, perché credo invece
nel!~ vittoria di Dio e nella capacità
che Il bene ha di diffondersi per se
stesso.
E il bene si diffonde attraverso
l'impegno personale verso gli altri,
soprattutto i meno fortunati, e la. te-
stimonianza coerente della propria
fede, perciò occorre "conquistarsi"
la stima degli altri: "La stima non
si compra con il denaro , non si ac-
quist~ con il potere, ma si conqui-
sta giorno dopo giorno, dimostran-
do coerenza tra il dire e il fare· chi
non riesce in tutto questo n~n è
degno di
giovane o
essere
adulto
cchheiasmiaa"t.oVeuroimtào~
saggezza di una ragazza poco più
che ventenne!
La fid~cia e l'ottimismo spinsero
Mana G10vanna a iscriversi al corso
di laurea in filosofia. Studentessa
dal curriculum brillante, aveva quasi
c_oncluso la tesi in bioetica. E a par-
tire da questi suoi studi si era impe-
gnata per promuovere una educazio-
ne al valore della vita. Lo studio
dell ' ingegneria genetica era finaliz-
zato alla ricerca di percorsi che ren-
dessero possibile un migliore domi-
nio della scienza sulle malattie gene-
tiche. Laftbrosi cistica, di cui soffri-
va, l'ha portata a indagare orizzonti
Maria Giovanna a lndianapolis
(Stati Uniti).
nuovi, viaggiando per gli Stati Uniti
e incontrando noti esperti di inoe~
.
.
b
gnena genetica, come il professor
Choe che aveva proposto nuove evi-
denze scientifiche isolando i1 gene
d~lla malattia. "Occorre passare -
diceva - dalla bioetica come rifles-
sion~ teorica alla bioetica come pre-
venzione e sensibilizzazione socia-
le". E in questo era particolarmente
impegnata nella divulgazione attra-
verso i mass media, la formazione
scolastica, il volontariato.
LA LAUREA
E ASSOCIAZIONE
Maria Giovanna non riuscì a di-
fendere la sua tesi di laurea sull ' in-
gegneria genetica, perché una crisi
cardio-respiratoria la conseonò al
Signore il 26 maggio 1997. Ma due
anni dopo, il 27 luglio 1999, la sua
attività di ricerca e d'impeono so-
ciale è stata coronata da un ~-icono-
scimento prestigioso dell 'Università
di Messina: la Laurea alla Memo-
ria. L'iniziativa è stata il corona-
mento della eccellenza del suo lavo-
ro scientifico, etico e sociale svolto
nelle sue molteplici attività, seppur
segnate dalla malattia genetica che
lei nascondeva per non condiziona-
re quanti erano chiamati a valutare
la sua ricerca e le sue iniziative. La
Laurea alla Memoria è il riconosci-
mento dell'intensa attività di studio
e di ricerca di una giovane che ha
speso ogni sua energia per il pro-
gresso della sc ienza e la crescita
dell'uomo.
Rilevanti sono state le iniziative
Maria Giovanna con il prof. Choe,
pioniere dell'ingeneria genetica.
I A_lla Ge~rgetown University,
~1 Washington: il primo e più
importante centro per la bioetica.
dopo la sua morte: borse di studio
per ragazzi indette dall 'amrninistra-
zione comunale, attività teatrali e
culturali. Vogliamo sottolineare in
particolare il movimento culturale
che raccoglie noti docenti universi-
tari ed esperti del settore bioetica e
ingegneria genetica: l'Associazione
per l'Ingegneria Genetica "Maria
Giovanna Stella Modaffari", fonna-
ta da operatori del settore scientifi-
co, umanistico e sociale chiamati a
elaborare prospettive tecniche di in-
teresse culturale e soc iale. Mira a
promuovere una cultura della vita e
della sa lute attenta alla centralità e
alla dignità della persona; cerca di
guardare con positività alle nuove
frontiere del l' ingegneria genetica,
adoperandosi per la valorizzazione
degli aspetti positivi delle biotecno-
logi e e impegnandosi in un ' opera di
formazione e di informazione della
società attraverso i mass media e
l'organi zzaz ione di forum di con-
fronto e di dialogo.
AMO LA VITA ...
La frase che Maria Giovanna ha
coniato e che ha voluto sulla sua lapi-
de, è la sintes i che esprime più effica-
cemente il suo impegno e la sua testi-
monianza: "Amo la vita, e se la morte
fa parte di essa, ugualmente l' a-
merò". Ha amato profondamente la
vita, un amore che si è trasformato in
impegno per gli altri; ha amato la vita
anche quando ha dovuto fare i conti
con la sofferenza di una malattia im-
placabile; ha amato la vita ugualmen-
te sapendo che la morte era sempre
alle porte. Amare la vita anche quan-
do la mo1te fa parte di essa è vera
maturità umana e cristiana.
D
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

2.4 Page 14

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Visita al "Rural Resource and Training Centre" di Umran,
TRA FUNGHI
E LOMBRICHI
di Giancarlo Manieri
Un capillare intervento
e una straordinaria
organizzazione stanno
operando un "miracolo"
in zone depresse di due
stati indiani, l'Assam
e il Meghalaya.
I salesiani dell 'ispettoria
di Guwahati rimarranno
nella storia di quelle
popolazioni...
Una botteguccia iniziata e gestita da un gruppo/cooperativa.
L a jeep lasciò a un certo pun -
to la strada prin cipa le e im-
ni laghetti per l ' itti co ltura, là gran-
di aiuole per la fungicoltu ra; da
boccò una sterrata di sali - un a parte campi di mais e riso, dal-
scendi vertig inos i pe r poi impen- 1'altra serre per la colti vaz ione di
narsi ripidi ssim a tra grandi alberi , ortaggi... Alcuni appezzamenti
superando bu che, per non dire vo- erano occupati da file allineate di
rag in i, foss i scavati dall ' acqu a, albe ri da frutta, altri adibiti ad a lle-
dossi e cunette sconnessi, pietre, vamenti di anim ali domestici; un
fango, ecc. fi no a sb ucare sul pia- capannone ospi tava la coltivazione
noro dove si concentrano i pad i- intensiva dei lombrichi. Tutto
gli oni de ll 'opera sales iana. C i si sq uadrato, curato, delimitato, ordi-
presentò la visione di una serie d i nato; tutto perfettamente organiz-
campi terrazzati, ben coltivati e zato. Su un ' estensione di 357 acri,
perfettamente organizzati: qui alcu- quasi 150 ettari !
L'ORGANIZZAZIONE
Umran è un villaggio nello stato
del Meghalaya, una località qualsia-
si, del tutto anonima se non fosse
per ciò che sta avvenendq_, grazie
ali ' intervento dei salesiani. E abitato
da autoctoni e immigrati provenienti
soprattutto dal Bangladesh e dal
Nepal, una miscela interetnica che
contribuisce a rendere ancor più pre-
caria la condi zione economica e so-
ciale dell a regione, già alle prese
con gravi carenze, e causa l'aumen-
to del banditismo e della violenza.
Si tratta, in definiti va, cli gente
umile, semi analfabeta, con un tasso
di drop out che raggiunge 1' 80%, e
condizioni economiche al limite
della sopravvivenza. Gente incapace
di sfruttare le risorse naturali, di ra-
zionalizzare le coltivazioni , di pen-
sare al ripopolamento e/o alla con-
servazione . .. Nuclei fa miliari, in-
somma, destinati all ' impoverimento
progressivo fi no al fallimento.
In questa realtà si sono inseriti i
sa lesiani e la loro prima preoccupa-
zione è stata quella di con vincere la
gente che si può migliorare, che
Itticoltura a Umran.
Concime fatto con lombrichi.

2.5 Page 15

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ispettoria di Guwahati.
ciascuno ha in mano il proprio de-
stino, che la vita è un continu o sfor-
zo per migliorare sia la propria con-
dizione econom ica sia il proprio
stato soc ial e. U n 'offensiva cultura-
le, dunque, tesa a sm uovere l'apatia
dell a popolazione tribale autoctona
e di quella immigrata, per superare
l' immobilismo di in veterate tradi-
zioni , per immettersi nel flusso
del la modernità, abbandonando
pratiche tradizionali come il Jhu-
ning (sJash and burn), e metodi di
lavoro obsoleti ... Ma la cosa non
poteva funzio nare senza strateg ie
che mostrassero progressi quantiz-
zabil i da loro stess i. Ecco allora il
capo lavoro dei sa lesian i, il "Bosco
Reach Out", una organizzazione di
servizi dell'ispettoria che funziona
come centro di ricerca e addestra-
mento. Un'a ltra geniale intuizione
è stata quella di co tituire gruppi
"Se(l Help", capaci di aiutare se
stess i, di autogestire la propria pro-
mozione. Come dire: sei caduto nel
fosso? Non ti tiro fuori, t' insegno
come puoi tu stesso tirarti fuori.
COME SI FANNO
I MIRACOLI
Sono stati organ izzati gruppi di
5/1 O persone, non d i più, che fun-
zionano come piccole banche: met-
tono in comune risorse e ri sparmi e
iniziano una attività di tipo agricolo
(non esistono industrie). Così in
pochi anni si è ven uta formando una
serie di minicooperative agricole.
Ce ne sono ormai più di 700 - un
vero mi raco lo - sparse tra I' Assam
e il Meghalaya che interessano c irca
7000 fam iglie. A l gruppo/cooperati-
va vengono assegnati un appezza-
mento di foresta e un po' di terreno
agrico lo. I componenti imparano a
sfruttare la foresta curando la e con-
servandola nello stesso tempo, e a
lavorare il terreno, arri cchendolo
con l'impianto di piccole industrie
produttive. Nel contempo sono in-
coragg iat i a freq uentare lezioni teo-
rico/pratiche per " specializzarsi", a
trattare i prodotti, a impiantare pic-
coli commerci, ecc.
Il secondo grande intervento
messo in opera è stato il co ll egio
con una vasta azienda modello che
funziona come una scuola profes-
sionale e prepara i ragazzi al lavoro
nelle cooperative. Il successo è dato
dall'elevato numero di giovani che
frequentano, circa 1700, e dalle
continue richieste. Nell'azienda dei
salesiani c'è di tutto. Si insegna
Si costruiscono mattoni con
poca spesa ... ma ottimi risultati!
anche come costruire mattoni per
trasformare le proprie baracche in
casette, come si alleva no e moltipli -
cano i lombrichi per la concimazio-
ne natural e, come si trasforma la
frutta in succhi e sprem ute per la
vendita diretta, come si impianta
una serra, ecc. A Umran si è in de-
cisa espansione. Le famiglie che
non sono ancora entrate nel "siste-
ma" e si accorgono che gli animali
della famigli a vicin a non muoiono
come i loro, ma ingrassano bene al
contrario dei loro; le verdure cre-
scono rigogliose e non si seccano,
la frutta non è assalita dagli insetti e
dai vermi ... allora chi edono di an-
dare ad imparare al Centro .. .
dove, tra l'altro, si apprende anche a
difendere i propri diritti, a interveni-
re direttamente e personalmente
presso g li uffici amministrativi per
tutelare il lavoro e la proprietà. ..
Un miracolo pedagogico e sociale
davvero 11otevole!
(continua)
Un gruppo impresa a lezione:
si impara come allevare i maiali.
Terminato il corso un gruppo
riceve il diploma.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

2.6 Page 16

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redazionale
ROMA PISANA
IL NUOVO CONSIGLIO
GENERALE DEI
SALESIANI
In prima fila da sinistra a
destra: don Helvécio Ba-
ruffi (America Latina -
Cono-Sud), don Giovanni
Mazzali (economo genera-
le), don Antonio Domene-
ch (Pastorale Giovanile),
don Luc Van Looy (Vica-
rio del Rettor Maggiore),
don Pascual Chavez (Ret-
tor Maggiore), don Fran-
cesco Cereda (Formazio-
ne), don Tarcisio Scara-
mussa (Comunicazione So-
ciale), don Francis Alen-
cherry (M issioni). Secon-
da fila da sinistra a destra: don Francesco Maracca ni (Segretario Generale), don Esteban Antonio Ortiz (Intera-
meri ca), don Adriano Bregolin (Itali a-Med io Oriente) , don Vaclav Klement (As ia Est-Oceani a), don Joaquim
D'Souza (Asia-Sud), don Albert Van Hecke (Europa Nord), don Filiberto Rodriguez Ma rtin (Europa-Ovest),
don Valentin De Pablo (Africa-Madagascar).
GIUSTÌna di Educazione alla Mondiatità
ZIA, PACE•••
~--E NEW GLOBAL
VALDRAGONE.
REP. DI SAN MARINO
nato Ruggiero , e ancora Anto-
nio Papisca, .feremy Rijkin,
Gianni Viagg i, Gore Vie/a /.
GIUSTIZIA, PACE...
Un dibattito sull a g iustizia in-
ENEWGLOBAL
ternazionale è qu a nto mai at-
S i tratta de ll a ann uale " Setti-
mana di Ed ucazio ne a lla
Mondialità" , organi zzata dal
VIS (Vo lo ntariato Internazio-
nale pe r lo Sv iluppo). Grosse
tu ale soprattutto se compren-
de un a rifless ione s ull a g loba-
li zzazio ne c he tanti infuocati
dibattiti sta provocand o ne l
mondo intero.
le personalità che vi partec i- Casa S. Giuseppe, via delle
peranno come relatori e do- Felci, 3 - 47893 Va/dragone
centi , dal cardinale Tonini a Rep. S. Marino. E-mail: casa-
Nelson Mandela , da Gino sangiuseppe@omnyway.sm,
Barsella a Francesco Paolo fax 0549/907595
Fu/ci, da Naom i Klein a Re-
San Marino
24/31 agosto 2002
Centro Convegni Son Giuse
Via delle Felci, 3 (Va/dragone)
ppe
LUGLIO/AGOSTO 2002 BS
BREVISSIME DAL MONDO
CITTÀ DEL VATICANO.
Un Papa c he no n demorde
e vuole sconfiggere co l co-
raggio del l' apos tolato i s uo i
mali: le com miss ioni ap po-
s ite stanno lavorando con
lena per preparare l' incon-
tro di Giovanni Pao lo II
con le famig lie che avrà
luogo a Manila nel gennaio
del 2003.
STRASBURGO. Importan-
te sente nza del tribunal e e u-
ropeo, c he alla fine di aprile.
in seg uito all a petizione di
Diane Pretty, di 43 anni, af-
fetta da un a malattia ne uro-
degenerativa, che aveva
chiesto di poter essere aiuta-
ta dal marito Brian a morire,
ha sentenzialo che " non esi-
ste un diritto a morire".

