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ANNO VI . N . 12 .
Esce una volta al mese .
DICEMBRE 1 882 .
BOLLETTINO SALESIANO
Direzione nell'Oratorio Salesiano. - Via Cottolengo. N. 32, TORINO
SOMMARIO . I Terziari di S . Francesco d'Assisi e i Coo-
peratori Salesiani - La immagine di S . Francesco di
Sales - Il Bollettino Salesiano - La cattiva stampa
e mezzi per combatterla - Grazia di Maria Ausiliatrice
e grati ricordi di un antico allievo dell'Oratorio - La
Vergine delle vergini - La prima Suora di Maria. Au-
siliatrice morta in Sicilia - Consacrazione della Chiesa
di S . Gioachino nella città di Torino - Colonia agri-
cola in Mogliano Veneto - Augurii di felicità - Per
un altro numero -Indulgenze speciali pei Cooperatori
Salesiani - Indice del Bollettino dell'annata 1882 .
alle tribù selvaggie ; diffondono questa luce
e spargono questo sale i Vescovi venerandi,
collocati dallo Spirito Santo al governo delle
diocesi ; diffonde questa luce e sparge que-
sto sale sopratutto il Vicario di Gesù Cristo,
il Romano Pontefice , il Vescovo dei Ve-
scovi, il Capo supremo della Chiesa Catto-
lica, che oggidì é il Papa Leone XIII , il
quale alla dote di una santissima vita con-
I TERZIARII DI S . FRANCESCO D'ASSISI
giunge il corredo di una sapienza profonda
ed illuminata . Ai successori adunque degli
Apostoli, agli eredi di S . Pietro si deve il
E I COOPERATORI SALESIANI .
vanto e la gloria di essere stati in ogni
tempo e di essere tuttora colle opere e colla
Il divin Salvatore nel mirabile discorso parola la luce del mondo, il sale dei po-
fatto sul monte delle beatitudini chiamò i poli .
suoi discepoli luce del mondo e sale della
terra : Vos estis lux mundi : Vos estis sal
terrae . Luce, cogli esempi dì azioni pre-
clare ; sale, colla predicazione della parola
divina. Fu infatti al celeste chiarore di que-
sta luce, fu alla santa vita degli Apostoli
Ma se i più vividi raggi di questa luce,
se il più gradito sapore di questo sale, se i
vantaggi che ne derivarono vanno attri-
buiti precipuamente al Corpo insegnante
della Chiesa di Gesù Cristo, è d'uopo am-
mettere che luce e sale furono eziandio in
e dei primi cristiani, che a poco a poco si tutti i tempi, e sono pure oggidì molti sem-
dissiparono nel mondo le dense tenebre dei plici ed esemplari fedeli dell'uno e dell'al-
più esiziali errori ; fu al divino sapore del tro sesso ; luce e sale furono e sono spe-
Vangelo, da loro predicato e sparso colla cialmente quei cristiani e quelle cristiane,
parola e coll' esempio, che si disseccarono che, o raccolti nelle Comunità religiose o
sulla terra le fonti dell' immoralità e della sparsi nelle domestiche famiglie, professano
corruttela, e germogliate si conservarono altamente e con perfezione le verità e le
tra gli uomini le più belle e sublimi virtù . massime del Vangelo , e si adoperano a
E questa luce e questo sale produssero farle conoscere e praticare dagli altri ; luce
sempre e producono ancora gli stessi me- e sale, che illuminando le menti nella ri-
ravigliosi effetti . Diffondono poi questa luce cerca della verità, e conservando i cuori nella
e spargono questo sale i Sacerdoti virtuosi e pratica della virtù propagano efficacemente
zelanti in mezzo alle popolazioni cristiane e sulla terra la gloria di Dio, promuovono

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il benessere della civile società, procacciano quale opportunità questo stesso fa fede, che
a sé ed al prossimo il conseguimento della altre Associazioni somiglianti germogliarono
eterna salute .
e dalla famiglia Domenicana, e da altri Or-
Oltre la storia e la quotidiana esperienza, dini Religiosi . - I Terziarii, continua a
di tanto ne assicurò poc' anzi l' infallibile dire il Papa , nel difendere la Religione
Oracolo del Vaticano, il Papa Leone XIII, Cattolica fecero belle prove di pietà e di
per mezzo della stupenda sua Lettera En- fortezza : e se per cagione di queste virtù
ciclica, in data del 17 Settembre scorso, la si attirarono l'ira dei tristi, ben ebbero o-
quale incomincia colle parole : Auspicato gnora di che consolarsene nel più onorevole
concessum . In questo importante documento, e più desiderabile dei conforti, che è l'ap-
che fece brillare per tutta la Chiesa uno provazione dei savi e degli onesti . Che anzi
sprazzo di vivissima luce, il Vicario di Gesù Gregorio IX , Nostro Predecessore , enco-
Cristo cantò le glorie di S. Francesco d'As- miandone pubblicamente la fede ed il co-
sisi , della cui nascita al mondo si celebrò raggio, non si peritò di far loro scudo
in quest'anno il VII Centenario ; descrisse della propria autorità e di chiamarli , a
i frutti ubertosissimi , prodotti dalle istitu- grande onore : Milizia di Cristo, nuovi Mac-
zioni francescane ; e raccomandò la diffu- cabei . - Nè era immeritata lode . Impe-
sione del Terz' Ordine, fondato dal Santo rocchè poderoso aiuto al pubblico benessere
medesimo, a fine di ricevervi cristiani di veniva da quel ceto di persone, che, tenendo
ogni età, sesso e condizione.
fisso lo sguardo alle virtù ed alle leggi del
Scopo precipuo del Santo Padre fu di mo- loro fondatore, si adoperavano al possibile
strare quanto bene facessero già al mondo di far rifiorire in seno alle corrotte città i
nei passati secoli i Terziarii di S . Fran- pregi della vita cristiana . Certo, grazie al-
cesco d'Assisi ; scopo suo fu di promuo- l'opera e all'esempio dei Terziarii, si videro
verne viemmeglio la propagazione, onde spesso estinte o mitigate le discordie di
dall'esempio loro averne possente aiuto nel parte : tolte di mano ai faziosi le armi : al-
ridonare più facilmente alla sconvolta so- lontanate le cagioni di litigi e contese : pro-
cietà la tranquillità e la pace . Giova qui cacciati sollievi agli indigenti, ai derelitti :
ripetere alcuni passi del pontificio docu- frenato il lusso divoratore delle sostanze,
mento sull'origine ed utilità del Terz' Or- corrompitore dei costumi . Onde, la dome-
dine . - « Eccede ogni meraviglia, così il stica pace e la tranquillità pubblica, l'in-
Santo Padre, quel che le storie ricordano tegrità e la mansuetudine, il retto uso e la
dell' entusiasmo che rapiva i popoli dietro tutela della proprietà, che sono i migliori
a Francesco . Intere borgate e città eziandio elementi di civiltà e di benessere, rampol-
popolose traevano a lui dovunque passasse, lano, come da propria radice, dal Terz'Or-
e sovente il supplicavano di volerli tutti dine . » Fin qui il Sommo Pontefice, il quale
indìstintamente ammettere alla professione passa indi a descrivere i mali, per cui è oggi
della sua Regola . - Per la qual cosa giu- inferma la civile società, e a proporre un
dicò il Santo di dover venire , come fece, efficace rimedio nella diffusione dei Ter-
alla fondazione del Terz'Ordine, che, senza ziarii, che colla esemplarissima loro vita
rompere i vincoli della famiglia e delle cose sarebbero appunto sale e luce nel mondo .
domestiche, potesse ricevere persone di ogni Ma i beni religiosi e morali, che il Santo
condizione, di ogni età, d'ogni sesso . Impe- Padre segnala siccome provenuti , e che
rocchè saviamente egli il volle regolato, possono ancora provenire dal Terz'Ordine
non tanto con particolari statuti , quanto Francescano, possiamo dire proceduti e tut-
con l'applicazione delle leggi generali del tavia poter procedere pressochè dai Ter-
Vangelo, delle quali niun cristiano ha ra- ziarii di tutti gli Ordini Religiosi, fondati
gione di sgomentarsi ; cioè osservare i co- sull'esempio di quello . Per la qual cosa colla
mandamenti di Dio e della Chiesa ; evitare prelodata sua Enciclica il Supremo Gerarca
fazioni e risse; nulla frodare; non brandire della Chiesa incoraggia e raccomanda i Ter-
armi, se non in difesa della Religione e ziarii di tutto il mondo ; i Terziarii Fran-
della patria ; essere temperanti nel vitto, cescani, i Terziarii Domenicani, i Terziarii
modesti nel vestito ; guardarsi dal lusso ; Carmelitani e quanti altri esistono ; impe-
fuggire le seduzioni di balli e di spettacoli rocchè accolti pur essi sotto la protezione
pericolosi . - Utìlità grandi , è agevole il della Santa Sede, tutti qual più qual meno
comprenderlo, dovettero scaturire da siffatta furono e sono tuttora benemeriti della Re-
istituzione, salutare in sè stessa e mirabil- ligione e della civile società , e fonti per
mente opportuna a quei tempi . - Della essa di tranquillità e di pace .

