Bollettino_Salesiano_200106

Bollettino_Salesiano_200106

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- TERZO MILLENNIO
di Juan E. Vecchi
Q L-.-J._..TIONI PENDENTI
.L... AMIA CASA
E LA STRADA
Dal sei al dodici dicembre 1998 i salesiani ebbero, in uno
dei saloni della Stazione Termini, un'adunanza internazionale
sui ragazzi di strada. Non era la prima,
raccoglieva l'esperienza di un ventennio.
11 numero
delle ini-
ziative in
favore dei ra-
gazzi di stra-
da è oggi
consistente
anche se al
di sotto del-
le urgenze .
Nell'adunanza alla Stazione
Termini c'erano educatori giunti da
Buenos Aires, Montevideo, Brasilia,
Bogotà, Bombay, Calcutta, Mosca,
Hong Kong . Ma anche da Palermo,
Napoli, Milano. Quanti sono i ra-
gazzi "buttati"? Quanti invece quelli
che hanno scelto liberamente la
strada? Non è dato saperlo. Ma so-
no tanti , al sud come al nord del
mondo. Nel mio viaggio a Cuba ho
visto un annuncio : "Ci sono un mi-
lione di ragazzi di strada. Nessuno
di essi è cubano". Propaganda na-
turalmente, ma...
Il problema esiste, eccome! A
volte però si ha l'impressione eh~
parli di più chi conosce di meno ! E
vero , tra i ragazzi di strada alcuni
scippano, altri rubacchiano , altri de-
linquono, ma non pochi si arrangia-
no con attività legittime. E quasi tutti
trovano nel gruppo un elemento di
sostegno . Spesso, purtroppo , il
gruppo è in realtà una "banda", una
"gang" che condiziona pesantemen-
te ; ciò non toglie , tuttavia, che sul
loro tipo di vita ci siano pregiudizi e
precomprensioni. I ragazzi impara-
no a muoversi e sopravvivere in un
ambiente che percepiscono ostile ,
lo stato troppo spesso ha un atteg-
giamento puramente repressivo , la
polizia li tratta come delinquenti e,
in alcuni paesi , li elimina senza pie-
tà. Esistono però zone in cui i sale-
siani sono riusciti a inventare qual-
che programma educativo coinvol-
gendo nel progetto polizia, ammini-
stratori ed educatori.
Un discreto numero di sale-
siani , dunque, da tempo dedica
speciale attenzione a questo gene-
re di ragazzi con progetti ben defi-
niti e meglio organizzati che riscuo-
tono l'ammirata attenzione di go-
verni e dei media. Tali progetti par-
tono ... dalla strada. Proprio così:
non si attendono i ragazzi , si va lo-
ro incontro , non si accolgono , si
raccolgono . La prima tappa, l'ap-
proccio , è scendere in mezzo a
loro , battere le stesse strade per
incontrarli nel loro ambiente, per
farli sentire a loro agio : sei tu a
casa loro , non loro a casa tua! Al-
cuni progetti prevedono l'accoglien-
za in strutture apposite per chi ne
ha bisogno. La trafila pedagogica è
semplice ed efficace : pulizia, cibo ,
servizio medico, amicizia e, infine,
orientamento. Poi segue la propo-
sta di un tempo di educazione più
lungo , per abilitarsi al lavoro confor-
me alle caratteristiche positive ma-
turate già nella strada.
Quali i motivi che spingono un
ragazzino a scegliere la strada
come scuola e dimora? La prima
chiamata in causa è la famiglia : la
solitudine affettiva, un ambiente do-
mestico poco vivibile e per nulla at-
tento alle necessità del ragazzo, lo
spingono al confronto con espe-
rienze molto più allettanti dal punto
di vista della libertà, del possesso
di un po ' di denaro , e, perfino della
prossimità affettiva. E un dato di
fatto che famiglie modeste, ma ric-
che di affetto , riescono a tenere i fi-
gli legati alla propria casa. Fa da

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controaltare il fatto che spesso sul-
la famiglia pesano condizioni eco-
nomiche al limite della sopravviven -
za, aggravate dalla situazione del
paese, da carenze educative, fami-
liari e sociali, da impreparazione,
dalla selettività della scuola, dallo
sfruttamento, dalla totale mancanza
di garanzie e di prospettive.
L'esperienza salesiana dimostra
che, sebbene molti valori e dimen-
sioni dell 'educazione rimangano
compromessi, i ragazzi non perdo-
no né il senso del bene né il buon
cuore, né l'apertura a nuove pro-
spettive.
Giugno 2001
Anno CXXV
Numero 6
In copertina:
li cerro mixe è abitato
da una popolaz ione
fiera della propria
cultu ra e trad izioni;
all a conduzione della
famig li a tutti concorrono,
anche i più giova ni.
(Foto: Giancarlo Manieri)
i 'littìf ~
1~ -7lwmJW
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
Direttore:
GIANCAR LO MANIERI
- M1ss10N1
12 Il popolo del cerro
di Gianca rlo Manieri
- CASA NOSTRA
14 Eppur c'è luce
- Ds NEL MONDO
18 El Calafate
di Sabino Palumbieri
di Marina Lomunno
- ATTUALITÀ
20 Pedofilia
di Renato Butera
- CULTURA
23 Il Museo Borgatello in Cile
- FMA
28 Donne in rete
di Natale Maffioli
di Maria Antonia Chine/lo
RusRteHE
2 li Rettor Maggiore - 4 ti punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
mondo - 11 Osservatorio - 16 Box - 17 Zoom - 27 ti doctor ]. - 30 Libri - 32 On
Line - 34 Come Don Bosco - 36 Famiglia Salesiana - 37 Laetare et benefacere.. . - 38
Riti di passaggio - 40 Lettera ai giovani - 41 ti Mese - 42 I nostri morti - 43 Prima Pa-
gina - 44 Versiglia e Caravario a fumetti - 46 I nostri santi - 47 In primo piano/Focus
In alcuni paesi, le bande orga-
nizzate o i ragazzi abbandonati a
se stessi sono un triste fenomeno
sociale ... Mi viene in mente il famo-
so incontro di Don bosco con i ra-
gazzini di Porta Palazzo a Torino, e
specialmente quello con Michele
Magone. Naturalmente le distanze
sono siderali, ma l'attinenza c'è .
Don Bosco. trasferì all'oratorio la
sua prima conquista, Magone , che
del moderno ragazzo di strada ave-
va solo qualche piccolo tratto: oggi
non è pensabile anche dal punto di
vista dell'efficacia pedagogica tra-
sferire presso un istituto i ragazzi
difficili anche se ambienti di acco-
glienza, programmi in cui possano
impegnarsi e amicizie sono indi-
spensabili. Insomma c'è da ade-
guare il sistema preventivo alla
loro situazione.
Redazione: Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori : Ernesto Gattoni - Giuseppina Cudemo
Graziella Curti - Carlo Di Cieco - Bruno Ferrere
Sergio Giordani - Cesare Lo Monaco
Jean- François Meurs - Giuseppe Morante - Vito Orlando
Marianna Pacucci - Roberto Saccarello - Fabio Sandroni
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Santo Cieco Cipriano De Mari e
Guerrino Pera Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
~lESl,4
Edizione Cooperatori: Utticio Nazionale, Via Marsala 42
00185 Roma - Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
il prossimo numero, collegandosi
al sito Internet: www.sdb.org
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Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo in 53
edizioni e 24 lingue diverse. Raggiunge 128 Nazioni in cui
operano i salesiani.
Associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.556
e-mail: <blesse@sdb.org>
e <gmanieri@sdb.org>
Conto corr. post. n. 46.20.02
Intestato a Direzione Generale
Opere Don Bosco, Roma.
BS GIUGNO 2001

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di Carlo Di Cieco
NOVI LIGURE
CENTO MILLE GIORNI DOPO
La stampa s'è quietata, noi no! Vogliamo dire ancora la nostra
su una tragedia che ha scosso le coscienze e deve rimanere viva
nella coscienza degli educatori.
P eccato per questo paese del
Piemonte, sconosciuto ai più ,
che facilmente , in futuro , verrà
associato al ricordo atroce di un
delitto consumato per mano di due
ragazzi adolescenti , piombati in una
tragedia che ha sconquassato
le loro vite , costringendo l'Italia intera
a interrogarsi.
O Ma ora, mesi dopo ,
ci accorgiamo che quegli interrogativi
e quell 'imbarazzo rimangono intatti ,
prepotenti nella mente e nel cuore
di ciascuno che si avventuri a
chiedersi i perché.
Forse ci sarà più pietà in avvenire
per giovani che sbagliano e per
educatori impari a un ruolo difficile.
Ma anche più consapevolezza
che l'educazione non è una questione
di formule magiche che si possono
applicare in tutta fretta nei momenti
difficili. È un cammino verso la libertà
e il suo responsabile esercizio.
E camminando si può cadere ,
senza preavviso.
Gli indicatori di mercato non servono ,
come pure sono inutili gli indici
di Borsa e lo share dell 'auditel con
i quali da rampanti maestri si pretende
di ridisegnare modelli di vita umana
e· imporre quali cose debbano
contare nell 'esistenza.
Per gli educatori - giovani o anziani
- la storia di Novi Ligure ha costituito
e costituisce un bel rompicapo .
Ma almeno una lezione la si può
prendere come un punto fermo:
interrogarsi è un esercizio
che non si fa mai abbastanza
quando si tratta di rapporti educativi .
E non per disprezzare quelli che
hanno delle certezze , ma per
distinguersi da quanti trasformano
certezze empiriche in arroganza
intellettuale che ritiene superfluo
il bisogno di cercare . Scordando,
magari , che la ricerca è la condizione
stessa della nostra vita terrena.
Il cuore di un uomo e di una donna
sono misteriosi e riservano più
sorprese dei viaggi nella fantasia
di Giulio Verne. Nel caso del cuore
di un giovane, il mistero è acuito dalla
straordinaria energia di mutazioni
continue e impensabili.
Essi stessi , da adolescenti , sono
i primi a spaventarsene. Chiedono
aiuto e pazienza anche senza parole.
O Per i grandi la paura è quella
dell 'attesa, trascorsa almeno
apparentemente fuori dal cuore dei
ragazzi , anche propri , non capendo
quando e con quali scelte si aprirà.
Sono le notti più lunghe degli
educatori . Quelle nelle quali i genitori
s'interrogano e si scambiano
impressioni trepidanti. Quando
pensano di aver sbagliato tutto
o di cambiare mestiere.
O si lasciano prendere dalla voglia
matta di chiudere la partita,
morsi dal demone dell'impazienza.
Quando ci stanchiamo
o ci scandalizziamo dei giovani,
registriamo follie sociali più grandi
di quelle che essi sanno compiere
con cinismo consumato .
Proprio nei giorni di Novi Ligure ,
quando sommersi dall 'orrore ,
perfino nei dibattiti promossi.
sotto i riflettori televisivi con intere
scolaresche o tra genitori costernati
si chiedevano pene esemplari per
arginare almeno l'effetto imitazione,
le telescriventi di tutto il mondo e
i telegiornali annunciavano l'ergastolo
per un adolescente quindicenne della
Florida che a i i anni aveva ucciso
una bambina di 6 anni .
Il mondo moderno va troppo in fretta,
ma l'educazione è voglia di dialogo.
Potrà essere difficile, ma non deve
mancare. E non possiamo chiedere
ai giovani di caricarsi i problemi di una
società che sta schiacciando pure noi
adulti. Viene perciò la curiosità di
sapere se dopo i fatti di Novi Ligure
dopo tante riflessioni a voce alta,
qualcuno abbia deciso di fare qualche
passo per il cambiamento sociale e
familiare . O di cominciare a cercare,
come suggeriva Don Bosco, le chiavi
per aprire il cuore dei giova111i a una
ragionevole fiducia.
GIUGNO 200 1 BS

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Ciprlano De Marie

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a ~~:i?dir~!~~!~~: la fame. Lei se la sentirebbe
di sottoscri vere questo tipo di
con stipendio sostan zioso e
sono pure simpatici. Hanno
vato ne l BS di febbraio la de- mercato? la questione difon-
un difetto: sono di estrema
finizione del " libero mercato" do è: può esistere una lib ertà
destra. Io invece ho de lle idee
come "s istema" la cui logica senza regole? Se risponde no ,
di centro-s ini stra. Tutto co-
"esalta i forti" , e via dicendo. deve ammettere la necessità
minciò quando ero col mi o
Forse prima di parlare di eco- de/l' intervento regolativo di
ragazzo. Un suo amico si av-
nomia bisognerebbe cono- una autority super partes (lo
scerla e non deviare il discor- Stato) , ma allora non siamo
vicinò e cominciò a parlare di
poli tica. Sentivo che erano le
so su considerazioni di tipo
sociologico ... Mi pare che il
mercato sia una elementare
es igenza della società umana
perché gli uomini hanno sem-
pre av uto richieste di qualco-
più nel "libero mercato" ma
nella concezione contraria,
sostenuta dal'economista in-
glese Keynes, che affermava
che il sistema capitalistico di
"libero mercato" non è in
mie idee, e così decisi di fare
la tessera della "si nistra gio-
vani le" tramite questo ragaz-
zo che ne era il pres idente .. .
Appena avrò 14 anni ... Ri-
mane un prob lema; come dir-
sa da comprare, o qualcosa da
offrire .. . La legge della do-
manda e dell'offerta non è in-
venzione di qualcuno ... È il
libero mercato che permette
di commerci are liberamente e
grado di assicurare la piena
occupazione delle risorse , il
che è come dire che i rischi
del "libero mercato" sono
molto piiì grandi che non
quelli del mercato regolato.
gi aerei, piscina e palestra, tri-
buna d 'onore all o stadio, bi-
g lietti del treno, biglietti aerei,
clinica, ri storante (pare che
nel 1999 abbiano speso quasi
tre miliardi so lo per mangiare
lo ai mi ei genitori ?
lux Lucis
Cara lux Lucis (è da molto
che studi latino?) , non pensi
sia piLì conveniente che, pri-
quindi diventa mezzo di rela-
ti vo benessere anche per g li
africani [... ]
Luca@...
Aveva ragione Dostoevskij
che (legga in proposito "De-
moni") sentenzia sicuro che
partendo dalla assoluta li-
bertà si arriva al dispotismo
e bere gratis), corsi di lingua,
g iornali e riviste. Più hanno
l'auto blu con relativo autista.
Per farl a breve la camera dei
dep utati c i costa più di 4 mi -
ma di prendere decisioni cosl
importanti, tu f acessi un po'
più di "lux" nella tua testa? E
che ci riflettessi da sola, con-
siderando i p ro e i contro,
Caro signor Luca, urge che assoluto.
lioni al minu to. Ma le pare senza accettare convinzioni
lei s'informi un po' meglio
gi usto?
precotte dei tuoi genitori
sul "libero mercato". Il prin-
cipale teorico di questa "dot-
trina economica" può essere
~ ,.,,,O~Sio TdiRreIttSorOe,LioDnI.oEngsroe--
Bavero@.. .
Che le devo dire? No n sono
né del tuo ragazzo, né cieli' a-
mico del tuo ragazzo, ecc.? Il
quale "amico" essendo il pre-
considerato l'americano Fried- no andato a votare. Il motivo un esperto. Certo la cosa vi- sidente della "sinistra giova-
man il quale propugnava la è semplice: ho voluto prote- sta cosl fa una certa impres- nile" non poteva che presen-
tesi che le grandi imprese stare per lo spreco di denaro sione. Interpellato un amico tar/a come un' associazione
hanno tutto il diritto di spo- pubblico, quindi anche del deputato, mi ha risposto che "super tra le super!". Logi-
stare produzione , prodotti e mio. Lei sa quanto c i costa un la responsabilità è tanta, per- co' Pretendere il contrario
denaro in qualsiasi parte del deputato e i privilegi che ha? ché sei sotto tiro 24 ore su sarebbe come aspettarsi che
mondo, dove loro conveniva Glie lo dico io, poi lei mi dica 24, che non hai più privacy, il venditore di salsicce dices-
di più, con assoluta libertà di che ne pensa. Sarò schemati- che vivi in perenne tensione , se di comprare la sua merce
decisione e movimento, senza co, e le ricordo che le c ifre eh.e devi dimenticarti la fami- perché... è fatta con carne
la restrizione di chicchessia. sono arrotondate " per difet- glia, devi difenderti dagli as- marcia! Quel che voglio non
Il prezzo da pagare... è la to", cioè ve rso il basso. In- salti di fan , di malintenziona- è esortarti a iscriverti alla
fluttuazione selvaggia dei prez- somm a ci mancano i "rotti ". ti , di sbruffoni, ecc. ecc. E "destra giovanile 1" , io non
zi. Nel "libero mercato" non Stipendio: 37 milioni al mese. forse è tutto vero. Comunque faccio propaganda politica ,
ci sono regole, se non quelle Portaborse: 7 milioni al mese. mi è anche balenato il pensie- faccio l'educatore , ed è pro-
di chi vende e/o compera. l o Rimborso spese generico:
ro che siano disagi "cercati, prio in forza di questo che ti
Stato? Suo compito è esclusi- 1 milione al mese.
voluti, bene accettati", consta- dico, cara latinista in erba,
vamente garantire la più Rimborso spese affitto:
tato l'ignobile arrembaggio che a 13 anni, per genio che
completa libertà in fatto di 5,5 milioni al mese.
alle poltrone, l'accanimento tu sia, è tempo di ricerca non
scambi, acquisti o vendite, Rimborso spese viaggi:
con cui le d1fendono e le al- di decisioni.
assunzioni o licenziamenti , 5 milioni al mese
chimie per non perderle. Dice
f!I aumenti o diminuzione di Non è finito qui , perché poi ci un proverbio ben noto: "Chi è
prezzi . E via di questo passo. sono i seguenti servizi gratis: causa del suo mal, pianga se
ANTI E ISTITUZIO-
Chi regge buon per lui, chi telefonino, tessera del ci ne- stesso". Ho l'impressione che l:,/'NI. Illustre direttore ...
non ce la fa .. . affari suoi! l ei ma, tessera del teatro, tessera si pianga cosl bene in Parla- come mai sul Vangelo Gesù
capisce che il grande rischio dell'autobus, francobolli, viag- mento1 ...
non parla mai né di santi ,
è quello di mandare sul la-
strico milioni di lavoratori ,
artigiani, braccianti, piccoli
commercianti, aziende fam i-
liari , ecc. ecc . Per tutto il Sud
del mondo, e per tutte le eco-
Non ci è stato possibile pub-
blicare rutte le lettere perve-
nute in redaz ione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo_a
di istituzioni, anzi egli era
c~~~il~~O~!~t~[~~ contro il paganesimo e l'ido-
latri a. Le processioni non as-
som ig li ano fo rse ai riti paga-
una ragazza di 13 anni ... T i ni ? I santi non si possono pa-
sc ri vo perché la mia condi- ragonare agli dei dell' Olimpo?
nomie deboli questo significa suo tempo alla pubbl1caz10- zione fami liare è particolare. I Qual è ]a differenza tra una
solo una cosa: il fallimento e n.e O alla risposta personale. miei genitori hanno un lavoro preghiera al dio sole e quella
GIUGNO 2001 BS

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a sant' Antonio? E quando santo (Mc 6,20). Non solo, no riti pagani.. . I riti pagani
mai Gesù ha parlato d i gerar- ma Gesù parla anche, guarda sono altri, vedi per esempio
chia ecclesiastica? E in passa- caso, di istituzioni. Egli stes- certi cortei con grandi cartelli
to la Chiesa non ha sempre so infatti ha fondato la Chie- di Madonna (leggi bene e 11011
approfittato per prendersi il sa, creando il gruppo degli confonderti: parlo della can-
potere temporale? ...
apostoli e mettendoci un capo tante!). No , i santi, cara Ma-
Maria Ausilia M. (Catania)
(né il più santo il più ac-
culturato), e investendolo di
ria Ausilia, non sono dèi; a
volte anzi sono grandi pecca-
Cara Maria Ausilia, ti ricordo
le parole di Gesù: "Chi siete
andati a vedere nel deserto ,
un damerino , o un profeta ? Sì,
vi dico, un profeta". (Le 7,24;
M t 11 ,7). Ora per gli ebrei i
autorità su loro e sui discepo-
li : "Pasci i miei agnelli... e le
mie pecorelle! Ciò che leghe-
rai sulla terra lo sarà anche
nel cielo ..." (Gv 21,15 -17).
Ha anche parlato di gerarchia
tori che hanno dimostrato a
tutti, sulla loro pelle, come si
può vincere la battaglia con-
tro il male. La processione ri-
conosce questo loro sforzo
eroico, non la loro divinità,
veri uomini cli Dio , cioè i san- quando ha scelto i dodici come che oltre a una grande balla
ti, erano per l'appunto i pro- propagatori del suo messag- sarebbe anche una estrema
feti. E, dice ancora il Vange- gio . Sapeva molto bene che sciocchezza.
lo , che Erode aveva timore cli
Giovanni sapendolo un uomo
O senza istituzioni 11011 c'è or-
ganizzazione che tenga, re-
gna il disordine e l'anarchia,
L CANONE RAI. Gen-
per cui, ai suoi stessi discepo- ti le direttore, sono uno che
li non esita a dire: "Date a purtroppo ha g pagato il ca-
APPELLI
Cesare quello che è di Cesa- none RAI-TV. Dico purtrop-
re!". (Mt 22,17-21 ). Là dove po perché, nonostante il mio
Faccio collezione di schede due o tre decidono di fa re apparecchio televisivo ve nga
telefoniche. Chi mi può
aiutare? E von-ei fare ami-
cizie. Sono un ragazzo di
14 anni. Modica Cristian,
via Passogatta, 58 - 97010
MODICA (RG).
qualcosa insieme,fondano im-
mediatamente una società, una
organizzazione, una istituzio-
ne, una s.r.l., una s.p .a., in-
somma danno valore giuridi-
co alla fondazione. Solo che
utilizzato pochiss imo (quasi
esci usivamente per program-
mi lud ici e/o didattici), il mio
denaro, quelle benedette 179
mila lire, viene incassato e
vomitato per trasmiss ioni che
Cerco calendari religiosi
anno 2000 (tascabili o da
muro). Se li avete ancora
non buttateli, inviateli a:
Calissi Daniela, Via P.
Nenni, 36 - 24060 GAN-
DOSSO (BG).
per Gesù il nome del potere è
"servizio". Ora non sempre
Gesù è stato seguito su questa
via. .. ma è cosa umana, e ciò
non pregiudica né I' istituzio-
ne i suoi scopi. I nodi un
giorno verranno al pettine.
Quanto poi ad approfittare del
offendono la dignità di tutti
no i cattolici ... Preferirei che
venisse utilizzato per opere
buone .. .
Giovanni, Torino
Caro signor Giovanni, certe
trasmissioni non offendono
Exallieva salesiana scam-
bia francobolli, banconote,
immaginette, carte telefo-
niche, cartoline nuove e
usate. Inviare mancolista e
primo materiale per inizia-
re. Ughetto Piampaschet
Paola, Via Borgata Gran-
gia Marin, 62 - 10090
GIAVENO (TO).
potere (spirituale) per con-
quistare il potere temporale,
beh, storicamente non è pro-
prio avvenuto così. Ma questo
mi porterebbe fuori del semi-
nato e di una risposta per
sommi capi.
Le processioni? Tutto ciò che
si fa dipende dalle intenzioni
con cui lo si fa. Pensa a una
gara podistica di quelle che si
solo la dignità dei cattolici
ma cieli' uomo, sic et simplici -
ter. Molte sono piene di nien-
te, molte sono piene di falsità ,
e, quel che è peggio, si chia-
mano trasmissioni verità; mol-
te fanno vedere la realtà, ma
solo quella più truculenta;
altre ancora ci prendono per
i fondelli e ci credono degli
imbecilli... Ci vuole pazienza.
Scan1bio francobolli nuo- organizzano generalmente nei Ma non per sopportare le
vi/usati, cartamoneta, santi- paesi: c'è chi ci va per fare grandi finzioni che ci propi-
ni, schede telefoniche usa- una scampagnata, chi per di- nano, no, parlo della pazien-
te, cartoline nuove ... Mo- strarsi e divertirsi, chi per sa- za per mettersi alla ricerca -
nica Piatto, Via Olevano lutismo , chi per vincere, chi sia benedetto lo zapping! -
115/B - 10095 GRU- semplicemente per mettersi in di qualche programma sop-
GLIASCO (TO).
mostra.. . Una processione è portabile. Perché qualcuno
fatta , nelle intenzioni della ce n'è. È che bisognerebbe
Scambio francobolli, carte Chiesa, per esprimere la pro- farsi pagare dallo stato il
telefoniche, santini e carto- pria fede, o per onorare un tempo che si perde in questa
line. Aspetto. Tiziana Giai uomo che può essere modello affannosa ricerca... e allora
Levra, Via S. Michele, 49 di carità, di speranza, di fede, probabilmente dovrebbe re-
- 10094 GIAVENO (TO). ecc. Le processioni non han- stituirci tutti i soldi e un po'
no altri scopi, e certo non so- di più!
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Pe r la vostra.corrispon-
denza :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail : biesse@sdb.org
BS GIUGNO 2001

