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ANNO IX . N. 10.
Esce una volta al mese .
OTTOBRE 1885
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N. 32 . TORINO
SOMMARIO - Avviso -Decreto della S . Congregazione
dei Riti sul mese di Ottobre consecrato alla SS . Ver-
gine - Lettere Argentine - S. Nicolas-LPalt
- Ringraziamento ai giovanetti del Collegio di Lucca
- Da Buenos Aires a Bahia Blanca-DaBhi
Bianca a Patagones - Il P . Luigi Bonomi - Lotteria
e Chiesa del Cuore di Gesù in Roma . - Bibliografia
- Annunzi.
DECRETO DELLA S . CONGREGAZIONE DEI RITI
sul mese di Ottobre consecrato alla SS . Vergine.
Pubblichiamo la fedele traduzione del de-
cretoUdrbisetO ella Sacra Congrega-
zione dei Riti intorno al mese d'Ottobre,
consecrato alla Vergine Santissima del Ro-
sario .
Decreto .
AVVISO .
Si avvicina il tempo dell'estrazione
della Lotteria a favore dell'Ospizio e
Chiesa del S . Cuore di Gesù, fissato per
il 31 dicembre . Stante il progredire
dei lavori e l'urgente bisogno di da-
naro porgiamo umile, ma calorosa pre-
ghiera, affinché quelli che ancora non
avessero soddisfatto al prezzo dei bi-
glietti, vogliano aver la bontà di spedir-
celo al più presto . Coloro poi che non
potessero assolutamente ritenerli per se,
o distribuirli ad altri prima di dicembre
venturo, si pregano a rimandarli con
due centesimi in busta ad angoli ta-
gliati .
Fra i moltissimi atti di vigilanza Aposto-
lica coi quali, coll'aiuto di Dio, il Santissimo
Nostro Signore Leone PP . XIII, fin dal
primo momento che fu assunto alla dignità
del sommo Pontificato, studiossi di provve-
dere acciocché fosse restituita alla Chiesa
ed all'intiera società la tranquillità deside-
rata ; più chiara della luce splende la Let-
tera Enciclica Supremi Apostolatus del
1° settembre 1883 intorno alla celebrazione
del Sacratissimo Rosario, della gloriosa Ma-
dre di Dio, Maria, per tutto il mese di Ot-
tobre dello stesso anno . Ciò senza dubbio
venne stabilito per una speciale provvi-
denza di Dio, per ottenere il potentissimo ed
efficace aiuto della Regina del Cielo contro
i nemici del nome cristiano, per tutelare l'in-
tegrità della fede nel gregge del Signore, e
per istrappare dalla via dell'eterna perdi-
zione le anime redente col prezzo del Sangue
divino .
Ma i lietissimi frutti di cristiana pietà e
di fiducia nel celeste patrocinio di Maria
Vergine raccolti per mezzo di opera cosi sa-

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lutare in quel mese in ogni luogo dell'orbe
cattolico e le sempre insistenti calamità fu-
rono causa che nell'anno seguente 1884, il
giorno 30 di agosto, fossero spedite altre let-
tere apostoliche Superiore anno, colle stesse
esortazioni e prescrizioni per dedicare lo
stesso sopraveniente mese di Ottobre con pari
solennità di rito, e fervore di pietà, in onore
della Beatissima Vergine Maria del Rosario ;
e ciò perché il precipuo frutto dell'opera
buona ed arra della vittoria da conseguirsi
fosse la perseveranza negli atti di pietà in-
trapresi . Insistendo lo stesso Santissimo Si-
gnore in questi propositi , poichè da úna
parte continuano a perturbarci ovunque molti
mali, ma dall'altra rimane ferma e fiorisce
nel cristiano popolo quella fede che opera
per la carità e la venerazione e la fiducia
in certo modo immensa verso l'amantissima
Genitrice ; così con più intensa premura ed
alacrità ora vuole che ovunque si perseveri
unanimemente in orazione con Maria Madre
di Gesù . Egli nutre certa speranza che Essa,
la quale sola ha debellate tutte le eresie nel
mondo universo , in vista dei nostri veri
frutti di penitenza, piegherà finalmente l'ira
vindice della Divina Giustizia e ricondurrà
l'incolumità e la pace .
Perciò Sua Santità comanda e statuisce
che parimente in questo e negli anni se-
guenti si continui tutto ciò che ha stabilito
nei due anni trascorsi intorno al mese nel
quale si celebra la festa solenne della Beata
Vergine Maria del santo Rosario, finchè per-
dureranno queste tristissime circostanze della
Chiesa e delle cose pubbliche, e non sia dato
alla Chiesa di ringraziare Iddio per la re-
stituita piena libertà al Pontefice Massimo .
Stabilisce perciò e comanda che in ogni anno
dal primo giorno di ottobre fino al secondo
giorno del mese del seguente novembre, in
tutte le chiese parrocchiali del mondo cat-
tolico e in tutti i pubblici oratorii dedicati
alla Madre di Dio, o in altri eziandio da
eleggersi all'arbitrio dell'Ordinario, si reci-
tino tutti i giorni almeno cinque decadi del
Rosario di Maria colle Litanie Lauretane
se questa pia pratica avrà luogo al mattino,
nel tempo delle preghiere si celebri la santa
Messa ; se dopo il mezzogiorno, allora si
esponga per essere adorato il Santissimo Sa-
cramento dell'Eucarestia, e quindi i fedeli
siano benedetti conforme al rito . Desidera
eziandio che, ove lo permettono le leggii ci-
vili, i sodalizi del Santissimo Rosario con re-
ligiosap.omafcinublheprocsin
Rinnovando tutte le ind ulgenze altre volte
concesse, concede appo Dio l'indulgenza di
sette anni e di sette quarantene e da acqui-
starsi ogni volta a tutti coloro che nei giorni
stabiliti saranno intervenuti alla pubblica re-
cita del Rosario e avranno pregato secondo
l'intenzione della stessa Sua Santità ; e a
quelli parimenti che , impediti da legittima
causa, queste preghiere avranno recitate pri-
vatamente . A coloro poi che nel tempo so-
praddetto, o pubblicamente nelle chiese , o
da legittima causa impediti, privatamente,
avranno almeno per dieci volte compiuta la
sovraesposta pratica, e si saranno confessati
e comunicati, largisce loro dal tesoro della
Chiesa la plenaria indulgenza . Questo pie-
nissimo perdono delle colpe e remissione
delle pene largisce egualmente a tutti coloro
i quali o nello stesso giorno festivo della
Beata Vergine del Rosario, o in uno qual-
sivoglia dei susseguenti otto giorni avranno,
come sopra si è detto, ricevuti i Sacramenti
e in qualche chiesa , secondo la Sua inten-
zione, avranno supplicato Dio e la sua San-
tissima Madre .
Per la qual cosa e per provvedere a quei
fedeli che , vivendo alla campagna , sono,
specialmente nel mese di ottobre occupati
nei lavori rurali, a costoro Sua Santità con-
cede che tutte le sopraddette disposizioni
colle sacre indulgenze possano dal prudente
arbitrio degli Ordinarii trasferirsi nelle pro-
prie diocesi, nei seguenti mesi di novembre
o di dicembre.
Ora di tutte queste sìngole cose il Santis-
simo Nostro Signore per mezzo della Sacra
Congregazione dei Riti comandò che si pro-
mulgasse il presente decreto e si trasmettesse
a tutti gli Ordinarii delle diocesi perchè venga
fedelmente eseguito .
Giorno 20 agosto 1885 .
D . Cardin. BARTOLINIUS S . R . C . Praef.
L . + S.
LAURENTIUS SALVATI, S . R. C. Secretarius.
LETTERE ARGENTINE .
S . NICOLAS .
Collegio Pio IX de artes y Oficios in S . Carlos de Alma-
gro, Buenos Aires .
23 maggio 1885 .
CARISSIMO D . BONETTI,
Come la S . V . carissima avrà appreso dalle va-
rie mie antecedenti, il giorno 12 del passato mese
di marzo, il vapore Bourgoyne, sopra del quale
ella ci aveva 26 dì prima fraternamente salutati
nel porto di Marsiglia, gettava le ancore in quello

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di Montevideo . Uno fu allora il nostro desiderio,
il nostro pensiero ; ringraziare il Signore e Maria
Santissima Ausiliatrice per i molti e segnalati fa-
vori accordatici nel lungo viaggio, e scendere fi-
nalmente in terra . Però se tutti poterono di gran
cuore effettuare la prima parte , ad alcuni sola-
mente fu dato godere della seconda . Monsignor
Cagliero insieme con D . Savio, D. Rabagliati, Don
Cavatorta , alcuni chierici e me , gentilmente in-
vitato e come pressato , cedette alle istanze del
sig . Commissario di Sanità, e salutati e benedetti
quelli che dovean rimanere a bordo per prose-
guire fino a Buenos Ayres, scendeva nel vaporino
della Commissaria per abbracciare e consolare di
sua presenza i buoni Confratelli nostri delle Case
Salesiane dell'Ispettoria Orientale, e per rivedere
e portare i saluti del caro nostro D . Bosco all'Ec-
cellentissimo Mons . Matera Delegato Apostolico ,
all'Ecc .mo Mons . Jereguy Vescovo di Montevideo
ed a molti altri benemeriti Personaggi, Coopera-
tori Salesiani e Benefattori nostri .
Accolto con istraordinaria dimostrazione di gioia
e figliale affetto dai Superiori e dai Convittori
del Collegio Pio di Villa Colon , negli otto bre-
vissimi giorni che passò in esso, non istette cer-
tamente inoperoso . Oltre alle numerose visite so-
pra accennate, e a quelle altre fatte a vari Isti-
tuti e Comunità Religiose, delle Suore della Mi-
sericordìa, dell'Orto e dei Rev .di Padri Francescani
e Baionesi di Montevideo , volle regalare di una
sua Messa con sermoncino e conferenza le Suore
di Maria Ausiliatrice, che apersero di quest'anno
appunto la Casa loro in Colon, a poca distanza dal
Collegio Pio .
Passò un giorno eziandio insieme con i Confra-
telli del Collegio di Las Piedras , ove trovò nel
nuovo Collegio una sessantina di vispi e buoni gio-
vanetti che lasciano molto a sperare pel bene della
religione e della patria .
Fu pure a vedere in Las Piedras il piccolo ma
grazioso Collegio delle Suore di Maria Ausilia-
trice che è in via di aumento materiale e morale .
Ritornato in Colon, anzichè riposare, ricominciò
le sue fatiche nelle confessioni, conferenze pubbli-
che e private coi Salesiani e Convittori , e per
compiacer loro, nel giorno 19 marzo, dedicato al
glorioso Patriarca S . Giuseppe , assistette ponti-
ficalmente alla Messa cantata, dopo aver celebrato
la Messa della Comunione generale con analogo
sermone . Terminata la Messa solenne, amministrò
il Sacramento della Cresima a numeroso stuolo
di giovanetti e giovanette, antecedentemente pre-
parate a tale funzione con un triduo di istruzioni .
La domenica seguente, infra Missarum solemnia
conferì la Sacra Ordinazione minore a 6 Chierici
ed il Presbiterato al Diac . Domenico Albanello .
Con tutte queste fatiche, senza parlare delle
prediche, discorsi, sermoncini, ora in una, ora in
un'altra cappella o comunità, che furono cosa di
ogni giorno, immagini V . S . se non dovea essere
stanco, spossato . Perciò era mio desiderio che per
il meglio di sua salute , venisse presto il giorno
e l'ora di partire per Buenos Ayres, onde potesse
riposarsi alquanto e rinforzarsi . E quello e questa,
come già le scrissi, piacendo a Dio, vennero il 23
marzo . Congedatici e salutati tra la commozione
generale ed i più caldi auguri dei Confratelli e
giovani di Colon , e riverito una volta ancora in
Montevideo l'esimio Prelato Diocesano, c' imbar-
cammo sul vapore Apollo, il quale, con un tempo
alquanto agitato, cullandoci graziosamente la notte
intiera, ci sbarcava al mattino verso le ore 7 in
Buenos Aires .
Non ripeto qui le accoglienze festose dei Con-
fratelli venuti al porto insieme con una rappre-
sentanza della Cappella italiana e della Società
di S . Vincenzo De' Paoli, per dare il ben tornato
al già primo loro Cappellano . Taccio le molte vì-
site fatte all'Ecc .mo Mons . Aneyros Arcivescovo
di Buenos Ayres e vero Padre amorosissimo dei
Salesiani, a Mons . Espinosa, tipo dell'amico leale
e sincero, a Mons . Bones Governatore della Dio-
cesi, superiore ad ogni lode, ed a moltissimi altri ;
nonché a varie comunità religiose ed istituti d'e-
ducazione : taccio le numerose visite da Monsignor
Cagliero ricevute ; non parlo delle funzioni sacre,
conferenze , prediche , discorsi ecc . ; taccio della
visita a Payssandu che merita una relazione a
parte , di quella fatta alla Casa delle Suore di
M . A . in S . Isidoro ed in Moron ; ma non posso
a meno di darle ragguaglio sopra la gita a S . Ni-
colas de los Arroyos . E ciò per due motivi prin-
cipali .
V . S . sa molto bene che le opere le quali più
costano in fatiche e sudori sono eziandio le più
care, nè giammai in appresso si possono dimenti-
care . Di tali si è appunto la Casa o Collegio di
S . Nicolas, prima impresa di Monsignor Cagliero
quando nel 1875 giungeva in America . In S . Ni-
colas de los Arroyos inoltre vive l'amico di Mon-
signore e dei Salesiani, colui che si può dire fu il
primo a chiamare i figli di D . Bosco sulle rive
della Plata, Mons . Ceccarelli ; là sono moltissimi
italiani, Cooperatori Salesiani e nostri benefattori
insigni ; là, nel Collegio San Nicolas, sono buon
numero di bravi giovanetti, che, quantunque non
quelli stessi di 10 anni fa, pure attendevano con
impazienza il momento di vedere e salutare festosi
Mons Cagliero , primo vescovo salesiano , fonda-
tore di quel loro caro asilo di pace ed allegria,
in cui così utilmente passano i loro anni nello
studio e nella pietà . Quindi, oltre il bisogno, Mon-
signore sentiva come un dovere di visitar presto
quei luoghi di tante care rimembranze, e stabilì
per la partenza il giorno 23 di aprile .
Partimmo adunque, Monsignore, D . Costamagna,
D . Savio, lo scrivente e due allievi del Collegio
S . Carlos, appartenenti alle principali famiglie ita-
liane di S . Nicolas, novello Salesiano l'uno, e l'al-
tro ascritto e di ottime speranze per la Società
non solo, ma eziandio per la Chiesa .
Erano le ore 3 1/4 quando fischiò il vapore
della via ferrata, e verso le 6 il treno era giunto
al posto di Campana, piccolo paese incipiente sulla
sponda destra del fiume Paranà .
Già era pronto a pochi metri dalla riva il va-
poretto fluviale Proovedon che fa servizio tra
Campana e Rosario , e imbarcatici , lasciammo
la sponda e cominciammo a salire il fiume rapi-
damente . Il Capitano del Proovedon, nostro con-

