Bollettino_Salesiano_200005

Bollettino_Salesiano_200005

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- IL GRANDE EVENTO
di Juan E. Vecchi
NA PIRITUALITÀ
PER IL lii MILLENNI
EDUCARE
CHE PASSIONE
Fede, speranza e carità furono vissute da Don Bosco
in "una missione": educare i giovani e promuovere la gente
povera. Per questo sembrava "tagliato". Si è detto che, come
alcuni nascono artisti o poeti, Don Bosco era nato educatore.
L'affermazione è pienamente giustificata.
comunicava
ai compagni
quello che
aveva impa-
rato. Lo fa-
ceva con
gioia ed ef-
ficacia , valen -
dosi anche di modalità ori -
ginali come il gioco o la lettura di
racconti attraenti. I doni di natura
corrispondevano a una vocazione:
essere sacerdote educatore . Nel
"lavoro" di far crescere i giovani ,
ciascuna delle tre virtù teologali ispi-
rò piccoli gesti e grandi iniziative .
L'intreccio diede origine a uno stile
tipico di avvicinamento, accoglienza
e accompagnamento dei giovani ,
specialmente di quelli poveri , fatto
di comprensione e proposta, di rap-
porti personali ed esperienze comu-
nitarie . Don Bosco lo espose con
parole semplici , casal inghe, da "cor-
tile": ragione, religione, amorevolez-
za. Sono parole popolari. Le capi -
scono mamme e papà. Niente da
vedere con le teorie sull'educazione
che abbiamo ascoltato da esperti o
letto sui libri . Ancor oggi però, di fron -
te a nuove situazioni, piuttosto che
apparire esaurite, esse offrono spun-
ti convincenti. Coloro che le hanno
comprese e sperimentate le appli-
cano all 'educazione in famiglia e nel-
la scuola, nell'oratorio e nei gruppi ,
in Europa e negli altri continenti.
mondi nei quali si muove la perso-
na: la vita, la grazia, l'amore . Pro-
prio per questo si possono estrarre
da esse sempre nuove ricchezze.
Così , ripensate e applicate durante
un 'intera esistenza dedita all 'educa-
zione, quale quella di Don Bosco ,
finirono per dare origine a un "siste-
ma" di intuizioni , pratiche, ambienti
e programmi : viene chiamato "Si-
stema preventivo".
Ma fecero ancora di più : tracciaro-
no un cammino originale verso la
santità. "La santità di Don Bosco -
ha scritto Giovanni Paolo Il - si pla-
sma come santità educativa". La
spiritualità salesiana è stata fusa in
questo stampo e ne porta definitiva-
mente la forma .
Rispondendo alle
sue esigenze si
autocomprende
e cresce. L'hu-
mus della sua nascita è anche il
terreno della sua crescita.
O Oggi siamo chiamati e possia-
mo partecipare attivamente alla
promozione delle persone , delle
idee e dei valori . Ci sono le scuole
e la famiglia , gli oratori, i gruppi e
le comunità cristiane. Ci sono le a-
micizie e i circoli. Inoltre si parla di
educazione continua degli adulti e
di città educativa. La prima indica
che la persona non ha mai fin ito di
migliorarsi , perfezionarsi e acqui-
stare nuove visioni e competenze ;
può dunque incontrare sempre nel-
la vita qualcuno che l'aiuti ad anda-
re oltre.
O Non sono norme pignole di
comportamento , ma energie o
MAGGIO 2000 8S
Voglio che siate felici nel tempo e nell'eternità (Don Bosco).

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La città educativa ricorda che la
qualità della vita sociale, con i suoi
progetti , leggi , rapporti , modalità di
convivenza ed esempi aiuta a cre-
scere o porta verso la decadenza
anche personale . L'insicurezza ge-
nera diffidenza, l'impunità trascina
verso lo scetticismo , il disordine ne-
gl i uffici e spazi pubblici verso la
noncuranza, la mancanza di rispet-
to alle norme verso l'individualismo
e l'illegalità e via dicendo. Così , sen-
za proporcelo , diventiamo educatori
gli uni degli altri.
Maggio 2000
Anno CXX IV
Numero 5
In copertina : al larme
e preoccupaz io ne:
sono comparse
le baby ga ng anche nelle
metropoli occiclenrali:
rubano, tagliegg iano,
usa no v iolenza ... Sono
frutti cli che o cli chi ?
/Foto: Santo Cieco)
Mensi le di in formazione
e cultura religiosa edito
da lla Congregaz ion e Sa les iana
di San Giovanni Bosco
D irettore:
G IANCARLO MAN IERI
- CHIESA
12 Wojtyla: 80 anni di nomadismo
- ATTUALITÀ
14 Il viaggio, la ricerca e il sacro (2
- MUSICA
16 San Remo cristiana
- Soc1nA
18 Le baby gang
- CENTRALE
23 Il santuario di Caravaggio
- FMA
28 Acqua e pane per il Congo
di Silva no Stracca
di Fab io Sa ndroni
di CCS "Tem p i n uovi"
di Vito Orlando
di Natale Maffio li
di Grazie lla Curti
O Del mestiere educativo soven-
te si deprecano le difficoltà . "Mis-
si on e impossibile! " l'ha chiamato
qualcuno , forse per lo sforzo che ri -
chiede mettere giovani pieni di vita-
lità in un contesto di norm e istitu-
zionali , di esigen ze e di rapporti ne-
cessari , ma nei quali non consiste
l'educazione. Sono solo dei mezzi .
Educare è come dare al la luce : lo
si fa con e per amore o si fallisce .
Se si potesse domandare a Don
Bosco da dove veniva questa sua
passion e per "educare" giovani po-
veri , la su a risposta ci stupirebbe:
era entusiasta del progetto di Dio di
fare ciascuno un suo figl io; era co-
me innamorato dell 'immagine del-
l'uomo ch e si è manifestata in Ge-
Cristo.
Soffriva quindi nel vedere i ragazzi
privati di tanta dignità e felicit à.
"Voglio che siate fel ici nel tempo e
nell'eternità", era la sua dichiarazio-
ne di amore ai giovani .
O È proprio ciò che deve poter
ripetere chi vuole educare!
- RUBRICHE
2 // Rettor Maggiore - 4 li punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
mondo - 11 Zoom - 21 Lettera ai giovani - 22 Box - 27 // doctor f . - 30 Libri
- 32 On Line - 34 Come D on Bosco - 36 Carla di Comunione - 37 Laetare et
benefacere... - 38 Giubileo - 40 Pr ima pagina - 41 // Mese - 42 / nostri morti
- 43 M . D. Mazzarello a fum etti - 46 I nostri santi - 47 In primo piano/ Focus
Redazio ne : Maria Antonia Chinello
Nadia Ciambrignoni · Giancarlo De Nicolò Franco Lever
Natale Maffioli Francesco Motto Vito Orlando
Coll aboratori : Teresia Bo sco . Angelo Botta
Severino Cagnin - Ern esto Gattoni -
Giuseppina Cudemo · Graziella Curti ·
Bruno Ferrere - Sergio Giordani - Bruna Grassini
Jean-François Meurs Giuseppe Moran te
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arna ldo Scaglioni . Serdu Silvano Stracca
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffu sione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotoco mposizione: EDIBIT · Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
Fotoreporter: Santo Cieco Cipriano De Marie
Guerrino Pera • Pietro Scalabrino Gianpaolo Tronca
Progetto g rafic o e impaginazione:
Pier Bertene
parte del prossimo numero.
Basta collegarsi via Internet
a questo indirizzo: www.sdb.org
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 50 edizioni nazionali e in
24 lingue diverse (tiratura annua oltre 10 milioni di copie)
in: Antill e (Santo _Do_mingo) · Argentina · Austr_alia ·
I i\\ssuciatu alla
Austria· Belgio (in f1amm1ngo) Bolivia · Brasile· Canada •
Ceca Rep. Centro America (El Salvador) Cile
'
.•
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Cina (Hong Kong) Colombia . Congo Rep. Dem.• Croazia .
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Conto corr. post. n. 46.20.02
(Mariano Girardi) Via Marsala 42 • 00185 Roma ·
Tel. (06) 44.60.945.
intestato a Direzione Generale
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Opere Don Bosco, Roma.
IJS MAGGIO 2000

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di Carlo Di Cieco
IL SILENZIO
CHE GUARISCE
A rincorrere le cronache, si fa sempre più fatica a capire che co
succeda ai ragazzi e alle ragazze di oggi. Di quelli che vivoo
una vita normale, tranquilla, docili alle regole del gioco sociale,
ce ne sono tantissimi. Se ne parla poco e non si sa bene
quanto sia positivo moltiplicare questi modelli di giovani.
P oco si parla anche di altri ,
parecchi , che dedicano ai
meno felici e fortunati spazi
del loro tempo. La crescita di questi
giovani mescola le sofferenze
e le angustie dell'adolescenza
con forti ideali e altruismo.
Rischiano delusioni in futuro.
Ma le cronache li scartano e
si accaniscono, invece, con giovani
portatori di messaggi anormali ,
segni di disturbo, rifiuto violento
delle regole e delle consuetudini.
Clamore, tante videocamere ,
primi piani , salotti intorno alle storie
violente dei giovani: di quelli che
picchiano e derubano i genitori per
una dose di eroina o per spendere
ai videogiochi ; per quanti impugnano
il coltello in una lite fuori la discoteca
e ammazzano un loro coetaneo
per motivi futili ; per le storie
di sesso finite nel sangue
e nel torbido. Ma nella società
dove si va diffondendo la cultura
dell'inquinamento acustico contro
cui mobilitarsi , non si viene sfiorati
quasi più dal paradosso del rumore
gigantesco che si scatena
sulle storie negative o segnate dal
disagio fisico e psichico dei giovani.
Da quando ha preso piede
la cultura della notizia in funzione
del mercato, tutti rischiamo
l'eccesso verbale e l'inflazione
da comunicazione.
Il silenzio è emigrato lontano
dalle nostre vite. Non solo come
assenza di rumore , ma silenzio
come disposizione a scrutare
il mistero della vita e della morte.
Se un caso strano rimettesse
in circolo il piccolo volume "Pensieri
nella solitudine" di Thomas Merton ,
l'intellettuale americano approdato
alla trappa dopo tanto cercare
il senso della vita e che dal silenzio
della trappa aveva radicato
la motivazione per appassionate
battaglie in favore della giustizia
MAGGIO 2000 BS
e della solidarietà, si potrebbe
misurare il forte umanesim0
della proposta del silenzio dentro
la babele sociale del nostro tempo.
La tentazione del rumore,
di frequente diventa vizio anche _ ,_,___
negli adulti che si interessano
ai giovani. A vç>lte diventa
uno scempio. E una sensazione
sgradevole che capita di vivere
all 'ennesima potenza quando
si verificano certi episodi di cronaca
rosa-nera. Come in febbraio,
quando il tribunale di Foggia
affibbiò l'ergastolo a due rag?ZZè
ventenni accusate di aver ucciso,
in un contesto feroce e ancora in
parte misterioso, una loro coetanea.
I loro nomi , Anna Maria e Mariena,
come quello della vittima, Nadia,
sono nomi comuni . Con il tempo
saranno sepolti dall'oblio, senza
più suscitare passioni violente
tranne che negli infelici parenti .
Nei giorni del loro ergastolo,
lo stesso tribunale comminava
pene meno dure a mafiosi
pluriomicidi e migliaia di professori
italiani scendevano in piazza
per chiedere consistenti aumenti
di salario ed esprimere un disagio
evidente della scuola. Quella scuola
che non si era assolutamente
accorta dell'intrigante vita di Anna
Maria e Mariena e di altre migliaia
di giovani e ragazze persi
per strada. Non ha pace la scuola.
Difficile che ce l'abbiano i giovan·.
La storia delle due ragazze,
secondo la sentenza definite
assassine, solo apparenteme
non ha nulla da spartire
con gli altri fatti di cronaca
che hanno punteggiato i giorni
della loro tristissima vicenda.
Adulti capaci di silenzio potrebb
suggerire indovinate medicine.
Il silenzio dispone all'ascolto
che va oltre l'orecchio.
Una medicina divenuta rara.

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esiste solo la pregh iera "vo- do le occasioni piLì impensa- fo na, o studi ando a memoria
cale" , ma anche la preghiera le , all'improvviso , per esem- anche que ll o che no n capi-
del 'fare". Don Bosco ne era pio durante il gioco, con una vo .. . Mi sarebbe pi aciuto che
convintissimo . Questo non si- _fi-ase bre vissima, ma densa e gli insegnanti sapessero anela-
gn!fiàt ajfarro che non pregas- personali:::zara: la.fètmosa "pa- re o ltre le loro mate ri e, pa r-
se . Porrei citarle cenro altre rolina al 'orecch io", seg no lando anc he dell ' impo rtan za
cose sulla preghiera di D on della sua amorevole attenzio- di essere se stess i, di ri spe tta-
Bosco. Ma lo trovo s11pe1f/uo. ne al ragazzo , alla sua sirua- re sempre tutti , di valo ri zza re
:::ione attuale, ai suoi biso- le ca pacità indi vid uali , di sco-
gn i... Lui sl, sapeva cogliere prire i valori spirituali .. .
,.,,ENO ORGANIZ- il momento giusto, dire la pa-
U4,/zAZIONE. Caro Di- rola giusta, fare il sorriso
Stefania, Burrigliera
re ttore, sono un a ragazza di giusto... Sapeva insomma co- Capisco bene i suoi "deside-
17 anni , animatrice all ' orato- gliere I' artimo!
rata", signora : sono quelli di
rio [... ] dove siamo organi z- Purtroppo, oggi siamo in una ranti come lei, che si aspetra-
zati bene come g ruppi e asso- realtà talm ente articola/a e no che la scuola sia davvero
~ ' 3 c iaz ioni. Le riuni oni sono complessa, macchinosa ed e- quello che deve essere, cioè
PROPRIO VERO? " supe r", ma ... manca la fam i- terogenea che se non si pro-
Caro Dire nore, ne l BS di li arità. Don Bosco sarebbe getta si rischia il dile11anrismo
febbra io leggo (fumetto) che contento? C' ho pensato piL1 e la paralisi educari va. Solo
Don Bosco afferma: " Pregare vo lte e mi sono detta c he che I' "organizza:::ione", come APPELLI
sì, ma soprattutto lavora re" e fo rse ci dare bbe un a sg rid ata dici tu, la può avere in mano Sono un collezioni sta d i
" Il di avo lo ha più paura di " immonda" [. .. ] C redo c he in e imbastire anche un ''buon santini . Chi è pronto a
un a casa dove s i lavora c he d i oratorio s ia indispe nsa bi le la laico animarore" , lasciando al scambiarli (s pecia lmente
una casa dov e so lo s i prega". presenza de l diretto re , g uid a dirertore dell' oratorio il com- qu e lli de ll a zona in c ui vi-
Le chiedo: qu e ·to è vera me n- spiritua le di ragazz i e g iovan i pito che gli è proprio, quello ve) mi scri va. Sono Gra-
te il pe nsiero cli Don Bosco e punto d i ri feri me nto per tut- di essere padre, o_fi-atel/o mag- zia Elia, Via Credaro, 22
o ... g li e lo s i è fa tto d ire? La ti. Purtroppo questo ne l mi o giore, e, soprattutto , compa- - 73039 Tricase (LE).
prego cli darmi una ri s posta oratori o no n avv ie ne: da qui il gno di. .. corrile, accompa-
no n po li tica ... come ha dato a
padre Q uin to.
Mario , Ivrea
Caro signore , cito dalle Me -
morie Biografiche di Don Bo-
sco: " Non vi raccomando pe-
nite nze, e di sc iplina m a lavo-
ro, lavoro, lavoro (4,2 I6) ;
di sag io che provo. Se nto vi-
va, e mi c reda no n sono la so-
la, la necess ità di un a pe rso na
c he c i stia vic ino, perda te m-
po con no i, maga ri c i ai uti a
trova re le strategie d i " ripo-
po lam e nto", e no n stia se mpre
c hiuso a o rgani zzare. Abb ia-
mo bi sogno de ll a sua persona
gnarore spirituale dei suoi ra-
ga:::zile. Questo è quantoface-
va Don Bosco e desiderava
che jètcessero i suoi... "suc-
cessori" nella conduzione de-
gli oratori! Vuoi, anzi, volere
un consiglio? Giocate a cart e
scoperte: dite a chiare lettere
al vostro direttore di oratorio
Colleziono cartamoneta,
FDS , fra nco bo lli nu ov i,
sa ntini , ca rto line, mo nete e
ca rte te lefo ni c he. Scamb io
co n quanti vog li ono sped i-
re mate ri ale in buono stato
e mancoli sta. Marco Mar-
grita, Via Delle Scuole,
15 - 10094 Giaveno (TO).
" Non lavorate vo i? Lavora il no n della s ua o rgani zzazio ne. il vostro bisogno della sua Colleziono fran cobolli nuo-
demonio" ( 13,80 I); "Pane, la- Abbiamo bi sogno che tutti umanità, de l suo accompa- vi, cartoline, banconote,
voro e paradiso" ( 12,598); "Se ve niamo co ns iderati all o stes- gnamento , della sua direzione FDS, carte te lefo niche usa-
un sales iano muo re sul lavo- so modo, senza parzialità, sen- spirituale, della sua parola... te, santini di tutto il mon-
ro, la cong regazione ha otte- za preferenze, che siamo tutti Ditegli che abbia il coraggio
nuto un grand e tri onfo!" g uidati, tutti aiutati ... Se no di "perdere tempo" con voi,
(17,273); "And ate ava nti . Il v ie ne vog li a di cercare nu ov i perché questa è la sua voca-
do. Posso scambiare. Luca
Oliva, Via Coazze, 151 -
10094 Giaveno (TO).
demon io ha più paura d i un a ambienti, nu ove a1111c1z1e, zione specifica , e perché quel
casa di so la preg hiera" nuov i "giri ", nuovi impegni .. . tempo in realtà non è perso Desidero comperare o scam-
( I 7,66 I ). Queste parole sono
del papa Pio IX. Nel volum e
ma guadag nato! Chissà che biare pezzi fil ate lici sulla
Lara non possiale ottenere qualche temati ca sa les iana di tutto
IX Don Bosco afferma: "Il
santo pontefice mi di sse: io
stimo mi g lio re un a casa re li -
g iosa in c ui s1 prega poco ma
si lavora mo lto di un ' a ltra
Cara Lara , lettere come la risultato.
U,.4,,/I;i 1ua ne ricevo piLì d'una. Ri-
spondendo a te voglio rispon-
dere a Marco , Luigina , Ra-
berlo (per e-mail), ecc. Hai
PIACEREBBE. Gen-
Ie Direttore, leggo il
il mo ndo (francobolli , an-
nulli , stampe, adesivi). Jo-
M. Gomis Segui, Ca-
sella Postale 912 - 46080
Valencia Spagna.
ne ll a qu ale s i facciano mo lte
preg hiere e s i lavori ni e nte o
poco" (9,566). Spero di esse-
re stato chiaro, come chiaro ,
mi pare di essere srato con pa-
dre Quinto al quale ho detto
in sostanza che la preghiera è
come il respiro , è la vira stes-
sa , è il lavoro .fèttto con retta
intenzione... Insomma non
colto nel se 0 no , credo, per
quanto riguarda il ruolo del
direi/ore di oratorio , come lo
voleva Don Bosco. Del resto
l'esempio piLì calzante è pro-
prio lui, il suo "perder tem-
po" coi ragazzi, il suo "collo-
quiare" con loro, non solo
nei tempi apposi!amente pro-
grammari, ma anche s.fi·1,11ran -
BS eia quando ero picco la.
Trovo inte ressa nti so prattutto
g li arti coli trattati dagl i ed u-
catori , dal m omento c he so no
mamma cli d ue bambin i pic-
co li . La sc uo la non m i ha sod-
d isfatto... Mi senti vo so la.
Eri accettata so lo se be ll a e
a ll a moda. Ne soffri vo m o ltis-
s imo e reagivo face nd o la buf-
Faccio appe ll o ai le ttori di
BS per sapere se ci sono
persone g uarite dalla
"PSORIASI" che mi af-
fligge per 1'80% di tutto il
corpo . Q ua le cura avete
seguito? Fr. Cucco Vitto-
rio, Via Castellano, 2563
- 63010 Cascinare (AP).
MAGGIO 2000 IJS

1.7 Page 7

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Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
11 ute in redaz ione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale. forza di attrazione, che lascia sponib ili" e "genti li" (m i ca-
poco spazio allo scetticismo pisce vero?) nei loro confron-
agnostico e al ' ateismo deso- ti [... ] Come dovrei compor-
educativa. Ma ... aspettano in- lante. Mi limito a fare qual- tarmi , rinunciare ai miei prin-
vano. Sembra proprio , ahimè, che osservazione sul/' ambien- cipi e adeguarm i a tali com -
che la "principale" istituzio- tazione generale, sulla intro- portamenti perché "così va il
ne educativa abbia abdicato duzione ai suoi pensieri.
mondo", oppure essere coe-
al suo compito "principale", i . "E se fossero belle storiel- rente con me stessa e con
quello, per/' appunto, di "edu- le confezionate dai preti per tutto quell o che mi è stato in-
care insegnando e insegnare infinocchiare vecchiette e bab- segnato, rischiando però d i
educando". Troppi "pro.ff" si bei?" . Questa è la convinzio- non veder riconosci uto e ade-
sono arresi, e hanno perduto ne di molte persone... ". Faci- guatamente valutato il m io
ormai eia tempo la battaglia: le rispondere: le vecchiette e i impegno?
non tanto quella de/L' insegna- babbei si chiamerebbero Dan-
mento (quattro nozioni si fi c- te , Petrarca, Man zoni, Ampè-
Una studentessa di Roma
cano in testa anche ai più.. . re, Pascal, Claudel , New/On , Rischi, cara "studentessa di
rape1) , quanto quella del/' e- Galileo, Kierkegaard, Men- Roma", rischi. Il rischio è il
ducazione. Gli alunni appaio- del, e mille altri...
sale della vita , rischi di esse-
no in molt e scuole in balia cli 2. "Quelli che credono vera- re coerente. Non si adegui al
se stessi, o di quattro scalma- mente sono molto pochi... ". flu sso, remi contro corrente;
nati, più o meno politicizzati, Al contrario: quelli che met- la vera grande impresa della
che organizzano scioperi per /Ono in pratica, semmai, sono vita è quella di chi sa naviga-
le cose più assurde, mai per molto pochi, quelli che credo- re contro corrente, come i sal-
avere dei professori capaci cli no sono la stragrande mag- moni che a prezzo d' immani
tenerli in riga e farli studiare. gioranza dell' umanità.
sacrijrci risalgono i fiumi, e
Ma questo è un discorso lun- 3 . "Non potresti (Dio n.d.r.) l'impresa gli vale "la conti-
go e tedioso, e non trova molti darci degli scossoni?...". So- nuazione della specie!" . Non
consensi. .. soprattutto in certi no stati in tanti nei secoli a abbiamo piiì bisogno di gente
genitori. Nella mia vita di in- chiedere a Dio quanto lei omologata, di uomini e donne
segnante pochi ne ho rinve- chiede, a cominciare dai tem- senza spessore, senza slanci
nuti che venissero a rendersi pi di Gesù. Ma i miracoli ser- ideali, senza valori: botti vuo-
conto di come procedesse /' e- vono a poco . Badi , non lo le pronre ad accogliere ogni
ducazione del proprio ram- dico io, lo dice Gesiì nella no- spazzatura, dal momento che
pollo, la maggioranza veniva ta parabola del ricco epulo- non reggono il vino buono! Si
a "difendere" i/figlio, con ogni ne: 'Se non hanno credu /0 a guadag ni il suo posto con le
mezzo, anche con fio r di bu- un vivo 11011 crederanno nem- sue forze non con la sua "di-
gie. Come può constatare, la meno se uno risuscita dai mor- sponibilirà" a fa re da pillola
colpa di questo stato di cose ti' . Non è la strada degli scos- stujJefacente per fu rboni (il
va "equamente distribuita". soni a creare /a f ede.
sosranrivo dovrebbe essere un
4 . "Se i preti credessero pie- alrro, come lei ben capisce!)
namente alla sua presen- senza scrupoli . E non dim en-
IA 'rA. r.,ENSIERI IN LIBER- za...". Un recipiente contiene tichi che il suo vero "valore"
S ignor Direttore, le quello che può contenere. Non non lo dichiara un "pezzo di
accl udo qualche fog lio con tutti siamo uguali. C'è chi ha carta" o un numero su uno
alcu ni " Pensieri in li bertà" fede debole e chi ce l'ha statino, ma la fatica e la coe-
che il sottoscri tto vuole la- forte, anche tra i preti. Ma si renza di una vita , perché non
sc iare come ricordo alle quat- può pregare: "Signore au- c'è gloria a f are come le pe-
tro fi glie, ai generi , a i nipoti. menta la mia fede! "
core, che quel che fa una , tut-
Se trova qualche cosa da uti- Il resto, le ripeto, sono njles- te l' altre fanno . ..
lizzare ne i suoi commenti , ne sioni e consigli che sottoscri-
/':"f facc ia l' uso che crede .. .
vo volentieri e che vorrei f os-
sero di tutti i papà di questo
Livio, Ve rona mondo.
W
INGRAZIO di cuore
c arlo Mistri di Genova
Caro signore, le sue 18 pagi-
per l' invio de l suo volume
ne di "pensieri in libertà" ,
(pp. 80) "Il piccolo fu ma-
li:J~ con i suggerimenti di cercare /l!JHE FARE? Ho 19 ann i tore", della coll ana "Scrittori
le orme di Dio nell'uni verso,
ho in iziato l' univers ità Italiani Contemporanei", (Ed i-
nella natura e nella intelli- [.. .]Il fatto che mi ha lasc iata tore Lo Faro, Roma), che ho
gente complessità della vita , davvero amaregg iata è que- letto con vero gusto, dove tra
mi trovano d'accordo, e spe- sto: alcuni professori in sede l'a ltro suggeri sce ad Ange lo
ro che i destinatari le sappia- d 'esame hanno palesemente di Taranto (BS giugno 99) le
no apprezzare per quello che favorito alcune ragazze che pagg. 20-24, uno spaccato de i
sono: un 'analisi appassiona- durante il semestre si erano suo i "fe lic i" ann i d i collegio
ta del "Mistero" e della sua dimostrate paiticolarmente "d i- presso i sales iani di Ferrara.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corri spon -
denza :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
001 63 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail : biesse@sdb.org
BS MAGGIO 2000

