Bollettino_Salesiano_200006

Bollettino_Salesiano_200006

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Mensile Anno CXXIV nr. 6
SDediz. ina.p. art. 2 comma 20/C legge 662/ 96
FIiiaie di Fl'l'8IIZ8
Spedizione nr. 6/ 2000
Aulllrizz. Direz. Prw. P.T. 50100 Firenze · C.M.P.
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NIL 1877
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IL GRANDE EVENTO
di Juan E. Vecchi
Don Bosco è e rimane nella nostra memoria come amico
dei giovani, con una capacità di attirarli che ha dello straordinario.
La sua biografia ne offre aneddoti abbondanti e singolari.
Ciò ha fatto gola a registi, scrittori e artisti.
2
La sua ami-
cizia però
si sarebbe e-
saurita presto
o non avreb-
be raggiunto
il cuore dei
giovani , se
egli non a-
vesse comu -
nicato qualcosa che i giova-
ni consideravano prezioso e defini-
tivo per la loro vita. Egli , seguendo
il linguaggio del suo tempo , espri -
meva questa cosa "principale " con
una frase: salvare l'anima. Da allo-
ra la portata e l'uso di molte parole
sono cambiati . Ma, per capire che
cosa Don Bosco intendesse dire ,
basta riferirsi al significato che Ge-
alla parola salvezza e a quan-
to fece per realizzarla.
Pane, casa, istruzione , preparazio-
ne al lavoro e alla vita sociale sono
indispensabili perché i giovani non
soccombano . Ma ci sono anche il
cuore e la coscienza, il pensiero e i
rapporti , il senso della vita e la co-
noscenza di Dio.
devozi one a Maria sono i segreti
della mia educazione. Era convinto
che il cuore dell'uomo si muovesse
in questa direzione .
Il giovane Michele Magone, in -
contrato alla stazione mentre Don
Bosco attendeva il treno , arriva al-
l'oratorio, monello ma non cattivo ,
trascurato ma non deviato . È un
bravo ragazzo , di una vitalità dirom-
pente e simpatica : gioca, socia-
lizza, studia, è contento con i com-
pagni e con i superiori . Gli manca
però una cosa: non ha scoperto la
dimensione religiosa , non conosce
la vita spirituale . Quando si para-
gona ai compagni e avverte questo
gap, scoppia in pianto . Allora ripar-
te , ricomincia un cammino , proprio
dalla consapevolezza che ha un 'a-
nima. L'artista che l'ha portato a
Il giovane Michele Magone, incontrato alla stazione
mentre Don Bosco attendeva il treno ...
Don Bosco provvedeva a tutto
secondo i bisogni dei giovani e le
sue possibilità ; ma l 'anima, cioè
l'apertura a Dio, la consapevolezza
di essere suoi figli , era non solo la
finalità ma anche l'energia più gran-
de per il recupero e la crescita dei
ragazzi.
Ad alcuni personaggi del suo tem-
po che lo apprezzavano come filan-
tropo egli ripeteva : religione e fede ,
Vang elo e Chiesa , sacramenti e
GIUGNO 2000 ns

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entrare e capire il proprio cuore è
Don Bosco .
Con questa chiave "dell 'anima" si
possono leggere molti , anzi tutti i
gesti di Don Bosco: conversazioni
in treno , rapporti con adulti , parole
ai giovani. Altrettanto si può dire
riguardo alle sue imprese : la stam-
pa, le missioni , la basilica di Maria
Ausiliatrice .
O L'amore spinge a liberare le
persone dai mali che le affliggono.
Ma tale promozione non è comple-
ta né reale se non ci si rende co -
scienti di quello che sono e verso
dove vanno . Ciò per Don Bosco
era un convincimento e anche una
gioia profonda.
Essendosi proposto di seguire il
modello di Gesù Buon Pastore ,
provvedeva il pane e la Parola, la
guarigione e l'illuminazione, l'acco-
glienza umana e la riconciliaz ione
con Dio, alla vita degna nel mondo
e a quella eterna.
Oggi ci troviamo con tre fenomeni.
Il modo come si parla dell 'uomo e
delle sue imprese sembra volerlo
rinchiudere e limitare in questo
mondo . Anche le questioni nobili
come la solidarietà, il progresso , la
libertà , il bene , la responsabilità
non vengono portati alle loro
conseguenze supreme né alle loro
motivazioni profonde.
C'è una certa paura di avventurarsi
nel mistero.
O D'altra parte c'è una ricerca di
fondamento e di senso che si
esprime in una religiosità vaga e a
volte deviante. Il cuore e la mente
dell 'uomo si sentono stretti nel solo
orizzonte materiale e rompono gli
argini in modo anarchico. In questo
contesto la comunità cristiana si
propone uno sforzo di evangelizza-
zione che richiede di ritornare ad
ascoltare Gesù e raccontarlo con la
testimonianza della vita e della pa-
rola. "La nostra scienza più emi-
nente è conoscere Gesù Cristo, e
la gioia più profonda è rivelare a
tutti le insondabili ricchezze del suo
mistero".
È allo stesso tempo il dono più vali -
do che possiamo fare ai giovani e
la grazia più grande che riceviamo:
condividendo cresciamo, comu-
nicando riceviamo .
Giugno 2000
Anno CXXIV
Numero 6
In copertina: Brasi le,
po lmone ciel mondo'.
immenso paese 111 cui
convivono sfruttamento
e povertà, be ll ezza
e ricchezza, una misce la
che potrebbe
dive ntare esplos iva .
(Foto: Lucia Angelini)
M ensil e di inform az ione
e cul tura rel igiosa edito
da lla Congregaz ione Sales iana
di San Giova nni Bosco
D i r et t o r e:
GIANCARLO MAN IER I
IESA
12 Grandi appuntamenti
- Mss10N1
14 Ricchezza latente, povertà patente
- Soc1ETÀ
16 Di debito si muore <11
di Silva no Stracca
di Giovanni Eriman
di Ferdinando Co lombo
DUCAZIONE
20 Il più nobile degli hobby: educare
di Gianca rlo Manieri
- cE TRALE
23 La basilica di San Clemente
di Natale Maffi oli
28 La "voce" amica
di Maria Antonia Chine/lo
BRICHE
2 li Rettor Maggiore - 4 li punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel mondo
- 11 Prima pagina - 18 Zoom - 19 Lettera ai giovani - 22 Box - 27 Il doctor }.
- 30 Libri - 32 On Line - 34 Come Don Bosco - 36 Carta di Comunione - 37 Laetare
et benefacere... - 38 Giubileo - 40 I nostri morti - 41 // Mese - 42 I nostri santi
- 43 M. D. Mazzarello a fumetti - 46 Solidarietà - 47 In primo piano/ Focus
Redazione : Maria Antonia Chinello -
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
· Natale Maffioli . Francesco Motto Vito Orlando
Collaboratori : Teresio Bosco - Angelo Botta·
Severino Cagnin - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti -
Bruno Ferrero - Sergio Giordani - Bruna Grassini
Jean-François Meurs . Giuseppe Morante
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Registrazione : Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie -
Guerrino Pera - Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
parte del prossimo numero .
Basta coll egarsi via Internet
a questo indirizzo: www.sdb.org
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Tel. (06) 44.60.945.
Direttore Respon sabile : Antonio Martinelli
intestato a Direzione Generale
Opere Don Bosco, Roma.
BS GIUGNO 2000

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di Carlo Di Cieco
PISTOLA
E TELEFONINO
Pistola e telefonino sono i due nuovi giocattoli di moda
per i bambini. Da noi, in Italia, la pistola magari è solo episodica,
ma in altri paesi - dicono più civili - come gli Stati Uniti,
le pistole sono molto più diffuse tra gli arredi domestici.
E si sa, le pistole servono per sparare non per annaffiare fiori.
e apita così che le c_ronache,
sempre con maggiore
frequenza , raccontino
di bambini al di sotto dei 1O anni
che sparano e uccidono altri
bambini. Senza malizia, ma per
sciagurata disgrazia o per gioco
crudele. E i grandi , specie
se anziani , si mettono le mani nei
capelli per questi delitti impensabili
e gridano al cielo i loro timori ,
con tristi presagi su chissà dove
andremo a finire ora che ci sono
anche bambini assassini.
In Italia le pistole non sono
ancora arrivate come le noccioline,
ma arriveranno a mano a mano
che la violenza sociale crescerà in
proporzione alle cose che saremo
chiamati a difendere , prima fra tutte
la stessa vita che perderà valore
sempre di più rispetto ai beni
di consumo o alla tentazione
di una dose in tempo di astinenza.
Ma sono arrivati i telefonini, di tutte
le taglie e di tutti i colori , studiati
per tutte le età, infanzia compresa.
Con gli anni li regaleranno ormai
anche ai lattanti insieme al ciuccio ,
perché farà tendenza tra gli adulti
vantarsi del loro bambino che sa
parlare al telefonino.
E intanto per i bambini
delle elementari il telefonino sta
diventando un surrogato dei
genitori . Un nuovo status symbol
o una specie di cordone ombelicale
prolungato tra genitori e figli ,
separati dalla scuola e dal lavoro.
Il telefonino in classe è come
la merendina che diventa
una moda a cui diventerà difficile
sottrarsi . Con buona pace di quanti
pensano che la crescita
del bambino riceva un beneficio
da una graduale separazione
dai genitori , perché lo aiuta
a maturare e a far da sé.
Ma non sono i bambini
accessoriati a fare scandalo.
Essi sono lo specchio dei nostri
desideri e dei nostri valori . Ogni
società, soprattutto benestante ,
ha i bambini che vuole . A volte
possono essere un segnale di
tendenza di dove e come la società
si dirige. Se sono sofferenti
o consumisti all 'eccesso, non vale
prendersela con i bambini qwand0, .
sono gli adulti a scegliere p
E lo dimostra la vicenda de
giovani vittime di baby gang ·
di estortori. Necessitare di piçc
o ricattare piccoli coetanei per
disporre di centinaia ai migliaia
di lire, è indicativo della piega
di quello che ci aspetta.
La febbre del denaro
si sta trasferendo nei minori .
E non c'è modo, si presume,
di frenare questa ricerca
se i bambini vedono gli adulti
assolutamente condizionati
dal denaro e dediti specialmente a ·
raggranellarlo in crescente quantità.
Con quale credibilità si pensa
di convincere i piccoli a non amare
il denaro, quando gli stessi adulti
che tentano di educarli sono
drogati dalla voglia di fare
e spendere soldi sopra ogni cosa.
Tanti educatori e genitori cristiani
si lamentano, ormai con frequenza,
dell 'indifferenza crescente nella
società verso il senso di Dio.
Ma poi trovano del tutto normale
scandire la propria vita sulla
produzione e il guadagno .
E i bambini respirano
la convinzione degli adulti
che sia più saggio affidarsi
al denaro che a Dio.
Sono gli adulti che devono guarire
da una malattia così grave se
vogliono curare i bambini.
GIUGNO 2000 BS

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zio radicato anche nelle auto- compete allo Stato il quale
rità giudiziarie che il marito deve assicurarlo a tutti impar-
non possa essere vittima. lo zialmente. Questa è libertà.
posso testimoniare di abusi
psicologici e morali subiti in
Egidio, Roma
prima persona. Mi sono spo- Caro signore, ho l' impressio-
sato con una donna cubana ne che lei abbia un concetto
che mi scriveva lettere cl' a- di libertà un po' , diciamo , di-
more ".francescane".. Ma verso dal mio. Vede oggi la
appena ha messo radici qui società marcia verso la li-
tutto è cambiato: urla , offese, bertà assoluta , anzi il liberta-
provocazioni, minacce, lanci rismo. Lo predicano non po-
di ghiaia, soprammobili, bic- chi politici, imprenditori, com-
chieri , piatti ed anche matto- mercianti , giovani. . . ci si bat-
ni. .. Contro di me, natural- tono e sbattono in tutti i modi,
mente. Arrivò a minacciarmi urlando che lo Stato è l' istitu-
'1,,";I f;IYBER SPOSI. Mi stra civiltà del computer ri- col coltello ... Poi.furbamente zione che questa libertà deve
sento un po ' ridico la per- schia di trasformare la nostra si è ri volta ali' UD .I. ribal- tutelare: glielo ha consegnato
fino a scriverne, ma non ne esistenza in u.n grande gioco tando la .frittata e facendomi il popolo questo compito. Li-
posso più , per cui vo rrei sen- senza speranza. Dicevano i no- passare per ubriacone e vio- bertà in tutto e per tutto...
tire un parere, prima che com- stri venerati antenati: "Gioca lento, denunciando selvagge Con una eccezione: la scuola .
metta qualche sproposito. Si coi fanti e lascia stare i san- agg ressioni... che in vece ave- Quella no, non è un ' impresa
tratta di mi a figlia che con un ti" . Già , ma chi lo dice ai pa- vo subito io. Fece intervenire libera. Quella è un' impresa
gruppo di amiche dice di non droni di Internet? Ogg i tutto i carabinieri procurandosi, statale. Si invoca libertà di
volere più avere a che fare col si trasforma in gioco, forse chissà come, em.atomi e con- divorzio , libertà di aborto , li-
matrimonio, perché a lei basta per evitare le difficoltà della dendo il tutto con calunnie bertà di eutanasia , libertà di
e avanza que llo che contrae vita , per esorcizzare la paura, .fantasiose. I vicini sanno be- cura, libertà di impresa, li-
su Internet, che oltretutto non per sfuggire alle responsabi- ne come stanno le cose, ma bertà di mercato , libertà di
è così obbligante, ri stretto e lità, per rincretinirsi in un l'Italia è un paese omerto- parola , libertà di critica, li-
noioso come que ll o che si fa mondo di ... cybe,favole. Quel- so... Il risultato della storia è bertà di. . . vattelapesca; ma
in chiesa con uno che dopo le de i nostri nonni, almeno, ci che son.o stato condannato: libertà di scuola no' Perché?
un mese g ti tradi sce ... Ca- insegnavano ad affrontarla la lei ha ottenuto metà del mio C'è qualcosa che non torna ,
ro direttore, ma stiamo mica vita. Queste no, c' insegnano stipendio di insegnante, e la caro signore!
diventando tutti scemi a que-
sto mondo?
Egidia , Roma
il contrario, a fuggire la vita ,
a evitare le responsabilità , a
trasgredire senza subirne le
conseguenze, ad avere il no-
O casa che poi ha abbandonato.
Ora viaggia in M ercedes coi
suoi nuovi amici, mentre io
N CHIESA Ml AN-
vivo ospite dei miei genitori NOIO. Caro rettore, io
Mi sa tanto, cara signora , che stro harem privato in barba a anziani. .. Avendo un' indo le sono già avanzata negli anni ,
un ram o di follia ci colpisce tutte le leggi, ad essere biga- pacifica, ho rifhttato di pormi ma leggo tutto il BS. Mi piace
sempre phì frequentemente, mi, trigami, poligami senza sul pian.o conflittuale e ora ne la rubrica delle lettere perché
noi cittadini del/' era informa- che la moglie reale (o il mari- pago le conseguenze, perché si vede quante difficoltà ha la
tica che abbiamo inventato la to reale) ci prendano a ceffo- qui in Italia sembra non si ge nte e quanti problemi gli
vita "virtuale", e cominciamo ni non virtuali! Come vede, possa ammettere che una del appartengono. Anche io come
a credere che sia migliore di cara signora , c'è sempre phì "gentil sesso" possa prevari- altri ho molta difficoltà in
quella reale... Ho letto da bisogno di educazione e pre- care il "sesso fo rte" . . . E nem- chiesa, mi annoio, mi distrag-
qualche parte , proprio a pro- ventività.
meno la Chiesa mi ha aiutato go, non seguo, anche perché,
posito del sito Uno Puntozero
per quanto riguarda l' annul- come ex insegnante, mi viene
da lei citato: "Il matrimonio
l f , virtuale non avrà ovviamente
&:.I alcun effetto civile, però con-
lamento . .. N onostante tutto io
ITTIME SOLO LE mantengo la mia dignità e se-
DONNE? Ricevo, e renità...
sente di conquistare quella pubblico senza commento Marco M ., prov. di Bologna
e~~?c~ !i,t!:!~~~: piena libertà che spesso man-
ca nella vita reale". Il che in
parole povere e forse un po'
volgari significa che uno può
fare quel che gli pare. Beh,
una lettera " particolare", chie-
dendo veni a a chi me l' ha
ino ltrata per aver dovuto
"compattarla", non avendo lo
spazio suffi ciente per trascri-
da giudicare che ciò che vedo
APPELLI
Se avete l'hobby dei fran-
cobolli , cercherò di non
farve li mancare. Se cercate
am icizie, io ci sono: Batti-
stella Antonella, Via Fer-
certo sua figlia ha poche pre- verl a intera ... Attendo dai ri guardo all a scuo la a me ro di cavallo, 94 - 66034
tese, se si accontenta di un lettori qualche reazione ... sembra che la vera libertà sia Lanciano (CH).
surrogato cibernetico del ma-
trimonio. E comunque, cara
signora , non l'ha capito? È
tutto un gioco, magari un gio-
co p er adulri - quindi osceno
- ma di gioco si tratta: la no-
Spett.le Direttore, ho letto
che le violenze in.famiglia so-
no in aumento... e vittime so-
no sempre mogli e figli, mai i
mariti. Sembra un pregiudi-
que lla che lo Stato il quale
garanti sce a tutti la scuol a
gratis, ponendo tutti sullo
stesso piano. La scuola è un
g randissimo servi zio, costo-
siss imo e delicatissimo che
Scambio schede telefoni-
che usate e francobolli nuo-
vi mondiali: Monica Giaia
Levra, Via S. Michele, 49
- 10094 Giaveno (TO).
GIUGNO 2000 BS

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Non ci è stato possibile pub- 1---------------------------------------
blicare tutte le lettere perve-
nut e in reda zione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale. tra le altre cose che per prega- pre in accordo con il vescovo
re bi sogn a fare eserc izi di re- del luogo . Ovviamente le cose
spirazione con un mantt·a, u- che fa non sono per tutti gli
e sento è " banale", detto male sando il diaframma [... ] Pre- stomaci... E non tutti gli "al-
e reali zzato peggio e il più feri sco la solidità contadina di lievi" sono bravi allievi... E la
delle volte quello che i preti Don Bosco[ ... ].
sua via alla meditazione e al-
dicono in 20 minuti si potreb-
be dire, molto più efficace-
Simona, Torino
la preghiera non è una via ne-
cessaria , ma una delle tanre,
mente, in 5 minuti.
Gentile Simona, le dico quel- p er costruire una personalità
Antonia, Verbania
lo che so, poi fa ccia lei. I
"Ricostruttori" intanto si chia-
cristiana. Altro non so dire.
Gentile Signora, spesso le dif- mano così non perché abbia-
f.;'RA. fi coltà di stare in chiesa pro- no inrenzioni vagamente edili, ,.A PAUSA/PREGHIE-
vengono dal fatlo che ci si il termin e è riferito alla psi-
Caro rettore, [... ] ho
pone (nostro malgrado! ) nel- che, alla personalità. Dal che sentito dire che in un comune
/' atteggiamento e con le a- si evince che queste comunità de lla mi a bella Isol a, I'ammi-
spetlati ve di chi va al cinema. (so no una trentina in Italia) ni strazione avrebbe votato una
L'attesa di uno spettatore, di vogliono avvicinare i lontani, deli bera in cui viene concessa
qualsiasi spettatore di questo persone che hanno bisogno di a i dipendenti , oltre all a tradi -
mondo è di assistere a uno "ricostruire" o riconquistare ziona le pausa/pranzo e al
spel!acolo che ti colpisca sul o semplicemente rafforzare un break/coffee, anche la pausa/
piano emotivo, che susciti sen- equilibrio psicosomatico, per preghiera . . . Ma le pare one-
tim enti di piacere, che ti tiri avere capacità di concentra- sto? [. .. ]Quale altra pausa in-
.fiwri almeno per un po' dal zione, di dominio di sé, e vi- venteranno per lavorare di
tran/tran quotidian o. Un' a- vere una vita più integrata. meno?
zione liturgica non assomi- Proprio per questo i m.etodi
glia nemmeno alla lontana a che vengono usati sono quelli
Rosalia , Caltanissetta
un' azione scenica. Oltre tulio più sperimentati e di più lun - Cara signora , mi è capitato
non si è spettatori ma attori, ga tradizione, quelli orientali di assistere, una sola volta, a
dunqu e parte della riuscita o orientaleggianti. Ecco an- una seduta consiliare in un
dipende da noi. Non sono le che perché si parla di mantra comune di questa nostra bella
parole del prete, ma il collo- o di yoga o pratiche respira- Italia . Ne sono uscilo srordito
quio personale con Dio che torie in cui ovviamente è inte- e sbalordito, perché sono sta-
contano. Ascoltare è un' arte ressato il diqframma.. .
to spettatore di tre ore di ba-
che abbiamo smarrito. Pen- li padre gesuita che segue que- garre, tra in sulti , urli, battu-
siam.o ad esempio che la pre- sti gruppi è persona straordi- ta cce , e non poche oscenità di
ghiera esiga che si parli a nariamente sensibile e attenta qualche pseudopoliticante più
Dio, in vece è il contrario. ai bisogni moderni sopratlut- esagitato di altri , ecc . Un mo-
Chiaro che una liturgia sciat- to dei "lontani" e in un mon- do ben strano di go vernare ,
ta condita di parole scialbe e do che appare come il distil- mi sono detto... Ecco : se la
di un discorso chilometrico lato della dissipazione, della pausa preghiera servisse in
non aiutano per nulla il no- s.fi·enatezza , della sregolatez- qualche modo a diminuire il
stro sf orzo di partecipazione, za, vuole "ricostruire" una volum e di variopinte villanie
ma, rip eto, attori siamo tutti : personalità capace di supera- che si scambiano gli ammini-
in chiesa non ci sono spella- re questa soggezione cosmi- stratori in occasione delle se-
tori, per cui ciascuno, nono- ca, di riconcenrrarsi su se dute consiliari (spero non sia-
stante ciò che sente dire o stessa, di riprendere contatto no tulle così!) e a fa r aumen-
vede fare , può percorrere i col proprio io prof ondo , di ri- tare la collaborazione tra grup-
sentieri nascosti dell'azione tagliarsi momenti di deserto, pi contrapposti per il bene
liturgica e incontrare Dio che di intimità, di silenzio anche degli amministrati, allora ben
li percorre con te.
in mezzo allo schiamazzo in- venga la pausa/preghiera.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci . Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
verecondo da cui siamo con- Ma temo, ahimè , che nemme-
tinuamente assaliti e debilita- no questo tipo di medicina sia
l'!JHI SONO COSTO- ti... Le dirò ancora che il pa- efficace in certe situazioni.. Per la vostra corrispon-
~RO? Caro Direttore, ho dre Cappelleflo non è un "bat- Mi raccontava a mo' di bar- de nza :
conosciuto tempo fa i " Rico- titore libero" , né un cane zelletta un amico consigliere
struttori " di padre Cappellet- sciolto ; la sua organizzazione comunale che loro erano reli-
to. Credevo si trattasse di uno è riconosciuta ecclesialmente giosi perché dicevano sempre
IL BOLLETTINO
SALESIANO
dei tanti movimenti religiosi, dal vescovo di La Sp ezia e le litc111ie.. . litanie di parolac- Casella post. 18333
invece mi pare quasi una set- ogni volta che si presenta in ce! Est modus in rebus, sen- 00163 ROMA Bravetta
ta, con tanto di lavagg io de l una regione o una diocesi per tenziavano i latini , e volevano
cervello de i suoi appartenenti , f are i suoi corsi particolari , dire che una delle grandi vir-
e a vo lte mi sembra che sfio- che preparano alla medita - da colti vare con una sana
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
rino l'eres ia [.. .] Affermano zione e alla preghiera, è sem- edu cazione è "l' equilibrio".
8S GIUGNO 2000

