Bollettino_Salesiano_200007

Bollettino_Salesiano_200007

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
A\\\\egato:
lemento
sAuTpTpRATTI DAL
MISTERO

1.2 Page 2

▲back to top
- IL GRANDE EVENTO
di Juan E. Vecchi
A SPIRI UALITA
IL lii MILLENNI
LA POLITICA
DEL PADRE NOSTRO
La politica non gode buon nome. A torto, però. In essa si sono
impegnati e s'impegnano ancora persone di tutto rispetto,
credenti e non. Ad essa appartiene, con vantaggi per tutti,
ordinare le risorse della società verso il bene comune:
insomma assicurare la libertà, la giustizia e la solidarietà
nel corpo sociale e promuovere lo sviluppo dei singoli soggetti.
11vocabolario
per denun-
ciare le tare
della politica
è inesauribi-
Il
le : abuso di
potere , tor-
naconto
personale ,
discriminazio-
ne, clientelismo, collusione,
privilegi , tangenti e così via. Per
questo Gesù disse ai suoi discepoli
di non agire , quando avessero au-
torità , come i potenti di questo
mondo . Non è meno abbondante
però l'elenco dei pregi : attenzione
alla gente , sforzo per adeguare le-
gislazioni e strutture a nuove situa-
zioni , cura della sicurezza, preven -
zione e soluzione pacifica dei con -
flitti, servizi vari relativi alla vita, pa-
ce sociale , cura dell'ambiente.
te a determinate persone e gruppi ;
ma su di loro influiscono la parteci-
pazione e l'iniziativa di tutti noi. Anzi ,
alcune situazioni non possono es-
sere modificate se non attraverso l'in-
flusso o la pressione che singoli e
gruppi esercitano sulle strutture, sui
rapporti sociali e sull 'assetto politico .
O La carità che si esplica nel-
l'ambito individuale, lascia inalte-
rate tali situazioni . Perciò il riferi-
mento alla dimensione sociale della
carità è diventato prima ricorrente ,
e oggi quasi centrale nella rifles-
sione sull 'agire cristiano .
Di Don Bosco si ricorda una e-
spressione : "La mia politica è quel-
la del Padre Nostro". La disse a chi
lo voleva coinvolgere in una scelta
di partito. Può suonare come un non
voler mescolarsi nel confronto che
ha luogo nella società. Contiene
invece affermazioni proprio in sen-
so contrario . La prima di tali affer-
mazioni è che il Padre Nostro ispira
una politica. Bisogna distinguere la
politica come preoccupazione per il
O Oggi poi si diffonde una voglia
di fare politica in forme nuove :
cresce l'iniziativa di persone e grup-
pi , si affermano il volontariato e le
ONG , si ripensa il profilo delle for-
mazioni politiche, si vuole stabilire
un rapporto più chiaro tra etica ed
economia. Si può verificare quello
che afferma san Paolo: "Ogni pote-
re viene da Dio". Dio ci ha creato
"sociali " ed è Provvidenza che ci
siano uomini con volontà e possibi-
lità di governare la società. Una co-
sa è indubitabile : i fatti politici , posi-
tivi e negativi , ci riguardano . Parti-
colari responsabilità vanno attribui-
LUGLIO/AGOSTO 2000 BS
Don Bosco, educando i giovani, lavorava per il bene della società.

1.3 Page 3

▲back to top
bene comune, dalle politiche di sin-
goli gruppi , mossi da particolari
visioni della società o da interessi
di parte.
Quello che chiediamo nel Pa-
dre Nostro è il nostro bene: che
sappiamo comprenderlo con luci-
dità, perseguirlo con coerenza, rag-
giungerlo con decisione. Di quanta
attualità sia questa indicazione, lo
si vede in alcuni momenti di litigio-
sità ingiustificata o strumentale tra i
partiti , mentre la gente si domanda
per quale dei suoi beni stiano liti-
gando. Politica del Padre Nostro
vuol dire cercare la partecipazione
di tutti , e costruire l'unità della so-
cietà al di sopra dei propri interessi
e alleanze . Non lasciarsi indurre
nelle diverse tentazioni che il pote-
re comporta.
La seconda affermazione che
contiene il detto di Don Bosco è
che si può partecipare nella politica
senza essere uomo di "partito". Ciò
nel suo caso era particolarmente
indicato . Perciò era convinto che ,
educando i giovani , lavorava per il
bene della società: si proponeva
infatti di formare "onesti cittadini "
che lievitassero il corpo sociale .
Per questo si faceva insistente-
mente presente presso gli uomini di
governo mettendo a prova la sua e
la loro pazienza . Non è male fare
una scelta partitica; anzi appartiene
al nostro vivere in un tempo e in
una società. Non si può però es-
sere uomo di partito a tal punto da
sacrificare il bene della gente , la
verità e il diritto.
Oggi il campo politico si pre-
senta ampio e articolato . È possi-
bile a tutti impegnarsi in esso . C'è
l'ambito della città che bisogna
rendere vivibile e sicuro ; c'è quello
della nazione e quello del mondo.
C'è l'intervento politico , quello lar-
gamente sociale , quello personale.
Ci sono partiti , ma anche movi -
menti di opinione e iniziative per
sostenere valori o categorie deboli:
la pace, l'ambiente, la fame , i pove-
ri, gli emigranti , i bambini , gl i an -
ziani. Tutti in politica, quindi , quelli
della Famiglia Salesiana, ciascuno
secondo il dono che Dio gli ha dato
e con lo spirito del Padre Nostro.
Luglio/Agosto 2000
Anno CXX IV
Numero 7
In copertina:
Spa rsi qua e
per il mondo es istono
ancora " residui"
di popo li indigeni,
di profonda cultura
e grandi
tradizioni religiose.
11.YMiJfffJ
gjfil1Ju'ffJ
Mensi le di infor mazione
e cultura re ligiosa edi to
da ll a Co ngregaz ione Sa les iana
di Sa n Giovanni Bosco
Oire tl ore:
GIAN CARLO MAN IERI
- EoucAZIONE
12 Educare ... col naso!
- CULTURA SALESIANA
14 Disincrostare perché risplenda
- Soc1nA
18 Di debito si muore <2>
- M1ss10N1
20 America? No, Abya-Yala
- CENTRALE
23 La basilica di Aquisgrana
di Gianca rlo M anieri
di Francesco M otto
di Ferdinando Colombo
di }uan Bottasso
di Natale Maffioli
28 La "voce" amica
di Maria A ntonia Chine/lo
- RUBRICHE
2 Il Rettor Maggiore - 4 li punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
mondo - 11 Lettera ai giovani - 16 Box - 17 Zoom - 27 // doctor ). - 30 Libri
- 32 On Line - 34 Come Don Bosco - 36 Carta di Comunione - 37 Laetare
et benefacere... - 38 Giubileo - 40 I nostri morti - 41 // M ese - 42 // M ese
- 43 M . D. Mazzarello a fumetti - 46 / nostri santi - 47 In primo piano/ Focus
Redazione: Maria Antonia Chinello -
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
- Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori : Teresio Bosco - Angelo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti -
Bruno Ferrero - Sergio Giordani - Bruna Grassini
Jean-Fra nçoi s Meurs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Reg istrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Di ffusio ne : Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie -
Guerrino Pera - Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertone
parte del prossimo numero.
Basta colleg arsi via Internet
a questo indirizzo : www.sdb.org
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 50 edizioni nazionali e in
24 lingue diverse (tiratura annua oltre 1O milioni di copie)
in: An tille (Santo Domingo) - Argentina - Australia -
Austria - Belgio (in fiammingo) - Bolivia - Brasile - Canada -
Ceca Rep. - Centro America (El Salvador) - Cile -
Cina (Hong Kong) - Colombia - Congo Rep. Dem. - Croazia -
A.\\'.\\'Ociaro alla
Unione Stampa
Peri od ica Ita l iana
Ecuador - Filippine - Francia - Germania - Gran Bretagna -
Haiti - India (edizioni in inglese, malayalam, tamil. telugù Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
e indi) - Irlanda - Italia - Kenia - Korea del Sud - Lituania -
Malta - Messico - Mozambico - Olanda - Paraguay - Perù -
Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.556
Polonia - Portogallo - Russia - Slovacchia - Slovenia -
Spagna - Sri Lanka - Stati Uniti, New Rochelle (inglese
e-mail: <biesse@sdb.org>
e spagnolo) - Stati Uniti, San Francisco - Thailandia -
Ungheria - Uruguay - Venezuela - Zambia.
e <gmanieri@sdb.org>
Edizione Cooperatori. A cu ra dell'Ufficio Nazionale
Conto corr. post. n. 46.20.02
(Mariano Girardi) Via Marsala 42 - 00185 Roma -
Tel. (06) 44.60.945.
intestato a Direzione Generale
Direttore Responsabile : Antonio Marti nelli
Opere Don Bosco, Roma.
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

1.4 Page 4

▲back to top
di Carlo Di Cieco
IL PASSAGGIO
DEL TESTIMONE
Nel calendario giubilare, il grande raduno dei giovani
nella spianata di Tor Vergata, momento centrale
della 15ma Giornata Mondiale della Gioventù, è il punto ce
forse più atteso dall'anziano Papa che ha raccolto
tutte le sue energie per non mancare all'appuntamento.
A nche a livello simbolico,
la forza dell 'incontro di mezzo
agosto, è molto di più
di quanto non dicano i numeri ,
pure eloquenti e intriganti sul piano
organizzativo.
Anzi è proprio sul piano simbolico
che va considerato l'impatto
dei giovani a Roma. Conta molto
meno il dispendio di energie
e di risorse profuse sul piano
dell 'accoglienza.
Il Papa ha voluto i giovani a Roma
per presentare loro una Chiesa
rinnovata dallo spirito giubilare.
Una Chiesa che ha compiuto passi
significativi nella purificazione
della memoria e nel dialogo con la
cultura moderna. Avendo chiarissima
la coscienza che il futuro di questa
Chiesa e dello stesso annuncio
cristiano dipenderà dai giovani.
Se è assolutamente importante
consegnare ai giovani una Chiesa
diversa da quella del Sillabo
o dei compromessi temporalisti ,
lo è altrettanto che a ricevere
la straordinaria eredità del Vangelo
siano giovani capaci nella stessa
misura di ricordare e progettare.
Per questo il simbolismo
del passaggio del testimone cristiano
dal vecchio Papa ai giovani
di ogni continente e di tante culture
rappresenta uno snodo straordinario
del Giubileo. Non ci sono solo cuore
ed emozioni , ma soprattutto progetto.
La sua forza evocativa richiama
alla mente - per quelli che l'hanno
vissuto e per quanti lo hanno sentito
raccontare - il messaggio affidato
ai giovani a conclusione del Concilio
Vaticano Il.
Lo stesso Concilio che
Giovanni Paolo Il ha proposto
quale paradigma per la conversione
della Chiesa giubilare.
Quell '8 dicembre del 1965,
LUGLIO/AGOSTO 2000 BS
il messaggio dei Padri c
diceva ai giovani la fiducia
della Chiesa nella loro capaci
mettere la propria vita in dialog
Dio all 'interno dei travagli della stari
"Lottate contro ogni egoismo.
Rifiutate di dar libero corso agli istint
della violenza e dell 'odio ,
che generano le guerre e il loro triste
corteo di miserie. Siate generosi ,
puri , rispettosi , sinceri . E costruite
nell 'entusiasmo un mondo migliore
di quello attuale".
Oggi , stagione di attesa
e disincanto, si tratta di evitare
che parole del genere possano
restare solamente sulla carta. E se
i giovani capaci di fatti rischiano
di assottigliarsi fiaccati dalla pigrizia,
gli adulti sono piuttosto feriti dalla vita
e frenati dal pessimismo della ragione.
Gli adulti , ormai , non possono più
sentirsi in pace per aver promosso
un raduno oceanico di giovani , né le
istituzioni appagate per avervi inviati
gruppi di militanti e simpatizzanti.
I giovani prendono sul serio
il mandato che viene loro conferit
per il futuro della fede e il futur.o
della terra . Illuderli nella fase
realizzativa, sarebbe un nuovo
peccato contro lo Spirito.
Le immagini della spianata
di Tor Vergata brulicante di giov
disarmati e fraternizzanti
tra le diverse culture resteranno
a lungo negli annali .
Un pizzico del loro coraggio
e delle loro speranze dovrebbe er
passare nel Dna rinsecchito di M i
adulti che sono determinanti
per le scelte culturali , politiche
ed economiche del mondo.
E anche nelle vene un po' esanl'li
di educatori e genitori afflitti e turbitti
da limitazioni di ogni specie
in cui si trovano oggi a operare.

1.5 Page 5

▲back to top

1.6 Page 6

▲back to top
g DIE._..__.....L_DIREIIQR_ _ _ _ _ _ _ _ _ ___.
sa muta insomma, e un gra n Milano I Giulio, Napoli I e Ful- carità da parte della Chiesa.
monumento irrimediabilmen- vio che mi ha inviato una e- D' a/fronde , come lei sa , la
te freddo di nome e di fatto . mail), sono marchigiano e in- carità del Papa arriva nei
Eppure , rip eto, nonostante lo teressato quanto lei , se pure lu oghi pilì in emergenza . È
richiedessero a gran voce i marginalmente, al terremoto bene non dimenticare che ci
sempre più numerosi gruppi, che ha colpito le nostre due sono nel mondo un miliardo
soprarrurto di giovani, prove- regioni e le cui conseguenze di persone che non solo non
nienti da ogni parte del mon- sono ancora ben visibili. La hanno il container fornito di
do, che per rutto l'anno visi- chiesa parrocchiale del mio tutto, ma mancano anche di
tavano e visitano il luogo na- paese natale è chiusa per lesio- cibo, di acqua, di vestiti...
tale di Don Bosco , tutto sa- ni da quei disgraziati giorni. molti ormai anche di patria.
rebbe rimasto com'era se non La storia del "mattone per As- E poi ci sono quelli che salta-
l'!Jf~~s~i!,!,~"'~?,\\ fosse giunta ali' improvviso "la sisi" ha lasciato perplesso an- no sulle mine, disseminate a
provvidenza" . Sotto forma di che me, benché, ripeto, com- milioni dalla nostra imbecil-
un signo re del luogo, a suo prenda l'importanza di un re- lità , e poi gli abbandonati, i
dall 'età di tre ann i che fre- tempo emigrato in America, stauro di capolavori che non reclusi , gli schiavi, i profughi ,
quento le FMA, ne conosco il dove aveva avuto la fortuna sono patrimonio nazionale ma i soldati/bambino... Voglio
nobile spirito [.. .], e conside- di... fa re fortuna . È proprio universale: sono arrivati, in- dire con ciò che per la Chiesa
ro la Famiglia Sales iana la m ia questo signore che ha fatto un fatti , aiuti da enti e associa- universale non esistono solo i
seconda fami g li a [... ]. Giorn i lascito, man!festando esplici- zioni internazionali , da go - terremotati delle nostre due
or sono andando ai Becchi e tamente l'intenzione che ve- verni stranieri , e petjino da regioni.
dopo essermi lasciata avvol- nisse speso per il Colle, suo organizzazioni non cattoliche Senza nulla togliere ai loro
gere da ll a be llezza e da ll o luogo natale, che egli stesso , cristiane. Il che sign ifica diritti . Il dramma, 14atti, re-
splendore della parte rimessa devo to di Don Bosco , aveva che Assisi travalica il campa- sta. Sono d'accordo che nul-
a nuovo , il mi o pensie ro è an- più volte visitato in occasione nilismo regionale o nazionale la, neanche un capolavoro, è
dato i tanti bambini che ogni delle sue puntate alla terra per assurgere a simbolo mon- più sacro della vita umana,
giorno muoiono di stenti , fa- d' origine. A quel punto i soldi dict!e , perché ofji·e orizzonti sarebbe inconcepibile pensa-
me e malatti a, a tante mi ss io- c'erano ed erano, per cosl di fede, di speranza e di senso re il contrario, così come con-
n i bi sognose e mi domandavo dire, incanalati. La clausola ali' uomo in quanto tale.
cordo con lei sul fatto che As-
se era proprio il caso di spen- per ritirarli era di spenderli Quanto alle case dei terre- sisi non ha bisogno di alcuna
dere tanti miliardi in ta le per il Co lle. Così è stato f at- motati. Quella sì, è una que- civetteria fo lk, e, aggiungo,
opera[ ... ].
to, proprio per rispellare le stione dello Stato italiano , in- nemmeno di civetteria spiri-
Luciana, Pecetto T. disposizioni tesramenrarie.
terna ad esso (ma sono arri- tuale. Deve restare luogo di
vati soldi anche dal Vaticano preghiera, di ricerca di sen-
Gentile Signora , comprendo
e da chiese locali, e so di par- so, di pace dello spirito ... un
bene i suoi interrogativi, che f'!'INCORA ASSISI. Si- roci che stanno facendo tullo- sacco di gente ad Assisi ha ri-
sono stati per lì anche i ~ gnor direttore, non con- ra il diavolo a quattro per ot- trovato la voglia di vivere e
miei, e, credo, siano stati ben d ivido del tutto la sua risposta tenere che le promesse fatte di lorrare, sotto quelle arcate
presenti anche ai responsabili data in marzo a proposito dei immediatamente dopo il cata- che parlano di carità vissuta
salesiani che hanno deciso l' in- dipinti cl i Ass isi, restaurati clisma , vengano mantenute, ha ritrovato a sua volta la vo-
tervento - costoso purtroppo prima de lle case ai terremota- alzando la voce dai pulpiti e lontà di essere caritatevole. ..
- al tempio del Colle . I sale- ti. So cosa sta accadendo alla facendo la fila presso i com- No n so dirle nulla delle deci-
siani non avevano certo da mia regione ... Che ne dice petenti organismi reg ionali e sioni dei frati di ritirarsi da
spendere tutto ciò che hanno del famoso " mattone per As- nazionali ). Un signore mi ha Gualdo. Quelle davvero sono
speso, l'avrebbero mai sisi", non è um il iante per tutte scritto dicendomi: dov'è la scelte dei fran cescani i cui
.{atto, benché avessero da far quell e persone che stanno sof- carità della Chiesa, che pre- motivi non conosco, ma certo
fronte a più di un problema. frendo da tre anni? [. .. ] San dilige i dipinti invece che le ci sono : non si chiudono con-
Gliene accenno qualcuno. Pri- Francesco non ha bisogno di persone? Facile dimostrare che venti per sport!
ma di tutto il tempio aveva bi- altra civetteria fo lclori stica . . . la Chiesa non antepone i di-
sogno di un intervento di ade- D al mio paese, Gualdo, con pinti: alle persone , tuttavia ho
guamento . Il riscaldamento
non esisteva e per sei mesi
l'anno la chiesa era pratica-
mente inagibile. L'acustica,
essenziale per un luogo dove
si va per ascoltare, era quan-
to di più difettoso ci fosse , e
non c'era verso di far sentire
distintamente a tutti quanto si
veniva dicendo dall'altare,
quanto si leggeva o predicava
dall'ambon e. In secondo lu o-
go il tempio aveva un campa-
tante case inagibil i, non miri-
sulta abbiano preso alcun a ini-
ziativa di carattere turi sti co/
giubil are, anzi si ritirano ad-
dirittura i frati dal convento
dell a SS. Annunziata. [... ] I
gualdesi raccolgono finn e per-
ché i frati non cess ino la loro
ass istenza re ligiosa all a Casa
di Riposo e all 'Ospedale [... ]
Lina, Pescara
Gentile Signora (intendo con
risposto che questa carità, nel
f:loNO caso specifico, compete prima-
,:;J riamente allo Stato , per tanti
motivi: perché si pagano le
tasse, perché c'è un ministero
apposito perfarfronre a simi-
li emergenze , ma soprattutto
perché non si tratta di carità
bensì di giustizia , tutelata dal-
le leggi. Dunque resta una
faccenda interna, di disfiin-
zioni burocratiche o legislati-
ve o di volomà politica, o non
ARRABBIA-
TO. Senta, direttore,
vado per le spicce perché
sono un po' arrabbiato. A me
va sempre tutto male, e non
sto a raccontarle altro, perché
potre i fare un romanzo. Lei
cerchi di capirmi [. . .]Il succo
cli questa mia è un a semplice
dom anda che mi viene spon-
tanea e con una certa rabbia
dentro è: ma dov Dio?
nile senza campane. Una chie- questa rispondere anche a Ugo , so cosa ... non di mancanza di
Carlo, Acerra
LUGLIOIAGOSTO 2000 BS