1.8 Page 8

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ONITALU\\ . _N_E_L_M_O_N_D_O_ _ _ _ _ _ _ _ _ __
PUNTA ARENAS,
CILE
SULLE ORME
DELLA STORIA
MALTA
PROGETTO
MILLENNIO
DEI SALESIANI
I Sa les iani di Malta potran no
offri re 25 nu ov i posti letto
presso l'Ostello Osanna Pia a
Slie ma, grazie a ll ' acq ui sto cl i
una casa vicina. L 'Oste ll o era
stato lasc iato ne l 1987 in e re-
d ità ai sa les ian i da ll a s ig nora
Belì . Già ne l 1989 ha comin-
c iato a osp itare g iovani in dif-
ficolt à tra i 18 e i 28 anni.
stato ape1to, afferma don Char-
les Cin i, pe r da re un tetto a
chi è stato abbandonato dalla
soc ietà e offrire un intero pro-
gramm a d i ri cupero". Un am-
biente dunq ue in c ui i ragazzi
trova no affetto, stabilità, la
poss ibilità di cond urre un a vi-
ta d ig nitosa, e di imparare a
conoscere se stess i, a st imars i
ed essere in grado di trovare
il proprio posto ne ll a soc ietà.
4 1 sono i g iovani c ui il centro
ha offe1to ospita li fino ad og-
g i. Ora sa aperto anche ara-
gazz i tra i 13 e i 17 anni , gra-
zie ai nu ov i posti ottenuti co n
il co ntributo de l Governo ma l-
tese (c he ha fina nz iato per il
60% l'acqui sto della nuova
casa) e le nume rose so ttosc ri -
zio ni di tanti be nefa ttori .
Le exallieve de l Li ceo Mari a
A uxili adora di Punta A re nas ,
I06 anni dopo, hanno voluto
ripercorrere il cammino di suo r
Angela Vallese e de lle prime
miss io na ri e arri vate ne ll a T e r-
ra de l F uoco. Des tin az ione la
"Mis i6 n de la Sefiora de la
Cande lari a", presso Ri o Gra n-
de in Arge ntina. Q ui , l' incon-
tro con la me mo ri a sto rica de-
g li inizi della missione in Ame-
ri ca e con le ex alli eve arge n-
tin e. La v is ita a ll a mi ss io ne,
hann o raccontato, è stata e mo-
ziona nte: si conse rva anco ra
l'anti ca cappe ll a, il do rm ito-
ri o che acco lse le prime ragaz-
ze, la casa de ll e suore dove
prese vita il primo laboratori o
pro fess ional e. Vivo è il ri co r-
do cie l lavoro instancab il e d i
s uor A ngela e de lle s ue co n-
sorell e, cl i monsigno r Fagna-
no e dei primi sales iani. U na
emozionante esperi enza tra pas-
sato e futuro .
IL SANTUARIO
DILAURA
Mons ignor Ag u tfn Radri zza-
ni , vescovo d i Ne uqu én, ha
e levato la parrocchi a di No-
stra Signora del la Neve e de l-
la Beata Laura Vicufia, ne ll a
loca lità di Junfn de los Andes,
in Arge nti na, a ll a di gnità cl i
Santuario. La c hi ese tta dove
La ura ha viss uto g li ultimi an-
ni de ll a s ua breve vita è di-
ve ntata me ta di fede li e pe lle-
g rini , che vi s i recano pe r in-
vocare la piccola allieva de lle
Fig lie cli Maria Ausi li atri ce,
frutt o prez ioso de l " metodo
preventivo", esempi o e mode l-
lo del le ragazze cli oggi.
S. PIETRO,
VATICANO
feti ca per g li uom ini e le donne
d i questa generazione, che
spinge a ll a ded izio ne evange-
li ca fino a ll a testim oni anza
IL GIUBILEO DELLA de l martirio. Le celebrazion i
VITA CONSACRATA hanno av uto momenti signifi-
cativi anche durante il tridu o
Il 2 fe bbraio - festa della Pre- di preparaz ione. Il 3 1 ge nnaio
se ntaz ione de l Signo re - è sta- ne ll 'A ula Pao lo VJ s i è svo lta
ta la g io rn ata g iu bi lare di re li - un a mani fes tazio ne mol to sug-
g iosi e religiose. La celebra- gestiva con canti , test imonian-
zione, prev ista ne lla basi Iica ze, collegame nti da vari e pa rti
vat ica na, è stata spostata in de l mo nd o. Tra i fi lmati , un o
piazza San Pietro per il gra n prese ntava attraverso il pro-
num ero di prenotazion i: erano getto "Don Bosco Roga", il
, prese nti infatti circa 30.000 lavo ro dei salesiani co n i ra -
reli gios i/e. li Papa ha so tto li - gazz i d i strada in Parag uay, e
neato c he l' uni co c ri ter io di l'altro affro ntava le tristi vi-
identità è Cristo, presenza pro- cend e cli Timor Est.

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Straordinari
ROMA, ITALIA
ESTATE
RAGAZZI SPECIAL
La co ll aborazione tra la co-
munità delle Figli e di Mari a
Ausili atri ce di Roma, in via
App ia nu ova, e i sacerdoti di
don Orione de ll a vicina par-
rocchi a di Ogni ssanti lo scor-
so anno ha dato luogo a un 'e-
sperienza in più : l'estate ra-
gazzi. Animatori di Azione cat-
to lica, giovan i uni ve rsitari , o-
biettori di coscienza, catechi -
sti , reli giosi di don Orione,
suore canoss iane e FMA han-
no progettato un 'estate in di-
menticabile per i ragazz i ciel
quartiere. I partec ipanti sono
stati 150 fra i 5 e i 14 anni.
Una trentina di animatori ha
acco lto, curato, divertito que-
sto picco lo popolo va riegato,
tra cui non mancavano ragaz-
zi con situazioni fa mili ari non
fac ili . Hanno sa puto creare un
ambiente davvero fo rmati vo ,
apprezzato dagli stess i genito-
ri dei partecipanti.
All a festa fin ale, in parroc-
chia, ragazz i e animatori han-
no vo luto offrire un sagg io
delle loro esperienze, con bans,
danze, canti e scenette. E
c'era qualcuno che piangeva
perché l'estate ragazzi era al-
la fine.
BIANCAVILLA,
ITALIA
UN CAMPO
"RI SCHIOSO"
L' ispettori a "San Gi useppe"
di Catani a ha tentato una nuo-
va esperienza: un campo per
minori a ri schio. L 'avve ntu ra
è riu sc ita all a grande. 80 ra-
gazz i, dag li 8 ai 12 anni , han-
no potuto trascorrere diec i
giorni "da sogno" con le suo-
re e con alcuni animatori. li
progetto è stato sostenuto cl al-
1'Assessorato all a Solidarietà
Soc ia le del comune di Bi an-
cav ill a (Mess ina), da l Consi-
gli o di Am mini strazione dell a
"Casa del fan ciullo Francesca
Mess ina", ecl è stato affidato
alle Figlie di Mari a Ausili atri -
ce, che gesti scono un 'opera
per l'accoglienza diurna di gio-
vani a risch io. Ragazz i abi-
tuati a vivere, per ragion i fa-
mili ari , situazioni di violenza
e diffi co lt à hanno potuto vi-
vere in un clima di serenità e
di totale di sponibilità. " Un
pi cco lo ini zio - racconta suor
Rosetta Sipala, an im atrice del-
la comunità di Biancav ill a - .
Ma crediamo che insieme si
possano abbattere le barriere
dell 'emarginazione".
,, \\}t \\ ,.\\ ~ -
~~t-"
.
f'
1
ILe poste vatica!l~ hanno fat_to varie emissi?ni.
negli ultimi annr 111 preparazione a questo g1ub1lare
del 2000. La busta riportata è del 10/12/1997, . .
l'annullo speciale recita "in iubilaeum anno Dommi
2000": in vista del Giubileo dell 'anno del Signore
2000. Uno di questi giubilei di preparazione fu
IL GIUBILEO DEI GIOVANI
Per la prima volta
Nella storia della Chiesa un Papa ha pensato "fuori
dagli schemi ", e con audacia profetica ha proposto
quello che fino a qualche tempo prima pote~a appa-
rire improponibile . Così domenica 22 maggio 1983,
in pieno giubileo della redenzione ,_da Mi_lano dove si
era recato in viaggio pastorale, prima d1 congedarsi
dalla folla con la quale aveva pregato il Regina
Coeli, e quasi improvvisando, come fosse davvero
un'esplosione di Spirito , si rivolse ai gi?vani del
mondo , dicendo di voler loro fare una confidenza .
La confidenza del Papa
Si trattava di un invito, il più originale e inaspettato,
fatto con forza e determinazione . Karol Wojtyta chia-
mava a raccolta i giovani dei cinque continenti per
partecipare a Roma a un Giubileo nuovo nella con-
cezione e nello svolgimento, pensato e programma-
to proprio per loro. E aggiunse che do~eva e:'~e_re
un incontro di preghiera ma anche di cond1v1s10-
ne di conversazione, di letizia per forme di vita
nu~ve e più espressive del volto dell'uomo di oggi.
E soprattutto dell'uomo di domani.
600.000 fiaccole
hanno invaso il "grande cortile del mondo", piazza
San Pietro per l'apertura di questo originale Giubi -
leo. E tre giorni dopo la risposta dei giovani aveva
già superato ogni più rosea aspettativa: erano arri-
vati a 300.000 , provenienti da 43 paesi . La liturgia
delle Palme del 15 aprile 1984 ha chiuso questa
straordinaria festa giovanile. Da allora gli appunta-
menti mondiali coi giovani si sono ripetuti con sem -
pre maggiore entusiasmo e partecipazione , non so-
lo a Roma ma nelle più diverse nazioni del mondo :
Polonia, Spagna, Stati Uniti , Filippine .. .
8S MAGGIO 2000

1.10 Page 10

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l00annifa
Il BS del maggio 1900 è dedicato in gran parte
all'A usiliatrice: i pellegrinaggi al santuario
di Valdocco, la novena, la nuova preghiera
a Maria Ausiliatrice, le grazie, ecc.
Nella rubrica "necrologia" viene riportata
un'intera pagina sulla morte del famoso teologo
Murialdo, di cui riportiamo qualche stralcio
e la foto pubblicata nello stesso BS.
NEL MONDO
cali , salesiani e suore, poveri
e ricch i, parroci e sindaci ,
ecc. Un campionario di lette-
re , documenti, memorie ,
pagine di giornale ...
Un clik, e Don Bosco ti parla,
ti si presenta in foto , ti fa
vedere i suoi manoscritti ...
E poi lettere, filmati , com -
menti, studi , canti , musica ...
TUTTO CON UN CLIK È un Don Bosco vivo , che
Il CD-Rom , in commercio dal l'Istituto Storico Salesiano ha
marzo scorso, contiene oltre curato per te !
5000 pagine di "parole di
Don Bosco" scritte per uomi- Per informazioni :
ni e donne, ragazzi e genito- Tel.: 06/87.290.626
ri , suore e preti , papi e re , Fax: 06/ 87.290.629
cardinali e ministri anticleri- E-mail : las@ups.urbe.it
Affetto e gratitudine somma ci spingono a parlare
di quest' insigne eccles iastico. li suo nome si con-
giunge nella gloria di fondatore a que llo del Padre
nostro Don Bosco di cui godette la dimestichezza e
la stima e che lo volle dapprima associato alle sue
opere, sicché ben possiamo dire che la sua perdita è
un lutto dolorosissimo anche per la nostra Pia So-
cietà [... ]Fu uno dei più validi cooperatori di Don
Bosco nel periodo più laborioso e critico della sua
vita. Nominato Rettore del Collegio degli Artigia-
nelli 1' 8 dicembre del 1866, iniziò il 19 marzo 1873
la Pia Società di S. Giuseppe alla quale è affidata
l'educazione e l'istruzione di 400 giovanetti [... ] E
fra le vi11ù che in lui rifulsero, vanno ricordate in
prima linea la umiltà, la pietà, la prudenza [. .. ]
Cessava di vivere il 30 scorso marzo, circondato
dai suoi figlioli, nel Collegio di S. Giuseppe. Morì
santamente come santamente era vissuto dando
fino all'estremo esempio nobilissimo di fede, di
soavità, di rassegnazione perfetta ai divini voleri.
[... ]Era maturo per il cielo, dove l'anima sorella di
Don Bosco da 11 anni (veramente da 12 n.d.r.) lo
attendeva! I suoi funerali furono la più bella prova
della grandissima eredità di affetti lasciati dal desi-
derati ssimo estinto.
NB . Leonardo Murialdo fu beatificato da Paolo VI
il 3 novembre 1963 e canonizzato dallo si.esso
Papa il 3 maggio 1970.
MAGGIO 2000 JJS
ISOLE SALOMONE
VOLONTARI
Nell ' april e 1999 sono scop-
piati disordini tra le diverse et-
nie di alcune delle isole Salo-
mone. L'evangelizzazione por-
tata avanti da I 00 anni non è
riu sc ita a srad icare l 'odio et-
nico. Qui dal 1995 lavorano 3
sales iani in viati dall'ispettori a
giapponese, che si sono presi
cura della gente più bi sogno-
sa. Sono anche riu sc iti a sta-
bilire buoni rapporti con i guer-
ri glieri, cu i hanno dato la di-
sponibilità della sala parroc-
chi ale per un centro di adde-
stramento al lavoro, che offra
un futuro ai loro giovani. Han-
no inoltre presentato al Mini -
stero della Polizia un proget-
to, dell a durata di se i anni,
che prevede due centri di re-
..,
cupero dei giovani carcerati e
due centri di " prevenzione
dalla criminalità", insomma
centri di fo rm azione/lavoro di
meccanica e fa legnameria I ' u-
no, di agri coltura l 'altro. I sa-
les iani sono stati invitati a ini-
ziare immediatamente. È ne-
ces ari o adesso reperire i fon-
di e soprattutto personal e sa-
les iano e laico. Siamo convin-
ti che non mancheranno vo-
lontari interessati all ' iniziativa!

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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VALENCIA, SPAGNA.
I solenni funerali di don
David Curio Baquedano ,
superiore dell'ispettoria di
Valencia, morto il 1° feb-
braio in un tragico inciden-
te stradale. Le strade, anti-
camente infestate da mas-
nadieri e grassatori , sono
oggi ancor più pericolose:
bastano un colpo di son-
no, una piccola distrazione,
un malore , un difetto mec-
canico del mezzo, un velo
di ghiaccio sull'asfalto ... e
la tragedia si consuma.
PALERMO, ITALIA.
In occasione del Grande
Giubileo dell 'anno 2000 ,
l'artista Filippo Tuttoilmon-
do , cooperatore salesia-
no, appartenente al Centro
Don Bosco Villa Ranchi-
bile di Palermo, ha realiz-
zato questa splendida scul-
tura in acero , che rappre-
senta la Santissima Trini-
tà. L'opera d'arte è stata
collocata in bella vista nel-
la cappella dell'Istituto, fre-
quentata dai giovani della
scuola e dal pubblico.
SAO PAULO, BRASILE.
Vera Lucia Joly è la coor-
dinatrice del Progetto
Main, portato avanti a Sao
Paulo , in Brasile , da 22
tra operatrici , suore , do-
centi e assistenti sociali.
200 sono i bambini , tra i 6
e i 12 anni , accolti dall'o-
pera. Attraverso attività
distribuite lungo l'arco del
giorno si cerca di far na-
scere nei bimbi la stima di
sé: elemento fondamen-
tale per il loro sviluppo
psico-comportamentale.
TOKYO, GIAPPONE.
Incontro storico a Tokyo
per la presenza salesiana
in Giappone. Si sono riu-
niti leaders delle parroc-
chie salesiane della capi-
tale e dei sobborghi (in
cui lavorano anche suore
della carità di Miyazaki)
per trascorrere insieme
una giornata di animazio-
ne con i giovani e far gu-
stare loro la bellezza di es-
sere operatori e apostoli
con i propri compagni.
ROMA, PISANA.
Un saluto particolare è
stato quello che la banda
Don Bosco di Napoli , gui-
data dal coadiutore sale-
sian o Corrado Guercia,
ha rivolto al Rettor Mag-
giore e al Consiglio Gene-
rale nella Casa Generali-
zia della Pisana, a Roma:
l' esecuzione di alcuni
pezzi musicali in onore di
don Juan Vecchi e dei
confratelli presenti come
augurio per un anno pie-
no di successi apostolici
in mezzo ai giovani.
FORMOSA, ARGENTINA.
Opera di inserimento so-
ciale, quella svolta a For-
mosa in Argentina da 4
sorelle delle FMA. Tre i
quartieri interessati alla
loro opera e alla gestione
di un centro di formazio-
ne. L'autogestione è se-
condo suor Rosa Sida-
smed un cammino privile-
giato di promozione. So-
no nati perciò gruppi di
azione e riflessione in cui
i veri protagonisti sono gli
abitanti del quartiere. Un
lavoro che viene svolto in
rete con alcune ONG e
istituzioni sociali.
IJS MAGGIO 2000

2.2 Page 12

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 1
CHIESA
IL 1 8 DI QUESTO
MESE DI MAGGIO
PAPA GIOVANNI
PAOLO Il COMPIE
OffANTA ANNI
E ra il l6 ottobre dell 'ormai
lontan issimo 1978. Per la pri-
ma vo lta, do po oltre quattro-
centoc inquant ' anni , il Papa cessava
di essere ita li ano. Il pontificato di
Giovanni Paolo II dura quindi da
quasi venti due anni. E il 18 mag-
g io, ne l pieno del Giubileo saranno
passati centotrentotto giorni di que-
sto anno duemila introduttivo del
terzo millennio cristiano o, secon-
do altri , g dentro la nuova era.
Karol ha portato alle sog lie del
nuovo millenni o non solo la Chi e-
sa, ma un mondo per tanti versi se-
gnato proprio da lui così forte men-
te da non lasciar dubbi sulla qualità
insieme profetica e storica della sua
presenza itinerante sul crinale di
questo passaggio epocale. In que-
sto tempo movimentato si è defini- -
to ciò che il Papa po lacco rappre-
Wojtyta appena eletto (16-10-1978): "Se sbaglio mi corrigerete! "
senta: i viaggi in tutto il mondo, a torto considerando l'entusiasmo e ag li altri contin uando il suo no-
l'energico governo de ll a C hiesa, le che aveva saputo suscitare ov un- madi smo apostolico, convi nto che
chi are prese di posizione sul matri- que. Ogg i eg li è un uomo anziano la g iovinezza non sia un a questio-
monio e la fami-
e malato, e la ne di anagrafe e soprattutto lan-
gli a, sul control-
lo delle nasc ite e
sull a procrea-
zione, la sua re-
ligios ità e l' im-
"Se ti eleggeranno, ti prego di
non rifiutare", gli disse il cardi-
nale Wyszynski, l'eroico pri-
mate di Polonia, durante il
sua sofferenza
si legge anche
sul suo volto e
nello sguardo
che a tratti sem-
ciando segnali di un 'apertura oltre
ogn i prev isione, come quella in
Eg itto, quando sorprendendo tutti i
media e fo rse chi ssà, anche la stes-
sa C uri a, si di sse di sposto a ri stu-
pronta fi losofi- Conclave. E dopo la nomina bra smarrito diare il ruolo del ministero d i Pietro.
ca, la sua posi- l'anziano porporato gli donò mentre s'appog- Un uom o che ha per compagni il
zione nella po- una 'profezia': "Se il Signore ti gia al bastone. coraggio e la coerenza, che non si
liti ca internazio- ha chiamato, tu devi introdurre Da pulpiti e cat- tira indietro di fro nte a null a. Tutta
nale, instancabi- la Chiesa nel terzo millennio".
le preoccupazio-
tedre non solo la sua stori a è segnata dalla prova.
laiche, persino Aveva vent ' an ni quando i nazisti
ne per g li uomi-
da circoli teo lo- arrivarono a C racovia deportando e
ni di tutto il pianeta, la sua ansia g ic i, capitoli cattedrali e sedi ve- uccidendo; celebrò la prima messa
pastorale ed ecumenica che lo por- scov ili soffia un vento freddo con- quando al pote re sa un governo
ta a viaggiare dov unque, nu ovo no- tro la C uria romana, il centra lismo che combattev a la Chiesa. Da ve-
made di Dio, nu ovo san Pao lo per e l'autoritarismo vaticano, ma an- scovo rischiò più vo lte la prigione.
una " nuova evange li zzazione".
che contro il Papa. A lcune voci Non gli è stato ri sparmiato nulla
sembrano invitarlo a dimettersi per- neppure da Papa. Gli spara il turco
ché si ritiene non abbi a più la fo rza Alì Agc ia, si am mazzano tra lo
PAPA SUPERSTAR?
di reggere al suo gravoso incarico. scandalo le guardie sv izzere che
Non fa meravigli a. In tutti i tem- dovrebbero proteggerlo. La sua vi-
Sono tramontati da un pezzo i pi de ll a storia della Ch iesa c i sono ta è stata segnata anche dall a prova
tempi in cui si parlava di questo state criti che a Roma e al suo Ve- del tumore, che lo costrin se a sog-
Papa come di una "s uperstar" non scovo ... Wojtyla risponde agli uni g iornare per centotrentatrè gio rni
MAGGIO 2000 BS