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In questa pontificia raccomandazione sono
pure compresi i Cooperatori e le Coope-
ratrici Salesiane ; onde l'Enciclica, Auspi-
cato concessum , riesce loro di stimolo a
praticare fedelmente le opere di carità e
di religione, prescritte dal Regolamento, e
a noi ed ai signori Decurioni di caldo ec-
citamento a fare vieppiù conoscere tra il
popolo la Pia Associazione, ed aggregarvi
quelle persone, le quali abbiano le qualità
richieste, e possano giovare a se stesse ed
al prossimo loro .
Quanto opportuna ed utile alla moderna
società sia l' azione dei Cooperatori Sale-
siani niuno per certo v' ha che nol veda .
Sfrenata, senza religione e senza morale,
cresce oggidì nelle famiglie , nelle scuole
e nelle officine la gioventù , preparando
così una generazione malaugurata e trista ;
ed i Cooperatori e le Cooperatrici per ov-
viare ad un tanto disordine mirano di pro-
posito a saviamente educare i fanciulli di
ambo i sessi, istruirli nella fede, allonta-
narli dai pericoli, avviarli alle sacre fun-
zioni, industriandosi caritatevolmente, onde
formarne buoni cristiani, e per conseguenza
savii cittadini . -- Oggidì in tutte le parti
si deplora una grande penuria di vocazioni
allo stato ecclesiastico e religioso , onde
scarseggiano ormai i Sacerdoti alle popo-
lazioni cattoliche, e languiscono le estere
Missioni per mancanza di operai evange-
lici ; e i Cooperatori e le Cooperatrici per
proprio istituto attendono a promuovere le
sacre vocazioni, e perciò si prendono cura
speciale di quelli o tra i fanciulli o tra gli
adulti, che forniti delle necessarie qualità
morali e di attitudine allo studio danno in-
dizio di riuscire buoni Ministri del Signore,
li giovano coi consigli, li indirizzano a quelle
scuole, a quei Collegi o a quei Piccoli Se-
minarii, ove possano essere coltivati e di-
retti alla nobile meta . - Oggidì un'empia
e spudorata stampa irrompe come un tor-
rente limaccioso, e trasporta ovunque una
colluvie di libri, di fogli, di giornali, pieni
di eresie e di bestemmie, luridi ed osceni,
a pervertire le menti, a corrompere i cuori ;
e i Cooperatori e le Cooperatrici alla mal-
vagia oppongono la stampa buona; quindi
a proprie spese diffondono libri divoti, pa-
gelle, foglietti, periodici di sani principii,
e ne promuovono la lettura presso parenti,
conoscenti ed amici , a fine di premunirli
contro i serpeggianti errori, mantenerli saldi
nella fede, costanti nella virtù . - Che più?
Centinaia di giovinetti, o perché orfani, o
perché poveri ed abbandonati, giacciono
oggidì in tanta miseria, che se non fossero rac-
colti in qualche ospizio di carità, ed avviati
allo studio o all'apprendimento di un'arte
o mestiere, crescerebbero al vizio, al delitto
ed alla prigione, scompigliando la famiglia,
sconvolgendo la società . Or che avviene? I
Salesiani tengono aperti Collegi , Ospizi e
Laboratorii ; vi ricevono migliaia di fan-
ciulli pericolanti ; li ammaestrano, li istrui-
scono , li assistono ; e i Cooperatori e le
Cooperatrici dal seno delle loro famiglie,
dalle loro città e dai loro villaggi , che
fanno? Ad esempio dei primitivi cristiani
essi mettono in serbo una parte di loro so-
stanze, le consacrano al mantenimento dei
ricoverati, e per tal guisa cooperano alla
loro educazione, ne formano dei buoni cat-
tolici , e ne diventano cosi salvatori nel
corpo e nell' anima, pel tempo e per la
eternità. - E tutti questi ed altri, che per
brevità passiamo sotto silenzio , non sono
forse beni desideratissimi? E non è egli
vero che procurandoli i Cooperatori e le
Cooperatrici si fanno dal canto loro della
Religione, della famiglia e della società al-
tamente benemeriti? Si propaghi adunque
nei debiti modi la Società dei Cooperatori
e delle Cooperatrici di S . Francesco di Sales,
se ne facciano promotori tutti i buoni Cat-
tolici, e si otterrà la maggior gloria di Dio
e la salute d'innumerevoli anime .
Appunto perché questa Pia Unione pren-
desse ogni dì maggiore incremento, l' im-
mortale Pontefice Pio IX, di santa e vene-
randa Memoria, aperse ai suoi membri i
tesori celesti, e loro comunicò tutti i favori,
le grazie spirituali e le Indulgenze, concesse
già ai Religiosi Salesiani . Anzi di ciò non
pago elargì loro in perpetuo le Indulgenze
tutte, che i Romani Pontefici, nel corso di
più secoli, hanno doviziosamente accumu-
late sui Terziarii di S . Francesco d'Assisi,
senza punto obbligarli a tutte le opere di pietà
e di penitenza, a questi ultimi imposte .
Ecco tra le altre le preziose parole, che si
leggono nel Breve di Pio IX , in data del
9 di Maggio 1876 : - Inoltre, volendo Noi
dare un segno di speciale benevolenza ai
sovradetti Soci, elargiamo loro tutte le In-
dulgenze tanto Plenarie quanto Parziali,
che i Terziarii di S . Francesco d'Assisi
possono conseguire; e coll'Autorità Nostra
Apostolica concediamo, che essi lecitamente
e liberamente possano ottenere nelle feste
di S . Francesco di Sales e nelle Chiese dei
Preti della Congregazione Salesiana tutte
le Indulgenze, che i Terziarii possono gua-
dagnare nelle feste e nelle Chiese di San

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Francesco d'Assisi, purché compiano a do- contro di noi, per distruggere noi e le cose
vere nel Signore le opere di pietà, che sono nostre sante : Meglio è per noi il morire
ingiunte per lucrare tali indulgenze . Non . in battaglia , che vedere lo sterminio del
pone ostacolo a questo qualsiasi cosa, che nostro popolo e delle cose sante : Accin-
gli sia contraria . Le presenti Lettere hanno gimini, et estote fui potentes, et estote pa-
vigore per tutto il tempo avvenire in per- rati in mane, ut pugnetis adversus nationes
petuo .
has, quae convenerunt adversus nos disper-
Le parole dei due gloriosi Pontefici, so- dere nos, et sancta nostra : Quoniam me-
pra ricordate , ci siano di conforto, o ze- lius est nos mori in bello, quam videre
lanti Cooperatori e Cooperatrici, e c'infiam- mala gentis nostrae , et sanctorum (1) . »
mino di un santo ardore nel bene operare . E quali armi impugneremo noi? Quelle, che
E onde riuscire a fare il maggior bene ed ci sono additate dal nostro Regolamento ;
impedire il maggior male possibile, siamo armi , che non verseranno sangue, ma che
uniti tra di noi co' vincoli di una santa pur ci metteranno in mano la palma della
carità . Preghiamo ogni giorno gli uni per vittoria .
gli altri ; aiutiamoci e difendiamoci nei co-
muni assalti . Se in ogni tempo la unione tra
i buoni cristiani, unione di mente, di cuore
e di mano , fu necessaria per resistere al
male e per propagare il bene , oggi è più
che mai indispensabile . Vedete come uniti
e compatti lavorano i tristi a distruggere
tra il popolo ogni principio di religione e di
morale ; mirate come uniti e compatti core-
battono colle stampe, colle scuole, colle pla-
LA IMMAGINE DI S . FRANCESCO DI SALES .
Il Santo Pàdre Leone XIII, nella prelodata
Enciclica, dopo di aver inculcato la diffusione
dei Terziaria, aggiunse queste rilevanti parole :
« Quello che raccomandiamo sopratutto si è che
chi piglia i sacri segni della Penitenza, debba
tenere la mente all'immagine del Santo fondatore,
e sforzarsi di modellare su quella se stesso : senza
teali dimostrazioni le verità più sacrosante ;
udite come uniti e compatti gridano contro
le pratiche più salutari, contro le persone
più venerande, contro il Papa, anzi contro lo
stesso Gesù Cristo, contro Dio medesimo ; ed
appunto perchè uniti, sebben pochi, riescono
a menare grandi rovine . Deh ! non lasciamo
che gli empii tentino impunemente dischian-
tare la Religione dai nostri paesi . Strap-
piamo, o almeno spuntiamo loro le armi
di che non sarebbe quinci sperabile punto di belle . »
Queste savie parola propongono un mezzo, di cui
debbono pur valersi i Cooperatori e le Coopera-
trici, per riuscire efficacemente allo scopo, per
cui furono fondati, e dalla Santa Chiesa arricchiti
di spirituali favori . Essi debbono tenere la mente
al Santo, di cui pigliano il nome, e sforzarsi d'i-
mitarne le virtù e le opere . Or quali furono le
virtù più caratteristiche di San Francesco di
Sales . nostro glorioso Patrono ? Quali le opere, a
cui Eglì pose la mano, e che i Cooperatori pos-
in mano, affinchè non menino tra di noi sono più o meno imitare? Noi ne ricorderemo
cotanta strage di anime . Ad esempio loro,
o meglio ad esempio di tanti intrepidi Cat-
tolici, sorgiamo animosi, e, se siamo dis-
giunti di corpo, uniti però sempre di spi-
rito, combattiamo alla difesa della nostra
santa Religione, alla difesa del buon costume
nelle nostre famiglie e nelle nostre popo-
qui alcune delle principali , dipingendo a * sommi
tratti l'immagine del nostro Santo carissimo .
Fra le virtù caratteristiche di S . Francesco di
Sales, viene prima di tutte uno zelo ardentis-
simo per la salute delle anime . Per queste egli
rifiutò la dignità di senatore nel sovrano senato
di Sciamberì, offertagli dal Duca di Savoia Carlo
Emanuele I ; per queste rifiutò di contrarre nozze
lazion,dfesaitnorfaeli
terrene propostegli dal padre, e le contrasse col-
fanciulli od adulti . Che più? Marciamo alla
difesa di Gesù Cristo, alla difesa di Dio,
che gli empi ci vorrebbero strappare dalla
mente e dal cuore . Chi vede oggidì le rovine
già fatte dall'eresia e dall'empietà ; chi vede
il trionfo della ingiustizia e dello scandalo ;
chi vede il tradimento , la seduzione, la
perdita di tante anime incaute, e nutre ad
un tempo una scintilla di amor di Dio e
l'Agnello senza macchia, facendosi Sacerdote ; per
queste egli, solo tra molti membri del Clero della
vasta Diocesi di Ginevra, si offerse di andare,
anzi pregò di essere inviato Missionario nella pro-
vincia del Sciablese, abitata da ostinati e protervi
Calvinisti ; per queste si strappò dalle braccia
del padre e della madre, i quali, pel timore che
egli venisse da quegli eretici trucidato, facevano
ogni sforzo per dissuaderlo da quella Missione
pericolosissima, gridando colle lagrime agli occhi
del prossimo in petto, deve sentirsi scuotere, che gli avevano bensì accordato che fosse confes-
deve esclamare col prode Giuda Maccabeo sore, ma che non potevano consentirgli che dive-
ai suoi fratelli e commilitoni : « Arenatevi e nisse un martire ; per queste egli rimase circa
siate uomini di valore e in ordine di battaglia, sei anni fra quel popolo nemico, assoggettandosi ad
a fin di pugnare contro queste genti riunite (1) 1 MAC . 111, 58, 59 .