2.7 Page 17

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LA VIA LUCIS
A LONDRA
La "Via Lucis ", di cui
spesso abbiamo fatto
cenno nella nostra rivista,
è ormai una realtà mon-
diale. La versione ufficia-
le , ricavata dal testo italia-
no dell'inventore, don Sa-
bino Palumbieri, è stata
stampata anche dalla so-
cietà inglese The incorpo-
rated Catholic Truth So-
ciety, 40-46 Harleyfor
Road, London SE11 5A Y,
fax 020 7640 0046, sito
web:
www.cts-online.org.uk
KRISNAGAR
E CALCUTTA
Il nuo vo vescovo di
Krisnagar è il salesiano
don Joseph Suren Go-
mes , già direttore di vari
grandi istituti e di seminari
salesiani , missionario in
Nepal , pre siden te della
conferenza dei religiosi ,
ecc. Succede a monsignor
Lukas Sirkar, salesiano
che è stato trasferito alla
sede arcivescovile di Cal-
cutta, dopo le dimissioni
del titolare monsignor
D'Souza dimissionario per
raggiunti limiti di età.
NIZZA MONFERRATO
Sempre partecipate le riu-
nioni annuali degli exallie-
vi/e che si tengono un po'
dovunqu_e in Italia e nel
mondo . E un modo di ri-
cordare , ma non solo : è
occasione per rinsaldare
amicizie , ringiovanire lo
spirito, rinvigorire valori
antichi ma sempre più
validi nella società odier-
na, commemorare chi
non c'è più. Nella foto
partecipanti al convegno
exallievi/e 2002 di Nizza
Monferrato.
BARCELLONA, MESSINA
A Barcel lona , come in
tante altre parti del resto ,
si lavora "pro missioni". Il
locale "Laboratorio Mam-
ma Margherita" ogni setti-
mana programma concre-
te iniziative che sfociano
sempre in una mostra
mercato, il cui ricavato è
devoluto a questa o quella
missione . "Dare una ma-
no a chi te la chiede" è il
motto delle signore che
applicano il loro genio in
attività di ogni tipo concre-
tizzando a volte piccol i
capolavori.
CHACAS, PERÙ
Grande festa a Chacas : il
padre Ugo De Censi fe -
steggia 50 anni di sacer-
dozio, di cui la metà rega-
lati completamente agli
indio di Chacas . Sono ar-
rivati a frotte a festeggiar-
lo , più di mille persone, i
suoi poveri ... ma anche
una quarantina di sacer-
doti e due vescovi. Deve
essere stata una grande
soddisfazione per don
Ugo nel constatare tra i
sacerdoti presenti , molte
sue vocazioni!
PRAGA, REP. CECA
Padre Karel Herbst è il
nuovo vescovo salesiano
preposto come ausiliare
di Praga. Nel 1960, a 17
anni , aveva cominciato a
lavorare nelle ferrovie
della capitale come mec-
canico riparatore di loco-
motive. Nel 1973 , a 30
anni , era prete . Nel '75
tuttavia fa ancora il lava-
vetri per guadagnarsi il
pane. Nel '76 emette i voti
perpetui come salesiano.
Il 6 aprile 2002 viene con-
sacrato vescovo.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

2.8 Page 18

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.•••••
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Nell'orizzonte delle celebrazioni per il centenario
IFIDAR: DON BOSCO
1PIANTA LA TENDA
di Giovanni Fedrigotti
Solenne inauguraz ione
il 1°febbra io 2002
dell 'Ecole Technique
di Fidar, a nord di
Beirut, alla presenza del
cardinale Mar Nasrallah
Boutros Sfeir, seconda
autorità della nazione,
di 7 vescovi di diversi riti,
2 ministri del governo
libanese, 4 ambasciatori,
6 membri del
Pa rlamen t o.
A nche la popolazione si è ri -
versata nelle sale e ne i cortili
dell a nuova opera, qua i a
esprimere lo spessore della sua atte-
sa e della sua speranza. Una tale
partec ipazione testimonia l'ecce llen-
te organ izzazione curata dai sales ia-
ni , ma anche l'attesa della gente ,
della Chi esa e del governo per
"que l" tipo di opera che offrirà pro-
gressivamente corsi per motoristi,
: elettronici di base, installatori elet-
trici, saldatori , tecnici per la ref i-i-
: gerazione e condizionamento d' aria,
: serramentisti, ecc. Si pensa già di
: rendere più globale il servizio al ter-
: ritori o, aprendo anche alle ragazze
(corsi per segretarie di azienda,
: ù1formatica, ecc.). Qualcuno ha
: chiesto come mai il Patri arca - che
: non è mai andato a nessuna inaugu-
: razione di scuola - questa volta si
sia mosso con tanta solennità e
abbi a partecipato con visibile sodd i-
sfazione. La ri sposta la si può ev in-
cere dal suo discorso, ne l quale ha
sottolineato l' impo11anza di questa
sc uo la, strettamente legata al mondo
' , r,
i~.t;...,-.,
'
,
La nuova casa salesiana di Fidar.
Costruita sulla col lina,si integra bene nel paesaggio circostante.
de l lavoro. Ci si attende che essa
sappia generare operatori competen-
ti , amanti de ll a loro terra, e capac i di
fondare un futuro che non sia più di
emigrazione forzata, ma di penna-
nenza feconda, in vista d i uno sv i-
luppo ormai improcrastinabil e. Si
comprende meglio il contesto di tali
affennazioni , se si tiene presente che
su circa 4 milioni di abitanti il Liba-
no ha il 30% di di soccupati, in gran
parte giov ani . In questi ultimi anni il
Paese ha conosciuto una corrente
immigratoria che tende a saturare le
domande per i lavori più correnti ,
mentre per quelli più profess ionaliz-
zati (medico, avvocato, ingegnere,
ecc.) è ancora necessari o esportare
le proprie competenze emi grando.
convenzione già nel '94. Hanno col-
laborato governi europei (UE, Ger-
mani a, Italia), contattati con la me-
di azione di due ONG: il VIS di
Roma e lo Jugend dritte Welt ili
Bo1m. Anche i salesiani si sono fatti
presenti con un cont:Jibuto del Rettor
Maggiore (attraver-
so le Procure
RETE DI COLLABORAZIONI
La nuova scuola tecnica è il risulta-
to di una rete di collaborazioni , acce-
se da una iniziativa promossa dal ve-
scovo Ra' i e dal WAQF (un ente re-
sponsabile dei benefi ci ecclesiastici)
di F idar, coi quali si era forn ata una
Il patriarca cardinale
Boutros Steir.
LUGLIO/ AGOSTO 2 002 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

2.9 Page 19

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
dell'ispettoria del Medio Oriente (1902-2002).
OYR GRATl:Jlilflfll)1lJ 'fll.eJ
.••
V.l,..S. : VOLONTA.RJA:ll© !Thl~RN~GNALE
PER LO s;vrn.eR©
I •••••
I:
Wil'i/'1J!l THE C@
E(!JR<O>!PiEAN
@'F
1iilON
.•••
1999 -2@@2'
.
La targa che ricorda e
ringrazia i benefattori dell'opera.
•••••••
Per il VIS , il vicepresidente don maestranze locali, ha reso disponi- :
Ferdinando Colombo ha sotto linea- bile il primo lotto, quello de l centro
to il legame dell 'associazione con i professionale. Dovrebbero seg uire :
salesiani del Medio Oriente che vi- l'oratorio-centro socia le, e la res i- :
vono e ope rano in una terra diffici- denza per la comunità sa lesiana e i :
le, ma tanto vicina a noi. La proget- volontari. Ha suscitato apprezza- :
SIRIA
tu alità del VIS si sta radicando nell a mento lo sforzo compiuto per inse-
regione. Nei prossimi mesi, saranno rire iI manufatto architettonico in un :
inviati i primi volontari in Libano, paesaggio, che è fra i più singolari :
ASI
0 u11,1. ·o
proprio a Fidar, per affiancarsi alle del Medio Oriente, per il rap ido de- :
attività della scuol a, introdurre gradare del1a montagna verso il :
nuovi corsi professionali di pneu- mare che non cessa di fo rnire, quasi
matica!PLC, Meccanica!CNC e ogni giorno, la sorpresa di sp lendidi
LIBANO
AFRICA
Informatica, e operare a favore de l- tramonti. Dovevano essersene ac-
1' inserimento lavorativo dei giovani corti anche co loro che circa 8000
Iibanes i nel loro paese.
anni fa costruirono, non lontano da
Superficie: 10.230 km2
Per la congregazione il consigliere , la città di Biblos.
Abitanti: 3.859.000
per l'Italia e il Medio Oriente ha evi- C'era chi pensava che i salesiani
Densità: 386 ab/km
denziato che la struttura è al servi zio avessero da parte milioni di doll ari
Forma di governo :
dell 'itinerai·io educativo. Esso mira a per la realizzazione del progetto. Da
Repubblica parlamentare
educare al lavoro attraverlo il lavo- buoni figli di Don Bosco, invece,
Capitale : Beirut (900.000 ab
1.825.0~0 aggi. urbano) ·,
Altre cma : Tripoli 200.000 ab.
Gruppi etn!ci: Arabi 95%, Armeni 4%
Paes, confinanti: Siria ad Est e N d
Israele a Sud
or ,
Monti principali: Qurnat as Sawda
3083 m
ro, insegnando quella professionalità
complessa che è cai·atteristica della
tradizione salesiana, e che si sforza
di coprire non solo l'area tecnico-im-
prenditoriale, ma anche quella cultu-
rale e relazionale, e quella etica e
spirituale. La vocazione della nuova
partirono senza una lira, ma con una
grande fiducia nella Provvidenza e
nell'esistenza di benefattori che non
avrebbero rifiutato di rispondere
alla chiainata. Così è stato. "Abbia-
mo toccato con mano la presenza
della Provvidenza - nota don Alfre-
Fiumi pr!ncipali : El Litani, 150 km
Laghr principali: Lac de Oaraoun
~Irma : Mediterraneo - temperato
t;~gi~t) .~~~~i~;rancese (entrambe
scuola, data la sua particolare collo-
cazione, è quella di diventare un
luogo di dialogo fra la vocazione in-
ternazionale del Libano e quella
della congregazione salesiana; fra la
do Picchioni che ha seguito da vici-
no l'intero progetto - in un modo
che non ci sai·emmo mai aspettati ".
Giunge così a maturazione un piano
lungamente accarezzato , e coltivato
Religione: Musulmana (Sciita, Sunni-
ta e Drusa) 75%, Cristiana 25%
Chiesa e la città; il mondo del lavoro con passione negli ultimi anni. Il
e il mondo della cultura; ma soprat- Libano torna ad avere due presenze
Moneta: Sterlina libanese
tutto fra i giovani di differente pro- salesiane con la casa di El Hous-
venienza etnica, culturale e religiosa soun, sull a montagna presso ~eirut,
di Bonn, New Rochelle, Torino, Lu- che imparano l'arte di fai·si il dono a circa 800 metri di altezza. E una
gano), dell'Ispettoria del Medio del reciproco rispetto, ponendo così vera manna in un momento cruciale
O1i ente e di vaiie ispettorie italiane, nuove basi per un futuro di pace e di per l' avvenire dell a nazione e per la
così come molti benefattmi, e le au- riconciliazione nella terra dei cedri. fo rmazione de i suoi giovani, se si
torità locali affinché la scuola partisse
considerano anche le opere molto
col piede giusto. Un prossimo contri- LA STRUTTURA
buto CEI potrà favorire la fonnazio-
stimate delle F iglie di Maria Ausi-
li atri ce che animano scuole e centri
ne di insegnanti e il completamento La perizia dell ' architetto torinese giovanili a Kahhaleh, Hadath,
delle attrezzature di alcuni laboratori . Graziano Romaldi , sostenuta da Ba' albek, Kartaba e Tabaij a.
D
2002 1 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO/ AGOSTO

2.10 Page 20

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••
·n Afghani·stanoe,dlearnmee.n..o
La gue~ra t delle guerre ~to le forc~e
à Cono.sciu(tza..ta e, passata soogni. i._..,.,magine
ogni_no lla censu~a, censurato-
caudine e . comunicato he le hanno
fLpiealtrrmTaVteas,shooagdr~iiptrrispeesrnoeznaqdufeie.rlltelr.oi.•,·cqufaantttoo
iBsSalperseis·ae~ntdt a_t,.
Quetta hanno .
rifugiati· af:gant.
e fanno per t
I 19/12/2001. Prima riunione a Quetta (Pakistan)
di collaboratori laici del centro giovanile salesiano
per studiare un progetto di interventi a favore dei tanti,
troppi rifugiati afgani che affluiscono a migliaia nella
città di confine.
123/12/2001. Si pianifica l'intervento: individuazione
delle necessità, acquisto delle merci, imballaggio,
distribuzione. Tra i presenti il salesiano don Zago e altri
rappresentanti di ordini e congregazioni religiose.
I26/12/2001. Individuate le necessità, vengono decisi
gli acquisti: tende, fornelli, gas, pentole, coperte, vestiti,
scarpe, cibo, medicine .. . Il progetto " Aiuto ai fratelli
Afgani" accampati attorno alle due parrocchie di
Don Bosco retta dai Salesiani e del Santo Rosario
retta dagli Oblati.
128/12/2001. Giovani collaboratori visitano le famiglie
dei rifugiati accampati alla meno peggio nel territorio
della parrocchia salesiana. Mancano di tutto.
Constatare che qualcuno s'interessa a loro è già
una grande consolazione.
LUGLIO/AGOSTO 2002 BS
I Il comitato ha fatto un'indagine capillare tra le famiglie
sfollate, prendendo diligentemente nota delle urgenze
di ciascuno, per non sprecare nulla di quanto è stato
acquistato con la carità dei buoni e il sacrificio di tanti.

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

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I Molte famiglie sono rimaste senza padre, caduto in
guerra, o prigioniero, o combattente. Qui non esistono
famiglie con figlio unico. Avere quattro, cinque o anche
più figli rientra nella norma. Non tutti i bambini,
purtroppo, arriveranno a diventare adulti.
I La delicata operazione di imballaggio degli alimenti
è stata offerta gratis ed eseguita dallo stesso personale
dei fornitori, che hanno poi stipato il tutto nelle aule
della scuola salesiana.
II volontari dell'operazione che hanno provveduto
a fare gli acquisti di materiali e cibo per gli sfollati.
Spesso hanno intavolato accese discussioni con i
commercianti per comprare le merci al prezzo minimo
possibile, convincendoli a collaborare in qualche modo
anche loro al progetto.
I 03/01 /2002. Inizia la consegna degli aiuti alle famiglie
più bisognose. Don Peter Zago ha seguito
personalmente la distribuzione alle prime 100 famiglie
di rifugiati, per sorvegliare che non avvenissero
incidenti e assicurare un po' d'ordine.
I Tutta l'operazione è stata seguita e coordinata
da squadre dei volontari che hanno poi provveduto
allo smistamento dei materiali e degli alimenti.
Mentre i bombardieri regalavano bombe, altri a terra
regalavano cibo.
I La famiglie degli sfollati erano state divise in due
categorie: quelle poverissime, mancanti praticamente
di tutto, e quelle povere. Le prime, ovviamente, hanno
ricevuto aiuti più consistenti per permettere a tutti
di sopravvivere al terribile inverno.
I Alle famiglie più indigenti venivano distribuiti tre
sacchi di farina , un sacco di riso, 10 litri di olio, 5 kg
rispettivamente di lenticchie, fagioli , zucchero; 2 kg
di sale, 3 kg di tè... Il tutto doveva bastare per l'intera
stagione.
BS LUGLIO/AGOSTO 2002

3.2 Page 22

▲back to top
Carissimo,
sto imparando col passa-
re degli anni ad ascoltare.
Se ha i la pazienza di
lasciar raccontare tutto
que ll o che una persona
vuol dire, ti sentirai miglio-
rato nelle tue relazioni .
A tutti piace sentirsi
ascoltato.
Il banco di prova è la con-
versazione a tavola.
Mi trovo a cena con un
giovane univers itar io di
Leopoli.
Buon italiano, scambio di
co nvenevol i, domande e
risposte.
Una battuta mi esce di
bocca a commento di una
situazione: "Nessuno è
profeta in patria".
LETTERA Al GIOVANI
LUGLIO/AGOSTO 2002
Vacanze, tempo di distrazione, di divertimento,
di pausa distensiva ... Prendo il coraggio
a quattro mani e vi propongo qualcosa di serio:
perché anche durante le vacanze sono
possibili gesti grandi, imprese coraggiose.
Non è così, mi risponde ,
e apre una lunga parente-
s i sul sindaco di Novy
Rozdol morto a più di 94
anni, ricordato come eroe
per un episodio avvenuto
durante l'ultima guerra
(1942/'44).
La città di Leopoli, in
Ucraina, e le cittadine cir-
costanti sono presidiate
dai tedeschi.
Vale anche la legge del
dieci per uno. I partigiani
della cittadina di Novy
Rozdol fanno saltare un
ponte. Muoiono per l'at-
tentato quattro soldati
tedeschi. Il sindaco della
città è convocato da I
co mando militare. L'ord in e
è secco: entro 24 ore deve
presentare una lista di
40 nomi di sesso masch i-
le e in età inferiore ai 50
anni . L'indoman i si sa reb-
be svo lta l'esecuzione per
fucilazione, in pieno centro
davanti a tutti.
La notte per l'amato sin-
daco - la sua reputazione
in città è di alto profi lo -
è insonn e, in terminabi le,
una morte lenta.
Goya "Le fucilazioni " (1814).
'
(NE55UN.O E)
PROFETA
IN PATRIA!
Sembra una storia uscita dal libro "Cuore".
La pagina rimane bianca
come la sua notte.
Qualsiasi nome diventa
improponibile per quella
lunga lista:
uno è padre d i famig li a
con figli, un secondo è
troppo giovane, un terzo è
un amico d'infanzia . . .
Poi l'illuminazione.
Scrive in sta mpa t ello il
suo nome e cog nome. Lo
ripete 40 volte con grafia
sicura, con ca lm a e deci-
sione irremovibile.
La pausa tra una ripeti-
zione e l'altra è per lui una
esecuzione.
Virtualmente si sente
fucilato per 40 volte.
La mattina successiva è
tutta un'emozione.
Si presenta al presidio
militare. La lista è ne lle
mani del comandante.
La scoperta del nome del
sindaco ripetuto 40 volte
provoca una lunga e sof-
ferta pausa.
Uno scoppio di ammirazio-
ne viene a turbare le coor-
dinate della guerra, dell'o-
dio mi litare. Quell'uomo
viene risparmiato per il suo
a lto gesto d i altrui s mo.
L'esecuzione viene sospesa.
La rappresag lia non trova
corso. li comandante
ritorna ad essere uomo.
Un profeta in patria.
Sembra una storia uscita
dal libro "Cuore". Non mi
sono preoccupato di infa-
stidire il racconto con
domande opportune :
nome, famig lia, età ...
Abbiamo bisogno del
coraggio come del pane,
dell'acqua .
Suppongo che anche tu
possa concordare con me
circa l'ascolto, la scoperta
di pagine inedite, il bisogn?
di modelli, di eroi, di profeti.
Ciao.
Carlo Terra neo
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS