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ONITALl.4 . _N_E_L_M_O_N_D_O_ _ _ _ _ _ _ _ _ __
PHNOM PENH,
CAMBOGIA
BUON
COMPLEANNO,
CAMBOGIA!
La missione FMA in Cambo-
gia compie 7 anni . La presen-
za è iniziata nel 1993 a Tuoi
Kork, col Don Bosco Voca-
tional Training Center for
Girls, che ha accolto giovani
dai 15 ai 24 anni , la prima ge-
nerazione de l dopo-Poi Pot.
Le suore lavorano su di versi
fronti: sani tà, formazione pro-
fess ionale, promozione della
donna, alfabetizzazione, ma
soprattutto educazione ai va-
lori . Le prime 15 all ieve si
sono moltiplicate e il Centro
ha via via acqu istato cred ibi-
lità presso le organizzazioni ,
le imprese naz ionali e le auto-
rità cittadine. Ne l 1997, si è
resa necessaria l'apertura d i
un altro Centro a Teuk Thla
con nuov i corsi e l' accoglien-
za ne ll ' internato delle giovani
pro venienti dai villaggi più
remoti . Le exallieve diploma-
te sono ora le prime collabo-
ratrici delle suore: grazie a
loro è stato poss ibile avventu-
rars i nelle zone de ll ' interno, e
aprire scuo le professionali nei
villaggi. La qualità pedagogi-
ca è stata notata anche presso
il ministero dell 'Educazione:
una suora segue, da quest 'an-
no, alcune insegnanti e le gio-
vani di Schun .
GATENGA, RWANDA
IL CARDINALE
ETCHEGARAY AL
CENTRO GIOVANILE
Il 10 febbraio 200 1 il Centro
Giovan ile d i Gatenga ha rice-
vuto la visita ciel card inale Et-
chegaray, nella ricorrenza del
l ° Centenario de ll a Chiesa in
Rwanda. Il card inale è stato
accolto dal superiore regiona-
le don A. Rod ri guez Tallon,
dai salesiani d i Gatenga, e da
una moltitudi ne di giovani e
bambini con canti e danze,
musica e tamburi , discorsi e
regali , acrobazie e giochi di
ab il ità. La festa è stata varia e
divertente, tanto che il Cardi-
nale, contagiato dalla loro
gioia, si è messo a tambureg-
giare, danzare, ridere, applau-
dire: si è sentito a suo agio
nell a casa di Don Bosco. Per i
numerosissimi intervenuti è
stato un momento indimenti-
ca bil e.
L'UNIVERSITÀ
SALESIANA
OCCUPATA
Don Luciano Belli ni , Rettore
de ll 'Università Politecnica Sa-
lesiana di Q uito, e don Eduar-
do De lgado, pro/rettore, sono
stati i med iatori tra il Gover-
no e gli ind igeni che aveva no
occ upato, consenzienti le au-
torità accadem iche, l' Univer-
sità dopo che il Governo ave-
va varato dei provved imenti
restritti vi a livell o economico
che avevano pro vocato la ri-
volta di migliaia di indio. Il
difficile negoziato ha av uto
es ito positivo con la finna, il
7 fe bbraio u. s., d i un accordo
che, riconoscendo le giuste ri-
vend icaz ioni deg li indigeni ,
ne ha consentito il ritorno ai
luoghi d 'ori gi ne, pe1mettendo
all a struttura universitaria' di
ri prendere i corsi accademic i.
La presa di pos izione de i sa-
lesiani a favore deg li ind io e
la loro mediazione sono state
viste favo revolmente non solo
dalla Chiesa eq uadoregna, ma
anche da larghi strati dell 'opi-
nione pubblica.
GIUGNO 2001 BS

1.9 Page 9

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Redazionale
BERLINO ,
GERMANIA
LOTTA ALLA
EMARGINAZIONE
La "Lotta alle nuove povertà
e ali 'esclusione dei giovani in
Europa" è stato il tema del-
l'Incontro Europeo per gli In-
caricati salesiani del settore di-
sagio ed emarginazione. L' in-
contro si è realizzato al "Don
Bosco Jugendheim" di Berli-
no dal 9 al 12 fe bbraio 200 1.
Promosso dal Dicastero per la
Pastorale Giovanile, vi hanno
partecipato 26 incaricati pro-
venienti da tutto il continente.
Tra le fi nalità: impegnarsi con-
tro l'esclusione sociale dei gio-
vani in Europa; mettere in co-
mune le esperienze di forma-
zione degli educatori nelle
opere per i giovani a rischio;
avv iare la preparazione di una
riflessione dell 'Europa Sale-
siana sul tema dell ' immigra-
zione; costituire delle équipes
di coordinamento interispetto-
riale sull o schema dell ' orga-
nizzazione delle tre regioni
dell 'Europa Sales iana.
TI lavoro che si sta realizzando
in Europa in questo settore è
notevole e importante, sia per
la qualità, e la varietà dei cam-
pi toccati, sia per la quanti tà
di persone, religiosi e laici,
che vi sono impegnati.
FILATELIA
Le PGS ricordano con una vi-
deocassetta l'evento indimenti-
cabile del Giubileo degli sportivi
quando, il 29 ottobre dello
scorso anno, quasi tremila at-
leti dei più di 100 mila ade-
renti alle "Polisportive Gio-
vanili Salesiane" sono accor-
si a Roma e hanno vissuto
una giornata ricca di sugge-
stioni ed emozioni.
Il clou si è avuto all'Olimpi-
co dove si sono ritrovati in
80 mila. Canti , coreografie
multicolori, gare, e molti
"grandi", dello sport e non,
presenti : da Samaranch a
Petrucci, da Rivera a Rute/li,
e poi Tatti, Batistuta, ln-
zaghi, Davids, Cordoba... E
ancora Trapattoni, Capello,
Ericson ...
La videocassetta tutto anno-
ta con diligenza e, nella sua
parte centrale , registra il
magistrale discorso del Pa-
pa, uno che di sport se ne
intende, e il "Manifesto" che
deve ispirare lo sport cristia-
no e non.
Più che un ricordo, il video
vuole essere uno strumento
cui ispirarsi per attuare uno
sport davvero educativo, ca-
pace di trasmettere forti ideali
e valori perenni.
I Continuiamo a dare conto della abbondante
e originale emissione filatelica inerente all'anno
Giubilare che ha avuto caratteristiche particolari
e resterà certamente negli annali della filatelia
mondiale.
FILATELIA GIUBILARE
DEI CAVALIERI DI MALTA
Il Sovrano Militare Ordine di Malta ha inaugurato
il lii millennio con una serie celebrativa dell'Anno
Santo 2000. L'emissione comprende un francobollo
da 12 scudi riproducente un mosaico di Gino Seve-
rini , conservato nella cattedrale di Cortona, raffigu-
rante Cristo benedicente in atto di mostrare il suo
Cuore all'umanità, e un foglietto da 20 scudi illu-
strato dallo stesso soggetto e impreziosito, in bas-
so, da un fregio allegorico, pure creato dal grande
pittore cortonese.
Cosi le poste Magistrali hanno onorato degna-
mente la collezione "Sulla via del Giubileo del
2000" incentrata sulla Passione di Cristo, contem-
plata attraverso gli splendidi cartoni della Via Cru-
cis dello stesso Severini esposti al Museo diocesa-
no di Cortona. L'opera, commissionata nel 1945 da
monsignor Francolini , come adempimento di un vo-
to fatto a santa Margherita per aver protetto la dio-
cesi dalle violenze della guerra, venne poi trasfor-
mata in mosaico.
La Via Crucis è stata proposta in dentellati dallo
SMOM attraverso tre distinte emissioni: la prima
(1997) composta da quattro valori ; la seconda
(1998) e la terza (1999), rispettivamente, di cinque.
Contemporaneamente, gli stessi soggetti sono stati
riportati anche su cartoline illustrate. Tutte le emis-
sioni giubilari sono ancora disponibili presso le
Poste Magistrali.
Per saperne di più: '1\\" 0761 .307124
BS GIUGNO 2001

1.10 Page 10

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100annifa
Nel BS giugno 1901 cogliamo due notizie,
la prima da Macerata,
la seconda da Riva di Chieri.
IN ITALIA
NEL MONDO
MACERATA - Buon c uore giovanil e. - I g iovanetti
dell'Istituto Sales iano di quel la c ittà, in occasione della
visita loro fatta dal Missionario D. Guido Rocca, fecero
l' offerta di 15 lire per le nostre Missioni, privandosi tutti
di un a parte ciel piccolo peculio, depositato presso il pre-
fetto de ll ' Istituto, per i loro minuti piaceri . lddio benedi-
ca il loro buon cuore, conservandoli sempre caritatevoli
nel corso della loro vita, e l' esempio be llo trovi numeros i
imitatori .
TUCUMAN,
ARGENTINA
PASTORALE
INDIGENA
Si è svo lto dal 30 ottobre al 3
novembre 2000 a T ucuman il
IO Incontro intern az ionale di
com unità autoctone. Suor Ana
Marfa Cortada, del I'Équipe
nazionale per la pastorale in -
digena, vi ha partecipato. Nu-
merose le etnie rappresentate:
cherokees, misteks, mayas e
atzecas, map uches, g uaranies
e tante altre. Era la prima vol-
ta che etn ie del no rd e del sud
si incontravano. Quasi una
profezia di un dialogo che ha
condi viso cloni , ricchezze, tra-
dizioni di culture ancestrali .
Le conferenze hanno focaliz-
zato alcuni temi di attualità:
globalizzazione e popoli abori-
ge ni , ecologia e biodiversità,
medicina trad izionale e mo-
derna, legislaz ione e identità
c ultural e .
Asilo delle FMA di Riva di Chieri.
RIVA DI CHIERI - La prima gara catechistica. - To-
gliamo dalla Scintilla di Chieri del 13 aprile : "Nei locali
dell 'Asilo Infantile Serra Paolina ved. Marane, affidato
alle cure delle suore di Mari a Ausliatrice (si fece) [... ] la
prima gara catechistica. [... ] Viva la lotta tra le venti
gareggianti su tutta la Dottrina cristiana, ma infine ne ri-
mangono in piedi solo piL1 cinque, le quali dopo mezz'ora
di lotta sono ancor tutte a posto, né più avrebbero finito
se il Direttore dell ' Oratorio S. Teresa no n avesse procla-
mate vincitrici tutte e cinque quelle giov inette con ugu al
premi o - un vestito intero - provvedendo egli stesso alla
spesa non indifferente pei quattro pre mi in più [... ]
Ecco i nomi de lle vincitrici che diamo a titolo d ' onore :
Ferrero Maria, Pennazio Ann a, Marocco Marianna, Gam-
ba Teresa , Pennazio Vittoria. Onore al me rito!
GIUGNO 2001 BS
WAILILI, TIMOR EST
LABORATORIO
DI SARTORIA
Dodici ragazze che hanno fre-
quentato il corso di sartoria
presso la sc uol a de lle Figlie
di Maria Ausil iatrice a Veni-
lale (Timor Est) , hanno pro-
gettato di fondare una coope-
rati va e impiantare un labora-
torio di cuc ito nel loro villag-
gio di Wailili , sia per sodd i-
sfare le esigenze delle loro fa-
miglie, sia per cucire ves titi e
venderli . Non avendo un a se-
de, hanno pensato che poteva
ervire all o scopo la vecchia
chiesa della parrocchia, non
più usata dopo la costruzione
di quella nu ova. Poi si sonori-
vo lte ali ' Ufficio Missioni del-
!' Australia perché le aiutasse
nell ' impre a. L'Ufficio ha fat-
to appe llo ai benefattori , eco-
sì sono arrivati aiuti in denaro
e in natura. Tra i doni c'erano
macchine da cucire, scampoli
di cotone e di altri tessuti. Co-
il la boratorio ha ini ziato a
funzionare dalle otto a mez-
zogiorno da lunedì a sabato, e
sembra che le cose comincino
ad andare bene. Le ordinazio-
ni sono uffic ienti e i guada-
gni , benché minimi essendo
un a zona molto povera, per-
mettono loro di ripartirsi un
gru zzolo ogni mese per poter
tirare avanti la fam iglia e so-
stenere la piccola azienda.
L ' irnpo1tanza della cosa, fa no-
ta.re il salesiano padre Lynch,
consiste nel fa tto che si tratta
di un'impresa pensata, orga-
nizzata e gestita tutta e solo
da donne, cosa che ha del mi-
racoloso a Timor.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OSSERVATORIO
Adriano Gelmini
E' un arbusto rampi-
cante della famiglia
delle oliacee. Ne esi-
stono circa 150 specie . Il
grandiflorum è forse il più
diffuso: robusto , glabro, con
rami striati e foglie impari-
pennate , opposte e com-
poste di tre paia di foglio -
line lanceolate . La corolla
normalmente è bianca, il
calice è pentafido, il frutto
è una bacca dal guscio re-
sistente e coriaceo . Arrivò
verso il 1500 in Toscana.
Un ricco signore era riusci-
to a procurarsene una pian -
tina che fece collocare nel
suo giardino con l'ordine di
non parlarne ad alcuno, di
non regalarne , né vender-
ne. La fidanzata del giardi-
niere però ne sottrasse un
rametto , lo coltivò a casa
sua, lo moltiplicò, e comin-
ciò a venderlo, guadagnan-
do tanto da potersi permet-
tere una bella dote e spo-
sare il suo amato.
Un'incantevole pianta ornamentale,
da secoli utilizzata per la produzione
di essenze profumate
In India il gelsomino era
IL CiELSOMIN~ associato alla bellezza fem-
minile ; un poeta sanscrito
canta soddisfatto le grazie
della sua donna, "delicata quanto il gelsomino". La
donna indiana ci teneva a ornarsi il capo coi gelso-
mini e a profumarsi con la sua essenza.
In Cina era di moda sotto la dinastia Han che regnò
dal 200 al 220 d.C. Prima dell'alba i fioristi uscivano
a raccogliere i boccioli ancora chiusi per poi riven-
derli sui mercati : erano ricercatissimi non solo per or-
nare i capelli , ma specialmente per profumare il tè.
In Egitto era conosciuto e molto apprezzato dai
Faraoni .
I letterati orientali hanno tratto da questo fiore
infiniti spunti per poesie e prose poetiche. Ma anche
i nostri lo conoscono bene.
" Vide un uomo in camicia, seduto per terra,
con le spalle appoggiate a una siepe di gelsomini'
(Manzoni)
"S'abbracciava per lo sgretolato
muro un folto rosaio, un gelsomino" (Pascoli)
"Fra l'aria del meriggio
ch 'era uno svenimento
le ho colto
arance e gelsomini' (Ungaretti)
"Recate insieme, o vergini,
le cocche
dell'alabastro, provvido
di fresca
linfa e di vita, ahi breve!
ai giovanetti
gelsomini' (Foscolo)
E non va dimenticata la te-
sta coronata di gelsomini
di un angelo che affianca
la celebre "Madonna col
Bambino e san Giovanni "
di Sandro Botticelli, con-
servata a Roma nella Gal-
leria Borghese.
Nella iconografia religiosa
occidentale per il candore
dei suoi petali , la forma
stellata della sua corolla, il
gelsomino orna, decora, ac-
compagna figure di santi, di
angeli, di Gesù, ma special-
mente della Madonna.
BS GIUGNO 2001

2.2 Page 12

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Tre giorni sulle montagne dei Mixe, popolo fiero della propria
POPOLO
EL CERRO
di Giancarlo Manieri
Da Oaxaca
a Matagallinas, nel cuore
del cerro mixe.
Il tule, il nopal,
l'agave tequilana.
I Mixe e i salesiani nella
montagnosa foresta
dello stato più indigeno
del Messico.
L avventura cominciò a Oaxa-
ca, capitale dello stato omo-
nimo città con fotte caratte-
rizzazione c~loniale, dove la popola-
zione indigena raggiunge il 70% del
totale. Il primo incontro è stato ...
con il tuie. È un albero il tuie, e dico-
no sia il più grande del mondo, coi
suoi 20 uomini di diametro e 2000
anni di veneranda età. Il tuie , la sua
immensa chioma mi ha preparato al-
l'impatto con la foresta dei Mixe.
La strada si arrampica per più di
due ore di curve adornate, si fa per
dire, di buche, fosse, dossi, avvalla-
menti, massi, breccia, fango ... Im-
maginavo come potesse essere solo
qualche anno fa, quando ancora non
era asfa1tata. Dopo un 'ora di cam-
mino eri in mezzo alle montagne,
circondato e sovrastato da picchi ri-
coperti di ogni sorta di arbusti, ce-
spugli e alberi: pini, quercie, nopal
(gli spinosissimi fichi d'India), ca~-
tus, papaia, ixtle, platanos (banam,
I Oaxaca: la maestosità del tuie,
l'albero più grande e più vecchio
del mondo.
GIUGNO 2001 BS
non platani), ma anche da coltiva-
zioni di manguey che poi è l ' agave
tequilana, la pianta grassa eh~ re~a-
la ai Messicani la tequila e ai M1xe
il mezcal.
MATAGALLINAS
Dopo poco meno di trecento cur-
ve ecco Matagallinas, "ammazza-
galline", con ogni probabilità un an-
tico luogo per i sacrifici a P~pa _Y
Marna, il singolare nome d1 D10
presso i Mixe, cui per an!i~a tra?i-
zione si sacrificano volatili per m-
graziarsene i favori. È un avampo-
sto missionario dei salesiani in pie-
no tenitorio indigeno. La missione
ha semplici e funzionali strutture atte
ad accogliere ragazzi e ragazze che,
se non trovassero ospitalità stabile,
non avrebbero alcuna possibilità di
scolarizzazione, date le distanze di
molte residenze indigene dalla scuo-
la. Poco più di un villaggio Mata-
gallinas, nel quale i primi viventi in-
contrati all'entrata sono state, manco
a dirlo , delle galline! Poi i ragazzi e
le ragazze della missione, curati da
salesiani, Figlie di Maria Ausiliatri-
ce e volontari. La vita nella residen-
za salesiana passa tra scuola, lavoro,
oioco, preghiera, musica, danza, can-
to e ... tortillas! Gli ingredienti della
pedagogia salesiana, insomma, con-
centrati nella triade di Don Bosco:
Pane (cioè tortilla) , Lavoro e Para-
diso. I volontari costituiscono il
"pezzo forte" della missione, veri
Lezione di danza alle ragazze mixe
della missione di Matagallinas.
L'agave tequilana da cui si ricavano
la tequila e il mezcal.