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0NtTALLJl . _N_E_L_M_O_N_D_O_ _ _ _ _ _ _ _ _ __
CARACAS,
VENEZUELA
361 ° LA RADIO
GIOVANE
Dopo l'alluvione che ha co l-
pito a dicembre la zona co-
sti era del Venezuela, il 3 1
gennaio sono riprese le tra-
smi ss ioni di rad io 36 1°, I'e-
mittente che da due ann i fun -
ziona presso il Co lég io e la
Scuola tecni ca Mari a Auxi li a-
dora di Caracas. 36 1° è una
radio nata per creare uno spa-
zio giovane, uni co e partico-
lare di partec ipazione e co-
municazione. Si è posta l'o-
biettivo cli promuovere una
educazione all a comunicaz io-
ne che approfitti delle ri sorse
tecnologiche es istenti , forni-
sca chiavi di lettura per la
comprensione dell a cultu ra
attual e e aiuti a vivere un a
cittadinan za res ponsabile. Al
momento sono circa 50 i g io-
vani che lavorano nell a rad io,
in ·ieme a docenti ed educato-
ri delle due scuo le. li traguar-
do che ci si è posti per il pros-
simo futuro è che "36 1°"
ve nga gestita compl etamente
dai ragazzi, "soltanto" accom-
pag nati nel loro cammino da-
gli ad ulti .
ROMA
OLTRE LA PORTA
DEL 2000
Molto significativ i sono stati i
temi affrontati a Roma per
l' ormai cons ueto Convegno
del Movimento giovanile sa-
lesiano del Lazio.
200 giovani provenienti eia
tutta la reg ione si sono incon-
trati per disc utere dell a remis-
sione del debito ai paes i po-
veri , dell a moratoria dell a pe-
na cli morte e dell a sanatoria
deg li immigrati. Le proble-
mati che sono state approfon-
dite eia esperti tra cui don En-
rico dal Cavolo , sa les iano
membro ciel comitato centrale
del Grande Giubileo ciel 2000
e rappresentanti di Amnesty
International. 1800 ragazzi so-
no invece sbarcati a Udine per
la XXII Festa dei Giovani.
Due grandi padiglioni , per gli
incontri di massa e per gli
stand del pomeriggio hanno
animato la giornata, anche gra-
zie alla presenza della TPS
band e alle rappresentazioni
cieli ' artista sa les iano Siro Lo-
pez. Monsignor Alfredo Batti-
sti , vescovo di Udine, ha par-
tecipato alla manifestaz ione ac-
cogl ienclo la Croce sco lpita e
dipinta nell a mattinata da don
Siro. Una giornata di gioia, in
cu, i giovani sono sces i 111
campo con idee e progetti
nuov i per richi amare gli ado-
lescenti di tutto il triveneto.
MALTA
DUE BUSTI
IN BRONZO
Un 'anticipazione dell e cele-
brazioni , che nel 2003 ricor-
deranno il centenario dell 'ar-
rivo dei sales iani a Malta, si è
svo lta qualche giorno fa all a
presenza del Mini stro del Tu-
rismo, l'onorevole Michael Re-
folo. Per ini ziativa dei coope-
ratori salesiani maltes i, sono
stati inaugurati dav anti a San
Patrizio, prima casa sa lesiana
a Malta, due busti di bronzo
dedicati a don Rua e a Sur
Fan s Maria Galea. Si vo leva
così ri cordare l'attenta opera
cli due person agg i che molto
hanno operato perché i reli -
gios i potessero venire a lavo-
rare nell ' isola. Don Rua, che
visitò questa terra due vo lte
ali ' inizio del Novecento, è con-
siderato padre dei salesiani a
Malta. Ma le celebrazioni 11011
si sono fermate ali ' inaugura-
zione dei busti. Le poste mal-
tes i, dopo i francobolli com-
memorativi cli Don Bosco e
don Nazzareno Cam illeri , ne
GIUGNO 2000 BS
hanno emesso uno per
Sur Fans Maria Ga- niato per l'occasione una mo-
lea, e anche la Ban- neta di due lire maltesi in ar-
ca Centrale ha co- gento, con corso legale.

1.9 Page 9

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Straordinari
MOZAMBICO
DANNI ALLE CASE
SALESIANE
Non ci sono state perdite u-
mane nelle comunità salesia-
ne del Mozamb ico, ma note-
vo li si ono rivelati i da nn i
alle strutture sia nell a capitale
Ma puto che nei dintorni . Il
bollettino dei disastri viene
stilato dal delegato don Va-
lentin De Pabl o. La casa più
dannegg iata è risultata la " Do-
menico Sav io" di Matola. Una
tromba d 'acqua ha spazzato
via circa 90 metri ciel mu ro cli
cinta e invaso la scuola pro-
fess ionale, rov inando macc hi -
ne e impi anti elettrici. La
scuola di arti e mestieri di
Moamba, che accog lie 11 5
interni e 300 esterni , è rima-
sta senza acqu a potabile, poi-
c hé la cresc it a cie l fi ume
ha distrutto i sistemi di cana-
li zzaz ione.
Le parrocc hie più co lpite
sono state quelle cli San Giu-
seppe Lhanguene e ciel Quar-
tiere G iard ino. 800 fa mi glie
circa hanno subito gravi dan-
ni all e abitazioni e so lo una
parte ha trovato rifugio presso
i loca li del teatro. Malgrado
la difficile situaz ione, i sa le-
siani si sono rimboccati le
mani che e hanno ini ziato a
ria vv iare le atti vità scolas ti -
che e pas tora li .
TORINO, ITALIA
I 90 ANNI DEL
MAESTRO MARIO
CAFFARO -RORE
Buon compleanno Maestro!
L'artista lo scorso 26 fe bbraio
ha festegg iato a Torino 90 an-
ni . Alunn o di don Alberto Ca-
vigli a, che con idera la sua
guida spirituale e ideale, il
pitto re ha iniziato a lavora re
giovani ss imo negli ambienti
salesian i. Varie sono le città
che accolgono suoi dipinti , e
molte delle sue opere si pos-
sono amm ira re nella Bas ilica
di Maria Ausiliatrice a Val-
docco. Proprio qui sono in i-
ziati i fes tegg iamenti , con un a
ce lebraz ione pres ieduta da l
direttore de l Centro Stud i Don
Bosco, Cos imo Semeraro. Ac-
compag nato da i due fi gli, il
Maestro è stato circondato dal-
!'a ffetto di quanti gli hanno
dimos trato la loro riconoscen-
za per la grande capac ità e
l' attenta sensibili artistica
con cui ha saputo ra ppresen-
tare fi gure e idea li dell a spiri-
tuali tà sa lesiana.
I L'annullo speciale sopra riportato, che presenta
sia nell 'illustrazione che nel timbro la Santa Famiglia,
e nel francobollo l'adorazione degli angeli
al Bambino Gesù, è stato emesso dalle Poste Vaticane
in occasione del Natale 1999.
ANNO MARIANO
La sorpresa venne il 1° gennaio 1987, quando ,
nel corso dell 'omelia, il Papa esclamò, rivolto alla
Madre di Dio: "(La Chiesa) vuole celebrare uno
speciale anno a te dedicato, un Anno Mariano ,
che , iniziando la prossima Pentecoste , si conclu-
derà l'anno successivo con la grande festa dell 'As-
sunzione ". Seguì la pubblicazione dell 'Enciclica
Redemptoris Mater, il 25 marzo 1987. L'anno si
configura dunque come un giubileo straordinario
cui lo stesso Papa volle dare il significato di
preparazione : un anno dedicato a Maria che
precede quello dedicato a Cristo , "come la Stella
del Mattino precede il sorgere del Sole".
Quest'anno speciale era perciò per papa Woj-
tyta , la prima tappa, e, in qualche modo , l'ante -
prima del Grande Giubileo di fine Millennio in
corso di celebrazione. Il 6 giugno , vigilia dell'aper-
tura ufficiale, il Papa si recò a Santa Maria Mag -
giore per recitare in mondovisione , in 12 lingue e
in collegamento con 16 santuari mariani sparsi nei
vari continenti, il rosario, la preghiera di gran lunga
più recitata in ambito cattolico .
Per l'apertura ufficiale , l'indomani , il Pontefice in-
dossò la storica mitra (il copricapo) usata da Pio
IX il giorno della proclamazione del dogma dell 'Im-
macolata Concezione , 1'8 dicembre 1854.
Numerosissimi i pellegrinaggi, in stile mariano ,
che raggiunsero non solo Roma, ma anche gli altri
santuari dedicati alla Vergine sparsi nel mondo .
Altrettanto numerose le beatificazioni e canonizza-
zioni . Tra le altre suscitarono un certo scalpore
quella di suor Smeralda Calafato , clarissa sici -
liana, le cui consorelle , di stretta clausura , per la
prima volta poterono uscire dal Monastero di
Montevergine ; e quella di 117 martiri vietnamiti.
IJS GIUGNO 2000

1.10 Page 10

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l00annifa
Nel BS del giugno 1900 sotto il ritratto
che riproduciamo è riportato un articolo dal titolo
"IL CUORE DI DON BOSCO
E LA GIOVENTÙ".
Si tratta di un elogio pronunciato ad Alassio
per la commemorazione della morte di Don Bosco.
Di vero entusiastico elogio si tratta in cui oltre
a san Paolo si scomodano Platone, Victor Hugo,
Fernet, Foscolo, Renan, ecc.
Ne riportiamo un pezzo che ci sembra buono
per qualche confronto...
IN ITALIA
NEL MONDO
Ai nostri giorni si parla spesso della scuola laica.
Che cosa è essa mai? [.. .] "La scuola laica, quanto
alle persone, è l'esclusione del prete, solo perché è
prete; e quanto al metodo , è 1' astensione a ogni ac-
cenno, che abbia accenno colla religione." - Don
Bosco ha conosciuto i guai di questa scuola, che è
una vera sconciatura; ha mirato con occhio com-
passionevole questo pubblico macello delle anime
giovanili, e n'ebbe d' orror la testa cinta. Povera
gioventù! Ti hanno proibito di pronunciare il nome
di Gesù , quel nome dolcissimo, che, scoperto il
capo, pronunciava con tanta riverenza Isacco New-
ton , il quale, come cantò il Foscolo, tanta ala stese
sulle vie del firmamento. Ti hanno insegnato a be-
stemmiare quel Gesù benedetto che lo stesso Renan
riconosceva la pietra angolare dell ' umanità [... ].
Hanno cercato di spegnere nel tuo cuore la scintilla
di quella religione, che Vittorio Cousin nel 1840 in-
culcava nell 'insegnamento delle scuole; di quella
religione, che i geni più celebrati del!' umanità
hanno riverito e praticato [... ]. E Don Bosco si ac-
cinse di buon grado all ' opera. Egli dopo essere
stato educatore, si fa maestro della fanciullezza
[... ] per loro erige case di educazione, collegi,
dove la gioventù, dell ' uno e dell 'altro sesso, riceve
il pane di una correttissima istruzione.
GIUGNO 2 000 BS
VALENCIA, SPAGNA
UNA FESTA UN PO' ...
PARTICOLARE
Le av an g uardi e de ll a pittu ra
hanno toccato anche la fes ta
di Don Bosco . Il 3 1 ge nn aio a
Valencia s i è festeggiato, co-
me ovunqu e, il santo dei g io-
va ni. Mi gliaia so no state le
manifestaz ioni orga ni zzate in
tutto il mondo sales iano e no.
A Ya lenci a, in Spagna, pe r
esempio, la mattina del 3 l i
ragazzi hanno trovato affisso
un g rande poster co n il vo lto
di D on Bosco su c ui sono stati
in vitati a sc riv ere tutto qu ell o
che vo levano.
Og nuno ha av uto la poss ibi-
lità di sv iluppare la propri a
creati vità, di rivol ge re a que-
sto "amico" tutti i pens ie ri , le
rifless ioni , le ri chi es te di aiu-
to o le semplic i manifestazio-
ni di affetto che il cuore detta-
va loro. I messaggi sono stati
talme nte ta nti che si sono do-
vuti agg iunge re a ltri fog li, su
c ui pote r lasci are la propria
ammirazione per un prete tan-
to vic ino ai ragazzi e d a loro
pe rce pito come . . . uno de l
gruppo!
BETLEMME,
ISRAELE
L'ICONA DI DON
GIOVANNI BOSCO
È davvero suggesti va la pri-
ma e uni ca ico na di sa n G io-
vanni Bosco ne ll a ca ppe lla de i
sa les iani di Be tl emme ! L' ha
dipinta ne l 1988 l' arti sta M a-
ri e-Paul , un a suora benedetti -
na eg izian a, che v ive a Be-
tl emme ne l Conve nto sul
M onte deg li Ulivi . Ed è le i
stessa a parl arc i cli qu esto di -
pinto, c he neg li ori e ne i co lo-
ri ri co rda il tipi co paesagg io
dese rti co de ll a sua te rra, co n
un Do n B osco presce lto pe r
una mi ssione spec ia le, che lo
porte rà a c urarsi de i g io vani e
soprattutto di que lli più pove-
ri. So no du e i fanciulli che lo
circo ndan o, i quali ne lla lo ro
rappresentaz ione ico nografi ca
ripo rtano a ll a me mori a fi g ure
de ll a pittura bi za ntina e copta.
All a stessa tradi zio ne sembra-
no ri fa rs i anche le immag ini
de l C ri sto, da c ui Don Bosco
ri ceve il mand ato e la benedì-
zione, e di M ari a Ve rgine, la
gra nde Medi atri ce de lla sua
opera.
,--~-....,......---:--:.n~ -r.i~r-i1
'

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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PRIMA PAGINA
Maria Trigila
Professore, che significa
questa alleanza tra una fa-
coltà di lettere classiche e
un Istituto che si occupa del-
la cura del debole?
Si tratta di promuovere un a
cul tura che - va lorizza ndo le
sue profo nde rad ici classiche
e cr istiane - si mu ova all ' in-
segna della so lidari età e de l
serv iz io, abbatte ndo le bar-
ri ere che mortifi ca no la cul -
tura stessa. Le due istitu zioni
ed uca no i giova ni a l Tr a-
scendente, no n chiu so nell a
sua divinità ma fa tto uomo
LETTERATURA dolorante e crocifisso, affin-
ché lo sapp iano ri co noscere
nell ' uomo da amare e servi re.
Quali criteri di comporta-
CLASSICA E
PROMOZIONE mento umano suggeriscono
le letterature classica e cri-
stiana antica?
Esse, nell o svi lu ppo storico
c he l e ca ratter i zza, so no
UMANA
giunte a traguardi irrinuncia-
bili per ogni uomo appass io-
La facoltà di Alta Latinità
nato d i cultura e di promo-
zio ne umana. Indico il co n-
dell'Università Salesiana e l'Istituto
cetto di persona co n le imp li-
Ricerca scientifica di Troina
caz ion i che ne deriva no; l'at-
tenz ione e iI rispetto dava nti
affrontano con periodicità biennale
ai misteri di Di o e dell ' uomo;
una riflessione sui valori che
le proposte di co nv i ve nza
umana sempre più orientate la letteratura classica offre a giovani
verso la libertà e la fraternità;
i grandi idea li de l la so li da-
e adulti in questo fine millennio.
ri età e de l servizio ...
Abbiamo intervistato
In una scala di risorse, a qua-
le darebbe la priorità oggi
per la promozione umana?
uno dei promotori, il professor
Enrico Dal Covolo.
Ovviamente ai giovani e all a
loro educaz ione. Su ll a fo rma zione giovanile in vesti rei
in maniera prioritaria le risorse per un progetto forte e
origin ale di cu ltura e promozione umana.
piano de l lin guagg io, del
recupero dell e diverse cultu-
re e dell a stori a intera.
Cultura, promozione umana,
itinerari educativi... Che
senso hanno nella società
della globalizzazione?
La c ultura de ll a globa li zza -
z ione co mporta il per ico lo
de ll 'app iattimento culturale,
de ll a perdita d i ide ntità.
L'itinerar io de ll e letterature
c lassica e cri stia na insegna
qualcosa d i decis ivo sull a
persona: che l' uomo è mira-
bi lmente vario e irrepetibi le,
che la diversità va va lori zza-
ta co m e ricchezza, acco-
gli endo e ri spetta ndo diffe-
renti identità, provenienze e
cu lture... Questo certa mente
non è poco.
Siamo d'accordo. Grazie
professore.
Ritiene che si possa ricuperare la memoria classica
nelle generazioni giovanili?
Perché no? Sono co nv in to che lo studi o dell e antiche
test imonianze sia sorgente di discernimento. Per un
credente il periodo dell e ori gi ni cri stia ne è esemp lare
ri guardo all a questione sociale, all a questione femmi-
nil e, al rapporto fede/mondo, ecc. L' in co ntro tra cri-
stia nes imo e cultura class ica d iede frutti decis ivi sul
Il professor Enrico Dal Covolo,
promotore del Convegno.
La giornalista
Suor Maria Trigi la.
BS GIUGNO 2000

2.2 Page 12

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
GRANDI GIUGNO È UN MESE
APPUNTAMENTI CARICO DI
SUGGESTIONI PER
LA CHIESA GIUBILARE,
AffENDONO
I PELLEGRINI... di Silvano Stracca
XLVII Congresso Eucaristico lnternrllionale
Roma, 18 - 25 giugno 2000
Il logo del Congresso Eucaristico
Internazionale dell 'anno giubilare.
,,p reghiamo, recitava la ri-
chiesta, pe rché i c ri sti a-
ni sappi ano pe ntirsi del-
le parole e dei compo rtame nti che
a volte sono stati loro suggeriti
dal! ' orgoglio , dall' odio, dall a vo-
lontà d i domini o sug li altri , dall ' i-
nimicizia ve rso g li aderenti ad al-
tre re ligioni e ve rso gruppi sociali
più de bo li , come gli immi grati e
gli zin gari ".
L'atto penitenziale del 12 mag-
gio fu qu as i un prologo, un prolo-
go coraggioso , al Giubil eo dei m i-
granti e deg li itineranti del l' ini zio
di questo mese. L'appuntamento è
stato l' e nnes im a occas ione per un
serio esame di coscie nza dell a
Chi esa di fro nte alle " mi graz ioni
dell a disperazione", come le defi-
nisce il P apa nel messagg io per la
giorn ata mondi ale 2000. A mili oni
di uomini e donne di ogni razza,
c ultu ra, naz ionalità, relig ione, non
resta altra scelta c he que lla di av-
venturarsi verso l' ignoto . Purtrop-
po la rea ltà che trova no ne ll e na-
zioni di approdo è spesso fo nte di
ulteriori delu sioni . Gli stati ricchi
tendono a re ndere sempre più stret-
te le frontiere sotto la press ione
dell 'opinione pubbli ca all arm ata.
GIUGNO 2000 BS
La società si ritrova a dover fa re i
conti con i " cl andestini ", privi di
diritti , v ittime dell a criminalità or-
gani zzata e di imprenditori senza
scrupoli .
Ne l! ' a nno giubilare questa s itu a-
zione pone grav i interrogativi .
"Come potrann o i battezzati pre-
tendere di accog liere Cristo, se
chiudono la porta all o straniero
che si presenta loro?", si chi ede il
Papa. Esempl are in tal senso il ri-
co nosc imento di colpe e responsa-
bilità, es presso in un doc ume nto
de ll a commi ss ione per le migra-
zioni dei vescov i italiani .
PRO IMMIGRATI
E PROFUGHI
"Da parte delle Chiese di parte n-
za - vi s i legge - s i è reg istra ta e si
registra indiffe renza verso chi emi-
gra; da parte di que lle di accoglien-
za freddezza e sospetto, giudizi
somm ari e pregiudizi, ostacolo al-
i ' integrazione, nei confronti degli
immi grati " . Forme più o meno lar-
vate di razz ism o, concezioni de-
via nti di nazionalismo, negazione
dei diri tti, ini ziative popo lari con-
tro gli stra nie ri [... ] Atteggiamenti
che tutti conosc iamo e di c ui è ne-
cessario prende re coscie nza alla
luce del Vangelo in vista di quel
dec iso impegno di convers ione a
c ui in vita il Giubileo. Ino ltre la
Chiesa non vuole dimenticare le
tragedie connesse con l ' esodo dei
profughi che hanno contrassegnato
il seco lo scorso: le gue rre sangui -
nose che hanno devastato il mon-
do, le deportazioni , i campi di ster-
minio, le " puliz ie etniche" , l ' odio
che ha dilani ato e continua a osc u-
rare la storia umana.
A li ' ini z io de l te rzo mill enni o ci

2.3 Page 13

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
sono in tutti gli angoli del globo 11
milioni e mezzo di rifugiati, fuggiti
dai loro paesi per svariati motivi, e
un numero ancor maggiore , fra i
20 e i 25 milioni , di sfollati, co-
stretti all 'esodo per analoghi moti-
vi, ma rimasti nei paesi di origine,
che vivono in condizioni d ' indi-
genza cronica, sotto la minaccia
continua di aggressioni e violenze.
"Il comparire in tutte le società
del mondo - scrive il Papa - della
figura dell'esule, del rifugiato, del
deportato, del clandestino, del mi-
grante, del popolo della strada,
conferisce alla celebrazione del
Giubileo un significato molto con-
creto, che per i credenti diventa ri-
chiamo al cambiamento di menta-
lità e di vita".
Al GIORNALISTI
L'invito a partecipare attivamen-
te al grande disegno salvifico che
l'Anno Santo ripropone, si indiriz-
za in modo particolare in questo
mese ai giornalisti e a tutti gli ope-
ratori della comunicazione sociale.
L'impegno nel mondo della comu-
nicazione è riconosciuto dalla Chie-
sa come fondamentale fin dai pri-
mi documenti del Concilio Vatica-
no IL Il lavoro dei giornalisti, e di
coloro che con essi collaborano nel
pianeta dei media, merita grande
attenzione per il ruolo che ha nella
formazione del! ' opinione pubblica.
Lo sviluppo incessante dei mezzi
di comunicazione sociale esercita
una crescente influenza sulle per-
sone e sulla collettività, e c10 au-
menta la responsabilità di qu anti
operano nel settore, perché li indu-
ca a compiere scelte ispirate alla ri-
cerca della verità e al servizio del
bene comune. "Non è esagerato in-
sistere sull'impatto di questi mezzi
nel mondo di oggi", scrive il Papa.
"L'avvento della società dell ' infor- ALTRI EVENTI
mazione - aggiunge - è una vera e
propria rivoluzione culturale, che Parole che possono servire d ' in-
rende i mezzi di comunicazione troduzione per presentare un altro
sociale il primo areopago del mon- evento giubilare di grande rilevan-
do moderno".
za ecumenica e universale, come Io
Attraverso questi strumenti "la sono stati l'apertura della Porta
gente entra in contatto con persone Santa in San Paolo, la giornata del
ed eventi, formandosi una propria perdono nella basilica vaticana e la
opinione sul mondo in cui vive e commemorazione dei testimoni del-
configurando un proprio modo di la fede del XX secolo al Colosseo.
intendere il significato della vita. L' appuntamento è in calendario il
Per molti l'esperienza vitale è, in giorno di Pentecoste in San Pietro.
buona parte, un 'esperienza di co- Suggestivo il titolo: "Giornata di
municazione. La proclamazione di riflessione e di preghiera sui doveri
Cristo deve essere parte di questa dei cattolici verso gli altri uomini".
esperienza".
Annuncio, testimonianza, dialogo
I media, dunque , veicolo privile- sono i temi di questo incontro che
giato per l'annuncio del Vangelo. evoca il ricordo delle memorabili
Nell'assolvere a questa sua missio- giornate di Assisi del 1986.
ne, la Chiesa de-
Ma gli occhi
ve certamente u-
sare al meglio i
propri strumen-
ti. Ma, insieme,
"deve approfitta-
re al massimo
delle opportuni-
Anche un 'mea culpa' per i
peccati commessi nei confronti
degli immigrati è risuonato
durante la solenne liturgia pe-
nitenziale in San Pietro, la pri-
ma domenica di Quaresima,
dei pellegrini sa-
ranno fissi in
modo speciale
al Congresso Eu-
caristico Inter-
nazionale. Per la
prima volta una
tà che le si offro- quando la Chiesa ha chiesto tale assise si ce-
no di essere pre- perdono a Dio per le colpe dei lebra in un an-
sente nei media
secolari". Vin-
cendo l' indiffe-
renza, e pe1fmo
l'ostilità che que-
suoi figli nei riguardi degli
ebrei, per le divisioni dei cri-
stiani, per le deviazioni dal
Vangelo nel corso dei secoli.
no giubilare. È
stato voluto da
Giovanni Paolo
II già a partire
dal 1994, con la
sti ultimi met-
lettera apostoli-
tono spesso in mostra "verso Cri- ca "Tertio Millennio Adveniente",
sto e il suo messaggio".
scandito da catechesi pubbliche,
Giovanni Paolo II non esita a celebrazioni, preghiere in varie
chiedere "una sorta di esame di co- chiese dell'Urbe, da gesti di carità
scienza" anche a chi opera nei me- e, soprattutto, dall'esposizione del
dia laici, che spesso tendono a uno Sacramento giorno e notte. Tre i
scarso rispetto della religiosità e momenti forti: la celebrazione ini-
delle convinzioni morali della gen- ziale dei II Vespri della festa della
te. Non vi è quindi dubbio che l'in- Trinità, presieduta dal Papa in
vito per il Giubileo dei giornalisti Piazza San Pietro, la processione
si rivolge davvero a tutti, nella spe- del Corpus Domini per le vie di
ranza che i cristiani di ogni confes- Roma dalla basilica lateranense a
sione possano ritrovarsi uniti nella quella di Santa Maria Maggiore; la
celebrazione dei 2000 anni dalla "Statio Orbis" a chiusura del Con-
nascita di Cristo, nel rispetto verso gresso il 25 sul sagrato della basili-
i credenti di altre religioni , e verso ca vaticana.
chi è ancora in ricerca.
·
BS GIUGNO 2000

