BS 1930s|1933|Bollettino Salesiano Marzo 1933

Anno LVII - N. 3   1° MARZO 1933 (XI)

BOLLETTINO SALESIANO

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO

Sommario: L'organizzazione dei Cooperatori Salesiani. - Le Indulgenze durante l'Anno Santo. - Crociata Missionaria. - In famiglia - A zigzag da l'Alpi al Mare - Da un Continente all'altro. - Culto e Grazie di Maria Ausiliatrice. - Dalle nostre Missioni: Gli Oratori Festivi nell'Assam - Siam, Il Seminario indigeno di Bang Nok Khuek. - Per intercessione del Beato D. Bosco. - Lettera di D. Giulivo ai Giovani. - Necrologio.

L'organizzazione dei Cooperatori salesiani.

I Cooperatori Salesiani sono destinati a fare del gran bene alla Chiesa e alla civile società. L'opera loro, perchè mira specialmente alla cultura ed al sollievo della gioventù pericolante, sarà col tempo così apprezzata, che già mi pare di vedere non solo famiglie, ma paesi e città intere farsi Cooperatori Salesiani. Ecco perchè li amo e li ho tanto favoriti.   PIO IX.

Ai nostri benemeriti Cooperatori che nei giorni passati, sotto gli auspici di San Francesco di Sales, hanno rinnovato i propositi di cooperazione alle Opere ed alle Missioni del Beato Don Bosco, tornerà certamente caro il conoscere come il grande Apostolo abbia personalmente organizzato nei più minuti particolari la Pia Unione cui essi furono chiamati dalla Provvidenza Divina.

Don Ceria nel XIII volume delle «Memorie Biografiche del Beato Don Bosco », che ha visto da poco la luce in edizione extracommerciale, vi ha dedicato un intero capitolo che si legge con molto interesse. Non potendolo riprodurre per esteso, lo seguiamo almeno sommariamente per darne ai nostri Cooperatori un'idea schematica.

La prima traccia.

La traccia più remota è in un frammento di minuta, senza data, ma molto antico, che dice testualmente così: scopo di questa Unione si è di riunire alcuni individui laici od ecclesiastici per occuparsi in quelle cose che saranno reputate di maggior gloria di Dio e vantaggio delle anime. I MEZZI saranno lo zelo per la gloria di Dio e la carità operosa nell'usare tutti gli amminicoli spirituali e temporali che possano contribuire a tale scopo, senza mai aver di mira l'interesse temporale o la gloria del mondo. Niun ramo di scienza sarà trascurato purchè possa contribuire allo scopo dell'Unione. MEMBRI: ogni fedel cristiano può essere membro di questa Unione purchè sia deciso di occuparsi secondo lo scopo ed i mezzi summentovati.

In questa prima traccia, c'è già lo statuto fondamentale della Pia Unione, c'è già perfetto il germe da cui sbocciò il primo programma o regolamento del 1874, ampliato successivamente nel 1875 e nel 1876. È determinato lo scopo, sono indicati i mezzi, sono specificati i membri.

L'opera di consolidamento.

Dal 1876 al 1878 il Beato si adoprò a tutt'uomo per consolidare e diffondere l'Associazione di cui la sua mente presaga misurava ormai le provvidenziali propaggini nel mondo. Per consolidarla egli curò anzitutto l'unità di spirito, prima condizione per la solidità di una associazione qualsiasi. Ne volle organo ufficiale il Bollettino Salesiano che, fatto uscire nell'agosto del 1877, ebbe la missione precipua di mantenere fra i membri della Pia Unione la maggior possibile identità di pensiero e armonia di azione per il raggiungimento del fine comune.

Contemporaneamente inoltrò le pratiche per l'approvazione canonica. La quale, facilitata dalle commendatizie dei Vescovi che avevano già eretto la Pia Unione nelle rispettive diocesi, fu concessa con varii favori spirituali dal Santo Padre Pio IX con Breve del 9 maggio 1876. E fu confermata ed altamente encomiata il 16 marzo 1878 da Leone XIII.

Provveduto all'unità dello spirito ed all'approvazione della Chiesa, Don Bosco non trascurò la terza condizione necessaria alla consistenza del sodalizio: l'aggregazione alla Società Salesiana. Ciò che ottenne formalmente nel Capitolo generale del 1877 con l'incorporazione dello Statuto della Pia Unione nel codice della Congregazione.

A rafforzare poi il mutuo legame stabilì alcuni vincoli morali di grande efficacia.

Tre vincoli morali.

Primo possiamo chiamare l'osservanza della prescrizione regolamentare che dice: « Sul fine di ogni anno ai soci saranno comunicate le opere che nel corso dell'anno successivo sembrano doversi di preferenza promuovere ». Vincolo mantenuto dalle circolari che ad ogni capo d'anno il Rettor Maggiore continua ad indirizzare ai Cooperatori.

Altro vincolo morale, quanto mai prezioso, furono i suffragi pei Cooperatori defunti. Il numero di giugno del Bollettino Salesiano del 1878 uscì col primo elenco dei Cooperatori defunti, preceduto da questo cappello: « Quantunque nelle case salesiane si facciano speciali preghiere pei Cooperatori e Cooperatrici defunti appena ci viene dato il triste annunzio della loro morte, e si preghi per essi ogni mattina, tuttavia vogliamo nel presente numero pubblicare il nome, cognome e patria di coloro che vennero chiamati all'eternità nei primi mesi dell'anno corrente, raccomandandone le anime alle orazioni di tutti i confratelli e consorelle sparsi nel mondo ».

Anche questo vincolo si mantiene fedelmente sia colla partecipazione della morte dei nostri Cooperatori nel necrologio, sia coi suffragi quotidiani e annuali in occasione delle conferenze di S. Francesco di Sales e di Maria Ausiliatrice.

Un terzo vincolo non meno prezioso furono i favori spirituali largiti con sovrana munificenza dai Sommi Pontefici e ricordati nel Bollettino mese per mese a tutti i Cooperatori.

La diffusione.

Consolidare l'Associazione non era tutto: bisognava pure provvedere alla sua espansione. E Don Bosco si incaricò anche di questo. Per lo più non aspettava che altri facesse domanda; ma solo che po tesse supporre di non incontrare resistenza da parte di bravi laici od ecclesiastici, noti a lui anche semplicemente di nome, spediva senz'altro un diploma di nomina insieme con una copia del Regolamento.

Ad uomini altolocati porgeva l'invito con lettere personali. Al Santo Padre Leone XIII lo fece oralmente colla semplicità dei Santi. L'Archivio conserva, tra gli altri, copia dell'invito fatto nel 1878 al Conte ed alla Contessa di Chambord, pretendenti al trono di Francia. A noi piace riportare la risposta del celebre storico Cesare Cantù così concepita: « Epifania 1878. - Rev. Padre, Ella ha scelto un ben meschino cooperatore. Io ammiro ìl suo zelo e l'inesauribile carità, ma non mi sento nè capacità, nè forza per seguirle. Non posso che consolarmi di divenire partecipe alle loro orazioni, delle quali ho tanto bisogno. Gradisca questo tenue obolo e mi abbia per suo oss.mo CESARE CANTÙ ».

Col moltiplicarsi dei Cooperatori Don Bosco, da buon organizzatore, sentì la necessità di ordinare le schiere; quindi provvide a raggrupparli attorno a capi locali, che assistessero gli associati e fossero come i fiduciari del Rettor Maggiore dei Salesiani dai quali tutti dipendevano.

Ond'è che, nei paesi e nelle città dove non esistevano case salesiane, quando gli associati giungessero ad una diecina, volle che avessero un capo col nome di Decurione, che poteva essere eccezionalmente anche un laico esemplare. Altro mezzo efficacissimo di diffusione furono le due conferenze annue, prescritte dal Regolamento per il giorno di S. Francesco di Sales e per la festa di Maria Ausiliatrice. La prima la tenne lo stesso Beato il 29 gennaio del 1878, nella cappella delle Nobili Oblate di Tor de' Specchi, in Roma, alla presenza dell'Em.mo Card. Vicario, Monaco La Valletta, del Card. Sbarretti e di sceltissimo pubblico, al quale il Santo Padre Pio IX concesse in quel giorno l'Indulgenza Plenaria. La seconda fu tenuta ancora da Don Bosco a Torino nella cappella di S. Francesco di Sales il 16 maggio dello stesso anno. Ne diremo qualche cosa forse altra volta. Ora ci basti conoscere per sommi capi tutto il complesso lavoro di organizzazione che Don Bosco aggiunse alle sue già straordinarie fatiche perchè anche questo suo Terz'ordine riuscisse secondo la volontà di Dio, informato completamente allo spirito salesiano. Spirito che non doveva costringersi al semplice soccorso spirituale o materiale delle opere salesiane, ma che doveva portare a fare di ogni Cooperatore un cattolico di azione che si prodigasse per l'attività religiosa e morale delle diocesi e delle parrocchie, e nell'esercizio della carità. Il primo esempio di cooperazione salesiana offerto dal Bollettino nel suo primissimo numero è infatti quello di alcuni Cooperatori Salesiani di un paese poco distante da Torino, i quali, pregati dal parroco ad aiutarlo per avere al Catechismo i ragazzi del paese, che egli da solo non riusciva ad attirare, si misero tosto a far visite di casa in casa a parenti e conoscenti persuadendo gli uni e gli altri a soddisfare a questo grave dovere. La loro cooperazione fu così efficace che quel buon parroco venne presto ad averne oltre quattrocento.

Condizioni per essere Cooperatori Salesiani.

Le condizioni, stabilite pure da Don Bosco per essere ascritti all'Unione dei Cooperatori Salesiani, sono:

1. Età non minore di 16 anni.

2. Godere buona riputazione religiosa e civile.

3. Essere in grado di promuovere, o per sè o per mezzo di altri, con preghiere, offerte, limosine o lavori, le Opere della Pia Società Salesiana.

LE INDULGENZE DURANTE L'ANNO SANTO

Per l'acquisto del Santo Giubileo in Roma.

Colla Bolla «Quod nuper », il S. Padre Pio XI ha indetto l'ANNO SANTO straordinario e ne ha fissato le condizioni per l'acquisto ai pellegrini di ambo i sessi che, dal 2 aprile 1933 al 2 aprile 1934, confessati e comunicati, visiteranno, nello stesso giorno od in diversi giorni, con qualunque ordine, per tre volte le quattro Basiliche di San Giovanni in Laterano, di San Pietro in Vaticano, di San Paolo fuori le Mura, di Santa Maria Maggiore.

Le condizioni sono: che in ogni singola visita, oltre alle private preghiere che ciascuno farà per propria devozione, tutti recitino: a) DAVANTI ALL'ALTARE DEL SS. SACRAMENTO: 5 Pater, Ave, Gloria; ed un altro Pater, Ave, Gloria, secondo l'intenzione del Sommo Pontefice; b) DAVANTI ALL'IMMAGINE DI GESÙ CROCIFISSO: tre volte il «Credo », ed una volta la giaculatoria « Adoramus te, Christe et benedicimus tibi, quia per sanctam crucem et mortem tuam redimisti mundum » od altra simile; c) DAVANTI ALL'IMMAGINE DELLA BEATA VERGINE: ricordando i suoi dolori, 7 volte l'Ave Maria ed una volta la giaculatoria «Sancta Mater, istud agas, Crucifixi fige plagas cordi meo valide » o altra simile; d) DAVANTI ALL'ALTARE DELLA CONFESSIONE: di nuovo il « Credo » una volta.

N.B. Chi, durante il viaggio o arrivato a Roma; fosse impedito, da malattia, dalla morte o da qualsiasi altra legittima causa, di compiere o di incominciare le visite prescritte, può acquistare ugualmente l'indulgenza del Giubileo, purche si sia accostato ai SS. Sacramenti della Confessione e Comunione.

È pure consigliata, ma non imposta, la visita della Cappella delle Sacre Reliquie nella Basilica Sessoriana di Santa Croce ed il pio esercizio della Scala Santa.

Acquisto del Santo Giubileo fuori di Roma.

Colla Bolla «Qui umbratilem » il S. Padre concede di poter acquistare il Giubileo fuori Roma solo: 1) ai religiosi ed alle religiose, professi e professe, novizi e novizie, probandi e probande, educandi ed educande, di vita claustrale.

2) alle seguenti categorie di persone tutto l'anno impedite di recarsi a Roma:

a) prigionieri di guerra, carcerati, esiliati, deportati;

b) preposti alle case di pena o di correzione ed alle carceri, religiosi e laici; c) infermi ed infermieri;

d) operai obbligati a guadagnarsi il pane ogni giorno;

e) coloro che hanno passato il 70° anno di età.

NB. Per lucrare il Giubileo tutti costoro dovranno confessarsi e comunicarsi e, chiesta al confessore la commutazione e riduzione delle diverse pratiche imposte a quelli che vanno a Roma, fare quelle che il Confessore stabilirà.

Tutte le altre indulgenze - tanto in Roma, come fuori di Roma - cessano durante l'Anno Santo, tranne le otto seguenti, che per benigna concessione del Santo Padre (Bolla "Nullo non tempore") rimangono e possono essere ancora lucrate dovunque anche a vantaggio dei vivi

I. - Le Indulgenze da lucrarsi in articulo mortis;

II. - L'Indulgenza annessa alla recitazione dell'Angelus Domini o, a seconda del tempo liturgico, del Regina Coeli ovvero alla recitazione di cinque Ave Maria, se nè l'una nè l'altra di quelle preci può essere detta;

III. - Le Indulgenze concesse alle visite al Santissimo Sacramento esposto per le Quarant'ore;

IV. - Le Indulgenze accordate a coloro che accompagnano l'Augustissimo Sacramento quando viene portato agli infermi o che, per tale circostanza, inviino qualcuno a portare una torcia o un cero in quei pii cortei;

V. - L'Indulgenza toties quoties annessa alla visita alla Porziuncola in Assisi;

VI. - Le Indulgenze in vigore nei sacri luoghi della Palestina, a favore però di coloro che, durante l'Anno Giubilare, visiteranno piamente quei medesimi santuari;

VII. - L'Indulgenza Plenaria recentemente concessa dal Sommo Pontefice - da lucrarsi però una sola volta - da chi, durante l'anno che decorre dall'11 Febbraio 1933 all'11 febbraio 1934, avrà devotamente visitata la Grotta di Lourdes; ricorrendo, in detto anno, il 75° dalle apparizioni miracolose della Beate Vergine Maria;

VIII. - Le Indulgenze che i Cardinali di Salita Chiesa, i Nunzi Apostolici, gli Arcivescovi e Vescovi, gli Abbati e i Prelati nullius, i Vicari e i Prefetti Apostolici sogliono concedere nei Pontificali o impartendo la benedizione o in altra forma di solito adibita.

Oss. - Abbiamo detto che le suddette otto indulgenze rimangono e si possono lucrare dovunque anche a vantaggio dei vivi, perchè: per i defunti si possono invece applicare anche tutte le altre indulgenze ed in qualunque posto anche durante l'Anno Santo l

CROCIATA MISSIONARIA

BORSE COMPLETE

ANGELI CUSTODI

offerta dalla Città e Casa di Cuneo al Sig. Don Ricaldone in occasione della sua prima visita (18 dicembre 1932).

Borsa LEONE M. LIVIABELLA

a cura degli allievi, ex-allievi, cooperatori dell'Opera Salesiana di Macerata.

Borsa COLLEGIO MANFREDINI

a cura degli allievi, ex-allievi, Cooperatori della Casa di Este.

Borsa GIRAUDI DON FEDELE

Somma precedente 19.360 - Ingegneri Angella e Spazzacampagna, 1ooo - Monigatti Pietro, Ioo - Cresto Pietro, 20 - Pardo Prof. Michele, 1oo - Totale L. 20.580.

BORSE DA COMPLETARE

Borsa ALBERA DON.PAOLO (3a) - Somma precedente, 1595 - Prof. F. Vignolo Lutati, 1ooo - Totale L. 2595.

Borsa ALIQUO' ING. DOMENICO -Somma precedente, 10.ooo - Versamento gennaio, 2000 - Totale L. 12.000.

Borsa ANIME DEL PURGATORIO (2a) -Somma precedente, 8379,60 - Bordone Francesca, 200 - Casalegno Francesco, 15 - Frattini Giacomo, 2 - Fratelli Baga, 13 - Maria Canessa, 25 - N. N. Torino, 5o - Rina Marabini, 10 - Savio filaria, 5 - Quilico Don Sebastiano, io - Viganò Paolina, 5 - Totale L. 8714,60.