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••••••••••••••••••••••
.. r;::.=:;-::=;;=~===== =========;i : ••••••••••••••••
I• eee••• ee••••• e•• e• ee
Torniamo ancora una volta in Argentina, terra salesiana
per eccellenza, campo privilegiato di lavoro, dei figli
di Don Bosco, che proprio organizzò la prima
spedizione missionaria nel lontano 1875. Di quei tempi
sono conservati non pochi ricordi nei vari musei
•••••••
salesiani argentini ... La nazione infatti ospita ben
5 musei: a Fortfn Mercedes Uosé Luro), a Rio Grande
(mons. Fagnano), a Rawson, a Stefenelli e a San Nicolas
de los Arroyos (A. Scasso) che qui presentiamo.
MUSEI SALESIANI
•••••••••
IL MUSEO ANTONIO SCASSO
S. NICOLAS DE LOSARROYOS
••••••••
di Natale Maffioli
li Museo, intitolato a padre Antonio Scasso, è nato come museo
della scuola salesiana della città... Ora è una delle più importanti raccolte
del Nord del'Argentina. La Direzione Generale per la Cultura
e l'Educazione della provincia di Buenos Aires lo ha dichiarato
di interesse educativo.
••••••••••••••••••••••••••
S. Nicolas de los Arroyos, collegio salesiano e chiesa.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO/ AGOSTO 2002 • • •

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••••••••••••••••••••••••••••• •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Il museo nel 2001.
G enera lmente un museo
nasce grazie alla pass ione
di un co ll ezionista, oppu-
re per l' in iziativa de ll a pubblica
co llez ione di numi smatica, una
di fi latelia e materiale ri fer ito all a
storia de ll'Argenti na. Questo inte-
ressa nte strumento didattico fu
de ll a vita di don Scasso, il M useo
era al suo apogeo; il so lerte sa le-
siano aveva avv iato co ntatti con
importa nti istituzioni sc ientifiche
autori che vuole sa lvag uarda re in augurato il 7 dicembre 1941 e ed ed ucative a live ll o naz ionale.
ed esibire dei beni in teressanti per fin dag li inizi fu oggetto de ll e at-
la co ll ettività. M olti musei sa les ia- tenzion i de ll a pubb li ca amm ini-
ni, invece, han no avuto i loro strazione che sovvenz ionò diver-
inizi come complemento all 'atti- se sue iniziative. In vent i anni di
vità didattica. Questo è quanto è attività il M useo divenne la terza
successo al M useo di San N ico las istituzione del genere de ll a pro-
de los Arroyos.
vinc ia di Buenos Aires e fu consi-
derato un a de ll e più im porta nti
LE ORIGINI
racco lte de l nord de l! 'Argentin a,
anda ndo ben al di di quelle
È nato ag li ini zi deg li anni Q ua- che era no le iniziali caratteristi-
ra nta del Novecento come che de l m useo scolastico.
.••••••••••••••••••••
" museo sco lastico" ad uso deg li
al un ni de l Co ll egio Sa lesiano
Don Bosco di Sa n Ni co las. li fon-
datore, padre Antonio Scasso,
aveva messo in sieme un 'abbon-
da nte racco lta di oggetti dove
predom inava la componente na-
turali stica, ma vi era pure un a
Passo dopo passo il Mu seo ac-
quisì ulteriori materiali ta nto che
nel 1956, in occasione de l giub i-
leo sacerdota le di don Scasso, si
pensò di trasferirl o in un loca le
più ampio: ben 300 metri qua-
drati di superfic ie dedi cata all 'e-
spos izione. Nel 1960, al termine
Il padre Antonio Scasso,
fondatore del Museo.
.••••••••••••
.
••••••••
Razza di fiume (Potamotrygon motoro).
Chiocciola grande del rio lguazu.
• • • LUGLIO/AGOSTO 2002 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 4

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Molare di Stegomastodon esposto al museo.
Crostacei ed echinodermi.
Chaetophractus veller.osus, una specie di armadillo
proprio del Sudamerica.
Liposarcus anisitsi: pesce siluriforme corazzato
neotropicale.
DIFFICOLTÀ
Purtroppo, come sovente suc-
cede quando una realtà è legata
all'iniziativa di una sola persona,
morto don Scasso, l'attività del
Museo fu dapprima limitata alla
sola visita degli allievi, in seguito,
la necessità di recuperare spazio
per le aule scolastiche fece sì che
il Museo fosse chiuso e gli oggetti
immagazzinati.
Passarono quasi trent'anni prima
Cesto alaca/uf della
Terra del Fuoco.
che si comprendesse l'importan-
za di quanto don Scasso aveva
messo insi eme e si sentisse l' esi-
genza di predisporre un ambiente
adeguato all'esposizione degli
oggetti. Certo la nuova sede espo-
sitiva non era come l'antica: lo
spazio era ridotto ad un terzo, ma
con l'a iuto degli exallievi e di
am ici dell 'opera salesiana si ria-
prirono i battenti il 28 giugno
1991 e il nuovo museo fu giusta-
mente dedicato al suo antico fon-
datore don Antonio Scasso. Un
gruppo di professionisti, in sei
mesi di lavoro, catalogò tutto il
materiale esposto. In seguito alla
nuova apertura del Museo, si
sono intens ificate le attività di
conservazione del material e e
non solo di quel lo esposto; nel
1998 si è predisposto un capace
magazzino per la conservazione
di quanto non è stato esposto per
diverse ragioni (1'80% dell'intera
collezione): si tratta di oggetti
non inventariati o deteriorati, al-
cuni sono doppioni di quanto è
in mostra. L'esiguità dello spazio
espositivo ha determinato anche
del le sce lte espositive: la co lle-
zione dei molluschi (15.000
pezzi) e la collezione dei pesci
tropicali (6000 pezzi in rappre-
sentanza di 180 specie) è conser-
vata nel deposito, ma è accessibi-
le agli studiosi.
Accanto al deposito vi è un la-
boratorio per il restauro e la pre-
parazione per l'espos izione dei
pezzi deteriorati dalle vicissitudini
Ratti: la vetrina mostra i roditori
tipici della regione di San Nicolas.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO/AGOSTO 2002
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

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•••••••••r.==• •=• •==• •=• •==• •=• •==• •==• •=• •==• •=• •==• •=• •==• •=• •:;;;;;:;==• •=• •~:;'.:::=• •==• •=• •==• •=• •==• •==• •=• •==• •=• •=~• • •
••
I
Panochtus: tubo caudale fossile di un gliptodonte
(un armadillo gigante). Le depressioni a forma circolare
indicano l'inserzione di punte e mazze.
.
••••••••••••
In primo piano un nautilo (Nautilus pompilius).
Crani di capibara, il più grande roditore del mondo,
e di castoro americano.
cui sono stati sottoposti, o gi unti al Posta all ' ini zio del percorso leonto logia conserva resti di esse-
Museo in condizioni di sagevoli. mu sea le, la sez ione reg ionale ri viventi di alt re ere, alcuni di
Purtroppo, attu almente il espone esemplari di fa una autoc- questi giga nteschi (mastodonti,
Museo non gode di alcun a sov- tona: mammifer i, ucce lli, rett ili, megateri, gliptodontO, che vissero
venzione pubbli ca, benché sia pesc i e invertebrati; alcuni di su l territorio di Sa n Ni co las e resti
stato di chi arato di interesse edu- questi sono in peri co lo di estin- di animali e vegeta li che ebbero
cativo dall a Direzione Generale zione. Si distinguono tra i ta nti il loro hab itat in altre zone ciel-
11er la Cultura e l'Educazione pezzi alcune pe lli di arm ad ill o i'Argentina. Tra i mo lti pezz i si
della provincia di Buenos Aires e (d i quelli con una spessa co razza distingue il cranio di un Pararc-
si a stato inserito nel circuito turi- il cui nome sc ientifico è Priodon- totherium.
sti co del comune di San Ni co las tes giga nteus), un esemplare di Ultim a, ma non meno im por-
de los Arroyos.
pesce polmonato (Lepidosiren ta nte de ll e precedenti, è la sezio-
paradoxa) e una co llezione com- ne archeo logica. Q ui si conserva -
UN MUSEO CHE
pl eta di mollu schi d' acqua do lce no i resti di utensiIi e manufatti
DEVE VIVERE
Da poco però si è costituita la
Cooperativa del Museo che, gra-
zie all ' impegno dei laici, ri esce a
coprire le spese vi ve del fun zio-
namento dell ' istituzione; ultima-
de l fiume Pl ata.
Nell a sez ione zoo logica si in-
contrano campioni dei diversi
gru pp i di an imali di tutto il
mondo. Si può davvero compiere
una idea le passeggiata nell 'evo lu-
zione degli inverteb rati; sono in
(punte di frecce, arpi oni , cerami -
che e maschere cerim oni ali) fab-
bri cati dag li indigeni , di divers i
grupp i etni ci, che ab ita rono que-
sta parte de ll 'Argentina. Alcuni
de i repert i sono vecch i di oltre
mil le anni .
mente le imprese dell a zona, rese mostra alcuni dei cos iddetti fossi li Acca nto al Museo fun ziona una
sensibili all e es igenze del Mu seo, viventi (nautili , argonauti, li ngul e ri cca biblioteca specializzata in
hanno ini ziato a contri bui re al ...). Completa no la co ll ez ione scienze natura li. Mo lti dei libri,
su o fun zionamento con donativi. gorgoni e, pesc i e coralli dei ma ri dell e ri viste e de i lavo ri sc ientifi ci
Attu almente il Museo è compo- trop ica li , di grande bell ezza per i sono stati acq ui stati con fo ndi
•••••••
sto da quattro diverse sez ioni : la
sezione regionale, la sez ione
zoologica, qu ell a paleontologica
e la sezione archeologica.
loro co lori e un a interessa nte co l-
lezio ne di conchigli e a chioccio-
la de l ma re argentino.
La sezione ded icata all a pa-
pro pri, altri sono stati donati eia
enti inte rn azio nali come la FAO e
l' UNESCO.
Natale Maffioli
• • • LUGLIO/AGOSTO 2002 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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HO BISOGNO DI UN P.O... '
DI ••ESTIMITA''
di Jean-François Meurs
e aro Doctor J, si dirà
che la TV è sempre
((
meno una porta aperta
sul mondo e sempre più un buco di
serratura che permette di guardare
ciò che capita agli altri. Forse è
normale; infatti, si conosce sempre
meno il proprio vicino, il che rende
difficile soddisfare la passione così
umana del pettegolezzo. Personal-
mente devo confessare di aver fat-
to qualche pettegolezzo e sostenu-
to qualche discussione coi miei figli
più grandi a proposito delle scap-
patelle dei protagonisti del Grande
Fratello . In effetti, che significato
può avere questa attrazione per
degli individui dal look giovane e
alla moda, per necessità di copione
un po ' smargiassi e volgari? Non
pochi adulti e perfino degli intellet-
tuali si sono lasciati irretire e si
sono appassionati alla trasmissio-
ne, magari con l'alibi della curiosità
sociologica o etnologica. C'è chi
parla già di altre edizioni del Gran-
de Fratello. Che cosa sta succe-
dendo?
Alessandro P. , Bologna
Caro Alessandro ,
Questo genere di trasmissioni se-
gue l'evoluzione dei reality-shows,
dei giochi televisivi e delle teleno-
vele che non finiscono mai , di cui
adolescenti e casalinghe sono
innamorati. I giovani/adulti sono
catturati dal Grande Fratello e affi-
ni perché sono stati imbibiti fin dal-
l'infanzia da questo genere di tele-
trasmissioni. Il fenomeno è più
esteso di quanto si pensi: sono di
moda i dibattiti televisivi e le inchie-
ste su riviste di attualità dove si
spingono i partecipanti a confiden-
ze sempre più spinte ; alcune tra -
smissioni radiofoniche hanno fatto
di questa vetrina della vita privata -
generalmente su esperienze margi-
nali - il loro cavallo di battaglia.
Decisamente le frontiere dell 'inti-
mità si spostano.
Ciò che si nasconde oggigior-
no , sono le convinzioni intime o la
vita interiore: chi, per es., parla
ancora pubblicamente del suo libro
preferito? La letteratura , come la
fede , fa sempre meno parte dello
spazio politico ; diventa di dominio
pubblico solo quando fa scandalo ,
il che capita regolarmente quando
rivela l'intimità sessuale del suo
autore. Dunque oggi sono di moda
e fanno audience il corpo , il sesso,
il denaro che si ha da spendere, e
tutto ciò che connota lo status sym-
bol di una persona: i segni esteriori
di ricchezza e potere. I personaggi
del Grande Fratello possono per-
mettersi di tutto, anche emettere le
proprie flatulenze sotto la doccia ,
ma non si permettono mai di parla-
re di religione , di politica, di arte ...
Bisogna saper guardare lonta-
no : il successo del Grande Fratello
non è soltanto un ennesimo prodot-
to della TV/spazzatura: è un segno
rivelatore di un bisogno umano ,
che è sempre esistito : il desiderio e
il diritto di rivelare alcuni elementi
intimi della propria vita. Lo psicana-
lista francese Serge Tisseron ha
forgiato il termine "extimité-
estimità" - in correlazione con "inti-
mità" - per designare questo movi-
mento che spinge ciascuno di noi a
mettere in pubblico una parte della
sua vita intima, quasi per avere un
ritorno , una convalida del proprio
modo di vivere e di pensare , attra-
verso le reazioni degli altri. Grazie
a questa operazione, sono in grado
di riappropriarmi della mia identità,
di conoscermi meglio , e arricchire
la mia personalità. In questo caso ,
il desiderio di "estimità" non si
oppone al bisogni di "intimità": sono
due cose complementari. Ma l'equi-
librio tra il bisogno di proteggere la
propria vita intima e quello di
esporla s'è modificato a favore di
quest'ultima opzione .
Le nuove tecnologie danno
l'impressione di aver accresciuto ed
esasperato questo desiderio . Esse
facilitano l' espressione di sé. La
cosa è cominciata con l'alluvione di
immagini attraverso cui la nostra
cultura ci sommerge. La generazio-
ne dei giovani che appaiono nel
Grande Fratello è stata abituata a
essere fotografata e filmata in tutte
le pose fin dalla più giovane età, a
cominciare addirittura dal feto, con
immagini su riviste specializzate ma
anche di divulgazione. Così questa
generazione si è abituata a costrui-
re la propria identità a partire da
riferimenti essenzialmente v1s1v1 ,
però afferma con fermezza di fron-
te a tutti che nessuna immagine
può circoscrivere la vera intimità:
"Voi ci vedete vivere , ma ignorate
tutto di noi!".
Paradossalmente la società
spinge sempre di più all 'espres-
sione di sé e alla trasparenza,
come coppia, come famiglia , o
come comunità religiosa, nello stes-
so 'tempo ci si scontra in continua-
zione con l'opacità nelle relazioni e
con l'impressione di non essere in
grado di conoscere l'altro . Come se
troppa luce, troppa verità portasse-
ro alla cecità. Alcuni cambiamenti
nell 'ambito familiare accentuano
questa libertà di esporsi: il ruolo del
padre che tende sempre più a dimi-
nuire, al contrario di quello della
madre che vede il suo ruolo accre-
sciuto. Ora, la relazione di una
madre con suo figlio ha la caratteri-
stica di esaltare il suo narcisismo ,
le sue possibilità di riuscita , tale
relazione nutre i suoi fantasmi di
diventare un superuomo , un eroe
riconosciuto da tutti.
Lo sviluppo di questo deside-
rio di "extimité" non potrebbe
creare un mondo dove ognuno non
si preoccupa che di esibire il suo
piccolo ego? L'altro non rischia for-
se di essere niente di più che uno
spettatore o un guardone? Infatti ,
per convalidare la percezione di me
stesso , autenticare quello che so-
no , ho bisogno dell 'altro . C'è nor-
malmente reciprocità ; le nuove
regole sociali riservano sempre
nuove sorprese ; dobbiamo impara-
re a conoscerle per ben servircene.
o
BS LUGLIO/AGOSTO 2002

3.8 Page 28

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La missione in Papua Nuova Guinea delle Figlie d
A mezz'ora d'aereo
da Port Moresby,
la capitale,
in una verde vallata,
sorge la stazione
missionaria di Tapini.
Qui sono arrivate,
nel febbraio scorso,
le FMA chiamate dal
Vescovo per l'educazione
dei giovani.
I Suor Ciri Hernandez, consigliera
generale per le missioni,
a colloquio con monsignor
John Ribat.
. OBIETTIVO MELANESIA
di Graziella Curti
I I piccolo aereo plana sulle fa lde
di un monte, a margine della
va lle dove s' intravedono basse
costruzioni raccolte a grappolo.
Siamo a Tapini, un piccolo centro
simile a un campus scolastico, che
raccoglie circa cinquecento persone:
sei famig lie residenti, più di trecen-
to ragazzi/e interni, e 14 professori
con famiglia appresso. Da pochi
mesi, fanno parte della popolazione
anche tre suore salesiane. Sono ori-
ginarie delle Filippine e costituisco-
no il piccolo avamposto di un sogno
missionario cullato da anni.
Giunte a Port Moresby, capitale
di Papua Nuova Guinea, nel gen-
naio 2001, le FMA hanno costituito
una comunità che lavora tra i gio-
vani di una città difficile, dove la
violenza di bande criminali locali si
scontra con gli indigeni giunti da
poco in cerca di una nuova identità.
Dagli inizi di quest'anno, per desi-
derio del Vescovo, tre sorelle sono
state invitate ad andare oltre la co-
munità cittadina e si sono trasferite
a Tapini. Così suor Ester, suor Ju-
liet e suor Cristina coordinano la
scuola, l'insegnamento della reli-
gione, danno lezioni di economia
domest ica e, oprattutto, vivono tra
i giovani e la gente cercando di in-
culcare la pedagogia dell'amore in
questo pezzo di terra sperd uta.
Sembra che già maturano i primi
frutti, infatti dopo pochi mesi, le ra-
gazze studenti hanno intuito che le
religiose avrebbero avuto scelte mi-
gliori a cui rispondere, vista la loro
preparazione, e invece sono andate
a Tapini a condividere con loro un
pezzo di vita, per aiu tarle ad alzar-
si, a prendere coscienza delle loro
risorse femm inili.
Suor Ester Silva tra due studenti di Tapini.
LUGLIO/AGOSTO 2002 8S
Riti ancestrali per l'accoglienza all'ospite.

