BS 1930s|1933|Bollettino Salesiano Settembre 1933

Anno LVII - N. 9   1° SETTEMBRE 1933 (XI)

BOLLETTINO SALESIANO

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO

Sommario: Conserviamo la figura di Don Bosco quale ce l'ha data il Signore! - Crociata Missionaria. - la famiglia - A zig-zag da l'Alpi al Mare - Da un Continente all'altro. - Cullo e Grazie di Maria Ausiliatrice. - Dalle nostre Missioni, I primi frutti della Missione di Tczpur - Sacerdoti novelli nell'Assam. - Fra due Beati. - Lettera di D. Giulivo ai Giovani. - Per intercessione del Beato D. Bosco. Necrologio.

Conserviamo la figura di Don Bosco quale ce l'ha data il Signore!

...grande figura come Noi stessi l'abbiamo veduta tanto da vicino e non per fuggevole ora, e proprio così, come il suo piccolo discepolo (il Ven. Domenico Savio) ce l'ha ripresentata nella sua vita, nei caratteri più cospicui della sua breve esistenza: un ardore

incessante, divorante di azione apostolica, di azione missionaria, veramente missionaria, anche fra le pareti di un'umile camera; missionaria tra le piccole folle di bambini, di ragazzini, di adolescenti che continuamente lo circondavano; spirito di ardore, di azione; e con questo ardore uno spirito mirabile, veramente, di raccoglimento, di tranquillità, di calma, che non era la sola calma del silenzio, ma quella che accompagnava sempre un vero spirito di unione con Dio, così da lasciare intravvedere una continua attenzione a qualche cosa che la sua anima vedeva, con la quale il sito cuore si intratteneva: la presenza di Dio, l'unione a Dio. Proprio così. E con tutto ciò uno spirito eroico di mortificazione e di vera e propria penitenza, per la quale, anche nei termini i più solenni, sarebbe bastata quella sua vita continuamente prodigata al bene altrui, sempre dimentica di ogni propria utilità, di ogni anche più scarso riposo; una vita di penitenza, non soltanto mortificata, ma di vera penitenza, a forza di essere apostolica. (S. S. Pio XI dopo la lettura del decreto sull'eroicità delle virtù del Ven. Domenico Savio).

Conserviamo la figura di Don Bosco quale ce l'ha data il Signore!

È la parola d'ordine che ha dato il nostro Rettor Maggiore ai Direttori Diocesani e Decurioni intervenuti al Convegno di Valdocco il 26 giugno u. s. Parola d'ordine che il Bollettino Salesiano ripete a tutti i Dìrettori Diocesani, Decurioni e Cooperatori, perchè anche nel campo della Cooperazione Salesiana non si riduca la grande, poliedrica figura di Don Bosco alle sole proporzioni di fondatore della Società Salesiana e dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La divina Provvidenza ci ha dato in Don Bosco uno di quegli uomini veramente provvidenziali di cui parla Bossuet, « continuatori dell'opera di Gesù Cristo, che a quando a quando ritrovano la strada del Vangelo e riconducono le anime a tutta la purezza dello spirito di Gesù Cristo ». Figura gigantesca! E non siam noi a dirlo. L'Em.mo Card. Nina, interrogato da Leone XIII, che cosa ne pen sasse di Don Bosco: «Io non lo credo un uomo, rispose, ma un gigante dalle lunghe braccia che è riuscito a stringere a sè l'universo intero! ». (LEMOYNE, Vita di D. Bosco, vol. II, pag. 487). E la Chiesa elevandolo all'onor degli altari colla solenne Beatificazione, gli ha riconosciuto ufficialmente l'universalità, la cattolicità, possiam dire, della divina missione a lui affidata dalla Provvidenza.

L'esperienza di parecchi anni ha poi positivamente dimostrato che lo spirito di Don Bosco, in tutti i climi, sotto tutti ì cieli, in tutti i campi dell'apostolato ed in tutte le opere di carità cristiana ha la stessa mirabile efficacia che noi constatiamo più da vicino nella nostra famiglia. Nè potrebbe essere altrimenti, perchè lo spirito di Don Bosco è lo spirito di N. S. Gesù Cristo, lo spirito genuino del Vangelo. E forse non ha esagerato Carlo Huysmans quando osò affermare che «nessuno meglio di Don Bosco ha vissuto, dopo il Medio Evo, la vita del Vangelo »; nè Joergensen asserendo che « pochi uomini del sec. XIX operarono come Don Bosco per evangelizzare il mondo ». Don Bosco infatti ha spaziato in lungo e in largo nel campo della Chiesa per la salvezza delle anime; « omnibus omnia factus: fatto tutto a tutti », senza mai stancarsi; non solo seguendo gli ordini, ma assecondando e prevenendo perfino, con slancio di amor filiale, i desideri del Vicario di Cristo in ogni forma di apostolato. Alle sue Congregazioni, dopo aver indicato le opere di carità verso i giovani più direttamente volute dalla Provvidenza di Dio, propose infine, con frase generica, ogni altra opera di carità o di beneficenza di cui si facesse sentire il bisogno. Fondando poscia la Pia Unione dei Cooperatori, egli ha inteso non solo di provvedere al fiancheggiamento ed al sostegno delle opere e delle missioni affidate alle due Congregazioni; ma soprattutto di farne altrettante braccia da mettere nelle mani dei Vescovi e dei Parroci per il bene della Chiesa universale e più specialmente delle rispettive diocesi.

Egli l'ha detto chiaramente, quasi temendo che il qualificativo di Salesiani, che - come abbiamo notato - specifica l'ordine e lo spirito della carità dei Cooperatori, non ne limitasse il campo di azione: È vero, sono sue parole, che i Salesiani faranno appello ai Cooperatori nelle loro strettezze; ma i Coperatori devono essere altrettante braccia nelle mani dei Vescovi e dei Parroci per il bene della Chiesa universale e più specialmente delle rispettive diocesi. (LEMOYNE, Vita di Don Bosco, vol. II, pag. 170, 171).

Ed è con questa larghezza di vedute, che egli ha compilato il regolamento della Pia Unione e per questa universalità di apostolato ch'egli l'ha proposta all'approvazione della Chiesa. E la Chiesa, colla mente dell'angelico Pio IX, ha intuito la Cattolicità del genio di Don Bosco, ed ha salutato con entusiasmo, approvato, benedetto ed arricchito di insigni favori spirituali la provvidenziale organizzazione di tante forze cattoliche per la collaborazione colla Gerarchia nell'apostolato. Era un saggio di cui avrebbe fatto più tardi tesoro la stessa Gerarchia. Chi ha seguito i criteri di organizzazione dell'Azione Cattolica fino alla perfezione attuale datale dal S. Padre Pio XI, gloriosamente regnante, non ha stentato a riscontrarvi i criteri fondamentali della Pia Unione fondata da Don Bosco. Il quale ha indubbiamente anche questo gran merito di aver preparato un ottimo terreno alla maturazione dei grandi disegni che allora neppur si osavano abbozzare e che la Provvidenza avrebbe ai nostri giorni completamente attuati. Non ci stupiamo quindi dell'effusione paterna di Leone XIII nella penultima udienza concessa al Beato Don Bosco: « Io vi amo, vi amo, vi amo! Sono tutto per i Salesiani. Sono il primo fra i Cooperatori ». (LEMOYNE, op. cit., pag. 589).

Ci pare anzi che in questa paterna effusione, e proprio per queste tre dichiarazioni, la grande figura dell'immortale Pontefice si aderga, in quella maestà ch'era tutta di Leone XIII, a modello sovrano d'ogni buon Cooperatore. L'amore a Don Bosco, la Prodiga cordialità verso le Opere Salesiane, e la cooperazione generosa all'apostolato nell'Azione Cattolica ci paiono infatti gli elementi essenziali e costitutivi di ogni buon cooperatore. E ci auguriamo che tutti i nostri Cooperatori e le nostre Cooperatrici si sforzino di ricopiare, secondo le loro forze e la condizione speciale della loro vita, il Vicario di Cristo: primo davvero fra ì Cooperatori perchè primo cooperatore con Dio, di cui fa le veci, in quella divinissima fra le opere divine che è la salvezza delle anime; tutto cuore per i Salesiani; e pieno di amore per il Beato Don Bosco.

Crociata Missionaria

BORSE COMPLETE

Borsa S. GENNARO  cura della casa salesiana di Napoli (Vomero) Somma prec., 8000 - A compimento, 12.000 - Tot. L. 20.000.

Borsa CASERTA a cura dell'Ispettoria Napoletana.

Borsa STUDIO DEL SANTO VANGELO DI GESÙ NELLE SCUOLE a cura degli Insegnanti della Città di Torino.

Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO GUSTAVO BRUNI (4a) a cura del Sac. A. M. Anzini. Formata quasi interamente, come le precedenti, da piccole offerte di devoti e graziati del Piccolo Serafino.

Borsa EUCARISTICA N. U. GIUSEPPE PARRA VICINI

A conforto della desolata madre la N. D. Camilla dei Conti Pratolongo vedova Parravicini e Sassi de' Lavizzari, questa Borsa viene annoverata, per espresso desiderio del figlio defunto, « fra le BORSE EUCARISTICHE suscitate DAL PICCOLO SERAFINO GUSTAVO MARIA BRUNI » (5a).

Borsa SANTA TERESA DI GESU fondata da una pia cooperatrice di Verona in suffragio dei suoi defunti.

Borsa DON LORENZO SALUZZO a cura degli ex-allievi della casa di Milano.

Borsa DON LORENZO CAPRA a cura degli allievi, ex-allievi e Cooperatori della casa di Sondrio.

BORSE DA COMPLETARE

Borsa ALBERT MONS. FEDERICO - Somma prec.: 11.250 - N. N., 100 - Tot.: L.11.350.

Borsa ANIME DEL PURGATORIO (2a) - Somma prec.: 11284,60 - Angelina Di Vita, 10 - L. G., 5 - Nania Salvatore ed Enrichetta, 5 - N. N., 50 - Scotto Stefano, io - Vallory Luigi, io - Tot.: L. 11.374,60.

Borsa ANTONIO BOTTIROLI - Primo versamento, L. 1000.

Borsa BEATO DON BOSCO (16a) - Somma prec.: 18.289,35 - Azzolini Arcadio, 40 - Acciai Pasquale, 5 - Aceto Maria ed Evasio, 20 - Alberto Bortacca, 5 - Cornero Maria, 65 - Cl. Domenico, 40 - Cadeddu Serra Maria, 50 - Carolina Ghellini, io - C. Baretti, 5 - Ferraris Don Giovanni, ioo - Morei Angela, 3 - N. N. Sarcedo, 500 - Prof. Can. Don Raffaele Basti, ioo - Rigoletti Riua e Giulio, 15 - Taccone Angela, 25 - Tavella Maria, 5o - Trifari Guglielmo, 10 - Tot.: L. 19.732,35.

Borsa BELTRAMI DON ANDREA (4a) - Somma prec.: 2475 - Orlandi Benedetto, 5o - Tot.: L. 2525.

Borsa BELTRAMI, a cura della casa di Borgomanero - Somma prec.: 6938 - N. N., 500 - Ripamonti E. F., io - Tot.: L. 7448.

Borsa BENSI DON GIOVANNI - Sormani Ester, 300   N. N., 20 - Tot. L. 320.

Borsa DI VINA PRO V VIDENZA - Somma pree.: 365350 - Giov. Maria Fiori, 20 - N. N., 10 - Tot.: L. 3683,50.

Borsa DON BOSCO EDUCATORE (3a) - Somma prec.: 1054,85 - Rag. Guido Betta, 15 - Una docente di Minusio, 25 - Tot.: L. 1094,85.

Borsa DON BOSCO PADRE DEGLI ORFANI - Somma prec.: 1647 - Ricavo vendita « Ricordi d'infanzia » di A. Moi, 110 - Tot.: L. 1757,

Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somma prec.: 1786 - A. A., 25 - Bozzini Giovanni, 15 - Colella Camilla, Ioo - Famiglia Chiodini, ioo - Ferrari Maria, 5 - Mansutti Antonietta, 25 - Pizzagalli Ernesta, 10 - Tot.: L. 2066.

Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI

Somma prec.: 6995,50 - Pibiri Caredda Maria, 15 - Giusta Prette Anna, io - Zancanaro Angelo, 5 -- Tot.: L. 7025,50.

Borsa ETERNO PADRE - Somma prec: 887 -N. N., 5o - Concetta Contreros, 5 -- Tot.: L. 942.

Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO G. BRUNI, a cura del Sac. A. M. Anzini (6a) - Somma prec.: 6728,83 - Teresa Secco, 10 --- Fanny Bonetti, 20 -- Raffaele Mazzetti, 4 -Annetta Quaglia Revelli, 73,90 - Salussoglia Maria, 2 - Don Arnoldo Kónig, Parroco di Schoenau, 88,49 - Tot.: L. 6927,22.

Borsa FERRANDO DON G. B. - Somma prec.: 200 - Quilico Don Sebastiano, io - Tot.: L. 210.

Borsa FRIULANA, a cura della casa di Tolmezzo -- Somma prec.: 6962,60 - Offerte varie, 40 - Rag. Virona Glauco, 10 -- Prof. Enrico Culetto, 20 -- Tot.: L. 7032,60.

Borsa GESÙ - MARIA AUSILIATRICE - DON BOSCO (2a) - Somma prec.: 85_58 - Eisenegger S. Trento, 20 - Maria Minatelli Gusio, io - Grazia Pennisi, Acireale, 90 - S. D. R. Gorizia, loop -- Luisa Pozzi, 5 - Carrel Cav. Eugenio, 20 - Domenica Avallo, 1o - M. C. Torino, 500 - Tel.: 1,. 10.213.

Borsa GIRAUDl DON FEDELE (2a) - Somma prec.: 2315,25 - Canova Margherita, 15 - Faga Caterina, 1o -- Albino P., 5o - Tot.: L. 2390,25.

Bossa GIUBILEO E RICONCILIAZIONE - Somma prec.: 3125 - Dott. Francesco Casalbore, 95 - Tot.: L. 3220.

Borsa INFANZIA ABBANDONATA - Somma prec.: 3622   Merlo Luigi, 100 - Tot.: L. 3722. Borsa LAIOLO DON AGOSTINO -- Somma prec.: 605 - N. N., 25 - Tot.: L. 630.

Borsa MADONNA DELLE GRAZIE - Pinerolo - Somma prec.: 4134,50 - Carlod Dina, 30 - Genta Caterina, 1,50 -- Tot.: L. 4166.

Borsa MARIA SS. AUSILIATRICE (25a) - Somma prec.: 1370,30 -- Antonietta Cavinato, 100 - Grillo Mauro Elisa, 25 - Morei Angela, Maria Zimini, 10 - Trifari Guglielmo, io - Lecco Remedina, 7 - N. N., 40 - Sibiri Caredda Maria, 15 - Taccone Angela, 15 - Carlona Ghellini, io - Lina Pedrazzóni Pedroni, 25 - Tot.: L. 1632,30.

Borsa MARIA AUSILIATRICE E SANTA CECILIA -Somma prec.: 155o - N. N. Castagnole Piemonte, 500 -- Tot.: L. 2050.

Borsa NARDI DON VENERIO, a cura della casa di Lugo - Offerte varie, 1873,30 - N. N., 8o - Pasi Costante, 20 - Bondanelli Ugo, 5 - -Tot.: L. 1978,20.

Borsa NOGARA MONS. GIUSEPPE, Arcivescovo di Udine - Somma prec.: 9328,65 - Fabbro Rino, 25 - Tot.: L. 9353,65.

Borsa MARIA AUSILIATRICE E BEATO DON BOSCO - Cuneo. A cura di un Sacerdote ammiratore delle Opere Salesiane - Primo versamento, 1700.

Borsa PARROCCHIALE MARIA AUSILIATRICE (2a) Somma prec.: 9706,45 - Dalle cassette del Santuario, 325,60-Tot.: L. 10.032,05.

Borsa PATROCINIO SAN GIUSEPPE (2a) - Somma prec.: 2722 - Teodoro Ciresola, 5o - Santina Degiovamnini, 20 - Tot.: L. 2792.

Borsa PEDUSSIA DON LUIGI - Somma prec.: 2275 - Oratoriani di Volterra, 29,25 - Tot.: L. 2304, 2 5.

Borsa PICCOLI AMICI DI DON BOSCO - Somma prec.: 2199 - Arcangela Fabbri, 100 - Lucia Venier, Milano, 13 - Tot.: L. 2317.

Borsa PIO N - Somma prec.: 16960 --- Giuseppe, Fusarini, ioo - Maria Poli, io - Tot.: L. 17070.

Borsa PISCETTA DON LUIGI, a cura del Sac. Dott. Calvi G. B. - Somma prec.: 15.276,85 - Sac. Paolo Lingueglia, 500 - Calvi Guglielmo, zoo - Sac. Lorenzo Saluzzo, 25 - Viale Edvige, 7,50 - N. N., 2,50 - Calvi Giacomo, 17 - Tot.: L. 15.928,85.

Borsa RICALDONE DON PIETRO (3a) - Somma prec.: 2007,50 -- Lina Tizzani Mainini, 5o - Gallina Maria, 5o Adele Fraschini Mainini, 20 - Tot.: 2127,50.

Borsa RICCARDI DON ROBERTO --- Somma prec.: 16.053,30 - Messina Palmira, 150 -- Teodorico Teresa, io - Tot.: L. 16.213,30.

Borsa RUA DON MICHELE (-3a) - Somma prec.: 2585 - A. A., 25 - Tot.: L. 2610.

Borsa S. CUORE DI GESÙ CONFIDO IN VOI (2a) - Somma prec.: 12.842,59-Luigia Devoto, 100 - Canepa Maria Ved. Tavella, 20 - Ines Scapinelli, 5 - Teresa Bono, 5o - Belisai Megardi, 5o - N. N. Ozieri, 12 - Nania Salvatore ed Enrichetta, 5 -- Anna -Antonimi, 20 - Ronco Maria, io - Misuri Nello, 5 - Boglion Francesco, 30 - N. N., 1o - C. P. G. Biella, 5o - Tot.: L. 13.209,59.

Borsa SA VIO DOMENICO (5a) - Somma prec.: 5120,70 - Pibiri Caredda Maria, 15 - Gay Giacomino, 5 - Tot.: L. 5140,70.

Borsa S. ANTONIO DA PADOVA - Somma prec.: 3196 - Carolina Ghellini, 1o - Calzolari Alice, 5 - Maria Gotha, 15 - Tot.: L. 3226.

Borsa S. FILOMENA - Somma prec.: 15.510 - N. N., 300 -- F. D. P., io - Tot.: L. 15.820.