Borsa BEATO DON BOSCO (16a) - Somma precedente, 14.335,35 - Avv. Tommaso Ferraris e famiglia, 100 - Avv. Francesco Palazzolo e famiglia, 1oo - Andrè Don Germano, 2 - Bruzzetti Teresa, 40 - Civalleri Mattia, 25 - Ghirardi Anna, 2 - Galli Ester, 20 - Gandini Maria, 200 - Coppo Anna, io - Lucia Gialli, 10 - N. N. io - N. C. Roma, p. g. r. 20 - Negri Rosalia, 25 - Mazzoni Santo, 5 - Loro Pialla Francesco, 100 - Polo Albina, io - Rubeo Cav. Domenico e consorte, 5o-Rina e Giulio Rigoletti, io - Una mamma come da promessa fatta, 120 - Vaudano Michelino, 5 - Totale L. 15.19935.

Borsa BELTRAMI DON ANDREA (4a) - Somma precedente, 2107 --- Orlandi Benedetto, 5o - M. M., Udine, 25 - Totale L. 2182.

Borsa BELTRAMI DON ANDREA (BORGOMANERO) - Somma precedente, 6370 - Sig. Bertolini, 20 - N. N. 10 - N. N., 20 - N. N., Borgomanero, 100 - Ex allievi di Borgomanero, io8 - Totale L. 6628.

Borsa BONETTI DON GIOVANNI - Somma precedente, 3100 - Fiocchi Don Vincenzo, 5oo - Totale L. 3600.

Borsa BORGATELLO DON MAGGIORINO - Somma precedente, 18.849,65 - C. F. 100 - Totale L. 18.949,65.

Borsa BUON PASTORE - Somma precedente, 1350 - Sartori Ortensia 5o - Totale L. 1400.

Borsa CARAVARIO DON CALLISTO - Somma precedente, 1165 - Maccagni Giov. 50 - Cordero Teresa, 5 - Totale L. 1220.

Borsa CIMATTI DON VINCENZO (3a) -Somma precedente, 399 - Cristofolini Giustina, 120 - Totale L. 519.

Borsa CORTEMILIA - Somma precedente, 18.5o6 - N. N., 500 - Abbate Amalia, 5o - Abbate Teresa, 15 - Totale L. 19.071.

Borsa DECURIONI D'ITALIA - Somma precedente, 1685 - Mons. Sabino Titomanlio, 25 - Totale L. 1710.

Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma precedente, 3295,50-Taccone Dott. Giuseppe, 10 - Boglione Francesco, 1oo - Massarutto Densa, 35 - Totale L. 3440,50.

Borsa DON BOSCO EDUCATORE (3a) - Somma precedente, 761 - Rag. Guido Betta, 20 - Lucia Tolettini, 25 - Totale L. 8o6.

Borsa DON BOSCO PADRE DEGLI ORFANI - Somma precedente, 1337 - Ricavo vendita «Ricordi d'Infanzia» di A. Moi, 150 - Totale L. 1487.

Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somma precedente, 1277 - Un ex-allievo, 5o - Falciglia Concettina, 5 - Rosa Corapi, 15 - Lurati Enrichetta, 6 - Totale L. 1353.

Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI

- Somma precedente, 6145,50 - Abbiati Giannina, 25 - Totale L. 6170,50.

Borsa EMIGRATI ITALIANI - Somma precedente, 555 - Previdente Antonio, 20 - Totale L. 575.

Borsa ETERNO PADRE - Somma precedente, 637 - P. A. S. 20 - Ghirardi Anna, 25 - Totale L. 682.

Borsa EUCARISTICA IN PERPETUO - Somma precedente, 2626 - Momo Teresa, 20 - Totale L. 2646.

Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO G. BRUNI (6a) - Somma precedente, 4455,93 - Vallino Caterina, 10 - Cerutti Maria, 100 - Totale L. 456593.

Borsa FRASSATI PIER GIORGIO - Somma precedente, 3770 - Mazzini Pierina, 5o - Totale L. 3820.

Borsa FRIULANA - Somma precedente, 6817,10 - Lucia Rainis, 15 - Emilia Cleva, 22,60 - N. N., 2,90 - Ugo Can, 5 - Totale L. 6862,60.

Borsa GESÙ - MARIA AUS. - DON BOSCO (2a) - Somma precedente, 6915 - Maddalena Guasto, 25 - Toneguzzo Antonia, 193 - Ghellini Carolina, 20 - Bianca Scanzi Bertolazzi, 25 - Bertha Chiapussi, 5 - Totale L. 7183.

Borsa GESÙ NEL PRESEPIO - Somma precedente 250,30 - Gilli Viola, 42 - Totale L. 292, 30.

Borsa GIUBILEO E RICONCILIAZIONE - Somma precedente 2995 - Dott. Francesco Casalbore, 5o - Totale L. 3045.

Borsa MADONNA DELLE GRAZIE (PINEROLO) - Somma precedente, 3931,50 - N.

N. Pinerolo, 5o - F. F. Pinerolo, 5o - Genta Caterina, 2 - Totale L. 4033,50.

Borsa MADONNA DI CASTELMONTE - Somma precedente, 1625 - Margherita Plazzotta, 150 - Totale L. 1775.

Borsa MAMMA MARGHERITA - Somma precedente, 780 - Una mamma per grazia ricevuta, 20 - Totale L. 800.

Borsa MARGOTTI STEFANIA ED ELENA TURBIL - Somma precedente, 2025 - Cleriei Mariannina, 100 - Totale L. 2125.

Borsa MARIA AUSILIATRICE (24a) - Somala precedente 18.198,70 - Angiola Brunel, 15 - Allasia Cecilia, 5o - Barral Don Ferdinando, 20 - Bice Caretta Bertola, 5 - Belgeri Chiara, 25 - Biagini Elda, 25 -Caccia Maria, 3 - Ceff a Domenica, i - Coniugi Laspina-Mammana, 5oo - Cavani Concettina, 25 - Dott. Annibale Filippone, 100 - Ernesta Ved.va Vaudano, 20 - Ferrari Andreina, 5 -Gecchelin Filippo, 1oo - Napoli Giovanni, 1oo - Mazzuchelli Maria, 2 - Magnaghi Maria, 1 - Magnaghi Giuseppa 1, - Porzio Chiarina, 2 - Rosati Francesca e Maria, 2 - Riccardi Aida, 1o-Tarantola Celeste, 2 - Tognoni Pierina, 2 - Tognoni Elisabetta, 3 - Taccone Angela, 15 - Totale L. 19.432,70.

Borsa MARTIRI GIAPPONESI - Somma precedente, 10.457,60 - N. N. Montanaro, io - Totale L. 10.467,60.

Borsa MATTEO DON OTTONELLO - A cura degli alunni, ex-allievi, Cooperatori di Lanusei L. 12.000.

Borsa MARENCO MONS. GIOVANNI-Somma precedente 8243,50 - A mezzo sig. Canali Gigi, 5oo - Totale L. 8743,50.

Borsa MAZZARELLO MARIA - Somma precedente, 545 - Guglielmini Clotilde, 83 - Traverso Giuseppina, 25 - Totale L. 653.

Borsa MARIA SS. DI TRAPANI - Somma precedente, 6542,70 - Virginia Adragua, 200 - Aurelia Ancona, 5o - Prof. La Vespa, 50 - Notaio Triolo, 5o - Prof. Anna Voltaggio, 1oo - Francesco Sicoino, 50 - Totale L. 7042,70.

Borsa MOSCATO - Moscato Paolina, 1oo0.

Borsa NOGARA MONS. GIUSEPPE - Somma precedente 8110,75 - Avv. Botto Annibale, in morte Faleschini Cividale, 10 - Comm. G. B. Biavaschi, 20 - N. N. 5 - Prinzia Anita, io - Avv. Botto Annibale, in morte Riccardo De Micheli, io - N. N. 15 -Don Corrado Roigatti, 25 - Scagnetti Eugenio, 5o - N. N. 10 - Vilma Gercessi, 1o - Fierlani Livia, 5 - Sabina Giordani, 10 - Donne Cattoliche di Carlino, 5o - Associazione Giovanile Cattolica Femminile di Carlino, 5o - Totale L. 8390,75.

Borsa NAI DON LUIGI - De Angeli Angelo, 5o.

Borsa PARROCCHIALE MARIA AUSILIATRICE (2a) - Somma precedente 7643,30 - Dalla cassetta del Santuario, 435 - Totale L. 8078,30.

Borsa PATROCINIO S. GIUSEPPE (2a) - Somma precedente, 2565 - Signor Bianchi, 102 Totale L. 2667.

Borsa PICCOLI AMICI DI DON BOSCO - Somma precedente, 1970 - Arcangela Fabbri, 5o - Cassis Emilia, 5 T Totale L. 2025.

Borsa PIO X - Somma precedente, 14.287 - Buffa Giulio, 25 - Totale L. 14.312.

Borsa PISCETTA DON LUIGI - Somma precedente, 13.078,80 - Sac. Cesare Ossola, 30 - Prof. Bartolomeo Calvi, 5o - Sac. Antonio Gradinati, 1oo - Achille Peirault, 5o - Totale L. 13.308,80.

Borsa PRINCIPESSA CLOTILDE - Somma precedente, 8285 - N. N. Moncalieri, 200 - Totale L. 8485.

Borsa REGINA DI MONDOVI' - Somma precedente, 1488 - Margherita Calleri, 10 - Ciravegna Angela, 25 - N. N. ioo - Totale L. 1623.

Borsa RICA LDONE DON PIETRO (3a). -Somma precedente, 1340 - N. N. Milano, 5o - Antoniazzo Antonio, 5o - Angelino Carlo, 5o - Ing. Larcher Giandomenico, 15o - Totale L. 1640.

Borsa RICCARDI DON ROBERTO - Somma

precedente, 15.573,30 - Rina Bergese, 50 -

De Angeli Angelo, 5o - Garbarcio Grosso, 25 - G. A. 5o - Totale L. 15.748,30.

Borsa RINALDI DON FILIPPO (3a) - Somma precedente, 9oo9,85 - Garbario Grosso, 25 - Coniugi M. S. 5o - Totale L. 9084,85.

Borsa RUA DON MICHELE (3a) - Somma precedente, 2568 - Frattini Giacomo, 2 - Totale L. 2570.

Borsa SACRO CUORE DI GESÙ CONFIDO IN VOI (2a) - Somma precedente 9097 - Assunta Marseglia, 20 - Mocellini Domenica, 20 - Bernardi Rosa, 25 - Angela Ravina, 5o - Mario Viarengo, 50 - Emilia Venturini, 38 - Antonini Anna 20 - Sorelle Figini, io - Lazzero Clotilde, 20 - Totale L. 9340.

Borsa SACRO CUORE DI GESÙ SALVATECI (2a) - Somma precedente 8924,60 - Famiglia Colosetti, 15 - Totale L. 8939,60.

Borsa SALENTO - Somma precedente, 9502,60 - Can. Oronzo Bello, 1047,50 - Totale L. 10.550,10.

Borsa SAVIO DOMENICO (4a) - Somma precedente, 5029,70 - Fratelli Garrone, io - Cella Domenico, 10 - Totale L. 5049,70.

Borsa S. ANGELA MERICI - Somma precedente 670 - Un desenzanese, 10 - Totale L. 680.

Borsa S. ANTONIO DA PADOVA Somma precedente, 3139 - Porrini Fulvia, 10 - N. N., 25 - Totale L. 3174.

Borsa S. FILOMENA - Somma precedente, 12.900 - D. F. 300 - Totale L. 13.200.

Borsa S. FRANCESCO DI SALES (2a) - Somma precedente, 2460 - Anita Lami, 200 - Totale L. 2660.

Borsa S. MARGHERITA DA CORTONA - Somma precedente, 5507,80 - Lami Lina, 25 - Totale L. 5532,80.

Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESÙ (10a) - Somma precedente, 15.958,20 - Rina Fantoni, 10 - Ganora Luigina, 10o - Lugli Ettore, 5o - Totale L. 16.118,20.

Borsa VALSE SUOR TERESA - Somma precedente, 2805,50 - Suor Maria Manassero, 200 - Totale L. 3005,50.

Borsa VERSIGLIA MONS. LUIGI - Somma precedente, 18.821 - Ciampi Vando, io - Buscemi Saveria, 10 - Totale L. 18.841.

IN FAMIGLIA

Torino: Casa madre. - S. A. R. la Principessa Lydia D'Aremberg, Duchessa di Pistoia, all'Oratorio Salesiano.

Martedì, 31 gennaio u. s., XIX anniversario del transito del Beato Don Bosco, l'Oratorio fu onorato dalla visita di S. A. R. la Principessa Lydia D'Aremberg, Duchessa di Pistoia, che, come Presidente Onoraria del Comitato Centrale delle Dame-Patronesse Salesiane, si degnò presiederne la prima adunanza generale del nuovo anno, anche per esprimere il Suo augusto compiacimento per la nomina dell'ill.ma signora Marchesa Carmen Compans di Brichanteau a Presidente effettiva, in successione della compianta Marchesa Scati Grimaldi Adorno. Un giovane studente, interprete di oltre 6oo compagni di studio e di lavoro, presentò a S. A. un bel mazzo di rose bianche, con parole di profonda riconoscenza e di fervida devozione alla Real Casa. Poscia il Rettor Maggiore, sig. Don Ricaldone, ossequiata S. A., presentò al Comitato la nuova Presidente effettiva, Marchesa Compans, ringraziandola di aver accettato e rilevando le speciali doti di mente e di cuore, che rendono tanto preziosa la sua attività in ogni opera buona.

La segretaria, sig.na Contessa Maria Teresa Camerana, umiliò a S. A. l'omaggio del Comitato, rievocò le dolci figure della compianta Presidente effettiva e della Vice-presidente Contessa Maria di Gropello; ed in una rapida felicissima sintesi ricordò il lavoro compiuto dall'illustre Comitato nello scorso anno, chiudendo con propositi di nuova attività, per l'incremento delle Opere e Missioni del Beato Don Bosco. Dopo brevi parole di Don Trione, si alzò nuovamente il Rettor Maggiore per confidare paternamente al Comitato le gioie e le pene, i progetti, le trepidazioni e le speranze dei salesiani in un anno che speriamo allietato dalla canonizzazione del Beato nostro Padre. Rinnovati i sensi di profonda gratitudine di tutta la famiglia salesiana a S. A. R. ed alle nobili Dame-Patronesse, le accompagnò alla Basilica di Maria Ausiliatrice per implorarne speciali grazie e benedizioni.

La Festa di San Francesco di Sales.

La festa di San Francesco di Sales ha richiamato come sempre i nostri Cooperatori a speciali funzioni ed alla Conferenza prescritta dal Regolamento della Pia Unione.

Nella Basilica di Maria Ausiliatrice è stata preceduta da un triduo solenne predicato al mattino dal Sac. Giacomo Mellica, salesiano, e la sera dal Sac. Mario Tonello

Alla vigilia giunse tra noi l'Eccellentissimo Vescovo di Susa, Mons. Umberto Ugliengo, il quale pontificò ai primi Vespri, alla Messa solenne ed ai secondi Vespri. Disse il panegirico il Rev. D. Mario Tonello. La Schola Cantorum dell'Oratorio con quella del nostro Istituto Teologico Internazionale sostenne egregiamente l'esecuzione della musica liturgica. Straordinario il concorso dei nostri Cooperatori.

Il 2 febbraio Don G. B. Marchesi, della Missione Salesiana del Rio Negro (Brasile), tenne nella Chiesa di San Giovanni Evangelista la tradizionale Conferenza, interessando l'eletto pubblico coi documenti della sua vita missionaria.

Mentre il Bollettino sta per andare in macchina ci giungono le relazioni delle altre conferenze tenute in ogni centro di azione salesiana da Ecc.mi Vescovi, da zelanti Decurioni e da illustri conferenzieri. Diremo qualche cosa nel prossimo numero, dolenti che lo spazio non ci consenta di ognuna un ampio ragguaglio.

L'insegnamento agrario negli Istituti Salesiani.

La grave crisi, che incombe ovunque colle sue penose conseguenze, ha messo forse in maggior evidenza, di quanto non fosse pel passato, l'importanza che merita il problema agrario, o, più praticamente, la coltivazione della terra, che il beato Don Bosco « riputava la prima di tutte le arti, come quella che procura il nutrimento agli uomini e contribuisce assai a renderli robusti ed onesti ».