2.4 Page 14

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RICCHE71A LATENT,
POVERTA PATE
-
, ..-
"r!"
di Giovanni Eriman
; ,, .... ~
' .... ~
,.,
Una cooperatrice
salesiana da due anni
passa un mese delle sue
vacanze in Brasile,
per informarsi, ricrearsi,
ricaricarsi, riprendere
fiato. Ha scoperto
una realtà che credeva
fosse solo nei racconti
strappalacrime dei
missionari. Ora qualcosa
le frulla in testa.
L'abbiamo intervistata.
Lucia, so che da due anni vai in
Brasile a consumare le tue vacanze,
e hai intenzione di continuare. Come
e perché hai scelto quella nazione?
Perché conoscevo un Brasile dal
doppio volto: quello della favola tri-
ste dei meninos de rua e quello delle
seducenti foreste piene di flora e
fauna esotica. Una nazione disgra-
ziata e incantevole, quella del car-
nevale di Rio e delle favelas. Non
riuscivo a credere che una mamma
potesse partorire un figlio per poi
abbandonarlo alla strada, o che un
poliziotto, per quanto duro, potesse
sparare contro dei bambini solo per-
ché inquinavano con la loro presen-
za le vie bene della città. E, come
cooperatrice, volevo anche render-
mi conto di persona del lavoro dei
missionari e dei salesiani.. .
E ci sei riuscita?
Altro che! Mi sono convinta che
quello che scrivono i giornali è anco-
ra poco.. . forse per non turbare trop-
po i sonni della gente con immagini
GIUGNO 2000 BS
e situazioni tanto crude da riuscire
insopportabili ai nostri ben pasciuti e
delicati stomaci occidentali.
Come l'hai trovato dunque il
Brasile?
Una sentina di contraddizioni, co-
me ti ho detto: ten-a abitata da gente
semplice dal grande calore umano.
Paese di sole e allegria che tutto
raccoglie in un quotidiano di mise-
ria e abbandono, di sfruttamento, e
incredibili sperequazioni sociali.
Gente perciò anche indurita dalla
fatica, dal] ' indifferenza, dalle mille-
narie ingiustizie, che molti comin-
ciano a non voler più sopportare. In-
somma sono stata circondata da una
natura meravigliosa e ricchissima e
da una popolazione disgraziata e
poverissima. Il paradiso e l'infemo
allo stesso tempo nello stesso luogo.
Quali esperienze hai fatto?
Prima d'ogni altra cosa esperien-
ze di conoscenza. Ho girato, visto,
guardato, riflettuto. Mi sono infor-
mata, ho chiesto. Mi sono fatta rac-
contare storie e storia. Ho sorriso e
visto ricambiare il sorriso con gioio-
sa sorpresa, come se a questa corte-
sia che non costa niente, non fosse-
ro assolutamente abituati. Ho am-
mirato gli enormi grattacieli e nota-
to baracche inavvicinabili tanto so-
no repellenti. Ho visto il lusso più
sfacciato e la povertà più degradata
vivere quasi a braccetto.

2.5 Page 15

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I Dietro le sbarre a 14 anni.
Sul muro fuori della celletta è segnata la data
del termine del periodo di isolamento.
I
Sangradouro: visita a una aldeja xavante.
Un villaggio è costituito da varie aldeja,
specie di piccoli quartieri.
Che cosa ti ha particolarmente
colpito in questa tua scoperta del
Brasile?
La famiglia... che non c'è! Mi so-
no resa conto di come sia faci le in
Brasile fare figli, e dimenticarli. Nel-
le case vivono degli agglomerati
umani: adulti e bambini che non so-
no genitori e figli , è tutto mescolato
in una paurosa mixité che mi ha sor-
preso, ma mi ha anche fatto com-
prendere molte cose. Bada che una
situazione del genere non è voluta
da nessuno: si crea spontaneamente,
perché là vivere è arrangiarsi. Sono
sempre stati sotto padrone, schiavi e
figli di schiavi che vivevano dove
potevano e mangiavano quando c'era.
Hai fatto anche esperienze con-
crete di servizio?
A Piabetà ho esercitato la mia
professione di igienista dentale. Do-
vevi vederle le file infinite, tantissi-
mi i bambini, che aspettavano pa-
zientemente il turno. Cominciavo
alle cinque del mattino e andavo
avanti finché non cascavo dalla fati-
ca. Le ore di lavoro? Tante, inutile
contarle. Ho poi fatto un altro tipo
di esperienza a Nova Odessa, dai
padri canossiani. Lì ho parlato di
oratorio. Li ho visti interessatissimi,
perché l'oratorio è la carta vincente.
Ce l'ho messa tutta: ho tirato fuori
tutto quello che avevo imparato in
tanti anni di campi scuola ed espe-
rienze oratoriale. Mi ascoltavano
manco fossi stata una professoressa
universitaria. Infine a Poxoreo, dai
salesiani, dove un coadiutore italia-
no ha fondato una scuola professio-
nale zeppa di corsi, frequentatissima
e riconosciuta dallo Stato. Dopo la
scuola i ragazzi non vanno a casa,
ma all'oratorio. Perché è meglio te-
nerli lontani da casa il più possibile.
Non dico sciocchezze. La famiglia
praticamente non esiste, e l'ambien-
te che i ragazzi trovano a casa non è
certo educativo. Oltretutto c'è caso
che non trovino né cibo vestiti.
All ' oratorio ricevono il pranzo, due
paia di scarpe, due divise . .. una ve-
ra manna per loro! Armando, il sa-
lesiano laico, è anche presidente di
una associazione per la difesa dei
minori, e non si ferma mai tutto il
giorno. Qualche volta va a riacciuf-
fare i suoi ragazzi per le strade, a
volte arriva fino alla prigione. Una
vita da.. . salesiano!
Hai potuto partecipare a qualche
manifestazione di massa?
Sì. Al santuario di Nossa Senora
Aparecida, dove si svolgeva l'incon-
tro di pastorale giovanile dello Stato
di San Paolo. Quindicimila giovani
hanno iniziato - non meravigliarti!
- con la messa alle cinque del matti-
no. Il tema del raduno era Jovenem
e trabalho. Gli organizzatori hanno
voluto la messa alle cinque, per sen-
tirsi vicini e solidali a tutti i loro
coetanei che, proprio in quell 'ora da
trappisti, cominciano la dura e mal
retribuita giornata lavorativa. Poi ho
I Oratorio di Poxoreo. Armando
seduto all'ombra di un albero parla
singolarmente con chi ha bisogno
di lui, mentre gli altri giocano.
Non rimane mai solo!
partecipato alla festa julhina, cioè di
luglio. Una delle più sentite feste re-
ligiose popolari del Brasile, in cui
suoni e danze frenetiche si mescola-
no a preghiere e canti.
Che cosa ti ha colpito di più, co-
me ragazza cattolica?
Il cattolicesimo " praticato", a co-
sto di duri sacrifici; tanta gente che
esprime senza remore e incertezze
la propria fede. E il ruolo dei laici,
che hanno quasi tutto in mano: diri-
gono la messa, i canti, le preghiere;
fanno il catechismo, amministrano i B
beni della parrocchia, organizzano 11111:1
celebrazioni e feste... In questo
campo ho l ' impressione che da noi
si debba ancora fare un notevole
cammino.
E che cosa ti ha colpito di più
come osservatrice?
Il lavoro forsennato dei garimpei-
ro, i cercatori di diamanti. La loro
fatica ha del tragico. Tutto il giorno
a scavare nel fango, a rimuovere
sassi, a scrutare con occhi bramosi
le pietruzze.. . Ora dopo ora, giorno
dopo giorno, un mese dopo l'altro.
Poi, d'improvviso magari la trovi la
pietruzza scintillante, il diamante ...
ma "in poche ore devi spendere
tutto, se no non trovi più niente".
Così fanno davvero, e l'indomani si
ricomincia daccapo! Straziante a dir
poco.
L'emozione più grossa? ...
Lucas, un bimbo di 17 mesi e di
soli 5 chilogrammi: un esserino pic-
colo piccolo, fragile fragile che
quando l'ho preso in mano sembra-
va volesse spezzarsi. La mamma,
alcolizzata non lo allattava, anzi gh
dava da bere il suo alcool... Ma
Lucas ce la farà! Nonostante tutto
ce la farà.
O
BS GIUGNO 2000

2.6 Page 16

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Una grande ingiustizia domina il mondo, un impossibile peso
DI DEBITO SI MUORE <1J
di Ferdinando Colombo
Un miliardo di persone
nel pianeta vivono con meno
di un dollaro al giorno.
Non stanno tentando
di battere nessun record
e non hanno fatto voto
di povertà, la loro realtà non
è una scelta ma la loro unica
possibilità[... ] Un dollaro
al giorno toglie il medico
di torno nel senso
che le persone non hanno
la possibilità di curarsi
e nemmeno di infarmarsi,
non possono studiare
e nemmeno contribuire
in nessun modo a cambiare
la loro situazione.
L'economia dei paesi
nei quali vivono è schiacciata
da un debito estero talmente
grande che non rimane
neanche un soldo
da spendere per lo sviluppo
delle cose basilari: la salute,
l'educazione. L'unica risorsa
che resta alla popolazione
è l'emigrazione verso i paesi
più ricchi e poi la storia
la conosciamo e sappiamo
spesso come va a finire ...
CANCELLA IL DEBITO!
[. ..JAnche Giovanni Paolo II,
Papa Wojtyla, ha espresso
il suo appoggio per Jubilee
2000 che è un 'organizzazione
nata per fare pressione
in quei paesi che possono
risolvere la questione.
CANCELLA IL DEBITO!
[... ]
GIUGNO 2000 BS
I Jovanotti canta la sua celebre canzone per sostenere la cancellazione
del debito dei paesi poveri. La rock star ha scatenato polemiche feroci
all 'ultimo Festival di San Remo, presentandosi come testimonial
della campagna Jubilee 2000.
Q uesto Rap di Jova notti ha at-
ti rato l' attenzione de lI' op i-
nione pubblica su un proble-
ma che potremm o definire «un caso
di strozz inagg io intern az ionale». Il
debito dei paes i più poveri supera i
2.400 mili ardi cli dollari - un a mon-
tagna di so ldi - e ha ori gini lontane.
Nasce con la cri si petrolife ra del
1973-74 che vide triplicarsi il prez-
zo del petroli o e incrementarsi, in
mi sura sp ropos itata, gli in vestimenti
offerti dall e banche de l Nord ai
paes i del Sud del mond o ad alti tass i
d' interesse, mentre i prezzi de lle
materi e prime dei paes i in via cli
sv iluppo (PVS), stabiliti dai paes i
importatori padroni delle stesse ban-
che, prec ipitavano inesorabilmente,
spingendo i paes i più poveri a chi e-
dere crediti .
Spesso però, i soldi prestati dalle
banche occ identali sono and at i a fi-
nanziare gove rni non democ rati ci,
comm ercio di armi e corru zione.
ILa copertina, molto significativa,
di un volume della EMI che spiega
con l'aiuto di disegni chiari
ed efficaci l'enorme ingiustizia
del debito e sostiene la campagna
internazionale di Jubilee 2000.

2.7 Page 17

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sulle spalle dei poveri.
~~ :o
CJUOBAILLEEIT2I0O0N0 La sigla della campagna
I internazionale per il condono
del debito ai paesi
in via di sviluppo (PVS).
Per restituirli i governanti dei PVS
hanno dovuto obbli gare i loro sud-
diti a trasc urare la coltiv az ione de i
prodo tti necessari alla loro vita pe r
produrre beni espo rtabili (caffè, the,
canapa, cotone .. .), provocando gran-
di squilibri socia li e ambi entali . Da
allora, la situ azione de bitoria s i è
sempre pii:1 aggravata e il pagamen-
to degli in sopportabili interess i ha
spinto molte popolazioni all a fa me
e al sottosv iluppo.
AIUTI INTERESSATI
Per non pe rdere i clienti , i paes i
c redito ri , attraverso la B anca Mon-
d iale e il Fo ndo Monetari o Inte rn a-
zionale, hann o lanc iato un a serie di
pi ani così da far fro nte all ' emergen-
za "debito estero" dei PVS. Si è
trattato, per lo pi i:1, di pro poste vo lte
ad allungare i termini di scadenza, e
abbassare il carico degli interess i in
cambi o dell ' impegno del paese de-
bi tore ad ade ri re a un am pio pro-
gramm a di "aggiustame nti struttu ra-
li " che, tradotto in parole sempli c i,
vuo l dire tag liare tutti g li inves ti -
menti soc ia li (sani tà, sc uo la, ass i-
stenza) pe r concentra re i fi nanz ia-
menti sull a prod uzio ne indu stri ale
d i beni espo rta bili . Il costo di un 'o-
peraz io ne de l genere è ovvi ame nte a
ca ri co de lla popo lazio ne de l paese
de bitore (e ri cade come al so lito
sull e fasce più de bo li ): redditi ri do t-
ti , magg io ri imposte e tariffe, dimi -
nu zione de i consumi , tagli a ll a spesa
soc iale ... il che arricchi sce i pochi
ind ustriali e impoveri sce sempre d i
più la m assa della po polazione.
All a fi ne degli anni '80 pe rò, i
paes i mem bri del Club di P arigi si
resero conto che il loro sogno (ego i-
sti co!) di fa r c rescere il livell o eco-
nomico de i paes i poveri per avere
nuov i me rcati o una fo rza lavo ro a
basso costo era fallito: avevano tra-
sc urato le cose più necessarie : alfa-
betizzaz ione, sanità, democrazia ... I
loro fin anziame nti e rano fi niti ne ll e
mani di pe rsone, molto più atte nte
ai loro conti bancari all 'estero (c ioè
ne ll e stesse banche che faceva no i
presti ti! ), che non ai pro bl emi de l
paese. Così alcuni paes i c reditori
hanno rinunc iato a parte de i loro
cred iti , fornendo anzi nu ov i aiuti ,
sotto fo rm a di doni in vece che di
prestiti . È successo il mi raco lo? ,
que llo de lla moltiplicaz ione de i de-
biti invece che del pane!
NASCI
E HAI GIÀ UN DEBITO
"Ti svegli un a mattina e hai un
de bito personal e cli 10 mili oni di
lire, che non hai contratto tu m a il
tu o Gove rno. Un debito, que ll o c he
strozza le popolazi o ni de i PVS , c he
costringe all a fa me e lasc ia mo rire
di povertà un bambino ogni tre se-
condi " . Solo due esempi . Il 45 % de i
bambini di Korogocho, un a fave la
infe rnale di Nairobi , no n riesce ad
and are in prima e le me ntare: costa
tro ppo ! Così pure bu o na parte de ll a
popolaz io ne di Ko rogocho non può
pe rmetters i il lu sso di andare a ll ' o-
spedale Ke nyatta cli Na iro bi : costa
tro ppo ! No n resta che mo rire ! M a
molti poveri no n riescono ne mme no
più a seppe llire i loro morti ne l c i-
mitero di Na irobi : cos ta troppo!
TI de bito estero è di venu to o rm ai
insoste nibil e. Negli ul timi 20 anni
la di ffe re nza di reddito tra il primo e
il te rzo mo ndo è a ume ntata di 18
vo lte. Oggi circa un mil iardo e tre-
ce nto mili oni di pe rso ne vivo no con
me no di un doll aro al g io rn o ! Q ue-
sto è il ve ro volto de ll a g lo bali zza-
zione: i più ri cchi hanno esteso la
lo ro capac ità cl i sfruttame nto a tutto
iI mo ndo e sono stre ttamente co ll e-
gati tra di loro , i più poveri sono
come Lazzaro , sedu ti all a po rta del
padrone di casa ins ieme ai cani , in
attesa c he avan zi qualcosa pe r loro
e pe r i cani. M olto più fac ile che v i-
vano be ne i cani visto c he per il
c ibo di cani e gatti si spe ndono in
I Una vignetta estremamente
significativa pubblicata
nel numero di marzo di Graffiti,
il mensile a cura del settore
giovani dell'Azione Cattolica.
Eu ro pa e Usa 17 mil iardi di $ l' an-
no , una c ifra e norme e in continuo
a um e nto.
I NUMERI
DELLO SFRUTTAMENTO
Le maggio ri multin az iona li "co n-
troll ano" c irca il 40 % de ll a co lti va-
zione de ll a canna da z ucche ro , il
74% de ll a prod uzio ne di zucchero
greggio e 1'88 % de llo zucchero raf-
fin ato, il 37 % dell 'estraz io ne e de ll a
fu sio ne de l ra me, il 4 1% de lla raffi-
nazione de ll o stes o rame, il 45%
de l caffè tostato . Ecco a ll ora c he ciò
che v ie ne pagato IO lire come mate-
ri a prim a in Co lo mbi a (pe rché così
è il prezzo del caffè q uotato a C hi-
cago) di venta caffè mac inato pagato
500 lire e ri vend uto a 1500 lire al
nostro bar sotto casa, come pure
lOO lire di materia prim a pagata in
Somal ia d iventano 1000 lire di ba-
nane pagate dal nostro fruttivendolo
e rivendute a noi a 1600 lire.
(cont i nua)
BS GIUGNO 2000

2.8 Page 18

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CUNEO, ITALIA.
Educare divertendo e di-
vertire educando! È il mot-
to programmatico delle
Briciole , la compagnia di
giovanissimi attori e can -
tanti dell'Oratorio Salesia-
no di Cuneo. "Se siete gio-
vani vi amerò", "Dove sei
Gesù?", "Il piccolo princi-
pe", "libero per volare" è
il repertorio che li ha fatti
conoscere anche fuori
dalle mura dell 'oratorio ,
con successo di pubblico
e soprattutto buone re-
censioni di stampa.
dJY;,~-r~ Jt T~ol., "'/}{ ~~1"- /)w,.,. HM,~ v,,,.-w:, "
½·Il e, J ~ ~~ ~
~l'<,,,t_,,
~'l,,Q__
ROMA , UPS.
Felice rinvenimento quel-
lo fatto nell'Archivio Stori-
co dell 'Università salesia-
na. È stato rintracciato il
manoscritto originale e
autografo della tesi di lau -
rea di don Giuseppe Qua-
drio: Il trattato "De assum-
ptione Beatae Mariae Vir-
ginis" dello Pseudo-Ago-
stino e il suo influsso nel-
la Teologia assunzionisti-
ca latina . L'opera com-
pleta il fondo documenta-
rio relativo al la prima pub-
blicazione di don Quadrio.
TORINO, VALDOCCO.
Nella basilica di Maria Au-
siliatrice, uno dei santuari
in cui si può celebrare il
Giubileo, il Rettor Maggio-
re don Juan Vecchi il 31
gennaio ha aperto il per-
corso giubil are per la fa-
mig lia salesiana . Con tre
obiettivi specifici su cui
puntare per attuare un
cammino significativo:
l'ampiezza del cuore , l'ac-
coglienza gioiosa della
diversità e la volontà di
camminare insieme verso
un traguardo condiviso.
SRI LANKA.
Da meno di un anno è sor-
ta ad Arabegama , nello
Sri Lanka, una casa sale-
si ana di formazione. Si
tratta di una sorta di post-
noviziato, dove i giovanis-
simi confratelli possono
provare su l campo la loro
scelta di dedicare la loro
vita ai giovani. Arriveran-
no in questo modo più pre-
parati al l'appuntamento
che li attende , ovverosia
ad animare attivamente gli
oratori della loro nazione.
REPUBBLICA DI SAN
MARINO.
Lo scorso dicembre sono
stati numerosi gli exallievi
riuniti a San Marino per il
XIV convegno annuale
della Federazione Ex al-
lievi Don Bosco. Un pro-
gramma denso ha carat-
terizzato la giornata: si è
parlato dell 'attività svolta
e delle proposte per il
2000 , dei momenti di vita
associativa, di volontaria-
to e solidarietà. Una testi-
monianza molto ricca per
la piccola repubblica che
ha una grande tradizione
salesiana.
TORINO, ITALIA.
Nell 'ambito della mostra
"Natale, inizio del Giubi-
leo " allestita dal Centro
salesiano di Documenta-
zione Storica Popolare
Mariana di Torino, la nota
più simpatica e "salesia-
na" è stata rappresentata
dai presepi e dai lavori
preparati dai bambini del-
le scuole materne , ele-
mentari e medie. 430 ra-
gazzi che hanno parteci-
pato al Concorso presepi,
inviando i lavori più dispa-
rati, eseguiti con le tecni-
che più variegate.
GIUGNO 2000 13S