Borsa S. GIUSEPPE (3a) - Somma prec.: 5347 - N. N., 50 - Tot.: L. 5397.

Borsa. S. ANGELA MERICI - Somma prec.: 700 - V. A. R., 20 - Tot.: L. 720.

Borsa S. GIUSEPPE - Roma - Somma prec.: 75o0 Una pia persona che vuol conservare l'anonimo, 7500 - Tot.: L. 15.000.

Borsa SANTI FAUSTINO E GIOVITA, a cura dell'Oratorio Salesiano di Brescia, L. 13.672,90.

Borsa S. MARGHERITA DA CORTONA - Somma prec: 5782,30 - Mons. F. G., 100 - Lucia S., 5 - Magnaghi Maria, io - Offerte varie, 15 - Tot.: L. 5912,30.

Borsa S. MICHELE - Somma prec.: 361o - N. N. 200 - Tot.: L. 3810.

Borsa S. MICHELE ARCANGELO E MADONNA DEI LAGHI - Omaggio al Rettor Maggiore dei Salesiani nel suo giorno onomastico - Rolando Cristina Ved. Peila, Aosta, 2000 - Ida e Vicenzina Gallo, Avigliana, io - Due pie persone, 45 - Perotto Margherita, Avigliana, 5 - Conti Letizia, 5 - Tot.: L. 2065.

Borsa SANTI: PIAGHE - N. N., 1oo.

Borsa, STEFANIA MARGOTTI ED ELENA TURBIL - Somma prec.: 2125 -- L. Clerici, 5o - Tot.: L. 2173.

Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESÙ (10a) - Somma prec.: 16.772,20 Ruffatto Lead, 25 - Elisa Strada Boni, 20 - Pergolesi Ferruccio, 5o - Trifari Guglielmo, io - Cornelia Domeniconi, io - Tot.: L. 16.887,20.

Borsa VERSIGLIA MONS. LUIGI - Somma prec.: 18.841 -- Doriguzzi Bozzo Luigino, 15 - Tot.: L. 18.856.

IN FAMIGLIA

Don Francesco Cerruti.

Il nostro « Liceo-Ginnasio Parificato » di Alassio ha colto l'occasione della festa del Beato Don Bosco e dell'annuale convegno degli Ex-allievi per rievocare e perpetuare nel marmo la grande figura del suo primo Direttore, il sac. dott. Don Francesco Cerruti, di cui il cimitero cittadino conserva le spoglie mortali piamente deposte nel 1917.

Presiedette la cerimonia lo stesso Ecc.mo Vescovo di Albenga, Mons. Cambiaso, il quale al mattino aveva assistito pontificalmente alla Messa cantata in onore del Beato Don Bosco. Con S. E. erano il Podestà e Mons. Prevosto di Alassio, il Gen. Sen. Schierani, il Barone Celesia, il Conte avv. Della Lengueglia, Presidente degli Ex-allievi e tutte le Autorità, una folla di Ex-allievi, di Cooperatori, di amici ed ammiratori dell'Opera Salesiana.

Scoperta la lapide commemorativa all'ingresso dell'Istituto, la figura di Don Cerruti balzò viva, palpitante, dal medaglione del Cellini, suscitando intensa commozione particolarmente nei suoi Ex-allievi convenuti a tributargli l'omaggio dell'affetto e della riconoscenza. Impartita dal Vescovo la benedizione di rito, tutti i presenti si raccolsero nel cortile interno dell'Istituto ove il sac. dott. D. Bartolomco Fascie, successore del venerato Don Cerruti nella Direzione Generale degli Studi della Società Salesiana, ne esaltò la eletta figura in un discorso magistrale.

Abbiamo ritardato la cronaca per non limitarci ad essa; bramosi di ricordare anche da queste pagine, almeno con un profilo, il grande Maestro.

D. FRANCESCO CERRUTI (1844-1917). -Sono 73 anni di una vita piena e feconda, tutti percorsi senza soste nè deviazioni sulla strada maestra da D. Bosco tracciata ai suoi figli e coronata da una santa fine in senectute bona, dato che nella vecchiaia più che della saldezza fisica del corpo si tien conto della vigorosa bontà dell'animo.

A ben valutare lo sviluppo graduale e il valore della vita di D. Cerruti bisogna guardarla attraverso quattro periodi che sono come quattro tappe che lo condussero alla mèta, e che possono intitolarsi dal nome delle case nelle quali successivamente si svolse, e cioè: l'Oratorio di Valdocco, Mirabello, Alassio, e nuovaniente l'Oratorio.

All'Oratorio D. Cerruti entrò in età di 12 anni nel 1856. All'età di tre anni aveva perduto il padre e, come D. Bosco, crebbe sotto le cure della mamma, che, povera di fortuna, come Mamma Margherita, ma ricca di senno cristiano e di affetto materno, seppe crescerlo affettuoso, raccolto e pio, e nei suoi ultimi anni andò a raggiungerlo ad Alassio dove accanto a lui e da lui assistita chiuse la vita. Anche il parroco del luogo ne ebbe cura da buono e paterno sacerdote e gli insegnò insieme i primi elementi del sapere e della lingua latina.

Arrivato all'Oratorio si incontrò nel Venerabile Domenico Savio che fu il suo angelo tutelare, snebbiandogli l'annuo dalla malinconia del distacco materno e avviandolo e confortandolo alla nuova vita che doveva essere la sua per sempre. Per questo D. Cerruti mantenne verso il buon giovinetto vivo e intenso il sentimento di edificante gratitudine e Don Bosco intuì subito quanta intima somiglianza spirituale corresse tra quelle due anime. Scomparso Domenico Savio, visse in fraterna amicizia con D. Albera allora suo compagno.

Così sotto la personale direzione di D. Bosco accanto ai compagni che dovevano poi costituire la prima generazione della famiglia sale siana visse all'Oratorio per sette anni, dai 12 ai 19. D. Bosco fa rilevare che gli anni che vanno dai 12 ai 18 sono i più favorevoli perchè l'educatore possa svolgere l'opera sua e più atti per l'allievo perchè possa riceverne il frutto, perchè prima dei 12 anni l'animo del fanciullo è ancora troppo tenero per poter riceverne una impressione salda e duratura e dopo i 18 è già troppo duro perche l'impressione possa far presa. D. Cerruti ebbe dunque anche questa fortuna di essere lavorato e formato direttamente da D. Bosco nella stagione più propizia, e seppe approfittarne. Vestì l'abito chiericale nel 1859 ed emise i voti triennali nel 1862.

Nel 1863 passò a Mirabello dove rimase per 7 anni completando la sua formazione intellettuale e religiosa sotto la guida, per i primi due anni, di D. Rua, il figlio primogenito di D. Bosco, verso del quale D. Cerruti mantenne sempre sensi di filiale venerazione, e poi di D. Bonetti del quale sentì il palpito della carità fervida e operosa.

Compiti gli studi letterari e teologici, nel Mese di giugno del 1866 ottenne la laurea a Torino e a dicembre fu consacrato sacerdote, e continuò poi ad addestrarsi alla pratica della vita salesiana e come insegnante e come consigliere scolastico fino al 1870.

* *

In quell'anno fu eletto direttore e destinato alla casa di Alassio che doveva sorgere per opera sua e dove egli doveva rimanere per 15 anni fino al 1885, anni che sono i più significativi e istruttivi per noi. Aveva 26 anni, ma si presentava come uomo maturo. L'aspetto era contegnoso e raccolto; l'occhio tranquillo e penetrante, la voce posata, il tono grave e pacato e la parola sobria, chiara e persuasiva. Il corpo era esile e la salute più che precaria pareva minata; ma aveva il dono speciale di non provare mai, anzi di non conoscere, che fosse il mal di capo, sicchè la mente poteva mantenersi sempre serena e valido strumento di una volontà poderosa. L'intelletto, ricco di doti naturali non comuni, s'era nutrito di buoni studi letterari e sacerdotali; l'animo si era imbevuto dello spirito di D. Bosco quanto ne era capace. Da tutto l'insieme spirava un'aria di superiorità che incuteva riverenza, ma non impediva nè la fiducia nè la confidenza.

A guardarlo pareva più fatto per la vita ritirata e claustrale (e aveva infatti da ragazzo mostrato qualche desiderio di ascriversi, come D. Bosco, all'Ordine Francescano); ma all'atto si mostrò invece uomo di azione prudente, raccolta e fattiva.

Sorse dalla sua iniziativa il Collegio non solo come costruzione materiale, ma come organismo di educazione e di istruzione primaria e secondaria, compreso il Liceo che fu il primo della Società Salesiana; e chi pensi alla difficoltà dei tempi, alle sospettose diffidenze di allora, alla scarsezza di mezzi e di personale, può immaginare quale dispendio di energie, quanta prudente oculatezza, qual senso di misura, quanta cura e assennatezza di governo richiedesse l'impresa.

Il Collegio attirò subito l'attenzione e il rispetto e per il buon andamento e per la riu scita degli alunni, e non rimase un'istituzione isolata ma riverberò anche la sua vita sulla città di Alassio che fu messa in vista e andò acquistando la rinomanza che ora gode, perchè D. Cerruti volle essere alassino ad Alassio e ne studiò e illustrò con varie monografie le vicende e le benemerenze che le vengono dalla natura e dalla storia. Gliene furono grati i buoni Alassini che a lui si legarono subito con vincolo di saldo e riverente affetto e lo onorarono del titolo di loro concittadino onorario. E questo dice come la sua attività si svolgesse estendendosi con larga efficacia e gradito accoglimento.

Sono pure di quegli anni le sue opere letterarie più notevoli come il Nuovo vocabolario italiano, la Storia della Pedagogia, il Disegno storico della Letteratura Italiana, le Idee di D. Bosco sul Metodo Preventivo; le quali se valgono a testimoniare della sua attività davvero sorprendente in tanta gracilità di corpo, cominciano a mettere già in vista l'atteggiamento dell'uomo che doveva poi essere il Consigliere Scolastico della Società Salesiana.

Tutto questo è già molto. Ma chi si fermasse a questi saggi di operosità esterna non conoscerebbe che l'esteriorità della persona di Don Cerruti e gli sfuggirebbe tutta la parte interiore della sua attività che è la parte sostanziale e dalla quale l'attività esteriore piglia il suo significato e acquista il suo vero valore. Chè la vera e sostanziale attività di D. Cerruti si svolgeva nel dar forma e disciplina alla vita del collegio nella sua funzione culturale, educativa e religiosa, e soprattutto nel dar l'impronta salesiana alle anime dei suoi confratelli. D. Cerruti era infatti un valente formatore di anime, coll'arte appresa alla scuola diretta di D. Bosco e da lui applicata col suo atteggiamento personale nelle direttive generali, nel governo oculato, nella predicazione, nel sermoncino della sera, nei colloquii personali, nelle quotidiane conversazioni familiari coi confratelli, nella cura premurosa degli allievi ed Ex-allievi che tutti sentivano viva e continua l'opera del Direttore, nello zelo vigilante e discreto per suscitare e maturare le vocazioni ecclesiastiche e religiose. A chi ha conosciuto D. Cerruti nell'ultimo non breve periodo della sua vita quando la sua consistenza fisica era già più scossa e l'ufficio suo lo indirizzava ad una forma di azione più importante ma più determinata, potranno forse parere questi rilievi un po' eccessivi ed esagerati; ma chi ha vissuto quella vita in quegli anni sa di aver respirato in quest'atmosfera e sente ancora la viva e salutare influenza di quell'aureola di superiorità sana e virile che irradiava dall'aspetto, dal contegno e dalla parola di D. Cerruti, e che avvinceva anche gli animi più restii.

Ma dove si sentiva più netta la sua derivazione diretta da D. Bosco era nel tribunale di penitenza e come confessore e come direttore di coscienze. Al confessionale non mancava mai e vi rimaneva lungamente a costo di qualunque sacrifizio, e là splendeva la sua illuminata conoscenza delle anime e la sua abilità direttiva nell'informarle a pietà con quelle pratiche che al temperamento di ciascuno erano più rispondenti (caratteristica era in lui la divozione al S. Cuore), con avvertimenti chiari e sicuri, con incoraggiamenti savi e misurati, con conforti opportuni, con norme pratiche e tranquillanti, con consigli sobrii e sapienti che riuscivano tanto efficaci per la formazione spirituale. Perchè nessuno vorrà credere che indifferenti e per puro caso fortuito siano passati sotto il suo magistero spirituale confratelli che furono poi vescovi, come Mons. Lasagna e Mons. Marenco, membri del Capitolo Superiore come D. Belmonte, D. Bertello, D. Rocca, D. Bretto, ispettori come D. Baratta e altri che in svariate mansioni diedero frutti copiosi ed edificanti di attività salesiana.

E chi riflette alla tanta varietà di carattere, di attitudini, di temperamento di questi confratelli potrà arguire quanto discernimento, quanta larghezza di comprensione e di adattabilità ci fossero in lui per saper formare e guidare quelle anime a seconda delle loro tendenze.

Con tal maturità di giudizio, con tal corredo di esperienza e di pratica di governo, tornò a Torino nel 1885 come membro del Capitolo Superiore, e con l'ufficio di Consigliere Scolastico, che mantenne per 32 anni. Quest'ultimo periodo della sua vita e per l'estensione e per l'importanza richiederebbe uno studio che va fuori dei limiti di questi cenni schematici indirizzati a mettere in rilievo i tratti più caratteristici della sua persona. Basterà accennare elle l'opera sua si rivolse a dar forma organica alle scuole salesiane e a quelle delle Figlie di Maria Ausiliatrice in modo che, permeate dallo spirito di D. Bosco, avessero una loro fisionomia propria e definita. E questo egli fece non contentandosi solo della stesura dei programmi e regolamenti generali, ma colla cura perseverante dei caratteri particolari che ne regolano la vita e ne improntano l'atteggiamento, colla formazione del personale insegnante debitamente attrezzato, coll'opera, colla continua assistenza, col consiglio vivo e personale e colla accurata vigilanza. Seguendo le direttive di D. Bosco diede nuovo impulso alla pubblicazione dei testi scolastici e dei libri di lettura, continuò nello studio della legislazione scolastica e se ne giovò per poter con prudenza e accorgimento superare difficoltà non leggere sorte in circostanze ostili e insidiose, e i benefici effetti della sua attività personale si fecero sentire e si sentono sempre vivi ed efficaci in tutta la compagine della vita scolastica della Società Salesiana.

L'anima sua si mantenne sempre integra e pura nella vita di una fervida pietà, e quando il suo corpo fu logoro dalle fatiche la Provvidenza lo condusse a chiudere i suoi giorni ad Alassio che gli era sempre stata cara anche dopo che se n'era allontanato; ed ora la sua salma giace là accanto a quella della mamma sua, vigilata dall'affetto dei suoi Confratelli e dei buoni Alassini mentre la sua memoria vive edificante e perenne insieme a quella degli altri Figli di D. Bosco della prima generazione che tutti, ognuno per la parte sua, collaborarono devotamente per tramandarci intatta e intera l'eredità santa del Padre comune.

I nostri giovani alle Care Catechistiche diocesane dell'Azione Cattolica.

Incominciano a pervenirci le relazioni delle Gare Catechistiche indette dalle Federazioni Diocesane di Azione Cattolica, e constatiamo con gioia che in varie Diocesi i giovani delle nostre Associazioni si sono onorevolmente distinti. Vinsero la Gara e custodiscono il Gagliardetto: nella Diocesi di ACQUI gli Effettivi e gli Aspiranti dell'Ass. Giov. « Domenico Savio » del nostro Oratorio di Nizza Monf.; nella Archidiocesi di CATANIA gli Aspiranti del nostro Oratorio di San Gregorio; nella Archidiocesi di MESSINA gli Effettivi e gli Aspiranti dell'Oratorio di Barcellona di Sicilia; nella Diocesi di NoTo gli Effettivi del nostro Oratorio di Modica. Auguriamo di gran cuore larga imitazione in tutte le altre nostre associazioni che devono essere, soprattutto nello studio della Religione, sempre all'avanguardia, come voleva Don Bosco.

I primi mesi dell'Anno Santo alle Catacombe di S. Callisto.

FOLLE DI PELLEGRINI. - Fin dall'inizio dell'Anno Santo straordinario le Catacombe di S. Callisto, che conservano così preziose memorie dei primi secoli della Chiesa, hanno visto riversarvisi vere folle di pellegrini, provenienti dalle più svariate parti del mondo.

Nessun'altra catacomba certo può segnare quotidianamente un numero così rilevante di visitatori, che i Figli del Beato Don Bosco si dànno cura di accompagnare con animo pio e devoto.

Il giorno 1° aprile, poche ore dopo che, per le mani del Sommo Pontefice, si apriva la Porta Santa, giungeva a S. Callisto S. Em. Rev.ma il Signor Cardinale Pietro Fumasoni Biondi, che compiva una devota visita alle Catacombe e voleva poi fissata sul registro dei visitatori la data dell'inizio dell'Anno Santo.

Da quel giorno non fu più possibile elencare con esattezza neppure i gruppi più numerosi dei pii pellegrinanti.

LA PIETÀ DEI PELLEGRINI - MESSE E COMUNIONI. - Ma ciò che più commove e consola si è il vivo senso di fede e di pietà con cui dai pellegrini si compie la visita a questi luoghi bagnati dal sangue di tanti eroi del cristianesimo.

Moltissimi poi, spesso con non lievi disagi e sacrifici, vi accorrono per celebrare la Messa, assistervi, comunicarsi. Ed è una richiesta continua di prenotazioni per assicurarsi un posto; nè sempre è possibile accontentare tutti. Poiche, se qualche altra catacomba ha cappelle più grandi e più capaci, nessuna ha per le anime pie l'attrattiva che, soprattutto con la cripta dei Papi e di S. Cecilia, hanno le Catacombe di S. Callisto. Al che si aggiunge ancora il posto bello e suggestivo, quanto mai intonato al sacro carattere del monumento.

Le cifre del resto sono di per sè eloquenti: nei primi tre mesi dell'Anno Santo sono state celebrate nelle Catacombe di S. Callisto non meno di 1450 Messe e sono state distribuite ben 12.ooo Comunioni.

Tra gli altri in questo periodo celebrarono la Messa nelle Catacombe i seguenti eccellentissimi vescovi: S. E. Mons. Boleslao Sloskan (già prigioniero in Russia); i vescovi di Nottingham, Comen, Kalocsa, Magonza, Barcellona, Como, Lucca, Borgo S. Sepolcro, Nola, Pavia, Tricarico, Vich; i vescovi ausiliari di Vienna e di Praga; i vescovi Mons. Perrachon della Consolata, Mons. Victor Bieler e il nuovo vescovo salesiano di Bova S. E. Mons. Giuseppe Cognata.

