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ANNO VII . N . 10
Esce una volta al mese .
OTTOBRE 1883 .
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo. N . 32 . TORINO
SOMMARIO-Notizie dell'e Opere Salesiane di America-
Lettera del Reverendissimo Arc . di Buenos Aires -Let-
tera di Mons . Antonio Espinoza-Lettera del Dottor
Edoardo Carranza - Lettera del Parroco di S . Giovanni
Evangelista di Buenos Aires - Tratto di una lettera
dalla Patagonia - Prima Casa Salesiana nel Brasile
- Partenza pel Brasile -Arrivo al Brasile - Storia
dell'Oratorio di S . Francesco di Sales - Un Coopera-
tore Salesiano e la nostra Casa di Spezia - Parole
del Santo Padre ai Sacerdoti Italiani - Un venerando
ospite all'Oratorio - Bibliografia - Storia della Peda-
gogia in Italia dalle origini ai tempi nostri -Discorsi
e Novene - Ritratto del nuovo Arcivescovo di Torino
- Il nostro articolo sui Mentitori e La Stella Conso-
latrice .
NOTIZIE DELLE OPERE SALESIANE
DI AMERICA .
Da una lettera, che vide la luce nel nu-
mero precedente, i Cooperatori e le Coope-
ratrici sanno ormai che il nostro diletto
Confratello D . Giacomo Costamagna, capo
delle Case Salesiane della Repubblica Ar-
gentina e della Patagonia, si trova oggidì
in Italia, collo scopo principale di solleci-
tare rinforzi di operai evangelici . Egli ci
portò di colà notizie in parte consolanti e
in parte pur dolorose . Molto infatti ci con-
solò lo attestatoci sviluppo ed il progresso
delle Opere Salesiane in quelle vaste regioni,
il numero delle Case, che va ogni anno cre-
scendo, la moltitudine di giovanetti, che ac-
corrono alle scuole, ai Collegi, agli Oratorii
festivi, e che riempiono gli Ospizi di ca-
rità ; ci consolò la benevolenza di ogni or-
dine di cittadini, l'appoggio del Clero seco-
lare e regolare , e soprattutto la squisita
bontà dell' illustre Arcivescovo della Capì-
tale . E quello che avviene nella Repubblica
Argentìna succede egualmente nella Repub-
blica di Montevideo ed oggimai nel Brasile .
Nè minore gioia ci arrecarono i manipoli
già raccolti dai nostri Missionarii sulle rive
del Rio Colorado, del Rio Negro, del Limay
e del Chubut in Patagonia, e le più centi-
naia di Indii catechizzati, battezzati, e con-
dotti in seno alla Sposa di Gesù Cristo, alla
Chiesa cattolica.
Ma non dobbiamo nascondere che in mezzo
a tanti motivi di allegrezza abbiamo pure
non poche ragioni di angustia . E quale
uomo cristiano non sentirebbesi in vero re-
stringere il cuore per la tristezza al sapere
che ogni giorno e i Vescovi e i Governa-
tori e gli stessi Cacichi o capi di selvagge
tribù domandano, pregano, supplicano per
avere Sacerdoti a prendersi cura d' innu-
merevoli anime, le quali aspettano con an-
sia la luce della vera religione e della ci-
viltà, e intanto per mancanza di personale
dover rispondere negativamente, e lasciare
nella notte dell' errore e nelle vie di per-
dizione tante anime, redente dal sangue del
divino Agnello, e chiamate egualmente che
noi alla gloria immortale ? Alla considera-
zione di questo fatto noi sentiamo altamente
la forza di quelle divìne parole, pronun-
ciate dal nostro Signor Gesù Cristo, allor-

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quando indicò agli Apostoli i popoli pronti quale cerchiamo di piacere a Dio solo, de-
a venire alla luce del Vangelo, e, parago- sideriamo ognora il segreto : Sic autem
nando questi ad una messe bionde ggiante sit opus in pubblico, quatenus inientio ma-
e da raccogliersi, eccitava i suoi Discepolì neat in occulto : ut et de bono opere proxi-
non solo allo zelo , mira a pregare fervoro- mis praebeamus exemplum, et tamen per
samente il Padrone del campo, che mandasse intentionern, qua Deo soli placere quaerimus,,
operai a raccoglierla . - E pur molta la semper optemus secretum .
messe, Ei diceva, ma in confronto sono po-
chi gli operai . Oh ! pregate il Padrone che
ne mandi e ne mandi rnolti : Messis quidem
multa, operarii autem pauci . Rogate ergo
Lettera del Reverendissimo Arcivescovo
Dominum messis, ut mittat operarios in
messem suam .
DI BUENOS-AIRES .
Per lenire a noi ed ai nostri Confratelli Questa lettera, mentre ci comunica autorevol-
questa pena, e per tentare su più vasta e- mente preziose notizie, svela il bell'animo del-
stensione e con maggior probabilità di riu- l'eccellentissimo Metropolitano della Repubblica
scita la conversione di quei popoli abbando- Argentina .
nati, noi stiamo ora preparando una nuova
schiera di 20 Salesiani e di 10 Suore di Maria
Buenos-Aires 6 luglio 18S3
Ausiliatrice per l'America . Fra breve dare-
mo avviso del giorno di loro partenza, che
sarà nel prossimo novembre .
MOLTO REV Do D . GIOv . Bosco,
CARISSmo PADRE ED Amico,
Tuttavia fin d'ora confidiamo loro che fa-
remo un caldo appello, perché ci vogliano
aiutare a sostenere le spese ingenti della
sacra spedizione ; onde li preghiamo che
nella loro pietà comincino a pensarci e a
mettere in serbo quanto loro permettono le
proprie forze . Occorrono danari pel tra-
sporto ; occorrono oggetti di vestiario e di
biancheria ; occorrono soprattutto sacri ar-
redi pei divini uffizi, poiché in quelle lon-
Godo sommamente di poter riverire per mezzo
del R . D . Giacomo
codesta Comunita,
Costamagna la P . V . Revda,,
ed i numerosissimi suoi fi--
gliuoli specialmente dell'Oratorio di Torino .
Molti sono i motivi che ci obbligano a rendere
grazie al Signore per averci dato l'Istituto Sa-
lesiano, il quale ci rende servizi grandi d' ogni
genere, e colle scuole, e co' laboraterii, e nelle
Chiese e nelle Missioni .
Il R . D . Costamagna va ogni giorno più ac-
quistando nella stima e nella venerazione del pub-
tane regioni o si manca di tutto questo, o blico .
non si può acquistare che ad un prezzo e-
sorbitante .
Intanto crediamo bene di pubblicare qui
varie lettere ricevute in questi ultimi mesi
dall'America, le quali ci confermano le no-
Instancabile nelle fatiche è veramente edificante
in tutto ; dirige molte Case in Città, nella Pro-
vincia e fuori eziandio, e con tale buon esito, che
è una meraviglia .
Noi sentiamo altamente la sua assenza sebbene
temporanea, e speriamo che presto ritorni con buon
tizie dateci verbalmente dal prelodato D . numero di compagni, tutti ripieni dello spirito di
Costamagna .
Lei, o carissimo Padre ed Amico . Una dozzina al-
In questi documenti si parla con lode dei meno almeno sarebbe il numero, ch'egli dovrebbe
Salesiani e delle Opere loro, e per questo
motivo, se ascoltassimo il nostro cuore, noi
le seppelliremmo in un profondo oblio ; ma
facciamo altrimenti , perchè i Cooperatori
e le Cooperatrici, colle loro limosine avendo
già concorso e concorrendo tuttora al be-
seco condurre dall' Italia . La S . V . lo ascolti e
glieli conceda per il bene di tanti infelici, che an-
siosamente li sospirano .
Già è gran tempo che non ho ricevute lettere
di Vostra Paternità . Sappia però che ne abbisogna
sempre , affinché mi siano guida e norma sicura
pel bene della Salesiana Famiglia .
nessere di queste Opere di religione, gra-
Non sarà per colpa mia , spero, ma il fatto è che
discono e in certo qual modo pretendono la S . V . da alcun tempo in qua non ci manda più
eziandio' di averne opportune notizie, per alcun rinforzo di personale ; eppure ne abbiamo
conoscere cosi il frutto della loro carità .
Per la qual cosa in tali circostanze a no i
non resta che praticare l' avviso del , santo
Pontefice Gregorio Magno, che' dice : - Sia
l'opera per tal guisa in pubblico, che l'in-
tenzione rimanga in occulto affinché e del-
sommo bisogno . Questo bisogno lo sentono i suoi .
Figli Salesiani qui nella Capitale, lo sentono spe-
cialmente quelli che sono nelle Missioni . Imperocchè
in qual modo potranno estendere e portare il Van—
gelo a tanti infelici figli del deserto, se da ogni
parte son desiderati e scarsi?
Orsù dunque , mio carissimo Padre , ci mandi
l'opera buona si dia ésempio ai prossimi, dei Missionari! Il sig . D . Costamagna l' informerà
e tuttavia ,per mezzo dell'intenzione , colla d' ogni cosa personalmente .

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Abbiamo avuto il dolore di perdere la Reverenda
Madre, che era qui Superiora delle Figlie di Maria
SS . Ausiliatrice, Suor Maddalena Martini, che quale
un Angelo se ne volò al Cielo verso la solennità d.iPSetro-
Ebbe la fortuna di fondare varie Case, e ulti
mamente quella di Moron ; e di veder ultimata e
aperta la Casa principale con il grande Collegio ,e
la Chiesa di Maria Ausiliatrice, benedetta il 7 di
Giugno .
La morte di lei fu pianta, perchè la sua vita
era una vera delizia per tutti .
Ci conceda il Signore un buon numero di sante
vergini post eam .
Desidero assai di ricevere un riscontro da V . P .
e Le sarò riconoscente, se si degnerà indicarmi in
quali cose posso esser utile a' suoi Figli, essendo
mio debito di adoperarmi in tutto per l'incremento
di questa porzione eletta e considerevole del gregge
a me confidato, senza alcun mio merito .
Augurandole , Rev .o Padre , ed invocandole dal
Signore ogni benedizione, sono
Di V . P . R .
Affmo servitore ed amico
+ FEDERICO Arcivescovo
di Buenos-Aires .
Lettera di M. ons Antonio Espinoza.
VICARIO GENERALE .
Buenos-Aires, 7 luglio 1883.
CARissimo D . Bosco,
Beato D . Costamagna, che va a rivedere V . R . ! -
Sempre mi ricordo di quei bei giorni , passati in
sua compagnia in Torino, e sempre Le sono e Le
sarò grato della sua ottima accoglienza .
Ci rimandi presto D . Costamagna e con molti
compagni, poichè ne abbiamo grande bisogno, e c'è
molto da fare .
Mi raccomandi al Signore nei suoi santi sacri-
fizii ed orazioni .
Affmo in Cristo amico sincero
ANTONIO ESPINOZA .
Lettera del Dottor Edoardo Carranza
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE
DELLA SOCIETÀ DI S . VINCENZO DE' PAOLI .
Buenos Aires, 6 luglio 1883 .
REVmO Sig . DON Gio . Bosco,
Con molto dispiacere vedo partire da questa Cit à
il Rev.o D . Costamagna, che mi fu raccomandato
dalla S . V . quando egli arrivò la prima volta in
queste regioni .
Egli si accomiata da noi in difficili momenti,
perchè appunto adesso comincia la questione del-
l'insegamtocnelsuo,itrnfdel
quale potrebbe attirarci le più disastrose conse-
guenze .
Spero che egli ritornerà presto ed accompagnato
da molti zelanti Sacerdoti, figli della Pia Società
che V . S . ha fondato, e di cui tanto abbisogniamo
in questi vastissimi paesi .
E come no? Dalla remota Patagonia fino aSan
Nicolas de Los-Arroyos si trovano sparsi i Figli
di V . S ., occupando una estensione di seicento e
più leghe .
Come si potrà attendere a stabilimenti così di-
stanti l'uno dall'altro senza un personale sufficiente?
Io mi passo dal fare menzione della Repubblica
Orientale e del Brasile, dove i Salesiani si esten-
dono anche troppo, atteso il loro scarso numero .
Il Collegio di S . Carlo, non ostante la sensibile
perdita di D . Francesco Bodrato, ha fatto molti
progressi sotto la direzione di D . Costamagna,
aumentando gli edifizi della Casa ed il numero
degli alunni interni, che al presente arrivano a
200, e fondando un Collegio con una bella Chiesa
per le Suore di Maria Ausiliatrice .
Son molto grato a V.Spertuifavo,che
Ella ha dispensato a questo paese per mezzo dei
suoi Figli, i Salesiani ; ed ammirando sempre più
i prodigi di carità che fanno in Europa, deve po-
chi anni or sono non erano conosciuti, compio il
mio devere di salutarla a nome del Consiglio a
cui presiedo, e raccomandando tutti i miei com-
pagni e me alle orazioni di V . S . ho l' onore di
professarmi
Di V . P . M . Revda
ObblmO Servitore
EDOARDO CARRANZA .
Lettera del Parroco
DI S . GIOVANNI EVANGELISTA DI BUENOS AIRES.
VENERATISSIMO SiG. D . Bosco
ED AMATISSIMO PADRE .
Approfitto dell' occasione del ritorno in patria
del nostro Ispettore D . Costamagna per iscriverle,
compiendo così un dovere, a cui ho mancato da
molto tempo ;' non per mala volontà, ma per le
molte occupazioni . Nella speranza che V . S . mi
vorrà perdonare questo lungo silenzio passo a darle
alcune notizie intorno alla Parrocchia, che ammi-
nistro in suo nome . Don Costamagna le ha già
scritto sulla bella festa celebrata qui l'11 Marzo
passato per la benedizione della pietra fondamen-
tale della nuova Chiesa, che fu un vero trionfo .
Da quel tempo si è lavorato molto, e la Chiesa
in alcune parti raggiunge già l'altezza ai 2 metri
e mezzo da -terra , e in alcune altre di cinque .
Siccome il pavim ento, dev'essere molto alto, affin-
chè non entri l'acqua del fiume, quando cresce e
sale dal letto inondando talora tutta la Parrocchia,
così sonosi collocate molteegr,osetavidfro
per sostenere i voltini del,pavimento medesimo.
La lunghezza d elaChiesaèdm.ietp4r62
di largo, ed è a tre navate . Il disegno è di stile
greco dell'ordine ionico, ed è o pera dell'architétto
Paolo Besana della Brianza . Conterrà comodamente
da 3 a 4 mila persone .

