I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
OLTRE OGNI
ASPETTATIVA
Era sabato 24 febb raio 1998.
Con qu attro compagn i di le v a
ero andato da Brunico a Bres-
sanone per un po' di svago. Co-
me sempre dovevamo torn are
in case rma all'ora conv enuta,
ma, essendoci dilungati più del
solito, sulla via del ritorno quello
che guidava la macchina tirava
ad andare veloce. Così abbiamo
sbandato e siamo usciti di stra-
da. La portiera accanto a me si
è spalancata e io sono stato
sbalzato contro un albero, ripor-
tando co ntu sioni gravi ssi me:
mandibol a rotta in du e pos ti ,
focolaio nel cervello, feg ato che
sangu inava, due vertebre della
schiena schi acciate , clavi cole
spezzate che mi impedivano di
respirare. Il primo intervento al-
l'ospedale di Bressanone fu alle
cl avicole, per lasciarmi respira-
re. Rimasi in coma per sei gior-
ni. Sono ven uto a sapere tutti
questi particolari dai miei genito-
ri , pe rché an cora adesso ho
un 'amnesia completa su quello
che è accaduto . Nel frattempo,
app ena arr iv at a la noti zia a
Gerola, il mio parroco , il salesia-
no don Albino Ma nni, che fu
compagno di scuola di don Qua-
drio a Ivrea, ha pregato e fatto
pregare don Quadri o, affinché
intervenisse lui presso il Signore
per farmi gu arire. I medici la-
sciavano ben poca speranza di
sopravvivenza. Ebbene la rispo-
sta non si è fatta attendere. In
poco tempo sono spari te le in-
giurie peg giori, qu elle del ce r-
vello e quelle del fegato. Com e
ri co rdo de ll 'incide nte e della
grazia ricevuta, mi sono rim asti
la piastra nella mandibola, che
prob abilm ente dovrò se mpre
tenere, e i ferri nelle clavicole,
che forse verranno tolti tra qual-
che mese, come sinceramente
spero. Il ricupero è stato veloce
e oltre ogni aspettativa. Lo scor-
so Natale, dopo soli du e mes i
dall'accadu to, ero di nuovo al
lavoro a tempo pien o, con mio
padre che fa il fornaio. Di cuore
ring raz io don Quadrio, il Signore
e la Madonn a per la graz ia, e
spero di ritorn are presto qu ello
che ero prima dell'incidente.
Simone Mazzina, Gera/a Alta
CATAPULTATA
IN UNA REALTÀ
DIVERSA
Nel mese di marzo feci una mam-
mografia di routin e a scopo pre-
ventiv o, com e con sigli a no i
medici, sebbene non avessi al-
cun sintomo . Mi recai al labora-
torio radiografico da sola. Sicco-
me mi fu ripetut a la lastra più
volt e, in sospettit a, chi es i alla
dottoressa se ci fosse qualcosa
ch e non andasse bene. Mi parlò
dell'esistenza di un nodu lo. Una
strana sensazion e s' imposses -
sò di me, come se fossi stata ca-
tapultata in una realtà dive rsa.
Poch e ore prim a, usce ndo di
casa, ero tranqui lla, ora nel farvi
ritorno mi trovavo a fare i conti
con la possibilità di una malattia
grave. Mi rivo lsi a san Domeni-
co Savi o di c ui av ev o g ià in
passato esperimen tato la bene-
vola intercessione. Mi sottoposi
alla biopsia e attesi il risultato.
Cadeva in quei giorni la Settima-
na Santa e posso dire che solo
allora, a qu arantacinqu e anni ,
ho capito il si gnifi cato del Ve-
nerdì Santo! Dopo Pasqua ebbi
il risultato : si trattava di un no-
dulo benigno ch e in seguito tu
tolto chirurgicamente. Ringrazio
infinitamente il Signore che at-
traverso le preghiere di san Do-
menico Savio ha voluto conce-
derm i questa grazia affin ché po-
tessi continuare il mio compito
di madre.
A. B., Foligno (Pg)
SE LA MISE
SUL PETTO
Ho letto sul Bollettino Salesiano
che, a Sa nti ago del Cile, 500
giovan i hanno piantato 10.000
alberi, inaugurando così il parco
co ntinentale nei terre ni dov e
sorgerà il santuario della beata
Laura Vicuna. Questa cara gio-
vane è da tempo protettrice del-
la mia famiglia. Nel marzo scor-
so mia moglie, già reduce da un
grave deli cati ss imo intervento
chirurgi co, si è sentita male per
un improvviso attacco di "angina
pectori s", con dolore allo stom a-
co e al braccio sinistro. Temevo
un infarto del miocardio . Inter-
■ Venerabile Augusto
Czartoryski.
