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SOMMARIO - L'onomastico del Santo Padre Leone
XIII - Termine della Lotteria - Esercizi spirituali
per le Signore - Erezione di una Chiesa Cattolica
presso Ventimiglia - Pastorale di Tommaso de' Mar-
chesi Reggio vescovo di Ventimiglia - I Missiona-
rii Salesiani al Rio-Negro della Patagonia - Grazia
di Maria Ausiliatrice - Collegi Salesiani - Edu-
catorii diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice -- I
Cooperatori e la Casa Salesiana di Albano - Madami-
gella Teresa Vallauri, Cooperatrice Salesiana - Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales - Conversione
e battesimo di un Israelita - Indulgenze speciali pei
Cooperatori Salesiani .
L' ONOMASTICO
DEL SANTO PADRE
LEONE XIII_
Giorno ben degno di ricordanza é
il diciasette di questo mese, perché ri-
corre in esso la festa di S . Gioachino,
del quale il nostro Santo Padre Le-
one XIII al sacro fonte ereditava il
nome, per vestirne poscia le virtù . I
buoni Cattolici già si preparano a ce-
lebrarlo con segni di particolare esul-
tanza, con magnifici doni al glorioso
Pontefice, e con pubbliche preghiere .
Di buon grado vorremmo ancor noi
presentarci in quel giorno` al Santo
Padre colle mani piene di ricche of-
ferte, ma la nostra povertà, e le più
centinaia di giovanetti, che ci doman-
dano il pane della vita, non ce lo per-
mettono . Saranno perciò tutti spiri-
tuali i nostri doni ; e conoscendo la
pietà ed il cuore del Santo Padre siamo
sicuri che gli torneranno molto graditi,
specialmente in tempo di tanta tribo-
lazione per la Chiesa .
Pertanto raccomandiamo caldamente
ai Cooperatori e alle Cooperatrici, che
vogliano fare in quel dì qualche spe-
ciale preghiera, secondo la pia inten-
zione del Capo della Chiesa . Siccome
la festa di S . Gioachino cade in Do-
menica, così sarebbe molto a proposito,
che tutti quelli , i quali non ne sono
impediti, si accostassero alla Santa Co-
munione, a fine di ottenere a questo
insigne Pontefice giorni tranquilli e
felici, sanità e grazia, prudenza e for-
tezza, affinché possa compiere gli alti
disegni, pei quali Iddio in tempi così
difficili gli ha posto in mano le Somme
Chiavi, e dato il governo del suo Re-
gno sulla terra .
Sarà molto opportuno che i Diret-
tori delle nostre chiese ed istituti ne

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parlino qualche tempo prima ai fedeli,
ed ai giovani affidati alle loro cure ,
preparandoli a festeggiare questo Ono-
mastico da figli affettuosi . In questa
nobile gara dovrebbero segnalarsi so-
prattutto le Scuole Salesiane di Spezia,
la Casa di Vallecrosia, e l'Oratorio di
Santa Teresa in Chieri, per certe ra-
gioni che si sapranno a suo tempo .
Insomma in quel giorno, quantunque
sparsi in tanti punti, uniamoci in uno
stesso spirito di carità e di fede, strin-
giamoci intorno al Successor di Pietro,
facciamolo conoscere, amiamolo e fac-
ciamolo amare, giurandogli fedeltà ed
ubbidienza nelle prospere e nelle av-
verse cose sino alla monte .
Viva il S . Padre Leone XIII
bene dell' anima loro, saranno dati gli E-
sercizi spirituali nel Conservatorio della Ma-
donna delle grazie, diretto dalle nostre Suore
Figlie di Maria SS . Ausiliatrice , in Nizza
Monferrato .
Incominciano la sera del 18 del prossimo
Agosto e terminano la mattina del 27.
La pensione é fissata in L . 20, (si fa una
eccezione per le Maestre, la cui quota sarà
di L . 15) . L' aria salubre e di campagna,
il sito amenissimo e solitario sono allo stesso
tempo un sollievo per lo spirito affaticato
e bisognevole di riposo.
Pertanto quelle delle nostre Cooperatrici,
che volessero prendervi parte, sono pregate
a farne pervenire la domanda, non più tardi
del 14 Agosto, alla Superiora dell' Istituto
delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Nizza
Monferrato, o a Don Bosco, Via Cottolengo,
N .° 32, Torino .
NB . Nizza Monferrato è stazione della ferrovia Alessan-
dria-Cavallermaggiore .
Rex in aeternum vive!
TERMINE DELLA LOTTERIA
La Lotteria, che ci sta occupando fin dal
principio di quest' anno , volge al fine . Il
30 del corrente Agosto se ne farà l'estra-
zione . Laonde quei benemeriti Cooperatori,
i quali hanno ancora biglietti che non po-
terono smerciare e non intendono di rite-
nere per sé, sono caldamente pregati della
carità di rinviarceli prima del 25, affinché
non accadano inconvenienti per la registra-
tura. Coloro, che non ce li spedissero per
quel giorno, ci lascierebbero la lieta spe-
ranza che essi ci faranno invece tenere il
prezzo equivalente per amor di Dio, pel
decoro della Chiesa di S . Giovanni, e a
benefizio dei nostri poveri giovanetti .
Quale supplemento , uniamo qui il pro-
messo elenco degli oggetti della Lotteria .
Nel Bollettino del prossimo mese daremo
poscia la nota dei numeri vincitori .
ESERCIZI SPIRITUALI
PER LE SIGNORE-
Per secondare il desiderio di molte zitelle
e Maestre di scuola, nonché di pie Signore,
le quali amerebbero passare alcuni giorni
ili sacro ritiro spirituale per attendere al
EREZIONE DI UNA CHIESA CATTOLICA
PRESSO VENTIMIGLIA .
Come abbiamo pubblicato nel N° prece-
dente, i Valdesi di Valfecrosia sorsero ac-
caniti, in questi ultimi mesi , contro dei
Salesiani, che chiamati e confortati da due
Vescovi di Ventimiglia, erano corsi in di-
fesa della popolazione Cattolica di quelle
parti, da coloro insidiata nella fede . Quei
discepoli di Pietro Valdo, vedendo contra-
stati i loro sforzi, si appigliarono alle solite
armi, e per mezzo di stampati ingiuriosi
e ripieni di fiele ereticale ci gridarono la
croce addosso, coll'intento di metterci in
uggia presso la gente . E noi, dopo aver
per iscritto respinti i loro primi assalti,
vogliamo d' ora innanzi tenere loro fronte
e batterli più di proposito col por mano
ad un'opera, degna della causa che difen-
diamo .
Giacché gli eretici esternarono il mal
desiderio che i Salesiani e le Suore di
Maria Ausiliatrice sloggiassero da Valle-
crosia, e trasportassero altrove la loro istru-
zione, noi in quella vece, pel bene di
quel popolo vogliamo fermare più stabile
la nostra dimora in quelle regioni appunto,
e perciò coll' aiuto di Dio cangieremo la
nostra piccola Cappella in una magnifica
Chiesa, che faccia onore alla nostra fede,
e corrisponda ai bisogni spirituali dei nostri
fratelli Cattolici di colà .

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Intanto a fine di far ben conoscere l'im- I città delle coste orientali : Bella e vaghissima a
portanza e la necessità di quest' opera, e vedere tutta la sottoposta pianura ; eppure, se tu
così preparare la via al suo compimento,
cominciamo dal qui riferire una lettera Pa-
la tragitti con animo cristiano, un triste pensiero
ti funesta la mente . In tanta bellezza di suolo an-
nida religiosa scissura, la eresia recatavi da stra-
storale di Monsignor Tommaso dei Mar- nieri, cui troppo diletta questa amenità di suolo e
chesi Reggio Vescovo di Ventimiglia, dira- mitezza di clima !
mata poc'anzi per questo scopo .
Altra volta era terra di un solo linguaggio (1)
Nel far plauso allo zelo di questo esi- e di una sola fede ; abitavanla semplici contadini
mio Pastore, uniamo alla sua la debole no- e buoni pescatori, concordi tutti nei sentimenti e
stra voce, e raccomandiamo specialmente ai
nostri Cooperatori e alle Cooperatrici di
quelle parti, che vogliano col consiglio e
colla mano farsi promotori di quest'opera,
e portare la loro pietra per un sacro Edi-
lizio, che deve servire di antemurale contro
all' eresia protestante, che qual limaccioso
nelle pratiche del culto cattolico . Oggidì crebbe
il popolo e mostransi in vaghe forme qua e là i
bei casini ; ma questo popolo non è unanime nella
fede religiosa, e siam costretti vedere tra gli edi-
ficii, che ogni di si moltiplicano , sorgere quelli
in cui si presta a Dio culto indebito, e si aprono
ai figliuoli del popolo scuole, le quali non hanno
a maestra Colei, che sola è fondamento o colonna
torrente irrompe ormai sin presso alle porte di verità (2) .
di Ventimiglia . Appena che la carità dei
Purtroppo una delle siffatte scuole di errore
fedeli ci avrà somministrata qualche somma,
noi daremo principio al lavoro , pieni di
fiducia che Dio ci provvederà i mezzi ac-
conci per compierlo e mettergli la corona .
da più anni offende la vista dei Cattolici tragit-
tanti da Ventimiglia a Bordighera, in quel di Val-
lecrosia . Gentil casa a mezzo di ben coltivato giar-
dino ; ma ahi ! purtroppo l'albero della scienza
del bene e del male ivi ha fitto le sue radici !
