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Noi dobbiamo aiutare i fratelli a fine di
cooperare alla diffusione della verità .
(III, S . Giov. 8).
Attendi alla buona lettura, all'esortare e
all' insegnare .
(I Tim . IV - 151 .
Delle cose divine la più divina quella si è
di cooperare con Dio a salvare le anime .
(S . DIONIGI) .
Chiunque riceverà un fanciullo in nome mio
riceve me stesso . (MATT . XVIII, 5) .
Bisogna aver cura dei fanciulli, perchè di
essi è il regno de'Cieli . (S . GIUSTINO) .
Vi raccomando la fanciullezza e la gio-
ventù ; curatene con grande premura la
educazione cristiana ; mettete loro sott'oc-
chio libri che insegnino a fuggire il vizio,
e a praticare la virtù .
(Pio IX) .
Un amor tenero verso il prossimo è uno dei più grandi ed eccellenti doni, che la divina Bontà faccia agli uomini .
(IL DOTTOR S . FRANCESCO DI SALES) .
Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32, TORINO
SOMMARIO - Nuova corona di grazie sul capo di Ma-
ria Ausiliatrice - Formola di benedizione in onore
di Maria Ausiliatrice - I Salesiani di Spezia nel
giorno anniversario dell'elezione di S . S . Leone XIII
- La seconda Conferenza dei Cooperatori Salesiani di
Roma - Il Giubileo - Storia dell'Oratorio di S .
Francesco di Sales - Nuova grazia ottenuta ad inter-
cessione di Pio IX - La nuova Parrocchia di Ramallo
- Domanda di una nuova Missione - Che n'è della
piccola Lotteria -Correzioni d'indirizzo - Il Mar-
tirio d' un Cristiano - Bibliografia Salesiana - In-
dulgenze speciali pei Cooperatori .
NUOVA CORONA DI GRAZIE
SUL CAPO DI MARIA AUSILIATRICE.
Da qualche tempo in qua più non rife-
riamo nel nostro Bollettino alcuna grazia o
benefizio ottenuto per intercessione di Maria
SS . Ausiliatrice . Causa di siffatta ommis-
sione non è già che ci manchino relazioni
di favori da questa pietosa Madre impartiti
a' suoi figli, ché anzi ne avremmo avute a
dovizia per ogni mese . La cagione invece
si fu che ne stiamo ordinando insieme una
bella serie per pubblicarlo in apposito fa-
scicolo delle nostre Letture Cattoliche . Que-
sta nuova raccolta vedrà tra non molto la
luce . Ella sarà quale una corona di grazie,
corona gratiarurn, che andremo lieti di ri-
porre sul capo augusto della gran Madre di
Dio nel mese di Maggio a Lei consacrato .
Così mentre potremo offrire un figliale at-
testato di gratitudine e di amore a questa
celeste nostra Benefattrice, ci sarà pur dato
di provocare con vie maggiore efficacia i
fedeli cristiani a collocare in Lei ogni loro
fiducia, ed invocarne nelle proprie neces-
sità l'aiuto possente .
Intanto crediamo utile aggiungere qui in
proposito alcune parole, a fine di prepa-
rare la via all'annunziata pubblicazione di
nuove grazie e favori di Maria, Aiuto dei
Cristiani .
E qui giova a sapersi che tempo fa ta-
luno ha mostrato di credere che il Con-
cilio di Trento nella Sessione XXV , e
nel Decreto sulla invocazione dei Santi ,
stabilisca che i nuovi miracoli, come sareb-
bero quelli che si narrano ottenuti per in-
tercessione di Maria Ausiliatrice, ancorché
stampati col Nihil obstat di una Curia Ar-
civescovile e colla solita dichiarazione se-
condo la mente di Urbano VIII, non hanno
alcun titolo ad essere creduti, se prima non
sono stati rigorosamente esaminati ed ap-
provati dalla Sede Apostolica o dal Vescovo
del luogo, dove si dicono avvenuti ; anzi
aggiunse che, senza di questo rigoroso e-
same e solenne approvazione, a siffatti mi-
racoli non si può neppure prestare una
fede meramente umana .
Non volendo entrare in polemica, ci li-
mitiamo a rispondere semplicemente che il
Concilio di Trento nel passo citato non
tratta di ogni specie di miracoli, ma di
quelli soltanto che si attribuiscono ai Servi
di Dio non ancora beatificati o canonizzati .
Di tanto ci assicura il Papa Benedetto XIV
con queste precise parole : Textus Concilii

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loquitur de miraculis Sanctorum, qui tan- vuole imporre di non tenerlo vero per niun
tum pie in Domino mortui sunt, necdum conto, nè di prestargli fede neppure umana,
vero a Sancta Sede beatificati aut cano- in questo caso rispondiamo che si pretende
nizati (1) .
una cosa illogica e contro natura, e perciò
Quindi il Concilio non proibisce per nulla impossibile .
la pubblicazione di miracoli non ancora ri- A fine di non prendere abbaglio in sif-
gorosamente esaminati ed approvati dalla fatta materia, è d' uopo distinguere l' at-
Sede Apostolica o dal Vescovo del luogo, testazione autentica di un miracolo dalla
quando questi miracoli diconsi avvenuti per persuasione privata ; quella deve essere
intercessione di Maria Santissima, la quale rivestita di certi caratteri e formalità de-
è certamente beatificata e canonizzata . Quindi terminate dalle leggi ; questa si contenta
ancora non ne risulta punto che simili mi- dei segni ordinarii più o meno certi, e se-
racoli non abbiano alcun titolo ad essere condo questi regola il suo giudizio . Del resto
creduti .
basta per ogni risposta il ricordare la sa-
Anzi, il pretendere che ad un miracolo non viezza del Decreto di Urbano VIII in data
stato ancora riconosciuto ed autenticato dalla del 13 marzo 1625, il quale in riguardo alle
Chiesa, non si possa prestare nè anco una rivelazioni e miracoli, ed altri benefizi stati
fede meramente umana, è un voler far con- divolgati colle stampe senza la richiesta ri-
tro all'opinione ed alla pratica dei più pii cognizione ed approvazione, vuole bensì
e santi scrittori . Che direbbe, tra gli altri, che non possano servire di prova per la
un sant' Alfonso Dottore della Chiesa, il beatificazione o canonizzazione di un Servo
quale nelle sue opere ascetiche, soprattutto di Dio ; ma non nega loro la relativa pro-
nelle Glorie di Maria, ha inseriti tanti fatti babilità e credibilità, nè tanto meno insegna
miracolosi, che non erano, nè furono nè che non si possa loro prestare una fede me-
saranno mai rigorosamente esaminati, nè ramente umana (1) .
approvati dalla Sede Apostolica? Li avrà Ogni fedel cristiano deve seguire nella
forse pubblicati perché non siano creduti in sua condotta la vera dottrina della Chiesa,
modo veruno ? - E poi chi non sa che la spiegataci dai Romani Pontefici . Ora se-
fede meramente umana la si può pre- condo questi le narrazioni di grazie e mi-
stare a qualsiasi fatto naturale o sopranna- racoli che si attribuiscono all'intercessione
turale, quando è accompagnato da sufficienti dei Santi già canonizzati, soprattutto della
motivi di credibilità? Anzi, chi non sa che Madre di Dio, purchè nulla contengano
talora non gli si potrebbe negare questa contro alla fede ed ai costumi , non sono
fede, senza far torto alla sana logica e allo punto riprovevoli, e perciò colla licenza di
stesso buon senso ? Vedo per es., o sento a qualsiasi Curia Vescovile si possono lecita-
narrarmi da onesta persona ed oculata che mente non solo, ma lodevolmente stampare .
un cieco riebbe la vista dopo una preghiera Infatti di simili pubblicazioni col Nihil ob-
fatta alla Beatissima Vergine, o per una bene- stat delle rispettive Curie ne furono già
dizione ricevuta in nome di Lei . Avrò io forse fatte parecchie e nell'Archidiocesi di Torino
bisogno di aspettare la conferma di un'auto- e in quella di Genova (2) . Che poi siffatte
rità per credere che è succeduto un tal grazie e miracoli abbiano titoli ad essere cre-
fatto? E se lo credo prima che la Chiesa lo duti, si fa manifesto dal gran numero e dal-
abbia rigorosamente esaminato ed appro- l'onestà e probità delle persone che li riferi-
vato, commetterò io forse un peccato? Così scono , non che dai lunghi viaggi e dai
taluno pretenderebbe . Ma allora che cosa grandi sacrifizi, che i beneficati fanno per
serviranno ancora i miracoli per la conver- attestare la loro riconoscenza e gratitudine
sione degli infedeli e degli ebrei, che non
ammettono l'autorità della Chiesa? - Di più : (1) Revelationes et miracula aliaque beneficia supra-
come si fa a comprimere l'assenso dell'in- dieta, quae in libris hominum vitam et gesta continen-
telletto all'esistenza o all'avvenimento di un
fatto, che ci si presenta con tali circostanze
e ragioni che umanamente lo convincono ?
Finchè si dice che non gli si deve prestare
una fede divina, come se venisse accertato
da Dio stesso o da un'autorità infallibile,
noi ne conveniamo senza più ; ma se si
(1) De Servorum Dei beatif. et canoniz . lib . 2, cap . 1 .
tibus hactenus sine recognitione atque approbatione hu-
iusmodi impressa sunt , nullomodo approbata censeri
vult, mandatque Sua Sanctitas .
(2) Vedi Maraviglie della Madre di Dio invocata sotto
il titolo di Maria Ausiliatrice, raccolte dal Sacerdote
Giovanni Bosco, Torino, Tip . Salesiana, 1868 . - Maria
Ausiliatrice col racconto di alcune grazie ottenute nel
primo settennio dalla Consacrazione della Chiesa a Lei
dedicata in Torino ; per cura del Sac . Giovanni Bosco,
Tip . Salesiana, 1875 . - La Nuvoletta del Carmelo, os-
sia la divozione a Maria Ausiliatrice premiata di nuove
grazie ; per cura del Sac . Giovanni Bosco, Sampierda-
rena, Tip . di S . Vincenzo de' Paoli, 1877 .