1.7 Page 7

▲back to top
E.rrata corrige: BS Ma
gtO, pag 6 · la · · g-
esatta dalle. MBc1taz10ne
cl~ll a. lettera in titoJ}t;'~?EJ
piopno vero
te.· "Andate
?.a"ve,an1atis eIgl ue n-
monio ha pùì paure; d. de-
r:, A SOLO È BELLO.
L:J Io, caro direttore, sto be-
ne da solo, non vado in chiesa
casa di Lavoro che df una
cas a
d'
.t
sola
preghiera.z"una
perché mi da fastidio l'essere
con quello o con quella che
vanno a mostrare l'ultimo ac-
Il fogliettino che mi hai invia-
to è frastagliato e liso, la scrit-
tura nervosa, e... mi hai an-
che fatto pagare la tassa! Ma
la domanda che poni è bru-
ciante. Provo a risponderti.
Dio, caro Carlo, non si trova
quisto alla moda, chiacchiera-
no per tutto il tempo [... ]. La
vera preghiera è un "a tu per
tu", è la preghiera privata,
quando ti chiudi nella tua ca-
mera, lo diceva Gesù, no?
Fiorin.do, l'Aquila
ci prende in giro. Però adesso
non più. L'uomo è nato vege-
tariano. Animali o uomini , uc-
cidere è sempre una cattiva
azione, anzi un delitto: tutti gli
esseri viventi hanno diritto al
rispetto e alla vita. Certamen-
te anche le i ne sarà conv into.
Lia, Treviso
Sl, ma non esageri, signorina
Lia. Le sue affermazioni, pur
condivisibili, per certi versi
sono anche confutabili: il leo-
nel "lieto fine" delle tue im- Nossignore, caro Fiorindo, la ne che s'avventa sulla gazzel-
prese o dei tuoi desideri ... vera preghiera è quella di chi la non commette alcun delit-
Dio si trova nella tua scelta vuole fare esperienza di un to, voglio dire che questa sua
di stare dalla parte della di- altro rapporto, di un'altra sto- azione non è né buona né cat-
gnità umana, della verità ria, di un altro mondo. E lo tiva, è semplicemente un pa-
senza compromessi, dei valori scopo del riunirsi insieme è sto. E non mi vorrà dire, spe-
perenni, nella tua capacità di scoprire Dio , come Padre di ro, che chi non è vegetariano
giudicare che c'è qualcosa di molti figli , è credere in un è... un delinquente! Concordo
più prezioso dei tuoi successi Dio che ci fa trascendere il invece con lei quando dice di
e della vita stessa . Dio si nostro isolamento e la nostra disapprovare chi a caccia ci
trova nella tua scelta di cre- individualità. Dio è Dio di un va per mero divertimento. La
dere che i tuoi stessi fallimen- popolo prima che di una per- soluzione mi pare sia ancora
ti hanno un senso, non sono sona, di una comunità prima e sempre in quella norma che
immondizia; Dio si trova nel che di un individuo, di un uni- spinge a non forzare la natu-
coraggio di sperare che il do- verso prima che di una parti- ra oltre il limite cli tollerabi-
lore e i sacrifici non sono mai cella di esso. Pensaci: che lità , anzi esorta a lavorare
privi di sigmjicato, e mai tu senso può avere il "tuo" Dio per equilibrare le sue forze
puoi giudicarti un fallito: che se non è anche il "mio", il cieche, a mantenere gli equi-
quello che fai giorno dopo "nostro" e, ancora di più, il libri idrogeologici, a non in-
giorno è raccolto e custodito dio del tutto: degli animali, quinare, cementificare fo rsen -
con amore perché serva a delle piante, delle stelle, delle natamente, deforestizzare, de-
qualcuno che forse non è an- galassie, della vita. Non ti sertificare, ecc . poiché, come
cora nato o forse, chissà, è pare che sia un bene amplia- tutti sappiamo, la questione
vissuto nel passato e da centi- re il proprio orizzonte visua- in questi nostri tempi si è
naia d'anni aspettava quel le, e cominciare a guardare fatta particolarmente perico-
tuo gesto, quel tuo sacrificio. più in di un palmo dal pro- losa e ha assunto contorni e
A corti discorsi, siamo parte prio naso? La preghiera aiu- risvolti mondiali. .. anche una
di un progetto più grande di ta a prendere coscienza che sigaretta gettata fuori del fi-
qualsiasi nostra capacità di siamo parte di un grande pro- nestrino cieli' auto in corsa può
comprensione e immaginazio- getto in cui ognuno ha il suo essere un vero pericolo, tanto
ne, siamo nella rete (Web) posto e concorre con la sua vi- più se è accesa , anche I' im-
universale che oltrepassa qual- cenda storica alt' armonia del mondizia proditoriamente sca-
siasi confine e in cui tutto è tutto. Da qui l'utilità , anzi l' in- ricata ai margini delle strade
misteriosamente legato, in cui dispensabilità della preghiera di periferia... (qui a Roma è
perciò la tua vicenda è inseri- comunitaria , della liturgia una vera piaga) , anche la bot-
ta e contribuisce ali' armonia comune, del rito famiglia re... tiglia di plastica abbandonata
del tutto . Sei importante tu,
dove capita, anche il chewing
non quello che fai, non le
l't7 cose che ti capitano, non le
LI,/ vicende che vivi, non i rovesci
gum appiccicato ovunque ca-
O ROTTO IL FI- piti, anche la bomboletta
DANZAMENTO. spray usata su tutti i muri, o
cui vai incontro. Dio si trova Direttore egreg io, ho rotto col la punta del compasso sui
nell' incredibile capacità del- mio fidanzato da quando l' ho banchi di scuola. .. ecc. ecc.
!' anima di amare , nella sua visto andare a caccia per puro
impensabile capacità di ri-
presa dopo ogni angoscia e/o
tormento. Dio è nella capacità
del!' uomo di amare non.ostan-
te sappia che l'amore rende
vulnerabili più di ogni altra
divertimento[ .. .] A volte non
s' interessa della preda ucci sa
e l' abbandona. In più, anima-
li sta convinta, non approvo
per niente il suo essere vora-
cemente carnivoro. Lui ci ride
Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
nute in redazione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
su.o tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
cosa . . .
su alle mie osservazioni e mi
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

1.8 Page 8

▲back to top
QNITALU:l._N_E_L_M_O_N_D_O_ _ _ _ _ _ _ _ _ __
MACERATA, ITALIA
IL GIUBILEO
NELL'ARTE
"Se 1'artista è capace di scor-
gere nelle molteplici manife-
stazioni del bello un raggio
della bellezza suprema - ha
affermato il Papa durante il
Giubileo degli artisti - allora
l'arte si converte in un cam-
mino verso Dio". Questo si
può scorgere nelle opere di
Carlo Iacomucci, che con le
sue acqueforti, acquetinte e
punte secche riesce a raggiun-
gere appieno questo fine. L 'o-
pera dell'artista è il compen-
dio di un percorso articolato
in molteplici forme e tecniche
espressive, sempre saldamen-
te ancorate alla radice intima
e profonda dell ' incisione. Un
prezioso volume "Un nuovo e
sempre antico paesaggio del-
!' anima" racchiude settanta la-
stre, sei incisioni, un percorso
che parte nel 1971. "Spirito e
stile tendono all'essenziale, a
una specie di suprema spolia-
zione", scrive Floriano De San-
ti, segretario generale della
Quadriennale d'Arte di Ro-
ma, curatore dell'opera che
sottolinea come "i reticoli o-
mogenei, i minimi segni, le
ombre, tutto vi ottiene signifi-
cato e si trasforma lentamente
in poesia". In foto, un'incisio-
ne ispirata al Giubileo.
MACAO, CINA
UN QUADRO PIENO
DI SIGNIFICATI
"Essere un cuor solo e un 'ani-
ma sola per sempre" è il titolo
di un dipinto che vuole esem-
plificare lo sp irito dei salesia-
ni di Macao. Un quadro pieno
di personagg i, costruzioni e
piante, che si presta a una
articolata lettura. Proviamo a
farla in s ieme ! Siamo a
Macao, sede della miss ione,
tornata alla Cina, dove ini zia
una nuova era politica, sim-
boleggiata dalla bandiera,
presente in alto sulla sinistra
del quadro. In primo piano
una sorta di singolare albero
genealogico, con personaggi
vestiti con le tipiche uniformi
c in esi, a cominciare da san
Giovanni Bosco, a don Vec-
ch i, fino allo staff dell ' istituto
salesiano "Zhong San". Ve-
nuti a Macao nel 1906, i sale-
siani hanno sempre avuto
come finalità quella di educa-
re la gioventù attraverso il
sistema preventivo e prepa-
rarla in tal maniera a un cam-
mino più sicuro verso il futu-
ro. Queste figure sono in mez-
zo al verde, che in Cina signi-
fica vita ed energia. Spiccano
poi il collegio e la scuola dei
salesiani con le rovine della
cattedral e di S. Paolo e la
nuova chiesa del Rosario con
il suo costruttore, un exallie-
vo degli anni 60.
KOTADENIYAWA,
SRI LANKA
DATECI LA PACE!
DATECI UN FUTURO!
Sotto un sole accecante e con
un caldo torrido numerosissi-
mi giovani hanno partecipato
LUGLIO/AGOSTO 2000 BS
alla grande marcia della pace,
organizzata per il Giubileo dal-
1'Istituto Don Bosco. Sciarpe,
palloncini colorati , stendardi ,
cartelloni hanno sfilato, sven-
tagliati da una folla di giovani
desiderosi di manifestare a tut-
to il mondo i loro sogni per
un futuro migliore. "Vogliamo
la pace, non la guerra", "Da-
tec i un futuro" gridavano i
loro striscioni; alcune colom-
be bianche venivano liberate
in cielo per diffondere i mes-
saggi, vari arbusti erano pian-
tati per ricordare l' avveni-
mento, entusiasmando i ragaz-
zi dei villaggi vicini che se-
guivano il corteo e interessan-
do gli spettatori che applaudi-
vano al loro passaggio e ripe-
tevano a voce alta le scritte dei
cartelloni. Canzoni di pace
hanno accompagnato la sfila-
ta, che è stata accolta dal clero
buddista, da quello cattolico,
da personalità civili e dalla po-
li zia che è stata di grande
aiuto per l'organizzazione, e la
riuscita della manifestazione.

1.9 Page 9

▲back to top
a cura di Serafina Barbati
ETIOPIA
"DON BOSCO"
IN AMARICO
Sono ben 41 le lingue in cui è
stata fi nora scritta la biografi a
di Don Bosco. Si va dall ' in-
glese, al latino, al francese,
fi no al cinese al croato, per
giungere a idiomi quasi sco-
nosciuti come il garo, il khas i,
il thai. A questa li sta vanno
poi aggiunte le traduzioni in
lituano, in creolo, in maltese.
Questo elenco oggi viene ar-
ricchito ul teriormente da una
edi zione veramente preziosa e
insolita, la trad uzione della
biografi a di Teresio Bosco
"Don Bosco amico dei giova-
ni" in amarico. L 'Ufficio pa-
storale de ll a chiesa cattolica
d 'Etiopia ha sentito la neces-
sità di offrire al suo popolo
strumenti nuov i in grado di
far meglio conoscere "il pa-
dre e maestro dei giovani" . Si
è rivolta alla sua gente parl an-
do la sua lingua, rivelando
loro le parole del santo che
soleva ripetere "basta che
siate giovani perché vi ami
assai". Una strategia molto
efficace per suscitare simpatia
per il santo e affettuosa acco-
glienza per il lavoro dei suoi
fi gli .
RANDAZZO,
CATANIA
A 33 ANNI
DAL DIPLOMA
Sono loro, i ragionieri del
corso licenziato dall ' istituto
salesiano di Randazzo nel
lontano 1966, che dopo 33
ann i hanno deciso di dar vita
a un a rimpatriata dal sapore
festosame nte goliardico. Un
incontro che ha visto alunn i e
professori nuovamente insie-
me per celebrare un a "festa
dei matu randi " del tu tto sui
generi s. Grazie all 'alac re ri-
cerca di uno degli ex compa-
gni di scuola, Ni no Mantineo,
che con l'aiuto di alcuni colle-
ghi è ri uscito a ritrovare gli
indiri zzi di tutta la classe, si è
avuta la poss ibi lità di questo
gioioso tuffo nel passato. Arri-
vati da tutte le paiti della Sici-
lia e anche da altre zone d 'I-
talia, i ragionieri hanno par-
tecipato alla celebrazione della
santa Messa e poi hanno tra-
scorso la restante parte della
giornata al castello Romeo di
Montelag uardia, dove è stato
consegnato loro il "Dipl oma
di Ragion iere da 33 anni ",
opera dell' artista Pino Ri zzo.
Una tip ica fes ta salesiana nel
segno di Don Bosco, che
volle personalmente l' apertu-
ra della prima casa in Sicilia,
nel 1879 propri o a Randazzo.
Straordinari
I Ecco un'altra della serie di buste-ricordo emesse
dalle Poste Vaticane per accompagnare
a livello filatelico quest'anno giubilare del 2000.
DUE GIUBILEI LOCALI
Segnaliamo al termine di questo nostro excursus
sui Giubilei della storia alcuni Giubilei "locali ",
ottenuti per la straordinaria importanza del luogo
dove si celebra com quello di Compostela, o
indulto pontifico , com quello di Zafferia nel
messinese.
1. Il più famoso dei Giubilei locali è l'Anno
Santo compostelano, celebrato a Santiago de
Compostela nella Galizia (Spagna) , dove , da
quando fu scoperta la presunta tomba dell'apo-
stolo Giacomo (prima metà del IX secolo), "fra-
tello di Signore", si creò un enorme flusso di pel-
legrini da tutta Europa. Per loro si costruirono stra-
de e ponti , sorsero ospizi , locande, rifugi , ospe-
dali. Nella città furono celebrati anche tre concili
ecumenici , quelli dell'810 , 862 e 899. Alfonso lii.
vi fece costruire un'imponente basilica. In breve
tempo Compostela divenne uno dei luoghi più
conosciuti dell'intera cristianità.
2. A Zafferia di Messina esiste un privilegio sin-
golare, concesso - sembra - da papa Urbano VI
quando nel 1385, di passaggio in quei luoghi ,
s'ammalò ed ebbe urgenza di cure. Gli vennero
prestate da un ignoto medico che chiese, come
privilegio , che il suo borgo potesse celebrare un
Anno Santo ogni volta che il sabato santo cade-
va il 25 marzo , festa dell'Annunciazione. La bolla
papale venne rubata e, in seguito , si crearono
complicazioni per la celebrazione. A dirimere la
questione intervenne Pio VII con un Breve del
28/8/ 1816 che confermava l'antico privilegio .
L'ultimo Giubileo venne celebrato nel 1989. Ci
sarà da attendere il 2063 per il prossimo.
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

1.10 Page 10

▲back to top
l00annifa
Nel BS del luglio 1900 abbiamo
trovato ancora una nota giubilare simpatica
che qui volentieri riportiamo.
Ha per titolo: UNA RAPPRESENTAZIONE
TEATRALE IN LATINO AD ONORE
DI S.S. PAPA LEONE XIII; sotto la fotografia
de/fautore, don G.B. Francesia.
IN ITALIA
NEL MONDO
I
--
Fra i molteplici mezzi escogitati dai nostri Confra-
telli residenti a Roma per rendere più solenne il
trionfo dell ' immortale Vegliardo del Vaticano in
quest 'Anno Santo, devesi pure annoverare una rap-
presentazione teatrale in latino altamente encomia-
ta dalla Civiltà Cattolica nel suo quaderno 1199.
Stante la sua importanza ci pare pregio dell'opera
riferire per intiero quanto scrisse in proposito il
periodico principe d'Italia, il quale, dopo aver invi-
tato i lettori a trasvolare dai vetusti quartieri del
Trastevere ai nuovi del Maccao presso la stazione,
continua: "Ivi, dove sorge la stupenda Chiesa del S.
Cuore, il 17 maggio i benemeriti figli di Don Bo-
sco, nel loro magnifico collegio di Via S. Lorenzo,
offrirono ad uno scelto e colto pubblico una rappre-
sentazione teatrale in latino, recitata con grande
maestria dai loro studenti delle classi ginnasiali. Ne
facciamo qui cenno nella nostra cronaca perché è
cosa piuttosto unica che rara, e quindi tanto più
degna di serbarsene memoria. L'autore del dram-
ma, di cui fu distribuita a ciascuno degli astanti una
graziosa copia, bell'e stampata in libricino, con la
traduzione italiana di fronte pure in versi , è il chia-
rissimo Dottor Gio. Battista Francesia, Salesiano, il
quale seppe intrecciare in leggiadri versi plautini le
geste di S. Leone Magno , che si fa incontro ad
Attila su lle rive del Mincio e coll a maestà dello
sguardo e coll'efficacia della parola, confermata dal
cielo con i prodigi , induce quel flagello di Dio a far
ritorno coi suoi Unni alla patrie selve.
ACORUÒA,
SPAGNA
UNA NAVE
TAPPEZZATA
CON MARIA
AUSILIATRICE
Ci si imbatte in una strana
scena a Coruòa, in Spagna .
Nel porto si trova una na ve da
pesca confiscata dalla Guar-
dia civi le, che è divenuta abi-
tazione per un giovane africa-
no che dice di chiamarsi Do-
menech o qualcosa del gene-
re. Il ragazzo parla uno spa-
gno lo approssimativo, non si
capisce bene se venga dalla
Costa d 'Avario o dal Ghana.
Ha paura. La particolarità più
evidente è che sui finestrini e
sugli sportelli di questa singo-
lare abitazione si trovano del-
le foto di Maria Ausiliatrice e
di Don Bosco. Le immagini
sono della libreria salesiana
de lla città, dove il ragazzo è
andato ad acqui starle con i po-
chi soldi di cui era in posses-
so. Il perché di questa scelta
non è stato poss ibile scoprir-
lo. Probabilmente conosceva
g dal suo paese queste figu-
re, erano delle presenze im-
portanti per lui .
CALUSO, TORINO
LA VIA CRUCIS
C'è grande fermento nella
parrocchia di Caluso in pro-
vincia di Torino! Don Silvio e
don Lori s, aiutati da tanti gio-
vani e genitori , dedicano il
loro tempo a tener vivo l'ora-
torio , organizzando giochi,
incontri , gite. Con l' ini zio del
2000 è stato dato il via a una
nuova attività, il " Calu so gio-
vani ", un giornale redatto com-
pletamente dal gruppo giova-
nil e, dotato del suo bravo sito
internet, sul quale chiunque
può scrivere suggerimenti, in-
dicazioni , critiche. E nel pe-
riodo pasquale il gruppo tea-
trale, ne l quale operano circa
100 persone, tra attori, balle-
rini, scenografi, tecnici , darà
vita alla terza edizione della
Via Crucis. L ' idea di tradurre
la Via crucis in rappresenta-
zione teatrale è nata nel 1998
dal desiderio di far partecipa-
re la gente a questa grande
preghiera che accomuna ogni
individuo, percorrendo la stra-
da della croce. Nel teatro si è
cercata la maniera di avvici-
nare tutti. E la scommessa
non è stata certo persa, vista
la grande e commossa parte-
cipazione della cittad inanza!
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
Cariss im o/a,
Se hai più di 40 anni, puoi
non leggermi. Se ne hai
meno di 20 forse non riu-
sc irai a leggerm i tutt o.
Ma se hai più di vent'ann i
leggimi fino in fondo, d'un
fiato! È troppo'? Ti assicu-
LUGLIO/AGOSTO 2000
Due mesi in cui straordinari eventi
attendono i giovani che stanno vivendo
questo anno santo giubilare.
Il culmine sarà nel grande raduno di agosto
a Roma, quando si ritroveranno col Papa giovani
"di ogni tribù, lingua, popolo e nazione".
ro che non scriverò una
so la parola senza simpa-
VIVERE IL tia. Molt i anni ci separano,
ma mi sento vicino a te.
Perché acriverti1
Perché stai vivendo la sta-
gione magica della tua
vita. Sei giovane: ecco il
miracolo. Il tu o amore
NON 5C
LA PRt
Non scriverò una sola
paro la senza simpatia .. .
za dell e cose bel le, il can-
dore dei sent im enti, la
gio ia di dare e darsi, il
prende fuoco. La tua liber-
mistero di sentirsi abita-
cerca ali. I tuoi sogni ti
to da Dio. Ti penso fanta-
precedono di poco. La
stico, mitico, formidabile.
notte è il tuo giorno e il
Rimani così: fremito, slan-
giorno la tua notte . Vivi
cio, iniziativa, audacia,
capovolto . Ti dicono che
srego latezza e santità .
se i irrazionale e tu sai che
Tutto è difficile: pregare,
non ti bastano le emozio-
dominarsi, credere, ama-
ni. Ti piace Gesù ma non
re . .. e tutto è facile: la-
vuoi tra i piedi predicatori.
sc iare casa, andare lon-
Se ami, ami. Non c'è età
che tenga o convenzioni
econtate.
Hai paura che qua lcuno ti
porti via innocenza e liber-
tà, due a li che ti fanno
volare in alto, altrove, lon-
tano dai lidi soliti. Assom i-
gli più al gabbiano Jonatan
che al la gabbianel la. Sei
giovane: ecco la parola
magica, l'occasione della
tua vita. La giovinezza non
ha prezzo s ul mercato,
anche se il mercato trucca,
fa carte false. Il futuro è la
tua immortalità. Il presen-
te la tua fantasia. Il pas-
tano, avere un ideale, d i-
i ventare grande .. . Atten-
dere, maturare, pazienta-
re, rinunciare non sono i
tuoi verbi . Sei abituato a
mettere insi eme fango e
purezza, coraggio e vi-
gliaccheria, fede e incre-
dulità, egoismo e so li da -
rietà. A genitori, educato-
ri, sacerdoti, operato ri
sociali, psicologi o psi-
chiatri puoi dire: "Sto vi-
vendo il mio momento. Mi
sento un dio. La lettera
ma iuscola è dentro di me,
ne i miei occhi, nel mio
cuore, nella mia testa".
sato fugge lontano da te.
Non ho fatto àello epiri-
Sei giovane: ecco la tua
to, ded icandoti queste ri-
potenza. Sei onnipotente
-
finché innocenza e verginità
ghe. In te vedo il musico, il
Sei giovane: ecco il miracolo. Il tuo amo re prende fuoco .. . poeta, il santo, l'artista.
ti accompagnano. La musica, la danza, la gioia si muo- Non sono cieco, sordo. Meriti l'elogio di Aristote-
vono come i globuli nelle tue vene. Sei l'essere più pre- le: "la gioventù è più ardita di qualsiasi altra età". Ti
zioso di qualsiasi stel la del cielo. Sei cielo da abitare. auguro ài mantenere vivi per tutta la vita i àoni
àella tua giovinezza.
Non eciupare la tua primavera.
Cia o.
Accog li sul tuo terreno i fiori della vita, la freschez-
Carlo Terra neo
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

2.2 Page 12

▲back to top
Il coraggio di "fare educazione" con metodi non proprio classici.
EDUCARE...
COL NASO!
di Giancarlo Manieri
Miloud è un giovane-
28 anni - e un educatore
a tutto campo,
che ha scelto di offrire
se stesso ai ragazzi
"poveri e abbandonati"
di Bucarest. Ne inventa
di tutti i colori pur
di salvarli dalla miseria
materiale e morale
in cui si sono cacciati.
Attenzione,
siamo in Europa!
I mbattersi d ' improvviso in uomi-
ni "contro", contro le conven-
zioni ed etichette di moda, con-
tro la mentalità e i metodi correnti,
contro i sistemi consacrati dall ' uso
e ... dall 'abuso, e contro i ritmi sen-
za tempo del! 'apparato burocratico
de ll 'ed ucaz ione di Stato, è tanto più
piacevole quanto meno faci le è re-
perire persone di tal fatta. Miloud è
sui generis come ed ucatore: è gio-
vane, è volontari o, è franco/algeri-
no , è arti sta, è clown ... Ce n'è d ' a-
vanzo per far rimanere molti a boc-
ca aperta, come i bambini quando al
circo ammirano le stravaganze esa-
gerate d i un clow n. .. que ll e stram-
berie che insegnano! La si mpatia
cresce quando apprendi che si è es i-
bito anche in vari oratori e co llegi
sales iani . A questo punto è meglio
che risponda di persona.
Perché.fai il clown?
Perché ... ma sì, perché nascosti
di etro un naso rosso si può fare di
tutto, e puoi dire quello che vuoi, si-
curo che la simpatia ti segue co-
munque e l'impatto con la gen te è il
meglio che possa desiderare. Da
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS
I ragazzi di Bucarest in azione...
quando l' ho cap ito, ovviamente,
non ho più smesso.
Di fare il clown?
Preci sa me nte!
Perché sei andato a .finire in Ro-
mania?
Ci sono capitato come turi sta/arti-
sta di lettante e c i sono restato come
ed ucatore/arti sta profess ionista! Vo-
levo conoscere la Romania post dit-
tatura. E l' ho conosciuta, eccome !
Sono rimasto shockato, e ho dato
un a svo lta a lla mi a vita.
Che cosa hai conosciuto di tanto
shockante?
I ragazzi/topo! Non è una battuta,
ma una pessima realtà, purtroppo.
Centinaia... fo rse mig li aia. Si può
dire che mi sono cap itati tra i piedi,
durante uno spettaco lo. Quando li
ho visti prendere a calci dalla gente,
me ne sono innamorato. Li umili a la
fame , l' abbandono, il disprezzo e le
fogne che hanno scelto come abi ta-
zione, dividendola coi topi. Bada
bene che non parlo del Brasile, dei
meninos de rua, o del ragazzi ni di
strada dell 'India , o de i disperati del
Rwanda, dell' Angola o che so io ...
parlo de ll 'E uropa, di Bucarest, la
capita le della Romania . Oggi! A
raccontarl o pochi riescono a credere
che alcune zo ne del nostro avanza-
tissimo continente non hanno nulla
di diverso dalle pegg iori zone del
terzo mondo. Tu fo rse hai sentito
parlare ragazzin i di certe zone del-
! ' Africa che per sfuggire ai morsi
della fame asp irano i fumi nausea-
bondi delle discariche. Io ho visto
ragazzi che per le stesse ragioni
s' impasticcano di ... Aurolac!

