Bollettino_Salesiano_200003

Bollettino_Salesiano_200003

1 Pages 1-10

▲back to top

1.1 Page 1

▲back to top
Mensile Anno CXXIV nr. 3
SF8oieadleizd. iinFaim.pu. eart, 2 -
'lO/ C legge 662/96
~ nr. 3/ 2000
Aularizz. Dirn. Prov. P.T. 50100 Firenze c.M.P.
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
••

1.2 Page 2

▲back to top
- IL GRANDE EVENTO
di Juan E. Vecchi
LA
PORTATORI
DI SPERANZA
La speranza è il metro della salute psichica di una persona,
la misura delle forze ancora disponibili che ci sono in essa.
In alcuni giovani la fede, come riferimento a verità e fiducia negli
educatori, sembra esaurita. E anche l'amore, come capacità
ed attesa di essere accolti, sembra mortificato. Ma se riescono
a sperare che, intervenendo altre circostanze, possono redimersi,
allora è possibile ricominciare. Chi questa energia non ha,
è vulnerabile, quasi inerme di fronte a deviazioni ed evasioni.
La speran_-
za non e
una virtù faci-
le. La vita, nel
mondo attua-
le, la mette
a dura pro-
va. Ne dice
qualche
cosa il molti-
plicarsi dei suicidi giovanili.
L'esito negativo può essere non so-
lo la rinuncia alla vita, ma anche le
"speranze corte".
In una inchiesta sulle prospettive di
un possibile cambiamento in me-
glio , le risposte positive dei giovani
scendevano a mano a mano che le
domande riguardavano contesti più
larghi . Sulla possibilità di comporta-
menti migliori nelle persone singole,
la risposta era in generale positiva;
sul cambiamento in meglio della
propria città o nazione , le risposte
erano di perplessità diffusa ; alle
domande sulla possibilità di trasfor-
mazione del mondo e dei grandi
sistemi , le risposte erano scettiche
o decisamente negative . Sono trop-
pi gli elementi da cambiare , le vo-
lontà da convogliare.
azione, ribadisse , con mille gesti ed
espressioni , una sua raccomanda-
zione: "lavorare con speranza". L'uf-
ficiatura liturgica l'ha caratterizzato
come un uomo che "sperò contro
ogni speranza". Difatti la speranza
diede alla sua santità tratti tipici.
Uno di questi tratti è la costanza
nelle imprese di bene e nelle pro-
ve , qualità necessaria all 'uomo di
azione . Egli stesso diceva di non
mollare più , quando aveva messo
mano ad un 'opera che era per la
gloria di Dio e il bene dei giovani .
Non si trattava però di un tratto del
suo temperamento "piemontese ",
anche se ciò aveva la sua parte .
Qualche altra energia superiore lo
sosteneva, come lasciano intrave-
dere le sue parole : "Coraggio! La
speranza ci sorregga quando la
pazienza vorrebbe mancare".
San Paolo aveva già fatto un
collegamento tra speranza e gioia.
"Siate lieti nella speranza" (Rom
12,12), "Il Dio della speranza vi
riempia di ogni gioia e pace"
(Rom 15 ,13). Per questo
Sulla possibilità
di trasformazione
del mondo le
risposte erano ...
decisamente
negative ...
troppi gli
elementi da
cambiare .
La mancanza di speranza ren-
de buia la vita, ma soprattutto ta-
glia le ali all 'azione solidale ed ai
progetti di vasto respiro . Si capisce
allora perché Don Bosco , uomo di
MARZO 2000 BS

1.3 Page 3

▲back to top
la speranza ispira una costanza
non faticosa (si può essere perse-
veranti senza molto sforzo) , un
lavoro che non risulta inviso ; una
vita che non è pesante anche se
con prove e difficoltà.
La gioia è rimasta come un tratto ,
non secondario , dello spirito sale-
siano. Viene comunicata ai giovani ,
come un aspetto indispensabile
della "buona educazione ". Si mani-
festa nelle "feste " (dove esprime un
elemento caratteristico dell 'ambien-
te e della pedagogia salesiana) che
sono autentiche "esperienze" cristia-
ne di ringraziamento per i beni at-
tuali e per quelli che si possono
attendere come esito della vita. È
un capitolo del programma di san-
tità per salesiani e giovani: allegria,
studio , pietà.
D Il segreto della costanza e
della gioia sta nella certezza del
"premio" çhe la bontà di Dio ci ga-
rantisce . E uno dei temi più simpa-
tici della vita di Don Bosco . Il Para-
diso, e coloro che si trovano in es-
so , li sogna, ne parla ai giovan i fino
a farlo desiderare . Lo ricorda in
massime brevissime ma veramente
espressive perché sorte dalla vita:
"Un pezzo di paradiso aggiusta tut-
to ". Per sé e per i suoi se-
guaci adulti fa uso fre-
quente dell'espres-
sione di San Paolo :
"Le sofferenze
del tempo pre-
sente non so-
no paragona-
bili con la glo-
ria futura che
dovrà essere
rivelata in noi"
(Rm 8,18).
D La Fami-
glia Salesiana
è chiamata og-
gi a portare spe-
ranza ed a darne
ragione con la propria
esperienza. La offre ai
singo li, la diffonde nell 'am-
bi ente , la getta su grandi progetti.
Dove appaiono segni di una cu ltu ra
di morte, rinunciataria delle gioie e
delle responsabilità della vita, testi-
monia la verità della Parola di
Gesù : "La vostra gioia nessuno ve
la toglierà" (Gv 16, 23) .
D
Ma rzo 2000
Ann o CXX IV
Numero 3
In copertina: Ango la:
un laborato rio
dell a guerra,
pieno di contraddiz ioni,
di miseri a e di voglia
di vivere: sul la pell e
cie lla gente si gioca
una pa rtita tra i potenti
della terra.
Questio ne di so ldi.
1ffllj'fÈf lJ'ffJ
J, ~~JJJilW
M ens il e di in fmrn az ione
e cul tura 1·eli giosa edito
dall a Congregaz ione Sa les ian a
di Sa n Giova nn i Bosco
Diretto re:
GIANCARLO M AN IERI
- CHIESA
12 La questi one del perdono
I ATTUALITÀ
14 Arte viaggiante
____r-
M1ss10NI
18 An gola tra ideologie e guerre
! CENTRALE
23 I SS. Quattro Coronati
- FMA
28 L'amica dei naviganti
- GIUBILEO
38 La Ripa Romea
di Silva no Stracca
di Savina }emina
di Ferdinando Colombo
di Natale Maffioli
di Ma ria Antonia Chine/lo
di Nicola Fa /fieri
- RUBRICHE
2 Il Rettor Maggiore - 4 Il punto giovani - 6 Lettere al Direttore - 8 In Italia & nel
mondo - 11 Zoom - 16 Cultura salesiana - 21 Lettera ai giovani - 22 Box
- 27 Il doctor /. - 30 Libri - 32 On Line - 34 Com e Don Bosco - 36 Carta di
Comunione - 37 Laetare et benefacere... - 40 I nostri morti - 41 Il Mese - 42 Prima
pagina - 43 M. D. Mazzarello a fumetti - 46 I nostri Santi - 47 Osservatorio
Redazion e : Maria Antonia Chinello -
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò - Franco Lever
- Natale Maflioli - Francesco Motto - Vito Orlando
Coll aboratori: Teresio Bo sco - Angelo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Cat1oni -
Giuseppin a Cudemo - Graziella Curti -
Bruno Ferrere - Sergio Giord ani - Bruna Grass ini
Jean-Fran çois Meurs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arn aldo Scag lioni - Serdu - Silvano Stracca
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Diffu si on e: Giuseppe Corò (Roma)
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa: MEDIAG RAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
Fotore porter: Santo Cieco - Cipriano De Marie -
Guerrino Pera - Pietro Scalabrino - Gianpaolo Tron ca
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertone
parte del prossimo numero.
Basta collegarsi via Internet
a questo indirizzo: www.sdb.org
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 50 edizioni nazionali e in
24 lingue diverse (tiratura annua oltre 10 milioni di copie)
in: Anti lle (Santo Domingo) · Arge ntina - Australia -
Austria - Belgio (in fiamm ingo) - Bolivia - Brasile - Canada -
Ceca Rep. - Centro America (El Salvador) - Cile -
Cina (Hong Kong) - Colombia - Congo Rep. Dem. - Croazia -
Associato alla
Unione S tampa
Periodica Ita liana
Ecuador - Filippine - Francia - Germania - Gran Bretagna -
Haiti - India (edizioni in inglese, malayalam, tamil, telugù Via della Pisana 1111 - 00163 Roma
e indi) - Irlanda - Italia - Ken ia - Korea del Sud - Lituania -
Malta - Messico - Mozambico - Olanda - Paraguay - Perù -
Tel. 06/656.12.1 - Fax 06/656.12.556
Polonia - Portogallo - Ru ssia - Slovacchia - Sloven ia -
Spagna - Sri Lanka - Stati Uniti, New Rochelle (inglese
e-mail: <biesse@sdb.org>
e spagnolo) - Stati Uniti, San Francisco - Thailandia -
Ungheria - Uruguay - Venezuela - Zambia.
e <gmanieri@sdb.org>
Edizione Cooperatori. A cura dell'Utticio Nazionale
Conto corr. post. n. 46.20.02
(Mariano Girardi) Via Marsala 42 - 00185 Roma -
Tel. (06) 44.60.945.
intestato a Direzione Generale
Direttore Respon sabile : Antonio Martinelli
Opere Don Bosco, Roma.
BS MA RZO 2000

1.4 Page 4

▲back to top
di Carlo Di Cieco
TRA DIRE E F; E
L'ultimo rapporto dell'Unicef sulla condizione dell'infanzia
nel mondo 2000, chiede a tutti di fare di più per i bambini.
Il rapporto è stato pubblicato negli stessi giorni in cui, a Seat
negli Stati Uniti, l'Organizzazione Mondiale del Commercio
veniva messa in crisi profonda da inaspettate manifestazioni
di piazza contro gli orientamenti delle multinazionali,
sull 'alimentazione e la privatizzazione delle risorse.
Idue episodi solo apparentemente
non hanno niente in comune .
Sono, invece , entrambi la spia di
uno sco llamento tra il dire e il fare
che sta diventando un costume
di vita largamente praticato .
Nella società della comunicazione
e dell 'immagine, il dire è diventato
debordante. La parola perde forza ,
ma anche le immagini hanno
il destino segnato : svuotate
dall'abitudine e dal consumo
çieg li eccessi .
E normale per i politici dire tante
cose che poi non fanno . Tenere
fede alla parola data non è più
un punto di onore, ma un esercizio
diventato comunemente antiquato.
Ciò che più importa è saper essere
virtuali invece che virtuosi, apparire ,
far credere di essere e poi agire
tranquillamente al contrario.
Tanto i messaggi pubblicitari
giungono a valanga a milioni
di persone che non ci conoscono e
non ci chiedono coerenza, ma solo
la bravura nella rappresentazione
di un qualsiasi sogno.
E ciò che accade a livello
individuale, va diventando uno stile
per organismi pubblici e privati:
lanciare slogan , crearsi
una immagine e restare in realtà
deludenti per tanti che poi
ad essi si rivolgono sperando
di trovare l'incarnazione
degli spot pubblicizzati .
Anche sull 'infanzia e
l'adolescenza si gioca una grande
partita mondiale in buona parte
pubblicitaria: in tanti , anzi tutti
al capezzale dei suoi problemi e
delle sue sofferenze, rappresentate
e diffuse con ricchezza di dati
e di particolari , con il condimento
di lacrime e commozione ,
ma pochissima lotta alle cause che
generano la sofferenza dei giovani .
Si pensi per tutti, alle mine antiuomo,
che hanno seminato morti e disabili
in centinaia di migliaia di casi :
la denuncia del l9ro orrore è
andata avanti per decenni,
ma la loro messa al bando
è apparsa un obiettivo proibitivo.
E anche ora che c'è la firma
sul trattato da parte di tanti paesi,
si muore di mine formato giocattolo.
L'Unicef avverte che nonostante
la crescita complessiva dell'economia
mondiale , 1 o 2 miliardi di persone
continuano a vivere con meno
di 1 dollaro al giorno. La metà
di questi poveri , ossia 600 milioni,
sono bambini. Oltre 12 milioni
continuano a morire ogni anno
per cause facilmente prevenibili , e
in 25 paesi del mondo (tutti africani
più !'Afganistan) , un bambino nato
alle soglie del 2000 può sperare
di vivere non più di 50 anni contro
i 78 di un bambino europeo
o americano.
Sono cifre che si tramandano
di anno in anno.
Questa grande disparità
che porta gli uni a morire tanto
prima perché altri si sono
appropriati ingiustamente di risorse
o le manipolano a proprio
piacimento, non suscita sufficiente
sdegno : anzi , c'è un diffuso rispetto
e segreta ammirazione (anche
invidia) per i grandi miliardari.
Ma lo stesso sistema che permette
un aumento esponenziale
della povertà per tanti
e della ricchezza per altri , pochi ,
viene continuamente osannato
o comunque accettato come
il migliore possibile.
I cittadin i manifestanti a Seattle,
picchiati dalla polizia, hanno dato
un segnale che così l'umanità non
andrà lontano . C'erano degli adulti ,
laici e religiosi , uomini e donne, tra
gli arrestati . Ma tanti erano giovani .
La collaborazione tra giovani e
adulti per un mondo nuovo dovrebbe
diventare una pratica diffusa,
una questione condivisa.
MARZO 2000 BS

1.5 Page 5

▲back to top

1.6 Page 6

▲back to top
~ IAMO NEL Il O
t-J NEL lii MILLEN-
granchi. Le i dice: "La terra è No, caro Elio: risponde molto
di Di o, qu indi di tutti " . Non è phì a verità dire che "abbia-
NIO? Direttore egregio, nel-
così. La terra che D io c i ha mo spezzato i reni " agli altri
la di scuss ione con un amico
dato è così selvaggia che so lo per impossessarci delle ric-
per poco non c i prendiamo a
le bestie potrebbero viverci . chezze della terra . .. E questo
cazzotti. Per una cosa da
La nostra è ubertosa e ricca non è vedere le cose con gli
niente. Lui sosteneva che il
perché abbiamo mo lto sudato occhi lacrimosi dei preti, co-
mi llennio è fi nito col l 999 e
a lavora rl a, fino a spezzarci i me scri ve lei, è semplicemen-
io che finirà all a fin e del
2000. E mi pareva somma-
mente stupido che lui non mi
capisse ... mi faceva ragiona-
menti con lo zero tanto che
all a fine gli ho detto che lo
ILo scienziato
Antonino Zichichi,
presidente della World
Federation of Scientists,
reni. Morale. La terra è di chi
l' ha lavorata... I preti vedono
le cose con occh i lacrimosi. ..
Elio , Montevarchi
Mi fe rmo qui, per ora , signor
te s1oria , storia maledetta -
mente vera! I preti non vedo-
no le cose con gli occhi lacri-
mosi... i preti stanno moren-
do come mosche nei posti pùì
difficili per cercare di difen-
zero era lui. Insomma è vero
che ci sono version i d iverse?
lo non ci credo: è tanto chiaro
che raccoglie quasi
diecimila scienziati
di tutto il mondo.
Elio. Mi basta per una prima dere il diritto alla vita di chi
risposta , e perché il suo pri- non ha piiì nulla, se non le
mo argomento è il più bibli- proprie lacrime . Gli occhi dei
il ragionamento [.. .]
trentaseimila secondi. Quan - co! Gli altri punti a un suc- preti, di quelli che muoiono
Rolando, Osimo
do sono trascorsi l'anno è fi-
nito. Allo scoccare della mez-
cessivo intervento, se Dio vor-
rà. Dunque la ferra che Dio
non sono lacrimosi, sono solo
esterrefatti!
Mi perdoni, gentile Rolando, zanotte del 1999, un "secon- ci ha dato era selvaggia e ora
se gli ho tagliaro il ragiona- do" dopo ha inizio l'anno è "uberrosa e ricca" ... Tanto
l'!J mento "tanfo chiaro" . An- 2000, che è l'anno zero del ubertosa e ricca che gli ani-
t'J ch' io l'ho sentilo fante volte terzo millennio, cioè il primo mali si stanno estinguendo e
ONO BUDDISTA.
Ri cevo volentieri il Bol-
ma non lo considero valido anno di quel millennio, esat- l'uomo la sta riducendo a un lettino Sales iano anche se or-
per la vita eterna. Comunque tamente come l'anno zero del colabrodo, e presto le disca- mai sono buddi sta. li dialogo
sì, le opinioni sono diverse. E bambino è il primo anno del- riche saranno piiì numerose basandosi su valori comuni e
per ragliare corto le dirò i ca- la sua vita , che precede il pri- che non le terre coltivare, e i magari anche su pri ncipi che
libri che sono pro e quelli che mo compleanno . Non possia- mari si avviano a diventare anc he altre fedi dichiarano
sono contro . Poi lei scelga mo dire che l'anno zero che grandi fog ne (i fiumi lo sono [... ] è una cosa che condivi-
pure l' opinione che crede, precede il primo compleanno già), e i cibi vengono adulte- do, per questo vog lio conti-
tanto il tempo passa lo sresso non esiste, esso, infaffi, con- rati (li chiamano transgenici nuare a ri ceverlo.
a dispeuo di tuffi i dibaffiti sta di 31.536.000 secondi. ma vuol dire manipolati. non
che si fann o. Dunque per Um- Quando scriveremo nelle no- piiì naturali ...), e le colline fe -
Michele, Torino
berto Eco, e Margherita Hack stre lettere l gennaio 2001 so- rite dal!' avidità del!' uomo E io continuerò a in viarglie-
il 2000 non è il primo anno no già trascorsi i 3 1 milioni stann o trasformandosi in pia- lo, anche se continuo ad esse-
del ferzo millennio, bisogna 536 mila secondi che appar- nure, e le foreste, polmone re convinto che il buddismo
aspetrare il 2001 , perché nel- tengono al'anno zero del ter- del' umanità , stann o esalan- non sia tanto una religione ,
la cronologia cristiana non è zo millennio . Se fos simo al do gli ultimi vagiti.. . (No n sto quanto una filosofia per libe-
cantaro l' anno zero, perciò primo secondo del'anno zero in ventando, sto seguendo un rare l'uomo dalla sofferenza,
cominciando da uno, alla fine del nostro calendario potrem- rapporro scientifico), e lo perché è quello il vero male.
del 1999 è fin ito il 1999esimo mo scrivere nelle nostre leffe- sfruttam ento delle terre con Ecco non mi persuade pro-
anno! Chiaro? Per niente. re: Primo secondo de l/' anno la cultura intensiva praticata prio di questo assunto , cioè
Quando un bambino festeggia zero del lii Millennio... In.- dall'uomo sta "dissanguan- che la sofferenza sia "il ma-
il su.o compleanno, il primo somma lo sbaglio l'ha farro do" i terreni, per cui la de- le", perché la vita in tutte le
anno di vita è già trascorso, colui che passando dalla da- senijicazione avanza inesora- sue manifestazioni è intrisa di
controbatte uno dei più nari tazione antica a quella cri- bile mangiando centinaia di sofferenza e dunqu e la vita
scienziati di oggi, Antonino stiana , ha chiamato anno migliaia di ettari al 'anno, e stessa sarebbe un male. Ri-
Zichichi assieme a Beniamino "uno" quello che in realtà era l'uomo stesso, a dispetto dei corda il Vange lo? "Se il chic-
Placido e altri , per i quali dal anno "zero" ... Come ultima grandi progressi della medi- co di frum ento non muore,
gennaio del 2000 siamo già i11formazion.e le dirò che il di- cina , è sempre più vuln era- non porta f rutto, se muore in-
nel fil millennio. Le riporto partimento dei·servizi di infor- bile...
vece porta molto frutto!". Nel-
la parre centrale del lungo mazione del "Royal Greenwich E a leggere bene la storia si la sofferenza può esserci gioia ,
ragionamento dello scienzia- Observatory" ha stabilito che scopre che quasi tutti i mali la donna partorisce nel dolo-
to. L'uomo per sua comodità l'inizio del lii millennio è il di cui soffrono i paesi del ter- re ma la gioia l'in vade per-
ha preso come unità di misu- primo gennaio 200 I. Ma lei zo mondo derivano dallo sfrut- ché ha messo al mondo una
ra del tempo il secondo. Se continui a pensarla come gli tamento sconsiderato cui I' oc- nuova vira ... Ancora, non mi
acce ffiam o questa unirà di mi- pare, tanto non cambia nulla . cidente ha soffoposto quelle convince la prima nobile ve-
sura , l'anno consta di 365
terre e quei popoli ... Qui fac - rità del buddismo, "Tutto è
giorni moltiplicati per 24 ore
cio punto. Ce n'è a sufficien-
f.: e per 3600 secondi. Tarale , .A TERRA È DI TUT- za per dirle: di quale uberto-
31.536.000 secondi. In vece di
TI. Reverendo direttore, sa e ricca terra parlava , mi
Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
dire un anno potremmo dire [. .. ] quando parlate di immi- scusi? E ci siamo spezzatl t nu te in reda zione . Ce ne
trentunomilionicinquecento- grazione prendete dei gross i reni per la vorare la ferra ?
MARZO 2000 BS
scusiamo. Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposla personale.