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alla celeste loro Benefattrice . E su ciò basti
per ora .
Intanto raccomandiamo ai Cooperatori e
Cooperatrici la lettura e la diffusione del-
l'annunziato libretto e di qualunque altro
che tratti della Vergine . Oh! si, special-
mente nel prossimo mese di Maggio procu-
riamo di amare ed onorare Maria come me-
glio ci è dato ; anzi adoperiamoci a farla
amare ed onorare dagli altri ancora, ani-
mandoli colle belle parole che la Santa
Chiesa mette in sul labbro di questa Augusta
Regina del cielo : Qui' elucidant me, vitam
aeternam habebunt : Quelli, che mi ono-
rano, avranno la vita eterna (1) .
FORMOLA DI BENEDIZIONE
in onore
DI MARIA AUSILIATRICE_
OREMUS .
Omnipotens, sempiterne Deus, qui gloriosae Vir-
ginis matris Mariae corpus et animam, ut dignum
Filii tui habitaculum effici mereretur, Spiritu San-
cto cooperante, praeparasti ; da, ut cuius comme-
moratione laetamur eius pia intercessione ab in-
stantibus malis et a morte perpetua liberemur .
Per eundem Christum Dominum Nostrum .
i Amen .
(E asperge la persona con acqua benedetta) .
APPROVAZIONE .
La Sacra Congregazione dei Riti, usando delle
facoltà a lei in modo speciale concesse dal San-
tissimo Signor Nostro Leone XIII, assecondando
le vive preghiere del Rev . Sac . Giovanni Bosco
Rettore della Chiesa e dell'Associazione della Beata
Vergine Maria sotto il titolo di Aiuto dei Cri-
stiani eretta nella città di Torino, approvò la so-
prascritta formola di Benedizione da essa riveduta,
e benignamente la concedette in uso della Chiesa
e del Sodalizio predetto . Non ostante qualunque
cosa in contrario .
La Santa Chiesa , che nel corso di due lustri
aveva già in più guise favorito di speciali privi-
legi la Chiesa di Maria Aiuto dei Cristiani eretta
in Torino, ed arricchiti di spirituali tesori i suoi
divoti, diede loro ultimamente una novella prova
di sua benignità . Ella pertanto accogliendo una do-
manda di Don Bosco si degnò di autenticare col
sigillo di sua alta approvazione una formola di be-
nedizione da lui presentata da usarsi ad onore ed
invocazione di Maria Ausiliatrice . Ecco l' accen-
nata formola colla sua autorevole approvazione
(Il Sacerdote vestito di cotta e stola dice)
Adiutorium nostrum in nomine Domini .
Qui fecit coelum et terram .
Ave Maria et. c
Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei
Genitrix, nostras deprecationes ne despicias in ne-
cessitatibus nostris ; sed a periculis cunctis libera
nos semper, Virgo gloriosa et benedicta .
Maria, Auxilium Christianorum .
Ora pro nobis .
Domine, exaudi orationem meam .
Et clamor meus ad te veniat .
Dominus vobiscum .
Et cum spiritu tuo .
(1) Avvertiamo i Cooperatori e Cooperatrici di Torino
che nel Santuario di Maria Ausiliatrice si comincia il
suo Mese il 23 del corrente per chiuderlo colla festa
solenne del 24 maggio . Nei giorni feriali circa le ore 7 112
di sera avrà luogo il canto di una lode, un breve di-
scorso e la Benedizione col SS . Sacramento . Nei giorni
festivi le sacre funzioni della sera cominciano alle 3 112 .
- In quasi tutte le parrocchie cattoliche si suole ce-
lebrare il mese di Maggio con qualche divota pratica
in onore di Maria . Raccomandiamo ai Cooperatori e Coo-
peratrici che potendo vi prendano parte ; altrimenti pre-
parino in casa loro un piccolo altarino od immagine
della SS . Vergine, e vi recitino ogni giorno qualche pre-
ghiera insieme colla propria famiglia .
Roma 18 Maggio 1878 .
FR. TOM . M a CARDINAL MARTINELLI
Prefetto della S . Congr . dei Riti.
PLACID . RALLI Segret .
I SALESIANI DI SPEZIA
nel giorno anniversario dell'elezione di S . S. Leone XIII.
Non sarà discaro ai nostri Cooperatori e Coo-
peratrici conoscere una novella prova di amore e
di affezione del Sommo Pontefice verso i nostri
Confratelli di Spezia .
Memori essi della generosa carità del S . Pa-
dre, mediante la quale possono vivere e lavo-
rare , il giorno 20 Febbraio primo Anniversario
dell' Elezione di Leone XIII , mandarono i loro
sinceri auguri di felicità e cordiali voti di lun-
ghissima vita, pregandolo ad un tempo dell' apo-
stolica benedizione per loro, pei Cooperatori ed
alunni . Tornò gratissima al S . Padre questa di-
mostrazione di amore e di riconoscenza, onde quasi
subito giungeva in suo nome al Direttore di quella
Casa il seguente dispaccio telegrafico
« Sua Santità vivamente grata alla di-
» mostrazione di figliale affetto dei Sale-
» siani, Cooperatori ed allievi di Spezia,
» comparte di cuore ad essi tutti l' apo-
» stolica benedizione .
L . Card . NINA . »

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LA SECONDA CONFERENZA
dei Cooperatori Salesiani di Roma.
Il 18 del trascorso mese, trovandosi D . Bosco
in Roma, si tenne nella ricca e splendida Cappella
delle Nobili Oblate di Tor de' Specchi la seconda
Conferenza dei Cooperatori e delle Cooperatrici
dell'alma città . Dietro invito di D . Bosco si rac-
colse verso le ore 4 pom . di detto giorno una scelta
di persone, non avresti saputo se più illustri per
lignaggio o per iscienza e virtù . Fra tutti spiccava
la persona dell' Eminentissimo Cardinale Vicario
di Sua Santità, che quale Cooperatore Salesiano
si degnò ancor egli di prendere parte, anzi di pre-
siedere alla pia adunanza . Le si diede principio
col leggere un tratto di vita del celeste nostro
Patrono S . Francesco di Sales . Le Nobili Figlie di
santa Francesca Romana con angelica voce ral-
legrarono poscia l'animo dei divoti, cantando due
mottetti maestrevolmente eseguiti, l'uno in onore
del SS . Sacramento, l'altro della santa loro Ma-
dre e Fondatrice .
Ciò fatto, D . Bosco salì sopra apposita tribuna,
e tenne per circa mezz'ora pendente dal suo labbro
il ragguardevole uditorio, esponendo quanto col-
l'aiuto di Dio e col sussidio dei Caritatevoli Coo-
peratori la Congregazione Salesiana aveva fatto nel
corso dell'anno a vantaggio specialmente dei gio-
vanetti più poveri ed abbandonati . Più di venti
novelle Case si sono aperte tra Italia, Francia ed
America, che aggiunte alle precedenti formano il
bel numero di oltre ad ottanta, nelle quali rice-
vono la cristiana educazione circa quaranta mila
giovani . Ventiquattro persone , cioè quattordici
Salesiani, e dieci Suore di Maria Ausiliatrice fu-
rono inviate nell'America del Sud, dove nei no-
stri Collegi ed Ospizi si trovano già parecchi figli
d'indigeni , cui tarda il momento di potersi con-
sacrare alla salute dei Pampas e dei Patagoni .
Mediante l' opera loro si ha ogni motivo a spe-
rare che si avverino le parole uscite dalla bocca
del grande Pio IX quando consigliò le Missioni
Salesiane in America : Bisogna convertire i ge-
nitori per mezzo dei figli . - Venendo a dire
degli istituti d'Italia, parlò specialmente di quelli
stati aperti nei siti più minacciati dalla eresia pro-
testante . E qui con vera compiacenza di tutti si
fermò a dire delle Scuole Salesiane diurne e se-
rali attivate nella città di Spezia per la liberalità
dell'immortale Pio IX , e continuate dalla carità
del suo degno successore Leone XIII, che le sus-
sidia di un mensile assegno . Consolanti ne furono
già i frutti fin qui raccolti . Gli alunni che le fre-
quentano sono più centinaia, strappati per tal guisa
dalle scuole dei vicini eretici . - Passando poscia
a rispondere a quelli, che ripetutamente gli do-
mandavano perché non aprisse pur anche in Roma
una casa d'arti e mestieri, disse che a molti dei
poveri giovanetti di Roma e dei suoi dintorni si
era finora provveduto coll' inviarli nella casa di
Torino od in altri Ospizi, in cui presentemente se
ne trova un centinaio ; che tuttavia egli deside-
rava quanto altri mai di aprire un simile instituto
anche in Roma, e coll' aiuto di Dio e dei bene-
voli Cooperatori e Cooperatrici sperava che ciò si
sarebbe tra non molto effettuato . « Voi sapete ,
egli conchiuse, voi sapete, - o benemeriti Signori,
dove vada a finire la vostra carità . Perciò io vi
prego a volermi continuare il vostro appoggio ma-
teriale e morale , promettendovene l' imperitura
gratitudine dei giovanetti da voi beneficati . »
Disceso D . Bosco dalla tribuna, vi montò l'E-
minentissimo Cardinale Vicario , . il quale mise il
suggello alle parole di D . Bosco con un discorso,
quale uscire non poteva che dalla bocca eloquente
di un personaggio, che tiene nella Chiesa un sì
alto posto , e ardente di zelo per la salute delle
anime .
« Di buon grado, prese a dire Sua Eminenza,
di buon grado io colgo questa propizia occasione
per raccomandarvi, o Cooperatori e Cooperatrici
di Roma, elle vi dimostriate nella carità e bene-
ficenza figli non degeneri dai padri vostri . Sì, siate
caritatevoli , e gli effetti della carità vostra pro-
vinsi specialmente in Roma, che ne sente bisogno
oggi più che mai . Roma ha sempre esercitato al
più alto grado la beneficenza, prendendone esempio
dai Pontefici, a cui Dio l'ha affidata . Chi difatto
potrebbe tutti enumerare i monumenti di carità
che i nostri antenati ci lasciarono sino a questi
ultimi tempi ? Ospedali, Ospizi, Orfanotrofi, Col-
legi sono come seminati in questa città dalla mano
benefica dei Papi , e sostenuti dalla carità dei
Romani .
« Ma disgraziatamente per le cagioni, che voi
non ignorate , queste opere, che ai Padri nostri
tanto costarono, furono in gran parte o rovinate
o corrotte, sicché più non corrispondono al loro
scopo . I pochi asili di carità, che ancora riman-
gono saldi,, non sono più sufficienti al bisogno e
pel moltiplicare della popolazione, e perché stre-
mati di mezzi di sussistenza . Di qui turbe di po-
veri giovinetti od orfani od abbandonati correre
la via del disonore e della perdizione . Io non esa-
gero se vi dico che giorno non passa senza che mi
giunga una o più domande, una o più suppliche
perché io provveda ora ad un ragazzo, ora ad una
fanciulla pericolante ; e con indicibile dolore del-
l'animo mio non sempre mi viene dato di poterlo
fare, per non sapere ove collocarli senza rischio
dell'anima . E d'uopo pertanto, o degni Coopera-
tori , che inspirandovi alla carità ed allo zelo di
S . Francesco di Sales , vi adoperiate secondo le
vostro forze a sostenere le buone instituzioni di
carità rimaste intatte in questa nostra città amata ;
è d'uopo altresì che vi adoperiate ad impiantarne
delle altre reclamate dai moltiplicati bisogni . Sa-
rebbe per Roma una benedizione un novello in-
stituto, avente per iscopo di raccogliere i giova-
netti più derelitti ed esposti ai pericoli, d'istruirli,
educarli cristianamente, e nel tempo stesso di fare
ad essi imparare un'arte o mestiere, onde sapes-
sero un giorno a guadagnarsi un pane onorato .
Io ve lo raccomando con tutta l'effusione del cuore .
Ma affinché la mia raccomandazione vi riesca più
efficace mi servirò delle parole stesse dello Spi-
rito Santo .
« Al capo cinquantesimo ottavo delle profezie
di Isaia si legge, che gli Ebrei trovandosi in gravi

