BS 1930s|1932|Bollettino Salesiano Dicembre 1932

Anno LVI.   1° DICEMBRE 1932 (XI)   Numero 12.

BOLLETTINO SALESIANO

PERIODICO MENSILE PER I COOPERATORI DELLE OPERE E MISSIONI DI DON BOSCO   

SOMMARIO: Auguri del Rev.mo Sig. Don Pietro Ricaldone. - 5 dicembre 1932. - Notizie di famiglia - A zig-zag da l'Alpi al Mare - Da un continente all'altro. - Nel centenario de "Le Mie Prigioni. - Culto e Grazie di Maria Ausiliatrice. - Dalle nostre Missioni. - Grazie al Beato Don Bosco!... - Crociata Missionaria. - Lettera di D. Giulivo ai giovani. - Tesoro spirituale. - Necrologio. - Indice dell'annata 1932.

Nella Basilica di Maria SS.ma Ausiliatrice presso l'urna del Beato Don Giovanni Bosco il Rev.mo Sig. DON PIETRO RICALDONE Rettor Maggiore della Società Salesiana raccoglie i voti che i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice e i Giovani alle loro cure affidati formolano con lui per tutti i benemeriti COOPERATORI e le benemerite COOPERATRICI nella fausta ricorrenza del prossimo Natale e Capodanno e li presenta umilmente, con animo profondamente grato, implorando su di essi e sulle loro famiglie la benedizione di Dio e l'abbondanza dei suoi celesti favori.

5 DICEMBRE 1932

Un anno dalla morte di D. Filippo Rinaldi !...

Non intendiamo di stendere qui una commemorazione, nè un necrologio; c'è chi sta scrivendo di Lui diffusamente. Soddisfiamo bensì al dovere di rievocare la sua santa memoria in questa prima ricorrenza, quantunque persuasi ch'essa non sfugga a nessuno.

Si può dire infatti che il nostro desideratissimo Rettor Maggiore abbia avuto in vita e conservato dopo morte culto di cuori.

Sacerdoti, Coadiutori e Cooperatori Salesiani, sparsi per tutto il mondo, considerò suoi figli diletti; ma il suo cuore, capace da solo di contenere per affetto tutti gli altri, volle espandersi più ancora, nell'organizzazione degli ex-allievi dei nostri Istituti nella grande Famiglia Salesiana. Ebbe così più vasto campo ad esercitare ed effondere la sua paternità colla parola, cogli scritti, col consiglio, col conforto e colla delicata squisita carità. Lo spirito di Don Bosco, che si riassume nello zelo per la salvezza delle anime usufruendo di mezzi spirituali e materiali conforme anche alle giuste esigenze dei tempi, signoreggiò sempre nell'anima sua e nella sua azione con effetti sorprendenti.

E dai suoi figli tutti ebbe corrispondenza di sommissione, di ammirazione, di amore. Essi non lo dimenticano, non lo dimenticheranno! Oltre il cordoglio unanime, manifestatosi per la sua morte in tanti modi e con tante toccanti espressioni, furono plebiscito mondiale i funerali che, per concorso di popolo, di autorità, per sfarzo severo di culto, si susseguirono ovunque, nelle umili cappelle e nelle superbe cattedrali. Certo contribuì ad essi l'ufficio autorevole da Lui coperto e l'espansione dell'Opera Salesiana; certo è pur anco che tanta generale e solenne manifestazione fu tributo di intenso affetto, con cui l'immensa sua figliolanza spirituale volle onorarlo.

Questo tributo rimane costante alla tomba ove riposa la sua salma. Sono tante anime pie che con noi spesso vi porgono fiori, lagrime e preghiere.

È impulso di gratitudine amorosa pel bene morale indimenticabile di cui il venerato uomo fu loro prodigo in vita.

Ritorniamo noi tutti, nella ricorrenza di questo primo anniversario, almeno col pensiero, alla tomba del Padre, per rinfrancarci a seguire quegli esempi splendidi di perfezione cristiana e religiosa da lui lasciatici.

Sarà questo il modo più perennemente efficace per onorarne la memoria. Oh, noi dell'Oratorio di Valdocco, come Lo ricordiamo! Ci pare ancora di incontrarlo, quando, con passo lento, compariva sotto i portici del primo cortile, soffermandosi a ricevere l'omaggio o le domande dei confratelli pei quali aveva sorrisi e confortevoli parole.

Ci pare ancora di vederlo, seduto alla scrivania del suo gabinetto di lavoro, ascoltare, china la testa, stanchi, ma penetranti gli occhi, le tante persone di cui raccoglieva le querimonie, i bisogni, le richieste, paziente sempre, sempre tranquillo, anche quando si trattasse di cose gravi, difficili, compromettenti. Perchè due speciali caratteristiche emersero in Lui: l'acutezza e prontezza della mente e la calma perfetta dello spirito.

E il Signore non volle che questa catena gli fosse turbata al momento estremo. Passò, senza lo toccasse il tormento di morte, sereno, al bacio rapido dell'Angelo di Dio!

Giovedì, 1° dicembre alle ore 9,30 nella Basilica di Maria Ausiliatrice, si celebrerà questo primo anniversario con solenni suffragi. I Cooperatori torinesi vi sono senz'altro invitati. Quelli che non vi potranno assistere personalmente vogliano unirsi spiritualmente a noi in questo mesto tributo di riconoscenza e di affetto.

NOTIZIE DI FAMIGLIA

Eloquenti omaggi di insegnanti a Don Bosco educatore.

Un centinaio di insegnanti all'urna del Beato Don Bosco prima di iniziare l'anno scolastico.

Anche quest'anno la Direttrice del Gruppo di Azione per le Scuole Rurali del Piemonte, Maria Baudano, ha raccolto le insegnanti di prima nomina per le Scuole Rurali, attorno all'altare del Beato Don Bosco, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, per una funzione di propiziazione al loro primo anno di insegnamento. Celebrò la S. Messa il rev.mo sig. Don Gusmano, del Capitolo Superiore della Società Salesiana, il quale, prima di distribuire la S. Comunione a quel centinaio di giovani insegnanti, rievocò la figura del grande Educatore col fascino della sua pedagogia forte e soave, ed implorò la benedizione e l'assistenza del Beato sulle nuove educatrici, non solo per questo primo anno di insegnamento, ma per tutta una lunga carriera ch'egli auspicava di gran cuore. Infervorate, se pur ve n'era bisogno, dalle opportune parole del sig. D. Gusmano, e confortate dalla Santa Eucaristia, sciolsero in un ardente Te Deum il loro ringraziamento al Signore che le aveva chiamate alla sublime missione dell'educazione giovanile, e poi si sparsero a visitare l'Oratorio salesiano, soffermandosi nelle camerette consacrate dalla vita e dalla morte dell'Apostolo della gioventù. Poi partirono poi Becchi di Castelnuovo Don Bosco, e presso l'umile casetta che diede i natali al Beato si confortarono ed incoraggiarono efficacemente a iniziare umilmente la loro missione sempre sublime e sulle alte cattedre e nelle modeste scuole dei villaggi di montagna. Entusiaste della pedagogia del Beato, vollero anche iscriversi all'Unione Insegnanti Don Bosco e, con evidente sacrificio delle loro modeste borsette, lasciarono una generosa offerta per le Opere salesiane. Il Beato accompagni colla sua benedizione e colla sua assistenza le ottime insegnanti, che, colla nobiltà degli intenti e col fervore dei propositi, aprono alle migliori speranze il cuore dei genitori che avranno la fortuna di affidare loro i propri figli.

Da Cuorgnè Canavese ci scrive un nostro venerando confratello: Giorni sono un'ottima e zelantissima insegnante, e, poco dopo, un illustre professore di R. Ginnasio mi inviarono un'offerta da destinarsi a beneficio dei poveri fanciulli delle nostre missioni della Cina e del Giappone, intendendo, così, propiziarsi il Beato Don Bosco all'inizio del nuovo anno scolastico per il buon esito del loro insegnamento.

L'inizio dell'anno scolastico in parecchie scuole, per lo zelo di ottimi Direttori e Maestri, è stato santificato da speciali funzioni in cui fu implorata la benedizione e l'assistenza del Beato Don Bosco. Citiamo ad esempio la Scuola « De Amicis » della parrocchia di Maria Aus. in Torino e ci auguriamo che l'esempio verga largamente imitato perchè lo spirito di Don Bosco animi educatori e discepoli al miglior profitto ed assicuri così una gagliarda giovinezza cristiana.

Il Giubileo di due nostri Ecc.mi Cooperatori.

L'Ecc.mo Vescovo di Pavia, Mons. Giuseppe Ballerini, ha celebrato nello scorso ottobre il suo Giubileo d'Oro Sacerdotale. Un'attività apologetica sorprendente nel campo delle scienze filosofiche, sociali e teologiche, di cui sono testimonianza oltre una quarantina di pubblicazioni, congiunta alle cure e sollecitudini del ministero sacerdotale ed episcopale, hanno dato alla sua Messa d'Oro inestimabile valore.

L'Ecc.mo Vescovo di Amelia, Mons. Francesco Maria Berti, pure Cooperatore Salesiano, ha celebrato nello stesso mese di ottobre il XXV di un Episcopato ricco di fervore pastorale e di grande affetto per le opere missionarie.

Non facciamo la cronaca dei festeggiamenti, già diffusa dai giornali. Vogliamo soltanto unire i nostri voti e le nostre preghiere a quelle delle rispettive diocesi, perchè con loro esultiamo e con particolare affettuosa riconoscenza desideriamo ai Venerandi Pastori, per il bene della Chiesa, molti anni ancora di un ministero così santo, illuminato e generoso.

Cooperatori Salesiani elevati all'Episcopato.

Nel secondo semestre di quest'anno il Santo Padre ha elevato alla dignità episcopale altri cinque nostri zelanti Coperatori:

S. E. Mons. UMBERTO UGLIENGo per la diocesi di Susa;

S. E. Mons. PIETRO CAPIzzI per la diocesi di Campagna;

S. E. Mons. PAOLO GALEAZZI per la diocesi di Grosseto;

S. E. Mons. FERDINANDO RICCA per la diocesi di Trapani;

S. E. Mons. SEBASTIANO BRIACCA, Decurione dei Cooperatori, per la diocesi di Mondovì.

A tutti i novelli Pastori l'augurio vivissimo di un lungo e fecondo ministero, e l'assicurazione di speciali preghiere a Maria Ausiliatrice ed al Beato D. Bosco.

La pensione per il nostro allievo missionario.

Tre buone signore, altrettanto modeste quanto generose, si sono presentate al nostro Rettor Maggiore, all'inizio del nuovo anno scolastico, con l'offerta dei loro annui risparmi per la formazione di un giovane aspirante missionario:

« Dev'essere ormai vicino alla meta; - dicevano al Rettor Maggiore - ma appena egli sia sacerdote, ne adotteremo subito un altro. Ci imponiamo volentieri qualche sacrificio per assicurare l'avvenire della Congregazione Salesiana! ». E dicevano bene quelle ottime Cooperatrici: sostenere le spese per il mantenimento e l'educazione di un giovane aspirante nelle case di formazione vuol dire appunto assicurare l'avvenire della Congregazione. I nostri buoni Cooperatori non dimentichino quest'opera di sostegno per le nostre vocazioni che permetterà al Rettor Maggiore di allargare le sue braccia a tanti che domandano, e di provvedere convenientemente alla loro completa formazione.

Per questo furono aperte le borse di studio e, per chi volesse concorrere annualmente, ricordiamo che la spesa per un giovane studente missionario si aggira sulle duemila lire annue.

A ZIG ZAG DA L'ALPI AL MARE

Bottigliera d'Asti al Beato Don Bosco.

Buttigliera d'Asti, che nel 1833 accoglieva nella sua chiesa parrocchiale Don Bosco giovinetto per la santa Cresima, ha voluto dedicare al Beato un artistico altare di marmo donde, in una splendida tela del prof. Crida, il grande Apostolo della gioventù continuasse a sorridere alla gioventù del paese ed a prodigare la sua intercessione su tutta la popolazione.

Per la consacrazione e la dedicazione dell'altare fu scelta la domenica 18 settembre e venne invitato S. E. Mons. Umberto Rossi, Vescovo di Asti, essendone impossibilitato l'Ecc.mo Arcivescovo di Torino.

Accolto trionfalmente la sera prima, Mons. Rossi celebrò la Messa della Comunione generale che distribuì, aiutato da due sacerdoti, dopo un toccante fervorino. Poscia procedette alla consacrazione del nuovo altare alla presenza di una folla di popolo. L'inaugurazione ufficiale fu fatta dallo stesso Ecc.mo Vescovo prima della Messa solenne. La banda municipale aveva raccolto, durante un riuscitissimo concerto, gente anche dai paesi vicini. S. E. benedisse il quadro che rappresenta Don Bosco ai piedi di Maria Ausiliatrice in atto di intercessione, e pronunciò un magnifico discorso, che fu un inno di ammirazione e di affetto al Beato Don Bosco ed a tutta l'opera sua.

Era in programma anche una grandiosa processione che doveva svolgersi dopo i Vespri, ma il tempo impedì all'improvviso questa magnifica dimostrazione di fede. L'entusiasmo dei buoni Buttiglieresi era però così vivo che, appena impartita da Mons. Vescovo la solenne Benedizione, essendo cessata la pioggia, i fedeli si ordinarono spontaneamente per una processione « sui generis », alla quale parteciparono anche le Autorità ed il Clero, mentre Mons. Vescovo faceva una visita ai Becchi ove era atteso. Nè finì qui la festa di quel popolo devoto.

A notte, tutta Bottigliera apparve illuminata alla veneziana. Bellissimo l'effetto della chiesa rifulgente di luce elettrica, fino al campanile, fino alla croce, a 54 metri dal suolo. L'Ecc.mo Vescovo di Asti volle anch'egli il suo cero e si unì all'interminabile processione « aux flambeaux », che attraversò tutte le vie del paese, tra canti entusiastici, al suono di due bande musicali, e si raccolse infine sull'ampia piazza.

Quivi dopo i discorsi del zelante prevosto D. Ruffino e di Mons. Ferrero di Levone, S. E., salutato da vivissimi applausi, rivolse paterne parole di compiacimento ed impartì la pastorale benedizione.

Festa del Beato D. Bosco ad Elmas (Cagliari).

Si celebrò il 16 ottobre u. s. nella parrocchia di Elmas con straordinario concorso di popolo.

I fanciulli vi portarono un fervore speciale. Numerosissime le SS. Comunioni. Alla Messa solenne disse con eloquenza il panegirico il parroco di Sant'Anna (Cagliari), D. Plinio Pin. Dopo il vespro la folla s'assiepò a baciare la reliquia del Beato invocandone la protezione sulle famiglie e sulla gioventù.

A Lesignano Bagni.

Degna di essere proposta all'imitazione è l'iniziativa presa dai bravi giovanetti di Lesignano Bagni, allievi del Collegio Salesiano di S. Benedetto, Parma, che vollero promuovere, sotto la guida del loro ottimo Arciprete, con la massima pompa e solennità, una festa al Beato D. Bosco da ripetersi tutti gli anni nella loro parrocchia.

Preceduta da un triduo di predicazione del salesiano D. Bigano, si svolse il 25 settembre u. s. in un'atmosfera di serena pietà e santo entusiasmo colla partecipazione di tutta la buona popolazione lesignanese.

Devotissima la processione colla reliquia del Beato. Caratteristici i canti eseguiti in suo onore dai bambini e dalle bambine con garbo e sentimento.

La festa si chiuse con una conferenza sulla vita del B. D. Bosco ricca di oltre 200 diapositive.

Solenne commemorazione del Beato D. Bosco a Mariano Comense.

Oltremodo solenne è riuscita la commemorazione del Beato Don Bosco promossa da un comitato di ex-allievi salesiani. La manifestazione ha assunto particolare grandiosità per l'intervento di Mons. Mathias, Prefetto Apostolico nell'Assam, che più volte, nella parrocchiale, nella chiesa di San Rocco e all'Oratorio maschile, ha rivolto la sua affascinante parola alla buona popolazione di Mariano. Da Milano era intervenuto il corpo musicale dell'Oratorio festivo, coll'Ispettore D. Colombo e col Direttore dell'Istituto. Con delicato pensiero il corpo musicale si è recato a rendere omaggio davanti al Monumento dei Caduti. In un imponente corteo, al quale ha partecipato pure il corpo musicale di Mariano, sono sfilati alcuni giovanetti simboleggianti, nei loro costumi, le Nazioni nelle quali la fervida opera di Don Bosco ha svolto il suo apostolato.

Alla sera, nell'ampio cortile dell'Oratorio maschile, alla presenza di Mons. Prevosto e di tutte le autorità, dopo che i giovanetti rappresentanti nei loro variopinti costumi le Nazioni, ebbero inneggiato all'Opera Salesiana, Mons. Mathias ha tenuto uno smagliante discorso, rievocando la vita e le opere del Beato Don Bosco e l'immenso bene da lui fatto alla gioventù.

Chiuse, ringraziando, l'Ispettore Don Luigi Colombo.

Il Beato D. Bosco al mare.

Non che egli ci sia andato; ma vi fu onorato con filiale trasporto dalle numerose colonie marine dirette dai Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice. Quantunque omai fuori di stagione, ci piace ricordarne una che per numero di bimbi fu tra le più numerose: la Colonia di

Chiavari, promossa dal Governo Nazionale, organizzata dalla Cassa Mutua Operai Fiat di Torino e affidata alla saggia direzione e materna assistenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Ben novecento tra fanciulli e fanciulle godettero del beneficio fisico e morale di quest'opera così provvidenziale, completando la cura marina con tutti gli elementi educativi del sistema di Don Bosco: canto, recitazione, ginnastica, sport, minuscole gare di nautica e la quotidiana lezione di morale, sempre attraente di aneddoti.

Allietati dalle visite frequenti dei loro benefattori e dei parenti, ebbero anche la gioia di una visita e della pastorale benedizione dell'Ecc.mo Vescovo Diocesano, Mons. Amedeo Casabona, che si trattenne a lungo affabilmente con loro. Prima di lasciare la marina, resero omaggio ai gloriosi Caduti presso il monumento cittadino e consacrarono la giornata della Comunione generale di chiusura al Beato Don Bosco. Venne proiettato il film: «Don Bosco fanciullo » e quello della Beatificazione, che strappò dai loro cuori entusiasti frenetici applausi e il canto solenne nell'invocazione: « Don Bosco trionfa tra i giovani ancor!... ».

Poi, con un ricordino del Beato regalato dalla Madre Ispettrice, tornarono alle loro famiglie, rifatti di forze e di buona volontà, coll'animo grato verso quanti si erano curati di loro, e coi propositi di una vita esemplare.

NOVENA consigliata dal Beato Don Bosco per ottenere grazie e favori da Maria SS. Ausiliatrice.

1. Recitare per nove giorni: Tre Pater, Ave, Gloria al SS. Sacramento con la giaculatoria: Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento; tre Salve Regina a Maria SS. Ausiliatrice con la giaculatoria: Maria Auxilium Christianorum, ora pro nobis.

2. Accostarsi ai Ss. Sacramenti.

3. Fare un'offerta secondo le proprie forze per le Opere Salesiane.

4. Aver molta fede in Gesù Sacramentato e in Maria SS. Ausiliatrice.

DA UN CONTINENTE ALL'ALTRO

Pellegrinaggi alla Basilica di Maria Ausiliatrice.

Tra i vari pellegrinaggi delle passate vacanze a Maria Ausiliatrice ed al Beato Don Bosco, notevoli per la distanza e per l'entusiasmo due pellegrinaggi giovanili: quello di Orléans, e quello di Rouen: tutti ciclisti! La balda gioventù cattolica visitò minutamente la casa madre dell'Opera Salesiana edificandoci colla sua pietà eucaristica, poi si sparse in città, alla Consolata, alla Santa Sindone ed al Monte dei Cappuccini.

Per l'anno venturo, alla settimana santa, si preannuncia un grande pellegrinaggio dell'Alleanza delle Case d'educazione cristiana, che da Parigi, guidato dal M. R. Canonico Beaussart, presidente, farà sosta a Torino alla casa dell'apostolo dell'educazione cristiana, prima di discendere a Roma.

Giornata missionaria presso i Salesiani di Lione.

Nel settembre u. s. gli Amici delle missioni (associazione di sacerdoti e giovani cattolici che impiegano parte delle loro vacanze allo studio del problema missionario) tennero quest'anno la loro giornata di studio presso i Salesiani di Lione a Fontanières. Celebrò la Messa l'Ispettore Don Faure il quale al Vangelo intonò subito la giornata con una appropriata allocuzione. Alle 10, dopo la presentazione del nostro periodico Gioventù Missionaria, fatta dal direttore D. Delaume, il nostro missionario D. Martin illustrò la Missione Salesiana del Siam con bellissime diapositive.