1.7 Page 7

▲back to top
APPELLI
Ciao, mi chiamo Marian-
gela e ho 20 anni . Sono
1-- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~ - - - - - - - - - - - - - - '
una appassionata collezio-
nista di tartarughe, angeli
(sic! n.d.r.), cartoline. Col-
leziono anche immagini
sacre, pronta a scambiarle.
Scrivetemi. Barbagallo Ma-
riangela, via IV novem-
a scuola ci ridevo su con gli contratto tra due contraenti. ..
alunni , però adesso un po ' ci Se il rapporto con Dio funzi o-
credo. . . Perché questo fi ne nasse così, sarebbe un po' ri-
mi llennio, sta prop inandoci dicolo: un Dio/Babbo Natale,
bre, 284 - 95019 Zaffera- troppi disastri. Non le sem- per il quale appendo al cami-
na Etnea (CT).
bra? Beh, è una riflessione da netto della coscienza la calza
Ho l 'hobby di collezionare
francobolli . Chiunque vo-
lesse scambiarli o inviar-
meli gli sarei davvero gra-
to. Daidone Tommaso,
via Oliva, 12 - 90035 Ma-
rineo (PA) .
diporto, non c'è bisogno che
la pubblichi.
Atina, Genova
Forse ha ragione,forse no! È
indubbio che i disastri sono
davvero tanti, tra guerre, inon-
da zioni, eruzioni, migrazioni ,
vuota con la lista delle richie-
ste e, magari , il certificato cli
buona condotta che mi assi-
cura la forza di contraente al-
la pari, e il gioco è fatto! Brut-
ta f accenda, perché, come lei
ben sa, quando lo scambio
non avviene, il contratto non
Desidererei essere aiutato complotti, dirottamenti, per- fun ziona , vuol dire che qual-
U,
dai lettori del Bollettino secuzioni... Ma ha certamen- cosa si è inceppato nella cor-
Salesiano attraverso l' in-
vio di immaginette sacre,
perché sto facendo una ri-
cerca sulla pietà popolare.
Ringrazio quanti vonanno
aiutarmi. Felice Colombo,
via Silvio Pellico, 7 - 20046
te torto quando attribuisce al-
i' ineff abile Nostradamus quel-
lo che è frutto della imbecil-
lità cieli' uomo o della inaffer-
rabilità dei f enomeni natura -
li . Vede, secondo me se l'uo-
mo in questi duecento anni di
rispondenza col Padre Eter-
no: o... le poste celesti f un-
zionano come quelle italiane,
o il destinatario è sconosciu-
to, o vale poco.. . Capisce, ca-
ro Vigilia, che non è questo il
senso della preghiera . La pre-
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
Biassono Ml.
sviluppo ultrarapido, invece
Mi chiamo Marco di 22
anni. Vorrei corrispondere
con ragazzi/e per scambio
di opinioni. Preferisco farlo
tramite posta elettronica:
ocram@speednet.org.
cli dedicarsi a costruire armi
sempre più micidiali e sofi sti-
cate avesse rivolto il suo ta -
lento a studiare la terra e a
come risolverne i problemi,
fo rse saremmo in una condi-
zione migliore. Invece siamo
ricchi cli bombe all'idrogeno
do lore"; né la dottrina cieli' e-
stinzione delle passioni : I' uo-
mo senza passioni è come un
albero secco, un guscio vuo-
to, un torrente senz'acqua;
quella della "insostanzialità"
del mondo sensibile. Tanto
meno mi persuade la dottrina
e cli armi chimiche, cli milioni
cli mine antiuomo, di ordigni
intelligenti (!?) che il meglio
che possiamo augurarci è che
questo maledetto arsenale ar-
rugginisca in solitudine nei
rispetti vi hangar .fino a ren -
dersi inutilizzabile... altri-
della samsara o reincarnazio- menti, addio noi!
ne o metempsicosi che dir si
voglia, per cui ciascuno non
solo non è "unico e irreperibi- t"JUTTE BALLE. Caro di-
le" ma è un miscuglio indefi- U rettore, [..l ho pregato
nito e sconsolante di materiali tanto ma non ho ottenu to
che girano eternamente a vuo- null a. La mia religione, caro
to in un cosmo senza speranza . padre, mi ha deluso, mi è ap-
Comunque non c'è problema, parsa tutta un a balla e io la
continuerò, ripeto, a inviarle cambio.. .
il BS così come desidera.
Vigilia di AL
ghiera è un modo di mettersi
in con.tatto con Dio, è il ridi -
mensionamento della nostra
onnipotenza , il convincimento
che siamo uomini non dèi,
creati non creatori. È I' e-
spressione della certezza inti-
ma che c'è un Padre, e lassù
(!) splende il Sole anche quan-
do le nubi lo nascondono alla
vista. La preghiera è espe-
rienza della presenza cli Dio.
Nella maggior parte dei casi
succede che siamo delusi da l-
la religione perché ne fa ccia-
mo un. uso sbagliato, insom-
ma , pensiamo a Dio come a
un tale a nostro servizio in ve-
ce del contrario. No n si può
pretendere cli controllare Dio,
caro signore, altrimenti que-
sto dio è solo un pagliaccio.
Dio non è come un cate,pillar
che risponde ai nostri coman-
di, basta schiacciare un bot-
tone. La religione vera è il
tentativo cli servire Dio, quel-
la falsa è il tentativo cli ser-
virsi cli Dio.
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci . Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
l,il bNCORA NOSTRA-
DAMUS. Esimio ret-
tore, io non sono una bigotta,
tutt 'altro, qualche volta strillo
col mio panoco contro certe
forme di devozioni smo che
mi paiono medioevali. E non
sono nemmeno una catastrofi-
sta, voglio dire che non vonei
credere in Nostradamus e nel-
le sue malauguranti profezie;
E presto cambierà anche la
nuova, con le idee che espri-
me ... Vede , caro Vigilia cli
Alessandria (ammesso che il
suo A l voglia dire Alessan-
dria, dal timbro postale non
sono riuscito a capirlo), so
bene che abbiamo ben radi-
cata in testa l'idea del "do ut
e/es": ti do questo purché tu
mi dia quello : uno scambio
alla pari, una transazione, un
La religione non diventa vera
se otteniamo quello che chie-
diamo e fa lsa se non I' otte-
niamo, perché quello che
chiede questo granulin o infi-
nitesimale cli polvere di stelle
può essere in contrasto con
l' armonia del tutto. Lasci a
Dio l' onere cli giudicare sulla
bontà o meno cli un suo desi-
derio, e non pretenda cli inse-
gnare a Dio il suo mestiere.
Pe r la vostra corrispon-
denz a :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656 .12.556
E-mail : biesse@sdb.org
BS MARZO 2000

1.8 Page 8

▲back to top
QNITALUl._N_E_L_M_O_N_D_O_ _ _ _ __ _ _ _ __
LA TRAGEDIA
CONTINUA
Le fe rite de l grande disastro
che ha coinvolto Hutu e Tutsi
in R wanda non sono ancora
rimarg inate. Risale al dicem-
bre scorso l'improvv isa irru-
zione nell a parrocchia di Ki-
cukiro di tre giovanissimi ban-
diti a scopo di rapina. Solo il
coraggio dei mi ss ionari ha
messo in fu ga i malviventi ,
salvando la casa e i confratelli
da guai peggiori. Nella fug a
uno di loro ha sparato, col-
pendo a un braccio il padre
Jean Paul. I salesiani gestiva-
no nell a c ittad ina una fiorente
scuola professionale, da cui
sono usciti gran parte de i tec-
nic i de l paese.
ELLEDICI, TORINO
IL GIUBILEO
SPIEGATO
AI BAMBINI
Quest'anno si vive di giubi-
leo! L 'occas ione non tornerà
che fra un quarto di secolo, è
dunque bene approfittarne. Ec-
co perché l'editrice salesiana
ha pensato ai bambini, i più
sprovveduti di fronte a un
evento di questo genere, che
rischi a di essere per loro solo
una kermesse consumistica .
La Elledic i ha approntato un
video didattico che ha prota-
goni sta il noto cartooni st Gui-
do Clericetti il quale, interro-
gato da un gruppo di ragazzi,
risponde sia a voce che attra-
verso la simpatia dei suoi omi-
ni , che nel video si animano e,
assieme al loro creatore, fan-
no una puntuale descrizione
del Giubileo ebraico e di quel-
lo cri sti ano. Video semplice e
piacevole, adatto ai ragazzini .
ROMA
MATER MUNDI
Purtroppo la guerra ha spaz-
zato vi a questa come molte
altre iniziative. Nelle foto due
allievi al torni o, prima della
g ue rra .
CASA MADRE,
TORINO
UN SITO WEB
La Casa Madre dei salesiani
ha da qualche mese il suo sito
Internet, cui si accede .aura-
verso questo indirizzo: http://
web .tiscalinet.it/don bosco
redatto in qu attro lingue (in-
glese, itali ano, spag nolo, fran-
cese) . È poss ibile navigare
nel cuore de ll a salesianità, at-
traverso la visita alle famose
camerette di Don Bosco, pie-
ne dei suo i ricordi; alla Bas i-
li ca di Maria Ausiliatrice, alla
cappell a Pinard i, al centro di
documentaz ione mariana noto
in tutto il mondo, ecc. e info r-
marsi sulle tappe pi ù impor-
ta nti de ll a vita de l Santo de i
g iovani.
Merita un a visita.
No n può mancare nell' anno
giubil are la segnalazione di
nuove espressioni del sacro,
che stanno prendendo piede
soprattutto grazie alla New
European. Art Research, asso-
ciaz ione sorta proprio per ten-
tare vie nuove de l sacro. Uno
dei fr utti di questa iniziativa
culturale ce l' offre l'artista ro-
mana G iosetta Fioroni con
questa (vedi foto) "Mater Mun-
di", posta nell a parrocchi a di
S. Mari a Regina M undi a
Centocell e di Roma. La ver-
gine prende le sembianze di
tre volti diversi: uno bianco,
uno nero e uno giallo, a signi-
fi care la sua maternità univer-
sale, il suo trascendere un
vo lto singolo e riassumere i
volti del mondo intero . È sta-
to un atto coraggioso de ll 'au-
torità ecclesiastica ad accetta-
re in una chiesa la sfid a di
una creazione arti stica "fuori
de i canoni " , segno, al contra-
ri o di quanto alcuni pensano,
d i una capac ità non comune
di capire i tempi.
MARZO 2000 8S

1.9 Page 9

▲back to top
ADDIS ABEBA,
ETIOPIA
PERICOLO
COSTANTE
La de linquenza alligna ovun-
que e dappertutto è sempre
crude le e sanguinaria. L 'otto-
bre scorso alcuni banditi, con
la complicità del guardiano
della missione, hanno fatto ir-
ru zione nella miss ione di Ji gi-
ga, dove presta servizio il sa-
cerdote sa les iano 7 l enne, do n
Giovanni Premoli , lo hanno
malmenato a pugni e calci e
col calcio del Kalas hni kov , e
hanno portato via i soldi che
l'intrepido mi ssionario aveva
racimo lato per la costru zione
delle case dei più poveri e di-
seredati . La furia dei malfat-
tori l' ha ri dotto in stato pieto-
so, tanto che ha dov uto essere
trasportato con urgenza ali 'o-
spedale de lla capitale per es-
sere curato. Si tratta del più
anziano sales iano dell ' ispet-
to ria eti opica, con 47 anni di
vita miss ionaria sulle spalle.
ROMA UPS
PGS: 20 ANNI
DI ATTIVITÀ
CIVILISTICA
La PGS ha celebrato lo scor o
ottobre il ventennale dell 'atto
uffic iale di riconoscimento del-
!'associazione naz ionale co-
me Ente di promozione spor-
tiva del Coni . A ll a comme-
moraz ione ufficiale, tenutas i
presso l'U ni versità Pontific ia
Sales iana, ha vo luto essere
presente l' ex Pres idente della
Repubblica Onorevole Oscar
Luigi Scalfaro, quas i a dare
testimoni anza del buon lavoro
svolto dai sales iani con la lo-
ro organi zzazione sportiva che
ha saputo preparare tanti atle-
ti, insegnando loro non tanto
e non solo le tecniche del
gioco, ma soprattutto i suoi
valori , e a riconoscerne lo spes-
sore umano e spi ritu ale che
anche un allenamento può a -
sumere. Eran o presenti anche
il Rettor Maggio re dei sale-
siani , don Juan Vecchi , il Pre-
sidente nazionale delle PGS ,
professo r Giuseppe Bracco, il
fo ndatore dell e PGS don G i-
no Borgogno, i de legati sa le-
siani suor M . Luc ia Piva e
don Dalmazio Maggi, il pres i-
dente dell a Regione Lazio O-
norevo le Piero Badaloni, ed
altre autorità.
Anno Giubilare 3
IA cinque anni dalla sua elezione papa Wojtyfa,
Giovanni Paolo Il, annuncia a sorpresa
l'Anno Santo della Redenzione. La Bolla "Aperite
Portas Redemptori ", aprite le porte al Redentore,
venne promulgata il 6 gennaio 1983, e la porta
Santa venne aperta dallo stesso Pontefice venerdì
25 marzo, solennità dell 'Annunciazione del Signore.
IL GIUBILEO DELLA REDENZIONE
AVVENIMENTI
1982 La guerra delle Falkland .
1983 In Germania inizia l'era Kohl , in Italia Craxi
inaugura il primo governo a guida socialista.
1984 Nuovo concordato Stato/Chiesa in Italia; mor-
te del segretario comunista E. Berlinguer; in India
assassinio di Indira Ghandi.
Fu un giubileo straordinario per celebrare il 1950,
anniversario della morte e risurrezione del Signore.
Dopo i tre colpi rituali la Porta Santa fu fatta ruotare
sui suoi cardini e non più rovesciare. Un avvenimento
eccezionale impreziosì il mese dell 'apertura: gli
esecutori testamentari di Umberto di Savoia, morto in
quello stesso mese a Ginevra, comunicarono in mo-
do ufficiale che l'ex re d'Italia aveva per disposizione
testamentaria fatto dono al Pontefice della Sacra
Sindone di Torino .
Fu "un anno ordinario celebrato in modo straordina-
rio" secondo le stesse parole del Papa, e con l'occhio
puntato ormai verso il 2000. Quello del 1983 sarà l'ul-
timo prima di quello che introdurrà la Chiesa nel lii mil-
lennio, quasi una prova generale, un anno preparatorio,
un 'anticipazione del più grande Giubileo della storia,
quello del 2000. Fu un anno intensissimo per l'attività
pastorale e l'insegnamento dottrinale del Pontefice.
Il Giubileo fu, come al solito, solenne e partecipa-
to. Numerosi i riti di beatificazione e canonizzazione ,
celebrati nella basilica vaticana. Tra gli altri furono
beatificati due missionari salesiani , uccisi in Cina, il
vescovo Luigi Versiglia e il sacerdote Callisto Cara-
vario, "i l cui sacrificio - sono parole del Papa - viene
a suggellare in maniera eloquente oltre un secolo di
lavoro nelle missioni .. . a partire dalla Patagonia e
dalle Terre Magellaniche". Le Porte Sante furono
chiuse la domenica di Pasqua, 22 aprile 1984.
BS MARZO 2000

1.10 Page 10

▲back to top
l00annifa
A pag. 68 del BS del marzo 1900,
abbiamo trovato, sotto il titolo
"La buona parola e la rea parola"
una storiella persiana, che raccontiamo,
e l'illustrazione che accludiamo.
IN ITALIA
NEL MONDO
Il re di Pers ia, "passando co ' suoi ministri eco' suoi
cavalieri per un ricco e fiorente villaggio", non rice-
vette gli omaggi dovuti: la gente restò indifferente, e
lui, offeso, ordinò a un sacerdote del seguito di pensa-
re a una puniz ione per il villaggio villano. La punizio-
ne fu questa: "Voi tutti,/ uomini e donne e teneri gar-
zo ni ,/ d 'esto villaggio prìncipi sarete". Dunque " di -
chiarati liberi e sciolti e tutti eguali ", la prima cosa
che fecero fu di " decapitare il prefetto, il borgoma-
stro", me ttere in comune tutti i be ni e dividerseli in
parti uguali . Tanto bene and arono d ' accordo, che
s ' accapig li arono in mezzo a ll a piazza, "sì c he vi furo-
no fe riti e morti " e " i supe rstiti abbandonarono l'agri-
co ltura, dispersero g li strumenti agricoli ... fu ggiro-
no ... c he ... tutto fu ridotto a llo squa llore della mi-
seria". " E seccaron le piante ed i ru scelli restar
senz'onda" .
Il villaggio rifiorì solo quando, abbandonate le idee
socialiste , ritornarono a lla di sciplin a regale. Come
"amm aestrame nto" il testo conclude: " Noi occidenta-
li ... che tutto dì stiam fa bbricando teoriche intorno a
questioni sociali ... ". Chi aro il rife rimento all e idee
che andavano sempre più diffondendosi per le "città
d ' Italia, ed in E uropa e altrove". A chiu sura il BS cita
l 'esempio di Don Bosco la cui "savia parola" è per
tutti "baluardo non perituro contro le insinu azioni del
male, argine insormontabile a frenar le dottrine ree
che tentano di dilagare "
MOSCA, RUSSIA
LA CATTEDRALE
RICONSACRATA
Il 12 di cembre u. s. con una
so lenne cerimonia presieduta
dal cardinale Sodano, segreta-
rio di Stato Vati cano, è stata
riconsacrata la Cattedra le di
Mosca. Costruita in stile neo-
go tico ag li inizi de l '900, e
capace di 5000 posti , fu na-
zionalizzata e trasformata in
fabbri che e uffici dal reg ime
comuni sta . Cad uto questo nel
1989, fu in qualche modo ri a-
perta al pubblico e, nel 1991 ,
fu ri conosciuta anche dal go-
vern o come parrocchi a, di cui
fu nominato parroco il sale-
siano bieloru sso don Zaniew-
sk i. Oltre ad alcuni confratel-
li , lo coadiu vavano ne l lavoro
pas toral e anche tre Figlie di
Ma ria Ausili atrice venute dal-
la Pol oni a. Ma solo nel 1996
le fabbrich e abbandonarono
del tutto l' edific io e si poté
pensare alla restauraz ione. Ora
è parroco un sacerdote dioce-
sano, ma i sales iani continua-
no il lavoro educati vo con le
FMA nell'oratorio e nell a ca-
sa per i ragazzi di strada.
MINAS NOVAS,
BRASILE
AL CUORE
DEL QUARTIERE
L 'opera di promoz ione sa le-
siana è situata a Minas No-
vas, di stante circa 520 km da
Brasilia. Ini ziata ne l 1974 è
andata man mano crescendo
ne lle sue atti vità. Attualmente
c irca 250 bambini , da O a 6
anni , e altri 50 da 7 a 14, sono
seguiti uno per uno insieme
alle mamme e vengo no accol-
ti ogni g iorn o ne ll a scuola
dove ri cevono alimentazione,
abiti , materiale scolas tico . Per
favo rire un ambi ente di cre-
sc ita è stata appos itamente al -
lestita una " Brinquedoteca",
dove ess i possono scegliere
l' atti vità pre ferita tra canto,
teatro, pittu ra, matematica. Con
cadenza mensile i genitori
ve ngono convocati per studi a-
re insieme lo Statuto da Crian-
ca e do Adolescente. L'ai uto
rec ip roco è ino ltre fo rza di
azione per ottenere i servi zi
per tutta la comunità del quar-
tiere: energia e lettrica, acqua,
fog nature, erogaz ione di gas.
MARZO 2000 BS

2 Pages 11-20

▲back to top

2.1 Page 11

▲back to top
José lA' GomlsSegui
~<11conaos, 012
vALEHCI A(E~ l
CRACOVIA, POLONIA.
Ottobre '99 . Due artisti ,
studenti del V anno dell'I-
stituto teologico di Craco-
via , i fratelli Robert e
Leszek Kuszek, donano
al Rettor Maggiore dei sa-
lesiani don Juan Vecchi
un quadro da loro stessi
dipinto che rappresenta il
salesiano martire don
Giuseppe Kowalski , ucci-
so nel campo di sterminio
di Auschwitz il 3 luglio
1942 e beatificato da
papa Giovanni Paolo Il il
13 giugno '99 con altri 5
giovani oratoriani.
MONTILLA, SPAGNA.
FILATELIA. Le poste va-
lenciane hanno emesso,
in occasione delle cele-
brazioni ufficiali per il
centenario dell 'opera sa-
lesiana di Montilla, in An-
dalusia, una busta primo
annullo. L'istituto salesia-
no risale infatti al 1899 ed
è stato fondato dall 'allora
Rettor Maggiore il beato
Michele Rua. Per questo
la busta ufficiale (numera-
ta) ha impressa, accanto
a Don Bosco , la figura del
suo successore.
ROMA.
Ufficio dell'ambasciatore
della Repubblica di Ecua-
dor presso il Quirinale .
Piacevole sorpresa per
don Angelo Botta, convo-
cato da S.E. José Parra
Gil per consegnargli l'ono-
rificenza concessa dal
Governo che lo nomina
"Commendatore della Re-
pubblica per meriti civili ".
Don Botta ha svolto il suo
ministero pastorale e di
governo nel paese suda-
mericano per ben 36 an-
ni , conquistandosi la rico-
noscenza del governo.
SAN SALVADOR, EL
SALVADOR.
Anche le Figl ie di Maria
Ausiliatrice e i salesiani ,
attraverso la FEDEC di cui
è presidente un salesiano
e segretaria una Figlia di
Maria Ausiliatrice, hanno
contribuito alla massiccia
mobilitazione e racco lta di
firme da indirizzare all'As-
semblea Costituente del
Paese , affinché venisse
approvata la modifica alla
Costituzione con la dichia- -
razione esplicita del "dirit-
to alla vita " fin dal con-
cepimento. Hanno vinto.
VALENCIA, SPAGNA.
Un laboratorio di sartoria
tra detenute . Lo gestisco-
no due Figlie di Maria Au-
~i liatrice e quattro laiche.
E una magnifica iniziativa
pensata e realizzata da
suor Teresa Aliaga dopo
aver conosciuto un volon-
tario che prestava il suo
servizio tra i detenuti. Ora
gli incontri si moltiplicano,
alla Don Bosco , anche
uscite di una giornata fuo-
ri prigione. Oggi le chia-
mano uscite terapeutiche,
Don Bosco semplicemen-
te passeggiate.
ROMA.
PRESEPI. Fino al 18 apri-
le sono in esposizione nel-
la Galleria d 'Arte Sacra
Agostiniana a S. Maria
del Popolo immagini della
Natività di grandi maestri
(Tiziano, Durer, Rembrandt,
Tiepolo, Bronzino , Carrac-
ci , ecc .): 150 capolavori
spesso inediti o scono-
sciuti , in mostra con anti-
chi preziosissimi volumi a
soggetto re ligioso, alcuni
decisamente rari . (Per sa -
perne di più: 06/32.19.235;
0339.36.84 .856)
BS MARZO 2000

2.2 Page 12

▲back to top
••••••••••••••••••••••••••••
CHIESA
LA CHIESA DI PAPA
WOJTYU AUDACE
NEL CHIEDERE
PERDONO:
È LA GRANDE NOVITÀ
DI QUESTO
PONTIFICATO.
di Silvano Stracca
L a lettera apostolica Tertio
Millennio Ae/veniente de l-
1'ormai lontano 1994 offre
la chi ave di lettura della "Giornata
de l perdono", che viene celebrata
in San Pietro in questo mese di
marzo, precisamente il 12, prim a
domenica di Quares ima, e traman-
derà sicuramente ai posteri il Giu-
bileo del Duemila come quello de l
" mea culpa" dell a Chiesa.
Il questo g iorno il Papa chi ede
perdono al Signore per le "colpe
storiche" di cui i cri stiani , e in par-
ticolare i cattoli ci, si sono resi re-
sponsabili lun go gli ul timi seco li .
"La Chiesa infa tti - sono ancora
parole di Giovanni Paolo II - non
può varcare la soglia de l nuovo
millenni o senza spingere i suo i
fig li a purificarsi, nel pentimento,
di errori , infedeltà, incoerenze, ri-
tardi". Non c l' intenzione di na-
scondere null a. La Tertio Millennio
Adveniente dedica tre lunghi para-
grafi ali 'enumerazione e al! 'analisi
di alcune deviazioni ben concrete.
A cominciare da i peccati contro
l' unità della Chiesa. Divisioni che
chiamano in causa le " colpe" di
uomini di tutte le confes sioni. " È
necessario fa rne ammend a, affer-
ma papa Wojtyla, invocando con
forza il perdono di Cristo" .
Un altro capito lo dol oroso è co-
stituito dall ' acqui escenza manife-
stata, in alcuni seco li, a " metodi di
intolleranza e persino d i violenza
ne l servi zio alla verità". U n corret-
to giudizio storico non può certo
prescindere dalla considerazione
dei condizionamenti culturali del
tempo che spesso contribui vano a
creare situazioni di intolleranza.
M a la valutazione delle circostanze
MA RZO 2000 BS
Il famoso tribunale dell'Inquisizione.
(Dipinto del '700 di J. Clerian)
attenuanti non esonera la Chiesa
dal dovere di rammaricarsi profon-
damente per " le debolezze di tanti
suoi figli, che ne hanno deturpato
il volto".
LE COLPE DI OGGI
Sin qui i " mea culpa" per il pas-
sato . M a un seri o esame di co-
scienza impone all a Chiesa di non
passare sotto silenzio i " mali del
nostro tempo" di cui anche i cri-
stiani sono responsabili . L'indiffe-
renza religiosa, che porta mo lti
oggi a vivere "come se Dio non ci
fosse ". L'incertezza in materia di
fede e di morale. Il "mancato di-
scernimento d i fro nte alle viola-
ziòni d i fo ndamentali diritti um ani
da parte di regimi totalitari " . E an-
cora la "corresponsabilità di tanti
cristi ani in gravi forme d'ingiusti-
zia e di emarginazione sociale".
Infin e, Iast but non least, I' es a-
me di coscienza non può non ri-
guard are anche la mancata rice-
z ione del Conc ili o Vati cano II,
spesso male interpretato e peggio
appli cato, che è stato ed è un
" grande dono de ll o Spirito Santo
all a Chiesa sul finire del
millenni o".
L'e lenco è sufficiente a ri velare
le intenzioni del Papa. Da una par-
te , egli si rivolge all ' in terno dell a
Chiesa stessa perché dall 'esame
delle colpe commesse scaturisca
un insegnamento e qui ndi compor-
tamenti conseguenti. Dall 'altra vi è
un intento ecumenico, ri volto agli
altri cri sti ani , agli ebrei e agli altri
Martin Lutero. Le sue tesi , affisse
alle porte della cattedrale
di Wittenberg il 31 ottobre 1517,
provocarono lo scisma più vasto
e doloroso della Chiesa di Roma.