2.3 Page 13

▲back to top
---- r-------------------------
Un'entrata ai sotterranei,
usati talvolta come casa.
Una droga immagino ...
La droga dei poveri, un solvente
per colla che sarà pure pestifero, ma
ti toglie, almeno per un po ' , la fame,
il freddo e la paura, unici compagni ,
o ltre ai topi, degli abitato ri dell a fe -
tida città sotterranea !
E i risultati di questo tuo straor-
dinario impegno?
Una fo nd azione riconosc iuta dall o
Stato che ridona ai ragazzi la luce
del so le , li rifà compagni degli uo-
mini. Si chi ama " Funda tia Parada"
e ha raggiunto la qu asi totalità dei
ragazzi sbandati. Circa 800 di co-
storo frequentano Parada , 300 ri ce-
vono assistenza sociosani taria, più
di 100 hanno ri cominc iato ad anda-
re a scuola e altrettanti sono tornati in
fa mi glia. Mo lti hanno trovato lavo-
ro e allogg io, sono rid iventati citta-
dini insomm a . . . cittadini " normali " .
E i "ferri del mestiere"?
Beh, prim a dei ferri sarà bene dire
de l mestiere . . .
Hai ragione, scusa. Allora, il me-
stiere ...
Te l'avevo già detto, perché hai
cominciato l'intervi sta con questa
domanda ! Ma te lo voglio ribadire :
faccio il clown, punto e basta. Sem-
plice no?
Mica tanto ...
In effetti non è semplice, ma tu
che fai l'educatore mi puoi cap ire.
Se vog li o far passare dei messaggi,
se di ragazzi scarti dell a soc ietà io
vog lio cambiare le abitudini , i modi
di dire e di pensare, di agire, devo
fare in modo che siano loro stess i a
vo lerlo , devo fare in modo che il
loro rinascere, ried ucarsi sia come
un grande gioco . .. un gioco se ri o !
Quell a facc ia da schi affi del clown
che pare tanto fe li ce è in rea ltà at-
trave rsata dai drammi dell a vita, che
eg li affronta "soffi·endo e ridendo".
Due verbi in contraddi zione? No , è
solo il confi ne tra ri so e pi anto. Ho
sce lto in somma di dare spaz io all 'e-
spress iv ità dei ragazzi, perché q ue-
sto vuo l d ire dare spazio al loro ge-
ni o, all a loro inventi vità, all a loro
estros ità, e fo rnirli dei mezzi ido nei
a operare la svolta necessaria a fa rli
torn are nel consorzio de lla gen te
normale. Tutto questo esige un d uro
allenamento e continui sacrifici. Ma
tu mi insegni che il sacrifico è il
maestro più importante di ogni vita.
E la paga? ...
La più gradita è la soddisfaz ione
di poter constatare es ibizione dopo
es ibi zione, tournée dopo tournée -
perché noi g iri amo un po' dovun-
que per fin anziarci - la lenta tra-
sformaz ione de i ragazzi in ... ragaz-
zi! Vederli ragg ianti perché all ora
non erano spazzatu ra, non erano
to pi d i fog na, ma esseri um ani che
tanti asco ltano con simpati a e, add i-
rittura, applaudono. Certamente non
c ' era l'abitudine a queste cose. So-
no sensazioni compl etamente nu ove
per loro. Quanto po i ai ferri de l me-
stieri - non mi sono dimenticato la
sua domand a - il naso e poco più!
Vorresti precisare qualcosa del
"poco più"?
La mi a fisa per esempi o . .. credo
sia l' uni co pezzo cos toso del no-
stro repe rtori o. Per tutto il resto ci
si arrangia.
Conosci i salesiani?
I Barabba's clown di Arese. E li
stimo molto, perché sono educatori ,
come me. Siamo insomma una com-
pagnia simil are!
- Miloud dal Papa.
Insomma Miloud modello, atto-
re, artista si è trasformato in padre
di molti ragazz.i, educatore ...
Alt ! Non dire sciocchezze. Niente
di tutto questo. Non sono un papà,
né una mamma, né uno zio; non
sono un educatore, né uno psicolo-
go, né un assistente sociale, sono
Miloud il cl own, con la facc ia im-
piastricciata, il tappo al naso, le
scarpacce numero 80, qualche strac-
cio per vestito e un po ' di voglia di
essere utile. Stop!
O
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

2.4 Page 14

▲back to top
••••
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
L'ultima di Don Bosco sui Savoia? Previde il loro esilio 150 anni fa!
:DISINCIJOSTARE di Francesco Motto*
PERCHE RISPLENDA
S i afferma e scrive che Don
Bosco nel 1855 - in occasione
:
di quella che Camilla Cavour
: definì la " maledetta legge" sui beni
TV private e di Stato,
giornali a grandi
tirature, rivistine
: ecclesiastici - previde le disgrazie di divulgazione, volumi
(familiari e generazionali) dei Sa-
: voia, compreso l'attuale loro esilio.
e fascicoli freschi di
: L'affermazione, a quanto risulta dal- stampa all'alba del 2000
: le fonti che vengono citate, è gratui-
ta. L' unica prova addotta è I'espres-
: sione: "La famiglia di ch i ruba a
: Dio è tribolata e non gi unge alla
quarta generazione". Ora tale e-
spressione non è di Don Bosco; l' o-
puscolo che la contiene ( "/ beni
non solo continuano
ad attribuire
sbrigativamente
a Don Bosco "profeta"
quanto è ancora
della Chiesa , come si rubino e quali
sono le conseguenze", opera di Jac-
ques-Albin Collin de Plancy, barone
di Nilinse) venne pubblicato in lin-
in discussione,
ma ne arricchiscono
la tradizionale vulgata
gua originale a Torino nel 1854 e
distribuito a tutti i senatori nel corso
dei 5 lµn ghi mesi di dibattito del
1855. E riportata dall ' Autore fra
con ulteriori
"aggiornamenti"...
da terzo millennio.
Indichiamo alcune
di tali asserz ioni che fino
•••••••••
. ~- ®OOij@~®®®®@®®®®®
LE'fTOl\\E Ci\\'l'TOLICI-IE
M~ :-.o ltl. _ l~>.SC, 93 r. 94
10 e % (t bbrnio.
LlBRO
l) R\\,U
ORA'LlÒNE DOìlENlCi\\LE
a prova contraria sono
prive di fondamento
storico o comunque
molto problematiche.
sc.nnto
d11 S n u. 011,rlan o
11c i1' a1111 0 <.!o'l
v o1,G,\\.l~U.U~
nri.t, c.o,<(o.1rt1oc,No·\\t,\\ìl_~~t\\t
' I _'.'1)1 \\1,\\ Gl\\01,0 , I,
virgolette quasi fosse un luogo co-
mune, " una sentenza appogg iata al
fatto". Nell 'opuscolo citato non si
parla mai di Vittorio Emanuele II,
di altri suoi famili ari o discen-
denti. Le "Letture Cattoliche" di
'f01'1 N0
1\\l'OOf. Al'IA l~ . 11.1' ,\\l\\A ' ' I A l', COlt r .
\\ ~5 j,
Don Bosco si limitarono a pubblica-
lre la traduzione - con tanto di autore
e di approvazione ecclesiastica - e
ad aggi ungere un 'appendice (D elle
Vicende particolari del Piemonte)
per altro di pubblico dominio e già
· integral mente apparsa altrove , ad
Copertina di un numero
esemp io sul giornale clericale Ar-
delle "Letture Cattoliche" del 1855. monia (13/411855 ).
~
BUON CAPO D' ,(,\\",\\'O -.
.\\f:J .1 ASSOcu·n
DV.LLE U .'7'7'L"/I/, CATTOUCI/Jo'
Il, GAU.NTUOiUO .
' .\\J.M ANA C ~\\ ZJU ,\\ ..1! .E
PEll c. · ANNO
1856
d
- - -- - - - - - ------.-.-:.- ::f .:.7~f,
L'Almanacco " Il Galantuomo"
del 1856.
FUNERALI A CORTE
Altrettanto si dica dei famosissimi
"funerali a corte". Benché le Memo-
rie Biografiche vi dedichino molte
pagine, finora non si è recuperata
ness una delle numerose lettere che
Don Bosco avrebbe scritto o fatto
scrivere al re, e neppure si è trovato
un minimo cenno ad esse nella serie
infinita di documenti e terni all'am-
biente salesiano: carteggi, epistolari,
memorie .. . Il supporto documenta-
rio meno fragile è un promemoria
molto posteriore del salesiano laico
Pietro Enria - orfano, accolto tredi-
cenne a Valdocco nel 1854 - che vi
dedi ca poche ri ghe. L' unica prova
documentaria sicura è una lettera da
noi reperita in Portogall o, inserita
nel I volume dell 'Epistolario di Don
Bosco e rap idamente commentata
su "Rivista di scienze dell 'educa-
zione" (1993). In essa Don Bosco
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

2.5 Page 15

▲back to top
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
scrive a un sacerdote amico: «Una
bri della famiglia reale consultati -
persona ispirata da Dio, e veramen-
cli per non garantisce che si trat-
te coraggiosa scrisse più volte al Re
tasse delle lettere in questione, ben-
avvisandolo ohe sarebbero piombati
ché possa suggerire che fossero let-
mali sopra mali se non si ritirava la
tere di " qualche importanza".
legge fatale: gli manifestò e descris-
Per questo insieme di motivi e di
se la morte delle due Regine venti
circostanze, non ci è sembrato cor-
giorni prima; quella del Duca di Ge-
retto cassarle definitivamente dal- :
nova un mese prima: quella del fi-
l' Epi stolario , per cui le abbiamo in- :
glio del re anche un mese. Prima
serite come lettere "attestate" dalla :
che il Re segnasse la legge gli fu
suddetta citazione autografa. Per :
scritto: "Se V. S. segna quel decreto
completezza si potrebbe aggiungere
segnerà il fine dei Reali di Savoia e
che, nonostante la firma con tutto :
non godrà più la sanità di prima:
presto avrà a deplorare nuove perdi-
Vittorio Emanuele 11, re d'Italia
(1820-1878).
quello che seguì negli anni successi- :
vi, Don Bosco rimase fedele suddito :
te in casa sua; in quest'anno gravi
di Vittorio Emanuele II, non man-
disastri ne' suoi campi; grave mor-
talità tra i suoi sudditi" [. .. ] Vedre-
mo come queste cose si andranno
avverando . Non sappiamo se sarà il
colera, oppure il tifo che da alcuni
giorni si è manifestato in vari paesi
del Pi emonte. Ciò nonostante il re,
sebbene con mano tremante, segnò
la legge e da allora in poi fu grave-
mente incomodato nella salute».
certo e conosciuto da molti in Tori-
no"; in altre " profezie" al Papa, a
prelati romani e ad altri corrispon-
denti , Don Bosco accenn a a varie
persone con " lumi spec iali dal Si-
gnore"; testimoni coevi affermano
come il re fosse sommerso da prote-
ste di sacerdoti e laici, i quali invia-
vano a centinai a petiz ioni contro la
legge in discussione. Come dunque
cando di mettersi in contatto in nu- :
merose occasioni e di interessarsi di :
lui fino alla morte; i salesiani poi fe- :
cero altrettanto con vari membri :
della famiglia Savoia, fino e oltre il
ref erendum istituzionale del 1946.
IL PROFETISMO NERO
Altra vulgata donboschiana da "ri-
:
••••
non pensare che fra gli esponenti vi sitare" è quella del "profe tismo :
COME INTERPRETARE?
non meglio identificati di una così nero" di cui sembra intriso soprat- :
diffu sa mentalità - ispirata al classi- tutto l' alm anacco Il Galantuomo del :
Non è detto che la "Persona ispira- co De mortibus persecutorum di 1856, di cui molti sembrano scanda-
ta da Dio, e veramente coraggiosa" Lattanzio - ci possa essere la Perso- lizzarsi. Vale quanto già detto. Il re- :
sia Don Bosco (anche se l' espedi en- na ispirata da Dio che scrisse lette- dattore dell ' almanacco in questione, :
te di parlare in terza persona non gli re " minatorie" al re, tenuto altresì fosse pure Don Bosco - per motivi :
è estraneo, e poteva avere buoni conto che di "calamità nazionale" si di critica interna sembra però dover- :
motivi per non dichiararsi autore parlava nelle stesse aule parlamen- si escludere - non faceva che dar
delle lettere). Del resto "il fatto è tari ? Fra l'altro non è escluso che voce agli antiquati e antipatici ste- :
potrebbe essersi trattato di più per- reotipi degli Huguet, dei Cerri , dei :
sone. Né va dimenticato che contro " Vaticinatori " dell 'epoca che - per :
l' approvazione della legge si raccol- limitarci ad un esempio - proprio
sero in pochi mesi un numero di all ' indomani dell ' approvazione del- :
firme superiore a quello di tutte le la suddetta legge, non si facevano :
elezioni politiche del dopo Statuto, scrupolo di pubblicare nientemeno :
segno evidentissimo di un Piemonte che all 'indirizzo del presidente del :
" reale" diverso da quello " legale" . Senato un salmo imprecatorio del
In secondo luogo al fatto che la seguente tenore: «Grande siete, o :
citazione virgolettata dimostrerebbe Signore, e terribile nelle vostre giu- :
che è Don Bosco l' autore , si potreb- stizie. Chi può dire: vi offesi, e non :
be obiettare che in lui è molto fre- mi avete castigato? . .. Ricordate gli :
quente la ricostruzione di un episo- uomini passati .. . La vendetta è di
dio attraverso la drammatizzazione Dio, non l'affrettate che sarà ancora :
del discorso diretto e l' uso di parole troppo pronta .. . Non toccate le cose :
proprie, messe però sulle labbra dei di Chiesa, perché sono di fuoco. :
personaggi. Infine il fatto che re Sono il fuoco che distrugge le fami- :
Umberto Il un secolo dopo tenesse
sul tavolino della camera a Cascais
glie... Quando i privati rubano, i
governi fanno la polizia; quando ru-
••
in Portogallo lettere di Don Bosco - bano i governi , la polizia la fa Dio». :
I
Umberto Il di Savoia (1904-1983),
teneva sul tavolo della camera
alcune lettere di Don Bosco.
testimonianza rilasciata a chi scrive
da Lucifero Falcone , mini stro della
Real Casa e non smentita dai mem-
□:
* Direttore del' Istitu to Srorico Salesiano :
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

2.6 Page 16

▲back to top
VALDOCCO, TORINO
DA VALDOCCO
A SAN SALVADOR
li Santuario di Maria Aus ilia-
trice a Valdocco è la Chiesa
Madre di tutte le chiese della
Famiglia Salesiana nel mon-
do. Da questo santuario la de-
vozione alla " Madonna di Don
Bosco" si propagò rap ida-
mente, specialmente dove
salesiani e Figlie di Maria Au-
sil iatrice fondarono nuove o-
pere. La Madonna stessa l'a-
veva voluta suggerendola a
Don Bosco: "Proprio qui
dov' è il santuario, vidi com-
pari:re in sogno la Madonna
che, arrestatasi e girando lo
sguardo intorno, disse: qui
(voglio) la mia casa, da qui
(comincerà a espandersi) la
mia gloria" (MB. XVII 17,30).
I salesiani di San Salvador
(Rep. E l Salvador) hanno vo-
luto dare continuazione al so-
gno de l fondatore. Nel 1950
ebbero l' idea di eri gere un
grandioso tempio, quasi inter-
faccia di q ue llo di Torino. La
chiesa, rifinita neg li anni se-
guenti, fu solennemente con-
sacrata nel 1969, e divenne
subito un importantissimo cen-
tro di culto. Per completarla
artisticamente, sorse l' idea di
un grandioso portale, degno
della maestos ità de l tempio.
Furono contattati i sales iani
de ll a Casa Madre di Torino
che affid arono il compito del-
la rea lizzazione allo scultore
Ennio Ferrari , devoto di Ma-
ria A usiliatrice e abituale fre -
quentatore del Santuario di
Valdocco.
Dalle mani di questo artista,
ora defunto, è uscito un vero
capolavoro. L 'opera è stata
esposta nei mesi scorsi sul sa-
grato della Basilica di Maria
Ausiliatrice di Valdocco. A
maggio è partita per la sua
destinazione definitiv a, g iusto
50 anni dopo la prima idea .
San Salvador potrà ricordare
il Giubileo de l 2000 anche per
questo avvenimento che re-
sterà negli annali non so lo
della capita le, ma dell ' intera
Repubblica. Il sogno di Don
Bosco, continua a realizzarsi :
"Da qui la mia gloria ..." .
Don Luigi Basset,
Rettore della Basilica
di Maria Ausiliatrice di Torino
LUGLIO/AGOSTO 2000 BS
BREVISSIME DAL MONDO
BUENOS AIRES. Giusto BETLEMME. Ha fatto
un anno fa il Presidente del- scalpore due anni fa la vo-
1' Argentina Carlos Menem cazione di Maria Luisa De
ha inaugurato un monumen- Angeli s, di Roma, proprie-
to a Giovanni Paolo II sulla taria di vari hotel e altri
spianata della Biblioteca Na- beni immobili , e signora
zionale. Una pioggia torren- del "bel mondo", che a 61
ziale non ha impedito la fe- anni ha deciso di entrare tra
stosa e fastosa cerimonia cui le carmelitane, chiedendone
hanno assistito vescovi , auto- il permesso ai fi gli. Ora
rità nazionali e la numerosa vive a Betlemme e sta pre-
comunità polacca argentina. parando la sua professione
MEXICO. Risale a qual- definitiva.
che mese fa la denuncia del MELBOURNE. Lo scor-
cardinale Rivera sul traffico so gennaio durante un tor-
di minori per la vendita dei neo di tennis disputato a
loro organi o per il loro Melbourne, la tennista Jele-
sfruttamento sessuale. Anche na Dokic, 16 anni , venne
la civilissima civiltà del multata con la somma cli
2000 si nutre di queste a- 2500 dollari per essers i rac-
berranti contraddizioni che colta in preghiera in una
si credevano relegate ai tem- chiesa, prima di affronta-
pi bui. Il primate del Messi- re una conferenza stam -
co si augura che quest'anno pa, alla quale, per questo
giubilare possa segnare un 'in- motivo giunse in ritardo ...
versione di tendenza di que- Insomma, "prima il dovere
sta mortificante aberrazione. poi ... "!

2.7 Page 17

▲back to top
BELGRADO
Don Stanislav Hocevar, i-
spetto re salesiano della
Slovenia, è stato nomina-
to da Giovanni Paolo Il
Arcivescovo Coadiutore
di Belgrado. Don Stani-
slav, originario della Slo-
venia, fin da giovanissimo
è entrato in contatto con i
salesiani , tra i quali ha poi
svolto sempre importanti
incarichi, tra cui sono da
citare la presenza salesia-
na da lui avviata in Alba-
nia nel 1992 e l'appoggio
continuo dato ai fratelli iu-
goslavi nel recente conflitto.
ANCONA
Sale della comunità tra
Marche , Abruzzo e Ligu-
ria, animate da giovani in
rete tra loro. "Frammenti
dalla Biennale" è la pun-
ta di diamante del circuito
CGS-ACEC "Sentieri di
cinema ", nato per pro-
muovere la crescita di a-
nimatori culturali. Coinvol-
ge giovani a vari livelli :
dalla presenza alla Mo-
stra del Cinema di Vene-
zia alla creazione di ma-
teriale critico , dall'anima-
zione di dibattiti al lavoro
nelle scuole .
SPAGNA
Una delle attività portate
avanti da Don Bosco era
quella di passeggiare in
autunno con i suoi ragaz-
zi per i campi , giocare ,
divertirsi con loro e avere
la possibilità di parlare del
Signore . Questo esempio
è stato seguito da 375 a-
dolescenti dell 'lspettoria
di Valencia in Spagna ,
che dal 25 al 27 febbraio
hanno percorso più di 30
chilomet ri a piedi tra le
montagne di Alicante ,
partecipando alla "Mar-
chabosco 2000".
THAILANDIA
Il 25 marzo la Confedera-
zione Mondiale degli ex-
al lievi di Don Bosco ha
aggiunto un nuovo mem-
bro alla sua lista: la fede-
razione della Thailandia.
Dal 30 novembre al 5 di-
cembre il settimo Congres-
so degli exallievi dell'Asia,
dell'Australia e dell 'Ocea-
nia co involgerà anche i
nuovi iscritti e si svolgerà
a Bagkok , in un grande
albergo, l'hotel Fortune ,
proprietà proprio di uno di
loro .
POTENZA
Si è conclusa la fase dio-
cesana per la beatifica-
zione del vescovo Augu-
sto Bertazzoni. Lombardo
di Mantova, fu mandato a
Potenza , dove guidò la
diocesi per 36 anni , dal
1930 al 1972, anno della
sua morte . "... infermi , po-
veri , orfanelli , infelici : voi
siete i prediletti del cuore
del Vescovo. " Queste sue
parole ben chiariscono
uno stile pastorale di ser-
vizio, che lo portò ad aiu-
tare durante il fascismo
anche molti ebrei confina-
ti in Lucania.
NAIROBI
Identità, spiritualità, orga-
nizzazione sono stati
alcuni dei temi affrontati a
Nairobi in quattro giorni di
riflessione sulla Famiglia
Salesiana e la Comuni-
cazione Sociale. Due so-
no state le conferenze
sulla tendenza della Co-
municazione Sociale in A-
frica nei prossimi anni e
sulla relazione con la Pe-
dagogia Salesiana. La
conclusione pratica rag-
giunta alla fine dei lavori è
stata la decisione di av-
viare un Bollettino sale-
siano africano in lingua
inglese.

