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Noi dobbiamo aiutare i fratelli a fine di
cooperare alla diffusione della verità .
(III, S . Giov . 8) .
Attendi alla buona lettura, all'esortare e
all'insegnare .
(I Tim. IV - 151 .
Delle cose divine la più divina quella si è
di cooperare con Dio a salvare le anime .
(S . DIONIGI) .
Chiunque riceverà un fanciullo in nome mio
riceve me stesso . (MATT . XVIII, 5) .
Bisogna aver cura dei fanciulli, perchè di
essi è il regno de'Cieli . (S . GIUSTINO) .
Vi raccomando la fanciullezza e la gio-
ventù ; curatene con grande premura la
educazione cristiana ; mettete loro sott'oc-
chio libri che insegnino a fuggire il vizio,
è a praticare la virtù .
(Pio 1X) .
Un amor tenero verso il prossimo è uno dei più grandi ed eccellenti doni, che la divina Bontà (accia agli uomini .
(IL DOTTOR S . FRANCESCO DI SALES) .
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - Relazione della festa e novena di Maria
SS . Ausiliatrice - I Pellegrini Francesi nell'Oratorio
di S . Francesco di Sales - Lettera della Superiora
delle Figlie di Maria SS . Ausiliatrice in Buenos-Ay-
res, a D . Bosco - Lettere Salesiane - Una grazia se-
gnalata nel mese di Maria SS . Ausiliatrice - Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales - Le glorie Li-
guri nel Concistoro del 12 Maggio 1879-Bibliografia
Salesiana - Indulgenze speciali pei Cooperatori Sa-
lesiani .
RELAZIONE
della
FESTA E NOVENA DI MARIA SS . AUSILIATRICE,
Crediamo pregio dell' opera il dare una
succinta notizia di quanto si fece nella no-
vena e festa di Maria Ausiliatrice nel suo
Santuario di Torino . Il programma pubbli-
cato nel N .° precedente del Bollettino Sa-
lesiano fu eseguito appieno . In generale,
malgrado il tempo poco propizio, la Chiesa
fu nelle ore del mattino e della sera molto
visitata ; attorniati di fedeli i tribunali di
penitenza, e frequentata la Mensa del Si-
gnore . A più volte del dì, soprattutto negli
ultimi giorni della novena, tu vedevi giun-
gere a stormo i divoti non solo dalla città
e suoi dintorni, ma da lontani paesi . Tutti
venivano come al trono della misericordia
di Maria, chi per domandarle favori, chi per
ringraziarla dei già ricevuti, chi per rac-
comandare alla sua materna pietà se stesso
e la sua famiglia. Ciò fatto, molti si por-
tavano nella sacrestia, imploravano dal Sa-
cerdote una benedizione, ricevevano un ri-
cordo, e se ne partivano contenti e giulivi .
Era poi cosa che inteneriva sino alle lagrime
l'udire i racconti che certuni facevano . Per
intercessione di Ilaria, diceva uno, io gua-
rii da malattia dichiarata incurabile ; io sfug-
gii, soggiungeva un altro, da certa morte
in una caduta ; io mi riebbi come da morte
a vita un bambino già spedito dai medici,
attestava un terzo ; noi, assicuravano geni-
tori racconsolati, noi abbiamo ottenuto da
Maria la conversione di una figlia, di un
figlio divenuto ormai la nostra desolazione,
e così via dicendo ; e tutti in una voce con-
cordi scioglievano nel miglior modo possi-
bile l'inno della riconoscenza alla comune
Benefattrice . Nè si stavano a sole parole ;
poiché dimostravano la realtà delle grazie
ottenute, e la sincerità di loro gratitudine,
facendo limosine ed offerte secondo le pro-
prie forze . Anzi taluni, a fine di mettersi
in grado di consacrare qualche cosa ad onor
di Maria, fecero parecchie miglia di cam-
mino a piedi, risparmiando così il danaro del
viaggio ; altri per lo stesso motivo, invece
di fare spese nei pubblici alberghi, si rifo-
cillavano con un po' di pane, e soddisfa-
cevano alla sete coll'acqua che sorge fre-
schissima ai piedi del Santuario . Spettacoli
furono questi di quasi tutti i giorni della
novena, specialmente nella vigilia e nella

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festa ; spettacoli veramente edificanti, che Finita la sacra cerimonia , montò in pulpito
rapivano alla più alta ammirazione, e muo- Monsignor Antonio Belasio celebre Missionario
vevano il cuore ad una grande pietà verso
Maria . Ma veniamo alle cose principali di
ciascun giorno .
apostolico, e dopo essersi congratulato col neofito
per aver fatto ritorno alla vera Sposa di G . Cristo,
la Chiesa Cattolica, già dai suoi padri abbandonata,
egli, colte le parole rivolte agli Apostoli da Gesù
20 MAGGIO .
Cristo prima di salire al Cielo, andate per tutta
la terra e predicate il Vangelo ad ogni crea-
In questo giorno, giusta l'avviso stampato ed tura, disse delle glorie dell' Apostolato Cattolico
apposita lettera circolare, si tenne nella Chiesa e delle sue speranze . Colla sua parola sempre
interna di S . Francesco di Sales la Conferenza dei luce e fiamma , lucens et ardens , cominciando
Cooperatori . Il tempo fin dal mattino alquanto mi- dagli Apostoli venne tratteggiando secolo per
naccioso impedì che varii vi prendessero parte . secolo quello, che i Papi, i Vescovi, i Sacerdoti
Nondimeno circa le ore quattro pomeridiane un Cattolici fecero di bene in mezzo ai Popoli . Il
discreto numero se ne trovò presente . Mentre si vizio detronizzato , la schiavitù abolita, la bar-
andavano raccogliendo, si lesse un tratto della barie incivilita, ecco l'opera gloriosa ed impe-
vita del nostro santo Patrono, dove si racconta ritura dell' Apostolato Cattolico . Venendo agli
il suo generoso profferirsi al Vescovo di Ginevra ultimi secoli , l' Oratore tributò le dovute lodi
per la difficile e spaventosa Missione del Chablais,
ai figli di S . Francesco di Assisi, di S . Domenico,
e la sua vittoria sopra la tenerezza del padre e di S . Ignazio, dimostrando colla storia alla mano
della madre, che si frapponevano alla sua par- come nell'Europa, nell'Asia, nell'Africa, nell'Ame-
tenza . Cantato poscia il Veni Creator, D . Bosco rica, nell'Oceania eglino sotto la guida del Suc-
salì in pulpito e diede relazione di quello che in cessor di Pietro, e all'ombra del vessillo dell'ub-
Italia, Francia ed America, coll'aiuto dei loro be- bidienza, avevano continuato e continuano tuttora
nemeriti Cooperatori, i Salesiani avevano fatto nel la serie dei generosi Apostoli di Gesù Cristo,
corso dell'anno . Accennate di volo le cose già adempiendo il suo divino mandato : Euntes in
dette nella Conferenza tenuta in Rotea nel mese universum mundum praedicate Evangelium omni
di Marzo, come fu pubblicato nel Bollettino di creaturae .
Aprile, egli vi aggiunse le notizie pervenutegli Nell' ultima parte del magnifico suo discorso,
dopo d'allora . Passò quindi a dimostrare che i Sa- Monsignor Belasio trattò dell'Apostolato dei Sale-
lesiani, se possono attendere al benessere di circa siani e loro Cooperatori . Usufruttuando l' espe-
40 mila giovinetti, dopo Dio ne devono saper grado rienza grande che ha del nostro secolo, l'illustre
ai loro Cooperatori sparsi per molte parti . Rin- Missionario fece vedere quanto il novello Istituto
graziandoli perciò di tutto cuore per l'aiuto pre- sia opportuno e secondo le esigenze dei tempi .
stato, li pregò 'a voler proseguire nell'opera in- « Oggi si vuole lavoro, ei disse, e per un po' di
trapresa ; raecomandò loro la Chiesa e l' Ospizio guadagno si opprime il povero operaio, si fa inti-
di S . Giovanni, dimostrandone lo scopo benefico, sichire, si soffoca persino il fanciullo nelle officine,
e finì coll' assicurarli delle preghiere di tutte non lasciandogli neppure il tempo di pensare a Dio,
le Case Salesiane, che ogni giorno implorano sui ed agli interessi eterni ? Ed ecco i Salesiani
loro benefattori le benedizioni del Cielo . Si cantò aprire in ogni parte laboratorii di arti e mestieri,
poscia dai musici un mottetto e il Tantum Ergo, e qui non alla foggia dei crudeli speculatori, ma
e s' impartì la Benedizione col SS . Sacramento, come amici, come padri somministrare a migliaia
terminando con generale soddisfazione .
di poveri giovanetti il mezzo di guadagnarsi il
pane onorato senza togliere loro il respiro e la
22 MAGGIO .
vita . Oggi si vuole istruzione , e il bando degli
Festa dell'Ascensione .
analfabeti ? Ed ecco in Italia, in Francia, in Ame-
rica, e tra poco in altri siti molti, per opera dei
Alla sera di questo giorno ebbe luogo l'abiura Salesiani e loro Cooperatori sorgere come per
e il Battesimo di un giovanetto Valdese, come incanto Collegi, scuole quotidiane, festive, serali,
portava il programma . All'avvicinarsi dell'ora pre- dove a centinaia, a migliaia di giovani dell'uno
fissa la . Chiesa di Maria Ausiliatrice rigurgitava e dell'altro sesso il maestro Salesiano, e la Suora
di gente . Compié la splendida e commovente fun- di Maria Ausiliatrice spezza, e distribuisce il pane
zione Monsignor Tammi, Vicario Generale di Pia- della scienza profana, non disgiunto mai dal santo
cenza, circondato da numeroso clero ; faceva da timor di Dio . Oggi si vuol musica ? e i Salesiani,
padrino un nobile e pio patrizio Torinese, il Mar- inspirandosi alle armonie angeliche, compongono
chese Lodovico Scarampi, e da madrina la Mar- opere musicali stupende, e nell' uno e nell' altro
chesa Maria Fassati per pietà e talenti ben degna emisfero colla voce e cogli strumenti commuo-
discendente dei celebri De-Maistre . Al fortunato vono il cuore, ingentiliscono i costumi, sollevano
giovanetto, che conta quindici anni, fu imposto gli animi al Cielo . Non basta : Il Salesiano scrive
il nome di Leone in ossequio al regnante Ponte- opera popolari, il Salesiano stampa, il Salesiano
fice Leone XIII, ormai padre dell'anima sua . Il pubblica e spande a milioni e milioni di esemplari
popolo andava a gara per fissare gli sguardi sul il prodotto del suo e dell'altrui ingegno ; e soddisfà
modesto volto del fanciullo, divenuto l'oggetto della così al bisogno di questo secolo che vuol chia-
gioia e dell' ammirazione di tutti . Di lui daremo marsi il secolo dei lumi, rende per così dire
in altro N .° alcuni cenni biografici .
popolare e democratica la scienza . Mi è sfuggita