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angustie, a disprezzi, a sofferenze indicibili, a
minacce pur anche, ed attentati alla vita ; per
queste egli quasi un triennio continuo, e pres-
sochè ogni giorno, vi predicò a non più di otto o
nove persone, talora a due o tre, ed anche ad una
sola vecchierella, ma riuscì finalmente a guadagnare
quel popolo a Dio, a richiamare in seno della
Chiesa Cattolica 64 parrocchie, e 72 mila eretici .
Virtù caratteristica di S . Francesco di Sales
fu la premura di rischiarare gli erranti sulla via
della verita, di confermare i Cattolici nella loro
fede, di promuovere la pietà nelle persone divote,
e ciò col mezzo di stampe e di libri di poca mole,
e a modico prezzo, e collo spargerli a larga mano
per tutte le parti . Così egli fece nello Sciablese
da prima con un breve scritto, in cui espose la vera
dottrina della Chiesa sopra gli articoli della fede
più dibattuti cogli eretici, e poscia con varii opu-
scoletti di controversia . A proposito di questi il
Santo diceva agli eretici, i quali ricusavano di
andarlo ad ascoltare : Così, se voi non volete ve-
nire a me, questi libri andranno a voi, e vi
porteranno in casa quello, che da noi non, vo-
lete prendere . Niuno poi v'ha che ignori i libri
preziosi, che il nostro Santo scrisse e divulgò in
tutto il mondo per rassodare nella fede i Cattolici,
ep.rSonciatulperà
gli altri, Lo Stendardo della Santa Croce, il Teo-
timo o Trattato dell'amor di Dio, e sopra tutti
la Filotea o Introduzione alla vita divota .
Virtù pur degna di essere rilevata nel nostro
Santo si fu la sollecitudine che si dava per la
religiosa istruzione dei fanciulli , e per la buona
educazione della gioventù pericolante, studente ed
operaia . Già Vescovo scendeva nella Cattedrale a
fare il Catechismo ai piccoli, e colle più belle
maniere cercava d'istruirli nella religione, inna-
morarli della virtù, conservarli o ricondurli a Dio .
Ma una prova irrefragabile della sua sollecitudine
a pro della gioventù dei tempi suoi fu la fonda-
zione della Santa Casa in Tonone, centro del paese
novellamente convertito . Non eravì in quei con-
torni luogo alcuno, dove i giovani Cattolici po-
tessero imparare le scienze o le arti liberali, e
perciò erano costretti di recarsi o a Ginevra o a
Losanna piene di eretici, con grave rischio di
perdervi la fede . Or che fece Francesco per ov-
viare a sconcio siffatto? Cercatosi l'appoggio, che
gli occorreva, avuto il soccorso di persone po-
tenti e caritatevoli, egli fondò un grande Collegio,
che chiamò appunto Santa Casa, e vi raccolse da
ogni parte giovani dai 9 ai 20 anni, e di prefe-
renza i neofiti o di fresco convertiti, ed ivi li
faceva istruire nelle scienze e nelle arti, e in
pari tempo coltivare e confortare nella religione
e nella pietà .
Ma una virtù commendevolissima del nostro
Santo, e meritevole di venire in modo particolare
considerata in questi tempi, si è il sommo rispetto
e la profonda venerazione, che egli professava al
Romano Pontefice . Di questa Francesco diede molte
e luminose prove e prima e dopo che fu Vescovo .
Nell'esame, che ebbe a subire davanti a Papa
Clemente VIII per la sua elezione al Vescovato di
`Ginevra, gli avvenne, in una certa questione, di
difendere una sentenza contraria a quella, che pro-
fessava il Pontefice, onde questo gli disse : Mio
figlio, Noi non la intendiamo così . Udite queste
parole, Francesco, sebbene avesse validi argo-
menti per sostenere il suo sentimento, tuttavia
con sommessione degna di un vero ed ubbidiente
figlio della Chiesa, replicò tosto : Beatissimo Pa-
dre, se Vostra Santità non la intende così, nem-
meno io la intenderò così per l'avvenire . - In
altra occasione disputando i suoi Canonici, sé do-
vessero fare certe cose imposte dal Papa, ed al-
legando varie ragioni per dispensarsene, il Santo
disse loro francamente : Che bisogno v'ha di di-
sputare, dove conviene ubbidire? Il Sommo Pon-
tefice comanda, e tanto basta . - Per meglio
inspirare ai fedeli riverenza e sottomissione verso
il Papa egli dai Concilii e dai santi Padri rac-
colse in un'operetta cinquanta titoli o prerogative
a lui assegnate, e la pubblicò dimostrando sapien-
temente la grande stima, che deve farsi della Auto-
rità Papale . - Soffriva poi grandemente quando
udiva a parlare con poco rispetto del Sommo
Pontefice, ed ancorchè i detrattori fossero persone
autorevoli ed amiche, egli ne prendeva arditamente
le difese contro di loro . In una lettera ad un si-
gnore, che gli aveva inviato un suo libro, nel
quale non trattava il Papa come egli avrebbe de-
siderato, espose con franchezza i suoi sentimenti
opposti, e poi soggiunse : « Nemmeno ho ritro-
vati a mio genio certi scritti d'un santo ed ec-
cellente Prelato, nei quali ha parlato della po-
testà indiretta del Papa sopra i principi ; non
già perchè in abbia giudicato, se questo è o non
è, ma perché nell'età presente, essendovi tanti
nemici al di fuori, io penso che noi non dobbiamo
muovere cosa alcuna al di dentro . La gallina,
che ci tiene come suoi pulcini sotto le ali, stenta
già assai nel difenderci dall'avoltoio, senza che
noi ci diamo beccate gli uni contro gli altri, e
le cagioniamo doglie e tormenti . » Che belle pa-
role ! E come opportune ai giorni nostri !
Più altre pennellate noi dovremmo dare ancora,
a fine di rappresentare, in tutta la sua maestà,
la cara figura di S . Francesco di Sales ; ma queste
poche bastino per metterci sotto gli occhi almeno i
principali lineamenti .
Ed ora, confratelli amatissimi, sforziamoci, giu-
sta l'avviso del Santo Padre, a ricopiarli in noi
stessi, onde possiamo ottenere il nobile scopo, che
ci siamo proposto, quale è il giovare al buon co-
stume ed alla civile società .
In una privata udienza, accordata a D . Bosco il
16 marzo 1878, il regnante Pontefice Leone XIII,
umilmente da lui pregato che volesse gradire che
l'augusto suo nome fosse scritto sul registro dei
Cooperatori Salesiani, benignamente accondiscese,
e in segno d'alta benevolenza proferì queste preziose
parole : « Non solo Cooperatore, ma sarò primo
Operatore Salesiano . Come Capo della Chiesa
io debbo essere il promotore naturale di ogni
pia e caritatevole istituzione ; e perciò come
potrei non far parte ad un' Opera si bella e
si santa? (1) . »
(1) Vedi il primo articolo del Bollettino del mese di
Aprile dell'anno 1878 .

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Noi abbiamo adunque per nostro Capo il Prin-
cipe Supremo di tutta la Chiesa Cattolica . Corag-
gio , o fratelli e sorelle in Gesù Cristo . Uno
sguardo a S . Francesco di Sales, ed un altro al
Papa, e tiriamo innanzi animosi, consacrando pen-
sieri, sostanze e vita alla gloria di Dio, a van-
taggio della religione, a salvezza di tante povere
anime, che vanno oggidì miseramente perdute .
IL BOLLETTINO SALESIANO .
Nel prossimo anno 1883 il Bollettino Sa-
lesiano continuerà ad essere pubblicato in
italiano, in francese ed in spagnuolo, e spe-
dito ai Cooperatori e alle Cooperatrici, quelli
eccettuati, i quali lo abbiano rifiutato o per
averne già copia in famiglia, o per altro
ragionevole motivo .
Noi non tralascieremo d' inviarlo a coloro
stessi, che non hanno pagata la tangente fis-
sata in L . 3 per ogni anno ; poiché può ac-
cadere che o siansi dimenticati, o attendano
qualche propizia occasione, onde soddisfare
per tutti gli anni, come molti fecero già e
vanno ogni giorno facendo .
Qui notiamo solo che per pubblicare il Bol-
lettino e per mezzo suo fare un po' di bene
sopra una più vasta estensione, occorrono
spese di carta, di stampa, e dì posta, le quali
peraltro sarebbero tutte coperte, se ciascun
Cooperatore e ciascuna Cooperatrice soddis-
facesse per la parte sua . Molti lo hanno
già fatto ; anzi ad onor del vero e a lode dei
benemeriti la maggior parte di loro non si
limitò alla quota di L . 3, ma nel desiderio
di cooperare davvero coi Salesiani a fare del
bene a tanti poveri fanciulli tra di noi e nelle
lontane Missioni, offrirono anche di più.
Comunque sia quelli che a questo propo-
sito non fecero ancor nulla, sappiano che la
loro offerta ci sarebbe in questo tempo
una squisita carità . Dio li inspiri a porgerci
questo aiuto, e li benedica .
LA CATTIVA STAMPA
E MEZZI PER . COMBATTERLA
Disastrosi oltre ogni dire sono i mali, che ca-
giona oggidì la stampa cattiva , colla quale più
che con ogni altro mezzo i nemici di Dio semi-
nano tra il popolo rovina e morte ; rovina e
morte nelle scuole, nelle officine, nelle famiglie,
nelle campagne, nelle città, nei palazzi dei ricchi,
e persino nei tugurii dei poveri . Colla stampa,
con libri e giornali malvagi, essi spargono dubbii
di fede, negano verità rivelate, versano lo sfregio
ed il ridicolo sulle pratiche di pietà, contraf-
fanno la storia , diffondono menzogne contro la
Chiesa ed i suoi ministri, avviliscono i buoni,
esaltano e portano a Cielo gli uomini più empii
e scellerati . Colla stampa, con libri e giornali
esecrandi, combattono la virtù, difendono il vizio,
predicano la ingiustizia, divulgano scandali, spac-
ciano massime immorali e sovvertitrici, insegnano
la malizia, scaldano le passioni, incitano ad ogni
ribalderia . Di quest'arma micidiale, della mala
stampa, si servono gli increduli per propalare le
loro bestemmie, gli eretici per ispargere il ve-
leno dei loro errori, i romanzieri per ismerciare
le loro corruttele , i politicastri per sostenere una
politica malaugurata , i comunisti ed i socialisti
per muovere i poveri contro i ricchi, i servi con-
tro i padroni , i sudditi contro i Sovrani ; que-
st'arma insomma impugnano tutti i malfattori del
mondo per distruggere in sulla terra il regno di
Gesù Cristo, e per istabilirvi quello di Satana .
Chi conosce alquanto il mondo, chi pratica an-
che per poco la presente società non ignora i
danni , che già ha menato e va tuttora menando
la stampa cattiva, dalle leggi licenziata a mettere
fuori, come mare spumante , tutta la melma dei
suoi bassi fondi . I Sacerdoti cattolici del mondo
intiero non varrebbero a piangere abbastanza tra
il vestibolo e l'altare il numero di anime strap-
pate a Dio e donate al demonio per mezzo della
mala stampa ; i sospiri , le strida di tutte le
madri più amorevoli non varrebbero a lamentare
a dovere le fallite speranze di tanti figli e di
tante figlie , stati pervertiti dalla mala stampa ;
le grida di duecento e più milioni di Cattolici
non varrebbero a deplorare a mezzo il male dalla
mala stampa arrecato agli individui, alle famiglie,
alla passata ed alla presente società . Che più ? Le
lagrime di oltre a mille e 400 milioni di uomini,
che popolano la terra, non sarebbero bastevoli a
lavare tutte le iniquità commesse e fatte com-
mettere dalla stampa empia e spudorata .
Davvero la mala stampa colle moltiplicate e
varie sue produzioni è divenuta ai nostri giorni
quello, che al tempo di Mosè fu l'ottava piaga,
che flagellò l'Egitto;èdivenutaroqleun
esercito di locuste, che dove passa rode ogni fiore,
consuma ogni germoglio, si porta ogni frutto . La
mala stampa è divenuta per noi quello , che fu-
rono le recenti inondazioni per le città, pei vil-
laggi, per le campagne del desolato Veneto, i cui
disastri sono troppo noti, perchè ce la passiamo
dal qui descriverli . La mala stampa è quale una
vasta società di avvelenatori , i cui membri si
disperdono per ogni parte a spargere il veleno
più micidiale alla mente ed al cuore . La mala
stampa è quale un'armata di barbari, provveduta
di cannoni a mitraglia, che ad ogni sparo vomi-
tano tra la moltitudine migliaia di proiettili a fe-
rire ed uccidere . La mala stampa è quale un
forte, o meglio è quale una catena di forti, che
bombardano una città , mandandovi per tutte le
direzioni bombe incendiarie, che portano in ogni
angolo fuoco , distruzione e morte . Le persone
stesse più pacifiche e più lontane dal pericolo
hanno motivo a temere di essere colte e ferite ;
hanno motivo a temere di vedersi le abitazioni
andare in fiamme ; hanno motivo a temere per la