2.3 Page 13

▲back to top
. ,-
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
credenti. Non ultimo va considera- della civiltà che si diceva cnst1a-
to lo sforzo di parlare all'umanità na", gridò dalla Casa degli schiavi
intera. Il " mea culpa", in somma, dell ' isola di Gorée, nel Senegal.
viene visto dal Papa come un 'im- " Da questo santuario africano del
portante occasione di dialogo.
dolore nero , imploriamo il perdono
del cielo".
GESTI
" A questi uomini noi non cessia-
mo di chiedere perdono", esclamò
DI RICONCILIAZIONE
parl ando agli indios delle Ameri-
che, schiavizzati dai bianchi cri-
Sappiamo bene su che cosa abbi a sti ani , il 21 ottobre 1992, comme-
insistito lungo tutto il suo pontifi- morando il V centenario della con-
cato. Sono state un centina io le oc- qui sta del "Nuovo Mondo". " Ri-
cas ioni in cui egli stesso ha comin- metti a noi i nostri debiti", aggiun-
ciato col chiedere perdono per i se significativamente.
peccati storici commessi dai cri- La citazione delle parole di que-
stiani. Compien-
sto Papa corag-
do gesti di ri -
conciliazione
verso gli ebrei ,
i protestanti, i
popoli indigeni
del l'Africa e del-
giusto che la Chiesa si fac-
cia carico del peccato dei suoi
figli, nel ricordo di tutte quelle
circostanze in cui, nell'arco
della storia, essi si sono allon-
gioso potrebbe
seguitare a lun-
go. Nella sua
proposta di esa-
me di coscienza
sugli "aspetti o-
le Americhe. Ed tanati dallo spirito di Cristo e sc uri" della sto-
avviando studi del suo Vangelo, offrendo al ria egli non è
storici sul caso mondo lo spettacolo di modi stato seguito da
Galileo, sull 'In- di pensare e di agire che era- tutti nella Chie-
qui sizione, sul-
le Crociate, sul-
]' anti semiti sm o .
no vere forme di antitestimo-
nianza e di scandalo".
sa, e tanto me-
no fuori della
Chiesa. Rifl essi
Papa Wojtyla
di autodifesa
ha reso giustizia a Lutero e Calvi- scattano sempre, è inevitabile. Lo
no, a Zwingli e al riformatore ceco stesso Giovanni Paolo II mette in
Hus . Ha riconosc iuto il sostegno guardia dall 'autoflagellazione, in-
dei cristiani alle dittature del XX vitando a valorizzare l'esperienza
secolo e la partecipazione alle loro della Chiesa come fondamenta!-
guerre. Ha ammesso la responsabi- mente positiva.
lità dei catto lici nei campi di ster-
minio nazi sti e nel "genocidi o" del
Rwanda. "Oggi io , Papa della Chie-
sa di Roma, a nome di tutti i catto-
lici, chiedo perdono dei torti inflitti
ai non cattolici nel corso della sto-
ria tribolata di queste genti", di sse
a Olomouc, nella Repubblica Ceca,
nella primavera del 1995, a propo-
sito delle guerre di religione. " Per
quello che ne siamo responsabili ,
con il mio predecessore Paolo VI
imploro perdono , scriveva nell 'en-
ciclica Ut unum sint, perché siano
una cosa sola", riferendosi allo scan-
dalo, dinanzi al mondo, delle divi-
sioni tra le Chiese.
~-,,
PER UNA MAGGIORE
FEDELTÀ
"Riconoscere i cedimenti di ieri,
sottolineava già nella Tertio Mil-
lennio, è un atto di lealtà e di co-
raggio che ci aiuta a rafforzare la
nostra fede, rendendoci avvertiti e
pronti ad affrontare le tentazioni e
le difficoltà dell ' oggi".
Alle sog lie del terzo millennio ,
dunque, la Chiesa chiede perdono
per reali zzare una magg iore fedeltà
a Cristo. E non per omologarsi a
un sentire diffuso che non è quello
cristiano. Non per adeguarsi alla
secolarizzaz ione.
AGLI INDIOS
"Sono venuto per rendere omag-
gio a tutte le vittime sconosc iute"
della tratta dei neri, " un dramm a
JJS MARZO 2000

2.4 Page 14

▲back to top
i vedono semp
iù spesso bus, treni,
e perfino aerei decorati
a vivaci colori.
Ordinariamente si tratta
di pubblicità, ma alcuni
veicoli dipinti a mano
sono vere e proprie opere
d'arte in movimento.
I pri mi pullman e tram decorati
c irco lano già negli anni sessanta
in a lcune città europee. Ma la
verni ciatura costa parecchio e l'idea
viene quasi abbandonata. In Itali a i
co lori sono imposti dal Ministero
de i Trasporti : giall o per i mezzi cit-
tadini, blu per quelli extraurbani.
Solo alla fi ne del '92 l' Az ienda Ser-
vizi M unicipali zzati di Bresc ia strap-
pa un a deroga, estesa poi all e altre
città, per una campagna istituziona-
le sui suoi mezz i che si camuffano
in enormi manifes ti su ruote. L' idea
in poco tempo conqu ista le az iende
di trasporto. Il successo dipende
anche da una pellicola ades iva dall e
eccezionali caratteri stiche: la "Scot-
chprint" , una spec ie di sandwich
spesso meno di un millimetro che
non rovina la carrozzeria, resiste per
anni all e in temperi e, si rimuove con
fac ilità e di sincentiva la pi aga de i
"graffit i" metropo litani. I mura/es
rappresentano una voce atti va ne l
MARZO 2000 BS
A Brescia co-
a 'tia
ttioni l'anno; a
Roma, una cinquantina per un tram
"doppio". Cifre contenute, se para-
gonate a quelle richieste da giornali
e tv, e considerando che la réclame
è davvero sotto gli occhi di tutti
ogni giorno.
SUI TRENI
Il di sco rso va le anche per i treni .
La Svizzera è stata uno dei primi
Paes i e uropei ad accettare la pubbli-
cità su rotaia, ne l '94. L' Agfa aveva
proposto alle Ferrovie Federali di
reclamizzare i rullini fo tografici su-
gli orari nelle stazioni, i fu nzionari
delle FFS risposero : "E perché non
su una locomotiva?". Detto, fatto.
Ogg i sono una trentina le motrici e l-
vetiche che reclamizzano prodotti e
serv izi. In Germani a non sono da
meno. Per festeggiare i cento anni
delle Olimpiadi , nel '96, ecco l'O/ym-
pia Express dalle carrozze con co lo-
rate imm agini di atleti in movimen-
to. E per il Buon Natale, un a motri -
ce è stata addobbata con immagini
di doni , angioletti e pupazzi di neve.
La pubblicità sui treni italiani di
linea, invece, è limitata. Più nume-
rosi i convogli a noleggio. Tra que-
sti , il "Treno del Sole", dalle tona-
lità giallo, arancio, verde, blu e ros-
so, che tempo fa ha co ll egato Torino
a Sibari , sponso ri zzato dall 'assesso-
rato al Turi smo dell a Calabri a.
Ma è sui velivoli che la fantasia si
è presa la rivincita. Il caso più noto
è del '95, all'aeroporto Kennedy di
New York. Molti ragazzi non crede-
vano ai propri occhi: Babbo Natale
stava atterrando con tanto di renne e
slitta: era un g igantesco ades ivo sul-
la bi anca fu so liera di un MDI l del -
la Finnair, di bandiera finl andese.
La not izia ha fa tto il giro de l mon-
do. Vi sto il successo, la compagni a
ogni se i mesi cambia il vestito a due
suoi ve livoli : d 'in verno Babbo Na-
tale, d 'estate i Mum mies, personag-
gi dei fum etti ideati dalla scrittrice
Tove Jansson. La compagni a sv iz-
zera Crossair, dell a Swissair, nel ' 90
ha lanciato un concorso per festeg-
giare i 700 anni del Paese e tra 500
disegni ha scelto quello di un ragaz-
zo ti cinese : un so le dipinto sulla fu -
soliera di un Saab 340 Cityliner. Un
MD80 della stessa compagnia è tut-
to rosso e con la M gialla de ll a Mc
Donald 's sulla coda. L' Air Dolomi ti
I
-
10 C'ERANO I PEONES
IN PRINCI:
ere di pittura mo-
li mural~s e _un ge~ssicana, che per
derna d origine m T a quella degli
alcuni studiosi s1 n ~a di enormi di-
antichi maya. _s, tra li editici, che n-
pinti sulle tac~1~\\e .~~gortanti della sto-
crioardlaoncoaIei taett,i p,n1u o,tn' g.11.1geio,rnleatalo)ttpeerden.i-.
peones _(1 dla~ta~~n~izione di quasi
scattarsi a a
schiavitù .

2.5 Page 15

▲back to top
ha scelto di appone sulla coda di un
suo aereo le due F di Fendi. L' Au-
strian Airlines, invece, per il mille-
nario del Paese, ha posto sulla fuso-
liera di un veli volo i volti di una
ventina di personaggi della storia
austriaca: da Mozart a Francesco
Giuseppe.
CAPOLAVORI A MANO
Altre compagnie hanno preferito
far dipingere a mano i propri aerei.
L'australiana Qantas ha trasformato
un anonimo Boeing 747 nella più
grande opera d'arte volante: il Wuna-
la Dreaming, "canguro sognante",
12 giorni di lavoro e 800 litri di ver-
nice. Così l'aereo è dive·ntato anche
il 747 più pesante del mondo. L'an-
no dopo, per i 75 anni d 'attività, ha
fatto il bis con disegni che si rifan-
no all a cultu ra aborigena e alla sal-
vaguardia della natura. Eccezionale
il "ri torno" d ' immagine.
Pezzi unici sono pure le decora-
zioni della British Airways. Per
mettere in risalto la sua internazio-
nalità ha sostituito la bandiera bri-
tannica sulle code degli aerei con
motivi firmati da arti sti di vari Pae-
si. Ecco, così, un Boeing 747 con
disegni della tribù sudafricana Nd-
belde, un 777 con un'opera dell 'o-
landese Hugo Kaagman, un Embraer
145 con un motivo celtico. I colori
vengono applicati a stampo "strato
su strato". Il motivo è sempre un ri-
torno d'immagine. E l'Alitalia? II
La pubblicità è pervasiva: in cie-
lo, in terra, in mare ... Forse an-
che questa forma subdola di per-
suasione deve essere presa sul
serio dagli educatori e nei grup·
pi, nei campi scuola, ecc. comin-
cia ad essere urgente l'interven-
to dell'educatore.
suo primo aereo decorato è... il più
dolce del mondo! I colori sulla fu-
soliera del Boeing 747 "Portofino"
richiamano quelli della confezio ne
dei baci perugina: su uno sfondo
blu notte, compaiono un enorme
bacio e tante stelle bianche, grandi
come un oblò. Vi hanno lavorato
130 tecnici per nove giorni, duemila
ore lavorative e 523 chili di colore.
Il ris ultato? Il bacio è il cioccolatino
più acquistato negli aeroporti.
m
I Un Mc Donnell Douglas
della Crossair svizzera completamente
vestito dalla McDonald's.
I Il "Treno del Sole",
sponsorizzato dall'assessorato
al Turismo della Calabria.
Elettromotrice delle Ferrovie
Federali Svizzere.
Un bus dell 'ATAC di Roma
con la pubblicità delle batterie Uniceli.
BS MARZO 2000

2.6 Page 16

▲back to top
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Un libro/intervista di Di Cieco tocca i temi caldi della questione
TEMI CHE
SCOTTANO
Redazionale
Don Juan E. Vecchi
Rauorc MilSgiorc del S1ll'!lfani di
.
CARLO DI ; ;c ~inl,•rvi5l,11o<Ja
I GUARDIANI
DEI ~ "~
CONILDITO ;
SUL Mov~e:. (
~ uc,1tori nell'era informaticn
~
,,
..\\...:._..
La copertina del libro/intervista
di Di Cieco al Rettor Maggiore.
Esporsi su un tema quale
I•
quello dell'educazione
oggi è come andare
alla guerra. Il Rettor
Dove guardano oggi i giovani? Che cosa sognano?
Come accompagnarli nel cammino verso la maturità umana e cristiana?
Maggiore dei salesiani
l'ha fatto rispondendo
GAP GIOVANI/ADULTI. La ge-
nerazione adul ta si lasc ia gui dare
dai contenuti ass imilati in gioventù,
membri di partiti di sinistra, di cen-
tro e di destra. Segno che manca
quell a fo rte manipolazione di cui
alle domande spesso
provocatorie
del giornalista Carlo
la giovane si è fo rm ata sui nuovi
c1iteri di vita privata e pubblica, in-
fl uenzata dal linguaggio dell a co-
muni cazione sociale de lla telev isio-
sono accusate.
IL SESSANTOTTO. Non mi
piace che si attribuisca a quel perio-
Di Cieco sui punti caldi
della questione
educativa,
ne, dei videogiochi. Perciò gli edu -
catori sono chiamati a rivedere la
propri a mentalità, perché l'ed uca-
do di contestaz ione studentesca un
significato quasi messianico. Asso-
lutizzare alcuni momenti fi no a con-
ed evidenziando
un equilibrio che non gli
zione deve insegnare la sensibilità sacrarli ideologicamente è un 'abitu- ha impedito affermaz ioni
al nu ovo e la passione di progettare
il fu turo.
dine non corretta di leggere la sto-
ria. Com capitato con la rivolu zio-
avanzate e prese
ne francese e la rivoluzione d 'otto- di posizione
LA SCUOIA. Nella sc uola è in
gioco un a certa concezione dell a so-
cietà e del potere di controllo dell o
Stato rispetto ai pri vati. In Itali a si
bre. Le tendenze del ' 68 sono analo-
ghe a quelle che anticipatamente in
campo religioso erano state raccolte
nella riflessione del Concilio. Al
controcorrente. Il libro
"Guardiani dei sogni
col dito sul mouse"
aggiunge un certo anticlericali smo
atavico non presente in altre nazio-
ni. Bisogna avere il coraggio di ri-
' 68 non bisogna fa rgli il monumen-
to celebrarne il funerale, piutto-
sto relativizzarlo. È vero che è stato
può servire a rinvigorire
il dibattito in corso.
pensare il proprio passato sociale e una ribellione a ciò che "ferm ava" Ne diamo alcuni stralci,
culturale. Questo non si può chiede-
re solo ai cattolici. Del resto dalle
l'immaginazione e la creatività ... Si
avvertiv a nei giov ani il bisogno di
estrapolando pensieri
scuole cattoliche sono emersi molti nuovi rapporti, nuove forme di co- dal pensiero globale.
MARZO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

2.7 Page 17

▲back to top
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
giovanile di fine millennio.
I Conferenza stampa di presentazione: 9 dicembre 1999.
Da sinistra il giornalista Sandro Magister,
don Juan Vecchi, l'autore dell'intervista Carlo Di Cieco.
I Il dibattito seguito alla presentazione
ha permesso di chiarire le prospettive e approfondire
alcuni punti delle tematiche trattate.
municazione, nuova conoscenza e
maggiore libertà di fronte a speri-
mentazioni. Insomma si sognava
una nuova umanità ... Ma "L'imma-
ginazione al potere" è rimasto uno
slogan. Comunque da quegli anni
turbolenti è nato il volontariato so-
ciale, un fenomeno straordinario di
solidarietà.
LE DISUGUAGLIANZE SO-
CIALI. La povertà si manifesta
anche nelle società più avanzate,
dove cresce il benessere e si accen-
tuano le disparità. Oggi c da fare i
conti anche con altre forme: la po-
vertà affettiva, la povertà spirituale
o progettuale, cioè mancanza di
prospettive di vita e di valori , la po-
vertà sociale ... In questo caso oc-
con-e dare ai giovani le motivazioni,
gli strumenti per pensare a una mo-
difica interna del sistema, senza iso-
larli dal contesto sociale.
INTERNET, ECC. In Internet
trovo un 'apertura enorme al mondo
e una disponibilità vastissima di no-
tizie. Non sono dipendente da que-
sto mezzo. Il vantaggio è di avere
un panorama più vasto e dettagliato,
e l'informazione è il segreto di una
buona decisione. Perciò non mi è
costato accettare che il supporto in-
formatico potesse essere uno stru-
mento utile che moltiplica l'azione
e i fronti. Insomma i nuovi mezzi di
comunicazione sociale obbligano a
ristrutturarsi internamente e a ripen-
sare criteri e partner... L'educatore
vero più che entrare in crisi di tipo
depressivo entra in crisi di tipo pro-
mozionale, si sente sfidato ad ade-
guarsi. Oggi è necessario anche l'e-
ducatore informatico. Ma l'interlo-
cutore umano rimane essenziale e
non viene meno il suo ruolo di ac-
compagnatore.
Il telefonino. Certe prese di distan-
za degli educatori suonano come un
meccanismo di difesa contro la fatica
di stare al passo coi tempi, di soppor-
tare il nuovo che viene a disturbare
modelli acquisiti di vita, pensiero,
azione. Oggi la garanzia educativa
sta nel dare capacità di interagire po-
sitivamente con le informazioni.
I videogiochi potrebbero servire
come un nuovo canale di apprendi-
mento a livello primario, se le indu-
strie informatiche concertassero con
le istituzioni educative e con i go-
verni intelligenti proposte di ap-
prendimento, contro l'analfabetismo
invece che produrre violenza...
EROTISMO. Nell 'erotismo ci
sono il centro della persona e il
senso della vita. Riguardo ai rappor-
ti prematrimoniali non si tratta di
essere pro o contro ma di fare una
valutazione umana e morale. Se
sono personalmente contrario è per-
ché l'esercizio della sessualità tra
due persone comporta una profon-
dità tale di rapporto che non può es-
sere un 'esperienza di puro intratte-
nimento. Il giovane va accompagna-
to a superare la masturbazione con
il rapporto maturo con il proprio
corpo. L' amore è più grande del
rapporto sessuale. La grande crisi
del nostro momento storico è la di-
visione tra amore e sesso.
BIOETICA. L'intero capitolo del-
le nuove scienze è un teITeno total-
mente aperto e pone nuovi problemi
agli educatori. Si è indebolito il sen-
so del limite e accresciuta la sensa-
zione di onnipotenza ... ma la paura
non è mai un giusto atteggiamento.
L' educazione è sempre uno sforzo
di proporre, elevare, offrire elemen-
ti critici, aiutare a sopravvivere. Co-
munque si dovranno introdurre no-
vità riguardo ai contenuti del per-
corso formativo degli educatori.
PLURIRELIGIOSITÀ. La Chie-
sa ha espresso istituzionalmente il
proposito di dialogare, e avvicinarsi
alle altre esperienze religiose ... In
educazione la mentalità integralista
è un tarlo pericoloso. Budda, Mao-
metto possono arTicchire la cristolo-
gia, senza che si cada nel relativi-
smo, dando un senso definitivo al-
1'esperienza di Cristo. C'è una co-
municazione di fede che arricchisce
tutte le fedi di esperienza storica.
ECOLOGIA. L'educazione non è
stata troppo sensibile all'ambiente.
Nell ' area del benessere c una
mentalità diffusa da correggere di
fronte a una proposta di consumi-
smo come stile di vita quasi invidia-
to. L'educazione dovrà preparare a
l!n rispetto sostanziale della natura.
E tempo di vivere la cultura ecolo-
gica in una visione globale.
DON BOSCO OGGI. Le visioni
del sistema preventivo vanno tutte
adeguate e ripensate con forme nuo-
ve ... e anche l'ambiente oratoriano
ammette l'evoluzione dei tempi e si
arricchisce di nuove dimensioni e
dinamiche. L'oratorio deve anche
avere un movimento di uscita: va a
cercare i giovani , non solo li atten-
de. Si può pensare anche a un ora-
torio notturno per seguire il ritmo
dei ragazzi non quello delle disco-
teche. Se non si potrà arrivare a un
oratorio dell 'etere, forse sarà possi-
bile far·e uno spazio educativo nel-
!' etere.
CONCLUSIONE. Sono un uo-
mo concreto che preferisce stare
dalla parte dei giovani ma non dei
torti dei giovani; sono uno che per
salvare i giovani farebbe come Don
Bosco che era pronto a togliersi il
cappello anche davanti al diavolo.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS MARZO 2000

2.8 Page 18

▲back to top
Le comunità salesiane celebrano in questo mese la giornata
OLOCAUSTO
INANGOLA
di Ferdinando Colombo
L'Angola è ancora un paese di baracche ...
Solo a Luanda nel municipio di Sambizanga ci vivono 700 mila persone.
L e comunità salesiane sono
nove: quattro nell a capita le,
to molte cose come miss ionari : co-
struire scuole per quelli che hann o
altre quattro nel! ' interno, do- le capacità per studiare, aiutare i
ve hanno conosc iuto gli orrori di giovani ad uscire da una vita sban-
trent 'anni di guerra civil e, e l' ultima data, raccogliere i feriti nei combat-
a Benguela sulla ,costa, 600 km a timenti , ottenere cibo e medi ci ne,
sud di Luanda. E un coraggioso scrivere, parlare, consigliare. Ma la
camm ino di crescita mentre, attor- cosa più importante è stata portare
no, la situazione umana è sempre la buona notizia del Vangelo, l' uni-
più tragica per la guerra, la corru - ca che ridà speranza".
zione e l' indiffe renza delle grandi
potenze. Secondo l' UNICEF è il TRIBUTO DI SANGUE
" peggior Paese in cui un bimbo
possa nascere". Il catalogo degli or- I salesiani hanno pagato il loro
rori è stato stil ato dal direttore de l tributo di sangue per l'evangeli zza-
Programm a Alimentare Mondiale: zione dell ' Angola. Il 3 gennaio 199 1
gli sfoll ati sono almeno 3 milioni , i padre Mare' Aureli o Fon eca è stato
mutilati da mine altri milioni, i ucciso dai militari dell 'UNITA,
morti di fame ne1le città assedi ate mentre tornava all a miss ione di Ka-
almeno 200 al giorno. A Huambo, lulo, dopo aver accompagnato al
la gente per soprav vivere mangia noviziato un giovane angolano di
cani e gatti , radici e fiori . Don Blan- nome Ruiz, per evitare che veni sse
co Tirso, salesiano incaricato de ll a catturato da uno degli opposti schie-
Pastorale Giovanile di tutta la Chie- ramenti , e finisse sul fro nte col fu ci-
sa angolana, ci di ce: "Abbi amo fa t- le in mano ad ammazzare i suoi fra-
MARzo 2000 BS
I mutilati da mine
sono un numero incalcolabile.
15 milioni le mine inesplose.
Dal 31 gennaio l'Angola
salesiana è delegazione
autonoma. Non sono
passati 20 anni
dall'arrivo dei primi
salesiani e già
ci sono il primo
sacerdote salesiano,
un buon numero
di giovani confratelli in
formazione e molti altri
che desiderano vivere
per tutta la vita
il carisma di Don Bosco.
telli. Nel ·viaggio di ritorn o, a pochi
chilometri dalla miss ione, una raffi-
ca di mitragli a l'ha ucciso. Sangue
fecondo: oggi Ruiz è sacerdote sale-
siano e molti altri giovani angolani
chiedono di fare come lui.