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Lo spirito della popolazione va migliorando di
giorno in giorno, e mentre le loggie massoniche
perdon moltiadeti,la divozione si risveglia .
Nel primo anno che fui parroco, nel 1879, sopra
27 mila anime si fecero solo 4,500 Comunioni ;
mentre nel giorno che le scrivo, a metà del-
l'anno, ne abbiamo già oltre a 7 mila, senza con-
tare quello delle ragazze, che vanno alla scuola
delle nostre Suore . Abbiamo stabilito le due con-
fraternite della Madonna del Carmine e del Sacro
Cuore di Gesù, e in poco tempo si sono ascritte
a ciascuna circa 200 persone . Speriamo fra poco
di stabilire una Conferenza dolla Società di S . Vin-
cenzo de' Paoli ed una Unione di Operai Cattolici .
Circa 200 ragazzi assistono al nostre Oratorio festivo
e 400 ragazze a quello delle Suore ; e sarebbero
molti di più, se tanto noi come le Suore avessimo
locale più adattato .
Eccole in breve lo stato di questa Parrocchia,
che raccomando alle sue particolari preghiere, af-
finche si cambii interamente da Boca del Inferno,
come è chiamata, in abitazione del Signore .
Preghi per noi, affinche curando le infermità
altrui, non andiamo contraendole noi stessi, e be-
nedica particolarmente
Il suo affmo figlio in G. C.
SaC . STEFANO BOURLOT .
Buenos Aires, 7 Luglio 1833 .
Tratto di una lettera dalla Patagonia.
In data del 3 luglio il Sac . D . Giuseppe Fa-
gnano scrive da Patagones una lettera, dalla quale
rileviamo quanto segue .
Don Domenico Milanesio dà presentemente mis-
sione agli Indii a Norquin, lontano 200 leghe ap-
piè delle Cordigliere, provincia di Mendoza . Diede
già 95 battesimi, benedisse 6 matrimonii, e seguita
catechizzando 200 Indii di un Cacico, che si sot-
tomise alla Repubblica .
Inoltre aspetta Ranqué-Curà , e Namun-Curà,
due Cacichi , collo loro Indiate, o tribù d' Indii .
Don Giuseppe Beauvoir partirà presto per ac-
compagnare il Governatore Lorenzo Winter nella
visita, che intende di fare alle Colonie di Chubut,
Puerto Deseado e Santa Cruz . Egli avrà occasione
di parlare coi Gallensi e di trattare cogli Indii di
Inacazal, Fozal e Sazhueque .
La lettera termina con preghiera di un rinforzo
di Missionarii .
Le notizie ultime portano che il Sac . D . Mila-
nesio è ritornato dalla sua lunga e pericolosa mis-
sione, anzi egli medesimo ce ne invia minuta re-
lazione, che pubblicheremo nel prossimo numero .
PRIMA CASA SALESIANA NEL BRASILE.
I Cooperatori e le Cooperatrici ricorderanno
ancora la bellissima lettera di Mons . Pietro Maria
Lacerda, Vescovo di Rio Janeiro , pubblicata nel
Bollettino Salesiano del mese di agosto 1881,'
colla quale lo zelante Prelato stimolava D .Bosc
ad inviargli una schiera di Salesiani, per fondare
in quella vastissima sua diocesi una Casa a pro
dei fanciulli abbandonati . Le ragioni addotte dal-
l' egregio Pastore erano così stringenti , che ab-
biamo dovuto dargli formale promessa che nell'anno
seguente, a Dio piacendo, i suoi desiderii sarebbero
stati appagati . Nel frattempo essendo venuto in
Italia il Sac . D . Luigi Lasagna , Superiore delle
nostre Case dell' Uruguay , lo abbiamo incaricato
di provvedere all' impianto della prima Casa Bra-
siliana, e a tal proposito nel suo ritorno lo fornimmo
eziandio dell' occorrente personale .
L'anno scorso il nuovo drappello stava per
salpare alla volta di Rio Janeiro , quando si svi-
lupparono le febbri gialle , che molto di spesso
infieriscono in quelle spiaggie , e l' amorevole
Prelato, temendo che taluni dei nostri avessero a
rimanerne vittima, ci pregò di soprassedere dal
progettato invio sino allo scomparire del pericolo .
Questo parendo ormai cessato, nel mese di luglio
dell' anno corrente una schiera di 7 Salesiani ,
accompagnati dal prelodato D . Luigi Lasagna, partì
finalmente da VillaColon, e andò a dare principio
alla prima Casa Salesiana nel Brasile, nella città
di Nictheroy, presso la capitale di quell' immenso
impero .
ln questo fatto avevamo già avuta qualche
notizia dal Sac . D . Costamagna, quando ci giunsero
lettere e dall' Uruguay e dal Brasile , che ce ne
danno più minuto ragguaglio . Crediamo di fare
cosa e gradita ed utile il qui pubblicarle .
Partenza pel Brasile .
Colon, 10 Luglio 1833 .
MOLTO REVER° ED AMATmO D. Bosco,
Arrivo da accompagnare a bordo dell' Orenoque
il Rev ° Sig . Ispettore D . Luigi Lasagna e i sette
confratelli, che partono stamane per la nuova
missione del Brasile . Spero che le tornerà gradito
un breve ragguaglio sulla nostra dolorosa separa-
zione .
Dopo tanto aspettare che cessasse la febbre
gialla, che non risparmiò di mietere tra le innu-
merevoli vittime lo stesso segretario del Vescovo
e molti ecclesiastici , finalmente si era fissato il
giorno nove corrente per la partenza . Alla vigilia
si volle offrire una festicciuola di commiato ai
confratelli Brasiliani . Si cantarono la messa solenne
e i vespri, e alla benedizione il Tantum Ergo a
due cori del nostro D . Cagliero . A pranzo non
mancarono i brindisi in latino, spagnuolo, italiano
e francese, in prosa e in versi . Il novello Diret-
tore D . Michele Borghino a nome dei compagni

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ci ringraziò, e si raccomandò alle nostre preghiere .
La commozione era generale tra i confratelli e
tra i giovani, e a stento si raffrenavano le lacrime .
IlRev°sptorivòacnsolrique
parole, che egli sa trovare sì eloquenti . . ., ma non
otene,quasidisi,chel'efetocontraio.
All' indomani la cerimonia commovente per le
preghiere del felice viaggio ci ridestò tutto il
dolore della separazione . La vettura aspettava i
nuovi Missionarii poco lungi dalla Chiesa , e qui
si rinnovava una di quelle scene dell' addio, a cui
assistemmo più volte ai piedi di Maria Ausiliatrice
in Torino . Sapevamo di amarci, ma non credevamo
che ci dovesse costar tanto la separazione, nè che
i giovani formassero così strettamente una cosa
sola con noi .
A Montevideo furono ricevuti in casa dei Dottori
Burattini, Cooperatori Salesiani, degni veramente
della nostra riconoscenza e di speciali benedizioni
pel loro buon cuore e pei grandi servigi che ci
prestano . Dopo il pranzo furono a prendere com-
miato dai RR . Padri Cappuccini e dai RR . Signori
Lazzaristi ed a ricevere la benedizione da Mons . Ve-
scovo . La sera stessa s'imbarcarono malgrado il pes-
simo tempo . Il R° D . Monti, zio del nostro confratel-
lo D . Monti, D . Bacicalupi ed io li accompagnammo
sul vaporino fino a bordo . Era già notte oscura,
quando lasciavamo loro l' ultimo addio .
Una nuova stretta al cuore provammo pure ,
quando allontanandoci dall' Or e noque siamo passati
poclungidalbastimento Eduorvepas,m
essere imbarcati per l' Italia il R ° Ispettore D . Co-
stamagna con due confratelli delle due ispettorie .
Avrei voluto soffrire cento volte di più ..., avrei
voluto gettarmi a nuoto per arrivare ad essi ,
vederli, salutarli, e incaricarli di tante commissioni
pel nostro venerato Padre , pei Superiori , pei
confratelli tutti d' Europa ! Inutili desiderii ! . . Ma
Dio ce ne terrà conto .
Ora mi ritrovo nel mio nido . Povero Collegio
Pio ! - Che tristezza senza di colui , che era
l' anima di tutto e di tutti ! - Già incominciarono
numerose Comunioni giornaliere pel buon viaggio
e pel felice impianto della nuova Casa di Nictheroy .
Siano esse sorgente di copiose grazie pei confra-
telli e giovani del Brasile ! Lo siano pure per noi,
perchè possiamo mantenerci nel fervore durante
l' assenza del nostro signor Direttore .
Rev mo ed Amatm ° D . Bosco, è inutile che io Le
dica che principalmente nei giorni del dolore , e
nei momenti del sacrifizio , il nostro pensiero si
porta a Lei : ci par di vederla , di udirla : ci ri-
suona all' orecchio quell' « Esto vir . . . viriliter
agite . . . » Oh ! i suoi consigli e più i suoi esempi
e la certezza che Ella prega per noi ci rendono
forti . Sotto il manto poi di Maria Ausiliatrice noi
prenderemmo d'assalto il vasto impero del Bra-
sile e il mondo intero , malgrado la profonda
convinzione di essere ancor ragazzi . - E inutile
che Le dica che la lingua battendo dove il dente
duole, e sentendo noi sempre più la sua privazione,
ci sfoghiamo a parlar di Lei tra noi confratelli e
coi giovani , i quali pure desiderano di udire a
parlare del loro Padre D . Bosco, che non conoscono,
ma che amano tanto . - E inutile che Le dica
che noi preghiamo ogni giorno per Lei , affinchè
Iddio ce la conservi in modo che possiamo vederla
con veneranda canizie fra cinquant'anni ancora .
Questa lettera Le giungerà poco prima del gran
giorno dell' Assunta, suo compleanno . Oh potess' io
ornarla colle più belle espressioni e con fioriture
di lingua! . . . . ma , poveretto me ! . . . Un po' il
francese, un po' lo spagnuolo mi hanno tolto quel
tantino di letteratura italiana, che aveva imparato ;
onde mi conviene abbandonare l' opera . Le offro
quindi senz' altro il mio cuore e quello di tutti i
suoi figli di Colon . . ., questo cuore che è e sarà
sempre lo stesso , pieno della più grande ricono-
scenza e figlialo amore verso di colui, al quale
dopo Dio dobbiamo ogni cosa .
Ella, venerato Padre, ci benedica tutti, e colle
sue preghiere ci ottenga la grazia di poterla ac-
compagnare al Cielo nel gran giorno dell' assun-
zione universale degli eletti .
Sono in Gesù Cristo sempre suo
Affezmo ed Ubbidmo figlio
Sac . LORENZO G. IORDANO
Arrivo al Brasile .
Sta Rosa di Nictheroy nel Brasile, 6 Agosto 1883 .
Mio VENERATissimo D . Bosco,
Ella a quest' ora avrà già saputo dal nostro
caro D . Costamagna , il quale ebbe la invidiabilo
sortediritornareinItaliaperdeporea'suoi
piedi l' ossequio e l' amore tenerissimo di tutti i
suoi figli d' America , avrà già saputo, o mio
veneratissimo Padre , che un drappello di sette
de' suoi figli Missionarii lasciò Montevideo ai dieci
di Luglio, e dopo quattro giorni di torbida navi-
gazione approdò al più bel porto del mondo , al
porto di Rio Janeiro .
Che gioia non deve recare al suo cuore questo
fatto, o amatissimo Padre, che consolazione a tutti
i nostri Confratelli e Cooperatori Salesiani ! Il
vedere che i figli di D . Bosco dal Rio della Plata,
dove la benedizione del Cielo li estese e ramificò
per ogni dove fino a valicare i confini della gelida
Patagonia , rimontano ora verso l' Equatore in
cerca di un nuovo campo pel loro zelo e di nuove
conquiste per la religione e la vera civiltà, come
non dovrà iscuotere e profondamente commuovere
ogni cuore, che ami veracemente Iddio e le anime ?
Fuor d' ogni dubbio il giorno 14 Luglio del 1883
sarà per noi tutti e per altri ancora di felicissima
rimembranza, perchè segna l'impianto della nostra
prima Casa nel Brasile, nella città di Nictheroy .
Ne sia ringraziato Iddio dal più intimo del cuore .
I sette Salesiani qui approdati portarono con
sè la benedizione del Vicario di Gesù Cristo, e la
protezione di Maria Ausiliatrice , che non lasciò
mai di accompagnare colle sue tenerezze, e co' suoi
miracoli chi si slancia con fervore ed abnegazione
intera a lavorare per la salvezza di fanciulli poveri
e derelitti, e di anime abbandonate . Oh ! no ,
quantunque conscii di nostra debolezza ed insuffi-
cienza, noi non trepidiamo un istante ! Basterebbe

