Bollettino_Salesiano_189807


Bollettino_Salesiano_189807

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1.1 Page 1

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Dl
LUGLIO 1898
Dlii< DATll MKMORA.l<l>E
• • • • p11,g. 165
L'.u1om, Diti FIGLI li LE BLOll)JI DRL 1'ADR)>. • •
166
LII N0W~m u'.A.1\\Gl!Nl.'O doll'Jatituto della Figlla cU :ltla.cla
.A.Wlillotcioa ne)lt, Cll.'la-madro di Nizza Monferrl>l.o 170
Miss1om, - 'rKru<A 01t1. Fuoco: U,m vlsitn nl µe.030
degli Oua.s - PAM!'A CRNT!l.<LR: Eaow:eìone Apu-
etolloa cli MolUj. c.;,.gliero (eegnito) - VllN.lll!i!LIIU.:
ll .?ru~slonal'io St,le~in:no ntill'Ospedale èlel v1tjuol11si 17S
LA MAUON::-IA AUSI.LLl.'tll1Cll ~I) I O00PKB.A'1'0U1 SAl.JI·
SLUfl • • . • • • • •
. 181
G11.AZrn ll1 M.A.lllA À081Lli'l'.1<!0&
, 180
NRCi<òLOGI.A . • . • • • •
• 189
NOTJ:ZJ.E VA..1111?
. 100
COOl'ERA'l'<llil DEl!ON'l"I . • • • , . • • , , • 191
l.LLIJiHK.1.7.JONI< - L'Istituto delle Figlie tli Mario Auillla•
trfoe in Nizza :Mourer1·n.t-0, pag. 170 - D. Domenfoo
PMtal'ino, 171 - Veduta generale d1 Nl.221> Mouf•r•
TBto, 17n - I }>rimi alunni dol Collegio di N. S. dellr.
.l'i•tà (Enhia l\\lanca), 179 - Pa.nòm)Ilcl dl Mot11u>10
(Acqui), 11!3 - Gasa ~(a<lre e Novfa1r.io clallo J;'Jglie di
ld:arln A.1Uillatrfoe iu Nizzll Munfo.1·1•uto, lUO.

1.2 Page 2

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Due date memorande
IL mese di settembre p . v. sarà
particolarmente memorando ne'
fasti dei figli di D . Bosco per
due care solennità. Ne' primi
infatti di detto mese avrà luogo
a Valsalice la benedizione della
pietra angolare della Chiesa,
promossa dal Comitato per l'o-
maggio internazionale a Don
Bosco nel 1° decennio della sua morte e
dedicata a S . Francesco di Sales, patrono
della stampa cattolica ; ai 18 poi dello
stesso mese si farà in Castelnuovo d'Asti,
terra natale di' D . Bosco, l'inaugurazione
del monumento al nostro buon Padre .
Riserbandoci a parlar più diffusamente di
queste due solennità nei prossimi numeri
ed a far soprattutto conoscere ai nostri
benemeriti Cooperatori e Cooperatrici il
programma, che si seguirà, ed i festeg-
giamenti con cui saranno celebrate, noi
abbiam voluto farne un cenno fin d'ora,
perchè sappiamo di far loro cosa grata,
come grate riescono sempre al cuore dei
figli le onoranze tributate alla memoria
del Padre . - Castelnuovo e Valsalice,
la culla e la tomba di D . Bosco, l'alfa e
l'omega della sua vita : quali grandi me-
morie, quali imperituri ricordi ! La morte,
distruggitrice di ogni cosa mortale, non
ha potuto, nè potrà mai distruggere la
memoria di lui ; essa vive anzi e vivrà,

1.3 Page 3

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-1G6-
sempre Jlere11ue nei. nostri cuori, perchè
av\\Tivata dalla fede e scaldata dalla ca-
rità di Gesù Oristo.
Il dotto e pio P,uitem, nell'atto che
veniva ammesso all'Accademia degl'lm-
mo1·tali (27 apriJe 1882) , pronunziava
queste memorande parole: «La grandezza
delle azioni umane si misura dall'isJ>ira-
zione che Je fa nascere. Fortunato colui
che porta dentro di sè uu Dio ed un'i-
deale di bellezza, al quale si uniformi e
obbeclisca; ideale dell'arte, ideale della
scienza, ideale della patria, icleale delle
virtù del Vangelo. Ecco le sorgenti vive
de' grnncli pensierit delle granrli azioni ».
Quanto bensi attagliano a, D. Bosco queste
suùlimi parole! Oh sì! la grandezza delle
opere da lui comJ)inte trae la sna ragione
di essere, come lo. sua forza, dalla fede
e daJla carità cristiana; D. Bosco operò
dol gran bene, perchò ubuidl alla voce
di Dio, che internamente lo muoveva;
Dio e il prossimo, fode e carità, preghiera
e lavoro furono i grandi jdeali suoi, la
vita della sua vita.
El,ùcne, o cari Cooperatori e Coope-
ratrici, mentre riog-razfamo il Signore ùi
quanto ha voluto operare per mezzo del
suo fedel se1'VO e a Maria Ausiliatrice
rinnoviamo le più t-1entite grazie per la
materna J)rotezione onde ba costante-
mente assistito lui e le opern sne, l'in-
graziamola ancora la bontà di Dio per
averci dato in D. Roseo un sì buon Pa-
clre, imitandone gli esempi e prepru.•an-
doci volontieri a solennizzare tutto quello
elio cc ne richiama la cara e salutare
memoria.
L'AMORE DEI FIGLI E LE GLORIE DEL PADRE
nella festa di S. Giovanni Battista ali' 6ratorio di Valdocco.
Jle~!I!
lJ
j
6
è impossibile parlare convenien-
tementi), 4i queste feste che di-
vem:ano ogui anno piì1 solenni e
I cm·e. Perciò ci accouteuLiamo di
11rescutare ainostri lettori i l)assi
]..liù salienti della relazione che ne
fece sull'Italia Rea7c-Ool'riere l{a-
z·iona.lc1 nel 11=ero 2G-!37 giugno,
l' osilnio <·oHre-dattore di detto
giornale, il Oav. A vv. rio Ore--
glia di S. Stefano.
Sono proprio ore piene di tutto ilJ)rofnmo
di bellezza, della vita s~ona e folico quèJle
che ci è clato passare laggiù nel remoto Val-
docco in mezzo ai figli clell'immortale Doll
Bosco, in occasione della solennissima anmu1l
festa di S. Giovanni Battist.'l.....
Laggiù proviamo sempre :più la verità che
l'amore è l'anima, la forza tli ogui bell'im-
presa, 1)etciliè è veramente e solo l'amor.e elio
unisc
iorze
e
i
tant
n un'
i cu
unic
ori in un
a azione
sol
e ta
11ensiero1
uti lumi
ta
in.
nte
un
solo splendenti.asi.mo astro.
Si è l'amoro ohe unisco salesiani; giovani,
cooperatori o cooperatrici nell'unfoo pensjero
cli ognor più diffondere, inneggiando alla
memoria del suo Fondatore, l'Opera cli Don
Bosco; è l'runore 0110 tutte le loro forze dis-
pone in un armoruco e ben onlinato fascio;
è l'amore ohe irraggia cla tutti i 1mnti del-
l'orbo vivissime luci e nuovo splen(loro slÙ-
l'Astro Primo di tutta la S:ùesiana Famiglia.
E quest'anno specialmente sentimmo in
tutta la sua 1·eal-M, quest'espa11sione di luce,
<li forza o d'amore; 11erchè,. nel déeimo anno
àalla morte del Padre loro, i figli éU D. Bosco,
vollero conconere con la strunpa cattolica a
rendere mcmo1:anclo qncsto decennio, dafa,
nnova, se si vuole, ma provvidenziale. È im-
posRibj]e descrive1·e ancho debolmente quanto
essi fecero per questo fino..... L'o11omastica
fc.-;ta del Paclre diletto - che già da dieci
anni Iddio ha c:hhmiato a sè - .intre<:eiata
bellamente a quella di colui che quaggiù lo
rappresenta Bi meravigliosnme11te, costitujsce
un insieme di tante bellezze che rapisco i
cuori e le meuti.
!I •
La vigilia di San Giovanni, (23 giugno),
alle ore 20, nel teatrino convertito .in impo-
nente sa.Jono con fiori, bandfore, orifiammi dai
settemplici colorii_ con le iscrizioni: W. Leone
XIII - W. D. .liosco - W. lJ. R1ta - e nel
centro- Al Rev.rno Si,qno,· D. Michew Rua-
ce1ebranc1osi la /e.sta del su.o nome - l' Oratori<>
Salesiano - i11i se,qno - di afjètt,o e riconoscenza
- si diede principio alla festa, dell'amore con
un riuscitissimo trattenimento. Il teatr.ino
gremito di gente o le gallerie occupate d::n1
giovani tutti raggianti di gioia, pre&enta, un
aspetto tutto gaiezza e vita: la banda dell'O-
ratorio esprime nella marciti à'·inttoà1.fzfone
tutta la soavitii dell'ora..... mentre viene dia-

1.4 Page 4

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- 107 -
t.ribuito a,ali invitati il programma e l'inno
composto 1rer la cù:costauza dal M. R~"."· Dou
Lemoyne, il pooti1 tli Dou Bo:sco..... Egli 1LU1e~-
ght alla trireme safosiu111t _e milla S?U~t:orm
frase del dire ci tn,sporta m mare, c1 fa as-
sislùro alle lotte, ai perigl~ e~ ai trionfi di
questa name 11oderosa, sulla c111 prora st<i ll~
Vergùio Jllaria.
rat:ori di tutta l'Italia e tlell'estero. Per ul-
timo vien letto un commovoute indhizzo
(lei Cooperatori l\\lilanes~ o tosto si 1:iuno-
vano lo dolcissime armonie dcll' inllo, dopo
le quali D. Rua ringrazia brevemente tutti
con affettuosissime parole e così te1·mina la,
prima parte della. fe1:1ta.
FissoinLei conman sicurt~-ngot•emo tien Don Rua.
Son tntmila' i ,·emig,rnti - Vaga, o nave, il porto e là.
Quest'inno è veramente degno -ritratto del-
l'Opora Salesiana nei dieci mrni. che passarono
dfùla morte del suo fondatore, o term:ina con
faxci assistere allo spettacolo del l)ilofa sale-
siano cho arriva in porto.....
Il 24, fostn di S. Giovanni, l'amma,zione
c1·cùl>e e l'Oi:atorio, convertito in um1: citt.<\\
tutta imbandierata nuotò in un movimento
o-rruidioso. Le fllID'..ioni religiose bellissirn.e:
~mnerose le Comunioni e le sante Messe nel
santuaxio di Mai•ia, Ausiliatrice... .Alla :Messn,
Tn1 le pal111e tiella wonda - Sçnto un fJri~lo: i miei '{!gli !
È D. Bosco, ed al suo grido - l!Jco fa dei nciQiffanti
La canzone del trionfiJ - Ohe 11erenne dwrer".
Il canto dell'inno,
su
musica
{lel
M0
Do-
solenne venne eseguita la sempre armoniosa
Mossa del l\\1°. 0apocci.
Alle ore 10, gli Antichi Àllievi diD. Bosco
11i radunarono prh·atameute nel teatrino _del-
gliani, ci fa gust~·e ~llCOl' _più la .fi.nez;~n, di l'Oratorio per oJfrire a D. R';la u_u magmfioo
questi concetti e s1 è mc~rti nel detel'llllmlre
se più ci attragga la musica, veramente bella,,
Oi,;teuso1·io. Uommo,~®te fu il discorso lett.o
per la circostanza dal Prof. Pietro .Raynel'i,
otl il pensiero splencl}-do clel. poe~. . . . .
Poscia vengono gli augnl'l e le fel1citaz1om.
dei "li al .Pa1ho loro amatissimo: co11fratelli
uompagn0 Ilei R.mo D. Rua. .
..
Al1a sera gran coucorso Iler 1 Vespri, nei
quali la &lwla Oa,ntorum dclPOl'atorio ci fe'
e gio;ani, pioni di affetto, tutti eloquentis-
simi. Cosl pure le rappreseutanze di Val~;ùicc,
o-astate
il
Domine
arl
ndjiivwndimi
del
M0
Fos-
~hlni il Di.tft Do·niinn.y <lel 1\\1°. Devalle, mu-
di S. Giovanni Evangelista, delle Scuole A-
J)OSt-0liche, di S. Beuig110, cli l;ol{lizzo, _di
Ivrea..... è un continuo succedersi d1 1:-0nens-
sica. ~eramenoo bella por ineffabili airmouie
religiose, con,posta apµosit~èot~ ed e~egLùta
la pl'ima volta nella, solemutà d1 Marw. Au-
Aime es1Jl'essioni rapH;~ ai ~iù c~l't~en~ cuori....
L'antico JJ[enestrello Carlo Gastini esilara per
siliatrice, ed il ,1fogllijle<it dcl ,Oord~ns. Ali~
benedizione furono pme cantati van mottetti
un momento con l'a1legra sna nota l'entn~ias:
mato uditorio, e poi la banda col preludio d1
Wagner, e poi uuove folfr,~tazioui in vers~
e prosa e poi l'Inno cattolwo tlol Garlaschi
nel feli~issimo esito di una massa c·oralc l>en
intonata, e poi... e poi... si eorre, si vola, ed
arriva l'i.nca;ricato clel telegrafo e dello post~
con le numerosissime rappresentanze deglt
assenti.
Dà prima lettura, 1·ipetutamento applaudito
e fra la, commozione genernle, specie dol n.1~10
Dsim. Rona~
di un 1m::z:ioso
venora.tis1,1mo
uutografo dell'amatrn-
nostl'O Arcivescovo
Mons. Richolmy, il quale « nei giorno (sou lo
sue parole) che ricoràli l'onomcistico de/, gra·1~de
li'onàatore deUa, Oon,q1·egaa·ifne Salesi~1-na., ~ lieto_
di rinno'Vare al .mo dcuno Snccessore "' SiWb seni,-i
ili stima t> d-i afft>tto 't'er.so i fi,91,,i, rU D. Bosùo,
wnendo'vÌ i voti più, si!1wod rli oyn·i _prosperità, e
beneàizione a vantaggfo civi P.iemonte, delt'Italia
t1itta dell'intero Orbe Oattotico. »
il Se~ueuna(;omruovcnte lettera. clell'Avv.'Scala
per Comitàto Promotore ~lell'Omag_gio I~-
ternaziouale all'Opera Salos1ana, che si associa
a7l' odierna festa df, famiglia dei Sale.nwn,i, i
quali con at/',Q a11iniirabi(e cli Jiliule 1>ietà con-
tinuan<> nel ài sam·o a S. Giovann'i a celebrare
l'onomastioo del l<n-o S11pe>·i'.ore Geiwrale, con~i-
demndo persowijicato ]). Bosco nel s-iw degMs-
simo 8U(}cessore, clte ~ie 1··in11,0•va gU esemp•i o no
tr<'"'"'W'"' 7ll spermnze e 76 {Jf-Ol'le. lucli una. sorie
cd il 1ì:mtum e,ryo di Mons. Cagliero.
.Allo 10,30 P?i ol_)bo l'.l<?go la ~ec?n~a tor-
uat,~ auea<iennca, lll CLU 1 Sales1aru di Val-
docco vollero commemorare solennement-0 il
]0° allll.i.versario della mo1·to del Padre loro,
dedicandola cou gentil pensiero, pegno della.
loro <Yratitniliuo, al « Oomi,tato Promotore dei-
l' Onu:gq-lo I nteniaz,i,onal-0 all'Opera Sale1JÙMW, >
sorto àppuuto in q ucsto decennio.
Xel centro del salone, omato come la sera,
prccedcute, s~iocava Piscrizione: Alla car!l'
n11mwria -
llelùt sua
di - Don
morte - ·i
Bosco -
Snles·tani
nel
di
pr1,mo
Torino
-cleo,cdenonlciie>
rioordo iU tanti a_tfetti - oonsao1·atio questo
f!iorno.
Platea· e gillerie sono già tutte gremite di
in\\7itati e giovani, quando aa-riva, fra, i più
cordiali applausi, Dou Rtm, ohe prende posto
diua,nzi alla tavola ripiena di ricchi doni,
ostensori, pianewi camici, ec~... _A' s1:10~ fum-
chl si asside g.l'an numero di S1g11or1, il fior
fiore del Clero e del Laicato Torinese. V'è
])lll'e il rappresentante di Mons. Arcivescovo.
Anche le Cooperatrici sono largamente rap-
presentaoo.
Dopo la 'Tliwrcia, à'lmtroduz.ione i giovani
cantano l'i.n uo: Oh I 1~0, non m,i llite..., musi-
cato dru. M.0 Dogliaui su parole di D. Lemoyne.
I suoni e le voci, oon lone m·rnonia cliffouù.ono
su tutti,
infinita di auguri doi Salesiani e de' Coope-
Lct paco, il sospiro - L'-iililUo d'amor.

1.5 Page 5

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108 -
Il canto continua:
Ri.coi:ao, _o D. BoRco, ~ Q\\1.cl tom1>0 bc<tto
Olw TJ,o ,., c-ouef.'sse - Di -t'.n·crti <1 foto,
T11n .vg1wrrln, t11afnmtc-Ilam<1bil sembiante
Nplenclonte un soavB - Virgineo eand-0r,
DH'lltre gli sguarcli di tutti son fissi Rnlla,
grnnùiosn tela di fonclo, da cni D. Roseo
in_ginoediinto dinnanzi alla Vrn·gine Am1ili:i-
tl'lrt1 ~nre emani all'intorno virgh1c-0 camlor.
313: il cnuto raI?isce, contirrnnn<ln, ai 11rimi
tempi dell'Omtono, ,11rnndo D. Bm,co in mez-
zo ai millo o mille suoi bi.ricl'l1 ini'. per primo
infn~ nei p1\\tti
a: La pncs, il sospiro - llidillio amor.
Finito qnesto canto soave, il R.mo Don
Oe~T~1ti so_le il_ pnl~o <le~li orntori, e frn, il
!l'l.!Jg~oso s1len~1~ ~1 tutta pro111mzìa qnu:--t-0
brcn appl:mditissuno 1>nrole <l'apertura:
•r Uno dei più elcgnnti ingegui elio onorino
ni giorni nostri lo letti>ro italinrn~, scriveva,
or sono otto n,nni: - J>on Bosc-o 11:~ ben me-
ritato della patria, ln qnafo no11 potrà ccrtn-
mente disconoscere l'opera ::ilfanrnnte cdnca-
tiva di qnoot1nmile e1l amorut;o iutcllot,to, cli
questo santo e forte volere.
>~ Signori, ogni giorno che pasfla conferlllo
con crescente sanzione le pa1·0Ie tl('ll'illnslro
s1:rittore: no, la pafrin, o dirò meglio, l'un,a~
mtr\\ tutta quanta uon ha- 1lim1mtieuto, nì•
potrà mai dimenticare il paùro tlclfa gio,ent.ì1
l'avostolo delfa c:irilà nel sc<•olo XIX:. '
» La morte tremenda livellatrice do' mor-
tali. la n1orte, che suol essere la. tomhn di
ogni nmnna grandezza, •liscoperi;e su D. Bosro
gli albori ùi una g1iar1<lozza che uon avn\\
flue; il suo sepolcro è glorioso, snlla s1111
tomba siede l'~ngeJo della vita.
Noi lo vediamo tutto,li il nostro D. Bosco,
lo Yedinmo con gli occhi de11a fetle, lo sen-
tiamo coi pnJpiti doll'n,morc.
» AriatoUle immngiun nel suo ciolo a,;tro-
nornico un Primo Imnwbile, clte ò.à, origino ,,
Yita. a tntto il movimonto e attorno a cui
fanno bella corona stelle e pianeti ma,!r~iori
e minori. Signori, nnclle D. Dosco ha il s110
cielo.
» Oh! non vedote come splende nel suo
bel mezzo il sole> che è Gesù Crilloo, in braccio
al quale e~li trova la ~~gione di essere, cosl
qa.clla Bl\\a, 1olpertnrbabilltà serena e tranquil-
la fra lo tempeste <lolla vita, come la sorgente
cli quell'empito prodigioso, inces:,unte impres-
fiO alle sue associazioni e alle sue opere T
E quella stella grande, radiosa, che più al
sole si nccostn., non b ilossa Maria, la Vergine
henedettn,, che D. UORco ama soptalitutto qunl
Aiuto dei Cristiani TB non moncano i pianeti...
Ye n'ha nno anzi che particolarmente lo at-
trae : è S. Francesco di Sales. Pince a Don
Bosco quella forte1.za congiunta, a soavità,
quel favo di miele nella bocca del leone
quella vita cli sacrifizio e ili apoRtoJato, qnel~
l'ardenza e santit.-\\ di affetto, onde fu cosl
sovranamente grande il cuore del Vescovo
di Ginovm.
» E sovranamente grande fu il cuore di
D. Bosco, grancle perchè scaldato all'amore
di Dio. Oom~ n ~iotto sorridevano un giorno
nelle sue solital'le contemplazioni i rosei fan-
~asmi _d~'~rte, cosl a D. Bosco splendeva
mnanz1 clfrwamonte bella ne' suoi atteggia.-
menti piutosi fa figura soave della carit.-1,
» 9h.1 la tua memoria non perirà, padre
soav1~fi11no, pcrchè non perisce la potenza.
dell'a,ifo(;to che l'ha, crentn e ohe l'n,vviva.
» ~ 1mu pr~':a di qnestn, vitalità perenne
lahlnnwo oggi 111 questa commemorazione.
. » Una ~egia, persona vagheggia l'idea
d~ celebrare m q unfohe morlo il primo clecou-
mo.della, morto di D. l3mmo; l'idea incontra
e yien ra(',.colta da un Oomìtato U per ll isti-
hnto, che I~ attna in un omaggio internazio-
nale>, t•ltè mternnzionnle, os;.ia cattolico fu
D. Roseo, e internnz.ionale l'oper~ da lui
f~rttlnto. F~ una Acintilla, <·lte a poco n, poco
divampò in un grande hcmefico incendio.
l~I 1bo11.-, o ~i~ori, mentre a. nome e per incarico
llel Com itato Promotore cli questo onoranze
apro 'I 1111stn sol~1111ità oo~l cnra al cnore do-
g~i :!ni111fr11t-Ori <li D. Bosco, rui sia 1rnrmcsso
d1 rn-olA"c>r~ :midtntto una paro]a tli ricono-
SC'unza •• di plnn,;o a quanti nella nobiltà
ùel1'1111irno lun1r:1110 e Ja,oreranno per ml'<>-
per:1 enst alta11w11te c::1ttolit•a ed amu11itarin
rpin t·11 quella <li 011rmuo chi tulto <'Ottsacrb
se i,IN;~o alla n~11enzione religiosa,, morale e
civile ,h•lla g-iowutù.,.
lU\\ itato a p.tl'lare, come inizintore dell'O-
mttf/[Jio I,it-0nwzi<m11lc alt'Op()ra Sa1esi.ann l'il-
lnstro_ Avv. St_ofnrto Scnln, a,•ceonato ~l'i.m-
P!'ovnso _cambmmento ,la ~pettatore in attore,
dice l'o<llerna co1111nemomzione rMcogliere in
sè_: lll_l pensie~o di 91·a11de:::a, di fronte al
rumtù1lo svolgnnento mo1H1i111e dell'Opera di
~- Bosco; sl cho, come gli antic11i cittadini
~ Roma co~ OiviJJ ro1na1ws smn, cosl i figli
?,i D. B,!)SCO r1scnotono ammiracione e rispetto
m ogm parte del mondo, col semplice motto:
B_on Sttlesiano :-- un penstoro di umilUt1 perchè
crns~11u Salos;an.o ben sa che ogiù gloria,
ogm forza gli Vlen dal grnud1albero piant.ato
cl~l D. R.osco pe: ~•irtù di Dio, per la protezione
di )lnrm .Ans1hatrice, e la fogli.'lr staccata
dall'ulbero perderebbe 1:1 suo. forza od il sno
spfou<lore - nn pensiero di r.foonoscen.za della.
,u stosso. sooiet.'\\ civile, che deve ravvisare nelle
qpe1·e D. Bosco un modo veramente pra-
~co a<l efficace di risolvere la questione so-
c~n.le, così tremenù~ oggidl. E quindi coll'ev-
viva a Don Bosco ed nl suo degnissimo Suc-
cessore, l'orat:ore termino. fra vivissimi ap-
platusi, che lo acoompagnano al suo posto
presso D. Rua.
Segne lo svolgimento del programma, (1) in
11) G 1',1,vu. • .Afl1tt, &rpiri (Po~•la)- lùr1>~. Daetlo e
Coru n,,1111 Crra.zio11• - G .t,•~c••!A . Poa,J,. 1•'&m~nteae -
G• .A.1.11&!1tLVI • D. Bot,o (Poesia) - .A.. G.un.,u;cw • Inno Caè.