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nazionale, ottima persona e compitissimo, fece al-
lestire una magnifica saletta per Mons . Cagliero,
e a noi assegnò altra non meno comoda sopra
coperta, con letti, sofà, tavolino, ecc . Volle che
Monsignore avesse a tavola il primo posto e nulla
tralasciò di quanto avremmo potuto desiderare .
La notte era serena e tranquilla , fulgido il
cielo di stelle e bella e lucentissima la luna, co-
sicché potemmo a nostro bell'agio contemplare le
amene ed incantate spiagge del Paranà, verdeg-
gianti di erbe ed arboscelli , e qua e là abitate
eziandio e ben coltivate . Alle 6 del mattino ci
trovammo di fronte al Collegio San Nicolas . A
soli venti o trenta metri di distanza , potemmo
osservare accesi i lumi nei cameroni, essendo quella
l' ora della levata per i giovani , e dopo pochi
istanti il Proovedon gettava l' ancora nel piccolo
porto di S . Nicolas . Sbarcammo , e stretta cor-
dialmente la mano ai Confratelli che ci attende-
vano, saliti nella vettura del Collegio, scendevamo
alla porta della Cappella dopo mezz' oretta , tra
gli evviva di gioia e le festose accoglienze dei
cari amici .
Monsignore celebrò la Messa della comunità ,
cui presero parte alunni, Cooperatori e Coopera-
trici che ricevettero dalle sue mani la santa Co-
munione . Non descriverò la festa a Monsignore ,
entrato che fu nel Collegio . V . S . sa meglio di
me, quanto grande e buono sia il cuore dei gio-
vanetti e come riesca commovente l'accoglienza di
un superiore amato e sospirato .
Si era stabilito che per approfittare sempre me-
glio della breve permanenza che Monsignore fa-
rebbe in S . Nicolas, si darebbe come una piccola
Missione per i Cooperatori Salesiani italiani, in
preparazione alla solennità del Patrocinio di San
Giuseppe ; ma per circostanze impreviste si dovette
tramandar la cosa al lunedì, martedì e mercoledì
seguenti .
Non mancarono però i buoni Cooperatori e Coo-
peratrici, come dissi quasi tutti italiani, di accor-
rere numerosi in quel giorno alle funzioni solenni
che si celebrarono , prendendovi parte esemplare
coll' accostarsi alla sacra Mensa eucarìstica, col-
l'assistere alla Messa cantata in musica . Verso
sera, si affollarono pure ai Vesperi ed alla Be-
nedizione solenne del Santissimo, impartita pon-
tificalmente da Monsignor Cagliero .
Nelle brevissime ore che ebbe libere , Monsi-
gnore, col Direttore del Collegio e gli altri della
comunità , fu a visitare vari Ranchos delle fami-
glie italiane nei dintorni di S . Nicolas . Là si
sente parlare l'idioma nostro italiano e più spesso
anche il dialetto genovese . In quei momenti ci tro-
vammo come in terra nostrana tanto pel metodo
della coltura dei terreni, come specialmente per
l'istruzione religiosa e la profonda pietà de' Quin-
tesi . Quale commovente e tenero spettacolo fu per
noi il contemplare Monsignore tra numerosa schiera
di bambinelli vispi, allegri ad un tempo, pieni di
affabile rispetto e di riconoscenza per lui ! Mi ricor-
dai allora quel Pastorbtoanusgrdiea
un tempo sì tenero del caro nostro Dogliani là dove
s'implora l'ora pro nobis Dominum . Che momenti
di cara ed incancellabile memoria furono quelli!
Visitò eziandio il Collegio femminile diretto dalle
ottime Suore della Misericordia di cui il primo
drappello parti nel 1875 insieme coi primi nostri
Missionari per queste spiaggie Americane . - Ce-
lebrò pure una Messa nella Cappella del magnifico
Ospedale retto dalle medesime Suore , ed accom-
pagnato dall'ottimo signor Cappellano nella infer-
meria, ebbe per ciascun degli infermi una parola
di conforto e d'incoraggiamento . Tenero eziandio
fu lo spettacolo che si presentò al nostro sguardo
quel giorno in cui fummo ad accompagnare Mon-
signore nella visita all' Orfanotrofio . Guidati dal-
l'affabilissimo Mons . Ceccarelli, che mai si staccò
dal fianco di Monsignore ne' pochi giorni passati
nella sua Parrocchia, ci trovammo in quel povero
sì ma pulitissimo e ben ordinato edifizio . Un cen-
tinaio di fanciulle salutaronlo con un canto pieno
di dolce e melanconica melodia, recitarongli alcuni
auguri cordiali , e prostrate ricevettero con edi-
ficante contegno la sua benedizione, dopo di aver
ascoltate le sue parole dirette ad accendere nel loro
cuore l' amore alla preghiera ed alla frequente
Comunione .
Non posso passare sotto silenzio la grandiosa e
magnifica chiesa parrocchiale rifatta quasi per in-
tero per cura di Mons . Ceccarelli , ed in pochi
anni . Che grandiosità negli altari! Che ricchezza
negli ornamenti ! Che bellezza nel tutto insieme!
È una Chiesa che farebbe bellissima figura in
Buenos Ayres , e, non starebbe male anche nella
nostra Torino !
Nel giorno stabilito incominciò il triduo di pre-
dicazione . I Cooperatori Salesiani di S.Nicolas
de los Arroyos sono relativamente molti e com-
mendevoli per pietà , però stante la ristrettezza
del tempo e le considerevoli distanze a cui la
maggior parte di loro abita, la poca capacità della
Cappella del Collegio , e l' ora molto presto nel
mattino e molto tardi nella sera in cui facevansi
le prediche, avvi motivo grandissimo di ringra-
ziare il Signore e rallegrarsi pel concorso nume-
rosissimo e per l'abbondantissimo frutto ricavato
da questi Esereizi Spirituali . Era cosa che com-
moveva il cuore profondamonte il vedere al mat-
tino prima dell' alba arrivare quali a cavallo , e
quali sui carri e sulle vetture queste ottime fa-
miglie , per intendere dalle labbra del Ministro
del Signore le parolc consolanti di vita e di con-
forto nelle tribolazioni di questa misera terra, e
poscia col cuore contento rifare la strada per at-
tendere tutto il giorno alle loro faccende campe-
stri . Alla sera rinnovavasi lo stesso spettacolo del
mattino .
Il Sac . Costamagna dettava le meditazioni in
lingua castigliana alle 6 112 del mattino, dopo la
santa Messa , perché vi assistevano pure molte
persone del paese . Monsignore alla sera verso le 7
faceva le istruzioni in lingua italiana, perchè l'u-
dienza era composta di soli italiani . In esse non
potè trattare di molte virtù, ma spiegò colla va-
lentia e chiarezza tutta sua propria, la necessità e
preziosità della Fede e le qualità ch'ella deve a-
vere in un cristiano per renderlo degno veramente
di questo titolo . Sebbene Monsignore nel suo zelo
predicasse per lo spazio di una buona ora e forse

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più, tutti nondimeno stavano pendenti dal suo lab-
bro con esemplare attenzione e possiamo affermare
in verità che leggevasi sul loro volto la brama
insaziabile della parola di Dio, cibo vero delle a-
nime nostre . Con sì buona disposizione non è a
dire del frutto, abbondante quanto mai, ricavato
da questi brevi Esercizi . Il giorno di martedì tutto
intiero e la mattina di mercoledì prima e dopo
della Messa per la Comunione generale , Monsi-
gnore , D . Costamagna e tre altri confessori fu-
rono occupati nell'ascoltar le confessioni . La Co-
munione generale fu degna veramente di tal nome :
sicché possiamo ringraziarne il Signore ,Mari
Ausiliatrice e S . Giuseppe, per averci condotto a
godere di un sì magnifico spettacolo di fede e di
pietà nei Cooperatori Salesiani di S . Nicolas .
Costoro in segno del loro giubilo e per testi-
moniare a Monsignore la loro riconoscenza , la
stima e l'affetto con cui sono stretti con i Sale-
siani tutti , e per festeggiare la santa profes-
sione religiosa di uno dei loro parenti fatta nella
nostra pia Società, vollero imbandire in quello
stesso giorno un' agape fraterna nel Collegio . Non
potendo il refettorio, già assai spazioso, contenere
i giovani e tutti gli altri convitati di quel giorno,
si stabilì di concedere agli alunni un giorno di
vacanza ed una passeggiata a cavallo . Questa ri-
soluzione fu accolta da tutti con entusiastiche
grida di gioia .
A mensa facevano bella ed onorata corona a
Mo.nsCaegclir,'umtoMns
di S . Nicolas, sempre caro nostro amico, ed una
trentina e più dei principali coloni della città,
Cooperatori Salesiani e membri delle varie fami-
glie dei Montaldo, insigni benefattori nostri .
In fin di tavola sorse , quasi improvviso, l'ot-
timo Emmanuele Montaldo , alunno del Collegio
di S . Carlos ed ascritto della Società Salesiana, ed
a nome dei parenti ivi tutti radunati , lesse un
tenerissimo discorso che qui riportiamo tradotto
in italiano :
« Monsignore e Reverendi Padri ,
» I Cooperatori Salesiani di S . Nicolas , desi-
deravano, Monsignore, dirigere all'E . V . in questa
circostanza alcune parole, per manifestare un pen-
siero che in questo momento occupa il loro cuore,
e giacché essi più usi sono a maneggiar la zappa
che non la penna, hanno scelto me per il difficile
incarico di fare un discorso , dire nè più nè
meno di quanto essi vorrebbero esprimere .
» Ed io il farò ; interpreterò il loro desiderio,
rivelerò il loro pensiero .
» Grande è l' allegrezza dei Cooperatori Sale-
siani in questo momento, o Monsignore , e molto
maggiore quanto più grandi sono le cause da cui
deriva .
» Primieramente . Celebriamo noi oggi la santa
risoluzione di un fratello, di un parente ed amico
che ci abbandonava per ritirarsi dal mondo e co-
raggioso entrare nella Società Salesiana , cui già
appartiene, e nella quale, sposato coll' obbedienza,
e senz'altra ricchezza fuorché la Croce dell'amato
nostro Redentore, sarà per l'avvenire tutto di Dio
sulla terra per aver diritto un giorno a tutti i
tesori del Cielo . Sì , o caro Luigi , la santa tua
risoluzione ti rende ai nostri occhi degno di am-
mirazione e noi tutti ti felicitiamo ; ci stimola a
servire fedelmente il Signore nello stato in cui
Egli ci ha posti ; ci onora, sì, perchè tu eri nel
nostro numero, eri de' nostri, ci appartenesti un
giorno ; e ci consola, pensando come servendo tu
meglio di noi il Signore , più efficaci saranno le
orazioni tue in pro' de' tuoi parenti ed amici . -
Addio , o Luigi , addio... e grazie . Grazie per
l'esempio che ci dai ; per l'onore che ci procuri ;
per l'allegria che ci causa la tua santa risoluzione .
Addio per rimaner sempre fedeli amici sulla terra
e nel Cielo .
» La felice circostanza di vederci oggi riuniti
attorno di V . E . e spartire il pane ed il vino col
primo Missionario e Vescovo Salesiano, è per noi
altri causa di maggiore allegria , sicchè benedi-
remo il Signore per averci dato tal sorte . Senza
dubbio, Monsignore, quello che vo dicendo non è
la principale ragione della nostra allegrezza . Ab-
biamo da saldare un debito, e pensiamo compir
oggi il dover nostro , almeno in parte . Vero è
che non pesano i debiti del cuore, però è pur
certo che ogni opportunità che si presenta per
ringraziar di un beneficio è sempre cara e conso-
lante . Or bene, Monsignore, noi, Cooperatori Sa-
lesiani di S . Nicolas, siamo di V . E . debitori par-
ticolarmente e dei reverendi Preti Salesiani in ge-
nerale . Non è oro ciò che dobbiamo, giacché per
verità non sono troppo ricchi i Salesiani in danaro,
però sono tanto più forniti di carità e di opere
buone, e queste sono che li rendono creditori no-
stri dal giorno in cui, or fanno dieci anni, posero
piede in S . Nicolas .
« Sì, Eccellenza, i Salesiani sono i nostri mi-
gliori amici , i nostri consiglieri, i Padri ama-
tissimi delle anime nostre . Infermi, essi sono
sempre pronti al nostro letto;ignorat,s
nostri maestri colla predicazione continua ; penì-
tenti, li troviamo ad ogni ora del giorno al con-
fessionale ; come cattolici , il nostro cuore trova
nella Cappella del Collegio la splendidezza delle
sacre funzioni ; i devoti esercizi, i cantici soavi e
melodiosi che qui ci imparadisano, ci fanno dimen-
ticare quante comodità avremmo potuto avere in
Italia nostra . Si, certamente, noi Italiani di San
Nicolas, siamo fortunati in verità, perché mentre
tanti e tanti nostri connazionali sono privi ancora
di ciò che è indispensabile per la salute dell'a-
nima, noi viviamo nell'abbondanza di tutti i soc-
corsi e consigli spirituali , e nel piacere che ci
cagionano le solennità di nostra santa Religione .
Più; se Dio benedice le fatiche ed i sudori nostri,
lo dobbiamo certamente al compiere che debol-
mente, ma volentierosi, facciamo della sua divina
Legge, di quella Legge che i Figli di D . Bosco
c'insegnano a temere, a rispettare, ad amare e ad
osservare . Tutto questo , Monsignore , noi lo co-
nosciamo ed oh volesse Dio che potessimo, come
ne abbiamo il desiderio grande, ricompensare la
sua carità ed apostolica generosità . Forse un giorno
verrà ed oh! fia presto : in cui ci sarà dato, la Dio
mercé, di poter dimostrare in maniera efficace la
nostra gratitudine . Oggi intanto , ci rallegriamo