Allo scopo di cooperare a questo bene sociale le Opere Salesiane hanno riservato all'insegnamento agricolo un posto considerevole e mirano ad un prestigio progressivo che viene curato assiduamente.

Accolte con generale deferenza le Scuole Agricole Salesiane riscuotono ovunque viva simpatia, soprattutto per la praticità e la ingegnosità della loro organizzazione.

Accettano ordinariamente giovanetti dai 12 anni in sù, figli di agricoltori, od inclini ai lavori della campagna, e li conducono, almeno per un triennio, attraverso a corsi regolari di studi di coltura generale, di tecnica agraria, delle industrie agrarie, e di esercitazioni pratiche; il tutto sapientemente coordinato collo spirito e col metodo educativo proprio di Don Bosco. Quindi formano ottimi agricoltori, capaci di condurre, secondo i progressi della scienza agraria, i proprii fondi o di coltivare e dirigere quelli altrui.

Nel tempo stesso formano buoni ed onesti cittadini, figli rispettosi ed amanti della famiglia, della Patria e della Chiesa.

È interessante ricordare come il beato Don Bosco da principio non volesse indirizzare l'attività dei suoi figli a quest'opera. Temeva le reali difficoltà dell'assistenza per cui il metodo salesiano d'educazione ne avrebbe potuto soffrire.

Ci volle addirittura un intervento celeste a determinarvelo. Uno di quei sogni misteriosi che ebbe nel 1877 gli manifestò chiaramente la volontà di Dio e della Vergine SS. su questo punto, ed egli ne fu tanto persuaso che, qualche tempo dopo, per l'insistenza di Mons. Terris, vescovo di Fréjus, accettò senz'altro la fondazione della sua prima Scuola Agricola a La Navarre presso Hyères.

Attualmente le Scuole Agricole Salesiane, propriamente dette, sono 39 di cui: 6 in Italia, 10 nelle altre nazioni d'Europa, una nell'Asia, 2 nell'Africa, 19 nell'America e una nell'Australia.

Ben inteso, in queste cifre non sono comprese le numerose Colonie Agricole esistenti nelle Missioni Salesiane e gl'Istituti aventi terreni coltivati, ove non esiste però un insegnamento teorico e pratico ben organizzato, cioè una Scuola Agricola.

Recentemente quest'insegnamento ebbe un riconoscimento di grande valore in occasione del « IV Congresso Internazionale per l'Insegnamento Agrario » tenutosi a Roma dal 2o al 28 Ottobre u. s.

Erano rappresentate 48 nazioni con più di 6oo delegati. Unici religiosi erano 5 sacerdoti salesiani (tra i quali 2 laureati in agraria) che rappresentavano le Scuole Salesiane.

Alla prima seduta in Campidoglio presero parte due ministri; le altre sedute furono tenute a Villa Regina, distribuite in 5 sezioni, secondo il grado dell'insegnamento: dall'universitario al medio, a quello postscolastico, a quello contadino, sino alla scuola della massaia agricola.

Alla fine del Congresso, nell'adunanza generale, che ebbe luogo nel Salone d'Onore, colla partecipazione di tutti i congressisti e delle più eminenti personalità del campo agrario, il presidente signor Paolo de Vuyst, direttore generale onorario al Ministero dell'Agricoltura del Belgio, e presidente della Commissione Internazionale dell'Insegnamento agricolo, nel discorso di chiusura, insistendo sulla necessità dell'educazione agraria, pronunciò queste parole:

«L'educazione generale e professionale richiede un insieme di studi necessari alla vita familiare e sociale ed all'esercizio della professione agricola, di cui l'istruzione si limita a dare poche cognizioni.

» I metodi di educazione consistono nel provare coi fatti che i maestri sono capaci di realizzare i consigli che dànno nel presiedere alla ripetizione degli esercizi degli allievi, finchè questi non abbiano acquistato le abitudini necessarie.

» Un professore di chirurgia non sarebbe un buon maestro, se davanti ai suoi allievi sbagliasse le operazioni alle quali li vuole iniziare.

» Un professore di economia rurale non avrebbe diritto a questo titolo se non fosse in grado di dirigere con superiorità il funzionamento della tenuta della sua scuola.

» Esistono delle scuole, in cui questo ideale è una realtà. La Congregazione Salesiana - che (per mezzo della relazione letta dal suo degno Relatore nella sezione competente e dalla monografia delle Scuole Agricole Salesiane a noi distribuita) ci ha esposti i suoi mirabili metodi, sui quali richiamo la vostra attenzione - come altri Istituti, forma negli allievi con felice risultato quelle abitudini alle quali facevo allusione.

» Bisognerebbe che il loro esempio fosse imitato dovunque e al massimo grado possibile ».

Questi risultati consolanti i figli del beato Don Bosco vogliono conservare ed estendere ove occorra, mantenendo sempre l'insegnamento dei loro allievi al livello della coltura generale e scientifica agraria, a fine di ottenere sempre meglio quei risultati pratici di produzione che tanto contribuiscono al bene generale e sociale. Ciò che potrà facilmente constatare chiunque visiti anche solo qualcuna delle 6 Scuole Agricole Salesiane d'Italia, di cui qui ricordiamo lo scopo specifico:

Canelli (Alessandria) per giovanetti poveri o bisognosi di speciale assistenza. Corigliano d'Otranto (Lecce) per giovanetti poveri o bisognosi di speciale assistenza. Cumiana (Torino) per la preparazione di tecnici agrari per le missioni.

Lombriasco (Torino) per figli di proprietari agricoli.

Montechiarugolo (Parma) per figli di proprietari agricoli.

Roma (Mandrione) per giovanetti poveri od orfani.

Siamo lieti di aggiungere, a titolo di cronaca, che anche quest'anno il Direttore dell'Oratorio Salesiano di Fiume, Don Rusconi, ha vinto il concorso fra Parroci e Sacerdoti per la « Battaglia del Grano » indetta dal Governo Nazionale.

ROMA - Istituto Pio XI: La gradita visita della Missione degli Educatori Cinesi.

La distintissima Missione Cinese che, per incarico del Governo di Nankino, è venuta a studiare l'organizzazione dell'istruzione pubblica nei principali paesi d'Europa e che da vari giorni si trovava in Roma per visitare le istituzioni educative create dal Governo Nazionale, il 13 gennaio fu ricevuta in udienza dal Santo Padre ed il giorno dopo verso le ore 17 onorava di una visita ufficiale anche il nostro Istituto «Pio XI ».

I cinque illustri membri della Missione erano accompagnati dal Prof. Bompiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal Signor Jupin, dal Prof. Taurmina della Legazione Italo-Cinese, dalla Signora scrittrice americana Ines Joli e dal Conte Pascal Pascali. Avevano con loro come interprete un sacerdote cinese alunno del Collegio Internazionale di Propaganda Fide.

Erano a ricevere gli ospiti graditissimi l'Ispettore D. Festini, il Direttore Don Rotolo con tutti i superiori ed il signor D. Manassero con un gruppo di studenti del corso teologico salesiano, i quali ultimi essendo inglesi ed alcuni cinesi, si prestarono come interpreti.

Salutati all'ingresso dall'inno del B. D. Bosco suonato dalla banda dell'Istituto, si sono subito recati nell'aula magna dove erano schierati in bell'ordine i trecento artigiani ed i cento alunni della vicina Scuola Pratica d'Agricoltura, che hanno salutata gli illustri visitatori cantando un inno di circostanza.

Quindi, a nome di tutti, un alunno ha letto il seguente indirizzo:

«Gentilissimi Signori,

» La visita che vi degnate fare all'Istituto Professionale del B. D. Bosco, che porta il nome del grande Papa Pio XI, ci riempie di gioia e ci fa apprezzare sempre più quanto qui stiamo imparando per divenire uomini disciplinati, amanti del dovere e della Patria. Noi vi ringraziamo di questa visita e desideriamo che ci vediate nei nostri laboratori per rilevare quello che sappiamo fare. Quando ritornerete alla vostra Patria lontana, salutate i nostri coetanei e dite loro, dite a tutti, che nella Città del Vaticano vi è il Papa, il grande Papa delle Missioni, Pio XI, che è anche il loro Padre che li ama come ama noi; dite che nell'Italia vi è il nostro Re Magnanimo Vittorio Emanuele, vi è il Duce, Mussolini, che nulla risparmiamo per rendere grande la Patria nostra; dite che nell'Istituto Professionale Pio XI vi sono quattrocento giovani cuori italiani che si sentono uniti a loro e che pregano Iddio per la loro felicità ».

L'alunno di Propaganda tradusse il gentile indirizzo ed il Capo della Missione rispose ringraziando sentitamente e dicendo che lo stesso Santo Padre li aveva esortati a visitare il Pio XI e che erano felicissimi di avere ascoltato l'augusto suggerimento.

Segui la visita minuta di tutto l'Istituto con un interesse sempre crescente degli ospiti che furono larghissimi di sincero compiacimento e di elogi. Dalle aule scolastiche passarono ai vasti dormitori, alla bella Cappella, al refettorio, ai laboratori dei sarti, calzolai, falegnami, fabbri-meccanici, tipografi, legatori. Quando giunsero in Tipografia ebbero la lieta sorpresa di ricevere l'omaggio dell'indirizzo già stampato. Prima di lasciare l'Istituto il Direttore li invitò a prendere una tazza di thè che fu offerta insieme a prodotti della Colonia, cioè latte e miele.

Nella sera stessa i Membri della Missione si compiacquero di riferire a Propaganda Fide le impressioni di questa loro visita e se ne mostrarono così vivamente soddisfatti che il lunedì dopo, 16 gennaio, lo stesso Rettore del venerando Seminario Pontificio Internazionale volle recarsi al Pio XI insieme con l'Economo per avere il piacere di esporre a voce quanto era stato riferito e congratularsene coi Superiori, degnandosi poscia di visitare accuratamente la nuova Opera Salesiana così cara e prediletta al cuore di Sua Santità da raccomandare agli educatori cinesi di non partire da Roma senza visitarla.

ASTI - Convegno di Cooperatori e Cooperatrici dell'Oratorio "Don Bosco".

Particolare importanza ha assunto l'ultimo Convegno dei Cooperatori Salesiani e delle Dame Patronesse dell'Oratorio «Don Bosco » di Asti.

L'adunanza delle Dame Patronesse ebbe luogo al mattino, dopo la S. Messa. Don Trione, Segretario Generale dei Cooperatori, trattò della necessità che in ogni città sorga un gruppo di patronesse per l'assistenza morale e materiale dei giovani; si congratulò nel constatare che il gruppo di Asti è nella sua piena efficienza e suggerì alcuni mezzi per ravvivare la loro attività.

L'adunanza generale di tutti i Cooperatori e Cooperatrici si tenne poi alle ore 14,30 nel teateatrino dell'Oratorio. Presiedette l'imponente assemblea Sua Ecc. Rev.ma Mons. Umberto Rossi, Vescovo Diocesano. Numerosi i presenti e innumerevoli le adesioni di coloro che, pur partecipando in ispirito al convegno, per ragioni imprescindibili non poterono loro malgrado intervenire di persona.

Dopo le preghiere d'uso, il Direttore Don Calcagno porse l'omaggio riverente a Mons. Vescovo ed a tutti gli intervenuti.

Poi il Can. D. Felice Bianco, Decurione dei Cooperatori della Città, rievocò le umili origini dell'Oratorio di Asti ed il suo rapido progresso per conchiudere su impellenti necessità di ampliamento. Il Prof. Cav. Bartolo Gilardi, con dotte ed elevate parole e con riferimenti ai vecchi sistemi, esaltò il sistema educativo di Don Bosco.

Don Trione, lieto di trovarsi tra Cooperatori e Cooperatrici tanto generosi e pulsanti di carità verso le opere di Doli Bosco, illustrò le benemerenze degli Oratorii Salesiani in Italia ed all'Estero.

Chiuse la magnifica adunanza S. Ecc. Mons. Vescovo, il quale, in una rapida e lucida sintesi, espose il grandioso lavoro di apostolato che i Salesiani svolgono nelle nazioni civili per l'educazione della gioventù, e in modo particolare nelle missioni per guadagnare a Cristo i popoli ancora immersi nella idolatria e nel paganesimo, affinché si faccia un solo ovile sotto un solo Pastore.

Si compiacque quindi che anche in Asti, sua Sede Vescovile, esista una casa salesiana ed esortò tutti a sostenerla generosamente.

Inneggiando infine al Beato Don Bosco, impartì ai presenti la pastorale benedizione.

FRASCATI - Il Cardinale Lega all' Oratorio Salesiano.

Il grazioso santuario della Vergine di Capocroce, affidato dal 1912 alle cure dei Figli del Beato Don Bosco, potrà d'ora innanzi, meglio che nel passato, per l'attrezzatura delle sue adiacenze, rispondere ai fini della educazione civile e religiosa della gioventù tuscolana e in particolare modo dell'Azione Cattolica giovanile. I locali, che circondano la chiesetta innalzata alla Vergine proprio allo sbocco della via Tuscolana nell'elegante castello romano, locali di cui è proprietaria la Santa Sede e che Pio X volle diventassero una domus juventutis, stanno ora subendo, per la generosità del Pontefice Pio XI, una simpatica trasformazione architettonica e decorativa, grazie alla quale potranno dare ospitalità quasi signorile alle opere che vi si vogliono compiere a profitto delle anime.

Il salone, destinato a teatro e a tutte le manifestazioni plenarie della vita giovanile tuscolana, fu il primo a presentarsi nella sua nuova veste, e pertanto, i giovani, impazienti di prendere possesso della loro casa rinnovata, vollero che fosse subito benedetto e inaugurato. La cerimonia richiamò tale folla di cittadini tuscolani che si potè constatare come in Capocroce essi ripongono viva fiducia e si attendano frutti corrispondenti. La platea era letteralmente gremita di pubblico, la galleria di giovani.

S. Em. il Cardinale Michele Lega, Vescovo Tuscolano, accompagnato da tutte le autorità, fu accolto con interminabili vivissimi applausi.

Compiuto il rito della Benedizione, prese la parola il Direttore, prof. D. Muzio, per illustrare il significato della cerimonia ed esprimere i propositi di attività dei Salesiani.

E tosto S. Eminenza regalò ai giovani un paterno discorso diffondendosi con vero brio a dire della funzione che deve compiere Capocroce pei giovani, e i giovani usciti da Capocroce: «quella funzione che sbocca nel perfetto cittadino e nel perfetto cristiano: due termini che il clima della conciliazione deve sempre più avvicinare e che Capocroce contribuirà ad unificare.

« Quella domus juventutis, nella nuova veste fiammante, era proprietà dei giovani, ma urna proprietà, che, per la generosa benevolenza del Santo Padre, non importava loro nessuno degli oneri noiosi inerenti ad ogni proprietà. I doveri e i diritti dei privilegiati proprietari erano i doveri e i diritti della formazione cristiana n.

TOLMEZZO (Carnia) - Inizio dell'Oratorio Festivo.

La domenica 18 dicembre ebbe inizio solenne, con numeroso concorso di iscritti, l'Oratorio Festivo annesso al Collegio-Convitto.

Lo stesso Ecc.mo Arcivescovo di Udine, Mons. Nogara, si degnò di benedirne l'aurora promettente, celebrando la Santa Messa ed impartendo la Santa Cresima ad una quindicina di allievi interni e rivolgendo paterne parole agli Oratoriani pei quali aveva invece celebrato il sig. Don Giorgio Serié, del Capitolo Superiore. Alle 10,30 allievi ed oratoriani parteciparono in Duomo alla benedizione delle bandiere delle Associazione di A. C.

S. E. ebbe dal pergamo nobilissime parole per l'Opera Salesiana e, terminata la funzione, ritornò in Collegio ove s'assise paternamente alla mensa dei giovani per la refezione. Nel pomeriggio benedisse un ampio dormitorio ed il nuovo salone-teatro ove si svolse tosto una riuscitissima accademia, aperta da un magnifico discorso augurale dell'Arciprete di Spilimbergo, Mons. Annibale Giordani, ex-allievo salesiano. Chiuse la splendida giornata la parola e la benedizione dell'Ecc.mo Pastore.

ANCONA - La festa titolare della parrocchia salesiana.

La festa della Sacra Famiglia ha assunto quest'anno una speciale solennità nella nostra parrocchia di Ancona perchè coronò la presa di possesso del nuovo Parroco Don Maurizio Mainero. Pontificò la Messa solenne S. E. Mons. Arcivescovo Mario Giardini e tenne il panegirico Mons. Ragnini. Il buon popolo del rione S. Lazzaro ha dimostrato ancora una volta l'ardore della sua fede e l'affetto cordiale per le Opere di Don Bosco. Il novello Pastore fu festeggiatissimo.

