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ANNO IX . N. 11 .
Esce una volta al mese.
NOVEMBRE 1885
BOLLET TINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N. 32, TORINO
SOMMARIO - I nostri Morti - Il Giubileo - Dalla
Patagonia ; I . Estratto d'una lettera di Mons . Cagliero
a D . Bosco ; II. Arrivo dei Missionari a Carmen de Pa-
tagones ; III . - D . Bosco e l'Assemblea generale dei Cat-
tolici Tedeschi - Grazie di Maria Ausiliatrice - Una
lettera; di Leo Taxil - Il clero e la sua abnegazione -
Attentato contro la chiesa del S . Cuore in Roma - Un
piano di guerra - Perché si diffamano i preti - Va-
rietà - Bibliografia.
I NOSTRI MORTI .
« Noi troppo spesso dimentichiamo i nostri
cari defuntì, eppure essi ci hanno tanto amati
mentre erano in vita » .
Così esclamava e con tanta ragione san
Francesco di Sales .
« Se voi vi rivolgete indietro per dare uno
sguardo agli anni che si sono dileguati tro-
verete molti parenti e molti amici la di cui
memoria fu seppellita con essi nella stessa
tomba nel giorno del loro funerale e il cui
nome cessò di essere pronunciato quando
tacque lo squillo delle campane che annun-
ziavano la loro partenza per l'eternità : forse
ne troverete qualcheduno la cui memoria è
morta qualche anno dopo la loro scomparsa
dal mondo ; ma non ne troverete alcuno del
quale l' affettuoso ricordo abbia sopravissuto
fino alla seconda generazione » .
È questa un'ingratitudine mostruosa avendo
noi ereditati da essi tanti beni spirituali e
temporali frutti dei loro stenti, delle loro fa-
tiche e del loro amore per noi .
É una durezza di cuore, mentre sappiamo
di poter suffragare alle loro anime colle no-
stre preghiere ed affrettare la loro entrata in
paradiso . E un render vani i mirabili disegni
della misericordia di Dio che ha posto nelle
nostre mani la loro redenzione dal purga-
torio .
Preghiamo adunque per tutti i nostri po-
veri morti e colla elemosina, coi Sacramenti
e coll'acquisto delle sante indulgenze paghiamo
i debiti che essi ponno ancora avere colla divina
Giustizia . Verrà un giorno nel quale anche
noi cesseremo di vivere e sarà nostro desi-
derio che altri si ricordi del nostro nome
e preghi per noi . Ma il Signore permetterà
che noi siamo trattati nel modo col quale
abbiamo trattato coloro che ci hanno pre-
ceduti nel sonno della pace . Non dimenti-
chiamo i nostri poveri morti, perchè sta scritto
che colui il quale dimentica sarà dimenticato .
Noi per parte nostra ricorderemo sempre
innanzi al Signore i nostri anici , i nostri
Cooperatori e le loro famiglie, e finchè vi
saranno sulla terra Case Salesiane si pregherà
per tutti coloro che ci hanno tanto beneficati .,

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DALLA PATAGONIA .
I.
IL GIUBILEO .
Estratto d'una lettera di Mons . Cagliero a D . Bosco
II giorno 4 di ottobre ricorreva la festa del
santo Rosario e quella di s . Francesco d'Assisi ,
che colla sua povertà sostenne il Laterano . E
Leone XIII volle che nei primi vespri di quelle
due feste fosse annunziato al mondo cattolico un
nuovo Giubileo per l'anno 1886.
« Il Giubileo, stampava l' Unità Cattolica, è un
tempo di preghiera, di penitenza, di perdono e di
tutto questo ha grande bisogno il mondo . Ha bi-
sogno di preghiera, e lo stesso Macchiavelli scri-
veva : Son ben necessarie al popolo le orazioni,
dichiarando matto al tutto chi le vieta . Ha biso-
gno di penitenza, e noi abbìamo visto i Re Papi
del protestantesimo e le Regine Papesse intimare
nei loro regni giorni di lutto e di digiuno . Ha
bisogno finalmente di perdono e d'indulgenza per
cancellare quel diluvio d'iniquità che ha allagata
la faccia della terra . Un Giubileo é qualche cosa
di più e di meglio delle amnistie politiche, e pro-
duce sempre salutari effetti anche nell' ordine so-
ciale . Di queste armi si servono i Papi per com-
battere e finiscono sempre per vincere, pregando,
soffrendo e perdonando . »
Pubblichiamo pertanto la lieta notizia , annun-
ziata nei seguenti termini dall'Eminentissimo Car-
dinale Vicario, e pubblicata dall' Osservatore Ro-
mano il 4 ottobre 1885, numero 225
» DAL VICARIATO,
» nei primi vespri del SS . Rosario,
3 ottobre 1885 .
« La Santità di Nostro Signore Leone Papa XIII,
volendo a tempi eccezionali provvedere con ecce-
zionali sussidii di religiosa pietà, ha deliberato di
accordare nell' anno p . v . al mondo cattolico uno
straordinario Giubileo . La prelodata Santità Sua
volendo porre sotto il patrocinio della celeste Re-
gina il felice esito di essa grazia, ne dà il primo
annunzio quando la Chiesa incomincia ad onorarla
sotto il glorioso titolo del Rosario . A tutti i fe-
deli dell' Orbe , ma specialmente ai PP . Predica-
tori, agli ascritti al Sodalizio del Rosario, nonchè
agli Ordini del serafico Patriarca (coincidendo in
quest'anno la solennità di Maria con quella di san
Francesco), tornerà gradita la notizia così, da pre-
pararsi fin d'ora a degnamente parteciparne la realtà
nell'epoca stabilita .
» L . M . CARD . VICARIO. »
REV .MO E CAR .MO PADRE IN G . C . AFF .MO,
Insieme con questa mia arriverà quella di D . Ric-
cardi con tutte quelle varie particolarità che pos-
sono interessare il suo paterno cuore intorno al no-
stro primo porre piede in Patagonia .
Bahia Blanca,PatgonesVidmoletr
colonie importanti , che hanno preso aspetto e
regolarità di paese , e siedono sulle sponde del
Rio Colorado e del Rio Negro.Situaeslco
orientali dell'Atlantico, sono abitate da molti Eu-
ropei , da molti Argentini , e dagli Indii che di-
scendono dalle acque del Rio Negro e del Rio
Colorado . Questi ultimi se non si trovano schiavi
é perchè la Religione reclama per loro i diritti
che Paolo reclamava pel suo caro Onesimo . Essi
hanno un cuore buonissimo e riconoscentissimo,
e, diciamolo francamente, migliore e nella loro roz-
zezza più morale di tanti cristiani .
In Bahia Bianca, dove passai un giorno ed una
notte, ho trovato un buon Cura-parroco col suo
aiutante vice-curato . Capitò pure un buon cappel-
lano di una vicina colonia francese , della quale
mi diede consolanti notizie . Aspetto da questo Sa-
cerdote dettagli intorno alla sua nuova popolazione,
il cui padrone possiede la bagattella di 100 leghe di
terreno, ossia 500 chilometri quadrati, e scriverò
una lettera pel Bollettino Salesiano francese .
Nel mio ritorno a Buenos-Ayres conto di fermar-
mivi alcuni giorni .
La rada di Bahia è una vera meraviglia del
Signore . E in forma di cono , e dall'entrata al
fondo si richiedono 4 ore di vapore , navigando
per un canale larghissimo e che va restringendosi
dentro terra . Vi possono capire tutte le flotte
del mondo . La marea vi è sensibilissima , e se
quando é alta è un vero mare, quando è bassa
diventa un lago . Gli Inglesi vi hanno costrutto un
molo tutto in ferro . Come non è terminato, per
discendere a terra dalla barca , ho dovuto spie-
gare l'antico valore, montando afferrato ad una
fune o scala a piuoli che serviva ai costruttori .
L'avvenire di questi popolazione di 5 mila
anime è grande , ma il presente , massime a ri-
guardo della Religione, è piccolo e meschino .
Il nostro vicariato incomincierà dai confini di
Bahia , che estende la sua giurisdizione civile ed
ecclesiastica sino alla sponda sinistra del Rio Co-
lorado, popolato lungo le sue rive da molti gruppi
di capanne o ranchos . Di questi giorni partirà il
valente D . Milanesio, farà una escursione in queste
immense lande e preparerà il terreno per una mia
visita, appena passato l'inverno .
Sono pure aspettato dagli Indii Linares o di
S . Savier , dove D . Fagnano fu di questì giorni
scorsi . Presentemente si trova in Pringles, dove
conto andarci ancor io col tempo .
Queste popolazioni sanno che sono arrivato , e
sono desiderosi di vedere l'incaricato del Papa e
bramose di conoscere un Vescovo .

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Lo stesso successe e succede nelle due città di
Carmen e di Viedma . I buoni e le buone famiglie
che non mancano e che ci vogliono veramente
bene, sono rallegrati dalla presenza di un Prelato
di S . Chiesa e ne giubilano nel loro cuore .
I nostri Salesiani e le Suore hanno lavorato ed
ottenuto molto nei quattro collegi nostri , ed io
trovo ogni mia delizia nel discendere spesso dal
mio Episcopio romantico e passare a Viedma,
transitando il fiume in barchetta, e visitando que-
ste scuole, dove regna corrispondenza e semplicità
infantile . Così nelle due scuole di Carmen vicine
alla mia Episcopale residenza .
Presentemente nella casa di Carmen siamo 14
Salesiani tra sacerdoti, chierici e coadiutori e
tutti di buona volontà .
Al Sur, come dicono qui , ossia Viedma , sono
solo 4 , perchè la casa presenta poche comodità .
Ma avendo il Governatore al mio arrivo lasciato
la casa, occupata dai suoi ufficiali e che era della
parrocchia, avremo campo di aumentare il perso-
nale con quelli che ho lasciato in Buenos Ayres .
Molti sono i ragazzi interni ed esterni .
Le Suore sono 10 con alcune interne e molte
esterne e con un avvenire lusinghevole .
Venne fatta dal Governo la nomina del nostro
D . Milanesio a cappellano militare per la regione
del Neuquen . Con lui manderò almeno uno dei
nostri sacerdoti con un coadiutore catechista, per-
chè li avrò distanti da me con una longitudine
di 1500 chilometri . Da Venezia a Messina .
Bisognerà presto stabilire altra stazione nel
centro di questa linea percorsa dalle acque del
Rio Negro ed i suoi due confluenti il Limoes ed
il Neuquen.
E, quanto al Sur ? Non mi spaventa la sua im-
mensa vastità ; purchè , come Alessandro , abbia
soldati e danari !
Dalle altre case ho buone notizie e D . Bosco
può gloriarsi d'avere in America un gran numero
di figli che lo rappresentano, fino adesso , eccel-
lentissimamente, che lo amano e lo fanno amare .
Stiamo preparando pel battesimo due Indii di-
ciottenni, e saranno i primi che io battezzo e loro
imporrò il nome di Gaetano Alimonda e Luigi
Colle . Sono buoni, semplici e desiderosissimi di
questa grazia .
Adesso, o mio carissimo D . Bosco, le avrò detto
tutto ? Sono sicuro che rimarranno nella penna
ancor molte cose , e che stilleranno giù appena
partito questo foglio. Tuttavia urgendo la partenza
del corriere chiudo il plico salutando tutti i diret-
tori, tutti i sacerdoti, tutti i chierici e tutti i
coadiutori nostri cari confratelli, che si troveranno
radunati in santo raccoglimento .
Pregando Lei , carissimo Padre , a benedirci
tutti , perchè tutti figli suoi in G . Cristo affe-
zionatissimi, sono
Patagones, 30-7-85.
Suo obbedientissimo
Gio ., vescovo di Magida.
II .
Arrivo dei Missionarii a Carmen de Patagones
Carmen e Viedma - Trasporto solenne della
statua della Madonna del Carmine nella chiesa
nuova di Carmen - Benedizione delle Cam-
pane - Osservatorio meteorologico a Carmen .
Collegio di S . Giuseppe in Carmen de Patagones
25 di luglio 1885.
AMAT .MO PaDRE D . Bosco ,
Il giorno 9 di luglio di quest' anno di grazia
1885 segnerà un'epoca novella nei fasti della Con-
gregazione Salesiana .
Circa le ore 8 ant . entravamo nelle acque del
Rio Negro e presso le 11 il vaporePdoemlna
Società Francese giungeva innanzi a questo ri-
dente e pittoresco Pueblo . Pochi istanti dopo Mon-
signor Cagliero, nostro Duce e Pastore poneva il
piede sulla terra di Patagonia .
Momento solenne, spettacolo imponente e com-
moventissimo ad un tempo ! Egli è il primo Ve-
scovo che visita queste lontanissime Missioni quale
inviato e rappresentante del Padre comune dei
fedeli, il Santo Pontefice Leone XIlI e quale se-
condo padre a conforto e consolazione dei fratelli
Salesiani e delle Suore di Maria Ausiliatrice, che da
quattro anni lavorano in questo campo evangelico .
Il nostro D . Fagnano parroco di Patagones e
superiore di questa Casa, Don Remotti curato di
Viedma , e tutti i Sacerdoti e confratelli con a
capo la piccola banda musicale del nostro Collegio
di S . Giuseppe , varie autorevoli persone ed una
grande folla di popolo ci attendevano alla sponda
del fiume . Monsignore commosso per tanta affet-
tuosa accoglienza, benedicendo a tutti, tutti invi-
tava a ringraziare il Signore e la Vergine Ausi-
liatrice di sì fausto avvenimento . A pochi passi
dallo sbarco incontrammo la nostra angusta e po-
vera Cappella e vi entrammo a visitare Gesù Sa-
cramentato figurandoci di adorarlo nella sua casa
di Nazaret . Montati poco più su verso il poggio
sopra cui siede questa prima Colonia già formata
a paesello, entrammo nella nostra modesta casa
che fino al 1880 era il baluardo o forte della
Repubblica contro le invasioni degli Indii . A fianco
di questa sorge il nuovo Collegio di Maria Au-
siliatrice abitato dalle Suore e più vicino alla
piazza domina una navata della nuova Chiesa ,
sufficientemente terminata per servire di Parroc-
chia . Cosichè ove prima erano soldati , ora sono
Missionarii, la spada cedette il luogo alla Croce ed
invece di bestemmie odonsi ora preghiere , e là
ove prima rumoreggiava il cannone si ode ora lo
squillo armonioso della campana e la parola dolce
del Dio della pace annunzia non già lo sterminio,
ma la salvezza alle tribù Patagoniche .
Verso sera, essendo quello il secondo giorno
della novena di N . S . del Carmine, e per di più
l' anniversario della proclamazione della libertà e
del giuramento della Costituzione nella Repubblica,
Monsignore discese nell'umile Cappella per cantare

