Bollettino_Salesiano_200004

Bollettino_Salesiano_200004

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DONNE D'AFRICA

1.2 Page 2

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- IL GRANDE EVENTO
di Juan E. Vecchi
PIRI U
Il L
I
TESTIMONI
I
/'
i
DELL'AMORE
Amore, amore! Le canzoni, i film, per non parlare delle
telenovelas, ci ricordano quanto conti l'amore nella nostra vita.
C hi ha qual-
che espe-
rienza sa pe -
rò che ad a-
mare s'impa-
ra: più che
un sussulto
del cuore ,
è una me-
ta che si rag-
giunge col lavoro. Anche ad
essere amato s'impara: bisogna
saper ricevere, essere grato, ricam-
biare . Per questo dell 'amore ab-
bondano "i falsi ", le contraffazioni:
l'egoismo possessivo, il godimento
fugace , il gioco erotico , lo sfrutta-
mento della fiducia, la seduzione.
Le parole delle nostre lingue distin-
guono i diversi tipi di amore : l'eros
riguarda il desiderio e il piacere ; il
suffisso " filia", l'affetto e la prefe -
renza. Adoperiamo anche agape
per incontro , amicizia e condivisio-
ne. A complicare e perfezionare la
visione delle cose viene il linguag-
gio "cristiano " con la parola carità:
un amore completo che vuole il be-
ne dell 'altro e si estende oltre il vi-
sibile, una grazia che ha la sua
sorgente in Dio e che ci rende ca-
paci di sentire il suo amore, di ri-
cambiarlo e di amare tutte le perso-
ne e le cose col suo stesso amore.
Questo proposito plasmò la sua
personalità di santo . Per parlare
della carità di Don Bosco bisogna
fare una passeggiata attraverso la
sua vita personale e le sue opere, i
suoi rapporti con Dio e con i giova-
ni, le sue fondazioni e i contatti con
persone di ogni tipo.
Non solo tutto ciò scaturiva da un
amore potente , ma tutto veniva
realizzato secondo le modalità che
la carità suggerisce . Anche per Lui
risultò vero l'inno di san Paolo: "Se
parlassi tutte le lingue ... se facessi
dei miracoli .. . se dessi tutte le mie
sostanze, ma non avessi carità non
sono nulla" (cfr. 1 Cor. 13).
La pratica della bontà come
manifestazione della carità trac-
ciò in lui lineamenti caratte-
'
ristici . Il primo fu la capacità di avvi-
cinamento, accoglienza e compren-
sione delle persone . Ciò affasci-
nava i ragazzi, perché sovente ven-
gono trascurati dagli adulti . Per
ascoltare uno di loro, Don Bosco
una volta perse il treno . Ma lo si
scorgeva ugualmente nelle udienze
e persino nei viaggi , per strada.
L'affetto intenso e personale diven-
ne la sua forma abituale di rappor-
to ; mai formale , burocratico, ammi-
nistrativo; sempre vicino e avvol-
gente la persona in un'atmosfera di
stima.
Legato a questo c'era la capa-
cità di amicizia. Quan-
te e diverse ne ebbe
sin dai primi anni
della vita, nella gio-
Don Bosco, nella sua prima
Messa, fece un proposito: "La ca-
rità e la dolcezza di San Francesco
di Sales mi guidino in ogni cosa".
Accanto alla carità mise la dolcez-
za. Non è trascurabile questo det-
taglio. La bontà sarà la manifesta-
zione più spiccata della sua carità,
elevata a principio pedagogico. -
APRILE 2000 BS
Le infinite sfumature dell'amore...

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vinezza e nell'età matura! La gioia
di condividere , di stare e lavorare
assieme è una caratteristica del
suo temperamento. Amico del fra-
tello Giuseppe, con il quale spartì
trattenimenti e confidenze, amico
dei ragazzi della borgata, per i qua-
li raccontava storie e preparava
trattenimenti ; amico dei compagni
di scuola con i quali fondò la socie-
della allegria, amico del collega
Como/lo, con cui stabilì un patto ol-
tre la morte; amico di ragazzi ebrei
discriminati ; e, più tardi , di ecclesia-
stici, scrittori, politici al potere , de-
stituiti o perseguitati. Quanto ba-
dasse all 'amicizia lo lascerà docu-
mentato in una serie di raccoman-
dazioni di questo tenore : "Tutti
quelli con cui parli diventino i tuoi
amici ".
I
g
April e 2000
Anno CXX IV
Num ero 4
In copertina: la Chi esa
non plaude all a legge
sulla parità scolasti ca che
considera insufficiente
a soddi sfare le giu ste
ri vendi caz ion i di tanti
operatori delle " private"
che svo lgono un servizio
" non riconosciuto" .
/Foto : Santo Cieco)
Mensil e di inform az ione
e cultura reli giosa ed ito
dall a Congregaz ione Sal esiana
di Sa n Giova nni Bosco
- ATTUALITÀ
12 Pellegrinaggio attraverso le pellicole
di Fabio Sandroni
- CHIESA
16 Un secolo di martiri
di Silvano Stracca
- MISSIONI
18 Vivere la tragedia
___r
CENTRALE
23 Santa Croce in Gerusalemme
- FMA
28 Donne d'Africa
di Ferdinando Colombo
di Natale Maffioli
di Maria Antonia Chine/lo
- ONLINE
32 Scuola pubblica o di Stato?
di Bruno Bordignon
... senza carità sono nulla.
Aggiungiamo la compassione o la
tenerezza: quel sentimento che il
Vangelo attribuisce a Gesù che si
commuove di fronte alle folle affa-
mate, a una madre che piange: un
cuore incapace di passare indiffe-
rente di fronte alle sofferenze. Egli
stesso racconta le reazioni che pro-
vava di fronte ai ragazzi del carce-
re , della strada, dei cantieri .
Abbiamo condannato la vio-
lenza dei sistemi totalitari . Voglia-
mo portare davanti ai tribunali i cri-
minali di guerra. Nel frattempo tutti
rilevano l'estendersi della violenza
spicciola, privata. Il fenomeno inve-
ste i giovani: i forti , i bulli, i "nonni"
dilagano nelle scuole. Bontà, ri-
guardo, accoglienza, stima sono in-
dispensabili per rendere più umane
le nostre società e i nostri quartieri.
Don Bosco convoca la sua famiglia
ad intraprendere coraggiosamente
opere; ma anche ad essere , nel
quotidiano, segno di quella umanità
che si è manifestata in Cristo.
- RUBRICHE
2 Il Rettor Maggiore - 4 Il punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel mondo
- 11 Zoom - 14 Osservatorio - 15 Prima Pagina - 21 Lettera ai giovani - 22 Box
- 27 Il doctor /. - 30 Libri - 34 Come Don Bosco - 36 Carta di Comunione - 37 Laetare
et benefacere... - 38 Giubileo - 40 I nostri morti - 41 // Mese - 42 I nostri Santi
- 43 M. D. Mazzarello a fumetti - 46 Solidarietà - 47 In primo piano/ Focus
Redazione : Maria Antonia Chine/lo -
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
- Natale Maffioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Collaboratori: Teresio Bosco - Angelo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti -
Bruno Ferrere - Sergio Giordani - Bruna Grassini
Jean-François Meu rs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffusione: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione : EDIBIT - Torino
Stampa : MEDIAG RAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
Fotoreporter: Santo Cieco - Cipriano De Marie -
Guerrino Pera - Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tronca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
parte del prossimo numero.
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a questo indirizzo: www.sdb.org
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Il BS esce nel mondo in oltre 50 edizioni nazionali e in
24 lingue diverse (tiratura annua oltre 10 milioni di copie)
in : Antille (Santo Domingo) - Argentina - Australia -
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intestato a Direzione Generale
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Opere Don Bosco, Roma.
BS APRILE 2000

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di Carlo Di Cieco
LA FATICA DI RISORGERE
Nella prima Pasqua del secolo che comincia col numero 2,
si deve constatare che risorgere costa fatica: la vita e la morte
continuano il loro secolare duello sulla pelle di uomini e donne.
N eppure i giovani riescono
a sottrarsi a questo scontro
epico. Anzi , ne sono
doppiamente vittime specialmente
quando accade loro di giocare
al ruolo di carnefici straccioni.
Nei primi quattro mesi dell'anno
le cronache quotidiane ci hanno
sbattuto in faccia storie violente
di morti e crudeltà patite
o inflitte da raga;;;zi.
Fin da gennaio. E rimasta
emblematica la sciagura
dei 5 ragazzi (13-15 anni) finiti
contro un muro con l'auto rubata.
Con due morti bruciati e tre ridotti
in fin di vita. Sembrava un episodio.
Ma che si è ripetuto. Come si sono
moltiplicati nei quartieri popolari
delle grandi città rapine e sfregi .
Ci hanno anche raccontato di due
minorenni davvero cinici: tre rapine
a mano armata in due giorni
e poi l'arresto mentre, di notte,
si vedevano la cassetta di "Arancia
meccanica". Un film sulla fabbrica
della violenza sociale preso
a modello di violenza urbana.
Quando questi ragazzi passano
le porte del carcere , i benpensanti
si sentono appagati e rasserenati ,
giustizia è fatta e il male estirpato
e rimosso . In realtà le radici
del male sono altrove. Non sono
i giovani la causa del disagio.
La commissione infanzia
della Camera ha preso in esame
il fenomeno delle baby gang .
Secondo gli esperti questi ragazzi
"hanno una ridottissima capacità
di elaborazione di pensiero ,
fanno prevalere l'estemporaneità
dei comportamenti , dimostrando
così una scarsa valutazione delle
conseguenze dei loro gesti". Oppure
che dietro tutto "emerge sempre
di più una cultura dell 'apparenza".
Ma proprio in questo sta
il paradosso : piaccia o no questi
giovani violenti non si sono
autoprodotti e nel momento in cui
armano la loro mano per nuocere,
mettono a nudo il risultato
di un processo distruttivo che
li ha ghermiti , logorando in forma
progressiva le loro riserve positive .
La società si accorge
platealmente di loro quando
il processo negativo esplode
e li reprime perché rappresentano
oggettivamente un pericolo .
Tutti i grandi progetti di recupero del
disagio attirano consensi e risorse
di tanti volenterosi. Ed è una fortuna
sociale che così avvenga. Ma poi
si lasciano strutturalmente inalterate
le cause che portano alla devianza.
E col tempo non sarà più possibile
l'azione di ricupero in un sistema
che produce disagio quale
condizione di normalità.
Per i cristiani potrebbe diventare
sempre più imbarazzante celebrare
l'annuale festa di Pasqua, sapendo
che un numero sempre maggiore
di persone deboli come i giovani ,
sono state costrette a restare
nel venerdì santo , il giorno in cui ,
come per Cristo, nessuno ti
riconosce e tutti ti mettono in croce.
Ma la Pasqua non può restare
una festa di pochi. E spesso
a prendervi la parola sono gli stessi
che tengono altri segregati
nel dolore del venerdì santo.
Una volta, rubando stralci
di confidenze tra due ragazze
in metropolitana che commentavano
"Visitors" visto in tv, ho sentito una
di loro dire con tutta naturalezza
che lei si sentiva immedesimata
nelle lucertole di quel racconto.
E ne provava piacere, potendo
essere qualcosa di diverso dalla sua
quotidianità. Non mi sembravano
ragazze di ceto popolare :
il portafoglio non garantisce in forma
automatica la riuscita nel trovare il
senso della propria vita. Per fortuna.
Con l'avvio del Duemila,
i problemi della vita nel mondo non
si sono risolti come d'incanto.
Le fate non hanno accompagnato
la fine del novecento. Rimboccarsi
le maniche è ancora una dura
necessità e i conti aperti negli anni
andati sono che aspettano
di essere chiusi. Pasqua bilancia
l'appiattimento nell'indifferenza,
pungolando per il cambiamento
che può avvenire solo andando
a capire il perché del venerdì santo
della vita che tiene in ceppi
anche tanti giovani.
APRILE 2000 /JS

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~
1IEREA
culto sono la traduzione uma-
na di questa idea di vina . Un
vero cristiano, cara Roberta,
è un uomo, e come tale è più
debo le che fo rte. La religione
non è l'ostello delle persone
debo li , ma la casa degli uo-
mini. di rutti gli uomini. Non
so più chi l'abbia scritto , ma
da qualche parte l'ho letto ed
è cosa da riflettere: "Di reli -
gione ne abbiamo a sufficien-
za per odiarci l'un l'a ltro, ma
non abbastanza per amarci
l'un /"altro " .
l'!tosE INDIMOSTRA-
,.E PERSONE O I D1- di speranza: la speranza non ~BILI. Voi preti insegna-
~PINTI? Sono rimasto muore, l'uomo è più grande te cose indimostrab ili qui ndi
indignato, quando ho sentito delle disgrazie, la fe de vince raz ionalmente incred ibili cioè
ne i TG che ne lle zone terre- la dispera zione, la triste2za è contro la ragione. La mia
motate i lavori d i restauro per assorbita da lla gioia , la men- menta lità sc ien tifi ca ma an-
riportare a nuovo i capo lavori zogna annullata dalla verità.. che la mia raziona li tà fil osofi -
di G iotto e Ci mabue sono stati E tuttavia il problema delle ca si ribe ll ano . . . mi suggeri -
completati a tempo di record, famiglie senza casa resta un scono, per esempio, l' impos-
mentre le persone, che valgo- problema. Ciò che penso è sibilità spaziale dell'a l di là,
no mo lto di più , sono ancora che , se non avessero restau- un dove che ha tutti i caratteri
ne i container. Penso che san rato i dipinti , non è che in de ll'assurd o.
Francesco sarebbe rimasto più compenso avrehbero rico-
contento se le opere a lui de- struito le case: moira proba-
Emidio , studente, Napoli
dicate si fos sero perse a favo- bilmente le case sarebbero ri- Caro Emidio studente, non
re de i terremotati persone. maste come sono e i dipinti lasciarti sopraffare dalla ra -
Dov la premura che la Chie- perduti . Amara considerazio- zionalità umana che, proprio
sa e lo stato devono avere per ne, lo so, ma non credo sia perché umana , non è né illi-
gli indi genti ?
molto distante dalla probabi- mitata né onnisciente. Le que-
le verità deifarti .
Argentino, Avola
stioni sulla f ede sono per I' ap-
punto questioni di fede , non
Caro signore, sono in diffi-
di testa, né di cuore , quindi
'1:J coltà a risponderle. Ma ci f'l1N ATTO DI C0- fuori portata del sistema del-
provo, dicendole che dei ca-
RAGGIO? Caro "pa- la tua razionalità e comunque
polavori come quelli di Assisi dre" , non sarebbe un bell 'atto non contro la ragione, come
non sono solo dipinti appicci- d i coragg io che la Ch iesa tu dici. Studi f isica. Bene. Nel
cati su un muro , ma l' espres- abortisse finalm ente dal suo campo della fisica, come sai
sione più alta della passione, grembo i fig li indegn i. Un molto meglio di me, esiste la
del/' intelligenza , della creati- vero cri stiano è un forte non legge einsteiniana della con-
vità , della fede del genio u- un debole ...
servazione della materia e del-
mano... Aver recuperato quei
capolavori è aver recuperato
Roherta , Ancona
/' energia . Tu mi spieghi che il
cerino che si consuma in real-
delle emozioni che aiutano a Cara ''.figlia " , una chiesa che tà non si consuma ma si tra-
vivere, dei m.essaggi che edu- cacciasse i peccatori , a parte sforma (nel caso specifico in
cano, delle scene che inse- che.. . rimarrebbe senza nes- calore), e Fido, il vecchio cane
gnano... dei colori che appa- suno, né preti, né f edeli (fo rse che seppelliamo dopo una o-
gano mente, cuore e intelli- anche senza lei!) , sarebbe co- nesta vita di fedeltà. si re-im-
genza. C' è tutto un mondo in me un ospedale che accertas- pasta nella terra e /afeconda,
quei dipinti che aiutano a vi- se soltanto persone sane. La e le parole che diciamo e i
vere meglio, sublimano , cate- Chiesa è fatta per i peccatori, gesti che facciamo continua-
chizzano ... L'aver restaurato cioè per tutti gli uomini. E no a riverberare. . per sempre.
gli affreschi di Assisi per la questo ti basti. In questo sen- Nulla di noi scompare de.fini-
Chiesa è aver riaperto il mes- so la religione è una s rande 1ii1ame11.te. Allora, ti domando,
saggio, il libro del vangelo, la idea , non per niente è un'idea perché mai dovrebbe proprio
f ede difì"011/e al popolo , e per divina. Chiese, sinagoghe, mo- sparire la parte migliore: le
lo stato è averf"atto un atto di schee, templi, capanne della virtiì, le gesta spirituali , la
audacia e nello stesso tempo preghiera, pagode , lu oghi di nostra so_fferta scelta tra ve-
rirà e men:::ogna , tra libertà e
poiere... Che cosa osta a cre-
dere che esista anche la legge
della conservazione dell'ener-
gia spirituale, cioè dell'ani-
ma? Perché mai la legge di
conserva:ione non può ope-
rare nel/' elemento spirituale
1a1110 quanto opera nel/' ele-
mento .fisico? "Nulla si crea e
nulla si distrugge" . Ebhene,
questa legge che conserva per
sempre la materia e le azioni
concrete , conserva anche le
scelte , le virt1.ì, ecc. Siamo im-
mortali, caro Emidio, le cose
che fac ciamo, anche quelle
interiori - perché no? - ci so-
pravvil'ono. Ogn i l'Olla che
melfo in moto qualcosa, nel
mondo fisico come in quello
dello spirito, non si f erma
più. Sta precisamente qui la
grandezza del/' uomo. È scioc-
co pensare che la vita abbia
un senso e la morte no.
In secondo lu ogo tu prova a
pensare ali' al di là 11011 in
termini spaziali , ma tempora-
li: non siamo in un altro lu o-
go ma in un altro tempo, e,
meglio ancora , in un altro
"stato". E, in base alla famo -
sa legge di prima. se è vero
che quando agito un braccio
metto in moro un 'energia de -
stinata a lasciare per sempre
APPELLI
Cerco nuo vi am ici. Se cre-
di in Di o, e non hai paura
d i un paio di stampe lle,
scrivimi! Sono Cupini Bar-
bara, Via XX Settembre,
30 - 03100 Frosinone.
M i uni sco anch ' io all a lu n-
ga schiera di appassionati
di "santini " o imm aginette
sacre di tutt i i tipi . Promet-
to ve locità negli scambi.
Renzo Fabb ri, Via Doz-
za, 15 - 40014 Crevalcore
(BO) .
Desiderere i molto corri-
spondere con artisti stra-
nieri , madre lingua, in in-
g lese (americano), fra nce-
se, tedesco, spagnolo. A-
meclura Elisabetta, Via
Mazzini, 1 - 37067 Valeg-
gio sul Mincio (VR) .
APRILE 2000 BS

1.7 Page 7

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Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
nute in reda zione. Ce ne
scusiamo. Provvederemo a
un.a traccia di sé, è tanto as-
surdo pensare che quando com-
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
coltivarli nella speranza che
altri se ne innamorino . Egra-
pio un atto di carità, quando
zie per questa sua splendida
pratico un.a virtù io metta in Lei questi momenti sarebbe testimonianza di fede e questo
moto qualcosa che non si fer- costrella a viverli .. da zitel- magnif"ico augurio lanciato al
m erà più? Questo vuole an- la , pur essendo sposata. Il mondo .
che dire che devo pensarci due problema piiì grande è che da
volte prima di commettere quando sarà sposata si ritro-
Oi!1;:~ !!i~i~~~ n!: qualche sciocchezza, perché verà in realtà senza marito
gli effetti di quella azione in- per quanto rigua rda i suoi bi-
5
1
quinerebbero l'aria per sem-
pre! Pensaci. Ciao.
00 CATTOLICA, IL FI-
DANZATO NO! Caro
pad re, io sono cattolica e an-
che praticante, il m io fida nza-
to no. Il parroco è mo lto preoc-
cupato e vorrebbe che lo la-
sc iassi, ma io lo amo. Ma per-
ché c iasc un o d i no i due non
può vivere la sua re li gione?
C he c 'entra l' amore? Se la re-
lig ione m i separa allora ri-
nuncio a ll a re ligione.
Agnese, Potenza
Signorina, io per certi versi
condivido qualche preoccu-
pazione del suo parroco, cm-
che se non mi sento di dirle di
lasciare il fidan zato, perché,
come lei qff"erma , lascerebbe
la religione piuttosto che il
suo amore: al cuore non si
comanda. Ma la cosa merita
qualche considerazione. Pri-
mo. Lei dice di essere dispo-
sta a rinunciare alla sua reli-
sogni religiosi , non potrà u-
sare un comune linguaggio ,
non avrà a fianco il su.o uomo
durante le celebrazioni comu-
nitarie, nelle feste religiose
della famiglia . .. e sarà co-
stretta a non pochi con.fi·onti,
e, Dio non voglia, a scontri
quando si tral!erà di imparti-
re un'educazione religiosa ai
figli! Terzo . Sarele divisi pro-
prio di _fi-onte agli eventi più
importanti della vita: la na-
scita, la morte, il matrimonio,
la festa . Quale risposta reli-
giosa darà allora ? Quale
idioma userà coi suoi figli ?
Di quale "al di là" parlerà
loro? A quali compromessi
scenderà? Il sincretismo reli-
gioso non ha mai resistito
alla prova del tempo né a
quella della ragione. Ovvio :
se ha trovato soluzione a tutto
questo, e lui è d'accordo, nul-
la osta al vostro matrimonio.
Questa mia risposta non è un
in vito a separarvi, ma un' e-
sortazione a pensare bene a
quello che fa/ e.
tato che razza d i program m i
trasmette il primo cana le
de ll a TV a lle IO di mattina?
Mi sono imbattuta in "Tag lia
che scotta", e m io fig lio, 7 an-
ni, era con me. Mi sono ver-
gognata per lui . 1:-lo te lefonato
protestando, perché so che
qu e ll'orari o rientra ne lle fasce
tute late, in cui c i dovrebbero
ri sparmiare certe porcheri e.
Sa, ero proprio incavo lata ed
è stata una te lefonata burra-
scosa perché ero inviperita :
non so q uante ne ho dette. Mi
hanno risposto con un laco ni -
co provvederemo. Po i il se-
condo tem po non è stato tra-
smesso, m i hann o detto: io
avevo ch iuso tra g li stri lli di
m io fig lio, a l quale tentavo di
ri spondere che la cacca la si
fa al gabinetto e non la si
deve vedere in TV .
Lilia , Ravenna
Gentile signora , la triste , tri-
stissima verità è che alcuni
signori non si interessano
molto di moralità (che non
gione. Lui sarebbe çlisposto a
hanno) , ma di soldi (di cui so-
fa re altrettanto? (E una do-
no sempre affamati), e questi
c.,J'to. manda da "par condicio" non r.MORE MAIUSCO- li .fanno sulla dabbenaggine
le pare?) . Da quel che scrive
Caro direttore, [... ] della gente, sfrurrando gli istin-
nella su.a lunga lei/era, taglia- siamo nel 2000, l'anno del ti primordiali di essa. E ma-
ta per ovvie ragioni di spazio, grande G iu bileo e perciò anno gari ti vengono a dire che è
ho l'impressione che di una di g iubilo. Vo rrei che proprio arte. Anch'io ovviamente ho
rinuncia di lui non se ne può tutti sentissero questo evento molti dubbi sul crescere i_figli
proprio parlare, "convinto come una graz ia straordinaria con questa "arte", ma tani' è:
com'è delle su.e buone ragio- da non lasciar passare invano. né lei né io abbiamo in mano
n.i I". Quindi, devo pensare, Vorrei . . . che mi si ri empisse le leve del potere e anche se
lei non è altrettanto convinta il cuore di Amore maiusco lo le avessimo saremmo bersa-
delle sue. Secondo. Vivere la per amare tutti, davvero tutti a gliati come "retrogradi" a dir
religione in modo-privato, an- cominciare da que lli che mi poco, o re visionisti, o vatte-
che se molti lo credono possi- pestano i pied i...
lappesca! Salvo poi urlare al-
bile, in realtà ha poco senso.
La religione riunisce la co-
Agnese, Rovelli
lo scandalo (e la TV è in pri-
ma fila in questi casi), quan-
munità, attraverso la quale Gentile signora Agnese, ha- do succedono certi fatta cci
s'impara a dare un senso al sterebbero poche migliaia cli legati proprio a quanto la TV
mondo , a diventare "uman i" , persone che avessero questi ci propina e ci scappa il soli-
a dare speranza di avveni- suoi sentimenti e li me/lessero to immondezzaio . In quei casi
re.. .. E riunisce la genie nella in pratica e, ne sono sicuro, di colpo mamma Rai diventa
condivisione dei più alti mo- avremmo un mondo ribaltato moralista . E così ci fanno con-
menti della vita di ciascuno. come una ca lze/la . Continui a /enti.. . con quel che segue!
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail : biesse@sdb.org
IJS APRILE 2000