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una parola, o Signori, ma lungi dal ritirarla, la
ripeto e dico : In questo secolo molto si parla di
democrazia : or bene, ecco i Salesiani veri demo-
cratici . Tali si mostrano coll'istruire il basso po-
polo ; tali coll' affratellarsi colte infime classi ;
tali col famigliarizzare coi giovani, coi figli più po-
veri e derelitti, che formano sempre la maggior
parte della società . »
Accennata poscia la scarsità di sacri banditori
del Vangelo ; toccato del bisogno di Missionarii
tra noi e nelle più rimate parti del mondo, dove
ogni giorno si vanno aprendo nuove vie di comu-
nicazione e di materiale commercio , l' Oratore
invitò il suo rispettabile uditorio a dare uno sguardo
allo stuolo di giovani leviti, che facevano bella
corona in presbitero , e poi soggiunse : « Ecco
eziandio, o Signori, un nuovo cenacolo presieduto
come il primo dalla Vergine Ausiliatrice : ecco
qui il seme fecondo di Sacerdoti Cattolici : ecco
qui dai Salesiani formati nuovi anelli per conti-
nuare la catena degli Apostoli di Gesù Cristo, e
proseguire nel mondo le gloriose imprese del-
l' Apostolato Cattolico . Salesiani, conchiuse il Be-
lasio, dato uno sguardo al vasto rampo che si fa
a voi dinanzi : biondeggiano le messi : si piegano
già a terra le spighe mature e pesanti . Su via,
andate, spandetevi nel mondo universo e mietete .
Quantunque siate gli ultimi arrivati, abbondante
sarà nondimeno la vostra raccolta, di nuove con-
quiste si arricchirà per mezzo vostro la Chiesa
Cattolica, e a nuove feste si comporrà il Cielo :
Euntes in mundum universum praedicate Evan-
gelium omni creaturae .
23 MAGGIO .
Oggi vigilia della solennità di Maria Ausiliatrice
si tenne la prenunziata Conferenza delle Coopera-
trici Salesiane . La serenità del cielo, la pietà del
sesso giustamente appellato divoto , il desiderio
di compiere una prescrizione del Regolamento in
ossequio alla gran Madre di Dio fecero sì, che
all'ora stabilita la Chiesa di S . Francesco fosse
piena di Cooperatrici non solo della città, ma del
di fuori ancora . Le si diede principio col leggera
due capi della vita di Santa Giovanna Francesca
di Chantal, discepola fedelissima di s . Francesco
di Sales, e pietra primaria dell'Istituto delle Visi-
tandine o Salesiane . Il tratto, di cui si diede let-
tura, fu quello ove si narra la morte edificante
del barone di Chantal suo sposo, da un amico
mortalmente ferito por isbaglio in una caccia ,
la sublime rassegnazione, e l'eroica pazienza dimo-
strata dalla Santa in si grande sventura, non che
la sua risoluzione di passare il resto dei suoi
giorni in opere di carità, e di consecrarsi intie-
ramente a Dio . Dopo il canto del Veni Creator,
D . Bosco, presa la parola, ricordò come da prin-
cipio nello stabilire l'Associazione dei Cooperatori
si avesse intenzione che vi prendessero parte sola-
mente gli uomini ; ma che il grande Pio IX di
moto proprio volle estendere i celesti favori an-
che alle donne, aggiungendo di propria mano nel
decreto di concessione le parole : A tutti i fedeli
dell'uno e dell' altro sesso : ornnibus utriusque
sexus Christi fidelibus . Dopo ciò egli diede notizia
di quello specialmente, che coll'aiuto e la bene-
ficenza delle Signore Cooperatrici fecero già e
stanno facendo a pro delle fanciulle le Suore di
Maria Ausiliatrice nelle venti e più Case da loro
aperte tra l'Europa e l'America . Educatorii, Con-
vitti, scuole comunali, scuole festive, laboratorii,
asili d'infanzia, Oratorii e giardini di ricreazione
sorse opera che hanno oggidì tra mano le dette
Suore , sotto l' alta Direzione dei Salesiani, in
Mornese, Nizza, Quargnento, Lu, Chieri, Torino,
Montevideo, Buenos-Ayres, e in molti altri luo-
ghi di non minore importanza per la turba im-
mensa di povere fanciulle e giovinette , che si
trovano in grande pericolo di anima e di corpo,
soprattutto nelle Americane regioni . Enumerate
queste Case, detto il numero approssimativo delle
giovinette , che vi ricevono oggidì il benefizio
della. cristiana educazione, spiegato come siansi
incominciate e come tuttora si sostengano, D . Bosco
notò come vi abbia avuto, e vi abbia gran parte
la carità delle Cooperatrici, le quali seguono fedel-
mente le orme delle prime benefattrici dei giova-
netti dell'Oratorio . Accennati poscia i grandi pe-
ricoli a cui si trovano esposte tante povere fanciulle
nei nostri paesi , e soprattutto in America, egli
fece calda esortazione alla pia adunanza a venire
in soccorso dei Salesiani e delle Suore di Maria
Ausiliatrice , affinché si possa estendere ad un
maggior numero di anime il vantaggio della cri-
stiana istruzione, e del buon costume . « E quali
mezzi adopreremo noi ? mi domanderete . Eccone
alcuni, o benemerite Cooperatrici, i quali vi con-
durranno a conseguire il nobile scopo della nostra
Associazione . Anzitutto fatevi uno studio d'instil-
lare in bel modo l'amore della virtù, e l'orrore
del vizio nel cuore dei fanciulli e delle fanciulle
delle vostre famiglie, vicini, parenti, conoscenti
ed amici . Se mai venite a conoscere che qualche
giovanetta inesperta corre pericolo dell'onestà, e
voi datevi sollecitudine di allontanarnela, e strap-
parla per tempo dagli artigli dei lupi rapaci .
Quando aveste, o sapeste che qualche famiglia
ha giovanetti o giovanette da mettere in educa-
zione o al lavoro, aprite bene gli occhi, e fate,
suggerite, consigliate, esortato che sieno collocati
in quei Collegi, in quegli Educatorii, in quelle bot-
teghe, in quei laboratorii, dove colla scienza e
coll' arte s'insegna anche il timor di Dio, e dove
sono in fiore i buoni costumi . Fate penetrare
nelle vostre case libri e fogli cattolici , e dopo
averli fatti leggere in famiglia , fateli correre
nelle mani di quanti p'ù potete, regalandoli come
per premio ai ragazzi ed alle ragazze più fre-
quenti al Catechismo . Soprattutto poi quando ve-
nite a conoscere che qualche giovinetta non si
può altrimenti salvare dai pericoli se non viene
collocata in qualche ritiro , voi datevi premura
di mettervela al sicuro . Ma quelli, che maggior-
mente vi raccomando, sono i giovanetti di buona
indole, amanti delle pratiche di pietà, e cha la-
sciano qualche speranza di essere chiamati allo
stato ecclesiastico . Si, rispettabili Signore . prende-
tevi a cuore queste speranze della Chiesa ; fate
il possibile, e, direi , persino l'impossibile per

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coltivare in quei teneri cuori e far germogliare
il prezioso seme della vocazione ; indirizzateli in
qualche luogo dove possano compiere i loro stu-
dii, e se sono poverelli , aiutateli eziandio con
quei mezzi che la divina Provvidenza vi ha posto
nelle mani, e che la vostra pietà e l'amore delle
anime vi sapranno suggerire . Voi fortunate, se
potrete riuscire a dare qualche Sacerdote alla
Chiesa in questi tempi, nei quali scarseggiano
talmente i sacri ministri, che in alcuni paesi della
stessa nostra Italia nei giorni festivi non si dice
né anco più Messa, né compionsi le religiose fun-
zioni per mancanza di Sacerdoti . Dio, gli Angeli,
la Religione, le anime vi sapranno grado d'un'o-
pera così esimia, e voi ne avrete fin di quaggiù
il centuplo nelle benedizioni che ne riceverete in
premio da Dio, oltre alla bella corona, che egli vi
tiene riserbata in Cielo . - Ma qui qualcuna di
voi potrebbe dire : Per fare questo bene sono
necessarie delle spese, e io non mi trovo in grado
di farne . - Rispondo brevemente che una donna
pia, amante di Dio, della Chiesa, delle anime, sa
industriarsi a fine di poter concorrere in qualche
modo alle opere di carità ; io so che voi lo fate,
e me ne date prova ogni giorno . Ma lasciate che
io lamenti, anzi lamentiamo insieme una grande
cecità di molte persone dei giorni nostri . Esse
trovano sempre il mezzo d'intraprendere un viag-
gio di piacere ; il modo di provvedersi un ricco
abbigliamento ; il mezzo di fare una bella com-
parsa in una festa ; sanno trovare il mezzo di
comperare non una, ma due e più coppie di su-
perbi cavalli e magnifiche carrozze , e via di-
cendo ; ma se, si tratta poi di fare una limosina,
un'offerta per innalzare od abbellire la casa di
Dio, per fabbricare un rifugio all'orfano ed al
derelitto, per provvedere il vitto ed il vestito ad
un povero ragazzo , per dare alla Chiesa un Sa-
cerdote di più, ah! allora ecco in pronto le mille
scuse : essi hanno spese , hanno impegni, hanno
qui, hanno là, e finiscono per far poco o nulla
a pro della Religione e a sollievo delle umane
miserie . Tempo fa un cotale diede in Torino une
soirée, una serata ; chi me ne parlò la disse
stupenda , magnifica e regale . Quanto avrà co-
stato? dimandai io . - Costò 70 mila lire . -
Settanta mila lire in una veglia ! Oh! cecità umana!
Con 70 mila lire si sarebbero potuti raccogliere
70 giovanetti, farli studiare e forse regalare alla
Chiesa 70 Sacerdoti, che col divino aiuto avreb-
bero col tempo guadagnato a Dio migliaia di
anime . E badate che quel Signore poche setti-
mane prima era stato pregato che volesse pa-
gare per tre mesi la pensione ad un povero gio-
vanetto da ricoverarsi in un istituto, e visi era
rifiutato ! Certamente che Iddio a suo tempo do-
manderà conto a colui di quella serata ; ma in-
tanto voi vedete come si faccia oggidì per ren-
dersi inabili alle opere di beneficenza . Quello che
dico dello spreco dei doni di Dio in grande, si
dica di molti altri di minor rilievo, ma che ri-
petuti sbilanciano nondimeno le famiglie, e le
rendono incapaci a sostenere le instituzioni , le
opere più utili per la Religione e per la società .
Benemerite Cooperatrici, conchiuse D . Bosco, io
non intendo di mettervi degli scrupoli ed inse-
gnare che non sia lecito il vivere secondo il vo-
stro stato, secondo la condizione vostra ; voglio
solamente dire ed inculcare che non lasciate en-
trare nel vostro cuore e nelle vostre case la gran
piaga, il gran flagello del lusso né in grande né
in piccolo . Allora sì, voi sarete in grado sempre
di concorrere anche materialmente alle opere di
beneficenza, a tergere con mano pietosa le la-
grime di tante povere famiglie, a salvare tanti
giovanetti raccolti nei nostri Instituti , mantenuti
dalla vostra carità ; e così nel gran dì del giu-
dizio vi meriterete di udire da Gesù Cristo queste
consolanti parole : Venite, o benedette del Padre
mio, venite a possedere il regno per voi prepa-
rato ; perché io aveva fame, e voi mi avete dato
da mangiare ; aveva freddo, e mi avete coperto ;
era malato , e mi avete visitato ; aveva insomma
bisogno della vostra carità spirituale e corporale, e
voi me l'avete fatta nella persona del vostro pros-
simo . Sì, venite, benedirti Patris mei, possidere
paratum vobis regnum a constitutione mundi . »
Il discorso di D . Bosco produsse un ottimo
effetto nel cuore delle pie Signore, che, ricevuta
la benedizione col SS . Sacramento, se ne parti-
rono più che mai risolute di essere onora zelanti
Cooperatrici .
24 MAGGIO .
Solennità di Maria Ausiliatrice .
Il bel sole, che ci aveva rallegrati nella vi-
gilia, faceva presagire per l'indomani un bellis-
simo tempo ; ma fummo ingannati ; ché nella notte
dal venerdì al sabato un furioso uragano aprì
come le cateratte del cielo , che ci mandò per
tutto il giorno una pioggia dirotta . Questa intem-
perie diminuì non, poco il concorso del popolo al
Santuario . Nondimeno molti forestieri venuti in
città fin dalla vigilia, ed altri che avevano affron-
tato il mal tempo, si trovarono nel mattino ai
piedi di Maria Ausiliatrice con un buon numero
di divoti Torinesi e coi giovanetti dell'Oratorio .
Laonde, se furono scompigliate le feste esterne,
non ne soffersero per nulla le funzioni religiose,
le quali riuscirono splendide egualmente che gli
anni addietro, se non di più ancora .
Dava bel lustro alla solennità l'infaticabile e
zelantissimo Monsignor Garga, Vescovo di Gerico, .
Ausiliare e Vicario generale della diocesi di No-
vara, che invitato da D . Bosco si compiacque di
venire a pontificare alla Mesa ed ai Vespri, dopo
ottenutone il permesso da Monsignor Lorenzo Ca-
staldi, Arcivescovo di Torino .
La grandiosa Messa del Rossini, che finora si
cantò il più delle volte solamente sui teatri, fu
dai giovani dell'Oratorio, guidati da D . Cagliero,
eseguita con tanta perfezione da riscuotere l'am-
mirazione dei più abili maestri di musica, che vi
presero parte . Così si diede a vedere che questo
cristiano capolavoro del gran genio dei musici si
può eseguire in Chiesa tra lo splendore dei sacri
riti e a salutare edificazione dei fedeli , senza
obbligarli a recarsi ad udirlo sul teatro, dove si
è ben lungi dall'usare il rispetto che si addice alle