CAIRO (Egitto) - Il Ministro Parini all'Istituto Salesiano.

Il 22 dicembre u. s. S. E. il Ministro Comm. Piero Parini, Direttore Generale degli Italiani all'Estero, accompagnato dalle massime Autorità, ha fatto visita al nostro Istituto di Rod El Farag. Accolto festosamente dal Direttore, prof. Don Tamburino, dal corpo insegnante e dagli allievi, S. E. si è affabilmente indugiato in ogni aula per rendersi conto dello svolgimento dei programmi e del profitto degli alunni. Con particolare interesse ha sostato nel laboratorio dei meccanici ove fu lieto di ammirare il notevole progresso compiuto in brevissimo tempo. Prima di lasciare l'Istituto espresse al Direttore il suo vivo compiacimento e promise l'invio di nuove macchine che permetteranno agli allievi un perfezionamento superiore. Il laboratorio sorse per la munificenza del Governo Nazionale e col soccorso generoso del Delegato Apostolico S. E. Mons. Valerio Valeri, del comm. Carlo Grassi e di altri illustri connazionali.

L'intero Istituto educa quest'anno 225 giovani di cui 126 Italiani, 72 Indigeni, 27 di diverse nazionalità. Sorge in una delle migliori località, a pochi passi dal Nilo, a Rod el Farag, importante e popoloso sobborgo, ove non esistevano scuole italiane.

Il grandioso ed elegante edifizio, corrispondente a tutte le esigenze della scuola e dell'igiene, con vasti cortili, occupa un'area di quindicimila metri quadrati.

Fu fondato il 1° ottobre 1928-VI, per desiderio della Colonia e coll'appoggio delle Autorità Consolari, allo scopo di favorire l'istruzione e l'educazione degli alunni italiani che i parenti volevano affidare a una Istituzione religiosa, ed anche per favorire gli allievi delle scuole elementari e medie non residenti in città, e gli stranieri che desiderano una cultura italiana.

Comprende un Corso Elementare completo, un Pensionato, Scuole Medie, Doposcuola, un Giardino d'Infanzia « Principe Umberto » affidato alle figlie di Maria Ausiliatrice, e una Scuola Professionale - Sezione Fabbri Meccanici.

Alla Scuola sono annessi, come istituzioni ausiliari: un Oratorio Maschile a cui prendono parte nei giorni festivi molti giovani, in massima parte italiani anche non allievi dell'Istituto, per giuochi sportivi; un Oratorio femminile, anche per le giovanette che non frequentano le scuole dell'Istituto e in gran parte italiane, diretto dalle benemerite Figlie di Maria Ausiliatrice; un Cinema Scolastico per proiezioni educative e patriottiche, fornite gentilmente dal « Pro Schola »; la Refezione scolastica a cui prendono parte un centinaio e più di alunni semiconvittori o esterni; un Servizio automobilistico per gli allievi che frequentano l'Istituto o che debbono essere condotti alle RR. Scuole; l'Associazione degli ex-Allievi; un Circolo filodrammatico formato da ex-Allievi.

Nell'occasione della premiazione dell'anno scolastico-professionale 1931-32, i giornali hanno giustamente rilevato la larga beneficenza esercitata dall'Istituto con posti gratuiti, riduzioni di retta dal 3o al 50%, ad una gran parte di convittori e semiconvittori, ecc. Quest'anno, nonostante le difficoltà dell'ora, confidando nella Divina Provvidenza, la beneficenza è stata addirittura raddoppiata.

SHRIGLEY (Inghilterra) - Per le Vocazioni Missionarie.

Fra le nobili nazioni che hanno risposto alla grande Crociata Missionaria, indetta dal compianto signor Don Rinaldi nel cinquantenario delle Missioni Salesiane, si distinguono meritamente l'Irlanda e l'Inghilterra.

Il Collegio Missionario di Shrigley (Inghilterra) si è riempito l'anno scorso di 16o aspiranti missionari e le domande che pervennero quest'anno alla Direzione affermano un continuo crescendo del fervore missionario.

Frutto della propaganda che gli stessi Aspiranti di Shrigley fanno, soprattutto nel periodo delle vacanze, con tutte le industrie del loro santo entusiasmo.

A Belfast, p. es., città dell'Irlanda che ha già dato a Shrigley 25 vocazioni, le scorse vacanze i giovani Aspiranti hanno dato una rappresentazione nel teatro della parrocchia di S. Paolo, gentilmente concesso da quello zelantissimo Parroco, ed ebbero la fortuna di tanto concorso che dovettero ripetere il dramma L'Ombra Gialla il giorno seguente. Il successo fu assicurato dall'intervento del più celebre commediante Irlandese, Mr. Jimmy O'Dea, il quale, rinunziando ad altri impegni, volle prestar l'arte sua generosamente per ottenere un abbondante incasso a favore dell'Istituto Missionario.

Nella stessa città le tessitrici si sono riunite in società per mantenere ogni anno una vocazione missionaria, tassandosi di un contributo settimanale.

Tanto in Inghilterra poi come in Irlanda vanno diffondendosi due associazioni eminentemente pratiche: quella degli Amici di Shrigley e quella dei Circoli Apostolici. La prima è un'associazione di giovani ed adulti che si quotano per uno scellino annuo per la casa missionaria. L'associazione ha avuto un successo insperato.

A Dublino tre soli Aspiranti fecero 32o Amici in un mese.

In alcuni paesi dell'Inghilterra e della Scozia, zelanti Parroci, persuasi di quello che affermava il Card. Manning: Ogni sforzo che si fa per promuovere l'opera missionaria è un passo verso la conversione dell'Inghilterra, hanno costituito i così detti Circoli Apostolici: associazioni di fedeli che, sotto la immediata direzione del Parroco, si propongono di favorire e sostenere finanziariamente le vocazioni missionarie.

A Yorkshire (Inghilterra), lo zelo di una sola maestra ha raccolto in Circolo Apostolico tutto il paese per mantenere la prima vocazione cattolica sbocciata ora dopo la riforma. Non vegliamo tacere il Gruppo Don Bosco's Guild di buone signore le quali prestano gratuitamente la cura della biancheria presso l'Istituto, rinnovando gli esempi di Mamma Margherita.

C'è da augurare a tutte le nostre Case di Aspiranti Missionari l'assistenza di così provvide associazioni.

SALTO e PAYSANDÙ (Uruguay) - Nozze d'oro sacerdotali di Don Gamba.

Nell'Uruguay non occorre altro per richiamare la figura di questo benemerito figlio di Don Bosco che salpava giovanissimo colla seconda spedizione missionaria, e succedeva presto a Mons. Lasagna nel governo dell'Ispettoria salesiana di San Giuseppe. Tutta una generazione ha risentito della sapiente organizzazione e paterna direzione dell'Opera Salesiana che nel ventennio del suo ispettorato ha raggiunto una mignifico sviluppo. E vi ha corrisposto con cordiale entusiasmo; circondando Ispettore e Salesiani di vivissimo affetto.

Da qualche anno Don Gamba ha lasciato il timone a mani più giovani; ma dalla casa di Salto è ancora il cuore dell'Ispettoria. Lo ha ben dimostrato la fausta ricorrenza del suo giubileo d'oro sacerdotale, che dal settembre al novembre 1932 fu celebrata con una gara di festeggiamenti in diverse case ed ha raccolto attorno al venerando figlio di Don Bosco falangi di Ex-Allievi.

Quattrocentosettanta di questi, noleggiato un bastimento, salparono il 18 settembre da Montevideo, insieme all'attuale Ispettore Don Peruzzo, e, raggiunta la ferrovia di Paysandù, si recarono a Salto a fargli le prime feste. Impossibile descrivere l'incontro di questi affezionatissimi Ex-Allievi col loro antico Superiore e Padre. All'agape fraterna intervenne anche il Vescovo di Salto, Mons. Camacho, e distinte personalità del clero e del laicato. Corona oltremodo cara che ispirò il primo discorso all'Ispettore D. Peruzzo, il quale rilevò nella straordinaria dimostrazione di affetto la benedizione di Dio. Quella benedizione ch'egli riservava ai grandi Patriarchi dell'antica legge: la consolazione dei figli vicini e lontani raccolti in festa alla mensa del padre come teneri germogli d'ulivo: Flii lui de longe venient...

sicut novellae olivarum in circuitu mensae tuae.

A Don Peruzzo tennero dietro il Presidente del Comitato organizzatore di tutta quella festa ed il Can. Rey. Ma agli Ex-Allievi premeva soprattutto una cosa: che Don Gamba acconsentisse a tornar con essi a Montevideo. Alla proposta Don Gamba modestamente rispose volgendosi ossequente all'Ispettore: «Sono figlio dell'obbedienza! ». Non ci volle di più: Don Peruzzo per primo battè le mani e tutti gli Ex-Allievi scattarono in un applauso formidabile; espressione di una gioia troppo desiderata che ben premiava il loro affetto filiale. Nel pomeriggio gli Ex-Allievi sfilarono in visita per la città e si recarono alla tomba di D. Moreira, già valido collaboratore di D. Gamba e loro maestro, ad inaugurarvi, pietoso omaggio, una targa commemorativa. Poscia, ossequiato Mons. Vescovo, si rubarono il festeggiato e se lo condussero a Paysandù.

Oltre duemila persone attendevano alla stazione di Paysandù per dare a Don Gamba una dimostrazione solenne di stima e di gratitudine. Lo accompagnarono in trionfo al Collegio Salesiano. Quivi nell'intimità della famiglia il collegio apprestò la cena a tutti gli Ex-Allievi i quali tornarono poi a riposare sul piroscafo.

L'alba del domani li raccolse premurosi nella chiesa parrocchiale per la Messa d'Oro dell'amato Superiore. Gli uomini occupavano la navata centrale, una folla enorme riempiva il tempio. Al Vangelo Don Salaberry salì il pulpito e tenne il discorso di circostanza illustrando i cinquant'anni di sacerdozio di un così degno figlio di D. Bosco. Il quale ebbe il massimo conforto di una Comunione numerosissima e quanto mai fervorosa. Così bene iniziata, la giornata proseguì tra il più vivo entusiasmo. All'accademia riscosse particolari applausi, per la intimità dei ricordi rievocati con mirabile arte oratoria, uno splendido discorso del can. dottor Alfredo Viola della Curia Vescovile di Salto. La manifestazione prese poi un aspetto fantastico la sera quando tutto il popolo accompagnò il festeggiato al bastimento dove salì cogli ex-allievi che se lo portarono fino a Montevideo per una serie di festeggiamenti che coronarono la grandiosa dimostrazione dell'affetto e della riconoscenza di cui è circondato il caro Don Gamba nella nobile Repubblica dell'Uruguay.

Il Signore ci sonservi ancora lunghi anni questo venerato figlio del Beato Don Bosco che ha trasfuso e continua a trasfondere così fedelmente il suo spirito in quelle nostre case.

FORTIN MERCEDES (Argentina) - Premiazione scolastica ed inaugurazione del Museo Regionale Patagonico.

Preparata con ogni cura, la festa della Premiazione segnò l'8 dicembre dello scorso anno una data memoranda negli annali dell'Istituto « San Pedro » anche perchè si chiuse con la inaugurazione del « Museo Regionale Patagonico ».

Nel Santuario di Maria Ausiliatrice, magnifico per lo splendore della sua decorazione appena ultimata, celebrò le solenni funzioni in onore della Vergine Immacolata l'Ispettore Don Manachino. La Schola Cantorum eseguì magistralmente la « Missa Eucharistica » a 4 voci del M° Perosi.

Nel pomeriggio un folto pubblico, con le principali autorità, convenne anche dai paesi vicini per assistere alla inaugurazione del «Museo Regionale Patagonico ». Assiepò dapprima il Salone-teatro ove, dopo opportune parole del Direttore D. Giacomini e dell'Ispettore D. Manachino, durante una riuscitissima accademia musico-letteraria si svolse la distribuzione dei premi agli alunni migliori per condotta e studio del Catechismo e della lingua latina. L'Ecc.mc Presidente della Repubblica Argentina ed il Governatore della Provincia, impossibilitati a presenziare la cerimonia, aderirono con deferenti telegrammi. Terminata la distribuzione dei premi, il pubblico si riversò nel cortile a godersi con interessamento sempre crescente un riuscitissimo saggio ginnastico, a cui presero parte in massa tutti i giovanetti che, preceduti dalle bandiere patrie e dalla fanfara, sfilarono nelle loro appariscenti divise bianco-azzurre ed eseguirono svariatissimi esercizi. Particolarmente ammirati quelli di scherma e di clava a tempo di musica che ebbero l'epilogo in un indovinato quadro trionfale al canto dell'inno alla bandiera. Una vera sorpresa fu pel pubblico entusiasta la presentazione di una folta squadra di pattinatori che eseguirono numeri pieni di vita e di interesse. Dopo di che si aprirono i battenti dell'esposizione dei lavori scolastici, del «Museo Regionale» e dei vari gabinetti di scienze, dove tutti poterono ammirare i frutti della solerte attività esercitata dai Salesiani in questa regione, all'ombra del santuario dell'Ausiliatrice che, vigile sentinella, protegge e sorride ai continuatori dell'opera di Don Bosco.

TESORO SPIRITUALE

INDULGENZA PLENARIA - 25 marzo: Annunciazione di Maria V.

INDULGENZA STAZIONALE DI 15 ANNI E 15 QUARANTENE - 1 marzo: (mercoledì delle Ceneri). 26 marzo: (IV domenica dí Quaresima.

Culto e grazie di Maria Ausiliatrice

Maria A. e D. Bosco aiuto dei missionari. - In criticissime contingenze spirituali e materiali ci siamo con fede rivolti alla mamma nostra M. A. colla novena suggerita dal nostro B. Padre, e siamo stati pienamente esauditi. Riconoscente, mantengo la promessa di pubblicazione della grazia, ed invoco sulla nostra povera missione la materna protezione della Madonna, ed esorto tutti a ricorrere con fiducia nelle necessità alla nostra buona Madre.

Takanabe (Giappone), 16-12-32.

D. VINCENZO CIMATTI sales.

Sup. Miss. indipendente di Miyazaki.

Salva il nostro bambino. - Il mio bambino di 7 anni si trastullava alla finestra quando improvvisamente cadde dall'altezza di 5 metri nella via lastricata. Una vicina che aveva assistito alla tragica scena gridò: «Maria, D. Bosco! » e corse in aiuto del piccino che non dava più segno di vita. Fu portato d'urgenza all'ospedale. Il professore riscontrò la frattura del femore destro, e di tre costole con lesioni alla testa. Diede quindi il bambino come perduto prevedendo il sopraggiungere della congestione cerebrale.

Ma noi genitori non abbiamo perduto un istante la fiducia in Maria Ausiliatrice e nel Beato D. Bosco e continuammo ad invocarli.

La nostra angosciosa attesa non fu vana, perchè dopo 15 giorni il bambino era fuori pericolo e per di più avviato ad una guarigione perfetta non ostante la contraria previsione medica.

L'altro giorno, essendo completamente ristabilito, lo condussi all'Oratorio Salesiano per assistere assieme a vari familiari ad una S. Messa di ringraziamento alla Madonna di D. Bosco.

Chioggia, 18 dicembre 1932.

MAINARDI PAOLO.

Due guarigioni straordinarie. - Mio figlio Silvio, di anni 12, si era ammalato nell'ottobre scorso di bronchite secca che si complicò per infezione intestinale e debolezza di cuore. Per 40 giorni fu tra la vita e la morte con febbre altissima. Io mi rivolsi a Maria Ausiliatrice e, dandone a baciare l'immagine all'ammalato, gli feci ripetere più volte: « Oh, Maria Ausiliatrice, se mi fate degno di ricevere la grazia della guarigione, vi prometto di essere più buono e di far conoscere a tutti la vostra bontà ». In otto giorni egli fu fuori pericolo ed ora sta benissimo.

Io poi devo ringraziare personalmente Maria Ausiliatrice ed il Beato Don Bosco, perchè, affetta da molto tempo di un male ai reni che mi obbligava sovente a tenere il letto, ottenni la desiderata guarigione applicando ai reni un'immagine del Beato inviatami da un figlio chierico salesiano nel Salvador.

Costigliole d'Asti.   DELPIANO VITTORIA.