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il Te Deum e dare la benedìzione col Santissimo
Sacramento ; nè poté tacere in simile circostanza .
Parlò adunque alla numerosa udienza spiegando lo
scopo della sua venuta in Patagonia . Disse che ve-
niva mandato dal S . Pontefice, Padre e Pastore
di tutti i fedeli che dall' alto del Vaticano vide
questi lontani abitatori della terra bisognosi di
fede, di civiltà e di religione ; dal Pastore della
Chiesa Argentina che nulla trascura di quanto può
riuscire a loro spirituale vantaggio ; e che veniva
a compiere il suo desiderio e quello del no-
stro carissimo D . Bosco, rivolto alla civilizzazione
ed alla salvezza della più importante porzione della
società, qual è la gioventù, da lui tanto amata e
prediletta .
- La mia missione, soggiunse, non è nè commer-
ciale, nè politica , nè militare , è puramente spi-
rituale, di pace e di salute per le anime vostre . -
Bellamente poscia paragonò il giuramento della
Costituzione Argentina, che ha per fondamento la
Religione cattolica, col giuramento nostro fatto nel
santo Battesimo, e dimostrò che se devesi fedeltà
a quello per la vita civile, fedeltà devesi a questo
tanto più del primo importante per la vita cristiana,
e che sperava perciò che il suo cuore si rallegrerebbe
nel distribuire a molti la Santa Comunione nel
giorno della solennità di N . S . del Carmine . -
Terminato così la sua breve e calda allocuzione, im-
partì solennemente la Benedizione col Venerabile .
Prima di partire di Buenos-Ayres, tutti i cono-
scenti e gli amici cercavano distoglierlo per ora da
un tal viaggio, non giudicando giunto ancora il tempo
opportuno, ed obbiettavano le difficoltà politiche,
locali ecc . ecc . ma Egli rispondeva : I Salesiani ,
i figli di D . Bosco non vedono e non devono ve-
dere difficoltà, quando si tratta della gloria di Dio
e di salvar anime redente col Sangue preziosis-
simo del N . S . Gesù Cristo . E l'umana prudenza
ha e deve avere i suoi confini per dar luogo ai
disegni della Divina Provvidenza .
Partì, arrivammo, e l'accoglienza di questo primo
giorno e quella dei successivi provò che egli ebbe
ragione di confidare l' esito della Missione nelle
mani di Maria Ausiliatrice . L'indomani infatti fu
un continuo avvicendarsi di persone che venivano
a dare il benvenuto a Monsignore, comprese tutte
le autorità civili e militari del paese , il Juez de
Paz, il Presidente della Municipalità, il Commis-
sario e Ispettore straordinario in Patagones di
Polizia , il signor Comandante del Vigliarino ,
trasporto marittimo dell'armata nazionale ecc . ecc .
Il giornalismo stesso professante principii contra-
rii ai nostri parlò bene di noi, anzi lodò e diede
il benvenuto a Monsignore , augurandogli giorni
felici di permanenza . Di giorno in giorno, cono-
scendosi viemaggiormente il carattere socievole ,
la franchezza, l'affabilità congiunta colla profonda
dottrina del nostro Vescovo, l'opinione pubblica si
era dichiarata in suo favore .
Il sabato Monsignore accompagnato da me e dal
nostro D . Fagnano , passato il fiume, entrava in
Viedma, colonia e paese incipiente situato nella
pianura a destra del Rio e che guarda Patagones se-
duta sull' altura dominante la sponda sinistra .
Fummo a visitare il Governatore del territorio
del Rio Negro, sig . Generale D . Lorenzo Winter .
Siccome Monsignore era aspettato , così fu molto
bene ed onorevolmente ricevuto . All'ora una dopo
mezzogiorno eravamo al portone della Presidenza
del Governatore . Monsignor Cagliero era in abito
prelatizio . Ricevuti all'ingresso da un ufficiale fummo
introdotti in una sala, e senza perdere neppur un
istante il Generale entrò . Data, secondo l'uso ame-
ricano, una stretta di mano ed il benvenuto a tutti
noi, fecesi sedere a canto Monsignore che gli pre-
sentò lettere del Presidente della Repubblica ,Roca,
e del Ministro di Guerra e Marina . Il generale pro-
mise aiuti e tutto quanto stava in lui . Dopo mezz'ora
ci licenziammo ed egli si degnò di accompagnarci
fino alla porta . Visitammo quindi i nostri cari
confratelli e le Suore di Maria Ausiliatrice di
quella città e contenti ce ne tornammo a Patagones .
Gentile e cortese il Governatore restituì a Mon-
signore la visita , mettendosi a sua disposizione
per quanto spettasse il bene delle Missioni e lo
consigliò a fare un'escursione nell'interno per ve--
dere i bisogni di quei poveri Indii e provvedervi .
Continuò intanto il carissimo nostro Monsignore
a suscitare nei fedeli la divozione a Maria San
tissima nel corso della sua Novena, e nella sera
della Vigilia spiegò in un bellissimo e chiarissimo
discorso la necessità della fede , ma di una fede
viva, operosa, pratica, che si manifesti per mezzo
delle opere e della frequenza dei SS . Sacramenti
che sono l'alimento e la vita della Fede nei Cri-
stiani .
Giunse finalmente il giorno dell' Augustissima
Patrona . Giorno di festa pel popolo tutto di Car-
men de Patagones ( che dalla Vergine del Car-
mine trae il suo nome) , reso più solenne per la
presenza di un Vescovo e per essere questo il
giorno stabilito per il trasporto della Vergine
dalla piccola, bassa ed incomoda antica cappella,
nella nuova Chiesa, ampia, maestosa e capace di
molto maggior numero di fedeli .
Monsignore celebrò la Messa della Comunione
generale . Numerosi furono i devoti di Maria ad
accostarsi alla Santa Messa, ed alla folla colà riu-
nita egli rivolse brevi ma infuocate parole prima
di impartire la Pastorale Benedizione . Alle 11 si
cantò la Messa solenne . Celebrava il nostro Don
Fagnano, e Monsignore assisteva in mozzetta, so-
pra di apposito trono, assistito da otto sacerdoti
e da una corona di giovanetti del piccolo clero .
La Chiesa era ripiena di fedeli bramosi di ve-
dore una funzione alla quale assistevano per la
prima volta Don Milanesio fece un breve e
pulito discorso . Cantossi la messa detta di San
Luigi . Alle 2 del dopo pranzo era stata annun-
ziata la processione pel trasporto della Vergine
Santissima nella sua nuova Chiesa Parrochiale . Il
tempo parve pure rabbonito per la divota circo-
stanza . Cessati infatti i venti furiosi dei giorni prece-
denti, ci trovammo come ravvolti in dolce tepore pri-
maverile . I principali edifizi pubblici avevano issata
la bandiera bianco-azzurra della Repubblica . Apriva
la processione la piccola ma ordinata banda del
Collegio, seguivano le Figlie di Maria col loro