1.7 Page 7

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vita dei loro più cari . Difatto in tanta colluvie
di libercolacci e di giornali scellerati chi può og-
gidì stare sicuro che qualche copia non ne cada
nelle mani dei suoi figli, non penetri in casa o
nella scuola a recare tra i suoi parenti, tra i suoi
allievi il pervertimento, l'irreligione, l'immora-
lità, lo scandalo ? Talvolta basta la lettura di una
sola pagina , di un solo articolo , per gettare lo
scompiglio in un'anima, seminandovi l'errore, in-
fiammandone la fantasia, in quella guisa che ba-
sta una scintilla per suscitare un grande incendio,
il tonfo di una pietra per intorbidare la più lim-
pida fonte, una goccia di veleno per togliere la
vita all'uomo più robusto e forte .
Con mano maestra descrisse i danni della mala
stampa il sapiente Pontefice Leone XIII nella sua
Enciclica, Etsi nos, in data del 15 febbraio del-
l'anno corrente, ai Vescovi d'Italia . « Coloro, egli
dice, che avversano con mortale odio la Chiesa
han preso in costume di combattere coi pubblici
scritti e di adoperarli come armi acconcissime a
far danno . Quindi una pestifera colluvie di libri,
quindi effemeridi sediziose e funeste, i cui fu-
riosi assalti né le leggi raffrenano, né il pudore
trattiene . Sostengono come ben fatto tutto ciò,
che in questi ultimi anni fu fatto per via di se-
dizioni e di tumulti ; coprono o falsano la verità ;
scagliano tuttodì brutalmente calunnie contro la
Chiesa ed il supremo Gerarca ; né v'ha alcuna
sorta di dottrine assurde e pestilenziali, che non
si affatichino di spandere per ogni dove . » Così
il Maestro delle genti .
Ma lasciando di segnalare d'avvantaggio i danni
della mala stampa, che ben sono a tutti noti, ve-
niamo a dire delle armi per combatterla o sce-
marne almeno le forze . Quali sono i mezzi da
usarsi , onde cacciare da noi questo nemico così
formidabile, od impedirgli almeno di nuocere?
Eccone alcuni, che preghiamo i lettori a ben pon-
derare e mettere in pratica . Li divideremo in ne-
gativi e positivi .
Mezzi negativi od armi difensive.
I.
Primo mezzo , mezzo anzi che da solo baste-
rebbe per tutti , quello sarebbe di una legge ,
la quale infrenasse la mala stampa , e la impe-
disse di mettere in luce dottrine e massime nocive
e pericolose . Una legge siffatta è reclamata dal
diritto naturale e dal diritto divino . La ragione na-
turale dice che la società ha diritto alla propria con-
servazione, e quindi, a mo' d'esempio, se nei din-
torni corrono voci sinistre di pestilenza, che cosa
fa qualsiasi Governo? Impartisce divieti d'impor-
tare nello Stato merci provenienti dai luoghi in-
festati ; anzi si ordinano le quarantene nei porti e
stazioni marittime ; si appostano guardie ai confini,
che respingano il viaggiatore forastiero . Ma non è
questo , dirà taluno, non è questo un frodare la
libertà dell'uomo, e il libero transito ed il com-
mercio delle nazioni ? Sia pure, si risponde, ma
la sanità pubblica è ragione suprema, e la società
ha il diritto di usare tutte le cautele per la pro-
pria difesa . Or se il contagio, che invade , non
è fisico, ma morale ;seiptfrmasi,che
si avanzano minacciosi , portano lo sterminio ai
costumi ed alle anime ; se la fede, se la morale,
se l' ordine, se la virtù ne sono scosse ; se am-
morbate ne restano le coscienze, in questo caso
il diritto naturale non detterà egli il voluto ri-
paro ? Sì , che lo detta ; ed è per questo diritto
che presso gli Spartani, popolo pagano, fu vietato
di leggere o ritenere gli osceni libri di Archi-
loco ; fu per questo diritto che presso gli Ateniesi
per decreto del Senato fu esiliato Protagora e si
bruciarono i suoi libri ; fu per questo diritto che
presso i Romani il Senato decretò che si distrug-
gessero alla presenza del popolo alcuni libri di
Numa Pompilio, scoperti nell'urna sepolcrale, per-
chè creduti avversi alla cosa pubblica ; fu per que-
sto diritto che l'Imperatore Augusto fece in Roma
bruciare più di due mila libri, perché non con-
venienti al ben pubblico, anzi vietò la lettura di
certe composizioni del poeta Ovidio e ne cacciò
l'autore in esilio . - Né solo il diritto naturale, ma
il divino reclama una legge che infreni la mala
stampa . La verità e la virtù sono figlie di Dio ;
l'errore ed il vizio sono figli del diavolo . Dunque la
verità e la virtù sole hanno il diritto di regnare
su questa terra, che è di Dio, e di godere la piena
libertà ; tale diritto non possono vantare l'errore
ed il vizio . Come in un regno ben ordinato non si
dà ai nemici del Principe la libertà, che si con-
cede ai figli ed ai buoni sudditi suoi, così non si
deve concedere ai nemici di Dio e della sua Casa
la stessa libertà, che ai suoi figli , difensori ed
amici . Onde Gesù Cristo, che colla sua morte ha
cacciato il demonio da questo mondo e lo ha le-
gato, affinchè non nuocesse cotanto , ha pur co-
mandato di non rimetterlo in libertà, ha pur co-
mandato di non permettere ai suoi satelliti, che
seducano le genti, predicando la menzogna, ec-
citando alla iniquità, stabilendo il suo regno . Pur
troppo su questa terra vi furono e vi saranno
sempre degli scandali ; ma tocca a chi ha il po-
tere in mano l'impedirli per quanto è possibile, o
almeno a non favorirli giammai . Una legge dunque,
che infreni la mala stampa, è reclamata dal di-
ritto naturale e divino ; questa legge oggi non v'è ;
ma se non siamo ancor giunti alla fine del mondo,
se non è già vicina l'ultima sua catastrofe, se la
presente società deve ancora ritornare a principii
di ordine, di prosperità e di vita, una tal legge
o tardi o tosto sarà fatta .
II .
Siccome il valido mezzo di una legge non di-
pende da noi, e pel momento è follia l' invo-
carla, così per combattere la mala stampa è d'uopo
oggidì ricorrere ad altre armi, che ci sono in pronto .
Prima di queste è l' abbandonare , e il disdire
qualsiasi associazione a libri, a periodici, a gior-
nali , che non rispettano la Religione Cattolica ,
le sue pratiche, le sue massime . Persuadiamoci
pure che molti scrittori, stampatori, venditori di
libri e fogli empii ed immorali si sostengono og-
gidì per causa dei Cattolici. Se questi in massa

1.8 Page 8

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proponessero di non più associarsi a tali produ-
zioni e non comprassero più tali opere, noi ve-
dremmo in poco tempo molti scrittori scellerati a
deporre la loro penna, od intingerla in un in-
chiostro meno nero o meno sanguigno contro la
Religione e la virtù ; noi vedremmo molti librai
a chiudere bottega, o a provvedere di buoni li-
bri i loro scaffali ; noi vedremmo molti spaccia-
tori di empii e luridi fogliacci a venirci innanzi
con giornali onesti e sani . Sì, se tutti i Cattolici
si mettessero d'accordo su questa astensione, una
buona parte della mala stampa farebbe fallimento .
Fratelli e sorelle in Gesù Cristo , rinnoviamo il
fatto della plebe romana ai tempi della repub-
blica : stanca di soffrire violenze dai Patrizi , la
maggior parte del popolo uscì di Roma e si ri-
tirò sopra un monte vicino a fare da sè . Questo
ritiro lasciò i signori nel più grave affanno, per-
ché non avevano più chi li servisse ; onde ven-
n ero a patti e a più sani consigli .
III .
Non compriamo mai un libro od anche solo
un giornale di cattivo spirito . Nè si dica che po-
chi soldi, od anche un soldo solo non fa crescere
di un gran che le finanze degli spacciatori ; questa
non è buona ragione . Tutti dicono così, e intanto
con un soldo dell'uno, e con un soldo dell'altro
gli autori della mala stampa tirano innanzi a se-
minar rovine . Il solo punto d' onore ci farebbe
astenere dal porre in mano una moneta qualunque
a chi se ne servisse per denigrare il nostro pa-
dre, la nostra madre, o qualcuno dei nostri cari-
e perché questo punto d' onore non ci farebbe
astenere dal mettere fosse ben anco un centesimo
in mano di chi scriva, stampa e grida contro
Dio nostro Padre e Sovrano, contro Gesù Cristo
nostro Redentore , contro la Chiesa stia Sposa e
Madre nostra, contro quei Sacerdoti, che si pren-
dono cura di noi e dei figli nostri dalla culla
alla morte e sin oltre al sepolcro?
IV.
Se mai per ragione d' Uffizio , o per com-
battere la mala stampa, ci occorre, colla dovuta
licenza , di leggere libri o fogli cattivi , usiamo
la cautela di non farlo mai in pubblico , nè in
presenza di chi può prendere ansa ed esempio da
noi a provvedersi e a leggere quei libri o fogli
medesimi . Parimenti, letti che sono, o si chiudano,
o si distruggano, affinché non abbiano mai a ca-
dere nelle mani di qualcuno, a stuzzicarne la cu-
riosità di leggerli, e a recare un danno forse ir-
reparabile a qualche anima . Una nostra savia
Cooperatrice estende questa prudenza sino a di-
struggere quei fogli cattivi, onde si servono ta-
lora i venditori a ravvolgere gli oggetti . - Chi sa,
ci diceva un giorno, che questo giornalaccio,
unto e bisunto, non mi porti la peste in casa !
E perciò lo dava tosto alle fiamme , affinché le
sue empie ed immorali colonne non avessero a
cadere sotto gli occhi dei suoi cari . Pur troppo
per mancanza di questo riguardo molte persone
ed anche molti figli e molte figlie trovarono già e
trovano la propria rovina presso i loro padroni, anzi
presso i loro stessi genitori . Qual conto terribile
ne renderanno mai costoro al Giudice Supremo !
V.
Quando sappiamo che qualcuno dei nostri con-
giunti od amici è associato a qualche periodico
o giornale cattivo, usiamo il più grande zelo,
studiamo le più amorevoli industrie per fargliene
disdire l'associazione, suggerendogliene un' altra
cattolica e morale, e descrivendogliene la bontà,
l'utilità e la eccellenza . Se riusciamo nell' in-
tento noi potremo dire allora di aver fatta una buona
giornata, migliore di colui, che avesse tolto dal
pranzo o dalla cena di una famiglia una vivanda
avvelenata . Se quel congiunto od amico non ce
ne saprà grado, non ci lascierà senza ricompensa
quel Dio, che, avendo promesso di premiare chi
porge al suo prossimo un bicchiere d'acqua fre-
sca, ben farà in questo e nell'altro mondo sfoggio
di sua bontà e misericordia a pro di colui , che
tolse dal labbro del suo simile una tazza di ve-
leno .
VI .
Ricordiamo poi a noi e ad altri le solenni proi-
bizioni della Chiesa, emanate in proposito . Il Papa
in più occasioni ha vietato sotto colpa grave di
attendere o di prestare favore alle cattive letture ;
e noi siamo obbligati di obbedirgli . Di proibirci
le letture perniciose la Chiesa ed il suo Capo
hanno il diritto e il dovere . Al Papa Gesù Cristo
comandò di pascolare i suoi agnelli e le sue pe-
core : Pasce agnos, pasce oves . Or siccome un
buon pastore è tenuto ed ha il diritto di menare
il proprio gregge a pascoli sani, ed allontanarlo
dai pascoli nocivi e mortiferi, così egualmente il
Sommo Pontefice, e con lui i Vescovi ed i Par-
rochi . E che? Non sarà concesso ai Capi della
Chiesa, e pei bene delle anime, quello che è con-
cesso ad ogni padre e ad ogni madre di famiglia,
pel benessere corporale dei loro figliuoli? -
La Chiesa sa che l'errore attecchisce ben più facile
che la verità, sicché se un buon libro converte e
salva un'anima, il libro malvagio ne perde cento ;
ella sa che ad appiccare il fuoco basta un tizzone
acceso ed ogni mascalzone della strada può ben
riuscirvi, ma molte braccia e molt'acqua vuolsi
ad ispegnerlo, e spesso non si riesce . Bastò lo
sciocco Erostrato ad incendiare il famoso tempio
di Diana in Efeso, e ci vollero poi due secoli
a rifabbricarlo a spese di tutta l' Asia ; bastò il
tizzone acceso di un soldato di Tito per distrug-
gere il tempio di Gerusalemme, e niuna forza
umana potè riuscire ad impedirne l'incendio . Basta
un sol libro per contaminare l'indole più bella,
a lasciare in mente una macchia, che sta lì sozza
sino al sepolcro . La Chiesa, il Papa, i Vescovi
sanno tutto questo, e meritamente ci vietano le
cattive stampe . Ubbidiamo adunque per la nostra
salute . - A nostro conforto rammentiamo il bel-
l'esempio dato dai Cristiani di Efeso ai tempi di
S . Paolo . Avendo udito dall'Apostolo che non do-
vevano più leggere libri perversi, essi obbedienti