2.3 Page 13

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, ••••••••••••••••••..••..•.................•.............••
Il Papa bacia la terra che visita.
Un gesto comune nella sua terra.
In visita alla Sinagoga degli Ebrei.
La prima volta di un Papa!
al Policlinico Geme lli , che lui scher-
zosamente definì " Vaticano 3",
dopo San Pietro e Castelgando lfo.
"VOI Ml CORRIGERETE"
Così di sse ap pe na eletto. Ma è
stato lui a co rreggere il cammino
del suo popolo, con l'impressio-
nante mo le dei suo i sc ritti dottrina-
li. Ha affrontato e messo in cri si il
marx ismo, ha varcato il Tevere pe r
il suo viaggio ... , " più lungo", quel-
lo a ll a Sinagoga di Roma . Ha rice-
vuto il padre della " perestrojka"
Gorbaciov, e ha attraversato la por-
ta di Brandeburgo, là dove l'E uro-
pa era divisa dalla vergogna di un
muro che tagliava in due non solo
una città ma un contine nte. Il suo
inqui eto pe regrinare lo ha portato
nelle città della disperaz ione, a Sa-
rajevo, a Beirut, a Calc utta ... s i è
inginocchiato ad Auschwitz e Hi-
ros hima. E sa li to sul palco a C uba
accanto al " lide r max imo", e sul
Sinai, nu ovo Mosé, durante il suo
novantes imo viaggio fuori d 'Itali a.
Poi dopo un mili o ne di chil ometri
percorsi atto rno al mondo, pari a
tre volte la distanza Terra-Luna, ha
potuto coronare un altro sogno, quel-
lo di pregare ne ll a terra di Gesù.
"Cri sto non ci ha detto : 'Sedete
in Vaticano' m a c i ha detto: 'A nda-
te in tutto il mo ndo' " . Così ha dife-
so un a vo lta il suo inusitato noma-
dismo, chiacchie rando a tavo la co i
vescovi itali ani convenuti a Loreto.
Ma la sua mi ss ione no n può ridursi
a dati da Guinness dei primati. Que-
sto prete venuto da lontano ha dato
un a pi cconata a quel muro che di-
videva, con la forza sc lerotica de ll e
ideo log ie e quella tragica de lle ar-
mi , il mondo. Ma il trionfo della
democrazia Iiberaie e ciel cap itali-
smo sul totalitari smo com uni sta
no n ha modifi cato il suo gi udi z io,
alqu anto criti co, sul libe ri smo eco-
no mi co. Per lui il successo dell ' u-
no e la sconfitta dell ' altro no n sono
la fine della stori a, come qu alc un o
ha troppo affrettatame nte scritto.
Per il primo Papa s lavo della sto-
ri a, iI Muro non è cro ll ato nel 1989
solo verso Oriente, seppe llendo il
comunismo reale. M a anche ve rso
Occidente, sollevando un gran pol-
verone sull a natura, sui limiti e sulle
prospettive della democrazia libera-
le e del capitalismo dopo il tramon-
to de l "secolo breve" . C che più
colpi sce in lu i - e affasc ina spec ial-
mente i giovani - è l'antifatalismo.
"Qualcosa deve cambi are qui! ",
disse arri vando ad Haiti, ne ll 'epoca
più buia dell a dittatura cli Duvalier.
E tanti ssime cose sono cambiate in
questi qu attro lustri , dalle F ilippine
di Marcos al Cile cli Pinochet, clal-
l' Argentina dei "desaparecido" al
Sudafrica del l'aparthe id.
Non si rassegna né aJla miseria,
a ll a vio le nza, né a ll ' ingi ustizia,
all a menzogna, né all a g ue rra,
a ll a divisione. Le sue parole
sono quelle di un lottatore, m a di
un lottatore de ll o spirito, cli un
uo mo animato da ll ' amo re . "Ness u-
no pu ò vivere senza amore", sc ri-
veva ne ll a sua enc ic li ca/program-
ma " Reclemptor Hominis" . Questo
Papa è un uo mo di spe ranza, po i-
ché è un uo mo libero, ha la libe rtà
dei figi i di Dio. Fa sorridere i se-
min ari sti po lacchi con un a battuta:
"A Roma mi dicono che quel che
di co di meg li o è ciò c he non è
scritto nel testo". Questo Papa 'ori-
g ina le' che compie ottant 'anni , ci
conduce veramente lontano dalla
routine quotidiana, verso nuovi oriz-
zonti , verso un nuovo avvenire, un
nuovo millennio.
8 S MAGGIO 2000

2.4 Page 14

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I
Un singolare pellegrinaggio giubilare attraverso le pellicole - ·
ILVIAGGIO1
LARICERCA
di Fabio Sandroni
Prosegue la proposta
di riflessione sul tema
del "viaggio" nel cinema,
tra semplice pretesto
narrativo e metafora
in grado di rinviare
a significati vicini
a temi della tradizione
giubilare cristiana.
I l racconto di un viaggio spesso
nasconde sotto metafora i suoi
significati più profondi. Die tro a
pe llicole in cui la ricerca appa re
molto "umana" s i pu ò scorgere , in-
fatti, un riverbe ro di des iderio d' in-
finito. Dopo quanto si è g sc ritto
sul viaggio come ricerca, si passa
qui a un pe rcorso attraverso pe li ico-
le di genere, non tralasciando que ll e
che sembrano divergere ri spetto alla
tradizione culturale cristiana. In al-
c une di queste, infatti , s i trovano
tracce di un sentie ro che avv icina a
un itinerari o di rede nzione, spesso
incompiuto. La proposta si comple-
ta, poi , con alcune indicaz ioni pe r
un gruppo che volesse sv iluppa re
una seri e di dibattiti a partire da
film più recenti di buona qualità e
spessore contenutistico.
MAGGIO 2000 fJS
DAL VIAGGIO-FUGA
AL RACCONTO
"DI GENERE''
Nel ventesimo seco lo , con le te rri-
bili contraddizioni che partono dall e
illus ioni iniziali di una sc ienza in
grado di dominare la natura e arri-
vano fino alla trag ica realtà dei
campi di sterminio , il viaggio ha
spesso rappresentato la pe rdi zione
dell'uomo e la scope rta del vuoto di
valori che ne de limitano i sogni ; s i
pe ns i in le tteratura al mondo di Cé-
line e del suo Viaggio al termine del-
la notte. Questo scenario di sperante
è lo sfondo cultural e co lto anche dal
cine ma, dove il viagg io è talvolta
una fu ga. Quanto appaiono , infatti ,
lontane da un cammino g iubil are e
più vicine a un grido di do lore le
fughe d i Thelma & l ouise (Ridley
Scott, 199 1) o di Sugarland Express
(Steven Spielberg, 1974). Viaggi di-
sperati verso un ' impossibile libertà:
que llo di due donne intrappolate da
un vivere che è una prigione, o
que llo di una g iovane coppia per re-
cuperare il figlioletto sottratto loro
da leggi inique e dato in adozione a
terz i. Entrambi tragicamente rivela-
no l' inadeguatezza del s istema so-
ciale a dare ri sposte.
Anche più lontano da ogn i possi-
bile redenzione e, proprio pe r que-
sto , totalme nte inscritto in una spi-
rale di disperazione, è il viaggio dei
protagoni sti di Assassini nati (Oli-
ver Stone, 1994), con il loro mondo
defo rme c he predi ca attraverso i
medi a la violenza e i paradi si artifi-
ciali ma poi , da un lato ri getta i figli

2.5 Page 15

▲back to top
I
- seconda parte.
di ques ta cultura, dall 'a ltro ne cele-
bra le gesta. Il vi aggio all a ri cerca
dell a libertà non approda a nulla, per-
ché non c'è libertà in un sistema che
ha ass imil ato ogni ribelli one ri con-
ducendo la comunque a consum o.
Spesso si ritrovano tracce di te-
mati che "alte" anche in pelli co le a
lungo eti chettate come prodotti di
genere. In fil m g iallo-noir, come li
senso di Smilla per la neve di Bilie
August (1996) o come Il silenzio
deg li innocenti di Jonathan Demme
(199 1), i protagonisti si mu ovo no
nello "spazio" - e quindi vi agg iano
- per rinvi are a un percorso di "si-
gnifica to": la ricerca di una verità
apparentemente po li ziesca sve la un
inquietante profilo de ll ' intera uma-
ni tà. Qui si rag iona in negati vo . Il
viagg io non conduce a sa lvezza, ma
descri ve una di scesa agli infe ri , che
va letta come rifless ione macerante
sul! ' uomo senza Dio: la notte che
precede il g iorno.
Ne ll a fantasc ienza, infine, è stato
sv iluppato abbond antemente il tema
di 2001 Odissea nello Spazio, o sia
il cammin o verso un incontro ri so-
luti vo con entità extraterrestri per la
ricerca di enso e di cono cenza
(vedi prima parte) : pensiamo a tan-
ti s ime pe li ico le da Incontri ravvici-
nati del ter:o tipo d i Steven Spie l-
berg (U SA 1977) a Contact di Ro-
bert Zemec ki s (USA 1997) . Una
lunga seri e di vi agg i in cui non si
posso no trascurare frequenti segna ii
pess imi sti c i ra ppresentati da trag ic i
ap prodi . S i pensi all a saga d i A li en
(A lien di Ri d ley Scott - '79; Alien
scontro fina le di James Cameron -
'86; Alien 3 di Dav id F incher - ' 92;
Alien la c/ona:ione di Jea n-Pierre
Jeunet - '97); lo sfondo è d isegnato
da ll a paura de l! ' ignoto, che spesso è
a soc iata antropo log icamente a li ' i-
stanza re li g iosa de ll ' uomo, ma che
conduce all ' incontro con un di o osti -
le: il mostro .
Non mancano, però, segnali di
speranza. A questo propos ito, Con-
tact sarebbe stato una provocaz ione
interessantissi ma con il confro nto tra
una cienza che vede solo c che
dimostra e una fede che so la pu ò
dare le ali alla speranza, e o ri entare
la stessa ricerca offrendole un 'ani -
ma, se non avesse sviluppato po i un
generico spiritu ali smo molto new
age. Certo è stimolante l' idea di un
viagg io ai confini de llo spazi o ma al
di fuori del tempo, poss ibile tradu-
zione tecnologica del! 'esperienza dei
mi sti ci. Purtroppo, capita di frequen-
te che i film abbi ano solo un a patina
di fi losofia a buon mercato, per pro-
porre prevalentemente buonismo alo-
nato di finta saggezza e tanti effetti
·pecia li (vedi il viagg io para-dante-
sco tra paradi so e infe rno in Aldilà
de i sogni di Vincent Ward , 1998).
TRE FILM RECENTI
PER UNA RIFLESSIONE
PASTORALE
li primo è Centrai do Brasi/ di Wal-
ter Sa ll es ( 1998): rea le cammino ca-
tartico verso il padre, metafora di un
viagg io di riconqui sta dell a pro pri a
um anità e dell ' apertu ra all 'altro, al
più debole, così scomodo con le sue
es igenze ... Un vi agg io di conver-
sione verso le proprie radic i.
Salvate il soldato Ryan di Steven
Spie lberg (I 998), nono tante la cru-
dezza espress iva de lle scene ini ziali
(racconta in fl as hback il viaggio di
un gruppo di soldati per salvare
dall a carnefi cina de l fronte francese
de ll a seconda guerra mondiale un
loro commilitone, uni co sopravvis-
suto di quattro frate lli combattenti
ne ll 'esercito americano, caduti ne llo
stesso peri odo ai qu attro angoli de l
mondo), ha il grande merito di rin-
viare al senso de l sacrificio (e al-
1' accettazione/rifiuto di questo). Un
viaggio di con sapevolezza, quindi,
verso il sacrificio che, solo se sarà
compreso e accettato sia da chi deve
offrirlo sia da chi ne beneficerà,
avrà compimento pieno (quante as-
sonanze con il sacrificio della cro-
ce . .. ). Da un lato la scelta di sacrifi -
care la propri a v ita, dall 'altro capire
che la propri a libertà è stata ri scatta-
ta dal sacrifi cio di altri .
Un ' ultim a proposta, apparente-
mente surrea le, la trovi amo in Train
de vie, film de l rumeno Radu Mi -
haileanu de l 1998, pervaso di un
amaro umori smo y iddi sh (non privo
di auto ironi a), che racconta un ' im -
probabile fu ga in treno di un intero
villaggio di ebre i dalle atrocità dell a
pri g ioni a nazista. Il percorso ri vela
la fo lli a de l sogno di salvezza perse-
guito dall a picco la umanità, sugge-
rendo l' illu sori a valenza sa lvifi ca
de ll a fu ga ...
In questi ed in molti altri film
(quelli segnalati sono quasi tutti di
facile reperimento su supporto VHS)
è poss ibil e seguire gli itinerari tor-
tuosi di un ' umanità in vi aggio , con
tanti percorsi, non sempre scelti , tal-
volta accettati, con ignifi cati pro-
fondi o solo pretestuos i. . . E anche
lo spettato re può, a sua volta, segui-
re un suo "viaggio" dello sguardo,
rintracciando e seguendo nel cine-
ma le orme delle proprie domande
e s i s t e n z i a li.
D
IJS MA GGIO 2000

2.6 Page 16

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San Remo: "l'altro festival" di musica popolare cristiana, con
LASCIATECI VIVERE
a cura del CGS "Tempi nuovi"
Dal '56 al '63
la "Pro Civitate
Cristiana" di Assisi
tentò la canzonetta
cristianamente
impegnata, accogliendo
canzoni e cantanti
in una San Remo
trasportata ad Assisi.
Com'era facile prevedere
non resistette a lungo.
Oggi ...
O ggi tira ciò che è " leggero".
In tutti i campi. Anche la
musica è " leggera", e i testi
pure . Infatt i, di fronte a un a mu sica
" impegnata" tutti gli indici crollano.
Fare questo tipo di musica è un a
sfi da, è andare incontro al fa llimen-
to soprattutto economi co. Eppure c i
si è voluto riprov are e il g ioco si è
fatto nell a tana del lupo, proprio a
San Remo . "Diverrà una tradi zione
il meeting di musica re lig iosa", ha
affermato l'assessore all a cultura e
spettacolo del Comune. Un augurio
o un impegno? Forse tutti e due. M a
la lotta sarà dura, perché il festiva l -
che gli organizzatori hanno chiama-
to più modestamente e meritata-
mente meeting - dell a mu sica cri-
sti ana non tira, non appartiene nem-
meno margin almente al circ uito
consumistico, non può contare sulle
grandi case di scografich e e sulle
sponsorizzazioni miliardari e.
SEIMILA PER UNA SFIDA
Comunque le più di se imil a pre-
senze, quas i esclu sivamente g iova-
nili , alle tre giorn ate svo lte tra il Pa-
lafiori e il Teatro Ari ston di San
Remo, hanno fatto vivere all a citta-
MAGG10 2000 IJS
din a dei fiori un ' altra delle sue
onnai celebri manifes tazioni mu si-
cali , co l contorno g conosciuto:
interviste, messaggi, commenti , mo-
menti di gioco, stand , maxischer-
mi .. . e, naturalmente, fiori , che so-
no la firma di San Remo in ca lce a
ogni manifestazione culturale e non.
NOMI NOTI
E POCO NOTI
I partecipanti hanno trovato un
vecchio "giovani ss imo", che non
manca mai a queste kem1esse, il
cardinale Ersilio Tonini, e don Siga-
lini , il grande animatore e patron di
questa festa, e poi Giosy Cento, il
parroco conosc iutiss imo che fa van-
ge lo con le canzoni, e Paolo Chief-
fo, Giacomo Celentano (sì, il figlio
del "molleggiato"), Michele Pauli-
celli (coautore del fan1osissimo "For-
za venite gente", sul povere llo di
Assis i), Giuseppe Cionfo li (divenu -
to popolare per aver portato al festi-
va l sanremese, per la prima vo lta,
- Logo del meeting.
un a preghiera ri sultata graditiss ima
al pubblico, "Solo grazie"). E anco-
ra Ralph van Manen , il mi gliore ar-
tista gospe l europeo, Roberto Bi-
gnoli , il compl esso internazionale
Gen Rosso, il più giovane Gen Ver-
de, e molti altri . Ma, cosa anco r più
inaspettata e quindi gradita, hanno
trovato, co nfu si qu a e tra la mol -
titudine, i vescovi li guri , seduti per

2.7 Page 17

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tanto di cantautori e complessi.
terra come tutti, attenti ai canti,
pronti all'applauso e al sorri so ...
E LA MUSICA
Protagonista, ovviamente la musi-
ca. Deve aver fatto un certo effetto
a coloro che hanno potuto seguire le
- Il cardinale Tonini ospite d'onore.
serate su Sat 2000, soprattutto ai più
anziani, ascoltare mu sica religiosa
in versione rock, dopo che del rock
si è parlato a proposito e sproposito
come mu sica laica e... satanica.
Molti hanno scoperto che anche iJ
rock sa parlare di Dio, sa comunica-
re certezze spirituali, sa entusiasma-
re, sa far riflettere mentre lo si
balla!
Un mondo frivolo quello dello
spettacolo? Un mondo di esibizioni-
sti? A giudicare da quanto s'è visto
a San Remo sembra proprio di no.
Certo, il prologo religioso di fine
novembre della San Remo laica di
fine febbraio, non sembra apparte-
nere all o stesso circu ito, è fuori delle
righe, e soprattutto, è bene sottoli-
nearlo, fuori del circuito commer-
ciale. Perché ha dato spazio proprio
a coloro che spazio non ne trovano
mai , stante la caratterizzazione di
cristianamente impegnati che con-
traddistingue questi autori e queste
band : è proibito di sturbare la "sa-
cra" di ssipazione de lla festa laica
con puntate di " di ssacrante" serietà
re ligio a! Come si sa, in certe mani-
festazioni è tassativamente vietato il
Vange lo. L' entertainment è d'obbli-
go che sia superficiale, insulso, piz-
zicoso, e spesso pure imbecille! Chis-
perché!
IL TITOLO
Il titolo della manifestazione è un
grido alto e nobile: "Giovani 2000:
lasciateci nascere!", la rivendica-
zione di uno spazio per tutti , di una
libertà di espressione che arriva
anche nei santuari del divertimento,
quasi forzatamente santuari del
" pensiero debole!".
I giovani hanno affermato di poter
vivere questo Giubileo attraverso la
musica anche queUa considerata più
maledetta, il rock .. . e se lo dicono
loro, chissà, forse hanno ragione.
Certo non è di moda, non fa notizia,
non tira soldi, manca di grandi
sponsor, ma chissà, forse è capace
di dare spei'anza, e questo basta e
avanza. Allora ben venga la San Re-
mo cristiana, come carica per il
nuovo millennio.
8S MAGGIO 2000

2.8 Page 18

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Baby bande spadroneggiano nelle città: una sfida che costringe
PICCOLE MINE
VAGANTI
LE BABY GANG
di Vito Orlando
Probabilmente si è peccato di
ingenu ità nel non dare peso ai
dati preoccupanti che in que-
sti anni venivano dagli USA, dal-
1'Inghilterra e dalla vicin a Franc ia.
Negli USA il 25 % della delinquen-
za è rappresentata da minori ; la
stessa percentu ale è stata raggiunta
dalla Francia, che ha visto un incre-
mento verti ginoso dell a baby crimi-
nalità tra il '97 e il '99, passata da l
14% al 25%. Con orrore avevamo
letto dei baby assassini in Inghilter-
ra. C i si illudeva di non essere toc-
cati da fe nomeni simili , non si sa
per quale magia, incantes imo o
quale altro marchingegno che potes-
se tenerci lontani da atrocità o co-
munque da atti che hanno fatto ca-
dere il ve lo pietoso di ingenuità at-
tribuita a comportamenti di minori .
Leggere di ragazzi che sulla so-
glia dell 'adolescenza (13- 15 ann i)
aggredi scono coetane i imponendo
loro di sottostare alla brutalità della L'inizio del nuovo anno
violenza di gang, o che sottraggono
telefonini , giubbotti o addirittura
ha sbattuto in prima
scarpe finn ate, che li derubano per pagina un fenomeno
soddi sfare il des ideri o quotidiano
sollec itato dall a propaganda dell ' ul-
timo prodotto all a moda, fosse an-
che un sempli ce ciocco lato .. ., con-
statare che su questa vi a sono ancor
più dure ed efferate le ragazze, ci ha
non so lo sorpreso, ma, a dir poco,
che si pensava avesse
dimensioni meno
preoccupanti, almeno
in Italia: le baby gang.
Non erano infrequenti,
sbalordito. Come leggere questi tristi
fatti di cronaca? I protagoni sti non
sono apparsi consapevo li della gra-
vità de i loro atti contro la person a e
in verità, notizie
di violenze perpetrate
da minori: atti
le cose altrui. Di fronte ali ' imputa-
zione dei reati , non pochi sono sem-
brati cadere dalle nuvo le e solo il
pi anto amaro dei genitori li ha richia-
mati alla gravità degli atti commess i.
di vandalismo, violenze
gratuite a cose e persone,
atteggiamenti da branco,
ecc. Si pensava, tuttavia,
~ -- - che si trattasse più
di un fatto fisiologico
in un contesto sociale
non privo di problemi,
che di preoccupante
patologia sociale.
MAGGIO 2000 8 S
SOLO BRAVATE?
Come leggere all ora questi fatti?
Bravate di ragazzi.. . condi zionati
dalla legge de l branco, influenzati
dai programmi te lev isivi, smanios i
di acquisire i simboli di status che
popolano i des ideri di questa età?
Forse c un po' tutto questo, ma è
chi aro quell o che manca: una regola
di vita che sappi a orientare compor-