2.8 Page 18

▲back to top
Una grande ingiustizia domina il mondo, un impossibile peso
DI DEBITO SI MUORE <2'
di Ferdinando Colombo
Parlare del debito
dei Paesi poveri equivale
a parlare della vita
e della morte di circa tre
miliardi di esseri umani
che non hanno meritato
di nascere in una
economia dilapidata,
come noi non abbiamo
mz.neurintaateocdoinonmaszc.aere
dello spreco.
D
I popoli poveri continuano a spen-
dere una percentuale del budget
nazionale più per pagare gli in-
teressi dei loro debiti che per politi-
che sociali. Il Nicaragua continua a
spendere due volte e mezzo in più
per pagare gli interessi del debito,
che per migliorare le condizioni di
salute e l 'educazione del suo popo-
lo, anche se è il secondo paese più
povero dell 'America Latina. Il Mali
continua a spendere più per il debito
che per l'educazione e la salute
messi insieme, anche se un milione
e duecentomila bambini non hanno
accesso alla scuola. E il Mozambico
spende più per gli interessi del debi-
to che per la salute, anche se la spe-
ranza di vita è di soli 46 anni.
diale in condizione d'estrema po-
vertà, ridurre di 2/3 la mortalità in-
fantile, raddoppiare il numero di
bambini che vanno a scuola entro il
2015. Proprio per questo deve atti-
vare meccanismi per la cancellazio-
ne totale del debito estero dei paesi
in via di sviluppo, perché è una con-
dizione essenziale e di massima ur-
genza per raggi ungere tali obiettivi.
La cancellazione del debito è an-
che nell ' interesse del Nord ricco,
ma non risolve l ' ingiustizia più gran-
de: sulle materie prime non ci sono
margini di guadagno, mentre i pro-
dotti industriali e tecnologici gene-
rano giganteschi profitti. Per salvare
gli abitanti dei paesi poveri dai de-
biti bisogna pagare di più, com'è sa-
crosanto, i loro prodotti. Insomma è
necessario aumentare il prezzo delle
materie prime di cui questi paesi
sono ricchi.
Come dice M. Baldassari , cancel-
lare i debiti va bene e prima lo si fa
e meglio è; ma per non far diventare
quest'atto dovuto una mera ipocri-
sia, occorre che i paesi del Nord as-
sumano una "intelligente e !ungimi-
CHE FARE?
La comunità internazionale du-
rante il World Summit for Socia!
Development si è posta questi obiet-
tivi: dimezzare la popolazione mon-
wGuo/ AGosro 2000 BS
La casa di una missione
di Sivakasi (India).
I
Uno Slum di Bombay,
dove la miseria raggiunge
condizioni inumane.

2.9 Page 19

▲back to top
sulle spalle dei poveri.
rante" guida politica e morale delle
grandi organizzazioni economiche e
finanzi arie del mondo (WTO , Ban-
ca mondiale, Fondo monetario in-
ternazionale).
Non basta infatti ridurre i dazi e
incentivare i commerci. Occorre an-
che costruire una autorità antitrust
mondiale che combatta le concen-
trazioni, limiti i poteri del Nord, or-
ganizzi ragionevoli sostegni dei prez-
zi relativi delle materie prime, sa-
pendo che all a fine, la crescente ini-
quità di di stribuzione mondi ale dei
IL DEBITO IN CIFRE
L'ammontare del debito dei paesi
poveri : 1132 miliardi di dollari nel
1986 e 2177 nel '96.
Per ogni dollaro di aiuti ricevuti essi
ne hanno restituiti 11 , per pagare il
servizio del debito.
Il servizio del debito (interessi più
rimborsi dei prestiti) ha superato nel
'96 i 244 miliardi di dollari.
Dal 1982 al '90 i paesi poveri hanno
versato 418 miliardi di dollari in più
di quanto hanno ricevuto.
I paesi del Sud spendono il 17%
delle loro entrate per spese militari
(UNDP).
Il commercio delle armi ammonta a
815 miliardi di dollari.
Nel Sud del mondo ogni settimana
muoiono 226.000 bambini per ma-
lattie che potrebbero essere evitate
con una spesa di 3 miliardi di dollari
corrispondenti a quanto il mondo
spende per armamenti in un solo
giorno (UNICEF) .
Basterebbero 80 miliardi di dollari
all'anno per garantire a tutti gli abi-
tanti del pianeta i servizi fondamen-
tali : meno dell '1% della ricchezza
globale (UNDP)".
redditi porta al crollo dello sviluppo
per tutti, sia per i ricchi che per i
poveri .
QUANTO COSTA
CONDONARE IL DEBITO
Il costo della cancellazione totale
del debito viene "gonfiato". Non è
un problema economico ma politi-
co. Basti considerare che cancellare
tutto il debito equivarrebbe econo-
mi camente a tre mes i di guerra in
Kosovo! È stato "calcolato" che se
volessimo far superare la soglia di
povertà a circa 3 miliardi di poveri
del mondo occorrerebbe portare il
loro reddito a 3000 doll ari ali 'anno
pro-capite (dagli attuali 1200). Per
ottenere questo risultato basterebbe
un a variazione dei prezzi delle ma-
terie prime pari a poco piì:1 del 30%.
Questo significherebbe per noi ric-
chi un "costo" pari a circa l' 1,6%
del nostro PIL (Prodotto Interno Lor-
do). Certo è un valore rilevante, ma
è pur sempre un po ' meno di quanto
buttiamo a di scarica in rifi uti e
meno di quanto abbiamo speso per
la guerra in Iraq e in Serbia. E sa-
rebbe meno del 5% del costo che è
stato attribuito a tutte le guerre com-
battute nel XX secolo fino al 1991.
PER RIFLETTERE
Siamo "stupidi ed ottusi" , a non
capire che il nostro stesso benessere
economico futuro dipende dalle no-
stre capacità di coinvolgere sulla via
dello sviluppo i poveri del mondo. I
Tanti poveri infatti non sono il risul-
tato di una scarsità "divina" delle ri-
sorse ma del miope ed infinito egoi-
smo dell'uomo. Oltretutto il Sud
"povero" in realtà non è affatto po-
vero. Se guardiamo alla disponibi-
lità delle risorse è l'area più "ricca"
del pianeta. Come popolazione (ri-
sorse umane) ha più dell '80% del
totale, come risorse agricole più del
75%, e come risorse minerarie è at-
torno al 76%. Allora perché, alla
fine del giro, il Nord (USA, Canada,
Europa e Giappone) con meno del
18 % di popolazione si prende quasi
1'80% del reddito mondiale? Non
solo. In molti casi, all 'interno degli
La campagna internazionale Jubi-
lee 2000 è attiva in oltre 60 paesi.
Lanciata nel 1996 in Gran Breta-
gna, raccoglie centinaia di adesioni
da organismi laici e religiosi in tutto
il mondo.
Il 2.000 può diventare l'anno simbo-
lico di un nuovo inizio nelle relazioni
tra Nord e Sud. In coincidenza con
il "Grande Giubileo" del l'era cristia-
na, la campagna chiede che si ne-
gozi la totale e immediata cancella-
zione dei debiti dei paesi più poveri.
La Campagna internazionale Jubi-
lee 2000 ha consegnato simbolica-
mente più di 8 milioni di firme al
Cancelliere Schroeder in occasione
del Meeting del G? e del G8 che si
è svolto a Colonia il 18 e 19 giugno
scorso.
stess i paesi poveri esistono "pochis-
simi ricchissimi" che spesso con-
trollano ogni potere economico, po-
litico, militare, e "tantissimi pove-
rissimi" che non controllano nem-
meno se stessi. Anche su queste "di-
verse" situazioni interne il ricco
Nord dovrebbe riflettere sia quando
concede il credito, sia quando can-
cella il debito. Altrimenti è doppia-
mente ipocrita perché diventa anche
complice.
La Chiesa, ci ricorda padre Zano-
telli dalla miserabile favela di Koro-
gocho in Kenya, in questo Giubileo,
è chiamata a essere voce critica,
profetica: decisa a rimettere in di-
scussione un sistema che crea sem-
pre più poveri, sempre più morti.
Aiuti dunque i fedeli a prendere co-
scienza che, se anche condoniamo
questo debito, 1'attuale sistema fi-
nanziario lo raddoppierà in poco
tempo. Essa deve essere capace di
farsi voce del sogno della dignità di
ogni creatura umana, che è il sogno
stesso di Dio "rivelato a Mosé", ai
profeti , e a Gesù di Nazareth?
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

2.10 Page 20

▲back to top
Mondo: quale futuro per le minoranze? Il rischio dell'estinzione.
AMERICA?
«I nostri vecchi
raccontano», mi disse
una volta un Kuna
NO, ABYA-YALA riferendosi alla sua terra,
«che da una parte e
dall'altra, si può arrivare
di Juan Bottasso
a terre così fredde che
l'acqua diventa pietra».
Quell'immensità l'hanno
chiamata Abya-Yala.
Oggi sono molte
le organizzazioni
indigene che usano
questo termine,
per evitare il nome
«America» portato
dai conquistatori.
E sattamente 25 anni fa, con al-
cuni collaboratori, iniziavo
una minuscola casa editrice,
che più tardi prese il nome di
«Abya-Yala». Il tennine significa
«terra feconda» ed è usato dagli in-
digeni Kuna per l' indicare l'Ameri-
ca. Perché prendere quel nome in
prestito da un piccolo popolo che
vive su di un'isola, presso l'istmo di
Panama? Per un motivo molto sem-
plice: cercavo un nome autoctono e
significativo e i Kuna sono forse gli
unici indigeni che hanno avuto una
qualche idea del continente, perché,
trovandosi sulla stri sc ia di terra tra i
due emisferi, hanno navigato lungo
le coste per migliaia di migli a, tanto
verso il Nord, come verso il Sud.
merica del Sud, tralasciando tutta la
zona centrale, il Messico, gli Stati
Uniti e il Canada. Incredibile so-
prattutto perché da 500 anni la pre-
senza europea in America (o meglio
in Abya-Yala) non ha fatto che crea-
LE COLPE DELL'EUROPA
I gruppi recensiti sono circa 700.
E dicendo gruppi parlo di popoli
veri e propri , con ciascuno una sua
lingua, tradizione, mitologia. .. Qual-
cosa d'incredibile se si tiene in
conto che viene studiata so lo l'A-
LUGLIO/AGOSTO 2000 8S
Equador. Un villaggio andino oltre i 3000 metri.

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
- Piccola india Quichua di Otavalo. - Indio Xavante.
Cristo Xavante . La pittura
è del salesiano R. Neutzner.
re pro bl emi alle popolaz ioni abori -
gene, qu ando non si è proposta
espli c itamente di sterminarl e. E non
pensiamo so ltanto ag li Spagnoli
dell a conq uista, sui qu ali si è detto e
sc ritto anche troppo. G li emi granti
de l secolo scorso, tra cui tanti brav i
contadini italiani , non si sono certo
fatti notare per atteggiamenti di tol-
leranza verso gli indigeni , per esem-
pio ne ll ' Argentina e nel Brasile . È
un a stori a di cui si parl a poco, ma
che è mo lto doc umentata.
UNA CIVILTÀ DI RAPINA
Non si può quindi che restare me-
ravi gli ati davanti all a capac ità di re-
sistenza dimostrata da questi popoli .
M a fin o a qu ando durerà? A lcuni
ormai sono ridotti a brandelli , con
poche decine di membri. Pro babil -
mente i pross imi anni saranno dec i-
sivi: quello che non è stato possibile
in cinque seco li potrebbe diventarl o
in un paio di decenni . Per due moti-
vi. La civiltà dominante è tro ppo
avida di spaz i e di fo nti energetiche
per lasc iare un palmo di terreno,
non dico senza espl orarl o, ma senza
conqui starl o. Dove non arriva il geo-
logo, arri va l'allevatore, il turi sta o
il sempli ce «uomo di buona vo-
lontà», des ideroso d i civ ili zzare e
insegnare metodi di vita «più um a-
ni ». Poi c il fatto che questa stessa
civiltà ha deg li strumenti di pers ua-
sione pressoché irres istibili . Attra-
verso la cosiddetta educazione, la
televisione, la radi o, i prodotti fa b-
bricati in seri e e di stribuiti neg li an-
goli più remoti , non so lo arriv a
ovunque, ma finisce per convincere
della gente, che si era sempre consi-
derata norm ale, di essere primitiva,
arretrata e quindi con l' urgente bi -
sogno di cambiare tutto, per di ven-
tare decente e poter entrare nel se-
colo XXI.
Non parl o so lo de ll 'America Lati-
na, dove gli indi geni sono circa 40
mili oni , ma di que lli de l mondo in-
tero, dal Polo Arti co alle iso le del
Pacifi co: ne l! ' insieme si tratta di
quasi 300 mili oni di persone.
- Equador. Lago di Quilotoa a 4200 m sul livello del mare.
INDIGENI PERCHÉ
Il nome di indi geni , autoctoni o
aborigeni viene dato ai discendenti
di quei popoli che vivevano in un a
determinata zona, prima che arri-
ns LUGLIO/AGOSTO 2000

3.2 Page 22

▲back to top
Indigeni! Sembrano molti,
ma si riducono sempre di più.
Discendenti delle antiche
popolazioni indigene dell 'Equador.
vassero altri gruppi a occupare lo
spazio. Gli ulti mi arrivati, po1tatori
di costum i differe nti , attraverso l' oc-
cupaz ione o la coloni zzazione, han-
no fi ni to per di ventare dom inanti e
ag li altri sono rimaste limitate pos-
sibilità di scelta: essere eliminati,
essere assorbiti , di ventare sottomes-
si e di sprezzati , oppure rifug iarsi in
zone povere o inaccess ibili. I gru ppi
dominanti ogg i si autodefini scono
rappresentan ti della cultu ra naziona-
le, in contrappos izione alle culture
minori tarie. Ma qui bisogna ev itare
le confusio ni : ci sono minoranze che
non sono né indi gene , né dominate.
In molti paesi dell 'America Latina
esistono pi cco li gruppi di Libanesi,
Ebrei o G iappones i, organi zzati , ric-
chi e assimilati alle struttu re domi-
nanti , anche se con serv ano una loro
marcata identità culturale . Ristretti
circoli di Cinesi hanno in mano buona
parte dell 'economia indones iana: da
nessun punto di vista sono indigeni ,
come lo sono invece gli Yanomami
de l Venezuela, i Maori dell a N uova
Zelanda, i Pigmei del Rwand a o gli
Inui t de l Circo lo Polare.
NUBI NERE SUL FUTURO
Gli indi geni sono minoranze cul -
tu ralmente diffe renti , ma non solo
q uesto. C che li caratteri zza è il
fa tto di es ere marginati e, spesso,
minacc iati nell a loro stessa soprav-
vivenza. L' ONU ha istituito a G ine-
vra il Working Group on Indigenous
Populations, come parte de ll a
sottocommi ss ione per la pre-
w Guo/AGosrn 2000 ns
venzione dell a disc riminaz ione e
protezione delle min oranze. Il grup-
po svo lge un lavoro molto buono ,
tanto nel promuovere il dialogo tra i
gruppi locali e i ri spettivi governi ,
come nel favorire i contratti tra i
vari indigeni del mondo. M a ci
chiediamo di nuovo: queste mino-
ranze hanno un futuro ? Vale la pena
spendere de lle energ ie per ingaggia-
re una battagli a che sembra già
persa? Non cammini amo verso una
omologazione delle culture e il pro-
gress ivo sparire delle fro nti ere che
le separano?
Spero proprio di no. Spero che nel
fu turo non saremo costretti a sop-
portare lo spettaco lo di una livella-
zione generalizzata in qu anto a lin-
gua, gusti , arte, moda, mu sica, stili
di vita.
VARIETAS DELECTAT
Le pianure sterminate e unifo rmi
avranno un loro fasc ino, ma preferi-
sco un paesaggio variegato e poli-
cromo. La varietà è ciò che di più
be llo ha creato l' umanità. Distrug-
gerl a in nome della fu nzionali tà,
avrebbe lo stesso senso che abbatte-
re il centro storico di Orvieto, duo-
mo compreso, per fabbricare de i
condomini. Se si spende tanto per
salvare e restaurare degli edifici sto-
ri ci, varrebbe la pena fa re sforzi an-
cora più grandi per mantenere in
vita delle cul ture che l' umanità ha
generato attraverso millenni di sfor-
zi creati vi.
Penso che oggi il valore di un pae-
se non lo si debba mi surare tanto
dalla sua fo rza di espansione econo-
mi ca o militare, ma dall a capacità di
creare spazi d i sopravv ivenza per le
proprie minoranze. Senza dimenti-
care che certe culture oggi ritenute
fo rti , come le tante che compongo-
no l' Europa, domani , in un mondo
globalizzato, potrebbero risultare mi-
noranze trascurabili e quindi minac-
ciate. La globalizzaz ione, è vero ,
non è un optional, ma un dato irre-
versibile. Resta da chiedersi se è
possibile coniugarla con la con ser-
vazi one de ll e particolarità. Credo di
sì. Non è il caso di ipoti zzare la
creazione di una m iriade d i mu sei
viventi, incomunicanti . Penso inve-
ce a un mondo abitato da cittadini
bilingui e interculturali , che sanno
valori zzare tutto ciò che è loca le,
tradizionale e spec ifico e allo stesso
tempo comunicare con g li altri po-
poli , attraverso le lingue ve icolari, i
vi agg i e i mezz i di comuni cazione .
In un mondo così , le varie culture
evo lvono (come hanno sempre
fa tto), si arri cchi scono mutuamente,
ma non spari scono. Qu alche cosa
de l genere in parte es iste g ià. Si
tratta d i mo ltipl icari o con l'educa-
zione e con tu tti i mezz i poss ibili.
Juan Bottasso

3.3 Page 23

▲back to top
••••••••••••••••••••••
LA CAPPELLA PALATINA i ••••••••••••••••
Visitiamo un'altra straordinaria basilica,
che durante il Medio Evo
ha avuto una eccezionale importanza:
ha visto affollare il suo spazio sacro
da re e imperatori per esservi incoronati.
Si tratta della famosissima chiesa fatta costruire
da Carlo Magno ad Aquisgrana:
ITINERARIO
VERSO--·
••••••••••••••••••••••
•••
••••••••••••••••••••••
di Natale Maffioli
C'era una volta un re, anzi un imperatore...
La storia potrebbe cominciare così se il re fosse un prodotto
•••••••••
di fantasia e il regno di favola, ma il personaggio in questione
è ben reale: si tratta di Carlo Magno,
del primo imperatore del Sacro Romano Impero,
o meglio del restaurato Impero Romano
dopo la sua disgregazione a opera dei barbari.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS LUGLIO/AGOSTO 2000 • •

3.4 Page 24

▲back to top
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•••••••
la cappella Palatina e, al centro, il trono di ·cario Magno.
Particolare del sarcofago dell'imperatore
del Sacro Romano Impero.
arlo'. re de i Franc_hi, era sta- dal luogo dove era co nservata la masta pe r seco li un a sorta di
to inco ronato imperatore 'cappa', il mantello che san Mar- co lo ni a bizantina nella peni sola,
e da papa Leone 111 nella ba- t in o aveva tagliato a metà per e gli imperatori d'Ori ente aveva-
si Iica di San Pietro la notte di Na- farne dono a un povero; l'a ltro da no favorito uno svi luppo architet-
tale dell'anno 800. Il suo vasto un o dei sette co lli di Roma, il to ni co in linea co n le tendenze in
••••••
programma di organ izzaz ione del
nuovo impero comp rendeva an -
che la definizione di una sede
stab il e (q uell a che noi oggi chi a-
Palatino, sul qu ale era stato ed ifi-
cato il palazzo degli imperator i
rom ani ) co n il palazzo imperi ale,
sviluppato attorn o ad una grande
voga a Costantin opo li, la cap itale
dell'Impero Romano d'Oriente.
Le basiliche di Sant'Apollinare
Nuovo e di Sant'Apollinare in
meremmo cap itale dello stato); la sala per ri cevere e banchettare, Classe, di San Vita le e iI ma uso-
sce lta non fu faci le, né immedia- no n solo era no il cuore di Aqui-
ta: Carlo Magno, al ritorno dalle sgrana, ma anche il sim bo lo della
campag ne mili ta ri o dalle battute pote nza del nu ovo stato, erede
di cacc ia, sceglieva uno qualsiasi dell'antica Roma.
dei suoi palazzi, Qu ierzy o Her-
sta l, Worms o Thionville e questo
diveniva la sede dell'impero fino NEL NOME DELLA
all o spostamento successivo.
GRANDEZZA DI ROMA
Aquisgrana era un centro abita-
to, non ce rto tra i più signifi cativi I progetti imperia li di Carlo mira-
del regno dei Franchi, ma era giu- vano a rafforzare, anche co n ocu -
stamente fa moso per le acq ue ter- late imp rese ed ifi cato ri e, la sua
maIi, ed è probabile che Ca rl o imma gi ne di p rin c ip e romano,
l'abbia sce lto proprio per questo anche perché l'aggetti vo non era
motivo. Già i Romani co nosceva- stato riesumato a casacc io e nep-
no le proprietà terapeutiche del le pure usato co n enfasi: Car lo Ma-
acq ue e vi aveva no fo ndato un a gno voleva accred itare la sua im-
co lo ni a chi amata Aquae G rani . magi ne politica all o stesso live llo
La Cappe-l i.a Palatina (i te rmini
'cappell a' e 'pa latina' hanno una
singolare origine: il prim o deriva
degli imperatori d'Oriente. Al lora
cercò quanto di p romano si
-trovava .i.n Itali a. Ravenna era ri-
I
Il famoso trono di Carlo,
sul quale molti altri imperatori
dopo di lui furono incoronati.
• • LUGLIO/AGOSTO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • . ; • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.5 Page 25