1.6 Page 6

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- rn!l -
un mirabile nn"i<·lmdarsi di canti suoni e
poesie rihoecnuti lii a-fl:'etto verso Don Bosco
ed jJ suo Successore.
Il .llc11estrello, dopo dieci nnni, porta la nota
allegra e briosa : ci fa ridero, Cl commuove e
ci fa ama.re D. Bosco più fortemente.
Incli varie ra,ppreseutanzo di 0ase suJesiane
ed il giovane savonese Gustavo Ount•o, stu-
dente nlln nostra RegiaUuiver:ntà, con fuoco
ed energia prufa splendidamente di D. Bosco
e degli Orarorti festivi..... Poscia vengono le
Società Operaie di S. Gioachino, gli AnUchi
.Allievi dol primo Oratorio festivo, i Tc,lcscbi
ospitnti nelle Cnse SaJesione..... od infine nel
turbinio di tanto manifest.nzioni si pre.<.:C'1tla.no
gli own,ggi degli asse11ti. il relatore lli<Je di
esser lfoto (li portare i so11timeuti di quelli
che, quantunque lontani, pnlpitano d'nmore
per D. Bosco, e fra rm coutiuuato H1tùhisso
di npplansi, lef('go le benc<lizioni, entnsiasti-
oamente accolte, del Cardinal Paroorhi, dcl
Card. Svampa, 1lell'A.rei\\'Cscovo <li Torino;
e numeroerissimo fottere e telegrammi inneg-
gianti a. Don nosco, Don Uua ed nl Comitato
Promorore dell'Omaggio Inlernaziouale al-
1' Opera, Salesfann : proveuiéuti ù'llalin non
solo, ma pul' dnll'estero e fin clall'America.
Sono accolti con speciali sog11i di Aimputia.
e di gradimento quelli che, cogli 0111ag-1.d. re-
cano pur seco ge11erose offerte per uurntenere
i biricahi11i di D. Bosco.
~fa, stringentlo il tempo, il relatoro fonuina
con tlh-e elle l'ninore ha, la doppia virtù di
unire e di dilatare i cuori: veritù, questa, cosl
egli, che vediamo splcncUtlameuf.e avv01-ata
stasorn: l'amore a Don Bosco dn Y'nldocco
si è <lilnta,t,o fo tutto il mornlo, run q11esto
stesso amore, c·o11 pl'odig>io nuovo, unisc:e an-
nualmente tutti i cuori nello Htesso Valdocco,
principio e fonte perenno dell'amore s:ùc:siauo.
Quindi invita tutti i pr~enti a volor man-
dare ai lonto,ni, elle si fe<·oro raJlpresonta:re
con lettere e tologrammi, un caloroso evviva
ed il ricambio <li ttuga.ri.
Finita la lettura. degli omaggi, il palco d~
gli oratori è tost-0 convl'rtit-0 in vero pal<:o-
seenioo , sn cai si svolge un vivacissimo
dfalogo. Numero1,;i i persoonggi: studcirti, ar~
tigiani giovaui dell'Oratorio fostivo e ~elvnggi
patagoni convertiti, si coutendono con amo-
rosa gru:a. il primato sul cuor gran,le di D.
Bosco. La, rapidità. della scena., la spigliatezza.
tolico - T. P.1111"1'0..11 L& morte dJ D Bosco - O. Do111mc1 •
Dtun11io - G. Seo'l"l'I • 01.nta.t.. ])or t~nor& dell'.dpoUoni - E.
T•DdOIU. Dalla. tomba (Poe!lla) - À. A.\\"ZISI • L, t1ura, d~gll
Om•W - G. Mmr.u=. O~r• "' D. Bo,co (qoadro ,;ventel.
dolla recit4lzione incantnino tnrti e non è pos-
sibile preveder come fruisca fa gara... La
comparsa di uu istitutore viene a sciogliere
lo, questione con soddisfazione di tutti. Fa
un dialogo riuscitissimo e dt,gno della serata.
Sale snl palco il R.mo D. Rua, e, ricoroat-0
il sogno del novenne Pasrorello di Oastel-
nuovo, ringrazia e fa plauso a,l 001nitato Pro-
m-0t-ore dell'0111aggi-O l11w,·11azi-Om1le. Indi invita
tutti per un evviva. a ::\\faria .Ausiliatrice ed
a, Dou Bosco: e discende fra gli applausi go-
nemli, mentre dalla platea si gl'icla : W. l »on
Rual
Intanto nnn bella so1·presa. Sul palco s,·om•
pare il telon1,, sn cui era dipiuta. Marin 88.
oon D. Bosco inginoooWato a' suoi piedi, o si
presenta, al nostro sguardo un nrnguilìoo
q1wdro 11.vanto. In fondo il ritraUo di D. IloRco
sostenuto tla due augeli, a. cui stn cli11a11zi
1m altro ,rngelo tenente in mnnQ la ::;(:l'itta
- 01plw,wr1111111ater. - ..l destra clt•gli sJ>Qttatori
un gru111lo di e1elvag~i con in 11101.zo il mis-
sionario - il/i,ulioni - pui un grnppo ili studenti
coi loro omblemi, e più arnnti una. torre,
sulla cui porta sta ritta una seutiuelln, mentre
tln, eRSa si vc<le m,dre un prete con dne gio-
vani: sulla porta tlolla. torre vi è la pill'Ola.
cw·cm·B ed il gruppo .ra,pprcseuta lo riabililtt-
zioui opemte da D. Doe1co. A. sinistra i gio-
v:mi ae11·oratorio tè:-tivo; poi un gruppo <li
artigiani con gli attrezzi de' ,·nrii mti~tfori,
o più innanzi una tomha, JJreisso cui sta un
Mfancl.lo clcsolato, mentre un ;,\\ngolo gli a.o•
ceuua D. Bosco. B un quadro :-ìplPndido, illn-
miuato a. bengala, e le opere di D. Boi:;t·o vi.
souo bellamente r:ippr~entan,.
La marcia finale accompagnn gli si,ott;a,-
tori alla, po1fa: il cortile illuminato i.11-
hattiene ancora i curiosi, meutre i giovani
1lt•lhl c~sa recitano nel saloue :;Wsso le pro-
ghiere della i:;era.
Fn una so.rata iuca.utovole e memorabile
sempre, vo1·a. apotoosi clell' Omaggio In.tm·na,-
zionafo all'011era, di JJ. Bosco noi decimo ann~
ocna1·fo della sua morte. serata, resa ancor 1>iÌl
preziosa dalla benedizione del S. Padi·e ,
giunta al R.mo Don Michele Rn.:1 alle ore
23,15 dello stesso giorno col seguente tele-
grnnuna: - S. Padre lui apprCl!o con piu.c·e1·e
t:o,mnemorazi<nu, Don Bosco o omaggio SalB--
siwii1 6 di tutto cuoro mcrnda a pcnno celesti
fwvo1•i, o in.coraggitrmcnto al, bene l'impl<>'ràta,
benedizione a Lei1 a.i Cooperatori,, agli .Ad~·tmti.
- Cardinale RAMPOLLA.
ALLE SIGNORE MAESTRE 'E OOOPERATRIOI SALESIANE.
An(lhe in quest'auno, nell'Istituto delle Figlie
cli Mad11. Ansilintl'iee in Nizzn lfonferrnto - cli
cui il pl'eaente IJu/lclli110 poi tll. varie stu(l11nde in-
ciisioni - avrauno luogo idcuui giorni ili EseTcizi
Spirituali per 111 blue,itre ed altre pie l:ìii,rnore e
Cooperatrici
de1·e collo. d
oSvaulPtia3h\\tDra<u'1quchilelitàtl.oùsiide!>r_rpisirsileoroa
l
4t
le
,t
c
en•
ose
dell'Anima. e d<•ll'1:te1nità.
Essi inoomincieranno la i3era ùel !I. agosto e fi.
niran.no il ntattino del 12. Saranno dettati da Sa-
cerdoti Sah:i.iani.
La pensione è di L. 20; per le Maestre L. 15.
Chi deBidemsse prt-ml(l1..-i parto, 110 dia avviso
prima del 31 corrente luglio alla Superio1·a di
detto Istituto.

1.7 Page 7

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-170 -
LE N'.OZZB D,A,:l&EDO
l&ll'lllf HU1rl BBUlii FlilU& IE ll!iUA A\\USUIATJUtS
NELLA BASA .M.ABRE DI NIZZA .M.0NFERM10
~~.,--~
, u una festa del cuore e della re-
·>•i~ r ligiolle, o che lascierà in quanti
~ ~ vi llan potut.o prendero parte
.~u••y;~ • le più profonde impressio11i.
, '-'
Yennneut,e l'anno giubilàre
I (ltll, il 189i; Ula per QIT00S1ial1Z0
}, ~\\ / ,~ partico~a~i,. a que~ta. epi?ca fu-
1~ ' t·- \\ ID~,.. G1~- 1·ono·di:llente le gmùil:,u.·1 solen-
'f
ni~~hbouo 1·icordare
lett.-Od come le Figlie
di i
nostri
Malia
Ausiliatrice, seconda opera. del
nostro buon 11adre Don Bo~co,
elibex·o modesta origine nella
f.(>iccola t(irra cli l\\lomese, posta uella Diocesi
di A0gtù, per opt1ra di m1 sacerdote chfa.mato
ID. Dnmcmico restm'ino. Egli cla molti anni
Final
erasi fa
mente nell'ann
bbricato quasi
o 18721
tutto a
in un
carità
locale che
di popolo,
si raccolsero con quelle di Mornese altre figli~
che avevano mostrataintenzionediconsacrarsi
a Dio in una religiosa comunità. Gi:ì da n1olto
tempo, come si sa, il venerato nostro padre,
dietro il suggeriruento di S. $. Pio IX, desi-
derava di fare per le giovanettò-eiò cho i Sa-
lesiani fa-0evano "Per i fanciulli. AllQra gli
parvel'occasione opportuna. Era il5 agosto del-
l'anno 1872, ed il Vescovo d1Acqui, assiBtito
da, D. Bosco o da D. Pestari.no, boncdiceYa i
sacri abiti a quindici figlie. Esse pl'endevano
il nome di Figlie di Maria A1ts'il-iat1·ice.
Ora sono scorsi 25 anni da quel giorno, e
Je Figlie di lfaria Ausiliatrice u le Suore di
D. Bo1:1co, come le suol chiawtml il l1opolo,
Cortili
Cappelb
Casa
Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Nizza Monferrato.
4·caovnetvearrraazczcaoulete,
iuto1no a sè alcune
che amore di pietà,
figlie sue
e di reli-
gione chiamava a vita più di-vota. Ma erano
-{)oche e non avevano speranze di vedersi mol-
-tiplicat,e. Erano religiose al secolo, con l'tmico
..-li,stintivo della. virttì. Quando D. Po.starino
-conol)be D. Bosco e si mise alla sua scuola
· con fiuteuzione di stare a tutta sua dipen-
•den.zn, $i mostrava disposto a recarsi dove
d'ul.lhiflicnza l'avesse rnandato. .Ma D. Bosco
1'gMliordniesssee!: - La vostnt missioue sia sempre
- Ma che faremo delle Figlie di l\\faria 'J
,obfo.:;e un giorno a D. BOS('O.
- Il Signore ci farà sape.re la sua voloutà,
e uci la seguiri:mo.
riconoscenti a Dio, vollero ricordare quella
clata gloriosa e ringl'aziar Dio di averle cosl
beuedette da aver potuto om.ai penetrare in
ogni parte del mondo.
Se iu ogiù Oa.sa di questa umile Congre-
gazione si volle fa.re un po' di festa 1)6r la
solenne ricorrenza, era da aspettarsi che iu
Nizza, Monferrato, ove ora. fu trasferita la
C1tsa Mudre si mettesse ogni cura perchè riu-
scisse granàiosa e veramente <legna della sua
mistìioue.
I preparativi. - Perchè rma rappresen-
tanza di ogni Oàsa vicirnt potesse accorrervi.
co11 felice 1>ensiero si :;ceLse uu giorno feriale'.
Perciò era proprio bello H trova.rsi a, Nizza
il giorno 12 giugno. Quas i ad ogni a.rrivo tli

1.8 Page 8

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-171-
treno Le dalle varie parti, si vedevano scen-
dere i:,uore, Signore ed altri forestieri, che
poi prenclevano la via del cosl detto Oon-
vento o Madonna delle Grazie. E questo con-
corso continuò il giorno 13, festa di S . An-
tonio, scelto per la cehibre solennità.
ivlolVt8eniinObrieaanwchr1islsiimvii
dero qt1esi;e
zendadi ai
figlie
piecli
av-
del-
·l'altare, chiedere umilmente l'abito umile di
Suora. Allora si lamentò che fossero troppo
ristretto le già sl ampie pareti della chiesa.
di N. Signora delle Grazie. Là era.no pa<lri
Sac. DOMENICO PESTARINO.
NHlla sera del 12 cm giunto anche D. Rna
con altri superiori da 'l'orwo. ~illl:l 7 e 1,i ùtil
13 anivam1, ~lorn;. Balestra, Vescovo di Acqui,
ricevuto al giulivo suonn ùcllu 1·11mpano llella
città od :1cco1Upagn.100 da, n11mProsu corlsggio
ili Canouici, Egli doveva, al'lsistere la ::)fossa,
solenne, canfata da 11110 tlei priuti Direttori
del pio IstitnrA), D. G. Batt. Lemoyue. e dopo
:ì\\fo."-811 cl:lr l' :1hit-0 1·eligio;;o a, lii rea r:;(;';;santa
giovanette, che c01rnac1·anclm,i a Dio voltavu,no
cornggioso le spalfo al ruo111ln.
La r·eligiosa funzione. - Em mio spetta-
colo sublime! Tormiuaca la 2.Iessa e cautato
che ve<levano le loro figlie composte a, nu1.g-
gior twveuenza, ingiuoc011inLe davanti a Dio'
chù:dt:lre di J..u;ciare il mouclo per seguire
Gesù; enrno miHlri, soreHe, dm g1wrùa,vano
come in esta.;i qnclh1 scPua,, eh~ lni-:dava in un
mare di gamlio lt., ]Ol'O Hg-liuole. (luando que-
ate sesflantn, 110n a,uimo ùdiborato, con fronte
serena o sfavilla11l,1,1 di w1 phwere che non è
teneuo, ritornavano già, veRtite da, roligiose,
gitta.rono 1m i urlidhile elf'Ptto in ogru spet-
t.atore. TutlJ p,:i,revano 1·.ommol'!~i, o IJiit di
L11tti il Vescovo, dw 1:0ll\\41 rnpìto in Dio, si
trascinò facihnentc l111,1ùmo dì tutti.
*

1.9 Page 9

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-172-
Egli disse presso a. poco così:
s»na cosa a voi. In vent-ioinque anni dalla vo-
Iddfo in t1itti i tempi -nia1ida alla sua Ohiosa
gli avuti opporteimi.
Al te1npo àelw persoou,zioni mandò i 1nartiri;
contro le cresi-O s1,soitò i dottori; contro alla bar-
bari6 che in·vadeva lil!J.111ropa e oontro il maloo-
afìume mlllli,dò i 1nonaci. S. Bmwdetto •i,m)'iàto da
I>io a spa1·ger11- la l1~oe della dcttrina e della
scienza.J ,wn che a ài,ssodare 16 terre... S. Fra,n-
cesco q/Assiri a 1·innovare la carità, nel 1n01ido,
che ood,(JJl)a •illwiiguiàeiid,o...... San JJomeniC-0 a
p_1·ei/;i,ca1·e parola di Dio, che era negletta.......
S. Ignazio a combattere il protestçmtesi11io.
Accanto alle ist-ituz-ion·i d·i 1wmini, ad inqen-
tilire il ciwre 8J}ecia,lruente m,andò c<>t·i d·i eroine,
che facessero tra le donne il bene eh<; i religiosi
faceva1io t1·a g11i, iioniini.
Ma ai tenipi nost1•i il male si fece pvìi grave
e sj ,urebbe che sono compenrl,iati nel nost·ro se-
n colo tutti i maU dei secoU a111,tcoedenti. Io ch-ia11w
il 1wstro secolo il seeol-0 deUa rivolnzione. de-
monio ha adoperato tutte le siui arti ed ha rir
volto ogni cosa. 1lfa il Signore ha mandato Don
Bosco come gigante a porre resistenza a qu,08ta,
c0Ui1.tvie di inali : ed egU si circondò di 1w1nini
forti, ches'i dJilata1'ono dovwnqiie e portaroM pe!·
t1ttta la terra il suo spi,·ito e s·i opposero alla ,,,,_
stra fondazione v·i s~te est6se per t-utto : volete
ohe fra altri vtniliicingue 011i1ti siano dupl,i,ca.te le
lodi del vostro Is#fll.tto, Moiwl1.atevi su Don
Bosco, modellatevi sui Salesiani e ?nodellatev·i
pure sulle pt'ime vostre :ftfaàri, olle sento tanto
8b iUstinsoro per semplicità, per pietà1 per po-
vertà, per spirito di saorijizio. Non alùmtana-
tevi dai loro esempi e d(Jfi loro vnsegnamenti e
voi d,iverrete le vere Ausrnatrici, conie vi vo-
leva D. Bosco1 oome vi vuole il Signo,·e.
Quasi a mezzo giorno ci fu una modesta
aga1)e in una, parte dell'Istituto, l'allegram
dalla presenza, di Monsiguor Vescovo d'Acqui,
da D. Rua e da molti e molti Oa110nici, Par-
roci vicini e lontani ed a.ssai amici e couo-
sceuti. Tra q nella allegria comr,osta ed infor-
mata tutta alla più gioconda amicizia, i di-
scorsi di tutti erano sulla mirabile estensione
di quell'Istituto. Fu allora che aJ1,andosi un
nostro runico, con un piccolo foglietto in mano,
si mise a leggere a leggere, facendoci nmmi-
rare appU.llto lo spettacolo che davano fil
le Suore di Maria Ausiliatrice sotto D. Bosco
e sotto il suo Successore. E perchè non cedo
alla tentazione, e ne metto qui almeno una
sestinaV
voluziMUJ.
Se D. Bosco fe' gente, ora D. Rua,
Ma b1m presto si avvide che avrebbe arwlte
Peggio di lwi n'accoglie a schiere a schiere;
av·uto bi~ogno della donna. Il mondofu 1>erilu,to
da
.ll
wn 1iom-0 e da 1tna
mofido fu sal/Jltto da
udnow11n,aom1oAeddaam1omaeddoEnvnaa,.
Ges-ù e Mar·ia, eper mozzo dell'uomo e della donna
E messo in quest-0 mru: l'nJ:dita prua
Abbraccia in suo poter tutte le sfere:
Che ne manda di Suore ardimentose
Le piaghe a risanar delle lebbrose.
deve continuarB'i 7,a reàe11-zwne.
Questo brindisi storico ci fece assai piacere,
Mentre era perplesso sit qiwsto punto, va a, e ad ogni strofa erano plausi senza fine che
Roma,
perchè
e fu aUm·a
non pmisate
dc·ih/eMPe·io
IX gU diice: « B
Mwlto tra le donne
echeggiavano per la sala.
Accademia. - Alle tre una vasta sala,
il borie clw avete ctmnnttiato a fare tra g7;i, ito- quella in cui si rad.unano l)er i lavori fem-
minif » ]j) D. Bosoo, arrivato a :l'orino, inedita minili le Educande dell'Istitut-0, in numero
le parole del Sommo Po1itejioe e getta le fonàa,- di ci..l'ca duecento, accoglieva gli invitati, assai
1nenta (],elle l?igl,i,() d·i Ma1·ia .Aus-iUatricc.
numerosi, per assistere ad una accademia
It S'(qnore è sempre lui che [lttida le cose. Un musico-letteraria. Qui l'estensore di questo
biion prete di Mornese, D. Pestarino, aveva co- racconto non sa a chi dare la prima parte,
minciato wna istituziond d·i doi~ne; 1na alte avrebbe se alla musica, se alla poesia, se alla, 1>rosa,
potuto f (JJl'e da 1 S-,i rivolge a D. Bosco, 11tentre se a tutte e tre insieme. Nulla poi di più
questi stava stud-iando il gra1i progetto, e si 1,t,ni- bello, di più forbito, di più mira.bile, del di-
soo1w insieme: le povere ,1igUe d·i ~laff'ia di, Mor- scorso d'introduzione, che era come un con-
n&e servono d·&niwleo pqr wi'i.st'it~tZione che do- dnrre l'uditore od am..mirare le opere stupende
veva in bi-ove giga,nteggiare. Vinai, Mm·nese piiì di D. Bosco nel breve giro di 25 a.uni. E poi
1ion serve, più Mn è abbast anza, cotnodo p er le poesie, e poi canti, con vece a.ssidt1.a e così beu
conwnica.:ion·i, dovenil,o essere Oas<1rniailre iU un disposti, da formare in ciò solo l'altrui ammi-
grande Istifluto. Ed ecco che Nii:za porge pi~ì, co- razione. Io vedeva questo rapido succedersi
modità, e da Ni.:~a le .A11,Siiiatrici si spargono di narrazioni e pensa-va <ihe o' era nna evi-
per tutto iL t1iondo.
dente analogia con quello stesso Istitut,o e
Io godr, ohe nella 1ni,a, Diocesi abbia 0tm1-to 7'0- con quelle Suore che avevano preparata quel-
1·igine questa istit1tzione, e benerUco al 1n-io ante- l'accademia. .Ammirai i molti pe1,zi di mu-
ces/iOre ol"6 le accolse e le a·ii,tò 6 le coltivò i,n sica de' varii maestrisalesiani, tutti JJerò gio-
qU-Osto suo giardino.
vani e di fecondo avvenire, e doyetti confes-
Ora 'I-UJò<M8ita la 1)erseve1·anza. A noi, quanac sare elle veramente i SaJesiani non sono inope-
vengono
tano gli
aesedmetptiardeeignlioess0r1i ·cFizo·i nsdpaitroitrui ael·ia4eisiSapnotr--i
rosi in questa grand'arte dell' armonia. Dopo le
Figlie padava D. Rua. Ohe miracolo di sem-
dcli'Oràine e oi si dice: « FrateJ vuoi tu essere plicità7 cli eleganza,, e s1)ecialmente cli fervo-
de,r,no de/l'abito che porU f Moaellat·i su qlJ,(JSti rosa gratitudine! Si ascoltava, si rideva e si
nostl'i gramdi esem,pla1·i. » Ora io àico la mcdl}- plaudiva cli cuore, ammirando la mano della.