2.9 Page 19

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,-
~_ragazzi assassini
a investire in educazione!
-
nel1 mfemodiMPnpn;- _ _ . nni rmolestieaunacoetanea
I
arrestati quattro quattordice pe
coetanei: 2me~na pviolenzeaunaragaznna
incarcerelababy-gang _j
Babygat_l~, ,-
~ Labùnba d,·se,·anni èmorrain ospedale R.
1
-
.
un'età
compresa
tr.a
·
I
\\6c
i
\\9anru
.. denunciate: anno
I W~ m10ta\\esonostate8 \\epe1sOtina
tJood Ma i testimoni cmamano d113-
L'assaltofuon un as .
A7.anni uccide ~;;po/eirurusulleanni.Cbn~on:po~amoprevenuc-
~ d1 scuola 9rC~srcimoninoalelibpaebrynoaian -
ChoctnMichigan:i!bimboè .
entrato tn chssecon unapistola
g . g Sempre più frequenti e shoccanti
sui giornali titoli come questi.
_J
'Dehnquenti?Macchéfiaccz·amo caszno"
_.J
tamenti , relaz ioni , des ideri ; appa io-
no anche evidenti il di sorientamento
e la confu sione adolescenziale, il
vuoto di va lori , la mancanza di ri -
spetto per l'a ltro , la mancanza di
comprensione de ll a propri a rea ltà
personale, de ll a propri a identità, di -
gnità , ecc. Non si può concludere,
frettol osamente, che si tratti so lo di
"bravate" , La stessa cronaca deg li av-
venimenti ha fatto emergere atteg-
giamenti , min acce e c ipig li che dan-
no l' idea che de ll a delinquenza adul-
ta manchi soltanto l'entità della mate-
ria: non si è lontani dal vero a credere
che si tratti di " imitazione di model-
li " e d i quelli pegg io ri , purtroppo !
Per spiegare questa trasgressività
degli ado lescenti si può fa re rife ri-
mento a motiv az ioni e radi c i diver-
se. Si può, per esempi o, anche pen-
sare che fo rse manca la capacità di
di stingue re il livell o del rappresen-
tato e de l virtuale dall a vita reale,
con quell o che ne consegue: incapa-
cità di una valutazione morale, dif-
fi co ltà di ri conosc imento di res pon-
sabilità di comportamenti , sminuiti
ne ll a loro grav ità perché non si co-
glie la portata del danno reale che
pro vocano. Tutti questi rag ionamen-
ti , rife rim enti , interpretaz ioni resta-
no, tuttav ia, ancora lontani dal cuo-
re del problema: se questi ragazzi ,
ne l cammino de ll a loro vita, non
ri escono a dare qu alità um ana all a
mente, al cuore e all a volontà, è per-
ché non hanno adulti che li accom-
pagnino, che scelgano di non la-
sc iarli soli , di non fa rli sentire so li ,
che siano in grado di soddisfare la
loro fame di affetto e di aiutarli a
scoprire il valore e il senso dell a
loro vita.
LA CARTA VINCENTE
La grande que ti one è ogg i quell a
educativa, che è una vera sfid a ag li
adulti preoccupati di tante cose e
piuttosto di stratti verso la vita e ai
bi sogni de i fi g li . Assorbiti dal lavo-
ro e dagli and amenti dell a borsa,
l' attenzione de l loro vivere è condi-
z ionata dai ricavi , dai guadagni , che
sono riconosciuti come le sole ga-
ranzie per tuttp quello che si deside-
ra nella vita. E il tutto del consum o,
Gare pericolose tra le piccole bande ... e giochi non sempre tranquilli.
8S MAGGIO 2000

2.10 Page 20

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Hanno inventato la "scuola
di carcere " per dissuadere
i ragazzi a fare i piccoli gangster!
Non siamo d'accordo.
dell'appagamento delle curiosità, del-
le voglie, delle attese momentanee
dei si ngo li a ll a ri cerca del nuovo fa-
sc inoso e piacevole. È il tutto degli
status symbo l che diventano anche
le asp irazioni prioritarie dei ragazzi
e adolescenti non disponibili ad
aspettare e non capac i di farne a
meno. Questo, però, è un " tutto"
ben re lat ivo, perché si constata in
fretta che in esso non rientrano mol-
te cose della v ita, e proprio quelle
che contano di più.
Vi è un campo di investimenti che
non perde mai di attualità e di valore
e, se non a breve termine, a medio e
lungo termine garanti sce ottime re-
se, ammesso che si riescano a trova-
re forme adeguate alle esigenze dei
tempi e a l loro frenetico ca mbi a-
mento. È un investimento da mante-
nere sempre in grande efficienza per
rendere veramente fruttuosi tutti g li
altri , e per gara ntire a qualunque so-
cietà un futuro di vero benessere.
È l'investimento in educazione
che appare oggi alquanto svalutato.
Sempre più persone, infatti , sono
poco disposte a rischiare: non lo so-
no quelli che sce lgo no di non avere
f ig li e quelli che ai figli non sanno
offri re che cose per occupare il loro
tempo; ad ulti che non sanno guar-
dare dietro né davanti a loro stes-
si; i responsabili della politica che
non faci li ta.no le scelte ed ucative
delle famigJie, che stentano a elabo-
rare sistemi formativi integrati per-
ché hanno interessi particolari che li
ostacolano; istitu zioni fo1mative iso-
late nella loro azione e offerta spe-
cifica e che hrumo poco coraggio o
voglia di entrare in relazioni signifi-
cative nel territorio, per accrescere
la capacità di sostegno al cammino
sempre più frammentato del percor-
so di v ita delle nuove generazioni.
MAGGIO 2000 IJS
Sempre più baby,
le bande di piccoli prevaricatori. ..
LE CONDIZIONI
L' investimento ed ucativo, con fo r-
me e intensità diverse, è all a portata
di tutti e tutti dovrebbero prenderlo
in seria considerazLone perché ne
avrebbero certamente un guadagno.
Vi sono però due condizioni per
questo investimento. La prima ri -
guarda ogn i educatore che deve
tener presente i due ri svolti del suo
impegno: ciò che si investe è la pro-
pria vita, se stessi e lo si fa a condi -
zione che si abbia almeno un po ' di
fiducia nella vita degli altri. Si tratta
infatti di mettere in gioco la propria
vita perché non si può aver cura di
una vita che cresce senza essere at-
tenti alla qu alità della propria. Aver
cura della propria vita e rendersi di-
sponibile agli altri significa aver
maturato la convinzione che la vita
ha comunque bisogno di essere co l-
tivata, orientata verso ciò che s i sco-
pre come il mi glior bene, g uid ata e
sostenuta ne l tempo non facile delle
scelte degli orientamenti, delle dire-
zioni da prendere, delle scelte da
fru·e.
La seconda riguarda la necessità
di creare sinergie ed ucative ne l ter-
ritori o, per offrire protezioni di rete
all a crescita in grado di ori entare e
di irrobustire responsabilità e auto-
nomia ne lle scelte . Le istituzioni
ed ucative devono trovare modalità
di collegamento e di interazione ne l
territorio per s uppli.re alla disgrega-
zione della cu ltura am bientale e a iu -
tare a elaborare una cultura della vi-
ta che, pur ne lla varietà deg li orien-
tamenti, consenta di comprenderne
il valore di attivarsi a sua difesa.
Occorre quindi rannodare le espe-
rienze per rendere più sicuri i pro-
cess i e offr ire punti di ri fe rimento
ne ll a loro evo luz ione.
Alla luce di tutto questo , poss ia-
mo cog li ere la verità di quanto ha
scritto il Papa in occasione del cen-
tenario dell a morte di Don Bosco:
"Forse, mai come ogg i, ed ucare è
di ventato un imperativo vitale e so-
ciale in sieme, che impli ca presa di
posizione e decisa volontà di forma-
re persona lità mature. Forse, mai
come ogg i, il mondo ha bisogno di
individui, di fa mi g lie e di com unità
che facc iano dell 'educaz ione la pro-
pri a ragion d 'essere e ad essa si de-
dichino come a finalità prioritaria,
alla qual e donano senza ri serve le
loro energ ie, ricercando co ll abora-
zione e aiuto, per sperimentare e
rinn ovare con creati vità e senso di
responsabilità nuov i processi educa-
tivi " (JP, 17).
L'ESEMPIO
Ne l seco lo scorso, Don Bosco che
aveva sperimentato il peso della
prematura mo11e del pad re, e la di-
stanza deg li ad ulti poco disponibili
ad asco ltare le sue confidenze di
bambino, che aveva toccato con
mano, nell e diverse fas i della sua
v ita che la semplice sua presenza
operosa tra i compagni g serv iva a
fa rli essere g io iosi senza combinare
guai, non resse allo spettaco lo di
sq ua llida um anità che si presentò ai
suo i occhi nelle carceri di Torino:
"Vedere turbe di g iovanett i sull 'età
da 12 a 18 anni ; tutti sani , robusti,
di in gegno svegliato; ma vederli
inoperosi , rosicchiati dag li insetti,
stentare di pane spirituale e tem po-
rale, fu cosa che mi fece inorridire".
Come ri cuperare questi g iovan i
all a vita civ il e? Puntando a farne
dei " buoni cri st iani e onesti cittadi-
ni " , puntando a fa r scoprire il tesoro
che hanno dentro. "Di mano in ma-
no che facevo sentire la dignità del-
l'uomo , appena facevo ri suonare il
principio morale e religioso all a lo-
ro mente, provavano in cuore loro
un piacere, di cui non sapevano dar
ragione, ma che li faceva risolvere a
farsi più bu oni " (MB. II, I07).
A iutare i g iovani a provare nel
cuore il pi acere di vivere è la sfida
educativa per tutti gli adulti, e so-
prattutto per quanti vog liono rende-
Te attuale la passione ed ucativa di
Don Bosco.
Vito Orlando

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Carissimo/a
Ti sento felice . Non sta i
più nella pelle .. . come se
avessi superato un esame
di maturità.
~i più!
E il giorno del tuo com -
MAGG/O2OOO
Il calendario "speciale" di questo anno giubilare
presenta per questo mese
il "GIUBILEO DEI LAVORATORI",
dopo quello dei bambini, dei vigili, degli artisti,
degli ammalati, ecc. Ne parliamo anche
attraverso la consueta lettera ai giovani,
pleanno o qu alcosa di che ogni mese da due anni accompagna il BS.
simile?
Di più!
VIVERE I 2000 Hai vinto al lotto, al toto-
calcio?
Di più!
La compiacenza è disegna-
ta anche sul volto di papà,
mamma, che con noi fanno
ressa attorno a Nicola.
Sono stato ass un to, in-
co min c io a lavorare. Mi
sembra di essere final-
mente un uomo.
CONTRO UNA
GENER f .w___ ~NE
DI
.r·
"buco nero" di un governo
non è la delinquenza, l'e-
marginazion e, è la di soc -
cupazione, la mancanza di
lavoro che degenera nei
conflitti socia li. Occorre la
co ll abo razi o ne di tutt i.
Non basta un gesto isola -
to, occorre ogg i più di ieri
Eml,lematlca In questi
mesi di Glul,lleo la piazza
del Bernini a Roma . Come
una grande madre acco -
glie i suoi f igli: i bambini, i
ma lati, i religios i, gli arti-
gian i, gli artisti ... In que-
sto mese i lavoratori. Se il
un arcipelago di so lida-
rietà. Qui sta la riconcilia -
zione, l'abbracc io genera-
zionale. Questo è giubileo.
Se mi rifaccio alla gioia di
Nicola, se mi identifico con
le miglia ia di lavoratori in
S . Pi etro, non dirmi c he
XX secolo è stato il secolo
so no utopico o scrivo con
dell a questione ope ra ia, il
terzo millennio si apre con
un t ono alla De Amicis:
". .. Il lavoro vuol dire alle-
la questione lavoro . Per-
ché parlarne? È la prima
grezza e coraggio, perché
chi lavo ra prega, spe ra,
ri sposta da dare a una
ge neraz ione che bussa
a ll a porta della vita .
Giovan ni Paolo Il all'indo-
mani della " Laborem exer-
cens" (16/09/1981) elen- li lavoro: la prima risposta a una generazione
cava queste caratteristi-
che bussa al la porta del la vita!
che sotto la voce lavoro.
Il lavoro è anzitutto una prero{ilatlva dell'uomo/per- combatte per il presente e
sona, un fattore di compi utezza umana che aiuta per l'avvenire."
l'uomo ad essere più uomo. Senza lavoro eg li non Rinca ro la dose co n Renzo
so lo non può al imentarsi ma neppure auto-rea li z- Pezzani:
zarsi. Il lavoro è una necessità, un dovere che dona "Chi non lavora, è scontento
all'essere umano vita, se renità, impegno, significato. ha l'a nimo tor bido e cupo
Il la voro è un diritto. In qu anto t a le deve essere e se lo guardi, spavento!
promosso e sa lvag uardat o. A queste co ndizioni - gli vedi due occhi da lupo".
co nclu deva il Papa - il lavoro d iventa anche un ser- Non VO{illlamo essere una
vizio, fa sì c he l'uo mo cresca nella misura in cui {ilenerazlone di lupi. Noi
dona se stesso.
siamo e vog liamo essere
la generazione dei Nicola.
\\
E li lavoro a dare cittadinanza sociale al {illovane. Il
Tuo Carlo Terraneo
BS MAGGIO 2000

3.2 Page 22

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BREVISSIME DAL MONDO
VATICANO. La Fi at 2100 !ione di alunni e più di
blu con le insegne papali , re- 28. 000 professori. La fe tta
galata nel 1959 a papa Gi o- più grossa è costituita dalle
vanni XXIlI dall a casa tori- scuo.le materne che hanno
nese, e custodita con amore 8200 centri con circa 600
per oltre 30 anni , sarà ri- mi la alunni . Le scuole ele-
messa in condi zioni di cam- mentari sono frequentate da
minare. Papa Wojtyfa vuole 13 1 mila alunni con 8600
che serva da mezzo di tra- professori circa, di cui 2600
sporto per i bambini invali- religiosi. Le scuole medie
di e handicappati che ver- sono 695 con più di 58 mila
ranno a Roma per il Giubi - alunni e 8300 professori di
leo. La sorpresa per i piccoli cui 1600 religios i. 890 in ve-
sarà che come autista ess i ce sono i centri delle supe-
potranno trovare una perso- riori con più di 80 mil a alun-
nalità del mondo dello spet- ni e 15 mi la professori di
tacolo, o dello sport o della cui solo 2600 sono religios i.
politi ca o dell a fin anza.
USA: FD.ANTROPIA. Nel
BARCELLONA. Il fa mo- maggio scorso sono stati
si simo tempi o incompiuto pubbli cati i dati relativi alle
della "Sagrada Familia" pro- donazioni fil antropico/cari -
gettato dal grande archi tetto tati ve rife rentas i all 'anno
catalano Antonio Gaudf nel precedente. Il totale ammon-
1884, entro l' anno giubi lare tava a 175 milioni di doll a-
terminerà la copertura dell a ri , il 75% dei quali proveni-
navata centrale che potrà va da persone singo le, il
essere fin almente inaugura- resto da fo ndazioni e impre-
ta. li temp io, progetta to in se. Il settore più finan ziato
impress ionanti fo rme neo- sono le opere di relig ione
gotiche, viene portato avan- (42,4%), seguito dall 'educa-
ti con le so le offerte del po- zione ( 13,7%). Il resto a fo n-
polo, ed è in costru zione da dazioni umanitarie, opere di
più di I00 anni . E si preve- ass istenza, arte, ecc. Uno dei
de che potranno trascorrere privati che più fin anziano
ancora decenni prima che imprese benefiche è il ma-
sia terminato.
gnate dei computer Bill Ga-
tes ... ma pare che molti dei
CITTÀ DEL VATICANO. suoi dollari vadano a enti
Il Papa continua ad in voca- per controllo delle nascite.
re da parte dei paes i ricchi Comunque, nello stesso pe-
un atto di grande generosità riodo i nordamericani spe-
in quest'anno giubilare: quel- sero per il gioco d 'azzardo
lo di rimettere il debi to e- 637 milioni di doll ari .
stero dei paesi più poveri, in
modo che questi non si sen- ITALIA. Si attendono all a
tano più strozzati dal paga- fine di maggio dall' Istat
mento degli interessi che, nuovi dati sull a situazione
impossibilitati ad assol vere, demografica itali ana in rife-
non fa altro che indebitarli rimento al 1999. I precedenti
sempre di più. Quello del- dati davano in Italia la nasci-
1'Equador, ad esempio, il te in di minuzione delI' 1,33%
più alto di tutto il continen- e i decess i in aumento del
te, supera i 13 mila mili onj 2, 17%. Il saldo, negati vo,
di dollari.
segnava una diminu zione di
44.068 persone, compensate
ROMA. La sc uola cattoli ca da un flu sso immigratori o
in Itali a, con quas i 18.000 di 93.329 individui , che
centri conta, dalle materne hanno riportato in atti vo il
alle superi ori , circa un m1 - saldo di 49.26 1 indi vidui .
SANTIAGO, CILE
ALYTUS, LITUANIA
ADDIO AL DIRETTORE
BS DELLA LITUANIA
Stroncato da una polmonite, il
7 febbraio si è spento don Pra-
nas Gave nas . Nato nel 19 18 a
Zaapalim ai (Lituani a), ha tra-
scorso la maggior parte dell a
sua vita in Itali a, dove per 17
anni è stato redattore del Bol-
lettino Sa les iano a Castelnuo-
vo Don Bosco. Per altri I I
anni ha scritto per il settim a-
nale lituano ML a San Pao lo,
in Bras ile. Tornato in patri a
nel 1993 si è prodi gato per ri -
prendere la stampa del Bollet-
tino Sa les iano Iiru ano, inter-
rotta da tempo. Riu scì nel-
1' impresa pubbli cando 4 nu-
meri all ' anno, in 3500 cop ie.
Feli ce di poter nuovamente
seg uire questa pubblicazione
nella sua terra, la sua ultima
preoccupazione prim a di mo-
rire è stata quella di racco-
mandare ai confratelli di ave-
re a cuore il loro Bollettino. A
lui il saluto commosso dell a
nostra redazione (nella f oto ,
don Gavenas a Roma alla
riunione mondiale dei diretto-
ri del BS nel novembre ' 98) .
RADIO SALESIANE
IN AMERICA LA TINA
26 sono stati i partec ipanti al-
le Gi ornate dell a Radio Sale-
siana in America latina, tenu-
te a Santiago del Cile dal 22
al 24 ottobre dello scorso an-
no. L' incontro si in serisce nel
"Progetto Fusagasuga" della
Congregazione sa les iana per
una presenza qu alificata nel
settore. In America lat ina ci
sono ben 25 radi o sales iane,
di cui alcune, come quella ci-
lena, coprono l' intero territo-
rio nazionale. Obiettivo pri n-
cipa le de ll ' incontro , attraver-
so scambi di in formazio ni ,
app rofondimenti di linee edi-
tori ali e di proge tti rad iofoni -
ci, è stato il dec iso ri lancio
dell 'atti vità rad iofonica, con
la ri cerca cl i un a mi gli ore qua-
lità del prodotto offerto.
VALENCIA, SPAGNA
CURIOSITÀ ... RELIGIOSE
Festeggiamento parti colare
quello che si è svo lto a Valen-
cia in Spag na, in occasione
della tradi zionale fe sta di
Sant ' Antoni o Abate. Dava nti
all a chi esa si è ce lebrata la
benedi zione di pi L1 di cento
animali. Cani , gatti , cavalli e
muli che tra inavano carri,
pappaga ll i e persino tartaru-
ghe hanno sfi lato condo tti da i
loro padro ni , davanti ag li oc-
chi all egri e dive rtit i cli va ri e
migliaia di persone cl i ogni ce-
to e d 'ogni eti1, che non hanno
vo luto perde rsi questo sugge-
sti vo e in solito spettaco lo.
MAGGIO 2000 ns

3.3 Page 23

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••••••••••••••••••••••
Solitaria in mezzo ai campi della Pianura Padana,
la mole del santuario di Caravaggio
si eleva come un incaglio allo spaziare dell'occhio
sulla linea piatta e uniforme dell'orizzonte.
JTINfRARIO
VfRSO--·
••••••••••••••••••••••••••••••••••
IL SANTUARIO
DELLA MADONNA .
DI CARAVAGGIO
di Natale Maffioli
Da quasi mezzo millennio sta lì,
lontano dal centro abitato,
a testimoniare un atto di tenerezza della Madonna
per una povera donna del paese.
•••••••••••••••••••••
'
t
<t ~~
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•••••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • IJS MAGGIO 2000 • •

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~ ' ••••••••••• •••
••••••
••••••
•••••••••••••••••••••••••••••
i
presenta rsi davanti al signore di
Milano Fili ppo Maria Vi sconti e al
Senato di Venez ia. I mi raco li che
•••••••••••••••••••••••••••
delli rinasc imentali: un a grande
navata uni ca con numerose cap-
pelle laterali; l'estern o e l' intern o
accompagnarono l'annuncio fece- sca ndito da archi, lesene e para-
ro mettere le ali ai progetti, e due ste. La grande cupola, previ sta nei
mesi dop9 l'appari zione si coll o- progetti del Tebaldi, ma rea li zza -
la pri ~a pietra dell a cappell a. ta al la fine del Seicento, fa da ce-
sura ai due corpi di fa bbri ca che
LA BASl~ICA -:
si estendono dava nti e dietro l'a l-
ta re maggiore che copre il luogo
PELLEGRINO t EBALDI
L
I
dove avvenne l'appari zione.
La grande bas ilica che ammiri a-
mo oggi non ·è quell a dei primi SGUARDO AL COMPLESSO
tempi. Centocinquanta anni dopo
l' appari zione, a Pellegrin o Teba l- Mentre l' intern o è ricco di mar-
di, architetto, di fidu cia dell 'a rci- mi, stu cchi e dipinti, l'esterno si
vescovo di M il:ano Ca rlo Borro- presenta austero e di sobria ele-
meo, fu comrh iss ionato il nuovo ga nza. I resta uri di questi ultimi
grandi oso pro'getto del santuari o. anni hanno messo in luce la de-
••••••••••
Santino dell'apparizione della vergine
a Giovannetta.
Era costei un a certa Gi ovan-
netta, fig lia di Pietro Vacchi
I lavori intrap res i nel 1575 term i-
naron o nel 1580; all a struttura
mancava no 01cune parti impor-
ta nti, come la cupola, ma la chie-
sa era officiab il e. li Tebaldi era
l'a rtefi ce 1che inca rn ava gli idea li
di un 'arcn itettura ligia alfe di spo-
sizioni del Concili o di Trento;
coraz ione in cotto e pietra. A chi
percorre il lungo viale di accesso
al sa ntuari o, si presenta innanzi il
fi anco di un edific io a due pi ani ,
segnati dag li archi in cotto rac-
chiusi dall e lesene, dello stesso
materi ale, ma con le bas i e i ca-
pi te lIi ,in pi etra. Teba ldi, con que-
e sposa di Francesco Veroli, non per nu lla i Gesuiti gli aveva- sta decorazione, ha vo luto unifi -
un uomo che, fo rse, la vita grama no affi dato la progettaz ione delle care una struttura che, per la sua
e priva della soddisfazione dei chiese di Sa n Fedele a Mil ano e complessità, sa rebbe potuta ap-
fi gli aveva reso duro e catti vo ver- dei Santi M artiri a Torin o. Lo stes- parire fra mmenta ri a. Su tutto l'e-
so la sposa . Si era nel 1432 ; al so re di Spagn~ Fi li ppo Il lo aveva dific io domin a la cupola, il segno
tramonto del 26 maggio, un lu - vo luto come qecoratore della sua di una glori a che vuole dil ata rsi,
nedì, Giova nnetta stava racco- biblioteca al monastero rea le del- che si sente costretta dalle mura
gliendo erba su un prato, lontano l' Escorial. I
materi ali e si vuole comuni ca re a
dal borgo di Ca ravaggio. Come L' arti sta si ispirò ai grandi mo- tutti gli uomini . li ca mpanil e, mai
tutte le persone infe lici era so la,
piangeva e pregava .
L'APPARIZIONE
E IL MESSAGGIO
D' un tratto gli si fece avanti una
•••••••••••••
si gnora dal portamento dignitoso
e dal modo di fa re buono che la
confortò e la invitò a inginocchiarsi
perché aveva qualcosa di grande
da dirle: nonostante la cattiveria
degli uomini, il Signore li vuole
mantenere in pace. Si converta no
e facc iano penitenza e costrui sca-
no in quel luogo una cappella a
ricordo dell'evento. E diede anche
un segno del suo passaggio, su
quel prato asc iutto fece sgorgare
una copi osa sorgente d'acqua pura.
11 messaggio di .pace fu diffuso
un po' ovunque dall a stessa Gio- .
va nnetta, che-n-on~ bbe-t-im-0r-e-d i . •• ·- Il Sacro Speco, luogo dell'apparizione. Il piazzale del crocifisso.
• • MAGGIO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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.........•............. ,..•....•...•.•.......•..••.•.•..........•...........•••...•.•..•
L'altare Maggiore su disegno di Juvarra che s'ispirò al Bramante. "La cupola, il segno di una gloria che vuole dilatarsi ... ".
co ncluso, sembra alzare timoroso IL SACRO SPECO-
decorativo. Gli affreschi furono ese-
il capo; sottomesso dall'imponen-
za della cupo la.
FILIPPO JUVARRA
guiti tardi rispetto all a fabb ri ca,
tra il 1845 e il 1903. Il primo grup-
Nell ' interno, tutto è funzionale Il monumento fu commissiona- po di pitture: i pennacchi della
all 'altare maggiore. Co ll ocato al- to nei prim i decenni del Settecen- cupo la con la raffigu razione di
l'incontro dei due corp i di fabbri- to all ' architetto Fili ppo Juvarra quattro donne forti del l'Antico
ca principali e posto a perpendi- messinese, allora a servizio di Vit- Testamento (Ruth, Gi ud itta, Ester
co lo sotto la cupo la, è il punto di to ri o Amedeo Il re di Sardegna. e Ab igail) e la ca lotta de ll a cupo-
riferimento devozionale e visivo: Sicuramente lo Juvarra recuperò la, dove è ce lebrata la gloria di
non si può entra re nel sa ntuari o l'idea di questa nuova struttura da Maria, e le volte dei due bracci a
senza essere attratti da 11 a presen- quanto aveva visto a Roma. Guar- lato dell'altare m-aggiore è opera
za dell'altare e del Sacro Speco, dò di certo al tempietto di Sa n del pittore -Giovan ni M,origgia che
il luogo dove, secondo· la tradi- Pietro in Montorio, di Donato Bra- vi lavorò da l 1845 al 1859. Le
zione, la Madonna appa rve a mante, ma con gli aggiorn amenti volte de ll a lunga navata furono
Giovannetta. La figura geometrica di Gian Lorenzo Bernini, che ne invece dipinte tra il 1892 e il
dom inante nel monumento è il utilizzò il modello per il ciborio 1903 da Luigi Cavenagh i, ce lebre
cerchi o. Figura perfetta è intro- nell a cappe ll a del Santissimo Sa- più come restauratore che come
dotta dalla base del complesso cramento nell a basili ca vaticana. decoratore.
fatta di un alto zoccolo rivestito È curioso notare come, fatte le
di marmi e circondato da una debite proporzioni, questo altare
ricca balaustra. Il cerchi o è ripe- mariano assom igli a un altro, de- MARMI, DECORAZIONI,
tuto nei quattro giri di gradini che dicato all a Madonna Conso lata AFFRESCHI
portano all 'a ltare, raccniuso in un nell'omonimo santuario torinese.
tabernacolo circo lare costituito da Lo Juvarra spedì i disegni che Le cappe ll e latera li sono tutte
un basamento e da un alto bal- furono realizzati nel 1735 dall'in- ricche di marmi e di pregiate de-
dacchino sorretto da otto colon - gegnere Carlo G. Merlo di Mila- corazioni, ma l' ambiente che tra
ne, il tutto di marmo e del più pre- no. Car lo F. Mellone eseguì le tutti quelIi del sa ntuario stupisce
giato . Sotto l'a ltare e aperto su l scu lture che rapp resentano quat- per ricchezza decorativa è la sa-
versante opposto, il Sacro Speco
è raggiungibile da due rampe di
grad ini ; una grata separa i fede li
da l luogo dove Giovannetta fu
conso lata dal la Madonna.
tro virtù: la fede, la sempl icità, la
ca rità e l' umiltà che fu rono di
Giova nnetta, la veggente.
La glori a della Madonna è cele-
brata da un imponente apparato
crestia. La volta è decorata con
affreschi di Cam illa Procaccini
incorniciati da una ri cca decora-
zione a stucco. Lungo le pareti
corrono dei belliss imi arm adi per
.••••••
••••
BS MAGGIO 2000 • • • 1
•••••••••••• •••••• •••••• ••••• ••• ••••••••• •••• •• •••• ••• •••••• ••••••••••••• ••