▲back to top
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
I Busto/ reliquiario di Carlo Magno
in oro .e argento, apeositamente
costruito per custodire
il capo dell'imperatore.
Carlo in trono (affresco del sec. XVI in Vaticano).
pola si situa a 30 met;~i.• d'altezza.
Rispetto al Triclini o Aureo di Co-
leo di Galla Placidia erano esem- tolti a ed ifi ci di epoca imperiale. sta ntinopoli, nell a cappe ll a di A-
pi f ul gidi di questa architettura . Anche questo era un modo per quisgrana Carlo aveva introdotto
Ed è per questo che ·cario Magno rafforza re il lega me tra la nuova un a variante: il trono dell'impera-
volle c he l a cappe ll a del suo cap itale dell ' impero e l'a ntica, tore d' Oriente era co llocato a est,
palazzo imperia le s'ispirasse alla investita di un 'a ura di sacralità . il verso Oriente, occupa ndo un
grandios ità basilicale di San Vita- diametro interno della cappe ll a è lu ogo che era tradizionalmente
re. La stupenda chi esa rave nn ate di 14 metri; il culmine della cu- ri se rvato all ' altare; il suo trono,
era gi ustamente apprezzata per
più di un rifer im ento co n l'otta-
gono del battistero del Laterano,
ma soprattutto, co n iI cos iddetto
Triclinio Aureo, una sintesi tra sa-
la del trono e chi esa, eretto al
ce ntro del palazzo imperiale di
Costa nti nopoi i.
L' architetto, un franco chi amato
Odone di Metz, spedito a Raven-
na per studiare San Vitale, tornò
con piani e progetti sufficienti a
edificare il comp lesso, co nsacra-
to nel 805 .
PARTICOLARI
ARCHITETTONICI
Un nucl eo centra le di for ma otta-
••
gonale, sormontato da un a cope r-
tura a cupola a spicchi, è ci rcon -
dato da un deambulatorio (un a
sorta di corrid oio che si apre su l
vano centra le per mezzo di arca-
te tra pilastri) sormontato da un
matroneo, esso pure aperto sullo
spazio centra le con arcate ingen-
tilite da co lon ne e cap ite lli prove-
ni enti da Ravenna e da Roma, La bellissima Cappella Palatina.
1
•• •••••••••••••• ••• ••••••••••••••••••••••••• •••••••• ••• •••••••• ••••••••
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000 • •

3.6 Page 26

▲back to top
••••••••••
•••••
•••••
••••
••••••••••••••••••••••••••••
L'edi fi cio si ap ri va su un co rtile
capace, a quanto si diceva, di
contenere ottomi la persone. Ora
tutto questo non es iste più, per-
•••••••••••••••••••••••••••••
Cappel la con il maestoso lampa-
dario circo lare che tuttora si può
ammirare .
Pochi sanno che Carlo Magno fu
ché la cappe ll a fu sottoposta a proclamato santo . Dopo la sua
pesanti resta uri e rimaneggiamen- morte, avvenuta nel 814, attorno
ti. I primi furono compi uti in età all a tomba era subito fiorita la
ottonia na, a un seco lo circa dalla devozione, ma fu il ca nce lli ere di
fo nd az ione; furono poi agg iunti Federi co Barbarossa, Rainaldo di
un ca mpani le e, in epoca gotica, Dassel, che otten ne da ll ' antipapa
un vasto coro con amp ie finestre Pasqua le 111 la ca no ni zzazio ne
arri cchite di vetrate multicolori e del vecc hi o imperato re. Ovvia-
la Cappell a divenne la cattedra le mente quelli era no tempi di guer-
di Aquisgrana.
ra fur ibonda tra papato e impero,
per cui, al termine dell e vicende
guerresche, l'atto non fu uffi c ial-
IL DOPO CARLO
mente riconosciuto da ll 'a utorità
La croce di Lotario
col cammeo di Augusto.
invece, era a Ovest, in alto sul
matroneo, sotto lo sg uardo del
grandioso Cristo Pantocratore in
mosaico della vo lta. Eginardo, il
biografo di Carlo Magno, descri-
ve gli oggetti preziosi di c ui fu
dotata la cappe ll a: ca nd elabri,
balaustre e oggetti per il culto; è
ancora al suo porto la maestosa
Porta del lupo (Wo lfstur), compo-
sta da due battenti di bronzo,
ogn uno fuso in un sol pezzo in
una fo nderi a di cu i si so no trovati
i resti nell a stessa Aquisgrana.
L'arricchimento dell'edificio non
ebbe termine all a morte di Carlo.
Lotar i o (795 -8 55), suo f i g li o,
donò al la cappel la una sp lendida
croce d'oro, argento e pietre pre-
ziose che includeva un ca mmeo
romano di sa rdonica con l'imma-
gin e dell'imperatore Augusto.
Enrico Il (973- 1024) offrì un sec-
chi ell o d'avorio per l'acq ua
sa nta, un paliotto d'oro per l'a lta-
re e lo sp lend id o pulpito dove,
tra i rili evi in lamina fin emente
sbalzata, sono inseriti ri Iievi tardo
ant ichi in avorio (IV sec.), un a
coppa di agata, una coppa antica
in crista ll o di rocca, una tazza
islamica de l X seco lo. Federico I
Barbarossa (11 25-1 190) fece de-
co rare il vano principale de ll a
legittima. Ciò nonostante, la fama
della presunta sa ntità di Carlo si
diffuse per ogni dove, al punto di
rendere Aq ui sgra na una delle
mete privilegiate dei pellegrini.
Per favorire l'a lone di santità che
si era così creato attorno al l a
figura imperi ale, il co rpo di Car lo
fu c ustod ito in un a sp lend id a
cassa, rivestita da una lam in a di
meta ll o prezioso e smalti , com -
mi ss io nata dal Barbarossa, ma
terminata al tempo di Federico Il
nel 1215. Sui due fianchi , entro
una scansione di arcate sosten ute
da piccole co lonne bi nate, sono
acco lte le figure dei re del popolo
d' Israe le. Sui due spioventi, lam i-
ne a sba lzo narrano le gesta de l-
l' imperatore santo, mentre sulla
facc iata anteriore, entro una tri fo-
ra ricca di sma lti finissimi e pietre
preziose lavo rate a cabochon, è
l'i mm agine dell'imperatore sedu-
to in trono con a fianco papa Leo-
ne Il e il vescovo Turpi n di Reims.
Il suo capo fu, invece, acco lto in
un busto~reliquiario, un 'altissima
opera di orefice ri a tedesca del
XIV seco lo: il volto id ea li zzato
dell'imperatore è coro nato co n il
•••••••••••
simbolo della rega lità, una coro-
na ricca di pietre prez iose e di
cam mei anti chi. La veste d'oro è
decorata con le aqui le imperi ali
di sm alto e profi l ata co n uno
spesso ga lIone ingioiell ato .
Durante le feste dedicate al 'san-
to' imperatore i pellegrini si ass ie-
pavano all 'esterno della cappe ll a
palatina e le reliqui e im po rta nti
del cu lto venivano mostrate da
un loggia che t uttora co ll ega il
matroneo de ll a cappe ll a al cam -
panile antistante.
Paliotto d'oro dell'Ultima Cena donato da Enrico Il per l'altare
della cattedrale di Aquisgrana.
Natale Maffioli
• • LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

▲back to top
PADRE E MADRE
DI RAGAZZI D'OGGI...
di Jean-François Meurs
(< e aro doctor J. , vorrei fare col.. . Vorrei che s'interessasse a
il _punto con te, p~rché_ ciò che faccio , ma quando fa do -
ci sono momenti m cw mande non sono mai quelle che io
mi sento in piena contraddizione vorrei che facesse, e sento che lui
con me stesso. So bene che ciò che non capisce sempre le mie spiega-
sto passando non è poi così tragico, zioni, salvo per i risultati delle gare
ci sono ragazzi della mia età (15 di basket. Quando infatti gli parlo
anni) che vivono situazioni ben più dei miei compagni e del mio gruppo,
penose, ma ciò su cui voglio ragio - s'insospettisce, e se racconto come
nare non è banale, perché si tratta ci si diverte in classe, comincia ad
della mia vita. Mi spiego. lo sto agitarsi ed è meglio che io taccia,
bene a casa mia; adoro la mia
cameretta: è spaziosa e le ho dato il
colore che desideravo, il salotto è
confortevole; la cucina non è niente
male: ovviamente ciò che m'inte-
ressa di più è il frigo! Insomma
sarebbe tutto perfetto se.. . non ci
fossero i genitori! Sono pieni di
abitudini che bisogna rispettare e
altrimenti si mette a predicare :
per il tuo bene che ti dico .. . ". Solo
quando seguiamo il campionato di
calcio alla televisione ci si intende
davvero . Va un po ' meno bene
quando gioco a ping-pong con lui,
o quando si fa un giro in bici. Vor-
rei batterlo, ma è coriaceo!
questo mi impedisce di fare ciò che Mia madre invece, è del tutto in -
voglio . Come persuaderli ad andare sensibile alla bellezza e grandezza
altrove? Scherzo! So di esagerare, del foot-ba/1. Però mi piace parlare
ma ci sono giorni in cui desidererei con lei: è più intelligente di mio pa-
che sparissero.
dre nel porre le domande, e si tro-
Mio padre, per esempio. Mi piace-
rebbe rassomigliargli, ma mi augu-
rerei anche di essere molto diffe-
rente da lui. Le sue cose mi interes-
sano, per esempio il suo rasoio, le
sue riviste, il suo accendino, le sue
sigarette ... Ma non sopporto i suoi
vestiti: sono fuori moda e troppo seri,
sebbene a volte provi a indossare
suoi pullover e le sue giacche, per
paragonarmi a lui. Un giorno, sarò
cwtamente più grande e più forte,
ma è dura attendere tanto tempo!
Quando non c'è mi domando sem-
pre che cosa starà facendo; quan-
do invece c'è, la sua presenza mi
dà fastidio . Appena arriva comincia
a raccontare tutto quello che ha fat-
to ... due "scatole " che non ti di-
va a suo agio col gruppo dei miei
amici. Le posso tranquillamente
raccontare i trucchi che si fanno in
classe, ella ascolta senza dare
giudizi. Allora capisco che posso
confidarle i miei guai e le fesserie
che ho fatto. Lei spesso ha dei
pareri interessanti. Quello che mi
dà fastidio è quando mi conduce al
club o a una festa di amici. Non sa
star zitta e tira giù frasi a spropo-
sito con i miei compagni/e. Che
bisogno c'è di spiattellare le mie
cose ? Bisogna proprio che le spie-
ghi quello che deve dire e soprat-
tutto non dire. Fortunatamente sa
rendersi simpatica, e i miei compa-
gni l'ammirano. Quello che non qua-
dra è che non ho voglia di passare
per uno che non sa cavarsela da
solo, perciò preferirei che lei mi
u~;~~?) ~~I (,H_fMMAI ' /
..
-
~~, ..7-- '-..~
accompagnasse solo fino a/l'angolo
della strada. Al contrario, quando
ho un problema scolastico da risol-
vere, vorrei che stesse lì, a tener
tranquilli i professori.
Anche al supermercato vado volen -
1.'
tieri con lei: posso rimpinzarmi di
chips e dei miei biscotti preferiti. E
anche quando vado a comprarmi
dei vestiti, ha il senso della moda,
/4
non come mio padre.
Con lei inoltre è inutile tenere il
broncio : non si adombra. Al contra-
rio se ho qualcosa di eccezionale
da chiedere, o da farmi perdonare
è meglio che prima ne avvisi lei.
Perché mio padre non scherza con
le regole, bisogna usare un sacco
di argomenti per convincerlo. Solo
se faccio la vittima a volte ottengo
qualcosa; mi viene a trovare in
camera con un pretesto e io sento
che è sollevato quando è riuscito a
farmi dire una parola. Dopo posso
fare come se niente fosse acca-
duto. Però se torno sulla questione
del contendere, è raro che egli
cambi opinione.
A conti fatti non so bene che con-
siglio domandarti. Vorrei senz'altro
avere dei genitori diversi, ma se
dovessi davvero cambiarli, non sa-
prei quali scegliere e come compor-
tarmi con essi. Allora, dov'è il mio
problema? (Gailor, Torino)
Mio caro Gailor,
Dov'è in effetti il tuo problema?
Non manchi di acutezza quando
osservi i tuoi genitori , sai valutare
l'interesse di ciascuno , il modo di
"utilizzarli " e anche le trappole da
evitare. lo credo che il meglio che
tu possa fare è di. .. adottarli ! Tu
potresti allora mostrar loro la tua
lettera; se hanno il senso dell'umo-
rismo , il che è probabile , questa
sarà l'occasione per intensificare il
dialogo. Prendendo coscienza delle
tue difficoltà, essi potranno mettere
in atto qualche correttivo . Il tuo
caso non è per niente drammatico.
Hai una mamma che può rivaleg -
giare con te in acutezza, e può es-
sere la tua chance se vuoi progre-
dire nella scienza della psicologia.
Quanto a tuo padre , è coriaceo ...
tanto meglio , se no non sarebbe il
papà di un giovane.
O
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

3.8 Page 28

▲back to top
Un anno e mezzo fa in Colombia tra le altre tragedie anche
di Maria Antonia Chinello
25 gennaio 1999:
la tragedia.
La terra trema, cadono
le case, muoiono
centinaia di persone.
Si riscontrano gravi
danni anche nell'opera
delle Figlie di Maria
Ausiliatrice appena
realizzata per il servizio
sociale a favore di donne,
bambini e giovani.
Dal disastro, sorgono
nuove energie
di volontari
e in pochi mesi
il Centro è riattivato.
M aria de l P ilar Cardenas, è
l'anim atrice dell a com un i-
tà, nomi nata il 23 marzo
scorso da l Circo lo dei giornalisti del
Q uindfo «Donna dell 'anno 1999».
U n riconoscime nto che ha permesso
di far conoscere l'opera del Centro
di promozione per i giovani e per le
donne, e di raccogliere consenso per
l'attività di ricostruzione. Q uel gior-
no, presso la Camera di Commercio
cittadina, sono passati come in un
fi lm i fotogramm i dell a dis perazio-
ne. Ma, insieme, anche tutta la soli-
darietà che immediatamente è scat-
tata e ha permesso di rendere la co-
munità delle suo re e la gente più vi-
cini e solidali . «Il Centro Laura Vi-
cufia è la casa di tutti : di suor Tere-
sita, di suor Dora Li lia e suor Marfa
Diva, m a anche d i giovani volonta-
rie come Gwénola che viene da lla
Franc ia, e che dal primo momento
ha d imostrato un c uore colombiano,
Il Centro LV.
e la devastazione tutto intorno.
e Marfa Cristi na con il sangue sale-
siano nelle vene».
PORTE APERTE
Nell o stesso giorno del sisma, il
Centro Laura Vicufia di Armenia s i
apre per l 'accoglienza dei tetTemo-
tati, che giungono in cerca di ai uto,
consolazione e appoggio . Special-
mente vengono accolti gli abitanti
dei v icini q uartieri. In poco tempo si
diffonde la fama positiva del Centro:
la rap id ità dell a risposta, l' organ iz-
zazione e la trasparenza ne lla distri-
bu zione degli aiu ti. Soprattutto l 'a-
more con cui ogni persona viene c u-
rata è l 'elemento che fa accorrere la
gen te da ogni parte della c ittà. La
Suor Maria Diva e suor Candida con i responsabili
della cucina del Centro.
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS
... i più piccoli, responsabili dei mini negozi
per la compra/vendita dei prodotti del Centro.

3.9 Page 29

▲back to top
- - - - - - - - - - - - - - - - - t'r-.~~~=c~=e~n=t~=r=o=-=-==-==-==-==-
quella del terremoto...
$p;or_un':m~':u1!ve'nf~t~lfn.!a
~~
/J)'i1JfI) @ i ~ JJ
@1 ~ 11JJJ.ri@
Suor Maria del Pilar
con una consorella.
prim a azione ini zia il 6 febbraio con
l'accog lienza di tre fa mi glie che
hanno perso tutto. I giorni seguenti
si di stribuiscono viveri , acqua e me-
dicin ali , che le comunità vicine fa n-
no pervenire. Durante le prime setti-
mane di febbraio, i terremotati ven-
gono aiutati gratuitamente. In segui-
to si cerca di far capire la necessità
del loro apporto per evitare azioni
soltanto ass istenzia li che non pro-
muovono la persona. I servizi ero-
gati sono:
- sanità, vaccinazioni , medi cinali ,
consulti medici, visite specialistiche;
- guardaroba sociale, cioè di stri-
buzione di abiti ;
- alimentazione attraverso la som-
mini strazione di pranzi e la di stribu-
zione di viveri ;
- cura di madri gestanti e di bim -
bi/e inferiori ai 5 anni. Ini zia pu re
una serie di interventi per bambini
senza casa: sono accolti nel Colegio
Sag rado Coraz6n di Popayan , e per
un gran numero si attiva il program-
ma per il tempo libero . Contempo-
raneamente ci si interessa della rico-
stru zione del tessuto sociale attra-
SERVIZI
zGai,omrnoamteednitiriafle·ssione. e a,·convw. en-
Biblioteca I preghiera e formativi
Centro di Salute co
•. .
cina e di odontolo n serv,z, dt medi-
Refettorio comunJ'a.
Mercato solidale ano e caffetteria
Guardaroba sociale
Affttto di computer e
.
scrivere
I macchme da
Affitto del _refettorio e di altri ambie t ·
per eventt sociali
nt
Suor Maria Diva e la volontaria
Maria Cristina.
verso vi site alle fa mi glie e la vici-
nanza a tutti coloro che hanno av uto
perdite di ogni tipo ne l terremoto.
IL CORTILE DEI SOGNI
L' attività di ri costruzione viene
pensata, condivi sa e di spiegata ne l
pati o della casa. Un quadrato le cui
pareti sono rimaste mi racolosamen-
te in piedi. comunità, volontarie
e co ll aboratori dec idono i passi da
farsi. Il Centro ritorna a essere
un 'offerta di opportunità, soprattut-
to per coloro che ri schiano I'esclu-
sione dal cerchio dell o sv iluppo e
de ll a promozione.
C i sono corsi e laboratori , progetti
di produ zione per la formazione al
lavoro, spazi per il tempo libero di
bambini , ragazz i e giovani , ambienti
per la fami glia, refettorio comunita-
ri o, bibli oteca e, pross imamente, un
centro c linico e un negozio del mer-
cato equo e solidale. Ambienti e tem-
pi che sono "casa" per una donna e
un giovane più umani , questo lo
slogan che accompagna la stori a
dell 'opera dal suo nascere e dal suo
crescere giorno dopo giorno.
GIOVANI IMPRENDITORI
Condi vidono la mi ss ione salesia-
na con l'apporto de l propri o tempo,
del pro prio sapere, dei doni e de l
denaro ben 54 impiegati. E ci sono
anche i più piccoli che, a tw-no,
sono responsabili di mini negozi per
la compra-vendita dei prodotti dell a
panetteria e dell 'artigianato del Cen-
Ci!t·fi•i!~®it·t·ilf:i1M1•t•l;t·Mfffi:um11Ntiii!i1MiUi
PROGRAMMI
Carruselito (da O a
.
g/ienza diurna
6 anni): Acco-
notturna
e, eventualmente,
Carrusel infantile (1- 12 a ,1. P
tgr~rasmcom/aastiincote ~ r~/~éic:n~.etenmmp;.o
ro-
ex-
P1a:7eta Giovane - Ene" i . .
le m Azione EJUA lcf. g_ a GJOvan,-
Programma inte r ,, a, ~2 anni):
extrascolastico e~/~:c~er ,1 tempo
Formazione Tecnic nze .
anm): Nelle aree .a (dopo ' 15
;nentari, informatici' (~~in~e;~on~]· a.1;-
~ra per la costruzione art· · ' p, -
ricamo e ceramica , 1g1anato,
~pogg_i~ finanziario e tecnico (dai
anni). Per la conformazi
.
dP1_roagvveitatirePrmoidcurttiv· ità
So cialeo~/ef~e,
ine
modello associ~t;':;:f;e:iii:,!ate su/
tro. Sono loro i primi che s' incon-
trano arri vando . Il dialogo si intrec-
cia di simpati a e di battute. Le suore
della comunità hanno un piccolo
debito riguardo al pane. Cinque dol-
lari vengono estratti : bastano per
saldarlo? Stupore ed esclamazio-
ni! ... Ness uno mai ha vi sto tanto
denaro in una volta. Aprono il qu a-
derno delle entrate e uscite e, dili-
gentemente, annotano il saldo.
La testimonianza e i ricordi di
Mari a de l Pil ar e delle sue sorelle
sono sinteti ci. Di fronte alla creati-
vità che ha contraddi stinto i mesi
del dopo terremoto, si sentono di
dire che «la tragedia si è trasforma-
ta, per l'arte di cuori ricchi di Dio e
aperti all ' umanità, in un 'autostrada
di azioni solidali che trasfigurano
ogni istante delle piccole storie
umane nell ' unica e totalizzante sto-
ria di salvezza».
O
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