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stendardo e la scolaresca che frequenta l'Oratorio
festivo, diretto dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
Veniva poscia il piccolo Clero del Collegio ,
indi la Statua di Nostra Signora del Carmine ,
portata in nobile gara dalle autorità , da molti
del popolo e dai soldati, e subito dopo procedeva
Don Fagnano fra quattro dei nostri Sacerdoti
e i chierici rivestiti dei sacri ornamenti . Accompa-
gnava e chiudeva la divotissima processione il
popolo, alternando per le vie di Patagones il canto
di laudi sacre, colla recita del Santo Rosario . Il
vapore Villarino ancorato nel sottostante porto,
tutto pavesato a festa, con ripetuti colpi di cannone
salutava il trasporto della sacra Immagine .
A quando a quando fermavasi la processione e
la Vergine veniva posata sopra apposito trono, in
mezzo alla via ricoperta di largo e ricco tappeto
ed i giovanetti e le fanciulle dell'Oratorio intuo-
navano una lode che poscia veniva accompagnata
dalle robuste voci del popolo . Così avanzò la pro-
cessione fino all' imboccatura dell' ampia piazza
principale di fronte alla nuova Chiesa . E quivi fu
lo spettacolo più grandioso e commovente della
funzione . Monsignore pontificalmente vestito fra il
diacono ed il suddiacono, accompagnato da un'altra
schiera di giovanetti vestiti con veste talare e
rocchetto, venne a ricevere la sacra Vergine, se-
guendola attorno alla vasta piazza ed introducen-
dola quindi nella sua nuova casa .
Fu un momento solenne e tutti gli occhi erano
fissi in quello spettacolo! Una compagnia dei sol-
dati presentava l'arma e s'inginocchiava per rice-
vere la benedizione del Vescovo che vedevano per
la prima volta in tutta la maestà pontificale ! E-
rano le cinque pomeridiane .
Collocata la statua su apposito palco in mezzo
alla chiesa e cantato il solenne Magnificatasce
Monsignore sulla predella dell'altare e pronunziò
un discorso di circostanza ascoltato con religiosa
avidità . Ammirato per la sua unzione e da tutti
lodato per la purezza della lingua castigliana,
finì la funzione e la giornata colla benedizione
solenne del Santissimo Sacramento .
Questo trasloco della Statua dall'antica nella nuo-
va Chiesa parrocchiale arreca a noi un gran vantag-
gio . Sarem così un poco più comodi pel servizio di-
vino, giacchè finora la parrocchia era distante dal
Collegio un cinque o sei minuti, e d' inverno ciò vuol
dire molto . Il vento che qui è quotidiano e general-
mente raggiunge i 7/10 di velocità e la pioggia
frequente nella stagione invernale, rendono inco-
modissimo l'uscir di casa . Per questo stesso mo-
tivo non ci muoveremo forse di qui prima della
metà di agosto , o non andremo che alle Colonie
più vicine, di Pringles, Conesa e San Savier, che
distano solo 6 , 8 , 12 leghe di tra miglia cia-
scuna .
La Domenica seguente (19) altra nuova funzione
attraeva grandissima parte di popolo alla Chiesa .
Avea luogo la benedizione e consacrazione di sei
campane al culto divino . Tre appartengono alla
parrocchia di Carmen di Patagones, le altre tre
a quella di Viedma .Ipadrinelmrano
persone della più cospicua classe di ambe le po
polazioni . Figurava tra queste il sig . comandante
del Villarino nella brillante sua uniforme, circon-
dato da una schiera di marinai, il sig . Giudice di
pace ed un maggiore dell'esercito rappresentante
il Governatore .
La funzione incominciò verso le 3 pomeridiano
sulla piazzetta della nuova chiesa di fronte alla gran
piazza della Vittoria (così detta in memoria della
vittoria riportata dagli Argentini contro il Brasile
l'anno 1827) . Il popolo accalcatosi fin dalle 2 at-
tendeva curioso e con visibile ansia l' arrivo del
Prelato, mentre la nostra banda faceva risuonare
l'aria di musici concenti . Una compagnia di linea
faceva la scorta d'onore . Le campane stavano ap-
pese in bell' ordine accanto alla grandiosa porta
maggiore del sacro tempio . Al tocco delle 3Mon-
signore vestiti gli abiti pontificali, tra i sacri mi-
nistri, preceduti dal turiferario, che venia dietro
al suddiacono, portante la croce astile, e fiancheg-
giato da due accoliti del piccolo clero, uscì dalla
chiesa . Venuto al faldistorio diede principio alla
sacra funzione colle preghiere di rito ; benedicendo
quindi l'acqua e con essa lavando le singole cam-
pane, le unse a suo tempo col sacro olio degli
infermi, e poscia col sacro crisma, secondo il pre-
scritto del pontificale romano, mentre il coro can-
tava le antifona . Stavano il padrino e la madrina
innanzi alla propria campana, tenendo fra le mani
un nastro bianco-cilestre legato al batocchio di cia-
scuna .
Una generale emozione poi di contento e di santo
giubilo si manifestò sul volto degli astanti al tocco
di martello con cui il Vescovo apriva, per così
dire, la bocca a queste vigili scolte del tempio del
Signore , a questi angeli della preghiera ; al
primo tocco rispondeva lo scampanio dei sacri bronzi .
Monsignore rientrato in chiesa, coi padrini e le
madrine firmarono tutti un apposito atto che
rimarrà a memoria imperitura di così bella fun-
zione . Quindi Monsignore salito sulla predella del-
l' altare diede sfogo agli affetti e sentimenti del
suo cuore con un appropriatissimo discorso di cir-
costanza, in cui dimostrò bellamente che le cam-
pane sono la voce soave, tenera e sollecita della
Chiesa nostra madre, che sovente e ripetutamente
chiama i figli suoi al tempio santo di Dio nostro
Padre per adorarlo, ringraziarlo ed implorarne i
divini aiuti ; che esse benedette coll' acqua santa
annunziano al popolo fedele la rigenerazione alla
vita cristiana pel santo Battesimo, quando un nuovo
figliuolo di Dio e della Chiesa viene al mondo ;
consecrate col sacro crisma invitano il cristiano,
rivestito pel sacramento della Cresima delle armi
spirituali contro i nemici dell' anima sua , all'o-
razione in tempo della lotta , ad ascoltare la
parola di Dio, a purificarsi e fortificarsi coi santi
Sacramenti , onde provvedersi di novelle forze e
resistere al demonio, al mondo ed alla carne . Disse
delle campane segnate col santo olio degli infermi
quando con tocchi mesti annunziano l'agonia e con
funebre lamento la morte di alcuno dei nostri fra
telli ; e suscitano sentimenti di compassione, di fede
e di carità per gli agonizzanti ed invitano i su
perstiti a pregar pace e requie sempiterna all'a-

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nima del defunto, mentre richiamano il cristiano,
ahi troppo sovente immerso nelle cose terrene, al
pe.nsMiarodlumtepa
lesta, disse, ed il loro scampanio riempie di gaudio
il nostro cuore . Allo spuntare dell'alba sveglianci
le armoniose note ; ci rallegrano giunto il giorno
del Signore , la festa della Vergine o del santo
Protettore ; e quasi per incanto ci conducono ad
assistere ai divini misteri . Altra volte concitate
suonano a stormo per gravi e pubbliche calamità ;
al clangor delle trombe, al rombar del cannone,
al fragor delle armi si uniscono le campane per
chiamare il popolo alla difesa della famiglia, della
patria e della religione .
L' uditorio numeroso e scelto , per la presenza
delle principali autorità, ascoltò con cara atten-
zione e non meno soddisfazione, perchè la parola
di Monsignore era non solo nuova , ma piena di
vigore , di persuasione e di fatti istorici interes-
santissimi . Dopo la benedizione del SS . Sacra-
mento il sig . Comandante , il maggiore rappre-
sentante il Governatore, il Juez de Paz, i padrini e
le madrine passarono nell' umile nostra casetta a
felicitare e complimentare Monsignore . - E qui
dico Deo gratias mille e mille volte Deo gratias
per le orazioni dei nostri buoni Cooperatori e Coo-
peratrici Salesiane, per quelle de' cari giovanetti
de' nostri collegi e dell'Oratorio di Torino parti-
colarmente, per quelle eziandio dei confratelli no-
stri e in modo peculiare per le sue , amatissimo
p.adBroescD,hmiposnerlabtà
di Maria SS . Ausiliatrice in ascoltarle , dirsi on-
nipotenti presso il divin trono del suo Figliuolo
Continui pertanto a perorar la causa dell'evan-
gelizzazione di queste terre presso il Signore e
Maria SS . Ausiliatrice, pregando pel nostro caris-
simo duce e pastore Monsignor Cagliero , per i
missionari tutti e confratelli d'America e per chi
più di tutti conosce averne bisogno ; il suo
Aff .mo in G . e M.
Don ANTONIO RICCARDI .
Non dissi nulla della salute di Monsignore, per-
che è ottima , non ostante il vento continuo di
queste regioni, che un giorno soffia e l' altro an
cora, portandoci quasi di peso . Domani o dopo do
mani faremo una passeggiata di tre o quattro le--
ghe a cavallo per visitare il Rancho di una buona
famiglia e regolare alcune cose di ministero . Da
varii punti del campo e fino dalle sponde del Rio
Colorado ci invitano e chissà che prima di ritor-
nare a Buenos Ayres, in settembre, non cominciamo
queste missioni . Il terreno è ben preparato per la
seminagione della parola di Dio, anzi in moltissimi
luoghi già la messe è alta e matura ; non man-
cano che gli operai, i quali stanno ora addestran-
dosi al lavoro e presto si metteranno all' opera .
Il nostro D . Stefanelli già incomincia la prima
prova del suo osservatorio meteorologico, situato
per ora sovra il tetto, ove a quando a quando egli
sale e gode di una furiosissima e freddissima au-
retta, che consola . Ma va riscaldandosi dando una
occhiata al disegno del nuovo osservatorio, da fab-
bricarsi quando avremo danari . Non costerà più di
600 scudi o pesos, e questa somma considerevole
per l'Europa in America è una nullità . Non può
immaginarsi il poco valore che ha qui la moneta . Si
va a pesos o scudi colla stessa indifferenza con cui
noi in Italia trattiamo di centesimi o di soldi . Pare
strano ! Ma tutto sta nell' accostumarvisi . Forse
coll'andar del tempo le cose cambieranno, me per
ora intanto è così ; e se vuolsi qualche coserella
occorrono pesos e sempre pesos .
In questi giorni l' oratorio sarà tutto in movi--
mento . Quali feste si prepareranno per il com
pleanno del nostro amatissimo padre ! Quante belle
e commoventi dimostrazioni di figliale affetto le si
daranno in questa faustissima circostanza !
Voleva per questa occasione poterle mandare la
fotografia dagli Indii e delle Indie attualmente ri- -
coverati nel collegio nostro ed in quello delle Suore .
Sono tanto buoni questi cari fanciulli, e già ci vo
gliono tanto bene, ed odono così volentieri parlare
di D . Bosco che son certo che Lei avrebbe con
piacere ricevuto una loro visita (in fotografia) . Ma
la prova non riuscì ancora bene . Sono folletti tanto
vivi che non ponno star fermi un momento .
P. S. - Noi tutti si lavora indefessamente verbo
III .
et opere, si prega, e nel prossimo agosto vogliamo
mettere tutta la Missione sotto la protezione del
Il battesimo di due Indii - L' onmastico di
Sacro Cuore di Gesù . Le frequenti funzioni so- Leone XIII - La santa Infanzia .
lenni già fatte e quelle che sono in prospettiva,
attirano molte popolo alla chiesa, e Monsignore
Rio Negro, Carmen de Patagones,
20 agosto 1885 .
non lascia mai fuggirsi l' occasione di gettare
nei cuori e di imprimervi con infuocate parole
REV .MO E CAR .MO PADRE D . Bosco,
certe verità, che a suo tempo daranno il loro frutto . Non sono ancora due mesi che siamo sbarcati
Non potendo altro noi, poveri coscritti nell'eser- sulle sponde del Rio Negro e già abbiamo molte
cito del Signore, ci occupiamo nel predicare pri- cose a narrarle .
vatamente, nel consigliare ed istruire quanti si pre- Le ho scritto le belle funzioni che abbiamo fatto
sentano . In chiesa . col buon esempio nella dovuta nel mese di luglio . Ora viene agosto, non meno
com postezza della persona, nell'esatta e grave ce- ubertoso di sante emozioni e ricco di belle primizie
lebrazione dei sacri misteri, nell' amministrazione offerte al Signore ed a Maria SS . Ausiliatrice .
dei Sacramenti ed anche nel tenere bene ordi- La sera del giorno 7 corrente agosto compie-
nata e pulita la nostra cara chiesetta parrocchiale, vasi nella nostra nuova chiesetta di Carmen de
ci sforziamo di dare al buon Dio, nella nostra po- Patagones una tenerissima e consolante funzione .
chezza ,quemg.laorichpsm Mons . Cagliero amministrava solennemente il santo