Mi salva il marito da avvelenamento. - Travagliato da continui, fortissimi dolori di ventre accompagnati da nausee insopportabili, mio marito, dopo aver invano usato i rimedi consigliati dal medico, si decise a seguire il consiglio di una persona del paese che suggerì un decotto di erbe. Non l'avesse mai fatto. Dolori inauditi rivelarono ben presto l'avvelenamento che agiva ribelle a tutti gli sforzi del medico accorso immediatamente. Disperata ricorsi a Maria Ausiliatrice interponendo l'intercessione del Beato Don Bosco ed in tre giorni ebbi il marito fuori pericolo.

Alfiano Natta.

MONZEGLIO EVELINA DORATO.

Esprimono pure la loro riconoscenza a Maria Ausiliatrice i seguenti:

Luparia Angiolina (Moncalvo) è riconoscente a M. Ausiliatrice che l'assistette nella sistemazione di interessi familiari.

N. N. di Moncalvo ringrazia la Madonna del B. Don Bosco per averle prodigiosamente risanato un figlio affetto da pleurite.

Cazzola Maddalena (S. Michele Extra) per l'ottenuto miglioramento del consorte affetto da arteriosclerosi.

R. C. ringrazia M. Ausiliatrice pel buon esito degli esami del nipote.

L. P. per l'ottenuta guarigione da grave deperimento fisico.

Cervati Camilla (Ticineto) esprime tutta la sua riconoscenza a M. Ausiliatrice che ha ridato la salute ad un suo figlio gravemente infermo.

Bauducco Caterina (Moncalieri) ringrazia M. Ausiliatrice per vari favori e grazie segnalatissime ottenute.

Pellegrini Rachele (Redona) avendo una bimba di 15 mesi gravemente inferma di gastro enterite l'affidò a M. Ausiliatrice e ne ottenne un confortante miglioramento.

Berardo Chiaffredo e Severina riconoscenti a Maria Ausiliatrice ed al B. D. Bosco per grazia ottenuta porgono umile offerta.

M. P. ringrazia M. Ausiliatrice ed il B. D. Bosco per ottenuta promozione e impiego tanto atteso.

N. N. (Agliano) è riconoscente a Maria Ausiliatrice che le concesse la grazia della conversione in punto di morte, di una persona cara.

Megazzini sorelle, ringraziano la Madonna Ausiliatrice che si degnò consolarle colla guarigione del loro fratello che, ridotto in fin di vita, per un grave accidente di caccia, prodigiosamente risanò dopo settanta giorni di cure.

Dalle nostre Missioni

Gli Oratori Festivi nell'Assam.

Una delle prime opere alla quale i Salesiani si dedicarono appena giunti in Assam è quella degli Oratori Festivi, che ha preso uno sviluppo ormai consolantissimo. Nello studentato filosofico e teologico di Shillong, cuore della Missione, vi sono più di 6o chierici i quali, oltre lo studio e l'insegnamento quotidiano, si dedicano nei giorni festivi alla cura dei ragazzi.

Otto Oratori Festivi esistono da qualche anno nei villaggi sparsi in questo distretto, ed alcuni ad una distanza non indifferente. Soddisfacente è il progresso già fatto, consolantissimi i frutti che si ricavano specie tra i giovani pagani che sempre ci circondano con grande affetto. La casa nostra nei giorni festivi è frequentata dall'alba al tramonto da ragazzi di ogni razza.

Molti lasciano le loro capanne di buon mattino per venire alla parrocchia ad ascoltare la S. Messa. Passano poi nei nostri cortili ed aspettano giocando i loro Bróthers che li accompagneranno più tardi ai loro villaggi ove si uniscono ad altri per intrattenersi in onesti divertimenti ed ascoltare l'istruzione catechistica. La casa si fa più rumorosa quando giungono i Gurkha (figli di soldati al servizio del Governo Inglese). Questi sono quasi tutti Hindù; non manca neppure qualche buddista.

È commovente quando, al loro ingresso, portando ancora sulla nera fronte i segni del Pujia (adorazione Hindu), ci rivolgono con un limpido sorriso il « Sia lodato Gesù Cristo ». In compagnia di un chierico che parla perfettamente la loro lingua, si trattengono presso di noi sino a sera e godono quando si termina la giornata con proiezioni sulla vita di Gesù ed altri episodi di carattere religioso e morale che essi osservano con edificante attenzione.

L'ORATORIO SACRO CUORF DI SHILLONG PEI CRISTIANI. - Degno di particolare menzione è l'Oratorio del Sacro Cuore, qui in Shillong. A frequentato da soli ragazzi Khasi e, sebbene non lo sia nominalmente, può ormai dirsi un Oratorio quotidiano. Lo spirito di famiglia che qui vi regna, l'amorosa e paterna cura del Direttore, l'assidua e laboriosa assistenza dei chierici addetti, fa sì che numerosissimi giovani di ogni età e condizione vi accorrano non solo nei giorni festivi, ma anche in ogni altro giorno della settimana. Hanno ampia libertà di divertirsi e non si bada a fatiche e spese per procurare loro quanto possa tornare utile e gradevole.

Iddio benedice largamente il nostro lavoro. Non poche vocazioni sono già fiorite in questo Oratorio e molte più stanno per sbocciare.

Hanno confidenza illimitata nel Padre con cui parlano con filiale schiettezza, esponendo ogni loro difficoltà e manifestando ogni loro pensiero per riceverne aiuto e consiglio.

Ci consola il vedere quanto sia grande e profondo l'amore che nutrono per Don Bosco e quanto sincera e tenera sia la loro divozione a Maria Ausiliatrice. Non è raro il vederli, al termine della scuola, correre a gruppi fino alla chiesa e fare una visita a Gesù Sacramentato.

Associazioni giovanili e religiose sono in pieno sviluppo e vigore. L'Unione Giovani Cattolici «Pio XI », che già consta di oltre novanta soci nella sola Shillong, gode di non poche attestazioni di simpatia ed ammirazione, oltre che dai Superiori della Missione nostra, anche da Autorità e persone appartenenti ad altre sètte.

Sono veramente essi i valorosi avanguardisti del Papa nella lontana Assam, che ovunque e senza rossore propagano e difendono l'autorità del Successore di Pietro in questa terra infestata dall'incessante ed accanita propaganda di numerosissime sètte.

Per attestare il loro grande attaccamento al S. Padre e alla Sede Apostolica riuscirono a pubblicare in lingua Khasi un aureo libretto intitolato Il Papa, recante sulla copertina il ritratto dell'attuale Pontefice. Il volumetto consta di ottanta pagine ed ha la seguente dedica: Al Santo Padre - Papa Pio XI - Nella commemorazione decennale della sua elevazione alla cattedra di Pietro - L'unione Giovani Cattolici della regione Khasi - Offre.

Non v'è famiglia in Shillong e nei dintorni, sì cattolica che pagana o protestante, in cui questo libretto non sia penetrato. Queste invero sono le armi nostre per combattere il pregiudizio e l'errore e far sì che la verità della Religione di Cristo sia da tutti conosciuta ed abbracciata.

Si è da breve istituita la Compagnia del Piccolo Clero provvedendola nel contempo di eleganti vesti, cotte e calzature. Vi appartengono ragazzi dai dodici ai sedici anni. Per loro si tiene scuola regolare di cerimonie e si assegna come ambito premio ai più diligenti il servizio nelle principali solennità mentre per turno passano tutti a servire la S. Messa nei giorni feriali e festivi.

LA FESTA DELL'ORATORIO. - Fu tenuta la domenica 18 settembre u. s. con l'intervento di tutti gli Oratoriani, le associazioni ed un buon numero di genitori. La festa fu preceduta da un triduo di preparazione con adatto sermoncino e Benedizione Eucaristica.

Un trattenimento accademico svoltosi il sabato sera rallegrò i giovani con scelti canti, dialogo, recitazioni, macchiette e servì ad infiammarli ed animarli per l'indomani. Al mattino seguente il cielo era oscuro, ma le anime e le menti dei nostri giovani erano serene, e, mentre attendevano d'indossare le loro divise per recarsi alla Messa solenne, circondavano i superiori con festose acclamazioni. In fila, dopo il Piccolo Clero, entrarono in chiesa e presero posto vicino alla balaustra, mentre il Clero procedette fino in sacristia. La Messa, con parti variabili in gregoriano, fu cantata dai soli ragazzi. I parenti erano visibilmente commossi nel constatare i progressi dei loro figli anche nella musica e nel canto.

Scelti mottetti furono poscia eseguiti prima della Comunione che fu veramente generale. Indi si recarono alle loro case per la colazione e furono lesti a far ritorno per concorrere alle gare indette per la circostanza.

Come era stato annunziato nel programma generale, alle 14,30 si sarebbero cantati i Vespri, ma quale fu lo stupore di tutti quando videro che anche questa cerimonia veniva eseguita al completo dai soli Oratoriani!

Al termine del canto dei Vespri vennero solennemente ricevuti nell'Unione altri 2o soci. Seguì la solenne Benedizione Eucaristica e poscia si passò processionalmente alla sede dell'Oratorio ove si fece la consacrazione di questo al Sacro Cuore di Gesù.

Dopo il gruppo fotografico venne offerto a tutti, giovani e parenti, uno spuntino-merenda (tea-party) e si invitò per l'occasione l'orchestra della Missione che con canti, comici bozzetti, macchiette, divertì l'allegra brigata oltre ogni aspettativa. Alle 20,30 teatro.

La vasta sala delle Scuole Industriali Don Bosco era gremita da ogni genere di persone. Tanto è l'interesse che questo popolo ha per il teatro, che non risparmia sacrifici per parteciparvi. La rappresentazione durò fino alle 23,30 e fu sempre seguita con particolare attenzione.

Così si pose termine alla bella giornata piena di sante emozioni per noi e di grati ricordi per i nostri giovani.   ARTURO MAGNI

Missionario Salesiano.

I risultati dell'ultimo censimento.

Dal rapporto dell'ultimo censimento ufficiale compiuto in tutta l'India, in ossequio alla legge che lo prescrive ogni dieci anni, offriamo ai nostri Cooperatori dei dati interessanti sul numero dei Cristiani e sulla Missione Cattolica dell'Assam.

» I Cristiani nell'Assam - dice l'importante documento sono aumentati da 132.106 a 249.246 ossia 88,7%...

» Il progresso fatto dalla religione cristiana durante l'ultimo decennio fu oltremodo rapido e non v'è motivo di supporre ch'esso non possa continuare il medesimo corso nel decennio successivo. Le Manipur Hills, Garo Hills e Naga Hills sono tre Distretti montani in cui il numero dei Cristiani appare comparativamente piccolo; ma questi Distretti offrono probabilmente oggi giorno campi fertilissimi nell'India per lo sviluppo del Cristianesimo. » Messis quidem multa, operarii autem pauci ».

» I Cattolici Romani sono aumentati da 5.419 a 15.056. Questo rapidissimo sviluppo è dovuto all'attività Missionaria sempre crescente. La Missione Cattolica Romana affidata ai Padri Salesiani si è considerevolmente espansa negli ultimi io anni. Nella stessa Shillong hanno fondato un Seminario per la formazione di chierici e sacerdoti. La Missione ha le sue diramazioni a Gauhati e Dibrugarh. I Distretti della pianura nella Surma Valley sono fuori del campo di attività dei Salesiani.

Oltre un terzo dei Cattolici Romani si trovano nelle Khasi e Jaintia Hills dove raggiungono i 5.592 (un aumento di oltre 3000 dal 1921). Il resto della massa sono lavoratori nelle vaste piantagioni di thè e si trovano nei distretti di Lakhimpur, Darrang, Nowgong e Sibsagar. Vi si contano solo tre Cristiani di rito Siro. Il resto della popolazione cristiana dell'Assam appartiene a sètte presbiteriane, battiste, luterane ed anglicane». Notiamo una cosa sola: la statistica non fu condotta con troppo rigore: la crisi ha consigliato una straordinaria economia nell'impiego del personale, il quale, perciò, si è limitato a denominazioni generiche in fatto di Religione e non ha fatto tutta la distinzione fra Cattolici e Protestanti. Egli ha assegnato alla religione Cattolica solo 15.056 fedeli; ma i nostri Confratelli ne hanno potuto recensire con calma ben 22.000. I progressi sono adunque consolanti.

Pubblicazioni cattoliche in lingua indigena.

I nostri Confratelli che lavorano alla evangelizzazione dei Garos nell'Assam, stanno curando una traduzione in lingua indigena delle principali pubblicazioni riguardanti la fede Cattolica. Il Santo Padre li ha incoraggiati con una cospicua offerta e con una lettera dell'Em.mo Card. Segretario di Stato.

Siam.

Il Seminario indigeno di Bang Nok Khuek.

La cosa più degna di nota nella cronaca del nostro seminario, nel 1932, ci sembra l'aumento degli alunni da 12 a 29. C'è proprio da benedire il Signore, tanto più se si tiene conto di due difficoltà, che avrebbero piuttosto dovuto allontanare da noi i giovani: il movimento-nazionalista e la miseria dei locali di cui disponiamo.

L'aria spira da qualche tempo meno favorevole verso gli stranieri e la nostra residenza è piccola e disadorna; poveri i pochi mobili indispensabili; nessuna attrattiva materiale.

Questa fioritura di vocazioni ci sembra pertanto di doverla attribuire - dopo la grazia di Dio e il nostro modesto lavoro tra i giovani iscritti alle Compagnie S. Luigi, SS. Sacramento, Circolo, - alla propaganda degli allievi stessi, i quali, specialmente durante le vacanze, dedicarono ogni attività a questo scopo. La cristianità in cui i seminaristi passarono le vacanze ha dato 7 vocazioni. Che corrispondono magnificamente alla grazia del Signore in un intenso sviluppo di soave pietà. Questa nei nostri carissimi seminaristi indigeni ci sembra spontanea e sentita. Pratiche ordinarie, breve lettura spirituale dopo la S. Messa, dieci minuti di lettura spirituale nel pomeriggio, conferenzina ogni sabato, esercizio della buona morte ogni mese. E segnaliamo qui una pratica che, per merito anche del buon esempio dei seminaristi, va estendendosi ormai a quasi tutti i giovani esterni delle nostre scuole: la visita al SS. Sacramento. È consolante vedere, ogni mattina, i giovani, arrivati alla Missione, passare a salutare il Padrone di casa, prima di divertirsi.

Oltre l'insegnamento del latino (un'ora al giorno), si svolge al completo l'insegnamento del programma voluto dalle leggi siamesi per il corso magistrale. Lo scopo è che i seminaristi ottengano i titoli governativi, i chierici indigeni siano abilitati all'insegnamento e che qualcuno arrivi anche ai più alti gradi. Bisogna formare qualche perfetto siamologo per affrontare il problema della buona stampa. Ci stringe il cuore il vedere la strage che fanno i cattivi romanzi tradotti da lingue straniere.

Quindi particolare sviluppo ha nel programma lo studio della lingua siamese; ogni giorno poi sono esercitati nello studio della lingua inglese, con l'intendimento che nel corso filosofico possano servirsi di dizionari e testi inglesi e conoscano una lingua che più tardi permetta loro di perfezionare la propria cultura.

Per facilitare lo studio della lingua latina un nostro caro confratello ha lavorato e sta lavorando, non senza un certo ardire, per un commento latino siamese dei classici in uso nel ginnasio e per un dizionario in caratteri siamesi per il ginnasio. È il primo lavoro - penso - del genere, al Siam, umile tentativo; ma che vorrebbe essere come il principio di tutto un programma da attuare per la compilazione di buoni testi scolastici.

IL GRUPPO DEI SEMINARISTI CINESI. - Forse qualcuno farà meraviglia a sentir parlare di Cinesini, seminaristi al Siam. Eppure vi è così preponderante l'elemento cinese che non si può non tener conto di questo fatto.

Alcun tempo fa il Superiore della Missione, in un lungo viaggio apostolico ha trovato agli ultimi confini Sud del Siam, in un villaggio chiamato Betong, 7o Cristiani, puri Cinesi, e circa altri 4000, impiegati nelle piantagioni, nelle miniere, nei lavori campestri. Ciò spiega come abbiamo scelti alcuni elementi delle migliori famiglie cinesi, otto per ora, allo scopo di farne degli apostoli tra i loro fratelli.

Non avendo posto a Bang Nok Khuek li abbiamo provvisoriamente alloggiati nella residenza Maria Ausiliatrice di Thà Và. Si fece costruire una scoletta, il missionario locale adattò la sua minuscola residenza a dormitorio e refettorio, accontentandosi di una piccola stanzetta per suo uso, e per ora si tira avanti. Seguono orario e programma speciale. Dànno buone speranze. Il lavoro tra l'elemento immigrato dalla Cina promette molto.