IO Ml SONO CURATO
DITE,ORATU
CURATI DI ME
Alcuni an ni fa, durante un cor-
so di Esercizi Spirituali a Za-
kopane (Po lon ia), mi sent ii
male. Il dolore alla parte de-
stra del ventre era così forte ,
da non potere più continu are
gli Esercizi. Chiesi al direttore
di poter ritornare al più presto
a casa, a Przemysl, per farmi
visitare da miei medici. Il diret-
tore, molto preoccupato, vole-
va mandare con me un confra-
tel lo pe r accompagnarmi nel
viaggio. lo lo ringraziai ma
partii in treno da solo. Durante
il vi aggio ebbi dolori molto
acuti e per di più la durata fu
più lunga del previsto a causa
dei lavori in corso sulla ferrovia.
Mi sentivo venir meno . Giunto
alla stazione di Przem ysl do-
vetti subito sedermi , quasi sfi-
nito senza poter fare altro . Si
avvicinò allora uno dei nostri
parrocchiani, che , vedendomi
in quello stato , mi prese per
mano e mi accompagnò a un
taxi. A casa, il medico, subito
accor so, ordinò l'imm edi ato
ricovero in ospedale. Si tratta-
v a di appe ndic ite acuta. Fui
ricove rato nel reparto di chirur-
gi a per ess ere sottoposto a
pellati separatamente tre medi-
ci, furono concordi nell 'ordinare
un immediato ricovero in ospe-
dale. Ma mi a mog li e si rifiu tò.
Non vo lle lasciare la casa e la
fa mig lia. lo, preoccupati ss imo ,
invocai la beata Lau ra Vi cufia:
"È da tanto tempo che ti prego
per me e per i miei. Ora salva
mia mog lie. Fa' a me qu esto re-
galo come in Cile stanno per fa-
re il regalo di un santuario in tuo
onore". Presi una foto della Bea-
ta e la diedi a mia moglie , la
quale se la mise sul petto . lo in
quel momento vidi come in un
sogno mia mogl ie che sorriden-
te e di sinvo lta usc iva di casa
per recarsi a fare la spesa. Era
proprio quello che sarebbe capi -
intervento. Infatti iniziarono su-
bito la preparazione. L'opera-
zion e fu effettu ata dal prof .
Ry szard Cies li k : iniziata nel
primo pomeriggio, terminò alle
ore 18.00. Il direttore della no-
stra comunità, che durante
l'intervento aspettava nel corri-
doio de ll 'ospedale, term inata
l'operaz ione , domandò al me-
dico assistente quale fosse lo
stato del paziente. Il medi co
alzò solo la mano verso il cielo
senza agg iung ere nu lla. Nel-
l'affrontare l'intervento chirur-
gico, io mi ero affidato all'inter-
cessione del venerabi le Au-
gusto Czartoryski. È da pre-
mettere che, come responsa-
bile dell'amministrazione della
nostra casa di Przemysl, mi
ero interessato per abbel lire il
luogo in cui si trova la sua sal-
ma, in una cappella posta nel-
l'atrio della nostra ch iesa. Col
permesso della curia, potem-
mo anche cambiare la cassa
che era di legno . Per il Vene-
rabile dunque ho sempre colti-
vato una particola re devozio-
ne. Nella mia camera ho sem-
pre avuto la su a immagine e,
in ogni situazione importante,
mi sono rivo lto a lui. Ecco per-
ché quando ero in attesa del-
l'intervento chirurgico , tenevo
con me la sua immaginetta e
gli dicevo : "lo mi sono curato di
te; adesso tu curati di me". Ri-
masi in ospeda le ci rca du e
setti mane, ricuperando tutte le
mi e forze . Prima di lasciare
l'ospedale volli che il chirurgo
mi dicesse con chiarezza qua-
le era stata la prognosi del mio
caso. Rispose: "Dal punto di vi-
sta medico, lo stato era dispe-
rato a causa del notevole ritar-
do dell 'intervento ". Ora sono
trascorsi vari anni e io, nono-
stante la bella età di 91 anni
compiuti, mi sento bene e svol-
go la mia attività pastorale. In
ciò che è avvenuto c'è da rico-
noscere un vero intervento tau-
maturgico da parte del venera-
bile Augusto Czartoryski.
D. Wladys/aw DEC,
SDB Przemysl
lato di li a poco. Ci fu, infatti , un
visibi le miglioramento . Durante
la notte scomparve il dolore al
petto, al braccio si nistro e allo
stom aco. Il giorno seguente mia
mog li e, visibi lmente mig liorata,
lasciò il letto e tornò alle faccen-
de di casa.
Domenico De Santis,
Cansano (Aq)
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
firmate e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l' indicazione del nome.
APRILE 2000 11S