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verità e ai sensi venerandi che vi si contengono . del giorno innanzi , onorate sempre dall'amabile
Non è qui il caso di descrivere il mirabile effetto, e dignitosa presenza di Monsignor Vescovo di
che produsse negli astanti l'esecuzione di questa Gerico ; e si cantò la stessa musica mattino e sera,
Messa, poiché il dire che è del Rossini basta per eseguita con non minor perfezione e maestria di
tutto . Notiamo solo che specialmente le fughe prima . Malgrado la pioggia, che proseguì a ca-
finali del Gloria e del Credo scossero le fibre di dere tutto il dì, fu più grande il concorso di
ogni cuore . Esse ti davano un' idea di quell'uni- gente, e perchè libera dal lavoro e perché tratta
sono di gagliarde ed armoniche voci, che di con- dalla fama del giorno innanzi ; alla sera poi la
tinuo risuonano nei Cieli, paragonato già dal ra- folla fu tanta , che non capiva più in Chiesa, e
pito di Patmos al romore di molte acque : Et se ne stava fin sulla gradinata della porta d'in-
audivi vocem de coelo tamquam vocem aquarum gresso . Monsignor Belasio nel mirabile suo di-
multarum .
scorso dimostrò che, ad imitazione della Verginità
Ai Vespri le argentine voci di parecchi giova- e divina Maternità di Maria, solamente la Chiesa
netti trassero da più ciglia lagrime di purissima Cattolica ha famiglie di Vergini, ed un Sacerdozio
gioia . L'inno poi di D . Cagliero : Saepe dum casto , capace di grandi sacrifizi e fecondo di
Christi, nella esecuzione e nell'effetto fu cosa stupende opere di carità .
davvero sorprendente . L'autore in questo suo la- Ecco, o benemeriti Cooperatori e Cooperatrici,
voro ebbe in mira di rappresentare la famosa quello che ad onor di Maria si fece di partico-
battaglia vinta dai Cristiani a Lépanto col favore lare nella Chiesa principale dell'Istituto Salesiano
di Maria Ausiliatrice . Orbene, un uffiziale, che si e centro della nostra Pia Unione . Sappiamo che
trovò presente all'esecuzione di quest'inno, diceva : in vani paesi e città si celebrò pure da Voi la
« Mi pare di trovarmi nuovamente al campo di stessa festa con singolare divozione . In vista di
guerra nel momento della mischia . D . Cagliero ciò, e specialmente per l'immensa sua pietà, nu-
o prese parte a battaglie , o fu così felicemente triamo fiducia che la Vergine Ausiliatrice conti-
inspirato da mostrarsi un genio . » Dopo il Ma- nuerà dal cielo ad assisterci e farci provare i
gnificat Monsignor Belasio , ricevuta la stola e dolci effetti della valida sua protezione, dimo-
la benedizione dal Vescovo assistente, mostrò Maria strandosi ognora, come canta la Chiesa, dei cri-
sempre Ausiliatrice in tempore opportuno, pro- stiani onore e sollievo : Christianorum decus et
vando il suo assunto coi fatti più rilevanti ricavati levamen rebus in arctis .
dalla storia ecclesiastica .
Erano le otto e mezzo di sera, e malgrado un
diluviare di pioggia la Chiesa era piena di po-
polo sin fuori della porta . L'altar maggiore ric-
camente apparato, la bella immagine di Maria, che
I PELLEGRINI FRANCESI
al riverbero delle faci risplendeva e spiccava nel
quadro qual Signora in regale a; mmanto e la
NELL'ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES .
sua statua bellamente adorna , e circondata di
fiori accumulati dalla pietà dei fedeli ; l' alto
e prezioso ostensorio, in cui compariva l'Ostia di
pace, sotto il cui velo Gesù Cristo trovavasi qual
Padre amoroso tra i figli suoi ; l'eletto stuolo di
Sacerdoti e Leviti che insieme al Pontefice face-
vano come corona al divin trono ; i cento e cento
lumi in bell'ordine disposti ; le candide voci dei
tre cori di giovani musici, che ripetevano gloria,
venerazione e giubilo al Dio tre volte Santo, tutto
questo formava tale uno spettacolo, e inebbriava
l'anima di così soave delizia, che penna alcuna
La sera del 15 or passato maggio, primo giorno
della novena di Maria Ausiliatrice, ebbe luogo
nel suo Santuario e nell'Oratorio di S . Francesco
di Sales un convegno dolce e commovente . Circa
200 Pellegrini francesi aventi alla testa l'illustre
Visconte de Damas , Presidente dell'Opera dei
Pellegrinaggi Cattolici , e l' egregio P . Picard,
dopo aver traversata l'Italia, ossequiato il Santo
Padre Leone XIII e a Lui protestata la loro fede
e l'inalterabile attaccamento siccome a Vicario
di Gesù Cristo e a Maestro infallibile della Catto-
non varrebbe a descrivere . Uomini di mondo non lica Chiesa, dopo aver soddisfatta ed infiammata
usi alla Chiesa, e tratti -quella sera in quella di la loro pietà sulla tomba del Principe degli Apo-
Maria Ausiliatrice dalla sola fama della musica, non
rifinivano dal ripetere : Bello, grande, magnifico .
Giova sperare che più di una persona sia par-
tita da quella funzione coll'anima sollevata alle
feste ed alle gioie del Cielo, e con risoluzioni di
vita migliore per non rendersene indegna .
stoli e di mille e mille Martiri, nel ritorno alla
patria, dalla fervida divozion loro verso Maria
Aiuto dei Cristiani furono tratti a fare eziandio
una visita alla sua Chiesa in Torino .
Quantunque giunta poche ore prima da Milano,
stanca dal lungo viaggio e per un tempo piovoso,
la pia carovana alle 7 pomeridiane si trovò pres-
25 MAGGIO .
Chiusura del Mese di Maria .
soché tutta raccolta ai piedi di Maria Ausiliatrice .
Ivi insieme coi Salesiani, coi giovinetti dell'Ora-
torio e con molti altri fedeli della città i divoti
Gli anni scorsi colla solennità del 24 maggio Pellegrini, formando come una sola famiglia in-
chiudevasi eziandio il mese di Maria, che inco- torno alla Madre celeste , sparsero il profumo
minciasi il 23 aprile . Ma quest'anno , giacché il della loro preghiera , e presero parte al canto
domani era Domenica, si fece per la chiusura delle Litanie alternate dai musici , e ricevettero
una festa a parte . Si ripeterono quindi le funzioni la benedizione col SS . Sacramento impartita da

1.6 Page 6

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Monsignor Stanislao Schiapparelli, Canonico del naggi, suscitata dalla divina Provvidenza a pro-
Corpus Domini . Questo eloquente oratore catto- muovere tra i Cattolici un fervido slancio di co-
lico, prima che fosse riposto nel sacro ciborio il raggiioossaa fede, che tutti li spinga ad altamente
Venerabile, rivolse dall'altare la fervida sua pa- professarla in faccia al mondo . « E per vero, egli
rola a quei nostri fratelli e sorelle di oltre Alpi . disse, questo nobile esempio ha già prodotto il
Dopo averli salutati a nome dei Torinesi e di suo effetto anche tra noi . Numerosi pellegrinaggi
tutta la famiglia dell'Oratorio Salesiano, egli li furono fatti da cattolici Italiani non solo alla
ringraziò della splendida prova di fede cattolica tomba del primo Papa, ma fuori d'Italia, a Pa-
da loro data col portarsi da lontano paese ai piedi rays-le Monial , alla Salette ed al Santuario di
del Romano Pontefice, per esternargli la loro fi- Lourdes, ravvivandosi in ogni volta la fede e la
gliale devozione come a Vicario di Dio, come ad pietà . Né qui si restringe il vantaggio dei Pelle
Arbitro supremo delle loro coscienze . Fece risaltare grinaggi . L'affratellarsi dei buoni Cattolici, lo
come eglino porgevano ad un tempo nobile esem- stringersi di molte relazioni, il vedere, l'esami-
pio di gran coraggio nel superare le difficoltà, che nare le diverse forme che nei varii paesi assume
si erano frapposte al loro pio divisamento, e nel la carità cristiana , sono mezzi tutti potenti per
vincere soprattutto il rispetto umano, le burle ed moltiplicare le varie opere di carità e di zelo,
i sarcasmi dei libertini, eccitando così gli stessi che trapiantate altrove sono forse destinate a cen-
Italiani a seguire le loro orme gloriose . In fine tuplicare i vantaggi a profitto della Religione e
invocò sopra di loro le benedizioni di Gesù in della società » . - E qui fatto invito ai Pellegrini di
Sacramento e di Maria Ausiliatrice, affinché sotto gettare uno sguardo a sè d'intorno, additando l'e-
la celeste loro scorta potessero compiere felice- difizio che lor sorgeva dinanzi, le scuole, i labo-
mente il ritorno alla patria, augurando che il ratorii ed il numeroso stuolo di giovanetti che
loro pellegrinaggio fosse quale una figura del loro facevan corona : « Non è ella questa, egli
pellegrinaggio della vita presente, coronata un continuò, non è ella questa un'opera degna di es-
giorno da una morte preziosa e dall' ingresso sere imitata, moltiplicata e trapiantata anche in
trionfale nella patria beata .
altri paesi? Quando il frutto di un Pellegrinaggio
Nell'uscire dal Santuario per la porta, che si limitasse a questo solo, di far cioè sorgere in
mette nell'istituto, i Pellegrini si ebbero una grata altri luoghi alcuni di questi istituti, non sarebbe
sorpresa . I giovani artigiani stavano colà aspet- egli questo un frutto dolcissimo e causa d'immenso
tandoli coi loro musicali strumenti, e come li vi- bene ? Non riuscirebbe egli questo a mitigare i
dero spuntare diedero fiato alle trombe e fecero mali crudeli da cui è martoriata oggidì la fami-
risuonare l'aria di armoniosi concenti . D . Bosco glia e la società? Non riuscirebbe egli questo a
con varii suoi Sacerdoti, i membri del Circolo salvare migliaia d'anime, clie altrimenti abban-
della Gioventù Cattolica di Torino con altri Si- donate a se stesse andrebbero miseramente per-
gnori e Signore della città , li accoglievano con dute? Ciò che dico di questa istituzione si applichi
quell'amabile cortesia, che sa inspirare la carità a tante altre, che sarebbero per produrre prezio-
cristiana, e li accompagnavano sotto al portico sissimi frutti , se studiate venissero poscia dai
dell'Istituto , ove presero posto . La Casa era il- Pellegrini promosse nelle rispettive nazioni . Oh!
luminata ; illuminato e bellamente di tappeti adorno sì, conchiuse il nobile Conte, nella speranza e
era il luogo del ricevimento ; ed una immensa nel desiderio di veder largamente sparsi e mol-
folla di giovanetti ed altre persone facevano larga tiplicati questi beni , io fo voti ardenti che l'O-
corona ed applaudiva festosamente.
pera dei Pellegrinaggi cresca ognor più rigo-
Ai nobili e carissimi ospiti furono pronunziati gliosa ; auguro che prenda forza ed aumenti anche
varii discorsi e letti componimenti in prosa ed in in Italia , onde possiamo restituire ai Pellegrini
poesia , in italiano ed in francese , mentre tra Francesi questa visita di religiosa cortesia, fonte
l'una e l'altra lettura rallegrava gli animi la banda di fraterna carità e di mutua reciproca edifica-
musicale . Fra i discorsi, degni di speciale men- zione . »
ziono, furono quello dell'ottimo Conte Cesare Balbo, Dopo il Balbo prese la parola il Conte D . Carlo
presidente della Società della Gioventù Cattolica Cays . Egli, a nome di D . Bosco, dei Salesiani e
di Torino, e quello del Conte D . Carlo Cays di loro allievi, ringraziò i Pellegrini dell'onore fatto
Giletta, Sacerdote Salesiano .
al pio Istituto colla loro preziosa visita, e poi
Il Conte Balbo, a nome del Circolo della Gio- proseguì : <, Come già altri figli della Cattolica
ventù Cattolica, si fece a ringraziare i divoti Pel- Francia , reduci nel Medio Evo dalla conquista
legrini della cortesia usata alla città di Torino di Terra Santa, erano dal popolo proclamati be-
nell'averla scelta a luogo di sosta, e che non ba- nemeriti della Religione, ed i ponti levatoi delle
dando alla fatica ed ai disagi avessero voluto castella si abbassavano, e le ferrate robuste porte
rendere un pubblico omaggio alla fede cattolica si spalancavano al loro apparire , mentre la no-
col fare la loro prima visita alla Chiesa di Maria bile religiosa Castellana posava sul loro capo la
Ausiliatrice, tanto onorata dai divoti Torinesi . corona d'alloro ; così anche noi questa sera an-
Passò quindi a manifestare la sua consolazione diamo lieti di applaudire a Voi, illustri Pellegrini
nel vedere tra i nobili arrivati non pochi di quelli, Francesi, proclamandovi benemeriti della Chiesa
che avevano già fatto parte del Pellegrinaggio per la non meno insigne vittoria, che riportaste
del 1877 in occasione del Giubileo pontificale del sulle derisioni e sui dispregi del mondo incredulo,
grande Pio IX , e nello scorgere per tal modo in faccia al quale innalzaste coraggiosamente il
stabilita e ben rassodata l'Opera dei Pellegri- vessillo di Gesù Cristo . Una Castellana assai più