2.3 Page 13

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libertà e tradizioni.
- La missione Don Bosco di Matagallinas.
- Scorta di tortilla, il pane messicano, nella missione.
ass istenti salesiani, o megli o, ange li
custodi dei giovani mi xe: li seguo-
no, attenti a ogni loro necessità, li
stimolano, li rimproverano, li aiuta-
no, giocano con loro, amati e rispet-
tati da tutti.
LA COMUNITÀ MIXE
Disseminate tra le montagne e
protette dalla fo resta ci sono dodici
stazioni missionarie che costituisco-
no la prelatura mixepolitana di Oa-
xaca. Fanno capo ad Ayutla , sede
prelatizia e perciò residenza del ve-
scovo dei Mixe, che da quest'anno è
l'ex ispettore salesiano padre Felipe
Gallardo.
Un popolo fiero del suo passato
quello mi xe, le cui origini si perdo-
no nell a leggenda, un popo lo nobile
che solo la civ iltà dei consumi può
intaccare e stravolgere nelle sue più
radicate tradizioni, un popolo unito
come pochi altri, i cui piccoli pue-
blo o municipi sono regolati da in-
veterate tradizioni, attraverso un'or-
ganizzazione che non ha l'uguale.
Uno degli elementi fondanti la so-
Anche i ragazzini aiutano
la famiglia.
cietà mixe è la comunità. In un pue-
blo tutto si compi e sotto l'egida del-
la comunità. Rotta questa, si debili-
ta la vita del paese .. . e non esiste
peccato più grande! Terra, casa,
campi , chiesa tutto è gestito dalla
comunità, tutto appartiene alla co-
munità. L'autorità mixe non ha il
potere di prendere decisioni da sola.
Si decide h1tto e solo in assemblea,
comunitariamente vengono affron-
tati e risolti i problemi della gente.
Gli accordi che si raggiungono nella
riunione plenaria sono legge per tut-
ti, benché non siano codificati in
nessuna parte. La "parola parlata"
ha più forza della parola scritta, e
tutti hanno il diritto di parlare nel-
l'assemblea del pueblo.
Per il mixe è importante condivi-
dere, non accumulare, e fondamenta-
le è il requio, il lavoro comune gra-
tuito a favore della comunità, non il
lavoro privato retribuito. È dunque
l'assemblea il vero governo. Tutto è
dovere di h1tti. L'autorità e letta è pu-
ro servizio: organizza il requio, la fe-
sta, la scuola, le cerimon ie per la na-
scita e la mo11e. Col requio si costruì-
La donna mixe lavora quanto
e più degli uomini.
scono ponti e canali; si manutengono
strade, si organizzano servizi di net-
tezza urbana, feste, funerali ...
LA TERRA, I BIMBI
La terra è Madre Tierra, ed è sa-
cra. Un tempo la terra mixe non era
ferita da strade, alla foresta bastava-
no i sentieri. Da quando è entrata la
scavatrice ad aprire vie di comunica-
zione, ogni volta che succede qual-
che incidente, senti ancora dire con
convinzione dagli anziani: "Madre
Tierra è arrabbiata". La foresta è
sacra quanto la terra, non fa paura
né di giorno di notte. I bimbi
mixe si fanno ore di cammino attra-
verso la foresta per raggiungere la
scuola, il villaggio, la chiesa .. . C
una regola tacita, un a regola non
scritta, come tante nella cultura
mi xe: quando un 'auto , un camionci-
no, Lm pullmino incontra qualcuno
si ferma e lo fa salire a bordo. Ho
incontrato bambini di otto/nove an -
ni tutti soli , quand 'era già buio pe-
sto. La Crys!er a cassonetto della
missione si ri empiva ad ogni spo-
stamento , e a destinaz ione imm an-
cabilmente scattava il rito del rin-
graziamento. A vo lte erano donne
cariche come mulj (le donne mixe la-
vorano più degli uomini), a vo lte ra-
gazzini - saltavano su con disinvolta
bravura - come Marco, l l a1mi , cui è
dedicata la copertina, che tornava al
villaggio dopo essere stato nella fore-
sta a far legna. Il pesante fascio era
tenuto dal mecapa!, una specie di im-
bracatura per la fronte che permette
di reggere grossi pesi...
I M ixe! Un popolo che ha molto da
insegnare all a civiltà del consumo ...
(continua)
(Servi:io fotografico de/l'autore)
BS GIUGNO 2001

2.4 Page 14

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Esiste solo la "via della croce"? Una proposta salesiana
EPPUR C'E' -~ ~ ~~~
:LUCE!
••
: di Sabino Palumbieri
1 11 Rettor Maggiore dei salesiani
davanti a una stazione della
Via Lucis a San Call isto di Roma .
: Scriviamo ancora
: sotto la suggestione
: inquietante dei fatti
: di Novi Ligure:
: due familiari massacrati
: da due minorenni.
: I giovani hanno perduto
: l'orientamento? C'è
: ancora luce, speranza?
La Via Lucis dopo la Via
Crucis. Globalizzare la
liberazione: Una opzione
pedagogically correct.
S embra, a guardare i fatti di
ogni giorno, che l'aspetto gau-
dioso della vita sia stato mes-
so definitivamente in soffitta, la-
sciando il posto all'ango eia esi-
stenziale. E sembra, ancora, che i si-
gnificati abbiano abbandonato il pre-
sente, lasciando il vuoto nella storia
attuale dell ' uomo, inesorabilmente
precipitato nel "pensiero debole".
Questa rivoluzione dei valori sta pro-
ducendo frutti nefasti: siamo aITivati
ali 'appartenenza debo le, ali a pro-
spettiva debo le, all a fedeltà debole,
al sentimento debo le e, pare, alla
generazione debo le: globalizzaz ione
della debolezza. Alcun i fatti tragici
sono lì a supportare con dovizia di
particolari questa in terpretazione.
Se q uelli del Sud soffrono la fa me
del pane per vivere, q uelli de l Nord
patiscono una ben peggiore malat-
tia, la fame del significato della vi-
Dal buio alla luce, dal Calvario
al Paradiso ...
ta. L' uomo del nostro tempo è pas-
sato da l! 'essere come Prometeo, em-
blema delle scoperte scientifiche e
delle afferm azioni tecniche , a di -
ventare come Polifemo, il gigante
cieco, icona del demiurgo che si af-
fan na a costruire luci " vi rtu ali" che
non illum inano nessuna strada a
ness uno ...
LA SPERANZA
NON ÈUNO SLOGAN
Ma la primavera non può avere
abbandonato la storia. Oggi più di
ieri l ' uomo ha bisogno di speranza e
di significato da dare sia alla vita
che all a morte. I fatti sempre più
oscuri che hanno come protagonisti
"persone normali " fanno sentire, o
ri/sentire l' urgenza di itinerari di lu -
ce in tutte le zone ari ch io della so-
cietà: nel la famiglia, nella scuola,
nella poi itica, nello sport ... Pe1fino
nella Chiesa! Si sente ovunque,
lungo le strade del nostro tempo,
l'occorrenza estrema di una segna-
letica sul versante del la speranza, in
un mondo in cu i i segna li convergo-
no sul crinale opposto: la mucca
GIUGNO 2001 IJS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

2.5 Page 15

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•••••••••••••••
per un mondo
••••••••••••
angosciato.
••
•••••••••••••
••
••
••
••
••
••
••
••
•••••••••••••
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••
••
••
••
••
•••••••
La tragedia di Novi Ligure non è la parola definitiva
sui giovani e sulla vita.
pazza, il maiale pazzo, la pecora
pazza, la gall ina pazza.. . Quante
pazz ie ancora sono in agguato ali 'o- cesso appetibili, vie di senso per ri- viene d 'improvviso scoperchiata (1),
ri zzonte?
dare senso, vie fo rti per superare le e il sepolcro resta incredibilmente
Anche la natura sta dando segni infa uste conseguenze del pensiero vuoto (2); prima ad accorgersi è una
di squilibrio sempre più vistosi... Il debole moderno, e quell 'angoscia donna bruciata dall ' amore per quel-
giorno in cui saremo arriv ati ali ' en esistenziale che consiste nel coglier- l' Uomo pieno d 'amore (3); poi due
plein, la fine sarà decretata, perché si "fatti per la morte" . Sulla traccia oscuri di scepoli di un vill aggetto al- :
la vendetta sarà inarrestabile.
delle antiche devozioni , hanno sca- trettanto insignifica nte (4), che lo :
Paradossalmente è proprio questa vato strade per nuovi approcci.
incontrano al tramonto, e riconosco- :
paura a far rinascere la speranza. La Via Crucis, per esempi o, è di- no nel gesto del pane il germe di un :
Non sono pochi co loro che stan no ventata Via Lucis, la via dell a dispe- nuovo cammino (5); infi ne i di sce-
rimboccandosi le maniche per in- razione via dell a speranza, la via poli in sieme: ritrovando il Maestro :
ventare percorsi nuov i, intendi amo della tristezza si è trasfo rmata in via ritrovano la speranza (6); e la gioia :
percorsi di senso, per moti vare la della gioia. Per chi sta a disag io la nel sentirsi abilitati a perdonare in :
vita di ognuno e la storia di tutti.
morte può, talvolta, prospettarsi co- un mondo in cui pochi perdonano :
me liberazione; ma per chi è a suo (7); cadono i dubbi anche a Tomm a-
LA VIA DELLA LUCE
agio - nell a gioia - la morte risulta so, dubbioso per costituzione (8); e :
scacco e beffa radicale! Con la gioia agli apostoli/pescatori che scoprono :
I salesiani, da qu ando Don Bosco, e la speranza si superano la tristezza di poter riempire le reti proprio nel :
nell 'atto di fo ndazione, li ha caricati e la disperazione; con la lu ce si ab- luogo dove il sogno di riempirle era
di questo compito, non hanno cessa- battono le tenebre.
diventato chimera (9); e a Pietro , un :
to di fare i pi onieri , gli esploratori Per i giovani , ma non so lo per lo- po ' rozzo, un po ' vile, e con poca :
de i giovani e per i giovani in tutti i ro, i sal es iani hanno dunque "inven- fede, eppure confermato a confe r- :
campi cui essi erano e sono interes - tato" la Via della Luce, come pro- mare gli altri proprio nella fede :
sati . Anche sul fronte ecclesiale e/o sieguo necessario e logico dell a Via (1 O); do po di lui tutti gli altri apo-
devozionale hanno cercato vie di ac- della Croce. Il motivo è teo logico: il stoli e discepoli sono invi ati ad an- :
venerdì santo ha il suo sbocco natu- nunciare un mondo nuovo (11 ); :
rale nell a domenica della Pasqua. Il mess i alla prova dalla scomparsa :
Venerdì di Passione non è, mai nei cieli del Maestro, essi iniziano
potrà essere, un tempo inchiodato al con coraggio la loro missione nel- :
legno del la tristezza; la storia cri- l' attesa del suo ritorno ( 12); assieme :
stiana non ha come termine di para- alla Mamma, che non li ha più la- :
gone il venerdì tragico della morte sciati dopo l'esecuz ione del Figlio :
del Nazareno , come sua ered ità il (13); fino a quando un Fuoco vivo,
pensiero debole, ma la domenica un Vento gagliardo li riempie e li :
della luce, il pensiero forte, il Van- fo rza a espanders i nel mondo, oltre :
gelo dell a speranza, il cammino ogni previsione ... Da questo cam- :
verso la liberazione globale ...
mino non può non nascere la spe- :
ranza forte di una liberazione glo-
STAZIONI LUMINOSE
: baie, della globalizzazione della li- :
berazione.
Scommettere sulla luce si può!
Sempli ce e suggestivo il cammino
de lla Via Lucis: la tomba sigill ata e Per saperne di piLì:
vigilata, in quel famoso mattino, www.v ial ucis.net in 6 lingue.
••••
' • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS GIUGNO 2001

2.6 Page 16

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BREVISSIME DAL MONDO
VATICANO. La proclama- ceri si fa l'esperimento di
zione di san Tommaso Moro cambiare la vita dei prigio-
a patrono dei politici non è nieri attraverso la conver-
stata una iniziativa personale sione religiosa. E sembra
di Giovanni Paolo II, ma, vada bene. In un carcere so-
come ha dichiarato lui stes- lo 15 su 120 carcerati sono
so, è stato un suggerimento tornati a delinquere una vol-
di donne e uomini politici , ta usciti. Un successo in
appartenenti a varie Chiese confronto al 50% di carce-
e a diversi Paesi dei cinque rati che una volta usciti tor-
continenti. La principale mo- nano a delinquere.
tivazione della scelta l'ha
proclamata lo stesso Ponte-
MUSEI VATICANI. Più di
3 milioni di persone l'anno,
fice: "Tommaso Moro bril-
lò nella difesa dei diritti
della coscienza".
(circa10.000 al giorno) visi-
tano i musei vaticani. E so-
no cifre da record. Oggi i tu-
USA. Nelle carceri statuni- risti sono accolti da una
tensi sono rinchiusi più di 2 grande scultura di Giuliano
milioni di carcerati, secondo Vangi, scultore fiorentino
una stima condotta dall ' settantenne, che ha rappre-
"International Herald Tri- sentato sulla pietra il pas-
bune" (16/2/00) , che costa- saggio al ID millennio e lo
no allo stato più di 140 mi- straordinario pontificato di
lioni di dollari l'anno. Ciò Giovanni Paolo II. Il titolo
che preoccupa è il fatto che dell 'opera è "Attraversare
in 10 anni il numero dei la soglia": l' uomo moderno
carcerati negli USA è rad- che si sta liberando da un
doppiato. Ora in alcune car- muro che sta cadendo .. .
ADDIS ABEBA, ETIOPIA e le Figlie di Maria Ausiliatri-
ce d 'Etiopia hanno messo ma-
CHIESA A
no alla costruzione di una
MARIA AUSILIATRICE Chiesa dedicata alla Madonna
Non nuovi a iniziative umani- di Don Bosco, la prima dopo
tarie come programmi ali- 400 anni di assenza, su proget-
mentari, di promozione della to di Luigi Caccia Dominioni .
donna, costruzione di pozzi Per contribuire può essere
d 'acq ua, assistenza medica, usato il cc. 36885028, intesta-
corsi di educazione sanitaria, to a Don Bosco nel Mondo,
di alfabetizzazione, scuole via della Pisana, 1111 , 00163
professionali, ecc. i salesian i Roma.
PISANA, ROMA
LABORATORI M.M.
A CONVEGNO
L ' ultima assemblea dei Labo-
ratori Mamma Margherita
si è tenuta presso la Casa Ge-
nerali zia lo scorso dicembre.
È questa una associazione pe-
culiare che offre il lavoro ma-
nuale dei propri membri per
aiutare là dove più urgente è
il bi sogno. Alcuni laboratori
sono specializzati in paramen-
ti, tovaglie, abiti per prime co-
munioni , abitini per battesim i
e per neonati; altri confezio-
nano centrini di ogni genere e
tipo, pupazzetti di lana e pe-
luche, ninnoli di vario genere;
altri ancora inventano liquori
casalinghi , o ricette originali
per dolci e mani caretti . Esi-
stono laboratori di ricamo e
cucito, di pittura e intarsio,
e ... davvero stavolta è utile e
veritiero finire con ecc. ecc.
perché l'inventiva di questa
simpatica e inimitabile asso-
ciazione supera ogni previsio-
ne. La loro sensibilità, tutta
fem minile, le fa attente a ogni
partico lare, per cui le loro ini -
ziative sono "benedette" !
PISANA, ROMA
I MISSIONARI
STUDIANO L'ISLAM
Il contesto islamico è al cen-
tro del Seminario di Anima-
zione e Formazione Missio-
naria svoltosi all a Pisana nel
marzo u. s. L ' incontro, orga-
nizzato da sdb e fma, ha inte-
so approfondire le componen-
ti socio-culturali-religiose che
definiscono i paesi a maggio-
ranza islamica, condividere
possibili esperienze educativo-
pastorali , e individuare strate-
gie ed ucative che promuova-
no una cultu ra solidale e il
dialogo interreligioso. Una
quara ntina i partecipanti che
provenivano da territori a
maggioranza islamica. Tra i
contenuti: Gesù e il suo mes-
saggio visto dall 'Islam; la fa-
miglia nella soc ietà islamica e
in quella cristiana; il Sistema
Preventi vo come proposta in-
tercultu rale; i punti/chiave di
una educazione in contesto
interculturale e interreligioso.
GIUGNO 200 1 BS

2.7 Page 17

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SALERNO, ITALIA
L'animatore salesiano
Emilio Vittozzi ha vinto il
concorso nazionale "Tifo-
so dell'anno", votato in tut-
ta Italia. Egli ha fatto suo
lo slogan che dovrebbe
essere di tutti i tifosi : "Il
pallone in testa ma non la
testa nel pallone ", riba-
dendo il suo impegno per
manifestazioni sportive
cariche di valori umani
quali l'amicizia, l'impegno ;
morali , come il sacrificio ,
l'onestà, la lealtà; ma an-
che spirituali.
ROMA, S. CALLISTO
Il Rettor Maggiore posa
davanti a una delle sta-
zioni in bronzo della Via
Lucis , innalzate lungo il
controviale di san Callisto
alle Catacombe , opera
del lo scultore Giovanni
Dragon i. Don Juan Vec-
chi ne ha percorso le va-
rie tappe godendo della
creatività carismatica dei
suoi salesiani che hanno
regalato alla Chiesa que-
sta nuova, gioiosa devo-
zione.
UPS, ROMA
Il Rettor Maggiore presso
la comunità delle Figlie
dei Sacri Cuori di Gesù e
Maria ha inaugurato, il
15/02/2001 , il primo busto
del loro fondatore , il sale-
siano don Variara di cui è
in corso la causa di beati-
ficazione. La piccola con-
gregazione conta suore
sparse in 1O nazioni che
si occupano di centri di
accoglienza, di assistenza
ai malati , di scuole mater-
ne, di parrocchie, ecc.
ROMA, PISANA
Agire con mentalità da iti-
nerario: può essere que-
sta l'affermazione che in
sintesi raccoglie il lavoro
del Convegno MGS svol-
to in febbraio e che ha vi -
sto radunati 120 respon -
sabili , consacrati e laici ,
del Movimento Giovanile
Salesiano . L'incontro mi-
rava ad abi litare i respon-
sabili di settore a proget-
tare educativamente e
offrire percorsi di matura-
zione cristiana ai giovani.
KABGAYI , RWANDA
Il Rwanda si è dotato di
uno studentato , con una
comunità internazionale
diretta dal salesiano
rwandese P. Kosta e altri
otto confratelli di varie
nazionalità. Gli studenti
frequentano i corsi al Se-
minario Diocesano men -
tre in casa approfondisco-
no il pistema preventivo e
la spiritua lità sa lesiana ,
fanno dinamica di gruppo ,
studiano informatica, in -
glese , italiano. Nella foto
la visita del regionale Pa-
dre Tallon ai confratelli.
SAN CATALDO, SICILIA
A San Cataldo i salesiani
ci sono da tre quarti di
secolo. La loro presenza
ha inciso profondamente
nella realtà sociale, sia
attraverso la scuola, che
attraverso l'oratorio , sem-
pre attivo e pieno di ini-
ziative. La loro avventura
pastorale continua e si
rinnova con la posa della
prima pietra di un nuovo
edificio dopo che il vec-
chio stabile è stato demo-
lito per inabitabilità, causa
la zona franosa che ave-
va procurato lesioni non
più riparabili.
BS GIUGNO 2001

2.8 Page 18

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Un lago, un paese in corsa per diventare città, un ghiacciaio...
EL CALAFATE
di Marina Lomunno
D on Bosco "visitò" Patagonia
e Tierra del Fuego in sogno
nel 1872, e le descrisse co-
me "regioni selvagge, del tutto ine-
splorate, immense pianure percorse
da turbe di uomini di aspetto fero -
ce ... ". Lui in Argentina non ci andò
mai, ma da quel sogno, iniziò I'av-
ventura missionaria dei suoi figli .
L' ll novembre 1875 consegnò la
croce ai primi dieci missionari diret-
ti nella terra del sogno. Ancora oggi
la congregazione è un punto di rife-
rimento non solo per la popolazio-
ne. I sales iani sono parte integrante
e attiva di queste zone: sono stati
loro a "d issodarl e" socialmente e ad
esplorarle.
UN PROGETTO PILOTA
A El Calafate, presso il Centro
educativo "Joven Labrador", nato
con i figli di Don Bosco e ora con-
segnato al clero diocesano, si sta
sperimentando un progetto pilota
col sistema del microcredito " inven-
tato" dell'economista bengalese Yu-
nus, " il banchiere dei poveri". L' ini-
ziativa è gestita da exallievi sales ia-
ni e da laici che tengono vivo in
quest'opera lo spi.rito del santo tori-
nese. Del resto, come spiega monsi-
gnor Tito Iannaccio, salesiano, vica-
rio generale della dioces i di Rio
Gallegos e direttore del Centro, "an-
che se la Chiesa della Patagonia or-
mai cammina con le proprie gambe,
il carisma sales iano è rimasto forte-
mente radicato in questa zona di
frontiera. La nostra è una diocesi di
264.000 km2, con una popolazione
di non più di 300 mila unità: meno
di 1/2 abitante per km2. Insomma
un deserto. La situazione sociale è
difficile. Petrolio, gas, oro, argento,
carbone, legname, pesca, ecc. sono
sotto il controllo dell e multinazio-
nali , che lasciano ben poco nell a re-
gione. Spaventosa la corruzione e i
traffici illegah .. .".
CONTRASTI
El Calafate, adagiata sulla riva del
Lago Argentino, il bacino d 'acqua
più grande del paese dove anche in
piena estate galleggiano gli iceberg,
è meta obbligata per chi desidera vi-
sitare una delle zone più spettacolari
del Nuovo Mondo. Di qui parte la
sterrata di 80 chilometri per il Par-
que Naciona l Los Glaciares che
racchiude il ghiacciaio Perito More-
no , dichiarato dall 'Unesco Patrimo-
nio dell'Umanità. Il "Perito" è uno
dei pochissimi ghiacciai del pianeta
in fase di avanzamento , 2 metri al
giorno ! Attira turisti a migliaia la di-
stesa immensa di guglie di ghiaccio
Anche il turista più
distratto rimane sorpreso
quando, all'ingresso di
El Calafate, a poche ore
dallo stretto di
Magellano, si trova
davanti alla statua
di un certo Don Bosco,
"patrono della Patagonia
e dell'infanzia
abbandonata". Che cosa
c'entra il santo torinese
con il Sud del mondo?
alte 50/60 metri che si protendono
sul lago e che, man mano che i.I
ghiacciaio cresce, si staccano schian-
tandosi nell 'acqua con grande fra-
gore. "Il turismo di massa sta tra-
sformando El Calafate. Il paese og-
gi conta circa 6000 abitanti; erano
meno della metà quattro anni fa. Il
lavoro c'è per tutti, anzi qui tutti
hanno una doppia attività. Oltre al
lavoro come dipendente pubblico
a.Ile poste o nel Parco, c'è chi è di-
ventato guida turistica, cameriere,
autista. Qui ai giovani non manca la
casa o il cibo, manca la presenza dei
genitori".
GIUGNO 2001 BS
Centro Educativo "Joven
Labrador', giovane lavoratore.