1.10 Page 10

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-173 -
Provvidenzai che volle in D. Bosco del Oreator
B'IW spirito, Si vasta orma stamparI Per ultimo
parlava il V eacovo, che ammirando anch'esso
con facile parola le Opere cli Don Bosco, con
felice pensiero passò ad invitare la numerosa
udienza a recitare il Deprofur,,iJ;is per tutti
coloro che nel corso cli 25 anni lavorarono
per l'lstitnt-0, ed ora non sono più. Mai acca-
demia poteva finir meglio, che preglll'e per
quelli che avevan dato mano e consiglio per
q nell'Istituzione.
ONI~
~ERRA DEL FUOCO
llna ,,isita -al paese degli Onas.
(lmpresaioni di Don Maggiorino Borgate/lo).
R:mv.1110 Sm. DoN RuA,
Punta A.renas, 3 Dicembre 1897.
Partenza pe1• la c,~ntlelaa•a - Nello Sn•et;to
di l.\\lngellano - Rlcevlmeot,1..
.... Partii da Ponta Arenas 1'11 novembre
in com11agnia dell'indio .Alacalufe Silvestro
Oanales e clopo un'ora e mezzo di cammino
a cavallo giungemmo a Rio-Seco. QuiYi c'im-
barcammo sull'.A1nedeo, vaporino diretto a
S. (}regor-io e Rio (}raniLe della Terra del
Fuoco.
Il viaggio nello Strett-0 di Magellano non
J>ot.eva esser pjù soave ed incantevole: il mare
tranqtùllo e l' orizzoute sereno rendevauo ,
1tella. Io-ro aridezza., attraenti quelle · sponùe.
rassando presso la Punta Anegada, verso la
Jffima Angostiira dello Stretto vedemmo gli
ultimi avanzi del vapore Oorocoro naufragato
sulla spiaggia fueghina, pochi mesi fa, mentre
carico tli minernJi cù.ileni faceva ritorno in
Europa. Era affatto uuovo e della capacità
•li 3,000 tonmillate; e qnesto naufragio mi
ra,mmentò i tanti altri che le acque di quest.-0
stretto ingoia,no tutti gli anni 11 ei pericolosi
loro vortici. Bntrato nell'Atlantico l'.Amedeo,
proceclè fino alla foM del Ilio Grande senza
iucouven.ienti di sorta; anzi 11otei celebrare
la S. Messa a bordo, a cui assistettero, dando
il capitano il buon esempio, tutlii i marinai
e buon numero di passeggeti. Era, la dome-
nica, festn del Patrocinio di Maria SS. ]',:fa
alla foce si dovette formare 1)61' aspettare che
il :flusso versasse nel Rio Grande le acque e
seco traesse l'Amedeo, il quale inoltrassi len-
tamente e con grande timore per non correr
11erico1o di da,ro in qualche banco di sabbi:t,
<:ome pur troppo avvenne.... Per fortuna era
già vicino al la.ogo dove dovevamo ferma.rei,
e do1)0 tre ore era perfettamente all'asciutto.
Allora. p~sammo a, piedi il letto del :fi.ame ed
alla spiaggia erano ad aspettarci il Direttore
della Missione della Oandela.i'a,, D. Fortunato
Griffa, ed alcuni Indii oon cavalli per oon-
durci alla Missloue. Vi arrivammo in 1ID.'ora,
sempre cavalcando in piauo asciutto e difeso
da un altipiano.
Gli altri Oonfratelli e gli Indii vennero ad
incontral'ci ed a darci il ben.venuto. Io fa.i
circondat-0 tosto <la una turba di ragazzi e
di selvagg.i, qnesti ultimi vestiti alla lor
forma indiana1 cioè con una semplièe pelle di
guanaco. Sì gli uomini che le donne sono ~ti
di statura ed hanno rasa la testa, nd ecce-
zione di una sola corona di capelli all'intorno
che lasciano crescere: tutti però si radono la
ba,rba ed a prima vista paiono tanti frati
certosini. Mi tempestarono di nillle domande:
chi era, donde veniva, come mi ehiama,va, se
mi sa.rei fermato in mezzo a loro e cose si-
mili. Io sorridendo risposi a ciascuno oome
poteva e li regalai di specchietti, di orna-
menti di vetro, che le donne chiamano cotà, e
per i quali sono matte. OoSl divenni t-Osto loro
amico e da essi fui regalat-0 di archi e freccie
in quantità.
(JonJ".ronto - Vh!llto. ,lella. llllsslone - Interno
del c.:a1111,o - come vivono l tielvaggl - La
c.:acula del Coruro11.
Il post<? attuale della l\\Iissione è di gran
lunga migliore di quello, in cui si trova.va
prima dell'incendio del 12 dicembre 1896,
perchè quello era stato scelto in tutta fretta,
senza nessuna esperienza del paese, mentre
questo si potè cercare ,con agio e dopo aver
provato per più di. due unni la vita di quei
la.oghi... L'auti.ca Missione e1•a esposta a tutti
i venti, circondata da paludi., priva d'acqua
e ù'erba per gli animali; questa inrece è ri-
parata dal vent-0 da un altipiano cli beu 15
metri, in tei'reno asciutto e piano tanto che
dal porto si potrebbe gitmgere in vettura~
qualora si avesse, tanto d'inverno che d'e-

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

▲back to top
-174-
sfaf.(>.... No::i vi può regnare il fango, perchè
ivi l1ar~n;1 ti fnnnmisfa n, gbiaùi,; vi. sono
vnri,~ i::orgouil d 7 ncqua cristallina, e<l 11, 300
metti dalfa ) 1iHsione scorri> un fiumiceJlo Jargo
cinque metri o profoudo uuo, che costituisce
unn ,era J>rovvidenza per tutti. Vi ('re.<ice
molt'erba por il bestiame, ccl il mare, ritiran-
(losi quoliclii1,1iamento l!umnte la m,,u-oa, più
di 1200 metri, ~etta snlli:l. Rpiaggin, nna gran
qnautità di pesci, i quali formano il princi-
11alo alimento dei selvit~gi ed anche dei non
selvaggi. So11Yi plll'e multi tacchini e<l nnitre
solvntiche e<l nltri uccelli buonissimi a man-
gin,rsi.
Questi sono i principn,li vantaggi mnteriali,
che la nuova posizione della nostra Missione
della Canclelnra. vanta sopra, l' nnticn; ma.
tlt•~~, vanta 1mre un ,nntaggio ruoralo non
indifferente. L' anticn. lili1:1flione si trov:.wa
tl'oppo vkiuo oll'azicmfa del Sig. :.\\Icnell<lez,
umlo n,c,sn1, <li fre<iuell'te i nost,1·i Imlii errino
111ole.'Sfati dal 1wri.onale cli OSH.t• e ne 11n,<:cevano
c·ontese o i,,camlali non lic,·i: la nnovit è più
lontana e qnafito pericolo è pressochè <'O.<i!:ato
affatto, di cito :siuno ro,:;o grazie a Dio!.......
Sotto tntti l,{li ni::petti quindi il })Osto della
unova JVI ii!l'lio11e ò assni miglioro, e ben pos-
11iamo dire c·be non tntti i mali ,cngouo per
11no<'ere o che il Signore, se perm~tte che
sinwo tr
fortarci
iehotllaarlci11i;mn opl(tle<a'<mt<s.o'mlapzoioeni.luogo
con-
Yisitando la )fo,~ione potei osservare con
sorpresa e mcravjglia gmn,Ie che qneì 11oi-1Ll·i
Oonfrat:clli in pochi mesi fecrro profligi. .l!'ab-
lnica-rono gì:\\ ciuattro caR<,", cbe pel momeut-0
i,;ono sufficieut i ai bisogui dellu ::\\Iissione: in
tlne «ono rit·ovcrati i )Jissionnri cou -10 gio-
,nnetti s<:lrng-gi, e nelle nltrn le Rnoro di
.;\\faTht AnHili:1t1·ic·o con fi2 lndictte. i n1-
gazzi che lo ragazze Mno quasi tntt,i orfa-
1ielli, e<1Hm1do i lor() gcnitori stati ncc•h;i (lai
cuel'iatori di I1u1ii: mn~~ore sarebbe il loro
1111wero. ~ti r influenza uon no UY(•"-se J)mtati
molh all'altro mondo. Ol'a "ono httti in }licua
i;,tlute. Pr11Kl'\\ll la 1Ii;:::;ione 11oi vi i:;ono viì1 ùi
!Ui f'}tmig-liu di Jullii giil ttlqmmto civiliz;t,nt,i
e tutti inAÌl'lno 1:,upernno i 200, formnllllo co:al
11n yero }Hlt:''-(•llo. )Ianca nnt·nr,, ht, C'hil•su, ma
si spera t·ho la l'ruvYi<lcnza ci mnn<lN·iì il
materiale nn<·e,-,;nl'io omle poh:rla c·o:-1 nu-re
almeno p<'I pl'os-:imo inv111•110.
I p:rogn•i-i-i d1•llo raga;,,1.1• ti<l11c·ato dallr ~nme
aouo miruhili. molto piii 1,10 i;ii co111-1idtwa la
<•apn<:it:\\. !li qtw::.ta ~t•11tu, H 11oco tem110 c·lle
souo rirnY<•ratc e la lul'O :r\\'\\-cr,-ione al laYnro.
I Sacrnrnruti son,1 f1·t•queut:1ti tntll' lo do-
meniche con Ye1•;t ili,ozimw. ml io stusso potoi
tocc:tre con 11mno il lll'no gl'anùe t'lio i-;i lit.
::li11 lodo <111incli e mtwitmncnte nJlo 1·in'}Lte
Suore ,·b11 tanto lavol'nno e si sa,•rilìc-nno per
un'opera ![rnncle sì, rn:t por-o appreiznht d.ù
mo111lo. ,·ioè I' ctb1,:aziont.1 •lt·lln fant:inlla sel-
,·ag::ia:. T,';mimn cli o::;se ~ Suor Tcrt·,a nra-
gutti ~tll)N ÌOl'H.
Anoho i rn1tazzi lav<H·ano e studinuo, ma
essenùo lnvori campf'stri, non colpiscono tanto
l'occldo del visitatore. I Oonfrn,tolli Giovanni
Zenone, Giovanni Ferrando o l>aolo Ron<·hi
li ammaestrano iu modo vemmenm mirabile.
J)eo !fratias:
.Approfittando del tempo che aveva, libero.
il in 11ovembro volli visitare tutto il teni-
torio coucesso provvisoriament-0 dal Govo.rno
.Argt'Iltino alla nosb:i~ Missione. ?tfi accom-
pagnai e-On il }lastore Bertran. inglese, e cir-
mùuuno ben 20,000 ettari sempre n. cavallo.
Questo territorio è il migliore senza dubhio
di tutta ln. Terra del Fuoco. lticco di 5 Jn-
gltetLi, aventi una circonfo1'e11za media di
5 Km. tutti ad acqun. salsu, mono uno, e di
clue fiumicelli, qn(lllo sop1·a accennato, elle
par,;sn a poca cHstanza dalla nostrn. M:isi;ione,
e l'altro detto Rio Oideo presso il On1,o Snnday.
è adnttntissimo per la pastorizia. Sarebbe
tuttn,da ancor pii\\ frnttifero, se non fos~
minufo sott.o torrn, dai cJ01,uros, specie ùi
allimaletti che Rouo un q11frl medi,uni tra i
coui~li ed i t-0pi (non sono però talpe). Que1,ti.
hanno 1>elo gri~io e fino, quattro denti sol-
tanto, ma, molto longlii e gfaJli, uughie lunghe
e sottili; mangiano erha e rn.<li<-i, e mangiando,
quasi scbnmie, nsano le clue 7.ampine davn,n ti
come fossero mnni. La loro cnrne si dice Ria
sqnisita, ma, sei-ve solo <l'inverno, stagione in
oui sono graa.~i n1<sni, moutro d'estate Rotm
estrPmmnente mngl'i. Vivono Mtto terra for-
ruamlo, con i:rpin~ure sopra la terra, unn. laugn,
E.crio ùi con-hlni iat tutte le clil'ozioni, (li gniHa
cho dovo essi pia11tnno lo loro tende, torni~
mnlaA"evole molto il cavalcare, }loichà il m-
vallo Rprofondu le zampe troppo frequeutt'-
mente in que,-to 1aue. Tutt:n·ia, fosse pure il
terri1orio piono cli hnche fri>s1·ho e lo si gi-
rassa mm r:;ettim:111:l continua in tutti i st,11Ri,
non è })OS!ìibile vodoro anche 1111 :-.ol coruro: rs.-.i
souo indsibìli. 01· (•()me fanno i selvaggi ,\\
]ll'<'ncle1 U, meolrn non li 11osso1w neppur ,·c-
det·c? l'er saptwe ciò, il !!:! ch•Jlo stesso mt•se
conclussi tre 11elvaggi alla cn,·citi <lei concros.
l trn Mcciatori si munirono cli 11n bai.to1wi111)
cli forro, e sul campo dovm1q110 v<'rlev:.ino nn
uuco l'rcsco, tastav:rno con quello tuttn il IN'-
retto nll' int.orno 11ar un 20 metri, infilinndo-
t:mte Yolte il feno. Seppi elle ciò faccrnuo
per tt-oY~~re il niclo del con11·n. quamfo 11110
rlm t ro, ato escl:unn: aqui oRM 1irn11a « qui sta
il uhlo », e tm1t-0 i,;i multe co1t lo mani :1i SM,-
rnro un liuC'u del diametro di 30 centimt'il'Ì
e -I-Cl di profomlihì. Ciò fa1to Fii all(IJ1tu11a
.,o e va a fare altn·ttnnto a ;:;o metri di 1li-
:-ta11w. e {.'O!Ù '¾·rt~imo un 40 o bachi.
Co,-i_ :,;on COl'lh·etti n faw, pcrc·hù il cor11ro
al rumore <fol l'uno a dello H<•avo fugge e 11011
lo polrnbbero i'\\01 prendete. Uot-1i Jll'Bpa,rato il
tcrrcuo e ri11osnto 1111 dieci minuti, il (':l◄ '<•,in­
toru pian pin110 ritorna ai lmthi fatti. <'OH
d<"-t r~zza , i salta dentro e (•al lll!i,;ta a dei-tra
efl n ,1inistrn. q11incli e:5ce e sc•uya colle mani
di 11now1. Bl·n Jll't''lto ostrno 1111 f.-'1'os~o nillo
di erb1t sec1•~~ cou iu mezzo 11110, due nn-

2.2 Page 12

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-175-
che diecd coru1·os. In questo mo<lo gli Indii
J:\\Dno la cacciUi ai comros ed in poche ore
ne prendono llllll gran quantit~). Io ne con-
servai 1\\kllni per portar meco vivi a, Punta
Arenas.....
n ,rnnnu"o - Co■ue 1111 caectn. tlnll,U l11d ll -
Ln ,,., v◄•••a r n1r.,u1. Oru,.. - FoUI dol◄11•osl -
Colpn. <) con.,.cgue11ir:e - Cn1•0 l!IUSDA.'\\' o
Capo l'll:SA":
Il !Jl'anttco è un animalo erbivoro della fa-
miglia dei rruninanti, della gros~ozza <l'un
vitello di setto mesi. Ifa collo lungo, g:1mbe
triangolo della stessa te.sta clel gua.na.co. Forse
lo fanno anche per .rassomigliare di pià al
guanaco, e cosl poterlo più facilmente pren-
dere.
Questi animali abbondano qui nella Terra.
~cl Fn?co. j;) curioso il modo con cui gli Onna
11 c~c.1ano. Scavano tanto tane in terr~ ca.-
paci di poter contouere appena un uomo ra,n-
nicchiato, distn.nte le une <inlle o.lire un venti.
o trenta passi, i;umpre ù1 linea- retta. In dette
tane si nu!lcondouo altrettanti uomini muniti
ùi nrco (~ freccic. Qnando tutti sono a,1 loro
posto, a,lt<l'i sclv,1ggi raccolgono una truppa
Veduta generale di Nizza Monferrato.
alte e svelte, senza corun: vive nei ùoserti eco- di g1uor11clii. e li ohbligauo a pn~aare in <lire-
me il c•nmmello sopporta b\\ sctepet· pU1 giorni. zioue clello tane. Gli aniuuùi fuggendo, Kl)088e
La aua voce R'twviciua 111 nitrito del ciwuJlo; volte meHouo il piode uelle ta,uo, ed allora.
come il cavallo corre a1 galoppo faeemlo i;ulti chi è nascosto lo prende per le ~anibe e Puc-
lnnghi, e corrmulo tieue semprl' la testa ed eide. Se poi nou si possono _pigliare in qnesto
il collo irwlinati per davnuti. Il t)elo hn l1111go, rnoùo, scnl'icauo sempre (lnJln. t:111a uua pioggia
lanoso, giallognolo chinro teu,lente nl ro;;so: di frecco o ne uccidouo parecehi. Finifa~ fa
serve porfilare. fat collri, calze, oppure unito car,cia, si fa fa divisiono il.ella carne o delle
al cuoio per fare copertoni dn fotto, e p~r i pelli iu tante purti qnauti souo i caccianti e
selvaggi costituisce l'un il'o vestito loro, 11ui<'l1t- si vive. in arU1011in. e concor<lia, perfett;,,.
e,<isi uniscono clne. o tre ouoi cll g11m1aco insieme Dove gli Europei han poste le loro azitmde
11 mo' di copcrhi e cou esst\\ si iuvolgo110. la- 1 cli pe<'o1·e ed altri bei,tin.uù, non Ri ve1lo già.
sciando il yd•.1 all'infuor~ a_g1~i~a _d~llo 1,,tess1? P! ù il ~uwia<·~, perchò o ~' uccidono o lo c·ac-
guanaoo. S1 vede cbo gli 1nlhl1c1 funuo cosi 1:1ano vrn, acc10ccllò non distrugga tutta l'orba
per imit:-izimw, r-ome PN' irnituzioue gli uo-
mini portano in. ttIBta un pezzo di cuoio a
1
clestinnta ai 101·0 n.nnenti.
animali fa morire pure i
Il cu,IJiCStio dagli
coruroll1 e cosi si

2.3 Page 13

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- 176-
rendo i,oropre pii'L difficile la vita pei selvaggi ' quindici di clopo, mentre questi erano assentti,
nella lor forra natale e verrà giorno in cui i selvaggi abbruciarono la casa. I soldati ed
o clovranuo rendersi sudtliti degli Europei o i padroni, visto ciò, furibondi si armarono
morir di fame. .Per essi non v'è altro scampo; per la caooia dei poveri Indi.i, ed aiutati da
poichè se q un.lcuno de' loro cercasse di ap- un traditore di Onas, piombarono improvvisi
propriarsi in.debitamente qunlohe animale do- sull'a.ccampamenoo dei selvaggi.
mestico per poter vivere, troverebbe la morte Non è possibile clescrivere la carnefloina
nei facili dei padroni, -pei quali è la stèssa che ne fecero, perchè troppo orribile ed inu-
cosa uccidere un selvaggio che un animale mana; basti il dire one ben pochi riuscirono
ferOC'e.
a porsi in salvo e tutto questo sangue ver-
Infelici Onas! La t.orra loro dovrebbe es- sato per una caiSetta che si sarebbe potuto
sere un formicolaio di gente, e<l invece oggicll rifare in una settimanaI Ma il sangue del-
sono ri1lotti a solo due o tre migliaia!..... Le l'innocente ..Abele grida. ancor oggidl di sotto
lotte int,el.'\\tine fm c:'li loro, ma. pjù di tutto il trono di Dio giudice e la sua voce sarà
la m:udcltà degli Europei li ha decimati tal- certo ascoltata....• E dire che questi carnefici~
meutE-. Dapprincipio i l>i.anchi li ueeiùevano ritornati alle loro a,ziende, si vantavano di
per timore che ne
falsa, canuibRli ed
aanvtervoapnoof1agcir.eGdelni dOonlai-,s
cosa
non
que.sto vandalismo quasi avessero vinto una
battaglia campaJe I... Moltissimi furono i morti
sono corto antropofagi, ma essi credono che ed i feriti e molti più saranno ancora in se-
lo sfauo gli Europei, -perchè più volte li vi- guito, perchè gli sta.nzieri determinarono di
dero (cosa orribile a, <tirsi) dar la caccia ai far scomparire la povera razza Onas.
loro fìgliuoliui, ucciderli, arrostirli sulle bragie Ora in questo ben triste fatto chi sarà. il
come tanti ca,pretti e poi mangiarseli sapori- più colpevole7 I selvaggi, dando fuoco a
tamente li PiiL fardi ed anche presentemente quella, casuccia, intesero vendica.re la loro
è l'ù1teresse, il sordido gmHfagno che spiuge compaesana trucidata da quel mostro; ma i
gli Europei a far tant-O vittime fra questi sel- bianchi, che non dovevano jgnora.re ciò, fecero
vaggi. Tutti sanno che la testa, di un selvnggio mille volte lleggio a vendicarsi in tal modo
della Torra del Fuoco è posta al prezzo lPnna per un danno tanto insignillcante.... Il Com-
Iu·r~ sterlina. Egual sonuna si paga nella, Pa- missario cli polizia. disse con un mio amico
tagonia i\\feridionnfo a chi uceide un lcon-pmna che erano rimasti morti 14 selvaggi, ma in
ebe distrngge le pecore! Vergogna cd infamia :realtà credo che siano assn.i più; })erchè tanto
a chi potendo non impedisce tanta. barbarie l il Commissario che gli stanzieri, saputo ch'io
L'awri sa-era farnes è vero che crea i ca-ccia.- mi trovava colà, cercarono di diminuì.re la,
tori <lei selvaggi e li rende più barbari di cosa. N;1turaJmeute io foci presente tanto al
loro, ma la società, dal cni seno questi escono, Conunissario quanto agli stanzieri l'im:manit;\\
è responsabile rli tanto sangue innocente..... del loro delitto, ma gioverà a rondei·li mi-
NeJle nostre due Missioni abbiamo divei-si gliori L
Indii scampati per miracolo alla. carneficina Infelici Onas! Fra dieci anni, se non vi si
di quest'inrunaui e recant,i ancor in sè le ci- pone tosto riparo, non esisterà più questa
catrici delle ferito ricevuto.... Poveri infelici l forte o simpatica, razza Ona.
Non fanno che dire : Blanco cattivo, pivm, Le nostre Missioni della Oanclelara e del-
pum ! Questo è il benefizio che loro recò la, l'Isola Dawson fanno quanto possono per sal-
civilt.-\\ senza il Missionario!
vaitla, rnccogliendo, con immense spese, tutti
Ecco un fatto recente successo mentre stava gli infelici che vi accorrono, ma ciò non ba-
nella Missione della Candolara.
sta... I solvaggi stessi conoscono il pericolo
Un pastore .Argentiuo, bandito scap.Jato ed essi medesimi cercano rifugio presso di noi
dalle carceri di Usuhaya, viveva in un piccolo per aver protezione contro tanto pericolo, ed
rancio presso il Rio Grande al soldo fil un i poverini &<>no ùen degni di p.rot~:done !
signore, elle t.oneva la. sua a,zieuda principale Noi però avremmo bisogno di più territorio,
quat.tìro leghe distante. Menava vita liceu- perchè ai nostri Indii aUQ volto vien voglia.
ziosa con uua giovine indià, alla quale faceva di passeggia.re , passa.re il limite del nostro
pa,\\lsrwe giorni amari. Un dì, pieuo di rabbia, campo per a,ndar al bosco a far frecce ecl
le ncciso un bambfao, gettandolo contro la archj. Prendono tntte le precauzioni per non
parete i un'altra volfa sparò un colpo di ri- incappare nei CMciatori di Inclli, ma non
voltella nello stomaco della povera donna, sempre vi riescono e sovento rimangono vit-
passandola da paiTte a, parte, se~a ucciderla tùue della barbarie civile l Dietro questa. con-
come per miracolo, ma. quando fu guarita sideraziono abbiamo deciso di dornauda.r H1
la condtisso nel vicino bosco e la impiccò. Governo lJUl.ggiot estensione di teneno, af-
Non contento, le sparò Ull colpo di rivolt,eJJa fine di 1:cnd~re i selvaggi piiì sicuri e _penili<1
in bocca e poscia la tagliò in pez:-ni. Ciò fatto, desso terrono, umb volta civilizzati quei.ti
temendo cbe i selvaggi vendicassero tanta Onas, rimanga come ]ol'O patrimonio. Il Go-
bnl'barie, fug1,;ì nel Chili.
verno già promise di a,s~econdarci è D. Bt:U,11-
I llrtdroni dwl'azien<la, nulla sapenclo o fin- voir si trova a Bu4illos .Aires appnnto per
gendo, cliedero t-Osto quella casuccia ad abi- conchludere questo affare. La terrò tosto in-
tare al Commissario erl a tre solda,ti. Ma formata dell' ci:!ito, R."'0 Sig. Dou Hua; però