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I •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•• •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
La sacrestia con la volta in ricca decorazione a stucco e affreschi del Procaccino.
GLOSSARIO
Comporterebbe troppo spazio accennare, anche solo di sfuggita, ai santuari
mariani del nord Italia. Alcuni di questi però meritano di essere ricordati per
la singolarità della loro storia .
Il più alto santuario mariano del mondo si trova in valle di Susa, sulla cima
•••••••••••••••••••••••••••
" .. . Su quel prato asciutto
fe ce sgorgare una copiosa sorgente
d'acqua pura".
la c ustodi a de i pa ram enti e deg li
arredi, lavo ro po rtato a te rmin e
ne l 1732 dall a fa mi g li a Carmin a-
ti , in tag li ato ri di Ca ravagg io. A l
fo ndo, un alta re di m arm o rac-
chiud e la pa la co n Sa n Francesco
d 'Ass isi che venera i I Cri sto m o r-
to sull e g in occ hi a de ll a M adre,
di p inta dal c rem o nese Stefa no M .
Legnani . Sotto il pav im ento dell a
eh iesa si estende i I sotterraneo
che c ustodi sce il lu ogo prec iso
•••••••••••••••••
del Rocciamelone, uno spuntone di pietra alto 3535 metri. La sua origine si dell 'appari z io ne e la so rgente mi-
fa rimontare al 1358 quando un reduce dalle crociate , l'astigiano Bonifacio
Rotario , portò sulla vetta della montagna un trittico di bronzo, un capolavoro
raco losa . L' am b iente f u lasc iato
in stato di ab ba ndono per seco li;
d'arte oltre che di devozione, e vi costruì un semplice rifugio . La gigantesca all ' ini z io deg li anni '50, il vesco-
statua che dall'alto della montagna domina la città di Susa e l'omonima valle vo di Crem o na m o nsigno r Gio-
è stata donata, giusti cento anni fa , dai bambini d'Italia.
vanni Cazzani lo fece mettere in
Se quello del Rocciamelone è il santuario più alto, il più curioso è quello co ndi z io ni ta li da esse re vi sitato
della Cornabusa in Valle Imagna in provincia di Bergamo ; è costituito da dall a devozion e de i pe ll egrini.
un'ampia grotta naturale. Un tempo il luogo serviva da ricovero ai pastori; al
Di ex voto c uri os i ce ne so no
principio del Cinquecento, durante una delle tante guerre che periodicamente
sconvolgevano questi luoghi, una donna vi nascose un'immagine della Ma-
donna Addolorata. Una sordomuta che si era inoltrata nella grotta per curio-
sità acquistò l'udito e la parola e da allora il singolare santuario è divenuto
meta di numerosi pellegrinaggi.
Il santuario mantovano della Madonna delle Grazie è cresciuto attorno ad
un pilone collocato sulle rive del Mincio a pochi chilometri dalla città. Per
tutto il Quattrocento e il Cinquecento fu arricchito di tesori d'arte singolari,
ta nti, m a ne l sa ntu ari o d i Ca ra-
vagg io si co nserva di ce rto il pi ù
sin gol are: una ghigliottina. An che
se rudim entale, lo strum ento era
ca pace di m ozza r la testa a un
povero condann ato, e il motivo
di tale es po si zio ne è dov uto non
••••••••••
ma ciò che distingue questo da altri luoghi di devozione alla Madre di Dio tanto al serv iz io, m a al su o catt i-
sono gli ex voto : nelle nicchie che formano la duplice galleria lungo le pareti vo fun zio nam ento . Un b rigante
della navata centrale sono custodite delle figure di militari , vestiti di tutto co ndann ato a m o rte si co nvertì e
punto con armature di ferro e spadoni , nobili e gentildonne con abiti lussuosi , la M adonn a, co n bu o n tratto, g li
condannati a morte con gli strumenti guasti del loro supplizio, popolani ag - sa lvò la v ita, pe rm ettendo cne
ghindati con gli abiti della festa in una sorta di splendida parata per narrare i l'o rdi gno si in ceppasse pe r tre
benefici ricevuti dalla Madonna. Un restauro intrapreso in questi ultimi anni vo lte; si co nclu se che se il c ielo
ha rivelato che l'abbigliamento delle figure, fatte di stucco e cartapesta, è vo leva la vita di qu e ll ' uo m o sa -
prezioso ed originale.
L'icona della Vergine detta Nicopeia, custodita nella basilica patriarcale di
rebbe stato sto lto proc urargli la
mo rte. E così il b ri ga nte sca mpò
San Marco a Venezia, è la più venerata delle immagini mariane custodite
nella città lagunare ed è rappresentativa di quel rapporto ideale che tenne
per secoli la Serenissima Repubblica unita a Costantinopoli , la gran capitale
dell 'Oriente.
da l suppli zio e la ghi gli ottin a tro -
un posto o no revo le tra c uo ri
d'a rgento e q uad retti votiv i.
• • MAGG IO 2000 8 S • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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FIGLIO UNICO
MA NON SOLO!
di Jean-François Meurs
<< e aro doctor J., a volte è
difficile vivere con gli
altri. Noi abbiamo una
ta , perché nessuno ha voglia di
sentirsi fuori norma né di esaltarsi
per questa differenza. Infatti , come
figlia unica, Teresa , di sei anni. lei dice , si cade sotto gli sguardi
Non possiamo purtroppo avere altri indagatori della gente , il che crea
figli, ma i nostri vicini non lo sanno. angoscia. Ma siamo noi che il figlio
Spesso siamo infastiditi, ma più an- unico lo crediamo solo; egli in real-
cora feriti, da una domanda che ri- tà non è solo al mondo. E anche se
torna come una litania : "E il secon- l'immaginiamo così , non è detto
do quando arriva?". Come vede, che si senta tale.
malgrado la pressione sociale che
fa diminuire il numero delle nascite, Il figlio unico non è più un'ec-
certi stereotipi restano . Alcuni poi cezione oggi per vari motivi. Vale
non si accontentano di porre la la pena spenderci una parola, per-
domanda, ma si permettono delle ché può influenzare il modo con cui
messe in guardia : i figli unici sareb- i genitori percepiscono il loro figlio
bero troppo coccolati, egoisti, soli-
tari.. . Noi cerchiamo di farla cre-
scere con gli altri, soprattutto cugini
e cugine. A scuola, dove ha molti
compagni e compagne, impara a
condividere e socializzare. Natural-
mente non possiamo sapere come
valuterà la sua situazione da adole-
scente. So che la pubblicità impone
come famiglia ideale quella con
due figli, maschio il primogenito e
femmina il secondo. Lei, dottore J. ,
può rendere un servizio alla gente
aiutandola a comprendere che es-
sere figlio unico è una cosa del
tutto normale ... ". (Cristina, Formia)
e si posizionano in materia di edu-
cazione . La realtà del costo di un
figlio è un argomento importante . I
genitori vog li ono in effetti offrire ai
figli un livello di vita che corrispon-
da a "elevati " criteri di benessere e
comfort. La volontà, per le donne in
particolare , di unire carriera profes-
sionale e maternità costituisce un
altro fattore determinante . Il tutto
può riassumersi : "Un uomo da ama-
re, un figlio da crescere, un lavoro
da portare avanti e tempo libero
per sé .. .", con l'idea di non rinun-
ciare a nulla. Intervengono anche
ragioni affettive. Alcuni scelgono
Cara Cristina,
rinuncio a dire che "essere figlio
un ico è del tutto normale", perché
ci si pot rebbe domandare dove si
fonda questa norma. Si sa che
molti fattori nella nostra società in-
ducono le coppie ad avere pochi o
nessun figlio . .. In questo caso una
famiglia numerosa sarebbe forse
"anormale"? Molti figli unici insor-
gono quando gli si chied e se si
sentano diversi dagli altri . La do-
manda evidentemente non è gradi-
deliberatamente di non avere che
un figlio , perché sono cresciuti in
una famiglia numerosa nella quale
hanno avuto difficoltà a trovare il
loro posto .
lo direi infine che essere figlio uni -
co non è una tara , né un destino ,
anche se alcuni talvolta possono
sentirlo tale . La solitudine non è un
handicap, è, al contrario , indispen -
sabile , a condizione che non sia
eccessiva. Fanciulli e adolescenti
possono attingerne la forza per an-
dare verso il prossimo , altri posso-
no addirittura provarne
piacere .
.,, STO DISCU~
NON Ml
!)ISTUR-
TENJ>O CON (
AJOeR.ELrI.Arr==;TF===iJ
BA-TE ,.,
\\
Malgrado tutto, il la-
mento di molti tigli unici
contro la solitudine è giusto.
Alcuni adolescenti addirit-
r
tura costituiscono delle "fra-
0.
ternità" di adozione - non si
-~
Jb4 r,- -
.G _ lii .
chiamano più compagni ma
"fratelli " - perché di "certe
cose " non si vuole parlare
co i gen itori , e perché nu ll a
può rimpiazzare le risate
pazze , i giochi in camera, le zuffe e
le riconciliazioni , e anche perché
ci sono dei pasti da cui un figlio si
sente escluso , quando i gen itori
hanno da parlare di cose per
"grandi ".
Da adulti però , si sentono rara -
mente "unici", perché hanno degli
amici , dei vicin i, una famiglia , dei
compagni .
F" ACwiJ!OA/A~H.I
:\\__[ CUSCttlJA-Tf?
, 17
Vr .. «-e;
Molti figli unici si trovano be-
ne nella loro situazione : sono al
centro dell'universo parentale , certi
di essere molto amati . Una volta
adulti , avranno acquisito una sicu-
rezza interiore incrollabile. Ma si
vede subito a che cosa questo a-
more può portare , se è troppo insi-
stente : numerosi figli unici hanno
paura di non essere all 'altezza
delle attenzioni o dei desideri dei
genitori. E questo può capitare
anche nelle famiglie con più figli ,
quando tutte le speranze sono
riposte nel primogenito o nel più
piccolo ...
I figli unici sono dei ragazzi
rovinati , egoisti, narcisisti? Ma
quanti ragazzi si trovano male in
famiglia anche se non sono figli
unici? Se i figli sono egoisti in ma-
niera esagerata, non è forse perché
i loro genitori non si sono preoc-
cupati di imporgli dei limiti , di cui
tutti i ragazzi hanno bisogno per
avere dei riferimenti per crescere?
Quanto alle rivalità , alle gelosie, al-
l'apprendistato nella lotta per la vi-
ta, tutti i figli conoscono queste co-
se fin dalla più tenera età, almeno
a scuola, ma è bene rafforzare que-
sta socializzazione aprendo la fami -
glia ai cugini , ai gruppi giovanili , ai
club sportivi , a tutte le attività che
invitano agli incontri .
BS MAGGIO 2000

3.8 Page 28

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Iniziativa e creatività sono richieste in missione per aiutare
ACQUA EPANE Nella capitale del Congo,
Kinshasa, è nata
la bottega del pane,
PER IL CONGO per vincere la fame
dei più poveri.
A Mbuji-Mayi, centro
di Graziella Curti
del diamante industriale,
80 famiglie vivono
della vendita
dell'acqua ghiacciata.
Le "venditrici " in attesa che arrivino le ceste di pane
per spargersi in città a venderlo.
S uor Hildegard dal 1982 lavora
nella Repubblica Democratica
no 1' unica fonte di sopravvivenza.
Da qualche tempo ha pensato a un
del Congo. Nelle numerose panificio che servisse come espe-
emergenze che hanno colpito il Pae- ri enza concreta di lavoro per le ra-
se è sempre riu scita a trovare una so- gazze della scuola profess ionale e
luzione intelligente e di gnitosa. Ha come fo nte di produ zione pe r la
imparato a guidare un trattore, ha di- vendita del pane nel popoloso quar-
retto le alunne più grandi e i profes- ti ere dove vive gente modesta. Dal
sori ne i lavori agricoli che costituiva- pensiero è passata all'azione. Le
macchine, le più moderne del mer-
cato, sono aITivate dall 'Europa, pro-
curate da benefattori che sostengo-
no l'opera educati va, e sono stati
trovati i locali adatti. L' inaugurazio-
ne dell a " bottega del pane" è avve-
nuta con la bened izione dei salesia-
ni e alla presenza dell a Ministra
degli Affari Socia li . Dal novembre
scorso, al panificio delle suore sale-
siane vengono prodotte 10 mila pa-
gnotte al giorno. A l sabato si giunge
addirittura a quota l5 mila.
ALLE PRIME LUCI
DELL'ALBA
Sono duecentocinquanta le donne
occupate nella vendita del pane. Le
prime arri vano verso le qu attro e
mezzo del mattino , mentre la metro-
poli con i suoi 4 mili oni circa di
abitanti è ancora addormentata. So-
no mamme e ragazze che di stribui-
I
Produzione artigianale di ghiaccio: le suore preparano
le confezioni di acqua ghiacciata, vendute a poco prezzo
per le assolate vie di Mbuji-Mayi.
MAGGIO 2000 BS
Tra le clienti della Boulangerie Don Bosco,
anche la Ministra degli Affari Sociali.

3.9 Page 29

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più poveri tra poveri.
... La soddisfazione di vedere gli scaffali colmi!
scono il pane ne l q uartiere perife ri-
co e che alla fi ne del mese ricevono
il 20 % del ricavo totale. La somma
contribui sce all a sopravvivenza de l-
la fa mi g li a. La produ zione è garan-
tita da quattro giovani donne aspi-
ranti alla vita religiosa, che ven-
gono chi amate regardantes. Con lo-
ro lavorano anche due ragazze e due
uomini.
Le suore, qu ando hanno pensato
al progetto, hanno elaborato obi etti-
vi minu zios i, ma all o stesso tempo
concreti. Il panific io deve servire
come sc uola professionale per "for-
narine" e pasticciere. Il guadagno
de ll a vend ita del pane può ass icura-
re l'autofin anziamento de ll 'opera a
favo re delle ragazze de ll a strada
(per ora ne sono ospitate 11 ) per cui
si sta preparando una casa con la ca-
pienza di 40 persone.
Insomma, si tratta di un progetto
completo, che si annuncia con un
pane fresco, croccante e a buon mer-
cato, ma va o ltre, fi no ad un prodot-
to di vita.
NELLA CITTÀ
DEL DIAMANTE
Mbuji -Mayi è un importante cen-
tro con mezzo milione di abitanti
che si trova nel cuore del Congo -
regione del Kasa·i - da cui proviene
un terzo dell a produzione mondi ale
di di amanti industri ali.
Attorn o al qu artiere moderno e al-
i ' install azione de lla MIBA (Soc ietà
Mi neraria di Bakwanga) dove si ab-
bruttisco no nel lavoro gli uomini
de l terri torio, è situata una cintu ra di
qu arti eri popolari in cui I'espansio-
ne troppo rapid a dell a popolazione
ha lasc iato i segni di un a evidente
emarg inaz ione. Proprio qui , in mez-
zo ai più poveri , le Figlie d i Mari a
A usili atrice hanno un centro promo-
zionale della giovane donna, fanno
cateches i e insegnano ne lle scuo le
dell a città. Oltre a questi compiti ,
hanno in ventato una produzione ar-
tigiana le di ghiacc io, che vita ad
un pi cco lo mercato ne l quale trova-
no lavoro più di ottanta donne , che
in questo modo possono aiutare le
famig li e.
PER SPEGNERE LA SETE
Le temperature di Mbuj i-May i so-
no spesso e levate. Non ci sono zone
verd i ne ll a città, costrui ta su un ter-
reno pi atto e rossegg iante dove le
ru spe scavano in continuazione all a
ri cerca del di amante. L'acqua è
scarsa e la maggior parte de lla gente
non ha denaro per comperars i un a
bi bita fresca.
Da questa situazione, è nata l'idea
di sfruttare una poss ibilità che veni -
va offerta alle suore d i andare ad at-
tingere acqu a alla Compagnia idroe-
lettrica. Con due congelatori e una
serie d i sacc hetti d i plasti ca, si è tro-
vato il modo di costituire una micro
prod uzione d i ghi accio che viene
vendu to per le vie dell a c ittà a poco
prezzo.
Anche qui , la fila dell e donne, dai
vestiti co lorati ss imi , si fo rma all ' al-
ba. Ognun a ha un secchi o di plasti -
ca dentro a l qu ale pone i sacchetti
ge lati. Le suore si affacc iano all a
porta di casa, danno un bu ong iorno
fa tto di cateches i spicc iola e po i la
fi la delle vendi tri ci si d isso lve ne lle
vie asso late dell a città. Il ri cavato
dell e vendite viene in parte di stri-
buito all e donne, in parte viene trat-
tenuto per comperare le stoffe de ll a
sc uola profess ionale.
La co lonn a co lorata de ll e vendi-
tric i si allunga d ue vo lte al giorno
davanti a casa e questo comporta un
grosso impegno per le suore, che
prepara no l'acqua nei sacchetti, la
in seri scono nei conge latori e poi de-
vono correre a scuola o in parroc-
chi a per la cateches i. Si tratta d i una
mi cro rea li zzazione. Forse è poca
cosa di fro nte ai bisogni di un popo-
lo, ma è propri o dai piccoli pass i
fa tti insieme che pu ò nascere la
strada de ll a pace e della so lidarietà.
In un Paese dove da anni prevale
la vio lenza e dove le giovani gene-
raz ioni conoscono solo guerra e mi-
seria, le pi cco le scelte d i vita ideate
dalle Fig li e di Mari a Ausili atrice di-
ventano segnali di speranza.
BS MAGGIO 2000

3.10 Page 30

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IL
MESE
IN
LIBRERIA . ppe Moronte
o curo di G1use
FEDE CRISTIANA
E SENSO DELLA VITA
di Giuseppe De Rosa
ELLEDICI - La Civiltà
Cattolica 1999
pp . 278
Per molti uomini del no-
stro tempo la fede co-
stituisce un ostacolo al-
1'accettazione del pro -
getto di Dio. Se si affer-
ma che Dio è infinita-
mente buono e ha cura
di tutte le creature ,
specialmente i piccoli
ed i poveri, perché allo-
ra tace dinanzi alle sue
sofferenze? Evidente-
mente , la risposta di fe-
de davanti alla sofferen -
za umana non è acces-
sibile se non a chi cre-
de ; per il non credente
non si tratta soltanto di
"silenzio di Dio", bensì
di assenza. Certamente
Dio non vuole la soffe -
renza umana, ma la
permette, attribuendole
un valore di intercessio-
ne e di redenzione. Per
la ribellione dell 'uomo ,
Dio nella persona del
suo Figlio , per amore,
ha preso su di i suoi
peccati e quindi ha sof-
ferto ed è morto per
renderli partecipi della
sua vita e della sua feli -
cità. In tal modo non è
rimasto muto dinanzi al-
la sofferenza, ma ne è
diventato partecipe, ren-
dendola segno della vit-
toria di Dio sul male .
MAGGIO 2000 IJS
~
PELLEGRI
A PIEDI A LOURDES
Cronaca
di un pellegrinaggio.
Impressioni
di un barelliere
di Adolphe Retté
Effatà Editrice,
Cantalupa (To) 1999
pp. 192
Nel clima giubilare, questo
"pellegrinaggio spirituale"
è come un piccolo omag -
gio alla Vergine , un segno
di ringraziamento perso -
nale ed ecclesiale , un raro
documento sulla Lourdes
d 'inizio secolo , un fedele
reportage dal vivo di fatti
strepitosi, e forse inediti.
Conduce al cuore della pro-
pria fede in Cristo , il sal-
vatore dell'umanità malata,
a duemila anni dalla sua
nascita "come vero uomo",
Figlio della Vergine Maria.
L'attualità del testo e nel
miracolo continuo di Lour-
des , meta ininterrotta di
mil ioni di pellegrini , trasci-
na il lettore lungo i 14 km
compiuti a piedi a partire
da Poitiers . La cronaca af-
fascinante fa trasparire il
faticoso cammino del peni-
tente , che rivive gioie ele-
vate e incontri impensati .
Entra nella cittadella di
Maria, soggiornandovi co-
me barelliere al servizio del-
le persone meno fortunate .
~
sv1oLLLAI DGAGLk
GIUBILEO DI GIUSTIZIA
Liberare i poveri
liberare i ricchi
di Adriano Sella
Monti Editrice,
Saronno (Va) 2000
pp. 174
La remissione del debito
non ha solo valenze spi-
rituali ma anche conse-
guenze sociali. Il libro fa
trasparire la passione per
il Regno di Dio e la sua
giustizia, l'amore per gli
ultimi e la loro lotta, la
nostalgia di una Chiesa
come cercarono di viverla
i primi discepoli di Gesù.
È il modo dell'autore di ce-
lebrare il giubileo come te-
stimonianza che somma il
ministero della vita al mini-
stero della Parola; come
impegno di non trasfor-
marsi in funzionario di Dio
ma, assumendo nella sua
radicalità la sfida dell'incul-
turazione missionario in
Amazzonia) , promotore di
un incontro tra Vangelo e
culture oppresse, e perciò
segno di riconciliazione tr~
Primo e Terzo mondo . E
un invito di conversione , di
riconciliazione , e soprattut-
to di liberazione , tanto dei
poveri del Sud dalla mise-
ria che li angoscia, quanto
dei ricchi del Nord spesso
inconsapevoli oppressori.
~
UN PADe0oLE
AMOR
IL PADRE VI AMA
di F. Peyron
P. Angheben
Effatà Editrice ,
Cantalupa (To) 1999
pp. 272
Chi non ha già provato nel-
la sua vita paura e ango-
scia? Chi non si sente a
volte privo di motivazioni
forti per continuare? Chi
non avverte il peso della
solitudine? Dove trovano
le risposte tante persone
in questa situazione esi-
stenziale di disagio psico-
logico e spirituale? Questo
libro è una risposta alla
domanda di senso che tutti
ci portiamo dentro , perché
annuncia l'amore di un
Padre che libera, nutre, fa-
scia i suoi figli . Il testo è
diviso in due parti stretta-
mente col legate: la prima
presenta sedici medita-
zioni sul Padre ; la secon-
da, dopo una breve intro-
duzione alla Lectio divina
offre sedici schede, cia-
scuna relativa ad una me-
ditazione. Riflessioni e stru-
menti utili per chi vuole
servirsene magari durante
un ritiro o per gruppi di
preghiera che potranno co -
sì trovare materiale pronto
per i loro incontri formativi .
Franl'èSCo Pcyrun
Pao lo Anghcbe n
IL PADRE VI AMA
--
@ EFFATA'
ED ITRICE