2.9 Page 19

▲back to top
missionaria mondiale con l'occhio all'Angola.
Le comunità salesiane sono situa-
te in quartieri poveri e popolosi: mi-
gliaia di giovani frequentano gli
oratori , le parrocchie, i centri di for-
mazione professionale. La richiesta
di poter diventare catecumeni e di
ricevere il Battesimo supera le loro
forze. Nella sola parrocchia di San
Paolo di Luanda i diversi gruppi di
catechesi raccolgono più di cinque-
mila catecumeni che ogni settimana
frequentano gli incontri , tenuti da un
piccolo esercito di 800 catechisti.
TRAGICI NUMERI
Istituzionalmente Luanda è la ca-
pitale dell ' Angola, in pratica è una
città/stato: quattro milioni di abitanti
si affollano nelle sue periferie, rite-
nute più sicure di tutto il resto del
territorio nazionale, grande tre volte
l'Italia, dove sono dispersi altri sette
milioni di abitanti. Il governo riesce
a controllare a malapena la fascia
costiera e, a macchia di leopardo, le
principali città dell ' interno, assedia-
te dai ribelli e raggiungibili solo con
aerei umanitari; negli ultimi dieci
mesi otto di questi aerei sono stati
abbattuti. La presenza di circa 15
milioni di mine antiuomo inesplose
rende impossibile la coltivazione dei
campi e il pascolo. Gli esperti affer-
mano che, salvo nuove scoperte tec-
nologiche, per sminare tutto il terri-
torio angolano ci vorranno 700 an-
ni! Il flusso dei profughi aumenta
ogni giorno : chi non muore per stra-
da arriva in città prive di strutture e
povere di risorse.
Nel poverissimo municipio di
Sambizanga, a Luanda, 700 mila ri-
fugiati vivono in baracche costruite
su quella che era la discarica della
capitale. Unica struttura promozio-
nale è il Centro Don Bosco, realiz-
zato con estremo coraggio in mezzo
alle baracche ai bordi del famoso ,
quanto malfamato, mercato Roque
Santeiro, dove ogni giorno più di
mezzo milione di persone improvvi-
sano sulla nuda terra la compraven-
dita di ogni cosa, prodotta o impor-
tata, rubata, costruita o riciclata.
UN PROGETTO
DI SVILUPPO
Qui sono presenti sei volontari del
VIS (Vo lontariato Internazionale per
lo Sviluppo), che realizzano un am-
bizioso progetto co/finanziato dal
Ministero degli Esteri italiano, dalla
Conferenza Episcopale Italiana, dal-
la congregazione salesiana e da pri-
vati. Grazie a questi finanziamenti è
in fase di avanzata realizzazione nel
quartiere Mota un centro socio-sani-
tario collegato con quattro centri
minori, Boa Vi sta, Trilho, Mabubas,
Capela San José. La gente avrà a di-
sposizione cinque laboratori , aule
per l'alfabetizzazione, per la forma-
"Salviamo la vita degli angolani,
poniamo fine al loro olocausto!".
zione sanitaria, per quella professio-
nale, cisterne per acqua e anche
campi sportivi per i giovani.
Per lo sport sono intervenute due
squadre di calcio italiane: il Torino
con 107 milioni di lire e l'Inter con
attrezzature e l'invio di preparatori
atletici . Quando la delegazione delle
due squadre si è recata in visita nel
quartiere di Lixeira (la parola signi-
fica letamaio!) dove verrà realizzato
questo progetto, Alberto Pastorella
giornalista di Tuttosport ha scritto:
"Tutti fieri per i cento e più milioni
raccolti a maggio, c'è bastato appe-
na un giorno di full immersion a
Lixeira per capire che saranno sol-
tanto una goccia nel mare di questa
miseria. Eppure bisogna seminare:
un giorno cresceranno le radici e
poi nascerà una pianta, e un ' altra , e
poi un ' altra ancora. Qui il terreno è
ferti le perché, come cantava De An-
"L'Angola è il peggior paese
in cui un bimbo possa nascere! "
Le parti in lotta rastrellano giovani
per arruolarli come soldati.
BS MARZO 2000

2.10 Page 20

▲back to top
La gente mangia fiori, radici, cani, gatti e... topi,
cui dà una caccia spietata.
Gli sfollati sono almeno 3 milioni.
drè, dai diamanti non nasce nulla,
dal letame nascono i fior. L' Angola
ne è esempio fedelissimo : dai dia-
manti e da tutte le altre ricchezze
nascoste nel sottosuolo non è nato
altro che un conflitto vecchio ormai
di 25 anni. E invece in questo leta-
maio, prima o poi sboccerà qualco-
sa di importante, di utile. Già ci vi-
vono missionari , laici e volontari ...
Adesso ci sono I00 milioni in più, e
magari saranno pure un nulla, ma
intanto ci sono" .
LA GUERRA COMODA
Nell 'ottobre '99 è uscito il rap-
porto dell 'Human Rights Watch dal
titolo: L' Angola svelata: nascita e
fallim ento del processo di pace di
Lusaka. In questa città dello Zambia
nel 1994 era stato firmato un accor-
do che prevedeva il disarmo dell ' U-
NITA , la sua trasformazione in un
partito politico con rappresentanti in
Parlamento e l'unificazione degli e-
serciti. Andò male. Savimbi, capo
dell'UNITA, che avrebbe dovuto es-
sere uno dei due vice-presidenti non
accettò, mandò uno dei suoi luogo-
tenenti a filmare, poi cominciò a
rinnovare il suo esercito per conqui-
stare quel pieno potere che non gli
era stato riconosciuto. El gaio nigro ,
come lo chiamano i suoi sostenitori,
dispone di forti alleati: la corruzione
dei suoi avversari che pensano ad
atTicchirsi anziché a governare, gli
interessi antagonisti delle compa-
gnie petrolifere francesi rispetto a
quelle americane (un milione di ba-
rili di greggio al giorno) , il commer-
cio dei diamanti che non conosce
colore politico, il bisogno delle na-
zioni dell'ex blocco sovietico di
vendere aimi. Insomma la guerra fa
comodo a tutti.
MARZO 2000 BS
OGNI LEGGE
È CALPESTATA
La conseguenza è la violazione
dei diritti umani, bombardamenti,
mutilazioni, esecuzioni sommarie,
ecc. Ognuna delle due parti in lotta
rastrella giovani, li arruola e li spe-
disce a qualche migliaio di km a
combattere una guerra di cui non
sanno le ragioni , costretti ad uccide-
re altri angolani altrettanto ignari.
Questi giovani soldati, abbandonati
negli avamposti più pericolosi , sen-
za soldi e senza cibo, per sopravvi-
vere sono costretti a rubare all a po-
vera gente della zona. E la gente li
odia e li teme. II capo dell 'esercito
Joao de Mato possiede interessi nel
petrolio, nei diamanti, nelle compa-
gnie di import-export, ma i suoi sol-
dati non ricevono la paga (1 Odollari
al mese) da molto tempo. Così tra
centinaia di profughi che muoiono
di fame ogni giorno , una casta di in-
toccabili continua la propria sfarzo-
sa vita con belle auto e festini.
IL SEME
DI RICONCILIAZIONE
Il 25 luglio '99 i vescovi angolani
hanno pubblicato un messaggio pa-
storale: Salviamo la vita degli An-
golani. "Questa guerra si è trasfor-
mata in una organizzazione doppia-
mente assassina: uccide con le armi
e uccide con la fame. Le arn1i ucci-
dono indiscriminatamente molti an-
golani , ma distruggono anche i beni
necessai·i alla sopravvivenza, impe-
discono le coltivazioni , il raccolto e
la circolazione dei prodotti. Mai più
la guerra! [...] Poniamo fine all 'olo-
causto degli Angolani".
I salesiani e le Figlie di Maria Au-
siliatrice collaborano per seminare
questa nuova mentalità, che pe1met-
terà di superare odi e vendette, e
consentirà a tutti di affrontare la dif-
ficile situazione attuale con speran-
za. Soprattutto stanno con la gente
nelle città dell ' interno da cui per
paura scappano anche le autorità co-
stituite; impiantano le loro comunità
nelle periferie malfamate; si pren-
dono cura dei ragazzi di strada rein-
serendoli nella scuola e nella forma-
zione al lavoro. Poveri e sfo llati han-
no capito chi sta dalla loro parte.
IL VOLONTARIATO
Per condividere questo cammino
di pace dal 1994, ogni estate, un
gruppo italiano del VIS , di 25 per-
sone circa, paitecipa per un mese
alla vita della gente nel quartiere di
Lixeira. Ecco la testimonianza di
mamma Carla, papà Claudio e i loro
tre figli, Saverio, Francesca e Giu-
lia, che da tre anni sono fedeli a
questo appuntamento: "Passare le
vacanze estive in Angola non è
un 'esperienza consueta per una fa-
miglia italiana. Diverse erano le
ostilità e i giudizi di chi ci vive ac-
canto, perché non siamo riusciti a
trasmettere quanto sia importante
sperimentare la gioia dell'amore co-
me dono reciproco. L'abbiamo sco-
perto nel vivere quotidiano con i
missionari, nel contatto con l' impe-
gno degli animatori, nella gioia delle
maree di bambini che ci correvano
incontro, nella capacità dei giovani
di sapersi donare anche quando la
quotidianità diventa ostile e perico-
losa, nella serietà dei catechisti e
degli adulti impegnati nella promo-
zione umana, e nella incisiva pre-
senza delle suore. Per noi questo è
stato vivere".
Ferdinando Colombo

3 Pages 21-30

▲back to top

3.1 Page 21

▲back to top
LETTERA Al GIOVANI
Carissimo/a,
scriverti è come conti -
nuare i quattro passi fat-
MARZ02000
È il mese della festa del papà,
e della festa della donna,
ti insieme l'altra sera,
il mese di san Giuseppe e, quest'anno,
prolungare la chiacchiera -
ta sullo spettro di una di-
il mese del
GIUBILEO DEGLI ARTIGIANI
soccupazione dietro l'an-
golo, quando si ha tanta
voglia di non stare mai
senza far nulla. Tu mi hai
ricordato i guasti pro-
vocati da un mondo sen-
za lavoro. Mi portavi l'e-
VIVERE IL
VOG
Il lavoro è fatica, è sa-
crificio, è abnegazione.
Proprio pe r questo Don
sempio degli Stati Uniti,
in cui ci sono un drogato
ogni venti persone, sette
DI
Bosco parla di Paradiso e
a quelli che vogliono stare
con lui promette: pane,
carcerati su mille cittadi-
ni, cui va aggiunta la
lavoro, paradiso.
"Non è costui il Figlio
categoria di co loro - i de-
del falegname?".
naro-dipendenti - che vo-
Gesù si presenta in pub-
gliono arricchirsi a tutti i
costi (leggi : corruzione,
blico con i calli nelle mani .
È il suo biglietto da visita
tangentopoli, mafia ... ). Ti
per farsi conoscere come
amm iro perché ti sento
uomo e nascondersi come
competitivo, pronto a vin-
Dio.
cere la tua battaglia,
deciso a progettare il tuo
futuro. Mi chiedi una
Farà la stessa cosa con
E il pane e con il vino, frutti
del lavoro.
mappa mentale che ti
aiuti a scoprire risorse
Fammi vedere le mani.
È, secondo quanto imma-
nascoste. Ti offro alcune
gina Renzo Pezzan i, quel lo
regole di comportamento.
che ci verrà richiesto alla
Disinnesca l'insoddi-
f ine della vita.
sfazione.
Dice il Signore a chi batte
È una bomba ad orologeria.
alle porte del suo Regno:
Ti farà saltare in aria.
"Fammi vedere le man i:
Sii paziente. Funziona.
saprò io se ne sei degno".
Prima o poi - se continu i
L'operaio fa vedere le sue
a bussare - una porta ti si aprirà .
mani dure di calli: hanno toccato tutta la vita ter-
"Il lavoro arriva quando meno te lo aspetti". Me lo ra, fuochi, metalli: sono vuote d'ogni ricchezza, nere,
sono sentito dire più vo lte.
stanche, pesanti. Dice il Signore: Che bellezza!
Non basta rimboccarsi le maniche.
Così sono le mani dei santi.
Il sale dà sapore a lla minestra, il lievito dà vita al
Tuo Carlo Terraneo
pane .
C'è un valore aggiunto da affiancare al lavoro: l'i-
deale.
È l'imposta che rende santificato il lavoro.
Il lavoro è preghiera, se vissuto come elevazione a
Dio.
Vietar Hugo commenterebbe: "La campana dice:
Preghiera; e l'incudine dice: Lavoro".
"Pane, lavoro, paradiso".
Se san Francesco santificò la natura, san Giovan-
ni Bosco santificò il lavoro! Ai suoi sa lesiani r ipete:
"Non vi raccomando penitenze e discipline, ma lavo-
ro, lavoro, lavoro".
BS MARZO 2000

3.2 Page 22

▲back to top
BREVISSIME DAL MONDO
2000 SITI CATTOLICI lic, ha promosso un'inchie-
IN INTERNET. È "Sa - sta condotta su 23 mil a per-
cerdos" , una mailing li st sone, perché venissero vo-
per sacerdoti, il duemiUesi- tati i dieci cattoli ci più in-
mo sito " ufficiale" itali ano fluenti del secolo XX. Sono
d' ispirazione cattolica su In- usciti i nom i, per ordine di
ternet. La presenza di dio- preferenza, di Giovanni Pao-
cesi, parrocchie, movimenti lo II, Madre Teresa di Cal-
e ordini religiosi italiani sul- cutta, Padre Pio da Pi etrel-
la rete infonnatica è rad- cina, il famoso arcivescovo
doppiata in un anno. A tene- Fulton J. Sheen, notissimo
re la contabilità di questo negli Stati Uniti , la beata
fe nomeno è la lista dei siti Faustina KowaJska, san Mas-
cattolici itali ani (http:// similiano Kolbe, Madre An-
www.siticattolici.it) curata gelica, san fio X, Pio XII,
da un giovane informatico Paolo VI. E ovvio che se
mantov;no, laico, France- l'inchiesta fosse stata fatta in
sco Diani , che alla passione Europa, certamente i nomi
per Internet unisce un inten- non sarebbero stati questi,
so impegno ecclesiale.
almeno non tutti .
ARMI E GIUBILEO. I CITTÀ DEL VATICANO.
produttori di armi sfruttano Il 9 dicembre u.s., su inizia-
il Giubileo come una oppor- tiva della Congregazione per
tunità per vendere i loro il Clero, è stata inaugurata
prodotti. Non è una barzel- la più interessante biblioteca
letta! La Beretta celebra il cattolica in Internet. Un fa t-
Giubileo con la messa in to notevole non solo per i
commercio di due fucili di 400 mila sacerdoti del mon-
precisione calibro 12/76 bat- do, ma per tutti i cristiani in-
tezzati rispettivamente "Giu- teressati a rispondere alle
bileo" e "Giubileo Il", in ele- grandi domande e ai grandi
gante astuccio di cuoio con interrogativi dell a fede.
incisi i nomi in argento e Ch iunque visiterà la pagina
oro. Il prezzo? So lo 16 mi- http://www.clerus.org , po-
li oni e 828 mil a lire! Ogni trà incontrare la voce "Biblio-
commento ci pare superfl uo! teca", cliccando sul.la quale,
potrà avere acce so a una
ROMA. Il famoso allenato- nutrita serie di class ici della
re del Milan, del Real Ma- letteratura cristiana, classifi-
drid e ora della Roma, Fa- cati per temi , che vanno au-
bio Capello, ha confessato a mentando ogni giorno. Solo
Telepace la sua am mirazio- la pagina ita li ana ha già più
ne per l'attual e Papa, con di 1100 titoli .
paro le, manco a dirl o, prese
da l suo vocabo lario calci sti- LONDRA. I monarchi d'In-
co: "Il Papa sarebbe un cen- ghilterra vis iteranno il Papa
trattacco di gran classe. Vor- du rante il Giubil eo. Lo ha
rei che desse il ca lcio d' ini- rivelato il Times cli Londra:
zio a una delle partite della in ottobre la Regina Elisa-
Roma. È un giocatore come betta e il principe consorte,
ce ne sono pochi, uno di Duca cli Edimburgo, effet-
quelli che la Chiesa aveva tueranno una visita di Stato
davvero urgente bi sogno di in Itali a. È programmato
comprare, se non altro per i per l'occas ione l' incontro
tanti goal che ha realizzato col Papa in Vaticano. La
durante il suo pontificato". Regina, capo della Chiesa
anglicana, è alla sua terza
NEW YORK. Il giornale visita al capo della Chiesa
dei cattolici, Daily Catho- cattolica.
MASSA MARTANA,
ITALIA
MONUMENTO AL LOGO
Grande fes ta domenica 19 di -
cem bre nel paese natale dell a
giovane artista che ha dise-
gnato il logo del grande Giu-
bileo: il paese, posto sull 'anti-
co tracciato dell a via Flami-
ni a, tra abbazie, rocche, chi e-
se e antiche rovine, ha in au-
gurato, primo in Itali a, sulla
piazza che immette al centro
storico, il mon umento al logo
giubil are: un grande meda-
glione di tre metri di diame-
tro , apposto sull a parete dell a
chiesa di S. Maria della Pace,
prospiciente pi azza Marconi ,
rea li zzato in mosaico policro-
mo dall'artista romano Carl o
Meloni, alla presenza del ve-
scovo dell a dioces i, del sinda-
co e delle autorità comunali,
di giornali sti e, naturalmente,
dell a giovane concittadina, la
più ap plaudita dai paesani.
COQUIMBO, CILE
LA CROCE
DEL lii MILLENNIO
Già fio ri scono nel mondo i
monumenti, a ricordo del gran-
de Giubileo che si sta cele-
brando, e come auspicio per il
III mi llennio di storia cristia-
na. In Cile, sulla coll ina che
domina la città di Coq uimbo,
sta sorgendo la grande Croce
del lii Millennio che vuole es-
sere punto di arrivo del cam-
mino cri sti ano cu lminato col
Gi ubileo, e punto di partenza
per la Nuova Evangeli zzazio-
ne che, secondo i des ideri del
Papa, attraverserà il III mil-
lennio della storia cristiana.
La monumentale croce vuole
essere punto di riferimento
per tutti , speranza per i più
poveri e monito per i più ab-
bienti. Essa continua a indica-
re al mondo che la Redenzio-
ne si va facendo, che la spe-
ranza non è morta, e si pone
come meta per l' uomo viator.
70 metri di altezza, 40 metri
di bracci, rappresenta per Co-
quimbo quello che l' immenso
Cri sto del Corcovado rappre-
senta per Ri o de Janeiro.
MARZO 2000 BS

3.3 Page 23

▲back to top
••••••••••••••••••••••
Siamo stavolta alle pendici del Celio, forse
•••••••••••••••••••••
l'antico Monte delle querce, dove, in epoca preromana,
erano in vigore culti dei boschi e delle fonti.
Generalmente gli antichi luoghi di culto restarono
tali anche in epoca cristiana, convenientemente
trasformati e riconsacrati.
Così sul Celio oggi domina il complesso della
ITINERARIO
VERSO--·
BASILICA DEI SS.
QUATTRO CORONATI
di Natale Maffioli
Affermare che al centro di Roma, a quattro passi dalla basilica lateranense,
•••••••••••••••••••
esiste un fortilizio, sembrerebbe poco credibile, ma è così.
Non si tratta della rocca di un antico signorotto,
ma della basilica dei SS. Quattro Coronati, di una cittadella dello spirito.
- I Santi Quattro Coronati, esterno.
•••••••••••••••
.
•••••
••••••
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• BS MARZO 2000 • •

3.4 Page 24

▲back to top
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
modo, la costruzione è sorta in
onore di un piccolo manipolo di
cristiani che hanno testimoniato
la loro fede col sangue e la coro-
na del martirio che cinge la loro
fronte è il trofeo che li vede an-
cor oggi accomunati nella venera-
zione dei fede li.
VICENDE STORICHE
11 titulus ''Sanctorum Quattuor
Coronatorum " sorse sul le pendici
del co ll e Ce li o nel VI secolo; al-
l' inizio (IV sec. ) si insediò in una
gra nde au la absidata, di eccez io-
nali dimensioni. Durante il ponti-
ficato di papa Leone IV (847-855 )
portico e chiostro medioevale risalente agli inizi del secolo Xlii.
E avviato un progetto di restauro.
la basilica subì un amp li amento
(sa rebbe più esatto parlare di ri-
costruzione); il Papa fece realiz-
Lungo i secoli è stata bastione
di difesa della vicina basilica
di San Giovanni in Laterano
no, Castorio e Simplicio, prove-
nienti dalla Pannonia, messi a
morte dall'imperatore Dioclezia-
zare un edificio a tre navate, che
conservava, come fondazione per
le colonne, le mura perimetrali
e dell ' abitazione del Papa, il Pa- no, per essersi rifiutati di scolpire del precedente, con davanti un
triarchio, ed è stata questa fun- una statua di Esculapio. Un terzo ampio quadriportico preceduto
zione, con la dotazione di forti grup.po viene identificato in quat- da una torre. La struttura già allo-
mura perimetrali, di uno spesso tro ignoti soldati della guardia d' o- ra era agguerrita, essendo isol ata
portone e del torrione di accesso, nore dell ' imperatore Galerio Mas- e immersa nel verde della cam-
ad imprimerle quel cipiglio mili- simiano, martirizzati nel 311 per pagna; attorno c' erano, sparpa-
taresco che la caratterizza. Chi non aver obbedito all 'ordine cli gliate, le rovin e dell'antica capi-
erano questi santi innominati? La venerare una statua di Esculapio, tale dell ' impero, come le mem-
questione non è ancora risolta. Si dio romano della medicina (nel bra morte di una città fantasma .
parla non di quattro santi ma di secolo VII furono confusi co n A quell'epoca le mura Aureliane
tre gruppi di martiri. Il primo no- altri quattro martiri: Severo, Seve- raccoglievano non solo iI centro
mina Clemente, Semproniano, riano, Carpoforo e Vittorino, mar- abitato, ridotto a poca cosa, ma
Claudio e Nicostrato, sepolti, do- tirizzati sotto Diocleziano). Papa anche il coltivato: sull'area del
••
po il martirio, nelle catacombe Leone IX risolse l' enigma facendo Foro Romano e dei Fori Imperiali
della Labicana; secondo alcu ni, co llocare nella ch iesa i resti di pascolavano le vacche e le capre,
sono i veri "Quattro" . Un secon- tutti , cosicché oggi la basilica cu- tanto è vero che il Foro Romano,
do gruppo è quello degli scultori stod isce le reliquie di tredici mar- fino allo scavo ottocentesco, era
Claudio, Nicostrato, Simpronia- tiri anziché di quattro. In ogni denominato Campo Vaccino.
Sulle pareti del portico sono murati reperti e iscrizioni romane,
paleocristiane e plutei frammentari del IV - V e IX secolo.
Pavimento in opus alexandrinum della navata centrale.
Èun rifacimento dell'epoca di Pasquale Il.
• • MARZO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 1