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angustie si affliggevano , digiunavano , facevano Cooperatori e Cooperatrici, coll'opera vostra so-
preghiere per placare l' ira di Dio, ma ciò nulla stenete gli instituti di beneficenza già fondati dalla
di meno questa continuava a pesare sopra di loro . liberalità dei nostri padri ; date mano eziandio al-
Taluni non sapevano come spiegare un tal fatto, l'impianto di un Ospizio pei derelitti e bisognosi,
ne mormoravano , e se la prendevano pur anche e voi soddisfarete al divino Comandamento della
contro Dio stesso . Allora fu che il profeta Isaia carità verso il prossimo . Imperocchè in quelli ed
dal cielo inspirato diede loro la ragione perchè il in questo asilo molti poveri fanciulli saranno per
Signore non li esaudiva, ed aggiunse quello che mezzo vostro provveduti di vitto e vestito ; ver-
far dovevano , affinché le loro penitenze ed ora- ranno tolti dalle piazze, ove si raggirano consu-
zioni gli tornassero accette . Udite le divine pa- mando la vita nell' ozio e nel vizio , e colla ne-
role : « Frange esurienti panem tuum, et egenos cessaria istruzione che loro s'impartirà, coll'arte
vagosque indur in domum tuam : cum videris o mestiere che loro sarà fatto imparare, saranno
nudum , operi cum : et carnem tuam ne despe- rimessi sulla via dell'onore e della salute , rido-
xeris : Rompi il tuo pane al famelico, e i biso- nati alla Religione e alla Società .
gnosi ed erranti porta in casa tua : vedendo un « Le opere di carità, che non cesserei d'incul-
nudo , coprilo ; e non avere in dispregio la tua carvi , sono altamente reclamate dalle gravi cir-
carne . » Ricaviamo da questi detti, o Romani, un costanze , in cui versa presentemente la città di
ammaestramento per noi .
Roma . E qui mi viene in acconcio un fatto che
« Da qualche tempo ancor noi ci troviamo nella si legge nella vita di san Silvestro papa . Questo
tribolazione ; preghiamo di esserne francati e non insigne Pontefice fece ricercare e prendere nota
siamo esauditi ; facciamo anche penitenza e non di tutti i poveri della città, orfani ed orfane e mi-
giova . Vero è che taluni anche in questa città si serabili di ogni genere, e dispose che fossero ali-
diportano ben altrimenti ; e lungi dall' affliggersi mentati e provveduti di quanto abbisognasse alla
cercano di sollazzarsi contro ogni regola di one- vita . Dando poscia la ragione di tanta sollecitu-
stà ; frequentano teatri, cui non si può assistere dine sua diceva : « Così dobbiam fare , affinché
senza peccato ; prendono parte a balli, che si pro- questi poverelli non abbiano a domandare la ca-
lungano insino al levar del sole . Gente siffatta tra rità agli stranieri, i quali mentre sollevano il corpo,
voi non si trova di certo ; ma vi accenno questo strozzano l'anima . » Parole ed esempio degno di
disordine, perché occorrendo ne parliate con quei essere ora più che in ogni altro tempo ricordato
cotali, dando loro un buon consiglio . Voi invece ed imitato . Imperocchè da qualche tempo in que-
io suppongo buoni Cattolici ; suppongo che addo- sta città dei Papi si sono installati gli stranieri ,
lorati dei mali, che ci opprimono, preghiate e vi vale a dire i Protestanti . Questi nemici della fede
mortifichiate perchè abbiano fine . Or bene , vo- di Gesù Cristo non solo hanno qui edificati templi
gliamo essere ascoltati ? vogliamo che cessino le ed aperte scuole alla menzogna , ma fabbricati
nostre sventure ? Mettiamo in pratica il Comando Ospizi di carità , e adoprano ogni arte per fare
Frange esurienti panem tuum : rompiamo agli af- proseliti specialmente tra il basso popolo e tra la
famati il nostro pane . Osservate, riflette qui san- inesperta e povera gioventù . Per questo modo co-
t' Agostino, come Iddio non dice solamente porgi testi stranieri mentre sollevano i corpi, strozzano
il tuo pane all'affamato, ma rompilo ; e ciò per le anime . Quindi avviene che le presenti e le fu-
farci intendere che quantunque non abbiamo che ture generazioni sono minacciate di eresia nel cen-
un pane solo, tuttavia non dobbiamo esimerci dal tro stesso del Cattolicismo , ai piedi della stessa
fare la carità ai poverelli, ma romperlo a mezzo Cattedra della verità . Or qual verace Romano non
per dividerlo con loro . Aggiunge l'inspirato pro- sentirassi scuotere ogni fibra del cuore a tanto
feta : Et egenos vagosque induc in domum tuam ; pericolo ?
secondo le quali parole, se noi per istrada c'in- « Io non aggiungo di più, e conchiudendo as-
contriamo in poveri vagabondi perché senza tetto sicuro che quanto voi farete a pro delle anime in
ed abbandonati, dobbiamo raccoglierli e portarceli questa città, sarà sommamente gradito all'Augusto
a casa, dando loro il necessario ricovero . Ancora : Pontefice che ci regge e governa ; sarà soprattutto
Cum videris nudum, operi eum ; se vedi un pez- accetto al Signore, il quale vedendo le vostre pe-
zente che trema dal freddo perché mal riparato nitenze e preghiere congiunte in bell'accordo colle
e privo di abiti , tu coprilo colle tue vesti . Ove opere di carità, vi solleverà nelle tribolazioni pub-
poi non potessi altrimenti provvedernelo, e tu mo- bliche e private, spanderà sopra di voi le sue be-
dera quel lusso, lascia quelle gale, tronca quelle nedizioni, vi aprirà i tesori di sue divine miseri-
inutili spese, cose tutte che presso Dio non gio- cordie . »
veranno che a farti condannare . Finalmente dice Esposto infine il SS . Sacramento, e dalle me-
il profeta : Et carnem tuam ne despexeris, e non desime cantatrici eseguito magnificamente il Tan-
disprezzare la tua carne , vale a dire il tuo si- tum Ergo in musica, la Eminenza Sua col Vene-
mile , il tuo prossimo . Ecco , o Romani , quello rabile impartiva agli astanti la trina Benedizione .
che far dobbiamo . E badate che se queste cose Noi andiamo debitori a Dio del favore che ci
voleva Iddio che si praticassero nella legge del prestano i Cooperatori e Cooperatrici di Roma, e
timore , quanto più le vorrà egli osservate nella a Lui ne rendiamo le più vive grazie . Ringra-
legge d'amore e di grazia?
ziamo altresì dal fondo del cuore la caritatevole
« Or qui taluni potrebbero domandare : Come ed egregia Signora Luigia Canonici Madre Pre-
potremo noi adempire siffatto precetto ? dovremo sidente della Eccellentissima Casa di Tor de' Spec-
fare delle nostre case altrettanti ospizi di carità? - chi di quanto ha fatto e va facendo a benefizio

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della nostra Congregazione ; ma soprattutto tribu-
tiamo i dovuti ringraziamenti all' Eminentissimo
Sig . Cardinale Vicario Monaco La Valletta, il quale
colle parole e col fatto ci si mostrò sempre qual
padre amorosissimo . Il Cielo lo conforti' dei suoi
favori, e insieme col Santissimo Padre a lungo lo
conservi a vantaggio di Roma e di tutta la Chiesa .
N . B . Dovremmo pur fare cenno della prima Conferenza
tenuta in Lucca il 26 dello scorso febbraio ; ma per
mancanza di sazio ci vediamo costretti a tramandarlo
al prossimo N . .
IL GIUBILEO.
I Cooperatori e Cooperatrici già sapranno come
il Santo Padre Leone XIII, in data del 15 febbraio,
nell'occasione del primo anniversario di sua esalta-
zione alla Cattedra di S . Pietro, elargì e pubblicò
per tutta la Chiesa Cattolica un Giubileo , che
deve durare per tre mesi, cioè dal 2 dello sca-
duto Marzo sino al 1 ° di Giugno .' Nel desiderio
che tutti ne abbiano una giusta idea, e ne possano
meglio approfittare, ne tratteremo qui brevemente .
Significato di Giubileo e sua origine.
La parola Giubileo , secondo la lingua ebraica
da cui la si fa derivare , significa giubilo , alle-
grezza, ritorno, remissione .
Il Giubileo celebravasi già nell'antica legge ogni
cinquant'anni . Iddio stesso lo instituiva con que-
ste parole : « Tu conterai , parlò il Signore a
Mosè, sette settimane di anni, viene a dire sette
volte sette, che fanno in tutto quarantanove anni ;
e il settimo mese ai dieci del mese , nel tempo
della espiazione, farai suonare la tromba per tutto
quanto il paese . E santificherai l'anno cinquantesimo,
e annunzierai la rimessione a tutti gli abitanti del tuo
paese ; perocchè egli è l'anno del Giubileo . Ognuno
tornerà alle sue possessioni, e alla sua famiglia,
perchè l'anno cinquantesimo è 1' anno del Giubi-
leo . Voi non farete la semente , non mieterete
quello che sarà nato spontaneamente nei campi ,
e non coglierete le primizie della vendemmia per
santificare il Giubileo ; ma voi mangerete quello,
che vi si parerà davanti . Nell' anno del Giubileo
ciascuno tornerà nei suoi beni » (1) . Così il sacro
testo .
Dalle citate parole chiaro apparisce qual fine
avesse Iddio nell'istituire l'anno del Giubileo . Pri-
mieramente Iddio, che è tutto carità, voleva che
il popolo ebreo si abituasse ad essere benigno e mi-
sericordioso verso il prossimo . Perciò nell' anno
del Giubileo erano rimessi i debiti ; quelli che
avevano venduto od impegnato case, vigne, campi
od altre cose, riprendevano il tutto come primieri
padroni ; gli esiliati facevano ritorno alla loro pa-
tria , e gli schiavi erano lasciati in libertà senza
alcun riscatto . In questa maniera s'impedivano i
ricchi di far acquisti fuor di misura, i poveri po-
tevano conservare il retaggio dei loro antenati ,
e s'imponeva un freno alla schiavitù cotanto pra-
ticata in quei tempi appresso le nazioni pagane .
In oltre, dovendo il popolo cessare dalle occupa-
zioni temporali, poteva occuparsi liberamente un
anno intiero nelle cose riguardanti il divin culto,
e così ricchi e poveri, padroni e servi si univano
in un cuor solo ed in un' anima soia a benedire
e ringraziare il Signore dei benefizi ricevuti . Era
un'istituzione bellissima .
Ma tutte le cose , che accadevano nella legge
antica , dice s . Paolo , erano una figura di cose
molto più sublimi che succedere dovevano nella
legge nuova ; e il Giubileo ebraico prefigurava il
Giubileo cristiano, portatoci da Gesù Cristo me-
desimo . Ne abbiamo una prova nel Vangelo . Ed
in vero san Luca ci racconta il fatto seguente .
Essendo Gesù andato in Nazaret sua patria , gli
fu presentata la Bibbia perché ne spiegasse qual-
che brano al popolo . Egli aprì il libro del pro-
feta Isaia , e fra le altre applicò a se stesso le
parole seguenti : « Lo Spirito del Signore mi
mandò ad annunziare agli schiavi la liberazione ,
e ai ciechi la ricuperazione della vista, a rimet-
tere in libertà gli oppressi , a predicare l' anno
accettevole del Signore ed il giorno della retri-
buzione » (1) . Come si vede il Salvatore ricorda
qui il Giubileo antico , cui Egli nobilita in senso
morale e spirituale ; annunzia il vero anno della
retribuzione, l'anno gradevole nel quale coi suoi
miracoli, colla sua passione e morte avrebbe dato
la vera libertà ai popoli schiavi del peccato e del
demonio, e li avrebbe arricchiti di grazie e di be-
nedizioni mediante la sua Religione . Dalle quali
parole e da altri fatti del Nuovo Testamento ve-
niamo a conchiudere : 1° Che il Giubileo antico,
il quale era tutto materiale, passò di fatto nella
legge nuova del tutto spirituale . 2° Che quindi la
libertà, che nell'antico Giubileo si dava agli schiavi,
figurava la vera liberazione dal demonio e dal pec-
cato, la quale i cristiani acquistano mercé la gra-
zia di Dio . 3° Che i debiti rimessi nell'antico Giu-
bileo, e il ritorno ai beni alienati figuravano nel
nuovo il perdono dei peccati e delle pene loro
dovute, non che il riacquisto delle grazie, e dei
meriti prima perduti .
Or quantunque i principali e più necessarii di
questi beni celesti per mezzo dei Sacramenti si
possano nella Chiesa Cattolica acquistare non so-
lamente ogni cinquant'anni , ma ogni anno , anzi
ogni giorno dell' anno ; tuttavia fin dai primordii
del Cristianesimo , ad esempio del Giubileo Mo-
saico, invalse la lodevole consuetudine di un tempo
determinato, chiamato da s . Paolo tempo accet-
tevole, e giorni di salute, ecce nunc tempus ac-
ceptabile , ecce nunc dies salutis , in cui siffatti
beni si dispensassero, ai fedeli con maggior faci-
lità ed abbondanza . E di fatto credenza religiosa,
seguita fin dai primi giorni della Chiesa , che in
certi tempi si potesse acquistare una indulgenza
plenaria , ovvero la remissione di ogni soddisfa-
zione dovuta a Dio pei peccati . Si vuole eziandio
che il primo Giubileo sia stato concesso dagli stessi
santi Apostoli nell'anno 50 dell' era volgare (2) .
(1) Lev . XXV.
(1) Luc . IV, 19 .
(2) Vedi ediz . Scaligero e Petavio .