3.9 Page 29

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Maria Ausiliatrice.
Superficie : 462.963 km2
?:.___ _r---------1 Abitanti : 4.496.221
Densità: 1Oab/km2
I Suor Ciri Hernandez, suor Celia Tacujan (a destra) ispettrice
delle Filippine con un gruppo di ragazze residenti a Tapini
e con le sorelle di Port Moresby e Tapini.
PER CHI SUONA
LA CAMPANA
Il campus di Tapini è molto simile
a una famiglia allargata. Ci si sve-
glia aUo stesso tocco di campana, si
va a tavola alla stessa ora, ci si ritro-
va all'ombra per la siesta nel pome-
riggio assolato, si prega insieme
nella chiesetta del villaggio. Gli im-
pegni della comunità sono divisi se-
condo criteri ancestrali di gente che
per secoli ha vissuto dispersa nella
densissima foresta tropicale, com-
pletamente isolata. I ragazzi e gli
uomini vanno a procurare legna nei
boschi, mentre alle donne è affidata
la cura della casa e del cibo. Certa-
mente, trattandosi di un centro di
educazione con la presenza della
scuola elementare e media, ed es-
sendo la popolazione costituita
quasi completamente da studenti o
docenti, la giornata ruota attorno a
questo principale interesse. Al ritor-
no dalla scuola, ragazze e ragazzi si
raccolgono nelle loro ri spettive ca-
sette di legno, le Boarding Houses,
portano a termine i loro compiti o
riassettano le poche cose che fonna-
no il loro c01Tedo essenziale.
Alla domenica ci si riunisce per le
celebrazioni liturgiche, sempre ben
preparate e vissute con una parteci-
pazione profonda di tutto l'essere,
attraverso i segni inculturati della
spiritualità cristiana. Durante la
giornata, è previsto un lungo tempo
di ricreazione, a volte la proiezione
di qualche fi lm e la visione delle
news a lla televisione. Un modo ,
quest'ultimo, per avere un collega-
mento col resto del mondo, che al-
trimenti si può contattare solo per
telefono o ascoltando i piloti che tre
volte la settimana atterrano nella
piccola pista sterrnta portando dalla
capitale le derrate alimentari, la
posta e tutto il resto che è stato ri-
chiesto.
BELLEZZE COSMICHE
"C'è qualcosa di incontaminato
che ti affascina - racconta suor Ciri
Hemandez, Consigliera generale
per le missioni, di ritorno dalla visi-
ta nelle teITe della Polinesia e della
Melanesia - . Negli arcipelaghi del
Pacifico sperimenti l'incanto della
prima creazione : la distesa sconfi -
nata degli oceani e nella notte le
stelle sono così vicine che ti sembra
di poterle toccare. Ti sorprende la
fecondità della terra, esuberante e
viva specie dopo la pioggia abbon-
dante. Ma soprattutto sei presa dalla
genuinità serena della gente, specie
quella delle località più interne".
A Tapini c'è uno stile di acco-
glienza unico. Quando arriva qual-
che ospite e ancor più se si tratta di
un 'autorità, tutta la stazione missio-
naria si anima e il piccolo popolo
cammina verso la pista di atterrag-
gio. Alcuni portano costumi tradi-
zionali, accompagnano i saluti con
danze e omaggi di collane floreali
per l'ospite. [I 1° marzo scorso la
festa è stata grande. Dopo l'imposi-
zione dei fiori e de l bilum (borsa)
segni di autorità, si sono susseguiti
Situato ad_est dell'Indonesia, legger-
mente_al d1 sotto della linea dell'Equa-
tore, il Paese comprende la parte
o_nentale dell'isola di Nuova Guinea
situata nel Pacifico . La parte occiden-
tale s1 affaccia sul Mar dei Coralli ed è
cir~ondata_da una serie di isole minori.
Gli ab1tant1 sono di origine melanesia-
na e dal secondo ~ecol? a.e . popola-
no le foreste. Molti degli abitanti delle
zone montuose, dove ancora vive un
terzo d~lla popolazione, non ebbero
modo d1 venire a conoscenza della
ruota e degli_ utensili in metallo, né eb-
bero contatti con gli europei fino al
1930. Nel giro di breve tempo la
Papua .Nuova Guinea passò dall'età
della pietra a. quella della plastica e
att~alme_nte vive il boom economico
in,ziato 1~ seguito allo sfruttamento
del petrolio, rame, oro e legni duri.
discorsi , canti, danze e musica per
scacciare gli spiriti cattivi. Grandi
ceste di frutta sono state offerte per-
ché gli ospiti potessero gustare la
ricchezza della terra. Si trattava di
rendere ufficiale e benedetta la pre-
senza di Ester, Juliet, Cristina, le
FMA a lungo desiderate. Infatti,
dopo la prima evangelizzazione da
parte dei Maristi e della Congrega-
zione del S. Cuore, le giovani reli-
giose si trovano a Tapini per costi-
tuirsi come com un ità educanti, in
dialogo con la cu ltu ra del posto.
Sanno che dovranno sfidare tradi-
zioni che oppongono resistenza alla
nuova proposta educativa, special-
mente per quanto riguarda le donne,
spesso costrette a sposarsi a soli tre-
dici anni. Sanno che soltanto un'e-
ducazione in rete con le famiglie al-
largate renderà le persone critiche
nel confronto dei valori culturali,
alla luce di quelli evangelici. Sento-
no forte l 'esigenza di studiare le
culture della Melanesia, di imparare
il pidgin, dialetto derivato dall ' in -
glese e di affrontare la sfida di poter
comunicare con almeno alcune
delle settecento lingue locali. Sono
convinte, soprattutto, che agire è il
verbo de ll a speranza.
O
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