1.9 Page 9

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li portarono tutti ai suoi piedi, e ne fecero un gran
falò in mezzo ad una pubblica piazza . Fatto poi
il conto del valore dei libri bruciati si trovò che
equivalevano a 70 mila lire . Quei Cristiani bru-
ciarono i libri per obbedire alla Chiesa, e per non
andare a bruciare essi medesimi nell'inferno .
Udiamo la parola del Santo Padre nella preci-
tata sua Enciclica : « Conviene, egli dice, con
tutta severità e rigore indurre il popolo a pren-
dersene guardia al possibile, e a voler usare sem-
pre scrupolosamente nelle cose da leggere il più
prudente discernimento . » Chi poi non sa discer-
nere e dubita se una lettura sia buona o cattiva,
ne consulti prima o il Parroco, o il Confessore
o qualche persona dotta e pia, e non si cimenti
ad un pericolo, che potrebbe essergli fatale .
Mezzi positivi od armi offensive.
Questi mezzi sono certamente efficaci per com-
battere la mala stampa , ma non bastano : essi
costituiscono , come si dice, le armi difensiva ;
ma in una guerra, contro un esercito nemico oc-
corrono eziandio le armi offensive, armi con cui
offendere, ferire, debellare . Or le armi offensive
sono la stampa buona, sono i libri, i periodici,
i giornali diretti a combattere gli errori , le
menzogne , le turpitudini della stampa cattiva .
Gli scrittori , gli stampatori , i librai cattolici,
che consacrano i loro talenti, la loro scienza, la
loro azione a vergare, a pubblicare, a smerciare
libri , periodici , giornali di buono spirito, sono i
soldati della verità, che combattono in prima fila .
A questi campioni di Dio e della Chiesa rivolge
di tratto in tratto i suoi pensieri, i suoi consigli
il nostro supremo Duce, il Vicario di Gesù Cri-
sto ; e forse non v'ha scrittore cattolico, non v'ha
periodico, non v'ha giornale di buona lega , che
non abbia o dall'immortale Pio IX o dall' invitto
suo Successore ricevute parole d'incoraggiamento
e di conforto a proseguire costante nella nobile
e gloriosa battaglia . Ma a che giova che scrittori,
tipografi e librai ci diano dei buoni libri e degli
onesti giornali , se poi questi non si leggono e
non si diffondono , afinchésianoleti?Sareb
come se in un arsenale si sudasse giorno e notte
a preparare cannoni e fucili, polvere e palle, e
intanto scoppiata la guerra non si distribuissero
ai soldati , o questi non li adoperassero contro i
nemici . A combattere dunque la mala stampa, a
scemarne almeno i cattivi effetti, torna della mas-
sima importanza che i Cattolici si adoprino a dif-
fondere la stampa buona ; e questo devono fare
sia perchè gli scrittori, i tipografi e librai pos-
sano, col provento che ne ritraggono , continuare
l' opera loro , sia perché quest' opera medesima
produca tra il popolo il desiderato frutto di ri-
generazione e di vita .
A questo proposito giova qui riprodurre le pre-
ziose parole della Enciclica, Etsi Nos, colle quali
il Santo Padre Leone XIII raccomanda la buona
stampa . - « Rileva assaissimo , dice il Vicario di
Gesù Cristo, che si vada largamente diffondendo la
buona stampa . . . . Si vuole contrapporre scritto a
scritto, affinché lo stesso mezzo, che tanto può a
rovina, sia rivolto a salute e beneficio dei mor-
tali, e di là appunto vengano in pronto i rimedii,
d'onde si procacciano micidiali veleni, » - Quindi
dopo di aver accennate le cose, a cui devono avere
in mira di promuovere gli scrittori cattolici , e
definite le loro doti, il Sommo Pontefice s'indi-
rizza a tutti i fedeli e prosegue così : « Tutti
gli altri poi, che desiderano realmente di cuore
che le cose sì sacre come civili siano da valenti
scrittori efficacemente difese e fioriscano, cerchino
di favorire in essi colla propria liberalità i frutti
delle lettere e dell'ingegno ; e quanto più uno é
dovizioso, tanto più colle sue facoltà e co' suoi
averi li sostenga . Imperciocché a tali scrittori
devesi ad ogni modo prestare una tal maniera
di soccorso ; tolto il quale, o non avrà alcun suc-
cesso la loro solerzia, o lo avrà incerto ed assai
tenue . Nelle quali cose tutte, se ai nostri si pre-
senta alcun che di disagio, osino con tutto ciò di
affrontarlo , non avendo il cristiano niuna causa
più giusta di andare incontro a molestie e fati-
che che questa, di non sopportare che venga mal-
menata dagli empi la Religione . Ché certamente
la Chiesa e generò ed allevò i figli non a condi-
zione che, quando il tempo o la necessità lo ri-
chiedesse, ella non dovesse aspettarsi da loro alcun
aiuto, ma perche ognuno alla propria tranquillità
e ai privati interessi anteponesse la salute delle
anime e la incolumità degli interessi religiosi . »
Parole, di cui tutti dobbiamo fare tesoro .
Ciò posto, accenniamo alcuni mezzi positivi, od
armi offensive, onde combattere la mala stampa
e scemarne almeno le disastrose conseguenze .
I.
Anzi tutto persuadiamoci che sovente un buon
libro od un giornale di spirito cristiano è l'u-
nico mezzo per raddrizzare le più storte idee
in fatto di Religione e di morale, e per ricondurre
a retti pensieri e a santi affetti le menti ed i
cuori più traviati ; onde a buon diritto si può
dire che un buon libro é un ottimo amico, è un
santo predicatore . Oggidì si vedono pur troppo
molti cristiani che non si curano più di andare
ad ascoltare la parola di Dio in Chiesa, a ciò in-
dotti dalle cattive letture . Or come potrà per-
venire a queste anime disgraziate la voce della
verità e della giustizia , se non per mezzo della
buona stampa? E di costoro non ne abbiamo noi
forse nelle proprie famiglie? Non ne abbiamo tra
i più cari conoscenti ed amici ? E non tenteremo
noi la prova di salvarli ? E poi si sa che la voce
eloquente di sant'Ambrogio non bastò per la con-
quista di Agostino, e fu d' uopo che questi leg-
gesse . Fu un libro, che convertì sant'Ignazio di
Lojola e trasse a Dio il beato Giovanni Colombini ;
come pure furono i buoni libri, che aiutarono s . Te-
resa di Gesù a sciogliersi da ogni terreno impaccio,
e a divenire una Serafina d'amore .
II.
Pertanto chi ha bisogno o brama di leggere gior-
nali, si associ esclusivamente ai buoni . Se le sue
finanze non gli permettono la intiera spesa dell'ab-

1.10 Page 10

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bonamento, cerchi altre persone di sua conoscenza,
che la dividano con lui .
III.
I Capi di amministrazione, gli industriali, gli
uomini di negozi , tutti quelli che abbisognano
di fare inserire qualche annunzio si servano dei
giornali buoni, e non mai dei cattivi .
IV.
Gli esercenti caffè , alberghi o simili non in-
troducano nei loro stabilimenti che i giornali di
buono spirito .
V.
Trovandoci in viaggio , alle stazioni , alle ba-
cheche , domandiamo sempre il giornale catto-
lico, e se non c'è non si compri l'altro . Il ven-
ditore, udendo or questo or quello a domandargli
il giornale cattolico, sarà dal proprio interesse
indotto a provvederselo, con vantaggio della buona
stampa e della buona causa .
VI .
Dopo letto il buon giornale non distruggia-
molo , ma facciamolo circolare gratuitamente ad
altre persone, soprattutto nei luoghi di conve-
gno, nelle botteghe, o nelle famiglie, dove sap-
piamo tornare utile a qualche individuo .
VII .
Oltre a ciò si aiutino i buoni giornali col-
l'encomiarli nelle conversazioni , e col racco-
mandarne l'associazione e la lettura ogni qual-
volta se ne presenta l'opportunità .
E questo basti per quanto spetta ai giornali .
Or veniamo ai buoni libri e soprattutto alle
pubblicazioni periodiche .
VIII.
Riguardo ai libri , e specialmente alle pub-
blicazioni periodiche, ogni padre o madre di fa-
miglia, ogni capo d'istituto o di comunità sap-
pia mettere in serbo qualche moneta ciascun anno
per abbonarsi a qualche associazione, onde avere
di tratto in tratto in casa qualche buon libretto
da leggere e da far leggere ai suoi soggetti .
Questa lettura bandirà facilmente le letture di
libri pericolosi, somministrerà utili cognizioni,
rassoderà nella fede, infiammerà alla virtù, ren-
dendo i membri della famiglia ognor più forti
contro gli eventuali assalti dei nemici di Dio e
della Religione .
IX.
I signori e le signore , e quelli tutti che non
sono scarsi di facoltà ed averi , si mostrino
colla buona stampa più generosi ; non si conten-
tino di comperare qualche libretto per sè e per
la famiglia ; ma pensino eziandio al loro pros-
simo . Quindi si associno per più copie ad una stessa
pubblicazione di buoni libri, oppure per una co-
pia a parecchie pubblicazioni, a fine d'incorag-
giarle tutte , o se meglio loro aggrada si prov-
vedano di quando in quando, lungo l'anno, di una
buona quantità di opuscoletti , e poi, sì quelli
come questi li diffondano tra il popolo , or im-
prestandoli, or regalandoli a chi più ne abbisogna ;
soprattutto alle scuole, ai catechismi , agli Ora-
torii festivi, agli operai e via dicendo .
X.
Chi ha qualche influenza introduca nei ri-
trovi, nelle conversazioni , nelle veglie invernali
la bella abitudine di fare ad alta voce la lettura
di un libro ameno ed istruttivo ; la introduca
almeno nei giorni festivi in seno alla propria
famiglia .
Più altri suggerimenti vi sarebbero ancora a
dare, specialmente per la fondazione delle biblio-
teche circolanti . Ma di questo un'altra volta .
Conclusione .
Noi non crediamo di meglio terminare questo
articolo che colle parole commoventi , onde il
fu Can . Giovanni Battista Giordano poneva fine ad
una predica sull'abuso della stampa e suoi danni .
« Fratelli miei, io finisco, diceva il valoroso ora-
tore Torinese a più migliaia di uditori, commossi
come lui sino alle lagrime . Ho versato il mio cuore :
questo cuore grondava lagrime di dolore ; per
questo ho rifiutato ogni vezzo, e la mia parola
uscì rozza e squallida e derelitta, quale si con-
viene ad un uomo che non cerca di piacere, ma
di salvare chi lo ascolta . Deh ! vi commova il
mio zelo e la trepida sollecitudine, che io sento
pel vostro bene ; non leggete malvage cose ed
indegne . Padri , toglietele a' figli ; giova dare a
Dio questa gloria, agli Angeli questa gioia , a'
miei sudori questa mercede ; ritirate, struggete,
immolate a Dio quest'olocausto . Alfine, o cari, ho
trattato una causa più vostra che mia : io son
solo, non ho famiglia , nè figli , e un pane per
isfamarmi lo avrò pur sempre : ma voi, voi aspet-
tano i costumi dei figli, la fedeltà della sposa, .e
le sociali rovine daran pensiero all'avvenire della
vecchiaia . Pensateci ; chi invece di pensarci se
ne ride, questi ha già sugli occhi la benda della
vittima . »
L'ASSOCIAZIONE ALLE LETTURE CATTOLICHE .
Avendo di sopra raccomandata la diffusione della
buona stampa noi, come a compimento dell'opera,
ricordiamo ai Cooperatori ed alle Cooperatrici
l'Associazione alle Letture Cattoliche, che da 30
anni si pubblicano in Torino per cura di D . Bo-
sco . Esce ogni mese un fascicolo di 100 e più
pagine ; e l'abbonamento non costa che L . 2,25
all'anno, comprese le spese di posta .
Nel prossimo anno 1883 si compiono appunto
sei lustri, dacchè ebbe principio questa periodica
pubblicazione ; e il caso vuole che nei primi
mesi ricomparisca un' operetta , uscita appunto
trent'anni sono sotto il titolo di Cattolico Istruito .