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a rinfrancarci il gittare uno sguardo addietro
sulla via percorsa nel breve giro di sette anni là
nel'Urugay,nelaRepublicaArgentia enla
Patagonia stessa .
Nel Brasile i bisogni - morali non sono meno
lagrimevoli e grandi, che nelle contrade suddette .
Il selvaggio , che scorre nudo e feroce le foreste
vergini di questo immenso Impero, l' orfanello, che
gira vagabondo per le vie delle popolose città,
lo schiavo , che geme sotto la sferza di padroni
disumani , l' innocente bambino abbandonato sul
lastrico da genitori senza cuore, oh ! quanti, quanti
sono gli infelici che abbisognano di soccorso ! Dav-
vero, se la grazia di Dio non ci abbandona, se la
tenera bontà di Maria continua a sorreggerci, se
i nostri cari Confratelli e Cooperatori non ci di-
menticano nelle loro preghiere e nella loro carità,
oh ! quanto bene potremo fare in queste regioni
così splendide per ogni incanto di natura, eppure
così misere ed infelici per decadimento od assoluta
mancanza di religione ! Perdoni, amatissimo Padre,
questo sfogo . Queste sono le speranze che ci fer-
vono in cuore, questi sono i voti che fin dal
principio innalziamo a Dio ed alla Vergine, affinchè
non ci abbandonino nell' ardua impresa , questa è
pur la preghiera che da sì lontano rivolgiamo a
Lei, ai Confratelli ed ai Cooperatori tutti, affinchè
ci sostengano col loro affetto e colla loro carità .
Ascolti ora la breve narrazione di qualche fatto,
che non può a meno d'interessarla .
Come Ella ben sa , la Divina Provvidenza ha
voluto darci qui un secondo Padre , un altro
D . Bosco nella persona del piissimo e dotto Vescovo
di Rio Janeiro, l' Eccellentissimo D . Pietro Ma La-
cerda . Ma che vuole? Quando siamo giunti a Rio
Janeiro , Monsignore ne era assente da ben due
mesi . Poverino ! Mentre infieriva la febbre gialla,
or son pochi mesi , egli perdette lo stesso suo
segretario , il virtuosissimo Sacerdote Francesco
Telles, che era il suo compagno, il suo amico, il
suo Angelo Custode visibile, come egli stesso so-
leva chiamarlo,quelmdsiochavensè
quando nell' anno 1877 venendo in Italia dimorò
varii giorni nell' Oratorio di Torino presso di Lei .
Profondamente angosciato per questa perdita e
vacillante in salute, Mons . fu consigliato e quasi
spinto dagli amici - e dai medici a lasciare la
capitalee,darcsinl'terodlImp
in una Provincia detta di Minas , dove il clima
è più mite e temperato per le alte ed intermina-
bili giogaie di monti che la coprono . Colà havvi
un antico Seminario diretto dai Missionari Lazza-
risti . dove il nostro amatissimo Vescovo venne
educato da fanciullo , e dove ordinato Sacerdote
esercitò il Sacro Ministero con ogni splendore ,
vuoi come valente oratore, vuoi come peritissimo
professore, insegnando matematiche , filosofia, di-
ritto canonico con unanime applauso e dei colleghi
e degli alunni . Fu dunque colà tra antichi allievi
ed amici, che fu inviato a cercare un sollievo alle
sue ambasce ed un ristoro alla sua affranta salute .
E inutile che Le dica, o veneratissimo Padre,
che noi aspettiamo questo egregio Pastore con
indicibile ansietà da ben 20 giorni : Egli anche da
lungi, oh' con che amore , con che sollecitudine
si è subito adoperato in nostro favore ! Ha scritto
e fatto pubblicare pei giornali una tenerissima e
dotta Pastorale sul nostro arrivo , raccomandan-
doci vivamente alla carità de' suoi Diocesani - , e
perorando eloquentemente a pro dell' Ospizio, che
noi veniamo ad impiantare .
Ci ha pure scritto subito lunghe ed affettuosis-
sime lettere riboccanti di tenerezza, di santi con-
sigli e di generosa carità . Alcuni nemici del bene
hanno accolto il nostro arrivo con imprecazioni e
bestemmie , ma gli amatori della sofferente uma-
nità hanno pure applaudito alla nostra missione
caritatevole ed altamente umanitaria . La Pastorale
dell' ottimo Vescovo poi ha risvegliato per ogni
dove simpatia per noi ed un' immensa aspettazione
dell' opera nostra . Già cominciarono a giungere
limosine ed offerte, oltre alla generosissima obla-
zione del Vescovo che è la nostra Provvidenza .
Oggi stesso mi fu annunziato che sta ormai ai
nostri cenni una piccola ma completa tipografia .
Ma la nostra casetta è piccola assai , e se le li-
mosine sono finora bastanti a mantenerci , sono
tuttavia insufficienti a dar principio ai lavori di
costruzione , indispensabili per preparare il posto
ai numerosi fanciulli, che già battono alla porta .
Af inche la S .Vposafrenuqlch
idea , Le aggiungerò che la nostra casetta sorge
dentro la cerchia della città di Nictheroy, dirim-
petto a Rio Janeiro, stendendosi frammezzo l' in-
cantevole baia, sulle cui placide onde galleggiano
cento e cento bastimenti d' ogni grandezza e d' ogni
nazionalità, che vengono a caricare zuccaro, tabacco,
caffè, cacao ed altri prodotti di queste terre
tropicali . Noi dalla finestra vediamo a filare
molti battelli, che arrivano o che partono svento-
lando lelorbandier,fracuièdtospe
di salutare colla mano e più coi palpiti del cuore
la cara bandiera della patria nostra . Ci gira intorno
una grande estensione di terreno , piana davanti
ed ai lati, e di dietro alla casa si va ergendo un
altissimo monte . Questa proprietà si presta non
solo ad un grande edifizio per gli orfanelli,ma
altresì ad una piccola colonia agricola . Così potremo
presto mandarle all' Oratorio del caffè e dello
zuccaro coltivato da' suoi figli stessi .
Molte sono e di gran lusso le ville e palazzine,
che s' innalzano sul piano e sui colli in faccia a
noi ed ai nostri lati . La parrocchia è molto di-
stante, e in questi dintorni non v' è che qualche
cappella in rovina od abbandonata . Ma lo crederebbe?
Proprio accanto a noi, nell' incrocicchiarsi di due
vie, sorge un bel palazzetto, colla scritta di « Col-
legio maschile e femminile », ed è né più nè meno
che un' istituto di protestanti, che costituiscono un
pericolo permanente per la religione delle fami-
glie cattoliche di questa città . Quanti poveri
fanciulli e fanciulle non sono mandati dai loro geni-
tori ignoranti od indifferenti a comprare a prezzo
della loro eterna salute un' educazione eretica ed
avvelenata ! Oh ! come ci gioì il cuore nel trovarci
così da presso a questi eretici, per mettere un qual-
che argine alla loro micidiale propaganda! Abbiamo
subito deciso di battezzare la nostra nuova Casa col
nome di Ospizio di Maria Ausiliatrice, sicuri che
Essa non tarderebbe a proteggere contro alla eresia,

1.7 Page 7

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e ad accogliere sotto il suo manto le anime perico-
lanti . Noi nel nostro entusiasmo siamo giunti persino
a concepire l' idea e la speranza d' innalzare qui
appunto un gran Santuario in onore della Vergine
Ausiliatrice, perché distenda l' ombra sua benefica
su tutto il Brasile . Che Le pare? La Vergine stessa
s' incaricherà di dimostrare , se il Cielo arrida a
questa nostra speranza . Frattanto impazienti di
aprire almeno le scuole esterne ed i catechismi
abbiamo già chiamato i muratori , e confidando
nella Divina Provvidenza abbiamo dato ordine
di cominciare i lavori, a fine di aprire presto un
rifugio ai giovanetti più bisognosi e più insidiati .
Oh ! se potessimo pur provvedere alle fanciulle ,
chiamandole alla scuola intorno alle nostre buone
Suore ! Anche per questo lavoreremo a tutt' uomo,
e mentre noi di qui prepareremo la Casa, Ella ce
ne prepari una decina almeno per questo e per
altri punti dell' Uruguay , e ce le mandi colla
prima spedizione .
Il nostro caro D . Borghino Le narrerà come
abbiamo già visitato insieme Sua Maestà l' Impera-
tori Pedro II , il quale ci accolse con amabilità
straordinaria . Anche la Principessa Isabella, erede
presunta del trono, ed il suo sposo Gastone d' Or-
leans, Conte d' Eu , ci furono benevolissimi . Così
pure l' eccellentissimo Presidente della Provincia
ci promise cordialmente il suo appoggio . Come
vedaunqe,amtismoPadre,questaumilsima
Casa fin da' suoi primordii offre già le più belle
e consolatrici speranze . E ben vero che desse do-
vransi fecondare con sudori e forse con lagrime ,
se han da maturare frutti soavi e graditi al nostro
buon Gesù ed alla Sposa sua diletta la Chiesa
Cattolica . Ma collo sguardo al cielo e fidenti
nella protezione della Vergine Ausiliatrice , non
ci arresteremo dinanzi a qualsiasi difficoltà , che
contro ci susciti la rabbia dell' inferno .
Se non temessi d'essere interminabile vorrei
pur dirle qualche cosa delle numerose dimande ,
delle suppliche che mi giungono da ogni parte .
E una serie di miserie e di bisogni sì urgenti, che
mi recano angosce indicibili per non poterle soc-
correre prontamente . Per altra parte si presentano
occasioni così propizie per far del bene, e la Divina
Provvidenza ci offre da principio tali mezzi ma-
teriali , che non posso far a meno di lasciare ai
richiedenti una qualche speranza per un avvenire
non lontano . Ed oh ! perchè , mio Dio, non mol-
tiplicate a mille a mille gli operai evangelici per
salvare tante anime da voi redente ?
Senza parlarle dei Vescovi del gran Parà e di
Cuyabà , che ci attendono a braccia aperte e che
contano già sulla nostra formale promessa, Le dirò
che da Petropolis mi giungono istanze pressantis-
sime per aprire scuole a' figli di cattolici, che in
mancanza di scuole cattoliche frequentano pure
colà le scuole dei protestanti . La stessa figlia
dell' Imperatore si è impegnata per avere dei Sa-
lesiani, fossero anche due soli , per cominciare le
scuole esterne e l' Oratorio festivo .
L' Arcivescovo di Bahìa , santo vegliardo , che
fondò la Diocesi del Cearà elevandola ad una in-
vidiabile prosperità religiosa, trasferito da un anno
alla sede arcivescovile di Bahia , oh ! se avesse
veduto nella visita che gli feci pochi giorni or
sono , con che cuore mi supplicava di mandargli
qualche salesiano, per cominciare un Ospizio di
giovanetti poveri , a fine di eccitare le vocazioni
ecclesiastiche, le quali sono colà pressoché estinte!
Anche da S . Paolo , ricca e fiorentissima pro-
vincia dell'ir;nntomeiadvteprghi
caldissime di recarmivi presto per vedere co' miei
occhi quanto hanno già fatto pe' Salesiani . In vero
fin dall' anno scorso il Vescovo , varii Sacerdoti
e secolari zelanti, avendo posto gli occhi sopra di
noi, fecero di tutto per averci colà.Perpaci
la casa ed i mezzi onde cominciare l' opera, Mon-
signore scrisse una calda pastorale , e di più no-
minò commissioni, che andarono di città in città,
di villaggi in villaggio, di casa in casa questuando
pei Salesiani, ed ora, avendo già raccolte somme
considerevoli , implorano che non teniamo più a
lungo sospesi gli animi , e che vi andiamo e vi
andiamo subito . Io non potrò fare altro che un
viaggio colà e vedere ..., consolare quegli amici
nostri, e poi scrivere a Lei che li esaudisca .
Ma è tempo omai ch' io termini questo lette-
rone ; e, se non tenessi di cadere in un ritornello
che tutti sanno già a memoria , vorrei terminare
supplicando i nostri giovani Confratelli di costi a
partire per le Missioni, dove il Signore loro tiene
apparecchiati dei veri trionfi ; vorrei implorare da
Lei che non lasci trascorrere anche quest'anno
senza mandarci aiuti . Almeno una decina di Sale-
siani ed un' altra di Suore di Maria Ausiliatrice
ci sono proprio indispensabili per sostenere le opere
già esistenti , e rafforzarle ed estenderle , come
pure per incominciare con vigore ed efficacia le
Missioni del Brasile . Deh ! amatissimo Padre ,
accolga benevolmente queste nostre preghiere e lo
esaudisca . I nostri Cooperatori così generosi e
zelanti finora non la lasciarono in imbarazzo per
le spese degli apprestamenti e del viaggio, e spero
che non Le verranno meno neppure questa volta .
Ben lo sappiamo che dalla Francia , dall' Inghil-
terra e da cento altri punti Le arrivano ogni di
preghiere ed istanze per aprire nuovi Ospizi , lo
sappiamo , e benediciamo il Signore di questo ri-
svegliarsi per ogni dove dello spirito di carità e
di fede, lo benediciamo pure, perché siasi degnato
di servirsi anche dell'opera nostra ; ma tuttavia non
cesserò mai di supplicare Iddio e Lei e tutti i
Superiori della pia nostra Società , che siano ge-
nerosi di aiuti a queste lontane terre, dove non
vi sono che pochissimi Missionarii, disseminati qua
e colà, sopra una superficie sterminata, che supera
di tante e tante volte l' Europa intera .
Permetta ancora , amatissimo Padre , che Le
offra l' affetto sincerissimo e l' ossequio de' suoi
figli dell' Uruguay e del Brasile, e pregandola di
gran cuore perchè ci benedica tutti, e tutti ci
raccomandi a Dio ed alla Vergine Ausiliatrice, Le
bacio con, venerazione la mano e mi ripeto con
gioia
Suo devotissimo figlio in Gesù Cristo
Sac . LUIGI LASAGNA .