A pranzo il presidente e l'animatore, abate Lacroix, ringraziò i Salesiani dell'ospitalità e del contributo portato alla cultura missionaria degli Amici delle missioni terminando con un triplice evviva al Papa missionario, Pio XI. Seguì ancora una conferenza con proiezioni sulle Missioni Salesiane dell'America del Sud, specialmente del Brasile, tenuta da D. Delaume, e la benedizione eucaristica chiuse la proficua giornata.

Renato Bazin Cooperatore Salesiano.

Il grande romanziere, che si presentava a Dio il 22 dello scorso mese di luglio, dopo aver cristianamente moltiplicati i suoi talenti in un'attività di almeno 40 volumi, che sono un inno di gloria ai più nobili sentimenti dell'animo umano, era Cooperatore Salesiano e seguiva con profonda simpatia l'opera nostra, specialmente l'Oratorio di Parigi-Ménilmontant.

Psicologo e moralista, sarebbe stato bene anche al sec. XVII; ma la sua tavolozza aveva la ricchezza dei colori del sec. XIX; artista posteriore a Chateaubriand, ha diffuso la dolcezza angioina in tutte le sue pagine.

Nell'ammirabile rinnovamento dello spirito cristiano che si afferma di giorno in giorno, l'autore di Le Blè qui lève, ha realizzato, a forza d'arte, il romanzo cristiano quale lo sognava Veuillot: l'uomo sul proscenio e fra le quinte, quella forza segreta, instancabile e quasi sempre vittoriosa, che si chiama « La Grazia ».

La sua anima profondamente ed integralmente cattolica, aveva meritato di vedere ciò che non fu possibile ad altri grandi genii: l'azione della Grazia nel mondo.

Ciò, a sua volta, ha meritato al « Romanziere della Grazia » uno splendido tramonto. Sorpreso da un male che non perdona, tanto crudele quanto umiliante, egli non lasciò, sul letto della sua lunga agonia, neppur un giorno la Santa Comunione e non rinunziò al lavoro che all'ultimo respiro. Da quel letto di dolori sono ancora caduti due libri: il Magnificat (già tradotto in italiano), superbo romanzo d'una vocazione; ed il Monastère de Saint Pierre Fourrier, toccante storia di quella celebre casa di educazione cristiana che si chiama Les Oiseaux.

Se Dio gli avesse concesso ancora qualche mese di vita sarebbe forse ancora sgorgato un romanzo dal suo cuore così tenero per gli umili, per i piccoli. L'aveva confidato a un amico: - Ho già sul tavolo, in una bella copertina rosa, un buon numero di documenti, che forse, se Dio vorrà sostenere un poco ancora le mie forze, mi permetteranno di scrivere una bella novella o un romanzo su un soggetto operaio, che io posso dire di notevole grandezza, perchè non è di mia invenzione, ma è preso nella vita medesima e vissuto e sofferto da coloro che me ne hanno raccontato la storia.

Il Signore non ha permesso che quest'opera vedesse la luce. Ha preferito lasciarci come legato di questo immortale scrittore l'esempio della fine radiosa d'una vita che fu sovente - non esitiamo ad asserirlo - la vita di un santo.

Conferenze su D. Bosco.

Don Pittini, l'Ispettore dei Salesiani degli Stati Uniti, ha tenuto parecchie conferenze sull'opera di Don Bosco e sul suo sistema di educazione nei grandi Seminari di Baltimora, di Rochester e all'Università Niagara. Egli continuerà nell'inverno questa magnifica encomiabile propaganda.

Un Sottosegretario di Stato nel nostro Collegio di Cartago (Costa Rica Centro America).

I Salesiani della Repubblica di Costa Rica, all'alba del loro giubileo d'argento, sono stati onorati da una visita quanto ambita altrettanto cordiale. Invitato dal Direttore dell'Istituto di Cartago, Don Ugo Lunati, S. E. il Sottosegretario di Stato all'Educazione Pubblica, (che è in realtà il Ministro dell'Educazione perchè, col titolo di Sottosegretario, tiene il portafoglio del Ministero) si è degnato di assistere agli esami semestrali degli alunni di quelle fiorenti scuole professionali.

Accolto verso le 10 a. m. solennemente dall'Istituto in festa, al suono dell'Inno Nazionale, ricevette il saluto del Direttore e l'omaggio della Marcia Reale Italiana. Poi passò subito alle scuole professionali, ove dedicò due buone ore ad esaminare minutamente le cartelle degli alunni coi saggi di cultura generale, e ad assistere a varie prove di cultura professionale. Fece una visita accurata all'Istituto mostrandosi al corrente di tutta l'Opera salesiana, e sedette a pranzo fra le Commissioni esaminatrici, col Governatore e col Comandante Militare. Prima del levar delle mense prese la parola per tessere un alto elogio del Collegio che, come rappresentante del potere esecutivo, esaltò entusiasticamente nella stinta di tutto il Paese. Dopo pranzo presiedette ad una partita di foot-ball giocata dai giovani in suo onore con straordinario entusiasmo e premiò il team vincitore.

Nel resto del pomeriggio si trattenne col Direttore a discorrere di Don Bosco e della Congregazione, interessandosi vivamente, perchè figlio di madre polacca, del Servo di Dio Don Augusto Czartoryski.

A sera presiedette la recita dell'Eredità d'un figlio ingrato che riuscì ottimamente ed al fine del 5° atto volle ancora parlare sciogliendo da pari suo un inno di ringraziamento per gli omaggi ricevuti e congratulandosi dei progressi notati e constatati nel Collegio. Lasciò l'Istituto alle 23.55 colle migliori impressioni.

Un nuovo Orfanotrofio italiano a Montreal (Canadà) affidato ai Salesiani.

Con una semplice, ma suggestiva cerimonia, ha avuto luogo la posa della prima pietra del nuovo edificio dell'Orfanotrofio italiano «San Giuseppe ».

L'Orfanotrofio è amministrato da un consiglio nominato dalla colonia ed al suo funzionamento sono preposti i Salesiani e le suore di un ordine locale.

Il nuovo edificio potrà ospitare oltre un centinaio di orfanelli. Consterà di cinque piani, tutto in cemento armato. Si prosegue con alacrità la costruzione per inaugurarlo nel mese di marzo del prossimo anno, alla festa del Santo Patrono.

Nel centenario de " Le Mie Prigioni "

DON BOSCO e SILVIO PELLICO

Dove Silvio Pellico scrisse Le Mie Prigioni.

- Vedi, proprio in questo luogo, dove io ti faccio scuola, Silvio Pellico scrisse Le Mie Prigioni!

Lo ripeteva spesso il prof. Bonzanino ad uno dei suoi più cari alunni, G. B. Francesia, che, l'anno 1851, era stato dal B. D. Bosco aggiunto ad un drappello di giovani oratoriani i quali, non potendo ancora il Beato provvedere in casa un conveniente insegnamento, frequentavano le lezioni del buon professore. E Don Francesia lo ricordava a noi tante volte quando si parlava di Silvio Pellico.

Proprio così: in un piccolo alloggio di via Guardinfanti, ora via Barbaroux, al n. 20, secondo piano, cento anni fa, abitava la famiglia Pellico, di cui il padre, Onorato, copriva la carica di Capo divisione del Debito Pubblico, e la madre teneva una scuoletta privata. E proprio nella stanza, ove il Pellico scrisse Le Mie Prigioni, alcuni anni dopo, morti i due coniugi, e passato Silvio al palazzo Barolo, come segretario della marchesa Giulietta, il prof. cav. Giuseppe Bonzanino, abilitato all'insegnamento pel ginnasio inferiore, vi aperse una scuola media che fu tosto frequentata da giovinetti delle migliori famiglie torinesi. A questa schiera di studenti di distinta condizione il buon professore non esitò ad aggiungere nel 1850 le prime speranze del povero Don Bosco. E parve miracolo della carità cristiana l'affratellamento dei primi coi giovani dell'Oratorio, di umile condizione, dimessi quantunque decenti negli abiti e forse un po' goffi d'inverno nei loro cappotti militari, regalati dal Ministro della Guerra a D. Bosco per riparare i suoi poveri figlioli. I quali rispondevano però ai nomi di Rua, Cagliero, Francesia, Cerruti, ecc. L'anno della morte del Pellico, 1854, entrò in quell'aula anche l'angelico Domenico Savio. La modestia della loro condizione era supplita magnificamente da una condotta edificante e da un'intensa applicazione allo studio che cattivò loro subito l'animo dei nobili loro compagni.

D. Bosco continuò fino al 1856 ad approfittare della bontà del prof. Bonzanino; poi inaugurò il ginnasio inferiore in casa. Ma Pellico non venne dimenticato. I birichini dell'Oratorio avevano imparato fin dai primordi alcune lodi musicate dal Beato sii versi del Pellico, e la modesta cappella risuonava frequentemente dell'Angioletto del mio Dio, della lode sull'Inferno, e di quella sul Paradiso, che tenevano e tengono tutt'ora viva la memoria del pio ed illustre autore. Memoria che a noi ricorre spontanea, con altri ricordi, in questo centenario della pubblicazione de Le Mie Prigioni, fatta, la prima volta, nell'ottobre 11832, dalla tipografia Chirio e Mina, per conto dell'editore Bocca.

È noto che una grande amicizia legò il Pellico al Beato Don Bosco dal primo momento che si conobbero: il Silvio segretario della marchesa Giulietta Barolo, e Don Bosco cappellano dell'Ospedaletto e capo di una turba di birichini che ancora non aveva una fissa dimora.

E certo contribuì a stringerla vieppiù l'incresciosa missione che proprio il Peilico ebbe dalla marchesa, nella primavera del 1846, di fare le ultime insistenze presso Don Bosco perchè lasciasse i suoi vagabondi ed attendesse unicamente all'Ospedaletto ed al Rifugio. Don Bosco diede allora una di quelle risposte che rivelano i Santi: « era dolente di cagionar dispiacere ad una così buona signora verso la quale aveva tante obbligazioni; ma temeva di fare contro la volontà di Dio abbandonando i suoi giovani perche sapeva che il Signore lo chiamava alla missione dei fanciulli ».

Come il Pellico stimasse D. Bosco.

L'amicizia fu delle più sante e delle più cordiali. E le Memorie Biografiche del B. Don Bosco ce ne offrono tratti caratteristici. Prima di pubblicare il suo Compendio di Storia Ecclesiastica, Don Bosco volle il giudizio dell'autore delle Mie Prigioni; e il Pellico, dopo un accuratissimo esame del manoscritto, cui appose qualche correzione, lo commendò altamente.

Il grande scrittore capì facilmente che in D. Bosco c'era della buona stoffa per l'apostolato della stampa e, premendogli ch'egli scrivesse bene, un giorno gli chiese se facesse largo uso del vocabolario. Il Beato gli aveva risposto che gli pareva di possedere sufficentemente la lingua italiana; d'altra parte, con tante faccende, non aveva guari tempo a ricercare vocaboli.

- No, mio caro Don Bosco - lo ammonì allora il Pellico; - non si fidi troppo ed abbia

Io, veda, non posso scrivere un foglio adoperare il vocabolario, e, se lasciassi di consultarlo, non di rado cadrei in errori. E cosa troppo necessaria per conoscere tutta la forza ed esattezza delle parole, come pure per la ortografia. Molti termini sembra di conoscerli e in realtà ci inganniamo. Non di rado si può cadere in gallicismi, in locuzioni latine od anche dialettali. Segua il mio parere: tenga sempre il vocabolario sopra il suo scrittoio. Adoperandolo, vedrà come io abbia ragione nel permettermi di darle simile avviso.

Don Bosco accolse il consiglio e lo seguì scrupolosamente fino a portarsi il vocabolario nella valigia durante i suoi frequentissimi viaggi.

E il Pellico nutrì per Don Bosco scrittore la più ampia fiducia. Basterà questo episodio. La marchesa Barolo si industriava da anni a diffondere una devozione alla Divina Misericordia che le era carissima. Ottenuta dopo lunghe pratiche l'approvazione pontificia e preziose indulgenze confermiate in perpetuo dal S. P. Pio IX, il 7 agosto 1846, pensò ad un opuscolo di propaganda ed invitò alcuni dotti ecclesiastici e secolari ad indicarle una persona capace di compilarlo degnamente. Silvio Pellico, che era tra gli invitati, uscì senz'altro col nome di Don Bosco. Ma la marchesa non l'accolse, ed egli non insistette. Persuaso però che la miglior penna per quel tema fosse proprio quella di Don Bosco, anche perchè l'aveva sentito più d'una volta inculcare la fiducia nella misericordia di Dio con straordinaria efficacia ai suoi birichini, si recò all'Oratorio e raccontò al Beato quanto era accaduto a palazzo Barolo. Non ci volle di più: Don Bosco scrisse tosto un prezioso volumetto col titolo Esercizio di divozione alla Misericordia di Dio. L'opuscolo uscì verso la fine dell'anno 1846 dalla tipografia Eredi Botta, via Consolata 14, colle semplici iniziali dell'autore G. B.

Ed uscì raccomandato da un episodio singolare: proprio in tipografia il manoscritto era capitato fra le mani di alcune persone di sentimenti poco buoni, le quali s'eran poste a leggerlo ad alta voce per canzonarlo. Ma alle beffe insipienti sottentrò ben presto una compunzione così viva che li portò al confessionale. La conversione fece la miglior propaganda e dimostrò che il Pellico aveva avuto buon naso.

Quanto D. Bosco stimava Silvio Pellico.

Don Bosco ricambiava Silvio della più profonda stima e del più sincero affetto. Nella sua Storia d'Italia, ha dedicato tutto il capitolo XLVI ai cenni biografici di Silvio Pellico. Lo presenta ai giovani con queste parole:

Nel camminare per Torino forse avrete incontrato un uomo di mediocre statura, modesto nel volto e nell'atteggiamento della persona, di aspetto grave, fronte alta e serena, sguardo vivace, occhi scintillanti muniti di occhiali, aria ridente, voce dolce, affabile, pieno di bontà e di condiscendenza nel parlare, nel salutare gli amici o conoscenti: quest'uomo era Silvio Pellico.

Ricorda l'amicizia del Pellico con Vincenzo Monti ed Ugo Foscolo, ed osserva subito che: Quando loro veniva di trattare con lui sentivansi costretti ad usare dolcezza e cordialità anche nelle questioni più animate.

Dopo la lettura della sentenza che lo condannava allo Spielberg, Don Bosco fa notare che il Pellico non cercò di far conoscere la propria innocenza; ma alzò gli occhi al cielo e disse: « Sia fatta la volontà di Dio». E continua a rilevare che nel carcere egli tollerò indicibili patimenti senza smarrirsi di coraggio, senza proferire parola contro la sua sorte. La religione fu sempre il suo conforto in queste gravi e prolungate sventure. Infatti proprio dello Spielberg il Pellico ha scritto più tardi: - DELLE PASSATE SCIAGURE E DELLA CONTENTEZZA PRESENTE, COME DI TUTTO IL BENE E DI TUTTO IL MALE CHE MI ERA SERBATO, SIA BENEDETTA LA PROVVIDENZA, DELLA QUALE GLI UOMINI E LE COSE, SI VOGLIA O NON SI VOGLIA, SONO MIRABILI STRUMENTI CHE ELLA SA ADOPERARE A FINI DEGNI DI SÈ.

Degli ultimi 24 anni ch'egli visse dopo la prigionia, Don Bosco dice che il Pellico li impiegò nello studio e nell'esercizio della virtù. Fatta poscia la storia delle Mie Prigioni, la cui stesura e pubblicazione fu decisa dall'ottimo curato della parrocchia del Pellico, Don Giordano, Don Bosco le commenda: La purezza dello stile, la semplicità e la sublimità dei concetti morali e religiosi rendono quel libro ameno ed utile ad ogni persona anche di poca istruzione. Io vi consiglio di volerne fare attenta lettura, e ne riporterete certamente non poco vantaggio.

Delle altre opere Don Bosco ammira e loda sopratutto il volumetto Dei doveri degli uomini; uscito non solo dalla penna, ma dall'anima del Pellico il quale colla sua condotta ne faceva la migliore raccomandazione. E a D. Bosco piace ricordare che egli occupavasii grandemente della gioventù, e provava sempre un gran piacere ogni volta che, o col consiglio o coi mezzi pecuniari, poteva-avviare un mendico al lavoro, istruire un ignorante, o coadiuvare qualche giovanetto a compiere la carriera degli studi. Si sa che il Pellico ha rinunziato a lucrose profferte e Don Bosco asserisce che egli ha sempre voluto rinunziare ad ogni sorta di interesse, contento di far del bene agli altri, nulla badando ad arricchire se stesso. Una vita così cristiana fu coronata dal più sereno tramonto. Don Bosco lo ritrae con pochi tocchi; ma raccoglie, per l'edificazione dei suoi lettori, le ultime parole di questo gran filosofo, poeta e scrittore la cui memoria sarà sempre in venerazione presso i posteri. Parole troppo belle perche noi non ne facciamo tesoro al termine di questi brevi appunti:

- AL PARADISO, AL PARADISO... IO ME NE VADO; EGLI È PER ME UNA GRAN FORTUNA IL MORIRE DOPO AVER POTUTO ESPIARE LE MIE COLPE SOPRA LA TERRA. -- (Vedi Storia d'Italia raccontata alla gioventù dal sac. G. Bosco, pag. 470 e seg.).

CULTO E GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE

Commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice.

Nel Santuario-Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino, in tutte le Chiese e Cappelle dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e in molte altre chiese e cappelle si celebra piamente il 24 d'ogni mese la Commemorazione di Maria Ausiliatrice quasi come giorno della Corte di Maria.

Ove poi è eretta canonicamente l'Associazione dei divoti di Maria Ausiliatrice, si può in tale giorno celebrare una Messa di Maria Ausiliatrice all'Altare dell'Associazione.

Noi raccomandiamo caldamente la diffusione di questa Commemorazione, specialmente ai nostri benemeriti Direttori Diocesani, Decurioni e Zelatori e alle pie Dame Patronesse, Zelatrici e Cooperatrici Salesiane.

Ove non vi fosse ancora l'Altare o il Quadro o Statua di Maria Ausiliatrice, si scelga a ciò un qualunque altro Altare della Madonna.

Tra le pie pratiche di questa Commemorazione è bene unirvi sempre un po' di conferenza salesiana o fioretto mariano, raccomandando di onorare Maria Ausiliatrice, imitando l'operosità del suo gran divoto, il Beato Don Bosco, compiendo e sostenendo qualcuna delle opere, che a salvezza della gioventù e a sostegno della Chiesa il Beato compì, inspirato da Maria Santissima.

Per questa Commemorazione mensile non è necessaria l'erezione canonica dell'Associazione dei Divoti di Maria Ausiliatrice; tuttavia, ove questa la si volesse introdurre, noi potremmo, a richiesta, indicarne le modalità.

La divozione di Maria Ausiliatrice ovunque si diffonde non viene mai meno, anzi va crescendo sempre di più, perchè porta un programma pratico di apostolato per la salvezza della gioventù e del popolo, per le Missioni e altre sante imprese, e viene alimentata dalla lettura edificante del Bollettino Salesiano, che ora si stampa già in 16 lingue.

Per la pubblicazione di Grazie.

Ci arrivano in gran numero relazioni di grazie da pubblicare sul nostro Bollettino. Ne ringraziamo il Signore perchè è segno evidente che Egli ama i nostri Cooperatori i quali Lo invocano interponendo la mediazione di Maria SS. e quella del Beato Don Bosco.

Ricordiamo però che, per la pubblicazione, noi seguiamo le istruzioni date dalla Santa Chiesa e richiamate ancora ultimamente, il 7 giugno 1932, dalla S. Congregazione del Concilio. E quindi pubblichiamo nei particolari più interessanti solo quelle che ci sono sufficientemente accreditate e in proporzione dello spazio disponibile. Le altre le segnaliamo col nome e cognome e residenza dei graziati e, quando è possibile, anche colla specificazione della grazia. Questo è sufficiente per coloro che hanno fatto voto di pubblicazione, i quali perciò possono stare tranquilli in coscienza.

E cogliamo quest'occasione per notificare che il nostro periodico Maria Ausiliatrice è ben lieto di pubblicare le grazie della Madonna. Quindi quelli che lo desiderassero potrebbero rivolgersi direttamente alla Direzione del Periodico Maria Ausiliatrice, Via Cottolengo 32, Torino, 1o9. L'abbonamento al periodico costa L. 5 all'anno.

Non si pubblicano le relazioni di grazie anonime.

Salvo per bontà di Maria. - Colpito, il 24 febbraio di quest'anno, da una maligna broncopolmonite doppia, in seguito ad una insidiosa influenza trascurata, in pochi giorni il mio amato figlio Manlio, aviere, si trovò in condizioni quasi disperate.