Ne pianse il cuore al Vescovo illustre prede-
cessore Nostro , il quale al novello periglio per
tanti suoi figli opponeva il riparo che seppe mi-
TOMMASO DEI M ARCHESI REGGIO
PER GRAZIA DI DIO E DELLA SEDE APOSTOLICA
gliore, una scuola cattolica attigua alla protestante .
E a raffermar tale scuola, e a far sì che presso
di essa sorgesse a tutela dei fedeli una Chiesa, e
VESCOVO DI VENTIMIGLIA
un drappello di apostoli fosser là per mettere ar-
gine alla eresia, volle con savio divisamento ap-
ALLE ANIME GENEROSE E PIE .
pellarvi i figli di quel ...
che è il Sa-
cerdote Don Giovanni Bosco ; i Salesiani , che
Chi non ha contezza dell' ultima lettera dalla accoppiando, per poco non dissi, con quello del lor
Santità di Leone XIII indirizzata al Cardinale Vi- fondatore lo spirito del glorioso apostolo dello
cario in data del 25 p . p . marzo ? In essa il Santo Sciablese, ne ripetono oggi in tanti luoghi le opere
Padre, deplorando altamente le tante scuole acat- e i prodigi .
toliche aperte in Roma, avvisa ai mezzi di porre
Con amorevole cura e gravi dispendii Monsignor
argine al male, eccitando a tale effetto la carità Lorenzo Biale gittava le fondamenta dell' opera
dei facoltosi ed il zelo di quanti sentono cristia- benemerita, e coglievane i primi frutti ; ma non fu
namente e non possono non andarne dolenti .
a lui dato di compierla ! Per quanto egli facesse
Ora se è lecito paragonare le piccole cose alle e si adoperasse nel procacciare sovvenimenti, non
grandi, l'arbusto delle nostre riviere alle quercie fu possibile ancora aver casa propria : non Chiesa,
della foresta, alla grande Roma la piccola Ven- sopperendo a questa un angusto e disadorno an-
timiglia, sia lecito pure al Vescovo di questa mo- dito, tale da disgradare le più meschine chiesuole
dulare dolorosamente i suoi accenti su quelli del aperte dai missionarii sulle coste del Malabar o
Padre universale dei fedeli .
della Oceania : non più di due Salesiani addetti
L'onta alla fede dei padri nostri, che fatta in alla Chiesa e alla scuola, e tre Suore per le fac-
Roma punge si amaramente il Pontefice, l'agguato cende domestiche e la scuola femminile . Con que-
ivi teso alle anime degli incauti, della povera gio- sta spina al cuore morivasi Mons . Biale, legandoci
ventù specialmente , é pur troppo anche tra noi il desiderio di veder compiuta l'opera da lui co-
un triste fatto , e cagione da più anni di amaro minciata .
dolore .
Infatti che è mai quanto si è fatto finora a fronte
Colui, che dalla parte dell' Italia sen venga a dei troppo grandi bisogni ? la piccola scuola a
Ventimiglia, percorre la bella e amena pianura , fronte dei numerosi drappelli di garzoni chiedenti
che, spalleggiata da irte montagne lunghesso il il pane della cristiana istruzione, senza che vi ab-
mare, distendesi da Bordighera fin sotto le roccie bia chi sia presto a loro spezzarlo ? la men che
su cui siede, come a chiudere il passo , la città modesta chiesuola a fronte della popolazione ognora
vescovile .
crescente, che appena può ascoltare la Messa nei
Bella è Bordighera, che per la sua sporgenza di festivi, recandosi con una buona ora di strada
nel mare e pe' suoi gai palazzetti , sparsi qua e o alle Chiese di Ventimiglia o in Bordighera o
là tra giardini e palmizii , ti chiama al pensiero
quanto ci narrano i viaggiatori delle più vaghe
(1) Genes . XI, 1 .
(2) 1 . Tim . III, 15 .

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su per la fiumana nella pur lontana parrocchia di
Vallecrosia ?
E intanto , quasi ad insulto, non pur bella e
polita nel geniale giardino sorge la casa dei se-
dicenti Evangelici, ma a questa ormai si aggiunse
altresì e fa bella mostra nelle leggiadre bisantine
sue forme il tempietto da esso loro novellamente
edificato . E noi, che faremo noi Cattolici a questa,
io vorrei dire, sfida ingiuriosa?
Pastore e padre delle anime m'ispiro agli esem-
pii del mio predecessore, all'augusto esempio del
Successore di Pietro, anzi di quanti furono e sono
Vescovi e Pontefici dagli Apostoli sino a noi . Si
erga la Cattedra di verità, sorga una Chiesa cat-
tolica . A tale fine fo appello a quante sono anime
generose capaci di nudrir sentimenti di pietà e di
fede . Ai fedeli di questa nostra diocesi primiera-
mente, affinché non rifiutino di recare ciascuno la
loro pietra . Ah ! no, non siavi chi rifugga a quel
po' di sacrificio che è richiesto per dare stabile
fondamento e sufficiente estensione a questa nuova
Casa dei Salesiani , che nei piani di Vallecrosia
ha scopo tutto speciale di opporsi alla diffusione
della straniera eresia . Dopo ciò è indirizzata la
parola del Vescovo ai Cattolici di ogni dove ; af-
finché , tocchi a pietà di un paese estremamente
povero , vengano in soccorso di noi , della fede
nostra , della fede cattolica vulnerata in questa ,
pur si bella , estrema parte della terra italiana .
Così voleva San Paolo si sovvenisse dai ricchi di
Roma ai poveri fedeli di Gerusalemme (1) .
E a noi poverelli è assegnato cómpito ben di-
spendioso . Ciò cui non fu dato compiere a Mon-
signor Biale dobbiamo e speriamo ora compiere
Noi , edificare cioè una Chiesa , e dare stabile
esistenza alla scuola d'ambo i sessi tenuta dai Sa-
lesiani qui, dove alle porte della Nostra città Ve-
scovile l'eresia ci minaccia .
Fa mestieri di una Chiesa, che, succursale alle
tre parroechie di Vallecrosia , di Borghetto e di
Camporosso , sopperisca agli spirituali bisogni di
una numerosa popolazione, e sia degna del luogo
e del popola che la reclama . Vogliamo una scuola
quale basti ai giovanetti accorrenti, porga le co-
modità necessarie , e sopra tutto presenti quella
stabilità per cui possiam confidare che l'opera da
noi cominciata sopravviverà a noi , e al bisogno
incessante ugualmente durevole recherà il bene-
ficio . Vogliamo che il tempio del Dio vivo e la
cattedra di verità sorgano e durino là, dove si volle
il culto menzognero e la scuola fallace, che ha a
pretesto la Bibbia e a solo fondamento il senso
privato e la fallace ragione dell'uomo .
Rispondendo a questo Nostro intento il . . . .
D . Giovanni Bosco e i suoi discepoli sono
presti alla impresa . Col danaro, che a pegno del
vivo suo desiderio lor trasmetteva Monsignor Lo-
renzo Biale, di sempre cara e gloriosa memoria,
superate non poche nè piccole difficoltà , già fe-
cesi acquisto del terreno necessario alla novella
fabbrica ; già si adunarono i materiali e studiansi
i piani di esecuzione . Tra breve speriamo, avremo
la consolazione di gittare le fondamenta del nuovo
tempio e della casa . E noi pure ripeteremo col
più saggio dei Re : « Signore, non vi ha in cielo
» od in terra chi ti somigli . E tua mercé se quel
» che fu il voto del padre mio, tu ora hai com-
» piuto . Ah ! fia dunque vero che abiti qui Dio
» sulla terra? » (1) .
Ma di presente, come l'antico Re, noi pure ab-
biamo mestieri degli Hiram, che ci somministrino
le legna e l'oro e tutto il materiale che richie-
desi all'edificio . Laonde al pari di Salomone man-
diamo ad essi , implorandone l' aiuto ed i mezzi
necessari ad edificare la novella casa di Dio .
Il poco danaro rimesso da Monsignor Biale ,
iniziatore della santa opera, è ormai consunto ; e
tanto ancora se ne richiede ! Fidenti nella Prov-
videnza non ci arrestiamo . Potrebbero mai alla
Provvidenza venir meno i mezzi per un'opera, che
è manifestamente di tanta gloria di Dio ?