2.9 Page 19

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LETTERA Al GIOVANI
Carissimo/a,
"Aprimi gli occhi perché
veda le tue meraviglie".
Il sole di giorno, le stelle di
notte corrono il rischio di
non darmi luce e ca lore.
Tutto que ll o che arriva a
GIUGN02000
È il mee;e del giubileo dei giorna/ie;ti...
Ma il crie;tiano è giorna/ie;ta nato,
diffue;ore della Buona Notizia per vocazione.
A tutti i giovani crie;tiani,
come diffue;ori della parola,
e;crivo la mia lettera mene;ile.
me è malato, anemico,
VIVERE IL 2000 drogato.
La notizia non fa notizia,
se non è scoop. Lo scoop è
habitat naturale. Il fiume
o il mare sono la mia ca -
scoop se fa salire in alto
l'indice di ascolto. L'ascol-
to è assicurato se ha tut-
''IL VALORE
sa . L'indifferenza corri-
sponde a una desertifica-
zione. Che ne facciamo di
t i i toni della spettacola-
rizzazione. A suo tempo mi
indicavano le cin que vie (le
AGGI
un mondo senza acqua?
Che succede al l'uomo se
gli togliamo l'anima? La
cinque w) per dare com -
piutamente una notizia. Le {il difficile m
aec;onda perché diventerei
sempre più simile a ll a
co noscerai ce rta mente.
televis ione: frammentata,
Fanno parte del carnet del
segmentata, ma lata, sen -
giornalista. Te le indico
za orizzonti . La tragedia
solo per stare in tema .
della vita è il cielo vuoto.
Who, chi.
What, che coaa.
Ho noatalgia di Dio, vog lio
When, quando.
sentirmi interpellato da lle
Why, perché.
sue domande: dove se i?
Where, dove.
Dov'è tuo fratello? Intendo
Penso, a titolo personale,
questo per "valore agg iun -
che non sia no sufficienti,
to" . Perché una notizia
se vogl io penetrare il mi-
possa svolgere pienamente
stero della vita, la meravi-
il suo compito dovrebbe
glia del creato e lo stupo -
re in sito in og nun o di noi.
obbedire a una sesta w:
well done, l,en fatto, 1,ravol
li comun icatore, il giorna li -
Non rimanere con le mani
sta che vuole riconciliarsi
co n la verità deve arri vare
in mano. Hai dimostrato di
avere un cuore gra nde. È
a me in modo tale che
tornato fina lmente il so le.
insieme a lui possa sco-
Sei tu stesso un raggio di
prire un "valore agg iunto":
sole che cancella ombre e
un'impronta tutta spec ia-
tristezze . Le ste ll e d i
le. Il telegiornale non può fermars i a semplici comu - notte ti parlano d'amore e il tuo cielo è di nuovo abi-
nicati più simili a un bollettin o d i guerra che a tato da fratelli e sorelle. Ciao.
Carlo Terraneo
un'informazione doverosa per un risveglio di respon-
sabi lità e di coscienza. Il fatto di cronaca non è fine
a se stesso. Le solidarietà si muovono se sollecita-
te e promosse.
Mi aeml,ra di vivere in un acquario - la comun ica-
zione di massa - e di essere il pesciolino rosso. Mi
sento prigioniero senza via d'uscita e di nuotare
dentro flussi di immagi ni, idee, notizie che la televi-
sione, Internet, i quotid iani ci innaffiano in conti -
nuità. L'effetto è duplice e rischioso: l'estraneità e
l'al ienazio ne. La prima perché la notizia non mi fa
uscire, mi lascia dentro, non mi rimette ne l mio
BS GIUGNO 2000

2.10 Page 20

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Carpegna: un panorama di ineguagliabile bellezza e un uomo
~
IL PIU NOBILE
DEGLI HOBBY:
EDUCARE
di Giancarlo Manieri
I Il busto del fondatore
dello scoutismo cattolico italiano,
conte Mario di Carpegna,
nel parco delle Querce
a Carpegna (PS).
Parlare di educazione
oggi è toccare un nervo
scoperto della società.
Fa venire i crampi allo
stomaco: ogni giorno
i media sconcertano
con episodi di mala
educazione, sempre più
numerosi, sempre più
disinvolti. Ma i rimedi
ci sono. Società civile
e Chiesa fanno
affidamento sulle
congregazioni di
educatori, i salesiani per
esempio. E sulle grandi
associazioni educative,
gli scout per esempio...
B oschi e prati , rupi maestose e
c ime spesso innevate, fresche
acque sorgive e vasti orizzon-
ti che spingono lo sguardo fino ai
Sibillini e alla Verna da una parte e
GIUGNO 2000 BS
oltre il mare, fi no alla costa dalmata
dall ' altra. È Carpegna. Agli inizi del
1500 Gioanni Hercolani de' Sarti
scriveva di questa località: "Il Mon-
te di Carpegna acqua, dà pietre,
aria pura, dà fo rmaggio, dà ca-
valli , dà doni di Cerere. Splendido
per l' erba cresciuta per pascere il
besti ame, per le fonti irrigue, per i
pascoli che si perdono a vi sta d ' oc-
ch io, per i campi arati che arricchi -
scono La Castellaccia".
Carpegna è un territorio, un mon-
te, un paese, un a casata... e una
guardia nobile del papa! Mario con-
te di Carpegna. Appartenente all 'a-
ristocrazia pontifi cia aveva quasi 60
anni quando si lanciò, con l'entusia-
smo di un giovanotto , in un ' impresa
che appariva proibitiva: staccarsi
dalla fo rte organizzazione scoutisti-
ca del CNGEI (Corpo Nazionale
Giovani Espl oratori Itali ani) per
fo ndare lo scoutismo cattolico, rico-
nosciu to poi ottimo dallo stesso
fo ndatore dello scoutismo intern a-
zionale Baden Powell. Riuscì tra
non pochi contrasti , e nonostante le
perplessità dell 'autorità ecclesias ti-
ca. Così nel gennaio 19 16 nacque
I ' ASCI (Assoc iazione scout Cattoli-
ci Itali ani) di cui egli di venne il pri-
mo Commissario Centrale.
I PRIMI PASSI E OGGI
Da subito si dedi cò anim a e corpo
ali ' Associ azione. Aveva pensato a l
nome, scritto il programma, dise-
gnata la struttura organizzativa, ma
gli mancavano le truppe: un esercito
costituito di soli generali non serve
a niente. Lo fece con la caparbietà e
l'orgoglio dei nobili di cappa e spa-
da, convincendo alcuni reparti del
Corpo Nazionale a passare "armi e
bagagli" nella nuova istituzione (i
primi furono Siena e Fermo) e so-
prattutto inglobando un ' intera asso-
ciazione giov anile, la Juventus Ju-
vat di Mario Mazza. Costui divenne
il primo commissario ispettore per
l'Italia. Il 15 giugno del 1916 il
conte di Carpegna riuscì anche a
strappare l' approv azione vaticana e
il cardinale Gasparri nominava Vice
Commissario Centrale Eccles iastico
il ges uita, educatore e scienziatq_,
padre Giuseppe Gianfranceschi. E
cominciato così il cammino di quel-
la che diventerà la più vasta asso-
ciazione educativa la icale italiana.
- Guide dell'AGESCI ogg i.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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con l'hobby di educare.
P1.1.?t?Vr1
T}(!H.:tn:
11 palazzo gentilizio dei principi di Carpegna
tutt'ora abitato dai discendenti della illustre famiglia.
Cartina di Carpegna.
Nel 1974 l' ASCI si trasforma in L'AE
glio terribile e felice di libertà e di-
I' AGESCI fondendosi con I'AGI
pendenza, di democrazia e obbe-
I
II
(Associazione Guide Italiane). Ha Una delle peculiarità dell 'associa- dienza, di legalità e arbitrio . ..
superato con qualche danno , la bu- zione consisteva nel fatto , unico per
riana della contestazione, quando i tempi , di essere guidata da capi
una frangia si è staccata, costituen- laici. E su questo p unto il conte/fon- CARPEGNA DUNQUE
do il FSE, Fédération Scout d 'Enro-
pe, che conta 18.600 iscritti.
ALCUNE SUGGESTIONI
ORIGINARIE
Lo scoutismo cattolico nacque con
una forte caratterizzazione religio-
sa/confessionale, com 'era naturale,
giacché proprio la componente cat-
tolica costituiva la molla della fon-
dazione. Riproposti oggi quei prin-
cipi creerebbero non poche perples-
sità. Nella prima ASCI infatti la ca-
techesi era punto focale e costituti-
vo. Il primo regolamento specifica-
va: "Gl i esami di religione devono
avere la massima importanza in tut-
to il movimento. La materia di tali
esami per l' ammissione all 'associa-
zione e per i successivi passaggi
[... ] è quella contenuta nei Primi
Elementi e nel Catechismo della Dot-
trina Cristiana edito per ordine de l
S.P. Pio X" . G li odierni capi proba-
bilmente si scandalizzerebbero, so-
prattutto per il sistema di va lutazio-
datore restò sempre fennissimo, an-
che se l ' assistente ecclesiastico, per
il suo perdurare molto più a lungo
dei capi , e il suo essere direttore
spirituale dei ragazzi, acq uisiva un
carisma e un ' autorità a volte mag-
giore che non que lli degli stessi ca-
pi. Anche oggi solo se l' AE è lati-
tante perde iJ contatto e dunque an-
che l'ascendente. Caratteristiche di-
stintive dell 'associazione sono il
grande impegno, la competenza, il
sacrificio che richiede ai capi: diffi-
cile esserlo a "spizzichi e bocconi ".
Difficile anche, forse , per una non
del tutto felice "onomastica" , che
usa termini di sapore autoritario
piuttosto che democratico, anche se
poi in realtà è l'opposto. La cosa
non è sfuggita ai responsabili cen-
trali che non poche volte usano
l'endiadi capo/educatore piuttosto
che solo il primo termine. D ' altra
parte il vocabolo ha anche una sua
valenza positiva, dove vuole sot-
tol ineare che l'educazione è sì au-
toeducazione, ma sempre "guidata",
e che la vita non presenterà mai al-
L' antichissima fam iglia possiede
e abita tutt ' ora il suo palazzo genti-
lizio , eretto per volontà del cardina-
le Gaspare di Carpegna. La costru-
zione, che si configura come palaz-
zo/fortezza, fu iniziata nel 1674
sotto la direzione dell ' architetto De
Rossi, e durò oltre trent'anni . Car-
pegna non può non essere un punto
di riferimento per lo scoutismo ita-
liano. Quasi una tena/madre. Re-
centemente il comune della gloriosa
cittadina ha voluto ricordare il fon-
datore degli scout con un monu-
mento uni co nel suo genere, posto
nel Parco delle Querce, e tutti g li
anni nella penultima domenica di
maggio, tiene nel palazzo dei prin-
cipi un convegno sui temi storico-
pedagogici correlati alla figura di
questo nobile. La stupenda località
inoltre offre spazi attrezzati per ac-
cantonamenti e attendamenti che
per i ragazzi sono una scuola di
educaz ione ali 'essenzialità, ali' im-
pegno, all a legalità.
ne a punti di merito , esattamente !'educando una libertà priva di capi ,
come avveniva per il profitto scol a- di vincol i, di legg i, una realtà in-
stico . Un ' altra grande organ izzazio- somma senza gerarchia. In casa, a
Per saperne di più:
ne educativa cattolica, la congrega- scuola, nel lavoro , si avrà sempre a Pro-Loco Ccnpegna Te/. 0722 77153
zione de i sa les iani , ha all e sue orioi- che fare con qual cuno cui si deve Romano Nicolini Te/. 0541 60656 7
ni l' in segnamento del catechi smo~ obbedienza. La vita è ques to miscu-
Sito web: www.carpegna.it/
BS GIUGNO 2000

3.2 Page 22

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BREVISSIME DAL MONDO
PADOVA, ITALIA. Stanno rete del mercato g lobale,
aprendo i primi sportelli del- che offre la poss ibilità non
la Banca Popolare Etica. È solo di vendere " dovun-
una banca come tutte le al- que", ma anche "qu alunque
tre che, però, indirizza la cosa" . Nei mes i scorsi è
raccolta dei fondi ad attività comparsa sull a stampa la
soc io-economiche fin alizza- notizia di un losco traffi co
te all ' utile sociale, sostenen- di bambini , offerti in vendi-
do - in partico lare medi ante ta appunto via Intern et. La
le organizzazioni non profit denunc ia non basta. Sempre
- le ini ziati ve di promozio- più emerge l ' urgenza di af-
ne umana, soc iale, economi- frontare il problema in sede
ca de lle fasce più deboli del- internaz ionale. È quanto si
la popo lazione e delle aree augurano molte assoc iazio-
più svantaggiate. Ed è pro- ni cattoliche.
prio il c liente a sceg liere gli
impieghi del suo deposito tra BAHREIN. La Santa Sede
cooperazione sociale e volon- sta da tempo tentando di al-
tari ato organi zzato, associa- lacciare relaz ioni diplomati -
zioni ambientaliste e agricol- che anche con stati musul-
tura bi olog ica, cooperaz io- mani , sicura che il di alogo
ne allo sviluppo de l terzo sia l'unico modo di appia-
mondo, commercio equ o e nare i seco lari contras ti .
solidale, iniziati ve culturali , Non è ancora un anno che
ecc . Per info rmazioni: Ban- ha iniz iato con l'emirato del
ca Popolare Etica, Piazzet- Bahrein, antico dominio por-
ta Forzatè 2 - 35137 Pado- toghe e, poi passa to sotto il
va. Te/. 049.8771166. E-mail: protettorato britannico (dal
@bancaetica.com. lntem et: 1861 ), di venuto stato indi-
www . bancaetica.com
pendente dal 1971 , rego lato
dalla legge islamica . L'80 %
INTERNET. Internet sta de lla popolazione è musul-
diventando sempre più la mana. I cristiani sono 8% .
VATICANO
CAPPELLA ECUMENICA
Tre anni sono du ra ti i lavori e
ogg i la gra nde sa la seicente-
sca appare interamente ri ve-
Un ate lier cli arti sti dell ' est eu- stita da un c iclo d i mosa ici
ropeo, guidat i da l ges uita slo- con i temi de ll a fede cri sti ana,
veno Marko Iv an Rupnik , ha trattati con le peculi arità ti pi-
realizzato per il Papa i mosaic i che cle ll 'arte fi gurati va ori en-
e g li arredi di un a nu ova opera tale. Viene ripresa la tradi zio-
d'a rte cri sti ana. È la cappella ne dell ' antica iconografi a bi-
" Redemptoris Mater", ina ugu- za ntina, cercando la sin tes i tra
rata a novembre dal Santo Pa- antico e nuovo, un o sguard o
dre e posta al secondo pi ano all a cultu ra de ll ' Ori ente , uti -
de l Palazzo po ntific io, non lizzando i risultat i de lle ava n-
lontano dalle Stanze d i Raf- guardi e cl i qu esto seco lo. Una
fa ello e dalla Cappell a Si stina. cappe ll a ec umeni ca in somm a.
MACERATA, ITALIA
PELLEGRINAGGIO
GIUBILARE
Sabato IO g iugno alle ore 20
lo stadio Helvia Recina di Ma-
cerata accog lierà i partec ipan-
ti al XXII pelleg rin agg io a
piedi Mace rata-Loreto. Ogni
anno il Pelleg rin agg io ha po-
sto al centro delle sue preghie-
re la pace ne l mondo, e in
questa edi zione, o ltre alla fra-
tellanza tra i popo li , i pe lle-
grini pregherann o perch é o-
gnuno viva intensamente que-
st'anno di gra zia. L a nov ità di
qu est' anno ri guard erà la Fi ac-
cola del Giubileo, che trad i-
zion almente ve ni va accesa in
San Pietro . Stavo lta al termi-
ne de l pe lleg rinagg io un cen-
tinaio di partec ipanti , attraver-
so un percorso che toccherà
Ass isi, porterann o la fi acco la
fino alle porte di Roma, dove
il 18 g iugno atleti e pe lleg rini
l' accompagneranno a pi azza
San Pietro per l'apertura del
Congresso Eucari sti co Inter-
nazionale con il Santo Padre.
DAR-ES-SALAAM,
TANZANIA
TAGLIO E CUCITO
È aperto a tutti il Don Bo co
Youth Centre di Dar-es-Sa-
laam , cap ita le de lla T anzani a.
Gesti to da ll e Fig li e d i Maria
Ausilian·ice, l' oratori o ogni po-
meri gg io offre ai ragazz i op-
portunità di allenamento in
vari e di scipline sporti ve, pos-
sibilità d i suonare ne ll a banda
musicale Don Bosco, guidata
da un g iovane del luogo . Le
suore sono responsabili di se-
minari sulla prevenzione de l-
1' aids, di consul enza a donne
e mamme . Reg istrato presso
il Govern o come Vocat ional
Educati onal and Training Cen-
tre, il centro pro pone corsi di
taglio e cuc ito, dattilografi a,
come pro posta pe r tante ra-
gazze imposs ibilitate a entra-
re ne ll a scuola ufficiale e ver-
rà presto istituito anche un
corso d i lingua inglese. Il con-
testo in cui nasce questa co-
munità è musulmano, ma molti
e positi vi sono i segni di con-
di visione fino ra manifes tati.
GIUGNO 2000 BS

3.3 Page 23

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••••••••••••••••••••••
Nel lii secolo esistevano a Roma 25 "Titoli",
cioè 25 centri pastorali. Uno di questi era San Clemente,
un'imponente area che apparteneva alla gens Clemens,
• •••••••••••••••••••••••••
e dove esisteva un luogo di culto cristiano.
Uscito il cristianesimo dalla clandestinità,
tutta l'area fu trasformata in una chiesa che ~
venne dedicata alla memoria di papa Clemente. .
Nacque così la BASILICA DI SAN CLEMENTE.
ITINERARIO
VERSO--·
LA MAGNIFICENZA
DI SAN CLEMENTE
••••••••
di Natale Maffioli
Se si dovesse eleggere
un edificio a simbolo
della plurimillenaria
storia di Roma,
di certo la scelta
cadrebbe sulla basilica
di San Clemente al Laterano.
Le sue fondamenta
più antiche poggiano
sui resti di una casa
d'epoca romana
e sulle strutture di un mitreo,
un luogo dedicato
al culto di Mitra,
una divinità
di provenienza
medio orientale;
sotto il pavimento
. della chiesa attuale
v, sono
i resti importanti
della precedente,
saccheggiata dai Normanni
di Roberto il Guiscardo
nel 1084.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS GIUGNO 2000 • •

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L/ •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•••••••••••••••••••••••••••••
La cappella di san Giovanni.
edificio più recente, frutto
degli interventi di papa Pa-
sq uale Il del 1108, ha subi-
to rimaneggiamenti continui; dal
Duecento fino agli inizi de l Sette-
ce nto si può d ire che ogn i seco lo
ha lasc iato delle impronte. L'anti-
ca basilica, ded icata al terzo suc-
cessore di San Pietro, morto in-
torno all 'an no 100 e ri co rdato per
le importa nti lettere scritte alla
chiesa di Corinto, sorge in una zo-
na ricca di storia, sull a via che
congiunge il Colosseo all a basilica
Lateranense e a due passi dal com-
plesso dei SS. Quattro Coronati .
••••••••••••••••••••••••••
Gli scavi archeo logici co ndotti
per un seco lo, dalla metà dell ' Ot-
tocento fino all a metà del Nove-
ce nto, hanno portato all a luce,
sotto i l piano di ca lpestio dell a
ch iesa, numerosi strati abitativi i l
più anti co dei quali ri sa le a prim a
di Nerone e porta i segni dell ' in-
cend io del 64 d.C.
ALTERNE VICENDE
La primitiva basili ca, ricordata
anche da San Girolamo, fu edifi-
cata all a fine del IV seco lo sui re-
sti di una vasta casa rom ana. sud-
•••••••••••••••••••••••••••
divisa in piccoli appartamenti di-
sposti attorno ad un co rti le, nel
qual e si trovava il tempietto della
fine del Il seco lo ded icato a Mi-
tra. Furono interrate le stanze del
pianterreno e il cortil e (che di-
ven ne la navata ce ntrale); le na-
vate latera li furono ottenute uti-
li zza ndo le mura perimetrali di
due fil e parall ele di stanze sepa-
rando le dal va no ce ntra le con
una duplice fila di colonne di mar-
mo. L' aggiunta di un 'abside co m-
pletò l'opera, che durò fin verso il
1100 quando, per le devastaz ioni
de l Guiscarclo, non fu più agib il e.
Al restau ro che non avrebbe risol -
to i grav i probl emi cli statica, si
preferì una ricostruzion e integra-
le. Si interrò l'ed ificio antico fino
all 'a ltezza dell e co lonne delle due
navate; quelle della fil a di destra
furono tolte e sostituite da uno
spesso muro di sostegno, mentre
gli spazi tra le co lonne dell a fila
di sin istra, lasciate in loco, furono
ri empiti per fare da fo ndamenta
alla navata dell a ch iesa successiva .
LA NUOVA BASILICA
La nuova basilica che si veniva
così a formare sovrastava, ma era
più stretta di quella del IV seco lo:
la parete perimetrale destra era
11 martirio di santa Caterina
(Masolino da Panicale, 1425).
••
• • • GIUGNO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • t

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···················································~···································
- ~asilica inferiore, la navata centrale.
- Il catino absidale rivestito di splendidi mosaici.
stata ed ificata in corri spondenza re in sito. Una schola cantorum,
delle co lonne che separava no del secolo Xli , ma co n elementi
l'a nti ca navata ce ntrale da quella dell'antica basilica con il mono-
a man dritta. L'edificio fu dotato gramma di papa }oa nnes, Gio-
di un quadriportico che fungeva va nni Il (532 -535), arricchita da
da chi ostro per i religiosi che offi - un ambone e un ca ndelabro pa-
ciava no la ch iesa, ed era adatto a sq uale cos matesco, precede iI
ospitare i pellegrini . Alla duplice presbiterio, uno tra i più singo lari
teor ia ininterrotta di co lonne de l- di Roma. L' alta re maggiore è so-
le navate antiche fu sostituita una vrastato da un cibori o di marmo
nuova formul a, fatta da due grup- del secolo Xli, sosten uto da quat-
pi d i quattro co lon ne sepa rate da tro co lo nn e di marm o pavonaz-
un pilastro, co me nell a chi esa di zetto; al centro dell ' abs ide è co l-
Santa Maria in Cosmed in, per locata la cattedra ep iscopa le all e
creare un itinerario più meditativo. cu i spa ll e un affresco del Due-
N umeros i elementi decorativi e cento presenta il Signore, la Ma-
liturgic i co llocat i in quell'occa- donna e &li aposto li . Nel pilastro
sio ne si posso no ancor oggi vede- di destra e inserito un tabernaco-
lo del 1299, forse opera di Ar-
no lfo da Cambio, co n raffigurati
papa Bonifacio VIII che presenta
suo nipote, il cardin ale Giacomo
Caetan i, all a Madonna co n Bam-
bi no e a Sa n Clemente.
LO SPLENDORE
I Mosaico dell'abside,
la crocifissione con la Madonna
e san Giovanni.
DEI MOSAICI
girali, dove sono inserite le pi cco-
re figure dei Padri della Chiesa,
L'arco trionfale e il catin o absi- un bestiario simbolico, putti e
dale sono interamente ri vestiti di scene di vita co ntadi na. Dalla sua
sp lendenti mosa ic i a fondo oro base sgorga una sorgente che ab-
de l Xli seco lo che fa nno riferi- bevera due cerv i. Al col mo della
mento alla sa lvezza operata da composizione, da un padiglione
Cristo. Al centro, una croce blu multicolore si scorge la mano del
intenso, dalla quale pende il co r- Padre che porge una coro na se-
po esan ime di Gesù, è custod ita gno di vittoria. Il ri cco messaggio
dalla Madonna e da Sa n Giovan- simbo li co è completato da una
ni; le parti estreme dei bracci del fasc ia co n il mistico Agnello ac-
patibolo sono occupate da dodici compagnato da dodici pecore sim-
co lombe . La croce fiorisce da un bo lo dei dodici apostoli . Fuori
Basilica superiore (Xli sec.),
la navata centrale.
ceppo di acanto, dal qua le si di- dal catino, nell 'arco trionfale, il
rama un comp lesso intreccio di Redentore, raccolto in un clipeo
••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS GIUGNO 2000 • • •