1.8 Page 8

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STORIA DELL' ORATORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
Parte seconda .
CAPO X .
Le Letture Cattoliche nello Stato Pontificio - Circo-
lare del Cardinale Vicario - Buono effetto di que-
sto atto - La festa di Pio IX nei tre Oratorii -
Gli studenti del Cottolengo alle scuole dell'Oratorio
di S . Francesco di Sales - La guerra del 1859 ed
una ispezione - Figli dei . militari e soldati fran-
cesi all'Oratorio - Sovvenzione del Re e del Go-
verno - Breve di Pio IX .
Le basi della Società di S . Francesco di Sales
erano intanto gettate secondo il disegno di Don
Bosco, e dell'immortale Pontefice Pio IX, e per
tal modo veniva sempre meglio assicurata la sorte
di tanti giovanettì poveri ed abbandonati non solo
di allora, ma dell'avvenire . Fu questo certamente
un gran bene per l' Oratorio ; ma non fu il solo ;
imperocchè parlando col sommo Pontefice intorno
alle Letture Cattoliche, D . Bosco ottenne altresì
l'alto favore che Sua Santità desse ordine all'Emi-
nentissimo suo Vicario il Cardinale Patrizi, che con
apposita Circolare le raccomandasse a tutti gli Arci-
vescovi e Vescovi dello Stato Pontificio, affinchè le
introduceseronelepropriediocesi .LaCircoleè
in data del 22 Maggio di quell'anno stesso . Crediamo
bene di riprodurre qui il mentovato documento ,
siccome prova della benevolenza di Pio IX e della
specialissima stima, che egli faceva di questa pe-
riodica pubblicazione dell'Oratorio .
ILLUSTR . E REv . SIGNORE,
« É un fatto innegabile che dagli uomìni per-
versi si cerchi con tutto l'impegno di demoraliz-
zare i popoli, per averli pronti a secondare i loro
pessimi disegni e così ottenerne gl' intenti . A ciò
fare essi si adoperano in più modi, fra i quali molto
loro giova la diffusione di libri e stampe corrotte
e spesso contrarie ai dommi della nostra Santa Re-
ligione . Il guasto non è all'aperto, bensì latente
all' ombra di una sottile ipocrisia, adorno di uno
stile fiorito ed ameno, e facendo mostra di trat-
tare argomenti tanto interessanti e dilettevoli, che
in breve sono nelle mani di moltissimi mal accorti
di tutte le classi degli uomini, i quali bevono per
tal modo quasi all'insaputa quel veleno, che forse
li ucciderà per sempre . E ciò non avviene sol-
tanto nelle città popolose, ma ancora nelle più
piccole e nascoste terricciuole, ove l'antica costu-
manza di passare qualche tempo, specialmente nella
stagione d'inverno, leggendo alcun che della Sto-
ria Sacra, ovvero d'altro libro buono e religioso,
viene surrogata dalla lettura di libriciattoli la-
scivi ed immorali .
« Non è però mai avvenuto che i buoni Catto-
lici non abbiano tentato di resistere agli sforzi de-
gli empi ; quindi è che a combattere il grave male
accennato si è costituita una Società di dotte e pie
persone ecclesiastiche e laiche , le quali propon-
gonsi d'ovviare ai disordini che debbono al pre-
sente lamentarsi , stampando dei libretti mensil-
mente col titolo di Letture Cattoliche, le quali e
per la varietà dei tomi e per la pianezza dello
stile allettino e sieno alla portata di tutti . L' e-
sclusivo scopo di queste Letture sarà di conservare
nell'animo dei Cattolici la integrità della fede, la
santità dei costumi, ed accrescere in essi quel ri-
spetto ed amore sincerissimo, che debbesi alla sa-
cra persona del Sommo Pontefice, siccome Padre
universale di tutti i fedeli, non che a congiungerli
vie più coi loro Vescovi .
« La Santità di N . S . sempre intenta al vero
bene di tutti, ed informata appieno del vantaggio
riportato da queste Letture Cattoliche nei luoghi
dove sono state attivate, ha approvato e lodato il
pio divisamento d'introdurle anche nello Stato Pon-
tificio, ed a tal fine mi ha autorizzato ad invitare
gli Arcivescovi e Vescovi dello Stato medesimo
per l'aiuto e sostenimento di sì bella impresa, dif-
fondendola il più possibile per tutte le città e ca-
stelli, soggetti alla spirituale loro giurisdizione .
« Quindi è che, in esecuzione dei desiderii della
Santità Sua, partecipo tutto ciò a V . S . Illustrma
e Rev ma , pregandola ad accettare insieme i sen-
timenti della mia più distinta stima, coi quali resto,
baciandole di vero cuore la mano,
Di V . S . Illma e Revma
Roma, 22 Maggio 1858 .
Servitor vero
COSTANTINO CARDINALE VICARIO . »
Questa Lettera Circolare ottenne il desiderato
effetto ; onde da quel giorno leLeturCaolich
presero a spargersi non solo negli Stati Pontificii,
ma in quasi tutte le diocesi d'Italia, perchè ad e-
sempio del Vicario di Gesù Cristo, molti Vescovi
le raccomandarono ai proprii parochi, e questi ai
fedeli loro affidati . Di qui ne derivarono due van-
taggì : il bene spirituale di un maggior numero
di anime, che ne vennero istruite ed animate alla
virtù , ed un canale di beneficenza pel nostro O-
ratorio ; imperocchè crescendo il numero degli as-
sociati alle dette Letture , si ebbe per una parte
lavoro da occupare più artigianelli , e per altra
parte quel poco di guadagno, che se ne ricavava,
porgeva a D . Bosco il mezzo di raccogliere un mag-
gior numero di poveri giovanetti nel suo Ospizio,
e di provvedere loro vitto e vestito con una buona
educazione .
Noi passiamo qui sotto silenzio più fatti, che ras-
somigliano a quelli, di cui abbiamo già tenuto pa-
rola in addietro . Tali sono le varie solennità , i
catechismi della quaresima, le comunioni pasquali
negli Oratorii , le visite di ragguardevoli perso-
naggi alle scuole serali e domenicali, e le nume-
rose raccomandazioni di poveri giovanetti fatte non
solo dai privati, ma dagli stessi Municipii e dalle
Autorità governative . Diremo invece di quelle al-
tre cose, che sembrano avere alcun che di nuovo
e qualche merito di speciale ricordo .