Non lo teme l'intrepido D . Bosco , il quale si
accinge a questa novella impresa della inestingui-
bile sua carità . E sì , di tali imprese se ne in-
tende ben egli , e sa come si compiano con lar-
ghe tratte sulla Provvidenza . E Noi , al pari di
lui,, non sappiamo temerne .
E bensì nostro debito prestarvi la mano ; chè
la Provvidenza , benché non ne abbisogni , pur
gradisce l'opera nostra, e la vuole . Piccoli e grandi,
ricchi e poveri , prestiamola adunque : ogni of-
ferta sarà utile all' impresa , l'opera della mano
non meno del danaro, ogni oggetto qualsiasi che
facilmente si scambia in danaro e in man d' o-
pera . Se ineguale l'offerta , uguale fia in tutti il
merito ; o se nel merito vi avrà distinzione, sarà
questa in ragione della intenzione più pura e del
più caldo affetto .
Per le quali cose tutte, e affinché in opera, che
è tutta a pro del popolo, possa „ciascuno del po-
polo prendere parte, disponiamo e ordiniamo
1° Che il presente nostro scritto sia letto e
spiegato dai Parrochi e Curati delle Succursali in
tutta la Nostra Diocesi la prima Domenica dopo
che lo abbiano ricevuto .
Lo stesso verrà diffuso a cura della infrascritta
Commissione , inviandosi alle persone facoltose e
benefiche in questa nostra Diocesi e fuori .
2° Che in ogni Parrocchia o Chiesa succur-
sale in una festa nel corso del presente anno fac-
ciasi, a beneficio della nuova Chiesa e Scuola in
Vallecrosia, una Colletta ; il prodotto della quale
sarà trasmesso alla Commissione infrascritta o a
questa nostra Curia prima del 31 p . v. dicembre .
3° A curare l'adempimento di questi Nostri
ordini, e a promuovere nei modi che avviserà me-
glio, e a raccogliere le offerte di ogni genere, ne-
cessarie all'impresa, istituiamo una speciale Com-
missione ; a far parte della quale nominiamo
Il Canonico Teologo di questa Nostra Catte-
drale Rev .m° Antonio Cassini, Presidente .
Mons . Emilio Viale, Canonico nella stessa .
Rev .m° Filippo Borea , Canonico nella stessa .
M . R . D . Placido Galleani .
M . R . Calisto Amalberti .
Cav . Giuseppe Moreno .
(1) Ad Rom . IV . 7 .
(1) III . Regum . e . VIII,

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Cav . Bernardo Lamberti .
Sig . Giuseppe Aprosio fu Gio . Antonio .
Sig . Domenico Porro .
Si radunerà questa Commissione ordinariamente
ogni mese, e poi ogni qual volta il signor Pre-
sidente lo reputi necessario per avvisare ai mezzi
di conseguire il proprio intento .
Se fosse piaciuto alla Provvidenza fornirci al-
quanto più abbondantemente di mezzi, vorremmo
certamente concorrere Noi stessi col nostro oro ;
ma non potendolo , mentre pure non mancherà
l'obolo nostro, speriamo di maggiormente aiutar
l'opera pietosa coi voti e colle preghiere, che pro-
fonderemo a Dio incessantemente a pro dei be-
nefattori tutti . Ai quali intanto, pegno dell'affetto
e gratitudine Nostra , nel nome SS . del Padre ,
del Figliuolo e dello Spirito Santo, impartiamo con
tutta l'espansione dell'animo la pastorale benedi-
zione .
Ventimiglia , dal Nostro Palazzo Vescovile il
giorno del Corpus Domini 12 Giugno 1879 .
t TOMMASO Vescovo .
Teol. Gius. ALLARIA Canc.
Rio-Negro, e vi assistevano tutti i corpi come in
ordine di grande parata .
Lo spettacolo riuscì imponente e l'assicuro che
in niun tempo fummo più compresi da religioso
contegno e sacro raccoglimento . In nessun luogo
uno si sente più vicino a Dio che nel deserto .
Domani allo spuntar del giorno ci poniamo in
marcia verso Neupien, dove spero incontreremo
alcuni Cacicchi delle Cordigliere .
Ho diretto una nota al Cacicco Reuquecurà
per aver egli dato ricetto a Namuncurà ; se re-
siste lo considero come nemico di guerra .
Choele-Choel 2 giugno 1879 .
GIULIO A . ROCCA »
I nostri Missionari poi, per quelle inesplorate
regioni australi posero tutta la loro fiducia nella
grande Madre nostra Maria Ausiliatrice conforto
dei Cristiani, e raccomandarono alla protezione di
questa potente Regina le anime tutte degli infe-
lici selvaggi, che incontrerebbero in quelle prime
terre Patagoniche .
Ecco la lettera che il Rev .do Don Costamagna
scrive a D . Bodratto, Superiore della Missione
in Buenos-Ayres .
I MISSIONARI SALESIANI
al Rio-Negro della Patagonia .
In data del 25 Aprile passato i nostri Missio-
nari ci scrivevano dal bel mezzo del deserto
dei Pampas . Essi, avuto colà un abboccamento coi
Cacicchi Manuel Grande ed Eripaylà, avevano
con Monsignor Espinoza incominciato a catechiz-
zare quei selvaggi, ed amministrare a molti il
santo Battesimo ; ed avrebbero fatto un più gran
bene se avessero potuto fermarsi d' avvantaggio
frammezzo a quelle tribù . Ma la colonna di es-
plorazione moveva al sud, verso i confini della
Patagonia, e la prudenza loro suggeriva di se-
guirla per non trovarsi soli in cammino scono-
sciuto e così pericoloso .
Ora i giornali di Buenos-Ayres hanno annun-
ziato, che dal Carrhuè, con una marcia di 130
leghe, guadato il Rio Colorado al punto di Mulli-
Lin o dispersi due forti gruppi di Indii, che ten-
tavano impedire loro il passo, sono arrivati alle
sponde del famoso Rio-Negro . Colà giunti, il Mi-
nistro delle armi, riconoscendo dalla divina Prov-
videnza una speciale protezione in quella faticosa
e lunghissima esplorazione, volle che se ne des-
sero pubbliche grazie all'Altissimo . E mandava,
con sei giorni di cammino al forte Argentino, a
telegrafare il seguente , dispaccio al governo di
Buenos-Ayres .
« SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,
Oggi abbiamo cantato un solenne Te Deum per
ringraziare il Signore degli Eserciti del felice e-
sito della nostra campagna . Il signor Provvisore
Dottor Espinoza (assistito dai missionarii Salesiani)
celebrò il Santo Sacrifizio della Messa in una
bellissima e verdeggiante pianura alle sponde del
MIO CARISSIMO SUPERIORE E PADRE,
Dalle rive del Rio-Negro Le mando i nostri sa-
luti insieme ad un forte grido di « Viva Maria
Ausiliatrice . »
Ieri (24 Maggio) così solennemente festeggiato
in Torino dal nostro carissimo padre Don Bosco,
e dai nostri fratelli e cari giovani tutti di Torino,
lo passai scorrendo a cavallo tutta la zona dal
Rio Colorado al Rio-Negro ; e mercé la celeste
protezione della SS . Vergine nulla di sinistro in-
contrai in tutta questa tratta .
Il Provvisore Espinoza e D . Luigi Botta cate-
chista non arriveranno che dopo otto giorni, per
causa di non avere potuto cavalcare, e perché i
carri di campagna vanno lenti, tanto più che si
deve passare per monti asprissimi .
Non posso dirle ciò che abbiamo patito insino
adesso . ., la fame e la sete furono nostri compagni
fedelissimi in questo arrischiosissimo cammino . . .
la fame specialmente, che saziammo con carne di
fiere, e di poledro ! e questa come ci sembrò gu-
stosa !
Dobbiamo però ringraziare il Signore Iddio
d'averci sempre dato un bel tempo : guai se si fos-
sero scatenate le solite tormente di questo de-
serto !
Mentre gli altri compagni di missione arrivano
io sto catechizzando alcune povere Indiane, alle
quali furono uccisi il padrone, il padre, ed il
marito ! Non è da meravigliare quindi se tal-
volta armato della carità di Gesù Cristo gridi
contro di questa civile barbarie! né posso dirle
tutto . . . . Dico solo, che per dormire a cielo sco-
perto, mangiar carne di cavallo e bere acqua
dei ruscelli quando la si trova, non basta una
vocazione ordinaria, ci vuole una vocazione di
ferro .

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Arrivando i carri con l'ambulanza giungeranno
pure Monsignor Espinoza ed il catechista Botta ;
allora termineremo qui la missione, e dopo con
60 leghe di cammino ce ne torneremo a Pa-
tagones ; di lì a Bahia Bianca dove faremo
tutto quel bene, che potremo agli abitanti di queste
coste Patagoniche . Infine volendolo Iddio, ci rive-
dremo per abbracciarci e trattare sui provvedi-
menti a prendersi per questa missione .