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cordialmente perché il primo Sacerdote Italiano e
Sailesnochveaistrcehizar
in questo paese, oggi lo possiamo vedere in mezzo
di noi elevato alla sublime dignità Episcopale .
Iddio che conosce gli uomini, sa eleggere i suoi
Apostoli , e noi Cooperatori Salesiani Lo ringra-
ziamo oggi sinceramente per essersi Egli stesso
degnato di pagare il debito nostro, ricompensando
i meriti della Salesiana Società in generale ; e
particolarmente della S . V . Rev .ma . Parimenti
ringraziamo la divina bontà pel favore e l'onore
che a noi ha largito, come Cooperatori Salesiani .
Ed ora preghiamo Lei, Monsignore Ven .mo ed i
reverendi Preti Salesiani, a degnarsi di accettare
le espressioni sincere della nostra gratitudine e
del grande affetto nostro, con cui promettiamo di
volerci in ogni tempo sforzare di meritar l' onore-
vole titolo di Cooperatori Salesiani, onde aver la
sorte di accompagnare un giorno in Cielo coloro
che in terra furono i nostri migliori amici . »
Questa lettura fatta con gusto e sentimento dal-
l' ottimo giovanetto , fu accolta con generali ap-
plausi . Sorse quindi Mons . Ceccarelli e da valente
oratore qual è, disse primieramente trovarsi egli
in un vero imbroglio in quel momento , non sa-
speranza esser fondata sopra dei buoni Cooperatori,
che in passato la sostennero coll' appoggio loro .
Egli ed i Confratelli suoi Salesiani esser pronti
sempre e pieni di zelo per tutto quanto potrà gio-
vare alla salute delle anime loro . Terminando in-
vitava tutti a render grazie al Signore ed a Maria
Santissima Ausiliatrice per quel bene che si era
potuto fare , per quel tanto di più che sperasi
compiere in avvenire, mediante la benedizione ce-
leste , pegno della quale era quella che di tutto
cuore egli impartiva nel Nome del Signore .
Ciò detto levatisi da mensa uscirono tutti a vi-
sitare il bel Collegio e l'ampio e ben tenuto giar-
dino, pieni il cuore della più vera e santa alle-
gria . Verso sera, dovendo noi partire, tutti questi
ottimi Cooperatori trovaronsi al porto per salu-
tarci un' ultima volta ancora ; e Mons . Ceccarelli
volle per sè Monsignore nella sua vettura, nè lo
lasciò se non al porre il piede sulla sunnominata
Provedncheircondusealmtinodel30
aprile , in Campan , dove salimointrenoper
Buenos Ayres .
Sac . ANTONIO RICCARDI .
pendo bene quale dovesse celebrar prima ; se l'Ec-
cellentissimo Monsignore figlio di quel santo Ve-
LA PLATA .
gliardo di Torino che fondò prodigiosamente una - Collegio Pio IX de artes y oficios en San Carlos de Al-
sì bella, sì utile e providenziale Società, quale si
magro .
è la pia Società Salesiana, e fondatore egli stesso
della Società medesima in S . Nicolas ; oppure il
buon Luigi che di questa Società professando le
2 giugno 1885.
CARISSIMO SIG . DIRETTORE,
Regole , primo tra gli abitanti di quella, corag- Sebbene io sappia quanto V. S . trovisi occupata
giosamente abbandonando gli agi e le c omodità tutto il giorno, e non le manchino disturbi, penso
della famiglia , col suo esempio apriva una larga tuttavia non le sarà discaro ricevere colla presente,
via di salute e di gloria ai parenti suoi, agli amici noveleesaluticordialisimidelnostroMonsignor
ed agli ammiratori ; od in fine i parenti stessi, i Cagliero . Molte sarebbero le cose a notificarle,
quali fortunati doveano dirsi ed erano , di poter ma , siccome in parte le ho già scritte , e parte
contare tra la fila dei Salesiani , uno di loro , il riflettono cose ripetute, solo mi ristringo al viag-
quale nell'esercizio quotidiano dell'orazione e delle
opere buone, avrebbe invocato sopra di sè e dei
suoi le benedizioni del Cielo . Perciò fare auguri
cordiali e comuni a D . Bosco, a Mons . Cagliero,
al novello Salesiano e ai parenti suoi . Un frago-
gio ed alle funzioni , fatiche e consolazioni pro-
vate dal carissimo Monsignor nostro alla Plata ,
città novella, di poco più di un anno di esistenza,
e già fabbricata con magnifici palazzi, belle case,
larghissime e ben tracciate vie che mettono per
roso e replicato battimano attestò quanto bene ogni verso al mare e al campo, lastricate all'eu-
foseacltiuodre .
ropea , con un porto di mare presto terminato,
Dopo di ciò, Monsignor Cagliero, tra un rigo- che avrà nome tra i primi e formerà la gran-
roso silenzio, ringraziando tutti delle cordiali ac- dezza e la floridezza di questa Capitale della Pro-
coglienze, della festa e degli auguri fattigli, disse vincia di Buenos Ayres .
di esser profondamente commosso di vedersi at-
torniato da quei cari, che dieci anni or sono tanto
l'aiutarono di consiglio e di mezzi eziandio mate-
riali per stabilire una Casa, anzi la prima Casa
Invitato dal Rev .mo D . Caranza, Curato della
Parrochia dedicata a S . Ponziano, Monsignore in-
sieme con D . Fagnano e me, partivamo dalla sta-
zione centrale della ferrovia il sabato 23 maggio,
salesiana dell'America, in S . Nicolas . Fece risal- e dopo tre ore circa, verso notte, giungevamo a
tare il bene spirituale che già si potè ottenere La Plata . Era sorprendente la vista di questa
specialmntdgIia,qulneaCp
città tutta illuminata a luce elettrica, con un al-
del Collegio possono assistere alle religiose fun- tissimo faro elettrico nella piazza principale!
zioni e proprio come se fossero nella patria loro ; Accolti alla stazione con festa e giubilo dal si-
e nei Salesiani trovano amici e consiglieri fedeli, gnorCuatedlsoVicpar,unotim
sempre pronti ad aiutarli in tutto ciò che possono sacerdote italiano, salutati dal V . Capo della Sta-
per il bene temporale e spirituale ; e nel Collegio zione , eccellente giovinotto che educato dal Cu-
in fine hanno tutto le comodità di far istruire rato, convive da molti anni con lui , e da molte
convenientemente i loro figliuoli senza pericolo altre persone, fummo alla Canonica, a pochi passi
del'anima. Disse aver grandi speranze sulla pro- dalla stazione .
sperità della Casa Salesiana di S . Nicolas, e questa Nel riverire la vecchia e veneranda genitrice