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
lem me; a sinistra san Paolo, san
Lorenzo, il profeta Isa ia e la pic-
co la Betlemme.
•••••••••
RITOCCHI E RIFACIMENTI
Tra il 142 8 e il 143 1, il pittore
M asolino da Panica le (1383- 1440),
forse con l' aiuto di Masaccio
(140 1-1 428), affrescò le pareti
della cappe ll a di Santa Caterin a
d'Alessandria co n le storie de lla
santa e di Sant' Ambrogio; nell a
vo lta so no rappresentati gli Evan-
ge listi e i Padri della Ch iesa. Ma-
solin o intervenne anche sull ' e-
sterno del la cappe ll a e vi dipinse,
su co mm issione de l ca rdin ale
Branda Castigli ani , un san Cristo-
foro, una Annunciazione e, al co l-
mo, un Eterno Padre.
••••••
L'altare di Mitra.
azzurro e circo ndato da una fa-
scia di ste ll e, è co llocato tra gli
emblemi deg li eva ngeli sti; a de-
stra le figure ass ise di sa n Pi etro,
Tra il 1715 e il 1719, per vo lere
di papa Clemente Xl, le pareti fu-
rono rivestite d i stucchi e affre-
schi di Pi er Lui gi Ghezzi e Seba-
stiano Conca, e le capriate di un
soffitto a cassettoni intag li ato e
dorato, co n una tela di Giuseppe
Bonifacio V III presenta suo nipote
all a Madonna e a san Clemente.
trata principale, con dipinti del
Co nca, e ven ne rifatta la facc iata
•••••••
san Clemente e, più sotto, il pro- Chi ari . Si abbe llì la cappe ll a di da Carlo Stefano Fontana. Ne l
feta Geremia e la città di Gerusa- sa n Domenico, a destra del I' en- 1882, fu aperta la cappel la dedi-
cata ai sa nti Cirill o e Metodio.
Una visita all a basilica superio-
GLOSSARIO - ULTIME SCOPERTE
re non può tralascia re gli impor-
La visita a San Clemente è incompleta se non si accompagna a un 'escursio-
ne negli ambienti portati alla luce dai recenti scavi archeologici . Da una scala
in sacrestia si scende nella basilica del IV secolo . Sulle pareti della rampa è
tanti monum enti a fianco de l pre-
sb iter io. La cappe ll a in capo all a
navata di sin istra è dedicata all a
inserita la scritta dedicatoria, ricomposta dal padre dell 'archeologia cristiana Madonna de l Rosario e co nserva
Giovanni Battista de Rossi. La decorazione delle pareti è costituita da oggetti un a bella tela del Conca; appena
•••
ritrovati durante gli scavi . Nel vestibolo e lungo le pareti della navata si con-
serva un ciclo pittorico del secolo Xl degno della più grande attenzione . La
navata mediana è ingombrata dai pilastri di sostegno del pavimento della
chiesa superiore , e dal muro di sostegno delle superiori colonne di destra
fuori si in co ntra la sepo ltu ra del
ca rdin ale Antonio Giacomo Ve-
nerio, de ll a seco nda metà de l
Quattrocento, opera di un segua-
che riducono notevolmente le dimensioni del vano primitivo. Appena entrati , ce di Isaia da Pisa. Le co lonn e d i
a sinistra, alcuni affresch i presentano l'Ascensione; in basso gli apostoli con questa sepo ltu ra provengono dal-
accanto papa Leone IV ; fanno seguito una Crocifissione e alcune scene tratte l'a ntico altare della basilica, vo-
•••••••••••••••
dai Vangeli. Il primo affresco sulla parete di sinistra narra le storie di sant'A-
lessio; successivamente la Leggenda di Sisinno, prefetto di Roma che , vo-
lendo arrestare papa Clemente , diventa cieco e con lui tutti gli sgherri. Sono
interessanti i comandi e le imprecazioni , con rozzi appellativi popolareschi :
sono una delle prime testimonianze scritte della lingua italiana.
Anche la navata di sinistra presenta tracce di affreschi ; il monumento più
importante, però , è dato dai resti della tomba di san Cirillo, morto a Roma il
14 febbraio 869 e sepolto nell 'antica basilica di San Clemente come segno
di omaggio perché, con il fratello Metodio, aveva riportato a Roma i resti di
papa Clemente , che , secondo la tradizione , era morto in esilio .
Uno stretto passaggio porta sotto le absidi delle due basiliche , ai resti delle
abitazioni d'epoca romana. Interessante è la visita al mitreo, una maestosa
sala voltata , quasi interamente occupata da banconi in muratura dove i con-
venuti si sdraiavano per consumare i pasti rituali . Al centro è collocata un 'ara
marmorea decorata sulle quattro facce con un'immagine di Mitra e altri sim-
boli mitraici.
luto da papa Ormisda (514-523 ).
Sul versa nte opposto, un prege-
vole ambi ente di gusto rin asc i-
mentale co nserva una statua di
san G iova nni Battista sco lpita da
Simone Ghini (sec. XV). Anche
accanto a questo vano v i sono
de ll e sepo lture: quel la de ll ' arc i-
vescovo G iova nni Francesco Bru-
sati, del lo scultore Lui gi Capponi
(1485) e il pregevole monumento
del card in ale Bartolomeo Rove-
rella , opera di Giovanni Dalmata
(1476).
Natale Maffioli
• • • GIUGNO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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I TALENTI
NELLO ZUCCHERO
di Jean-François Meurs
e aro doctor J. , da sem-
((
pre mi occupo di fan-
cwllt, e sono un capo
dei lupetti. Ho scelto di fare l'edu-
catore anche come studi. Sono
spaventato dalla quantità di zuc-
chero che i bambini ingurgitano. Al
campo, in queste ultime vacanze,
ho scoperto che sgranocchiavano
zollette di zucchero spalmate di
cioccolato. Le mamme riempiono
gli zaini dei loro piccoli di pacchetti
di caramelle: devono essere con-
vinte che i loro figli piangano tutte
le sere come dei poveri cow-boy
solitari, lontani da casa e bisognosi
di essere consolati! Manco fossimo
dei carnefici! Noi capi abbiamo
proposto ai ragazzini di mettere in
comune il loro "bottino " per condivi-
derlo. Bisognava vedere la quantità
di caramelle, cioccolatini e fanta -
siose bibite americane! Ebbene
abbiamo organizzato attività tanto
interessanti che i lupetti non hanno
più pensato ai loro dolciumi: così
se ne sono riportati a casa più della
metà: è la prova che possono tran-
quillamente farne a meno. Come
educatore, ho voglia di dire alle
mamme : calmatevi con tutte queste
leccornie, non fanno bene ai vostri
figli! (Eligio, 18 anni , Savona)
Caro amico,
Ti do pienamente ragione. Oggi la
medicina scolastica mette in guar-
dia contro le bibite zuccherate e i
dolciumi , in vendita in tutti i distribu-
tori , che riempiono gl i zainetti dei
ragazzi. Ci si imbatte sempre più
frequentemente in casi di obesità e
di diabete nei giovani! Immaginarsi
che dramma per loro scoprire che
dovranno controllarsi per tutta la
vita e forse fare l'insulina!
PERCHÈ, SluA.KJR RETTOii:Ì
NON VUOLE CHE FACCIA I
LA l>/ETOLOCA ?...
l;,:J ~ ~
~. ~/;.FW..
L'industria alimentare gioca al
rilancio : aggiunge zuccheri nelle
conserve , nelle salse , nella maio-
nese . Tutti conoscono il successo
del ketchup, o anche delle chip, che
non sono solo salate, ma ricoperte
di zuccheri e di stimolatori del gu-
sto. È un fenomeno di oggi : lo zuc-
chero è associato alla ricompensa,
e gli industriali non fanno che ser-
virsi di una tendenza culturale . Vi -
viamo in una società che vuole
sempre più gratificare i suoi mem-
bri . I genitori cadono nella trappola:
adottano questo modello , vogliono
apparire moderni e accondiscen -
denti , non persone che dicono sem-
pre no !
Senza voler generalizzare , può ca-
pitare che le mamme che lavorano
diventino ancora più complici di
questa tendenza, per giustificare il
fatto di non potersi interamente de-
dicare ai figli. Si assolvono facendo
regal i.
L'educazione è un cammino
difficile e non si possono evitare
tutte le frustrazioni . Diventare gran-
di richiede molti sforzi che possono
demoralizzare un ragazzo e gene-
rare tristezza, perché costringe ad
abbandonare la situazione vantag-
giosa dell 'infanzia ; ma non è che
un passaggio verso un vantaggio
più grande e una gioia più vera.
Oggi si è diventati molto sensibili :
le manifestazioni di brutalità dei ge-
nitori verso i figli sono sempre più
segnate a dito e sanzionate. Con
ragione . Ma non ci si accorge che
anche dare troppe ricompense è un
modo di aggredire i figli , qi imbava-
gliarli, di dominarli meglio. E una vio-
lenza subdola per ragazzini viziati.
Lo zucchero non è un sogget-
to superficiale : dovremmo prende-
re coscienza che c'è in gioco una
questione spirituale . In effetti , ogni
ragazzo ha delle potenzialità che
deve lentamente mettere a punto
per poi metterle in pratica. Deve
diventare l'artefice della sua vita ;
ma più consuma zucchero - cioè
più viene gratificato , coccolato, as-
secondato, ecc. - più gli sarà diffi-
cile . È un modo di restare attaccato
al grembo materno e rinunciare a
lottare. Questo è il dramma. L'ado-
lescente si dispensa dal prendere
posizione, dall'agire. Pone uno sbar-
ramento al suo camm ino spirituale ,
il che è un modo di rinunciare alla
sua vocazione .
A livello fisico l'abuso di zucchero
conduce all 'alcolismo : si ingolfano i
reni che sono gli organi della volon -
tà, e li si dispensa dal passare all 'a-
zione. Il fegato intasato , sovraccari-
cato di lavoro , impedisce la rifles -
sione profonda, non permette più al
ragazzo di esprimere i suoi desi-
deri , le sue convinzioni . Chi ci ri-
mette di più non è la linea, il fisico ,
ma lo spirito.
Caro Eligio, tu hai davvero
ragione: lo "zucchero" incoraggia il
"materialismo"! Non bisogna mera-
vigliarsi se molti giovan i oscillano
tra bulimia e anoressia. Hanno bi-
sogno di nutrimento spirituale: di
relazioni soddisfacenti , di una vita
di gruppo ricca , di occasioni per
sviluppare immaginazione e creati-
vità. Non è forse quello che Gesù
suggeriva a Giairo: "Dà da mangia-
re a tua figlia". Si tratta, senza dub-
bio, di nutrimento spirituale. E il sug-
gerimento viene da uno che non di-
sprezzava i banchetti - non si con-
ta il numero dei pasti di cui parlano
i vangeli -. Gesù sapeva raccon-
tare storie davvero "nutrienti ". Tu ,
dunque, continua a offrire ai ragaz-
zi delle occasioni di realizzarsi , di
tirar fuori quello che hanno dentro ,
così non avranno più bisogno di
ingozzarsi e deviare dal giusto
sentiero.
BS GIUGNO 2000

3.8 Page 28

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Una suora, Figlia di Maria Ausiliatrice, fa l'avvocato dei minor
LA VOCE
AMICA
DELLA
STRADA
di Maria Antonia Chinello
Suor Célia Aparecida
de Souza ha 33 anni
e vive a Sao José dos
Campos, centro
industriale a ridosso
di Sao Paulo (Brasile).
Si è accorta che,
per lavorare accanto
ai ragazzi e alle ragazze
di strada, occorreva
una "marcia in più".
Per questo ha deciso di
specializzarsi in diritto.
Ora può difendere
in tribunale gli amici
e le amiche della strada.
Suor Célia Aparecida
con il rappresentante di Amnesty lnternational del Brasile.
L a si può incontrare più faci l-
mente al CEDECA, il Centro
de Defesa da Criança e da A-
dolescente di Sao José dos Campos,
una palazzina nel centro città, pro-
prio vicino alla piazza, ritrovo indi-
sc utibile dei ragazzi e delle ragazze
di strada, i suoi amici preferiti. Qui,
suor Célia organizza le attività di
partecipazione agli spazi di decisio-
ne politica e di intervento a favore
dei giovani e dei ragazzi più poveri.
Altro punto nevralgico della sua
missione, la giornata di turno presso
il Consiglio dei Diritti dei Ragazzi e
degli Adolescenti a li ve llo munici-
pale e statale, che ha il compito di
deliberare e controllare la politica
per i minori. Ancora, può capitare
di scorrazzare con lei sulle strade
dei 33 comu ni , che compongono la
regione di Vale do Parafba. Il leit-
motiv della sua vita sono sempre i
giovani, quelli più poveri, quelli che
non hanno voce e diritti da avanzare.
La sua vita è stata segnata, fin
da piccola, dalla sofferenza. Nata in
una delle zone rurali dell ' immenso
Brasile, Célia a dieci anni comincia
a lavorare in una fa zenda per aiutare
ad arrotondare il bilancio della fa-
miglia, provando la durezza del la-
voro minorile. Questi lavoratori si
chiamano " boias frias", perché per
guadagnare tempo cons um ano un
pasto freddo nei campi.
«II mio percorso scolastico - rac-
conta - è marcato dalle difficoltà di
chi vive in zone dove non c scuo-
la. Frequentato la primaria, ho inter-
Collaboratori e collaboratrici del CEDECA.
GIUGNO 2000 BS
Alcuni dei ragazzi seguiti dal CEDECA.

3.9 Page 29

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emarginati e abbandonati.
rotto gli studi. A 17 anni c1 siamo
trasferiti in città e ho ricominci ato
a studiare. Per concludere più in
fretta la scuola di base, ho frequen-
tato corsi intensivi. Nel 1994 ho ini-
ziato il curriculum di Diritto e mi
sono laureata nel 1998 . Nel giugno
1999, ho sostenuto l'esame per ac-
cedere ali ' Ordine degli Avvocati del
Brasile, requi sito necessari o per l' e-
sercizio della profess ione».
La sua scelta per l'area del di-
ritto è nata a partire dalla constata-
zione che il popolo bras ili ano, in
partico lare l'infa nzia, è pri vato dei
diritti umani fo nd amentali. Le espe-
ri enze viss ute fin da bambina hanno
fa tto nascere in lei «un senso molto
fo rte della giustizia e una certa "in-
di gnazione etica"». Qu ando dec ide
di farsi suora, la presa di cosc ienza
de ll a violazione de i diritti umani si
approfo ndi sce e sente urgente la ne-
cessità di costruirsi un rife rimento
teorico che le permettesse di inter-
venire sull a realtà, per ri sarc ire i
danni causati alla persona um ana e
per affermare i diritti de i giovani . I
ragazzi e le ragazze di strada la co-
noscono. Si passano la voce e porta-
no altri amici perché Célia li dife nda.
La situazione della gioventù brasi-
liana deve essere compresa all_a luce
di una logica di esclusione soc1_a_le. A
partire dagli anni '80 , con la cns1indu_-
striale, gran parte della popo\\az1on~ ~
stata esclu sa dal processo d1 pro u
zione e, di conseguenza, dal consu~
mo Con la disoccupazione e la re
ce;sione è sorta una massa d1 _d1soc-
cu ati , spogliata dei .propri .d1ntt1 so~
ci~i I giovani sono il principale ~er
sa lio di questo fenomeno , perche ir-
riJediabilmente senza lavoro . Le unr
che opportunità sono la drog~ e a
criminalità che culminano nel\\ elimi-
nazione di chi non ce la fa. li _C?mu;u~ Suor Célia con alcuni ragazzi
~ ~~~~ di Sao José dos Campos, c1tta_111 .
stri ale, possiede
annuale d1 circa
5a0t
ut
O
~~~
.
i
di Sao José dos Campos.
i--,.,:m--,-,-- --;'~c::..----:---r-~r:-:-,.,.
scenti tra i 15 _e_1.1,._8_a-nr"1n1",1r. mem - , - - '
1
Come riesci ad aggiornarti?
Cerco di studi are sistematicamen-
te le leggi che di volta in vo lta ven-
gono promul gate e partec ipo a se-
minari e a corsi di perfez ionamento.
Il Centro CEDECA è stato ri cono-
sciuto come luogo idoneo per Io
svo lgimento di stage per i giovani
studenti in legge. Questo fatto mi
CEDECA è l'attuazione concreta di
una legge a favore dei m1non , appro-
vata dal S~nato brasiliano su proposta
e pressione della Pastora\\ do Menar
della Conferenza Episcopale del Bra-
·1 A Sao José dos Campos, suor
~!1ia è l'iniziatrice del CEDECA i?ca-
\\e che si propone la prote_z1on_e dei m1-
n~ri e la formazione alla c1ttad1nanza. .
I collaboratori del Centro sono la_1c1 ,
funzionari o volontari , specializ_zat1 in
diritto servizio sociale , ps1colog1a, ps1-
chiatr'ia pedagogia. Ci sono anche
giovani 'che, una volta reintegrati , con-
tribuiscono al processo d1 recup~ro
educativo e sociale ~e1 _loro am1c1 .e
compagni. A Sao Jose s1 sequo~o cir-
ca 150 ragazzi e adolescenti ali anno .
Ragazze di Sao Bernardo.
spinge ogni vo lta a verificarmi ne ll a
competenza e nell a proposta educa-
tiv a e profess ionale.
In che cosa ti è di aiuto la peda-
gogia salesiana?
Il sistema preventivo è l' anima
del mi o lavoro. Al Centro assumi a-
mo la preventività non come moda-
lità per contrastare la dev ianza, ma
come atto di fidu cia nel fatto che gli
stess i giovani poveri ed emarginati
sono in grado d i sv iluppare le pro-
prie capaci e dare un senso all a
propri a es istenza. Don Bosco aveva
ragione : «In ogni giovane, anche il
più disgraziato, c'è sempre un punto
access ibile al bene; è nostro dovere
fo ndamentale arri vare a toccare que-
sta cord a sensibile del cuore, per
farne scaturire tutta la ri cchezza».
La frase, che ben conosciamo, invi-
ta ad avere piena fiduci a nell a per-
sona e nelle sue potenzialità, e offre
un programma ali 'edu catrice: fa r vi-
brare tutta la ricchezza che ogni gio-
vane, ind ipendentemente dal grado
di maturità raggiunto, possiede.
Come ti senti dopo una causa
"persa"?
Percepisco la professione di avvo-
cato come quell a de l sacerdote, sia-
mo entrambi a servizio del dir itto e
dell a giustizia. Nell 'assumere la cau-
sa de i poveri e degli indifes i sento
palese l'ingi ustizia stampata nelle
sentenze di legge, così ben redatte,
ma che trasformano le vittime in ac-
cusati. Molte vo lte, dopo aver cerca-
to tutte le vie di difesa, di fro nte a un
ris ultato negativo, mi trovo sola, di
fro nte al crocifisso appeso nelle au-
le di tribun ale: in quel momento re-
ta uni camente la certezza che i po-
veri e gli emarginati completano ciò
che manca ai patimenti di Cristo .
BS GIUGNO 2 000

3.10 Page 30

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IL
&AESE
ITI
IN
LIBRERIA . . ppe Moron\\e
o curo d1 G1use
LA BUONA NOTIZIA
DI GESÙ
Un saggio
di primo annuncio
di Virginio Spicacci
MONTI Editore,
Saronno (Va) 2000
pp. 336
Il saggio parte da una
constatazione di fatto :
dalla buona notizia di
Gesù è possibile rica-
vare tutto il dogma cri-
stiano, quello che da an-
ni , dentro e fuori degli
ambienti cristiani , viene
chiamato col nome di
evangelizzazione. Ma in
realtà si ha spesso l'im-
pressione che questo
termine sia solo l'eti-
chetta di una scatola mi-
steriosa, di cui nessuno
conosce con precisione
il contenuto. Perciò l'au-
tore vuole mettere a
punto, in modo chiaro e
sistematico, proprio que-
sto contenuto del "primo
annuncio", che il creden-
te deve riscoprire come
buona notizia : nessuno
è solo di fronte alla vita
e alla morte. La solida-
rietà di Cristo , fino alla
offerta della sua vita,
mette anche la morte al
servizio della vita di ogni
uomo. Il cammino che li-
bera il cuore dell 'uomo
dalla morsa del rifiuto di
questo amore gratuito di
Dio si realizza come "ca-
tecumenato ".
GIUGNO 2000 BS
~~~
DEL TEMP
BIBLICA
SUL CORPO
di Carlo Maria Martini
Centro Ambrosiano ,
Milano 2000
pp. 134
Una serie di interrogativi
sulla corporeità dell 'uomo
fanno parte della cultura
del nostro tempo: che sen-
so ha il fatto che siamo
esseri con un corpo , che
siamo corpi viventi e pen-
santi ; che cosa ha da dire
di nuovo la nostra epoca
sul corpo, sulle sue vicen-
de , sulle sue dinamiche ;
che relazione ha il corpo
con la vita dello spirito,
con la vita dopo la morte?
L'autore lascia affiorare nel-
la sua riflessione tali pro-
vocazioni , non per trovare
una risposta a tutte , bensì
per riflettere ad alta voce
sulla salute e la malattia ;
sul senso della corporeità;
sull'alterità e la sessualità ;
sui sacramenti , sulla risur-
rezione del corpo.
Lo stile è quello degli ap-
punti , delle annotazioni ,
degli aforismi. Invita così il
lettore a pensare e a libe-
rarsi da un culto del corpo
chiuso in se stesso , visto
come fenomeno di massa.
Un corpo sano ad ogni
costo! Ma ...
ERNESTO BALDUCCI
PER LA PACE
NECESSARIA
di Giampaolo Paticchio
Università Tor Vergata,
Roma 1997
pp. 128
~A(~l,I I)\\ (Hl ,\\ CCA l) fM I C l I NCO I T 1
Ernesto Baldu cci
,!'""''"' Per la pace necessaria '/,:,,;!i.J:"
1·,,.,. ..,. 1•1U1~ I>"""
Rnn... 1•••:,r
Anche se un po ' datato, il
saggio tratta di un perso-
naggio del nostro tempo
da poco scomparso, ripro-
ponendone la figura in una
dimensione culturale della
massima importanza: è un
uomo non tanto da cele-
brare quanto da studiare e
da ascoltare riguardo al-
l'idea e all 'elaborazione di
un progetto culturale cri -
stianamente orientato ed
incentrato sul tema della
pace. La proposta cultura-
le di Balducci si distingue
per il suo concreto reali-
smo , adatto a finalità di
progettualità culturale e po-
litica. Qui utopia è uguale
a profezia, come spinta di
propulsione per il cambia-
mento e di apertura verso
il futuro e verso possibilità
alternative della vita. Il te-
ma della pace non è uno
tra tanti , ma quello che
spiega la crisi antropolo-
gica del nostro tempo ; non
è un valore tra gli altri , ma
il valore globale per una
nuova visione della vita.
L'ANIMATORE BIBLICO
Identità, competenze,
formazione
di Cesare Bissoli (a cura)
ELLEDICI ,
Leumann (To) 2000
pp. 200
Conoscere la bibbia per il
valore di cui è carica è
fatto di primaria importanza
per la fede. Ma ci vogliono
anche educatori capaci di
far accostare il testo sacro
senza pericoli di stravolgi-
menti e false interpreta-
zioni. Perciò questo ma-
nuale si propone di aiutare
quanti fanno animazione
biblica nel popolo di Dio.
Si indicano le competenze
indispensabili colte dalle
forme e dalle vie di anima-
zione biblica più consone
al nostro paese in questo
momento . Si tratta perciò
di un sussidio come un
vademecum utilizzabile in
scuole o corsi formativi , da
accostare quindi dentro un
progetto organico. La col-
laborazione estensiva del
manuale valorizza le diver-
se competenze , rendendo
solido l'impianto concet-
tuale, pedagogicamente at-
trezzata e didatticamente
maneggevole, con sostan-
ziali cenni bibliografici su
ogni argomento trattato.
U.c1\\lil.1, c.o1:1ve.tett.-.:l,
to\\-llb\\,.'i01tl