Ho un grande bisogno di rivederla, e lo sento
nel mio cuore, che talvolta lagrima, al trovarsi
solo in questo sterminato deserto, con lunghis-
sime notti, con gli urli di orribili fiere, e altre
fiate giubilo al dolce ricordo dei cari fratelli . . . dei
più cari Superiori . . . . di Buenos-Ayres e di Torino,
e sopratutto al pensare che si lavora per Dio, e
per salvare tante povere anime affatto abbando-
nate .
Intanto preghi, o Padre, e faccia anche pregare,
affinché possiamo stabilire un buon principio di
missione in queste nuove terre esplorate della Pa-
tagonia .
sona, essendo già da più mesi incomodata, ho pen-
sato d'inviarle questa piccola offerta in segno
della mia viva riconoscenza e dell'amore a Maria
Santissima Ausiliatrice .
Approfitto poi dell'occasione per raccomandarmi
di cuore alle di Lei preghiere, o Molto Rev . Si-
gnore, ed a quelle dei buoni giovanetti che sono
sotto la di Lei custodia , affinchè Maria Ausiliatrice
voglia concedere anche a me la desiderata sa-
lute .
Con varii oggetti d'oro Le inchiudo anche lire
quattro per continuare l'associazione alle Letture
Cattoliche e al pregiato Bollettino Salesiano .
Riceva i miei più ossequiosi rispetti , mentre
mi dichiaro
Di V . S . M . Rev .da
Umilissima Serva
LUIGIA SPIATTA .
Porlezza, 17 giugno 1879 .
Choele-Choel 25 Maggio 1879 .
Sac . GIACOMO COSTAMAGNA .
COLLEGI SALESIANI .
GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE .
Nel mese di Giugno ci giunse una scatoletta con-
tenente varii oggetti d'oro colla lettera seguente
MOLTO R EV .D O SIGNORE,
Sino dall'aprile dell'anno 1878 la mia bambina
fu presa da una malattia d'occhi, per cui si te-
meva che avesse a perdere la vista . Infatti,
il male peggiorò a tal segno che il medico di-
chiarò , che oramai un occhio era perso , e
che non si sarebbe punto meravigliato, se entro
24 ore la fanciullina fosse rimasta perfettamente
cieca . Ella si può immaginare la mia costerna-
zione ed il mio dolore ! Ma subito un pensiero
di speranza e di fiducia mi balenò alla mente .
Richiamai alla memoria le molte grazie di re-
cente ottenute da Maria Santissima Ausiliatrice
a tanti altri infermi, e mi si destò vivissimo il
desiderio di ricorrere ancor io a questa Madre
pietosa . M'inginocchiai vicino alla culla dell'in-
ferma , e supplicai la Madonna che mi volesse
ottenere la guarigione di mia figlia, promettendo
che se tanta grazia mi avesse concesso, io l'avrei,
appena fosse stata capace di camminare, con-
dotta a Torino ai piedi del suo altare a ringra-
ziarla, e farle un'offerta secondo il nostro stato .
Aveva appena finito di fare questa preghiera e
questa promessa , che oh grazia ! la mia cara
bambina apri i suoi occhietti, che da due giorni
più non apriva ; ed il medico, che dopo poche ore
venne a visitarla, trovò un miglioramento affatto
straordinario . In pochi giorni la mia figliuolina
fu perfettamente guarita .
Vedendo che le mie attuali circostanze non mi
permettono di adempiere la mia promessa in per-
Le famiglie, le quali hanno figli da mettere in
educazione, bramano di conoscere gli Istituti, che
porgono loro comodità e sicurezza per collocar-
veli a suo tempo . Per la qual cosa noi diamo qui
breve cenno dei singoli nostri Collegi, dove si fa
quanto occorre per garantire agli allievi moralità,
scienza e sanità, e ai quali i nostri Cooperatori e
Cooperatrici possono indirizzare con tranquillità di
coscienza quei giovanetti, che intendessero di per-
correre la carriera degli studi .
Oltre l'Oratorio di S . Francesco di Sales in To-
rino, l' ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in Sam-
pierdarena, e l'ospizio di S . Pietro in Nizza Ma-
rittima , vi sono i Collegi di Borgo S . Martino ,
di Lanzo Torinese, di Varazze, di Alassio, di E-
ste, di Randazzo in Sicilia, e di Valsalice .
In questi Collegi l' insegnamento comprende il
corso Elementare e Ginnasiale, ed è impartito da
maestri e professori patentati, e secondo i pro-
grammi governativi . Nel Collegio di Alassio e in
quello di Valsalice vi è pure il corso Liceale .
Borgo S. Martino è un paesello della Diocesi
di Casale Monferrato, sulla linea di Alessandria-
Vercelli, con stazione a pochi passi dal Collegio .
Lanzo dista dodici miglia da Torino a piè delle
Alpi, e vi si va.per ferrovia con più corse al giorno .
Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla linea
Genova-Ventimiglia , e si arriva da Genova in
un' ora e mezza di ferrovia .
Alassio, Diocesi di Albenga, trovasi sulla stessa
linea Genova-Ventimiglia .
Este, città del Veneto, si trova sulla linea fer-
roviaria di Padova-Bologna .
Randazzo, posta sopra un ameno altipiano del
monte Etna, è come un centro della rete delle vie
provinciali di Messina, Catania, Nicosia, Mistretta .
La stazione ferroviaria più vicina a Randazzo è
quella di Piedimonte sulla linea Messina-Catania .

1.7 Page 7

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Valsalice . Per le persone di signorile condizione
v'è pure il Collegio di Valsalice in Torino, distante
un quarto d' ora dal ponte di ferro .
In quasi tutti questi Collegi vi sono due gradi
di pensione . La prima varia da L . 35 a 40 men-
sili ; la seconda da L, 24 a 30 . Ma nel Collegio
di Valsalice la pensione è di L . 80 pel corso li-
ceale, 60 pel ginnasiale, 40 per l' elementare .
Per avere i relativi programmi , e per le do-
mande di accettazione bisogna dirigersi ai Diret-
tori dei singoli Collegi, oppure al Sac . Giovanni
Bosco, Via Cottolengo, n . 32, Torino .
EDUCATORII
diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice .
Oltre ai mentovati Collegi pei giovanetti vi sono
pure due Educatorii per le fanciulle, l'uno nella
città di Chieri sotto il titolo di Santa Teresa, l'al-
tro in Nizza Monferrato sotto il nome della Ma-
donna delle Grazie .
Lo scopo di queste due Case di educazione si
è di dare l' insegnamento scientifico e morale in
modo , che lasci nulla a desiderare per una gio-
vanetta di onesta e cristiana famiglia, cioè arric-
chirne la mente di utili cognizioni , educarne il
cuore a sode e cristiane virtù, addestrarla ai la-
vori femminili, e informarla a quei principii di ci-
viltà, che sono richiesti dalla sua condizione .
L' insegnamento è dato da maestre legalmente
approvate . Esso abbraccia le 4 classi elementari, vale
a dire, corso di lingua italiana, calligrafia, arit-
metica , sistema metrico , e tenuta dei libri per
uso domestico . La declamazione, ed uno speciale
esercizio nello stile epistolare fanno eziandio parte
dell'insegnamento . Si dànno pure lezioni di dise-
gno , di lingua francese e di piano forte ; ma a
richiesta e a carico dei parenti delle allieve .
I lavori femminili consistono nel fare gli abiti
proprii, secondo la condizione delle allieve, lavori
a maglia, calze, camicie, rappezzare, soppressare,
far merletto e tutti i lavori più ordinarii di una
onesta famiglia .
La pensione mensile è di lire 24, e si paga a
trimestri anticipati .
Le domande di accettazione e dei programmi si
possono fare alla rispettiva Direttrice , od anche.
al Sacerdote D . Giov . Bosco Superiore dell'Ora-
torio di San Francesco di Sales, Torino .
La città di Nizza Monferrato è una delle prin-
cipali Stazioni della ferrovia tra Alessandria e
Cavallermaggiore .
Quella di Chieri ha comunicazione diretta colla
ferrovia Torino-Chieri , e con le linee Torino
-Alessandria, Torino-Cuneo, Torino-Savona con
fermata a Troffarello .
Se la cristana educazione dei ragazzi è ai giorni
nostri di massima importanza, non di minor mo-
mento si è la buona instituzione delle fanciulle .
Una figlia saggiamente istruita, e cristianamente
educata riesce una benedizione, un angelo, un so-
stegno, una sorgente di prosperità e di pace per
una famiglia . Guai invece se la giovanetta cre-
scerà incolta ed ignorante , peggio poi se verrà
guasta nelle idee e corrotta nel cuore! Non vi è
male peggiore che una donna cattiva .