1.7 Page 7

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nobile e potente vi tien preparata la corona del
trionfo . Questa Castellana è Maria, che dall'au-
gusto tempio, in cui siede Regina, vi dispensa
corone di grazie più elette . Si, la terra che cal-
cate è la terra di Maria, e lo dicono i continuati
portenti che Ella si è piaciuta di operare in que-
sto angolo della nostra città ; lo dice il maestoso
tempio, che torreggia l'immenso edifizio che gli
fa corona ; lo dicono i mille e più giovani qui
istruiti , ricoverati a mantenuti ; lo dice l'eletta
schiera di Leviti e di Sacerdoti, i primi che si
preparano, i secondi che già lavorano alla salute
del mondo . E a chi domandasse come siansi ope-
rate nel breve corso di 30 anni tali meraviglie,
sta pronta la risposta sul labbro di ognuno : Tutto
si fece coll'aiuto di Maria . Il Sacerdote, che si
era dato a raccogliere in questo sito i monelli
abbandonati nelle piazze e nelle vie della città,
non aveva progetti e non possedeva altri mezzi
che la confidenza in questa Madre celeste . Egli
era solo, e la turba dei ragazzi scarsa da prima
cresceva col tempo, e numerosa s'affollava a lui
d'intorno . Solo così egli ebbe a pensare al modo
di catechizzare i suoi figli adottivi, alla cappella
per riunirli, ai laboratorii per applicarli al lavoro,
all'ospizio per ricoverarli, alle scuole per istruirli,
alla tavola per isfamarli . Ma no . . . Ei non era
solo ; ché pietosa lo inspirava e sorreggeva Maria
Ausiliatrice . Fu Dessa che gli suscitò benefattori
ed amici, i quali in appresso gli porsero benigna
la mano nel promuovere quest'opera gigantesca ;
fu Dessa che scaldando di divino amore molti
petti giovanili vi destò lo spirito di abnegazione
e le ecclesiastiche vocazioni . Ed ora quel Sacer-
dote , attorniato dalla nuova Salesiana Famiglia,
estende nei due emisferi i benefici influssi della
Cattolica Carità . Si, tutto questo è di Maria ; e
Voi, nobili Pellegrini, nel visitare questo pio Isti-
tuto siete venuti in un recinto infeudato a Maria,
in un luogo scelto da Maria a sua cara porzione .
Ed ora dall'augusto suo seggio questa Regina e
Madre vi rimira con amore , o divoti figli della
Francia, ed oltre alle molte grazie che vi accor-
derà nel tempo, vi preparerà benigna una corona
di fiori immarcescibili da inghirlandarvi nell'eter-
nità . »
Alla esecuzione di scelti pezzi di musica, e di
gradite sonate della banda, succedettero altri ora-
tori . Un chierico Salesiano d'origine francese dà il
benvenuto ai suoi cari compatriotti , e con ap-
plaudito discorso e con tenerissimi accenti fa voti
che la Francia sorretta dalla SS . Vergine si man-
tenga nel grado che le compete come a figlia primo-
genita della Chiesa . Il Cav . Raimondo Cugia De-
litala legge con brio un magnifico sonetto in ita-
liano, colla riproduzione del medesimo in poesia
francese, augurando che l'Italia e Francia stiano
unite nel difendere la Fede Cattolica . Anche a
suo turno un ben istruito operaio dell'Oratorio
si fa ad esprimere nella italica favella i sensi di
simpatia, che provano i suoi colleghi poi divoti e
coraggiosi Pellegrini ; e termina leggendo una
bella ode a Maria SS . Ausiliatrice , di cui, tesse
le glorie traendo i pensieri dalle invocazioni delle
Litanie Lauretane .
Sorse per ultimo il Rev . abate Picard, direttore
del Pellegrinaggio , e con voce sonora, con un
dolcissimo accento, con una facondia ed affetto am-
mirabile si fa a ringraziare nella sua nativa fa-
vella tanto i membri della Società della Gioventù
Cattolica, quanto D . Bosco della cordiale accoglienza
fatta ai Pellegrini . Modestamente declinando gli
elogi dei varii oratori diretti ai suoi compagni
egli si limita a far rilevare i beni grandi, che si
ottengono dai Pellegrinaggi a Roma . « E indi-
scrivibile, ei disse, l'aumento di fede che si at-
tinge ai piedi del Vicario di Gesù Cristo . Presso
a quella Cattedra di verità non vi sono più dub-
biezze . Là è il Re che regge e governa ; là il
Giudice che con equità assolve e condanna ; là il
Maestro, là il Padre che insegna e conforta . Su
quel trono del Vaticano si trova sempre lo stesso
Papa, anche quando alla morte è dato il per-
messo di adoperare l'inesorabile sua falce . Pio IX,
il grande, l'ammirabile Pio IX è morto, ma nori
è morto il Papato . Sopra il suo seggio medesimo
il Papa vive e vivrà . Si , il Papa vive, e noi
Pellegrini, reduci da Roma, abbiamo il cuore pieno
di ammirazione , di rispetto e di amore pel suc-
cessore di Pio IX, pel glorioso regnante Leone XIII,
nel quale colla scienza profonda, colle più belle
doti di mente va congiunto un gran cuore e il
corredo di ogni virtù . » Dopo questo primo sfogo
il celebre oratore, ritornando sugli encomii tri-
butati ai Pellegrini, non dubitò di rivolgerli con
isquisita gentilezza a D . Bosco , e soggiunse
Voici le roi des Pèlerins , ecco il re dei Pelle-
grini . D . Bosco non solo si può dire in continuo
pellegrinaggio nelle frequenti visite che fa alle
sue Case d'Italia e di Francia ; ma moltiplicando
se stesso là, dove non gli è dato di recarsi in
persona , spedisce i suoi figli . E noi vediamo
questi suoi pellegrini diramarsi nel mondo, ed at-
traversato l'Oceano penetrare sino alle inospite
regioni della Pampa e della Patagonia . Ora io
chiudo il mio discorso col fare due voti a nome
pur anche dei miei compagni . Fo voto ardente
che l'Opera dei Pellegrinaggi si sostenga, au-
menti, si dilati . Molte e venerande memorie, pre-
ziose reliquie , taumaturghi Santuarii sono semi-
nati pure nella nostra Francia . Perciò invito la
Torinese Società della Gioventù Cattolica a pro-
muovere i Pellegrinaggi anche sulla nostra terra .
Noi vi attendiamo, o fratelli, in Parigi, in quella
Parigi , la quale , sebbene sia detta la moderna
Babilonia , pure come l'antica racchiude nel suo
seno zelanti seguaci del vero Dio , adoratori co-
raggiosi di Gesù Cristo, figli divotissimi di Maria .
Sì , colà noi vi attendiamo per darvi un qualche
contraccambio della carità e gentilezza, con cui ci
trattate in questa vostra divota Torino . Il secondo
voto qual è ? Oh! voglia il Cielo far sì che presto
uno stuolo di Salesiani , capitanati da D . Bosco,
venga ad impiantare nella nostra Parigi un O-
spizio emulo di questo . Dal canto nostro noi gli
prepareremo la strada colla parola e colla pre-
ghiera . » Fatto poscia un evviva al Pontefice
Leone XIII, alla Gioventù Cattolica e a D . Bosco,
l'abate Picard terminò il suo dire tra gli applausi
universali .

1.8 Page 8

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Erano circa le undici quando i divoti Pellegrini
tra i cordiali saluti e i replicati applausi parti-
vano dall'Oratorio . Divisi in altrettanti gruppi,
essi andarono a prendere alloggio negli alberghi
di Torino, accompagnati ciascuno da uno o più
membri del Circolo della Gioventù Cattolica, che
fraternamente si era posta a loro . disposizione .
Nell'indomani mattina il pio drappello si raccolse
alle ore 6 ad udire la Messa nella Cappella della
Santa Sindone ; e alle 9 prendeva le mosse per
alla volta di Parigi, dove sappiamo essere arrivato
felicemente .
LETTERA
della Superiora delle Figlie di Maria SS . Ausiliatrice,
in Buenos .Ayres, a D. Bosco .
REV .MO PADRE IN G . C .,
Siamo veramente fortunate di poterla chiamare
col dolce nome di Padre, e ricevere dal suo te-
nero cuore i segni più sinceri di paterno affetto .
Quando pensiamo (e non possiamo non farlo fre-
quentemente ) all' ultimo addio ed alla santa
benedizione, che con tanta carità Ella ci diede
il giorno della nostra partenza da Genova per
l'America , il nostro cuore non può se non ri-
scontrare in questo il grande amore di un Padre,
che tutto si adopera per alleviare le pene delle
povere sue Figlie in G . C . Oh ! voglia Iddio
esaudire le nostre preci , e conservarcelo ancora
per molti anni .
Come Ella ci prenunciò il medesimo mattino
prima di partire, il nostro viaggio grazie a Dio,
ed a Maria SS . Ausiliatrice nostra potente 1M-ladre,
fu felice, non però esente da quegli incomodi, ai
quali quasi ogni persona va soggetta in questi
lunghi e faticosi viaggi di mare . Ma ora tutto è
passato ; siamo arrivate alle sponde del Plata ed
abbiamo goduto la consolazione di rivedere le no-
stre care e buone Sorelle, che ci precedettero d'un
anno a Villa Colon presso Montevideo ; le tro-
vammo tutte allegre e contente, e piene di santo
giubilo di rivedere noi pure . Quattro del nostro
drappello si fermarono in quella Repubblica Uru-
guaya perché destinate per una nuova casa, che a
giorni si aprirà nel Pueblo de las Piedras . Noi pro-
seguimmo il nostro viaggio fino a Buenos-Ayres,
ed ora già dimoriamo nella casetta per noi pre-
parata, vicina al Collegio ed alla Chiesa di San
Carlos .
Dalla Chiesa però di S . Carlos in Buenos-Ayres
al tempio di Maria Ausiliatrice in Torino v' è
una grandissima differenza . Oh quanto si godeva
appié di Maria SS . in cotesto caro Santuario, che
consideriamo sempre come nostro ! Ma anche qui
Gesù in Sacramento si degna dimorare con noi
e per noi in una piccola Cappella, che teniamo
in casa, e dove ogni mattina si celebra la Santa
Messa .
Grazie a Dio godiamo tutte buona salute e
siamo anche contente ed allegre ; anzi Le dico che
siamo contentissime di esser state destinate per
queste Missioni, tanto più che abbiamo il bene ,
come in Italia, d'essere dirette dai nostri Rev .di
Superiori Salesiani, i quali sono veramente tutti
cura e sollecitudine per noi . Le nostre sorelle e
compagne di Missione nella vicina Repubblica
hanno molto da fare intorno alle ragazze . Quanto
a noi là nostra maggior occupazione per ora è
di tener conto della biancheria del Collegio ; ma
si lavora per aprire presto una scuola di fanciulle
in questo numeroso quartiere, e lo desiderano
vivamente i loro genitori Argentini, Spagnuoli ed
Italiani .
Ora non ci resta che di corrispondere a questa
grande grazia che abbiamo da Dio ricevuta di es-
sere state scelte, tra quante lo desideravano, e
mandate in queste lontane terre a salvare tante
p )vere giovanette dalle zanne dei lupi rapaci .
Per questo ci raccomandiamo caldamente alle effica-
cissime di Lei preghiere . Oh qual confortante pen-
siero è per me e per le mie sorelle il sapere che
il nostro buon padre D . Bosco, anche di lontano,
sempre ci accompagna colle sue preghiere, e ci
tiene sempre in conto di Figlie sue !
Abbiamo davvero da nutrire speranza di rivederla
ancora? Lo desideriamo e lo speriamo, benché alla
nostra speranza si unisca qualche timore, per la
malferma di Lei salute . Pure confido d'aver an-
cora il bene di rivederla in questa valle di la-
crime .
La riverisco unitamente a tutte queste mie
buone Sorelle , ed implorando umilmente la pa-
terna sua Benedizione, mi dico con tutto rispetto
Di Lei Rev . m ° Padre in G . C .
Umil .ma ed aff ma figlia
Suor MARIA MADDALENA MARTINI
Figlia di M. SS . Ausiliatrice .
Buenos-Ayres, 4 Marzo 1879 .
LETTERE SALESIANE
Buenos-Ayres S . Carlos, 19 aprile 1879 .
REV .MO PADRE,
Le scrivo poche linee, ma, a mio credere, im-
portanti per avere , nelle circostanze in cui mi
trovo, gran bisogno di aiuto e di consiglio dalla
Paternità Vostra Rev . m ° . Ieri l'altro sono partiti
due dei nostri Missionarii con Monsignor Espinoza,
eletto or ora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di
Buenos-Ayres, per la Missione del Carhué ; que-
sta volta sono andati per terra . Dopo due giorni
di ferrovia , monteranno in sella e viaggieranno
ancora altri 15 giorni prima di arrivare a Pata-
gones, ultimo paese di confine tra l'Argentina e
la Patagonia, e situato sulle coste del Rio Negro .