Gli ottimi sanitari dell'Ospedale Umberto Margherita, che lo assistevano con assidue ed intelligenti cure, non mancarono di lasciarci intravedere il caso grave del figliuolo, perchè meno straziante ne riuscisse la perdita, qualora le cure del caso tornassero vane. Per quanto la sorpresa di quell'avviso ci recasse un immenso dolore, non mi perdetti d'animo. Feci ricorso alla nostra cara Madonna

Ausiliatrice, tanto venerata in questo nostro Santuario, a Lei dedicato. Bontà grande di questa nostra augusta madre! Il minacciato pericolo scomparve rapidamente ed il 24 aprile, il nostro caro Manlio venne in licenza completamente guarito.

Marina di Pisa, 18 - 8 - 1932.

AMMANNATI OLIMPIA.

L'efficacia della novena a M. A. - Il mio bambino Zuliani Adriano di anni sei, da quasi due anni soffriva terribili dolori agli occhi affetti da acuta congiuntivite. Diversi medici lo curarono: fu portato all'Ospedale di Udine e a Trieste, con nessun esito, anzi con sintomi sempre più gravi. Noi eravamo disperati. Mia sorella, suor Genoveffa D'Agostini, figlia di Maria Ausiliatrice, dovendo partire per le Missioni venne a dare il saluto ai parenti e veduto il piccolo Adriano in quello stato, disse di volerlo raccomandare alla Madonna Ausiliatrice e di cominciare subito la novena. Mi incaricò anzi di darle notizia. Ma il risultato della novena fu nullo, anzi il bambino andava peggiorando, e dovetti di ciò informare la sorella suor Genoveffa. Essa mi scrisse allora di ripetere la novena con più fede e di star certa della grazia. Ricominciammo la novena al io dicembre 1931. Ecco che noti appena terminata la novena, il 10 dicembre, il piccolo Adriano, a mia insaputa, gettò gli occhiali neri sul fuoco. Lo vidi tutto giulivo trastullarsi coi compagni in corte, ad un bel sole. Lo richiesi che avesse fatto degli occhiali. Mi rispose: « Mamma li gettai sul fuoco, non ho più bisogno di loro, perche gli occhi sono guariti, lasciami giocare... ». La Madonna Ausiliatrice ha concesso la grazia tanto desiderata, che vorrei chiamare miracolo, poichè i medici ormai mi avevano messa fuori di ogni speranza, almeno per 10 anni.

Bressa (Udine).

D'AGOSTINI IRMA in ZULIANL

Insperata guarigione. - Colpita nella tenera età di appena 2 anni, da dolorosissimo morbo, la piccola Maria Oliveri di Pasquale e di Leoncini Luigina, nonostante le amorevoli cure dei genitori e di illustri medici, andava lentamente declinando. Vi fu anzi un momento in cui la violenza del male si manifestò così grave, che parve svanire ogni speranza di salvezza; ed intanto la povera piccina soffriva, soffriva indicibilmente.

Fu allora che i desolati genitori, pensando che soltanto Iddio poteva con un miracolo salvare la loro bambina, in uno slancio ammirabile di fede, a Lui ricorrono, interponendo la potente intercessione della Vergine SS. e del Beato Don Bosco, di cui sono devotissimi. Era la festa del Corpus Domini e mentre la grandiosa processione Eucaristica si snodava per le vie del paese, la piccina veniva portata sulla strada e riceveva la benedizione di Gesù Sacramentato per le mani dello zio Don Ernesto, sacerdote novello.

Il miracolo era compiuto! La bambina viene riportata a casa sfinita, ma sensibilmente mutata. È sorridente, soffre meno, incomincia a prender cibo; è il principio della salvezza. Il medico stesso ne è meravigliato ed intanto, dopo ancora alcune alternative, il miglioramento si afferma decisivo ed oggi, dopo sette anni di lunghe sofferenze, la bambina ha potuto recarsi alla chiesa a ringraziare Gesù, la Vergine SS. e il Beato Don Bosco.

Campo-Ligure, 21 giugno 1932.   L. E.

Esprimono pure la loro riconoscenza a Maria Ausiliatrice i seguenti:

Fede premiata. - Affetta da un male nervoso e col mio bimbo Ezio colpito da bronco-polmonite, invocai fiduciosa l'aiuto di Maria Ausiliatrice ed ora riconoscente, per l'ottenuta guarigione di ambedue, invio un'offerta per le Opere Salesiane.

Cortandonc d'Asti.   BAGNA EMILIA.

Mi guarisce il bimbo! - Mio figlio cadendo da cavallo aveva riportata una grave contusione alla spalla sinistra e la frattura di una gamba. Si temevano conseguenze dolorose ed invece, invocata Maria Ausiliatrice, il bambino guarì in breve tempo prodigiosamente.

Ingham (Australia).   BOCCALATTE ELVIRA.

L'aiuto della Madonna. -- Colpita da grave ed improvviso lutto di famiglia, ad un solo mese di distanza una mia stretta parente s'ammalò dello stesso terribile male che era stata la causa del primo lutto. Che fare? Riposi ogni mia fiducia nella potente intercessione della Madonna di D. Bosco e ad essa affidai la cara inferma che sottoposta ad operazione la subí felicemente. Riconoscente confido ancora in Maria per altre grazie di cui abbiamo, in famiglia, urgente bisogno.

Udine.   MARIA BARRO PAGAN.

Gatti Antonietta (Confienza) per l'ottenuta guarigione del nipote soldato da polmonite.

Dettori Can.co Gavino (Ozieri) per sollecita guarigione da gravissima raucedine.

Campi Bice (Monza) colpita da nefrite con complicazione di altre malattie fu ridotta in fine di vita. Ora è entrata in convalescenza e attende il completamento della guarigione.

Romero Battista (Carmagnola) affetto da violenta forma di appendicite si raccomandò con fede a Maria Ausiliatrice e al Beato D. Bosco e ottenne la guarigione.

Bersezio Lorenzo (Mondovì) per ottenuta guarigione da grave morbo.

Piazza Bice (Corno di Rosazzo) raccomandò a M. Ausiliatrice e al Beato Don Bosco una figlia tormentata da febbri e dolori intestinali e la riebbe guarita.

Luisi Giuseppa (Vallecchia) avendo un figlio affetto da broncopolmonite e nefrite, spedito dai medici, ne affidò la guarigione a M. Ausiliatrice ed a Don Bosco e l'ottenne.

Spolaar Carla (Mirano) si rivolse a M. Ausiliatrice ed al Beato D. Bosco per ottenere la guarigione, da polmonite doppia, dei due bimbi, Decimo e Gina, e fu esaudita.

Roero di Cortanze Sofia, è riconoscentissima a M. Ausiliatrice ed al Beato D. Bosco per segnalata grazia ricevuta.

Anna Maria... per ottenuta guarigione da forti dolori reumatici.

I. C. B. (Torino) porge vive grazie a M. Ausiliatrice e al Beato D. Bosco per due grazie temporali ottenute nel 1931.

Polarolo fama (Torino) per l'ottenuto impiego del figlio dopo due lunghi anni di disoccupazione.

A. G. pel buon esito degli esami del figlio.

M. B. (Roma) riconoscente ringrazia M. Ausiliatrice e il Beato D. Bosco per aver salvato un suo congiunto da un gravissimo pericolo finanziario e morale.

Clara Francesca colpita da mastoidite doppia guarì in otto giorni dopo aver invocata M. Ausiliatrice e il B. Don Bosco.

Una Religiosa Domenicana dopo tre anni di sofferenze, spedita dai medici, ottenne la sperata e tanto attesa guarigione da M. Ausiliatrice e dal Beato D. Bosco.

D. P. F. (Torino) per ottenuta guarigione del figlio da angina difterica.

Cav. P. D. e fama (Alba) ottenne conforto e aiuti insperati da M. Ausiliatrice e dal Beato D. Bosco in una lunga e umiliante lotta per l'esistenza.

C. A. per l'ottenuta promozione di un suo fratello e per altre grazie.

Fam.a Riva Ambrogio (Carate Brianza) riconoscente a M. Ausiliatrice ed al Beato D. Bosco per l'ottenuta guarigione del figliuolo da grave malore.

Inoltre:

Abrate Francesca, Accastello Genoveffa, Accomasso Luigina, Actis Grosso Laura, Actis Grosso Luigi, Agnelli Maria, Agnese Giulio, Agnesone Caterina, Agnifìli Dott. Elia, Aimone Silvio, Aimonino fama, Aire Rosina, A. L., A. L., A. L. M. di Moncalieri, Albertone Teresa (offre tovaglia da altare), Alciati Massimo, Alemanno Antonio, Alessio e Maria Brusasco, Allaria Anna, Alessio Maddalena, Alloati Gabriella, A. M., Amasio Emma Armesino, Amasio Giovanni, Amateis Rosa, Amé Renato, Ameno Ermelinda, Andreo Vittoria, Angelini coniugi, Angelini Teodora in Bona, Angelino Giuseppina, Angonoa Anna, Anselmini Ester, Anselmini Emilia, Anselmo Celestino, Antoniotti Dante, Apostolo Anna, Armo Eugenio, Archiardi Angela, Ardenna Luigi, Ardivi Carlo, Ardissone Rosa (offre catenella oro), Ardizzon Vincenzo, Arduino Domenico, Aresca coniugi, Arlusso Costanza, Armando Angela, Arondelli Teresa, Artusio Giovanni, Arvotti Clotilde, Arzano Giuseppina, Aschicro Laura, Astegiano Francesca Ved. Gallo, Astigiano coniugi, Astioli Nicoletta, Audemino Francesco, Avanzato Maria, Avatanco Gaspare, Avere Caterina di Carlo.

B. Anna Maria, Bagnasco Pietro, Baldoino Agostino, Palestrero Giovanni, Balestrero Giovanna, Balla Cristina, Baldovino Caterina, Banche Caterina, Bandone Rosetta, Barale Andrea, Barale Fasano (offre catenella oro), Barale sorelle, Baravalle Caterina, Barberis Maddalena in Sorelle, Barbero Angela, Barbero Domenica, Barbero Giacomina, Barbero Giuseppina, Barbero Rosa, Bardelli Sig.a, Bardone Filippo, Barcita Elena, Bargis Amelia, Bariosco Ida, Bartolini, Bassino Carolina, Bastaroli, Bastianino Teresa, Battaglino Luigi, Baudano Maddalena, Baudino Margherita, Bava Giuseppina, Bay, Bertola Caterina, Beccuti Luigia, Benassa Enrico, Bensi coniugi, Bertino Giuseppe, Bertoue Michele, Berchiatti Domenica, Bertola Emma, Bellia Maria, Bernardi Luigi, Bergonzo Maria, Bertolo Ernesto, Bergese coniugi, Belloni Carlo, Berchia Alfonso e Carolina, Berria Caterina, Bertone Antonietta, Bellegotti famiglia, Bellini Faustina, Bertoglio Elena, Bertola Caterina, Becchis Malvina, Benso Maria Miliano, Bertolo sorelle, Bellardi Ricci, Bertola Maria, Beltramo Ernesto, Berlé Cappiano Maria, Bellone Vittoria, Bergadano Dario, Beretta Maria Grazia, Benevello Maria, Berardi Francesca, Berretto Caterina, Bergamo Agostino, Benetti Maria, Bergamo Flaminio, B. G. (offre paio orecchini oro), Biasi Maria (braccialetto oro), Bianco Alfonsina (anello oro), Bianco Maria, Bianciotto, Bianchi Teresa Ved.a Morone (anello d'oro), Binelli Sac. Giuseppe, Bietto Caterina, Bigei, B. L. R., Blanchetti, Blandino Giuseppe, B. M., B. G. (orecchini oro), Bobba Domenica, Bocca Gina, Bocca Pietro, Bona Maria, Bonaudo Domitilla, Bonaudo Giov. Maria, Boeris Domenica, Boero Alessandro, Boetto Francesca, Bognier Clementina, Boley Antonia, Bolletto Margherita, Bonanno Giovanna, Bongiovanni Maria, Bonifetto Caterina, Bonino Caterina, Bonino Luigi, Bonola Palmira, Bonomelli, Borasio Maria Ved.a Fantini, Borgarello Ermelinda, Borgogna Ermida, Borney, Bortolotto Sac. Giuseppe, Bosio Angela, Bosio Carla, Bosio Luigia, Bosio Maggiore, Bottinelli Regina Bottino Rosa, Bozzani Luigi, Bozzola Francesca, Bracco Clara, Bracco Giuseppe, Brena Maria, Bresso Delfino, Bretto Nicolina, Briatta Clelia, Brunero Dott. Brunetti Teresita, Brusa Carolina, Brusa Carolina Battagliero, Brusaferri Eugenia, Buffa Carlotta Ved. De Giorgi, Buffa Maddalena, Bugalla Delfina, Burdisso Teresa, Buronzo, Burzio, Burzio Vittoria, Bussi Maria Ved. Balduero, Busso Margherita, Bussolati sorelle, Buttiero Domenica.

C. A., C. di Lanzo, C. A. M. M. di Carmagnola, Cabodi Giuseppe, Calisse di Roma, Calvo Ernesto, Calosso Deodata, Calvo Giuseppe, Caldera Umberto, Calvi sorelle, Camolctto Rosalia, Campani Maria, Canuto Camilla, Camoglio, Camino Mario, Campana Stefana, Camillo Giovanni, Canavesio Teresa (paio orecchini), Canavero Anna, Canavero Domenica, Canale Maria, Canzano Concetta, Canta Lucia, Cantone Paolana, Cantamessa Olga, Capellino, Cappo Maria, Capra Lina, Capra Maria, Caprioglio Teresa, Capisano Maria, Caprioglio Domenica, Capello Lucia, Carrulti Castellano Margherita, Carrà Maria, Carbone Lidia, Carrà Clara, Carlode Dina, Gareggio Lucina, Caruzzo, Caradozzolo Carmela, Carlin Giuseppina, Corsi Francesco, Carrara Carolina, (braccialetto oro),Canivano Maria (anello con brillanti), Carievero Giulia, Caravaggi famiglia, Careglio Guglielmo, Carelli Emilia, Carelli Emilia, Carpignano Dimma, Casalegno Stefano, Castellino Anna, Cestelletto Felice, Castiglione Amelia, Casalegno Celestina, Castello Luigia, Casalegno Anna, Castoldì Emilia, Castagneri Clotilde, Castelli Angiolina, Castellini Iolanda, Casale Maddalena, Castellano Pietro, Casale Giovanni, Casale Caterina, Cattaneo Domenico, Cattaneo Maria, Cavalara Antonio, Cavallieri Cantina, Cavallo Annetta e Domenico, Cavallini Giuseppina, Cavaglià Eugenia, Cavayà Angelo, Cavallo Isabella, Cavalli, Caviglia Ermenegildo, Cerci Maria, Cena Caserma, Cena Clementina, Cella Giuseppina, Cerruti coniugi, Celotti Giuseppina, Cetti e Fontana, Ceretti Caterina, C. M. Chivasso, Cegani (a 1/2 Gianoglio), Ceresa Mario, Cerchio Luigi, Cena Giuseppe, Cerato Maria, Chiesa Maria, Chiesa Ida, Chiabergie Luigia, Chiabotto Giovanna, Chignasco Pelagia, Chiandrero Carolina, Chiotto G. B., Chiodoni Sara, Chiesa Paolo, Chiacchetti Alfredo, Chiabotto Ignazio, Chirone Dimma, Chiusano Ernesta, Chiocchetti Seconda Ved.a Sapellani, Chiocca Margherita Ved.a Unia, Civallero Maddalena, Cimalando Caterina, Cibrario Maddalena, Cigliutti fam.a, Clari Nicolina, Clivio Natalina, Clapier Angiolina, Clerici Cesarina Portighetti, C. M. di Torino, C. M., C. M., C. A. M. M. di Carmagnola, C. M. di Zonco, C. M. B. di Bergamo, C. M., Coppo Rosina Lessone, Coggiola Carlo, Cofano Maria, Cominazioni Claudia, Coggiola Cav. Giovanni, Costantino Avv.

Pietro, Colati Marta, Coda Giovanna (catenina e croce oro), Corio Mercede (anello oro), Cornetto Maria, Cognonato Margherita, Camoglio Filippina, Colombo Lina, Colmo Anna e Luigi, Costamagna Eugenio, Cordonato Angelo, Costa Giuseppe, Cordero fama, Coppo Luigi di Angelino, Coppo Giuseppina, Concina Rosa, Conti Adele, Costa Maria, Cooperatrice Valdostana, Costamagna Elisabetta, Corona Maria (paio spalline argento), Costamagna coniugi, Costesso Teresa, Costa fam.a, Corna Michele, Costa Angela, Commerci Maddalena Annetta, Coda Mario, Coreo Caterina Ved.a De Maria, Cossetta Francia Maria, Cominagioni Claudia, Cortese Maria, Costa Giulia, Cocchi Eufrosina, Coda Angelo, Colombi Agnese, Cravero Giovanni e famiglia, Cremona Giuseppina (catenina oro), Cristiani Rosa, Cravino Maria, Crosetto Anna, C. T., Cucchi Maria.

Damiani, D'Angelo coniugi, -Danna Antonietta, Dalmaso Alma Maria, Dalora Martino, Dalmaso Giuseppe, Dagna Vilma, Data Teresa, Dequasti, Demartini coniugi, Di Boyl n. Faà di Bruno, Della Pia, De Matteis Angela, Dellero fama, Denti, Destreri Vittorio, Demo coniugi, Del Maistro Carmelo, Della Pier, Destefanis Ernesta, Del Cordero Angelo, De Ninno, Della Chiesa Claretta Clotilde, Del Mastro Angela, De Negri Giuseppina, Maddalena Degiuli, Della Noce Edvige, De Marchi sorelle, Della Valle, De Giovanni Elsa, Destefani Giuseppina, Delpiano Marengo, De Stefani Michele, Depitre, De Rossi Lidia, Dematteis coniugi, De Filippo Antonino, Donati Calvo Maria, Dottore coniugi, Dotta Domenica, Dosio Elisa, Dompieri Anna, Donati Lorenzo, Donalisia Giovanna, Donalisia Giovanna di Savigliano, Dosio Addolorata, Dovis Camilla, Donati Giacomina, Druetti Alessio e Melania.

Enrico famiglia, Engelfreud, Ex-allievo.

F. eh., F. G., F. M. di Torino, Fanicola Ernesta, Fantasio Carolina, Fantone Eufrosina, Fantone Matilde, Fassio Maddalena, Fassio Maria, Fassio Margherita, Fava Rina, Felloni, Felugo Teresina, Fenoglio Maria, Ferrando fam.a, Ferrari Don Raffaele, Ferraro Anna, Ferraris Avv., Ferraris Giovanni, Ferraris Lidia, Ferraro Anna, Ferrero Caterina, Ferrero Domenica, Ferrero Giuseppe, Ferrero Giuseppina, Ferrero Luigia, Ferrero Maria, Ferrero Paolina, Ferrero Vittoria (orecchini oro) Ferretti, Ferrotti Irma, Ferutta Lina, Fletta Ernia Enrica e Astmo Domenica (tovaglia per altare), Filippi Margherita, Filipponi coniugi, Fina Giuseppina, Fino Zita, Fiorio Maria, Fipellino Marianna, Fissore Grosso Maria, Fogliano sorelle, Foresto Lina, Fornara, Fornara Evasio, Fornarese Maria, Fornari, Fossati coniugi, Fossati Ved., Fra Rivoira Maria, Fracchia Giuseppina, Francese Benedetto, Francese Leandro, Franchino Giuseppina, Francioso Turbani coniugi, Franco Rosa, Franzino Domenica, Frascaroli fama, Frasino Francesco, Frassati Enrico, Frata Maria, Fratella Verna, Fratino Ida, Frigero Antonia, Fulcheris Francesca, Forno Ubaldo, Furono Cristina.