Lo scopo precipuo dei Salesiani essendo quello
della cristiana educazione della gioventù, noi ver-
remmo meno ad una parte del nostro dovere, se
non inculcassimo ai nostri Cooperatori e Coope-
ratrici di aver massima cura delle fanciulle delle
proprie famiglie , e di quante altre sono in loro
potere .
Perciò cogliamo di buon grado questa propizia
occasione per raccomandar loro i sopraddetti In-
stituti di Chieri e di Nizza . Se qualcuno avesse
giovanette da collocare in Casa di educazione, op-
pure gli venisse il destro di porgere a qualche
famiglia un opportuno consiglio, veda di approf-
fittare di questi due Educatorii, e farà un'opera
da vero Cooperatore Salesiano .
I COOPERATORI
E LA CASA SALESIANA DI ALBANO
Scrivono dalla Città di Albano .
MOLTO REV ." E CAR . — D . BONETTI,
Parecchie volte nel Bollettino, di cui la S . V . è uno
degl, scrittori, si fece menzione di caritatevoli per-
sone, le quali provvedono ai Missionari Salesiani
ed alle Chiese della nostra Pia Società l'occor-
rente pel divin culto . Gratitudine m' impone di
scriverle, come ad Albano i Salesiani hanno toc-
cato eguale sorte e trovato benefattori di tale na-
tura . Aprimmo in principio di quest' anno una
Cappella nell'interno della ristretta abitazione as-
segnataci ad uso nostro, ed Oratorio festivo degli
studenti . All'infuori delle pareti, e di un solitario
altare, altro non ci fu dato per celebrarvi la santa
Messa ! Ed ecco due ottimi e veramente Cat-
tolici Signori, ai quali già per altri titoli di molto
siam tenuti, venirci in aiuto, e informati della no-
stra miseria farci tosto avere e calice, e pianete,
e sacri lini e perfino un messale . Non è a dire,
quanto andammo lieti di simil dono, che ci pose
nella possibilità di celebrare tosto la bramata Messa,
e avere in casa il Gran Padrone, il buon Gesù ,
che eravamo costretti a visitare altrove sì al mat-
tino, come durante il giorno .
Ma non debbo tacere, che non furon soli i sum-
mentovati Signori a regalarci graziosamente ; poichè
qualche altra persona essa pure vera Coopera-
trice Salesiana ci favorì di alcune cose indispen-
sabili a mantenere nella voluta decenza il luogo,
ove si compiono i sublimi e tremendi Misteri della
nostra Santissima Religione . E noi a questi tutti
professiamo la più viva riconoscenza per quanto fe-
cero e per quel di più, che vorrebbero fare in nostro
favore, se le circostanze il consentissero loro .
Colgo intanto l' occasione, o carissimo D . Bo-

1.8 Page 8

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netti, di ripeterle ciò che altra volta già le dissi
a voce, che ad Albano il bene che noi vi pos-
siam fare si riduce a poco . Esso limitasi all'istru-
zione letteraria impartita ad una quarantina di gio-
vani, dei quali metà appartiene al Seminario, dove
vengono educati . Sugli altri esterni la nostra in-
fluenzamorleducativèpenasible,
venendo essa resa vana dalle svariate distrazioni
e pur troppo frequenti del mondo, in cui si trovano
la maggior parte del tempo . L' istruzione lette-
raria potrebbe pure essere data da altri in-
segnanti i quali non avessero altro scopo, se non
quello di porre i giovani scolari in istato di pro-
cacciarsi col tempo un pane o un posto onorato
nella società . Nella Chiesa del Suffragio a noi af-
fidata dalla bontà di S . Ec . Rev .m a Mons . di Gub-
bio, che ne è proprietario e Rettore, tentiamo di
fare un po' di bene con qualche triduo , novena
e festa . Ma, giova dirlo, il nostro ministero non
è necessario , nè di notevole aiuto in una città ,
come Albano, ove il Clero secolare e regolare è
numeroso e più che sufficiente ad ogni bisogno
delle anime .
Che fate adunque costì, dirà V . S ., mentre,
in tanta deficienza di personale , l' opera vo-
stra potrebbe essere altrove non solo maggior-
mente utile, ma pur necessaria ? Che ve ne rima-
nete, quando a ciò che voi fate sì per l'istruzione,
sì pel resto, potrebbe di leggieri altri supplire ? -
Le rispondo, che per ora forse è duopo conten-
tarci di questo poco o pochissimo, attendendo che
il Signore ci mandi almeno un maggior numero
di giovanetti da coltivare . Se non ci sorride la
speranza di più lavoro, converrà certo, non senza
rincrescimento di dover lasciare tante ottime per-
sone di questa città, levare quinci le nostre tende
e recarci a piantarle in una vigna più estesa ed
abbandonata, fors' anche tra i Pampas e i Pata-
goni, visitati poc' anzi dal nostro caro D . Costa-
magna .
Gradisca, caro D . Bonetti, l'attestato della mia
più grande stima ed affetto, e voglia pregare la
Vergine Ausiliatrice pei suoi amici e confratelli
di Albano, onde possano conservarsi veri figli del
dolcissimo San Francesco di Sales . - Quei della
casa di Ariccia prenderanno le mosse per alla
volta del Piemonte verso la metà di Agosto . -
Tante belle cose al nostro D . Bosco, che sebben
di lontano ci è sempre presente .
Mi professo di S . V . M . Rev .da
Aff .mo Confratello
Sac . Prof. GIUSEPPE MONATERI .
Madamigella TERESA VALLAURI.
COOPERATRICE SALESIANA .
Quantunque pel gran numero di Cooperatori e
Cooperatrici, che ogni mese vengono chiamati al-
l'eterno riposo , siamo costretti a tenere per re-
gola di non far sul Bollettino menzione partico-
lare di alcuno di loro, perché questo ci porterebbe
via troppo spazio ; tuttavia giudichiamo di fare
oggi una eccezione .
Mesi sono si spegneva in Torino la vita di una
di quelle persone, che Dio nella sua bontà suole
mandare di tratto in tratto sulla terra, siccome
Angeli di consolazione, e benefattori dclla povera
umanità .
La persona di cui parliamo è la Madamigella
Teresa Vallauri di una famiglia Torinese per molti
titoli ragguardevole, e che gode la stima di tutti .
Angelo di costumi fin dai teneri suoi anni, figlia
docile, ossequiosa, ritirata e pia nell'età giovanile,
Ella fu in tutta la vita modello sempre di ogni
più bella virtù .
Tra queste la sua carità tenne il primo pesta
quale regina ; e ben si può dire che fedelissima
discepola di Gesù Cristo, Teresa Vallauri passò la
vita facendo del bene al suo prossimo Pertransiit
benefaciendo . Non vi era miseria, che Le venisse
fatta conoscere , a citi Ella non cercasse di por-
tare sollievo ; non bisogno, a cui in qualche modo
non occorresse ; non afflitto, che a Lei si racco-
mandasse, e non ne venisse racconsolato . Parec-
chi Instituti e famiglie di Torino l'ebbero per loro
insigne benefattrice . Il suo zelo industrioso mirava
soprattutto ad aiutare poveri giovanetti, a toglierli
dai pericoli di una mala vita, a collocarli in qual-
che casa di buona educazione, provvedendoli qual
madre amorosa . Molti in siffatta guisa Ella ne
pose sulla buona via , i quali oggidì riconoscenti
di un tanto favore non cessano di benedire la sua
memoria .
Siccome la sua carità Ella faceva per Dio , e
da Lui solo ne attendeva la ricompensa, così met-
teva scrupolosamente in pratica le parole del Di-
vin Maestro : « Quando fate del bene non suo-
nate, come si dice, la tromba per farlo conoscere ;
anzi non sappia la vostra destra quello, che date
colla sinistra . » Difetto elargiva talora vistose li-
mosine ad Ospizi di carità , ma diceva sempre
« Niuno lo sappia , perchè sono cose di confi-
denza . »
Da questa mano nascosta e così pietosa i po-
veri giovanetti dell' Oratorio di S . Francesco di
Sales ricevettero più volte il pane della vita ; come
pure dalla viva sua fede, dalla sua divozione ben
intesa, dall'ardente amor suo per la salute delle
anime , i nostri Missionarii si ebbero più volte
soccorsi, per recarli ad estendere il Regno di Dio
nelle più lontane regioni dell'America .
Sull'ultimo della virtuosa sua vita Madamigella
Vallauri venne provata dal Signore con una do-
lorosa malattia , la quale per altro servì a ren-
dere ognor più ricca la sua corona in Cielo, e a
farci conoscere a quale alto grado di perfezione
fosse Ella pervenuta .
Erano talora così gravi i dolori , così crudeli
gli spasimi che le dava il suo male, da muovere
alle lagrime persino i circostanti ; ma in quel mar-
tirio non si udì mai un lamento dalla sua bocca .