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0NtTAUA . _N_E_L_M_O_N_D_O_ _ __ __ _ _ _ __
BENEDIKTBEUERN,
GERMANIA
LOTTA ALLE NUOVE
POVERTÀ
[n Europa sono emerse nuove
forme di povertà e disagio
giovani le. Si è sentita perciò
la necess ità di un incontro per
un 'azione sistematica di ri-
ness ione, di formazione e di
coordinamento in rete tra le
I l diverse istituzioni e comunità
salesiane che operano nel
campo dell 'emarginazione.
72 rappresentanti di 14 paesi
si sono riuniti a Benedikt-
beuern in Germ ani a dal 4
all '8 gennaio per un semina-
rio intitolato appunto " Lotta
alle nuove povertà e all 'esclu-
sione soc iale dei giovan i in
Europa". Il Movimento Don
Bosco, sottolineando la prio-
rità della co ll aborazione e di
un rapporto, organi zzato e
non più casuale, con altri or-
ganismi civili ed ecc les iali , ha
posto l 'accento sull ' importan-
za dell ' inserimento dei giova-
ni in un ambiente di fam igli a,
dove poter ri strutturare e rior-
dinare la propri a vita e su
quanto l 'educazione, fondata
su un atteggiamento cli fidu -
cia nelle ri sorse positi ve del
giovane, possa essere il primo
spazio di prevenzione.
TEATRO
AL COLLEGIO
DON BOSCO
"Nell 'educazione dei giovani
sono molto utili il teatro e le
recite, perché questo è anche
un mezzo per imparare a de-
clamare e a leggere con senso.
Pertanto io intendo che i tea-
trini abbiano questo per base :
divertire e istruire". Questo
pensi ero di Don Bosco è stato
seguito alla lettera dalla scuo-
la medi a " Don Bosco" di Por-
SIVIGLIA, SPAGNA
CONGRESSO
INTERNAZIONALE
Siviglia ha raccolto, dal 27 al
29 di cembre 1999, 850 parte-
cipanti provenienti da 26 na-
zioni, per il congresso inter-
nazional e cli Maria Ausili atri -
ce. G nel 1973 la cap itale
anda lusa aveva ospitato il I 0
Congresso Naz ionale, germ e
dei success ivi incontri. In
questa occasione il tema di-
scusso è stato " M aria, la Ma-
dre del Redentore, A usili atri -
ce del terzo millennio". L ' ar-
gomento è stato approfondito
in relazioni, seminari e gruppi
di lavoro che hanno perm esso
rifl ess ioni e conclu sioni vali -
de per tutta la famig lia sale-
siana. Le prospettive di impe-
gno per il nuovo millennio
clenone, che ha dato vita al
" Gruppo teatro", guidato dal
salesiano Silvano Gianduzzo.
Sketch , canti, burattini hanno
fatto parte del programma of-
ferto dalla compagn ia come
" trattenimento natali zio". E
molteplici sono durante l 'an-
no gl i incontri e le rec ite che
ri scuotono grand e apprezza-
mento e rall egrano gli alunni
delle scuole pubbliche della
città. Il teatro è anche un 'oc-
cas ione per visitare le struttu-
re del complesso sales iano, e
conoscere in maniera più ap-
profondita lo spirito che ani-
ma ques ta scuola.
emerse sono soprattutto I'es-
sere "ferm ento di com uni o-
ne", fare della propria fam i-
gli a il luogo di dialogo e di
aiuto, accogli ere la predile-
zione di Don Bosco per i gio-
vani , evangeli zzare e infine
vivere come M aria l ' ob-
bedienza dell a fede.
Gianni Ghiglione, già auto-
re di altri simili preziosi bre-
vissimi contributi educativi ,
presenta ora questo "Mis-
sione 2000". In 46 paginet-
te , egli delinea il percorso
dell 'oratorio di Don Bosco
dalla casa dei Becchi (i pri-
missimi oratoriani sono
proprio i contadinelli suoi
compagni) , a Chieri , dove
egli si era recato per stu-
diare, a Torino , dove, gio-
vane prete , iniziò il suo o-
ratorio peregrinante con un
gruppo di giovanetti , di
domenica in domenica più
numeroso; infine, a Valdoc-
co , dove trovò sistemazio-
ne definitiva, e l'oratorio di-
venne "Casa che accoglie,
parrocchia che evangeliz-
za, scuola che avvia alla vi-
ta, cortile per incontrarsi e
fare amicizia".
A conclusione l'autore sug-
gerisce spunti educativi per
fare in modo che l'oratorio
non rimanga solo memoria,
per quanto gloriosa, del pas-
sato , ma diventi sempre
più impegno serio e rinno-
vato per il futuro .
C'<JNGR ESO 1NTER NACIONAL
' Jlltl/U;J 1-IUXILIADORA
APRILE 2000 BS

1.9 Page 9

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Anno Giubilare 4
BRESCIA, ITALIA
ONORE AL MERITO
Un premio de lla bontà per il
1999 è stato consegnato a
Bresc ia a Valerio Manieri , se-
gretari o de ll ' Assoc iazione
"Carl o Marchini - O nlus" per
ie opere sales iane a favo re de i
bambini poveri de l Brasile.
Da otto anni l'associazione,
nata sull 'onda emotiva dell a
scomparsa de l giovane Carlo
Marchini , annegato ne l Rio
Negro ne l 1992, è cresciuta
grazie alla passione di Manie-
ri e di quanti hanno creato il
fil o delle adozioni a distanza.
Scuole, oratori , mense, labo-
ratori , as ili , una catena di
strutture e di solidari età è stata
messa in piedi per togliere i
disperati delle favelas dalla
loro mi seria. Ed è grazie a
Valeri o Manieri , attento arn-
ministratore, che un bilancio
annuo che si aggira intorno ai
sei/settecento milioni ri esce a
portare cibo, istru zione, libri a
tremil a " meninos de rua" che
trovano miss ionari e suore sa-
lesiane pronti ad accoglierli.
ITAPEVI, BRASILE
RISCATTO
DEI POVERI
A ltapevi, qualche chil ometro
da Sao Paulo del Bras ile, la
comunità de lle Fi g lie di Ma-
ri a Ausiliatrice ha creato un
centro "Il Recanto da Cruz
Gra nde", che offre occas ioni
cultu ra li e d i svago per g iova-
ni , adolescenti e bambini . l ta-
pevi è una città dormitorio,
abitata da ge nte emigrata per
fa me da l Nordest. Non offre
possibilità di lavoro e i suoi
abitanti g ravitano per ciò su
Sao Paulo, che dista 36 chilo-
metri . Il Recanto accoglie
quotidi anamente c irca 180 ra-
gazzi e si propone come per-
corso educativo la cresc ita so-
ci ale e morale dei suoi fre-
quentatori , attraverso la loro
alfabeti zzazione e fo rm azione
profess ionale. Ore di prepara-
zione scolastica e tempo per
la colti vazione de lla terra e
l' allevamento di anim ali si a l-
tern ano equamente. Così a
tutti spetta anche una parte
de l racco lto, che diviene ino l-
tre una piccola fo nte di so-
stentamento per la fa mi gli a.
POSTE V ATICANE
12000. Sulla busta commemorativa delle Poste Vaticane
è bene in vista l'annullo che ritrae Giovanni Paolo Il
inginocchiato davanti alla Porta Santa, dopo averla
aperta, in occasione dell'anno Santo
della Redenzione 1983, da lui stesso proclamato.
UN GIUBILEO PER IL lii MILLENNIO
Preparato da un triduo di tre anni, atteso più di ogni
altro nella storia , forse per le troppe leggende e/o pseu-
doprofezie attorno all'anno 2000 , prenotato dalla cifra da
business dei primati di quasi 30 milioni di persone, celebra-
to con altrettanta solennità anche nella Terra di Gesù e in
tutte le chiese del mondo è, questo Giubileo che introduce
al lii Millennio della storia cristiana, l'evento degli eventi.
Il Papa stesso ha voluto aprire le porte sante delle
quattro basiliche maggiori. Così il 24 dicembre con
una cerimonia del tutto nuova, seguita in mondovisione
da un numero incalcolabile di persone nei cinque conti-
nenti, ha inaugurato il più atteso di tutti i Giubilei. Il 31 di-
cembre poi Egli ha salutato 5000 Pueri Cantores venuti
a Roma per il Giubileo dei bambini e il loro congresso in-
ternazionale. La veglia di fine anno ha riempito all'invero-
simile Piazza San Pietro soprattutto di giovani e il giorno
dopo, il primo vero grande appuntamento giubilare, il
GIUBILEO DEI BAMBINI , ha visto la partecipazione en-
tusiasta di 150 mila persone tra bambini e genitori.
Significativa la presenza in piazza di 1O bambini/solda-
to della Sierra Leone , riscattati al prezzo di 200 mila lire
l'uno dal vescovo Biguzzi. Giuliana, la più piccina, aveva
solo 7 anni: non sapeva chi fosse Barbie, ma conosceva
anche troppo bene il kalashnikov. Il più grande aveva
solo 14 anni: simbolo delle tragedie infinite di questo se-
colo, il più violento della storia, le cui guerre hanno pro-
vocato un numero incalcolabile di morti.
Roma si presenta vestita a nuovo . Grandi opere sono
state realizzate. Sottopassi, parcheggi , ristrutturazioni via-
rie le hanno dato un volto nuovo, ma soprattutto la ripuli -
tura e la restaurazione di vetuste basiliche, chiese e mo-
numenti che gli insulti del tempo e le ferite dello smog
avevano reso quasi impresentabili, fanno rivivere alla
città gli antichi splendori. San Pietro si presenta finalmente
così come l'anno voluta i grandi architetti Bramante, Mi-
chelangelo , i Sangallo, Peruzzi, Della Porta, Maderno...
Grandi eventi si attendono nel corso di quest'anno di
grazia, che non mancheremo di segnalare.
IJS APRILE 2000

1.10 Page 10

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l00annifa
Nella rubrica "Notizie difamiglia"
del BS dell'aprile 1900, troviamo una colonna
e poco più dedicata al viaggio del Rettor Maggiore
don Rua a Roma per "lucrare il Santo Giubileo".
1l titolo del peu.o è:
IN ITALIA
NEL MONDO
NELLA CAPITALE
DEL MONDO CRISTIANO
m A Roma don Rua si fermò oltre 10 giorni , sia per
poter lucrare i l Santo Giubil eo, come per renders i
conto dello stato delle opere salesiane colà stabili-
te. Con accoglienza degna di lui fu ricev uto primi e-
ramente alla staz ione da don Marenco nostro Pro-
curatore Generale, con vari altri confratelli , e po-
scia al] 'Ospizio de l Sacro C uore da tutti i suoi fig li
e numeros i am ic i de ll 'Opera di Don Bosco[ ...]
Frattanto, impiegati parecchi dì per le vi site all e
quattro Bas ili che, stabili te per l'acq ui sto de ll e sante
Indu lgenze, visitò parecchi nostri generos i benefat-
tori , e fu ad ossequi are vari eminenti ss imi porporati ,
fra cui i cardinali Rampoll a, Parocchi , Cassetta,
ecc. Come seppe dell'arrivo del venerati ss imo Ar-
civescovo di Torino il Card . R ichelmy, andò, come
di dovere, a presentargli i suo i ossequi. li cardinale
lo accolse con que ll a paterna bontà che tanto lo di-
stingue, e, dopo aver discorso di più cose, lo richie-
se se avesse g veduto il Santo Padre.
- Non ho domandato l' udienza, risposeg li don Rua,
perché mi parrebbe indiscrezione disturbare Sua
Santità in questi g iorni occupatissima per i freque nti
pellegr in agg i.
- Venga con me stamane, sogg iunse S. E min. : io c i
vado per l' udi enza e la presenterò a Leone XIII
[ ... ]
Verso le l 2 di que ll o stesso g iorno don Rua era,
dall 'E. mo Card. Riche lmy presentato al regnante
pontefice, il quale lo acco lse con affetto veramente
patern o .
- I Sales iani lavorano, d isse il papa, sono contento
di loro: si vede che lo spirito del Padre Bosco è
passato nei suoi figli.
APRILE 2000 11S
LUWINGU, ZAMBIA
DIVISE PER I CARCERATI
Alcune ragazze del MGS di Milano hanno trascorso un me-
se nella missione salesiana di Luwingu in Zambia. Sono re-
state colpite e turbate dalla grande povertà, dalla fame che
spinge spesso al furto, ma soprattutto da una situazione
carceraria, con cui sono venute a contatto. Prigionieri in
condizioni di sopravvivenza inaccettabili in qualsiasi conte-
sto civile , con il grosso problema della mancanza di cibo .
Unica maniera per procurarselo è coltivare campi. Ma la leg-
ge vieta di lavorare senza la divisa da carcerati , e i prigio-
nieri ne sono sprovvisti . Come poterli aiutare , procurando
loro queste divise e anche gli attrezzi agricoli , per lavorare?
L'iniziativa escogitata è eccezionale! I detenuti hanno reg i-
strato i loro canti. Le ragazze, tornate in Italia ne han no fatto
un cd "Gospel from Luwingu Prison", in vendita oggi. Chiun-
que lo acquisterà potrà aiutare fratelli bisognosi di pane , ma
soprattutto di qualcuno che si interessi di loro.
Per informazioni:
Simone 0347/3091802; Tecla 02/66 102038; Rosa 02/643 1890
CAGUAS,
PUERTO RICO
BARRIADA
MORALES
Le suore sa les iane si sono
vi ste dedicare la copertina e
un intero servi zio da una rivi -
sta loca le. Un ri conosc imento
pubbli co che sprona la comu-
nità a continuare con lena e
zelo l ' opera meritori a verso i
giovani. Le suore condivido-
no in modo speciale la vita
con gli ab itanti dell a Barriada
M ora les, un a delle comunità
più econom icamente svantag-
giate di Caguas. Fin dal loro
arri vo han no disegnato un a
serie di progetti per il tempo
libero con l 'obiettivo dich ia-
rato di strappare i ragazzi da l-
l ' ozio dell a strada. La cate-
ches i, la banda, il coro il tea-
tro, il gioco sono frequentati
da più di cento ragazz i che si
tripli cano quando si aggiun-
gono quelli dei quartieri vi ci-
ni. L a comunità delle FMA
aiuta anche i giovani a trovare
lavoro, a dedicarsi agli studi ,
a regolarizzare la loro situa-
zione matrimoniale.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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"
BANGALORE, INDIA.
Nella parrocchia salesia-
na di Bangalore , in India,
si tiene una scuola serale,
con una materia di inse-
gnamento molto particola-
re: "Educazione alla mon-
dialità". Vengono studiati
popoli con caratteristiche
culturali particolari e a
fine corso gli studenti mo-
strano quanto hanno im-
parato , indossando i co-
stumi delle popolazioni di
cui hanno approfondito le
caratteristiche di vita.
VIA LUCIS.
Una nuova preghiera su
internet: la Via Lucis , la
preghiera della gioia della
resurrezione. Nata all'in-
terno del TR 2000 (testi-
moni della resurrezione del
2000) , gruppo ammesso
a far parte della Famiglia
Salesiana, sarà celebrata
dal Papa come nuova pre-
ghiera giubilare il 16 e il
17 agosto 2000 , in occa-
sione della giornata mon-
diale della gioventù. Sito:
http ://www.vialucis.net
TORONTO, CANADA.
Il lavoro delle 25 Figlie di
Maria Ausiliatrice in Ca-
nada raggiunge i ragazzi
nella scuola pubblica, nei
campi estivi, negli incontri
di spiritualità. In una terra
divenuta zona di emigra-
zione e che nasconde
quindi sacche di povertà,
la difesa della vita è un
tassativo obiettivo pasto-
rale , che si cerca di con -
seguire costituendo grup-
pi di adulti che aiutino nel
difficile lavoro formativo .
MILANO, ITALIA.
Nel corso del co nvegno
annuale degli exa llievi ,
tenuto il 7 novembre 1999
presso l'Istituto S. Ambro-
gio di Milano, è stato com-
memorato il 30° della mor-
te di don Francesco Be-
niamino della Torre. Le re-
lazioni celebrative sono
state tenute da don Fran-
cesco Motto, direttore del-
l'Istituto storico salesiano
di Roma, e da don Bruno
Ravasio, direttore del cen-
tro psicoclinico di Milano.
VENARIA, ITALIA.
L'8 dicembre 1999 è stata
inaugurata a Venaria, alle
porte di Torino, una chie-
sa dedicata alla beata
Gianna Beretta Molla.
Succursale della parroc-
chia di San Lorenzo mar-
tire , affidata ai salesiani ,
questa nuova chiesa è
stata intitolata alla beata
Gianna in quanto modello
contemporaneo di sposa
e madre , esempio per un
nuovo quartiere la cui po-
polazione è costituita so-
prattutto da famiglie gio-
vani.
At.DAN, SIBERIA.
Don Joset T6th ha un o-
ratorio ... "sotto zero!". Ma
la temperatura polare non
riesce a fermare le attivi-
tà. E quando si decide di
tare una passeggiata, non
si rinuncia perché la co-
lonnina scende a - 30° e
oltre . Né si rinuncia al-
l'allegria che caratterizza
ogn i oratorio salesiano
nel mondo e nemmeno
al l'a cca mpag namento
dell 'immancabile chitarra,
le cui corde, pare , reggo-
no a tutte le ingiurie del
freddo ... Si scaldano vi-
brando? O è il calore del
cuore?
BS APRILE 2000

2.2 Page 12

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In due puntate un singolare pellegrinaggio giubilare attraverso
IL VIAGGIO,
LARICERCA
EIL SACRO'''
di Fabio Sandroni
In occasione dell'Anno
Santo formuliamo
una riflessione sul tema
del "viaggio" nel cinema,
da un lato topos
letterario (e quindi
anche cinematografico)
tra quelli più sfruttati,
dall'altro elemento
caratterizzante,
in chiave
di pellegrinaggio,
della tradizione giubilare
cristiana.
APRILE 2000 BS
I I tema del viaggio è sicuramente
parte del patrimonio culturale di
molti popoli e perciò in molti
racconti (e film) troveremo un 'eco,
un 'assonanza, quando non addirittu-
ra una pe1fetta co incidenza, con il
valore che la cultura cristiana attri-
buisce a questa esperienza, ripropo-
sta con forza in questo anno gi ubil a-
re a partire da tutti i campanilj . Ov-
viamente, oltre alle "assonanze", ci
interessano le discordanze, che spes-
so conducono a riflessioni anche più
stimolanti sull 'eterna ricerca del-
l'uomo di attribuire un valore alla
sua es istenza.
LA RICERCA
E L'INCONTRO
La parola "viaggio" evoca molti
signifi cati e aspetti diversi; uno dei
più ricorrenti è quello della ricerca.
Nel cinema a sicerca viene spesso
presentata a due li ve lli. Un livello
molto concreto e im diatamente
percepibile dalla trama ricerca di
qualcosa o qualcuno) serve p eva-
lentemente per rinviare a un livello
più profondo, filosofico e spirituale,
al quale le opere di maggiore spes-
sore sanno approdare. E il caso di
classici di grandi autori , come 2001
Odissea nello Spazio di Stanley Ku-
brick (1968) , di Il settimo sigillo di
Ingmar Bergman (1956), di Fino
alla fin e del mondo di Wim Wen-
ders (1991), di Fitzcarraldo di Wer-
ner Herzog (198 1). Uomini che
viaggiano per inseguire un segnale
di conoscenza, un sogno , un ' utopi a,
il senso della vita e della morte e
che dovranno confron tarsi con la
propria finitezza umana. Al termine
restano le domande, aperte come
una porta sulla sogli a del sacro.
Il viaggio dell'astronave di 2001
porta il protagonista a confrontarsi
prima con la macchina, poi con se
stesso, infine, forse , con Dio, in uno
dei testi più mirabilmente ambigui
ed artistici della storia del cinema. Il
regista, Stanley Kubrick, recente-
mente scomparso, sceglie di usare
dei simboli di f01te impatto evocati-
vo sia per rappresentare in immagi-
ni la presenza di un 'intelligenza su-
periore - indizio di una causa prima
e ultima del percorso umano - che
per rinviare alla ricerca stessa del-
l'uomo portata oltre il tempo e lo
spazio. Simboli che l'autore non
pretende di risolvere in alcun modo,
lasciando int ·re, nella perfetta cir-
cola1ità d 1 meccanismo narrativo,
interrogativi su a s essa pos§ibilità
di cogliere il tra cendente.
Il viaggio del battello di "Fitzcar-
raldo'', invece, appresenta l'inse-
guimento di un s0gno, al quale si
sacrificano tutti i propri sforzi, fino
all'assurdo qòa to onirico trasc ina-
mento della nave a1 di là di una
montagna, in piena gi ungla amazzo-
nica: è forse una forzatura interpre-
tativa, ma sembra di scorgere le
tracce sia del peccato d'orgoglio,
che della voglia d ' infinito che ac-
compagna il viaggio dell ' uomo den-
tro la vita.
Sarà la morte, invece, compagna
di cammino del cavaliere del Setti-