2.9 Page 19

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siamo nella Terra del Fuoco a
■ ■ L'impressionante ghiacciaio Perito Moreno: le sue guglie
azzurre raggiungono un'altezza di 50/60 metri.
Il Perito Moreno: pareti a picco, grotte di ghiaccio,
guglie, crepacci e... fantasmagoria d'azzurro.
I SALESIANI
In questo contesto i salesiani han-
no accettato di intervenire per "pro-
teggere" la gioventù locale dalla cre-
scita selvaggia della cittadina. Così
è nato il "Joven Labrador", non un
ente confessionale o una istituzione
tradizionale, ma un "'agenzia di svi-
luppo sociale" rivolta ai giovani. Il
Centro, frequentato da 70 ragazzi e
ragazze, offre corsi di sartoria, pa-
netteria, carpenteria, impianti elet-
trici civili, agricoltura. "La finalità -
spiega Mario Muro formatore del
Centro - non è un titolo di studio,
ma l'assunzione di responsabilità e
la socializzazione al lavoro. Accan-
to ai corsi si assecondano progetti di
sostegno all'imprenditoria artigiana
Laboratorio di panetteria
del Centro.
e all'avvio di attività professionali,
col metodo dei microcrediti. Vengo-
no prestate ai giovani che decidono
di avviare un'attività piccole som-
me di denaro a interesse ridotto che
pennettono loro di investire sulle
proprie potenzialità, iniziando im-
mediatamente a produrre e a vende-
re". Al Centro oggi funziona la pa-
netteria di Maurizio, exallievo del
Centro, che già si mantiene fornen-
do pane alla zona e a qualche alber-
go. "Ma il vero successo della no-
I
Maurizio, exallievo del Centro,
gestisce ora il laboratorio
di panetteria.
stra opera educativa si realizzerà
quando la nostra panetteria chiuderà,
perché Maurizio avrà deciso di apri-
re la propria in paese, e di vendere il
pane a costo di mercato, costringen-
do gli altri panettieri ad abbassare i
prezzi", conclude Mario.
UN CAMPEGGIO
Mario è anche capo scout e ci par-
la di un'altra realizzazione: la ge-
stione dell'unico campeggio all'in-
terno del Parco nazionale. Un grup-
po scout della zona aveva tentato di
organizzare i ragazzi del Centro. Fu
un fallimento: la disciplina mal si
adattava ai ragazzi di El Calafate,
abituati a vivere la natura per conto
proprio, svincolati da impegni col-
lettivi. Ma il fallimento temporaneo
è stato seme per il futuro. Dopo
qualche tempo sono stati i ragazzi
stessi a chiedere di fondare un grup-
po scout salesiano. Quando si pre-
sentò l'opportunità - gestire un vec-
chio campeggio nel Parco - fu rac-
colta al volo, e vi si impiantò una
base scout stabile. "Abbiamo attrez-
zato e rimodernato il campeggio og-
gi gestito dai nostri ragazzi: ospitia-
mo i turisti, soprattutto giovani, che
giungono qui con pochi mezzi e non
possono permettersi l'albergo", rac-
conta Mario. La speranza degli scout
salesiani è che i saccopelisti siano
sempre di più, così da calmierare
anche i prezzi - elevati - degli al-
berghi.
O
BS GIUGNO 2001

2.10 Page 20

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soc\\EiÀ
Una grande prepotenza inquina la società in tutte le nazioni,
VOCI DALLA
TRINCEA
di Renato Butera
Siamo andati a intervistare due
uomini che lottano negli avam-
posti più peri co losi dell a so-
cietà, dove si con sumano le trage-
die che macchi ano inesorabilmente
e per sempre persecutori e vittime.
Si tratta del famoso prete antipedo-
fili a, fo ndatore di "Telefono Arco-
baleno" e .. . cacciatore de i siti web
pedofili don Fortunato Di Noto , e
del sales iano don Baldassare Meli ,
direttore di un oratori o "a ri schi o
pedofili a" in uno dei qu artieri di Pa-
lenno. Ambedue, ognuno a modo
suo, conducono una guerra che si
pu ò definire " santa" senza paura di
essere acc usati di fa re delle croc ia-
te, contro que i pericol os iss imi de-
linquenti che vanno sotto il nome di
pedofili , che non si sa se siano ma-
lati o semplicemente criminali.
La pedofilia!
Più che un'anomalia
psico/fisica, è un atto
criminale che va
individuato e perseguito.
È una vergogna
soprattutto per le società
più avanzate. Ecco le
voci di chi è in prima fila
nella guerra contro
la pedofilia, e paga
di persona.
BALDASSARE MELI
Don Baldassare, l'hai voluto tu
un oratorio così, diciamo, partico-
lare per non dire anomalo che si
occupa di uno dei problemi più
scottanti della nostra società?
Il terribile fenomeno
esiste in tutto il mondo.
I sa les iani sono nati " per" i g iova-
ni , soprattutto per quelli più poveri
e abbandonati , que lli più a ri sc hi o ...
E chi è più a ri schio de i bimbi abu-
sati ? Scoperta la condi z ione di alcu-
ni ragazzi dell 'oratori o, non ho po-
tuto fare a meno di ini ziare una bat-
taglia tra le più di fficili che es ista-
no, appogg iato fortunatamente dagli
altri miei confratelli , spec ialmente
uno di loro che ha conquistato la fi -
ducia dei bambini.
Hai trovato resistenze presso i
superiori, la gente del quartiere, le
autorità?
Da i superiori pi i:, che altro ho
av uto inviti alla prudenza. E non
avevano torto : presto infatti sono
ini ziate diffidenze, diffide, minacce.
Dag li stessi bambini a un certo
pun to non abbi amo av uto la coll a-
borazione che ci si as pettava; erano,
purtro ppo, in balia dei loro sfrutta-
tori: si fa presto a fa r paura ai bam-
bini ... Anche con le autorità siamo
entrati in crisi: la pento la che si sta-
GIUGNO 2001 BS
I Troppo spesso i bambini
sono le vittime di persone
insospettabili: genitori , educatori,
familiari , amici. ..

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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sia del I che del lii mondo...
La pedofilia rende i bambini
infelici per sempre.
Rubare l'innocenza e la fanciullezza ai bimbi è uno dei
più innominabili delitti che va individuato e perseguito.
va scoprendo era troppo compro-
mettente. Quanto alla gente del quar-
tiere, si è trovata spiazzata e, almeno
in un p1imo momento, si è mostrata
piuttosto diffidente e riottosa a colla-
borare; non era facile accettare l'idea
che nel quai1iere ci fosse del mai·cio,
e quel tipo di mai·cio.
È difficile il lavoro di ricupero?
Assolutamente sì. Perché il primo
ricupero va diretto alle famiglie, e
perché è necessaria la collaborazio-
ne di tutte le forze vive della socie-
tà: la questura, il tribunale dei mino-
ri, il provveditorato agli studi, i cen-
tri sociali, la famiglia , la Chiesa.
Un 'altra zeppa tra i piedi è costitui-
ta dal fatto che i bambini sono sot-
toposti ad ogni possibile pressione,
non per tirar fuori la verità, ma per
farli tacere.
Permettici una provocazione...
ma la tua missione non è l'evange-
lizzazione?
Certo. Prova tu ad annunciare il
Vangelo ~ gente che vive problemi
enormi. E come se pretendessi di
annunciare Cristo a uno che sta di-
speratamente cercando di non mori-
re di fame. Prima dagli un pane, sal-
vagli il corpo, per dargli la possibi-
lità di ascoltare la parola che gli
sa lva l'anima... o no?
Da dove viene secondo te questo
fenomeno terribile dell'abuso sui
bambini?
Difficile rispondere. Credo sia il
frutto del sommarsi di varie pover-
tà: quella economica, quella menta-
le e culturale, quella religiosa . ..
Hai mai avuto "avvertimenti"?
Altro che! Minacce dirette e indi-
rett~. E pressioni di ogni tipo. Qual-
cuno mi ha detto che stavo cammi-
nando su una polveriera. Gli ho ri-
sposto che lo sapevo benissimo.
I
Nella difesa dei nostri bambini
non è mai concesso abbassare
la guardia.
Che cosa perde, secondo te, il ra-
gazzo abusato?...
Stavolta è facile, purtroppo, ri-
spondere: perde la gioia, e perde la
serenità dell'infanzia, anzi di più,
perde l'infanzia stessa: è proprio
questa la cosa più tragica. Brucia
una stagione della vita che nessuno
gli ridarà mai più. Proprio per que-
sto, come salesiano continuerò a op-
pormi a questa inimmaginabile ca-
lamità.
FORTUNATO DI NOTO
Don Fortunato, come ti è venuto
in mente di intraprendere questa
crociata contro la pedofilia? E co-
me è nato questo Progetto Arcoba-
leno?
Sembrerà strano, ma è vero: tutto
ha avuto origine da un colloquio
con un bambino di otto anni. Il qua-
le un giorno mi ha confidato che la
sua vita era "nera e grigia", proprio
così ha detto, "nera e grigia". E quan-
do gli ho chiesto come l'avrebbe
voluta, ha risposto subito: "La vor-
rei come un arcobaleno!". Così mi
si è accesa la classica lampadina in
testa. Quel bimbo, in effetti, aveva
qualche problema di troppo: mal-
trattato e abusato senza sconti, pro-
babilmente conduceva una vita d 'in-
ferno .
E la faccenda di Internet e dei
siti pedofili?
BS GIUGNO 2001

3.2 Page 22

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Don Fortunato Di Noto,
Iil fondatore di "Telefono
Arcobaleno ", salito alla ribalta
della cronaca non solo nazionale,
per le sue coraggiose
prese di posizione contro il cancro
della pedopornografia.
Ancora una volta è stato uno
spunto avuto stavolta da una ragaz-
zina. Vedendomi armeggiare al com-
puter mi ha suggerito: "Perché non
cerchiamo lecca-lecca in Internet?".
Sorrisi e l'accontentai. Cercai nel
vocabolario la parola corrisponden-
te in inglese e digitai slurp in vari
motori di ricerca. Spuntò "lettera di
the slurp ai bambini!" .. . Era un sito
pedofilo ... Così è cominciata la mia
battaglia.
Tu puoi darci dei numeri di que-
sto maledetto fenomeno?
.. . Tenetevi forte, però! Ci sono
due milioni e mezzo di bambini che
ogni anno vengono indotti nel mer-
cato del turismo sessuale e della pe-
dopornografia e prostituzione mino-
rile nel mondo. Attualmente ci sono
più di 10 milioni di immagini di pe-
dopornografia che circolano in In-
ternet e che corrisponderebbero a
milioni di bambini. 18 milioni sono
le persone che fanno turismo ses-
suale pedofilo e i bambini abusati
hanno un'età che va da zero a 12
anni. Hai sentito bene, da zero ...
Sono avvenuti rapporti con bimbi di
12 giorni, per quanto assurdo possa
sembrare. In Italia avvengono 3
abusi al giorno di media. Il fattura-
to di questo infame commercio rag-
giunge gli 8000 miliardi l'anno per
il solo materiale pedopornografico
che viene venduto. Adesso capisci il
perché della mia battaglia contro
questa vergogna?
GIUGNO 2001 8S
E quale ceto viene interessato di
più da questo triste fenomeno?
Non è il ceto popolare se è questo
che vuoi sapere. La maggioranza è
gente di ceto alto e medio borghese,
quello insomma che ha tutto e per-
ciò si stufa prima, e va alla ricerca
dell 'i nsolito, del proibito. Per cui la
relazione non è più adulto/adulto,
ma adulto/bambino, e forse sarebbe
meglio dire bambina, perché in ef-
fetti la maggior parte dei minori
coinvolti sono femmine (siamo at-
torno all'85%, mentre i maschi il re-
stante 15%) . Essi appartengono co-
me tratti somatici al nord d 'Europa.
Così almeno appare da Internet.
I media descrivono il pedofilo
come l'orco. Chi è di solito l'orco?
La persona più normale del mon-
do ... Può addirittura essere un papà
e perfino una mamma, o uno zio, un
cugino, un "irreprensibile" avvoca-
to, un compito insegnante, a volte
perfino un prete ... Insomma, gene-
ralmente uno al di sopra di ogni so-
spetto. In più il pedofilo adesca il
bambino facendogli sentire l'amore,
presentandogli regali, ma soprattut-
to facendoselo amico, perché non
vuole un rapporto occasionale ma
duraturo. E questo è un aspetto dif-
ficile del problema.
Dunque il problema non è dei
bambini ma degli adulti?
Proprio così. Affonda le radici in
un disagio, in una crisi dell'adultità:
l'adulto che non sa più relazionarsi
con un suo pari, e cerca i minori.
Oggi fa gioco anche il concetto di
libertà illimitata: nessuno mi può
giudicare, posso far tutto senza es-
sere condannato da nessuno, la sfera
del privato è sacra, quindi qualsiasi
cosa è lecita... E abbiamo il pedofi-
lo introverso, quello sadico, quello
masochista.
E le istituzioni si muovono per
contrastare i/fenomeno?
A livello internazionale non si è
ancora trovato un accordo per com-
battere la pedofilia, il turismo ses-
suale, la pedopornografia, e questo,
come puoi ben immaginare la dice
già lunga... Ci sono per ora solo
leggi di singole nazioni . .. ma in un
mondo globalizzato, poco possono
le leggi nazionali, ci vogliono leggi
transnazionali per delitti transnazio-
nali.
Qual è l'arma più efficace contro
questo crimine?
Uscire dal silenzio, cioè iniziare a
gridare contro "l'olocausto dei bam-
bini", contro il pedocidio! Farsi
voce dei bambini che non hanno
voce, insomma. Uscire dall' omertà ,
cioè superare la paura delle conse-
guenze, delle minacce velate o
esp licite, la paura della vergogna .. .
Infine fare informazione. Vincere la
battaglia dell'informazione è asse-
stare un duro colpo ai pedofili e an-
nessi e connessi. Ma attenzione, una
informazione educativa. Io amo mol-
to Don Bosco, e non è una battuta
perché sto facendo l'intervista per il
BS, lo amo perché ho letto quasi
tutto attorno alla sua opera educati-
va e ai suoi scritti, e il grande, gran-
dissimo concetto che ha espresso è
quello di EDUCAZIONE PRE-
VENTIVA. Forse l'educazione pre-
ventiva è una delle chiavi di solu-
zione del problema. Lui ha capito
che bisogna essere voce dei senza
voce, altoparlanti dei bambini .

3.3 Page 23

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.r.:===• •==• •====
••••••••••••••
INSERTO ·
.··. >CULTUR,4
I salesiani del Cile gestiscono a Punta Arenas
il Museo Regionale "Maggiorino Borgate/lo" presso
l'istituto professionale Don Bosco,
il Centro Meteorologico e una Biblioteca pubblica
presso il Liceo/Ginnasio S. José, infine un altro museo
, •.....••.•.....•....•
•••••••
a Puerto Nata/es. In questo intervento presentiamo . , ._ .
il Museo Regionale.
" . -· --'--·-. -~ , -~ - . -,
'. -""" ·•-··-~:.·.·:·,~
,
.
_,
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MUSEI SALESIANI '
"-,>~ \\·:::::--..·.........
•·,
IL MUSEO REGIONALE
''MAGGIORINO BORGATELLO''
••••
DI PUNTAARENAS
di Natale Maffioli
I salesiani misero piede in Cile un anno prima della morte di Don Bosco.
Non ci volle molto a capire che il paese aveva tesori preziosi di cultura
che andavano tutelati, soprattutto le testimonianze delle varie tribù indigene.
Una specie di museo nacque molto presto.
•••••••
.
••
••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS GIUGNO 200 1 • •

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Padre Maggiorino Borgatello.
1121 luglio del 1887 il primo ma-
nipolo di missionari salesiani,
capeggiati dal vescovo salesia-
no monsignor Giuseppe Fagnano,
arrivò nef sud del Cile, a Punta
Arenas, sullo stretto che mette in
comunicazione il Pacifico con
l'Atlantico e che prende nome da
Ferd inando Magellano, il naviga-
tore portoghese che, primo tra gli
Europei , lo percorse. Gli anni cne
seguirono furono per i figli di Don
Bosco di duro lavoro e la gigante-
sca opera dei sç1lesiani diede frutti
abbondanti.
Oltre all'azione di promozione
con i nativi e •gli immigrati, mon-
signor Fagnano intuì la necessità
di salvaguardare le testimonianze
della cultura delle popolazioni
indigene, la flora e la fa[.ma e ini-
ziò così a raccogliere oggetti, che
assieme a donazioni individuali
nel giro di pochi anni divennero
una collezione consistente. La pri-
ma espos izio ne fu fatta nel 1893,
in occasione del 25 ° della sua or-
dinazione sacerdota)e e fu al lesti-
ta nell a casa ·salesiana di San
Giuseppe. Nel 1928 la ra cco lta
fu portata all ' Istituto Don Bosco
'?d ebbe un formidabile impulso
grazie a11 'azior e del salesiano
cllon Maggiorino, Borgatello, per
qpera del quale divenne una
struttura museale di tutto rispetto .
Proprio per questo la grande
ijsposizione venne poi dedicata a
l'µi ed è conosciuta dovunque co-
me Museo BorgateIlo.
i
I
I
LE VETRINE ESPOSITIVE
, La sede attuale del museo ospi-
ta una straordin'aria raccolta di
testimonianze della civiltà degli
indio jaganes, onas e alakalufes,
tribù di nomadi, di cacc iatori e
a·llevatori che un tempo vivevano
su queste terre. Altri supporti
espositivi mostrano fossili e ani-
mali imbalsamati, questi ultimi
presentano la varietà faunistica
de lla zona. Non manca una se-
zjone dedicata ad aspetti scienti-
fici che interessano il territorio:
dall'ingegneria navale a quella
aeronautica.
Di grande interesse è il settore
con la raccolta di materiale geo-
grafico messo insieme dal salesia-
no Alberto De Ago:itini che, giun-
to in Cile nel 1911, esplorò la Pa-
tagonia e la Terra del Fuoco, stu-
diandone la geografia e la morfo-
logi a, per poi riprodurla sw carte
topografiche.
li vestibolo del museo è desti-
nato alle esposizioni temporanee
con materiali provenienti dai fon-
di del museo stesso. All ' inizio del
corridoio central e vi è una foto-
grafia di don Egidio Vigan q, Ret-
tore Maggiore dei salesiani, che
fu il promotore dell'attuale siste-
mazione del museo. Nelle vetrine
sono esposti i ritratti dei salesiani
che hanno contribuito alla forma-
zione del museo : don Giovanni
M. Alberti, il superiore salesiano
che promosse la costruzione del-
[' attuale edificio museale e padre
Giovanni Bernabè che ne fu l'ar-
tefice. Accanto a queste' sono
esposte le fotografie dei sa,Jesiani
che maggiormente si impEignaro-
no nel dare forma alle raccolte:
don Maggiorino Borgatello e il
coadiutore Angelo Gaudenzio Be-
nove a cui si deve l'inizio della
collezione di flora, fauna ~ altre
di interesse scientifico.
Accanto si possono osservare
alcuni esemplari dell'erbario rac-
colto dal Benove, al quale mise
mano per una catalogaizione
scientifica il botanico Cristòbal
Hicken della Università di Bue-
nos Aires. Nelle due vetrine sue-
•••
Il ritratto di don De Agostini
coi suoi libri
e la sua attrezzatura fotografica.
La foto di 829 misteriose impronte di mani risalenti a circa
9000 anni fa. "La cueva de las manos'! fu scoperta e
fotografata dal salesiano padre De Agostini nel 1941, a 57
km dal ghiacciaio Perito Moreno nella Patagonia argentina.
• • GIUGNO 2001 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Canoa degli indio alacaluf.
Vetrina delle armi antiche.
cessive sono esposti esemplari
della fauna regionale, assai ricca,
come il Cigno dal Collo Nero. Vi-
cino sono conservati reperti di
geologia e paleontologia, classifi-
cati dai dottori Antonio Tonelli e
Guido Bonarelli.
Nella quarta vetrina sono espo-
sti oggetti frutto di scavi archeolo-
gici nelle città di Rej Don Felipe
(Puerto del Hambre) e Nombre
de Jesùs, risalenti al secolo XV.
Queste città rappresentarono iI
primo tentativo di colonizzazione
di quella fetta di terra patagonica
situata lungo lo Stretto di Magel-
lano. Non manca neppure un mo-
numento storico a ricordare le
numerose spedizioni che appro-
darono a questa terra, e che co-
starono la vita a molti tra marinai
e passeggeri: è la croce che pro-
viene dal cosiddetto "C imitero
degli Inglesi" posto nella baia di
San Juan, che ospita la tomba del
capitan Pringle Stokes. accanto
si conserva una pietra con due
iscrizioni che ricordano la spedi-
zione della nave " Romanch e"
nell 'a nno 1882, spedizione orga-
nizzata dalla Accademia delle
Scienze di Parigi.
Nella settima vetrina sono con-
servati gli strumenti appartenuti
Osservatorio Meteorologico vo-
1uto da monsignor Fagnano, che
iniziò la sua prima osservazione
il primo dicembre del 1887, e an-
cora funziona presso il Liceo San
José; i registri dell 'osservatorio so-
no di inestimabi le valore per lo
studio del clima della zo na, e
rappresentano un contributo indi-
spensabile per lo studio de ll a cl i-
matologia regionale. Seguono le
vetrine con esposto il materiale
del Fondo documentario di don
De Agosti ni.
Arco e frecce onas.
Sala del petrolio.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ~ • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS GIUGNO 2001 • •