Celebrò con un piccolo gruppo di pellegrini anche un vescovo della Svezia.

Fra i pellegrini, oltre a numerosi gruppi di austriaci e di tedeschi, guidati in gran parte dall'Ill.mo Sig. Comm. Klebanowski, e a molti di Francesi (alcune migliaia), si ebbe un pellegrinaggio di 450 Ungheresi, parecchi di Olandesi, guidati dai RR. PP. Crocigeri, altri di alcune centinaia di Belgi, gruppi numerosi di Ceco-Slovacchi, non pochi di Svizzeri, alcuni di Inglesi ed Irlandesi, e nel mese di giugno numerosi e devoti pellegrinaggi di Spagnuoli.

Molti gruppi di pellegrini furono condotti anche dai PP. Salvatoriani, dai PP. Assunzionisti e dai PP. Barnabiti, oltre che da altri religiosi, fra cui lui grosso pellegrinaggio di Chiesi, guidato dai PP. Gesuiti.

Fra i pellegrinaggi italiani finora si ebbero inoltre quelli di Lucca (500), Nola (4oo), Saluzzo (1oo), Como (350), Pavia (300), uno parziale di Torino (80) e quello di Tricarico.

Molti anche i gruppi di suore, specialmente di Figlie della Carità e di Figlie della Croce e più di 100 coi PP. Eudisti.

Notati particolarmente i i 8o alunni del Collegio del Milite Ignoto di Milano e i 7o Cantori di Ratisbona, che vollero assistere alla Messa nella cripta di S. Cecilia.

Numerosi sempre i devoti pellegrinaggi delle associazioni cattoliche, specialmente giovanili delle parrocchie di Roma.

FESTA DI S. TARCISIO. - La domenica 7 maggio poi, per iniziativa dell'Arcisodalizio dei Tarcisiani, si svolse coli la consueta solennità l'annuale commemorazione del Proto-martire dell'Eucarestia, con Messa al mattino e Comunione dei Tarcisiani e di molti altri devoti, esposizione del Santissimo e adorazione nella cella tricora, e a sera solenne processione con l'intervento di S. E. Rev.ma Mons. Vincenzo Migliorelli e con la partecipazione anche degli alunni dello Studentato Salesiano S. Callisto.

Numerosissimi i fedeli accorsi in tutta la giornata e specialmente alla processione della sera.

Così sempre meglio si stabilisce presso queste Catacombe, che ne videro probabilmente gli eroismi e certo ne conservarono i resti mortali, il culto di questo singolarissimo fra i martiri.

VISITE ILLUSTRI. - Tra i personaggi più distinti che visitarono le Catacombe di S. Callisto in questo periodo, ricordiamo principalmente, oltre a quelli già notati in ante-

cedenza: S. A. la Granduchessa Militza, sorella di S. M. la Regina d'Italia, con la Granduchessa Anastasia; S. E. De Valera, Presidente dello Stato Libero d'Irlanda, che assistette alla S. Messa assieme al suo seguito, fra cui il Segretario agli Esteri Jean Murphy e il Ministro d'Irlanda a Roma; S. E. il Ministro di Lituania presso il Quirinale, col Generale Vladas Nagavicius; il generalissimo cinese Chang-HsiaoLiang col suo seguito; il Direttore dell'Istituto Storico Olandese in Roma, Sig. Hoogenerff; la Duchessa spagnuola De la Conquista; e infine i vescovi: Mons. Karocas, lituano, il vescovo di Lodz, l'Ausiliare di Westminster, l'Amministratore Apostolico di Barbasto e 6 eccellentissimi vescovi cinesi con parte di quel pellegrinaggio. Visitò pure le Catacombe Suor Olicena, miracolata di S. Andrea Fournet.

IL PASSAGGIO DEL PAPA. - Ed ecco che il 30 giugno p. p., proprio al chiudersi del primo trimestre dell'Anno Santo, il Sommo Pontefice stesso, nel recarsi alla Basilica di S. Paolo, passava presso le Catacombe di San Callisto e riceveva l'omaggio filiale dei Salesiani che ne hanno la custodia, secondo l'ampia notizia data dall'Osservatore Romano di quel giorno.

La nostra fotografia mostra il Corteo Papale nel momento in cui passa innanzi all'ingresso delle Catacombe sulla via cosparsa di fiori, mentre le guide salesiane coi chierici studenti di filosofia si prostrano e acclamano tra la più intensa commozione e vivissimo giubilo.

E voto loro che Pio XI, come un giorno Pio IX, abbia a ritornarvi, per ridiscendere in quei venerandi ambulacri e particolarmente nella insignissima Cripta dei Papi; ma intanto godono del singolare privilegio loro toccato e ne traggono i migliori auspici per l'avvenire.

Solenne ostensione della SS. Sindone a Torino - dal 24 settembre al 15 ottobre 1933.

GRANDIOSI FESTEGGIAMENTI - RIDUZIONI FERROVIARIE DA TUTTE LE STAZIONI ITALIANE.

Tra le solenni manifestazioni religiose dell'Anno Santo commemorativo della Umana Redenzione, la solenne Ostensione della SS. Sindone occuperà certo uno dei primi posti.

Il Comitato organizzatore, come già nel 1931, quando affluirono a Torino oltre un milione di visitatori, sta organizzando la grandiosa manifestazione religiosa, ed assicura le maggiori facilitazioni di soggiorno avendo preso accordi con gli Alberghi ed Istituti religiosi.

Gli organizzatori e i direttori di pellegrinaggi sono vivamente pregati di comunicare tempestivamente al Comitato il numero dei pellegrini ed il giorno e l'ora di arrivo per disporre i turni di visitatori alla Santa Reliquia. Contemporaneamente all'Ostensione i pellegrini accorrenti a Torino avranno facilitazioni per visitare il grandioso Diorama sacro riproducente in plastica e pittura le scene principali della Passione di Gesù.

A ZIG ZAG DALL' ALPI AL MARE

SAVONA - Dopo quarant'anni...

L'Oratorio salesiano di Savona, sorto modestamente quarant'anni fa, grazie allo zelo ed alla carità del Can. Ponzone, continuata e moltiplicata in seguito col concorso di altri insigni Cooperatori, ha rivissuto le glorie del suo progressivo sviluppo nell'indimenticabile giornata commemorativa dell' 11 giugno u. s.

La presenza del Rev.mo Don Pietro Ricaldone, quarto successore del B. Don Bosco, ha richiamato in fraterna unione gli Ex-allievi di 8 lustri; e tutte le autorità religiose, civili e militari, col loro personale intervenuto alla simpatica manifestazione, hanno esaltato una volta ancora il sistema educativo salesiano che forma la gioventù ai nobili ideali di Religione, Patria e Famiglia.

Il sig. Don Ricaldone giunse la vigilia, verso le ore 21, accolto con entusiasmo da uno stuolo di Cooperatori che, al suono della banda dell'Oratorio, lo accompagnarono alla chiesa di Maria Ausiliatrice, ove, dopo avere rivolto al popolo un fervido ringraziamento, impartì la Benedizione col Santissimo.

Il programma della giornata successiva si iniziò con una funzione religiosa nella nuova chiesa di Maria Ausiliatrice. Alle ore 8, tra un concorso imponente di Ex-allievi, Cooperatori e Cooperatrici e di popolo devoto, il Rettor Maggiore celebrò la Messa in suffragio degli Ex-allievi, dei Cooperatori e Superiori defunti, pronunciando prima della Comunione toccanti parole di circostanza.

Dopo una breve assemblea generale della locale fiorente Unione Ex-allievi, nell'atrio dell'Oratorio Salesiano ebbe luogo lo scoprimento di un bellissimo busto alla memoria del B. Don Bosco, alla presenza di S. E. Rev. Mons. Righetti, Vescovo diocesano, del Rettor Maggiore, di S. E. il Prefetto Comm. Ing. Angelo d'Eufemia, del Podestà Marchese Generale Paolo Assereto, del Vice Segretario Federale e di altre illustri personalità.

Oratore ufficiale della circostanza fu l'exallievo Cav. Prof. Filippo Cuneo, il quale in una forma smagliante elevò un sentito cantico di riconoscenza e di amore all'Opera Salesiana e specialmente al bene operato dai figli di Don Bosco in Savona nel quarantennio trascorso.

Dopo di lui il Vice Segretario Federale, Comm. Avv. Santino Durante, con alata parola improvvisò un concettoso discorso sui significati mistici della cerimonia, rilevando che il B. D. Bosco fu un grande assertore dei valori spirituali che dànno alla Patria la vera consistenza, mentre nella storia d'Italia le manifestazioni di quella fede « onde Cristo è romano » furono sempre congiunte agli entusiasmi ed alle opere del patriottismo.

S'alzò infine a parlare D. Ricaldone che, dopo aver sentitamente ringraziato tutte le autorità intervenute, nonchè l'oratore ufficiale ed il Vice Segretario Federale, accennò per sommi capi allo zelo d'italianità che in tutto il mondo fa parte del programma salesiano, tanto che gli era spesso capitato di ascoltare con emozione canti e suoni italiani e persino piemontesi nelle più lontane parti del mondo da lui visitate. Finì esaltando il connubio inseparabile dell'amor di Religione e di Patria che forma il distintivo del sistema educativo di Don Bosco.

Al banchetto sociale il sig. Don Ricaldone volle ancor dire una parola di elogio agli Exallievi convenuti e ringraziò cordialmente S. E. Mons. Vescovo dell'onore fatto ai Salesiani. S. E. rispose affettuosamente ricordando come una delle sue più grandi fortune l'incontro personale avuto una volta col Beato e la conoscenza fatta a Torino col sig. Don Ricaldone in occasione della visita alla S. Sindone.

Chiuse impartendo a tutti la sua benedizione.

Alle ore 18 Ex-allievi, Cooperatori e popolo tornarono ad affollare il vasto tempio di M. Ausiliatrice per udire nuovamente la parola del successore di Don Bosco sulla divozione al S. Cuore ed a M. Ausiliatrice, divozioni che egli riteneva inseparabili nel cuore di ogni Salesiano, degli Ex-allievi e Cooperatori. Terminava la funzione col canto del Te Deum e colla Benedizione eucaristica.

Alla sera, alle ore 21 nel teatro del collegio delle Scuole Pie (g. c.), coll'intervento di S. E. Mons. Vescovo e tra folla di autorità e di popolo, ebbe luogo una solenne accademia di omaggio al Rettor Maggiore. Dopo un dialogo di saluto di due oratoriani, si svolse uno scelto programma musicale eseguito da oltre 70 esecutori della scuola polifonica della Cattedrale con una finezza tecnica insuperabile sotto la direzione dell'ex-allievo salesiano Prof. Attilio Acquarone.

Sul proscenio, a programma finito, comparve il sig. D. Ricaldone a ringraziare tutti dell'onore che erano venuti a rendere al B. D. Bosco nell'umile sua persona.

Così si chiuse la giornata commemorativa di cui, la vita del fiorente Oratorio e dell'annesso Convitto, colla pietà della chiesa di Maria Ausiliatrice, perpetueranno l'esultanza.

MODICA -- Il nuovo Oratorio Salesiano " Ven. Domenico Savio".

Lo spirito salesiano che anima la città di Modica è degno di essere encomiato. Un altro oratorio si è aperto, e in un'atmosfera tutta salesiana s'inaugurarono i locali l'11 giugno u. s. intitolato a «Domenico Savio » e sorge in bella posizione, in un rione popolato. Benefattori insigni dell'opera sono il parroco Don Orazio Ragusa ed il cav. avv. Rizza. L'inaugurazione fu presenziata da S. E. Mons. Vescovo e da tutte le gerarchie della Provincia con a capo S. E. Marca, Prefetto di Ragusa e il coram. Casaccio, segretario federale. Tutta la parte eletta di Modica era attorno alle autorità.

LOMBRIASCO - Primo convegno regionale agrario presso la Scuola Agricola Salesiana.

Come abbiamo preannunziato, ad iniziativa della Direzione della Scuola e sotto il patronato della Federazione Nazionale dei Tecnici Agricoli, domenica 4 giugno si tenne a Lombriasco il 1° Convegno regionale agrario. L'esito fu superiore ad ogni aspettativa, perchè oltre un migliaio di agricoltori si strinsero attorno alle più note personalità del mondo agrario piemontese per udirne la parola di incoraggiamento e di istruzione.

Opportunamente scelti in relazione all'ora storica che attraversa l'agricoltura, i vari temi furono trattati sapientemente dall'on. Vez zani, dal comm. Chiej e dal nostro prof. D. Gullino.

Il Convegno che, oltre alla parte teorica comprendeva pure una visita pratica dimostrativa al podere della Scuola ed ai campi di orientamento di frumento, era illustrato da una riuscita mostra di animali da cortile e dall'inaugurazione del nuovo museo, ricchissimo di esemplari, di scienze naturali, fisiche, agrarie.

Nel pomeriggio le comitive lasciarono la scuola con il desiderio di ritrovarsi l'anno venturo ancora una volta per portare il loro contributo alla grande battaglia agricola, che il Capo del nostro Governo ha così provvidamente iniziato.

NAPOLI- TARSIA - Il Cardinale Ascalesi alla premiazione dei sordomuti.

La chiusura dell'anno scolastico alla Pia Casa Arcivescovile dei Sordomuti rivestì un carattere di vera solennità per la presenza di S. Em, il Card. Ascalesi e delle Autorità cittadine. Il Col. Giuseppe Traversi, Podestà di Casoria, in un elevato discorso, inneggiò alle benemerenze dell'Opera, ai suoi benefattori e allo zelo con cui i Salesiani del B. D. Bosco e le Stimmatine si dànno a questa alta opera di apostolato, che mira a riunire a Dio, alla società ed alla Patria, uomini che sarebbero condannati altrimenti all'isolamento. Seguirono declamazioni ed esercizi di Educazione Fisica dei sordomuti e delle sordumute. La loro voce fu udita non senza un senso di commozione, di meraviglia e di pietà profonda: i loro esercizi ginnici non furono inferiori a quelli di qualunque scuola di udenti per sicurezza, simultaneità e grazia nei movimenti. Gli intermezzi furono allietati dalla banda del 31° Reggimento Fanteria gentilmente concessa. Pose termine allo sceltissimo programma la premiazione degli alunni e delle alunne meritevoli, e la visita alla Mostra dei loro lavori che furono molto apprezzati.

DA UN CONTINENTE ALL'ALTRO

BEITGEMAL (Palestina) - Le decorazioni del "Martyrium" di Santo Stefano.

Il 3 di agosto 1930, a ricordo del Giubileo sacerdotale di S. S. Pio XI, i Salesiani di Beitgemal in Palestina inauguravano il « Martyrium » di Santo Stefano, grazioso tempietto ricostruito sulle rovine della chiesa bizantina sorta nel secolo IV sul sepolcro del Protomartire e dei Santi Gamaliele, Nicodemo ed Abibone.

Abbiamo ora il piacere di presentare le belle decorazioni che adorneranno l'artistico tempio. Sono opera del carmelitano Fra Luigi di San Giuseppe, già molto apprezzato per i lavori esposti nella sezione di Terra Santa nell'esposizione Vaticana del 1925, parte dei quali si trovano attualmente nel Museo Laterano. I pellegrini di Palestina poi conoscono assai bene il bravo ed umile fraticello per le recenti bellissime decorazioni della Basilica Madre del Monte Carmelo.

Si deve alla squisita bontà del Rev.mo Padre Guglielmo di S. Alberto, Proposito Generale dei Carmelitani Scalzi, verso i Figli del Beato Don Bosco, se Fra Luigi ha potuto dedicarsi con assoluto disinteresse e con tutto il suo talento di artista alle decorazioni del nuovo Santuario di Palestina. I Salesiani serberanno perenne la più viva gratitudine.

IZMIR (Turchia) -- Alla Regia Scuola Maschile Italiana dei Salesiani.

Il 16 giugno, sotto la presidenza del nuovo R. Console Generale Comm. Ferrata, ed alla presenza del Segretario del Fascio e di altre notabilità della Colonia, del Corpo Insegnante e di una rappresentanza di quello Femminile, di tutti gli alunni e moltissimi parenti, si svolse l'annuale distribuzione dei premi agli allievi della R. Scuola Maschile dei Salesiani nei locali del R. Consolato Generale d'Italia. Il trattenimento si aperse al suono della Marcia Reale Italiana e al canto di «Giovinezza» sostenuto egregiamente dagli alunni che strapparono vivissimi applausi anche nello svolgimento del programma letterario. Infine il direttore fece una breve relazione dell'anno decorso e rivolse un fervido ringraziamento al R. Console Generale, il quale volle alzarsi e, preso lo spunto dalle ultime parole del Direttore, con una alata improvvisazione, ebbe la bontà di tessere uno splendido elogio della Scuola e degl'Insegnanti.

Alle vibranti parole del Rappresentante del Re tenne dietro la tanto attesa proclamazione dei premiati, colla distribuzione dei premi, consistenti in capi di vestiario, diplomi, orologi, libri, medaglie, oggetti di cancelleria e giocattoli. Il R. Console Generale, nella sua immensa bontà, non solo offerse il primo premio, ma volle regalare a tutti i giovani una scatola di dolci, che rallegrò premiati e non premiati.

PATERSON, N. J. (Stati Uniti). - La prima commemorazione del Giubileo d'argento delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Si tenne nella Parrocchia e Salone-Teatro della chiesa di Sant'Antonio, 138 Beech Street, Paterson, N. J., ed ebbe uno splendido risultato!

Nonostante l'inclemenza del tempo, la domenica 19 marzo u. s. fissata per la commemorazione locale, vide la chiesa gremita di ExAllievi, ivi radunati per presentare alle loro Educatrici il tributo del loro affetto e della loro riconoscenza.

Alla Messa delle ore otto vi fu Comunione Generale degli Ex-Allievi. Celebrò apposita mente per loro, il salesiano Don Manzella, che al Vangelo disse parole appropriate spiegando il significato della Celebrazione. E dopo la funzione un apposito Comitato di ottime Cooperatrici offerse loro la colazione nel SaloneTeatro.

L'Ispettrice Madre Antonietta Pollini diede il benvenuto e portò loro il saluto della Rev.ma Madre Generale, Luisa Vaschetti.

Alle ore dieci, le Allieve della Scuola Parrocchiale cantarono la Messa Solenne di ringraziamento al Buon Dio per gli innumerevoli benefizi largiti in venticinque anni alle Figlie di Maria Ausiliatrice negli Stati Uniti d'America. Mentre al di fuori la pioggia continuava a cadere incessantemente, nel Tempio da cento e cento cuori innocenti s'innalzavano al Signore preghiere e lodi.