1.7 Page 7

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I primi Pontefici poi, che succedettero a s . Pie-
tro , continuarono a mantenere viva tale pratica
religiosa, concedendo grandi favori a quelli, che
in determinati tempi si recassero a Roma a vi-
sitare il sepolcro del primo Papa (1) . Di qui in
tutti i secoli e per venerazione al Principe degli
Apostoli , e pel desiderio di acquistare i tesori
delle sante indulgenze , traeva la gente a Roma
da tutte le parti del mondo, superando inauditi di-
sagi e pericoli per terra e per mare . In certi anni
i forestieri erano tanti, che i Romani più non si
riconoscevano .
San Gregorio Magno, desiderando di secondare
lo spirito religioso nei cristiani , e volendo nel
tempo stesso regolare il frequente loro concorso
a Roma, nel secolo sesto stabilì che l'indulgenza
plenaria, ovvero il Giubileo si potesse guadagnare
ogni cento anni da tutti coloro, che nell'anno seco-
lare, detto anche anno santo, si portassero a Roma
per visitare la Basilica Vaticana , ove è sepolto
S . Pietro .
E quindi inesatto quello che scrissero taluni ,
cioè che il Giubileo sia stato instituito solamente
nell' anno 1300 da Papa Bonifacio VIII . Questo
Papa fu bensì il primo a pubblicare con Bolla
l'anno santo, ossia l'indulgenza plenaria del Giu-
bileo ; ma in questa Bolla medesima egli assicura
altro non aver fatto che stabilire per iscritto quello
che già praticavasi universalmente presso dei cri-
stiani . Giova qui esporre le cagioni di quella pub-
blicazione .
Correva l'anno 1300, quando una straordinaria
quantità di gente forestiera accorse a Roma e in
tanto numero, che pareva essersi colà riversato il
mondo . Sul cominciare del mese di gennaio eravi
già tale folla di popolo per le vie di quella città,
che a mala pena potevasi camminare . Questo fatto
commosse altamente il Pontefice, il quale volendo
conoscere appieno la ragione di quel non mai vi-
sto concorso, fece a sè chiamare alcuni dei più
vecchi pellegrini per sapere da clie fossero mossi .
Fra gli altri fuvvi un nobile e ricco savoiardo
dell'età di centosette anni . Il Papa stesso, alla pre-
senza di parecchi Cardinali , il volle interrogare
così .
- Quanti anni avete ?
- Centosette .
- Perché siete venuto a Roma ?
- Per guadagnare le grandi indulgenze .
- Chi vel disse ?
- Mio padre .
- Quando ?
- Cento anni fa mio padre mi portò secolui a
Roma, e mi disse che ogni cento anni in Roma
si potevano ottenere grandissime indulgenze, e che
se io fossi ancora stato vivo di lì a cento anni ,
non avessi trascurato di recarmi a visitare la Ba-
silica del Principe degli Apostoli .
Dopo costui furono interrogati altri ancora gio-
vani e vecchi , e di ogni condizione e paese , e
tutti concordemente asserirono che avevano sem-
pre inteso a dire che ogni anno secolare andando
(1) Vedi ediz . Rutilio, De Jubileo, Laurea, Navarro,
Vittorelli .
a visitare la basilica di S . Pietro avrebbero lu-
crato grandi indulgenze colla remissione di tutti
i peccati .
In vista di quella universale e costante persua-
sione il Papa promulgò l'accennata Bolla, con cui
confermava quanto fino allora erasi praticato per
tradizione orale . Conosciuto che fu questo docu-
mento pontificio è incredibile l'entusiasmo che si
destò da ogni parte per fare il pellegrinaggio di
Roma . Basti il dire che il numero dei forestieri
giunse fino a due milioni contemporaneamente .
Bonifacio VIII nella sua Bolla stabiliva altresì
che il Giubileo dovesse aver luogo, come per lo
addietro, ogni cento anni . Ma siccome tale spazio
di tempo è troppo lungo, e troppo breve è la vita
dell'uomo , perché tutti ne possano approfittare ,
così il Papa Clemente VI lo ridusse ad ogni cin-
quant' anni ; Gregorio XI ad ogni trentatre anni
in memoria dei trentatre anni della vita mortale
del Salvatore ; e finalmente il papa Paolo II lo
stabilì ad ogni venticinque anni, affinché ne possano
godere quelli altresì che muoiono giovani . Anzi la
Chiesa fece di più . L' obbligazione di portarsi a
Roma per guadagnare il Giubileo impediva che
molti o per distanza , o per età , o per malattia
ne potessero approfittare . Or bene Bonifacio IX
concedette che questo si potesse acquistare in
qualsiasi luogo, adempiendo tuttavia qualche altra
pratica di divozione, che i Romani Pontefici so-
gliono imporre .
Il Giubileo che succede ogni 25 anni dicesi or-
dinario ; egli dura per un anno intiero, che suolsi
chiamare l'Anno Santo . L'ultimo dei Giubilei or-
dinarii celebratisi fu quello del 1875 . Ma oltre
all'ordinario, o grande Giubileo, avvi il Giubileo
straordinario , quale si è quello che per qualche
grave ragione si concede fuori dell'anno santo . La
differenza tra l'ordinario e straordinario Giubileo
consiste specialmente in ciò, che il primo dura un
anno intiero, il secondo una parte sola dell'anno ;
ma i vantaggi sono gli stessi . - I Sommi Pon-
tefici quando sono elevati alla loro dignità sogliono
celebrare questo avvenimento concedendo per tutta
la Chiesa un Giubileo straordinario . Tale è ap-
punto il Giubileo testé concesso dal Regnante
Leone XIII .
Vantaggi del Giubileo .
Da quanto abbiamo sopra esposto si deduce che
il Giubileo cristiano, in ultima analisi, è un'indul-
genza plenaria, vale a dire la remissione di tutta
la pena temporale dovuta pei peccati mortali o
veniali già perdonati . Tuttavia il Giubileo avvan-
taggia la semplice indulgenza per varie circostanze
che lo accompagnano . Nel Giubileo sono più so-
lenni le pratiche che vengono ingiunte, ed usan-
dosi queste da interi popoli, hanno per la loro
unione maggior forza ad impetrare grazie ai par-
ticolari ed alla Chiesa . Nel Giubileo ancora si con-
cede ai Confessori ampia facoltà di prosciogliere
i penitenti da varie scomuniche o pene eccle-
siastiche , qualora ne fossero legati , non che da
certi gravi ed enormi delitti, che in altro tempo
sarebbero riservati al Vescovo od al Papa ; come

1.8 Page 8

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pure i Confessori possono commutare in altre opere
pie i voti di quasi ogni specie , ciò che fuori di
questo tempo non potrebbero fare . .
Opere ingiunte per l'acquisto del Giubileo .
Le opere ingiunte dal Santo Padre per godere
del presente Giubileo sono le seguenti :
1° In Roma visitare due volte le Basiliche di
S . Giovanni in Laterano, di S . Pietro e di Santa
Maria Maggiore ; e fuori di Roma fare due visite
a tre Chiese , e dove non fossero che due, fare
tre visite per Chiesa , e se vi fosse una Chiesa
sola, fare sei visite nella medesima . Queste Chiese
devono essere designate dal Vescovo di ciascuna
diocesi , o da chi ne fa le veci . Non sono pre-
scritte speciali preghiere nel fare queste visite, e
può bastare la recita degli Atti di Fede, Speranza
e Carità con cinque Pater, Ave e Gloria secondo
l'intenzione del Papa .
2° Fare un digiuno di stretto magro, cioè
astenendosi non solo dalle carni, ma anche dalle
uova e latticinii ; non però in quei giorni di stretto
magro già fissati dalla Chiesa .
3° Fare una buona Confessione e Comunione,
oltre alla Confessione e Comunione pasquale .
4° Erogare qualche elemosina ai poveri o a
qualche opera pia . I nostri Cooperatori e Coopera-
trici potrebbero adempire a questa condizione fa-
cendo una limosina pei poveri giovanetti raccolti
nelle case Salesiane, oppure a benefizio della Chiesa
ed Ospizio di S . Giovanni Evangelista, che i Sale-
siani e loro Cooperatori stanno innalzando in To-
rino ad imperitura Memoria del Grande Pio IX .
I Confessori possono commutare le opere in-
giunte verso gli infermi od altri in qualsivoglia
modo impediti come pure dispensare dalla Comu-
nione i fanciulli che non vi fossero ancora ammessi .
Cooperatori e Cooperatrici,
Approfittiamo a vantaggio dell'anima nostra dei
tesori celesti apertici in questi giorni dal Vicario di
Gesù Cristo ; e intanto preghiamo per la Chiesa,
pel suo Capo Visibile, pei nostri Vescovi, e Pa-
stori ; e fate ancor parte delle sante opere vostre
alla Congregazione Salesiana, che si compiace di
avervi tra i suoi figli carissimi .
STORIA DELL'ORA TORIO DI S . FRANCESCO DI SALES
CAPO IV .
D . Bosco presso al Rifugio (1) - Trasferimento
dell'Oratorio in quel sito. -
Prima Chiesa di S. Francesco di Sales.
Sul fine dell' anno scolastico 1844 (così la so-
lita relazione degli antichi allievi), il nostro caro
D . Bosco , avendo compiuto il corso di morale ,
(1) Il Rifugio é un Conservatorio di giovanette situato
in Torino nella regione di Valdocco : presso al medesimo
sorge il così chiamato Ospiduletto di Santa Filomena . Da .
remo altra volta notizie compiute di quest' opera eccel-
lente, alla quale porse la mano la nobile non meno che
caritatevole Marchesa Barolo .
doveva applicarsi a qualche parte determinata del
Sacro Ministero, ed uscire dal Convitto ecclesia-
stico di San Francesco d'Assisi . Varii parrochi lo
desideravano e domandavano quale coadiutore . Fra
gli altri il signor D . Giuseppe Comollo , Rettore
di Cinzano, col consenso dello stesso Arcivescovo
Franzoni lo aveva chiesto ad economo amministra-
tore della sua parrocchia, cui per età e malori non
poteva più reggere . Ma quel Dio, che pietosamente
vegliava sopra di noi e sopra tanti altri poveri gio-
vanetti, presiedeva altresì alle sorti di colui, che
doveva essere valido strumento della nostra e della
loro salute . Dietro consiglio del teologo Guala,
D . Bosco scrisse una lettera di ringraziamento al-
l'egregio Prelato, pregandolo ad un tempo di vo-
lerlo dispensare da quell'onorevole uffizio , a cui
per altra parte non sentivasi punto inclinato ; e fu
esaudito .
Un giorno D . Caffasso chiamò a sè D . Bosco,
e gli disse : Ora avete compiuto il corso dei vo-
stri studii ; uopo è che andiate in aperto campo
a lavorare in pro delle anime : in questi tempi i
bisogni son molti, e la messe abbondante . A quale
cosa vi sentite specialmente disposto ?
- A quella che Ella si compiacerà d'indicarmi,
rispose D . Bosco .
- Vi sono tre impieghi : Da Vice-Curato a But-
tigliera d'Asti ; da Ripetitore di morale qui al Con-
vitto, e da Direttore dell' Ospidaletto accanto al
Rifugio . Quale scegliereste voi ?
- Quello che Ella giudicherà .
- Non sentite propensione più ad uno che ad
un altro ?
- La mia propensione è di occuparmi della gio-
ventù . Ella poi faccia di me quello che vuole
io riconoscerò la volontà del Signore nel suo con-
siglio .
- In questo momento che cosa occupa il vo-
stro cuore ? che si ravvolge nella mente vostra ?
- In questo momento mi pare di trovarmi in
mezzo ad una moltitudine di fanciulli, che mi do-
mandano aiuto .
- Andate adunque a fare qualche settimana di
vacanza , conchiuse quell' uomo dei consigli ; al
ritorno vi dirò la vostra destinazione .
Trascorse le ferie, D . Bosco ritornò al Convitto
presso al suo impareggiabile maestro ed amico ,
ma da prima questi nulla gli disse, né egli nulla
domandò . Dopo qualche settimana D . Caffasso ,
presolo in disparte, perché non mi chiedete quale
sia la vostra destinazione ? gli domandò con ac-
cento di bontà .
- Perché, rispose D . Bosco, io voglio ricono-
scere la volontà di Dio nella sua deliberazione ,
e molto mi preme di nulla mettere del mio .
- Orbene , fate il fagotto , e andate al Rifu-
gio . Colà farete da Direttore del piccolo Ospedale
di Santa Filomena, e intanto insieme col teologo
Borelli lavorerete a vantaggio delle giovinette di
quell' Istituto della Marchesa Barolo : Iddio non
mancherà di darvi a conoscere in appresso e met-
tervi tra mano quanto dovrete fare pei poveri
fanciulli .
A prima vista sembrava che tale consiglio con-
trariasse affatto le inclinazioni di D . Bosco, e li