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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IO... NOI... INSIEME
di Liliana Benatti Spennato
Edizioni il Fiorino,
Modena 1999
pp. 96
La piacevole lettura di que-
sti quadretti di vita quoti-
QUANDO IL BAMBINO
GIOCA
Diagnosi e psicoterapia
di Vittorio Luigi Castellazzi
LAS
Roma, 2000
pp. 140
PISCHELLI IN PARADISO
Storie di ragazzi di strada
di Alfonso Alfano
Editoria! Service System ,
Roma 2000
pp. 200
L'accoglienza dei primi due
INNAMORARSI
DELLA VITA
Consigli e tecniche per
affrontare serenamente
la terza età
Positive Press,
Verona 1999
pp. 130
diana, che descrivono dal
libri , Sulle strade del cuore
vivo personaggi normali
che fanno cose normali ,
e Quando a Roma volano Catherine JY.Jc-Cann
gli storni, ha incoraggiato
evidenzia che lo straordi-
nario della vita sta nei
pensieri ordinari delle per-
sone che pensano e riflet-
tono! Ne nasce un 'azione
terapeutica , cioè un aiuto
educativo che invita a tro-
l'autore a presentare l'ul -
timo tassello della sua tri -
logia della speranza: la nar-
razione di storie di minori
a rischio . La riflessione
educativa si colloca in una
originale cornice biblica. Il
I n n a m o rarsi
della vita
Con sig li e tecniche
per affeontarP8PrPnamPnte
la terza età
vare serenità nei grandi in -
messaggio di speranza che
segnamenti della genero-
ne scaturisce è diretto a
sità, dell 'altruismo , dell'im -
educatori e operatori so-
pegno personale per un
ciali che confidano nella
mondo migl iore più frater-
naturale bontà dell 'uomo,
no , della bellezza dell 'esi -
nonostante le difficoltà del -
stenza che consiste nella
capacità di amare e quindi
in una grande sollecitudine
alla speranza.
La descrizione dei proble-
mi e delle angosce umane
appare arricchita dai tanti
riferimenti autobiografici .
Ogn i storia è riflessione ,
ricerca e allegria: una gal -
leria di ritratti diversi come
figure scrutate nel passato
e rinate nel presente.
Non è nuovo che il gioco
per i bambini svolga un
ruolo fondamentale per lo
sviluppo fisico , psi_chico ,
sociale e morale. E cioè
un elemento essenziale per
la crescita, perché svilup-
pa nel bambino l'attività
motoria, stimola la sua im-
maginazione , ne favorisce
l'apprendimento , ne esalta
la creatività , ne canalizza
le forze interiori , ne favo -
risce l'assorbimento delle
prime difficoltà liberando
dai conflitti interni , ne faci -
lita la scoperta di sé , ne
asseconda lo sviluppo e la
definizione dell 'identità. Il
gioco apre alle relazioni
umane e alla conoscenza
del mondo . Se l'educatore
si rende conto di questi
valori certamente ne rico-
nosce tutta l'importanza
educativa. Perciò , con l'in-
tento di fornire una guida
pratica alla conoscenza del
bambino da zero a 1O an-
ni e dei suoi eventuali di -
sturbi di crescita , l'autore
offre col gioco adeguati in-
terventi educativi.
la vita . Si tratta di espe-
rienze vissute a contatto
di retto tra la gente dei
quartieri poveri di periferia.
C'è comunque una denun-
cia: è la complicità con il
disagio minorile di tante
agenzie pubbliche e priva-
te , gli abusi e i profitti ille-
citi sul minore indifeso.
NON SI FA VENDITA PER
CORR ISP ONDENZA. I li bri
che vengono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o vanno richiesti
dire ttamen te all e rispettive
Editrici.
La riflessione parte da una
constatazione spesso igno-
rata : l'uomo invecchia sin
dal giorno in cui nasce. Ne
sorge una riflessione co-
me risposta a una doman-
da: che cosa è veramente
la vecchiaia? Ognuno è
vecchio a seconda di co-
me si sente . Perciò è ne-
cessario educarsi a man-
tenere vivo il proprio fan -
ciullino interiore. Infatti l'in-
vecchiamento non è la fi-
ne di un processo, bensì
l'inizio di un nuovo ciclo ,
caratterizzato dalle cono-
scenze e dalle esperienze
acquisite nel corso della vi-
ta. Anche se il passare de-
gli anni crea indubbiamente
delle difficoltà, non c'è mo-
tivo di lasciare che la gioia
di vivere si affievolisca.
Dalla gestione del pensio-
namento, alla convivenza
coi dolori fisici , il libro spie-
ga come sfruttare la sag-
gezza, la gioia e la speran -
za che si originano esclu-
sivamente nell'età avanzata.
BS GIUGNO 2000

4.2 Page 32

▲back to top
L/;1/E
ANCHE f;i!UESTO
EUNSEGNO di Roberto Giannatelli
Un momento "storico": don Egidio Viganò
con il Rettore dell 'UPS e i progettisti dello Studio Valle
dopo la benedizione della "prima pietra" dell 'erigenda
Biblioteca Don Bosco (25 gennaio 1989).
L'8 dicembre 1986 centinaia
di lettere del Rettore,
che accompagnavano un numero
straordinario del bollettino
dell'Università Salesiana "Notizie",
venivano spedite a benefattori,
amici ed exallievi dell'UPS per
comunicare che il Rettor Maggiore
don Egidio Viganò, aveva deciso
di dotare l'Università
"con un 'appropriata Biblioteca
Don Bosco, quale degno centro
di ricerca, di elaborazione
e progresso delle scienze vincolate
con la nostra missione".
Iniziava così l"'ora dei sogni" ai quali aderirono cen-
tinaia di benefattori e amici , a iniziare dai giappo-
nesi dell'Associazione laica buddista Rissho Kosei-
kai. I "sogni " furono però ostacolati dalle lentezze
burocratiche incontrate per ottenere la "licenza di
costruzione in deroga" al piano regolatore del Comune
di Roma. In seguito sopraggiunsero altre difficoltà e si
fecero avanti nuove esigenze per adeguare il progetto
edilizio alle realtà emergenti all 'interno dell 'Università,
come la fondazione del nuovo Istituto (ora Facoltà) di
Scienze della Comunicazione Sociale e l'avvento delle
nuove tecnologie nell 'organizzazione universitaria
(computer, internet, ecc.) . Così , ai criteri già approvati
dal Senato accademico il 6 marzo 1985 (unificazione
delle biblioteche particolari e accesso diretto a tutti i
libri) se ne aggiunsero altri , dettati dalle nuove circo-
stanze : rendere la struttura edilizia flessibile con l'ado-
zione di supporti mobili ; differenziare i cinque piani
dell'edificio secondo le varie funzioni ; garantire la rapi-
dità e l'efficienza dei servizi; ridurre i costi di gestione
mediante l'adozione di appropriati sistemi informatici .
FINALMENTE I LAVORI
La costruzione venne finalmente iniziata nel novembre
'99). I lavori fervono tutt'ora, e, in base al contratto ,
l'edificio , 8282 mq distribuiti su cinque piani , dovrà
essere term inato entro il 2001 . L'impegno finanziario è
notevole . L'Università invierà ad amici , benefattori ed
exallievi , e a quanti ne faranno richiesta, un fasci colo
GIUGNO 2000 BS
in cui verrà presentato dettagliatamente il progetto e
saranno illustrate le modalità di partecipazione alla
realizzazione della nuova Biblioteca Don Bosco : come
poter "adottare" un posto-studio nella nuova Biblioteca,
com e dedicare una sal a o seminario di studio a una
persona cara , come contribu ire all 'arri cchimento del
patrimonio librario e audiovisivo , ecc . Secondo la tradi-
zione lasciata da Don Bosco , attiviamo la Famiglia
Salesiana e gli Amici per poter realizzare quest'opera
centrale e necessaria per !"'Università di Don Bosco a
favore dei giovani del nostro tempo".
I lavori per le fondazioni della nuova Biblioteca.
Sullo sfondo il palazzo delle aule.

4.3 Page 33

▲back to top
La nuova "Biblioteca Don Bosco" dell'UPS, Università Pontificia Salesiana di Roma.
L'area in cui viene edificata la nuova Biblioteca
nel campus dell 'Università Salesiana.
Vista prospettica della scala centrale.
LE TAPPE VERSO LA REALIZZAZIONE
DELLA NUOVA BIBLIOTECA DON _BOS~O
2 novembre 1983: il Senato accademico del! UPS
dà il via allo studio del progetto della Nuova
Biblioteca Don Bosco .
.
.
11 novembre 1983: l'Associazione laica buddista
giapponese Rissho Kosei -kaI assicura la propria
partecipazione al progetto .
. . ..
6 marzo 1985: il Senato approva i cnten d1 co-
struzion e della nuova Biblioteca. .
.,
19 marzo 1985: il Rettor Maggiore don Vigano
pre senta il prog etto nel quadro del programma
"Don Bosco '88".
.
6 marzo 1989: il progetto , reali zzato ?allo Studio
per Vall e, viene presentato al Co~u_ne _d1 Roma
otten ere la "concessione ed1l1 zIa in deroga al
Piano regolatore .
.
d'
25 ottobre 1995: il Comune concede la 1_1cenza i
costruzione . Sarà poi rinnovata per altn tre anni
in seguito alle modifiche apportate al progetto
iniziale.
•· t ·
No vembre 1999: inizio de! l~von d~ cos ruz1one
affidati alla ditta Rosso & F1gl1 d1_Tonno .
Novembre 2001 : scadenza prevista per la conse-
gna dell'edificio della nuova Biblioteca Don Bosco.
Una visione dell'area in cui si sta edificando la nuova
Biblioteca. Sullo sfondo la Chiesa dell 'Università.
Come si presenterà la nuova Biblioteca :
lato sud (elaborazione CAD del computer).
Il lato est e il collegamento coperto
con il palazzo delle aule.
COME CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE
DELLA NUOVA BIBLIOTECA
Le offerte per la costruzione della Nuova Biblioteca
Don Bosco possono essere inviate :
Tramite il CCP n. 35898006 intestato a Pontificio
Ateneo Salesiano - Piazza Ateneo Salesiano , 1
- 00139 Roma (indicare sempre la causale del
versamento).
Tramite Bonifico bancario : CCB n. 5974/ 11
presso :
Banca popolare di Sondrio - Filiale n. 1 di Roma
Viale Val Padana, 2 - 00141 Roma
Cod . ABI 05696 ; Cod . CAB 03201
A favore del Pontificio Ateneo Salesiano - Fondo
Biblioteca.
Per ottenere maggiori informazioni e per trattare
della dedicazione di un settore della Biblioteca a
una persona cara, scrivete a:
Direttore Ufficio Sviluppo dell'UPS - Piazza Ateneo
Salesiano , 1 - 00139 Roma - Tel. 06/87290296 -
Fax: 06/ 87290682 - E-mail : amiciups@ups.urbe.it
BS GIUGNO 2000

4.4 Page 34

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- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrero
GENITORI
SULLA CORDA
Una delle immagini più simpatiche ritrae Don Bosco adolescente
mentre cammina in equilibrio su una corda.
Un'immagine perfetta anche per il mestiere di genitori.
Fare i genitori è come cammi-
nare sulla corda. Sospesi tra
la terra e il cielo , tra la vita
quotidiana e i sogni . Se si potesse
toccare la corda si sentirebbe come
una vibrazione . Perché c'è sempre
un po ' di tensione . È necessaria :
se la corda si affloscia l'equilibrista
finisce per terra. Ed è un processo
continuo , dato che il punto d'equili-
brio continua a variare. I genitori
devono sforzarsi di definire che co-
sa significa equilibrio e crearlo at-
timo dopo attimo per sé, per i figli e
per la famiglia. Solo da un buon
equilibrio educativo nasce una per-
sona equilibrata. L'educazione è
una sfida enorme . Mira a donare ai
figli autonomia e identità : due ter-
mini che indicano una forma di
distacco. In pratica i figli devono
imparare a vivere "fuori " rimanendo
"dentro". Crescere è quindi un mix
di ingredienti in precario equilibrio
da dosare con molta attenzione: li-
bertà/limiti, fiducia/sfiducia, attivi -
tà/tranquillità, superfluo/necessario,
legame/separazione , permettere/
proibire, tenere/lasciar andare, ecc.
Si tratta di capire quando è giusto
dare sostegno e aiuto e quando
invece è importante che i figli se la
cavino da soli .
I primi elementi che contribui-
scono all'equilibrio dei figli sono
il ritmo e i rituali
giornalieri. Quando i
genitori avvertono che
un figlio ha perso l'e-
quilibrio in qualche
modo, un attento e-
same delle sue attivi-
tà quotidiane può ri-
sultare utile . C'è e-
quilibrio tra i momenti
di attività e di tran-
quillità? Quale cibo sta
mangiando? Quanto
dorme? Quanto mo-
vimento fa? Come vi-
ve il lavoro scolasti-
co? Nel ritmo quo-
tidiano deve essere
compreso anche il
nutrimento per lo spi -
rito e se la giornata è
stata particolarmente
stressante è neces-
sario trovare esercizi
di riequilibrio per tutti :
da una tisana calda a
un abbraccio, da a-
scoltare musica in-
sieme a lottare a cu-
scinate sul letto gran-
de. Ogni situazione
in cui ci troviamo è
diversa. Ogni momento è nuovo e
ciò che era necessario ieri può non
essere utile oggi. Anche in campo
educativo è importante la flessibi-
lità. Scoprire quello di cui hanno bi-
sogno i figli comporta essere sensi-
bili verso di loro , non imporre la no-
stra volontà, accogliere i loro se-
gnali e resistere alla tentazione di
essere invadenti , dominanti , sac-
centi o troppo protettivi . Tutto que-
sto senza mai uscire dalla vita dei
figli, che hanno bisogno di sostegno
e guida, finché non sono in grado di
autoregolarsi .
L'equilibrio si fa particolarmen-
te difficile durante l'adolescenza.
Per trovare un equilibrio in questo
periodo spesso è necessario man-
tenere legami significativi con i figli ,
mentre lottano per la separazione e
l'indipendenza. A volte solo essere
presenti nella loro vita, è già di per
sé un'impresa titanica. Ansie , riser-
ve , dubbi fanno parte dell'immagi-
nario bilanciere che consente ai ge-
nitori di camminare sulla corda. Si
troveranno continuamente a chie-
dersi quanta libertà concedere , che
cosa è dannoso e che cosa non lo
è, nel tentativo di stabilire il giusto
equilibrio .
Uno degli esercizi più difficili del-
l'equilibrismo dei genitori è cercare
di eliminare le influenze negative
della cultura sulla famiglia . Nel
farlo devono spesso prendere delle
decisioni in conflitto con ciò che i
figli vogliono , e con ciò che i loro
coetanei sono autorizzati a fare . Il
campo di forza della conformità tra
coetanei rischia di causare forti sbi-
lanciamenti: «Barbara può stare al-
zata fino a tardi e parlare al telefono
finché vuole! ». «Ma ci vanno tutti,
perché io no? ». «Tutti i miei am ici
hanno la tv in camera! ». I limiti coe-
renti , ma ragionevoli , proteggono i
figli dagli aspetti negativi e distruttivi
della cultura attuale : dai centri com-
merciali alle sale giochi , dai film alle
festicciole private.
La posizione dei genitori può farli
arrabbiare al momento, ma dà sicu -
rezza sapere che si preoccupano di
loro abbastanza da mantenere una
posizione impopolare fondata su
chiari valori , anche se li «odiano »
temporaneamente perché lo fanno .
I genitori devono rispettare il biso-

4.5 Page 35

▲back to top
il genitore
di Marianna Pacucci
gno dei figli di essere «come tutti
gli altri » e allo stesso tempo inco-
raggiarli a trovare ed esprimere la
loro individualità. Senza creare
«frutti proibiti », più tentatori e appe-
tibili che mai , con atteggiamenti
troppo rigidi . Nella nostra società
contano soprattutto le cose che si
possiedono. I bambini e i ragazzi si
rivolgono agli oggetti proiettando su
di essi desideri e senso di sé. I ge-
nitori non possono certo pensare di
farli «felici » con scarpe da ginna-
stica o giochi elettronici. Ma non è
facile nutrire l'anima dei figli con
attività che riescano a neutralizzare
le rapide soluzioni della nostra
cultura orientata al consumo . E non
è facile trovare la via di mezzo tra
programmare eccessivamente la vi-
ta dei figli e trascurarli , senza
trovare mai il tempo e le energie
necessarie per occuparsi della loro
vita interiore e del loro sviluppo
personale unico.
Un'altra area conflittuale per i ge-
nitori è quella in cui cercano di inse-
gnare ai figli la differenza tra fidar-
si delle persone e avere una sana
sfiducia negli altri in certe occa-
sioni . I "ragazzi d'appartamento"
tendono , per esempio, a mettersi al
seguito di individui che hanno a
stento il carisma di Mastro Lindo.
Oggi è vitale abilitare i figli a pesare i
vari aspetti di una situazione, a giu-
dicare le persone, a discernere i veri
amici da quelli falsi. Mentre l'infan-
zia è un tempo di innocenza e inge-
nuità, e quell'innocenza deve esse-
re protetta e mai tradita, a mano a
mano che i figli crescono è bene
che non siano troppo ingenui. Così i
nostri figli possono imparare a esse-
re più cauti e sospettosi , e perfino a
non fidarsi , in certe situazioni. Pos-
sono fare questo se hanno un vero
termine di paragone , cioè una rela-
zione affettuosa e arricchente con la
famiglia e gli amici , legami costru iti
nel tempo su un fondamento di fidu-
cia, onestà e accettazione.
Camminare sulla corda richiede sfor-
zo e attenzione , per questo a quei
teneri equilibristi che sono i genitori
occorre molta forza interiore e mol-
ta solidità di coppia. Ma il premio è
proporzionato: l'armonia interiore
ed esteriore della famiglia e delle
persone che la compongono
o
IL FUNAMBOLO
CHE SOFFRE
DI VERTIGINI
La maggior parte dei rimproveri che riserviamo ai figli,
a pensarci bene, è legata a un problema quantitativo.
A nostro giudizio, i loro errori derivano da un calcolo sbagliato
nel dosaggio fra i diversi atteggiamenti e sentimenti:
questo è troppo, quell'altro è poco. In aggiunta, pretendiamo
dai ragazzi che sappiano calcolare la giusta razione di ogni
elemento tenendo presente la situazione particolare
in cui si trovano piuttosto che le loro naturali predisposizioni
o i valori a cui ispirano la vita. Vorremmo che fossero precisi
e tempestivi come un computer, anche se poi rinfacciamo loro
costantemente una progressiva perdita di umanità.
Q uando ci comportiamo così,
dimentichiamo evidentemen-
te alcune cose fondamen-
tali : innanzitutto che l'equilibrio diffi-
cilmente è un tocco di grazia che ci
viene regalato dall'alto; per i comu -
ni mortali è più spesso qualcosa
che faticosamente si acquisisce a
mano a mano che si vive a cavallo
fra tentativi ed errori . E se siamo
riusciti a mettere un po ' d'ordine
nella nostra vita interiore dopo aver
superato la soglia degli ' ... anta ',
non possiamo pretendere che i no-
stri figli abbiano uno sprint biturbo. ·
Inoltre trascuriamo il fatto che
nelle cose che coinvolgono profon-
damente una persona, la qualità dei
sentimenti e degli atteggiamenti
conta ben più delle alchimie mate-
matiche combinate a tavolino . Se è
vero che l'educazione è un affare di
cuore, vale la pena di ricordare a
noi stessi che un bambino trova più
facilmente la porta di accesso verso
un'impostazione equilibrata della sua
esistenza se in casa vive ordinaria-
mente con persone capaci di rap-
portarsi con lui in modo equilibrato .
E qui scatta l'esame di coscienza:
sono davvero un genitore appassio-
nato ma non passionale, spontaneo
ma non istintivo, dotato di grande
affettività ma anche attento ad ama-
re in modo intelligente?
Nel mestiere di madre e di padre
siamo come funamboli che soffrono
di vertigini ; dobbiamo correre su e
giù su una corda sospesa nel vuoto
cercando di non guardare sotto i no-
stri piedi. Questa consapevolezza
crea in noi un continuo stato di an-
sia, ma anche la tentazione di esse-
re meno esigenti con i figli perché
abbiamo troppa indulgenza verso le
nostre paure e debolezze. Col risul-
tato di creare continue reti di prote-
Bs GIUGNO 2000

4.6 Page 36

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CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
zione che ci fanno scordare che
invece dobbiamo vivere sempre in
bilico . In questo modo, però diven-
tiamo genitori molto mediocri , che
ricorrono a continui alibi per non
affrontare le proprie responsabilità
o che impongono ai propri ragazzi
schemi di comportamento che es-
si sentiranno come estranei al loro
modo di essere.
Non possiamo pretendere che i
figli abbiano il nostro stesso equi-
librio ed è impossibile regalare lo-
ro quanto abbiamo personalmente
raggiunto . Dobbiamo però quoti-
dianamente condividere con essi
l'idea che l'equilibrio, più che un
valo re, è un metodo. Per quanto
mi riguarda, esso è il punto di ar-
rivo di un lungo percorso che ri-
chiede grande pazienza ma an-
che tanta lucidità, per valorizzare
tutti i dualismi presenti dentro
ogni persona.
La diversità, che dorme dentro
ognuno di noi prima che emergere
nel confronto con gli altri, spesso
ci crea imbarazzo e disagio, per-
ché ci fa sentire ambivalenti e con-
flittuali con noi stessi e inevitabil-
mente ci rende perdenti nel ruolo
di genitori. Quando il dottor Jekill e
il Mister Hide che abitano in noi
cominciano a fare a botte, diven-
tiamo capaci di comportamenti edu-
cativi paradossali , oltre che inef-
ficaci: i figli ci guardano con aria
interrogativa .. .
È inutile e dannoso cercare di an-
nullare le differenze che compon-
gono la nostra personalità; vale la
pena piuttosto di imparare a con-
siderarle una risorsa importante:
accoglierle con simpatia e 'farle
innamorare' gradualmente del lo-
ro contrario , ricontestualizzando i
nostri singoli gesti entro un modo
di essere unitario che esprima al-
lo stesso tempo qualità e difetti ,
bisogni e disponibilità. L'equilibrio,
nel mestiere di genitori , non si
raggiunge pesando i comporta-
menti quotidiani con sofisticate
bilance. Nasce da uno sforzo in-
cessante di riconciliazione inte-
riore , che è l'unica garanzia per
poter vivere in modo positivo il
rapporto con gli altri. Il problema
è sempre lo stesso : il fare , senza
l'essere , non ci porta da nessuna
parte.
O
GIUGNO 2000 BS
TANTI ...
IN UNO
L'ultimo articolo della Carta di Comunione
sintetizza il messaggio della Famiglia
Salesiana in un augurio che sfocia in un impegno,
quello di camminare e lavorare "con un cuor solo e un'anima sola".
Articolo 39: Attualità ecclesiale di
una famiglia che vive e opera
unita.
Nel mondo la Chiesa è porta-
trice dell ' amore di Di o che sa lva
attraverso GesL.1 Cri sto, co n l'ener-
gia v ita li zza nte de ll o Spir ito. È,
dunque, segno di unità. Nell a Chie-
sa si amalga mano tutti i ca ri smi
che lo Spirito va dissemin ando, se-
gni dell a sua pres enza att iva nel
cuore del la storia, attraverso i qu a-
li co ntinua a di re il suo amore fe-
de le. I ca ri smi non si configurano
co me ca mmini para ll eli; ess i sono
doni part ico lari e spec ific i che
ravv ivano e illuminano l'unico gran-
de ca mmin o verso il Regno, co me
lucc io le flu orescenti che vibrando
co lorano il tragitto, e co me boe di
riferim ento per non sbag li are rotta.
D La Famiglia Salesiana, nel gran-
de fiume della Chiesa che attra-
versa il mondo, è un segno pecu-
1iare della presenza dell ' Amore
maiu sco lo in mezzo ai giova ni .
Questa è la ce rtifi caz ione che Don
Bosco ha ri cev uto e tras messo, e
che noi accogli amo e vivi amo. M a
non per no i stessi, bensì in costa n-
te relaz ione co n i progetti pastora li
de lla Chiesa di cui vogl iamo esse-
re parte attiva.
La Famigli a Sales iana, co n tutte le
altre " Fami gli e" dell a Chi esa co n-
tr ibu isce a formare la grande rete
di co munion e c he irrob ustisce e
feco nda il popo lo di Di o . Don Bo-
sco è dentro questo progetto: " il
bene de ll e anime" è l' uni co ob iet-
tivo per cui si è battuto co n dedi-
z ione asso luta.
D La Carta di Comunione termina
il suo messaggio pon end o iI ca ri -
sma di Don Bosco co me strumen-
to di quell a " nuova eva ngeli zza-
z io ne" fondata sull a car ità pasto-
rale che, so lamente, può es pri-
mere tutto l'amore cli Cr·i sto cli cui
il mondo, e i giova ni per il ' man-
dato' sa les iano, hanno bi sogno.
Una volta partiti è essenziale non sbagliare rotta...
t
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4.7 Page 37