2.3 Page 13

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❖. ..
-
...,,.... t. / ; ', .
- - - - - - - - - - - --rr.#.i1;P!V·-
il cinema: suggerimenti per educatori.
''
,·,
mo Sigillo (film del grande lngmar
Bergman) con la sua incapacità di
fornire risposte definitive al gruppo
di viandanti, con i quali percorre
l'estremo percorso, a suggerire l'im-
menso mistero sul quale si affaccia
l'essere umano giunto alla fine del
suo "viaggio" terreno. Mentre la
Morte non offre risposte esplicite,
però, il racconto allude alla possibi-
lità di vedere oltre ...
E ALTRI ANCORA
Come non citare, ancora, il viag-
gio dell ' angelo protagonista de /I
Cielo sopra Berlino di Wim Wen-
ders (] 987) verso un amore terre-
stre, che lo porterà, al termine di
una macerante crisi sul significato
della contraddittoria condizione u-
mana, a rinunciare a una immorta-
lità algida per conquistare una fini-
tezza fatta anche di sofferenza?
Dello stesso autore è Fino alla fine
del mondo, eccessivo e prolisso, ma
ricco di intuizioni, in cui il viaggio
si svolge in un contesto millenaristi-
co ed è associato a un'altra tematica
ricorrente nel cinema: quella del-
l'occhio e dello sguardo. Il protago-
nista è qui ossessionato dalla ricerca
dello sguardo altrui, punto di vista
sulle cose, e dal rapporto tra visione
e tecnologie. A noi interessa per la
sua capacità di essere un viaggio
che si conclude su domande esisten-
ziali e perché, per certi versi , è
molto simile a quello che ci propo-
PfTfRFONDA · OENNIS
- - IEIElfONOI-OENN~ HOIPEI IERB
HOPP fR-
JAGK
NIGHOLSO
- - WllU.Wil lllABO
I SOUl"d!RN - -OCNMINOI
- -BEI J !tiHUO!! IEI - - IEIEBTONOA
"COLOlti
niamo qui: il ci-
nema, infatti, è
proprio lo sguar-
do di qualcuno of-
ferto ad altri attra-
verso la tecnologia,
ed è questo sguar-
do a porre doman-
de e proporre siste-
mi di significato.
Un'altra faccia della medaglia può
essere rappresentata da una delle te-
matiche del recente La leggenda del
pianista sull' oceano di Giuseppe
Tornatore, in cui il personaggio prin-
cipale sceglie di restare per tutta la
vita entro i confini di una nave, anche
per la paura di scoprire un "oltre". Il
viaggio qui non approda a nessuna
meta, rinviando ad una condizione
esistenziale di eterna sospensione.
SCOPI...
QUASI GIUBILARI
Oltre alla ricerca, il viaggio è
anche occasione di redenzione e iti-
nerario catartico, come il percorso
del personaggio interpretato da Ro-
bert De Niro in Mission di Roland
Joffé (1986) che affronta un lungo e
faticoso cammino di espiazione del
male prodotto, che lo condurrà a
farsi gesuita e poi al martirio. Un
breve cenno anche a tutto il filone
di film che prende lo spunto dalla
saga medievale della ricerca del
Graal: dall'elegantissimo Perceval
le gallois (1979) di Eric Rohmer -
fedele trasposizione del poema di
Chrétien de Troyes - fino al mitolo-
gico Excalibur (1981) di John Boor-
man e al contemporaneo La leggen-
da del re pescatore (1991) di Terry
Gilliam. Oltre a queste opere, molte
pellicole d'avventura sfruttano il ri-
ferimento a questo mito che, se pure
rinvia a un significato di ricerca del
sacro, patrimonio del giusto che
saprà rendere puro il proprio cam-
mino, appare frequentemente solo
un pretesto e un luogo comune di
scarso spessore nel racconto.
Un discorso a parte si ha per quei
racconti in cui il viaggio non espri-
me una chiara intenzionalità di ri-
cerca, ma rappresenta un contesto in
cui si iscrivono incontri e situazioni
in grado di far crescere i personaggi
o svelare loro una
verità esistenziale,
come nel grande
classico Ombre ros-
se di John Ford
(1939) o nel ses-
santottesco -k e -
rouachiano Easy
rider di Dennis Hopper (1969) op-
pure nell'indimenticabile La Strada
di Federico Fellini (1954): qui la
scoperta investe la sfera spirituale.
PREMIATO AllA 'lii MOSIRA INTfRNAZ/01/AtE
I CARTOONS
Proposte a cartoni animati per i
più piccoli, in cui ritrovare in forma
semplice ispirazioni interessanti so-
no, ad esempio, Alla Ricerca della
Valle Incantata di Don Bluth e La
Freccia Azzurra di Enzo D'Alò. Per
la fascia della scuola media, invece,
è molto indicato il film Amici per
sempre di Peter Horton (USA -
1995) in cui due ragazzi fuggono di
casa e viaggiano alla ricerca di una
cura miracolosa contro l'AIDS, di
cui è affetto uno dei due. Per inizia-
re un primo approfondimento sul
tema è comunque utilizzabile molto
cinema tratto dai classici della lette-
ratura, come Il mago di Oz o come
Alice nel Paese delle Meraviglie.
Tutti spunti che hanno più di un
contatto con la ricerca di assoluto
che a vario titolo si agita nell ' anima
di ogni individuo e che può essere
uno dei sentieri da percorrere duran-
te l'anno giubilare.
(continua)
BS APRILE 2000

2.4 Page 14

▲back to top
mergenza e una realtà
apostolica di sicuro promet-
tente avvenire con giovani
e adulti che "attendono i
salesiani ". L'area è zeppa
di petrolio e di miseria:
uno dei paesi del mondo
in cui non piove solo ac-
qua, ma anche micidiali
ordigni di devastazione,
benché pochi ormai ci fac-
ciano caso : si fa l'abitu-
dine anche alla tragedia,
se questa è quotidiana.
a il sogno non fini-
Su una superficie di 434
sce qui . Ecco in-
mila kmq vivono 20/22
fatti apparire d'im -
provviso un'altra lunghis-
sima via che , "traversando
fiumi , mari e lagh i faceva
capo in paesi sconosciuti ".
Poi compare un personag-
BAGHDAD, luglio '99: Il gelato dopo i giochi
"oratoriani ".
I
e IAMA
milioni di abitanti , 62%
musulmani sciiti , il 34%
sunniti, il 3,5% cristiani , so-
prattutto cattolici di rito cal-
deo, ma anche ortodossi e
pochi protestanti . Soprav-
gio "pallidetto" e "grasso"
che "risplendeva tutto", il
quale risponde alle doman-
31/01/1885: Don Bosco sogna.
Un ennesimo sogno missionario,
vivono ancora antichi mo-
nasteri , conventi e santuari.
A Baghdad, la capitale , so-
de di Don Bosco :
- Dove siamo qui?
- In Mesopotamia. Alla in-
credula meraviglia del san-
riguardante la Patagonia.
Vede una sterminata pianura, numerose
case, e vie lunghissime percorse da mezzi
no attive 31 parrocchie: alta
la percentuale di praticanti.
Antiche pratiche sono anco-
ra in vigore come il "Digiu-
to , lo sconosciuto ribadì
sillabando :
- Me-so-po-ta-mia" (MB
di trasporto fantastici che, giunti vicino
alle case, vi "passavano in alto"! ...
no di Giona": tre giorni di
rigoroso digiuno che aprono
il grande periodo liturgico
XVII , 299) . Il 31 gennaio di
della Quaresima. Fiorente
114 anni dopo in una chiesa gremita di fedeli , a la comunità cristiana, che negli ultimi 40 anni ha visto
Mossul , due fratelli salesiani e un chierico parlavano costruire chiese al ritmo di una ogni due anni .
di lui , nella terra tra i due fiumi , in lrak , l'antica
Mesopotamia.
Olga è una suora di 37 anni, laureata in chimica,
appartenente alla Chiesa assira. Ha ripristinato
Tre "incursioni" nel paese tuttora martellato dal- l'esperienza monastica femminile dopo 700 anni
le bombe dei "paesi civili ", hanno fatto scoprire ai d'interruzione , fondando una nuova congregazione.
fratelli Gianazza, salesiani , una realtà umana all 'e- Il cristianesimo ha in Iraq prospettive di futuro . Ma è
una Chiesa al lume di candela. Le funzioni religiose
spesso terminano proprio così , dato l'ostinato em -
bargo voluto dalla comunità occidentale che ha
ridotto la nazione al limite della sopravvivenza. Chi ci
rimette sono le fasce più deboli : malattie , inappe-
tenza, mancanza di lavoro , precarietà .. .
Il campo scuola che i salesiani di Terra Santa
hanno organizzato la scorsa estate ha visto la
partecipazione straordinaria ed entusiasta di circa
500 giovani . Forti i contenuti : catechesi , riflession i,
dibattiti , colloqui , canto , danza, gioco : gli ingredienti
più testati del metodo salesiano, che ha conquistato
tanto i partecipanti , le autorità relig iose e civili che
ora gli irakeni attendono i salesiani quasi con sma-
nia: ormai sono tantissimi gli "Asdiqa Don Bosco", gli
amici di Don Bosco.
APRILE 2000 BS

2.5 Page 15

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PRIMA PAGINA
Giancarlo Manieri
Non si può
non educare,_
Mo1TO
gine l' un o, c urat i da spec iali sti in materi a, formeran-
no all a fin e un o sc ri gno ed ucat ivo di tutto risp etto,
come non sI
dove att in ge re suggestioni , app rofo ndim enti ,
può non prevenire,
indirizzi ma soprattutto speranza. Un calei-
dunque, per rubare
doscopio che ad ogni movimento pre-
forme espressive già
se nta una nuova meravi gli a con-
sentite, occorre pre-
fez ion ata co n gli stessi ele-
venire educando ed
menti che lo compon-
educare prevenen-
do . Il sistema peda-
gogico di Don Bosco
è pienamente moder-
gono, a riprova del-
la versatili tà del me-
todo. Dirige e coordi-
na la co ll ana lo stesso
no, e compiutamente
attu ale. Sempre più i
direttore ge nerale del-
l'editrice.
D
m edi a, di front e a
qu alsi as i tipo di emer-
ge nza, parlano non
già di terapia di ri co-
struzione, riaggiusta-
Con una nuova collana l'Edi-
trice ELLEDICI si pone sulla
frontiera dell'educazione.
mento o restauro, ma
di prevenzione.
~ - - RICCARDO TONELLI
La mirabile intuizione del
prete dei ragazzi "poveri e
abbandonati", le famose
1960 parole (non si è davve-
ro sprecato!) del suo scritto
su lla preventività, che va lgo-
no tutti i vo lumi editi a spie-
gaz io ne, sono diventate l' in-
disp e ns abile teorem a de ll a
modernità pedagog ica, l' uni -
ca m ed i c in a co n qua lc he
UN METODO
''PIU' ''
possib ilità di successo per ti -
rare fuor i da ll e secc he arid e
de ll ' in efficac ia le isti tuzion i
ed ucative stata li e no n, e rid a-
re un po' di fiato all a spe ran-
za. Oggi p che mai in que-
sta che è diventata la soc ietà
"Mai come oggi educare
è diventato un imperativo vitale
e sociale insieme".
(Giovann i Paolo Il)
dell ' inform az ion e globa le, se
gli imput edu cat ivi no n so no quelli giusti, il perico lo
d i co ll assa re nel buco nero de ll a in ed ucab ili è sem-
L~N1-
pre più "d ietro l'a ngolo" d i ogni impresa. Se la società 1. Un sistema ed ucativo se mpre attua le (F. Motto)
dell' info rmazione no n diventa la soc ietà della forma- 2. Formare cittadin i responsab ili e so lidali (5. Pa lumbien)
z ione, saremo cos tretti a una débacle epoca le: rip ara- 3. Educh iamo i giova ni a vivere da cr isti an i adu lti
re l' irrepa rabil e è un a co ntraddi zio ne in termin i.
(R. Tone lli)
4. Re laz ione, segreto di ogni edu caz ione (F. Fontana)
È dunque benvenuta una collana sul sistema preventi-
vo che ab bi a l'a mbi zione di fornire, all e forze educati -
ve e ag li stess i ed uca ndi, la panorami ca co mpl eta d i
uno strumento oggi uni co per far sco rrere anco ra lin fa
nell e vene svuotate de ll a società dei co nsumi c he
sembra ave r consumato anche le sue risorse edu cati -
ve . Ha ra gion e il Papa a ce rca re, come l'a nti co Dioge-
ne, " l' uo mo", ma, agg iunge, "p ienamente ed ucato".
I picco li vo lumi del la ELLED ICI, di ec i di c irca 120 pa-
5. Le sfide educative dei giovan i d'oggi (M. Po llo)
6. Vive1·e bene in sieme: genitori e figli (5. Porce lluzzi)
7. Quale ed ucaz ione a sc uola ogg i (5. Ferrara /i )
8. Orientamento ed ucat ivo e acco mpagna mento
vocazio nale (5. De Pieri)
9. Sistema educativo e esperi enze oratoriane di Don
Bosco U.M. Prellezo)
1O. li Papa in terpreta il siste ma ed uca ti vo cl i Don
Bosco (C. Bissoli )
BS APRILE 2000

2.6 Page 16

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• t
SANGUE SUL CHIESA
DOMENICA 7 MAGGIO
ANNO 2000:
XXSECOLO UN AVVENIMENTO
ECUMENICO TRA
I PIÙ IMPORTANTI
DEL SECOLO Il
=; a~c
di Silvano Stracca ~i
:1~~
SANGUE CRISTIANO
SUL NOVECENTO
Mai come nell ' ultimo seco lo si è
assistito a una recrudescenza di
persecuzioni contro i cristiani. Dal-
S ono migliaia i nomi proposti
dai vescovi dei cinque conti-
nenti perché il Papa li dichia-
l'Europa all'Asia, all'Africa, all'A-
merica Latina. Seguendone le vi-
cende, i nomi, la collocazione geo-
ri " martiri del XX secolo" durante
grafica e storica, si ritrova il filo
la commemorazione ecumenica di
rosso del martirologio del Nove-
domenica 7 maggio al Colosseo,
cento. Evangel izzazione delle terre
assieme ai molti cristiani di altre
di missione, totalitarismi, conflitti e
confessioni che hanno reso testi-
guerre civili , odi razziali e xenofobi
monianza a Cristo nelle persecu-
sono tra i molti terreni in cui è stata
zioni in varie parti del mondo.
offerta la testimonianza più alta.
Catto lici, 01todossi, anglicani, pro-
testanti hanno versato il loro sangue
negli ultimi cento annj per amore di
Cristo, come il pastore battista Mar-
Il Papa abbraccia il signor
Gajowniczek, l'uomo
che Massimiliano Kolbe salvò
da morte, prendendo il suo posto.
Troppo lungo sarebbe elencare
tutti i banchi di prova innanzi ai
quali i cristiani non si sono sottratti
alla martyrìa. Basti ricordare qui la
tin Luther King,
un cristiano", ri- rivolu zione dei Boxer in Cina sul
assass in ato nel
'68 a Memphis,
per aver guida-
to la lotta paci-
fica della popo-
lazione nera per
la conquista dei
diritti civili e
politici. "King
guidò la sua ri-
Oscar Romero, l'arcivescovo
assassinato nel Salvador da
uno "squadrone della morte"
all'inizio degli anni ottanta. Le
suore violentate e uccise nei
Balcani nei primi anni novan-
ta. Sacerdoti, religiosi e laici
ammazzati nel genocidio del-
la primavera del '94 nel Rwan-
cordano i promo-
tori statunitensi
della candidatu-
ra presentata al-
la commissione
vaticana per i
"nuovi martiri"
da proclamare
nel 2000. "La
morte non mi
nascere del secolo, le persecuzioni
in Messico negli anni venti e in
Spagna negli anni trenta, i "lager"
nazi sti in Germania e altrove, i
"gulag" sovietici al di della "cor-
tina di ferro" , le vessazioni del re-
gime comunista di Pechino e le vio-
lente dittature dell 'America Lati-
na; le crisi etniche nell 'ex Jugosla-
via e nella regione africana dei
volta non solo da. I sette frati dell'Atlante, in preoccupa, dice- Grandi Laghi.
perché era un ri- Algeria, trucidati da integrali- va King; voglio " Le loro testimonianze non de-
formatore socia-
le, ma soprat-
tutto perché era
sti islamici il 21 maggio '96...
Un secolo insanguinato il XX.
semplicemente vono andare perdute nella Chiesa".
fare la volontà Giovanni Paolo II più vo lte ha ri-
di Dio in ten-a". chiamato la centralità, per l' auto-
Il suo killer, Ja-
mes Earl Ray, è morto l'anno scor-
so di cancro, portando nella tomba
il segreto del suo gesto.
La " memoria" degli uomini e
delle donne che in ogni angolo del
pianeta hanno dato e continuano a
donare la vita alla causa di Dio e
dell'uomo è indicata da Giovanni
Paolo II nella Bolla d'indizione ln-
carnationis Mysterium, tra i "se-
gni" del grande Giubi leo. Un se-
I martiri salesiani
monsignor Luigi Versiglia
e don Callisto Caravario.
gno perenne di Dio operante nella
storia e una testimoni anza eloquente
della verità dell ' amore cristiano.
APRILE 2000 BS

2.7 Page 17

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coscienza dei cristiani del XX se-
colo, de ll a testimonianza dei "mar-
tiri " di ieri e di oggi. Questi "militi
noti e ignoti della grande causa di
Dio" sono, infatti , latori di un mes-
sagg io di vita, più forte della morte
e de i contesti di aggress ione al
Vangelo e all'uomo, che si sono
moltiplicati lungo il Novecento.
Papa Wojtyla ha beatificato e cano-
nizzato più martiri che nessun altro
pontefice.
UNA LUNGA TEORIA
Da Massimiliano Kobe, che offrì
la sua vita per quella di un padre di
famiglia ad Auschwitz, alla canne-
litana di origine ebraica Edith Stein,
uccisa in una camera a gas nello
stesso lager. Dai vescovi di Alme-
ria, Guadix e Terruel in Spagna,
trucidati durante la guerra civile, al
vescovo polacco Kozal, assass inato
dai nazisti a Dachau con una ini e-
zione di acido fenico , al vescovo
bulgaro Bossilkov, vittima dell ' i-
deologia marxista. Da Bernhard
Liehtenberg, prevosto del duomo
di Berlino che denunciava dal pul-
pito la deportazione degli ebrei , a
Maurice Tornay , sv izzero, mi ss io-
nario nel Tibet, ucci so dai lama lo-
cali ne l '49. Dal vescovo salesiano
Luigi Versiglia e il suo accompa-
gnatore don Callisto Cara vario uc-
cisi da sbandati comunisti a Shao
Guan, al salesiano pol acco Giusep-
pe Kowalski affogato ne lla cloaca
de l capo di Auschwitz, a i cinque
giovani oratoriani di Poznan deca-
pitati a Dresda nel '42, a Maria
Coretti ucci sa con un punteruolo
da chi voleva stuprarl a a so li 11
anni e mezzo nel 1902. Dall ' inge-
gnere Vicente Vilar David, fucil ato
per strada a Valencia a pochi passi
da casa, a Peter Te Bot, sposato,
padre di famiglia, ucciso da due
soldati giapponesi in Papua-Nuova
Guinea, a Isidoro, catechista laico
del Congo, morto nel lontano 1909
a causa delle sevizie e torture in-
flittegli dal suo capo tribù.
NELL'EST EUROPA
I cristiani morti ne l corso del XX
seco lo sono dunque numerosiss imi .
C'è stata una sorprendente fioritura
del martirio in molte parti de l
mondo, ma forse in ness un luogo
come nei paesi dell'Europa orienta-
le. Ortodossi, protestanti e cattolici
de ll 'Est hanno sofferto per mano di
due spietati sistemi totalitari: nazi-
smo e comunismo. E le persecuzio-
ni hanno colpito trasversalmente
tutte le classi sociali : non so lo ve-
scov i e pastori , ma anche laici, gio-
vani e vecchi. Sotto il comunismo,
nell 'Europa dell'Est, la persecuzio-
ne era la quotidiana aspettativa dei
credenti. Solo nell'ex Unione So-
vietica si contano sino a un milione
di vittime. Fino alla cad uta dei muri
era proibito ricordare i testimoni
de ll a fede dagli Urali al Pacifico.
Negli ultimi anni il Patriarca orto-
dosso di Mosca ha iniziato a cano-
nizzarne alcuni, come il metropolita
Veniamin di San Pietroburgo, ucciso
nel 1922 dopo un processo-farsa.
"Tanti coraggiosi testimoni del
Vangelo hanno completato nella
loro carne la pass ione di Cristo",
affermava il Papa · all 'Angelu s del
25 agosto 1996. "Veri martiri del
XX seco lo, ess i sono una luce per
la Chiesa e per l'umanità. I cristia-
ni d 'Europa e del mondo , chini in
preghiera sul limitare de i campi di
concentramento e delle prigioni,
devono essere riconoscenti per
que ll a loro luce".
AL COLOSSEO
Tutti i martiri del XX secolo sa-
ranno ricordati al Colosseo, luogo
emblematico scelto a indicare il le-
game spirituale tra i cristianj delle
prime generazioni e gli uomini e le
donne del Novecento , immolati nei
" tanti colossei dei tempi nuovi",
come li ha defi niti il Papa col pen-
siero rivolto alla "collina delle cro-
ci ", in Litu an ia e a i tanti campi di
sterminio di sseminati attraverso la
Ru ssia europea e la Siberia. " Noi
siamo uniti sullo sfondo dei marti-
ri , non poss iamo non essere uniti ",
quasi gridò Giovanni Paolo II , a
conclusione della Via Crucis del
venerdì santo 1994. Il sangue dei
martiri, diceva Tertulli ano, è seme
di nuovi cristiani . Esso è anche
linfa di unità della Chiesa. Perciò
la commemorazione ec umenica do-
menica 7 magg io sarà un segno di
grande ·speranza per il futuro .
BS APRILE 2000

2.8 Page 18

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Affinché Timor non sia dimenticata!. ..
TIMOR ANNO ZERO
di Ferdinando Colombo
Il 60% delle case
bruciate: ovunque
ammassi carbonizzati,
lamiere contorte, resti
di armadi, letti, sanitari,
mattoni anneriti...
Manca
acqua,
etnuettrog:i.alu, cseer,vz.zz.,
lavoro, ma ci sono
soldati che parlano
lingue diverse e
indossano divise diverse.
Timor è in mano
ai militari della forza
lnterfet. I laboratori
di Diti appartenenti
ai salesiani sono andati
distrutti. Abbiamo
intervistato uno
dei simboli di Timor,
monsignor Belo.
Quale situazione,
monsignore, dopo i
24 anni di domina-
zione indonesiana?
Pessima. Gli indo-
nesiani hanno porta-
to solo distruzione u-
mana e materiale. La
loro politica è stata
di s.fi·uttamento e sot-
Cimitero salesiano: la tomba della suora canossiana
assassinata dalle squadracce filoindonesiane.
APRILE 2000 JJS
L'angoscia dei profughi.