1.7 Page 7

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del D . Caranza , Monsignore s' intenerì pensando
alla perdita da lui fatta soli pochi mesi innanzi . . .
ma subito seppe dominarsi con quei pensieri di
fede e di pietà che in lui son divenuti una seconda
natura . L' indomani , Domenica di Pentecoste e
Festa di Maria Ausiliatrice fu per noi una grande
giornata . Fin dal primo albeggiare la Chiesa si
riempi di fedeli . Erano più centinaia di poveri ita-
liani che accorrevano a compiere il comandamento
di N . S . Chiesa col santificare la festa . Moltis-
simi si confessarono . Eravamo quattro confessori
italiani . Monsignore, D . Fagnano, il Viceparroco
ed io. Le Comunioni furono numerosissime ad ogni
messa . Post Missam , Monsignore non potè trat-
tenere gli affetti e la commozione grande di cui
era compreso il suo gran cuore a sì bello spetta-
colo di fede e di religione in sì lontano paese, e
dalla sua bocca uscirono parole veramente di Apo-
stolo . Ringraziò , lodò i buoni connazionali del
bell'esempio che davano e dell'onore con cui ser-
bavano in America il nome italiano, in contrapposto
di quelli sempre troppi, che col vizio portano in
queste terre il disonore della patria e della Re-
ligione nostra santissima . Li esortò alla perseve-
ranza , e promise che il Signore non li avrebbe
certo abbandonati se gli rimanevano fedeli , che
prospererebbe anzi i loro negozi e guiderdonerebbe
largamente la loro pietà con ogni sorta di bene-
dizioni spirituali e temporali . - Queste parole ,
uscite più che dal labbro, dall'imo del cuore ar-
dente del nostro Vescovo, penetrarono sì profonda-
mente nell'animo di tutti, che, terminata la Messa,
non seppero allontanarsi dalla Chiesa .
Uscito quindi in compagnia del Curato sullo
spianato esterno della Chiesa, e messosi fra quei
cari italiani , successe una di quelle tenerissime
scene, quali eravamo soliti presenziare noi, allor-
chè il caro nostro D . Bosco poteva ancora trovarsi
tra suoi cari figli dell'Oratorio . Tutti quei buoni
operai attorno a Monsignore, ansiosi chi di vederlo,
chi di toccarne l' abito, chi di baciargli l' anello
sacro, chi di udirne la voce, chi di dimandare in-
formazioni o consiglio intorno a questo o quell'al-
tro affare , rappresentavano al vivo il Divin Re-
dentore in mezzo alle sue care turbe nelle città
o borgate della Palestina e . . . nello stesso tempo
questo spettacolo riempiva l' anima di un so che
di malinconia da strappar le lagrime .
Verso le 10 1/2,la Chiesa si riempì nuova-
mente di uomini . Erano ancora italiani, che non
contenti di una sola Messa, volevano saziar la loro
pietà, assistendo divotamente e con grande loro
sorpresa e consolazione alla Messa solenne , can-
tata dal signor Curato ed assistita pontificalmente
e solennemente dal nostro venerato Monsignore .
Quanta gente ! Che divozione ! Quale contegno !
Difficilmente potrebbesi trovare nei nostri paesi
spettacolo più imponente ! - Alla sera per un fe-
lice contrattempo, potemmo cantare i Vespri .
Era questa la prima volta che in quella Chiesa
si cantavano i Vespri . I nostri ottimi amici che
da più di un' ora avevano stipata la Chiesa per
aspettare la parola ardente di verità e vita eterna
da Monsignore, parvero per un tratto trasportati
nei loro paeselli, e si sentirono internamente com-
mossi da insolito fremito , quando udirono intuo-
narsi all'altare il Deus in Adiutorium, il Dixit,
e gli altri salmi . I poveretti cercavano nella loro
memoria le antiche reminiscenze, e di quando in
quando sfogavano la piena del cuore, cantando ed
armonizzando come meglio potevano alcun ver-
sicolo di qualche salmo . Quanto di bene potreb-
besi fare, se avessimo qui una Cappella italiana . . .
Monsignore parlò brevemente della discesa dello
Spirito Santo sopra gli Apostoli congregati nel
Cenacolo ; e bellamente dimostrò aver noi cristiani
il Cenacolo nelle nostre chiese . Là doverci racco-
gliere quanto più spesso ci fia possibile, per ricevere
i doni dello Spirito Santo : accostarci al lavacro
della Penitenza e nudrirci del Pane della vita e-
terna . Terminò questo santo giorno colla benedi-
zione del Santissimo secondo il rito nostro romano,
impartita pontificalmente dallo stesso infaticabile
Monsignore . L' indomani, lunedì 25, occorreva la
Festa solenne della patria libertà , festa civile e
religiosa insieme ; un quid del nostro Statuto di
un tempo indietro .
E gl'Italiani seppero approfittare di questo giorno
libero per accorrere numerosissimi fin dalle prime
ore del mattino a liberarsi dalle catene dell' in-
fernale nemico , col Sacramento della Penitenza ,
ed a rendersi formidabili contro di lui, per mezzo
della Santa Comunione . Che spettacolo non fu
quello di vedere tanti giovani, tanti padri di fa-
miglia e tanti vecchi accerchiare la sacra mensa,
famelici delle Carni immacolate del Divino A-
gnello ! Parevami assistere a certe scene dei primi
Cristiani .
Dovendosi la Chiesa preparare pel solenne Te
Deum da cantarsi all' una pomeridiana , verso' le
ore 9 cessarono le Messe ; ma i nostri cari con-
nazionali continuarono ad accorrere alla Chiesa ,
finché fu aperta, e quando fu chiusa, fermavansi
nella spianata innanzi la porta, per pregare di là
e porgere il tributo di onore e riconoscenza a
Colui che penetra e scruta il profondo del cuore,
e al quale non porgono ostacoli, nè porte, nè mura.
Dopo un bellissimo discorso di occasione detto
da un giovane suddiacono argentino, fu cantato il
Te Deum (coll' intervento del sig . Governatore ,
di tutti i Ministri e Autorità civili e militari) da
Mons . Cagliero assistito dal signor Curato , e da
tutti noi, e dopo questa funzione, ritornati in Ca-
nonica, ci disponemmo al nostro ritorno in Buenos
Ayres .
Monsignore ebbe tempo di visitare alla Plata
il signor Governatore , il Ministro del Governo ,
e tutti gli altri Ministri, i quali si dimostrarono
con lui affabilissimi, e lo sollecitarono anzi ad accet-
tare terreno e mezzi per fondare una Casa Sale-
siana in questa Capitale .
Il signor Mayer Direttore delle Finanze venuto
a salutarlo in Canonica, pose a nostra disposizione
un compartimento di 1a classe, e volle accompa-
gnarci in persona fino a Buenos Ayres .
Il sig . Palma, antico nostro amico e compagno
di viaggio di Monsignore , quando fu nell' Entre
Rios, nella Colonia Libertad, venne a stringergli
la mano e a raffermar l'antica amicizia . Non parlo
del signor Curato D . Carranza ; pieno il cuore di

1.8 Page 8

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contentezza per le belle funzioni e per il bene spi-
rituale fatto in quei due giorni , volea farsi pro-
mettere da Monsignore , che ritornerebbe per la
festa del Carmine, e Monsignore dovette promet-
tere , terminando così di porre il colmo a tante
consolazioni in quel nobile e zelantissimo cuore .
Ritornammo verso notte in Almagro, stanchi tutti,
e Monsignore più di tutti, ma col cuore così ri-
colmo di dolcezza, che ci sentivamo disposti a ri-
prendere nuove fatiche per il bene di tante povere
anime . E faccia il Signore e Maria SS . Ausilia-
trice che ciò sia presto, e noi canteremo di tutto
cure le sue lodi nella nuova città, capitale della
Pl.atFinscopregaldisntreoi
figliali rispetti al carissimo Padre D . Bosco che
forma sempre l'oggetto delle nostre conversazioni
e delle nostre orazioni .
Sono stato troppo lungo? . . . Mi perdoni, e . . . si
aspetti anche di peggio dal suo
Aff .mo in Gesù Maria e Giuseppe
D . ANTONIO RICCARDI .
Non abbiamo potuto finora avanzarci fino alla
Patagonia ; ma la Dio mercé, e per grazia di Ma-
ria SS . Ausiliatrice il giorno I di Luglio salperemo
per Bahia Bianca e poscia per Rio Negro . Pre-
gate, Carissimi, pregate pel nostro Vescovo, per
noi e per lo nostre povere e care Missioni, onde
il Signore abbia al fine pietà di tanta gente che
giace tuttavia nelle tenebre e nell'ombra di morte,
le illumini colla sua grazia e ci conceda di con-
durle tutte a salvamento !
Noi non cessiano d'invecare ogni giorno le be-
nedizioni del Cielo sopra i nostri cari Confratelli,
Amici, Cooperatori e Cooperatici Salesiane, e spe-
riamo che, siccome queste Missioni sono Opera
veramente Sua e di Maria SS . Ausiliatrice, e così
Egli ed Essa s'incaricheranno di pagare larga-
mente i nostri ottimi Benefattori .
Saluta i cari Confratelli ed i buoni tuoi giova-
netti e credimi sempre
Tuo aff.mo in G. e M.
Sac . ANTONIO RICCARDI .
Ringraziamento ai giovanetti del Collegio di Lucca .
S. Carlos de Almagro, Buenos Ayres li 10 Giugno 1885
CARISSIMO D . BENSI,
Molto assai prima d'ora avrei io dovuto scri-
verti per ringraziarti insieme co' tuoi cari giovani
della graziosissima e preziosa offerta fatta al no-
stro carissimo Monsignor Cagliero e per le nostre
povere Missioni, di una ricca Pisside .
Oh! quanto fu gradito il dono al cuore del no-
stro buon Prelato, ma oh! quanto più gradito gli
fu fatto, l'affetto figliale di chi lo donava! Le
povere Missioni nostre della Patagonia che noi
andremo a visitare appunto nel prossimo mese di
Luglio, di tutto mancano, di tutto hanno estremo
bisogno! Là non Chiese, non Cappelle, non Altari,
non suppellettili di arredi sacri! Nulla! Piante-
remo la nostra tenda in mezzo alle aride sabbie
od in riva al fiume, e chi sa quante volte là sul
piccolo altarino portatile celebrerà Monsignore,
il Santo Sacrificio della Messa ! E quando, dopo
lunghi viaggi e pericolosissimi, dopo faticosissime
predicazioni avremo potuto preparare un bel drap-
pello di poveri Indi al S . Battesimo, e, fortuna-
tissimi noi, saremo riusciti ad istruire alcuni per
ricevere la SS . Eucarestia, allora oh! allora con
che ardore ringrazieremo Iddio e Maria SS . e dopo
di loro come sentiremo potente nell'animo nostro
la gratitudine per voi , che ci avete sommini-
strato la preziosa Pisside dentro cui consacreremo
le Specie Sacrosante, e dalla quale estrarremo le
Carni Immacolate dell'Agnello, per darle in spiri-
tuale nutrimento a tante anime fameliche e pietose!
Siate pertanto ringraziati, e molte volte bene-
detti pel delicatissimo e caritatevole vostro pen-
siero e regalo . Degnisi il buon Gesù ricambiarne
il dono coll'abbondanza delle sue misericordie sopra
tutti voi, e, sopra i giovanetti del Collegio Santa
Croce in Lucca .
Monsignore m'incarica di notificare a tutti loro
per mezzo tuo, la sua riconoscenza, ed in segno di
suo gradimento , da queste lontane spiaggie im-
pa.rtisceulapstorebndiz
DA BUENOS-AIRES A BAHIA BLANCA .
Dal porto di Bahia Bianca, 6 luglio 1885 .
CARIssimo D . LAZZERO,
Approfitto della breve fermata di un giorno e
mezzo circa, che il nostro Buque Pomona fa in
questa veramente maravigliosa Baia, per darle al
solito alcune notizie relative al carissimo Monsignor
Cagliero ed a chi lo accompagna in questo viaggio .
Partimmo da Buenos Ayres il giorno 2 di luglio
verso le ore 4 pomeridiane . Era quello un giorno
piovoso e per nulla lusinghiero per noi, che con
vento, pioggia e freddo dovevamo prendere il largo
mare . Il Signore vide ciò e per rallegrarci, ap-
punto quando il Pomona usciva dalla Boca, fece
spuntare in cielo un bel raggio di sole ; cessò la
pioggia, calmossi il vento ed il cuore nostro e
quello dei pochi passeggieri che facevano con noi
quel tragitto tutto si confortò . Il tempo fu bel-
lissimo sino a mezza notte, e calmo il Rio della
Plata . Ma entrati appena nell'oceano eccoti sbuf-
fare tale un vento, che suscitò fiera tempesta con
tormento indicibile di tutti noi, i quali fummo
costretti a rannicchiarci nelle nostre cabine, sotto
pena di... pagare un forte tributo alle onde . E
ben lo provai io, poveretto, che sforzandomi a far
il valoroso, sbucato fuori in coperta verso le 8
antimeridiane, dopo pochissimi minuti mi sentii
così strane rivoluzioni in corpo e certe provoca-
zioni... che mi consigliarono a ritirarmi pel mio
meglio Tutto il giorno 3 lo passammo a letto,
noi e gli altri pochi passeggieri . Nessuno fu visto
a tavola e sul ponte ad eccezione de' marinai .
La notte dal 3 al 4 però il tempo fecesi più
buono e al mattino il mare era tranquillo, tran-
quillo, sicche senza sapere l'uno dell' altro tutti
ci trovammo per tempissimo sul ponte a darci il
buenos dias, Señor . Potemmo tuttavia solo per
pochissime ore godere dello spettacolo di questo
grandioso oceano, per essere il tempo sempre pio-
voso ed umido oltremodo . Verso sera incomin-