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Fu quest'operetta, che meritò a D . Bosco le ire
dei nemici di Dio e della sua Chiesa , sino al
punto che attentarono più volte alla sua vita per
farlo desistere da quella pubblicazione, come venne
narrato nella Storia dell'Oratorio .
L'opera verrà in luce col titolo : Il Cattolico
nel secolo . Per la sua materia e pel modo, con
cui questa viene trattata , il libro riesce oggidì
di massima utilità . Persona che lo prese ad esame
di questi giorni ebbe a dire che un Cattolico che
lo legga concepirà sì alta stima e sì forte amore
alla sua Religione , e si rassoderà siffattamente
nella fede, che niuno errore, niuno assalto varrà
a scuoterlo più mai ; ed un eretico, un scisma-
tico, ed anche un ebreo di buon conto, leggen-
dolo, prenderà in tale spregio la sua setta, che
l'abbandonerebbe senza dubbio per farsi Cattolico .
Vogliano dunque i Cooperatori e le Coopera-
trici rinnovare o prendere l'Associazione a que-
ste Letture Cattoliche ; anzi abbiano la bontà di
farle conoscere ad altri eziandio, e promuoverne
l'abbonamento con tutto lo zelo, di cui sono ca-
paci . Così facendo essi aiuteranno efficacemente
la buona stampa , alla quale i Salesiani consa-
crano le loro sollecitudini per vantaggio della
Religione e della società, ed a salute eterna delle
anime . Di una tale pubblicazione l'immortale
Pontefice Pio IX scriveva : Nulla vi ha di più
utile, nulla di più eccellente per promuovere
ed infiammare la pietà del popolo ; e dava or-
dine che venisse raccomandata e diffusa in tutto
lo Stato Pontificio .
NB. Alle famiglie che hanno giovani alle scuole,
ai Direttori di collegi ed ai Presidi dei licei ,
ricordiamo in pari tempo l' altra nostra pubbli-
cazione, che é la Biblioteca della gioventù ita-
liana . L'Associazione costa 6 lire all'anno, e si
dispensano dodici volumi , uno per ogni mese ,
delle migliori opere in prosa o in poesia dei clas-
sici italiani, purgati da ogni macchia . A propo-
sito di questa pubblicazione il celebre Pietro
Fanfani scriveva : « Non si può avere a più buon
mercato una biblioteca di tal genere ; e raramente
si vedono i classici pubblicati con tanta diligenza
e perizia . » Indirizzo : Al Direttore della Li-
breria Salesiana, Via Cottolengo, n° 32 - Torino .
GRAZIA DI MARIA AUSILIATRICE
e grati ricordi di un antico allievo dell'Oratorio .
del nostro sempre amatissimo Padre D . Bosco, ed
a quelle di voi altri tutti, siamo stati consolati .
La mia cara consorte ha preso a migliorare ed
ha potuto andare alla Messa il bel giorno della
Natività di Maria Santissima . Ecco perciò una
piccola offerta in ringraziamento, che Ella impie-
gherà secondo il suo buon volere .
Una volta Don Bosco mi scriveva in Savoia
Conservati nel santo timor di Dio, amami sem-
pre nel Signore, e se, in qualche cosa ti potrò
servire , mi troverai sempre affezionatissima
amico .
Ed io l'ho sempre amato il carissimo D . Bosco ;
non ho mai dimenticato l'Oratorio, nè i miei cari
compagni, e ricordo tuttora con gioia le canzon-
cine del tempo che fu .
Mille volte benedetto
Sia il nostro Padre eletto,
Nostra gioia e nostro amor .
Ah ! Ah ! per te,
Cui sostegno il Ciel ne diè,
Cresceremo alle virtudi,
Diligenti negli studi
Ed assidui nel lavor .
Se vicino a noi t'assidi
Amoroso a noi sorridi .
Noi siam figli del tuo amor .
Ah! Ah! per te
Sotto le ali della fe'
Questa schiera insieme unita
Passerà gioconda vita
Nei contenti del Signor .
Di vivo giubilo
Tutti esultanti
Da noi si canti
Inno d'amor
Pel nostro amabile
Caro Pastor.
Viva Don Bosco,
Che ci conduce
Sempre alla luce
Della virtù,
Che in lui men lucida
Giammai non fu .
Addio, Sig . D . Rua, addio a tutti i miei cari
compagni ed amici . Preghino tanto per me, per
mia moglie , per i miei figli ; e a rivederci un
giorno nella patria dei Beati .
Mi creda sempre
suo affmO
Presentiamo qui ai nostri lettori la seguente
lettera di un antico allievo del nostro Oratorio ,
oggidì impiegato in Francia .
COMBA ANTONIO .
Callian, 11 settembre 1882 .
LA VERGINE DELLE VERGINI .
M . Rev . SIGNOR D . RUA,
Anzitutto ringrazio infinitamente Lei ed il signor
D . Angelo Lago, della loro affezionatissima lettera
del 17 agosto scorso, che mi arrecò molta conso-
lazione . Dunque grazie e grazie molte .
Abbiamo recitate in famiglia le preghiere pre-
scritteci, e grazie a Gesù nel SS . Sacramento, alla
Beata Vergine Ausiliatrice, alle potenti preghiere
Con nostro rincrescimento noi non possiamo dare
sul Bollettino la bibliografia di tutti i libri, che
molti cortesi Cooperatori ed altre persone ci man-
dano in dono, come sarebbe loro e pur nostro de-
siderio . A mala pena lo spazio ci permette di an-
nunziare le opere stampate e vendute presso di noi.
Tuttavia la prossima festa di Maria Immaco-
lata ci suggerisce di fare per questa volta un'ec-

2.2 Page 12

▲back to top
cezione a pro di un'opera, ricevuta poc'anzi dalla
città di Marsala , col titolo : La Vergine delle
Vergini, ossia la perpetua verginità di Maria,
lavoro pregevolissimo del Sacerdote D . Giuseppe
Maria Galfano, Canonico in quella città .
Ad onore di Maria Immacolata, siamo lieti di
poter asserire che il libro è siccome un arsenale,
ove il pio e dotto autore ha raccolto tutte le armi
necessarie a combattere trionfalmente i nemici della
perpetua verginità della gran Madre di Dio ; ne-
mici che sono molti anche oggidì, tra cui si an-
noverano quegli stessi Protestanti, i quali pur si
vantano di credere al Vangelo di Gesù Cristo .
Il Canonico Galfano tratta il suo argomento con
molta diligenza, dottrina ed affetto ; onde l'opera
sua arricchita da proprii pensieri, da verità lu-
cide e grandi, da robusti ragionamenti, tolti dalla
Sacra Scrittura, dai santi Padri e da forti ed elo-
quenti scrittori cattolici antichi e moderni, offre un
tesoro d'idee e di dottrine, che dovrebb'essere in
mano tanto agli ecclesiastici che ai secolari ; per
gli ecclesiastici come argomento predicabile ed
apologetico, per tutti come un sacro e consolante
oggetto di pietà filiale verso Maria .
Leggendo la bell'opera ci sovviene di aver tro-
vato che il pio scrittore paragona i santi Padri
ad un coro di Angeli, che in sulla terra gareg-
gino a congiungere le proprie voci al coro dei
Beati, per cantare lodi perenni alla Vergine delle
Vergini . D' ora innanzi tra questi Angeli terre-
stri si potrà annoverare anche il Canonico Galfano
di Marsala, sì bello è l'inno che ancor egli com-
pose a Maria Immacolata .
Facciamo voti che l' opera sua si diffonda non
solo per tutta la Sicilia, ma per tutta Italia, e
che non vi sia biblioteca, la quale non se ne a-
dorni . Si vende presso l'autore al prezzo di L . 6 .
NB . Un altro bel libro riceviamo in questo mo-
mento, scritto ad onor di Maria dalla peritissima
penna del Padre Raffaele Ballerini della Compa-
gnia di Gesù e di Monsignor L,C . Angeloni ,
Canonico penitenziere in Velletri . E la storia del
Santuario della Beatissima Vergine delle Grazie,
che si venera nella Basilica Cattedrale di quella
divota città . La lettura di quest'opera è ben ac-
concia ad inspirare nei fedeli divozione e fiducia
verso Maria SS ., non senza ragione appellata dalla
Chiesa, Mater gratiae .
Velletri - Tipografia Busnengo, 1882 .
LA PRIMA SUORA DI MARIA AUSILIATRICE
morta in Sicilia .
Lo Sposo celeste chiamò a sé una delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, nella nostra casa di Bronte
in Sicilia . Colla sua carità, col suo zelo ed amo-
revolezza verso le allieve ella aveva suscitato un
grande entusiasmo nel Reclusorio Carcaci in Ca-
tania , nel Conservatorio di Trecastagni, e final-
mente nel Collegio di Maria in Bronte . Caduta
malata sofferse con mirabile rassegnazione le sue
pene , e vide appressarsi il giorno di sua morte
colla gioia di una sposa, che mira vicino il dì delle
sue nozze . Veniva chiamata a presentarsi a Dio
nella festa della Presentazione di Maria . Vergine
al tempio, circostanza soavissima per una Suora
di Maria Ausiliatrice di soli 26 anni . A comune
edificazione pubblichiamo la seguente lettera, che
ci dà l' annunzio di sua morte e de' suoi fune-
rali, a cui presero parte ben 10 mila persone in
segno di stima e di venerazione .
Bronte, 22 novembre 1882 .
MIO D. CAriss.mo CAGLIERO,
Coll'animo vivamente commosso le comunico la
dolorosa notizia della morte di Suor Rita Cevenini,
avvenuta ieri mattina verso le sette . La vigilia
della festa della Presentazione vedendosi più ag-
gravata mi richiese di esser confessata e munita
del SS . Viatico e dell'Olio Santo, quali io le am-
ministrai nel pomeriggio di quell'istesso giorno,
ed essa ricevette con un' angelica compostezza e
con santa ilarità . La dimane , giorno sacro alla
Presentazione della Vergine SS ., dopo recitate le
ultime preci dei moribondi placidamente conse-
gnava l'anima sua al divino suo Sposo .
Ieri appunto era il giorno designato per la pre-
miazione delle alunne, e, trovandosi fatto l'invito
di molte persone, dovette tenersi celata la di lei
dipartita sin anco alle Suore del Collegio, meno
della Madre e di altre due, che trovavansi pre-
senti . Stamattina il cadavere fu trasportato dalla
chiesa dei Cappuccini a quella del Rosario in as-
sociazione di tutto il Revm° Clero . Si cantò l'uf-
ficio dei morti e la solenne messa da Requiem e
la benedizione al tumulo . Il concorso di tutta la
cittadinanza fu indescrivibile in tutto il tempo
della sacra funzione . Alle 3 pom . si fissò il tras-
porto del cadavere al Camposanto , e , cosa ina-
spettata! tutto il popolo fu dietro alla porta della
chiesa, e tutti domandavano di volere anche un'al-
tra volta vedere quella sacra spoglia, che lungi dal-
l'ispirare orrore, infondeva amore e venerazione .
Si aprirono le porte e tutto il popolo, che ingom-
brava la vasta piazza, si riversò dentro la chiesa
attorno al cadavere, il quale non mandava alcun
cattivo odore e non era per nulla contraffatto .
Indi accompagnato da tutto il Clero , da gran
parte dei notabili della città, dalla banda musi-
cale e da immenso popolo, fu accompagnato sino al
Camposanto, che dista più di un miglio dal paese .
Anche le maestre esterne colle loro allieve ve-
stite di bianco e con velo di lutto vollero accom-
pagnare il cadavere . Arrivato al Camposanto Padre
Felice disse poche parole, che mossero fino alle
lagrime noi tutti . Lo spettacolo fu tale che Bronte
non ricorda il consimile
Sia gloria a Dio che, nell'aver chiamato a sé
questa santa Figlia di Maria Ausiliatrice, ha vo-
luto mostrare quanta stima i Brontesi facciano
delle Religiose di D . Bosco, e quanto affetto ab-
biano alle loro opere di santificazione .
Mi benedica nel Signore e mi abbia presente
nel divin Sacrifizio, mentre ìo colla solita stima
e col più profondo rispetto me le ripeto
Di V . Sig . Rev .ma
Umil .mo dev .mo servo in G . C .
Sac . Di GIUSEPPE
BELLA
Vic . For .