2.9 Page 19

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Gli occhi dei bambini sono uguali dovunque!
... e spesso esprimono una meravigliata tristezza.
romissione : sono venuti per servirsi
di Timor, non per servire Timor. I
milioni di do llari che arrivavano
per Diii , si fe rmavano a Giakarra .
Qual è stato il motivo della riti-
rata dell 'Indonesia da Timor?
Prima di rurto la crisi economica,
e la conseguente fu ga dei cinesi che
portavano f uori i loro soldi. Ma
anche la crisi po/irica, avviata con
la .ftne del regime di Suharro, che ha
creato una situazione di disfacùnen-
ro del regime prima e della Repub-
blica Unitaria dopo.
Timor, è noto, ha giocato il ruolo
di pedina importante in questa
area del Pacifico già a partire dal
periodo della guerra fredda ...
Neg li anni '741'75 Timor rappre-
sentava un punto srraregico: Russia,
Vietnam e i regimi comunisti au-
spicavano che anche Tim or aderisse
ali' ideologia marxista leninista. Fu
allora che l'Indonesia, visceralmen-
te anticomunista, insieme ali' Au-
stralia e con l'appoggio degli USA
ci ha in vasi, adducendo come moti-
vazione quella di impedire eh.e l' i-
sola cadesse in mano comunista. Il
tempo ha dimostrato che questa mo-
tivazione era f alsa .
L'Australia ha diretto questa o-
perazione cli peace keeping ... era
proprio del tutto disinteressata?
Qualcuno pensa a un interesse sul
petrolio di Timor!
L' Australia è vicina a noi come
l'Indonesia, come Singapore, ecc.
Noi non vog liamo pensare a scopi
di versi da quelli dichiarati , e conti-
nuiamo a sperare nella collabora-
zione del 'A ustra lia, de ll' Indonesia
e di furti gli altri paesi. Mettendo in
chiaro che ora saranno i rimoresi a
scegliere la po/irica da adorrare.
In questo momento quali forze
democratiche potranno dare vita
a un nuovo governo e a uno stato
democratico?
Le cose si sono ormai mosse. Esi-
ste un Consiglio Nazionale di Resi-
stenza Timorese (CNRT) che raggrup-
pa cinque partiti ; e sono sorri nuovi
partiti come il Partito Socialista Ti-
morese e il Parriro Nazionalista Ti-
morese. Ma è tutto nuovo per noi.
Dovremo imparare la vira democra-
tica e i suoi meccanismi per f ar fun-
zionare bene le nostre isriruzioni, co-
sl come dovremo imparare il rispet-
to per tuffi i partiti democratici.
La Chiesa è stata protagonista
in qualche modo dei grandi cam-
biamenti avvenuti a Timor. E lei è
stato sempre in prima fila. Pensa
che la Chiesa possa ancora avere
DON ANDREW WONG
è il superiore dei salesiani dell 'lspettoria indonesiana e dunque anche di Timor.
Intervistato dopo il disastro, quando si è cominciato a pensare alla ricostruzione ,
ci ha detto:
Le autorità civili provvisorie ci hanno chiesto di prenderci cura dell 'educazione di
Timor Es\\, sia dei ragazzi che degli insegnanti di tutte le scuole , soprattutto a
Baucau. E questa la nostra grande preoccupazione in questo momento. La gente
ha sofferto molto. Anche gli insegnanti hanno perso quasi tutto : non hanno più sti-
pendio , molte delle loro abitazioni sono distrutte, non hanno possibilità di aggior-
narsi, anzi a volte non hanno nemmeno di che mangiare ... Dobbiamo dunque
procurare loro, oltre all 'aggiornamento culturale e didattico, anche il cibo e
quant'altro serve per andare avanti.
Proprio per questo oso fare appello aJ cuore dei generosi e chiedere aiuto a
tutti quelli che possono darlo, perche qui adesso c'è carenza di tutto, e ab-
biamo bisogno di tutti.
JJS APRIL E 2000

2.10 Page 20

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L'appello di monsignor Belo:
"Venite a servire la gioventù di Timor!"
La gioia di vivere , aspirazione
e diritto di tutti i ragazzi del mondo.
un ruolo in questo avviato proces- litica contro gli invasori. Pensa rivino davvero ai villaggi più scono-
so di ricostruzione e nel nuovo che si possa vedere in questo una sciuti e alle persone più bisognose
corso di Timor Est?
guerra tra religioni che potrebbe cli Timor: che non. accada insomma
Non è stata la Chiesa, è stato il
popolo a modificare il corso de lla
storia . la Chiesa è stata solamente
la voce, la coscienza del' iden tità
ulteriormente alimentare il con-
flitto, oppure...
No , no! Non bisogna vederci nul-
la del genere, perché anche in Indo-
come ai tempi della dominazione in-
donesiana, quando milioni di rupie
erogati per Timor e qui arrivati, tor-
navano regolarmente a Giakarta .
del popolo. Noi abbiamo sempre par-
lato di valori umani, del rispetto del-
la dignità umana , dei diritti umani:
questa è stata la nostra pastorale
nesia sono presenti delle comunità
cristiane f ortemente apostoliche. .. a
volte più che qui da noi! A l ava al-
cune diocesi sono davvero straordi-
Dunque potrebbe secondo lei
accadere ...
. .. Che i soldi che vengono dai
un po' politica e la nostra politica narie. Nei secoli passati la gente paesi ricchi, tornino poi unicamente
sempre pastorale. Perciò la gente aveva i siioi usi e credenze, aveva a beneficio dei paesi ricchi!
ha preso coscienza che anche come
popolo ha un destino da vivere, non
deve dipendere da altri , deve arran-
giarsi da solo. Ma questo lo hanno
abbondantemente dimostrato nel re-
una religiosità naturale e, quando è
stata chiamata a diventare cristia-
na, ha aderito spontaneamente al
cattolicesimo. Ni~nte guerra di reli-
gione , dunque. E una questione di
Monsignore, qui c'è da rifare da
zero una economia. Quali tipi di
produzione potrebbero essere utili
per Timor?
f erendum del 30 agosto '99 . Ora tut- identità culturale, una scelta preci- Credo sia necessario come prima
to è cambiato, e sappiamo di non sa dei timoresi cli essere cattolici ed cosa ottimizzare il lavoro agricolo.
essere preparati, anche perché scar- essere timoresi. Nient'altro.
Anche i salesiani si dedicano alle
seggiano le risorse umane, ci man-
scuole agricole, perché l' agricoltu-
cano le infrastrutture economiche e A livello internazionale vede ra , non essendoci industrie, è dav-
fin anziarie, nessuno ci ha mai in.se- forze che possano coagulare attor- vero l' asse portante della nostra e-
gnato a governare.. . Ma noi voglia- no ai loro progetti di aiuto ai paesi conomia . Dobbiamo tornare alle ri- .!
mo vivere come uomini liberi e im- del Terzo Mondo la buona volontà saie, ai campi di caffè... Poi p o-
parare a gestirci da uomini liberi. di tutte le persone che hanno a tranno venire anche le industrie.
cuore lo sviluppo dei paesi poveri?
A Timor più del 95 % della po- Sì. Speriamo solo che questa poli- Ha ancora qualcosa da dire ai
polazione è cattolica. Da qualcuno tica degli aiuti ai paesi più poveri volontari che hanno deciso di
il dato è stato letto in contrapposi- non sia una strategia suggerita dalle dare una mano alla sua patria?
zione alla situ azione dell 'Indone- grandi compagnie e/o degli enti j,- Vorrei fare un appello a tutti i
sia, che invece è a prevalenza mu- nanziari internazionali che, sulla giovani, soprattutto laiche e laici,
sulmana. Quindi la scelta indi- pelle dei popoli deboli , vogliono fa - affinché siano generosi e regalino
pendentista operata dalla popola- re i loro business, e intrecciare i loro un po' del loro tempo per venire a
zione cattolica potrebbe essere in- affari. Voglio insomma sperare che servire la gioventù e la popolazione
terpretata come una posizione po- gli aiuti che ci concederanno ar- di Timor.
APRILE 2000 BS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Cariss ima/o,
Tutti c;onoec;iamo la ten·
tazione di Pietro di la-
ec;iare, di darsi per vinto.
Abbiamo bisogno di ri-
pre ndere le red ini del no-
stro peregrinare e ritrova-
APRILE 2000
Viaggiare è un verbo assai comune oggi.
Viaggiano tutti e con tutti i mezzi.
Un tempo era più comune camminare, perché
i mezzi di trasporto erano pochi e scomodi. ..
e nell'ambito ecclesiale il sostantivo più in voga
era "pellegrinaggio". Ogni pellegrinaggio aveva
re la direzione e la meta una meta. Siamo chiamati a non smarrire la meta.
dei nostri passi. " Ho sba-
no "la Porta Santa". Sulla
g Iiato, non so più che
scrivania da tempo tengo
VIVERE IL 2000 cosa fare - è la confes-
sione di Cristian - Ho per-
prezioso questo program-
ma di vita. "Per essere
so la bussola". Ventiquat-
tro an~i buttati via per
niente. E bastato uno sva-
''Q
prete sono necessa ri una
mano di ferro per domina-
re le proprie passioni; un
r ione sentimenta le per
ca nce llare un camm ino di
fede, d'imp~g no, di testi-
VA
cuore d'oro per effondere
intorno a sé una se rafica
carità e un'anima di fuoco
monianza". E sufficiente, e
per inc endiare il mondo".
necessario, che tu ritorni
In questo momento vo rrei
alla fidu c ia, r iprenda la
riscaldare il tuo cuo re, per
certezza di poterti rifare.
metterti sulla strada del-
Ci s iamo dati l'appunta-
l'itineranza spirituale, af-
mento a Roma per la mes-
fiancarmi come tuo com-
sa a punto di un c uore
pagno di viaggio. La Porta
inqu ieto.
~ Santa ci ricorda l'a more
} mi sericord ioso di Dio. Dio
Quo vadie, Crietian7 È
~ ha diviso in 100 parti la
urgente sentirsi su lla pe l-
compassione. Se n'è tenu-
le la domanda di Pietro a
te 99 e l'ultima l'ha data
Gesù. Torna alla vita, al-
all'uomo. Suggestiva l'im-
l'impegno. Lo sa i anche tu
magine. Se vogliamo im-
che il cuore rimane inquie-
mergerc i nella miserico r -
to, se non r iposa in Cri-
dia di Dio è necessa r io
sto. Una te lefonata inter-
partire da quella centesi-
rompe i miei pensieri, le
ma parte di compassione
mie pratiche d'ufficio: "So-
che, tradotta dalla bocca
no io. A ndrea! Ho dato la
di Pietro, dice: Tu solo hai
mia disponibil ità come vo-
parole di vita eterna .
lontario quest'estate a
Ciao
Roma per il G iub il eo de i - ... Ritrova re la direzione e la met a dei nostri passi.
Carlo Terran eo
giovani. Sono a mille. Ho
vo luto d irtelo, perché questo mi carica" . Quel la
telefonata ha fatto bene a entrambi. Dove c'è entu-
siasmo, c'è vita. Va', Andrea, e non voltarti indietro:
mettersi in cammino significa andare in contro alle
r isposte che si stanno cerca ndo. Il senso stesso
della vita è il viaggio. Roma ti aspetta. Il Cardinale
Stefa n Wyszynsk i scriveva: "Dio è più vic ino di quan-
to pensiamo. In genere noi lo cerchiamo troppo lon-
tano".
Quo vadie, Crletlan7 Tu sa i la strada percorsa da
Gesù . Ch ied it i dove stai dirigendo la pr ua del la tua
barca. I primi apostol i chiesero al Maestro: " Dove
abiti?". La stessa cosa fanno i pellegrini che varca- -
.. . La certezza di poterti rifa re.
JJS APRILE 2000

3.2 Page 22

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BREVISSIME DAL MONDO
BANGALORE, INDIA. Au- eia ha il maggior numero di
menta no vertiginosamente i parrocchie, ]'Italia il mag-
" ragazz i di strada", sbanda- g io r numero di vescovi , sa-
ti , piccoli delinquenti , vitti- cerdoti e religiosi, il Messi-
me del commercio sessuale, co il maggio r numero di
ecc. Solo a Bangalore sono diocesi, gli USA il maggior
e.ca 65.000. La Associazio- numero di di aconi perma-
ne "Bosco", fondata ne l nenti , l'India il maggior nu-
1980 da stude nti salesiani di me ro di seminari sti , la Po-
teologia, se ne occupa, of- lonia il maggior numero di
frendo ass istenza medica ordin azioni sacerdotali .
(moltissimi sono sie ropositi-
vi), poss ibilità di di sintoss i- SANTUARI. li santuario di
cazione dalla droga, ist:ru zio- Guadalupe è quello più vi-
ne (la maggioranza sono a- sitato del mondo, seg ue
nalfabe ti ), li aiutano per quello di Padre Pio a San
re inserirli nella fa mi g li a d 'o- Giovanni Ro tondo (più di
ri g ine, per trovare un lavoro, sei milioni di pe llegrini al-
pe r ridare q ualche speranza. i'anno) . Terzo è il santuario
di Nostra Signora La Apa-
LfflANO. Suor Marie Ke i- recida in Brasil e, seguito
rou z, liba nese, è un a re li- dal Sacré Cceur di Pari gi,
g iosa cantante. Come altri , dal santuario de ll a Madon-
ne l mondo catto lico, si è na nera di Czestochowa, poi
messa a fa re aposto lato at- da Lourdes, Lujàn (Argenti -
traverso la musica e le can- na), Fatima, Padova, San-
zoni . E come altri ha assa- tiago de Compostela, Loreto.
porato un grande successo,
più di un mili one di di schi , MONDO. Numeri trag ici.
arrivando a sme rc iarli , è Ogni anno 780 miliardi di $
tutto dire, pe rfino in Arabi a vanno in spese militari, 400
Saudita. Canta in g reco, si- miliardi in cons umi di dro-
ri aco, latino, arabo, ed è ac- ghe, 35 mili ard i in diverti-
com pagnata da un coro di me nti solo in Gi appone, 17
45 persone, che forma il s uo mili ardi pe r l' acqui sto di c i-
"Complesso per la Pace". bo per an imali negli USA,
Ha scoperto la forza del can- altrettanti in E uropa, 20 mi-
to quando un a mamma, di - li ardi in profumi e cosmeti-
s perata dav anti al cadavere c i. I più ricchi consumano
del figlio , le ha chiesto: 1'86% de i prodotti, mentre i
"S uor Maria, cantag li qu al- più poveri so lo l'l ,3%.
co a". Da all ora non ha più Sono dati ONU. E c'è da
smesso.
rilfettere.
ROMA - MJMERI. L ' A-
ge nz ia Zenit ha fornito
tempo fa le c ifre s ulla situa-
zione dei cattolic i nel mon-
do. Il maggior numero è in
Brasile 137.570.000, segue
il Messico con più di 89 mi-
lioni , le F ilippine con 61
milio ni , gli USA con 58 mi-
lio ni , l'Ital ia con 55 milioni.
In percentuale, un a dell e
prime nazioni in asso luto
co l maggior numero di bat-
tezzati è la minuscola Re-
pubblica di San Marino che
ha un invi d iab ile 99,3% di
cattolic i battezzati. La Fran-
MACAO. La Ci na, riacqui-
stando Macao dopo ci rca
450 anni di dominio porto-
ghese, ha anc he ereditato
dalla Chiesa 39 scuo le, 13
ospizi per anziani e invalidi ,
10 01ianatrofi , 9 parrocchie
e 14 cappe lle gestite eia 24
sa les iani, 10 ges uiti , 6 com-
boniani, 5 domenicani, 4
paolini, 1 rede ntori sta e eia
più di 170 suore tra c ui 20
Figlie di Maria A usiliatrice.
I cristiani a Macao so no
solo il 5% dell a popolazio-
ne c he a rri va a mezzo mi-
li o ne di abitanti.
APRILE 2000 /JS
UN CD GIOVANE
che canta i giovani e la vita.
Canta i giovani e i loro "tem-
pi strani ", le loro domande ,
le emozioni, le incertezze, i
desideri , i sogni e i bisogni.
E canta la vita, "viaggio che
mai finirà", lunga strada con
una direzione e un senso .
UNA MUSICA DI OGGI,
scritta con la sensibilità di un
giovane di oggi , cantata con
parole oltre l'ovvio .
Una composizione fruib ile ,
ma non puro divertissement:
sono canzoni per pensare.
È edito dalla ELLEDICI ,
è scritto da un giovane musico per i giovani .
VENEZUELA
ROMA UPS
GIOVANI E TEMPO
Quanto la g ioventù d ' oggi è
una gene razio ne senza te mpo
e qu a nto a c hi vive esse nzial-
me nte il pre e nte può es e re
proposta un a es pe ri e nza che
ha profonde radici nel passato
e c he proietta il compime nto
dell a sua spe ran za ne l futuro ?
È questa la domanda provo-
catoria c he ha affrontato il
conveg no " Giovani e te mpo -
tra crisi, nosta lg ie e spera n-
za", te nuto a Rom a dal 3 al 5
genn aio 2000, presso la fa-
co ltà di teologia de ll ' Univer-
sità Sales iana. Privati de ll a
spera nza cli un futuro diverso,
molti g iovani so no portati a
vedere ne ll a loro vita nie nte
altro che un a seri e di es pe-
ri e nze legate tra loro, prive cli
qual siasi disegno unitari o. Ri-
sulta quindi fondame ntale of-
frire s ugge rime nti educativ o-
pastorali per aiutare a ri co-
struire un rapporto con il
te mpo, capace d i accog lie re il
viss uto attua le e le es igenze
c he il futuro consegna a c hi
ama la vita e vuo le conso lida-
re la speranza .
OPERE SALESIANE
SOTT'ACQUA
Grav i so no stat i i danni che le
a bbond a nti piogge d i metà d i-
cembre hanno provocato in
molti centri sa les iani del Ve-
nezue la. li centro g iovanile e
la parrocchi a di Boleita, all a
perife ri a di Caracas, sono stati
in vas i dall 'acqu a e la comu-
nità sa les iana ha dov uto tra-
slocare nell a vic in a casa i-
spettoria le, rim asta intatta, in-
s ieme alla sc uola tecn ica . An-
cora maggio ri le pe rdite s ubi -
te da ll a casa d i vaca nze " Don
Bosco" s ul lido cara ibico Ca-
tia La Mar ne ll o Stato di Var-
gas, dove il te mpo è stato an-
cora più inclemente . Totalmen-
te invaso da lle acque il centro
agri co lo "Don Bosco" di Mo-
line te, nell o Stato cli Z uli a,
ne ll 'estre mo nord ciel Paese,
do ve alunni e sa les ian i si so-
no accampati pe r parecchi
g iorni ne ll a ca ppe ll a e ne l tea-
tro, uni che strutture sa lva te
dal l' inondazio ne. C i vorranno
mes i per rito rn are a i normali
li ve lli cli vita .

3.3 Page 23

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••••••••••••••••••••••
li nostro itinerario giubilare fa tappa presso
•••••••••••••••••••••
l'antica residenza dell'imperatrice - madre Elena,
dove ella volle che fosse costruita una chiesa,
per contenere e custodire le reliquie della Passione che,
infaticabile ricercatrice, aveva raccolto in Palestina
e trasportato a Roma. Si tratta della basilica di ,i\\
ITINERARIO
VERSO···
SANTA CROCE
IN GERUSALEMME
di Natale Maffioli
A Roma, sotto il pavimento del sacello di sant'Elena,
un prezioso ambiente addossato al presbiterio della basilica di Santa Croce
in Gerusalemme custodisce uno strato di terra del Calvario,
portato a Roma da sant'Elena, madre de/l'imperatore Costantino.
Per questo la basilica è detta in Gerusalemme,
quasi a significare che nella Città Eterna vi è una porzione della Città Santa.
Anche la prima parte del titolo, Santa Croce, è legata alla fortunosa scoperta
fatta da Elena della Croce di Gesù sul Golgota.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 8S APRILE 2000 • •

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L ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Mosaico della volta nella cappella di sant'Elena.
e vice nde costruttive della
basilica romana han no avuto
inizio in un settore del palaz-
zo imperi ale detto Sessoriano, u-
bicato lontano dalla sede ufficia le
del Palatino. Qui ri siedeva la ma-
dre dell ' imperatore. Ed era dotato
di un anfiteatro (di cu i si vedo no i
resti inglobati nelle Mura Aurelia-
ne). Agli ini zi il tutto si ridu ceva
ad un piccolo oratori o, in segui-
to, quando Elena portò da Geru-
sa lemme un pezzo dell a croce,
l' im peratore fece erigere la basili-
ca utili zza ndo l'atri o del palazzo
imperi ale. La struttura es istente
aveva una forma inu suale, l'aula
rettangolare, aperta sui lati mag-
giori da archi, era attraversata tra-
sversa lmente da una duplice seri e
di tre arcate sorrette da una cop-
pia di co lonne binate; al fo ndo
un 'abside sem icirco lare accoglie-
va l'a ltare maggiore.
In un primo tempo fu l'oratori o
di Elena a ricevere le maggiori at-
tenzioni; infatti, l' imperatore Va-
lentini ano lii (425-455), per voto
de ll a mad re, Gall a Placidia e del-
la sore ll a Onoria, fece ornare le
TRASFORMAZIONI
Trasformazio~ i sosta nzial i furo-
no intraprese dJ Lu cio 11 nel 1144.
li Papa fece dividere la chi esa in
tre navate da una duplice fila di
dodi ci co lonne, dotò la facc iata
di un nartece (il portico sorretto
da· co lon ne che offriva riparo ai
fedeli e ai pellegrini), fondò un
ca mpan i le in laterizio a otto pian i
di bifore e fece decorare la nava-
•••••••••••••••••••••••••••
ta centrale co n una fasc ia di pre-
gevo li affreschi con raffigurati i
patriarchi (una parte di questi,
staccati, sono visibili nel piccolo
museo an nesso all a sacrestia). La
basilica fu dotata di molti e inte-
ressa nti arred i, alcuni prodotti dai
Cosmati; purtroppo, vicende suc-
cess ive li han no dispersi o distrut-
ti. Durante l'esilio dei papi ad
Avignone la chi esa cadde in rovi-
na, al punto che fu necessario
l'i ntervento decisivo di papa Ur-
bano V, che nel 1370 curò dei re-
stauri radica li .
Per tutto il Quattrocento fu un
susseguirsi di interventi: fu rifatta
l'anti ca abs ide; durante il pontifi-
cato di Innocenzo VIII (1484-
1492), furo no disposti i sedili del
co ro, furo no messe in opera le
due acquasa nti ere d i marmo e
venne decorata l'abs ide con nuo-
vi affresch i.
IL TITULUS
li 1° febbraio 1492, durante i
lavori di restauro dell 'a rco trion-
fa le, fu rinvenuta una cassetta,
co ll ocata in un piccolo va no al
tempo di papa Lucio 11, che co n-
teneva il titulus, la tavoletta con
la scritta in latino, greco ed ebrai-
co posta in ca po all a croce di
Gesù, una delle reliqui e portate a
volte co n un o sp lend ido mosai-
co. Papa Benedetto VII (974-983)
fece costruire acca nto all a basili-
ca un monastero che papa Leone
IX nel 1049 affidò a Racherio,
abate di Montecassino.
Sant'Elena con la croce
(sul pilon e sinistro della facciata).
La pi età (anonimo del XVI sec.)
nella cappella di san Gregorio.
• • APRILE 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ,

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I •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
gusto rococò, iI p ittore Corrado
Giaquinto (1703-1 765) preparò
una tela da porre al ce ntro con la
Gloria di Sant'Elena.
L'INTERNO
Ch i entra la prima volta nell a
basilica rimane stup ito dal sign ifi-
cativo trapasso da un 'arch itettura
tutta movimento, co me quella
della facciata e dell'atrio a quella
Atrio settecentesco della basilica.
Roma da sant' Elena. Il ca rdin ale
Lopez de Carvaj al fece costruire
all e spa ll e dell 'abside un a nuova
cappe ll a vicino a quella più anti-
ca di sant' El ena e fece co ll egare
entram be all a basilica per mezzo
•••••
R~liquiario delle Sante Spine.
di du e corridoi ; l' interessante de-
coraz'io ne in maioli che di questi
passaggi racconta, in modo pro-
Iisso, la scoperta del titulus. II
prelato fece costruire gli altari la-
terali, ~ per sé dispose l'erezione
di un isepo lcro mon umenta le al
fondo 9e ll 'abside principale.
composta, quasi rigida, dell'inter-
no . Il pavimento cosmatesco è
stato pesantemente restaurato nel
1933, ma conse rva anco ra tutto il
suo fascino. Alla parete della na-
vata destra sono addossati tre al-
tari , due dei quali sono dotati di
pregevoli dipinti, _sop ra la mensa
de l ce ntrale, t.t;"l-a tela di Carlo
LA FACCIATA
Maratta (1625- 1713) co n descrit-
ta un'impresa di san Bernardo; il
Gli ultimi importanti lavori di
sistemazione della basilica furo-
no intrapresi nel 1743 per ordine
I
La volta in legno della navata centrale
col dipinto della gloria di sant'Elena
e Costantino.
successivo altare conserva una te-
la di R. Vanni: Visione profetica
della madre di 5. Roberto del 1675.
di papa Benedetto XIV Lamberti-
fa Sotto navata opposta, i due al-
ni. Gli architetti Pietro Passalac-
tari che affiancano quello del Cro-
qua e Domenico Gregorini dota-
cifisso possiedono una tela di
ron o la chiesa di un a nuova fac-
Luigi Ga rzi con un episod io della
ciata. L'antica fu coperta da un
vita di san Silvestro e un a Incre-
nuovo co rpo d i fabb ri ca in traver-
dulità ' di san Tommaso d i G. Pas-
tino; all 'esterno, le alte lesene co-
seri; entramb i i dipinti sono data-
rinzie dividono la facc iata in tre
bili al 1675.
ca mpi : il centrale è co nvesso men-
L'a lta re maggiore è sormontato
tre i latera li co ncavi. U11 timpano
da un cibo ri o barocco, disegnato
arcuato e l'alto fastig io ço mpleta-
da Carlo Maderno; le colonne,
no il fastoso comp lesso t L' atrio è
però, sono quelle dell'antico, de-
a pianta ovale; quattro p il astri ,
molito nel '700. La tela del!' Ap-
cu i sono accostate alcune de ll e
parizione della S. Croce al Giu-
co lonne gran iti che del portico
dizio Universale, co ll ocata nel
anti co, lo separano da 'un corri -
soffitto dell 'abside, è opera del
doio ellitti co. La copertu ra è co-
G iaq uinto .
stituita da una cupoletta. L' inter-
L'abside è arri cc hita dal monu-
no fu ri fatto infram mezzando tre
mento del ca rdin ale F. Quifiones,
pilastri all a ininterrotta teor ia del-
morto nel 1540, e dall'affresco
le co lonne, per crea re una nuova
del catino, probabile opera di
sequenza. Per iI soffitto Iigneo,
Anton iazzo Romano (14 6 1-1 508
decorato co n corn ici e feston i di Reliquiario del "titulus".
ca.), un vivace narratore. Il mo-
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS APRILE 2000 • •