3.10 Page 30

▲back to top
IL
&AESE
ITI
IN
LIBRERIA . ppe Motonte
o cuto di G1use
~~~
L
DI PACE
GIOVANI ALTROVE
Fascino e problemi
di un'età sognata
ma difficile
di Enza Corrente Serra,
Paoline, Milano, 2002
pp. 106
Chi si occupa di educa-
zione si dovrebbe chie-
dere: qual è , e dove si
trova /'altrove dei gio-
vani? Perché rischiano
di scivolare in un altro-
ve che attira, ma poi li
chiude in un presente
senza slanci e senza
futuro? Questo libro
tenta di rispondere alle
domande, offrendo an-
che laboratori di ap-
profondimento ; è un se-
rio tentativo di affacciar-
si in questo mondo pa-
rallelo dei giovani ,
senza demonizzarlo,
cogliendone le moltepli-
ci possibilità educative.
È scritto per i giovani
che nella lettura indivi-
duale possono riflettere
sui problemi che quoti-
dianamente vivono; per
i genitori che vi trove-
ranno informazioni sul
mondo giovanile; per
gli educatori che po-
tranno utilizzarlo come
strumento di lavoro nei
percorsi e negli inter-
venti educativi.
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS
VOGLIAMO VEDERE
GESÙ
Lectio su brani di Marco
e Giovanni
di Innocenzo Gargano ,
Paoline, Milano , 2002
pp.184 .
SENTINELLA QUANTO
RESTA DELLA NOTTE?
Itinerario di lectio divina
in preparazione
alla Giornata Mondiale
della Gioventù
Piemme, Casale M. (AL) ,
2002
pp. 148
Sono testi che insegnano
ad approfondire la Parola,
con il metodo della lectio
divina. Questa pratica si
sta diffondendo sempre di
più nella spiritualità cristia-
na, ma è necessario acqui-
sire un metodo e compren-
dere gli elementi che fanno
entrare nell'ottica della me-
ditazione sulla parola di
Dio. Il primo testo penetra
la Parola stabilendo legami
profondi con Cristo che ri-
vela il senso della sua pre-
senza nel mondo, sull 'e-
sempio di Maria, degli apo-
stoli , dei credenti e di colo-
ro che , in ogni tempo , si
pongono alla ricerca della
verità. Il secondo testo
traccia un percorso opera-
tivo per tutti i giovani (e per
quelli che desiderano pre-
pararsi alla giornata mon-
diale della gioventù 2002) .
---
VOCI DI PACE
Suggestioni , parole,
preghiere e canti da tutto
il mondo e di tutte le
religioni
di vari autori
Piemme Pocket,
Casale M. (AL) , 2002
pp. 288
A. JQI-IN LCNNDN ,tu,. DAI.Al '-"""'•
OA MAOftt Tl:llc.A A r-A• Nl:1.10 D C ANDlf f,
D"" e 1t llt1'0t.T r.01-11• A 011:tv-NI hOI.O Il
I
p DI
SUCIO~NI, MIIOU::, PA«OHIIENI. e r..ANTI
DA TUTTO I\\. MONDO IE" 01 TUTT1t LC RC\\.IO.ONI
Sono pagine che raccolgo-
no un'ampia messe di pen-
sieri , aforismi , testimonian-
ze e versi che offrono mes-
saggi di pace e si dirigono
a quanti , sentendo l'urgen-
za del tema della pace, vo-
gliono approfondirne il si-
gnificato o educare alla di-
mensione evangelica di
essa. Sono "squarci di
luce" per chi ha l'occhio
appannato da una conce-
zione troppo semplicistica;
"paletti di sostegno" per ch i
si sente isolato in un impe-
gno superiore alle proprie
forze ; "briciole di pane" per
chi cerca di vivere limpida-
mente i valori della tolle-
ranza , della mitezza e del
dialogo . Naturalmente si
parte dalla pace divina che
può condurre a costruire la
pace umana e sociale , a
cominciare da se stessi e
dalla propria sintonia con il
Dio della Pace.
LA GIOIA
DI ESSERE CRISTIANO
Testimonianze
a Michele Saglia,
a cura di Eugenio Fornasari,
San Paolo ,
Cinisello B. (Ml) , 2001
pp. 214.
PIER GIORGIO FRASSATI
L'amore non dice mai
"basta"
Paoline, Milano, 2002
pp. 174
Si tratta di due ritratti di
vita cristiana, di persone
che oggi possono essere
significative per la loro
"moderna" testimonianza
di fede. Il primo , Michele
Sag/ia, un vero "laico", è
stato in mezzo agli altri
come uno che ha creduto
nel Vangelo e lo ha messo
in pratica irradiandolo nel
suo mondo familiare, pro-
fessionale e amicale. Si ri-
portano testimonianze sin-
cere , spesso dolenti e
sempre concordi che sono
esplose nel suo vissuto
umano e cristiano . Il se-
condo , P.G. Frassati, trac-
cia il suo profilo di universi -
tario , un giovane come
tanti. .. che studia, si inna-
mora, combina scherzi , fa
politica, prega, e professa
la fede con aperta manife-
stazione di culto , nella sua
integrità senza remore e
con sincero coraggio .
LllfaMdimm
CRISTIANO

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~~~EGO
MODERNA
1NTERIOR
"FINCHÉ NE VOLLERO"
Diario spirituale,
perché materiale
di Giacomo Panizza,
Paoline , Milano, 2002
pp. 182
Si tratta di quel genere let-
terario che si chiama dia-
rio , dove la coscienza del
soggetto si trova intima-
mente presente a se stes-
sa e a Dio. Da esso tra-
spaiono e rivivono fatti e
vicende di un prete "ano-
malo", impegnato a tempo
pieno a fianco degli ultimi ,
e diventato padre adottivo
di Niki , un ragazzino che
vive all 'interno del mondo
dell 'emarginazione di ogni
tipo. La sua vita quotidiana
è intessuta di relazioni
vere , senza schermi e po-
sizioni di facciata, con le
persone della sua parroc-
chia e i componenti della
sua comunità, in cui convi-
vono elementi molto etero-
genei. È scandita dall'im-
pegno quotidiano a favore
delle politiche sociali , delle
iniziative di solidarietà e di
giustizia. Il racconto tocca
tasti esistenziali , religiosi e
culturali.
POTERI MISTERIOSI
DELLA MENT E
Le mistificazioni del
paranormale svetate
dalla psicologia
dell 'occulto
di Armando Pavese ,
Pi emme,
Casale M. (AL) , 2002
pp. 318
RMANDO PAVESE
L'autore descrive un viag -
gio ai confini della mente ,
alla scoperta dei meccani-
smi che regolano il mondo
dell'occulto, tanto affasci-
nante per gli uomini del no-
stro tempo , nonostante la
prepotenza della raziona-
lità scientifica. Il lato oscu-
ro della mente è quello che
innesca i fenomen i occulti ,
attribuiti di volta in volta a
straordinari poteri dell'uo-
mo , all 'intervento di spiriti o
a fantasie e autosuggestio-
ni. Si tratta di una guida ra-
zionale che , individuando
la vera causa dei fenome-
ni , solleva il velo del mito.
Fondato sull 'inconscio , il
viaggio permette di indaga-
re i rapporti tra lo spirito e
la psiche.
LA POESIA COME
DIALOGO INTERIORE
di Giovanna Maiali Titone ,
Armando , Roma , 2001
pp. 80.
UNO SGUARDO
SULL'ALDILÀ,
Poesie
di Renzo Titone ,
Lorenzo Editore ,
Torino , 2001
pp. 48
Il linguaggio che media la
comunicazione religiosa è
anche il linguaggio della
poesia. Questi due brevi fa-
scicoli testimoniano un
amore profondo tra marito
e moglie, espresso con il
linguaggio dei sentimenti
più autentici che si manife-
stano in un mondo di im-
magini e versi poetici. L'a-
more, quando è profonda-
mente umano, è anche
profondamente religioso .
Ha sempre qualche aspet-
to trascendente . Il modo
migliore per esprimerlo è
costituito dalle immagini del
simbolo e della poesia che
li sa interpretare e comun i-
care. Qui si tratta proprio di
due testi che sono opera di
un marito e di una moglie,
profondamente legati dal-
l'affetto, e sono una testi-
monianza "lirica" che legge
la vita alla luce del mistero
che unisce "cielo e terra".
Uro 1g.lCldO s.J'd'.:iò
NON SI FA VEND ITA PER.
CORRISPONDENZA. I libri
che vengono segnalati s1 pos-
sono acquistare presso le libre'.
rie cattoliche o vanno nch1est1
direttamente alle rispettive
Editrici.
-l
Ba;JOesia come
ch~go inferiore
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MOVIMENTO
GIOVANILE
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Ausiliatrice)
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IJS LUGLIO/ AGOSTO 2 002

4.2 Page 32

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LII/E
-
L10CCHIO DIETRO
LA TELECAMERA di Giovanni Eriman
Una vita dedicata ai "buoni media".
Enzo Spiri l'ha passata dietro
il mirino di una telecamera,
documentando il mondo eroico
dei missionari e delle loro imprese,
senza dimenticare...
una strizzatina d'occhio? Un gesto d'intesa? - sgat-
taiolò di soppiatto verso la missione per prelevare da
un ripostiglio polveroso una vecchia parrucca di scena
e, riguadagnato il villaggio, ne ricoprì furtivamente la
crapa secca del simpatico coadiutore . Miracolo! Lo
stregone gongolava tra i fumi di una soddisfazione
incontenibile. Lo stupore durò finché un piccolo imper-
tinente yanomami non cacciò l'indice sotto la parrucca
e... tirò via l'incanto! Momento di panico. Poi il villag-
gio accompagnò Enzo in una gran risata liberatoria
che contagiò, fortunatamente , lo stesso stregone!
Chissà come sarebbe finita, altrimenti!
I TALENTI NASCOSTI
Spiri era uno di quei coadiutori che s'era costruito sco-
prendo da solo i talenti che la provvidenza gli aveva a
piene mani donato. Senza tante esitazioni, man mano
Enzo Spiri. .. re di Papua!
L o stregone sta mettendocela tutta per "guarire" il
malato . vicino , osserva la scena il padre Gais,
primo missionario ad avvicinare gli Yanomami ;
accanto a lui spicca la pelata del signor Enzo Spiri , il
coadiutore salesiano inviato da Torino per fissare sulla
pellicola usi e costumi di un popolo ancora quasi sco-
nosciuto . Costituisce un 'attrazione unica quel cranio
lucido tra tante chiome corvine che lo fissano con mal -
celata commiserazione: forse fa un po' pena agli irsuti
abitanti della foresta. Sarà per questo che l'uomo della
medicina offre lì per lì i suoi scongiuri per ridare
dignità a quel capo sconsolatamente arido! Ci si mette
di buzzo buono, e le tenta tutte : massaggia, gesticola,
pronunzia irripetibili parole , danza, suda, modula canti-
lene snervanti ... e attende che l'arida pianura torn i a
germogliare . Fu a questo punto che il padre Gais -
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS
Incontri nella foresta.

4.3 Page 33

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tJ,1[)/llfTrJRI cfllLE.f/ll;f/l
Lo stregone yanomami fa di tutto
per far rifiorire la pelata di Enzo.
che un'attitudine faceva capolino, decideva di metterla
a frutto . Fu così che si scoprì di volta in volta attore,
regista, costumista, truccatore , scenografo ; e s'imme-
desimò talmente nel ruolo , da arrivare a organizzare
fino a 45 recite in un anno, quasi una alla settimana,
meglio di un impresario del settore. Ma prima e dopo
ogni recita Enzo non dimenticava mai la preghiera con
attori , tecnici , buttafuori , siparisti e aiutanti vari .
Quando scoprì che sapeva disegnare , dopo qualche
tempo e molta applicazione eccolo insegnante temuto
e amato dagli alunni che seguiva come un segugio,
perché li voleva vedere eccellere, non solo nella scuo-
la ma anche nella vita . Alcune qualità "nascoste" le
scoprì invece per.. . obbedienza! Quelli erano i tempi
dell'obbedienza: la si accettava senza discutere anche
quando ti comandava di fare cose di cui non avevi la
più pallida idea. Così , quando gli chiesero di iniziare le
"Filmine Don Bosco", disse sì perché non sapeva - e
non poteva - dire no, ma era cosciente di doversi let-
~n allegra compagnia con un grande amico,
11 famoso comico Erminio Macario.
teralmente inventare tecnico e regista. Allo stesso
modo , disse sì quando giunse l'ordine di "seguire
come assistente" i lavori di costruzione del Tempio al
Colle. Ci rise perfino su, talmente era digiuno di calce,
mattoni , impasti , ferramenta, calcoli, proporzioni ... Pro-
babilmente si vide nella stessa situazione della santa
medioevale che per obbedienza continuava a innaffia-
re ogni giorno un palo secco .. . e, forse , sperò negli
stessi prodigiosi risultati .
Ancora una volta disse sì , quando senza tanti giri di
parole fu inviato in Amazzonia per realizzare un docu-
mentario sulla missione del Rio Negro. È lui stesso ad
affermare che partì da incosciente e inesperto. Eppure
proprio quell'obbedienza segnò l'inizio della fortunatis-
sima serie di cortometraggi missionari che documenta-
rono inimmaginabili costumi e incredibili gesta. La sua
prima pellicola la girò con una vecchia Paillard a
manovella : eravamo nel 1970! Da allora continuò a
visitare le missioni praticamente a ogni estate con gli
inseparabili Saglia e Notario , filmando cultura, tradizio-
ni e imprese di popoli minacciati di estinzione. La loro
saggezza lo rese più saggio, la loro umanità più uma-
no, la loro accoglienza più accogliente. In poco più di
20 anni furono più di 70 i documentari che scaturirono
da questi raid intrisi di difficoltà e di sacrifici che inon-
darono le case salesiane.
DA PESARO...
Partito da Monte Grimano, borgo anonimo del pesare-
se, dove, morto il papà, la mamma si faceva in quattro
per guadagnare il pane ma non sempre il companati-
co , Enzo divenne uno dei salesiani più apprezzati: reli-
gioso esemplare , ottimo tecnico , stimato insegnante,
serio professionista, fondatore delle già ricordate "Fil-
mine Don Bosco" nel 1947, e della SAF (scuola di
applicazioni fotografiche) nel 1962. A Valdocco la par-
te del palazzo che ospita il settore grafico si chiama
ancora "Palazzo Spiri". Fu un'anima missionaria, fino
al midollo . Ma la sua grande preoccupazione sono
sempre stati i ragazzi: quando poteva scappava tra
loro, con loro scherzava, per loro recitava , a loro tra-
sferiva insegnamenti tecnici , religiosi e morali, con l'e-
sempio più che con la parola; li difendeva con passio-
ne nei consigli di classe : "Mi prendo io la responsabi-
lità", prometteva al preside, sicuro di riuscire a miglio-
rare chi era sotto il mirino della bocciatura per trascor-
si scolastici da fannullone .
Mille furono le avventure occorsegli , i pericoli cui
andò incontro lungo fiumi impetuosi , viaggiando su
bagnarole che facevano acqua da tutte le parti (e lui
non sapeva nuotare) , o sorvolando la foresta , ficcato
dentro piccoli aerei che sembrava volessero smem -
brarsi ogni volta che si alzavano in volo o tornavano a
toccare terra sobbalzando tra le sconnesse piste
amazzoniche. Le paludi , i tifoni , il micidiale umido del
pantana! che ti penetra le ossa come una lama , gli
allagamenti non lo fiaccarono , lo convinsero anzi che
la posta in gioco valeva qualunque sacrificio . Intuiva,
Enzo , che il futuro si sarebbe giocato sulla comunica-
zione e sui media, per questo continuò fino all 'ulti-
mo .. . Fu profeta : oggi viviamo l'era della comunica-
zione globalizzata .
BS LUGLIO/AGOSTO 2002

4.4 Page 34

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- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrere
QUANDO I FIGLI
NON Cl PIACCIONO
Rimandare i figli al mittente è un impulso che è venuto almeno
una volta a tutti i genitori. Raramente amano ammetterlo, tuttavia
molti genitori, con una certa frequenza, sono delusi dai figli ed
esasperati dal loro comportamento.
P rima di cominciare a immagi-
nare di aver generato un cat-
tivo soggetto , i genitori do-
vrebbero sempre chiedersi se per
caso certi comportamenti sgradevo-
li non siano altro che una normale
fase nello sviluppo. Ogni fase del-
lo sviluppo di un bambino richiede
nuovi apprendimenti e correzioni.
Alcune fasi sembrano più difficili di
altre. In questo modo non si cede
al panico perché il problema è tem-
poraneo.
Le difficoltà che si sperimentano
con i figli nascono spesso da
aspettative non realistiche . Così ,
i genitori che si arrabbiano quando
il loro figlio di due anni non vuole
stare seduto e fermo a tavola oltre
il primo piatto , oppure che pensano
che dovrebbe dividere volentieri i
suoi giocattoli con gli altri oppure
ancora che vogliono che il loro
figlio di quattro anni non interrompa
mai una conversazione tra adulti,
pretendono semplicemente l'impos-
sibile. Esattamente come i genitori
che vorrebbero che la figlia tredi-
cenne non mastichi chewing-gum o
non indossi orripilanti jeans strap-
pati nei punti strategici.
Nostro figlio sa chiaramente
cosa ci aspettiamo da lui? Molto
sp esso , facciamo sapere ai figli
ciò che non ci piace del loro com-
portamento senza specificare loro
chiaramente cosa , in realtà , ci
aspettiamo che facciano . Spesso ,
diciamo: "Non fare questo", oppu-
re: "Smettila", oppure diamo vaghe
istruzioni del tipo: "Comportati
bene ... sii un bravo bambino .. .
mangia educatamente ". I figli più
grandi capiscono ciò che voglia-
mo , ma quelli più piccoli possono
aver bisogno di istruzioni più spe-
cifiche quali: "Parla con voce nor-
male invece di urlare ... lascia che
il tuo amico giochi un po ' con il tuo
triciclo .. . chiudi la bocca quando
mastichi il cibo ".
Molti genitori detestano nei figli
quello che detestano in se
stessi . Vedono nei figli i loro stessi
errori. I genitori che hanno sempre
combattuto contro caratteristiche
quali la pigrizia, l'aggressività o la
timidezza , potrebbero allarmarsi
eccessivamente nel vedere questi
tratti riprodotti nei figli .
È pericoloso pensare che un
figlio ci ricorda qualcun altro .
Proprio come ci dispiace vedere le
nostre qualità negative riflesse nei
figli , così possiamo sentirci ostili nei
loro confronti , se essi sembrano
mostrare tendenze che noi associa-
mo a qualche altro membro de ll a
famiglia, specialmente se si tr~tta di
uno non molto apprezzato ~ "E tale
e quale lo zio Alfredo! " o "E testar-
do come tuo padre! " sono messag-
gi che colpevolizzano ingiustamen-
te. Ogni figlio è una persona unica
e se noi proiettiamo su di lui i senti-
menti che nutriamo per qualcun
altro , gli neghiamo la sua identità
personale.
È assolutamente proibito affib-
biare etichette negative ai figli.
Sarà pressoché impossibile liberar-
sene . Una volta che si incomincia a
dire o a pensare : un bambino
disubbidiente .. . pigro .. . un disastro
in matematica... un imbranato",
oppure : una bambina incapace .. .