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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di Fabrizio Braccini
e Roberta Taddei
Armando Editore,
Roma 1999
pp. 191
h\\llkll.lfl lill\\l.lJ'I 1{0111-ffl A l ,\\l)llFI
LA SCUOLA
LAICA DEL PRETE
DONNIILANI
Gli autori di questo testo
sfruttano la loro differenza
di età e di cultura , come
un "filtro dialettico" per sot-
toporre a esame critico la
documentazione nota e
meno nota, in vista di una
ricostruzione non oleogra-
fica dell'uomo , del po-
lemista, del maestro e del
prete. Ciò che ne risulta è
la demolizione di alcuni
luoghi comuni. Dimostrano
che l'obiettivo di don Milani
era quello di un cambia-
mento non tanto sociale
quanto spirituale della for-
mazione presbiterale (cfr.
Esperienze pastorali) , e del-
la istruzione scolastica (cfr.
Lettera ad una professo-
ressa). La scuola di Bar-
biana è una scuola di ser-
vizio sociale, piccolo semi -
nario laico che si pone co-
me esperimento ed esem-
pio non solo di come do-
vrebbe essere lo stile di
ogni scuola, ma special-
mente di quella destinata
a formare le persone a
svolgere un servizio per
Dio e per gli altri.
La dimensione sponsale
della vita consacrata
di Valentino Bosco
ELLEDICI ,
Leumann (To) 1999
pp. 192
La riflessione del testo si
colloca nel filone spirituale
che ha sempre ritenuto la
sponsalità consacrata un
indicatore della comune vo-
cazione del popolo cristia-
no . L'attenzione allo spiri-
tuale è saldamente fonda-
ta su basi dottrinali a sfon-
do teologico , biblico e psi-
cologico ... con un invito
alla "meditazione" sul pro-
blema. Infatti la sponsalità
consacrata non deve ap -
parire come la principessa
della fiaba che attende di
essere risvegliata per ri-
proporre tutto il suo fascino .
V \\LENTINO Bosco
E' q~ttione
CUORE
l.u dimP11sim1P sp,;11sufo
della rìta c011s1wr11t<,
~
UllJ.:.liS.
Ha una profonda radice bi-
blica ed ecclesiale che va
alimentata, perché non ca-
piti che la si sospetti, la si
accusi, la si accantoni , sen-
za nemmeno conoscerla.
La vita consacrata sarà re-
cuperata in maniera signi-
ficativa solo se si riuscirà
a ripristinare tutto l'essen-
ziale per rinvigorirne la lin-
fa : il rapporto di amore con
il Signore.
SAN MASSIMILIANO
KOLBE
Vita, spiritualità
e martirio
di Padre Severino Ragazzini
Edizioni dell'Immacolata,
Borgonuovo (Bo) 1999
pp. 350
Afferma Giovanni Paolo Il:
"Non sia dimenticata la
testimonianza dei martiri.
Essi sono coloro che han-
no annunciato il Vangelo ,
dando la vita per amore". I
dodici capitoli di questa
biografia accuratamente do-
cumentata descrivono il
profilo biografico e spiri-
tuale di Massimiliano Kol-
be. A partire dagli anni del-
l'infanzia fino all 'offerta
eroica nel campo di con -
centramento di Auschwitz
(agosto 1941) si delinea
una figura eroica con la
caratteristica spiritualità ma-
riana del Santo . L'ampia
citazione di testi , scelti dal-
l'intero "corpus " dei suoi
scritti ; le testimonianze rac-
colte per i processi di bea-
tificazione e canonizzazio-
ne costituiscono un docu-
mento di prim 'ordine.
NO N SI FA VE NDITA PER
CORR ISPOND ENZA . I libri
che vengono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o· vanno richiesti
di rettament e all e rispetti ve
Editrici.
GIOVANNI PAPINI
L'anima intera
di Carmine Di Biase
Edizioni Scientifiche
Italiane, Napoli 1999
pp. 520
È un saggio di ritorno su
Papini; una rivisitazione
critica sull 'intera sua opera
e figura, vista per la prima
volta nella sua globalità,
senza riserve . Da parte
laica, si era privilegiata la
fase polemica del "Leonar-
do" e del giovanile "Un uo-
mo finito" (1913) . Da parte
cattolica , si puntava sulla
"conversione", che coinci -
de con "Storia di Cristo"
(1921) e quindi con la ten-
sione religiosa presente
nello scrittore (cfr. "Lettere
agli uomini di papa Cele-
stino VI", 1946) . Due visio-
ni critiche unilaterali , da
cui Papini ne esce dimez-
zato o dimenticato. Di qui ,
l'importanza di questa mo-
nografia che rilegge "tutto
Papini", per svelarne il pen-
siero e l'anima umana e
religiosa .
Giovanni Papiirl
L'uninut ìute rn
Una visione unitaria sul-
l'intera opera e figura ,
colta nell'ispirazione di fon-
do e nelle ragioni di stile e
di arte, viste nella loro glo-
balità, anche contraddit-
toria come le "Stroncature"
o il "Giudizio Universale" .
/JS MAGGIO 2000

4.2 Page 32

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WLl/4"~~4;
Un gu rt· ri he mostra
11E~'E ~RUGNf I
orgogl" so 'B"'testa mozzata
di un nemi1QJ,è la foto tipica
che i libri di storia offrono
E11ERREMOJ10 pe~pre~er:1ta~e gli originari
ab1tant1 di Taiwan...
di Michele Ferrere
a quando , a partire
dal 1600, i Cinesi del-
la provincia del Fukien
cominciarono ad arrivare nell 'i-
sola in numero sempre maggiore,
ae- non appartiene solo ai libri . Che siano discendenti
gli antichi tagliatori di teste ... si vede! Una sera in ca-
merata svolazzava un pipistrello . Stavo per dtr.e di
spalancare la finestra per farlo uscire, ma il più piccolo
del gruppo - nove anni appena - si è tolto la maglietta
e sfoderando un 'abilità incredibile in quattro e quat-
tr'otto ha fatto secco il povero volatile . Eppurn sono
generosi . Visti i disastri provocati dal terremoto nella ""
zona centrale di Taiwan si sono offerti di rinunciare
alla Festa della Luna d'Autunno per offrire il risparmio
ai terremotati "perché stanno peggio di naif' , ha detto
uno di loro , orfano di madre e con il padre in ospedale
per cirrosi epatica.
gli aborige-
ni , o "Yuen
Zhu Ming",
si rifugiarono
sui monti , a sud
e a est dell 'isola.
Poi arrivarono i Giap-
ponesi . All'inizio del
1900 i fotografi si
avventuravano curio-
si e insistenti come
tutti i paparazzi , a caccia di im-
magini dei pericolosi tagliatori di
teste , ma quando nelle foto co-
minciarono ad apparire anche le
teste dei fotografi , l'atteggiamento cambiò , Gli occu-
panti si misero a distribuire gratuitamente abbondanti
dosi di superalcolici agli aborigeni , rendendoli a poco a
poco un popolo inetto . Vinsero con la perfidia una
battaglia che non avrebbero mai vinto con le armi .
Dopo la seconda guerra mondiale i Giapponesi si riti-
rarono , e nel 1949 una nuova ondata di Cinesi arrivò a
Taiwan , guidati da Chiang Kai Shek, in fuga dai soldati
di Mao . La convivenza non fu facile , e per molti anni
sia gli aborigeni che i vecchi Taiwanesi furono esclusi
da ogni attività politica e sociale. Solo recentemente il
governo , alla ricerca di una nuova identità, ha com in-
ciato a riscoprire il valore culturale degl i aborigeni ,
anche per formare una mentalità taiwanese e prepa-
rare così psicologicamente tutti a una formale dichiara-
zione di indipendenza dalla Cina.
Nella casa salesiana di Chaochou , sud Taiwan , so -
no ospiti una ventina di ragaz zini , quasi tutti di origine
aborigena. Vengono da famiglie disastrate : due terzi di
essi hanno problemi di alcolismo in famiglia . La storia
MAGGIO 2000 BS
Intanto nella Cina comunista, dopo 50 anni di regi-
me maoista, hanno problemi con una setta buddista,
con il Tibet, con la crescente disoccupazione, con il
Partito Democratico, con le alluvio-
ni , con la stampa di Hong Kong
che brontola, con la Chiesa clan-
destina, con il WTO , e forse anche con
qualche lotta di potere intestina. Per dare
un po ' di spirito al popolo , ogni sei
mesi minacciano l'invasione di
Taiwan . Gli USA che hanno più
Mc Donalds qui che in Kosovo ,
hanno assicurato che difende-
ranno l'isola. In cambio i no-
stri ragazzini sanno tutto della
CNN e a tavola in questo po-
sto circondato da
lussu reggianti
frutteti di mango,
guava e ananas,
trovano regolar-
mente prugne del-
la California e me-
le della Florida. In-
somma, nel villaggio
globale che è diventato il mon-
do , dove storia e geografia
si riflettono nella vita di ogni
giorno, i potenti fanno i
prepotenti e i poveri
c'insegnano la ge-
nerosità, le co-
se che contano
sono poi sem -
pre le stesse:
fede , speranza
e carità.

4.3 Page 33

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RICORDO diNicoloCaronia
DI UN GRANDE
,,Don Foto ricordo con un... oratoriano speciale!
Vigù ", come molti lo chiamavano affet-
tuosamente , era una vocazione "adulta".
Ordinato a trent'anni , era convintissimo del
passo fatto . Fu destinato all 'oratorio di Valdocco , dove
si fece tanto apprezzare che, a 60 anni di distanza, è
vivissimo nel ricordo dei "ragazzi di allora! ". Attivo e
intraprendente, ne pensava ogni giorno qualcuna per i
suoi ragazzi. Fu lui che fondò le colonie estive di Oulx
e Santa Chiara in Val di Susa. Sono ancora attive. Nei
tempi difficili della guerra rischiò più volte la vita per
nascondere all 'oratorio "ricercati", senza distinzione di
razza , colore o bandiera. Non guardava la carta di
identità delle persone, guardava il cuore , soprattutto il
suo . Atti di eroismo spicciolo , poco noti e ancor meno
documentati , che sono impressi a fuoco nel cuore e
nella mente di chi dal suo coraggio e dalla sua bontà
è stato salvato . E non sono pochi questi fortunati.
All'inizio degli anni '50, d'improvviso, la grande
svolta . Non gli bastava più Valdocco ... Gli mancava
qualcosa, il suo grande cuore anelava a vette più alte .
Fece domanda per le missioni , un due tre volte , finché
non convinse i superiori che gli affidarono la prima
missione salesiana nel territorio degli indios yano-
mami , non ancora ragg iunti dalla "civiltà". Ci si buttò a
corpo morto : fondò la missione di S. Maria de los
Guajcas , dissodò il terreno , costruì un villaggio , una
cappella, un ospedale e perfino un aeroporto in terra
battuta per i piccoli aerei che recavano i rifornimenti.
Vent'anni fa moriva
don Luigi Cocco,
un missionario
di grande caratura,
che ha speso gran parte
della sua vita nell'Alto
Orinoco (Venezuela),
dove ha fondato la prima
missione salesiana e ha
iniziato la civilizzazione
degli Yanomami.
Oggi è il più importante aeroporto di tutta la zona
amazzonica.
Il suo lavoro fu riconosciuto con l'assegnazione della
medaglia "Franciso Miranda", e nel '66 con la decora-
zione FAV (Croce al merito delle forze aeree venezue-
lane). Poi venne il diploma di "Amico del Venezuela".
Fece scoprire al mondo la grande e fiera cultura yano-
mami con il libro/enciclopedia "Parima, dove la terra
non accoglie i morti' , una vera "summa" di oltre 500
pagine , il più accurato , completo e dettagliato lavoro
finora edito. Diceva : "Posso gloriarmi di essere diven-
tato uno di loro. Con loro ho condiviso (per 17 anni
n.d.r.) il cibo , ho curato le loro ferite , li ho rappacificati
nelle risse , ho tollerato i loro capricci. .. ". Per salvare la
loro cultura fece pressione sul governo fino a far
dichiarare il territorio amazzonico venezuelano "Parco
e riserva nazionale", sottraendolo allo sfruttamento
indiscriminato .
Agli Yanomami diede tutto , fino a fiaccarsi nel fisico ,
ma mai nello spirito. Fu richiamato a Torino mentre al
suo posto erano da tempo giunte due Figlie di Maria
Ausiliatrice , suor Maddalena Mosso e suor Felicita
Supertino . Fino alla sua morte continuò a darsi d'at-
torno girando l'Italia con diapositive , filmati e tenendo
conferenze, dibattiti , tavole rotonde per propagandare
la cultura dei suoi figli della foresta. Fino alla morte ,
avvenuta nel 1980.
Per saperne di più: Cesare Cerrato, "Don Luigi Coc-
co ", Ed. ELLEDICI.
IJS MAGGIO 2000

4.4 Page 34

▲back to top
COME DoN Bosco
di Bruno Ferrere
I FIGLI HANNO
BISOGNO DI LIMITI
essenziale. I genitori devono formar-
si la sensibilità necessaria per rico-
noscere la differenza tra i suoi bi-
sogni e i suoi capricci .
Paolo, nove anni, era diventato un piantagrane, a scuola e a casa.
Solo qualche mese prima era un bambino simpatico, intelligente e
comunicativo. Poi aveva fatto "amicizia" con Emilio,
un teppistello del quartiere. Paolo si rendeva conto
che le cose stavano prendendo una brutta piega,
ma non riusciva a immaginare come tirarsi fuori dalla relazione con
Emilio e quello che comportava. Sapeva di aver bisogno
di aiuto. Un sera si sedette davanti alla mamma,
la guardò dritta negli occhi e le disse: «Se continuerai a farmela
passare sempre liscia, diventerò esattamente come Emilio».
E' difficile talvolta afferrare la
differenza tra fermezza e au-
toritarismo . I bambini hanno
bisogno della fermezza , in quanto
stabilisce dei limiti senza i quali si
sentono a disagio. Se non ci sono
limiti , un bambino fa di tutto per
cercare fin dove può arrivare . In
questa ricerca , i bambini sono di
solito temerari e sgradevoli fino al-
l'insopportabile .
Dopo una mattinata trascorsa con
un gruppo di amichetti , Anna vuole
continuare a giocare anche durante
il pran zo. La madre le dice : "No ,
adesso è ora di mangiare". Anna si
mette a strillare e pesta i piedi , ri -
fiutandosi di mangiare.
Se la mamma le permettesse di
mangiare senza star seduta a tavo-
la, portandosi in giro il cibo, all 'inizio
probabilmente gongolerebbe per il
suo trionfo . Raramente le conces-
sioni fatte per quieto vivere si rive-
lano efficaci. Se la mamma riesce a
dimostrarsi ferma, aiutando Anna a
superare il malumore , e se Anna
alla fine mangia tranquillamente ,
entrambe ne usciranno vittoriose .
Si sentiranno più unite e soddisfat-
te per aver superato il conflitto.
come potrà fidarsi di chi dovrebbe
proteggerlo?
Dal punto di vista del bambino , i
limiti possono rappresentare delle
restrizioni e mandarlo su tutte le
furie , ma sono anche dei cancelli,
che proteggono e fanno sentire al
sicuro. Esistono molte buone ragio-
ni per fissare dei limiti , oltre a quel-
le ovvie della salvaguardia dell 'in-
columità fisica, che comportano per
esempio il divieto di giocare con og-
getti pericolosi come le prese del-
l'elettricità, il fuoco , i coltelli. Le co-
se si complicano quando bisogna
decidere se un figlio può tornare da
scuola da solo , se può andare ai
giardinetti con la bicicletta o a dor-
mire dalla nonna . Il rispetto per i
bisogni e i desideri del bambino è
L'altro aspetto importante dei li-
miti è che aiutano i figli a cresce-
re forti . Se i genitori soddisfano
ogni capriccio dei figli , questi cre-
scono deboli e sempre più incapaci
di sopportare la frustrazione. Il ge-
nitore che, con le migliori intenzioni,
cerca di risparmiare al figlio qual-
siasi sofferenza, potrebbe privarlo
dell'opportunità di sviluppare degli
strumenti per far fronte alle diffi-
coltà. La fermezza con cui la mam-
ma fa rispettare ai figli il ritmo che
regola le diverse attività li aiuta a
capire che le cose hanno una strut-
tura, che gli eventi hanno un inizio,
uno svolgimento e una fine. Questo
servirà loro per superare i momenti
difficili e per imparare a gestire le
circostanze più complicate.
I limiti aiutano i bambini a svilup-
pare le proprie risorse . Il bambino
che vuole attenzione, o un certo
giocattolo, o desidera svolgere un'at-
tività, e deve aspettare o rinuncia-
re , impara anche ad essere flessi-
bile e paziente , a cercare delle al-
ternative , a essere creativo , tutte
qualità utili nella vita. Un bambino
che deve giocare da solo perché la
mamma è occupata può esplorare
l'ambiente che lo circonda, trovare
una scatola e costruirci un gioco,
trasformandola in un castello, in un
letto o in una navicella spaziale . Ri-
L'esistenza di limiti certi e cono-
sciuti consente ai bambini di
sentirsi protetti e al sicuro . Un
bambino che domina un adulto si
trova in una posizione molto in-
quietante. I limiti sono l'estensione
della presenza protettrice dei geni-
tori. Se un bambino si sente più
potente di chi si prende cura di lui,
MAGGIO 2000 8S

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
correrà all'immaginazione per pro-
curarsi la compagnia che desidera.
La frustrazione stimola il bambino a
fare uso delle proprie risorse , pur-
ché naturalmente il "no" sia ragio-
nevole e non generi disperazione .
I limiti sono l'ossatura di una
buona disciplina , e servono a
contenere un bambino e le sue
energie , fornendogli quel senso di
sicurezza fisica ed emotiva di cui
egli ha bisogno per imparare le
grandi lezioni dell 'autocontrollo e
del comportamento etico . Ma pro-
prio perché servono a formare la
struttura della futura personalità, i
limiti devono essere coerenti , for-
nire aspettative esplicite e ben pon-
derate da parte dei genitori , i quali
non devono mai dimenticare che
proprio loro fungono da modello e
da specchio per quelle stesse ri-
chieste e per quello stesso compor-
tamento . A partire da tutto quello
che attiene la buona educazione e
affini. Mentre i genitori imbianca-
vano la loro camera, la bambina di
cinque anni si presentò sulla porta,
e senza capire bene che cosa dice-
va, disse: «Che cavolo state facen-
do?». La mamma e il papà la guar-
darono allibiti. Poi, sbalordito, il pa-
pà domandò alla mamma : «Dove
cavolo impara a parlare così? ».
Man mano che cresce , un figlio
deve essere coinvolto nella com-
prensione e nell 'accettazione dei
limiti. I "no" devono incoraggiare al
contatto e non spingere all 'isola-
mento , attirare i figli nella discus-
sione. Di solito dopo il "no" dei ge-
nitori arriva il "perché?" dei figli .
Hanno diritto ad una risposta.
I genitori possono farlo tramite do-
mande dirette , come : «Che cosa
c'è in questa regola che non capi-
sci o con cui non sei d'accordo? »
oppure «Di che cosa hai bisogno
per cambiare questo tuo modo di
fare? ». È importante tener conto
della personalità e del tempera-
mento individuale dei figli . I limiti
devono , in un certo senso , essere
tagliati "su misura".
Tutto questo richiede un investi-
mento di tempo e fatica molto mag-
giore di quello sufficiente a strillare
o minacciare punizioni , ma costitui-
sce il "cuore" dell'arte di educare.
ALT! QUESTO NO!
La mia vita è segnata dalla presenza dei ragazzi: i figli,
gli amici dei figli, i figli degli amici, alunni ed ex alunni,
i ragazzi della parrocchia... Per dovere e per scelta,
per vocazione e per mestiere, passo gran parte della giornata
con loro. E devo continuamente barcamenarmi con i loro bisogni,
le loro attese, e anche con il fatto che le energie giovanili,
purtroppo, non conoscono il giusto dosaggio:
i figli hanno bisogno di limiti.
Nei comportamenti quotidiani ,
nell 'espressione dei senti -
menti e delle opinioni , nella
relazione con il prossimo, i ragazzi
passano nel giro di pochi minuti da
un'eccessiva spontaneità a un dra-
stico autocontrollo che inibisce le
parole e le azioni , imprigionandole
in schemi rigidi che tradiscono l'au-
tenticità che ogni giovane si porta
dentro come esigenza e come
des iderio .
Non mi piace nessuna di que-
ste due possibilità : mi danno fasti-
dio i bambini e gli adolescenti ego-
centrici , invadenti , esibizionisti , in-
controllabili ; ma ancor più mi fanno
paura quelli frustrati , imbalsamati ,
stereotipati . Oltretutto, mi mette a
disagio la consapevolezza che le
mie reazioni , in un caso come nel-
l'altro, sono sbagliate perché pre-
tendono di definire dall 'esterno qual
è il giusto equilibrio fra la sponta-
neità e il rispetto delle regole , la vi-
vacità e il riconoscimento del limite
oltre il quale non è bene spingersi.
E sento in bocca il sapore amaro
del fallimento educativo , perché de-
vo intervenire 'a freddo ' per stabilire
se è bene contenere o incentivare
la naturale esuberanza dei ragazzi.
Ma, si sa, gli errori aiutano a
crescere , mobilitando la riflessione
e sostenendo le 'conversioni ' sul
piano operativo. Peraltro se vuoi be-
ne ai ragazzi con i quali condividi la
vita, sei facilitato nella ricerca di
nuovi orientamenti , nella maturazio-
ne di una concreta disponibilità, nel-
l'assunzione di un ruolo educativo
propositivo . E così , pian piano, ho
costruito alcuni punti fermi sui quali
sintonizzare i miei interventi. .
Prima di tutto mi è sembrato im-
portante problematizzare insieme
con i ragazzi il rapporto che lega la
libertà personale al riconoscimento
del limite , aiutandoli a percepirlo
non come una barriera, ma come
BS MAGGIO 2000