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••
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numento del ca rdin ale Q ui nones
è opera dell o scultore fiorent ino
Jacopo Tatti , detto il Sa nsov ino
(1486- 1570). Su un alto basa men-
!onne te rmin a al ce ntro co n un
timpano; un fast igio elaborato co-
rona tutto il monumento.
L' affresco di Antoni azzo descr i-
•••
•••
••
•••
•••
•••
•••
••
••••••••••
to marm oreo lo scultore ha co ll o- ve il ritrovamento dell a Croce co-
cato tre edi co le separate da quat- sì com'è narrato nell a Leggenda
tro co lo nne di marmo; nell e due Aurea di Jacopo da Varagine. La
ni cchie latera li ha posto le statue parte bassa dell 'opera descri ve i
d i Sa lomone e David accompa- momenti sa lienti de ll'avvenimen-
gnate da scritte con rife rimenti al- to; al ce ntro dell 'affresco, un Cri-
r1Euca ri stia1 perché nell a parte sto in gloria, racchiu so entro una
ce ntrale è co llocato il tabern aco- mandorl a di cherub ini presenta
lo di bronzo, a fo rm a di tempietto co n la sini stra un libro aperto sul-
dori co; sotto, due ange li reggono le cui pagi ne è la scritta latin a
un a tazza di bronzo dorato con " Ego sum via, veritas et vita"; la
la scritta latin a Hic Deum adora. mano destra, invece, è alzata per
La trabeazione sorretta dall e co- benedi re .
Reliquiario della Santa Croce.
LA CAPPELLA DI S. ELENA
La cappe ll a di Sa nt'E lena è uno
sc ri gno prezioso, ri cco di memo-
ri e e ri sp lendente di ori. La vo lta,
un te mpo deco rata co n il mosa i-
co votivo di Valentini ano 111 , fu ri-
fatta tra il primo e il secondo de-
cennio de l '5 00 su di segno di Me-
lazzo da Fo rlì (p rim a del 1484)
••••••••
co n success ivi interve nti di Ba l-
•••••••••••••••••••••••••
Parti colare del reliquiario dell a Santa Croce.
PER SAPERNE DI PIÙ
La visita a Santa Croce in Geru salemme porta, inevitabilmente, a parlare
delle RELIQUIE custodite nelle chiese e basiliche di Roma ; non si può elen-
care la quantità, davvero impressionante , di corpi di santi (martiri e confes-
sori, antichi e moderni ), ma si possono descrivere le reliquie più antiche e
pre stigiose che mossero i pellegrini di tutti i tempi al pellegrinaggio romeo .
La basilica vaticana conserva le quattro reliquie più insigni : la punta della
lancia di Longino che trafisse il costato di Gesù crocifisso , il Velo della Vero-
nica (detto Santo Volto), una porzione del legno della Croce e il Capo di sant'An-
drea. La basilica di Santa Croce in Gerusalemme conserva, oltre i fram-
menti della croce di Gesù , altre reliquie della passione : uno dei chiodi della
croce, un pezzo del titolo (l'iscrizione in tre lingue fatta porre da Pilato sull'alto
dassarre Peruzzi (1481-1 536). Il d i-
segno attuale ripropone, co n tutta
probab ilità, quello anti co; sono
diverse infatti le co mponenti del
ca po lavo ro che rimandano all'i -
co nografi a paleocri stiana. Certo il
pitto re ha effi cacemente descritto
i n~m~ros i ucce lli , da l pium aggio
va ri op into, trasfo rm ando un luo-
go ri cco di simbo li in una deli-
ziosa vo liera rin asci menta le. A l
ce ntro de l mosa ico, la figura di
Gesù bened ice nte si affacc ia da
un tondo accompagnata da i quat-
tro eva ngeli sti posti nell e elli ssi;
quattro storie de ll a Croce co m-
pl etano le scene degli spicchi
de ll a vo lta ce ntrale. In uno dei
della croce con il motivo della condanna). La basilica di Santa Prassede, nel sottarchi so no raffigurati san Sil-
sacello di san Zenone , custodisce una colonna che la tradizione indica esse- vestro e sa nt'E lena, co n la Croce
re quella cui fu legato il Signore durante la flagellazione nel pretorio. Nella
cripta della basi lica di Santa Maria Maggiore sono riposti i resti della man-
giatoia che avrebbe accolto il piccolo Gesù nella stalla di Betlemme . Nella
patriarcale basilica lateranense, invece, sono custoditi , in due preziosi reli-
quiari degli inizi del XIX secolo , le presunte reliquie degli apostoli Pietro e
Paolo. I du e prestigiosi busti-reliquiari esegu iti tra il 1369 e il 1372 dall'orefice
senese Giovanni di Bartolo per papa Urbano V (1362-1370) furono requi siti
dai fran cesi nel 1799 e fusi per battere moneta.
adorata da l cardinale Corvajal;
nell 'a ltro gli aposto li Pietro e Pao-
lo. La statua d i sant' El ena co n la
Croce è il frutto del restauro di
una cultura romana cui sono stati
aggiunti il vo lto e le braccia.
Natale Maffioli
••••••••••
• • APRILE 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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HUMOR SÌ,
INSOLENZA NO!
di Jean-François Meurs
e aro doctor J. , mio figlio
((
di 14 anni è rientrato
con una T-shirt che
sfoggiava un Bart-Simpson senza
mutande. Suppongo che questo vo-
glia dire qualcosa, ma che cosa?
Durante la cena i miei figli si sono
messi a fare commenti su quei
fumetti, e a sganasciarsi dalle risa-
te, mettendo in evidenza le scene
dove il personaggio principale si
abbandona senza ritegno a varie
scurrilità. Poi cominciarono a imita-
re il suo modo di mangiare rumoro-
samente. Allora ho ripreso le redini
in mano a modo mio, e ho piazzato
un sonoro rutto . Mi hanno guardato
shockati. Ho detto che ero felice di
constatare che anch 'essi volevano
dei limiti. Nella discussione che è
seguita, hanno assicurato di non
volere assolutamente assomigliare
ai Simpson, anche se provavano
piacere ai loro modi disgustosi. E
poiché tutti erano infatuati di questi
personaggi, non dovrebbe essere
così grave fare come loro.. . Un
argomento che non mi ha soddi-
sfatto! Che cosa dire di questo
fenomeno di società? (Una mamma
di quattro adolescenti piuttosto
perplessa - Pistoia)
Cara mamma,
la grossolan ità trova un terreno
favorevole nella psicologia dell 'ado-
lescente: esprime l'insicurezza nella
quale si trova , sconcertato dalle tra-
sformazioni del suo corpo e talora
deluso dalla sua figura : piedi smi-
surati , brufoli , pel i. .. Egli scopre
una nuova difficoltà nella padronan-
za del suo corpo e delle sue fun -
zioni. Il fenomeno è ben conosciuto
dagli educatori che parlano di re -
gressione allo stadio anale, che si
traduce in un 'attrattiva momenta-
nea per la sporcizia e anche per il
linguaggio triviale che evoca gli e-
scrementi o le funzioni genitali.
Poiché l'atteggiamento dei ge-
nitori cambia di fronte al loro cor-
po che diventa adulto , i ragazzi si
domandano che cosa significhi que-
sto : sono diventati meno amabili?
Più deludenti? Più pericolosi? O
sono impresentabili? L'attrazione
verso le cose di cattivo gusto è uti-
lizzata dal giovane , proprio perché
non manca mai di provocare la rea-
zione energica dei genitori. È nel
tentativo di shockare gli adulti che
essi si lasciano andare a scorret-
tezze a volte tutto sommato molto
banali: forse intuiscono che gli a-
dulti sono fragil i di fronte a queste
realtà.
Certamente si accorgono che i loro
genitori non sono gli eroi che cre-
devano . E questo tende ad accredi-
tare un genere di fumetti come i
Simpson. Bart, il padre, è un adulto
antieroe che non si fa alcun proble-
ma della sua mediocrità. Privo di
morale, egli si abbandona alla più
puerile permissività. Non ci sono
vie di mezzo : o si resta shockati o
si scoppia dal ridere.
L'insolenza e la grossolanità
fanno parte delle strategie dell'a-
dolescente per cercare un equilibrio
tra ciò che in lui rassom iglia ai mo-
di di essere dei suoi genitori e ciò
che costituisce la sua peculiarità. Si
tratta di una ricerca di identità. Nel-
la sua coscienza egli pensa: "lo non
sono quello che voi credete! E voi
non siete quello che apparite! Non
mi piace ciò che mi proponete , e
molte vostre convinzioni mi fanno
ridere ... ". Segretamente però egli
spera che i suoi gen ito ri non crol -
lino sotto i suoi colpi , altrimenti non
~vrebbe più riferimenti.
E anche vero che la psicologia non
spiega tutto . La nostra epoca cen-
sura molto meno che altre i feno -
meni regressivi e la grossolanità: la
trasgressione fa un po' parte della
fisionomia del nostro tempo. Per di
più , la società sfrutta questi feno-
men i a livello commerciale . Bart
Simpson è un consumatore loboto-
mizzato che cede a tutte le tenta-
zioni del mercato , e cade in tutte le
trappole come un fesso. La serie dei
Simpson potrebbe funzionare come
un avvertimento , ma purtroppo
favorisce certe malsane imitazioni.
Molti giovani imitano i Sim-
pson nelle loro cose peggiori ,
perché si sentono scarti di una
società dove si percepiscono come
un rifiuto del ventre della madre ,
che non voleva il loro concepimen-
to. L'ingiuria sei un aborto! ha sem-
pre successo . Se la trivialità è di
moda, è anche perché la società
diffonde una confusione negli idea-
li : essa lascia supporre che tutto va
bene , che non esistono verità uni-
versali , e nemmeno gerarchie di
valori. Questa melassa ugualitaria
annulla le differenze , uccide il ri-
spetto ed è rivelatrice di un deficit
di regole e di riferimenti.
Si comprende allora lo shock
dei ragazzi , quando vedono la inu-
suale reazione della mamma che
sembra abdicare ai suoi valori!
Tutti. .. ma non la mamma! D'altron-
de nei Simpson , madre e figlia so-
no le sole persone assennate ,
guardiane della morale e del civi -
smo in una società immonda.
Il suo gesto teatrale, signora, ha
avuto il merito di essere sottilmente
umoristico , ma sarà difficile ripe-
terlo!. .. È certo, infatti, che gli edu-
catori dovranno talora dire un no
molto deciso davanti a comporta-
menti troppo regressivi e alienanti.
In compenso , nei casi più comuni ,
devono dar prova di flessibilità,
evitando di invischiarsi in atteggia-
menti troppo puritani. Devono in -
somma agire con un certo humor,
mostrando di aver compreso ciò
che succede senza rendersene
complici .
O
BS APRILE 2000

3.8 Page 28

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La lenta marcia delle donne africane per la conquista di uno
DONNE
D'AFRIC
di Maria Antonia Chinello
Per una settimana
l'Africa è stata
in mano alle donne.
Fantasia, sogno, utopia?
Forse un po'
di tutto questo.
Ma anche una grande
realtà che si è fatta
visibile nella
Conferenza panafricana
svoltasi ad Addis Abeba
(Etiopia) ,
dove 1500 donne,
rappresentanti
di tutti i paesi africani,
si sono fatte voce per
la cessazione dei conflitti
e protagoniste
per l'inizio di un tempo
di pace.
I
Suor Bernadette Sangma, Figlia di Maria Ausiliatrice,
saluta la Presidente della Conferenza delle donne
svoltasi a Pechino nel 1995.
L a Conferenza ha radunato, do-
po quattro anni dall ' incontro
mondiale di Pechino (1995),
donne e uomini , rappresentanti dei
governi , del! ' OUA (Organizzazione
del 'Unità Africana), delle agenzie
ONU e delle ONG (Organizzazioni
Non Governative). Il grande appun-
tamento, che fa parte di una serie di
convegni che si stanno realizzando
in varie parti del mondo a livello
continentale, ha avuto luogo ad Ad-
dis Abeba in Etiopi a. Per cinque
giorni , dal 22 al 27 novembre scor-
so, hanno riflettuto sui passi fatti e
preparato il grande incontro che si
svolgerà nel mese di giugno a New
York.
Bernadette Sangma, Figlia di Ma-
ria Ausiliatrice, ha partecipato e vis-
suto una settimana intensa, ascoltan-
do il cuore dell 'Africa, i suoi pro-
blemi , ma soprattutto le sue speran-
ze. "La q uestione femminile - di ce
- è onnai un dato di fatto che perva-
de tutti gli ambiti de lla vita sociale
Addis Abeba: la Conferenza panafricana
delle donne in pieno svolgimento.
APRILE 2000 /JS
La tenda della pace, simbolo significativo
della Conferenza.

3.9 Page 29

▲back to top
"spazio" originale continua.
e culturale africana, fino agli am-
bienti governativi , dove si prendono
le decisioni . Dopo Pechino , a livello
politico sono state fa tte opzioni in
favore della promozione della don-
na. Ciò che è ancora debole è la con-
creta messa in atto di queste scelte
ai diversi livelli locali . Un giornale
riportava un titolo sintomatico: 'L' u-
guaglianza femminile esiste solo
sulla carta".
LA POVERTÀ È DONNA
La situazione del continente afri-
cano è preoccupante. Ali 'inizio del
1999 c 'erano ben quattordici nazio-
ni coinvolte in guerre: conflitti non
più tra paesi, ma all ' interno . Dalle
statistiche emerge che più di due
milioni di persone hanno perso la
vita solo in questi ultimi cinque
anni in Africa, e 7,3 milioni sono
emigrate. Circa 1'80% dei rifugiati
sono donne e bambini , che soffrono
la perdita dei famili ari , delle pro-
prietà, dell a terra e della dignità. La
povertà, in Africa, è soprattutto
donna: Aids dilagante, mine antiuo-
mo e armi chimiche che minacciano
i raccolti , bambini rapiti per rinfor-
zare le file di soldati e guerrigli eri e,
non ultimo per gravità, la violenza
fi sica e psicologica.
UNA TENDA
PERLA PACE
Pi antata in mezzo a un prato, spic-
cava tra le costruzioni de ll 'ECA (E-
conomie Commission of Afi ·ica), e
occ upava, non solo simbolicamente,
il centro del Convegno. "Pace" è
stata la parola che vi è riecheggiata
e che ha riempi to i cuori e i des ideri
de lle donne afri cane. Dopo l'analisi
della situ azione, le paro le sono state
investi te nell a ri cerca qu asi accanita
per la pace. Con fresc hezza di ener-
gie e di pensiero , le donne si sono
radun ate per ce lebrare la pace. "S ia-
mo in una fase dell a storia - hanno
detto - in cui il co involgimento del-
le donne ne lle questioni della pace e
della sicurezza deve essere ricono-
sciuto. La strada però è ancora lun-
ga da percorrere per arriv are al su-
peramento della situazione che e-
I
Alla Conferenza ha attivamente
preso parte anche un gruppo
di religiose di varie congregazioni.
margina i talenti, le competenze e le
esperienze della donna dall e deci-
sioni politiche. La situazione attuale
non può essere superata fin o a quan-
do la quasi totalità, ossia 99,99%
dei leaders del continente africano,
come pure il 99% delle risorse eco-
nomiche, rim angono nelle mani
degli uomini ".
"La pace è essenziale per lo svilup-
po. Lo sviluppo è, a sua volta, es-
senzi ale per affrontare i problemi
economici e po liti ci, e i mali sociali
derivanti dalla pove1tà, dall a guerra,
dai conflitti e dalle malattie. Pace e
sviluppo sono strettamente correlati.
L'esperienza ci ha confem1ato che
non si può sostenere la causa dell ' una
tralasciando l' altro. Lo sviluppo è in-
sensata retorica senza la pace e la
pace non può fo ndarsi senza lo svi-
luppo". Lo ha sostenuto Speciosa Ka-
zibwe, vice presidente dell'Uganda.
Una fi accola per la pace è stata
consegnata a Stell a Obasanjo, prim a
donna de ll a Nigeria. Le è stata affi-
data con un impegno : intercedere
presso gli uomini , nella stanze delle
dec isioni .
LA CARTA VINCENTE
Le linee d 'az ione che sono ri sul-
tate dal lavoro di una settimana,
bene si coniugano con la mi ss ione
dell e Figlie di Maria Ausiliatrice e
dei sales iani in terra africana. Diffu-
s1 111 molti paes i de l continente,
suore e sacerdoti, miss ionari ed au-
toctoni sono in prima fi la nel creare
le reti per diventare forza significa-
tiva, inci dente la realtà sociale, cul-
turale e politica. Le problematiche
sono complesse, spesso da soli ci si
sente impotenti a risolverle. Con
creatività si stanno moltiplicando e
rafforzando le presenze per i bambi-
ni e le bambine della strada, i centri
di promozione della donna, dei gio-
vani, delle fa mi glie. Un 'evangeliz-
zazione maggiormente inculturata si
sta facendo strada e coinvolge ani-
matori , catechisti, operatori ed edu-
catori nelle parrocchie, nei vill aggi,
nelle periferie delle " molte Afriche".
Le suore in Africa si sono assunte
i problemi che pesano sulla donna,
quali la povertà, l' esodo forzato ,
l'analfabetismo , l' Aids dil agante, la
mancanza di pace. La loro speranza
è simile a quell a che le donne hanno
piantato nella tenda della pace, alla
fi accol a che c i si è reciprocamente
consegnate ad Addi s Abeba: una
decisione ri soluta per ass umere po-
sti determin anti. La marcia è inne-
stata ed è un processo senza ritorno :
le donne africane non accetteranno
più facilmente di essere lasciate ai
margini nella costruzione della pa-
ce. Perché questo divenga realtà, è
urgente investire nel campo educati-
vo. E qui , come "sales iani ", gio-
chiamo proprio in casa.
o
TRAGICI DATI· li o
Sud Africa son~ 45 ¼_dei bambini in
i~ sessuale. Il 50o/cst~ti ,v,tt,me di abuso
violenza sessua/; . e vittime della
J ragazze intorno ai,~ imbabwe sono
vengono commessi ann, : gU stupri
d, casa e inse n . a parenti, vicini
del Malawi, ilg5~t,dN,r11e zone rurali
ha subito un ra
e e adolescenti
citivo. Ad Addis ~orto sessuate coer-
delle prostitute so~ebi (Etiopia) il 30%
26 anni. In Tan o onne tra i 12 e i
scenti che abo~an1a ogn, tre adole-
stuprata. I matrim'i~7no una è stata
con uomini d'et · precoci e forzati
ragazza sono a~c:~tf superiore alla
/azione genitale f _n_us?· La muti-
tuttora in 28 paesT~,m1ni/e e praticata
ro crescente di do ncan1. Un _nume-
_ne/ traffico della p~ne. v1e~e co,nvolto
internazionale c ost1tu_z1one, anche
ropa e Med1·0 On_oennted.estinazione Eu-
___J
BS APRILE 2000

3.10 Page 30

▲back to top
MESE L1sRE~!~a IL ==""'__1.1,..I.
IN
di Giuseppe t,1010nte
UN INVITO
ALLA GIOIA
di Giovanni Paolo Il
Leonardo lnternational ,
Milano 1999
pp. 224
Un libro-strenna calato
nella cultura mass-me-
diale : immagini e testo
si integrano in un mes-
saggi o straordinaria-
mente efficace . Il Papa
che ha guidato la
Chiesa nel nuovo mil-
lennio appare come un
uomo le cui azioni riflet-
tono profondamente ciò
che crede. Il suo magi-
stero , raccolto in quattro
parti , offre una serie di
messaggi tra i più signi-
ficativi , mostrando l'inti-
mo legame tra parole e
opere su temi come "la
famiglia umana", "il po-
polo di Dio", "la dignità
della persona". Riflette
con vigoria inoltre su
argomenti quali "i giova-
ni , speranza della Chie-
sa", "l'amore e la fami-
glia", "la sofferenza e il
male", "la libertà e i dirit-
ti dell 'uomo", "le altre re-
ligioni", "il ruolo della don-
na". I messaggi sono
commentati da immagini
straordinarie. Il libro si
chiude con un ritratto fo-
tografico della sua vita,
dall 'infanzia al suo diu-
turno lavoro in Vaticano ,
come guida carismatica
della Chiesa nel mondo
d'oggi.
APRILE 2000 BS
i~i~r#cHE ~ ~~
LA FELICITA
GIUBILCE~IAZIONE
DIVINA
RICON
MA DIO È FELICE?
di Stanislas Lalanne
(ed altri)
ELLEDICI ,
Leumann (To) 1999
pp . 240
D10
è feli
Un libro geniale e affasci-
nante: le risposte del cre -
dente alle domande spon-
tanee che i bambini fanno
ai loro educatori (genitori ,
catechisti , insegnanti). Ci
si trova dentro un conden-
sato di 150 domande, em-
blematiche e stimolanti ,
scelte tra tante altre e riu-
nite in dodici capitoli . Ri-
guardano tematiche circa
le origini dell'uomo e del
mondo, Dio, la Bibbia, Ge-
, la morte , l'avvenire ...
orienta.te quindi a 360 gra-
di come fuochi d'artificio .
Domande bambine o do-
mande di bambini in cui si
possono ritrovare anche
tanti adulti e a cui non san-
no rispondere. Domande tal-
volta trasparenti come l'ac-
qua limpida, altre volte co-
sì pesanti e dolorose che
commuovono e sconvolgo-
no chi le ascolta. E le rispo-
ste? Concrete , semplici , il-
luminanti quanto basta ...
Come punti di arrivo e di par-
tenza per nuove domande?
NON S I FA VENDITA PER
CORRI SPON DENZA. I libri
che vengono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o vanno richiesti
direttament e all e ris petti ve
Editrici.
CONFESSARE OGGI
Un manuale
per i confessori
di Guido Gatti
ELLEDICI ,
Leumann (To) 1999
pp. 144
Se il testo è indirizzato al
"confessore", non vuol dire
che non interessi anche il
penitente . L'anno giubilare
chiama alla riconciliazione
e la Pasqua immediata
ricorda ai cristiani che que-
sto sacramento "pasquale"
va reso attuale attraverso
una esperienza spirituale
profonda. La confessione
ben fatta aiuta a vedere il
mistero del male come
allontanamento dall'amore
di Dio (con le sue conse-
guenze) e la riconciliazione
avviene soprattutto con il
ministero del perdono dato
dal confessore. L'autore
offre una comprensione
meno giuridica della teolo-
gia del peccato , della con-
versione, della misericor-
dia divina, della confessio-
ne e della sua indole "giu-
diziale", nell 'intento di ve-
dere nel confessore "capa-
cità di dialogo" comuniona-
le e penitenziale. Ci sono
anche indicazioni su "con-
fessioni di bambini ", "di
giovani", "devozianali" "con-
versione permanente".
GUIDO
GATTI
confessare oggi
UN MANUAlE PER ICONFESSORI
EDUCAZIONE
COME LIBERAZIONE
L'educatore
ed il sacerdote
attraverso i suoi scritti
di Ernesto Balducci (a cura
di Andrea Cecconi)
Libreria Chiari , Firenze 1999
pp.308
ERNESTO Bi\\.LDUCCI
EDUCAZIONE
COME LIBERAZIONE
!!educatore cd il sacerdote
attraverso i suo i scritti
3.n,r.1di
ANDREA CECCo:-.1
ln1rodutioncdi
A.,'Xmu:D11..1Z1A
firttuC
lillR.ElllACIIWU
1999
Il curatore raccoglie "saggi
e testi d'interventi pubblici "
che P. Balducci dedicò ai
problemi della scuola e del
ruolo educativo "calasan-
ziano ". Ne emergono una
perspicace capacità critica
e un respiro profetico che
lo caratterizzava come "uo-
mo della Parola". Il volume
si colloca nel dibattito sulla
politica scolastica italiana
negli ultimi decenni , evi-
denziandone l'itinerario cui-
turale e le anticipazioni
profetiche . Solo nell'ambito
di una prassi educativa fi-
nalizzata alla liberazione
dell 'uomo dalle acquisizio-
ni acritiche e dall 'emargi-
nazione sociale e culturale
possono coincidere missio-
ne pedagogica , testimo-
nianza evangelica, impegno
educativo laico . Costituisce
un valido strumento per
collocarsi nel dibattito at-
tuale dei problemi dell'edu-
cazione scolastica.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~
sECOLACRRIATA
S~ ANTI ANO
~
UNA voc
~
s,srEMNAr,vo
coNSA
pREVE
IL TESORO
È NEL CAMPO
Saggio/testimonianza
sul significato della
secolarità consacrata
(a cura di) M. Barbarino,
E. Geremicca, Z. Trenti
ELLEDICI ,
Leuman (To) 1999
pp. 160
Se nella vita della Chiesa
di oggi sembra che alcune
presenze profetiche siano
affievolite, altre e più vitali
ne stanno sorgendo, che si
ispirano a una consacra-
zione religiosa di tipo laica-
le. Questo saggio offre una
testimonianza di questa
nuova realtà con la fre-
schezza e la novità della
vita, nelle sfumature in cui i
singoli "istituti secolari " la
percepiscono e la esprimo-
no. Il saggio interpreta que-
ste pluriformi esperienze di
uomini e donne "consacra-
ti " nel mondo (cioè una pre-
senza cristiana significativa
dentro il vivere di ogni gior-
no) a partire dalla esorta-
zione apostolica "Vita Con -
sacrata" che sottolinea la
consacrazione "a Dio nel
mondo", per assicurare alla
Chiesa "una presenza in -
cisiva nella società", e ne
esplora le radici teologiche e
culturali che ne costituisco-
no l'alimento.
EROI DI OGNI GIORNO
Esperienze vissute
di Pino Giuliana
Edizioni OREB -
In comunione ,
Riesi (Cl) 1999
pp. 130
Gli eroi ci sono, ma a volte
non appaiono. Perciò la te-
stimonianza cristiana del-
l'eroicità delle virtù non
sempre è consacrata uffi-
cialmente dalla Chiesa. Ma
i santi anonimi di ogni gior-
no esistono e sono tanti
quelli che raggiungono vet-
te altissime di perfezione
cristiana.
L'autore del testo, oltre a
testimoni are questo fatto
comune , ne presenta alcu-
ni, come esempi ben docu-
mentati , che sono la punta
di iceberg nella normalità
anonima di una vita che
appare a molti spesso
senza senso. Sono la testi-
mon ia nz a dell 'azione di
Dio in creature diverse, e il
loro "sì " si realizza in situa-
zioni specifiche . Anche nel
compiere il dovere quoti-
diano si può essere eroi ,
perché saggi e pazienti ;
volitivi e riflessivi , costanti e
coraggiosi , sicuri e positivi ,
appassionati e disponibili .
L'AMORE NON HA ORE
Una vitamina spirituale
al giorno
di Geppo Arione (ed altri)
Effatà Editrice, Roma 1999
pp. 64
È un libretto - abbinato ad
una trasmissione radiofoni-
ca privata dal titolo "voce
amica" - che raccoglie una
serie di "vitamin e spirituali "
che aiutano ad affrontare
con slancio il cammino di
ogni giorno ; offrono un si -
gnificato alla vita quotidia-
na; indicano vie per uscire
dalla solitudine ; offrono e-
lementi per riempire i vuoti
della propria esperienza;
accendono spiragli lumino-
si nel buio delle ore pesan -
ti ... Si è aiutati a sentirsi in
cammino con altri fratelli
che vivono le stesse espe-
rienz e, con la pace e la
gioia nel cuore. Nel mondo
dei mass-media, degli spot
usa e getta, degli slogan
facili , questa voce amica
(letta sul testo o sentita per
radio) è una offerta di ri-
flessione che va al cuore di
chi si trova in disagio e vi
rimane , dando pace, sere-
nità, fiducia. Si tratta di vi-
tamine assolutamente ne-
cessarie alla vita umana
perché diventi "spirituale".
Geppo Arione, S.I. - Paolo Botti
CVX Gli Alunni del Cielo
L'amore
non ha ore
Una vitamina spirirualc al gjonJO
EFFATA' @ EDITRICE
STRADE VERSO CASA
Sorsi , Chinello , Curti ,
Del Pilar, Rosanna,
Sangma (a cura di)
LAS, Roma 1999
pp. 272
Il volume, che raccoglie gli
Atti del Seminario su Siste-
ma Preventivo e situazioni
di disagio, promosso dalla
Facoltà di Scienze dell 'E-
ducazione dell 'Auxilium,
testimonia la ricchezza del -
l'esperienza educativa del-
la pedagogia salesiana. È
per tutti quelli che credono
nell'educazione come via
prioritaria per interrompere
il ciclo dell'emarginazione
e ridare speranza ai giova-
ni in difficoltà. Ed evidenzia
che uno degli atteggiamen-
ti fondamentali richiesti a
chi lavora sul disagio è la
"speranza critica" : avere
sempre un atteggiamento
positivo di fronte alla real-
tà, ma anche uno sguardo
critico per evidenziare le
contraddizioni e superare
le storture. Lavorare con sog-
getti fortemente feriti richie-
de una pazienza a tutta
prova e un'accettazione
incondizionata, decisiva per
stabilire una relazione posi-
tiva con soggetti che fatica-
no a credere alla gratuità.
BS APRILE 2000