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Indio yamani a pesca.
Indio selknam a caccia.
una collezione della varia fauna del Cile. Nella prima vetrina sono
patagonica. Tra gli animali imbal- esposti oggetti della argenteria
samati spicca il Pinguino Impera- mapuche; ornamenti del popolo
tore, il Pinguino Re, il Cervo Cile- aonikenk, che dimostrano l'inter-
no e il Leone Puma. Vi è poi un scambio che si effettuava con
erbario con rappresentati 382 tipi altri popoli dell'America Meridio-
di piante di fiori della Patagonia. nale; nella seconda, terza e quar-
Con l'ausilio dei diversi diorama ta vetrina sono presentati diversi
•••••
col locati al piano superiore si
possono conoscere i più diversi
aspetti della vita degli aborigeni
fueghini e delle loro manifesta-
zioni culturali: l'atto di scambio
di prodotti di un aborigeno ao-
nikenk, lungo lo Stretto di Magel-
oggetti di origine aonikenk, come
la cappa colorata con figure poli-
crome, ornamenti e vestiario a
base di piume e pelli e altri og-
getti; così pure nella quinta e se-
sta vetrina .
Nella vetrina seguente viene
lano; un indigeno che sta cac- mostrato un manufatto navale in-
Indio alacaluf a caccia di uova.
ciando nella steppa Patagonica; digeno che consiste in una canoa
un indigeno kaweshkar nell'atto a tre tavole, che riveste un'impor-
LE SALE
di arpionare; la raccolta di uova tanza notevole nella vita del po-
di uccelli che fu una delle attività polo kaweshkar. Anche nelle tre
•••••••••••
Nella Sala di archeologia e di
etnografia si possono osservare
diversi utensili dei popoli della
terra australe: l'ambientazione di
una famiglia selknam (ona) assai
realisticamente rappresentata. In
altre vetrine si esibiscono manu-
fatti selknam: ceste, armi e orna-
menti personali; è esposta anche
una canoa appartenuta alla tribù
dei Kawesbkar (Alakaluf).
.N~lla Sala di geografia e geolo-
gia e conservata una grande va-
rietà di rocce dell'amoiente ma-
gellanico e patagonico. Importan-
ti sono le fotografie del Fondo Al-
berto De Agostini che mostrano
diversi settori delle Ande Patago-
niche. La bellezza di questi pae-
saggi, unita alla qualità delle foto,
sono di grande interesse per il vi-
sitatore. Si possono osservare an-
che oggetti delle diverse spedi-
zioni, che contribuirono alla co-
noscenza della geografia locale.
Nella Sala dedicata alla zoolo-
gia e alla botanica è presentata
del popolo yamani.
LE ALTRE VETRINE
Seguono altre vetrine dove sono
esibiti oggetti di carattere etnogra-
fico, storico e geologico che fan-
no del museo uno dei più ricchi
l
Ornamenti indio.
vetrine successive si possono os-
servare oggetti appartenuti agi i
aborigeni, con inclusa una colle-
zione di armi, fotografie del seco-
lo scorso ed elementi di culto
della Cappella primitiva di Punta
Arenas. Nell'undicesima vetrina
sono esposte testimonianze del-
l'esportazione carbonifera inizia-
ta nel 1874 e della scoperta pe-
trolifera a Springhill, che diede
un impulso economico alla zona
magellanica .
Unita al museo vi è anche una
ricca Biblioteca, indispensabile
per lo studio completo della re-
gione patagonica in generale e
della parte magellanica in parti-
colare. La biblioteca fu costituita
a partire dal 1934. La fototeca
documenta con immagini la sto-
ria del luogo e la geografia loca-
le. Di notevole valore è anche la
Pinacoteca, dove sono conservati
i ritratti e le illustrazioni legate
alla storia magellanica.
Natale Maffioli
• • • GIUGNO 2001 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

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DIVENIRE UOMINI
SPIRITUALI OGGI
di Jean-François Meurs
e aro doctor J. , [. ..J ho
33 anni e soffro di di-
((
pendenza dal cibo; fre -
quento da 5 anni l'associazione
Overeaters Anonymous (onlus) che
adotta il programma di recupero
dei 12 Passi di Alcolisti Anonimi,
ovviamente adattato per portarci
alla "sobrietà " dal cibo in eccesso.
[. ..] Qui noi riconosciamo quando
abbiamo usato il cibo in eccesso e
le ossessioni legate alla sua espul-
sione (diete, vomito, sport mania -
cale, lassativi), per creare quell_'o-
blio, quel torpore che ci consentiva
di evitare gli aspetti più difficili della
nostra vita. La consapevolezza del-
le nostre emozioni, necessaria per
fare scelte mature ed equilibrate,
veniva annegata sotto una monta-
gna di cibo. Il programma di O.A.
lavora su tre livelli, fisico, emotivo e
spirituale, e noi abbiamo (aticosa~
mente scoperto che tutti questi
aspetti in noi erano contraffatti, fal-
sati o addirittura cancellati; il cam-
mino di recupero ha evidenziato il
bisogno di un giusto nutrimento
fisico, e un corretto approccio emo-
tivo che ci ricollegasse con la no-
stra parte spirituale. Oç;gi io_ ~on~i~
dero l'esercizio della m,a spmtualita
la condizione per non ricadere nel-
la dipendenza, e desidero ring_ra ~
ziarla per la competenza e seneta
con la quale ha trattato l'argomento
(BS giugno 2000), che viene spes-
so rinviato alla psicoterapia o alla
volontà dell'individuo, ignorando
che spesso è il nostro ego malato
che ci porta al bisogno di controllo;
perciò la chiave di volta del nostro
recupero è proprio riconosce_r~
·d 'aver bisogno dell 'aspetto spm-
tuale, perché "Qualcuno" faccia per
noi ciò che noi non abbiamo potuto
fare da soli.
[. ..] Sento la responsabilità di pas-
sare questo messaggio di speranza
l (/1.JV/S/B,/LE
I ~ occ.OP.4
~ MOLTO·" E A
M/5 ri:AMEo1CC(JPA AW-
e_~"·\\IL. VISIBILE 1
/4L-E_;J~
//,<J flnfu
1/
ad altre persone sofferenti. I gruppi
O.A. sono autogestiti e gratuiti, e
garantiscono l'anonimato ai mem-
bri. Presenti in tutta Italia, saremo
lieti di offrire informazioni a chi vor-
rà contattarci: OVEREATERS ANO-
NYMOUS, Casella Postale 63,
50041 (FI). Te/. Milano 02 4078803;
Roma 06 6638875.
(Non firmata)
Cara lettrice anonima,
suggerisco che le persone interes-
sate si procurino la documenta-
zione presso di voi. Desider~, s~I?
fare qualche riflessione sulla spm-
tualità" della cosa. Il cammino pro-
posto dall 'O.A. è qualificato spiri-
tuale perché riconosce che la gua-
rigione passa anche per la fede , un
potere che sorpassa l'umano. L'un~
dicesimo "passo" della procedura d1
riabilitazione parla della preghiera e
della meditazione per "migliorare il
contatto cosciente con Dio così co-
me noi possiamo concepirlo , chie-
dendogli solo di farci conoscere la
Sua volontà e darci la forza per
compierla" .
Spiritualità non vuol dire espe-
rienza cristiana , e nemmeno espe-
rienza di Dio. La vita spirituale non
è riservata all 'uomo religioso , è una
dimensione costitutiva dell 'umano ,
allo stesso modo che la vita del
corpo, la vita dei sentimenti, la vita
sociale la vita dell'intelligenza.
L'educ~zione riguarda tutte le di-
mensioni insieme e simultaneamen-
te. Spiritualizzare non è dimenticar-
si del co rpo per vivere di an ima,
come se "meno corpo si ha più spi-
rituali si è". La spiritualità si afferma
quando lo spirito e il corpo fanno
alleanza per liberare tutte le poten-
ze di umanizzazione.
Voglio insistere su _que,~ta_ ~ozi~~~
di alleanza, perche la spintualita
non trova il suo ambito quando è
messa a servizio del corpo , della
santità, del conforto .. . Questa è
l'ideologia della New Age che pre-
dica il benessere immediato. Esse-
re spirituali è molto di più: è avere
coscienza dei propri limiti , della
propria impotenza, della propri~ fi ~
nitudine. E essere preoccupati d1
ciò che è invisibile, dell'al di là...
lo preferisco definire la vita spi-
rituale come l'avventura di partire
alla scoperta del motivo per cui si è
nati. Nella risposta c'è sovente "per
qualcuno". Si tratta di entrare in
possesso , per quanto è possibile ,
delle proprie potenzialità pe_rsonali
e sociali: scoprire e mettere in ope-
ra quello che c'è di unico in sé ,
uscire dal proprio io, dal modo per-
sonale di essere uomo . Diventare
spirituali vuol dire tentare l'avven -
tura della libertà. La parola evoca
una responsabilità personale, la ne-
cessità di un discernimento, la for-
za di tentare percorsi inediti. Come
si vede, la spiritualità non sopporta
alcuna imitazione servile: si regola
al contrario sullo "Spirito" di cui nes-
suna sa donde venga e dove vada.
La posta in gioco è conseguire
più umanità. Se bisogna rinunciare
a qualcosa, questo qualcosa è tutto
ciò che è contro l'uomo e la sua
umanità. Francesco di Sales, che
era un grande uomo spirituale, va
dritto al punto : diventare "così uo~
mo che non è possibile esserlo d1
più''. L'accesso alla vita_spirit~~le è
in gran parte una questione d1 in~e.-
riorità. Ecco una buona opporturnta
per riprendere l'intuizione di Don
Bosco, che faceva della "religione"
uno dei tre pilastri del suo sistema
pedagogico. Se la fede cristian'.1
non è l'unico camm ino per tutto 11
mondo, l'interiorità è una necessità
e un diritto per ciascuno . Iniziare
alla vita interiore fa parte della mis-
sione della famiglia, della scuola e
di tutte le altre agenzie educative, e
vuol dire insegnare ai giovani a
mantenersi in contatto con la loro
origine e la loro ricchezza. Questo
non si può fare senza il tirocinio del
silenzio, della contemplazione, del-
la riflessione, e del lavoro sui propri
sentimenti.
O
JJS GIUGNO 200 1

3.8 Page 28

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Una suora, Figlia di Maria Ausiliatrice fa l'avvocato dei minori
DONNE IN RETE
" I n questi due anni - esordisce
suor Bernadette - mi sono
trovata spesso negli ambiti
sociali, civili e pubblici dove ven-
gono prese decisioni mondiali spe-
cificamente per quanto riguarda la
donna... Questo mi permette di co-
noscere da vicino i grandi problemi
che colpiscono le donne e i bambi-
ni, ma anche di cogliere le risorse
femminili, a volte sconosciute, per
l'umanizzazione del mondo".
A quali eventi hai partecipato?
Sono stati tre gli incontri interna-
zionali a cui ho potuto partecipare.
La Conferenza Pan Africana delle
di Maria Antonia Chinello
donne (Addi s Abeba, novembre
1999); l'Incontro Europeo (G inevra,
gennaio 2000); la 23a Assemblea
Generale ONU per la verifica del-
l'attuazione de!Ja Piattaforma di Pe-
chino (New York, giugno 2000).
Andare a questi incontri è stato per
me affermare la scelta che stiamo
portando avanti: esserci dove ven-
gono prese le grandi decisioni.
Quale incidenza può avere la
presenza di religiose in questi ap-
puntamenti internazionali?
Il primo fatto è proprio quello di
esserci. A volte mi sento piccola e
impotente di fronte alle grandi logi-
che internazionali che sento dibattere
e, spesso, denunciare. Ci siamo rifat-
te anche ali' esperienza di altre con-
gregazioni religiose attive in questi
ambiti come Franciscan l nternatio-
nal, Suore del Buon Pastore e altre.
Siamo presenti con uh 'ottica educa-
tiva e critica. Sto leggendo il libro
di Michel Schooyans Nuovo Disor-
dine Mondiale. La grande trappola
per ridurre il numero dei commen-
sali alla tavola del!' umanità. Grazie
a questi incontri internazionali sono
più consapevole delle insidie di que-
sta trappola, alle politiche macroe-
conomiche ideate per favorire i ric-
chi e schiacciare sempre più i pove-
Bernadette Sangma
è una Figlia di Maria
Ausiliatrice indiana.
Da due anni collabora
a livello centrale per la
promozione della donna.
Le abbiamo rivolto
alcune domande
per scoprire la fitta rete
internazionale
di rapporti che ha
tessuto e che rendono
presente l'istituto là dove
si decidono le politiche
a favore della donna.
Giornata internazionale
L'B marzo , . stato consegnato il
della donna, e
Millennium Pea\\e
~;~~
tor Women ,
contributo di
un riconos~1mennfsmi femminili per la
donne e_d1 oraa· conflitti e la costru-
prevendz1ollanepace~ Le premia.te sono :
z1one e
·
• Flora Bravina (Kosovo) ._ .
• Asma lahangir e Hina J1larn
(Pakistan).
.
• Veneranda Nzambazamanya
(Rwanda) .
,
• Leitana Nehan - Women s
Development Agency
(Papua New Guinea) . i_
Ruta Pacifica de
(Organizzazione
lda!11~
~~f~~bia)
,
.
• women in Black
' . 1)
(Organizzazione internr z1ona e .
Forte l'apporto delle donne indiane
all'emancipazione della donna.
GIUGNO 2001 BS
Tre donne vincitrici del
"Millennium Peace Prize for Women ".

3.9 Page 29

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emarginati e abbandonati.
Nello scorso mese di marzo, suor Ber-
~iiJ5a nadette ha partecipato a New York
sessione della Commissione
. sulla donna, insieme a suor
Mar(a Grazia Caputo, Delegata Inter-
nazionale V1des, suor Rachel Gratti
Delegata USA Vides, e Angela lmpe~
ratore, Consigliera generale della
~~7te%eraz1one Mondiale Exallieve/i
e e MA. Un appuntamento inter-
naz1o_nale che _ha permesso loro di
Z'Cf:!nd1v1dere la ncerca di nuove strade
p~or_noz,one e di restituzione della
igmta alla_gen_ealogia di donne com-
pagne d1 viaggio e amiche.
Il ritmo di lavoro è stato intenso ma
arricchente. Faticosa a volte la ~om-
prens1one, data la varietà linguistica
prese~te alla Commissione . Ma il di-
f E sagio e stato presto superato. I gesti
volte , v~IQo~o più di mille parole
i ntrovars1 insieme, a migliaia att~r-
no_ al tavolo della pace, spinge' a uni-
re i tass~lh del mosaico mondiale sul-
la
del
cond1z1o_ne femminile. Alle so
terzo m1ll_~nnio, le donne sono
~nli ~
cor~ perdenti in troppi settori della vita
~oc1ale, po_l1t1ca, economica mondiale
f calendario delle attività ha messo ~
uoco alcune problematiche:
• La lea?ership delle donne nella
risoluzione della diffusione
dell 'HIV/ AIDS .
• Pace e sicurezza.
• Donne e Diritti umani.
ri. Ricordo le parole di Gertrude
Mongella, tanzaniana, Segretaria ge-
nerale della Conferenza di Pechino,
che, parl ando alle donne del nord
del mondo ha detto: "Sorelle, aiuta-
teci presso i vostri governi. Dite lo-
ro di non vendere più anni al conti-
nente africano. Potete comunque fa-
re soldi vendendoci gli strumenti
necessari per l' acqua potabile che
non abbiamo a sufficienza, e altre
tecnologie per sviluppare la nostra
agricoltura". Questo appello/denun-
cia ha messo in moto dentro di me
una serie di rifless ioni. Non possia-
mo tacere di fronte alle evidenti in-
giustizie del mondo; abbiamo biso-
gno di trovare le strategie per farlo;
dobbiamo mirare a un ordine mon-
di ale diverso da quello basato sulla
sfrenata ricerca del benessere. Suo-
na fo rse utopi co? ! Anche se è così,
scelgo coscientemente di crederlo
perché la speranza mi pennette tale
ottimismo.
ONU , New York. Delegazione FMA alla 45° Commissione sulla donna.
Quali mali denunciano le donne
che hai incontrato?
Alcune donne indigene mi hanno
raccontato di aver fonnato una rete
intercontinentale di collaborazione
in preparazione alla Confere nza
Mondiale sul razzismo e le altre for-
me di di scriminazione che si terrà a
Durban (Sud Africa) nel pross imo
mese di settembre. Ho condi viso
con loro le numerose discrimin azio-
ni che si incrociano nel renderle vit-
time, e la loro tenacia nell a lotta nel
superarle. Mi sono trovata con don-
ne d i altre fedi, 01todosse, Buddi-
ste, Musulmane, ecc. Trovo in
ognuno di questi incontri , un 'occa-
sione per costruire ponti e creare
I A Nampula (Mozambico) giovani
religiose di varie congregazioni
si riuniscono mensilmente per
pregare, studiare, discutere
dei loro problemi. ..
una rete di collaborazione perché ci
rendiamo conto che non si può inci-
dere quando si agisce da soli.
Che reazione hanno le altre
donne quando scoprono che sei
una religiosa?
Di sorpresa. Molte si appellano a
noi, perché spesso gli istituti reli-
giosi sono diffusi a livello interna-
zionale. Gertrude Mongella ci ha ri-
chiesto di dedicarci alla costruzione
della pace e all ' umanizzazione del
mondo. In altri casi, la nostra pre-
senza è scomoda. Lo si sente per
esempio quando si parla di aborto.
Ad Addis Abeba ero l'unica suora
presente, e una donna mi ha avvici-
nato per sentire la mia posizione
sull' aborto. Nel dialogo ho percepi-
to che non mi condivideva, ma mi
rispettava. In altri casi ci considera-
no delle fanatiche. Mi sono resa
conto che ormai l' uso di contraccet-
tivi non pone più alcun interrogati-
vo sulla liceità, meno ancora su
questioni morali. Per tanti è una mi-
sura di prevenzione contro la gravi-
danza, la trasmissione di HIV/AIDS ,
il sesso sicmo. Questo ci fa an.cora
più convinte che l 'educazione all ' a-
more è una delle sfide in cui dob-
biamo impegnarci in questo III mil-
lennio. Partecipare, a volte fa nasce-
re in me anche alcuni interrogativi e
perplessità riguardo soprattutto alla
grande difficoltà che si rileva nel
passare dalle parole ai fatti. Durante
la 23a Sess ione Speciale dell'ONU,
ho sentito più volte affermare l 'im-
portanza dell'educazione per l'em-
powennent della donna, ma tra le
tavole rotonde, i panel che si erano
organizzati non ce n'era neppure
uno sull 'educazione.
D
BS GIUGNO 2001