Sac. GAETANO PASOTTI Missionario Salesiano.

Lettera dei seminaristi siamesi ai loro benefattori.

Ai nostri buoni Benefattori,

Non abbiamo la fortuna di conoscere il vostro nome, nè la vostra persona; ma vi assicuriamo che siete presenti al nostro pensiero, alle nostre preghiere ogni giorno.

Uno di noi, il nostro fratello maggiore, è partito in questi giorni per Roma per continuare gli studi. Vi confessiamo che abbiamo sofferto, ma una cosa ha reso meno dolorosa la separazione: il pensiero che egli potrà forse incontrare qualcuno dei nostri Benefattori, e rendersi interprete dei nostri sentimenti.

Eravamo 12 lo scorso anno: ora siamo 29. E, lo diciamo con un certo orgoglio, abbiamo contribuito anche noi ad aumentare questo numero, non solo con le nostre preghiere a Dio, ma anche lavorando presso amici. Specialmente durante le vacanze, abbiamo fatto passeggiate, feste, alcuni di noi hanno spiegato il Catechismo, procurando in tutti i modi di essere di buon esempio e di attirare altri a seguirci. Quante volte nelle visite al SS. Sacramento abbiamo pregato perchè aumentasse il numero dei nostri compagni! E la cristianità presso cui abbiamo passato le vacanze ha dato sette vocazioni.

Ma che cosa è il nostro numero in confronto del numero dei bonzi che servono Budda? Sapete quanti sono i bonzi in Siam? 133.000 con 71.000 novizi.

Ma Dio è con noi e ne abbiamo avuto prova.

I pagani sono soliti fare delle grandi processioni nel mese di novembre. E quest'anno, non sappiamo perchè, le pagode di tre distretti unirono tutti i loro sforzi e vennero proprio davanti alla nostra Chiesa sul fiume a fare le loro tradizionali corse in barca, con ricchi premi.

Noi ci eravamo impegnati a fare speciali preghiere perchè ciò non tornasse di scandalo ai cristiani.

E fummo consolati: tre soli dei nostri giovanotti si lasciarono indurre a partecipare alle corse dei pagani, e tutti tre, la sera stessa, vennero a presentarsi al Missionario domandando umilmente perdono. Intanto mai la nostra Chiesa fu così gremita di fedeli; anzi molti pagani vennero a vedere la nostra funzione, assistettero al nostro teatro e ricevettero ottima impressione. Ma soprattutto, quale non fu la nostra gioia, quando un mese dopo, l'8 dicembre, in occasione della commemorazione del Centenario Efesino, anche noi potemmo per la prima volta scendere in fiume, accompagnando la statua di Maria SS. con un corteo di barche, musiche, fedeli, tale da far dimenticare, a detta degli stessi pagani, qualunque precedente manifestazione. Quattromila persone erano presenti, 1500 Comunioni in una sola settimana.

Ecco le cose che intendevamo dirvi, e l'abbiamo fatto con schiettezza e libertà filiale, come se parlassimo ai nostri genitori.

Voi vogliate pregare per i vostri piccoli protetti i seminaristi siamesi in Rajaburi.

Bang-Nok-Khuek (Siam) 3 ottobre 1932

Per intercessione del Beato Don Bosco

Guarisce il mio bambino. - Negli ultimi giorni del novembre scorso, un nostro piccino di appena 14 mesi, per un caso accidentale si ammalò gravemente e, sottoposto a diverse cure mediche non ne ebbe alcun giovamento perchè già s'era sviluppata la setticemia su tutta la persona con febbre altissima e spasimi atroci. Il poverino passò otto giorni di agonia e noi si attendeva collo strazio al cuore di vederlo morire da un momento all'altro. In tanta angoscia ci rivolgemmo con fede al Beato D. Bosco applicando alla vestina una reliquia del Beato. Con grande stupore nostro e del medico curante il bimbo a poco a poco incominciò a migliorare ed ora ogni pericolo è scomparso.

Sta bene e, rifatto completamente, ha già ripreso tutta la sua vivacità.

Troina, 29 novembre 1932.

Coniugi CONTI-CALI.

Bella grazia. - Don Bosco ci ha esauditi! Il nostro piccolo Samuele di anni 3, ricevette un forte calcio alla gamba sinistra da un ragazzetto con cui giocava. Passata la prima impressione il bambino non diede più segno di dolore, e la gambetta non presentava nè lividura, nè arrossamento. Più tardi però il bambino cominciò ad accusare dolore, specie quando si sedeva. E qualche tempo dopo, gli si sviluppò un ascesso al punto dove era stato colpito. Venne chiamato il medico e l'ascesso fu curato premurosamente. Ma anche quando era cessata la suppurazione, il bambino non poteva poggiare il piedino per terra, e la gamba gli continuava a dolere. Il dottore dichiarò necessario un intervento chirurgico. Col cuore straziato conducemmo il nostro barabino a Roma, dove professori valenti non mancano. Affidammo il nostro caro angioletto alle cure di un esperto chirurgo. Ai raggi riscontrò l'infiammazione del femore con pericolo di tubercolosi ossea. Non diede cure. Per tre giorni volle vedere le alternative della febbre che passava dai 37 1/2 ai 40°. Il bambino aveva perduto del tutto l'appetito, non accettava che qualche sorso d'acqua e deperiva a vista d'occhio. Straziati dal dolore e dietro l'invito di due nostre care sorelle suore, ci rivolgemmo con fiducia al B. D. Bosco, facendo celebrare una Messa in suo onore e accostando alla parte malata del bimbo una reliquia del Beato. Erano passati cinque giorni e la febbre continuava. Il professore ordinò impacchi caldi e si cominciò subito a farglieli. Ma più che nelle cure avevamo una grande fiducia nel B. D. Bosco. Anche il bambino di tanto in tanto baciava l'immagine del Beato e diceva: Don Bocco, fammi guarire!

E quale non fu il nostro stupore quando ad un tratto la temperatura scese a 36 e 36 1/2! Il bambino quasi subito riacquistò l'appetito. L'alzammo e con nostra immensa gioia, notammo che appoggiava bene il piede e non dava segno di dolore.

Quando il Professore lo vide, rimase anche lui stupito: « È un fenomeno! » disse. « È un miracolo! » volevamo gridare noi; ma rinserrammo in cuor nostro tutta la gioia e la gratitudine per il Beato D. Bosco che ci aveva così felicemente esauditi.

Ora il nostro caro bimbo è di nuovo vispo e allegro come prima. Mangia, giuoca, non soffre più dolore alcuno. E se gli si domanda chi l'ha guarito risponde: Don Bocco!

Gioia de' Marsi, 24-11-1932.

Coniugi GIOVANNI e MARIANNINA SuBRIzI.

Due grazie! - Nello scorso aprile mio marito era da tempo tormentato da dolorosi disturbi restii ad ogni cura. Fatto ricorso ad uno specialista appresi trattarsi di un tumore che esigeva un pronto intervento chirurgico. Invocammo fervidamente il Beato D. Bosco perchè l'operazione riuscisse a vero e durevole vantaggio dell'infermo, e il Beato guidò la mano del professore, così che il pericoloso atto operatorio ebbe esito felicissimo e mio marito si avviò senz'altro ad una completa guarigione. Ma ecco una nuova prova: durante il primo periodo di miglioramento, caddi io stessa malamente e mi fratturai il femore sinistro. Ricorsi nuovamente con più fervida e accorata preghiera all'intercessione del Beato perchè non mi abbandonasse in circostanze così pietose. E anche questa volta il Beato accolse benignamente le mie preghiere. Mio marito da tempo ha fatto ritorno, al suo lavoro: io stento ancora a riprendere la sicurezza e la scioltezza dei movimenti della povera gamba fratturata, ma sento ogni giorno un miglioramento e confido che anche la mia guarigione sarà tra non molto completa e perfetta. Con questa fiducia, secondo la promessa fatta nei giorni di maggior apprensione, porgo al Beato D. Bosco da queste pagine l'espressione più fervida della riconoscenza mia e della mia famiglia e invio un tenue obolo per le Opere salesiane.   MARIA DIECCA.

Evita un'operazione difficile. -- Il sottoscritto Parroco di S. Nicolao in Monteu Roero, Diocesi d'Alba, attesta di aver udito dalla Signora Negro Dorotea che, avendo il suo secondogenito Pierino di anni sei gravemente infermo di broncopolmonite, e nella necessità di una operazione chirurgica difficile, la buona mamma, piena di fiducia invocò il Beato Don Bosco con promessa di fare generosa offerta per le sue Opere.

E la sua preghiera ebbe pieno esaudimento a distanza di poche ore dalla promessa fatta. Portatisi i dottori per l'operazione, lo trovarono con grande loro sorpresa fuori pericolo, tantochè non procedettero più all'operazione, ma lo dichiararono fuori d'ogni timore.

Tanto attesto son sincerità.

Monteu Roero.   Sac. PIETRO VOLA

Arciprete di S. Nicolao.

Mi guarisce d'una ciste. - Dal 1929 una piccola ciste che avevo sull'occhio sinistro incominciò gradatamente ad aumentare fino a coprirmelo quasi completamente, ed a minacciare di estendersi all'altro. I medici si rifiutarono di procedere per via chirurgica perché il posto era troppo pericoloso. Allora io pensai di ricorrere al Beato D. Bosco e scrissi subito al Sig. D. Rinaldi. Ma n'ebbi in risposta il doloroso annuncio della sua morte, ed il conforto di una reliquia del Beato. Con fede viva incominciai la novena chiedendo in pari tempo alla cara anima di D. Rinaldi che dal cielo mi assistesse per rendermi degno della grazia desiderata. La sera del secondo sabato del Rosario di Pompei, da una piccolissima apertura, prodottasi non so come, ecco sfogarsi alquanto il male insidioso. Continuai la novena e tutto scomparve gradatamente giorno per giorno fino a che svanì anche la piccola ciste.

I medici ed i conoscenti restarono sbalorditi. Grato al Beato Don Bosco offro alle Missioni una quota mensile di L. 10 che sarà ripetuta finché vivrò. Mi riservo fare di più se mi sarà possibile.

Casalnuovo, 4-XI-1932.   Zelatore

SANTOMARCO VINCENZO.

Guarito da una fistola maligna. - Già dal 1928 ero tormentato da una fistola maligna, che in nessun modo riuscivo a sanare. Il medico curante, nel 1930, durante le vacanze scolastiche, cercò di bruciare le carni ammalate con iniezioni adatte, mi fece anche qualche piccolo taglio; ma tutto riusciva inutile, nonostante tre mesi di cura. Stanco dei rimedi umani ritornai nel Seminario di Cuglieri, ove ripetei con fervore, durante gli esercizi spirituali, la novella consigliata dal Beato Don Bosco, promettendo di mandare alle Opere Salesiane un'offerta adeguata alle mie forze, qualora il Beato mi avesse ottenuto la grazia. E la grazia, tanto desiderata venne. La fistola si chiuse alla fine della novena. Il 7 novembre 1930 il fratello infermiere constatò una vera e propria cicatrizzazione. Da allora non si è aperta più. Ho fatto delle passeggiate straordinarie e non ho subito alcun disturbo.

Burgos (Sassari), 22 ottobre 1932.

Sac. GIUSEPPE Cossu.

Guarigione miracolosa. - L'unica mia bambina a mia insaputa cadde da piccina e crebbe zoppicante.

S'immagini il dolore mio e di mio marito.

Mi si consigliava di farla operare; ma mi mancava il coraggio di sottoporla ad un'operazione.

Finalmente mi decisi, affidandola alla protezione del Beato D. Bosco e promettendo, a grazia ottenuta, di farla pubblicare sul Bollettino.

Ora che la mia bambina guarita cammina diritta come le altre sue compagne adempio la promessa, invitando tutte le mamme desolate a ricorrere al Beato D. Bosco.

Riva p. Chieri.

ROSA TAMAGNONE.

Altre anime riconoscenti

Guerini Cecilia (Fiorano) invocando il Beato, ottenne la guarigione della nipotina Lina affetta da tifo.

Neri Filomena (Pietrasanta) per intercessione del Beato ottenne lavoro ad un suo cognato dopo tre penosi anni di disoccupazione.

Parodi Maria Ved. Bruzzone (Varazze) con infinita riconoscenza porge grazie vivissime al Beato per averle concesso: la guarigione della figlia Geromina; quella del figlio Agostino che, convalescente di una polmonite, era ricaduto gravemente infermo e quella ancora del nipote Andreino colpito da affezione renale.

M. A. (Genova) licenziata da una ditta ottenne immediata occupazione presso altra azienda senza rimanere disoccupata neanche un giorno.

Sasso Maddalena (Trofarello) ringrazia il Beato D. Bosco per l'ottenuta guarigione di una compagna improvvisamente colpita da gravi disturbi renali.

N. N. di Pontestura è riconoscente per grazia ricevuta e supplica D. Bosco a voler continuare stilla sua famiglia la paterna sua protezione.

Modena Alessandro (Verezzo S. Donato) colpito da polmonite acuta in breve si trovò morente e cominciò poi a migliorare appena gli venne posta sotto il guanciale un'immagine del Beato.

Veneroni Luigi (Tornquist-Argentina) per l'ottenuta guarigione da sordità parziale.

Livia Gheysi Véroux (Messina) ex-allieva delle F. di M. A. e cooperatrice salesiana pose ogni sua fiducia nella protezione del B. Don Bosco ed ora la sua casa è allietata dal sorriso di un caro angioletto.

Prof. A. L. (Firenze) affidò al Beato la guarigione della piccola Maffei Annina di 32 mesi, colpita da grave ed inesplicabile morbo e in breve la bimba si ristabilì completamente.

De Sanctis Ada (Roma) avendo una figliuoletta di soli 6 mesi colpita da convulsioni nè affidò la guarigione al Beato D. Bosco ed ebbe il conforto d'essere pienamente esaudita.

Un'ex-allieva delle F. di M. A. (Acireale) per l'ottenuta guarigione del consorte affetto da pleurite e poi da endocardite.

Fam.a Occello (Caramagna). afflitta per l'improvvisa malattia del nipotino Sergio, affetto da broncopolmonite, fu consolata dal B. Don Bosco colla guarigione del piccolo infermo.

N. L. (Torino) per aver ottenuta assistenza e protezione dal Beato in una penosa situazione di famiglia.

Amerio Can.co Giuseppe (Asti) ex-allievo dell'Oratorio di Torino ed affezionatissimo al nostro Beato ricorse a Lui, essendo stato colpito improvvisamente da forti dolori di lombaggine ed ottenne immediata e completa guarigione.

Fam.a di Trambaglio Andrea (Treviglio) avendo il figlio Bruno, di 6 anni, colpito da difterite ne affidò la guarigione al Beato D. Bosco e ben presto l'infermo s'avviò verso la guarigione.

Romero Battista (Carmagnola) porge vive grazie al Beato per averlo guarito da una violenta peritonite. La famiglia del graziato ha fatto collocare nella chiesa parrocchiale il quadro del Beato D. Bosco in segno di vivissima riconoscenza.

Luisa Bolognesi Bentivoglio (Modena) avendo una figliuola affetta da otite, con febbri altissime, ne affidò la guarigione al Beato e fu esaudita istantaneamente applicando la reliquia alla parte inferma.

Bambina Colombo (Seregno) raccomandò al Beato una persona cara affetta da ulcera spinosa allo stomaco ed ora l'inferma s'avvia a completa guarigione.

N. N. (S. Stefano Belbo) avendo una figlia ripetutamente operata ad un occhio, e con pericolo di gravi complicazioni, nè affidò la guarigione al Beato e fu esaudito.

Guasti Angiolina di Cesare (Galciana) per l'ottenuta guarigione da gravissima otite con mastoidite, del colono Frati Cesare.

Fam.a Ambrogio (Beinette) per la guarigione di persona cara da grave tumore alla gola.

Di Gregorio ch. Antonino (Palermo) raccomandò al Beato la guarigione della mamma, colpita da paralisi progressiva, ed ebbe il conforto di vederla, in breve tempo, completamente ristabilita.

P. A. ringrazia il Beato per averle concesso la grazia di ritrovare un oggetto religioso che le era tanto caro.

N. N. (Rapallo) dovendosi sottoporre ad operazione alla gola si pose fiduciosa sotto la protezione del Beato ed ottenuto un miglioramento porge offerta per le missioni attendendo la guarigione completa.