1.9 Page 9

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Tra queste viene anzitutto la festa celebrata il
24 di giugno di quell' anno medesimo 1858 , ad
onore di Pio IX, nei tre Oratorii di S . Francesco
di Sales, di S . Luigi e dell' Angelo Custode . In
quel giorno, essendo nell'Archidiocesi di Torìno fe-
sta di precetto, volle il nostro D . Bosco farci go-
dere il frutto della paterna bontà dell'immortale
Pontefice . Due cose ci aveva benignamente con-
cesse il Vicario di Gesù Cristo, nella visita che Don
Bosco gli aveva fatta a Roma : l'Indulgenza plena-
ria, e questo per l'anima ; indi la limosina per una
colezione, come abbiamo di sopra accennato . Per-
tanto avvisati i giovanetti la domenica innanzi dai
proprii Direttori accorsero in quel giorno nume-
rosissimi ai rispettivi Oratorii, e per accostarsi ai
santi Sacramenti, onde arricchirsi degli spirituali
tesori, e per gustare nello stesso tempo della co-
lezione , loro pagata dall' amorevole Pio IX . La
festa non poteva riuscire né più bella, nè più giu-
liva . Uno scrittore del giornale l'Armonia, il quale
vi si trovava presente, ne volle pubblicare appo-
sita relazione, e noi giudichiamo pregio dell'opera
il riferirla qui per intiero . Era così concepita :
« Tutte le cose, che riguardano il supremo Ge-
rarca della Chiesa, formano sempre oggetto di com-
piacenza pei buoni cattolici . Tra queste havvi la
festa, che negli Oratorii di S . Francesco di Sales,
di S . Luigi e del S . Angelo Custode celebravasi
in rimembranza di un favore dal S . Padre con-
cesso ai giovani, che a tali Oratorii intervengono .
Pochi mesi or sono, l'egregio Sacerdote D .Bosc
recavasi a Roma, e Pio IX si trattenne con bontà
veramente degna di un tal Pontefice a discorrere
di questi giovanetti . Infine, compartendo loro l'a-
postolica benedizione, concedeva un'indulgenza ple-
naria per quel giorno, in cui essi avrebbero fatta
la loro confessione e comunione . Ai favori spiri-
tuali aggiugneva una graziosa somma di danaro,
che dovesse servire ad una colezione per questa
giornata, affine di viemmaggiormente incoraggiare
la gioventù a correre con perseveranza la via dei
comandamenti di Dio .
» Il giorno prescelto per tale funzione fu il 24
del corrente ; e noi, essendoci trovati presenti in
uno di questi Oratorii, abbiamo osservato uno dei
più teneri spettacoli . Compiuti i doveri religiosi,
quei buoni giovanetti mostrando in volto la gioia
e la pace che godono coloro che hanno la coscienza
pura, si schieravano fuori della chiesa a parteci-
pare del grazioso favore del S . Padre . Cantate
varie affettuose canzoncine analoghe al soggetto ,
esprimendo in mille modi la loro gratitudine verso
il Sommo Pontefice, presero posto per la refezione .
E difficile di esprimere a parole i dolci sensi che
destava in cuore quella vista di tanti giovani, che
con canti e suoni, in chiesa e fuori di chiesa , in
prosa ed in poesia , manifestavano quella viva e
tranquilla letizia , che solo può venire dalla co-
scienza , che può dire a se stessa : Non son rea .
» Ovunque poi risuonavano gli applausi di Ev-
viva il Papa ! Viva la sua grande bontà ! Ma la
sorpresa fu verso sera, quando queste radunanze
erano per isciogliersi e recarsi ciascuno al proprio
domicilio . Guidati come da una specie di entusia-
smo si radunarono inforno al loro Direttore, ed
unanimi esclamarono : Grazie, o Santo Padre, gra-
zie ; Dio ve ne ricompensi . Chi mai potrà andare
per noi a ringraziarlo degnamente ? Sig . Diret-
tore, fate sapere al S . Padre che noi siamo pieni
di riconoscenza per lui, che lo amiamo con tutta
l'effusione del nostro cuore, noi in lui veneriamo
il Vicario di Gesù Cristo, e che noi tutti deside-
riamo, e vogliamo vivere e morire in quella re-
ligione, che ha Dio per Capo invisibile, e che ha
un sì tenero e sì buon Padre, un Pio IX per suo
Vicario sopra la terra .
» Così compievasi quella giornata, che lascierà
nel cuore dei buoni giovani indelebile memoria della
paterna bontà del S . Padre . Quei poveretti , i quali
non sono guari avvezzi a ricevere carezze dagli
uomini, menando una vita piena di stenti e di pri-
vazioni, sentono vivissima la riconoscenza verso del
Capo della Chiesa, che dall' altissimo suo grado,
lungi dal dimenticare i figli del popolo, come fanno,
gli adulatori del popolo stesso, si esibisce e si fa
vedere loro padre, come è padre dei grandi della
terra e dei principi . » Così l'Armonia del 29 giu-
gno 1858 .
Un altro fatto dobbiamo segnalare, pur degno di
menzione . Intorno a quel tempo l'illustre Canonico
Luigi Anglesio, Direttore dell'Ospizio del Cotto-
lengo, giudicò della maggior gloria di Dio il se-
guire l'esempio di D . Bosco, accogliendo nel suo.
Istituto un maggior numero di giovanetti, per de-
dicarli allo studio e alla carriera sacerdotale . Scopo
dei due ecclesiastici si era di concorrere in questo
modo a fornire di chierici e di Sacerdoti l' archi-
diocesi di Torino, che in quei giorni ne difettava
moltissimo, e per provvedersi di qualche soggetto
stabile per l'esercizio del sacro ministero verso i
proprii ricoverati . A questo nobile intento D . Bo-
sco d'accordo col prelodato Canonico recavasi ogni
anno nei paesi di campagna, soprattutto nelle parti
di Saluzzo, interrogava i parrochi se conoscevano
giovanetti di buona indole e di attitudine allo stu-
dio , e trovandone li chiamava a sè coi loro pa-
renti e li accettava per poco o per nulla, distri-
buendoli poscia parte al Cottolengo e parte all'O-
ratorio . Con questa industria il numero degli studenti
andava vie più crescendo in ambidue gli Istituti,
e nel 1858 e 1859 giungeva a più centinaia .
Frattanto si attivavano nel nostro Oratorio le
prime scuole ginnasiali interne, e con maestri pro-
prii . Il Canonico Anglesio, che in quel tempo an-
cor non aveva professori sufficienti al bisogno, rin-
crescendogli di mandare i suoi giovanetti alle scuole
in città, pregò D . Bosco che li volesse ricevere
nelle sue classi all'Oratorio, e D . Bosco vi accon-
sentì di tutto buon grado . Quindi dal 1856 sino al
1859 in ogni giorno di scuola mattino e sera buon
numero di quei giovani venivano nelle ore determi-
nate alle nostre classi , e frammisti con noi udi-
vano le stesse, lezioni, gareggiando nello studio e
nella morale condotta . Alla fine dell' anno scola-
stico si faceva la distribuzione dei premii, procu-
rati da ambe le parti . Alla festa rallegrata dal
canto e dal suono della musica intervenivano sem-
pre parecchi personaggi ragguardevoli, i Direttori
dei due istituti e varii dei loro benefattori . Molti
dei nostri condiscepoli dell'Ospizio del Cottolengo

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fecero in appresso splendida riuscita ; alcuni di- Né questo bastò ; poiché, se l' Oratorio non fu
vennero Sacerdoti esemplarissim i, ed altri, presa di- convertito né in quartiere ne in ospedale, divenne
versa carriera, o conseguirono importanti impieghi nondimeno quale un luogo di convegno pei soldati
civili, o si segnalarono nellle file dell'esercito . francesi, stanziati in Torino, specialmente per gli
Abbiamo ricordato volentieri questi fatti, perchè invalidi . Uno dei nostri compagni più adulti, che
sono una prova della buona relazione, in che sem- parlava discretamente la loro lingua , cominciò a
pre si mantennero e l'Oratorio di S . Francesco di contrarre relazione con alcuni di essi, loro parlò
Sales e la Piccola Casa della Divina Provvidenza . d i D . Bosco e li condusse a fargli visita . Don Bo-
Queste due Opere vicine di luogo e di tempo si sco accolse quei militari con grande amorevolezza,
riguardarono ognora come amicissime, e giova spe- s'intertenne con loro in piacevoli discorsi, li invitò
rare che secondo il loro potere sempre si aiute- a venire all'Oratorio con libertà, anzi lasciò loro
ranno per servire fedelmente a quel Dio, che le l'incarico di menarvi quanti compagni il bramas-
ha suscitate in questi ultimi tempi a sollievo delle sero . - Voi potete venire, disse loro, per iscri-
umane miserie, e a conforto della Religione e della vere ai vostri parenti, e qui troverete carta, penne,
civile società .
inchiostro e i necessarii francobolli ; potete venire
Intanto era giunto il 1859, e nell'aprile del me- per leggere libri francesi, di cui abbonda la nostra
desimo scoppiava la guerra tra l'Austria ed il Pie- biblioteca ; e se taluni amassero d'imparare la lin-
monte, collegato con Napoleone III, imperatore dei gua italiana o l' aritmetica , io destinerò loro un
Francesi . Noi non ci faremo a discorrere di questo apposito maestro.SBiocsm,epgunsD
avvenimento, ma registreremo solamente qualche noi siamo tuttavia in tempo pasquale, e potrebbe
fatto, che ci riguarda più da vicino . Primieramente darsi che non tutti abbiate finora avuto comodità
notiamo che nel mese di maggio l'Autorità gover- di adempire il precetto della Santa Chiesa, così vi
nativa mandava due periti a fare una ispezione nel avverto che in questa nostra cappella voi trove-
nostro Oratorio, per sapere se il fabbricato si pre- rete confessori , che conoscono la vostra lingua, e
stava ad alloggiare soldati o a convertirsi in ospe- che si presteranno sempre volentieri a vantaggio
dale pei feriti . D . Bosco accolse cortesemente quei dell'anima vostra -
signori, e li condusse a visitare tutta la casa . In Questa graziosa accoglienza e queste parole riem-
fine disse loro : - Ora li pregherei che volessero pirono di entusiasmo quei cari figli della Francia ;
riferire a chi li ha mandati i sentimenti di Don onde ritornati in caserma raccontarono la cosa ai
Bosco ed una sua preghiera a questo proposito . Nei loro commilitoni, e destarono in molti il vivo de-
pericoli e nei bisogni della patria ogni cittadino siderio di recarsi ancor essi all'Oratorio . Il fatto
deve porgere quell'aiuto, che le proprie forze gli si è che in capo a pochi giorni nelle ore libere
permettono , e per questo motivo D . Bosco è di-
sposto a fare quanto è in poter suo : l'ha fatto 6
anni or sono in tempo di peste, e saprà farlo ora
in tempo di guerra . Ma io debbo pure far osser-
si vedeva come una processione di soldati francesi
a scendere in Valdocco , e a venirsi a trattenere
con D . Bosco e con noi siccome fratelli . Più cen-
tinaia di loro si accostarono eziandio ai Sacramenti
vare che questa casa serve, oggidì di ricovero a e con un contegno così edificante, da ben dimostrare
quasi 400 giovanetti dei più poveri ed abbando- che appartenevano a famiglie di molta pietà e re-
nati, e perciò prego il Governo che voglia rispar- ligione . Don Bosco oltremodo contento di tratto
miarmi il dolore di rimetterli sopra la strada . Io in tratto ne invitava alcuni a pranzo con lui ; ed
credo che in Torino non manchino dei pubblici e- era allora un grazioso spettacolo il vedere i cal-
difizii, che possono servire o da quartiere o da zoni rossi a risaltare presso le sottane nere, e chie-
ospedale meglio assai che non questo fabbricato , rici, Sacerdoti, e soldati a fraternizzare insieme,
che, come vedono , manca di molte comodità_ - gareggiando gli uni a parlare francese e gli altri
Che cosa abbiano i due periti esposto al Governo a masticare italiano .
nol sappiamo ; ma il fatto si fu che l'Oratorio non Dopo alcun tempo erano in sì gran numero quelli,
venne disturbato e noi continuammo a rimanervi i quali conoscevano D . Bosco di persona, che difficil-
tranquillamente .
mente egli usciva in Torino senza che si vedesse ac
Del resto il nostro Ospizio prestò in quel tempo compagnato, o di tratto in tratto fermato da qualche
un servizio ben più utile, che non tanti altri . La soldato francese . Una volta doveva egli recarsi a
improvvisa chiamata di varie classi sotto le armi visitare un malato a Collegno, paese distante quattro
nel cuore della primavera e dell' estate tolse a miglia da Torino . Quando fu sulla via di Rivoli,
molte famiglie le più robuste braccia, che col la- ecco a farglisi incontro una dozzina di turcos, parte
voro le sostenevano, e quindi molte madri cariche convalescenti , parte solo feriti al braccio od alla
di figliuolanza si trovarono nella più grande mi- mano . Andando essi al passeggio, domandarono a
seria . Ciò fu tanto vero che si dovettero instituire D . Bosco di accompagnarvelo per qualche tratto
nelle principali città varii Comitati, a fine di pro- di via, ed egli vi aderì molto volentieri . Di di-
muovere e raccogliere limosine, onde provvedere scorso in discorso e all'ombra degli annosi olmi,
alle famiglie più bisognose . Or che fece D . Bosco? che fiancheggiano lo stradale, la via parve sì breve,
Quantunque per la circostanza della guerra e pel che la gioconda brigata quasi senza avvedersene
rincaro dei viveri egli si trovasse ben sovente in giunse sino a Collegno . Colà pervenuti, i turcos
grave penuria, tuttavia accettò ancora nel suo O- volevano ritornare indietro, ma Don Bosco disse
spizio parecchi figliuoli dei poveri soldati, alle- loro : - Giacché come invalidi avete il permesso
viandocsìleorfamigle,dagrvnose
dei vostri superiori, attendetemi un poco ; io farò
stesso e di spese e di sollecitudini .
presto , e ritorneremo a Torino insieme ; - ed