1.9 Page 9

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ciammo a scorgere lontane lontane le terre di Bahia ;
ma oscurossi presto l'orizzonte, cadde la pioggia,
ricominciò il vento... e noi a letto .
Quella notte fu penosa, non perchè si soffrisse,
ma pel continuo fermarsi del vapore ad ogni mezz'ora .
Pochissimo conosciuto, e quasi per nulla scanda-
gliato è il mare in questo punto, e per soprappiù
a varie distanze incontransi moltissime secche e
banchi di sabbia . Quindi fu un continuo scanda-
gliare il fondo e consultaro le carte, la bussola
e... le stelle che non si lasciarono vedere .
Verso le 7 antimeridiane di ieri, scatenossi fu-
riosissimo vento con fittissima pioggia, fredda, ge-
lata , ma fu come l'ultimo sforzo del demonio .
Alle 8 spuntò il sole, e presentossi al nostro
sguardo uno spettacolo mai più visto : la Bahia
Bianca! Figurisi il golfo di Genova al doppio di
larghezza e chiuso tutto intorno come da un largo
molo ; le acque color di caffè e latte chiaro .
e ... non so più che parole adoperare per espri-
mere quello che mi pare sia più atto a descrivere
questa baia. Entrammo nel canale stretto stretto
come il porto di Marsiglia, e per giungere al
posto più vicino a terra, navigammo a tutto va-
pore dalle 9 antimeridiane alle 2 pomeridiane . Che
spettacolo imponente è mai questo ! Il tempo erasi
fatto calmo e sereno, splendeva un bellissimo e
tiepido sole, e noi tutti estatici andavamo escla-
mando : Che Bahia!Quehrmosa!qgnìfic
que grandiosa Bahia! Più bella del porto di Rio
Janeiro, potrebbe contenere entro il circuito delle
sue sponde, le città tutte della Liguria, da Ge-
nova a Ventimiglia e se le sue acque avessero più
profondità conterrebbe tutte le flotte del mondo
vecchio e nuovo senza disagio di sorta .
Oggi poi presenziammo già due volte l'impo-
nente spettacolo della marea alta e bassa . Ci siam
trovati sul Pomona, chiusi come fra due terre in
un laghetto di pochi metri di circonferenza e dopo
cinque o sei ore eravamo in mezzo ad un mare
senza sponde ! Contemplammo le acque nel riti-
rarsi e nell'invadere i lidi e parmi di poter pa-
ragonare questo fatto, al vuotarsi e riempirsi del
bacino della Spezia, quando vi si ritirano le navi
per esservi riparate . Col tempo sarà questo un
porto importantissimo e avranno queste spiaggie
milioni di abitatori . Però oggi giorno non v'è che
una città in costruzione che solo conta dalle tre
alle quattro mila anime . Gli Inglesi vi fabbricano
un bel porto e già hanno messo un tronco di fer-
rovia da questo alla città che dista quasi una
mezz'ora in causa delle alte maree . Vi è una chie-
setta parrocchiale ed un solo sacerdote che ne è
il parroco . La popolazione è mista di Italiani, spe-
cialmente Genovesi e Liguri, di Meridionali , di
Argentini o meglio originarii del luogo, di Inglesi
e di Tedeschi . Un vero emporio .
Mousignore con D . Milanesio discese un'ora fa
per visitare il parroco e vedere se non fosse il
caso di piantar qui una stazione per i Salesiani .
Di qui a Buenos Aires si va in ventiquattro ore
di ferrovia che già è in esercizio . Di qui a Pata-
genes s'impiegano due giorni di vettura, oppure
diciotto o venti ore di vapore di mare . Sarebbe
un luogo per noi molto adattato per far del bene
a queste povere popolazioni e a quelle altre che
presto vi giungeranno dall'Europa . Gioverebbe
eziandio per riposarci dai viaggi dalla Patagonia .
Qui il commercio per ora è poco, non giungen-
dovi da Buenos Aires che un solo vapore ogni
quindici giorni che traffica in tutti i generi . La
popolazione vive c ome nel restante dell'America
di poco pane e di molta carne .
Domani verso le 3 pomeridiane salperemo per u-
scire dalla baia e dirigerci verso l'imboccatura del
Rio Negro . Là trovasi l'ultimo pericolo . La Barra .
Chiamasi con tal nome un'elevazione di terra o di
sabbia che a quando a quando viene ad impedire l'en-
trata nel Rio . Rimane generalmente uno o due giorni ;
però non è molto, e ciò succede non di rado, che bat-
telli o vapori un po' grossi dovettero aspettare per
dieci o quindici giorni il momento propizio per
andare oltre . Poveri noi se ciò capitasse ! Ma dalla
Barra a Carmen non vi sono che sei o sette leghe,
vale a dire diciotto o venti miglia, e già abbiamo
stabilito, se fossimo impediti di entrare nel Rio,
di scendere a terra sopra di una barchetta, e presi
cavalli in affitto giungere a Carmen tutti cavalieri .
Il tratto non sarebbe lungo ; in quattro o cinque
ore si può fare . Basta, vedremo .
Il Signore continui ad assisterci e Maria San-
tissima Ausiliatrice a proteggerci ed aiutarci come
finora han fatto . Ella, carissimo D . Lazzero, con-
tinui le sue preghiere per noi . Saluti D . Bosco
da parte di Monsignore e nostra, con quell'affetto
ardente che è tutto suo proprie . Ci raccomandi
eziandio alle preghiere dei giovani artigiani e stu-
denti, i quali ultimi vorrei che dando ogni tanto
un'occhiata sulla carta geografica, proprio su queste
terre di Bahia e di Patagonia, indirizzassero al
Cuor di Gesù e di Maria una fervida preghiera
per noi che qui stiamo lavorando per fare un poco
di bene a tanti altri fanciulletti meno fortunati
di loro .
Termino per consegnare questa mia lettera alla
posta. Preghi tanto per me .
D . ANTONIO RICCaRDI .
DA BAHIA BLANCA A PATAGONES .
Carmen de Patagones, 10 luglio 1885 .
CARISSIMO SIG. D. RUA,
Dal Porto di Bahia Bianca ho scritto al caro
Sig . D . Lazzero, e da Patagones indirizzo a Lei,
Car .mo Sig . D . Rua, questa ma prima corrispon-
denza riattaccando la narrazione succinta del viag-
gio nostro a queste terre .
Siamo giunti a Bahia Bianca la Domenica 5 di
luglio verso le ore 10 ant . : e il tempo si pose
bello, caldo il sole, tranquillo come olio, il mare
- Monsignore con D . Milanesio scese a terra la
mattina seguente per visitare il sig . Curato, ed
io col fido Zanchetta rimasi a bordo per mancanza
di battelli che ci trasportassero al lido . Mi ap-
profittai di questo tempo per mettere in ordine
il mio giornale .
La notte del lunedì al martedì passò ancor
calma, ma al mattino cominciò a soffiare fortis-
simo vento, sicchè noi che stavamo a bordo teme-

1.10 Page 10

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vam o forte per i cari nostri, che erano rimasti a
terra il giorno innanzi per poter celebrare . Di-
fatti verso le 9 col binoccolo li vidi scendere so-
pra piccola barca a vele e dopo quindici minuti
poteircvlincmalscadibor.Non
soffrirono, ma poco mancò . Alle 10 tirata l'ancora,
fischiò il Pomona, salutando Bahia, e cominciò
l'uscita .
Immagini, Car .mo Sig . D . Rua, l'ampiezza di
questa stupenda Bahia Blanca .Corendatu
vapore impiegammo ben quattro ore per arrivare
all'imboccatura . È noto che Bahia Bianca, almeno il
Paese che porta questo nome, trovasi poco meno che
alla metà della Baia . - Il vento continuò crescendo
sempre di forza, e quando ci trovammo in alto
mare, non più riparati dalle coste, il povero Po-
mona, cominciò una ridda indiavolata !
Molte volte nei passati anni di ginnasio, leggendo
su qualche libro le descrizioni d'una tempesta di
mare, mi sovvengo che sentivami spinto al riso
quando mi si presentava il pensiero della nave ,
spinta sulle onde furiose e dal più furioso vento
ora fino alle stelle, ed ora sprofondata negli abissi ; . .
ma in quella sera ed in tutta la notte seguente, Le
confesso che non ho, né dubitato, nè riso . - Pareva
che quanto più ci avvicinavamo al luogo desiderato
dalle nostre fatiche tanto più il demonio ci conten-
desse il passo, movendoci ognora più fieri e terribili
assalti . Non potendo far altro, ci mettemmo nelle
mani di Dio e sotto la protezione di Maria SS .ma
Ausiliatrice ; e tutti a letto . Qui, anziche . ri-
poso e ristoro, trovammo nuovo travaglio e fatica
novella . Bisognava tenersi di mani e di piedi per non
precipitar di letto ; e lo stomaco mosso e rimosso
continuamente dal rullio del vapore, trovavasi a
cattivo cimento . Tutta la notte, e fu lunga per noi,
dalle 2 pom . del giorno 7 alle 7 ant . dell'indomani,
lo passammo in questo stato . Un poco però ci con-
fortava il pensiero che avremmo trovato il passo
libero per entrare nel Rio Negro . Quindi alle 71/2
del mercoledi 8, tutti i passeggieri stavano in
coperta, tenendo lo sguardo fisso a terra verso la
terribile Barra . E questa come un' isoletta, che
formata dalle sabbie del Rio Negro chiuse tra le
correnti di esso e quelle del mare, proprio all'im-
boccatura del Rio, la maggior parte delle volte,
ne impedisce l'entrata ai bastimenti anche piccoli .
Sol quandoilmareètranquilo,elamarea
alta e il vento spira verso terra, i piloti della
costa permettono l'entrata . Noi eravamo giunti
in faccia alla Barra verso le 8 ant . e la marea
era quindi nel suo colmo, ma . . . ai segnali fatti dal
Pomona, fu risposto dai piloti di terra . . « Vediamo
il Pomona . . . non c'è entrata . . . » Dolorosa situazione!
Essere come alla porta di casa e non poter en-
trare ! Gettò l'ancora il Pomona, e noi . . . restammo
ancora per un' ora buona a contemplare la terra
fra la nebbia, il vento freddo e . . . il malumore .
Come poi ci sentimmo male, per non aver mi-
glior conforto ritornammo a letto:ebuonat!
Quanto tempo dovevamo rimanere colà ancorati?
Che tempo avrebbe fatto? Quando giungeremo a
Patagones? . . . Erano queste come può immaginarlo,
Car .mo Sig . D . Rua, le dimande che ciascuno di
noi faceva di quando in quando al compagno, e più
spesso a se stesso . Come però piacque al Signore,
verso l'aurora del giorno 9 il tempo si quietò un
poco, crebbe bene la marea, e con generale con-
tento vedemmo tirarsi l'ancora, issarsi le bandiere
dei segnali, e . . . . muoversi innanzi il Pomona, e stac-
carsi di terra il battello del Pratico o Pilota per
venire a dirigere l'entrata . Fu un'ora di ansietà,
di timore, di speranza, quella che impiegammo ad
entrare nel Rio Negro . Entrammo però, e dopo
due altre ore correndo sopra le acque maestose,
ma placide del Rio giungemmo di fronte a Carrnen
alla destra e a Viedma alla sinistra .
Benedicamus Patrem et Filium cum S . Spiritu!
Erano alla riva tutti i Confratelli dell'una e del-
l'altra Casa, i giovanetti del nascente Oratorio
con a capo la banda musicale, che al primo vederci
toccò una delle tante bellissime marcie del caro e va-
lente nostro Sig . De-Vecchi . D . Fagnano venne a
prender Monsig . a bordo, e posato appena il piede
a terra, un Deo gratias ma proprio di quelli che
escono dall'imo del cuore, fu l'inno di ringrazia-
mento a Dio per i tanti e segnalati favori com-
partiti ai suoi umili servi sempre, ma specialmente
in questi sei mesi dell'85 .
Entrammo primieramente in chiesa, e là pro-
strati a' piedi di Gesù in Sacramento versammo
la piena degli affetti che c'inondava il cuore...
Volgemmo quindi lo sguardo a Maria SS . nostra
buona Madre e aiuto e speranza nostra in questa
terra, nostro conforto nei pericoli, e nostra difesa
perenne : e dopo averla ringraziata per conto nostro,
oh quanto La pregammo e come di cuore pel ca-
rissimo nostro Padre D . Bosco !
Implorammo da Lei una particolarissima bene-
dizione pel nostro amatissimo vecchio Padre, perchè
possa a lungo ancora godere quaggiù il frutto di
tante sue fatiche e sudori, ed aumentare di mille
in mille le gemme preziose di quella corona che
tanti anni e tutti spesi per la gloria di Dio e di
Maria e per la salute delle anime, gli hanno in-
trecciato per l'eternità beata del Paradiso . - Pre-
gammo per Lei, Car .mo Sig . D . Rua, per tutti i
Superiori del Cap . Sup . e per tutti i Confratelli
nostri . Pregammo ed inviammo da queste terre pa-
tagoniche le più elette benedizioni del Cielo sopra
dei car .mi nostri giovanetti artigiani e studenti
dell'Oratorio e di tutte le Case Salesiane, e non
dimenticammo in quei brevi momenti passati innanzi
a Gesù Sacramentato ed a Maria, non dimenticammo
no i nostri Cooperatori e Cooperatrici Salesiane ed i
Benefattori tutti delle nostre Missioni . Retribuere
dignare, Domine, omnibus nobis bona facientibus
propter nomen tuum vitam aeternam, abbiam detto
dal fondo dell'animo commosso e riconoscente, om-
nibus benefactoribus nostris, dopo una vita ripiena
di opere sante, la vita eterna nel Paradiso .
Pagato così questo primo debito col Signore e
coi cari nostri, ritornammo nella povera sì, ma
oh ! quanto cara nostra Casetta, accanto alla quale
trovammo già costrutta la prima nave laterale
della nuova grandiosa Chiesa che il nostro Mons .
Fagnano col mezzo della carità, nostra unica ri-
sorsa in Europa come in America, conta di innal-
zare a benefizio ed ornamento eziandio di questa
città incipiente di Patagones .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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E così ebbe termine il nostro viaggio .
Giovedì prossimo 16, solennità di N . S . del Car-
mine, trasporterà Monsignore, salvo ulteriori di-
sposizioni ed ostacoli imprevisti, la statua della
Madre nostra SS .ma dall'antica alla nuova sua Chie-
sa, e presto si potrà così lavorare a bene delle
anime, in luogo più, decente, comodo, ed opportuno .
La salute nostra è ottima . L'allegria del cuore
persiste in tutti i Confratelli e giovani di queste
Case, e ci serve a farci parere più leggiera e
meno penosa la lontananza del caro Oratorio di
Valdocco .
Tant' è, il cuor nostro è ogni giorno là ov'è
l'oggetto del suo amore più grande, dopo l'amor
di Dio ; il caro nostro D . Bosco ! Ce lo saluti tanto
tanto per parte di tutti, il caro Padre, e gli dica che
il solo pensare a lui ci sprona al bene ed alla virtù ;
preghi egli per noi e per tutti i figli suoi d'Ame-
rica, affinchè possano corrispondere meno indegna-
mente alla grazia singolarissima che il Signore ci
ha fatto, chiamandoci sotto la direzione di tanto
Padre . Preghi V . S . ancora e ci raccomandi cal-
damente e spesso alle orazioni dei Confratelli e
dei car .mi giovanetti dell'Oratorio, per molti de'
quali havvi qui luogo e campo di esercitare con
frutto il loro zelo alla salute delle anime . Li sa-
luti tutti da parte del Car .mo Mons . Cagliero che
sempre li ricorda nelle sue orazioni, e loro invia
la pastorale sua Benedizione, e, se vuole, li sa-
luti pur anche per me che per ben 19 anni vissi
con loro, in cotesto Asilo di pace e di allegria .
- Saluti pur anche quelle due buone signore che
tanto lavorarono per noi, e le incarichi di far giun-
gere le nostre notizie in tutti quei Ritiri od Isti-
tuti ove si pregò e lavorò per le Missioni .
Mi perdoni in fine la noia che Le arreco e la
fretta con cui Le scrivo questa prima mia, che
spero in breve verrà ad avere in Torino altre
molte compagne patagoniche .
Preghi sempre pel suo
.
Sac . ANTONIO RICCARDI .
IL P . LUIGI BONOMI .
Nel giorno stesso in cui fu pubblicato l'appello
agli Italiani per un Voto Nazionale al Sacratissimo
Cuore di Gesù, ci giungeva da Roma una conso-
lante notizia, come un segno sensibile di quanto
riuscirebbe gradito a Dio questo Voto, e dei frutti
copiosi che ce ne potevamo ripromettere . Un il-
lustre personaggio ci scriveva : « Le partecipo una
notizia che le farà piacere . Oggi, 8 agosto, è giunto
da Napoli in Roma il rev .do P . Luigi Bonomi,
già da tre anni circa prigioniero del Madhi . Riuscì
a scampare dalla sua schiavitù, per ora, egli solo,
ma colla viva fiducia di poter liberare anche i suoi
compagni . Egli venne fraternamente accolto dal
Salesiano sacerdote Francesco Dalmazzo, parroco
del S . Cuore, che già ospitava nella sua casa Mons .
Francesco Sogaro, Vicario apostolico dell'Africa
centrale . Il P . Bonomi ci comparisce in Roma
colla duplice aureola dell'Apostolo e del vero Mar-
tire per la fede . La sua comparsa sarà un nuovo a-
postolato contro il protestantesimo che tenta d'in-
vadere la capitale del cattolicismo . »
Ricordiamo la dolorosa storia della prigionia
dei nostri missionari . Il Madhi, mussulmano fana-
tico, spacciandosi come profeta ed un Maometto
redivivo, radunò intorno a sè un esercito, sconfisse
le truppe egiziane che si inoltravano nel Sudan
a combatterlo, cinse di assedio El-Obeid e la espugnò
in principio del 1883, facendo prigionieri i mis-
sionari colle suore, che vi stanziavano insieme con
120 moretti raccolti dai medesimi . Il Corriere di
Verona, nel suo n .81del10aprile183,publicò
i nomi dei missionari e suore italiane prigionieri :
D . Paolo Bossignoli - chierico Isidoro Locatelli
- suor Teresina Grigolini, superiora - suor Con-
cetta Corsi - suor Caterina Chincarini - suor
Elisabetta Venturini e suor Fortunata Quassè, mora .
A Nuba poi dagli ufficiali del Madhi vennero ar-
restati D . Luigi Bonomi, i fratelli coadiutori Giu-
seppe Regnotti e Gabriele Mariani, e le suore
Amalia Andreis superiora, Eulalia Pesavento e
Marietta Caprino .
Da sette anni il P . Bonomi coi suoi compagni
era nel Sudan riscattando giovinette e giovinetti
schiavi ed educandoli a religione e civiltà, e già
biondeggiava la messe con tanta fatica ottenuta,
allorchè s'accese l'insurrezione, e la casa dei mis-
sionari fu assalita da masnade di barbari .
« Eravamo almen trenta, così narra il P . Bo-
nomi, e nella casa non mancavano fucili e rivol-
telle . Dibattei fra me e me se non convenisse dar
di mano alle armi, ed opporre ostinata resistenza .
Il cuore e la volontà non ci mancavano . Ma ave-
vamo con noi tre suore, e poi i nemici erano mille
e mille . Uccisi i primi, altri ed altri sarebbero
subentrati, e quando a noi fossero mancate muni-
zioni e forze, saremmo al modo stesso caduti in
mano loro, più e più inviperiti per la difesa . Chi-
nammo.eM dunque il capo.moinG e ci Afarrendemmo . La resa
fu accolta da urla selvaggie, e dallo squassar di
armi a celebrare la facile vittoria . Venuti alle
mani di quei scherani , pigiati , spinti , urtati ,
fummo in breve alla presenza del Madhi . Stava
il Madhi in una casipola di paglia e mota, acco-
modato sopra di sconcia stuoia, in angolo oscuro .
Di statura piccolo, non pingue, non negro del tutto,
di aspetto triviale e non gradevole, con occhi di-
lavati, piccoli e non ischietti . Il carattere suo ge-
nerale era la simulazione . Affettava dolcezza, usava
cortesia che mal celava la malignità ; nei gesti
fingea mansuetudine . A tutti e sempre promettea
quanto gli veniva chiesto, e poi non atteneva, col
pretesto che Iddio altrimenti gli aveva imposto
di fare . Egli aveva l'apparenza del povero, vestiva
rozzo, lurido e lacero, e intanto aveva ammassato
ricchezze favolose . Egli ci ricevè, sedendo sulla
stuoia, e ci squadrò attentamente . Ordinò che
fossimo spogliati degli abiti, il che fu tosto ese-
guito, lasciandocisi solo la camicia . Intanto la mar-
maglia ci copriva di villanie . Il Madhi impose a
tutti silenzio, e con lungo sermone volle persua-
derci a farci musulmani . Con belle maniere si sfor-
zava di convincerci come egli fosse un vero messo