1.9 Page 9

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Nelle tappe che faranno , contano di fermarsi la Parrocchia , che prenderà molta importanza ,
qualche giorno per battezzare i ragazzi ed of- stantechè vi si va a stabilire un Presidio del Go-
frire il mezzo di fare la santa Pasqua ai Cri- verno Argentino con tribunali, e sarà presto centro
stiani sparsi in quei deserti dell'Azul di Chacharis di relazioni colla città di Buenos-Ayres .
fino alle nuove frontiere . A Carmen de Patagones, Quindi stabilendo noi un Ospizio per ragazzi,
si fermeranno una quindicina di giorni per vedere e le nostre Suore di Maria SS . Ausiliatrice apren-
se possiamo piantare colà le nostra tende, per done un altro per ragazze in questo confine, pre-
poterci così trovare già alle porte della Pata- sto si potrebbero avere Indiani ed Indiane da
gonia, che è scopo principale della nostra Mis- istruire ; essi ci metterebbero in relazione colla
sione, perché raccomandataci tanto dalla S . M . di tribù Marisa, e a poco a poco in comunicazione
Pio IX . Di lì costeggeranno il Rio Negro, esplo- col centro . Al ritorno di D . Costamagna non man-
rando i punti principali che possono agevolare e cherò di dare alla Paternità V . relazioni più mi-
rendere più facile l'entrata nell'interno di quella nute e positive .
terra ancora inesplorata .
Intanto la S . V . Rev .ma potrà dirmi con suo
Fatto questo giro, che richiede almeno 4 mesi comodo, come mi debba regolare nel caso che i
di tempo , ritorneranno fra noi, ed allora sarà Missionarii Lazzaristi si decidano di cedere le loro
forse il tempo di prendere una determinazione de- proprietà . Le chieggo perciò il suo parere : Se
finitiva . Tanto più che so da fonte quasi sicura,
che il P . Savino Lazzarista, malgrado il suo zelo,
lascierà questa Missione per mancanza di mezzi
e di personale . Secondo gli studi fatti da per-
sone autorevoli, pare che il. punto più importante,
ove tentare l'entrata fra gli Indi della Patagonia,
devo accettare la Parrocchia di Patagones, qua-
lora l'Arcivescovo ce la offra ; se devo solleci-
tare anche la cessione della proprietà delle Dame
di S . Giuseppe ; in fine, se devo destinare di qui
due Sacerdoti per questa Missione . Ma in questo
caso io pregherei la Paternità Vostra ad inviar-
sia il villaggio denominato Patagones . Quivi alla mone almeno due altri . dall'Europa, perché al bi-
distanza di sole 7 leghe già vi sono Indi detti sogno attuale non bastano i presenti .
Mansi, cioè un poco mansuefatti, i quali formano E qui, Rev . m° Padre, mi permetta uno sfogo
l'anello di quel piccolo commercio , che tengono troppo giusto, e che Le dica che qui siamo troppo
gli Indi del centro della Patagonia coi popoli ci- pochi ed impari al gran lavoro . Oh! se ci ve-
vilizzati . Questo commercio non si estende che a nisse aiuto dall'Europa! Sì, scrivendo al S . Padre
pochissime pelli di vicuña e guanaco , piume Leone XIII, preghi la Santità Sua a benedire la
di Ave-struz , tabacco che cambiano in liquori, nostra Missione, come già la benedisse l'immor-
zuccaro e qualche strumento di ferro per loro tale Pio IX, e questa benedizione sarà egualmente
difesa . Avendo però questi il costante costume di copiosa di sante e generose chiamate all'Aposto-
venire tutti gli anni in questa regione di fron- lato delle Missioni . Oh quanti volerebbero con
tiera, danno il mezzo di comunicazione coi Pata- noi a dividere travagli, consolazioni e lavoro se
goni dell'interno . Pel momento bisognerà deporre ne avessero facoltà! In quanto a noi , ripartiti
il pensiero di avvicinare gli Indi della Pampa, come siamo in tante case e con quattro Parroc-
che si trova ad Occidente tra il Plata e le Cor- chie da amministrare , tra cui quella della Bocca
digliere del Chili, perchè omai è conquistata . di 27 mila anime,- e la nuova de las Piedras, che
Degli Indi Pampas una parte si sono presi pri- ci fu con santa violenza addossata dal Vescovo
gionieri ; i ragazzi e le donne sono sparsi per la del vicino Uruguay , non possiamo ormai più
provincia di Buenos-Ayres ; i loro terreni sono reggere al grave peso . Le confesso che siamo
in vendita per conto del Governo . Gli atti a ma- oppressi dal lavoro , ed è miracolo se alcun di
neggiare la lancia coi giovani più forti si sono noi non ne rimane di nuovo vittima .
concentrati più al Sud e nelle terre già Patago- Riguardo ai mezzi ritenga che non possiamo
niche, irritatissimi contro i Cristiani . Cosicchè fra contare sull'appoggio del Governo, perchè pare
qualche anno, mi pare, vedremo la Pampa popo- abbia altre mire . Però non ci sgomenteremo per
lata di colonie Italiane, Spagnuole , Tedesche e questo . In Buenos-Ayres vi sono Cooperatori cari-
Russe ; giacchè le Commissioni di immigrazione, tatevoli, ed io lo provo giornalmente con coloro che
fornite di nuovi mezzi , sonosi mosse con nuova spesse volte mi pagano la lista del pane, che i
attività in cerca di Europei per popolare appunto nostri artigianelli consumano nel Collegio Pio IX
queste terre tolte ai Pampas .
in S . Carlos-Almagro . Nel breve periodo di un
Questo, secondo le relazioni che mi vennero anno e mezzo abbiamo speso circa un milione e
fatte , sarebbe precisamente il tempo più che seicento mila pesos (300 e più mila franchi), e quan-
mai opportuno per istabilire la nostra Missione tunque abbiamo ancora il debito di 400,000 pesos,
in Carmen de Patagones . Quivi i prelodati Laz- ogni trimestre ce la caviamo mediante la entrata
zaristi hanno due case costruite ad uso Colle- ed uscita di circa 20 mila franchi . La spesa del
gio, una per le Suore ed una per i Padri, e ri- terreno per l'edilizio, quella delle macchine, mo-
tirandosi essi , le cederebbero alla Curia Arcive- bili ed attrezzi per quattro grandi laboratorii, si
scovile di Buenos-Ayres . La Società di S . Giuseppe fa una volta sola ; quindi saldato questo debito,
possiede pure in Patagones un edifizio ed un potremo forse aiutare i nostri Confratelli di Mis-
terreno assai grande attiguo alla casa parrocchiale, sione più bisognosi di aiuto, confidando sempre
che cederebbe senza ostacolo a noi, nel caso che nella Divina Provvidenza, e nell'appoggio dei no-
ci volessimo incaricare di questa Missione . Mon- stri cari Cooperatori e Cooperatrici d'Europa e
signor Arcivescovo poi dal canto suo ci darebbe di America .

1.10 Page 10

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In questi mesi, in cui manca D . Costamagna io spero, nella famosa Patagonia . Dalle relazioni
col suo compagno di viaggio D . Luigi Botta, ci scorgo che il viaggio è penosissimo ed anche pe-
cadde sulle spalle tutta la loro parte di lavoro, ricoloso, dovendolo fare per montagne coperte di
che non è poca cosa ! Tuttavia non ci per- ghiaccio , in cruda stagione, a cavallo ., talora a
diamo di animo, e se il Signore ci dà salute , piedi ed anche a carponi . Egli mi esprime ad un
tureremo anche questi due buchi . Però la Pa- tempo il timore che lo angustia nel vedersi ac-
ternità V . pensi alla spedizione per la Patago- compagnato da un esercito . Infatti coi Missionarii
nia, od almeno a sostituire quelli che vi doves- trovansi pure cinque mila soldati, a cui si uni-
simo spedire di qui . Quanto al Paraguay non so rebbero circa due mila altri della frontiera . Tutto
che dirle per ora ; aspetto le relazioni di D . Al- questo esercito va a prendere possesso di un tratto
lavena mandato da S . Nicolas ad aiutare il Nunzio della Patagonia, che si estende dal Carrhué sino
nell'occasione della santa Pasqua, avendocelo chie- al Rio Negro . Siccome si teme d'incontrare i Sel-
sto caldamente per favore . Egli vi poté andare, vaggi, così l' autorità pensò di andare ben prov-
perché libero dalla scuola in grazia delle vacanze vista per resistere , vincere , far prigionieri . A
Pasquali .
D . Costamagna non piace guari questo apparato,
Il Collegio Pio IX di S . Carlo progredisce sem- • teme che ciò metta in sospetto quegli abitanti,
pre, e aumentano ogni giorno le domande di am- e li allontani dal Vangelo . Ad ogni modo è ne-
missione . Quello, che più commuove quanti li cessario ora più che mai di pregare che niuno dei
osservano, è la divozione e lo spirito di pietà Missionarii lasci la vita per istrada , che anzi la
dei nostri giovani . La nostra Chiesa è anche Par- Missione possa aver un prospero incominciamento .
rocchia, ma così spaziosa da presentare comodità Ricevetti eziandio notizie da D . Allavena, che
per tutti . Parrocchiani e non parrocchiani, che trovasi in Assuncion nel Paraguay , chiamatovi,
intervenendo alle nostre funzioni vedono tutte le come già le scriveva , da Monsignor Di Pietro
domeniche la s . Comunione quasi generale , ne Nunzio Apostolico, per averne aiuto nella predica-
parlano coi vicini ed amici e sempre con ammi- zione e nell' udire le confessioni nel tempo Pa-
razione . Ciò fa che le buone madri vorrebbero squale . Egli mi domanda ora che ve lo lasci fer-
avere tutti i loro figli nel nuovo Collegio . Le
funzioni della settimana Santa riuscirono splen-
dide . La musica tirò in S . Carlos moltissima
gente, ed è la prima volta che in Almagro si
vide una lunga fila di vetture ferme dinanzi alla
mare, perché vi possa apprendere bene la lingua
e i costumi, e mi comunica ad un tempo i molti
bei progetti combinati con Monsignor Nunzio ri-
guardanti la futura missione dei Salesiani in quella
Repubblica . Ma come fare? Il Collegio di S . Ni-
nostra Chiesa .
Alla Bocca moltissime furono le sante Comu-
nioni, e di uomini la maggior parte . Nella Cap-
pella Italiana confessarono fra quattro tutta la
notte del Sabato Santo, e continuarono sino alle
colas, donde egli fu momentaneamente staccato, si
trova in critiche circostanze . Seppi poc' anzi che
il Direttore D . Fagnano fu colto da una tifoidea,
che pose in pericolo i suoi giorni . Al momento
pare fuori di pericolo di vita, ma chi sa quando
due pomeridiane dell'indomani . Uno dei nostri il
giorno di Pasqua confessò e comunicò tutti gli
infermi dell'Ospedale di Flores, ed i rimanenti
lavorarono fino alle 11 del mattino qui in San
Carlos . Deo gratias .
La lettera già troppo lunga mi proibisce di con-
tinuare . Siamo tutti in buona salute . Ci benedica,
o amatissimo Padre , e benedica specialmente il
suo
potrà ritornare al lavoro . D . Tomatis oltre alle
occupazioni della scuola quotidiana ha l' ammini-
strazione della parrocchia di Ramallo ; così che
l' assenza di D . Allavena incaglia molto quella
Casa, e mette a rischio la sanità dei confratelli .
Per la qual cosa io mi trovo davvero , come si
dice, tra il martello e l' incudine .
D . Bettinetti è partito ancor egli in Missione
in un luogo vastissimo chiamato Roja, che è una
Aff .mo in Gesù Cristo
Sac . FRANCESCO BODRATO .
specie di Colonia, dove non si è visto mai un Sa-
cerdote, ed il popolo mezzo selvaggio vive e muore
come le bestie . Egli istruirà prima i padri e lo
madri , e poi si occuperà anche della gioventù .
NB . In questo momento riceviamo queste altre Con lui è partito anche Frascarolo quale Catechi-
notizie dal medesimo D . Bodrato
sta . Se Dio li accompagna ed assiste, eglino por-
teranno la salute a molte povere anime - Da Mon-
Buenos Ayres 1 Maggio 1879 .
tevideo domandano rinforzo, perché D . Rizzo é
oppresso dal lavoro . A Villa Colon il personale non
REV .MO PADRE,
è in proporzione colle svariate occupazioni che si
hanno . Come vede , caro Padre , noi qui siamo
D . Costamagna scrive dal Carrhué, ove si fermò troppo pochi ; e mentre deploriamo la scarsità d'in-
per alcuni giorni e si pose in relazione cogli Indi dividui, ogni giorno ci giungono nuove richieste .
Mansi, dando principio a Catechismi ed istruzioni . Tengo sul tavolino molte lettere con cui si doman-
Dice che ve ne sono molti, che si potrebbe fare dano Salesiani in diversi luoghi importantissimi,
del gran bene, e che sente una gran pena nel e non sapendo che rispondere vo temporeggiando .
dover abbandonare quel popolo . Tuttavia non es- - Noi siamo alla vigilia di vedere avverate le
sendo quella la meta del suo viaggio, egli con i previsioni dalla P . V . manifestate fin dal princi-
suoi compagni continua ora il suo cammino sugli pio della nostra venuta in America .
estremi confini di questa Repubblica, ed entrerà, Qui facciamo tridui e novene per ottenere aiuti