Il suo degno ed amorevole fratello, D . Pietro, ed altri
che l'assistevano, vedendola in uno stato così com-
passionevole , talora le domandai ano : « Soffri
molto, non è vero , Teresa ? - Ed Ella : Soffro

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non già, perché il male sia tanto grande, ma perché io
sono troppo delicata . - Vuoi che preghiamo Id-
dio che ti faccia guarire ? - No , rispondeva :
preghiamolo invece che mi dia pazienza, e poi mi
lasci questi male, anzi me lo accresca ancora se gli
piace . - Altre volte, aprendo il suo cuore a persona
di confidenza, soleva dire : «Mi pare di essere di-
sposta o che Dio mi lasci il mio male, o mi faccia
morire . » - Erano questi i sentimenti dei santi,
e specialmente di quella Serafina del Carmelo, di
cui Ella portava il nome : Signore, o patire o mo-
rire, aut pati aut mori, esclamava santa Teresa
di Gesù ; e così pure da Dio confortata ripeteva
Teresa Vallauri .
Una cosa Le stava ancora a cuore di fare, e la
volle compiere da cristiana, piena di carità e di
prudenza . Disponendo perr testamento del fatto suo,
Ella trovò che Lo rimaneva ancora una qualche
somma di danaro a sua disposizione . Avrebbe po-
tuto lasciare che ne venisse fatto quell' uso, che
più desiderasse dopo sua morte ; ma no . Sapendo
che ci rischiara più la via un sol lume portatoci
innanzi , che due di dietro , Ella fece chiamare
a se persona confidente, e da buona Cooperatrice
le consegnò quella somma a benefizio delle Opere
e delle Missioni Salesiane .
Finalmente munita dei conforti di nostra Santa
Religione, tra le lagrime dei congiunti, che per-
devano un sì bel fiore di loro parentela , tra il
compianto dei poverelli di Cristo, Teresa Vallauri
in età di 48 anni usciva da questo mondo colla
morte del giusto il 10 di Marzo , primo giorno
della Novena del glorioso Patriarca S . Giuseppe,
di cui era divotissima .
Iddio, lo speriamo, Le avrà già concesso il gui-
derdone delle sue rare virtù ; e noi memori della
sua materna benevolenza gliene serberemo eterna
memoria, scrivendo il suo nome tra le principali
nostre benefattrici .
STORIA DELL' ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
CAPO VIII.
Nuovo ed ultimo diffidamento . - Timore e pianto
di un amico . - D . Bosco è licenziato dal Ri-
fugio - L'isolamento . - Un pazzo di nuovo
conio . - Un pellegrinaggio alla Madonna di
Campagna. - Il suono delle campane .
Un egregio scrittore francese in un recente suo
opuscoletto intorno al nostro D . Bosco e l'Opera
sua, parlando dei giovanetti, che da principio fre-
quentavano l' Oratorio, adopera una bella simili-
tudine, che ci piace di qui ricordare : « Come in
un giorno d'inverno, egli scrive , si vedono gli
uccelletti a raccogliersi numerosi là , dove una
mano provvidenziale getta loro il grano che li ha
da salvare ; così intorno a D . Bosco si vedevano
affollarsi numerosi drappelli di fanciulli e di gio-
vinetti, che il mondo non curava (1) . » Egli disse
(1) V . Don Bosco - Notice sur son oeuvre etc ., par
l'abbé L . Mendre-Marseille -Typographie Marius Olive
- Rue Sainte, 39, 1879 .
il vero ; ché ora ben ci avvediamo come i cate-
chismi, le istruzioni, le prediche, i racconti edi-
ficanti, le oneste conversazioni e i lieti trastulli,
che D . Bosco ci somministrava nei giorni del no-
stro maggior pericolo, furono quelli appunto, che
ci hanno salvati dalla irreligione , dalla immora-
lità, dalla mala via ; furono la nostra salute e la
nostra vita . Ma , per continuare il gradito para-
gone , come avviene pur talora che una persona
poco benevola spaventi gli uccelli, che stanno bec-
candosi il caro cibo e li costringa a cercarselo
altrove , così accadde più volte a noi , uccelletti
dell' Oratorio , costretti quali fummo a prendere
il volo prima da S . Francesco d'Assisi, poi dal-
l'Ospidaletto, poi dai Molini di città, poi da S . Pie-
tro in Vincoli , poi dalla casa Moretta , e final-
mente dallo spazioso prato , come stiamo per
raccontare .
Dopo la conversazione col marchese di Cavour,
da noi riferita nel numero precedente , il nostro
D . Bosco credeva che avrebbe potuto passare coi
suoi giovanetti almeno qualche tempo in pace ; ma
quale non fu il suo cordoglio quando giunto a casa
dal Palazzo di Città trovò una lettera, con cui i
fratelli Defilippi lo licenziavano dal prato appi-
gionatogli per tutto l'anno ! « I suoi ragazzi, scri-
vevano quei signori, calpestando continuamente il
nostro prato , faranno perdere persino le radici
dell'erba . Noi siamo quindi contenti di condonarle
la pigione scaduta , purché entro quindici giorni
ci dia libero il nostro prato . Maggior dilazione non
le possiamo concedere . » E si doveva chinare il
capo , e trasferirsi altrove . Pareva davvero una
congiura ordita contro di noi ; ma erano soltanto
prove, che il Signore mandava al nostro caro Don
Bosco, per far meglio spiccare l' importanza del-
l'opera, che gli aveva posta tra mano .
Sparsasi la voce di queste ed altre difficoltà, che
insorgevano ad ogni piè sospinto, parecchi amici
di D . Bosco , invece di confortarlo alla perseve-
ranza , presero a suggerirgli di abbandonare la
sua impresa . Taluni vedendo come egli fosse
sempre sopra pensiero per l'Oratorio, come non
sapesse distaccarsi dai suoi ragazzi, e li visitasse
più volte alla settimana sui loro lavori, li custo-
disse di festa con sollecitudine più che pa-
terna, e di essi parlasse spessissimo e con tutti,
cominciarono a temere che fosse colto da monoma-
nia e in sul cammino di diventar pazzo ; e per-
ciò cercavano di distrarnelo per quanto potevano .
Un giorno lo stesso impareggiabile teologo Borelli
in presenza di D . Sebastiano Pacchiotti, altro pio
Sacerdote addetto al Rifugio, prese a parlargli
così : « Caro D . Bosco , per non esporci al pe-
ricolo di perdere il tutto è meglio che noi sal-
viamo almeno la parte . Perciò diamo il congedo
agli attuali giovanetti dell' Oratorio , ritenendone
soltanto una ventina dei più piccoli . Mentre con-
tinueremo ad occuparci di questi pochi , Iddio ci
aprirà la via a fare di più , provvedendocene i
mezzi e un locale opportuno . » Il nostro D . Bo-
sco, il quale fin d'allora pareva presentire quello
che per divina Misericordia sarebbe avvenuto in
appresso, come persona sicura del fatto suo , ri-
spose : « Lei sa, sig . Teologo, con quanta pena

1.10 Page 10

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noi abbiamo potuto strappare dalla via del male così
gran numero di giovanetti, e quanto bene ora questi
ci corrispondano . Io sono adunque di parere che
non convenga abbandonarli nuovamente a se stessi,
e ai pericoli del mondo con grave danno delle loro
anime . Ella adduce per ragione la mancanza di lo-
cale e di mezzi . Non occorre di temere , impe-
rocchè il locale è preparato e i mezzi vi sono : vi
è una bella casa , un cortile spazioso , un vasto
porticato , una magnifica Chiesa con Sacerdoti ,
Chierici, Catechisti, Maestri pronti ai nostri cenni .
- Ma dove sono tutte queste cose , domandò il
buon teologo ? - Non posso ancor dire dove siano,
soggiunse D . Bosco , ma esistono certamente , e
saranno per noi . - All'udire queste parole il teo-
logo Borelli, come ci assicurava egli stesso quando
ci raccontava questo fatto, si senti profondamente
commosso . A lui pareva di avere in queste as-
serzioni una prova certa della pazzia del caro
amico , ed esclamò : « Povero mio Don Bosco !
davvero che gli ha dato volta il cervello ! «Quindi
non potendo più reggere all'immensa pena, che ne
provava in cuore, gli si accostò, gli diede un ba-
cio, e poi si allontanò da lui, versando caldissime
lagrime . »Anche D . Pacchiotti gli diede uno sguardo
di compassione dicendo : Povero D. Bosco ! e si
ritirò addolorato .