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BS GIUGNO 2000

4.8 Page 38

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Le Sante Strade
LA VIA POP/LIA
di Nicola Follieri
La via Popilia in Calabria.
~ Altomonte
I(
l
Pa
re
entano
r'
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-Oli/,D(1p1.gna ._
osENZA
_.,
Una delle strade,
che nel Sud Italia erano
maggiormente battute
dai pellegrini
del medioevo
per raggiungere Roma,
era la Via Popilia, detta
anche Strada Consolare
"ab Regio ad Capuam ".
Un'arteria che partiva
da Reggio Calabria
e confluiva verso Salerno
e Capua.
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GìB'ia'""':;~~0'-~? ·.
Tauro
,ernO dello Il Ca abra
i,4o{lotlna.de a
ALABRlA co,soloM"'
GIUGNO 2000 BS
S uperata la città di Reggio Ca-
labria, dove Bizantini, Arabi e
Normanni hanno lasciato una
ricchi ss im a testimonianza del loro
passaggio, lun go la costa tirrenica si
susseguono alc une località costiere,
strette tra il mare e le montagne, ma
lussuregg ianti di agrumi e ulivi . Tra
esse: Scilla, a ricordo del noto mo-
stro mitologico che insieme a Ca-
riddi sbranava g li sventurati marinai
dello Stretto di Messina, sovrastata
da un castello de l XIII secolo.
Proseguendo sempre lungo la co-
sta tin-enica si può raggiungere Pa-
ternò Calabro, distante 120 km da
Lamezia Terme . È sede di un san-
tuario fo ndato da san Francesco da
Paola nel 1444. Da secoli il luogo è
meta di pe llegrinagg io locale, per-
ché si racconta che il santo vi si sta-
bilì per molto tempo e vi operò
molti miracoli.
Anche oggi ci sono pellegrini che
viaggiano con abiti penitenziali. ..
I Rossano, sulla via Popilia
custodisce il codex purpureus
(VI sec. ?), uno splendido
evangelario bizantino.
SANTUARI E MIRACOLI
Un altro centro , importante per la
reli gios ità popolare , è Dipignano.
Presso un ruscello vicino, infatti , è
venerata l' immagine di un a Madon-
na, divenuta oggetto di culto a parti-
re dal XIII secolo. Si racconta che
la Vergine, nel 1301 , guarì dalla ce-
cità un certo Simone Adami, bagna-
to i il viso con le acque della fonte.
A 38 km da Cosenza, poco di stan-
te dalla costa, c'è la cittadina di
Paola . Essa, grazie ali ' iniziativ a di
san Francesco suo concittadino, di-
venne un centro di spiritualità molto
vivo a partire dal XV secolo. Tra gli
edifici sacri è da vis itare in partico-

4.9 Page 39

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I PELLEGRINI PENITENTI
Alla categoria del pellegrinaggio di
penitenza appartenevano per lo più
ecclesiastici che si erano macchiati
dei più gravi delitti: assassinio di pa-
renti prossimi o violenze sessuali.
Erano personagg i che vagavano co-
me anime in pena senza meta e sen-
za pace. Chiedevano focum, panem
et aquam e se ne riandavano soli e
raminghi , trascinandosi dietro il peso
delle loro colpe e delle loro catene .
Essi puntavano generalmente in dire-
zione di Roma, nella speranza di ot-
tenere il perdono dal Pontefice. Trat-
tandosi però di criminali "in libera
uscita", quando succedevano disordi-
ni o incidenti lungo le strade, di sicuro
c'era il loro zampino. Erano, a dire il
vero , una brutta razza di pellegrini.
Molto facile che tra di loro si confon-
desse gente con pochi scrupoli , pron-
ta ad approfittare del prossimo . Il più
delle volte erano veri e propri delin-
quenti incalliti e... impenitenti. Per
questa ragione di pellegrinaggi peni-
tenziali non se ne fecero più. Un
vago ricordo vi resta nelle processio-
ni dei "flagellanti ". Questi ultimi , diffu-
sisi nel Xlii e XIV secolo , erano per-
sone che, peregrinando e cantando
le famose laude, adottarono la flagel-
lazione volontaria come mezzo di
mortificazione ed espiazione
lar modo la Basilica di Santa Ma-
ria degli Angeli . Vi si può ammira-
re il portale goti co, un affresco
quattrocentesco dell a Vergine con
gli angeli e, nell a navata centrale, le
LE GUARIGIONI
reliquie del santo. Nei pressi
del santuario, vicino all a Ba-
silica, si rimane stupiti e in-
creduli davanti al cos iddetto
NEL MEOI.OEVmOedioevo la lorma
Per ' creden_t, del ,ù praticata era
di pietà relig1o~a p~llegrinagg10 . Nel
senza dubbio ,
ete più lamose,
Xli secolo , oltre alle :Cupare un posto
tra cui è Roma a oo Gerusalemme e
"Masso Pendulo", uno dei
miracoli di san Francesco. Si
tratta di un macigno che è ri-
masto per secoli in bilico, in
equilibrio precario. Sta lì lì per
precipitare e non precipita, per-
di primo piano , dop stella, numerose
Santiago da Comiodi pellegrinaggio
erano altre tapp da tutte le part1.
minore . Spun~av~n~1 la reliquia o la
In quei luog ' s I lungevano da
lama di un m1r~t~~1one. L'anelito a
motivo lorte d1 a e la speranza d1 u~
ché il santo vi fece un segno di
croce.
U lteriore testim oni anza dell a
vivace re li giosità medievale, che
vedere e a tocca; ' le intenzioni piu
miracolo erano r~tatori dei luoghi d1
sentite dai ireque i rodig1 ncevev"'.-
pellegrinagg10. Tra 6ne le guarigion1.
no magg_,ore attenp~'nsava che ,1 male
caratterizza questa zona della Nel medioevo s1 lasse opera del de-
Calabria, si ha dirigendosi verso
San Marco Argentano. In que-
sta località è rimasta qu alche
traccia di quella che era l'Abba-
zia di Santa Maria della Matina,
iisico, la malattia, di la guang1one era
marno e che qu1n o divino. Ciò era
irutto d1 un interve~~rare tra le schie-
suH1c1ente ad anno e s1 lasse latta ri-
re dei santi ch1u~q~ediatore , o inter-
conoscere com la persona gua~1ta_.
che Roberto il Guiscardo ne l
1065 fece costruire per i benedet-
tini . Dopo una serie qu as i intermi-
nabil e di curve, a qualche decina
cessare tra 010 e ess1va semplic1ta
Di ironte alla e_c~el medioevo e gli
con cui ' _cnst1arn lzavano agli onon
stessi ch1~nc1_,nna ritenuto dotato d1
degli altari chi toss~ papa Innocenzo
di chil ometri più a nord, si arri va poteri taumaturg1c1 , ,amento di cau-
ad Altomonte, dove è stata edifi-
cata per volere degli Angioini, ne l
1380, la bellissima chiesa gotica di
Santa Maria della Consolazione.
111 propose un_attefg Più volte atter-
tela e d1scerrnme_n o. no tali soltanto
mò che , miracoli erfa sant~ e certili-
avallati da una v,
~~t1 da autentici test1mon1.
L
Alcune volte la penitenza
è vistosa e visibile.
RELIGIOSITÀ IN MEZZO
Al BOSCHI
Sui monti de lla Sila, in mezzo a
una natura di boschi di faggi, aceri ,
piopp i e querce, dove vivono daini,
cervi e mufloni , presso la Vall e del
Neto, si trova l' abitato di San Gio-
vanni in Fiore. Nel medioevo in
questo piccolo centro fu edificata
l'Abbazia Florense. Gioacchino da
Fiore la costruì nel 1189. Del ceno-
bi o resta soltanto, quasi intatta, la
chiesa con un portale gotico e le fi -
nestre a ogiv a. Un altro luogo di ri-
nomata religios ità popolare è, sem-
pre sui monti dell a Sila, Rossano. Il
centro era meta medieval e di pe lle-
grini greci e bi zantini , che raggiun-
gevano il posto per far visita a san
Nilo, monaco bas iliano del X seco-
lo. A lui si deve la costruzione del-
1' Abbazia di Grottaferrata. Nell a
Cattedrale di Rossano è venerata 1'i-
cona di Maria "Achi ro pita" (che
vuol dire " non dipinta da mano
um ana").
o
8S GIUGNO 2000

4.10 Page 40

▲back to top
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di f .... o titoli, ecc. per
i fini istituzionali dell'Ente".
b) di beni immobili
" ... Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni, con sede
in Torino) l'immobile sito in ...
per i fini istituzionali dell 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" ... Annullo ogni mia prece-
dente disposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Missioni, con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell'Ente".
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere scriuo per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 111 1
00163 Roma-Bravetta
Tel. 06.65612678 -Fax 06.65612679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
Via Maria Ausiliatrice, 32
l O152 Torino
Tel. 011.5224247-8-Fax 011.5224251
C.C.P. 28904100
GIUGNO 2000 BS
_ _ J I NOSTRI MORTI
MURARO sac. Igino , salesiano ,
t Civitanova Marche Alta il 09/02/2000
a 86 anni.
Mentre frequenta la scuola media a Castel-
nuovo Don Bosco matura il desiderio di "ri-
manere con Don Bosco ". Passa gli anni
della sua formazione e i primi del suo
sacerdozio nell'ispettoria Centrale. Poi vie-
ne inviato nell'Adriati ca a dirigere la casa
di Aspirantato di Loreto . E il meglio di
nella formazione degli aspiranti: sempre
attivo, sereno , signorile nel tratto, piacevo-
le nel conversare, attento alle esigenze di
tutti. Gran camminatore, amava la monta-
gna, l'aria delle cime , la bellezza dei tra-
monti. Affrontava le salite, sempre impec-
cabilmente in veste talare , raccontando
aneddoti e freddure ... Ci voleva una buona
dose di fiato per stargli dietro. Quando per
l'età venne "messo a riposo" , divenne pun-
to di riferimento per giovani e adulti: ricer-
cato per i suoi consigli , per la direzione spi-
rituale, le confessioni e qualche lezione di
ripetizione. Lasciava tutti soddisfatti, anche
per la vivacità intellettuale e i motti di spiri-
to che sapeva distribuire con sapiente
sca ltrezza .
ZDRAHAL sac. Luigi , salesiano,
t Pescara il 18/12/1999 a 67 anni.
Penultimo di 13 figli, passò un 'infanzia
tranquilla nella natia Fiume, fin ché la bufe-
ra della Il guerra mondiale lo costrinse a
"cambiare patria", consegnando l'Istria alla
Federazione Jugoslava. La famiglia Zdra-
hal preferì fuggire e raggi unse il campo
profughi di Gaeta. Luigi in Italia conobbe i
salesiani e fu attratto dal carisma di Don
Bosco , tanto che decise di farsi salesiano.
Ricuperò , con caparbietà e costanza , gli
anni di studio perduti , fino alla laurea, e si
dedicò all'insegnamento e alla preghiera.
Insegnò con il libro e la corona. Amava
non poco la Madonna e della sua devozio-
ne divenne diffusore. La malattia lo aggre-
dì lentamente e fu subito chiaro che sareb-
be stata definitiva. Sopportò con serenità
le prove del dolore che lo maturarono ren-
dendo più dolce e accogliente il suo carat-
tere un po' forte . Maria, che ha sentito par-
ticolarmente presente nella sua vita, l'avrà
accolto nel Regno, come un servo fedele.
CIANFRIGLIA sig. Giuseppe ,
cooperatore salesiano,
t Roma il 15/07/1999 a 90 anni.
cristianamente il male dicendo , con san
Paolo , a chi lo visitava: "Completo nella
mia carne quello che manca ai patimenti di
Cristo".
BRUNO sac. Luigi , salesiano ,
t Lecce 1'11 /10/1999, a 72 anni.
Studente liceale nel seminario di Molfetta,
fece a un certo punto domanda di essere
ammesso tra i salesiani , verso la cui con-
gregazione si sentiva particolarmente
attratto , perché amava Don Bosco e i gio-
vani. Fu accettato perché giudicato "buo-
no , pronto nello spirito di lavoro e di sacrifi-
cio ... con molta attitudine alle occupazioni
della nostra Società, specie l'Oratorio festi-
vo". Un giudizio che la lunga esperienza di
vita salesiana avrebbe abbondantemente
confermato. Abbinò per lunghi anni l'ufficio
di economo e incaricato di oratorio, dove
lavorò con particolare efficacia apostolica.
"Cuore oratoriano" e sacerdotale , continuò
il suo ministero fino all'improvviso silenzio-
so appuntamento con sorella morte.
DI CORATO Teresa ,
cooperatrice salesiana,
t Andria (BA) il 28/10/1999, a 65 anni.
Cooperatrice fin dalla sua prima giovinez-
za, aveva ereditato dal padre Nicola una
grande devozione a Don Bosco e uno
straordinario attaccamento all'opera sale-
siana di Andria. Disponibile, attenta, gene-
rosa , ha nutrito un fraterno affetto verso i
tanti salesiani che si sono avvicendati nel-
l'opera. Sempre pronta in ogni emergenza,
spesso anche a costo di notevoli sacrifici ,
era profondamente partecipe della vita
della comunità. Nel nutrimento quotidiano
dell 'Eucarestia ritrovava la carica interiore
per continuare ad essere con grande dedi-
zione a servizio della carità. Proprio in un
incidente durante questo suo servizio ha
fatto dono della vita. Negli ultimi giorni con
la sua sofferenza serenamente accettata,
ha dato a tutti un 'eccezionale testimonian-
za di fede .
Venuta la sera di
quel giorno ~esù disse:
"P ass ia mo
L all'altra riva!"
(Mc. 4,35)
Secondo di 11 figli , di cui il primo sacerdo-
te salesiano , venne ed ucato dai genitori,
devoti di Don Bosco, perché diventasse "o-
nesto cittadino e buon cristiano ". E lui li
assecondò perfettamente. Visse la gioven-
tù nello studio e nel lavoro presso l'officina
paterna, ma si dedicò con impegno anche
alla musica fino a conseguire i diplomi di
organo , pianoforte e armonia. Divenne
così professore al Pontificio Istituto di Mu-
sica Sacra e al Conservatorio S. Cecilia.
Pubblicò metodi tuttora in uso. Rimasto ve-
dovo rinunciò a ogni comodità, destinando
gran parte dei suoi beni a opere di benefi-
ce nza. Divenne cooperatore sales iano
dopo una seria preparazione e restò sem-
pre devoto al santo dei giovani. Sopportò

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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IL MESE
DEL GRANO
11 nome deriva dal latino lunius,
con richiamo alla dea Giunio-
ne , sposa di Giove e protet-
trice dei raccolti . Per un 'altra
tradizione, avrebbe origine da iu-
nior, giovane, così come maggio ,
maius, da maior, anziano . Con il
giorno del solstizio , il 21 , inizia
l'estate astronomica.
QUESTO MESE A ROMA
Venerdì 2 : Giubileo per i mi -
granti e gli itineranti.
Domenica 4: Giubileo dei gior-
nalisti.
Domenica 11: a S. Pietro, gior-
nata di preghiera per la collabora-
zione tra le diverse religioni.
Domenica 18: a S. Giovann i in
Laterano , apertura del Congresso
Eucaristico Internazionale.
Giovedì 22: solennità del Corpo
e Sangue di Cristo: a S. Giovanni
in Laterano , processione.
Domenica 25: chiusura del Con -
gresso eucaristico internazionale .
SANTI IN POCHE RIGHE
Martedì 13: Antonio di Padova
nasce a Lisbona nel 1195. Diven-
ta francescano e combatte le ere-
sie catara e albigese. Famoso per
le prediche e i miracoli , muore vi -
cino a Padova nel 1231. È sepol-
to nell_a grande basilica a lui dedi-
cata. E dottore della Chiesa e uno
dei santi più amati nel mondo .
Mercoledì 21: Luigi Gonzaga
nasce a Castiglione delle Stiviere
(Mantova) nel 1568. Vinte le resi-
stenze familiari , entra nei Gesuiti ,
dove si distingue per la bontà e la
carità. Muore a Roma, durante la
peste , nel 1591 . È patrono della
gioventù.
Sabato 24: Giovanni Battista ,
figlio di Zaccaria ed Elisabetta, è
"il Precursore ": preannuncia di
Gesù come "l'agnello di Dio". Ar-
restato da Erode Antipa , viene
decapitato. Si festeggia oggi la
nascita e il 29 agosto il martirio .
Giovedì 29: Pietro , primo papa,
e Paolo , "apostolo delle genti" . Di
loro basta ricordare , rispettiva -
mente , la risposta a Gesù "Tu sei
il Cristo, il Figlio di Dio" (Mt 16,16)
e la considerazione "Se Cristo
non è risorto , è vana la vostra
fede" (1Cor 15,17).
IERI ACCADDE
3 giugno 1963: muore papa
Giovanni XXIII , gli succede Paolo
VI , Giovanni Battista Montini .
5 giugno 1783: primo volo dei
fratelli Montgolfier in pallone aero-
statico .
1O giugno 1940: l'Italia dichiara
guerra alla Francia e alla Gran
Bretagna.
12 giugno 1929: nasce Anna
Frank, autrice del celebre "Diario".
14 giugno 1837: a Napoli muore
Giacomo Leopardi.
16 giugno 1890: nasce Stan
Lauren , il magro della coppia
Stanlio e Ollio.
24 giugno 191 O: viene fondata
l'Alfa Romeo.
25 giugno 1876: a Little Big
Horn , il generale George Custer è
sconfitto dagli indiani.
26 giugno 1867: a Girgenti , na-
sce lo scrittore Luigi Pirandello.
27 giugno 1929: negli Stati Uni-
ti , la Belle presenta la prima tv a
colori .
GIUBILEO DA COLLEZIONE
La numismatica vaticana si arric-
chisce di una moneta d'argento
da duemila lire; raffigura la Trinità
(rovesci o) e il Papa che apre la
Porta Santa (diritto) ; destinata ai
collezionisti , pesa 16 gramm i e
costa 32 mila lire nella versione
"Fdc" e 50 mila se "Proof". I fran -
cobolli vaticani previsti questo
r-··:.;;·;;;;;······7
Santo ··,
mese so-
no dedicati al
Congresso Eucaristico
Internazionale e alla Giorna-
ta Mondiale della Gioventù . Ai fi-
latelisti piacerà l'emissione con-
giunta Vaticano e Polonia per gli
80 anni del Papa. Bello e di gran-
di dimensioni (90x155 mm) è il fo-
glietto emesso dalle Poste del-
l'Ordine di Malta : sopra la scritta
"Anno Santo del 2000", riproduce
il mosaico di Cristo benedicente ,
nella cattedrale di Cortona.
LA FESTA
Il 24 giugno, a Firenze , per fe-
steggiare san Giovanni Battista ,
patrono della città, si svolge il tor-
neo di calcio in costume . Il gioco
avrebbe origine nell "'arpasto" dei
legionari romani. La tradizione ,
abbandonata nel sec. XVIII , è sta-
ta ripresa nel 1930. Prima della
partita c'è il corteo storico, con ol-
tre 500 figuranti in costume. Ogni
squadra mette in campo ventiset-
te giocatori, che gareggiano per
cinquanta minuti . Sono ammesse
le mani e qualche lotta.
SAGGEZZA IN PILLOLE
Giugno , la falce (per mietere il
grano) in pugno.
Bel lucciolaio , bel granaio (riferi-
mento alle lucciole che volano nei
campi) .
A San Vito, le sarèse le ga el
mario (proverbio veneto: il giorno
del santo, il 15, le ciliegie hanno il
marito, cioè il baco).
BS GIUGNO 2000