3.5 Page 25

▲back to top
, ..............•...•.................•...................................................
••••
li "Cristo del sabato santo",
che ha le stesse fatture dell'immagine sindonica.
L'imperatrice Elena indica la croce di Cristo
tra le tre rinvenute sul Golgota.
no. La cripta, costruita da Leon e
IV e ripristinata da Pasquale 11,
co nserva, in quattro arche di mar-
mo, i corpi dei santi martiri titolari.
l'APPARATO DECORATIVO
L'apparato decorativo risente
degli abbandoni e delle attenzio-
ni cu i fu sottoposto l'ed ificio lun-
go i secoli. Il soffitto di legno che
copre la navata ce ntral e e il tran-
setto fu "sponsorizzato" dal car-
dinale Enrico di Portogallo, prima
del 1580. Oltre l' altare maggiore,
al centro del presbiterio, tre altari
I lo&giati sono a colonnine binate con archi a tutto sesto.
Gli intradossi sono dipinti a triangoli bianchi e neri,e gocce verdi e rosse.
sono addossati alle pareti delle
navate minori , mentre due ai pi-
lastri dell'arco trionfale; quello di
Nel 1084 i Normanni di Rober- L'EDIFICIO OGGI
sinistra conserva un prezioso ci-
to il Guiscardo misero a ferro e
fuoco l' edificio, che fu ri costruito L'edificio attuale, nonostante le
sotto papa Pasquale Il (1099 - trasformazioni e gli arricchim enti
111 8). In un primo momento, fu- apportati nei secoli successiv i, è,
rono mantenute le dimensioni grossomodo, nelle stesse co ndi -
dell'antico, ma l'opera di rifaci- zioni del tempo cli papa Pasqua-
••
mento fu poi interrotta, fo rse per le: le tre navate sono divise da
ragioni econom iche e, quando fu due f il e di quattro co lonne con
ripresa, il progetto fu ridimensio- capite lli cor inzi che sostengono
nato e si rea li zzò una chiesa a tre le arcate. Due grandi pilastri se-
navate, molto più piccola della parano la navata dal breve tran-
precedente, anzi entro un a parte setto e dall ' abs ide, che è ancora
della sua navata centrale. In se- quella della basilica più anti ca, e
guito, le parti restanti della gran- questo spiega le sue amp ie pro-
de basilica di Leone IV furono in- porzioni , eccessive rispetto all'e-
globate sul lato destro nel mona- siguità del resto dell ' interno. So-
stero fondato dallo stesso Pasqua- pra le navate laterali corrono due
le 11, sul lato sini stro in un palaz- ga ll erie aperte su quella centrale
zo destinato al cardi nale titolare, da due gruppi di tre arcate per
perché il clero stabile garantisse lato, co n colonne e parapetti di
uno svolgimento rego lare del marmo. La basilica è arri cc hita da
culto; il priorato, nel 11 38, fu ag- un notevole pavimento cosmate-
gregato all ' abbazia benedettina sco nel quale sono inserite nume-
di S. Croce di Sassovivo, vicino a
Foligno.
rose lapid i con iscri zioni, rec upe-
rate eia un antico cimitero cristia-
Cappella di san Silvestro,
parete di fondo e pavimento-.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS MARZO 2000 • •

3.6 Page 26

▲back to top
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
borio co n le armi di Innocenzo tro Co ron ati e dei Martiri di Pan-
V III (1484- 1492), opera attribuita nonia, dovuti al pennello di Gio-
allo scu ltore A ndrea Bregno. Sul- van ni da San Giovanni (1630) .
le pareti si possono vedere resti
di affreschi, prevalentemente del
Xlii e del XIV secolo; alcune co-
IL CHIOSTRO
lonne dell a navata centrale de l Per una porta sotto la navata si-
tempo di papa Leone IV so no sta- nistra si può accedere al chi ostro,
te messe in luce durante i restauri forse il più suggestivo tra quelli
d'inizio seco lo. L'abside esibisce appron tati dai m armorari rom ani .
un apparato decorativo nelle più Costrui to agli ini z i del Xlii seco lo,
schiette forme barocche co n lese- c irco nda i quattro lati di un sug-
ne e capite IIi in stucco dorato e gestivo giardin etto co n al ce ntro
un imponente co rredo di affre- una belfa fontana anti ca; gli ar-
schi, co n le storie dei Santi Quat- chetti poggiano su co lonne bina-
UNA MERAVIGLIA IN PIÙ
Quel poco che abbiamo narrato ci conferma nell'idea che la struttura della
basilica dei SS. Quattro Coronati è lo specchio della sua storia, dove non
mancano le sorprese. È recentissima la scoperta, nella parte del palazzo
cardinalizio , di un importante ciclo di affreschi , fino a poco tempo fa del tutto
sconosciuto perché coperto da uno strato di calce . Sono quasi 500 metri
quadrati di raffinate pitture duecentesche, nate in un contesto tutt'altro che
allegro per la città di Roma. Nel giugno del 1244 papa Innocenzo IV scappò a
Lione per timore dell'imperatore Federico Il di Svevia , che si era accampato
con le sue truppe alle porte della città con l'intento di occuparla. Il vicario pa-
pale, cardinale Stefano Conti , elesse il complesso dei Santi Quattro Coronati
a sua residenza ; lo rese più sicuro e lo fece abbellire da alcuni pittori romani.
Gli affreschi da poco scoperti risalgono a quell'intervento ; sono pitture che ri -
sentono del momento storico e del luogo : le decorazioni a racemi sono di
Cappella di san Silvestro: volta
dell'abside, di Raffaellino da Reggio.
te co n cap itell i a fog li e piatte.
Dal la ga ll eri a si accede al la cap-
pe ll a cri S. Barbara, in origin e uno
deg li oratori de ll a basi li ca del IX
seco lo; è ornato da menso loni
m armorei e affreschi de l IX e Xlii
seco lo. È in corso, finanziato
da ll a fo ndazione Ghetti e da l-
•••••••••••••••••••••
gusto gotico, ma le figure conservano l'impronta paleocristiana e romanica, e l' impresa Spartaco Sparaco un
anche un po' bizantina. Fiori, ramaglie e frasche , uccelli in quantità sono gli progetto di comp leto resta uro del
ingredienti di un ben congegna- ch iostro .
to ciclo pittorico : su due fasce
sono raffigurati i mesi , contrad-
distinti dai lavori che il clima L'ORATORIO S. SILVESTRO
concedeva di svolgere ; sulla fa-
scia superiore , alta quattro me-
Una de ll e so rp rese più grad ite
tri , sono invece descritte le arti per chi si avventura all a scoperta
liberali ; più in alto le quattro sta- d i questo ant ico comp lesso basi-
gioni e l'immancabile zodiaco a li ca le è offerta dagli sp lendidi af-
significare l'i nesorabile passare freschi che ravvivano le pareti del-
del tempo segnato dalle stagio- l'oratori o di San Sil vestro. Per po-
ni e dall'affannarsi degli uomini. terlo visita re si deve ritorn are nel
Un ciclo pittorico che si direb- co rt il e antista nte la chi esa; da lla
be, di primo acchito, profano, ma portineria de l monastero si entra
non dimentichiamo che la cultu-
ra di al lora annetteva a queste
raffigurazioni significati che og -
gi abbiamo disgraziatamente
perduto , e solo in parte siamo
in grado di recuperare. Basti
pensare che la cattedrale di
Ferrara e la basilica di San Mar-
co a Venezia hanno cicli analo-
nell a cappe ll a ded icata a papa
Sil vestro (314-335 ) che, secondo
la tradizione, battezzò l' impera-
to re Costa nti no li berando lo da ll a
lebbra. Le vicende leggendari e del-
la co nversio ne de ll ' imperatore so-
no narrate neg li interessantissimi
affreschi del 1246. Ne ll a cappe ll a
ghi, scolpiti nei sottarchi dei por- absida le si co nserva no anche af-
tali maggiori. Lo stesso Ben e- fresch i del XV I secolo attribuiti a
I Uno degli affreschi scoperti
recentemente, so tto uno strato
di calce risalente a quattro secoli fa,
sulle pareti di un salone di 500 mq
nella parte del palazzo cardinalizio.
detto Antelami , grande scultore Raffae lli no da Reggio. A nche que-
che operò a cavallo tra il Xli e sto ambi ente è co rredato da un
il Xl ii secolo, scolpì un ciclo dei notevole pavimento cosmatesco .
mesi per il battistero di Parm a.
Natale Maffioli
••••
• • MARZO 2000 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

3.7 Page 27

▲back to top
IL LUNGO
TUNNEL
di Jean-François Meurs
<< e aro dottor J., è una ra-
gaz_za disperat~ che _le
scnve. Una mia cans-
sima amica si è inoltrata nel tunnel
dell 'anoressia . Ha 16 anni. lo non
so più come aiutarla. Ho fatto di
tutto: ho parlato con la madre e lei
mi ha riferito che mangia, ma io so
che la mia amica riesce sempre a
"fregarla ", in quanto appena la ma-
dre va in cucina, lei va in bagno e
vomita tutto. Ho provato anche a
starle più vicina, ma niente. Ho cer-
cato di scoprire perché mai abbia
adottato questo tipo di protesta,
forse per mettersi al centro dell'at-
tenzione? (ma ha il fidanzato e
molti amici). Insomma non ho una
risposta . Lei non ammette di avere
questo problema, quindi non posso
portarla contro la sua volontà da
uno psicologo o in qualche centro
di riabilitazione. Caro dottore, darei
anche la vita per vederla guarire.
Mi rivolgo fiduciosa a lei. (M.L.)
Cara M.L. ,
non ti potrò rassicurare molto con
questa mia, al contrario .. . Prevedo
che dovrai armarti di pazienza e di
tutte le qualità umane che fanno
vera un 'amicizia. L'anoressia è una
malattia complessa e ancora non
ben conosciuta. Il percorso è lungo,
nonostante la nostra ansia di vede-
re chi amiamo uscire rapidamente
da questa sofferenza. Perché un tal
comportamento? Per attirare l'at-
tenzione? Per certi versi sì , perché
è il corpo che parla per esprimere
un problema difficile da formulare .
Gli specialisti dicono che il feno-
meno proviene da insoddisfazione
e da una percezione negativa del
proprio corpo che conduce al riget-
to del cibo . Tutto può cominciare
da una semplice dieta , poi , senza
che uno se ne avveda, diventa
come una tortura inflitta al proprio
corpo : la persona attaccata da que-
sta specie di virus vuole andare
ogni giorno più lontano. Il vero guàio
è che essa nega il problema, come
appunto fa la tua amica.
Di chi è la colpa? Talvolta la si
dà agli ideali di bellezza veicolati
dalle riviste femminili o dai romanzi
d'appendice, ma questo non spiega
tutto. Questa forma particolare di
malattia attacca in genere nel mo-
mento in cui le adolescenti sco-
prono una società dura da digerire ,
nella quale è difficile accettare il
ruolo della donna. L'anoressia fun-
ziona come un meccanismo che
impedisce di avere un corpo adulto.
In una società dei consumi , in una
famiglia di ... "buone forchette", si è
sicuri di attirare l'attenzione e di
creare sconcerto nei genitori. Ciò
che colpisce è che questa è una
malattia relativamente moderna,
una forma di "follia" che la società
riconosce come accettabile , anche
se la deplora.
Ma ci sono anche dei motivi
psicologici. Poiché più spesso si
tratta di un problema femminile , si
può pensare che riguardi il rifiuto di
un aspetto dello sviluppo : per e-
sempio le forme rotonde che fanno
pensare alla maternità. Una ragaz-
za diceva chiaramente che addirit-
tura vomitava sua madre. Era affet-
ta da bulimia, ma rimetteva subito il
cibo appena ingurgitato. Un'altra si
è lasciata deperire e ha compiuto
un tentativo di suicidio alla vigilia
dei suoi 17 anni , l'età in cui sua
madre si era sposata . Passata la
data i sintomi hanno regredito un
po' alla volta, ma lei ha mantenuto
una grande fragilità nei suoi rappor-
ti col cibo.
Le vittime di questi turbamenti
alimentari sono, in genere, adole-
scenti che stanno scoprendo la
propria sessualità, nel momento in
cui si produce un rimaneggiamento
profondo della personalità ed esse
si differenziano dalla propria ma-
dre . Si può dunque pensare a un
rifiuto dei modelli materni per più
ragioni: per carenza di affetto o per
la difficoltà di distaccarsi da una
madre che si abbuffa, o anche per
l'impossibilità di accettare un model-
lo di madre sottomessa al marito.
Difatti i medici segnalano che a un
certo momento i cicli femminili sono
perturbati , o addirittura interrotti. E
può essere proprio quello che la
tua amica cerca inconsciamente.
Ma questo potrebbe convincerla ad
accettare un trattamento terapeu-
tico, nella misura in cui si sente col-
pita nella sua femminilità . L'impor-
tante è che ella abbia ben inqua-
drato la sua potenza di fecondità, e
la sua responsabilità legata a
questo potere.
Come aiutarla dunque se ella
nega il problema, e non chiede
alcun aiuto? La risposta è sempli -
ce: bisogna essere là, accanto a
lei . Gli "psicologi amatori " sono
spesso i migliori , prima di passare
la mano ai professionisti. Lo scena-
rio più probabile è una degradazio-
ne fino ai limiti del sopportabile ,
prima che ella accetti una cura in
un centro di riabilitazione ; ebbene
durante questo periodo , la medi-
cina più efficace sarà la tua amici-
zia. La letteratura a proposito del-
l'anoressia non parla di guarigione
completa, ma di capacità di gestire
il problema con più o meno fortuna .
Dunque è meglio pensare la tua
relazione non in termini di riuscita ,
ma di disponibilità a offrire all 'amica
spazi , opportunità, momenti in cui
ella possa dare qualcosa agli altri .
Questo può tornare utile a sé me-
desima. Ma sappi che quelli che si
lanciano in questa avventura dell 'a-
micizia sono chiamati a una forma
di santità.
BS MARZO 2000

3.8 Page 28

▲back to top
Internet continua la sua marcia di penetrazione nelle strutture
C'E' UN'AMIC@ Internet è uno spazio
virtuale in continuo
movimento.
PERTE!
Leonilda Altoé è una
suora salesiana, esperta
di Maria Antonia Chinello navigatrice della rete,
insegnante e
amministratrice del sito
web del Colegio Nossa
Senhora da Gloria
di Macaé in Brasile.
S essantasette anni e una gran
passione per Internet e il mon-
do virtu ale. Si tratta di suor
Leonilda Altoé (Léo per tutti), inse-
gnante presso il Colegio Nossa
Senhora da Gloria di Macaé, una
scuo la d ' avanguardia rispondente
alle esigenze di oggi. La sua intui-
zione è stata quella di capire che era
giunto il tempo di "mettersi in rete",
perché c un bisogno smisurato di
comunicare, stringere rapporti, col-
legarsi al di di ogni barriera na-
zionale, culturale, sociale o religio-
sa. Così la scuola si è dotata di un
proprio server che per un certo
tempo è stato l'unico della città!
soprattutto un 'esperienza pedagogi-
ca, spiega suor Ramos, preside della
scuola, che vogliamo vivere per
scoprire l'aspetto ed ucativo delle
nuove tecnologie. Desideravamo che
nessuno dei nostri 2000 alunni fosse
tagliato fuori dall'accesso alla Web.
Per questo ci siamo costituiti come
server. Ora tutti gli studenti hanno
MARZO 2000 BS
un proprio indirizzo e-mail e una
password per ' navigare'. La tassa
mensile richiesta è di so li 30 reais.
Ci sono anche altri 300 abbonati
"esterni", utenti privati e qualche dit-
ta. Una équipe aggiorna i contenuti
del sito (http://www.castelo.com.br),
e studia il linguaggio e le possibilità
di utilizzare Internet in chiave edu-
cativa. Non si fa che seguire la filo-
sofia di Don Bosco! ... ".
La carriera di " internauta" di suor
Léo però non è tutta qui. Collabora,
infatti, a NetCard , sito brasiliano di
cartoline e lettroniche (http://www.
netcard.com.br) con l'invio di di-
segni e messaggi che costruisce lei
stessa. Per questo, è nota ai navi-
ganti della rete ed è in contatto con
giovan i e ad ulti , religiosi e religiose
di tutto il mondo; e cura anche lo
spazio web "Evangelizzazione Elet-
tronica" , con lo scopo di far cono-
scere il Vangelo e risvegliare il desi-
derio di avvicinare i testi della Sa-
cra Scrittura.
In che modo Internet può servire
alla formazione di ragazzi e adole-
scenti?
Viviamo nella società dell 'infor-
mazione, della globalizzazione, do-
ve le persone comunicano da un an-
golo all'altro della terra con un
semplice "clic" del mouse. La scuo-
la vuole essere dentro al tempo e
partecipare alla cultura attuale, per
questo non può ignorare Internet. Il
nostro obiettivo è formare giovani
critici e responsabili , capaci di in-
terrogarsi, di ricercare, di non fer-
marsi a ciò che si scopre attraverso i
libri scolastici.
Nella vita dei giovani c'è spazio
per Internet... C'è anche per Dio?
Certo. I giovani, attraverso la rete,
scoprono nuovi modi per costruire e
parlare di un mondo migliore, di
amore, di giustizia. Quando inizia-
no, possono comportarsi con legge-
rezza. Ma a poco a poco colgono il
ridicolo e Ia perversità di alcuni siti,
li criti cano e assumono posizioni
ben precise. Grazie a uno scambio
con la Petrolbras , l'impresa petroli-
fera brasiliana, siamo in contatto
con giovani dell ' Asia, dell 'Europa e
del Nord America. Insieme ai nostri
studenti, constatiamo che le aspira-
zioni, le ansie, le attese sono le stes-
se. E questo è una porta aperta al
trascendente. I giovani ricercano con
insistenza un senso all a vita. Anche
nelle altre religioni. Purtroppo i
media ci riportano l'altra faccia
della medaglia: giovani che cercano
soluzioni ai loro problemi tuffando-

3.9 Page 29

▲back to top
della pastorale salesiana.
j
Suor Léo con alcuni insegnanti
davanti al suo strumento preferito, il computer.
Alla sua destra la preside della scuola suor Ramos.
Scorcio del Colegio
Nossa Senhora da Glòria di Macaé.
si nella droga, nella violenza, nella
fuga dalla realtà. In questo modo ci
si dimentica che, invece, tanti ra-
gazzi e ragazze sono impegnati nel-
la ricerca del bene e del bello.
Internet presenta aspetti come
pornografia, violenza ... Che cosa
ne pensi?
Purtroppo, tante persone non usa-
no la libertà nel migliore dei modi.
Si servono della rete per mettere in
vendita la loro merce sporca, e alle-
stendo siti degradanti . E un proble-
ma grande. Penso che ci sia bisogno
di un controllo maggiore da parte
degli utenti, una denuncia pubblica
dei siti pornografici e violenti.
Che cosa dicono i giovani quan-
do in rete s'imbattono in una
suora?
Sono ammirati e mi invitano a re-
stare in rete. Con molti ho intrapre-
so un dialogo che spazia su vari ar-
gomenti: dalla fede ali'ecologia,
dalla letteratura al rapporto genito-
ri/figli . Chi poi conosce Don Bosco
non si stupisce di trovare una sua fi-
glia che li avvicina usando il loro
linguaggio.
Quali sono le pagine web in cui
preferisci "navigare"?
Utilizzo Internet soprattutto per
aiutare gli studenti nella ricerca di
siti utili. Mi piace anche navigare li-
beramente e stupirmi di fronte al-
1' intelligenza e alla creatività di uo-
mini e donne che sanno rendere at-
traenti alcuni contenuti che, senza
questa veste, sarebbero sbiaditi e
noiosi. Preferisco, però, approdare a
siti che parlino di giovani e di cultu-
ra dei popoli.
Fai uso anche di posta elettronica?
Certo. Lo ritengo uno strumento
di comunicazione efficace e veloce:
si rinsaldano le amicizie, si rice-
vono messaggi, posso farmi sentire
vicina a chi soffre. Ho contatti con
gente di tutto il mondo. Un giorno
ho ricevuto !'e-mail di un professo-
re degli Stati Uniti che mi chiedeva
il permesso di copiare alcune imma-
gini dai nostri siti, per preparare la
sua ora di religione. Li aveva sco-
perti attraverso una sua alunna bra-
siliana che inviava ai genitori, rima-
sti in patria, cartoline con messaggi
di NetCard, il sito a cui collaboro.
Suor Léo non è la sola che, in di-
verse parti del mondo, cura e segue
da vicino i giovani che accostano In-
ternet. La sua convinzione, come
quella di tanti altri, è che la rete non
sia un luogo immaginario, ma un
mondo in cui bisogna vivere. Si sente
missionaria del terzo millennio.
Suor Léo con i giovani studenti del Colegio,
durante una lezione.
Suor Léo Altoé con lo strumento
del suo apostolato.
ns MARZO 2000