1.7 Page 7

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Battesimo a due giovani Indii dell'età di 16 e
18 anni circa . L'uno di essi, Neycolas, appartiene
alla tribù di Namuncurà ; l'altro Canichunan a
quella di Payue .
Smembrati culla forza delle armi argentine
dalle famiglie loro e dalle tribù, che vennero ineso-
rabilmente disperse, furono, come tanti altri poveri
fanciulli e fanciulle Indie ,allogati in casa di fa-
miglie particolari di questa popolazione, che li
impiegano nel servizio domestico in qualità di
servi . Mons . Cagliero messosi fin dai primi giorni
del nostro arrivo a contatto col popolo , venne
a conoscere l'esistenza di queste povere creature
e informatosi premurosamente della loro condi-
zione morale, seppe con dolorosa sorpresa che
molte di esse erano tuttavia prive del santo Bat-
tesimo .
Si fecero pertanto le pratiche colle famiglie
presso cui vivono Neycolas e Canichunan , e si
poté subito concertare l'ora per una quotidiana
istruzione . Non conoscendo essi quasi affatto l'i-
dioma spagnuolo, D . Milanesio, che per le Mis-
sioni date lungo le sponde del Rio Negro fino
alle Cordigliere de los Andes già possiede assai
bene l'Indio, fu incaricato di istruirli e prepararli
al S . Battesimo , e quindi alla 1 a Comunione ed
alla Confermazione .
Mentre ciò si faceva qui da noi, il nostro bravo
D . Remotti nella vicina popolazione di Viedma
catechizzava ed istruiva altra piccola schiera di
questi infelici che ancora non conoscevano Gesù ,
nostro Dio e Redentore .
L'esatta puntualità nell'intervenire alle lezioni,
l'attenzione grande che ad esse prestavano e l'ar-
dente brama che i nostri due amici avevano di
istruirsi e farsi col santo Battesimo figliuoli di
Dio e della Chiesa, molto facilitarono al Missio-
narìo il suo còmpito . Era bello il vedere i due
robusti giovanotti, cogli occhi intenti al Maestro
per coglierne a volo la parola e ripeterla poscia
con visibile impaccio, perché non usi ancora alle
flessioni della lingua castigliana . Pure ripetevano
con gusto e soddisfazione il Pater e l'Ave Ma-
ria, mandandoli finalmente dopo molti sforzi alla
memoria .
Più bello ancora era il mirarli docili come
bambini, al cenno del Missionario alzarsi in piedi,
piegar le ginocchia a terra , congiungere ora le
mani in atto di preghiera ed ora riverentemente
segnarsi la fronte ed il petto col segno di nostra
Redenzione, e ciò per lunga ora senza mai dar
segno di noia e della minima impazienza . Che com-
passione non meritano mai questi poveri Indii e
che potenza non ha la nostra SS . Religione sulla
mente e sul cuore dei figli del deserto (forse)
assai meno corrotti dei figli della moderna civiltà .
Monsignore pertanto vide con piacere avvici-
narsi il giorno dalla Chiesa consecrato al glorioso
S . Gaetano , e questo appunto egli stabilì per la
tenera funzione.
Condotti adunque i due giovani Indii in mezzo
a D . Fagnano, ai padrini ed alle madrine al fondo
della nostra chiesuola, Monsignore si vestì di roc-
chetto, mezzetta e stola , erecitatidalcleroi
Salmi prescritti dal Rituale, si portò verso i due
battezzandi per amministrar loro il Sacramento
della Rigenerazione .
Ma a chi presentare queste primizie ! Quale
nome imporre ai due Indii? Fu delicato pensiero
di Monsignore di offerire questi due primi fiori
raccolti nel vastissimo campo della sua Missione a
due precipui nostri amici ; l'uno all'Em .mo Cardi-
nale Gaetano Alimonda in segno dell' immenso
affetto che a lui porta e portar devono i Salesiani
per le esimie sue virtù di mente e di cuore e
per l'ineffabile bontà, con cui predilige, consola e
conforta l'amato nostro D . Bosco ; e l'altro
all'ecc .mo signor conte Louis Colle , benefattore
insigne della Missione e della Congregazione no-
stra ed amico impareggiabile del nostro D . Bo-
sco, il quale in un colla degnissima sua consorte
impiega tutto il vasto patrimonio a promuovere,
aiutare e sostenere le opere di carità e cristiana
beneficenza in pro dei poveri e della gioventù ab-
bandonata e pericolante d'ogni paese . Furono dun-
que imposti i nomi di Cajetano-Santiago-Neycolas-
Alimonda al primo , e quelli di Louis-Francisco-
Canichuñan-Colle al secondo .
Ambidue conobbero il beneficio che stavano per
ricevere ed il regalo che loro si faceva di essere
battezzati col nome di sì eminenti personaggi .
Quindi alle interrogazioni
- In ey cam pigeymi? (Come ti chiami?)
- Risposero : Cajetano-Luis pigen. (Mi chiamo
Gaetano-Luigi) .
- Chem ca ta ayieymi Dios tañi Iglesia meu ?
(Che vuoi dalla Chiesa di Dio ?) .
- Mupiltuhue ayúfin (Voglio la fede).
- Chem ca ta elueymi mupiltuhue ? ( Che ti
dà la fede?) .
- Cúme que mogen chumúl no rume afnole
eluen (Mi dà la vita felice senza fine) .
- Cúpa cúchalo mogeymi ? (Vuoi che ti si
lavi la testa ? il Battesimo?)
- May, Padre, cúpa cúchaloncogen (Sì, Pa-
dre, voglio il battesimo) .
La domenica seguente fin dalle ore 8 ant . già
stavano i nostri Neofiti in chiesa , prostrati in-
nanzi l'altare del SS . Sacramento , preparandosi
al grande atto della loro prima Comunione , cui
doveva seguire la S . Confermazione . Alle 8 1/2
Monsignore , circondato dal piccolo Clero , cele-
brava la santa Messa per loro ; il nostro D . Fas-
sio intanto intercalava le preghiere col suono del-
l'harmonium, mentre D . Milanesio suggeriva ai
neo-battezzati giaculatorie ed orazioni nel loro
idioma indio . Giunto il momento della Comunione
si accostarono divotamente all'altare e ricevettero
per la prima volta nel loro cuore il Dio Creatore
e Redentore del mondo, fattosi uomo per amor
nostro e nascosto sotto le specie di pane per nu-
trimento e vita delle anime fedeli ! Chi avesse in
quell'istante potuto leggere in quei due cuori l'af-
fetto pel loro Dio ! Immaginare i misteri di gra-
zia e di amore che Gesù operava in quelle anime
Un giorno forse molti dei nostri Cristiani d'Eu-
ropa avranno ad arrossire in presenza di questi
due poveri Indii di Patagonia, della loro freddezza
e indifferenza nel ricevere Gesù Sacramentato nel-
l'abitazione del loro cuore ?

1.8 Page 8

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Finita la santa Messa, mutati i sacri paramenti,
intonò Monsignore il Veni Creator ed amministrò
ai due fortunati il Sacramento della Conferma-
zione con analogo discorso .
Furono padrini il signor Juez de Paz ed il suo
degno fratello, l'Alcalde , buoni cristiani e veri
nostri amici
. ..
Spuntò finalmente l'alba sospirata del giorno 16,
festa di S . Gioachino ed onomastico del grande
Leone XIII . Che pensarono pertanto i Salesiani
della Patagonia, e che cosa aveva preparato per
sì fausto giorno monsignor Cagliero ? Tutto era
disposto per un solenne e nobile presente da farsi
al Sapientissimo Pontefice, al Principe dei Coope-
ratori salesiani!
Il figlio del Cacico Licuful della tribù di Angol
presso il Chilì , giovane ventenne , alto e nerbo-
ruto garzone, desiderava ardentemente la grazia
del S Battesimo . Sei altre Indie già grandicelle,
ed una madre colla sua bambina di 7 anni, appar-
tenenti a diverse tribù, imploravano la stessa gra-
zia . Fu adunque convenuto che quest'altro nuovo
giglio dei monti porterebbe il nome glorioso di
Gioachino, e le margarite del deserto ricevereb-
bero il nome di Margherita Bosco, Teresa Cagliero,
Manuella e Maria Fassati , Gabriella Corsi e Ca-
rolina Callori .
Passato il fiume Monsignore con altri missio-
nari, si portò alla vicina Viedma . Essendo stata
la chiesa principale divorata l' anno scorso dal
fuoco, fu scelta per la funzione la cappella del
Collegio delle nostre Suore di Maria Ausiliatrice .
Quivi ci aspettavano tutte le bambine del Colle-
gio , i fanciulli delle nostre scuole maschili, le
principali signore della Colonia, il signor coman-
dante della guarnigione del Rio Negro e la piccola
schiera dei rigenerandi nelle acque battesimali . Di-
sposte tutte in circolo nella piccola cappella ,
assistite dai rispettivi padrini e madrine e posto
in prima linea il figlio del Cacico , Monsignore ,
circondato da quattro sacerdoti, loro amministrò
solennemente il S . Battesimo .
Tenerissima fu la funzione e grande il giubilo
degli astanti, ed indicibile la gioia dei neofiti ; di
Gioachino-Francesco-Licuful ; di Margherita-Ma-
nuella-Namuncurà-Bosco ; di Teresa-Valentina-Ca-
palquen-Cagliero ; di Gabriella-Lucia-Namuncurà-
Corsi ; di Manuella-Rauque-Curà e Maria Jcuayal-
Fassati ; e di Carolina-Luigia-Callori .
La prima fra queste porta il nome di Colei che
come è tanto cara al cuore di D . Bosco , è pure
carissima al cuore nostro, Margherita Bosco, ma-
dre di chi é per noi padre tenerissimo . Ad altre
due si pose il nome di Maria Mercedes e Maria
Dolores pel desiderio della signora madrina e del
signor padrino, che furono il signor comandante
Roa, segretario del Governatore, colonnello, e la
sua signora . Alla sera poi i giovanetti che fre-
quentano le nostre scuole in Viedma diedero una
rappresentazione, cui, oltre a Monsignore, assistet-
tero le famiglie principali del paese e le prime
autorità civili e militari di Viedma, con numeroso
concorso di popolo . La banda musicale del nostro
Collegio di Carmen toccò vari pezzi scelti e al
ritorno verso le nove di sera, in mezzo alle acque
del Rio Negro, fra il silenzio universale di que-
ste due popolazioni , con un cielo sereno ed un
tempo calmo e straordinariamente tiepido, intuonò
l'inno del Collegio ripetuto armoniosamente dalle
spiagge lontane, con un effetto sì grato ed incan-
tevole che si può gustare ma non descrivere . Ecco
quindi che anche noi Patagoni sappiamo fare qual-
che cosa per dimostrare l'amore grande, la rive-
renza, la gratitudine che portiamo in cuore verso
il nostro Santissimo Padre Leone XIlI .
Queste belle e consolanti funzioni si ripete-
ranno ancora, perché Monsignore incaricò persone
divote che girano pel campo e nelle città pregando
in suo nome i padroni a mandarci gli Indii che
sono in loro potere , onde istruirli , battezzarli ,
confermarli e prepararli alla partecipazione dei di-
vini Misteri e della S . Comunione . E che abbon-
danti frutti raccoglieremo quando, venuta la bella
stagione (perché siamo presentemente in crudo in-
verno), Monsignore farà, come ha stabilito, il suo
viaggio nell'interno del deserto ? Sappiamo che è
già aspettato dagli Indii Linares, da Namuncurà,
da Catriel e Sayuhueque . Hanno sete della fede
e della divina parola ! Ah, sì , si compia anche
per loro, quantunque dopo molti secoli, il vatici-
nio del Profeta, si compia presto l'haurietis aquas
de fontibus Salvatoris,edalorquntbesi
farà, quanti fiori si coglieranno e quante anime
si strapperanno dalle zanne del demonio !
Ella, reverendissimo e carissimo signor D . Bo-
sco, preghi e faccia pregare che nulla venga a
disturbare tanta bella messe! Giacché il diavolo
appunto perché non dormiamo noi, egli pure non
dorme .
Ora passo a dirle qualche cosa della nostra
Santa Infanzia .
La Paternità Vostra Reverendissima, carissimo
D . Bosco, ci raccomandò ed é il fine precipuo
della nostra Pia Società Salesiana , di portare le
nostre mire in ogni nostra impresa e Missione
sopra la gioventù . Or bene, V . S . non ha parlato
invano ai suoi figli Missionari della Patagonia .
Il nostro attivissimo D . Fagnano , coadiuvato
dagli altri nostri Salesiani e potentemente aiutato
dallo zelo delle nostre Suore di Maria Ausiliatrice,
ha potuto in poco tempo radunare fra le due
nascenti popolazioni del Rio Negro , Carmen de
Patagones e Vìedma un bello stuolo di quattro-
cento e più tra giovanetti e giovanette di diverso
paese e vario colore, figurando tra essi la razza
semitica, camitica, mista ed indigena .
Essi frequentano i nostri quattro Collegi ed
Oratori festivi e scuole che abbiamo due nel Norte
e due nel Sur, come qui dicono, cioè sulla sponda
destra e sinistra del fiume . Come saggio della
loro virtù e del loro studio, in occasione dell'ar-
rivo di Monsignore, hanno dato nei rispettivi Col-