3.10 Page 30

▲back to top
r
IL ~=---,._.:-__..(
MESE
IN
LIBRERIA . ppe Moronte
o curo di G1use
las · Roma
QUALE
GLOBALIZZAZIONE?
L"'uomo planetario"
alle soglie
della mondialità
a cura di
Mauro Mantovani
e Scaria Thuruthhiyil ,
LAS , Roma 2000
pp. 254
Il volume raccoglie , con
alcune integrazioni , le re-
lazioni e le comunicazio-
ni tenute in un convegno
internazionale sul tito lo
"Alle soglie della mondia-
lità ". Quale uomo per il
tempo della globalizza -
zione? Organizzato dalla
facoltà di Filosofia dell 'U-
niversità Salesiana, in
collaborazione col Centro
Nazionale Opere Sale-
siane e il Volontariato In-
ternazionale per lo Svi-
luppo, l'incontro ha fatto
il punto su che cosa è
"globalizzazione" oggi, de-
scrivendo , al di là del
mito o della magia della
parola , le conseguenze
reali sulle persone : è pro-
cesso inesorabile o "se-
gno dei tempi"? Quali ne
sono i risvolti nel campo
economico, scientifico, te-
cnologico , culturale ed
educativo? Quali i fonda-
menti umani , gli atteggia-
menti e le risposte esi-
stenziali che richiede? ...
La riflessione aiuta a for-
mulare una risposta, che
tenga conto della com-
plessità del problema.
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS
~~~
~,ovANE
~,aucHE
~ELIGIOSO
QUANDO
RITORNIAMO AL CUORE ABBIAMO TANTE COSE
LA FEDE ROMPE (2 Voi.) Lectio divina di pagine DA DIRCI
di Tonino Lasconi ,
bibliche e di pensieri
Cristiani e musulmani
ELLEDICI ,
dei Padri
in dialogo
Leumann (To) 2000
di Maria Pia Giudici ,
di Rachid Benzine
pp. 190
Edizioni Appunti
e Christian Delorme,
di Viaggio, Roma 1999
Paoline, Milano 2000
C'è un momento nella vita, pp. 190
specie di adolescenti e gio-
pp. 260
vani , in cu i la fede ricevuta
da bambini non basta. Nuo-
ve domande si affacciano
all 'orizzonte, mille interro-
gativi esplodono: perché
credere? Che cosa com-
porta credere? Si esige il
passaggio a una fede adul-
ta. Nel clima della prepa-
razione al grande Giubileo
dei giovani , questa rifles-
sione (per adolescenti e
loro educatori) si colloca
proprio sulla "vita di fede ".
Giubileo significa celebra-
re nella fede l'adesione al
Cristo e ai suoi 2000 anni
nella storia del cristiane-
simo. Il tempo delle vacan-
ze perciò non sia un tem-
po di evasione , ma occa-
sione per rompere co_n le
abitudini del passato. E un
buon aiuto per la riflessio-
ne nelle attività estive: cam-
peggi , campi-scuola, inizia-
tive formative intense ...
Con un linguaggio sempli-
ce e profondo , il testo con-
duce alla scoperta del cuo-
re come luogo dell 'allean-
za e della dimora di Dio .
Si tratta di un aiuto che si
offre per un cammino di
interiorizzazione e "medi-
tazione sulla vita". Occu-
Sulla scena attuale mul-
tietnica e pluri-religiosa
non si possono ricostruire
steccati . Guardandosi at-
torno nei quartieri delle
nostre città, Islam e Cri-
stianesimo si trovano a fa-
re i conti l'uno con l'altro ,
come mai prima d'ora. È
più proficuo lo scontro o è
necessario costruire un
dialogo profondo? Il libro -
scritto a due voci - affer-
ma che le due religioni
possono chiarirsi recipro-
camente , senza negare co-
munque le fratture che per
ora sembrano insanabil i;
cancellano molti malintesi
retagg io di ottusità della
storia ; dichiarano il rifiuto
degli estremismi ; dimostra-
no come il rispetto della
fede dell'altro rappresenti
la sola via verso una mi-
gliore convivenza, per fa-
vorire un dialogo, e far
pare qualche momento ri- crescere una spiritualità
flessivo , nel tempo della generosa e concreta.
distensione e della vacan-
tt<ie
e
za, deve far parte dell 'i-
giene fisic? e mentale del
credente . E una lectio divi-
na su pagine bibliche e sui
pensieri dei padri della
NI Chiesa in tema di cuore ,
inteso come centro della
persona . Il titolo si ripete
nelle opere di Sant'Ago -
stino e rivela il valore di
quel "roveto ardente che
brucia senza consumarsi ".
NON S I FA VEND ITA PER
CORRI SPONDENZA. I libri
che vengono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o van no richiesti
diretta men te alle rispett ive
Editrici.

4 Pages 31-40

▲back to top

4.1 Page 31

▲back to top
~ ~
a~g~~tizzAZIONE GIUBILARI
GLOB GLOB
La globalizzazione
spiegata ai ragazzi
(12-15 anni) a partire
da esperienze
della vita quotidiana
di Emanuele Fucecchi ,
EMI , Bologna 2000
pp. 80
Si tratta di un libro piace-
vole , con esercizi , doman-
de, notizie , riflessioni e
proposte. Coinvolge il ra-
gazzo facendone lavorare
l'intelligenza e la fantasia,
dandog li stimol i di respon-
sabilità personale , su un
difficile ma attuale proble-
ma umano. La grande mac-
china che governa il mon -
do (la "globalizzazione"), si
muove grazie alla comuni-
cazione e al mercato , che
spostano ingenti somme di
denaro e quantità di pro -
dotti . Attualmente è come
un 'auto senza guida : tra-
volge le person e e dan -
neggia l'ambiente, aumen-
tando in modo drammatico
l'abisso tra ricchi e poveri .
Va guidata secondo criteri
di giustizia e solidarietà.
"lo globalizzo positivo ", di-
ceva uno che aveva impa-
rato che essa - se non
mette la persona prima
che i profitti - non offre
alcuna speranza di futuro
ai poveri .
CANCELLARE
IL DEBITO
Danni, responsabilità
e meccanismi
del debito estero
di Alberto Castagnola
EMI , Bologna 2000
pp. 96
Si tratta di un libro con di-
segni a 4 colori e schemi ,
su un argomento dibattuto
in quest'anno giubilare : il
debito estero, triste realtà
di sfruttamento del nostro
tempo, nuovo colonialismo
che impoverisce sempre
più i paesi già poveri. È
una preziosa riflessione e
un valido sussidio a servi-
zio della campagna "Jubi-
lee 2000', "Sdebitarsi" e di
quella della Commissione
Episcopale Italiana. Viene
offerto al Tavolo delle cam-
pagne, alla rete Lilliput e a
quanti , gruppi e privati, si
impegnano per la cancel-
lazione del debito .
Vuole aiutare a compren-
dere i meccanismi del pro-
gressivo indebitamento dei
paesi del Sud del mondo ,
come primo necessario
passo per riuscire a modi -
ficare radicalmen te la logi -
ca e il funzionamento dei
rapporti economici interna-
zionali .
QUEL CHE RESTA
DEL MONDO
25 testimonianze
sugli inganni
dell'ambientalismo
a cura di D. Demichelis ,
A. Ferrari , R. Masto,
L. Scalettari
Baldini & Castaldi,
Milano 1999
pp. 360
Gli autori intendono porta-
re un contributo di cono-
scenza alle problematiche
ambientali nell'ottica del
rapporto popoli ricchi e po-
veri del mondo e informa-
re sullo stato del cosid-
detto Sud del mondo . Si
intrecciano apocalissi am-
bientali e conflitti sociali ,
culturali e politici: effetto
serra, estinzione del patri-
monio ittico ... Sono la pun-
ta di un iceberg che affon-
da le radici nel cuore delle
piaghe del mondo ; sono
una specie di labirinto in
cui non è solo invisibile la
via d'uscita, ma incerta
anche l'origine , la porta
d'ingresso, l'inizio della ca-
tastrofe . Chi legge ha l'im-
pressione di essere con -
dotto nel disastro ambien -
tale del pianeta . Viaggio
sgradevole , ma istruttivo.
A PIEDI SCALZI
di Antonio D'Errico,
PIEMME ,
Casale M. (Al) 1999
pp. 160
Con questo romanzo l'au-
tore vuole dischiudere un
mondo di sofferenze e di
dolore che è difficile altri-
menti descrivere nella sua
crudezza, anche se i fatti
sono sotto gli occhi di tutti :
la tragicità della condi-
zione dei giovani vessati
da assassini che li costrin-
gono alla droga, al furto e
alla disperazione, spingen-
doli fino al carcere , e al
suicidio. Anche se "inven-
zione ", i personaggi e la
loro situazione hanno radi -
ci nella vita vissuta. Il pro-
tagonista, spinto da un for-
te sentimento di carità, ab-
bandona la tranquillità del-
la sua parrocchia per porsi
al fianco di chi è solo, e
con i propri mezzi non
riuscirà mai a liberarsi da
certe schiavitù e riappro-
priarsi di decoro e dignità.
Il fascino di queste pagine,
ispirate da un forte reali-
smo e fitte di dialoghi ,
scaturisce dal dramma del-
la vita attuale .
PlEMME
R~!glo?d
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

4.2 Page 32

▲back to top
LII/E-
GRAZIE
di Giancarlo Panico
CHE Ml CONSIDERI
UN ESSERE UMANO!
"Uccidere chi ha ucciso
è una punizione incomparabilmente
più grande del delitto",
scrive Dostoevskij ne L'idiota.
Vivere nel braccio della morte
è più disumano della pena capitale
stessa, significa morire centinaia,
11Jigliaia di volte.
E morire a se stessi, ogni giorno,
in ogni momento.
L e carceri dove vengono rinchiusi i prigionieri de-
sti nati all'iniezione letale o alla sedia elettrica
sono pensate perché il condannato subisca una
graduale esclusione dalla società, dal mondo . Sister
Helen Prejean , la suora americana autrice del best
seller che ha ispirato il film Dead man walking è stata
la prima a dire no alla pena capitale e denunciare le
condizioni di vita nel braccio della morte . In Italia a
marzo per rilanciare l'appello per la moratoria mondia-
le della pena di morte per il 2000 , ha riproposto il
problema nella sua drammatica attualità e, racco -
gliendo l'invito del Papa, lancia la sfida del perdono e
della riconciliazione.
"La presenza di Dio , l'essere cristiani , ci chiede di
metterci nei panni della famiglia della vittima ma anche
del condannato . In realtà è difficile stare da entrambe
le parti - dice sister Helen - ma il Vangelo ci chiede
proprip questo . Non è un problema ideologico o filoso-
fico . E l'imperativo della, riconciliazione , del perdono ,
della legge dell 'amore. E terribile da accettare ma è
così ".
HELEN PREJEAN
La sua storia comincia nella Louisiana con una lettera
a un condannato a morte . Fu un amico a chiederle di
scrivere a Patrick Sonnier. E lei , abituata a lavorare tra
i poveri , i ragazzi in difficoltà, gli ultimi , ha accettato,
anche se con un po ' di paura, una sfida che oggi è
diventata una missione . E difficile aiutare chi non solo
è in carcere ma sa che deve morire.
LUGLIO/AGOSTO 2000 BS
"Ero in carcere e mi avete visitato". Questo passo del
Vangelo di Matteo quasi dimenticato è divenuto da
qualche tempo il /ife motive di sister Helen. "Non
pensavo che avesse un effetto così pratico e concreto
- dice la suora americana - me ne resi conto solo la
prima volta che andai a trovare il primo condannato a
morte che ho conosciuto , Patrick Sonnier. Lui era così
contento che io fossi lì , che una persona si fosse ricor-
data di lui : il suo volto cambiò espressione. Mi disse :

4.3 Page 33

▲back to top
Sister Helen con l'autore dell'articolo.
"grazie perché mi consideri un essere umano". La
suora parlando della sua esperienza usa toni forti , è
coinvolta emotivamente, nonostante siano passati tanti
anni dal quel primo incontro . "Quando ho camminato
con lui verso la sedia elettrica ho capito che gli amici
di Gesù erano i peccatori : lui ha detto che gli ultimi
saranno i primi . Chi è l'ultimo tra noi se non il più
povero, il più emarginato? Camminando con lui verso
la sedia elettrica ho capito che quello era il più ultimo
tra gli ultimi . Quello più difficile da aiutare. E una sfida
quasi impossibile ma il Signore è anche in quella
persona". Non è semplice trovarsi di fronte a un con-
dannato a morte. La suora americana quando ha
cercato di capire perché Patrick Sonnier era in carcere
ha avuto un moto di ribellione: "Di fronte a crimini così
gravi la prima reazione è l'indignazione ; quando ho
saputo del crimine che aveva commesso ho provato
un grande senso di rabbia morale. Da una parte c'era
lui , l'assassino , bisognoso d'aiuto, ma dall'altra c'erano
le vittime . Due ragazzi innocenti. Due vite giovani
stroncate in maniera violenta senza motivo".
LA SFIDA DI SCHIERARSI
Schierarsi al fianco dei condannati a morte non è stato
semplice. Sister Helen lo ha sperimentato da subito ,
dal suo primo incontro con Patrick Sonnier, quando si
sentì dire dai genitori di una delle vittime : "Lei ci ha
tradito". La suora ricorda con commozione quello che
considera ancora un grave errore. Non andò, infatti , a
incontrare i genitori delle vittime. Lo fece solo il giorno
dell 'esecuzione . "Noi non volevamo la pena di morte ,
ma abbiamo avuto forti pressioni", le dissero .
La comunità di Sant'Egidio è in prima linea per
l'abolizione della pena capitale ma i salesiani non
stanno a guardare . "Tra tutti quelli che stanno soste -
nendo la moratoria - dice sister Helen - i figli di Don
Bosco sono quelli che hanno raccolto più firme in tutto
il mondo . In Italia sono rimasta stupita da come ne
abbiano potuto raccogliere più di 300 mila. Voi potete
contare sui giovani che frequentano i vostri oratori , le
vostre scuole, che ci credono veramente in un mondo
migliore, che lo vogliono, che fanno di tutto perché
siano rispettati i diritti umani di tutti , ma soprattutto il
diritto alla vita, in cui credono più di ogni cosa. E di
questo bisogna ringraziare Don Bosco e i sale~iani
che mi auguro continuino a svolgere sempre meglio la
missione loro affidata da Dio . I giovani sono la più
grande ricchezza che ha il mondo".
ANCHE BENETTON ...
Sister Helen tiene molto all 'educazione dei giovani
perché ha scoperto che tutti i condannati , i diseredati
e i poveri che ha incontrato hanno avuto un'infanzia
infelice, hanno subito soprusi , violenze di ogni tipo ,
non hanno avuto una famiglia che li ha amati. Quando
si trovano di fronte persone che li amano disinteressa-
tamente cambiano atteggiamento. "Se voi guardate i
volti di queste persone, questi uomini e donne , vi
accorgete che non sono mostri, ma esseri umani". Per
questo è stata favorevole alla co~testata ~ampagna d!
Benetton negli States. "Mostrare I volti dei condannati
sui manifesti , guardarli in faccia, negli occhi , permette
di capire che c'è un essere umano . La gente deve
capire che cosa c'è dietro la n:,ort~ ~i stato ; la ~a~~a-
gna di Benetton con le foto d1 Oliviero Toscani e riu-
scita a mettere a nudo la macchina della morte".
Sister Helen con il suo libro prima, e oggi portando la
sua testimonianza in giro per il mondo , ha intrapreso
una battaglia per far conoscere alle persone quanto
succede nel braccio della morte , il regime e il tipo di
vita cui è sottoposto un condannato alla pena capitale :
Non crede possibile che possa esistere la morte d1
stato . Parla come cristiana con riferimenti cristiani. Ma
come la si mette per i non cristiani , tutti quelli che
professano altri credo e magari si battono solo per il
rispetto dei diritti civili? "Il punto d'incontro è la
convenzione dei diritti dell'uomo, spiega. I diritti umani
sono l'unico linguaggio universale, la linea comune su
cui dobbiamo e possiamo discutere e rag ionare".
Gli appelli nel mondo continuano a restare inascoltati ,
le esecuzioni a susseguirsi e altri condannati si
aggiungono alla lunghe liste d'attesa. Quali alternative
possono esserci al braccio della morte? "Non ci sono
alternative . L'alternativa alla morte è una sola : la
vita".
O
Sister Helen incontra alcuni amici
della comunità di Sant'Egidio di Napoli.
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

4.4 Page 34

▲back to top
- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrero
LA MAMMA
HA SEMPRE RAGIONE...
(Consigli ai figli dai genitori)
Lettera di una mamma, trovata dal figlio sotto il cuscino,
il giorno del tredicesimo compleanno.
G iorgio carissimo , io e papà ti
abbiamo donato la vita . Con
tutta la fretta e il trambusto
di questi anni non siamo riusciti a
leggere con calma insieme a te le
"istruzioni per l'uso". Qualcosa però
vogl io dirti , prima che sia troppo
tardi.
occhio, prima di far notare la pa-
gliuzza nell'occhio del tuo prossi-
mo ». I pregiudizi e le opinioni azzar-
date ti bloccheranno. La curiosità,
l'apertura e l'azione ti salveranno. Il
bello, il buono , l'utile sono semplici.
Tutte le forme di male sono compli-
cate , pesanti e inutili .
Prendi in mano il timone della
tua vita e scegli la rotta. Hai sol-
tanto questa possibilità, quaggiù :
non copiarla da altri , non rimpiange-
re quello che non hai . Pensaci bene,
ma poi parti per la meta che ti sei
proposto . Scegliere significa rinun -
ciare . Conta su di te , non sull'appro-
vazione degli amici ; non dipendere
da critiche e giudizi. Hai una co-
scienza: a lei devi rispondere . Avrai
solo ciò che decidi veramente di
avere e nella misura in cui ti dai da
fare per ottenerlo . Non avere paura.
A vivere si impara vivendo .
Lo scopo della vita è di essere
felici , non di arrivare primi. Non
confrontarti con gli altri : ognuno è
diverso e ognuno ha un suo valore.
Invece di fare paragoni guarda con
orgoglio a quello che hai realizzato.
C'è chi è disposto a tutto pur di riu-
scire: barare, drogarsi , sgomitare ,
sbraitare , dare informazioni false .
Per salire in alto occorre faticare
scalino dopo scalino. Il solito saggio
afferma: «La perfezione non sta nel
fare alcunché di grande o di bello.
Sta nel fare ciò che si sta facendo
alla grande e in bellezza».
Sei uno strumentista in una
grande orchestra. Ci sono partiture
meravigliose per ogni strumento.
Impara a suonare bene la tua vita.
Nella grande melodia della storia, il
pezzo che ti riguarda è appena ini-
ziato . Ti servono onestà e lucidità
per riconoscere i talenti , le capacità
e i limiti che hai. Non puntare sulla
fortuna , ma su quello che ti senti in
grado di real izzare . Ogni giorno devi
partecipare: gli altri sono compagni
di strada, non avversari.
Puoi controllare te stesso e
quindi sei responsabile. Le tue
decisioni , le tue emozioni , la tua
realtà interiore dipendono da te.
Non dare mai con leggerezza la
colpa agli altri. Un altro saggio dice :
«Bisognerebbe sempre indossare
una giacca con due tasche. In ogni
tasca un pezzo di carta. Su uno sta
scritto : "Non sono altro che polvere",
sull 'altro : "Il mondo è sotto la mia re-
sponsabilità"» . Dovrai lavorare, avrai
degli impegni professionali , delle
scadenze da rispettare . Per prende-
re il posto che ci spetta nell 'esisten-
za , occorre riconoscere che esisto-
no leggi da rispettare . Ognuno, nel
posto che occupa, ha dei compiti da
svolgere. Agire non è subire l'in-
fluenza altrui , e non è neanche rea-
gire : è essere padroni di sé . Un'altra
cosa molto importante : bene e male
esistono e tu hai la "coscienza" per
distinguere uno dall'altro .
Non avere paura. Vivere è sem-
pre correre qualche rischio . Non
avere paura di sbagliare né dell'i-
gnoto . Non spaventarti per gli errori :
contengono sempre una lezione per
il futuro . Si progredisce soltanto at-
traverso gli errori e ciò che ci inse-
gnano . Non rifugiarti nelle abitudini ,
non affidarti alle mode , limitano il
nostro modo di vestire , di mangiare,
di vivere .
Vivere può essere difficile. Mo-
menti di depressione e smarrimen -
to , voglia di lasciar perdere , ansia e
preoccupazioni non mancano in nes-
suna vita. Non lasciarti mai schiac-
ciare : c'è sempre un'altra occasio-
ne. Lo stress dell 'esistenza colpisce
le persone che vanno sempre di
corsa e sono sempre in ritardo,
stanche, tese e non hanno mai tem-
po per niente. Non sei obbligato a
Qualunque sia il problema, ri-
cordati che puoi farcela . Guarda il
buono e il bello che c'è intorno a te ,
e non smettere mai di meravigliarti.
Forse non sei il sole , ma non è un
buon motivo per essere un nuvolo-
ne nero . Non giudicare in base alle
apparenze . Ricorda sempre le paro-
le di Gesù : «Togli la trave dal tuo
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS

4.5 Page 35

▲back to top
il genitore
di Marianna Pacucci
strafare, ma a scoprire la dolcezza,
la luminosità, la bontà, la meraviglia
di ogni istante. E ricordati di ridere
spesso: perfino i medici dicono che
fa bene . «La gioia è come il sole :
una forza che fa alzare il grano e gli
uomini », afferma ancora il saggio .
Sii onesto, gentile, rispettoso,
tollerante. Se provi un senso di ri-
volta contro l'ingiustizia, la stupidità,
la cattiveria, ribellati. La vigliacche-
ria e l'egoismo sono sempre più co-
modi. Se i grandi "no" sembrano
troppo ardui , comincia da quelli pic-
coli. Ma sii sempre fiero di te stesso .
"Sacrifichiamo i tre quarti di ciò che