2.2 Page 12

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da Dio e che come tale lo dovevamo ascoltare,
rinunciando al Cristianesimo .
Io, al quale specialmente era indirizzata la pa-
rola, risposi francamente a nome di tutti :
- Non tante ciarle ; io non credo che tu sia
il Messia ; se tu lo fossi dovresti provarcelo, sa-
ziando con una capra tutta questa gente (e se-
gnava le orde circostanti), ma non sei in grado
di farlo . Dunque io non rinnegherò mai la mia re-
ligione, né abbraccierò mai l'islamismo .
Il Madhi allora
- Vi farò tagliar la testa .
- Fa pure, gli risposi .
A quella risposta ebbe un lampo di ferocia nello
sguardo ; gli Arabi circostanti mi avrebbero fatto
a pezzi co' miei compagni ; ma il Madhi atteg-
giandosi a dolcezza finì col dire, che voleva aspettare
che fossimo dall'alto illuminati . - Andate, andate ;
pregherò io Allah, perché vi illumini.-Cifec
restituir gli abiti, e nel mio ritrovai cuciti i 25
talleri che vi avevo nascosti . Fummo dati in
guardia ad un siriaco rinnegato, e dovemmo per-
nottare all'aria aperta, circondati da guardie . Per
cibo ci furono dati certi frutti, che sovente dànno
la febbre, ma sono sempre migliori della fame .
Poi raccolti in cerchio ragionammo dei casi nostri,
ed io staccato un foglio dal taccuino, vi scrissi in
breve la storia di quest'ultimo giorno .
Firmammo tutti, e poi consegnai il foglio ad un
cristiano apostata italiano con i 25 talleri, pregandolo
di far pervenire quello in Europa . Suppongo che quel
foglio sia andato perduto . Provvisto così alle cose ter-
rene, pensammo ad acconciarci dell'anima, e tutti
ci confessammo . Il resto della notte passò tran-
quillo, ma senza chiuder occhio . Si pregava .
La luna nella sua pienezza splendeva argentina
nel firmamento . Il suo raggio pacifico faceva brillar
nella notte la punta delle baionette degli armati
che ci custodivano . Le capanne attorno si stacca-
vano in grosse macchie nere sul fondo diafano . Più
in là lo sterminato deserto che ci inviava a quando
a quando un'onda di aria, quasi ultimo saluto . . . .
Infine il sonno e la stanchezza ci vinse .
Ad un tratto, era l'alba appena, e fummo sve-
gliati da un finimondo, prodotto da certe gran
casse, che qui servono come tamburri, battute alla
disperata, e coi tamburri facevano coro strumenti
degni del regno di Plutone . Guardammo attorno .
La guardia nostra era più fitta, e da tutte le
bande piovevano squadre d'armi e d'armati che a
schiere a schiere muovevano verso un punto centrale .
Era un venerdì, ed il Madhi volea passare in
rassegna il suo esercito . Quanti ci passavano dap-
presso ci scagliavano insulti e maledizioni . Infine
s'aperse la folla, e diede il passo ad una mano di
manigoldi , i quali portavano grandi scimitarre
snudate . Ci volle poco a comprendere, e tutti ri-
petemmo in cuor nostro : É questa l'ultima ora!
Eravamo tranquilli, anzi una suora mi disse : Più
che tagliarci la testa non possono fare! Poco male!
Fummo condotti di bel nuovo al Madhi, il quale
ripetè il dilemma : O apostatare o la testa !
Tutti ad uno ad uno rispondemmo : Tagliateci
pure la testa!
Il Madhi prese allora aspetto feroce, ed uscito
dalla capanna e sedutosi su di un cammello, passò
in rivista l'armata sua, accolto con indescrivibili
applausi . Noi lo seguivamo, e dietro a noi gli uomini
delle grandi scimitarre . Ma non fu nulla . Fummo
invece ricondotti al siriaco, perchè riflettessimo
ancora . Per quattro mesi durò la lotta, ed il Madhi
in persona voleva discutere con me di religione e
convincermi che il maomettismo è il solo vero
culto per onorare Iddio .
Datosi poi il Madhi alle imprese guerresche,
non di rado soldati fanatici furono sul punto di
sterminarci, ma sempre il timore li trattenne .
In que' quattro mesi, due suore sfinite da pa-
timenti, morirono di febbre perniciosa . Fu il pas-
saggio loro quieto e soave, come è quello della
tortorella, che aggiratasi nel folto dell'aspra selva,
fa lieto ritorno al dolce nido .
Morì pure di que' giorni il famoso Oliviero Pain
compagno nostro nella prigionia . Essendo stato preso
da leggera dissenteria il Madhi barbaramente lo fece
sotterrare vivo . L'infelice rinnegando la Religione
Cattolica si era fatto seguace di Maometto . »
La fuga del P . Bonomi a traverso il deserto
nubiano, rimarrà famosa negli annali gloriosi delle
missioni cattoliche .
Mons . Sogaro invano avea per molto tempo re-
clamato l'appoggio dei Consoli delle varie nazioni,
e cercata persona che volesse tentar la prova di
liberare i prigionieri . Finalmente un arabo, allet-
tato dalla promessa di cento lire sterline, assun-
tasi l'impresa ed il pericolo, partì . P . Bonomi se
lo vide comparire innanzi due volte, ma siccome
l'arabo non azzardava scoprirsi per timore d'in-
gannarsi e di incontrare le vendette del Madhi
non si venne a spiegazioni . D'altra parte il P . Bo-
nomi stava guardingo sospettando tradimenti che
peggiorassero la sua condizione . Ma la seconda
volta il messo dopo aver girato per tutta quella
miserabile città, e spiate le capanne che oltrepas-
savano il migliaio, parendogli che solo colui che
avea già attirata la sua attenzione, potesse essere
l'uomo che cercava pronunciò misteriosamente le
parole : Lettera e Luigi . - Sono io! si azzardò
a rispondere il missionario . Il messo allora scucito
il collare della camicia trasse fuori la lettera .
Tosto fu combinato il modo di una fuga così difficile .
Il P . Bonomi andato a trovare uno dei missio-
narii prigionieri gli palesò il gran segreto . -
Vai tu , o vado io ? - Concluse . - Va tu ; rispose
generosamente il compagno . Il messo è venuto in
cerca di te . Quando sarai libero allora procurerai
la nostra liberazione .
Per togliere ogni sospetto alla gente, il giorno
seguente fu impiegato nel costrur re una capanna
nuova .
La sera del 5 giugno dell'anno corrente verso
le ore 9 il P . Bonomi uscì furtivamente e guardingo
dal luogo della sua prigionia eludendo la gelosa vi-
gilanza degli Arabi . Era in un orgasmo febbrile che
quasi lo traeva fuori di sè . La notte si era fatta scu-
rissima . Il luogo dell'appuntamento distava un
miglia fra due collicelli . Quivi attendevalo il messo,
due cammellieri con due cammelli . Smarrito il sen-