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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opportuni ; ma mentre ci raccomandiamo al nostro
Padre che è nei Cieli, noi invochiamo eziandio il
padre che abbiamo sulla terra , che ci venga in
soccorso . Sì, caro D . Bosco, prepari altre spedi-
zioni di Missionarii per l' America : questi sono
necessarii e per non lasciare soccombere noi sotto
il peso delle fatiche, e per conseguire più presto
e più facilmente il fine della nostra Missione . Mi
benedica .
Suo aff. MO
Sac . FRANCESCO BODRATO .
UNA GRAZIA SEGNALATA
nel Mese di Maria SS . Ausiliatrice .
generalmente parlando al dì d'oggi si occupa più
di osteria che di Chiesa , più di politica che di
doveri religiosi, più di corpo che di anima . Oh !
guai per noi se una Madre cotanto pietosa non
vegliasse dal cielo sulla nostra sorte ! Fortunati
tutti coloro, che procurano di rendersi propizia
questa Madre potente . - Gradisca i miei rispet-
tosi ossequii, e mi creda quale con alta stima mi
professo
Di V . S . M . Rev .ma
Dev .mo Servo
ARONA PRImo , Cooperatore Salesiano ,
contro-mastro di tessitura meccanica
presso i Signori Cav . Fratelli GERARD .
Non avendo potuto, per mancanza di spazio,
pubblicare nel Bollettino di maggio la lettera se-
guente , la facciamo ora di pubblica ragione ad
onore di Maria ed a conforto dei suoi divoti .
Vignole Borbera, 24 aprile 1879 .
M . REV . DO SIGNORE,
Oggi, primo giorno del mese di Maria, secondo
l'uso dell'Oratorio Salesiano, l'Augusta Madre di
Dio, la Concepita senza peccato, l'Aiuto dei Cri-
stiani, ha voluto largamente beneficare il più in-
degno dei suoi divoti . Ed ecco in che modo .
Nella fabbrica dov'io lavoro, la coreggia di un
telaio casualmente ravvolgevasi intorno ad un al-
bero di trasmissione . Trovandomi vicino, tentai
di afferrarla per metterla a posto, ma sbaglio il
colpo e infilo il braccio dentro alla medesima .
Me disgraziato! io sarei stato perduto, se una
prestezza, direi, miracolosa, non me lo avesse ri-
tratto all'istante . La coreggia finì col raggrup-
parsi intorno all'albero con una violenza spaven-
tosissima .
Tutte le tessitrici, che si avvidero del caso,
rimasero colla bocca aperta , guardandomi come
stupefatte . Tosto mi si avvicinarono e mi dis-
sero ad una voce : La Madonna vi ha fatto una
bella grazia . Sì, risposi loro, sebbene io sia cat-
tivo, la Madonna mi ha fatto davvero una grazia
segnalata ; mi ha data la vita . Evviva Maria, che
tanto ci ama!
Il giuoco era propriamente mortale . Ho veduto
cogli occhi miei due altri miei compagni di la-
voro in un caso consimile andare in pezzi nel
termine di cinque minuti .
Grazie adunque rendo dal più profondo del cuore
a Gesù , Maria e Giuseppe . In attestato di mia
profonda gratitudine unisco l'offerta di L . 5 se-
condo il povero mio stato, pregando la S . V . di
voler far celebrare una Messa all'altare di Maria
Ausiliatrice .
La prego poi caldamente di dare a questa mia
quella pubblicità, che crederà tornare alla mag-
gior gloria di Dio e della Beatissima Vergine,
non che utile alla numerosa classe operaia, che
ALTRA GRAZIA RICEVUTA
Torino, 1819 .
Sia resa gloria a Dio, ed a Maria Ausiliatrice .
Da assai tempo una famiglia mandava suppli-
che al Cielo per ottenere una decisione impor-
tante ; per tale scopo si fece una novena a Maria
Ausiliatrice, con la promessa di un oblazione, se
si fosse ottenuta la grazia nel giorno a Lei sa-
crato . Venne il giorno 24, e mentre tutto presa-
giva avversa la sorte, là nel Santuario a Lei de-
dicato si udiva col cuore colmo d'ambascia,
ma pur fidente nella sua protezione , la santa
Messa .
Volgeva il sole al tramonto , e col cuore tre-
pidante si vedevano scorrere le ore, senza un
raggio di speranza di essere esauditi, quando, tutto
ad un tratto , si schiarirono le nubi , e la grazia
fu conceduta . Grazie ne siano rese a Gesù ed a
Maria Ausiliatrice .
La Famiglia
C. R .
STORIA DELL' ORATORIO DI S. FRANCESCO DI SALES
CAPO VI .
L'Oratorio in S. Pietro in Vincoli - La serva del
Cappellano - Una lettera - Un tristo acci-
dente - L'Oratorio ambulante e poi in Casa
Moretta - Dicerie - I parrochi di Torino -
Nuovo licenziamento .
Il nostro Oratorio da principio pare che si po-
tesse paragonare agli antichi Patriarchi ; di tratto
in tratto, come quelli, levava le tende da un

2.2 Page 12

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luogo per piantarle in un altro . Ci ricorda che
talora il nostro D . Bosco, alludendo a questo fatto
della sacra Istoria, c'incoraggiava a sperare che
tardi o tosto Iddio avrebbe dato a noi pure una
Terra Promessa , dove fermare la nostra stabile
dimora . Le sue e le nostre speranze non anda-
rono fallite . Ma continuiamo il nostro racconto .
Dovendo sloggiare da S . Martino , come rac-
contammo nel numero precedente, il nostro Don
Bosco domandò al Municipio che volesse permet-
tergli di radunare i suoi giovinetti nel cortile e
nella Chiesa del Cenotafio del SS . Crocifisso ,
detto volgarmente S . Pietro in Vincoli . Siccome
íl Sindaco e in generale il Municipio erano per-
suasi dell'insussistenza di quanto si era scritto
contro di noi, così la domanda di D . Bosco, ap-
poggiata dalla raccomandazione di Monsignor Fran-
soni, fu bene accolta ed esaudita . Perciò, dopo
due mesi di fermata presso ai Molini di città, noi
ci trasferimmo in quest'altro luogo, di quello assai
più comodo ed opportuno . Il lungo porticato, lo
spazioso cortile e la Chiesa adatta per le sacre
funzioni eccitarono ben tosto in noi il più vivo
entusiasmo , e ci resero come frenetici per la
gioia .
Ma ohimè! avevamo appena cominciato a gu-
starla, che già ci si mutava in grande amarezza .
Presso quei sepolcri noi trovammo un terribile
avversario . Non era già questi uno dei molti morti
che avevano riposo colà, ma era un vivo : era
la serva del Cappellano . Appena costei cominciò
ad udire i canti, le voci, e soprattutto i nostri
schiamazzi, usci di casa in sulle furie ; e colla
cuffia per traverso, colle mani sui fianchi si diede
ad apostrofarci con quella garbata eloquenza, di
cui è maestra la lingua di una donna inviperita .
Insieme con lei inveiva anche una ragazza, ab-
baiava un cane, miagolava un gatto e canterel-
lavano le galline impaurite ; avresti detto immi-
nente una guerra europea . Accortosi D . Bosco,
le si avvicinò per acquetarla, facendole osservare
che i ragazzi non avevano alcuna cattiva volontà ;
che si trastullavano solamente, nè facevano alcun
peccato ; ma era un parlare al sordo . Lungi dal
poterla calmare, il povero D . Bosco si sentì sca-
ricare addosso da colei un nugolo d'ingiurie ed
improperii . Vedendo così, egli ci diede tosto or-
dine di cessare dalla ricreazione , ed entrati in
Chiesa ci fece fare un poco di Catechismo e re-
citare il Rosario . Dopo ciò, noi ci partimmo di
colà fiduciosi di potervici ritrovare con maggior
quiete la domenica vegnente . Ma c'ingannammo ;
poichè quella fu la prima e pur l'ultima volta che
ci fu dato di raccoglierci in quel sito .
Alla sera di quel giorno, giunto a casa il Cap-
pellano Don T ..., la fantesca gli si pose attorno, e
chiamando D . Bosco e i suoi giovani altrettanti pro-
fanatori dei luoghi santi e tutto fior di canaglia,
lo spinse a scriverne al Municipio . Sotto il det-
tato dell'infuriata donna egli scrisse la sua lettera
con tanta acrimonia, che fu immediatamente spic-
cato ordine di cattura per chiunque di noi fosse
colà ritornato .
Duole il dirlo : ma quella fu l'ultima lettera
scritta dal povero Cappellano . Egli la spediva al
lunedì, e poche ore dopo veniva colto da un colpo
apopletico, che lo rendeva cadavere quasi all'i-
stante . Che più ? Era appena chiusa la sua tomba,
che un'altra già se ne apriva . Colpita dalla stessa
sorte la serva seguiva il padrone due giorni dopo ;
sicchè alla metà della settimana quei due avver-
sari del'Oratoi eranogiàscomparsidal scena
di questo mondo . È più facile immaginare che
descrivere lo spavento , che questi due casi de-
starono in noi e in tutti quelli, cui ne pervenne
la notizia . Era impossibile non vederci la mano
di Dio ; e noi ne fummo così intimamente per-
suasi che, invece di staccarcene, prendemmo vie
maggiormente ad amare D . B esco e l'Oratorio ,
promettendo di non abbandonarli giammai.
Ricevuta la intimazione di non più raccogliere
i giovani a S . Pietro, D . Bosco durante la setti-
mana cercò un altro sito, ma non gli venne fatto
di trovarlo . Quindi non avendo neppure potuto
dare alcun avviso preventivo, una moltitudine di
giovanetti la domenica successiva, recatasi a San
Pietro e trovato tutto chiuso, si versò come
un'onda presso di lui all'Ospidaletto . La sua abi-
tazione , già stretta di per sè, era ingombra di
soprappiù da un mucchio di varii attrezzi ; perciò
D . Bosco attorniato da una turba di fanciulli, non
aveva un palmo di terreno per intrattenerli . Seb-
bene altamente angustiato, egli tuttavia, celando
le sue pene, si mostrava con noi tutti di buon
umore, e ci andava rallegrando col raccontarci
mille maraviglie intorno al futuro Oratorio, che
per allora esisteva soltanto nella sua mente e nei
decreti del Signore .
Stante l'angustia del luogo e l'impossibilità di
fermarci all'Ospidaletto, l'Oratorio per circa due
mesi fu come ambulante, e per alcune feste co-
minciò a farsi così : Al mattino noi ci raduna-
vamo presso D . Bosco, muniti ciascuno di pro-
vianda per tutto il giorno . Ad una cert'ora il no-
stro Capitano ci faceva mettere in ordine, e, dato
il segno della partenza , ci conduceva quando a
Sassi, quando alla Madonna del Pilone, alla Ma-
donna di Campagna , al Monte dei Cappuccini e
talora sino a Soperga . Colà giunti, D . Bosco ci
celebrava la santa Messa e poi ci faceva una
breve spiegazione del Vangelo . Alla sera, dopo
un poco di catechismo, un canto ed un racconto
a forma di predica, ci menava in giro a far pas-
seggiate, o in qualche sito, dove potessimo diver-
tirci senza danno nostro ed altrui . Quando il sole
cominciava a cadere dietro le Alpi, si dava il
segnale e noi ritornavamo in città, dove ciascuno
rientrava nella propria casa a raccontare le vi-
cende della giornata . Pareva che questa critica
posizione dovesse mandare in fumo ogni pensiero
di Oratorio e disperderne i giovanetti ; ma in quella
vece servì ad accrescerne il numero straordina-
riamente, perchè Iddio era con noi .
Intanto eravamo al mese di novembre, stagione
non più opportuna a far passeggiate . Era quindi
necessario avere un sito in città , ove fissare il
nostro convegno . Pertanto D . Bosco d'accordo
col teologo Borelli prese a pigione tre camere della
casa di un certo D . Moretta, quasi di fronte al San-
tuario che venne poscia innalzato in onore di Maria