3.10 Page 30

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IL
MESE IN
LIBRERIA . peMoronte
o curo di G1useP
MOMENTI DI
PEDAGOGIA
CRISTIANA
Riflessioni per un
progetto educativo
di Enrico Pederzini ,
Marco Valerio Ed .
Torino 2001
pp. 356
Appare ch iaro che nel
nostro contesto cultura-
le, dove il cristianesimo
tradizionale non incide
più di tanto, educare i fi-
gli , specialmente adole-
scenti , può trasformarsi
per i genitori in una sfi-
da faticosa . Se i valori
cristiani sono accanto -
nati , il processo di cre-
scita diventa più che
mai a rischio . L'autore
sostiene che i valori eti-
ci e pedagogici del cri-
stianesimo rivelano , in
epoche come la nostra,
una maggiore efficacia,
se ben interpretati e ap-
plicati . Infatti , solo la
"verità eterna" può edu-
care la persone nel
tempo. Si parte dall 'uo-
mo storico , limitato per
le conseguenze del .ma-
le, e si recupera il valo-
re di un 'educazione che
lo riporta alle sue origini
divine. Tra teoria e pras-
si, la riflessione orienta i
genitori a fondare la
propria opera sui valori
della grazia divina che
sola potrà permettere di
superare le difficoltà per
ottenere persone piena-
mente riuscite nella vita.
GIUGNO 2001 BS
~~~
SPIRITO
VOLONTARIATO
FONTE DI GIOIA
di Sabino Pastore ,
Ed. San Marco ,
Trescore B. (BG) 2000
pp. 158
Il volontariato oggi ha for-
me diverse da quelle tradi-
zionali, perché richiede pro-
fessionalità e idonea pre-
parazione . Una volta era
sostenuto da eredità o la-
sciti che consentivano il
fiorire di associazioni be-
nefiche e assistenziali.
S.1bi110 P.JstOn:
Volontariato
fonte della gioia
t I M1 IUC.."). :..\\."i' MAlt(:0 · f l\\UO)kl. Ml.NWJQ{r.u.c,..\\1()1
Recentemente ha avuto
una straordinaria evoluzio-
ne, coinvolgendo le più di-
sparate categorie sociali in
attività che sopperiscono in
gran parte alle carenze del-
le pubbliche istituzioni, non
in grado di fronteggiare
emergenze che richiedo-
no, oltre a notevoli dispo-
nibilità finanziarie , l'indi-
spensabile e insostituibile
apporto del lavoro dell'uo-
mo. Per cui la generosità
e la buona volontà non
bastano al volontario . Sen-
za una adeguata cono-
scenza delle modalità che
regolano lo svolgimento
del servizio , si corre il ri-
schio di incorrere in errori
e di provocare danni an -
ziché benefici.
VIA PASCHATIS
Cammino pasquale
della Vita Consacrata
di Sabino Palumbieri ,
ELLEDICI ,
Leumann (TO) 2001
pp. 32
10 RITIRI SPIRITUALI
per ragazzi
di Gimmi Rizzi ,
ELLEDICI,
Leumann (TO) 2000
pp. 236
Si vogliono qui presentare
due sussidi variamente uti-
1i. Il primo inquadra una
spiritualità pasquale che
compone in un solo rito La
Via Crucis e La Via Lucis,
facendo memoria del mi-
stero sempre attuale di Cri-
sto. Il credente è invitato a
percorrere la strada della
Pasqua sia nella sofferen-
za che nella storia ordina-
ria. La proposta costituisce
un esercizio che può esse-
re sempre realizzato spe-
cie in alcuni momenti forti
della vita: ritiri , esercizi , gior-
nate comunitarie . Il secon-
do volume offre 1O incon-
tri-ritiri per ragazzi , utili so-
prattutto nei mesi di va-
canza, per dare significato
anche alla distensione del-
lo spirito . Offre strumenti
ben strutturati , vari e pron-
ti per l'uso. Appare come
un kit di grandissima utilità
per educatori e catechisti.
ELEMENTI DI
DOTTRINA SPIRITUALE
di Michel Ledrus,
Gr. Edicom ,
Cerro M. (M l) 2000
pp. 240
MIC HEL LEDRUS
~
ELEMENTI
DI DOTTRINA
ooLU
SPIRITUALE
V')
w
o:
rw~-
Scrive il cardinale Martini:
"vorrei suggerire a chi pren-
de in mano questa raccol-
ta di scritti di orientarsi an-
zitutto sul disegno d'insie-
me cercando di ben com-
prendere il senso di 'etica
evange lica' e ricordando
che quanto si trova in que-
sto volume presuppone
tante cose esposte dall 'au-
tore nella spiegazione del-
la prima e della seconda
parte della dottrina spiri-
tua le, da lui chiamate
'ascetica' e ' mistica' , ma
presentate in maniera pro-
fondamente originale". In
questa lettura si possono
scoprire le radici del vivere
cristiano , cioè le tante co-
se presupposte ai frutti
dello Spirito. Nella cultura
del lassismo attuale, su-
perficiale e trasformista,
anche il credente ha biso-
gno di certezze. Chi legge
trova in queste riflessioni
spunti stimolanti.
NON SI FA VEND ITA PER
CORRISPONDENZA. I libri
che vengono segnalati s1 pos-
sono acquistare presso le libre'.
rie cattoliche o vanno nch1est1
direttamente alle rispettive
Editrici.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~ SE §~ 8uoLA ~ TE J__- - - - - i
IL MISTERO
QUALE EDUCAZIONE
ANIMAZIONE
DEGLI ANGELI
NELLA SCUOLA
E CABARET
di Maria Luisa
DELL'AUTONOMIA
Guida teorico-pratica
Valenti Ronco,
di Sandro Ferraroli,
per l'animatore turistico
Libreria Ed . Vaticana,
ELLEDICI ,
e socio-ricreativo
Roma 2000
Leumann (TO) 2000
di Danilo Goria,
pp. 158
pp. 128
Ed . San Marco ,
Trescore B. (BG) 1999
Si tratta di scritti messi in-
pp. 222
sieme e coordinati da una
trasmissione radio , ripro-
In questa raccolta si met-
posti in volume per dare ai
tono a disposizione di tutte
lettori la possibilità del lun-
le persone che intendono
go cammino che la dottri-
addentrarsi nel mondo del-
na cristiana sugli angeli ha
l'animazione turistica, il me-
compiuto fino ai nostri
glio delle attività decennali
giorni. Parlare di angeli si-
dell'esperienza di anima-
gnifica però porsi molte
zione matu rata in numero-
domande : esistono, chi so-
si villaggi turistici. Che co-
no , quale funzione hanno,
sa significa animare , qual
che cosa ne dicono i pen-
è il piano dell 'animatore ,
satori , che significato han-
quali sono i ruoli dell 'ani-
no per l'uomo d'ogg i? Tra
matore, come coinvolgere
ricerca teologica, storica e
il pubblico , come organiz-
letteraria, l'autrice - a par-
zare le attività ... costitui-
tire dalle fonti - giunge a
scono i nuclei di sviluppo
descrivere la presenza de-
del testo . Può diventare
gIi Angeli nelle religioni La scuola è un importante un materiale molto utile
monoteiste e nelle ricer- strumento educativo, alme- durante le vacanze per gli
che più recenti . La Chiesa no in teoria. Ma oggi essa animatori dei campi-scuo-
ha confermato più volte, sia non assolve più da sola a la, dei tornei e attività ri-
nel magistero straordinario
che ordinario, nella sua sto-
tutto il compito educativo .
Inoltre è investita da una
creative , degli intratteni -
menti vari per ragazzi , gio-
ria bimillenaria, l'esistenza riforma con un cambia- vani e famiglie.
degli angeli . La lettura aiu- mento che non ha riscontri
ta a riscoprirne la presen- recenti nella pubblica am-
za, per dare credibilità al ministrazione . Il suo nu -
loro messaggio e chiarire cleo essenziale è l'autono-
il proprio rapporto di fede mia. Ma la "novità" appare
con Dio , di cui essi sono i piuttosto frammentaria nel-
messaggeri.
la interpretazione. Questo
libro vuole fare un po ' di
ch iarezza , accompagnan -
MARIALUISA VALENTI RONCO
do docenti , alunni e fami-
glie a gestire il cambia-
mento in atto , perché la
scuola non solo deve di-
ventare luogo di formazio-
ne e di educazione me-
diante lo stu dio , l'acquisi-
zione delle conoscenze e
lo sviluppo della coscienza
critica, ma deve essere vi- Si offrono occasioni di sa-
l[lL MllST'lEJRO
lDIEGlLil A JGEJLI
sta come una comunità di no divertimento e mezzi
dialogo , di ricerca e di pratici per utilizzare bene il
esperienza sociale , in for- tempo delle vacanze in
~
U8REAIA EOltlUCE \\'ATICAHA
mata ai valori democratici una forma di recupero di-
e volta alla crescita della stensivo delle energie di
persona .
mente e di corpo .
l K9
VITA
Le "Apostoline"
hanno realizzato una
nuova serie di significativi
manifesti vocazionali
dal titolo: "Al futuro sì"
che si ispirano e riportano
alcune memorabili frasi
pronunciate dal Papa,
sul tema, nel corso
della GMG a Roma.
Durante l'estate,
come ogni anno,
vengono organizzati
alcuni campi estivi
per quei giovani
che sono ancora in ricerca
della propria strada.
Per saperne di più:
Te/. 06.932.03.56
8S GIUGNO 2001

4.2 Page 32

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t/;1/E-
LETTERA DALLA
NIGERIA
di Vincenzo Diana
Sono un "giovane" salesiano che è nato più o meno
da 48 milioni di minuti ; faccio ancora parte della com-
pagnia dei raspaferro , da me fondata "nel non lontano"
1935... l'altro secolo insomma! Da qualche parte do-
vrei avere qualche pezzetto di carta che mi ha per-
messo l'insegnamento legale. Dopo 53 anni d'insegna-
mento in Italia ho deciso di rigenerarmi in missione ,
anche perché tra tanta elettronica non riconoscevo più
le mie care vecchie macchine comandate da me e non
da un'altra macchina!
Ed eccomi a Onda, stato ricco della Nigeria, dove in
non poche zone si muore di fame! Ho imparato 21 pa-
role di inglese, e con questa straordinaria cultura lin-
guistica sto dal mattino alla sera in mezzo ai giovani
nel non piccolo laboratorio di meccanica. Quando arri-
va il BS , per fare onore a mia nonna, mia prima inse-
gnante, me lo divoro, e quando parla delle scuole pro-
fessionali , come quello di ottobre 2000, me lo imparo
quasi a memoria! lo qui continuo a insegnare il lavoro
al banco : la lima, la raspa ... con tutte le care vecchie
macchine trad izionali che ti abituano alla precisione,
se no, se sbagli , non ti funziona niente!
Nella lunga fatica d'insegnamento, compresa quella
a Ondo coi miei splendidi alunni neri , ho fatto costruire
grette idrauliche da tre tonnellate , presse da 25-50
tonnellate , morse da banco robustissime e precisis-
sime , ecc. ecc.. Quando ero anch'io un alunno, il ciclo
operativo dei trapani , per esempio, era programmato
GIUGNO 2001 BS
Un coadiutore salesiano
ci scrive da Ondo,
facendo il punto della situazione.
in modo che dopo 100 trapani un giovane aveva fatto
un trapano completo, compresa la verniciatura. Difficile
crederlo ma vero, facevano un trapano al giorno. Era-
vamo in aggiornamento continuo, possedevamo un
laboratorio tecnologico con microscopio metallografico
e tanti altri strumenti da fare invidia alla Fiat. Insomma
"con Don Bosco e coi tempi". Ora qui abbiamo iniziato
il reparto "Riparazioni auto". Insomma non molliamo
nonostante i famosi 48 milioni di minuti sul groppone.
Non molliamo no!
Continuiamo a lavorare con l'amore stesso di Don
Bosco per la gioventù più povera e abbandonata: io
posso davvero dirlo qui dove mi trovo .. . un po' abban-
donato pure io con le mie 21 parole di inglese tra una
popolazione che parla generalmente un 'impossibile
lingua locale , oppure l'anglonigeriano che dovrebbe
essere inglese, ma ne dubito.
Manca il tocco finale ; eccolo: abbiamo partecipato a
una manifestazione statale delle scuole professionali ~
ci siamo accorti che il nostro sistema è insuperabile. E
stato un vero grande successo. Siamo finiti in TV col
nostro grande cancello automatico (qui vanno pazzi
per i cancelli!) realizzato da giovanottoni promettenti
sotto la guida di un vecchio rudere ... Gran bella soddi-
sfazione, le assicuro!
O

4.3 Page 33

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LETTERA di Mario Bois
DALLA CINA
Un coadiutore salesiano
ci scrive dalla Cina,
facendo il punto della situazione.
Oggi è il primo giorno dell'anno cinese.
È la festa più sentita in Oriente . Masse immense di
persone si muovono per riun irsi con le rispettive fami -
glie. Ieri notte in città c'è stata grande festa con petar-
di e fuochi d'artificio per tenere lontani gli spiriti cattivi
e ricevere la "felicità" durante tutto l'anno . In alcune
case, per assicurarsi che la felicità sia veramente ca-
duta dal cielo, attaccano sulla porta d'ingresso il carat-
tere corrispondente a rovescio : visto dal cielo si legge
giusto! La nostra scuola professionale adesso ha an-
che la cabina di verniciatura: i ragazzi possono eserci-
tarsi e imparare questa professione. Rimettere assie-
me i rottami , saldare, battere, grattare, stuccare, verni-
ciare e finalmente poter contemplare un pezzo di car-
rozzeria nuova fiammante è una soddisfazione da non
dirsi. La Cina sta velocemente modernizzandosi , le au-
to aumentano .. . Il mestiere del carrozziere può davve-
ro tornare indispensabilè.
Anche il Natale è passato...
Un po' in sordina a dir la verità. Abituato a grandi feste
per una delle più grandi e affascinanti solennità litur-
giche, ho sofferto un po ' questo silenzio. Ho pensato
che fosse successo come a Betlemme giusto 2000 an-
ni fa. Nessuno se ne accorse : quando Lui nacque era
un giorno lavorativo come qualsiasi altro. Ma la Notte
l'abbiamo trascorsa con molto fervore , confratelli e vo-
lontari. Non abbiamo cantato troppo forte per non sve-
gliare i nostri ragazzi , ma c'era un'atmosfera speciale.
La gioia di condividere la fede in un paese che si di-
chiara ateo per costituzione , ma che ateo non è. Ad
aumentare il nostro fervore ha contribuito anche la cal-
daia del riscaldamento che quest'anno ha deciso di
funzionare .. . e meno male : fuori il termometro regi -
strava trenta sotto zero. Quest'anno, poi , oltre al calo-
re della caldaia c'era anche il calore del vino , e anche
il panettone inviatomi da mia sorella. Abbiamo invitato
i maestri cinesi. .. A loro è proibito partecipare alla
funzione religiosa, ma la legge non proibisce di parte-
cipare alla mangiata accompagnata dalla bevuta!
Ovviamente. E dire che un tempo i pasti erano consi -
derati sacri!
Ed ecco l'anno nuovo, il 2001, qui il 4699 del serpente.
A gennaio c'è più neve che terra, e i giovani salesiani
si sono dati da fare per preparare le olimpiadi inver-
nali : tiro alla fune sul ghiaccio, calcio sul ghiaccio, cor-
sa sul ghiaccio, gare sul ghiaccio : scivolare a uno , in
coppia, in gruppo, in massa! trascinare in salita, tratte-
nere in discesa, sobbalzare sui dossi , saltare le bu-
che .. . tutto sul ghiaccio con tanto divertimento e senza
le attrezzature da ghiaccio , voglio dire senza pattini ,
senza sci, senza slittini , ma con una gioia, un entusia-
smo , un tifo tali che non ci si è mai fermati dalle sette
della mattina a oltre mezzogiorno. Auguriamo a tout le
monde la semplice gioia del capodanno cinese.
BS GIUGNO 2001

4.4 Page 34

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- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrero
MA CHE RABBIA!
Conflitti in famiglia sono quasi giornalieri.
No alla legge del più forte. E la sculacciata? Alcune semplici
regole possono servire a gettare acqua sul fuoco.
In tanti anni di incontri con i ge-
nitori , nessuno è mai riuscito a
smontare una semplice afferma-
zione : "Tutte le volte che entrate in
conflitto con i vostri figli voi avete
già perso ". È difficile non farsi tra-
scinare quotidianamente in conflitti
familiari. Per un semplice fatto : è
sempre difficile amare . I figli sono
in grado di esasperarci: si beffano
della nostra autorità e cercano
scientificamente lo scon-
tro per vedere dove
sta il limite. Una
certa "aggressivi-
tà" non è una di-
mensione solo negativa. Per cresce-
re i bambini e i ragazzi hanno biso-
gno di "farsi largo". L'aggressività
positiva porta a perseverare, a pren-
dere decisioni , a osare. Ma ha biso-
gno di essere controllata e questo i
bambini non sanno ancora farlo . Per
cui si comportano come tutti , grandi
e piccoli : quando non ottengono
qualcosa si arrabbiano.
Il rischio è che tutta l'impostazione
familiare finisca per essere basata
sulla legge del più forte. Una
grande percentuale di perso -
ne è ancora convinta che le
sberle siano una punizione
GIUGNO 2001 DS
accettabile . Dicono : "I miei genitori
mi hanno dato qualche schiaffo e
ha funzionato benissimo ", oppure
"Do uno scapaccione a mio figlio
solo quando è veramente neces-
sario ". Si ricorre allora al classico
scapaccione : "Così impari!". In real-
tà i figli non imparano niente. La
sculacciata è un sistema che serve
a scaricare le frustrazioni e la rab-
bia e a mascherare il fatto che i ge-
nitori non riescono ad affrontare la
situazione. Dopo tutto nqn è difficile
picchiare un bambino . E molto più
difficile spiegargli le cose, un'opera-
zione , però , che porta a risultati de-
cisamente migliori.
Ogni azione dei genitori è un
esempio per i figli. Se tenete il
broncio, anche i vostri bambini lo fa-
ranno ; se vi mettete a urlare quando
siete stanchi e frustrati , i bambini
reagiranno di conseguenza ; se li
prendete a schiaffi quando siete
fuori di voi dalla rabbia , adotteran- ,
no un comportamento in tono con il
vostro . La tattica per evitare i con -
flitti deve avere un impatto di lungo
periodo ; le sberle durano poco ,
quindi inducono i bambini a di-
menticare in fretta la ragione per
cui le hanno prese e, in ultima ana-
lisi , risultano assolutamente inutili.
Oggi si aggiunge un pericolo: gli
"eroi" dei bambini e dei ragazzi ,
quelli esaltati dalla televisione, dal
mondo delle canzoni , dai videogio-
chi, sono quasi tutti duri , trasgres-
sivi , sprezzanti , ribelli e maleducati ,
non si fanno mettere il piede sul
collo, reagiscono con violenza alle
imposizioni. Non credo si possa
sottovalutare l'influenza di questi
modelli. Il vero problema di solito
consiste nello stabilire dove si tro-
vano esattamente i confini dell 'au-
tonomia e della fiducia. I figli lotta-
no per allargare i loro margini, i ge-
nitori difendono il loro cuore e la lo-
ro autorità.
Si può addomesticare la collera?
Ecco alcune tecniche che permet-
tono di identificare la propria collera
e reagire senza peggiorare la situa-
zione .
Pensarci "prima". Stabilire con mol-
ta attenzione i comportamenti inam-
missibili , quelli ammessi e quelli
trattabili . Entrambi i genitori devono
essere d'accordo sulle regole da
seguire : la mamma non può proi -

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
bire ai bambini di saltare sul divano
se il babbo vi salta insieme a loro.
PER SUPERARE
È infatti necessario avere le stesse
idee quando si stabiliscono le re-
gole da seguire in casa e le even -
LA COLLERA
tuali sanzioni. L'educazione è sem-
pre un gioco di squadra. I bambini
devono conoscere con molta chia-
Libertà di parola in famiglia e autocontrollo.
La rabbia complica le cose.
rezza ciò che è giusto e ciò che è
sbagliato.
Lezioni autogestite per imparare a vivere in famiglia.
Lasciare passare il temporale.
Quasi sempre le esplosioni di col-
lera erompono da situazioni di
stress e stanchezza. Quando si è
annebbiati dal logorio della giornata
è difficile "ragionare " con calma.
Qualora si avverta l'insopprimibile
arrivo della "mosca al naso" è me-
glio "mettersi in pausa" e inquadra-
re la situazione con un minimo di
calma. Quando c'è molta tensione
serale, qualche volta, è meglio fare
la pizza insieme, un Nutella Party o
una battaglia a cuscinate , riman-
dando al giorno dopo la soluzione
del problema.
Dire I~ propria collera senza accu-
sare. E molto importante cercare di
non ferire. Le cicatrici guari scono
molto lentamente. Ma ciascuno ha
il diritto di far sapere i motivi del
proprio disagio: "lo mi sento terribil-
In casa c'è una situazione di as-
Faccio però i conti con una ve-
mente furiosa quando rispondi con
soluta parità. Claudio e io siamo rità amara: la rabbia difficilmente fa
quel tono! "
sempre pronti ad appassionarci cambiare le cose ; anzi il più delle
Evitare le minacce e la violenza. I alle situazioni e agli eventi della vi- volte le complica, perché scatena
castighi fisici non affermano l'auto- ta, pronti a prendere posizione su reazioni che non è facile controllare
a rità, ma la superiorità fisica del fo tte ... tutto,é\\e quindi anche a lasciare an- e orientare. Forse hanno ragione il
sul debole . Niente di glorioso per i dare -briglia sciolta i nostri senti- marito e la figlia: in un conflitto, la
genitori e molta umiliazione per i fi- menti negativi , quando qualcosa ci spunta chi mantiene la calma ma
gli . Le minacce gettano benzina sul indigna e ci fa soffrire. Mio marito e nello stesso tempo persevera nella
fuoco . Sono pericolosissime quelle Alessandra invece sembrano inos- sua posizione, mostrandosi forte nel-
che poi non vengono messe i atto. · sidabili , l'unico cenno di debolezza la contrattazione. Ho deciso allora di
Limitarsi al presente. È importante . è dato dal fatto che il colore degli fare un corso autogestito per impa-
evitare le prediche interm'frn abili -in occhi .rdiventa di un azzurro più in- rare a vivere tensioni e conflitti , an-
cui vengono ricapitolate tutte le colpe ' tenso. Confesso che la loro calma che perché se riesco a trovare un
di un mese o dell'intera siste ,'za. .--- spes~o mi fa arrabbiare, un po ' diverso equilibrio dentro di me , pos-
Essere brevi e pr,.e. 5 i Limitarsi p~rc~é mi f~ _s?ntire a ~isagio ~ella so cercare di condividerlo con Clau-
strettamente al protllema. C0n i bam- mia 111i) puls1v1ta , un po perche n- dio, che è una specie di don Chi-
bini soprattutto né'n l::>isogAa lasciarsi tengo che in certi casi è importante sciotte, sempre pronto a giocarsi
coinvolgere ne l gio o aei "Perché?". superare una neutralità accomo- con grinta la partita contro il resto