2.4 Page 14

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-177 -
prima di finire que~ta mia cbinccherata, vo-
glio aucor esporre on desiderio che hanno
tutti i suoi Figli :Misi,ionari della Terra del
I!'11oco, specie quelli della Candw.a:ra. Questa
Missioneè comunemente chiamata col nomedel
Oapo PelT«t che si trova ul su<l di Rio Grande,
mentre IJiu propriamoute si dovrebbe (lit-e
del Oazw /:ltmday che si trova a,l nord cli (letto
Rio GrandtJ. l1 motivo, per cui da. principio si
<•hiamò del Capo Poiia si è porchè si voleva
fontlar pr1,.'>S0 q11e.sto Capo, ma poi per pii1
ragioni si fondò proprio vicino a l Oapo Snnday.
D'or innanzi si dovrebbe quindi chiamare
del Oapo Sunday e non più del Capo Pena.
Oapo Smiduy vuol dire, in inglese, Dome11ica,
perchè fa scoperto iu giorno di Domenica;
Oopo P,nia, vuol dir piotra., perchè questo capo
è tutt.o di pietra viva. Il pi·ilno di questi tluo
capi o promontori misura. circa 100 metri snl
mare, e(l il secondo GO metri. La. posizione
topografica. del pl'irno è di grau lunga più
bella e non si poteva sceglier meglio pel' la.
nostra Missione.
Arch..olop;I e nacurnllstl all' ~IR oa,v_n -
ra·oga-e..,.l di caue,ora llUs,.loo~ - Alla p1111tn
s. Vole n tlflO,
12 Genllnìo 1898.
Feci ritorno a. Punta A,·enas il 2-! no-
vembre, dove ai pruni giorni di dfoemùre
giunse il vapore Belgica colla, Commissione
<logli arclltwlogi e nitturaJisti èlte antlavarto
al polo antartico. Visitarono con gran pia-
cers il uol:ltro pi(•colo )fo~ <li curiosit\\
locali, l'Osservatorio meteroologico e tutta
fa Oasa. Avendo visti alcuni lndli Onas,
Alacalnlòa e Tehnelclws, che abbiruno in casa,
ci espre.-.s~ro il do~iclerio di vil:1it.'U'e la nostra
:Missione ùi S. Baffacle, e sollecitato dal Go-
vernatore un vaporiuo per e.'>servi trasportati,
ottenn~ro il Tot·o. Pel'Ciò il ti dicembre, io,
iucaricat.o <la :Mons. Fagnauo di n.ccompa-
gnarl.i, partii alla. volta tlell' isola Dttwson.
Dovevano venirci tutti, ma all'ultima ora :solo
m. tre non ue forono impediti. Questi erauo il
Dottor I<oderico .A. Cook, il Dottor G.
Raeovitzu,, natm':ùislla della l'lpOI.Uzione ui11rai·-
tica bèlgico, od il Dottor Rnrico A..r~·towski.
Il primo veniva pex· studiare il tipo Oun, e
prese molti appanti, misure, eco.; il secondo
per raccogliere piante, fiori, ossi11i per stu<li::trtl
la tloni futighina, etl il tt;1·1.o par lo sLuùio
della iuiueralogia. Oeutilialiimi ~empre, t>cou-
1Hn-ono però molto bene il loro t~po; pre-
~•ro molte fotogralle topogratiche e di Iutlii
e 1·ilna&•ro contontissim.i della loro vh:iit:t.
Io mi fo1•rna,i coh\\ 15 giomi por auppliro
D. Bernnibé, la. presenza del qnale, come buon
architetto, era ncces.•mria. a Punta. ..uena1:t per
la tl.i.ret.ione dei lavori della nuova Chiesa.
111 qttel frattempo pvtci con tutta coruotlità
coust.1tarc i progrmi~i grantl.i fuUi in questi
ultimi ,lue mcai. l!'u migliorato il porto ed
arricchito ll'Wl molo per ctuic,U'e e scai-kare
i vapornn coil facilità. Venne altiowta la. co-
struzione del macello pubbtioo e <Lella gra,u
t.ett.oia lunga uO metri e larga. 14, sotto cui
si trova. fa segheria a vapore, i laborntorl
del meccanico, tornitore, i falegnami, ecc. Gli
Onas e gli Alncalufes, poco tempo fa inerti
ed iguoranti, om lavorano molto bene e
con amore. Contai ottanta wmini occupati in
tagliar piante aJ. monte, trasportarlo alla, se-
gheria, segarle, portar le tavole già sega.te al
molo... e ciò t'ui piacere. Sono pure cresciute
cli rnunero lo case por gli In.clii e per altre
famig'lie già oivili?.zate. ~'impiantò pure u.ua
couceria. di IJtlli diretta, da un maesb:o ohi-
leno : vi lavomuo sei Onas. Nell1isola pre-
seutoweute vi 1:1ono ben 70 case, e forma.no
un vero paese, avendo scuole maachili e fem-
minili, ospe<l al0, laboratori e macchjne di
vario genere. Iu un grande salone poi sono
raccolte un centinaio <li Indie e sott-O la di-
rezione d'una Suora imparano parte a filare
e tossore ecl altre a. far maglie, calze, flanelle
e coire simili. Qnest.e povere selvaggio fanno
proprio meraviglia. Tutti poi frequeutano la
Ohiesa. e i Sno.ramonti con vera, divozione, e
confrontandoli cou quello ohe erano quest'in-
felici solo dn0 1UUli fa, no.n si può che escla-
mare: qiii v'~ 'il dito di, Di() I ~ella fost.a del-
1'Iuunacolata. \\'-i furono 130 Comunioni e ei
portò solennemente in proce88ione la statua.
di .llaria SaotiSl:liula. Di tutto sia, lode e grazie
somme u. questa, nostrn buona Madre.
Ilo 1lllOOI"a. un' aJtra, consolante notizia a
dal'le, amatissimo Padre. Alla Punta S. Va-
lentino, disù111w venti miglia da ::3. Raffaele
si sta forroan.do un altro paesello. Vi sono
g:ià Jlareccltio case e(l UJla chiesetta che si
benorusse eù inaugurò il 19 dello sco1·so di-
cem bl'e. La chiesa, è de1li<:ata. al Buon Past.ore
e Hi ha int~nzione di porre una casa per zi-
telle I)(:rioolauti, le quali pur troppo abbon-
dau-0 in queste p1nti, e cosl cercare di rimet-
te1'le sul bnon 1:1cutiero. La prova fatta. diede
gU\\. buoni ritsultati e credo che in quest.o modo
si far-.ì. del gruu bene. .A S. Valentino pre-
sent<m!ente v'è solo un saeerdote ed alcune
Snoro con un, contiuaio cli contadini e pastori.
Qui faccio puuto fermo, R.mo Sig. lJ. Rua;
faccia pregare e preghi per questn .Missione
che, a cagione <lei consolanti frutti nuora. re-
cati, è sempre più itistnrbat,a, dal nemico del-
l'uiuan ger.iere. Ai 15 clel corrente mese par-
tirò, u. Dio piacenilo , per la l\\fissiono della.
PaUJpa,, visitaudo G<tU6{J08 e &mta Oroce.
San\\ un'escm·dione di ciroo due mesi in mezzo
o. tuillo pericoli. Mi bene<lica, Sig. D. Rua,
in mollo particola.re perchè possa. faro un po'
l>ene per la maggior gloria. di Dio e mi
oreda, suo
Del}.mo od Ubb.mo .Figlfo
8110. MAGGIORINO BORGA'l'l!lLLO,

2.5 Page 15

▲back to top
I - ]78 -
tutto punto. Ma nou vi obl>e guerra: i capo-
PAMPA CE TRALE
rioni della, rivolta, fatto consiglio, docrota,.
rono pena di mort.e per i pi:cpotouti <li Nuova.
Romu. ospit.-iti in :Bahia Blaucn ; q~osta pe~
Escursione apostolica di Mons. Cagliero.
fatta eO'ettivn, iu qualche ca.so pai:u.colare, ri-
stabil\\ l'ordine e la. pu.co por tutti.
( Relazione di D. Bernardo Vacohina)
Oome sì vedo, laa N1tov11, l{oma, ha la sua
(Seguito: V. aprilo e maggio)
stol'in dl sangue como l'nnticti; resta om. a.
clesidemro ohe ne conse~uu pure la pl'ospe-
rit.\\ e
la.
gm.ndezza. Ma
11ro.~eute, nè la.
quooto
quill'tà
uon lo vodrò
geuerazioue
idoi1
La uuova no,na - Hnlala Bianca o la l\\llo1-
tcloue Snl-lauu - !olul CoJoratlo - U u lntco
"t1•11co o la prote:a:lono tlellu Ve.•gluc. - Ili•
1.0l'llO alla Caa•IC4\\lo d e l Rio Negro.
Il viaggio tra Acha e Ba.Jria BJ.anua dura
certo.
Alle 5 }JOtn. eravamo già 11el nostro Col-
legio <li Hahiu, ricevuti a, festa dai Co1t.fr~
telli e loro 300 al1rnni tntti in elegante di-
visa, che ci onorarono co11 bellissime evol u-
16 ol'e ed è la cosa p.iù fastidiosa di questo
mondo. La, m0,st1·uosft serpe di carrozzoni
or divorando sterminate pianure de.•m1te, or
strasciunndosi penosamente per l'erta di
zio11i militari prescritte dal ptt>grnm:ma go-
vernativo per la. ginnni.tica.
Rileggendo il BoUctti,w, Saletiano di quasti
ultimi tempi, mi parve ohe abbia. pnrln.to
aride colline, trova. sempre la medtiSim~ d&- troppo poco di questu nostra Missione di
sohmte unifor.mih'L Solo di tanto in tanto
compafono ma-0chlo uere, rosse, bianche: sono
auiienti di buoi, cavalli e pecore; poi lunghi
e strani nitriti di spuvcmtate :mancl.ro di gua-
nucùi, ohe la dàuuo n gaml>e d:w~rnti al mo-
1-1trn dagli ocelli di fuot·n e elio i:;huffa get-
tando nere colonne '11 fumo , voi ht t'u~a
d.wpernta di stormi di golli strn1.1.i; 111a sem-
Bahi,a Btanca; eppnre ln. è mm delle più im-
porta.n1i, o dove l'aziono salosiana fu ed è
efilcaoissima.. E valga, il vero. Nel 1885 vi
passava Monsignor Oagliero nella solen11it1\\
dell'Epifania. Dopo lllllgo scampanio e piil
lungo aspettare, alla :r.1esQa nou accor sero
che un vaio di persone. Nel 1887 11.Ax-cive-
scovo l\\Ions. Aneiros con vari zelantissinti
pre lo st.esso, tanto olle stufi e dopo mille :::lliasionuril tentò una nùl'lsione. V Arcivescovo
Bbad.lgJi, iu UJ.l l¼111tuocio qualunque 'li cerca fu fischiato; i J\\Hssional'ii non ebbero udiro-
di ammazzare la uola i;ohiocciu11tl.o u11 souuo. rio, cd il pio P. Aguilnr de,Ua Oompa,gnin.
Trovammo ben~ì pul'ecchit} ~tazionì... tutti raccontò a me elle a gramlo stento riuso} ttel
llac~i iucipienti, piccoli o cle1 q aali nun ebbi iudlllTo un 1:1010 uomo a, coufessarsi. Nel 1890,
voglia di raocogliore informitzioni. Diro male: in sedici µiorni ohe io 8tetti in Bnhia., ho
arrivati alla penultima i;fazion_e prima di Rabia saputo ili mutici omicidi in sì breve 8pazio
Uhmca, ntlendo il c;1po ~taziooe gri<laru Niuwa di t-0111po. Vi abbonduuo ltt logl!ie ma.~oniche
ll11mc1, 1.•hbi cnriositih di 1·onos<'ere la. storia, e e le socilat~\\ 01>eraie laiche: l'oHpeùale è lruco,
eomo l'ilo uilit:\\ 1n. racconto. È una colonia. laico pm·e l'iui,egna:meu~l 11ubblico: in.sommo,
cli foutlazioue itnliaua, ohe contr~ uua. q uaran- una millsiono artlua e pcl'icolosa.
1tiua, (l7mmi. U11 imprtlAn,rio <li Napoli, mcM.tti La Piu, Socìutc\\ Salel-liumt no assunse l'ìnM-
due o 1To centinu.ia <li UuJnbresi con o Aeuza rico Ml 1880, e Mous. Or~glioro quivi manllova,
fa1ui~lia, vi fo111lo queRta colonia, ohiaruan- D. Michole Borghino da Vigo1te. che fu l'uomo
dola Xuova Roma. Sui primordii fu JH·ospera. della l,rovvitlenza e d'un carattere prop1·io
In quei wmpi non vi uveva la facilità tli co- ad lw<·.
muuicazione cht• nl 1m•,;1:mte: Bailia manca. Con biglietto d'ubbidienza Monsignore gli
ern un paese di froutiflrn t•oi seJva~gi di Oal- inviava 1mre una bella c1'o<•e col noto profe-
1•uf1u:à, Catriel, fW<', e Nnova l{o111ai non si tico motto: In hoo si,qno '11ilwes; e le vittoi:ie
trovava iu llligliorì condizioni. L'ìmpl'e~nrio furono vora.meute mol~ e flplendide contro le
st,a,ùil\\ una spede ili governo, colla poli¼iu, mene delle sétte e le illusioni di quaJ.cbe li-
(\\lltcori, ecc. per ùifo11ùm·iìi dngli }mlii. I co- bel'aJo.
loni, senza uu s111·N·<iote <;l1e li pototisso t·oute- L' Opera Salesiana con la benedizione di
uero col freno <ldlit 1·eligio11e. iuco111i11cit1t·ouo Dio dio<la abbondanti frutti : le Suore cli Mn-
a farne qualclwùuua tln meritaroi le rep1·es- rin Al.ltlili:ttrice vi hanno un grandioso Col-
sioni, forse un po' troppo t-l'vere, delrimprov-
vit:iato governo 1lc•Jla Uo)ouin. Qaei,;ti fatti
legio-couvit1o con 400 ragaz~e1 ohe arrivano
a 600 nei giorni festivi: i Salesiani, oltre l:i.
1·ipetuti altre voll<i e parimenti ca.sti1-,'llti con Pai-roculli11, lianno un1altl'a. bella clliesn, cli
soverifaì,, ru11pero 11an11011ia tra impt't\\Rttt·io e N. S. dulia Pietà con anucsse scuole: vi tengono
coloni; il governo si c·Hml>iò in tirunnit:'n clit- pure il Ooilegio Don Bosco con 300 al1mni cd
tnhnu, e noi ne Yc<lu1m110 ct>rta specie di car- uu nnmero:io Oratorio festivo. Gli studi , i
f<·eri per i delinquenti e ribelli. Un giorno vi fiori,;cono. e cogli stu1ti fiorisce la, piet.-\\ e la
t 11 1i\\,cllione ~e1wr1tlfi; fred.dat-0 il loro ditta- nrtù. Anclte le Associnzioni Cattoliche sono
rore e fucilati i Rnoi ndtlrenti, riJsoln•ttoro nnmerose: vi l1anno gli Operai catt<>lici, lo
1·i(11giarsi a Baltiu llla111·:1 che, creùo111lc ;l\\·t¾r Conferon1.e ,incenziue IJ61' Signore, la Pi~
n fure cou llilll hauchL di b.dganti, s\\i.rmv ili Unione clel Sacro Cuore, quella delle Figlie

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-179 -
1i l\\fa1·iii Iunuac:olata e fa, Oompagnia di San
Luigi, tutrn in 11ro;,perità e fervore.
Ncl ll:i9J ~lo11si;.:-11or J~spiuosa, Yescovo Ti-
fulare <li Tiùèriopoli:,,, Yollo tentare un'nltra
missione; le solo Uomnnioui di pa?r~ di fa-
miglia arriva1·0110 n f>OO e numeroS1ss1me fn-
rono quelle dcl ~ei;So divoto e della gioventtì.
Io creclo all'nn torevole pa:i:ola de,l. venerando
e voochlo l\\lissiouario P . Lapizt del Sacro
Cuore, che sosteneva dover essere fra. non
molto la Parrocchia di Bahia Blanca una
trionfo, e sono, come dovunqne, la risorsa della
Missione.
La nostra permanenza nel Colorado fil di
cinque giorni, e se ne siamo usciti sani e
salvi lo dobbiamo a Maria Ausiliatrice. Oome'f
Ecco. Nel bel giorno della Presentazione di
l\\fa,ria SS., un uomo di vigorosa persona e
truce aspetto, affacciatosi dalla pereoo di cinta
al cortile delle Suo1·e, incominciò ad insul-
tarle con pru.'ole sguaiaoo ed immonde. Si tro-
vava la sola Direttrice: le altre colle bam-
I primi alunni del Collegio di N. S. della Pietà (Bahia Bianca).
dclle principnJissime della diocesi della Plata.
Cosi lo f':-1.ccia lddio I
Dopo ott.Q giorni di riposo, sempre coll:1
ga.lerà1
Fortin
eravamo
Mercedes,
di nuovo
sul fi umo
in viaggio verso
Colorado, J>er vi-
sitare il nostro nuovo Collegio di San Pedro.
Questa piccola Oasa mi fa ricordare i pri-
morfili del nostro Oratorio · limitatissimo per-
sonale, pochi ragazzi, molta povertà. Ma la
sua 1:losizione to1lografica importante ed indo-
vinata presagisce un centro grande e di sicuro
avvenire. Domina una collinetta a dolce sa.-
lita; ai piedi corre il Colorado, ornato di sa-
lici piangenti e pioppi, e dallo stesso cortile
si gode un panorama estesissimo e magnifico.
Disgrazia che vi si faccia quasi sempre sen-
tire or golido ccl or soffocante il vento!
Si trovano pme sul Oolorado le Figlie di
Maria Ausiliatrice, che vi hanno un Orfano-
bine udivano la preclica. Pr,egato e rjpreso
inutilrnente1 la Suora, essendo d' ei:.t..'tte, si
appigliò ad un secchiolìno di fre:sca acqua.
L'uomo inferocito, d'un salto si trova nel cor-
tile, ed afferrat,a per la gola fa povera Suom,
l'm1dava picchiando bestialmente. Alle grida
corre l'ortolano della casa... Monsignore, che
aveva appena finita la predica, vi si trovò
pure per un. momento, e no11 dubito punto
che qualche forte lezione gliel' abbiano da.ta.
Ma, continuando fa scena,, una delle S1lore
e.o:;terrefatta volò alla Casa dei Salesiani. Cor-
remmo il Dir{lttore ed io; legamIDo quell'in-
folice a più l'itol't{l e lo consegnammo ad un
u:fficiAJ.e di polizia, provvideuzia,lmente di pas-
saggio snl luogo, dii:;tante 200 km. da ogn.i
autorità.
Invano consigliai il fnnzionario di non
sciogliere quella fiera; ingoonato cla ripetute