1.9 Page 9

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legi maschili e femminili quattro rappresentazioni
ed accademie da far stupire gli spettatori e far
dire a Monsignore : Ecco in piccolo il nostro Ora-
torio di Torino .
Nulla dico della banda musicale dei nostri
alunni orfani e convittori con alla testa il nostro
bravo catechista e capo calzolaio Audisio ! Le
marcie e le sinfonie del nostro indimenticabile
maestro De-Vecchi ci trasportano sovente nel caro
ostello di Valdocco ! E che fracasso non hanno
essi fatto il giorno 15 agosto, festa del suo com-
pleanno ! Sì, o carissimo Padre, questo dolce an-
niversario l'abbiamo festeggiato anche noi in Pata-
gonia ! e le abbiamo augurato, se non tutti, almeno
una buona parte degli anni di Matusalem .
Monsignore poi , ben sapendo che dalle Comu-
nioni nascono tante sante impressioni e le buone
inspirazioni, preparò ed ottenne dai nostri giova-
netti e giovanette una bella Comunione generale al
mattino di questa festa . Esso celebrò solennemente
la Messa del popolo e distribuì il pane degli an-
gioli, animando specialmente i giovanetti e le
giovanette a seguire con una vita immacolata e
santa le orme della nostra carissima Madre Maria
sopra di questa valle di lagrime, per poter poi
godere della sua presenza in cielo . D . Fagnano
celebrò Messa solenne in terzo, e noi in quattro
cantammo come meglio potemmo la Messa di
S . José composta da D . Costamagna .
Dopo pranzo si fece altra divota funzione ; l'am-
missione cioè di molte piccole fanciulle nella Con-
gregazione del S . Angelo Custode, e di altrettante
delle più adulte a quella delle Figlie di Maria ,
ricevendone ciascuna la sacra medaglia e la di-
visa rossa e celeste , simbolo dell'amore e del
candore che esse promettevano conservare nei loro
teneri cuori a Gesù ed a Maria SS . Che bel
colpo di vista non faceva mai questa schiera di
angioletti dinanzi l'altare della Vergine Immaco-
lata .
La gioventù ! la gioventù . . . ecco le nostre spe-
ranze, ecco la futura popolazione cristiana della
Patagonia , ecco i fiori del nostro giardino e la
porzione eletta del gregge di Gesù Cristo .
Alias . . . alia : come dicevano nelle scuole gli
antichi docenti, quando terminavan la classe , ed
io pure facendo fine a questa mia già troppo lunga,
dico . . . che altra volta lescriveròanlotrecs
meno belle nè meno interessanti .
Noi, malgrado la rigida stagione, stiamo tutti
bene . Il Signore ci benedica, e ci benedica ancora
Lei, carissimo Padre, quantunque lontani ed agli
estremi confini della terra.
Monsignore, che sta benissimo , la saluta cara-
mente nel Signore . Saluta e benedice tutti i no-
stri giovani , i cari confratelli ed i buoni nostri
Cooperatori e Cooperatrici salesiani e domanda a
tutti il soccorso di aiuti e di preghiere .
Suo figlio aff.mo in Gesù Cristo
D . ANTONIO RICCARDI.
IV .
Costruzione di Chiese - Nuovi Battesimi di
Indii - Prima pietra del palazzo municipale
di Carmen .
Carmen de Patagones, 25 agosto 1885 .
CAR.mo S. IG D . LAZZERO,
Abbiamo ricevuto la carissima e sospiratissima
sua del 3 p . luglio . Quante notizie ! Quante con-
solazioni pel cuore di Monsignor Cagliero ! Quando
si incomincia a dire che arriverà il corriere da
Buenos Ayres , non abbiamo più un momento di
quiete, e se come spesso, anzi quasi sempre av-
viene, ritarda di quattro e anche otto giorni, oh
quante esclamazioni sfuggono involontarie, rivelando
l' impazienza di conoscere ciò che si fa, o meglio
si fece, nella casa nostra costì in Torino, in Val-
domo, da D . Bosco , dai superiori e dai confra-
telli . Il Signore ci perdonerà questa specie di de-
bolezza ! . . .
Già incominciammo i lavori per la restaurazione
della chiesa di Viedma incendiata l'anno scorso, e
dovendo per ora contentarci di poco, speriamo di
potere entrare in essa pel 24 settembre , giorno
della Beata Vergine della Mercede , Patrona di
Viedma .
La spesa presunta è di circa 2500 pesos, ossia
di altrettanti scudi . Si formò tra i principali della
colonia una Commissione apposita per raccogliere
questi fondi . Restò eletto Presidente onorario il
signor Governatore generale Lorenzo Winter ; Pre-
sidente effettivo Monsignor Cagliero ; vice Presi-
dente il comandante delle truppe di linea, segre-
tario D . Remotti e dodici altri membri . Per ora
si fece un imprestito al Banco di 2000 pesos, ob-
bligandoci a pagare gli interessi . Iddio ci aiuterà .
Presto bisognerà eziandio arricciare le pareti
interne della nostra chiesa di Patagones che re-
sterà assai bella e comoda . .
.
Le speranze nostre sono tutte riposte nei gio-
vanetti dai 5 ai 12 anni, che frequentano lode-
volmente le nostre scuole, e nelle numerosis-
sime fanciulle dell' Oratorio festivo delle Suore .
Così si avvererà il detto dell' amatissimo nostro
D . Bosco, che cioè noi pianteremo, ma altri rac-
coglierà il frutto delle nostre fatiche . E sia pure,
giacchè il Signore ci proporzionerà il premio non
in ragione del frutto, ma delle fatiche e dell' in-
tenzione e desiderio . Euntes ibant et flebant mit-
tentes semina sua ; venientes autem venient cum
exultatione portantes manipuloss;e uo per in-
terpretare queste parole a mio modo dirò che i
primi ed i secondi ricevettero la mercede . Non le
pare ?
Grazie infinite a quella signora di Chieri , che
ci regalò un bellissimo Bambino Gesù in cera . Esso
forma la meraviglia e l'amore delle nostre piccole
Indie .
La domenica scorsa fummo ad istituire la com-
pagnia delle figlie di Maria e del santo Angelo
Custode nella cappella delle Suore di Maria Ausi-
liatrice di Viedma .