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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eglino si fermarono . Ma contro la sua aspettazione
D . Bosco non poté sbrigarsi così tosto come spe-
rava, e quando uscì dalla casa dell'infermo l'oro-
logio segnava mezzogiorno . Venuto a' suoi compa-
gni di viaggio - Mi rincresce, disse loro, di avervi
fatto aspettare sì a lungo : ora come vedete é mez-
zogiorno : voi avrete certamente appetito, e i con-
valescenti avranno bisogno di ristoro, e non con-
viene che ci rimettiamo in via collo stomaco vuoto :
venite dunque con me, e andremo a fare una ri-
botta . - Ciò detto, li menò in un albergo, pagò
loro un buon pranzo , mangiò con essi , facendo
loro passare uno dei giorni più lieti . Dire la con-
tentezza di quei turcos è cosa impossibile . Ritor-
nati in città essi raccontarono la cosa al loro su-
periore, il quale ne fu così tocco di ammirazione,
che al domani venne all'Oratorio a ringraziare Don
Bosco, con parole improntate della più viva rico-
noscenza, e con gentilezza veramente francese .
Per tutte queste ed altre ragioni i soldati della
Francia, residenti in quel tempo tra noi, presero
tanto affetto all'Oratorio, che quando ricevettero
ordine di partire da Torino vennero a riverire Don
Bosco e i loro maestri, mostrando colla più pro-
fonda gratitudine una grande commozione . Parec-
chi di loro continuarono sino a questi giorni un
carteggio epistolare con D . Bosco e con alcuni di
noi, specialmente con D . Michele Rua stato loro
maestro d'aritmetica .
Dopo la sanguinosa battaglia di Solferino, avvenu-
ta il giorno 24 giugno, la guerra aveva fine colla
cessione della Lombardia al Piemonte ; ma lasciava
molti fanciulli orfani di padre, e ben se ne accorse
anche il nostro Oratorio . Quasi ogni giorno noi
vedevamo giungere nuovi compagni, e vie più av-
vicinarsi l'un l'altro i nostri letti per fare posto
all'ultimo arrivato . Ma tante bocche di più a di-
vorare pagnotte fecero crescere le spese ed au-
mentare i debiti, onde Don Bosco venne ben presto
a trovarsi in gravi strettezze . Confidava egli bensì
nella divina Provvidenza, ma in pari tempo non
tralasciava di appigliarsi a quei mezzi, che la pru-
denza suggeriva . Quindi per mano del conte Nico
lao Cibrario egli fece pervenire alla Maestà di Re
Vittorio Emanuele II umile domanda di un qualche
sussidio pei suoi giovanetti , e il 31 di Agosto
riceveva lettera dal conte medesimo , nella quale
tra le altre leggevansi queste parole
Ho a-
vuto l'onore d'intrattenere Sua Maestà della poco
felice situazione, in cui trovasi al presente la pia
Opera da lei fondata pel ritiro dei giovanetti ab-
bandonati e per la lontananza dei benefattori e per
le spese straordinarie cagionate dal numero inso-
lito di ragazzi , che Ella ebbe a ricoverare nella
circostanza della chiamata all'esercito di non pochi
contingenti padri di famiglia ; e la Maestà Sua ,
volendo venire ancora per questa volta in di Lei
aiuto, si è graziosamente degnata in seguito a mia
proposizione di accordarle una sovvenzione straor-
dinaria di L . 250 sul tesoro Mauriziano . -
Alcuni mesi dopo un altro sussidio di 200 lire
gli accordava il Ministro dell'Interno, annunzian-
doglielo in questi termini il segretario Capriolo
- Nello scopo di sussidiare l'amministrazione del
Ricovero dei poveri giovani abbandonati in questa
città, questo Ministero si è determinato ad accor-
dare al suo fondatore e direttore D . Giovanni Bo-
sco la sovvenzione di L. 200 , ed ha ordinato la
spedizione in suo capo del relativo mandato . -
Questi aiuti non erano certamente pari al biso-
gno ; ma stante le gravi spese della guerra non
erano neppure disprezzabili . Essi dimostravano per
lo meno che il Re ed il suo Governo riconoscevano
l'utilità dell' Opera di D . Bosco , e spronavano i
privati cittadini a soccorrerla colle proprie elargi-
zioni .
Sorgeva intanto l'anno 1860, apportatore di gioie
e di tribolazioni a D . Bosco e a noi tutti . Pren-
diamo le mosse dalle prime . Sul principio dell'anno
scolastico, il 9 di novembre, D . Bosco a nome suo
e a nome nostro scriveva al Papa Pio IX una ri-
spettosa lettera, nella quale esternavagli sentimenti
di condoglianza per certi fatti già succeduti e che
succedevano a danno della Religione e della Santa
Sede, e in pari tempo esponevagli quanto in To-
rino si praticava dai buoni, per opporre un argine
alla colluvie dei mali, che da ogni parte ino nda-
vano . Il glorioso Pontefice gradì sommamente que-
sto attestato di filiale ossequio e di fedeltà inal-
terabile, e per un atto d'insigne bontà, in data del
7 di gennaio del 1860, rispose a D . Bosco con un
Breve , che rimarrà monumento imperituro della
benevolenza di Pio IX verso di noi .DBoscrievut
il prezioso documento il volse tosto dal latino in ita-
liano, e poscia raccoltici in apposita sala ce lo lesse,
mettendoci a parte della propria consolazione . Sic-
come il Breve fa cenno eziandio degli Oratorii e
dei giovani che li frequentavano, così ci crediamo
in dovere di pubblicarlo in questo luogo, come lo
ricaviamo dal fascicolo delle Letture Cattoliche del
mese di aprile di quell'anno medesimo .
Al diletto Figlio
Sacerdote Giovanni Bosco
TORINO
PIO P . P . IX .
DILETTO FIGLIO, SALUTE ED APOSTOLICA
BENEDIZIONE .
« Nella lettera, che ci scrivesti il 9 dell'ultimo
novembre, scorgemmo novella prova della tua sin-
golare fede, pietà e riverenza verso di Noi e verso
la suprema dignità Nostra .
» Di leggieri comprendiamo, Diletto Figlio, quale
sia il dolore dell'animo tuo e degli altri ecclesia-
stici in questo grande scompiglio d'Italia e stra-
volgimento delle pubbliche cose, e nella ribellione
di alcune provincie del nostro temporale dominio .
» Questa ribellione, come a tutti è noto, venne
provocata da esterne istigazioni e macchinazioni,
e con ogni sorta di mezzi fomentata e sostenuta .
» Ora si aggiunse uno scritto , pienissimo d'i-
pocrisia, che diffuso nel popolo tende ad ingannare
i semplici ed a scemare il comune consenso del-
l' orbe cristiano nel difendere il civile Principato
della Sede Apostolica .
» La fede stessa dell'italiana penisola è messa
in pericolo : una colluvie di libri e di giornali per-
versi si divulgò non solo per le città, ma ezian-
dio pei villaggi, né solamente in cotesti paesi del

2.2 Page 12

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Piemonte, ma anche nella Toscana , e nello pro-
vincie confinanti i protestanti vomitano il veleno
delle loro malvagità , avendo a tal fine instituite
scuole, vuoi clandestine, vuoi pubbliche , alle quali
anche con premii si sforzano di allettare la povera
ed incauta gioventù .
» Se non che in questa fierissima procella, su-
scitata da Satana, Noi nell'umiltà del cuore som-
mamente ringraziamo Iddio , che colla sua grazia
avvalora e conforta i Vescovi dell'Italia, a custo-
dire intrepidamente ciascuno nel proprio gregge il
deposito della fede .
» Sono di sollievo al cuor Nostro la somma con-
cordia degli animi, colla quale anche il Clero in
questo tristissimo tempo attende alla salute delle
anime, e la fermezza e costanza d'animo, con cui
per la causa di Dio e della Chiesa esso sopporta
e sostiene ogni avversità .
» Non possiamo poi esprimere con parole la con-
solazione che ci apportò quella parte della tua let-
tera, da cui conoscemmo che le presenti calamità
di questo tempo resero maggiore l'alacrità tua, o
Diletto Figlio, e quella delle altre persone eccle-
siastiche .
» Quindi e colla predicazione della parola di Dio,
e colla diffusione di buoni libri e di buoni scritti
uniti di animo e di zelo vi sforzate a tutto potere
di opporvi alle macchinazioni de' nemici della Chiesa .
» Non v'ha cosa più eccellente di questo ope-
rare, e non v'ha cosa più utile a promuovere ed
infiammare la pietà del popolo .
» Nè fu priva di frutto quella tua esimia sol-
lecitudine, per la quale moltissimi giovani recan-
dosi ai sacri Oratorii nei giorni festivi , e quoti-
dianamente alle scuole ad ore opportune divennero
ognora più ferventi sia per mezzo degli ammae-
stramenti cristiani, sia colla frequenza de' sacra-
menti .
» La cura che hai dei giovani poveri da te ri-
coverati ottiene di giorno in giorno più felice suc-
cesso, ed accresce il numero di coloro, che potranno
poi diventare una volta utili ministri della Chiesa .
» Continua, Diletto Figlio, la carriera che hai
intrapreso a gloria di Dio e ad utilità della Chiesa .
Sopporta, se ti avverrà, qualche grave tribolazione,
e sostieni con grandezza d'animo le tribolazioni di
questo tempo .
» La nostra speranza è riposta in Dio, il quale,
per la protezione del a Regina del Cielo e Signora
dei mondo, la Madre di Dio Maria Vergine Im-
macolata , ci libererà da questi sì grandi mali e
consolerà la sua afflitta Chiesa facendola trionfare
de' suoi nemici .
» Non dubitiamo punto che a questo fine, e per
impetrare alla Nostra debolezza prontissimo l' a-
iuto ed il soccorso di Dio, continuerai, o Diletto
Figlio, insieme cogli alunni e discepoli del tuo
ospizio a te e a Noi carissimi a supplicare lo stesso
Iddio con sempre maggior fervore in ogni sorta di
preghiere .
» Noi caldissimamente preghiamo il medesimo
Dio che custodisca te e quelli nella sua pace, vi
copra colla sua destra e vi difenda col suo santo
braccio .
» Pegno di questo celeste aiuto desideriamo che
sia l'Apostolica Benedizione, che con effusione ed
affetto di cuore paterno e con amore impartiamo
a te, Diletto Figlio, ed anche agli alunni e disce-
poli , non che a tutti coloro, che con te si occu-
pano a favore di queste pie opere, ovvero le fre-
quentano .
» Dato in Roma presso S . Pietro il 7 gen-
naio 1860
» Del nostro Pontificato l'anno decimo quarto .
PIO P . P . IX . »
Queste furono le gioie . Diremo in altro capo le
tribolazioni .
UN COOPERATORE SALESIANO
e la nostra Casa di Spezia .
Nel numero 223 della benemerita Unità Cat-
tolica di Torino troviamo una preziosa lettera,
scrittale da un Cooperatore Salesiano di Spezia,
che giudichiamo ancor noi di riprodurre a gloria
di Dio e ad incoraggiamento dei buoni
« Spezia, 19 settembre 1883 .
« Chiarissimo signor Direttore,
« Giudico che alla S . V . e ai numerosi lettori
del pregevolissimo sito giornale tornerà caro il
conoscere almeno per sommi capi il bene, che
fanno in questa mia patria i Salesiani di Don Bo-
sco . Mediante la carità del Pontefice Pio IX e
del non meno benefico e generoso suo successore
Leone XIII, essi, assecondati dal clero e da per-
sone influenti, fin dall'anno 1878, in una casa ap-
pigionata, apersero scuole elementari ed Oratorio
festivo pei giovanetti di questa città . Coll'opero-
sissimo zelo che li distingue , e con un' attività
sorprendente, riuscirono bentosto ad attirarsi più
centinaia di fanciulli , che sino allora , o per in-
curia dei parenti o per maggior comodità , fre-
quentavano le scuole dei protestanti evangelici,
qui insediati ad onta della nostra fede, e che nei
giorni festivi andavano scorrazzando per le piazze
e lunghesso la spiaggia , lontani dalle sacre fun-
zioni, ed esposti ai più gravi pericoli dell'anima
e del corpo .
» Il numero degli accorrenti crescendo ogni dì
più, la casa tolta ad affitto divenne troppo ri-
stretta, e fu d' uopo cercarne un' altra . Allora
una benemerita persona della città , il signor ca-
valiere Bruschi, donò a Don Bosco un buon tratto
di terreno, e i Salesiani, confidando nella Divina
Provvidenza e nella carità dei loro benefattori,
posero mano ad innalzare un fabbricato più ampio
e adatto, con lo scopo di unire alle scuole ed al-
l'Oratorio festivo anche un Ospizio per ricoverare
i giovani più poveri ed abbandonati . Una chie-
setta, già molto frequentata, e la maggior parte-
dell'abitazione è ormai condotta a termine . Le
spese non sono ancora del tutto soddisfatte , ma
si spera che le sovvenzioni dei fedeli non verranno