1bambini son0 inei aaribili, noi nh. dante !e prendersi il disturbo dl so- del mondo.
Provare a sf.riv,, rt . Scrivere .ci of- stenere fino_ in fondo ~-n'ide~. E un Prima lezione: mi rendo conto che
fre il vantaggio ai r:ioter riflettet e ed modo per dire che ab1t1amo 11mon- è doloroso svegliarsi al mattino con
esprimere ~hiaramèhte sentim~nti' e do in modo non casuale , che non la sensazione di chi fa convivere
recrimin ati on i/ Afvolte un biglieftt'\\ siam o disposti a ingoiarne tutte le dentro di sé il Dottor Jeki/1 e Mr
lasciato ·sul cuseiHo i isolve le situa- cont addizioni e le angherie e che Hide, ma questa consapevolezza è
zioni più intriGate. _ .
/ saPipiamo capire la ~ifferenza fra la base dell 'educazione. Non an-
f8-P.P - far.e a paG E: im12ortarfte . bene e male. Andare 1n collera ser- dremo mai da nessuna parte , so-
s'ap~r chied.ere scusa e saper-per~ ve, se non è frutto di un capriccio , prattutto come genitori, se ci scan-
;:-..d·eaaFe- a' sopr,at( fto è iniportan- ma riconoscimento critico di una ra- dalizziamo per la negatività che ci
te passare tànté ore -feliei insieme. gione e disponibil ità a tutelare un portiamo dentro o se cerchiamo di
1~ -
O valore.
ignorarla. È importante imparare ad
BS GIUGNO 200 1

4.6 Page 36

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FAMIGLIA SALESIANA
di Julio Olarte
accettare il nostro lato debole - e
ovviamente quello dei nostri figli -
e amarci per quello che siamo.
Seconda lezione: l'aggressività di
per non è negativa, come tutte
le forme energetiche che la natura
ci mette a disposizione ; va soltan-
to usata bene. Il successo del me-
todo preventivo nell'educazione è
tutto qui . Sarà forse per questo che
spesso ci buttiamo sul lettone ,
Claudio ed io , e facciamo un po '
di lotta libera. E nonostante gli an-
ni e gli acciacchi , riesco ancora ad
avere la meglio su di lui.
Terza lezione: si dice che certe
reazioni violente dei ragazzi di
oggi derivano dalla mancanza di
valori. In casa nostra non credo
che manchino ideali forti ; piuttosto
il problema è farli scendere nel
profondo . La vita chiama noi adul-
ti a verifiche continue , e talvolta
dolorose, per dimostrare fino a
che punto crediamo in certe cose .
I ragazzi hanno anche altri biso-
gni : ad esempio, essere aiutati a
mettere ordine nell 'emotività, nei
sentimenti lasciati sparsi un po'
qua e un po ' come la bianche-
ria, i giochi , i libri. Probabilmente
vogliono anche che noi genitori
orientiamo diversamente la loro
voglia di libertà e di trasgressione
che talvolta li porta, paradossal -
mente , a un maggiore conformi-
smo nel gruppo dei pari. Ma so-
prattutto credo che siano alla ri-
cerca di capire come sopportare
le differenze inevitabili del rappor-
to giovani/adulti e come gestire i
conflitti che derivano dalla pretesa
di assolutizzare desideri e obiet-
tivi identificati talvolta in modo
troppo frettoloso. Se li aiutiamo a
ritrovare il senso dell 'essenzialità,
forse potranno comprendere qual
è il punto di coagulo dei pensieri
e dei sentimenti , delle emozioni e
della volontà.
Claudio e io ci alleniamo da tem-
po per diventare meno impulsivi ;
alla prova cronometrica riscon-
triamo che i tempi di reazione nel-
le situazioni critiche si stanno pro-
gressivamente allungando . Peral-
tro la maggiore riflessività non ha
azzerato la nostra capacità di in -
dignarci : al contrario , la sta ren-
dendo più lucida e mirata, soprat-
tutto più costruttiva.
GIUGNO 2001 BS
ADMA
Èl'associazione fondata da Don Bosco
tre anni prima delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Oggi è la più numerosa coi suoi 40.000 iscritti. L'arcivescovo
di Torino, monsignor Riccardi, l'approvò il 18 aprile 1869.
A SSOCIAZIONE
D I M ARIA
A USILIATRICE
D Maria Ausiliatrice è da tutti
considerata la Madonna di Don
Bosco, benché questa devozione
ri sa lga ai p 1·imi seco li c ris t iani.
Dopo la battaglia di Lepanto
(7/10/1571), il t ito lo fu inteso co-
me d ifesa della fede, e Pio V lo
immise uffi c ialm ente ne ll e litanie.
Ne l 1683, si attribuì all a sua in ter-
cess ione la v ittoria sui Turchi , e a
Monaco di Baviera so rse un a "As-
sociazione d i Mar ia Aus ili at ri ce",
approvata da Innocenzo Xl. Il 24
maggio 1814, giorno de l rito rn o a
Roma di Pio V II dalla prigionia
infl ittag l i da Napo leo ne, f u f issata
la sua festa liturgica.
D Nella Torino di Don Bosco, la
devozione p popo lare era quel la
al la Conso lata, patrona del la città.
A Tornese, a un ce ntin aio di metri
da l la casa natia di Mar ia Mazza-
rell o, nel 1843 ve ni va benedetta
una cappe ll a dedi cata all 'Ausili a-
trice. Ma sarà attorno al temp io a
Lei dedicato, costruito da Don Bo-
sco e in augurato il 9 giugno 1868,
che nascerà l'Associazione dei de-
voti d i Maria Ausiliatrice, e si af-
fermerà l'i nvocaz io ne. Dal 1870,
divenuta Are ico nfratern ita, potrà
aggrega re altre assoc iaz io ni simili .
Ne l 1988 si rinnoverà d ive ntando
Associazione di Maria Ausiliatrice
(ADMA) e l'a nn o dopo sa rà uffi-
cialmente riconosciuta come grup-
po dell a Fami gli a Sa les iana .
D Don Bosco vuole dai membri
ADMA non so lo la sa ntità e la
preghiera ma anc he l' imp eg no
co ncreto per l'a po sto lato. Per lui
la ve ra devoz io ne è " imitaz io ne".
Così, devoz ion e a Mar ia Aus ili a-
tr ice sig nifi ca im itaz ione de ll a sua
v ita, tutta ded ita all 'a more del suo
Fi gli o e all a cura di tutt i i figli e fi -
gli e che Gesù le don ò su ll a croce,
e c he Le i co min ciò ad acco mp a-
gnare nel Cenaco lo. Nel lo stil e sa-
les iano questa devo z io ne "trad i-
z io nale" p rende un a forte co nn o-
tazione aposto li ca, nel ve ni re in
"aus ilio" dei cristiani , spec ialm en-
te quando la loro fede è in peri co-
lo. Promuovere l'ADMA sig ni f ica
offr ire un itinera ri o prat ico e sem -
pli ce di sa nti ficaz ione e di aposto-
lato, e promuovere la devoz ione a
Ma ri a Ausi li atrice co me imitazio ne
de l la sua v ita impegnata con Gesù
e con la Chi esa.
D

4.7 Page 37

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SONO IN f>0./t:J
Pc12 t.G1;
//Oa-LJO l>,qRe
LA 811.s.soLA
\\_ I/

4.8 Page 38

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I Riti di Passaggio
GLI UOMINI
DELSACRO
di Nicola Follieri
Fra i popoli cosiddetti
primitivi la nozione
del sacro pervade ogni
parola o gesto,
ogni dettaglio
e manifestazione della
vita umana e sociale.
Totem
indiano.
guerra comportano inequivocabil-
mente un ri scontro o una leg ittim a-
zione di natu ra animista, totemi ca,
misteri ca o di vinatoria, all o scopo
precauzionale di rass icurare iI cl an
che l'evento riguardante la vita del-
1' indi viduo non rechi di sagio di ne_s-
sun genere all 'equilibri o dell a co-
munità. Tutto deve avven ire secon-
do riti e ritmi stabiliti .
GLI STREGONI
A so rveg li are l'and amento delle
cose intervengono segni , sortilegi,
culti e prati che mag iche che dirigo-
no e influenzano le tappe dell 'esi-
stenza. Vicende e situ azioni della
vita dell ' uomo vengono armonizza-
te con il mondo spirituale e il co-
smo. L'obiettivo è " tenere buoni"
Stregone kikuyu (Kenia).
S e nel nostro mondo occidenta-
le le categorie del sacro e del
profano, del religioso e del
laico, sono nettamente distinte e se-
parate, nelle culture tribali africane,
asiatiche, amerinde, polines iane non
vi è incompatibilità alcuna tra la
sfera del sacro e quell a temporale,
anzi la prima pem1ea e vinco la la
seconda, proprio perché senza una
sanzione o iniziazione magico-re li-
giosa che le introduca tutte le singo-
le realtà del! ' uomo si vanific hereb-
bero , perderebbero valore e ragion
d 'essere. La gravidanza, la nascita,
il matrimonio, la paternità, la malat-
tia, la morte , il passaggio da un 'età
all'altra, il procurarsi il cibo, l' atti-
vità economica e sociale, la pace, la
GIUGNO 2001 BS

4.9 Page 39

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-------------------------4 LA DANZA
LA PIPA
La pipa è l'oggetto sacro di cui lo
stregone pellerossa non può fare a
meno. La sua stessa fabbricazione e
uso contemplano complessi cerimo-
niali , le cui origini si perdono nella
notte dei tempi e fanno parte dell'im-
menso e affascinante patrimonio di
leggende e tradizioni degli indiani del
Nord America. La Sacra Pipa è com -
posta di due parti : il cann ello, che
rappresenta l'Albero della Vita, e il
fornello a forma di T o di L per simbo-
leggiare la creazione , la natura, il
mondo. Il legno d'acero serve per fa-
re il cannello . Una pietra rossa, ch e si
trova solo nello stato del Minnesota,
serve per fogg iare il fornello . La pipa,
quando non è usata, è conservata in
una borsa di pelle di daino. Dentro , il
cannello e il fornello , sono separati.
La loro riunione reca un grande pote-
re , perché corrisponde all'unione del
maschile e del femminile, del cielo e
della terra, del mondo invisibile con la
natura, della materia con lo spirito .
Con la Sacra Pipa i pellerossa fuma-
no tabacco o erbe aromatiche , pas-
sandosela di mano in mano in senso
orario perché tutti aspirino il fumo , re-
spiro del Grande Spirito . L'uso della
pipa dava la sensazione di entrare in
intimità col divino, di essere parte del
cosmo , dell 'eterno fluire del Tutto .
gli spiriti (spettri, demonj , enti tà so-
prannaturali). Chi sovrintende a
questi ri ti di iniziaz ione, purifica-
zione o protezione, e ha autorità in
materia sono i cosiddetti stregoni o
sc iamani. Essi affiancano gli aiizia-
ni o i capi tribù nel reggere e guida-
re la co llettività umana raggru ppata
ne l villaggio. A i loro poteri , all a lo-
ro autorità si fa riferimento e affida-
mento per guarire i malati , diri mere
questi oni , intetTogare il mondo de-
gli spiriti , procacciarsene i favo ri o
allontanarne la negatività. Amuleti ,
medicine, droghe, erbe, fo rmule e ri-
tu ali magici, invocazioni e preghie-
re, danze al ritmo dei tamburi , ma-
schere e pitture contraddistinguono
l'armamentario di questi sacerdoti-
maghi-taumaturghi che costitui sco-
no un a categoria privilegiata, gerar-
chi camente elevata, ri spettata e te-
muta ali ' interno del gruppo sociale.
Lo sciamano è l'uomo sacro per ec-
cellenza. Fra i pellerossa è anche
chi amato " uomo medicina". I Sioux
de.Ile riserve del Dakota, Nebras ka e
Montana riconoscono al loro strego-
ne, chiamato Wicasa Pejuta (uomo
medicina), il compito di sommini-
strare erbe per curare i malann i. Ma
esiste anche il Wicasa Wakan (uomo
del mistero) . È Wakan, tutto ciò che
non si può spiegare o è difficile da
comprendere; lo stregone ha la fun -
zione di fare da intermediario tra il
Fra tutte le tribù degli indiani si prati-
ca, con viva partecipazione e come
un momento corale molto intenso la
danza. Essa, dedicata in particol~re
al sole, era sacra per eccellenza, mo-
mento priv1leg1ato per rapportarsi con
11 divino, preghiera potente rivolta al
trascendente. Avveniva sotto l'occhio
attento dello stregone che preparava
e predisponeva ogni dettaglio. Le oc-
casioni per danzare non mancavano :
un raduno nazionale, una caccia al
bisonte , una carestia ... Per parteci-
pare alla danza, bisognava purificarsi
attraverso il digiuno, la foratura dei
lobi delle orecchie, un bagno nel va-
pore e altri rituali , anche dolorosi, pur
d1 entrare nella dimensione del divino
e 1nterloqu1re con il Grande Spirito.
La cerimonia della _da_nza_del sole po-
teva durare d1vers1 giorni. Bisognava
inoltre essere disposti all 'autosacrifi-
c10: durante la danza infatti, l'indiano
si sottoponeva volontariamente a ce-
rimonia/i , come il taglio della propria
carne, che comportavano dolore fino
allo svenimento . E svenire significava
essere riusc1t1 a entrare in comunione
con 11 Grande Spirito.
IL BRAMINO
..
Il bramino o bramano , in India, e_ un
sacerdote'.nato. Le pratich~ ~ ~g1co-
r . se sono la sua spec1ahta. An -
~~;1~e il bramino è sacerdote per ra~
r~~: ioni di nascita e d1 casta, devono _es
~ere rispettate delle tappe . L~
fase prevede la formazione e
mino accanto a un precettore : la s~i
conda corrisponde a un pe~1odo
nov1.z.1ato e la terza riguarda• il sa· cer-i
dozio vero e proprio . Le cerimonie cu
si sottopone il bramin~ conce(nono la
fi ~;s~~~el'aeblduezilonvees, tiial ricoa.mQbuiaamndeonltioil
precettore mette la_sua ma~f s~
s alla del suo allievo , _que o e .
g~sto che sta a indicare il passag~10
al noviziato. Come novizio, il bram~;
si appropria di una cintura, d1 un
stone e di una pelle d'antilope , c?se
he abbandonerà, gettandole_nell ac-
~ua, quando final~ente sara sacer-
dote a tutti gli effett1.
suo popolo e il mondo divino e im-
materiale, interpretando segni e
dand o consigli. Gli stregoni hanno
funzione medianica, propiziano il
successo delle iniziative, cadono in
trance , fanno predizioni , interpreta-
no sogni e visioni, sono in grado di
ritrovare persone od oggetti perduti.
Comunicano con le entità invisibili,
come interlocutori. Fungono da gui-
de spirituali, mettono pace negli ani-
mi e consigliano il modo più corret-
to di comportarsi per non avere con-
tro la divinità. Gli indiani d 'Ameri-
ca li considerano una sorta di canale
o tubo, tramite il quale, gli esseri
umani possono avere un contatto di-
retto con il mondo degli spiriti.
BS GIUGNO 200 1

4.10 Page 40

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LETTERA Al GIOVANI
Caris s im o,
da tempo mi sono chiuso
ostinatamente in casa.
Il sole si rifiuta di entrare
e i passerotti sul davan-
zale della mia sta nza al
quarto piano non mi sen-
tono piangere.
Non ho lavoro. Ho smes-
so con l'Università e non
so dirti perché.
Tutti mi dicono che il
tempo è denaro. No, no! Il
tempo è depressione,
noia, umiliazione, colpa,
morte ...
Colpevole ! 26 anni fa.
Fosse dipeso da me, non
avrei voluto nascere.
Sono così mal ridotto
che non riesco ad uscire
di casa .
GlUGN02001
Molti ragazzi e giovani sentono odore di mare,
di vacanza! Per altri, in forzata vacanza
perché senza lavoro, continua la ricerca di un
posto che dia un po' di sicurezza alla propria vita.
Offro ai lettori la lettera scrittami
da un giovane disoccupato.
TAMMI ASENTIRE
LA5T
50TTi
È venuta a trovarmi la
ragazza che mi ha pian-
tato nell'estremo tenta-
tivo di dare lu ce al mio
appartamento buio. Vivo
da solo e in qualche
modo. Sai cosa mi ha
detto: "Tu hai solo biso-
gno di uscire, di divertir-
ti, di cercare lavoro. Sei
pallido e trasparente
come un'ostia".
Ha parlato come fossi un
estraneo. Non ha detto
una so la parola al mio
cuore disastrato. Non so
che farmene degli anni
che mi restano. Sono
tormentato da tentazio-
ni che non hanno lessico.
Vivo brandelli sfilacciati
di spensieratezza e
È venuta a trovarmi
la mia ragazza ...
frammenti distanti di vita.
È sempre davanti a me, con i suoi pantaloni az-
zurri molto attillati e aderenti al suo corpo come
il cielo al la terra. Si muove nella mia fantasia
come una dea consapevo le dei propri adoratori.
Eppure non si è accorta del la supplica dei miei
occhi di innamorato. Viene a dirmi - per conto dei
miei amici - di uscire senza restare nel mio cuore.
preso da un vortice. An-
che la fede mi sta ab-
bandonando.
Senza lavoro, senza af-
fetti, senza speranza. È
preavviso di morte.
Non è morte certa.
Per questo mi rivolgo a te
e probabilmente fra qual-
che settimana, i tuoi let-
tori troveranno uno spa-
zio virtuale per me.
Uno sfogo?
Me lo auguro. Voglio lavo-
rare, voglio continuare ad
amare, vog lio vivere.
E allora perché scriverti'?
Per appoggiarmi a qual-
cuno. Per vedere dal la
mia piccola finestra il so-
le e il mondo intero, e non
più una strada abbrutti-
ta dalla pioggia e dal
traffico che fa sentire la
sua voce e mi chiama.
Sono giovane e tutto de-
ve ancora accadere. Mi
sono concesso una pau-
sa per riflettere. Se ven-
go a cercarti, non mi pre-
senterò pa ll ido come
un'ostia, ma con il sole
sul mio volto cambiato e
rinnovato. Prometto. Ti
vengo a trovare. Aspet-
tami.
Carlo Terraneo
Sto male. Fuori piove. Non ho niente di meglio da
fare con i miei occhi che guardare la strada sotto
di me. L'unica voce che sento viene da là . Mi sento
GIUGNO 2001 BS

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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GIUGNO
JUIN
JUNI
JUNE
JUNHO
JUNIO
EFFEMERIDI
INIUS
2: festa della Repubblica italiana.
3: Pentecoste.
4: Mawlid al-Nabi (nascita di
Maometto) .
6: Luna piena.
17: Corpus Domini .
20: inizio del mese di Messidoro
(calendario repubblicano francese).
21 : Luna nuova.
24: S. Giovanni Battista.
29: S. Pietro e Paolo.
LUNARIO
Il giorno 1 il Sole sorge alle 4.39 e
tramonta alle 19.36. Il 15, alle 4.36
15 giugno 1994: relazioni diplo-
matiche tra Santa Sede e Stato
d'Israele.
27 giugno 1995: visita di Barto-
lomeo I, patriarca di Costantinopoli.
5 giugno 2000: udienza al presi-
dente Russo Vladimir Putin .
13 giugno 2000: soddisfazione per
la grazia concessa ad Alì Agca.
15 giugno 2000: pranza in Vati -
cano con 200 barboni.
IERI ACCADDE
e alle 19.45. Le giornate si allun- 1° giugno 1926: nasce Norma
gano sino al 21, solstizio d'estate. Jean Baker, più nota come Marilyn
Sempre il 21, il Sole esce dal se- Monroe.
gno dei Gemelli ed entra nel Can- 6 giugno 1944: "O-Day", sbarco
cro. Nel giardino, innaffiare i fiori
con acqua a temperatura ambien-
te , meglio di sera. Nell'orto, met-
tere sostegni a pomodori e fagioli -
ni , spuntare cetrioli e cocomeri,
seminare insalate e radicchi. Nei
campi , si falcia l'erba, si miete il
grano e si raccolgono molte spe-
cie di frutta . Nel vigneto , si smi-
nuzza il terreno tra le piante, si
legano i tralci , mentre parte dei
fiori si trasforma in viticci.
alleato in Normandia.
7 giugno 1494: Firma dell'accor-
do tra i re di Portogallo e Spagna
per dividersi le colonie del "Nuovo
Mondo ".
19 giugno 1623: nasce il filosofo
e matematico Blaise Pascal.
21 giugno 1846: inizio del pontifi -
cato del beato Pio IX (regna 32
anni) .
2 7 giugno 1980: un Dc-9 italiano
precipita presso Ustica.
29 giugno 1798: nasce il poeta
AUGURI AL PAPA
Giacomo Leopardi.
19 giugno 1948: tesi di laurea
Doctrina de fide apud S. Joannem
de Cruce.
28 giugno 1967: creato cardinale
da papa Paolo VI, nella Cappella
Sistina .
23 giugno 1977: dottorato hono-
LA SCOPERTA
Il 6 giugno 1885 il medico france -
se Luigi Pasteur sperimenta il
vaccino contro la rabbia su un
bambino: è finalmente vinta l'idro-
fobia .
ris causa dell'Università di Mainz.
2- 1O giugno 1979: visita in Polo-
nia.
2 giugno 1985: enciclica Slavo-
rum Apostoli.
COLLEZIONANDO
La Finlandia ricorda con un bel
francobollo che il 2001 è l'Anno
europeo delle lingue. La Svezia ha
7 giugno 1987: apertura dell'An- emesso due dentellati per le inci-
no Mariano.
sioni di Rock Carvings a Tanum ,
Savina Jemina
inserite dall 'Unesco nel "patri-
monio dell 'umanità". Il Belgio
emette francobolli dedicati alle
sue regine ; tra queste, Elisabetta,
moglie di Alberto I e madre anche
di Maria José , ultima sovrana
d'Italia. Le poste dell 'Onu conti-
nuano le serie dedicate ad anima-
li minacciati d'estinzione . San Ma-
rino, infine , ha coniato tre monete
d'oro da mezzo, uno e due scudi ,
in onore di Tiziano Vecellio.
LE MOSTRE
A Torino, a Palazzo Bricherasio,
sino al 1O giugno , Da Renoir a
Picasso. 100 capolavori dal Petit
Palais di Ginevra. A Padova, a
palazzo Zabarella, sino all ' 11 ,
Mengs-La scoperta del Neoclas-
sico: l'artista è stato il pittore più
pagato dell 'epoca in Europa. A
Venezia, al museo Correr, sino al
27, Bernardo Be/lotto 1722- 1780
presenta la produ zion e pittorica
del nipote del Canaletto. A Roma,
al Museo del Corso , sino al 1° lu-
glio, D'Annunzio: l'uomo, l'eroe, il
poeta.
DAI PADRI DEL DESERTO
L'abate Amun diceva: "Sopporta
ogni uomo come Dio sopporta te".
BS GIUGNO 200 1

5.2 Page 42

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PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosc iuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Mi ssioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
neral e Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Mi ss ioni, con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di f .... o titoli , ecc. per
i fini istituzionali dell 'Ente".
b) di beni immobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) l ' immobile sito in ...
per i fini istituzionali del! 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" .. . Annullo ogni mia prece-
dente disposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Missioni , con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell'Ente".
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere scritto per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZ ZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 1111
001 63 Roma-Bravetta
Tel. 06.656 12678 - Fax 06.65612679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
101 52 Torino
Tel. 011.5224247-8-Fax 011.5224251
C.C.P. 28904100
GIUGNO 2001 BS
.....J I NOSTRI MORTI
LOBINA sig. Ottavio , salesiano, .