1.10 Page 10

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Con questo stesso corriere spedisco lettera al-
l'Em.mo Cardinale Alimonda colla fotografia del suo
figlioccio ed altra al S . Padre , dandogli notizia
del nostro arrivo e del grande lavoro che abbiamo
trovato in Patagonia .
Ho pure scritto , ringraziando , al sig . R . De
Farcy di Rennes, che ci regalò una preziosissima
statua della Madonna di Lourdes .
Le unisco la fotografia della nuova chiesa di
Patagones . In fondo a destra è la sagrestia e più
dietro, nel piccolo cortiletto chiuso, le due camere
che formano l'Episcopio ; la camera di Monsignore
e la mia. Se desidera parlarci, ci chiami e siamo
pronti a tutte le ore .
D . Milanesio parte a mezzo giorno per una mis-
sione di due o tre settimane sulle sponde del Rio
Colorado , a due giorni circa di qui . Preghiamo
per lui . Gli lndii si avvicinano a noi con molta
confidenza .
3 settembre 1885.
Le nostre notizie sono sempre buone . La par-
rocchia di Viedma sta rinascendo e vestendosi a
festa ; ed era tempo !
Il giorno 30 di agosto vi furono in Viedma cin-
que battesimi di Indii, cui si pose il nome di
Lorenzo (Card . Nina), Domenico (Mons . Iaco-
b.in),Emlao(Mns Manacorda), Giovanni Bo-
sco ed Aleramo (Cav . Bosco) . Non abbiamo potuto
far noi questa funzione pel cattivo tempo del giorno
edlanotced,hrsaolutmen
impraticabile la via di Viedma, ove per ogni po'
di pioggia , si forma un 25 o 30 centimetri di
fango .
Lo stesso giorno verso le 3 pom . si pose la prima
pietra del nuovo edifizio municipale di Carmen ,
che sorgerà proprio di fianco alla chiesa parroc-
chiale, nella stessa linea a sinistra . Fu invitato
Monsignore a presenziare l'atto, che fu solamente
civile , ed egli prima di porre la sua firma, ap-
profittandosi dell' occasione, disse alla moltitudine
degli uomini che lo attorniavano quattro verità,
ma di quelle numero uno , e confermò con dati
storici che la Chiesa Cattolica è maestra di civiltà
e di progresso a tutti i popoli e in tutti i tempi .
Fu ascoltato con attenzione, e uno scoppio di ap-
plausi accolse il suo breve discorso .
Qui faccio punto , e raccomandandomi alle sue
preghiere mi dico il sempre
Suo affez.mo
Sa ANTONIO RICCARDI .
le sue sedute dal 30 agosto al 3 settembre 1885,
due volte ho presa la parola ragionando sulla vo-
stra opera .
Erano presenti 5000 illustri personaggi venuti
da ogni parte dell' Alemagna, dall' Austria , dai
Paesi Bassi e dall' Olanda . Presentati all' impo-
nente assemblea i saluti di Don Bosco , narrava
quanto si adoperasse la pia società Salesiana a To-
rino, in Italia, in Francia, in Spagna e nell'America
del sud, per la salvezza della gioventù . I Congre-
gati pieni di ammirazione per opere così stupende
ruppero in applausi e resero grazie alla divina
Provvidenza . Avendo poi fatto conoscere l'opera so-
ciale degli Oratorii ed i grandi vantaggi che da
esso si ponno attendere, l' assemblea decise di fon-
dare associazioni per salvare la gioventù povera
ed abbandonata . - Don Bosco ama eziandio la
gioventù alemanna e pregherà per noi . Egli ha
benedetta la nostra assemblea , e gli Alemanni
amano e ameranno Don Bosco come si ama un
padre .
Avea recato pure al nobil Congresso la fotogra-
fia di D . Bosco, la biografia di Epiney e di Al-
berto du Bois, la fotografia dell'Immacolata e di
s . Antonio , quadri del maestro Rollini allievo
dell' Oratorio di Torino , e l' immagine di Maria
SS . Ausiliatrice . Tutti questi oggetti furono col-
locati nell'esposizione delle arti cristiane .
Ad Aix-la-Chapelle città di cattolici ferventi con
molti opificii, alcuni capi fabbrica vorrebbero isti-
tuire associazione o circoli di giovani dai 14 ai 18
anni . Un celebre e caritatevole fabbricante mi ha
incaricato di pregarvi, o mio buon Padre, a vo-
lergli scrivere alcune parole d'incoraggiamento e
a mandargli la vostra benedizione, perchè con que-
sta condizione gli sembrerà facile poter dare in-
cominciamento all'opera . Tutto è possibile quando
diciate una sola parola, perche ad Aix-la-Chapelle
voi siete già amato da molti . Perciò vi faccio vive
istanze a voler scrivere un solo foglio con questa
breve frase . - D . Bosco è felice che si incominci
un circolo di giovanetti operai ad Aix-la-Chapelle
e manda la sua benedizione . -
Vostro servitore
I . MEHLER
prete e Cooper a tore salesiano
a Ratisbona .
GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE,
DON BOSCO
e l' Assemblea generale dei Cattolici Tedeschi .
-.Mio AMATmo PADRE,
Il sottoscritto è un prete alemanno che ebbe la
fortuna di essere ospitato nell'Oratorio di Torino
e presenziare la bella festa del 24 giugno 1885 .
Nell'occasione del Congresso generale dei Cat-
tolici Tedeschi a Munster in Vestfalia, che tenne
I.
MOLTO REVERENDO SIGNORE,
Se credesse bene far pubblicare la seguenti grazie
a maggior onore e gloria di Dio e di Maria Au-
siliatrice, grazie ricevute da persone mie cono-
scenti, le quali ne desiderano la pubblicazione, mi
crederei ben fortunato poter così dare alla nostra
Celeste Madre e Benefattrice un segno della grande
affezione che nutro in cuor mio verso di Lei .
M. E.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La sottoscritta, madre di famiglia, in un giorno
dello scorso mese di luglio del corrente anno 1883,
mentre, in compagnia della figlia Camilla, reca-
vasi a lavare il bucato, le sdrucciolò un piede, e
quasi senz'avvedersene cadde dall'altezza di 6 o 7
metri e precipitò nel sottoposto fiume . La Ca-
milla, accortasi della disgrazia, e presa da grave
spavento per timore che la madre fosse rimasta
morta, o colla rottura delle membra, diede un
alto grido, al quale accorsero subito parecchie per-
sone circonvicine ; l'alzarono, la trassero dall'acqua
con grave e ben fondato timore che fosse anne-
gata o gravemente ferita. Ma che? Oh potenza e
bontà infinita di Maria Ausiliatrice ! La caduta
non aveva sofferto il benché minimo male, e venne
tratta sana e salva .
Per fortuna aveva essa al collo appesa la pro-
digiosa medaglia di Maria Ausiliatrice, statale
poc'anzi donata da mano amica, e in quel terri-
bile istante aveva invocato il soccorso di Maria .
La fortunata donna desidera assai che, in atte-
stato della grazia ricevuta, o meglio del miracolo,
se ne dia pubblicazione, affinché tutti conoscano
quanto grande e potente sia la protezione della
Regina del Cielo, Maria .
STROBINO ADELaIDE nata BORELLO .
Pianezza, il 21 agosto 1885.
Viva Maria Ausiliatrice!
meravigliati la andavano interrogando, essa rispon-
deva allegramente : È Maria Ausiliatrice che m'ha
guarita e non il medico . Viva Maria Ausiliatrice
La guarita da Maria
CHIABERGE GIUSEPPINA .
Pianezza, il 21 agosto 1885.
UNA LETTERA DI LEO TAXIL .
Il Citoyen di Marsiglia pubblica una lettera di
Leo Taxil ad un religioso, che la comunica a questo
giornale . Il Citoyen dice con ragione ch'essa non
può mancare di interesse e di edificare i suoi
lettori . E tutti coloro che la leggeranno non po-
tranno mancare di essere particolarmente commossi
della parte che occupa nella conversione di Taxil
lo studio dei prodigi che hanno accompagnato la
provvidenziale missione di Giovanna d' Arco . La
conversione repentina di questo uomo, prima così
famoso per la sua empietà è un nuovo mirabile
avvenimento, col quale la dolcissima Misericordia
di Dio predica all'inceredulità del secolo l'esistenza
dall'ordine sovranaturale .
Ecco la lettera pubblicata dal Citoyen :
Parigi, 13 agosto 188Z
II .
La sottoscritta giaceva in letto gravemente
inferma da più di un mese . A nulla giovavano le
medicine, perciò il medico dava per disperata la
guarigione, anzi diceva che alla povera inferma
non rimaneva che poco tempo di vita I parenti
di lei, oltremodo addolorati per tale perdita, non
sapevano a qual partito appigliarsi e davano sfogo
al pianto . In si doloroso stato venne loro consi-
gliato di porre al collo all'inferma la prodigiosa
medaglia di Maria Ausiliatrice . Così fu fatto ; e
pieni di fiducia in Maria onnipotente erano come
certi che, se quella guarigione avesse giovato alla
salute dell'anima, Maria l'avrebbe guarita anche
a costo di un miracolo . Non fu vana la loro spe-
ranza . Di lì a poco la malata si addormentò, e
dormi placidamente per alcune ore . In questo
mentre tornato il medico, secondo il solito, chiese
con viva istanza notizia dell'ammalata . Gli venne
risposto che dormiva tranquillamente . Allora se
ne andò, e fatto ritorno in sul far della sera la
trovò svegliata e ridente come se non avesse
avuto più alcun, male . Così era in verità . Mera-
vìgliato a tal vista il signor dottore esclamò
Questa non è opera mia, ma è un vero miracolo!
Maria Ausiliatrice l'aveva guarita . Dopo due
giorni, lasciò il letto, in cui stette ancora per sì
breve tempo più per riposare che non per forza
del male, uscì di casa liberamente, e a quelli che
Mio CARO AMICO,
Mi sarebbe assai malagevole di dirvi il motivo
che mi ha spinto a convertirmi, come voi diman-
date . Una conversione infatti non ha motivi . Perchè
mi sono io convertito? Sono il primo ad ignorarlo .
Se una ora avanti il momento in cui ho presa la
buona risoluzione, qualcuno mi avesse predetta la
rivoluzione che si andava operando dentro di me,
gli avrei riso sulla faccia .
Era il giovedì del 23 aprile. Avevo mandato
alla stamperia del giornale la République Anticlé-
ricale un articolo, in cui, a proposito di una serie
di violenti attacchi contro di me, prometteva di
combattere più energicamente che mai per il libero
pensiero e di non mai lasciarmi scoraggire dalle
calunnie e dalle ingiustizie .
Poi mi son messo a terminare un lavoro sopra
Giovanna d'Arco . Aveva composto il libro dal punto
di vista anticlericale, accagionando la chiesa tutta
pel delitto di Couchon, di d'Estivet, di Venderes,
e di altri, ed aveva deliberato di compire il mio
lavoro, pubblicando in sulla fine, come annesso,
il maggior numero di documenti istorici che avessi
potuto . Pertanto mi ero procurato, non senza pena,
il testo completo del processo dell'eroina, le cro-
nache del tempo etc . Io ero per recarmi durante
un mese a Lisieux (dove Couchon è morto Vescovo)
per farvi delle ricerche . E trascrissi tutte queste
carte autentiche .
Ad un tratto mi si affacciò alla mente questa
riflessione . Io ho considerato da una parte quanto
ero pazzo allorché avevo scritto, pochi momenti

2.2 Page 12

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prima, che era mio debito di portar sempre la
bandiera del libero pensiero, e dall'altra parte
come Giovanna d'Arco era grande, quanto la sua
fede era maravigliosa . E mi detti ad investigare
il problema delle sue visioni (sopra le quali aveva
fatto un capitolo ; mettendo tutto sul conto di al-
lucinazioni, come la medicina le spiega), e siccome
questa questione mi stava molto a cuore, ho fatto
dei riscontri tra diversi documenti del processo
relativi alle dette visioni .
Era già qualche tempo che questa idea mi tor-
mentava . Molte risposte della sublime lorenese ai
suoi giudici mi avevano colpito, perchè aveva ve
lo ripeto, sotto gli occhi, non un romanzo più o
meno storico, ma gli stessi documenti autentici,
vale a dire la copia esatta, fatta dal direttore della
scuola di Chartes del manoscritto francolatino com-
pilato da Tommaso de Courcelles, sotto gli ordini
di Cauchon, per il re d'Inghilterra .
Questa difesa magnifica di Giovanna per un mese
intero, queste risposte meravigliose di ogni istante,
queste spiegazioni date con una semplicità che in-
namora, e quella sua intelligenza che ha del pro-
digio, tutto questo mi aveva commosso, e aveva
scosso la mia opinione circa le apparizioni che a-
veva ammesse, attribuendole ad una sureccitazione
cerebrale . Tutto il processo mi dimostra che Gio-
vanna non era un'allucinata, e che, lungi dall'es-
sere stata mai fuori del senno, il suo spirito era
di una lucidezza straordinaria.
In queste condizioni mi proposi questo dilemma,
dal quale non si può uscire : o Giovanna d'Arco,
affermando le sue visioni, ha rappresentata una
commedia, o le sue visioni erano vere . Ora, mio
caro amico, quando si è studiata Giovanna, come
io l'ho studiata, è impossibile di ammettere anche
solo per un momento, che il suo carattere così
leale, così generoso, così sublime si potesse pre-
stare ad una furberia . Dunque, poichè non è da
parlare di allucinazioni, vi era stata visione
chiaro .
Ah! mio caro R . . ., voi comprendete che am-
messo una volta questo punto, tutte le mie idee
di libero pensatore sono state prontamente distrutte .
In un minuto è stata una vera sconfitta . Ho sen-
tito sparire tutte le mie negazioni sacrileghe, sono
tornato con la memoria alle dolci credenze della
mia giovinezza, e di nuovo ho creduto . Ed ho cre-
duto questa volta non per istinto di fanciullo, ma
colla riflessione dell'uomo in possesso di tutto il
suo ragionamento .
Ho confessato a me stesso di essere stato bene
stupido e per lungo tempo ben cieco di aver com-
battuto per un partito di discordie, di diffamazione,
di odio, di male . Ho richiamato successivamente
alla mia memoria tutte le battaglie della mia
campagna antireligiosa ; ho ricordate tutte le mie
ore di disillusioni, di intimi rimorsi, e di lotte
contro la mia coscienza, ed ho avuto vergogna di
me stesso .
Ecco, mio caro R . . ., come la mia conversione
si è operata, e non per qual motivo questo feno-
meno si è prodotto . Voi sapete il resto .
Frattanto cui debbo io questa grazia insperata,
e veramente sorprendente? Io l'attribuisco alle pre-
ghiere de' miei vecchi amici d'infanzia, che, come
voi, non hanno mai cessato di pregare per me, ma
sopratuleghirdmopaelscrifo
della mia amatissima santola, che per istornare dal
mio capo la collera divina al tempo dei miei scan-
dali, si è consacrata alla Vergine della Riparazione,
e si è chiusa in un convento di Lione sotto il nome
di Suor Maria dei Sette Dolori, e si è così im-
molata vittima rassegnata per le mie colpe ; che
dico io? per i miei delitti .
Addio di tutto cuore, mio caro amico, e pregate
sempre per me ; ché io per quanto so e posso ve
ne prego .
LEO TAXIL.
IL CLERO E LA SUA ABNEGAZIONE .
La condotta ispirata all'eroismo della carità cri-
stiana onde va segnalatissimo il Clero di Spagna
nella quasi generale invasione del cholera in quel
paese fu commovente ed ammirabile . Il Vescovo
di Cuenca ha venduto e impegnato sino il suo a-
nello pastorale, per prodigarne il ricavato alle vit-
time dell'epidemia . Il Vescovo di Tortosa, emu-
lando la carità di quelli di Segorbe, di Murcia,
di Valencia ha dato fondo ad ogni suo avere, ha
installato un ospedale nella sua casa, anima i cu-
rati e i preti della Diocesi ad ogni sacrifizio per
gli sventurati . Il Vescovo di Osma mandò solleciti
soccorsi a Monteagudo prescelto della sua Diocesi,
appena seppe che il cholera vi era apparso . Cono-
sciutasi la esistenza del morbo asiatico in Palencia,
quel Reverendissimo Vescovo convocò tutto il suo
Clero esortandolo all'esercizio della carità, esiben-
dosi a darne egli primo l'esempio . Tutti i suoi
preti promisero solennemente di seguire nella santa
opera il loro Pastore . Altrettanto fece il nuovo
Vescovo di Madrid, e le sue parole furono seguite
da fatti luminosi . L'Emo Zefferino Gonzales y Diaz
Tunon Arcivescovo di Siviglia appartenente all'il-
lustre Ordine dei Predicatori moriva al suo posto
di quel morbo crudele . I frati ospitalieri di San Gio-
vanni di Dio hanno fatto e stanno facendo dappertutto
un bene grandissimo . Miracoli di eroismo sono ac-
clamate le Suore di Carità di San Vincenzo de'
Paoli . Si tratta per questo a Madrid di domandare
alle Cortes del regno che « come ricompensa alle
vìrtù eroiche delle suore della Carità durante
le calamità pubbliche onde è afflitta la patria,
decretino la collocazione del busto di San Vin-
cenzo de' Paoli nei saloni parlamentari di am-
bidue i corpi legislativi » .
Eziandio il clero francese fu eroico . - Vit-
tima del suo zelo nell' assistere i colerosi è
morto mons . Teodoro Agostino Forcade, Arcive-
scovo d' Aix il 12 del passato settembre . Con-
tava 69 anni di età e 40 di episcopato , essendo
stato nominato Vescovo da Gregorio XVI, quattro
giorni prima della sua morte, avvenuta il 1° giugno
1846 . Mons . Forcade, nato in Versailles il 2 marzo
1816, entrò nel Seminario delle Missioni straniere,
e si recò nel Giappone, dove fu il primo a reg-
gere il Vicariato apostolico , creato da Grego-