2.3 Page 13

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CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI S . GIOACHINO
nella città di Torino .
potendo dividere i nostri cantanti in più cori,
ommetteremo la musica nella nostra Chiesa di
S . Giovanni Evangelista e in quella stessa di Ma-
ria Ausiliatrice, per non privarne la nuova Chiesa
di S . Gioachino .
Abbiamo la più grande fiducia di fare con ciò
stesso una cosa gradita a Dio, trattandosi di ono-
rare vie maggiormente il Santo Genitore di Colei,
che è la Delizia degli Angeli, l'Amore dei Santi,
la Speranza nostra dolcissima .
Il 7 corrente, vigilia della festa della Imma-
colata Concezione di Maria Vergine, sarà in To-
rino consacrata a Dio una nuova Chiesa ; la Chiesa
parrocchiale di Borgo Dora , innalzata ad onore
del Patriarca S . Gioachino, padre fortunatissimo
della Gran Madre di Dio .
E questa la terza Chiesa , che in quest' anno
viene aperta al divin culto nella città del SS . Sa-
cramento ; è questa la terza volta che il popolo
Torinese porge splendido spettacolo di viva fede,
ed inalterabile attaccamento alla Religione catto-
lica ; è questo un nuovo ed eloquente argomento
a provare che indarno i nemici di Dio si arra-
battano ad allontanare da Gesù Cristo e dalla sua
Chiesa quel divotissimo popolo .
Non possiamo dare ragguaglio delle feste, per-
chè mentre scriviamo sono ancora da celebrarsi ;
ma tutto lascia sperare che non saranno meno
imponenti di quelle celebrate nelle Chiese di San
Secondo e di S . Giovanni Evangelista .
La Chiesa di S . Gioachino per vastità, per ar-
chitettura, per ricchezza di marmi è uno dei sa-
cri monumenti più maestosi, che sorgano oggidi
in Torino . D'ora innanzi niuno potrà emettere un
adequato giudizio intorno alle Chiese, che ador-
nano questa città, senza aver prima visitata quella
del Santo Patriarca .
Noi vorremmo qui segnalare più cose a lode
dell'esimio Conte Carlo Ceppi, che ne diede il di-
segno, e ne curò la esecuzione da abile ed appas-
sionato artista ; ma siamo costretti a lasciare ad
altri questo compito . Non dobbiamo tuttavia pas-
sare sotto silenzio che dopo Dio il merito prin-
cipale di opera sì bella va attribuito allo zelante
Sacerdote D . Giovanni Cairola, Curato di Borgo
Dora, il quale non solamente vi profuse tutto il
suo patrimonio , ma con una sollecitudine supe-
riore ad ogni elogio seppe muovere la carità de'
suoi parrocchiani e de' suoi concittadini a pre-
stargli la mano nell'ardua impresa , da riuscirvi
felicemente contro ostacoli che parevano insupe-
rabili, e contro ogni umana speranza . Dio solo co-
nosce i sacrifizi, le angustie, le pene , le fatiche
del degno Curato, ed Egli solo può dargliene il
meritato guiderdone .
Il nostro Oratorio di San Francesco di Sales,
trovandosi nel distretto della mentovata parroc-
chia, non solo condivide la gioia di sì fausto av-
venimento, ma è lieto di poter prestare la debole
opera sua alla celebrazione delle solennissime
feste .
Pertanto i nostri giovanetti vi eseguiranno la
musica nelle sacre funzioni dei tre giorni so-
lenni ; anzi nella festa di Maria Immacolata, non
COLONIA AGRICOLA IN MOGLIANO VENUTO .
Una benemerita e caritatevole nostra Coopera-
trice di Venezia , la signora Elisabetta Astori ,
desiderando di consacrare le sue sostanze a be-
nefizio della povera gioventù, c'impegnò anni sono
a darle parola di prendere la direzione di una
colonia agricola nel paese di Mogliano Veneto .
A questo fine ella con una generosità degna di
eterna ricordanza ci fece fabbricare a tutte sue
spese una casa capace di 100 giovanetti, regalò
un buon tratto di terreno da coltivare, onde av-
viare i giovani all'arte dell'agricoltura, e si ado-
però con ammirabile zelo, affinchè noi ne i andas-
simo al possesso e dessimo principio ali opera .
Noi liberammo testè la nostra parola, soddisfa-
cendo al desiderio della pia signora . La nuova
Casa Salesiana fu inaugurata il 18 dello scorso
novembre . Riserbandoci di parlarne più in lungo,
pubblichiamo per ora la seguente lettera, che ci
dà notizia dell'arrivo colà del personale dirigente,
e della benevola accoglienza, che gli venne fatta .
Mogliano Veneto, 19 novembre 1882 .
CARISSm° SIG . D . RUA,
Ieri mattina circa alle ore 5 siamo giunti sani
e salvi alla stazione di Mestre, donde le vetture
della signora Elisabetta ci portarono alla parroc-
chia di Mogliano . Ivi abbiamo celebrata la santa
Messa ; poscia D . Ebenkofler ed il carissimo sig .
Arciprete ci condussero in Canonica , e ci trat-
tarono con grande benevolenza e cordialità .
Dalla Canonica ci recammo alla nostra Colonia .
Passando pel paese fumino testimonii del giubilo,
che provavano i buoni Moglianesi nel vederci en-
trare nella Casa, che è per essi e pei figli loro
di ben liete speranze .
Il novello Direttore, D . Mosè Veronesi , trovò
la Casa senza mobiglia , è vero , ma fu contento
nondimeno per averla veduta fabbricata nel modo
più acconcio e da servire pienamente allo scopo ;
lo riempì soprattutto di gioia la graziosa Cap-
pella dedicata a Maria Ausiliatrice, che gli parve
un gioiello .
La signora Elisabetta, il sig . Ingegnere Sac-
cardo, il sig . Forlaneto ed altri rispettabili si-
gnori fecero ai Salesiani le più cordiali congra-
tulazioni, e alla nuova Colonia i più felici augurii .

2.4 Page 14

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In quel giorno memorando la benemerita si-
gnora Astori ci volle a pranzo presso di sé, e
quindi ci mandò a prendere colle sue vetture, e
ci fece menare alla sua villeggiatura di Marocco,
dove ci trattò con bontà di madre . Colà trovossi
altresì l'egregio sig . Dott . Ingegnere Pietro Sac-
cardo, al quale non tralasciai di fare i più vivi
ringraziamenti per la diligenza somma, pel di-
sinteresse e per la carità commendevolissima ,
onde tracciò il disegno della Casa e ne accudì la
perfetta esecuzione .
Ora la Casa c' è ; c' è il nido , per così dire ;
speriamo che verranno ad occuparlo anche gli
uccelli , cioè i giovanetti . Siccome a questi non
basta il nido , ma occorre eziandio il necessario
cibo per mantenerli, così noi andremo accettan-
done di mano in mano che la beneficenza di ca-
ritatevoli persone ci somministrerà i mezzi, onde
non abbiano a patir di fame .
Gradisca i miei saluti, e quelli di D . Veronesi,
di D . Bozzo e degli altri tutti, estensivi al no-
stro comun Padre, D . Bosco ; al quale favorisca
di dire ancora che la signora Astori, il signor
Saccardo, D . Ebenkofler e Forlaneto lo riveriscono
per mezzo mio con pienezza di stima e di vene-
razione .
In quanto a me non so per anco quando potrò
essere di ritorno a Torino . Spero sul principio
della novena di Maria Immacolata , o nel corso
della medesima .
Preghi intanto per me e mi creda nel Signore
Suo aff.mo
SaC . ANTONIO SALA .
DIFELCTA'
AUGRI
D. Bosco ed i Salesiani,
memori della benevolenza e
carità, che molti Cooperatori
e molte Cooperatrici dimo-
strarono ad essi ed ai poveri
giovanetti raccolti nelle Case
Salesiane, prendono con giu-
bilo questa propizia occa-
sione per augurare a tutti
i loro Benefattori e alle loro
Benefattrici liete le prossime
Feste Natalizie, un buon fine
e capo d'anno, con ogni feli-
cità temporale ed eterna .
Per un altro numero.
Affinché il Bollettino non oltrepassi il peso di
40 grammi, entro cui deve rimanere per non ac-
crescere la spesa di posta, siamo costretti a ri-
mandare ad un altro numero parecchie materie .
Fra queste vi ha la relazione degli otto giorni
della dedicazione della Chiesa di S . Giovanni
Evangelista, la storia dell' Oratorio di S . Fran-
cesco di Sales , la continuazione della biografia
del compianto D . Carlo Cays conte di Giletta e
di Casellette, e l'elenco dei Cooperatori e delle
Cooperatrici chiamati all'altra vita nel corso dello
spirante anno .
INDULGENZE SPECIALI
pei Cooperatori Salesiani .
Per concessione pontificia in data dei 9 di mag-
gio 1876 ogni Cooperatore ed ogni Cooperatrice
può guadagnare tutte le indulgenze dei Terziarii
di S . Francesco di Assisi, tanto plenarie quanto
parziali .
Fra le altre può acquistare Indulgenza plena-
ria una volta al giorno, da applicarsi alle anime
del Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-
sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,
e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-
tandola innanzi al Crocefisso .
Indulgenza plenaria ogni volta che si accosta
alla santa Comunione .
Può altresì lucrare moltissime Indulgenze ple-
narie nel corso del giorno mediante la recita di
sei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente del
Sommo Pontefice . E queste Indulgenze applicabili
alle anime purganti, le può acquistare toties quo-
ties, ossia tutte le volte che recita i suddetti Pa-
ter, Ave e Gloria in qualunque luogo senza bi-
sogno di Confessione e Comunione purché sia in
grazia di Dio .
Oltre a queste, un'altra Plenaria ne può gua-
dagnare ogni domenica , e nei giorni qui sotto
notati, purché confessato negli otto giorni, e co-
municato visiti una qualche chiesa , pregandovi
secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .
Mese di Gennaio .
1 Circoncisione di N . S. G. C.
6 Epifania .
14 Festa del SS . Nome di Gesù .
18 Cattedra di S . Pietro in Roma .
23 Sposalizio della Beata Vergine .
25 Conversione di S . Paolo .
29 S . Francesco di Sales .
In questo giorno l'indulgenza plenaria si può lu-
crare da tutti i fedeli cristiani, purché confessati
e comunicati visitino una Chiesa o pubblico Ora-
torio della Congregazione Salesiana .