Una devota del Beato (Monsampolo del Tronto) avendo un fratello gravemente infermo di una affezione setticemica, ne affidò la guarigione a D. Bosco e fu esaudita.

N. N. (Mondovì) ringrazia riconoscente e commossa il Beato per aver procurato impiego al fratello, rimasto a lungo disoccupato, e per aver ridonata la pace fra persone di famiglia.

Víco Ada (Canale d'Alba) colpita nel 1929 da malattia che l'obbligò a lasciare gli studi ricorse, fiduciosa, al Beato ed ottenne la guarigione evitando operazioni e cure dolorose e di più il buon esito degli esami. In unione alla famiglia riconoscente porge cospicua offerta.

De Villa Giovanni e Pia (Costalta S. Pietro Cadore) ringraziano il Beato per la guarigione di persona cara colpita da fortissima emorragia.

U. M. (Varengo) avendo due bambini gravemente infermi e riuscendo vane le cure umane, affidò la guarigione al nostro Beato e fu consolata colla pronta guarigione di entrambi.

Tunzi Luigia (Bignasco) con viva riconoscenza ringrazia il Beato D. Bosco per averle risanata la sorella dopo tre mesi di grave malattia.

Bosetti Natalia (S. Lorenzo Banale) ringrazia l'Apostolo della Gioventù per la speciale protezione accordata al piccolo Luigi che, ustionato in modo spaventoso, potè in un mese ristabilirsi con immensa gioia della famiglia.

Tanguzzi Augusta Ved. Colombo (Milano) si raccomandò al Beato ed ottenne il felice esito di una difficile operazione di un fibroma.

I. B. (Torino) ringrazia il Beato che gli procurò impiego e ne invoca la continua protezione.

M. G. (Bologna) porge vive grazie al Beato per la grazia ottenuta.

Fam.a Ughetto è riconoscente al Beato D. Bosco per il felice esito di un'operazione.

Patrucco Teresa (Casale Monferrato) ringrazia commossa il Beato per l'ottenuta guarigione del figlio Gino affetto da coscite.

Navarra Maria (Torino) è riconoscentissima per grazia straordinaria ricevuta ed implora dal Beato continua protezione sulla sua famiglia.

Perrone G. (Torino) fa offerta per le Missioni del Beato D. Bosco in riconoscenza della guarigione ottenuta e implora inoltre la guarigione del marito.

Cavando De Andreis Paolina ringrazia pel felice esito di operazione chirurgica.

Busi Sac. Luigi (Poggiano di Riese) affetto da crisi acute di nevrastenia dovute ad esaurimento, dopo una fervorosa novena al Beato, ha potuto tornare nella sede del suo lavoro di ministero. Serberà eterna riconoscenza a Don Bosco.

Candela Maria Rosaria (Roma) per guarigione da grave malattia di fegato ottenuta applicando una reliquia del Beato alla parte sofferente.

Colombo Ottavina, avendo il figlio Luigi, affetto da peritonite, in fin di vita, lo raccomandò al Beato e subito ottenne notevole miglioramento.

Arrigoni Teresa (Vigevano) ringrazia il Beato per i molteplici favori che si è degnato concederle.

Cannata Parisi Maria, assalita da fortissimi dolori lombari e sciatica, invocando il Beato D. Bosco subito i dolori diminuirono d'intensità ed in breve scomparvero.

Ratti Virginia (Vinchio d'Asti) ringrazia il nostro Beato che la consolò colla guarigione della figlia Francesca.

Ghio Achille, ex-allievo, riconoscente ringrazia il Beato per averlo aiutato in tempo a smascherare una vile calunnia che avrebbe potuto avere gravi conseguenze per lui e per la sua famiglia.

Uno studente universitario trovandosi nelle condizioni di dover troncare gli studi, per mancanza assoluta di mezzi, ricorse all'Amico dei giovani e, proprio nell'ultimo giorno in cui avrebbe potuto inscriversi all'Università, trovò l'aiuto tanto bramato.

S. F. (Cogno) assai preoccupata per la prolungata disoccupazione del figlio ricorse con fede viva al Beato e fu esaudita.

N. N. (Sondrio) essendo priva di notizie di persona cara si rivolse fiduciosa al nostro Beato e le notizie arrivarono.

Mondino Antonietta e Giovanni (Torino) porgono vive grazie al Beato per l'ottenuta guarigione della mamma, affetta da ernia, con pericolo di strozzamento, e da affezioni polmonari.

N. C. dopo due anni di pene, lagrime e di preghiere incessanti al Beato D. Bosco ottenne la felice risoluzione di una difficile situazione familiare.

Vaudagnotti Enrica, riconoscente ringrazia il Beato per grazia ricevuta e ne attende altre.

Una famiglia, cooperatrice salesiana, porge vivissime grazie al Beato Don Bosco per il conforto ottenuto in occasione di grave sventura.

LETTERA DI DON GIULIVO AI GIOVANI

IL SERVO DI DIO DOMENICO SAVIO

Ricorre il 9 di questo mese il LXXVI anniversario dalla morte dell'angelico Servo di Dio Domenico Savio e, mentre raccomandiamo caldamente alle preghiere dei nostri Cooperatori la sua Causa di Beatificazione, vogliamo richiamarne la dolce figura colle parole usate dal Beato Don Bosco la vigilia della novena dell'Immacolata Concezione del 1876. Anche perchè tutto il mondo cattolico rivive quest'anno la gioia delle apparizioni di Lourdes nella celebrazione del LXXV dell'ineffabile prodigio, e Domenico Savio è singolare modello della divozione alla Vergine SS. Immacolata.

La sera del 28 novembre 1876 il Beato Don Bosco si recò ad augurare la « Buona notte » ai giovani studenti dell'Oratorio e per eccitarli ad una conveniente preparazione alla festa dell'Immacolata portò proprio l'esempio di Savio Domenico con queste parole:

« Io mi ricordo ancora, come se fosse adesso, quel volto ilare, angelico di Savio Domenico, tanto docile, tanto buono. Egli mi venne innanzi il giorno prima della novena dell'Immacolata Concezione del 1854 e tenne con me un dialogo che è scritto nella sua vita, ma più in breve, che molti avran già letto e che gli altri hanno comodità di leggere. Quel dialogo fu molto lungo.

Egli mi disse: - Io so che la Madonna concede grandi grazie a chi fa bene le sue novene.

- E tu che cosa vuoi fare per la Madonna in questa novena? - io gli domandai.

- Io vorrei fare molte cose.

- E quali sarebbero?

- Prima di tutto io voglio fare una confessione generale della mia vita per tenere ben preparata l'anima mia. In secondo luogo voglio procurare di eseguire esattamente i fioretti che per ogni giorno della novena si daranno la sera precedente. E poi vorrei regolarmi in modo da poter fare la mia Comunione ogni mattina. - E tacque, ma come uno che non ha ancor finito il suo discorso.

- D'altro non hai più niente? - io ripresi. - Si: ho ancora qualche cosa. - E qual è questa cosa?

- Voglio fare una guerra micidiale al peccato mortale.

- E altro?

- Voglio pregar tanto e tanto Maria SS. ed il Signore di farmi piuttosto morire che lasciarmi cadere in un peccato veniale contro la modestia ».

Don Bosco aggiunse che tutte queste cose gliele scrisse ancora in un biglietto e conchiuse affermando che l'angelico giovane mantenne sempre le sue promesse.

(CERIA, Memorie Biografiche, Vol. IX, 572).

Noi ci auguriamo che la divozione verso il Servo di Dio si concreti sempre nella imitazione delle sue singolari virtù. Intanto godiamo della sua diffusione in ogni parte del mondo. Ecco due fotografie che riproducono due delle più recenti associazioni che l'hanno preso a modello: una in Giappone e l'altra in India.

Dall'India inoltre abbiamo questa bella notizia.

MADRAS (India). - La nostra tipografia dell'Archidiocesi di Madras ha pubblicato testé la Vita di Domenico Savio del Beato Don Bosco tradotta da me in Tamil, lingua parlata da circa 25 milioni di abitanti del Sud-India, Ceylon e Burma.

In questi paesi, specialmente, in Madras, la divozione al Servo di Dio Domenico Savio si va rapidamente diffondendo, e l'angelico allievo del Beato Don Bosco conta già molti figli di questa gente, i quali si studiano d'imitarne le virtù. Nella mia parrocchia inoltre c'è un Oratorio Festivo a lui intitolato, ed alcune grazie strepitose sono già state pubblicate sul mensile Tamil « Il buon Pastore ».

Madras (India), novembre 1932

Sac. MARIO SELVAN Salesiano.

I nostri Cooperatori hanno già avuto notizia che il 21 febbraio u. s. si è tenuta la Congregazione Preparatoria per l'eroismo della Virtù. Ci aiutino colle loro preghiere e colle loro offerte a sostenere la Causa di Beatificazione a gloria di Dio e del suo Servo.

NECROLOGIO

S. E. Rev.ma Mons. GIUSEPPE FRANCESCO RE Vescovo di Alba.

spirato santamente il 17 gennaio ad 84 anni di età, di cui oltre 42 consacrati al governo spirituale della Diocesi di Alba. Tempra adamantina, ha sostenuto il ministero fino all'ultimo, favorito da perfetta lucidità di mente e da ammirabile energia di spirito, formando il Clero a soda pietà ed instancabile zelo ed eccitando uno straordinario fervore nella vita religiosa dei fedeli. Nato a Buttigliera d'Asti quando il Beato Don Bosco cominciava la sua provvidenziale missione, ebbe per lui ammirazione ed affetto, per le sue opere plauso e conforto. La divozione verso il novello Beato, come già la divozione di Maria Ausiliatrice ha raggiunto nella sua Diocesi un magnifico sviluppo. Raccomandiamo pertanto caldamente ai nostri Cooperatori l'anima del venerando Pastore.

Salesiani defunti.

MORETTI CARLO, Coad. da Cassano d'Adda + a S. José dos Campos (Brasile). RuvoLO D. CARLO, Sac. da Alcamo + a New York.

Cooperatori defunti.

Contessa MARIA FIGAROLO DI GROPELLO nata DE BRAY Vice-Presidente del Comitato Centrale Patronesse Salesiane.

Cristianamente spirava il 17 dicembre 1932 nella veneranda età di 93 anni lieta di aver consacrato, fin dagli inizi del benemerito Comitato Centrale, la sua preziosa attività con sincero interesse all'Opera del Beato Don Bosco che altamente apprezzava e stimava. Benché non fosse italiana di nascita, amò l'Italia con tutto il suo cuore. Devotamente fedele all'augusta Casa di Savoia, fu onorata dalla stima affettuosa delle Principesse Reali. A Torino si prodigò per tutte le opere buone con quell'altezza di mente, praticità di vedute e soprattutto energia e costanza di dedizione che le rese lieve ogni sacrificio. Fu Madre esemplare e Gentildonna profondamente cristiana. Ai figli, ai nipoti porgiamo i sensi di riverente compianto; all'anima sua desideratissima il pio suffragio delle nostre preghiere.

Mons. CARLO PELLEGRINI Preposto-Parroco della Basilica S. Calimero in Milano.

Affezionatissimo alle Opere del Beato Don Bosco ha dato fin dagli inizi all'Istituto Salesiano di Milano ed all'Oratorio di Via Commenda il conforto del suo cordiale interessamento e della sua cooperazione generosa. Molte volte la sua parola autorevole risuonò nell'antica chiesa di Santa Maria Secreta, calda e persuasiva, ad eccitare lo zelo dei Cooperatori e delle Cooperatrici Salesiane. Continui dal Cielo, ove lo speriamo dopo una vita tanto operosa, ad ispirare generosi propositi di carità cristiana.

Can. Don PIETRO CAVA

Per 23 anni Parroco a Rivodora.

Cooperatore affezionato portò nel ministero parrocchiale lo spirito d'iniziativa e lo zelo appreso dal Beato Don Bosco. Monumento della sua attività è il Santuario di Santa Maria dei Milani, alle falde del Monte Soglio. ch'egli ha fatto ricostruire a costo di non pochi sacrifizi, ed ha ravvivato di pietà e di fervore. Preziosa eredità il bene spirituale trasfuso nei suoi parrochiani ed in quanti ricercavano il suo ministero.

Cav. Don FRANCESCO CIOCCA

Arciprete di Sant'Antonio Abate in Fossano.

Assunse la cura delle anime dopo parecchi anni d'insegnamento nel Seminario Minore di Fossano e vi dispiegò uno zelo ardente ed illuminato che rese assai prezioso il suo ministero. Era Cooperatore Salesiano e non lasciava passare occasione senza dimostrare il suo affetto per le opere nostre.

Prof. Cav. LUIGI BERTOLACCI

Cristiano convinto e praticante, cittadino integerrimo, padre esemplare, fu apostolo nella scuola per oltre quarant'anni. Fu uno dei primi Cooperatori dell'Opera Salesiana in Ravenna che soccorse costantemente colla preghiera e generose offerte. Si spense baciando le immagini del Sacro Cuore, di Maria Ausiliatrice e del Beato Don Bosco per cui nutriva tenerissima divozione.

PIETRO PASA

Pensionato delle Ferrovie, chiudeva la sua vita in Venezia, munito dei conforti religiosi e di una speciale benedizione del S. Padre, lieto di aver dato alla Congregazione Salesiana il figlio D. Luigi ed alle Opere del Beato Don Bosco la sua costante, cordiale cooperazione.

CELOTTI COSTANZA ved. BORTOLOTTI

Spirò a 93 anni in Miane (Treviso) colla gioia di aver dato un figlio alla Congregazione Salesiana e due figliuole all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Simile alla donna forte della Sacra Scrittura, lascia esempi straordinari di pietà e di fortezza cristiana, nella luce di una fede che fu l'unico sostegno nelle molte prove della sua vita.

CANEPA MARIA in GHIGLIOTTI

Spirava in Genova-Pegli il 12-12-1932. Aveva avvicinato Don Bosco nell'ottobre del 1886, per raccomandargli due suoi figliuoli che affidava al nostro collegio di Valsalice. Iscritta subito dallo stesso Beato fra le Cooperatrici Salesiane, coltivò in famiglia il vero spirito cristiano e diede alle opere salesiane il continuo sostegno della sua carità. Custodiva gelosamente una letterina del Beato ed a lui si raccomandava con fede, diffondendone con zelo la tenera divozione.

Dott. ALESSANDRO LOMBARDI

Cattolico esemplare di straordinaria virtù, spiegò la sua fede con aperto fervore e devota pietà anche quando la franca professione della fede era particolarmente difficile. Medico insigne, e pur tanto modesto, intese l'esercizio della sua professione come un apostolato, conciliando sempre Religione e scienza a sollievo degli ammalati. Provato da dolorose sventure, conobbe anche la vera povertà; ma trovò modo in ogni tempo di aiutare validamente numerosissime opere cattoliche, dedicando speciali cure a quelle del Beato Don Bosco, col quale ebbe rapporti epistolari e negli Istituti del quale volle educati i suoi figliuoli. La sua memoria vive in benedizione.

ROCCO QUATTROCCHI

Padre del nostro affezionato ex-allievo e Decurione dei Cooperatori, Parroco dott. D. Ferdinando. Visse 64 anni, dedicandone 43 al lavoro ed al sacrificio per la numerosa famiglia che volle educata alla religione ed al sapere nei nostri collegi ed Oratorii. Predilesse l'Opera Salesiana, di cui sempre parlava con entusiasmo e gratitudine.

Per le Figlie di Maria Ausiliatrice, che da io anni svolgono in Mazzarino la loro opera di bene nell'Istituto voluto dal fratello Arcivescovo Mons. Gaetano di s. m., diede tutta la sua collaborazione.

Dopo lunga malattia, cristianamente sopportata, munito di tutti i conforti religiosi, serenamente spegnevasi la sera del 10 scorso agosto. Raccomandiamo l'anima sua alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori.

MADDALENA ZANOTTI

Fu per l'Oratorio Salesiano di Iseo un'insigne benefattrice e di tutte le opere del Beato Don Bosco cooperatrice fervida ed affezionata. La violenta malattia, che in soli tre giorni la rapì ai suoi cari ed ai numerosi beneficati, ha fatto risaltare ancora una volta la sua grande fortezza d'animo e la serena conformità alla volontà di Dio.

Altri Cooperatori defunti:

AGNÈS VIRGINIA, Bardonecchia (Torino).