disonesta... scontrosa... testarda" si
crea uno sconquasso nell'armonia
familiare e nello sviluppo dell'iden-
A volte alcuni atteggiamenti dei nostri figli non ci piacciono.
LUGLIO/ AGOSTO 2002 8 S

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
tità personale dei figli . L'etichetta
può divenire una descrizione che si
autorealizza. Quando i figli sanno
che i genitori li considerano incom-
petenti , aggressivi o qualunque
altra cosa, cominciano a pensare di
essere proprio così e quindi agisco-
no di conseguenza. "Sai , io sono
l'imbranato della famiglia... "
Ciò non significa che non dobbia-
mo essere critici nei confronti di un
loro comportamento sgarbato o
asociale, ma dobbiamo distinguere
tra l'etichettare loro e l'etichettare le
loro azioni . Mentre è giusto dire a
dei figli che si stanno comportando
in modo pigro, sconsiderato o altro ,
è completamente diverso dire loro
che sono pigri o sconsiderati.
SE I NOSTRI FIGLI
SBAGLIANO
I figli sbagliano. È un prezzo da pagare!
Ma... è sempre colpa loro? Sono state chiare e convincenti
le "istruzioni" di genitori ed educatori?
Ancora una volta è una questione di saper educare.
CHE COSA FARE?
È sempre importante evidenziare i
lati buoni dei figli . Possiamo facil-
mente cadere nell'errore di vedere
solo i loro difetti. Quando siamo
costantemente critici e cavillosi
(apertamente o soltanto nella no -
stra mente) dobbiamo fare uno
sforzo consapevole per invertire la
tendenza. Un 'osservazione positiva
ha un doppio effetto . Ci dà il pia-
cere di dire qualcosa di carino ai
figli , invece di doverli sempre sgri -
dare e lamentarci ; li fa sentire
meglio e più disposti a collaborare
con noi .
È utile parlare con qualcuno a cui
piacciono i nostri figli (i nonni sono
fatti apposta ... ) e sforzarsi di vede-
re le cose dal loro punto di Vista .
Un esercizio utile è quello di fer-
marsi ad osservare , i figli mentre
stanno dormendo . E difficile avere
sentimenti negativi verso un bam-
bino che sta dormendo tranquilla-
mente. E intanto pensare alla loro
vita : che cosa li motiva e li fa senti-
re meglio e felici e che cosa invece
li rende frustrati e li turba ; e come
sia possibile rendere migliore la vita
di ogni giorno per tutta la famiglia.
È sempre conveniente programma-
re attività in comune e condividere i
propri sentimenti con i figl i: le gior-
nate possono essere estenuanti
per tutti e provocare comportamenti
sgradevoli da tutte e due le parti .
Un altro eserci zio utile è salutare
sempre i figli con affetto. È un pic-
colo, ma efficace, modo per manife-
stare la gioia di vivere con loro. D
Se i tigli sbagliano, quasi sempre è perché non hanno compreso chiaramente
le "istruzioni per l'uso".
A mare vuol dire guardare
oltre la delusione che l'altro
ci procura... Non è una fra-
se da cioccolatino . E anche se lo
fosse , non sarebbe un gran male :
addolcirebbe l'amarezza di aver fal -
lito come genitore .
Perché , diciamolo chiaramente , il
problema più grosso non è che tan -
te volte ci tocca scusare e perdo -
nare i nostri ragazzi perché non
sono stati all'altezza della situazio-
ne , ma dover fare i conti con noi
stessi.
Se i figli sbagliano, quasi sem-
pre è perché non hanno ricevuto o
non hanno compreso chiaramente
le "istruzioni per l'uso" che accom-
pagnano la crescita e l'ingresso
nella vita, con tutte le sue compli -
cazioni e problemi quotidiani . L'i n-
competenza dei figli nell'affrontare
molte situazioni spesso è solo il
riflesso dell'approssimazione con
cu i noi ci preoccupiamo di loro ,
soprattutto quando rompiamo quel
legame meraviglioso che intercorre
fra il suggerimento o la richiesta di
un certo comportamento e la nostra
capacità di testimoniare per primi
un certo modo di essere e di fare .
Dico questo sapendo che i ragazzi
non saranno mai la fotocopia di noi
genitori e che quotidianamente so-
no esposti ad una pluralità di stimo-
li e condizionamenti , che vanno
ben oltre la famiglia. E tuttavia so-
no fortemente convinta che in casa
possono ricevere i migliori anticorpi
per non cedere agli erro ri e alle
tentazioni che l'esperienza di ogni
giorno mette loro dinanzi.
Non si tratta di impermeabilizzarli
rispetto alle pressioni sociali , ma di
renderli attenti , consapevoli , auto-
nomi , critici : tutto ciò non li rende
automaticamente immuni dagli sba-
gli , ma li aiuta a riflettere prima di
prendere una qualsiasi decisione .
Educarli a vivere la vita ad oc-
chi aperti , peraltro, non serve sol-
tanto a prevenire malefatte di vario
tipo ; è utile soprattutto perché non
vengano su infingard i, indifferenti ,
incapaci di prendere posizione ri-
spetto ai loro problemi e impegni. È
BS LUGLIO/AGOSTO 2002

4.6 Page 36

▲back to top
anche l'unica strada che mi viene
in mente quando occorre aiutarli
ad andare oltre gli inevitabili sba-
gli dell 'adolescenza, quando bi-
sogna stargli vicino per tessere
pazientemente nuove trame nelle
relazioni quotidiane, che consen-
tano di ricucire gli strappi di un
comportamento opportunistico o
superficiale .
Perché , che ci piaccia o no , è
inevitabile che i nostri ragazzi
sbaglino. È il prezzo che devono
pagare per diventare grandi , per
imparare a fare da soli , per guar-
dare le cose da una prospettiva
che inevitabilmente non coincide
con la nostra. Ed è altrettanto
vero che qualche volta ci è possi-
bile intervenire per aggirare un
rischio o per rimediare ad un
guaio ; altre volte invece ci tocca
metterci da parte, roderci il fegato
sulla nostra impotenza e lasciare
che i giovani risolvano da sé i
problemi che si sono creati con le
loro stesse mani.
Tutto questo è certamente
doloroso, ma salutare per tutti.
Per i figli , perché si salvino dalla
tentazione dell'onnipotenza che
la cultura contemporanea mette
loro davanti a ogni piè sospinto ;
per noi adulti , spesso malati di
perfezionismo. E benefico , so-
prattutto, per riattivare i canali
della solidarietà fra le generazio-
ni: è troppo facile volersi bene e
condividere la vita quando tutto
va bene , quando ciascuno soddi -
sfa le aspettative degli altri .
Il vero test nella vita familiare
consiste nella capacità di dirsi l'un
l'altro: "ti amo e ti stimo anche se
sei una persona normale e quindi
fragile ; anche se il bilancio fra i
tuoi talenti e i tuoi limiti qualche
volta va in rosso; ti voglio bene
non nonostante le tue debolezze,
ma proprio perché attraverso di
esse possiamo insieme fare l'e-
sperienza del perdono e dell'aiuto
reciproco". Si tratta di un investi-
mento costoso sul piano affettivo?
Sicuramente , ma è una sorta di
credito che i ragazzi ci accordano
per tutti gli errori e le omissioni
che compongono il nostro impe-
gno educativo. A ben guardare, ci
conviene impostare così il rappor-
to fra genitori e figli. ..
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS
FAMIGLIA
SALESIANA
di Corrado Bettiga
J"'"'~ ' ~a
$\\
~
CSM
Fondate nel 1937 a Miyazaki da don Antonio Cavoli (1888-1972),
sacerdote salesiano di forte personalità spirituale ed apostolica,
che guida l'Istituto fino alla morte.
SUORE DELLA CARITÀ
DI MIYAZAKI
(C ARITAS SISTERS
OF M IYAZAKI)
Nella fondazione dell'Istituto
diede un grande aiuto a don Ca -
vo! i co n co nsigli e ori entamenti il
servo d i Di o mo nsi gnor Vin ce nzo
Cim atti , Prefetto apostoli co cli
Mi yaza ki c he la ri co nosce co me
Istituto di diritto di ocesa no nel
1938; dopo 50 anni di ve nta di
diritto pontifi cio. Dal 1986 fa par-
te dell a fami gli a Sales iana. L' Istitu-
to, nato da un Conferenza di -San
Vin ce nzo femminil e per visitare i
poveri e gli ammalati, si sv iluppa
poi co me assoc iaz io ne e co me
con gregaz ion e reli giosa. Dop o il
peri odo belli co nel 1946 c'è la
prim a fond az ion e fu o ri dell a Pre-
fettura aposto li ca, diec i anni dopo
in Co rea. Attu alm ente le suore
son o presenti in 11 naz ioni e 4
contin enti : Gi appon e, Corea del
Sud, Brasil e, Boli v ia, Perù , Itali a,
Germ ani a, Pap ua Nu ova Guin ea,
Au strali a, Stati Uniti , Filippin e. Le
Su ore sono poco più di mill e, con
un discreto numero di noviz ie.
Hanno come patroni i I Sacro
Cuore, Maria Ausiliatrice, san
Giuseppe, san Vincenzo de' Paoli,
Don Bosco. La ricchezza di patro-
ni rivela lo spirito e la missi o ne
dell ' Istituto: co ntribuire all 'evange-
li zzaz ion e rivelando l' infinita ca -
ri di Dio, spec ie attraverso opere
di mi se ricord ia e di edu caz io ne,
co n attenzione verso chi è debo le
e sofferente: non sol o i piccol i e i
giovani , ma gli amm alati , gli
an z iani , le fa mi gli e bi sognose, i
" poveri " di ogni genere.
La contemplazione del mistero
del Cuore di Cri sto è fonte viva e
ard ente dell a ca rità salvatri ce. 11
centro dell e opere è l'esercizio del-
l'apostol ato dell a carità, con lo spi -
rito di benefi ce nza di san Vincenzo
de' Pao li e co n la prati ca del Si ste-
ma Preventi vo. Una v ita ce ntrata
nell ' Eu ca risti a alim enta la ca rità
aposto!ica. La fede co me abbando-
no alla Providenza del Padre, aiuta
la povertà dei mezzi ed il sacrifi cio
che accompagnano l'atti vità.
Una Associazione di Coopera-
tori, sotto la guida dell e Suore, le
affi anca nell e loro opere prati ca n-
do la ca rità materi ale e spirituale.

4.7 Page 37

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BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

4.8 Page 38

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-~-
"ARS EDUCANDI 2"
di Francesco Casella
L'importanza della
tradizione che ha fatto
grande la vita di
Don Bosco e la sua
opera nel mondo non
sfugge a nessuno,
superiore, studioso,
o semplice confratello.
Continuiamo ad
accennare a quelle
condizioni abilitanti
che permettono
di perpetuare il carisma
--- educativo, rimanendo
tenacemente attaccati
ai valori salesiani
come l'edera all'albero.
I L'impegno educativo salesiano
chiede di dedicare ampi spazi
alla convivenza con i giovani.
Alcuni cardini sono imperituri
e tali devono restare, pena il
rischio di ritrovarsi alle cor-
de e assistere malinconicamente al
disfacimento dei sogni e degli ideali
del fondatore . Nell 'educazione oc-
corre avere attenzione inventiva per
il tempo libero, al realismo e alla
concretezza delle scelte, alla qualità
di ciò che si insegna .. .
ANIMATORI
DEL TEMPO LIBERO
L'inventiva per il tempo libero e
l'esperienza di gruppo sono elementi
fondamentali della tradizione peda-
gogica salesiana, afferma il Capitolo
Generale 23°: "L'esperienza di grup-
po è elemento fondamentale della
tradizione pedagogica salesiana"1•
L'opera educativa di don Bosco è
contrassegnata dall'iniziativa orato-
riana. In questa prassi educativa oc-
cupano uno spazio privilegiato i
gruppi giovanili con la loro varietà
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS
ed espressioni; in essi si favorisce la
com un icazione interpersonale e il
protagonismo.
DIFFUSORI
DI CONCRETEZZA
Una delle caratteristiche della pe-
dagog ia di Don Bosco è la sua pra-
ticità, ossia il vo ler abilitare i giova-
ni alla concretezza della vita, sia so-
ciale che ecclesiale. Nella prass i
educativa la teoria non basta. Oc-
corre unire alla fo,mazione della
mente e del cuore, l'acquisizione di
abilità operative e relazionali, spirito
d'iniziativa, sincera capacità di sa-
crifici piccoli e grandi, inclinazione
personale al lavoro con senso di re-
sponsabilità, apprendimento di ser-
vizi e di mestieri, insomma, un ad-
destramento al realismo dell 'esi-
stenza con crescente senso di serietà
e di collaborazione.
Tutto questo per la formazione del
giovane "onesto cittadino", accom-
I
L'inventiva per il tempo libero
è l'elemento fo ndamentale della
tradizione pedagog ica salesiana.

4.9 Page 39

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I
Don Bosco invita i salesiani
a fare dell'educazione dei giovani
alla fede la loro ragion d'essere.
pagnato anche dalla cura degli at-
teggiamenti di comunione e partec i-
pazione in impegni della com unità
eccles iale (assoc iazioni , gruppi , ser-
v izi aposto lici)2•
FORMATORI
D'ECCEZIONE
li Capito lo Generale 23° ci assi-
cura che l'educazione è " il luogo
privilegiato del nostro incontro con
Dio"3. Comporta una specia le spiri-
tualità apostoli ca, che è simultanea-
mente pastorale ed educativa. Scri-
ve Giovanni Paolo II:
Nella prassi educativa la teoria
non basta.
"Mi piace cons iderare di Don Bo-
sco soprattutto il fatto che egli rea-
lizza la sua personale santità me-
diante l' impegno educativo vissuto
con zelo e cuore apostolico, e che sa
proporre, al tempo stesso, la santità
quale meta concreta della sua peda-
gogia. Proprio un tale interscambio
tra educazione e santità è l'aspetto
caratteristico della sua figura: egli è
un educatore santo, si ispira a un
modello santo - Francesco di Sales
- è discepolo di un maestro spiritua-
le santo - G iu seppe Cafasso - e sa
formare tra i suoi giovani un ed u-
cando santo - Domenico Savio"4•
CONVIVENZA
COI GIOVANI
Don Bosco ci insegna che dobbia-
mo santificarci educando! L'impe-
gno educativo salesiano chiede di
dedicare ampi spazi e tempi adegua-
ti alla convivenza con i giovani. Ciò
esige un cuore ripieno di "carità pa-
storale" e una mente ricca di "intel-
ligenza pedagogica", una solidarietà
spirituale ed educativa vissuta nei
momenti feriali, quotidiani, come
nei momenti difficili, critici o in
quelli esaltanti.
Nella mente del Fondatore i suoi
figli non dovrebbero essere persone
dedicate solo professionalmente ai
giovani, ma dovrebbero fare del lo-
ro impegno educativo lo spazio spi-
rituale e il centro pastorale della
propria vita, della propria preghiera,
della propria profess ion alità, del
vissuto quotidiano.
Don Bosco ci invita a fare dell'e-
ducazione de i giovani alla fede la
nostra ragion d'essere ne ll a Chiesa,
ossia il nostro modo di partecipare
alla sua santità e azione: in essa di-
verremo santi se saremo missionari
dei giovani!
"Per i giovani - sc riveva don Vec-
chi - si sono formulati 'manifesti' e
proposte sin dagli anni Ottanta. II
CG23 dei Salesian i ha dato autore-
volezza di proposta com unitaria
condiv isa a tali 'manifest i'. Sinteti-
camente il CG23 ha parlato di spiri -
tualità del quotidiano, spiritualità
della gioia e dell 'ottimismo, spiri-
tualità dell 'amicizia con il Signore
Gesù, sp iritualità di com uni one ec-
clesiale e spiritualità di servizio re-
sponsabi le "5.
" Ultim amente [il CG24] si è cer-
cato di ev idenziare quello che me-
glio e più ci porta a condi videre con
i laici la missione: l'amore preferen-
ziale, in forma di carità pastorale,
per i giovani, spec ialmente i più po-
veri6, la q ualità dell'incontro educa-
tivo e lo spirito di fam igli a7, I' impe-
gno per la Chiesa e per il mondo
mosso dal da mihi an.imas8, il quoti-
diano fatto di dovere, rapporti, pro-
fess ionalità vissuto alla presenza di
Dio9, la pratica educativa del Siste-
ma preventivo10 continuamente rin-
novata"11.
(continua)
1 CG23, n. 274.
2 Egidio VIGANÒ, Nuova educazione, in Att i
del Consigli o Genera le, n. 337, pp. 27-36.
3 CG23 , n. 95.
4 GIOVANN I PAOLO II , Ju ve11um Parris, n. 5.
5 CG 23 , nn. 158- 180: La spiri111ali1à giova-
nile salesiana. Molto interessante è anche la
ri lettura del le "Beatitudini" evangeli che per
una spiritualità giovanile, cfr. Egid io VIGANÒ,
Srrenna 1985. Le Bearirudini evangeliche.
Roma, Casa general izia FMA 1985 .
6 CG 24, nn. 89-90.
7 CG24, n.91.
8 CG 24, Il. 94.
9 CG 24, nn. 97-98.
IO CG 24, Il. 99 .
11 J. VECCHI , Srrenna 1998, p. 27.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

4.10 Page 40

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Nelle terre della "Grande Pace" la pace è terminata.
THEHAPPY
ISLES di Luciano Capelli
- I piccoli della comunità salesiana di Komporo.
Erano considerate
un Eden, e lo erano
realmente, ora lo
sfruttamento
indiscriminato,
un turismo spesso
irrispettoso, la rivalità
delle grandi potenze
e le rivalità tribali hanno
drasticamente
ridimensionato l'alone
paradisiaco che
le ricopriva ... I salesiani
ci lavorano con impegno
encomiabile.
L' arcipelago più famoso del
mondo ospita la più ri cca
famiglia di lingue del
globo , un mare favolosamente puli-
to, gruppi tribali con un patrimonio
di tradi zioni unico , regolato dall 'an-
tico ordinamento del custom law, e
cerimonie risalenti a quattromila
anni prima di Cristo, fl ora e fa una
di una bell ezza e ricchezza quasi
esagerata, un fonda le marino in cu i
lo snorkelling riserva emozioni da
brivido. .. Flussi migratori diversi
hanno arricchito via via le iso le di
un impressionante miscuglio di
razze, lingue, costumi, cerimonie.
NON POTEVA DURARE
Cominciarono gli Spagnoli. Nel
1598 Don Alvaro de Mendaf\\a y
Neyra partì alJ a scoperta del! 'areipe-
lago di cui parlavano racconti e do-
cumenti . Non restò de luso, se già
due ann i dopo le iso le scoperte furo-
wauo/Aaosro 2002 ns
no chiamate Yslas de Salomon, con
riferimento al biblico re d'Israele,
passato alla stori a per la sua magni-
ficenza. Nome più appropriato non
si poteva trovare per quelle terre da
favola immerse in ricchezze senza
pari. Ma da cominciarono i guai:
cacciatori, trafficanti, cercatori, truf-
fatori e commercianti senza scrupoli
le presero d 'assalto ... Così finì la
Grande Pace, l'arcipe lago divenne il
luogo più inospitale del Pacifico.
Giapponesi, Inglesi e Americani che
se lo contendevano ci guerreggiaro-
no senza evitare colpi bassi e g ioch i
sporchi. A rimetterci - manco a