2.3 Page 13

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tiero, e non sapendo più orizzontarsi entrò in un
Era il principio della fuga che dovea condurlo,
folto spineto dal quale uscì a stento tutto san- per terre inospitali e selvagge, da El-Obeid a
guinoso . Dopo aver errato qua e là, perduta ogni Dongola, e da Dongola al Cairo per indi far ri-
speranza di giungere alle due collinette , poichè torno in Europa .
le nubi celavano le stelle, vide dopo qualche ora, Il fuggitivo alzò la mente a Dio con un gran
splendere un lume in lontananza . Andato a quella sospiro di soddisfazione e di ringraziamento . Erano
volta, trovò una capanna . Picchiò all'uscio . Sulle circa tre anni che gemeva sotto il giogo del Madhi,
prime gli abitanti esitarono ad aprire, ma siccome il da principio sempre colla morte dinanzi agli occhi,
P . Bonomi sapeva parlare perfettamente la lingua poi circondato da minacce, insidie, seduzioni di
araba finalmente la porta si aperse,
ogni sorta .
- Chi sei tu?
Ed ora era libero !
- Sono il tale : e diede un nome arabo .
Ma per mantenersi tale, gli era necessario evi-
- Di qual famiglia? Chi è tuo padre?
tare colla massima cura i luoghi abitati, sfuggire
Siccome i nomi arabi sono tutti significativi persino quei rari pozzi che s'incontrano a lunghi
quindi rispose inventando, senza dir bugia, il primo intervalli nel deserto e verso i quali i due viag-
nome che gli venne in mente .
giatori erano irresistibilmente attratti dalla sete
- Ma come ti trovi da queste parti e a quest'ora? ardente che li tormentava .
- Mi sono smarrito .
I cammelli non erano della razza migliore e po-
- Smarrito? Rispose l'interlocutore crollando teano reggere senza bere per soli otto giorni .
il capo in modo da significare sospetto .
Ma per gli uomini non era così . Il Madhi poi non
- Sì : non vedi che in cielo non splende una potendo governare le tribù sparse qua e là per
sola stella?
quei vastissimi territorii avea messo guardie a
- E perchè ti sei smarrito?
tutti i pozzi, ove necessariamente chi si trovava
- Sono uscito da El-Obeid in cerca di erbe in quei paesi dovea far capo per soddisfare ai bi-
medicinali e la notte mi sopraggiunse lontano da sogni della sete . I fuggitivi dovevano pure stare
casa . Ora ho molta sete, mi dài un po' di latte?
- E tu cosa mi dài?
- Uno scellino .
lontani dai luoghi abitati perchè facilmente pote-
vano venire conosciuti . Pensate quindi il miserando
loro stato . Una sera giungono in vista di un vil-
L'Arabo preso lo scellino versò e porse il latte laggio abitato da predoni dei quali vedono i fuochi
in una tazza . Il missionario sentì gran refrigerio
e sono costretti a fare un giro largo per non es-
bevendo quel latte, e quindi rese grazie e avuto sere assassinati . Mentre però si credevano di aver
l'indirizzo per giungere ad El-Obeid vi giunse sfuggito il pericolo, ecco venir loro incontro due
stanchissimo . Quel dialogo piuttosto lungo e la cavalieri armati che dopo lungo parlamento colla
fatica per comprimere lo sgomento e l'impazienza guida, alla quale aveano proposto di depredare il
aveanlo pressochè stremato di forze .
missionario che avevano sospettato essere uno stra-
Rientrato nella sua abbandonata dimora sedette, niero, lasciano libero il passo a condizione di aver
sfinito e scoraggiato, e prese un po' di cibo . parte alla retribuzione che toccherebbe all'arabo .
Mentre era in preda a mille angosciosi pensieri,
Un' altra sera giungono sfiniti per la sete alla
ecco verso le tre del mattino comparire la sua casa di un amico della guida . Costui gli accoglie
guida e con voce appena sensibile : - Vieni o a festa dà da bere ai cammelli, ma in quel mentre
non vieni? Ti ho atteso invano per tanto tempo! entrato in sospetto del missionario, nega assolu-
Quella voce gli ridonò tutto il coraggio : - tamente di refocillare gli uomini per timore del
Vengo - rispose.Ambedusiavronlezis
Ne.suoniglctrapemvi
Madhi ; e insiste perchè partano all'istante . É vana
ogni insistenza . Si può solo ottenere da lui che
Da per tutto regnava il più profondo silenzio . Ma indichi ove è il pozzo . Muovono a quella volta e
giunti al luogo fissato non trovarono nè cammelli incontrano una persona dalla quale vengono a sa-
nè cammellieri . Il messo ed il missionario resta- pere, che per una inesplicabile circostanza il pozzo
rono molto contrariati . - Eppure gli ho lasciati non è guardato dai soldati del Madhi, partiti quella
qui poc' anzi, - esclamò l'arabo, e avendo detto stessa mattina non si sapeva per dove . Si affret-
al P . Bonomi che quivi lo attendesse senza al- tano al pozzo, lo trovano libero ; ma l'acqua è
lontanarsi di un passo , tastando il terreno per tanto bassa che non sanno come fare ad attingerla,
conoscere se vi fossero improntate orme di cam- non avendo secchie . Mentre delusi girano intorno
mello fece il giro delle collinette . Lunga fu l'a- lo sguardo, vedono poco lontano un ragazzetto .
spettazione del missionario il quale cercava di In un istante lo afferrano, lo pregano di lasciarsi
calmare l'angoscioso timore di essere sopraggiunto calare nel pozzo . Esso rifiutasi : sfoderano i col-
dai suoi nemici, che forse a quell'ora potevano telli, per impaurirlo, minacciano e finalmente le-
aver scoperta la sua fuga . Ma ad un tratto gli gatolo e datogli in mano una tazza lo calano nel-
sembra poco lungi di scorgere come l' ombra di l'acqua . Così spenta la sete e riempiute le otri
un uomo in atto di finire la sua preghiera, secondo procedono oltre.
l'uso di que' paesi, cioè facendo riverenze a destra e a Questo viaggio, attraverso quelle lande infuo-
sinistra e salutando con ambe le mani gli angioli con- cate e prive d'ogni ombra di conforto umano, durò
gedandoli e ringraziandoli della loro assistenza . per tredici lunghi giorni, a capo dei quali, il P .
Era il cammelliere . I cammelli erano accosciati Bonomi col suo compagno toccò la sponda del Nilo .
vicino a lui . Ritornato il messo si affrettarono Ormai si trovava fuori dal raggio di territorio
a salire sui cammelli e si misero in viaggio .
nel quale il Madhi esercitava il suo ferino dominio,

2.4 Page 14

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e poteva procedere con maggior calma nella sua
fuga faticosa .
Una sera avvicinandosi alla selvaggia città di Don-
gola all'improvviso il suono della fanfara inglese
giunge all'orecchio di P . Bonomi . Il missionario, a
quell'armonia improvvisa fuor di sè per la gioia,
sbalza dal cammello e si mette a correre . Invano la
guida lo chiama e richiama . Esso nulla ode, entra
in Dongola e si presenta al Comandante inglese .
Il bravo ufficiale lo accolse con vera cordialità ,
lo abbracciò, lo fece vestire con un uniforme dei
suoi soldati, e volle esso stesso generosamente
pagare le cento sterline promesse all' Arabo .
Il P . Bonomi qui dalle labbra dello stesso Go-
vernatore inglese ebbe ad apprendere la inaspettata
notizia della conversione sua e dei Missionari suoi
compagni all'islamismo .
Il Madhi non avendoli uccisi nel corpo li ucci-
deva nell'onore, e diffamava con una calunnia so-
lenne, innanzi all'Europa, i forti ed intrepidi con-
fessori di Cristo .
Il P . Bonomi prese di questa odiosa accusa una
vendetta degna di sè e della sua causa, poichè a
Dongola stessa, d'accordo col Governatore, orga-
nizzò una nuova spedizione, destinata a liberare i
due Missionari che sono ancora ad El-Obeid ; spe-
dizione che, giova sperare, sarà prossimamente
coronata da pieno successo .
Partito da Dongola sulla fine di giugno dopo
aver lasciata la sua guida , arrivò al Cairo il
25 Luglio .
Dal Cairo in Europa, il suo viaggio fu regolare
e tranquillo .
Interrogato il P . Bonomi sulla morte del Madhi,
rispose il Madhi è morto, - di morte non natu-
rale, secondo lui, ma di veleno piuttosto che di
vaiuolo, come è stato detto, - e che la questione
del Sudan è per tre quarti finita .
Il Madhi faceva una guerra essenzialmente re-
ligiosa, e, finchè egli fosse vissuto, non sarebbe
venuto a patti mai, nè si sarebbe fatto corrompere
da chicchessia per oro o per altri mezzi, poichè
egli si vantava investito d'una missione divina .
Morto il Madhi, - non sarà difficile domare,
coi soliti mezzi, gli altri che se ne disputano la
successione .
In quanto ad Osman Digna, il P . Bonomi dice
che la celebrità di cui questi gode in Europa, è
usurpata . Nel Sudan, il suo nome è appena cono-
sciuto, non come quello d'un uomo politico o d'un
pretendente, ma di un semplice capo di masnade
raccogliticce .
UNA PREMIAZIONE
e l'Istituto Salesiano dì S . Paolo alla Spezia .
- Care sempre e commoventi le feste sco-
lastiche . - E cara e commovente riuscì la festa
per la distribuzione dei premi ai giovani dell'Isti-
tuto S . Paolo di questa città .
Quel loro ampio cortile acconciamente disposto
e semplicemente, ma con gran gusto addobbato ti
dava l'aspetto d'una grandiosa ed elegante sala .
- E in questo luogo si fece la cara festicciuola,
e a questo luogo convenne e radunossi numeroso
pubblico . - S'aprì il trattenimento col coro dei
Lombardi - quel coro che tanti petti ha scossi ed
inebriati .
L'accompagnarono i nuovi musici e i cantori del-
l'Istituto, i quali, coadiuvati da egregi violinisti
della città, allegrarono assai l' eletta del popolo
intervenuto . L' Abb. Prof. Filippini disse un discorso
proprio coi fiocchi, che fu meritamente applaudito .
Numerosi, eleganti e belli i libri di premio e
ne fu caro assai il vedere, tra i premiati, anche
il figliuolo dell'egregio Notaro Boracchia e il fi-
gliuolo del colonnello Scaparo .
Anche il Direttore dell'Istituto disse alcune pa-
role - Promise, se non gli verrà meno lo aiuto
divino e l'appoggio delle persone, di fare assai più
in avvenire a pro' della gioventù di Spezia -
Aprirà un corso di perfezionamento, una scuola
professionale e il nuovo locale, di recente innal-
zato, varrebbe a ricevere un numero maggiore di
allievi interni e semi interni - lieto e contento
di poter anch'esso, nel suo piccolo venire in aiuto
dei genitori nell'opera importante dell'educazione
dei figli .
Dicano quel che vogliono i tristi e s' adoprino
p ure con ogni arte a screditare questa nuova isti-
tuzione, - ma il rapido incremento di quest'opera,
la fiducia che in esso ripongono onorate famiglie e
l'educazione soda e la buona istruzione che vi si
impartisce sono solenni risposte alle menzogne di
chi vuole imprecare a tutto ciò che sa di religione
e vorrebbe torre ogni cosa in cui entra il prete,
e la cristiana beneficenza . (Dall'Eco d'Italia) .
LOTTERIA
e Chiesa del Cuor di Gesú in Roma.
PADRE VENERATISSIMO,
La Paternità vostra desidera avere notizie della
nostra Lotteria e dei lavori della chiesa del Sacro
Cuore, ed eccomi pronto e lietissimo di poter sod-
disfare l'uno e l'altro desiderio .
La Lotteria disposta nei nuovi locali attigui alla
chiesa fa bella mostra di sè . Essa comprende otto
saloni di varie dimensioni , tre dei quali di tale
capacità che quando si adattassero ad uso dormi-
torio sarebbero capaci ciascuno di ben venti letti .
Ogni cosa fu ordinata come suol dirsi in ponder e
et mensura .
Il primo salone comprende tutti gli oggetti di
cristallo grandi e piccoli, che brillano di mille co-
lori come una sala di Murano .
Nella seconda sala, detta dei legnami, si veg-
gono finissimi lavori di intaglio in mogano, in noce
d' India , ed una raccolta svariatissima di lavori,
ove l' arte del traforo rivela a qual punto di fi-
nezza squisita abbia potuto arrivare . La tartaruga
poi e l' avorio si trovano sparsi a profusione coi
lavori sovra accennati .
Da queste due sale poste a levante si volge a
settentrione e si entra in una vera biblioteca en-
ciclopedica, ove il filosofo ed il teologo, lo scien-
zìato e l'uomo di lettere trovano largo pascolo alle
scientifiche e letterarie loro brame . Alle anime pie