G. A., Gabutti Albina, Gaggino, Gagliardi Bartolomeo, Gaidano Maria, Galetto Sebastiano, Gallina Delfina, Gallino Adele, Gallino Teresa, Gallo Domenico, Gallo Eleonora, Gallo Grato, Gallo Maria, Galloni Giovanni, Galosso Alfredo, Galotto, Galvanoni Caterina, Gamarra Maria, Gambaruto Fiorina, Cambino Lucia, Gambino Rosina, Gandini Eugenia, Gandino Anna, Garbacio Amelia, Garbacio Ernesto, Garbagna Giuseppina (anello oro), Gargantini Zirma, Gariazzo Peraldo Anna Garino Luisa, Garis Mario, Garnerone Ada, Garottino Lina, Garrone Teresa, Castaldi, Gastaldi Teresa. Gastaldo Secondina, Gattiglia Caterina, Gattino Maria, Gaudio Angela, Gavinelli Amelia, Gavinelli Caterina, Gavotti Domenica Vedova Cravotto, Gazzelli Lovera Contessa, Gazzaniga Francesca, Gav Angela Vedova Ganglio, Gay Carlo, Gay famiglia, G. B. di Bussolino (Torino), G. B., G. L. G. di Torino, Gedda Giuseppina, Gedda Maria, Genin Giuditta, Genisio Lucia, Gennisio, Gentile Amalia, Gentili Maria, Gerard Antonio, Ghidini Bianca, Ghiglione C., Ghiglione V., Ghigo, Ghio fam.a, Ghislieri Carolina e fama, Ghiramello fam.a, Giaccardi Giorgio, Giacchino Armista (catena e orologio oro), Giachino Adele, Giachino Ernesto, Giacobbe, Giai-Via Vittorio, Giancola luigi e Maria, Giani Elisa, Gianni Ernesta, Giannone, Gianola, Gianolo Umberto, Gianotti Giovanna, Giardiro Adelaide, Giglio Paola, Giri Pierina, Gilli E. ved. Audiberto, Gindro Margherita, Gioberti Caterina, Giorcelli Rosa, Gioberti Caterina, Giorcelli Rosa, Giorda Rina, Giordano Cristina, Giordano Giovanni, Giordano Pietro, Giorello Margherita in Macucco, Giorgetti Isabella, Giovale Alessio, Giovandro Giacomo, Giovanetti Oreste, Giovannini sorelle, Giraudi Agostino, Giraudi Maddalena, Giraudi Vittoria e Michele, Cisolo Rosina, Giudice Maria, Giuliana Caterina, Giura Virginia, Giuaudi Lucia e Stefano, Giussani Angela, Giustetti, Gnavi Camillo, Gnavi Pierina, Goffi Maria, Goi, Gonella Giuseppe, Gonella Michele, Gotto Albertina, Gozzelino, Grattino Margherita, Grazio Onorina, Greppi Aida, Greppi Pietro, Griffa Lena, Griglione Maria, Crisi Daria, Grivetti Giovanni, Grossi Lena, Griglione Maria, Grisi Daria, Grivetti Giovanni, Grossi Iolanda, Grosso Amalia, Grosso Maddalena, Grosso Teol.

Can.co di Gassino, Grungo Salvatore, Gruppo Guido, Guala, Gualco Caterina, Guarella, Guerriero Teresa, Guglielmini Avv. Federico, Guglielminotti, Guglielmo Adele, Guidetti Angela, Guino Maria n. Moriondo, Guizei Carmela.

Imoda Eugenio, Incardona Cristoforo, Invernizzi Angela, Inz Gina, Iraldi Lina, Isolato Rosina.

Laiolo fama, Lana Bianca, Lanati Tomaso, Lano Anna, Larghi Giuseppina, Lasagno Teresa, Laurella Maria, Lavagno Carolina, Leggero Caterina, Leidi Angelo, Leidi Margherita, Leone Rosa, Lescaro Camilla, Lesima Vincenzina, Leveroni Adele, Lia Luigia, Lisa Lucia, Livraghi Antonietta, Livraghi Elsa, Lombardi, Lona Felicita, Longo Maddalena, Lorenzatti Vittoria, Lo Verde Don Lorenzo, Lume Can.co di Voghera, Lunati, Luppo Maria, Lusso Margherita.

Maccantelli Bianca, Maccario Anna, Maccarino Ugolino, Madala Emilia, Maffei Carolina, Maffei Federico, Maffei Pietro, Maggi Alda, Maggia Francesco, Maggi Ercolina (orecchini oro), Magneti Adele, Magnetti Clementina, Magni Alessandro e Luigina (anello e spilla oro), Maiolo Enrico, Mainero Giovanna, Maina Marina Ved. Zanero, Mairo Luigia, Maino Mariuccia, Malinverni Enrichetta, Maliverni Stefano, Malinverni Maria, Malcotti Giulia, Malvani Maria, Manassi Defendente, Manzoni Elena, Mango Rosa Bianca, Manfredi Maria, Manfredi fam.a, Mandelli Dott. Giovanni, Mandelli Angelo, Mani Graziella (catena e medaglia oro), Marchi Maria e Piera, Marchino Don Pietro, Marra Marcellina e Michelangelo, Marsano Adelina, Marco Giuseppe, Marchiando Paolo, Martinetto Luigia, Marallino Vittoria, Martinassi, Marazzi Calderari Nlaria, Maranzana Bice, Marchisio Caterina (braccialetto oro), Martina Giuseppe, Maria Augusto, Marnetto Luigi, Martano fam.a, Marchello Maria, Marchisio, Margara Maria, Marietta Maria, Masacra Carlo, Masocro Elisabetta, Mastropasqua Maria Teresa, Masuero Lorenzo, Masciocchi fama, Masera coniugi, Mattoni Porta Adelaide, Mathis Giovanni, Mathieu Flaminia, Maurina Giovannina, Mazza Monesi Rosa, Mazzini Giuseppina, Mazzone Maria, Meinardi Giovanni, Meinardi Maria Santa, Meinardi Rosa, Meinardi Paolo, Mellano Battista, Mellerio Caterina, Mengria, Mennano Luigia, Mentasti Pierino, Menutti Michele, Mereta Chiara, Mereta Emma in Beroldo, Merlini Franco Caterina, Merlo Giovanni, Merlo Anna, Mezzano Giovannina Ved. Becchis, Miccono Caterina, Miglietta Maria, Miglio Angela, Miglio Ines, Miglio Giulio, Miglio Maria, Mignacca Carmelo, Milanese Pierino, Milano Ida, Milone Giovano,,, Mina Marietta, Minchianti Lucia, Minetti Maria, Miroglio Placido, M. A. A., M. B. di Torino, M. C., M. F., M. G., M. L. di Frugarolo, M. L. di Torino, M. L., M. P.. M. R. di Frugarolo, Mocchio Maria, Moglia Maria, Molinari Angela, Mombello Orsola, Momo Teresa, Mondoremo Antonio, Montagnino Giacinto, Montagnino Salvina, Monaldo Cav. Dante, Monticone E. A., Montagnino Natalina, Montabone Giuseppina, Monticone Eugenio, Montabone Teresa, Morello Maria, Morei Angela, Moralia Teresa, Moretti Vincenza, Morgante Guido, Morioni Teresa (orecchini oro) Mosca Angela, Motta Nino, Motta Don Lorenzo, Muraglia Domenica, Mussino Pietro, Mussat Margherita, Mursino Giuseppina, Muratorio Marina, Musso Irene, Musso Angelo.

Napione Maria, Nebiolo Primo, Negri Gianni, Negro Maria, Neuti Giannina, Nialli Davini Luigia, Nicco Giovanni, Ninno Antonietta, Noli Caterina, Novara Adelina, Novara Maria, Novero Anna, N. N. di Abbadia Alpina, N. N. di Bellinzago, N. N. di Biella, N. N. di Busano, N. N. di Castelnuovo D. Bosco, N. N. di Mombercelli, N. N. di Riva di Chieri, N. N. di Rivarossa, N. N. di Torazza Piemonte, N. N. di Torino..

Ohert sorelle, O. C., Odetti Pierina, Odetti Regaldi Adai Oddone Antonietta, Oddone Domenico, Oddone Giacomo, Oddone Giulia, Oddone Margherita, Oglietti Maria in Berruti, Oliva Luigi, Olivatti Letizia, Olivero Carlo„ Oliveto Carolina, Olivero Giuseppe, Olivero Vittoria, Ollero Maria, Olivieri Maria Luigia, Olivieri Virginia, Olocco Rosa, O., P., Orbecchi Teresa, Orcioni Giuseppe, Oreglia fam.a (un rocchetto), Oreglia Maria, Origoni Luisa, Orsolana Antoni, Osesia Teodoro, Ottino Costanza.

Pacchiotti Maria. Pagani Pietro, Palazzini Fiorina, Pallavicini Albina, Pallioti Caterina, Pane Angela, Panero Avv., Panigati Dott. Antonio, Paolizzi Luigia, Pappone Giovanna, Parola Lina, Paschero Giuseppina, Paschetto Margherita (catenella oro), Pasi Maria, Pasini Domenico, Passarello Luciana, Pasquino Carolina. Passerone Alma, Pattarino Maria, Pautasso Anna (anello oro), Pavetti coniugi, P. C., P. D. fama, Peghini Emilietta, Peiee Amalia, Pelizzano Luigina (orecchini oro), Pellegrini Rosa, Pellisier Coniugi, Pentenero Giulio Alice, Peretti Carla, Perino Petronilla, Perlo Maria, Perosino Carlo, Perotti fama, Persico Ubolina, Perotto Caterina, Perotto Elisabetta (orecchini oro), Pertusio Francesca, Pescatore Maria, Pesce Olga, Pesce Sergio. Petiti fama, Petiti Orsola, Petti Margherita, Pezzana Gina, P. G., Pia persona, Piareno Lucia, Piasini Pietro,

Piccolo Teresa, Piazza prof., Giovenale l'io, Piovano Alfonsina, Pipino Gaspare, Pippo Ernestina, Pistone Cristina, Pistone fam.a, Pocciola Silvia, Pochini Anna Maria, Podio Giuseppe, Poggio Giuseppina, Poncio Caterina, Pontano Gian Michele, Forato Giuseppe, Porta Clelia, Portolani Giovanna, Prandi Maria, Prato Maddalena, Prinetti Adelaide, Pronello Giovanna Francesca, Prono Maria, Puglisi Luigi.

Quarela Luigi, Quarti Pelarla (anello oro), Quarti Rosa, Quirico Maria.

R. A. di Torino, R. A., Rabbone sorelle, Raimondo Guido, Raineri, Ramazzotti Severina, Ramella Maddalena, Ramella Emilio, Ranchi Giuseppina, Rapetti Maddalena, Rastellotti Giuseppina, Rastello, Rastello Giuseppe, Raval Luigi, Ravasio Mario, Ravera Maria, Rapetti, Razzotti Marianna, Re Giovannina, Rebaudengo Giuseppina, Regazio Maria, Resta Carmela, Reinero Anna, Reviglio Claudia, R. G., Ribaldone Rosina, Riboni sorelle, Ricatto Caterina, Ricaldone Rosa, Ricca Clementina (orecchini e spilla oro), Ricchiardi, Riccardi Cont.ssa Emilia, Riccardi Oliva Paolina, Riccardi Maria, Rigotti Michelina, Rina Pietro, Rinaldi, Rinciolo Prospera (anello oro), Rinetti Pompeo, Rissoni Giovanni, Rivella Domenica, R. L., L. M., Rocca Giovanna, Rocca Giuseppe, Rocci Antonio, Roccia Caterina, Roccia Laura, Rolandi Virginia, Rolfi Maddalena (paio orecchini), Romero Battista, Romussi Rosina, Roncaglioni Pietro, Roncardo Maria, Ronco fam.a, Rosa Letizia, Rossetti, Rossetti Pietro, Rossi Angelo, Rossi Carlo, Rossi Elisabetta, Rossi Esterina, Rosso Michelangelo, Rostagnato coniugi, Rostagno Dott. Callisto, Rostagno Domenico, Rostagno Lucia,. Rota Emma, Rovida Giovanni, R. P., Rubatto Carolina, Rubiano Francesca (Braccialetto oro), Ruffinella Domenica, Ruffino sorelle, Ruffino M., Ruffino Paola, Rugazio Virginia, Ruggero Laura, Ruzzeddu di Sassari.

San Pietro Alberto e Nina, Sandrono Teresa, Sardi Lina,. Saviolo Bodo Nina, Salietti Maria, Sandino Cornelia, Sassi ingegnere, Savio Orazio, Sacchi Giuseppe, Sala, Sacco Callo, Savino Carina, Salmone Celestina, Saracco fam.a, Sappino Maddalena, Saletti Giuseppina, Santa Carlo, Salsa e Pangrazzi, Salassa Giacinta, Sala Luigia, Saietto Angiolina, Salassa Bianchetta Pietro, Salini fam.a, Sbiglio Maria, Sclavo Angiolina, Scuderi Cav. Uff. Giuseppe, Scarsi Carlo, Schirru Maria, Scansetti Antonia, Scuola Municipale a Panini i di Torino, Segagni Eugenio ed Ettore, Seita Caterina, Sella, Semeria, Sesia Onorina, Serra Firmina, Sentino Rosa, Sento Angela, S. F. di Castel Bocchiero, Sfrondini Rosa, S. G., Signa di Poirino, Silvestri, Simonetti Ernesto, Sibilla Prato Luisa, Signorelli Anna, Simonetti Antonietta, Sibona Bernardo, Sismondi Alfredo, Sobrero Carlo, Sole Margherita (anello oro), Solaro Sacco Antonietta e figlio, Sole Diomira, Sogno Angiolina, Sola Maddalena, Sola fam.a, Spiller, Spriano Vittoria. Speranza Peres Mussa, Stica Canore Maria (catenina oro), Storero Alessandro, Stura Caterina, Steasi Giuseppe, Stefanone Rosa, Stella Reano Scala, Stratta Annetta, Suor Achilla, Superiora Suore San Giuseppe, Suino Francesca.

Tagliavia coniugi, Tarabo, Tambutto Daniele, Tarquinio Maria, Tamburelli Irma, Taricco Agnese (orecchini), Tartaglino Maria, T. C., Teppati Vittorio, Tessiore Felicita, Tesio Caterina, Tessiore Teresa, Testa Teresa, Testore Luigi, Tibene Avv., Tibone Teresa, Tibone Enrica, T. L., Tosco Felicita, Toso Maria e Anna, Tonengo Rosa, Tosadoni, Tomegno Lina, Toja Teresa, Tosco Maria, Torretta Felicina, Toffoloni Dottor Luigi, Tomassone Giovanni, Torre Francesca, Torchio Pietro, Toso Anna, Tosco, Torta Lucia, Toso Maria, Torchio Daria, Tosi Ester, Tosi Gemma, Tricerri Rosa Veronica, Trombotto Irma, Trivero Luigia, Tronconi Ines, Treno Clemente, Trocchio Margherita, Truffa, Troia Ved., Trucco Caterina, Troja Dottore e Consorte, Turicelli Gina, Turina Giovanni Pietro, Tuglione Maria.

Uglietti Lina, Usseglio Costantino.

Vacca, Vacca G. B. (anello oro), Vaccino Margherita, Vagnone Adelina, Valchierotti Ferdinando, Valentini, Vallo Amabile, Valinotti Clotilde, Valle Maria, Vallo Rosa, Vanotti Onorina, Vanzaghi Brunetti Emilia e sue alunne, Vanzino Maria Gabriella, Varalli Giovanni, Varchi Amilcare (spilla e anello oro), Varese, Varese Adelia, Varetto Pier Carlo, Varetto Margherita, Varispi Armida, Varola Giuseppe, Vaschetti Michele, Vaschetti sorelle, Vaschetto Lucia, Vassallo Cesarina Ved. Ferraris, V. C. di Torino, Veglia sorelle, Venchi Amilcare, Verdone Celestina, Vescovi Maria, Vescovi Pia, Vercellotti Maria, Vergano Laura, Vescovi Maria, Vescovo Giulia, Vicario Francesca, Vigitello Vittoria, Viglietti Negrone Contessa, Vigo sorelle, Villa Antonio, Villa Lucia, Viola fam.a, Visconti Carlo, Viviani Al., Volta Ausilia, Vota Angela, Vota Francesca, Volta Maria.

Zacchè Antonio, Zana coniugi, Zanotti Rosa, Zarrino Giovanni, Zavattaro Emma, Z. C., Zornitta coniugi, Zeme Violentina, Zucchetti Mario, Zumaglini Rota Linda.

DALLE NOSTRE MISSIONI

Dal Siam.

Amatissimo Padre,

Quest'anno il Signore ci ha concesso una grazia grande: l'ordinazione sacerdotale dei due primi sacerdoti indigeni, preparati dai buoni Padri delle Missioni Estere di Parigi. Uno di essi (nelle circostanze più solenni della vita in questi paesi d'Oriente si cambia nome) ha voluto chiamarsi Padre Savio per la divozione che ha per l'angelico allievo del Beato Don Bosco, e per la protezione che da Lui attende. Non le nascondo che questo atto gentile e spontaneo ci ha fatto piacere.

Due altri chierici siamesi hanno preferito farsi Salesiani: Giov. Battista Khim Thai e Giov. Gabriele Prachum. Il primo, com'ella sa, sta per patire per Roma onde compirvi i suoi studi di teologia, il secondo è nel tirocinio pratico e fa scuola di letteratura siamese nel nostro corso magistrale. Ho constatato, con gioia, che i giovani hanno salutato, con vivissima compiacenza, una veste nera sulla cattedra, e ciò ci ha animati, ancor di più, nello sforzo arduo che stiamo facendo, di voler abilitare, cioè, molti dei nostri chierici all'insegnamento, Ci si è arrivati, nel poco tempo che siamo al Siam, solo in parte, ma la buona volontà dei cari allievi missionari venuti giovani e pieni di entusiasmo sul campo dell'apostolato, finirà per trionfare. Sanno che questo è il suo desiderio, e basta.

Seminaristi indigeni.

I nostri piccoli seminaristi indigeni sono aumentati, quest'anno, di una decina, scelti, in prevalenza, tra i soci delle compagnie di S. Luigi e del SS. Sacramento, stabilite in tutte le residenze, come voleva il Beato Don Bosco.

Li può ammirare disposti sulle radici di una grossa pianta, ancora tenacemente avvinghiata alla terra in un ultimo sforzo di resistenza contro l'irruenza dell'onda. Ve n'è un altro gruppetto nella residenza di Thàvà: 8 cinesini. Se la Madonna ce li conserverà saranno un prezioso aiuto, per quanto lontano, per l'evangelizzazione dell'elemento cinese così prevalente e così imponente fra gli immigrati al Siam. Questi cari studenti di ginnasio formano, ed è facile capirlo, oggetto di speciale predilezione. Sappiano troppo bene che una missione non sarà mai solidamente impiantata, finchè non avrà il suo clero locale come già aveva intuito il Beato Don Bosco e bene ce lo ricorda D. Ceria nel volume XII delle memorie biografiche ove dice « che la questione del clero indigeno ne preoccupava già la mente quando era appena sulla soglia della sua attività missionaria; fin d'allora si propose la formazione di quel clero come un obbiettivo da raggiungere nel più breve termine possibile ».

Tl reverendo Padre Considine delle Missioni Estere di America (Maryknoll), Direttore della Agenzia Fides, in una fugace visita, li vide con piacere, i nostri cari seminaristi, uno dei quali osò perfino leggergli un complimento in inglese; ma non potrò mai dimenticare il suo riso schiettamente bonario ed espressivo quando lo condussi a visitare i locali. Insomma, sembrava volesse dirci: ammiro la buona volontà, tua ci vuole il Seminario.

Inutile soggiungere che ci trovammo nel più perfetto accordo di pensiero, anzi ci sta davanti il problema, come a chi deve raggiungere una meta. Ma... lei sa le nostre condizioni... Dio voglia che lo possiamo presto!

Mendicante per noi.

Vacanze propriamente dette non ne abbiamo fatte, nè quest'anno, nè l'anno-scorso. Ce ne sarebbe bisogno al Siam; anzi si imporrebbero, dato il clima ed il calore. Ci siamo accontentati, come ella sa, di un po' di riposo alla meglio, in due residenze, nei caldissimi mesi di aprile e maggio. Penso che non si potrà continuare sempre così: sarà impossibile; ma devo aggiungere che il buon Dio ha circonfuso di gaiezza e di schietta letizia il nostro sacrificio e la nostra povertà, con inarrivabili delicatezze.

Abbiamo visto pie donne offrirsi per i lavori di cucina, buone famiglie provvederci il riso giornaliero. Anzi, e lo cito ad edificazione, una maestra convertita al cristianesimo, discreta suonatrice di violino ed esperta cantatrice, e suono e voce mise in opera, a nostra insaputa, e si fece mendicante per noi. La Madonna la ricompensi!

Abbiamo visto anche la cappella di Ban Pong riempirsi come mai per il passato; frutto, penso, del buon esempio, della allegria gioconda, della nostra vita di famiglia. I nostri buoni chierici vollero anche dar l'esempio del lavoro. La sistemazione definitiva dei cortili fu tutto opera loro e posso assicurare che costò non pochi sudori; altri, più arditi, si accinsero a costruire con vecchio ed inadatto materiale una piccola casetta, che ora è abitazione del nostro Don Pinaffo, mentre un'altra, già abitazione del missionario, più larga e comoda, potrà ricevere i primi giovani interni. Un bravo di cuore a questi cari figliuoli.

La giostra del Padre buono.

Ce l'ha mandata poco tempo prima di volar al cielo il Sig. Don Rinaldi, Ci scriveva: «Mi rallegro tanto degli oratori festivi e quotidiani. Vedrò se arrivo a mandarti la giostra che ordinerò subito a mezzo del uno segretario ».

Novità assoluta! L'hanno battezzata la macchina che gira, e gira davvero. Piccoli e grandi, uomini e donne, tutti hanno voluto fare la prova, ed alcuni fecero anche dei bei ruzzoloni, ignari di quella forza bizzarra che li buttava a terra, mentre essi credevano di poter beatamente sedere sullo strano arnese. Naturalmente ora hanno capito la malizia (qualche novellino, però, la paga ancora) ed amano il bel divertimento. Il buon Padre, che l'ha donata all'incipiente opera nostra in Ban Pong, per amor delle anime, ci ottenga, dal Cielo, che si attuino i suoi santi intendimenti: che cioè le cose materiali abbiano nel pensiero e nella mente nostra lo scopo di servire a Dio. Così il regalo del

Padre buono ha un vivo senso di spirituale grandezza e comprendiamo come i mezzi materiali li volesse Don Bosco e li dobbiamo volere noi a scopo di apostolato.