2.7 Page 17

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-180 -
prome.cise, perqnisitolo lo slegl). L'assassino
trasse alloro. fuori un affifato coltellacoio o si
diede a JJe:rseguitare 11 ufficiale. Già col col-
tello brandito stava soprn, di lni che era ca-
duto; ma. l'ufficiale, vh,1to::;i perduto, tras::ie il
revolvar e d'nn colpo gli sfrooullè> la mwttli-
bola d<ill'osooun. bocc.oi, e con uu altro lo ferì
al ventre. A.i ripetuti colpi accor!:!ot'O due sol-
dati che, suonatolo di santa ragione colle
spade, lo portarono svenuto il1 una. ca1sa, ove
si eblie le prime curo. Orn si trovtL in. .Bah ia
BJ.anca ed il suo stato ò gravissimo. Fu nu
castigo di Dio: ma intanto qual sa1·obbe stata
la nostra sorte, se l'asi.assino si fosse i-icor-
dàto dell' ann0, s110, nei primi momenti 1I Oh
quanto ci tornn, utile etl efficace l'invocata
prot~ione cli ::\\faria Santissima!
La notizia dcll' attenroto rapidamente si
sparse pt,r lcts t:ift1,1,ncias e molti ne Yennt•ro a
presc11t.'U.'(;l lti condogliau.ze a Mousignore ed
alla ~USk!ione. Oiov:L s11emre che, colPinflm.mza.
ili quei signori, le autorità primarie provve--
lleralluo alla sic,mtà ili quei di Fortin Mercedes
contro tauti .JJlthlo.udrini ohe di tanto in tanto
li moJe:;tnno.
La J10sh·a Casa cli S. Pedro si tro,·a nei
terreni tl'uno stabilimento pastorile d' umb
estensiouc favolosa, l'ino~ia di 45 mila kmq.,
s11 cui pascolano più d i 100 mila pecore, 15
mila cavalli, uno sterminato umuero di vac-
che e J>Orci. Es~endo poi ivi proibita fa cac-
cia, Og'll i momento si vedono numerose ma,n-
dre di guanachi, camosci e stormi di sl1·uzzi
a pascoJnre tranquillameuta Nel 189~ -vi stetti
per dare una mh;sioue ai 500 pastori dello
stabilimento, e t·estai edificato della carità dei
padro1ù. Ivi 01,.'lli povoro trova ltworo e pro-
tezione e la. came è distribuita gratis a tutti.
I noshi Oonfratclli di Mercede.-; non hanno
che du i,;c.eglforu l'animtùo da, uccidersj1 e, se
voglio110 latte, mandino n, cercare lo vacche. I
pa1iroui sono i signol'i Llrro, l'nJlpresentati cla
un mnggiordomo chiamato D. Petlro Loyato,
onesto uomo e sincero amico e protettore dei
Salesim1i.
11 giorno 2-1, sulla non mai abbastanza lo<'lab\\
galera si -viagginva un'altra volta verso Vied-
1m1. ..l.rrinuruuo tù mt1ttiuo del giorno seguente,
ricevuti sul molo <lei Jtio Neg_ro da alc1111e
autorità, ùa unn, buona parte cli popolazione,
dallo nost1·0 scuole. Accompagnati ili11 continuo
sparo (li mortaretti. dall'n,rlllonià di belle mnr-
oie, giun~emml.) nJl:.t, Chiesa, ovo tutti ringra-
ziu.m1110 ltltlio poi· i benciìzi ricovrtt.i ed i pe-
ricoli s,·runpati. Poi coi cari Confratclli cogli
amici piì1 intimi o fo<leli passammo nello am-
pie salo ùella Uasa c·eutrale dcll.'l Missione
per Si'oJ.(111·0 mutuamenu1 i nostri u,ffotti (loi,o
sl lu11~1l as::;enzn. ~[oru,iguol'e si tl'ova.va, lon-
tauo da i;ette mesi, 11as.'!ati in continui nuggi
tra civilizwti e b1u·l,ari, t1•;l faLiche molt~ e
grandi disagi, ed io nou vedeva, i cari Con-
fratelli <li Yfodmn tla oltre un auno. Oh ,z1urin
boimm et quan~ j11e111ulum ltabitaro frttfri:s m
trnum ! llisogna p1·ovarlo dopo essuro an(lati
per questo mondo con faccie sempre nuove e
sconosciute.
Ecco, amatissimo Padre , il ren diconto no-
stro: desidero ardent.emente che so ne consoli
il suo cuore paterno e quello cli tutti cot.esti
nostri --vouoran.di Superiori, cui porgo i figliali
ossequi e gli augu1-ii più siuceri di benedi-
zione e folicità da parte mia. e di tutti i Oon-
~atelli del Rio Negro. Oi benedica tutti, ma
m modo particolare il povero scrivente, e.be
tanto ne abbisogna per l a. sua nuova, o diffi-
cile 1,1osizione.
Dc1•.mo Obb.mo figli<> in C. J.
Sa,c, BE.RNAltDO V A.OCIIINA,
VENEZUELA
Il Missionario Sahisiano ncll' Ospedale dei vajuofosi.
(Lettera di D. Beryerotti)
Rnv.mo :eADJtlll,
05}'00ale Ch-11& di Va.ll)Jlci.a, 27 Aprile U.D&.
, ùil. una. settiman a che sto <.,hinso
ncl.POspudule Civile, assistondo
ui colpiti di vajuolo, e doVTò ri-
manervi Dio sa. r1uauto, sino a.
che finisca l'epitlewia. Senza as-
sistenza mol t i infolici sarebbero m orti privi
di Sacramenti, e non trovaiHlosi in città Sa-
cerdote che ~i potest>O dedicare a questo n.ffi.-
zio, mi offersi spoutanea,mento a. riulnnervi
sino allù, fine del flagello. .r miei ConJratelli
erano pure disposti e contenti di fare lo stesso;
ma. siccome io ne o.veva già assistiti delle
migliaia nell'India. e già ero p1·atico, non volli
espoue loro a qualcho pericolo, tanto più
che cissi sono assolutam.cnto necesstu-ii per
Piui:;egnamonto nel Collegio. Moclerai perciò
il loro zelo e mi rinserrai solo nell'Ospedale,
disposto a. fa re q nello che la. divina, Provvi-
,a. douza disporrà.
L'epidemia si est-endendo in tatti i lati
dellu, citt.\\, persino nei quartieri dei soldati,
e colpisce ogni ceto di persone, mn. special-
meuto i poveri, i quali, per la bl'fande pama
che haDllo di quest.'\\ infermità, rimangono
abbandonati o muoiono senza, cura e divorati
diù vernti.
Fin dal primo giorno che ontrai nell1Ospe-
dalo amministrai i Sacramenti a. diversi e
battezzai .1louni fauciulli colpiti dalla stessa.
infermità. Tutti i giol'lli ne arrivano dei Huov-i,
e per non avere allbasta.nza. lotti, si dovono
mettere <listesi sul 1s11olo. Son,i pure 11<.1ll'O-
spedale cluo sorel.lo di S. Giusep)Je ili T~trbes
elle lavorano giorno e notto con unu al,ne:

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-181-
ga.zione vermneute degua de' pmm c1'.i8tiani
della. Chiesa. Spero che :lla.ria. Ansiliat.dce e
S. Gim,eppe ci proteggeranno e ci ai11toranno
& fa.1•e uu pouo di beue.
Al vaj11olo 11i aggiunge tlD altro flngello, cl1e
miuacciu. di 1liventaro serio e funesto, cioè
la guerro. civilo, la quale continua cou tutto
il suo furore etl orrore. Va:rii generali e pol'-
30ne 1l'irnportanza., fra cui lo st.e--;so ex-pre-
sidente il Goue.ra.le Gioachino 01·espo, cad-
dero vittJ.ma. delle palle fratricide. I sospetti,
le mcarcerazioui souo nll'ox·tline del giorno.
I proti e principali di Valeucia sono qua.si
tutti iu prigione, e domenica. la. popolazioue
rimatrà quasi tutta se11Za Messa. L noi:;tri
Cou.fratelli duplicbornnno e t':mmno il potisi-
uile per supplll'e al bisogno, per quttuto J)OS-
sono, ma va.l'io popoluzioni rÌlU.arrauuo affatto
privu di prèti, che a~1:1isfano agli auunruati.
li povero P:ulre A.ro1•ha, prete disi11tercssato,
tutto dato ad uflicil cli carit;\\ e cho per nulh~
si intrig-u. di politica, anche Jui fn vi·eso eri
oggi 1mrte per Caracas oou llll altro Sacerdote
dtllla t:ittà.
Trovandoci noi pure nel cN1trro tlclla rivo-
luzione ed essendo amici del Padro e del
Dottor A.rocha, suo pureute, uon uurncò <·hi
cercasse di metter sospetti sopra ili noi: cU.u!ltl
per cui, ieri alle 311:.t il Gen01•;:ùe l'iotro Feo,
accompugnat.o da maggio1·i, ntliciali ed uu
batt.'l~lioue di ·oldati, cirooudarono il Oolle-
gio, mentre tutti i rngal'..1.i stavano uella
scuolu, cou oriline dl J,Jfil'qnil:lil'e tutta fa cusa.
All'entrMe il Generale Feo disse: « Siamo
gente ili .rispetto; volli venil'e io stesso a
verifical'C quello che alcuni dicono. Nou te-
meto n ulfa, vogliamo solo sapere se qui 1:Jta
nascosto il Dottor ..l.rooha. e se teuete muui-
zioui dagnol'ra. So che sono menzogne quelle
che si dicono di voi ; però dobbfamo esegnire
l'ordine avuto. » Coiue ò naturale di eh.i ha
la COSèienza. netta, 1:1i apersero tntt.e le p-0rte,
ca,sse e cnsi:;oni e i:;i con<lUl\\ll:lero o, verificare
tutti gli augoli delln, casa, clella. Chiosa, ecc. e
.finirouo per trnva:re nullo, assolutame11teuolla,
pcrchè la Ml/tra, 1><>litica ~ t'educazione e far
del ù<Jne, coll'aiuto ili Dio, a giumti possiamo.
Soùùh;fatti ,lolla 101:0 visita, il G,merale ed
il suo aiutante saltiu·ono in ·vettura e vi~ e
dit:t, l> loro gli altri uffiuiali e snlùati.
Malgrado i pericoli in che ci trnviamo, i
Ooufratelli ili saluto 1:1tanno tutti be11e, ed i gio-
vani contiuultuo !b v,•uire alla scuola. in buon
nnmero. Qunsi tutlolealtre 1:1cuole souo chiuse;
ma, noi seguimmo siuo a che ci sarà possibile
coll'aiuto di Maria A.usiliatcice. Pei·ò El~ o
buon Pàdl'o, ci aiuti colle Slle preghlere e ci
raccomandi alle orazioni lloi Coufratelli e dei
Cooperatori tutti. Presenti i nostri rispetti ai
membri del Ca1>it-0lo Superiore, be1wdica i
suoi figli cli Valtmuia ed in 1,pooial modo chi
ai professa
Della S. V. Bov.ma.
U,ni/{J FitJliO
F. A IlERGEltETTI A'.Ch;s. A.post.
LA MADONNA AUSihIATRIGR KD l GOOPrlHATORl SAtKSIANI
gni anno aumenta In, dimostrazio-
~ ~ ue d'affetto e cli divozione cfoi
~ ,.; nustri Ooopen1tori e Gooperatdt·i
~ , vet'tiO ùella Celeste nostxa. Patro-
~~:.w:.:~~ na., ~fa1·ia S~. Ausilia,trice. Oort
piacere ptll'tanto ne llicciamo qui bl'ove n11,;-
$egnn. I noi;tri cari amici ravviamo iu
questi pochi cenni ttn tribut.o delln, no::.lrn
am..tn.it·aziono e riconosceazn, ed un eccita..
mento a tutt.i di imitazioue. Lu, potente ~\\.11-
~iliutrice dei Oristiuui, cbo gradisce g1m-
lunqu~ cosa si fa~ch• in suo ouoro1 beneùfou
a. tutti i nostri cal'i ùoopornt.ori o Ooopc.rn,•
trici, li mant~ng~~ sempre uniti coi fo1•ti Yin-
coli <lellu, divma. dilezione o li couser,i ad
niultoB an,nos.
CHIERI. - N'elln l'hiesa tli ~Inria Ausiliatrice
de~tinatn a l."lt Jll'i'lla dcll'J!:tl.ncunil:1.to Suutu. Tt:rm;a
e d0II' 01·atorio festivo delle Suore di D. 13osco,
eretta cou ilOtUtnn celeritil ud breve giro ùi poco
più d'un anno, il 22 11111,.cgio scor~o si cl.'ielm'.> so•
lonnlrn,...nte In fo~ta cli :\\.larili .Ausiliau·ict-. lntti1·-
venno Mons. Mattto .Pllipello, Ve1ouovo ù'Ivren1 eJ
il tnpitolo dcll' insigne Collegiati\\ cli Chieri, il
quale cou generosità s'incaricò dello funzioni re-
ligioso e co~l si viùoro identìJlcuti i R.R. Canonici
col tigli di D. Bosco nell'e11altare llnria Am1ilia-
trice..... La Ohiesa, aperta
frequ-,nt.'\\tissimn: aliti 6 ½
1,w:e nl
Mous.
vnbblic1>1 fu
l!'ilipello ce-
let,rò la Mcis:!l\\ delfa Comtu1ioue ge.ne1·0.lo, assistito
dai RR. Canonici Gallfoa e ReveJlino. A..llu 9 vi
fu la Messa solenne, celolm1ta dnl Rettoro del
Semi11al'io il Rev.mu Arci1,rote tlel Cn.pitolo Teo].
Fr1111cesco Duvina. ,\\toru. Filipello u:1sistà ponti•
ficalmento. Alla sum Jo st11odo Muusignore bene-
disse in forma sollc'nne la bdlissh11& statuu del
S. Cuore ùi Gesì1; quiucli di<1corso e \\1e11odizioue col
SS. Saéraiueuto. Iu sull'iiubniuire poi nccall1;uùa,
illuminazione et ~illLili«. Tutw fu memorabile.
l'tlIL,L~O. -112,.1,ma.ggio scorso i Saleslflui ed
i Cooperntui·i Milu1w11i ceh·ll1·ru·ono soleunou1t-ute-
la fosta di ~l:1ria Aui;ililllriue. Dalla Lega Lom-
bartl11 ùt:l 27-28 wnggio togliamo i s11gueuti d~ti:
« Sulla porta muggiore clella Chie,;a cLi Santa
Maria Seg1·eta, ove (lbbero 1uogo le fUJlzio11 i rnli-
giose del mattino, lc>ggev11!li la seguente iscrizione:
..J,l 01wro o 9fori11 - di ]);o O. M. - l' della
Oelts/6 Pc,l/'un,, - .Miiria SS. .At.isilic,ll'ite - i jiyli

2.9 Page 19

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-182-
iU Don Bose.o - e Cooperatori Salesiani - Grati confida in altro, per sopperirvi, che nella carità
1 fidenti - compio1tt1 solen'111i festit>ità.
dei benefattori. Conchiude il suo discorso con dire
,. Un'eletta schiera di Cooperatori e Coopera.- che ì Salesiani nulla chiedono per sè, tutto per gl i
triei, nonchè numerosissimi fedeli riempivano la altri. I Salesiani, nella loro abnegazione, dànno
Chiesa.
tutto qu11,nt.o da loro dipen de : incuranti di onore,
,. Il Rev.mo Don Rodolfo Dossi, Preposto Par- di r icchezza, di ogni mondana soddisfazione, Jlon
roco locale, al quale i Salesiani professano vivis- altro cercano che la salvezza della gioven tù, cui
lÒ,IDR riconosce
quale mette a
nza _per la squisita
101·0 disposizione ln.
s(ulao~Ctehsiiae1s
c
a
olla
per
dedicano tutto se stessi. L e a.nime generose li
aiutino in questa loro missione, elle per essi suona
tutte le funzioni che l,1, ristrettezza dello spazio gloria e non sacrificio. Le affettuose, commoventi
non permette di tenere nella loro modesta Ciip• parole del Direttore destarono in tutti profonda
peUa di via Copernico, celebrò il S. Sacrificio impressione.
'
della Messa, durante la quale gli alunni ùella • Dopo il Rev. Don Saluzzo, prese la parola il
Scltola Omitormn dell'Istituto Salesiano S. Am• 1,enemerito Presidente d el Comitato Salesiano
brogio, sotto la direzione del loro valente mae- Milanese, D. Pasquale Morganti. .Anch'egli fu elo-
stro Sig. Luigi Cervi, cantarono colla omai ge- quentissimo nel di mosti-are la necessità di salvo.re
neralmente apprezzata loro maestria i seguenti la. gioventù, strappandola alla corruzione che la
mottetti: Ingre8sa: Ave Maria dell' A1·cadelt; circonda da ogni parte, per le vie, per le piazze,
Ojfertot--i~tm: '.1,'vta Ptt/i·ra, del Pe:rosi ; SancttM e nelle scuole colle. cattedl·e pestilenziali che le
Beneàictua del Faller (Missa tertia) i Ov»i11iu11io: hanno invase, in seno alle famiglie atesse.
Ad.ero te devote del Fray.
» Ebbe parole di generoso sdegno pel triste
,. Dopo la Messa salì il pergamo il Rev. Teol. spettacolo che nei passati giorni di lutto e di de-
Giuseppe Conf1,1.lonieri, che con mimbile fi'l.condia solazione dava il manipolo dei ragazzi fra.nunisti
ed elevatezza di concetti tèase il pane.girico di alla turba dei ribelli, e soggiunse dovere essere
Maria SS. Ausiliatrice, al cui valido pMrocinio concorde grido di -tutti i buoni : salviamo la gio-
devono i Salesiani la prodigiosa diffusione della ventù!
benefica. opera loro in vantaggio della gioventù: ~ Disse provvidenziale mezzo a ciò conseguire
con felicissima frase il valeute oratore definì l'o- sia favo1-i:re e promuovere sempre più l'opera dei
pera dei Salesiani diretta a formare ottimi cittii- Salesiani: accem1a all'appello che cospicui perso-
dini per la società, celesti abitatori pel paradiso. naggi milfi.nesi, di loro spontaneo. iniziativa, vol-
E chiuse il suo bellissimo discorso raccomnudarHlo sero aUa cittadina.n11a pe1· l'erezione d'un Ora.torio
alfa carità, ciLtadimt il suo più efficace appoggio festivo nel popoloso quartiere della Parrocchia di
all'Istituto Salesiano clelln nostra Milano, pc-r tal S. Gioacchino, rileyandone la necessità- e Pimpor-
modo sernpre più coutrilJUE}nùo al conseguimento tamm, e conchìude col dire elle a tal uopo offre
di una. vern rigeneraz.ione socin.Je.
un terzo di quant;o egli possiede, .mille lire, di•
" Solennissima riu1rnl poi la conferenza, che nel chiarandosi che mai come in questo momento si
pomeriggio si tenue nella Cappella dell'Istituto dolga seco stesso di essere povero.
òi via Copernico, sia per il 11\\lmeroso ed eletto ,. Nobili ed elevate parole disse poscia anche
stuolo di Coopcm,tori e Cooperatrici, fra le quali ~fons. Nogara, invocando pure egli la generosità
non poche signm·e e signorine dell'ariatocl'azia e cittadina per un' opera di si rilevante c:ristiana
dell'alta l>orghesia milanese, che vi intervenne, importanza.
siB, per i copiosi frutti riporh1ti.
,. L'atto munifico di D. Morganti e l e sue in-
» Presiedeva l'o.dunaw..a, in sostituzione diMons. fervoratl'ici parole destarono una generosa gara,
?tfantega.zza, Vescovo Ausiliare, che per impreviste e seduta stante si r:iccolse una non inclifl'el'ente
circostiioze non aveva potuto prendere pai·te,.men- somma; ed avendo il Di1'ettore D. Saluzzo avvi-
tre pur tanto desiderava, il Rev.mo Cànooico della sato che non er·lb necessario do.re subito quanto si
Metropolitana, 1/fons. Bernardino Nogara, e dopo credeva di offrire, ma bastava per ora avere le
breve lettura fatta da uno dei Sacerdoti Salesiimi
della Casa su. ~farin. SS. Ausiliatrice, prese la pa•
aaddedsiivoenni1irpe
er
al
11oter nel
l'impianto
più breve tempo possibile
dell'Oratorio festivo nelle
rola il DiJ:ettoi·e dell'Istituto D . Lorenzo Sàluzzo. propo-rzioni dèlle adesioni, sappiamo che fuvvi
Con una mirabile semplicità di parole, che senti- una nobile sollecitudine nelle adesioni stesse.
vansi inspirnte e sgorganti dal cuore pieno ili no• » Chinse In solenne funzione la benedizione col
bili affetti per la Casa alle sue pate1·oe cure affi- $S. impartita da 1\\fons. Nogara col ca.nto, per
data, tracciò una specie di resoconto morale e .fi. parte dei cnntori del l1I stituto, del Tantum ei·go del
nanziario dell'lstituto; accennò alla provviùeu• Bentivoglio e dopo la benedizione con quello del-
ziale clifl'usione delle opere sa\\Ol!iane1 clie non può 1'O salutaris Hostia del Franck.
a. meno di riMnoscersi dovuta alla cele,ite prote- " I numerosi Cooperatori e le gentili Coopera-
zione della M1idonna di Don Boscoi citò alcuni trici passarono voscia a visita1·e le scuole ed i
fatti comprov:mti questo portentoso interve11to, lJ\\boratori dell'Istituto, avendo, come sempre, pa-
infervorando gli nùitori al cu.lto di Maria S1mtis- role di gentilissimo elogio per l'ottùho funziona-
sima per averne larga co-pia di celesti favori.
mento della. Casa. »
» Cirea la l)!trte finanziaria dimostrò come per
l'Istituto di Milnno, ove tl·ovaosi già raccolti 160 TllECA.STA G ~'T (CATANIA). - Per iniziativa
alunni, irl un anno dnlla sua inaugurazione siasi della Direzione del Oon.se1'vatorio delle Vergini, affi-
fott.-O molto; pnr assai poco in confronto agli im- dataaUeFìglie di Maria Ausiliatrice in q uest'incan-
pellenti bisogni.cl1e _d~ ogni p~rte p~emo~o; non tevole e saluberrimopaese, ai primi digiugno venne
si preoccupa dei deb1tì... ma gli stmz1ano 11 cuore celebrata solennemente la festa di Maria Ausi)fa.
le circa tremila dom:wùe di ricovero che già gli tdce, coll'intervento delle fanciulle dell'Omtotio
pervennero, le tante che giornalme11te gli per- festivo e di tutte le notabiliUi. del paese. Commo-
vengono e che non possono venir esaudite per vente e nrunerosa la Comunione generale: Messa
mancanza di mezzi.
solenne con scelta musica eseguita dalle educande,
» Entra in minuti dettitgli sulle gravi spese e così p 1rne ai vesp1•i ed alla benedizione. .Alla
quotidiano che grava.no sulla Casa, la qua.le non sera vi fu poi un'interessante trattenimento mu-