4.2 Page 32

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LII/E
SCUOLA: "PUBBLICA"
O ''DI STATO''?
di Bruno Bordignon
Dal riconoscimento
dei diritti - è questa la parità
offerta dall'accordo
di maggioranza - alle
disposizioni amministrative,
esiste una frattura
che sembra incolmabile.
Le "private" paventano
il rischio della statizzazione.
La contrapposizione vera
non è scuola pubblica/scuola
privata, ma scuola
pubblica/scuola di stato.
- La gioia dell'incontro col Papa.
ehi legge il testo della legge sulla "parità" è
probabile che non riesca di primo acchito a
comprendere i motivi d !l'opposizione di gran
parte della scuola cattolica , le critiche pun ali del
cardinale Ruini , e di monsignor ntonelli, rispettiva
mente presidente e segretario generale della CE'I , e
nemmeno la garbata critica del Papa. Così come gli
rimarrà difficile capire il grido : "libertà, libertà", scandito
per oltre 5 minuti da 250 .000 persone in Piazza San
Pietro, sabato 28 ottobre 1999. Questo perché affer-
mazioni come quella del comma 3, della legge sulla
"parità" (Alle scuole paritarie priv, te è assicurata piena
libertà per quanto concerne l'orientamento culturalel e
l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenendo conto del
progetto educativo della scuola, l'insegnamento è
improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costitu-
zione repubblicana) , sono da sottoscrivere. Ma ...
I
COME VANIFICARE UN COMMA
Già le prime parole del testo in
·o
in qualche modo la truffa , c0
at
dente dell 'Associazione Gìer:iit
u
liche , vanificando c6sì il com
i
queste parole : "Il si m az
tr
Dunque le scuole s
sis
.
-
gurate come orga
St
iven
Stato-persona. Se fossero aut
bt:lero
cate dal "corp "
costit
i:iti pubeI c1
non più statali
e le scu
rgaai
Stato, entrare
. vuo dire essere statiz
la sorte, temiamo, eh tocGl"1erà alle scugle non sta a 1.
Il gestore rischia di essere ridotto a custode degli im-
mobili che , oltretutto , dovrà mantenere e rinnovare a
sue spese. Egli non avrà più alcuna rilevanza pedago-
gica né didattica. Diversa, ovviamente , sarebbe la si-
tuazi ne se le scuole fossero enti pubblici non statali :
la parità sarebbe costituita non dall'appartenenza o dal-
l'assi milazione alle scuole di Stato, ma dalla comune
identità di organizzazioni che si autogovernano, eserci-
tanao l'attività scolastica che , secondo la Suprema
Corte di Cassazione, riveste carattere imprenditoriale.
ACCEZIONI DIVERSE
Continuiamo l'analisi. L'aggettivo "nazionale", nella
odierna visione statalista non ha significato puramente
geografico , ha bensì l'accezione di pubblico, ritenendo
valida l'equazione: è buono solo ciò che è pubblico; è
pubblico solo ciò che è statale. L'aggettivo invece è da
intendere nella sua accezione geografica, o, se si vuo-
le, culturale, nel senso che una cultura nazionale è
frutto di consenso non dell'imposizione di un governo!
E pubblico non ha riferimento alla gestione (per cui
esiste la gestione privata e quella pubblica) , ma ai
destinatari del servizio . È infatti riconosciuto anche
da11a normativa in vigore che le scuole cosiddette a
"ge tione privata" compiono un servizio di pubblica
utilità. La specificazione "dell 'istruzione" vuole sepa-
rare l'istruzione (statale) dalla formazione (regionale) ,
andand così incontro a un'aporia, perché non vi può
essere formazione senza istruzione , ma anche a un
conflitto"""èon la Costituzione, perché l'istruzione - non
la forma'iione professionale e artigiana - è materia
riservata alle Regioni (art. 117).
Continuiamo a essere convinti che lo Stato/educatore
APRILE 2 000 BS

4.3 Page 33

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La lunga querelle sulla scuola anche dopo la legge continua, e i problemi restano tutti.
sia una forma pericolosa di Stato etico , che ha la
pretesa di formare i cittadini attraverso un progetto
agnostico , come se l'agnosticismo fosse l'unica filo-
sofia capace di formare un uomo libero e di fornirgli gli
strumenti critici necessari a mantenerlo equidistante
da ogni ideologia. Anche l'agnosticismo è una ideo-
logia, e il fondamentalismo, sempre deleterio, esiste in
tutti i campi. Possono essere sommamente liberi , e
altrettanto critici , sia il credente che l'agnostico. È que-
stione di onestà intellettuale e non di ideologia. Insom-
ma nessuno Stato , laico o no , potrà mai monopoliz-
zare l'istruzione, pena la statizzazione della scuola. In
questo le altre nazioni insegnano! Siamo persuasi che ,
nonostante solenni dichiarazioni di principio, la legge
sulla cosiddetta parità porti al monopolio dello Stato
sull 'educazione e dunque ad una diminutio libertatis
del cittadino.
E non è nemmeno vero che questa legge rechi agevo-
lazioni alle scuole non statali , né in termini economici
né in termini amministrativi. È vero invece il contrario:
aggiunge oneri ulteriori. I soli beneficiari sono le scuo-
le materne.
LA POSIZIONE DELLE "PRIVATE"
Le "private" non chiedono sovvenzioni per sé, ma per
le famiglie degli alunni, affinché sia garantita la libertà
di scelta. La legge offre 500 mila lire in tre anni agli
alunni di scuole statali e non statali , con un reddito
inferiore ai 30 milioni. Non di parità si tratta, ma di
diritto allo studio. La parità esigerebbe il superamento
della discriminazione di dover pagare due volte l'istru-
zione se si sceglie secondo un proprio progetto cultu-
rale , didattico e di vita. Ciò è stato denunciato persino
da alcuni senatori della maggioranza.
28 ottobre 1999: la più imponente manifestazione
delle "private" mai organizzata.
Gli alunni delle "private" hanno gli stessi diritti
di quelli che frequentano la scuola pubblica.
Dal punto di vista amministrativo , poi, è riconosciuto
nulla più di quanto sia oggi concesso dalla 86/1942: la
possibilità di rilasciare titoli di studio con valore legale!
C'è invece in aggiunta una serie di altri oneri: le
scuole paritarie dovranno accogliere alunni handicap-
pati (comma 3 e 4/e) , ma nessun cenno sull 'abbatti-
mento delle barriere architettoniche. I bilanci dovranno
essere resi pubblici (comma 4/a) , ma nessun buo-
no/scuola agli alunni che le frequentano . Il personale
docente dovrà essere fornito di abilitazione (comma
4/g), ma le scuole di Stato hanno ancora decine di
migliaia di precari non abilitati! Non dovranno essere
obbligatorie per gli alunni le attività extracurricolari che
presuppongono o esigono l'adesione ad una determi-
nata ideologia o confessione religiosa (comma 3) , ecc.
O È LIBERTÀ O NON È
In materia di scuole lo Stato ha il dovere di intervenire
sui problemi relativi alla sicurezza, all 'igiene, agli stan-
dard di istruzione, ma non spetta a lui entrare nel
merito dell'istruzione impartita, che è libera (art. 33, 1)
perché è un bene supremo delle persone. Ha ancora il
dovere di rimuovere tutti gli ostacoli che la impedi -
scono e offrire a tutti pari opportunità (artt. 2 e 3) . I
titolari dell'educazione e dell'istruzione sono i genitori ,
non lo Stato (art. 30,1).
~'articolo 34 ,1 dichiara che: "L 'istruzione inferiore,
impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gra-
tuita", non aggiunge : "solamente per gli alunni delle
scuole di Stato", come invece , in conflitto con elemen-
tari diritti civili , avviene in Italia. In sintesi , deve essere
riconosciuto a tutti il diritto civile di scegliere la scuola,
l'insegnamento , e perfino la didattica senza rinunciare
alle proprie convinzioni.
Per mettere famiglie e studenti nelle condizioni migliori
può essere utile il "buono scuola", erogato dallo Stato
con il denaro raccolto attraverso l'imposizione . Esso
va a coprire le spese di frequenza. Il "buono" permet-
terebbe alle famiglie di scegliere la scuola sulla base
delle proprie preferenze culturali , sociali , didattiche o
religiose . Non è contro le scuole statali: le vuole
migliorare attraverso una concorrenza regolata da uno
Stato di diritto.
BS APRILE 2000

4.4 Page 34

▲back to top
- COME DoN Bosco
l'educatore
di Bruno Ferrere
L'ARTE DI LITIGARE
Una delle più belle storie dei cavalieri della Tavola Rotonda
racconta che il re Artù fu sconfitto da un terribile cavaliere nero.
Invece di ucciderlo o di sbatterlo nelle segrete del castello a marcire
con gli altri valenti cavalieri che vi erano rinchiusi, il cavaliere nero
offrì al re la vita e la libertà se di a sette giorni fosse tornato
con la risposta a questa domanda: "Che desidera una donna più
di ogni altra cosa?"Artù pose la domanda a tutte le donne che incontrò,
ma nessuna delle risposte che ebbe era convincente.
Si rassegnò a morire. Non lontano dal castello del cavaliere nero,
mentre cavalcava a testa bassa attraverso un fitto boschetto,
Artù udì la voce di una donna, dolce e gentile, che lo chiamava.
Si voltò credendo di trovarsi davanti una donna bellissima, invece era
la creatura più orrenda che avesse mai visto, con un volto terribile,
da incubo, che quasi non riusciva a guardare. La donna,
Damigella Ragnell, gli rivelò quindi che lei, e lei sola,
conosceva la risposta che Artù cercava, e che in cambio lui avrebbe
dovuto giurare solennemente di concederle qualunque cosa gli avesse
chiesto. Il re accettò prontamente. La donna gli fece cenno
di avvicinare l'orecchio e sussurrò la risposta che Artù stava cercando.
Nell'attimo in cui conobbe la risposta, Artù sentì che era quella giusta,
e scoppiò a ridere forte perché dopo tutto era molto semplice.
La risposta alla domanda: "Che desidera una donna più
di ogni altra cosa? " era: "La sovranità". La donna deforme,
naturalmente, diventerà una bellissima principessa.
Ma solo quando il senso della risposta sarà debitamente applicato.
O gni famiglia è un 'un ione tra
ind ividui che hanno le loro
opinioni , i loro vezzi , i loro
sogni , i loro desideri , i loro valori. È
inevitabile che sorgano conflitti.
Possono essere devastanti, ferire e
far soffrire . È vitale imparare a do-
minare questa potenziale bomba "a
sofferenza". La base di partenza è
sempre l'accettazione di fondo del-
la personalità dell'altro : la sua "so-
vranità". La gente cambia solo se
pensa di piacere o di essere accet-
tata per quello che è. Quando una
persona si sente criticata, non ap-
prezzata, non ammirata, non riesce
a cambiare . Anzi , si sente sotto as-
sedio e si trincera ancora di più per
proteggersi. E quando si scende in
trincea sono guai per tutti . Non si
tratta più di una battaglia , ma di
una guerra logorante, interminabile.
Se c'è un elemento comune a tutti i
litig i familiari è che , di solito , nes-
suno dei contendenti ha completa-
mente ragione. Inoltre, nella maggio-
APRILE 2000 8S
ranza delle famiglie, si litiga sempre
per gli stessi motivi , trasformando la
vita familiare in un fragile armistizio
tra un litigio e l'altro . Per impedire
che un litigio destabilizzi la pace e
l'unità familiari si può adottare una
strategia semplice , che richiede
però una buona dose di volontà.
Prima di tutto bisogna partire con
la "marcia più bassa". Chi parte
in quarta, cioè attacca duramente
l'altro o gli altri , criticando e fe-
rendo , non riuscirà a venirne fuori
in modo dignitoso e soprattutto
non risolverà il motivo del conflit-
to . Un litigio finisce sempre con
la nota con cui è cominciato . Chi
parte urlando finirà urlando e tutti
saranno solo più arrabbiati . E
assolutamente lecito lamentarsi e
mettere a fuoco il problema, non
lo è partire con l'artiglieria pesan-
te e accusare "la persona". Le
frasi che com inciano con il "tu "
sono sempre molto pericolose:
"Tu sei il solito incosciente ... Il
tuo guaio è che ... " È come pre-
mere il pulsante di un lanciamis-
sili. È meglio essere gentili e ch ia-
ri. Non urlare : "Guarda che stalla
hai lasciato!" ma "Per favore , vor-
rei che tu sparecchiassi _quando
hai fin ito di mangiare". E impor-
tante limitarsi al problema del
momento e non istituire un Pro -
cesso di Norimberga che riesumi
i torti di una vita.
In un secondo momento, bisogna
imparare a fare tentativi di ripa-
razione ed accoglierli. A scuola
guida, la prima cosa da imparare
è a frenare . Saper graduare la
frenata è importante anche in fa-
miglia. Nelle famiglie felici si for-
mano spontaneamente dei siste-
mi di frenaggio che entrano in
funzione quando il litigio rischia di
degenerare. Vanno da un "break!"

4.5 Page 35

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il genitore
di Marianna Pacucci
gridato da uno dei contendenti a
"Per piacere, ricominciamo!".
La terza fase consiste nel cal-
marsi reciprocamente. È neces-
sario quando si sente un senso
di soffocamento dovuto al risenti-
mento e alla sensazione che poi
si rimpiangeranno le parole dette.
Possono essere sufficienti una
tregua di venti minuti, un momen-
to di rilassamento ascoltando mu-
sica o facendo una corsa all 'aria
aperta.
A questo punto è possibile trova-
re un compromesso: si deve
cercare una soluzione che soddi-
sfi tutti. La pietra angolare di ogni
compromesso è una vera e amo-
revole accettazione dell'altro : ma-
rito , moglie e figli. Nessuno deve
vincere e nessuno deve essere
sconfitto .
In ogni caso , il segreto è sempre
rispettarsi. Il litigio non servirà
mai a cambiare le persone : ri -
guarda invece la negoziazione, la
ricerca di un terreno comune e i
modi in cui riuscire ad adattarsi
gli uni agli altri.
E inevitabile che esistano proble-
mi ed è altrettanto inevitabile che
i problemi facciano esplodere dei
litigi. Quello che conta è volere
veramente uscirne in modo ono-
revole per tutti . Una giovane si-
gnora invece di bombardare ma-
rito e figli con osservazioni sgra-
devoli , la mattina, intanto che si
preparano ad uscire , ha preso
l'abitudine di mettere per iscritto
le cose che non le vanno bene e
poi discutere l'elenco con tutta la
famiglia il venerdì sera. "Ma prima
elimino io stessa un po ' di voci
dicendo 'Ma no, questo non è im-
portante ', oppure 'Probabilmente
qui la colpa è ,mia'. E poi parlia-
mo del resto". E altrettanto impor-
tare ricordare , almeno con fre-
quenza doppia dei litigi , quante
cose belle esistono nella fam iglia
e quanti magnifici e gioiosi motivi
tengono insieme le persone che
la compongono. Per molti genitori
e figli un modo di ricordare le re-
ciproche buone qualità consiste
nell 'abbracciarsi spesso e sbri-
gare insieme le faccende di casa.
Tenendo sempre a mente il con-
siglio della Bibbia: "Non lasciare
che il sole tramonti sulla tua ira".
o
VALE LA PENA
IMPARARE A LITIGARE?
In tutte le famiglie capita di litigare, ma quest'esperienza
non sarà mai indolore, anche se ci si sforza di considerarla
come un dato fisiologico nel rapporto ordinario fra persone che,
pur volendosi bene, non smettono di essere diverse
e di accampare una mentalità, attese e disponibilità
che possono generare conflitti con le esigenze degli altri.
Via, non fare il broncio!
Per quanto mi riguarda, prefe-
risco evitare le occasioni che
possono creare disturbo, ma
a posteriori mi pento quasi puntual-
mente di aver inibito questa possi -
bilità: litigare fa male , ma il più
delle volte serve. Anche perché l'al-
ternativa del silenzio e della sop -
portazione crea danni peggiori: fru-
strazioni, conflitti interiori, nevrosi,
tentativi di estraneazione reciproca,
cose che sono di gran lunga peg-
giori per la vita familiare. Per reg-
gere una situazione conflittuale oc-
corre però trovarle una motivazione
decente e imparare a gestirla in
modo dignitoso . E qui cominciano i
guai .
Prima di tutto occorre ricono-
scere che ci sono ragioni valide e
'scuse': una lite è fondamentalmen -
te buona se aiuta a crescere, se
rappresenta comunque il tentativo
di costruire un ponte fra due verità
diverse, se nasce dalla capacità di
indignarsi contro una situazione che
rende meno vivibili e gratificanti le
relazioni familiari . Molte discussioni
nascono invece da un cattivo rap-
porto con se stessi ed hanno un im-
patto distruttivo sulle relazioni affet-
tive, perché comportano una disisti-
ma dell'altra persona e non sempli-
cemente una dichiarazione di disac-
cordo con particolari comportamen-
ti. Non è affatto facile riconoscere
onestamente con se stessi da che
cosa si è mossi interiormente.
Il secondo problema consiste
nel capire come litigare: ma non è
solo una questione di tecniche psi-
cologiche più o meno raffinate; vie-
ne chiamata in gioco la capacità di
restare solidali con chi ha sbagliato
e, in senso più complessivo , l'attitu-
dine a gestire con equilibrio le ore
della verità e quelle dell'amore.
Occorre poi fare i conti con lo
stile conflittuale di ciascun compo-
nente il nucleo familiare. A casa no-
11s APRILE 2000

4.6 Page 36

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CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
UN PUNTO DI
RIFERIMENTO
Gli articoli 36/37 portano l'attenzione
sul perno attorno a cui ruota l'intera FS
e su alcune strutture indispensabili al funzionamento
della grande macchina apostolico/educativa costituita
dai gruppi riconosciuti e da quelli in via di riconoscimento.
stra ognuno manifesta a modo
suo il 'punto di rottura' nella tolle-
ranza delle diversità: la nostra fi-
glia maggiore litiga in modo garba-
to , ma non molla di un centimetro
sul piano della contrattazione e
può resistere per giorni e giorni ar-
roccata sulla sua posizione, in at-
tesa della capitolazione dei genito-
ri . Il figlio più piccolo , invece, quan-
do litiga sembra un temporale esti-
vo: dopo tuoni e lampi di grande
intensità emotiva, tira fuori dal ci-
lindro un meraviglioso arcobaleno
e cerca la pace , andando incontro
al punto di vista altrui con grande
disponibilità all 'obbedienza. Noi a-
dulti invece litighiamo sottovoce,
con molto pudore, ma anche con
grandi sensi di colpa : così facen-
do, non riusciamo a liberare nel
conflitto le nostre energie migliori
e dunque vi restiamo intrappolati
dentro, invece di sfruttarle come
una risorsa utile a capirsi meglio.
La cosa più bella è però vede-
re i due ragazzi litigare fra loro:
grandi inseguimenti per il corri-
doio, schiamazzi da pollaio, una
certa dose di parolacce , qualche
porta sbattuta... poi , improvvisa-
mente, silenzio o una risata frago-
rosa. I figli ricominciano a giocare
insieme o a condividere le loro oc-
cupazioni abituali . Mi dico sempre
che devo imparare da loro non
tanto come si fa a litigare , ma co-
me venir fuori da questa esperien-
za: viste le mie maldestre perfor-
mances, devo evidentemente sfor-
zarmi di ridiventare fanciulla ; solo
così forse capirò qual è il segreto
per concludere una lite con una sa-
lutare dose di umorismo.
APRILE 2000 BS
Articolo 36: "Punti di riferimen-
to"; 37: "Utilità di alcune agili
strutture".
O La Famiglia Salesiana è una gran-
de ricchezza che lo Spirito ha su-
sc itato nell a Chi esa per la Chi esa,
perché fosse seg no del l' Am ore d i
Di o pe r i giova ni , sop rattutto pe r
qu ell i meno amati e p esposti ai
l?eri co li co rrenti.
E fa mi gli a d i fa mi gli e, perché riu-
ni sce movim enti e gruppi che, pur
nascend o da un ' uni ca ispiraz io ne
messa da Di o nel cuo re a Don Bo-
sco, si snodano su p iani di ve rsif i-
cat i d' in terve nto, dall a sc uo la al-
l'orato 1·io, all e co munità del di sa -
gio, all e parrocc hi e, ai gruppi ca ri -
tati v i... La co mpl essa ri cc hezza di
questo don o necess ita di un se rvi-
z io di coordin amento c he ga ran-
tisca la sin toni a co n l' ispiraz ion e
mi gin ale e gesti sca la fraternità tra
i vari movim ent i e gi-uppi.
O È il Rettor Maggiore, successo-
re di Don Bosco, i I padre e mae-
stro d i unità dell a Fami gli a Sale-
siana, e svo lge il se rvizio cli pres i-
denza, atti va nd o isti tuzio nalm ente
un rap porto res po nsa bil e e d iretto
co n i va ri mov im enti e gruppi che
la formano. Il ca ri sma è a lui affi -
dato, perché ne sia il custode e lo
tramandi interpretandolo nell a rea l-
tà de i te mpi e dell e situ az io ni in
cos tante evolu zio ne, ma ass icuran-
done la genuinità or igin ari a.
O La Famiglia Salesiana ha poi
una sua struttura parallela, o in -
te rn a, a quell a dei sa les iani , e del-
le Fi gli e cl i M aria Ausili atri ce. Co n-
sigli e co nsulte pres iedono all 'a ni -
maz ione e al govern o dell e singo-
le rea ltà perife1·iche e loca li , pro-
mu ove nd o le atti v ità ca ritati ve e
pas to rali a fav ore so prattutto del
mond o giova nile e ga rantendo un o
sp ec ifi co ca mmin o fo rmativo al-
l' intern o dell a spiritu alità sales ia-
na. Qu esta strutturaz ione è neces-
saria per lo sviluppo che ha avuto
la Fami gli a Sal es iana nel mon do
in tero.
O
Dicembre '99: raduno
degli Assistenti Regionali delle VDB
(Volontarie Don Bosco) alla Pisana.