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meno a chi tanto si affatica per la buona educa-
zione della nostra gioventù , e che qualche pia e
generosa persona si farà strumento della Divina
Provvidenza .
« Intanto fin d'ora è uno spettacolo delizioso
il vedere nei giorni festivi un reggimento di 500
e talora anche di 800 e più giovinetti raccolti
nelel'Oratorio salesiano , trattenuti dapprima in
varii giuochi onesti ed innocui, sotto gli occhi di
varii Sacerdoti e di zelanti secolari , indi istruiti
nel Catechismo ed informati a quella educazione ,
che , . facendoli buoni cristiani , li rende in pari
tempo savii cittadini . - Giacchè in questi giorni
il Governo è molto impensierito pei moti delle
Romagne , nei quali figurano in maggior parte
giovinotti scapestrati, sarebbe molto ben fatto che
qualche amico suggerisse al signor ministro De-
pretis di raccomandarsi a Don Bosco, perchè vo-
lesse inviare de' suoi Salesiani ad aprirvi un O-
ratorio nelle principali città, simile a quello di
Spezia . Sarei d'avviso che in capo a pochi anni
le Romagne sarebbero in pace !
« Le scuole poi de' Salesiani in Spezia sono così
bene avviate e così frequentate, che fecero fare com-
pleta bancarotta alle scuole protestanti . Le cito una
prova che vale per tutte . - L'anno scolastico 1881-
82 le classi protestanti contavano ben 510 alunni ; e
l'anno decorso 1882-83 non ebbero più che 54 in-
scritti, e il regio ispettore, visitandole, non ne trovò
presenti che 14 (dico quattordici) ! - Questa di-
sfatta tornò cotanto amara alla setta così detta
evangelica, che se ne sfogò contro il cav . G ...
ministro evangelico di Spezia ; imperocchè, con un
atto poco conforme alla tanto vantata loro tolle-
ranza , i suoi superiori lo sospesero dal suo uf-
fizio , siccome inetto , e lo traslocarono altrove .
Il povero ministro, prima di lasciare Spezia, rac-
colse a conferenza i suoi amici, e raccontata loro
la sua disavventura , inveì contro Don Bosco e
contro i Salesiani, chiamandoli causa di sua ro-
vina .
« Noi Spezzini non abbiamo che a ringraziare
Iddio per un risultato così consolante ; ed auguriamo
che Don Bosco ed i figli suoi siano la rovina di
tutte le sétte protestanti, che oggidì infestano l'I-
talia nostra, poiche ciò sarebbe la fortuna di tante
famiglie , di tante anime e specialmente di tanti
incauti fanciulli, ai quali , sotto il pretesto della
istruzione elementare, i protestanti tolgono la vera
fede e con questa il mezzo della eterna salute .
Un cooperatore Salesiano .
PAROLE DEL SANTO PADRE
ai Sacerdoti Italiani .
A suo tempo abbiamo annunziato il Pellegrinag-
gio dei Sacerdoti italiani a Roma sulla tomba di
S . Pietro e ai piedi del Santo Padre Leone XIII,
pubblicandone eziandio il programma .
Il Pellegrinaggio fu compito il 26 del mese di
settembre, ed oltre a cinque mila Sacerdoti capi-
tanati dall' Eminentissimo Cardinale Alimonda si
trovarono raccolti intorno al Vicario di Gesù Cri-
sto, per fargli l' omaggio di loro fede, devozione
ed obbedienza . L'Eminentissimo Presidente a nome
di tutti lesse al Sommo Pontefice uno stupendo
indirizzo, che ci rincresce di non poter qui ripro-
durre per mancanza di spazio . - Fra le altre cose
i disse : « Venne stampato in Italia, fatto correre
sulle gazzette e i diarii l'audacissimo invito al no-
stro clero di abbandonare il Papa e fare il de-
serto attorno del Vaticano . Viva Dio ! Cuore sa-
cerdotalinIofu,ilqaedovsifuel
mal grido, non si scuotesse e di nobile ira non si
infiammasse . . . Ma il dire al clero italiano che ab-
bandoni il Papa e faccia il deserto attorno al Va-
ticano non udite qual risposta tragga dalle sue
labbra ? Risponde : Andiamo a Roma .» - L' elo-
quente oratore dopo aver indicato i molti drappelli
diSacerotvnuidaeprtlaniso
proseguiva : -« Non l'abbandono del Papa, non il
deserto intorno al Vaticano : ecco piuttosto verso
il seggio di Pietro il concorso amorevole e plau-
dente del Sacerdozio ; ecco, invece del deserto, ac-
crescersi e rifiorire intorno al Vaticano la mistica
vigna del Signore .» Il Cardinale conchiudeva con
queste parole al Santo Padre :-« I Sacerdoti ita-
liani convenuti in Roma Vi dicono che , come fi-
gliuoli primogeniti di Voi, Padre Sarto, Vi ame-
ranno sempre, Vi ameranno fino alla morte ; che
benedetti da Voi, morranno, se bisogna, nella lotta ;
ma non contamineranno la propria bandiera , non
tradiranno . Il secolo di Leone XIII non è pel Sa-
cerdozio il secolo dei pusillanimi, nè dei vili . Tol-
galo Iddio ! E il secolo degli invincibili preti . Il
mondptrebvinoralVtcun'rea
di martiri, non un deserto mai . »
Il Santo Padre profondamente commosso da que-
ste nobili parole , rispose con un discorso magni-
fico , col quale eccitò soprattutto i Sacerdoti ita-
liani ad adoperarsi a conservare nelle popolazioni
la fede cattolica, e ad opporsi all'opera iniqua di
coloro, che attentano all'unità religiosa dell'ltalia .
- « Opponendovi a quest'opera funesta, Egli disse,
voi mostrerete d' amare di vero amore l' Italia ;
voi, studiandovi di conservarla cattolica e di for-
mare il suo popolo alla morale cristiana, infrena-
trice di ogni rea passione, ispiratrice d'ogni virtù,
le procacciate il più prezioso beneficio . Che se l'ac-
cusa d'essere nemici del vostro paese vi viene dal
rimanere devotissimi a Noi ed a questa Sede A-
postolica, dal volerne intatte le prerogative, salvi
i diritti anche di civile sovranità, che nell'ordine
attuale di provvidenza ne guarentisce non bugiar-
damente l'indipendenza e la libertà ; questo , an-
zichè commuovervi , vi confermi ; per tal guisa
voi vi mostrate del vostro paese i più fidi e veri
amici ; che il Pontificato Romano è la più splen-
dida delle glorie italiane , la sorgente più ricca
della sua prosperità e grandezza .
« Nessun'arte pertanto valga mai ad indebolire la
mirabile unione che congiunge in Italia il Clero
con l' Episcopato , il Clero e l' Episcopato con la
Sede Apostolica . Amate la sudditanza che dovete
ai vostri Pastori, e l'obbedienza ad essi solenne-
mente promessa formi la regola costante della vo-

2.4 Page 14

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stra condotta ; sarà essa la vostra miglior sicu-
rezza , e darà fecondità alle op ere del vostro mi-
nistero . - Vi schernisca e vi perseguiti il mondo
a sua posta ; sarete così degni di Colui, che vi ha
chiamato all' onore di suoi ministri . Il mondo vi
odia, perchè non siete dei suoi ; vi odia perché
prima odiò Gesù Cristo . »
UN VENERANDO OSPITE ALL'ORATORIO,
Nei primi giorni del corrente mese il nostro
Oratorio di S . Francesco di Sales fu onorato di
una visita preziosa e carissima . Sua Eminenza il
Cardinale Enrico De Bonnechose , arcivescovo di
Rouen, era andato a Roma a deporre ai piedi del
SnatoPdrel'mgiofaledsuivozne,
della divozione de' suoi diocesani e di tutta intera
la Francia cattolica . Nel ritornare in patria il
venerando Prelato desiderava di vedere D . Bosco
ed i suoi figli Salesiani , e il giorno 4 Ottobre ,
appena giunto a Torino, si degnava di farci cono-
scere questo suo desiderio . Casualmente quel giorno
D . Bosco si trovava fuori di Torino . Tuttavia
Sua Eminenza non disdegnò di venire a portare le
benedizioni, che Iddio suole spandere sui passi dei
Principi di Santa Chiesa, e alle due dopo mezzo
giorno l' Illustre Cardinale accompagnato dal suo
segretario arrivava al nostro Oratorio .
Qui non risuonava ignoto il nome del Cardinale De
Bonnechose ; i nostri giovani e tutti i superiori
ne avevano letto la breve biografia scritta da
D . Bosco in un libretto delle Letture Cattoliche :
Il più bel fiore.Ricordavano il suo nobile carat-
tere, gli applausi che aveva riscosso in Francia prima
come magistrato civile ed avvocato generale, poi
come Sacerdote ed oratore facondissimo a Parigi
ed a Roma, scrittore applaudito dell'opera - Fi-
losofia del Cristianesimo, - e valente difensore dei'
diritti della Chiesa . Per questo era vivissima l'a-
spettazione che nell'Oratorio si aveva dell'Emi-
nentissimo Principe più che ottuagenario, onde al
suo primo comparire si sollevò da tutti un grido
di gioia . La banda musicale suonò una marcia
festevole, mentre i giovani si disponevano in due
file l' una di fronte all' altra , lasciando così il
passo a Sua Eminenza , che s'avanzava in mezzo
di loro e sor idendo li benediceva .-Echison
tutti questi giovani? domandò il Cardinale ad uno
dei Sacerdoti che gli erano allato - Sono i gio-
vani artigiani dell' Oratorio , gli fu risposto , ed
alcuni studenti , che ricominciano quest'anno le
loro scuole . —E tutti questi preti chi sono essi ?
- Sono i preti ed i chierici di D . Bosco . - I
Salesiani ? - Sì, appunto, Eminenza . - Ma
voi siete Francese, non è così? - soggiunse il
Cardinale al Sacerdote , che gli parlava, e che
era veramente un avvocato Francese , resosi Sa-
lesiano pochi anni sono . Ebbene, voi mi farete da
interprete .
In questi discorsi, tra gli applausi e gli evviva
festanti dei giovani, il Cardinale aveva traversato
il lungo cortile della nostra casa, e veniva pregato di
salire al primo piano di dove avrebbe potuto vedere
e benedire tutti insieme i figli di D . Bosco . Egli
vi acconsenti . Nei pochi minuti che volle prendere
di riposo si intrattenne con viva ed affettuosa
sollecitudine a parlare delle opere Salesiane spe-
cialmente di quelle di Francia, e del numero dei
giovani che ordinariamente vivono nell' Oratorio .
All' udire che quel gran numero di più centinaia
non erano che una parte di quelli , i quali non
avevano potuto recarsi in famiglia a far le va-
canze, e che più di 400 altri vi si sarebbero ag-
giunti fra pochi giorni di ritorno dalle loro famiglie,
Sua Eminenza fu dolcemente sorpresa - Mo-
strando poi vivo dolore di non poter vedere D .
Bosco, dichiarò che almeno lo avrebbe salutato
nella persona dei suoi figli . Cosi dicendo salì sul
balcone, che guardava nel cortile, di dove si vide
dinanzi più centinaia dei figli dell'Oratorio , che
malgrado piovigginasse stavano aspettando ed ac-
clamando con entusiasmo .
- Cari giovani, disse loro Sua Eminenza, io sono
venuto qui per vedere il vostro Padre D . Bosco
ed i suoi figli dell'Oratorio . Non potendo avere
la consolazione di parlare con lui , io mi consolo
però di veder voi e di poter benedire anche il
Padre nella persona dei figli . Sì , io vi benedico
tutti e ben di cuore, e prego Iddio che voglia
spargere su di voi le sue grazie e far prosperare
in ogni tempo questa Casa con tutte le altre o-
pere Salesiane . E per lasciare un ricordo del mio
passaggio in mezzo a voi, io vi voglio dare una
bella vacanza, un giorno intiero di ricreazione, e
se si può una lunga passeggiata . Inoltre, siccome
voi siete anche uomini, e qualcuno di voi avrebbe
potuto cadere in qualche fallo, io vi concedo sin
d' ora un' amnistia intiera ed assoluta, e tolgo tutte
le punizioni che alcuno potrebbe aver incorso . --
Un fervoroso applauso segui queste parole del-
l' Eminentissimo Principe, il quale sorrise di con-
tentezza e tutto commosso aggiunse : - A questo
perdono però io metto una condizione, o miei cari
giovani , ed è che ciascuno di voi debba recitare
un Pater ed un'Ave secondo la mia intenzione . -
Tutti ad una voce promisero di farlo ; ed essendosi
inginocchiati Sua Eminenza diede a tutti insieme
solennemente la sua santa benedizione . Fu quello
un momento solenne e pieno di commozione per
noi tutti . L' aspetto dell' illustre Porporato era
veramente maestoso e venerando ; e la sua voce
affettuosa e bellissima ci scese al cuore come una
voce del Cielo, che ne assicuri la benedizione di
Dio stesso .
Con quelle affettuose parole e con le sue nobili
maniere l' illustre Principe s' era guadagnato il
nostro amore, e quando di nuovo dovette traversare
il cortile per andare nella Chiesa di Maria Ausi-
liatrice, i giovanetti, non seguendo che l'impulso
del loro cuore , gli si serravano tutti intorno, e
gli si inginocchiavano davanti per baciargli il sacro
anello, e riceverne ancora una volta la santa
benedizione . Entrata nella Chiesa , Sua Eminenza
si fermò qualche tempo a pregare , inginocchiata
dinanzi a Gesù Sacramentato ; poi alzandosi si fermò
da vanti al gran quadro di Maria Ausiliatrice ,e
vedendovi tutto intorno, appesi i molti voti e gli
altrisegndaziotenuprcsione