2.3 Page 13

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rio XVI il 26 marzo 1846 . Fu Vescovo titolare di
Sauro . Il 12 settembre 1853 Pio IX lo trasferì
alla diocesi residenziale di Guadalupa nelle Antille
francesi, e il 27 marzo 1861 a Nevers . Il 25 luglio
1873 fu promosso Arcivescovo d' Aix, Arles ed
Emburn . Fu Prelato zelante e caritatevole . Eziandio
per i Salesiani fu una perdita grande e dolorosa,
perché non solo era zelante Cooperatore, ma bene-
fattore insigne . Da Aix veniva a Marsiglia con
grave incomodo per fare la Conferenza ai Coope-
ratori Salesiani, e colla sua eloquente parola li ec-
citava a soccorrere la gioventù pericolante .
Per ciò che spetta al clero Italiano tutti sanno
ciò che fece in Palermo soccorrendo i colerosi .
L'Emo Iacobini, Segretario di Stato di Sua Santità,
scriveva una lettera in data del 9 ottobre all'Emo
Celesia Arcivescovo di Palermo, dalla quale to-
gliamo quanto segue .
« E pel Santo Padre fu motivo di consolazione
il sapere, che il Clero Palermitano non rimase a
verun altro secondo nell'opera apostolica e di carità
verso gli infelici colpiti dal morbo, e che le ca-
lunnie lanciate per denigrarlo non fecero che porne
in maggiore evidenza lo zelo, l'eroismo e l'abne-
gazione . La soddisfazione per tanto, che procura
l'adempimento di un sacro dovere, aumenterà senza
dubbio, nell'apprendere che il Capo della Chiesa, fiso
lo sguardo sulla nobile condotta del Clero stesso,
grandemente se ne compiace, e che con effusione
di cuore gl'imparte l'Apostolica sua Benedizione,
a compenso di quanto operò finora , a conforto e
stimolo per proseguire nella medesima via . »
ATTENTATO CONTRO LA CHIESA DEL S . CUORE
in Roma.
Nel giorno 29 di settembre una mano incendia-
ria tentava di distruggere la nostra chiesa del Sa-
cro Cuore . Alle 4 e mezzo pom . fu appiccato il
fuoco alla colonna principale di legname della fac-
ciata che comunica colla navata centrale della
chiesa, e in pochi minuti tutta la travatura di le-
gname , per l' altezza di circa 30 metri , era in
fiamme . Si sperava così di impedire il voto na-
zionale e di distruggere questo monumento di fede
e di amore al Cuore SS . di Gesù . San Michele
però non ha permesso che trionfassero le potenze
infernali . Arrivarono in pochi minuti cinque pompe
che lavorarono con un'attività prodigiosa, e iI fuoco
fu arrestato. Una quantità di episodii avrei a nar-
rarle, se il tempo me lo permettesse . Le dirò per
ora solamente che fu chiaro l' intervento di Dio,
giacché con tutto lo spettacolo che presentava la
facciata in fiamme, non si è distaccata una trave,
nè una tavola e neppure un listello . Bruciò in
massima parte la tela in cannuccie che velava la
fronte della chiesa . Bruciarono esternamente i travi
ma nulla si mosse, e il danno non oltrepassa certo
le 150 lire . Viva s . Michele !
Un piano di guerra .
Leggiamo nell' Eco d'Italia :
Mi consta da sicurissima fonte che una grande
operosità regna nel campo dei nostri avversari,
i quali si propongono di dare l'estrema battaglia
al clericalismo, che comincia ad incuter timore .
Mi vogliono anche affermare che i massoni geno-
vesi sieno appoggiati nelle loro fatiche da tutto
il liberalismo italiana, che a malincuore vede il
primo porto nel Mediterraneo infeudato (voce di
uso) al clericalesimo . Con ciò si potrebbe spiegare
la venuta in Genova d'un « noto caporione » degli
anticlericali .
Si abbandonerà, almeno in parte, il sistema
delle violenze, e se ne terrà uro più profittevole .
Le associazioni anticlericali si faranno apparire come
società di «mutuo succoso », e se ne fonderanno,
bene o male, in tutte le città de lla Liguria.
Fra poco ne dovrà sorgere una in Chiavari. -
S'abbottonino i chiavaresi !
Gli sforzi dei nostri .avversari per ora conver-
geranno sul «basso popolo» e sui «giovanetti .»
Per corrompere il basso popolo si cercherà di
stabilire nei quartieri pipùolarideSctà
aventi un colore politico non ben determinato, che
poi diverranno apertissimamente anticlericali.Si
cercherà d'impedire le illuminazioni e le feste in
onore dei Santi e s i promuoveranno quelle fatte
in omaggio a notissimi ant iclericali . Verrà poi po-
sta ogni cura nell'imped ire che le bande cattoli-
che suonino in pubblico specialmente quando si
tratti di qualche festa popola re .
Riguardo alla corruzione dei giovinetti finora
non hanno preso nessun sicura determinazione, ma
molti propendono a dare molto sviluppo al Circolo
dei giovanetti anticlerical i .
Verrà adottato il sistema di celebrare frequenti
solennità, per condurre intalgusefmi
nelle società massoniche ed afezionarlepoca
poco alle medesime .
Come il lettore vede, abbiamo qu i tutto un piano
di combattimento . 1 cattolici sieno avvertiti, e
moltiplicando la loro operosità di quanto gli av-
versari la aumentarono, oppongano operosità ad
operosità e sieno più pronti all'assalto, perchè pre-
parati a riceverlo .
PERCHÈ SI DIFFAMANO I PRETI .
Le cagioni per cui tanti giornali, tanti libri e
tanti . . . anticlericali, calunniano e diffamano i preti,
chi non le sapesse ancora, può tr o varle nelle rac-
comandazioni che un Manuale Massonico, fa agli
affigliati . Eccole :
L'azione della Massoneria deve essere princi-
palmente diretta a screditare il p rete, e a impe-
dire che la popolazione abbia con e sso contatto,
sia nelle adunanze religiose, sia nelle fami g lie .

2.4 Page 14

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» Bisogna allontanare dalla Chiesa la donna e
nutrirla di letture, giornali e romanzi scritti allo
scopo di far conoscere il malanno della religione .
» Convien stabilire centri di sorveglianza nei
comuni, i quali tengano vive relazioni coi sindaci,
maestri, segretari e cogli esercenti ; come c. affè
faormice, nde abbiano ad alimentare continua-
m;reanctolgpsizealrt
le trasmettano ai giornali per distruggere la
venerazione ignorante verso il prete .
» Convien deridere le famiglie, che leggono gior-
nialicto,e ntrodurre in ogni casa un gior-
nale liberale ; se in una borgata alcuno si alza a
sostenere la causa del prete bisogna abbatterlo .
» Si usino contro il prete le Società Operaie
libersacuo,gilnfat,spromuva
il lavoro festivo : si impegnino le compagnie vo-
lanti di teatranti a dare rappresentazioni,
tate tengono lontana la gioventù dal prete .
» Non si abbia scrupolo sulla scelta dei mezzi
per distruggere l'onore della religione e del
prete, ogni mezzo é buono per liberare l'umanità
dalle catene del prete . »
Che ne dite?
(L'amico del popolo) .
VARIETÀ
I.
LA DANZA IN GIORNO DI FESTA .
Il Gran Consiglio d' Appenzel (Svizzera) ha san-
cito a maggioranza di voti una proposta del Coni-
glio di Stato colla quale s'interdiscono le danze pub-
bliche in giorno di domenica e nelle altre feste
religiose : « Permettere la danza in domenica sa-
rebbe un'incoraggiare la vita dell'Osteria, un recar
danno alla vita delle famiglie, un porgere nuovo
stimolo alla passione del denaro che minaccia la
pubblica moralità ! In due anni si è potuto vedere
dove conduce la libertà della danza in giorno di
domenica ; per molte persone la domenica, in luogo
di essere il giorno di riposo per lo spirito e per
il corpo, era divenuto un giorno di rovina per la
famiglia e di perdizione delle forze intellettuali e
corporali . »
dottore Gressy perivasd.cahiunlroet
Sono queste terribili e grandi lezioni che la Prov-
videnza dà ancora ai popoli capaci d'intenderle . I
rivoluzionarii recalcitrano contro lo stimolo d'inse-
gnamenti siffatti ; ma la maggioranza dei Bretoni
e, fra essi, mólti anche di coloro che furono illusi
dai Gressy e dai loro seidi, ricevono queste lezioni
dalla Provvidenza pieni di salutare e giusto ter-
rore . L'impressione prodotta dalla triste morte
del Gressy è profonda nel Morbihan, v
III.
UN CASO CHE NON È CASO .
Nel cimitero di San Germano (Francia) fu ro .
vesciata una croce dal famigerato anticristiano
Mmoirltiglelneetr,e.faImpaslionec-osMoorpteirllaelttrsegrna.poichèleoz.bii. altiamiemnptreesèe
di si-
sindaco
di San Germano . Ora, per sostenere l'opera sua
scellerata, il Mortillet iniziò una sottoscrizione .
Ma nella sottoscrizione non apposero la firma che
dodici persone, e per ottenere il numero di do-
dici dovette il Mortillet ricorrere alle donne di
sua famiglia non solo, ma anche ad un suo povero
bambolo .
Fuori della famiglia , il primo nome portato
contro della croce era quello di un certo Petit .
Ed al nome di Petit si faceva appello per richie-
dere altre firme .
Or bene, all'ospedale di San Germano è portato
un operaio, il quale, caduto da un secondo piano,
aveva le braccia, le gambe rotte ed una ferita
nel capo . Chi era questo operaio ? Era Petit .
All'ospedale di San Germano vi era un operaio
che alla vista delle suore si è acceso di tal furore
da parere mentecatto, a tale che si dovette chia-
margli una donna estranea . Chi era costui ? Era
Petit .
All'ospedale San Germano vi era un operaio il
quale morì in un accesso di furore tale da farlo pa-
rere un indemoniato . Il misero gridava, si dimenava,
urlava, si contorceva . Chi era costui? Era Petit!
Che quello stesso Petit il quale apponeva la prima
firma alla petizione contro della croce facesse
subito dopo una fine così spaventosa, non è caso
degno di considerazione? Un caso che può dare da
pensare ad altri molti nemici della croce ? ! ! !
IV .
ELOGI IN BERLINO DEI MISSIONARI CATTOLICI .
II .
Morte di un libero pensatore .
Rileviamo dall' Univers : « Pochi giorni fa, in
una radunanza pubblica a Pontivy , il dottore
Gressy, candidato repubblicano libero pensatore,
sclamava che bisognava schiacciare la religione .
Domenica (4 ottobre) giorno delle elezioni, lo stesso
Il barone di Bulow, luogotenente prussìano, ad-
detto alla compagnia dell'Africa Orientale, rende,
nel Tageblatt di Berlino, un grande omaggio ai
missionarii cattolici dell' Usugara . Dopo di aver
descritto con quanta carità non solo evangelizzano,
ma assistono e soccorrono que' barbari, narra le
pietose cure che prodigarono ai viaggiatori tede-
schi giunti in quei luoghi : « Essi vennero trat-
tati e curati colla carità la più eroica da questi
missionari così occupati nel loro ministero . Uno di
loro passò quattro notti vegliando al letto di Te-