1.9 Page 9

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bene del nostro Oratorio ; perciocchè la direzione ragazzacci . I giovani credendosi burlati, alzavano
di un Ospedale, e il predicare e confessare in un maggiormente la voce e le pretese . Gli altri giu-
educatorio di oltre a quattrocento giovinette, pa- dicandosi insultati opponevano minacce e percosse .
reva che lo dovessero distogliere dall' occuparsi Le cose cominciavano a prendere un serio aspetto,
di noi . Eppure fu tutto all'opposto, come vedrassi quando D . Bosco udendo gli schiamazzi, si accorse
più sotto .
che erano i suoi giovani amici che andavano in
Il teologo Giovanni Battista Borelli, di cui qui traccia. di lui, e del nuovo Oratorio, ed usci di casa .
si fa parola , Direttore del Rifugio, era un santo Al suo primo comparire si levò da no tutti un
ecclesiastico, degno della più alta ammirazione per grido unanime : Oh l . . . . D . Bosco, D . Bosco
la sua virtù e sapere . Nulla gli mancava di quanto Dov'è l'Oratorio? siamo venuti all' Oratorio . In-
si richiede per formare un sacerdote secondo il tanto corremmo in folla a lui d'intorno , e così
cuore di Dio , e i bisogni della Chiesa . Risplen- cessò ogni alterco . A questo mutamento di scena
deva soprattutto pel suo zelo instancabile nella la gente cangiò la collera in maraviglia, e faceva
salute delle anime . D . Bosco ci disse più volte tanto di occhi, domandando chi fosse quel prete,
che riguardava come una grazia segnalata del Si- chi noi, e via dicendo . Alla nostra domanda dove
gnore l' aver potuto conoscere e trattare così da fosse l' Oratorio, il nostro abile Direttore rispose
vicino un uomo siffatto (1) .
che il vero Oratorio non era ancora ultimato, che
Appena conosciutisi , questi due sacerdoti pre- intanto andassimo in camera sua, la quale essendo
sero ad amarsi e a porgersi vicendevole aiuto ed abbastanza spaziosa ci avrebbe servito ; e vi ci
eccitamento nell' operare il bene . Animati dallo condusse . Quantunque in quel sito non potessimo
stesso spirito, eglino si concertarono specialmente aver per la ricreazione quello sfogo che ci eravamo
di assistere nel miglior modo possibile i giova- immaginato, tuttavia ne partimmo soddisfatti . Per
netti, la cui moralità ed abbandono richiedeva di altra parte in mancanza del resto, il nostro D . Bosco
giorno in giorno la più sollecita cura .
colla bontà sua, colle sue dolci maniere, colle sue
Intanto combinato il suo nuovo soggiorno al Ri- facezie e graziose lepidezze ci bastava per tutto .
fugio, D . Bosco doveva trasportarvi altresì il suo Là ci veniva fatto un poco di Catechismo, rac-
Oratorio, non reggendogli il cuore di lasciarlo per- contato un esempio edificante e cantato qual-
dere . Ma dove raccogliere quei ragazzi ? La man- che lode alla Vergine : tutto insomma come si era
canza di un sito da ciò lasciavalo veramente in fino allora praticato in San Francesco d' Assisi .
pena . Non affanniamoci, disse il buon teologo, la Ma per qualche festa andavamo ad udire la santa
camera che è destinata per Lei può per qualche Messa ora in una ed ora in altra Chiesa della città .
tempo servire (2) : in appresso vedremo il da farsi ; Un grande imbroglio cominciò la domenica ap-
spero che qualche altro luogo ne uscirà fuori . presso ; imperocchè agli antichi allievi aggiun-
Adunque la seconda domenica di ottobre 1844,
sacra alla Maternità di Maria SS ., il nostro Di-
rettore e Padre ci partecipò il trasferimento del-
l' Oratorio presso al Rifugio, sua nuova dimora .
Al primo annunzio ne provammo qualche turba-
mento , ma quando per acquietarci egli ci disse
che in quelle parti avremmo potuto cantare, cor-
rere, saltare e ricrearci a nostro bell'agio, fummo
ricolmi di gioia, ed ognuno attendeva impaziente
la successiva domenica per vedere la novità che
la giovanile fantasia gli andava rappresentando .
Ed ecco pertanto la terza domenica di ottobre,
giorno destinato dalla Chiesa ad onorare la Purità
gendosene parecchi del vicinato, non si sapeva più
dove tutti collocarci . Camera , corridoio , scala ,
tutto era ingombro di fanciulli . Era poi un teatro
dei più dilettevoli il vedere come vi facevamo la
nostra ricreazione . Uno accendeva il fuoco, l'al-
tro lo spegneva ; questi scopava la camera senza
innaffiarla , quegli la spolverava ; chi lavava i
piatti, chi li rompeva . Molle , palette, secchia ,
brocca , catinella , sedie, libri, abiti, scarpe, in-
somma tutti gli oggetti visibili erano messi sossopra,
mentre i più grandicelli ed assennati volevano or-
dinarli ed aggiustarli . Il nostro caro Don Bosco
guardava e rideva , raccomandandoci tuttavia di
di Maria Vergine, un poco dopo il meriggio, una
turba di giovanetti di varia età e condizione cor-
rere giù in Valdocco in cerca di D . Bosco, e del-
l'Oratorio novello . Dov'è D . Bosco ? Dov'è l'Ora-
torio ? D . Bosco , D . Bosco, andavamo con gran
voce chiamando . A queste voci e a queste grida
di quella moltitudine di giovanetti, gli abitanti delle
vicine case ne uscirono ben tosto quasi spaven-
tati ; temevano infatti che noi ci fossimo colà ver-
sati con qualche mala intenzione . Siccome in quel
vicinato non si era ancora udito parlare nè di Don
Bosco, nè di Oratorio , così la gente indispettita
rispondeva : Che D . Bosco, che Oratorio? via di qua,
non rompere nè guastare nulla .
Nè meno impacciati si era per le pratiche
di pietà . Ci ricorda che al mattino della festa
dei Santi, essendo raccolti in quello strettoio
e sue non ampie adiacenze, tutti volevamo con-
fessarci . Ma come fare ? Erano due soli confes-
sori, e noi eravamo oltre a duecento ; stretti
come le acciughe nel barile . « Non è più pos-
sibile andare avanti, disse allora il caro teologo
Borelli : è necessario provvedere qualche locale
più adattato . »
D . Bosco allora si portò dall'Arcivescovo Fran-
zoni , gli espose quanto col suo consenso si era
già fatto, il bene che se n'era ottenuto, il maggiore
(1) Nel corso di questa storia ci occorrerà altre volte
di parlare di questo grande amico del nostro D . Bosco ;
anzi speriamo di tesserne altrove una breve biografia .
(2) Questa era la camera superiore al vestibolo della
prima porta d'entrata al Rifugio, e prospetta la via Cot-
tolengo .
che se ne poteva ottenere in appresso . Parlando
deigovantchfrequavnol'Otri,fal
-
tro gli disse : « Parecchi di questi sono
-
e passano a Torino soltanto un -
stranieri
Non sanno nemmeno a
a parte dell'anno .
quale parrocchia appar-

1.10 Page 10

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tengano . Molti sono male in arnese, parlano dia- tanati dai pericoli della invadente immoralità ed
letti poco intelligibili , quindi capiscono poco , e irreligione .
poco altresì sono dagli altri compresi . Alcuni poi
sono già grandicelli , e non osano associarsi in
classe coi piccoli . Quegli stessi che sono della città
or per negligenza dei genitori , or perché lusin-
gati dai sollazzi , o attirati dai mali compagni ,
quasi mai o ben di rado si fanno vedere in Chiesa . »
Qualcuno potrebbe qui domandarci perché il
detto Oratorio fu dedicato in onore, e cominciò a
chiamarsi di S . Francesco di Sales ? - Rispon-
diamo che ciò fu per tre precipue ragioni . Pri-
mieramente perchè la Marchesa Barolo per secon-
dare D . Bosco divisava di fondare colà una Con-
Non ci volle di più perchè l' egregio Arcive- gregazione di Sacerdoti sotto a questo titolo , e
scovo comprendesse l'importanza dell'opera . Quindi con questa intenzione aveva fatto eseguire il di-
« Andate, disse a D . Bosco, e fate quanto giudi- pinto di S . Francesco, che tuttora si vede all'en-
cate bene . Io vi do tutte le facoltà che vi possono trata dello stesso locale . In secondo luogo, per-
occorrere ; benedico voi ed il vostro progetto, e chè la parte di Ministero, che Don Bosco aveva
non mancherò di aiutarvi in quanto potrò . Da
quanto mi dite vedo chiaro che vi è necessario un
locale più ampio e adattato . Presentatevi alla si-
gnora Marchesa Barolo ; fors' ella potrà sommi-
nistrarvelo opportuno e vicino allo stesso Rifugio . »
preso ad esercitare intorno alla gioventù, richie-
deva grande calma e mansuetudine ; e perciò egli
voleva mettersi sotto alla speciale protezione di
questo Santo, che fu in questa virtù modello per-
fetto . Oltre a queste una terza ragione vi fu . In
D. Bosco andò difatto a parlare alla Marchesa ; quel tempo parecchi errori, specialmente il pro-
e siccome fino all'Agosto dell'anno successivo non testantesimo, cominciavano ad insinuarsi insidiosa-
si apriva l'Ospidaletto, così la caritatevole signora mente nei nostri paesi, soprattutto in Torino tra
si contentò che a nostro servizio si riducessero a il basso popolo . Or bene, D . Bosco volle con quel
Cappella due spaziose camere di quel fabbricato . mezzo rendersi propizio questo Santo , onde gli
Per recarvisi si passava dove presentemente è la ottenesse dal Cielo lume e conforto a combattere
porta del detto Ospedale, e pel vialetto, che se- con profitto quegli stessi nemici , dei quali egli
para l'opera Cottolengo dal prefato edifizio , an- aveva in sua vita mortale a gloria di Dio e della
davasi insino all'attuale abitazione dei preti, e per Chiesa, e a vantaggio d'innumerevoli anime così
la scala interna salivasi al 3° piano .
gloriosamente trionfato .
Questo adunque era il sito prescelto dalla di-
vina Provvidenza per la prima Chiesa del nostro
Oratorio . Noi ci si trasferimmo in un giorno pur
sempre di grata ricordanza, che fu l'otto dicem-
bre sacro a Maria Immacolata , sotto il cui ma-
terno manto D . Bosco aveva collocato l'Oratorio
e i suoi figli . In quella festa adunque il nostro
NUOVA GRAZIA
OTTENUTA AD INTERCESSIONE DI PIO II .
amato Direttore, coll'autorizzazione dell' Arcive-
scovo, benedisse la sospirata Cappella in onore di
S . Francesco di Sales, vi celebrò la Messa, e di-
stribuì a parecchi di noi la Santa Comunione . Al-
cune circostanze resero incancellabile nella nostra
Riceviamo e pubblichiamo ben volentieri la seguente rela-
zione d'una grazia ottenuta per la intercessione del Grande
Pontefice Pio IX.
mente questa sacra funzione . La prima fu la po-
vertà della Cappella . Mancavano inginocchiatoi ,
panchi, sedie ; e ci fu mestieri contentarci di al-
Buenos Ayres 2 Dicembre 1878.
REVERENDISSIMO SIGNOR DIRETTORE,
cune banche tentennanti , di scranne sdruscite , e
Da varii mesi io mi trovava gravemente inco-
di sedili che minacciavano capitomboli . Ma la Prov- modato di sanità . Avendomi il mio Direttore Spi-
videnza ci soccorse in appresso, poiché la carità rituale suggerito di raccomandarmi a Pio IX, perchè
delle buone persone non ci mancò giammai . Il il Signore si degnasse glorificare questo suo Servo,
tempo non poteva essere peggiore ; ma non im- dandomi per sua intercessione la salute, io l' ho
pedì che i giovinetti intervenissero a cento, tanto
era l'amore che portavano all'Oratorio e a chi lo
dirigeva . Alta era la neve in quel mattino, e ca-
deva tuttor fitta come sul dorso delle montagne,
accompagnata da vento e turbini . Facendo quindi
freddissimo , fu d' uopo portare in Cappella un
grosso bragiere ; e ci ricorda che passando con esso
all'aperto dagli spessi fiocchi, che sopra vi cade-
fatto, celebrando per questo riguardo tre novene .
Al termine della prima mi sentii un poco meglio .
Alla seconda invece, che finì il giorno di Maria
SS . Assunta in cielo, mi trovai deteriorato . Non
mi perdei di coraggio , e dissi : « Chi sa se di
questo peggioramento non si possa ripetere : In-
fermitas haec non est ad mortem, sed ut glori-
ficetur servus Dei? » Intanto che procurava di con-
vano, producevasi un crepitare che molto ci dilet- servare tutta la confidenza nei meriti di Pio 1X,
tava . Ma quello che non dimenticheremo giammai e pregava il Signore che mi facesse abbracciare
furono le lagrime che vedemmo scorrere dagli oc-
chi del nostro D . Bosco, mentre compieva quella
sacra cerimonia . Egli piangeva di consolazione ,
rassegnato la sua santa volontà, incominciai la terza
novena .
Io mi trovava allora in uno stato di salute as-
perchè scorgeva in quel modo sempre meglio con- sai deplorevole . Mi assaliva tutti i momenti una
solidarsi l' opera dell'Oratorio, e così porgerglisi fortissima tosse, che per l'impeto con cui mi u-
comodità di raccogliere un maggior numero di fan- sciva dal petto, mi faceva persino sudare . Gli stessi
ciulli per essere cristianamente istruiti, ed allon- giovani del collegio, una mattina che stava assi-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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stendoli nello studio, mi dissero : questa mattina, di carabinieri e guardie, di una scuola pei ragazzi
Padre, avevamo paura che Lei morisse . - Io non ed un'altra per le fanciulle , molto frequentate ,
poteva più scrivere e con fatica parlava, di ma- oltre a varie botteghe, panatterie, caffè, almace-
niera che feci il proposito di misurare tutte le pa- nes, ecc ., e tuttavia mancava la chiesa . Non po-
role per non nuocermi . Intanto sentiva in me una tendosene per il momento innalzare una grande ,
fede particolare nei meriti di Pio IX . Diressi la nell' anno 1877 si edificò provvisoriamente , me-
novena a questo santo Pontefice recitando tre Pater, diante una colletta, una cappella che può contenere
Ave e Gloria, uno a Maria SS ., perché glorificasse circa quattrocento persone . Nel febbraio del 1878
Colui, che l'aveva proclamata Immacolata nella sua questa chiesuola fu eretta in parrocchia dal zelante
Concezione , uno a s . Giuseppe, perchè compen- Arcivescovo di Buenos-Ayres, e fu affidata ai Sa-
sasse Pio IX dell' onore attribuitogli coll' averlo lesiani di S . Nicolas , dei quali uno ricevette la
dichiarato Protettore di tutta la Chiesa , e uno nomina uffiziale di Cura Parroco y Vicario . Ma
all'Apostolo s . Pietro, perchè mostrasse la gloria le grandi occupazioni, che quivi già avevano tutti
di Colui, che aveva dichiarato infallibili i suoi Suc- quei sacerdoti, non permettevano che alcuno si al-
cessori . Sulla fine aggiunsi un altro Pater a san lontanasse definitivamente dal collegio . L'Arcive-
Francesco di Sales, perché onorasse chi l'aveva scovo dovette adunque limitarsi a fissare la resi-
innalzato al grado di Dottore di S . Chiesa . Il pe- denza nella parrocchia alle Domeniche e nei giorni
nultimo giorno volli fare uno sforzo, che chiamerei festivi .
temerario , se non fosse proceduto da un interno
Dal 15 febbraio 1878 fino al presente questa
stimolo, cui non seppi resistere : raccontai ai gio- nuova parrocchia viene amministrata nel modo se-
vani i tratti più gloriosi della vita di Pio IX per guente : Ogni sabato a sera, ed alla vigilia di qual-
stimolarli alla confidenza in quello , che doveva che festa, il sacerdote Salesiano nominato parroco,
divenire non solo nostra insegna e nostro lustro, parte da S . Nicolas cavalcando, e non fermandosi
ma ancora nostro celestiale protettore . La tosse mi che cinque minuti a mezza strada per mutare ca-
interruppe molte volte, e in fine non lasciandomi vallo, percorre a galoppo le 18 miglia che vi sono
un momento dovetti uscire dal salone . Ma la gra- tra S . Nicolas e Ramallo, dove arriva impie-
zia era ottenuta . Senza prendere nessun rimedio, gando più di due ore e mezzo di viaggio, allog-
senza avermi riguardi speciali più che per lo pas- giando in casa del maestro comunale, che è un
sato, mi trovai al termine della novena senza un buon italiano . Allo domenica mattina vi sono le
fil di tosse , e senza nessuno di quegli incomodi confessioni, poi la Messa, gli annunzi, gli avvisi
che mi avevano accompagnato sino alla vigilia . e la spiegazione del Vangelo . Dopo Messa ven-
Ora poi ho aspettato quasi tre mesi prima di dar gono i Battesimi , le benedizioni di oggetti reli-
pubblicità a questo fatto per vedere come riusciva giosi , di cui non vi è casa che non n' abbia un
la mia salute, e godo di poter attestare in faccia gran numero, di maniera che il Señor Curita non
al mondo, che la mia salute seguita regolarmente ; è mai libero prima dell' una dopo mezzogiorno .
mi lascia compiere le mie obbligazioni, catechismi, Verso sera si monta a cavallo , e si fa la visita
istruzioni, conferenze ed altre cose proprie del mio agli ammalati, nella quale accade talora di dover
stato . Credo che questa non sia l'unica, nè la fare oltre a venti o venticinque miglia prima di
maggiore delle grazie che Pio IX ha ottenuto colla notte . I matrimoni si combinano sempre il Sabbato
sua intercessione a chi l'invoca, ma certo questa o alla Domenica sera, e si benedicono al Lunedì
è grazia grande, grandissima per me ; motivo per mattina . Celebrata poscia la Messa di buon' ora,
cui non lascierò mai di cantare le glorie del ve- il parroco Salesiano insella il cavallo, rifà le sue
nerando Servo di Dio, il gran Pontefice Pio IX . 18 miglia, ritornando a fare il professore in col-
legio durante la settimana .
Protesta . - Per obbedire ai Decreti di Urbano VIII,
Sono degne di ricordanza le tre grandi funzioni
dichiaro che al fatto sopra narrato non intendo attri- che durante l' anno 1878 si celebrarono in Ra-
buire altra autorità che umana .
mallo con infinita consolazione dei coloni . La prima
è quella della Settimana Santa, nella quale vi fu
un concorso straordinario di gente . Per dare mag-
LA NUOVA PARROCCHIA
DI RAMALLO .
gior solennità alle sacre cerimonie veniva espres-
samente da S . Nicolas un prete con qualche chie-
rico , e si celebrarono con tutti i riti prescritti
dalla Santa Chiesa . Come si seppe che dette fun-
Ramallo è il nome di un vasto territorio posto
nella provincia di Buenos-Ayres sul fiume Paranà,
e confina coi territorii di S . Nicolas de los Arroyos,
S . Pedro, Arrecifes e Pergamino ; il centro prin-
cipale è a mezzo miglio dal fiume, ed a 70 mi-
glia circa al Nord di Buenos-Ayres . La popola-
zione di circa quattro mila anime è buona , ed
ottimi sono gli Irlandesi quivi stabiliti, che ne for-
mano la maggioranza . Da tempo vi si faceva sen-
tire il bisogno di una chiesa per le necessità spi-
rituali di quelle anime . Il paese era già provvisto
di una bellissima casa municipale con un picchetto
zioni si sarebbero fatte nella chiesuola del loro
villaggio ( ed era la prima volta che si celebra-
vano daccbè è piantato il paese ) , tutti si com-
mossero , ed anche i più lontani vollero interve-
nirvi, abbandonando la casa, la campagna, ed ogni
altra occupazione . Vennero eziandio dei rauchos
più lontani portando l' intera famiglia con prov-
vigioni per otto o dieci giorni . Tutti volevano as-
sistere alle sacre funzioni che ci ricordano i più
bei fatti della nostra Redenzione . Fu uno spetta-
colo commovente vedere fin dal Mercoledì Santo,
tutti i prati dei dintorni della Chiesa coprirsi di