siamo con l'unico scopo di essere
come gli altri " sosteneva il filosofo
Schopenhauer. Abbi sempre rispet-
to di te e degli altri.
... E I FIGLI
NON HANNO TORTO!
(Consigli ai genitori dai figli)
A qualcuno può sembrare fuori luogo o quanto meno
imbarazzante che i figli debbano suggerire ai genitori come
comportarsi per agevolare la loro crescita; ad altri può apparire
retrogrado che due generazioni ormai così differenti
per sensibilità ed esperienze di vita possano trovare la voglia e la
possibilità concreta di concordare un cammino da condividere ...
Impara ad amare. Anche se vedi
intorno a te divorzi e separazioni,
non credere che non sia possibile
amarsi per sempre. Ma amare è sem-
pre una cosa seria, mai un gioco.
Ama i tuoi genitori , gli amici , le per-
sone che soffrono . Il cuore ha biso-
gno di allenamento.
Ricordati sempre di Dio e delle
sue parole. A Lui ti affido ogni gior-
no , e notare il germoglio della fede
che cresce in te mi riempie di feli-
cità: se Dio è il tuo compagno di
viaggio, niente è impossibile.
Termino con una piccola para-
bola , che è una mia convinzione.
«Quando Dio vuole che nel mondo
venga fatta una cosa molto impor-
tante o che venga raddrizzato un
torto , agisce in un modo molto spe-
ciale . Non scaglia fulmini né scate-
na terremoti , fa semplicemente na-
scere un bambino , magari in una
casa molto umile , magari da una
madre molto umile. E Dio mette
l'idea o lo scopo nel cuore della
madre . E lei lo mette nel cuore del
bambino , e poi ... Dio aspetta. I
grandi eventi di questo mondo so-
no i bambini , perché ogni bambino
nasce con il messaggio che Dio
non ha ancora perso la sua fiducia
nell'umanità, ma si aspetta ancora
che la buona volontà si incarni in
ogni vita umana». lo e papà abbia-
mo fatto del nostro meglio, ora
tocca a te.
Mai come in questo momento
emerge la fame di educa-
zione da parte delle nuove
generazioni , mentre si moltiplicano
sul versante degli adulti i segnali di
disorientamento e di rinuncia ad
assumere consapevolmente la
responsabilità educativa.
Questa situazion e potrebbe far
pensare a uno dei tanti appunta-
menti mancati nella nostra storia
quotidiana, e invece si rivela una
grande occasione per ripensare
radicalmente il ruolo del genitore ,
accettando una volta per tutte l'idea
che l'educazione non può essere
mai un evento che marcia a senso
unico e per giunta dall'alto verso il
basso .
Mi metto allora in ascolto dei
miei figli , per capire come devo
educarmi ad educare. E prima di
tutto riscopro continuamente una
cosa che mi capita talvolta di trala-
sciare : si cresce solamente quando
si vive un dinamismo d'amore . Nes-
suna verità può essere trasmessa in
modo automatico, nessuna espe-
rienza può essere condivisa, se
manca un codice affettivo che faccia
toccare con mano che ho cura dei
miei ragazzi perché li amo.
Claudio, con tutta la spontaneità e
l'insicurezza della sua preadole-
scenza, me lo chiede ancora, tal-
volta, a bruciapelo :
"Mamma, mi vuoi bene?". E tal-
volta aggiunge: "Quanto?" . Lo sa
bene che l'affetto non può essere ri-
dotto ad una quantità, ma con la
sua domanda continua a invocare
segnali inequivocabili dei sentimenti
che provo per lui ; non gli basta che
io lo rassicuri ; pretende che glielo
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

4.6 Page 36

▲back to top
SPIRITUALITÀ SALESIANA
di Piero Borelli
testimoni in modo concreto con
parole e gesti, e soprattutto che
renda trasparente ai suoi occhi il
fatto che i figl i contano nel mio
cuore più di tutti i rispettabili impe-
gni che devo affrontare nel corso
della giornata. A lui non basta sa-
pere che lo amo , vuole essere
convinto che davvero sono dispo-
nibile a condividere la sua vita, gli
interessi , i problemi , le speranze
che lievitano a vista d'occhio in
questi anni di crescita.
Alessandra, qualche anno pi ù a-
vanti e identikit da intell ettu ale , è
meno ansiosa sul piano emotivo ,
ma nella sua estrema razional iz-
zazione dei sentimenti e degli af-
fetti , è sempre attenta a scovare
le trappole entro cui a turno ci
cacciamo , soprattutto nelle gior-
nate più convulse e contraddit -
torie. Gelosa della sua autonomia,
ogni tanto dichiara:
"Mamma, aiutami a fare da
sola!". Non so se questa è davve-
ro una richiesta o una sfida: ma
capisco che le mie quotazioni sal-
gono quando ri esco a camminare
qualche passo dietro di lei , e
scendono vorticosamente se pre-
tendo di camminare al suo fianco
o se mi permetto di voler anticipar-
la indicandole la direzione di mar-
cia. Nell'ordinaria amministrazione
del mio mestiere di madre ho capi-
to che entrambi i figli , nella diver-
sità del loro temperamento, sono
spesso impegnati ad alzare e ab-
bassare i ponti levatoi attraverso
cui accedere al loro cuore, e ho
dovuto imparare a essere molto
paziente nell'attesa dei momenti
più fecondi in cui condividere il
dialogo , il confronto, la condivisio-
ne di qualcosa. Ho però anche
scoperto che , mentre sono intenti
a costruire una identità originale e
irripetibile, fa piacere a tutti e due
sapere che resto nelle vicinanze.
Anche se trascorro ore nella stan-
za accanto e coltivo altri interessi
e impegni , vogliono essere tran-
quilli che sono sempre pronta a
preparare una merenda, a risolve-
re un esercizio di matematica par-
ticolarmente ostinato, a mediare
un contrasto con un insegnante o
un amico . Vi assicuro che non
resto mai disoccupata per un inte-
ro pomeriggio.
O
LUGLIO/AGOSTO 2 000 BS
ALLE ORIGINI
La spiritualità salesiana ha le sue lontane
radici nel grande vescovo di Ginevra,
che Don Bosco volle scegliere come
modello e lo diede alla sua congregazione.
O L'aggettivo "salesiano" ci dice
il riferimento che Do n Bosco ha
vo luto indi ca rci: sa n Francesco di
Sa les, il "pas tore" savo iard o che
affronta co n la dolcezza del tratto
le piL1 dure ba ttaglie per la fe de e
la dottrin a ca tto li ca. Giova ne se-
minari sta, Don Bosco resta affasci-
nato dalla fig ura nobi le e ieratica
del vescovo di Ginevra; ne legge e
ass imil a gli scritti e sull a sua spi ri -
tu ali costrui sce il suo essere pre-
te. Lo additerà poi all a co ngrega-
zione nasce nte come patrono, per
lo sti le di ca rità pasto rale da imi-
ta re sia nel ca mmino di perfez ione
personale sia nell 'apostolato attivo
verso ragazz i e giovani .
O Lo attrae di san Francesco di
Sales la semplicità. Vescovo in un
tempo in cui si imponeva no i titoli
nobi liari , egli si fa fratell o buono
vicino all a ge nte . Don Bo sco co -
gli e in lui non il prelato o il prin-
cipe - titol o che pure aveva - ma
iI padre/pastore che trasmette quo-
tid ianamente la fo rza dell 'a more
di Di o di c ui fa esperi enza e si
nutre. Umil e, ma non arrendevo le,
do lce ma non debo le, co mpren-
sivo ma non incerto, abb atte bar-
ri ere e indugi e s' immerge nell'a-
postolato co n costante fermezza e
attenta sensib ilità. Esce da schemi
blasonati propri del su o rango per
dive ntare uomo d i i nco ntro, di
di alogo e di accog li enza . Qu es te
ce rtamente le ragioni per cui Don
Bosco l' ha sce lto a modell o e
guida ciel suo apos tolato.
O Il sogno premonitore dei 9 anni
ricalca qu esta dimensione: i lup i
d ive nterann o agnelli , se li avv ic i-
nerai co n un sorr iso da amico.
Don Bosco non sceg lierà so lo uno
stil e, ma uno sp irito . D irà che il
rapporto, fo ndamentale nell a mis-
sione, è cosa di cuore, che, dun-
que, l'educaz ione stessa è cosa d i
cuore. Lo sp iri to sa les iano è que-
sto amore che, prim a che cl i sa n
Francesco di Sales, è p ropri o di
Ges ù.
O

4.7 Page 37

▲back to top
r;rmm@ItEr~
~ l~"lrJ Y l~"UI~
11[~
, =,=
~\\\\ ~~~~-
~\\
\\
\\\\ ~~~;;:
~
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

4.8 Page 38

▲back to top
Le Sante Strade
LA VIA DEI SANTI
TAUMATURGICI
di Nicola Follieri
ItlirpreonrtiocadidMelalaraBteaas.is1.,uclalatac. osta
Nel De rebus siculis,
opera scritta da Pietro da
Eboli in pieno Medio Evo,
sono descritte devozioni
popolari, ancora vive
oggi, praticate lungo un
tragitto che dalla punta
Nord della Calabria
raggiungeva la Campania.
Il percorso coincide
con la Statale 19
e l'antica Vìa Annia
(o Popilia). Un tratto
calabro-lucano-campano
denso di storia.
N ormanni e Svevi regnarono
in quelle zone, portandovi
ordine e civi ltà. Ma la cosa
che più colpi sce è la presenza di
santu ari dedicati a figure rei igiose,
le cui virtù taumaturg iche hanno at-
tratto a frotte i pellegrini.
LE RELIQUIE
DI SAN BIAGIO
Ai piedi di Monte Pollino, Castro-
villari venera l' immagine miracolo-
sa di una Madonna col Bambino,
affresco bizantino del XIV secolo
nella chiesa di S. Mari a del Castel-
lo. Ci s' inoltra poi nel Parco Nazio-
nale del Pollino, i cui boschi offro-
no ospitalità a falchi e lontre. Tra la
vegetazione spicca il caratteristico
LUGLIO/AGOSTO 2000 8S
i
era ,
pino loricato, la cui corteccia ricor-
da la corazza dei soldati romani ,
detta lorica. Oltrepassata la c ittad i-
na lucana di Laurìa, fe udo angioi no
e sede di alcune chiese del XV se-
colo , si raggiunge Maratea che con-
serva le reliquie di san Biagio. Si
racconta che ne l 732, durante la per-
secuzione iconoc lasta, qui si rifu -
giarono dei cri stiani armeni , portan-
dosi dietro frammenti di ossa di san
Biagio. Il santu ario che custodisce
l' urna risale al XV secolo. Ogni
an no vi accade un evento mi sterio-
so: dall ' urn a fuoriesce un liquido
biancastro che, versato in un ca li ce
d 'argento, è considerato un guento
miracoloso.
MONNA LISA GIACE QUI
Un 'altra cittadina ricca di storia è
Ri vello, ali 'i nterno della valle del
Noce. Bizantini e Longobardi vi han-
no lasciato la loro impronta, come
dimostrano il convento di Sant' An-
tonio e la chi esa di San Nicola dei
Greci. Sul monte Sirino si trova La-
Il Duomo di Salerno, dedicato
a San Matteo, patrono della città.

4.9 Page 39

▲back to top
gonegro, centro abitato dal primo
Medio Evo. Nella chiesa di San Ni-
co la (IX sec.) è conservato il tumulo
sepo lcrale di Monna Lisa, la famosa
Gioconda che Leonardo ritrasse al
principio del XVI secolo. A circa 40
km si erge la Certosa di San Loren-
zo (1306). I suoi 250 mila mq ne
fanno uno dei più grandi centri reli-
g iosi d 'Europa. Affreschi e dipinti
(XIV-XVI sec.) sulla la vita di san
Lorenzo e i miracoli di Cristo l' ab-
be lliscono.
LE ABBAZIE
Arrivati alla valle del Tanagro ec-
co Eboli, resa celebre dal romanzo
di Carlo Levi. Risale all ' XI seco lo
la sua chiesa di San Pietro alli Mar-
mi , con absidi e campanile de l pe-
riodo norm anno . Sulla zona costiera
spunta Salerno. A partire dal 1076
la città fu sede della scuola medica
più antica e presti giosa d'Europa.
Al duomo, fondato nel 1080 per vo-
lere di Roberto il Guiscardo, erano
venerate le reliquie di san Matteo. A
non molta distanza da Cava de ' Tir-
LE MOTIVAZIONI
ECONOMICHE
d.
.
temporaneo ei
~~~ed~\\ Il sop~aggi~ng:~avano in monasteri
~e~i~g1~;Ì~aei!i!r~~ti~u~I!
loro viaggio , tto di venerazione e
santi erano ogge . uarigioni , si-
di richiesta di gr~z::v~r~ e possibilità
gniticava per ri~o~giorno dei pellegri~
d1 ricchezza.
va un insieme d1
ni , i~fa~, tr~~~!~i~ni erogate a loro
serv1z1 . che concerneva il traspor-
vant~gg10 ,. la ristorazione . Molto
to , I allog~10 ~egrini più ricchi era n-
spesso a1 pe amento per l'assisten-
ch1esto un ~ag he il desiderio di pro-
za ott~rta.. ne enir l'avvio di un trut-
curars1 dei souv che spinse gli arti-
tuoSo. comrmerfcaibob,ricare oggetti. vot·1v1·
g1ani loca i a costosi Questi aspetti
molto t1111 I e t' a tin~lità economiche
m?ndha;1;e~ggi~~e e caritati~e , tinirondo
pq1uuasei
per
.
mtaccare
le
piu
proton e
Ila base
ragioni di tede che stavan? a io Di
dell'esperienza del pellegnnfi~I ~ali-
qui le critiche che personagda Rotter-
bro di Luter? edn!r:J~imentare nei
~~~r~~~ 1t;~riuie, indulgenze e luo-
ghi santi.
La fondazione di hospitia e xenodo-
chia, rifugi ospedalieri dove i pellegri-
ni potevano essere ristorati sia nel fi-
sico che nello spirito , si rifaceva a
una cultura di matrice benedettina
che si richiamava a precetti evangeli-
ci , e si realizzava quasi sempre ai
margini delle strade. Questa cultura
di attenzione organizzata e gratuita
verso i romei conobbe la sua fioritura
soprattutto tra il Xli e il Xlii secolo .
Oltre ai monaci e ai vescovi toccò ai
laici prendersi cura dei pellegrini
stanchi , affamati o malati. Nelle città
o nei pressi di centri abitati e santuari
si erigevano così veri e propri com-
plessi ospedalieri. Edifici che non
erano più solo dei semplici ricoveri di
riparo notturno, ma vennero dotati di
strutture adibite a un'assistenza infer-
mieristica specializzata.
reni si può visitare l' abbazia della
Santissima Trinità della Cava, fon-
data nel 1011. Un capolavoro di ar-
te , spazi architettonici e spiritu alità
medievali. Uno dei suoi fondatori ,
Benedettino Cluniacense, morì nel
I050 alla sorprendente età di 120
anni . Dalle parti di Me rcogli ano, al-
la fine di un tortuoso sentiero cir-
condato da faggi , si erge l'abbazia
di Santa Maria di Montevergine. La
fo ndò nel 1119 san Guglielmo da
Vercelli, il cui corpo mi racolosamen-
te incorrotto si venera nella cripta
della chiesa. Nel museo interno sono
conservate una tomba romana del X
seco lo , opere del Guercino , e uno
stupendo Crocifisso del XIII seco lo.
A SERVIZIO
DEI PELLEGRINI
Le torme di pietà religiosa che carat-
terizzavano il pelleg rinaggio non con-
sistevano soltanto nel sopportare le
durezze del viaggio e nell 'accettare
l'espiazione, ma configuravano an-
che lo svilupparsi di una relig iosità ci-
vica, di una sensibi lità caritativa e
pauperistica, praticata in particolare
dai laici, che si attivavano nell 'offrire
accoglienza ai viandanti, prodigando-
si nei servizi pi ù vari. Dall 'assistenza
ospedaliera alla costru zione di un
ponte, al trasporto delle persone su
carri o imbarcazioni , all 'elevazione di
preghiere comunitarie, alle donazioni
di beni e sostanze fatte alle comunità
monastiche o ai poveri . Inoltre l'evo-
luzione o moderni zzazione della ci-
viltà occidentale dovette molto ai pel-
legrini che, grazie alla loro li bertà di
movimento, andando da un paese al-
l'altro, a contatto con genti e culture
diverse , contribuirono in positivo alla
circolazione, nelle stesse loro strade
di percorrenza, di un patrimon io di
idee e informazioni , volto a cementa-
re e a rendere duraturi i tratti comuni
di una più marcata identità europea.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

4.10 Page 40

▲back to top
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... L as cio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni , con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di f. .. . o titoli , ecc. per
i fini istituzionali dell 'Ente".
b) di beni immobili
" .. . Lascio alla Direzione Ge-
neral e Opere Don Bosco , con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) l'immobile sito in . ..
per i fini istituzionali dell 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" . .. Annullo ogni mia prece-
dente di sposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Miss ioni, con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell 'Ente".
(Luogo e do ta )
(firma per disteso)
NB. Il testamento de ve essere scrilfo per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Vi a dell a Pisana, 1111
001 63 Roma-Bravetta
Tel. 06.65612678 - Fax 06.656 12679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Vi a Maria Ausiliatrice, 32
IO152 Torino
Tel. 01 1.5224247-8 - Fax 0 11.522425 1
C.C.P.28904 100
LUGLIO/ AGOSTO 2 000 BS
.....J I NOSTRI MORTI
BAGNATO sig. Agostino, salesiano
t Pacognano (NA), il 16/07/1999 a 88 anni.
Un calabrese fedele alle sue origini e at-
taccato alle tradizioni . Parlava spesso,
infatti , di "sante tradizioni ", di "virtù nobili",
di "valori autentici". Generoso e tenace di
carattere , trascorreva le sue giornate tra
lavoro e preghiera . Amava la Chiesa, la
comunità, i singoli confratelli e la natura
come creatura di Dio che va rispettata e
curata. Ha vissuto la propria vita con quella
saggezza umana e cristiana che gli ha atti-
rato il rispetto e la stima di confratelli , amici
e quanti lo hanno potuto avvicinare . Un
carattere forte , tenace , ma buono , com-
prensivo e, all'occorrenza, scherzoso , ca-
pace di sdrammatizzare con un sorriso ,
una citazione , una battuta simpatica. Un
uomo schivo , riservato , ma anche intra-
prendente, che è riuscito a essere punto di
riferimento per molti. Dotato di intelligenza
e sensibilità, sapeva , da buon salesiano,
avvicinare e incantare i bambini , e farsi
amare dai compaesani , farsi stimare dai
confratelli per le sue attenzioni , i suoi pic-
coli gesti , i suoi servizi. Agostino ha lascia-
to in tutti un ricordo indelebile.
FABRIZIO Vittorio,
cooperatore ed exallievo ,
t Venosa (PZ). il 20/10/1999 a 79 anni.
Ha vissuto l'ideale salesiano con gioia,
nella testimonianza di una vita coerente al
Vangelo e agli insegnamenti di Don Bosco.
Quando venne chiusa l'opera salesiana
nella sua Venosa , egli si è impegnato a
mantenerne viva la presenza organizzando
con i cooperatori la festa annuale di Don
Bosco , in maniera gioiosa e solenne . Ha
vissuto i giorni della sofferenza con cri stia-
na rassegnazione. Ai suoi funerali si può
dire che ha partecipato l'intera cittad inan-
za, segno sicuro e inequivocabile di stima
e affetto sincero verso una persona amabi-
le e disponibile ai bisogni del prossimo.
PIETRAFESA Vito,
cooperatore salesiano ,
t Potenza, 1'11 /11 / 1999, a 78 anni.
Fin dalla venuta dei primi sa lesiani a
Potenza, il signor Vito si è offerto mettendo
a disposizione la sua vita per collaborare e
prestare l_a sua opera dove ce ne fosse
bisogno. E sempre stato fedel e e genero-
si ssimo , pronto a venire in soccorso
dove erano richieste le su e prestazioni.
Sempre umile , di screto , sil enzioso, ma
prezioso. Così la parrocchia salesiana è
diventata la sua seconda casa per ben 35
anni. Sull 'annunzio funebre spiccava a
grossi caratteri la sua scelta vocazionale :
"Cooperatore salesiano".
per i giovani aveva esercitato il suo apo-
stolato con zelo, manifestando nelle varie
situazioni del suo cammino i valori evange-
lici dell 'amore e dell 'attaccamento alla
Chiesa. Dedito alla famiglia e all'educazio-
ne cristiana dei figli , con la testimonianza
della sua vita ha dato un notevole contribu-
to per rendere più numerosa l'Associazio-
ne Cooperatori Salesiani del centro di Al-
camo . Il suo esempio di coerenza nella
fede e di pazienza nella sofferenza lascia
una preziosa eredità a quanti l'hanno co-
nosciuto. La Famiglia Salesiana auspica
per lui una raccolta abbondante di frutti
spirituali.
TANCREDI sig . Raffaele, salesiano ,
t Castellammare di Stabia (NA) ,
il 18/12/1999, a 97 anni.
Divenuto salesiano coadiutore nell 'anno
della beatificazione di Don Bosco , fondò
interamente la sua esistenza sui valori del
Vangelo, vivendo in fedeltà la sua vocazio-
ne. Missionario in Brasile per 40 anni , offrì
il suo umile contributo di azione e di testi-
monianza religiosa , confermando quelle
doti di uomo "intelligente, buono, pio, lavo-
ratore " che i superiori avevano diagnosti-
cato nell'ammetterlo al Noviziato. In intima
e vitale relazione con Dio, e sempre assil-
1ato dal desiderio di salvare le anime.
Escogitava, a tal fine, mezzi e modi che
potevano sembrare ingenui , ma si rivelava-
no semi fecondi di bene . Alla veneranda
età di 97 anni il Signore ha chiamato al
premio eterno il suo "servo buono e fedele".
ANNOÈ Antonio , cooperatore salesiano,
t Olmo di Martellago (VE). il 21 /12/1999,
a 102 anni.
Cavaliere di Vittorio Veneto. Ferito grave-
mente nelle prim e ore del mattino del
22/08/191 7, ritornò in famiglia dopo una
lunga conval escenza trascorsa in diversi
osped ali militari. Sposo esemplare dal
1938, crebbe i due figli nei valori cristiani
inculcando in essi il senso del dovere e
dell 'onestà. Uno dei due donò volentieri a
Don Bosco. Visse nella semplicità la sua