Dio permise che il timore e la persuasione del pe-
ricolo di pazzia pel nostro buon Direttore si facesse
ben tosto strada nell'animo di molte persone . Tra
queste va pure annoverata la marchesa Giulietta Ba-
rolo, che lo aveva chiamato al Rifugio per dirigere
l'Ospidaletto . Questa buona signora avrebbe de-
siderato d'impegnare D . Bosco unicamente nei suoi
Instituti femminili ; e quantunque da prima non
si mostrasse aliena che egli attendesse eziandio
al benessere dei ragazzi , tuttavia conosciute le
opposizioni del Municipio e temendo ancor essa
che a lungo andare ne avesse a perdere la testa,
colse l' occasione e tentò di stornare Don Bosco
dalle sue idee, e trarlo intieramente a sé ; ma per
buona ventura la cosa riuscì tutta all'opposto . Un
giorno Ella si porta nella camera di lui , e così
gli parla : - Io sono assai contenta della cura
che V . S . si prende de' miei Istituti, e la ringra-
zio di avervi introdotto il canto delle sacre laudi,
il canto fermo, la musica, ed insegnato nelle scuole
l'aritmetica e il sistema metrico, e più altre cose
di grande utilità . - Non occorre punto che mi
ringrazi, signora Marchesa , rispose Don Bosco ,
giacché il Sacerdote avendo da lavorare per ob-
bligo di coscienza, io non ho fatto che il mio do-
vere, e da Dio ne attendo la mercede, seppur me
la sono meritata . - Voglio anche dire , che mi
rincresce assai che la moltiplicità di sue occupa-
zioni abbiano alterata la sua sanità . Non é spe-
rabile che Ella possa continuare la direzione delle
Opere mie e quella dei ragazzi abbandonati, tanto
più che il numero di questi è ora cresciuto fuor
di misura . Io sono quindi a proporle che Ella faccia
soltanto quello, che è d'obbligo suo, e cessi dal
recarsi nelle carceri, al Cottolengo, e soprattutto
lasci ogni cura dei fanciulli . Che ne dice? - Si-
gnora Marchesa, Iddio mi ha finora aiutato e spero
che non mancherà di aiutarmi ancora ; perciò Ella
non tema sul da farsi ; ché tra il teologo Borelli,
D . Pacchiotti e me si combinerà di compiere il
tutto con sua soddisfazione . - Ma io non posso
più tollerare che Ella si ammazzi ; tante e sì sva-
riate occupazioni da volere o non volere torne-
ranno a detrimento della sua sanità e dei miei
Istituti . E poi le opposizioni della pubblica auto-
rità, le voci che corrono intorno alle sue facoltà
mentali, mi costringono a consigliarle ... -C on-
sigliarmi che cosa, signora Marchesa ? - O di la-
sciare il suo Oratorio , o il mio Ospidaletto . Ci
pensi, e poi mi risponderà a suo bell'agio . 'La
mia risposta è già pensata e io sono in grado di
fargliela fin d'ora : La S . V . ha danari e mezzi
molti , e troverà facilmente Sacerdoti quanti ne
vuole per dirigere i suoi Istituti . Pei poveri fan-
ciulli non è così , e perciò io non posso e non
debbo abbandonarli . Quindi per lo innanzi io con-
tinuerò a fare volentieri pel Rifugio quello che mi
sarà possibile, ma vi cesserò dal mio impiego re-
golare per darmi più di proposito alla coltura dei
giovanetti . - Ma senza stipendio come potrà Ella
vivere ? - Dio non mi lasciò mancar nulla fin qui,
e confido che non mi verrà meno neppur per
l' avvenire . - Ma Ella è rovinata di salute ; la
sua testa non ne può più, ed ha bisogno di quiete .
Ascolti dunque il mio consiglio di madre, signor
D . Bosco , o io le continuerò lo stipendio , e lo
aumenterò anche se vuole : Ella vada a passare
alcun tempo in qualche sito ; si riposi ; e quando
sia ben ristabilito ritorni al Rifugio, e sarà sem-
pre il benvenuto . Altrimenti V . S . mi mette nella
dispiacevole necessità di darle il congedo dalla
mia casa . Se mi obbliga a questo passo Ella pei
suoi giovanetti andrà ad ingolfarsi nei debiti ; al-
lora verrà da me per soccorsi, e io protesto fin
da questo momento che mi rifiuterò ad ogni sua
dimanda . Vi rifletta sopra seriamente . - Io vi
ho già riflettuto da gran tempo, signora Marchesa :
La mia vita è consacrata al benessere dei poveri
giovanetti, e niuno mai mi farà desistere dal mio
proposito . - Dunque Ella preferisce i suoi va-
gabondi ai miei Istituti? Se è così V . S . resta
congedata fin da quest'istante : oggi stesso prov-
vederò chi la debba sostituire . - A questo punto
D . Bosco le fece osservare che un licenziamento
così precipitato avrebbe dato occasione a sospetti
disonorevoli, e che sarebbe stato meglio operare
con calma, e conservare fra loro quella stessa ca-
rità , con cui avrebbero dovuto parlarsi al tri-
bunale di Dio . A queste parole la Marchesa si
calmò alquanto e conchiuse dicendo : Ebbene le
darò tre mesi di tempo, dopo i quali Ella lascierà
ad altri la direzione del mio Instituto . - D . Bo-
sco accettò la proposta, e pieno di fiducia in Dio
si abbandonò alla sua Provvidenza sempre amorosa .
Intanto la diceria che l' amico nostro e padre
affettuosissimo fosse divenuto o stesse per divenir
pazzo si dilatava ogni dì più in Torino . Quindi i
suoi veri amici se ne mostravano addolorati ; gli
indifferenti od invidiosi lo deridevano ; quasi tutti
poi e coloro stessi, che lo avevano sino allora aiu-
tato, si tenevano da lui lontani ; così che per va-
rie feste noi vedemmo il nostro povero Direttore
solo e soletto a sostenere sopra le sue spalle il

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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peso enorme di 400 e più ragazzi . Questo isola-
mento avrebbe sconcertato ed abbattuto qualsiasi
più coraggioso uomo ; ma Dio non permise che
disanimasse il nostro D . Bosco , il quale andava
ripetendo : Il Signore è la mia fortezza, ed il
mio rifugio ; in lui collocherò la mia speranza .
Ad onor del vero dobbiamo però dire che non tutti
Ali ecclesiastici abbandonarono D . Bosco in quei
gt iorne i dis si dt ura i provaf ; ei ci c è graa to dr i e
che specialmente D . Caffasso , e Monsignor
Fransoni non cessarono mai di sostenerlo coi loro
consigli ed incoraggiamenti . E fu veramente una
grande fortuna che in quel tempo così procelloso
si trovasse a reggere l'Archidiocesi di Torino un
Arcivescovo così intelligente delle vie del Signore,
e così benevolo a D . Bosco e al suo Oratorio ; ché
altrimenti senza un miracolo quest'opera sarebbe
andata in fumo .
Circa a quel tempo in riguardo alla supposta
pazzia di D . Bosco accadde un episodio abbastanza
lepido . Alcuni rispettabili e caritatevoli ecclesia-
stici di Torino, persuasi che egli soffrisse di cer-
vello , vennero in pensiero di tentarne la guari-
gione . « Questo buon Sacerdote , dicevano essi ,
ha delle fissazioni, che lo condurranno inevitabil-
mente alla pazzia : il suo male essendo ancor sul
principio forse con una sollecita cura lo si potrà
vincere, e potrassi così impedire una totale sven-
tura . Conduciamolo adunque al manicomio, e colà
coi dovuti riguardi si farà quanto la carità e l'arte
saranno per suggerire a suo vantaggio . » Si mandò
pertanto a parlare col Direttore dell'Ospedale dei
matti , e si ottenne un posto pel povero D . Bo-
sco . Allora due ragguardevoli Sacerdoti , di cui
uno era il teologo Ponzati Curato di Sant' Ago-
stino, e l'altro un pio egualmente che dotto mem-
bro del Clero Torinese tuttor vivente, furono in-
caricati di andarlo a prendere con una carrozza
chiusa, e con bel garbo accompagnarlo alla casa
dei pazzarelli . Ed ecco che un bel giorno i due
messaggieri si portano al Rifugio per compiere il
loro mandato . Entrati nella camera di D . Bosco
essi fanno i primi convenevoli, e poi introducono
il discorso sul prediletto Oratorio, sul futuro edi-
lizio, Chiesa, Preti e Chierici ; e D . Bosco ripeté
loro quello che aveva già detto con altri, e con
tanta franchezza come se vedesse ogni cosa sotto
i suoi occhi . I due messi si guardarono in faccia,
e con una cert'aria di compassione e come sospi-
E rando dissero : vero! cioè è proprio matto . In-
tanto D . Bosco dalla visita inaspettata di quei due
cospicui personaggi, dalle insistenti interrogazioni
che gli muovevano, e da quella misteriosa escla-
mazione si accorse che eglino erano pur di quelli,
che lo credevano pazzo, e ne rideva in cuore suo .