2.5 Page 15

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INDICE DELL'ANNATA 1882
Gennaio .
Il Sac . Gio . Bosco a'suoi Cooperatori e sue Coo-
peratrici 1
Conferenza dei Cooperatori in Torino e partenza
di nuovi Missionari per l'America .
.» 5
Benedizione del Santo Padre ai suddetti Missio-
nari .
.»7
La conferenza e la festa di S . Francesco di Sales » ivi
Lettera della Patagonia
» ivi
Una Casa Salesiana nella città di Faenza » 8
Solenne Benedizione delle campane per la Chiesa
di San Giovanni Evangelista in Torino . » 9
L' innocenza vendicata . . . . » 10
Un libro vendibile a Roma a vantaggio della
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
. » ivi
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » I l
D . Gaudenzio .
.
. » 14
La visita dei Pellegrini Francesi all' Oratorio
di S . Francesco di Sales in Torino
» 17
Una gradita visita d'illustri Americani . » 20
L'indice del Bollettino
» ivi
Febbraio .
Mons . Antonio Espinoza nell'Oratorio di S . Fran-
cesco di Sales .
» 21
Lettera dell'Arcivescovo di Buenos Aires a Don
Gio. Bosco
» 23
Il nuovo Vescovo di Montevideo .
. » ivi
Il IV anniversario della elezione di Leone XIII » 24
I naviganti Missionari Salesiani ai loro con-
fratelli
» 25
Partenza di Missionari da Milano
. » 27
Offerte per la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
in Roma
28
La Sacra Congregazione dell' indice e i libri
proibiti e i libri dimessi .
29
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » 30
Le case maledette, ossia i teatri . . . . » 34
Necrologia
36
Cooperatori e Cooperatrici defunti nell'anno 1881 » ivi
Conversioni al Cattolicismo
» 40
Bibliografia
» ivi
Una disgrazia
54
Società apostolica istruttiva
» 55
La povertà ricca d' opere generose . . » ivi
Disegno della Chiesa del Sacro Cuore
» 56
Aprile.
La parola del Papa e come ascoltarla
. » 57
Enciclica di Leone XIII agli Arcivescovi , Ve-
scovi ed altri Ordinariaì d'Italia . . » 59
Grazia di Maria SS . Ausiliatrice
. . » 64
Il mese di Maria e pratiche per ben celebrarlo » 65
Il mese di Maria Ausiliatrice nel suo santuario
in Torino
» ivi
Lettera Patagonica
. » 66
Arrivo dei Missionari Salesiani in America » 67
Il Santo Padre Leone XIII e i Salesiani della
Spezia
» 69
Prima conferenza dei Cooperatori in Genova » 70
La Patagonia e le terre australi del Continente
americano
...
. » 73
L'educazione dell'operaio per mezzo della buona
stampa ,
» 75
Maggio .
La prossima novena e festa di Maria Ausiliatrice » 75
Motivi di fiducia in Maria aiuto dei Cristiani » 79
La conferenza dei Cooperatori in occasione della
festa di Maria Ausiliatrice
. . . . » 79
Conferenza dei Cooperatori in Lucca
. » 80
Un'eccezione alla regola e la politica dei Sale-
siani .
. . » 82
Un nobile esempio ai figli ed ai padri . . » 84
Un po' di storia sulla Chiesa di S . Secondo in
Torino
» 85
Un' Accademia letteraria nel Collegio di Val-
salice in Torino
..
. » 86
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » 87
Il Nuntius Romnanus
. . . » 91
Morte di Benefattori e Benefattrici . . . » ivi
Giugno .
Marzo.
Relazione sulla festa di . S . Francesco di Sales e
sulle conferenze dei Cooperatori . . . . » 41
D . Bosco a Tolosa
. . » ivi
Lavori compiutisi nella Chiesa del Sacro Cuore
fino all' ultimo passato Dicembre
» 43
Per la prossima apertura della Chiesa di S . Gio-
vanni Evangelista
» 45
Premiazione pel Catechismo a Roma .
. » ivi -
Una festa nell' Oratorio di S . Croce a Lucca » 46
Scuole gratuite in Montevideo dirette dai Sale-
siani
» ivi
Giubileo Parrocchiale .
47
La Chiesa del Sacro Cuore e la diocesi di Trento » 48
Suor Maria Mazzarello
..
. » 50
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » 52
Festa di Maria Ausiliatrice in Torino e sue par-
ticolarità
. . . » 93
La festa di Maria Ausiliatrice in Genova . » 98
Conferenza dei Cooperatori in Roma e discorso
dell'Eminentissimo Cardinale Alimonda
Altre Conferenze
Lettera dell' Uruguay
. » 99
» 101
. » 102
Il Vescovo di Cartagena nell'Oratorio Salesiano » ivi
Disegno della Chiesa ed Ospizio di S . Giovanni
e della statua di Pio IX .
. » 103
Risposte della Sacra Congregazione dei riti e la
nostra Chiesa di San Giovanni . . . . » 104
Domanda e risposta
» ivi
Suor Maria Mazzarello
. . . . » 105
Ricordo di Giubileo Parrocchiale . . . . » 107
Casi che non son casi
. . . . » 108
Conferenza dei Cooperatori a Vicenza . . » ivi

2.6 Page 16

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Luglio .
Risposta ad una cortese osservazione sull' ob-
bligo e misura della elemosina
. pag . 110
Grazie di Maria Ausiliatrice nel mese di giugno » 116
Esercizi spirituali per le signore in Nizza Mon-
ferrato . . .
.
» ivi
Domande per nuove missioni nella terra Ar-
gentina
» ivi
Notizie della Patagonia
. . . . » 117
Annunzio di un viaggio al Brasile
. . » 118
Notizie sull' Oratorio di Maria Immacolata e con-
ferenza dei Cooperatori in Firenze . » 119
La festa di S . Luigi ed un Giubileo Episcopale » 121
La festa onomastica di D . Bosco .
. » 122
Una grave perdita, ossia la morte di Vincenzo
Provera
D . Gaudenzio . .
» 123
. . . . » 124
Una grazia del Sacro Cuore di Gesù . . . » 128
Agosto .
Nel giorno onomastico di Sua Santità Papa
Leone XIII
...
. » 129
Una madre ed un figlio che pregano pel Papa » 130
Grazie ottenute per intercessione di Maria Au-
siliatrice
» 131
Lettera Brasiliana . . . » 132
Notizie sugli organi in generale e collaudazione
dell'organo della Chiesa di S . Giovanni Evan-
gelista in Torino .
.. .
» 135
Verbale del collocamento della statua di Pio IX
nella- Chiesa di S . Giovanni Evangelista . » 139
Notizie varie
» 140
Settembre.
I Salesiani chiamati al Parà e appello ai cuori
generosi
» 141
Grazia di Maria Ausiliatrice . . . » 143
Pietà e studio
. . » 144
Esami annuali nei Collegi Salesiani e lettera
di un padre riconoscente
» 145
Accademia in onore del Sacro Cuore di Gesù
nel Collegio di Alassio
.
» ivi
Collegi Salesiani raccomandati ai Cooperatori e
alle Cooperatrici
La Rosa del Carmelo .
» 146
» 147
Giocondo spettacolo di amor figliale e di bontà
paterna
» 149
Visita pastorale a S . Benigno Canavese . » 151
Morte di una novella Tabita . » 152
Collocamento della prima pietra angolare della
Cappella di Maria SS. Ausiliatrice in Almagro
(Buenos Aires)
» 153
Risposta ad un professore
» 154
Esito degli Esercizi spirituali a Nizza Monfer-
rato
» 150
Pel VII centenario di S . Francesco d'Assisi » 156
Ottobre .
Dionigi il tiranno e i maestri irreligiosi . pag . 157
Lugubre fatto recente
. » 158
L'Arcivescovo di Napoli e le scuole elementari » 159
La Rosa del Carmelo nelle mani del S . Padre » 160
La Rosa del Carmelo e l'Unità Cattolica . » 161
Un regalo appropriato per la prossima festa di
Santa Teresa .
. » 162
L' Apostolo S . Giovanni e ra Chiesa primitiva » ivi
La Chiesa di S . Giovanni Evangelista descritta
dall' Ingegnere Alberto Buffa . . . . » 163
Le inondazh ni
...
» ivi
Il LXVII natalizio di Don Bosco e un brindisi
del Prof. Vincenzo Lanfranchi . . . . » 164
Lettera Americana
. ..
. » 165
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » 166
Bibliografia
» 172
Novembre .
Consacrazione della Chiesa di S . Giovanni Evan
gelista in Torino
. . » 173
Il Conte Carlo Reviglio della Veneria . . » 176
Il Conte D . Carlo Cays di Giletta » ivi
Apertura di un Collegio Convitto per fanciulle
di civile condizione
. . » 179
Storia dell'Oratorio di S . Francesco di Sales » ivi
Il Collegio Valsalice agli inondati di Verona » 182
Collaudazione di organo .
. . » 183
Un Vescovo Cinese nell'Oratorio di S . France-
sco di Sales
. » ivi
Conferenza religiosa in Torino sulla missione
cattolica dell'Ho-nan in Cina
. » 184
Solennità del Catechismo nella Parrocchia del ''
Sacro Cuore a Roma
» 185
Distribuzione dei premi nell'Oratorio di S . Croce
in Lucca » ivi
Oratorii festivi
I Pellegrini francesi in Torino
» 186
» 188
Dicembre .
I Terziarii di S . Francesco d'Assisi e i Coope-
ratori Salesiani
» 189
La immagine di San Francesco di Sales . » 192
La cattiva stampa e mezzi per combatterla . » 194
Grazia di Maria Ausiliatrice e grati ricordi di
un antico allievo dell' Oratorio . . . . » 199
La Vergine delle Vergini
. . . » ivi
La prima Suora di Maria Ausiliatrice morta in
Sicilia
» 200
Consecrazione della Chiesa di S . Gioachino nella
città di Torino
» 201
Colonia Agricola in Mogliano Veneto . . » ivi
Augurii di felicità
» 202
Per un altro numero
» ivi