Il giorno della carità.

Ha una manifestazione esterna più viva, nella residenza principale, il venerdì santo. Poche volte la chiesa si riempie di una folla sì grande come in quel giorno, attorno al Crocifisso, ed è allora che i poveri, senza distinzione di religione, si allineano sul marciapiede deponendovi numerosi cesti e cestini. Chi può, fa, nella mesta riccorrenza, la carità, e la fa proprio per amor di Dio. Scena di cristiana pietà veramente bella; i nostri cari cristiani ricordano, con commossa parola, gli antichi Padri, specie il Padre Paolo Salmon, e godono nel descriverceli nell'atto di passare a far la elemosina nel dì della Passione. Quest'anno il nostro Don Casetta ha voluto, nel pomeriggio, radunare tutta quella piccola folla e far sentire ad essa una buona parola, prima di dare il modesto obolo.

Questo atto è piaciuto ed ha fatto del bene anche a noi, come lo fa sempre un contatto colle umane miserie cristianamente ispirato. Penso che la carità sia davvero il più bell'inno alla Chiesa ed all'apostolato missionario.

Alcun tempo fà in una visita alle varie residenze, ho osservato con viva compiacenza, che, in tutte, i nostri cari missionari si sono circondati di un piccolo gruppetto di giovani bisognosi, con cui condividono e tetto e pane, come in una famiglia. Bravi! Non dire mai di no al poverello che bussa alla vostra porta, ricevere, cercare, specie i giovanetti abbandonati nel corpo e nello spirito, e, per molti motivi, degni di immensa compassione. Don Bosco faceva così. Ora noi abbiamo un motivo di più: la voce accorata del nostro Santo Padre (oh come sentiamo che è con noi e per noi il Papa delle missioni per la crociata della carità è per noi la voce di Dio! Dica, amato Padre, ai nostri Benefattori, che ci aiutino a perpetuare ed in_ensificare la giornata a cari, trasformata in una quotidiana donazione, specie pei giovanetti che di tutto necessitano.

Aiutarci a far così vuol dire affrettare, indiscutibilmente, il regno del Signore.

Ci benedica, in modo particolare il suo aff.mo D. G. PASOTTI.

Dalla Cina.

Amatissimo Padre,

Lei certo ricorda le condizioni nostre e del nostro lavoro, al suo passaggio in Cina, nel 1927. Quasi tutto era paralizzato dalla propaganda comunista, dall'avvicendarsi di guerre e di tregue, di vittorie e di sconfitte, e lei fu accorato spettatore delle devastazioni materiali e morali del bolscevismo, del dilagare del banditismo.

Allora non si poteva pensare seriamente allo sviluppo delle opere nostre: era già miracolo l'avere conservato quanto si era costruito ed edificato, con grandi sacrifici, negli anni precedenti.

Le condizioni d'oggi, almeno per quello che riguarda il susseguirsi di lotte, di discordie, di comunismo, di brigantaggio, non sono di molto mutate, nonostante gli sforzi energici e diuturni da parte del Governo centrale, che tenta ogni via per mettere ordine e disciplina ed arginare tante rovine.

Dall'invasione comunista del 1930, che consumò l'eroico sacrificio di Mons. Luigi Versiglia e di Don Callisto Caravario, ad oggi, più volte la nostra missione fu percorsa da eserciti sovversivi penetrati, attraverso il Linchow, il passo di Pianng-Siac, e quello del Mui-Liang, recando ovunque danni alle nostre povere residenze e cappelle, provocando l'occupazione delle nostre scuole e case da parte dell'esercito, che era accorso a contrastarne il cammino. Accadde spesso che il missionario, il quale aveva lasciato al mattino la propria abitazione in ordine, tranquilla, se la trovò la sera occupata da inquilini più o meno graditi: ospiti che ne avevano preso possesso occupandola tutta: dal letto, alla cucina, locali e nobili; e fu grazia se tollerarono la sua presenza in casa.

Solo nel luglio scorso le truppe comuniste, padrone ed arbitre di quasi tutta la provincia Kiang-Si, approfittando di un dissapore sorto tra il Generalissimo del Kwantung e l'Ammiraglio della flotta di Canton, irruppero dalle frontiere provinciali e velocemente raggiunsero la capitale del distretto, Nam-Yiung, paralizzandone l'attivissimo commercio, suscitando un panico generale, seguito dalla chiusura quasi completa dei negozi e magazzini. La tennero solo per pochi giorni e poi si ritirarono con meditata astuzia, precipitosamente nei loro vecchi confini. La vita civile e commerciale ripigliò il suo ritmo normale; la popolazione, credendosi liberata da quell'incubo terrorizzante, riaprì case e botteghe; ma il lavoro non era ancora compiuto, che l'esercito comunista ripiombò sulla desolata città, rompendo ogni via alla fuga, alla salvezza: il saccheggio fu generale e le persone uccise numerose.

Si deve ad una protezione speciale del Signore se D. Giuseppe Avalle, D. Riccardo Musso ed il loro direttore D. Domenico Corréa scamparono dalle mani degli invasori: ma le nostre residenze di Chong-Pu-Tchiao, di Yong-Mo Hang, di Li-Heu-Kiao furono svaligiate di tutto. I poveri missionari, che si erano ritirati in tempo per aver salva la vita, ritornati dopo due settimane, non ritrovarono che le semplici e spoglie pareti e le misere suppellettili.

Il comunismo vive nel mistero dei complotti: i Soviet rimangono in attività, in efficenza, coll'organico sempre al completo: i sussidi, gli stipendi sono pagati puntualmente, la propaganda della parola, della stampa continua, non più palese, ma clandestina; e l'organizzazione ha una vita intensa e florida.

In alcuni luoghi, approfittando della paura superstiziosa delle tenebre, i comunisti si raccolgono nel cuor della notte nei vasti cimiteri a tenere assemblee, a preparare nuove vandaliche imprese, pronti sempre, appena le truppe sovversive entrano nei loro territori, a congiungersi, a sollevarsi con loro, a porgere ad esse il loro valido aiuto ed appoggio.

Gli studenti delle scuole medie sono facile preda del verbo comunista: caldi di amor patrio, credono che la salvezza della Cina si trovi nel bolscevismo, ad esso si iscrivono numerosi, e, nonostante la forte ed energica reazione del Governo, si mantengono fedeli alla parola data, dissimulando, secondo i casi, la loro fede per propagarla più liberamente entro e fuori le aule scolastiche. Sovente le guardie civiche e gli addetti alla polizia segreta ispezionano le scuole per arrestarvi gli scolari indiziati come comunisti; ne arrestano in buon numero, e spesso fanno loro pagare l'iscrizione al partito colla fucilazione. Una pena così terribile non spegne l'entusiasmo e la volontà di vedere attuato il regno dell'anarchia; anzi direi, che le file degli ascritti si vanno facendo più compatte, le loro riunioni più numerose, nè la fine così miseranda muove a pietà gli emissari incaricati del reclutamento. Si dettero persino dei casi dolorosissimi e raccapriccianti; ci furono dei genitori che spinsero i loro figliuoli a dare il nome ai Soviet nella speranza, però presto delusa, di arricchire, di trovare un rimedio all'incalzante miseria.

Nel gennaio 1931 nella città di Shiu-Chow, capitale della nostra missione, venivano fucilati, con grande concorso di popolo, 13 giovani comunisti: nessuno di essi aveva un'età superiore ai 23 anni, e, constatazione assai triste, la prima a cadere sotto la mitraglia fu una giovane maestra cinese. Mi trovai presente a quella scena così terrificante e raccolsi dalle labbra degli studenti, che erano accorsi ad assistere all'esecuzione, delle frasi, dei motti da far raccapriccio. Li vidi ridere e sghignazzare sul cadavere ancor caldo di sangue dei propri compagni, di cui avevano causato la morte infame, insultando a quanto di più puro e sacro ha ogni vita. Quando si sentono di quelle espressioni, quando si guarda ai pericoli di cui è circondata la gioventù cinese, specie quella che affluisce alle scuole (ed ormai in tutta la vasta Repubblica l'istruzione è obbligatoria), il cuore si strugge e lo spirito non ha requie pensando a quello che sarebbe il non lontano avvenire se alla testa della Cina balzassero gli elementi che ora si vanno formando alle teorie comuniste. Ma il comunismo non è l'unico flagello della desolata nazione: pestilenze, inondazioni fluviali, epidemie di ogni genere; tra cui, più terribile di tutte, la menengite cerebro-spinale che devastò villaggi interi; ultimamente poi la guerra cino-giapponese.

Questa guerra, svoltasi dapprima nella lontana Manciuria, non turbò quasi per nulla lo svolgersi della nostra attività, quella invece combattutasi a Shang-Hai fu fonte di non poca preoccupazione, specie per la vita di D. Ernesto Fontana e di D. Francesco Ruffini, che rimasero al loro posto di grande responsabilità, nonostante il grandinare di proiettili, il moltiplicarsi degli incendi, il panico generale. Per grazia singolare di Maria Ausiliatrice e per la protezione particolare del B. D. Bosco non avemmo a lamentare danni alle persone: i nostri confratelli rimasero incolumi; ma il danno materiale fu ingente, avendo i Giapponesi, per ragioni strategiche, bruciata e distrutta la nostra casa nei pressi del forte di Wu-Sung. I nostri cari confratelli furono di valido aiuto ai poveri cinesi, per salvare quanto fosse possibile. In quelle ore tragiche abbiamo però provato quanto i confratelli e i cooperatori fossero vicini a noi; abbiamo sentito quanto si pregasse per noi ed oggi, passata la bufera, ne rendiamo loro pubbliche grazie.

Ripresa di lavoro a Shang-Hai. - L'orfanotrofio di Lo-Pa-Hong.

Pur in tanta incertezza del domani, frammezzo a tante difficoltà, i suoi figliuoli della Cina continuano a svolgere il loro programma di bene.

E c'è da benedire la Provvidenza per i soccorsi largitici, per il bene realizzato, per l'inizio e il perfezionamento di varie istituzioni.

infatti consolante la fioritura delle nostre opere giovanili. Si nota ovunque un accorrere di fanciulli attorno al missionario salesiano, che vuole avere la gioia di essere sempre e in ogni luogo come D. Bosco: l'amico dei piccoli.

Proprio per il santo affetto che ci lega a queste tenere pianticelle del Signore abbiamo ripreso a Shang-Hai ad aiutare il Comm. LoPa-Hong nel suo numeroso ospizio S. Giuseppe, che raccoglie oggi più di 300 orfanelii. Sarà cosa gradita a lei, ai confratelli e Cooperatori saper qualche cosa di ciò che è avvenuto.

Ricorda, amato Padre, quanto hanno colà sofferto i nostri cari missionari, specialmente il sig. D. Garelli che rimase angelo consolatore, guida e difesa dei nostri poveri ragazzi quando il vasto Istituto, già fremente di vita salesiana, sonante del fragore dei laboratorii, giocondo di canti e di musiche, si tramutò dapprima in caserma, poi in ospedale per le malattie infettive ?

Ricorda il lungo e doloroso calvario del povero direttore e di D. Fontana, che hanno dovuto sotto l'incalzare degli avvenimenti lasciare anche la misera camera, rimasta unico loro asilo tra tanti locali, e andar raminghi in cerca di ricovero, che fu per ben due volte una misera stalla? (1).

Si deve alla loro eroica costanza, alla loro preveggenza del futuro, al loro cristiano attaccamento ai Cinesi se non si perdettero le posizioni conquistate, se la fiaccola accesa non fu spenta. Non potendo lavorare in estensione, lavorarono nel piccolo intensivamente, sagacemente occupandosi in modo tutto particolare della formazione del personale indigeno, curando con impegno e costanza materna, un gruppetto di giovani aspiranti cinesi, salvandoli non solo dal pericolo dei comunisti, ma, ciò che più importa, da un sicuro naufragio nella vocazione.

Abbandonata l'opera del Comm. Lo-Pa-Hong, non si ridussero a recriminazioni o a sterili rimpianti: D. Garelli accompagnava in Italia due novizi ed un catecumeno e si trattenne circa due anni a questuare per l'edificazione di un grande

(1) Vedi Boll., dicembre 1929, pag. 359; marzo 1930, pag. 85.

Istituto, avendo prima di partire iniziato l'acquisto di un vasto terreno a buone condizioni. D. Fontana compiva l'opera incominciata dal suo direttore assicurandoci un magnifico terreno, e attirando simpatie e consensi per l'opera nostra nel mondo internazionale cosmopolita di Shang-Hai. Dal canto suo, il Comm. LoPa-Hong, con tatto e pazienza potè riavere quasi al completo il suo Istituto: le calamità piombate sulle diverse province fecero presto a riempire ogni angolo dell'orfanotrofio. Coadiuvato da personale cinese riuscì ad organizzare alcuni minuscoli laboratori, e una piccola banda ed una orchestrina. Per salvare da ulteriori requisizioni il vasto teatro e la cappella li riempì di profughi e di malati. E noi, rispondendo al desiderio del delegato apostolico della Cina, S. E. Mons. Celso Costantini, ed alle delicate insistenze del Vicario Apostol. di ShangHai Mons. Haouisier, vi siamo rientrati il primo novembre 1931, accolti con solennità e grande gioia dai fanciulli che ci attendevano ansiosamente. Il nostro D. Francesco Ruffini per ora è incaricato della vigilanza morale e della vita religiosa; ma appena giunga un po' di personale ripiglierà la direzione disciplinare e formativa di una sì importante accolta di giovani. Se tanta fu la nostra letizia nel rientrare fra i poveri orfanelli, quale non fu la nostra desolazione nel vedere quelli che furono già i grandi e vasti laboratori di falegnameria e meccanica oggi ridotti ad un groviglio di ruote, di macchine mutilate, ad un carcame di ferro e di acciaio!... Ma lasciamo l'ospizio del Comm. Lo-Pa-Hong...

Un grande Istituto Professionale Salesiano.

Il nostro massimo sforzo è ora diretto ad avere una casa salesiana nostra con un grande istituto professionale. Lei, amato Padre ce lo proponeva nel 1927; oggi possiamo dirle che sta per realizzarsi. Coll'assistenza e l'aiuto paterno dei nostri amati Superiori, coll'appoggio generoso del Governo d'Italia, si è riusciti, come già accennai, ad acquistare una vasta area in una delle località più importanti della Concessione Internazionale, proprio sulla grande arteria che è destinata a riallacciare l'attuale città con quella che i Cinesi vanno costruendo verso la foce del fiume Giallo.

Shang Hai che conta oggi 3.500.000 abitanti, si avvia ad essere una delle città più popolate del mondo. La giovane Repubblica Cinese sospinta da migliaia di elementi colti, giovani, rientrati in patria dopo essersi laureati nelle università d'Europa e d'America, sta avviandosi ad una rapida trasformazione industriale, civile ed intellettuale; aiutata in questo suo febbrile lavorio anche dalla Società delle Nazioni che inviò colà uomini esperti e versatissimi in ogni ramo del sapere. Per il piano regolatore della Greater Shang-Hai (la più grande Shang-Hai) vennero invitati gl'ingegneri e specialisti che già tracciarono ed attuarono i piani regolatori di Chicago. E perchè non si creda che lo sviluppo ideato rimanga solo un voto od un pio desiderio, gli abili commercianti ed i potenti finanzieri cinesi già iniziarono i lavori tracciando strade ed innalzando edifici. La guerra col Giappone ha sospeso per pochi mesi ogni attività; ma appena segnata la pace si riprese con energia. Prova irrefutabile della salda volontà di condurre a termine l'impresa è questo che su tutta l'immensa area non si trovano terreni, che ad un prezzo dieci e più volte maggiore di quello che avevano un anno fa.

Se i sagaci ed attivissimi negozianti cinesi si affrettano ad acquistare i terreni migliori e le posizioni scelte; se il mondo finanziario si agita per il predominio negli affari; altri buoni e generosi cinesi si riuniscono in società per assistere ed aiutare le opere giovanili.

L'istituzione cinese « Tzi-Ju-Fui » dispone annualmente di 3.000.000 di taels per aprire asili e scuole per bambini e fanciulli poveri ed abbandonati.

Il Presidente del consiglio direttivo di detta società guarda all'opera nostra con simpatia e ci ha promesso cordiale appoggio. Se i pagani si organizzano e si commuovono davanti ai problemi dell'educazione dell'infanzia e fanciullezza, se la filantropia pagana innalza edifici splendidi e grandiosi, noi non possiamo lasciarci superare in carità ed opere. Non faccia quindi meraviglia l'arditezza e la grandiosità della nuova costruzione che stiamo iniziando. Ci accontentiamo di compierla tratto per tratto, anche se, per ultimarla, occorreranno parecchi anni. Le scuole professionali attirano le più vive simpatie di tutti, anche dei pagani che sentono l'importanza per la Cina, che si va avviando a grandi passi verso la civiltà occidentale, di avere abili operai nelle loro industrie. Per far fronte a spese sì ingenti ci soccorre la carità di molti. Vogliamo qui ricordare lo zelante Mons. Haouisier che volle essere il primo nostro benefattore, facendoci pervenire una bella somma sottoscritta dai Cinesi e deposta presso il Console francese per un'opera a vantaggio de' figli del popolo. Un scelto gruppo di operosi Cooperatori salesiani cinesi si sono riuniti in comitato e sotto la direzione di D. Fontana vanno raccogliendo i fondi necessari. Constatazione consolante e significativa: fra i nomi dei sottoscrittori figurano anche i pagani.

A riempire il vasto edificio non mancheranno fanciulli poveri ed abbandonati specialmente ora che la immigrazione dai villaggi circonvicini e le grandi inondazioni, che devastarono tutta la regione immensa irrigata dal Fiume Giallo, fanno affluire alla grande metropoli masse considerevoli di ragazzi e giovanetti. Il nostro Istituto D. Bosco sarà come una piccola isola nell'immenso oceano, asilo sospirato e rifugio sicuro a poveri naufraghi.

Accanto al futuro orfanotrofio si sta ultimando la Casa del Missionario per poter dare ospitalità ai numerosi operai evangelici che frequentemente approdano a quell'importantissimo porto: per assisterli allo sbarco ed all'imbarco, per aiutarli nel disbrigo di mille faccende. E per vivo desiderio del delegato apostolico Mons. Celso Costantini, per il generoso appoggio di S. E. il conte Ciano Galeazzo, ambasciatore d'Italia in Cina, che si è potuto dare vita ad un'opera tanto utile e necessaria che, mentre aumenterà non poco il nostro prestigio, ci darà modo di coadiuvare tanti poveri missionari.

Un'altra opera pure tanto simpatica ed importante è la scuola di lingua italiana ai figli dei nostri connazionali, alla quale i nostri confratelli si dedicano con particolare affetto per tener viva, fra tanta confusione di linguaggio, la nostra lingua. E quasi non bastassero le imprese a cui abbiam posto mano, dal vicino Vicariato di Hoi-Men lo zelante vescovo cinese Mons. Simone Tsu chiama a gran voce, con accorata insistenza, i Salesiani poi quali ha già comperato uno splendido edificio ed un ampio terreno allo scopo di istituirvi una scuola professionale ed agricola. Il solerte Pastore vorrebbe che fino da quest'anno prendessimo possesso di quanto ha preparato per noi e penso alla tristezza che proverà quando dovrò dirgli che per ora non ci è possibile accontentarlo.

Pure non molto lungi da Shang Hai, a sole tre ore di treno, un generoso figlio di S. Vincenzo ha preparato per i figli di D. Bosco un piccolo orfanotrofio con scuole professionali, e ci assicura, a suo tempo, i mezzi per un graduale sviluppo. Altri tre degnissimi Vicari Apostolici insistono perchè ci rechiamo in loro aiuto, prendendo la direzione di laboratori, di scuole elementari e medie, assicurandoci il più cordiale appoggio. Quello che ci impedisce di correre in soccorso di tanti giovanetti è la mancanza di personale: guardiamo cogli occhi accesi di speranze alle lontane case di formazione, sospirando che presto escano da esse, ricchi di santità, di scienza, di abilità, di salute, gli operai della vigna del Signore di cui abbiamo tanto bisogno.

Sentiamo oggi più che mai che il nostro Beato Padre guarda alla Cina e benedice l'opera nostra; perchè se i confratelli di Shang-Hai sono in piena attività, quelli di Hong-Kong, di Macao e del Vicariato di Shiu-Chow non stanno inoperosi. Dell'opera che essi vanno svolgendo dirò nei prossimi numeri.