5.2 Page 42

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
UNA TERRIBILE
DIAGNOSI
Il referto fu pauroso: melanoma
maligno nodu lare con ampia
proliferazione neoplastica. Mi
sottomisi al primo intervento chi-
rurgico. Dopo un anno di cura fu
necessario un secondo inter-
vento. Ero mal ridotto e mi sem-
brava di essere ormai al la fine.
La mia vita trascorreva tra pol-
trona e letto e viceversa. Un mio
amico salesiano mi diede l'im-
magine del Venerabile Vincen-
zo Cimatti , missionario in Giap-
pone, e mi invitò ad invocarlo.
Mi affidai a lui con fiducia. Lo
pregavo mattina e sera. Giunse
il tempo dei contro lli : gli esami
diedero risultati soddisface nti.
Ormai ho sospeso la cura da
sette mesi, mi sento bene e sto
cond ucendo una vita no rmale .
Sono convinto che ciò si debba
al l'intercessione di monsignor
Cimatti.
Mario Guida, Formia
COME NEBBIA
AL SOLE
Sono una sposa e una madre
felice e serena. Ho una bellissi-
ma bambina. Quando ero in at-
tesa di lei , soffrivo di crisi de-
pressive che mi rendevano mol-
to triste se nza alcun a ragione
mentre desideravo tanto godere
la mia maternità così desidera-
ta . Continuavo a pregare ma
certi pensieri non mi abbando-
navano. Mi fu dato un giorno l'a-
bitino di san Domenico Savio e
allora mi rivolsi a lui chiedendo-
gIi di conceder mi sere nit à e
gioia, allontanando da me quei
pensieri che mi angosciavano e
m'imped ivano di pensare alla
mia creatura. Ciò si è proprio
realizzato perché la tristezza è
svanita come nebbia al sole. Ho
promesso di pubblicare questa
mia esperienza e mi sentivo di
fare un torto al santo per ogni
giorno che passava senza che
ne avessi parlato . Ora mi sento
bene e spero che tante altre
mamme in difficoltà possano co -
me me sperimentare l'interces-
sio ne di san Domenico Savio.
Francesca, Milano
E CONTINUANO
A CHIAMARLI
SOGNI
Fui sottoposto a un delicato in-
tervento chirurgico al cervel lo
per una neoplasia. Ci furono dif-
ficoltà al risveglio che continua-
vano oltre i limiti di sicurezza. Il
controllo radiografico registrò
una piccola emorragia: sembra-
va necessario sottopormi nuo-
vamente a intervento. I giorni
passavano e i miei erano sem-
pre più preoccupati anche se ,
insieme agli amici della Famig lia
Salesiana, avevano costituito un
vero cerchio di preghiera. Dopo
dieci giorni fui dichiarato fuori
pericolo . Nella ritrovata serenità
venne fuori un misterioso ele-
mento della vicenda. Mia suoce-
ra, che per me si era raccoman -
data a padre Pio , fece un sogno
in cui vedendo la figura de l
Beato , gli si prostrò davanti per
ringraziarlo . Ma lui , interrom-
pendola, disse : "No, no. Non so-
no stato io . Ha fatto tutto lei", e
indicò col dito una donna al cen-
tro di un quadro molto comples-
so . Il sogno svanì ma quel qua-
dro le si stampò nella mente.
Pensava trattarsi della Madon-
na, ma non sapeva spiegarsi la
presenza degli altri personaggi
che affollavano il dipinto. Mia
mogl ie, ascoltato il sogno , tirò
fuori dal cassetto un libricino
ch e riportava sulla copertina il
celebre quadro di Maria Ausi-
liatrice di Torino. A quella vista
mia suocera subito esclamò ;
"Sì , è proprio quella del sogno!"
I commenti sono superflui , an-
che se c'è chi li chiama ancora
sogni.
Pompeo Santarelli, Roma
Cooperatore salesiano
PER BEN
TRE VOLTE
Sono un'exallieva e cooperatri-
ce salesiana messicana. Sono
riconoscente al Signore per
aver salvato dalla morte tre mie
fig lie per intercessione di Mam-
ma Margherita . Quanto alla pri-
ma fu rintracciato per tempo un
virus che non dava sintomi della
sua presenza , per la seconda
figlia fu evitata una pericolosa
emorragia , per la terza ci si rese
conto tempestivamente di un
ascesso . Devo tutto ciò a Mam-
ma Margherita che io prego
ogni giorno , perché io sia come
lei . Ora mi sento ancor più im-
pegnata nell 'essere una buona
cooper atri ce.
Yolanda Astrides Avi/es,
Queretaro, Mexico
- Mamma Margherita.
CONTINUERÒ A
SALIRE AL COLLE
Da circa due anni, dopo aver
dato tutto me stesso per evi-
tarlo , sono stato costretto a
distaccarmi momentanea-
mente da uno dei miei affetti
più cari: la persona che ho
sposato e con cu i ho condivi -
so vent'an ni di vita insieme
ai nostri due figli . Come ex-
al lievo salesiano salgo ogni
settimana ai Becchi dove
trovo una grande forza per
continuare . Mi rivolgo a Don
Bosco e a Mamma Marghe-
rita , chiedendo al Santo di
prendere per mano i miei fig li
perché li aiuti a crescere
bene e alla Mamma di pren-
dere per mano mia moglie
per aiutarla ad uscire dalla
terribile co nfusione mentale
in cui è precipitata e tornare
ad essere quella meraviglio-
sa mamma e moglie che è
sempre stata . Il primo desi-
derio si avvera giorno per
giorno , mentre per il secon-
do , la strada sembra ancora
in salita. Ma io continuerò -
dovessi farlo anche per tutta
la vita - a salire al Colle e
chiedere che dia una mano
quella Mamma dolce e corag-
giosa che fu Mamma Mar-
gherita: sono certo infatti che
lei stia solo aspettando il mo-
mento giusto per regalare al-
la mia famig lia una grande
gioia.
S.G., Torino
AVVISATI
PER TEMPO
Nel mese di Ottobre 1948 , ho
fatto il mio ri entro scolastico nel
pensionato Sévigné a Marsiglia.
Avevo appena sei anni e di sa-
lute più che fragile : soffrivo di
una dil ata zi one de i bron chi . I
miei genitori affidarono la loro
inqui etudin e al la superiora , la
quale li con sig li ò di ricorrere
all 'intercessione di don Rinaldi.
La comunità iniziò una novena e
io cominciai a portare una sua
piccola reliquia in vista di un
esame molto difficile di bronco-
scopi a . Mentre vi scrivo , ho
ancora sotto gli occhi il testo
della preghiera a don Rinaldi
scritta direttamente dalla supe-
riora . And ai in sala operatoria .
Ero già pre/anestizzata e l'esa-
me semichirurgico appena ini-
ziato , quando il chirurgo , giran-
dosi verso mia madre , le chiese
se avesse qualcosa da segnala-
re . Mia madre rispose subito
che il giorno prima avevo sputa-
to sangue . Il chirurgo si arrestò
immed iatamente , come pietrifi-
cato : "Ma , signora, perché non
l'ha detto prima ? Se io avess i
proseguito , ciò avrebbe potuto
esserle fatale . L'avrei ferita defi -
nitivamente". E aggiunse: un
miracolo che si sia arri vati a
tempo! ". Senza più alcun inter-
vento la mia salute andò miglio-
rando e lungo il decorso suc-
cessivo don Rinaldi ebbe modo
di continuare a proteggermi in
modo tangibile sino al la mia
completa guarigione .
Danièle Dussert Deguerry,
Marsiglia
Martiri Spagnoli L. Olivares
RISULTÒ
PERFETTAMENTE
SANO
Mio ge nero di appe na 42 anni
viene ricoverato d'urgenza all'o-
spedale, dove gli viene diagno-
sticato un infarto al miocardio .
Mi so no ri volto con fid ucia a
Maria Ausiliatrice pregandola
giorno e notte perché intervenis-
se . Con stupore dei dottori , al-
l'ultimo esame coronarico fatto
a Mi lano, mio genero risultò per-
fettamente sano di cuore . Ora è
in buona salute ed ha ripreso il
lavoro . Come da promessa fatta
ringrazio pubblicamente Maria
Ausi liatrice.
N. S. , Asti
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
f irmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.
GIUGNO 2000 8S

5.3 Page 43

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L.D.C.
SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
G. Lubich, G. Trevisan
a lumetti
RIPOR7'ATA A C4SA,CORINN4 VIENE R IN-
C/.IIUSA A Cl-I/AVE NFLLA SUA STANZ4 .
PASSANO I GIORNl,MA L 'ISOLAMENTO NON
PIEGA LA .SUA RESISTENZA .
PASSANO ALTRI GIORNI. NE' LA
LO Z IO VIENE A SAPl=R'E CI O' CJIE
FAA1i:,NE. ' I CONTINUI R/,HEJR07TI 57A ACCADENDOFPIOMBA IN
E GLI INSULTI RIESCONO AD AVER C4SA ARRIG07Tl, AFFRONTA IL
LA MEGLIO. E' NEPPURE ~--~---1 R4DRE CRUDELE= E Sa:JPRE C/.IE
I MALTRA'!TAMENTI · SE NON
i l PIEGI-H, TI SPEZZO
10 CON LE MIE MANI .
VUOLE STRAPPARE SUOR CORINNA
~:~'f;'Ìff'~Fv~'%:'1fJ.f~E
5 PALLE.
E E' PERCI-IE' DC>.
UORA NON GLIA
A , TI INDENNI
Ci!ORNOEN
PRl=GANDOI.
MADREACC
LA PICCOLA
DI MUSICA P.
TRA7TODEL
CALVARIO, Ff.
IL PARADIS
L'ACCOGLIE
DON BOSCD SA Cf.lE MORNESE
E 'LJN POSTO SICU RO CUI AFFIDARE
ANC/.IE lc:LlSI PIL/' DE LICATI .
UN GIORNO 5 1 PRESEN'T'A A LUI UN
CERTO SIGNOR FERRE RO CON UN
PROBLEMA DIF FICILE.
GIA' R /CC/.IISSIMO , PER UN CROLID DI
FORTUNA E ' FINI TO SULL 'ORLO
DE LLA MISERIA .
5LJ4 F IGLIA EMMA , BELLA , SFRE NATA
E C4PRICC!OSA , AVVEZZ4 A
TRIONFARE NEGLI AMBIENTI PILI'
MONDANI, D0l DEVE ASSOLU7'AMENTE
PRENDERE UN DIPLOMA PER
TROVARE UN POSTO DI LAVORO .
FERRERO C /.IIEDE AIL/70 A DON BOSCO,
E DON BOSCO ACCONSENTE
DI ACCETTARE LA FIGLIA ...
NATU RA.LMENTE A MORNESE.
BS GIUGNO 2000

5.4 Page 44

▲back to top
D
EMIHA SI Cl-I/UDE ORI:
ED ORE NELLA SUA
CAMERE7TA
A ROVISTARE
FR4 I SUOI GINGILLI
DEL 71:MPO CJ./F FU.
GIUGNO 2000 BS

5.5 Page 45

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l IL suo UMORNERO ESPLODE IN
APE~Rll!JELLIONI . r - - - - - - - - - l
NIENTE DA FARE .BISOGNA
ALLONTANAR.LA ... E PER
SEMPRI:: .
L.D.C.
UNA LETTERA INDIRIZZATA A EMMA
APPARE PIUTTOSTO SOSPETTA AL-
L'ASSISTt;;NTE DELLE EDUCANDE .
C/..11 SCRNE DICE DI ESSERE UNA
SUA VEXCJ./IA M4Esn.:4 E ACCLUDE
LA SUA FOTOGRAFIA I MA IL
TESTO DOLCIASTRO ED EQUIVOCTJ
RIDONDA DI EVOCAZIONI NOST,4L-
CICJ.IE E DICJ.IIARAZIONI AFFET-
TUOSE.
ALTROCI-IE VECCI-IIA
MAESTRA! RIMANDIA-
MO EMMA A cASA I
SUBITO, PRIMA CI-IE::
SUCCEDA UNO
SCANDALO -
BS GIUGNO 2000

5.6 Page 46

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VUOI ENTRARE
NEL MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO (MGS)
ADRIATICA (IAD)
(Marche, Umbria, Abruzzo)
Wiesiek Dee
tel. 071 / 28.10.265
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Puglia, Calabria)
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VALLE D'AOSTA (ICP)
Stefano Martoglio
tel. 011 /52.24.238
e-mail : pgicp@pnc.net
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Giuseppe Casti
tel. 0783/800.238
e-mai l: ccottog no@cnosfap.
ca.interb usin es .it
SICILIA (ISI)
Edoardo Cutuli
tel. 095/43.33.00
e-mail: efnisi@pcn .net
VENETO EST (IVE)
VENETO OVEST (IVO)
(Trentino, Alto Adige , Friuli ,
Venezia Giulia, Veneto)
Ivan Brotto
tel. 041 /590.23.38
e-mail : ive@c nos.inet. it
Roberto Dal Molin
tel. 095/43.33.00
e-mail : cspg@issz .vr.it
GIUGNO 2000 BS
~
SOLIDARI ETA
BORSE DI STUDIO PER GIOVANI MISSIONARI
pervenute alla Direzione Opere Don Bosco
Borsa missionaria , in memoria di
Maria Viara , a cura cli Annam ari a
A llemano. L. 1.000.000.
Per un seminari sta povero, a cura
cli N.N. L. 1.000.000.
Mamma Margherita , a protezione
dell a fam iglia e per uno studente in
mi ss ione, a cura cli Maria Lui sa.
L. 500.000.
Ma ria Ausi liatri ce e Don Bosco ,
per giovan i mi ss io nari , a cura cli
Lin etta Lualdi Pesenti , Bu sto Ar-
sizio. L. I000.000.
Maria Ausili atri ce, a protez ione
dell a fami gli a, a cura di Cindro Do-
meni ca . L. 500.000.
Cuore di Gesù , Maria Ausiliatri-
ce e Santi Salesiani , in suffragio di
Everardo Scotto, a cura cl i A lossa
Maria Scotti. L. 500.000.
Don Bosco, a cura cl i Mu suraca
Veneranda. L. 500.000.
Maria Ausili atrice, Sa n Giova nni
Bosco e Sa nti Sa les iani , per pro-
tez ion e, sa lute e in suffra gio dei
nostri defunti, a cura cl i G. e C. F.
L. 400.000.
Borsa di studi o mission ari a, a cu-
ra di Anna Terrazzani , La Madda-
lena. L. 335 .000.
Borsa miss ionaria , in suffrag io cl i
Lucia, Maria e defunti fam iglia V i-
bert i, a cura dell a fam iglia Viberti.
L. 300.000.
Maria Ausli at ri ce , Don Bosco e
Sa nti Sa lesian i, a protezione e sa-
lute, e per grazie vivi e defunti del-
la famig li a Ferro Giuseppina Con-
cetto. L. 300.000.
Maria Ausi liatrice , Don Bosco , in
ringraziamento e ri cordo cli mamma
Enri chetta, a cura cli Mombellardo
Antoni etta, Torino. L. 270.000.
Sacro Cuore, Maria Aus ili atrice .
e Sa nti Salesiani , a cura di Tempia
Lina. L. 250.000.
Maria Ausiliat rice, per protezione
e oraz ia partico lare a cura cl i Marai
A~gela. L. 200.0oo:
Maria Ausilia trice e Sa nti Sa le-
siani , per protez ion e in vita e 111
morte, a cu ra cli N.N. L.200.000.
Maria Aus ili at ri ce , Don Bosco ,
Domenico Sav io, per protezione cli
Car l o e Pi ero , a cura cli N .N.
L. 200.000.
Maria Ausili atr ice, a suffrag io di
Gio vanni e Ines A li fredi , a cura di
A lifred i/Co ll egno. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco, per
ringraziament o e protez ione, a cura
cl i Marnetto e Perrone. L. 200.000.
Ma ri a Ausili atric e, Don Bosco.
Domenico Savio e Mam ma Ma r-
ghe rita , a ri ngraziament o e prote-
zione, a cura cli N.N. L. 200.000.
Maria Ausi li atrice , Don Bosco e
Domenico Savio, per protezione cli
Chia ra e ni po ti , a cura d i N.N.
L. 200.000.
Gesù, Maria Ausi li atr ice e Don
Bosco , a cura cli Tatana Congiu
Greco, Cagli ari . L. 200.000.
Borsa missi onaria , in vocando aiu-
to e protez ione. con ringraziam en-
to, a cura cli N.N. L.200.000.
Maria Aus iliatrice e Santi Sa le-
sia ni , per gra zia ri cev uta, a cura cli
Bian chi Mar gherita, V i geva no.
L. 200.000.
Maria Ausi liatric e e Sa nti Sa le-
siani , per protezione fami gli e, a cu-
ra cli M. R. A lessandria. L. 200.000.
Beato Michele Rua , per la cau sa
di ca non i zzaz ione, e pe r graz i a
ricev uta, a cura cli N.N . L. 200.000.
Sa n Domenico Sav io, a cura cli
Garclano Maria Rosa. L. 150.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco. per
Stefano, a cura cl i N.N. L. 150.000.
Maria Ausili atrice, a cura cl i Fava-
le Teresa. L. 150.000.
Borse missionarie da
L.100.000
Cuore di Gesù e Maria Ausili a-
trice , in suffragio ciel marito Eve-
rardo, a cura di-Maria Scotti - Ma -
ria Ausiliatrice e Santi Salesiani ,
a protezione sul lavoro e sulla fa-
mi g l ia , a cura cli N.N. - Sacro
Cuor e, Ma ri a Ausili atrice , Don
Bosco , a cura cli L antea n Piera -
Borsa missionaria , in memoria cli
Zagara Francesco, a cura di Zagara
A ngelo, Torino - Borsa missiona -
ria , in ri ngraziamento e richiesta cli
preg hiere, a cura cli Celeste Rosina,
Aosta - Maria Ausiliatrice e Sa n-
ti Sa les iani , in memoria cli Luigi
Castagno e a protez ione, a cura di
Pl at inetti Fassa Ro sa - Ma mm a
Margherita e Don Bosco, in ringra-
ziamento, a cura di C.R. Vercell i -
Maria Ausiliatrice e San Giova n-
ni Bosco, per ringraziamento e pro-
tezione, a cura cli Marnetto e Perro-
ne - Don Bosco , per protezione, a
cura cl i Girano Paolo - Don Andrea
Beltrami , a suffrag io cl i Umberto
L ucc hini , a cu ra cli Lucchini Rin a -
Maria Ausiliatri ce e Madre Divi-
na Misericordia , a cura di Leone e
A nna - Borsa missionaria , in me-
moria cl i Franco, Rina, Sil vio Quar-
gnenti , a cura cli N.N. - Borsa mis-
sionaria, in memoria cli Onorino e
Carlo A lferano, a cura di N.N. - Ma-
ria Ausiliatrice e Sa nti Salesian i,
per protez ione, a cura cl i Adorno
A nge l a - Borsa missionaria , in
memoria cli Landu cc i Marce ll o, a
cura cl i fami glia Lancl ucc i - Dome-
nico Sav io, Maria Ausili atrice e
Don Bosco , a cura di Ca ne Mari a
A nton iett a - Maria Ausi li atr ice ,
Don Bosco e Domenico Savio, a cu-
ra cl i Samuele e Gregorio - Maria
Aus ili atri ce . Do n Bosco e S uor
Euseb ia Palomino , a cura cli L.B.
- Mar ia Ausiliatr ice e Don Bosco,
a rin graziament o e protez ione per
Federi ca e Martin a e per in vocare
graz ie per la fami g li a, a cura di
Z.R. Moncali eri - Maria Ausili a-
trice e Ges ù Misericordi oso, a cu-
ra cl i N.N. - Maria Aus ili atr ice,
Don Bosco e Domenico Savio, per
aiuto e protez ione su tutt a la fam i-
glia, a cura di E.C. - Maria Aus i-
liatri ce e Santi Sales iani, per pro-
tez ione, a cura N.N . - Sacro C uo-
re, Ma ria Ausiliatrice , Don Bosco
e Sa nti Sa lesiani, in ringraziamen-
to, a cura dei coniugi G~nta - San
Domenico Savio , in suffrag io del
marito Cesare, a cura cli Bogino Li -
na - Maria Ausiliatrice . Don Bo-
sco e Domenico Savio, per aiu to e
protezione, a cura cl i N.N. - Gesù
Sacramentato , Mar ia Aus ili atri-
ce , Don Bosco e Sa nti Sa lesiani ,
per prot ez ione, a cura dell a fami -
glia Musso Giu seppe - Maria Au-
siliatrice e Sa nti Sa les iani , a rin -
gra ziam ento e protez ione, co n ri-
chies ta cli preghiere, a cura cl i Rosa
Gagli one, Torre Del Greco, NA -
Ma ria Aus ili atr ice e Domenico
Sav io, in ringraziamento a cura cl i
Ceretta Franca, Tori no - Ma ri a Au-
sil iatrice e Don Bosco , per rin gra-
ziamento e protezione e per i nipoti
Federica e Marti na, a cura dell a fa-
mie.I ia Za ru Rosina, Monca lieri -
Miria Ausiliatrice , Don Giova nni
Bosco e Domenico Savio, per rin-
graziamento e protezione, a cura cl i
l.Z.

5.7 Page 47

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Padre Luiz Gonzaga
Piccoli sdb
già superiore dell'ispettoria
di Sa.o Paulo del Brasile,
da sei anni missionario in Angola
e dal 3 febbraio 1Q Superiore
della nuova vice-provincia Salesiana
con sede a Luanda,
capitale della martoriata nazione .
In una nazione afflitta da una guerra che sembra interminabile, come
mai una nuova ispettoria salesiana?
Le rispondo col Vangelo: "/ pensieri di Dio sono diversi da quelli degli uo-
mini" . "Quello che sembra impossibile agli uomini, è possibile a Dio" . Sale-
siani e Figlie di Maria Ausili atrice sono andati in Angola proprio perché sape-
vano che c'era tanta gioventù che invocava ai uto, cercava speranza. Siamo
presenze attese e stim ate in mezzo a un popolo tra i più sfortunati e bisognosi
del pianeta. Abbiamo voluto darci una struttu ra solid a per rispondere meglio
al loro grido di ai uto. Ma non un ' ispettoria, bensì una visitatoria.
Che differenza fa ?
Un'ispettoria ha un ' autonomia sufficiente per camminare con le sue fo rze.
Noi siamo visitatoria perché abb iamo ancora bisogno che la congregazione
continui a inviarci nuov i mi ssionari per ragg iungere un numero suffic iente;
ancora di più abbiamo bisogno di ai uto economico, per mantenerci e portare
avanti le nostre opere e il lavoro mi ssionario . Non abbiamo autonomia econo-
mica. Anzi spesso manchiamo anche del necessario.
L'Angola sembra in guerra eterna: bisogna avere gli occhi aperti e le vali-
gie sempre pronte ...
No. Basta aver la convinzione di essere cittad ini del mondo! Allora anche
l'Angola diventa la nostra terra, la nostra patria. Certo sono necessari una vo-
cazione speciale e anche un notevole spirito di avventura. Se no non si resiste,
in Angola altrove. Ma anche una fe de ... a prova di bomba! Solo la fede
infatti fa cadere ogni barriera: razza, mentalità, colore della pelle, situ azione
economica, cultura, religione ... E le valigie non avran no più ragione nemme-
no di esistere!
Nuova provincia vuol dire nuovi problemi e nuove sfide? Quali richiedono
un intervento immediato ?
Dove non esistono problemi e sfide? Tutto il mondo è paese. La guerra che
dura da 35 anni pone la sfida più grande: quella di lavorare per educa.re i gio-
vani che non hanno mai conosciuto la pace alla cultura della vita, della giu-
stizia, dei diritti umani, della fraternità, della riconciliazione, del dialogo.
Certo non è facile conv incere chi ha perso famiglia, terra, casa, affetti .. . chi è
stato costretto a emigrare, mendicare, rubare, ... chi si droga e ubriaca per di-
menticare ... chi non ha lavoro, scuola, chiesa ... chi è costretto a fuggire pe-
rennemente ... Ecco le sfide!
E pensa che sarà possibile ... ?
Deve essere possibile! Finché c'è vita ...
Per saperne di più:
Pe. Luiz Gonzaga Piccoli - Caixa Postal 5208 - Luanda ANGOLA
telefono: 00 244 2 340313 o ... 346455
E-mail: piccoli@ebonet.net
FOCUS
UN PO' D'EROISMO
NON GUASTA
Chiamata urgente per suor
Maria, infermiera: c'è da aiu-
tare una giovane mamma a
partorire. "Padre Luciano, mi
porti a Visale?". "Andiamo!".
Ma a Visale il mare non è per
niente calmo. Stefano, catechi-
sta e barcaiolo non sa decider-
si, si rischia di affondare. Ma
suor Maria salta sulla barca e
ordina di mollare gli ormeggi.
Il tono non ammette replica e
Stefano obbedisce raccoman-
dandosi a Dio. Affrontano le
onde con gran difficoltà. Piove
a dirotto , ma un sacco di pla-
stica ri solve il problema. Due
ore dopo la barca è di ritorno
con due inquilini in più: la
giovane mamma e il suo pic-
colo. Ma... un'onda più gran-
de delle altre rovescia lo scafo
e butta tutti in mare. Stefano
abbranca la mamma e la porta
con difficoltà a riva. Suor
Maria scompare per un attimo
tra i flutti. Quando riemerge,
arranca nuotando con una
mano sola verso riva, mentre
l'altra, levata in alto al di
sopra delle onde, sorregge il
neonato. "Suora, mettersi in
barca con quel mare ... ". "Ave-
vano bisogno di me. Non ho
fatto che il mio dovere! ... ".
Padre Luciano sdb.
BS GIUGNO 2000

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
RIDERE PER EDUCARE
di Giancarlo Manieri
Clown di strada.
POPOLI
di Juan Bottasso
America? No, Abya-Yala.
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INSERTO
di Natale Mattia/i
Il duomo di Aquisgrana.
Attratti dal mistero
del volto di Cristo.