3.10 Page 30

▲back to top
_ _...._ ,....,...._.._.._1._,r..1IL
MESE
IN
LIBRERIA . ppe Moronte
o curo di G1use
l:OPERA POETICA COMPLETA
DI KAROL \\YIO/TYU
(Gi()V,\\NNJ Pr\\0;,0 W
UN GRANDE
COMUNICATORE
L'opera poetica
completa
di Karol Wojtyta
(Giovanni Paolo Il)
di Santino Spartà
Libreria Editrice
Vaticana, CdV 1999
pp. 280
La poesia del poeta Woj-
tyla (raccolta in questo
volume) indaga il miste-
ro dell 'uomo nel suo pro-
fondo significato vitale,
illuminato da convinzioni
cristiane . Il compilatore
presenta le tematiche
con diligente semplifica-
zione e note tecniche.
Infatti su pagine affian-
cate sono presentati il
testo poetico, una tra-
scrizione semplificata,
una comprensione più
immediata del pensiero.
Il saggio letterario termi-
na con una conclusione
critica. Il papa poeta, uo-
mo di Dio , con sensibi-
lità e capacità di comu-
nicazione eccezionali ,
rivela i suoi pensieri in
queste liriche che danno
messaggi forti ed emo-
zioni profonde. Si tratta
di una poesia ancorata
saldamente alle certez-
ze soprannaturali, che
tuttavia non rifugge dal-
la drammaticità delle vi -
cende umane.
MARZO 2000 BS
~~~
~W3,!ALE
~~de1LEO
~m_1G1os1
PADRE PIO
di Felice Rossetti
Editfaenza, Faenza (Ra) ,
1999
pp. 274
Non si tratta di un volume
solo letterario, ma compo-
ne testo scritto ed immagi-
ni artistiche del Beato , in
una chiara e approfondita
sintesi , attraverso inecce-
pibili testimonianze lettera-
rie e pittoriche. In un tripli-
ce profilo (umano, spiritua-
le ed ecclesiale) si abbina-
no riflessioni (del Padre
Felice Rossetti , francesca-
no conventuale) con dipinti
che ripresentano diverse
espressioni del volto del
beato (del Maestro Angelo
Titonel) .
PADRE PIO
Ne escono una novità
assoluta e una rara sin-
golare bio-iconografia, che
s'inquadra in una mostra iti-
nerante in cùi vengono e-
sposti gli originali dei dipin-
ti riprodotti nel testo , con
un efficace messaggio . Il
dialogo tra la fede e l'arte ,
anche come attuazione del-
la lettera del papa agli arti-
sti , in questo volume stren-
na ha la misura del rappor-
to tra il buono e il bello , che
nell'arte suscitano pensieri
stimolanti.
" ... IN MEMORIA DI ME"
Lectio divina
sull'Eucaristia
di Carlo Buzzetti
Paoline , Milano, 1999
pp . 416
Il Congresso Eucaristico In-
ternazionale del 2000 me-
rita una riflessione siste-
matica sul "dono sacramen-
tale" di Cristo . Questo libro
offre tre esempi di "lectio
divina" sull'eucaristia, sia
come esempio concreto per
meditare, sia come model-
lo sistematico di come fare
una "lectio", con i pregi del-
la profondità e della chia-
rezza espositiva. Il metodo
sviluppa la riflessione in
quattro tappe (lettura, me-
ditazione, preghiera, con-
templazione) , approfondite
da punti di vista diversi . Le
tre pagine bibliche che ne
costituiscono i nuclei di ri-
ferimento (tratti dai Sinot-
tici , da Giovanni e da Pao-
lo) , offrono - a gruppi bibli-
ci , a catechisti che voglio-
no accostarsi seriamente
alla Bibbia, a persone spiri-
tuali in cerca di una guida
per approfondire il tema
eucaristico - un metodo ed
una proposta eucaristica
ricca di valori di fede.
n memoria
di me»
CHIESE E SIMBOLI
Enciclopedia dei simboli,
dei segni,
dei rituali religiosi
di Maurice Dilasser
Elle Di Ci , Leumann (To) ,
1999
pp. 168
Questo volume è una ma-
gnifica guida illustrata che
aiuta a leggere ed interpre-
tare la ricchezza, preziosa
ma spesso sconosciuta ,
dei simboli religiosi . Affer-
ma uno scrittore : "La natu-
ra è un tempio di pilastri
viventi che talvolta lascia-
no uscire confuse parole .
L'uomo passa attraverso
foreste di simboli che l'os-
servano con sguardi fami-
liari ". Le mura, gli arredi di
una chiesa, sono pieni di
simboli religiosi e le cele-
brazioni ne evidenziano i
significati . Così i simboli re-
ligiosi sono come linguaggi
che hanno bisogno di es-
sere decifrati . Si viene in-
trodotti alla comprensione
degli elementi architettoni-
ci , iconografici , gestuali ,
come se si aprisse uno scri-
gno in cui è riposta un 'e-
redità un po' dimenticata.
NON SI FA V ENDITA PER
CORRISPONDENZA. I libri
che ve ngono segn alati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o vann o richiesti
direttamente all e rispetti ve
Editrici.

4 Pages 31-40

▲back to top

4.1 Page 31

▲back to top
~ ~ ~v,ccos~/NZA
~ cL oMUNICE AZIONE
QUA
SOCIALE
~.PruALE
IN DIFESA DELLA PATRIA
Quasi una storia
dell'obiezione
di coscienza in Italia
di Diego Cipriani
Ed . La Meridiana,
Molfetta (Ba) , 1999
pp. 120
li libro è, prima di tutto, una
forte provocazione alle
programmate riforme delle
forze armate che non con-
templano l'obiezione di co-
scienza come servizio civi-
le e sociale. Raccoglie in
ordine cronologico articoli ,
a firma dell 'autore , pubbli-
cati su testate nazionali
negli ultimi dieci anni , che
trattano il tema dell'obie-
zione di coscienza , rico-
struendone il cammino , da
scelta del singolo a occa-
sione di "se rvizio e difesa
alternativa della Patria". Il
percorso ricostruito per-
mette , da un lato, di segui-
re il complicato e articolato
iter della legge sull 'obiezio-
ne di coscienza, e, dall 'al-
tro , documenta le ragioni
profonde che hanno mos-
so , sempre di più , schiere
di giovani a scegliere l'o-
biezione come servizio al-
ternativo all 'esercito.
LE CONSEGNE
DEI VANGELI,
DEL SIMBOLO
E DELLA PREGHIERA
DEL SIGNORE
NEL RITO ROMANO
Dalla Bibbia
alla vita ecclesiale
di Armando Cuva
Queriniana, Brescia, 1999
pp. 120
ARMANDO OUVA
Le consegne
dei vangeli,
del Simbolo
e della preghiera
del Signore
nel rito romano
Da.Ua Bibl,ta
a lla vita. ecclesia le
61 ~ ~ l m
Anche in Italia, catechisti,
pastori ed educatori cristia-
ni s'interrogano sul signifi-
cato che hanno certe e-
spressioni come: "Consegna
del Simbolo", "Consegna dei
Vangeli", Consegna del Pa-
dre nostro"... termini che
appartengono alla tradizio-
ne della Chiesa e si inqua-
drano nel nuovo clima di
catecumenato e di inizia-
zione cristiana.
L'autore di questo libretto
mette a tema lo studio del-
1'origine, dello sviluppo e
dell 'attualità delle diverse
"consegne" e dà particola-
re rilevanza ai risvolti pa-
storali di esse , con riferi-
menti a diverse testimo-
nianze della Chiesa primiti-
va , nonché ai documenti
del Vaticano Il, al Catechi-
smo della Chiesa Cattolica
e al Rito dell ' Iniziazione
degli Adulti.
LA NOTIZIA
E LA RELIGIONE
Cinquant'anni
di giornalismo religioso
in Italia
di Giuseppe Costa
LAS, Roma, 1999
pp. 340
Agli uomini del nostro tem-
po non pare che interessi
la comunicazione di fatti e
di eventi religiosi se non a
certi livelli e a particolari
condizioni. Questo volume
si presenta come una
antologia di articoli dedicati
ad avvenimenti propria-
mente religiosi , o con que-
sti connessi, pubblicati dai
principali giornali italiani. Il
tutto è introdotto da un sag-
gio del redattore dedicato
al giornalismo religioso in
quanto tale, con una serie
di interviste a persone com-
petenti nel settore (il pasto-
ralista Bartolomeo Sorge, il
sociologo Roberto Cipriani,
il linguista Claudio Sgroi) ,
e presentate sotto forma di
confronti di opinioni .
Conclude il volume un 'am-
pia bibliografia. Ne appare
un libro utile a chi vuole
penetrare nei risvolti pa-
storali e culturali che e-
splorano la problematica di
questo importante genere
letterario .
SCOMMESSA
SULLA MORTE
La proposta cristiana:
illusione o speranza?
di Vittorio Messori
SEI, Torino, 1999
pp. 416
Victorio
Messori
SCOMMESSA
SULLA MORTE
LA PROPOSTA CRISTIANA:
lllUSIONE OSPERANZA!
Questa indagine che viene
presentata in una seconda
edizione, affronta ciò che è
nel cuore stesso del mes-
saggio di Gesù: il senso
della vita e dunque della
morte. Sono crollate le i-
deologie, ma è rimasta co-
munque una mentalità che
tende a ignorare o nascon-
dere il dramma della mor-
te. Viviamo in una cultura
che non dà risposte a que-
sto serio problema umano.
Negare la realtà, però, non
solo non migliora la vita ,
ma la rende disumana. Una
seria riflessione sul proble-
ma può proiettare un rag-
gio di luce nel vuoto buio
della cultura moderna, indi-
candone una possibile via
risolutiva . Infatti , per chi
crede, vita e morte sono af-
frontate con parole e fatti
di cui si vaglia la credibilità,
e diventa un messaggio per
viverne il mistero, in quello
della vita e della morte di
Cristo.
BS MARZO 2000

4.2 Page 32

▲back to top
L/;1/E-
L'ASCOLTO
di Giancarlo Manieri
ehi ha detto che i giovani non sanno ascol-
tare, che sono utenti distratti e annoiati di
assemblee liturgiche, incontri di studio, con-
fronti, talk show, lezioni? Critici forse sì, distratti
noi Durante il Confronto al Colle fanno assistito a
lunghe dissertazioni, conferenze, tavole rotonde
senza battere ciglio, attenti, quasi tesi.
Abbiamo colto commenti a volte critici, ma
sempre profondi, fatti senza animosità,
convinti che un ascolto critico/costruttivo
fosse indispensabile per diventare cittadini
responsabili della nuova Europa.
Che cosa vi ha motivato a partecipare al
Confronto?
Per crescere è necessario confrontarsi ,
soprattutto con culture e mentalità diverse
dalla tua. Ma un evento del genere è anche indispen-
sabile per prepararci ad entrare nel nuovo millennio ,
come cittadini europei a pieno titolo, perché crediamo
sia più importante essere europei che italiani o fran-
cesi o.. .
Come vi sembrano questi vostri amici europei?
L'approccio è stato per sconvolgente : ci si perdeva
tra tante lingue . Poi abbiamo visto che con qualche
parola d'inglese e molti gesti ci si intendeva ; allora è
passata la paura e cresciuta l'amicizia. Ci siamo anche
resi conto che agli occhi dei nostri coetanei che fanno
scelte diverse, sembriamo un po' matti. Ci dicono : "Ma
come fate a divertirvi senza "sballare "?". Questa è
forse la nostra diversità, e non può farci che piacere.
Che ne dite del tema del Confronto per una nuova
cittadinanza?
È azzeccato! Noi del MGS possiamo offrire le basi per
abbattere le rigidità nazionali ed essere cittadini del
mondo . Vogliamo valorizzare le differenze - qui ne ab-
biamo incontrate tante - per essere più capaci di capi-
re . Ci animano gl i stessi
principi ma modi a volte
opposti di applicarli
alla vita ; questo ci
offre maggiori oppor-
tunità.
Quali le esigenze
della cittadinanza
europea e mon-
diale a cui il MGS
deve educare?
Una sola : educare
alla diversità. A
guardare anche
solo l'Italia ci si
accorge che non
sono più solo gli italiani a viverci : c'è una quota di
stranieri che va rapidamente espandendosi. Questa è
la prima osservazione. La seconda è che bisogna
ormai parlare di meno , ascoltare e agire di più per
capire , condividere , e fornire a tutti le stesse possibi-
lità. Insomma bisogna lavorare per una uguaglianza
sostanziale di tutti . Ci teniamo a dire però che ugua-
glianza non vuol dire omologazione.
Non vi sembra un po' fuori orizzonte per voi del
MGS un tema di carattere sociale?
Questa è nuova! Chi ha detto che il MGS non si occu-
pa di temi sociali? È rivolto alla crescita del giovane ;
come si fa a prescindere dalla crescita sociale, o inter-
culturale, ecc.? Non siamo un'associazione di devoti. Il
carattere del movimento è quello salesiano/educativo .
Non era Don Bosco che diceva di voler fare "onesti cit-
tadini e buoni cristiani"? Come si fa senza tenere con-
to del sociale? Quindi , è una domanda un po ' curiosa
questa, non ti pare?
Pensate che il Confronto stimolerà a una maggiore
attenzione ai temi sociali nella vita ordinaria del
movimento?
Assolutamente sì. Sarebbe stupefacente il contrario.
Che effetto fa essere qui? Suscita qualche emo-
zione o è un luogo come un altro?
Di emozioni il Colle ne suscita sempre molte ... ma
non cerchiamo più emozioni , bensì convinzioni. Ecco
perché ascoltiamo molto e riflettiamo molto. Il Colle in-
somma non è indifferente , ma motivante.
Che cosa dovrebbero trovare i giovani venendo
qui?
Semplice, il Don Bosco del 2000. Queste almeno sono
le nostre aspettative.

4.3 Page 33

▲back to top
''GO" di Giancarlo Manieri
Fioriscono nella Web le ''mailing
list" spesso formate e gestite da
giovani. Spaziano sugli argomenti
più vari: dai film alla politica,
dal divertimento alla cultura,
dalla musica all'arte...
Molte sono quelle cattoliche.
Qualcunasidefinisce'~alotto
virtuale**, qualche altra potrebbe
anche definirsi "oratorio virtuale**.
È Il caso di "GO*~
GIOVANI
ORIZZONTI.
Alcuni partecipanti all'incontro del 1° maggio '99.
Nella sua ultima fatica pedagogica il Rettor Mag-
giore dei salesiani si augurava che prendesse
piede "uno spazio educativo nell'etere". "GO"
vuole essere proprio questo . Qualche attivo sostenito-
re di questa mailing non esita a definire il sito come
oratorio virtuale e, forse meglio , cortile virtuale , dove
ragazzi e giovani s'incontrano non comunque o per
caso , come capita ai bighelloni della Rete che , non
sapendo come ammazzare il tempo , cl iccando qua
cliccando là s'imbattono in altri cybernauti , scambiano
qualche battuta senza impegno e filano via, conti-
nuando a navigare senza meta. A GO ti ci devi iscrive-
re , e, se decidi di restare, bisogna che ti faccia cono-
scere ... un cortile salesiano serve per fare amicizia.
Il logo della Mailing list salesiana.
Ad ogni nuovo "oratoriano" viene chiesto di raccon-
tarsi , per entrare in famiglia non come uno scono-
sciuto , ma come un amico , un oratoriano appunto .
Subito dopo può iniziare la vita oratoriana via etere :
intervenire nei dibattiti, porre domande, tentare rispo-
ste , esprimere la propria opinione , esporre un proble-
ma, lasciarsi provocare sulla fede , sulla vita , sulla reli-
gione ... La mailing accetta qualsiasi internauta, e spa-
zia sulla vasta gamma delle problematiche giovanili. Ti
puoi esprimere liberamente, puoi fare i tuoi commenti ,
puoi obiettare , ma pe r cercare soluzione ai problemi ,
non per complicarli ... È, insomma, uno spazio educa-
tivo , non un "salotto buono ", il posto del cicaleccio
degl i sfaccendati , l'angolo di "Domitilla, Drusilla e
Sibilla che si ritrovano per sparlare di questo, di quello
e di quella!"
La platea virtuale si va allargando , si consolidano le
amicizie e se ne stringono nuove . Qualcuno va , altri
vengono . Adesso ci si incontra non più solo via etere.
Il primo maggio 1999 alcuni di questi oratoriani virtuali
si sono ritrovati al Colle Don Bosco, dove la mailing è
nata. Lo scorso 23 ottobre si è svolto il primo raduno
di tutti gli iscritti a Tuscolano Maderno , nell 'affasci-
nante cornice del lago di Garda, dove si è costituito un
coordinamento di giovani della Famiglia Salesiana per
la gestione di questa esperienza . Altri iscritti si sono
visti poi a Portorecanati, splendido paesino turistico
della riviera sud del Conero.
Utile e bello è stato il Forum-mail di discussione, cate-
chesi e pensieri salesiani sulla vita di Don Bosco ,
sull 'animazione. Fruttuoso lo scambio di esperienze :
"Nel mio oratorio abbiamo realizzato questo ... ". I
giovani di GO chiedono ai loro amici di lista di aste-
nersi dai toni polemici e accesi , ma anche da tema-
tiche eccessivamente specialistiche : un co rtile sale-
siano , si sa, non è un 'aula unive rsitaria, né un gabi-
netto medico/psich iatrico e nemm eno "Montecitorio".
GO è una mailing giovane per i giovani .
• La puoi trovare, a questo indirizzo:
<WWW.giovaniorizzonti.org >
• Puoi inviare i tuoi messaggi a:
<giovani-orizzonti@chierinet.it>
o
BS MARZO 2000

4.4 Page 34

▲back to top
COME DoN Bosco
/'educatore ==::::::::::===
di Bruno Ferrere
SI POSSONO AMARE Preparatevi alle sorprese. Un
preadolescente vive un caotico' e
ANCHE I C~I 11
torm entoso periodo di bricolage
personale : prova le idee come le
pettinature. Il s -<l r?,!il'tj,e1proble-'
DIECI MODI PER CONTINUARE ma è/ come esse e"òM,é'rs© acen-
AD AMARE UN FIGLIO ADOLESCENTE
Ho appena scoperto che i bambini piccoli
sono cagnolini fedeli e affettuosi e gli adolescenti sono gatti.
do esattamente twtt"B " ue 1o_;,che
/4 fanno i su.oi- C.Òet · nei ~ , (itte-
telo in ridiCOJP-, .ne · :sa.tjfiro
nia, ma/solo u/Ì'~0nar:i6-?'cameda:- 1'
tesco u·morismo. / :,_;,••JJ ·
Non fateli pe r~r rna non ce-
det Una ~uaytà a,ssolutamente
Fare il padrone di un cane è
facilissimo. Lo nutrite, lo edu-
neces ari ai geni(ò;ri di preado-
si allontanerà. Invece di continuare J-., lescenti ~ la t:ilma. I genitori che
a comportarvi come il padrone di ·~ entrano Qn onflitto on i figli han-
/
cate , gli fate fare quello che un cane , imparate a comportarvi
volete. Vi appoggia la testa sulle gi- come se aveste un gatto . Mettete
v~1/ o già i:,e~ i~-! A qy~stp puntov,-tjel-
vita si çf'd:Vrébbe giuniere
nocchia e vi guarda come se foste una scodel la con il cibo vicino alla creare un clim i -çresc,ente "pa-/
un quadro di Rembrandt. Lo chia- porta, e lasciate che sia lui a ven ire rità" fra genitori e figli : non,- si può f-'r,
mate, e lui piomba in casa come da voi. Ma ricordate che un gatto più imporre, blSGQ a qmdividere.
un fulm ine. Poi , intorno ai 13 anni, ha anche bisogno di aiuto e di af- Le armi ae genitore rests!l7 0 l'af-
il vostro cu cciolo adorante si tra- fetto . State seduti e ve rrà da voi , f~ to e il "buon esem i~ G La ·
sforma in un vecchio gattone. Quan- cercando il conforto del grembo cal- rescenti sentono il bisogno di
do gli dite di venire in casa , vi guar- do che non ha completamente di- scuotere l'albero, che ha dato lo-
da stupito , come se si chiedesse menticato . E siate pronti ad aprirgl· ro le radici, e sono contenti di sa-
chi è morto e vi ha fatto imperato- la porta quando vuole ent~ e. [Jn pere che è saldo e resiste.
re. Invece di seguirvi come un 'om- giorno il vostro bamb'r::io eresci tq, maìtel e fatevi stimare. Oltre
bra, sparisce. Non lo vedete più entrerà in cucina , vi arà un ~rosso la calma ser 0R0 la serietà e il ri-
finché non gli viene fame , e allora bacio e dirà: "Sei stata in p edi tutto spetto . L'adolescente può conqu i-
interrompe il suo fulmineo passag - il giorno . I piatti li faccio io".
stare una giusta autostima se si
gio per la cucina quel tanto che ba- In quel momento saprete che il gat- sente valorizzato nella vita di
sta per storcere il naso di fronte a to è ridiventato un cagnolino.
ogni giorno. Deve poter disporre
qualsiasi cosa gli mettiate nel piat- Una mamma arguta esprime così di un minimo di au tosufficienza,
to . Quando provate a fare il vec- una verità semplice : con l'entrata di autonomia e di ind ipendenza .
chio gesto affettuoso di arruffargli i nell'adolescenza, nel rapporto geni- La stima non si può fingere e si
capelli , si tira ind ietro e vi guarda tori figli l'amore cambia colore. Ma dimostra con la fiducia e la re-
con aria assente , come se cercas- resta amore. Ecco alcune vie per sponsabilizzazione crescenti. Affi-
se di ricordare dove vi ha già visto. continuare ad amare un figlio ado- dare ai preadolescenti degli inca-
Non rendendovi conto che il cagno- lescente.
richi , anche delicati , è un 'ottima
lino adesso è un gatto , pensate che
gli sia successo qualcosa di terri -
bile. Sembra così asociale , così di-
stante , come se fosse depresso . Si
rifiuta di uscire con il resto della fa-
miglia. Dato che siete quelli che lo
hanno allevato, che gli hanno inse-
gnato a correre e fermarsi e insom-
ma a ubbidire a ogni vostro coman-
do , credete di aver sbagliato tutto .
Travolti dai sensi di colpa e dalla
paura, raddoppiate gli sforzi per far
sì che il vostro cucciolo torn i a com-
portarsi bene.
Solo che ora avete a che fare con
un gatto , quindi tutto quello che
prima fun zionava, ora produce l'ef-
fetto contrario . Chiamatelo e corre-
rà via. Ditegli di star seduto e salte-
rà sulla credenza. Più vi avvicinate
a lui mimando disperazione , più lui
MARZO 2000 BS

4.5 Page 35

▲back to top
il genitore
di Marianna Pacucci
cosa. È una buona idea dargli la
responsabilità dell'impiego di quel-
la somma di denaro che può ser-
vire per le necessità personali .
Inoltre riconoscergli il diritto di
0/r
scegliere e coltivare compagnie e
amicizie, passatempi , gruppi spor-
tivi o attività sociali.
U , , Guardateli con simpatia e ascol-
,J..t tatell davvero. In questo tempo
, ',;,/ , è più che mai vincente la "stra-
' -~1 tegia dell 'attenzione": conviene
1 • ~. ascciltare e ?Sse~vare , cerc~r~ di
/.{, capire , cogliere I messaggi ine-
~ pressi , leggere fra le righe .
~ on abbandonateli . Non uscite
, cfalla loro vita : siate presenti e
~ l?.rdteggetèli. Se si presenta l'oc-
cà ?:);or-ì·e abbracciatel i forte : forse
bC' iffé àr;mo, m g adiranno. Han-
no poc •Ì ma) · po tanti bisogni: di
compagn'ia, perché si sentono
soli ; di attivir' , perché si annoia-
no; · sicurezza, perché hanno
1>1 au , n mondci sconosciuto
d·~ , 0Tqu1stare ; E i dia),ogo, per-
ch~ ,~\\D A@ tante le cose che non
sa,Al;~,
lnco':!g laJe I. Gli adolescenti
S0Hoveramente poveri : possie-
dono soltan; o i loro sogn i. E tutti
si diverto o a calpestarli . Ester-
nate la vostra soddisfazione e la
vo's_trn gioia quando i figli fanno
qualcosa di buono. La lode, so-
prattutto a questa età, consolida i
legami affettivi .
Esprimete loro il vostro amore.
Molti ricorrono , in questo caso, a
frasi "da cioccolatino " che però
hanno un fondo di verità: "Tuo fi-
glio è irragionevole, scortese, ego-
centrico. Non importa, servilo". Op-
pure : "Dà a tuo figlio il meglio di
te e lui nemmeno se ne accorge-
rà. Non importa, dà il meglio di te".
Pregate con loro . Molti adole-
scenti abbandonano la fede co-