Benedica a questo manipolo di opere iniziate ed a quelle che vorremmo colla sua benedizione incominciare.

aff.mo ricon. figlio

Sac. CARLO BRAGA.

(Continua).

GRAZIE AL BEATO DON BOSCO !...

Guarigione da gravissima malattia. - Nello scorso aprile venni colpito da febbre influenzale. complicatasi in seguito in bronco-pleuro-polmonite ed altre malattie inesplicabili, che mi costrinsero a letto per ben 4 mesi. Il valente Dottor G. B. Nicola medico curante vedendo che il male era ostinato e ribelle ad ogni cura, dopo aver escogitato tutti i rimedi dettatigli dalla scienza e dalla sua matura esperienza, ed il Dottor Racca di Saluzzo ai quali devo essere grato per le cure prestatemi, non pronosticarono nulla di buono, anzi presagivano una non lontana catastrofe. Dicevano: « Dio solo può salvarlo ». Ebbi durante il periodo della malattia, la gradita visita del nostro amatissimo Arcivescovo, che mi esortò a ricorrere al B. D. Bosco, al fine di ottenere la guarigione. La novena al Beato, le preghiere della popolazione, dei Rev.di Sacerdoti: che mi sostituirono nel disimpegno del ministero, dei Rev.di Sacerdoti amici e compagni di corso, furono coronate da esito insperato; per cui al termine della novena cessò di tratto la febbre, e cominciò a manifestarsi un miglioramento, che contrariamente a tutte le previsioni, ebbe subito la rivelazione di una vera e specialissima grazia. E il miracolo continua sempre più evidente: ho già potuto celebrare la S. Messa nel giorno del mio Santo Patrono, 24 agosto. Con somma riconoscenza rinnovo il voto fatto di propagare nella popolazione di San Luca, la divozione al Beato D. Bosco, pregandolo di continuarmi la Sua valida protezione, per poter presto riprendere completamente le mansioni del ministero pastorale presso la mia affezionata popolazione.

San Luca di Villafranca Piemonte.

Teol. REINALDI BARTOLOMEO, Prevosto.

Guarisce il mio bambino. - Col cuore pieno di riconoscenza e d'amore, credo compiere un atto di sincera gratitudine, pubblicando la grazia ottenuta per intercessione del Beato Don Bosco. L'anno scorso, quì ad Urgnano, il Beato fu invocato per un gran miracolo, la istantanea guarigione di una signora gravemente inferma incurabile, che tuttora sta bene. Io manifestai al mio bambino quanto potente sia l'invocare il Beato Don Bosco, e lui con fede e con semplicità, unite al desiderio immenso di guarire, tutte le sere, prima di coricarsi, diceva: « Oh Beato Don Bosco, voi che avete fatto guarire quella signora, fate guarire anche me ». Ed io univa a tale invocazione molte lacrime al vedere la fede del mio bambino. Il B. Don Bosco ha avuto pietà di lui e l'ha completamente guarito.

Soffriva da nove anni di tubercolosi ossea, con ascessi e fistole, che lo obbligavano sempre a letto. Anche la prima Comunione gli fu dovuta portare in casa. La faccia era deforme, in modo compassionevole. Ora ogni male è scomparso; ed egli gode ottima salute.

Il Dottor Galmozzi, Medico primario dell'Ospedale Maggiore di Bergamo, potrebbe dare relazione di tutto il male che aveva!

Conta dodici anni, ed ha appena incominciato a frequentare la scuola: è allegro, gioca, corre, senza bisogno più di alcun soccorso.

Don Bosco lo protegge visibilmente. Il bambino non si dimentica mai di pregarlo, ed ha voluto il quadro del Beato sopra il suo lettino.

Riconoscente la mamma.

Urgnano (Bergamo), 24-9-32.

LODi LINDA in SOMASCHINI.

Guarita da ulcera gastroenterica. - Affetta da ulcera gastroenterica fin dal tempo della guerra, venni a Torino il 24 maggio u. s. per fare le mie devozioni in Maria Ausiliatrice. Ed ebbi l'ispirazione di invocare un consulto medico che decise per l'immediato ricovero all'Ospedale Mauriziano. Là gli illustri sanitari mi posero a regime, attendendo di poter procedere più energicamente; ma io presi a raccomandarmi fervorosamente a Maria Ausiliatrice ed al B. D. Bosco ed eccomi un bel giorno improvvisamente guarita con stupore dei medici i quali dichiararono che non occorreva più nulla. Godo ormai da quattro mesi ottima salute. A ricordare questa grazia, ho fatto collocare in due nicchie della mia casa le statue della Vergine Ausiliatrice e del B. Don Bosco ed ho inviato una cospicua offerta per le opere salesiane.

Borgo Lavezzano (Novara).

CASTELLI GIUSEPPINA.

Guarito da paralisi. - Mio figlio Domenico, di poco più di un anno di età, era caduto gravemente malato di paralisi. Si disperava ormai di salvarlo, e grande era la nostra angoscia, quando pensammo di rivolgerci per aiuto al Beato Don Bosco.

Al termine della Novena il caro bambino cominciò con meraviglia nostra e del dottore a poter muovere le membra, andò poi sempre migliorando ed ora è pienamente guarito.

Castelrosso di Chivasso.

FASSIO PIERINA nata SANTA.

Guarisce da una emorragia. - La mia sposa, Rita Delle Case, si ammalò e in pochi giorni si ridusse in uno stato gravissimo. I medici dissero che si trattava di emorragia interna. Me la fecero condurre in una casa di cura e, per tentare di salvarla, giudicarono necessaria una operazione, che non potè aver luogo, causa l'estremo aggravamento. Il cuore cedeva e le furono amministrati gli ultimi Sacramenti. Contro il parere dei medici, che le davano qualche ora appena di vita, volli condurla a casa: ero ormai rassegnato alla volontà di Dio. Assieme a tutta la famiglia, incominciai una novena a Don Bosco, promettendogli di far battezzare una bambina nelle Missioni, se me la guariva. La mia casa sposa, ormai agonizzava. Quando all'improvviso ebbe un sollievo insperato. Subito dopo si addormentò e si svegliò fuori di pericolo: Don Bosco l'aveva guarita! Un po' alla volta riacquistò, le forze, ed ora attende tranquillamente ai suoi lavori.

Grato a D. Bosco, mantengo la promessa e mando l'offerta per il battesimo di una bambina, a cui desidero venga imposto il nome di Luigia.

Camino di Buttrio (Udine) 26-7-1932.

LUIGI DELLE CASE.

Una madre riconoscente ringrazia il B. D. Bosco. - La morte mi aveva privata del marito e di una figlia: non mi restava che una bambina di un anno; ma anche questa fu colpita da gravissimo malore. I medici, disperando della sua guarigione, dichiararono che solo un miracolo poteva salvarmela. Ricorsi con fiducia all'intercessione del Beato Don Bosco, e ottenni il prodigio. La mia carissima Antonietta guarì in modo prodigioso.

Anche il valente Professor Dott. Veronese, Primario dell'Ospedale Civile di Padova, quando la rivide interamente risanata, esclamò: « Qui si tratta di un miracolo! ».

Grata al buon Dio ed al Beato Don Bosco, che da Lui mi ha ottenuto tanta grazia, invio un'offerta per le Opere Missionarie Salesiane.

Padova, 30 settembre

LUIGIA PEsAvENTO nata TAGLIAPIETRA.

Guarito da broncoalveolite ulcero-caseosa.- Con il cuore pieno di riconoscenza invio la relazione d'una grazia straordinaria, ottenuta per l'intercessione del Beato D. Bosco. Adempio così un voto che risale al 1928.

Allievo de la « Casa Buoni Fanciulli » di Verona frequentavo allora il secondo corso liceale in quel Seminario.

Nel maggio di detto anno sono ritornato in famiglia atterrato da un'improvvisa e spaventosa ondata di male.

Diagnosi medica: Broncoalveolite ulcero-caseosa asioce destro con focolai multipli di broncopneumonite.

In pochi giorni le mie condizioni erano disperate a giudizio di più medici.

Un'implacabile altissima febbre mi consumava. Ed ecco mi giunge improvvisamente il Rettor de l'Istituto che mi eccita a confidare ne l'intercessione del nostro Beato, mi consiglia una Novena per ottenere prima la cessazione della febbre e poi il resto, promette a nome mio di divulgare la pratica e fa pregare per me l'Istituto tutto.

La febbre misteriosamente sparisce subito per non farsi più vedere sino ad oggi. Incomincia un miglioramento veramente prodigioso che continuò sempre ininterrottamente.

Di giorno in giorno vado di bene in meglio. Ho ripreso lo studio: ho ottenuta la licenza liceale privatamente, sono entrato nel Seminario di Padova e ho compito regolarmente e felicemente il primo corso teologico.

A l'esame medico ora risulto clinicamente guarito.

Nella mia audacia avevo detto che non avrei divulgata la grazia se non quando fossi clinicamente guarito e avessi provato la mia resistenza con lo studio regolare, e il Beato D. G. Bosco, non badando alla mia indegnità, ha voluto esaudirmi e così sono tutto felice di mantenere la promessa.

Veggiano (Padova).

Ch. FRANCESCO CANELLA.

Sollievo e guarigione. - Nel febbraio del 1931 ammalai improvvisamente di un'otite con risentimenti mastoidei e quantunque mi avessero applicate mignatte e praticato la perforazione del timpano, la mia salute non migliorava e giorno e notte mi dibattevo fra i più atroci spasimi. Il professore che mî curava, aveva quasi deciso di farmi trasportare in clinica per la trapanazione della mastoide quando la sera dell'ottavo giorno esausta dalle sofferenze invocai con grande fede il Beato del quale avevo letto la vita e per il quale ho grande ammirazione. Pregai affinche Egli intercedesse presso il Signore Nostro Gesù Cristo per la cessazione, almeno temporanea, dei miei insopportabili dolori; mi sarei sottoposta poi in tutto alla volontà d'Iddio, ma avevo bisogno di una tregua e di un po' di riposo. La fede era tanto grande ch'io attendevo sicura di attimo in attimo la cessazione del dolore, ed infatti la mia aspettativa non fu delusa poiche all'istante ogni dolore scomparve e una grande calma s'impossessò di me. Era tanta la gioia e la riconoscenza che dolci lacrime di commozione sgorgarono dai miei occhi, mi sembrava di sognare. La mia salute era da un istante all'altro talmente migliorata che i miei familiari poterono quella notte coricarsi e, rimasta sola ebbi delle sensazioni strane. Mentre stavo con gli occhi chiusi quasi per assopirmi sentii per due o tre volte come una persona che passando veloce e leggera vicino al mio letto, facesse smuovere l'aria che veniva a sfiorarmi la faccia. L'ultima sensazione fu quella di sentirmi leggermente coprire con una soffice coperta, e a quest'ultima manifestazione io mi alzai seduta sul letto credendo che qualcheduno fosse venuto realmente a coprirmi, non scorsi nessuno e nessuna nuova copertura era sul mio letto. Chiamai, ma tutti dormivano profondaniente.

Da quel momento andai migliorando velocemente e la febbre decrebbe. Miracolosamente potei scansare l'operazione grazie al Beato Don Bosco.

Firenze.

EVA TAMBURINI.

Una grazia ancora a me! - Inquietato da disturbi e dolori epatici, per circa otto mesi, e non vedendo migliorìa di sorta, fui costretto consultare un primario specialista di Napoli, che dichiarò trattarsi di litrassi biliari, con coliche ed itterizia. Feci lunga e severa cura, ma il male era ancora ribelle. Fu allora che mi rivolsi con viva fede al Beato Don Bosco, che subito mi ottenne la grazia, e soli già due mesi che non ho più nulla sofferto. E dire che mangio financo quei cibi, che mi vennero proibiti.

Can. AMBROGIO FERRAJoLI

Abate di S. Egidio - Decurione Salesiano.

Solo un aiuto soprannaturale... - È con viva riconoscenza che sciolgo il voto fatto al Beato Don Bosco in ringraziamento della intercessione Sua, invocata fiduciosamente nel gravissimo pericolo in cui venne a trovarsi mio marito, per complicazioni successive ad una operazione chirurgica cui dovette assoggettarsi.

Ad otto giorni dalla medesima, persistendo la febbre altissima, lo stesso chirurgo mi aveva dichiarato che nulla era più da aspettarsi, umanamente parlando, per superare la gravissima crisi. In così disperata situazione ho pensato che solo un aiuto soprannaturale poteva salvare mio marito e non ho esitato ad invocare l'intercessione del Beato Don Bosco facendo voto e promessa di offrirgli in riconoscenza della grazia invocata ed ottenuta, un braccialetto d'oro con zaffiri.

Sciogliendo pertanto la promessa, oggi stesso accompagno mio marito ai piedi del Beato per rinnovare con lui il più vivo ringraziamento della grazia ricevuta.

Torino.   LINA GRIBAUDO ALLocco.

Altre Grazie attribuite all'intercessione del Beato Don Bosco.

Giudice Teresa Anselma (Serralunga) raccomandò al B. la mamma colpita da otite acuta ed ebbe il conforto di vederla presto guarita e senza operazione.

Flesia Filippo (Ostana) per la guarigione completa del suo bambino, raccomandandolo al Beato Don Bosco.

Pasquale Goffredo (Monopoli) applicando la reliquia del Beato scongiurò l'operazione in un caso disperato di peritonite e appendicite.

Dott.ssa N. Carolina per il buon esito dell'esame di abilitazione, con la protezione del Beato.

Rosa De Gennaro (Meta) applicando l'immagine di D. Bosco sulla schiena, da tre mesi affetta da un inesplicabile dolore ribelle a tutte le cure, ottenne subito la cessazione dì ogni disturbo.

T. C. B. (Mazzarino) invocando il Beato fu libera dalle febbri persistenti e dall'infezione allo stomaco.

N. N. (Mazzarino) è grata a M. A. e al Beato per la guarigione di un congiunto.

Rosa e Suor Adelina Recalcati, entrambe minacciate da un male che necessitava operazione, riuscirono a scansarla invocando con fede il Beato Don Bosco.

Mazzia Giovanni avendo la piccola Clementina colpita da polmonite, la raccomandò fervorosamente al Beato e con soddisfazione la vide presto in via di guarigione.

N. N. (Torino) per due grazie importanti ricevute.

Sironi Erica (Piani Borghetto) compiti gli studi normali si ammalò: debolezza estrema con varie complicazioni la ridussero in uno stato impressionante. E continuò così per lunghi anni, sempre pregando il Beato a volerle ottenere la guarigione per consolazione della mamma e delle sorelle. Don Bosco esaudì questa ex-allieva che oggi esprime la sua vivissima riconoscenza per la grazia ottenuta.

Caterina Ferrero (Torino) da quattro armi afflitta da un fibroma che la estenuava, rifuggiva dall'idea di un'operazione. Recatasi un giorno da Moncucco alla cascina Moglia, dove il Beato Don Bosco fu pastorello da fanciullo, visitando l'umile abitazione ebbe il pensiero di chiedere al Beato la sua guarigione: e vi ritornò altre volte per lo stesso scopo rinnovando la sua preghiera con fede e fervore. E l'ottenne. Visitata poco dopo da un distinto dottore di Torino, egli trovò scomparso del tutto il male.

Esprimono pure la loro riconoscenza al Beato Don Bosco i seguenti:

Famiglia Mattei di Trento ringrazia il Beato per l'intercessione, unita a quella di Maria SS. Ausiliatrice che gli ha ottenuto la salvezza di un bimbo di 20 giorni il quale minacciava di morir soffocato da una grave influenza.

Lo Coco Antonina di Porticello, quando il babbo, di 86 anni, già aveva ricevuto gli ultimi Sacramenti, per uno sviluppo di setticemia che complicò una cronica affezione di cistite, rivolto l'animo angosciato a Maria Ausiliatrice ed al B. Don Bosco, ne ottenne celermente la felice guarigione.

C. D., Cooperatrice Salesiana, di Roma, ebbe salva da un grave deperimento seguito al tifo, la nipotina Anna Maria di 7 anni, per l'intercessione del Beato cui era ricorsa fiduciosa applicando la reliquia alla piccola malata.

Livolsi Rosa ved. Valensi di Leofonte (Enna) ottenne la guarigione del suo piccolo Pierino, già spedito dai medici per grave infezione intestinale e omai ridotto in fin di vita. Fuori pericolo il giorno dopo l'applicazione della reliquia del Beato ed ora perfettamente guarito.

Vecchio Luigina in Zavattaro di Sampierdarena ottenne la guarigione della sua bambina di quattro mesi da crosta lattea, al contatto della reliquia del Beato, durante una novena.

Della Beffa Rosa da Gualdo Tadino, Istituto S. Roberto, pressata dai medici e famigliari a subire una urgente operazione, si raccomandò al Beato e venne perfettamente guarita senza alcuna operazione.

Suor A. A., Figlia di M. Ausiliatrice, da Mazzarino, ha potuto riprendere il suo noviziato, guarita per intercessione del. Beato da una malattia che l'aveva costretta ad interromperlo.

Salvatico Olga da Cisano sul Neva a mezzo del suo Arciprete, D. Vittorio Ferraris, ringrazia il Beato per averla salvata da morte prevista per eccessive emorragie, in periodo di affezione di rosolia.

Le famiglie Tosoni e Piloni da Ragnella (Novara) ricorsero con una novena al Sacro Cuore di Gesù, interponendo l'intercessione del Beato ed ottennero che il loro piccolo Gianpaolo, d'anni tre, il quale s'era tagliato il pollice della mano destra con una macchina agricola, non solo evitasse l'amputazione della seconda falange, come giudicavano i medici, ma che gli si riattaccasse completamente anche la prima, guarendo a meraviglia.

La Direttrice dell'Orfanotrofio F. M. Ausiliatrice di Biancavilla (Catania) rende grazie per la guarigione d'una suora, evitando un'urgente operazione, al secondo giorno della novena al Beato D. Bosco.

Alessio-Giunipero Lorenzina da Casarello di Alfiano Natta, ringrazia il Beato per l'ottenuta guarigione del marito, ridotto in fin di vita dalla terza ricaduta in polmonite.

Calenina Scandura Giuseppina da Catania ringrazia il Beato per l'impiego del figlio disoccupato.

Borney Candida da S. Pierre (Aosta) ricorse al Beato per avere notizie di un famigliare emigrato e fu esaudita.

Marcuzzi Antonio da Gorizia ringrazia per aver potuto felicemente compiere un pio pellegrinaggio, grazie all'aiuto del Beato.

Sorelle Vanello da Modica (Ragusa) ringraziano il Beato per aver ottenuto che si chiarisse un dolorosissimo equivoco.

Valbondione Marina da Lizzola (Bergamo) ringrazia per prodigioso soccorso del Beato in una pericolosissima complicazione nel periodo della maternità.

Fra N. N. potè riprendere la vita religiosa, interrotta per eccessivo esaurimento nervoso, grazie al Beato D. Bosco.

N. A. P. da più di un anno disoccupato, ottenne finalmente impiego pregando il Il. D. Bosco.

Famiglia Giudice da Caserta ottenne al semplice bacio della reliquia del Beato D. Bosco il miglioramento e poi la guarigione, del capo di casa, già viaticato in seguito ad un mortale attacco di arterio-sclerosi.

Chiossone Francesco da Varazze-Bolzino, ricoverato nell'ospedale di Varazze per una dolorosissima operazione, ottenne di evitare l'atto operatorio e guarire perfettamente nel secondo giorno della novena al Beato D. Bosco.

C. S. sacerdote salesiano di Torino, riconosce la salvezza propria e di altri due amici in un grave incidente automobilistico, dall'intercessione del Beato.

Caola Antonietta (Pinzolo) per la guarigione del figlio Isidoro.

Fratelli Pastori da Milano attribuiscono al Beato D. Bosco la meravigliosa riuscita di un audace atto chirurgico che ha salvato la loro mamma.

Giarizzo Aristide ringrazia il Beato per la guarigione del figlio Denis colpito da grave setticemia.

Un Cooperatore di Caramagna ottenne la guarigione da febbri insistenti che facevano temere una malattia di cui erano già stati vittima due membri della sua famiglia.

Lisdero Maria Antonietta prossima a morire, fu salva per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e del B. Don Bosco.

Una Cooperatrice Salesiana di Bra inviando una generosa offerta per le opere del B. D. Bosco segnala una serie di grazie di cui si sente debitrice all'intercessione del Beato.

Veltri Pietro di Napoli-Barra scrive tutto commosso di riconoscenza verso il B. Don Bosco. Un suo bimbo, Antonino, di 3 anni e mezzo, sorpreso da un doppio attacco di eclampsia faceva temere in poche ore le più tristi conseguenze. Ma menta la famiglia si rivolgeva con angoscia al B. Don Bosco parve al piccolo di vedersi benedire dal Beato e, quel che sorprese medici e famigliari, tornò di fatto tranquillo e sereno alle sue condizioni normali, perfettamente sano.

Riccardi Paola di Diano Castello guarita completamente da otite, ringrazia D. Bosco e manda una generosa offerta.