4.6 Page 36

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CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
un'occasione preziosa per ricono-
scere e accogliere gli altri , valo-
rizzandone le esigenze e i diritti.
In secondo luogo ho lavorato
perché il senso del limite potes-
se essere interiorizzato, così da
essere vissuto non come ade-
guamento a qualcosa di esterno
- la qual cosa può generare
insofferenza - , ma come una
scelta necessaria per costruire
un ponte verso la realtà.
Mettendo faticosamente in di-
scussione certi miei atteggia-
menti di fronte ai ragazzi , ho
cercato di dimostrare che accet-
tare il limite è una dimensione
ordinaria dell'esistenza, una par-
te integrante del nostro modo di
essere. A pensarci bene , sentirsi
limitati dentro e avere dei limiti
intorno sono due facce di una
stessa medaglia.
Infine, ho sottolineato ripetuta-
mente che il limite è una forma
di tutela contro esperienze che
possono produrre una grave
sofferenza e deteriorare in modo
irreversibile il proprio vissuto o il
rapporto con gli altri .
Soprattutto con i miei figli , mi
sono resa conto che è pericoloso ,
oltre che inutile, rappresentare
questa dimensione del vivere con
l'immagine di una soglia che non
deve essere varcata in nessun ca-
so. Quell'identificazione, nella sua
apparente banalità, ha creato in
tante generazioni di bambini ,
preadolescenti e adolescenti gros-
si guai: curiosità morbose , deside-
rio di trasgressione, sensi di colpa.
Preferisco, piuttosto , proporre loro
un 'altra prospettiva : il limite è un
abbraccio entro il quale racchiu -
dere la realtà di ogni giorno . Se
un bambino impara a guardare
con simpatia tutto quel che avvie-
ne e che lo circonda , se prova
dentro di sé una disponibilità di
fondo verso ciò che crea ordine ,
se è rassicurato dalla presenza di
regole capaci di dare senso alle
esperienze e alle relazioni che
vive , potrà affrontare con spirito di
solidarietà i propri e gli altrui limiti
e ricordare a se stesso che pro-
prio grazie ad essi è possibile
sperimentare il bisogno e il piace-
re di stare con gli altri .
MAGGIO 2000 BS
SANTITÀ
La «Carta di Comunione»
ci dice infine che la Famiglia Salesiana
ha un suo obiettivo di fondo,
valido per tutti i soci, la santità personale
di ciascuno come programma di vita e impegno quotidiano.
Articolo 38: La memoria e il ri-
corso ai santi della famiglia.
Gli ultimi due articoli dell a CdC
ri ass umono un seco lo e mezzo cli
sto ri a sa les iana, ce ntocinqu anta
an ni cli operosità aposto li ca, viva-
ce e feconda, lun go il solco trac-
c iato eia Don Bosco: un grand e
amore all a Chi esa e un altretta nto
grand e amore ai giova ni, che dell a
Chi esa rapp rese ntano la parte elet-
ta e il futuro. Un programma che
stupi sce per la sua sempli cità.
Ma lo stupore cresce nel co n-
stata re lun go questo itin erario un a
impensata fioritura cli sa ntità che
co in vo lge giova ni e ad ulti , frutt o
della sp iri tuali tà sa les iana. Costoro
hanno sap uto gio care il proprio
quotidiano testimoniando tutta
l' efficac ia cli un ca ri sma, capace cli
fo rm are "capo lavo ri ", cioè sa nti . A
questo ca rism a perciò tutti posso-
no attin ge re a pi ene mani , per
co ntinu are a percorrere co n cl eter-
min az io ne e costanza il se nti ero
ciel la perfezione um ana e cristi ana
che costruisce la fraternità e porta
a Dio.
Così la co ngregazione sa les iana è
diventata famiglia, raccog li endo
co nsac rati e laici in un 'estensione
d'amore dove la santità costitui sce
le nervature cli unità.
D Questa storia sacra salesiana
co ntinu a a fluire. L' estuari o verso
il cielo si è mod ificato in delta, in
un a rami ficaz io ne cli ope re origi-
nate dal fiume cli be ne che risale a
Don Bosco. " Vi attendo tutti in Pa-
radis o": la parola ciel fo ndato re
in v ita e imp egna; essa è indi ca -
zione della meta co mun e e dichia-
raz ion e cli fe de, cli spe ranza e cli
amo re. Costruire la nostra sa lvez-
za, operando per la sa lvezza dei
giova ni , è la ri sposta stori ca della
Fami glia Salesiana. Questo ca mmi-
no è sic uro perché la seg naletica
dei santi che l' hann o perco rso sta
a indi ca re una visibilità marcata. D

4.7 Page 37

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11DON B.,, d., dd-~o
i.f?fi ' AHJL:tAlL'-JAC/c)JIo/eRNECÒrRRDIIMetSBN.ATV'2ON/ITOITOH-AG...'../
fI
.

4.8 Page 38

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Le Sante Strade
LA VIA TRAIANA
di Nicola Follieri
Un prolungamento
verso il sud
della Via Francigena
era la Via Traiana,
detta anche Via Petrina,
in ricordo della
tradiz ione che voleva che
san Pietro avesse percorso
quel tratto di strada
da Otranto a Roma.
L e tappe d i pellegrinagg io lo-
ca li d i maggiore affl usso con-
cernevano c ul ti e uro-med iter-
rane i come q ue ll o d i san M ic he le
nel Gargano, dell e Mado nne nere bi -
zantine, de i vescovi autocto ni L ucio
e Sabin o, de i vescov i tras lati come
san N ico la d i Bari. Da ll a Pu g lia le
strade dello spiri to co ntinuavano at-
traverso l' Irp ini a e una vo lta ne l La-
zio, prima di arri vare a R oma, una
dev iazione in Ciociaria consentiva
la v isita in luoghi dove la c ul tura
mo nastica padro negg iava, resp iran-
dov i a pie ni po lm oni l' esperie nza d i
san Benedetto, di san Francesco e di
san Be rnardo da Chi aravalle.
Cap, u
f
I
I
Pellegrino con petaso (cappello),
bordone (bastone)
e sanrocchino (mantello).
La via Traiana da Otranto a Bari.
a di Bari
olignano a Mare
onopoli
Egnazia
ntQ_lbano
en-Ta.v_o le
·-di ni)._ _..,
Faso
,.---•9''. /"'•,BRINDISI
Os tum
'.
(.
~-, ' · ......
LECCE'
Cape ·
tr~:~
OTRANTO E IL NEMICO
SARACENO
Otranto, fin da l IX secolo, era un
porto attivo e fiorente, in contatto
costan te con il Medi o Orie nte. G li
affari andavano più c he bene e i
crociati lo sce lsero come il punto
d ' approdo più im po rta nte. Ne ll ' ago-
sto 1480 la c ittà fu assa lita e subì un
massacro d i sangue da parte dei sa-
race ni . La cattedra le di Otranto è
datata dal XIII seco lo. In essa s i ve-
ne rano le re li q ui e di ottocento mar-
MAGGIO 2000 IJS
tiri otrantini , decap itati pe r non aver
vo lu to convertirsi all ' Islam . Prose-
g uendo ne ll' inte rno de l Sa le nto si
g iunge a Martano, dove ne l 1686 i
Frati Francescani A lcanta rini fo nd a-
rono il mo naste ro di Sa nta M a ri a
de ll a Consolazio ne , attu almente dei
c istercens i. Ne ll a c hi esa è conserva-
ta l' anti ca icona de ll a M ado nna de l-
la Conso laz io ne de l XV seco lo. Il
viagg io co ntin ua e un a città da non
perde re d i vista è Ga llipo li , la "città
be ll a" come s i capi sce dalI'espres-
sio ne grec izzante. Le strade inte rne
ri cordano il passaggio di Grec i, Ro-
mani, Bi zantini e Norm anni. Nella
chiesa ded icata a san Francesco d ' As-
s isi s i custodisce un crocifisso chi a-
mato il Malad ro ne. Del 1692 è il
monastero di Santa Teresa, centro di
sp iritu a li teres iana de lle cann e li ta-
ne sca lze. S i narra che qui ne l 19 10
santa Te resa d i Lis ie ux apparve alla
mad re Pri ora consegnandole cinque-
cento lire, la somma necessari a a sa-
na re i de biti de l monastero.

4.9 Page 39

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Dante Alighieri.
I PELLEGRINI
VIP DEL MEDIOEVO
A Roma si diressero in pellegrinaggio
numerosi personaggi illustri. All 'epo-
ca del primo Giubileo (1300) è Dante
Alighieri il più rinomato pellegrino .
Egli riferisce del pellegrinaggio a Ro-
ma nel XV III canto dell 'Inferno e nel
XXXI canto del Paradiso . Tra gli uo-
mini d1 rango sono da annoverare il
re d'Ungheria Carlo Martello e il con -
te di Valois, fratello di Filippo il Bello
re di Francia. Anch'essi vennero a Ro-
ma nel 1300. Tra gli artisti , Cimabue
e Giotto hanno una parte di rilievo ,
anche perché fu commissionato al
secondo un affresco sotto il portico
del vecchio San Pietro. Ancora un
letterato di grido alle porte di Roma:
Francesco Petrarca in occasione del
Giubileo del 1350. Il cantore di Laura
lascia una testimonianza letteraria
che tratta del sudario della Veronica.
Nel 1349 è santa Brigida di Svezia
che corre a Roma, per farsi approva-
re dal Papa il suo ideale monastico,
ma nei suoi scritti è forte la delusione
per una città immorale, avida, trascu-
rata. Il re di Napoli Ferdinando e san-
ta Rita da Cascia sopraggiungono a
Roma nel 1450. Nel 1500 è la volta di
Niccolò Copernico. Torquato Tasso
allude nell 'XI canto della sua "Geru-
salemme" all 'Anno Santo del 1574.
I SANTUARI
In questa zona è famoso anche il
sa ntuario di Santa Maria di Leuca
sorto nel 49 dopo Cristo e distrutt~
per ben cinque vo lte dalla violenza
saracena. La tradizione racconta che
san Pietro passò da quelle parti pri-
ma d'intraprendere il suo aposto lato
rom ano . Un ' altra località che merita
di essere visitata è Copertino. La si
raggi unge percorrendo stradine fuori
mano attorniate da surreali menhir.
Degno di nota è il Santuario di San
Giu seppe da Copertino , dove si tro-
va la "Stalletta", oss ia il luogo dove
nacque il santo protettore degli stu-
denti e dove sono conservate le reli-
quie. Ancora un Santuario, del Cin-
quecento: quello di Santa Maria del-
la Grottell a. La tradizione narra che
un pastore trovasse in una grotta il
Bonifacio VIIL
COME NACQUE
IL PRIMO ANNO SANTO
dipinto di una Madonna con Bambi-
no del l' VIII secolo e prese pi ede un
impressionan te culto popolare.
Sulle origini del Giubileo del 1300 in-
detto da papa Bonifacio VIII, si narra
che a provocarle sia stata una diceria
diffusasi con forza tra i cristiani . Il Pa-
pa rimase di stucco e voll e accertar-
BARI E LA BASILICA
sene di persona, mandando i suoi
consiglieri a consultare gli archivi va-
DI SAN NICOLA
ticani. Alla fine del 1299 si era infatti
divulgata la credenza che chi avesse
Dopo Lecce e Brindisi, si posso no
visitare due cripte importanti: la
grotta di San Biagio e la grotta di
visitato nel primo giorno dell 'anno
nuovo la chiesa di San Pietro , avreb-
be ottenuto la piena remissione tem-
porale dei peccati commessi. Ma a
San Giov anni , oggetto entrambi di dare conferma, a voce , su di una tale
una struggente devozione popolare
loca le. A Ostuni si ha in vece I' op-
portunità di contemp lare un ' archi -
rico rrenza prospettante l'indulgenza
plenaria, e di cui non appariva alcuna
traccia scritta, fu un uomo della vene-
randa età di centosette anni. Il vec-
ch io disse al Papa che suo padre
LA PRATICA
DELLE INDULGENZE . tto
L'indulgenza si basava sul cos1d_de .
"tesoro della Chie~a" ,col termine s'.
indicavano i meriti d1 Cristo _e dei san -
ti). Legata alle buo~e az1on1 , alle op:_
re della carità, del\\ amore e della p
nitenza, l'indulgenza era .co_ncessa
non solo in relazione a1 G1ub1\\e1 , ma
venne a Rom a nel 1200, e gli racco-
mandò di non perdere una simile oc-
casione di grazia se fosse arrivato al
1300. Il 22 febbraio di quell 'anno la
pietà popolare prevalse su ogni titu-
ban za e il Papa, con la bolla Antiquo-
rum habet, si tolse d'imbarazzo , non
poté fare a meno di promulgare il pri-
mo Anno Santo della storia. Anche
perché di fronte a una moltitudine im-
anche a chiunque si dava da fare per
la costruzione di una chiesa o con
'offerta o con il sudore della propria
mensa di fedeli provenienti da ogni
dove che gremiva la città e le chiese
di Roma con una calca incredibile,
1r~nte Il papa Sisto IV conced_eva nel_ che figura ci avrebbe fatto il capo del-
1476 i•indulgenza applicabile a1. defunti
la cristianità?
a chi avesse contribuito alla ncostrt
zione di San Pietro . Un cor;imento e e
verrebbe spontaneo fare e che i pap\\
d. uell'epoca potevano contare su
~o~o denaro proveniente dalle 9enr
rose tasche dei pellegrini , complice a
. dell'indulgenza, per realizz,are
iv~ pruaetilclea
~hiello
grandi. opere d' arte ,
della Roma papale.
fSioi.r~eaea~li~o~c.-\\11
mercato delle indu~genf secolo la
loro abuso, provoco ne . . L
rteaz1·oinl equdaellemaonndaoc- osaugotustttienia\\enofuruie-
e~~~do nel 1517 a papa Leone X
tettura basso/medievale (XIV se-
co lo). A Monopoli , altra località
mi stica, si venera la Madonna
della M adia, un ' icona duecente-
sca custodita nella Cattedrale
edificata nel 1107. Finalmente si
arriva a Bari . La bas ili ca di San
Nico la contiene capolavo ri arti-
stici quali il Trittico di Rico di
Candi a del 145 l. Le re liquie di
~enne l'idea di procurare l'indulgenza
a ogni fedele che , confessatosi e e~-
. i avesse fatto una lauta o .-
murncatos ' .
ferta per la fabbrica
sultato tu la nascit~
d.1San
Pietro .
.
della Riforma
Il n-
eh~
. nobbe piu alcun valore so
nporannnnaetourale a qualsivog1-ia ·indu\\genza.
san Nicola, trafugate per opera
di un fo lto gruppo di marinai
bares i dalla c ittà di Mira in Tur-
chi a nel 1087, sono custodite in
una splendida cripta consacrata
da papa Urbano II nel 1089.
BS MAGGIO 2000

4.10 Page 40

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PRIMA PAGINA
Bruno Gelsi
e hi l' ha sc ri tto che il
vo lonta1·i ato è prer_oga-
tiva dei giova ni ? E in-
vece un a istituz ione co n le
porte aperte, anzi, spa lanca-
te! Accog li e chi ha qua lche
co mpete nza e, so pr att utto,
sp irito cli sacrifi cio, capac ità
cl i adatta mento, forti motiva-
zioni , e giova nile vog li a di
clonare. Con queste ca ratteri -
stiche si trovano anche... pen-
sio nati. Co me Brun o, exa l-
li evo d i Loreto, tecn ico fore-
sta le, che passa gli anni de ll a
sua pensione in Madagasca r,
presso l a sc uol a ag ri co l a
sa les iana...
ljeli, tecniche di... non sfrut-
tamento!
lj eli è un a sc uo la agricola, si-
Bruno con un gruppo di allievi.
tuata nel ce ntro/ovest de l
M adagasca r e ten uta di sa le-
siani . D ire che è prez iosa per
popo lazioni ab ituate a racco-
gli ere più che a co lti vare, a
tagli are più che a piantare, è
dire poco. Sì perché... è sem-
pli cemente indispensab il e. E
L'ISOLA...
APERTA!
ri età più adat te all a zo na.
Così, dopo appena un quin-
quenni o, le piante so no già
pronte ... per il fuoco. Pro-
prio così, non si disp iacciano
gli eco logisti: dove non es iste
altro carbu rante, non rim ane
i sa les iani di lj el i vogliono
che se rvirsi de ll a legna, co-
insegnare l'arte dell 'a ll eva -
mento, de lla piantagione,
dell a forestizzaz ione, dell ' in -
nesto e potatura; in somma
hanno la pretesa d i in segnare
Siamo in Madagascar,
nella scuola agricola salesiana
di ljeli.
me faceva no i nostri bisnon-
ni ... Ma non si uccide la pian-
ta. Tutt'a ltro: la si ripuli sce
de i rami secc hi perché ne
d ia altri. U n po' co me si fa
l'i ntervento in tel li gente su ll a
da noi co l bosco ced uo .
natura, per rende rl a più be ll a
e util e, se nza sfruttarla. Non manca no perc gli alberi
da frutta: ananas, banane, cocco, mango, kenaf, sisa l,
ca nn a da zucc hero, cop ra, a1·achidi, agaciù, pompe!-
m1 , aranci, cacao ...
Ah, dimenticavo: a ljeli i volontari con le caratteristi-
che sopra dette, sono attesi a braccia aperte!
Il giardino botanico
A ljeli, nell ' amb ito del lo stesso progetto, c'è posto an-
che per un "giardin o bota ni co" . U n'a ltra impresa a cui
si è messo mano co n l' aiuto di Bruno . L'a mbizi one è
rea li zza re un giardin o in cui crescano le più d ive rse
pi ante di cui è ricca la grande isola, per far le co nosce-
re e stud iare agli alunni : piante med ic in ali , acqu ati-
che, mecl iterranee, aIpine, rud erali , grasse, insettivo re,
d'a lto fusto, trop ica li a rap ido sv iluppo ...
Tutto fatto in casa ! Certo. Perché la lotta quotidi ana è
la cronica manca nza di fo ndi. A ljeli a tempo deb ito si
va a raccog liere i semi , e nel pe ri odo più prop izio - la
stagione de ll e grand i piogge - si semin ano nel viva io
dell a sc uola; l'a nno dopo si " mettono a dim ora" le va-
MAGGIO 2000 BS

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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IL MESE
Savina Jemina
11 quinto mese del calendario
gregoriano prende nome dal
latino Maius, con riferimento a
Maia, madre del dio Mercurio.
Nella tradizione cristiana è dedi-
cato al culto della Madonna e per
questo è detto anche "mese del
rosario ".
QUESTO MESE A ROMA
Lunedì 1: S. Giuseppe artigiano.
A Tor Vergata , per il Giubileo dei
lavoratori e d'intesa con i sinda-
cati , messa e incontro del Papa.
Domenica 7: al Colosseo comme-
morazione ecumenica per i "nuovi
martiri ".
Domenica 14: Giornata mondia-
le di preghiera per le vocazioni.
Giovedì 18 : 80 ° genetliaco di
Giovanni Paolo Il. In piazza S.
Pietro , Giubileo del clero.
Giovedì 25: Giubileo degli scien-
ziati.
Domenica 28: Giubileo della Dio-
cesi di Roma .
SANTI IN POCHE RIGHE
Venerdì 19: Celestino V (Pietro
del Ma rrone ) nato a Isern ia nel
1215, viene eletto Papa il 5 luglio
1294 ma, caso unico nella storia,
abdica il 13 dicembre successivo.
Per qu esto, Dante lo definisce
"Papa del gran rifiuto". Muore nel
1296 e vien e sepolto a L'Aquila.
Sabato 20: Bernardino da Sie-
na nasce a Massa Marittima nel
1380 e diventa famoso predica-
tore in lingua volgare . Muore a
L'Aquila nel 1444.
Lunedì 22: Rita da Cascia na-
sce nell 'umbra Roccaporena nel
1381 . Si sposa con un uomo vio-
lento, che è da lei convertito. Do-
~. :J DELLA MAD,~R~E~ ~ ~ ~
r- .
po l'assassinio di lui e dopo la mor-
te dei figli , si ritira tra le agosti- I .•,_,,1~\\HÌ~
niane di Cascia, dove muore nel
1447.
Venerdì 26: Filippo Neri nasce
a Firenze nel 1515. Noto per l'al-
legria e la bontà, fonda i "preti
dell 'Oratorio" od Oratoriani . Ricon-
cilia papa Clemente VIII con Enri-
co IV di Francia. Muore nel 1595. I ,..... ..
È compatrono di Roma.
IERI ACCADDE
2 maggio 1519: muore Leonar-
do da Vinci .
4 maggio 1949: a Superga (To-
rino) si schianta l'aereo con i
calciatori del Torino.
5 maggio 1821 : nell 'isola di
Sant'Elena, muore Napoleone Bo -
naparte.
5 maggio 1949: istituito il Consi-
glio d'Europa ; ora vi partecipano
40 Paesi .
8 maggio 1828: nasce Jean H.
Dunant, fondatore della Croce
Rossa.
13 maggio 1981: a Roma, il turco
Alì Agca spara a Giovanni Paolo Il.
14 maggio 1881: muore Maria
Mazzarello , confondatrice delle Fi-
glie di Maria Ausiliatrice .
14 maggio 1948: nasce lo Stato
di Israele.
18 maggio 1920: a Wadowice
nasce Karol Wojtyla , papa Gio-
vanni Paolo Il .
22 maggio 1873: a Milano, a 88
anni , muore Alessandro Manzoni.
24 maggio 1915: l'Italia dichiara
guerra all 'Austria-Ungheria e Ger-
mania.
25 maggio 1550: nascita di san
Camilla de Lellis , fondatore dei
camilliani .
29 maggio 191 7: nasce John F.
Kennedy, il più giovane presi -
dente deg li Usa.
30 maggio 1909 : primo Giro ci-
clistico d'Italia.
GIUBILEO DA COLLEZIONE
Il Giubileo è ricordato da San Ma-
rino con un bel foglietto che raffi-
gura le antiche vie dei pellegrini ,
e dal Vaticano con quattro fran -
cobolli specifici (u-
no per ogni basili-
ca patriarcale) , e
con l'ultima serie de "I Papi e
gli anni santi ". La Porta Santa di
S. Paolo fuori le Mura, aperta dal
Papa nella cerimonia ecumenica
del 18 gennaio , e la statua dell'A-
postolo sono raffigurate sul fran-
cobollo italiano da 1000 lire. La
Porta Santa di S. Pietro è ripro-
dotta su una scheda telefonica
Telecom (1 O mila lire ; oltre un mi-
lione di pezzi) . La Tiscali propo-
ne 32 telecarte con i ritratti dei
Papi degli Anni Santi .
LA FESTA
Un tempo , in molti Comuni si svol-
geva la festa di Calendimaggio :
ai primi del mese i ragazzi porta-
vano in processione un ramo
fiorito , che deponevano al centro
della piazza del paese , dove poi
si danzava. In qualche località, ci
si recava anche in chiesa per
invocare dalla Madonna la prote-
zione dei raccolti.
SAGGEZZA IN PILLOLE
Per Santa Crosa / pigra tosa
(Per la Santa Croce, la pecora è
tosata; con allusione alla festa del
ritrovamento della Santa Croce,
ora non più in calendario).
S'e ' piov e' dé d'Santa Cros / e'
va tali al nos (Se piove il giorno
della S. Croce, le noci si rovinano) .
Ben venga Calendimaggio / ché
zitelli e grandi s'innamoran di
maggio .
Maggio fa belle le figliole / giu-
gno se le gode al sole.
Maggio in fiore / anche gli asini
vanno in amore.
/JS MAGGIO 2000