Il pomeriggio nell'umile dimora delle Suore, l'Ispettrice, il suo Consiglio, altre Superiore e Suore delle varie Case vicine, tennero un intimo convegno per studiare nuove iniziative di apostolato.

Alle ore 19,30, Ex-Allievi ed Amici convennero in Parrocchia per i Vespri Solenni, cantati dalle Alunne della Scuola di Sant'Antonio. Seguì la Benedizione Eucaristica. Quindi la folla si riversò nel Salone-Teatro, ove la Fanfara della Chiesa di Sant'Antonio e l'orchestra di « Freid e Gatti Allievi » rallegrarono una graziosa accademia commemorativa. L'Ispettore dei Salesiani, Don R. Pittini, delineò con felice parola il lavoro delle Suore negli Stati Uniti. Il Padre Nonegan, Professore del Seminario Vescovile, parlò del dovere della gratitudine degli Allievi ed Ex-Allievi verso le Suore, per l'educazione morale ed intellettuale che da esse ricevono. Un Inno al Beato Fondatore e Padre chiuse il riuscitissimo Programma.

Particolarmente gradita la presenza del Parroco della Chiesa di San Michele, Paterson N. J., Padre Carlo Cianci, il quale accettò l'invito delle Suore e venne alla Festa, anche per onorare così la memoria dello Zio, Monsignor Felice Cianci che, nelle mani di Dio, fu valido strumento per lo stabilimento delle Suore negli Stati Uniti. Egli, infatti, le chiamava nel 1908 per coadiuvarlo nell'educazione della gioventù Italiana della sua Parrocchia.

FRANCIA -- Conferenze salesiane.

Quattro dei Seminari maggiori di Francia hanno accolto lo scorso maggio il nostro Don Auffray per un ciclo di conferenze su Don Bosco e le sue opere: il Seminario dell'Istituto Cattolico di Parigi, che ospita rappresentanti di ben quindici nazioni, giovani preti che si preparano nell'Istituto stesso alla laurea in lettere o in scienze, o che seguono i corsi universitari alla Sorbona, e seminaristi di Francia e dell'Estero che frequentano i corsi di filosofia e di teologia dell'Istituto; il Gran Seminario di Angers con 230 seminaristi; il Gran

Seminario di Clermont-Ferrand e quello di Lione.

L'uditorio ha dimostrato ovunque il più vivo interesse alla vita ed alle opere di Don Bosco, soprattutto al suo sistema educativo.

BORDEAUX (Francia) -- Alla conquista del sud-ovest.

Un gran sogno si è realizzato, Bordeaux ha aperto ai Salesiani ambo le porte. Col permesso dell'autorità ecclesiastica, l'Abate Lagrave ci ha offerto la direzione del grande Orfanotrofio San Francesco Zaverio », fondato nel 1857 dall'Abate Moreau, e da questi passato, nel 1897, all'Abate Lagrave che l'ha diretto fino ad oggi con intelletto d'amore portandolo ad una fioritura di quasi duecento orfanelli. L'Orfanotrofio sorge in un grazioso sobborgo di Bordeaux, a Gradignan, e gode tutta la simpatia dei cattolici della città.

La posizione è incantevole. In una regione ricca di sole e di verde, di pinete e di vigne, a cinquanta chilometri dal mare, gode un clima delizioso. Costruzioni nuove, ampie e comodissime, 5o ettari di terreno, casa colonica in piena efficienza cd un frutteto magnifico. I Salesiani sono stati veramente fortunati.

NIZZA MARITTIMA (Francia) - Inaugurazione della nostra chiesa di Maria Ausiliatrice.

Preparata da un triduo di predicazione tenuto dall'Ispettore della Ispettoria di Parigi, Don Festou, e da una conferenza generale ai Cooperatori, la vigilia della festa, s'è compiuta solennemente il 28 maggio u. s. Vi intervenne personalmente il Rettor Maggiore, sig. Don Ricaldone, col sig. Don Candela, accolti affettuosamente da un bel numero di confratelli accorsi espressamente da diverse parti della Francia.

Benedetto il salone « Don Bosco » alla presenza di una folla di Cooperatori, il Rettor Maggiore presiedette la conferenza che l'oratore Don Auffray dedicò ad una rassegna dello sviluppo dell'Opera Salesiana in Francia, e dimostrò eloquentemente l'avveramento delle profezie del Beato Don Bosco. Il sig. Don Ricaldone ebbe parole di profonda gratitudine per la città che nel 1875 aveva accolto con tanto entusiasmo il Beato Don Bosco ed aveva preparato il nido alla prima Casa salesiana in Francia. L'indomani il Rettor Maggiore celebrò la Messa della Comunione generale e Mons. Crépeau, curato di Notre-Dame, quella dei giovani e del Circolo militare. Poscia il Vescovo di Nizza, Mons. Rémond, celebrò il solenne pontificale e tenne l'Omelia che fu un inno di gloria alla nuova Casa di Dio, alla nuova Porta del Cielo aperta alle pecorelle del suo gregge. All'agape fraterna fu uno scambio di brindisi cordialis simi. Felicissimo fra tutti l'Ecc.mo Vescovo, già Maggiore dell'esercito, il quale, rivolto al Rettor Maggiore, cominciò così: « Mio generale, ci tengo a dichiararle che la truppa che ella ha messo a mia disposizione per assecondare il mio piano di operazione, è ragguardevole sotto ogni punto di vista, sia per la solidità della sua formazione che pel valore dei suoi quadri, sia pel suo slancio d'assalto che per la sua resistenza nello scontro. Ella può andarne orgoglioso!... ». E su questo tono per dieci minuti ha prodigato elogi agli umili figli di Don Bosco, ai quali infine, coli tenerezza paterna, rivolse vivissimi ringraziamenti per la collaborazione efficace ch'essi dànno al clero della Diocesi nell'educazione cristiana della gioventù.

Nel pomeriggio, dopo i Vespri, salì il pergamo il can. Ponsard, tanto caro al popolo Nicese e, con eloquenza calda, forte ed originale, si fece interprete dei sentimenti di tutta quella folla accorsa alla chiesa di Maria Ausiliatrice a lodare la Vergine Santa e ad impetrarne grazie e favori.

Poscia il rev.mo sig. Don Ricaldone intonò il Te Deum ed impartì la benedizione eucaristica. La parte musicale fu sostenuta con squisito senso d'arte dai giovani dell'Istituto sotto la guida di due musici di vaglia, Don Bron e Don Latil. Don Cartier, il costruttore, che in sei anni di confidenza in Dio, di propaganda e di elemosina, l'ha fatta sorgere e terminare, era raggiante di gioia. Il Rettor Maggiore tornò a Torino con l'animo profondamente commosso.

CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

Maria Ausiliatrice Patrona del Chaco e dell'Esercito Paraguayo.

Una corrispondenza di D. Sorasio ci informa che la divozione a Maria Ausiliatrice ha assunto nel Paraguay carattere nazionale. Enorme fu il concorso del popolo alle chiese salesiane il 24 maggio. La città di Asunción ha celebrato la festa in uno dei nostri due Collegi il giorno 28 con straordinaria solennità. Durante la processione l'Aviazione Nazionale ha disposto un volo ininterrotto di aereoplani che profusero una pioggia incessante di fiori sul simulacro della Vergine lungo tutto il percorso. Il 4 giugno seguente tutta la guarnigione militare, accampata nel vicino stadio in attesa di partire pel fronte, partecipò alla processione organizzata dall'altro collegio salesiano e l'Aviazione rese lo stesso devoto omaggio. La stessa guarnigione venera in mezzo all'accampamento una bella statua dell'Ausiliatrice. Il Governo ha accolto le domande di molte pie persone e delle massime autorità ed il giorno 24 maggio con decreto dell'Ecc.mo Presidente della Nazione, Dr. Eusebio Ayala, ha dichiarato Maria Ausiliatrice Patrona del Chaco e dell'Esercito Paraguayo. Tutti i soldati si fanno un vanto di portare sul petto la medaglia di Maria Ausiliatrice.

Echi delle feste.

ROMA: Alla Parrocchia titolare di Via Tusculana. - Il mese dedicato alla gloriosa Titolare, alla dolce Patrona della Parrocchia, venne iniziato il 24 aprile e si chiuse solennemente colla festa del 24 maggio. La folla dei devoti fece pregustare i trionfi d'amore verso l'Ausiliatrice, di cui un giorno - speriamo - il Tempio darà spettacolo a Roma ed al mondo intiero.

Indulgenza plenaria e altare privilegiato.

Proprio nell'imminenza della festa di Maria SS.ma Ausiliatrice, la Sacra Congregazione delle Sante Indulgenze, in seguito ad una nostra umile supplica presentata a S. Em. Rev.ma il sig. Cardinale Lauri, Penitenziere Maggiore, concedeva alla chiesa parrocchiale di Maria Ausiliatrice l'indulgenza plenaria per tutti i fedeli che, confessati e comunicati, l'avessero visitata nel giorno della festa titolare pregando secondo le intenzioni del Sommo Pontefice; e, con speciale Rescritto, dichiarava Privilegiato in perpetuo l'Altare maggiore dedicato alla Madonna di Don Bosco.

Il triduo di preparazione fu predicato dal Parroco di San Lorenzo fuori le Mura, P. Leone da Caluso. Il primo giorno, domenica 21, alle ore 16 vi fu una commovente funzione: la benedizione dei bambini della parrocchia con l'offerta del fiore alla Madonna. Dopo le sacre funzioni della sera in impartita la Benedizione solenne da S. E. Rev.ma l'Arcivescovo Mons. Emilio Lysson.

Il lunedì 22, la Benedizione solenne fu impartita da S. E. Rev.ma l'Arcivescovo Mons. Tito Trocchi. Il terzo giorno, alle ore 18 ebbero luogo i primi

Vespri Solenni pontificati da S. E. Rev.ma l'Arcivescovo Mons. Vincenzo Migliorelli e la Benedizione Eucaristica venne impartita da S. Em. Reverendissima il Signor Cardinale Enrico Gasparri.

A tutte le funzioni delle feste fu un succedersi continuo di divoti che, data la ristrettezza della chiesa, a stento poterono dare sfogo alla loro pietà; numerosissime le sante Comunioni a tutte le Messe; massime alla Messa delle 7,30 che venne celebrata da S. Em. Rev.ma il Signor Cardinale Enrico Gasparri.

Alle ore 8,3o celebrò la S. Messa agli alunni dell'Oratorio Festivo S. E. Mons. Joseph Attipetty, uno dei cinque Vescovi asiatici consacrati dal Santo Padre, in S. Pietro, la Domenica della SS. Trinità.

Alle 10 pontificò S. E. Rev.ma il Vescovo Salesiano Mons. Federico Emanuel.

La Processione iniziatasi alle ore 17 riuscì di una imponenza meravigliosa.

Un nucleo rilevante degli Uomini Cattolici della parrocchia si diede il turno nel portare a spalla la bella statua che era preceduta da S. E. Rev.ma Mons. Emanuel e seguita da S. E. Rev.ma Mons. Lysson. Quando rientrò erano omai le ore 20.

Tutti si inquadrarono facendo corona intorno all'imponente palco eretto verso il centro del portico. Padre Leone da Caluso pronunziò un magnifico discorso sulle glorie sempre vive e perenni della Grande Regina del Cielo; e S. Em. il Signor Cardinale Luigi Capotosti impartì al popolo la Benedizione Eucaristica.

Nella Basilica del Sa ro Cuore, celebrò la Messa della Comunità ed impartì la Benedizione l'Em.mo Card. Augusto Hlond, salesiano, Primate di Polonia. Pontificarono le LL. EE. Rev.me Mons. Emanuel, Mons. Migliorelli e Mons. Gabriele Perlo. Fece il panegirico il can. D'Alessio. La processione fu trasferita alla domenica seguente e riuscì splendida.

Nelle nostre CASE DI FORMAZIONE la festa di Maria Ausiliatrice prende proporzioni straordinarie e vibra di particolare fervore. Ad Ivrea, p. es., l'Istituto Card. Cagliero é meta in quel giorno di veri pellegrinaggi. Dalla città e dai paesi vicini accorre una folla immensa che obbliga a tenere almeno le funzioni del pomeriggio nell'ampio cortile. S. E. Rev.ma Mons. Matteo Filipello, vescovo diocesano, celebrò la Messa della Comunità, rivolse affettuose, paterne parole di compiacimento e di sprone ad onorare degnamente la Madonna di Don Bosco ed assistette pontificalmente alla Messa cantata dal Rettore del Seminario, can. Frola. Nel pomeriggio, Vespri solenni all'aperto, panegirico, processione pittoresca e Benedizione!

Anche a Borgomanero scendono in pellegrinaggio all'Istituto frotte di fedeli dai dintorni e gareggiano cogli abitanti del rione, affezionatissimi Cooperatori salesiani, a cantare le lodi di Maria in una processione che di anno in anno cresce di imponenza. La cappella è assolutamente insufficiente cd allora si trasforma in cappella il vasto porticato ed il cortile. La moltitudine, rientrando colla statua di Maria, riceve la santa Benedizione; poi fino a notte si indugiano le anime divote a rivolgere a Maria un ultimo saluto, una preghiera.

A Strada in Casentino la Festa di Maria Ausiliatrice assunse un carattere di intimità particolare, per l'intervento dell'illustre concittadino Mons. Bandini, Vicario gen. di Fiesole, che celebrò la Messa della Comunione generale ed alla sera, dopo la processione, pronunciò un elevato discorso esaltando la Vergine Ausiliatrice e ringraziando autorità e popolo per il magnifico attestato di divozione che era anche manifestazione di affetto all'Opera Salesiana. Tutte le funzioni si svolsero nella chiesa prepositurale che la pietà del. Prevosto can. Teri volle centro di tanta dimostrazione di fede. Particolarmente cara la presenza del ven. Seminario Vescovile.

FAENZA - Quest'anno, le feste annuali di Maria Ausiliatrice, assursero ad una manifestazione d'entusiasmo e di fede, di vera straordinarietà.

Circostanze particolari concorsero a dare alla solennità una importanza maggiore degli altri anni. Anzitutto la partecipazione di S. E. Mons. Francesco Gardini, Vescovo di Bertinoro che, nello splendore della dignità episcopale, illustrò ampiamente durante il triduo il significato spirituale della festa coli parola calda e persuasiva.

Poi l'interessamento efficace da parte del Comitato Dame Patronesse ed Ex-allievi, per realizzare il piano, da lungo vagheggiato, di dare alla processione finale con la statua dell'Ausiliatrice un itinerario più ampio e decoroso, favorito cordialmente dalle autorità.

Fin dalle prime ore della mattinata di domenica, la bella statua dell'Ausiliatrice apparve nella chiesa dell'Istituto, circondata da fiori e luci, mèta della pietà di tante anime devote.

Dall'alba varie Messe si succedettero fino a quella della Comunione generale, celebrata dal rev.mo mons. Lorenzo Alboni. La Messa solenne fu cantata da mons. Veroli, direttore locale dei Cooperatori Salesiani. Nel pomeriggio l'imponente processione.

Al ritorno della statua, mons. Gardini, da una tribuna eretta nel cortile, tessè con voce chiara e squillante un breve panegirico, eccitando all'amore e alla imitazione di Maria la moltitudine di popolo che stipava i locali.

La solenne Benedizione eucaristica all'aperto, ricevuta nel più intenso fervore, chiuse la memoranda dimostrazione, mentre applausi di Viva Maria e canti in lode al Beato Don Bosco continuavano a prorompere dai mille cuori giovanili.

A Belluno l'Istituto Salesiano « Sperti » ha inteso commemorare anche il centenario dell'Istituzione della Festa in città, per opera del pontefice Bellunese Gregorio XVI. Le funzioni si sono svolte nella chiesa di San Rocco e Mons. Ciani celebrò la Messa dei giovani e rifece la sera, in un magnifico discorso, la storia della divozione alla Vergine Ausiliatrice.

Parteciparono alla festa anche numerosi Ex-allievi chiamati a raccolta per l'annuale convegno.

A Modena fu pure una giornata di intensa pietà mariana. Le funzioni si svolsero nella chiesa di S. Francesco. Tenne il panegirico il salesiano Don Gaggino e si chiuse con una solenne processione.

A La Spezia, dopo un mese di efficace predicazione del P. Lodovico, cappuccino, fu onorata dalla presenza di tre Ecc.mi Vescovi che si alternarono nelle varie funzioni ed infine parteciparono alla imponente processione. S. E. Mons. Costantini, vescovo diocesano, impartì la Santa Cresima; S. E. Mons. Guerra, salesiano, celebrò la Messa della Comunione generale; ed assistette al pontificale di S. E. Mons. Evasio Colli, vescovo di Parma, il quale coll'eloquenza sua propria e coll'affetto speciale che nutre per Don Bosco e le Opere salesiane, aveva tenuto la vigilia la conferenza ai Cooperatori.

La processione, che sfilò attraverso le vie principali della parrocchia, recando su un carro trionfale, tutto fiori, la statua di Maria benedicente, faceva pensare a quella che si svolge a Torino.

A Vallecrosia predicò il mese mariano il M. R. D. Latini, direttore spirituale del Seminario di Ventimiglia, ed intervenne alla festa l'Ecc.mo Vescovo diocesano Mons. Rousset, il quale celebrò la Messa della Comunione Generale, impartì la S. Cresima ed assistette pontificalmente alla Messa solenne cantata dal Prevosto della Cattedrale di Ventimiglia.

Dopo i Vespri una processione imponente, sotto una continua pioggia di fiori, disse, con l'eloquenza delle grandi manifestazioni, tutto il fervore della divozione di Vallecrosia alla Vergine Ausiliatrice. S. E. impartì la benedizione in parrocchia, e sulla piazza all'immensa folla.

A Gerusalemme il 24 maggio la festa di Maria Ausiliatrice rivestì, in quest'Anno Santo, un carattere di fervore e di solennità particolari.

Sua Beatitudine, Monsignor Luigi Barlassina, Patriarca di Gerusalemme, si degnò di celebrare la S. Messa nella graziosa Cappellina delle Figlie di Maria Ausiliatrice proprio nell'ora suggestiva della mezzanotte, dopo aver predicato egli stesso, dalle 11 alle 12, l'Ora Santa, dinanzi al SS. Sacramento solennemente esposto.

Fecero seguito al mattino altre due sante Messe; una più particolarmente per le Ex-allieve Cattoliche; l'altra per le Figlie di Maria e le alunne Cattoliche dell'Oratorio e della Scuola, con Comunione generale nel vero- senso della parola. Alle sante Messe presero anche parte molte acattoliche, unendosi alle priore nelle preghiere comuni e nei diversi canti sacri, con ammirabile slancio e fervore! A tutte, colazione e un grazioso ricordo di Maria Ausiliatrice!