Tallandini Anna (Torino) Guarita da grave malattia che mise in pericolo la sua vita, si raccomandò con viva fede al Beato Don Bosco promettendo di pubblicare la grazia e di offrire una certa somma alle Missioni a Lui tanto care, e grazie al Beato poté riacquistare la completa salute. Riconoscente, ha compiuto la sua promessa.

Montabone Giuseppina per la grazia ottenuta da D. Bosco alla sorella residente in America offre per due battesimi.

D. A. Barberis, salesiano (Torino-Crocetta) riconosce come ottenuto dalla potente e paterna intercessione del suo Beato Padre D. Bosco un prezioso favore e gliene porge pubblico e riconoscente ringraziamento.

Un sacerdote salesiano insieme a tutti i suoi cari rende le più vive grazie al B. Don Bosco per avere per ben due volte salvato da morte ormai certa il loro babbo.

Finco Giuseppe, ex allievo, Brunico, riconosce all'intercessione del Beato D. Bosco la gioia di un bel bambino.

Salzano Apuzzo Elena (Pagani) per la guarigione di un bimbo. Cordier Sartor Sandra (Mongardino) per la guarigione di una bimba di 19 mesi.

Maria S. O. Z. (Vercelli) risanata da grave malattia infettiva. Balzola Corinna (Conzano) guarita dopo tre novene al Beato. Bosci Clementina (Torino) per le continue prove di benevolenza ricevute.

Ciceri Candida in Frigerio (Alserio) guarita da risipola. Fam. E. P. per grazia straordinaria.

Fusari Domenica (Chiozzo) per la guarigione di una sorella. L. C. B. per procurato impiego ad un nipote.

Lina Obert Pollano (Champdepuz) per l'aiuto morale e materiale prestato alla sua famiglia.

Costanza e Elisa Ferrero per grazia ricevuta e implorando protezione.

Spagliardi Angela (Valenza) per guarigione da grave infermità. Manias Iride (Azzano Decimo) pel ritorno sulla retta via di un figlio.

Caminetti Giuseppina (Perugia) per le consolazioni ricevute. Lucia Arturo fu Bernardo (Carmagnola) per la guarigione di un nipote.

Natali Elisa (Cariati) per la guarigione del marito. Boita E. (Torino) per l'incessante protezione ottenuta. A. B. D. (Savigliano) per evitata grave operazione. Fassinotti Caterina per essere stata preservata da pericolo di morte.

Lama Nina, per grazia ricevuta.

Adami Orsolina (Langhisano) per averla più volte protetta. Arcioli Ernesto (Mesco) per averle salvata da morte una bambina.

N. N. (Marano di Valpolicella) per grazia straordinaria. Caffaratti Celestina (Cavour) per guarigione da choc nervoso. Bertone Firmina (Desana) per grazia ricevuta. Parmegiani Silvio (Gualteri Emilia) per la guarigione del fratellino.

Trebbi Menegatti Maria (Ferrara) per la riconosciuta innocenza del marito.

CROCIATA MISSIONARIA

BORSE COMPLETE

94. Borsa SAN FRANCESCO DI SALES N. N. Genova.

95. Borsa MARIA AUSILIATRICE fondata dai Coniugi N. N. di Limone Piemonte.

BORSE DA COMPLETARE

Borsa ALIQUO' Ing. DOMENICO - Somma precedente, 5000 - Versamento ottobre, 2000 - Totale L. 7000.

Borsa ANIME DEL PURGATORIO (2a) -Somma precedente, 5727,30 - Milano Maria Gabetti, 500 - Ferrero Marianna, 500 - Ramorino Maria, 10 - Bertola, io - Invernizzi Maria, 25 - V. C. S., 100 - N. N., 5o - N. N., 20 - Fausta Cardini Arezzo, 1 io - Totale L. 7052,30.

Borsa BEATO DON BOSCO (16a) - Somma precedente, 13092,85 - Un bersagliere di Roma per la guarigione della maniera, 200 - Pizzini Maria Roma, 30 - Totale L. 13322,85.

Borsa BELTRAMI DON ANDREA - Somma precedente, 2017 -- Triulzi Rocco, 60 - Totale L. 2077.

Borsa BORGATELLO D. MAGGIORINO - Somma precedente, 17794,65 - Un gruppo di Cooperatori Stazzonesi (Como), 320 - Totale L. 18114,65.

Borsa BUSSI DON LUIGI - A cura del Sig. Don Savarè, Sampierdarena, 8871,85.

Borsa CASIRAGHI DON LUIGI - Paolina Moscato, Campobasso, 3000.

Borsa DIVINA PROVVIDENZA - Somma preprecedente, 3260,50 - Boglione Francesco, 25 -- Totale L. 3285,50.

Borsa DON BOSCO EDUCATORE (3a) - Somma precedente, 551 - Una mamma in adempimento promessa p. g. r., 70 - Rag. Guido Betta, 10 - Mortara Angelina, io - Totale L. 641.

Borsa DON BOSCO PROTETTORE DEI GIOVANI - Somma precedente 1107 - Bussetti Maria Oberti, io - Filomena Amalfi Lagone, 100 - Totale L. 1217.

Borsa DON BOSCO SALVATE I NOSTRI FIGLI - Somma precedente, 594550 - Giacomo e Teresa Giono, 100 - Totale L. 6o45,50.

Borsa EUCARISTICA DEL PICCOLO SERAFINO GUSTAVO MARIA BRUNI (6a) - Somma precedente, 2367 - Roella Bianca, So - N. N. N., 2 - P. P., 0,90 Bisio Rosina, 5 Malatesta Battistina, 1,75 - P. P., 2,75 - Nani Landra Maria, i - Teresa e Carlotta Ferraro (collettrici), 5 - Chiuminatto Maddalena, 150 - II bambino Felice Ascagni, nel giorno della sua 1a Comunione, io - Falcone Giulia, 100 - Attilio Arluno, So - Pelagia Biestro ved. Barberis e Nando, 25 - Cima Flora, 25 - Sac. Vallarino Domenico e Gravina Rosa, 40 - Gabbi Clementina, 13 - Carlo Ghiglione, 200 - A. V., 75,10 - Barisone Maria, 5 - G. C. per guarigione malata, io - id., 1o -- N. N., 5 - Baghino Maria ved. Canepa, 20 Ruspa Felicina, 1oo - Famiglia Civaschi per guarigione della bambina Angelina, 1o - (Tutte a mezzo di D. Anzini per grazie impetrate od ottenute) - Totale L. 3290, 50.

Borsa FRIULANA - Somma precedente, 6717,10. - Sac. Antonio Armellini in suffragio dei suoi defunti, Zoo   Totale L. 6817,10.

Borsa GESÙ MARIA AUS. E D. BOSCO (2a) - Somma precedente, 6725 - Antonia Toneguzzo, 19o - Totale L. 6915.

Borsa GIRA UDI D. FEDELE - Somma precedente, 19110 - Camilla Adriani, Zoo - Sac. Prof. Giovanni Vottero, 5o - Totale L. 19260.

Borsa LA MAREMMA - A cura di Cooperatori e Benefattori di Grosseto, 1o.ooo.

Borsa MAFFI CARD. PIETRO - Somma precedente, 15700 Contessa Lami, 500 - Dott. Augusto Del Medico, Ioo - Totale L. 16300.

Borsa MARIA AUSILIATRICE (24 a) - Somma precedente, 17513,70 - Bice Caretta, 20 - Un bersagliere di Roma per la guarigione della mamma, 200 - Clementina Bertola Marino, 30 - Una pia Signora di Campolongo S. Stefano, 30 - Porta A. M. Bra p. g. r., 15o - Moreschi Cristina, 5 - Dott. Giuseppe Cavallaro, 25 - Totale L. 17973,70.

Borsa MARIA AUSILIATRICE IN S. DONA' DI PIAVE - A cura del Sig. Cav. Uff. Dottor Pietro Perio, Somma raccolta, 3816,90.

Borsa NOGARA MONS. GIUSEPPE ARCIVESCOVO DI UDINE - Somma precedente, 8045,75 a mezzo Federazione Naz. ex allievi Don Bosco, Udine - N. N., 10 - Ottavio Battaglia, 5 - Avv. Annibale Botto, 5 - Egisto Scalori, io - Totale L. 8075,75.

Borsa PARROCCHIALE MARIA AUS. (2a) - Somma precedente, 6435 - Dalle cassette del Santuario, S35 - Totale L. 6970.

Borsa PATROCINIO S. GIUSEPPE - Somma precedente, 2065 - La famiglia Oliveri in memoria e suffragio del loro amato defunto Oliveti Giuseppe, 5oo - Totale L. 2565.

Borsa PICCOLI AMICI DI D. BOSCO - Somma precedente, 1870 - Franceschini Giorgio, io - Gaetano e Sandrina Motta, Lodi, 50 - Totale I,. 1930.

Borsa PIO X - Somma precedente, 13977 - Fissore Angela, 20 - Fissore Margherita, 5 - Buffa Giulio, Genova, 25 - Totale L. 14027.

Borsa PISCETTA DON LUIGI - Sonnna precedente, 12836,80 - (A cura del Sac. Prof.

D. Calvi (. B.) Segale Maria, 5 - Segale Pasqualina, 5 - Bisordi Emma, io - Fedele Boitano, 5 - Esterina Garbarino, 2, 50 - Ferretti Teresa, 4 - Ferretti Giuseppina, 4 - Nando Capurro, 0,40 - Luigi Consiglieri, 1 --- Giuseppe Mangini, i - Anna Garbarino, 5 -- Famiglia Repetto, 5 - Palmira Garbarino, 3 - Fedele Garbarino, 5 - E,milia Garbarino, 5 - Maria Garbarino, i - Rosetta Ferretti, 3 - Margherita Ferretti, 2 - Maria Corazzi, 2 - Luigi Mangiai, 2 - Albuia Mediazo, i - Flaminio Mediazo, i - Teresa Mangiai, i - Fulvia Bacigalupo, 2 - Raffaele Segale, i - Aurelio Ferretti, 2 - Maria Ferretti, 3 - Pina Ferretti, 5 - Angela Mangini, 4 - Florinda Mangiai, 1,5o - Rosa Mangini, i - N. N., 3,60 - M. C. per grazia ricevuta e per invocare sulla sua famiglia la protezione del Beato D. Bosco, 30 - Totale L. 12963,80.

Borsa REGINA DI MONDOVI' - Somma precedente, 1293 - Rina Calleri Bavotti, 100 - Danni Giovanni, 15 - Totale L. 1408.

Borsa RICALDONE D. PIETRO - (3a) -Somma precedente, 1335 - Lansieri Ferruccio, 5 - Totale L. 1340.

Borsa RINALDI DON FILIPPO (3a) - Somma precedente, 8889,85 - Maria Teresa Benvenuti, Zoo - Totale L. 8989,85.

Borsa DOMENICO SA VIO (4a) - Somma precedente, 5019,70 - Gay Giacomino, 5 - Totale L. 50x24,70.

Borsa S. CUORE DI GESÙ CONFIDO IN VOI (2a) - Somara precedente, 8388 - N. N. Cooperatrice Salesiana, Ozieri, io - Maria Canepa Tavella, 20 - Viganò Paolina, fruttivendola, io - N. N., 25 - Giuseppina V., Bordighera, 500 - Totale L. 8953.

Borsa S. CUORE DI GESÙ SALVATECI (sa) - Somma precedente, 7867,60 - Dott. Giuseppe Milazzo, 25 - Totale L. 7892,60.

Borsa S. ABBONDIO - Somma precedente, 2020 - M. Cerutti, io - Oratoriana di Chieri, 15 - T. L., 5 - Mercede Savodi, 500 - A. Zita, io - Totale L. 256o.

Borsa S. GIUSEPPE_ (3 a) - Somma precedente, 5242 - S. G., 5 - Fossati Giuseppina p. g. r., 2o - Totale, L. 5267.

Borsa S. FILOMENA - Somma precedente, 12252 - N. N., 48 - Totale L. 12300.

Borsa S. RITA DA CASCIA - Somma precedente, 2395 -- Boglione Francesco, 25 - Totale L. 2420.

Borsa S. TERESA DEL BAMBINO GESÙ (10a) - Somara precedente, 15464,20 - Q. R. (sacrestini), 5o - Fausta Graighero 30 - Totale L. 1554420.

Borsa VANGELO DI GESÙ - Somma precedente, 13715,80 - (A mezzo di Don Anzini) R. T., 100 - D. T., 5o - N. N., 2o - G. C., 1,50 - N. N., 30 - T. I. R., 3000 - Totale L. 16917,30.

Borsa VERSIGLIA MONS. LUIGI - Somma precedente, 18611 - Negro Giuseppe, 200 - Ch. Valido Ciampi, Pisa, 10 - Totale L. 18821.

Borsa VERSIGLIA E CARA VARIO - Somma precedente, 8356 - Giuseppina Martin Bogetti,

5o -- Totale L. 8406.   (Continua).

Lettera di Don Giulivo ai giovani.

Carissimi,

Non mai come oggi crebbero di numero le Cause di beatificazione e canonizzazione di nuovi Servi di Dio. E ve n'ha di quelle che tornano particolarmente accette alla gioventù.

Eccovi, ad esempio, le Cause del venerabile Contardo Ferrini, professore d'Università; dei Servi di Dio Paolo Pio Perazzo, impiegato ferroviario in Torino; dei giovani sacerdoti salesiani Don Andrea Beltrami, studente universitario e D. Augusto Czartoryski, Principe Polacco; del laureando ingegnere Pier Giorgio Frassati; dello studente di ginnasio, il quindicenne Domenico Savio, e più recentemente dell'undicenne Guy Fontgalland, morto a Parigi appena il gennaio del 1925 e già circondato di fama di santità.

Voi, o giovani, che leggendo il Bollettino Salesiano crescete alla scuola del Beato Don Bosco che chiamava tutta la gioventù alla santità, inspiratevi a questi nobili esempi e seguiteli con ardente entusiasmo. Più sarete santi e più diverrete degni Cooperatori Salesiani e lavoratori indefessi nella vigna evangelica a gloria di Dio e a salute di tante anime.

Dite con S. Agostino: Se questi e quelli, perchè non io?

Vi sorrida il Cielo e vivete felici.

Affezionatissimo DON GIULIVO.

TESORO SPIRITUALE

MESE DI DICEMBRE

I nostri Cooperatori che, confessati e comunicati visiteranno qualche Chiesa pregando anche secondo l'intenzione del Sommo Pontefice (5 Pater, Ave, Gloria per la visita al SS., ed un Pater, Ave, Gloria, pel S. Padre) possono acquistare l'indulgenza plenaria il giorno:

8 Immacolata Concezione. 25 SS. Natale.

L'INDULGENZA DEL LAVORO SANTIFICATO.

S. S. Papa Pio XI, fin dal giugno 1922, ha benignamente concesso che i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i loro Allievi, Ex-Allievi e Cooperatori d'ambo i sessi, ogni volta che uniranno al lavoro qualche divota invocazione, possano lucrare l'Indulgenza di 400 giorni, e l'Indulgenza plenaria una volta al giorno, applicabili anche alle anime del Purgatorio.

NECROLOGIO

Raccomandiamo ai suffragi dei Cooperatori e delle Cooperatrici i seguenti defunti, mentre presentiamo alle rispettive famiglie le nostre più sentite condoglianze

VESCOVI COOPERATORI DEFUNTI nel 1932.

S. E. Calabrese Mons. Claudio, Vescovo di Aosta.

S. E. Carabelli Mons. Giacomo, Arcivescovo di Siracusa.

S. E. Carlesi Mons. Riccardo, Vescovo di Cortona.

S. E. Daffra Mons. Ambrogio, Vescovo di Ventimiglia.

S. E. Liviero Mons. Carlo, Vescovo di Città di Castello.

S. E. Baiti Mons. Francesco, Vescovo di Trapani.

S. E. Rotoli Mons. Nicolò, Vescovo di Isernia e Venafro.

S. E. Scanu Mons. Salvatore, Vescovo di S. Marco e Bisignano.

S. E. Scarano Mons. Luigi, Vescovo di Tivoli. Mons. GIUSEPPE SAVIO

Cameriere segreto di S. Santità, Canonico della Cattedrale e Direttore dei Cooperatori Salesiani di Saluzzo.

Volava al cielo il 1° ottobre u. s. nell'età di oltre 8o anni, coronando con una santa morte una vita zelantissima profusa in ogni opera buona e, con speciale predilezione, nell'azione salesiana.

Preghiamo per la sua grande anima ed imitiamone le virtù preclare e l'infaticabile attività.

D. CARLO REGAZZONI Arciprete di S. Fermo Maggiore. Decurione Salesiano.

Sacerdote, ebbe la coscienza della sua santa missione e rifulse modello di zelo e di pietà.

Sotto l'impulso irresistibile della carità di Cristo, attrasse folle di giovani.

Ascoltò i gemiti di tutte le sofferenze, si attardò presso tutti i bisognosi, e povero, ma fiducioso nella Provvidenza, evangelicamente diede con l'esistenza anche le sue sostanze, nel nome del Signore.

Mons. GIUSEPPE CORNO

Nato a Moriondo, il 2 agosto 1856, fu alunno del Beato Don Bosco all'Oratorio, donde, vestito l'abito chiericale, passò nel Seminario Arcivescovile di Torino e, raggiunto il sacerdozio, prestò la sua opera intelligente a ben quattro Arcivescovi, come segretario e come cancelliere. Conservò del Beato un grato ricordo che divenne tenerissimo negli ultimi anni, e gli ispirò cordiale beneficenza per le opere salesiane. Sorpreso dalla malattia che poi lo condusse alla tomba, ricercò un alloggio vicino al nostro Istituto Internazionale della Crocetta per avere l'assistenza dei Salesiani. Ed i nostri Confratelli gliela prodigarono di gran cuore fino all'ultimo respiro. Passò al Signore il 27-9-1932.

Can. ATTILIO CERIONI

Canonico della Cattedrale Basilica di Senigallia e Direttore Diocesano dei Cooperatori, si spense serenamente l'8 giugno u. s. Sacerdote pio, zelante, esemplare e di rara modestia, godeva la stima di tutti i concittadini. Ogni opera buona lo ebbe sostenitore pronto e convinto. Pieno di venerazione per la santa memoria di Pio IX, amò tanto anche Don Bosco e godeva quando poteva dire una buona parola per le opere nostre. Pace all'anima eletta!

Maestro GORIA ANTONIO

Apprezzatissimo insegnante fu chiamato, con una breve malattia, dal Maestro Divino. Anima bellissima ha offerto l'esempio di una giovinezza profondamente cattolica, che, nel letto di morte, serbò vivo lo spirito della fortezza cristiana, infondendo coraggio anche alla mamma carissima: « Non piangere, mamma!... Se guarisco voglio andare anch'io nei Salesiani di Don Bosco a farmi missionario poichè vedo che il mondo è un nulla... e il Signore mi chiama... Spero di andare in Paradiso ».

Lo stesso aveva detto ad un suo allievo prima di lasciare l'insegnamento.

Lo accolga Don Bosco in Paradiso e dia conforto ai parenti ed al cugino salesiano.

Contessina LIDA TONI

Rese la sua bell'anima a Dio, purificata da una lunga malattia che sopportò coraggiosamente con fortezza non comune. Anima eletta, ispirò ogni atto della sua vita al bene e alla giustizia. Volle che il suo funerale fosse semplice, ma i molti amici e beneficati lo resero una vera apoteosi.

Era devotissima del Beato D. Bosco ed affezionatissima alle Opere Salesiane, specialmente all'Istituto Don Bosco di Verona.

L'Istituto Missionario Salesiano da lei beneficato, e tutti i salesiani la ricorderanno sempre invocandole dal cielo copiosi suffragi.

CARPANETO GIO. BATTISTA

Educato dai PP. Scolopi in Cornigliano, crebbe ad una pietà soda e profonda che informò tutta la sua breve, raia preziosa esistenza. Devotissimo di Maria, spirò alla Certosa di Rivarolo in Polcevera lasciando larga fama di esimie virtù.

Ebbe cuore per tutte le opere buone e fu ottimo Cooperatore Salesiano.

Sac. ROBERTO BIANCHI Lazzarista.

Moriva serenamente a Roma il 19 settembre all'età di 59 anni.

Fu apostolo infaticabile del pulpito e del confessionale. Guarito miracolosamente da un cancro per intercessione della Vergine di Lourdes, continuò senza posa il suo laborioso e fecondo ministero. Ad un suo nipote, salesiano, scriveva fra l'altro: ... lavoro forse al di sopra delle mie forze... Son quasi convinto che la mia vita volga presto al termine. Non sono triste per questo: l'ho offerta a Dio di tutto cuore e ritengo una grande grazia poter morire sul pulpito o nel confessionale ».

Zelante Cooperatore Salesiano amò e sostenne anche materialmente le opere del B. D. Bosco. A Marsiglia, tra gli emigrati italiani, di cui tanto si occupava, fondò una associazione intitolata al B. D. Bosco, in onore del quale organizzò solenni festeggiamenti religiosi.