2.10 Page 20

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- ]83 -
sioo-drammatieo, in cui le eùueande diedero bella
prova del lot·o progresso veramente m.imbile. Si
chiuse l& sernta ooo una lotteTin a bcnetliio di
wia d.Liesa qunl>i distrutta dal terremoto.
CAGLIARI. - Il 24 maggio, solennità cli
Maria A11Siliatrice, ohe la .gratitudine del fed<'li
proclnw:~ la '.\\<l:11donna di Don Bosco, si tonne In.
primn udunnnza dei Cooperatori e Cooperatrici
Saleaiani nella chiesa dello. P1uissirnn. gt1ntilmente
COUCéHAll,.
A11erta l'nùuuanza con alcune pl'ecl, il Rev. Piu
Morando Do-Rizzoui, il quale trnttnndo dell'I11ti-
titto delle Figlio di Marici .àuslliutrioc colli\\ &U
dotto. ed nocalomt.a pnrola seppu stroppare vi.i
seutimenti di a nunimzione, di stima o di gen~
rosa cooporuzioue per lo Suore di D. Bosco da
quiùche anno stal>ihtesi in quella citti\\ (1).
l'IURELLO (<1u~Eo). - .Anche in questo paese
pl'endo vnsto proporzioni Ja dhozioue verso tU
Maria Ausiliatrice. La. festa celebrat11si il 19 giu-
gno rinscì un l"ero trionfo, vuoi per scelta mu-
sica, vuoi per splenùidi npparu.Ll, vuoi ancora p61'
Panorama di Mornese nella Diocesi d' Acqui,
rivolooai presenti brevi pinole alln ùnona. Poi, dntn
a oia~cuno ampi:~ facoltà di palc;,nre i proprii sonti-
n1e11t,i,la cliticnssionc procotlotte 11nimat11. o tranquil-
li~ intorno ai soggetti proposti. Si irt.nbill ùi riman-
ùnn•la fostn di Mnrin SS. Ansilfatrico fino a cho si
1,otrÌ\\ far 1\\ll()uisto ùi unn l:itatua. o di nssare una
c:hfo~i\\ per lo faniìoni proprie dello. Associazione,
le •11u11i verranno serupro eseguito a uornm del
Rc•~ol,nmmto. Spt·riamo cho anche gli ultri Coo-
JH·rntuci e, Coopcrl\\t.rici se~uira1mo lo bPlle 11ro-
pu~t11 e 1111.m:ò l' obolo ù1•ll:. loro c.ai-ità Bi pOR!là
fra hrt>'l"f' propngnro la. din,ziom.: a 1\\larin ìnvoc:tlA
sorto il titolo tnuto cousolanto cli ..:I.iulo tlei Ori-
stiani.
\\1.ESS \\'.'\\"DRI I. (P1r,10~,1;). - lrnpoucuto
rius1·1 oltro ogni dh:e qnr>1t'an110 l'a1lunanr,a cl1•i
Cuope111tori e dt•llu Coupt•rntrici Alessaudrini. J.<'u
tc1111ta il J!iorno 2:.: giugno nell'insi~u C'ollegiat:1,
ili~. :\\I. d1•l Cimuinc ccl unora.ta tlil.lrn pre!;CDZ.'\\ di
S. J<;l'c. R.1111~ l\\[111111. G111sq,pe C1\\pecci, Vescovo
Uiuc1:J:1a110. Confcn•nzicrc 1n il M. R. D. lhanccsco
l'aumento (li novelli n,lomi nlla Cappella. n, Le
deùitata. Una. lode al Sig. Pie,·!tno ed all'egregio
Sig. Alessandro Gaido, mnilo strmuento, lii oui
si serve Iddio por spn,1111.-.i·e in quel paese i pro-
fnmi e le grazie della t1Uà sant.n. Madre Marin.
.JESI. - Con tutta, Rolenuità si celebrò la festa
di Marin. Ansilintrice il 5 gingno llcorso: nume-
rose le Comunioni e b<'n riusdta por 11celta tun-
sioa la. Messa solenne. Alln. sera. maggior concorso
di popolo, o dopo i vespri in musica il vnlente
predicfttoro del l!eso :\\furia.no J>nrlò di Marin Aa-
siliatrice o di D. Bosco con wmma. contentena
di tu~ti. Si f.el'minò con la. benedizione del SS.
c<l a notte con nuu. riuscita illt1minn.zione.
, TERONA.. - Nena CRJ?POlln. dell'Istituto Don
Bo~co il 2 giugno si ct1lobrò per i Cooperat,ori e
(1) Qnee\\1> ,lotl1> ennfcren~,. w•.nno 11hta nlle atampo e al vende
,. o. UO la 0011111, a t,1tula ùenvllzìo doll'Iatituto dalle Flglle di
M . .i.. di .Alo•....ndrlu.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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::_ 184 -
le Oooperatrioi Salesiane la sempre cara festa
della Madonna Ausiliatrice.
« Bene eseguita., così l'ottima. Verona fedele, la
m1Jsica sacra tanto a,1 mattino, come alla sera,
dal numeroso coro dei giovani alnnui dtilP1sti-
tuto. La Messa solenne fu celebrata dal Rev. Vi-
cario di S. Pietro in Monastero D. Aristide Zera.
t{ e fa benedizione di chiu$a impartita dal Ca.v. Don
Pietro Scnpini. Alle 15 2, premessa. una 1)reve
lettura sulla preziosa re i9uia della S. Sindone,
della quale a •rorino, la città. di Don Bosco, ter-
minava in quel giorno la. solenne ostensione, il
M. R. Arcip. di Soave Don Gaetano Ferrighl, che
tl\\Jllto vt1ol bene nll1 Opera Salesiana, parlòi. con
l'osata eua forma semplice e popolare, di ro.a.ria.
SS. Ausiliatrice specialmente io rapporto al grande
apostolo della gioventù .nel secolo xrx.
" La cLiesa dell' htituto era. addobbata con
maggior eleganza e sfarzo del solito, e nel cor-
tile centrale ai vedevano gli stemmi dei varii
Stati, ne' quali i Salesiani banno le loro Case: è
proprio l'opera. universale, che dall'Inghilterra si
estende fino all'estrema Patagonia.
,. Il carissimo Direttore D. Luigi Cipraudi fece
gli onori di casa, riunendo intorno a i più in-
timi amici dell'Opera Salesiana in Verona, opera.
-0be noi vivissima.mente raccomandiamo alla ca-
rith cHtadina: perchè si tratt-a di ben 200 giovani,
sni quali il genio di D. Bosco aleggia, circondan-
doli di tutte le premure, che suole ispirare verso
la tenera età la carità iasegna.ta da Gesù Cristo.,.
VILLANOVAFRANC!A. (SA.RDEGNA.). - Per
iniziativa della zelante no!'tm Cooperatrice Degna-
merita Paderì, il 22 maggio scorso, in q_uest' ameno
pae~ello venne celebrata solennemente In, festa
della nostra Madre Maria SS. Ausiliatrice. Belle
le funzioni religiose: Comunione generale, Mel'!Sa
solenne, vespri e panegirico detto dal Ciincelliere
della Curiil di Ca~liari, il distinto oratore D. Eu-
'gEIJJfo Pusceddu. Trattò dell'importanza del culto
di Marfa Ausiliatrice o fece risplendere le grazie
elle que,.ta Vergine Mcordn, continuamentè a co-
101·0 che si degnano d'un obolo in favore dei figli
di D. Bosco. La aua Jlarola calda d'affetto fece
conoi!Cere a tutti quest1' bella divozione· e lit si-
gnora suddetta per assicul'are di poter fare tutti
gli anni questa festa, prese la nobilissima inizia-
tira cli affittare un terreno, iu eui coltivarei il
{;rano, ed invitaro lit popolazione a volersi no.i.re
in lavorarlo e poscia. vendere il prodotto ed il ri-
eavo impiega.rio parte per la fost!l> di Maria Au-
siliatrice, pàrte distribuirlo fa elemosina a' poveri
del pae.'le e parte spedirlo in favore delJI Opera
Salesiana. Intanto nella chiesa fece pure collocare
un magnifico quadro di Maria Ausilintrice cun b
cnssctta delle ofthte. Noi applnudimno a questa
genero~/1. iniziativa e sian~ sieuri che la. Madonna
di D. Bosco non cesserà dal benedire tutti coloro
ehe la pl'omuo,ono.
ASTI. - Fu celebrat.a fa festa di Maria Au.si-
Jiatrico nella chiesa di S. Secondo, ed il M. Rev.
predicatore del Mese Mariano nella Catteclrale
P. Domenico da Favria, Guardiano del Santu,ario
di. Crea, fece un/I, dotta Conferenza commemo-
rando il decennio dalla morte di D. Bosco.
lUA.LTA. - Pieni di gratitudine riferiamo
dall'ottimo ll[essa.ggicro di, 21lalta del 15 giugno
1808 quest'importante relazione:
"Lrt eocontl1\\ conferenza salesia.an ebbe luogo
in Yallet ta. il 25 dello scorso mese nella Chiesa
del Pilar. V'intervennero, oltre i Cooperatori,
parecchi distinti signori, appartenenti al clero ed
al laicato. Sua Eccellenza .Rev.ma Mons. Arcive-
scovo presiedeva l'adunanza.
"Mons. Luigi Farrugia, Protonotario Apostolico,
diede principio alla conferenza, salutando gli in-
tervenu.ti: :rilevò nel suo ùreve discot'BO i nuovi
rapporti che leg/\\DO Malta coi Figli dell1immor.-
ta.le Don Bosco, alludendo alla fondata speranza
di vederli fra breve in mezzo a noi a lavorare a
pro della gioventù maltese, presa di mira dalla
massoneria. Presentò poscia I'iliustre conforen-
ziere - il dotto Giudice Regio, Slg. Paolo De
Bono - pregandolo ad incominciare la sua let- '
tura.
"Il Giudice De Bono prese il suo posto e leg-
gendo il suo forbito discoTSo, ai mostrò - quel
che è diil'atto - un profondo pensatore ed n.c
sincero cattolico. Il tema sceltosi fu "Don Boscc
in relazione all'istruzione". L'oratore eegnì il ce-
lebre Prete in tutta la sua vita, presentandolo
vero Apostolo della gioventù, il S. Vincenzo de'
Paoli del secolo nostro. Non tenterò (].i dru:ne un
sunto, perchè il discorso del De Bono è già. in
corso di stampa e perciò i lettori avranno l'agio
di leggerlo intero e, come diceva Mons. Fauugia,
'':ieguirlo col loro plauso e la loro ammirazìone.'1
" Non occo1Te dire che la, interesaante lettura
del valente giureconsulto maltese fu accolta con
fragorosi e ripetuti appfausi. Mons. Furrugia.,
pubblicamente ringraziò il suo insigne amico, di-
cendo che gli era sembrato udire un Chateau-
briand, un Nfoobla, un Manzoni, tutti laici ed
occupanti importanti cariche sociali e che, come
il De Bono, sapevano trovare il tempo da dedi-
care alle opere di religione e di carità. Ringra•
.ziando poi il venerato Pastore, il quale inoorag-
gisce in ogni modo tutte le Opere bno.ne, non
esclusa quella dei Salesiani, lo pregò cli benedire
tutti gli astanti. Monsignore levatosi in piedi
impartì a tutti i presenti, divota.mente genuflessi,
la pastorale benedizione.
" Sciolta l'adunanza, il Giudice De Bono fa
fatto segno alle ovazioni di tutti. Primo a sten-
dergli la mano fu il nostro Arcivescovo, lieto a
ragione di vedere tal personaggio schiacciare, col
suo esempio, tanti pigmei che si credono clisono-
rati di most1·arsi credenti. - Speriamo che il voto
del De Bono, ohe ò il voto di tutti i ben pensanti,
di vedere quanto prima i Salesiani in Malta, sia.
presto compiuto.»
GORIZIA. - La conferenza salesiana in oc-
casione della fe11bt di Maria Ausiliatrice ebbe
quest'anno felicissin10 esito. Fu onorata dalla
prese11za di S. Ecc. R.ma H Principe Arcivescovo,
dell'Ill.mo Sig. Podestà D.r Venuti con la ljna
conBorte, di S. E. il Conte Baguer colle due sue
figlie e i:li altri benemeriti Signori e Signore. Il
salone del Convitto S. Lnigi, ùellamente addob-
bato, presentava un aspetto imponente. Il La1idate
.Dmnimtm del Gounot1, ben eseguito, diede prin-
cipio all'adunanza. Vi furono poscia brevi parole
del Direttore dei Cooperntori Salesianit varie de-
clamazioni da pnrte degli allievi, ca. iufine il
conferenziere, recatosi nppositnmeute col:\\ dalla
nostra casa <li Ltignano, prese la. parola e con
spigliatezza. fece un vivo quadro dell'Opera di
D. Bosco negli Omtorì festivi, nei Collegi, nei
lahoi.-atori di arti e mestieri, nella Pia Societ.\\ Sa-
iesimia, nella stampa cnttolica e nelle Missioni.
Chiuse il tratteni1nento il canto delJ'inno im-
peria,le, come cla principio era stato cantat-0 l'inno

3.2 Page 22

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-185 -
a Leone XIII. La effigie del Papa e cli S. M. si
fro11t,tlggiav11no nella salo., insieme alla venerata
iruagine di D. Bosco.
S. ,Ecc. R.ma imp1uti 11lla fine a tutti la pnsto-
.rale benedizione: inòi volle vedere gli allievi1
ammettendo ognuno al bacio del s. 11,Ile]lo, ed es•
primenòo la sua viva soddi;sfazione, si nccommiat.ò
soddisfattissimo,
GENOVA. - Il 24- maggio nella monumentale
chit>sa di S. Siro si celebrò la festa di Maria Au-
siliatrice, Patrona delle Opero e dei Cooperatori
Salesiani. Assistevano alla funzione con molto
popolo i componenti il Comitato degli Antichi Al-
lievi dell'O~pizio S. Vincenzo di Sitmpierd,uena.
Ln Messa fu celebrata dal M. R. D. Prospero
Chiesa, Prevosto di Isola del Cantone, durante
la_l)trnle il predicatore del mese di Ma.ria alle
Vigne disse Le Illudi ùellii Vergine Ausiliatrice.
La colletta raccolta dal Presidente del Comi-
tato, R.ruo D. Olivieri, Prevosto alla Foce, e da
nitri membri dello stesso Comitato fruttò una
discreta somma.
Constatiamo ,olentieri, cos1 chiude il Cittadino
di Genova queste bTevi linee, questo risveglio del
sentimento di carità, che va sempre pià. rifiorendo
fra i generosi genovesi.
s. LAZZA.BO REA.LE (PORTO MAURIZIO). -
LR. dolcissima festa di Maria .Ausiliatrice, così
ci scrive il Sig. Giovanni Merlo nostro Z.elatore1
pe1· più motivi la si dovètte anticipare cli due
giorni e si solennizzò :il 22 maggio. La Chiesa
parrocchiale, parati\\ come nelle maggiori solennità.,
presentava un aspetto grandioso. Sopra 1'11lt1ne
n1aggiore, in mezzo ad un vero giardino di fiori
freschi e numerosissimi ceti regalati d11, pie per•
eone, ca.mpeggiava la dorata statua dell'Ausilia-
trice. Numerose le SS. Comunioni e ùen riuscita
la Messa aolenne. Alla sera dopo i vespri in mu-
sica, il R.mo D. Zunino, degnissimo nostro P1·e-
vosto e Vicario Foraneo, con somma facondia ed
a.more parlò delle glorie di Maria Ausiliatrice e
la sua parola commosse vivamente H numeroso
11clitorio. Poscia venne impartita la benedizione
col $autissimo, ed a notte fdtta tutto il popolo
si riversò di nuovo a' piedi ili Maria per fa men-
sile recita del S. Rosario in suffragio dei Coope-
ratori defunti. Fu uua giornata proprio bella ed
indimenticabile.
VANZA.GHELLO (Mcr,ANO). - Causa gli
urgenti la-vori dalla campagna, co1ù ci serive il
11ostro bravo Cooperatorn Pompeo Fassi, dovems
1110 anticipare la festa e la conferenza di Maria
Ansitiatrice alla domenica 1,recedente, 2.l maggio.
La festa 1·iuscì veramente bene; la chiesa fu pre-
parn.ta con tutta. solennità e fu esposto alla pub-
ulica venerazione l'artistico quadro di Maria
Ausiliatrice in mezzo ad un mare di lumi e di
freschl ftori.
Il R.mo Parrqco nostro, D. Carlo Zerbi, celebrò
la Messa òella Comunione e moltissimi si acco-
starono all'Eucaristica Mensa. Alle 10, Messa so-
lenne celebrata dal M. R. D. Giovanni Tllrati.
Alla sera, dopo i vespri solenni e la, benedizione
col SS. in sull'imbrunire, il popolo si raccolse
nuovamente in chiesa per ascoltare la conforenza.
salesiana. LA parola fervida dell'oratore il M. R.
D. Costantino Valsecchi, coadiutore di Cugionno,
entusiasmò per ben un'ora l'affvllato pnùlilico,
trattando da pari suo le grandezze di Maria Au-
siliatrice neUe Opere di D. Bosco. Finita la con-
ferenza, venne impartita la. benedizione con la
reliquia della Beata Vergine, la qua.le fu po~cia
presentata al bacio dei fedeli. Così termmò la.
nostra festa, lasciandoci l'arumo inondato di gioia
e di consolazione.
PillA.NO (Is·nu.). - Anche in questa Par-
rocchia i Cooperatori e le Coo_peratrici Salesiane
celeùrarono alla megliQ la festa. 1di Maria SS. A.iv
siliatrice. Nel giorno della festa il Decurfoae Sa-
lesiano, Can. Giacomo Maraspin, celebrò la Santa
Messa, alla qualo assistettero i Cooperatori ed
alcuni si accostarono n.lla S. Mensa. La domenica.
seguente, 29 maggio, si tenne ]R. prescritta con-
ferenza, nella quale fa svolto il tema: Maria
À.u,siliatr'!ce e le Opere Saluiane. La colletta. fmttò
Pimporto di fiorini 6 V. A.
ST.Dl\\'EY (AUSTRALU). - I<:ziandio 'nell'Au-
stralia si è estesa l'Associazione dei nostri Coo-
peratori ed è grandemente diffusa la divozione
alla nostra poteJJte Patrona Maria SS. Ausilia-
trice. Di là. sovente arrivano lettere carissime al
nostro venerato Superiore. Tra le altre, fo data
2 gingno, nna ne veniva dall'ottimo Cooperatore
Sig. E. Donovan (Adelaide-Sud-Anstrnlia) ohe ci
dava questa consoìante notizia: « Abbiam or ora.
celebmta frammezzo alle Colonie Australiane la
festa cli Mirria SS. Ausiliatrice, festa patronale di
tutta JlAustntlia, con ottava di -prima classe. La
1)l'inci1>al chiesa di Sydney, la prima città d'Au-
stralia, nrll'.Archidiocesi del Cm·d. Mora11, è ùe-
ò icata all1.A.11xilitwi Ohristlano1·1rni, come pure a.1-
l 'Ansillatrice dei Cristfa,ni sono erette parecchie
altre Chiese e Cappelle in altre Diocesi dell'An-
atralin. C1,edo che qneste notizie le faranno pin.-
cere e lo. interel\\Eieranno alq11anto. ,. Oh! l!Ì che
queste notizie ci fon piacere, perchè esse ·-vengono
a dirci elle ooll' niuto e la JU'Oteiipno di Maria.
sempre più si esten(le il regno di G. C. sopra. la
terra ed aumenta in piit vaste proporzioni il bene
dell(l anime.
IL PELLEGRINAGGIO DI VIGEVANO
alla SS. Sindone
e la Madonna di D. :Bosco.
Como risiùta dalla memoria ùei festeggia.menti
tol'inesi pubblicata lo scorso mese, questo pelle-
grinaggio fu numerosissimo e prima di riparLl.re
volle fin·e uoa &olenne fuuzioue noi santmuio e.li
Maria Ausiliatrice. Ora, pieni di ricouoscenza, fac-
cia.m noto l'atto gentilQ e generoso ùi questi fe.r-
venti pellegrini. Essi, a, mezzo del R.mo Mons.
Emilio Scevola, Vicario Generale della Diocesi ed
organizzatoTe del PeUegrinaggio, inviarono a Don
Rmi L. 50 per la Madonna Ausilia.t,rice « i,~ atte•
stnto d·i g1·atit11-dine per la festosa aocogtie11.rta ?'ice-
vuta dai degni figli di D. Bosco. »
Commossi per così gentile pensiero auguriamo
a tutti le più elette benodizioni delfa nostra buona
Madre Ma-ria SS. e li assic~riamo che, per quanto
possiamo, le nostre accoglienze saranno sempre
per tutti fraterne come ci ha insegnato D. Bosco.

3.3 Page 23

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- 186 -
. RA ZIE DI l;fARIA I USILIATRICE .L!.~~~~~-«»~<-»~<S>•~-<?>-0~~-<-»-~~"<?<>'f!> -··?-~ ·- 9~
.... f ......1.....=s .zzzz:::s.-........=
Una famiglia consolata.
Il 6 gennaio ultimo, colpito da gravissima
malattia, fra, strazianti dolori eù alti p!lros-
sismi e clelirl febbrili., scesi sino alFnltimo i
gradini della vita. Tutto era perduto : le forze
esami.te, gli occhi già spenti, Petà più che
settante1rne, il giudizio di abili medici, ed
alcuni 1u·ecedcnti casi letali di siffatta malat-
tia, nou ùavauo più nulla a sperare, sicchi\\
somministratimi i SS. Sacra,menti, s'atten-
deva trepidante fa ca.tnstrofe. '.rriste intanto
scendeva la sera, clel sabato 15 gennaio, e fra
i 1·epressi singulti, oou cui le mie povero cin-
que figliuole e l'twfoo figlio so:nuuessament-0
rompevano il solenne .sile111,io della, quasi
agonia-, la voce d'un amico devoto, Coopera-
tore Salesiano, lc{{gendo le gmzio pubblicate
nel BoUettfr,o didicembre, llllora arriva.togli,
consiglia incita cli ri.correre come ad iù-
timò rifugiò àlla Vergi111;1 <lì D. Bosco. Il
consii,;lio fu l'tn nuovo lampo cli speranza, e
le afilitte iìgliuolo con trepiù.a ansia fra .41r
g:rime e voti. iniziarono o fcc·ei·o i11 izi:lre a
questi ot,limi Salesiani un sacro noveuai'i.o a
1\\'laria SS. Ausiliatrice, la cni meclaglina mi
fo suùito messa addosso. Jl 111i1'Molo, proprfo
ll'U1·acolo, fu concesso; 1>ria elle il nono giorno
aI'Xivasse, il male imperdo11ahile er.:1, pur su-
perato ed io ero fool'i peric~>lo.
.hla ln. prova non era finita! Nuove e più
t:remtmde tempeste f:i sci1benavauo aUont su
1n, ùa~a mia. Due <folle mio caro figliuufo, so-
J)rall'atte élallt1 lmt~lte, dolo:ro!:le, rigido veglie
invernali, dai fol'ti strapazzi e dagli amari
dolori, l'una dopo l'altr~~ caddero colpite da
fiera mortale polmonite, nel mentl·1;1 che no-
vella ostinata mala.Lt,ia IDalarica 1ninc1ccin va
11011 lllCn graveme11te ]a mia. imleholita, esi-
stélJZtl, con 11e.rm~uienti altissime l'eblJri, c:.J.1e
attesa l'el,i,, mia, dovevano presto rendermi
vittima. Nuovi dolorosi giorni, nuove ama,-
rtizze e tl'isti ansie -vennero a gittul'e H J)iont.o
snll'infeDce famiglia. IAi, morte tetra, im1,la-
cabile, quasi furent.o del primo scacco vatito,
nera aleggfo va sui tre letLi, contendendo cOJ1
ogni Ma ferale energia, ller avere almeno
una vittima. La lotta l'u aspra, ma, la Stw.la
Aui,,iliutrfoe attrnverso le uuùi tempe:slose
brilli1va: l'Immacol:1h1, fra il sorriso ili ange-
lici putti e lo 1:,11l1:111ù01·0 cli cerei aecesi, com-
pariva hella, spleudonto di luce divina nel
sog110 a<l una dc·lle clne mnmuhite, e scen-
dendo dall'altare da cui la chiamava, correva
ad a,bbraecia,rla e proteggerla. La grazia era
stata concessa, l'ombra. di morte finalmente
fugata o 1a sanità ricompariva.
Ecl om che la gioia serena è tornata, e che
ci è stato dato, contro ogni umana speranza,
veder rifioriti 1 campi della villa, ove dimora
la mia fam_jglia, sia mio primo pensiero a
nomo di essa. di sci.ogliere rm voto ed un
Mutico di grazie alla Vergine Ausiliatrice
ed al suo Diviu Figliuol o, pubblicando la
1i1·e::;en¼ ell inviando 1m tenue obolo per una
l\\1essa in cotesta Oldei:;a e -per concorrere alle
carita,Levoli Missioni Salesiane.
Nel rillgraziare in.fine i 1-tR. Sale,')iani di
questo Istituto, por le loro preghiere du-
ra.nte lo informità mie e dello figliuole, prego
voglia,11o inscrivermi fra, i loro Cooperatori
etl inviarmi il Bonettvno mensile.
Mesijix1a. (Vill:~ Gio8trn), 31 M~-rzo 1808.
.A:vv. ONOFRIO BASILE.
Invocata, ci esaudi.
La scorsa estate il mio caro padre venne
miuaccfofo da acuti dolori artiool.'liti. Le cure
clei me,li<:i o gli c•,;porintcnti mNlioinali, a cui
pronto ri<-orse, gli recarono poco o JÙlill sol-
litivo, limito che gi11nse al pnut-0 di vetlersi
costretto a teuere il letto, colla prospettiva
cl'm1 ben triste avvenire sl per sè, che per fa,
desolata famiglia. Ci sovvenimmo in buon
punto ili Colei, chelllai non ahb,Uldona chi con
fìcl ucirL ricorre alla sua potenza. Rivolti J>cr~
tmtto tutti lli famiglia. a l\\farfa SS. Ausilia-
tncc, La. supplicammo a volerci conso1·varo H
uoi-itro hnou padre, e<l a scongiurare da lni
tn.nlo terribile male, promettendole nna tfillU\\!
offerta aJ suo santuario in Torino e ili far
pnbùlicare ln, grazià s1ù Bollettino Salesia,rw.
l\\Iio padre intanto, .fidente in questa ca1'a
Mammn, coutiuur1va alla, meglio i suoi favot~
n011 p ensando ptillto a mettersi a letto. In
brljve .Mn.rh-1, premiò la nostra fiducia: il po-
ce ve1·otto cominciò a, sentirsi migliorare, e dòpo
pochi lo vedemmo quasi cmnpletmneute
g>tiarito. Ecco quanto è bnona e potente Maria!
Noi Le saremo eternamente grnti per se-
gnalato favore, e ci sarà esRo tli stimolo a
ricorrere altro volto alla sua boutà.
Ivrea, 29 GeDJ.laio 18'JS.
UH. Grov. 13.A.TTISTA. COSTA.