2.2 Page 12

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carri e di cavalli, che vi rimasero sino al Lunedì
e Martedì dopo Pasqua . Siccome la gente non
poteva entrare nella chiesa che in piccola parte,
rimanevano gli altri al di fuori riuniti in circolo
serrato davanti alle porte , sforzandosi di vedere
e udire qualche cosa di ciò che si faceva dai sa-
cri ministri . Le confessioni e le comunioni degli
adulti furono numerose, poiché tutti prima di par-
tire vollero adempiere al precetto Pasquale . Si
ebbe anche un immenso lavoro nel preparare qua-
ranta ragazzi e ragazze alla loro prima comunione .
La seconda grande funzione fu la benedizione
del cimitero . Ad essa presero parte più di mille
persone . In questa occasione , invitato espressa-
mente , predicò con grande entusiasmo il nostro
Sac . Giacomo Costamagna, direttore della chiesa
degli Italiani in Buenos-Ayres , lasciando nella
mente e nel cuore di quei fedeli alti pensieri sulla
vita e sulla morte, e potente eccitamento ad ope-
rare il bene mentre ne abbiamo il tempo .
La terza fu ai 3 di dicembre , in cui si cele-
brò la festa del Patrono S . Francesco Zaverio . Fu
veramente una grandiosa funzione alla italiana .
Ciò che più vi chiamò l'attenzione è la Messa della
Santa Infanzia di D . Cagliero , eseguita dagli a-
lunni del Collegio di S . Nicolas, fatti venire ap-
positamente , diretti dal loro maestro Luigi Fa-
rina, e l'elogio del Santo Padre, che disse il Dottor
Flores, giovane ancora , ma già celebre oratore .
Come nel 1878, così continuerà la chiesa di Ra-
mallo ad essere amministrata nel 1879, finchè la
Provvidenza mandi qualche buon Sacerdote, che
possa stabilirsi in questo paese, e raccogliervi ab-
bondanti frutti da quelle anime . E questo il de-
siderio comune . Quei buoni coloni sono disposti a
qualunque sacrifizio per avere un Sacerdote, che
rimanga tra loro a mantenervi il fervore nelle
opere di pietà , ad assistere i loro infermi , ad
istruire i loro fanciulli . L'Arcivescovo di Buenos-
Ayres è nell'impossibilità di provvederlo, tanta è
la penuria di sacerdoti colà. Se i Salesiani con
immenso sacrificio non avessero accettato di re-
carvisi almeno nei giorni di festa, quel popolo sta-
rebbe tutto l'anno senza Messa, senza istruzione,
e senza assistenza religiosa in vita ed in morte .
E qui è da notare che per una parte un Sacer-
dote per le sole Domeniche è affatto insufficiente
ai bisogni di quel popolo, e per altro lato riescirà
difficile, per non dire impossibile, il continuare an-
cora per molto tempo a mandarvi dal collegio un
professore occupato nella scuola tutta la settimana,
essendo più che evidente il pericolo che ei ne vada
rovinato nella salute . Preghiamo quindi il Signore
che consoli presto quelle sue pecorelle coll'inviar
loro un degno pastore, che si rimanga sempre tra
loro . Fiat, fiat .
Domanda di una nuova Missione .
San Carlos, 4 Gennaio 1879 .
AMATISSIMO PADRE,
In questi giorni una deputazione di coloni, con
alla testa il dottor Moreno, vennero a supplicarmi
per aprir una casa vicino alla Concepcion dell'U-
ruguay . É un centro di circa diciasette colonie
quasi tutte italiane, in massima parte piemontesi
di Pinerolo e dei dintorni . I coloni sono quasi tutti
proprietarii dei terreni che lavorano, essendo colà
stanziati da circa vent' anni . Non hanno scuole ,
non hanno chiese . Gli anziani sono come altret-
tanti patriarchi attaccati alla religione dei nostri
padri ; ma adesso si accorgono che i figli cre-
scono su come bestie senza educazione, senza re-
ligione, e senza fede, perché privi d'istruzione e
dei Santi Sacramenti . Questo fatto li spaventa per
l' avvenire . Si sono perciò riuniti per deliberare
di raccomandarsi a D . Bosco . Vennero quindi da
me e fecero le più grandi istanze perchè apriamo
una casa colà , ed essi s' incaricano di tutte le
spese per fare un ed ;fizio in regola . Il dottor Mo-
reno dopo vive istanze mi disse queste parole
« Perdoni , signore , se mi prendo la libertà di
farle un'osservazione : Ella vuole mandare i suoi
colleghi nella Patagonia per civilizzare gli Indi ,
quantunque vi sieno tante e tante difficoltà da su-
perare : ma pare egli conveniente accingersi ad
un'opera così difficile ed incerta nel suo esito, e
intanto lasciare qui un popolo cristiano , compa-
triota loro, divenuto ora indifferente, ateo, e che
fra poco cadrà nella barbarie i Ora con tutta fa-
cilità questo gran male si potrebbe impedire e
con certezza di riuscita ; se invece questo nume-
roso popolo si abbandona a se stesso , fra pochi
anni per convertirlo ci vorrà una fatica cento volte
maggiore, e forse non vi si riuscirà più
»
Le assicuro , caro D . Bosco , che sebbene io
vegga la necessità di mandar missionarii in Pa-
tagonia, tuttavia a queste parole del dottor Mo-
reno non seppi che rispondere, e dovetti promet-
tere di andar tosto a fare una visita a dette co-
lonie , e poi scrivere a V . S . pregandola che ci
mandi dei rinforzi dall'Italia per sostenere questi
cristiani cadenti , e così stabilirci anche più vi-
cino ai selvaggi .
Intanto bisogna che Le esponga il mio parere a
questo riguardo e che ragioni sulla pratica pos-
sibilità e convenienza di questa Missione a pre-
ferenza di altre per il presente . Andare diretta-
mente tra gli Indi pel momento riesce impossibile,
perché il governo allettato dagli ultimi acquisti
su loro non vuole saperne di missioni . Ultima-
mente ha esteso i confini dalla parte del Charhue
di parecchie migliaia di leghe . Gli Indi che popola-
vano questo vasto territorio furono presi prigionieri,
e i non ammazzati vennero condotti in Buenos-
Ayres , e distribuiti alle famiglie come schiavi .
Molti perirono nel viaggio, molti muoiono qui pel
cambiamento di vitto e di clima , cosicché si ri-
ducono a pochi ragazzi e ragazze, ed in gran parte
donne . Adunque due gravi difficoltà ci si fanno
innanzi : Il nessun appoggio del Governo, e l' a-
crimonia degli Indi contro del medesimo , quindi
l' indisposizione loro di accoglierci . Nella propo-
sta invece che ora ci vien fatta non s' incontre-
rebbero gravi difficoltà . Si comincierebbe a fab-
bricare una chiesa con iscuole nel centro di queste
colonie : un paio di preti con alcuni catechisti ba-
sterebbero per tutto . Aperta la chiesa, i vicini a-
vrebbero tutte le comodità di compiere i doveri