dirlo - la popolazione locale. So lo
ne l 1978 le Salomon ragg iunsero
l'indipendenza, tre anni prima era
toccato a Papu a N uova Guinea, ne l
1980 toccherà a Vanuatu ...
Non fu l' indipendenza a sanare le
ferite, a riportare la brezza paradi-
siaca tra le tribi:1 indi gene e quelle
immi grate, tra governo e sudditi .
Polinesiani, Melanesiani, Microne-
siani diedero vita a lotte feroci che
portarono alla ribalta internazional e
i problemi che colonizzazione e
protettorati non avevano mai voluto
o saputo risolvere.
DON BOSCO A FUMETTI
È g iovane la presenza dei sales iani
ne lle iso le della "Grande Pace" che
non c'è più . I primj tre vi sbarcaro-
no, provenienti dal Giappone, nel
1995 per servire pastoralmente un
gruppo di villaggi ab itati da tribù
del! ' isola di Guadalcanal e di Malai-
ta. Quando ne l 1999 scoppiò la ten-
sione etnica tra le due etnie i malai-
tiani si rintanarono a Honiara, la ca-
pitale o tornarono nell ' iso la di origi-
ne mentre le tribù di Guadalcanal si
rifugiarono nella foresta per sfu ggire
all a poli zia di stato che dava loro la
cacc ia. Cento anni di evangelizza-
zione non erano riusciti a cancell are

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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L'opera dei salesiani in un contesto difficile.
Danza per festegg iare gl i ospiti
nella parrocchia dei salesiani di Tetere.
Swaghi Village. I piccoli si divertono a salire sugli alberi,
circondati da una natura meravigliosa.
l'odio etni co, il piLt tenace e duratu-
ro deg li odi. Per la giovane comu-
ni sales iana fu la prova del fuoco.
Essa si mise a disposizione di chi
aveva pi ù bisogno senza badare al-
!'etni a. Come lasciapassare un nome
"Don Bosco", scritto ben visibi le
·.":'i: . P
P.U_.6~ --
EW1
EA N._
1~,E~
ISLANDS
Guadalcanal r~HonJara
SOOm i
VANUATU \\!
ISOLE SALOMONE
27,566 km 2
450.000 abitanti
992 isole
343 abitate
80 lingue e innumerevoli dialetti
95% cristiani (29% anglicani
19% cattolici , 17% evangelidi
11 % metodisti , 10% avventisti)
9% altri
su lla jeep che il coadiutore salesiano
giapponese, il signor Tanaka, usa
per ogni genere di soccorso. Il fac-
cione sorridente di Don Bosco am-
morbidisce guerriglieri e governati-
vi, mi litari e param ilitari, intruppati
e sbandati ... Non una vo lta so la i sa-
lesiani , fermati da guerriglieri/ragaz-
zi, hanno loro regalato la vita di Don
Bosco a fumetti accompagnata da
un po' di tabacco . . . un altro genere
di "fumetto " che sembrava contri-
bu isse a calmare i bo llenti sp iri ti dei
focosi soldatini , invece di eccitarli .. .
Vacc i a capire!
PER I PEGGIORI
Dal 2000 i sales ian i sono entrati
anche nella capita le Honiara, in
tempi di piena guerriglia etnica e, da
subito, il "Don Bosco Training Cen-
ter" ha spalancato le porte a tutti
senza distinzione. Lo freq uentano
giovan i di ogni etnia e reli gione.
Non so lo: i privi legiati sono "i peg-
giori", sì, i giovani più difficili,
quelli resp inti dal sistema educativo
pubblico, quelli letteralmente più
abbandonati, i bocciati che non
avrebbero più altra possibilità di fre-
quentazione. A Honiara si fa pre-
venzione pura: si raccolgono prima
che costoro entrino in "giri" stran i,
prima che imbocchino chine perico-
lose, strade senza ritorno. Tre ispet-
torie salesiane sono partite all a con-
quista "educativa" del fantastico ar-
cipelago: quell a australiana a
Samoa, quella fi li ppi na in Papua
Nuova Guinea, quell a giapponese
alle Isole Salomone.
Così Don Bosco continua la sua
marcia in Oceania, accolto e accom-
pagnato dal folc lore locale fa tto di
I
Un ponte tra i migliori che ci
sono per raggiungere alcuni
villaggi della parrocchia di Tetere.
danze, lance, canti , suoni e costumi
da fores ta con piume, fog lie, pitture.
L'opera non è venuta su da sola.
Molti i volontari venuti dall 'Italia
che hanno rinunciato alle ferie, o
meglio hanno fatto ferie alla Don
Bosco, il quale affermava che per ri-
posarsi bastava cambiare lavoro .
Nelle Salomon non c'è niente, tranne
la natu ra, anche lei 01m ai deturpata
in pi ù punti dall 'avidità dell ' uomo .
Si vive di banane e noci di cocco, il
cibo costa come in occidente e il sa-
lario medio è di due dollaii locali al-
i 'ora, il che vuol dire 52 centesimi di
euro, circa 1000 delle vecchie lirette.
Le strade sono abbellite di buche che
in mezzo alla fo resta diventano spes-
so voraggini. Le infras trutture sono
semplicemente da inventare. Una
nota di fo lclore straniero rallegra
spesso le fes te dei villaggi in piena
fo resta equatoriale: tra i canti indige-
ni si leva ogni tanto l' ari a inconfon-
dibi le di "O so le mio", cantata da un
coadiutore giapponese!".
O
8S LUGLIO/AGOSTO 2002

5.2 Page 42

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_ , J I NOSTRI MORTI
El
Notifichi amo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosc iuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Mi ss ioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto l 3- l - 1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le fo rmule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... L asc io alla Direz io ne Ge-
nerale Ope re Don Bosco, co n
sede in Roma (o all ' Istituto Sa-
lesiano per le Mi ssioni , con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di € ... o titoli , ecc. per
i fini istituzionali de ll 'Ente".
b) di beni immobili
" ... Lasc io alla Direz io ne Ge-
nera le Ope re Don Bosco, con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Mi ss ioni , con sede
in Torino) l' immobile sito in .. .
per i fini istituzionali de ll 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" ... A nnull o og ni mi a prece-
dente dispos izione tes tame nta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'J stituto Salesiano pe r le
Mi ssio ni , con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fi ni isti tuzionali dell 'Ente".
(Luogo e data)
(firma per dis teso)
NB . Il testamento deve essere scriflo per
imero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via de ll a Pisana, 1111
00 163 Roma-Bravetta
Te!. 06.656 12678 - Fax 06.656 12679
C.C. P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
V ia Mari a Ausili atrice, 32
I OI 52 Tori no
Tel. O11.5224247-8 - Fax O11 .522425 1
C.C.P. 28904 100
LUGLIO/ AGOSTO 2002 BS
GALLIONE sr. Maria,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Asti , il 30/03/2001 , a 77 anni
Ha prestato il suo servizio nella clinica San
Secondo di Asti per oltre 50 anni , come
infermiera e come animatrice di comunità,
facendosi dono a tutti , in una maniera qua-
lificata e senza soste. Ogni mattonella della
Clinica, e soprattutto della cappella, sono
testimoni di una ascesa continua nel domi-
nio di sé, nell'apertura a Dio, nell'impegno
a comunicare verità e dolcezza, speranza e
pace. I degenti e il personale infermieristico
sono sempre stati concordi nel rilevare la
profondità di intuizione, la sicura competen-
za , e la forza di un amore proteso verso
traguardi di luce. A tutti voleva comunicare
Dio e tutti portare a Lui. Era una vera for-
matrice , con il dono della fortezza e del
consiglio additava alle sorelle mete lumino-
se di carità e di fede , accompagnandone
fraternamente i passi. Sempre così ogni
giorno, premurosa, attenta, servizievole,
dimentica di sé fino agli ultimi mesi , quando
il male che l'aggredì in maniera irreversibile
si manifestò nella sua forma più grave.
Anche allora aveva un 'attenzione viva per
ogni persona, in particolare per ogni sorel-
la. Ha vissuto la sua ultima ora in piena
lucidità. Ha lasciato un grande vuoto in tutti.
RIZZO Jolanda GIURIA,
cooperatrice,
t Savona, il 12/03/2001 , a 87 anni
Moglie , mamma, insegnante di qualità mo-
rali e spirituali ad altissima valenza. Donna
di fede , sempre disponibile , attenta alle
necessità di tutti , pronta a intervenire là do-
ve c'era bisogno di lei , a prendere le difese
dei più deboli , a soccorrere quelli più in dif-
ficoltà. Coordinatrice del gruppo di coope-
ratori della sua città per diverso tempo, ha
svolto il suo servizio con dedizione e gene-
rosità. Sempre puntuale agli incontri , atti-
va , dinamica, era diventata un po' il simbo-
lo stesso della famiglia salesiana di
Savona e uno dei personaggi della comu-
nità parrocchiale , cui ci si poteva rivolgere ,
sicuri che non ti avrebbe deluso.
DE PRETTO sac. Luigi, salesiano,
t Venilale (Timor), il 06/01 /2001, a 76 anni
Quando cominciò a non sentirsi bene
espresse il desiderio di morire a Natale ...
Gli si fece osservare che forse sarebbe
stata una festa per lui , ma avrebbe rovinato
la festa a molti altri. Si convinse e rimandò
all'anno nuovo. Non sarebbe meglio aspet-
tare la chiusura dell 'anno Santo ,
all'Epifania? Si convinse. Ma quando gli
venne proposto di aspettare la Quaresima:
"Ah , no. Chiudiamo l'anno santo e basta!".
E, puntuale_, se ne andò verso il Signore il 6
febbraio ... E morto nel giorno della "manife-
stazione del Signore" don Luigi , consapevo-
le di quanto gli stava accadendo, abbando-
nato alla volontà di Dio. Possiamo affermare
che fu , per tutti coloro che l'hanno frequen-
tato , lui stesso una manifestazione della
presenza di Dio. Fu sempre vicino ai poveri
e ai sofferenti tanto amato dalla popolazione
che al suo funerale gli furono tributati gli
onori che solitamente vengono riservati solo
ai personaggi veramente importanti.
MIGLIORINI sr. Giovanna,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Triuggio (Ml) , il 27/06/2001 , a 85 anni
Suor Giovanna era nata al Il Cairo (Egitto)
da genitori italiani. Lavorò a Damasco e a
Betlemme. Nel 1980 venne in Italia per
ritrovare i propri familiari , e vi rimase per il
resto della vita, continuando a donarsi con
generosità nella comunità di Milano.
Rimase serena pur portando in cuore la
nostalgia del Medio Oriente che considera-
va sua patria. Il suo carattere forte e deci-
so, ma altrettanto sensibile e arguto , non si
smentì mai e segnò di "sana furbizia"
anche i suoi ultimi tempi di immobilità, nel
lento spegnersi della vita.
FASSA sr. Cleofe,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Calcutta (India) , il 30/06/2001 , a 87 anni
Era l'unica femmina di quattro figli, e l'ultima
nata: divenne perciò il centro di attenzione di
tutti. Dalla famiglia ereditò i talenti musicali.
A soli 24 anni, partì per l'India e il suo primo
campo di apostolato fu il SI. Mary's Convent
di Vellore, nel sud del paese. Si servì di tutti i
suoi doni di cuore e di mente, specialmente
quelli della musica e dell 'arte , e si lanciò
nella missione educativa, aiutando tutti con
entusiasmo e cordialità dovunque e in ogni
circostanza. Percorse tutta l'India che consi-
derava la sua seconda patria, e fu pioniera
in vari progetti educativi. Seguì e guidò cen-
tinaia di ragazze, povere e bisognose , a una
vita dignitosa, educandole e formandole con
la tenerezza di una mamma.
VANZANELLA Maria DAMETTO,
mamma di una FMA,
t Monastier (TR) , il 16/12/2001 , a 92 anni
Exallieva delle Figlie di Maria Ausiliatrice al
convitto "Rivetti " di Vigliano Biellese, spo-
satasi ha dato due figlie , Rita é Dorotea,
alla congregazione delle FMA. Rimase
improvvisamente vedova quando gli otto
figli erano ancora tutti minorenni , continuò
la loro educazione con straordinaria forza
d'animo. Lascia loro una preziosa eredità,
il sorriso, la tenacia nel lavoro , una vita di
sacrificio sostenuto con grande fede e
forza d'animo, un altrettanto grande altrui-
smo e allegria salesiana nella buona e
nella cattiva sorte, guadagnandosi l'amore
tenero e affettuoso dei figli , e la stima
incondizionata della gente.
Venuta la sera di
quel giorno ~ esù disse:
"Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)

5.3 Page 43

▲back to top
nario della Redenzione ; 11-15
aprile 1984) e la precedente
(Grande Giubileo del 2000). La
sede dei raduni viene scelta dal
Papa, di volta in volta.
LUNARIO & ALTRO
• Il Sole . Il 1° so rg e alle 4.41 e
tramonta alle 19.49; il 15 rispetti-
vamente alle 4.50 e alle 19.44.
Luna nuova il 1O; piena il 24.
Verdure del mese : aglio , bieto-
le, carote , cavoli , cetrioli , cicoria ,
cipolle , fagioli , fagio lin i, finocchi ,
insalata, mais, melanzane, patate,
peperoni, piselli , pomodori , rava-
nelli , scarola, sedano , soia, spina-
ci , zucca, zucchin i. Frutta : albi-
cocche , angurie, ciliegie , fichi ,
lamponi, mandorle , mirtilli, melo-
ne, pere, pesche, susine, uva.
Piante e fiori raggiungono il
massimo sviluppo: attenzione a
insetti , parassiti e muffe. Irrigare
dopo il tramonto.
IL FIORE
La Bougainvìllea : pianta rampican-
te originaria dell'America meridiona-
le, simbolo dell'estate e del mare .
Hanno piccoli fiori , riuniti a tre alla
cima dei rami , ognuno accompa-
gnato da una brattea in genere di
colore viola o rosso. Sono coltivate
come ornamento e per coprire muri
e pergole . Devono il nome all 'e-
sploratore francese barone di Bou-
gainville (1729-1811).
LA GIORNATA
Dal 18 al 28 luglio , a Toronto
(Canada) , si svolge la XVII Gior-
nata Mondiale della Gioventù . A
Roma si sono svolte la prima (in
occasione del Giubileo Straordi -
IERI ACCADDE
1° luglio 1997: Hong Kong non
è più colonia inglese e torna alla
Cina .
4 luglio 1946: indipendenza del-
le Filippine dagli Usa, che le ave-
vano occupate nel 1898.
6 luglio 1849: a Roma, muore
Goffredo Mameli.
8 luglio 1978: Sandro Pertini è
presidente della Repubblica italiana.
15 luglio 1965: inaugurato il
traforo del Monte Bianco.
15 luglio 1980: per protesta con-
tro l'occupazione russa dell'Afgha-
nistan , le Olimpiadi di Mosca
sono boicottate da 53 Paesi. L'Ita-
lia vince 8 medaglie d'oro .
17 luglio 1918: in Russia, a Eka-
terinburg , assassinati lo zar Nico-
la 11 e la sua famiglia.
18 luglio 1870: il Concilio Vati-
cano I promulga la costituzione
Pastor aeternus, sul dogma del-
l'infallibi lità papale .
19 luglio 1898: a Berlino , nasce
il filosofo Herbert Marcuse.
20 luglio 1903: muore papa Leo-
ne Xlii.
20 luglio 1939: il treno italiano
Etr200 stabilisce il record mondia-
le di velocità, a 203 km/h.
21 luglio 1969: Neil Armstrong è
il primo uomo a toccare il suolo
lunare.
24 luglio 1922: la Società delle
Nazioni dà alla Gran Bretagna il
mandato sulla Palestina per con-
servare l'equilibrio tra arabi ed
ebrei ; all 'epoca la popolazione
comprende 589 mila arabi, 83
mila ebrei e 71 mila cristiani.
27 luglio 1953: armistizio in Co-
rea e divisione del Paese lungo il
38° parallelo .
28 luglio 1914: l'Austria-Unghe-
ria dichiara guerra alla Serbia: ini-
zia il primo conflitto mondiale .
LA LENTE
Il tema scelto dalle Poste europee
per "Europa 2002" è il circo ; ecco
due vivaci interpretazioni delle iso-
le Aland e Jersey . Effetto "azio-
ne" , invece , sul francobollo del
Liechtenstein per i Mondiali di
calcio in Corea e Giappone. San
Marino ricorda il decennale del
Trattato di Maastricht. L'Austria ,
infine, dedica un moderno , effica-
ce dentellato alla Caritas .
LE MOSTRE
Al Palazzo Reale di Milano, sino al
15 settembre, New York Renais-
sance. Dal Whitney Museum of
American Art: 93 sculture e dipinti
degli ultimi 50 anni, molti mai espo-
sti in Europa. Sempre a Milano ,
alla Rotonda della Besana, sino a
novembre, Arte sugli altari del
mondo. A Ferrara, sino al febbraio
2003 , celebrazioni in onore di
Lucrezia Borgia: 500 anni fa que-
sta donna (in via di rivalutazione)
giungeva nella città, sposa del
duca Alfonso d'Este.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

5.4 Page 44

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Savina Jemina
primo incontro , nel 1992, dei Grup-
1 pi di lavoro per le popolazioni indi-
f~ gene della Sottocommissione per
la prevenzione della discriminazio-
ne e per la protezione delle mino-
ranze .
LUNARIO & ALTRO
• Il Sole : Il 1° sorge alle 5.05 e
tramonta alle 19.29; il 15 febbraio,
alle 5.19 e alle 19.11 . Luna nuova
1'8; piena il 22.
Verdura del mese: barbabietole,
carote , cetrioli , cicorie , cipolle ,
coste, fagioli , fagiolini , lattuga, me-
lanzane , patate , peperon i, piselli ,
pomodori , rape, ravanelli , sedano,
spinaci, zucche , zucchine .
Frutta : anguria, fichi , lamponi,
mele , meloni , mirtilli , more , pere ,
pesche, prugne, ribes , uva.
Cantina: dal 24 agosto al 6 set-
tembre (ultimo quarto) è consiglia-
to imbottigliare i vini da invecchia-
mento.
IL FIORE
Tipica è la canna indica, erbacea
perenne , dalle foglie grandi , colti-
vata per ornamento di giardini e
per i fiori recisi. In agosto fiorisco-
no anche le petunie, dai bei fiori
campanulati , originarie del Sud
America, e le fucsia, dai fiori pen-
duli , con sfumature dal rosso al
violaceo e talvolta con parti bian -
che che li rendono più eleganti.
LA GIORNATA
Il 9 agosto ricorre la Giornata
internazionale delle popolazioni
indigene. La data è quella del
IERI ACCADDE
1° agosto 1917: nella sua Nota
alle Nazioni, papa Benedetto XV
definisce la guerra "inutile strage".
2 agosto 1980: strage nella sta-
zione ferroviaria di Bologna, con
85 morti .
2 agosto 1990: l'iracheno Sad-
dam Hussein fa invadere il Kuwait.
6 agosto 1945: bomba atomica
Usa su Hiroshima e, il 9, su Naga-
saki .
6 agosto 1978: muore papa Pao-
lo VI.
14 agosto 1988: muore Enzo
Ferrari , all 'età di 90 anni.
15 agosto 1914: apertura del
Canale di Panama, dopo 1O anni
di lavori .
16 agosto 1815: nasce san Gio-
vanni Bosco .
19 agosto 1985: a Casablanca
(Marocco) , Giovanni Paolo Il parla