2.5 Page 15

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deschi ammalati, die' loro l'ultima goccia del suo
vino ed il suo capezzale . Questo eroe di carità è
un prete della Congregazione dello Spirito Santo
un Francese. » - E il barone di Bulow conchiude
« A confusione dei nostri compatriotti e dei no-
stri correligionari, questi cattolici di Francia han
reso i servizi del buon Samaritano a noi prote-
stanti di Germania e quasi tutti ufficiali del 1870 . »
Questo omaggio ai sacerdoti della Chiesa cattolica
è stampato in un giornale del Kulturkampf. Altri
giornali dicono che il principe di Bismark si pro-
curò una statistica dei missionari cattolici, e delle
regioni dove esercitano il loro ministero . Sarebbe
curiosa che il Cancelliere tedesco divenisse il pro-
tettore della Congregazione di Propaganda Fide .
V.
Un sordo-muto a Lourdes . - Dall' Univers
togliamo il seguente racconto « Un giovine sviz-
zero, presso le frontiere della Baviera, di diciotto
anni, era sordo-muto dalla nascita . Avendo saputo
le meraviglie di nostra Signora di Lourdes, si
sente trascinato quasi da una forza occulta verso
la Vergine dei Pirinei . Un giorno malgrado le
opposizioni della famiglia, col bastone in mano, si
mise in cammino, portando sul petto e sulla schiena
uno scritto su cui si leggeva : - Sordo-muto -
Vado a Lourdes ; indicatemi la strada. - Erano
i primi giorni di giugno, e per due mesi il pelle-
grino di Lourdes camminò di paese in paese, allog-
giando dove il caso, anzi la Provvidenza gli of-
friva un alloggio ; e all'epoca del pellegrinaggio
nazionale, egli arrivava alla sacra grotta col ba-
stone, colle scarpe polverose, cogli abiti per metà
sgualciti . Solo lo scritto era scomparso, dopo aver
parlato pel muto : nè doveva più ricomparire,
perchè il muto avrebbe parlato . Bevette l'acqua,
si lavò al rubinetto della fonte, poi si mischiò tra
la folla dei pellegrini che pregava, spesso ginoc-
chioni, spesso colle braccia incrociate . Tratto tratto
la preghiera usciva in cantici, e la folla in coro
ripeteva il ritornello del cantico di Lourdes : Ave
Maria . Tutto ad un tratto, il sordo capisce ed il
muto canta come tutti gli altri : Ave Maria . Era
guarito . Il Signore aveva premiato con uno splen-
dido miracolo la fede del giovane cristiano . »
BIBLIOGRAFIA
felice e tenace da ricordarsi poi sempre, ed in qual-
siasi circostanza, e con precisione di tutte quelle
parole, che si richieggono perchè sia genuino ed
esatto qul testo dicuivorebecoroborareil
suo discorso ? Non avviene forse soventi , che un
Sacerdote nell'atto del comporre tenga bensì l'idea
di un certo testo, che quadrerebbe a capello, ma
intanto non ne ricorda che qualche parola, e que-
sta ancora così in confuso da sapere neppure il li-
bro sacro, in cui essa si trova ? Come dunque a-
verlo, e sul momento, esatto, specialmente quando
la parola da esso ricordata fosse una di quelle ,
che sono numerosissime nelle concordanze? Non è
egli vero, che in tal caso si dovrebbe percorrere
gran parte, e fors'anche tutt'intiera la lunga lista
e così perdere chi sa quanto di tempo, con danno
pur anche dell'intero componimento ? Ed è appunto
per ovviare a tutto questo inconveniente che s'è
preparata la Concordanza, che qui si annunzia pros-
sima ad essere messa alle stampe, la quale colla
sua nuova disposizione fa trovare , ed in brevis-
simo tempo , qualunque parola si desideri avere
Difato ltreal'ordinealfbeticoesiten intu e
le altre Concordanze, essa ha ancora l'ordine gram-
maticale, mediante il quale ciascuna parola si sud-
divide in tante categoria , o gruppi , quante sono
le forme che prende quella data parola . E dessa
un nome od aggettivo ? Ebbene ella sarà divisa
per genere, numero e caso ; se poi è verbo, allora
si dividerà per modi , tempi , numeri e persone ,
così che basterà che si sappia di qual genere, nu-
mero e caso sia la parola, se è nome ; oppure
di qual modo, tempo, numero e persona, se ver-
bo, perché il testo sia già bell'e trovato . Ond'è
che parecchi cospicui personaggi del Clero, sia di
questa che di altre città, oratori eloquenti e chia-
rissimi professori, intesane l'idea, e vistone il ma-
noscritto fin dai suoi primi fascicoli, non solo non
riprovarono il lavoro, ma lo levarono alle stelle,
proclamandolo altamente se non di assoluta neces-
sità, ed affatto indispensabile, per certo della mas-
sima utilità e vantaggio, e tutti mi sollecitarono
a presto condurlo a termine , e farlo di pubblica
ragione . A tutto questo s'aggiunge ancora la co-
modità del formato , la bontà della carta e niti-
dezza dei caratteri, come meglio che dalle parole
si può conoscere dal saggio, che si può con tutta
facilità avere da chiunque lo desideri, solo che lo
domandi all'infrascritto D . Michele Bechis .
Intanto per agevolarne sia la stampa per parte
di chi ne deve sostenere la spesa , che l'acquisto
per parte di chi desidera procurarsela, s'è pensato
di rilasciarla a modo di associazione, di cui questo
sarebbe il
NUOVA CONCORDANZA BIBLICA .
Il primo e principal libro , di cui deve valersi
il Sacerdote cattolico per comporre i suoi discorsi
e renderli fruttuosi, egli è senza dubbio la Sacra
scrittura come quella, che contiene la stessa pa-
rola di Dio . Di qui il bisogno stragrande di atten-
dere continuamente allo studio di questo santo li-
bro . Ma dov'è mai quel Sacerdote di memoria così
Programma .
1 ° L'opera sarà di circa 1800 pagine in carta,
caratteri e formato del suddetto saggio , e verrà
stampato in modo da potersene fare uno o due vo-
lumi, come meglio piacerà a ciascuno degli acqui-
renti .
2° Si porrà mano alla stampa appena si a-
vranno 800 associati, e se ne darà avviso appena
si sarà raggiunto il numero suddetto .

2.6 Page 16

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3° Il prezzo per coloro che si associeranno
prima che se ne incominci la stampa sarà in Italia
di L . 20 la copia, per l' estero 25, e si pagherà
metà quando si darà avviso dell' incominciamento
della stampa, e metà quando riceveranno la prima
parte dell'opera .
4 ° I seminari e gli istituti di istruzione reli-
giosa, che si associeranno per dieci copie, godranno
il ribasso del dieci per cento .
5 ° L'istesso ribasso godranno pure tutti coloro
che preferiranno pagarne tutto l' importo all' av-
viso dell'incominciamento della stampa .
6 ° Appena incominciata la stampa il prezzo
sarà di L . 24 per l' Italia, e di 30 per l' estero,
ed a stampa finita sarà di L . 30 per l'Italia, e di
36 per l' estero , e si pagheranno all' atto della
commissione .
7 ° L' adesione all' associazione si riceverà in
Torino dal Sacerdote BECHIS MICHELE Vicecurato
di S . Filippo Neri .
Per le feste d'Ognissanti . - Ognun
sa che al 1 ° novembre e per tutta l' Ottava la
Chiesa fa festa di tutti i Santi del cielo, anche di
quelli che non sono stati beatificati nè canonizzati .
Or bene fra questi ultimi ogni famiglia, si può dire,
conta qualche innocente bambino , morto dopo il
battesimo e prima dell'età della discrezione . Che
cara festa perciò quella d'Ognissanti .
A riempier la mente di pii pensieri a queste ri-
guardo e ad eccitare pii affetti nel cuore serve
magnificamente il libretto intitolato : Berto ossia
gli angeli della terra . - Lamenti e conforti di
quei che li piangono, del T . Ilario Maurizio Vigo
curato di S . Giulia in Torino e Miss . Apost . Un
bel volumetto di 88 pagine in-16 ° , con bella co-
pertina . Prezzo L . 0,50 la copia, rivolgersi alle
librerie Salesiane di D . Bosco .
nità ? A ritrarre almeno qualche anima da questo
disordine è indirizzato il presente opuscolo del
T . Ilario Maurizio Vigo curato di S . Giulia in
Torino e Miss . Apost .
Eccone il sunto : I - Il lavorare alla festa è
un rubare a Dio - II - Dio castiga i lavori di
festa - III -L'uomnestaprzlntif
-
cazione della festa e ne teme i castighi - IV -
Saranno casi? - V - La farina del diavolo va
tutta in crusca - VI - La profanazione della fe-
sta mena alle rovine le famiglie - VII - La san-
tificazione della festa mena in casa la felicità .
- CONCLUSIONE : Un consiglio da amico . Opuscolo
di 16 pagine in-32° , con magnifico emblema in
fronte . Prezzo cent . 5 la copia e L . 4 al cento,
dalle librerie Salesiane di D . Bosco .
PROF . LUIGI BOTTARO - Misteri Umani
- Note di un osservatore - S. Pier d'Arena
Tipografia e libreria S . Vincenzo, Libreria
Salesiana a Torino e presso i principali librai
C ent . 50 .
Fra le bellissime operette che già abbiamo an-
nunziate del chiaro autore, prende posto degna-
mente questa che esce recentemente dai nostri tipi
di San Pier d'Arena . Spiegare il perchè tanti siano
sulla terra gli infelici, pur tutti desiderando ar-
dentemente la felicità ; il perchè di tante contrad-
dizioni della povera nostra natura, dando come
ultima soluzione il peccato in cui nasciamo, è scopo
principale del libro . Briose satire sul linguaggio
dei miscredenti e su quello che ci mettono in bocca
le passioni e sulla mania del predir l'avvenire, tutte
condite di fina ironia, fanno all'opera corona e
complemento . E in somma un libro di svariatis-
simi soggetti, ma tutti utili sommamente e istrut-
tivi in quel che più importa di sapere, sicchè pochi
possono essere o più . attraenti o più degni di es-
sere raccomandati alle cristiane famiglie .
Guida al Camposanto e un mesto fiore
sulla tomba dei cari nostri defunti, del T . Ilario
Maurizio Vigo curato di S . Giulia in Torino e
Miss . Apost .
Sono 16 pagine in-32 ° con bell'emblema in fronte
tutte indirizzate ad eccitare la fede nell'immorta-
lità dell'anima e la cristiana pietà verso i defunti .
Ecconel'indice a formarsene un'esatta idea
INTRODUZIONE . E una dolce consolazione l'esser
cattolico nel mese dei morti . - I - Uno sguardo
generale al Camposanto - II - I nostri cari fos-
sero in cielo! - III-T.utmaonl'ifer!
- IV - I nostri cari sono in purgatorio ? - V
- Il vero fiore da portare al Camposanto - CON-
CLUSIONE . In guardia? - Prezzo cent . 5 alla co-
pia e L. 4 al cento . Presso le librerie Salesiane
di D . Bosco .
Non lavorate alla festa . - Chi non
vede quanto strapazzato ai giorni nostri sia il pre-
cetto divino della santificazione della festa e quanti
castighi piovano pur troppo sulla colpevole uma-
La Democrazia cristiana e la ristorazione
sociale secondo lo spirito di S . Francesco d'Assisi.
Sotto svariati titoli questo libro ebbe già l'onore
di 5 edizioni ed ora è in corso di stampa la sesta .
È questo un segno manifesto che incontrò l' ag-
gradimento dei cattolici . Contiene una parte della
materia trattata nel libro L'Anima Cristiana ecc .
- Vendibile alla Tipografia Salesiana al prezzo di
centesimi 30 .
L' Em.mo Cardinale Alimonda, Arcivescovo di
Torino, al quale furono umiliati i due libretti
L'Anima Cristiana ecc . e la Democrazia Cristiana
ecc . scrisse all' autore facendo voti perchè si
spargano tra il popolo e sieno guida alle anime
gli ammaestramenti che contengono, e le traggano
all'aggregazione del caro terz' Ordine Francescano .