Verso le ore 10 con commovente cerimonia fu amministrato il Battesimo a tre bimbe, la cui madre, già protestante, ma ex-allieva delle Suore, col marito, abiurarono ai loro errori.

Nel pomeriggio poi fu l'omaggio di tutte! Cattoliche ed acattoliche accorsero numerosissime all'Oratorio, e tutte indistintamente presero parte all'Ora di Corte a Maria, predicata, dinanzi a Gesù Eucaristico, e alla benedizione del SS. Sacramento. Anche le numerose alunne musulmane parteciparono di presenza alla gioia comune.

A chiusura delle feste un bel gruppo di bimbe, il giorno 28, ricevettero per la 1a volta Gesù nel loro cuore; fra esse due neo-battezzate.

ESTE. Collegio « Manfredini »: Festa di Maria Ausiliatrice ed inaugurazione di un monumento a Domenico Savio. - La festa di Maria Ausiliatrice assunse quest'anno ad Este particolare solennità. La comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, annessa al Collegio, scelse il giorno 24 per celebrarla nell'intimità della famiglia. Il 25 fu la volta delle Cooperatrici e della Gioventù Femminile che accorsero numerose alle sacre funzioni, all'accademia in onore di Maria SS. ed all'inaugurazione dell'Asilo Infantile « Beato Don Bosco ».

Il collegio « Manfredini » la fissò il 28 e chiamò a raccolta anche gli Ex-allievi per dividere e rendere più solenne la festa della Madre comune. Funzioni devotissime, convegno degli Ex-allievi, agape fraterna, discorsi e brindisi pieni di entusiasmo. Alle 15 pomeridiane inaugurazione solenne di un grazioso monumentino a Domenico Savio che, dall'alto del terrazzo, domina i cortili di ricreazione quasi ad ispirare ai giovani quella gioconda e composta allegria che è propria dello spirito di Don Bosco. A sera processione coll'intervento dei Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Allievi, Exallievi, Cooperatori, Cooperatrici e popolo immenso. I bimbi dell'Asilo fecero la loro prima comparsa in divisa suscitando un'onda di simpatia speciale. Chiusero i festeggiamenti un toccante fervorino e la Benedizione Eucaristica.

Ringraziano Maria Ausiliatrice:

Tuberga Angelo il quale ci manda la seguente relazione di una grazia segnalata:

Mio figlio Dante, d'anni tre, fu colpito da polmonite gravissima il giorno due febbraio. Complicatasi la malattia con empiema metapneumonico, per salvarlo lo si doveva operare. L'operazione era difficile ed incerta, il caso era gravissimo. Ne parlai al mio Parroco Can. Mesturini il quale mi disse di votare il figlio a Maria Ausiliatrice ed al Beato Don Bosco e mettergli al collo la reliquia del Beato e fare una novella con promessa di portarlo a Torino a baciare l'urna del Beato se fosse guarito e fare un'offerta per le Missioni Salesiane. Intanto venne il giorno dell'operazione. Abbiamo esposto l'immagine di Maria Ausiliatrice e la reliquia del Beato nella camera dove si doveva fare l'operazione. I due medici intrapresero l'operazione e nella camera vicina si pregava e si piangeva; i lamenti del figlio si univano al nostro pianto.

L'operazione ebbe buon esito. La mano dei dottori era guidata da Maria Ausiliatrice e dal Beato Don Giovanni Bosco. Era commovente sentire il bambino dire: «Don Bosco fammi guarire! Mamma, Don Bosco mi fa guarire? ».

Ora Dante è perfettamente guarito, corre, salta più di prima, è sano e robusto anche con due pezzi di costole di meno, e fa meraviglia a quanti l'avevano veduto in quello stato.

Facchini Elvira (Calvisano) riconoscentissima ringrazia Maria Ausiliatrice che le procurò lavoro dopo due anni di disoccupazione.

B. C. (Sanremo) sofferente di reumatismo articolare ricorse con fiducia alla Madonna del Beato D. Bosco e ottenne completa e duratura guarigione.

Famiglia Vottero (Bricherasio) avendo la mamma da più mesi colpita da esaurimento generale ne affidò la guarigione all'Aiuto dei Cristiani. Dopo un mese di una nuova cura, la paziente stessa potè, completamente guarita, recarsi al Santuario di Torino per fare visita di ringraziamento.

Sorelle M. (Torriglia) ringraziano Maria Ausiliatrice che ridonò la salute ad un loro fratello colpito da grave esaurimento nervoso.

Murru Ninetta (Villanovaforru) angosciata per avere una nipotina in fin di vita, causa un'infezione intestinale, ne affidò la guarigione a Maria Ausiliatrice e fu esaudita.

Malvolti Zini Carolina (Gatta) sofferente di flebite, con filiale fiducia si rivolse all'Ausiliatrice e ottenne l'attesa guarigione.

Gheno Nina (Este) col cuore ricolmo di gioia e di riconoscenza ringrazia Maria Ausiliatrice e il Beato D. Bosco che l'assistettero in una grave operazione e le ridonarono la salute.

Corbetta Lina (Como) riconoscente a Maria Ausiliatrice ed al Beato D. Bosco per segnalatissime grazie ricevute, invia tenue offerta invocando la loro continua protezione.

D. B. colla più viva riconoscenza ringrazia la Mamma Celeste che esaudì le sue preghiere concedendole sollecita e completa guarigione del fidanzato.

M. A. (Valnegra) nel periodo più difficile della sua vita, si è rivolta fiduciosa alla Vergine ed al Beato ed ottenne la grazia desiderata.

G R. ringrazia Maria Ausiliatrice e il Beato Don Bosco per l'ottenuta guarigione da lesioni polmonari.

M. B. (Carmagnola), giunta al penultimo giorno di una seconda novena, ricevette da M. Ausiliatrice e dal nostro Beato una grazia tanto sospirata. Riconoscente porge tenue offerta.

Famiglia P. Z. riconoscente all'Ausiliatrice e al Beato D. Bosco per grazia ricevuta fa offerta per le opere Salesiane e attende altra grazia.

Una famiglia di Cooperatori (Isolabella) porge vivissime grazie a M. Ausiliatrice ed al Beato Don Bosco per il conforto ottenuto in occasione di gravi sventure familiari. Riconoscente porge offerta a favore delle Missioni Salesiane.

A. C. esprime vivissima riconoscenza all'Aiuto dei Cristiani e al B. D. Bosco per ottenuto impiego.

Marenco Scarsi Caterina (Trisobbio) con immensa gioia ringrazia Maria Ausiliatrice per una grazia ricevuta.

Acchiardi Angela (Torino) è riconoscente a Maria Ausiliatrice e al nostro Beato per grazie ricevute e ne attende altre.

Saragat Ernesta con viva riconoscenza ringrazia M. Ausiliatrice d'averla miracolosamente scampata dall'investimento di un'automobile.

Ruffini Cesarina (Torino) devotissima di M. Ausiliatrice e del Beato Don Bosco li ringrazia per le tante grazie che le hanno concesse e sopra tutto d'averla guarita da dolori che la tormentarono per oltre un anno. Porgendo umile offerta implora altra grazia e protezione in vita e specialmente in punto di morte.

Una devota di M. Ausiliatrice (Torino) ringrazia l'Aiuto dei Cristiani per averla liberata da disgrazia imminente e attende altra grazia.

Bosio Giuseppe (Bricherasio) è riconoscente a M. Ausiliatrice ed al nostro Beato per grazia ricevuta e chiede la loro continua protezione.

Soldani Maria (Trieste) porge vive grazie alla Vergine Ausiliatrice e al Beato D. Bosco che l'assistettero in una grave malattia e, migliorata, attende il completamento della grazia.

Ferrari Enrico (Carro) vivamente ringrazia Maria Ausiliatrice e il Beato D. Bosco per segnalatissime grazie ricevute in epoche diverse.

Squillace Antonio (Napoli) trovandosi in una penosa situazione si rivolse, fiducioso, all'Aiuto dei Cristiani ed al Beato D. Bosco e ne ebbe conforto e assistenza visibile. Riconoscente porge tenue offerta.

Revelli Fiorenzo (Corsaglia) col cuore ricolmo di gioia e di riconoscenza ringrazia Maria Ausiliatrice e il Beato D. Bosco che gli concessero la segnalatissima grazia di poter salvare dal pericolo di annegamento il suo piccolo Giacomino di 6 anni.

M. V. (Carmagnola) sofferente da molto tempo per dolori persistenti allo stomaco si raccomandò a Maria Ausiliatrice e al nostro Beato con fervorosa novena ed ottenne completa guarigione. Aspettando altre grazie offre l'obolo della riconoscenza.

Zaccagnino Giuseppe fu Angelo (Avigliano) ringrazia commosso Maria Ausiliatrice che gli concesse: la riscossione di una forte somma che si temeva perduta; il ritrovamento di un oggetto indispensabile e il sollevamento da forti dolori di stomaco ad una bambina.

Sciano Francesca (Torino) è riconoscente a Maria Ausiliatrice e al B. Don Bosco pel felice esito di operazione molto complicata.

Macaluso Giuseppe (Alimena) scioglie pubblicamente l'inno della riconoscenza, dell'amore e del ringraziamento a Maria Ausiliatrice che ha liberata la sua sposa da certa morte per la evidente intercessione del Beato D. Bosco, alla reliquia del quale era ricorso fidente nell'estremo pericolo.

Vivalda Maria (Torino) rende vive grazie alla Vergine Ausiliatrice che le concesse la guarigione da una grave malattia nervosa.

Bertolotto Adelina (Savona) invia cospicua offerta in ringraziamento a Maria SS. Ausiliatrice e al Beato D. Bosco per l'ottenuta guarigione del figlio Angelo.

Righelli Angela (Negrar) ringrazia commossa M. Ausiliatrice e il suo fedel servo Beato D. Bosco, che benignamente accolsero le sue suppliche e le concessero la guarigione di una polmonite ribelle a tutte le cure.

Teobaldi Agnese (San Remo) riconoscente ringrazia la Vergine Ausiliatrice per la straordinaria guarigione di un nipote. Invocando altre grazie porge offerta pel riscatto di due piccoli infedeli.

Magrini Annita (Radicofani) fa pubblica la sua riconoscenza a M. Ausiliatrice per l'assistenza prestatale in una penosa situazione familiare e le ricorda che attende, fiduciosa, altra grazia.

Peira Giuseppina (Niella Belbo) ringrazia M. Au siliatrice che esaudì le sue preghiere e le concesse la guarigione della nipotina Teresa.

N. N. (Suaso) fa offerta in onore della Vergine Ausiliatrice che le ha concessa una grazia spirituale tanto attesa.

Gravano Teresa (Milano) con cuore riconoscente ringrazia la Madonna del Beato Don Bosco che la guarì da infiammazione intestinale e per il miglioramento concesso al figlio colpito, da due mesi, da mal d'occhi.

N. N. (Pontestura) porge vive grazie a M. Ausiliatrice e al B. D. Bosco per una grazia straordinaria ricevuta.

Galbiate Teresa (Casanova Elvo) ringrazia M. Ausiliatrice e il Beato D. Bosco per aver ridata la salute ad un poveretto che, investito da un automobile, era stato ridotto in fin di vita.

Bozzo P. (Nizza Monferrato) avendo affidato a M. Ausiliatrice il fratello Vittorio colpito da peritonite diffusa ne ottenne la guarigione.

Rava Cav. Giacomo (Montechiaro d'Asti) dopo sei mesi di sofferenze, causate da bronchite asmatica, ottenne da Maria Ausiliatrice completa guarigione. Riconoscente invia un obolo per le Opere Salesiane.

Corsello Maria (Canicatti) sofferente per ferita riportata ad un piede, che le impediva ogni movimento lesse sul Bollettino Salesiano le molte grazie che M. Ausiliatrice dispensa ogni giorno ai suoi divoti e ricorse ad Essa coli una novella. Al termine della quale si trovo guarita. Ora attende la conversione di persona cara.

Petitti Bianca porge offerta a M. Ausiliatrice e al Beato D. Bosco per grazia ricevuta e ne invoca continua protezione.

A. V. B. ha inviato cospicua offerta in segno di gratitudine verso Maria Ausiliatrice per la visibile protezione accordatale in una causa che le stava molto a cuore e attende la grazia della guarigione di una persona cara. Supplica la Madonna del Beato D. Bosco a volerle continuare la sua materna assistenza.

Novaira Maddalena (Carignano) esprime viva e imperitura riconoscenza al S. Cuore, a Maria Ausil. e al Beato D. Bosco che non solo l'assistettero durante una gravissima operazione ma le concessero una pronta guarigione. Fiduciosa attende altre grazie.

N. N. (Maniago) porge vive grazie a M. Ausiliatrice per le due grazie che le ha concesse e la supplica a volerla aiutare e consigliare per allevare nel santo timor di Dio la sua figliuolanza.

I Coniugi Serra, trovandosi in una difficile e penosa situazione finanziaria, ricorsero con fiducia a M. Ausiliatrice e al Beato D. Bosco e ogni cosa fu sistemata secondo i loro desideri.

Maini Rina (Rovereto) con cuore riconoscente ringrazia M. Ausiliatrice e il Beato D. Bosco pel felice esito di un'operazione chirurgica alla quale dovette sottoporsi la sua mamma di 75 anni.

Rapacioli Clara (Ponte Chiasso) ricorse fiduciosa alla Madonna Ausiliatrice e al Beato D. Bosco perchè le assistessero la sorella, sottoposta a difficile operazione, e tutto riuscì bene. Riconoscente ringrazia e inviando offerta invoca la continua assistenza di M. Ausil. e del suo fedel Servo B. D. Bosco.

Nuovi tesori spirituali.

INDULGENZE PER IL PIO ESERCIZIO CHE SI COMPIE IL VENERDÌ, IN MEMORIA DELLA PASSIONE Di N. S. GESÙ CRISTO.

Con decreto della Sacra Penitenziaria del 30 gennaio corr. anno Sua Santità Pio XI ha concesso a chi, almeno con cuore contrito, reciterà 5 Pater, Ave, Gloria al suono della campana alle ore 15 del venerdì possibilmente in ginocchio, aggiungendo, secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, « Adoramus Te Christe et benedicimus tibi » o preghiera simile: a) l'Indulgenza di dieci anni ogni venerdì; b) Plenaria una volta al mese alle solite condizioni per chi l'avrà recitata ogni venerdì del mese.

PER L'« ANGELUS DOMINI».

Con decreto della Sacra Penitenziaria del 20 febbraio u. s. S. S. Pio XI ha concesso a chi recita almeno con cuore contrito, all'ora precisa o quanto prima potrà, l'«Angelus Domini» con l'oremus, o nel tempo pasquale, « Regina Coeli » con l'oremus, o cinque Ave Maria: a) l'indulgenza di io anni ogni volta; b) l'indulgenza plenaria una volta al mese alle solite condizioni se l'avranno recitato per tutto il mese.

PER L'ESERCIZIO DELL'ORA SANTA.

Il Santo Padre, prendendo occasione dall'Anno Santo commemorativo del XIX centenario della Redenzione e dall'Ora Santa in San Pietro, ha concesso L'INDULGENZA PLENARIA a quelli, che confessati e comunicati, parteciperanno per un'ora intera al pio esercizio dell'Ora Santa in una chiesa o in un pubblico oratorio pregando pure secondo l'intenzione del Sommo Pontefice e L'INDULGENZA DI DIECI ANNI a quelli che lo compiranno, in pubblico o in privato, almeno con cuore contrito.

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con Regio Decreto 13 gennaio 1924, n. 22, può legalmente ricevere Legati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule:

Se trattasi d'un Legato:

«... lascio all'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire... (oppure) l'immobile sito in... ».

Se trattasi invece di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa: a Nomino mio erede, universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo ».

(Luogo e data).   (Firma per esteso).

DALLE NOSTRE MISSIONI

Assam - India.

I primi frutti della Missione di Tezpur.

Amatissimo Padre,

Persuasi di fare cosa gradita al suo cuore, i suoi figli della lontana Missione di Tezpur sull'alto Brahmaputra, Le inviano alcune consolanti notizie di questo campo tanto benedetto dal buon Dio.

Sono trascorsi appena nove mesi dall'apertura di questa stazione missionaria di Tezpur ed è coli un senso di viva gioia che oggi Le possiamo presentare il primo migliaio di anime venute alla luce del Vangelo. Attendevamo solo quest'occasione, amatissimo Padre, per raccontarle le meraviglie che l'Ausiliatrice ed il Beato Don Bosco vanno operando nella nostra cara Missione dell'Assam.

Furono mesi questi d'intenso lavoro apostolico e delle più abbondanti consolazioni che il Signore sparse a piene mani sul nostro cammino. Nessuna difficoltà ha potuto arrestarci. Il Sig. Don Alessi, Direttore di questa Casa, tempo fa, da solo si assumeva un lungo giro missionario nel Nowgong, durante il quale ebbe a soffrire molto per vari attacchi di malaria. Pure con coraggio intrepido continuò a girare di villaggio in villaggio perchè la messe era già matura e bisognava raccogliere il buon grano prima che il nemico venisse a distruggerlo.

Un giorno un signore inglese protestante meravigliato di vedere arrivare un Missionario cattolico sotto una pioggia torrenziale nella sua piantagione di the, in visita ai Cristiani, non potè trattenere un'esclamazione di stupore e disse: « Ma voi vi ammazzate in tal modo! Voi

Cattolici vi prendete troppa cura di questi indigeni. I Battisti e i Luterani non fanno così! ». E lui raccontava che a poche miglia dalla piantagione alloggiava in una palazzina un Pastore americano, con un'automobile a sua disposizione e uno stipendio di 3000 lire mensili. « Ebbene » conchiudeva « nei due anni che mi trovo qui, il Pastore non è venuto neppure una volta a vedere le sue pecorelle che si trovano in questa piantagione. Ma già per essi la vita missionaria è una professione come un'altra, per voi invece è una vera vocazione e dedizione ».

Il mese scorso, con Don Marengo di Guahati e due chierici di Shillong, facevo un giro di propaganda nel Mongoldai sottodistretto ai piedi del Bhutan. Due settimane di vera vita missionaria, confessavano poi i due chierici. Ogni giorno dovevamo fare a piedi una media di 15 km. per visitare i villaggi sperduti nella jungla assamese. Talvolta ci internavamo per lunghe ore in mezzo a desolanti canneti che ci mettevano nell'animo un vago senso di timore o ci facevano sospirare la luce e l'aria libera. David, la nostra guida, talvolta si fermava e con la più grande naturalezza c'indicava le impronte ancor fresche di mandre di elefanti selvatici che nella notte erano passati proprio sul nostro percorso. Vicino ai corsi d'acqua specialmente le impronte si moltiplicavano differenziandosi in ogni forma e grossezza.