me un residuo dell 'infanzia. Toc-
ca ai genitori dimostrare che la
fede non è come il biberon , ma
una robusta forza da adulti.
Perdonateli. Tenete sempre la
porta aperta. Sbagliare è il pane
quotidiano degli adolescenti.
Raccontate loro la "vostra" a-
dolescenza. Ve ne siete dimen-
ticati, ma anche voi avevate i bru-
foli , piangevate di nascosto per
niente, volevate scappare di casa
e vi siete innamorati di un "bello
impossibile".
PICCOLI ARTIGLI
E TANTE FUSA
Alla periodica richiesta dei figli di poter allevare in casa
un animale, rispondo sistematicamente: "Non ce n'è bisogno,
ho già voi due come animali domestici",
e in fondo mi sembra di fargli un complimento,
perché - potenza dell'impegno educativo! - li gratifico
con la considerazione che non sono né feroci né selvatici.
Q uando giochiamo al "se fos-
si .. .", non mi dispiace che
scelgano di assomigliare ad
un gatto. In fondo li immagino pro-
prio come due micin i: svegli nel
puntare la preda e agili per affer-
rarla, ma nello stesso tempo capaci
di una pigra e meditativa quiete ;
attenti scrutatori della realtà e pron-
ti a vivere l'esperienza della caccia
come se fosse solo un gradevole
gioco di abilità; impegnati a rincor-
rersi per la casa, ma anche disponi-
bili a ritrarre gli artigli per fare le fu -
sa di fronte ad una carezza.
I miei figli sono coccoloni e
sempre pronti a gustare un momen -
to di tenerezza ; guai però a volerli
dominare . Proprio come i gatti , so-
no gelosi della loro indipendenza e
amano segnare in modo inequivo-
cabile il territorio della loro privacy ;
più che adattarsi passivamente alle
regole della casa, ci hanno costret-
to a riconoscere e rispettare il loro
modo di essere e di vivere.
Adesso stanno anche scoprendo lo
spazio esterno alla famiglia e parto-
no alla conquista del mondo con
l'entusiasmo delle nuove scoperte.
Qualche volta sento nella loro voce
un po' di trepidazione , perché la
realtà assomiglia ad una giungla
più che a un parco/giochi , ma tutto
sommato li vedo procedere sicuri ,
perché , come tutti i gatti , hanno un
buon senso dell'orientamento e dun-
que sanno come tornare a casa.
La loro voglia di mettersi alla
prova e di misurarsi con le varie
esperienze della vita non mi sem -
bra una 'pretesa' assurda ; anche
l'attribuire loro la possibilità di fare
a modo proprio non mi pare affatto
un atto di debolezza e di resa da
parte di noi genitori. Piuttosto leggo
nella rivendicazione di una maggio-
re autonomia l'invocazione a esse-
re trattati da persone e soprattutto
l'urgenza di esprimere finalmente
una personalità che non sarà mai la
fotocopia del nostro modo di vivere.
Ritengo positiva anche , nell 'indole
felina che caratterizza i miei figli , la
testardaggine con cui si arrampi-
cano per poter salire sempre più in
alto , sapendo calcolare con buona
approssimazione il rapporto fra ri-
schi e benefici . Del resto , quando
perdono l'equilibrio, hanno imparato
come si fa a cadere in piedi e a ri-
solvere eventuali problemi con qual-
che salutare leccata.
BS MARZO 2000

4.6 Page 36

▲back to top
CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
INSIEME ~ELLA
DIVERSITA
Il capitolo V, l'ultimo della CDC,
torna a riflettere sull'identità dei singoli
gruppi della Famiglia Salesiana, a riprova dell'importanza vitale
che assume per ogni istituzione la questione della conformità
di singoli e gruppi al progetto generale.
Infine, guardando Alessan-
dra e Claudio , credo sia dove-
roso sfatare il pregiudizio che il
gatto si comporta con minore fe-
deltà rispetto ai cani . Sicuramente
i miei ragazzi , come i miei , sono
fortemente determinati , e di con-
seguenza un tantino anticonfor-
misti e ribelli . Ma quando c'è da
dimostrare la solidità del loro af-
fetto e la perseveranza nell'impe-
gno verso la famiglia , sono istinti-
vamente pronti a qualsiasi sacrifi -
cio e sanno comunicare la loro
dedizione con gesti particolar-
mente espressivi ed efficaci. La
sera li guardo mentre se ne stan-
no acciambellati sul divano davan-
ti al televisore . C'è sempre un mo-
mento in cui il programma che
stanno guardando non li interessa
più , e allora cominciano a giocare
per scaricare la stanchezza accu-
mulata negli impegni quotidiani .
Qualche volta c'è un po ' di ag-
gressività nel loro comportamen-
to, ma si azzuffano bonariamente
e solo per dimostrare la loro sana
capacità di intraprendenza. La
competitività, del resto , sparisce
presto, per fare posto ad un caldo
abbraccio: ad un certo punto li
sento ronfare tranquilli, sfiniti ma
pacificati da un forte senso di
fraternità .
Se potessi costruire una ce-
sta di vimini tanto grande da po-
terci stare comodi dentro tutti e
quattro , mi piacerebbe condivi-
dere con tutta la famiglia il sonno
ed i sogni . Non sono sicura di sa-
pere che cosa sognano i gatti , ma
immagino che mentre dormono
avvertono il cielo stellato sopra di
loro e fanno le fusa alle carezze
invisibili di Dio.
MARZO 2000 BS
Articolo 35: La comunione esige
fedeltà al proprio gruppo.
D La comunione ecclesiale e sale-
siana, c he rend e d in ami c i i rap-
po rti fr a le varie dirama z io ni e
apparten enze in rife rim ento al ca-
risma, perché sia arri cc hente e frut-
tuosa ri chi ede una rifl ess io ne at-
tenta, co ntinu a e creativa sull a
propria spec ifi cità, sia ri guardo al-
la sp iri tuali tà che all'organ izzaz io-
ne. Le infinite sfu mature che di-
stin guono i di ve rsi grupp i che ar-
ri cc hiscono la Famiglia Sa lesian a
es igo no un a car ica di ca rità che
sia capace di offrire testimon ianze
significat ive al mondo giovan il e e
popo lare; esse so no un po' com e
il marc hi o d i fabbrica che distin-
gue un gruppo dall 'a ltro e rec lama
da tutti e ciasc uno la fedeltà all ' i-
sp iraz ione or igin ale pe1· ev itare
co nfusioni di identità.
caz ione . Sol o una forte identità
potrà rafforzare la comun ione e la
fraternità, nell o sp iri to di Don Bo-
sco fondato re c he è in ve ntore di
sp iri tua lità c he si spec ifi ca no nel-
l'az io ne edu cati va ve rso i giovan i
e nell 'apostol ato tra la gente.
D Il carisma di Don Bosco è pun-
to d'incontro inso sti tu ibi le per i
gru ppi dell a Fami gli a Sa lesiana, ed
è compete nte nel determin are il
camm ino dell e sp iri tua lità che ad
esso fa nno rifer imento: l'amore di
Dio è co mpendio dell o stil e de ll 'a -
more verso i giovani , spec ie i più
in diffi co ltà, ed è la costante di un
camm ino di impegno che semp re
guarda all 'immagine originale.
La Famiglia Salesiana riunisce
religiosi e laici, sposati e ce libi, gio-
van i e ad ulti , uomini e donne in
un a dive1·s ità esistenzial e e molte-
pi ice che è proprio qu ell a che li
identifica e ca ratteri zza. A tutt i ri-
chi ede l'ades ione all a stessa sp iri-
tu ali tà, che è quell a sa les iana, con-
fo rm e all o sp irito dell e beatitudi ni
giovan ili , ma se nza trad ire la v ia
pa 1·ticolare presce lta per attuare la
pmpria vocaz ione.
D Don Bosco è per tutti riferi-
mento di unità, la sicurezza d i
un 'ap parte nenza che rim and a a
co ntenuti spec if ici, emersi a poco
a poco ne ll a o rm ai lun ga sto ri a
sa les ian a. Ess i so no ve nuti all 'ev i-
de nza, co me vocaz ioni nell a vo-
I
La simpatica espressione del
Don Bosco cinematografico
interpretato dall'attore Ben Gazzara.

4.7 Page 37

▲back to top
/1~ IL~ Udi 11_!/ l!Jj
l 1/J_ l!I ùJ! Il I
=====~ ff:11l!Jll UJ/@ Mg~ JJfl! fii llJ ~
~'
COME' Ho FATTo AD ATT
r,Jo...., L'Ho ATTRA VERSAT~VERSARE LA S T RADA?
, so.....io NATo Dr GUA!
BS MARZO 2000

4.8 Page 38

▲back to top
Le Sante Strade
LA RIPA ROMEA
di Nicola Follieri
Tutte le strade conducono a...
una meta!
Isola Tiberina nel 1800, con i ponti Cestio e Fabricio
(Acquarello di Roesler Franz in "Roma sparita).
R orna aveva anche un porto,
verso cui si convogliava, in
bizantini s' insediò in quel punto e si
diede da fare per campare. Sulla ri-
arrivo o in partenza, il traffi- va sinistra, invece, prese vita la Ri-
co navale mediterraneo. Un traffico pa Romea, per spontanea iniziativa
importante sia per le copiose opera- dei pell egrini stessi che erano venuti
zioni commerciali, che per le non a visitare la tomba dell'Apostolo.
indiffe renti infiltrazioni culturali.
Ostia e Porto erano le due località
portuali che, sin dall 'età augustea, VIE D'ACQUA
collegavano gli scali e gli empori
romani sul Tevere. Nel VI secolo L'idea di organizzare per conto
d.C. invasioni barbariche, guerre, proprio un trasporto marittimo-flu-
pestilenze, carestie avevano ridotto viale de i pellegrini si era sv iluppata
la Città Eterna allo stremo , perciò il in seguito a una più che comprensi-
traffico marittimo-fluviale costitui- bile paura per le continue aggressio-
va una vera manna consentendone ni via terra da parte di barbari e bri-
la sopravvivenza. Dal VII al IX se- ganti. ·Il viaggio in acqu a era consi-
colo Porto fun geva da scalo com- derato più sicuro. Inoltre le attrezza-
merciale e militare, assicurando l'in- ture de lla cinta A ureliana protegge-
gresso di provviste e di soldati per vano Roma anche dalle incursioni
nutrire e difendere la sede papale. dei Saraceni. Dalla Ripa Romea pre-
Dalla Mormorata all ' isola Tiberina, sero abi tudine a sbarcare, prove-
sull a riva destra de l Tevere, prese ni enti da tutto il Mediterraneo, nu-
forma la cos iddetta Ripa Greca. U na merosi pellegrini che facilmente po-
co lonia di com merc ianti e marinai tevano raggiun gere sia San Pietro
MARZO 2000 BS
Gli itinerari giubilari
erano i più diversi.
Il noto detto popolare:
"Tutte le strade portano
a Roma" non si
smentisce. Non soltanto
per l'esistenza
di molteplici percorsi
via terra, ma anche
per l'opportunità
di raggiungere Roma
attraverso tragitti
marittimo-fluviali.
I La vita stessa è il sentiero
da percorrere dall'uomo pellegrino,
fino alla meta...

4.9 Page 39

▲back to top
IL PELLEGRINAGGIO
PENITENZIALE
Il desiderio di ascesi, l'intenzione di
praticare una mortificazione volonta-
ria, l'incamminarsi verso un luogo san-
to per pura devozione religiosa non
esaurivano i motivi che spingevano a
partire . Oltre al pellegrinaggio per fe-
de, esisteva anche quello penitenzia-
le. Esso era imposto dal confessore
come espiazione di peccati di ecce-
zionale gravità (sodomia, incesto , fur-
to di beni ecclesiastici, parricidio , as-
sassinio). Fino al X secolo il pellegri-
naggio penitenziale era tale in quanto
non contemplava alcuna meta. Con-
sisteva infatti nel viaggiare e vaga-
bondare a caso, per una strada qual-
siasi, in balìa della sorte, tra mille in-
sicurezze e privazi oni , con vesti lace-
re, sporche e maleodoranti . Così un
documento di disciplina ecclesiastica
del X secolo descrive il misero stato
del viandante, costretto a un pellegri-
naggio penitenziale : "Va pellegrino di
qua e di là, a piedi nudi , male in arne-
se e trascurato, con capelli e unghie
lunghissime ; non può pernottare due
notti di seguito in un medesimo luo-
go; deve digiunare e vegliare, prega-
re ardentemente notte e giorno". In
alcuni casi, il penitente doveva incam-
minarsi con catene e anelli in ferro
che gli stringevano i polsi o le caviglie.
PELLEGRINAGGIO
AL FEMMINILE
Non solo uomini, ma anche le rappre-
sentanti del gentil sesso praticavano
piamente e devotamente il pellegri-
naggio durante il Medioevo. La Chie-
sa non vedeva di buon occhio però la
loro partecipazione , per via del peri-
colo della promiscuità, della tentazio-
ne sessuale , della relazione adulteri-
na o della prostituzione . Una donna
che merita di essere ricordata per i
suoi frequenti pellegrinaggi è santa
Bona (1156-1207). Andava spesso an-
che a Roma. Originaria di Pisa si
spostava con una facilità che aveva
dell'incredibile e del miracoloso. Una
leggenda dice che un suo viaggio da
Pisa a Santiago di Compostella durò,
andata e ritorno , solo una mezz'ora
scarsa. La giovinetta cadeva in estasi
e si spostava in spirito da un posto
all'altro. Volava da un luogo santo a
un altro. E, per dimostrare di essere
andata a Roma, a Gerusalemme o a
Santiago, portava con sé e faceva
vedere a testimoni increduli dei ... di-
ciamo così. .. souvenir, come prova
del viaggio. Per questa ragione santa
Bona è stata proclamata patrona
delle hostess italiane.
che San Paolo fuori le Mura, per-
con-endo antichi itinerari stradali
trasteverini. I pellegrini, una volta
sbarcati, s'incamm inavano per la
Via della Lungara in direzione della
tomba di san Pietro. Ci pensò il
papa Giulio II, agli inizi del Cin-
quecento , a dare un assetto e un'im-
bellettata a quel tragitto di origine
marittimo-fluviale, già funzionante
nel Medioevo. In quest 'area, tra il
Tevere, Castello e il Vaticano, sp un-
tarono centri di ri storo, cappelle e
ospizi. Questi ultimi presero il no-
me di Scholae, fondate apposita-
mente per i pellegrini provenienti
dall'Europa del Nord, per i Sassoni ,
i Franchi o i Longobardi. Nel XVI
secolo sorse nella zona sopra descrit-
ta, per opera di san Filippo Neri,
l 'Arciconfraternita dei Pellegrini e
dei Convalescenti. Questa s' incarica-
va di ospitare le masse dei pellegri-
ni che a frotte venivano a Roma in
occasione dei gi ubil ei. Una nota sto-
rico-patriottica, per concludere: da
quelle parti , in un locale ad ibito a in-
fermeria , durante l'assedio del 1849,
vi perse la vita Goffredo Mameli.
I Ai pellegrini e perfino
ai mendicanti conveniva
viaggiare armati. La possibilità
di incappare in malintenzionati
era quasi quotidiana.
CATTIVE COMPAGNIE
Il più delle volte i pellegrini del Me-
dioevo vivevano la loro esperienza iti-
nerante come un'avventura non priva
di incontri pericolosi. Capitava infatti
d'i mbattersi in individui di natura so-
spetta, coi quali si condivideva un
pezzo di strada. La prudenza non era
mai troppa. Insieme ai romei circola-
vano compagni di viaggio un po' par-
ticolari . Finché si trattava di suonatori
e giocolieri, andava bene, il viaggio
era allietato da musica e danze. Ma
quando si trattava di persone di pochi
scrupoli , bisognava stare attenti alle
proprie tasche e alla propria pelle .
Pronti a raggirarti o a farti fuori per un
misero bottino , erano briganti , bandi-
ti , lestofanti, emarginati dalla società
che, per sopravvivere, ricorrevano al-
la violenza. Essi assalivano i viandanti
preferibilmente quando percorrevano
in salita passi alpini. Aggressioni con-
tro i pellegrini diretti verso Roma av-
venivano con frequenza presso la
Chiusa di Salorno a sud di Bolzano.
Racconta Liutprando di Cremona che
a Frassineto , a poca distanza da Niz-
za, un covo di briganti saraceni face-
va strage di "cristiani e pellegrini che
si recavano in massa alla soglia degli
Apostoli Pietro e Paolo", varcando le
Alpi. Anche le autorità doganali non
erano tanto tenere coi romei. Per ri-
scuotere i pedaggi , i doganieri , muniti
di lancia, percuotevano con quella il
pellegrino che non intendeva, e a ra-
gione, pagare l'imposta. La quale im-
posta solo ai mercanti era richiesta,
ne erano esenti i pellegrini , vittime di
circostanza di esattori disonesti.
BS MARZO 2000

4.10 Page 40

▲back to top
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
Notifichiamo che la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma, riconosciuta con
D.P.R. 2-9-7 1 n. 959, e l'Istitu-
to Salesiano per le Missioni
con sede in Torino, avente per-
sonalità giuridica per Regio De-
creto 13-1-1924 n. 22, possono
ricevere Legati ed Eredità.
Queste le fo m1ule:
se si tratta di un Legato
a) di beni mobili
" .. . Lascio alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all 'Istituto Sa-
lesiano per le Missioni , con sede
in Torino) a titolo di legato la
somma di f... .. o titoli , ecc. per
i fini istituzionali dell 'Ente".
b) di beni immobili
" . .. Lasc io alla Direzione Ge-
nerale Opere Don Bosco, con
sede in Roma (o all'Istituto Sa-
les iano per le Missioni, con sede
in Torino) l' immobile sito in ...
per i fini istituzionali dell 'Ente".
Se si tratta invece di nominare
erede di ogni sostanza l'uno o
l'altro dei due enti sopraindicati
" .. . Annullo og ni mi a prece-
dente dispos izio ne testamenta-
ri a. Nomino mio erede univer-
sale la Dii-ezione Generale Ope-
re Don Bosco, con sede in Ro-
ma (o l' Istituto Salesiano per le
Missioni , con sede in Torino)
lasciando ad esso qu anto mi ap-
partiene a qualsiasi titolo, per i
fini istituzionali dell 'Ente".
(Luogo e da ta)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere scri//o per
i111ero di mano propria da l testatore.
INDIRIZZI
Direzione Generale Opere Don Bosco
Vi a dell a Pisana, 1111
00 I63 Roma-Bravetta
Tel. 06.656 12678
Fax 06.656 12679
Istituto Salesiano per le Missioni
Vi a Mari a Aus ili atrice, 32
101 52 Tor ino
Te l. 011.5224246-7-8
Fax O11 .522425 I
MARZO 2000 BS
I NOSTRI MORTI
ANZELMO sac. Giuseppe, salesiano
t Andria (BA) il 28/06/1999 a 83 anni.
Una vita, la sua, spesa tutta per la missio-
ne salesiana nella scuola e nella parroc-
chia. Molto attento alla dimensione cultura-
le e soprattutto alla formazione cristiana
dei suoi allievi che ha sempre amato e ser-
vito con vero cuore salesiano. Sacerdote a
tempo pieno in parrocchia , ha realizzato
una parte essenziale del suo ministero
nella disponibilità più generosa per le con-
fessioni e la cura assidua e sacrificata dei
malati. Nei lunghi mesi della sua malattia
ha ricevuto l'attestazione d'affetto di con -
fratelli , giovani oratoriani e fedeli della par-
rocchia che gli sono stati vicini in una gara
di fraterna solidarietà.
PIGNATARO sac. Giuseppe, salesiano,
t Napoli il 25/05/ 1999, a 83 anni.
"Lasciate che la pace io goda/ senza di-
mensioni umane/ in attesa di quel Giorno
Chiaro ./ Conservate il mio ricordo solo/
nella vostr'anima in preghiera". Parole trat-
te dalla lirica "Testamento di un poeta",
scritta da don Giuseppe , animo sensibile di
sacerdote, artista e poeta. Carattere sim -
patico e gioviale, che sapeva esprimere se
stesso , le sue aspiraz ioni, la sua fede
attraverso i versi e la pittura. Il suo aposto -
lato si è svolto nella scuola ma anche
attraverso le sue composizioni.
ce fedele e convinta nella preghiera, conten-
ta dell'aiuto che poteva offrire con gioia e
generosità. Ha fatto esperienza del dolore, a
causa della salute malferma, rivelando una
grande forza interiore, che, unita a una pro-
fonda saggezza e un comportamento mite e
riservato, ricco di discrezione e umiltà, ne ha
fatto un modello di vita cristiana.
MICULIN sr. Francesca,
Figlia di Maria Ausiliatrice ,
t Haledon (USA) il 03/07/1999 a 98 anni.
Ancora giovanissima, aveva conosciuto le
suore , e con loro avev a lavorato in una
fabbrica tessile del Piemonte , dove aveva
deciso di dedicare interamente la sua vita
a Dio. A 22 anni partiva missionaria per
New York, quando non aveva ancora e-
messo la professione religiosa. Visse tutta
la vita negli Stati Uniti , insegnando nella
scuola elementare e animando gli orato-
ri/centri giovanili. I disturbi dell'età avanza-
ta le resero difficili sia il movimento che la
comunicazione. Le infermiere che l'assi-
stettero nei lunghi anni di malattia la chia-
mavano l'angelo , perché non diede mai
disturbo e non si lamentò mai di nulla.
ZANINETTI sr. Angela,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Orta San Giulio (NO)
il 07/06/1999 a 92 anni.
MAROCCO sac. Giovanni, salesiano ,
t Colle Don Bosco (AT)
il 09/07/1999, a 88 anni.
Cuore grande di sacerdote , secondo lo spi-
rito salesiano, profuse con cordiale genero-
sità i preziosi doni del suo sacerdozio tra i
giovani e tra quanti lo avvicinarono nel mi-
nistero della Parola e della Riconciliazione.
Fu una guida spirituale ricercata e preziosa
per molti giovani e adulti. Sempre attento e
disponibile, rese vi sibili l'ottimismo e la gioia
quali segni della fiducia illimitata in Dio .
Suor Angela è nata e cresciuta in una fa-
miglia numerosa : era la secondogenita di
12 figli , di cui tre religiosi. Attivamente im-
pegnata in ambito parrocchiale , ha detto il
suo sì al Signore nel lontano 1928 e gli è
rimasta sempre fedele e contenta di esser-
lo. Fu insegnante di scuola materna per
lunghi anni. Ovunque ha lasciato un ricor-
do incancellabile di impegno generoso e u-
mile , di accoglienza incondizionata, di at-
tenzione agli altri , di capacità sorprendente
di perdono e di benevolenza , di grande
spirito di sacrificio. Quanti l'hanno cono -
sciuta la ricordano per il suo cuore grande ,
semplice e buono.
GUIDI MARCACCI Silvana Vera,
cooperatrice sale siana,
t Pisa il 07/08/1999 a 77 anni.
Fu una donna di grande fede ed esempla-
re saggezza cristiana. Semplice , sponta-
nea , fed ele ai suoi doveri , assidua negli
impegni , ha donato finché ha potuto , met-
tendo a disposizione il suo tempo e le
capacità personali con vera generosità e
grande amore per Dio e per il prossimo.
Venuta la sera di
quel giorno ~esù disse:
"Passiamo
all'altra riva!"
(Mc. 4,35)
ESPOSITO DE CRESCENZO Anna,
cooperatrice salesiana,
t Pietrasanta (LU ) il 22/07/1999 a 74 anni.
La signora Anna, mamma di un salesiano,
napoletana, visse la sua vita di sposa e ma-
dre a Livorno e Pisa. Rimasta vedova conti-
nuò col suo lavoro a sostenere i figli , e ne
donò uno , già grande e con un lavoro , a
Don Bosco , contenta che seguisse la sua
vera vocazione, quella di occuparsi di anime
come sacerdote invece che di soldi , come
impiegato di banca. È stata una cooperatri-

5 Pages 41-50

▲back to top

5.1 Page 41

▲back to top
IL MESE
BELLICOSO
Savina Jemina
Domenica 19: Giuseppe, spo-