3.4 Page 24

▲back to top
-18i
Lulgnano (CBRMOXA.). - Il giomo 8 dicembre
scorso,featadell'Immacolata,UDa povera bambina
per nome Giannina., fu col tA. ùa violenta fobbre,
giudicata in seguito, dal medico curante, una
meningite. Per più di 4.-0 giorni il padre e la
madre l'attendevano giorno e notte, e in questo
frattenrpo non vedevano nessun miglioramento.
Dopo la metà del gennaio scorso il padre mi
venne a trovnre e quasi piangenào mi russe :
Lessi sul Bollettino Salesùr,1w lo molte grazie ùi
Maria Ausiliatrice; eù io cbe ho la figlia gra-
vementemnmalata, non potrei ott<lne.rne la gua,-
rigione t Allora. gli ,suggerii di fare una novena
a. Ma.ria Ausilintrice. Infatti il giorno appreaso
s'incominciò la novena e in capo d'essa la figlia
fu perfettamente guarita, s<'nza alcuna. imperl'e-
zione, con g!'tlllde stupore.di t~tti. Il 11~dre ri•
con_oaconte d1 quest11 g:raz111, Dli 11rega d1 comu-
nicarla alla Direzione del Bollotti1io SalCIJi<mo,
percM i!ia fatta di puhlilico. r agione. lo pure
epcsaillllime volte eouo anùi1to a trovare questa
povera. bambina e po~o assieunn-e e.ho la. sw1
gwuigione si devo nttrilmire a.cl una grazit\\
specialiasim,i di Maria SS. Auailiatrice.
S f,ibbr-.lio 1898.
D. NATau: RAUtONDI, Oc,rato.
Macca gno Inferiore (Co~o). - La mia cam
ruamrua er-.i, a.ffett::L du. graye malattia., cho per
l'età nJgunnto avanzata ci fneevu temore doliti
11ua esiatenza. Dis11oranùo qui.udi cl1ogui 111u1H10
soccorso, e.i 1i,r0Jgcmmo con fiùuci:L a Colei cita
(;iustnmento uppellusi l'Ausilia,trice. E 11ppen1L
mcominciatii ln.novontL ed omesso il voto di faro
una piccolo. o:trerta (che qui unisco), si notò SU·
bit.o un migliormneuto, cbo ..wclò 11e.111pro pro-
gredendo, lìnohè all1L fino dCllla soooncl1L 110,,e1Ja
la caro. informa era fuori cli pericc•l o o iu via cli
con"Vnlescenza. Qucst-0 piccolo tratto di ricono-
scento affetto verso la gmu Mailni c1i Dio prego
veuga. lùserito nel .B0Ueltint1 a J>1irC!lllle t•icordo
della potento intercessione di co!ii buon:i )[iiùrc.
81 marzo 18118.
MA.llGJlERll'A G,UtliA.RINl.
Sanglllo Torlne ...c. - Oh I qunnt.o ò buona
Maria SS. vcr110 ili coloro cli.e coli fedo 1n invo-
ca.no! Ai 4 ùollo scorso novemlm, la rni:L co-
gna.ta, maùro di uo\\'e :figli, veu~va colpita _cln.
apoplossia, ohe lii rend0v1~ quasi cadavo1·e, m•
sensibile ad ogni opornzioue ed OKtinata a qua-
lunque rimedio dt-ll'nrte mcdicn. In tale state>
stette per ben qttìuclici giorni. AvGndo noi in
casa il quadro ùi Muria Aui;lliarrico, ascoltammo
una santa. e fortunato. inspfraziono: lo portammo
al letto della povera moribondn, e demmo prin-
cipio nd UD(I. 11ovc11(1. di pregJJ.ioro, coli promessi\\
di for celebrare unn, S. M:osaa nel sa.ntu:u-io di
Maria Ausilia.trico in To1-ino e di far pubbli-
ca.re ln grru:ia, 110 l'ottenevamo. Mirnbile (I. dirsi!
Non ap1,ena 1wevn100 fatto 11ueste pronieAse, che
ai notò un h•ggiero migliol'Ument.o nell'iufcnua.
Essa rinvenno, ed ora è in via di perft,tta gna•
r ig iou.o. 011 I quauto aduuquc è _buono. Ma1·ia
Auailiarrice con roloro che la lJlVOCI.IDO con
tede. Noi non potromo mai in eterno dimenticare
la bontà sna I Ne i!iA. in etemo ringraziata!
F&RDlNANDA. P.€lll.c0mN0-ODDONE.
Somp<"11·e. - Nolla prirunvera dell1aijno 1896,
fui colto da una g1·avc u pel'ioolosa malattia.
(febbre tifoiclM). I miei itonitod chiesero toato
un Yalcnte mutlioo, iJ quale do1io cli a,ore spo-
rlmentatl t rimedi che la scienza suggemce per
ta.li malat
miglioram
teinet1o,veadnezni daovecnhdeo
llOn vi
preso
e
il
ra neSSllD
malo pro-
porzioni alfarmanti, ci dava poca speranza di
guadgione. Allora, trovandosi tutta. la famiglia
nell'affanno en ella costernazione pel ti111ored' WU1,
imJùÌDente ed irreparabile cat,a,strofe, dietro pro-
posta di mia sorella Maria, si rivolse fìdacioaa.
alla Madonna di Don Bosco. La pr egò cald&-
mente di ottenere dal Divin suo F iglio la lll.ia
taoto desiderataguarigione ; proaùso una offerta
a l di Lei santuario in Torino e cominciò tosto
una novena in suo onoro, p romettendo anche di
rendere pubblica la grazia sul Bollettino Sale-
sia110, qualo-ra la medesima ci venisse eonceaaa.
Ed oh! bontà dl Ma.rin. Ve.rgino Ausiliatrice I Ap-
pom1, presa. tale risol uzione, io mi sentii tosto
meglfo e come sollevato dal male ; mi arrise la.
speranza d'ottenere 111. (rffiZin, e da quel giorno
cominciò la mia guru:ig1one, che col tempo mi
réstituì 1a primitiva sruute. Oggi, bencbè in
ritn.rdo, adempio cou 1iconosoenza. alla fattn.
promessii, avendo già primi\\ d'ora rimessa la.
1·elativ11, offerta.
12 aprilo 1.898.
BElW.ARDINO GrnAUI>O.
S
.
lf
P i e'
o.ria,
t
ro
gra
Cns
zie!
asco (Bouu1O). - G
Sento tutto il dovere
raz
di
ie1 o
ren-
dere p11bl>lic21 umi, gl'flzia ottenuta d nlla vost.rn
intercessione. - Da pa_recchi anuì. run più
speciallllt'ot.e sui primi mesi del 1897, soffriva
molti clolori. Assi(ltm lettJ:il:e del .Bollettino
811lcsirtn(I, loggt,va con trasporto lu grazio elio
:\\furia SS. si clegnava concedore a devote per-
Houe. Rh1olsi io pure ùi ofl'ri1·e a Mtu-ia. i miei
dolori. am11chi• li gu111·ìsso. Ntl fni pien:uuonte
cim11dit11. Nello Rcorso agosto spetlivn per mezzo
clt,l mio 11nrroco, il AL R. D. Andreii Della-Grisn,
un cuo1·0 d'argento o lirn cinque pol' l<l 01>ere
Snlesiane, promettenùo di far eeleùraro llllA
S. M~a 1\\ll'alt11re di Mu.ria SS. Ausiliatrice in
'l'orino. Tu ri.ngrazi.1U11enro della grnzia ottenuta
e di quanto mi ripromctt.o cl'otteuer o, soddisfo
al mio vot,o, unendo a <1uesta mia la tonne ulemo-
sinn, di L. 2 pet· la celùbraziouo d'una S. }!essa.
Al>ELAlDE DR.\\GHJ.
T rerno110 (CANTON TrCINOJ. - Sah,e, o Maria
Àusiliat1·ice ! 'l'u sei veramente Vtrgo Pdtens,
.J 11xil'im1, 07t1·istianornm; snl vo l Nello gravi tri-
bolazioni, alle quali p01· -più <li un unno mi tro•
v1\\i di fronte, nella eorin informità che noi pas-
Sl\\to scttowbre wi ool[ll e rui portò n.Il'Os1)edalo
di Lugano per passarvi ben 35 giorni, a Te, o
Maria SS., mi rivolsi e dal tuo ùuon cuore ri-
cevetti eouforto, consiglio, 11iuto. E 01· dall'in-
timo ùoll'animo pubbliche grnzie 'l'i ronùo, nella
soave speranza d' ell.Sere sempre favorit.o clel
tuo potente e pietoso )?atrocinio, on.i prego e-
iitoll<lure alla mia famiglia e al caro yopolo alle
mie cure affidato. A compimonto d'un 11iccol
voto che, chierico feci all'Ospedale, onde otto.
nera dalla Madonna SS. la sospira-la guarigion e
e poi... e poi l a. S. llessa, unisco alla presente
fr. 4.-0 dn usa.rsi pel maggior tlecoro della. Cliiesa.
in Torino a Maria Ausilia.trico dediontn..
Sac. LUIGI RE.\\.LW ,
Tre rtr;Uo. - Io pure vorrei rl-petoro un iuuo di
ringraziamento
pito da. ùopJ)i!\\
alla Vergiue
polmonite, in
Apeursiiclionl.toriwC()m. oCro~li
dopo n.ve.r già r icevuto i SS. Sn.emmenti, fco,

3.5 Page 25

▲back to top
-188 -
ricorso ai Salesiani di que!lta città. Essi rn 'invi-
tarono a rivolgt'rmi IL Maria Ausiliah-ice, e mi
aìntaro:i,.o colle effi.cnci p1·oghiere dei loro gio-
vanetti. Ft•ci ima novenn, in capo alla qual& fui
Ferdina.nd.o Franco, 3, - S. L(o (Pesaro)~ Felicita,
Bneei in T11,ni, 5. - Tl)rì•e PeUice: D. Michele PerrM,
10. - Bordi!Jl1rra: Maddalena Ctn·ti, 5. - Udine: J.
G. miraeolosament,e preservato grave co11eegue:nza.,
a mti doveva i11co:rre1·i, per involontario errore. -
libero da ogni pericolo non solo1 ma. in piona Pollenzo: Ferdip_a,ndo Qatraste1le,ro. - Mo,ife <li Ma7o:
conviLlescenza.. In segno d t>.ll' eterna Tic(m<>-- Silvia Pia1,7.a, per ")Ìad,la.lena Concl1erle sollevata. ne'
scenza elle serberò alla M.adonn11, di Don Bosco,
faccio, per mezzo del Direttore ,lel Collegio della
Sacra Pnmiglia, l'offerta cli L. 20; e J>rego sia
_pubblicata la relazione a maggior gloria di ·Ma.-
ria SS. ed a conforto dei devoti.
suoi dolorl da '.\\faria Ansiliatrfoe, 6; :Benedetta. Pa-
nizzon. - T1•ento: A. R.. - R11bbiano (.Nonantola): Fi-
lome
cinel
na
li.
Pe
-
l.lMaac1a1mzia1 n1a,:50Maarmgheezuzoit&d
el Prevo11to D. Pic-
Ceòi, 5. ~ Otu1teZ..
lanza: La famiglia Colombo, 3. - .Frasao Teleaitio
(Be>1i:vento): D. Antouio .Tan.uncci, Arciprete., 5. -
15 mano 1898.
Biai,;:~: J:!'iorouza .Maroone. - Perl/,g-ia: G. P. - rnro
CARLO ATE)S"F.I, (.8reac-.a): Paolo l)oMrili per la eog;o.ata M°f).ria $aca,-
Vap1·io d',.lgogna. - Con 1'11uimo riconosce.Dte
esclamo anch'io con tanti altri : Viva Maria ÀU·
siliatrioo ! Quanto è buona questa cara Mnmma !
A Leinon si fa mai il;rvano ric(1rso ! Un mio fra-
manL - GM011a: N. N., 10.-C,utell-<'1'•1>ot1zarro: Caron·
na Pom,ano, 5. - Alfla110 Nàttti: Ca:rlo Rossetti, 10.
- Onùrina. Sl)ldiui-Solrlri. - PaoliuU- .Bieuni. - Be-
niamino Beltrami, 15. - S. Dan}iano: Maria J!'ranco, 5.
- .Bedonia (Par11La,): Silva Costan:i:a., 2. - .Roasio S.
tellino di sette anni si amnuùò irnprnvvisamente
e gravemente. Forti dolori di capo, poi convul-
Et1sebio:
persona.
&
-
o. Gi118eppe Aim
Feltre: Mariamm
aSraor1n5thpeeinr
conto
per la.
di pia
prodi·
sioni, dèlirio continuo, altissima !'ebbre, pro-
atrazioDe e altre circostanze fece.:ro temere si
trattasse di, meningite, come ci aifermava il
dottore. La trepidazione durò più ore, e tanto
più cresceva quanto più furioso si spiegava il
giosa guarigione cla malattia cei:ebrale d'un ~1;10 Oli-re>
congi1111to. - do#a .Rainorn,: Maddalena Spinelli", 5.-
V-ertova (Bsrg(lmo): Domenico Rigoni, 5. - Quaronn:
Aurelio Ricotti, iO. - Cavowr: Giuseppe Imberti, 10.
- S1mrone Oanàveiie: D. Giuseppe Mogli11,, 2. - Alca•
,no (SfoiUa): Sa.lvat01:e Beuenati di Gaspa.l"e, 10; :Mel-
male. Col cuore pieno di fede ricorremmo a ch.ione Paetore, 5. - Bìganz11olo: Mar~i.ua. Zruiearh1i.
Maria A.nsiliatrice, cli cui mot,temmo nna. me- - M-ila>10: Giuseppe Ca.vezznli, 3; Catteriua Bi.ràghi,
daglia benedetta in collo al barubino: e questi
dopoun'ora, quasi svr,gliato da profonùoleLiugo,
parlava e sorrideva come se uuHa avesse avuto.
Il pericolo era scomparso, lit gna.rigione si pre-
sentava in vista sicUTa e completa, e la gn1zia
l,: Luigia Be~tin.,lli, 2. - Frtl8Bl110 (Cimco): Giuseppe
So1eri 1.li .Ràttist,ii,. - Nicosia (Catania): Gn,1lriele :Ma-
stmiìumi. - G-ra11an1lo di Fa1:ltl!sa: Rosiua e Domenic11,
Sorelle Znuzi. - Fe~teua11ova ( ITerona): Ger111 o.no Pana-
to. - Sorti.no (8i'1·ac11.11a): M1wi ano Rigazzi. - '.l'm·toua:
D. Dorneui~o Gmmegna, Arciprete di S. Benedetto.
era ottenuta. Lode adunqne ed onore a i\\1nria - S. Ct'istoforo: D. .Cnigi Perucchi, Rettore. a. nome
SS. Ausiliatrice! Sciolgo la promessa a Lei fatta di una pia persona, 14-. - ErneHl:,b1a Donna, Torino. -
di publ,licare la grazia sul Bollettino, mandando
come segno di vivissima. gratitudine la tenue
somma qui compiegata _per tma Messa all'altare
di Maria Ausiliatrice.
Sac. E. Run-m.
llacldaleno. Gar1l~m11i, Sanrl'l'iyo (L. 5 J)er le Missioni
Sllle.~iane). - Mr\\1·ia Bonaria, Molar~ e-on L. 2 per una
S. Messa a me2.zo del Sac. Giovauni Jterra:ri Aro~pret,e.
- .Luigi Stm:cbi, ;\\[ilM10 (L. 5). - Teresa Castagnola,
Lat·ag11a, c:011 L. 5 a nome cli l!ua cogna.ta. Ros,iua Faht,i-
Vel'olengo. - L'estate scorsa mi ma:ncava il Castab"l)Ola, pl'ototta in mQdo partiC1<llare cla Marfa in
marito, rapito da cirudcle e brevissima malattia.
E due settimane fa era culto :i11' improvviso dallo
stesso malore il fratello di lui e mio cogniito, in
età viT:ile e robustissimo, unico Rostegno nella
fa.miglia. Già aveva ricevuto tutti i Sacramenti
un tempestoso vi11ggi<1 a. New-York. - Oh. Giuseppe
Longo, C11-Ralo Mt>nfC1'1'ato (L. 2), - O. V., Milanp. -
Uuù. Ooopemtrice di Bm·ona, Mn L. 10 pér ùuo saute
Messe, iu riugrai:i.amento ù'avo:cle la VergiDe i::uirrita
IIJ> mamma inferma per artrite. - Pietro Pnllacini,
P'icQjo,·te (Cuneo), con L, 5. - Catterina Deutoni ve-
e i ruedioi non gli presagivano più che poche dova Lamarmora, C4fllia1·i. - D. Pompeo .801,zolo,
ore di vita. Aocasciata dal dolore1 rico1·si alla
Madonna di Don Bosco o inviai L. 2 per ln, ce-
lebrazione di una S. l\\'lessa. ~fa.ria SS. An~ilia-
trice, pregata dai suoi bravi giovanetti, mi rl'n-
devn si può dire da moTte a. vita il coguato.
Per gratitudine 0 riconoscenza a Mriria Ausilia-
trice ~pero di farle presto un 'altra offerta pt,i
Parroco di Ca11tal1Jpo d'..!1leaaa11.(1,-j1,1, con L. 15 per g,a-
zia ricevuta da pia por.sana.. - G. B. Cattaneo, Bor-
ooma-nei·o L. 5 per nna Messa. - D. Litigi BosNtini,
Arciprete d'..J.Zbaro (Verona), L. 2,50 por 11lla S. Mesaa..
- Gàudenzio Tremolaila., Sòlbiate Olona, con L. 1,40
a no:me rli Antonia Raimondi grn1nta da ma,l d'occhi
iu seguito ad una novena a. Marfa Ausiliatrice. -
:Ma.rghetita, Berk, S, Mai·thro (Gtm01·a) con L. 20. -
suoi orfanelli. Oh viva sempre Maria SS. Au- Marta Ulla di Cerrina, Va1·e11-go ( À.Ùllls1111drir;i). - Gin•
siliatrice I
MADDALENA ved. Ros,\\.
1Jdinc. -A mezzo del Parroco di S. Qufrfoo, Don
Luigi Indri, una pia. persona invia L. 40 µer
seppiDa. Perria., Villa1101:af1"a-nDa (Cagli.ari), con L. 8
per la aeleùrazione cli clue Messe di riugt,1z"iamento,
- Leoue Ponllo, .Acq1,i (L, 10). - Delfi.Jia. Milanese,
Poztiolo FormiBa1t, per l'ottenuta. guarigione <li sua so-
rella, con L. 6 a mezzo del Sac. Ba.ttofomeo Gavazza.
la celebrazione di due S. l\\:lcsse in ringntzia- - F. B., 1llo-ntÌI, (L. 10). - Ginlia Tirone, maestra,
mento di due grazie ricevute per l'intercessione Gmna, con L. lO per una S. Mess11, di ringraziamento.
della SS. Vergine Ausilùi.trice.
- Domowco Rezzn, Torino. - Raimonda Sed(la, :N11r
rCCi, con L. 3 por w1a S. Messa in ringi-aziamento della.
gruuigioJ1e di suo marito Celestino Teblli a.Jl'etto da
= Ottennero p-nre grazie àa, ..._lfaria SS. AusiUar
t·rioe, e pieni di riconoscenza 'irv1J'ia1·ono offerte
congestione cerel1ra.le e polmonite. - Concetta Pon-
toni , Colle8/l,110 (L. 10). - Giuseppe Gobbi, studente
in 1Ueclicin:l. (L. 2). - La Sig. Francesca E. 011<tino,
al, s(intuario ài Tot'ino o per la celebrazione di Falicetto, a nome di Anna Gamer1 (L. l per Santa.
S. 11.fe-sse di ringt·aziamento, o per l-e Missùmi Messa). - Giuseppa, Navino, Treeate. - D. Sante Bar-
Salesiane, o per w altre Opere ài .D. Bo8co, i
bazeni, Castagnaro (Vei·ona) con L. 5 per una Santa
Messa di ringrazia.mento a nome di una distinta Co-
seguent'i:
operatrice di quel paese. - D. Giuseppe Russo, Ca-
Ncipoli: )!aria Rinonll>J?0li, 6; N. N. e figlia, ~er og-
getti (li vnlor~ ritrovati, 20. - Sal'radifalco: Carme•
Iìna Piazza-ì"ncca.ri, 5. - Osogna (Canton Ticino): A-
glnovsteinnioizrlllf,allaOgj1Ernrrmram1 i5o.
- Moggio (Oo1no):
Locatelli. 3. - Zelo
Zefiriuo
(Roi•igo):
strogi-Ovanni, con L . 5 a mezzo del Can.co Prof. G. Alcssi.
Ba.tù, Direttore Diocesa110 clei nostri C<lop eratori di
Piazza .A.rrneriua (Sicilia). - Uua Famiglifi di Ga;rba-
,g,~a!e ..MiZ~neae, L. 10 ed un 1mello d'oro - Giuseppe
G1li, T~rrno, con L. 2.