2.3 Page 13

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Ausiliatrice . Qui passammo quattro mesi allo stretto loro anime . Per evitare questo pericolo, sog-
bensì, ma contenti nondimeno di aver per quell'in- giunse egli, sarebbe cosa utilissima che ogni par-
verno ove poterci raccogliere per confessarci, rocchia avesse eziandio un luogo determinato,
istruirci, divertirci e frequentare le scuole se- dove radunare e trattenere questi giovanetti in
rali sotto gli occhi dei nostri due angeli custodi, piacevole ricreazione . - Questo non é possibile ;
D . Bosco e il teologo Borelli .
noi non abbiamo né locali, riè preti da ciò . -
In quell'inverno cominciarono a propagarsi al- Dunque ? domandò D . Bosco . - Dunque per ora,
cune dicerie che, se non a D . Bosco, diedero a conchiusero i due parrochi, faccia Lei come giu-
noi non piccolo dispiacere . Alcune lingue della dica ; noi intanto ci raccoglieremo e stabiliremo
città cominciarono a chiamare il nostro Direttore quello che ci parrà bene .
un rivoluzionario ; altre un pazzo ; certune un Infatti , radunatisi poco dopo tutti i parrochi
eretico . Crediamo che esse così parlassero col- di Torino, venne tra loro agitata la questione, se
l'intento di allontanare da lui i giovanetti e scio- gli Oratorii si dovessero promuovere oppur ripro-
gliere così le nostre radunanze ; ma noi che co- vare . Si disse pro e contro , ma prevalse l'opi-
noscevamo il nostro D . Bosco, invece di perdergli nione favorevole . Il Curato di Borgo Dora Don
stima, gliela professavamo ognor più grande, e ci Agostino Cattino, ed il teologo Ponzati Curato di
stringevamo a lui d'intorno ognor più numerosi Sant'Agostino furono incaricati di portare a Don
ed affezionati .
Bosco la risposta concepita in questi termini
Anche i parrochi di Torino facevano le loro « I Parroci della città di Torino, raccolti in Con-
osservazioni . Essi ragionavano così : Questo Ora- ferenza , trattarono sulla convenienza degli Ora-
torio allontana i giovani dalla parrocchia ; quindi torii . Ponderati i timori e le speranze da una parte
ciascuno di noi si vedrà la chiesa vuota e non e dall'altra, non potendo ciascun parroco prov-
potrà più conoscere i fanciulli, di cui dovrà ren- vedere un Oratorio nella rispettiva parrocchia,
dere conto al tribunale di Dio . Dunque D . Bosco incoraggiscono il Sacerdote Bosco a continuare
cessi dal raccoglierli intorno a sé e li mandi alle nell'opera sua, finché non siasi presa altra deli-
parrocchie . Difatto, due rispettabili parroci gli si berazione . »
presentarono un giorno, e gli parlarono in questo E qui siaci permessa un'osservazione : Il Par-
senso . I giovani , che io raccolgo , rispose Don roco è certamente obbligato ad impartire la ne-
Bosco, non impediscono per nulla la frequenza cessaria istruzione religiosa ai grandi ed ai pic-
alle parrocchie . - Perché? - Perché sono quasi coli alle sue cure affidati ; ma quando vede o sa
tutti forestieri venuti in Torino per cercare la- che questa in un luogo o in un altro viene con-
voro . Savoiardi, Svizzeri, Valdostani, Biellesi, No- venientemente impartita, a noi pare che egli comm etrbplomenuaiprdzsevi
varesi, Lombardi sono infatti la maggior parte
dei ragazzi che frequentano l'Oratorio . - Non opponesse . Questa imprudenza non commisero mai
potrebbe mandarli alla parrocchia, nel cui di- i Reverendi Parroci Torinesi , amanti e deside-
stretto hanno domicilio? - Non la conoscono . - rosi quali furono sempre del maggior bene della
E perché non farla conoscere? - Perché è mo- gioventù . Anzi, parecchi di loro non solo pro-
ralmente impossibile . La lontananza dai parenti, la mossero gli Oratorii già esistenti, raccomandando
diversità di linguaggio, la incertezza del domicilio ai padri e alle madri di famiglia d'inviarvi i proprii
lavorando ora presso questo, ora presso quell'altro figliuoli ; ma a costo d'ingenti spese e non leggieri
padrone, l'esempio dei compagni per lo più poco sacrifizi personali ne impiantarono dei nuovi, come
affezionati alla Chiesa, sono un impedimento insu- avremo occasione di far notare in appresso . Con
perabile che questi giovani conoscano e frequen- questo mezzo eglino si procurarono la dolce con-
tino le parrocchie . Di più : molti di essi sono solazione di vedere ben pascolati i cari agnelletti
già adulti ; taluni toccano i 15, i 18, i 20 anni, di loro parrocchie, e nel tempo stesso tenuti lon-
e sono tuttora ignari delle cose di religione . Or tani dai lupi rapaci mediante onesti trastulli e
chi mai potrebbe indurre costoro di andarsi ad giardini di ricreazione . Dal canto suo Monsignor
associare in classe con ragazzi di otto o dieci anni Fransoni, Arcivescovo di Torino , uomo di retto
molto più di loro istruiti? - Non potrebbe ella giudizio e di gran cuore, fu sempre largo al no-
stessa condurli, e venire a fare il Catechismo nella stro D . Bosco del suo appoggio e dei suoi con-
chiesa parrocchiale ? - Potrei al più recarmi in forti, stimolando così i suoi parroci a fare al-
una parrocchia , ma non in tutte . Si potrebbe a trettanto .
ciò provvedere se ogni parroco volesse prendersi Mentre avvenivano le accennate cose, giungeva
la cura di venire od inviare a raccogliere questi la primavera del 1846, e al nostro Oratorio do-
giovani nel giorno festivo, e menarli alle rispet- veva toccare un nuovo trasferimento . La maggior
tive chiese . Ma anche questo riesce difficile in parte della casa Moretta era appigionata a molti
pratica . Non pochi di questi ragazzi vengono al- inquilini, i quali, sebbene vedessero di buon grado
l'Oratorio adescati dalla ricreazione, dai trastulli, il gran bene che si faceva a tanti giovanetti e lo
dalle passeggiate che hanno luogo tra noi (Don approvassero, tuttavia sbalorditi e disturbati dai
Bosco avrebbe potuto aggiungere : Adescati dalle loro schiamazzi in ricreazione , non che dall'an-
belle maniere con cui li tratto); e con questi mezzi darivieni e dal rumore che facevano nel portarsi
si attirano anche al Catechismo e ad altre pra- alla scuola serale, ne mossero lagnanza al pa-
tiche di pietà . Senza di ciò essi non andrebbero drone, dichiarando di smettersi tutti, se non ces-
forse in nessuna chiesa, e così non li avrebbero savano quelle adunanze . Per la qual cosa il buon
né i parroci nè D . Bosco, con grave danno delle Sacerdote Moretta dovette avvisare D . Bosco che

2.4 Page 14

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si cercasse altro luogo, e intanto gli dava quasi
immediato diffidamento . Nel fare questo egli mo-
strò tuttavia il suo rammarico, e trattò D . Bosco
con molto bel garbo ; imperocchè, dopo il tristo
caso del Segretario, del Cappellano e della Serva,
la gente dabbene che n'era consapevole, usava a
lui e al suo Oratorio molto riguardo . Vedremo
nel prossimo numero l'Oratorio in un prato .
LE GLORIE LIGURI
nel Concistoro del 12 Maggio 1879 .
Di buonissimo grado pubblichiamo nel nostro
Bollettino Salesiano le seguenti notizie intorno
a tre illustri nostri Cooperatori, che ci diedero
sempre splendide prove di benevolenza e di esi-
mia carità .
La nostra consorella regina del mare ligustico,
Genova, di questi giorni è in esultanza perchè il
Pontefice Leone XIII nel concistoro segreto del 12
corrente Maggio, ad un tempo chiamava tre figli
di Liguria a coadiuvarlo nel governo della Chiesa
Cattolica : un Cardinale, Monsignor Gaetano Ali-
monda, e due Vescovi, i Canonici Giuseppe Bo-
raggini, e Filippo Allegro .
Erano oltre 40 anni da che un cittadino geno-
vese non era stato chiamato a sedere nel Senato
della Chiesa, quando fu già volta e in questo
secolo appunto, che ben sette vi sedettero ad un
tempo (1) . Ora il genovese Alimonda Gaetano,
dopo soli diciannove mesi da che Pio IX lo fre-
giava dell' infula Vescovile d' Albenga , viene a
ricongiungere la serie onorata di circa cento e
trentaliguriCardinali ,laqued20nira
stata troncata colla morte del Cardinal Fieschi
Adriano, non essendo di Genova il Zacchia Car-
dinal Giuseppe, nè il Domenico Card . Lucciardi,
perchè di Vezzano Ligure il primo condecorato
della sacra porpora nel 1845 dalla f . m . di Gre-
gorio XVI, e di Sarzana il secondo eletto nel
1853 . All' Alimonda fanno onorata corona i dite
novelli Rev .«il Vescovi Giuseppe Boraggini per la
Chiesa di Savona, e Filippo Allegro per quella
di Albenga . Di tutti e tre amiamo dare alcune
succinte notizie .
Eminenza GAETANO ALIMONDA.
Del Card . Alimonda ormai son note le noti-
zie date in larga copia da cento effemeridi, ma
queste nostre non le crediamo un fuor d'opera .
Nato in Genova li 23 ottobre 1818 dai conjugi
Giacomo e Giulia De-Camilli di civil condizione,
(1) Erano Card . ad un tempo dal 1838 al 1842 Doria Gior-
o, Rivarola Agostino, Franzoni Filippo, Spinola Ugo,
Riustiniani Alessandro , Lambruschini Luigi , Brignole
Sale Giacomo, Fieschi Adriano .
fu levato al sacro fonte il di 24 nell' insigne
Collegiata di N . S . delle Vigne, e dovea portare
il nome di Raffaello, ma prevalse quello del pa-
drino Novella . Compiuti i suoi studi come esterno
alle scuole del Seminario Arcivivescovile, Sua Emin .
il Card . Ialini ordinollo Sacerdote il 10 Giugno
1843 . Il Rev . m° Can . Primicerio della Metropoli
G . B . de' marchesi Cattaneo, da quel sagace cono-
scitore degli uomini che si addimostrò nei 18 anni,
nei quali resse il Ven . Seminario, e nei 49 della
breve sua vita, tosto conobbe il bel genio che in
lui s'annidava . Lo volle seco in Seminario a
Vice-Rettore, e Alimonda che del pari conosceva
la singolare pietà , dottrina e dolcezza del Ret-
tore, che a lui tanto l'assimilava, lieto condiscese,
e nel 1845 trovavasi ad allietare i giovani chie-
rici in compagnia dei Campanella, dei Merea, di
Persoglio , Ramella ed altri ottimi ecclesiastici,
dei quali tuttora pare ,chi sono il decoro del clero
genovese . Divenne tosto zelante cooperatore della
Congregazione del B . Leonardo tanto benemerito
del clero , e trovossi compagno e collega dei
Magnasco ora nostro Venera t .` Arcivescovo, dei
Frassinetti, Sturla, Storace, Bottaro, Reggio ora
Vescovo,_ ed altri molti che sì buona memoria la-
sciaron di sé . Ma le rivolture del 1848 mano-
misero questa ed altre opere, e mirando ai giovani
fra le altre ree imprese li 12 marzo cacciarono
il Cattaneo dal Seminario, mostrando rispettare
il mite Alimonda . Egli però quasi l'ebbe ad onta,
e il successivo diciotto scriveva : Mi sento impa-
ziente di sbrigarmi del Seminario : se la duro
più a lungo, io soffoco in questa beva . E poco
dopo nella stessa lettera che sinora prudenza
vuole non pubblicarsi, continuava : La é spacciata,
non voglio metterci quel poco di vita morale e
fisica ehe mi resta : ora scelgo d' andarmene
incontaminato : vivere non vi potrei se non pie-
gando a' versi del mondo :4 ma io non farò la mia
sorte comune coi tristi, non verrò con essi a patti
mai : e i volumi delle celebri sue Conferenze,
mostrano quanto dicesse vero . Ma chi reggeva
allora, per sede vacante, la Diocesi vel volle di
nuovo , chiestovi a grand' istanza dalla gioventù
studiosa, e in qualità di Rettore vi entrava li 21
Novembre 1849, sino a che il nuovo Arcivescovo
Andrea Charvaz il 24 novembre 1853 credè poterlo
surrogare con altri . Prima che partisse, Mons .
D'Albertis Arciv . di Nazianzo, si moveva da Ma-
rassi per ossequiarlo in Seminario, ove già avea
dato prova coi due primi Panegirici (dedicati nel
1852 ai suoi cari alunni) a quali grandi vedute
spingesse l'alta sua mente . Successero poi i nobili
ragionamenti sul Dogma dell'Immacolata , e le
successive molteplici orazioni panegiriche ; e la
sua facondia con plauso fu sentita nelle città della
Liguria, e in noti poche d'Italia . Era il 1866 e il
prefato Arciv . annuendo all' universo desiderio
della colta cittadinanza, lo chiamava alla prima
dignità del Capitolo nella metropolitana, ove già
da due anni avea cominciato il corso di quelle
mirabili Conferenze, che ora lo rendono immor-
tale . Da quel pergamo non so se meglio spiccasse
la sua dottrina, o la sua dolcezza, o la sua umiltà .
Per nulla invanito di sè, era consolante cosa scor-