Stava poi attendendo come andasse a finire la cosa,
quando i due interlocutori lo invitano ad uscire
con loro a fare una passeggiata . « Un po' d'aria
libera ti farà bene , caro D . Bosco , gli disse il
teologo Ponzati ; vieni adunque ; abbiamo appunto
la carrozza che ci aspetta al di fuori . » D . Bo-
sco , che era un po' meno matto di quei due si-
gnori, si avvide tosto del giuoco che gli volevano
fare ; quindi senza darsi per inteso accolse l'in-
vito e discese con loro alla vettura . Là giunti i
due amici, un po' troppo gentili, lo pregarono ad
entrarvi pel primo . - No , rispose D . Bosco ,
sarebbe questa una mancanza di rispetto alla loro
d: ignità favoriscano di salire essi pei primi . - E
senza alcun sospetto questi vi salgono, persuasi che
D . Bosco vi monti subito appresso ; ma egli che
voleva appunto respirare l'aria libera, perché sa-
peva che gli avrebbe fatto bene, vistili dentro ,
chiude in fretta lo sportello della vettura e dice
al cocchiere : « Presto al manicomio, dove que-
sti due sono aspettati . » Il vetturino dà una sfer-
zata al cavallo, e più veloce che non si dica andò
a fermarsi dinanzi alla porta dell' Ospedale dei
matti . Vedendo giungere la carrozza, tosto i cu-
stodi già stati prima avvertiti vi si accostano per
servire il pazzo aspettato ; ma apertala invece di
uno ne trovarono due, non punto disposti ad es-
sere serviti . Come ne restassero quei due eccle-
siastici nel vedersi da D . Bosco in sì grazioso modo
burlati è più facile immaginarlo, che descriverlo .
Bastò questo solo fatto per far capire che egli o non
era pazzo, o che pure era un pazzo di nuovo co-
nio ; tino di quei pazzi appunto, di cui suole ser-
virsi il Signore per compiere le grandiose sue opere,
poiché al dire di s . Paolo, quae stulta sunt mundi
elegit Deus ut confundat sapientes : Le cose stolte
del mondo elesse Iddio per confondere i sapienti .
Tra queste ed altre consimili peripezie era giunto
il 5 di aprile 1846, Domenica delle Palme, ultimo
giorno , in cui venivaci permesso di tenere Ora-
torio nel prato . Fu quello uno dei giorni più af-
fannosi pel nostro D . Bosco, un giorno di grande
afflizione pel povero suo cuore, già per altre an-
gustie ferito e addolorato . In quel dì egli doveva
sapere in qual altro sito avrebbe potuto racco-
gliere i suoi 400 giovani la Domenica seguente,
onde avvisarneli ; ed invece, malgrado ogni inda-
gine ed ogni più minuta ricerca , niun raggio di
speranza gli balenava alla mente di poterlo inve-
nire . Trovandosi coll' animo altamente amareg-
giato, ma pur sempre confidente in Dio, egli pensò
di mettere alla prova le preghiere dei suoi cari
fanciulli , molti dei quali erano veramente angio-
letti di virtù . Perciò in quel mattino avutici nel
prato, e confessatine una buona parte, egli ci rac-
colse, ed annunziò che saremmo andati ad udire
la Messa al Convento della Madonna di Campa-
gna, luogo distante circa due chilometri sulla via
di Lanzo . « Noi andiamo colà, egli ci disse, come
in divoto pellegrinaggio ad onor di Maria , affin-
ché questa pietosa Madre ci ottenga la grazia di
trovare presto un altro locale pel nostro Orato-
rio . » La proposta fu da noi accolta con gaudio,
e ci mettemmo tosto in ordine . Sapendo che la
nostra era una gita più di divozione che non di
passatempo tenemmo un contegno più che mai edi-
ficante ; e quindi lungo la via or pregavamo re-
citando il Rosario, or cantavamo le Litanie e sacre
Laudi .
Quando fummo sul viale, che dalla strada mae-
stra mette al Convento, con nostra grande mara-
viglia tutte le campane della Chiesa si posero a
suonare a distesa . Diciamo con nostra grande ma-
raviglia, perché quantunque ci fossimo già recati
colà parecchie altre volte, non mai il nostro ar-

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rivo era stato festeggiato col suono dei sacri bronzi . essere quella di Nostra Signora del Sacro Cuore
Questa dimostrazione parve così insolita e fuor di Gesù, avuta in dono nel 1875 dallo stesso . Di
dell' uso, che si sparse la voce, che le campane ciò non si può in verun modo dubitare , poichè
si fossero poste a suonare da se stesse . Noi non manifestamente si deduce dalla sua perfetta cono-
volemmo nè allora nè poi portare il nostro giu- scenza della Dottrina Cristiana , e dall'aver ben
dizio su questo fatto ; ma come storici fedeli di-
ciamo che il Padre Fulgenzio Guardiano del Con-
vento, ed allora Confessore del re Carlo Alberto,
appreso tutte le principali preghiere de' Cattolici,
cioè il Pater noster,, l'Ave Maria ed il Gloria
Patri ; sullo quali venne espressamente interro-
assicurò che nè egli nè altri della famiglia aveva gato . Fu veduto talora pregar genuflesso dinanzi
ordinato di suonare le campane in quell'occasione, all'altare della Cintura della Madonna Santissima,
e per quanto brigasse di sapere chi le avesse suo- nel duomo di Prato , ed accorrere con assiduità
nate non gli venne mai fatto di scoprirlo .
alle prediche, secondo che hanno riferito persone
Entrati in Chiesa vi ascoltammo la Messa , e degne di fede . Questa conversione pertanto è stata
parecchi dei giovani si accostarono anche alla Santa sincerissima, ed un gran trionfo della grazia di
Comunione . Dopo Messa, e mentre il buon Guar- Gesù Cristo e della potentissima intercessione di
diano ci faceva preparare colazione nel giardino Maria, Rifugio dei Peccatori .
del Convento , D . Bosco ci tenne un bel discor-
sino di opportunità . Paragonandoci ad uccelli, cui
veniva gettato a terra il nido , egli ci animò a
pregare la Madonna, che ce ne volesse preparare
un altro più stabile e sicuro ; e noi La pregammo
con lui veramente di cuore .
In altro capitolo diremo come Ella ci abbia
INDULGENZE SPECIALI
poi Cooperatori Salesiani .
esauditi .
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
CONVERSIONE E BATTESIMO
DI UN ISRAELITA .
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocifisso .
Il signor Giuseppe Forti, oriundo di Siena, ma
domiciliato-in Prato (Toscana), giacendo in letto,
ed in pericolo di morte, dichiarò ed espresse li-
beramente e spontaneamente al suo fratello, reli-
gioso e Sacerdote cattolico , recatosi a visitarlo ,
e senza che questi lo avesse in qualsivoglia modo
prevenuto o parlato con lui di religione, di anima
o di eternità, che egli era fermamente risoluto di
professare la religione cattolica, per aver cono-
sciuto assai bene che essa era l'unica vera reli-
gione . All'udire un tal discorso, il fratello Sacer-
dote lo interrogò : Vuoi tu battezzarti? Ed egli
rispose prontamente : Si . Pertanto, senza perder
tempo, il Sacerdote lo esaminò rapidamente sulla
Dottrina Cristiana, che egli sapeva benissimo ;
gli fece fare l'abiura del giudaismo e gli atti
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mento del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Poter, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza
bisogno di Confessione e Comunione, purchè sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste un' altra plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato, visiti una qualche Chiesa, pregandovi
secondo l'intenzione dei Sommo Pontefice .
cristiani di fede, di speranza, di carità e di con-
trizione ; e, tratta fuori un'ampollina piena di
Mese di Agosto.
acqua naturale limpidissima, lo battezzò nel nome 1 . S . Pietro in Vincoli .
del Padre , del Figliuolo e dello Spirito Santo,
2 . Dedicazione di nostra Signora degli Angeli .
lasciandolo consolatissimo . Questo memorabile fatto
Indulgenza Plenaria della Porziuncula nelle
si compiè nel di ventisei del mese di aprile,
Chiese Salesiane .
giorno sacro alla Madonna Santissima del Buon 4 . S . Domenico .
Consiglio . Il benavventurato neofito volossene poi
5 . Beata Vergine della - Neve .
al cielo, fregiato della battesimale innocenza , ai 6 . Trasfigurazione di Nostro Signor Gesù Cristo .
29 di detto mese . II signor Giuseppe Forti , ad- 112 . Santa Chiara Vergine, fondatrice delle Clarisse .
divenuto così di repente un angelo di paradiso, 15 . Assunzione di Maria Vergine in Cielo .
era stato illustrato dal purissimo lume della fede 16 . S . Rocco .
cattolica fino dai verdi suoi anni ; sempre l'aveva 24 . S . Bartolomeo Apostolo .
propugnata e difesa , quando il destro gli si era 25. S . Luigi Re di Francia .
presentato, come possono attestare non pochi cit-
tadini di Prato ; ed anche occultamente l'aveva
praticata, avendo riferito di sua bocca al prelo-
dato Sacerdote cattolico che egli teneva la me- Con permesso dell'Aut . Eccl .
FERRARI GIUSEPPE gerente respous .
daglia della Madonna Santissima, la quale doveva
Tip . di San Vincenzo de' Paoli. Sampierdarena 1879 .