4.7 Page 37

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\\
BS APRILE 20

4.8 Page 38

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Le Sante Strade
LA VIA FLAMINIA
di Nicola Follieri
- Pellegrino di oggi.
Nel medioevo i romei
potevano percorrere
un'altra direttrice viaria,
di epoca romana: la Vìa
Flaminia. Fatta costruire
nel 220 a. C. da Caio
Flaminio, collegava
il tratto orientale della
Vìa Emilia, cioè la zona
di Rimini, con Roma.
Lungo il percorso
si potevano raggiungere,
con una deviazione,
Gubbio e Assisi,
luoghi di pellegrinaggio
legati all'esperienza
religiosa francescana,
in pieno sviluppo
durante il XIII secolo.
APRILE 2000 /JS
N el 1253 l'arcivescovo di
Rouen , Eudes Rigaud , com-
un viaggio all a vo lta di
Roma , intrapre nde ndo un itine rario
de ll a Via Flaminia , carico di s ignifi -
cati storici e re lig iosi. Il prelato ha
lasciato un di ario di viaggio intri -
gante . Attrave rsato il Sempione, i
pe llegrini o ltre passavano le c ittà di
Milano , Bergamo, Brescia e Manto-
va. Si faceva un tratto di cammino
via fiume , navigando sul Po , e s i ar-
riv ava a Ferrara. Da qui s i diri geva-
no ve rso Bologna e si immettevano
ne ll a Via Emilia, che trans itava pe r
Rimini. Poi la Flaminia. Pe r acce-
de re a Rimini , dove le opere malate-
sti ~me de l XV seco lo raffinano assai
il paesagg io a rchitettonico , i romei
passavano lungo il ponte di Tiberio ,
c he è ancora un vero e propri o ca-
pol avoro di ingegne ria su c inque
"Pellegrinare" prima di ogni
altra cosa voleva dire "pregare".
- Croci/bastoni di pellegrini di oggi.
DAL SUO A ROMA
Gli itinerari giubilari dell'Italia meridio-
nale seguivano. due tracciati: quello
fel_ versante adnat,co-ciociaro o quel-
o t1rren1co-campano. Da Otranto ar-
t,va_ eh,. proveniva dal Medio orlnte
e s, d1ngeva alla volta di Roma Le
ftappe d1 ciueste zone sono caratt~riz-
ate da importanti culti locali, ma di
ama europea: San Michele al Garga-
no, le M_adon_ne nere bizantine, San
Nicol~ d1 Ban. Luoghi ricchi di s iri-
tual1ta d1 matrice benedettina, fratce-
scana e bernardiana sono lungo l'lr-
p1n1a, la_Campania e la Ciociaria: Mon-
te Cassino, Casamari, Trisulti, Subia-
co. I pellegnn, provenienti dall'Africa
o da Malta approdavano a Trapani o
a Palermo. Ess, pro~eguivano poi lun-
go Monreale, Cefalu , Messina attra-
:ersav_ano la Calabria e arriva;ano in
erntono campano , fermandosi res-
so ,1 santuario mariano di Monte~r i-
ne. Giungevano infine sull 'Agro Pot
~no, pres~o le abbazie di Fossanova
ov~ mon san Tommaso D'Aquino ~
Valv1sc1olo.

4.9 Page 39

▲back to top
GIUBILEO ON UNE
grandi archi, risalente al I secolo
d.C. La Flaminia, che prendeva ini-
zio varcando un maestoso Arco di
Augusto, si stagli ava tutta lungo la
La dimensione itinerante del Giubileo
trova la sua realizzazione anche su
/nternet I d(versi percorsi di carattere
o~ale ncch, di storia, arte e cultura
rel1g1osa ?on? rintracciabili sul sito·
costa adriatica, e raggiungeva le
suggestive località marchigiane di
Pesaro e Fano, che conservano nelle
loro cattedra li ornamenti e mura
medievali. Lasciata Fano, si attra-
"f:tww.rad1od1aconia . it/g i u b i l e o/ vie :
F m. ~er conoscere più a fondo la Via
ran~1qena, basta collegarsi con www
geoc,ties.c~m/At~ens/2933/ oppur~
www. franc,gena.,t e www.viafranci-
gena.com. L'Umbria e le Marche han-
versava la valle del Metauro.
no espr_esso ,1 meglio di sé, relativo
alla sp,ntualità francescana e benedet-
t1ni ma_rcatamente presente nelle vie
IL PASSO DEL FURLO
Presso questa zona è Fossombro-
ne, antico municipio romano di-
strutto dal re longobardo Liutpran-
g,~ i(an , ~ei siti : www.regione.um-
bna.1t/ tuns1_nol giubileo/copert.htm
~ ~w.reg1one.marche.it/giubileo/
uem,la/ho'!'~:htm. Anche Toscana,
Abruzzo e S1c11ia si sono dotate di ri-
sors~ _Internet ricche di bellissime im-
do e poi diventato fe udo di diverse ~ag,n,: rappresentative dell'arte loca-
famiglie, fra cui i Malatesta, i
Montefeltro, i Della Rovere. Un
altro centro è quello di Tavernelle.
Il curioso toponimo si riferiv a alle
strutture di assistenza ivi presenti,
e, e d, not1z1e sulle celebrazioni che
'www s,_ te:ranno via via durante l'anno Que-
sti I siti: www.giubileo.toscana.it·
~~amedia.it/ toscana-giubile~
. ~IVhome.htm; www.abruzzo com/
9!':'b~leo/ e ~n~ora www.giubi1~o.si-
che ospitavano i pellegrini. Lungo
questo tragitto , si arriva al Passo
del Furio, antica costruzione ve-
spas iana del 76 o 77 d. C. Que-
sto traforo (dal latino forulus,
c1ha.1t _S ulle ,n,z,ative liturgiche e sto-
nco-art1st1~he promosse lungo le stra-
de g_,u_b,lan non mancano siti Internet
Preelar te,vs,e_amlple!•o,chd,i.eVseenelozciaalie•
E
di
,·1 caso,
Novara ·
: w w - Q I U_btleo :venezia.it/ home2.htm
da cui Furio) ha una sua im-
portanza storica: venne in-
fauWltWpWos.dt.1hotcmes. 1.novara.it/turismo/de-
fatti sbarrato dai Goti
nel VI seco lo
allo scopo di
fermare I' a-
vanzata bizantina. Nella cittad ina di
Furio, la chiesa romanica di san
Vincenzo è ciò che resta di un 'anti-
ca abbazia edificata nell'VIII seco-
lo, che ospitò san Romualdo nel
1011 e san Pier Damiani nel 1042.
Si prosegue attraverso ancora un
ponte di età romana: il ponte Mallio.
Poi appare Cagli che ha conservato
intatta la sua identità medievale tra
mura e pavimentazione stradale.
TRA UN PONTE E L'ALTRO
Il suono dello yobel
annunciava l'anno giubilare.
IL GIUBILEO SECONDO
GLI EBREI
L'Anno Santo non è un 'invenzione cri-
stiana. Faceva parte della tradizione
ebraica. Giubileo deriva dall'ebraico
yobel, il montone, capo del gregge. Il
vocabolo indicò poi il corno del mon-
tone , il suono del corno, fino alla fe-
stività annunciata con il suono del
corno. Dice il libro del Levitico: "Con-
ta poi ... sette volte sette anni,... 49
anni. Il dieci del settimo mese farai
echeggiare il corno. È il giorno de/l'e-
spiazione.. . Dichiarerete santo il cin-
quantesimo anno e proclamerete la
libertà nel paese per tutti gli abitanti.
Sarà per voi un giubileo e ognuno
tornerà in possesso delle sue terre e
ciascun israelita rientrerà nella sua
famiglia . Questo è il Giubileo che ce-
lebrerete ogni cinquantesimo anno...
sacro per voi" (Lv 25, 8-13). L'ecce-
zionale ricorrenza voleva dunque ce-
lebrare un tempo di pace , riconcilia-
zione , giustizia , libertà. Un periodo
durante il quale preparare l'anima e
maturare una vera conversione.
I Anche numerose "pellegrine"
componevano i gruppi
di persone in marcia verso Roma.
Non stupi tevi se, proseguendo, vi
imbatterete in un altro ponte di fab-
bricazione romana: il ponte Grosso.
Superatolo, si attraversano centri la
cui fisionomia è decisamente me-
dievale: Cantiano, Pontericcioli e
soprattutto Gualdo Tadino, teatro di
una celebre battaglia che vide l'e-
serc ito bizantino del generale Nar-
sete fronteggiare trionfalmente Toti-
la alla testa degli ostrogoti. Più a
sud si stag li a Nocera Umbra, la cui
cattedrale mostra un portale romani-
co di squisita fattura . Altre stupende
località, ricchissime di testimonian-
ze artistiche e architettoniche me-
dievali , sono Fo ligno e Spoleto, do-
po aver scavalcato l'ennesimo ponte
romano, il ponte Sanguinario. Tra
Foligno e Spoleto sorgono le famose
fonti del Clitunno, celebrate da scrit-
tori di fama immortale: Virgilio, Pro-
perzio, Byron, Carducci. Dopo i
centri abitati di Terni, Narni, Otrico-
li, dove chiese, palazzi e caste lli ri-
salgono al XII o XIII secolo, si in-
travede Roma ... dal ponte Milvio.
IJS APRILE 2000

4.10 Page 40

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PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-71 n. 959, e I'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridjca per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le formule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" . .. Lascio al la Direz ione Ge-
nera le Ope re Don Bosco, con
sede in Roma (o all 'lstituto Sa-
lesiano per le Missioni , con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di f . ... o titoli , ecc. per
i fini istituzionali dell'Ente".
b) di beni immobili
" ... Lascio all a Direzi one Ge-
neral e Opere Don Bosco : con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
les iano per le Miss ioni , con sede
in Torino) l' immobile sito in .. .
per i fini istituzionali dell ' Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" .. . Annullo ogni mia prece-
dente disposizione testamenta-
ria. Nomino mio erede univer-
sale la Direzione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l'Istituto Salesiano per le
Mi ssioni , con sede in Torino)
lasciando ad esso quanto mj ap-
partiene a qual siasi titolo, per i
fini istituzionali del! ' Ente".
(Luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere seri/lo per
intero di mano propria dal testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
V ia della Pi sana, I J 11
001 63 Roma-Bravetta
Te!. 06.6561 2678 - Fax 06.656 12679
C.C.P. 462002
Istituto Salesiano per le Missioni
V ia M ari a A usiliatrice, 32
IO 152 Torin o
Tel. OJ 1.5224247-8 - Fax OI 1.522425 1
C.C.P. 28904100
APRILE 2000 IJS
I NOSTRI MORTI
FANESI sac. Antonio, salesiano
t Portorecan ati (MC) il 24/ 12/ 1999
a 86 anni.
Un uomo tutto d'un pezzo! Serio, onesto ,
intransigente: ha accettato con difficoltà i
cambiamenti che vedeva come un adegua-
mento acritico ai tempi , un lento sbracarsi
dei costumi , e un declino dei valori tradizio-
nali che avevano formato tanti santi e mar-
tiri nella Chiesa. Non ha mai rinunciato alla
talare: era la sua divisa, quella che doveva
testimoniare le sue convinte e sofferte
scelte davanti al mondo. E sempre con la
sua corona, consumata dall'uso: sotto la
scorza rude di vecchio combattente per la
Chiesa, si nascondevano un animo orante
e un cuore apostolico di prima grandezza:
avrebbe voluto che tutto procedesse sulla
falsariga degli antichi valori: dell'onestà,
della sincerità, della fedeltà agli impegni ,
del rigore morale che riconosceva nelle
tradizioni del suo paese di pescatori , di cui
ricordava e rimpiangeva i tempi di fede . Ha
vissuto nell'ombra, l'ombra dell'altare, ma
era attentissimo agli avvenimenti che non
mancava mai di seguire e commentare,
compresi quelli sportivi. Un salesiano tutto
chiesa , comunità e cortile : forse un uomo
del passato, un po' burbero , ma umile, e di
una onestà senza pari. Soprattutto un uo-
mo del confessionale : Portorecanati è pas-
sato sotto i suoi consigli. "Oggi ho confes-
sato tutto il giorno!', epclamava spesso
stanco , ma soddisfatto. E morto il giorno in
cui Giovanni Paolo Il apriva la Porta Santa
del Giubileo: la sua porta santa è stata la
porta della morte, il suo Giubileo lo cele-
brerà co l Signore. Desiderava morire in un
giorno dedicato alla Madonna: ha scelto il
24 dicembre .
MOSANER sac. Giuseppe, salesiano,
tTrento il 01 /07/1999 a 78 anni.
Era amato da tutti perché, buono d'animo,
aveva per ciascuno un'attenzione persona-
le. Sapeva mettere a frutto la sua facile
vena poetica: tantissimi hanno ricevuto
una poesia in occasione di qualche ricor-
renza . Intratteneva i ragazzi con giochi di
prestigio , insegnava loro a suonare il pia-
noforte, li faceva cantare , recitare , li ac -
compagnava nelle difficoltà. Quando il ma-
le lo ghermì, iniziò l'apostolato della pre -
ghiera: era il suo contributo d'affetto verso
tutti quelli che gli volevano bene. Il Signore
l'ha chiamato improvvisamente, appena
celebrata la festa del suo 50° di sa-
cerdozio, l'ultima gioia terrena prima della
gioia senza fine nel "grembo del Signore".
TOTARO sr. Vincenzina ,
Figlia di Maria Ausliatrice ,
t Messina il 13/03/ 1998 a 82 anni.
con competenza, fedeltà e grande spirito
apostolico, all'educazione delle giovani a
scuola e all'oratorio - indimenticabili le sue
splendide regie teatrali - e ha continuato
anche negli ultimi anni , nonostante la salu-
te malferma, a rendersi disponibile a ll a
comunità, lasciando una grande nostalgia
della sua persona e un ricordo indelebile
delle sue virtù. Aveva imparato ad affidarsi
a Dio nella preghiera e così ha sempre
fatto fino all 'ultima notte, mentre la soffe-
renza le attanagliava il corpo , prima di
volare in cielo.
BERNARDI sac. Angelo, salesiano ,
t Trento il O1/09/ 1999 a 84 anni.
La vita gli riservò rinunce , sacrifici, fatiche ,
obbedienze non facili . Don Angelo non
perse mai la sua serenità né la speranza. Il
suo gran cuore e la sua forte volontà sep-
pero vincere ogni resistenza e supe rare
ogni ostacolo. Era un ottimo predicatore
seguito e stimato , e altrettanto bravo inse-
gnante, tanto da meritare l'onorificenza di
Cavaliere per meriti della Repubblica, con-
feritagli dal Presidente Sandro Pertini. A-
mava la montagna, le sue cime innevate, i
suoi sentieri scoscesi, la sua natura incon-
taminata. Poté passare gli ultimi anni della
sua vita nella casa di Trento, vicino ai suoi
cari e all 'ombra dei suoi monti. Si è spento
dopo tre mesi di malattia, rimpianto da tutti.
BONELLI BECCARIA sig.ra Maria,
mamma di un salesiano,
t Mondovì (CN) il 18/08/1999 a 96 anni.
Donna semplice, ma di fede profonda che
ha sempre saputo irradiare attorno a sé ; di
fervida preghiera che l'ha accompagnata
sino alla morte. Le sue ultime parole sono
state: "Spiri in pace con voi l'anima mia!".
Pilastri della sua vita sono stati Chiesa e
famiglia, cui ha dedicato tutta se stessa.
Donna forte e laboriosa, ha saputo dare
alle cose il giusto posto, mettendo all 'inizio
della scala i valori morali e spirituali che
fanno grande un'esistenza. Finché ha po-
tuto, non ha mai perso la messa. Attende-
va con ansia il Bollettino Salesiano, che
poi leggeva co n devozione . Ha vissuto il
Vangelo fino alla fine, quando, sentendosi
vicina al traguardo, ha voluto chiedere per-
dono a figli, parenti e amici , come indicava
il Padre nostro: "Rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori".
Venuta la sera di
quel giorno ~esù disse:
"Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)
Forte di una innata e tenace vocazione , ha
superato dopo più di dieci anni di lotte l'op-
posizione del padre che sognava per lei
orizzonti diversi da quelli che Vincenzina
coltivava: essere tutta di Dio e di Don Bo-
sco. "Non ho potuto offrire a Dio gli anni
della mia giovinezza, ma sono felice di
averli spesi nella lotta per il raggiungimen -
to del mio ideale". Così scriveva a distanza
di tempo. Si è dedicata per oltre 50 anni ,

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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IL MES
DI VENE
Savina Jemina
Q uarto mese dell'anno gre-
goriano. Il calendario roma-
no arcaico lo chiama apri-
lis, che secondo alcuni antichi au-
tori deriverebbe dal greco Aphro -
dite e per altri, da aphròs con rife-
rimento alla schiuma del mare
dalla quale sarebbe nata Venere.
QUESTO MESE A ROMA
Domenica 16: delle Palme. In
piazza. San Pietro, commemora-
zione dell'ingresso di Gesù in Ge-
rusalemme.
Giovedì 20: nella basilica di San
Pietro, Messa crismale ; in San
Giovanni in Laterano , Messa in
Coena Domini .
Venerdì 21 : in San Pietro, cele-
brazione della Passione ; al Colos-
seo, solenne Via Crucis.
Domenica 23: Pasqua . In San
Pietro, veglia, liturgia battesimale,
liturgia eucaristica; benedizione
"Urbi et Orbi".
SANTI IN POCHE RIGHE
Venerdì 21 : Anselmo d'Aosta
è tra i maggiori filosofi e teologi .
Nasce nel 1033 e sceglie la vita
benedettina. Diventa abate in Nor-
mandia e poi vescovo di Canter-
bury, dove muore nel 1109. È fa-
moso per la prova "a priori " dell'e-
sistenza di Dio, e cioè : tutti abbia-
mo l'idea di un essere perfetto; la
perfezione assoluta comporta l'e-
sistenza; quindi l'essere perfetto
esiste. Note anche le affermazioni
Credo ut intelligam e Fides quae-
rens intellectum.
Martedì 25: Marco , autore del
secondo Vangelo, è compagno di
san Paolo nel suo primo viaggio
apostolico , ma dopo se ne sepa-
ra. Con il parente Barnaba si reca
a Cipro , poi diventa collaboratore
di san Pietro.
Sabato 29: Caterina da Siena
nasce nel 1347, penultima di 25
figli . Entra nel terz'ordine domeni-
cano delle Mantellate , si prodiga
per gli ammalati e svolge opera di
pace tra famiglie avverse. Scrive
lettere ai potenti per evitare sci-
smi e lotte tra città, e al pontefice
per sollecitare il ritorno della sede
papale a Roma. Muore nel 1380.
Nel 1939 è proclamata patrona
d'Italia, assieme a san Francesco
d'Assisi , e dal '99 è compatrona
d'Europa.
IERI ACCADDE
2 aprile 1842: nasce san Dome-
nico Savio.
4 aprile 1949 : a Washington
viene firmato il trattato che isti -
tuisce la Nato .
4 aprile 1969: viene assassinato
il pastore nero Martin Luther King.
7 aprile 1719: muore Giovanni
Battista de La Salle, fondatore dei
Fratelli delle Scuole Cristiane.
9 aprile 1909: lo statunitense Ro-
bert Edwing Peary raggiunge per
primo il Polo Nord .
1O aprile 1912: il transatlantico
"Titanic" inizia il viaggio inaugurale.
12 aprile 1959: muore don Pri -
mo Mazzolari , "tromba dello Spiri-
to Santo in terra mantovana".
12 aprile 1961: il russo Juri Ga-
garin è il primo uomo lanciato nel-
lo spazio.
18 aprile 1955: muore Albert
Einstein .
19 aprile 1380: a 33 anni, muo-
re santa Caterina da Siena.
16 aprile 1889: nasce l'attore e
regista Charlie Chaplin.
23 aprile 1564: nasce lo scritto-
re William Shakespeare.
25 aprile 1945: finisce la secon-
da guerra mondiale.
GIUBILEO DA COLLEZIONE
Le Nazioni Unite hanno emesso
un francobollo per ognuna delle
tre sedi (New York, Ginevra e
Vienna) sul "2000 - Anno interna-
zionale del ringrazia-
mento". Il principato
del Liechtenstein
vende un bel fo-
glietto che ricorda
sia i 2000 anni del
Cristianesimo, sia
l'Heiliges Jahr (Anno Santo) ;
propone l'adorazione dei Magi , at-
traverso un quadro del Seicento e
il disegno di un ragazzo d'oggi.
LE FESTE
Durante la Settimana Santa , in
molte località si svolgono sacre
rappresentazioni della Passione.
Veri momenti artistici d'ispirazione
religiosa che talvolta impegnano
centinaia di figuranti , e coinvol-
gono migliaia di turisti. Nell 'ultimo
weekend al santuario dell'Incoro-
nata (15 km da Foggia) , festa in
onore della Madonna Bruna . Se-
condo la leggenda, un cavaliere
stava inseguendo un daino quan-
do vide una luce improvvisa e
sentì una voce : "Sono la Madre di
Dio e voglio che qui mi sia co -
struita una cappella". Poco dopo,
sullo stesso luogo, un mandriano
vide alcuni buoi piegare le ginoc-
chia davanti a una quercia dove
trovò una statua in legno della
Madonna : in segno di devozione
appese a un ramo una caldaietta
con un po ' d'olio. il cavaliere fe-
ce costruire la cappella, poi diven-
tata santuario.
SAGGEZZA IN PILLOLE
Aprile / dolce il dormire.
D'aprile / non ti scoprire .
Aprile piovoso / maggio ventoso
I anno fruttuoso.
D'aprile / ogni goccia val mille lire.
Quando tuona d'aprile / buon
segno per il barile [in questo
periodo, la pioggia è utile alle viti] .
JJS APRILE 2000