3.6 Page 26

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- 189 -
Il Can. Francesco Della Valle
anno e.i compiacevamo nel vetlerlo aumentare di
numero e di fervore. Ed egli stes!lo ni;lla sua T&-
Prevosto Vie. f or. di Alassio.
ner~nda ~anirle - gincche contava già i Rnoi 7~
anni - SL faceva un <lovC're di tenerci informati
LA vigilia del Oorp1111 Domini, 8 ~iugno, cessa~a
di vi.ere il li . .R. Cnn. e V1cnrio Fomneo
Teol. Fr,111ces1:o Drlla Vane, parroco ùi AIAssio.
Fu un'esistenza prllziosn. l1i G8 11nni che si sp<'nee,
dopo ùi aver brillato coli,~ loco dogli imuigna-
menti e più nncora. coll'esempio di uua vitn tutta.
spC.!la pel bene del suo popolo.
Dall'età. di 25 anni, qunnilo fu mandato in
quella l,ittà nel 1855, fh 10 nll'ult..i1110 ,10, suoi giorni
il suo zelo per In gloria, di Dio, per la. salute delle
anime non si rallentò mai, anzi nnllò sempre cre-
elci movimento ohe colli opernva,si in f:\\vore delle
~pPro _Salcsinne, scrivrndoci lii suo puguo rela-
z1011i dt fe11te e conft.renze ell unenclo,·i l'obolo
raccolto per lo nostre Missioui.
Gi:\\ egli è nnçlato a ricevero il premio <li ta,nt&
buono opere, il premio di una l1Ulgn vibi intie-
ramente spo~a per lii gloria cli Dio o lii a,ùnte
dulie nnim... E noi, mentre ne uccorunndinmo
l'nnirua ni pioto$i sntfrngi <lei nMtri Ooopemtori,
p1·egl.liarno J!ldio che molti faccia sorgere lnrita-
to!·i. delle virtù e dello zelo di questo suo degne►
i:cen<lo, manifestandosi in ogni bisogno, lll ogni llllUlStrO.
circostanza.
Alni-1sio dovG IJrincipalmente a lui !le la sun. glo-
venltì ò 1dfidat11, per la educ11zione i11 huo11e mani,
La Sig:1 Giovanna Valcasall Ved. Brunelli
la nrn~chlle ni Salesiani di D. llot1co fin dal 1870,
di Faenza.
lafonnnioile allo Suo1·e ùi S. Vincenzo: cosa qncsta
N che tonti parroci ar<lentemente1 1111\\ nhimò invano!
tlcsiùel'ereliberu nei loro p1tesi. L'Op1•rn delfo Cou-
ELLA pnco del Si_guore, col sorriso <lel giusto
,. sulle 111.libm mori vn in Fnf'nz..i!:, oddl 17 giugno,
fereuzo ili S. Vincenzo lo (lbhe, 1>iìl l;bo presiclt•ute, lii S,gnor:i (Jlovmma ValcaaflU ved. B1·111wl/i no-
a fo0-0lur{', <l<>nde partiva l' eccirnu11.mto piÌl fer- strn ci<imin. o zel:tntu Coorwrntrice. Contav~ 74
vido o. operar pel bene ùei poveri, disn:ibuenJ.o nnui ùi vita ,;pesi tutti in allevnro cristinnnmente
loro socco111i preseuti1 non promes;ie ùi riventlica-
zìonl avvenire. Ogni oplmi del s 110 dllllcilo mini-
In. sua 1lgli11ol:rnzit e nel far ilei bene 111 proprio
similo. ];'u divotissi111n. di Marin. Ausiliatrice e dn-
stero lo ebbe pronto, voltmteroso, ed egli ò morto, rnuto tnttn 111 sua hu1gn. peno~issima malattia,
si pnc) dire, :mlln. br cccin.
clrn supporle', con mimbile m ...,w~'Il.azione, volle
E mo1·to ospite - e-0111e ne avevo. espresso il ;ie11111re a·.-ero scco lt~ fotograliiL di q1wiHn nostra
desiderio - dui Salesin11i I che fnrono ono1'11ti di
pott•rgli cos\\ t.ustimoninre l:l, lori) ~mtitntlino per
Ce•lc•ste Aui;iliutrice, ricavuta nel 1884 <ln. Don
Bosco stesso, e dietro alla qun,le il nostro buon
quanto hA fatto pel loro Collegio, Ecl egli, conso- Pn,tr~ vi aveva scritto di sno pugno una gia.cn-
lato dnlla l'.ODl[lllb'llia cfoi figli di l>on Bo~co, an- lator1a.
dava loro rip1.:tPnùo con pincere: 15 q1testa la piil, l~bhe le. fortuna di veder Mcritto no suo tìglio
bella grcwia oTw 1wi abbi<l fatto la Jlfo<lonna !
s1u•erdote alla uostr1\\ Pia Sooi1•t~.
Dumute 111 nrnlat,tia fu nn ooutinuo accorrere Il Signore l'ha chiamata a sò nella. festa del
di ,·isita.tori, u comincinre dall'Er1•. Vescovo ùi Sner:itissimo Cuore di Gcsit, di cui pure era ta.nto
Alben~, che tibbe a 1Hre Ili perd1m• nel Teologo dlvota. La Sili\\ morte tranquilla. e serene. fu ve-
Della Valle il lllii:,!'lior prete delln a11a dioc1•,ii. rnnwnte quella del giusto; la sua memorin. quindi
Ed orn ohe nutriamo fondata ~perirnza che sia vivrll. jn eterno. Una prece p<rr l'anima sua bellat
giunto al cielo, possa ln sua memoria boneùetta
continuare ad easere pertutti eccitamento al bene. La Sig.• Selva Maria Ved. Gurgo-Salice
D. Massimiliano Gandini
di Pettinengo.
Arciprete Vie. for. di Caravaggio.
QUA..~ONQ,R questa nostra ealmia benefattrice
sia p1111!lnta a miglior vita fin dallo scorso
UN'ALTRA prozio11a esii;teDzn, bcu1.chè matura pel
cieJo, ci ha rapit.o la mode, la Yigili11 della
fe11ta di Maria .•\\:naili11trice 23 maggio, 01>!1'.Arci-
prete Vioa.rio Foraneo ùi Caravnggio, D. Jiassimi-
liano Gcrndi11i, zelante Decndone dei nostri Coo-
perntori.
Impossibilo ci riescG nccennnro in poche linee
il bene immenso oper11t-0 da questo fervente l1li-
niatro del Signore nei varii luoghi, ove stette,
Cnasnno d'Adda, Torricella del Pizzo, Caravaggio,
llll!eian do dovunque luminose trMce del suo zelo
ed In verterazfone la sua cara memoria.
Per .noi bAati il dire che per lui il gruppo dei
Cooperat-0ri e delle Cooperatrici Salesiane in Ca-
np1 ile, pure perchè tlonnu. di gron cuore, ottima
c1•istiana ed eccelfonte madre cli fnmigli11, ci fao-
ciamo un dovere di raccom,mdarla alle comuni
preghiere in modo speciale. Al suo p11e.<1e fu sem-
pre iotere.~illltissima delle opere 011.ttoliche e ge--
nrrnsa nel tfare e rMCOffliere offerte per la Lega
Eu(larlslic,i <li A.mano, 1 Omagf/io a G08ù Reden-
tore, l'Opcm clcl Sacro Cuoi-e tli Ge111ì. ìn Roma
e per tulle le altre Opere ~all•1Jia11e. La aoa dipar-
tita fu sentiti\\ amarrunente da tutti G Il\\ stima
grande che si era accnparrntn si palesò lnmino-
snmeute ne' suoi funerali.
Sin. pace all'anima sua nel premio eterno acqui,.
~tatoai.
ravaggio ebbe semprn vita rigogliosa ed ogni

3.7 Page 27

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- 100
NOTIZIE VARIE
UN NOVELLO ORATORIO FESTIVO.
Il 19 del giugno p. p. fu giorno di coso affatto
nuove ed indimenticabili pel gentile pnoaett.o di
S. Agata. Battiati in quel di Catania.
Era già da alcuni mesi che s' era col?. aperto
nn Oratorio festivo nffidnt-0 alle cu:re dei Salesiani
del vicino Istituto di S. Gregorio; R1 nspettavo.
soltanto una propizia OC('nsione per solennemente
inauguro.rio, o qnestn ,;I colse dalla, festa di San
Lnigi, che i giovani dol novello Oratorio celebra-
rono in quol dl.
detto pur coloro che concorsero a procurar un
tanto bone a
nare il sulloll
aqtoueMl opnase. sRe iIccfrionlic,
oi
il
ci pince nomi•
Paù.re Vicario
del pnesè col suo egregio nipote P. Gemmellnro1
l'egregio Sìg. Sindaco col Segretario Comunale
Sig. Ant-0nio Lo-FaTo, pei quali e giovanetti e
Salesiani nutriranno jmperitttra riconoscenza.
AD ONORE DEL SS. CUORE DI GESU'.
Solennissime fnrono le feste celebro.tesi nella
noiltrn Chic~n, del Sacro Cuore di Gestì n Roma
nei giorni 10 e 17 giugno scorso.
easa Madre e Noviziato delle Suore di Maria Ausiliatrice In Nizza Monferrato.
Al mattino nella (Jbfosi~ del paese vi fu dap-
prima ~lei,sa.. con Comunione generale, detta dal
Direttore dell'Istituto 11i S. Gregorio, il quale ri-
volse parole adatte alla circostmna; poi aù ora
conveniente Messa cantata, con panegirico. Alla.
sern, oltre la lotteria e<l altri piccoli tratteni-
menti, si chiuse la festicoiuola con u110, modesta
ncondemia, che commosse ogni cuore. Venne pre-
senziMa ùa.l Jl.mo :\\fons. Riccioli, Vfon.i·io Gcme-
rale dell'.Arebidfocesi Cutanei.e, a. cui si ,fovll que-
sta. fon,lazione. Dal luo~o dell' accndemit\\1 sulle
11p11lle degli stessi giovani, Y-enne portnfa hi statua
del Santo in proce~sione alla CbjeM, ove ~i im-
partà la benedizione ool SS. Sacraurnnto. Som-
bi-nva elle i rngozzi non si potessero &btl'Ctll'e dal
onro S. Luigi, che cnto ùnl cielo :\\Vt,\\ loro sor-
riso, e li avrà ùeuctlcui, e co11 loro nvi-1\\ honc-
Il coucorso fn straordiniuio
ristica frequentatissima. n 17,
e la.
festa
M.enRa.
del S.
Euoa,
Cuore-
dis..~e In, Yessl\\ della Comunione. Generale S. Em.
il Cnrd. Rampolla, St'gretndo di Stato del Pl\\pa:
la. Comunione durò un'ora ucl uu quarto e l'E.mo
C1U·dinale dU1nse ammirnto e soddisfattissimo chia-
mando ln lung-a Coinunione "una dolce fatie<i
Do1>0 la MesRn. egli sj dogiu\\ vis.it:ne l'Ospizio e
gr:u1l assai nu saluto lettogli da un giovinetto a
nome di tutti.
~elle altr13 funzioni pontificarono J>uro o al matti-
no od nlla sera Etli E.mi Cardinali Segna e Card.
Satolli, e le LL. Ecc. Mou1<. Grniioli, arcive11covo
cli Nicopoli, Mons. Accornmboni, Arcivescovo di
Eliopoll, Mons. Snbntueci. Arcivescovo di Autinoc.
Q11e),!to fosfo non 11VTC'ùbero potuto riuscir e più
spl1;;11tliùo e memorabili.

3.8 Page 28

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l!ll -
PRIMA CONFERENZA SALESIAN'A
nel Portogallo.
Ebbe luogo il 20 dello scorso aprilo LieboM
nella Chlesa lloll'Jncarnazione, e riuscl ve1·11111eut,e
splwrlida tanto per l'<'ntuaiMmo e lii perspicacia
con cui fu pre1>11r11tn dn un apposito ('omilato cli
nobilissime Signore dcll'Ari.stocrnzin Li~l,onese,
come per In qualità dei pe.rsonaggi clw vi 1we-
HffO parte. Trn tJ.Uesti ci piace notnro S. Ecc.
R.run Mons. Aiuti, Noorio Apostolko pre~~o la
Corte del Porlogullo1 S. Em. il Cimi. Patriarca
tli Lisboun. S. M. Jn, Regina Aw.,lia1 S. J.Cec. El,,
t•it·o de Bnl'ros Gomos, Ministro clogH t\\Stl'ri, il
r11ppresent1wtc, cl1•l Ministro de]lu, Mariun. ill gmu-
cle uuiformt, S. Ecc. Don Joao d'Alnr~llo, Gover-
natore civile cli LiNhoua, ed altri molti DPpatati,
S1:11atori e Dnm<', i111>0111nm tutto il fiore della
uohiltà.
.
Dopo il cauto ili '1"11.d DlOttetti pnrlò pl'iwn D.
Pietro Coglfolo cou gcmerale soddisfuzinno di tntti;
e poscia S. E. l'Arcivescovo di Evor11, rluom11.-
tiìisiwo ornto1'<l, Egli da pari suo parlò <li Don
Do~co e delle moltt•plici m:u.ùfestazioni ùclh\\ s1rn
carità,: inLenol'l e commosse fi.uo alle lagl'ime
<Jllltndo descl'i~se iJ ùro tto spettacolo ohe 1lav11.n
di le migliaia di fanciulli a.blmmlo11ati all1~
misetia ed ul vir.io vngolauti per le vie- di Liabo-
na. sudici n<'ll'aui11111. o nel corpo. Di 4111 la 111>-
<"~ssità di un grnnd(' 0/\\pizio Salt'siano cbo lutti
li raccolga, e h\\ Jlerumzione fatta do. l}IH'tll'Ec-
cellentissirno arcivescovo in favore di llll tale
Ospizio atrncherit lll'esto i suoi fru tti. Lasciò in
tutta qucHn scolta udienz1i profonda impressione.
Si chiuse con h\\ benedizione del SS. Sacramento
e preghiere d'uso.
I FIGLI DI D. BOSCO IN PISA.
Riceviamo consolanti notiz-ie intorno all'incre-
mento o~ui ùl più sensibile dell'Oratorio festivo
che abùuuno operto. al prht<:it)io di q11e11t'anDo
scolastico, in Pi~a.
Numerosi sono i giovani cl10 lo f1•eq11outano e
nello scorso rnnggio ebl.Je luogo In somlll'O com-
movente fuuzioue della, Primu Co111u11io11e. B en
32 ùei rag11izi più poveri dellu città fecero la loro
primi\\ Co111uuic111e per !ti mimi 1>lt>K~e di quell'Ee-
eell.mo .A.rci\\'escovo. Impossibile clcscrivere la
brioia, di q1toi JJO'l"eri bimbi, la t•out1mtt\\ZZa dei
loro genitori b la solldi.sfazion<• tli tutti. Lo varie
Confort•11zo cli S. Vinceuzo cfolln. città contorsero
ruolto ge-neroBnmente a rendere pii, i;olunne questa
festa col pruV\\'t.•dere ai neo comuoicn111li non solo
il vestito, ma nuche la colnzioue, il prnuzo e la
mercnùa. Il iìol'o della cittadinanzn. Pisana prese
parte, faccn1lo nouile corom\\ nll'Al'civeecovo, I\\
11uesta funzinuu, e l'ILJ.mo Prof. 1\\ll\\1·chcso Corsi,
decoro "' vnuto di quell'Università, fungeva da
padrino ,~ tre giovanetti c.resimnudi.
Fu uun gio1·11ntn memorabile ed i Pi11àni pote-
i-ono J{nstare un primo saggio cli qunnto sa ope-
rare il i1i,;tenrn etlncativo di D. Bosco.
Cooperatori defunti m Maggio e Giugno 1898.
1 ActiJl -Oaporalo Margbc,rlta - P.o•
dallo (Torino).
~ JlernBrdi 1), Y1ucc·n&o - li.aduna.
3 ]lettini Gi<l\\'auul - Carooun1·u ( Pa-
ri,i),
4. Bicchierai Do11 Nt~oll\\ - lllontia
(Pua).
s Dlll.lldÌlli Mons. Gn.tt.1nn, Vesco~o
Coo,liu1<1r.,. - Gh·!l'•ntl.
O Doufuo P•Hlrt) J,t,<1Uf\\• t 'tll'U1l1l. - Ch&-
rns<•<> ( 0,;11~0).
i Bonlnn IJ. l'it•li·o .it·clp. V. For. -
-Xeìvo (Otuiru).
S lloseo Roijl\\ - 'J'wl1111.
11 Bur::,,ol, t>lvll u G111•••JJJ1• - Oulx
('l'ol'ino),
10 Cai:uolo l'lul.ro - .\\llco Bolcollo (.!·
ÙU<IIWn<I)
li Cand1,11,,ro A{l<lllino - 'forluo.
l~ Capelli Du1', i;o111m l'tllnc...co -
}'o•sano (Ouu•u l
13 Carlbo.l,li Can. ll, \\"lnCL•uzo - Alt•
i:uillars. (Roma)
1' Caribonl A.[!_o,Uuo - D1•llru10 (001110).
15 Cair= G. .u. - Chiovol1ll ( Uu.i.11,).
lU Castii;lionl JJon11110iuMOJ•1dun -C:Lu•
uoblo (Noi•a,•a).
li Coruttl l,lnttw -AUce llelcollo (.A·
la1«iidrfa)
18 Coata DellA Torn Conl.• l'oll68&na
- 1'uri:nn
19 De S:ivi~ny Suor E<hi110 delle Dame
111,I S. Cuoru - \\ 'nl1J1llòe(T&ri11UJ
~o l'adini Tcn,aa u. llLA,·a - 0,uo a.I
:;.,rio (1J~a1110),
:!1 rt,l'l"M)to FrAnt~ro Paolo - TllllDinl
Imer (Pal<nrtoJ,
:?2 For1;ulo Giorn.nu., - :IUhwo.
:!3 1-'arrero Ca.v Giu-.. ..i.\\Utonfo, 'l1onent&
Coloun~Uu - :Rom«.
Zt Font.onn l:ilwhu, - ~ano.
!!~ GAlùlntl ll11rùan1 - llo•llllo (<"01110),
~o Gal..,:1nl :ilari& -V-cd. Zll.Wlll - lluu•
t,,h-.lua.v ( S'orara)
~'7 Ga,uùuuu Cumm. :France.sco - Xo-
zs
Tln"
Gl•ntòltl
RO•ll
-
Napoli.
~O Gibl'llnt.u l>ott Oaotàllo-.Fuutnniva
(Par.101•1>).
30 GJoq,.-t Glovnnnl - Cute! S. Plcuo
A,·,•. J~wllL, (1Jolo{ltlfl,).
8a1~
Cìnuull•
GuhU .PlltJll1
-
llene,letto - •rm·h10,
lù.ivescala. (l~al·ì,~, .
a3 Lru,1b,,tti Cnllsto di ltlcL'IIJ'do - Lun•
"" (Uu1~0).
$,._.,,,.. :U. LJ,uduoci Y1><I. Anna - l•'irl:.Jm,.
35 Lardi Unttl,;tà - l"o•~biarn (
Gri1.J
~a L<~•Mtdf )too• .Lodovico "\\"c,•oovo-
liurtlnoru (Forlì),
87 ll11,n;l Racbcl" - :Ut:rtallu (Jlila111>).
3afst
,tnnmtl Prhm10 - Cuglitu·i.
:lt1u·n1t11> lJ Gl<>vrumi - Ga.!Lluara
(Novara.).
4'0 li111ruuco 1>ninun1co fu Lotcnzo -
Snij•Ollo (G,•110~,i),
41 lltlgouo :Moud. rnolo l•1mncosco - Go•
llOYa,
<IZ ll'o;:,11.1i11I Mari.a - S. Miulalo ( J,'i.
•'t1U4")
43 l.loudlul 'lfal'IA in B.omllllO - CalvJ.
6ò0U ( l11t,11:i,i I.
,-~,i. H )fonu~nuù cli )fin.bello Glu••~phlll
~ullwu> - Trlru, (Sqc<1rn).
jS Neri }'.,\\foll>ll - "V'arallo So,la ( .fo.
,o
Dllra).
!ilrc,11 Avv
Carlo
-
,ogbora cPa-
1•lil).
4.7 OddNtlnl ::.l"nta!fa n ..illoatl - Xo-
l'hio.
'11 l'adTe Simplirlano, l"rauoe.scano -
P.oma
48 Parttilll ll. Col011tlno - l'cslna. CY•
roM).
~O l'craoi Madr> Apollunla - Verto.,.,.
(B,,r9a11~0),
61 l'i,;elll Giuçanolnn - s. Glnllano( .4.
t. .aa,1dn<1).
S2 l'olM0o D<>n l'rauouseo - Cene.da
(Trevi,o).
~3 1'oncnriùi Nol>. Glnl111. Vod. Pedrall
- Br•~cl11,
51 l'orqull<ldu mtslt1, - Oagliart.
5o 1'rt>rio•i l'n,lro U~rno.t'llo - L a Flo•
l'ÌJUUl ( .llnlla).
60 Ravolli D . OlumOULO - VII.rallo Se.sia
( Yaror11).
~7 Re,o"~.'.i U Oc,alant1011 - l'~..terlA
(.11~11 0/frrartt),
S8 fU11alcli {.nll!i - ll11;rhl (Veroru<} .
~ filu.&rùl Ftn.uce11eo - !lovoszo (:Br~
feio).
GO Riui Gluv1111nl - C:lu.-. - (Tirolo).
01 St11nn MnrJa n. DCl'1111,\\ - Turino.
U2 Sonsi Il Vinoooco - S Angelo ( J!i,.
ren~•)
OJ Sciamln l'n.Qlr• - :r,:tuuteenh·o (Porto
.1/1111,rL'io).
fl,l Si<Joll G1omn11! - Oo1·••~f\\t(1 ( P<lrma.).
0'.1 Siyus ::lfiohulo - l'lu~rnlo (Ton,io).
r.o S,,udil>. Goi"'a•lo - :-'01•,4 t0ru~'4).
Gi Sottimano llarl• - S Stofano Bfllt,o
(Cun,w).
GS Sodi Fmuc..ca V<>d. Za11p11lll - Tnlvl
( P~ruf!ia).
nn Spar't.i l>. Ant.oolo - lloll11110.
-;o Tc,bnldi .A.nrh·M - :lfo•lo1Ul,
'il Vietti .llonvenuto - C'urWI (Torino) ~
?~ Zona ).(ar.la - LcuLI\\ (~·o,ara/.
Cc,n pennesso dell'Autorità Ecclesiastica. - Gurante, GIOS.EPPE GAMBINO. - Torino, 1898-Tipografln Salesiau!',