2.3 Page 13

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religiosi, ed altresì i lontani potrebbero approfit-
tarne, poiché verrebbero alla domenica anche da
10, 20 leghe distanti i varii coloni dispersi, per
fare le loro divozioni, ricevere la comunione Pa-
squale, far benedire i matrimonii, far battezzare
i loro bambini . Col tempo poi avendo altri sacer-
doti, si innalzerebbero altre chiese ed altre scuole,
ed il bene si estenderebbe su più vasta scala . Quindi
un gran passo si sarebbe fatto verso i Pampas e
i Patagoni . - Ecco i miei pensieri a questo ri-
guardo . Attendo i suoi carissimi ordini , o mio
Rev .mo Padre .
Intanto mi permetta, che io Le rinnovi la do-
manda di preparare altri operai per le missioni
d'America . È una cosa che fa piangere , vedere
tanti bisogni e non avere onde provvedervi . Di
queste colonie , tra cui non fu mai alcun prete,
ve ne sono non decine, ma centinaia e migliaia
se si tarda ancora ifh poco ad occuparsi di loro,
non saremo più in tempo, cadranno nell' indiffe-
renza, e fors'anche nell'empietà e nella corruzione
barbarica .
Ci mandi adunque, o caro Padre, ci mandi dei
sacerdoti, ce ne mandi
ce ne mandi molti .
Ce ne mandi ancorché diSinon alta capacità, pur-
ché di santa vita e pronti a sacrificarsi per Cri-
sto e per le anime da lui redente . Arrivassero pure
anche in varie centinaia insieme, in un sol giorno
sarebbero tutti occupati .
Intanto benedica tutti i suoi figli d'America, e
specialmente il suo a ff. mo
Sac . FRANCESCO BODRATO .
Che n'è della piccola Lotteria .
La piccola Lotteria, di cui si fece parola negli
scorsi mesi, procede, da quanto sembra, con esito
abbastanza felice . Si sono già spacciate parecchie
migliaia di biglietti , e si stanno tuttavia distri-
buendo quelli che ancor rimangono . E qui ci gode
l'animo di poter dire che molti Cooperatori e Coo-
peratrici ci hanno dimostrato e ci dimostrano tut-
tora in questa circostanza una grande benevolenza .
Gli uni, che ne sono in grado, ritengono i biglietti
loro spediti, e ce ne inviano tosto il danaro per-
ché possiamo fare fronte alle spese ; gli altri s'in-
dustriano amorevolmente a smerciarli tra i cono-
scenti ed amici, procurando così nuovi benefattori
ai nostri poveri giovanetti . Dio benedica tutti, e
li ricompensi di questo atto di carità . Se ci sarà
continuato questo valido appoggio noi speriamo nel
prossimo mese di Maggio di stabilire il temi o della
estrazione della piccola Lotteria . Di ciò daremo
avviso a suo tempo ; come pure dopo l'estrazione
per norma di tutti pubblicheremo nel Bollettino
i numeri vincitori .
CORREZIONI D' INDIRIZZO .
Siamo di quando in quando pregati a voler cor-
reggere sulla fascetta del Bollettino ora il nome,
ora il titolo ed ora pur anche la destinazione, o
per isbaglio avvenuto, o per mutamento di domi-
cilio . Per quanto ci è possibile noi lo facciamo
ben tosto ; ma le fascie già stampate, e le molte
migliaia di copie del periodico, che ci occorre di
spedire ogni mese , e' impedisce di soddisfare a
tutti in un tratto . Preghiamo adunque di un be-
nigno compatimento , assicurando che ci faremo
premura di effettuare siffatte correzioni nel mi-
glior modo e al più presto possibile .
Intanto a scanso di ulteriori sbagli, e di biso-
gno di correzioni, i Decurioni o qualunque altro,
che avessero nuovi Cooperatori e Cooperatrici da
proporci , sono caldamente pregati a scriverci il
loro nome e cognome e patria con molta chia-
rezza e precisione .
Soprattutto poi ci raccomandiamo che nessuno
dei Confratelli o per negligenza o per altra ra-
gione ci voglia trasmettere nomi e cognomi errati
o con titoli sconvenienti, come fece poc'anzi uno
sconosciuto poco cortese , che certo non ci deve
appartenere . Noi perdoniamo all'inurbano ; intanto
domandiamo umile scusa a tutti quelli , che per
questo motivo avessero ricevuto il Bollettino con
indirizzi e qualificazioni rincrescevoli .
IL MARTIRIO D'UN CRISTIANO .
Monsignor Semprini, dei minori riformati e vi-
cario apostolico dell'Hu-nan, scrive da Han-kiu-fu
alle Missioni Cattoliche : « Gli abitanti di Hu-nan
odiano a morte gli Europei e la loro religione ,
li calunniano e li perseguitano in ogni maniera .
In questi ultimi tempi la concitazione degli animi
era tale, che si trattava addirittura di un massa-
cro generale degli Europei, dopo il quale si sa-
rebbero bruciate le loro case e le loro chiese . I
cristiani , spaventati e maltrattati ,sentivaoch
la protezione dei missionari era diventata impo-
tente , ed i tribunali non rendevano giustizia ai
nostri reclami per non inasprire maggiormente il
popolo .
« In una delle nuove cristianità del Siannin-hien
il neofita Giovanni Lien-pen-kiao, uomo semplice
e pio, venne accusato di magia dai pagani di Su-
kum e condotto al Zu-tan . Là fu fatto spogliare,
e poi a colpi di bastone si volle indurlo ad ac-
cusare i cristiani di ogni sorta di nefandità , e
rappresentarli come causa di tutti i mali , e co-
stringerlo a rinnegare la fede . - I cristiani, ri-
spose Giovanni, fanno il bene e non fanno mai il
male . Io sono cristiano, e lo sarò sempre . - Il
suo sangue scorre a rivi, ma il suo coraggio non
viene meno, e i capi lo condannano ad essere bru-
ciato vivo . Ricondotto alla casa comunale, è nuo-
vamente esposto alle tentazioni ; egli ad ogni do-
manda, ad ogni suggestione risponde sempre che
i cristiani sono innocenti, e ch' egli morrà piut-
tosto che apostatare .
« Dopo aver messo la sua testa in uno staio
rovesciato, gli si misero sotto fascine di sermenti
e stoppa, e lo affumicarono : la sua testa gonfiò
sino ad uscirne il sangue per le narici . Ma ciò

2.4 Page 14

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non era che il preludio del suo martirio . Il buon
Giovanni venne allora trascinato alla sponda del
fiume, intanto che egli andava continuamente pro-
testando di essere e di voler perseverare cristiano .
Allora lo attaccarono ad un palo ritto in mezzo
ad una catasta di legno , versarono sopra le sue
vesti e sul suo corpo buona quantità d' olio , e
diedero il fuoco alla catasta . Non si senti un la-
mento, e la fiamma ebbe presto divorato il corpo
del martire , che cogli occhi rivolti al cielo fece
a Gesù il sacrifizio della sua vita .
La morte di Giovanni Lien-pen-kiao ha chia-
mato su quella cristianità le benedizioni celesti ,
e oggi più di cento cinquanta novelli catecumeni
si dispongono a ricevere il battesimo . Nel distretto
di Tumgan-Kien, a quattro giornate dalla mia re-
sidenza, molti pagani fecero in pezzi i loro idoli,
e chiesero di ricevere il battesimo . Il demonio ir-
ritato ha però sollevato una tempesta ; giacché i
catecumeni furono calunniosamente accusati di furto
e gettati in prigione . I poveretti vi sono detenuti
da parecchi mesi, in preda ad ogni sorta di con-
tumelie e di sevizie, ma rifiutano fermamente di
rinnegare la fede . - Sia lode al cielo , che ci
mostra ogni giorno come il sangue dei cristiani
sia seme fecondo di altri confessori della fede . »
lo meno un actumagere2Adagio, mio buon Let-
tore ; eccoti qui un po' di storia di questo mio qual-
siasi lavoro, che spero varrà a sgannartene to-
talmente . E primieramente non è ignoto ad alcuno
che se molti ed anche pregevoli vocabolarii furono
sinora compilati della lingua italiana , rarissimi
però sono quelli che dal lato della moralità possano
darsi sicuramente nelle mani d' un giovane costu-
mato, sicché possa questi scorrerli inoffenso pede
(1) . Paghi di presentare al Lettore una copiosa e
vaga scelta di parole e locuzioni da fargli conoscere
ed apprezzare le dovizie e le grazie dell'
Idioma gentil, sonante e puro,
la più parte de' vocabolaristi non pensò punto a
levarne quelle che od offendono apertamente il pu-
dore, o per lo meno lo pongono a tremendo pe-
ricolo . Eppure chi per poco riflette a quel doloroso
nitimur in vetitum, e conosce soprattutto l'indole
ardente, l'animo appassionato e facile a lasciarsi
tradire dalle apparenze esteriori della gioventù ,
sa che su questo puuto le precauzioni non sono mai
troppe . Ogni scrittore nell'atto d'impugnar la penna
dovrebbe seriamente meditare il maxima debetur
puero reverentia di GiovENALE, e quel severo, ma
salutarissimo precetto che fa poco dopo nella me-
desima satira XIV lo stesso poeta :
BIBLIOGRAFIA SALESIANA
Prossima pubblicazione.
MoltidenostriCoperatoieCoperatictengo
allo studio giovinetti, parenti ed amici, de
quali mentre desiderano l'acquisto dei tesori della
italica lingua, bramano assai più che acquisto sif-
fatto vada in essi disgiunto dal pericolo di naufra .
gare nella fede o nei costumi . Per assecondar(
questa legittima brama la Congregazione Salesiana
diede già opera da parecchi anni alla pubblica-
zione della tosi detta Biblioteca della Gioventù
Italiana e del Vocabolario Latino del Prof. Don
Durando ; ed ora per mezzo della sua tipografi,
di 'sbrino mette in luce un nuovo Dizionario delh
Lingua Italiana compilato dal Sac . D . Francesco
Cerruti Dottore in Lettere e Direttore del nostro
Collegio di Alassio . Mentre raccomandiamo questo
Dizionario a quelli, ai quali o per sé, o pei loro
cari occorresse averne bisogno, crediamo ben fatto
'di qui riportarne la prefazione dell'industre autore
onde ciascuno abbia un giusto concetto dell'opera
sua, e possa giudicarne con cognizione di causa,
AL LETTORE
Un nuovo Dizionario! . . . Ecchè ? Non ve n'è
forse già a dovizia di vecchi? Si può egli ancora
in siffatta materia fare alcun che di nuovo ?Non
sarà questo piuttosto un gittare il tempo , o per
Nil dictu foedum visumque . . . limina tangat .
Intra quae puer est
Nessuno poi dovrebbe mai dimenticare che se lo
studio e l'apprendimento della lingua è per un po-
polo di alta importanza, vi ha però cosa, che deve
stare ancor più a cuore, ed è l'onestà ed il pu-
dore messi troppo spesso a repentaglio da certe
parole o frasi, la cui cognizione è roventi volte il
primo passo alla lubrica via di quell'immoralità,
che cotanto si deplora nella gioventù . Chi s' in-
tende per poco di educazione, chi trovasi al con-
tatto della gioventù, soprattutto nei Convitti e nelle
stesse famiglie, sa che io non esagero punto . Nè
si dica che per questo modo si viene a restringere
miseramente il patrimonio della lingua italiana,
giacché non si tratta qui di una proscrizione as-
soluta, ma relativa, si tratta cioè unicamente di
vietare ad un'età ardente, inesperta e troppo fa-
cilmente trasportabile dalla foga dell' immagina-
zione e de' sensi la cognizione e l'uso di quello,
che nelle sue mani sarebbe altrettanto veleno . Ec-
ché ? Non è forse questo un precetto di legge na-
turale? Non vediamo noi praticata tal cosa eziandio
da' più savii scrittori pagani ? Non udite voi Quin-
tiliano (2) gridare ai suoi contemporanei che non
(1) Instit . I, 14 .
(2) Convien però confessare ad onor del vero e a decoro
della patria nostra che si va da qualche tempo su questo
punto manifestando una lodevole reazione . Ne è prova la
cura intelligente ed operosa, che posero nell'escludere ogni
schifezza il PEROSINO ed il DURANDO ne' loro Vocabolarii
italiani-latini e viceversa, il PECHENINO nel suo Vocabolario
ital .-greco , il RIGUTINI nel suo pregevolissimo Vocabo-
lario della lingua parlata, che meriterebbe essere più
conosciuto , apprezzato e diffuso , J. CANTù nel Piccolo
Alberti o Vocabolario ad uso delle scuole, e gli A . e C .
nella ripubblicazione del Nuovo Longhi e Menini .