2.5 Page 15

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della Gran Vergine , disse queste parole : - La
Madonna è sempre la nostra buona Madre e l'Aiuto
dei Cristiani d' ogni paese . Anche nella nostra
diocesi di Rouen è un Santuario antico dedicato
a Maria Aiuto dei Cristiani ; ed anche là sono
continue le grazie ed i favori, che la buona Madre
sparge sopra i suoi figli devoti.-
Sua Eminenza aggiunse che Maria Vergine sotto
il titolo di Auxilium Christianorum è pure la
Patrona e la Benefattrice della sua Archidiocesi ;
e con viva compiacenza si fermò sul pensiero che
e la Pia Società Salesiana e la sua Archidiocesi
hanno una stessa e generosa Benefattrice in Ma-
ria SS . Questi vincoli di comune affetto, che ci
legavano, a nostra insaputa, col gregge del nostro
illustre Ospite, ci colmarono di gioia .
in seguito il nostro Eminentissimo Visitatore
si portò nella nuova tipografia e nella fonderia
dei caratteri, e non solo ammirò e lodò il lavoro,
ma ebbe una parola amorevole per tutti e ciascuno
dei giovani operai . Infine dopo di aver ricondotto
il discorso sopra D . Bosco e della festosa acco-
glienza , che nella scorsa primavera egli aveva
ricevuto in Parigi, l' illustre Principe ci lasciò di
pregare D . Bosco , che ritornando a Parigi ne
l' avesse prima avvertito, promettendo di fare egli
pure altrettanto, qualora avesse a ripassare altra
volta a Torino , onde avere così la soddisfazione
d'incontrarsi e fare personale conoscenza .
Sua Eminenza partendo dall' Oratorio ci lasciava
rapiti di sua cordialissima visita , e altamente
edificati di un' affabilità cotanto paterna di un
Principe della Chiesa, così ragguardevole per la sua
dignità non meno che per le somme sue doti di
profonda dottrina e di esimia pietà .
BIBLIOGRAFIA
STORIA DELLA PEDAGOGIA IN ITALIA
DALLE ORIGINI AI TEMPI NOSTRI
IN SERVIGIO
DEGLI INSEGNANTI E DELLE SCUOLE
TORINO - TIPOGRAFIA LIBRERIA SaLESIANA .
Un volume di 400 pagine in sedicesimo .
Non pos iamo non altamente lodare tut i quei
valentuomini, che sulle orme de' nostri più grandi
educatori da Vittorino da Feltre al Rayneri ed
all' Allievo , che ne continua così nobilmente le
gloriose tradizioni, informano la pedagogia italiana
ai principii della sana filosofia , e , nel proporre
quelle riforme che la progredita civiltà richiede,
si fondano essenzialmente sui principii religiosi e
morali del Cattolicismo . E tanto più li commen-
diamo in quanto che il positivismo francese ed
inglese,acetatoprimainItaliadaalcunifilosofi
e natur a listi , di presente s ' ingegna di salire le
cattedre di pedagogia e mi naccia d' .invadere tutta
la patria nostra.eanQuizdmèoch
piacere la nuova storia della Pedagogi ainItali
or ora uscita, del Sac. t ,Dot . F . Cerruti, Preside-
Direttore del Collegio di Alassio , la quale , col
porre in luce i nomi de' nostri grandi educatori ,
i sistemi da loro adottati, e coll' invitare gl' ita-
liani non a distruggere ma a dare alla pedagogia
nazionale nuova vita, mantenendole l' antico carat-
tere , cerca di porre un argine al positivismo
pedagogico , di cui nulla più dannevole nelle sue
applicazioni morali, politiche e religiose, nulla più
contrario alle nostre tradizioni storiche, alla mente
dei nostri padri, all' indole nostra, al nostro genio
ed ai nostri bisogni .
In tre grandi epoche vien divisa la presento
storia della pedagogia italiana : la prima , che è
la pagana antica, si estende dalle origini al prin-
cipiar del secolo IV dopo Cristo ; la seconda , ed
è già pedagogia cristiana, si divide in due periodi,
l' uno dei quali comprende il medio evo propria-
mente detto, e va fino al 1300, l' altro corre da
questo punto al cominciar del 1500 ; la terza ab-
braccia l' età moderna fino a' tempi nostri .
Benché l' egregio autore le abbia dato il titolo ,
di storia, pure ella è ad un tempo una ricerca
filosofica delle ragioni ultime dell' educazione :
nulla vien tralasciato per presentare al lettore
in tutta la sua luce il concetto vero della educa-
zione cristiana, la quale, comprendendo tutto l'uomo,
ne svolge con armonico accordo le diverse potenze,
cioè a dire le facoltà fisiche, -intellettuali, morali
e religiose , che costituiscono in lui la natura e
ld.ai,gnNotàvumhcpnagi,e
quasi diremmo linea ,da cui non traspaia tale in-
tendimento : o consideri l' autore le leggi , gli
statuti, le religioni, le lingue, la condizione della
famiglia, dello stato e del costume ; o celebri di
meritate lodi la memoria di quegli egregi , che
volsero i loro sforzi ad indirizzare l' umana fami-
glia al suo supremo fine ; o ponderi e giudichi le
riforme di cui si fecero promotori , le loro opere
e i modi da essi tenuti per arrivarvi , questo
sempre ha egli presente al suo pensiero , come
base de' suoi giudizi, cioè che l' uomo deve giun-
gere , mediante lo svolgimento delle varie sue
facoltà trasformate in abiti per mezzo di atti
successivi, al suo perfezionamento, che costituisce
come la condizione essenziale della sua esistenza .
Ma il perfezionamento fisico ed intellettuale, che
sono proprii d' una parte sola dell' uomo, debbono
sottostare , come mezzi al fine , alla perfezione
morale, vero bene dell' individuo umano, la quale
importando la perfezione della libera volontà, che ,
è la suprema facoltà dell' uomo, importa la per-
fezione dell' uomo medesimo . In una parola la
storia del prof . Cerruti , scritta non coll' ordina-
ria, arida e pesante forma di un trattato teoretico,,
ma con quella più amabile e nuova dei fatti e
degli esempi, ci si presenta come un bello e diffuso
commento delle definizioni che il nostro Rayneri,
di cui egli fu per molt' anni discepolo, e la Neker
diedero della pedagogia , chiamandola il primo
L' arte con cui per mezzo di atti successivi si
trasformano
nati al suo
flienepotenz; ee
dell'
la secon
uomo in abiti ordi-
da .piú brevemente
L'arte Ndoii rciencdoenrgreatlu'luiaommoo clonible'riollustre autore e

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facciamo voti che , continuando le sue fatiche ,
voglia dare all' Italia altri lavori , che a questo
si assomiglino . Nè solo a lui , ma facciamo caldo
appello a tutti i dotti ben pensanti ; e ciò in o-
maggio eziandio a quella stupenda lettera sugli
studi storici, che pubblicava testè il sapientissimo
Pontefice Leone XIII . L' indirizzo che si vuol dare
alla educazione in Italia costituisce un vero peri-
colo sociale,csheotnudilbr
forze, sono tenuti di scongiurare . Cui non debbono
stare a cuore i destini della. nostra gioventù, che
sono quelli della patria?
Intanto raccomandiamo caldamente la Storia del
prof . Cerruti . La sobrietà senza scarsezza , la
critica franca ed assennata e l' ordine mirabile, che
ne governa tutte le parti, la rendono uno dei mi-
gliori testi per le scuole normali e magistrali, ora
particolarmente che pei nuovi programmi gover-
nativi la storia compendiosa della pedagogia è
obbligatoria per tutti coloro, che aspirano al con-
seguimento della patente di Maestro Elementare .
Ne solo dagli allievi e allieve-maestre, ma dagli
studenti in lettere e filosofia e dagli stessi inse-
gnanti e da qualsiasi persona desiderosa di coltura
può essere letta e studiata con grande utilità .
Si vende nella Libreria Salesiana, di Torino
a L . 3 per ogni copia .
DISCORSI E NOVENE .
É uscita testè dalla nostra Tipografia in S . Pier
d' Arena una Collana di Discorsi sul Purgatorio
e quattro Novene del S. Natale con appendice
di esempi scritturali pel Padre GASPARE OLMI .
La non grande lontananza della Commemorazione
di tutti i fedeli defunti e della Nascita di Gesù
Bambino fa sperare una grata accoglienza a questo
annunzio e numerose richieste della Collana . Essa
si compone di quaranta brevi e succosi Discorsi
sulle anime purganti, cui tengono dietro non pochi
quadri scritturali, che sono imagini e similitudini
relative al medesimo argomento . I trentasei Di-
scorsetti delle quattro Novene del Santo Natale
sono seguiti da numerosi esempi, ancor essi scrit-
turali, volti ad ispirare amore alla virtù ed ab-
borrimento al peccato .
Il nome del P . G . Olmi è abbastanza conosciuto
in Italia per non dover spendere molte parole a
far l' elogio del suo libro . Nulla vi manca che lo
possa rendere caro e pregiato , non semplicità e
purezza di lingua, non scelta materia, non ordine,
non quella unzione, che, scendendo al cuore di chi
legge, commuove e persuade . E un bel volume
in 16, di pag . 192 . Si vende al prezzo di Lire Una
nelle Librerie Salesiane di S . Pier d' Arena e di
Torino .
RITRATTO DEL NUOVO ARCIVESCOVO DI TORINO .
cesi ha del suo novello Pastore . La profonda
dottrina, la vasta erudizione, le squisite maniere
e le grandi virtù dell' Illustre Prelato son note
ad ognuno, e non v'è ordine di cittadini che non
sia grato al Sommo Pontefice per l'onore, che ai
Torinesi volle fare inviando loro un sì degno Ar-
civescovo .Masetuilocndfam,olti
non ebbere però la ventura di avvicinare o anche
sol di vedere l' Eminentissimo Principe di Santa
Chiesa , onde fu ottimo pensiero quello di diffon-
derne i ritratti .
La Libreria di S . Giuseppe degli Artigianelli
(Corso Palestro , 14) ne ha pubblicato uno , che
riputiamo un vero gioiello . E di piccole dimen-
sioni, poco più del formato detto biglietto di vi-
sita, in cromolitografia, d'una finitezza straordina-
ria . Ricavato da una fotografia , è di somiglianza
perfetta , e si avvantaggia sui ritratti fotografici
per la durata, essendochè la litografia non depe-
risce , e pei colori che lo rendono quasi una
miniatura . Il Cardinale è rappresentato in attitudine
di chi studiando fa una breve sosta per riposar
la mente o considerare le cose lette, ed è vera-
mente una ispirata e simpatica figura, resa più
maestosa ancora dalle splendido abito Cardinalizio.
Costa ogni copia soltanto L . 0, 30 , vendibile
presso la Libreria editrice di S . Giuseppe e presso
la Libreria Salesiana in Torino .
Presso la stessa Casa Editrice si trovano del nuovo
Arcivescovo altri ritratti di gran formato, per sale,
studi, scuole, ecc . elegantemente incorniciati per
L . 3,75 .
IL NOSTRO ARTICOLO SUI MENTITORI
e La Stella Consolatrice .
Varii periodici ebbero la cortesia di cogliere in
buona parte la nostra dimanda fatta nel numero
precedente del Bollettino, di segnalare cioè la mala
condotta dei giornali settarii, spacciatori di men-
zogne e di calunnie a danno del nostro ed altrui
istituti . Parecchi lo fecero riproducendo in parte
le nostre parole, ed aggiungendone altre per noi
molto benevole e lusinghiere . Noi ne li ringra-
ziamo cordialmente, e saremo pur riconoscenti a
tutti quegli altri , che trovando tempo e spazio
avranno la bontà di venirci in aiuto in egual modo,
essendo la causa nostra quella di tutti .
Godiamo intanto di cogliere questa occasione
per tributare un ringraziamento speciale al perio-
dico ebdomadario , che da un anno si stampa in
Torino col bel titolo : La Stella Consolatrice .
Siccome questo buon periodico è ora nei suoi
primordii ed abbisogna di essere sostenuto , così
volentieri ne raccomandiamo la diffusione .
Esce tutti i sabbati . Prezzo di associazione
L . 3 all' anno . Dirigersi al Signor G . Berruti ,
Piazza Consolata, 5, Torino .
Come fu grande la gioia dei Torinesi per la
nomina ad Arcivescovo del Cardinale Gaetano A-
limonda, così è grande l'aspettazione che la Dio-