2.5 Page 15

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gerlo trattare del pari col dotto forastiero che il
venia visitando, o con un crocchio d' amici che ne
ambivano la dolce conversazione . I putti del col-
legio degli orfani lo ricorderanno a lungo come
nelle sere del carnovale sel vedessero in mezzo
a godere di lor gioie innocenti per sceniche rap-
presentanze . La sua elezione a Vescovo d'Albenga
nel Concistoro del 21 Settembre 1877 mutò tutte
coteste cose, non le amabili e peregrine sue doti
e virtù . Come in Genova, così in Albenga era l'i-
dolo e l'oracolo del clero, del nobile, del popolo,
e tutti da lui impromettevansi le più grandi cose,
emulando egli lo zelo dei Biale, dei Serra, dei Spi-
nola, anzi degli Em .mi sei Vescovi Cardinali, che lo
precedettero nella sede di S . Benedetto Revello . Ma
due Card . tra questi mutaron l'infula in Triregno,
e il nome di Fieschi e Medici in quello d'Inno-
cenzo IV e Clemente VII . Ora Leone XIII il
quale da lungo tempo già tanto stimava Alimonda,
rende possibile la rinnovazione dell'evento, chia-
mandolo al suo fianco onorato della porpora Car-
dinalizia per rimunerare le doti e i segnalati
servigi resi alla Chiesa dall' illustre Alimonda,
come scriveva da poco l' Em ." Cardinal. Nina .
Monsignor GIUSEPPE BORAGGINI .
Il Santo Padre, scrisse Sua Eminenza il prefato
Card . Nina, aveva anco di mira di porgere una
solenne testimonianza di considerazione e bene-
volenza al clero genovese . Nel medesimo Conci-
storo pertanto del 12 maggio in un alla nomina
del Card . Alimonda, preconizzava a Vescovo di
Savona il Genovese Giuseppe Boraggini Can . Ar-
cipreti della Metropolitana . Nato egli di civil
condizione, nella parrocchia di S . Teodoro in Ge-
nova il 21 agosto 1820 dai pii conjugi Vincenzo
e Luigia Doria , compie con plauso la letteraria
e teologica carriera come esterno alle scuole del-
l' Arcivescovile Seminario, e le legali alla regia
Università sotto il magistero dei dotti canonici Pro-
fessori Giuseppe Ferrari, e Giovanni Battista Da-
neri . Il predetto Can . Ferrari, a seguito della
morte dell' Em . mo Card . ladini, da qualche anno
era stato eletto a Vicario Capitolare della Diocesi,
e gli occorreva scegliere al delicato uffizio di
Cancelliere Arcivescovile, chi con prudenza e so-
lerzia lo disimpegnasse, né mal si appose chia-
mandovi il non antico suo spiritoso discepolo D .
Boraggini, il quale già gli aveva mostrato ubbi-
dienza nel reggere come economo l' Arcipretura
di Bavari . In Curia Arcivescovile dunque, ove B-
rasi acquistato l'amore del clero genovese trova-
valo nel gennaio del 1853 il nuovo Arciv . Andrea
Charvaz . Egli credé bene esonerarlo di questa ca-
rica . Passarono alcuni anni quando nel 1862 si rese
vacante in Genova la cura priorale di S . Rocco .
Per giuspatronato del Can . Arciprete della Me-
tropolitana spettava conferir questo importante
benefizio al Can . Giovanni Battista Daneri, altro
de'predetti suoi maestri, che lo aveva in pregio
non men del Ferrari . Nel Boraggini cadde la scelta
con plauso, nè mal si appose, che la casa cano-
nicale di cui quasi diffettava , e che tosto fece
dalle fondamenta risorgere è prova imperitura di
sua operosità, e la lapide che vi fu eretta dopo
la sua dipartita mostra la stima e l'amore in che
l'ebbero gli amministrati . Nel 1873 mutarono le
cose . Già reggeva la Ligure Archidiocesi Mons .
Salvatore Magnasco che del pari le scienze spe-
culative aveva svolte al detto Priore . Lo coadiu-
vava in qualità di Vicario Generale l' accennato
Can . Daneri, quando a Dio piacque chiamarlo a
sé . Mons . Magnasco non stette in forse per la
scelta del soggetto a scegliersi per surrogare un
Daneri . Il Pro-Vicario Mons . Colla fu eletto a
Vicario con a lato il Boraggini Pro-Vicario, e-
letto del pari ad Arcipr . nella Metropolitana . Il
clero universo applaudì alla scelta e l'ebbe qual
dono, e nei quasi sei anni di sua amministrazione,
cui come più giovane reggeva a preferenza di
Mons . Colla Michele, non fece che accrescere
a sè il numero degli amici e degli ammiratori
e lieti sottoscriviamo alle poche ma espressive
parole che di liti scriveva Mons . Arciv . nella sua
lettera pastorale del 3 maggio : Mons . Boraggini
ci assisteva con tanto senno qual Pro- Vicario
Generale . Già da qualche anno la voce pubblica
lo preconizzava per lontane Diocesi ; Leone XIII
cel conservava ben da presso proclamandolo il 12
maggio Vescovo di Savona, seconda città della
Liguria .
Monsignor FILIPPO ALLEGRO .
Non appena in Diocesi d' Albenga la fama si
sparse della sacra porpora decretata al Vescovo
suo Mons . Alimonda, che tosto il dolore sopraf-
fece il gaudio del ricevuto onore, prevedendone
la perdita . Ma Dio non volle che gli Albinganesi
avessero questa certezza senza avere ad un tempo
notizia che mirabilmente lenisse il loro dolore .
Albenga perde un soggetto che forma l'onore di
Genova, ma acquista un Prelato che illustrerà la
patria . Filippo Allegro figlio d' Albenga perché
nato ivi presso, Can . della sua Cattedrale , noto
abbastanza per doti e per virtù, per zelo e per
attinenze in Liguria, in Milano, in Roma, è l'e-
letto dal Pontefice Leone a continuare la serie
de' circa 50 Vescovi in varii tempi prescelti da
questa inclita Chiesa . Nato egli nel paesello di
Costa-Baielega nel mandamento di Pieve-Teco
il 27 gennaio 1829 dai pii conjugi Lorenzo e
Giovanna, sin dagli esordii della sua vita mo-
strò una così singolare inclinazione ed attitudine
agli studi, che a 19 anni avea toccato il termine
dei corsi teologici con premio sopra la nume-
rosa scolaresca d'allora nel Seminario d'Albenga .
Appena unto dei sacri Crismi, sentì che il pul-
pito era la sua palestra, e già nel 1862 pubbli-
cava Orazioni e Prediche dette d'in sui pergami
delle varie città di Liguria non che a Tortona,
Milano, e altrove . Nel 1869-70 mostrò le singo-
lari sue doti di mente e di cuore in Roma stessa,
ove il suo Vescovo Mons . Biale Raffaele seco il
volle al Concilio Vaticano non tanto come Segre-
tario, quanto quale suo teologo, e personaggi emi-
nenti ebbero ad ammirarne le doti singolari . A

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lui non fu concesso il 12 Aprile 1870 trovarsi
da presso all'ottuagenario suo amatissimo Vescovo,
quando inopinatamente nella città dei fiori Dio
chiamavalo a sè, ma il Capitolo volle che egli ne
tenesse il funebre elogio, e fu per l'estinto un
vero trionfo scrive l'Arciprete di Costa-Baielega .
Già aveva fatto qualche tirocinio del governare
le anime . Fra questi ci è caro indicare quel di
Menezzo succursale d'Onzo, ove per puro svago
nel rimettersi in salute, volle dimorare tra il 1866
e 1868, e di cui que' terrazzane manterran grato
ricordo . Si decise impertanto nel 1872 tentare la
prova per la cura di Porto-Maurizio . Applaudi-
tissimo fu il concorso, quanto era da aspettarsi
dal versatile suo ingegno ; pure il benefizio pel
voto di preponderanza l'ottenne Giacomo Thomatis
da lunghi anni Arciprete d'Artallo : e fu bella di-
sposizione di Colui, che ludit in orbe . Non appena
si assise nel 1877 Mons . Alimonda sulla cattedra di
S . Benedetto Revello, che in lui intravide colui che
potea seguirlo nelle larghe sue vedute . Desioso di ben
allevare i teneri Samuelli, come solea appellare i
giovani chierici, a Lui subito affidava il suo caro
Seminario e Collegio-convitto, e in poco tempo
v'annoverava i presso che cento allievi . Alimonda
dal noto suo zelo se ne imprometteva i frutti più
ubertosi che desiderare potesse . Ma Alìmonda
è chiamato nella santa Città dal Vicario di Cristo .
Al primo annunzio sente trepidare il cuore per
l' ansia sul giovine clero, ma tosto si rasserena .
Leone XIII gli fa intendere che Colui cui Egli
affidava i chierici , Egli Supremo Pastore affi-
dava la Diocesi intera . Alimonda terge la lagrima
che gli spuntava sul ciglio, e al canonico Allegro
consegna la sua Croce pastorale, che il novello
Monsignore promette di fare risplendere della più
vivida luce, e di ciò si lusinga col solo attuare
le larghe vedute a Lui ben note dell'impareggia-
bile Predecessore:alorAbengs'ati
contento . Frattanto gli amici si studiano comporre
un blasone che s'attagli al gradito cognome del
neo-Pastore, e si pretese averne trovata un'antica
impressione . Egli però non scordava l'umile sua
origine, ch bella umiltà che dice assai ! e vuole
che a quella targa antica s' aggiunga una mon-
tagna . Fortunata montagna che in pochi anni
provvide due Vescovi alla patria, Anacleto Siboni,
nel 1871 , Filippo Allegro nel 1879 , quello da
Pio, questi da Leone proclamato .
Albenga fu sempre illustre : tra i figli nati del
suo seno già dicemmo averne veduti circa 50
annoverati tra Vescovi, Arcivescovi, Patriarchi e
Cardinali : tra i Prelati che la governarono conta
sei Cardinali, e di questi ben due ascesero il so-
glio Pontificio . Il Capitolo stesso più volte gode
veder porto a qualche suo membro il baston pa-
storale, e nel presente decennio ai ben amati cano-
nici Siboni ed Allegro .
S'allieti Albenga, s' allieti Savona, ma sopra
tutti s'allieti Genova, che ne hanno motivo, scri-
vendo in bronzo il 12 Maggio 1879 .
BIBLIOGRAFIA SALESIANA
Venite tutti a me . - Ecco il fascicolo delle
nostre Letture Cattoliche pel mese di Giugno .
Per conoscerne il pregio e l'utilità basta il sa-
pere che è un' operetta di Monsignor de Segur .
Il pio autore colle ragioni più convincenti cerca
di tirare tutti i cuori a Gesù in Sacramento . Serve
a maraviglia nel mese di Giugno in cui si cele-
brano le feste del SS . Sacramento e del Sacro
Cuore : serve anzi per ogni tempo e per ogni età
e condizione, perchè la divozione a Gesù Sacra-
mentato è la regina delle divozioni, e dovrebbe
occupare tutta la vita di un cristiano . Seguono
varie preghiere adatte per passare qualche tempo
avanti il Santo Tabernacolo .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori .
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocifisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Poter, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza
bisogno di Confessione e Comunione, purchè sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste un' altra plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purchè confessato negli otto giorni, e co-
municato, visiti una qualche Chiesa, pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Giugno .
1 . Pentecoste .
8 . SS . Trinità .
12 . Solennità del Corpus Domini .
13 . Sant'Antonio da Padova .
20 . Sacratissimo Cuore . Indulgenza plenaria per
chi confessato e comunicato si consacra al
Cuor di Gesù .
21 . S . Luigi Gonzaga .
29 . S . Pietro e S . Paolo Apostoli .
30. Commemorazione di s . Paolo .
ANGELO REMONDINI
Direttore del Conservatorio Brignole.
Sampierdarena 1879 . Tip. di San Vincenzo de' Paoli.
Con permesso dell'Aut . Eccl.
FERRARI GIUSEPPE gerente respons .