Poi verso il tramonto si giungeva finalmente in prossimità di qualche villaggio ed allora cominciava il nostro lavoro ed assistevamo a delle scene che ci commuovevano sino alle lacrime. Appena i nostri cari neofiti e catecumeni si accorgevano del nostro arrivo, lasciavano subito ogni altra occupazione e con cembali e tamburi venivano incontro ai Missionari. Per prima cosa, secondo il costume orientale, ci si porgeva l'acqua per lavarci le mani e ci si metteva al collo una ghirlanda di fiori; poi così in precessione, cantando e suonando si faceva l'ingresso solenne. La capanna-cappella era adobbata a festa e qui ci radunavamo per una prece e per la benedizione del Padre. Poscia il piccolo grammofono portatile incominciava il suo solito repertorio di tutti i giorni e per essi era una vera meraviglia. Quando scendeva la notte un'altra ben più grande meraviglia aveva luogo: Brother Vigada tirava fuori il suo Pathé Baby, minuscolo cinematografo e proiettava sullo schermo la Passione e Morte di nostro Signor Gesù Cristo. La maggior parte dei presenti era la prima volta che assisteva ad una proiezione cinematografica e si possono immaginare, ma non descrivere le esclamazioni di meraviglia degli spettatori.

Cessata la meraviglia per la novità, cominciava la commiserazione ed i singhiozzi per il Divino Martire che tanto soffrì per la salvezza del mondo. Era questo che il Missionario attendeva per gettare il buon seme in quei cuori semplici e buoni.

L'indomani tutti venivano nella povera cappella per assistere alla rinnovazione del Sacrificio della Croce. Non potrò mai dimenticare quelle scene di fede viva e di fervore. Sono questi istanti che inondano l'animo nostro della più pura gioia e che fanno prorompere dal nostro cuore l'azione di grazie al Signore per averci chiamato al fulgido ideale missionario.

Amato Padre, dica a tutti i nostri Cooperatori di intensificare le loro preghiere ed i loro aiuti a pro di questa Missione di Tezpur. E questa l'ora della grazia. Mentre le varie sétte protestanti si ritirano o si arrestano nell'incertezza del futuro e nella desolazione del presente, i suoi Figli nel nome sacro di Don Bosco avanzano. Sono persuaso che potremmo avere delle conversioni in massa, se disponessimo di mezzi maggiori. Sono interi villaggi, su ambo le sponde del Brahmaputra, che ci chiamano, specie tra le tribù Kaciari del Mongoldai. Il movimento verso la nostra Religione è al massimo e sarebbe pericoloso il non seguirlo. A Golma, per esempio, già da vari mesi ci attendevano e si erano pure fabbricati una cappella in attesa che giungesse il Missionario. Quel giorno amministrai 4o battesimi di adulti. Ricordo che nella povera capanna-cappella non c'era posto per tutti, ed allora misi i bambini sotto l'altare.

«Tornate presto » esclamarono in coro a Singaon, un altro villaggio simpatico di catecumeni, « tornate e noi ci faremo tutti cattolici », e rimasero là per lungo tempo a sventolare i loro larghi cappelli di bambù, mentre noi ci allontanavamo ringraziando il buon Dio. Quella mattina amministrai una ventina di battesimi a bambini e ragazzi, i primi fiori cristiani di quel caro villaggio sperduto nella jungla del Terai assamese. Con noi venivano quattro ragazzi che portammo al nostro orfanotrofio di Guahati. Il padre loro era stato ucciso da una tigre pochi giorni prima. Singaon, infatti, significa paese delle tigri in assamese. In detto paese nel corso di un anno ben venticinque abitanti sono finiti sotto artigli delle tigri.

Ising, il più piccolo dei quattro orfanelli, mi guardava con un sorriso di cherubino mentre trotterellava al mio fianco. Ad un tratto lui tira la veste e « Vedi, Padre, ora non piango più » esclamò spontaneamente. Lo guardai meravigliato e proprio allora vidi brillare nei suoi occhietti due lacrimucce. Povero Ising!

La riconoscenza degli indigeni. - Non è vero che i nativi non conoscono la riconoscenza. Un giorno arrivai in una piantagione di the nei dintorni di Tezpur. Appena i Cristiani si accorgono della mia presenza, lasciano issofatto il lavoro ed accorrono a darmi il benvenuto. Poi là sulla strada s'inginocchiano e vogliono la benedizione. Quindi in trionfo mi portano nella Cappella tutti cantando « Raja hi jutana ecco arriva il Conquistatore in nome del Re ». Più tardi incontrai il direttore della piantagione il quale commosso mi strinse la mano, e « Padre oggi ho assistito ad una scena nuova per me » mi disse « Credevo che questi indigeni non avessero un po' di riconoscenza, ma dopo quanto ho visto debbo cambiare opinione. Ora comprendo la forza della religione! ».

Amato Padre, avrei ancora tanti episodi cari da raccontarle che riguardano la Missione, ma temo di essere troppo lungo. Non posso però tacere un caso molto pietoso che mi capitò tempo fa nel villaggio di Dikorai, nella speranza che spinga qualche anima generosa in nostro soccorso.

I catecumeni pronti a ricevere il S. Battesimo erano attorno al povero altare improvvisato alla meglio. Io li conto e mi accorgo che manca qualcuno che pure era in lista. Alla mia domanda mi si presenta un uomo che con le lacrime agli occhi mi dice che sua moglie e i suoi due bambini erano pronti e desideravano di tutto cuore il Battesimo, ma... « dunque perchè non vengono? Stanno forse male? ». « No, stanno benissimo » ripigliò il buon uomo, « ma non hanno nulla da coprirsi ». Mi frugai subito in tasca, trovai la mia ultima rupia e « Prendi », gli dissi commosso «va' subito a comperare al bazar un pezzo di stoffa ».

Amato Padre, permetta che stendiamo la mano per poter sfamare gli affamati e vestìre gli ignudi.

Don LUIGI RAVALICO, Missionario Salesiano. Tezpur, 10 marzo 1933.

India.

Sacerdoti novelli nell'Assam.

Amatissimo Padre,

Il giorno 29 aprile ha segnato un'altra pagina gloriosa per la Missione dell'Assam e per l'Opera Salesiana in tutta l'India. Nove anni or sono il primo gruppo di giovani aspiranti missionari arrivava in Assam dall'Italia per prepararsi al sacerdozio sullo stesso campo del futuro apostolato. Era un piano ardito se si considera che la nostra Missione nell'Assam era incipiente, i mezzi finanziari scarsi e il locale adatto ancora mancante. La Vergine Ausiliatrice ci aiutò e le nuove reclute che si susseguirono in questi nove anni portarono un'ondata di giovinezza entusiastica che ha già prodotto e produrrà ogni anno frutti ubertosi.

Novelli atleti di Cristo, formatisi qui in Missione, bene acclimatati ed ambientati, colla conoscenza delle lingue e con uno slancio che nel tempo dell'attesa si è fatto gigante: ecco i frutti che ogni anno offriamo al B. Don Bosco nella sua festa. Questa fu preceduta dal convegno annuale dei Missionari dell'Assam sotto la presidenza del nostro amatissimo Prefetto Apostolico Mons. L. Mathias. In queste adunanze alle quali parteciparono 25 Sacerdoti, si constatò la crescente messe di bene che si va raccogliendo, il moltiplicarsi dei battesimi, la benedizione di nuove cappelle, lo sviluppo dell'Azione Cattolica specialmente fra i Khassi. Gli orfanotrofi sono rigurgitanti di giovani, l'opera delle suore richiesta e desiderata nei principali ospedali dell'Assam e le scuole industriali elogiate dal governo. Sia davvero ringraziata l'Ausiliatrice a cui la Missione dell'Assam è consacrata.

Da Calcutta venne per le ordinazioni l'Arcivescovo Mons. Perrier S. J. grande benefattore ed amico dei Salesiani.

Furono giornate indimenticabili per la partecipazione del popolo e di tutte le Comunità, per le grandi manifestazioni di fede, di amore e di rispetto al Sacerdote cattolico.

Ho accennato più sopra all'Azione Cattolica fra i Khassi; ebbene due sacerdoti novelli celebrarono la loro prima S. Messa per le Associazioni Giovanili che stipavano da sole la bella e vasta chiesa di Shillong.

Quale impressione abbia prodotto, si rivela dalle parole che un giovane cattolico rivolgeva poi ai novelli sacerdoti: « Ieri e stamani vi abbiamo seguiti commossi e con invidia: crediamo che questa invidia non sia peccato e speriamo che molti di noi seguano il vostro esempio ».

Nel pomeriggio ci fu la processione per le vie della Missione e si portò la statua del B. Don Bosco fra l'esultanza di tutti i cristiani. Fu un trionfo pel nostro B. Padre che è molto amato nell'Assam e sempre più conosciuto mediante la diffusione delle sue biografie scritte in lingua Khassi e Inglese dal periodico mensile inglese: « Don Bosco in India».

Degna corona alle feste fu la manifestazione nel cortile dell'Orfanotrofio Don Bosco alla presenza di una grande moltitudine. Furono ammirati i bravi ginnasti Khassi, del « Don Bosco », per la loro spigliatezza e perfezione in non facili esercizi.

Amato Padre: la messe è grande! In India, alla Congregazione Salesiana sono affidate l'Archidiocesi di Madras, le Diocesi di Krishanagar, la Prefettura dell'Assam; abbiamo opere nel nord dell'India, a Saharampur, a Bombay, a Calcutta, a Bandel (Bengala). Dappertutto si lavora con entusiasmo e sacrificio; ma gli operai sono troppo, troppo pochi per questo campo immenso. A noi non resta che pregare il Padrone della Messe a suscitare generose e molte vocazioni missionarie che vengano a lavorare pel trionfo di Cristo in India.

Ci benedica, amato, Padre e ci impetri dal Cielo elette grazie di fecondo apostolato.

Sac. S. FERRANDO Missionario Salesiano.

Shillong (Assam), 9 maggio 1933.

CINQUANTADUESIMA SPEDIZIONE MISSIONARIA

Si sta preparando attivamente la LII spedizione Missionaria che deve mandare rinforzi di personale a tutte le nostre Missioni e fornire al completo quello che dovrà iniziare la Missione dell'Alto Orinoco (Venezuela). La nuova spedizione non potrà essere inferiore a quella degli anni scorsi perchè i bisogni sono gravissimi ed urgenti in tutte le Missioni. Il Rettor Maggiore confida pertanto nella carità dei Cooperatori per le enormi spese occorrenti. Quanti possono concorrere in qualche modo indirizzino le offerte a Lui personalmente:

Rettor Maggiore dei Salesiani - Via Cottolengo, 32 - Torino (109).

FRA DUE BEATI

La domenica 30 aprile scorso a Roma nella basilica vaticana, colla maestà propria del rito, seguiva - prima in quest'anno giubilare - la beatificazione di Maria di Sant'Eufrasia Pelléttier, fondatrice dell'Istituto detto del Buon Pastore. Nel pomeriggio, lo stesso Sommo Pontefice che le avea decretato l'onor degli altari, recavasi solennemente a venerarla dinanzi alla sua imagine gloriosa inondata di luce, circondato da Cardinali, prelati, dignitari e una marea di popolo.

Facciamo emergere questo avvenimento nel nostro periodico perchè ha un riflesso sull'Opera Salesiana e sul suo Fondatore.

Tutti conoscono il fine soprannaturale dell'Istituzione di Don Bosco, di salvare anime, di assicurarle, anche se prima traviate, al cuore di Gesù, di esercitare la carità spirituale e corporale specialmente verso la gioventù e in particolare verso i più poveri e discoli, di estendere colle Missioni la luce del Vangelo frati popoli barbari per guadagnarli a Cristo, assicurando la loro salvezza. Patì contraddizioni, persecuzioni ma non disinganni, perchè ebbe sempre viva la fede in Dio e devota la sommissione ai consigli del suo Vicario, pel quale, perfino dal letto di morte, lasciò in testamento ai suoi figli la massima obbedienza e venerazione.

Lo spirito dell'Opera di Don Bosco ha un riscontro in quello della Pelléttier.

A diciotto anni entrò nel Rifugio, ossia nella Congregazione delle Religiose di N. S. della Carità fondato da San Giovanni Eudes, che ai tre voti consueti aggiunse quello di dedicarsi alla conversione ed educazione di quelle poverette che, giovani ancora, caddero o furono in pericolo di cadere vittime delle altrui iniquità. Ma quantunque a ventinove anni appena ne fosse designata Superiora, sentì che il genio della carità la portava a perfezionare ed estendere l'opera santissima di cui erale affidata la direzione. Ed ecco sorgere dal suo cuore l'Istituzione mirabile, ardita, da lei intitolata al Buon Pastore; una delle più provvidenziali Congregazioni religiose che la carità cristiana potesse escogitare e attuare, la quale assegna alle suore che vi appartengono vita contemplativa e attiva, avvicinando bianche schiere di vergini a una moltitudine di figlie da riabilitare.

Nè conobbe confini lo zelo della Pelléttier: fondò Case e Monasteri in tutti i cinque continenti; ne aperse nelle più lontane regioni fra gl'infedeli, mandandovi le sue suore missionarie, alle quali baciava i piedi con venerazione all'appressarsi della loro partenza... eroine, parecchie delle quali morirono per l'altrui salute spirituale e materiale nel fior dell'età.

Ebbe a subire difficoltà enormi, contraddizioni potenti, molestie e accuse penose. Basti accennare all'aspra, ostinata persecuzione che per più di un ventennio gravò su lei e sull'Opera sua da parte di Mons. Augebault vescovo di Angers, ove era sorta la prima, che fu poi, com'è tuttora, la Casa madre della Congregazione. Egli giunse persino a dichiarare alla suprema Autorità di Roma, disordinata e presto moritura l'Opera del Buon Pastore, proprio quando questa andava moltiplicando le Filiali. Ebbe inoltre a insistere ripetutamente con Memoriali di accuse presso l'Autorità suddetta perchè la Pelléttier fosse destituita dal Generalato.

La Fondatrice, devotamente sommessa al suo vescovo, mantenne d'altronde ferma volontà nel riservarsi i diritti demandateli dalle sacre Costituzioni e da speciali decreti pontifici; sostenuta e incoraggiata, come sempre, dalla S. Sede, che ritenne con essa voluta da Dio l'opera del Buon Pastore.

Ella sentiva e constatava che al suo ideale apostolico, il quale culminava nella salvezza delle anime sperdute, corrispondeva l'intervento divino: alla sua morte lasciava rio monasteri.

Nè meno fiduciosa e devota ebbe la venerazione e sommessione al Vicario di G. C. Valga questo ricordo alle sue figlie: « Fate come ho fatto io. È vero che pel mio attaccamento al Papa e a Roma ho avuto da soffrire, ma muoio felice di non essermene mai staccata... Oh, amate Roma; là è la vera luce. Non troverete altrove miglior padre del Sommo Pontefice ».

A meglio fissare una certa affinità fra l'Opera della Beata Pelléttier e quella del Beato Don Bosco ci limitiamo a un fatto locale.

Due sono gl'Istituti del Buon Pastore a Torino: quello detto di Via Angelica con Noviziato e quello primitivo di Corso Principe Eugenio, la fondazione del quale fu concretata personalmente in Torino nel 1843 fra la Pelléttier e re Carlo Alberto. Nella sacrestia della chiesa emergono da parecchi anni due grandi quadri colle imagini della Pelléttier e di Don Bosco. Questi comprese la finalità e l'eccellenza dell'Opera e volle cooperarvi fra i primi quale confessore delle suore, mandando poi i suoi preti, come è tuttora, per le confessioni delle ragazze e pel servizio dell'altare e interessandosi, durante la sua infermità, del progresso dell'Istituto.

È così che Giovanni Cagliero lo frequentò da chierico e da sacerdote e vi pontificò più volte e predicò da Vescovo, da Delegato Apostolico, da Cardinale, fra le dimostrazioni più onorevoli dell'intera Comunità. Di queste dimostrazioni fu pure oggetto il venerando Don Rua nelle sue visite tutte bontà, consiglio e sorriso paterno, e quando ritornava per la celebrazione di sacre festività.

Così continuarono gli altri Rettori Maggiori che tennero i rapporti fra le due Opere come una fraterna tradizione.

Le suore dell'Istituto, dal canto loro, conservano culto filiale per D. Bosco e lo infondono nelle giovani ricoverate. Queste il 6 aprile 1929 in numero di più che duecento, premesso un triduo di devozione, si portarono in pellegrinaggio a Valsalice alla tomba di Don Bosco col proposito di averlo intercessore per raggiungere la santa purezza cristiana. Si effusero in comune, e poi intima, silenziosa, prolungata preghiera; assistettero quindi alla S. Messa e, nonostante l'ora inoltrata, si accostarono tutte al banchetto eucaristico. Ci diceva la Superiora, con accento commosso, che quel pellegrinaggio ebbe effetto sorprendente e duraturo per le anime di quelle povere figliuole, alcune delle quali abbracciarono lo stato religioso in monasteri di stretta osservanza.

Del resto è sempre commovente vedere in detto Istituto - e così negli altri della Congregazione - giovani, prima schiave della colpa, accostarsi con frequenza e anche ogni giorno con edificante pietà alla S. Comunione.

L'Opera del Buon Pastore è così opera di redenzione, e ne lo attesta la sua inesauribile fecondità. Al principio di questo anno 1933 le Case erano ascese a 321 divise in 34 provincie; le suore a 8589, le novizie a 922, le ricoverate penitenti a 265.762, le altre persone beneficate a 40.000, gli infermi assistiti a circa 30.000.

*

A Pisa, vicino al Duomo magnifico e alla torre pendente, c'è la chiesa dedicata a S. Isufrasia, officiata dai Salesiani. È strano forse ravvisare ciò una correlazione spirituale fra la B. Pelléttier e il B. Don Bosco? .. Certo essi in paradiso si profondono in gaudio per l'espansione prodigiosa della loro Opere di carità.

Lettera di Don Giulivo ai Giovani.

Felici incontri.

Carissimi,

La domenica 9 scorso luglio alla solenne lettura in Vaticano del Decreto sull'eroicità delle virtù del Servo di Dio Domenico Savio, s'incontrava felicemente colà con il scelto gruppo di allievi dell'Oratorio Salesiano di Torino, l'antico allievo dello stesso Oratorio, Giovanni Ambrè Roda di Torino ora residente a Racconigi (Piemonte), vecchierello arzillo di oltre novant'anni di età, l'amico dolcissimo di Domenico Savio degli anni 1855, 56 e 57 in Torino.