t Torino Crocetta, il 30/08/2000 , a 86 an111.
Figlio d ella generos is sim a terra di
Sardegna, il sig nor Lobina fu assai cono-
sciuto e da tutti apprezzato, avendo dedi -
cato la sua vita al servizio dei giovani e
degli ammal ati , come provveditore e infer-
miere secondo il cuore di Don Bosco, del
quale cercò sempre di essere un figlio fe-
dele e laborioso. Era un carattere forte e
volitivo , ma allo stesso tempo semplice e
comprensivo , con un sorriso bonario sem-
pre sul volto era pronto a darsi da fare con
generosa dedizione per chiunque avesse
avuto bi sogno del suo aiuto. Fece del bene
a tutti quelli che ha incontrato nella sua
vita, e non sono stati pochi , ave_ndo lavora-
to in numerose case salesiane nelle
Marche, nella Romagna, nel Lazio , nella
sua Sardegna, in Piemonte ... Lascia dun-
que un grande rimpianto.
GUSMEROLI MAZZONI Anita ,
exallieva ,
t Appiano Gentile, il 03/01 /1999 a 100 anni.
A due anni dalla morte, merita di essere
ricordata questa figura di donna, exallieva
salesiana, in tutto e pe r tutto esemplare .
Nata nel 1899 a Carmen de Patagones
(Buenos Aires) da genitori italiani , fre-
quentò a Viedma il collegio delle Figlie di
Maria Ausiliatrice allora sotto la illuminata
direzione della madre Piccardi. Fu cresi-
mata dal cardinale Cagliero. Poi accompa-
gnò sua madre che per motivi di salute, su
consiglio del medico salesiano P. Garrone,
tornò in Italia alle arie native del paese d'o-
rigine di Talamona. Nel 1920, quando si
sposò, ricevette una bella lettera del beato
Filippo Rinaldi , che con una speciale bene-
dizione le augurava "una corona di figli ".
Infatti ne ebbe quindici , uno dei quali
sacerdote missionario. Fino all 'età di 98
anni ogni anno si recò in pellegrinaggio al
santuario di Maria Ausiliatrice per racco-
mandare i suoi figli. Morì alla veneranda
età di cento anni , dopo aver vissuto una vi-
ta di fede, tutta dedita alla numerosissima
famiglia , riusc endo a trasmettere ai su_oi
figli una profonda devozione a Maria
Ausiliatrice e a Don Bosco, del quale , la
sera dopo cena, ci leggeva la vita.
CROCE suor Maria,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Padova, il 02/11 /2000 , a 89 anni.
Suor Maria nacque nel Tirolo austriaco
dove i genitori si erano recati per ragioni di
lavoro. Dopo un anno la famiglia ritornò nel
paese d'origine, Predazzo (Trento). Ancora
bambina sentì il desiderio di diventare reli-
giosa e missionaria. Nel 1938 partì con un
gruppo di missionarie destinate al M_ed10
Oriente. A Damasco fu insegnante dei figli
degli italiani che si trovavano laggiù , ma
nel 1941 , scoppiata la guerra, fu internata
a Betlemme in campo di concentramento
dove soffrì la fame e umiliazioni di ogni
genere, assieme a tutti gli internati civili e
alle sue consorelle. Nel 1944 ripres e il suo
insegnamento e l'apostolato missionario,
ma ben presto dovette ritorn are in Italia per
rimettersi in salute dopo le passate solfe-
renze che l'avevano segnata. Suor Maria
si distinse per la passione con cui si dedi-
cava alla scuola e per la cura verso chi
presentava qualche difficoltà di apprendi-
mento. Fu un punto di riferimento specie
per le exallieve , per l'attenzione e il ricordo
che sempre serbava per tutte le persone
che incontrava e con le quali mantenne
rapporti di cordialità, interessamento e spi-
rito apostolico.
BERTI sac. Dino , salesiano ,
t Castelfranco Veneto, il 25/09/2000,
a 77 anni.
Don Berti un confratello di qualità non
comuni. Dapprima nella scuola quale inse-
gnante di matematica . Esigente con se
stesso nel preparare le lezioni , ma anche
con gli allievi. In seguito , lasciata la scuola1
mise in evidenza le sue doti eccellenti d1
organizzatore, fondando l'Euro:group,
un 'Associazione culturale e sportiva con
attività su vari fronti. Spicca fra tutte la "Su
e zo per i ponti' a Venezia. Una_c_orsa non
competitiva, giunta alla 22ma ed1z1one, che
calamitava in una domenica di primavera
migliaia di partecipanti , singoli e gruppi , e
invadeva le calli e i campielli della città. Si
concludeva poi in piazza S. Marco con una
solenne premiazione. Di questo gruppo
don Berti fu il fondatore presidente , l'orga-
nizzatore, il factotum e l'anima. Spese tutte
le sue energie fino all 'ultimo . Un altro
ambito di attività fu l'invio di gruppi di gio-
vani studenti in Inghilterra e in Germania
per l'apprendimento della lingua. Seguiva
gli animatori accompagnatori con passione
e li preparava durante l'anno a questo
compito. Nonostante il male incurabile che
minò la sua vita, fino all 'ultimo s'interessò
dell 'Associazione dando esempio di attac-
camento al lavoro e di spirito di sacrificio
degno di un vero figlio di Don Bosco.
RUIZ sr. Noemi Marìa ,
Figlia di Maria Ausiliatrice ,
t Rio Grande (Argentina) , il 02/11 /2000 ,
a 64 anni.
Noemi trascorse tutta la sua vita di reliosa
salesiana nelle case della Patagonia del
Sud: Puerto santa Cruz , Rìo Gallegos,
Puerto San Julìan e Rio Grande. Fu
apprezzata e seguita insegnante nella
scuola elementare per più di venti anni e
contemporaneamente segretaria della
scuola, animatrice dell'oratorio e responsa-
bile della catechesi. Sacrificata, attenta,
laboriosa, partecipava attivamente alla vita
della comunità e condi videva con le sorelle
suore la sua ricca esperienza educativa.
Semplice e di poche parole , sapeva tutta-
via irradiare attorno a sé tutta la gioia inte-
riore con cui viveva la sua vocazione.

5.3 Page 43

▲back to top
PRIMA PAGINA
Redazionale
U n gruppo di studen-
ti da ben dieci anni
è presente nell a
sc uol a, anz i nell e sc uo le
de ll a città, co n un in tento
da fa r sgra nare gli occ hi
anche ai più scettic i: dar
voce a chi non ri esce a
fa rsi sentire nemmeno
qu ando url a a p ieni pol-
mo ni. NOI no n è un fo-
gli astro stud entesco di
quelli che ta lvo lta si vedo-
no app ar ire nell e scuo le,
co n tito li suss iegosa mente
culturali , un po ' go li ardi -
ci, un po' trend , un po'
maldestri, un po' sarcasti-
c i, spesso anche sce mi ,
destin at i dall a loro stessa
natura a scompa rire dopo
qua lche tempo sotto il
peso dell a propri a in co n-
siste nza; NO I è un men-
si le se ri o, co n tanto di au-
torizzazione del Tribuna le
di Lat in a, rigorosamente
in b/ n perché gli sco lar i,
si sa, sono generalm ente
Finisce la scuola. Tutti ne parlano male,
studenti e genitori, professori e personale
non docente, politici ed educatori:
una geremiade che dura da decenni.
Ma non sempre e non dappertutto
è un fallimento. A Latina per esempio ...
NOI
I giova ni ss imi redattori ti
sbatto no dava nti , senza
fronzoli retori ci, problemi
c he scotta no. 11 Ho man-
g ia to la mucca pazza",
11 Gli amici del prof. fum a-
va no sp in elli", " Rispon-
diamo al senatore Pedriz-
z i", 11 La libertà di edu ca-
zione fa paura", " Tabacco
e dintorni" ... ta nto per
da1·e un assaggio di titoli .
A ltre vo lte qu ell e otto
pagine presentano so lo fo-
to altame nte drammatiche
e sempre in b/ n (so lo
qua lche numero ha i titol i
e qua lche riquad ro in co-
lo re). I ragazz i trattano
così, so lo co n l'i mmagin e
che spesso parla più dello
sc ri tto, i grandi prob lemi
dell' attualità. L' im pagina-
z ione è sob ri a, ma ele-
ga nte e giova nil e, la grafi-
ca non in du lge a orpe lli
cli abbe llimento, il co nte-
nu to è sempre so li do ...
Brav i ragazz i!
nullaten enti. Prese nte in
tutte le sc uo le del la città,
AH, POI
viene di stribuito gratuita-
C'È MURALIA
mente a qu elli c he lo ri-
Ogni tanto il mensile lan-
chi edono. E si fa sentire! Ecco me! È la voce viva e c ia ini z iative in grand e stil e, co me "No i poeti",
attenta deg li sco la1·i che affronta i prob lemi ve ri , co nco rs o di poesia per stud enti (g all a quinta
non come que lli di certe assemblee sco lastiche che ed izione), o "A ltovolume", co mpeti zione riservata
"s i tira ava nti a urli per ore ragionando sul niente" . a ba nd emergenti, o II Muralia: Graffitiamo la città",
orma i all a sua terza ed izione.
Il t ito lo de l ba ndo potrebbe far ve nire il sudore
freddo a chi ha appena fini to di ridip ingere l'ester-
no de ll a propria ab itaz ione, all arm are amministra-
tori co munali e all erta re i vig ili ; ma non si tratta di
lanciare orde armate di bombolette a sporcare spu-
dorata mente muri puliti , porte ei a poco restaurate,
ca rrozze ferrovi ari e, tram ecc. co n geroglifici in-
co mpren sibili probabilm ente anche per gli autori .
NOI sa fare le cose co n criterio: lancia un terna, ne
segue lo svo lgimento, ne giudi ca i risultati , ne
premia i vi ncito ri.
Bravi ragazz i! Mettete in co nto, altri dieci anni
mo ltiplicat i per 1O!
Dov'è nata questa autentica benedizione di Dio
per gli studenti di Latina? Ma sì, all'oratorio sale-
siano.
D
BS GIUGNO 2001

5.4 Page 44

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SANTI
LUIGI VERSIGLIA E
CALLISTO CARAVARIO
a fumetti
DOPO .ZG GIOR./.JI DI /.J.A \\/IG.A-
210/.Jf= GB,AR.C,AR.O/.JO .A
HONG ~o/.JG P5R. U/.J.A GoGT.A
DI PoCH5 OR.5, Poi PR.oG5-
GUll<.O/.JO P5R. M.AC.Ao.
C'È ARIA DI
PIOG-61A S/6-NOR.
VESCO\\.O, ASPETTI
IN CASA.
INIZIÒ COSÌ L..'AV\\/E=NTùRA
MISSIONARIA DEI F'IGL..I DI
DON Bosco NEI TERRITORI
DEL.. CE:L..E:STE IMPERO,
ORMAI GlùNTO AL.. TERMINE=
DE:L..L..A SUA PL..ùRIMIL..L..E=NARIA
ESISTENZA.
t...AR
DI M
DG
t..O1<.
1<.o
.AL. \\/5GCO\\/O
GIG/.JOR.
H5 Co/.JG5G/.JÒ
, Do\\/5 11.J121.A-
t...A\\/O1<..AR.5.
GIUGNO 2001 BS
LE: PRIME CURE Fi.JRONO
PER I PIÙ SFoRTu,-J,ATI.

5.5 Page 45

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Joseph Au, Pier Bertone, Michele Ferrero
r - - - - - - - - - - - - - - 2 ' !l'- - - - - - - - - - - - - - - - i E GIÀ IL. .Z'f MAGGIO
DI Qt.JEL.L.1.A/oJ/oJO, PESTA
DI MARIA At.JSIL.IATRICE,
\\I
I Cl/oJESl/oJI Rlt.JSCIRO/oJO
A CA/oJTARE LA MESSA
1/oJ L.ATl/oJO.
ERA /oJATA A/oJCHE LÀ !3.A/oJD.A
CHE DI\\/E,-.J,-.JE TA/oJTo F.AMoS.A
DA ESSERE 1/oJ\\/ITATA A ESl!3IRSI
PERF"l/oJO A CA/oJTO/oJ, CAPITALE
DEL.LA REGIO/oJE.
.ALLA F'.E:ST.A DELL'ASSt.J/'JZIO/'JE
SI PoTG AMMl/'JISTRARE
IL PRIMO BATT.E:SIMO.
IL \\/ESCoVo ERA E/oJTt.JSIASTA
DEL LAVORO DEI MISSIO/'J.ARI.
ll
·1.,.,
i ~ - - - - - I -,.. . ___
I
. · --- - .J_ ,
L'OPERA Co/oJTl/oJt.JA\\/A A S\\/lt-t.JP-
PARSI: LA SCt.Jot-A A\\/E\\/A
APERTO TRE LA!3oRATORI,
CALZOLAI, SARTI E TIPoGRAF"I,
E GL.I At...t.J,-.J,-.JI ERA/oJo ORMAI
PIÙ DI Cl/oJGlt.JA/oJTA.
IJS GIUGNO 2001

5.6 Page 46

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulotore generale
NEL GIORNO
DELLA FESTA
UN SOAVISSIMO
DONO DI DIO
AFFETTA
DA BULIMIA
Sei anni fa mia madre fu sotto-
posta ad un grave intervento
chirurgico per l'asportazione di
un tumore maligno. All'ultimo
controllo abbiamo temuto che il
male fosse tornato. Mi sono
rivolta perciò fiduciosa a Don
Bosco mettendo il caso nelle
sue mani. Il risultato dell'esame
fatto l'ho ricevuto proprio il 31
gennaio di quest'anno, festa di
san Giovanni Bosco. Era un
risultato buono; tutto era andato
per il meglio. Di qui il mio desi-
derio di ringraziare pubblica-
mente Don Bosco.
Vittoria Profiti, Siderno (RC)
SENZA
INTERVENTO
CHIRURGICO
In seguito ad una brutta frattura
del polso destro, i medici erano
incerti se intervenire chirurgica-
mente o no. lo ho cominciato ad
invocare con fede la venerabile
Eusebia Palomino e il mio
braccio è guarito senza bisogno
dell 'operazione. Ringrazio di
cuore suor Eusebia, e ho voluto
far conoscere il suo prezioso
intervento perché altri possano
sperimentare l'efficacia della
sua intercessione.
Suor Giovanna Giraudo, Torino
SALVI TUTTI
ETRE
La prima gravidanza si conclu-
se, con mia grande delusione, in
un aborto spontaneo . Qualche
mese dopo ero di nuovo in atte-
sa. Ma dopo una decina di setti-
mane si presentarono di nuovo
minacce di aborto. L'ecografia
disse trattarsi di due gemelli. Ne
ero molto felice ma allo stesso
tempo molto preoccupata per il
rischio aumentato. Una Figlia di
Maria Ausiliatrice (io sono un'ex-
allieva salesiana) mi portò l'abi-
ti no di san Domenico Savio
che io indossai volentieri , met-
tendomi fiduciosamente nelle
sue mani. La gravidanza è pro-
ceduta tranquilla sino alla 33 °
settimana. Il distacco della pla-
centa ha poi complicato le cose,
e forse è stato un miracolo che
tutto sia andato bene per tutti e
tre . Devo questa grazia alla
Madonna del' Divin Parto e a
san Domenico Savio che ho
promesso di ringraziare dalle
pagine del Bollettino.
Miele Gabriella,
Collefiorito (RM)
GIUGNO 2001 BS
Ho avuto un bambino nove anni
fa. Abbiamo poi tanto desidera-
to che ne nascessero altri. Ma
sembrava che ciò non potesse
più avvenire. C'eravamo quasi
rassegnati , quando un giorno
mia madre mi portò a casa un
libretto che aveva conservato
mia nonna e m'invitò a fare una
novena a san Domenico Savio.
Ebbene feci la novena. E dopo
un mese ero una felice mamma
in attesa. Chiesi subito un abiti-
no che indossai per tutti i nove
mesi. Ebbi una gravidanza
eccellente e un parto facilissi-
mo. Così dopo averla tanto
desiderata, è nata una bellissi-
ma bambina, Maria Domenica,
un soavissimo dono di Dio .
Spero che questa grazia venga
pubblicata per dare gloria a
questo santo meraviglioso.
Cucchiara Giusy, Agrigento
NULLA DI GRAVE
Tutti i sintomi che mia madre
lamentava lasciavano presagire
un male incurabile. In questo
clima di preoccupazione io mi
sono rivolta a Mamma Marghe-
rita . Devota come sono dei santi
salesiani, faccio abitualmente
ricorso a loro nelle mie neces-
sità. Questa volta il mio cuore si
è rivolto a questa mamma santa
perché aiutasse la mia mamma
terrena portando alla Madonna
la mia supplica. In realtà tutto si
è risolto bene. La radiografia e
la visita del Primario pneumolo-
go hanno appurato che non
c'era nulla di grave ma solo una
bronchite cronica. Ed è tornata
la serenità.
Marilena Cefalà, Genova
UN PERICOLO
CESSATO
Sin da quando ero bambina,
sono stata sempre una fedele
devota di san Giovanni Bosco
e di Maria Ausiliatrice. Nei dif-
ficili anni della mia vita sono
state tante le grazie da me rice-
vute . Ultimamente mia figlia ha
Martiri spagnoli L. Olivares
Don Francesco
Convertini
UN RITROVAMENTO
Ero an d ata a ll o sport e llo
Bancomat della mia Banca a
pre levare soldi per p aga-
menti che avrei dovuto effet-
tuare. Riposi la so mma nel
portafog lio e mi avvi ai nella
vicina panetteria. Lì mi ac-
co rsi di essere stata borseg-
giata del portafoglio che con-
teneva una bella somma. Mi
venne subito in mente la sto-
ri a di don Francesco Con-
vertini , il missionario in India,
che prima di diventare sacer-
dote, derubato a Tori no di
una borsa contenente docu-
menti im portan ti, si rivolse
co n fi ducia alla Madonna la
quale lo indi rizzò nella sta-
zione di Biella dove appunto
si trovava il ladro e poté così
venire in possesso della sua
borsa. Mi rivolsi dunque a lui
che aveva avuto la mia stes-
sa esperienza e lo pregai
che risol vesse il mio caso .
Appena tornata a casa, sen-
tii squillare il telefono : era
una mia am ica che non mi
aveva mai telefonato a quel-
l'ora. Le raccontai il fatto e lei
mi suggerì una strada per ria-
vere la somm a. Così in realtà
avvenne. lo ci ho vi sto una
risposta e un interessamento
di questo Servo di Dio ed ora
mantengo la promessa di rin-
graziarlo pubblicame nte.
Rosina Pavese, Torino
ricevuto delle pericolose minac-
ce, pur essendo del tutto inno-
cente. Abbiamo trascorso mo-
menti brutti con tanta preoccu -
pazione. Mi sono raccomandata
a Don Bosco e a Maria Ausiliatri-
ce chiedendo loro che facessero
cessare questo pericolo che ci to-
glieva la pace. E sembra che co-
sì stia avvenendo, per cui espri-
mo tutta la mia riconoscenza.
A. R., Ravenna
Ho cataratte ad ambedue gli
occhi per cui, non potendo scri-
vere, detto questa mia testimo-
nianza. Nostra figlia è affetta da
più di dieci anni da bulimia .
Nessun medico né psicologo è
mai riuscito a guarirla. Recente-
mente ci siamo rivolti con tanta
fede a Mamma Margherita,
recitando le preghiere dei malati
ormai da più di un mese. Ora
sembra che la situazione stia
cambiando e si stia risolvendo .
dove non hanno potuto i mez-
zi umani , ha potuto l'intercessio-
ne di Mamma Margherita. La rin-
graziamo di tutto cuore e speria-
mo nella completa guarigione.
B. e L. P., Piossasco (TO)
Nel settembre 1997 a mio figlio
fu diagnosticato un linfoma con
linfonodi anche sulle corde
vocali per cui spesso la sua
voce veniva quasi a mancare. In
poche settimane la malattia si
aggravò sino a raggiungere il lii
stadio con grave deperimento
del ragazzo. Noi eravamo dispe-
rati. Volli affidare il caso a Maria
Ausiliatrice. Iniziò la chemiotera-
pia . Per andare all 'ospedale
passavamo davanti alla Basilica
di Maria Ausiliatrice , e guar-
dando la Madonnina sulla cupo-
la ci raccomandavamo a lei e a
Don Bosco. La chemio cominciò
a dare buoni risultati. Il ragazzo
la sopportava bene . La cura finì
e il linfonodo era scomparso .
Maria Ausiliatrice e Don Bosco
ci avevano ascoltati. È trascorso
del tempo e la situazione si è
andata sempre più stabilizzando
al meglio. Oggi i controlli sono
slittati a otto mesi. Anche il lavo-
ro va bene con ripercussione
positiva sul suo stato d'animo .
lo non ho voce per ringraziare
adeguatamente
Maria
Ausiliatrice .
L. P. Torino
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lette1:e non
firmate e senza r~captto. S_u
richiesta si potra omette, e
l' indicazione del nome.

5.7 Page 47

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FOCUS
I Monsignor ELiAS BOLANOS
Salesiano, già direttore della "Ciudad de los Nifios" a Santa Ana (El Salvador) ,
ora vescovo di Zacatecoluca, diocesi di 300 mila abitanti ,
80% cattolici , 15% appartenenti a sette, 5% agnostici.
Monsignore, le è risultato facile il passaggio da un la l'Oro tipica-
mente salesiano tra i ragav,i di Santa lna a capo di una diocesi?
No, perché ho dovuto cambiare l' organizzazione della mia vita: dal
vivere in comunità a vivere da solo, dal trattare coi ragazzi all' avvici-
nare gente di ogni ceto. Ma queste sono le sfide della vita.
Quali sono i problemi emergenti della sua diocesi e quale risolve-
rebbe per primo se ne avesse la possibilità?
Gliene enumero tre: la povertà della gente, la violenza, la frantuma-
zione della famiglia.
La gente ha poche aspettative perché non intravede soluzioni alla
propria condizione. Pensa a sopravvivere. La violenza è conseguenza
di dieci anni di guerra civile tra guerriglieri del Farabundo Martf e go-
vernativi che ha riempito la nazione di bande di rapinatori e sequestra-
tori. La famiglia è da ricostruire: 70 mila morti del conflitto hanno sfa-
sciato le famiglie provocando anche una massiccia emigrazione. Detto
ciò, il primo problema che risolverei, e lei mi capisce, è quello della
giustizia sociale...
El Salv<ulor ha vocazioni sacerdotali st~fficienti o rise•tlf' della
cri.\\·i generale'>
Le vocazioni sacerdotali sono sufficienti. Un po ' meno quelle reli-
giose. Dovremo studiare il problema.
Ci sono opportunità di lm•oro per I f.[ÌO '<mi? Qual è la loro princi-
pale occupazw11e, come e dove 1·1vo110?
No , non ci sono, purtroppo. Queste le cifre ufficiali: occupati il
34%, con lavoro saltuario il 50%, disoccupati il 15 %; ma forse le cifre
sono peggiori, nel senso che il lavoro saltuario è davvero "molto" sal-
tuario per alcuni. Caffé e canna da zucchero sono i nostri prodotti e le
imprese che occupano più operai. I giovani vivono sempre in famiglia,
ma si uniscono facilmente e facilmente si separano. Il 25 % dei neonati
sono figli di ragazze madri.
Chi.furono gli anltchi popolr safrado ·egni? Hanno disce11de11ti?
I Maya nella parte occidentale, gli Olmeca (che chiamano Pipiles) al
centro, i Lencas a Oriente. Ma rimane solo un piccolo gruppo di
Maya, gli altri si sono ormai mescolati e sono spariti.
D
LA CROCE
DI LEGNO
Ero in prigione a Vinh Quang,
sulla montagna di Vinh Phù.
Quel giorno veniva giù una
pioggia insistente che rendeva
ancor più triste il luogo già
tetro per conto suo e le perso-
ne che vi erano loro malgrado
ospitate ... Sentivo il bisogno
di parlare, di distrarmi , di fare
qualcosa. .. Mi feci coraggio e
avvicinai una delle guardie
carcerarie: "Posso modellare
questo pezzetto d_i legno a for-
ma di croce?". "E proibito, ri -
spose, qual sias i simbolo reli-
gioso! ". "Lo so. Ma la terrò
ben nascosta. Lo prometto.
Faccia finta di non vedere! ...
La prego!". Dopo qualche atti-
mo di esitazione il guardiano si
allontanò, lasciandomi solo.
L' ho scolpita quella croce, e
l'ho tenuta nascosta in un pez-
zo di sapone fino al giorno del-
la mia liberazione. Ora quella
crocetta di legno, ricordo della
mia prigionia è incastonata
nella mia croce pettorale.
Card. Nguyen Van Thuan
BS GIUGNO 200 1

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
ATTUALITÀ
di Giancarlo Manieri
I digitali
MISSIONI
di Giovanni Eriman
-
I
Con Dios y con el cerro
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INSERTO CULTURA
di Natale Maffioli
Il museo missionario di Varsavia
ARCHEOLOGIA
di Antonio Baruffa
San Eutichio a San Callisto