Tornato temporaneamente in Italia, fu colpito dal male, che in pochi giorni troncò la sua laboriosa esistenza.

TARAGNA PIETRO

Moriva in Torino il 1° settembre u. s.

Ex allievo del Beato Don Bosco che aveva conosciuto nei primordi del suo apostolato, conservava un soavissimo ricordo dell'aurora dell'Opera nostra.

E, per trascorrere i suoi ultimi anni accanto al Beato, si venne a stabilire con la famiglia nella Parrocchia di Maria Ausiliatrice ove visse intensamente la vita della nostra Basilica. Fece sua la causa delle varie opere parrocchiali di assistenza, le sostenne generosamente, da vero Cooperatore.

Quantunque siamo persuasi che l'Anima benedetta del caro Estinto e quella dell'ottima signora che l'aveva preceduto di un anno all'eternità, godano già il premio della loro vita virtuosa nella visione beatifica di Dio, tuttavia le raccomandiamo alle preghiere di suffragio dei nostri benemeriti Cooperatori e delle benemerite Cooperatrici.

WANDA GIANNULLI GUSMANO

Morì, in seguito ad operazione, il 26-8-1932, a 28 anni. La sua vita breve ispirò sempre ai più nobili ideali. Ritornò a Dio col sorriso della giovinezza, ma vive nel rimpianto di tutti, cara e dolce espressione di bontà e di gentilezza. Cooperatrice Salesiana era divotissima del B. Don Bosco.

Affrettiamole il cielo coi nostri suffragi.

Alla famiglia, allo zio Don Calogero, del Capitolo Superiore, le nostre più vive condoglianze.

Conte Avv. ADRIANO ALOISI MASELLA Cameriere segreto di Spada e Cappa di S. Santità.

Fratello dell'Ecc.mo Nunzio del Brasile, fu alunno del nostro collegio di Alassio di cui conservò sempre gratissima memoria. Cristiano di profondi principi e di sentita pietà, consacrò il fiore della giovinezza e le energie dell'età matura fino ai 6o anni, alle opere di beneficenza ed all'Azione Cattolica, per la Chiesa e per il Papa. La lunga infermità, che poi lo condusse alla tomba, non fiaccò il suo spirito forte di fede, che anelò costantemente al Signore. Rinnoviamo all'Ecc.mo fratello ed alla famiglia le nostre sentite condoglianze e lo raccomandiamo ai suffragi dei nostri Cooperatori.

Altri Cooperatori defunti:

ALLEMANDI CATTERINA n. ROSSA, Saluzzo (Cuneo). ANDREATTA ANGELA STEFANON, Campese (Vicenza). ATTARDO ROSALIA, Aragona (Agrigento).

BARATTINI PAOLO, Torino.

BERTELLO VITTORIA, Torino.

BERTOLINI GIUSEPPE, Zoppola (Udine). BANALUMI FELICITA, Monza (Milano). BONGIOANNI DALPOZZO MAG., Mondovì Piazza. BORGOGNO LORENZO, Torino.

BOVOLINI CARLOTTA, Veronella (Verona).

BRAVI MARIA di BATTISTA, Terno d'Isola (Bergamo). BULPONI Mons. GIUSEPPE, Buia (Udine). CACCIANOTTI MADDALENA, Gattinara (Vercelli). CAMPAGNOLI TRANQUILLA, Travacò Sicc. (Pavia). CANEGALLO SIRO, Costa Vescovato (Alessandria). CAPPUCCINI P. ANTONIO, Torino.

CASTAGNERO GUGLIELMO, Entraque (Cuneo). CATTANEo MARIA di LUIGI, Terno d'Isola (Bergamo). CONSONNI ANCILLA, Terno d'Isola (Bergamo). CONSONNI GIOVANNI, Terno d'Isola (Bergamo). DELLA CHIESA di CERVIGNASCO Avv. CESARE, Saluzzo (Cuneo).

DELL'AGLI VINCENZINA, Giarratana (Ragusa. DE REDDO SAVERIO, Alessandria (Egitto). JUOLEGA DROBILLA, Chioggia (Venezia). GARAN Don SALVATORE, Torino.

GALATERI DI GENOLA Cont. Elena, n. Poma, Torino. GERETTI MADDALENA, Cassasco (Udine). Giorno GIOVANNI, Vinchio (Alessandria). Goisis ROSA, Verdello (Bergamo). GRIGOLI Don LUIGI, Pigozzo (Verona). LAMBERTI ELODIA, Stresa Borromeo (Novara). LISETTO Boscolo THERESE, Chioggia (Venezia). Lo PORTO GIUSEPPE fu VITO, Rocca di Italco (Pal). MAMELI AGNESE, Ghilasza (Cagliari). MASSINI ATTILIO, Piglio (Frosinone). MASTROCINQUE ELVIRA, Salerno.

MEREGALLI CAROLA v. VIGONO', Casatenovo (Como). MEYPERET Cav. I., San Remo (Imperia). MICHELETTI ISABELLA, Terno d'Isola (Bergamo). MYNO CAROLINA V. BUSTO, Torino. NERVEGNA LUIGI, Ortona a Mare (Chieti). OPEzzo CATERINA, Stroppiana (Vercelli). PANTALEONE BARTOLOMEO, Arino (Imperia). PASQUALOTTO VIRGINIA, Altivole (Treviso). PENNONCELLO TERESA, Foglizzo (Torino). PENZO Mons. Can. Giov. BATT., Chioggia (Venezia). PERUCH NINO, Pordenone (Udine). PENNISI CARMELINA CALI', Acireale (Catania). PORRINI Cav. GIUSEPPE, Milano. PIVETTA CATERINA, Mussolente (Vicenza). QUILICO MARIANNA n. QUARELLO, Murisengo (Al.). SIVELLI VALENTINA, Frescarolo di Busseto (Parma). SPADA ANTONIO, Vilmaggiore (Bergamo). SPELGATTi Don FRANCESCO, Bazzana (Bergamo). ToMMASOLI Don IGNAZIO, Fermignano (Pesaro). UBERTONI ELVIRA V. ALCIATI, Pavia. VARETTO BARTOLOMEO. Villanova d'Asti. (Aless).

R. i. P.

Suffragare i defunti!

Il suffragare i defunti non è solo il fare del bene a quelle anime, anticipando loro il Paradiso, ma è eziandio fare un bene a noi medesimi, poichè, colla carità che loro usiamo nel suffragarle, acquistiamo meriti presso Dio e ci rendiamo benevoli quelle anime, le quali, giunte in cielo, certamente porgeranno a Dio calde preghiere per noi e ci assisteranno con la loro valida protezione in tutti i nostri bisogni spirituali e temporali.   BEATO GIOVANNI Bosco.

Fra le opere buone che possono essere dirette a suffragio delle anime sante del Purgatorio ricordiamo: la Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù, la preziosa indulgenza del lavoro santificato, ed il Tesoro spirituale mensile.

INDICE DELL'ANNATA 1932

NOTIFICAZIONI E DOCUMENTI.

Il compianto Sac. Filippo Rinaldi ai Cooperatori e Cooperatrici del Beato D. Bosco, 5.

In memoria di Don Filippo Rinaldi, 65.

Carità ai vivi e defunti, 97.

Consiglio opportuno, 152.

Il Rev.mo sig. Don Pietro Ricaldone eletto Rettor Maggiore della Pia Società Salesiana, 161, 193.

Il Rettor Maggiore dopo la sua elezione, 229.

I Rev.mi Signori Don Pietro Berruti e Don Giorgio Serié nuovi membri del Capitolo Superiore Salesiano, 231. Vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie, 257. Tre cileni alla casa del Beato D. Bosco, 289. L'opera delle Catacombe, 292.

Il Piccolo Clero, 294.

Il frutto delle opere buone, 321.

Catechési (Nuova rivista mensile), 323.

li lo Congresso Nazionale Missionario Italiano, 324.

Il Rev.mo Rettor Maggiore festeggiato al suo paese natio, 328. Gioventù che promette molto, 331.

Il «Premio Bressa » all'esploratore salesiano D. Alberto De Agostini, 332.

Auguri, pel 1933, del Rev.mo Sig. Don Pietro Ricaldone, 353. 5 dicembre 1932 - Un anno dalla morte di Don Filippo Rinaldi!..., 354.

COOPERAZIONE SALESIANA.

Alle Patronesse e Zelatrici Salesiane, 7.

Convegni d'azione salesiana: Brescia, 12. - Treviglio, 13. - Faenza, 13. - Modena, 14. - Canicatti, ,o8. - S. Cataldo, 109. - Palermo, 109. - Marsala, no. - Messina, 133. - Catania, 133. - Modica, 134. - Napoli, 135. - Bari, 136. - Roma, 170. - Ancona, 171. -- Perugia, 172. - Parma, 172. - Bologna, 173. - Sondrio, 174. - Schio, 240. - Verona, 240. - Venezia, 241. - Gorizia, 241. - Belluno, 242. - Cuorgnè, 242. - Torino, 242. - Milano, 243. - Sampierdarena, 264. - Firenze, 265. - La Spezia, 265. - Pisa, z66. - Alassio, 267.

Azione Salesiana, 72.

Il Capitolo Generale dei Salesiani e i Cooperatori, 164. Per sostenere le vocazioni, 167.

Per le feste missionarie, 167.

Un'iniziativa del Comitato Centrale Patronesse Salesiane di Torino, 186.

Le Cooperatrici dell'altare, 341.

FATTI E DETTI DEL BEATO D. BOSCO. Sue predizioni, 1o1.

RELAZIONI VARIE.

In suffragio di Don Rinaldi, 69, 1o6, 139. Un ricordo a Don Gherra, 78.

La messa d'oro di Don Bernardo Vacchina, 8z. Il terremoto di Santiago di Cuba, 184.

Dopo il Congresso Eucaristico di Dublino, 226.

Mons. Emilio Sosa Gaona, nuovo Vescovo Salesiano, 28,. Le esplorazioni di Don A. De Agostini, 281. Inaugurazione dell'Università Cattolica di Tokyo, 300. Il Rettor Maggiore dei Salesiani ad Ivrea, 311. Mons. Salvatore Russo Vescovo eletto di Acireale, 312. S. E. Mons. Carlo Salotti all'Oratorio di Valdocco, 328. Grandiosa festa Eucaristica nel Collegio Salesiano di Sunbury presso Melbourne (Australia), 336.

Il Beato Don Bosco al mare, 357.

Conferenze su Don Bosco, 359.

Un Sottosegretario di Stato nel nostro collego di Cartago, 36o. L'Orfanotrofio italiano di Montreil affidato ai Salesiani, 360. Nel centenario de "Le Mie Prigioni", 361.

FIGURE DEGNE DI MEMORIA.

Mons. Antonio Malan, 16.

Mons. Guido M. Conforti, 17.

Don Giuseppe Vespignani, Consigliere Professionale della Pia

Società Salesiana, 73.

Em.mo Card. Guglielmo Van Rossum, 326. Renato Bazin, 359.

MISSIONI ESTERE.

ARGENTINA: Fortin Mercedes - Prima visita ufficiale del Rappresentante del Governo Italiano, 238. - Tra le tribù superstiti della Patagonia (D. V. Rotticci), 298.

AssAM: La Missione Assamese (D. Vendrame), 53, 144. - Shillong (D. Ferrando), 239, 271.

BRASILE: Visita del Rev.mo Sig. Don P. Tirone alle Missioni, 111, 141, 178. - Sangradouro - Pionieri di Civiltà (D. C. Albisetti), 148. - Belem sul Parà - Un incontro previsto (D. C. Cerri), 149.

CINA: Programma di lavoro per il 1932, 84. - Dal Vicariato di Shiu-Chow (D. G. Guarona), 181. - Dalla Cina (Don C. Braga), 369.

CONGO BELGA: Nella Prefettura Apostolica del Luapula, 57.

EQUATORE: Un'opera di civiltà nelle foreste equatoriali, 8. - Lavoro apostolico, 19, 55. - Macay - Sulle orme apostoliche (D. G. Vigna), 273.

GIAPPONE: Da Miyazaki (D. V. Cimatti), 84. - Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli (D. A. Cavoli), 147. - Le nostre difficoltà per l'azione missionaria in Giappone (D. V. Cimatti), 213, z68. - Un altro anno di missione in Giappone (D. V. Cimatti), 342.

INDIA: Saharampur - Il lavoro del missionario (D. E. Raygasse), 302.

SIAM: Rajaburi - Il piccolo seminario indigeno (D. G. Pasotti), 18. - Ban-Pong - La nuova residenza (D. G. Pinaffo), 23. - Le vie della carità (D. G. Pasotti), 86. - Thàvà - Rinascita cristiana (D. G. Pasotti), 303. - Dalle nostre Missioni (D. G. Pasotti), 367.

ALTRE NOTIZIE MISSIONARIE.

Pro Missioni Salesiane, 24. 345. - Conferenze Missionarie, 76. - Conferenza di Don M. Dalmasso a Genova, 79. - Crociata missionaria, 29, 62, I50, 2,44, 283, 338, 378. - Partenza di nuovi missionari, 327. - Lo spirito missionario del Servo di Dio Don Andrea Beltrami, 344. - La pensione p-r il nostro allievo missionario, 356. - Giornata missionaria a Lione, 359.

IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE.

Nozze d'argento dell'Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice in Bogotà, 27. - Benedizione del Tempio di M. Ausiliatrice a Guayaquil, 78. - Tutti a Maria Ausiliatrice, 129. - Il mese di M. Ausiliatrice, 132. - La potente intercessione di M. Ausiliatrice, 27, 92, 123, 155. 188, 216, 251, 284. 313, 346. - Festa di Maria Ausiliatrice: Santiago di Mendez, 215. - Torino-Valdocco, 216. - Roma (Pio XI), Roma (S. Saba), Roma (quartiere Appio), Trieste, Napoli, Faenza e Monza pag. 25,. - Nuova cappella a M. Ausiliatrice presso il «Rifugio Fratelli De Gasperi », 333. - Nuovi santuari dedicati a Maria Ausiliatrice: Manaos, 313. - Canelli, 313. - Pellegrinaggi alla Basilica di Mara Ausiliatrice, 359.

Grazie e favori, 27, 61, 92, 123, 155, 189, 216, 251, 284, 316, 346, 363.

OMAGGI AL BEATO D. BOSCO.

Il Senatore Santucci e D. Bosco, 297.

Inaugurazione d'un monumento al Beato in Roma, 8o. - oi Come parlano del Beato gli Eccellentissimi Vescovi, 101. - Due nuovi altari al Beato a Bahia Bianca, 102. -- Dedicazione di un Santuario al Beato D. Bosco ad Alto Nove (Treviso), 102. - D. Bosco e Mons. G. B. Bertagna, 105. - In onore del Beato, 168, 207. - II Beato D. Bosco esaltato dal Papa, 225. - La tomba del Beato cambiata in altare, 232. -- La festa del Beato: Napoli, 235i Tunisi, 237; Messina (Seminario Arcivescovile), 237i Milano (Commemorazione del Beato fatta da Paolo Arcari al Conservatorio), 259; Macas, 295; Alessandria (Piemonte), 295i Catania, Aquila, Reggio Emilia e Caserta, 296i Atripaida, 348i Sakania, 348i Elmas, 357; Lesigneno Bagni, 357; Mariano Comense, 357.

Omaggi di insegnanti a Don Bosco educatore, 355. - Buttigliera d'Asti al Beato Don Bosco, 356.

Grazie e favori, 6o,89, 120, 153, 186, 222, 246, 277, 307, 348, 375. NOTE E CORRISPONDENZE.

Mons. Dante Munerati, Comm. dell'Ordine della Corona d'Italia, 77.

Don Carlo Rusconi benemerito della propaganda granaria, 78. Nuove indulgenze per la Via Crucis, 94.

Il decennio del Pontificato di S. S. Pio XI, 99.

II 400 di sacerdozio di S. E. Mons. Casaroli, Arcivescovo di Gaeta, 117.

Le Scuole Professionali D. Bosco, 137.

Cinquanta chiese salesiane dedicate al Sacro Cuore di Gesù, 162. Nuova parrocchia salesiana in Roma, 166. Le scuole serali, 175.

L'8o° genetliaco di S. Em. il Card. Pietro Gasparri, 195. L'efficacia della preghiera, zii.

Un busto di Pio XI a Torino-Valdocco, 21 .

Cinquantenario della Consacrazione della chiesa di S. Giovanni Evangelista in Torino, 234.

L'ex-allievo Mons. Giuseppe Franciolini Vescovo eletto di Cortona, 250.

II 25° anno di vita del Circolo s Auxiiium s di Torino, 28o. L'Oratorio maschile di S. Colombano al Lambro, 335. Mons. Francesco Imberti Vescovo di Aosta, 335 Il Giubileo di due nostri Ecc.mi Cooperatori, 3 5 Cooperatori Salesiani elevati all'Episcopato, 356.

NEGLI ISTITUTI DELLE F. DI. M. A.

Cinquantenario dello stabilimento in Sampierdarena, 117. Madre Maria Mazzarello, 204, 250.

Esercizi per signore e signorine a Nizza, 218.

L'Istituto Gesù Nazareno di Roma in udienza pontificia, 249. Il Convegno Regionale delle ex-allieve, 334.

NOTIZIE VARIE: IN ITALIA.

Caserta, 183. - Catania, 177. - Chieri (S. Luigi), 184. - Faenza, 76. -- Firenze, 279. -- Frascati, 248. - Grottaferrata, 116. - La Spezia, 25. -- Lugo, 75. - Mornese, 310. - Messina, 235. - Napoli - Tarsia, 333. --- Novara, 185. - Palermo, 219. --- Perugia, i, 6. - Pisa, 280. - Roma-Pio XI, 183, 184, 248. - Sampierdarena, 221. - Savona, 2zo. - Torino-Valdocco, 310. - Trento, 2zo. - Trieste, 116. - Trino, 26. - Varazze, 28o.

ALL'ESTERO.

Bang-Nok-Kuek, z6. - Bogotl, 75. - Cachoeira do Campo, 25. - Cordoba, 184. -- Lione, 310. - Paysandú, 26. - Port Stanley, 155. - Santa Tecla, 76. - Sandavasel, 88. - Stamhul, 310. -- Vellore, 88. - Yoshen N. Y., 25.

LETTERE DI DON GIULIVO AI GIOVANI. Vedi pagine 15, 59, 88, 99, 190, 203, 233, 263, 297, 343, 380.

NECROLOGIO.

Rev.mo Don Filippo Rinaldi, 1, 33.

Marchesa Lavinia Scati Grimaldi, i1.

Mons. Giuseppe Caffuzzi, 3,.

Mons. Angelo Rigoli, 118.

S. A. R. il Duca Tomaso di Savoia (in memoriam), ii9. S. E. Paolo Boselli Senatore del Regno, 130. S. A. R. il Duca Filiberto d'Aosta (in memoriam), 210, Don Luigi Nai, 221.

Mons. Giacomo Carabelli Arcivescovo di Siracusa, 262. Padre Vincenzo Prieto salesiano, 276.

Don Enrico Riva, 305.

Mons. Pietro Cogliolo, 335.

Vedi anche pare. 31, 32, 63, 95, 125, 158, 191, 223, 254, 287, 319, 350, 380.

PIA OPERA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

per la celebrazione in perpetuo di 6 Messe quotidiane, secondo le intenzioni di chi offre una lira italiana per una sola volta

Queste Sante Messe sono celebrate, due all'altare del Sacro Cuore di Gesù, due a quello di Maria SS. Ausiliatrice, e due a quello di S. Giuseppe (a questi due ultimi altari è specialmente legata la memoria del Beato Don Bosco, che vi celebrò durante la sua ultima dimora in Roma).

Tutti gli inscritti partecipano a tutti i suesposti favori dal giorno della loro inscrizione.

Col versare una sola volta l'elemosina di una lira l'offerente ha diritto di formare l'intenzione per tutte le sei messe, a proprio, vantaggio o a quello dei suoi cari, vivi e defunti, e di cambiar intenzione in ogni circostanza secondo i particolari bisogni e desideri.

Ciascuno può con egual elemosina iscrivere i bambini, gli assenti, i defunti e qualsiasi persona, anche a sua insaputa.

Desiderando partecipare o far partecipare più abbondantemente al frutto della Pia Opera, ognuno può col ripetere detta elemosina di una lira, moltiplicare quanto gli aggrada le iscrizioni, tanto per sè quanto per altri, vivi o defunti.

I Collettori e le Collettrici, godono del frutto delle sei Messe ogni dodici inscritti, aumentato tante volte quante sono le dozzine d'inscritti.

La Pia Opera ha due centri, l'uno a Roma, l'altro a Torino -A Roma 121: l'indirizzo è: Rettore della Basilica e dell'Ospizio Sacro Cuore - Via Marsala, 42. - A Torino 109: Rettor Maggiore dei Salesiani - Via Cottolengo, 32.