Il buon vecchierello, complimentato a festeggiato da tutti, era fuori di sè dalla gioia, e la dimani, ammesso a particolare udienza pontificia, riceveva dal Papa Pio XI le più liete congratulazioni e le più copiose benedizioni per sè e per la numerosa sua famiglia, gaudio e corona di tanto padre.

Chi mai l'avrebbe predetto questo incontro, quando il Beato Don Bosco consegnava l'orfanello derelitto e irrequieto all'amico Domenico Savio che gli facesse da angelo custode?

Oh i felici incontri!

Arrida anche a voi, o cari giovani, la Divina Provvidenza concedendovi così preziosi incontri nel cammino della vostra vita, con angelici amici e con santi educatori!

Addio.

Affezionatissimo D. GIULivo

PER INTERCESSIONE DEL BEATO D. BOSCO

Don Bosco salva un alunno della Scuola Italiana d'Inghilterra. - Il Beato si fa conoscere anche in Inghilterra. Nella scorsa primavera un alunno della Scuola Italiana di Hackney, veniva trasportato all'ospedale e ridotto in fin di vita, causa il mal di cuore. Come sua insegnante andai a trovarlo e dal pallore del volto e dal respiro affannoso constatai che egli era agli estremi. Per dargli un po' di conforto gli lasciai un'immagine del nostro Beato esortandolo a raccomandarsi a lui che certamente l'avrebbe consolato ed assistito in quei terribili momenti.

Seppi poi che nella notte stessa, lottando tra la vita e la morte, gli era parso di vedere la figura di un prete, che avvicinatosi gli disse: « Sta' tranquillo: ti farò un'iniezione che ti farà soffrir molto, ma in seguito guarirai e starai bene ».

Dato lo stato gravissimo in cui si trovava, gli venne difatti fatta un'iniezione che lo fece soffrire moltissimo; ma pochi giorni dopo cominciò a migliorare e guarì perfettamente, andò in Italia per un po' di convalescenza ed ora sta benissimo e lavora.

Lui e la mamma sono riconoscentissimi al Beato Don Bosco: hanno promesso di far acquisto di una bella statua e di farla collocare nella loro chiesa di Roggio, ove il rev. Parroco metterà a disposizione un altare ad onore del Beato.

Londra, marzo 1933.

F. M. A. Insegnante Scuole Ital.

Don Bosco, grazie! - Avevo perduto quasi completamente la fede. In un momento di sconforto, mi rivolsi al Beato Don Bosco, accostandomi ai Santi Sacramenti, che da anni non frequentavo più, ed ottenni la grazia che desideravo.

Torino, 14 luglio 1933.

VOLPATTO MARIO.

Prodigiosa guarigione. - Nello scorso gennaio fui chiamata urgentemente presso il capezzale d'una mia cara nipote dodicenne, Maddalena, che colta da febbre altissima, era assai sofferente. Sottoposta ad un consulto, valenti professori, la dichiararono affetta da mastoidite per cui era necessario un intervento chirurgico.

Nella clinica, ove la piccola inferma venne trasportata, fu eseguita la dolorosa operazione, ma dolori acuti continuavano a martoriare la povera bimba con speciali sintomi da far presagire una non lontana catastrofe. Infatti il professore curante coli altri insigni specialisti, in una diagnosi, dichiararono imminente un attacco di meningite con grave pericolo.

I genitori, che non abbandonarono per un istante la loro cara sofferente, furono colti da un'angoscia profonda, ma nel loro animo vi era pur sempre una speranza ancora: la fede nella Potenza Divina!...

La suora che mi accompagnava, portava con sè una reliquia del Beato D. Bosco, e, depostala sotto il capo dell'inferma, s'incominciò una fervente novena accelerata, invocando la protezione del Beato Padre.

Oh, efficacia di tanta protezione!

Trascorse ventiquattro ore, la febbre incominciò a scendere gradatamente, e il professore curante con grata sorpresa dichiarava scomparso ogni pericolo... La grazia era dunque compiuta!...

La bambina gode ora perfetta salute accanto ai suoi amati genitori che infinitamente grati sciolgono oggi il loro voto al B. D. Bosco che, invocato con fede, venne a perorare la loro difficile causa.

Napoli, 29 maggio 1933.

Suor MARIA FANELLO

Figlia di Maria Ausiliatrice.

Grazie, o Beato Padre. - Da oltre un anno teneva il letto per pielite-bilaterale renale, per infiammazione pendicolare e per altri gravi disturbi addominali che mi cagionavano acuti dolori, senza alcuna speranza di guarigione. In principio della malattia, fui all'ospedale S. Giovanni, per un mese in osservazione a fine di vedere se si poteva procedere ad un atto operatorio, onde sollevarmi alquanto dai continui dolori, ma ogni cura riuscì vana, e l'arte chirurgica dovette rimandarmi senza alcuna decisione anzi con la morale certezza che non si poteva fare nulla. In seguito, visto che il mio stato di salute peggiorava, furono chiamati vari dottori, e tutti mi lasciarono crollando il capo e dicendo sommessamente: - Non si può far nulla! - Così passarono mesi e mesi, allorchè fui consigliata da una venerata Superiora del Consiglio Generalizio di ricorrere con fede al Beato D. Bosco, assicurandomi che avrebbe pregato ella medesima. Nella sera stessa cominciai una novella al Beato Padre, ne feci una seconda, durante la quale fui nuovamente trasportata all'ospedale per essere sottoposta a nuovi esami che riuscirono coli esito felice; cioè si trovarono tutti scomparsi quei disturbi pei quali si temevano complicazioni, ed era perciò possibile l'operazione. Incoraggiata, pregai ancora e feci una terza novena per ottenere il buon esito dell'operazione che, data l'estrema mia debolezza, si temeva non potessi superare. Invece, oh! bontà grande del Beato Don Bosco! il giorno 25 febbraio p. p. fui operata con esito felicissimo che fece meravigliare lo stesso chirurgo. Il buon Dio aveva certamente guidato ogni cosa! Sono ormai passati quattro mesi dall'atto operatorio e posso perciò dire che il miglioramento è sensibile giorno per giorno.

Grazie infinite, o Beato Padre Don Bosco!

Torino-Cavoretto, 9 giugno 1933.

Suor MARIA RATTI Figlia di Maria Ausiliatrice.

Guarigione insperata. - La notte del 9 gennaio 1930 mio marito ammalò improvvisamente e di una forma così grave di cuore, da trovarsi, in capo al terzo giorno, agli estremi di vita, tanto che gli furono amministrati tutti i Sacramenti. Sempre fra l'alternativa di vita e di morte la malattia si protrasse per ben diciotto mesi riducendolo in uno stato compassionevole.

Io però fino dal primo momento lo avevo raccomandato e consegnato alla Vergine Ausiliatrice e al B. D. Bosco, che sempre guardarono con particolare benevolenza la mia famiglia, ed essi dopo tante angustie e timori vollero consolarmi, ritornandolo in buona salute con grande meraviglia di tutti, non esclusi molt medici e specialisti che lo avevano assistito e curato.

Ora a distanza di circa due anni dalla guarigione soddisfo alla promessa di rendere pubblica la grazia e supplico la V. SS. e il Beato a volere continuare su lui e su tutta la mia famiglia la loro validissima protezione.

Faenza.

ANNA GHETTI MASOLINI.

Altre anime riconoscenti al Beato D. Bosco:

Mario Valentini (Longiano) ammalatosi di sinovite il 25 settembre 1932, dopo vari mesi di penose alternative, pensò assieme alla propria famiglia di rivolgersi al Beato Don Bosco onde ottenere la guarigione, ed applicata la reliquia sulla gamba cominciò la novena raccomandata dal Beato. Quale non fu la sorpresa di tutti, quando al termine della medesima e precisamente nel marzo 1933 gli fu tolto l'apparecchio e si constatò che l'ammalato era guarito e che poteva muovere liberamente la gamba!

Riconoscentissimo assieme alla famiglia, porge vivi ringraziamenti promettendo al Beato di continuare per tutta la vita la devozione all'Ausiliatrice ed a Lui!

Taddei Giulia (Pisa) dovendo sottoporsi ad operazione e trovandosi in un grave stato di agitazione, fiduciosa si rivolse al Beato D. Bosco e ottenne calma e rassegnazione. L'operazione riuscì bene. Riconoscente offre paramenti sacri.

Sarcletti Serafina (Val di Non) nel febbraio scorso fu colpita da bronco-polmonite acuta. Fece ricorso alla potenza e bontà del nostro Beato e dopo due mesi si trovò perfettamente guarita.

Un missionario salesiano ringrazia il Beato Don Bosco pel buon esito di una operazione di appendicite.

Ciecroloni Carolina (Palermo) è riconoscente al Beato che la guarì da un male misterioso che le era causa di gravi sofferenze.

D'Abbraccio Concetta e Vincenzo (Piedimonte d'Alife) ringraziano commossi il Beato D. Bosco che ha salvato da certa morte un loro nipotino di 5 anni.

Gozzani Adele (Moneglia) ringrazia il nostro Beato pel felicissimo esito di una operazione chirurgica alla quale fu sottoposto un suo cugino.

Colombo Lina (Bergamo) commossa ringrazia il Beato D. Bosco pel buon esito degli esami di una figliuola.

T. S. (Alessandria), sofferente per insufficienza mitralica di vecchia data, iniziò colle sue figlie una novena al Beato D. Bosco per ottenere la guarigione. Al termine della quinta novella il dottore curante dichiarò la malattia completamente scomparsa! A Don Bosco non si ricorre mai invano!

Testa ch. Adolfo (Venegono Inf.) ringrazia il Beato Don Bosco che le guarì la mamma assai sofferente per artrite.

Audisio Margherita (Beinette), ammalatasi di polmonite doppia, ricaduta ben tre volte e disperata dai medici, si rivolse al Beato D. Bosco e ottenne la guarigione tanto sospirata. Mentre ringrazia il suo celeste Protettore gli ricorda che attende altra grazia.

Vaccaro Maria Teresa (Lungro) affidò al nostro Beato la guarigione del marito colpito da febbri, delirio e complicazione renale. Appena entrata in casa la reliquia di Don Bosco, avuta da una cooperatrice salesiana, subito cessò la febbre e il delirio.

Una cooperatrice salesiana ringrazia il Beato Don Bosco che ha conservato al suo affetto l'unico figlio rimastole.

A. O. Avendo un cugino gravemente infermo ne affidò la guarigione al Beato D. Bosco. In breve tempo l'inferno si riebbe e ora, guarito completamente, attende alle sue mansioni.

Una mamma (Nanno di Trento), consigliata da due figli, novizi Salesiani, ha chiesto al Beato Don Bosco che sistemasse le finanze della famiglia e prontamente fu esaudita. Unisce ai vivi ringraziamenti una piccola offerta.

Casale Maddalena (Pagliero) ringrazia il nostro Beato che ha ridata la salute alla sua piccola Anna che era stata ridotta in fin di vita e gliene serba eterna riconoscenza.

Famiglia Fappani (Polesine) è riconoscente al Beato D. Bosco che le ha assistito in modo speciale un bambino affetto da forte male di denti e broncopolmonite.

Don Novo G. B. (San Vito di Montà) rende pubbliche grazie al nostro Beato che ha ridata la primiera salute al giovane Valsania Bartolomeo fu Sebastiano il quale colpito da artrite acuta, per oltre due anni fu costretto all'inazione con gravissimo danno della famiglia. Durante una novena di preghiere il Valsania aveva inghiottito, colla certezza di ottenere la guarigione, una immagine del Beato D. Bosco.

Poroli Rosa (Ronco sopra Ascona), ammalatasi gravemente e i medici curanti giudicando necessaria una difficile e pericolosa operazione, si affidò al nostro Beato che guidò la mano del chirurgo e tutto riuscì bene.

Portier Maria Ved.a Chiavarino (Mondovì) commossa ringrazia il Beato D. Bosco che le guarì un nipotino evitando una operazione e per aver salvato da certa morte un figlio e parecchi suoi compagni. Riconoscente porge l'obolo per le Opere Salesiane.

NECROLOGIO

Salesiani defunti.

DIAZ EMMANUELE, sac. da San Juan de Godán (Spagna), † a Villa Colón (Uruguay) il 12-5-1933

La morte lo sorprese all'improvviso mentre si disponeva a celebrare la santa Messa, ma lo trovò preparato da una specialissima divozione a S. Giuseppe, nel quotidiano lavoro di educazione della gioventù.

M. CARTHY GIOVANNI, ch. da Fedamore (Limerick) † a Dublino il 10 giugno 1933, a 29 anni di età mentre attendeva agli studi superiori di Agraria nella Università di Dublino. Ottimo carattere, intelligenza più che ordinaria, fervido spirito religioso avevano richiamato su di lui le migliori speranze dei suoi superiori. Sia fatta la volontà di Dio.

Cooperatori defunti.

S. E. REV. MA MONS. GIUS. BERTAZZONI. Vescovo di Massa Carrara. Fu dapprima una gemma preziosissima della Diocesi di Guastalla come curato e poi come Rettore di Seminario. Temperamento battagliero, inflessibile, adamantino, sacrificò sempre i propri interessi, e spesso gli stessi interessi della famiglia, alla difesa aperta dei sacrosanti principi evangelici. Vide nell'Azione Cattolica un mezzo validissimo di preservazione e di conquista: l'abbracciò, la diffuse, ne fece vita della sua vita.

Nel 1917 fu chiamato a succedere al nostro compianto Mons. Marenco nel governo della Diocesi di Massa-Carrara e vi prodigò uno zelo meraviglioso nella cura delle anime, nella formazione del giovane Clero e nell'organizzazione dell'A. C. Fu nostro Cooperatore affezionatissimo.

MONS. LEONARDO SION, Vicario Generale dell'Archidiocesi di Gorizia. Si spegneva il 23 dello scorso giugno nella veneranda età di 87 anni.

Sacerdote secondo il cuor di Dio, zelante, operoso, ebbe per le Opere di D. Bosco un affetto speciale. Si compiaceva di raccontare che già prima del 1870 conosceva ed apprezzava l'opera di D. Bosco, e diffondeva dei fogliettini di propaganda che gli venivano inviati da Torino. Quando il B. D. Bosco fondò la P. Unione dei Cooperatori Salesiani, egli ne fu il primo Direttore Archidiocesano, carica che tenne per molti anni, finchè per l'età e per gli acciacchi non dovette rinunciarvi.

VACCHINA GIUSEPPE, di anni 63. Attinse alla scuola di Don Bosco l'amore al lavoro, il gusto dell'arte che lo distinse fra i sarti della città di Torino, e soprattutto lo spirito di pietà cristiana di cui nutrì costantemente la sua vita. Pel Beato Don Bosco ebbe sempre profonda venerazione e verso i Salesiani gratitudine sincera.

MARIA SIMONA fu Luigi. Dopo 12 anni di santificata sofferenza spirava repentinamente in Torino, assistita dalla sorella, Figlia di Maria Ausiliatrice e dal fratello D. Carlo, salesiano.

Anima tutta di Don Bosco, non rinunziò, neppure nel corso della malattia, alla carità spirituale e all'azione sociale di cui fu pioniera in Locarno, paese natio.

BARUFFALDI MARIA da Buttigliera d'Asti.

spirata nella veneranda età di 99 anni, passati nel lavoro e nella pietà e nell'educazione cristiana dei suoi sette figli di cui uno è attualmente direttore del nostro Istituto di Asunciòn (Paraguay). Figura patriarcale, ricca di fede e di timor di Dio.

Altri Cooperatori defunti:

BARAZZUTI MARIANNA, Tolmezzo (Udine). BERNARDINI AGNESE, Vicino (Novara). BIANCHI GIUSEPPE, Lugagnano d'Arda. BIDONE Giov. BATTISTA, Torino.

BOMBASSEI FERDINANDO, Vittorio V. (Treviso). BoNOMI LUCIA, Bergamo.

CAROSI Comm. Dott. UBALDO, Roma.

CARRARO LINDA, Lodi (Milano).

CLAVECCHIA EMILIANO, Limosano (Campobasso). CoMAZZi FRANCESCO, Trino V. (Vercelli). DE MARCHI ROMANA MORO, Tolmezzo (Udine). DEL VECCHIO ADAMO, Hayange (Francia). DE STEFANI PIETRJ, Verona.

FERRARi D. ANTONIO, Rubano (Padova). FERRAGUTI MASSIMILIANO, Magreta (Modena). FIOCCHI MARGHERITA, Balossa Bigli (Pavia). GAI FRANCESCA DELLAROVERE, Vigliano d'Asti. GIANA CESARINA, Alessandria. GIACOBAZZI ANToNIo, Magreta (Modena). GIOVANELLI CATERINA, Cignone (Cremona). LIVIRGHI Dott. GIROLAMO, Napoli. LONI FOGLIO ENEDINA, Biella (Vercelli). MAGGIONI GIUSEPPINA Ved. BARONI, Trecenta. MASCANZONI MODESTO, Fumane (Verona). MATTIOLI MARIA, Ziano (Trento).

NEGRI MARIA ZAVATTARO, Vignale Monf. (Aless.). NICOTINA GIUSEPPE, Nizza Sicula (Messina). PENTURO D. SALvATORE, Giarre (Catania). PIETRI PIETRO, Modena.

PORRO DOMENICO, Chicago (Stati Uniti). Rizzi Can. RAFFAELE, Monopoli (Bari). ROFFREDo GIUSEPPE, Alice Belcolle (Aless.). SALUSSOGLIA ANTONIO fu Carlo, Alice Cast. (Novara). SCARLATA GIOVANNINA, Villalba (Caltanissetta). SCARLATA GRAZIA, Villalba (Caltanissetta). SOLDINI PRIMO, Chiasso (Svizzera). SORDO TERESA, Costei Tesino (Trento). TACCHINI Prof. D. GIOVANNI BATTISTA, Castelletto. TACCHINI Don LORENZO, Arena Po. TAMBURINO GAETANO, Mineo (Catania). Tisi MELANIA, Calcinate (Bergamo). TRAMONTE PIETRO, Bari. VAI VINCENZO, Magreta (Modena). ZANTEDESCHI CATERINA, S. Floriano (Verona).

Li raccomandiamo tutti caldamente ai suffragi dei nostri Cooperatori e delle nostre Cooperatrici.