5.2 Page 42

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PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notific hi amo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma , riconosciuta con
D.P.R. 2-9-7 1 n. 959, e l'Istitu -
to Sale siano per le Mi ss ioni
con sede in Torino, avente per-
sonali giuridica per Regio De-
creto 13- I- 1924 n. 22, posso no
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" ... Lascio all a Direzione Ge-
nera le Opere D o n B osco, co n
sede in Roma (o all 'Isti tuto Sa-
lesiano per le Miss ioni , con sede
in Torin o) a tito lo di legato la
somma di f. .. . o tito li , ecc. per
i fi ni istituzionali del! 'Ente".
b) di beni immobili
" ... Lascio a ll a Dirnzione Ge-
ne ra le Opere Do n Bosco, co n
sede in Roma (o all ' Istituto Sa-
les iano per le M ission i, con sede
in Torino) l' immobile sito in .. .
per i fini istituzionali dell 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostan za l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" . .. Annull o og ni mi a prece-
de nte cl isposizione tes tamenta-
ri a. Nomino mi o erede uni ver-
sale la Direz ione Genera le Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l' Istituto Sa les iano per le
M iss io ni , con sede in To rin o)
lasc iando ad esso quanto mi ap-
partiene a qua lsiasi tito lo, per i
fini istituzionali dell 'Ente".
(Luogo e dora )
(fimw per disreso)
NB. Il tesran1e1110 deve essere seri/lo per
i11rero di 111c1110 propria dal re.Harare.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Via della Pisana, 1111
00 163 Roma-Bravena
Tel. 06.656 12678 - Fax 06.656 12679
C.C.P. 462002
Isti tuto Salesiano per le Missioni
Via Mari a Ausiliatrice. 32
10 152 Torino
Tel. 0 11.5224247-8 - Fax 0 11 .522425 1
C.C.P. 28904 100
MAGG IO 2000 BS
......J I NOSTRI MORTI
COLOMBINI sr. Amelia,
Figlia di Maria Au siliatrice,
t Medellin (Colombia) 1'01 /09/99 a 89 anni .
Proven iva da una famiglia profondam ente
cri sti ana ch e ha donato all'Istituto ben tre
figli e. Suor Ameli a giunse in Colombi a nel
lontano 1938. La nazione deve molto a que-
sta instanca bil e missionaria che pe r ses -
santun anni prodigò tutto l'impulso del suo
fervo re, del suo slancio organizzativo e del
suo spirito profond ament e attaccato ai
valori salesiani. Sempre disposta a servire,
sempre fidu ciosa nella provv idenza, anche
ne i mo menti più difficil i, sempre pronta a
tutto pur di stare con i giovani . Anim a sen-
sibili ss ima , comun icava ovunqu e la sua
bontà, la sua laborio sità, la sua fedeltà al
serviz io dell 'animazion e dell e comunit à
che fu chiamata a dirigere, con l'attenzione
amorosa ai più poveri e all 'apostolato diret-
to ve rso i bambini e le loro famiglie.
GERMANI sac. Alfredo, salesiano,
t Qu ito (Ecuador) il 05/09/1999 a 72 anni.
Il Signore l'ha chiamato improvv isamente
in seguito a un incidente strad ale . Uomo di
vasta cultura, ha lavorato con passione e
zelo tra gli Shuar, ch e hanno perduto con
la sua morte un punto di riferimento sicuro ,
costante e fedele . Era molto apprezzato
dalla gente e dalle autorità per i suoi scritti
e le numerose trasmissioni radiofoniche, in
coll aborazion e con altri salesi ani , per la di-
fesa stren ua e convinta della cultura shuar.
La grande e commossa partec ipazion e ai
fun erali ha sottol ineato l'affetto e la stim a
di cu i godeva presso la popol azione.
IMPARATO sig. Vincenzo, salesiano ,
t Castellammare di Stabi a (NA)
il 13/09/1999, a 96 anni.
Salesiano laico dal 1932 , il signor Imparato
ha percorso il suo lungo iti nerario di vi ta
co nsacrata ren dendosi res ponsabil e della
comun e missione nelle svariate mansioni
di dispensiere, cuoco, sacri sta, gu ard aro-
biere con serena disponibilità e competen-
za. Uno di quegli uomini di cui non si pu ò
fare a meno in una comunità religiosa, per-
ché lo trov i sempre pronto, presente là do-
ve scatta un bisogno, dove qualcosa non
funziona, per dare il suo apporto prezioso
perché tutto torni a marciare nel miglio re
dei modi. Uomo semplice, vici no ai giovani,
fedele a Don Bosco . Qu elli che l'hanno co-
nosci uto lo rico rd eranno per la sua umile e
fedele testimonianza.
suoi alunni , anche chie rici e teol ogi, i pol i-
ziotti di cui fu cappellano per le regioni di
Pu glia e Basilicata, le famigli e, i cooperato-
ri e gli exallievi, gli ami ci, perché per tutti è
stato esempio di bontà, di ottimi smo e di
gioi a.
SAVINA sac. Giuseppe, salesiano,
t Port Moresby (Papua)
il 10/09/1999 a 63 anni.
Subito dopo l'ordinazione partì per le Filip-
pin e che divennero la su a second a patria.
A Manila lavorò con brillanti risultati nelle
du e grandi scuole tecniche di Mandalu-
yong e Makati di cui assunse la direzione .
Fu poi in viato con i primi salesiani a im-
pi antare la congregazione in Papua Nuova
Guinea. Si distinse per la sua fede, la labo-
riosità, il senso pratico, il carattere, giovia-
le , ape rto e sempre disponibi le a qualun-
que nece ssità della gente e dei ragazzi. Si
atti rò la simpatia degli all ievi , delle famiglie
e dei maestri esterni , oltre che la stima fra-
terna dei confratelli. Anch e se provato nel -
la salute, continu ò il lavoro indefesso fino
al giorno prima della morte.
VIGNA Piergiorgio, associato ADMA,
t Ivrea (TO) 1'11 /10/1998, a 65 anni.
Ottimo marito, bu on papà, nonno attento ,
ve ro "devoto", in se nso postconciliare, di
Maria Au siliatrice, affezionato e responsa-
bile segretario dell 'ADMA Primaria di Val-
docco . An imatore di vari settori in parroc-
chi a, partecipava alla messa quotidiana e
all 'adorazione eucari stica di ogni giovedì.
Agg iornato sui documenti ecclesiali , so-
prattutto quelli rigu ardanti il culto mariano e
i gruppi laicali. Ri cco di professionalità e
disponibilità nel suo lavoro di direttore delle
Agenz ie dell ' Istit uto Sanpaol o, ha dimo-
strato la sua fedeltà all'ideale pedagogico
di Don Bosco: "Buon cristiano e onesto cit-
tadino". Negli ultimi mesi ha sofferto molto
co n fed e e fidu cia alimentate dai sacra-
menti della ri con ciliazione e dell 'Euca ri stia
quotidiana e dall'unzione degli infermi ce le-
brata alcuni mesi pri ma com unitariamente
in parrocch ia poi all'ospedale pochi giorni
prima di ritornare al Padre.
Venuta la sera cli
quel giorno ~esi1 disse:
"Pass 1a in o
all' altra riva!"
(Mc. 4,35)
CASALINO sac. Vincenzo, salesiano ,
t Castellammare di Stabia (NA)
il 13/09/1999 a 70 anni.
Un ma le inc urabil e, dopo g li an ni dell a
piena attività educati va e pastorale , ha
mi nato e vi nto in poco tempo la sua pur
robu sta fibra. Con sapevole di quanto gli
stava su ccedendo , è rimasto tranquillo e
sereno affidandosi a Dio e alla sua miseri -
cordi a. Ha te rminato la sua parabola terre-
na "offrendo con fede le limitazioni e le sof-
ferenze per i fratelli e i giovan i". Son o sue
parol e. In moltiss im i lo ri cordano : i tanti

5.3 Page 43

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SANTA MARIA DOMENICA MAZZAR.ELLO
a fumetti
L.D.C.
G. Lubich, G. Trevisan
UN SU O ZIO , R4CCOMA NOA N OOLA
A MAORI= MA Z ZARE:LLO,
E ' STA TTJ /HOL TO G;S P LIC/ 70 .
SUA MADRE E' M0RTA E IL
PADRE SI E' SEMPRE DIS IN ·
T ERESSAiO DI LEI . NESSU ·
NO E' MA I RIUSC ITO A
DOMARLA ,NE' PER
AMORE NE' PER
FORZA .
IJS MAGGIO 2000

5.4 Page 44

▲back to top
MADRE MAZZARELLO TRATTA CORINNA CONMOL70
R ISPE7TO , LA LASCIA PARLARE, SFOGARSI... /.JA CAPI TO Cf.lE
SOTTO QUELLA SCORZ4 ISPIDA 8 R ISENTIT'A C'E'UN CUORE
ARDENTE::. UNA ~ ...
PER ME LA NECESSITA'
DELLA PREG~IEAA
E' UN ASSURDO .
DOPO ALTRI COLLOQUI CON LA MADRE , CORINNA NON
'PIU' T.ANTO S I CL/
OPRIE OPINIONI ...
L 'A 1111MllèAZIONt;; CRESCENTE PER LA
MADRE STIMOLA LA MAF:STRA D I MU -
SICA AD APRIRLE SEMPRE P IU'
lA SUA ANIMA .
PERO-IE' NON
Li;::1 NON PUO' NEP- TA GLI DEl='lfJI -
PURE IMMAGINARE TIVAMENTE I
COS'E' STATA LA MIA PONTI COL
VITA BAI.DRDA .
TUO PASSA -
TO?
MA NE/GIORNI CJ.I!: SEGUONO, L 'ASSE=-
010 D'AMORE OIE LA MADRE VA CIN -
G!:NOO A7TORNO A QUELL 'ANl//1A
F INISCE CON l 'AVE=RPARTI TA V IN~ .
MAGGIO 2000 BS

5.5 Page 45

▲back to top
GRAZIE,GRAZIE A TU--rrE .
SONO l'"EL/CE . IL VOSTRO
AMORE Ml 1-lA DONATO
IL PARADISO.
L.D.C.
E APPENA UN MESE E MEZZO DOPO IL SUO ARRIVO
ALL'ISTITUTO, CORINNA CI-JIEDE E 07T!ENE DI VESTIRE
L'ABITO RELIGIOSO .
~
LA NUOVA CORINNA ESPl?IME
ORa AL MEGLIO TUTTA LA CARl vt:l
DEllA SUA Vl-mLITA' E lA
RICC/.JEZZ'A DELLA SUA ANIMA .
SENZA RISERVE, VIVE A7TIMO PER
ArrtMO,CON LA PREG/..IIERA
1= COllAVORO,L'IDEALE DI
SERVIZIO TESTIMONIATO DA
MADRE MAZZARELLO E DALLA
SUA COMUNITA' NELLO SPIRITO
DI DON BOSCO.
MA IL CIELO CI-JIEDE A SUOR
CORINNA LA PIU'DURA DELLE
PROVE. IL PADRE, CHI: MAI
51 ERA PREOCCUPATO DI Lf;J 1
SI RIFA' VIVO, VUOLE RIAVERLA
IN CASA PER UN PERIODO
DI VACANZE, DOPODICJ..IE'
51 RIPRESENTA CON BEN ALTRE
P~TESE: "DEVI VENIR VIA CON ME
A RIPRENDERE LA VITA DI UN TEMPO" .
BS MAGGIO 2000

5.6 Page 46

▲back to top
I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
UN ANGIOLETTO
SUL LETTINO
Dopo sei anni di matrimonio e
due interventi chirurgici con a-
sportazione dell'ovaio sinistro , i
medici ormai mi avevano lascia-
to poche speranze di diventare
mamma. Mi sono affidata a san
Domenico Savio con costante
preg hiera e lui mi ha esaudito. I
medici stessi hanno gridato al
miraco lo. Il parto è stato molto
problematico. Ho temuto che il
mio bambino nascesse morto.
Sul lettino del la sala parto ho
invocato il piccolo Santo ed egli
mi ha donato Gabriele. Su letti-
no io avevo appeso un angiolet-
to e l'abitino di san Domenico
Savio .
Emanuela, Milano
PARLERÒ DI LUI
Fin dal giorno in cui ho saputo
di essere in attesa del mio se-
co ndo bambino, mi sono affida-
ta a san Domenico Savio. Ave -
vo tanta paura e in realtà ce
n'era motivo. Infatti sono passa-
ta per mi ll e difficoltà . Ma mi è
nato un bel maschietto. Lo devo
al piccolo santo di cui ho portato
sempre l'abitino e che non ho
mai smesso di pregare. Ora
parlerò di lui a tutte le mamme
in attesa: non saranno deluse.
Stellino Antonina, Alcamo (Tp)
UNA SERIE
DI GRAZIE
Desidero rendere pubbliche le
grazie a catena ricevute in que-
sti ultimi tempi per intercessione
di Maria Aus il iatrice e di tutti i
santi del la Famiglia Salesiana :
due difficili interventi chirurgici a
mio marito , ben riusciti tanto da
godere oggi ottima salute; a me
un 'operazione per tumore mali-
gno da cui sono guarita ; a mio
frate llo un grave incidente su l
lavoro da cui è uscito fuori ab-
bastanza bene ; la rico nciliaz io-
ne con parenti che mi avevano
fatto tanto male ed ora si sono
ravveduti ... Ho davvero non po-
chi motivi per ringraziare l'Ausi-
liatrice e tutti i santi salesiani.
Gigliola B., Genova
Per la pubblicazione 110 11 si
tiene conto delle le11ere 110 11
.firmate e sen:a recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.
UNA CURA,
LA PREGHIERA
MEMORABILE
I primi esami risalgono al set-
tembre 1994. Una tac rivelò
"un 'area di addensamento del
diametro di circa 30 cm , dai
contorni finemente raggiati ".
Dopo tali esami , assieme a mia
mog li e anda mmo a trovare a
Torino il direttore del la casa per
ammalati , diretta dalle suore di
don Variara , per ricevere inco-
raggiamento e consiglio. Fum-
mo invitati a rivolgerci al vene-
rabile Luig i Variara , anzi la su-
periora ci consegnò anche una
sua re liq uia.
Partecipammo all 'Eucarestia: i
sace rdoti presenti , e le suore
non solo pregarono per noi
quella sera, ma ci assicurarono
che si sarebbero uniti a noi
durante tutta la novena che su-
bi to inizia mmo. In quei giorn i
consegnammo alcune immagini
del Venerabi le anche ai nostri
amici di Spotorno, i quali pure si
un irono a no i nella pregh iera .
Quando due mesi dopo ritor-
nammo per gli esami clinici ,
questi rilevarono che il male era
regredito . In tutto quel tempo
non fu fatta alcuna cura medica.
L'unica cura era stata la pre-
ghiera fiduciosa al venerabile
Luigi Variara.
Renato C. , Torino
D. Chopitea
R. Komorek
TANGIBILE
INTERCESSIONE
Circa un anno fa mia madre , a
causa di problemi familiari , è
caduta in una profonda depres-
sione. Non aveva più appetito
né riusciva più a dormire, non
trovava st imo li voglia per
vivere . Soffriva anche di forti
attacchi di panico e grandi stati
di angoscia . lo e mio frate llo
preoccupati , abbiamo implorato
l'aiuto di Mamma Margherita .
Oggi mia madre grazie all'inter-
cessione tangibile di Mamma
Margherita ha ritrovato il sorriso
di sempre e la sua solita e grande
vitalità. Noi , come da promessa
fatta, pubblichiamo la grazia.
M. e A. S. , Catania
STA CRESCENDO
SANA E BELLA
Una coppia cui sono legata da
grande amicizia, dopo non po-
che peripezie , riuscì ad avere
una bambina. Ma in seguito ad
accertamenti medici , le venne
diagnosticata una malattia ge-
netica difficilmente curabile. A
me sembrava impossibi le che ,
dopo tutto quello che questi ge-
nitori avevano passato , fosse lo-
ro inferto anche questo colpo .
Raccomandai la piccola a Mari a
Ausiliatrice, a Don Bosco e a
san Domenico Savio. Ulteriori
esami hanno esc luso que ll a
grave malattia e la bimba ora
sta crescendo sana e bella.
Manuela Butti, Collegno (To)
UN INTERVENTO
RISCHIOSO
A mia fig lia era stato diagnosti -
cato un adenoma alla ghiandola
ipofisi. L'intervento si presenta-
va rischioso per molti aspetti . Mi
sono aggrappata con immensa
fiducia a Maria Ausil iatrice e ai
Santi salesian i. L'intervento è
stato eseguito nel giorno in cui
si fa memoria di santa Mari a
Domen ica Ma zza rell o . Dopo
aver avuto certezza dell'esito
posi ti vo , ringrazio la Santa per
la sua intercessione , essendo
convinta che sia stata lei a gui-
dare e illuminare i medici.
Mariacristina Brambilla,
Cinisello Balsamo (Mi)
UN DIFFICILE
ESAME
Esprimo la mia profonda ricono-
scenza per una grazia ricevuta
per intercessione di don Giu-
seppe Quadrio . Mia figl ia ave-
va da sostenere un difficile esa-
me universitario: era l'ultimo.
C'era giustificato timore , tante
sue compagne avevano faticato
per superarlo. Mi sono rivolta
con fiducia a don Quadrio e so-
no stata esaudita perché l'esa-
me è stato superato bri llante -
mente . Non mi stancherò di in -
vocare anche in seguito la sua
protezion e.
O. L. , Sondrio
RIVERSA
SUL LETTO
Quel giorno mia zia aveva co-
minciato con l'accusare un forte
mal di testa. A sera il marito la
trovò riversa sul letto, priva di
conoscenza. Trasportata urgen-
temente in ospedale, fu ricove-
rata in sala rianimazione. Poche
le speranze di salvarla da parte
dei med ici: si trattava di un 'e-
morragia cerebrale. lo mi rivolsi
a san Giovanni Bosco e già la
mattina seguente mia zia era in
condiz ion i di essere operata.
L'intervento ben riuscito le ha
permesso in breve tempo di
ristabi lirsi , meg lio di quanto o-
gnuno avesse potuto prevedere .
I. Benedetta, Vairano (Ce)
Venera bile
Andrea Beltrami.
UNA RARA FORMA
DI TUMORE
A tredici anni aveva le gruc-
ce ed era in cura intensiva
per un tumore alla gamba.
Era costretta ad assentarsi
spesso dalla scuola per
recarsi in clinica, dove veni-
va sottoposta a interventi do-
lorosi. I dottori erano in con-
tatto frequente con oncologi
all'estero perché si trattava
di un male raro e che lascia-
va poche speranze di guari-
gione. La madre era dispera-
ta. I suoi compagni di scuola
furono invitati a pregare don
Andrea Beltrami , mentre
alla ragazza fu consegnata
una reliquia del Venerabile
che lei ha tenuto sempre con
sé, invocandolo con devozio-
ne e con fiducia . Dopo due
ann i si notò un improvviso
miglioramento ed oggi la
ragazza che ha 18 anni ap-
pare pienamente guarita.
F. C., Napoli
MAGGIO 2000 /JS

5.7 Page 47

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Maria Antonia Chinello,
pubblicista, incaricata della redazione
delle news nell'ambito
della Comunicazione Sociale
delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Consigliere di redazione del BS.
L'abbiamo intervistata a proposito
del convegno "Media territorio
dei giovani?" organizzato
dall'Università salesiana.
Allora, sr. Maria Antonia, i media sono o no il territorio dei
giovani?
Lo sono eccome! A loro rischio e pericolo. Il rischio è che, som-
mersi da offerte, inviti, stimoli che in mìsura sempre più ampia piovo-
no dal pianeta media, si ammalino di ... "asfissia" da informazione.
E ci sono rimedi?
Gli stessi giovani hanno trovato vie di fuga. Ad esempio la musica.
Per loro è diventata così importante, significativa e necessaria che -
lo affe1ma il prof. Presem - la sperimentano om1ai come "casa" da
abitare, clima da respirare. La musica è la grande alternativa.
Solo la musica? Che ne dici della stampa cosiddetta "gio -
vanile"?
Costituisce forse un'altra via di fuga. È un universo sommerso -
si è affermato nel convegno - poco conosciuto da educatori e geni-
tori, ma affollatissimo di prodotti d'ogni genere che toccano tutti
gli argomenti, a volte con disarmante superficialità, a volte con ri-
cercata malizia ... E, purtroppo, spesso costituiscono l' unica fonte
d'info1mazione su "certi argomenti", dal momento che famiglia e
scuola latitano al riguardo.
I risultati?
Non belli, purtroppo. I ragazzi sono ormai diventati un mezzo
nelle mani dei pubblicitari per stimolarne gli appetiti consumistici.
I pubblicitari fanno un gioco sottile e pericoloso: trasfo1mano lo
spot in una bella fiaba e voilà... il pasticcio è fatto, può iniziare la
grande caccia in cui le prede sono, ahimè, bambini e ragazzi!
Insomma il problema, è davvero un grande problema ...
.. . Tanto che questa intervista non è davvero sufficiente per farlo
capire ... Perciò, se me ne darà l'opportunità, ne scriverò più a
lungo sul BS ...
Promesso! A presto!
FOCUS
LE CAMPANE
DISHESHAN
31 dicembre ultima sera del-
l'anno e del secolo . .. Centi-
naia di giovani di Shangai si
sono riversati su lla collina di
Sheshan per festegg iare. Non
erano cristiani, e l'idea è stata
così poco programmata che
mancava anche il solito schie-
ramento di polizia che accom-
pagna ogni raduno di giovani
in numero superiore a tre! I
chierici del seminario hanno
organizzato una straordinaria
veg li a di preghiera al solo lu-
me delle candele, con canti e
parole che hanno toccato i cuo-
ri ai pagani. Poi a mezzanotte
tutti a suonare la grande cam-
pana della basilica di Maria
Ausiliatrice. Uno alla volta, tut-
ti i giovani si sono alternati a
dare un tiro alla grossa fune di
cui non si vedeva la fine ma si
sentiva l'effetto. Il progetto era
di dare duemila colpi ... ma chi
li ha contati? E poi perché non
dare a tutti i Cinesi - in fo ndo
poco più che un miliardo! - la
possibilità di aggrapparsi per
un momento alla corda di
Maria Ausiliatrice? C'è chi di-
ce che la Madonna l'avesse det-
to (quant'è fervida e bella l'im-
maginazione di chi vorrebbe
un miracolo!): "Prima della fi-
ne del millennio anche i nipo-
tini di Mao suoneranno le mie
campane!
M.F.
IJS MAGGIO 2000

5.8 Page 48

▲back to top
TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
..
MONDO
di Ferdinando Colombo
La bomba del debito dei paesi poveri .
::o::i
~
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Q)
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EDUCAZIONE
-
di Giancarlo Manieri
I
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Un principe educatore.
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eu
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'6
o
U)
"u '
E
INSERTO CENTRALE
di Natale Maffioli
La basilica di San Clemente.
MISSIONI
di Lucia Angelini
Ricch ezza latente povertà patente .