a 50 mila giovani islamici .
21 agosto 1911: al Louvre è
rubata la Gioconda di Leonardo da
Vinci ; il quadro sarà ritrovato due
anni dopo .
21 agosto 1939: assassinio di
Trotzkij, ordinato da Stalin.
21 agosto 1964: muore Palmiro
Togliatti , segretario del Partito co-
munista italiano.
21 agosto 1968: in Cecoslovac-
ch ia, intervento militare sovietico,
dopo la "primavera" di Dubcek.
26 agosto 1949: muore suicida lo
scrittore Cesare Pavese.
26 agosto 1978: eletto papa Gio-
vanni Paolo I, Albino Luciani.
27 agosto 1975: muore Hailè
Selassiè, imperatore d'Etiopia.
28 agosto 1963: a Washington ,
marcia per i diritti civili , indetta da
Martin Luther King.
LA LENTE
La punta di una stilografica è il
soggetto scelto dal Belgio per la
Giornata della Filatelia. L'Onu pro-
segue con la serie annuale, dedi-
cata a 12 specie animali in perico-
lo . Il Bhutan ha emesso un fogliet-
to per il suo leopardo delle nevi .
La Svizzera ricorda i 100 anni
dell 'orsetto Teddy Bear con cin-
que dentellati dalla forma anche
ovale . Le isole Cayman , invece ,
propongono Snoopy e gli altri car-
toons dei Peanuts.
LE MOSTRE
A Torino , al Museo d'antichità, si-
no al 30 settembre , Lacrime
d'ambra. Ornamenti femminili del-
la Basilicata antica. Nella Rocca
Borromeo di Angera (Varese),
sino al 3 novembre , Automi, me-
raviglie meccaniche francesi e
tedesche del XIX e XX secolo. A
Cormòns (Gorizia) , dal 16 al 18
agosto, si svolge l'ormai tradizio-
nale Festa dei Popoli, organizzata
dall 'Associazione Mitteleuropa,
con la presenza di gruppi folclori -
stici di Paesi già asburgici. A
Roma , nelle Scuderie del Quirina-
le , dal 15 luglio al 15 settembre ,
Plessi: con l'us o sapiente delle
nuove te cnologie , l'artista, nato
nel 1940, riesce a dar senso
all 'incomprensibile.
LUGLIO/AGOSTO 2002 BS

5.5 Page 45

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PRIMA PAGINA
Redazionale
G iova nni Ga ll o tor-
nò dagli USA
dov'e ra emi grato
per lavoro, portando con
sé alcuni fazzo letti. Li re-
ga ad Agnese il gio rn o
che la sposò. Lei ne scelse
uno e lo fece appoggiare
via v ia sugl i occ hi dei
suoi sette figi i i I giorno
del loro battesimo. Lo po-
sò anche su ll'urna di Don
Bosco un giorno che si re-
in pe llegrin aggio a Va l-
docco. Co n se mpli cità si
rivolse al santo: " Don Bo-
sco, tu qui a Va ldocco hai
tante sta nze v uote che
non usi, io in vece non so
dove mettere a dorm ire i
mie i sette figli . A iutami tu,
prend ine qua lcuno che ti
aiuti ... ". Don Bosco la
prese in parola, e se ne
sce lse add iri ttura quattro,
due masch i e due fe mmi -
ne. Il famoso fazzoletto
andò a suor Giusepp ina il
giorn o che partì mi ss iona-
ria per la Cina. La mamma
co nsegnandogli elo le fece
una raccomandaz ione: " Ri-
co rd ati, un giorn o verra i a
metterlo su i miei occ hi ,
quando sarò morta! ".
Non ebbe vita facile. Il
fazzo letto, in tendo. Si pre-
se un bombardamento
giappo nese a Shang hai
nel 193 7, ma si sa lvò,
chiu so co n pochi li bri d i
catechismo, in un como-
d ino che, non si sa come,
res istette ai cro ll i e ai ca l-
cinacc i. A Canton seguì la
sua padrona in galera,
acc usata co n altre sorel le
di aver ucc iso 2000 bam-
bini! Erano i tempi in cu i
si credeva - almeno in
Cin a - che pi ù grosse si
spa rava no più le pa nzane
diventavano ve re! Ma do-
vettero rilasciarle: 2000
bamb ini erano propr io
tropp i anc he per iI p
STORIA
DIUN
FAZZOLETTO
Sprazzi inediti di quattro fratelli salesiani,
due FMA e due SDB, e della loro mamma.
parz iale de i giud ic i. Si
sa lvò ancora a Macao, a
Formosa, ne ll e Fil ippine,
seguendo sempre doci !-
mente le travers ie di guer-
ra e gli spostame nti di
suo r Gi usep p ina. Ne l
1961 tornò fin almente in
Ita li a e si riposò un po' a
Mathi , passando nu ova-
mente per qualc he tempo
ne ll e mani de ll a signora
Ga ll o che ivi, presso la
casa de ll e mamm e de i
sa lesiani, trascorreva sere-
namente la sua vecchia ia.
Quando suor Giusepp ina
ripartì, il fazzo letto lo trat-
tenne do n Severino: se
fosse tornato in Cina diffi-
c i Imente av rebbe potuto
essere posto sugli occhi di
mamma Agnese, una vol-
ta morta. Asso lse i l suo
comp ito, co m'era stato
stabili to, po i per dec isione
una nime di don Severin o,
don Atti li o e suor Onori-
na, tornò nell e mani d i
suor Giu seppi na a Hong
Kong, dov' è tutt'ora.
Suor Giuseppina è in
missione da 67 anni. Cin a
e Fi li ppine sono stati i
suoi campi cl i lavoro. Ec-
co la, nel la foto, mentre
per i l suo 90° comp lea n-
·no nel gennaio scorso,
riceve tanti giocattol i che
alcu ne d itte rega lano da
an ni a don Attili o, il qua le
li passa a lei che sa come
distribu irli. Di bimbi po-
ve ri e abba ndonati ne co-
nosce tanti, tropp i . Suor
Onor in a in ta nto ha rag-
giunto la mamma in cie lo.
Do n Att ili o e don Seve ri-
no passano la loro tran-
qui Ila vecc hi aia uno a
Hong Kong e l'a ltro a
Torino. E il fazzo letto
amer ica no co ntinu a a
conservare la storia straor-
dinaria cl i questa fa mi glia.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

5.6 Page 46

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
UNA BELLA
STORIA
Riferiamo il miracolo che ha por-
tato suor Maria Romero alla
beatificazione.
Maria Solfs Quir6s è ora una
bambina sana e vivace, diligente
scolaretta di quasi sette anni. La
sua nonna mate rn a, Giannina ,
ha avuto la fortuna di conoscere
personalmente suor Maria Ra-
mero come allieva, e poi di colla-
borare con lei nei faticosi incerti
inizi delle sue opere soci ali . Tale
co llaborazione prosegue , anche
mentre Giannina cresce la sua
be ll a famig li a : due figli e due
figlie . Una di queste , Claudia ,
nata nel 1966, ha formato a sua
vo lta una famiglia e nella prima-
vera del 1994, già madre di due
bambini , annuncia di essere in
attesa di un terzo. Grande gioia
per nonna Giannina e per tutto il
numeroso parentado.
Ma dopo alcuni mesi certi ma-
lesseri inusuali impongono con-
trolli medici , che portano a dia-
gnosticare i sintomi di una grave
malformazione del nascituro :
quella che com unemente viene
detta "labbro leporino", che cor-
ri sponde all a mancata fusione
della vo lta palatale durante la
vita prenatale e comporta per i
neonati seri problemi a livello di
respi raz ione e di suzione , ac-
compagnati da disturbi diversi
con consegue nze per la vitalità
e la crescita.
Questa situazione - che i medici
chiamano "labiopalatoschisi" -
non è sanabile se non con deli-
cati interventi chirurgici , ripetuti
nei primi ann i di vita. Una tale
diagnosi preoccupa ovviamente
la famiglia , nel la quale ci sono
medici , specialisti in campo ri co-
struttivo oro-cranio-facciale .
Sono costoro a proporre di sotto-
porre le ecograf ie di Claudia
all 'esame di Centri di alta spe -
cializzazione in Nordamerica ,
dove l'équipe medica - non
informata della prima diagnosi -
giunge alle stesse conclusioni ;
anzi , una volta nata la bimba,
offre l'assistenza chirurgica del
caso, e invia consig li ai genitori
per prepararsi a questa emer-
genza. Fra l'altro, un fratello di
Claudia provvede una riserva di
succhiotti "speciali" per consenti-
re alla piccola di alim entarsi
(succhiotti che , al momento del
ricovero in clin ica, saranno di-
menticati a casa, con disappunto
del pediatra). Intanto, la signora
Giannina consiglia a Claudia di
affidarsi a suor Maria Romero,
e mobilita una vasta cerc hia di
persone che raggiunge attraver-
so associazioni e gruppi di pre-
ghiera cu i partecipa. Così sono
LUGLIO/AGOSTO 2002 BS
in molti a trovarsi impegnati in
un a catena di so lidarietà spiri-
tuale per chiedere, con la stessa
fede e speranza , la guarigione
della piccola.
Claudia, dal canto suo, decide di
lasciare ogni altro suo impegno,
compreso un corso universitario
cui tiene molto, per "dedicarsi
alla sua bambina" : frequenza
quotidiana alla Messa, sosta di
preghiera presso la tomb a di
suor Maria, opere di beneficen-
za, dono di gioielli preziosi alle
Opere sociali di suor Romero ,
frequenza all'Eucaristia. Ripete:
"Fino a quando la piccola si trova
dentro di me e io posso comuni-
carmi , il corpo di Cristo inonderà
il suo corpicino .. . e me la gua-
rirà". Ne è certa, tanto da preoc-
cupare parenti e amici che temo-
no il contracco lpo psicologico
qualora il "miracolo" non acca-
desse.
L'ultimo co ntrollo ecografico del
2 novembre rivela presente la
malform azio ne. Si interpell ano
nuovamente i Centri specialistici
di eco di ag nostica pediatri ca a
Dallas, in Nordamerica, che affi-
dano lo studio alle équipes com-
pete nti. La risposta gi ung e ai
genitori il 2 dicembre con la con-
ferma della diagnosi e delle pre-
cedenti proposte di interve nto
chirurgico e assistenza medica.
Ma si inserisce nella vicenda un
dettagl io tutt' altro che trascu rabi-
le: il giorno 28 novembre 1994
alle 20,30 era nata Maria, sana,
bella ... perfette le sue labbra,
intero il nasino e assolutamente
indenn e il palato. Pochi minuti
più tardi ha già iniz iato ;'. : uo
primo regolari s sim n ";:> asta ",
senza probl emi di sorta: i suc-
chiotti speciali non servono ... La
bimba si chiam erà Maria, solo
Maria, in omaggio e lode vivente
HANNO SEGNALATO
GRAZIE:
Maria Belén Loor (Quito,
Ecuador') ha sperimentato l'ef-
ficace assistenza del la Serva
di Dio Maria Romero in occa-
sione di un esame/chiave del
suo curricolo.
Suor Rosetta Santin FMA (Gat-
tinara, Vercelh) esprime rico no-
scenza per l'insperato ricupero
di salute dopo una seria opera-
zione. Il sorriso di suor Maria
Romero, vista in sogno, le ha
infuso fi ducia e coragg io nel
riprendere le sue normali attività.
e ancora
Maria Dolores Bernal,
Los Angeles (USA) ;
F. M., Firenze ; Olga Furieri ,
Bordighera (Imperia).
alla Vergine e a suor Romero.
Gli specialisti che hanno assistito
alla sua nascita, nel constatare
che non c'erano tracce della
malformazione diagnosticata, si
scambiano sguardi di stupore e
quasi di imbarazzo. Qualcuno
impallidisce , altri hanno la voce
incrinata dall'emozione nel com u-
nicare la lieta notizia a parenti e
amici in attesa. E nell'anticamera
esplode un applauso fragoroso
fra commossi abbracci. Poi s'in-
tona spontaneamente una pre-
ghiera al Signore che non cessa
di operare meravigl ie per i figli
che lo invocano con fede.
È appena il caso di ricordare che,
secondo l'esperienza e la lettera-
tura clinica, nel periodo prenatale
il difetto di palatoschisi in atto può
essere suscettibile di guarigione
spontanea solo entro il primo tri-
mestre di gestazione. Mai oltre
questo termine, perché il proces-
so di fusione dei vari tessuti si è
ormai compiuto . E com unque in
tali casi rimane sempre una trac-
cia ben visibi le del processo cica-
triziale. Maria è oggi una bimba
felice: forse non ha saputo anco-
ra quale felicità "qualificata" sia la
sua, derivata da un fatto prodigio-
so che oggi siamo autorizzati a
chiamare apertamente miracolo,
dopo che la Chiesa ha appurato,
alla luce dell a scienza e dell 'e-
sperienza clinica, che il caso di
questa guarigione esula dai con-
fini della spiegabilità scientifica e
9ttinge i livelli del soprannatu rale.
E quanto si può leggere nel De-
creto sul miracolo del 24 aprile
2001 .
M. Romero Meneses Laura Meozzi
GUARITO DA
BRONCHITE,
ANGINA
E PROSTATA
Fedele devota del venerabile
Artemide Zatti , sento il bisogno
di pubblicare tante grazie e favo-
ri che imploro da Dio per su a in-
tercessione. Diventata sorda, in-
vocai il nostro caro Zatti , e tornai
a udire bene. Mio figlio cadde
gravemente ammalato e i medici
non riusc ivano a trovarn e la
causa. Feci allora una novena al
nostro protettore, e pochi giorni
dopo mio figlio si riebbe ; ora è
totalmente sano. Un mio cugino
Beato Artemide Zatti.
SPARISCE
L'AFFEZIONE
DETURPANTE
Compio la promessa di pub-
blicare la grazia ottenuta per
intercessione del beato 1
Artemide Zatti. Mio nipote
ebbe un'affezione cutanea al
viso ribelle a ogni cura.
Portato a C6rdoba e curato
da specialisti dell 'Università
di Medicina, non ebbe alcun
miglioramento. Ponemmo
allora la nostra fiducia nel
caro infermiere santo della
Patagonia, recitando ogni
sera la novena. Ebbene nel
corso della stessa notammo
un progressivo miglioramen-
to, fino alla sparizione com -
pleta del male che deturpava
il suo volto. Chiediamo di
pubblicare questa grazia e
intendiamo mantene re il
desiderio d 'imitare il beato
Zatli nelle sue virtù e confi-
dare nella sua intercessione.
Guglielmina Rau de Bracco,
Buenos Aires (Argentina)
d'età avanzata si era ammalato.
Andai a trovarlo al paese natio,
e lo trovai in fin di vita, malato di
cuo re, con bronchite cro ni ca ,
angina e prostata. Per i medici
era ormai incurabile, e me lo dis-
sero senza tanti giri di paro le.
Per nulla convinta, con tutta la
famiglia com inciai una novena al
venerabile Zatti , ed ecco il mira-
colo: mio cugino si riebbe e ora
vive felice a casa sua . Prego
pubblicare questa grazia a gloria
di Dio e del santo infermi ere che
qui in Argentina amiamo tanto.
Assunta Vargas,
Salta (Argentina)
Per la pubblicazione non si
Su tiene conto delle lettere non
firmate e senza r~cap1to.
ri chiesta s1 parra omerre, e
l'indicazione del nome.

5.7 Page 47

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FOC
Don FRANCIS MOLONEY
salesiano australiano, già
direttore, poi vicario ispettoriale,
specialista in Nuovo Testamento
(san Giovanni) e docente
all'Università Cattolica
di Washington. Ha predicato
gli esercizi spirituali al Consiglio
Superiore nel giugno 2001.
Don Francis, quanti alunni/e ha la Università Cattolica di Wa-
shington dove lei insegna?
Sono oltre 4000 gli studenti. Un numero di tutto rispetto per una
università diciamo confes ionale.
Lei è stato il fondatore di una università teologica: quale, e
quando?
Piuttosto di una facoltà teologica. Nel 1989 il Governo australiano de-
cretò che i piccoli "college" autonomi dovevano entrare a far parte delle
grandi università, e che le nuove università non potevano avere meno di
5000 studenti e tre Facoltà. Nel 1991 i vescovi fondarono "The Austra-
lian Catholic University", con sedi a Brisbane, Sydney, Canberra, Mel-
bomne e Ballarat, e le facoltà di Scienze dell'Educazione, Scienze della
Salute, Lettere. Io fui incaricato di fondare la facoltà teologica e nomi-
nato "Professor of Theology". Ci sono rimasto per 5 anni.
Lei è un riconosciuto specialista di Giovanni. Qual è il messag-
gio più importante dell'evangelista?
Lo si può dire citandolo: "Dio ha tanto amato il mondo da mandare
il suo Figlio ... non per giudicarci, ma per salvarci" (Gv 3: 16-17). Gio-
vanni parla di un Dio che ci ama, di un Figlio che ha vissuto quell'a-
more, e di un Paraclito che ci guida nello sforzo di rispondere a questo
amore.
Ritiene che il Vangelo sia poco conosciuto e/o praticato dai cri-
stiani?
Purtroppo sì. Noi cattolici abbiamo insistito sulla vita sacramentaria,
perdendo un po' il contatto quotidiano con la Parola. 11 Concilio Vati-
cano II ha cercato di correggere questa situazione, ma abbiamo ancora
molta strada da fare!
È stata tradotta in italiano qualche sua opera? A chi la consiglie-
rebbe? Lei scrive per la gente o per specialisti?
Ho cercato sempre di scrivere libri di divulgazione. In italiano ne
sono stati tradotti due. Il primo è una riflessione biblica sulla vita reli-
giosa: "Discepoli e Profeti. Un Modello Biblico per la Vita Religiosa".
Più recentemente ho pubblicato "Una Vita, Quattro Storie. Introduzio-
ne ai quattro Vangeli", che ha avuto molto successo nell'edizione in-
glese. Ma il libro più utile credo sia un commentario al Vangelo di
Giovanni del 1998, pubblicato di recente presso la Elledici.
Che cosa raccomanda un teologo ai preti che sono nell'apostolato
attivo?
Di riflettere bene sulla parola che hanno fra le mani ogni giorno
nella liturgia eucaristica e nella preghiera delle ore. La Parola va riflet-
tuta, pensata ed accompagnata con la lettura di qualche commento. Ma
questo vale anche per i laici.
O
AMSALU
È morta lo scorso dicembre a
pochi giorni da Natale. Padre e
fratello uccisi in uno scontro
tribale, la mamma sparita sen-
za un perché, dicendole che
andava a comprare limoni ...
Ha conosciuto la prigione con
adulti, perché era l' unico posto
in cui la potevano ricoverare,
l' hanno violentata ... Poi è
arrivata dai salesiani . Aveva
più o meno sette anni! Uno
scheletrino tutta piaghe, am-
malata, con in corpo la paura.
In pri gione con le violenze 1~
avevano trasmesso l'AIDS. E
morta poche settimane dopo,
presso le suore di Madre Tere-
sa ad Addis Abeba, perché a
Dilla non riuscivamo più a cu-
rarla. Le suore l 'hanno vestita
di bianco, ma avrebbero potu-
to vestirla di rosso, perché
Amsalu era una martire. Il fu-
nerale l'abbiamo fatto a Dilla,
vi hanno partecipato tutti i no-
stri bambini e ragazzi. Il nome
Amsalu significa " la Sua Im-
magine", l'immagine della
bellezza di Dio... tritmata
dalla sofferenza.
Giorgio Pontiggia
Don Giorgio
e la piccola Amsalu.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2002

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
ORATORIO
di Serena Manoni
Oratori·o multireligioso?...
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di Giancarlo Mamen
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Reportage dalle beatificazioni
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STORIA ATTUALE
di Marco Pappalardo
Da Gerusalemme con... timore
INSERTO C~L!URA
di Natale Mafflo//
11 Museo d.1 Paysandu in Uruguay