Anime riconoscenti a Maria Ausiliatrice ed al Beato Don Bosco:

Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o del Beato D. Bosco, e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti:

A. C., Acchiardi Angelo, Accornero Giuseppina, Aichino Genoveffa, Albera Rosa e Luigi (tovaglia per altare), Alberti Angiolina, Alberti Maria, Aldofredi Paola Maria, Alessio Luigia, Allegretti Eligio, Ambrosiani, Ampalla, Andina Felice e Cesarina, Andorno Giuseppe, Andreis Adelina, Andreo Lorenzo, Angeli Giusti Eugenia, Anselmo Anna, Antonielli Clementina, Ardissone Maria (catenella e medaglia oro), Argentero Antonio, Arpellino Vincenzo, Assennato Milazzo Sarina, Astini Antonio, Avenati Clara, Avenati Edoardo.

B. A. (anello con brillanti), Bagnati Clara, Bainotti Giovanni e fam.a., Balbio Paolo, Baldassar Anna, Baldo Francesco, Baliacco M., Balliand Pietro, Balocco Luigi, Barberis Matilde, Barbero Sac. Felice, Barbero Giuseppina, Barbero Mario, Barbetta Lucia, Baretta avv., Basile Angela, Baroffio, Baschiera Quaglia Italia, Basso Delfina, Battaglia Maria, Battocchio Nella, Baudino Rosalia, Bauducco Anna, Bava Giovanni, Bava Pierina, Bazzi Antonietta, Becchi Luigia, Becchis Giuseppe, Bellino Virginia, Benassi Gianni, Benedetto Agostino, Berger Palmira, Bernardi Clorinda, Bernino Giu seppe, Bernocco Ing., Bertoldi Maria Angela, Bertea Francesca, Bertha Bemporad Maria, Berti Marini Luigia, Bertinetti Bianca, Bertola Emma, Bertoldo, Bertolino Italo, Bertone Maria, Bertoni Enrica, Bertozzo Paola, Bertuzzo D. Giuseppe, Bessolo Maria, Bia Maria, Bianchedi Letizia, Bianchi Bonfanti Giuseppina, Bianco Alfonsina, Bianco fam.a, Bianco Maria, Bionaz Dionisia Ved. Laffranc, B. M., Boggi Norma, Bogogni Carlotta, Boilini Vice, Bolla Vittorio, Bollato Olimpia, Bollo Angiolina, Bollo Maria, Bompani Ida, Bonacalza Maria, Bonci Irma e Giuseppe, Bondono Pietro, Bongiovanni D., Boligiovanili Rina, Bonin Elia, Bonini Pierina, Bonomi Lina, Borella Giacinta, Borghi Giulia, Borgna Irma, Borgogno Caterina, Bortoluzzi Annibale, Boscaglia Elena, Bosco Teresa, Bosio Giuseppe, Bosio Luigia, Bosonetto Maria, Bottari Giovacchino, Bottello Annetta, Botto Maria, B. R. A., Bracco Giuseppe, Bruere, Brunati Anna, Brunero Costanzo, Brunero Maria, Bruno Michele, Bullentini Iosephina, Bullentini Olimpia, Bullentini Laurino Tersilia, Busetti Antonietta, Bussa Lina, Bussi rag. Ettore, Busso Fiorina.

Cabraz Emanuela, Calcagno Bartolomeo, Calciati Zaira, Calliano Margherita, Calvi Francesco, Campochiaro Giuseppe, Canale Pietro, Canali Diaconio, Canavero Maria, Candero, Candian Maria, Canegallo Bice, Canova Don Rodrigo, Capriata Maria, Cappellano Graziano, Caputo Giuseppe, Cardona Giovanni, Carelli Sac. Paolo, Carena Paola, Caretto Cesarina, Cariboni Piero, Carnevale Corsi Emilia, Carnevale Ester, Carollo Maria, Carrera Luigia, Casartelli Mansueto, Casiello Maria, Castagna Bambina, Castagneri Teresa, Castagno Maria, Castagno Rosa, Castelli Antonio, Castello Maddalena, Cattaneo Emilia, Cattelli Antonietta, Cavalasco Antonio, Cavaliere Bernardina, Cena fam.a, Cerale Maria, Cereser Maria, Ceretti Vincenza, Cerutti Giacomina, Cervini Angelo, Cesari Dr. C., C. G., C. G. di Vigilale, C. I., Challancin Maria, Chiabotto Caterina, Chiarle Ernesto, Chiappini Maria, Chiarpotti Lina, Chiatello Rina, Chiattoni Agnese, Chiattoni Francesca, Chierichetti Daniela, Chiesa Giovanni, Chiola Gabriele, Chrak (due braccialetti oro), Ciampanelli Ambrogina, Cibrario Maddalena, Cignetti Battista, Cilento Rosina, Ciscato Rosa, Coccolo Giorgio, Coco Vincenza, Codazzi Carlo, Codino Maria, Colabella Adelina, Colella Giuseppe, Colinelli Lia, Collo Delfina, Colombo Elisa Ved. Baj, Colonna Don Francesco, Conio Dagna Carla, Conte Baggio Irma, Conti, Capello Beverini Maria, Cornagliotti Carlo, Corradini Don Camillo, Corsico Piccolini Carlo, Corti Teresa, Cosimi Elettra, Costa Giuseppe, Costanzo Francesco, Cozzi Giuseppina, Cozzio Battista, Gravino Pia Giuseppina, Crechici Elena e Nora, Cristillin, Cucco Giuseppina, Cudigrandi C. G., Cuniberti, Currado Luigi, Ci-irti Franca Gallo, Curti Rina, Curzotti Giovanna, Cuzzilla Caterina.

Dabandi, Da Fonzeca Ubaldo Maria, Dagnino Sac. Santino, D'Ajetti Cecilia, Damanto Michele, D'Ambosio Angela Maria, Damilano Susanna Ved. Grosso, Danese Lorandi Maria, Danna Anna, De Ambrogi Anna, De Canale Michele, Dell'Orto Maria, De Caroli Virginia, De Falco Giovanna, Deffeyes G. D., De Giovanni Luigi, Delfina Battistina, Dellavalle e Amaratone famiglie, Della Valle Margherita, Del Pozzo Giuseppe, Demaria Carolina, De Marziani Giuseppe, De Matteis Anna, Demurtas

Marietta, Demutti Caterina Ved. Canobbio, Derossi Pillone Maria, Desideri Maria, De Stefani Lucia, Destefanis Cristina, Devalle Domenico, Dialey Filomena, Di Caro Tommaso, Dodero Costante, Donadini Felicita, Duarte Lanna Marianna, Dutto Maria.

E. G. L.

Fabris Don Vittorio, Faggioli Maria, Fangazio Maria, Fantino Maria, Faranda Carlotta, Fasola Stella e Domenico, Fattore Margherita, Femminis Corinna, Fenocchio D. Giuseppe, Feroglio Maria, Ferrari Marina, Ferrari Luigi, Ferrare Coniugi, Ferraris Cornelia, Ferraris Giovanni, Ferrero Pietro, Ferrero Virginia fu Luigi Ferro Teresa, Ferrua Stefano, Figini Sorelle, Fina Maria, Fiorentini Sloazza Iside, Fiorentino Rosa, Floris Pina, F. M., Formenti Cleofe, Fornasari Evelina, Forneris, Forneris Giovanni, Forzani Alfonso, Fossati Clara, Fossati Olimpia, Fossi Giulia, Fracchia Giuseppina, Franchini Giulia, Franchini Maria, Francione Carmelino, Fumagalli Giuseppe, Fumero Rina, Fungi Francesco, Furnari Olga.

Gadoni Teresa, Gaggino Ivaldi Maria, Galassi Marianna Ved., Gallarato Caterina, Gallino Giovanni, Gallo Maria, Gamarino Angela, Gandione Maria, Garavello Maria, Garnier Clementina, Gaspardoni Marco, Gastaldo Maria, Gatta Domenica, Gatti Maria, Gay famiglia, Gay Ferdinanda, Gazoppi Elisa, Gazzola Clelia, Gedda Giuseppina, Genta sorelle, Genta Vivina (tovaglia per altare), Gentili Morello Teresa, Gerevini Adele, G. F. di Alassio, Ghidoni Antonino, Ghiglione Matteo, Ghirlanda Pierina, Ghisleni Carlo, Giacosa Augusto, Giacosa Luongo Felicina, Gianoglio, Gioco Maria, Gioda Giacomo, Giordana Angela, Giordanino Angelo, Giorgetti Franca, Giorgi Anna, Girardi Giuseppe, Giraudi Lucia, Giuliano Giuseppina, Giusta Pietro, Giustino Maria, Gnocchi Teresina, G. R. A. di Pancalieri, Grambinale Caterina, Greppi Aida, Gri Anna, Grilli Ada, Grillo Giacomo, Gritero Margherita, Gritti Gasperoni Dr. Eugenia, Grossi Barbara, Grosso Amalia, Gruppi Luisa, Guidorizzi Brunetto.

Iacob Adelina, Iellici Margherita, Ingegneri Domenico, Insalaco Luigia, Invernizzi Maria, Inzaghi Angelo, Ivaldi Elvira, Ivaldi Luigina.

Kucies Lorenza.

L'Abbate Giuseppe fu Gaetano, Laffranchi Andrea, Lalia Enrico, Lanzavecchia Francesca, Lasagna Vittorio, Lavagna Alma, L. C., Lecca Emilia, Leone Rina, Leporace Gilda, Ligé Margherita, Lo Cascio Caterina, Locatelli Giovanni, Longo Cily, Lora Cristina, Luongo Prior Pierina, Lupi Angelo.

Maccagno Amelia, Maffeo Clementina, Maggi Carlo, Maggi Emma, Maggioni fama, Magliano Teobaldo, Magni Francesco, Malfatti Matilde, Malfatto Teresa, Maranetto Maria, Marcello Maria, Marchesani Maria, Marchi Bonfiglio, Marega Maria, Marengo Giovanna, Marino Prof. Luigi, Marongiu Lucia, Martinelli Cesarina, Martinoni Angelo, Martoglio Cav. Melchiorre, Marziani Gina, Masenza Maria, Massa Pietro e Maria, Massana Laura, Mathis Irene, Matteazzi Luigia, Mauro Giovanni, Mazzarino Margherita, M. B. di Torino, Meini Serafino, Meloncelli Angelina, Mezzelli Cesare, Michetti, Mincotto Maria, M. M., Miroglio Ida, Mistè Spada Eleonora, Molino Lina, Monari Luisa, Montagnino Giacinta, Monti Maria, Monticone Anna Candida, Morando Cesira, Morano Giovanna, Moro

Margherita Ved. Dalloca, Moruzzi Domenica, Moscardini Paola, Moschino Maria, Motta Annunciata, Motta Ernestina, M. P., M. R., Mucig Antonio, Magione Sac. Vincenzo, Musso Giuseppe, Musso Rina.

Nachera Giuseppe, Naretto Giuseppe, Nata Celestina, Neira Freglia Maria, Neri Giovanni, Nicola Antonio, Nicolai Vincenzo, Bicolotti Cristina, Nicolotti, Teresa, N. N., N. N. (1 paio orecchini oro), N. N. (catena oro), N. N. di Busano Canavese, di Cambiano, di Lombardore, di Novara, Novelli Assunta, Novio Don Vincenzo.

Oddone Emilia, Odifreddi, O. F. di Grottazzolina, Oitana Margherita, Omede Luigi, Ongarini Camilla, Orago Gallo Maria, Origlier Cristina, Osella Laura.

Pacola fam.a, Paggiaro Teresa, Pairotto Caterina, Palazzi Isabella, Pallavera Giuseppe, Pausa Enrico, Pantaleone Pietro, Pantanelli Adelmira, Paolizzi Luisa, Parmezzani, Pascut Albina, Pasquali Maria, Pasquali Serafina, Pasquini coniugi, Patria Angela, Pelizzaro (braccialetto oro), Pelizzier Augusto, Perico Erminia, Pernigoi Evelina, Perrod Giulia, Pessina Maria, Pession Paolina, Petiti Emma, Pezza Giuseppina, Pezzana Maria, Pia Signora di Pinerolo, Piaggeschi Rosa, Piatti Lucrezia, Piccablotto Carlo, Picchio Domenica, Piccinelli Ida, Piccio Scarrone Arcangela, Pico Caterina, Piglia Attilio, Pignatelli Ottorina, Pignocco Giovanna, Pini Artemice, Piola Matilde, Pisanchi Maria, Pisano Adolfo, Pinchedda Battista, Plangino Teresa, Platon Giorgio, Podda Cossu Francesco, Polla Rosa, Pongetti Maria, Pontacolone Maddalena, Ponte Benvenuta, Pontiggia Giuditta, Pontiggia Piero, Portalupi Maria, P. R., Prandi Rachele, Presto Pasquale, Prioglio Maria, Prior Monegasto Angelina, Prior Luisa, Prior Garzeri Rosina, Proserpio Angela, Prospero Teresa, Provelli Adele, Punta Don Angelo, P. Z. fam.a.

Quaglia Rosa, Quaglino Caterina, Quazzo Felicina, Querena Fiorentina.

Rabone sorelle, Ragazzoni Giuseppina, Racca Mario (catena oro e offerta), Ragusa Giuseppina, Raimondo Caterina, Rali-Trenti Maria Luisa, Ramagio Antonietta, Ranchetti Aurora, Rapacioli Clara, Rava Laura Ved. Boscio, R. E,. di Orbassano, Re Caterina, Reali Francesca, Rebagliati Giuseppina, Repetto Olivieri Gina, Remartini fam.a, Revello Denegri Nicolina, Ri Maria, Riccardi Ruggero, Ricchiardi Camilla, Ridoni Giovanna, Rigamonti Gianna, Righetti Lavinia, Rinchini Agostino, Rivarono Dott. Modesto, Rocca Maria, Rocci Ernesta, Rola Albina, Rolfi Maria, Rollone Irene, Romanin Marson Lucia, Ronco Anna, Ronco Maria, Ronconi fama, Ronzi Anna, Rosadelli Giovanni, Rosano Elisabetta, Rossato Maria, Rossi Carmela, Rossi Ida, Rossi Maria in Assalito, Rossi Umberto, Rossin Italo, Rossino Teresa, Rossit Faustino, Rossotto Angiolina, Rostagno, Roullet Adele, Ruccella Costanza, Rulfi Elisa, Russo Carmela.

Sacchi Majoni Pia, Sacco Ernestina (anello d'oro), Saetti Lanza Linda, Sala, Salerno Faustina, Salerno Maria, Salvi Giuseppe, Sandrone Virginia, Santi Amalia, Santuz Maria, Sarteur Maria, Sartori Maria, Sartori Marina, Savarino Joseph, Savio Giovanni, S. C. P., Scappini Margherita, Scarrone Michele, Scialpi Antonio, Scozzani Maria Nunzia, Serra Rosa, Siddi Cristina, Siletti Edilia, Silvani Clelia, Silvestri Sandra, Sinetti Felicita, Sironi Clementina, Sissia

Domenica, Soardi Angelo, Solaro Giuseppina, Somenzini Antonia, Sommo Lorenzo, Sorrentino Rina, Sospiro, Straniero Adelaide, Strigini Carmen, Stringare Virginia, Stropeni Carni., Suardi Plebani Lucia.

Tacchino fam.a, Talpone Maria, Tedesco Antonio, Tegillo Maria, Tei Ernesta, Teresi Maria, Terruli Giuseppe, Testa Maria Elisa, Thea Rosa, Toja Teresina, Tomasin Teresa, Tomassini Adelaide, Tomassoni Giovanni, Tonolli Giovanna, Torraca Delizia, Torta Laura, Torti Emilia, Torti Olga, Tosi Ester, Trenti Gelsoma, Trivenegger Stefania.

Usai Sassu Maria.

Vacchina Mirano Lucia, Vaccina Dr. Assuntina, Vagni Luigi, Valente Maria, Valerio Maria, Valetti Maria, Valle Maria, Vallini Rina, Valvassori Sorelle, Vanara Camilla, Vanoli Giovanni, Venturini Giuseppe, Verde Salvatore, Viarino Felice, Vico Rosa, Vignola Carolina, Virano Caterina Ved. Rabino, Visentini Marco, Viviano Maria, Vogliano Teresa, Volanti Tarsilla, V. S.

Winkler Elena.

Zacchetta Elisa, Zanello Gina, Zaneri Maria, Zanfi Jola, Zeppeni Orsola, Zerbola Caterina, Zoppis Elisa, Zormitta Coniugi, Zumini Rosina, Zunino Antonietta.

In fiduciosa attesa:

Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori le segmenti persone e le loro particolari intenzioni:

G. F. (Alassio) porge cospicua offerta per le Opere Salesiane in riconoscenza a M. Ausiliatrice ed al Beato D. Bosco e si raccomanda alle preghiere di tutti per ottenere quella grazia che attende fiducioso.

Abrardi Anna, Ardito Enrichetta, Arpino Giuseppina, Barbetta Rita, Baù. Bessi, B. G., Boccardo fama, Bognano Gabriella, Bolognini Sara, Bonetti Guido, Bordone Maria, Borga, Bot Sartor Michele, Bottani sorelle, Bracco Giovanni, Bussi Lucia, Calandra Sofia, Calza Rina, Canavesio Rosa, Cantamessa Pietro, Casaro Maria. Cassano Margherita, Chiarle Giorgina, Chicco Giuseppina, Chiesa Dott. Ambrogio, Chioffi, Clerico Giovanni, Credazzi Maria (anello oro), Cucco Tomaso, Dellacqua Antonietta (medaglione oro), De Matteis Anna (anello oro), Paletti Giuseppina, Febbrari Arturo, Ferrero Domenica, Fontana Rita, Gaia Rosa, Gallotti Minola Marianna, Giachino Maria, Grana Maria, Gulè Paola, Jano Maria, Lisa Maddalena e Giuseppe (oggetti oro), Lusana Delfina, Maccantelli Bianca, Maccone, Maffei Carlo, Marasco, Marra Maria, Meliga Cesarina, Milano .Maddalena, Montessori, Nasi Margherita, Nervi Giovanna. N. N. (anelli oro), N. N. (anello, spilla e collana oro), N. N. di Ozieri, N. N. di Svizzera, N. N. di Trinità, Nosco Francesco, Pareto Angelo, Paruzza Delfina (braccialetti e anello oro), Pelisetti Anna (anello oro), Pellonio, Matilde, Perrucchione Angelina, P. G., Pittavino Giovanna (orecchini oro), Prano Caterina, Prati Giovanni e Giacinta, Ravazzotto, Regis Natalina, Rena Luigina, Rigoli Fratini Rache e, Rocci Caterina, Rubatto Carolina, Sacco Giovanni, Salzone Giuseppina, Santhià Maria, Seanon Jolanda, Serafino Emilia, Siccardi Lucia, Signorini Oreste, Testa Maria, Torazzo Francesca, Toschi Tomasini, Vaschetto Gares, Vaschetto Rina, Viarizio, Zerbi Elena.