5.2 Page 42

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
OLTRE OGNI
ASPETTATIVA
Era sabato 24 febb raio 1998.
Con qu attro compagn i di le v a
ero andato da Brunico a Bres-
sanone per un po' di svago. Co-
me sempre dovevamo torn are
in case rma all'ora conv enuta,
ma, essendoci dilungati più del
solito, sulla via del ritorno quello
che guidava la macchina tirava
ad andare veloce. Così abbiamo
sbandato e siamo usciti di stra-
da. La portiera accanto a me si
è spalancata e io sono stato
sbalzato contro un albero, ripor-
tando co ntu sioni gravi ssi me:
mandibol a rotta in du e pos ti ,
focolaio nel cervello, feg ato che
sangu inava, due vertebre della
schiena schi acciate , clavi cole
spezzate che mi impedivano di
respirare. Il primo intervento al-
l'ospedale di Bressanone fu alle
cl avicole, per lasciarmi respira-
re. Rimasi in coma per sei gior-
ni. Sono ven uto a sapere tutti
questi particolari dai miei genito-
ri , pe rché an cora adesso ho
un 'amnesia completa su quello
che è accaduto . Nel frattempo,
app ena arr iv at a la noti zia a
Gerola, il mio parroco , il salesia-
no don Albino Ma nni, che fu
compagno di scuola di don Qua-
drio a Ivrea, ha pregato e fatto
pregare don Quadri o, affinché
intervenisse lui presso il Signore
per farmi gu arire. I medici la-
sciavano ben poca speranza di
sopravvivenza. Ebbene la rispo-
sta non si è fatta attendere. In
poco tempo sono spari te le in-
giurie peg giori, qu elle del ce r-
vello e quelle del fegato. Com e
ri co rdo de ll 'incide nte e della
grazia ricevuta, mi sono rim asti
la piastra nella mandibola, che
prob abilm ente dovrò se mpre
tenere, e i ferri nelle clavicole,
che forse verranno tolti tra qual-
che mese, come sinceramente
spero. Il ricupero è stato veloce
e oltre ogni aspettativa. Lo scor-
so Natale, dopo soli du e mes i
dall'accadu to, ero di nuovo al
lavoro a tempo pien o, con mio
padre che fa il fornaio. Di cuore
ring raz io don Quadrio, il Signore
e la Madonn a per la graz ia, e
spero di ritorn are presto qu ello
che ero prima dell'incidente.
Simone Mazzina, Gera/a Alta
CATAPULTATA
IN UNA REALTÀ
DIVERSA
Nel mese di marzo feci una mam-
mografia di routin e a scopo pre-
ventiv o, com e con sigli a no i
medici, sebbene non avessi al-
cun sintomo . Mi recai al labora-
torio radiografico da sola. Sicco-
me mi fu ripetut a la lastra più
volt e, in sospettit a, chi es i alla
dottoressa se ci fosse qualcosa
ch e non andasse bene. Mi parlò
dell'esistenza di un nodu lo. Una
strana sensazion e s' imposses -
di me, come se fossi stata ca-
tapultata in una realtà dive rsa.
Poch e ore prim a, usce ndo di
casa, ero tranqui lla, ora nel farvi
ritorno mi trovavo a fare i conti
con la possibilità di una malattia
grave. Mi rivo lsi a san Domeni-
co Savi o di c ui av ev o g ià in
passato esperimen tato la bene-
vola intercessione. Mi sottoposi
alla biopsia e attesi il risultato.
Cadeva in quei giorni la Settima-
na Santa e posso dire che solo
allora, a qu arantacinqu e anni ,
ho capito il si gnifi cato del Ve-
nerdì Santo! Dopo Pasqua ebbi
il risultato : si trattava di un no-
dulo benigno ch e in seguito tu
tolto chirurgicamente. Ringrazio
infinitamente il Signore che at-
traverso le preghiere di san Do-
menico Savio ha voluto conce-
derm i questa grazia affin ché po-
tessi continuare il mio compito
di madre.
A. B., Foligno (Pg)
SE LA MISE
SUL PETTO
Ho letto sul Bollettino Salesiano
che, a Sa nti ago del Cile, 500
giovan i hanno piantato 10.000
alberi, inaugurando così il parco
co ntinentale nei terre ni dov e
sorgerà il santuario della beata
Laura Vicuna. Questa cara gio-
vane è da tempo protettrice del-
la mia famiglia. Nel marzo scor-
so mia moglie, già reduce da un
grave deli cati ss imo intervento
chirurgi co, si è sentita male per
un improvviso attacco di "angina
pectori s", con dolore allo stom a-
co e al braccio sinistro. Temevo
un infarto del miocardio . Inter-
Venerabile Augusto
Czartoryski.
IO Ml SONO CURATO
DITE,ORATU
CURATI DI ME
Alcuni an ni fa, durante un cor-
so di Esercizi Spirituali a Za-
kopane (Po lon ia), mi sent ii
male. Il dolore alla parte de-
stra del ventre era così forte ,
da non potere più continu are
gli Esercizi. Chiesi al direttore
di poter ritornare al più presto
a casa, a Przemysl, per farmi
visitare da miei medici. Il diret-
tore, molto preoccupato, vole-
va mandare con me un confra-
tel lo pe r accompagnarmi nel
viaggio. lo lo ringraziai ma
partii in treno da solo. Durante
il vi aggio ebbi dolori molto
acuti e per di più la durata fu
più lunga del previsto a causa
dei lavori in corso sulla ferrovia.
Mi sentivo venir meno . Giunto
alla stazione di Przem ysl do-
vetti subito sedermi , quasi sfi-
nito senza poter fare altro . Si
avvicinò allora uno dei nostri
parrocchiani, che , vedendomi
in quello stato , mi prese per
mano e mi accompagnò a un
taxi. A casa, il medico, subito
accor so, ordinò l'imm edi ato
ricovero in ospedale. Si tratta-
v a di appe ndic ite acuta. Fui
ricove rato nel reparto di chirur-
gi a per ess ere sottoposto a
pellati separatamente tre medi-
ci, furono concordi nell 'ordinare
un immediato ricovero in ospe-
dale. Ma mi a mog li e si rifiu tò.
Non vo lle lasciare la casa e la
fa mig lia. lo, preoccupati ss imo ,
invocai la beata Lau ra Vi cufia:
da tanto tempo che ti prego
per me e per i miei. Ora salva
mia mog lie. Fa' a me qu esto re-
galo come in Cile stanno per fa-
re il regalo di un santuario in tuo
onore". Presi una foto della Bea-
ta e la diedi a mia moglie , la
quale se la mise sul petto . lo in
quel momento vidi come in un
sogno mia mogl ie che sorriden-
te e di sinvo lta usc iva di casa
per recarsi a fare la spesa. Era
proprio quello che sarebbe capi -
intervento. Infatti iniziarono su-
bito la preparazione. L'opera-
zion e fu effettu ata dal prof .
Ry szard Cies li k : iniziata nel
primo pomeriggio, terminò alle
ore 18.00. Il direttore della no-
stra comunità, che durante
l'intervento aspettava nel corri-
doio de ll 'ospedale, term inata
l'operaz ione , domandò al me-
dico assistente quale fosse lo
stato del paziente. Il medi co
alzò solo la mano verso il cielo
senza agg iung ere nu lla. Nel-
l'affrontare l'intervento chirur-
gico, io mi ero affidato all'inter-
cessione del venerabi le Au-
gusto Czartoryski. È da pre-
mettere che, come responsa-
bile dell'amministrazione della
nostra casa di Przemysl, mi
ero interessato per abbel lire il
luogo in cui si trova la sua sal-
ma, in una cappella posta nel-
l'atrio della nostra ch iesa. Col
permesso della curia, potem-
mo anche cambiare la cassa
che era di legno . Per il Vene-
rabile dunque ho sempre colti-
vato una particola re devozio-
ne. Nella mia camera ho sem-
pre avuto la su a immagine e,
in ogni situazione importante,
mi sono rivo lto a lui. Ecco per-
ché quando ero in attesa del-
l'intervento chirurgico , tenevo
con me la sua immaginetta e
gli dicevo : "lo mi sono curato di
te; adesso tu curati di me". Ri-
masi in ospeda le ci rca du e
setti mane, ricuperando tutte le
mi e forze . Prima di lasciare
l'ospedale volli che il chirurgo
mi dicesse con chiarezza qua-
le era stata la prognosi del mio
caso. Rispose: "Dal punto di vi-
sta medico, lo stato era dispe-
rato a causa del notevole ritar-
do dell 'intervento ". Ora sono
trascorsi vari anni e io, nono-
stante la bella età di 91 anni
compiuti, mi sento bene e svol-
go la mia attività pastorale. In
ciò che è avvenuto c'è da rico-
noscere un vero intervento tau-
maturgico da parte del venera-
bile Augusto Czartoryski.
D. Wladys/aw DEC,
SDB Przemysl
lato di li a poco. Ci fu, infatti , un
visibi le miglioramento . Durante
la notte scomparve il dolore al
petto, al braccio si nistro e allo
stom aco. Il giorno seguente mia
mog li e, visibi lmente mig liorata,
lasciò il letto e tornò alle faccen-
de di casa.
Domenico De Santis,
Cansano (Aq)
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
firmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l' indicazione del nome.
APRILE 2000 11S

5.3 Page 43

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L.D.C.
SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
G. Lubich, G. Trevisan
a fumetti
L'ENTUSIASMO
ALLF STELLI:
REGGE
ALL'URTO
DI ALTRE DURE
PROVE, CJ::JME
LAMORTEDI
DON PEST'ARINO
E LA CONTINUA
PENURIA
PERFINO
DtUNTDZ:Z.O
DIPAN,.E- .
lA IHA7T!NA DOPO , PRIMA DELLA PARTENZA ...
VOI DUE FATE UN SAL10 A MORNESE A DAR
UN SALUTINO Al VOSTRI PARENTl,ESEVIOFFRONO
UN PO' DI FARINA DI MELICiA ,ACCEirATE:LA
IN <:;RAZIA .
IJS APRILE 2000

5.4 Page 44

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OSCO VI
PERECJ.JEI
U'OI OGNI
RNO DELLE'
RE CONSI
'ANESECC
ENTAE
APRILE 2000 IJS

5.5 Page 45

▲back to top
IA PROVVIOtNZA ARRIVA CO>J L'A CCE7rAZ/0NE
UNA NUO VA P05rULAN7E.
L.D.C.
INTANTO ARRIVANO SEMPRE
NUOVE POSTULANTI E IL
" COLLEGIO"/./A BISOCiNO
DI INSEGNANTI .
UN G IORNO S I PRESENTA A DON
BOSCO, A TORINO, UNA G I OVA NE
DISCENDENTE DEI CONTI
BELLEGARDE D I 5 . L f;R Y,
EMILIA MOSC4 .
PER UN D ISSESTO FINANZIARIO
LA SUA FAMIGLIA E'PRECIPIT'ATA
DALLA R ICCJ.IEZZA E DAGLI
ONORI ALL' INDI GENZA
E ALL 'UMILIA ZIONE
MA EMILIA NON 5 1 E' LASCIATA
TRAVOLGERE DALLA
DISPERAZIONE. 51 E 'LAUREATA
IN LINGUE E O~ CERC4
UN POSTO DI LAVORO
PER APRIRSI UNA sn¾DA
E RISOLLB'ARE LA FAA1IGLIA .
/JS APRILE 2000

5.6 Page 46

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GUIDA ALLE
ASSOCIAZIONI
GIOVANILI
SALESIANE
SOLIDARIETA'
BORSE DI STUDIO PER GIOVANI MISSIONARI
pervenute alla Direzione Opere Don Bosco
Don Bosco , in suffrag io di G iac in-
to e Maria , a c ura di Stefan o ne An-
na, Pavia. L. 200.000.
Bo rsa Mi ss io na ri a, in suffrag io cli
papi1 Carmelo e mamma Giu sepp i-
na, a c ura cli Arecchi Ca rmela , Pa-
via . L. 200.000.
Mamma Margherita e San Do-
menico Savio, a c ura cli Vacca An-
gela, Orsara Borm ida. L. 200.000.
Don Bosco e San Domenico Sa-
vio, a c ura di Cami lotto Maria, Sv iz-
zera. L. 150.000.
San Domenico Savio, a c ura d i A-
gata Bu arzì, Ca tania. L. 150.000.
MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO
Tel. 06/44.70.35.06
Tel. 06/57.43.855
e-mail: gpussino@pcn.net
GIOVANI
COOPERATORI
Tel. 06/446. 09.45
e-mail: exfedita@rm.nettu no.it
GIOVANI
EXALLIEVI
Tel. 06/446.85.22
e-mai l: exfedita@rm. nettuno.it
OBIETTORI
DI COSCIENZA
SERVIZIO CIVILE
Tel. 06/49.40.522
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
MISSIONI
E VOLONTARIATO
INTERNAZIONALE
VIS : 06/513.02.53
VIDES : 06/57.50.048
e-mail: vis@volint.it
CINEMA
E COMUNICAZIONE
SOCIALE (CGS)
Tel. 06/44.70.01 .45
e-mail: mspreafico@pcn .net
POLISPORTIVE
GIOVANILI
SALESIANE (PGS)
Tel. 06/44.62.179
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
TURISMO
GIOVANILE
SALESIANO (TGS)
Tel. 06/44.60.946
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
EMARGINAZIONE
E DISAGIO
GIOVANILE (SCS)
Tel. 06/49.40.522
e-mail: cnos-npg@rm .nettuno.it
APRILE 2000 IJS
Borse missionarie da
L.100.000
Don Giuseppe Bassi , a cura della m
Liceo L. di Bre no BS. L. 1.500.000.
Maria Ausi liatrice e Domenico
Savio , a c ura di Scortegagna Bru-
no. L. 1.000.000.
Maria Ausiliatrice, pe r affid ame n-
to a c ura di M arcosa nti Adriana ,
Bo logna . L. 1.000.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco, per
grazia ricev uta e suppli ca, a cura di
Maria Perino, Torino. L. l.000.000.
S. Cuore, Maria Ausiliatrice, Don
Bosco, pe r rin g raziamento e prote-
zione, e a suffrag io di papà Ge rar-
do, a c ura di Masuraca Marta Lui-
sa. L. 1.000.000.
Borsa Mi ss io na ri a, in me mo ri a di
Gabriella e V ittorio, a c ura di Rubi-
ni Eno, Frascati . L. 1.000.000.
Borsa Mi ss ion a ri a, in me mori a di
C la udia Ante no r, a c ura Dire tto re
Sales ia no, Portic i. L. 1.000.000.
Maria Ausiliatr ice, Don Bosco, in
me m o ri a di Ca rolin a Bru c at o a
c ura di C urro Angelo, S. Agata Mi -
lite ll o. L. 1.000.000.
Maria Ausi liatrice, Sa n Giovanni
Bosco, a c ura cli Beltrame Aug usta,
Casal e Monferrato. L. 700.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
in suffragio di tutti i nostri defunti ,
a c ura d i A lessand ro ed Enrica Ab-
bo, Impe ri a. L. 700.000.
SS. Cuori di Gesù e Maria, a cura
di Colombano Re nzo. L. 500.000.
San Giovanni Bosco , in me mori a
cli P. Giu seppe Be rto la, a c ura de ll a
nipo te Laura, Torino. L. 500.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
in suffrag io de i de funti , a c ura cli
Abba A lessandro ed E mica, Impe-
ri a. L. 500.000.
Borsa Mi ss ionari a, in suffrag io de i
ge nit o ri d e funti , a c ura d i Bira l
Lina Meolo . L. 500.000.
Borsa Mi ssio nari a, in me mori a de l
frate ll o Francesco SDB , a c ura di
Zannini Ann a, Roma. L. 500.000.
San Domenico Sav io, in memori a
di Pao lo Vinc ig ue rra e sore ll a Gi o-
vanna, a c ura di Vincig uerra Te re-
sa, Cassano Murge, BA . L. 500.000.
Maria Ausi liatrice, Don Bosco , in
me mo ri a cli Cerri Am a bil e, a c ura
di Pl a tini A lessandro , F ontan e to
D 'Agogna. L. 500.000.
Maria Ausiliatrice e Don Bosco,
in ricordo di don Mingelli , a c ura cli
Abba A lessandro ed Enrica, Impe-
ria . L. 500.000.
Bo rsa pe r mi ss io ni e vocazioni , a
c ura di Bai Francesco. L. 400.000.
Bo rsa Mi ss io na ria , in me m o ria
cli Leo ni Ott av io, a c ur a di D .
Giorg io Bellucc i, Fiore ntino RSM.
L. 400.000.
Maria Ausi li atrice, Don Bosco e
Santi Sa lesiani, a c ura di De Vito
Vincenzina, Paduli BN. L. 300.000.
Maria Ausil iatri ce , pe r ringraz ia-
m en to e in m e mo ri a d e i ge nito ri
Antonio e Cherubina, a cura di Repos-
si Rosina, Abbiategrasso. L. 300.000.
Maria Ausi li atrice, San Giovanni
Bosco e San Domenico Savio, pe r
g razia ri cev uta, a c ura d i Pittaluca
Maria Rosa, Arquata Scrivia, A L.
L. 250.000.
Maria Aus iliatrice , a c ura di Dal
Pane Adriana, Fae nza - San Do-
menico Savio, a c ura cli De l Sardo
Do natina, Ro ma - Borsa Missio-
na ri a, in me mo ria di Dal Moro A-
g nese Bo rt o lo, a c ura di Fa ntin
Ro be rto, Va ll e S . Flori ano - San
Domenico Savio , pe r g ra zia ri ce-
v uta , a c ura di C ra v io tto Bi a nca ,
Varazze - Maria Ausiliatrice e
Don Bosco , a c ura cli Grazio li Rita,
Re torbido, PV - Maria Ausiliatri-
ce, San Giovanni Bosco , San Do-
menico Savio, pe r g razia ricev uta,
a c ura di Campagno li Ann a Mari a,
Toro - Gesù Sacramentato, Maria
Ausi liatrice, Don Bosco, Dome-
nico Savio, a c ura di Feclrigo Ol ga,
Roma - Bo rsa Mi ss ionaria , a c ura
di Me landri A ure li a, Induno Olona,
VA - Gi ovani Miss io nari , a c ura di
Greco G iovan n i, Ise rnia - Maria
Ausiliatrice, Don Bosco, Mamma
Margherita , a c ura di Gi ava rini
Mari a, Bariano , BG - Borsa Gi ova-
ni Mi ss io na ri , a c ura di NN, Peda-
ra , CT - Maria Ausili atrice, a c ura
di Dal Pane Adri a na, Faenza - Ma-
ria Aus iliatrice , Don Bosco, Don
Rua , a c ura di Boa no Palmina,
Serra va ll e D ' Ast i - Bo rsa Miss io-
na ri a, pe r ringraziame nto, a c ura di
Sa lv i T e resa, Barge, CN - Maria
Ausi liatrice, San G iovanni Bosco,
a c ura di lsiclori S te fan o e Isidoro,
L'Aquil a - Don Bosco e Domeni-
co Savio , a c ura cli Ca millo tto Ma-
ri a, Oril ly, S vizze ra - Maria Ausi-
liatrice , in me mo ria di don Samue-
le, a c ura cli Lanini , Bale rna , S viz-
zera - Maria Ausi li atrice e Don
Bosco, a cura di Dal Pane Adri ana,
Faenza - Bealo Filippo Rinaldi , a
c ura d i G iovena le Giuseppin a. Ri-
vo li , T O - Bo rsa Mi ss io na ri a, in
memo ri a di Leanza Natalina, a c ura
di Ca nta re l_la Ma ri o, Bi a ncav ill a
CT - Maria Ausi liatrice, a c ura cl i
Dal Pane Ad ri ana, Faenza - Borsa
Mi ss io n a ri a, a c u ra di Me la nd ri
Valles i Aure li a, Induno Ol ona, VA .

5.7 Page 47

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Suor Paola Battagliola
Ora è direttrice a Giakarta,
di una struttura di accoglienza
di missionarie e studenti.
Ai tempi della terribile repressione
era a Diii , sotto il fuoco incrociato
delle milizie filoindonesiane.
Non ha mai mollato
con la sua comunità.
Suor Paola, eri a Diii nei giorni del referendum e dei disordini e ci
sei rimasta. Quali ricordi hai?
È stato un momento tragico, ma siamo riusciti a mantenere accesa
una piccola luce di speranza per più di 100 persone, soprattutto mam-
me e bambini, cui abbiamo aperto la casa. Siamo state più volte mi-
nacciate, ci hanno imposto di trasferirci nella zona ovest. Ma li abbia-
mo convinti a farci rimanere, soprattutto per aiutare i bambini. Abbia-
mo ragionato molto con le milizie ...
Dove trovavate il cibo necessario per sopravvivere?
Prima di questi avvenimenti padre Canin, gesuita, rimasto ,ucciso
durante quelle settimane di fuoco, ci aveva portato tanto riso. E stata
la nostra salvezza. Siamo riuscite a sfamare anche alcune famig lie
sfollate in montagna. Ci hanno aiutato anche le mamme dei bambini
e ... la fede. Ogni famiglia di sfollati aveva dovuto lasciare tutto ... una
cosa hanno p01tato con sé, la propria statuetta della Madonna.
La presenza delle FMA a Timor che cos'ha significato?
Ci siamo dal 1988, l'anno centenario di Don Bosco: un'italiana, una
filippina e una filippina americana. A distanza di dodici anni le FMA
sono 49 di cui 38 autoctone. Fin dall'inizio ci hanno chiesto di dare
tutte le nostre energie per l'educazione. Dopo pochi anni abbiamo of-
ferto ad alcune giovani timoresi di inserirsi nella scuola come inse-
gnanti, cosa inaudita: l'accesso alla cultura era per poche privilegiate.
Abbiamo sfidato la tradizione, creando una scuola professionale fem-
minile a Venilale.
Oggi qui tutti parlano di ricostruzione di ciò che la guerra ha distrut-
to. Noi stiamo pensando alla ricostruzione delle persone.
Che cosa vuoi dire alle persone che ti conoscono e alle comunità
italiane?
Una parola di riconoscenza e ringraziamento, perché nel momento
critico abbiamo sentito forte la solidarietà degli amici italiani. Ora non
lasciateci sole, continuate ad accompagnarci e sostenerci con la vostra
preghiera e il vostro aiuto, perché l' indipendenza conquistata sia dav-
vero significativa e impo,tante per la crescita umana, sociale e morale
delle giovani generazioni.
FOCUS
PAOLO
11 anni , fuggito dalla guerra.
Vaga per Luanda, dorme per
terra, si lava quando può, man-
gi a rubando qualcosa ai rifiuti.
Indossa stracci maleodoranti,
zoppica e puzza .. . una puzza
acuta , da voltastomaco che
proviene da due crateri della
grandezza di un uovo mangiati
dalla cancrena, regalo della
guerra. Quando Italo lo incon-
tra, sfinito , chiama in aiuto gli
altri volontari. Antonella gli
lava le ferite con acqua e di-
sinfettante, cercando di pene-
trare a fondo. Non un lamento.
Per salvarlo ci vuole l' ospeda-
le, se l'infezione non si è già
trasformata in setticemia. Una
corsa col cuore in gola fino
allo scalcinato pronto soccor-
so, e si torna a casa, col batti-
cuore. Al mattino Italo e Filip-
po si precipitano all'ospedale
per sapere . .. Paolo c 'è, soni-
dente, assistito da un "angelo
custode", un ' infermiera cri-
stiana che ha deciso di "adot-
tarlo". Gli hanno fatto anche la
radiografia: l'osso non è stato
intaccato, si salverà. L'amore è
inarrestabile, crea un tessuto
vivo di solidarietà che guari-
sce le nostre cancrene. Stiamo
imparando a vivere da persone
umane!
Antonella, la volontaria
che ha soccorso Paolo.
BS APRILE 2000

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
CENTRALE
di Natale Maffioli
Il Santuario di Caravaggio .
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Papa Wojtyla, 80 anni di nomadismo.
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ATTUALITÀ
di Vito Orlando
Baby Gang : come affrontarle?
ACQUA E PANE PER IL CONGO
di Graziella Curti
A Kinshasa è nata la bottega del pane.