2.5 Page 15

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invece è dischiuso un vero giardino di fiori che
spirano un soave profumo di paradiso , di opere
ascetiche cioè, dalle più voluminose al libretto di
divozione ; e tra queste non poche ve ne ha che per
le ricche legature in argento ed avorio potreb-
bero formare un prezioso dono di nozze . Nè ta-
cerò di quello che maggiormente estimo ; di pa-
recchi libri cioè impressi dal 1400 al 1500, che a
qualche archeologo parvero di immenso valore .
Dalla biblioteca si apre l'adito ad uno di quei
saloni, dove l'occhio si trova pienamente appagato .
Lo spettacolo che presenta è tale che un oh lungo
e largo di ammirazione ho sentito da più di una
persona anche avvezza a vedere simili lotterie ed
esposizioni .
Si tratta di una collezione la più svariata di
ceramica e porcellana che copre le pareti e lar-
ghi tavoli vagamente disposti .
Qua e là vi sono sparsi vasi colossali di terra
del Giappone di una magnificenza veramente re-
gale, ed a questi fanno bella corona parecchi ser-
vizi da the , da caffè in porcellana inglese e chi-
nese, pei mille scherzi di animali quadrupedi dal-
l'elefante al topolino ; di augelli dall'aquila grifagna
alla farfalla, nonchè cento ragioni diverse di rettili e
di pesci . Poi statue, statuette e statuine, là torreg-
gianti su piedistalli di marmo, di legno intarsiato in
oro, qua più modeste su basi in ceramica, in composi-
zione e sono Vergini divote, santi ed eroi del cristia-
nesimo e personaggi mitologici o storici . Ma di que-
sto basta, ed entro volgendo a ponente nella sala
denominata dei valori, piena di bacheche e vetrine
in cui gli oggetti d'argento e d'oro, parecchi dei
quali tempestati di gemme meritano speciale com-
memorazione . Mi taccio di parecchi così detti ne-
cessaires, ad uso scrittoio, ovvero da lavoro per si-
gnora, sui quali l'argento è vinto dalle agate, dai
diaspri sanguigni , dai lapislazzoli . Taccio degli
orologi d'argento e d'oro, questi a cilindro, quelli
a remontoire ed a ripetizione, che il simile si vede
in un ben fornito negozio da orologiaio , e noto
piuttosto tra le vetrine che contengono gli oggetti
di maggior valore una quantità sterminata di og-
getti di lusso, in cui or la preziosità della mate-
ria vince l'arte, or l'arte su quella trionfa . Ve n'ha
da ecclissare la raccolta dei più rinomati gioiel-
lieri .
In ricchissimi astucci si veggono collane , pen-
denti, spilloni , braccialetti ed anelli , ove a pro-
fusione sono sparsi rubini, topazi, onici, smeraldi,
zaffiri e brillanti di tali grandezze e di un' acqua
così pura da valere parecchie migliaia di lire . Le
vere perle poi, ai dì nostri così ricercate, vi sono
in gran copia e di tutte grandezze . Di questo dob-
biamo davvero saper grado ai nostri generosi Coo-
peratori, specialmente d'Italia e di Francia, i quali
pare abbiano tra loro gareggiato in atti di amore
e di sacrifizio al Cuore adorabile di Gesù e di
afezionlstracCongezi .Sopratui
merita la nostra gratitudine il Sommo Pontefice
Leone XIII che ci mandò un medaglione prezioso
per l'intrinseco valore e più prezioso perchè viene
dalle auguste mani del Vicario di G . C .
Ed ora che ho accennato agli oggetti che in-
vogliarono maggiormente i visitatori di fare in-
cetta di un bel numero di biglietti non le parlerò
più delle cose minori in bronzo e metallo d'ogni
specie, benchè ed i pendoli e le statuette e cento
altre bazzecole non siano contennende .Perogni
salone poi una quantità grande di quadri , di cui
parecchi di autore , e tra questi due ampissimi
fiamminghi, del valore approssimativo di L .25,0
ciascuno .
Altre tre sale mi resterebbe a descrivere, ma
temo la taccia di soverchiamente prolisso . Dirò
tuttavia che esse sono riservate ai lavori donne-
schi, ai ricami in seta, in filo ed in lana, non che
ad una quantità svariatissima di merletti, alcuni
dei quali di non piccolo pregio . Il catalogo che ab-
biamo stampato accenna a poco più di 5 mila
premi, e sono invece ben ottomila .
Mi assicurarono non essersi veduto mai in Roma
una simile esposizione . L' estrazione è stata fissata
pel 31 dicembre di questo anno , e se la P . V .
ha biglietti ancora, come è probabile, da ritirare,
parmi non convenga differire più oltre .
In quanto ai lavori della chiesa nostra, che deve
diventare un vero santuario di pietà e di divozione
al sacratissimo Cuore di Gesù e ad un tempo un
monumento di riconoscenza al grande ed immor-
tale Pontefice Pio IX, le dirò che procedono ala-
cremente.
Nell'esterno restano a finirsi la facciata, che è
un monte di travertino, ed il campanile . Il resto
è finito . Nell'interno stanno per terminare i lavori
in istucco, e col 1 ° ottobre si darà principio alle
decorazioni che devono corrispondere alla magni-
ficenza della classica architettura . Ma questo è
sempre subordinato, D . Bosco veneratissimo, alle
oblazioni che verranno dai buoni nostri Coopera-
tori , perchè a dir vero , è un po' di tempo che
mi trovo nelle secche e assediato da creditori che
vorrebbero qualche acconto sulle grosse somme di
cui siamo loro debitori . Mi raccomando a Lei,
Padre amatissimo, che tra gli altri doni ha quello
di aprire i cuori e le borse, perchè mi venga in
aiuto e con qualche sollecitudine per liberarmi da
tanti guai, ed io, che di tanto sono a Lei debitore,
anche di questo le sarò tenutissimo . Mi racco-
mandi nelle sue fervide preghiere . Le bacìo con
rispettoso affetta la mano, dalla quale imploro per
me e per i miei figli una copiosa benedizione .
Di Roma, 26 settembre 1885 .
Della P . V .
Nel Cuor- di Gesù aff.mo figlio
Sac . FRANCESCO DaLMAZZO.
.
BILOGRAF
Ricaviamo dall' Unità Cattolica, N . 190
La . Mission- e Porta questo titolo un'o-
pera del Padre Felice Giordano, fratello del non
mai abbastanza compianto canonico G . B . Gior-
dano . E una raccolta di temi facili e popolari da
lui dettati in occasione di esercizi spirituali e di
missioni . Un volume di circa 600 pagine in-16°,
che si fa leggere colla massima avidità e consola-
zione ; le pagine ti volano sott'occhio e tu arrivi
all'indice senza avvedertene .

2.6 Page 16

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É pur sempre vero che, quando l'oratore ri-
cordasi di essere ministro di quel Dio che dettò
l' Evangelo, non può fare a meno che riuscire fa-
cile, attraente, affascinante, commovente e quan-
t'altro mai all'oratore evangelico si conviene .
Altro pregio poi vogliam notare di queste pre-
diche del Padre Felice Giordano, ed è che si pos-
sono mandare facilmente a memoria, di guisa che
possono dar servizio grandissimo a quei buoni sa-
cerdoti che, oppressi dalle altre molteplici opere
del sacro ministero, non san trovare tempo per
prepararsi convenientemente a quella della predi-
cazione .
Mandiamo le nostre vive congratulazioni all'il-
lustre Autore e facciamo voti perché il buon Dio
gli conceda tempo a darci ancora molte altre
opere scritte con quella facilità e vivezza di stile,
con quell'ordine e ricchezza di felicissimi pensieri,
che rendono pregevole questa e le altre che fi-
nora già dié alle stampe in Francia e nella nostra
Italia . -Vendesi alla Libreria Salesiana di Torino
a L . 3,50 la copia .
GIOVANNI GARINO
ESERCIZI GRECI
in correlazione colla Grammatica del medesimo Autore .
Per il mese di Ottobre .
In questo mese di ottobre, in cui ricorre la festa
del S . Rosario e del Patriarca d'Assisi gradiranno
i lettori i seguenti annunzi .
L'anima cristiana alla scuola di S. Francesco
d'Assisi . - Interpretando il desiderio delle anime
pie, la benemerita Tipografia Salesiana ha pubbli-
cato con questo titolo un opportuno libro, che
serve ad un tempo di soda e amena lettura e di
manuale di pietà . Svariatissima è la materia trat-
tata in questa pubblicazione di 360 pagine . In essa
infatti furono condensate : le Encicliche ed i prin-
cipali discorsi del Sommo Pontefice Leone XIII
intorno a S . Francesco d'Assisi ed alle sue prov-
videnziali Istituzioni : una succinta storia delle
glorie e benemerenze Francescane ; una raccolta
di massime e ricordi del Serafico Patriarca ; la
Regola ed il Cerimoniale del terz'Ordine, copiose
pratiche di pietà per l'assistenza alla Messa, per
la Confessione e la Comunione, la santificazione
della giornata ecc . ecc . Va notata in particolar
modo una Novena a S . Francesco , secondo i bi-
sogni dei tempi . A noi pare che questo libro possa
far molto bene nelle parrocchie , nelle famiglie ,
nelle Società Cattoliche, pie Unioni, Oratori ecc .
Specialmente le Congregazioni Francescane dovreb-
bero diffonderlo fra i loro membri . - Prezzo
cent . 60 . - Rivolgersi presso la Tipografia Sa-
lesiana, ed i principali librai di Torino .
(Corriere di Torino, 15 Giugno 1885)
Ci è grato di poter annunziare questa pubblica-
zione, la quale procura alle scuole italiane un ot-
timo libro di . Esercizi Greci . Questa rac-
colta per due titoli specialmente si raccomanda .
Primieramente per l'ordine rigorosamente graduato
per cui lo scolaro che pari passo proceda nello
studio della Grammatica e nella versione degli
esercizi, non mai s'incontrerà in forme non ancora
studiate, o in regole superiori alle sue forze ; in
secondo luogo si raccomanda per l'abbondanza e per
la varietà . La scelta poi delle proposizioni fu fatta
in modo, che gli scolari vi troveranno sempre
l'applicazione delle regole studiate, e quello che
più importa, potranno imparare tutte quelle forme
che più di frequente occorrono negli autori pre-
scritti per le scuole .
Alcune brevi note e opportuni richiami alla sin-
tassi facilitano d'assai l'uso di questi esercizi e
l'apprendimento delle più importanti regole di co-
struzione .
La raccolta termina con cento temi Greci pur
essi annotati, e così scelti e disposti secondo la
maggiore o minore difficoltà, da porgere ottimi
esercizi di versione adattati ad ogni classe .
Confidiamo che il presente lavoro verrà ben ac-
colto da coloro che, o già conoscono, o che vor-
ranno esaminare la Grammatica che il medesimo
Autore ha pubblicato per mezzo della stessa Ti-
pografia Salesiana di Torino, e che ebbe le meri-
tate lodi dagli intelligenti, specialmente per l'ab-
bondanza e per la chiarezza con cui è disposta la
materia stessa . - Un vol . di pagine 240 circa
in-16° grande L . 2, 00 .
Il mese del Rosario.
E questo il titolo di un nuovo libro dell'infa-
ticabile Missionario Apostolico Mons . A . M . Belasio,
pubblicato di questi giorni dalla Tipografia Sale-
siana di S . Benigno Canavese . L'operetta è divisa
in trenta lezioni . Le prime quattro, seguendo la
parola del S . Padre, mirano ad eccitare i fedeli
alla recita del S . Rosario . La quinta n'espone i
frutti ottenutisi . La sesta, accennato come in questo
tempo di rivoluzione universale, sia una vera prov-
videnza del Sommo Pontefice, quella di richiamare
i fedeli sul Cuore di Gesú Cristo a pensare ai suoi
misteri, insegna il modo di meditarli, a fine di
gustarne le dolcezze . Dalla settima alla ventesima
quarta, il Pater noster, l'Ave Maria, ed i quindici
Misteri vengono esposti.Letrchsguon
di aspirazioni sui misteri gaudiosi, dolorosi e glo-
riosi . Finalmente le ultime riguardano, la recita
del S . Rosario durante l'Esposizione del SS . Sa-
cramente, seguita dalla Benedizione, e le nostre
speranze sul Rosario e le sue indulgenze .
Noi raccomandiamo ai nostri lettori la diffusione
di questo libretto, molto atto ad eccitare i fedeli
alla recita del S . Rosario . Vendesi dalla Tipografia
Salesiana di S . Benigno Canavese e, dalle Librerie
Salesiane di Torino, di S . Pier d'Arena, di Roma
e dalle principali librerie religiose d'Italia al prezzo
di centesimi 40, franco di posta .