ANCHISI CLEMENTINA, Trebecco (Piacenza). ANDREIS SOMETTI MADDALENA, Caprino (Verona). ANTONETTI DESIDERIO, Comano (Massa Carrara). ARDUINO GIUSEPPA, Montanaro (Torino). BALDIZZONE D. TOMMASO, Bistagno (Aless.). BARILE BARBERA, Ceretto (Cuneo). BASCHIERA LORENZO, Campoligure (Genova). BASTERI MARIA, Altavilla (Aless.). BECCANI FAUSTINO, Canapale (Pistoia). BENASSA GIOVANNA, Hongg (Svizzera). BERTOGLIO MATÈ STEFANO, Sale Cast. (Aosta). BERTONE MARIA, Navi Ligure (Aless.). BETTONI LENZi TERESA, Dosso (Bergamo). BIGNANTE ANTONIO, Canale (Cuneo). BIONDI Avv. Not. Vito, Centuripe (Catania). BoLDO BATTISTA, Lamon (Belluno). BozZANI EPAMINONDA, Torino.

BRUSTIA ANGELO, Novara.

BUFFO BLIN ANTONIO, Sale Cast. (Aosta). BUNIVA Dott. PATRIZIO, Milano.

BURZIO MARCO, Torino.

BUSCAGLIA DOMENICO, Castellazzo Borm. (Aless.). CACCIA PROSPERO, Centuripe (Catania). CAGLIERIS CATERINA, Vinovo (Torino). CANDIANO Cav. Avv. GIUSEPPE, Canicatti (Agrig.). CANE CATERINA, Diano D'Alba (Cuneo). CANESSA Dott. AGOSTINO, Rapallo (Genova). CANNA PIETRO, Romentino (Novara). CAON GIUDITTA, S. Giorgio D. Pertiche (Padova). CAPODAGLi ERMIDO, Fossombrone (Pesaro). CAPPANERA ANDREA, Genova-Bolzaneto. CARMONA DOMENICO, Gazzano (Reggio Emilia). CASTELLANI MARIANNA, Bologna. CASTIONi GAUDENZIO, Garbagna (Novara). CECI D. ATLANTE, Reggio Emilia. COATO ANTONIO, Negrar (Verona). CODA DOMENICO, Varazze (Savona).

COFFARI MARIETTA, S. Giov. Gemini (Agrigento). CoLLi GIUSEPPE, Castiglioncello (Massa C.). COPPO PIETRO, Vercelli.

CORRADO PIETRO, S. Margherita Lig. (Genova). DADDI D. ERNESTO, Campi Bisenzio (Firenze). DAVICO TERESA, Diano D'Alba (Cuneo)). DEBANDI GIUSEPPE, Vignale Monf. (Aless.). DE BATTISTI CAROLINA, Onno (Como).

DE FOCATIS Comm. ANTONIO, Caserta (Napoli). DEPAOLI ANGELA, Chiavari (Genova). DONZELLA D. ISIDORO, Roma.

FARAVELLI TERSILLA, S. Maria D. Versa (Pavia). FINO ENRICO, Torino.

FRACHEY CELESTINA, Champoluc (Aosta) GALATERI di GENOLA C.ssa ELENA, Torino. GALLIZIO MARGHERITA, Diano D'Alba (Cuneo). GALLO PAOLINA in GALDA, Incisa Scap. (Aless.). GAMBA ROSA Ved. PIGLIA, Torino. GARRONE ELENA, Grana Monf. (Aless.). GASPARINI D. LORENZO, Montarelto (Spezia).

GAZZA LUISA, Aldeno (Trento).

GIACOMA ROSA, Sale Cast. (Aosta). GIANOTTI MARIANNA, Ceserana (Lucca).

GIARDA LUIGIA Ved. IACOMETTI, Trecate (Novara). GIORDANI ITALICO, Udine. GIORDANO CAROLINA Ved. CAFIERO, Roma. GIUDICI CESARE, Melzo (Milano). GRASSI Dott. TOMMASO, Napoli. GRIMOLDI ANGELO, Dongo (Como). GUARNERI TELESFORA, Vescovato (Cremona). GUGLIELMI LORENZO, Bordighera (Imperia). GUGLIELMINETTI SANTERO ELEONISA, Torino. IBBA FRANCESCA v. VACCA, Villanovaforru (Cagliari). INCIS GIUSEPPE, Gorizia.

INGRIA Not. ENRICO, Barrafranca (Enna). LARENO FACCINi GIOVANNI, S. Colombano al Lambro. LAVAGNOLI PIETRO, Colognola Ai Colli (Verona). LEARDINI EMMA, Roma.

LEPORI GRECA, Sinnai (Cagliari).

LUCARDA D. FRANCESCO, Grossa (Vicenza). MADONIA FERRARA CATERINA, Balestrate (Palermo). MANTELLINO Prof. GIACOMO, Carmagnola (Torino). MARCEDDU GIOVANNI, Milis (Cagliari). MARONI OLGIATI EMILIA, Varese. MARTINETTO PIETRO, Netro (Vercelli). MASCHERIN LINO, Cusano di Zoppola (Udine). MASOERO EMILIA, Castagnole Lanze (Aless.). MASSARI D. FRANCESCO, Larzano (Piacenza). MASSERINI D. CESARE, Gazzaniga (Bergamo). MELONCELLI MARIA, Premolo (Bergamo). MICHELINI MODESTA, Comano (Trento). MILANI D. CAMILLO, Arcellasco (Como). MILANI PIETRO. Olginate (Como). MOTTA Can. D. FRANCESCO, Belpasso (Catania). NICOLINI FRANCESCO, Malo (Vicenza). NOLI DATTARINO GIUSEPPE, Crema (Cremona). OCCELLO MARIA, Caramagna Piemonte (Cuneo). OCHETTI FRANCESCO, Castagnole Lanze (Aless.). ODDONETTO MARGHERITA, Sale Castelnuovo (Aosta). ORSI LUCIA, Castellazzo Bormida (Aless.). PERACCHINO FERDINANDA, S. Gillio (Torino). PERTILE ANGELO, Mestrino (Padova). POLONio BALBI Cav. MICHELE, Fiume. PORTELLA ANGELO, Aragona (Agrigento). POSI Comm. MELCHIADE, Roma. RANUSSI ERASMO, Valmacca (Aless.). RATTO MARIA n. BARBERO, Gassino (Torino). RE LEONILDA, Premolo (Bergamo). REVELLO STEFANO, Tavole (Imperia). RiBALZETTi TERSILLA, Ticineto Po (Aless.). RIVERA DUCHESSA MARCHERITA, Aquila Rossi BELLI ANITA, Maceratafeltria (Pesaro). Rossi DAVIDE, Valenza (Aless.). ROSSI MARIA, Varallo Pombia (Novara). Rosso ELENA, Diano D'Alba (Cuneo). ROVEDA D. PIETRO, Cusago (Milano). SALANI Cav. PIETRO PAOLO, Napoli. SALTARINI PAOLO, Canda (Rovigo). SARDI LUISA n. BERRUTI, Alessandria. SARTI GIUSEPPINA, Sestino (Arezzo). SERALE ROSA, Roata Rossi (Cuneo). SERRA DANTE, Genova.

Smisi EDOARDO, Subiaco (Roma). SOLDATI MARIANNA, Melide (Svizzera).

SUTERA Can. D. FRANCESCO, Marsala (Trapani). SYNHAEVE ORESTE, Roma. TARDITI ANNA, Diano D'Alba (Cuneo). TARDITI GIOVANNI, Torino.

TESTA ANTONIO, Grana Monferrato. TiccO EGIDIO, Roncegno (Trento). TORELLI ADELINA, Torino.

TROGLIA GIOVANNI, Sale Castelnuovo (Aosta). VERSIGLIA LuIGi, Montalto (Pavia). VIOLA D. CORRADO, Arco (Trento). VIRONE MARIA, Barrafranca (Enna). VISENDAZ COSTANZA, Verres (Aosta). ZDBLENA MARIA, Cigliano (Vercelli).

Li raccomandiamo tutti caldamente ai suffragi dei nostri Cooperatori e delle nostre Cooperatrici e presentiamo alle rispettive famiglie le nostre più sentite condoglianze. Ricordiamo poi che nel Necrologio mensile facciamo menzione soltanto di quei Cooperatori e di quelle Cooperatrici di cui ci vien comunicato il decesso direttamente per lettera o cartolina postale, o mediante annunzio funebre a stampa.

Anime riconoscenti a Maria Ausiliatrice ed al Beato Don Bosco:

Ci hanno segnalato grazie ottenute per intercessione di Maria SS. Ausiliatrice o del Beato D. Bosco, e alcuni hanno anche inviato offerte per la celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per le Missioni Salesiane o per altre opere di D. Bosco, i seguenti.

Accomazzo Ernesto, Agnesotti Francesco, Albera Irma, Alberti Don Antonio, Alfieri Amelia, Allasino Luigi, Anselmi Colomba, Ardissone Luigi, Arnaldi Carlo, Astengo Acquarone Irene, Audina Cesarina, A. Z.

Balbi Pelissier Teresa, Barbagallo Pietro, Barbero Egidio, Battista Maria, Beltrame Luigina, Benetti Giuseppe, Benvenuto, Berardi Teresa, Berlatti Lydia, Berretta Maria, Bertolero Maria, Bettale Antonia, B. R., Biggi Grazia, Bollano Maria Rosa (catenella oro), Bordone Avv. Alessandro, Borelli Assuntina, Borghino Luciano, Borgione Maria, Bosi Can.co Giuseppe, Bottero Giuseppina, Botto Rosso Lidia, Bozzani Olga, Bracale Matilde, Brando Maria, Brumino Sorelle, Buero Adele, Bussetto Maria, Buzzi Lodovico.

Calabria Rag. Corradino, Campora, Canale, Canna Lidia, Capelli Teresa, Carlini Leschiera Margherita, Cassulo Pierina, Catitti Lucio, Cerri Giuseppina, Cervi Alice, Chialva Maddalena, Chierichetti Giovanni, Chiesa Dottor Ambrogio, Colletti di Roma, Colombaroli Maria, Contarin Luigi di Antonio, Cordonato Rosa, Costa Giovanni, Covini Desolina.

D'Agostini Annunziata, Del Carlo Angelina, Del Soldato Miranda, Demarchi Adelina, Demichelis Domenica Ved.a Lanico, De Poi Antonio, Donegano Luigi, Dossena Motta Nina.

E. B., E. D. M., E. G., Enrietti sorelle.

Fabbro Rino, Faes Sartorelli Giuseppina, Falzoni Maria, Farioli Angelina, Faroppa Virginia, Fazio Teresa, Ferrarese Amalia, Ferrari Giuseppina, Ferrero Virginia, Ferroni Adele, Fiorino Cecilia, Fontana Fam.a, Fraioli Giuseppina, Fraternoli Grilli Primo, Frati Carmenio, Fumagalli Maria.

Gallamini Maria, Gallarato Caterina, Galli Maria, Gallino Ester, Gallo Quintina, Gallo Rosa, Garavoglio Matilde, Garione Rita, Gaude Pierina, Gavinelli Antonia, Gelmi Bice, Gennarelli Luigi, Ghirardi Marianna, Ghisolfi Giacomo, Giacomelli Carolina (braccialetto oro), Giganti Irene, Giongardi Occhipinti Salvatore, Gotta Elena, Grandi Edvige, Gronda Antonietta, Grossi Dottor Francesco, Gussio Caterina

Ighina Eleonora.

Lanfranco Attilio, Lantelmi Rina, Laspina, Mammana Coniugi, Laterza Vincenzo Angelina, L. G., Leoncini Luigina in Oliveri, Lisa Maddalena e Giuseppina, Lucchino Saturnina, Lunati Opezzo Vittoria.

Maestri Eugenia, Maffessanti Marianna, Maggioni Costanza, Malgarini Eugenia, Una Mamma, Marchini Ida, Margiaria E., Maritano Luigi e fam.a, Marsicano Anna Maria, Mascarino Teresa di Terzo, Masserini Angela Maria, Masotti Corinna, Melchiori Antonietta di Crespano, Mello Lauro, Minetti Pizzorni Antonia, Moletto Maria Clotilde, Moncalieri Camillo (catena oro), Moro Teodolinda, Motta Dina.

Negro ved.a Grosso, Nicola Maria, N. N. Chiuso, N. N. di Como, di Crova Vercellese, di Guardabosone, N. N. di Presina (Padova), N. S. E., N. E. B. di Lecco, N. N. di S. Paolo.

Oliveri Virginia, Olivieri Caterina.

Paone Viola Antonia, Papone sorelle, Parodi Francesca, Parussa, Pasino Laura, Patriarca Attilio, Perfumo Elisa, Perfumo Rosina, Piagni Maria, Piana Emma, Piazzali Emilia, Porcellana Romana, Prato Alberti Maria, Prola Rina, Puppo Rosa.

R. A., Rabotti Cap.no, Reita Caterina, Rey Maria, Ricci Re Elena, R. M. di Castagnole, Robazza Anna, Roggero Giovanni, Rolla Renata, Rolletti Enrichetta, Ved.a Rosa Maria fu Luigi, Rossetti Ida, Rossi Olga, Ruscelloni Dott. Cesare.

Sacchetti Don Matteo, Sala Fiorina, Sardella L., Sauli N. (braccialetto oro) Sbernadori Gesuina, Scala Anna, Scarsi Giacomina, Scavone Carmela, Simonetti Alba, Sosso Palmina, Speziale Emma, Spina Maddalena, Squarci Agnese, S. Z.

Tandel Rosa, Tarditi Giuseppe, T. C., Todde Assunta, Tomassone Giovanni.

V. C. B. di Svizzera, Veggi Filippo, Venturotti Imbonatti Clarice, Vercelli Libera, Vercellotti Angelo, Vertecco Carlo, Vezzoli Antonietta, Vicini Simonetta, Villani Rosina, Violini, Visconti Maria.

Zago Ines, Zandonai Maria, Zini Maria, Zublena Andrea di Lorenzo, Zuccone Palmina.

In fiduciosa attesa:

Raccomandiamo caldamente alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori le seguenti persone e le loro particolari intenzioni:

Candela Maria Rosaria di Roma, la quale affida al Beato D. Bosco gl'interessi di sua famiglia.

R. C. che fa un'offerta per le Missioni e ricorda al Beato che una persona cara attende da lungo tempo un impiego.

C. C. che invoca una speciale benedizione, da Maria Ausiliatrice e dal Beato D. Bosco, su di sè e sulla sua famiglia.

B. L., Bracco Maria, Divario Teresa, Giovannini Luigina, Graglia, N. Olimpia, Perlo Bernardo e fam.a, Porcellana Romana, Rean Emilio, Rocci Adele, Sacco Giovanni, Salviati, Sauli N., Serena coniugi, Zublena Emilia.

Il Bollettino Salesiano in 17 lingue

Proprio così, come vedete dall'esposizione grafica delle copertine: il Bollettino Salesiano si stampa ormai in 17 lingue! La sola edizione italiana esce mensilmente in 16o.ooo copie. Le altre edizioni superano complessivamente questa cifra; sicchè sono oltre 350.000 copie che, mese per mese, recano alle famiglie dei nostri Cooperatori sparsi nelle diverse nazioni, qualche notizia delle Opere e Missioni del Beato Don Bosco. La stampa e la spedizione gratuita costituisce un'enorme spesa che grava totalmente sulla Direzione Generale, Ma essa vi si sobbarca, anche a costo di molti sacrifici, per conservare e coltivare lo spirito della a Pia Unione», per raccomandare i bisogni più urgenti alla carità dei singoli Cooperatori e per attestare la propria riconoscenza verso quanti cooperano spiritualmente e materialmente allo sviluppo di tutte le Opere Salesiane. Accoglietelo adunque di buon grado ed aprite il vostro cuore a tutta la generosità che vi è possibile a favore delle nostre Opere e delle nostre Missioni.

Importantissimo:

Ai nostri corrispondenti: Decurioni, Ispettori e Direttori, Ispettrici e Direttrici, rivolgiamo calda preghiera: perchè, ci trasmettano premurosamente, non le relazioni delle solite feste, accademie, premiazioni tradizionali, ma le relazioni che riguardano iniziative ed attività speciali, feste straordinarie, avvenimenti di particolare importanza, e raccomandiamo:

1) sobrietà ed esattezza nelle informazioni;

2) buon gusto nella scelta delle fotografie e cura nella loro spedizione;

3) massima sollecitudine nell'invio delle une e delle altre.

Il Bollettino va in macchina un mese prima della data di spedizione. Il ritardo di un giorno nell'invio di relazioni obbliga talvolta a ritardarne di un mese la pubblicazione e forse a perderne completamente l'opportunità.