2.5 Page 15

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pongano giammai fra le mani de' giovani autori Germania od altre . Che se pur qualche volta in-
pericolosi , ma ne rimandino almeno la lettura dottovi dalla necessità ne registrai alcune vera-
all' età provetta , quando cioè si è pervenuto a mente false ed illegittime, non ho mancato di bol-
quel vigore d'animo, che mette i costumi al si- larle del dovuto marchio , perchè non traggano
curo, cum mores in tuto fuerint? Del resto ogni gli incauti in errore . Anzi feci ancor di più, chè
ben pensante converrà meco, che se l'Italia fosse in fine posi a bello studio di rincontro all'elenco
priva di certe sozzure, infausta eredità di novel- delle forme e locuzioni più eleganti, onde
listi e romanzieri, non ne avrebbe perduto nella risplende la venustà , la grazia , la dignità della
sua dignità e nella sua gloria, mentre se ne sa- lingua italiana, quello altresì dei modi e voca-
rebbe avvantaggiata assai nell'onor suo e nella boli errati più comuni, sicchè il lettore percor-
moralità de' suoi figli .
rendolo possa agevolmente conoscere gl'inganni e
Mosso adunque da queste considerazioni, che qui premunirsene si nello scrivere , come nel par-
per brevità ho appena accennato, mi proposi di lare .
bandire assolutamente dal mio Dizionario, compi-
Nè qui è tutto il lavoro fatto, chè posi eziandio
lato in modo particolare per la gioventù, qualun- particolar cura a rettificare qua e colà definizioni,
que vocabolo o locuzione ne potesse anche solo da che non mi parevano abbastanza precise, a ren-
lungi offendere il pudore . Questa fu la principale, dere un po' più chiare quelle che presentavano
per non dire l'unica ragione, che m'indusse a dar qualche oscurità, dar un ordine più logico ai di-
mano a questo mio lavoro .
versi significati racchiusi sotto ciascuna voce, ag-
Ma che ? Aveva fatti pochi passi nell'assuntami giungendovi quelli che vi mancavano e che soste-
impresa, quando m'accorsi che ben altre cose ri- nuti dall' autorità legittima di classici scrittori
manevano a fare . Notai infatti una non piccola avevano ben diritto di far parte della famiglia .
mancanza di vocaboli riguardanti le arti ed i me-
Infine ho creduto giovevole cosa nel dizionario
stieri, vocaboli il cui uso è reso ogni di più ne- geografico, anch'esso accresciuto, indicare dei
cessario dai moltiplicati commerci dell'Italia con nomi Francesi, Inglesi, Tedeschi e Spagnuoli il
le straniere nazioni, dal maraviglioso incremento modo della pronunzia, consultando a tal fine au-
delle conoscenze umane e da quella fiamma di o- torevoli persone . Del che son persuaso mi saprai
perosità che tutta omai invade la vita pubblica . buon grado, Lettor mio caro, giacchè per questo
Arroge che gran parte de' dizionarii sono stati modo vengo a levar quel dispiacere ed anche un
compilati,e con pochissime modificazioni qua e colà po' quella stizza, che si prova nel leggere nomi,
ripubblicati, sotto l'influenza di quella scuola ec- che poi non si sanno pronunziare , mentre pure,
cessiva, la quale pretendeva che nessuno si dovesse alcuni soprattutto, occorre pressochè ad ogni piè
nello scrivere e nel parlare scostare dalla lingua sospinto di doverli citare . Riassumendo adunque,
del BOCCACCIO e del BEMBO, condannando cosi ad eccoti l'operato da me in questo Dizionario :
una perpetua immobilità una lingua, la quale ap- 1° Proscrizione assoluta di qualsivoglia
punto perchè vive, ha diritto di muoversi e cam- voce, frase o locuzione, che possa anche solo
minare . Quindi una guerra furibonda a quanti si leggermente offendere il pudore ;
attentassero di levar il capo da questa dura tirannia ;
2° Aggiunta di quei vocaboli risguar-
quindi un ostracismo ingiusto a tutti quei voca- danti le arti ed i mestieri, che l'uso di auto-
boli, a tutte quelle locuzioni che non fossero per revoli scrittori ha approvato e la cui cognizione è
avventura nei due sopra menzionati scrittori . E resa più necessaria da una consuetudine pressochè
dico ingiusto, giacchè i nuovi bisogni, le nuove quotidiana ;
invenzioni, le nuove usanze e simili richiedevano
3° Inserimento di nuovi vocaboli della
bene nuove voci con cui acconciamente significarle . lingua parlata, bollando però debitamente quelli,
Non vorrei però che dal fin qui esposto tu mi cre- che non hanno una legittima approvazione ;
dessi, mio buon Lettore , di quella scuola scapi-
4 ° Rettificazione e schiarimento di certe
gliata e rivoluzionaria , la quale, accettando ad definizioni con un ordinamento più razionale dei
occhi chiusi qualsivoglia novità, accoglie con un significati di ciascuna voce ;
certo piacere e si fa pompa di qualunque voca-
5 ° Aumento nel Dizionario geografico
bolo forestiero , di qualunque costrutto anche il colla indicazione della retta pronunzia de'nomi fo-
più strano ed innaturale, menandone vanto sotto restieri ;
lo specioso nome di progresso letterario o filolo-
6' In fine due brevissimi elenchi, l' uno
gico, che lo voglia chiamare . No mai . Poiché se dei vocaboli e modi errati più comuni, l'altro delle
la lingua italiana, come lingua vivente, è per ciò locuzioni e provverbii italiani più eleganti .
stesso di sua natura suscettibile di un indefinito
Un ultimo obbligo mi corre ancora di adempiere,
perfezionamento , ha pure il diritto di rimuovere ed è il dichiarare gli aiuti che ebbi, e le fonti a
da sè qualunque cosa contraria all' indole , alla cui attinsi nella compilazione di questo mio Di-
natura sua, e che per poco ne guasti e deformi le zionario . Debbo pertanto significar anzi tutto la
vaghe sembianze . Quindi non ogni nuova voce, non mia profonda riconoscenza a' signori P . FANFANI
ogni nuova locuzione venutaci dal di fuori ho io e G. RIGUTINI, il primo de'quali, uomo di quella
accolto in questo mio Dizionario , ma solo diedi fama in filologia che tutti sanno, mi giovò non poco
ospitalità a quelle , che scaturite da buona sor- col suo Vocabolario della lingua italiana, mentre
gente e ben atte a significare le nuove idee ci il secondo mi porse non debole aiuto col suo Vo-
vennero dalle nazioni straniere, che prime le tro- cabolario italiano della lingua parlata, vocabo-
varono, qualunque esse siano, Francia, Inghilterra, lario che meriterebbe di essere maggiormente ce-

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nosciuto ed apprezzato nella sua'sostanza e nel suo
scopo (1) . Passando poi agli altri, mi furono guida
in questo lavoro oltre il Vocabolario degli Acca-
demici della Crusca, il gran papà di tutti i voca-
bolaristi, il Dizionario Universale del ROBIOLA, il
Nuovo Dizionario de' sinonimi del TOMMASEO e
quell' altro piccolo di mole , ma pregevolissimo
nella sua sostanza del GRASSI, il Vocabolario me-
todico italiano dello ZANOTTO, il Nuovo Vocabo-
lario di arti e mestieri del CARENA, senza parlare
di quelli minori del BAZZARINI, del LoNGHI e ME-
NiNi, del Picci, d'J . CANTù ecc . Riguardo poi alla
compilazione dei due elenchi posti in fine, mi valsi
dei due grossi volumi di voci e maniere di dire
italiane del GHERARDINI, del Vocabolario di voci
e frasi erronee del VALERIANI e del Vocabolario
di parole e modi errati dell' UGOLINI , benchè il
disegno mio di fare non due vocabolarii propria-
mente detti, ma solo due elenchi, mi abbia obbli-
gato a non più che sfiorarli .
Eccoti adunque, mio buon Lettore, l'origine sto-
rica di questo mio lavoro, a cui attendo, benchè
con frequenti interruzioni, omai da tre anni , il
metodo seguito, i miglioramenti introdotti, le ad-
dizioni fatte e le fonti a cui ricorsi .
Ho io soddisfatto alla tua aspettazione ? Ho con
esso raggiunto quel fine, ho toccato quella perfe-
zione, che era meta de' miei voti, delle mie fa-
tiche ? Non lo so ; che anzi quanto a perfezione,
cosa moralmente impossibile nella compilazione di
un dizionario, sono persuaso di non averla punto
raggiunta . L'opera di un vocabolario pare a molti
la più facile del mondo, mentre è forse la più irta
di spine e di difficoltà.Selsanocrhevi
attesero con quella cognizione di causa e quel sen-
timento di dovere e di onestà, cui deve mirare
un coscienzioso lessicografo . Quanto a me fui più
volte sul punto di troncare un tal lavoro, che leg-
giero sulle prime conobbi di mano in mano più
arduo e gravoso . E l'avrei fatto se non me n'a-
vesse distolto il consiglio e pressochè il comando
di autorevoli persone e l' intima convinzione di
far cosa vantaggiosa alla moralità ed agli
studii della gioventù, di questa porzione la più
eletta della società, di questa splendida speranza
della religione e della patria, a cui ho consacrata
tutta la vita . Voglia il Signore benedire questo
mio lavoro, mentre per parte mia dichiaro pub-
blicamente fin d'ora che riceverò con riconoscenza
qualsivoglia giusta osservazione , che mi venisse
fatta, risoluto di tenerne il dovuto conto nella se-
conda edizione, a cui mi accingerò, appena il Si-
gnore me ne darà lena e tempo .
ULTIMA PUBBLICAZIONE
-VITA
DI N . S . GESÙ CRISTO
ESTRATTA
DAI SANTI ÉVANGELI
COLLE OSSERVAZIONI MORALI
ED ESERCIZIO BREVE DI DIVOZIONE
PER LE DOMENICHE E FESTE DI TUTTO L'ANNO
ED ALTRE AGGIUNTE
del Padre
CARLO MASSINI
Un vol. in-32', pagine 676, L . 1,00
INDULGENZE SPECIALI
pii Cooperatori.
Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-
naria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocifisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Patir, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti
Patir, Ave e Gloria in qualunque luogo, senza
bisogno di Confessione e Comunione, purchè sia
in grazia di Dio .
Oltre a queste un' altra plenaria ne può gua-
dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sotto
notati, purchè confessato negli otto giorni, e co-
municato, visiti una qualche Chiesa, pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Aprile .
4 . S . Isidoro, vescovo, Dottore della Chiesa .
Un Vol . in 16° di circa 1500 pagine, Lire 3,00 .
Vendibile presso la Tipografia e Libreria Sale-
siana, TORINO, SAN PIER D'ARENA, NIZZA AL
MARE, BUENOS-AYRES .
6 . Indulgenza plenaria tutti i giorni della setti-
mana Santa , dalla Domenica delle Palme 6
Aprile, sino al Sabbato Santo, 12 dei medc-
simo .
13 . Pasqua di Risurrezione .
24 . S . Fedele di Simmaringa .
(1) Nell'atto che sto correggendo le ultime bozze di 28 . S . Paolo della Croce .
questo Dizionario, ricevo la dolorosa notizia della morte
dell'illustre FANFANI, la cui perdita meritamente com-
i
Sampierdarena 1879 . Tip, di San Vincenzo de' Paoli .
pianta da tutta la nazione è una vera sciagura per le let-
tere italiane .
Con permesso dell'Aut. Eccl .
FERRARI GIUSEPPE gerente respons,