so di Maria e padre putativo di
Gesù . Abita a Nazareth , ma la
famiglia è originaria di Betlemme.
Patrono dei lavoratori , dal 1955 è
festeggiato il 1° maggio con il tito-
lo di san Giuseppe artigiano .
T erzo mese nel calendario
giuliano e gregoriano , ma
primo in quello romano an-
tico. Il nome ricorda Marte , dio
della guerra, al quale il mese era
dedicato .
QUESTO MESE A ROMA
Domenica 5: a S. Pietro, beatifi-
cazioni e canonizzazioni .
Mercoledì 8 : le Ceneri: proces-
sione penitenziale da S. Sabina al
Circo Massimo .
Lunedì 20-26 : viaggio del Papa
in Terra Santa sui luoghi dell'in -
carnazione.
Venerdì 10-17-24-31 : a S. Gio-
vanni in Laterano , via Crucis e
celebrazione penitenziale.
Lunedì 20: S. Giuseppe , Giubi-
leo degli artigiani .
Sabato 25: Annunciazione del
Signore: nella basilica di S. Maria
Maggiore , celebrazione in collega-
mento con Nazareth .
SANTI IN POCHE RIGHE
Giovedì 2: Giovanni di Dio na-
sce in Portogallo nel 1495. Dopo
essere stato soldato , apre a Gra-
nada il primo ospedale per i pove-
ri , dove introduce soluzioni inno-
vatrici per l'epoca. Alla sua morte
nel 1550, i suoi compagni dànno
vita all 'ordine noto come Fatebe-
nefratelli . Nel 1886 papa Leone
Xlii lo proclama patrono dei mala-
ti e degli ospedali .
Venerdì 17: Patrizio, nato attor-
no al 390 , a 16 anni viene rapito
dai pirati, ma fugge e torna in fa-
miglia. Diventa sacerdote e ve -
scovo. Papa Celestino I lo manda
in Irlanda . Fissa la sede a Ar-
magh , dove muore verso il 460 .
IERI ACCADDE
6 marzo 1475: a Caprese (Arez-
zo) nasce Michelangelo Buonarroti.
7 marzo 1785: a Milano nasce
lo scrittore Alessandro Manzoni .
9 marzo 1857: muore san Do -
menico Savio .
9 marzo 1959 : a Los Angeles ,
"nasce" la bambola Barbie.
14 marzo 1879 : nasce Albert
Einstein .
17 marzo 1861: Vittorio Ema-
nuele Il proclama il regno d'Italia.
18 marzo 1858: nasce Rudolf Die-
sel , inventore del motore omonimo.
21 marzo 1685: nasce il compo-
sitore Johann Sebastian Bach .
22 marzo 1832: muore Johann
Wolfgang Goethe.
26 marzo 1827: muore Ludwig
van Beethoven .
2 7 marzo 1986 : grave fuga ra-
dioattiva dalla centrale russa di
Chernobyl.
28 marzo 1515: nasce santa
Teresa d'Avila.
GIUBILEO DA COLLEZIONE
Splendido il foglietto delle Poste
Vaticane che , sotto forma di otto
francobolli raggruppati, propone
una fotografia della Porta Santa di
San Pietro, aperta il 24 dicembre.
Gli stessi episodi biblici compaio-
no sui francobolli singoli della se-
rie . Il tutto a 1O mila lire. Per l'anno
2000 , la Svizzera, prima in Euro-
pa, offre la possibilità di trasforma-
re in dentellato un proprio disegno
o foto . Tra due valori "Millennium"
da 90 centesimi , ci sono due eti -
chette utilizzabili per un'immagine
e un messaggio. Il costo è di 14
franchi, quasi 17 mila lire, per otto
francobolli e otto etichette (per in-
formazioni : La Posta, Francobolli e
Filatelia, CH-3030 Berna) .
LE FESTE
L'8 marzo è la Giornata intenna-
zionale della donna: la ricorrenza
venne decisa a un incontro di don-
ne , svoltosi negli Stati Uniti il 3
maggio 1908. L'usanza della mi-
mosa, invece , è nata nel 1946 a
Roma . Con l'abolizione della festi -
vità religiosa , san Giuseppe è o-
norato soltanto dov'è patrono citta-
dino o dove resistono particolari
tradizioni . Per esempio , a Itri (Lati-
na) si cuociono le "frittelle di san
Giuseppe", e nelle case di Campo-
bello di Mazara (Trapani) si prepa-
ra la tavola con posti riservati ai
tre "santi " - Gesù, Giuseppe e Ma-
ria - interpretati da ragazzi .
SAGGEZZA IN PILLOLE
La neve marzolina / viene la se-
ra e va via la mattina.
Marzo pazzerello / guarda il sole
e prendi l'ombrello .
San lsepo [Giuseppe] protetor
de la tera / porta el bel de la pri-
mavera (proverbio veneto) .
San Benedetto / la rondine sotto
il tetto (La festa è ora /'11 luglio) .
Se la Vecia la pesca / u j è gren
e esca (in Romagna si fa riferi-
mento agli ultimi giorni di marzo :
se sono piovosi - la Vecchia Ma-
dre Terra è bagnata - ci saranno
grano e becchime) .
BS MARZO 2000

5.2 Page 42

▲back to top
PRIMA PAGINA
Francesco Motto
eon le centinaia di bea-
ti e sa nti mod erni , è
forse il caso di risco-
prirn e uno anti co dal destino
piuttosto strano: G iu seppe,
sposo di Maria e " padre" di
Gesù. Dal punto di vista del
" diritto", eg li ass urge a un a
d ignità se nza eg uali , dopo
qu ell a di M ari a. La funzion e
che ha avuto è ben superi ore
a qu e l la de i p i ù ce leb rati
sa nti . Eppur e il ri co nosc i-
Dio vi salvi, o Giuseppe,
pieno di grazia; Gesù e
Maria sono con voi; voi
siete benedetto fra gli uo-
mini, e benedetto il frutto
del seno della vostra spo-
sa Maria. S. Giuseppe, pa-
dre putativo di Gesù, ver-
gine sposo di Maria, pre-
ga te per noi peccatori
adesso e nell'ora della mor-
te nostra. Così sia.
mento "de fac to" d i questo
diritto fatica anco ra a fa rsi un
Ovviamente a Va lcl occo si
varco nel ca ~1po dell a "cul -
di ede spaz io anche ad altri
tura sac ra". E so lo un caso
autori, e così la co ll ana de ll e
che l'En ciclopedia delle Reli-
" Letture Cattol iche" pubb li
g io ni ded ichi otto co lo nn e
nel 187 1 una Storia del culto
all 'anti co patri arca G iu seppe,
di 5. G iu seppe sp oso d i
e neppure un a 1·iga a "G iu-
Maria Ve rg in e, nel 187 4 5.
seppe sposo cl i Mari a"? So lo
Giuseppe, protettore d e lla
nel 1847 la Chi esa 1·ese uni-
Chiesa Ca ttolica, nel 1880 Il
versa le la festa del Patrocinio
fabbro di Naza reth modello
di Sa n Giuseppe . A livell o
degli opera i e Patron o della
popo lare in vece la devoz io-
Ca ttolica Chiesa. Tanta atten-
ne è anti chi ss im a, e anco ra
zione era dovuta al particolare
UN SANTO DA oggi è il nome di battesimo
più diffuso . Dunqu e il sensus
momento stori co. Se iI Co n-
ci Iio Vati ca no I per l'a nti c i-
fide i ha prece duto il c ulto,
divenuto pubbli co e litu1·gico
solo nel seco lo XV.
RISCOPRIRE
pata chiu sura non aveva avu-
to l'opportunità cli proclama-
re sa n Giuseppe patrono del-
la Chiesa Universale, 1'8 di-
Anche nella congregazione
salesiana il " padre cli Ges ù"
pare caduto in ob li o, alm eno
Èsan Giuseppe.
In Italia resta il nome più diffuso.
ce mbre 1870 - meno cli tre
mes i dopo l'occ upaz ione mi-
litare di Roma - lo fec e diret-
nei documenti uffi ciali . L'a r-
tamente Pio IX. E papa G io-
tico lo 9 del le costitu zioni ne cita appena iI nome fra i va nni XX III il 19 marzo 196 1 lo di chi arò patrono del
" patroni e protettor i", quasi schiacci ato fra du e altri Co ncilio Vat ica no Il.
"co loss i" quali " M ari a, patron a princip ale" e "sa n
Francesco cli Sales". Le lette re circo lari dei Rettori Oggi, abolita la festa civile del 19 marzo, di precetto
Magg io ri non abbondano in com menti, né ri sultano per va ri seco li , la devoz ion e al sa nto pare quas i in
num eros i i sa lesiani che hanno scr itto su sa n Giu sep- ca duta li be ra. Ce rtamente lui non ne ha a male, ma il
pe. Eppure fra i sa nti di cui Don Bosco era devotiss im o suo sil enzio " biblico " che seppe custod ire il mistero
c'era prop ri o lui . Ne l " Giovane Provvedu to" de l 1847 dell ' In carnaz io ne, e i l suo sil enz io " mode rn o" che
aveva inserito un a preghiera a san Giuseppe co me ad in vita a un a in te nsa vita interi ore, sono fo rse più elo-
un maestro di vi1·tù e patrono dell a buona morte; nel quenti d i tante paro le. A un a co ndi zione: che il "gi u-
1862 fece trad un·e ei a G iu seppe Pelli co la Divoz ione sto", il "fedele" G iu seppe non scompai a dal l' ori zzo nte
delle sette dom eniche consacra te ad onorare i dolori e teo logico dell a Chiesa che sta attraversa ndo la porta
le allegrezze di 5. Giuseppe con indulgenza plenaria del terzo mill enni o, spa ri sca dall 'ori zzo nte v itale
ogni domenica de l francese P. Hughet; nel 1867 scris- dell a fam iglia sa les iana, così com e sono o rm ai puri
se lui stresso la Vita di 5. Giuseppe, Sposo di Maria ri co rdi stori ci la Compagnia di 5. Giuseppe, la biblio-
55. e padre putativo di C. Cristo ra ccolto dai più ac- teca Giuseppina per gli arti giani , il m ese in onore di 5.
creditati autori colla novena d i preparazione alla festa Giuseppe, la figura di 5. Giuseppe m odello e protetto-
del Sa nto, che co ncludeva co n la seguente preghi era, re degli apprendisti e dei gio vani operai.
sul mode llo dell ' Ave Maria:
MARZO 2000 BS

5.3 Page 43

▲back to top
SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
a fumetti
LA G4.STA GN1=: COSTITUISCONO SPESSO
L 'ESTl<EMA RISORSA. UNA SER-!1 D'OTTOBRE ...
PRENDI UNA BISAC- ·
CIA E UNA PEN10LA ,
E TUlfE IN GITA A
MONTE
rOBIO'
L.D.C.
G. Lubich, G. Trevisan
EJ
BS MARZO 2000

5.4 Page 44

▲back to top
MA CIO' CI-IE PREME SOPRATTUTTO A SUOR
M ARIA E'OI MANTENE.RE AL70 IL CLIMA
SPIR ITUALE IN OGNI M0MEN70 E CON OGNI
RISORSA . r - - - -- - - - - - - - - '
NO, NO. DE.VI RISPONDERE : "E '
L'ORA D I A MARE IL SIGNORE•...
~U,DILLO!
E ' L'ORA DI AMARE
IL 51GNORE .
JJ
MARZO 2000 /JS
LIOLElrA .DEVI
VOROPERIL
E''... CI-IECI
O A FARE GIUI
N LAVORIA
PER AMO
DA TORINO , DON BOSCO INVIA DUE SUORE
DI S . ANNA PER AIUTARE LE FIGLIE O /MARIA
AUSILIATRICE SULLA S7R4DA
DELLA PERFEZIONE RELIGIOSA.
SUOR MARIA , Cf..lEE'LA VICARIA DELLA
GIOVANE CONGREGAZIONE, NON SI SENTE'
AFFA7TO OFFESA,LE ACCOGLIE CON FESTA ,
SI FA UMILE"
DISCEPOLA E CARECCIA CON LORO
NELL'AMOR DI DIO E NELLA
PRATICA DELLE VIRTU'.
POCO DOPO, LE SUORE DI S .ANNA
RITORNANO A TORINO EDIFICATE
DAL SUO ESEMPIO.
SUCCESS/VAMENT~ DON BOSCO
MANDA A MORNESE UNA CERTA
SIGNORA BLE"NC/N/, CI-IE SI VANTA
MAESTRA DI CONSIGLI PRATICI.
SL!OR MARIA SI METTE A SUA COMPLETA
DISPOSIZIONE. MA LA SIGNORA
~ PIUTTOSTO STRANA E MOL70 INVADENTE

5.5 Page 45

▲back to top
GLI ORDINAMENTI DELLA
CASA NON FUNZIONANO.
MODWICAP.E ,
MODIFICARE ...
L.D.C.
LE PRATICl-lE DI PIETA' SONO TUTTE DA RIVEDE-
RE . INNOVARE, INNOVARE!
E 'UNA DURA PROVA PER SUOR MARIA , TANTO PIU' 0-IE GIU'
AL PAESELLO I LAZ21 E I FRIZZI SI SPRECANO ...
A Q1/ESTO PUNTO DON BOSCO R/Cf..llAMA
A TORINO LA SIGNORA BLENGINI
E CON TUTTA DELICATEZZA
LE FA INTENDERE Cf..lE LA SUA PRESENZA
A MORNESE
NON È' PIU'NECESSARIA .
LA GUIDA ILLUMINATA E GaPACE LE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE
CE L'HANNO GIA ', ~IN DA PRIMA DELLA NASCITA DEL LORO
ISTITUTO. E SUOR MARIA MAZZARELLO VIENE ELE7TA DEFINITI-
VAMENTE SUPERIORA . E'IL 1813.
SEI TU LA NOSTIGA
MADRE .
BS MARZO 2000

5.6 Page 46

▲back to top
I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
IO NON LO
CONOSCEVO
DUE INTERVENTI
STRAORDINARI
PERICOLO
EVITATO
Tutto iniziò alla vigilia del Natale
del '97. Trovandomi dai miei pa-
renti a Terni , andai a confessar-
mi dai salesiani. Il confessore ,
vista la mia pena perché non
riuscivo ad avere bambini, m'in-
vitò a rivolgere preghiere a san
Domenico Savio. Confesso che
io non lo conoscevo e fu il con-
fessore a dirmi chi fosse questo
piccolo santo. Egli desiderava
darmi l'abitino ma, non avendo-
lo , mi disse di chiederlo io stes-
sa a Roma. Ciò che io feci subi-
to. Con fede e devozione lo pre-
gai costantemente e quattro
mesi dopo ... la sospirata grazia.
I nove mesi trascorsi sono stati
sp lendidi , senza problemi o
disturbi , anche quando sembra-
va che ce ne potessero essere
perché avendo sempre con me
l'immagine di san Domenico Sa-
vio , tutto si risolveva bene. Il 27
febbraio '98 è nato Loren zo.
Santina Panepinto,
Lucca
UN ADENOMA
PERICOLOSO
Mia sorella da tempo accusava
forti dolori alla schiena, in pros-
simità del rene sinistro. Gli esa-
mi prescritti dal medico misero
in evidenza un adenoma del re-
ne. Era urgentissima l'operazio-
ne perché da un momento all 'al -
tro cellule maligne potevano
invadere tutto l'organismo . Ci
rivolgemmo sub ito con fiducia
alla venerabile Eusebia Palo-
mino. L'operazione riuscì bene
ma il chirurgo , non potendo as-
sicurare la perfetta guarigione ,
si limitò a dire: "Abbiamo cerca-
to di fare tutto il possibile , ma
solo Dio conosce l'avvenire". Mia
sorel la si sentiva guarita e in
realtà lo era. Infatti oggi , a sette
anni di distanza , non vi è più
alcuna traccia del male. Inviamo
questa testimonianza per ringra-
ziare il Signore che ha esaudito
le nostre preghiere.
Sr. Maria Gaviali, Fma
Cusano Milanino (Mi)
San Domenico Savio è intervenu-
to nella mia vita in due occasio-
ni molto serie.
Mio figlio Raimondo , il giorno 27
maggio 1998 ebbe un grave
incidente automobilistico , da cui
la macchina uscì completamen-
te distrutta. Nell'incidente rima-
se incolume anche la moglie che
solo in ospedale venne a sa-
pere di essere incinta. Il timore
che l'incidente avesse prodotto
dei danni al nascituro era più
che giustificato. Il 25 gennaio
1998 invece nacque Pietro sano
e vegeto. Questa grazia è da
attribuire all 'intercessione di san
Domenico Savio cui sono state
rivolte le preghiere di tutta la
famiglia.
Un'altra mia figliola, Elena, il 18
agosto 1997, mentre era in va-
canza con la propria fam igli a,
ebbe anche lei un grave inci -
dente automobi listico. Anche in
questo caso , totale fu il danno
alla vettura che rimase sospesa
in bilico su un burrone. Elena ne
uscì incolume: nel momento del
pericolo aveva invocato san
Domenico Savio che il giorno
prima tutta la famiglia aveva
pregato in chiesa. Per questi
due interventi di san Domenico
Savio io esprimo tutta la mia
riconoscenza.
Maria lodice,
Secondigliano (Napoli)
POSI L'ABITINO
SOTTO
IL GUANCIALE
All 'età di quattro anni, alla mia
unica figlia fu diagnosticata una
leucemia linfoide. Presa dalla
disperazione telefonai alla sua
maestra suora della scuola
materna che la bambina fre-
quentava pregandola di procu-
rarmi l'abitino di san Domenico
Savio. Lo ricevetti lo stesso gior-
no e lo posi sotto il guanciale
della bambina, .pregandolo con
tutta la fede che mi era possibile
perché mi concedesse la grazia
della sua guarigione. Alle mie
preghiere si unirono molti dei fa-
miliari e delle suore della scuo-
la . Dopo sette anni di cure e di
sofferenze la mia richiesta è sta-
ta esaudita e non si può descri-
vere la gioia di noi tutti quando
mia figlia è stata dichiarata clini-
camente guarita. Mantengo
vo lenti eri la mia promessa di
pubblicare la grazia.
G. S., Roma
MARZO 2000 BS
Alessandrina da Costa.
UNA GUARIGIONE
IMPROVVISA
La malattia cominciò nel
1983 e si andò aggravando
fino al 1990 allorché mi ridus-
si a non poter fare più niente
e ad aver bisogno di un'altra
persona che mi assistesse.
Soffrivo di attacchi di rigidità
muscolare. La cura imposta-
mi non approdava ad alcun
risultato anzi dal 1990 in poi
cominciai a trascorrere i miei
giorni a letto o seduta sul di-
vano. I medici parlavano di
sindrome da Parkinson. lo
avevo in cucina un quadretto
della venerabile Alessan-
drina da Costa. L'avevo da
alcuni anni , e una volta ave-
vo anche pensato di disfar-
mene. Però ne fui trattenuta
da una forza interiore. Fu
dunque a lei che io mi rivolsi
quando mi convinsi che le
cure erano ormai del tutto
inefficaci. Pregai così: "Si-
gnore, se ella è presso di te,
per la sua glorificazione su
questa terra, fa' che io gua-
risca per sua intercessione";
e iniziai subito una novena.
Una settimana dopo avven-
ne la guarigione. Era il 3 mar-
zo 1995 , primo venerdì del
mese. Mi ero sentita male per
tutto il giorno. Il medico ave-
va praticato due iniezioni , e
poi aveva detto a mio marito
di armarsi di coraggio, per-
ché ormai aveva esaurito
ogni possibilità d'intervento.
Alle ore 16 mi fu portata la Co-
munione e poi fui trasportata
in casa di mia sorella, per-
ché mio marito aveva il turno
di notte. Fu qui che avvenne
il miracolo. In modo improv-
viso. Sentii una forza che mi
sollevò dal divano e mi portò
in mezzo alla sala. Il mio cor-
po era diventato agile. Tra la
meraviglia dei presenti , mio
cognato mi chiese se riu sci-
vo ad alzare i piedi da terra.
Ciò che io feci con facilità . E-
ro davvero guarita. E la com-
mozione s'impadronì di tutti.
Da allora in poi sono stata
sempre bene e so di essere
una te stimonianza vivente
della potente intercessione
di Alessandrina da Costa.
Maddalena Azevedo Gomes,
Aldeia Nova (Portogallo)
Ero una gestante al IV mese.
Esse ndo cresciuta all 'Oratorio
dei Salesiani , appena saputo
che ero in attesa, richiesi nella
mia Parrocchia l'abitino di san
Domenico Savio e cominciai a
portarlo con me. Ma il 2 aprile ,
avendo voluto partecipare alla
processione del Venerdì Santo,
a sera , appena tornata a casa,
mi sentii tanto male da temere
di perdere il bambino. Invocai san
Domenico Savio perché scon-
giurasse il pericolo e intanto
misi il suo abitino al collo. All 'in-
domani il medico mi disse di ri-
coverarmi subito per gli accerta-
menti. In clini ca fu riscontrato
so lo un piccolissimo distacco
della placenta e dopo quattro gior-
ni , giacché tutto andava bene ,
potei torn are a casa. Ora ringra-
zio moltissimo san Domenico
Savio per la protezione ricevuta.
Milazzo Adele, Marsala
I RISCHI
ERANO ALTI
Appena un mese fa venne dia-
gnosticata a mia nonna una reti-
nopatia in fase avanzata che le
aveva causato la perdita di un
occhio e che stava causando
gravi danni all'altro. L'ocu lista
propose subito un intervento per
l'eliminazione di una lieve cate-
ratta che creava ulteriori proble-
mi all 'occhio recuperabile. I
rischi di perdere l'occhio erano
alti , anche perché lei soffre di
diabete e di pressione. lo mi ri -
volsi subito a Mamma Marghe-
rita e le affidai il mio caso. L'o-
perazione è riuscita senza pro-
blemi ed io ho solo da ringrazia-
re Mamma Margherita.
N.N.
Per la pubblicazione non si
tiene conto delle lettere non
firmale e senza recapito. Su
richiesta si potrà omettere
l'indicazione del nome.

5.7 Page 47

▲back to top
OSSERVATORIO
Giovanni Erimann
r
A rrivarono nel 1924 e
presero possesso
della chiesa dei mis-
sionari di san Gaspare del
Bufalo con locali annessi ,
antica proprietà del cardi-
nale Fransoni , poi , dopo la
soppressione del 1861, pas-
sata al Comune di Reca-
nati , e infine acquistata dal
conte Lucangeli . Fu lui, as-
sieme al parroco don Jorini,
a pensare ai salesiani , per
curare "la gioventù del lo-
co". Ma i tempi erano gra-
mi per tutti e le trattative
durarono ... 34 anni (i primi
approcci risalgono al 1893!),
tra proposte , intercessioni,
lettere, preghiere , polemi-
3/4 DI SECOLO! che, battaglie politiche, ecc.!
La chiesa , dopo la gestio-
Don Fanesi tra questi , por-
tannaro che più portannaro
ne dei missionari del Pre-
non si può, un po ' burbero,
ziosissimo Sangue , passò
sotto quella dei padri sal-
vatoriani , e da allora diven-
"chiesa dei frati ". La lo-
A Portorecanati continua una storia iniziata intransigente nelle sue po-
75 anni fa. Il cardinale Javierre è andato
sizioni , ma umile e onesto,
che del paese conosceva
a celebrare la festa del 75° di presenza tutti gli angoli e le persone.
cuzione si è mantenuta:
"andare dai frati " ancor og-
salesiana nella cittadina rivierasca.
Lo chiamavano Fulighina
per via del mestiere di suo
gi equivale a "recarsi all 'oratorio".
padre che faceva il cordaro. Lui l'aiutava, ma gli ci vo-
leva sempre lo strillo per ricordargli di girare la ruota
Da quell'ormai lontano 1924 ad oggi si sono dipa- per avvolgere la fune che papà stava imbastendo ,
nati 75 anni di un'attività intensissima così bene ac- perché era perennemente distratto ... da un libro!
colta nel territorio e dalla gente, che quando, in tempi
relativamente recenti , si ventilò la chiusura dell'opera, Da allora dunque l'oratorio non s'è più fermato:
in seguito a un progetto di ridimensionamento, il canto, danza, musica, teatro (quante recite!), passeg-
paese in blocco si mobilitò, quasi spontaneamente .. . giate , gite , gruppi , sport (alcuni dei ragazzi sono
ed è stato tra i pochi fortunati che è riuscito a salvare ' arrivati a giocare in serie "A"). Gl i ingredienti del
il posto ai salesiani. Altri centri , infatti , più grossi e sistema educativo di Don Bosco c'erano tutti e han-
meglio organizzati , sono stati irrimediabilmente chiusi. no lasciato traccia.
Per convincere i superiori a inviare i salesiani, il conte
Lucangeli appianò tutte le difficoltà: liquidò le rivendi-
cazioni dei missionari di san Gaspare, promise di
pagare le tasse , la manutenzione dello stabile e
perfino l'olio della lampada del SS . E, soprattutto ,
assicurò la donazione a titolo gratuito della proprietà.
Quattro i pionieri . Assieme al direttore don Brunelli
vennero a Portorecanati don Sesto Di Vestea, il
chierico Giuseppe Massa e il coadiutore Giovanni
Murtas . Da allora il fervore di iniziative non s'è più
spento e l'oratorio dei frati si è spesso confuso con
la storia del piccolo borgo di pescatori , ritmandone i
tempi e gli eventi. Non c'è ragazzo al "Porto" che
non sia passato all 'oratorio , "un paese di exallievi ",
diceva spesso il compianto Emilio Gardini, che al-
l'oratorio ci ha passato una vita e ha meritato di
dare il suo nome alla via che vi conduce. Alcuni sa-
lesiani sono entrati nell'immaginario della gente.
BS MARZO 2000

5.8 Page 48

▲back to top
TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
CHIESA
di Silvano Stracca
I martiri del "secolo breve".
Q)
ai
"aoeO.
o·.C::l:)
(.)
cu
cu
e
O)
Q)
a.
§
SCUOLA
·u;
eQ)
di Bruno Bordignon
Q)
:i::
Per un percorso di parità.
E
-
I
c.
:a:
(.)
w
wNz
ua:::
i5
o
<u:3:
u.
::::,
ci
:e~!
cii
e!
_g
·a.
cu
(.)
e!
o
cii
(.)
ecu
E
'6
o
Vcu)
(.)
..!:
di Natale Maffioli
La basilica di S. Croce in Gerusalemme.
CINEMA
di Fabio Sandroni
Il viaggio, la ricerca e il sacro .