profonda fede cristi ana che testimoniò in
ogni momento della sua vita, tutta spesa
nella dedizione incondizionata alla fam i-
glia. L'ultimo saluto è stato un inno di lode
a Dio per averlo così a lungo conservato in
mezzo ai suoi.
Venuta la sera di
uel giorno Gesù disse:
q "Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)
DAIDONE Filippo,
cooperatore salesiano ,
t Alcamo (TP), il 20/12/1999 a 87 anni.
Cooperatore fin dai primi ann i della pre-
senza dei salesian i ad Alcamo , avvenuta
nell 'ottobre del 1958, aveva scelto di se-
guire Don Bosco e di servirlo con sempli-
cità e operosità. Fervoroso nella preghiera

5 Pages 41-50

▲back to top

5.1 Page 41

▲back to top
Il. MESE
DI CESARE
Savina Jemina
Nell 'antico calendario roma-
no era il quinto mese del-
l'anno , ma divenne il setti-
mo con la riforma di Giulio Cesa-
re. Il nome originario di quintilis
venne mutato , su proposta di
Marco Antonio , in quello di lulius,
per onorare Giulio Cesare, nato in
questo periodo. lulia, a sua volta,
era il nome della gens o famiglia
di Cesare.
QUESTO MESE A ROMA
Domenica 2: Pellegrinaggio na-
zionale della Polonia.
Lunedì 3: Congresso Mondiale
dei Medici Cattolici.
Domenica 9: Celebrazione giu-
bilare nelle carceri .
Sabato 29: Giubileo dei Cursillos
de Cristianidad .
SANTI IN POCHE RIGHE
Martedì 4: Piergiorgio Frassati ,
nasce nel 1901 , figlio di Alfredo ,
ambasciatore e proprietario del
quotidiano La Stampa. Iscritto al-
l'Azione Cattolica e al Partito Po-
polare, nel tempo libero dall 'Uni-
versità è al servizio dei poveri.
Amante della montagna, dimostra
che si può essere santi senza
perdere la gioia e il buonumore.
Muore a 24 anni. Beato nel 1990.
Lunedì 24: Cristina di Bolsena
sarebbe morta martire a Tiro, se-
condo un racconto del quale sono
stati scoperti brani nel codice Os-
sinirico del V sec . Un'altra Cristi-
na si festeggia il 26: secondo una
tradizione , sarebbe nata nella fa -
miglia reale inglese; convertita al
cristianesimo , sarebbe morta in
Fiandra; le reliquie sono state tra-
sportate a Termonde , con quelle
di sant'lldevardo , nel sec. IX.
Lunedì 31: Ignazio di Loyola
nasce nella regione basca, attor-
no al 1491 . Soldato, ferito nell'as-
sedio di Pamplona, si converte e
si consacra all'apostolato. Dopo
un pellegrinaggio in Terrasanta,
con alcuni compagni a Parigi fon-
da quella che sarebbe diventata
la Compagnia di Gesù (Gesuiti).
Famoso anche per i suoi Esercizi
spirituali, muore a Roma nel 1556.
IERI ACCADDE
1 luglio 1997: Hong Kong torna
a far parte della Cina.
11 luglio 1899: viene fondata la
Fiat.
13 luglio 100 a.C. : nasce Caio
Giulio Cesare .
14 luglio 1789: scoppia la Rivo-
luzione francese .
15 luglio 1099: i Crociati conqui-
stano Gerusalemme .
16 luglio 1054: scisma d'Orien-
te : Costantinopoli e Roma si sco-
municano a vicenda.
18 luglio 1925: Adolf Hitler pub-
blica il libro Mein Kampf.
19 luglio 1374: ad Arquà (Pado-
va) muore Francesco Petrarca.
20 luglio 1969: Neil Armstrong
ed Edwin Aldrin sono i primi uo-
mini a scendere sulla Luna.
24 luglio 1949: Fausto Coppi
vince il Tour de France.
28 luglio 1750: a Lipsia muore
Johann Sebastian Bach.
29 luglio 1900: a Monza viene
assassinato il re d'Italia Umberto I.
31 luglio 1954: Achille Compa-
gnoni e Lino Lacedelli conquista-
no il K2 .
GIUBILEO DA COLLEZIONE
L'Italia ha emesso cinque franco-
bolli celebrativi del Giubileo, del
valore di 450 , 650 , 800 , 1000 e
1200 lire. È un ideale ciclo pitto-
rico dedicato alla vita di Gesù e
ispirato a opere di grandi artisti
italiani : i dentelli raffigurano la na-
tività, il battesimo, l'ultima cena , la
morte e la resurrezione. Il Belgio
ha salutato
l'anno con un
francobollo in
cui il numero
2000 sembra
scritto da una
stella filante , e
compare sullo
sfondo di fuochi d'artificio . Il
Liechtenstein dedica una serie al
tema "Pace 2000", riproducendo
quadri di pittori handicappati. "La
colomba della pace ", sul valore
da 1,40 franchi , è stato dipinto a
bocca dall'italiano Antonio Martini.
LA FESTA
A Siena il 2 luglio per festeggiare
la Madonna di Provenzano , e il
16 agosto, per l'Assunta si corre
il PALLIO . Il primo si sarebbe di-
sputato il 2 luglio 1597. Le contra-
de sono diciassette , ma solo dieci
partecipano, per sorteggio ; le set-
te escluse , gareggiano l'anno se-
guente con altre tre , sempre e-
stratte . Il Palio è gara di velocità e
destrezza: i cavalli e i fantini , che
li cavalcano "a pelo", devono com-
piere tre giri sulla piazza del
Campo . Vince la contrada il cui
cavallo arriva primo , anche se
senza fantino.
SAGGEZZA IN PILLOLE
Se piove per Sant'Anna / l'ac-
qua diventa manna (la festa cade
il giorno 26).
Giugno, luglio, agosto / moglie
mia stammi discosto ; oppure: Giu-
gno, luglio , agosto / moglie mia
non ti conosco (con riferimento
all'afa estiva).
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

5.2 Page 42

▲back to top
Savina Jemina
Il. MESE DEI.I.E
VACANZE
11 nome dell 'ottavo mese del-
l'anno deriva dal latino augu-
stus, in onore dell 'imperatore
Augusto . Dalla parola nasce Fer-
ragosto , feriae augusti, la festività
pagana che solennizzava il riposo
dopo la raccolta dei cereali. Il
cristianesimo celebra l'Assunzione
di Maria.
QUESTO MESE A ROMA
Lunedì 14 : A S. Maria Maggiore,
rito dell'incenso della liturgia copta.
Da martedì 15: 15• Giornata
mondiale della Gioventù .
Domenica 20 : Veglia di pre-
ghiera, chiusura del Giubileo dei
giovani .
SANTI IN POCHE RIGHE
Martedì 8 : Domenico di Guz-
man nasce nel 1170. Diventato
sacerdote , è inviato in varie mis-
sioni diplomatiche. Converte gli
eretici , cerca di frenare gli eccessi
dell'Inquisizione, partecipa al con-
cilio del Laterano e ottiene da pa-
pa Onorio lii l'approvazione di un
Ordine dedicato alla predicazione,
donde il nome Orda Predicato-
rum , più noto come Domenicani .
Muore a Bologna nel 1221.
Giovedì 1O: Lorenzo , arcidia-
cono di Roma, martire nel 258
durante la persecuzione di Vale-
riano . Secondo la tradizione, dopo
aver presentato al prefetto roma-
no i poveri - da lui definiti "tesoro
della Chiesa" - subisce il suppli-
zio sulla graticola.
Venerdì 11 : Chiara nasce ad
Assisi nel 1194. Nel 1212 fugge
di casa per farsi accogliere da
san Francesco . Raggiunta anche
dalla sorella Agnese , è ospitata
presso la chiesa di S. Damiano.
Da lei ha origine l'ordine france-
scano delle "Clarisse". Ottiene da
papa Gregorio IX il privilegio della
povertà assoluta (1228) . Muore
nel 1253.
Lunedì 28: Agostino nasce nel
354 a Tagaste (Algeria) da santa
Monica, studia a Cartagine , si re-
ca a Roma e a Milano , dov'è rag-
giunto dalla madre. Affascinato da
S. Ambrogio, abbandona la vita
disordinata e si fa battezzare. Nel
388 a Tagaste viene proclamato
prete a "furor di popolo", e poi ve-
scovo. Muore nel 430 , mentre la
città è assediata dai Vandali. Il
suo corpo, rispettato dai vincitori ,
riposa a Pavia. Tra i molti scritti ,
le Confessioni, La città di Dio e i
Sermoni.
IERI ACCADDE
2 agosto a.C.: a Canne , in Pu-
glia, Annibale sconfigge l'esercito
romano .
2 agosto 1980: strage di Bologna.
6 agosto 1945: gli Usa lanciano
la prima bomba atomica, su Hiro-
shima .
9 agosto 1942: muore in campo
di concentramento Edith Stein , og-
gi santa.
13 agosto 1961: la Germania
Orientale costruisce il "muro" che
divide in due Berlino .
14 agosto 1321: muore Dante
Alighieri .
16 agosto 1815: nasce san Gio-
vanni Bosco.
21 agosto 1968: finisce la "pri-
mavera di Praga".
24 agosto 79 a.C.: l'eruzione del
Vesuvio seppellisce Ercolano e
Pompe i.
26 agosto 430: muore sant'Ago-
stino.
2 7 agosto 1910: nasce madre
Teresa di Calcutta , Nobel per la
pace .
2000
ANNÉE
INTERNATIONALE
DELA
CULTURE
DE LA PAIX
GIUBILEO DA COLLEZIONE
Il Vaticano vende quattro carte
telefoniche dedicate al Giubileo:
le due da 5000 lire raffigurano l'a-
razzo "La Trinità" e la stella che
indica dov'è nato Gesù , a Betlem-
me; le due da 10.000 lire ripro-
pongono la facciata della basilica
di S. Pietro e il dipinto umbro
"Madonna col Bambino". Le Poste
dell 'Onu sottolineano l'impegno
dell 'Organizzazione, con l'annullo
"2000: Anno internazionale per la
cultura della pace". La ditta Gol-
den Italia (via Viggiù 13 - 00125
Roma) vende un album che rac-
coglie le emissioni italiane e vati-
cane per il Giubileo , gli annulli
speciali per l'apertura delle Porte
Sante e per i pellegrinaggi del Pa-
pa sul Sinai e in Terra Santa.
LA FESTA
Il 6 i cattolici festeggiano la Trasfi-
gurazione . Il 1O le "lacrime" di
san Lorenzo: una tradizione vuo-
le che si realizzerà il desiderio e-
spresso appena si vede la prima
stella cadente . Il 16 è la volta di
san Rocco , protettore dalla peste,
e degli animali . Il 28 e il 29 a L'A-
quila si celebra la Perdonanza ,
nata con l'indulgenza concessa da
Celestino V. La prima domenica
del mese ad Ascoli Piceno si di-
sputa il torneo della Quintana .
L'ultima domenica ad Arezzo si
svolge la giostra del saracino .
SAGGEZZA IN PILLOLE
Quando piove d'agosto / piove
miele e mosto.
La Madonna d'agosto [l 'Assunta ,
il giorno 15] / rinfresca il bosco .
Per sant'Agostino [il 28] / il fred -
do è vicino .
L'ultimo tramonto d'agosto [il 31]
I tutto l'inverno mette a posto (se
la giornata è serena, si prevede
un inverno mite) .
LUGLIO/AGOSTO 2000 BS

5.3 Page 43

▲back to top
L.D.C.
SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
a fumetti
G. Lubich, G. Trevisan
S U ORE;;. l:D EDU C4N DE SON O T U TTE MOBIL!l'ATE A PREGARE ,
MENTT<E lA MA DRE STA TESSl:NDO
LJN A LTRO PRODIG IO DELL'AMORE .
E F INALMENTE A NATALE SCOCC4 L'0,';34 DI DIO.
'ZIE , C.AAZIE , L
A FATTO IN
CASI COME GUESTI, Df R.aGAZZE
SPREGIUDICATE E RIBELLI, CJ.IE
SI RISOLVONO COSl'mTALMENTE
DA APPRODARE ALLA
CONSACRAZIONE A D/0, NE
ACC4D0tVO PARECOII A MORNESE.
SONO I "MIRACOLI " DELL' AMORE
DI MADRE MARIA MAZZARELLO ,
PRONTA A DARE PERl=INO LA v1rn
PER LE SUE FIGLIE, LE ~GAZZE'
E OGNI AL7R4 CREATURA.
DEL SIGNORE.
UN GIORNO DEL 1B77, LA MADRE
GUIDA LA SUA NUMEROSA
COMUNITA' IN Gl7'A VERSO
LA CIMA O.E:L MONTE: TOB/0,
SOPR4 I 1100 Mi::TRI.
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

5.4 Page 44

▲back to top
r ALL 'IMPROVVISO
-
i"' ..;/
I
, tr'"''
..,,1'i'1!.i tt
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS

5.5 Page 45

▲back to top
L.D.C.
CONTINUA
BS LUGLIO/ AGOSTO 2000

5.6 Page 46

▲back to top
I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
NON C'ERA PIÙ
NULLA DA FARE
Ringrazio il Signore perché , per
intercessione dei beati martiri
monsignor Versiglia e don Ca-
ravario , ha guarito una mia ni-
potina di tre mesi , colpita da
una grave forma di gastroenteri-
te. Il male era tale da far dichia-
rare al medico che ormai non
c'era più nulla da fare. Noi met-
temmo la bambina sotto la pro-
tezione dei Protomartiri salesia-
ni pregandoli con tanto fervore.
Ora, a guarigione avvenuta, de-
sideriamo ringraziarli pubblica-
mente mentre confidiamo anco-
ra nella protezione .
Z. G. , Torino
DEPERIVA
DI GIORNO
IN GIORNO
Mio nipote Andrea Zorzetto di
quattro anni è stato colpito da
una grave malattia infettiva. No-
nostante le cure , egli deperiva
di giorno in giorno. Lo affidai a
Maria Ausiliatrice e a san Gio-
vanni Bosco con una novena,
con preghiera fervorosa, con
fede e con certezza di essere
esaudita. Andrea cominciò a
ristabilirsi in salute. Riprese a
nutrirsi e a giocare. De sidero
perciò rendere pubblica questa
grazia e il mio ringraziamento.
Zecchino Giuse,
Casale M. (Al)
LO EDUCHEREMO
CRISTIANAMENTE
Un mio exallievo di Hong Kong,
nostro benefattore, sposato da
alcuni anni, desiderava tanto un
bambino. Gli inviai un abitino di
san Domenico Savio e il desi-
derio di tutta la famiglia , çom-
presi i nonni, fu esaudito. "E na-
to un bel bambino - mi scrisse
felice - sorride e raramente
piange! Lo chiamiamo Domeni-
co e lo educheremo cristiana-
mente. Anche la mamma si sta
preparando al Battesimo".
D. Gerosa Bruno, sdb, Arese
CON LA
MEDAGLIA
SUL CUORE
Ho iniziato la mia seconda gra-
vidanza molto bene, con l'aiuto
di san Domenico Savio , la cui
medaglietta ho sempre portato
sul cuore, e ho recitato ogni se-
ra la preghiera della mamma in
attesa. Ma verso il settimo mese
di gravidanza, una minaccia di
parto prematuro ci ha spaventati
tutti. Intensificando di più la pre-
ghiera sono riuscita ad arrivare
felicemente al termine . E nato
Mattia che significa dono del
Signore perché si è proprio trat-
tato di un regalo del Signore: il
parto infatti è stato davvero ri -
schioso a causa del peso del
bambino e del cordone ombeli-
cale attorno al collo. Per questo
voglio ringraziare Domenico Sa-
vio per essermi stato sempre
vicino e perché voglia continua-
re la sua protezione sui miei tre
bambini.
Irene Burzio, Pralormo (To)
COLPITO DALLA
SUA IMMAGINE
Durante l'anno scolastico , mio
figlio aveva evidenziato grossi
problemi di profitto a scuola,
con nostro grande dispiacere .
Anche lui aveva ormai perso la
fiducia , per cui sembrava sem-
pre più probabile un esito finale
negativo . Una sera in cui ero
particolarmente abbattuto , leg-
gendo il Bollettino Salesiano ,
rimasi colpito dall 'immagine di
Simone Srugi e dalla vicenda
che vi si narrava, in cui era stata
chiesta la sua intercessione.
Decisi dunque di mettere nelle
sue mani il problema di mio
figl io. Il miglioramento si notò
subito, l'esito fu positivo, l'entu-
siasmo è ritornato!
L.P. , Parma
NON C'È
SPIEGAZIONE
RAZIONALE
All 'inizio della primavera , mio
fratello si trovava ricoverato in
ospedale per gravi problemi car-
diaci. La sua condizione , a detta
dei medici , era disperata anche
perché aveva già subito parec-
chi infarti. Soffriva inoltre di de-
pressione poiché la moglie era
morta da pochi mesi e, non a-
vendo figli , era rimasto comple-
tamente solo. Un salesiano cui
mi ero rivolta in confessione mi
diede un'immagine di Attilio
Don Elia Comini.
UN RISVEGLIO DA
SANO: GUARITO!
Un nostro parente, Domeni-
co, cominciò a 17 anni a sof-
frire di una complessa situa-
zi on e dolorosa riferibile a
malattia infiammatoria croni-
ca idiopatica intestinale .
Dovette per questo interrom-
pere i suoi studi. Fu sottopo-
sto a varie cure ma sempre
con esiti incerti. Noi sempre
più preoccupati per l'anda-
mento della malattia, ricor-
remmo all'intercessione del
servo di Dio Elia Comini . Un
gruppo di cooperatrici sale-
siane si unì a noi invocando
il Servo di Dio ogni mattina
dopo la Messa. Fu così che
in seguito ad un intervento ,
anch 'esso ritenuto non riso-
lutivo, dopo un risveglio tran -
quillo e pronto, il giovane eb-
be subito la sensazione di
sentirsi bene, come da tem-
po non si era più sentito.
Ha ripreso il suo peso norma-
le, ha ripreso i suoi studi. Son
trascorsi tre anni e la sua
salute risulta sempre buona.
Guarito! Grazie all'interces-
sione di don Elia Comini.
Piera Molari Buttinoni,
Treviglio (Bergamo)
Giordani dicendomi di conse -
gnarla al l'ammalato perché lo
invocasse. Mio fratello conservò
sempre sul suo comodino que-
sta immagine . Sia lui che io lo
pregavamo ogni giorno. Il tempo
passava ma poi un giorno all'im-
provviso le sue condizioni co-
minciarono decisamente a mi-
gliorare , al punto che poté tor-
nare a casa e condurre una vita
normale. Gli stessi medici sono
rimasti molto sorpresi di questa
repentina guarigione .
Alessandrina Balestra, Pavia
È STATA
VERAMENTE
GRANDE
Con il cuore straziato dal dolore
mi sono rivolta a Mamma Mar-
gherita. L'ho invocata con tanta
fiducia perché lei è stata madre
e poteva capirmi: vedere il pro-
prio figlio soffrire è per una ma-
dre il dolore più grande. L' ho
pregata di stare vicino, di pren-
dere per mano il mio Giovannino
come faceva con il suo Giovan-
nino . E dopo tanto penare
Mamma Margherita è stata vera-
mente grande . Mi ha concessçi
la grazia che io le ho chiesto. E
venuta in mio aiuto ed ha esau-
dito le mie preghiere. Ho voluto
dirle grazie pubblicamente.
Rosa
Giuseppe Quadrio Maria Troncatti
TRE DIVERSE
GRAZIE
In ben tre occasioni ho potuto
constatare l'efficace intercessio-
ne di Don Bosco . La prima ri-
guarda mia madre che, ricove-
rata per problemi di cuore , ha
reagito in modo così anomalo
alle cure da non riuscire più
neppure a muoversi. Ho pregato
Don Bosco e lei si è ristabilita
molto in fretta tanto che ora non
più alcuna preoccupazione.
La seconda riguarda la mia
secondogenita che, caduta dalle
scale , ha battuto violentemente
la testa e dopo qualche istante
ha cominciato a vomitare. Rico-
verata in ospedale , tutto si è ri-
solto positivamente senza alcu-
na conseguenza. La terza n-
g uarda mia sorella che da
tempo cercava un lavoro sicuro.
Ora ne ha trovato uno ottimo in
un ambiente sereno e allegro. In
tutti questi casi ho invocato Don
Bosco che ora pubblicamente
ringrazio.
M. M. , Cambiano (TO)
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
firmate e senza recapito. Su
richies.ta si potrà omettere
l'indicazione del nome.
LUGLIO/ AGOSTO 2000 BS

5.7 Page 47

▲back to top
ocus
Constantza in Romania
sul mar Nero, il maggior
porto del paese.
C'è un oratorio salesiano .
L'opera è giovanissima,
la presenza salesiana
risale al i 997 e solo
l'anno scorso è stata
canonicamente eretta.
Suonano alla porta dei salesiani. Sono Marius, il fratellino e un
terzo ragazzo che ha il papà in prigione. Hanno fame. Sono spor-
chi, forse per aver rimestato negli immondezzai in cerca di qualcosa
da vendere o da mangiare. Do loro da mangiare. Allora chiedono
una caramella, poi un po' di latte da portare a casa, infine un sorri-
so! Sono poveri, talora bugiardi, e ladri ... per necessità! Marius
torna con un fratellino piccolo piccolo, cui una spranga di ferro ha
schiacciato l'alluce sinistro. Ha una brutta infezione. Pulisco e di-
sinfetto, e lui urla di dolore, ma alla fine dice: "Gata!Gata! ". Sono
stato attento nel curarlo, perché spesso qui i bimbi hanno l'AIDS.
I giovani a Constantza appartengono a famigl ie povere. Se zin-
gari o, come dicono qui, "zigani", sono ancor più poveri. I bambini
ammalati di AIDS sono più di 200, ma questo non è l'unico guaio:
tanti di loro hanno problemi familiari: genitori alcolizzati, divisi, o
con problemi con la giustizia ... Altri non hanno vestiti, scarpe, gio-
chi quaderni per la scuola, e molti non ci vanno proprio a scuol a.
Un centinaio tra preadolescenti e adolescenti vivono alla giornata e
dormono dove capita, anche nei canali delle tubazioni cittadine
(Cfr. articolo a pag. 12) .
Quando trovano chi si interessa di loro, si attaccano come le
mosche al miele, diventano insistenti e parlano di tante cose che tu,
straniero, non capisci se non col cuore. Se stai con loro, giochi con
loro, doni qualcosa, ti fanno festa, e subito chiamano tutti i tuoi
colleghi col tuo nome: se sei Sergiu, tutti i confratelli diventano
Sergiu; se sei Aldo, tutti si chiamano Aldo ...
Ragazzi/e che hanno nulla o poco, ma che all'oratorio, si sen-
tono felici, perché trovano chi li ama. Così è qui a Constantza. .. Se
vuoi venire e sei pronto ad amare, ad accogliere, a perdere un po '
di tempo per loro, sarai anche tu Sergiu o Aldo o Don Bosco! ...
Nove anni, IV elementare,
catturata dai racconti sul
Giubileo ascoltati dalla
, sua insegnante di religio-
ne, Mafi (Cfr. foto) , ha
scritto quanto segue.
Perché noi cristiani possia-
mo "giubiulare"?
Per il 2000esimo
compleanno di Gesù.
Dobbiamo intraprendere
un vrngg10,
o meglio
un pellegrinaggio,
breve ma indispensabile,
e arrivare al centro
del nostro cuore
per vedere se vi abita Lui,
e v1 nsuona
il suo messaggio.
Se c'è,
tutto il resto sarà amore
e pace
e soprattutto gioia
perché Lui
è la sorgente della gioia.
BS LUGLIO/AGOSTO 2000

5.8 Page 48

▲back to top
TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
TERRITORI INESPLORATI
di Giuseppe Morante
Frate handicap ...
CHIESA
-
di Giancarlo Manieri
I
0.
u:!E
Santo il "Papa buono".
w
zcwuNc:
e
uou:
:u:.,.
ei
~
~
ui
~
·.o9 .
"u '
~
o
cuii
e
E"'
'o
o
<Il
"u '
.!:
INSERTO CENTRALE
di Natale Maffioli
Da Nazareth a... Loreto.
MISSIONI
di Vito Orlando
Exallievi in missione.